La telefonata che cambiò la mia vita

di M_USA14
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Leaving ***
Capitolo 2: *** It's a dream ***
Capitolo 3: *** First day ***
Capitolo 4: *** Him ***
Capitolo 5: *** Apologies ***
Capitolo 6: *** I want to get to know you ***
Capitolo 7: *** Venice together ***
Capitolo 8: *** Date ***
Capitolo 9: *** His life ***
Capitolo 10: *** First night ***
Capitolo 11: *** My life ***
Capitolo 12: *** Necklace ***
Capitolo 13: *** The truth ***
Capitolo 14: *** I just miss you ***
Capitolo 15: *** Interview ***
Capitolo 16: *** Letter ***
Capitolo 17: *** Listen to me ***
Capitolo 18: *** See you again ***
Capitolo 19: *** I didn't wanna go ***
Capitolo 20: *** Special gift ***
Capitolo 21: *** Back home ***
Capitolo 22: *** Exams ***
Capitolo 23: *** The concert ***
Capitolo 24: *** Meet One Direction ***
Capitolo 25: *** I'm scared ***
Capitolo 26: *** Move in with me ***
Capitolo 27: *** Talking about the tour ***
Capitolo 28: *** I don't know you anymore ***
Capitolo 29: *** Our first fight ***
Capitolo 30: *** College exam ***
Capitolo 31: *** Band meeting ***
Capitolo 32: *** Where are we going? ***
Capitolo 33: *** Beach time ***
Capitolo 34: *** I feel sick ***
Capitolo 35: *** Am I pregnant? - END ***



Capitolo 1
*** Leaving ***


“Svegliati, sono le 7.00 ed è ora di alzarsi”.
“Mmhh, no lasciami dormire, è troppo presto”.
“No, arrivi in ritardo! Forza, giù dal letto”.
“Ma sono in vacanza!”.
“Non più! Dai Marta che perdi il treno”.
Mi alzai controvoglia subito dopo che mia mamma uscì dalla porta della mia camera. Oggi sarebbe stato un giorno importante ed ero abbastanza nervosa. Andai in bagno e guardai il mio riflesso nello specchio, feci un profondo respiro e mi lavai il viso. Aprì poi l’armadio e presi dei vestiti molto comodi per il viaggio: pantaloni della tuta, maglietta portafortuna, felpa e le mie converse.
Mamma mi stava aspettando per fare colazione e con l’occasione aveva svegliato anche papà e mia sorella Vittoria. Papà e Vittoria non sono per niente mattinieri e, ad essere sinceri, non lo sono neanche io ma oggi sarebbe stata un’eccezione.
“Tieni rispondi, sono i nonni. Vogliono salutarti prima che tu parta”.
“Oddio di nuovo?” dissi sbadigliando. “Mi hanno telefonato anche ieri…Pronto?”
“Ciao Martina!”.
“Ciao nonna!”.
“Io e il nonno volevamo augurarti un buon viaggio, vedrai che andrà tutto bene. Magari potremmo venire a salutarti qualche volta”.
“Grazie nonna, spero che siano gentili con me. Spero che possiate venire spesso”.
“Vedremo quel che possiamo fare. Il nonno ti saluta tanto, ti vogliamo bene”.
“Grazie, anche io vi voglio bene”.
“Buon viaggio! Telefonaci quando arrivi!”.
“Certo nonna, ciao”. Riattaccai e misi il telefono sul tavolo prima di ricominciare a mangiare i miei biscotti e bere il caffè.
“Sei agitata?” mi chiese Vittoria.
“Bah, un pochino ma niente di che. Era peggio quando sono partita per l’America”.
“Ti troverai bene, magari conosci qualcuno di famoso!”.
“Ahahaha questo è quello che ti interessa!” dissi ridendo.
Mi alzai e ritornai in camera a prendere le ultime cose per poi chiudere la valigia. Controllai di non aver lasciato niente, presi il mio cellulare, la valigia e uscì dalla mia stanza.
Papà caricò la valigia in macchina e ci dirigemmo verso la stazione.
“Ti vogliamo bene Marta. Io e mamma siamo orgogliosi di te”.
“Grazie pa, mi mancherete.”. Abbracciai i miei genitori contemporaneamente. Salutai poi mia sorella. “Mi raccomando tu, non uscire con gli amici troppo spesso.”
“Ahahah certo certo” mi rispose ridendo. La guardai e un sorriso si stampò sulle mie labbra.
“Telefona quando arrivi” disse mia mamma.
“Va bene, ora è meglio che vada, non voglio perdere il treno. Ciao ci sentiamo presto”.
“Ciao” risposero tutti e tre in coro.
Salì sul treno e presi posto, subito passò il controllore che timbrò il mio biglietto. Il treno cominciò a muoversi e salutai i miei genitori dal finestrino.
Mi misi comoda, avevo quasi tre ore di viaggio da affrontare. Sicuramente avrei dormito dato che erano solo le 9 del mattino.
Io mi chiamo Marta comunque. Ho compiuto 19 anni circa due mesi fa ed è già passato un anno dal mio ritorno dagli Stati Uniti. Ho studiato un anno all’estero, nello stato dell’ Iowa ed è stata l’esperienza migliore che abbia mai potuto fare in tutta la mia vita. Ho imparato molto (oltre alla lingua inglese), ho conosciuto delle persone meravigliose, mi vogliono bene e io le considero la mia seconda famiglia. Sono cresciuta, sono diventata molto più responsabile. Le mie idee sono cambiate, il mio modo di pensare e di vedere le cose è cambiato. Ho una famiglia e degli amici dall’altra parte del mondo ed anche se è passato quasi un anno da quando sono tornata a casa, mi mancano terribilmente.
Purtroppo però con quest’esperienza ho perso l’anno scolastico e ho dovuto ripetere la quarta superiore. Studio in un istituto tecnico per il turismo e ogni anno, tutte le classi quarte finiscono la scuola a metà maggio per poi andare in stage. Lo stage è un’alternanza scuola – lavoro e io ho lavorato in un’agenzia di viaggi per sei settimane. Poi i primi di luglio (finito lo stage) sono partita per le vacanze finalmente. I miei genitori hanno una casa estiva vicino alla Francia e lì passo l’estate da quando sono nata. Non vedevo l’ora di rivedere i miei amici, ci vediamo solo tre mesi all’anno ma li considero come fratelli. Verso metà luglio ho ricevuto una telefonata dalla mia professoressa d’inglese, mi ricordo ancora la sensazione che ho provato quando ho risposto al telefono.
INIZIO FLASHBACK
“Dai Anna, ridammi il telefono”. Dissi ridendo combattendo con Anna per riavere il mio telefono.
“Ahaha no! Voglio vedere le nostre foto stupide”.
“Anna le hai anche tu quelle foto” disse Eugenio.
Anna ed Eugenio sono i miei migliori amici e a loro si aggiungono Massimo, Carlo e Greta.
“Oh, qualcuno ti sta chiamando…numero sconosciuto. Uuuhh un ammiratore segreto!” disse Anna ridendo porgendomi il telefono.
La guardai e girai gli occhi al cielo, lei era sempre la più simpatica e si divertiva a mettere in imbarazzo tutti. Ma se lo facevo io con lei erano guai.
“Pronto?”.
“Buongiorno Marta, sono la professoressa Rossi. Va tutto bene?”.
“Ah, prof buongiorno. Sì grazie va tutto bene, finalmente in vacanza”.
“Ahaha giusto è vero. Senti Marta ti ho telefonato perché sono stata contattata dal famosissimo hotel Excelsior. Mi hanno chiesto se ho qualche brava studentessa – stagista da mandargli per lavorare lì ad Agosto. Siccome sono la tua insegnante di inglese, so che oramai l’inglese per te è come l’italiano e poi sei molto responsabile, educata e sempre sorridente. Il consiglio di classe di te si fida e noi crediamo che questa sia un’ottima esperienza per te”.
“O mio dio prof, io…io non so che cosa dire”. Ero estremamente scioccata, non avrei mai pensato che mi avrebbero chiesto di fare una cosa del genere.
“Beh lo capisco che questo è un po’ uno shock” disse ridendo. “Sono sicura che sarai bravissima! Mi hanno dato disponibilità solo per agosto, sai per il Festival del Cinema”.
“Oddio sì” dissi saltando in giro per il baretto della spiaggia.
“Offrono vitto e alloggio ovviamente. Dovrai essere lì 24 ore su 24”.
“Sì sì sì sì” urlai quasi piangendo.
“Allora ne puoi parlare con i tuoi genitori e poi mi chiami per darmi la risposta definitiva. Ho bisogno di chiamare il direttore dell’hotel il più presto possibile”.
“Certo la richiamerò prestissimo. Oddio prof grazie! Non so come ringraziarla” dissi con le lacrime agli occhi.
“Non c’è problema Marta, a presto. Buona giornata”.
“Grazie, buona giornata anche a lei. Arrivederci”. Riattaccai e corsi in spiaggia dai miei genitori. Lavorare in un hotel non è mai stato il mio sogno ma fare un’esperienza così in un hotel così importante...oddio non riuscivo ancora a crederci.
Ora tutto quello che speravo è che i miei genitori dicessero sì.
FINE FLASHBACK
Quasi ancora non ci credevo, ero così emozionata! Non sapevo cosa aspettarmi e mi stavo ponendo un sacco di domande. Sarebbero stati gentili? Cosa avrei dovuto fare? Pulire le camere? Come farò ad ambientarmi? E se è troppo difficile lavorare lì? Andrò bene io? Sarò all’altezza?
Mentre mi chiedevo milioni di cose il treno prese velocità allontanandosi da casa. Feci un respiro profondo e dissi tra me e me: “Ciao ciao Milano, Venezia sto arrivando”.
 

 

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Capitolo 2
*** It's a dream ***


 “Il treno da Milano è in arrivo a Venezia sul binario n° 4”. Mi svegliai di colpo e guardai fuori dal finestrino. Ero già venuta a Venezia, molte volte a dire la verità. E’ una città che mi piace moltissimo, è unica, meravigliosa, romantica e la considero la città dell’amore. Chissà succederà in questo mese!
Il treno si fermò e i passeggeri cominciarono a scendere. Presi la mia valigia e mi diressi all’uscita. Faceva molto caldo, era umido. Uscì dalla stazione e mi guardai intorno. Sembrava che tutti sapessero dove andare, mi sentivo un po’ fuori dal mondo anche se qui parlano la mia stessa lingua. In un attimo mi passò per la mente la scena quando scesi dall’aereo appena arrivata in America. Che bei ricordi! I miei pensieri vennero interrotti quando un taxi suonò il clacson. Mi avvicinai e il tassista mise la mia valigia nel bagagliaio. Mi sedetti davanti e risposi alla sua domanda.
“Buongiorno e ben arrivata a Venezia. Dove desidera andare?”.
“Salve, all’hotel Excelsior per favore” dissi sorridendo.
“L’hotel è dall’altra parte della città, ci vorrà un po’”.
“Va bene grazie”.
Il tassista cominciò a farmi delle domande e gli spiegai come mai mi trovavo lì. Era un uomo molto gentile, mi stava simpatico.
Dopo circa 20 minuti mi disse: “Eccoci signorina, siamo arrivati”.
Scesi dal taxi e rimasi senza fiato. Questo hotel era ancora meglio di come mi aspettassi. Ne avevo sentito parlare molto: 5 stelle lusso, solo le persone famose alloggiano qui.
“Oh cavolo” dissi forse troppo forte credendo che il tassista non mi sentisse ma lo sentii ridere e mi voltai immediatamente.
“Sì è quello che dicono tutti quando scendono dalla macchina” disse ridendo. Mi sentii sollevata. Pagai il tassista ed entrai nella hall. Ero sconvolta, a bocca aperta. Continuavo a guardarmi intorno. Pensai che quando andavo in vacanza con i miei genitori gli hotel in cui alloggiavamo erano sempre molto carini. Ma questo mi faceva rimanere senza parole. Diedi le spalle al front desk per guardare la vista fuori dall’hotel.
“Buongiorno”. Sentii una voce e mi girai di scatto.
“Buongiorno” risposi. C’era una donna davanti a me. Era vestita benissimo con dei tacchi molto alti addosso. Mi sentii morire di vergogna quando mi resi conto che tutte le donne qui indossavano dei vestiti molto eleganti e gli uomini erano tutti impeccabili nelle loro giacche e cravatte. Mi stava squadrando e la capisco dato che indossavo un paio di pantaloni della tuta e una felpa americana più grande di una taglia. Mi sorrise.
“Tu sei per caso la ragazza che stiamo aspettando? Assomigli alla persona che mi è stata descritta”.
“Ahm…non lo so. Sono Marta”.
“Sì sì allora sei tu! Benissimo ti stavamo aspettando. Innanzi tutto mi presento, io sono Aurora e sono la segretaria del direttore di quest’hotel. Vieni, lascia pure la tua valigia qui. Daniele la porterà nella tua camera. Il direttore, il signor Crestani è impaziente di conoscerti”. Sorrisi e la seguii in un lungo ed ampio corridoio che portava a tutti gli uffici.
Aurora si fermò alla porta in fondo al corridoio e si voltò sorridendomi. Mi schiarii la voce e mi sistemai i capelli cercando di rendermi il più presentabile possibile ma mi resi conto, appena entrai dalla porta dell’hotel, che non lo ero affatto.
“Signor Crestani è arrivata Marta. La stagista di qui la professoressa Rossi le ha parlato”.
“Ah si certo! Prego la faccia entrare”. Aurora mi disse che potevo entrare e così feci. Vidi il direttore. Un uomo calvo, con gli occhiali, non sovrappeso, vestito elegantemente. Era in piedi dietro alla sua scrivania e mi stava sorridendo. Subito ricambiai il sorriso.
“Salve signorina Marta. La stavamo aspettando. Molto piacere, sono il direttore Crestani”.
“Buongiorno signore. E’ un piacere conoscerla”. Ero intimorita, speravo fosse gentile e che capisse che mi sentivo un po’ a disagio. Lasciai un sospiro di sollievo quando chiese “Come è andato il viaggio? Credo che sia abbastanza stanca”.
“E’ andato molto bene grazie. Il treno era in orario”.
Mi sorrise e poi aggiunse “Allora, la tua professoressa ci ha parlato molto bene di te. Hai un curriculum eccellente per avere solo 19 anni. Complimenti! Vedo qui che hai studiato negli Stati Uniti. E’ stata una buona esperienza?”.
Sorrisi e risposi tranquillamente. Mi sentivo molto meglio ora. “Grazie, sì l’esperienza americana è stata la migliore cosa che potesse mai capitarmi”. Mi morsi la lingua realizzando quello che avevo detto. “Voglio dire, non che lavorare qui non lo sia…ehm” che stupida che sono, mi sono pestata i piedi da sola. Lui rise.
“Certo assolutamente, non si preoccupi lo capisco perfettamente. E’ sicuramente un’esperienza diversa e le assicuro Marta che io, Aurora e tutto il personale faremo il possibile perché questo mese con noi possa diventare per lei un altro tassello indimenticabile della sua vita”.
Caspita. Sembra quasi che non sia venuta qui a lavorare se mi accolgono così!
“Grazie mille signore, sono sicura che lo sarà”. Mi guardò e poi chiuse il mio fascicolo.
“Allora Marta. Avevo pensato, siccome l’inglese ormai è come la tua lingua madre, di farti lavorare come receptionist. Una persona come te sicuramente non la metto a lavare le camere o a servire la colazione”. Sorrisi contenta di questa affermazione.
“Ho già preparato questo contratto. Dalle 8.00 fino alle 13.00 al front desk. Pausa pranzo di un’ora e mezza e poi riprendi dalle 14.30 fino alle 19.00. Non voglio farti fare il turno di notte”. Stavo prestando molta attenzione così lo guardai e anuii.
“Sì certo va bene” dissi sorridendo.
“Poi, ovviamente, se c’è bisogno l’orario si allunga. Dalla settimana prossima arriveranno ospiti importanti per il Festival del Cinema. La maggior parte sono stranieri così potrai parlare in inglese”.
“Benissimo, grazie”.
“Ovviamente avrai la tua stanza qui. Non posso farti andare avanti e indietro tutti i giorni. Vitto e alloggio sono offerti da noi in cambio del tuo lavoro. Se tutto andrà bene, come credo sarà, potrei anche decidere di darti una piccolissima paga”.
“Grazie signore è molto gentile da parte sua”. Mi sentii contenta e quasi privilegiata. Anzi, lo ero sicuramente. Chissà quante persone hanno chiesto di lavorare qui, e lui ha preso me. Non vedo l’ora di iniziare!
“Nella sua camera troverà anche la divisa che dovrà indossare tutti i giorni. Può iniziare da domani”.
“Va bene, grazie” dissi sorridendo. Ero veramente contenta.
“Domande?” mi chiese.
“Hmm..no non credo”. Ripensandoci però… “Avrò una mattina libera?” mi pentii un po’ per questa domanda.
“Sì certamente, il giovedì è il duo giorno libero. Lavorerà anche nel week – end. C’è molto lavoro da fare qui e abbiamo bisogno di lei”.
“Certo. Grazie, non vedo l’ora di iniziare domani” dissi sorridendo.
“Lo immagino. Arrivederci Marta. Mi raccomando se ha delle domande o dei dubbi chieda pure ad Aurora, sarà sempre disponibile”.
“Grazie infinite, lo farò. Arrivederci”. Uscii dall’ufficio e respirai profondamente. Mi sentivo molto meglio ora che tutto era stato chiarito.
Incontrai Aurora. “Vieni, ti accompagno in camera tua. Sarai stanca, vorrai riposare”.
“Si un pochino, grazie”. Mi accompagnò al primo piano, camera 14. 14 è sempre stato il mio numero fortunato e di conseguenza è il mio numero preferito. Sarà un caso?
“Queste sono le chiavi” mi disse porgendomi le chiavi. “La cena è servita nella sala da pranzo dalle 18.30 fino alle 22.00. La colazione invece inizia alle 5.00 e termina alle 10.00. Il pranzo è dalle 12.00 alle 14.30. La aspetto domani mattina al front desk alle 8.00. Mi raccomando ricordi di indossare la divisa, è obbligatoria”.
“Certo lo farò grazie”. Dissi sorridendo.
“Spero che si trovi bene qui da noi. Se ha bisogno di qualcosa telefoni al 120 e le risponderanno immediatamente. Se desidera avere la cena o la colazione in camera telefoni al 130”.
“Grazie”.
“Si riposi, domani sarà una dura giornata”.
“Grazie arrivederci”. Mi salutò e si diresse verso l’ascensore.  Io aprì la porta e rimasi di nuovo senza fiato. Era una mini suite, un piccolo salotto con un divano, una televisione ed un tavolo. Dietro alla porta scorrevole un letto matrimoniale e un bagno. Corsi verso il bagno con un sorriso stampato in faccia e quando aprì la porta vidi una doccia e una vasca. Il bagno sembrava più grande di tutta la stanza, avevo pensato di nuotarci dentro alla vasca.
Se questa è la camera di una persona che lavora qui non oso neanche immaginare com’è una camera di una persona famosa che alloggia qui. Subito presi il telefono e telefonai ai miei genitori dicendogli che ero arrivata e che li avrei chiamati presto. Alzai la valigia e cominciai a disfarla appendendo i miei vestiti. Aprì l’armadio e vidi la divisa. Camicia bianca con una leggera giacca blu sopra, gonna fino al ginocchio dello stesso colore della giacca e tacchi neri. Subito mi provai le scarpe, per fortuna non erano molto alti così sarei riuscita a portarli tutto il giorno. Sorrisi alla vista di un paio di ballerine, per fortuna avevo la scelta.
Quando finì di disfare la valigia decisi di farmi una doccia. Per rilassarmi la cosa migliore che potessi fare era una bella doccia, stavo sotto l’acqua anche mezz’ora e mi sentivo rigenerare e rinascere. Spesso per pensare o per non pensare e dimenticare mi accoccolavo sotto l’acqua calda.
Quando uscì dal bagno in tuta e i capelli raccolti in un asciugamano mi accorsi che erano già le 20.30 ed ero molto stanca. Non avevo voglia di scendere e andare in sala da pranzo così decisi di chiamare il servizio in camera. “Ehm quale cavolo era il numero? 120 oppure…cavoli non mi ricordo” dissi tra me e me. Presi il telefono e feci un tentativo…140 e il telefono cominciò a squillare. Dopo due squilli una voce femminile rispose “Servizio lavanderia, come posso aiutarla?”. Oh cavolo.
“Ehm, salve. Mi scusi, ho sbagliato numero” e riattaccai. Ops. Risi e provai un altro numero. 130.
“Servizio in camera, cosa desidera?”. Ah perfetto, questa volta mi è andata bene.
“Salve, vorrei per favore avere la cena in camera”.
“Certo signora, cosa desidera ordinare?”. Risi quando mi chiamò signora ma avevo così fame che quasi non ci feci caso.
“Hm una bistecca con un insalata va benissimo” dissi sicura della mia scelta.
“Da bere? Vuole anche un dolce e un caffè?”.
“Acqua per favore, non frizzante. E no grazie, niente dolce o caffè”.
“Va bene, può dirmi il numero della sua stanza per cortesia?”.
“14”.
“La cena sarà lì a minuti”.
“Grazie mille” e riattaccai. Tornai in bagno ad asciugarmi i capelli e appena uscì per accendere la televisione bussarono alla porta. La cena finalmente, ero molto affamata. Andai ad aprire e vidi un cameriere con un vassoio in mano. Appoggiò la cena al tavolo e gli diedi una piccolissima mancia.
Subito mi misi a mangiare, wow era tutto buonissimo. Finito di mangiare guardai un po’ di televisione ma i miei occhi si chiusero molto presto. Decisi allora di andare a dormire, in fin dei conti è stata una giornata impegnativa. Mi lavai i denti e mi infilai sotto le coperte.
“Sono sicura che starò benissimo” pensai. Velocemente chiusi gli occhi e l’oscurità si impadronì dei miei occhi.

 
 

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Capitolo 3
*** First day ***


I miei sogni furono interrotti causa sveglia. “Odio quest’oggetto. Prima suona per la scuola e adesso perché lavoro. Maledetto chi ha inventato la sveglia” pensai tra me e me. Accesi la luce e guardai quell’oggetto che sembrava ridere di me, contenta di avermi svegliata. 7.30. “Oddio che palle” pensai. Accesi la luce, sapendo che se non lo avessi fatto, mi sarei riaddormentata immediatamente. Rimasi un po’ di secondi a fissare il soffitto pensando alla mia giornata che doveva ancora iniziare. Mi stiracchiai e controvoglia mi alzai da quel comodissimo letto. Dopo la tappa bagno aprì l’armadio e misi la divisa. Mi truccai, presi le chiavi della camera, telefono e mi diressi al piano di sotto per fare colazione.
Entrai in sala da pranzo e subito vidi Aurora venirmi incontro.
“Buongiorno” mi disse sorridendo. Era così pimpante che sembrava fosse sveglia da ore.
“Buongiorno” dissi sbadigliando.
“Dormito bene?”.
“Benissimo grazie, ero abbastanza stanca”.
“Certo lo capisco. Prego! Serviti pure, tutti i nostri pasti qui sono buffet. Così puoi prendere quello che più ti piace”.
“Oh, va bene grazie” dissi allontanandomi. Arrivai dall’altra parte della stanza e presi un piatto, indecisa su cosa mangiare. Vidi le brioche al cioccolato e siccome sono le mie preferite ne presi una. Mi avvicinai all’altro tavolo dietro il quale c’era un ragazzo, credo abbia avuto la mia età. Mi sorrise e ricambiai.
“Ciao” mi disse con un grande sorriso.
“Ciao” risposi con altrettanto entusiasmo.
“Cosa posso prepararti?”.
“Uhm…un cappuccino per favore”.
“Va bene. Tu sei Marta?” mi chiese. Sgranai gli occhi e subito dissi
“Ehm sì. Come fai a sapere il mio nome?”.
Mi indicò la targhetta del nome e abbassai la testa per osservare la mia divisa.
“Non avevo visto il mio nome stampato sopra” dissi ridendo con lui.
“Marta, la ragazza stagista?”.
“Sì sono io” dissi sorridendo. “E tu sei Davide, il ragazzo caffè” dissi guardando la sua giacca per leggere il suo nome.
“Esatto! Mi piace come suona “ragazzo caffè” non ci avevo mai pensato. Tieni, cappuccino pronto!” disse porgendomi la tazza.
“Grazie, ci vediamo presto” dissi salutandolo.
“A pranzo se vuoi possiamo mangiare insieme. A che ora stacchi?”.
Cercai di ricordare l’orario “Certo, ehm finisco all’una e riprendo alle due e mezza”.
“Va bene allora ci vediamo qui”. Mi disse guardandomi dritta negli occhi. Caspita non era brutto per niente.
“Perfetto, buon lavoro” dissi e mi sedetti ad uno dei tanti tavoli. Finito di mangiare tornai in camera, mi lavai i denti e mi truccai come si deve. Guardai l’ora. 8.32. “Cavolo, sono già in ritardo! Proprio il primo giorno!” pensai precipitandomi alla porta della mia camera.
Arrivai al front desk con cinque minuti di ritardo e vidi Aurora. “Allora Marta, prima raccomandazione: arrivare in perfetto orario, ancora meglio se in anticipo”.
Ops, accidenti. “Mi dispiace, non succederà più” arrossì per la vergona e mi morsi la lingua. Aurora se ne accorse e mi rassicurò
“Non ti preoccupare, è il primo giorno. Basta che non succeda spesso”.
“No no, promesso”.
“Vieni” e la seguì dietro il bancone.
“Loro sono Giulia e Carlotta. Lavorano qui, non sono stagiste. Si presenteranno più tardi. Seguimi, ti dico cosa devi fare”. La seguì attentamente. Si fermò vicino ad una delle due ragazze che mi sorrise.
“Allora, in questo computer registriamo tutte le prenotazioni, cancellazioni eccetera”. Mi mostrò come funziona il programma, credo mi ci vorrà un po’ per imparare.
“Questa sarà la tua postazione. Rispondi al telefono, da questo telefono arrivano telefonate di persone che parlano in inglese. Sai, prima che tu risponda altre persone prendono la telefonata e le passano a te oppure a Giulia o a Carlotta”.
Mizzega, addirittura! La guardai sorpresa e lei aggiunse “Sì siamo molto efficienti”. E direi!
“Quindi, rispondi al telefono e prenoti la stanza. Se ci sono altri problemi basta che chiedi ad una delle ragazze, ti aiuteranno sicuramente. Successivamente registri la telefonata in questo quaderno, mi raccomando, è una cosa molto importante. Se arrivano dei clienti e ti chiedono la chiave chiedi il loro nome, a meno che tu non lo sappia già”.
Sgranai gli occhi ed andai in panico quando sentì questa frase. Che cosa voleva dire “a meno che tu non lo sappia già??”. Non sarà mica che qui alloggiano persone famose!? Cioè sì, questo lo so ma oddio non ci credevo fino a….beh fino ad adesso.
“Non ti preoccupare, è difficile che l’attore, il cantante o il regista vengano di persona al front desk. Mandano sempre il loro manager. Un po’ per la sicurezza, anche se come vedi siamo sempre circondati di poliziotti, ma anche perché si credono molto importanti e non si degnano di venire a parlare con una persona comune come te” mi spiegò.
“E’ per questo che le persone famose non mi piacciono molto” aggiunse. “Ah questa è fuori!” pensai.
“Sì certo capisco” invece risposi.
“Bene, credo sia tutto. Ah certo, se Giulia e Carlotta hanno bisogno di fotocopie le affidano a te, questo è un altro tuo compito”.
“Va bene, sono brava a fare le fotocopie”. Che cavolo dico? Però ripensandoci è vero, sono brava a fare le fotocopie. In agenzia di viaggi ne ho fatte miliardi.
“Oltre alle fotocopie sappiamo che in agenzia ti hanno insegnato a fare dei volantini”.
“Ehm sì è vero” risposi.
“Bene, se c’è bisogno di organizzare eventi e poi scriverli da qualche parte ti affideremo anche questo compito”.
“Perfetto”. Sììì! Adoro fare i volantini.
“Ah dimenticavo. Se qualcuno viene da te per pagare il conto fallo parlare con Giulia o Carlotta. Non puoi occuparti di contabilità”.
“Per fortuna” dissi ridendo sollevata.
“Bene, credo sia tutto. Se hai bisogno di qualcosa mi raccomando non farti problemi a chiedere a Giulia o a Carlotta. Se hai bisogno di me sono nel mio ufficio”. Mi disse sorridendo.
“Va bene, grazie mille”.
“Buon lavoro Marta” e si allontanò sorridendo. Uh beh è andata bene. Adesso devo solo andare a presentarmi a queste due ragazze.
“Ciao” dissi.
“Ciao!” mi risposero in coro.
“Piacere, io sono Giulia” mi disse sorridendomi. Giulia è una ragazza molto carina, con i capelli neri e gli occhi verdi.
“Io invece sono Carlotta” mi disse l’altra ragazza, bionda con gli occhi azzurri.
“Piacere, Marta” dissi sorridendo.
“Allora, pronta per il tuo primo giorno?” Giulia mi chiese.
“Direi di sì, devo solo capire come funziona il programma del computer”.
“Ah non ti preoccupare è molto facile, capirai in un baleno. Dimmi, è vero che sai bene l’inglese?”. Mi chiese Carlotta.
La guardai in un modo un po’ strano. Perché loro l’inglese non lo sanno?
“Ehm, beh sì” risposi timidamente.
“Wow, beata te, ho sempre voluto impararlo bene” disse Giulia.
“Si anche io” rispose Carlotta.
“Ma…voi lavorate qui e non sapete l’inglese?”. Chiesi un po’ scioccata.
“Beh lo sappiamo sì, un pochino”. Rispose Carlotta.
“Non sappiamo fare grandi discorsi ecco” disse Giulia.
“Ah capisco. Quale lingua parlate allora?” chiesi in attesa di risposta.
“Io oltre all’italiano parlo tedesco e spagnolo. Mia mamma è russa quindi parlo russo da quando sono bambina”. Wow, bellissimo il russo. Ho sempre voluto impararlo, era questo che volevo fare all’università: imparare il russo.
“Oltre al russo sto imparando l’arabo” mi disse Giulia.
“Wow, beh complimenti!” le rivolsi un caldo sorriso.
“Io invece parlo italiano, francese e cinese. Sto frequentando dei corsi per perfezionare il mio giapponese e sto imparando il danese” rispose invece Carlotta.
“Caspita! E io che mi lamento perché a scuola imparo lo spagnolo, che è abbastanza facile e il tedesco. Odio il tedesco. Lo studio da 8 anni e non so ancora fare una frase che abbia senso”.
“Ahah si lo so, il tedesco è una lingua molto difficile” mi rispose Giulia.
“Già, insopportabile” le dissi ridendo. La nostra conversazione fu interrotta dal telefono che cominciò a squillare.
“Eccoci si inizia! Il telefono comincia a suonare intorno alle 9 di mattina e non smette mai fino alle 9 o 10 di sera” mi disse Carlotta.
“Oh, interessante” risposi.
La mattinata passò velocemente, risposi pochissime volte al telefono e feci un sacco di fotocopie. Poi guardai l’orologio. Era l’una e mezza e questo voleva dire solo una cosa. Davide? Macchè, cibooooo!!!
L’idea del buffet mi piaceva molto, subito mi avvicinai al tavolo e presi da mangiare. Mi sedetti e Davide si avvicinò.
“Ciao ragazza stagista” mi disse sorridendo e sedendosi davanti a me.
“Ciao ragazzo caffè” risposi ridendo.
“Allora, come è andata la prima mattinata di lavoro?”.
“Bene anche se non mi sono fermata un secondo”.
“Lo so, qui è così. Almeno non ci si annoia”.
“Infatti, forse questa è l’unica cosa positiva” dissi ridendo.
“Voi due  vi conoscete?” non riconobbi questa voce immediatamente ma vidi gli occhi di Davide illuminarsi, così mi girai.
“Ah ciao. Chi io? Io se conosco il ragazzo caffè?” dissi tranquillamente. Carlotta si sedette vicino a me e Davide la baciò sulla guancia.
“Ah ho afferrato il concetto. Tu e Davide state insieme, giusto?” chiesi facendo la mia faccia più dolce.
Entrambi annuirono e io sorrisi. Carlotta si unì con noi a pranzo e chiacchierammo molto, mi raccontarono aneddoti e cose divertenti riguardo al “dietro le quinte” dell’hotel. Carlotta poi balzò in piedi dicendo “Oh oh è tardi. Forza Marta dobbiamo andare”.
“Ok” risposi e salutai Davide che ricambiò il mio saluto. Mi avviai quindi al front desk per tornare al lavoro.

 

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Capitolo 4
*** Him ***



Mi sdraiai sul letto distrutta. Che giornata! Come primo giorno non è andata male per niente, ho risposto molto al telefono, ho prenotato le stanze, fatto un sacco di fotocopie e una commissione per Aurora. Ho bisogno di farmi una doccia e andare a letto. Al bagno però non ci sono arrivata e sono crollata in un sonno profondo fino al mattino successivo.

DOPO UNA SETTIMANA

La mia prima settimana è andata molto bene, parlo anche molto in inglese. Ieri è arrivato in hotel Ashton Kutcher, uno degli attori americani più famosi. Sono rimasta scioccata quando si è avvicinato a me per avere la chiave della sua camera. Ehm, suite dovrei dire. Wow sapere che dorme nel letto della camera 543 mi fa venire i brividi.
Giulia e Carlotta hanno riso vedendomi rossa come un peperone di fronte a lui. Arrossisco ancora a pensare al modo in cui ho balbettato.
Mi ci devo abituare. Nella stessa mattinata sono arrivati anche Nicolas Vaporidis, che tra l’altro è uno dei miei attori preferiti, e Leonardo di Caprio. Beh la stessa scena si è ripetuta: io arrossisco, dico qualcosa di insensato e balbetto. Cosa pretendete? Davanti a gente così è difficile rimanere calmi.
Almeno Nicolas parla italiano così tra l’agitazione, ho capito qualcosa in più. Il pomeriggio invece è stato molto più tranquillo, a parte la scena in cui Robert Pattinson è venuto in costume da bagno a chiedermi dov’era la piscina. I miei pensieri scompaiono quando vengo interrotta dal suono del telefono.
“Hotel Excelsior, buongiorno sono Marta. Come posso aiutarla?” risposi sorridendo.
“Buon giorno, sono il manager di una persona molto importante. Per motivi di privacy non posso dirle chi, vorrei solo sapere se la sua suite è pronta”. Mi rispose una voce maschile in inglese.
(Conversazione in inglese)
“Certo, attenda un momento per favore”.
“Come cavolo faccio a sapere se la suite è pronta se non mi dice chi arriva?” chiesi a voce alta. Carlotta mi guardò e mi rispose
“E’ normale, spesso i manager fanno così. Chiedigli il codice e digitalo nel computer. Ci sarà scritto se la suite è pronta o no e non saprai chi l’ha prenotata”.
“Va bene grazie” risposi e ripresi la telefonata.
“Può dirmi per cortesia il codice?” chiesi e lui rispose
“48659”. Digitai velocemente quei 5 numeri al computer e apparve una facciata con scritto “suite pronta”.
“La suite è pronta signore” dissi gentilmente.
“La ringrazio signorina, arrivederci” e riattaccò senza neanche darmi il tempo di rispondere e salutare.
Ah questa gente famosa…
Dopo un paio d’ore ricevetti un’altra telefonata, prenotai la camera e presi il manuale per registrare la chiamata. Mi spaventai quando sentì qualcuno sbattere con la mano sul tavolo dietro al quale stavo lavorando, ma ero così impegnata a scrivere che non alzai lo sguardo.
“Le mie chiavi” disse questa persona. Allora alzai lo sguardo. Era un ragazzo, dalla carnagione un po’ scura. Aveva un accento tipicamente inglese ed indossava una maglietta nera con una giacca in pelle sopra e gli occhiali da sole, aveva un bellissimo taglio di capelli, sicuramente aveva un paio d’anni in più di me.
“Hai sentito quello che ho detto? Voglio le mie chiavi” disse con un tono molto rabbioso.
“Mi scusi?” chiesi innervosendomi.
“Voglio. Le. Chiavi” mi disse togliendosi gli occhiali da sole.
Oh cavolo. Conosco questo ragazzo, lui è….lui è, accidenti come si chiama. Quello che canta nella band, ehm Two Connection, no non mi suona bene. Ehm One Road, One Connection…One Direction. Oddio sì è lui, uno della banda dei cinque inglesi. Chissà come si chiama lui. Non sono mai stata una fan di questa band, dovrei chiamare mia sorella Vittoria, lei li adora e impazzirebbe se venisse a sapere chi mi trovo davanti.
“Che cavolo, capisci sì o no? Dammi queste maledette chiavi!” mi urlò contro. Eh no, caro bello il ragazzetto famoso, adesso ti sistemo io.
“No” risposi.
“Come?” mi chiese lui sempre più nervoso e arrabbiato.
“No, niente chiavi” risposi forse ancora più arrabbiata di lui.
“Voglio parlare con il direttore e dirgli di quanto sei incompetente” mi disse.
“Il direttore non c’è” risposi ancora più arrabbiata.
“Non mi interessa se sei uno di quella band inglese, dietro a questo bancone comando io e ho deciso che non avrai le chiavi fino a quando non ti scusi” gli dissi con tono autoritario.
Lui rise istericamente. “Ma senti questa” disse “Sei così antipatica e cattiva con tutti?” mi chiese arrabbiato.
“Lo sono se chi mi chiede informazioni lo è con me. Se non sei gentile con me, io non lo sono con te” dissi fermamente. “Stupido bambino viziato” dissi in italiano tra me e me, tanto sapevo che non avrebbe capito.
“Oddio che palle , va bene!” disse in tono seccato. “Posso avere le chiavi?” disse facendo un finto sorriso per prendermi in giro. Non gli risposi ma lo guardai per fargli aggiungere qualcos’altro.
“Per favore?” disse con una domanda. Feci un finto sorriso.
“Mmh, meglio. Il suo nome per favore” chiesi.
“Non ti rispondo neanche” disse disgustato.
“Va bene, niente chiavi” risposi sorridendo.
“Zayn, Zayn Malik” disse. “Come se non lo sapessi” sussurrò poi. Io feci finta di non aver sentito e controllai al computer la sua prenotazione. Cavolo camera numero 114, questo non è un altro caso, vero? Vero? Vi prego ditemi di no…mi voltai e presi la chiave della sua suite.
“Suite numero 114, si torva al primo piano e l’ascensore è qui a destra”.
Lo vidi afferrare le chiavi e allontanarsi, io feci finta di tossire e lui si voltò a guardarmi.
“Ehm grazie?” chiese arrabbiato, io annuì e lui si girò e scomparve nel giro di pochi secondi.
Non lo sopporto.

ZAYN’S POV.

Ho bisogno di una vacanza, sono stanco, stressato, frustrato, arrabbiato e in più mi trovo questa….questa, ok diciamolo questa stronza che fa la finta capetta.
A guardarla bene però non è molto brutta. E’ dell’altezza giusta, non troppo grassa ma neanche troppo magra. Mi sono sempre interessate le ragazze tutte tette e culo, quelle senza cervello. Io sono Zayn Malik e che cavolo! Io mi diverto e ne trovo una diversa ogni sera. Questa che mi trovo davanti si vede lontano miglia che non è il mio tipo, per cui mi dispiace finta capetta, non c’è speranza.
E’ mora però, proprio come piacciono a me e ha gli occhi verdi molto scuri. Cosa sto dimenticando? Uh il suo accento è americano, abbastanza carino. Ma c’è qualcos’altro, un altro dettaglio che mi intriga e che mi fa pensare a lei…
Il suo sorriso. Il suo è il più bello che io abbia mai visto, addirittura più bello di quello di Perrie. Ecco, di nuovo. Basta non ce la faccio più, ho bisogno di staccare e godermi questa vacanza.
Niente Perrie, niente band. Io e basta. Finalmente.

MARTA’S POV.

Chi cavolo si crede di essere? Anche se è un personaggio famoso deve portare rispetto E’ solo un viziato, abituato ad essere servito e riverito. Io non so niente di questa band però lui è molto carino. Ha un sorriso meraviglioso ma sono gli occhi che mi hanno fulminata.
Ma cosa cavolo sto dicendo? Io lo odio. E’ antipatico e irrispettoso, però cavoli se è bello.

 
 

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Capitolo 5
*** Apologies ***


Erano quasi le 11 di sera e sono passati due giorni da quando Zayn si è presentato al front desk. Non lo avevo visto molto, io sono sempre impegnata, spesso non ho neanche il tempo per pensare a lui.
Lo avevo visto l’altro ieri scendere per la colazione ma non mi ha degnato neanche di uno sguardo. Invece ieri…

INIZIO FLASHBACK

“Sì certo, gliele porto subito” riattaccai il telefono.
“Ancora fotocopie?” mi chiese Carlotta.
“Sì, il direttore ha bisogno di tutti i bilanci negli ultimi tre anni” risposi “Glieli porto subito” e mi avviai verso il suo ufficio. Poi sentii Giulia quasi urlare
“Ehm no no, tranquilla Marta glieli porto io. Sono sicura che c’è bisogno di te qui” disse sorridendomi e prendendomi le fotocopie dalle mani.
“Ehm, va bene” dissi incredula e ritornai al mio posto. Guardai alla mia destra e vidi Zayn scendere dalle scale. Subito mi girai e vidi Carlotta sogghignare e capii che Giulia lo aveva fatto apposta a farmi rimanere.
Zayn passò davanti al front desk e lasciò le chiavi sul tavolo e si allontanò. Indossava un paio di jeans neri molto stretti, una maglia bianca e la giacca nera sopra. Aveva gli occhiali da sole addosso e non sapevo se mi avesse guardato.
Pensai a questo tutto il giorno fino a quando, alle 19, lo vidi rientrare in hotel. Si fermò e gentilmente chiese le chiavi. Si tolse gli occhiali da sole e mi fece l’occhiolino.
No. No non ci credevo. Penso fosse ubriaco, doveva per forza aver bevuto. Vuoi che faccia l’occhiolino proprio a me? Hahahah no non è possibile. Poi a me cosa interessa? Io non lo sopporto.

FINE FLASHBACK

Presi in mano il mio telefono, decisi che dovevo saperne di più su di lui.
“Pronto?”
“Ciao Vittoria, come stai?” chiesi.
“Ciao sistah!” mi chiamava così da quando sono tornata dall’America e mi faceva sempre ridere il modo in cui lo diceva.
“Come va fratella?” le chiesi.
“Bene dai, siamo ancora al mare ma mi annoio perché non c’è nessuno” disse un po’ triste.
“Come non c’è nessuno?” chiesi incredula.
“Sono tutti tornati a casa per preparare gli esami per l’università e io sono rimasta da sola” disse dispiaciuta.
“Oh mi dispiace, lo sai che è così. Siamo più grandi e abbiamo impegni diversi” dissi.
“Sì lo so” mi rispose. “Allora, hai visto qualcuno di famoso?” mi chiese, sapevo che questo era quello che voleva sapere.
Iniziai a ridere “Hahah sì, è per questo che ti ho chiamato. Ho bisogno che mi racconti qualcosa”.
“Eh? Non ho capito, di cosa stai parlando?” mi chiese.
“Beh tu sei una fan dei One Direction, ho bisogno di avere qualche informazione su di loro” dissi seria “Su uno in particolare” aggiunsi.
“O mio Dio no. Non mi dire che i One Direction sono lì” disse e sentivo la sua voce tremare.
“Ehm uno di loro è qui sì, solo lui però” le dissi.
“Chi è? Chi è? Dimmi chi è! Hai fatto una foto? Ci hai parlato? Ti prego, dimmi chi è!” disse quasi urlando.
“Te lo dico se mi dici qualcosa su di loro, per favore ne ho bisogno. Ti dirò tutto quanto” le risposi.
“Va bene, allora…Niall è quello biondo, lui è irlandese. E’ un po’ pazzo, quello che tira sempre su il morale a tutti. Poi che Liam, il papà del gruppo. E’ molto responsabile ma secondo me è molto dolce. Poi c’è Louis, che come sai sistah, è il mio preferito. Lui te lo ricorderai pe forza, è quello nato il 24 dicembre. Lui è decisamente il clown del gruppo. Poi c’è Harry, chiamato Hazza anche. E’ il riccio ed è il più piccolo del gruppo. Si dice che abbia avuto una storia con Louis ma non si sa bene” subito la interruppi
“Ehm, Vittoria evita questi particolari, non mi interessano” le dissi ridendo.
“Ok scusa” mi disse ridendo.
“Vai avanti” le dissi impaziente di sentire cosa avesse da dire su Zayn.
“L’ultimo è Zayn. Lui è metà pakistano. Secondo me è molto carino, diciamo che è molto misterioso. Ha avuto una storia importante con la cantante Perrie Edwards ma lui l’ha lasciata qualche mese fa dicendo che forse non è mai stato innamorato di lei” mi spiegò.
“Ah” dissi cominciando a capirci qualcosa di più.
“Marta?” mi chiamò Vittoria al telefono.
“Cosa?” le chiesi.
“Zayn ha lasciato la band” mi disse triste. Come ha lasciato la band? E perché io non ne so niente? Ah sì, non sono una loro fan.
“E perché?” le chiesi.
“Non lo sa nessuno, ha detto che vuole avere una vita normale ma non credo sia la vera ragione” mi disse.
“Beh ti assicuro che anche se ha lasciato la band ha ancora un sacco di fan” le dissi
“E tu come lo sai?” mi chiese scioccata. Avevo capito che si stava agitando.
“Vittoria, Zayn è qui” le dissi tranquillamente.
“Cosa? O mio Dio non ci credo! Mi divi dire tutto! Dettaglio per dettaglio!” la sentii urlare. Io risi.
“Sì va bene, ti dirò tutto. Ora però devo andare a dormire che domani lavoro. Grazie per le informazioni fratella” le dissi sorridendo.
“Prego sistah, chiamami domani per raccontarmi, notte!” mi disse.
“Ok. Ciao. Notte” e riattaccai. Spensi la luce e ripensai al giorno in cui incontrai Zayn la prima volta e un senso di colpa si fece spazio dentro di me prima che crollassi nel sonno più profondo.
Mi svegliai al suono della sveglia. Mi vestii in fretta e andai a fare colazione.
“Ciao Marta” Davide mi disse.
“Ciao ragazzo caffè” gli dissi tristemente.
“Cosa c’è che non va?” mi chiese
“Mi sento in colpa” gli risposi.
“E per che cosa?” mi chiese cercando di capire.
“Credo di essere stata troppo scortese, devo fare qualcosa” gli dissi sperando con tutto il cuore che mi desse un consiglio.
“Scusarsi è la cosa migliore” mi disse sorridendo. Alzai lo sguardo e sorrisi immediatamente.
“Credo che tu abbia ragione” e mi allontanai velocemente senza dire niente.
E’ vero che non sopporto Zayn ma mi devo scusare, forse è solo una scusa per rivederlo.
Senza rendermi conto mi ritrovai davanti alla suite numero 114. Feci un profondo respiro e bussai alla porta.
Sentii un rumore di passi e qualcuno canticchiare, sono sicura che fosse lui. Doveva essere lui. Aprì di scatto la porta e rimasi senza fiato.
Mi trovai davanti agli occhi Zayn a petto nudo con dei pantaloni della tuta grigi molto a vita bassa, si vedeva infatti l’elastico delle mutande...però era bellissimo a petto nudo, addominali scolpiti, muscoli. Oddio a cosa sto pensando.
“Ti piace eh?” mi disse sogghignando. Non mi ero accorta che lo stavo squadrando.
“Ehm…” dissi imbarazzata, ma subito dopo ripresi il controllo. “Potresti metterti una maglietta addosso?” gli chiesi evitando il suo sguardo.
“Nah, sono più comodo così” mi disse ridendo mentre appoggiava un braccio alla porta.
“Ehm, certo” risposi arrossendo.
“Che cosa se venuta a fare qui?” mi chiese.
Cosa sono venuta a fare qui? Muoio.
“Ehm…io, ecco…ehm” balbettai ancora più rossa di come ero prima.
“Tu cosa?” mi chiese.
“Niente” dissi.
“Bene, allora vattene” mi disse guardandomi molto seriamente. Ma perché mi deve trattare così? Perché sei così villano?
“Ciao allora” risposi con altrettanta maleducazione. E mi allontanai. “Io che ero venuta anche a scusarmi, stupida” dissi tra me e me mentre raggiungevo le scale. Ad un tratto sentii la porta sbattere sapendo che il signorino viziato era ritornato in camera dopo la nostra “conversazione”.

ZAYN’S POV.

Cosa diavolo è venuta a fare qui? Mi da fastidio il modo in cui mi sta squadrando e voglio che se ne vada. No non è vero, non deve andare via. Ma perché è venuta qui?
“Bene, allora vattene” le dissi. Oh quanto sono stupido!
“Ciao allora” mi rispose molto antipaticamente. Si allontanò lentamente e la sentii dire qualcosa che mi fece capire che forse un po’ di me le importava. “Io che ero venuta anche a scusarmi, stupida”. Subito chiusi la porta e le corsi dietro.

MARTA’S POV

Sentii dei passi dietro di me ma non mi girai, ero così arrabbiata. Se gli avessi chiesto scusa forse le cose sarebbero andate in modo diverso.
Qualcuno mi afferrò per un braccio e di colpo mi girai. Guardai di nuovo quegli occhi bellissimi che fino ad un momento fa sembravano rossi per la rabbia. Era ancora a petto nudo ma non ci feci molto caso.
“Che cosa hai detto?” mi chiese.
“Niente” dissi pensando a cosa avessi detto.
“Hai detto che volevi scusarti” disse. Sembrava che fosse cambiato da un momento all’altro, che cosa è successo?
“Ehm, beh sì. In realtà volevo scusarmi per il mio comportamento, sicuramente non appropriato, il giorno in cui sei arrivato” gli dissi cercando di non arrossire. Mi guardava, anzi mi fissava ma non diceva niente. Poi ad un certo punto…
“Mi scuso anch’io” disse. Io sgranai gli occhi, non credevo a quello che mi aveva detto. Si stava davvero scusando?
“Bene, allora ok. E’ meglio che vada non vorrei fare tardi” dissi sorridendo.
“Io sono Marta comunque” aggiunsi.
“Certo, ehm va pure. Marta.” mi disse sorridendomi. Mi voltai e scesi le scale, forse qualcosa può cambiare.

ZAYN’S POV

Si è scusata per il suo comportamento. L’ho fatto anch’io, e io non mi scuso mai. Cosa mi è successo, quasi non mi riconosco. Non ho saputo resistere al suo sorriso. Non nascondo che nel profondo ho avuto l’istinto di baciarla, per fortuna mi sono fermato.
Ho voglia di vederla ancora, la devo conoscere per forza. Lei non è come tutte le altre.

 

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Capitolo 6
*** I want to get to know you ***


Sono le 10 di mattina e sono stanca. Non ho dormito molto questa notte, continuavo a pensare a Zayn e al modo in cui mi guardava. Per un attimo ho pensato che volesse baciarmi ma per fortuna non è successo.
Credo che cominci a piacermi anche se non abbiamo mai parlato veramente. E’ solo il modo in cui mi guarda.
“Ciao” qualcuno disse. Alzai lo sguardo e vidi Zayn. Oddio. Mi stava sorridendo ed era bellissimo nella sua maglietta bianca e con dei pantaloni della tuta neri.
“Ciao” gli dissi sorridendo. Lo guardai e lui abbassò lo sguardo.
“Hai bisogno di qualcosa?” gli chiesi molto gentilmente. Che stupida domanda gli ho fatto, non mi risponderà mai.
“Ehm…no” mi disse.
“Ok” gli risposi sorridendo mentre sistemavo in ordine alfabetico dei fogli da fotocopiare.
“Volevo vederti” disse. Alzai lo sguardo immediatamente cercando di realizzare quello che aveva appena detto.
Non risposi, lui mi fissava ed io ero totalmente a bocca aperta. Non poteva averlo detto davvero.
“Parla ti prego” mi disse.
“Ehm…” dissi. Ero scioccata. “Che…che cosa h - hai detto?” gli chiesi balbettando.
“Ho detto che volevo vederti. Non è reciproco?” mi chiese guardandomi dritta negli occhi e io arrossii ancora di più.
“Ti ho visto ieri” risposi più tranquilla.
“Ti è bastato?” mi chiese. Lo guardai e non risposi, anzi abbassai la testa sorridendo leggermente.
“A me no” disse. Sorrisi e lo guardai.
“Perché mi dici questo?” gli chiesi.
“Perché voglio conoscerti” mi disse.
“Davvero?” gli chiesi incredula.
“Sì” mi rispose. Oddio non ci posso credere. Zayn che vuole conoscere me, un ragazzo famoso che può avere tutte le ragazze che vuole e mi dice che desidera conoscere me. Non è un sogno che si avvera, però quasi…
“Che cosa stai facendo?” mi chiese non togliendomi gli occhi di dosso.
“Beh, sto lavorando” gli risposi ridendo.
“Sì lo vedo” rispose ridendo anche lui. “E io ti sto disturbando” aggiunse.
“Forse un pochino” gli dissi sorridendo.
“Allora dici che dovrei andarmene?” mi chiese.
“Tu te ne vuoi andare?” gli chiesi sorridendo. Marta non flirtare con lui…
“No” mi rispose. “Però devo” continuò. Gli sorrisi e lui si allontanò. Prima di salire le scale si voltò a guardarmi e io feci lo stesso.
Si dice che quando due persone si voltano significa che si ama. Ma cosa sto dicendo? Io mica lo amo, praticamente non lo conosco! Mi devo togliere queste idee dalla testa, sono solo castelli in aria.
Quando tornai al bancone dopo aver fatto le fotocopie trovai un biglietto. Lo presi e un sorriso si stampò sul mio viso quando lessi:
“Questo è il mio numero 3*** ******7 ti prego chiamami o scrivimi quando puoi. Ho bisogno di conoscerti. A presto ragazza stagista,
Zayn”.
Aspetta, ragazza stagista? Solo Davide mi chiama così, come fa a saperlo? Ero in pausa pranzo ora quindi mi avviai alla sala da pranzo, presi quello che volevo mangiare e mi sedetti al solito tavolo. Cominciai a mangiare ma non riuscivo a capire come Zayn sapesse di quel mio soprannome. Decisi di scrivergli.
“Come fai a saperlo?” scrissi. Dopo neanche un secondo il mio cellulare vibrò. Un messaggio da Zayn.
“Non vedevo l’ora che mi scrivessi... sapere cosa?” Risi quando lessi il suo messaggio.
“Come fai a sapere che Davide mi chiama ragazza stagista?” gli chiesi.
“Gli ho parlato, gli ho chiesto un po’ di cose…” mi rispose.
“Cose tipo?” chiesi.
“Informazioni” mi rispose e subito dopo “Informazioni su di te” aggiunse.
“Ah” risposi. Per fortuna erano solo messaggi, mi sentivo morire dall’imbarazzo.
“Ma non ha saputo rispondermi molto. Dice che non ti conosce bene” mi scrisse.
“Sì è vero, abbiamo parlato solo un paio di volte” gli risposi.
“Benissimo” mi scrisse.
“Ora devo andare, devo tornare a lavoro” gli scrissi.
“Va bene, magari verrò a disturbarti ancora” scrisse. Sorrisi e non risposi. C’era qualcosa dentro di me che non era come al solito. Sentivo le farfalle nello stomaco, non avevo mai provato questa sensazione con nessun altro.
Verso sera ricevetti una telefonata, vidi che era interna.
“Front desk, buonasera sono Marta. Come posso aiutarla?”.
“Buonasera signorina” subito riconobbi quella voce. Un accento inglese inconfondibile.
“Zayn” dissi sorridendo. “Di cosa hai bisogno?” gli chiesi.
“Beh, innanzi tutto voglio vederti” disse serio ma sapevo che stava sorridendo.
“Oltre a questo?” gli chiesi ridendo.
“Vorrei ordinare la cena per favore” mi disse.
“Hai sbagliato numero Zayn” dissi ridendo. “Devi chiamare il 130” aggiunsi.
“Lo so, ma volevo che la portassi tu in camera mia e non uno dei tanti camerieri vestiti di bianco” disse.
Io risi e risposi “Mmh, vedrò cosa posso fare”.
“Ti aspetto” mi disse dolcemente e riattaccò. Feci un respiro profondo e sorridendo scesi in cucina per prendere quello che aveva ordinato.
“Finalmente, sto morendo di fame” disse Zayn appena aprì la porta della sua camera.
“Forza paga” dissi ridendo.
“No se ti terrai tu i soldi” mi disse sorridendo.
“Non lo farò” sogghignai. Mi avvicinai alla porta per uscire quando ad un tratto mi fermò.
“Aspetta, ci vediamo domani?” mi chiese speranzoso.
“Io sono sempre qui! Ci vedremo se tu uscirai da questa stanza” dissi prendendolo in giro.
“Ti va di fare colazione insieme?” mi chiese. Io lo guardai e arrossii.
“Va bene, ci vediamo alle 7.00” risposi sorridendo.
“Come alle 7” disse. Sembrava che non capisse.
“Chi lavora qui si alza presto e fa colazione alle 7.00” dissi ridendo.
“Ehm… non esiste che mi svegli prima per fare colazione! Non sono così mattiniero, e poi sono in vacanza” disse serio incrociando le braccia al petto.
“Allora niente” dissi delusa. Non voleva svegliarsi prima, neanche per vedermi.
“Pranzo?” mi chiese interrompendo i miei pensieri.
“No, non posso. Domani pranzo fuori con Aurora” dissi decisa.
“Chi è Aurora?” mi chiese.
“E’ la segretaria del capo, domani vuole fare il punto della situazione” risposi.
“Oh, ho capito” mi rispose. Lo salutai e mi allontanai sperando che mi fermasse per chiedermi di cenare insieme, invece non l’ha fatto.
Perché non mi ha chiesto di vederci lo stesso? Spero che cambi idea…

 
 
 

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Capitolo 7
*** Venice together ***


Stavo per spegnere la luce e addormentarmi quando sentii vibrare il mio telefono. Zayn, un nuovo messaggio.
“Sei ancora sveglia?” mi scrisse.
“Sì, ma appena in tempo ;) stavo per andare a dormire” gli risposi.
“Meno male allora" “Volevo chiederti una cosa…” mi scrisse subito dopo.
“Cosa?” chiesi. “Mi chiedevo se ti andrebbe di fare un giro domani pomeriggio. Mi sono informato e so che domani hai il pomeriggio libero e la sera lavori quindi la cena è offline.” lessi e un sorriso si stampò sul mio viso.
“Perché non me lo hai chiesto prima, quando ero lì?” risposi.
“Non avrei sopportato un altro no come risposta, non mentre mi guardavi negli occhi. Mi avrebbe fatto troppo male” lessi. Oh cavolo. Rilessi questo messaggio credo almeno 10 volte, oddio e adesso cosa gli dico? Come posso rispondere dopo un messaggio così dolce?
“Oh, tentar non nuoce…” gli risposi un po’ pentendomi di quello che avevo scritto.
“Lo so, scusa” mi rispose. Si è scusato!! “Qualcosa in lui sicuramente non funziona” dissi ridendo tra me e me.
“Non importa. Ti saluto, vado a dormire” gli scrissi.
“Ma non mi hai risposto…" lessi e riflettei un pochino. Poi decisi e risposi. Subito dopo spensi il cellulare e mi addormentai immediatamente.

ZAYN’S POV

Credo che Marta mi piaccia davvero, questa volta sono sicuro. L’ho capito immediatamente oggi che ci è rimasta male, dato che non le ho chiesto vederci per passare del tempo insieme.
Cavolo ma quanto ci mette a rispondere! Ho bisogno di sapere!
Sono passati 2 minuti e mezzo, nessuna risposta. Questo è il segnale, non le piaccio e non mi vuole vedere.
Stavo per spegnere la luce quando il mio telefono vibrò. E’ lei, un nuovo messaggio. Lo aprii immediatamente ansioso di leggere.
“Sì”. Sorrisi e andai a dormire.

MARTA’S POV

Ieri sera Zayn mi ha chiesto di uscire con lui. Lo devo prendere come un appuntamento oppure no? Accidenti, che cosa mi metto?
“Marta! Il foglio che hai in mano” Giulia mi disse sventolandomi una mano davanti al mio viso per farmi cadere dalle nuvole.
“Scusa, sono solo un pò distratta” le dissi ritornando con la mia mente sulla terra.
“Solo un po’” disse ridendo.
“Bene, io qui ho finito per oggi. Vi saluto, a domani” dissi salutando Giulia e Carlotta. Uscii dalla mia postazione e mi avviai verso la mia camera.
Mi feci una doccia ed indossai degli shorts azzurri ed una maglietta bianca con le converse. Mi truccai e mi pettinai i capelli, decisi di raccoglierli in una coda di cavallo visto il caldo. Ricevetti un messaggio, era Zayn.
“Sono nella hall dell’hotel, ti sto aspettando” lessi e risposi subito.
“Sto arrivando”. Presi la borsa, il telefono e le chiavi e uscii dalla mia camera. Scesi le scale e lo vidi aspettarmi seduto su una poltrona. Cavoli quant’è bello. Indossava un paio di jeans chiari con una maglietta bianca e gli occhiali da sole. Rimasi senza fiato quindi decisi di fare un profondo respiro prima di avvicinarmi a lui. Ero molto nervosa.
“Ciao” gli dissi. Lui alzò lo sguardo e si alzò in piedi. Mi squadrò dalla testa ai piedi, aprì la bocca per dire qualcosa ma niente. Neanche un suono. Era un buon segno?
“C – ciao” mi disse balbettando.
“Tutto ok?” gli chiesi.
“Ehm…sì. E’ solo che…ehm” disse.
“Cosa?” chiesi ridendo.
“Ecco, è bello vederti senza la divisa addosso” disse. Sgranai gli occhi, oddio. Ho un dubbio, ho messo la maglietta o per l’agitazione l’ho dimenticata sul letto? Subito abbassai lo sguardo. Uh la maglia c’è…
“Ehm volevo dire che è bello vederti con addosso qualcos’altro invece della divisa” disse arrossendo.
“Grazie” dissi ridendo.
“Andiamo?” gli chiesi. Lui annuì e uscimmo dall’hotel. Subito fummo travolti dal caldo di agosto, per fortuna oggi c’è una leggera brezza.
Salimmo nel taxi e nessuno dei due disse una parola. Era un silenzio troppo imbarazzante! Finalmente arrivammo e Zayn pagò il tassista.
“Dove andiamo?” gli chiesi.
“Ehm, speravo lo sapessi tu” disse ridendo.
“Perché?” gli chiesi altrettanto divertita.
“Beh diciamo che è la prima volta che visito Venezia” disse e io mi fermai per guardarlo negli occhi.
“Stai scherzando vero?” gli chiesi seria.
“No” disse seriamente.
“E’ una settimana che sei qui e non hai mai fatto un giro?” gli chiesi stupita.
“Esatto” mi disse sorridendo.
“Allora oggi scoprirai la bellissima Venezia” dissi con entusiasmo.
“Con una bellissima ragazza” disse lui e io abbassai lo sguardo cercando di non fargli notare il rossore sulle mie guance.
Camminammo per un po’, chiacchierando del più e del meno fino ad arrivare in piazza S. Marco.
“Wow” disse lui.
“Già, questo è il cuore di Venezia” “Ci sono un sacco di piccioni!” disse ridendo. “Questa è un’altra caratteristica” gli spiegai.
“Si può entrare nella chiesa?” mi chiese interessato.
“Sì si può ma c’è sempre molta gente e la coda è spesso lunghissima, ma ne vale la pena” dissi sorridendo. Gli indicai con la mano un bar molto famoso intorno alla piazza e in quel momento le nostre mani si sfiorarono. Eccole di nuovo le farfalle nel mio stomaco, che effetto mi fai Malik!
“Facciamo un altro giro” mi disse allontanandosi da me di qualche centimetro. “Va bene” risposi.
Camminammo ancora un po’, comprammo il gelato e gironzolammo per Venezia attraversando ponti e ponticelli per scoprire piazzette e piccole stradine.
“20 domande” dissi guardandolo.
“Oh mi piace questo gioco” rispose ridendo. “Comincia tu” dissi sorridendo. “Va bene. Vediamo…colore preferito” iniziò.
“Nero” risposi fermamente.
“Nero?” mi chiese.
“Sì, nero. E’ intenso, sexy, elegante, sembra che la persona che lo indossa sia più magra e sta bene con tutto” risposi sorridendo.
“Mhm interessante. Indosserò nero più spesso allora” disse sogghignando. Io arrossii.
“Il tuo qual è?” gli chiesi.
“Rosso. Intenso, sexy e passionale” disse.
“Uuh un romanticone” dissi ridendo. Lui mi sorrise e disse
“Tocca a me, canzone preferita”.
“Thinking out loud di Ed Sheeran” risposi.
“Ti piace Ed?” mi chiese.
“Sì molto, la tua canzone preferita invece?” gli chiesi.
“Diciamo che non ne ho una in particolare” mi rispose.
“Prossima domanda…quand’è il tuo compleanno?” gli chiesi guardandolo negli occhi.
“Davvero non lo sai?” mi chiese scioccato.
“Beh non sono una tua fan scatenata, non lo sono mai stata. Mia sorella lo è, impazzirebbe se sapesse con chi sto parlando adesso” risposi.
“Ah allora non sei una directioner! Questo ti rende ancora più interessante. 12 gennaio comunque” rispose.
“Uhm peccato, non mi piace il mese di gennaio” gli dissi.
“E perché no?” mi chiese ridendo.
“E’ un mese freddo ed è il periodo in cui ci si ammala di più” gli risposi con una smorfia. Lui rise e disse
“In parte hai ragione. Quand’è il tuo?” mi chiese.
“28 maggio. Caldo, rose e primavera. Maggio è il mio mese preferito” gli dissi sorridendo.
“E poi sono io il romanticone!” mi disse prendendomi in giro. Mi spinse leggermente e le nostre mani si sfiorarono di nuovo, ma questa volta non mi lasciò scappare e in pochi secondi le nostre dita furono intrecciate tra loro. Lo guardai e gli sorrisi, lui fece lo stesso. Si fermò e mi guardò dritta negli occhi e piano si avvicinò a me con l’intenzione di baciarmi. Io mi spostai e dissi imbarazzata
“Ehm tocca a te per la prossima domanda”. Lui lentamente si allontanò dal mio viso ma non lasciò la mia mano. Sono sicura che capì che forse non era il momento giusto.
“Ok…allora vediamo. Voglio chiederti qualcosa di diverso” mi disse sorridendomi.
“A che età hai dato il tuo primo bacio?” mi chiese serissimo. Io arrossii immediatamente.
“Non te lo dico, questa è violazione della privacy” risposi cercando di far sparire il rossore dalla mia faccia.
“E’ una domanda come tutte le altre!” disse ridendo. “Non ti vergognare” aggiunse. Io sbuffai e risposi
“16”.
“E come è stato?” mi chiese.
“A questa non rispondo davvero” dissi ridendo per l’imbarazzo.
“Come si chiama lui?” mi chiese.
“Diego” risposi.
“Diego, e che cavolo di nome è?” disse ridendo, poi aggiunse “Diego è un nome per cani” disse ridendo a crepapelle.
“E’ un nome comune” risposi.
“Era il tuo ragazzo?” mi chiese.
“In un certo senso, ma non proprio” risposi.
“Cosa vuol dire?” mi chiese confuso.
“Non siamo mai stati veramente insieme” spiegai.
“Ah ho capito. E cosa è successo tra di voi?” mi chiese guardandomi negli occhi mentre mi teneva la mano.
“Niente di importante, eravamo più amici che altro” risposi tranquillamente.
“Hai avuto altri dopo di lui?” mi chiese.
“Sì” risposi.
“Quanti?”
“Due”
“E adesso in che rapporti sei con loro?”
“Siamo amici anche se è tanto che non li vedo”
“Hai il ragazzo adesso?”
“Ma cos’è questo? Un interrogatorio? Avrai sicuramente terminato le domande signor Malik” dissi ridendo.
“Ne è valsa la pena. Comunque la mia era una domanda sola, da lì ne sono partite altre” disse sorridendomi.
“Ah certo, lo posso immaginare” dissi ridendo per prenderlo in giro. Saranno passate ore ormai, forse dovremmo tornare…
“Ho io una domanda adesso” dissi seria.
“Sarebbe?” chiese lui.
“Che ore sono?” chiesi preoccupata.
“Le 7.30” rispose. Cosa????
“Cosa? Le 7.30? Oddio, presto dobbiamo andare sennò arrivo in ritardo al lavoro” dissi quasi urlando mentre aumentavo il passo.
“Ma abbiamo ancora mezz’ora!” mi disse lamentandosi.
“Ci vogliono venti minuti per tornare in albergo Zayn” gli dissi.
“Oh cavolo” rispose e iniziammo a correre. Arrivai dietro al bancone in perfetto orario, ok forse con uno o due minuti di ritardo.
Lui mi accompagnò fino al front desk. Disse che voleva assicurarsi che arrivassi sana e salva. Risi quando lo disse, mi faceva sentire bene e credo cominciasse a piacermi.
 “Mi sono divertito molto oggi, grazie” mi disse e io sorrisi.
“Anche io” gli risposi.
“Dovremmo rifarlo, magari sabato sera a cena?” mi chiese. Potevo leggere la speranza dentro i suoi occhi.
“Sarebbe perfetto” risposi e tornai al lavoro.

 
 
 
 
 
 

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Capitolo 8
*** Date ***


Finalmente oggi è sabato. Ora che ci penso non ho mai detto a Vittoria o a nessun altro che sono uscita con Zayn, farebbe sicuramente pubblicità e in questo momento non credo sia una buona idea. Spero solo che stasera vada tutto bene, che non sia imbarazzante. Il mio telefono vibrò, era quasi mezzogiorno ed era un messaggio di Zayn. E se mi dice che non può più uscire stasera? Ho paura a leggere il messaggio, ma lo devo fare. Aprii il messaggio e lessi
“Buongiorno, mi sono appena svegliato hahaha. Non vedo l’ora che arrivi stasera”. Tirai un respiro di sollievo e risposi sorridendo.
“Ben svegliato! Anche io non vedo l’ora che sia stasera”.
“Grazie! Mettiti qualcosa di carino”. Oh cavolo qualcosa di carino.
“Va bene” risposi. Ma perché ho detto che va bene? Non va affatto bene, non ho niente di carino da mettermi! Quanto sono stupida.
“Giulia! Giulia ti prego mi devi aiutare. Ho un appuntamento stasera e non ho niente di carino da mettere!” dissi quasi piangendo.
“Ehi stai calma! Siamo in pausa e abbiamo tempo. Andiamo, ti porto in un negozio che adorerai” mi disse prendendomi per mano e trascinandomi fuori dall’hotel.
Entrammo in un negozio bellissimo, pieno di vestiti. Non era neanche caro. Giulia subito andò a prendere dei vestiti mentre anch’io davo un’occhiata in giro. Niente però fino ad ora aveva attirato la mia attenzione.
“Tieni, va a provare questi tre!” mi disse eccitata. Wow, in fatto di moda non la batte nessuno.
Entrai nel camerino e provai il primo vestito. Era rosa molto pallido con un fiocco dietro. Uscii dal camerino e Giulia mi stava aspettando. Fece una smorfia quando vide come mi stava.
“Non credo sia adatto ad una cena fuori, specialmente con quel fiocco attaccato dietro. No. Bocciato. Il prossimo” disse. Aveva ragione. Provai il secondo, credo che questo mi stesse meglio. Era rosso, con le spalline  e mi arrivava a metà coscia. Questo mi piace! Uscii dal camerino.
Giulia mi guardò sorridendo.
“Rosso è il suo colore preferito” dissi sorridendo.
“Mhm è bellissimo Marta. Ti sta davvero bene, se poi il rosso è il colore che preferisce allora lo devi comprare per forza. Ma non lo indosserai stasera”.
“E perché no?” le chiesi confusa. Lo dovevo comprare ma non dovevo metterlo?
“Perché è rosso. E’ troppo sensuale, soprattutto per il primo appuntamento. Lo hai baciato?” mi chiese guardandomi negli occhi. Io arrossii.
“Ehm…no”.
“Appunto, compralo ma io punto sul terzo che devi ancora provare” mi disse sorridendo. Annuii ed entrai in camerino. Pochi minuti dopo uscii e la vidi applaudire.
Era un vestito blu, della lunghezza giusta. Aveva una sola spallina e mi stava benissimo. Mi morsi il labbro sorridendo.
“Cosa ne dici?” le chiesi.
“Ti avevo detto che puntavo sul terzo. Assolutamente sì, questo è perfetto” mi disse. Sorrisi e la abbracciai.
 “Grazie” le dissi tornando in camerino.
“Non ringraziarmi ancora cara!” urlò da fuori.
“Non abbiamo ancora finito! Mancano le scarpe, e poi ti aiuto per i capelli e il trucco. Rimarrà a bocca aperta, vedrai! Parola di Giulia”. Sorrisi e andai a pagare i due vestiti.
 
“Mi ha appena detto che passa alle sette e mezza a prendermi” dissi mentre Giulia finiva di truccarmi.
“Allora abbiamo solo 10 minuti”. Respirai profondamente, ero molto agitata. Durante la nostra ora e mezza di shopping avevo raccontato a Giulia tutto quando sin dall’inizio.
“Preparo il cellulare per chiamare l’ambulanza. Questa volta ci rimane secco” disse sorridendomi. Io risi dopo quello che aveva detto.
“Ecco fatto, sei pronta. Caspita Marta, sei bellissima. Ho fatto un capolavoro” disse soddisfatta. Mi guardai allo specchio, wow aveva fatto davvero un bel lavoro. Il trucco era molto leggero ma comunque significativo e mi aveva arricciato i capelli ma non troppo.
“Grazie Giulia, davvero” le dissi abbracciandola.
“Forza, infilati il vestito e i tacchi. Voglio vedere il risultato finale”. Giulia uscì dal bagno e io mi vestii e misi i tacchi. Quando uscii sentii un bicchiere cadere a terra. Alzai subito lo sguardo preoccupata e vidi Zayn a bocca aperta.
“Non ti ho sentito bussare” dissi sorridendo.
“Io…ehm, ero già qui. Cioè no, e – ero su. Anzi no, ehm…i – io stavo scendendo…” disse balbettando. Risi alla sua risposta insensata.
“Stai bene?” gli risposi avvicinandomi.
“Ehm, sì. Credo di sì” disse e subito dopo si schiarì la voce. Io intanto avevo notato che Giulia era sparita e sorrisi.
“Sei bellissima” mi disse guardandomi negli occhi mentre cercava di riprendere il controllo.
“Grazie” risposi arrossendo.
“Sei pronta?”
“Sì andiamo” Chiusi la porta e scendemmo le scale per poi uscire e salire sul taxi che ci stava già aspettando.
Quando scendemmo cominciammo a camminare e mi prese la mano. Lo guardai sorridendo e lui fece lo stesso. Per rompere il ghiaccio decisi di fargli la solita domanda che tutti i ragazzi si sentono chiedere almeno un miliardo di volte nella loro vita.
“Dove stiamo andando?”
“Ho trovato un posto molto carino dove possiamo mangiare e ho prenotato un tavolo” mi rispose. Ci fermammo poi davanti al ristorante Cipriani. Oh no, non può portarmi a mangiare qui. Questo è il ristorante più famoso e costoso di tutta Venezia! Cavolo non posso fargli spendere tutti questi soldi! Neanche se dividiamo il conto. Decisi di fermarlo mentre ci stavamo avviando all’entrata.
“Zayn. Io….io non me lo posso permettere” gli dissi. Lui rise forte.
“Perché? Credevi che avrei lasciato pagare te?” mi chiese sempre ridendo. Oh oh. Imbarazzo e vergogna al primo posto, se muoio adesso è causa infarto.
“Ma sei sicuro?”
“Stai tranquilla” mi disse sorridendomi e mentre ci stavamo avvicinando all’entrata mise un braccio intorno alla mia vita. Era la prima volta che mi abbracciava così e a me piaceva tanto.
“Buonasera, benvenuti da Cipriani” disse un cameriere all’ingresso.
“Avete prenotato?” Zayn mi guardò. Oh non mi ricordavo che lui non sa l’italiano.
“Ha chiesto se hai prenotato un tavolo” gli dissi traducendo.
“Sì, Malik è il nome” rispose. Il cameriere capì e disse in inglese
“Prego da questa parte” e ci accompagnò al tavolo.
“Tornerò tra qualche minuto per le ordinazioni” disse lasciandoci al tavolo.
“Che cosa ha detto?” mi chiese Zayn ridendo.
“Ha detto che torna fra poco”
“Oddio è imbarazzante non sapere cosa l’altra persona sta dicendo” disse guardando il menù.
“Sì, lo so” risposi capendolo alla perfezione. Dopo qualche minuto il cameriere tornò per ordinare.
“Che cosa desiderate ordinare?” chiese educatamente.
“Ehm, io prendo volentieri un risotto grazie” risposi e guardai Zayn. Sapendo che non capiva gli chiesi che cosa voleva.
“Prendo quello che prendi tu, voglio fidarmi” mi disse sorridendo.
“Prende lo stesso” dissi al cameriere.
“Va bene. Da bere?” chiese poi.
“Ehm…Zayn che cosa vuoi bere?” chiesi al ragazzo più bello che avessi mai visto. Ora capisco chi ho di fronte. Non Zayn Malik, il ragazzo famoso. Ma Zayn. Credo di essermi innamorata anche se forse è un po’ presto, ma mi piace tanto.
“Champagne per favore” disse Zayn interrompendo i miei pensieri. Il cameriere si allontanò annuendo.
“Sei sicuro? Costerà una fortuna!” gli chiesi scioccata.
“Rilassati” mi disse prendendomi la mano sopra il tavolo.
“Me lo posso permettere” aggiunse. Io arrossii e risposi
“Me lo ero scordato” Lui mi guardò in un modo diverso da come vi aveva sempre guardato. Che cosa ho detto di strano?

ZAYN’S POV

Era preoccupata di farmi spendere troppo. La adoro. Tutte le ragazze con cui sono uscito se ne fregavano e spesso giocavano su questo, usandomi. Lei non è così e la devo calmare.
“Rilassati” le dissi. Avevo un assoluto bisogno di tenerle la mano, è una droga per me. Così lo feci per rassicurarla e per soddisfare me stesso.
“Me lo posso permettere” aggiunsi. La vidi arrossire e mi rispose sorridendo
“Me lo ero scordato”. Sbiancai nel giro di pochi secondi. Che cosa ha detto? Si è dimenticata chi sono, ha dimenticato che sono famoso e che posso permettermi una bottiglia di Champagne…Questo è il tipo di ragazza che ho sempre voluto trovare: qualcuno che mi ama per quello che sono veramente. Ho promesso a me stesso che se la avessi trovata non me la sarei mai lasciata scappare.  Non mi era mai successo prima, lo avevo detto dall’inizio che lei era diversa.
Vidi il suo volto preoccupato così le sorrisi.

MARTA’S POV

Mi sorrise e mi tranquillizzai. Subito dopo arrivò il cameriere con lo Champagne e il nostro risotto.
“Caspita, è buonissimo” disse Zayn mangiando l’ultimo boccone.
“Sì, sono contenta che ti piaccia. E’ una delle tante specialità italiane”
“Ecco perché dicono tutti che si mangia bene, ora lo capisco” disse sorridendomi. Chiacchierammo per un po’ poi mi chiese
“Ti va di fare un giro? Non ho mai visto Venezia di sera”.
“Certo” Mi alzai dalla sedia e lui mi porse la mano e ci avviammo verso l’uscita dato che aveva già pagato il conto.
“Grazie per la cena” gli dissi sorridendogli mentre lo tenevo per mano. Ormai era diventata una droga per me, non potevo staccarmi da lui.
“E’ stato un piacere”
“Vieni, voglio portarti in un posto” gli dissi cominciando a camminare nella direzione opposta.
Camminammo per quasi cinque minuti mentre ridevamo e scherzavamo fino a che non arrivammo al Ponte Rialto.
“Whoooo” disse lui scioccato.
“Ti piace?” gli chiesi.
“E’ bellissimo” rispose mentre ci fermammo proprio al centro di esso.
“Questo è il ponte più importante di Venezia. E’ un rito passarci sotto con la gondola”
“Oh la gondola” disse ridendo.
“Mi fa paura quella barca” aggiunse sempre ridendo.
“Perché?” dissi ridendo anch’io.
“Si muove troppo! Avrei paura di cadere”
“Almeno una volta dovrai provare!” dissi sorridendo.
“Ah, va bene. Ma solo se tu vieni con me” mi disse guardandomi.
“Vedremo”
“Dici che se lanciamo una monetina il sogno si avvera?” mi chiese.
“Questo è un canale! Non è una fontana!” dissi ridendo.
“E allora?” disse sorridendo mentre estraeva due monete dalla tasca porgendomene una. Lo vidi andare dall’altra parte del ponte e guardare giù.
“Che cosa stai facendo?” gli chiesi confusa.
“Controllo che non passi qualcuno con la gondola. Sennò poi si tengono le mie monetine” Scoppiai a ridere quando disse così.
“Pronto?” chiesi girandomi dando le spalle al canale.
“Pronto. Al mio tre” disse guardandomi. Io annuii.
“Uno. Due. Tre” Contemporaneamente lanciammo le monetine nel Canal Grande. Zayn poi mi prese la mano.
“Che cosa hai desiderato?” mi chiese guardandomi dritta negli occhi. Era come se stesse cercando di leggermi dentro.
“Non te lo dico!”
“Sennò poi il desiderio non si avvera” dissi sorridendo.
“Il mio si è già avverato” mi rispose serio.
“Hai desiderato qualcosa che hai già?” gli chiesi ridendo un po’ confusa.
“No, ho desiderato qualcosa che avrò tra qualche secondo” rispose dolcemente non rompendo il contatto con i miei occhi.
E…

 

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Capitolo 9
*** His life ***


Si avvicinò molto lentamente dandomi il tempo di spostarmi. Ma non lo feci. In pochissimi attimi di secondo le nostre labbra si toccarono e risposi al bacio.
Eccole le farfalle. No queste non sono farfalle, loro ci sono sempre quando sono con lui. Questi sono fuochi artificiali.
Poco dopo lui mi toccò il labbro inferiore con la sua lingua chiedendomi l’accesso alla mia bocca. Ero titubante ma accettai e dopo aver aperto la mia bocca mi persi nel bacio più bello della mia vita. Le nostre lingue si incontrarono più volte e mi feci esplorare dalla sua lingua così perfetta, così passionale che sapeva di lui.
Dopo pochi secondi ci staccammo e lo guardai negli occhi sorridendo. Lui mi guardò con i suoi occhi meravigliosi, mi sorrise con il suo sorriso che lascia senza fiato e mi baciò di nuovo.
“Mi piaci Marta, tanto” mi disse dolcemente. Io sorrisi e abbassai la testa arrossendo a questa sua dichiarazione.
“Sei ancora più bella quando arrossisci” mi disse alzandomi il viso con il dito indice per guardarmi negli occhi.
“No” dissi ridendo, abbassando di nuovo la testa.
“Sei una droga per me. Di solito ci vado piano con le relazioni importanti. Mi piace aspettare ed andare con calma, ma questa volta no. Con te ho paura di aspettare,  perché ho paura di perderti. Ti prego, ho bisogno di stare con te” disse tenendomi per mano mentre mi guardava negli occhi.
Avevo le lacrime agli occhi ed un sorriso che difficilmente riuscì a togliermi dal viso. Mi avvicinai io questa volta e lo baciai con la stessa passione di qualche minuto fa. Mi staccai e lo guardai sorridermi.
“E’ un sì oppure un mi piaci anche tu ma no” mi chiese speranzoso per una risposta positiva.
Ci devo pensare? No. Non posso pensarci perché se lo faccio, finisce male. Mi conosco troppo bene: il cervello dice una cosa, il cuore un’altra. Ho sempre seguito il cervello, non so perché. Mi sembrava sempre che avesse ragione, che facesse la scelta giusta. Infatti ho sempre sbagliato.
Quando ho incontrato Zayn per la prima volta non avrei mai pensato che potesse succedermi veramente, lui mi piace molto. Con lui sto bene e sono felice, ma se poi sbaglio di nuovo? No. Questa volta sono decisa.
“E’ un sì” dissi sorridendo.
“Davvero?”
“Sì” Zayn rise e mi baciò ancora. La stretta delle sue mani sui miei fianchi sarà indelebile, avrò i lividi domani. Le miei mani viaggiavano nei suoi capelli e sul suo collo quando lui finalmente decise di abbracciarmi e avvolgere le sue braccia sulla mia schiena. Mi staccai, gli sorrisi e appoggiai la mia testa sul suo petto sempre avvolta dalle sue braccia.
“E’ una sera perfetta” gli dissi alzando la testa per guardarlo.
“Tu sei perfetta” mi disse lasciandomi un bacio sulla fronte. Guardai il suo orologio.
“Zayn è quasi mezzanotte e io domani mattina lavoro”
“Certo andiamo” mi disse prendendomi la mano.
Quando arrivammo in hotel Zayn si fermò al front desk per prendere le sue chiavi. Non mi aveva lasciato la mano da quando siamo scesi dal ponte. Credo sì di essermi innamorata.
Mi accompagnò davanti alla mia stanza.
“Buonanotte” gli dissi dandogli un bacio sulla guancia.
“Pessima mira” disse sorridendo. Lo guardai un po’ confusa ma subito capii che cosa voleva dire. Lo baciai e lui mi strinse più forte di prima, non voleva farmi andare.
“Buonanotte” mi disse mentre entrai nella mia stanza. Quando chiusi la porta mi girai e mi appoggia ad essa. Respirai profondamente sorridendo come una matta.
Mi misi il pigiama, mi struccai e mi infilai a letto. Stavo ripensando a tutte le cose che sono successe stasera e il mio cuore continuava a battere come non mai. Il mio telefono poco dopo vibrò. Un nuovo messaggio da Zayn.
“Sogni d’oro piccola <3” lessi e mi morsi il labbro.
“Sogni d’oro anche a te <3”
“PS: anche il mio sogno si è avverato” scrissi subito dopo. Spensi la luce e mi addormentai con il sorriso sulle labbra che sarà difficile far sparire.

ZAYN’S POV

E’ stata una serata perfetta, lei è perfetta. Credo di essermi innamorato. Lei è così…così…e poi…
Io non so come dirlo ma quello che provo per lei è più forte e serio di una semplice cotta. Devo solo tenerla stretta.
“Sogni d’oro anche a te <3” lessi e sorrisi ma il telefono vibrò subito dopo.
“PS: anche il mio sogno si è avverato” Spensi il telefono senza risponderle. Lo avrei fatto domani. Mi addormentai felice come non lo ero mai stato.

MARTA’S POV

Sono passati tre giorni da quando io e Zayn ci siamo baciati per la prima volta e passiamo insieme ogni momento possibile. Esce dalla sua camera a pranzo e anche a cena per stare con me. Ieri siamo andati a fare un giro e gli ho mostrato la parte di Venezia che non aveva ancora visto.
“Tieni Marta. Sono arrivati questi per te” mi disse Giulia dandomi un mazzo di fiori.
“Chi li ha mandati?” le chiesi guardando dentro al mazzo per cercare il biglietto.
“Non lo so” mi rispose. Li appoggiai sul bancone e presi il biglietto.
“Perché sei tu e mi hai cambiato, Zayn <3” lessi.
“Aww” dissi tra me e me.
“Marta, metti via quei fiori e vai a fare queste fotocopie” mi disse Giulia sogghignando. Lo ringrazierò dopo, tanto stasera ceno da lui e poi guardiamo un film.
Finalmente sono le 19 e corsi in camera a cambiarmi per poi andare da Zayn. Misi una maglietta e un paio di pantaloni della tuta, mi piaceva stare comoda. Salii di sopra con un sorriso stampato sulle labbra. Arrivai davanti alla suite di Zayn e bussai alla porta, subito mi aprì.
“Whooo, bello la maglietta” gli dissi ridendo dato che era a petto nudo.
“Perché? Non ti piaccio di più senza?” disse facendomi l’occhiolino avvicinandosi per darmi un bacio. La cena era già pronta sul tavolo e mi sedetti vicino a lui e cominciammo a mangiare. Quando finimmo decidemmo di guardare un film.
“Cosa vuoi guardare?” mi chiese.
“Hmm non lo so…che film hai?”
“Ehm vediamo…E.T” disse guardandomi, io feci una smorfia.
“Ok, Titanic”
“Qualcosa che non sia così triste?”
“Ghost”
“Zayn!” gli dissi ridendo. Lui rise e mi rispose
“Possiamo vedere i Passi dell’amore se ti va, oppure 8 amici da salvare” mi rispose sempre sorridendo. Io mi buttai sul divano e piagnucolai
“Possibile che tu abbia tutti questi film tristi?”
“Ero depresso quando sono arrivato qui e guardare film tristi aiuta. Sei tu che mi hai fatto uscire dalla depressione” disse sedendosi sul divano vicino a me. Mi baciò e accese la televisione girando canale in continuazione. Non gli avevo staccato gli occhi di dosso, dovevo sapere.
“Perché eri depresso?” gli chiesi.
“E’ una lunga storia” mi rispose.

(PS: E’ TUTTO INVENTATO)

Lo guardai alzando le sopracciglia per farlo andare avanti. Lui sospirò e disse
“Ho avuto alcuni problemi a casa prima di venire qui. Vivevo con mia madre e le mie tre sorelle, Doniya, Waliyha e Safaa. Loro sono tutto per me. Mamma non ha mai avuto un lavoro fisso per cui ci siamo trasferiti spesso. Mi è sempre piaciuto cantare ma non ci prestavo molta attenzione, lavoravo per aiutare mia madre. Un giorno lessi sul giornale di un’audizione ad un programma chiamato X Factor. Non ne avevo mai sentito parlare così feci un po’ di ricerche e scoprì che era un programma solo per cantanti. Ne parlai a lungo con mia madre e decisi di fare l’audizione, ero molto spaventato e titubante all’inizio ma è stata la scelta migliore della mia vita. E’ lì che ho conosciuto i 4 pazzi” mi spiegò facendo una pausa.
Io gli sorrisi e lui continuò.
“Niall, Liam, Harry e Louis sono decisamente i miei migliori amici. Sono come fratelli per me, l’esperienza di X Factor è stata la migliore. Siamo cresciuti insieme sia come cantanti che come persone. Siamo arrivati in finale ma non abbiamo vinto il programma. Abbiamo vinto qualcos’altro però: l’amore delle nostre fans. Da lì abbiamo registrato il primo singolo, poi il primo album. Poi è arrivato il primo piccolo tour, il secondo album, altri singoli, altri tour. Poi tutto è diventato più grande, noi 5 siamo stati catapultati in un altro mondo: guardie del corpo 24 ore su 24, interviste, prove, un altro album, tour del mondo. Il mio pensiero era sempre rivolto alle mie 4 piccole donne a casa, spedivo sempre a mamma il mio stipendio tanto ogni giorno che passava guadagnavo sempre di più. Alla fine le ho anche comprato una casa” disse sorridendo.
“Wow, non me lo avevi mai detto” gli dissi. Certo che non me lo aveva detto! Non lo conosco da molto…
“Non l’ho mai detto a nessuno” mi disse e lo baciai. Mi prese tra le sue braccia e continuò
“Subito dopo aver terminato il secondo world tour sono iniziati i problemi. Louis ed Harry si sono innamorati” mi guardò in attesa di risposta.
“Intendi…?” chiesi non continuando.
“Sì, uno dell’altro” disse sorridendo.
“Non sono mai stati fastidiosi, non davanti a noi. Si comportavano naturalmente, magari qualche effusione a volte” disse sorridendo.
“Voi lo sapevate?” chiesi.
“Sì, siamo sempre stati sinceri tra di noi. Ci dicevamo tutto. Io, Liam e Niall eravamo gli unici a saperlo, è stato molto difficile nasconderlo al management dato che erano quasi sempre con noi. Dopo aver registrato il terzo album andarono a vivere insieme, per avere un po’ di privacy. Eravamo tutti d’accordo, a noi non importava. Ognuno viveva per conto suo anche se ogni sera la passavamo a casa di uno di noi. Poi sono stati scoperti, non solo dal management ma anche dalle fans. Non è stato un bel periodo, management li ha separati. Non si sono visti per quasi sei mesi, questo è il periodo in cui nessuno ci sentiva più. Sembrava fossimo tutti morti” disse tristemente ricordando il brutto periodo.
Vidi il suo sguardo rattristarsi così decisi di abbracciarlo e con l’occasione lo baciai.
“Zayn non devi dirmi tutto se non vuoi…” gli dissi ma lui non mi ascoltò.
“Management ha costretto Harry ad avere una storia con Taylor Swift e Louis con Eleanor. Recitavano una parte, erano ancora innamorati uno dell’altro. Per qualcun altro quei sei mesi invece sono stati buoni. Liam si è innamorato di Sophia, una ballerina. Liam ha deciso di non dirlo a nessuno per non fare la stessa fine di Harry e Louis. Management non l’ha mai scoperto anche perché non si vedevano molto. E Niall è rimasto Niall, lui si è follemente innamorato del cibo. Facevamo le prove 4 volte a settimana, 2 volte con me, Liam e Niall c’era Harry. Le altre due volte Louis. La band non era più la stessa senza loro due insieme” disse guardandomi.
“E a te cos’è successo?” chiesi.
“Io ho sempre voluto avere delle storie importanti ma in quel periodo non mi interessava niente. Sono cambiato e sono diventato il tipo di ragazzo da una botta e via. In quel periodo uscivo tutte le sere, bevevo un po’ e avevo una ragazza diversa ogni sera” rispose.
“Oh” dissi delusa quasi sentendomi tradita.
“Poi management mi ha fermato. Dicevano che il mio comportamento non andava bene. “Così rovini la band Zayn” mi dissero. Non si sono mai resi conto che la band l’hanno rovinata loro separando Harry e Louis. Così mi hanno presentato Perrie…” disse ma io lo interruppi.
“La famosa Perrie” dissi in un tono che esprimeva tutta la mia gelosia.
“Sono stato con lei quasi tre anni e…” disse e io lo interruppi di nuovo.
“Sì lo sappiamo tutti. Le vostre foto erano ovunque” dissi facendo una smorfia.
“Non sono mai stato innamorato di lei” mi disse guardandomi negli occhi.
“Come no? Ma con tutte le interviste che avete fatto! Io credevo che tu…” venni interrotta.
“Tocca a me adesso interromperti”
“Management aveva deciso che era giunta l’ora per me di avere una storia seria con qualcuno che fosse famoso quanto me. Sono stato costretto ad uscire con lei, l’ho fatto per tre anni ma non ho mai provato niente” mi spiegò.
“Lei invece sì” aggiunsi io.
“E tu come lo sai?” mi chiese.
“Sai, internet esiste”
“Metà delle cose che sono scritte lì sono vere. Forse meno della metà” rispose.
“Ricapitolando hanno separato Harry e Louis e li hanno fatti mettere con qualcun altro, Liam se l’è cavata, Niall è rimasto Niall e tu sei uscito con Perrie anche se non volevi” dissi per mettere ordine a tutte le informazioni che mi aveva appena dato.
“Esatto” disse lui.
“E poi cos’è successo?” chiesi.
“Louis ed Harry non ce la facevano più a stare separati. Più tempo passavano divisi, più i loro sentimenti crescevano. Hanno iniziato a vedersi di nascosto, molto di nascosto. Io, Liam e Niall li aiutavamo, non sono mai stati scoperti. Poi stranamente il manangement ha capito che le loro due relazioni non avevano nessun risultato positivo, non come la mia con Perrie. Così decisero di riunirli ma li fecero firmare un accordo nel quale Harry e Louis dichiaravano di essere solo amici. Loro due firmarono, ma non lo rispettarono mai. Tornarono a vivere insieme e questa volta management non disse niente, non c’era scritto da nessuna parte che non lo potessero fare. La band si riunì e registrammo il nostro quarto album. Durante il tour del mondo, subito dopo l’uscita del disco entrai in depressione” mi spiegò. A volte mi guardava. Ero sempre tra le sue braccia, da lì non mi sono mai spostata. Volevo essergli vicina il più possibile.

 

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Capitolo 10
*** First night ***


“E’ per questo che sei venuto qui?” gli chiesi.
“In parte. Non ce la facevo più ad andare avanti così. Vivevo con una ragazza che non amavo, all’interno della band erano tutti felici tranne me, il tour era molto stressante così ebbi una crisi di nervi. Tornai in Inghilterra, parlai con il management e lasciai ufficialmente Perrie. Mi ricordo che pensai “Finalmente! Perché non l’ho fatto prima?”. Mi comprai una casa nuova, sempre vicina ai ragazzi. Tanto problemi di soldi non c’erano. Avevo bisogno di una pausa da tutto, così management decise di annunciare che avevo lasciato la band. E’ una notizia falsa, non l’ho mai fatto. Ma l’hanno fatto per aiutarmi e devo rispettare la notizia. Sono ancora dentro al giro con i 4 pazzi” disse ridendo.
“E perché hanno deciso di dire questo a tutti?” chiesi confusa.
“Hanno pensato che dopo aver lasciato Perrie potesse essere una buona conseguenza. Sai, il ragazzo con il cuore spezzato” rispose.
“Giusto” risposi.
“Decisi quindi di staccare e di andare in vacanza. Scelsi un posto dove poche persone mi avrebbero riconosciuto così sono arrivato qui” mi disse guardandomi.
“E poi sei arrivata tu, eri quello che stavo aspettando” disse sorridendo e mi baciò dolcemente.
“Perché sei stato così cattivo il primo giorno?” gli chiesi.
“Cattivo?”
“Sì sei stato molto antipatico”
“Mi comporto così da quando ho iniziato a diventare famoso. E’ l’unico modo per tenere lontane le persone estranee per avere la mia privacy” mi rispose.
Non ci avevo mai pensato. Chissà che vita che fa!
“E io che pensavo che essere famosi fosse bello” dissi seria.
“Lo è fino ad un certo livello”
“Quindi tu allontani le persone”
“Sì, quel tipo di comportamento funziona sempre. Tiene lontane le persone false, quelle che mi usano, e che vogliono essere miei amici solo perché sono famoso”
“E com’è che con me non sei così?”
“Perché tu mi hai fulminato. Non mi sono mai sentito così, non sono mai stato innamorato”
“In – innamorato?” gli chiesi balbettando. Sta dicendo che è innamorato di me?
“Sì innamorato. Sono innamorato di te Marta. E’ la prima volta che lo sono veramente” mi disse guardandomi negli occhi.
Gli sorrisi e lo abbracciai forte poi lo baciai. Nessuno dei due voleva staccarsi, avevamo bisogno uno dell’altro.
“Resta qui stanotte, ti prego” mi disse. Io lo guardai in un modo un po’ strano. Non so se ero pronta per…
“Solo a dormire, te lo prometto” aggiunse poi. Come faceva a leggermi dentro così bene? E io come facevo a dirgli di no?
“Va bene” dissi sorridendo. Controllai il suo orologio, era quasi mezzanotte. Avevamo parlato per ore. Mi alzai e lui mi seguì nella camera da letto.
“Mi presti una maglietta per favore?” gli chiesi. Mi voltai a guardarlo e arrossii quando lui si sfilò la sua. Marta tieniti. Evita. Non saltargli addosso. Pensa ad altro: cioccolata, mamma, America, Gucci, sedia, musica, scuol…
“Stai bene?” mi chiesi guardandomi.
“Ehm, sì” dissi schiarendomi la voce.
“Perché ti sei tolto la maglietta?” gli chiesi arrossendo.
“Perché dormo a petto nudo” mi rispose tranquillamente.
“Ah” dissi cercando di pensare ad altro.
“Tieni, puoi usare questa se vuoi. Ti starà grande” disse dandomi la sua maglietta.
Entrai in bagno e mi cambiai velocemente poi lo raggiunsi sotto le coperte, lui era impegnato a guardare il telefono ma quando mi vide lo spense immediatamente.
“Ti sta bene” disse sorridendo.
“Sì è carina!” risposi mentre entravo nel letto.
“Peccato che mi fa da vestito” dissi sdraiandomi. Lui rise.
Passammo alcuni minuti senza dire niente, a guardare il soffitto.
“Mi abbracci?” gli chiesi molto dolcemente. In un attimo sentii il suo corpo avvicinarsi al mio e mi prese tra le braccia, io appoggiai la testa al suo petto e sorrisi sentendo battere il suo cuore. Mi sentivo così bene con lui, non credo troverò mai la forza di staccarmi da lui.
“Zayn?”
“Mmh?” mi rispose.
“Grazie per avermi spiegato tutto” gli dissi alzando la testa per guardarlo.
“Grazie per avermi ascoltato, dovevo dire tutto a qualcuno prima o poi. Queste sono tutte cose che non possiamo dire a nessuno, nemmeno la mia famiglia lo sa” disse tornando a guardare il soffitto.
“Allora grazie per la fiducia” gli dissi dandogli un leggero bacio.
“Grazie a te piccola” mi rispose e mi baciò di nuovo. In poco tempo fu sopra di me e continuò a baciarmi per poi passare al collo e a cercare le mie labbra ancora.
“Che fine ha fatto la promessa solo dormire?” gli chiesi sorridendo.
“Non so per quanto riuscirò a trattenermi. Mi devi dire se mi devo fermare piccola.” disse guardandomi negli occhi. Io gli sorrisi e mi avvicinai per baciarlo ancora.
Non lo fermai e passammo una delle notti più belle della nostra vita.
 
Fui svegliata da dei caldi baci sul mio collo e piano sorrisi.
“Buongiorno bellissima” mi disse la voce del ragazzo di cui mi ero innamorata al 100%.
“Mmh…stai attento perché potrei abituarmi ad essere svegliata così” dissi sorridendo ancora con gli occhi chiusi.
“Benissimo allora” disse sempre baciandomi il collo. Mi girai sull’altro fianco per aprire gli occhi e guardarlo. Sorrisi e mi baciò lentamente.
“Che ore sono?” gli chiesi.
“Sono le 7”
“E’ appena arrivata la colazione, è di la” aggiunse baciandomi sulla guancia mentre si alzava dal letto.
Io risi sedendomi. Mi coprii con il lenzuolo e cercai la maglietta.
“Perché ridi?” mi chiese.
“Perché sono solo le 7 e sei sveglio” risposi stiracchiandomi mentre uscivo dal letto.
“Non volevo perdermi la visione di te al mattino” disse abbracciandomi.
“Grazie” gli dissi baciandolo. Andai in bagno e mi lavai il viso. Mi portai dietro i vestiti che indossavo ieri sera e quando mi tolsi la maglietta…

ZAYN’S POV

E’ così bella. Ieri è stata la notte più bella della mia vita, lei è perfetta. La conosco da poco, lo so ma non so che cosa farei senza di lei.
“Zayn!” la sentii urlare dal bagno e preoccupato mi avvicinai. Non bussai alla porta, la spalancai direttamente. La trovai davanti allo specchio, mentre si copriva il petto con la maglietta.
“Cosa c’è? Non serve che ti copri, piccola. Ti ho già vista in reggiseno, ti ho vista anche con meno quindi…” dissi ma venni interrotto.
“Zayn, il mio collo” mi disse guardandomi. Tolse le braccia dal petto e ne mise una sul fianco, l’altra l’appoggiò al lavandino. Oddio quanto è bella.
“Cos’ha che non va?” le chiesi avvicinandomi. Lei mi guardò seriamente ed indicò un segno rosso sulla parte destra di esso.
“Ah, hai trovato il mio segno distintivo” dissi ridendo.
“Non c’è niente da ridere, io devo lavorare oggi. Mi vedranno tutti” mi disse quasi seccata mentre si mise la maglietta.
“Dai su, non è niente di così grave è solo un piccolo succhiotto” dissi abbracciandola e vidi che lei stava sorridendo.
“Così tutti sapranno che sei mia” dissi baciandole la fronte. Lo dovevo urlare al mondo. LEI E’ MIA.
“Zayn, non lo sa nessuno. E per un po’ non lo saprà nessuno” mi disse lei guardandomi.
“Sì lo so. Comunque dovresti essere fiera del mio marchio. Un sacco di ragazze pagherebbero oro per averne uno che sia anche solo la metà di quello che hai tu”
“Mmh…” disse uscendo dal bagno. Non è arrabbiata vero? La raggiunsi e la abbracciai da dietro sussurrandole all’orecchio
“Non sei arrabbiata vero?”
“No” mi rispose dandomi un bacio sulla guancia. Le sorrisi e la lasciai andare.
“Devo solo trovare il modo di nascondere il tuo marchio” disse imitando con le mani il segno delle virgolette e mi fece ridere.
 
MARTA’S POV

“Marta, che cos’hai al collo?” mi chiese Aurora aspettando che le dessi i volantini che avevo appena finito di preparare.
“Ehm, niente…” dissi coprendomi il collo con una mano.
“Un ragno”. Un ragno? Cosa mi viene in mente? Non potevo trovarne una migliore? Un ragno…non mi crederà mai.
“Un ragno?” mi chiese. Appunto, sono fregata.
“Sì mi ha morso un ragno ieri sera, ma non ti preoccupare sto bene” le dissi sorridendo. Lei annuii ed andò nel suo ufficio.
“Il tuo succhiotto mi sta creando un sacco di problemi” scrissi a Zayn.
“Peccato, perché pensavo che stasera potremmo fare un secondo round” lessi e sorrisi.
“Toglitelo. Dalla. Testa.” gli risposi.
“E chi ha parlato di farlo ancora? Sei tu che hai frainteso…” lessi. Arrossii immediatamente e decisi di telefonargli.
“Cosa?” mi chiese ridendo rispondendo alla mia chiamata.
“Perché mi hai detto così, se non è quello che intendi?”
“Cosa non intendo?” mi chiese. Sono confusa.
“Quello che non vuoi intendere!” gli risposi.
“Sei tu che stai intendendo quello che io non ho mai inteso ma che forse dovrei intendere” mi disse. Cosa? Risi non capendo più niente.
“Aspetta” mi disse.
“Di cosa stiamo parlando?” mi chiese ridendo.
“Del tuo secondo round. Cosa vuoi dire con questo?” dissi ridendo.
“Voglio che tu venga da me stasera come ieri. Il secondo round è il parlare. Tocca a te adesso raccontarmi della tua vita, sennò non è valido. Tu sai tutto, io non so niente. Poi magari…” disse ma io lo interruppi.
“Va bene, ma non dormirò da te. Voglio evitare di avere altri succhiotti domani mattina” risposi dolcemente.
“Ok, ti aspetto appena finisci di lavorare” disse.
“Ok, a dopo” risposi sorridendo.
“Ciao piccola” disse e riattaccò.

 

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Capitolo 11
*** My life ***


“Davvero niente film?” chiesi a Zayn mentre ci stavamo sedendo sul divano.
“No” rispose.
“Voglio sapere! Per favore…” aggiunse guardandomi facendo gli occhi dolci. Come faccio a resistergli?
“Va bene” dissi.
“Da dove devo iniziare?” gli chiesi.
“Da dove vuoi piccola” mi rispose baciandomi. Poi si mise comodo in attesa che io iniziassi a raccontare.

(PS: STO INVENTANDO)

“Allora, sono nata a Milano il 28 maggio. Ho 19 anni e ho una sorella più piccola, si chiama Vittoria e lei è assolutamente una vostra fan” iniziai.
“L’ho anche accompagnata ad un vostro concerto l’anno scorso”
“Sei venuta a un mio concerto?” mi chiese scioccato.
“Sì” ed iniziai a ridere.
“Non te lo avevo mai detto?” gli chiesi sempre ridendo.
“NO!!” mi disse lui sempre più scioccato.
“Non mi credi?” gli chiesi ridendo.
“Dov’era il concerto?” mi chiese.
“A Milano, stadio San Siro, 28 giugno”.
“Non ci posso credere” disse ridendo.
“Quindi tu mi avevi già visto prima?!”
“Sì ma non ero una vostra fan, ho accompagnato Vittoria perché i miei genitori non volevano che andasse da sola. Non sapevo neanche una canzone, però mi sono divertita lo stesso”.
“Ti piacevo già da lì?”
“No”
“NO?”
“No, Harry era il più carino”
“Harry?”
“Sì!”
“Ma sono sicuro che io sono il preferito di tua sorella”
“No”
“NO?”
“No, il suo preferito è Louis”
“Louis?”
“Sì”
“O mio dio”
“Zayn, ti prego smettila. Sto morendo dal ridere” stavo ridendo da morire, non ce la facevo più.
“Mi stai prendendo in giro vero? E’ tutta una balla…”
“Ti giuro che è tutto vero” gli dissi con le lacrime agli occhi per il troppo ridere.
“Mmh…ok ti credo. Ma dimmi adesso di noi 5 chi ti piace di più?”
“Harry”
“COSA?” mi prese tra le braccia ed iniziò a farmi il solletico.
“Perché non ridi?” mi chiese fermandosi. Cominciai a ridere di nuovo.
“Perché non soffro il solletico” dissi ridendo.
“Sei la prima persona che incontro che mi dice che non soffre il solletico” disse ridendo.
“Ah Malik, ci sono un sacco di cose che non sai di me!”
“Per questo volevo che mi raccontassi di te”
“Sei tu che mi hai interrotto con la storia del concerto”
“Ok, non lo farò più. Va pure avanti”
“Allora…ho studiato un anno negli Stati Uniti” dissi e subito presi in mano la mia collanina con il simbolo dell’infinito.
“Sono stata una Exchange Student e se per te X Factor è la cosa migliore che ti potesse mai capitare, beh per me lo è stato questo scambio. Sono tornata già da un anno ma mi sembra ieri che sono arrivata in aeroporto. Ho conosciuto delle persone meravigliose lì, ho una famiglia, degli amici veri. Amici che qui non ho mai trovato” gli dissi poi alzando lo sguardo.
“Ecco perché sai bene l’inglese”
“Ormai è come l’italiano per me” risposi.
“Ti sei divertita lì?”
“Assolutamente sì. Ho studiato in una scuola americana a tutti gli effetti, ho fatto la cheerleader, sono andata in gita con i ragazzi dell’ultimo anno, sono andata al ballo di fine anno…”
“Ti mancano?”
“Più di qualsiasi altra cosa” risposi asciugandomi una lacrima che non ero riuscita a trattenere.
“Ti hanno regalato quella” chiese indicando la mia collanina.
“Sì, non la tolgo mai. Solo per andare a dormire. E’ il simbolo dell’infinito, significa tutto per me”
“Ti sei innamorata?”
“No. Ho provato qualcosa per un ragazzo ma non ero innamorata. Lo sono di te” oddio. Sono riuscita a dirglielo. Lui mi sorrise e mi diede un bacio.
“Vi sentite ancora?”
“Poche volte, ma siamo solo amici. Abbiamo due vite diverse” gli dissi guardandolo negli occhi.
“E che cosa ci fai qui?”
“Sto facendo stage. Finisco tra due settimane, dato che il direttore ha prolungato il mio contratto”
“Vorrà dire che rimarrò qui per ancora…mmh, sì credo due settimane” disse sorridendo.
“Qualcos’altro? Oltre al fatto che sei perfetta così come sei?” chiese.
“Mmh…adoro la cioccolata, senza non vivo. Il mio fiore preferito è la rosa bianca, odio la frittata”
“Interessante”
“Mi piace fare shopping solo in compagnia, adoro addormentarmi con il rumore della pioggia, e…”
“E cosa?”
“Non voglio lasciarti”
“Neanche io piccola”
Lo abbracciai forte e lui mi prese in braccio. Mi portò verso la camera da letto e passammo la notte insieme. Mi aveva fatto una promessa: niente succhiotti. Non l’ha mantenuta.
 
Mi svegliai con il suo fiato sul collo.
“Mmh, ti avevo detto che mi ci potrei abituare a svegliarmi così”
“Farò di tutto perché io possa svegliarti così per il resto della vita”
“Cos’è questa? Una proposta di matrimonio?”
“No, è prestino per il matrimonio” rise.
“Sono d’accordo” risposi sorridendo.
“Ho deciso che oggi uscirò da questa stanza” mi disse.
“Oh Dio sia lodato! Finalmente! Ci voleva così tanto?” chiesi girandomi sul fianco per guardarlo. Mi baciò.
“Ci volevi tu” rispose. Io arrossii e lo baciai con passione.
 
“Ci vediamo dopo vero?” gli chiesi mentre uscivo dalla sua porta per tornare nella mia stanza a prepararmi per il lavoro.
“Certo, torna qui stasera. Devo fare alcune cose oggi, non so se tornerò per cena”
“Va bene, io tanto lavoro per l’ora di cena. Vengo qui quando finisco” lo baciai e uscii dalla sua stanza.
“Portati il pigiama!” urlò in modo che io lo sentissi e mi girai a sorridergli.
 
“Ciao Marta” disse Aurora spaventandomi.
“Buongiorno!” risposi.
“Senti domani a pranzo sei occupata?”
“Ehm…no non credo”
“Ho bisogno di parlarti. Con me ci sarà un’altra persona. Andremo in un ristorante in città per questioni di privacy”
“Oh, va bene. Grazie” risposi.
“Non c’è di che. Buon lavoro! Ci vediamo domani a mezzo giorno e mezzo qui nella hall”
“Perfetto, buon lavoro Aurora”.
Chi è l’altra persona di cui stava parlando? Forse è qualcuno che vuole magari offrirmi un lavoro per l’anno prossimo, dopo che avrò fatto la maturità. Speriamo bene…

 
 
 

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Capitolo 12
*** Necklace ***



ZAYN’S POV

Oggi ho deciso di uscire. Marta mi ha cambiato, lei è la cosa migliore che mi potesse capitare dopo la band. Devo fare qualcosa per dimostrarle quanto sono innamorato.
Mi vestii velocemente e uscii dall’hotel dalla porta di servizio per evitare turisti e magari qualche fan all’entrata dell’hotel.
Camminai per Venezia un paio d’ore in cerca del negozio perfetto, finalmente lo trovai ed entrai.
“Buongiorno” mi disse un signore anziano, oh cavolo adesso questo mi parla in italiano e io non capisco niente.
“Salve, lei sa parlare inglese?” gli chiesi molto lentamente nella mia lingua. Lui mi guardò strano e sparì per un paio di secondi. Dove diavolo è andato?
“Buongiorno!” disse una signora più giovane dell’uomo di prima. Lei parla inglese per fortuna.
“Buongiorno” dissi togliendomi gli occhiali da sole. Lei mi sorrise ma non disse niente, forse non mi ha riconosciuto.
“Lei è Zayn giusto? Uno dei cantanti della band inglese”. Mi chiese. Ecco, come non detto. A volte odio essere famoso.
“Sì, sono io. Un’ex membro della band” dissi sorridendo. Anche se non ho lasciato davvero, devo comunque mantenere viva la notizia annunciata dal management.
“Cosa posso fare per lei?” mi chiese gentilmente.
“Io avrei bisogno del suo aiuto. Pagherò di più se necessario ma mi deve promettere che di tutto quello che dirò qui dentro e di quello che comprerò non dovrà mai venire a saperlo nessuno, la prego” le spiegai gentilmente.
“Va bene, glielo prometto” mi disse. Le sorrisi ringraziandola e poi dissi
“Mi sono innamorato. Questa volta lo sono davvero”. La signora mi guardò e mi sorrise come solo una donna sa fare quando si parla d’amore.
“E’ venuto nel posto giusto” mi disse sorridendo.
“La prego, mi dia del tu” le dissi sorridendo.
“Come desideri” mi rispose.
“Allora a cosa stavi pensando?” aggiunse.
“Ecco, io speravo che lei potesse aiutarmi” le dissi gentilmente.
“Non c’è problema. Lei che tipo di ragazza è?” mi chiese.
“E’ perfetta, è bellissima. E’ divertente, ha il sorriso più bello che io abbia mai visto” le dissi più che convinto.
“E adora i miei succhiotti” dissi ridendo, ripensando alla scorsa mattina.  Lei mi sorrise e mi disse
“Forse so quel che ci vuole allora” e si allontanò. Pochi minuti più tardi tornò con una cassetta abbastanza grande in mano.
“Qualche ricorrenza speciale?” mi chiese la signora.
“Ehm…no non direi. Stiamo insieme da quasi due settimane” risposi.
“Oh. Vediamo quello che potrebbe andare bene per te. Ovviamente poi sceglierai tu, io ti faccio vedere vari gioielli” mi disse.
“Quanti anni ha la ragazza? Così posso selezionare già qualcosa di più adatto a lei” aggiunse poi guardandomi.
“19, si chiama Marta” risposi.
“Marta è un bellissimo nome! Avrei voluto chiamare mia figlia Marta, ma ho avuto tre maschi” disse sorridendomi, mi fece ridere.
“Allora, bracciale, orecchini o collana? O tutti e tre?” mi chiese.
“Non ne ho idea” piagnucolai appoggiando il viso sulla mano destra. Lei rise e poi disse
“Hai mai notato se indossa queste cose?”
“Non l’ho mai vista con dei braccialetti. Credo non le piacciano, le da fastidio anche l’orologio. Chiede sempre a me che ore sono”.
“Ok, quindi niente braccialetto” rispose lei.
“Ha tantissimi orecchini, per ogni cosa che indossa ne ha un paio diverso. E ha sempre al collo una piccola collanina che ha il simbolo dell’infinito. La toglie solo per andare a dormire, significa tutto per lei” dissi.
“Se le regalassi una collana con la tua iniziale?” mi chiese.
“I ragazzi la scelgono spesso, alle ragazze piace questo tipo di cose” aggiunse.
“Sarebbe una bellissima idea, ma come posso fare? Non voglio che sostituisca la mia a quella che ha già, specialmente se quella è molto importante per lei” le dissi.
“A questo possiamo rimediare. Mi è già venuta un’idea, vedrai la adorerà. Sei fortunato che oggi non c’è nessuno, se l’idea ti piace la faccio fare immediatamente così nel giro di un paio d’ore potrai venire a prenderla” mi rispose.
“D’accordo” dissi con entusiasmo. E nei minuti seguenti mi spiegò quella che mi sembrava l’idea più bella del mondo.
 
Un paio d’ore più tardi tornai nella gioielleria e mi accolse la stessa signora.
“E’ pronta, spero ti piaccia” mi disse sorridendo e mi mostrò la collana più bella che io abbia mai visto.
“E’ bellissima, grazie” dissi sorridendo. Pagai lasciando anche una buonissima mancia e tornai in hotel.
Non vedo l’ora di vederla.

MARTA’S POV

 “Ci vediamo domani” dissi a Giulia e Carlotta avviandomi verso la mia camera.
“Marta!” mi chiamò qualcuno e mi voltai subito.
“Mmh?”
“Ricordati domani a pranzo, mi raccomando” mi disse Aurora.
“Certo, grazie” le risposi e mi allontanai.
Cavoli, deve per forza essere una cosa importante. Sono un po’ agitata per domani, spero siano buone notizie! Tra poco non ci penserò più perché sarò con Zayn e non vedo l’ora.
Trascorsi la sera con Zayn e questa volta guardammo veramente un film. Passai la notte con lui ancora, ormai non ne posso fare più a meno.
 
“Piccola svegliati, farai tardi al lavoro”
“No, lasciami dormire. Sono stanca” brontolai cercando di riaddormentarmi.
“Lo immagino, hai proposto tu il terzo round” disse ridendo.
“Stai zitto, potevi fermarti” gli dissi sorridendo ancora con gli occhi chiusi.
“Potevi fermarmi tu! Lo sai che non riesco a resisterti”
“Continuavi ad insistere” piagnucolai e lui rise.
“Non stavo insistendo, era un modo per dirti che…” disse cominciando a baciarmi il collo.
“Dire cosa?”
“Che ti voglio…” disse dandomi un bacio.
“Ancora” aggiunse baciandomi di nuovo.
“Smettila, così mi uccidi” dissi sorridendo mentre lo spingevo lontano da me.
“Sei tu che mi uccidi dicendomi di no” disse facendo una faccia tristissima.
“Ti ho detto di sì già troppe volte questa notte. Per colpa tua sarò distrutta oggi” dissi alzandomi dal letto.
“No! Torna qua” urlò cercando di prendermi un braccio per trascinarmi a letto di nuovo.
“No” dissi ridendo.
“Ho bisogno di fare una doccia. Posso usare il tuo bagno?” gli chiesi raccattando in giro i miei vestiti.
“Solo se posso unirmi a te”
“Zayn, no” gli risposi.
“Allora niente doccia” sussurrò ma io avevo già iniziato ad avvicinarmi alla porta del bagno.
“Non ci credo che riesci a camminare” mi disse e mi voltai di colpo viola in faccia.
“Zayn! Chiudi. Quella. Bocca.” Risposi sorridendo. Lo sentii ridere quando chiusi a chiave la porta del bagno dietro di me.
La doccia aiuta a rilassarmi, mi aiuta a pensare e a trovare delle soluzioni ai problemi che si presentano spesso nella mia vita.
Era una bellissima giornata oggi e avevo passato una delle notti più belle con il ragazzo che amo.
Sono sicura di amarlo, non c’è nessun’altra spiegazione ai sentimenti che provo. Dopo aver fatto la doccia mi asciugai i capelli e mi vestii sempre pensando che questo è il periodo più bello, sono felice per la prima volta da quando sono tornata dall’America.
Uscii dal bagno silenziosamente e lo vidi sistemare qualcosa dentro all’armadio.
“Che cosa fai?” si girò di colpo e mi fissò.

ZAYN’S POV

Ho passato la notte più bella. Non potrei trovare nessun’altra ragazza come lei, è unica.
La amo e glielo devo dire.
Mi alzai ed aprì l’armadio tirando fuori la scatoletta con all’interno la collana che ho comprato per lei.
“Che cosa fai?” mi chiese e mi voltai di colpo.
“Ehm…niente”
“Sto cercando una maglietta da mettere” risposi voltandomi di nuovo e mi assicurai di nascondere la scatoletta sotto ad altri vestiti. Presi una maglietta a caso e la indossai.
Lei si avvicinò e mi abbracciò e io la baciai. Non posso fare a meno delle sue labbra, non più. Non posso fare a meno di lei.
“A pranzo oggi sono via, non possiamo mangiare insieme” mi disse guardandomi.
“Non è un problema piccola, ci vediamo qui stasera” le risposi mentre ci avviammo verso la porta.
“D’accordo” rispose sorridendo.
“Quarto e quinto round” le dissi per prenderla in giro.
“Zayn ti prego” rispose ridendo.
“A stasera piccola” la salutai baciandola appassionatamente.
“A dopo” disse e sparì dietro l’angolo del corridoio.
Oh quanto la amo.

MARTA’S POV

E’ arrivata l’ora di pranzo e sto aspettando Aurora nella hall. Quanto sono agitata.
“Marta! Sei pronta?” mi chiese salutandomi.
“Sì, possiamo andare” le risposi sorridendo.
Oggi credo sia una delle giornate migliori. Invece non sapevo a cosa stavo andando incontro…

 

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Capitolo 13
*** The truth ***


Io e Aurora arrivammo al ristorante in perfetto orario e prendemmo posto al tavolo che era stato riservato apposta per noi. Pochi minuti più tardi arrivò una persona che non avevo mai visto prima.

ZAYN’S POV

“Hey amico come va?” chiesi accettando la telefonata.
“Tutto bene, Zayn! Tu come stai?”
“Benissimo Niall, sto bene, sto da dio, sono felice e...”
“Whooo bello rallenta. E’ tantissimo tempo che non ti sento così. Aspetta, metto il vivavoce”
“Ok” risposi ridendo.
“Zayn!!!” sentì urlare al telefono. Risi, questo doveva essere sicuramente Louis.
“Come state ragazzi?”
“Bene, stiamo bene. Ci manchi però!” disse Harry.
“Anche voi mi mancate”
“Tra quanto torni?” mi chiese invece Liam.
“Credo che sarò a casa tra due settimane”
“Come mai così tardi? Avresti dovuto essere qui già una settimana fa Zayn” mi disse Louis.
“Lo so, lo so. Ma mi è successa una cosa e non po…” venni interrotto.
“Cosa succede Zayn? Prima mi dici che stai benissimo che sei felice e adesso dici che torni ancora più tardi” disse Niall.
“Ehm…io…” sorrisi.
“Tu cosa? Parla! Noi ci diciamo sempre tutto!” disse Harry.
“Ok, ok ve lo dico. Mi sono innamorato” dissi sorridendo.
“Zayn è innamorato!!” sentii Louis urlare in giro per la stanza. E’ pazzo.
“Basta! Smettetela vi prego” dissi ridendo.
“Lei com’è?”
“Come si chiama?”
“Come vi siete conosciuti?”
“Quanti anni ha?”
“Zayn! Che cavolo, perché non rispondi?” chiese Liam.
“Perché ho sentito un sacco di domande nello stesso momento e non ho avuto tempo di rispondere” dissi ridendo.
“Allora ci puoi rispondere? Ti prego!!” disse Louis.
“No, non adesso. Parlerei per ore e voi ragazzi siete impegnati. Vi prometto che appena torno vi racconterò tutto”
“Ogni singolo dettaglio” urlarono tutti e 4 insieme. Dicevamo sempre così quando volevamo farci raccontare qualcosa da uno di noi.
“Sì sì lo prometto” dissi ridendo.
“Bene Zayn, saluta i ragazzi” disse Niall probabilmente mentre stava riprendendo il telefono.
“Ciao ragazzi, a presto!” salutai.
“Ciao Zaynie!” urlarono in coro. Mi fanno sempre morire dal ridere.
“Zayn, sei ancora lì?” mi chiese Niall dopo aver tolto il vivavoce.
“Sì sono qui” risposi.
“Senti, Brian sta venendo a Venezia” mi disse.
“E cosa ci viene a fare qui?”
“E’ stato ingaggiato per un altro lavoro e deve venire a Venezia”
“Non viene a controllarmi vero? Tra tutti i membri del management lui è quello che odio di più”
“Sì lo so. E’ così per tutti. Non verrà sicuramente a controllarti, non sa neanche dove sei. Sta tranquillo” mi rassicurò.
“Va bene. Grazie Niall”
“Non ti preoccupare. Poi deve ancora partire, lo abbiamo visto ieri sera”
“Mi sento meglio allora”
“Ah dimenticavo! Paul ha detto che quando vuoi tornare basta che lo chiami e ti manda il jet”
“Ah perfetto! Grazie”
“Figurati. Senti Zayn ora devo andare, abbiamo le prove. Ci vediamo quando torni”
“Certo Niall. Buon lavoro, a presto”
“Grazie. Buone vacanze, ciao” rispose ridendo. Risi e riattaccai.
Mi mancano molto i ragazzi ma Marta è così importante per me che quando sono con lei, passa tutto.

MARTA’S POV

“Buongiorno” disse quest’uomo tutto vestito di nero. Fa abbastanza paura. E’ abbastanza alto ed è grosso, ha gli occhiali ed è quasi pelato. Boh, sentiamo cosa vuole.
“Buongiorno” risposi sorridendo.
“Voi due vi conoscete?” chiesi a lui indicando Aurora.
“No, no non ci conosciamo. Le ho però telefonato due giorni fa, per organizzare quest’incontro” disse guardandomi.
“Ah. Capisco” risposi. Aurora si allontanò per lasciarci parlare da soli.
“Il suo nome è Marta?” mi chiese.
“Sì” risposi un po’ titubante. Quest’uomo mi fa un po’ paura.
“Sei la ragazza di Zayn?” mi chiese.
“C – come?” chiesi sbiancando. Tirò fuori una cartellina e di nuovo mi chiese
“Sei la ragazza di Zayn?”
So in che situazione è Zayn adesso, devo proteggerlo come posso.
“No” risposi fermamente.
“Non mentire” mi disse.
“Non sto mentendo, io non so chi sia questo Zayn” risposi.
“Non puoi più vederlo”
“Cosa?”
“Mi sembra di essere stato abbastanza chiaro”
“Perché mi sta dicendo questo?”
“Il mio nome è Brian, faccio parte del management dei One Direction. Sono venuto qui oggi per sistemare le cose, la situazione è molto grave”
“I – io non capisco” risposi scioccata.
“Il problema è lei signorina” mi disse. Sbiancai.
“Zayn tra pochi mesi sposerà Perrie, ma di questo credo lei sia già a conoscenza e…” lo interruppi.
“Cosa? No, non è vero. Lui non deve sposare nessuno!” dissi con le lacrime agli occhi.
“Mi dispiace, ma è così. A quanto pare non le aveva detto niente, giusto?” mi chiese guardandomi. Annuii e una lacrima mi rigò il volto.
Allora mi ha mentito. Aveva detto che l’aveva lasciata prima di venire qui a Venezia. Non può avermi fatto questo.
“La soluzione è semplice. Lei deve sparire dalla sua vita. Adesso” mi disse.
“Le ho già prenotato il treno per tornare a Milano domani mattina. Zayn ovviamente non dovrà sapere niente di tutto questo, tantomeno di dove lei abita. Domani andrà in stazione a piedi, in modo che Zayn non possa rintracciare il tassista. Inoltre, passerà in ufficio del suo capo. Il direttore le consegnerà tutti i suoi documenti sempre per Zayn. Sicuramente andrà a chiedere informazioni” mi spiegò.
“Che – che cosa s –succede se non f – faccio quello che lei m – mi ha detto?” dissi piangendo.
“Mi dispiace dirle questo, davvero. Quello che management sta facendo è per il bene di entrambi. Se lei non se ne va come stabilito, Zayn verrà cacciato ufficialmente dalla band. Perrie la sposerà lo stesso. E’ questo che vuole che succeda?” mi chiese. Io feci di no con la testa non riuscendo a parlare.
“Lui – lui sa qualcosa di tutto q – questo?” gli chiesi piangendo a dirotto.
“No, ma lo saprà presto quando domani non la troverà più”
“Questo è il biglietto del treno, mi raccomando. Spero che lei sia felice” mi diede il biglietto del treno e se ne andò.
Come può dirmi questo? Come può farmi questo? Proprio ora che ero finalmente felice. Cominciai a piangere a dirotto. Che cosa faccio adesso?
Io lo amo. Non posso permettere che succeda una cosa del genere, lo avrei per sempre sulla coscienza se lo dovessero cacciare dalla band. Avrei solo voluto che mi avesse detto di Perrie. Perché mi ha mentito?
Mi alzai asciugandomi le lacrime. Devo fare come il signore mi ha detto, non ho altra scelta. Passerò la notte con lui, come faccio da quando stiamo insieme. Farò finta di niente, non posso sopportare che mi veda triste. Non oso immaginare cosa farei se mi chiedesse cos’ho che non va.
Sarò felice, farò finta di esserlo. E poi domani mattina, farò quello che mi è stato chiesto. E’ da codardi, lo so. Ma non posso permettere che gli succeda qualcosa di così brutto. Avrà Perrie e presto si dimenticherà di me.
Entrai nella mia camera, erano ormai le 5 e preparai la valigia. Non smisi un secondo di piangere.
Come faccio ad andare via senza dirgli niente? Devo pensare a qualcosa…
 
“Ehi, piccola! Mi sei mancata” mi disse baciandomi.
“Anche tu mi sei mancato” dissi molto tristemente. No, no cavolo. Non deve scoprire niente, non lo sopporterei.
“Tutto bene?” ecco, come non detto. Forza, ce la posso fare. Sii felice. Goditi gli ultimi momenti, per sempre.
“Sì, tutto bene” dissi allegramente. Lui sorrise e mi baciò ancora.
“Come è andata a pranzo?” oh no.
“Bene, abbiamo parlato”
“Ti hanno offerto un lavoro?”
“Sì, per l’estate prossima” risposi sorridendo.
“E’ grandioso!” disse prendendomi in braccio.
“Già, allora che cosa facciamo?” chiesi.
“Beh, l’ora di cena è passata. Guardiamo un film?” mi chiese.
“Ok, basta che mi abbracci” risposi.
“Sempre piccola” disse baciandomi la fronte.
Guardammo il film tra coccole e baci. Ho bisogno di lui, per l’ultima volta.
“Zayn, ho bisogno di te” gli dissi guardandolo. Cercai in tutti i modi di non scoppiare a piangere.
“Anche io di te amore” rispose. Oh no, amore no. Non adesso.
Lo baciai appassionatamente come mai avevo fatto prima. Ci alzammo dal divano e camminammo verso la camera da letto senza mai staccarci un attimo. Le sue mani toccavano il mio corpo mentre le sue labbra assaggiavano per l’ultima volta il mio collo e il mio viso. Gli misi le mani tra i capelli. Oddio, quanto mi mancherà. Mi tolse la maglietta e io feci lo stesso con la sua.
Lo amai per tutta la notte, con molto più amore di quanto altri ne abbiamo avuto tutta una vita.

 

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Capitolo 14
*** I just miss you ***


Mi svegliai con le lacrime agli occhi. Lo guardai per l’ultima volta prima di alzarmi dal letto. Mi rivestii molto in fretta, la valigia era pronta, i documenti li avevo presi. Mancava solo lui.
Mi avvicinai al suo viso così bello e perfetto, dormiva così bene. Non ho avuto il coraggio di svegliarlo. Lo baciai dolcemente per l’ultima volta mentre una lacrima scendeva sul mio viso.
“Ti amo Zayn” sussurrai mentre appoggiai la lettera che gli avevo scritto sul mio cuscino e piangendo, uscii dalla porta. Andai in camera e presi la valigia, salutai in fretta Giulia e Carlotta ed uscii dall’hotel di cui avrò sempre bellissimi ricordi.
Camminai per quasi 10 minuti, dopo di che presi un taxi che mi portò alla stazione. Dopo 20 minuti ero seduta al mio posto all’interno del treno. Non avevo mai smesso di piangere.
E’ questa la cosa giusta? Non lo so più…
Devo trovare la forza di andare avanti. Lui tra poco si sposerà e sarà felice, troverà un modo per esserlo.
Devo essere forte per me stessa. Per lui. Per noi, anche se “noi” ora non esiste più.

ZAYN’S POV

Mi svegliai tranquillamente. Oggi ho intenzione di portare Marta in gondola, come le avevo detto. E lì le avrei dato la collana che le ho comprato dicendole che la amo. Sono agitato, non vedo l’ora. E’ un piano perfetto.
Mi girai per cercare la mia ragazza e svegliarla con i miei baci. Ma lei non c’era.
“Marta?” la chiamai. Non rispose. Mi alzai ed andai a vedere in bagno ma non c’era. Mi avviai verso il salotto e guardai l’ora.
“Sono solo le 7.30.  Di solito si sveglia a quest’ora per andare a lavorare” dissi tra me e me. Tornai quindi in camera e vidi qualcosa sul letto. Era una busta bianca appoggiata al cuscino dove dormiva lei. Mi sedetti sul letto e la aprii. Qualcosa non andava e feci un profondo respiro prima di iniziare a leggere quella che poi sarebbe stata la notizia più brutta di tutta la mia vita.
Lessi attentamente e cominciai a piangere.
“No” dissi correndo fuori dalla mia stanza. Scesi velocemente le scale singhiozzando e arrivai davanti alla porta della sua camera. Bussai forte, piangendo.
“Marta! Marta!! Apri questa cazzo di porta!!”
Nessuno mi rispose. Arrivai nella hall dell’hotel, spettinato, scalzo, a petto nudo, piangendo con questa maledetta lettera in mano.
“Dov’è?” urlai a Carlotta.
“Non è più qui” mi rispose tristemente.
“Dov’è?” urlai arrabbiato ancora piangendo a dirotto.
Non rispose. Corsi allora verso l’ufficio del direttore. Spalancai la porta, non me ne fregava niente.
“Dov’è?” urlai ancora davanti a lui e Aurora.
“Se n’è andata, questa mattina molto presto” mi rispose Aurora.
“Dov’è adesso?” urlai piangendo. Non riesco a smettere, mi sento morire.
“Non lo sappiamo. E’ andata via a piedi” mi rispose l’uomo.
“Perché è andata via? Che cosa le avete fatto?” urlai.
“Non le abbiamo fatto niente, è stata una sua scelta” mi rispose Aurora.
Corsi via come un pazzo. Salii di nuovo le scale, devo calmarmi ma non ce la faccio.
Come faccio a trovarla? So che abita a Milano, anche se vado lì come la trovo?
Non ci credo, deve essere un incubo e mi devo svegliare. Corsi in bagno e mi fiondai sotto la doccia ed aprii il rubinetto. Acqua fredda, gelida ma non sento niente. Solo un fortissimo dolore al petto, al cuore.
Non può essere successo veramente. Uscii dalla doccia e mi asciugai.
Preparai la valigia velocemente, cosa sto qui a fare se lei non c’è? Niente ha più senso.
“Paul, voglio il jet. Adesso” dissi piangendo.
“Zayn? Zayn cos’è successo?” mi chiese al telefono.
“Voglio il jet!! Devo tornare a casa. Sarò in aeroporto tra due ore” risposi e riattaccai.
Ecco, sono tornato quello di prima. Cattivo. Antipatico. Scontroso. Odioso. Sbagliato.
Senza di lei sono sbagliato. Non valgo più niente.
Presi la valigia e chiusi la porta. Arrivai nella hall e restituii le chiavi ed uscii dall’hotel con le lacrime agli occhi.
Che cosa farò adesso? Non ho più senso.
 
Quattro ore più tardi fui sul nostro jet diretto in Inghilterra. Non ho smesso un secondo di piangere, non posso farcela senza di lei. E’ tutto quello che ho, oltre alla mia famiglia e ai miei 4 migliori amici.
E’ tutto quello che amo. Aprii la scatoletta della collana e dopo aver riletto un’altra volta la sua lettera la piagai dentro di essa e la chiusi, mettendola via. Per sempre.
 
MARTA’S POV

E’ ottobre. Sono passati due mesi da quel giorno maledetto, ma non ho mai smesso di pensare a lui.
Io lo amo con tutto il cuore, non ho mai smesso di amarlo, nemmeno un attimo. Se solo potesse sapere la verità! Darei qualsiasi cosa per vederlo ancora.
“Marta! Svegliati!” urlò mio padre seduto a tavola.
Stiamo pranzando, non mi ricordo neanche come ci sono arrivata qui. Mi sento così male, sono vuota dentro.
“Hmh?” risposi cercando di non piangere.
“Mangia” mi disse mamma.
“No…io non ho fame” risposi mettendo giù la forchetta.
“Marta, dobbiamo parlare. Seriamente” mi disse.
“Non ho niente da dirti” risposi scocciata. Sono diventata come era lui. Cattiva. Arrabbiata. Odiosa. Funziona questo comportamento, tiene lontane le persone. Mi lasciano in pace, così soffro da sola.
“Marta sei cambiata. In peggio. Da quando sei tornata da Venezia non sei più la stessa” mi disse papà.
“Zitto, non nominare il nome di quella città maledetta” risposi.
“Lo vedi! Prima adoravi questa città! Che cosa c’è che non va?” mi chiese ancora.
“Niente, mi dovete lasciare in pace” risposi.
“Marta il problema è anche la scuola. Sei in quinta, e quest’anno hai la maturità. Sei insufficiente in tutte le materie e sono già passati quasi tre mesi di scuola” disse mamma.
La maturità…che cosa serve la maturità? Che cosa serve essere grandi se io mi sento così piccola?
“Lo so” risposi abbassando la testa.
Ma perché non capite? Perché non capite che della maturità non mi interessa niente quando non riesco più a vivere? Io voglio solo tornare ad essere felice ma senza di lui non posso…
Zayn mi manca come l’ossigeno ma nessuno lo sa…
“E’ per un ragazzo?” mi chiese papà e subito alzai la testa per guardarlo.
Mamma mi guardò e immediatamente capii che papà ci aveva azzeccato al 100%.
Dovevo dirlo a qualcuno prima o poi. Dovevo condividere la mia tristezza, la mia rabbia. Chi meglio di mamma mi avrebbe capito?
Annuii ed una lacrima scese dal mio viso. Non lo credevo possibile, credevo di avere esaurito tutte le lacrime perché non faccio altro che piangere.
“Allora ha ragione papà, è per un ragazzo” disse guardandomi.
“Come si chiama?” mi chiese poi.
“Io…io non lo posso dire. Specialmente se Vittoria è qui” risposi.
“Marta, Vittoria non c’è. Guarda in che condizioni sei, non ti sei neanche resa conto che non è seduta di fronte a te” mi rispose papà.
Alzai lo sguardo e vidi il suo posto vuoto. Oddio non me ne sono neanche accorta.
“Oh” risposi.
“Allora dicci, chi è?” papà mi chiese cercando il mio sguardo.
“Voi non mi credereste mai se ve lo dicessi” dissi nascondendo la testa tra le mie mani. Cominciai a piangere.
“Perché no?” mi chiese mamma
“P – perché non è u – un ragazzo normale” risposi piangendo.
“Cosa vuol dire che non è normale? E’ malato?” mi chiese.
“N – no! Ha un lavoro diverso d – da tutti gli a- altri” singhiozzai.
“Cioè?” mi chiese questa volta papà.
“Lui è…” dissi ma non riuscii a continuare.
“Lui è chi? Dì il suo nome così la facciamo finita” mi rispose poi.
“Si c – chiama Zayn” risposi piangendo a dirotto.
“Zayn?” chiese mamma. Annuii. E’ lui il mio amore.
“Zayn Malik” risposi asciugandomi le lacrime cercando di guardarla. Mi fissarono senza dire niente.
“Ho già sentito questo nome” rispose papà.
“Per forza l’hai sentito! Vittoria non parla d’altro!” risposi quasi ridendo. Ora che l’ho detto è come se mi fossi tolta un grande peso.
“Zayn quello dei One Direction?” mi chiese mamma.
“Sì, lui” risposi piangendo.
“Ma…lui è…” la interruppi.
“Mamma non devi dire niente. Non posso dirti altro. Mi sono innamorata di lui ma è finita. Vi prego, non nominatelo più davanti a me. Mi fa troppo male, soprattutto non dite a nessuno di questa conversazione. Non lo deve sapere nessuno, Vittoria soprattutto…” e detto questo si aprì la porta.
“Mamma! Mamma!” sentì urlare. Quando si parla del diavolo….
“Ciao!” rispondemmo tutti e tre in coro.
“Ciao! Oggi è la giornata più bella di tutta la mia vita!” disse saltando in giro per la cucina.
“E come mai? Hai finalmente preso 6 in matematica?” chiese mio padre e io non potei non ridere.
“No! Questo è ancora meglio di un 6 in matematica!” rispose sorridendo.
“Allora cos’è successo?” chiese mamma.
“Indovinate?! Zayn è tornato nella band!” urlò di felicità.
Sbiancai immediatamente. Mamma e papà mi guardarono ma feci finta di niente.
E’ tornato nella band, sono felice che l’abbia fatto. E’ importante per lui…ma io lo sono ancora? Quanto vorrei rivederlo.
Chissà se gli manco…

ZAYN’S POV

Sono passati due mesi. I mesi più brutti di tutta la mia vita.
Quanto mi manca la mia piccola. Darei qualsiasi cosa, davvero qualsiasi: la mia casa, i miei soldi, la mia fama, il mio successo. Tutto. Darei tutto per rivederla ancora. Le dovrei dire così tante cose, vorrei farmi spiegare.
Perché se n’è andata così? Piccola perché mi hai lasciato?
“Zayn, forza è ora di andare” disse Liam aprendo la porta di camera mia.
“Andate voi ragazzi, non mi sento molto bene” risposi sdraiato sul letto.
“Amico, sei ufficialmente tornato nella band! Abbiamo quest’intervista oggi, le fan vogliono sapere” mi disse sedendosi sul letto.
“Non mi interessa” risposi serio. Davvero non mi interessa. Senza Marta tutto questo non significa niente per me.
“Zayn, che cosa succede?” mi chiese guardandomi.
“Niente” risposi coprendomi il viso con una mano.
“Non ti credo, sei diverso. Ne vuoi parlare?” mi chiese.
“Non so se ce la farei” risposi mentre una lacrima scendeva sulla mia guancia.
“Devi sfogarti. E’ per Marta?” mi chiese. Appena arrivato avevo raccontato ai ragazzi di me e lei, come promesso. Tralasciai però l’ultima parte. Soffrivo troppo a raccontarlo.
“Sì” risposi.
“Oh forza e coraggio! Magari oggi vedrà l’intervista! Forza, dai pigrone alzati!” disse ridendo mentre mi alzava di peso dal letto per mettermi in piedi.
Oddio è vero. Non ci avevo pensato.
“Va bene, va bene vengo anch’io” risposi ridendo.
“Yeeee!” urlò.
“Però dopo l’intervista ci sediamo tutti in salotto e tu parli” mi disse.
“D’accordo” risposi respirando profondamente.

 
 

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Capitolo 15
*** Interview ***


“Veloce papà! Accendi la tv! Non voglio perdermi la loro intervista!!” urlò Vittoria saltando in salotto sul divano.
“Ecco, ecco è appena iniziata, alzaaa!!!” urlò.
Non posso restare qui, non ce la faccio. Non riesco a vederlo così, che cosa gli chiederanno? Del matrimonio con Perrie? Non posso…
“Marta, dovresti restare. Magari avrai delle risposte” sussurrò mamma al mio orecchio.
Non aveva tutti i torti, ma se dice qualcosa che io non voglio sentire? Prometto che se succede me ne vado…
Mi sedetti sul divano accanto a mamma ed ascoltai.

(INTERVISTA, MARTA’S POV)

“Buonasera, signori, signore e fan!” disse il presentatore.
“Allora, siamo tutti impazienti di avere chiarimenti sulla notizia che è stata annunciata solo un paio d’ore fa. E’ per questo che il management ha programmato quest’intervista improvvisa. So che avete molte domande voi fan quindi basta aspettare. Accogliamo con un grande applauso i One Direction!” aggiunse poi.
Li vidi entrare in fila, uno dietro l’altro. E poi lui, quanto è bello. Quanto lo amo.
Diedero tutti la mano al presentatore e si sedettero sul divano. Zayn era triste, glielo leggevo negli occhi.
“Mamma, è triste” sussurrai in modo che solo lei potesse sentirmi.
“Come fai a dirlo? Secondo me sta benissimo” rispose sempre sussurrando.
“Conosco i suoi occhi. Non hanno la luce che avevano prima” risposi.
 
“Allora ragazzi come va?” chiese il presentatore.
“Bene” risposero tutti in coro.
“Bene! Allora partiamo con le domande importanti. Zayn, sappiamo che sei tornato tre mesi fa da una vacanza che hai fatto in Italia, è così?” chiese a Zayn.
“Sì è vero” rispose.
“Dove sei stato?”
“Ho soggiornato a Venezia”
“Ti sei divertito?”
“Molto, è stata la vacanza migliore che abbia mai fatto”
“Sono contento di sentirtelo dire. Ma senti, noi sappiamo che sei andato lì perché eri depresso. Mi sbaglio?”
“No è corretto. Ero depresso, sì. Avevo bisogno di staccare da tutto e da tutti, di prendermi una pausa dopo la notizia che ho annunciato”.
“Come mai hai lasciato la band?”
Non rispose.
 
“Oddio no” sussurrai.
“Cosa?” mi chiese mamma.
“No non può dire la verità. Oddio è in mezzo ai casini” dissi nascondendo la faccia tra le mani.
 
“Ehm, Zayn non era più lo stesso. Era sempre nervoso, litigava con tutti. Non lo sopportavamo più. E’ stata la scelta migliore a quel tempo” rispose Liam.
Oddio grazie. Liam sei il migliore.
“Già è proprio come ha detto lui” rispose poi Zayn.
“Capisco. Allora Zayn, come vanno le cose tra te e Perrie?” chiese il presentatore.
No, questo non lo posso sentire. Non ce la facci…
“Non c’è niente da dire. Non stiamo più insieme” Zayn rispose.
Cosa?
“Ah no?” chiese il presentatore.
“No. Ci siamo lasciati prima che io lasciassi la band. E’ stata la scelta giusta” rispose sorridendo.
“La amavi?” chiese.
“Certo che l’amava, hanno vissuto insieme tre anni! Ma che domande sono?” chiese Louis al presentatore.
Oh, per fortuna ci sono i suoi amici che lo salvano sempre.
“Giusto, giusto” rispose il presentatore.
“Allora quali sono i progetti futuri?” chiese poi a Zayn.
“Beh intanto stiamo per registrare un altro album. Quindi voglio concentrarmi su questo per poi partire con il world tour” rispose sicuro.
“Nient’altro?” chiese il presentatore.
“Voglio trovare la ragazza che amo” rispose quasi in un sussurro.
“Bene, questo è tutto da Londra. In diretta con i One Direction!” disse il presentatore e comparì la pubblicità.
Ha detto che vuole trovare la ragazza che ama, che sia proprio io? E che cos’è questa storia di Perrie? Ha appena detto quello che ha detto a me quella sera, forse….
“Oh che palle! Finiscono sempre tutte così queste interviste. Durano poco e non dicono niente. Beata la ragazza che vuole trovare però” disse mia sorella alzandosi dal divano e così fece anche papà.
Sorrisi alle sue parole. E se fossi proprio io?

ZAYN’S POV

Siamo di nuovo a casa. Odio le interviste, soprattutto quando mi chiedono cose che non voglio dire. Questa di stasera è stata la peggiore in assoluto. Mi ha fatto pensare a lei, come se non stessi già male di mio. Stupidi presentatori.
“Grazie ragazzi, per avermi salvato stasera” dissi sedendomi sul divano.
“Di niente Zayn, siamo qui apposta” rispose Louis.
“Esatto, per aiutarci a vicenda” disse Liam guardandomi negli occhi. Sospirai ed appoggiai la testa sul divano.
“Zayn, sputa il rospo” aggiunse dopo.
“Vi ho già detto tutto” risposi.
“Mmh, secondo me no. Non ci lasci neanche nominare il suo nome, ci hai fatto promettere di non parlare più di lei” disse Harry.
“Mi fa male parlare di lei” risposi triste.
“Allora parlane, sfogati. Ne hai bisogno. E poi se non lo racconti a noi a chi lo vuoi dire?” mi chiese Niall.
“D’accordo” risposi. Presi un respiro profondo e cominciai.
“Avete ragione, non vi ho detto tutto. Dopo che le comprai la collana organizzai una gita in gondola dove avevo programmato di darle la collana e di dirle che la amo” dissi respirando profondamente.
“Aww e come è andata?” chiese Louis.
“Non è andata. Non abbiamo mai fatto quella gita” risposi con gli occhi pieni di lacrime.
“E perché no?” chiese Harry.
“Perché se ne andò. La mattina del giorno in cui sono tornato io qui” dissi, mentre le lacrime scendevano sul mio volto senza fermarsi.
“Come, non capisco. Perché se n’è andata?” mi chiese Liam.
“Non lo so” dissi guardandolo.
“Mi svegliai quella mattina e trovai una lettera sul suo cuscino. Non la vedo da quel giorno. Mi manca così tanto” dissi piangendo.
“Lo vedrebbe anche un cieco che sei ancora innamorato di lei” disse Louis.
“Non ho smesso un attimo di amarla” risposi.
“Io non riesco a respirare” dissi alzandomi dal divano mentre mi asciugavo le lacrime. I miei migliori amici erano qui per me e mi stavano ascoltando. Dovevo andare fino in fondo, dire tutto quello che ho dentro, raccontare tutto, anche della lettera. Lo devo fare, magari potrebbero aiutarmi. Mi voltai e ripetei
“Io non riesco a respirare se non c’è lei”
Mi guardarono tutti negli occhi mentre le lacrime continuavano a scendere giù. Poi qualcuno parlò
“Che cosa…che cosa ha scritto nella lettera?” mi chiese Harry.
Lo guardai ma non riposi.
“Zayn?” disse Niall.
“E’ dentro alla scatoletta con la collana, nel primo cassetto del mio comodino. Non ce la faccio a leggerla ancora” risposi.
“Possiamo leggerla noi?” chiese Louis. Annuii e mi voltai a guardare fuori dalla finestra. Dopo pochi minuti Liam tornò con la scatoletta in mano e la aprii.
“Wooo, Zayn è una collana bellissima” disse Liam sorridendomi.
“Lo so, è perfetta per lei. Marta è ancora più bella di quella collana” risposi sorridendo.
Non l’ho dimenticata. Non potrei mai.
Liam prese la lettera in mano.
“Zayn, sei sicuro che possiamo leggerla?” mi chiese di nuovo.
“Sì, ma leggila tu. Io non ce la faccio” risposi guardando fuori dalla finestra.
“Va bene” rispose e poi iniziò a leggere quella lettera che, ancora oggi, mi spezza il cuore.

 

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Capitolo 16
*** Letter ***


 
LIAM’S POV

Presi in mano la lettera e dopo aver avuto il consenso di Zayn cominciai a leggere.
“Zayn,
ti scrivo questa lettera perché non ho avuto il coraggio di dirti addio. Non avrei mai trovato la forza di farlo davvero. Perdonami. Non ho mai creduto nell’amore, forse perché non ho mai trovato quello vero. Ma so che arriva quando meno te lo aspetti, infatti non ce lo aspettavamo. Ed è arrivato.
Avrei tanto desiderato vivere la mia vita con te, avrei voluto esserti sempre accanto per condividere tutto, crescere e migliorare insieme. Avrei voluto creare una famiglia, avere dei bambini e rivedere nei loro occhi la luce degli occhi della persona che ho amato e che amo di più al mondo, più della mia stessa vita.
Il destino però, ha voluto dividerci.
Non posso spiegarti le ragioni per le quali sono andata via ma lo sto facendo per te Zayn. Per noi. C’è  solo una cosa di cui sono sicura. Tu non puoi amarmi, il tuo cuore non appartiene più a me e io non posso più essere al centro dei tuoi pensieri. Il nostro è stato un amore autentico, anche se è durato poco. Mi hai dato tanto, mi hai fatto sentire speciale e sei entrato nel mio cuore senza neanche che me ne accorgessi. Eri sempre lì a sorprendermi con le tue parole e il tuo modo di sorridere.  Mi hai fatto capire il vero significato della parola AMORE. Ti ringrazio per questo, se non ti avessi incontrato, ora non sarei quella che sono. Soprattutto ti ringrazio per avermi fatto capire cos’è l’amore, quello vero, quello che si incontra una sola volta nella vita.
Mi guarderò allo specchio e avrò lo stesso volto di sempre, ma senza vita, senza gioia. Non avrò più quella luce negli occhi che mi faceva brillare e che mi faceva sentire viva. Cercherò di trovare la forza di andare avanti immergendomi nei nostri ricordi, nelle tue canzoni…ma sono sicura che non troverò pace. E’ così difficile dire addio ad una persona che si ha amato veramente. Portami con te sempre ti prego, non dimenticarmi.
E’ impressionante come una cosa possa finire da un giorno all’altro ma secondo me l’amore non può finire mai…perché abbiamo sempre il ricordo di attimi magici e di momenti irripetibili. Magari mi diranno di dimenticarti ma io non lo farò perché tu sei il mio più bel ricordo.
Mi mancherai sempre. Chissà se ti mancherò. Chissà se ti mancherà il mio modo di ridere, il mio modo di baciare o se sarà uguale ad un altro bacio…Mi auguro solo che, dovunque sarai, con chi sarai, il ricordo di me non ti impedisca mai di essere felice. Tieni sempre duro e lotta per le persone che ami.
 Non ho avuto il tempo di dirti che ti amo, quindi lo farò adesso.
Ti amo e non so se amerò ancora, ma quel che è certo è che non amerò nessuno, nessuno al mondo, come ho amato te.
Te lo prometto.
La tua piccola,
Marta”.

ZAYN’S POV

Sentire queste parole ancora, mi fanno stare sempre peggio. Perché mi hai fatto questo piccola?
“Wow” disse Niall.
“E’…è bellissima, davvero” disse Harry.
Mi voltai e vidi che tutti e 4 stavano piangendo.
“Come puoi dirmi che è bellissima? Questa lettera mi spezza il cuore sempre di più, ormai non è rimasto più niente di me” risposi.
“Intende dire che quello che prova lei è forte tanto quanto quello che provi tu” rispose Louis.
“Io a Harry queste cose non le ho mai dette. Questo è più di amore Zayn” aggiunse poi.
“Lei ti ama Zayn, più di quanto tu creda. Lo ha detto lei, se n’è andata per te, per voi” disse Liam.
“Questo commento non mi aiuta Liam” risposi.
“Niall, perché non dici niente?” gli chiesi.
“Sto pensando” rispose.
“Liam, potresti rileggere per favore?” chiese guardando Liam.
“No, non esiste. Forse voi non avete capito come sto io” dissi urlando.
“Zayn calmati. Di solito qui il più intelligente è Liam ma ora è troppo impegnato ad asciugarsi le lacrime. Quindi sto pensando al posto suo” ridemmo tutti per questa sua affermazione.
“Liam, per favore rileggi” chiese ancora.
“Niall, no. Te lo vieto” risposi arrabbiandomi.
“C’è qualcosa che non mi quadra…ho bisogno di risentire” disse.
Liam mi guardò e io annuii facendo una smorfia. Non ce la facevo a sentire queste cose ancora, mi voltai a guardare fuori dalla finestra e cercai di pensare ad altro.
“Ti scrivo questa lettera perché…” sentii Liam ricominciare.
“No, più avanti” rispose Niall.
 “Il destino però…” Liam venne interrotto dalla voce di Niall.
“No, più avanti”
 “Non sto capendo” disse Harry.
“Ssh, fammi sentire” disse Niall.
“C’è  solo una cosa di cui sono sicura. Tu non puoi amarmi, il tuo cuore non appartiene più a me e io non posso più essere al centro dei tuoi pensieri…”
“Ecco. Fermo. Rileggi la seconda frase”
“Tu non puoi amarmi, il tuo cuore non appartiene più a me e io non posso più essere al centro dei tuoi pensieri…”
Io, Harry e Louis eravamo molto attenti al loro dialogo. Intanto mi ero riseduto sul divano. Non capisco, a che cosa stava pensando Niall?
“Mmh, interessante. Va avanti” disse a Liam.
“Mi guarderò allo specchio…”
“No, molto più avanti. Era verso la fine”
“Ehm…io non ho avuto il tempo di dirti che ti amo…”
“No, prima”
“Tieni sempre duro e lotta per…”
“Prima”
“Ok, ehm…mi mancherai sempre…”
“Ecco. Lì, leggi lì”
“Mi mancherai sempre. Chissà se ti mancherò. Chissà se ti mancherà il mio modo di ridere, il mio modo di baciare o se sarà uguale ad un altro bacio…Mi auguro solo che, dovunque sarai, con chi sarai, il ricordo di me non ti impedisca mai di essere felice”
“La terza frase, rileggi”
“Chissà se ti mancherà il mio modo di ridere, il mio modo di baciare o se sarà uguale ad un altro bacio…”
“Continuiamo a non capire Niall” disse Louis guardandomi.
“Niall, non capisco neanche io..” disse Liam guardandolo.
“Capisco io” rispose Niall.
“Rileggi la prima frase che ti ho detto e poi l’ultima. Leggile insieme” disse poi.
“Ok. Tu non puoi amarmi, il tuo cuore non appartiene più a me e io non posso più essere al centro dei tuoi pensieri. Chissà se ti mancherà il mio modo di ridere, il mio modo di baciare o se sarà uguale ad un altro bacio…”
“C’è qualcun altro…” sussurrò Niall.
“Niall! Potresti spiegarci per favore?” chiese Louis.
“Zayn, Marta che cosa di te?” mi chiese Niall.
“Che cosa intendi dire?” gli chiesi.
“Di te e…Perrie”
“Sa quello che sappiamo tutti”
“Le hai detto la verità?” mi chiese.
“Sì”
“La verità quella vera?”
“Sì, Niall. La verità quella vera” risposi seccato.
“Che cosa le hai detto? Ho bisogno di sapere tutto quello che le hai detto, non tralasciare neanche un particolare” mi disse.
“Ma perché?” chiesi.
“Zayn, fidati” mi rispose.
“Va bene, beh le ho detto tutto. Sa tutto anche di voi. Sa di te e della tua ragazza, Liam. Sa di Harry e Louis. Sa tutto” risposi.
“Le hai detto di noi?” chiese Harry indicando se stesso e Louis che gli sedeva accanto.
“Sì. Tutto” risposi.
“Non mi interessa cosa sa di Harry e Louis. Che cosa sa di te?” mi chiese Niall.
“Le ho detto che stavo con Perrie solo perché management mi ha costretto, le ho detto che non sono mai stato innamorato di lei e che l’ho lasciata ufficialmente prima che andassi a Venezia” risposi.
“Sei sicuro che le hai detto solo questo?” mi chiese.
“Sì, Niall. Sono sicuro” risposi.
“Allora perché pensa questo?” chiese Niall alzandosi dal divano.
“Sai se per caso ha visto qualche intervista? Magari nostra nella quale parlavi di Perrie?” mi chiese guardandomi ma non smise di andare avanti e indietro.
“No, lei non è mai stata una nostra fan. Sapeva solo che Perrie era innamorata di me. Mi ha detto che vedeva le nostre foto dappertutto” risposi.
“E’ una fan di Perrie?” mi chiese.
“Non credo proprio! Sicuramente non dopo quello che le ho detto” risposi.
“No non può esserlo, è una cosa recente. Accidenti…” disse Niall.
“Niall ti prego, a cosa stai pensando?” chiese Liam.
“Se lei sapeva….ma perché…lui ha detto….” Niall sussurrò. Era quasi inquietante. Non avevo mai visto Niall così prima d’ora.
“Niall, ti prego. Mi stai facendo impazzire! A che cosa stai pensando?” chiesi. Sto davvero impazzendo.
“Ssh” disse cercando di farmi stare zitto. Continuava a camminare, mi stava dando sui nervi.
“Si può sapere che cosa sai tu che io non so?” gli chiesi.
“E’ quello che sto cercando di capire, ma non ci riesco se continui a interrompermi” mi disse.
“Lei sapeva, lui ha detto…non è una fan” sussurrò Niall.
“Cavolo, non è possibile! Questa storia non ha senso” disse poi in modo che sentissimo tutti.
“La storia ha senso Niall. Non mi amava abbastanza e mi ha spezzato il cuore. Basta. E’ finita. Puoi smettere di pensare” dissi rassegnato.
“No, c’è un particolare che mi sfugge. Ed è l’anello che collega tutto quanto” disse riprendendo a camminare e a sussurrare a se stesso.
“Solo. Un. Piccolo. Particola…” aggiunse ma non concluse la frase. Si fermò di colpo e mi guardò negli occhi mentre sbiancava a vista d’occhio.

 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 17
*** Listen to me ***


Mi sento meglio ora che mamma sa. A volte penso che dovrei dirlo anche a Vittoria, lei è una loro fan. Sarebbe contenta di sapere. Ma proprio perché è un fan non glielo posso dire. Comincerebbe a parlare in giro e in men che non si dica diventerei famosa anch’io, solo per gossip.
Non credo sia giusto parlare a tutti di quello che è successo tra me e Zayn. Prima di tutto, nessuno mi crederebbe. Secondo, quello che abbiamo avuto è una cosa nostra.
Ci ripenso ogni giorno a noi due insieme. C’è solo una cosa che non capisco. Perché nell’intervista ha detto che lui e Perrie non stanno insieme se si devono sposare?
Perché ha mentito?

ZAYN’S POV

Guardai negli occhi Niall mentre era in piedi davanti a me. Bianco come un pezzo di carta.
“Niall?” chiese Harry.
“Niall, ti senti bene?” chiese Louis.
Niall si mise una mano sulla fronte, era scioccato e nessuno di noi quattro capiva.
“Oh cavolo. Che stupido! Perché non ci ho pensato prima?” disse Niall a voce alta.
“Ora è tutto chiaro!” disse sorridendo.
“Zayn lei ti ama! Non voleva andare via!” disse ridendo.
Solo Niall può passare dall’essere commosso, al pensieroso, all’arrabbiato e frustrato e poi essere felice. Tutto nel giro di 20 minuti.
Ma io ancora non capisco.
“Niall, non capisco” gli dissi.
“Pensaci Zayn. Lei ti ama. Da quanto tempo non vi vedete e sentite?” mi chiese.
“Beh, da quando sono tornato” risposi.
“Cioè quando?” mi chiese.
“Verso i primi di settembre” risposi.
“Esatto! E ora siamo ai primi di dicembre” disse.
“E allora? Niall sono confuso” dissi.
“In questi mesi, quante volte avrebbe avuto la possibilità di raccontare a tutti di voi due?” mi chiese.
“Tante. Troppe” risposi.
“Giusto! Niall ha ragione! Lei non ha mai parlato…” disse Harry.
“Zayn, se non ti amasse abbastanza come tu dici avrebbe sicuramente già fatto un sacco di soldi raccontando tutto in giro. Magari anche ingrandendo la cosa…” disse Louis.
“Non si è fatta pubblicità. Ha protetto il  vostro rapporto” disse Liam sorridendo.
“Esistessero altre ragazze come lei! Darei qualsiasi cosa per avere qualcuno che mi amasse per quello che sono veramente, non perché sono famoso” disse Niall.
“Esatto, spesso mi chiedo se a le ragazze con cui sono uscito sarei piaciuto lo stesso senza tutto…questo” disse Liam tristemente.
“Io ed Harry siamo d’accordo anche se non c’entriamo molto” disse Louis ridendo.
“Lo avevo scordato…” dissi sorridendo.
“E’?” chiese Harry.
“La prima sera che siamo usciti insieme l’ho portata in un ristorante molto costoso. Si è preoccupata perché avevo ordinato una bottiglia di Champagne” dissi sorridendo al ricordo.
“Le avevo detto di stare tranquilla, che me lo potevo permettere. Lei mi rispose “me lo ero scordato”. E’ lì che ho capito che era diversa da tutte le altre” aggiunsi sorridendo mentre una lacrima bagnò la mia maglietta.
“Dio, mi manca così tanto” dissi mentre mi mettevo le mani sui capelli.
“Di questo non mi preoccuperei molto…” disse Niall.
“E perché no? Hai visto in che condizioni è? Non vive senza di lei” disse Louis rimproverando Niall.
“Abbiamo visto tutti le sue condizioni e lo capisco. Stare così perché non sa il motivo per il quale lei è andata via! Andiamo Louis, non sono così insensibile” rispose Niall.
“Proverei invece ad immaginare come sta lei dopo tutto questo. Sicuramente il suo cuore è più spezzato del tuo Zayn. Poveretta” aggiunse.
“Che cosa stai dicendo?” gli chiesi.
“Ti spiegherò tutto tra poco ma mi devi promettere, anzi CI devi promettere che non la lascerai andare così Zayn, per favore” mi disse guardandomi negli occhi.
“Te lo prometterei amico, ma non c’è speranza. Non la rivedrò mai più e sono sicuro che a quest’ora lei mi abbia già dimenticato, magari anche rimpiazzato” dissi tristemente.
“Ti sbagli amico, sono sicurissimo che non ti ha dimenticato. E’ per questo che andrai da lei a Natale” disse.
“Cosa?” chiesi.
“Le devi ancora dare il tuo regalo, e quale occasione migliore se non Natale?” mi chiese sorridendo.
“Quale regalo?” chiesi confuso.
“La collana” rispose.
“Oh, bellissima idea Niall. Come se io no ci avessi già pensato prima d’ora!” risposi innervosendomi.
“Lo so, sono un genio” rispose sorridendo.
“Certo. E siccome sei un genio riuscirai anche a dirmi come io farò a trovarla, giusto?” chiesi quasi urlando.
“Ehm, no. A questo devo ancora pensare” rispose.
“Perfetto. Sei stato di grande aiuto Niall, grazie!” dissi ironicamente.
“Oh, non devi ringraziarmi” mi rispose.
“Dunque sarebbe questo quello a cui hai pensato fino a qualche minuto fa? L’anello mancante? Io che vado a Milano per rivederla e non si sa come la trovo” urlai arrabbiato.
“Ehm, no. Prima ho pensato ad un’altra cosa, e lì ho trovato la soluzione” disse sorridendo.
“E sarebbe?” chiese Louis.
“Non lo ascoltare Lou. Dirà che potrei rivederla solo se vado a Milano a suonare tutti i campanelli!” dissi arrabbiato.
“E’ inutile che ti scaldi tanto, io stavo solo cercando di aiutarti” rispose Niall.
“Beh, non hai fatto molto” dissi alzandomi dal divano.
“Allora non vorrai sapere perché, grazie alla mia intelligenza, Marta ti ha lasciato” rispose. Mi voltai di colpo.
“Come?” chiese Liam.
“Hai sentito bene” rispose.
“Come fai a saperlo?” gli chiesi.
“Te l’ho detto. Ci ho pensato e siccome sono intelligente, sono giunto ad una conclusione” rispose.
“Quale sarebbe?” chiesi speranzoso di una risposta positiva.
“Non voleva andare via, non è stata lei” disse alzandosi dal divano e ricominciò a camminare.
“Questo lo avevi già detto” rispose Harry per me.
“Bene, allora Malik. Ragiona con me” disse Niall con tono molto serio.
“Va bene” risposi.
“Allora pensa, fermami se non mi segui” disse e io annuii.
“Arrivi tu in hotel i primi di agosto per le ragioni che tutti conosciamo. Ok?” mi chiese.
“Fino a qui è facile seguirti, Niall” disse Louis prendendolo in giro.
“Simpatico….Comunque, tu arrivi e la conosci. Lei ti piace e forse anche tu inizi a piacere a lei. Poi lei viene a scusarsi e uscite il pomeriggio. Poi la cosa diventa più seria e uscite a cena, vi baciate e te la porti a let…”
“Ehm, Niall. Questo particolare lo puoi anche saltare” dissi sorridendo mentre ripensavo a quei bellissimi momenti.
“Bene allora continuo. Tu poi le racconti tutto di te e di noi, le dici la verità su Perrie. La verità quella vera. Attento, non ti perdere qua che è un passaggio importante” spiegò.
“Niall, sono attento” risposi sospirando profondamente.
“Perfetto” disse.
“Senti, non è che potresti fermarti? Divento matto vederti andare avanti e indietro così!” gli dissi sorridendo.
“No. Dove eravamo rimasti? Ah sì, tu le dici tutto e lei ti dice tutto di lei. Poi state insieme per quanto, una  o due settimane?” mi chiese.
“Sì” risposi.
“Perfetto. Fino a qui ci siete? Adesso arriva il bello” disse e tutti annuimmo.
“Bene. Dopo di che lei riceve un invito a pranzo, corretto?” chiese.
“Sì è giusto” dissi provando a pensare dove volesse arrivare. Niall mi guardò per vedere se ci fossi arrivato da solo. Ma no, niente.
“Zayn, lei non ha incontrato un uomo che le avrebbe offerto un lavoro per l’estate prossima” disse finalmente fermandosi.
“E chi avrebbe visto allora?” chiese Liam. Niall si girò e mi guardò dritto negli occhi.
“Ha incontrato Brian” rispose. Il mio cuore smise di battere, smisi di respirare, smisi di pensare.
“C – cosa?” chiesi incredulo.
“Zayn, ti ricordi? La sera prima ti ho telefonato per salutarti! Ti ho detto che Brian sarebbe andato a Venezia per affari. Ti ho detto che l’avevo visto la sera precedente, sono più che certo che lui sia partito la sera stessa, dopo la nostra telefonata” spiegò.
“Ma perché Brian avrebbe dovuto vedere Marta?” chiese Harry.
“Ragazzi non ci arrivate da soli? Brian fa parte del management. E cosa fa il management di solito?” Niall chiese a noi quattro. Nessuno rispose.
“Forza ragazzi! Per cosa sono famosi? Per cosa ogni volta litighiamo con loro?” chiese di nuovo.
“Separa” risposi fermamente.
“Esatto. Separa. Separa cosa? Relazioni. Quali relazioni? Quelle che per noi sono importanti” spiegò Niall.
Poteva avere ragione.
“In qualche modo management ha scoperto che Zayn era pazzamente innamorato e dovevano mettere una fine a questo. Hanno spedito Brian per fare il lavoro sporco e quale modo migliore per ingannare una giovane ragazza innamorata, per giunta non nostra fan?” chiese.
“Marta credeva di parlare con un datore di lavoro, invece ha incontrato Brian. Conoscendolo, la prima domanda che le avrà fatto sarà stata “Zayn è il tuo ragazzo?”. A pranzo lui le ha chiesto di lasciarti, di andare via. Se tutto va bene la avrà sicuramente minacciata” spiegò.
“Minacciata?” chiese Louis.
“Deve averle detto qualcosa di brutto, qualcosa che ha fatto prendere a Marta la decisione di lasciare Zayn, invece di restare. Il tuo possibile licenziamento, magari. Le scuse plausibili non sono tante” disse Niall convinto.
“E se davvero Brian le ha detto che se lei non ti avesse lasciato tu avresti perso il posto nella band, lei avrà pensato che, per amore, non poteva farti questo. Quindi ha deciso di andare via” disse Harry.
“Non ci posso credere” dissi alzandomi dal divano. Cominciai a camminare avanti e indietro cercando di riordinare tutte le informazioni.
“Quindi lui l’ha minacciata e lei, per proteggere me, è andata via” dissi ricapitolando.
“Esatto” disse Niall.
“Zayn, dovresti partire per Milano adesso e andare a riprendertela” disse Liam.
“Lo sto per fare” dissi sorridendo. Mi avviai verso la mia camera per fare le valigie.
“Aspetta!” Niall mi fermò.
“Non è finita…”

 
 

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Capitolo 18
*** See you again ***


“Che cosa c’è?” chiesi a Niall.
“Zayn, Perrie” rispose.
“Cosa c’entra Perrie adesso?” chiesi confuso.
“Ehm…Liam?” disse Niall.
“Mmh?”
“Va a prendergli un bicchiere d’acqua. Credo che gli servirà tra poco” disse Niall e Liam fece come gli era stato chiesto.
“Niall, cosa succede? Mi stai spaventando” dissi più che confuso.
“Devi essere spaventato” rispose. Liam tornò con l’acqua e Niall mi chiese di sedermi sul divano.
“Sono più che sicuro che Brian ha tirato fuori Perrie” spiegò Niall.
“Come?!” chiesi io.
“Niall, non capisco più niente” mi lamentai.
“Ssh! Zayn, ascoltami” rispose.
“Oltre alla possibile minaccia Brian deve aver trovato un’altra scusa. Quella finale, che oltre alla minaccia, ha veramente fatto decidere Marta di andare via” spiegò.
“Quale sarebbe?” chiese Harry.
“I – io non lo so, non ero lì. Non posso sapere che cosa le abbia detto” disse Niall.
“Un altro buco nell’acqua” disse Louis.
“No. Ascoltatemi. Per questo prima ho chiesto a Liam di rileggere la sua lettera” disse.
“Oh Niall, ti prego. Non parlare più di quella lettera” lo implorai. Ma lo vidi prendere la lettera tra le sue mani.
“Secondo te, che cosa vuol dire “ Tu non puoi amarmi, il tuo cuore non appartiene più a me e io non posso più essere al centro dei tuoi pensieri”?” chiese.
“Io – io non lo so” dissi, stanco di tutto questo.
“Significa che lei crede tu abbia un’altra” spiegò Niall guardandomi.
“Una scusa tanto grande da farle credere che, non avrebbe avuto alcun senso stare con te” disse Liam.
 “Il tuo cuore non appartiene più a me…” lesse Niall.
“Significa che lei sapeva già che avevi un’altra” spiegò.
“No, ragazzi mi sto perdendo. Sta diventando troppo difficile” rispose Louis.
“Zayn ha detto a Marta che aveva ufficialmente lasciato Perrie. Brian ha detto a Marta che Zayn e Perrie stanno ancora insieme. Marta crede a Brian. Marta scrive “il tuo cuore non appartiene più a me”. Marta va via. E’ più chiaro così?” chiese.
“Tu pensi che Brian le abbia detto qualcosa su Perrie?” gli chiesi cercando di capire.
“Assolutamente sì. Era l’unico modo sicuro per farla andare via. E non è finita…” disse Niall.
“Oh, oddio….non ce la faccio più” disse Louis. Ridemmo tutti quanti.
“Ha scritto “ Chissà se ti mancherà il mio modo di ridere, il mio modo di baciare o se sarà uguale ad un altro bacio…” parla sempre di lei. Di un bacio che tu potresti avere da Perrie” spiegò Niall.
“Aspetta, ricapitoliamo. Prima potrebbe averle detto di Perrie e Zayn, e poi la minaccia. La lettera, e se ne va” disse Harry.
“Esatto. E’ stata costretta a lasciarti, lei non lo avrebbe mai fatto” rispose Niall.
“E se tu avessi ragione Niall, su tutto?” chiesi.
“Non lo so Zayn. Sono più che convinto che sia andata veramente così” rispose.
“Si anch’io. C’è solo un modo per scoprire se è vero. Devo parlare con lei” dissi.
“Ti aiuteremo a trovarla Zayn. Non ti preoccupare” rispose Louis.
Adoro questi ragazzi.
“Grazie Niall, non so cosa avrei fatto senza di te” lo abbracciai.
“Gli amici servono a questo” sorrise.
Ora spero solo di rivederla. Le devo parlare, e avere la conferma di tutto. La voglio più di qualsiasi altra cosa al mondo. E’ mia e me la devo riprendere. Costi quel che costi.

MARTA’S POV

Oggi è la vigilia di Natale. Stasera verranno a cena da noi i nonni e la zia con lo zio e la mia cuginetta. Ci sarà anche il fratello di mia nonna che è sempre presente a compleanni e feste varie.
Saremo 10 in tutto. Mangeremo e poi apriremo i regali aspettando la mezzanotte per fare un brindisi. Abbiamo sempre fatto così, è una tradizione ormai.
Penso ancora a Zayn però, chissà cosa starà facendo lui in questo momento. Sicuramente passerà il Natale con Perrie.
Ma che cos’è il Natale senza di lui?
 
“Marta, mi dai una mano con i piatti, per favore?” chiese mamma mentre tutti prendevano posto a tavola.
“Sì, certo” risposi.
“Inizia a prendere i piatti e portali qua. Io faccio le porzioni e tu li riporti in tavola”
“Va bene”. Presi tre piatti e li portai in cucina. Intanto sentii il campanello suonare.
“Chi è?” chiesi a mamma.
“Non lo so”
“Boh, eppure sono arrivati tutti”
“Sarà uno di quelli che chiedono la carità, lo sai che a Natale passano sempre”
“Sì, hai ragione”
Improvvisamente sentii Vittoria urlare. Io e mamma quasi corremmo all’ingresso.
“Ehm…io non sono riuscito a fermarlo” disse papà.
Guardai quella persona che mi stava dando le spalle, poi si voltò. Il mio cuore smise di battere.

ZAYN’S POV

“La prego, mi lasci entrare! Devo parlare con lei!” continuai a dire fuori dal cancello.
“Mi dispiace, io non capisco quello che stai dicendo” mi rispose un signore in italiano. Accidenti non ho capito niente di quello che mi ha detto. Deve essere suo padre. Poi aprii il cancello e corsi dentro.
Entrai dentro casa sua senza chiedere permesso, senza presentarmi. Che cafone, ma non mi interessa. Devo vederla, ma dov’è?
Guardai tra le altre persone ma non la vidi. Queste persone devono essere la sua famiglia. Ad un certo punto vidi una ragazzina urlare. Oddio no. Lei deve essere sua sorella, mi aveva detto che è una nostra fan. Cercai di dire qualcosa ma niente, poi mi voltai e il mio cuore smise di battere.
Mi ritrovai davanti agli occhi la ragazza che amo con tutto il cuore. Era bellissima, indossava un vestito rosso con i tacchi alti e aveva i capelli ricci. Indossava sempre la sua collanina ed era perfetta, semplicemente perfetta. Poi sentii urlare di nuovo e mi girai a guardare quella stupida ragazzina che aveva interrotto il momento più bello.

MARTA’S POV

Oddio. Zayn. E’ qui. E’ così bello, mi è mancato così tanto. Indossa un paio di jeans chiari e la maglietta che abbiamo comprato insieme quado siamo andati a fare shopping a Venezia.
Che cosa faccio adesso? Che cosa gli dico? Mi sta guardando, mi guarda con quella luce negli occhi che ho sempre amato.
Poi sentii urlare, era Vittoria. Ancora. Lui si voltò spaventato, oh che stupida. Ha rovinato uno dei momenti che avevo sognato succedessero, ma forse è un bene perché stavo per saltargli addosso.
“Mamma, falla stare zitta”
“E’ quello che sto cercando di fare” rispose. Zayn poi si voltò e smisi ancora di respirare. Non posso credere che sia veramente qui, da me.
“Z – Zayn” balbettai.
“No” rispose.
“Lasciami parlare” aggiunse. Avevo le lacrime agli occhi. Non mi accorsi che tutta la mia famiglia ci stava guardando, ma chi se ne frega! L’importante è che lui è qui con me. Adesso.
“Tu sei…tu sei bellissima. Sei come un sogno, un sogno che si avvera. Sto cercando di essere onesto con me stesso, con te, con tutti. Penserai che sono uno stupido se mi sono innamorato di te ma cosa devo fare per dimostrarti quanto tu sei importante per me? Tutte che volte che parli, è come se….come se mi sciogliessi dentro” disse mentre una lacrima gli bagnò il volto.
“E il tuo sorriso, io…io non riesco a togliermelo dalla testa. E quando ho visto i tuoi occhi per la prima volta ho capito che ti avrei amato per molto tempo, un amore vero. In questi mesi io non sono stato niente. Non sono niente da quando non ci sei tu. Ti ho sempre pensato, ci sei sempre stata solo tu al centro dei miei pensieri perché stare con te, era come essere in un posto che non avevo mai visto prima. E per la prima volta era tutto chiaro per me! Sembrava che noi due fossimo stati creati per stare insieme, stare con te voleva dire che non dovevo fare più progetti per la mia vita futura perché sentivo che stavo…” continuò e fece un respiro profondo.
“Sentivo che stavo vivendo” disse. Come faccio a non amarlo? Una lacrima scese sul mio viso…
“Zayn, io…” provai a dire ma mi interruppe.
“Aspetta, non ho finito. L’amore è difficile, lo so. Infatti forse è la cosa più difficile che tutti abbiano mai provato. Ma qual è il senso della vita? Evitarlo perché si ha paura di soffrire o semplicemente, viverlo? Quindi dai una possibilità a questa persona. Inizia tutto con le farfalle nello stomaco, è la parte migliore. Tutti adorano questa parte, e quella persona riesce a migliorare i momenti più difficili. E poi si comincia a non andare più d’accordo. Si discute su quale film si vuole vedere, oppure… ti dimentichi il suo compleanno. E tu sei arrabbiato e lei è arrabbiata e sembra così facile scappare, andare via. E’ strano ma l’universo ti manda dei segnali dicendoti che stai sbagliando ma quello che vuole dirti è che quando trovi la persona che rende la tua vita un completo disastro, è una su un miliardo. E non puoi lasciarla andare, non puoi” disse guardandomi negli occhi.
“Io ho bisogno di viverti Marta. Non riesco a respirare, se non ci sei tu. Vivimi” disse guardandomi negli occhi.
Non risposi ma corsi ad abbracciarlo. Quante volte avevo desiderato provare questa sensazione di nuovo! Quante volte avevo sognato di ritrovarmi tra le sue braccia, la sensazione che provavo quando ero con lui non è mai andata via. Anzi, è diventata più forte.
Se questa non è una dichiarazione…
Sentii urlare ancora e qualcuno iniziò a battere le mani. Mi staccai da lui e vidi la mia famiglia applaudire, e Vittoria urlava. Risi e guardai Zayn che non mi aveva mai tolto gli occhi di dosso.
“Adesso devi tradurre tutto quello che ha detto” disse mia zia.
“Sì, certo…” risposi asciugandomi le lacrime. Tutti poi si alzarono per andare a prendere il cibo e portarlo a tavola. Rimasi sola con lui.
“Rimani a cena? Ti prego”
“Io…ehm, non so se è una buona idea” e si allontanò verso la porta d’ingresso.
Non posso lasciarlo andare, non di nuovo. Lo fermai e gli presi la mano tirandolo verso di me.
“Ho bisogno di viverti Zayn”
Dopo queste parole lo vidi sorridere e dopo pochi secondi sentii quelle labbra posate sulle mie. Lo baciai con passione, come se fosse l’ultima volta. Poi mi staccai e lo guardai negli occhi.
“Per favore, resta”
“Va bene rimango. A patto che tua sorella non urli ancora” rispose ridendo.
“Non lo farà se ti presenterò a lei” dissi abbracciandolo. Lo presi per mano e lo portai in cucina.
“Mamma?” chiesi.
“Mmh?”
“Può fermarsi Zayn a cena? Per favore dì di sì”
“Certo che può restare. Aggiungo io un piatto, tu va di la e presentalo a tutti”
“Grazie!!” l’abbracciai forte.
“Vieni” dissi a Zayn ed entrammo in salotto.
“O mio dio, allora è vero” disse Vittoria tremando.
“Per favore, stai zitta” risposi.
“Ehm…lui è Zayn, lui è il mio…” dissi presentandolo alla mia famiglia. Mi bloccai e lo guardai.
“Lui è un mio amico”

 

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Capitolo 19
*** I didn't wanna go ***


Non ero pronta per dire che stavamo insieme. Non so neanche che tipo di rapporto è il nostro.
Presentai a Zayn tutti quanti e poi ci sedemmo a tavola e cominciammo a mangiare.
 
“Questo è ancora più buono rispetto a quel ristorante” mi sussurrò all’orecchio. Io risi.
“Lo so, il cibo di nonna non lo batte nessuno” risposi ridendo.
“Giusto. Senti Marta io…”
“Zayn, non devi dire nient’altro. Hai già detto quello che provi prima, non potrei essere più felice”
“Io ho bisogno di sapere”
“I – io non te lo posso dire”
“Marta ti prego. Sarò in hotel questa notte. Vieni con me, passa la notte con me. Così ne possiamo parlare tranquillamente, senza fan che urlano e senza fan speciali che ci….fissano” disse guardando dietro di me e subito mi voltai.
“Vittoria! Che cavolo fai?” le chiesi.
“NO! La domanda è che cavolo fa lui qui?” mi chiese.
“E’ venuto a trovarmi”
“Ha. Ha. Ha. Quanto sei simpatica sistah. Trovare te, ma fammi il piacere”
“Allora non vuoi parlargli, vero?”
“Non ho mai detto questo”
“Bene, allora digli ciao. Possibilmente senza urlare, e poi aiutami a prendere i piatti che servono a mamma”
“Ok” rispose.
“Ciao” disse a Zayn in inglese.
“Ciao” rispose lui guardandola un po’ male.
“Bene. Adesso aiutami” le dissi alzandomi dal tavolo mentre lei lo fissava ancora.
“Vittoria?” la chiamai.
“Vittoria!” le urlai nell’orecchio.
“C – cosa?”
“Lo consumi se lo guardi così” le dissi sorridendo e lei si allontanò con i piatti in mano. La seguii pensando
“Lo posso guardare così solo io”.
 
“E questo è per te Marta”
“Grazie nonna” le dissi abbracciandola.
Ero seduta sul divano con Zayn a fianco. Non aveva mai smesso di guardarmi.
“Perché mi guardi così?” gli chiesi quasi sussurrando in modo che nessuno sentisse. Non mi accorsi che attorno a me tutti parlavano mentre scartavano i regali.
“Perché ti voglio” rispose. Lo guardai a bocca aperta e venni interrotta da Vittoria.
“Zayn, non hai un regalo per me?” gli chiese in italiano.
“Vittoria, certo che sei stupida! Non lo capisce l’italiano!” risposi.
“Traduci allora” rispose.
“Ha chiesto se le hai comprato qualcosa” dissi a Zayn mentre scartavo il regalo di nonna. Mi misi a ridere vedendo che era il maglione che volevo comprare ma che per me era troppo costoso.
“Grazie! Mi piace un sacco” le dissi abbracciandola.
“No, mi dispiace. Non ho neanche un regalo” rispose Zayn a mia sorella. Mi voltai dopo aver abbracciato nonna e mi accorsi che quella sorella antipatica mi aveva rubato il posto vicino al ragazzo che amo con tutto il cuore.
“Cantare…ehm, canzone” cercò di dire in inglese mia sorella. Zayn rise non capendo quello che voleva dire.
“Che cosa vuoi? Lo puoi lasciare in pace?” le chiesi.
“Chiedigli se canta qualcosa” rispose.
“Chiede se puoi cantare qualcosa” dissi a lui.
“Ehm…ok” rispose guardandomi ed iniziò.
“ She knows, she knows that I’m never gonna let another take her love from me now.
Everybody wanna steal my girl,
everybody wanna take her heart away,
couple billion in the whole wide world,
find another one cause she belongs to me”
O mamma mia. Sembrava avesse dedicato quel ritornello a me. Non smetteva di guardarmi e una lacrima velocemente rigò il mio volto ma la asciugai immediatamente per non darlo a vedere.
Sono ancora innamorata di lui, ma non posso dimenticare quello che mi è stato detto.
Devo stargli lontana, non posso fargli questo. Se starà con me, soffrirà e basta. E io non voglio.
 
Era passata la mezzanotte, l’orologio segnava l’una. Tutti erano andati a casa, stanchi dalla bellissima serata. Papà stava finendo di sistemare il camino, Vittoria era a letto, io stavo aiutando mamma a sistemare un po’ la cucina e Zayn era seduto su una sedia a guardarmi con gli stessi occhi di quando stavamo insieme.
“Non sei stanco?” gli chiesi.
“No, non molto. Sono abituato a stare sveglio fino a tardi” rispose.
“Ah già”
“Però se vuoi me ne vado”
“No! Cioè sì, forse dovresti…”
“Vieni con me, ti prego. Ho bisogno di parlarti”
“Zayn io…”
“Ti prego”
Come posso dirgli di no? Guardai mamma che sembrava avesse capito e annuii. La salutai, salutai papà che aveva guardato Zayn in malo modo e uscii di casa.
Arrivammo nell’albergo di Zayn dopo 10 minuti. Nessuno dei due aveva spiaccicato una sola parola. Non so se era imbarazzo però.
Entrai in camera sua. Stanza 14. Oddio.
“E’ diversa” dissi sorridendo mentre guardavo in giro.
“Lo so, è più piccola” rispose appoggiando la giacca sul divano.
“Vieni, siediti” disse e feci come aveva appena detto.
“Marta, io v…” cominciò ma lo interruppi.
“Zayn non devi dire niente. Non te lo posso dire, mi dispiace. Non so perché sei qui. Perché sei qui? Perché sei venuto da me? Così peggiori soltanto le cose. Lasciarti è stata la decisione più difficile che io abbia mai preso. Mi dispiace, ok? Proprio ora che mi ero abituata all’idea che non ti avrei più rivisto tu ricompari dal nulla. Non puoi farmi questo…” dissi ma mi fermai perché cominciai a piangere. Lui cercò di abbracciami ma io lo spinsi via. Ora non so come, ma sono arrabbiata.
“No! Non mi devi toccare. Ho sbagliato a baciarti stasera, non dovevo farlo. Non dovevo neanche dirti quelle cose. Tu stai con lei adesso e tra poco la sposi e io…me ne devo andare” dissi alzando la voce mentre mi avvicinavo alla porta per uscire e tornare a casa.

ZAYN’S POV

“…Non puoi farmi questo…” disse  e cominciò a piangere.
“No piccola ti prego, così mi distruggi” pensai. Cavoli la devo consolare, devo abbracciarla. Mi avvicinai e…
“No! Non mi devi toccare. Ho sbagliato a baciarti stasera, non dovevo farlo. Non dovevo neanche dirti quelle cose. Tu stai con lei adesso e tra poco la sposi e io…me ne devo andare” disse alzandosi dal divano mentre si avviava alla porta per uscire.
Io sposo chi? Oddio, Niall aveva ragione…
“Aspetta, io sposo chi?” chiesi scioccato. Lei non si fermò e non rispose. No, non posso lasciarla andare via così. Non di nuovo.

MARTA’S POV

“Aspetta, io sposo chi?” disse. Non posso credere che me lo stia chiedendo davvero. Così mi fa ancora più male.
Stavo per aprire la porta quando mi afferrò per un braccio e mi fece voltare per guardare i suoi bellissimi occhi.
“Ripeti quello che hai detto. Chi è che devo sposare?” mi chiese. Stupido.
“Non prendermi in giro! Non fare finta di non saperlo!” gli urlai.
“Credi che io possa prenderti in giro su una cosa del genere?”
“Sì, lo hai già fatto Zayn! Dio, vergognati!”
“Io non ho preso in giro proprio nessuno!”
“Sì che lo hai fatto! Mi hai preso in giro! Mi hai mentito su di te, su di lei, su di voi insieme! Chissà quante altre balle mi avrai raccontato!! Era solo un modo per portarmi a letto? Dillo che è così. Sei solo uno stronzo, mi fai schifo” urlai piangendo e uscii dalla porta ma non mi mossi di un centimetro.
Perché gli ho detto tutte queste cose? Forse sono stata troppo cattiva, ma sono così arrabbiata. In pochi secondi ho sentito il bisogno di liberarmi di tutta la rabbia che avevo dentro. Rabbia repressa di mesi. Peccato che non gli abbia anche tirato uno schiaffo.
Che Natale di merda.
La porta si aprii dietro di me e qualcuno mi abbracciò da dietro.
“Mi dispiace tanto piccola. Ti prego perdonami” disse baciandomi il collo.
“Non posso” dissi.
“Lascia almeno che ti spieghi come è andata veramente”
“D’accordo” dissi tirando su il naso mentre rientravo e mi risiedevo sul divano. Lui era in piedi di fronte a me.
“Perché mi hai scritto quella lettera?”
“Ti ho scritto il motivo per il quale l’ho fatto”
“Mi hai lasciato con una lettera” disse quasi piangendo.
“Era l’unico modo”
“Potevi dirmelo”
“No, perché so che non avrei mai trovato la forza di farlo”
“Allora…vuol dire che non volevi andartene”
“Ho dovuto farlo”
“Perché?”
“Io…io non te lo posso dire”
“Sì che puoi”
“Zayn , non insistere”
“Allora lo dico io. E’ stato Brian vero?” alzai la testa scioccata. Come faceva a saperlo? Vidi che stava piangendo.
“C – come fai a saperlo?”
“Non ci posso credere. Aveva ragione…”

 
 
 
 
 
 

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Capitolo 20
*** Special gift ***


“Chi aveva ragione?” chiesi.
“Niall” rispose.
“Dopo che i ragazzi hanno letto la tua lettera Niall ha ragionato su alcune frasi che hai scritto. Da lì ha capito tutto”
“Oh”
“Marta non è vero quello che ti ha detto quell’uomo! Lui è un membro del management”
“Lo so”
“Lo sapevi?”
“Lo avevo capito dopo quello che mi aveva detto”
“La prima domanda che ti ha fatto è stata sei io ero il tuo ragazzo?”
Annuii mentre lacrime mi scendevano giù ininterrottamente.
“Oddio. Che stronzo” disse.
“Io…io gli ho creduto”
“Certo che ci hai creduto. Non avevi altra scelta”
“Mi dispiace. Mi ha detto che avresti sposato Perrie e che se non ti avessi lasciato saresti stato cacciato dalla band. Io non potevo…”
“Marta ascoltami. Guardami” disse. Avevo la testa abbassata, non smettevo di piangere. Zayn si sedette vicino a me.
“Guardami” mi disse ancora. Non ci riesco.
“Non ce la faccio” risposi.
“Perché no? Piccola, guardami” disse alzandomi la testa con un dito e in quel momento i miei occhi incontrarono i suoi.
“Vedi? Non è difficile” disse sorridendo. Sorrisi anch’io.
“Ho bisogno di te, ti prego non mi lasciare” disse.
“Non posso. Ti ho già fatto soffrire abbastanza, non voglio che succeda di nuovo”
“Non succederà, non lascerò che succeda”
“Sei troppo importante per me. Sono morto in questi mesi senza di te. Credimi quando ti dico che quello che ti ha detto quello stronzo maledetto è tutto falso. La verità è quello che ho raccontato a te, solo a te. Te lo ripeto piccola, io non ho mai amato Perrie. Sono stato costretto a stare con lei solo per pubblicità. Non la sposerò mai. E non verrò cacciato dalla band, i ragazzi non lo farebbero mai. Management lavora per me quindi l’unico che può decidere di andarsene sono io, non loro” disse guardandomi mentre una lacrima gli bagnò la maglietta.
“Stai piangendo” risposi accarezzandogli la guancia per asciugargli le lacrime.
“Sì, perché darei tutto quello che ho per riaverti” rispose. Sorrisi e lo abbracciai.
“Mi dispiace Zayn per quello che ho fatto”
“Non è stata colpa tua piccola”
“Perdonami, ti prego”
“Non sono mai stato arrabbiato con te, amore. Non ho niente da perdonarti”. Spalancai gli occhi al suono di quella parola. Amore. Ha detto amore.
“Mi hai chiamata amore” dissi sorridendo. Lui annuii e mi prese la mano conducendomi verso la camera da letto.
Si fermò e si voltò per baciarmi. Mi sono mancate queste labbra, così dolci da baciare, da amare. Quelle labbra che sanno solo di lui. Poco dopo chiese accesso alla mia bocca e accettai senza pensarci un secondo e in pochi attimi mi lasciai esplorare dalla sua lingua come se fosse la prima volta.
Mi stringeva così forte che mi sembrava di stare per soffocare ma non avrei mai voluto staccarmi da lui. La sua bocca passò a baciare il mio collo mentre mi spingeva contro il muro. Mi ritrovai intrappolata tra il muro e il suo corpo perfetto mentre mi baciava e succhiava il collo.
Gemetti quando trovò il mio punto debole così, per torturarmi, continuò a baciare e succhiare quel punto.
“Mi fai il solletico” dissi ansimando. Si fermò e mi guardò
“Avevi detto che non lo soffri” rispose sorridendo.
“Solo in quel punto” dissi e lui ricominciò a baciarmi, proprio in quel punto. Allungai il collo per facilitargli l’accesso e sussurrai al suo orecchio
“Non sai quanto mi sei mancato”
“Anche tu piccola. Anche tu” disse riprendendo a baciarmi le labbra. Piano mi morse il labbro inferiore, misi le mie mani nei suoi capelli mentre le sue si spostarono dai miei fianchi alla mia schiena abbassando la cerniera del mio vestito.
“Ti voglio piccola” mi sussurrò all’orecchio sensualmente mentre cercava ancora il mio punto debole. Cominciammo a camminare verso il letto senza mai staccarci.
“Anche io” risposi baciandogli il collo mentre gli sfilai la maglietta.
Dopo pochi minuti lui fu dentro di me e lo amai come non lo avevo mai amato prima d’ora.
 
Eravamo abbracciati, sotto le coperte. La mia testa appoggiata sul suo petto mentre lui mi accarezzava la schiena nuda. Quanto lo amo.
“Buon Natale amore mio” disse baciandomi la fronte.
“Buon Natale anche a te” riposi mentre alzavo la testa per guardarlo e baciarlo.
“Tu lo sai che ore sono, vero?” disse ridendo.
“Ehm…no”
“Sono le quattro”
“Abbiamo battuto il nostro record” dissi e lui rise.
“Devo dirti una cosa piccola”
“Cosa?”
“Ti amo”
Ha detto ti amo a me. Questo è il Natale più bello della mia vita.
“E’ la prima volta che me lo dici” risposi guardandolo con gli occhi lucidi.
“E’ la prima volta che lo dico, ma ti amo tanto” rispose. E lo baciai con passione. Poi lo abbracciai di nuovo.
“Non ti ho fatto un regalo per Natale” gli dissi tristemente.
“Sì che me l’hai fatto, sei qui adesso. Con me”
“Vorrei rimanere così per sempre”
“Possiamo farlo se lo vuoi”
“Sarebbe bello”
“Aspetta qui, devo prendere una cosa”
“Ok” dissi tristemente lasciandolo andare. Guardai il mio telefono, un sacco di messaggi. Non risponderò adesso che sono con lui. Dio, quanto mi è mancato.
“Zayn?” lo chiamai.
“Cosa?” rispose.
“Muoviti, fa freddo qui da sola!” lo sentii ridere e tornò subito dopo.
“Cos’hai dietro la schiena?” gli chiesi.
“E’ una sorpresa” disse sorridendo.
Lo guardai alzando un sopracciglio per farmi dire qualcosa in più, ma niente.
“Dimmelo” dissi ridendo seduta sul letto mentre mi coprivo con il lenzuolo.
“Tieni” e mi mostrò la mano vuota.
“Zayn!”
“Ti faccio vedere solo se mi dai un bacio” sorrisi e lo baciai.
“Adesso fammi vedere” dissi ridendo. Lui fece di no con la testa.
“Perché? Ti vergogni?”
“No” disse ridendo. Lo guardai con gli occhi dolci e poi mi disse
“E’ una cosa importante per me perché tu sei importante. L’ho comprata a Venezia, ho passato ore in questo negozio. Avevo organizzato un giorno meraviglioso e un occasione speciale per darti questo regalo ma quel giorno, mi sono svegliato e tu non c’eri più” disse guardandomi dritta negli occhi.
“Quindi, spero che per te possa essere un bel regalo di Natale” disse dandomi una scatoletta. Lo baciai prima di aprirla.
“Oddio Zayn” dissi con le lacrime agli occhi.
Era una collana con la lettera Z in corsivo. Non era una collana come tutte le altre, aveva qualcosa di speciale. Mi soffermai su un simbolo all’interno della lettera.
“L’ho fatta fare apposta. So quanto sia importante per te il simbolo dell’infinito. Non volevo che tu rinunciassi a quella che porti sempre ora per mettere la mia. Così, ho messo le due cose insieme” mi spiegò.
“Oh, Zayn. Io non so cosa dire” dissi con le lacrime agli occhi e in poche parole, gli saltai addosso.
E lo amai, ancora.

 
 
 

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Capitolo 21
*** Back home ***


Mi svegliai al mattino con dei baci sul collo, quelli che mi mancavano tanto.
“Mmh, mi mancava svegliarmi così”
“Lo so, mi mancava svegliarti così”
Lo baciai e lo abbracciai appoggiando la mia testa sul suo petto. Con la mia mano lo accarezzai toccando i suoi addominali perfetti. Decisi di prenderlo un po’ in giro.
“Cosa fai per tenere in allenamento questi mattoni?” gli chiesi toccando con un dito i suoi addominali.
“Mah…” rispose sogghignando. Accidenti, mi sa che ha capito il mio gioco.
“Dimmelo, voglio sapere”
“Potresti essere troppo piccola per sapere, piccola” disse sorridendo. Mi alzai su un gomito per guardarlo.
“Ah sì?”
“Sì” disse lui ridendo.
“Come vuoi…la pagherai prima o poi, ragazzo cattivo” riposi sorridendo falsamente.
“Zayn?”
“Mmh?”
“Mi dispiace per tutto quello che ho detto ieri sera, ero un po’ arrabbiata”
“Stai tranquilla, ti capisco. Non importa” e mi baciò.
“Allora…”disse.
“Allora cosa?”
“Non eri vergine quando l’abbiamo fatto per la prima volta”
“Zayn!!”
“Cosa?”
“Da dove cavolo ti escono queste domande?”
“Beh, è una domanda importante!”
“Ma tanto non lo conosci”
“Io sono Zayn Malik, conosco tutti” io cominciai a ridere.
“Non credo proprio. Comunque non te lo dico, è una cosa mia”
“Ma io lo voglio sapere”
“No! Se te lo chiedessi io, risponderesti?”
“Tanto non la conosci”
“Il mondo è piccolo!”
“Mi serve saperlo, adesso che stiamo insieme” lo guardai.
“Noi non…non abbiamo mai definito il nostro rapporto”
“Lo stiamo facendo adesso. Io ti amo e voglio stare con te. Tu lo vuoi?”
Ti prego Marta no. Non pensare. No, non pensare. Ma adesso ci sto pensando. Cazzo.
“Sì” lui sorrise e mi baciò appassionatamente. Il mio telefono squillò.
“Pronto? Ah ciao mamma. Sì sono viva, si sono ancora con lui. Ehm, non lo so. Aspetta, glielo chiedo…”
“Mamma vuole sapere se vuoi venire a pranzo da noi, tranquillo Vittoria non c’è” gli dissi.
“Allora sì” disse ridendo mentre mi baciava la fronte.
“Ma? Sei ancora lì? Ma? Zayn ha detto di sì, a che ora dobbiamo essere lì? Ok, ci vediamo tra un po’. Ciao” e riattaccai.
“A che ora dobbiamo essere lì?” chiese Zayn.
“Verso l’una”
“Allora dobbiamo sbrigarci, è mezzogiorno e un quarto”
“Va bene, mi faccio una doccia”
 
“Ciao mamma! Buon Natale!” le dissi abbracciandola.
“Buon Natale anche a te cara” rispose.
“Buongiorno signora, buon Natale” disse Zayn in inglese.
“Anche a te Zayn, buon Natale!” ripose mamma in inglese.
“Tua mamma parla inglese?” mi chiese.
“Un pochino”
“E tuo papà?”
“No, mio papà no”
Pranzammo insieme ridendo e scherzando. I miei genitori insegnarono a Zayn qualche frase in italiano. E’ stato divertente.
“Accidenti…mi sono già dimenticato tutto” disse ridendo dopo un po’ di minuti.
“L’italiano è difficile”
“Sì, molto. Senti Marta, devo dirti una cosa…” disse mentre eravamo abbracciati sul divano.
“Cosa?”
“Io devo tornare in Inghilterra” il mio cuore smise di battere e piano le lacrime si formarono nei miei occhi. No non puoi lasciarmi, non adesso…
“No, ti prego non andare”
“Devo. I ragazzi mi hanno scritto ieri dicendomi che hanno già iniziato a registrare per il nuovo album e servo anch’io. Ci vedremo ancora, piccola. Te lo prometto”
“Quando devi partire?”
Non rispose e abbassò lo sguardo.
“Zayn?”
“Adesso”
“Adesso? Ma è il giorno di Natale!” dissi piangendo.
“Lo so. Il jet è già all’aeroporto. Devo andare”
“Posso accompagnarti fino all’aeroporto?”
“Certo amore” lo baciai e subito dopo ci alzammo dal divano avviandoci verso la cucina.
“Arrivederci signora, è stato un piacere conoscerla” disse Zayn  stringendo la mano di mia mamma.
“Anche per me, spero di rivederti presto”
“Grazie, anch’io” rispose poi si voltò verso papà.
“Arrivederci signore” disse.
“Ciao Zayn, mi raccomando con mia figlia. Se la fai soffrire sappi che ho un po’ di fucili in garage. E non ho paura di usarli” disse a Zayn.
Lui mi guardò e io tradussi sorridendo, Zayn spalancò gli occhi ma rispose
“Non si preoccupi, non succederà mai”
Detto questo uscimmo di casa e salimmo sulla macchina che ci avrebbe portato all’aeroporto. Strinsi la mano di Zayn molto forte. Non voglio che se ne vada ma lo devo accettare.
Arrivammo all’aeroporto ed entrammo da un’entrata secondaria in modo da evitare tutte le fan.
“Il jet è pronto Zayn. Possiamo andare” disse una delle guardie del corpo. Zayn annuii e mi abbracciò stringendomi forte.
“Quando ci rivedremo ancora?” chiesi.
“Presto piccola, te lo prometto” ripose.
“Ti chiamerò ogni volta che posso, ci vedremo su skype. Quando non mi sarà possibile chiamarti, non ti preoccupare, ti scriverò” aggiunse poi mentre una lacrima gli rigava il volto.
Annuii e lo baciai con passione.
“Zayn andiamo” disse lo stesso uomo di prima. Lo prese per un braccio e lo allontanò da me.
“Mi mancherai” gli dissi.
“Ti amo Marta. Sei tutta la mia vita” disse asciugandosi le lacrime mentre si avvicinava al gate.
Mi emozionai alle sue parole, non credevo fosse possibile innamorarsi così tanto da star male. Lo amo e non gliel’ho mai detto.
“Ti amo anch’io” dissi tra me e me vedendo il portellone del jet chiudersi. Dopo pochi minuti volò via da me e chissà quando lo avrei rivisto ancora.

ZAYN’S POV

Entrai nel jet e presi posto. Guardai fuori dal finestrino con a speranza di vederla ancora ma non ci riuscii.
La amo così tanto e questa volta sono riuscito a dirglielo. Lei è tutta la mia vita adesso, è la persona per cui vivo.
Non la lascerò mai e questa è una promessa che faccio a me stesso. Subito dopo il jet si mosse e in pochi minuti volai via. Via da lei, dal mio amore.
“Ci rivedremo presto amore, lo giuro” dissi tra me e me prima di addormentarmi.

 

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Capitolo 22
*** Exams ***


Sono già passati sei mesi da quando Zayn è tornato in Inghilterra. Mi manca così tanto. Purtroppo non ci sentiamo spesso, ma ogni volta che sento la sua voce al telefono, o vedo il suo bellissimo viso su Skype il mio amore per lui rinasce ancora più forte di prima.
Mi basta anche solo ricevere un suo messaggio per sentire quelle bellissime farfalle nello stomaco.
I miei genitori hanno mantenuto il segreto, nessuno sa di me e lui. Per mia sorella è stato un po’ più difficile ma ci è riuscita a non dirlo a nessuno, neanche alla sua migliore amica. A volte mi parla di lui e della band come se non sapesse che io e Zayn stiamo insieme ma spesso evita il discorso generale “One Direction”. Lo fa perché sa che mi manca da morire e pensare a lui, beh la cosa non mi fa stare meglio.
Sono passati sei mesi e lo amo ancora di più. Ricordo ancora le sue parole che mi scaldano il cuore tutti i giorni e mi danno la forza di vivere giorno per giorno.
Domani inizio con gli esami di maturità e sinceramente, non sono molto preparata.
In questo periodo sono in depressione, ieri sera Zayn mi ha telefonato dicendomi che tra qualche giorno partiranno per un world tour e staranno via 10 mesi. Non verranno in Europa questa volta, quindi significa che la speranza di vederlo quest’estate è totalmente svanita. 
“Marta?” mamma chiese entrando in camera mia.
“Mmh?”
“Non dovresti studiare? Domani hai la prima prova, lo so che sarà solo un tema però…”
“Mamma non ce la faccio”
“Non ce la fai a studiare?”
“No, sono troppo stanca. Ho la testa che mi scoppia”
“E’ per Zayn?”
“Sì, cioè no. Io….non lo so. Forse”
“Cosa è successo?”
“Mi manca mamma. Mi manca da morire”
“Sono passati sei mesi Marta. Non posso credere che sei ancora così innamorata di lui”
“Lo sono invece. Penso sempre a lui, io non mi sono mai sentita così”
“Lo immagino. Le relazioni a distanza sono difficili ma mi sembra che voi due ve la caviate bene”
“Vorrei solo rivederlo. Mi darebbe la forza per andare avanti e magari fare una bella maturità”
“Ce la farai, lui sarà sempre con te se quello che prova è tanto grande quanto quello che provi tu”
“Lo so ma mi ha telefonato ieri sera…”
“Oh oh. Quella faccia non mi piace molto”
“Parte per un tour del mondo con il resto della band dopodomani. Starà via 10 mesi”
“Mi dispiace”
“Non verrà in Europa. Significa che non lo vedrò più, io non ce la faccio”
“Sarai forte come lo sarà lui. Credi che per lui sia tanto facile?”
“Io…io non lo so. Non ci ho mai pensato”
“Pensaci allora. Una coppia è formata da due persone, sei stai male tu sta male lui”
“Ti voglio bene mamma, mi fai sempre stare meglio”
“Anche io te ne voglio. Ora studia forza, ultimo sforzo” disse ridendo.
“Uffa, d’accordo” risposi alzandomi da letto mentre aprivo il libro di letteratura sulla scrivania. Appena mi sedetti il mio cellulare vibrò. Un messaggio da Zayn. Sorrisi e lessi il messaggio.
“Mi manca metà di me”
“Mi manchi anche tu da morire”
“Ho voglia di vederti piccola”
“Anche io Zayn ma è impossibile”
“Potrei prendere il jet e venire da te domani. Arriverei verso il tardo pomeriggio. Potrei passare la notte con te e ripartire presto”
“Tu sei pazzo”
“Sono pazzo di te amore e farei qualsiasi cosa per stringerti anche solo un minuto”
“Domani ho il primo esame scritto”
“Oh, su cosa?”
“Beh tutto quello che so è che è un tema in italiano. Le tracce ovviamente non le conosco. Devo essere preparata su tutto il programma di quest’anno”
“Ah accidenti. Se fosse stato in inglese avrei potuto aiutarti”
“Sono vietati i cellulari in sede d’esame”
“Vorrà dire che comunicherò con te con il pensiero”
“Awww mi manchi”
“Anche tu piccola. Sei sicura che non vuoi che venga lì domani? Potremmo passare solo la notte insieme”
“Zayn sei molto carino ma dovrò studiare tutto il tempo. Non vorrei trascurati”
“Sarei io una distrazione per te. Non voglio che tu prenda un brutto voto per causa mia”
“Mi dispiace tanto anche se vorrei davvero che tu fossi qui. Mi sentirei meglio averti a fianco”
“Vorrei essere lì anch’io…ora devo andare a fare le prove. Così ti lascio studiare”
“Va bene. Salutami i quattro pazzi anche se non li conosco”
“Hahah va bene. Ti chiamo stasera amore. Ciao piccola, ti amo”
“Va bene, a dopo. Buone prove”
Perché non riesco mai a dirglielo? Perché non gli dico ti amo? Lo so che ho promesso a me stessa di dirglielo guardandolo negli occhi ma a volte mi chiedo se riuscirò a vederlo ancora….
E’ passata una settimana e metà degli esami sono andati. Da domani cominciano gli orali e io per fortuna sarò interrogata tra due giorni. Non so se sarei sopravvissuta ad aspettare fino agli ultimi giorni.
Zayn non l’ho sentito mai questa settimana, solo qualche messaggio alla mattina di in bocca al lupo. Mi aveva detto che non voleva distrarmi con lo studio e beh, non l’ha fatto. Mi ha scritto la settimana scorsa dicendomi che era arrivato a S. Francisco ossia la prima tappa del tour. Vorrei essere con lui…
 
“Yeeeeee Marta hai finito!!” sentii urlare i miei genitori quando entrai in casa.
“Ah oddio non ce la facevo più! Oggi ho ufficialmente chiuso con le superiori. Sono così contenta” dissi sdraiandomi sul divano.
“Adesso bisogna solo vedere i risultati” disse mamma porgendomi un bicchiere di vino bianco per festeggiare. Era una tradizione di famiglia.
Un bicchiere di vino bianco per un occasione importante.
“Beh, mi hanno mostrato gli scritti, sono andati molto bene. Inglese soprattutto” riposi sorridendo.
“Direi! Almeno quello” rispose papà sorridendo.
“Zayn sarà orgoglioso di me!” dissi ridendo.
“Ehm…a proposito di Zayn…” disse mamma appoggiando il bicchiere sul tavolo.
“Cosa?” riposi.
“L’hai sentito ultimamente?”
“Prima che iniziassero gli scritti. Aveva detto che non voleva distrarmi, dopo lo chiamo”
“Ti abbiamo fatto un regalo, io e papà. E si sono aggiunti i nonni e gli zii. In parte anche Vittoria ha contribuito”
“Che cos’è?”
“Regalo di maturità! Io e papà volevamo che fosse una cosa speciale”
“Ehm, ok!” dissi ridendo un po’ confusa.
“E cos’è che è costato così tanto per unire tutte le forze della famiglia?” chiesi ridendo.
Mamma mi passò due buste e aprii la prima. Presi in mano il foglio e lessi
“Per la nostra Marta,
questo è un regalo importante. Ormai sei diventata una donna, hai una famiglia che ti vuole bene, hai un ragazzo che ti ama più della sua stessa vita e  hai appena chiuso il capitolo superiori e tra poco ne aprirai un altro chiamato università.
Prima di parlare di università però hai bisogno di una vacanza, e questa sarà un po’ speciale.
Goditi questo regalo.
Con tutto il nostro amore e affetto,
mamma e papà, sistah, nonno e nonna, zio, zia, cuginetta e zio”
“Grazie per qualunque sia il regalo” risposi sorridendo.
“Forza, apri la seconda busta” disse papà.
La aprii e tirai fuori un biglietto. Lessi con attenzione.
“Oddio. E’ un biglietto aereo” dissi scioccata.
“Destinazione?” chiese mamma.
“America, Chicago. Oddio mi fate tornare in America!” dissi con le lacrime agli occhi.
“Sì, ma non andrai in Iowa” rispose mamma.
“Come no?” chiesi confusa.
“Manca una parte” disse indicando la busta. La aprii meglio e tira i fuori un altro biglietto.
“Oddio” dissi cominciando a piangere.
“Oh mamma non ci posso credere” dissi abbracciandoli.
“Cosa mi sono persa?” chiese mia sorella entrando in salotto.
“Abbiamo dato a tua sorella il regalo per la sua maturità” ripose papà.
“E non mi avete chiamato per assistere? Che razza di famiglia….” disse ridendo.
“Allora dove vai? Questo è un biglietto aereo” mi chiese Vittoria.
“Vado in America, a Chicago” risposi.
“E?” dissero mamma e papà in coro.
“E finalmente rivedrò Zayn. Ho il biglietto per un loro concerto” dissi saltellando in giro per la felicità. Sembravo una bambina a cui è appena stato comprato il gelato, ah ma chi se ne frega!! Finalmente rivedrò il mio amore.
“Cosa? Tu vai a vedere i One Direction? Senza di me?” chiese mia sorella.
“Vittoria, le abbiamo comprato il biglietto in modo che riveda Zayn. Ormai non si vedono quasi da un anno” disse mamma.
“Non è un anno, sono quasi sette mesi. E comunque non è giusto, sono io la fan! Non lei” rispose Vittoria quasi arrabbiata.
“Hai ragione ma Marta è più grande di te e lei sta con Zayn” rispose papà.
“Oh d’accordo, però la prossima volta promettimi che mi porterai con te” disse quasi pregandomi.
“Va bene” risposi abbracciandola.
“Ma come farò dopo il concerto? Tornerò a casa?”
“C’è per caso un biglietto di ritorno?” chiese mamma sorridendo.
“Ehm…no” risposi.
“Cosa vuol dire? Che rimarrò con lui?” chiesi sorridendo.
“Beh, questa era l’idea” rispose papà.
“Oddio, oddio grazie” dissi abbracciandoli.
“Quando parto?” chiesi guardando il biglietto.
“Ehm…ti conviene muoverti. Parti domani mattina” rispose mamma.
Oh oh.

 
 

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Capitolo 23
*** The concert ***


“Ciao! Grazie per questo regalo, vi chiamo quando arrivo” dissi salutando i miei genitori e mia sorella mentre camminavo attraverso il gate.
Avrò  più o meno 12 o 13 ore di viaggio da fare prima di arrivare a Chicago. Ancora non ci posso credere che rivedrò Zayn, non vedo l’ora.

ZAYN’S POV

“Hey Zayn, tutto bene?” mi chiese Harry.
Eravamo seduti sul nostro solito pulmino, stasera ci sarà un altro concerto e stiamo andando sul posto per una prova generale.
“Sì, tutto ok” mentii. Mi manca Marta, non ce la faccio senza di lei.
“Zayn, sappiamo quando menti. Ci conosciamo troppo bene” disse Liam.
“Ragazzi non ce la faccio” risposi.
“Intendi senza di lei?” chiese Louis. Annuii.
“Andrà tutto bene vedrai. Vi rivedrete presto” disse Niall.
“Almeno adesso state insieme” rispose Harry.
“Avete ragione, solo che mi manca così tanto” risposi tristemente.
“Lo possiamo immaginare” rispose Louis.
“Sto male se lei non c’è” dissi e nessuno rispose. Non si sa mai che cosa dire in questi casi.

MARTA’S POV

Sono le sei di pomeriggio a Chicago e sono appena arrivata in hotel. Non ci credo che tra due ore inizierà il concerto.
“Oddio. E io poi come lo trovo?” chiesi a me stessa a voce alta.
Boh, mi farò venire in mente qualcosa. Sono così stanca, maledetto jet lag.
 
“Ehm, allo stadio dove si terrà il concerto dei One Direction per favore” dissi al tassista.
Arrivai dopo 15 minuti e mi misi in fila per entrare. C’erano miliardi di persone che già urlavano “One Direction” o il nome dei 5 ragazzi. Ci misi quasi mezz’ora prima di entrare.
“Non ci credo che la ragazza di uno dei cantanti deve fare tutta sta fila” mormorai ridendo tra me e me.
Mostrai il biglietto ad una delle persone addette e salii le scale per prendere posto. C’era già una grande confusione, queste fan sono proprio fuori di testa.
Trovai il mio posto e mi sedetti. Arrivarono due ragazzine di fianco a me con tatuaggi finti sulla faccia, scritte, magliette, bandane eccetera.
E io che non sono mai stata una fan…mi accorsi che una delle due ragazze aveva un tatuaggio sulla bocca. Oddio, la faccia di Zayn. Non ci posso credere.
Cominciai a ridere da sola e un po’ mi vergognai ma non potevo farci niente. Pensai a che cosa lei avrebbe detto se fosse venuta a sapere che io beh….lasciamo stare. Smisi di ridere quando mi arrivò un messaggio.
“Il concerto sta per iniziare piccola. Mi manchi così tanto che non puoi neanche immaginare. Questo tour è una merda perché non potrò vederti mai. Lascerei tutto per averti. Ti chiamo quando finisco. Ti amo amore mio” lessi da parte di Zayn.
“Anche tu mi manchi da morire. Aspetterò una tua telefonata, troveremo un modo per vederci…” feci in tempo a rispondere che si abbassarono le luci.
Tutti cominciarono ad urlare e io non vedevo l’ora di vederlo, avevo il cuore in gola.
Cominciarono a suonare Midnight Memories e poi entrarono loro cantando. Lo vidi immediatamente, sembrava così diverso.
Non lo avevo mai visto cantare sul palco da quando stavamo insieme, era una cosa diversa guardarlo da “fan” che come sua ragazza. Il concerto proseguì benissimo, mi stavo divertendo molto e non credevo ancora che io fossi solo a pochi metri da lui.
“E lui non sa niente” dissi tra me e me.
Dopo aver cantato Happily, Zayn disse
“La prossima canzone è Little Things…”
Oh mamma….
“Lo so che sembra strano detto da me ma vorrei dedicare questa canzone ad una persona molto importante per me. Qualcuno che mi ha aiutato a ritrovare me stesso e a capire chi voglio essere. Questa canzone è per te, ti amo piccola” disse prima di iniziare a cantare.
Avevo le lacrime agli occhi, mi ha dedicato una canzone dolcissima davanti a tutti dicendo poi “ti amo piccola” non vedo l’ora di abbracciarlo dopo. A proposito, devo ancora trovare il modo per andare da lui…
Il concerto si concluse con Best Song Ever, adoro questa canzone. Dopo gli applausi finali le fan cominciarono a piangere.
“Se voi foste al posto mio…” dissi tra me e me mentre mi alzavo e prendevo la mia borsa.
Adesso devo solo trovare il modo di andare nel backstage e rivedere il mio amore.

ZAYN’S POV

“Uuh ragazzi, che concerto!” urlò Harry nel backstage. Prima che cali l’adrenalina ci vuole un po’.
“Era perfetto” rispose Niall.
“Mi sono divertito con le tue facce Louis” disse Liam ridendo mentre Louis ne faceva altre.
Stavamo andando verso i nostri camerini. Di solito, quando alloggiamo in hotel, rimaniamo nel backstage per un po’ prima di essere accompagnati in hotel. Così lasciamo che la città si sgombri e che le fan vadano via.
Entrammo nel camerino ridendo e scherzando, di solito facciamo un incontro subito dopo il concerto con Paul per vedere cosa non andava bene e cosa invece era perfetta durante il concerto, in modo da migliorarci per la prossima volta.
Mi sedetti sul divano abbastanza stanco.
“Questi concerti mi distruggono” mi lamentai.
“A chi lo dici Zayn” rispose Liam sdraiandosi per terra.
“La devo chiamare” dissi tirando fuori il telefono dalla tasca.
“Il numero da lei chiamato è irraggiungibile” ripose la segreteria.
“Accidenti…” dissi tra me e me.

MARTA’S POV

Se vedessi una delle guardie che c’era all’aeroporto magari mi potrebbe riconoscere. Ma cosa dico, dopo sette mesi?
Vidi una guardia e mi avvicinai.
“Da questa parte signorina” mi disse indicandomi l’uscita.
“Ehm no, io ho bisogno di chiederle una cosa” risposi.
“Mi dispiace, i ragazzi sono già andati via e lei non ha il backstage pass…” lo interruppi.
“Lo so che non mi crederà mai e che un sacco di altre ragazze le avranno detto questo stasera ma io sono la ragazza di Zayn” lui rise.
“E’ esatto, molte ragazze mi hanno detto questo stasera. Per favore esca”
“No per favore, ho le prove” tirai fuori il telefono e gli mostrai le foto di me e Zayn insieme.
“La prego mi deve credere. Io ho bisogno di vederlo…”
“Qual è il colore preferito di Zayn?” mi chiese. Questo cosa diavolo c’entra?
“Rosso. Il rosso è il suo colore preferito. La prego che cosa devo fare perché lei mi creda?”
“Non deve fare niente signorina, il suo nome è Marta?”
“S – sì. Ma lei come fa a saperlo?”
“Zayn non fa altro che parlare di lei” sorrisi.
“Allora mi crede” dissi sorridendo.
“Le credo da quando mi ha mostrato quella foto, Zayn l’ha appesa dappertutto” risi quando lui disse questo.
“La prego, ho bisogno di vederlo”
“Certo, venga la accompagno” disse portandomi dalla parte opposta dell’uscita. Avevo il cuore a mille, finalmente!
“Sono già andati via?” gli chiesi.
“No no sono ancora qui. Credevo che lei fosse una fan e diciamo sempre così” rispose.
“Certo, lo capisco” dissi. Ci fermammo davanti ad una porta e un altro uomo mi fermò.
“Dove crede di andare signorina, l’uscita è dall’altra parte” mi disse.
“Tranquillo Mike, è con me. E’ la ragazza di Zayn” rispose l’uomo che avevo a fianco.
“Oddio, sei Marta?” chiese questo Mike.
“Sì” risposi sorridendo.
“Oh finalmente! Zayn non smette un secondo di parlare di te. Scusa la domanda ma non potevi decidere di venire qui un po’ prima?” mi chiese mentre entravamo nel backstage.
“Ehm…sono stata un po’ impegnata” riposi.
“Ragazzi, niente fan qui dentro. I ragazzi non hanno il meet and greet stasera” altri due uomini dissero per fermarmi.
“Lei è la ragazza di Zayn” rispose il primo uomo che mi ha accompagnato.
“O Dio sia lodato! Finalmente smetterà di parlare di lei!” disse uno dei due.
“Possibile che siate tutti così felici di vedermi?” chiesi ridendo.
“Non puoi immaginare quanto. Sopportare Zayn è dura” risposero quasi in coro. Risi. Non sapevo che Zayn parlasse sempre di me.
“Ehm…perché ho quattro uomini così grossi che mi seguono?” chiesi un po’ imbarazzata.
“Non vogliamo che ti succeda niente. Devi arrivare da lui sana e salva sennò pensa che testa ci fa poi” rispose credo Mike. Cominciai a ridere e poi sentii delle voci ridere.
“Avete sentito?” chiesi.
“Sì sono loro, stanno andando in camerino” mi rispose uno dei quattro.
“Posso andare?” chiesi sorridendo.
“Va bene, il corridoio è molto lungo. Vai sempre dritta fino a quando…beh finchè non te li trovi davanti” ripose uno.
“D’accordo, grazie” dissi sorridendo mentre iniziai quasi a correre.
“Avverto Johnny che è con loro che c’è una fan impazzita che sta correndo verso di loro” disse uno dei quattro.
Io sorrisi ed iniziai a correre con il più grande sorriso stampato sul viso.

 
 
 

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Capitolo 24
*** Meet One Direction ***



ZAYN’S POV

Riprovai a telefonarle ma i suo telefono era ancora irraggiungibile. E se le è successo qualcosa? No. No, magari è solo spento o è in un posto dove non c’è campo.
“Ragazzi attenzione, Kyle mi ha detto che c’è una fan impazzita che sta correndo verso di noi” disse Johnny.
“Oh che cavolo” rispose Harry.
Ero dietro ai ragazzi intento a scrivere un messaggio a Marta quando sentii Niall
“Oh oh”
Alzai lo sguardo. Non ci credo.

MARTA’S POV

Sentii qualcuno dire “Oh oh”
Ormai avevo smesso di correre, li sentivo vicini a me. Svoltai l’angolo e me li trovai a pochissimi metri di distanza. Vidi Zayn alzare la testa così sorrisi e gli corsi incontro.
“Babeee!” urlai mentre gli saltavo in braccio ridendo.
“Mi sei mancato da morire” gli dissi abbracciandolo forte.
“Anche tu amore mio” mi rispose. Lo guardai negli occhi e lo baciai con passione ancora tra le sue braccia. Poi mi mise giù e mi accorsi che eravamo solo noi due.
“Non ti preoccupare, spariscono sempre quando si tratta di lasciare due persone in pace” disse ridendo poi mi abbracciò ancora.
“Non ci posso credere! Cosa ci fai qui?” mi chiese e poi mi baciò. Non ne avrò mai abbastanza.
“Beh, ho finito con gli esami e mi mancavi da morire. Così i miei genitori mi hanno regalato il biglietto aereo e il biglietto per il tuo concerto” spiegai sempre tra le sue braccia.
“Hai pagato il biglietto? Potevi dirmelo e lo avresti avuto gratis” disse un po’ arrabbiato.
“Sì ma non sarebbe più stata una sorpresa” gli dissi per poi baciarlo.
“La sorpresa più bella del mondo” disse baciandomi di nuovo.
“Vieni, ti faccio conoscere i quattro pazzi” disse mettendomi un braccio intorno alla vita mentre apriva la porta.
Subito vidi quattro ragazzi alzarsi in piedi e venirmi incontro sorridendo.
“Ehm, te li presento lo stesso anche se magari li conosci già” mi disse guardandomi.
“Zayn, io non li conosco” sussurrai in modo che solo lui sentisse e mi sorrise.
“Lui è Liam, papà gruppo” disse Zayn.
“E’ un piacere conoscerti” disse Liam stringendomi la mano.
“Anche per me” risposi sorridendo.
“Lui invece è Niall, lui è…il mangione” disse Zayn facendo ridere tutti.
“Hey, non rovinarmi la reputazione. Piacere comunque” disse sorridendomi.
“Piacere” risposi.
“Ciao, io sono Harry…Harry il…il migliore” disse sorridendomi.
“Lui invece è Louis” disse Harry presentandomelo.
“Il clown” aggiunse Niall facendoci ridere.
“Ragazzi lei è…” Zayn si interruppe quando vide Louis inginocchiarsi.
“Ti prego Zayn…ti prego, dimmi che lei è Marta” disse quasi piagnucolando.
“E’ lei” rispose guardandomi.
“Dio esiste!” Harry e Louis si misero a correre e a urlare in giro per la stanza. Dopo pochi secondi sì unirono anche Liam e Niall.
“Credo che mi divertirò” dissi ridendo. Zayn mi guardò e mi baciò la fronte prima che andassimo a sederci sul divano.
“Beh, cosa posso dire? Grazie per questa accoglienza, vedo che siete tutti molto contenti di vedermi” dissi ridendo.
“Sì molto. Così Zayn la smetterà di parlare di te” disse Harry sorridendomi.
“Certe guardie del corpo mi hanno detto la stessa cosa” dissi guardando Zayn e sentii i ragazzi ridere.
“Sai com’è…mi mancavi” rispose per difendersi e gli sorrisi.
“Allora Marta, da dove vieni?” mi chiese Niall.
“Come se non sapessimo che viene dall’Italia, idiota” rispose Louis.
“Mi dispiace se volevo essere gentile e metterla a suo agio” rispose.
“Il fatto è Marta che sappiamo tutto di te. Dal fatto che non vivi senza cioccolata, che ti piace il colore nero, che non soffri il solletico a parte sul collo vicino all’orecchio” disse Louis mentre mi sorrideva.
Oddio. Questi sanno tutto. Zayn lo uccido.
“Non ci posso credere che gli hai detto queste cose!” gli dissi guardandolo negli occhi.
Aprì la bocca per rispondermi ma Louis parlò di nuovo
“Per non parlare dei versi strani che fai mentre siete a letto” disse ridendo.
“O mio dio Zayn!!” quasi urlai diventando viola per la vergogna.
“Cosa? Noi ci diciamo sempre tutto!” mi rispose ridendo.
“Queste non ti sembrano cose un po’ private da andare a raccontare in giro?” gli chiesi cercando di calmarmi.
“Non lo sa nessun altro, te lo assicuro” disse baciandomi la guancia.
“Bravo Louis! Poi chi è l’idiota? Non dirmi che l’hai messa a suo agio così!” disse Niall.
“Le ho detto come stanno le cose! A proposito io e Harry…” rispose Louis.
“Si lo so. Tranquillo non mi da fastidio” riposi sorridendo. Louis quindi diede un piccolo bacio a Harry prima di alzarsi dal divano.
Mi alzai per sedermi tra le gambe di Zayn quando la porta si spalancò di colpo.
“Ciao Paul” disse Niall.
“Hey ragazzi! Grande concerto” rispose Paul.
Mi alzai e quando mi vide fece cadere la sua cartellina per terra. Perché tutti hanno questa reazione quando mi vedono?
“Ti prego dimmi che sei la ragazza di Zayn” disse sorridendo.
“Ehm…sì. Piacere io sono…” dissi ma venni interrotta.
“Sì lo so chi sei. Ti chiami Marta. Zayn non smetteva di parlare di te. Fidati ti conosco già molto bene: ti piace andare a dormire con la pioggia, ti sei appena diplomata, non soffri il solletico eccetera. Evito di parlare dei versi strani che fai quando siete a letto” disse sedendosi sul divano. I ragazzi scoppiarono a ridere ma io ero scioccata.
“Giuro che questa me la paghi Malik” dissi guardandolo con gli occhi ghiacciati.
“Oh avanti! Cosa vuoi che sia?” mi chiese ridendo.
“Sanno tutti quello che faccio quando…” mi fermai coprendomi il viso con le mani.
“Marta ha ragione Zayn, dovrebbe fartela pagare” disse Harry.
“No!” rispose Zayn.
“Sì invece, ho già un’idea” risposi sorridendogli falsamente.
“E quale sarebbe?” mi chiese. Lo guardai alzando un sopracciglio per fargli capire.
“Oh no ti prego! Sono mesi che aspetto di averti, per favore” mi disse piagnucolando. Tutti stavano ridendo.
“No Zayn, basta. Caso chiuso” risposi sorridendo.
Lui fece finta di fare il muso ma si sedette per terra dietro di me e mi prese per le braccia baciandomi il collo. Quanto mi è mancato.
“Allora ragazzi, parliamo del concerto di questa sera” disse Paul e io appoggiai la testa sul petto di Zayn.
Dopo pochi minuti il sonno prese possesso del mio corpo, dei miei occhi e del mio pensiero.
“Amore stai bene?” mi chiese Zayn interrompendo il loro incontro.
“Sì sto bene. Sto solo morendo di sonno, il jet lag mi sta uccidendo” risposi sbadigliando.
“Quando sei arrivata?” chiese Liam credo. Non lo so dato che tengo difficilmente gli occhi aperti.
“Mmh, qualche ora fa” risposi.
“Poveretta, deve essere stanca morta” rispose Paul.
“Appunto. Piccola dove dormi?” mi chiese l’unica voce che riuscivo a riconoscere.
“In un hotel. Si chiama…” risposi ma venni interrotta.
“Beh non importa in quale hotel. Credo che Zayn voglia che tu resti con lui, non solo stanotte” disse Paul. Sentii Zayn annuire.
“Ragazzi mi dispiace non ce la faccio più, ho bisogno di andare a dormire. Ci vediamo domani” dissi alzandomi.
“Beh noi abbiamo quasi finito, Zayn potresti accompagnarla” disse Louis.
“Certo” disse mettendomi un braccio introno alla vita.
“Buonanotte” dissi a tutti quanti.
“Bel concerto” dissi sorridendo. MI salutarono e in pochi minuti fui seduta in macchina con Zayn vicino a me. Non aveva smesso un attimo di baciarmi il collo da quando eravamo seduti in macchina.
“Zayn basta. Rimarranno i segni” dissi ridendo.
“Meglio” rispose baciandomi. Appoggiai la testa sulla sua spalla e mi addormentai.
 
“Piccola svegliati, vieni siamo arrivati” disse Zayn svegliandomi.
“Mmh va bene” dissi scendendo dalla macchina tenendogli la mano.
Entrammo in hotel e prendemmo l’ascensore.
“Hai sempre delle guardie del corpo che ti seguono?” gli chiesi accarezzandogli il braccio tatuato.
“Sì, a volte non mi piace che mi seguano dappertutto” disse baciandomi il collo di nuovo.
L’ascensore si fermò e mi trovai davanti agli occhi due uomini alti e grossi.
“Oddio, questi fanno paura” dissi seria. Zayn rise e disse
“Lei è la mia ragazza, sta con me” e si spostarono per lasciarci passare.
“Grazie al cielo è qui!” sentii dire e non potei non sorridere. Arrivammo alla fine del corridoio e Zayn aprì la porta della sua suite.
Non credo di aver visto molto perché andai verso il letto molto velocemente per paura di addormentarmi in piedi.
“Oddio sono distrutta, sento che mi addormenterò da un momento all’altro” dissi sedendomi sul letto.
Zayn rise e mi baciò prima di prendere una maglia dalla sua valigia.
“Tieni, metti questa” disse dandomi la maglia.
“Vado in bagno a farmi una doccia, tu va pure a dormire. Non ti preoccupare” mi disse per poi baciarmi.
“D’accordo. Buona doccia” dissi mentre mi toglievo la maglietta.
“Buona notte piccola” disse prima di baciarmi ancora e chiudere la porta del bagno.
Velocemente mi spogliai e mi tolsi la collana di Zayn poi mi misi sotto le coperte e in pochi secondi mi addormentai. Poco dopo sentii una porta chiudersi e Zayn entrare nel letto. Mi abbracciò e mi sussurrò
“Ti amo” prima che si addormentasse anche lui.

 
 

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Capitolo 25
*** I'm scared ***


Mi svegliai e mi girai nel letto per abbracciare Zayn ma non c’era. Trovai invece un biglietto e una rosa. Mi alzai per leggere il foglio
“Buongiorno amore,
scusa se non ti ho svegliato con i miei baci ma stavo morendo di fame, ieri sera non ho mangiato. Sono giù a fare colazione con i ragazzi, ti aspetto.
Ti amo piccola”
Awww potrebbe essere più dolce di così? Mi alzai dal letto e mi vestii velocemente indossando una maglia di Zayn e un paio di pantaloni della tuta.
“Mamma mia, sembro una rapper con questi vestiti enormi. Mi manca solo il cappellino” dissi tra me e me uscendo dalla porta.
Arrivai di sotto e chiesi dove era la sala per la colazione. Arrivai davanti ad una porta con due uomini che erano lì in piedi a fare la guardia.
“Buongiorno” dissi sorridendo.
“Buongiorno signorina, prego la stanno aspettando” mi rispose uno dei due.
“Grazie” risposi ed entrai nella sala. Mi guardai intorno e poi vidi cinque ragazzi seduti ad un tavolo mangiare tranquillamente.

ZAYN’S POV

“Dio mio Zayn! Da quando in qua mangi così tanto a colazione?” mi chiese Liam guardando il mio piatto pieno di cibo.
“Ci hai dato dentro questa notte?” chiese Louis ridendo battendo il cinque a Niall.
“Quanto sei stupido. Si è addormentata appena si è seduta sul letto, e per la cronaca, non ho mangiato niente ieri sera dopo il concerto” risposi iniziando a mangiare.
“Mi piace Marta, credo sia perfetta per te” disse Harry.
“Lo è” risposi sorridendo.
In quel momento la vidi avvicinarsi al tavolo. E’ così bella, anche appena alzata.

MARTA’S POV

Mi avvicinai al tavolo sorridendo e Zayn subito si alzò per venirmi incontro.
“Buongiorno” gli dissi baciandolo.
“Ciao” rispose dolcemente.
“Mmh sai di qualcosa di dolce” risposi mentre lui mi baciava la fronte.
“Ciao ragazzi” salutai mentre mi sedevo vicino a Zayn.
“Ciao Marta” risposero tutti.
“Dormito bene?” mi chiese Liam.
“Come un ghiro, ero distrutta” risposi.
“Lo immagino” rispose sorridendomi.
“Hai fame?” mi chiese Zayn.
“Sì da morire, non mi ricordo se ho mangiato ieri sera”
“Non sai se hai mangiato? Come fai a dimenticarti di mangiare!?” quasi urlò Niall. Io risi.
“Beh, non lo so. Farò in modo che tu me lo ricordi allora!” risposi ridendo.
“Oh sì contaci. Zayn, mi piace questa ragazza” rispose sorridendo.
Guardai Zayn che mi sorrise e mi baciò la guancia.
“Ok, cosa vuoi ?” mi chiese poi.
“Ehm…cosa c’è da mangiare?” chiesi guardando in mezzo al tavolo.
“Tutto quello che vuoi” rispose sorridendo.
“Cioè cosa?” dissi ridendo.
“Se vuoi puoi mangiare quello che ho preso io” rispose. Guardai il suo piatto.
“Ehm…no grazie. Non so come tu faccia a mangiare quelle cose di mattina”
“Sono solo uova!”
“Appunto” dissi guardando il piatto pieno di brioches. Sussultai.
“Uuh ci sono le brioches!” dissi avvicinandomi al piatto. Rimasi delusa. Ci sono tutti i tipi possibili: crema, marmellata, vuota, integrale, alle mele ecc. Tutto tranne…
“Che fine hanno fatto quelle al cioccolato?” chiesi guardando tutti quanti.
“Lou le ha mangiate” disse Harry indicandolo.
Guardai Louis con uno sguardo abbastanza arrabbiato.
“Tutte quante? Quante erano?” chiesi in generale.
“Credo fossero tre” rispose sempre Harry. Rimasi a bocca aperta, sanno che adoro la cioccolata!
Decisi di prenderne una alla crema.
“Non mi piaci Louis, mi hai rubato la cioccolata” risposi guardandolo in maniera strana mentre mi sedevo tra lui e Zayn.
Sorrise ma non rispose.
“Niall, siccome da oggi sei il mio migliore amico, potresti assicurarti che domani mattina mi resti almeno una brioche al cioccolato?” chiesi sorridendo a Niall.
“Certo bellezza, nessun problema” rispose ridendo.
“Ti sei inserita bene nel gruppo Marta” disse Liam ridendo.
“Louis è un po’….difficile credo” aggiunse poi.
“Non credo sia difficile, bisogna solo cercare di capire il suo umorismo, che è molto….strano” risposi.
Tutti iniziarono a ridere.
“Uno a zero per te piccola” disse Zayn ridendo.
“Cosa ho detto che non andava bene?” chiesi sorridendo. Non capisco…
“Lou odia quando lo si prende in giro per il suo umorismo” rispose Niall.
“Non lo stavo prendendo in giro…” dissi guardandolo.
“Zayn, la tua ragazza non mi piace” disse Louis.
“Lo devo prendere come un commento ironico o è la verità?” gli chiesi.
“Un commento ironico, credo” rispose sorridendo.
“Bene allora” risposi.
“Tu sei la prima ragazza che incontro che non si mette a urlare perché mi hai davanti, per questo mi piaci” disse per poi bere il suo the.
“Non sono proprio una vostra fan” risposi.
“Zayn, la tua ragazza mi piace” disse sorridendo.
“Però se preferisci posso mettermi a urlare e saltarti addosso come fanno tutte quante” dissi guardandolo mentre un braccio di Zayn mi avvolse la vita.
“Non lo faresti mai” rispose.
“Davvero?” chiesi alzando un sopracciglio.
“Non la provocare Louis” disse Zayn ridendo.
“No no va bene anche se, non lo faresti mai adesso che mi conosci” rispose serio.
“Come credi Louis” dissi ridendo.
 
“Allora cosa vuoi fare oggi?” mi chiese Zayn in camera.
“Tu non devi lavorare?” gli chiesi.
“No, non oggi. Ho le prove questo pomeriggio tardi ma fino ad allora siamo tutti liberi” rispose abbracciandomi.
Lo baciai.
“Ehm…vorrei andare nel mio albergo e prendere le mie cose, poi devo telefonare ai miei genitori” risposi.
“Sono già andati a prendere le tue valigie. Dovrebbero essere qui tra poco”
“Perfetto”
“Adesso che sei qui, non ti lascio più” mi disse. Cercò di baciarmi ma mi spostai.
Glielo devo dire. Ho paura.
“Che cosa c’è?” chiese.
“Ho bisogno di parlarti”
“Va bene” disse sedendosi sul divano della suite.
“Di cosa?” chiese poi.
“Di…di noi” risposi. Mi guardò preoccupato.
“Io non ho un biglietto di ritorno. I miei avevano pensato di farmi restare un po’ con te” dissi.
“E non è una buona notizia?” mi chiese sorridendo.
“Tu vuoi che io resti?” gli chiesi un po’ preoccupata.
“Certo che voglio che resti! Lo sai che ti amo, e con te questo tour sarà il più bello della mia vita” rispose sorridendo.
“Ho paura Zayn”
“Di che cosa? Non capisco” rispose confuso.
“Ho paura di soffrire di nuovo. Essere con te era quello che desideravo, io non vedevo l’ora di vederti. Mi piacerebbe non pensare e godermi ogni attimo, vorrei essere felice ma ora che sono veramente qui con te ho paura. Ho paura che qualcuno apra la porta e mi dica che non possiamo stare insieme e che ci separino, di nuovo” spiegai mentre le lacrime scendevano lungo il mio viso.
Zayn capì immediatamente e si alzò per abbracciarmi.
“Oh piccola” disse mentre nascondevo il viso nel suo petto. Poi la porta si aprii ed entrarono i ragazzi ma nessuno di noi due si mosse.
“Non stai piangendo per me, vero?” chiese Louis avvicinandosi.
“No idiota” rispose Zayn. Si staccò leggermente da me per guardarmi negli occhi e mi asciugò le lacrime. Mi diede un dolce bacio e mi abbracciò di nuovo. Solo lui poteva consolarmi.
“Va tutto bene?” chiese Niall.
“Non molto” ripose Zayn.
“Ma cos’è successo? Possiamo fare qualcosa?” chiese Harry.
“Non credo possiate fare niente” risposi staccandomi da Zayn.
“Non capiamo” disse Louis.
Zayn mi guardò e io annuii dandogli il permesso di spiegare.
“Ha solo avuto un piccolo crollo” spiegò abbracciandomi sul divano. Mi baciò il collo.
“Il jet lag fa strani effetti” disse Louis sorridendo.
“Non è per il jet lag. Lei non vedeva l’ora di vedermi ed ora che è qui e che sa che può venire in tour con noi ha paura che management ci separi ancora” spiegò Zayn abbracciandomi ancora più forte.
“Credo che abbia ragione lei Zayn” disse Niall.
“Lo credo anch’io” rispose Zayn.
“Devo parlare con loro, sistemare la cosa una volta per tutte” disse Zayn alzandosi dal divano.
“Zayn ti prego…” dissi ma mi interruppe.
“Io ti amo Marta e ho bisogno di te, di stare con te. Sei la mia forza piccola. Sistemerò questa cosa e dopodomani ci sposteremo per un’altra tappa del tour e saremo felici perché non dovremo più preoccuparci di niente” disse prima di uscire dalla porta.
Non mi diede neanche il tempo di rispondere.
“Andrà tutto bene vedrai” mi rassicurò Harry.
“E se non dovesse essere così vi sosteremmo e vi aiuteremo a trovare un’altra soluzione” disse Liam sorridendo.
Annuii e uscii in terrazzo, non ce la faccio a sorridere adesso.

ZAYN’S POV

Marta aveva ragione. Desideravo che fosse con me e ora che è qui devo pensare che ci separeranno di nuovo. Poco ma sicuro, lo hanno già fatto.
Percorsi il corridoio dell’albergo e bussai alla porta alla mia destra. La stanza di Simon Cowell. Non viene mai con noi in tour ma questa volta farà un paio di tappe con noi. Credo che sappia già che lei è qui.
Bussai ed entrai nella sua suite.
“Zayn!” mi salutò.
“Ciao Simon” risposi.
“Prego, siediti. Cosa c’è?” mi chiese.
“Dobbiamo parlare”
“Di cosa?”
“Me e Marta” lo vidi alzarsi. Questo non è un buon segno.
“Lei è qui e verrà in tour con noi” dissi più che sicuro.
“No” rispose lui.
“Non potete permettervi di dirmi chi devo frequentare e chi no”
“Sì invece Zayn”
“E cosa vorreste fare? Separarci di nuovo? Tirare fuori la storia di Perrie? Dire a tutti che mi devo sposare quando non è così?” chiesi arrabbiandomi.
“Tu come fai a sapere del matrimonio?” rispose.
“Chi vuoi che me lo abbia detto? Non posso credere che mi abbiate fatto questo, soprattutto a lei. Neanche la conoscete e l’avete separata da me con una stupida scusa. E lei che cosa fa? Ovviamente vi crede. Non è una fan e voi giocate su questo” riposi arrabbiato.
“Non è come pensi tu Zayn”
“E com’è allora? Ho passato i mesi più brutti della mia vita senza di lei e questo lo sapete bene”
“E’ una questione di immagine. Non puoi stare con lei. Caso chiuso. La faremo partire domani sera al massimo”
“Quale immagine? Non mi interessa l’immagine che date voi a me, mi interessa quella che do io a me stesso. E lei non andrà da nessuna parte Simon, rimane con me” urlai mentre mi avvicinavo alla porta.
Non posso credere che lo vogliano fare di nuovo.
“Qui comando io Zayn, lei non è una persona famosa. Tu devi stare con qualcuno che sia alla tua altezza, Perrie era perfetta, tornerai con lei. Marta tornerà a casa e ti dimenticherai di lei” disse serio.
“Mai” risposi arrabbiato.
“Così è Zayn, lo devi accettare. Mi dispiace”
“E’ veramente quello che vuoi Simon? Spezzare il cuore a due persone? Questa volta non mi riprenderò”
“Lo devo fare Zayn. Davvero mi dispiace”
“Va bene” risposi guardandolo negli occhi.
“Sono contento che tu abbia cambiato idea” mi rispose sorridendo. Mi resta l’ultima carta da giocare.
“C’è un’ultima cosa che voglio dirti Simon” dissi.
“Sarebbe?”
Parlai e lui sbiancò.

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Capitolo 26
*** Move in with me ***


Sono passati 20 minuti, Zayn non è ancora tornato. I ragazzi non hanno smesso un secondo di camminare avanti e indietro. Mi sa che la situazione è grave, e tutto per colpa mia.
“Zayn” sentii Niall quasi urlare. Mi voltai e vidi Zayn entrare nella suite. Non ha una bella faccia.
Pensai se rientrare o se rimanere fuori. So come andrà a finire…
Presi un profondo respiro e in qualche modo trovai il coraggio di entrare in salotto.
Subito incontrai gli occhi di Zayn.
“Mi dispiace” disse immediatamente. Ecco è finita, questa volta è veramente finita. Le lacrime cominciarono a scendere giù, non potevo fermarmi.
“Lascio” aggiunse.
“Cosa?” disse Liam.
“Lascio la band. Questa volta è sicuro” disse poi.
“Ma perché? Andava tutto così bene” disse Louis quasi piangendo.
“Zayn senza di te non abbiamo più senso” rispose Niall.
“Mi dispiace ragazzi. Management non mi lascia stare con Marta e senza di lei io non ce la faccio. Questo è l’unico modo che ho per stare con lei. Simon mi ha detto che ci avrebbe separati ancora” disse mentre una lacrima gli rigò il volto.
No non può fare questo. Non può lasciare la band per me, anche se questa è la cosa più bella che potesse fare. Lasciare tutto solo per me, ma no. Non glielo posso permettere.
“Non lascerai la band per me” dissi guardandolo negli occhi.
“Se lo fai Zayn, non mi vedrai più” aggiunsi.
“Cosa? Ma io…”rispose.
“Non posso permettere che tu lasci il tuo lavoro, i tuoi amici, la musica, il successo, tutto quello che ami e che è la tua vita, per me. Non lo puoi fare, è la scelta sbagliata” dissi piangendo.
“Sei tu tutto quello che amo” rispose.
“Zayn no. Ti ho rovinato la vita, non lo vedi? Fin dall’inizio niente è andato bene. Io non sono adatta a te e questo management l’ha capito. Se sparisco dalla tua vita farò un favore a tutti quanti” dissi seria.
“Cosa stai dicendo? Tu non hai rovinato niente” chiese.
“Sì che l’ho fatto. Ho rovinato la tua reputazione e quella della band. Tutto questo è solo per colpa mia”
“Marta ti prego…”
“Zayn non siamo stati creati per restare insieme. Non ha funzionato, è stato bello ma non funziona”
“Funzionerà se staremo insieme”
“Non succederà”
“Zayn” disse Liam interrompendo la nostra discussione. Non mi ricordavo che i ragazzi stessero ascoltando.
“Lo sta facendo di nuovo, guardala. Non vedi quanto ti ama? Non lasciarla scappare” disse poi.
“Non c’è più niente da fare Liam, è finita” riposi piangendo.
“No non è finita. Noi come band non possiamo permettere che management vi separi. Di nuovo. Non possiamo sopportare di vedere Zayn in quelle condizioni. Di nuovo. E non possiamo sopportare il fatto che tu Marta, per lui, te ne andrai via. Di nuovo” disse Harry.
“Siamo una band, una famiglia. Ci consideriamo fratelli ma non lo siamo se non lavoriamo insieme. Una soluzione c’è ed è l’ultima possibilità” aggiunse.
“Senza Zayn i One Direction non sono più gli stessi. Se vogliamo che management vi accetti come coppia e che vi faccia stare insieme c’è solo una cosa da fare” disse serio.
“Prima però c’è una domanda fondamentale alla quale dovete rispondere entrambi” disse.
“Volete stare insieme?” chiese a me e Zayn.
“Sì” rispose lui guardandomi negli occhi.
“Marta?” chiese Niall.
“Sì” risposi. Zayn sorrise e si avvicinò a me. Mi abbracciò e non perse l’occasione per baciarmi.
“Bene. Questo è il piano: lasciamo tutti” disse Harry.
“Cosa?” chiesi io confusa.
“Management lavora per noi. Se la band si scioglie non avranno più una lira. Dovranno accettare l’idea di voi due insieme per forza” disse sorridendo.
“Non è una cattiva idea” rispose Niall.
“Bene, Zayn è già fuori. Io anche. Chi altro?” chiese.
“Io sono con voi” rispose Louis.
“Io anche” disse Liam.
“Niall?” chiese Harry.
“Solo se poi facciamo una festa con tanto cibo” disse e ci fece ridere tutti.
“Perfetto. Ora bisogna solo dirlo a Simon” disse Zayn.
“Andiamo noi Zayn, non preoccuparti. Resta con lei” disse Louis.
“Ma…siete sicuri che sia la cosa giusta da fare? Io – io non lo so più” dissi piangendo.
“Faremo di tutto perché voi due possiate stare insieme. Vi appartenete Marta” disse Harry.
“Non potete essere separati” aggiunse Niall.
“Grazie ragazzi. Lo apprezziamo molto” disse Zayn e i ragazzi uscirono dalla porta per andare da Simon.
 
“Marta, guardami” mi disse Zayn.
“E se loro non dovessero accettare, se qualcosa andasse storto? Io non ce la farei Zayn” dissi quasi piangendo.
“Lo so piccola. Se vogliamo stare insieme questa è l’unica soluzione”
“Lo so ma mi sembra così sbagliata”
“Lo so. Marta?” chiese guardandomi.
“Cosa?”
“Vuoi stare con me?”
“Sì” risposi sorridendo.
“Se anche dovesse andare male, se la band dovesse dividersi…ho bisogno di averti al mio fianco”
Lo guardai confusa. Non starà per…
“Che cosa vuoi dire?” chiesi.
“Verresti a vivere in Inghilterra, con me?”
“Mi stai chiedendo di trasferirmi e vivere con te?”
“Sì”
Ero scioccata, non risposi. Ad un tratto la porta si spalancò e ci voltammo entrambi.
“Come è andata?” chiese Zayn.
“Bene, gli abbiamo spiegato tutto. Abbiamo detto che voi due non potete stare lontani uno dall’altro così abbiamo dato le nostre dimissioni” spiegò Niall.
“E Simon?” chiese Zayn.
“Era furioso ma ha convocato un incontro extra con i membri del management” disse Liam.
“In parte lo abbiamo minacciato ma credo abbia funzionato” disse Louis.
“Bene, grazie ragazzi” rispose Zayn.
“Marta ti sei calmata? Non hai detto una parola, sembra che tu stia per svenire” mi chiese Harry.
“Sto bene” risposi mentendo. Non sto bene per niente. Il ragazzo che amo potrebbe perdere il suo lavoro e oltre a lui anche i suoi amici per colpa mia. Se non lascia la band non staremo insieme.
Come posso stare bene? E oltre a tutto il resto mi ha anche chiesto di andare a vivere da lui. Oddio che giornata…
“Ragazzi”
“Simon” disse Louis.
“Management ha discusso” rispose Simon. Non mi sento molto bene…
“I One Direction non possono separarsi. Avete ancora un futuro brillante insieme e non potete buttare tutto all’aria perché Zayn è innamorato. Oltre a questo, abbiamo discusso su voi due” disse indicando me e Zayn.
“Zayn quasi non faceva parte della band quando Marta non c’era più. Quindi…” disse respirando profondamente.
“Quindi?” chiese Louis.
“Può restare” disse sorridendo. I ragazzi subito saltarono dalla gioia e mi abbracciarono. Io non mi mossi neanche di un millimetro, non ci posso credere che posso restare. Quando i ragazzi si staccarono da me abbracciai Simon.
“Grazie” gli sussurrai.
Mi sorrise ed uscì dalla porta. Mi voltai e saltai in braccio a Zayn che non aveva smesso di sorridere. Lo baciai con passione e lo abbracciai forte.
“Non ci posso credere che posso restare” dissi mentre una lacrima di gioia scese sul mio viso.
“Non ci credo neanche io piccola, questo sarà il tour più bello di sempre” disse e poi mi baciò.
Poi ad un tratto si fermò e mi guardò.
“Piccola non mi hai risposto”
“A cosa devo rispondere?”
“A quello che ti avevo chiesto”
“Ehm…”
“Io credevo che volessi vivere con me” disse facendo un passo indietro.
“Non ti ho ancora risposto!” dissi ridendo.
“Non trarre conclusioni affrettate” aggiunsi.
“Allora?” mi chiese.
“Credo che ne dobbiamo parlare un po’ però…”
“Però?” chiese ansioso.
“Mi metti ansia così” dissi mentre lo abbracciavo.
“Tu mi metti ansia non rispondendo”
“E’ un passo importante Zayn”
“Ci vuoi pensare?”
Oh no. Se ci penso finisce male, lo so già. Però forse dovrei, solo un pochino…
“Forse. Possiamo pensarci insieme”
“D’accordo” rispose e poi mi baciò.

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Capitolo 27
*** Talking about the tour ***


“Zayn dovremmo dormire. Domani sera hai un concerto e poi ci spostiamo”
“Lo so ma non sono stanco”
Eravamo a letto abbracciati dopo aver…beh si capisce.
“Com’è andare in tour?” chiesi mentre gli accarezzavo il petto.
“E’ da pazzi”
“Perché?”
“Perché ci spostiamo tanto e abbiamo un concerto una sera sì e una no. A volte ne facciamo uno anche il pomeriggio e l’altro alla sera. E’ da matti”
“Però ti diverti”
“Certo che mi diverto. Spesso penso che se fossi in tour da solo mi annoierei a morte. Avrai tempo di conoscere i ragazzi”
“Mi sembrano molto simpatici” dissi guardandolo.
“Oh lo sono” disse ridendo.
“Ti vogliono molto bene. Basta pensare a quello che hanno fatto per te oggi”
“Vogliono bene anche a te piccola, ti considerano parte della famiglia adesso” disse baciandomi la fronte.
“Sono contenta di essere qui” dissi e poi lo baciai.
“Avrai un po’ di tempo per me durante questo tour?” chiesi speranzosa.
“Certo che avrò tempo per te amore. Ogni volta che arriviamo in un nuovo posto abbiamo sempre il giorno libero, ci lasciano visitare la città anche se magari ci siamo già stati”
“Per quanto tempo rimarremo in ogni città?”
“Non più di tre o quattro giorni. Dipende da quante date abbiamo”
“E dove andremo?” chiesi sorridendo.
“Non vuoi che sia una sorpresa?”
“Mmh non lo so. Non ho mai viaggiato molto, voglio essere preparata”
“Certo, allora ti piacerà”
“Dimmi dove andremo”
“Vuoi tutto l’elenco?” chiese ridendo.
“Solo quelle che per te sono le più belle”
“Se ci sei tu piccola, è tutto perfetto” rispose guardandomi negli occhi. Lo baciai.
“Sii serio adesso” dissi ridendo.
“Mmh vediamo…vuoi il nome del paese o della città?”
“E’ uguale”
“Ok allora la prima che preferisco è…l’Italia” disse ridendo.
“Zayn!”
“Cosa? E’ vero! Siete molto ospitali e poi il cibo è il numero uno”
“D’accordo”
“Poi vediamo…ci sarà Washington DC, Dallas, St Louis in Missouri, Los Angeles, Miami, San Francisco, eccetera. Ce ne sono tante tappe qui in America”
“Poi?”
“Poi Australia e Asia quindi Giappone, Singapore, Hong Kong, Indonesia…”
“Oddio davvero?”
“Sì” disse ridendo.
“Poi Sud Africa e Europa: Austria, Belgio, Danimarca, Norvegia. Svezia. Niente Italia quest’anno”
“Andrete in Sud Africa davvero?”
“Andremo piccola. Poi ritorniamo qui e alterniamo Canada con Stati Uniti”
“Oddio…”
“Già e poi andiamo a casa quindi Irlanda e Regno Unito”
“Wow, non vedo l’ora” dissi abbracciandolo.
“Per cosa? Per il tour, che tra l’altro è già iniziato, o perché vuoi venire a vivere con me?”
“Tutti e due”
“Davvero?” disse spostandosi meglio per guardarmi negli occhi.
“Beh, sì” dissi sorridendo.
“Avevi detto che ci volevi pensare, che volevi ne parlassimo”
“Voglio ancora parlarne, non è una scelta facile da prendere. Vuol dire iniziare a costruire qualcosa di molto serio”
“Lo so”
“Però non credo ci sia niente di male nel dirti che voglio venire a vivere con te” dissi sorridendo.
“Ti amo piccola” disse e poi mi baciò.
Adesso Marta. Ora o mai più…
“Ti amo anch’io” riposi senza staccargli gli occhi di dosso.
“Hai detto…”
“Lo so, non lo avevo mai detto prima” risposi sorridendo.
“Sono felice. Rendi tutto migliore Marta”
“Anche tu per me. Ha un nome questo tour?”
“Si chiama On the Road Again”
 
Mi svegliai con i suoi soliti baci sul collo. Non so che cosa farei se adesso dovessi tornare a casa.
“Cosa farai oggi piccola?” mi chiese a colazione. Oggi avevamo deciso di ordinare la colazione in camera, solo noi due.
“Posso scegliere quello che voglio fare? Mi devi spiegare queste cose” dissi ridendo.
“Beh io sono impegnato lo sai questo. Prove, interviste, servizi fotografici, greet and meet, incontri, concerti eccetera. Starai spesso da sola a meno che tu non venga sempre con me. Ma ti stancheresti lo stesso”
“Avevi detto che avresti avuto del tempo da dedicarmi” dissi tristemente.
“E’ così infatti. Tra una cosa e l’altra ho un po’ di pause. Più il giorno libero dopo essere arrivati”
“Capisco. Magari potrei assistere solo una volta a tutto quello che farai”
“Mi sembra una buona idea, così conosci il mio mondo” disse sorridendo.
“Giusto. Poi sono sicura che troverò qualcosa da fare”
“Soldi da spendere” disse ridendo.
“Non sarebbe una brutta idea” risposi ridendo.
“Zayn mi sono iscritta all’università” dissi guardandolo negli occhi.
“Quando?” mi chiese scioccato.
“La settimana scorsa, prima che arrivassi qui. Non te l’ho detto perché sei sempre così impegnato e poi abbiamo avuto qualche problemino e in parte me l’ero dimenticata” risposi tranquillamente.
“Ok, e che cosa studierai?”
“Lingue e culture moderne i primi tre anni. Voglio imparare il russo, era quello che ho sempre desiderato fare”
“Bello! Ma il russo non è difficile?”
“Lo è ma non importa”
“Quindi con il tour? Ti prego dimmi che non tornerai a casa per seguire le lezioni” chiese speranzoso.
“No” dissi ridendo.
“Ho trovato un altro modo” aggiunsi.
“Sarebbe?”
“Ho già parlato con il direttore della facoltà. Posso prendere lezioni online e seguirò alcune lezioni su Skype, quella di russo per esempio. Avrò un tutor disponibile così mentre tu sei impegnato con il tuo lavoro, io studio e non ti disturbo” risposi sorridendo.
“Mi sembra una buona idea se poi è anche quello che vuoi fare”
“Esatto e non mi perdo un tour del mondo per qualche lezione. E poi voglio stare con te anche se non ci vedremo molto”
“Mi sembra un buonissimo ragionamento” rispose ridendo.
“Staremo sempre in albergo?”
“No. Quando ci sposteremo da una città all’altra con un piccolo tragitto non useremo il jet”
“E con cosa andiamo?”
“Con il tour bus”
“Uuh divertente”
“Sono due. In uno c’è Paul con stilisti eccetera, a volte anche qualche guardia del corpo se ci stanno. Magari le nostre personali. Nell’altro ci siamo noi cinque”
“E io dove starò?”
“Ma che domanda mi fai?” chiese smettendo di mangiare.
“Hai detto che siete voi cinque così ho pensato che io s…”
“Stai con me. Con noi. I ragazzi saranno felici di avere una ragazza a bordo”
“E perché?” chiesi ridendo.
“Così puoi cucinare qualcosa” rispose ridendo.
“Ah certo. Niall sarà contento”
“I posti letti sono un po’ strani, quindi staremo stretti”
“Come mai?”
“Sono solo cinque”
“Vorrà dire che dormirò abbracciata a te oppure sul pavimento” dissi sorridendo.
“Piuttosto il divano. Ma tanto dormi con me” disse mentre si alzava. Mi baciò.
“Devo andare adesso, incontro pre - concerto”
“Ok”
“Ci vediamo per l’ora di cena” disse baciandomi.
“Va bene, troverò qualcosa da fare” e poi lui uscii dalla porta.
Mi spostai in camera da letto e cominciai a sistemare le cose nella valigia. Già che c’ero sistemai anche quella di Zayn.
“E adesso?” dissi tra me e me.
Accesi il mio Mac e lessi le mie mail. Tutte dall’università, dovevo fare alcune telefonate.
“Buongiorno professore, sono Marta. Sì la nuova matricola” risposi al telefono.
“Ehm sono in giro per il mondo a dire la verità. Mi sposto spesso” aggiunsi.
“Dove sarà la prossima settimana così le spediamo i libri?” mi chiese.
Oddio non lo so…
“Di preciso non lo so ancora, potrebbe spedirli all’università di Washington DC so che sarò lì tra poco. Magari potrei passare a prenderli lì” risposi.
“Perfetto allora, così poi potremo iniziare con le lezioni online”
“Va bene, la ringrazio professore”
“Grazie a lei signorina. Buon viaggio!”
“Grazie a presto”
Una cosa è sistemata. E adesso? Che palle. Potrei fare una passeggiata, guardare un po’ di negozi, sono a Chicago d’altra parte. Anche se l’ho già vista un po’ quando ero in America un giretto qua e là non guasta mai.
Optai per il giro fuori così mi vestii. Era una bellissima giornata e faceva caldo così indossai dei jeans chiari abbastanza leggeri, una maglietta a righe con le maniche corte e le converse. Un filo di trucco, capelli sciolti ma sempre con l’elastico dietro, borsa e decisi di prendere un piccolo golfetto nel caso avessi freddo.
Lasciai un piccolo biglietto a Zayn se dovesse tornare prima del previsto. Scrissi che ero in giro e che lo amavo.
Lo amo davvero. Fatto questo uscii dalla nostra stanza e mi avvicinai all’ascensore.
“Dove sta andando signorina?” mi chiese una guardia davanti all’ascensore.
“Vorrei uscire” risposi sorridendo.
“Mi dispiace non posso lasciarla passare”
“E perché no?”
“Il signor Malik non mi ha detto che lei voleva uscire”
“Ho deciso adesso di andare fuori”
“Mi dispiace, è per la sua sicurezza”
“Ma mi annoio qui da sola. Non posso neanche studiare perché non mi hanno ancora spedito i libri!” mi lamentai.
“Non potrebbe farmi accompagnare da qualcuno se è la mia sicurezza il problema?” chiesi.
“Questo credo sia possibile” rispose e subito parlò all’auricolare.
“Mike la aspetta di sotto, le starà accanto. Non si preoccupi non la disturberà, faccia finta che lui non ci sia” aggiunse.
“Va bene, grazie” risposi e mi fece passare per prendere l’ascensore.
Arrivai nella hall dell’albergo e mi trovai Mike davanti. Feci un piccolo salto per la paura.
“Buongiorno signorina” disse sorridendo.
“Salve, lo so che volete essere efficienti ma la prossima volta potrebbe evitare di farmi fare un infarto?” chiesi ridendo.
“Assolutamente sì signorina” rispose ridendo.
“La prego mi dia del tu. Mi chiami Marta”
“Non posso signorina mi dispiace. E’ contro il regolamento”
“D’accordo”
“Lei però mi chiami Mike per favore. Mi sento vecchio se mi da del lei” disse e io risi.
“Va bene Mike”
“Dove la devo accompagnare?”
“Niente di speciale, solo un giretto”
“Perfetto. Faccia finta che io non esista”
“Ok” dissi sorridendo e ci avviammo verso il centro di Chicago.

 

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Capitolo 28
*** I don't know you anymore ***


Rientrai in camera verso sera. Zayn era seduto sul divano a guardare la tv e i ragazzi erano con lui.
“Oddio sono distrutta” dissi sedendomi goffamente sul divano. Zayn mi baciò dolcemente e sorrise.
“Dove sei stata?” chiese Harry.
“In giro per Chicago” risposi.
“Che cosa mi hai comprato? E’? Cosa mi hai preso?”
“Niente Louis, non ti ho comprato niente” dissi sorridendo.
“Quanto sei stata via?” chiese Zayn.
“Da stamattina. Non sono mai tornata, ti avevo lasciato un biglietto..”
“Sì l’ho letto. Ti amo anch’io piccola” rispose e mi baciò.
“Oddio quel Mike mi ha fatto impazzire”
“Mike?” chiese Niall.
“Sì Mike. Zayn, la prossima volta potresti dire a tutti quanti che sono abbastanza grande per badare a me stessa e che se voglio uscire posso farlo quando voglio?”
“Va bene, ma è per la tua sicurezza piccola”
“Lo so ma non verrò assalita dalle fan visto che, per fortuna, non sanno che stiamo insieme”
“Questo è un punto a vostro favore” disse Liam sorridendo.
Risero tutti.
“Ma cosa c’entra Mike?” chiese Louis.
“Mi controllava in ogni secondo! A volte mi ha anche fatto uscire da alcuni negozi perché diceva che secondo lui la commessa era pericolosa” dissi ridendo.
“Davvero?” chiese Niall ridendo.
“Sì! Eppure mi aveva detto “fa finta che io non ci sia”” dissi imitando il tono di voce di Mike facendo ridere tutti.
“Quindi lui ti ha visto mentre provavi dei vestiti!” disse Zayn quasi arrabbiato.
“Non essere geloso” risposi accarezzandogli la guancia.
“Sì che lo sono! Quello magari ha sbirciato mentre ti toglievi la maglietta”
Cominciai a ridere.
“Marta sono serio”
“Zayn non ho neanche mai avuto il tempo di avvicinarmi ad un camerino!” dissi ridendo.
“E perché no?” chiese Louis.
“Perché Mike mi trascinava fuori prima che io mettessi gli occhi su qualcosa di carino da provare”
Risero tutti.
“Basta ti prego. Fammi andare da sola la prossima volta. Non mi servono guardie del corpo” dissi lamentandomi.
“Va bene piccola. Farò il possibile perché non ti si appiccichino addosso” rispose.
“Grazie” risposi e lo baciai.
Quella sera ci fu il concerto al quale io ho assistito da dietro le quinte. Subito dopo prendemmo il jet per spostarci nella seconda tappa.
Destinazione? Cleveland.
 
Sono già passati due mesi da quando sono andata da Zayn a Chicago. In questo mese hanno avuto un sacco di concerti e io e Zayn non abbiamo passato molto tempo insieme.
Non importa, ne ero consapevole. Sono impegnata anch’io con l’università, studio molto e sto iniziando a preparare i primi esami che darò il mese prossimo. Intanto mi prendevo anch’io il mio giorno di pausa insieme a Zayn.
Abbiamo sempre visitato la città insieme anche se con le guardie del corpo. Ho visto Detroit e Buffalo. Poi siamo andati in Canada a Montreal e Ottawa, ho visitato anche Boston. Poi siamo andati in Australia e ho visto Sydney e Melbourne.
E’ settembre e siamo ad Adelaide adesso, Australia. Wow ancora non ci credo. I ragazzi mi hanno spiegato che questo è un tour un po’ diverso le mete non sono proprio uguali ai tour precedenti. Per la prossima ci sposteremo a Osaka, Giappone.
Stasera Zayn mi ha promesso di cenare insieme ma credo che, come la scorsa settimana, annulli l’appuntamento. Infatti…
“Hey piccola? Come va in albergo tutta sola? Senti mi dispiace ma non ce la faccio stasera. Ci hanno fissato un photo shoot all’ultimo momento e non credo che tornerò in tempo per la cena. Facciamo la prossima volta! Scusa, ti amo” lessi il suo messaggio e sorrisi alla notizia che ormai ricevevo tutti i giorni.
“Non ti preoccupare, lo capisco. Buon servizio fotografico, ti amo anch’io” risposi. Ormai questo messaggio l’ho scritto troppe volte. Spesso mi chiedo se è memorizzato nel mio telefono.
Sono addirittura arrivata ad avere dei dialoghi con me stessa e ultimamente mi chiedo se ho fatto bene ad aggregarmi in questo tour. Il mio telefono cominciò a squillare e risposi.
“Hello?” chiesi in inglese.
“Hey, qui sistah. Parla italiano brutta” rispose al telefono.
“Scusa, sono abituata a rispondere in inglese. Come stai?” chiesi tristemente.
“Tutto bene. Tu dove sei adesso?” rispose con entusiasmo. Vorrei essere così felice anch’io…
“Sono a Adelaide in Australia” dissi con un tono che non esprimeva…niente.
“Cos’è sto tono?”
“Niente”
“Dimmelo”
“Non è successo niente Vittoria, tranquilla”
“E’ per l’università?”
“Macchè! Magari fosse per quello”
“Zayn?”
“Mmh…”
“Passamelo immediatamente che gliele canto”
“Non c’è….è questo il problema”
“Cosa vuol dire che non c’è?”
“Non c’è Vittoria. Non c’è. Cosa significa secondo te? Non lo vedo mai…”
“Beh siete in tour dovevi immaginarlo Marta”
“Lo so ma saranno almeno tre settimane che non dormiamo insieme perché non torna proprio per la notte”
“Mmh…”
“A volte mi chiedo se si ricorda che ci sono anch’io”
“Addirittura? Credi che lui non lo sappia? Tu sei fuori sistah”
“Cerca di capirmi! E’ difficile, credo che soffrirei di meno se fossi a casa”
“Beh tu studia così il tempo passa”
“Non posso fare solo quello! Comunque ok. Sarà meglio che vada, ho una lezione su Skype”
“Va bene, ciao. Mamma e papà ti salutano”
“Grazie li saluto anch’io”
“Ciao!” rispose mia sorella e poi riattaccai.
Come faccio a dire a Zayn tutto questo? Ha già il suo lavoro con tutti i problemi che comporta, non voglio abbia anche il mio. Cercherò di stargli vicino in modi diversi cioè…non ne ho idea.
 
E’ passato un altro mese e la situazione non è migliorata per niente, anzi. Siamo stati a Tokyo, Singapore, Thailandia e ora siamo a Hong Kong.
Le ultime tre città le ho visitate da sola. Zayn ormai non so più neanche che faccia ha. Stasera ha la sera libera e ho deciso che glielo devo dire anche se forse rovinerò tutto…
“Hey piccola! Oddio sono stanchissimo. Allora usciamo stasera?” chiese sdraiandosi sul divano.
“Come fai ad essere così?” chiesi voltandomi a guardare fuori dalla finestra.
“Così come?”
“Così contento”
“Lo sono! Oggi è stata una giornata meravigliosa! E lo sarà se usciremo più tardi”
“Non posso, devo studiare”
“Credevo che volessi vedere Hong Kong!”
“L’ho già vista Zayn, senza di te. Così come Tokyo, Singapore e la Thailandia”
“Cosa?”
“Ho visto questi posti senza di te Zayn. E questa era l’unica cosa che mi avevi promesso”
“Beh mi dispiace se sto lavorando” disse arrabbiato.
“Beh mi dispiace dirti che non sono felice” riposi arrabbiata.
“Sei triste?”
“Sì lo sono. Non ti vedo mai”
“Questo è il mio lavoro! Non posso starti attaccato tutto il giorno, ho delle cose importanti da fare” quasi urlò.
“Lo so che è il tuo lavoro! Ti avevo solo chiesto di vedere la città insieme e lo hai fatto per un po’. Lo so che hai cose importanti da fare ma credevo che anche io fossi un po’ importante…”
“Stai dicendo che non lo sei?”
Questa discussione sta prendendo una strada sbagliata…non finirà molto bene.
“Non ho detto questo. Ho detto che vorrei che tu passassi più tempo con me, tutto qui”
“Tu hai detto che non sei importante per me”
“Zayn no”
“Sì che è così” disse urlando arrabbiato.
“Va bene allora è così! Se è questo quello che vuoi sentirti dire allora ok! E’ vero, credo che io non sia importante per te. Se lo fossi mi dedicheresti almeno cinque minuti al giorno, invece non fai neanche più quello”
“Non ho il tempo!”
“Lo trovi il tempo! Non dirmi che in un giorno tu non hai neanche cinque minuti per chiamarmi o scrivermi un messaggio. Dio Zayn spesso non mi ricordo neanche che faccia hai! Ti sembra normale questo?”
“Sono molto impegnato, non ho tempo per questi discorsi….” Disse arrabbiatissimo alzandosi dal divano.
“Non sai più niente di me, non mi chiedi più niente. E’ come se non facessi più parte di te”
“E’ così” rispose uscendo mentre sbatteva la porta.
“Cosa?” chiesi tra me e me. Non può pensarlo davvero…

 

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Capitolo 29
*** Our first fight ***



ZAYN’S POV

Le ho detto davvero così?
Non mi interessa, sono troppo arrabbiato, lei mi ha fatto arrabbiare. Possibile che non capisce che non sono in vacanza?
Entrai nella camera di Harry e Louis dove c’erano anche Niall e Liam. Sbattei forte la porta e mi sedetti sul divano sbuffando.
“Cosa succede?” chiese Liam.
“Non sono affari tuoi” risposi.
“Quando rispondi così vuol dire che sei arrabbiato. Ti conosciamo bene Zayn” disse Louis.
“Abbiamo litigato”
“Chi?” chiese Harry.
“Che razza di domanda è chi?”
“Devi essere un po’ più specifico” disse Niall.
“Io e Marta. Ok? Io e Marta abbiamo litigato e no, non ne voglio parlare” risposi.
“Dovresti invece” disse Harry.
“Non ho niente da dirvi” risposi.
“Cosa è successo?” chiese Louis.
“Che cosa significa per voi “non ne voglio parlare?”” chiesi.
“Vuol dire che ne hai bisogno. Su, sputa il rospo” disse Harry.
“Perché avete litigato?” chiese Liam.
“Non lo so, non credo ci fosse una causa vera e propria” risposi.
“Cosa ha detto lei che ti ha fatto arrabbiare?” chiese Louis.
“Che non è felice”
“E perché no?” chiese Niall.
“Perché non mi vede mai”
“Beh, lo sapeva che stiamo lavorando” disse Liam.
“Gliel’ho detto anch’io. Mi ha risposto che almeno cinque minuti li trovo da passare con lei, ma io le ho risposto che non ho il tempo”
“Ha ragione lei Zayn” disse Harry.
“Come ti è venuto in mente di dirle che non hai neanche cinque minuti?” chiese Louis.
“Io…io non lo so ok?” risposi arrabbiato. Non mi stanno facendo sentire molto meglio…
“Perché non date ragione a me?” chiesi.
“Perché sei tu l’idiota che ha sbagliato! Sentiamo…cos’altro le hai detto?” chiese Liam.
“Mi ha detto che pensa che lei non faccia più parte di me” dissi alzandomi dal divano per avvicinarmi alla finestra.
“Ti prego, dimmi che non le hai detto quello che sto pensando” disse Niall.
“Le ho detto che ha ragione” dissi guardando fuori dalla finestra. Lì fuori la città è così piena di palazzi, movimento, un sacco di gente. Ma io mi sento perso.
“Ecco, appunto” disse Niall.
“Zayn sei un idiota” disse Harry.
“Questa volta non le do torto se decide di andarsene” disse Liam.
“Neanche io” risposi.
“Magari aveva bisogno di parlarti di qualcosa di importante” disse Louis.
“Tipo cosa?” chiesi.
“Non lo so, di sicuro passiamo più tempo noi quattro con lei che tu” aggiunse Louis.
“Magari voleva dirti che a casa sua è successo qualcosa” disse Louis.
“Tipo che ne so…che un suo familiare non sta bene” aggiunse.
“O che ha dei problemi con l’università. Le hai chiesto come sono andati gli ultimi esami che ha fatto?” chiese Harry.
“Oppure lei è ammalata e non sta bene” disse Niall.
“Magari è incinta” disse Liam.
Silenzio. Tutto quello che sentii fu solo silenzio. Mi voltai di colpo e sbiancai immediatamente.
“No. N – non può e – esserlo” dissi scioccato.
“Da quanto tempo voi due non…?” chiese Harry guardandomi mentre faceva delle strane facce per farmi capire.
“Non lo so. Credo sia tre settimane” balbettai ancora scioccato da quello che aveva detto Liam.
“Il periodo ci sta tutto” disse Louis.
“Se poi ha anche gli sbalzi d’umore” aggiunse Niall.
Corsi verso la porta. Perché non me lo aveva detto? Avrò un figlio…

MARTA’S POV

La porta si spalancò e mi voltai. Ancora lui.
“Hai dimenticato di aggiungere qualcos’altro?” chiesi.
“Sei incinta?” mi chiese la voce che riconoscevo anche se non avrei voluto.
“Cosa?” chiesi voltandomi.
“Sei incinta?” mi chiese di nuovo. E questa da dove gli esce?
“No” risposi.
“Non mentirmi”
“Non ti mentirei mai su una cosa così. Non lo sono” risposi seria.
“Cosa sta succedendo Zayn?” chiesi quasi preoccupata.
“Non lo so” rispose sedendosi sul divano mentre prendeva la testa nelle mani.
“Non sembra che stiamo insieme”
“Lo so”
“Cosa facciamo? Da quanto non passiamo una notte insieme? Da quanto non mi abbracci? Da quanto non mi dai un bacio Zayn?”
“Non lo so”
“Dovrei rimanere qui?”
“Non lo so”
“Se rimango le cose peggioreranno?”
“Non lo so”
“Sai dire qualcos’altro oltre a “non lo so?””
“Io…non ne ho idea”
“Zayn, aiutami. Sto cercando di trovare una soluzione”
“Lo so ma non ce la faccio adesso”
“Perché? Non mi ami più?”
“Non lo so”
Sbiancai quando sentii la sua risposta. Lo ha detto davvero? Non mi ama più. E allora io cosa sto a fare qui? Le lacrime cominciarono a bagnarmi il volto. Lui si accorse della mia reazione e cominciò ad agitarsi.
“Io non volevo dire questo” rispose cercando il mio sguardo ma trovò il vuoto.
“lo hai detto però” dissi piangendo.
“Ti prego, credimi. Non volevo farlo”
Non risposi. Non credo di avere parole adesso.
“Non so che cosa mi prende, non so che cos’ho. Io non sono felice” disse.
“Perché? Spiegati, sfogati. Se non lo fai con me con chi ne parli?” chiesi. Ma lui non rispose.
“Zayn perché non sei felice?” chiesi ancora.
“Perché ti sto perdendo e non voglio” disse mentre una lacrima gli bagnò il viso.
“Non mi perderai se lavoriamo su questo rapporto. Dobbiamo farlo insieme però, non ce la faccio da sola”
“D’accordo, prometto che mi impegnerò di più. Scusami per tutto ti prego. Scusami per quello che ti ho detto prima,  scusami per quello che non ho fatto ossia starti vicino” disse mentre le lacrime gli cadevano giù.
“Scusami anche tu, avrei dovuto parlartene prima” gli accarezzai il viso e i nostri occhi si incontrarono dopo tanto tempo.
“Ti amo piccola. Ti amerò sempre”
“Ti amo anch’io” lo abbracciai forte. Poi lo baciai e in poco tempo i nostri vestiti furono sul pavimento.
 
“Non sei incinta vero?” mi chiese ancora abbracciato a me.
“No Zayn, non lo sono” dissi ridendo.
“Mmh..”
“Vuoi avere un figlio?” gli chiesi guardandolo.
“Sì ma non adesso”
“Bene”
“Prima voglio sposarti, poi i figli”
“Sposarmi?” chiesi sorpresa. Oddio…
“Sì sposarti”
“Ma sei serio?” gli chiesi ridendo.
“Certo che sono serio! Ti amo e voglio stare con te per sempre. Abbiamo già provato a stare lontani e in quel periodo mi sentivo morire. Se tu la donna con cui voglio passare il resto della vita” disse e poi mi baciò.
“La prendo come una dichiarazione” dissi sorridendo. Avevo gli occhi lucidi però.
“Ogni volta che ti dico che ti amo è una dichiarazione. Devo solo farlo formalmente”
“Formalmente?”
“Sì, con la vera dichiarazione e l’anello”
“Non stai correndo un po’ troppo?” gli chiesi.
“No. Per niente” rispose e mi baciò appassionatamente.

 

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Capitolo 30
*** College exam ***


“Lasciami!”
“No, stai qui con me”
“Lasciami cretino! Arriverò in ritardo!”
“Non sono un cretino, e non mi interessa se arrivi in ritardo”
“Mi avrai sulla coscienza Malik”
“Mai”
“Dai lasciami!”
“No. Baciami.”
“No. Se non mi molli sveglio tutto il bus”
“I ragazzi stanno dormendo, non si sveglierebbero mai. Questo è il post concerto”
“Scommetti?”
“Scommetto. Cosa fai se vinco io?”
“Dormirò con te tutte le sere”
“Non è valido, dormiamo già insieme. Se vinco io tu rimani qui con me”
“Zayn….”
“Hai scommesso piccola”
“D’accordo, se vinco io tu mi lasci andare”
“Andata”
“Bene”
“AAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH” urlai.
Sentii dei forti rumori e sorrisi alzandomi dal piccolo letto che dividevo con Zayn nel bus.
“Cosa…cosa succede?” chiese Harry preoccupato.
“Stronza” disse Zayn sorridendo.
“Ti sei fatta male?” chiese Liam. Io cominciai a ridere.
“No, Zayn e io abbiamo fatto una scommessa” dissi mentre mi mettevo le scarpe.
“Una scommessa alle….” disse Niall guardando l’orologio.
“Alle sei di mattina? Voi siete fuori di testa, siamo andati a dormire due ore fa!” aggiunse.
“Voi siete andati a dormire due ore fa! Io alle nove stavo già dormendo” risposi alzandomi dal letto.
“Si può sapere che scommessa era?” chiese Louis interessato.
“Zayn non voleva che mi alzassi” risposi.
“E?” chiese Harry.
“Abbiamo scommesso che vi avrei svegliati. Se avesse vinto lui sarei rimasta ma ho vinto io quindi esco” risposi sogghignando. Mi avvicinai per baciare Zayn ma lui si voltò dall’altra parte.
“Come vuoi…guardalo che fa l’offeso” dissi prendendolo in giro.
“Non sono offeso”
“Sì che lo sei, se non mi dai un bacio adesso ricordati che non ne avrai per tutto il giorno”
Scese dal letto velocemente e mi baciò con passione. Sorrisi e mi staccai da lui dandogli un altro piccolo bacio e mi avviai nella piccola cucina del bus.
“La prossima volta non me la fai piccola” disse urlando mentre mi mettevo la giacca.
“Sarei andata via lo stesso” dissi ridendo.
“Oh no” rispose Zayn.
“Ho l’esame più importante oggi e tu lo sai. Non avresti avuto il coraggio di tenermi qui” dissi mentre prendevo qualcosa da mangiare e lo mettevo nella borsa.
“Scommettiamo?” urlò.
“No! Buona giornata” dissi ridendo mentre uscivo dalla porta. Mi voltai quando sentii una finestra del bus aprirsi.
“Buon esame amore. Ti amo piccola” disse Zayn affacciato alla mini finestra del tour bus.
“Grazie, ti amo anch’io” risposi ed entrai nella macchina che mi portò nell’albergo più grande della città per fare l’esame più importante della mia vita.
Sono passati alcuni mesi da quando io e Zayn abbiamo “litigato”. Ora siamo a Vancouver, Canada e il tour sta per finire. Siamo stati in alcuni paesi europei come l’Austria, il Belgio, Danimarca, Norvegia, Svezia e Finlandia.
Ormai mancano davvero poche tappe e poi andremo in Irlanda e a casa in Inghilterra. E’ strano chiamare casa l’Inghilterra.
In questi mesi Zayn ha mantenuto la sua promessa ossia quella di dedicarmi più tempo. Mi ricordo le sue parole come se fosse stato ieri.
“Ti prometto che recupererò il tempo perduto insieme” disse abbracciandomi.
“Lo so che lo farai” risposi e lo baciai.
Io e Zayn abbiamo parlato molto del mio trasferimento a casa sua. Siamo molto contenti e non vediamo l’ora.
Tornando ad oggi, oggi è appunto un giorno molto importante. Avrò l’ultimo esame prima della fine dell’anno e se prenderò il massimo dei voti potrò fare due anni in uno l’anno prossimo. I miei genitori mi hanno dato il consenso e anche Zayn e i ragazzi mi supportano. Ho studiato molto e mi sento molto preparata.
L’esame sarà su tutto l’anno, una specie di quiz su tutti i miei corsi di studio. Russo compreso. Spero davvero che vada bene, ho trascurato Zayn per studiare e un po’ mi sento in colpa.
Entrai nell’hotel e una gentile signora mi accompagnò nella piccola stanza dove si sarebbe svolto l’esame. Al centro della stanza c’era un piccolo banco con una sedia e un signore mi stava aspettando per iniziare l’esame.
Scritto e poi orale….non uscirò di qui prima di sera! Salutai e mi sedetti al banco e il signore mi diede il foglio dell’esame. Feci un respiro profondo e dissi a me stessa “ce la posso fare” prima di girare la pagina e iniziare.

ZAYN’S POV

“Allora?” chiese Harry.
“Allora cosa?” chiese Liam.
“Sto parlando con Zayn” disse Harry. Mi voltai perché non lo stavo ascoltando.
“Allora cosa?” chiesi. Lui alzò un sopracciglio per farmi capire.
“No” risposi.
“Come no?” chiese.
“No” dissi.
“Ma Zayn…”
“Harry, ho detto no”
“Sei un’idiota”
“Ah io sono l’idiota adesso!”
“Sì lo sei, io lo avrei già fatto”
“Ah sì? Quando?”
“Beh ne hai avute di occasioni”
“Sta zitto Harry”
“Di cosa parlate?” chiese Louis sedendosi vicino a Harry.
“Zayn vuole…”
“Di niente. Harry sta zitto” risposi facendolo stare zitto.
“Zayn vuole cosa?” chiese Niall.
“Lui vuo…” mi alzai di scatto e tappai la bocca a Harry.
“Chiudi la bocca Harold sennò ti stacco le palle” dissi. L’unico modo per fare stare zitto Harry era minacciarlo.
“Hey! Non minacciare il mio ragazzo” disse Louis.
“Allora digli di stare zitto” risposi serissimo.
“Ma perché Zayn? Perché non lo vuoi dire?” chiese Harry.
“Perché è una cosa mia, e poi se lo dicessi a tutti in quattro e quattr’otto lo saprebbe anche la persona che non lo deve sapere” risposi.
“E’ qualcosa di veramente personale?” chiese Liam.
“Sì” risposi velocemente ma allo stesso tempo rispose Harry e ovviamente, lui disse no.
“Harry” dissi.
“Perché fai così? E’ una cosa bellissima e sai che noi potremmo aiutarti” rispose Harry.
“Mmh..”
“Allora lo posso dire? Ti prego!!” implorò Harry.
“D’accordo ma deve rimanere qui dentro. Nessuno lo deve venire a sapere” risposi sedendomi sul divano.
“Bene. Zayn vuole…”
 
MARTA’S POV

“Piccola!” disse Zayn appena mi vide entrare nel bus. Tutti mi guardarono male.
“Cosa c’è? Ho interrotto qualcosa?” chiesi.
“No, ti stavamo aspettando, se facciamo tardi per il prossimo concerto è colpa tua” disse Harry ridendo.
“Mi dispiace se ho fatto tardi” dissi mentre il bus cominciò a muoversi.
“Non hai fatto tardi” disse Niall serissimo.
“Hai fatto tardissimo” aggiunse alzandosi dal divano.
“Pagherai per questo!!” urlò e mi corse incontro facendomi cadere per terra. Tutti cominciarono a ridere e Niall cominciò a farmi il solletico.
“Lo sai che non lo soffro” dissi ridendo a crepapelle.
“Zayn!!” urlò Niall e subito Zayn si avvicinò sorridendo. Si sedette sopra di me e si avvicinò al mio orecchio.
“No” gli dissi a voce alta mentre ridevo. Zayn mi guardò e poi si fiondò sul mio collo e mi diede un dolce bacio. Poi si alzò e mi aiutò a rimettermi in piedi.
“Zayn che cavolo! Rovini sempre tutto” disse Niall ridendo.
“Come è andato l’esame?” chiese Louis.
“Spero bene ma ho i miei dubbi” risposi sedendomi con la testa fra le mani.
“Come mai?” chiese Liam.
“Non lo so…sento di aver sbagliato qualcosa”
“E’ normale sbagliare qualcosa” rispose Harry.
“Quando dovrebbero arrivare i risultati?” chiese Zayn.
“Presto,  hanno solo il mio da correggere e poi i punti verranno sommati al voto orale”
“Andrà bene vedrai e poi festeggeremo” rispose Zayn e poi mi baciò.

 

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Capitolo 31
*** Band meeting ***



ZAYN’S POV

Ricevetti un messaggio sul gruppo “1D” in whatsapp. Ne faceva parte tutta la band.
Da Harry: Riunione della band tra cinque minuti. Urgente!!!!
Da Niall: Dove?
Da Harry: Palco. Senza microfoni.
Da Liam: Come mai questa cosa?
Da Harry: Perché sì, muovetevi. Io sono già qui.
Da Louis: Amore, non mi muovo se non mi dici il motivo per il quale io mi dovrei alzare da questo comodo divano.
Da Harry: Zayn.
Io: Io cosa? Ti prego Harry, non dirmi che è per quello che stavi per dire due giorni fa.
Da Harry: Esatto.
Io: Oddio no. Io non vengo, sono con Marta adesso.
Da Harry: Tu vieni sennò vengo a prenderti io.
Da Harry: QUESTIONE DI ASSOLUTA IMPORTANZA!!!!! MUOVETEVI LUMACHE
Da Niall: Io e Liam stiamo arrivando, che palle stai calmo!
Da Harry: Non si può stare calmi in queste occasioni.
Da Louis: Sono per strada anch’io.
Da Harry: Zayn?
Io: Che palle Harry. Arrivo, così poi non rompi più.
 
“Devo andare piccola”
“Ma come? Avevi detto che avresti avuto il pomeriggio libero prima di partire stasera” rispose tristemente. Perché sto male ogni volta che lei non è felice? Quanto la amo?
“Non ci metterò molto. Harry ha organizzato un breve incontro”
“D’accordo. Ti aspetto qui” disse sorridendo.
“Va bene” risposi e mi avvicinai per baciarla. Dio quanto la amo. Mi alzai dal prato e mi avviai verso lo stadio.
Dopo qualche minuto entrai nel backstage e vidi i ragazzi seduti in mezzo al palco.
“Eccoti! Credevo ti fossi perso!” disse Harry.
“Idiota” dissi sorridendo.
“Adesso ci puoi spiegare perché siamo qui?” chiese Louis.
“Beh Zayn deve dirci una cosa importante” rispose Harry.
Te pareva che doveva ficcare il naso negli affari miei.
“E com’è che tu lo sai già?” chiese Niall.
“Perché mi ha spiato, più o meno” risposi sedendomi tra Niall e Harry.
“Non ti ho spiato! Ho casualmente ascoltato una tua conversazione” disse Harry guardandomi.
“Quanto ti interessano le telefonate con mia madre?” chiesi e tutti risero.
“Mi interessa perché il soggetto del discorso è importante” rispose.
“Harry, quante volte te l’ho detto? Era solo un’idea, una cosa che ho detto solo a mia madre. Non ci ho ancora pensato bene” dissi.
“Si può sapere di cosa state parlando?” chiese Liam.
“Lo dici tu o lo faccio io?” chiese Harry sorridendomi.
“Mi stai spingendo a farlo Harry” risposi seriamente.
“Non ti sto obbligando, ti sto solo dicendo che noi siamo i tuoi migliori amici e ti possiamo aiutare se non hai idee o se…” disse ma si bloccò e mi guardò negli occhi.
“Se hai paura” aggiunse.
Ecco. Colpito e affondato. Questo era il punto.
Lo guardai e lui immediatamente capii che aveva centrato il colpo.
“Ripeto che non lo dovrà venire a sapere nessuno sennò…beh sennò sono finito” dissi sinceramente.
“D’accordo” rispose Niall.
Presi un respiro profondo e dissi tutto d’un fiato
“cjhnfa hgakng djgrhgewiom”
“Cosa?” chiesero tutti.
“Non ce la faccio” risposi.
“Tranquillo Zayn. Respira e dillo tranquillamente, come hai fatto con tua mamma” mi tranquillizzò Harry.
Funzionava e aveva ragione.
“Ok” dissi respirando profondamente.
“Voi sapete quanto io ami Marta” dissi per iniziare.
“Sì lo sappiamo” rispose Louis sorridendo.
“Siete bellissimi insieme” disse Liam.
“E non potete stare lontani l’uno dall’altro” disse infine Niall.
“Ecco, le ho chiesto di venire a vivere con me” dissi.
“Davvero?” chiese Niall sorridendo.
“Sì” risposi sorridendo mentre ripensavo al momento in cui glielo chiesi.
“E lei ha accettato?” chiese Liam. Annuii.
“Bellissimo Zayn! E avevi paura di dirci questo?” chiese Louis.
“C’è dell’altro” rispose Harry.
“Voglio chiederle di stare con me” dissi serio. Tutti mi guardarono.
“Per sempre” aggiunsi.
“Voglio chiederle di sposarmi” dissi sorridendo. Guardai negli occhi tutti quanti, Harry era l’unico che sorrideva.
Non credevo che facesse quest’effetto, è così sbagliato amare tanto una persona da volerla avere per sempr…
“AAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHH” urlò Louis iniziando a correre intorno al palco.
Presto Niall, Liam e Harry si unirono a lui.
“Ma cosa?...” chiesi confuso mentre mi alzavo.
“FINALMEEEENTEEEEEE” urlò Niall.
“ERA ORA CHE TI DECIDESSI ZAYN!!!!” urlò Liam. Cominciai a ridere e presto i 4 pazzi migliori del mondo si fermarono e mi abbracciarono.
“Perché avevi paura di dircelo?” chiese Niall sorridendo.
“E’ una cosa molto delicata, non ne sono ancora molto sicuro” dissi ma Louis mi interruppe.
“No no no no Zayn. Se non glielo chiedi io mi uccido. Siete perfetti e quando vuoi chiederglielo?”
“Non lo so…” risposi.
“Beh deve essere una cosa speciale” disse Liam e io annuii.
“Esatto, magari ad un concerto. Oppure in..” disse Louis.
“Ragazzi” disse la ragazza che voglio avere con me per sempre.
“Hey piccola” risposi andandole incontro.
“Cosa ci fai qui?” chiese Harry.
“Stavo aspettando Zany ma è passata un’ora da quando è andato via. Così sono andata nel bus ma non c’eravate e ho pensato di venire a cercarvi qui” rispose lei.
“Ho interrotto qualcosa?” chiese poi.
“Band meeting” rispose Liam.
“Sì stavamo parlando di matrimonio” rispose Louis. Lo fulminai con gli occhi e Harry gli pizzicò il braccio. Si può essere più idioti di così?
“Matrimonio?” chiese lei. Ti prego, fa che non abbia capito niente. Mi misi dietro di lei e implorai a gesti i ragazzi di salvarmi da questa situazione.
“Ehm vogliamo sposare due canzoni” disse Harry. Che cosa?
“Cosa?” chiese lei ridendo. Quanto è bella….
“Unire. Voleva dire che vogliamo unire due canzoni” rispose Liam sorridendo.
“Oh bello” rispose lei.
“Torniamo indietro?” le chiesi mettendole un braccio intorno alla vita.
“Siete sicuri che state bene?” chiese mentre uscivamo dallo stadio.
“Sì stiamo benissimo” risposi per poi darle un bacio sulla guancia.
“Siete strani” disse lei ridendo e ricambiò il bacio.

MARTA’S POV

Sono passati già 20 giorni dal mio esame e ora siamo a Baltimora, la penultima tappa negli Stati Uniti. Dopo di questa andremo a Toronto in Canada e poi a casa in Inghilterra.
I risultati dell’esame dovrebbero arrivare in questo periodo ma non ci voglio pensare. Passo molto tempo con Zayn e con i ragazzi. Mi considerano parte della famiglia e mi vogliono molto bene. Stasera ci sarà il concerto quindi ora sono sola nel bus e sto facendo le pulizie. Vivere in un bus con cinque maschi è molto…difficile.
Cibo dappertutto ma questa è colpa di Niall, telefoni e computer sparsi in giro, film eccetera. Per non parlare dei vestiti, Louis è impossibile. E’ la persona più disordinata che io abbia mai conosciuto in tutta la mia vita. Stavo appunto raccogliendo alcuni vestiti dal pavimento quando bussarono alla porta del bus.
“E’ impossibile che siano i ragazzi a quest’ora” dissi tra me e me mentre mi avvicinavo all’entrata. Aprii la porta e vidi il postino.
“Buongiorno” disse sorridendo.
“Salve” risposi.
“Ehm ho una lettera per Marta”
“Sì sono io”
“Tenga allora, arrivederci”
“Grazie, arrivederci”
Entrai nel bus e mi sedetti sul divano. Lessi e per poco feci un infarto. Università.
“Oddio no, i risultati dell’esame” dissi piagnucolando. Apro o non apro? Tanto prima o poi dovrò saperlo.
Ma sì dai, tolto il dente tolto il dolore. Aprii la busta e lessi…
“Oh no”

 
 
 

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Capitolo 32
*** Where are we going? ***



ZAYN’S POV

“Bella prova ragazzi, spaccheremo tutto stasera” disse Niall eccitato.
Ridemmo e scherzammo fino al bus dove sapevo mi aspettava la mia bellissima ragazza.
Harry si fermò di colpo.
“Cosa sta facendo?” chiese ridendo. Subito guardai il bus e vidi qualcuno saltare avanti e indietro. Sorrisi ma non capivo.
“Non ne ho idea” rispose Louis. Entrai per primo e lei prese paura quando mi vide.
“Perché salti così?” le chiesi avvicinandomi a lei.
Mi porse una lettera ma non feci in tempo a leggerla perché mi saltò addosso ridendo.
“Dio Santo Marta!!” quasi urlò Liam.
Lei si staccò da me e la appoggiai a terra.
“Diventiamo zii?” chiesero Harry e Louis insieme. Subito mi voltai.
Non erano questi i progetti, avrei voluto sposarla prima. Poi i figli…
“No scemi è dall’università” disse lei ridendo. Sia lodato il cielo.
“Complimenti Marta!” disse Liam abbracciandola.
“Wow! 108 su 110!” disse Niall abbracciandola. Finalmente ho capito!
La presi in braccio e la abbracciai forte.
“Bravissima amore” le dissi e la baciai forte.
“Ma come mai il voto massimo è 110? 110 per quel che ne so io è un voto di laurea” disse Harry abbracciandola.
“Lo so ma il mio era un esame speciale” rispose lei.
“Complimenti Marta” disse Louis abbracciandola.
“Dobbiamo festeggiare stasera!” disse Niall.
“Abbiamo il concerto ragazzi” disse Louis tristemente.
“Non preoccupatevi, festeggeremo un’altra volta. Godiamoci il concerto” disse lei sorridendo.

MARTA’S POV

Oh mamma mia ancora non ci posso credere. E io che pensavo che non fosse andato molto bene. Sono contenta, mi sono impegnata e ho raggiunto il mio obiettivo. Così l’anno prossimo studiando due anni in uno posso laurearmi prima e passare più tempo con Zayn se dovesse esserci un altro tour.
Anche questo tour è finito. Siamo infatti in aeroporto e stiamo aspettando il jet, non vedo l’ora di andare a vivere con Zayn.

ZAYN’S POV

“Ragazzi mi raccomando” dissi mentre Marta chiacchierava con Paul.
“Tranquillo Zayn, non abbiamo detto una parola” rispose Harry sorridendo.
“Bene” dissi respirando profondamente.
“Andrà tutto bene vedrai” rispose Niall abbracciandomi. Poi vidi Marta avvicinarsi.
“Ciao piccola” le dissi baciandola dolcemente.
“Allora, ti è piaciuto il tour?” chiese Liam sorridendo.
“Stai scherzando? E’ stato fantastico” rispose lei ridendo.
“Zayn” disse Jack, una delle guardie del corpo e mi allontanai per parlargli.
“Siamo pronti, quando volete” aggiunse poi.
“Perfetto Jack grazie. Avete fatto quello che vi ho chiesto?” chiesi ansioso.
“Sì, il pilota è stato avvertito” rispose sorridendo.
“Benissimo, arriviamo” risposi e andai verso i miei amici ancora.
Annuii per fargli capire che era ora di andare.
“Piccola salutali, noi dobbiamo andare” dissi guardando Marta negli occhi.
“E perché? Non vengono con noi?” chiese lei confusa.
“Sì ma aspettiamo la mia ragazza, dovrebbe arrivare tra poco. Andate voi intanto, ci vediamo a casa” disse Liam abbracciandola.
“Oh d’accordo” rispose lei sorridendo. Abbracciò tutti e li salutai anch’io.
“Scrivici Zayn” disse Louis.
“Lo farò” risposi sorridendo. Presi la mia ragazza per mano e entrammo nel jet.

MARTA’S POV

Entrai nel jet che ormai conoscevo come casa mia e mi sedetti a fianco a Zayn.
“Sei stanca?” mi chiese baciandomi la fronte.
“Abbastanza” risposi sbadigliando.
“Dormi allora, c’è molta strada da fare” rispose e mi baciò. Mi accoccolai sul suo petto e poco dopo mi addormentai.
 
“Amore svegliati. Stiamo per atterrare” sussurrò Zayn al mio orecchio.
“Ciao” disse sorridendo mentre mi svegliavo.
“Ciao” risposi e mi baciò dolcemente. Guardai fuori dal finestrino ma era sera. Boh…
Mi voltai e sorridendo dissi
“Descrivimela”
“Cosa?” chiese ridendo.
“La tua casa”
“Beh è grande e…è bella” cominciai a ridere.
“Cosa c’è da ridere?” chiese ridendo.
“Avevo immaginato che mi dicessi così” risposi ridendo.
“La vedrai presto. C’è Mary, lei fa tutto. Le pulizie, cucina, fa il bucato eccetera. Se la cerchi però non la trovi mai in giro” disse sorridendo.
“Ah sei servito e riverito” dissi ridendo.
“Beh quasi” sorrise.
“Mi lascia molto spazio. Non disturba e non darà fastidio. E’ un angelo, mi vuole molto bene. Non ti accorgerai di lei” disse abbracciandomi.
“Bene allora” risposi e mi voltai a guardare fuori.
“Sei mai stata a Londra?” chiese guardandomi. Mi voltai e sorrisi facendo di no con la testa.
“Cosa? Non sei mai stata a Londra?” disse scioccato.
“No” dissi ridendo.
“Ho solo visto l’aeroporto” aggiunsi.
“Quale?” chiese lui.
“Heathrow”
“E come mai solo l’aeroporto?”
“Perché ho fatto scalo quando sono tornata dagli Stati Uniti”
“Ah giusto. Beh allora ti mostrerò Londra” disse sorridendo.
“Non vedo l’ora” risposi e lo baciai.
Dopo pochi minuti atterrammo e scendemmo dal jet. All’uscita dell’aeroporto ci fu una macchina che ci stava aspettando.
“Stai bene?” mi chiese Zayn guardandomi.
“Sì ma non credevo che fosse sera a Londra” risposi e lo vidi sorridere. Mi prese la mano e mi diede una benda. Lo guardai confusa.
“Mettila per favore” disse.
“Cosa? E perché?” chiesi molto confusa.
“Fidati di me” rispose.
“Va bene” dissi mettendo la benda.
Dopo qualche minuto la macchina si fermò e Zayn mi aiutò a scendere.
“Piano” disse mentre mi accompagnava non so dove.
“Ma perché mi hai bendato? Non capisco” risposi seriamente.
“Aspetta qui un secondo” disse.
“Posso toglierla?” chiesi.
“Non ci provare” rispose allontanandosi. Sentii il rumore delle nostre valigie e poi nient’altro. Dove cavolo è andato?
“Eccomi”
“Zayn?” chiesi.
“Sì piccola, vieni” rispose prendendomi le mani cominciando a farmi camminare.
“Attenta, scalino” disse e salimmo da qualche parte. Poi mi fece avvicinare ed andai a sbattere contro qualcosa. Allungai le mani, mi sembra una ringhiera. Ma cosa ci fa una ringhiera a casa sua?
“Zayn, non capisco. Perché mi hai bendato? E perchè c’è una ringhiera a casa tu..”
All’improvviso mi tolse la benda ed aprii gli occhi.
Oddio…

A/N Ciaooo a tutti!!! Lo so che non mi sono mai fatta sentire e mi dispiace, anzi mi scuso. Quindi cerco di recuperare adesso hahah. Ehm…questa storia è quasi finita, ho già scritto l’ultimo capitolo. Lascio un po’ di suspense però e poi mah! Non si sa!!
Mi piacerebbe sapere se questa storia vi piace, per favore lasciate qualche recensione…avviso che è la prima che scrivo quindi mi rendo conto se non piace molto.
Detto questo mi scuso ancora e vi saluto. Buona notte!!!!
M_USA14



 

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Capitolo 33
*** Beach time ***


Sentii lui abbracciarmi da dietro ma non tolsi lo sguardo da quello che stavo vedendo.
“Oddio” dissi quasi senza fiato e lo sentii sorridere sul mio collo.
Ero appoggiata ad una ringhiera azzurra, dietro di me c’era una piscina con le candele e una casa bianca illuminata. Ai miei lati delle case bianche con i balconi azzurri e molti alberi. C’era molta calma e tranquillità.
E davanti a me…il mare. Era sera e tutto il paesaggio era illuminato, bellissimo.
“Questa non è Londra” dissi ridendo.
“No” rispose lui ridendo e mi baciò il collo.
“Ti piace?” chiese avvicinandosi al mio viso mentre le sue braccia erano avvolte sul mio petto e le mie stringevano le sue.
“Sì” risposi guardandolo.
“Dove siamo?” chiesi guardando il mare ancora.
“Santorini, nel mezzo del mar Egeo. Nelle Cicladi” rispose baciandomi una guancia.
“Non ci credo” dissi ridendo.
“Credici amore” disse stringendomi ancora più forte. Mi voltai e gli misi le braccia al collo.
“Grazie” dissi saltandogli in braccio e lui rise.
“Ci voleva una vacanza. Una pausa dopo il tour e per te dall’università” disse sorridendo.
“La sorpresa più bella del mondo” dissi ridendo mentre lo abbracciavo ancora.
“Te la meriti” disse per poi baciarmi.
“Ma i ragazzi?” chiesi.
“Non vengono loro. Siamo solo io e te piccola” disse guardandomi negli occhi.
“Solo io e te?” chiesi sorridendo.
“Sì, e possiamo restare qui quanto vogliamo. Anche tutta l’estate, ci manderanno il jet quando vorremo tornare a casa” disse sorridendo.
“Oddio amore grazie” dissi saltandogli addosso ancora.
“Vieni entriamo” disse prendendomi per mano mentre entravamo nell’hotel.
Lo lasciai parlare con la receptionist mentre io controllai il mio telefono e con la Wi – fi dell’hotel scrissi un messaggio a mia sorella.
A sistah: Non potrai mai immaginare dove sono adesso. Ti telefono domani.
Da sistah: Va bene, buona notte ovunque tu sia!
Misi via il telefono e Zayn mi venne incontro e mi baciò.
“Vieni andiamo” disse prendendomi per mano. Prendemmo l’ascensore e salimmo all’ultimo piano.
Mi porse le chiavi e sorrisi quando lessi il numero della camera.
“Ho chiesto un numero speciale sapendo che le suite erano quassù” disse sorridendomi.
“114” dissi guardandolo. Lui sorrise e aprì la porta.
Rimasi a bocca aperta quando entrai, le nostre valigie erano già lì.
“Non badi a spese” dissi ridendo.
“No” rispose ridendo.
“Forse questa è una delle più belle che io abbia mai visto” dissi avvicinandomi al terrazzo.
“No. La più bella è quella di Venezia” disse abbracciandomi ancora.
“Perché lì ti ho conosciuta e ti ho avuta per la prima volta” aggiunse facendomi voltare.
“Ti amo Zayn” dissi sinceramente.
“Io ti amo di più” disse e poi mi baciò appassionatamente.
Ci avvicinammo al bellissimo letto bianco che aveva la vista sul mare e facemmo l’amore dolcemente.
Mi svegliai con i suoi soliti baci sul collo.
“Ti amo piccola, più di qualsiasi altra cosa”
“Anche io piccolo” dissi sorridendo.
“Piccolo?”
“Sì”
“Non mi piace piccolo. Trovane uno migliore”
“Mmh…ciccio”
“No”
“Tontolino”
“No, e non sono tonto”
“Leprotto”
“Marta ti prego”
“Zuccherino” dissi sorridendo e lui si coprì il viso con le mani ridendo.
“Ok ho deciso. Ti chiamerò cipollotto” dissi ridendo. Lui mi guardò a bocca aperta e salì su di me.
“Non ci provare a chiamarmi cipollotto” disse ridendo.
“Va bene” dissi toccandogli i capelli. Lui si avvicinò e prima di baciarmi mi diede dei baci sul collo.
“Niente succhiotti” dissi sorridendo.
“Non te lo prometto” disse mentre mi succhiava il collo e per farmi il solletico trovò il mio punto debole. Io cominciai a ridere.
“Zayn ti prego smettila” dissi ridendo mentre mi agitavo sul letto.
“No finchè non mi dici che non mi chiamerai con un nome strano” disse leccandomi l’orecchio.
“Va bene, va bene. Lo prometto” risposi e si alzò per guardarmi.
“Non hai bisogno di un nomignolo perché mi piace molto il tuo nome” risposi guardandolo negli occhi mentre le mie mani gli toccavano i capelli.
“Grazie” rispose sorridendo. Mi baciò e si alzò dal letto.
“Faccio una doccia. Tu ordina pure la colazione” disse andando in bagno.
“Ok” risposi avvicinandomi al telefono.
Oddio è tutto in greco. Possibile che non sia scritto in inglese? Mi vestii in fretta ed uscii dalla camera. Entrai nella sala per la colazione e presi un vassoio.
Due tazze di cappuccino e due brioches. Una alla crema e l’altra al cioccolato, poi tornai di sopra.
Entrai in camera e lo vidi in terrazzo a petto nudo con i pantaloni della tuta grigia addosso. Quanto è bello…
Posai il vassoio sul tavolo e lentamente mi avvicinai a lui senza farmi sentire. Mi appoggiai alla porta del terrazzo e lo guardai ancora per qualche secondo.
“Sei bellissimo lo sai?” dissi. Lui si voltò e il sole lo sfiorò con i suoi raggi.
“Sì lo so” disse ridendo. Feci una smorfia e mi avvicinai a lui. Questa volta lo abbracciai io da dietro, adoravo quando lo faceva lui a me. Gli lasciai dei baci sulla schiena e lo vidi sorridere.
“Stai bene?” gli chiesi.
“Sì, vorrei stare così per sempre” rispose guardandomi mentre le mie mani gli toccavano gli addominali.
“Lo so” risposi.
“Vieni, la colazione è pronta” dissi prendendolo per mano mentre entravamo dentro.
“Che fine hai fatto prima?” chiese.
“Sono andata giù a prendere la colazione. Ho provato a telefonare al room service ma è scritto tutto in greco” risposi bevendo il mio cappuccino.
Lui rise e prese la brioche. La finì in quattro morsi e cominciai a ridere.
“Cosa c’è?” chiese.
“Sembri un animale” risposi ridendo.
“Ho fame! Colpa tua” rispose facendomi l’occhiolino e mi fece arrossire.
“Spero che cambino le lenzuola stamattina” aggiunse poi.
“Zayn ti prego” dissi nascondendo il viso tra le mani.
“Perché ti vergogni ogni volta che ne parlo?” chiese avvicinandosi a me.
“Non lo so” dissi arrossendo.
“E’ normale per una coppia parlarne”
“Lo so ma…boh. Forse perché sei tu”
“Cosa vorrebbe dire?” chiese lui sorridendo.
“Non lo so Zayn. Sono così innamorata di te che ogni volta che mi guardi o mi prendi la mano mi sento esplodere. Pensa quando mi parli di noi due che lo facciamo” risposi arrossendo come non mai.
“E’ questo l’effetto che ti faccio?” chiese sorridendo.
“Anche peggio piccolo” dissi ridendo e mi alzai dal tavolo.
“Ehi! Avevamo detto niente nomignoli” disse alzando la voce. Ma sapevo che stava scherzando.
Dopo mezz’ora uscimmo dall’albergo con le nostre borse da spiaggia. All’entrata ci aspettava la macchina che era stata prenotata.
Lo guardai e cominciai a ridere.
“Perché ridi?” chiese lui confuso mentre metteva le borse nel bagagliaio.
“Sai guidare a sinistra? In Inghilterra si guida dall’altra parte e si sta nell’altra corsia” dissi ridendo a crepapelle.
“No non so guidare a sinistra per questo guiderai tu” disse guardandomi. Ormai stavo piangendo dal ridere.
“Sì può sapere cos’hai da ridere?” disse guardandomi.
“Zayn io…” cominciai a dire ma non riuscii a continuare dato che ricominciai a ridere come non mai.
“Marta mi vuoi spiegare per favore?” chiese confuso.
“Io non ho ancora preso la patente” dissi ridendo. Mi guardò serio e poco dopo cominciò a ridere anche lui.
“Benissimo” disse ridendo.
“Vorrà dire che eviterò di fare un incidente” disse salendo in macchina e mise in moto.
Arrivammo in uno spiazzo e fermò la macchina.
“Foto time!” disse ridendo mentre usciva dalla macchina e veloce lo seguii.
Mi misi in posa con lui ed avevamo la bellissima costa vulcanica circolare dietro di noi. Facemmo un sacco di foto, abbracciati e anche mentre ci baciavamo.
Mi staccai e andai verso la macchina.
“Spiaggia time” dissi e lui salì in macchina pronti per andare. Trovammo una spiaggia bellissima e passammo tutta la giornata lì. C’era anche un piccolo bar così mangiammo un’insalata per pranzo.
Erano quasi le cinque di pomeriggio ed eravamo distesi al sole. Mi voltai verso di lui e lo guardai, quanto lo posso amare?
Mi avvicinai a lui e lo abbracciai forte.
“Ti si addormentato?” chiesi baciandogli il collo.
“No” disse aprendo gli occhi.
“Facciamo il bagno” disse alzandosi e mi porse la mano per aiutarmi ad alzarmi. Ma nel più bello mi lasciò e caddi a terra. Lui cominciò a ridere e corse verso il mare cristallino.
“Hey!” urlai correndogli dietro. Era davanti a me e il sole lo illuminava alla perfezione. Gli spruzzai dell’acqua addosso sapendo che lui odia essere spruzzato. Cominciai a ridere e scappai via.
“Lo sai che odio essere spruzzato! Vieni qua” disse correndomi dietro.
“No, cipollotto” urlai mentre cercavo di allontanarmi. Mi voltai per vedere il suo sguardo e cominciai a ridere.
“Se ti prendo ti faccio morire facendoti il solletico”
“Non soffro il solletico” dissi ridendo. Mi prese in braccio velocemente e mi fece sdraiare per terra.
“Niente solletico per favore” dissi dolcemente.
“Volevo solo baciarti piccola” rispose sorridendo avvicinandosi alle mie labbra. Lo baciai appassionatamente mentre l’acqua del mare piano ci accarezzava. Poi si tirò su in piedi, mi alzai anche io e lentamente entrammo in acqua.
“Wow, l’acqua è trasparente” dissi guardando il fondo.
“Tu sei ancora più bella. Splendi quando sei con me” rispose lui prendendomi i fianchi.
“Quando sono con te” dissi e lo baciai. E facemmo il bagno abbracciati tra risate e baci appassionati.
 
“Amore sono le sei, forse dovremmo andare” disse prima di baciarmi.
“Già, troveremo la strada per tornare in albergo?” chiesi ridendo.
“Per questo andiamo via così presto” disse lui ridendo.
Trovammo la strada di casa con un po’ di difficoltà ma arrivammo a destinazione. Entrammo nella nostra suite e lui si fece la doccia per primo.
“Mangiamo qui in albergo stasera?” chiesi mentre prendevo i miei vestiti dalla valigia.
“Come vuoi tu”
“Sono un po’ stanca, possiamo uscire domani”
“Certo piccola, ordino la cena qui. Mangiamo fuori in terrazzo ti va?”
“Perfetto” dissi ed entrai in bagno per farmi una veloce doccia.

 
 
 

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Capitolo 34
*** I feel sick ***


“Oggi vediamo la città” disse Zayn raggiungendomi in terrazzo per la colazione.
“Come si chiama la città?” chiesi bevendo il caffè.
“Ehm…dalla cartina si capisce che ce sono tre” rispose.
“Cioè?”
“Fira è il capoluogo, Oia è il secondo centro abitato e poi c’è..” disse girando la cartina e mi fece ridere.
“Imerovigli, località conosciuta per il suo panorama” aggiunse guardandomi.
“Bene, allora quale delle tre vediamo oggi?” chiesi.
“Beh, non lo so potremmo andare a Fira questa mattina, mangiare qualcosa lì e poi andare in spiaggia”
“Il programma mi ispira molto” dissi sorridendo.
“Bene allora, aggiudicato” disse e mi baciò.
 
“Hai preso tu il mio costume nero?” chiese entrando in bagno mentre mi lavavo i denti.
“Zayn, ti rendi conto della domanda che mi hai appena fatto?” chiesi asciugandomi la bocca.
“Perché?” chiese.
“Secondo te io cosa me ne faccio del tuo costume?” chiesi ridendo. Lui mi guardò divertito e alzò le spalle. Poi aprì la bocca per dire qualcosa ma lo fermai prima che continuasse.
“Non dirlo neanche” dissi passandogli affianco.
“Dovrebbe essere nel terrazzo, l’ho messo ad asciugare ieri sera insieme al mio” risposi.
“Prenditi quello azzurro per oggi. Ti sta bene” dissi guardandolo.
“Ti piaccio?” mi chiese sorridendo mentre prendeva il costume. Respirai profondamente e misi le mani sui fianchi.
“Sì Zayn, mi piaci sempre” risposi e lo baciai sulla guancia.
“Anche senza costume vero?” chiese ridacchiando.
“Immaginavo dicessi qualcosa del genere”
“Sì e non sei arrossita”
“No, mi sto abituando” risposi ridendo.
 
Dopo qualche ora ci fermammo in un bar e Zayn prese un caffè.
“Perché mi guardi così?” gli chiesi sorridendo.
“Sto pensando” rispose.
“A cosa?”
“A quanto ti amo” rispose guardandomi negli occhi.
“Davvero?” chiesi dolcemente. Lui annuii e mi baciò dolcemente. Poi ci alzammo e andammo in una spiaggia.
“Wow è bellissimo qui, hai scelto un’isola meravigliosa. Non ti nascondo che ci sono già venuta” dissi mentre gli tenevo la mano.
“Sei già venuta a Santorini?” mi chiese.
“Sì qualche anno fa con la mia famiglia”
“E perché non me l’hai detto? Potevamo cambiare”
“No, ci sono già stata ma con te cambia tutto” risposi sorridendo.
“Sono felice allora” disse baciandomi una guancia.
Arrivammo in spiaggia e ci sdraiammo al sole.
“Dovresti mettermi la crema sulla schiena” disse ridendo.
“D’accordo, ma niente idee strane” risposi ridendo. Iniziai a mettergli la crema sulla schiena e in poco tempo mi ritrovai sotto di lui.
“Che cosa ti avevo detto? Niente idee strane” dissi allontanando le mani dal suo corpo.
“Io non ti ho risposto” disse sogghignando.
“Ah sì?” chiesi scherzando e in pochi attimi mi pulii le mani dalla crema sul suo viso.
“Oh questa me la paghi sul serio” disse ridendo mentre si avvicinava per baciarmi. Mi chiese l’accesso con la lingua e io accettai più che volentieri. Decidemmo di fare il bagno e passammo un bellissimo pomeriggio.
Alla sera poi stabilimmo di uscire e mangiare qualcosa fuori ed ammirare l’isola illuminata dalla luce della luna.
 
Mi svegliai all’improvviso. Guardai l’orologio, solo le 7.00. Mi alzai dal letto, non riuscivo a riaddormentarmi adesso. Mi avvicinai alla finestra ed uscii in terrazzo con addosso solo una maglietta di Zayn. Mi aggrappai alla ringhiera e pensai al sogno che avevo appena fatto, un incubo. Il vento mi passò tra i capelli, non faceva freddo anche se era presto.
In poco tempo una lacrima bagnò il mio viso.
“Piccola” sentii la voce che amavo dietro di me ma decisi di non voltarmi. Mi asciugai in fretta le lacrime, non voglio che mi veda così.
“Ehi” disse avvicinandosi. Cercò di incontrare il mio sguardo ma feci di tutto per evitarlo.
“Piccola cosa succede?”
“N – niente. Solo…abbracciami” dissi e altre lacrime bagnarono il suo petto.
“Cos’è successo?”
“Niente, ho fatto un incubo. Ma mi sembrava così reale”
“Ti va di raccontarmelo?”
“No”
“Perché no?”
“Non voglio farti stare male”
“Era solo un sogno Marta”
“C’eri anche tu”
“Per questo non vuoi dirmelo?” chiese e io annuii.
“Sto bene adesso che sei qui con me” dissi guardandolo.
“Ok, forza torniamo a letto è ancora presto” disse portandomi dentro e mi riaddormentai sentendo il battito del suo cuore.
Mi svegliò con i suoi baci ma quell’incubo continuava a tormentarmi.
Passammo una bella giornata ma non ero felice come sempre. Stavamo guardando un film abbracciati quando decisi di togliermi quel peso dallo stomaco sperando che, una volta detto, l’incubo cessasse di farsi avanti tra i miei pensieri.
“Stavo uscendo da una casa credo e ti sentivo parlare”
“Cosa?” chiese non capendo.
“Girai l’angolo e ti vidi con Harry e Niall, gli altri non c’erano. Stavi parlando di qualcosa di importante, io non capivo e mi sono avvicinata per sentire meglio” dissi guardandolo.
“E’ questo il sogno che hai fatto?” mi chiese girandosi verso di me. Non risposi e andai avanti
“Continuavi a parlare e io continuavo a non capire. Ad un certo punto Niall ti ha chiesto di me e tu hai cominciato a ridere. Ti aveva chiesto perché stavi con me e tu hai risposto che ti servivo per far ingelosire un’altra. Hai cominciato a parlare da solo dicendo che io non contavo niente, che mi avresti lasciato presto. Hai detto che ti usavo e a te non interessava. Dicevi che mi importava solo la fama e che non mi amavi” spiegai mentre le lacrime scendevano giù.
“Hai maledetto il giorno in cui mi hai incontrato e poi mi sono svegliata” dissi ma non lo guardai.
“Oh piccola vieni qui” disse avvicinandosi e mi abbracciò forte.
“Mi dispiace tanto” disse e vidi che si asciugò una lacrima.
“Io non penso quelle cose, lo sai questo” aggiunse staccandosi da me per guardarmi.
“Perché mi ami Zayn?” chiesi. Avevo bisogno di sentirmelo dire…
“Perché sei perfetta per me. Sei gentile, premurosa, sei dolce e poi sei bellissima. Lo so che non mi stai usando, lo so dall’inizio. Ho capito che ti avrei amato dalla prima volta che ti ho guardato negli occhi. So che mi ami per quello che sono e sono grato di averti incontrato. Se non fosse stato per te non so dove sarei adesso, sicuramente non farei più parte della band. Mi hai cambiato Marta, in maniera positiva. Ti prego credimi, era solo un sogno, io non ti tradirei mai” disse guardandomi negli occhi e sentii i brividi salirmi sulla schiena.
“Ti amo da morire” aggiunse accarezzandomi una guancia. Sorrisi e lo baciai appassionatamente.
 
Mi svegliai al mattino tra le braccia di Zayn. Mi sentivo sollevata e al sicuro dopo avergli raccontato del mio incubo. Accesi la luce, credevo fosse ancora notte fonda in vece l’orologio segnava le 8.30. Mi alzai e guardai fuori dalla finestra.
“Strano, dovrebbe esserci il sole” dissi tra me e me. Aprii la tenda e vidi l’isola coperta da nuvoloni neri che minacciavano pioggia da un momento all’altro.
“Accidenti” dissi più forte.
“Cosa succede?” chiese una voce ancora mezza addormentata.
“Oggi niente spiaggia, piove”
“Io sono contento” disse sorridendo.
“E perchè?”
“Possiamo rimanere a letto tutto il giorno” rispose sogghignando.
“Sei sempre il solito” dissi ridendo mentre lo raggiungevo a gattoni sul letto.
“Non ne avrò mai abbastanza” disse guardandomi e poi ridendo si fiondò sul mio collo.
 
“Oddio sto morendo di fame” disse dopo qualche ora mentre mi teneva tra le sue braccia.
“Non sei l’unico caro” risposi cercando una maglietta da qualche parte.
“Ordinami la colazione” disse sdraiandosi di nuovo.
“Ordinami la colazione? Ma chi sono io?” chiesi.
“La mia serva”
“Attento a come parli Malik!” dissi ridendo mentre mi alzavo dal letto.
Passammo la giornata nella suite tra film e baci appassionati.
 
Sono passate due settimane da quando siamo a Santorini e purtroppo è giunta l’ora di tornare a casa, anche perché credo di essermi un po’ ammalata infatti in questi ultimi giorni non mi sento molto bene.
“Sei sicura che hai bisogno di andare a casa prima di venire da me?” mi chiese.
“Sì, devo sistemare alcune cose”
“Tipo?”
“I miei genitori come prima cosa” dissi. Lui rise e si sdraiò di nuovo al sole.
“Ancora non sanno che verrò a vivere con te” dissi mentre anch’io mi sdraiavo per l’ultima volta.
“Ottimo” rispose lui ridendo.
“Già, e poi ci sono tutti i documenti da fare e gli scatoloni delle mie cose”
“Quanto starai lì?”
“Non lo so, dipende da quanto ci metto. Dovrò salutare tutti quanti”
“Marta sei sicura che lo vuoi fare veramente?”
“Sì che lo voglio Zayn, non sopporterei di starti lontana per ancora un sacco di tempo senza sapere se ti rivedrò ancora”
“Lo sai che ti amo”
“Lo so” dissi sorridendo e mi avvicinai a lui per baciarlo.
“Ultimo bagno?” chiese alzandosi mentre mi porgeva la mano.
“Non so…sai che non mi sento bene e poi l’acqua è fredda”
“Questo sarà l’ultimo per…beh per molto tempo credo” disse ridendo.
“Va bene, vengo” dissi alzandomi.
Passammo l’ultima giornata in modo stupendo, con tranquillità e serenità.

 
 

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Capitolo 35
*** Am I pregnant? - END ***



“Il jet è qui, siamo pronti per partire” disse la guardia mentre aspettavamo in aeroporto.
“Bene, andiamo” disse Zayn alzandosi.
“Come stai?” chiese prendendomi la mano.
“Non mi sento bene per niente”
“Hai vomitato ancora da quando sono tornato in hotel?”
“No ma sento che lo farò a momenti”
“C’è un bagno nel jet, se non ti senti bene lo puoi usare”
“Si lo so. Maledetta l’acqua fredda” dissi sedendomi nel jet e lui rise.
“Accidenti a te che mi hai convinto oggi pomeriggio a fare l’ultimo bagno” aggiunsi.
“Hai solo bisogno di andare a casa e riposarti, prendi le medicine”
“Sì mia mamma sa già che non sto bene”
“Allora ti curerà lei al posto mio”
“Mi mancherai Zayn” dissi mentre mi avvicinavo per abbracciarlo ma i conati si fecero sentire e corsi in bagno a vomitare anche l’anima.

ZAYN’S POV

Si avvicinò a me per abbracciarmi ma si alzò e raggiunse di corsa il bagno. La sentii rimettere. Poveretta, che stupido. Sapevo che stava male e l’ho praticamente costretta a fare il bagno e l’acqua era fredda.
Mi avvicinai al bagno, eravamo già in volo.
“Amore tutto ok?” chiesi attraverso la porta.
“Non molto” rispose tossendo.
Mi voltai e appoggiai la schiena alla porta, poco dopo lei aprì.
“Sei pallidissima”
“Sono stanca” rispose andandosi a sedere.
“Cerca di dormire un po’, magari poi ti sentirai meglio” e detto questo si appoggiò al mio petto e chiuse gli occhi.
 
“Piccola siamo arrivati” dissi svegliandola.
“Non hai sentito neanche l’atterraggio” aggiunsi baciandole la fronte.
“Come va?” chiesi. Spero che si senta meglio, le ho rovinato la fine delle nostre vacanze.
“Mmh…il mio stomaco è ancora sottosopra” rispose lei stiracchiandosi un po’.
“Vai a casa e mettiti a letto. Ti chiamo domani ok?”
“Sì ok, ti amo” rispose e mi baciò sulla guancia prima di scendere dal jet. La vidi entrare in aeroporto con le valigie e mi salutò da lontano.
Mi mancherà un sacco. Dopo pochi minuti il jet riprese a volare per tornare a casa.

MARTA’S POV

E’ passata una settimana da quando sono tornata e Zayn mi telefona tutti i giorni.
Non sono guarita ancora del tutto ma sto leggermente meglio. Stamattina sono andata in comune a prendere tutti i documenti che sono stati preparati e ho anche fatto il giro dei supermercati per prendere un po’ di scatoloni.
Tornai a casa e mi buttai sul letto. Mi mancherà il mio letto ma sarà ancora più bello dormire con Zayn ogni sera.
“Tutto ok?” chiese mamma entrando in camera.
“Mmh…non molto” risposi mettendo una mano sullo stomaco. Non vedo l’ora che mi passi quest’influenza.
“Ancora lo stomaco?”
“Già” risposi sbuffando.
“Magari hai mangiato qualcosa che non andava bene”
“Forse, o magari è stata l’acqua fredda del mare a farmi male”
“Può darsi” disse mamma sedendosi sul letto.
“Sono sempre così stanca” dissi chiudendo gli occhi.
“Ci credo con un’influenza che non passa. Possiamo chiamare il dottore e prendere un appuntamento”
“Credo che sarebbe la cosa migliore”
“Va bene. Altri sintomi? Mi chiederà sicuramente al telefono”
“Ho moltissima fame ma vomito ogni cosa. Tranne cioccolata e patatine fritte”
“Non puoi nutrirti così” disse mamma ridendo.
“Lo so ma sono le uniche cose che non butto fuori”
“Cioccolata… è una voglia pre - mestruale. Ti devono venire?”
“Sì” risposi sicura. Oh no. Sbiancai.
“Ti viene da vomitare? Sei sbiancata all’improvviso” disse mamma alzandosi dal letto.
“No. Io… quando io e Zayn siamo arrivati a Santorini ero un po’ triste, sapevo che avrei avuto il ciclo. Glielo avevo anche detto che per un po’ non avrei potuto fare il bagno. Invece non mi sono mai venute” dissi seriamente.
Non ci avevo mai pensato.
“E sono passate tre settimane” aggiunsi guardando mia madre.
“Hai fame, vomiti, sei stanca…” disse lei.
“Sono incinta”

FINEEEEEEEEE!!!!!!! MI SONO IMPEGNATA MOLTO PER SCRIVERE QUESTA STORIA. SEQUEL?
MA SI DAI....IL TITOLO DEL SEQUEL E': PER SEMPRE

 

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