La realtà dei sogni

di alessandraseungri
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Inizio di tutto ***
Capitolo 2: *** Un duro scontro ***
Capitolo 3: *** L'Octagon ***
Capitolo 4: *** 1° traguardo raggiunto ***
Capitolo 5: *** Casa e Moto ***
Capitolo 6: *** Il segreto ***
Capitolo 7: *** Perdono... ***
Capitolo 8: *** Addio Seoul ***
Capitolo 9: *** Di nuovo a casa ***
Capitolo 10: *** Per sempre felici e contenti ***



Capitolo 1
*** Inizio di tutto ***


Tutto inizia... Quando Alex, Nina, Alice erano delle quindicenni poco più si fecero una promessa... Avrebbero trovato le due ragazze mancanti al loro gruppo e sarebbero partite per la Corea. Purtroppo però per due anni cercarono in vano, ma alla fine dopo tre anni dalla promessa ci riuscirono...Così si aggiunsero al gruppo Anto e Mery. Inizialmente erano timide ma sempre sugli attenti, ma dopo circa sette mesi dal loro incontro uscirono fuori delle ragazze completamente diverse da quello che volevano far credere. Loro erano le fan di Daesung e Taeyang. Le ragazze parlavano spesso del viaggio e della loro vita a Seoul, ma non si erano rese conto che non sarebbe stato facile economicamente trasferirsi in una nuova città come Seoul. La cosa bella di questo gruppo era che non si scoraggiavano mai, Alex e Nina erano le più forti ... un pò le colonne portanti. Finalmente dopo un anno e mezzo di sacrifici riescono ad uscire da un' agenzia di viaggi con 5 biglietti di sola andata per Seoul... Un mese dopo partirono .... Da qui inizia la loro nuova vita... Il loro sogno sta finalmente diventando realtà e ci sono voluti anni... Ma finalmente sono d' avanti all' aereoporto di Roma per andare a vivere una nuova vita.

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Capitolo 2
*** Un duro scontro ***


Io e le ragazze arrivammo a Seoul verso le 15.00 pm stanche e affamate. Avevamo preso, tramite un agenzia, una casa in affitto. Era un appartamento costituito da 5 camere, 2 bagni e una spaziosa cucina. Appena arrivate posammo le valigie e dalle nostre corde vocali uscì un urlo di gioia … da spaccare i timpani … come non potevamo essere felici …. ERAVAMO A SEOUL. Dopo una mezza giornata di organizzazione finalmente andammo tutte a dormire, avevamo bisogno di riposo; ma la cosa non fu facile … l’emozione era tantissima, ma fortunatamente la stanchezza ebbe la meglio. Il mattino seguente fui la prima svegliarmi, entrai in cucina per andare a bere e dopo una mezz’ora circa andai a svegliare le altre. Per prima andai a chiamare Nina perché era sempre difficile farla svegliare la mattina, ma appena le dissi che dovevamo girare per Seoul tutta la giornata, balzò fuori dal letto con un sorriso a trentasei denti stampato in faccia. Io scegli a preparare la colazione mentre Nina andò a svegliare le altre con la sua “ Delicatezza” assoluta. Dopo aver fatto colazione uscimmo per andare a fare la spesa in un supermercato vicino casa; appena entrate restammo di sasso … c’era una pulizia assoluta e le persone che lavoravano all’interno era di una gentilezza sublime. Iniziammo fare la spesa tra i reparti come i giocatori di football … ma ad un certo punto mentre stavamo prendendo un pacco di salva slip Alice nel lanciare il pacchetto sbatte contro il petto duro di qualcuno e andò a finire con il sedere per terra…

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Capitolo 3
*** L'Octagon ***


Raggiungemmo Alice per vedere se si era fatta male. Il ragazzo contro il quale si era scontrata l’aiutò ad alzarsi e insieme chiedemmo scusa del nostro stupido comportamento. Il ragazzo che aveva il volto coperto da una bandana nera e da un cappello fece un inchino e si allontanò. Ignare di chi fosse quella persona continuammo con la nostra spesa. Dopo quasi un ora arrivammo alla cassa per pagare il conto, e dietro di noi c’era quel ragazzo con un suo amico. Uscimmo fuori dal supermercato e mentre ci incamminavamo verso casa ci bloccarono e ci chiesero se avevamo bisogno d’aiuto; accettammo e ci incamminammo verso il nostro appartamento. Ci portarono le buste fin dentro l’appartamento, volevamo ringraziarli in qualche modo, ma loro ci dissero che lo avevamo già fatto … non capimmo cosa intendessero e dopo che loro andarono via decidemmo di mettere a posto tutto e di uscire a fare una passeggiata. Ci fermammo a mangiare per strada … non stavamo girando solo per sfizio nostro ma anche per cercare un lavoro. Avevamo deciso di non andare più via di li e in qualche modo dovevamo mantenerci. Camminando, camminando ci inoltrammo nel quartiere Gangnam e ci ritrovammo d’avanti all’Octagon. Era semi aperto cosi decidemmo di entrare, ad accoglierci c’era un ragazzo sulla trentina poco meno che ci chiese di cosa avevamo bisogno. Parlammo con lui che ci consigliò di passare quella sera stessa che ci avrebbe fatto parlare con il proprietario. Così facemmo … una volta tornate a casa ci riposammo verso le 22.00 iniziammo a prepararci con una calma magnifica. Alle 23.00 uscimmo di casa e con un taxi ci dirigemmo all’Octagon … con l’emozione a dosso di incontrare CHOI SEUNG HYUN.

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Capitolo 4
*** 1° traguardo raggiunto ***


Arrivate all’Octagon eravamo emozionatissime, non avevamo voce, non riuscivamo a mettere due parole insieme. Andammo vicino al responsabile con il quale avevamo parlato la mattina prima, ma lui ci disse che il proprietario non era ancora arrivato. Così aspettammo che arrivasse … Passarono 2 ore circa ma di Seung Hyun nessuna traccia … All’improvviso però si scatenò il caos più assoluto, c’era un gruppo di ragazze che gridavano come le pazze; ed eccoli la … tutti e cinque. Si avvicinarono al bancone e subito il barman gli preparò i cocktail. Erano bellissimi, assolutamente stupendi … Restammo senza parole, fino a che vedemmo il responsabile che stava parlando con Seung Hyun; all’improvviso ci si avvicinò il responsabile che ci accompagnò in una saletta privata e ci chiese di aspettare lì. Questa stanza era tutta bianca e nera, con cinque poltrone di pelle attorno ad un tavolino di vetro, un televisore dove si poteva vedere la sala sottostante e un piccolo bancone da barman tutto nero. Dopo circa 10 minuti sentimmo aprire la porta ed entrarono tutti e cinque, erano li davanti a noi, con dei pantaloni strettissimi e delle camicie avvitare da paura. Ci chiesero di accomodarci e si presentarono … noi ovviamente facemmo altrettanto. Parlammo con Seung Hyun, ma lo vedemmo un pò titubante. Daesung ci disse che dovevamo fare una prova per far vedere se eravamo veramente brave a fare le barman. Guardammo gli altri e Seungri fece un cenno a Top, cosi’ ci invitò a fare una prova quella sera stessa in quella saletta. Eravamo agitatissime, ma riuscimmo a fare cinque drink da favola, di cinque colori diversi. Loro li assaggiarono e dopo qualche minuti di totale silenzio sul viso di TOP apparve un sorriso. Anche GD e gli altri apprezzarono molto i drink. Top ci disse che se volevamo avremmo fatto una settimana di prova per vedere se andavamo bene con i turni ed il resto… Così facemmo e dopo una settimana passammo ad un contratto affettivo… Lavorare all’Octagon era fantastico anche se molto stancante.

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Capitolo 5
*** Casa e Moto ***


Dopo circa un mese e mezzo di lavoro all’Octagon decidemmo di comprare delle moto perché andare tutti i giorni a lavorare con la macchina era stancante, volevamo con precisione delle Kawasaki Ninja h2; ma dato che non sapevamo dove comprarle decidemmo di chiedere ai ragazzi che furono molto gentili con noi e ci accompagnarono dal loro concessionario di fiducia. Appena arrivammo c’erano 5 moto stupende esposte in vetrina, appena le vedemmo corremmo a vederle. Erano di cinque colori diversi; la mia era nera e turchese, quella di Nina rossa e nera, quella di Alice gialla e nera, quella di Mery verde e nera e infine quella di Anto era nera e argento. Chiedemmo al concessionario se potevamo fare un finanziamento sulle moto per pagarle a rate, ma lui ci disse che aveva bisogno di firme di garanzia. Ci restammo molto male, ma appena il venditore vide chi erano i nostri accompagnatori cambiò subito idea. Così i Big Bang ci fecero da garante e noi tornammo a casa con le nostre stupende moto, ma i ragazzi in cambio della firma ci dissero che dovevamo preparargli la pizza. Eravamo molto contente perché i Big Bang fino al giorno prima erano freddi e distanti con noi, ma da quel giorni diventarono più calorosi … sarà per la pizza??!! Bho!! Comunque la sera stessa approfittando del fatto che non dovevamo lavorare cenammo a casa nostra con i ragazzi… Passo il tempo, e decidemmo di trovare una casa più grande con almeno due stanze in più per poter ospitare i nostri genitori quando sarebbero venuti a trovarci. Ci vollero due mesi, ma alla fine la trovammo … si trovava fuori città, più o meno a una quindicina di minuti dal centro … Era stupenda. Una villetta a due piani con sei camere e con ognuna bagno e cabina armadio, il salone e la cucina. Fuori c’era uno stupendo giardino che affacciava sulla strada, dall’altra parte una piscina e una zona barbecue. Sul lato destro c’era un garage con 2 posti auto … Dopo circa una settimana riuscimmo a concludere l’arredamento della casa e ci trasferimmo li. Dopo meno di un mese ci vennero a trovare nostri genitori che furono molto felici di vedere che stavamo bene e che vivevamo in buone condizioni. I ragazzi venivano spesso a trovarci, forse anche troppo spesso; no che la cosa ci dispiacesse ovviamente ma la cosa puzzava alquanto di bruciato. Erano diversi con noi, più spontanei, più protettivi; ma non riuscivamo a capire il perché … Un giorno di luglio vennero a casa nostra per chiederci di andare al mare, ma gli dicemmo che non sapevamo nuotare, anche se non era vero.

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Capitolo 6
*** Il segreto ***


I Big Bang non sapevano che eravamo delle loro fan, non glielo avevamo detto prima perché non sapevamo se Top ci avesse fatto lavorare nel pub … non volevamo rinunciare a quel lavoro che era la nostra vita … per questo mentimmo. Non era carino arrivare al mare e vedere che le tue barman avevano lungo un fianco un tatoo che gli riguarda. Infatti circa tre anni prima della nostra partenza avevamo fatto un tatoo dedicato ai Big Bang, lo avevamo quasi tutte uguali … erano dei tribali con i loro nomi e cognomi impreziositi con diamanti, rubini e cristalli che erano incastonati nelle lettere e la scritta Saranghaeyo. Il tatuaggio era abbastanza grande e quindi difficile da nascondere. Per circa una settimana ci chiesero di continuo di andare al mare ma noi rifiutavamo di continuo. Verso metà mese loro dovevano andare fuori città per un servizio fotografico, così appena li vedemmo andare via decidemmo di andare al mare. Preparammo le borse e indossammo subito i costumi.. Andammo alla spiaggia più vicino casa, se così si poteva dire. L’acqua era stupenda e la giornata molto calda, così facemmo il bagno e poi ci mettemmo a giocare a palla a volo. Dopo un' oretta e mezza circa decidemmo di andare a prendere un po’ di sole. La giornata proseguì da favola fino a che … delle ombre ci si posizionarono d’avanti. Aprimmo gli occhi per chiedergli di spostarsi, ma …. Sorpresa!!!! Erano loro, lì in piedi d’avanti a noi con un espressione arrabbiatissima . Li salutammo e gli chiedemmo che cosa ci facessero lì, loro arrabbiatissimi ci dissero che non si sarebbero mai aspettati da noi una bugia del genere, non dopo tutto quello che avevano fatto per noi. Volevamo dargli una spiegazione, ma loro andarono via … Per una settimana non li vedemmo neanche all’Octagon, nessuno sapeva niente di loro. Ormai stanche decidemmo di andare da loro… appena bussammo al cancello di casa loro, rispose Youngbae che ci chiese di andare via… ma noi non lo ascoltammo e dopo aver bussato ed esserci comportate da brave ragazze per più di 20 minuti decidemmo che era il momento di reagire… Così con tanta pazienza scavalcammo il cancello di casa e ci recammo d’avanti alla porta, ma niente non volevano aprire; così ci arrampicammo ad una steccata di rose che avevano vicino alla parete per salire al piano di sopra. Capitammo nella stanza di GD che in tutta onestà era abbastanza pulita, scendemmo al piano di sotto e trovammo Top, GD e Daesung che ascoltavano la musica e TAE e Seungri che giocavano a carte. Riuscimmo ad attirare la loro attenzione ma in cambio loro ci dissero che avrebbero chiamato la polizia, ma a noi non importò di quella minaccia. Gli chiedemmo di ascoltarci ma Dae si voltò e ci chiese:- Perché?? Noi lo guardammo perplesse, poi capimmo a cosa era riferito il “perché”, noi gli dicemmo che non potevamo dirglielo per evitare di distruggere il rapporto che si era creato; ma Top in tutta risposta ci disse che se non glielo avessimo detto ci avrebbe licenziato. Così fummo costrette a dir loro la verità … e per tutta risposta ….

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Capitolo 7
*** Perdono... ***


I Big Bang non sapevano che eravamo delle loro fan, non glielo avevamo detto prima perché non sapevamo se Top ci avesse fatto lavorare nel pub … non volevamo rinunciare a quel lavoro che era la nostra vita … per questo mentimmo. No era carino arrivare al mare e vedere che le tue barman hanno lungo un fianco un tatto che vi riguarda. Infatti circa tre anni prima della nostra partenza avevamo fatto un tatoo dedicato ai Big Bang, lo avevamo quasi tutte uguali … erano dei tribali con i loro nomi e cognomi impreziositi con diamanti, rubini e cristalli che erano incastonati nelle lettere e la scritta Saranghaeyo. Il tatuaggio era abbastanza grande e quindi difficile da nascondere. Per circa una settimana ci chiesero di continuo di andare al mare ma noi rifiutavamo di continuo. Verso metà mese loro dovevano andare fuori città per un servizio fotografico, così appena li vedemmo andare via decidemmo di andare al mare. Preparammo le borse e indossammo subito i costumi.. Andammo alla spiaggia più vicino casa, se così si poteva dire. L’acqua era stupenda e giornata molto calda, così facemmo il bagno e poi ci mettemmo a giocare a palla a volo. Dopo un oretta e mezza circa decidemmo di andare a prendere un po’ di sole. La giornata proseguì da favola fino a che … delle ombre ci si posizionarono d’avanti. Aprimmo gli occhi per chiedergli di spostarsi, ma …. Sorpresa!!!! Erano loro, lì in piedi d’avanti a noi con un espressione arrabbiatissima . Li salutammo e gli chiedemmo che cosa ci facessero lì, loro arrabbiatissimi ci dissero che non si sarebbero mai aspettati da noi una bugia del genere, non dopo tutto quello che avevo fatto per noi. Volevamo dargli una spiegazione, ma loro andarono via … Per una settimana non li vedemmo neanche all’Octagon, nessuno sapeva niente di loro. Ormai stanche decidemmo di andare da loro… appena bussammo al cancello di casa loro rispose Youngbae che ci chiese di andarcene via… ma noi non lo ascoltammo e dopo aver bussato ed esserci comportate da brave ragazze per più di 20 minuti decidemmo che era il momento di reagire… Così con tanta pazienza scavalcammo il cancello di casa e ci recammo d’avanti alla porta, ma niente non volevano aprire così ci arrampicammo ad una steccata di rose che avevano vicino alla parete per salire al piano di sopra. Capitammo nella stanza di GD che in tutta onestà era abbastanza pulita, scendemmo al piano di sotto e trovammo Top, GD e Daesung che ascoltavano la musica e TAE e Seungri che giocavano a carte. Riuscimmo ad attirare la loro attenzione ma in cambio loro ci dissero che avrebbero chiamato la polizia, ma noi non c’è ne andammo. Gli chiedemmo di ascoltarci ma Dae si voltò e ci chiese:- Perché?? Noi lo guardammo perplesse poi capimmo a cosa era riferito il “perché”, noi gli dicemmo che non potevamo dirglielo per evitare di distruggere il rapporto che si era creato; ma Top in tutta risposta ci disse che se non glielo avessimo detto ci avrebbe licenziato. Così fummo costrette a dir loro la verità … e per tutta risposta ….

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Capitolo 8
*** Addio Seoul ***


Il mattino seguente ci recammo in aeroporto e facemmo quei maledettissimi biglietti che ci avrebbero riportate in quel paese che non sentivamo essere casa nostra. Saremmo partite il pomeriggio seguente, così andammo a casa a preparare le nostre cose e a salutare quella casa che ci aveva ospitato tutto quel tempo. Avevamo il cuore a pezzi, c’era un ultima cosa che dovevamo fare, salutare quei ragazzi che ci erano stati così vicini in ospedale. Andammo a casa loro e appena ci video d’avanti alla porta ci chiesero subito di entrare. Dicemmo loro che il giorno dopo saremmo partite per l’Italia, ci guardarono con un volto triste, ma per evitare di vedere quei dolci occhi bagnarsi gli dicemmo che saremmo tornate per prendere il resto delle nostre cos, così da poter passare un’altra fantastica serata con loro. Prima di andare via ci dissero che Top ci aveva preparato degli assegno con il resto del nostro ultimo stipendio, ma che dovevamo andarli a prendere la sera seguente, ma purtroppo noi non potevamo. Chiedemmo a loro di prenderli e gli dicemmo che quando saremmo ritornate a Seoul li avremmo ripresi. Loro ci sorrisero e prima di andare via ci diedero un bacio sulla fronte augurandoci buon viaggio. Quando la sera seguente i ragazzi andarono a lavoro riferirono ai ragazzi quello che gli avevamo detto, loro però arrabbiati dissero a quei ragazzi di riferirci che se avessimo voluto il resto dei nostri soldi dovevamo andare noi stesse a prenderli. Mark e Nicolas rimasero a bocca chiusa non volevano dire ai Big Bang che noi eravamo partite già perché sapevano che si sarebbero arrabbiati. Ma GD li costrinse a dire la verità, appena i ragazzi dissero loro che a quell’ora avevamo già fatto 8 ore di volo i Big Bang si arrabbiarono e iniziarono a rompere tutti i bicchieri che c’erano nella saletta. Mark e Nicolas non si sarebbero mai aspettati una reazione del genere dato che era stato proprio Top a licenziarci. Erano talmente arrabbiati che appena le loro “fidanzate” entrarono dalla porta loro le cacciarono via. ….. Passa una settimana dal nostro arrivo in Italia e la nostra vita tornò ad essere un totale disastro, l’unica cosa che ci faceva stare ancora bene erano le lezioni di Pop con la nostra stupenda insegnante Niki. Passa una altro po’ di tempo e un giorno i nostri cari amici coreani ci chiamarono, chiedemmo loro come stessero andando le cose al pub e loro ci dissero che tutti sentivano la nostra mancanza. Diventammo tristi all’istante, infondo anche a noi mancava Seoul, anche a noi mancava casa. Lo ci chiesero se potevano venire a trovarci e noi ne fummo estremamente felici. Dopo una paio di giorni li andammo a prenderli all’aeroporto, felicissime di vederli. Passò quasi un anno e i in questo lasso di tempo i ragazzi ci vennero a trovare spesso, fino a che un giorno quando tornarono a casa loro, si ritrovarono i BB s’avanti alla porta che gli chiesero di dargli il nostro indirizzo e il tel della casa.

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Capitolo 9
*** Di nuovo a casa ***


I ragazzi dissero ai Big Bang che forse sarebbe stato meglio sapere prima se volevamo vederli, ma Top col suo modo “gentile” gli disse che li avrebbe licenziati se non avrebbero fatto ciò che loro avevano chiesto. Ma i nostri cari angeli dissero a Top che non avevano paura delle loro minacce e che non avrebbero abbassato la testa. I Big Bang rimasero di sasso perché nessuno gli aveva mai detto di no; così chiesero loro spiegazioni e i ragazzi risposero :- Pensiamo che loro abbiano già sofferto abbastanza, per fargli ancora del male. Ma Top si arrabbiò ancora di più e diede un pugno a Mark, lui si alzò da terra e ricambiò il gesto dicendo a loro che erano degli stupidi e che non avevano capito niente di noi. Quando i Big Bang abbassarono la testa Mark e Nicolas diedero loro il nostro indirizzo e spiegarono loro come fare ad arrivare direttamente a casa nostra senza che noi lo sapessimo. Il giorno dopo i ragazzi presero i borsoni che avevano preparato il giorno prima e partirono alla volta dell’Italia… Nel frattempo in Italia erano le 9 di mattina e io e le ragazze ci preparammo per andare a lavorare, perché a differenza di quando eravamo a Seoul in Italia per poterci permettere lo stesso stipendio dovevamo fare 3 lavori. Alle 9.30 eravamo al bar del centro commerciale per iniziare a lavorare, dato che il bar aveva festeggiato 1 anno di attività aveva preparato un buffet per la gente e quella fu la mattinata più brutta della nostra vita. Nel pomeriggio io Nina e Alice andammo a lavorare a Porto Davide ( un bar che si trovava su una pedana costruita in mare) mentre Mary e Anto andarono a fare le baby sitter. La sera avevamo in comune il lavoro che in Italia a differenza di Seoul era il più brutto del mondo: le barman …. In un posto dove la sicurezza era scarsissima sia per chi ci veniva sia per noi che ci lavoravamo. Finimmo alle 6 di mattina e appena tornammo a casa …… Sorpresa …. Li trovammo tutti e 5 seduti in cucina mentre sorseggiavano un caffè e cercando di farsi capire dai miei genitori con quel poco di italiano che conoscevano. Rimanemmo di sasso, senza parole, non sapevamo cosa fare; in parte eravamo felici che loro fossero venuti e in parte li avremmo picchiati perché se loro ci avessero ascoltato noi non saremmo mai tornate in Italia a fare quella vita di merda. Appena si accorsero di noi scattarono in piedi e rimasero pietrificati quando per la rabbia gli andammo vicino e gli demmo uno schiaffo memorabile. Appena ci rendemmo conto di quello che avevamo fatto, una lacrima di felicità iniziò a scendere sul nostro volto, ma prima di illuderci chiedemmo loro cosa ci facessero in casa mia, cosa ci facessero a Napoli. Loro con un sorriso a trentasei denti e con la faccia rossa per lo schiaffo, ci abbracciarono e ci dissero che erano venuti a prenderci … a quel punto non c’è la facemmo più le lacrime uscirono senza fine dai nostri occhi … eravamo felicissime di vederli e non vedevamo l’ora di tornare in Corea. Dopo una quindicina di giorni partimmo e loro durante il viaggio ci comunicarono che la nostra vecchia casa era stata comprata, ma che potevamo viverci dentro tranquillamente, quando gli chiedemmo spiegazioni loro ci dissero che erano stati loro stessi a comprarla, come regalo di bentornato.

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Capitolo 10
*** Per sempre felici e contenti ***


Arrivate a casa ci rilassammo contente di essere ritornate a casa … ma la quiete non durò molto, infatti ci vennero a bussare i ragazzi dicendo che era arrivato il momento di ascoltare quella spiegazione sui tatoo. È così fu … andammo ognuna nella propria camera e gli dicemmo la verità, che ci eravamo innamorate di loro e che era quel folle amore ad averci fatto fare quel tatuaggio senza pensarci neanche due volte. Loro ci ascoltarono fino a che …. Si avvicinarono così tanto a noi da abbracciarci così forte che loro riuscirono a sentire il nostro cuore che galoppava all’impazzata … dando così inizio a tutto. I baci sul collo, il loro respiro sempre più sfrenato, bastò ben poco per mandarci in estasi; bastò veramente poco che ci ritrovammo sotto le lenzuola avvolti in un vortice di interminata passione. Non riuscivamo a capire niente, in quel momento ci sentimmo sulle nuvole … sapevamo che nessuno avrebbe potuto distruggere quel momento. Il mattino seguente ci ritrovammo abbracciati come in un twist, non si capiva niente, le nostre camere erano sotto sopra, un disastro assoluto. Ci voltammo a guardarli ed erano bellissimi, sembravano degli angeli; gli demmo un dolce bacio sulle labbra che li fece svegliare. Ricambiarono il nostro bacio e ci dissero :- Buongiorno Amore Mio … A quelle parole non sapevamo cosa dire ma loro vedendo il nostro imbarazzo ci guardarono e ci dissero :- da oggi devi abituarti all’idea che io ti chiami così infondo sei la mia fidanzata … sempre se tu lo vorrai ovviamente. Quelle parole erano musica per noi che ovviamente accettammo, dando inizio alla nostra nuova vita. Però c’era un piccolo intoppo, i BB non volevano che noi lavorassimo al pub così parlarono con il presidente della Vogue per un provino, fummo accettate e non restammo lì a chiederci il perché, dato che era ovvio. Dopo circa un anno, una sera vicino al mare ci chiesero di sposarli e così dopo circa 7 mesi anche noi potemmo chiudere il primo capitolo della nostra vita con un bel …. È VISSERO TUTTI FELICI E CONTENTI …. Sera a tutte/i come ho detto all’inizio questa e la prima FF che scrivo, quindi non so cosa ne sia uscito in totale… comunque spero vi piaccia. Mi farebbe molto piacere che commentaste così potrei imparare di più evitando gli errori.. Grazie mille a tutte/i voi.

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