Wonderland Kingdom

di An13Uta
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo:fuga ribelle! ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1:Una gatta,un ciliegio e un nuovo inizio ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2:Dov'è finita la corona? ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3:Una famiglia sgangherata ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4:Discussioni innocue ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5:Muoviamo le mani! ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6:Riflessioni e boccioli ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7:Musica,maestri ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8:Lacrime ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9:Lui! ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10:Corri,corri,corri! ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11:Se ti dicessi... ***
Capitolo 13: *** Epilogo:Pochi mesi dopo ***



Capitolo 1
*** Prologo:fuga ribelle! ***


WONDERLAND KINGDOM

PROLOGO:FUGA RIBELLE!




-COSA?-ruggì il re-COME TI PERMETTI DI DIRE UNA COSA DEL GENERE?-.
Tenchou si aggrappò ad un sostegno per evitare di essere sbalzato fuori dalla sala del trono dall'onda dell'urlo.
Il cappuccio della felpa si tolse e i capelli rossicci gli si scompigliarono tutti,mentre la corona d'oro e velluto rosso fece un volo di dieci metri indietro.
Un servo si precipitò a riprenderla,o meglio venne sbalzato con essa e la prese,per caso,al volo.
-Che ho detto di male?-chiese il principe,massaggiandosi le orecchie leonine.
-COME SAREBBE A DIRE “CHE HO DETTO DI MALE?”?-tuonò di nuovo il padre-SEI IL PRINCIPE! NON PUOI PERMETTERTI DI INSULTARE LA TUA DISCENDENZA!-.
Tenchou fu catapultato a gambe all'aria,dimenticatosi di afferrare il sostegno.
-Io non ho insultato nessuno!-replicò,con la voce soffocata perché la bocca era in parte coperta dal piede sinistro-Ho solo detto che è una noia fare il re!-.
Il mento di suo padre tremò adirato,pronto a lanciare un terzo ruggito indignato,ma la regina gli prese il braccio e fece un segno di disperato diniego. I tappi infilati nelle sue orecchie,capaci di attutire leggermente gli urli del marito, davano segni di cedimento.
Mentre il servo si affrettava a rimettergli la corona,Tenchou si giustificò:-Non puoi insegnarmi a fare il re! Io non riesco ad arbitrare un regno come il tuo,papà! Non ho nemmeno idea di come dare ordini!-.
-Tesoro,-fece la madre-basta che dici alle persone cosa devono fare. Ad esempio,ordina al cuoco di farti da mangiare e lui lo farà!-.
Tenchou la fissò spaesato,con gli occhi sbarrati e l'aria di non averci capito una fava di tutto ciò che aveva detto.
-Ma lui mi fa da mangiare senza che glielo dica.-obbiettò.
Due o tre paggi ridacchiarono a bassa voce. Il re si lasciò cadere sul trono e schiaffò la mano sulla sua fronte.
-Perché è pagato per farlo-spiegò-ed esegue l'ordine di cucinare per noi.-.
-Non ci ho capito una cippa.-gemette il figlio.
I genitori lo guardarono sconvolti. Per quanto fosse sveglio, sull'argomento “doveri reali” era come un analfabeta davanti ad un libro di dieci pagine:senza la più pallida idea di che fare e di come fare qualcosa con quello strano coso coperto di segni senza significato.
Tenchou piegò la testa da un lato,il cappuccio col finto pelo biondo che sparava dai bordi dando l'idea di una criniera calato in testa,prese la corona in mano e disse:-Sono un caso disperato,no? E allora perché non mi dai retta e lasci la corona a qualcun altro più capace?-.
-MAI!-tuonò il re,scuotendo le fondamenta del palazzo -PREFERISCO CONTINUARE A REGNARE DA MORTO PIUTTOSTO CHE LASCIARE LA CORONA A QUALCUNO CHE NON APPARTIENE ALLA NOSTRA FAMIGLIA!-.
-Problema risolto,allora!-esclamò il figlio,trionfante,
credendo che la situazione si fosse risolta a suo favore.
Per il padre fu la goccia che fece traboccare il vaso.
-NON RIESCO A CREDERE CHE TU,MIO FIGLIO,-urlò furente -SIA PIÙ INTERESSATO A SCIOCCHE MUTANDE CHE AL SUO FUTURO REGNO!-.
Per Tenchou fu un colpo al cuore.
La coda leonina,da cui pendevano due delle sue bloomers preferite,si paralizzò,dritta come un fuso.
Il mento cominciò a tremargli.
Sono bloomers,aveva spiegato cento volte al padre,non mutande. La forma è la stessa,ma le bloomers sono più comode e carine.
Prese respiri sempre più grandi e furiosi,fissando dritto davanti a sé e stringendo i pugni.
Poi esplose in un ruggito ancora più forte di quello del re: -NON SONO MUTANDE!-e fu tanta la foga con cui ruggì,che lo spostamento d'aria trascinò i troni dei genitori di alcuni metri indietro-COSÌ COME IO NON SONO UN RE!-.
Si lanciò furioso giù dalla finestra e corse verso il bosco attorno alla reggia.
Mentre le guardie si precipitavano a prenderlo,però,il re non poté fare a meno di pensare,con una punta d'orgoglio: “Che razza di ruggito! Quel ragazzo è tutto suo padre.”.




YO! Felice di vedervi metaforicamente! Mi spiace che per ora non sia una gran cosa,ma in fondo è un prologo,che ci volete fa'.
Per questa fic a capitoli mi sono ispirata a "Nico Nico Wonderland",un album/una canzone/una raccolta di canzoni (scusate se sono poco chiara,ho visto solo un video e un botto di immagini relative a "Nico Nico Wonderland") in cui vari Utaite sono rappresentati in versione animale e ibrida,cioè metà animale metà umani,e Tenchou è appunto un leone con tanto di coroncina sulla testa :3 cercatelo che è di un puccioso che si muore e naturalmente le bloomers sono infilate nella coda perché non può restare senza,lol.
COMIUNQUE poi salteranno fuori Utaite vari,tra cui due che sapete BENISSIMO chi sono e una che non esiste al di fuori delle mie fic,che lo sapete anche lei benissimo chi è e vi sfido ad indovinare che animale ho scelto per lei.
AL PROSSIMO CAPITOLO!!!!

                                     An13uta

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Capitolo 2
*** Capitolo 1:Una gatta,un ciliegio e un nuovo inizio ***


 
WONDERLAND
KINGDOM
Capitolo 1:
Una gatta,un ciliegio e un nuovo inizio



Tenchou camminava tranquillo per il bosco.
La furia che lo aveva colto nel sentir chiamare le sue adorate bloomers “sciocche mutande” era completamente sparita,sovrastata dalla felicità per essere riuscito a scappare dalla reggia.
Senza alcuna preoccupazione e senza altrettanta meta procedeva per la selva,roteando le bloomers con la coda e la corona con l'indice destro.
Poi qualcosa lo centrò proprio sopra la nuca.


Kuro stava raccogliendo le ciliegie,mangiandone alcune. Era stata una fortuna trovare quel ciliegio nel bel mezzo del bosco,abbastanza vicino a casa da poterci portare un discreto numero di ciliegie in un viaggio solo e tornare quasi subito a prenderne altre.
La sua attenzione fu catturata da un tipo che passeggiava alcuni chilometri più lontano. Aveva una felpa rossa ed una coda spelacchiata,quasi spoglia,su cui roteavano strani indumenti blu.
Kuro ghignò,cogliendo l'occasione di giocargli qualche scherzo di cattivo gusto.
Prese in mano il nocciolo della ciliegia che stava mangiando e,con precisione millimetrica,glielo tirò proprio sopra la nuca.


Tenchou raccolse il proiettile,rivelatosi un nocciolo di qualche frutto. Fece appena in tempo a domandarsi come e da dove diavolo fosse stato lanciato per colpirlo,quando ne arrivò diretto un secondo,e poi un terzo.
Raccolse i noccioli e li guardò meglio. Poi si guardò intorno, cercando un ciliegio.
-EHI! TU CHE STAI NEL CILIEGIO!-gridò in direzione dell'albero-CHE CI DEVO FARE CON QUESTI?-.


Kuro sgranò gli occhi:come diavolo sapeva che era lì? Si acquattò sul ramo,tanto da risultare completamente invisibile allo sguardo.
-EHI!-ripeté il ragazzo,avvicinandosi al tronco-CHE CI DEVO FARE CON QUESTI?-.
Kuro trattenne il respiro. Non doveva assolutamente farsi scoprire,o sarebbero stati dolori.


Tenchou,ai piedi del ciliegio,guardò su. Nessuno.
Afferrò saldamente il tronco e,con la sua forza da leone,lo scosse un paio di volte.
Con un urlo,una ragazza cadde da un ramo,e,un attimo prima di finire schiacciata al suolo,riuscì ad aggrapparsi ad un altro più in basso,pendendo a pochi metri da Tenchou.
-Ma sei scemo?!?-gli gridò contro-Potevo farmi male sul serio! Tipo qualche dozzina di ossa rotte!-.
Lo fissava con un astio tale che per un attimo Tenchou ebbe paura che gli saltasse addosso azzannandogli il collo.
-E poi,-continuò,indispettita-e poi,come mi hai scoperta se ero nascosta lì dentro?-.
Tenchou mostrò alla bionda i noccioli:-Sono noccioli di ciliegie. E questo è l'unico ciliegio.-.
La ragazza lo guardò sbigottita,con le orecchie da gatta nere e piene di orecchini che si piegavano in segno di resa:-Maledizione,è vero-ammise-me n'ero scordata.-.
Tenchou reclinò il capo,togliendosi la corona dalla testa:il copricapo dorato scintillava nella penombra.
-Come ti chiami?-chiese-Io Tenchou.-.
-Kuro.-mormorò l'altra,mentre gli occhi rosso cremisi venivano catturati dal luccichio della corona.
-Ah,Kuro. Quindi mi lanciavi i noccioli di ciliegia perché ne avevi voglia?-domandò Tenchou.
-Sì...-sussurrò Kuro,poi,comprendendo ciò che il ragazzo aveva detto sussultò:-Aspetta,volevo dire no!-.
-Ti sei fregata da sola-ridacchiò lui. Le porse la corona: -Prendila un attimo,se vuoi.-.
Gli occhi di Kuro brillarono,avidi,mentre afferrava il prezioso copricapo,soppesandolo tra le mani.
-Chissà quanto vale...-mormorò tra sé.
Tenchou le rispose a colpo sicuro:-Trecento mila.-.
-Uau!-commentò la ragazza-gatto,meravigliata.
Il ragazzo-leone scrollò le spalle:-Questa è solo la corona del principe. Quella del re vale il triplo.-.
Kuro fece un passo indietro,pronta a svignarsela,ma Tenchou l'anticipò,riafferrò la corona e la alzò sulla sua testa:-Ma è pur sempre mia.-.
-Ti prego dammela.-lo pregò lei-Ho una famiglia da mantenere,con quella possiamo vivere un anno in più. Te la pagherò come vuoi e quando vuoi ma ti prego,vendimela. Puoi anche aumentare il prezzo,se vuoi,ma la voglio.-.
Tenchou rifletté un attimo. Un'idea gli guizzò in testa, facendolo sorridere.
-D'accordo,-disse malizioso-ma devi pagare secondo quello che ti chiedo.-.
Kuro annuì,trepidante,le mani pronte a ghermire la corona.
-Devi darmi alcune delle tue ciliegie,portarmi con te e farmi diventare parte della tua famiglia.-.
La ragazza-gatto lo guardò in faccia,spaesata.
-Che vuoi dire?-.
-Che voglio cominciare una nuova vita. Da qualche parte dovrò pur iniziare.-spiegò il ragazzo-leone,con un sorriso -Lavorerò anche io,se serve. Non credo che mi dispiacerà.-.
Kuro guardò in faccia quello strano tipo che si era procurato una corona dal valore incredibile e si apprestava a barattarla in un modo vantaggioso per lei.
Quante volte le sarebbe ricapitata una fortuna del genere?
-Affare fatto-accettò,porgendogli la mano.
Tenchou la strinse,soddisfatto.
Poi,dopo aver dato la corona a Kuro,che non smetteva di ammirarla,afferrò il cesto colmo di ciliegie.
-Dove andiamo?-chiese.
-Da questa parte-rispose lei,indicandogli la strada.
Entrambi si incamminarono,l'uno di fianco all'altra,contenti dell'affare concluso.





YAY!
Ecco il primo capitolo! Non è il massimo ma vabbè.
I prossimi capitoli devo farli meglio che posso,e forse non riesco a pubblicare fic tutti i giorni,mi spiace :' ( MA ALLEGRIA!!!!!!!!!!!!!
tanti tanti tanti ananas a tutti e alla prossima,

                                            An13Uta
 

P.s.:continuate a fare ipotesi su che animale sarà Shiro,voglio vedere se qualcuno lo azzecca :-)

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Capitolo 3
*** Capitolo 2:Dov'è finita la corona? ***


WONDERLAND
KINGDOM

Capitolo 2:Dov'è finita la corona?



-Scusa,Kuro-chan?-.
Kuro continuò a camminare come se nulla fosse successo.
Tenchou le toccò la spalla,ripetendo:-Scusa,Kuro-chan?-.
Lei si voltò,fissandolo cogli occhi cremisi.
-Ti posso chiamare Kuro-chan,vero?-.
-No.-replicò la ragazza-gatto.
Il ragazzo chinò la testa-Ah. Comunque,mi chiedevo,Kuro-chan...-.
-Non mi chiamare così.-lo rimbeccò lei.
-Scusa Kuro-chan...-fece lui,mortificato.
Kuro si schiaffò la mano sulla fronte.
“Sarà anche riuscito a prendere questa corona al principe,” pensò,“ma è davvero un cretino testardo.”.
-Senti,chiamami come cavolo vuoi.-sbottò.
-D'accordo! In ogni caso,tu hai detto che devi mantenere una famiglia...è grande?-chiese Tenchou.
-Cosa,la mia famiglia? Bé,sì,siamo in tanti,ci dobbiamo dar da fare per sopravvivere alle tasse...-rispose la ragazza.
-Oh,mi spiace...e tu sei sposata?-.
-Cosa? Sposata? Io? No no no. Il giorno in cui mi sposerò dovrò essere ubriaca o completamente andata.-rise Kuro.
Tenchou trovò la risata della gatta piacevolmente contagiosa.
Certo che,pensò,deve proprio essere una brava persona, per aver accettato la mia proposta anche se ha già tante bocche da sfamare.
Prese una ciliegia e se la infilò in bocca,succhiandone la polpa,pensoso.
-Ehi,puoi aspettare qui fuori un attimo?-.
Tenchou si riscosse dai suoi pensieri:-Uh? Certo,Kuro-chan, fai pure.-.
Lei gli fece l'ok ed entrò in un negozio.
Il ragazzo-leone si appoggiò al muro,con il cesto tra le mani stracolmo di ciliegie.
-...è davvero impressionante,Kuro.-.
Quella frase uscì,attutita fino all'inverosimile,da una piccola crepa all'altezza dell'orecchio sinistro di Tenchou. Nel sentire il nome della ragazza,tese le orecchie e si mise in ascolto,attentissimo.
-Sì. Che c'è,ti aspettavi una schifezza da me,Hashiyan?-diceva Kuro,probabilmente appoggiata al bancone.
-Certo che no,amica mia.-. Quindi Hashiyan conosceva molto bene Kuro.
-Allora dimmi che ne pensi.-.
-Posso dire che è la miglior replica che abbia mai visto. Sul serio,è come quella originale. La potresti scambiare con la vera corona e non se ne accorgerebbe nessuno.-.
Tenchou si irrigidì. Guardò l'insegna a cui non aveva prestato molta attenzione e all'improvviso capì.
-Allora,quanto vuoi?-.
-Trecento mila e novanta.-.
-Cosa? Kuro,tu mi vuoi rovinare.-.
-Senti un po',Hashiyan,- si sentì un pugno cadere sul bancone-la vera corona vale il triplo. Ti sto facendo uno sconto pazzesco. Prendere o lasciare.-.
Hashiyan sospirò:-Trecento e quarantacinque?-provò.
Kuro ripeté,irremovibile:-Trecento mila e novanta.-.
-D'accordo. D'accordo,è cara,ma mi farà un sacco di bene.-.
Kuro uscì soddisfatta dal negozio. Non teneva più la corona in mano,né era appesa alle bretelle nere.
Guardò verso Tenchou,facendogli segno che potevano andare. Notò subito che il ragazzo aveva lo sguardo scuro e non sorrideva più.
Scrollò le spalle,cominciando a camminare.
-Hai venduto la corona.-.
Kuro si volto,fermandosi. Tenchou non si era mosso. Aveva ancora la schiena appoggiata al muro.
-Hai venduto la corona.-disse di nuovo.
-Bé...che altro ci potevo fare?-si difese Kuro,facendo spallucce-Non me la potevo portare in giro.-.
-Questo è un banco dei pegni.-proseguì lui,ignorando la risposta-Hai detto che la corona era una replica. Hai detto che costava trecentonovanta mila. Hai detto che la vera valeva il triplo.-.
Fece una pausa.
-Bugiarda.-aggiunse.
Kuro sbuffò:-Ascolta,nella vita non si può sempre dire la verità. Se gli avessi detto che era vera,sai cosa? Mi avrebbe mandato in pasto alle guardie.-.
-E se la corona mi servisse?-domandò il ragazzo-leone.
Lei gli rispose:-Puoi tornare a comprartela.-.
Tenchou la fulminò con uno sguardo deluso e furioso.
-Credevo fossi una brava persona.-.
Kuro sentì qualcosa dentro di lei andare in frantumi come bicchiere di vetro lanciato a terra.
Cominciò a camminare in silenzio,guardandosi gli anfibi bianchi,mentre Tenchou la raggiungeva. Fecero tutto il viaggio senza dire una parola.
-Non voltarti,ma ci sono le guardie. E credo ci seguano.-fece Kuro all'improvviso.
Tenchou avvertì un passo pesante dietro di loro.
Probabilmente non ragionò neppure. Mise a terra il cesto delle ciliegie,facendo voltare Kuro verso di lui.
-Ehi,che stai fa...?-la frase le fu stroncata sul nascere.
Velocissimo,Tenchou se la caricò su una spalla e cominciò a correre.
-Ma ti è dato di volta il cervello?!?-gridò la ragazza-gatto terrorizzata.
-Così siamo più veloci!-si giustificò lui.
-Ho un paio di cose che mi spuntano dal bacino insieme alla coda,si chiamano gambe e mi servono per CORRERE SENZA ESSERE TRASPORTATA!-gli urlò contro Kuro.
-Lo so,ma così siamo più veloci!-fece ancora il ragazzo-leone,mentre le guardie cominciavano ad inseguirli.
-METTIMI SUBITO GIÙ!-si mi se a strillare allora Kuro, tirandogli pugni alla schiena,dove era affacciata.
Tenchou non si fermò,limitandosi a ripetere dolorante:-Ahio ahio ahio ahio ahio ahio ahio ahio ahio ahio ahio ahio ahio- mentre correva a perdifiato e la coda nera e sottile della ragazza-gatto gli schiaffeggiava il volto.
Si bloccò solo quando inciampò in un sasso,sbattendo la faccia contro la pancia di Kuro. Se per sbaglio non avesse fatto scivolare la ragazza davanti a lui avrebbe dato una bella facciata a terra.
Dal canto suo,Kuro avrebbe preferito che si frantumasse il cranio piuttosto che ritrovarselo in quella posizione imbarazzante. Così,stesi al suolo,l'uno sull'altra,sembrava fossero caduti mentre...meglio tralasciare.
-Tutto a posto,Kuro-chan?-chiese Tenchou alzando la testa -Perché hai la faccia rossa?-.
Lei preferì non rispondere e spingerlo via,facendolo cadere sul posteriore.
-Che cribbio ti è saltato in mente?-strillò,scarlatta-Sei davvero un rosso malpelo*!-.
-Ancora questi pregiudizi sul colore dei capelli?-si lamentò lui-Almeno ringraziami che non ti hanno preso!-.
-Ma...-tentò di attaccarlo Kuro,ma Tenchou la bloccò subito: -Ti avrei potuto lasciare lì,e invece non l'ho fatto,anche se sei una persona tutt'altro che buona.-.
Kuro si irrigidì.
-Per favore...puoi dimenticare quella cosa della corona?-.
Tenchou la guardò negli occhi rossi. Sembravano davvero distrutti da quella affermazione.
-Ci penserò.-rispose.
Tornarono sui loro passi,senza fortunatamente incontrare nessuna guardia,a riprendere le ciliegie.
-Ogni tanto vengono a fare controlli-aveva spiegato Kuro a Tenchou mentre si dirigevano verso il paese-per vedere se è tutto a posto. Per tutti sono un po' un scocciatura,ma in fondo fanno il loro lavoro.-.
“Ma tu che lavoro fai?”pensò di chiederle. Le lanciò uno sguardo:stava giocherellando svogliata con il campanello che le pendeva dal collo,con lo sguardo basso e triste.
Si sentì in colpa. Forse l'aveva giudicata troppo presto.
-Arrivati-annunciò Kuro,con un sorriso.
Tenchou guardò l'edificio:sembrava una villetta ad un piano incredibilmente spoglia. Per un qualche motivo gli ispirò una gran simpatia.
-Dai,vieni. Almeno conosci la mia famiglia.-fece Kuro, aggiungendo-Però non aspettarti che siano tutti come me. Nel senso,sai...come aspetto e come...sai...-.
Tenchou le mise una mano sulla spalla,gentile:-Scusa.-.
-S-scusa...di che,scusa?-si allarmò lei.
-Di quello che ti ho detto prima. Riguardo al fatto che tu fossi una brava persona.-rispose il ragazzo.
Le diede un bacio sulla fronte,felice.
Kuro lo spostò subito,imbarazzata.
-Non...non mi piace che qualcuno mi dia dei baci.-spiegò -Sono...sono troppo umidi.-.
Il leone ridacchiò,pensando che non fosse come diceva lei.
-Allora,possiamo entrare?-chiese.
La gatta sorrise:-Certo!-.
Ed aprì la porta.















SECOOONDO CAPITOLOOO!
Ora potete uccidermi :3 lo so che non è un granché e mi spiace ma è difficilissimo mettere per iscritto i pensieri ;-( comunque aspettate ancora un attimo e arriva il terzo che spero di fare meglio
BAAAAAAAAAAAAAACI


                                                An13Uta

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Capitolo 4
*** Capitolo 3:Una famiglia sgangherata ***


WONDERLAND
KINGDOM

Capitolo 3:Una famiglia sgangherata




-Kuro!-esclamò una ragazza con lunghe orecchie da coniglio bianco che spuntavano da corti capelli biondi, riconoscendo la ragazza-gatto.
-Ciao,Lon.-rispose lei alla ragazza-Qualcuno ha fatto qualcosa di stupido?-.
Lon ci pensò un attimo,facendo il resoconto della giornata, quando si sentì un CRASH! da una stanza.
-Vado io.-sospirò Kuro -Ah,prima che mi dimentichi,lui è Tenchou.-aggiunse indicando il ragazzo-leone -Tenchou,lei è Lon,una della mia famiglia.-.
Lon gli rivolse un bel sorriso,a cui lui rispose allo stesso modo.
-Da dove vieni?-chiese subito lei.
Tenchou sentì la testa esplodergli.
-Dal bosco.-rispose,dicendo più o meno la verità.
Lon lo guardò perplessa:-Dal bosco? Ma nessuno abita nel bosco da un pezzo. E tu non hai l'aria di essere un asociale che vuole distaccarsi dagli altri completamente.-.
Il ragazzo-leone,con il sorriso,desiderò di crepare.
Dire che veniva dalla reggia era uguale a immediata espulsione dalla famiglia di Kuro con conseguente ritorno a palazzo e obbligo a diventare re.
E ad essere sinceri,preferiva murarsi vivo piuttosto che tornare a casa verso il suo destino da schifo.
Kuro tornò appena in tempo per salvarlo inconsciamente, dicendo: -Lon,saranno affari suoi se viveva nel bosco.-.
-Ma è che...-provò a giustificarsi Lon,subito interrotta dall'altra: -Senti,fregatene. Se viveva nel bosco avrà avuto i suoi motivi,e personalmente non sono interessanti.-.
Tenchou ringraziò mentalmente Kuro e chiese,curioso: -Cos'è successo di là?-.
Lei mostrò la sua mano che stringeva un'orecchia canina di un ragazzo dai capelli mori che si lamentava guaendo ed agitando le braccia senza sosta.
-E dai Kuro,ho solo fatto cadere un armadio,non l'ho fatto apposta,è stato un incidente,non volevo,lo sai che sto dicendo la verità,e mollami che mi fai un male della madonna,e lui chi è scusa?-si interruppe ad un certo punto, notando Tenchou all'improvviso.
-Koge,lui è Tenchou. Tenchou,lui è Koge che ha appena fatto cadere un armadio.-rispose la ragazza-gatto.
Immediatamente,il ragazzo-cane riprese a lamentarsi:-Non l'ho fatto apposta!-.
Kuro sbuffò e mollò l'orecchio dello sventurato,che si diede per sbaglio una spinta all'indietro e cadde sul posteriore.
Si rialzò massaggiandoselo,un po' dolorante.
Tenchou notò allora che qualcosa gli era seduto sul collo e che quel qualcosa,o forse qualcuno,nascondeva il visino tra le orecchie e i capelli arruffati del ragazzo-cane e lo osservava con grandi occhi azzurri.
Anche Kuro lo notò. Con un sospiro ordinò:-Shiro,scendi dalle spalle di Koge.-.
-No!-replicò lo scricciolo dai lunghi capelli neri con una vocina da bambina.
-Koge,ordina a Shiro di scendere dalla tua testa.-sospirò allora Kuro.
Koge provò a giustificarla con un:-Ma se è piccolissima!-.
-Ha ventisei anni.-.
-Sì,ma sembra ne abbia dieci!-.
-Provate a chiedere al principe Tenchou!-.
Kuro e Koge alzarono lo sguardo verso di Shiro.
-Volpe bianca,l'hai sparata grossa.-la rimproverò Koge.
Tenchou si accorse a quelle parole che le orecchie di Shiro erano un po' più lunghe di quelle del ragazzo,e completamente bianche.
-Quindi sei una volpe bianca?-indagò.
Lei rispose sorridendo:-Sì! E tu profumi di lamponi! E anche un po' di vaniglia...-aggiunse,annusando l'aria.
-Vaniglia? La pianta della famiglia reale?-. Il tono di Kuro era allarmato.
Senza tanti convenevoli si catapultò sul ragazzo-leone,col naso in fermento che toccava il suo.
Tenchou arrossì,ritrovandosi rosso come un lampone maturo. E il rossore aumentò quando sentì qualcuno esclamare,da dietro Kuro: -Perché nessuno mi ha chiamato per conoscere il fidanzato di Kuro?-.
-Perché lui,Soraru,-spiegò la ragazza-gatto,furibonda, staccando il naso da quello del ragazzo-leone,-è il principe che se mi avesse detto prima chi era non mi avrebbe fatto vendere la sua corona!-.
-Cosa centra la corona?-chiese Lon,avvicinandosi al ragazzo-gufo apparso dalla porta.
-L'ho incontrato nel bosco e mi ha dato la sua corona,che ho venduto ad Hashiyan,-a quel nome Shiro non poté trattenere una smorfia schifata,-che di sicuro l'ha venduto a qualcuno. E di sicuro le guardie stanno cercando la corona,e troveranno il tipo a cui l'ha venduta Hashiyan,e lui dirà che gliel'ha data Hashiyan che dirà che gliel'ho data io che non potrò dire che me l'ha dato il principe e ci RITROVEREMO TUTTI NEI CASINI!-strillò Kuro.
-Veramente potresti.-.
Tutti e cinque i ragazzi si voltarono all'unisono verso Tenchou,stupefatti.
-Mi hai portato a casa tua,-spiegò lui,-e quindi sono della tua famiglia. Se arriveranno le guardie,chiamami e chiarirò tutto senza problemi.-.
-Come fai ad esserne sicuro?-chiese Soraru,diffidente.
Tenchou alzò le spalle:-Sono scappato di casa,è ovvio che voglio avere una nuova vita.-.
Kuro gli tirò un pugno sulla spalla,tanto forte che fu sicuro di essersi fatto un livido.
-Ahio!-si lamentò.
-Scusa,ma non sapevo se abbracciarti o spaccarti le gambe con un calcio.-si scusò lei.
Koge sorrise:-Bene! Quindi ora siamo parenti!-e aggiunse, rivolto a Soraru,-E tu,uccellaccio del malaugurio,sei pregato di stare zitto.-.
L'altro lo guardò sdegnato,mentre Lon gli dava una pacca sulla spalla.
Shiro tubò,al sicuro tra le spalle di Koge:-Uh-uh! Uh-uh! Uh-uh!-.
Nell'osservare la scena,Tenchou si lasciò scappare un risolino:-Siete la famiglia più sgangherata che conosco. E mi fa piacere farne parte!-.









TERZO CAPITOLO DOPO TEMPO IMMEMORE!
Finalmente ce l'ho fatta...potete spararmi ora.
Ebbene sì,Shiro è una volpe bianca! Perché le volpi bianche sono pucce :3 e detesta Hashiyan,un altro Utaite(devo fare una fic per spiegare meglio,accipicchia). Soraru invece è un gufo perché è un po' emo,diciamo,Lon è una coniglietta perché pure lei aveva fatto Nico Nico Wonderland,solo che era il 2 e c'era pure Kuro e Koge è... un cane! DAN DAN DAN.
Vabbè,ora devo scrvere il quarto che spero esca prima,eh
tanti tanti abbracci
                             An13Uta

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Capitolo 5
*** Capitolo 4:Discussioni innocue ***


WONDERLAND
KINGDOM

Capitolo 4:
Discussioni innocue

 

 






Kuro tirò un calcetto alla testa di Tenchou,svegliandolo.

-E poi dici a noi che siamo strani!-commentò,ridacchiando.

Il ragazzo alzò lo sguardo verso di lei:-Cos'hai da ridere, Kuro-chan?-.

-Ma come hai fatto a finire così?-scoppiò a ridere lei.

Tenchou guardò davanti a sé e capì perché tutta quell'ilarità.

In qualche modo,agitandosi nel sonno,era caduto dal letto con le gambe davanti alla faccia. Pensò che si doveva proprio essere ridicoli in quella posizione.

Gli scappò una risatina.

-Tirati su,o mi farai crepare.-fece Kuro,porgendogli la mano,-Che poi non so nemmeno come cavolo hai fatto!-.

-Aspetta!-la fermò lui,-Guarda cosa so fare!-.

Puntò gli alluci e con un po' di sforzo si tirò su,fece un breve giro su sé stesso e si trovò faccia a faccia con la ragazza-gatto.

Lei lo guardò impressionata:-Forte! Se mi insegni come fai ti insegno ad arrampicarti sui muri.-.

-Ok! Ma prima ho fame.-.

Kuro sospirò,gli afferrò la guancia e lo trascinò nell'altra sala.

-Ahi ahi ahi ahi ahi ahi ahi ahi ahi ahi ahi ahi ahi ahi ahi.-biascicò il ragazzo-leone.

Kuro sbuffò,mollando la presa:-Sei davvero delicato.-.

-Kuro-chan,mi stavi staccando la guancia.-replicò lui.

-Esagerato!-.

-Ha ragione,Kuro.-intervenne Soraru,appollaiato su una sporgenza del muro simile ad un ramo,-Sembra che tu ti ci aggrappi con le unghie.-.

-Nessuno ha chiesto la tua opinione,uccellaccio del malaugurio.-lo freddò l'altra.

Lon aprì la bocca,pronta a ribattere,ma lo sguardo di sfida di Kuro le fece perdere coraggio all'instante.

La gatta sospirò alla mancanza di fegato dimostrata.

-Bé? Che ti aspettavi?-replicò l'amica,stringendosi nelle spalle,-Sono un coniglio!-.

-Il coniglio più bello che abbia mai visto.-si sentì in dovere di aggiungere Soraru,con uno sguardo fin troppo dolce per un uccellaccio del malaugurio come lui.

Lon arrossì come una forsennata in tutta risposta.

Kuro alzò gli occhi al cielo,sbuffando davanti a tutto quell'affetto,e si limitò a spostarsi verso quella che sarebbe dovuta essere la cucina.

-Kuro-chan si è trovata l'innamorato!-cinguettò Shiro.

Tenchou fece un balzo:la piccola volpe bianca pendeva dal soffitto,con capelli e vestiti che anziché andare verso il basso rimanevano adesi al suo corpo esile.

-Come ci sei finita lassù?-chiese.

Shiro spalancò gli occhioni:-Perché lassù?-.

-Sei appesa al soffitto.-.

-Davvero?-fece lei sorpresa.

Guardò i piedi,e,forse ricordandosi la forza di gravità,cadde a terra come una pera cotta. Sembrava essersi spaccata il collo.

Invece si rialzò senza problemi.

Tenchou era strabiliato:-Come hai fatto?-.

Shiro attaccò a parlare tutta tranquilla:-Ah bé,sai,tutto questo sta succedendo nella testa di una tizia pazza e lei non ha certo intenzione di farmi morire,in compenso mi fa appiccicare su muri,soffitti,tavoli,soprammobili e carta vetrata e poi mi fa cadere sul collo senza che io mi faccia male,sai com'è. Oh,e poi questa scrive tutto quello che le passa per la testa e blablabla in una fanfiction ma sh,non dire che te l'ho detto anche se lei lo sa che te l'ho detto perché lo sta scrivendo,quindi vabbè.-.

Il ragazzo-leone aveva capito un sesto di tutta la faccenda, e non era nemmeno sicuro che avesse azzeccato tutto quello che la volpina aveva detto.

-Non darle ascolto.-disse Kuro,tornando nella stanza con un bicchiere in mano, -Spara delle cazzate immani.-.

Shiro la guardò serena,replicando:-Io predico le cose.-.

Questa volta fu Soraru a roteare gli occhi al cielo:-Ed eccola che ricomincia...-.

-Lei prevede sul serio le cose!-la difese Koge,mettendosela sulle spalle.-Ha previsto la grandine tre settimane prima che venisse,e l'ha saputo fissando una buca e non c'era una nuvola in cielo nemmeno a chiederla!-.

-E allora?-continuò Soraru.

-Lei prevede le cose!-ripeté Koge ostinato.

-E faccio anche dei sogni premonitori.-aggiunse Shiro.

Lon la guardò con rimprovero:-D'accordo,come no.-.

La volpe appoggiò il mento sui capelli di Koge,lo sguardo puntato in alto,con aria sperduta:-Ce n'è uno che mi perseguita da sempre...-.

Senza che qualcuno potesse dire qualcosa,cominciò a descriverlo:-C'è un mazzo di fiori di ciliegio e lamponi. Poi cade,cade per un po' e nel frattempo sfiorisce e cambia,e quando si ferma ci sono solo fiori d'arancio e limone. Cade un'altra volta e quando si ferma è di fragole e mirtilli.-.

Si tocco il naso con l'indice,indecisa.

Poi si rizzò di scatto. Il nasino fremeva come un pazzo.

-TROVATO!-strillò.

Con un balzo scese dalle spalle di Koge e si rivolse a Kuro e Tenchou con un sorriso gigantesco:-Vi sposerete!-.

-Cosa?-fece lui,senza capire.

La ragazza-gatto invece sputò la tapioca che stava bevendo in faccia all'amica:-CHE CA**O DICI?-le urlò -NON MI SPOSERÒ MAI! LO RIPETO SEM...-.

-TUONO!-gridò di rimando Shiro.

La cosa che più terrorizzava Kuro erano proprio i tuoni. Anche solo nominarli la faceva spaventare a morte:infatti, come un riflesso condizionato,all'urlo zompò di fianco alla prima cosa che l'avrebbe potuta “proteggere”.

Tenchou la osservò senza dire niente mentre tremava contro di lui così violentemente che sembrava venisse un terremoto. Sempre in silenzio,se la strinse più vicino e le diede delle pacche rassicuranti per farla tornare in sé.

Dalla bocca di Shiro salivano trilli eccitati:-Kuro-chan si è trovata il moroso! Kuro-chan si è trovata il moroso!- continuava a ripetere.

Kuro si arrabbiò,e decise di farla smettere nel modo più convincente che conosceva.

Vale a dire fracassarle la testaccia di legnate.

Shiro si diede ad un a dir poco eroica fuga,ridendo come una pazza e inseguita dalla gatta nera desiderosa di staccarle il cranio per giocarci a bowling.

Tenchou,Lon,Soraru e Koge si limitarono a seguirle con lo sguardo per le stanze della piccola casa.

-Sono sempre così?-chiese il ragazzo-leone.

-Più o meno.-rispose Lon,sedendosi.

-Aspetta che si calmino e poi vedremo.-aggiunse Soraru.

-Forse ci metteranno un po'.-sbadigliò Koge.

-Tipo quanto?-.

-Una volta ci hanno messo due giorni.-.

-Ah ok.-replicò Tenchou,scrollando le spalle,-Aspetterò.-.












SONO TORNATA DOPO CINQUECENTOMILA ANNI con una schifezza.
SORRYYYYYYYYYY
devo riprendermi dal letargo e fare questa serie come si deve (* ^ *) 
MOTIVATEMI GENTE!!!!!!!!!!
Comunque

ANANANAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAS

e CIRICIAO!
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Capitolo 6
*** Capitolo 5:Muoviamo le mani! ***


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Capitolo 5:Muoviamo le mani!



 

Tenchou si annoiò di aspettare.


Appena Kuro gli volò davanti,le si buttò sopra a peso morto, schiacciandola a terra.

-Alzati,devo polverizzare quella volpe del cavolo!-soffiò lei.

Il leone prese un gran respiro e buttò fuori rumorosamente l'aria,lamentandosi:-Ma così mi annoio...-.

-Me ne frego che tu ti annoi! Staccati!-replicò Kuro.

Tenchou non mosse un muscolo.

-TI LEVI SI' O NO?!?-gridò allora la gatta.

Con una lentezza esasperante,il ragazzo-leone alzò piano piano il busto,tenendo la mano di Kuro.

Appena si sentì libera,la ragazza-gatto si alzò di scatto e partì in quinta per ricominciare l'inseguimento,ma tornò sui suoi passi dopo aver dato un violento scossone. La mano era incastrata in quella di Tenchou.

Provò a scuoterla,ma la presa era troppo salda per liberarsi.

-Kuro-chan ha il moroso!-la canzonò Shiro,al riparo sulle spalle di Koge.

Kuro la guardò con astio:quello era “Il territorio Canide”, come lo definiva Koge,e tutti,a parte i canidi,non erano ammessi. Infatti,l'unica della famiglia ad averci accesso era Shiro,in quanto volpe. E Kuro la detestava,quando la vedeva seduta sulle spalle del cane.

Soraru spiegò appena le ali:-Dovremmo muovere le mani. Oggi ritirano le tasse.-ricordò.

Lon annuì,ricordandosene all'improvviso.

Cominciò ad agitarsi,con le gambe che andavano avanti e indietro in un ballo scatenato e involontario.

Kuro la fissò scocciata:-Calma,Bianconiglio. Non siamo mica in ritardo.-.

-E se invece sono già passati da tutti e non ce ne siamo accorti? E come nascondiamo Tenchou?-sparò l'altra a raffica,-E se poi qualcosa va storto? E se ci scoprono? E se finiamo in galera?-.

-E se tu stessi zitta?-la scimmiottò Kuro.

Lon chiuse immediatamente la bocca.

Tenchou approfittò di quel momento di silenzio per alzare la mano.

-Cosa c'è,adesso?-la gatta non ne poteva più di domande.


-Che significa muovere le mani?-.


L'aria divenne di pietra.

Per un momento,Tenchou credette di aver fatto venire a tutti un infarto.

-Oh,niente di che,significa rubare.-rispose Shiro,con una leggerezza inadeguata.

Kuro si voltò lentamente verso di lei:-Verrà il giorno in cui ti strangolerò,se continui così.-.

-Non è una bella cosa.-la rimproverò Tenchou,-E non mi importa se rubate. Siamo una famiglia,no? Quindi vi do una mano.-.

-Co...sul serio?-gli chiese Kuro.

Lui si strinse nelle spalle:-Basta che mi insegnate.-.

Gli altri cinque si guardarono sbalorditi.

-Ok,-ruppe il silenzio Koge,-vai con il piano.-.





-Ehi,spilungone!-strillò Shiro.

Zebra si voltò di scatto,infastidito subito da quella voce infantile che conosceva fin troppo bene.

Il capo delle guardie la detestava,come Hashiyan,suo amico d'infanzia. Ora aveva un motivo in più per esserne infastidito:il principe era scomparso nel nulla,bisognava ritrovarlo al più presto.

E sentiva che Shiro ne sapeva più di quanto immaginasse.

Così,senza nemmeno prenderla un po' in giro,ordinò,secco: -Seguimi.-.

-Uh...VAFFAN****!-rispose Shiro,tirandogli un calcio.

La parte della bambina impertinente era la sua preferita.



Dopo un minuto,in groppa a Koge,faceva linguacce alle guardie che li stavano rincorrendo.

E all'improvviso,svoltato un angolo,Zebra si ritrovò solo coi suoi soldati. Dove cavolo erano finiti quei due diavoli?

-Cercateli!-ordinò,-Non possono essere andati lontani.-.

-Serve aiuto?-la voce di Lon fece capolino da una finestra.

Il capo delle guardie fece un sospiro di sollievo:Lon era tra le persone più affidabili che conoscesse. Per qualsiasi cosa le si chiedesse aveva sempre la risposta.

-Hai visto una volpe bianca in groppa ad un cane?-chiese.

Lei rifletté un attimo,arricciando il naso,e si illuminò:-Oh sì, Koge e Shiro! Sono scappati dietro a quel boschetto. Ma credo che se ne siano già andati,capitano.-.

-Non importa. Grazie,Lon.-.

Non si accorse che,nascosti trai rami,Shiro e Koge trattenevano le risate a fatica.

Soraru li guardò,soddisfatto di averli portati lì sopra senza il più piccolo intoppo.






-Ti ricordi il piano?-chiese Kuro.

Tenchou annuì:-Appena arrivano le guardie,prendo la prima cosa che vedo e scappo.-.

Kuro sogghignò,tornando a riempire il sacchetto che si era portata dietro di preziosi.

Tenchou la imitò,rovistando nel sacco delle tasse.

-Ehi,guarda!-esclamò ad un tratto.

Kuro alzò lo sguardo.

Il ragazzo gliela mostrò sorridente:-Ho trovato la corona!-.

-Fantastico.-commentò lei a denti stretti.

Il leone piegò appena la testa:-C'è qualcosa che non va?-.

La gatta puntò gli occhi contro la corona:-Nulla,solo che...-.

-EHI! VOI DUE!-.

Zebra era tornato. Con tutti i soldati.

Tenchou lo guardò per un secondo.

Poi,tenendo sempre in mano la corona,afferrò il suo sacco, si alzò di scatto,si caricò Kuro sulla spalla e partì come un razzo fotonico.

-Che stai FACENDO?!?-strillò la ragazza-gatto.

-Non era il piano?-.

-Era una COSA che dovevi prendere,una COSA! Non una persona,imbecille!-.

-Scusa!-.

-ORA METTIMI GIÙ!-.

-Ma così siamo più veloci!-si giustificò Tenchou.

-NON DI NUOVO!-ululò Kuro esasperata.

C'era da dire che in effetti erano più veloci:anche se veniva picchiato come se non ci fosse stato un domani da Kuro,le gambe di Tenchou si lanciavano in avanti a una velocità pazzesca,che sembravano avere un'anima loro.

Zebra li perse di vista per una volta,una seconda,e poi scomparvero. Così,a caso.

-Di qua!-ordinò.




-Profumi di ciliegia,Kuro-chan.-disse Tenchou quando se ne andarono i soldati.

Lei non lo sentì neppure:-Perché tutte le volte che mi prendi sulla spalla finisce che siamo in delle posizioni imbarazzanti?-.

-In che senso?-.

-Sembra che tu mi stia per baciare.-.

-Oh,giusto.-.

-E come ci siamo finiti quassù,scusa?-.

Tenchou alzò la testa:si stava reggendo a una grondaia.

Guardò Kuro con una faccia incredula.

Lei sostenne lo sguardo:-Non avevi detto che sapevi arrampicarti sui muri.-.

-Io non sapevo di saperlo fare.-replicò il ragazzo.

Rimasero per qualche secondo in silenzio,scendendo dalla grondaia.

-Ce l'hai ancora la corona?-.

Tenchou annuì con un sorriso,mostrandogliela. Il prezioso copricapo brillava come una piccola stella.

Il ragazzo-leone la poggiò sul capo di Kuro.

-Sta più bene a te che a me.-commentò,ridacchiando.

Kuro si lasciò scappare un sorriso:quel leone era tutto fuorché cattivo.

“Sarebbe un ottimo re...”pensò.

-Torniamo dagli altri,Tenchou.-.

-Ok,Kuro-chan.-.







-Allora,ricapitolando:Tenchou-san ha ritrovato la sua corona ed è una cosa bella. Ma Hashiyan-san avrà detto da chi l'ha presa e ora ci ritroveremo tutti nei casini,e questa è la cosa brutta.-rifletté Shiro,-Dovremmo fare qualcosa per evitare che i casini diventino troppi se le cose vanno male. E ti prego,Lon-chan non ti agitare.-.

La coniglietta non riusciva a fermare le gambe,già ripartite in quel Charleston preoccupato.

-Soraru-san,bloccala per favore.-sospirò la ragazza-volpe.

Al gufo bastò toccarla appena per farla immobilizzare.

-Grazie.-sospirò Kuro.

-Io un'idea per evitare casini ce l'avrei pure,ma non so se va bene.-intervenne Koge.

Cinque paia di occhi gli si puntarono contro.

Tenchou,con la corona messa tutta di sghimbescio sulla criniera e sostenuta appena dall'orecchio,aveva l'aria più curiosa e attenta di tutti.

-Allora dilla.-lo incitò Kuro.













UN ALTRO CAPITOLO!
Ho aggiornato velocemente,tra l'altro.

E' COLPA DEGLI ANANAS ILLUMINATI!!!!

ok non faccio ridere e voi aspettate il giorno in cui mi taglierò le vene
CIALVEEEEE
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p.s.Ho letto la tua presentazione,Umi_chan.

TI VOGLIO TANTO DI QUEL BENE CHE NEMMENO IMMAGINI :3

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Capitolo 7
*** Capitolo 6:Riflessioni e boccioli ***


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Capitolo 6:Riflessioni e boccioli






-Per essere l'idea di un cane,è davvero intelligente.-.
Koge gonfiò il petto,orgoglioso. Non capitava spesso che Kuro si complimentasse con lui.
Tutti annuirono,anche Tenchou,pur rischiando di far cadere a terra la corona.
-Tenchou,posso chiederti una cosa?-gli domandò Soraru, -Ma perché sei scappato dalla reggia?-.
Il ragazzo-leone alzò le spalle,candido:-Dovevo fare il re. E fare il re è una palla.-.
-Come fare il re è una palla?!?-fece Lon incredula.
-È così. Devi arbitrare un regno,e la cosa non è così facile da fare come uno pensa. Io poi sono negato. Non sono neanche capace di dare ordini.-.
-Secondo me saresti un ottimo re.-replicò Kuro.
Tenchou la guardò stranito,mentre la corona tornava a pendere pericolosamente dall'orecchio:-Perché?-.
-Il compito di un re è occuparsi del suo regno,non saper ordinare le cose. Poco importa se non sai importi con la forza,anzi. Un re pacifico è cento volte meglio di uno irascibile e battagliero.-.
Il principe la osservò come se fosse stata un angelo sceso magicamente in terra.
-Kuro-chan,vuoi essere regina al mio posto?-chiese sperando in una risposta positiva.
La gatta scoppiò a ridere,prendendola come una battuta.
-No,sul serio. Tu saresti una regina migliore di me come re.-replicò il leone,serissimo.
-E perché invece non provi a essere un re,per una buona volta?-fece Kuro,ridendo ancora,-Che ne sai,magari sei un fantastico monarca lustrascarpe!-e di nuovo giù a ridere.
-Kuro-chan.-la richiamò Tenchou,-Sono serio.-.
-Anche io! Ma non è mica colpa mia se mi fai ridere!-replicò di nuovo l'altra.
Tenchou la guardò sghignazzare senza ritegno. Si chiese ancora se davvero era una brava persona o una sfruttatrice senza il minimo scrupolo.
-Esco.-.



In quel boschetto di ciliegi,seduto su un ramo in fiore,il leone lanciava svogliato e ferito noccioli a terra.
-Kuro-chan è brava.-.
Tenchou fece un salto:due orecchiette lunghe e bianche accompagnate da due grandi occhi azzurri e un corpicino da bambina erano spuntati all'improvviso.
-Shiro-chan! Non dovresti spaventare la gente!-la rimproverò lui.
La volpe gli regalò un sorriso innocente:-Kuro-chan si atteggia come una dura,-continuò,ignorando il rimprovero -ma è la persona più dolce che uno possa trovare. Mi ha salvato dalla strada.-.
-Vivevi nelle bidonville?-fece sorpreso Tenchou.
-Sì. La frazione di secondo più bella della mia vita lì! Cioè quella frazione di secondo perché poi mi hanno rispedito in strada.-rispose Shiro,-Sai,pelo bianco,occhi azzurri,piccola come un tappo di sughero,capelli neri...e visto che alle bidonville sono tutti superstiziosi mi hanno cacciato.-.
Sospirò,alzando gli occhi al cielo:-Se non ci fosse stata Kuro-chan avrei passato in strada il resto dei miei giorni.
Lei mi ha presa e mi ha accolta.
Lei ha preso tutti quelli che avevano bisogno di una casa o di un aiuto,perché decide così e le sta bene farlo senza scopi di lucro. Sa benissimo che cosa significa non avere una famiglia e non vuole che ci sia gente triste con lei.
Il primo che ha accolto è stato Koge-san. Poi sono venuti Soraru-san e Lon-chan,insieme. Poi io e per ultimo tu.-.
Tenchou rimuginò sulle sue parole.
Un nocciolo lo colpì in fronte.
-Ehi,Re Leone!-lo chiamò Kuro,con Lon,Soraru e Koge al suo fianco,-C'è un po' di spazio per noi?-.
Il ragazzo-leone sorrise,saltando su un altro ramo.-Ora c'è tutto lo spazio che desidera,mia regina.-.
La gatta sghignazzò di nuovo e zompò sul ramo:-Allora non lo vuoi proprio fare,il re?-.
-Per niente.-rispose lui.
-Tsk.-fece Kuro,-Testone.-.
Si arrampicò accanto a lui,ghignando.
-Allora che farai?-gli chiese,succhiando la polpa di una ciliegia.
-Resterò con voi.-fu la risposta.
-Secondo me dovresti tornare alla tua reggia.-osservò Soraru appollaiato su un ramo più alto.
Tenchou si strinse nelle spalle. Non era colpa sua se non riusciva a fare il re. O forse sì? Bho.



-Aiuto.-.
Quella parola uscì dalle labbra di una Lon completamente pietrificata dal terrore.
Un drappello di guardie,capitanate da Zebra,si stava avvicinando sempre più in fretta.
-Via!-gridò Kuro agli altri,-Non voglio che veniate presi! Via, e fate in fretta!-.
Soraru strinse la coniglietta e si alzò in volo,mentre Shiro e Koge scappavano a tutta velocità a terra. L'unico a non muoversi era stato Tenchou,che osservava i soldati con sguardo perso e spiritato.
La gatta lo fulminò,infastidita:-Che diavolo aspetti?-.
-Kuro-chan.-e la guardò negli occhi,-Sappi che ti voglio bene e se ti fai catturare vengo da te e ti sgrido.-.
Lei lo fissò per un attimo. Poi sorrise e annuì:-Capisco. E guarda che ti sgrido io se TU ti fai catturare.-.
Tenchou sorrise a sua volta,un sorriso tranquillo di chi si fida di te e ti vuole molto bene,e si mise a correre di ramo in ramo con un'agilità strana per un leone.
Kuro lo seguì a ruota,finché non incappò in un ramo marcio. Cadde rovinosamente al suolo,ferendosi la gamba.
“Merda.”pensò,mentre i passi delle guardie si avvicinavano sempre di più,sempre di più...
-Qui non ci sono.-commentò Zebra,-Torniamo indietro.-.
Sotto ai petali,Tenchou ringraziò il cielo di non essere stato troppo lontano da Kuro per proteggerla.
Si scrollò i petali rosa di dosso e si chinò sulla gatta nera: -Hai qualcosa di rotto?-.
Lei mostrò una smorfia di dolore:-Rotto no,ma la mia gamba è pronta da mangiare al sangue.-.
“Che battuta.”considerò il leone.
Delicatamente afferrò Kuro e se la mise in spalla,attento a non peggiorare la situazione della sua gamba.
La ragazza-gatta si sentì improvvisamente stanca. Non provò neppure a resistere:il sonno la avvolse a tradimento.



Kuro aprì lentamente gli occhi.
Era a casa,nella stanza dei letti,sotto le coperte.
La gamba squarciata era avvolta in delle fasce candide.
Si alzò,facendo attenzione a non strappare le bende,e notò una cosa piccola e rosa che sprigionava un buon profumo e sembrava fatta per essere indossata.
Entrò nella sala con quel rametto di ciliegio coperto di piccoli fiori in mano,confusa e senza sapere cosa farne.
Mentre rimuginava su come ci fosse finito in camera,una mano leggermente più grande della sua,che profumava un po' di lampone,lo prese gentilmente.
Poi Tenchou mise con cura il rametto dietro l'orecchio coperto di pelo nero della ragazza.
-Stai molto bene così.-commentò.
La mano scese appena appena,facendo una carezza leggera alla gatta,che mise sulle sue guance una tinta rosso ciliegia.

Shiro sorrise,spiandoli dalla finestra mentre era intenta a fare tre piccoli mazzi di bacche e fiori.
Affondò il viso nel primo,di lamponi e fiori di ciliegio.
-Sì,-bisbigliò tra sé e sé,-ciliegio e lamponi sono una delle coppie migliori.-.











RIECCOMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII
adesso metto pure l'altro capitolo non vi preoccupate che così metto tutto a postoooooo
CCIAUUUUX :3
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Capitolo 8
*** Capitolo 7:Musica,maestri ***


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Capitolo 7:Musica,maestri





L'acqua scendeva a secchiate dal cielo.
-L'avevo detto che pioveva a catinelle.-commentò Soraru -E l'aveva detto anche Rum vedendo tutte quelle nuvole a pecora in cielo.-.
Koge scrollava la coda zuppa in un angolo per non bagnare nessuno,segno che era appena uscito a godersi quella doccia fresca e pura che gli veniva offerta da là sopra. Adorava uscire con la pioggia e sentire il pelo e la pelle ricoprirsi d'acqua.
Kuro se ne stava invece appollaiata sulla sedia,con la gamba ancora fasciata e la felpa di Tenchou sulle spalle per evitare che prendesse freddo.
Se qualcuno si fosse soffermato sul suo viso avrebbe notato un'imbarazzata striatura rossa sulle guance.
Il leone guardava fuori dalla finestra annoiato. Tra le gocce sul vetro distingueva a malapena il corpicino esile di Shiro, incredibilmente piccolo per una ventisettenne ma anche troppo maturo per una bimba,che si lasciava scorrere addosso la pioggia manco fosse stata impermeabile.
Lon la guardò preoccupata:-Se continua a rimanere là fuori si prenderà un accidente.-.
-Fallo tornare dentro tu.-disse subito Kuro,-Io di mettere anche solo la punta del naso fuori di casa non ne ho proprio voglia.-.
Koge fu più veloce della coniglietta,aprì subito la finestra e gridò:-Shiro,torna qui,che sennò ci prendi una bella polmonite e resti a letto per la prossima settimana!-.
La volpe si avviò tutta tranquilla verso la finestra,senza fretta,e spinse solo la testolina nella sala.
-Shiro-chan fai presto a entrare,fa freddo.-si lamentò Tenchou,scosso da un brivido.
Kuro si pentì per un istante di avergli chiesto la felpa.
Shiro lo guardò con i grossi fari azzurri che si ritrovava per occhi,inclinando il capo e chiedendo:-Ti piace la musica?-.
Il leone annuì,improvvisamente curioso.
-Allora so come farci passare la serata.-.
In un attimo tutta la famiglia fu davanti alla finestra,con Koge e Shiro fuori e gli altri quattro dentro,ben coperti.
-Kuro,che vuoi sentire?-fece il ragazzo-cane.
Lei pensò un attimo. Poi accennò all'inizio della melodia di Romeo e Giulietta.
Shiro ampliò il suo sorriso,inarcò la testa e,sotto la pioggia battente,cominciò a cantare col suo ululato.
Alcuni minuti dopo,tutti i canidi del paese intonavano la canzone coi loro ululati,armoniosi come una vera e propria orchestra di professionisti.
La gatta strinse emozionata la coperta che avvolgeva lei e Tenchou. Il ragazzo-leone sorrise,appoggiando la sua testa su quella dell'amica.
Era davvero un'esperienza mozzafiato.
Per quanto si sforzasse di ricordare,non c'era evento che potesse competere con quello spettacolo magnifico.
Chiudendo gli occhi,Tenchou inspirò a fondo l'odore umido che la pioggia si era portata silenziosamente dietro e quello fradicio della terra annaffiata.
Abbassò il capo,nascondendo il naso e le guance tra i capelli biondi e profumati di Kuro.
Per un attimo gli venne da piangere,senza motivo.
Invece cominciò a fare,più piano che poteva,le fusa.
Kuro sentì quel morbido e vibrante brusio partire dalla gola del leone e invadere la sua,coinvolgendola e spingendola a mostrare l'affetto che ormai sentiva per quel principe un po' tocco che le aveva dato la corona in cambio di qualche ciliegia e della condivisione della stessa casa.


Il loro concerto per due venne ascoltato da solo quattro paia di orecchie,ma fu la cosa più dolce che qualcuno avesse mai composto.
Le fusa dei due felini si incrociavano adagio,senza la minima fretta,ed erano così reali da riuscire a vederle come due morbidi pezzi di stoffa che si accarezzavano in silenzio, avvolgendosi l'uno all'altra.


Kuro e Tenchou non si accorsero neppure di essersi addormentati. Terminarono il loro duetto senza sapere di essere ascoltati e si piegarono su loro stessi,mentre il leone continuava ad abbracciare dolcemente la gatta.
Lon e Soraru misero il dito indice sulle labbra,inducendo i due canidi al silenzio per non svegliarli. Shiro e Koge annuirono,presero delicatamente i due e li misero a letto.
Quindi chiusero la finestra in modo che non entrasse il freddo,spensero le luci e,nel silenzio più assoluto,si coricarono cullati dal dolce sonno.













Sniff,che pucciositudine :'3
Eh,già,la KuroTenchou è una delle pucciositudini più puccioCoccoCucciolose del mondo
Ananas a tutti
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Capitolo 9
*** Capitolo 8:Lacrime ***


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Capitolo 8:Lacrime






Shiro entrò correndo dalla finestra.
Soraru,sul punto di fare una battuta riguardo all'utilità delle porte,notò per primo le lacrime che le scendevano sulle guance.
-Chiudete tutto!-gridò la volpe,-Presto,presto presto!-.
Lon tirò una corda:in un attimo,la porta si chiuse,le persiane si abbassarono e una candela,da usare solo nelle emergenze,si accese.
Poi la coniglietta si piegò su Shiro,preoccupata:-Che è successo piccola?-.
Lei non rispose,continuando a piangere.
Koge la prese in braccio,coccolandola in silenzio finché non si calmò.
Allora,senza aspettare oltre,cominciò a raccontare quel che era accaduto alcuni minuti prima.





Shiro era sempre stata terribilmente curiosa.
Vedendo la gente così irrequieta per qualche ragione,si intestardì e decise di scoprire che diavolo stava succedendo al paese.
Come si trovò vicino alla piazza principale,una mano forte la afferrò per la collottola della maglia,tirandola bruscamente in aria.
-L'ho presa!-gridò la voce che associò subito all'unico tasso del paese,Valshe.
Poi un'altra,questa volta della mangusta Hashiyan,esultò: -Sapevo che ce l'avresti fatta,Valshe! Gente,chiamate Zebra! L'ha presa!-.
In mezzo a tutta quella gente ostile a lei,con le guardie che si avvicinavano pericolosamente e velocemente,a Shiro venne in mente un'unica cosa da fare.
Piangere.
Non che fossero lacrime di coccodrillo,non si pentiva di quel che aveva fatto,ma in quel corpicino da bimba era diventata così sensibile,e trovarsi in mezzo a tutti quei nemici improvvisi l'aveva scombussolata e traumatizzata.
Piangeva perché era ormai sicura,tra centinaia di persone che neppure la conoscevano ma erano ostili a lei,che si sarebbe ritrovata da qualche parte,al buio,quel buio che le ricordava tanto la strada in cui era stata abbandonata.
Sentì una mano premerle sulla bocca per indurla al silenzio. Mentre le lacrime continuavano a coprirle le guance,venne trascinata dietro una casa.
Aprì gli occhi in lacrime e vide Valshe e Hashiyan che la stavano nascondendo dalle guardie.
Si stupì nel sentire la mano della ragazza-tasso accarezzarle i capelli per calmarla. Valshe non le aveva mai accarezzato i capelli.
Nano stava parlando con Zebra,per convincerlo a raccontare che fosse stato un falso allarme.
Poi arrivò il generale.
Era alto e incuteva timore,con la benda che gli copriva metà dell'occhio destro e una bocca quasi sdentata.
Zebra si mise sull'attenti:-Buongiorno,signore.-.
-Dov'è la piccola canaglia?-chiese il generale. La voce roca e ruspante era alquanto spaventosa,innaturale.
-Sono spiacente,signore. Si è rivelato un falso allarme, signore. La prego di accettare le mie scuse.-.
L'uomo guardo il ragazzo-zebra accigliato.
-In realtà,-si intromise Nano,scuotendo la sua coda da lince, -in realtà è colpa mia! L'ho vista e ho dato l'allarme ma non la ho fermata ed è scappata via.-.
Dietro la casa,tasso e mangusta sospirarono:tutto sarebbe andato a posto.
“Menta e salvia hanno un buon profumo insieme.” pensò Shiro,guardandoli, “Proprio come caprifoglio e margherita”.
I due si defilarono nell'ombra e corsero verso la casa della piccola volpe bianca.
La appoggiarono a terra.
-Vai e avvertili.-fu capace di dire Hashiyan.
-E scusa per...tutto.-si scusò invece Valshe.
La volpina li guardò continuando a piangere e abbracciò le loro gambe.
Poi,lasciandoli esterrefatti da quell'abbraccio,si catapultò nella finestra.





I membri della famiglia avevano ascoltato praticamente senza fiatare.
Soraru fulminò Tenchou,che aveva la bocca aperta per scusarsi:-Non ci pensare neppure. Non è colpa tua,è colpa di tutti noi,e se provi ad addossartela giuro sulle mie piume che ti spezzo le gambe. Tra l'altro,Shiro ha fatto due cose buone:primo,sappiamo di chi fidarci nel caso fossimo nei guai;secondo,adesso sappiamo che quel dannato di un generale è qui e dobbiamo stare attenti o tiriamo le cuoia in cella.-.
Il leone serrò di nuovo la mandibola,rimuginando sulle parole del gufo,un po' colpevole.
Kuro gli appoggiò la mano sulla spalla:“Non preoccuparti, l'uccellaccio del malaugurio non ce l'ha con te” diceva quel gesto rincuorante.
Intanto,tra le braccia di Koge,Shiro si era quasi appisolata, con ancora dei lacrimoni che le scivolavano sulle guance.

-Ringraziare...-mormorò nel dormiveglia,-...Nano-chan...e Zebra-san...e Hashiyan-san...e Valshe-chan...-.
-E ora a nanna.-le bisbigliò il ragazzo-cane.
La volpina gli si strinse al petto.
-La porto a dormire. È meglio se riposate anche voi.-.




Un colpo violento si infranse contro la porta.
Kuro si svegliò di soprassalto,con un terzo del cervello addormentato,un altro terzo alquanto preoccupato e spaventato e l'ultimo che imprecava contro il probabile testimone di Geova che veniva a romperle le scatole mentre si sforzava di dormire.
Aprì la porta,e il cervello si svegliò di colpo per la paura.
-Se lei è Kuroneko,-sibilò il generale,-mi segua.-.
Per un attimo Kuro si convinse che mentire era la cosa più sensata da fare.
Poi pensò.
Pensò a Shiro,che dormiva abbracciata a Koge.
Pensò a Koge,che si svegliava ogni minuto per vegliare Shiro.
Pensò a Lon,che superando la paura le aveva confidato i suoi pensieri su Soraru.
Pensò a Soraru,che nonostante fosse un uccellaccio dava i sorrisi più dolci a Lon.
Pensò a Tenchou,addormentato e innocente come un bambino,che credeva di stringerle la mano per darle un senso di sicurezza.
Le venne da sospirare.
Poi,senza fiatare,seguì il generale,gli occhi a terra,con il presentimento che se si fosse voltata avrebbe visto il viso triste di tutti i suoi cari.
-Sei andata via per evitare loro dei guai.-una voce risuonò nella sua testa,-Guai che li avrebbero rovinati,li avrebbero resi ancora più tristi e disperati del giorno in cui li hai trovati per la strada o per il bosco.
Sono orgogliosa di te.-.
Kuro trovò il coraggio di alzare il capo verso il cielo,e fu sicura di vedere la stella di sua madre brillare più forte.
A quel punto ebbe voglia di piantarsi lì in mezzo alla strada e mettersi a piangere a dirotto,mentre qualcuno,Tenchou, avrebbe voluto che a farlo fosse stato Tenchou,la coccolava e la consolava.
















WOW,credo sia il capitolo più triste di tutti.
EXPLANATION TIME!!!!!!!!!!!
1)Valshe profuma di salvia (nessuna ragione per questo accostamento), Hashiyan di menta (io DETESTO entrambi),Zebra di caprifoglio(le zebre sono quadrupedi come le capre) e Nano di margherita (ha mashera praticamente bianca)
2)C'è un Missing Moments riguardo alla storia di Kuro che spiega alcune cose un po' difficili daq capire come la stella di sua madre e la voce che le rimbomba nel cranio:quando il padre ha scoperto che la mamma di Kuro era incinta si è defilato(complimenti,eh) e quindi la ragazza-gatta ha vissuto solo con la madre,che però ha smesso di seguirla quando aveva dieci anni a causa di una malattia che l'ha fatta diventare,almeno secondo Kuro,una stella nel cielo ( T^T ) Kuro si è ritrovata un'infanzia senza affetto e cose dolci e per questo,oltre a essere un po' dura, ha accolto tutta la sua famiglia.
Questo è tutto,mi spiace per la tristezzitudine ma ho dovuto farlo
#T^T
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Capitolo 10
*** Capitolo 9:Lui! ***


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Capitolo 9:Lui!









Il generale fissava con astio Kuro.
La ragazza-gatta non provò neppure ad alzare la testa, terrorizzata. Le uniche volte che le era successo di avere tutta quella paura erano state quando aveva sentito dei tuoni o quando Shiro la spaventava apposta.
-DOV'È IL PRINCIPE?-gridò il generale all'improvviso, facendola sobbalzare.
Malgrado i nervi fossero tutt'altro che saldi,Kuro serrò le labbra,decisa a non dire una parola.
Re e regina guardarono con schifo malcelato quella suddita che si ostinava a tenere loro nascosto il figlio,pur avendo ormai i piedi nella fossa.
-Ebbene,-esordì il re,minaccioso,-potete cominciare con le torture.-.
Alcune guardie portarono un paio di fruste che porsero all'uomo ghignante con metà occhio bendato. Egli rivolse a Kuro un sorriso inquietante,voltandosi verso di lei con fare alquanto minaccioso.
La gatta fissò quelle armi con paura crescente.
Il generale ne alzò una e la fece schioccare,colpendo l'aria. Non aveva calcolato che i felini,i gatti in primo luogo,sono molto veloci e agili,e Kuro aveva infatti schivato il colpo.
L'uomo tentò ancora e ancora,ma nulla da fare,la ragazza era troppo veloce.
Due guardie la inchiodarono alla sedia,mentre la regina assottigliava gli occhi seccata.
-Bene.-fece,secca,-Ora riuscirà a colpirla,generale.-.
Mentre la frusta si alzava,in una frazione di secondo a Kuro tornò in mente l'idea di Koge.
-Ok,ok,ok!-strillò scalciando terrorizzata dall'arma di cuoio.
L'uomo truce si fermò,spaesato:confessava di già?
-Vi dirò tutto!-gridò Kuro,tentando di liberarsi dalle guardie che la stringevano,-Tutto tutto! Ma...-esitò per un attimo -Solo se viene qui anche lui!-.
-Lui chi?-chiese il generale.
-Lui!-rispose la gatta vaga,per poi cominciare a spiegare parlando velocissima:-Cioè,nel senso che lui è lui,no aspe, lui è lui ma lui non si chiama sul serio lui,ma io lo chiamo lui perché sì cioè perchè lo vuole lui,e anche la mia famiglia di cui fa parte anche lui lo chiama lui e lui è tipo il palo della mia famiglia o come cavolo si dice,aspe che lui me lo aveva detto una volta,anzi lui me lo dice sempre,che dice lui,cavoli cosa dice lui,che mi aveva detto lui,ah giusto,la colonna,ecco,me lo dimentico sempre anche se lui continua a ripetermelo-.
-COME SI CHIAMA?-tuonò il generale,mezzo rintronato da quella parlantina travolgente,più per essere sicuro di avere ancora la voce più che per incutere timore.
Kuro divenne praticamente isterica:-LUI! IO LO CHIAMO LUI, TUTTI LO CHIAMANO LUI,NESSUNO SA IL VERO NOME DI LUI PERCHÉ LUI È LUI!-gridò.
Seguì un attimo di silenzio che bastò a far sentire la gatta una scema per essersi messa ad urlare.
Il re si alzò e tuonò ad alcune guardie:-PREPARATE DEI MANIFESTI! DOBBIAMO TROVARE QUESTO “LUI”!-.
Quindi gelò Kuro con lo sguardo:-Quanto a te,rimarrai qui finché non avremo prove della tua innocenza.-.
La ragazza-gatta incrociò impercettibilmente le dita:“Ti prego fa che si sbrighino e Tenchou lo veda.” pregò.






-Kuro-chan non si vede da nessuna parte.-avvisò Shiro, entrando dalla finestra,-Ho chiesto pure ad Hashiyan-san, Nano-chan e Valshe-chan,ma nessuno l'ha neppure intravista per un paio di minuti.-.
-Di sicuro non è più in paese,col giro di perlustrazione non l'ho avvistata.-aggiunse Soraru dietro di lei.
La preoccupazione si toccava con mano.
Così tanto che prima ancora che Lon partisse col suo Charleston qualcuno bussò alla porta.
Tenchou andò ad aprire,ritrovandosi davanti uno Zebra che lo fissava a bocca aperta.
-Ah,ciao Zebra.-disse ingenuamente.
Koge,Lon e Soraru si schiaffarono le mani sulla fronte. Shiro,invece,si limitò a cadere sul collo dal soffitto.
-Oh,giusto,non dovevi vedermi.-si ricordò il leone,-Ok,allora adesso io chiudo la porta e mi nascondo mentre tu ti dimentichi di avermi visto. Se serve ti tiro una portata in testa così hai un vuoto di memoria. L'ultima volta che mi è successo mi son dimenticato anche il mio nome.-.
Zebra continuava a guardarlo a bocca aperta.
Seguì un minuto di silenzio che fece sentire tutti,escluso Tenchou,dei perfetti cretini.
-...Allora quella gatta vi aveva sul serio rapito,Tenchou.-.
-No.-replicò secco il leone,facendolo entrare,-Ha solo accettato di farmi diventare parte della sua famiglia. E ora siamo particolarmente preoccupati perché non si vede da nessuna parte.-.
Zebra si grattò l'orecchio,un po' nervoso:-Ecco...a questo proposito... uhm... l'ha portata via ieri notte.-.
Un brivido corse sulle schiene dei componenti della famiglia.
-Chi?-chiese con voce tremante Lon.
-Il generale.-fu la risposta.
Tenchou alzò lo sguardo al soffitto,riflettendo ad alta voce:-Ah,capito... mamma e papà sono proprio stupidi,mai una volta che facciano una cosa giusta. Devo ricordarmi di farti salire di livello e degradare di qualche centinaio di punti quel generale,che poi non mi sta neppure simpatico.-.
-Al momento Kuro si comporta in modo strano però.-si ricordò Zebra,-Si è arresa subito ma ha chiesto di vedere un certo lui prima di confessare.-.
Il ragazzo-leone sorrise:-Grazie,Zebra. Sei sempre molto gentile.-.
Si rivolse agli altri:-Io esco per un po'. Se non torno tra due giorni il comando lo prende chi ha un piano di salvataggio. Oh,Shiro-chan,-aggiunse,mentre stava per chiudere la porta facendo uscire anche il ragazzo-zebra,-C'è una cosa sotto al mio letto che potrebbe interessarti,controlla pure.-.
Il cane,la coniglietta e il gufo si scambiarono uno sguardo interrogativo:ma che gli era preso?
-Oh,capperi!-fece Shiro dalla stanza dei letti.
Gli altri tre si precipitarono da lei,trovandola stupita davanti ad una mappa che illustrava il piano più semplice ma efficace che fosse mai stato fatto.





Tenchou fischiettò un motivetto,agitando la coda su cui giravano le sue bloomers e facendo roteare la corona con l'indice. La canzoncina che fischiava se l'era inventata al momento,con l'animo sgombro e la testa ben decisa.
Si arrampicò senza problemi su un albero,si infilò dalla finestra e,senza essere visto dalle guardie,si diresse verso la stanza più alta,dove i reali regnanti erano soliti tenere i prigionieri interrogati.
Aprì la porta con un calcetto,senza smettere di girare la corona sull'indice e salutò:-Ciao mamma,ciao papà.-.
Poi rivolse un dolcissimo sorriso alla gatta bionda seduta davanti a loro:-Ciao,Kuro-chan!-.


















DECIMO CAPITOLO e la fine si avvicina *musichetta de "Lo squalo"*
Ci sarà un heppy ending?????????? Ovviamente sì Dovrete scoprirlo!
MUAHAHAHAHAHAH come sono malvagia
Babbè,lasciamo perddere lo sclerooooo
Alla fine,l'idea di Koge è:se uno viene catturato,non deve dire nulla se non che non parlerà senza aver visto "lui" (che poi è Tenchou), quindi gli altri membri della famiglia verranno in suo soccorso appena vedranno i manifesti per questo "lui"
CIADUUUUUUUUZ
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Capitolo 11
*** Capitolo 10:Corri,corri,corri! ***


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Capitolo 10:Corri,corri,corri!





-Tenchou!-esclamò Kuro sollevata,alzando la coda nera in segno di saluto.
Il leone ridacchiò,avvicinandosi a lei e schioccandole un bacino sulla fronte,prontamente respinto con un:-Ti ho già detto che i baci sono troppo umidi!-.
Lui sorrise:anche in momenti critici come quello lì,non c'era un attimo che Kuro-chan non fosse irrimediabilmente orgogliosa e testarda,esattamente come lui.
Anche se forse non era carino quanto lei.
Guardò i genitori col suo visetto angelico,e prima di qualsiasi cosa disse,giocoso:-Siete due scemi.-.
E proseguì,elencando i fatti sulle dita come un bimbo elenca i regali che vuole per Natale,sempre con fare innocente:-Allora,nessuno mi ha mai visto,quindi nessuno può sapere che sono il principe! E voi pensate che sia stato rapito,e si comincia bene...POI! Sono scappato di casa davanti ai vostri occhi,e non vi viene in mente che di sicuro sto provando a farmi una nuova vita. Di bene in meglio! Uhm...poi cos'altro c'era che mi son dimenticato?-.
-Il fatto che sei stupido e avevi bisogno di qualcuno che più o meno ti accudisse?-lo prese in giro Kuro,appoggiando il gomito sul tavolo e la testa nel palmo.
-Giusto!-ringraziò il leone,-Grazie per avermi rinfrescato la memoria,Kuro-chan!-.
-Di nulla.-replicò la gatta,divertita e curiosa di dove sarebbe andata a finire la cosa.
Tirando verso il basso l'anulare e continuando a girare la corona sull'indice,Tenchou andò avanti:-POOI,al posto di rapire Kuro-chan potevate fare qualcos'altro ma NO,proprio nemmeno per idea,e avete fatto spaventare tutti noi della famiglia di Kuro-chan perché ci siamo svegliati e lei non c'era. Io poi ho avuto un infarto perché dormendo le stavo stringendo la mano e quando mi sono alzato e non l'ho vista mi son detto aiuto che mi è scappata.-.
Kuro pigiò le mani sulla bocca per non ridere.
Il ragazzo-leone,accortosene,sorrise ancor di più e andò avanti,mentre i sovrani osservavano allibiti la complicità tra il figlio e la ragazza:-Uhm,dunque...bé,visto che sono ancora il principe degrado il generale a lavapiatti perché mi sta antipatico,ecco. Ed è pure cattivo che voleva torturare Kuro-chan che è solo una povera micia. Invece promuovo Zebra di un centinaio di miliardi di punti circa perché mi gira ed è un tipo affidabile. Poi-.
Kuro esplose in una sonora e contagiosa risata,facendo cozzare la fronte sul tavolo.
-Tenchou,Tenchou!-ripeteva,-Una sagoma,sei! Oh Dio,ora schiatto!-.
-Non ci provare!-la minacciò Tenchou,ridendo pure lui.
-No no,ora schiatto,ora schiatto!-ripeté la gatta con le lacrime agli occhi e la pancia che faceva male a causa delle troppe risate.
-Ok,ora basta.-fece il leone,tentando di controllarsi.
L'amica si infilò un pugno in bocca per lasciarlo parlare.
-Poi era la...la settima cosa...ah,sì sì,adesso c'è l'ottava, cioè il motivo per cui sono venuto qui.-.
-Sei venuto a reclamare il trono,vero?-fece speranzosa la regina.
Il figlio la stroncò sul nascere:-No.-replicò,sorridendole, -Sono qui per riportare a casa Kuro-chan. Che la devo pure sgridare perché si è fatta catturare.-.
Detto questo si caricò la gatta sulle spalle e,tra lo stupore dei presenti,si avviò tutto tranquillo verso l'uscita.
-Tenchou,permetti una domanda?-fece Kuro.
-Dimmi pure.-.
-Ma perché mi carichi sulle tue spalle?-.
-Mi sembra il posto più comodo dove metterti.-.
-Peccato che poi finiamo sempre in posizioni imbarazzanti.-.
-Sul serio?-.
-Ma ci sei o ci fai?-.
-Probabilmente dormo.-.
-Sì,d'accordo...adesso dove andiamo?-.
-A casa.-.
-E hai lasciato tutti lì,da soli?-.
-Hanno un piano nel caso non tornassi tra due giorni.-.
-Tu che fai un piano mi suona nuovo.-.
-Eh,già.-.
-Ma perché non ci inseguono?-.
-Sai,sono rimasti scioccati.-.
-Perché sei venuto qui a riprendermi?-.
-E sono uscito con te su una spalla.-.
-Senza preoccuparti di niente.-.
-Appunto.-.
-Ah,ok. Anche io sarei scioccata.-.
-Idem.-.
-...perché stiamo parlando così rilassati?-.
-Bho.-.
-...-.
-...-.
-...capelli rossi.-.
-EHI! Cos'era quello scappellotto?-.
-Ho visto dei capelli rossi,quindi tu fai penitenza.-.
-...occhi rossi.-.
-EHI! Devi dare uno scappellotto!-.
-Ma non ci arrivo.-.
-Allora basta che non mi dai una manata sulle chiappe!-.
-Non te l'ho data lì.-.
-E dove allora?-.
-Sulla coscia.-.
-No,me l'hai data sulle chiappe.-.
-Testona di una gatta.-.
-Stupido di un leone.-.
-...-.
-...-.
-Pace?-.
-Ok.-.
Kuro sospirò,appoggiandosi tranquilla sulla schiena dell'amico. Sbatté le palpebre e,improvvisamente impaurita,gli conficcò le unghie nella felpa.
-Ahio. Che c'è?-chiese lui.
-C'è che devi metterti a CORRERE COME UNA LEPPA PERCHÉ ARRIVANO LE GUARDIE!-.
Tenchou non se lo fece ripetere e partì a trecento all'ora, distanziando subito le guardie.
-MA QUANTO SEI VELOCE?!?-strillò Kuro al settimo cielo.
-TE L'AVEVO DETTO!-rispose il leone ridendo,-TIENITI FORTE,ORA ARRIVANO LE SCALEEEE!-.
Con uno slancio si mise sul corrimano,mettendosi Kuro in grembo e scivolando verso il piano terra.
La gatta si aggrappò alla felpa rossa di lui,ridendo divertita come una bambina su una montagna russa.
-Urca!-commentò Tenchou,guardando giù,-Arrivano altre guardie da lì sotto!-.
-Uh,uh,io lo so che devi fare!-esclamò Kuro,-Arrampicati sul muro,arrampicati!-.
Il leone ridacchiò vedendola così euforica e,caricatosela sulla spalla di nuovo,afferrò la parete e si mise a correre su di essa fino a raggiungere un piano intermedio.
Kuro si tirava pugni sulla schiena,ridendo:-Più veloce che poi ci prendono!-.
Tenchou corse come un pazzo,finché qualcuno non lo afferrò per le spalle:-Credevi davvero di lasciarci così?-.







 

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Capitolo 12
*** Capitolo 11:Se ti dicessi... ***


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Capitolo 11:Se ti dicessi...










Tenchou rise,scalciando l'aria,mentre Soraru sollevava lui e Kuro con potenti battiti d'ali.
Il gufo si guardò attorno,ritrovandosi guardie che arrivavano dappertutto.
-Si mette male! Vi lascio a Lon!-avvertì allora,e lasciò la presa sulle spalle del leone.
-Ma che sei SCEMOOOOOOOOOOOOOOOH!-gli gridò dietro Kuro,quando si accorse che stavano cadendo per un bel po' di piani attraverso dei buchi scavati nel pavimento.
Ecco cosa veniva inteso per “vi lascio a Lon”.
Kuro si aggrappò con le unghie alla maglia di Tenchou, chiudendo gli occhi terrorizzata:-COME CAVOLO CI FERMIAMO,ADESSO?-.
-Se ti dico che non ne ho idea come reagisci?-domandò il rosso,innocente come un bambino.
-GAAAAAAAAH!-.
-Non dovevo dirtelo.-.
-PERCHÉ DEVI ESSERE COSÌ IMBECILLE?-replicò la gatta nera,tirandogli testate,-E PERCHÉ HAI LA TESTA TANTO DURA?-.
-Bho. Uh,guarda,il pianoterra!-.
-CHE CAVOLO GUARDO CHE POI MUOIO???-.
-Kuro-chan,sono un felino.-.
-E ALLORA??-.



Atterrarono incolumi sul pavimento,a poca distanza dal portone principale.
-I felini atterrano in piedi.-.
-Dirmelo prima no,eh?-.
-Anche i gatti sono felini.-.
-E tu credi che io me lo ricordi mentre sto cadendo dentro un buco?!?-.
-Sì.-.
Kuro gli diede uno schiaffetto sulla guancia:-Maledetto cretino d'un leone.-.
-Kuro,così gli urti i sentimenti.-scherzò Koge,apparendo all'improvviso.
Tenchou sorrise nel vedere il cane con la volpina sulle spalle e la coniglietta al suo fianco:-Però vi avevo detto di aspettare!-protestò.
Lon alzò le spalle:-La famiglia resta unita!-replicò,mentre arrivava anche Soraru,entrando da una finestra.
Shiro guardava tutti contenta,con la boccuccia piegata a sembrare un tre.
-Non potete immaginare quanto sia veloce un gufo che porta una volpe e un cane in una galleria fatta da un coniglio...-.
Il generale sogghignò,malefico:-E non potete immaginare quanto le guardie siano veloci a muoversi nel castello.-.
Tenchou si guardò intorno,notando che erano circondati.
Il re,furente,stava dietro di lui,con le braccia incrociate dietro il petto e il viso rosso sia dalla collera che dal ruggito che si sforzava di trattenere.
Il principe guardò gli altri interrogativo:-Non ho capito perché il generale è qui se l'ho degradato a lavapiatti.-.
Kuro gonfiò le guance per la risata che riuscì a stento a rimandare indietro,facendo agli altri quattro,confusi più che mai,un segno per far capire che avrebbe spiegato dopo.
Il sovrano si arrabbiò ancor di più. Sibilò,tremando di rabbia:-Lasciate libera solo la mia progenie.-.
Un sorriso illuminò il volto di Tenchou a giorno.
Il ragazzo-leone alzò le braccia esultando:-YU-HUUUU! Aprite la porta principale che ce ne andiamo tutti e sei!-.
-Ti sei completamente fuso.-commentò Soraru,mentre Lon per la confusione riprese a fare il suo Charleston.
Koge le dovette schiacciare la faccia per farla smettere.
Shiro,invece,spalancò gli occhi confusa e fece allontanare le iridi,dando l'impressione di essere strabica e facendo arretrare alcune guardie per il ribrezzo.
Il leone continuò a sorridere e fece roteare la corona sull'indice,segno che le sue rotelle si erano messe in moto: -In realtà è un ragionamento logico perché io sono vostro parente in quanto membro della nostra famiglia e anche figlio legittimo del re. Quindi voi siete più o meno i figli illegittimi di papà e di conseguenza la sua progenie.
Illegittima ma sempre progenie è.-.
Kuro spalancò la bocca:sul serio aveva detto QUELLO?
LUI?!?
-Ok,lascio decidere a te.-.
Tenchou la guardò stranito:-Decidere cosa?-.
-Se ti devo dare un bacio o romperti le gambe con un calcio perché hai detto una cosa intelligente!-rispose lei.
Lui sembrò rifletterci a lungo.
-Un abbraccio si può fare?-.
-NO!-.
-Allora vada per il bacio che è più indolore.-.
La gatta si tirò in punta di piedi e stampò l'impronta delle sue labbra sulla guancia del leone,che apparve un po' rintronato da questo gesto incredibilmente affettuoso.
Il re invece si era come sgonfiato. Suo figlio aveva ragione e lui non ci poteva fare assolutamente niente.
Di sicuro se ne sarebbe andato,visto che si trovava tanto bene tra quei cinque paesani,e avrebbe lasciato il trono incustodito. Si sentì improvvisamente vecchio e stanco di governare un regno.
Sospirò,intristito.
-Che succede,papà?-domandò Tenchou. Sentire il re sospirare era rarissimo. Per un attimo temette che si sentisse male.
Il monarca sospirò di nuovo:-Credimi,Tenchou. So quanto tu non voglia,ma dovrai diventare re,prima o poi. È per il bene di tutti.-.
-Sì,però...-mugugnò il leone,subito fermato da Kuro:-Non ricominciare col fatto che non ne sei capace!-.
Tenchou la guardò senza dire una parola. Alzò lo sguardo verso Koge,Shiro,Lon e Soraru,come se cercasse qualcosa tra di loro,per poi riabbassarlo sulla ragazza-gatta invitandola a continuare.
-Tu non sai dare ordini perché sei stupido.-(Tenchou sorrise a questa affermazione)-Questo non vuol dire che tu non sia capace di dire alla gente che deve fare.
Altrimenti,questi quattro non sarebbero riusciti a venire qui ad aiutarci.
Sei uno che troverebbe un ago in un pagliaio perché anche se ha la faccia da scemo si ricorda di portarsi dietro una calamita,e se due cose non vanno proprio bene provi a trovarne una terza che accontenti tutti.
Ora spiegami perché non dovresti essere re.-.
Il leone rimase a fissarla,in silenzio,con un vago sorriso dal significato ignoto.
-Kuro-chan,e se ti dicessi che potresti diventare regina?-si decise a chiedere.
La gatta scoppiò a ridere,un misto tra uno sghignazzo sarcastico e una vera e propria risata,rispondendo:-Morirei prima di ricevere la corona!-.
-Oh,ma io avrei voluto tanto farle!-mugugnò Tenchou,triste.
-Fare...cosa,scusa?-.
-Le nostre nozze.-.
Kuro divenne rossa in viso e spalancò gli occhi.
-Aspe...tu...?-riuscì a boccheggiare.
Tenchou le prese una mano gentilmente,sorridendo.
-Kuro-chan,io ti amo. Vuoi essere la mia sposa?-.
La ragazza rimase immobile per un attimo.
Poi,con uno slancio,gli si attaccò al collo e gli diede un bacio sulle labbra,così rossa da somigliare a una ciliegia.
L'altro ricambiò,abbracciandola,e i membri della famiglia (reale e non) scoppiarono in un applauso scrosciante.
Tra tutti,con gli occhi che brillavano,Shiro non poté fare a meno di pensare:“Già. Ciliegia e lampone stanno proprio bene insieme.”.














WEEEEEEEEEE!!!
Ebbene sì,cari miei lettori,ci sarà un eppy ending! Super eppissimissimo!
O forse no?????
CHI LO SA!!!
E la mia PRIMISSIMISSIMA long-fic sta per finire dopo mesi! Sniff,non ci credo *lacrimuccia*
BHE,non ho più nulla da dire! Bye bye!
#CiSiLeggeAlMatrimonio
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Capitolo 13
*** Epilogo:Pochi mesi dopo ***


WONDERLAND
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Epilogo:Pochi mesi dopo







-Ma gli sposi si dovrebbero vedere solo sull'altare!-tentò di protestare Lon.
-E vabbè,questa è un'eccezione che conferma la regola.-replicò calma Shiro,-E poi è stata Kuro-chan a chiedere se poteva venire a vedere.-.
-Sì,ma...-stava per aggiungere la coniglietta,ma la volpe bianca la trascinò via senza una parola,decisa a lasciare gli altri due da soli.
Tenchou era seduto a terra,gambe incrociate e mani sugli occhi chiusi,aspettando.
-Se...se vuoi puoi guardare.-.
Il leone tolse dapprima una mano,schiudendo una palpebra curioso. Poi tolse anche aprì anche l'altro occhio,rimanendo a bocca aperta.
Kuro abbassò la testa,imbarazzata:quel vestito bianco la metteva un po' a disagio,non la faceva sentire sé stessa.
-Kuro-chan,sei uno spettacolo.-le disse Tenchou, alzandosi e venendole incontro,-Sei bellissima,mi sembri un ciliegio in fiore.-.
La gatta arrossì,con un sorriso timido.
Sentì qualcosa che le si infilava dietro all'orecchio coperto dal morbido pelo nero e sprigionava lentamente un buon profumo.
“Ecco,questo mi mette a mio agio.” pensò,inspirando a fondo quell'odore rassicurante.
Il leone aggiustò appena il rametto coperto di piccoli fiorellini rosa che le aveva messo.
Il profumo delle ciliegie li aveva inconsciamente fatti incontrare,quindi perché non invitare al loro matrimonio anche lui,come ospite d'onore,sul capo della sposa?
Tenchou sorrise,dando un bacio sulla fronte a Kuro:-Ti aspetto sull'altare,ok?-.
-Se non ti trovo lì sopra guarda che ti spacco le gambe.-.
-Perché?-.
-Perché mi incavolo da pazzi.-.
Il futuro re ridacchiò:-Ricordati di mettere gli anfibi,che così ti senti meno a disagio. E sei pure bella.-.
La gatta rise e gli schioccò un bacio,tenendogli dolcemente la mano:-Stupido leone.-.








Kuro sorrideva,inginocchiata sull'altare mentre il vescovo la benediceva,pensando a come sarebbe stata orgogliosa sua madre in quel momento.
Sentiva un tocco gentile sulla schiena e si sentì ancora più felice.
“Grazie mamma.”pensò.
-...con questo vi dichiaro marito e moglie.-.
Gli ospiti fecero un applauso. La famiglia di Kuro invece rimase zitta,sorridendo in silenzio.
-Alzati,figliolo.-disse il re.
Tenchou si tirò in piedi,guardando il padre negli occhi. L'aveva visto poche volte così felice e soddisfatto,e non poteva non sentirsi contento.
Il sovrano si tolse la corona dal capo:-Io,col potere in mio possesso,ti nomino nuovo re di Wonderland.-.
Poggiò il copricapo sulla chioma rossa del figlio.
Gliene mise poi in mano un altro,destinata alla regina.
Tenchou si voltò verso la gatta nera al suo fianco:-Ti puoi alzare per favore,Kuro-chan?-.
Neanche in un momento come quello era capace di imporsi su qualcuno. Kuro ridacchiò,alzandosi.
Il leone le appoggiò delicatamente la corona sul capo:-Con questo gesto,ti nomino regina e soprattutto mia sposa.-.
Kuro lo guardò negli occhi,sorridente.
-Allora...pensi di riuscire a baciarmi?-.
-Davvero posso?-.
La gatta chinò il capo,trattenendo a stento le risate che le invadevano la bocca,quando il viso di Tenchou venne a cercare il suo e le stampò un dolcissimo bacio sulle labbra.



















Ed ecco l'epilogo! Con questo,Wonderland Kingdom è finito!
Ho lasciato il finale aperto perché,nel puro caso qualcuno o io stessa volessi farne un seguito,può decidere come procedere senza problemi semplicemente chiedendomelo :3
Vi è piaciuta questa serie? Qualcuno ha capito il sogno premonitore di Shiro?
Io vi saluto qui,con solo due parole:

The End! :3
                   An13Uta

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