My heart will go on...only you

di Kimly
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CAPITOLO 1 ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 2 ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO 3 ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO 4 ***
Capitolo 5: *** CAPITOLO 5 ***



Capitolo 1
*** CAPITOLO 1 ***


-Un mese! Manca un mese e deve essere tutto pronto e perfetto per quella data. Quindi segnatevi sul calendario il 21 dicembre per favore e mettetelo come priorità su tutto, chiaro?

-Dai Melissa, non esagerare è solo un altro ballo, l'abbiamo organizzato mille volte!

-Sì è vero Pamela, è solo un ballo e deve essere  semplicemente perfetto come quello dell'anno scorso, se non di più.

Pamela non rispose, alzando gli occhi al cielo.

Bene, perchè nessuno osa contraddirmi, mai!

Ah non mi sono presentata?

Ebbene sono Melissa, una diciotenne che ha tutto.

Frequento una scuola prestigiosa, non solo perchè i miei voti sono a dir poco eccellenti, ma anche perchè sono una delle ragazze più ricche di tutta la città.

Il mio gruppo è composto solamente da persone ricche quanto me, ovviamente.

Io e le mie quattro migliori amiche ci chiamamo "Stars", dove io detengo lo scettro, perchè ci consideriamo e siamo delle stelle.

Mi credete poco modesta? Non è vero, so cosa sono, so ciò che voglio e non lo nascondo.

Oltre a me, comunque, le Stars sono Pamela,Tatiana, Martina e Judy, l'unica del gruppo che, in quanto americana, possiede gli occhi azzurri e capelli biondi, cose che le altre quattro, compresa io, bramiamo.

Pamela non può lamentarsi perchè i suoi occhi sono verdi, purtroppo i suoi capelli sono di un orribile nero pece, colore che lei ha peggiorato aggiungendo delle ciocche rosa!

Tatiana e Martina hanno entrambe capelli bruni e occhi nocciola, banali e scontanti.

Io, infine, ho i capelli biondo scuro, che cerco sempre di schiarire, e occhi nocciola, leggermente più chiari delle due sopra.

Quindi non ho colori forti e decisi, ma solo mezzi-colori e mezze-tonalità...

Apparte ciò abbiamo molti corteggiatori.

Ma alcune di noi sono già impegnate, visto che il nostro gruppo non è composto solo da belle donzelle.

Tony, Francesco e Johnny completano la nostra compagnia.

 

Tony è il mio ragazzo, giocatore di calcio e grande atleta, stiamo insieme da ben sei mesi e le cose procedono bene.

Francesco è mio cugino, siamo cresciuti insieme e da allora non passa giorno senza che ci vediamo. Felicemente scapolo, come si definisce lui, cerca solo avventure, anche se Martina gli muore dietro da due anni ormai. Lui però sembra avere una cotta per Judy.

Ed infine Johnny, gemello di Judy, è il ragazzo di Pamela. Stanno insieme da un anno, passato a lasciarsi e riprendersi continuamente, nel quale Johnny ha avuto una storia con Taty, che Pam non ha mai perdonato.

-Allora visto che oggi è sabato, e che per lunedì abbiamo pochi compiti, ci divideremo i lavori da fare, va bene?-dissi io, energica.

Un mormorio di assenso si diffuse nella stanza, lieve ed annoiato.

-D'accordo. Allora Tony e Fra andrete a cercare un po' di cd da ascoltare, non solo roba movimentata, ci vogliono anche dei lenti. Non fare quella faccia Fra o ti tolgo l'incarico di dj. Poi Johnny e Pam andrete al centro commerciale dove ordinerete per il rinfresco, eccovi l'elenco. Taty e Marty voi andrete a ritirare i vostri abiti e quello di Pam e farete un giro di telefonate per sapere chi viene, sì lo so che è un mese prima ma non possiamo fare tutto all'ultimo minuto...ed infine Judy, io e te, andremo in centro dove compreremo i nostri vestiti e le decorazioni della palestra...Pronti? Ci incontriamo qui da me per le...sei mezza, va bene?

-Ok.-disse in coro la mia squadra.

-Allora ci vediamo.-dissero Taty e Marty prima di uscire.

-Ciao, piccola.-mi baciò Tony prima si seguire le ragazze e uscire con Fra.

-Ciao Melissa e non ti affaticare troppo, ricorda che manca un mese intero, c'è tempo!-rise Pam e se ne andò con Johnny, che fece un cenno a me e a Judy e chiuse la porta.

-Andati.-disse la bionda guardandomi con un sorriso.

-Perfetto, pronta?-chiesi agguantando borsa e cappotto.

-Sempre. Andiamo.

E così passammo tutto il pomeriggio fra negozi e bancarelle, fino a che, esauste e cariche di buste e sacchetti, ci dirigemmo verso la mia auto, quando sentimmo una dolce melodia, suonata da un flauto o uno zuffolo.

-Siamo in ritardo, Melissa.-mi richiamò Judy ma ero già partita per sentire da chi provenisse quel incantevole suono.

Seguii la musica quando vidi quattro persone, probabilmente barboni, che suonavano insieme, ognuno uno strumento. Erano seduti per terra su scatoloni usati.

Erano tutti bravissimi ma nessuno come il flautista.

Lo raggiunsi e provai una strana sensazione quando aprì gli occhi, chiusi un attimo prima per la concentrazione del pezzo.

Ci guardammo e io mi persi nei suoi fari azzurri.

Non sembrava un barbone, niente barba o sporcizia, stonava un po' da gli altri tanto era bello.

Continuavo a fissarlo e vidi l'ombra di un sorriso, mentre continuava a suonare.

Si fermò, gli altri, invece, incuranti, andarono avanti con la musica. Si sentiva che mancava, la musica stava perdendo tonalità.

-Ti piace?-mi chiese con voce melodiosa, sembrava stesse ancora suonando.

-Bellissimo...

Arrossimmo entrambi.

-Uhm, voglio dire, bellissimo...il sonetto, il motivetto.-mi salvai in extremis.

-Certamente.-concesse lui, sorridendo ancora.

-Melissa!!!Vogliamo andare? E' la quarta volta che Tony ci chiama, chiede dove siamo, allora? Sei ancora lì?-Judy urlava dal fondo della strada.

-Arrivo!-risposi di rimando.

Mi abbassai, arrivando al livello del flautista.

-Tieni.-dissi dandogli dei soldi.

-No, grazie. Questa volta è gratis.-rispose.

-Ehi, se lui non li vuole, dalli a me.-disse l'uomo accanto a lui, che suonava una chitarra.

-Morris, per oggi abbiamo guadagnato abbastanza.-gli disse il ragazzo.

Morris sembrò non capire, passando lo sguardo da me a lui, poi, come se gli si fosse accesa la lampadina, la bocca gli si allargò in un largo sorriso sdentato, e tornò a suonare.

-Accetta almeno questi.-sussurai al giovane, offrendogli i miei guanti rossi.

Sorpreso li prese e, dopo che lo ebbi salutato, mi allontanai.

-Gli hai detto i tuoi guanti di cachemire?Quelli che hai desiderato per tre mesi e che Tony ti ha regalato con tanto amore? Ma che ti è preso, si può sapere?-mi chiese una Judy sconvolta.

-Non lo so...-dissi guardando verso il quartetto-Non è ho proprio idea.

 

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Capitolo 2
*** CAPITOLO 2 ***


Era iniziato dicembre e i primi fiocchi iniziavano a scendere per le strade. Il freddo era diventato insopportabile, quindi era raro che la sera uscissimo.

Passavamo le giornate a studiare, preparare il ballo e chiaccherare.

Verso le cinque ci raggiungevano anche i ragazzi e ci concedevamo una cioccolata calda con panna, preparata dalla esperte mani di Taty.

Andare in centro era impossibile a causa della neve, quindi non avevo più visto quel ragazzo, anche se mi ero completamente dimenticata di lui.

Quel giorno però mi sarebbe tornato in mente, grazie proprio a Tony.

Eravamo fuori dalla scuola, mancavano cinque minuti all'apertura del cancello.

-Melissa, siamo qui!-urlò Marty, seduta sugli scalini.

Erano tutti riuniti, mancavo solo io.

-Buongiorno a tutti!-li salutai con un bacio sulla guancia.

-Ehi, che fine hanno fatto i guanti che ti ho regalato?-mi chiese all'improvviso Tony fissando le mie mani nude.

Non mi ricordavo proprio dove li avessi messi!

-Non lo so. Li ho cercati ma non ho proprio idea di dove possano essere.-dissi dispiaciuta.

Judy mi lanciò un'occhiataccia, che non capii.

-Va beh, non importa. Per Natale te ne compro un altro paio,erano vecchi ormai.-disse Tony stringendomi.

-Li hai comprati a settembre...-annunciò Fra, ridendo.

-Tre mesi fa!

-...Ma Melissa li ha usati solo da novembre.-terminò Johnny, scuotendo la testa.

-Basta, chissene.-disse Pam, stufa.

-Lasciate in pace Pam, oggi c'è il test di chimica, la sua materia preferita.- dissi ironica io. Pam era una schiappa in quella materia.

-Se vuoi ti do una mano io.-disse Taty, la più secchiona delle Stars.

-No, grazie. Hai già fatto troppo.-sibilò Pam, riferendosi a Johnny.

Fortuna volle che la campanella suonò, ponendo fine a quello che, di sicuro, sarebbe diventato uno scontro tra due tigri.

-Ehi, Melissa.-mi bloccò Judy all'entrata, facendo andare avanti gli altri.

-Dimmi.-dissi io, tranquilla.

-Perchè hai mentito a Tony?

-Di che cosa stai parlando?-chiesi confusa e anche adirata per l'accusa.

-I guanti!-tuonò lei.

Continuavo a non capire.

-Non mi dire che non ricordi a chi l'hai regalati?-chiese non convinta.

Scossi la testa, sicura.

Judy alzò gli occhi al cielo.

-Era il 21 novembre, ricordi? Io e te eravamo in centro e hai sentito una musica e...

Ma non c'era bisogno che andasse avanti, ricordavo finalmente.

-...Il flautista!-dissi io a bocca aperta, ricordando quegli occhi azzurri.

-Esatto! Hai talmente tante cose nella testa, che non ti ricordi neanche le cose più importanti!

-Importanti?! Ho solo regalato un paio di guanti ad un povero barbone infreddolito.-dissi, fingendomi sconvolta.

-Ti conosco Melissa. Ho visto come lo guardavi, ho visto che era bellissimo.-mi disse lei con l'aria di chi la sa lunga.

-E allora? Era solo bello, questo non vuol dire niente. Sto con Tony e quel ragazzo non l'ho più visto da allora, quindi questione chiusa.-dissi lasciandola e dirigendomi verso la mia aula.

Le lezioni passarono in fretta, e tutte, compresa Taty, cercammo di aiutare Pam con il suo test.

 

La campanella suonò l'ultima ora,e tutte e cinque uscimmo dalla scuola, aspettando i ragazzi.

Quando arrivarono ci salutammo, dandoci appuntamento a casa di Judy e Johnny per le tre.

-Va bene, allora ci vediamo dopo.-dissi io, allontanandomi verso la mia auto.

-Pss.-sentì dire da qualcuno prima che questo mi tirò lontano dalle persone.

Stavo per iniziare ad urlare quando lo riconobbi.

-Tu!-tuonai io guardandolo.

-Ciao, come stai?-mi chiese il flautista appoggiato ad una colonna di un edificio.

-Bene, ma...che ci fai qui?- chiesi stupita.

-Tieni, te li restituisco.-mormorò dandomi i miei guanti, perfettamente integri.

-G...Grazie, ma erano un regalo, non li vuoi?

-Non è questo, ho capito che tu ci tenevi tanto e soprattutto non mi tengono molto caldo, quindi...ti ho cercata, sai? Ho dovuto cercare in tutte le scuole più famose della città. Sapevo che eri ricca, si vedeva...-terminò lui, fissandosi i piedi.

-Certo. Senti, hai fame? Io da morire, qui vicino c'è una tavola calda, ci andiamo?-chiesi di getto, non pensando alle conseguenze.

-Va bene, andiamo.-disse lui precedendomi.

Arrivati alla tavola calda, ci sedemmo.

Notai che non sembrava affatto un barbone, neanche ricco, certo, ma era vestito normalmente, semplice.

-Posso farti una domanda?

-Certo, dì pure.

-Ma tu sei un barbone?-chiesi e lui scoppiò a ridere.

Arrossendo continuai.

-Perchè non lo sembri, e quindi mi chiedevo...se...-non riuscii a terminare, mi vergognavo per la mia domanda stupida.

-Diciamo a metà. Sono un vagabondo, viaggio molto. Mi guadagno da vivere suonando e adesso sono ospite da alcuni miei amici.- mi rispose tranquillo.

 

-E non vai a scuola?-chiesi scioccata.

-L'ho finita l'anno scorso, e ho deciso di non andare all'università. Non amo stare fermo in un posto.

Rimasi in silenzio.

-Ti vedo confusa. Non ti piace la mia vita o...

-No, no non è questo. Solo che...ci vuole coraggio a fare quello che fai. I tuoi genitori non dicono niente?

-Non li conosco. Vivevo con mia nonna e anche lei sapeva che non potevo stare fermo. Così mi ha lasciato andare.

Silenzio.

-Ti sembra così strano?-chiese lui, guardandomi.

-No, anzi. E' stato bello da parte sua lasciarti libero, i miei mi ucciderebbero solo all'idea.- dissi abbassando lo sguardo verso il mio piatto di spaghetti, infreddoliti.

-Già. Un po' mi manca.

-Oh mio dio! Com'è tardi!! Devo scappare, ci sentiamo va bene?

-Uscii di corsa, solo in macchina mi accorsi che lui non aveva il mio numero e io non avevo il suo.

Sperando venisse ancora a trovarmi davanti a scuola, spinsi sull'accelleratore, diretta a casa di Judy.

-Anf...ciao a tutti! Scusate il ritardo, stavo studiando.-mentii io.

Notai che Tony, Fra e Johnny non erano lì.

-Dove sono i ragazzi?-chiesi io, stupita.

-Dove sei stata, Melissa?-mi chiese Pam come se già sapesse.

-Te l'ho detto, stavo...

-Non mentire! Siamo le tue migliori amiche!-tuonò Judy, alzandosi dal divano.

-Non capisco.

-Ti abbiamo vista, Melissa, tutti...-disse tetra Marty, scuotendo la testa.

-Stavo solo mangiando...

-...con un ragazzo che non era Tony.-concluse Taty con ovvietà.

-Tony non ha l'esclusiva di mangiare con me, siamo solo amici.-dissi io, preoccupata.

-E allora perchè ci ha mentito?- chiese Pam, arrabbiata.

-Io, i-io...non lo so! Mi date subito addosso, ma io...

-Ti piace.-dichiarò Taty, gli occhi spalancati.

-Non è così, Taty.-risposi.

-Judy ce l'ha raccontato, dei guanti e del ragazzo.

Guardai la bionda, a bocca aperta.

-E Tony non l'ha presa bene...-cantilenò Marty, divertita.

Mi venne un dubbio.

-Dov'è Tony, adesso?-chiesi.

-Non siamo riusciti a fermarlo...

-...Cosa potevamo fare!

Corsi verso la porta, ma prima mi voltai verso le quattro.

-Pensavo foste delle amiche, non delle stronze!

Ed uscii.

 

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Capitolo 3
*** CAPITOLO 3 ***


Schizzai fuori dal portone, dritta fino alla mia macchina.

Dove poteva essere andato a cercarlo Tony? L'aveva già trovato, l'aveva picchiato?

Domande su domande mi frullavano per la testa, ma dovevo mantenermi lucida o avrei rischiato un incidente.

Decisi di tornare in centro, dove l' avevo visto per la prima volta.

M'irrigidii, non c'era. Riconobbi, però, un uomo, quello chiamato Morris, così mi avvicinai.

-Scusi, Morris, giusto? Cercavo un ragazzo, quello che suonava il flauto con lei...-dissi tutto d'un fiato, tanto che mi guardò stralunato.

-Parli di Rick?Beh, non so dov'è. E' da un po' che non si fa vedere in giro.-sospirò pensieroso, sfregandosi il mento.

Solo allora appresi che fino a quel momento non sapevo neanche il suo nome...Rick.

-Sa come contattarlo? Dove abita, o cose così...-continuai io, agitando le mani.

-Non abita molto lontano da qui. Sempre dritto troverai un campo di roulotte, lui abita lì. Quella con il numero 71.-mi disse, indicandomi il fondo della via.

 

Lo salutai velocemente e presi a correre, non avevo tempo da perdere.

Corsi per un bel pò, le gambe stavano per cedere ma non potevo tardare.

Arrivai al campo, mi appoggiai alle ginocchia per riprendere fiato.

Cercai la roulotte numero 71, ma ce ne erano una trentina...finchè la trovai, all'ombra di un grosso albero.

Mi vergognavo, ma, facendomi coraggio, bussai.

Mi aprì una ragazza, alta, magra, con lunghi capelli neri e due occhi verdi smeraldo.  Avrà avuto circa la mia età, anche se sembrava più grande.

-Ehm...salve, c-cercavo Rick, c'è?-chiesi, arrossendo. Il suo sguardo mi intimoriva.

Mi fece segno di aspettare e sparì.

Mi guardai intorno, altre persone stavano uscendo dalle roulotte e mi fissavano.

Non ne capii il motivo, ma poi mi guardai.

Ero vestita elegante, troppo per quel luogo. Vestito firmato, scarpe firmate e borsa firmata. Mi sentivo un pesce fuor d'acqua.

Una bimba si avvicinò e fissò con curiosità la spilla che era attaccata al mio cappotto, mi abbassai per fargliela vedere meglio.

Spalancò gli occhi, quando la luce la attraversò, formando l'arcobaleno.

La staccai e gliela porsi, sorridendole.

Felice mi baciò la guancia e si allontanò.

-Ehi.-sentii e mi voltai.

Mi pietrificai, ero arrivata tardi. Rick aveva un livido su un occhio, ampi graffi sul volto e il labbro leggermente spaccato.

Mi avvicinai a lui.

-Che ti hanno fatto?Maledetti...-dissi io, toccandogli l'occhio.

-Non è niente, non ti preoccupare. Ho scoperto che hai un ragazzo geloso.-scherzò lui, prendendomi la mano e allontanandola dal suo viso.

-Oltre che geloso anche leale, tre contro uno...-ironizzai io, dispiaciuta.

-Veramente erano in due. Uno era il tuo ragazzo, l'altro tuo cugino.-

-Johnny non si è fatto coinvolgere, almeno uno intelligente, nel gruppo, c'è.-

Lui rise.

-Cambiando argomento, era quella ragazza, l'amica che ti ospita?-chiesi, allusiva.

-Non siamo solo io e lei, c'è anche suo fratello e la bambina di prima. Sono solo miei amici.-

Io annuivo, facendo finta di nulla.

-Allora, adesso che hai visto come sto, mi diresti come hai fatto a trovarmi?-mi chiese.

-Me l'ha detto Morris, ed è stato un bene altrimenti non avrei neanche saputo il tuo nome...Rick.-dissi io, sottolineando l'ultima parola.

-Beh nemmeno io sapevo come ti chiamavi, se quella pazza della tua amica bionda non lo avesse urlato a squarciagola quella volta.-

-Parli di Judy?E' fatta così, quando si altera la sentono anche in Perù.-

Iniziammo a ridere, poi presi parola.

-Sicuro di star bene?-dissi, toccandogli un taglio sulla guancia.

-Sì, non preoccuparti.-continuò lui, arrossendo...?

Il tempo sembrò fermarsi, mentre lui mi fissava e io gli sfioravo il viso.

Che tentazione quegli occhi azzurri, ma non potevo cedere o Tony non si sarebbe risparmiato questa volta e questo lo sapeva anche Rick.

-Meglio che tu vada.-sospirò, abbassandomi la mano.

-Sì, mi staranno cercando.-mentii io, come se non avessi litigato con tutti per lui.

-Beh, ciao allora, ci vediamo.-lo salutai, voltandomi ma mi sentii bloccare. Non volevo voltarmi, ma me lo fece fare lui.

Si avvicinò e...fu magia! Non so dire per quanto tempo rimanemmo lì, in mezzo ad un campo a baciarci.

Non riuscivo ad allontanarmi, non volevo allontanarmi anche se sapevo che avrei fatto soffrire qualcuno.

Ma le nostre labbra erano così in sincronia, mentre lui mi stringeva le mani, che mi sembrava troppo deprorevole interrompere una tale armonia.

Fu lui ad allontanarsi.

-Ahia.-pigolò, toccandosi le labbra.

-S-scusa...-dissi io.

-No, non è colpa tua. E' il labbro, meglio rallentare o la ferita si riaprirà.-disse, sorridendo.

Era un segno, meglio fermarsi.

-Io...io devo andare adesso, perciò...ciao.-lo risalutai ma anche questa volta fui fermata.

-Dimmi dove posso trovarti, un numero di cellulare o di casa.-pregò, fissandomi con quelle armi letali che aveva come occhi. Come resistere?

-Tieni.-dissi, scrivendogli i miei recapiti sulla mano.

-Mi farò sentire.-disse, io annuii e me ne andai.

Avevano ragione le ragazze...ero cotta! Ora si che avevo un enorme problema!!

Andai verso la macchina, e vidi Tony appoggiato lì.

-Credi di aver fatto una cosa intelligente?-gli tuonai contro.

-Scusa, non ce l'ho fatta. Quando l'ho visto lì, con te...Mi è salita una rabbia incontrollata. Fra non voleva, ma poi l'ho convinto...pentendomene subito dopo.-disse, affranto.

-Troppo tardi. Non era successo niente, potevi chiedere.-

-Era? Perchè hai detto "era"?-si informò, stringendo i pugni.

-Ehm...ecco, noi...-provai io, agitandomi.

-Ti ha baciata?-disse, orripilato, partendo di nuovo verso di lui.

-No, Tony. Ci siamo baciati, io ho ricambiato. E non tornare da lui, o con me hai chiuso.-sbottai io.

-Abbiamo già chiuso, anche come amici!-urlò prima di andarsene.

Ora si che c'era davvero da preoccuparsi!

                                              ***

Guardai l'ora, stesa sul letto. Le undici e mezza. Sospirai, non riuscivo ad addormentarmi.

Mi alzai dal letto. Presi il cellulare: un messaggio. Possibile che...fosse già lui?

Non era Rick.

Ciao, Meli...Ancora arrabbiata? Beh, fattela passare perchè ho una notizia...

Devo assolutamente vederti, prima delle altre. Facciamo domani, prima di scuola? Vengo da te alle 7, fatti trovare pronta. Risp. se va bene...XOXO J.

Judy, sempre lei. Le risposi con un semplice "ok!" e lo spensi.

Chissà che cosa le era capitato, aveva stuzzicato la mia curiosità.

Sperai di addormentarmi subito e così avvenne.

                                              ***

-Ehi, Melissa, ancora così?-mi chiese Judy, mentre io cercavo un paio di jeans.

-Come ti stai vestendo?-chiese, spalancando gli occhi.

In effetti in quei giorni il mio look era cambiato, subito dopo aver baciato Rick.

Quel giorno avevo un paio di jeans, una t-shirt di un concerto presa da mia cugina e i capelli, di solito sciolti e arricciati, erano stretti in una coda fatta male.

-Perchè?-chiesi, fissandomi allo specchio.

-Sembri una teppistella.-disse, acida.

-Tu, mia nonna.-risposi, con lo stesso tono.

Scoppiammo a ridere, contemporaneamente.

-Allora, mi spieghi che è successo?-chiesi, curiosissima.

-Beh, vedi, ecco...Ieri, quando tu hai fatto la tua scenata, ci hanno raggiunto Tony e Fra dicendogli che avevano picchiato quel tuo amico. Poi Tony è sparito e Fra mi ha chiesto di uscire, e poi...mi ha baciata!-disse, sorridendo.

-Tutto qui? Mi hai fatta alzare presto per sapere che quel troglodita di mio cugino ti ha baciata...uao.-dissi, senza troppo entusiasmo.

-Grazie tante. E tu, con Tony?-mi chiese.

-E' finita, ma lo sospettavo. Dopo aver baciato un altro, neanche io sarei tornata con lui, ma non credevo che non mi avrebbe rivolto la parola neanche come amica.-

-Come?Come? Ti ha baciata?Il barbone?-boccheggiò Judy.

-Non è un barbone, è un vagabondo.-lo difesi-E comunque, sì mi ha baciata.-

-Gente del genere vuole solo una cosa, Meli. Non puoi stare con lui! Guarda dove vivi, lui dove vive? Per strada?-mi accusò lei.

-In una roulotte...e poi che c'entra? Non ti devi preoccupare, ho tutto sotto controllo.-

-Ok, ok, non ti scaldare, non ho voglia di litigare.-

-E' permesso?-Pam entrò nella stanza.

-Che ci fai tu qui?-chiesi, confusa.

-Ci siamo tutte, allora.-mi rispose, facendo entrare Marty e Taty, entrambe avevano una faccia strana.

Capivo Marty, lei aveva sempre sperato che Fra si accorgesse di lei, ma Taty?

-Taty, tutto bene?-mi uscii e lei annuii, nervosa.

-Allora ragazze, vi devo dire una cosa...-prese parola Judy, ma Pam la fermò.

-Sappiamo già tutto, Fra non parla d'altro da ieri sera...Congratulazioni!-saltò su e la abbracciò.

Judy sembrava non accorgersi di Marty. Passò lo sguardo a Taty.

-Taty che hai?-chiese la bionda, fissandola.

Pam e Marty le vennero in soccorso.

-Sta bene, non vedete? Che cosa potrebbe avere?-disse Pam, mentre Marty annuiva.

Eravamo amiche, ma eravamo molto diverse. Io ero brava a mentire, loro no.

-Cos'è successo?-sbottai io, avendone abbastanza.

Taty mi fissò e sospirò.

-Ho passato la notte con Tony.-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** CAPITOLO 4 ***


Guardai Taty, allibita.

Credevo di aver sentito male, ma le facce delle mie amiche erano lampanti.

Puntai lo sguardo verso Pam e Marty, loro l'avevano coperta.

Vidi Judy, era sconvolta quanto me.

-Taty...come hai potuto...?-iniziai io, ancora scossa.

-Voi...vi eravate lasciati e...-

-No, non andare oltre. Non raccontarmi balle, non ho voglia di sentirle. Ci eravamo lasciati da neanche ventiquattr'ore e tu hai deciso di buttarti subito su di lui?-chiesi, alzando il tono di voce.

Taty non rispose, cercando conforto nelle altre tre che tacevano.

Fu Judy ad intervenire.

-Mel, rilassati. Tu, d'altronde, non volevi tornare con lui...-

-Juds! Come puoi darle ragione!-sbottai, adirata.

-Non lo sto facendo, ma devi anche pensare che anche tu hai subito tradito Tony e stavate ancora insieme.-insistette lei.

-Era diverso! Io non me la prendo con Tony, ha voluto punirmi e mi va bene. Il problema è che Taty ha ceduto subito...l'ha fatto con Johnny ed ora anche con Tony. Brava, Taty ti manca solo Fra...-dissi in tono sarcastico.

La ragazza si infuriò e prese ad urlare.

-Tony è venuto da me! Non capisco quale sia il problema!-

-Pensavo fossimo amiche, Taty...Evidentemente mi sbagliavo.-

-Ma piantala! Siamo noi che ci siamo sbagliate.-ruggì lei in risposta.

Non parlai, quindi continuò.

-Insomma guardati un attimo. Non sei più la Melissa che conoscevamo. Sei cambiata! Ti vesti da ragazza normale, non ti curi più...esci con un barbone!-

Pam, Marty e Judy mi lanciarono occhiate, per decifrare il mio sguardo.

-Non è un barbone, smettetela di definirlo tale. E poi anche se fosse? Lui è meno fortunato di noi, anche se non indossa abiti all'ultima moda, non significa che sia una persona di cui diffidare.-

-Quindi cosa stai facendo? La carità?-disse retorica Taty, mentre le altre tre non sapevano che fare.

Sapevo che la pensavano allo stesso modo.

-No! Io...io...Cosa volete che vi dica?-tuonai, oramai paonazza.

Tacquero tutte e quattro, finché Judy mi disse, a bassa voce.

-La verità. Noi siamo tue amiche, lo sai. Non ti stiamo giudicando, vogliamo solo sapere il motivo di questo cambiamento. Non sei più la stessa.-

La guardai, afflitta.

Lei non poteva capire, non aveva conosciuto Rick.

Lei e le altre frequentavano solo gente aristocratica, non conoscevano il mondo al di fuori della barriera sociale che si erano costruite.

-Sono solo cresciuta ed ho capito che non mi interessano i vestiti, le scarpe o le borse firmate. Non voglio più criticare o prendere in giro coloro che non sono come me. Anche voi siete cambiate. Un tempo non avreste mai protetto Taty e lei non mi avrebbe mai tradito.-

-Stai dicendo che mi cacci fuori dalle Stars?-chiese lei, con la voce spezzata.

-No. Io esco dalle Stars.-proferii, infilandomi la tracolla e facendo per uscire, ma Judy mi bloccò.

-Melissa, non puoi. Noi siamo amiche...da sempre!-

-Abbiamo scelto strade diverse, mi dispiace Juds.-la abbracciai, quando sentii Marty, con le lacrime agli occhi, mormorare.

-E il ballo?-

-Abbiamo già fatto molto. Saprete organizzarlo al meglio, ne sono sicura.-risposi, mentre la bionda si allontanava, adirata.

Pam e Taty non sapevano che cosa dire, parlò di nuovo Judy.

-Stai preferendo un ragazzo alle tue migliori amiche, te ne rendi conto?-tuonò, livida.

-Non sto scegliendo nessuno. Sono solo me stessa.-risposi, irritata.

-Allora devi aver finto per tutto questo tempo, perchè non sei mai stata così. Un tempo niente e nessuno ti distoglieva dai tuoi obiettivi e da noi.-continuò Judy, arrabbiata.

Feci spallucce e feci cenno loro di andarsene.

Pam, Taty e Marty non se lo fecero ripetere due volte, erano già alla porta ad aspettare Judy che, con un'ultima occhiata, mi disse.

-Da adesso, allora, sei contro di noi.-ed uscì, seguita dalle altre.

Sarebbe stata lei il nuovo capo delle Stars.

***

Decisi di saltare la prima ora, sarei andata da Rick.

Non presi la macchina per la prima volta da quando mio padre me l'aveva comprata, ma andai a piedi.

Camminare mi avrebbe fatto bene.

A passo veloce, arrivai dopo una mezz'ora in centro.

Riconobbi subito la musica di Rick, il suo flauto era unico.

Lo salutai da lontano, non appena mi vide.

Fece un cenno a Morris, che agitò la mano gioioso, e si avvicinò a me.

Dopo aver ricambiato il saluto del mio vecchio amico, io e Rick camminammo insieme.

-Come mai non sei a scuola?-mi chiese subito.

-Salto la prima ora. Non ti preoccupare, non c'era niente di importante.-lo rassicurai io, notando la sua espressione.

-Non ti sei fatto sentire e così sono venuta io...sempre che non sia un problema.-aggiunsi a mò di scusa.

-No, niente affatto. Ti avrei chiamata, ma non era passato neanche un giorno e non volevo sembrarti oppressivo.-si giustificò lui, arrossendo appena.

-Scusa, ora sono io quella oppressiva.-

-Non importa.-rise lui, prendendomi per mano, evitai il suo sguardo.

-Dai, ti accompagno a scuola. Dove hai parcheggiato?-

-Ehm...da nessuna parte. Sono venuta a piedi, così per rompere l'abitudine.-

-D'accordo, sei sicura di star bene? Sembri...diversa.-aveva indugiato sull'ultima parola.

Alzai gli occhi al cielo. Perché tutti lo ripetavano?

-Sono solo meno altezzosa.-

-Ti preferisco così.-mi strinse la mano e io abbozzai un sorriso.

***

Arrivammo giusto in tempo davanti alla mia scuola.

Guardai malamente l'edificio, non avevo la minima voglia di entravirci.

Soprattutto perché avrei incontrato le Stars e Tony.

Rick notò l'occhiata e mi disse.

-Se vuoi ti vengo a prendere all'uscita. Ci facciamo un giro o cosa così.-

Gli sorrisi, felice. La prospettiva di una giornata con lui, mi avrebbe fatto superare per forza la giornata di scuola.

-D'accordo. Esco all'una.-lo salutai, stavo quasi per entrare quando ci ripensai e tornai indietro.

Gli sfiorai le labbra e dissi.

-A dopo.-

Entrai in classe, le Stars mi trafissero con lo sguardo.

Sapevo bene cosa aveva fatto cambiare idea a Pam, Taty e Marty.

Ciò che pensa il capo, lo pensano anche le altre e Judy doveva aver tenuto un'ottima orazione.

Diedi la giustifica al professore di biologia e mi sedetti sul banco come se nulla fosse.

Oltre alle mie ex amiche, tutta la classe mi fissava, sconcertata.

Nessuno aveva mai visto Melissa, la reginetta della scuola, conciata in quel modo, ma soprattutto saltare la sua lezione preferita.

La mattinata sarebbe stata lunga...

 

 

Spazio Kimly.

Aggiornato! Il capitolo era già pronto, ma non ho avuto il tempo di postarlo prima. Spero vi sia piaciuto. A presto, BAX^^

 

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Capitolo 5
*** CAPITOLO 5 ***


Quando suonò la campanella dell'ultima ora tirai un sospiro di sollievo: era finita.
Era finita e non c'erano stati incidenti con le mie oramai ex amiche.
C'era solo un piccolissimo problema da risolvere: il ballo.
Per quanto fossi cambiata non mi sarei persa per nulla al mondo il ballo di fine anno, anche perché sarebbe stato l'ultimo.
Peccato che i biglietti venissero venduti dalle Stars e vista la situazione sarebbe stato un po' difficile riuscire ad ottenerli.
Comunque mi sarei battuta fino alla fine, una parte della vecchia Melissa era rimasta.
Prima di uscire fermai le quattro ragazze ed educatamente domandai.
-Dove vendete i biglietti per il ballo?-
Fu Judy a rispodere, ovviamente.
-Puoi chiedere direttamente a noi. Quanti te ne servono?- chiese con un tono distaccato, come se fossi una studentessa qualunque.
-Beh... due. Quanto vi devo dare?.- iniziai a tirare fuori il portafoglio, ma Pam mi bloccò.
-Prima ti dobbiamo chiedere chi intendi invitare. Questa non è una scuola qualsiasi, lo sai bene.-
-E tu sai bene con chi ho intenzione di venire.- risposi, irritata.
-Allora ci dispiace, ma proprio non possiamo venderteli. Vedi, se succedesse qualcosa alla festa, se qualcosa sparisse dalle aule la colpa, inevitabilmente, ricadrebbe sulle organizzatrici, vale a dire noi.- spiegò con praticità Taty, l'ultima persona in grado di farmi una predica.
La fulminai con la sguardo, prima di sbottare.
-Questa regola è nuova? Non ci sono divieti sulle persone da far entrare.-
-Sono cambiate un po' le cose da quando eri tu a dirigere il tutto, Mel.- rivelò Judy con calma, ma io ero partita per vincere e avrei vinto.
-Dimentichi con chi stai parlando, Juds. Sono sempre stata io a fare tutto, voi siete solo state le mie ombre. Eravate, e siete, famose nella scuola solo grazie a me. Chiederò i biglietti direttamente alla preside, se necessario.- dissi con calma, ma con un'acidità tale da zittirle tutte quante.
Marty non aveva ancora parlato, ancora troppo provata dal fatto che le sue migliori amiche si stessero dando battaglia.
-Tu... non puoi... - tentò Taty, ma era sempre stata troppo debole per rispondermi a tono.
Ancora una volta fu Judy a venirle in soccorso.
-Puoi chiedere ricorso anche ai Capi di Stato se preferisci, ma siamo noi le organizzatrici adesso. Diremo alla preside che razza di persona vorresti invitare e non accetterà di certo.-
La mia ex amica era brava, brava quasi quanto me... ma appunto non era me.
Non sapeva ancora di cos'ero capace.
Me ne andai, lasciandola sicura della sua vittoria, ma avrei trovato il modo di andare al ballo, con o senza invito.
Uscita dall'aula mi venne incontro Johnny che mi bloccò per potermi parlare.
-Ehi, Meli. Come stai?- chiese tranquillo, lui era sempre stato l'unico a non farsi coinvolgere.
-Sai tutto, vero?- risposi con una domanda, ma la sua faccia mi era fin troppo chiara.
Annuì, ma continuò a sorridere sereno.
-Judy mi ha raccontato tutto. E' dispiaciuta, davvero tanto dispiaciuta.-
-Lo so bene, la conosco da anni.- Ed era vero, la mia amica non mostrava la sua infelicità, ma la sostituiva sempre con la rabbia.
-Quindi... non essere troppo dura con lei. Conosco anche te, so come sei.- sorrise, divertito da tutta quella situazione, convinto che si sarebbe risolta presto.
-Cercherò di provarci, anche se mi sta rendendo le cose impossibili. Non mi vuole vendere i biglietti per il ballo perché voglio portare Rick.- sbuffai, stanca di tutto.
-Davvero? Addirittura fino a questo punto?-
-Già, ma non la biasimo. Le ho insegnato io tutto, io le ho detto cosa mettere in cima prima di ogni cosa, anche se ora me ne sto pentendo.-
-Credi di aver fatto bene? Ti rendi conto di quanto stai perdendo?- domandò. Non voleva essere una predica, stava solo cercando di capire cosa diavolo mi passasse per la testa.
Al suo posto avrei fatto lo stesso.
-Sto perdendo tanto, è vero, ma sto guadagnando ancora di più e non parlo solo di Rick, ma anche di me. Mi sto conoscendo sotto una luce nuova, migliore.- spiegai, quelle parole le avevo pensate tante volte, ma le avevo dette solo a Johnny e fui felice che comunque non diede segno di essersela presa.
-Allora vai avanti per la tua strada. Vedrai che prima o poi le ragazze capiranno di volerti bene lo stesso e questo vale anche per Fra e Tony. Io ci sono, comunque. Pam non potrà vietarmi di esserti amico.-
-Grazie, Jo.- lo abbracciai. Era meraviglioso sapere di non essere completamente sola.
-E per i biglietti... troverò una soluzione. Entro domani potrai invitare il tuo Rick.-
-Non riuscirei comunque ad entrare.-
-Oh, non preoccuparti. Sono io a far passare gli invitati.- sorrise ancora e mi strizzò l'occhio.
Johnny era davvero unico. Ora capivo perché Pamela se lo tenesse così stretto.
Lo salutai e filai verso il cancello, conscia che avrei trovato un altro volto amico là fuori.
-Rick!- sventolai la mano e notai, solo dopo il mio gesto, che Tony e Fra erano da meno un metro da me... e che le Stars erano appena uscite, giusto il tempo di godersi lo spettacolo.
Non li degnai di uno sguardo e corsi incontro al mio flautista.
-Com'è andata?- mi chiese, con un sorriso che mi rese le gambe molli.
-Bene, diciamo. Ci verresti a un ballo con me?- domandai, prima di dimenticarmene, cosa molto difficile, ma possibile, visti i suoi occhi così blu alle luce del sole.
-... Quando sarebbe?-
-Tra pochissime settimane. Ti prego, dimmi che verrai.- pregai, sbattendo le ciglia come nei film.
Lui rise divertito ed annuì convinto, finché mi chiese.
-Andiamo?-
-Certo, dove mi porti?- e mentre passavamo di fianco a quel branco di idioti che avevo avuto come amici, presi la mano di Rick e la strinsi con vigore.
Notai molto bene lo sguardo dei sei ragazzi -Johnny ovviamente non era ancora uscito- e anche Rick, tanto che mi sussurrò.
-Se è un problema, posso...- e fece per lasciarmi, ma io risposi, con un tono decisamente alto.
-Nessun problema, Rick. Stiamo insieme ora, non mi importa cosa pensa la gente.- e intrecciai nuovamente la mia mano con la sua, sotto lo sguardo sconvolto dei presenti.

***

-Non c'era bisogno di fare quella scenata.- replicò una volta svoltato l'angolo, un po' incupito.
-Perdonami, ma proprio non riesco a perdonarli. Vogliono anche proibirmi di andare al ballo e... -
-Non dobbiamo andarci per forza, potremo fare altro quel giorno.- mi bloccò, attirandomi a sé e baciandomi i capelli.
Io non dissi nulla, non volevo obbligarlo, anche se io desideravo davvero tanto andarci.
Lui, però, era più importante. Avrei preferito andare in qualunque posto con Rick e non litigare tutto il tempo con le Stars era una bella prospettiva, però... però uffa.
-Va bene.- risposi semplicemente, ma erano passati troppo minuti dalla sua domanda e lui se ne accorse.
-Ripensandoci preferirei andarci. Non sono mai stato ad un ballo, sono un pessimo ballerino.- mentì ed io mi aprii in sorriso felice a cui lo replicò con un bacio.
E da quel momento in poi non parlammo più.

***

La sera del ballo arrivò in fretta ed io non stavo più nella pelle.
Non solo Johnny era riuscito, chissà come, ad ottenere due biglietti, ma avevo anche sostituito il vestito che aveva scelto la vecchia Melissa con uno molto più semplice e carino.
Era bianco, senza spalline, con una fila di rose bianche sul corpetto, abbinato ad un paio di decolté dal tacco non eccessivamente alto.
Rick, stranamente, aveva fatto tutto da solo. Saputo che avrei pagato io per lui, aveva subito rifiutato, dicendo che si sarebbe presentato alle 21.00 sotto casa mia.
Scesi non appena sentii il campanello e quasi caddi per terra non appena lo vidi.
Era... decisamente bellissimo ed elegante, sì.
Un completo semplice, come il mio vestito e quegli occhi sembravano accesi e luminosi anche di notte.
-Non posso permettermi una limousine e mi dispiace.- disse, sinceramente affranto, ma quando vidi che era venuto con una moto aprì la bocca, sconvolta.
Non ero pratica di meccanica, ma quella moto era davvero da urlo e io adoravo le emozioni forti.
-Ti piace? L'ultimo regalo di mia nonna, prima di partire. Per quanto a volte stenti ad arrivare a fine mese non riesco mai a venderla e raramente la uso quando sto in un posto.- spiegò, mentre io la perlustravo con lo sguardo, toccando la sella di cuoio e ammirandola con meraviglia.
-Dì qualcosa, mi spaventi così.- rise, in effetti non avevo ancora emesso parola.
-Scusa, ma... non sono mai salita su una moto. Cioè, Tony ne ha una, ma la usa poco e comunque ho il divieto di salirci sopra. Mia madre le odia.-
Continuavo a guardare solamente la moto e quindi sentì da lontano Rick che diceva.
-Allora faremmo meglio a prendere l'autobus o la tua auto.-
-Cosa? No! Non lo verrà mai a sapere. Rick, ti prego.- lo fissai e mi diedi mentalmente della stupida per aver sprecato tempo a guardare una ferraglia, quando avevo avuto per tutto quel tempo lui vicino.
-Okay, allora andiamo. E' tardi.-
Montai su ed era meraviglioso sentire il vento addosso. Per la prima volta mi sentì libera e capace di far tutto.
Il viaggio fu troppo breve per me. A malincuore saltammo giù e prima di entrare Rick mi disse.
-Non preoccuparti. Domani ho intenzione di portarti a fare un giro con quella, sempre che tu ne abbia voglia.-
-Non vedo l'ora.- Rick più moto uguale: me felice.
Davanti all'entrata, come previsto, c'era Johnny che salutò me con un bacio e Rick con una stretta amichevole.
-Buona serata. Mi raccomando, Mel.- sussurrò l'ultima parte a bassa voce e io mormorai un "Ricevuto" con un sorriso.
La sala era meravigliosa, ovviamente gran parte delle idee erano state mie, ma le aggiunte e le modifiche apportate erano davvero azzeccate.
Un buon lavoro, dopotutto.
Non appena partì la musica trascinai Rick in pista e non mi stupì nel vederlo così a proprio agio anche nel ballare.
-Chissà quante ragazze ti avranno invitate ad un ballo.- pigolai io, gelosa che qualcun altra l'avesse avuto prima di me.
-Chissà quanti ragazzi hai fatto cadere ai tuoi piedi con questa tecnica.- sussurrò con un ghigno divertito e il rosso sulle mie guancie fu una risposta sufficiente a farmi tacere.
Era così bello stare lì con lui che sentì troppo tardi un rumore di tacchi avvicinarsi.
-Voi non dovreste essere qui.- Era Taty. Possibile che non avesse ancora imparato a cucirsi quella bocca? E non solo quella, se capite cosa intendo.
-Abbiamo pagato i biglietti e il "buttafuori" ci ha fatto entrare per cui... sparisci e vai cercare qualcuno che non sei ancora riuscita a farti, anche se dubito che riuscirai in questa ardua impresa.- replicai tagliente, volevo ferirla. Era l'unica delle Stars che volevo vedere soffrire davvero.
Lei aprì la bocca una, due volte e filò via, probabilmente a cercare rinforzi.
-Non avresti dovuto essere così dura. Era una tua amica in fondo.-
-Appunto, "era" e dopo quello che ha fatto mi stupisco che abbia ancora il coraggio di parlarmi.-
Judy e le altre, compreso Tony e mio cugino, arrivarono dopo due minuti e subito scoppiò un putiferio.
-Melissa, come hai avuto i biglietti?- domandò irata la bionda, avvolta in un vestito di seta rosso.
-Ehm...- proprio in quel momento entrò Johnny e il mio sguardo volò dritto verso di lui.
Pam gli rivolse un'occhiataccia come poche prima di dire.
-E siamo a due, Johnny. Due su quattro. Hai intenzione di provarci con tutte loro?!- ringhiò, ma io la interruppi subito.
-Non è successo niente! Mi ha solo fatto un favore. Lui è vero amico.- sottolineai, guardando tutti e fermando il mio sguardo su Judy. Stava cedendo, lo sentivo.
-Ma per favore!- esclamò Pam, non convinta.
-Non sono Taty!-
-Ehi! Non è colpa mia se tutti, qui, vengono da me dopo avervi lasciate!- tuonò lei, infervorata.
-Certo, perché sanno sempre che con te si va a colpo sicuro.- le risposi a tono. Non riuscivo più a tenermi tutto dentro.
-Basta così! Vi rendete conto che siamo sempre state amiche? Che diavolo è successo?- urlò per la prima volta Marty, con le lacrime agli occhi.
-Ecco cos'è successo!- replicò Tony, indicando Rick che non si mosse.
-Andiamo via, Melissa. E' meglio.- disse poi, prendendomi la mano.
-Sì, è molto meglio. Questo non è posto per te.- continuò quell'idiota di Tony, mettendosi davanti per fermarlo. Voleva picchiarlo di nuovo, lo sapevo bene, ma questa volta ci sarei stata io a menar le mani.
-Stai lontano da lui o ci vorrà molto di più di una semplice notte con Taty per "lenire le tue ferite".- tuonai con gli occhi di fuoco.
-Signorina, la prego di andare via e porti con sé il suo cavaliere, grazie.- era arrivata la preside e il tono in cui lo aveva detto mi fece arrabbiare ancora di più.
Stavo per rispondere, ma Rick mi mise una mano sulla bocca e mi portò fuori.
-D'accordo, ora puoi lasciarmi.- biascicai io, la bocca ancora tappata.
-Ti sei calmata, tigre? Non hai esagerato un tantino?-
-Hai visto come mi hanno trattata?- Come faceva a non capire?
-Ho visto, ma forse hanno ragione. Io non conosco la vecchia Melissa, ma evidentemente per loro è diversa da quella di adesso. Se ti ho cambiato io, allora forse sarebbe meglio chiuderla qui.- disse, abbassando lo sguardo.
-Rick.- mi avvicinai e gli presi la mano. -La causa del mio cambiamento sei stato tu, è vero, ma è ovvio che dentro di me io ero ben diversa da quella di un tempo. Tu sei riuscito a tirare fuori la vera me ed è stato solo un bene, fidati. Se loro questo non lo capiscono, non sono veri amici.- lo baciai con slancio e lui mi accarezzò i capelli.
In quel momento pensai che il ballo non sarebbe potuto andare meglio.
Peccato che il peggio dovesse ancora venire...


Spiegazioni, varie ed eventuali:
Tornata dopo un sacco!
Ieri rileggevo questa storia e mi è venuto in mente che le idee erano già belle che pronte, dovevo solo trovare la forza di scriverle.
Spero vi sia piaciuta, a presto^^

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