I love the way you make me feel.

di larryismysoul
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** When I met you ***
Capitolo 2: *** I'll look after you. ***
Capitolo 3: *** Boyfriend! ***



Capitolo 1
*** When I met you ***


I love the way you make me feel.


Louis ha diciassette anni, sta per iniziare la quarta liceo, e settembre è ormai alle porte.
Conoscerá Harry, un misterioso e fragile ragazzo di quindici anni, all'inizio della scuola, che riuscirá ad aprirsi solo con Louis.
E in Louis stesso nascerá un amore incodizionato ed un incredibile senso di protezione nei confronti di Harry, e questo ricambierá allo stesso modo.
Ma ci vorrá del tempo, ovviamente.

La storia di Harry è difficile.
Ha sempre vissuto una bella vita, circondato dall'amore dei suoi genitori e di Gemma, sua sorella.
Ma, all'etá di quattordici anni, si è accorto di essere attratto dai ragazzi, le ragazze non erano assolutamente tra i suoi interessi.
Un suo compagno di scuola lo aveva notato, si piacevano, così si erano messi insieme.
Un giorno, fuori dalla scuola, all'orario di uscita, davanti a tutti i loro amici -e anche al padre di Harry-, a quest'ultimo è scappato un innocente bacio sulle labbra, com'erano soliti fare, ma non aveva pensato alle reazioni delle altre persone.
Il suo ragazzo aveva negato tutto, dicendo che Harry aveva una cotta per lui ed era un "fottuto schifosissimo frocio", così il ragazzo si era ritrovato in breve tempo deriso dai suoi stessi amici, ma non si era ancora preparato al peggio.
Suo padre non aveva parlato per tutto il viaggio verso casa, e quando arrivarono, sfortunatamente Harry si ricordò che Anne e Gemma erano in giro a fare shopping.
Era completamente solo con suo padre.
"Allora, Harry, tua madre e tua sorella lo sapevano, vero?".
"Pá, posso-".
"Rispondi e basta!" aveva sbattuto una mano a pugno sul tavolo, facendo saltare Harry sulla sedia.
"Si, lo sapevano. Ma lui era il mio ragazzo, non ero solo io che-".
"Che schifo. Che schifo, cazzo. Sei un errore, questo lo sai, vero?".
Harry era un disastro di lacrime, ed era rimasto impassibile mentre suo padre aveva iniziato a picchiarlo selvaggiamente.
Lo avrebbe detto a Anne, non aveva dubbi. Harry, ormai con gli occhi neri e i lividi sparsi per il corpo, era riuscito a trascinarsi nella sua stanza.
Si era addormentato e basta. Quando Anne era venuta a sapere dell'accaduto, aveva cacciato il suo ormai ex marito dalla casa, e si erano trasferiti subito in un'altra cittá.


Louis, invece, era un ragazzo normalissimo. Gay dichiarato, pieno di amici, casinista ed innamorato dell'amore.
Ed era bellissimo. Ragazzi e ragazze di ogni etá cadevano ai suoi piedi, ma lui non era ancora riuscito a trovare quello giusto, prima di Harry.
Torniamo a noi. È il primo giorno di scuola, Harry e Louis sono giá davanti al cancello.
Ognuno ha il proprio cellulare in mano.
Stanno camminando, quando, ad un tratto, si scontrano uno contro l'altro, e a Harry cadono i libri dalla borsa.
Avete presente quei film americani in cui il ragazzo aiuta la ragazza e poi si guardano negli occhi e… È andata proprio così.
"Oops, scusa".
"Ciao! Adesso ti aiuto a-".
Louis si blocca quando Harry alza lo sguardo e incrocia gli occhi con i suoi.
Quel verde bottiglia è il colore più bello che abbia mai visto.
Si inginocchia e aiuta il piccolo ragazzo a raccogliere i suoi libri. "Louis" gli porge la mano. "Harry" gli risponde, prendendogli la mano e sorridendo.
Oddio, ha anche un nome bellissimo, e…ah! Quelle fossette!
"Be', ci vediamo, Louis. E grazie".
"Ciao, Harry".
Louis sorride come un idiota mentre il minore si gira e va via. Colpo di fulmine.
Qualcosa si è mosso all'interno di entrambi, il cuore di tutti e due si è ingrandito un po' per fare spazio a qualcosa di nuovo.
L'amore.
Il giorno dopo, si incontrano di nuovo, questa volta nel bagno.
"Harry, senti…".
"Dimmi?".
"Ti andrebbe di venire a prendere un gelato con me, oggi pomeriggio? Poi magari facciamo un giro e-".
"Si, mi andrebbe. Ci vediamo dopo, Lou".
E allora, uscendo dal bagno, gli stampa un bacio sulla guancia. Louis sorride come un idiota, e si massaggia la il punto dove Harry ha posato le labbra.
Si ritrovano all"uscita da scuola, e Harry è felice come non mai.
"Hei, ciao. Andiamo?".
"Si".
Si avvicinano uno all'altro, e iniziano a camminare.
"Ti dispiace se mando un secondo un messaggio? Devo dire a mia madre che non torno a casa per pranzo…".
"No, piccolo, fai pure". Piccolo? Louis si schiaffeggia mentalmente. Da dove gli è uscito?!
Harry invece arrossisce, e sorride a testa bassa.
"Okay, fatto".
Louis gli accarezza un braccio, e quando arriva alla mano, la intreccia alla sua. Quando se ne accorge, la stacca subito.
"Oh, scusa, davvero non-".
"Hei, è okay. Puoi tenermi la mano, mi piace".
Così, continuano a camminare insieme.
Arrivati alla gelateria, Harry sceglie un cono grande alla fragola, e mentre sta per pagare, Louis lo precede.
"Faccio io, non ti preoccupare".
"Ma io-".
"Dai Haaar".
"Okay, grazie".
Louis, invece, prende una coppetta al cioccolato.
Si allontanano e vanno a sedersi su una panchina. Finiscono il gelato in pochi minuti, e Harry si appoggia alla spalla di Louis, che rabbrividisce. Si piacciono davvero tanto. E si conoscono solo da due giorni!
"Mi-mi dai la mano?" chiede Harry, arrossendo.
"Certo, piccolo". E poi non parlano più. Sono solo loro due, seduti sulla panchina al parco, uno appoggiato all'altro e con le mani intrecciate.
"Ti va di venire a casa mia? C'è solo mia madre, possiamo mangiare qualcosa e, non so, parlare un po' per conoscerci meglio…". Harry sussulta, sentendo la voce di Louis direttamente nel suo orecchio.
"Scusa, Lou, credo di dover andare a casa. Magari domani, okay?".
"Oh- ti accompagno?".
"Si, se vuoi".
"Okay, andiamo. Oh, aspetta, puoi-puoi darmi il tuo numero?".
"C-certo". Tira fuori il telefono e Louis copia il numero.
"Andiamo, dai". Si alzano e, ancora per mano, si incamminano verso la casa di Harry. Arrivati davanti alla porta, non riescono a staccarsi uno dall'altro.
"Grazie, Lou. Mi hai fatto sentire bene dopo tanto tempo, oggi. Possiamo vederci ancora?".
"Certo, piccolo. Posso dirti una cosa?".
"Si?".
"Sei davvero bellissimo". Harry abbassa la testa e sorride, arrossendo violentemente.
"Owh, grazie".
"Oh, guarda come sei tenero! Sei tutto rosso!". Louis si avvicina a Harry e lo abbraccia forte, lasciandolo senza fiato. Lo schiaccia tra la porta e il suo corpo, coprendolo. Harry gli posa una mano sulla guancia. "Anche tu sei bellissimo" gli sussurra, e in poco tempo sono fronte contro fronte.
"Mi piaci".
"Anche tu". Proprio mentre le loro labbra stanno per toccarsi, la mamma di Harry apre la porta, facendolo quasi cadere. Fortunatamente, Louis lo tiene stretto, evitandogli la caduta.
"Grazie" mormora. Intanto Anne li guarda, perchè Harry non la ha nemmeno salutata. Così, tossisce sonoramente per farsi notare.
"Oh, emh…ciao, mamma".
"Dove sei stato?".
"Mamma, lui è Louis". Louis stringe la mano a Anne, che sorride.
"Buongiorno signora Styles. Io sono Louis, e, complimenti perchè suo figlio è davvero bellissimo". "Louu!" si lamenta Harry, arrossendo.
"Oh, grazie, lo so. Vuoi restare a pranzo da noi?".
"No, grazie. Mia madre mi aspetta".
"Okay, allora io vado dentro. Spero di rivederti presto".
"Puó contarci". Anne rientra in casa, e Louis fa per allontanarsi, ma Harry lo ferma.
"Be', io andrei, ci vediamo domani, Harry".
"Aspetta! Credo-credo di doverti un bacio".
"Hei, è okay se non vuoi". Harry si avvicina a Louis, lentamente. I loro respiri si estinguono, quando si guardano negli occhi. Harry sorride, mentre Louis posa le labbra sulle sue. Quando si allontana un po', staccandosi dal bacio, arrossisce come al suo solito.
"Mi piacciono le tue labbra" sussurra Louis, per poi accarezzarle con due dita, baciandogli la fronte. Harry chiude gli occhi e lo lascia fare. Nessuno, a parte sua madre, era mai stato così dolce e delicato con lui.
"Vado. Ci vediamo a scuola, piccolo".
"Ciao, Lou". Louis gli prende la mano destra e ne bacia il dorso. Harry lo osserva mentre se ne va, sorridendo. Si è preso una bella sbandata. Rientra in casa, e sua madre lo tempesta di domande.
"Chi era quel ragazzo?".
"Il nome lo sai giá, mamma. Viene a scuola con me, però ha diciassette anni. È tanto dolce con me. Non so, mamma, lo conosco da due giorni ma...c'è qualcosa che in qualche modo mi fa sentire bene con lui. È tutto un casino".
Anne si avvicina ad Harry e lo guarda negli occhi.
"Amore, mi raccomando. Se tu sei sicuro che ti piaccia, hai la mia approvazione. Ma se scopro che ti fa soffrire, lo strozzo con le mie mani, okay?".
"Okay". Harry ride.
"Comunque mi piace, cioè, mi ha fatto i complimenti perchè sei bellissimo. Giá mi sta simpatico".
"Meglio così. Grazie, mamma. Ora vado di sopr- oh, oddio, mi ha mandato un messaggio!".

"Vai, vai a parlarci". Harry sale velocemente le scale, sorridendo come un idiota, per dare sfogo al suo sclero da ragazzina. Si lancia sul letto e apre il messaggio.
''Hei bellissimo *cuoricino*! Cosa stai facendo?".
Harry urlicchia nella sua testa.
"Hey personabellapercuinonhoancoraunsoprannome *cuoricino*! Assolutamente niente, tu?".
"Penso a te *emoji del bacio*".
"Aw *emoji che arrossisce*'.
"Non vedo l'ora di vederti domani!".
"Sei ossessionato da me, stupido psicopatico".
"Ehii! Non mi insultare *emoji che piange*".
"Oh, non potrei mai".
"Dovrei essere io l'ironico in questa situazione! *emoji triste*".
"Oops".
"Oops è stata la prima cosa che hai detto quando ci siamo incontrati! *emoji con gli occhi a cuore*". "Okay, sweetcheeks, sei strano".
"Sweet-che-cosa? Sai almeno cosa significa? *emoji con l'occhiolino*".
"Non significa tipo "bella faccia"!?!? *emoji sconvolta*".
"No. Significa "belle chiappe", tesoro".
"Ohh! Non lo sapevo, scusa".
"Aw, tranquillo. È vero che ho un bel culo".
"Allora la prossima volta ci farò caso *occhiolino*".
"Puoi scommetterci. Ora vado, Hazbear, devo portare le mie sorelle a danza. Ciao piccolo orsetto! *emoji che manda i baci*".
"Ciao sweetcheeks *occhiolino*".
Harry posa il telefono accanto a sé, e sospira.
Pensa a Louis tutto il tempo.
Non gli era mai successo prima d'ora, e di bei ragazzi ne aveva incontrati davvero tanti.

 


Angolo autrice

Buongiorno a tutti voi di efp.
Se siete arrivati alla fine di questo capitolo, be', GRAAZIE.
E' la prima storia che pubblico qui, anzi, è la prima storia che pubblico in generale.
Il mio essere una larry shipper accanita (e il fatto che la mia professoressa di lettere mi dica che so scrivere benissimo, ma dettagli), mi hanno spinta a dare sfogo alle mie abilità di scrittrice (ma direi anche no) su questo sito, YAY.
Partendo dal presupposto che sono una persona timida, e che pubblicare una storia su due persone che per me significano davvero molto era l'ultima cosa che mi sarebbe venuta in mente di fare fino a qualche settimana fa (che ve ne frega, direte voi), alla fine ho trovato il coraggio e sono qui.
So che non sono una scrittrice, e che probabilmente questo capitolo fa schifo, ma ho voluto pubblicarlo lo stesso, per sapere le opinioni degli altri riguardo al mio modo di scrivere.
So anche che questo capitolo è corto (l'ho scritto in un momento di noia sugli appunti del telefono, dove conservo tutte le mie lunghissime storie larry mai pubblicate), e che ha bisogno di modifiche, ma eccolo qui.
Ovviamente, se interesserà a qualcuno, continuerò questa storia e ci metterò molto più impegno.
Ci vediamo al prossimo capitolo.
Forse.
-anonima.

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Capitolo 2
*** I'll look after you. ***


I love the way you make me feel.



2. Chapter

I'll look after you.



La mattina dopo, Harry non vede l'ora di andare a scuola.

E' ancora nel letto, sua madre lo ha appena chiamato, ma lui ha controllato l'ora ed è ancora presto.

Mentre ha ancora il telefono in mano -aperto sulla timeline di twitter-, gli arriva un messaggio su whatsapp.

E' Louis che gli da il bungiorno.

''Buongiorno Hazbear <3! Spero che tu sia già vestito perché sto partendo da casa per venirti a prendere. Facciamo colazione al bar e poi andiamo a scuola insieme!".
''Buongiorno Lou <3! No, in realtà sono ancora nel mio letto, ma vista la tua BELLISSIMA iniziativa, ora mi alzo e mi preparo, tanto ci metto sempre cinque minuti. Ci vediamo tra poco! :)''.
''Va bene, sbrigati! <3''.

Blocca la tastiera del telefono e si fionda in bagno, quasi cadendo dal letto.

Dopo aver indossato una maglietta bianca e degli skinny jeans neri, si guarda allo specchio.

I suoi capelli sono un cespuglio, oops.

''Ah, cazzo'' impreca a bassa voce, mentre brandisce la sua spazzola dal cassetto.

Cerca di domare i suoi riccioli selvaggi, ma con scarsi risultati.

''Ecco, perfetto. Faccio schifo, e Louis sta venendo a prendermi, adesso farò una figura di merda e lui non mi guarderà più, che caz-''.

Proprio in quel momento, sente il rombare di un motorino dalla finestra, e pochi secondi dopo il campanello suona.

Si affretta a scendere, dopo essere passato in camera a recuperare una felpa leggera, lo zaino e il cellulare.

Apre la porta velocemente, mentre sua madre lo guarda con aria interrogativa dalla cucina.

''Har! Sei pronto?''.

''Ciao Lou...si, più o meno. Guarda i miei capelli! Fanno schifo! Il giorno dopo che li lavo sono sempre così-''.

Louis gli si avvicina di qualche centimetro, facendogli mancare il fiato.

''I tuoi capelli sono bellissimi, pagherei oro per averli così'' ci passa una mano in mezzo.

''Grazie'' arrossisce un po'.

Dio, questo ragazzo arrossisce per qualsiasi cosa, aw pensa Louis, sorridendogli dolcemente.

Salutano Anne ed escono, trovandosi subito il motorino di Louis davanti agli occhi.

''Lou, forse...forse dovremmo andare a piedi. Non sono sicuro che-''.

''Non ti fidi di me?''.

''In realtà...no. Non proprio''.

''Dai, piccolo. Non ti metterei mai in pericolo''.

''Okay, okay. Mi fido. Andiamo''.

Louis sale davanti, mentre Harry, seduto dietro, si aggrappa a lui in una frazione di secondo.

E il cuore gli batte fortissimo, un po' per la paura, un po' perché è con Louis.

Di più perché è con Louis, sicuramente.

E' incredibile come questo ragazzo, che conosce solo da tre giorni, abbia stravolto la sua quotidianità.

Gli ha dato un senso per andare avanti.

Lo sta facendo sentire bene, e praticamente ancora non lo conosce.

Harry, nel suo cuore, ha ancora delle ferite aperte.

Non è passato molto dall'abbandono di suo padre, e ci vorrà un po' prima che torni ad essere davvero sereno e felice con sé stesso, ma Louis lo sta aiutando tanto, anche se non conosce la sua storia.

Harry è sempre stato fragile, ma con l'amore dei suoi genitori e dei suoi amici a circondarlo, riusciva ad essere più sicuro della persona che era.

Poi, quando si era reso conto di essere gay, tutto era cambiato.

Lui lo aveva accettato subito, così come sua madre e sua sorella.

Non trovavano ci fosse niente di sbagliato ad essere così.

I suoi amici, invece, gli avevano voltato le spalle.

Da allora Harry soffre di attacchi di panico.

Gli succede ogni volta che non sente di avere il completo controllo della situazione in cui si trova, e anche quando si sente a disagio.

E suo padre…

Suo padre lo aveva completamente escluso dalla sua vita, come se non esistesse.

Aveva deciso di cambiare vita, era andato a vivere in America, e non aveva mai pìù dato sue notizie ad Anne, Gemma e il piccolo Harry, allora quattordicenne.

L'unica persona che gli era rimasta, oltre alla sua mamma e a sua sorella, ovvero il suo ragazzo, lo aveva insultato, e subito dopo lo aveva lasciato. Probabilmente non aveva ancora accettato la propria sessulità.

E così Harry era solo e preso in giro da tutto il quartiere.

Lui e la sua famiglia, da Holmes Chapel, il suo paese natale., si erano trasferiti in un nuovo paese.

E ora eccolo qui, con Louis, a sfrecciare per Doncaster su un motorino nero metallizzato.

''Siamo arrivati''.

Louis parcheggia e scendono.

''Dove siamo?'' chiede il minore, posando il casco.

''Siamo nella pasticceria migliore di tutta Doncaster! C'è di tutto qui dentro''.

''Una pasticceria? Non dovevamo andare al bar?''.

''Umh, non so. Dimmi tu cosa preferisci''.

''Va bene qui''.

Harry è preoccupato, crede di aver infastidito Louis, quindi cerca risposta nel suo sguardo.

Sembra tranquillo. Gli occhi brillano, come se fosse felice di stare con quel piccolo ragazzo riccio di quindici anni.

Oh, non può essere davvero felice di essere qui con me, pensa Harry, abbassando la testa, demoralizzato.

Louis fa per prendergli la mano, ma Harry tiene le dita chiuse, evitando il contatto.

''Haz? Tutto bene?'' si allarma il maggiore, vedendolo assente e perso.

''Si, grazie''.

''Non ti credo''.

''Te lo giuro, va tutto bene. Sto bene''.

Allora Louis gli si para davanti, alzandogli il mento con due dita.

Harry non riesce a reggere il contatto visivo, i suoi occhi verdi diventano lucidi per le lacrime imminenti.

''Harry, lo so che non stai bene''.

''Tu non puoi sapere come mi sento! E' inutile c-che io te lo dica!'' inizia a respirare a fatica.

''Harry…''.

''L-Louis, portami a casa. Portami via da qui, ti prego''.

Le lacrime iniziano a scendere lungo le sue guance, lasciando Louis spiazzato e impotente.

''Okay, okay. Andiamo via, stai tranquillo''.

Gli prende la mano, e questa volta Harry lo lascia fare.

Prima di salire sul motorino, il riccio si ricorda di essersi portato un inalatore per l'asma, quindi lo cerca nello zaino, sotto lo sguardo preoccupato di Louis.

Dopo averlo utilizzato, salgono sul motorino e sfrecciano verso casa di Harry.

Quando arrivano, Louis lo aiuta a scendere e lo prende in braccio, stringendoselo contro per calmarlo.

Harry sta ancora respirando affannosamente, è spaventato e si sente male.

Non vuole che Louis lo veda in questo stato.

Ora se ne andrà, mi prenderà per malato ed è tutta colpa mia pensa Harry, mentre le lacrime continuano a colare imperterrite lungo il suo viso.

Anne, sentendo dei rumori provenire da fuori, apre la porta.

Appena li vede, sta per chiedere cosa ci facciano lì visto che dovrebbero essere a scuola, ma, accortasi di Harry, si affretta a farli entrare.

Louis posa Harry sul divano, e lo copre con una trapunta portatagli da Anne pochi secondi prima.

Si siede al suo fianco e gli accarezza la fronte, mentre la mamma di Harry lo osserva apprensiva,

''Che cosa è successo?'' chiede, abbastanza tranquillamente.

Harry si è addormentato.

''Io-io non lo so. Stavamo per entrare a comprare la colazione, lui si è innervosito e ha iniziato a piangere, e respirava male...mi ha-mi ha chiesto di portarlo a casa e-''.

''Ha avuto un attacco di panico. Gli capita spesso''.

Louis sente un fitta di dolore.

''Gli è- gli è successo qualcosa? In passato, intendo''.

''Credo che sia lui a dovertelo dire, quando si sentirà pronto''.

Allora Louis sente il bisogno di prendere una mano di Harry e di stringerla tra le sue.

''Va bene. Grazie, signora Styles''.

''Chiamami Anne, tesoro. Sono contenta che mio figlio abbia te. Sono io a doverti ringraziare. Ora devo andare al lavoro, salutalo da parte mia e digli di telefonarmi, dopo. Voglio che tu sia la prima persona che veda appena si sarà svegliato''.

Louis annuisce, sorridendo.

E' felice che Anne lo abbia accettato.

Intanto, Harry ha iniziato a muoversi, e si è svegliato.

''Louis? Sei rimasto qui? Non dovresti essere a scuola?'' sussurra, stiracchiandosi e stropicciandosi gli occhi.

''Nah, tu sei più importante. Stai meglio ora?'' gli sorride, e Harry crede di aver perso un battito.

''Si. E…grazie, Lou. A nessuno era mai importato così tanto di me''.

Un sorriso si allarga sul viso di entrambi.

''Come potrebbe non importarmi di te? Ti sei visto?'' fa una pausa.

''Piccolo, potrei…cioè, ti dispiace se vengo lì con te sotto le coperte e-''.

''Non aspettavo altro, Lou''.

Harry si accuccia, lasciando a Louis lo spazio per stendersi sotto di lui.

''Vieni qui. Il mio petto sta aspettando di farti da cuscino''.

''Davvero? Posso?''.

''Non aspettavo altro, Haz'' lo imita, prendendolo un po' in giro.

''Heeei! Smettila di sfottermi!''.

''Shh''.

Appena si è sistemato su di lui, Louis copre entrambi, e prende Harry tra le braccia, posandogli un bacio sulla fronte.

''Harry, posso chiederti una cosa?''.

''Dimmi''.

''Cosa ti causa gli attacchi di panico? Se non vuoi dirmelo è okay, solo che quasi non mi mettevo a piangere quando ti ho visto così''.

''Lou, io mi fido di te, e vorrei parlartene subito, ma…non mi sento ancora pronto. Posso dirti solo che non sono stato bene con me stesso, sono stato rifiutato da delle persone molto importanti per me e…mi sono fatto del male. Ti spiegherò tutto, te lo prometto. Ma non ora''.

''In che senso ti sei fatto del male, Harry?''.

''Ero autolesionista fino a qualche settimana fa''.

''Oh, Dio, Harry…io non c'ero…io non ti conoscevo e tu-''.

''Non puoi incolparti per questo, Louis. Non mi conoscevi. Non potevi proteggermi da niente e nessuno''.

''Posso-posso vedere i tuoi polsi?''.

''Si''.

Harry stacca le braccia dal corpo di Louis, e tira su le maniche.

Ha delle profonde cicatrici lungo tutte e due le braccia.

Louis si sente mancare.

Istintivamente, inizia a lasciargli dei baci delicati sulla pelle.

Harry rabbrividisce, chiudendo gli occhi.

''Io non so ancora cosa ti è successo, Harry, ma non permetterò mai più a nessuno di farti del male.

Sei la persona più bella che io conosca, piccolo. Sei gentile, dolce, sei bellissimo.

Tutto di te è perfetto. Non devi lasciarti buttare giù dal mondo fuori da qui. E se lo hai fatto, non ti preoccupare. Adesso ci sono io, non succederà mai più niente del genere. Mai più''.

Si abbracciano per un po' di tempo, e piangono insieme.

Harry perché ha capito che Louis ci tiene davvero a lui, ha capito che si merita davvero l'amore e l'attenzione di un ragazzo.

Louis perché è consapevole del fatto che Harry ha sofferto e lo sta ancora facendo.

''Lou?''.

''Si?''.

''Potresti spiegarmi com'è possibile che noi due ci conosciamo solo da qualche giorno e adesso siamo qui a coccolarci sul divano?''.

''Non lo so, piccolo. So solo che tu sei una persona speciale, e che non ti lascerò mai scappare via da me.

Mi prenderò sempre cura di te, come nessun altro ha mai fatto''.

E allora Harry sorride, accompagnato da Louis, e si addormentano, uno avvinghiato all'altro.

Non sanno perché, ma è come se non riuscissero pìù a staccarsi uno dall'altro, e forse è proprio così.

Forse è il destino che gioca a loro favore.





Angolo autrice

Buonasera EFP.

Eccomi qui con in secondo capitolo di questa cosa.

In questo capitolo si scopre qualcosa in più sulla storia di Harry, povero cucciolo.

Mi venivano le lacrime mentre scrivevo.

So che fa schifo, è corto, e tutto quello che volete, ma io ho sempre amato scrivere, quindi ho deciso di continuarla.

Non so quando arriverà il terzo capitolo, perché sono molto impegnata con gli esami e con le ultime verifiche/interrogazioni (scuola di merda).

Un grazie speciale a princess4444 per la recensione (spero che non smetterai di seguire la storia, grazie ancora hahahaha), a raimbowsmiles che l'ha messa tra le seguite.

Spero che il capitolo vi piaccia, alla prossima :)

-anonima.

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Capitolo 3
*** Boyfriend! ***


I love the way you make me feel.


 

3. Chapter

Boyfriend!


 

Quel pomeriggio, finito l'orario scolastico, Louis ha salutato Harry con dei baci, ed è tornato a casa.

Rimasto solo, Harry si è chiuso in camera sua, ad aspettare il ritorno di sua madre.

Sua sorella è da un'amica, quindi non ha nessuno con cui parlare di Louis.

Louis, Louis e solo Louis.

E' al centro dei suoi pensieri.

Dopo che lo ha lasciato solo, perchè ha promesso a sua madre di tornare a casa presto per aiutarla con in nuovi gemellini, Harry ha iniziato a sentirsi vuoto, inutile.

E così è semplicemente rimasto lì, sul suo letto, steso a pancia in su con un sorriso stampato sulle labbra.

Allora ci tiene davvero a me, pensa il riccio, sospirando.

Non fa in tempo a scendere dal letto per andare a prendersi qualcosa da mangiare, che il suo telefono emette un suono.

Lo raggiunge velocemente, pensando che sia Louis, e rimane deluso quando scopre che in realtà si tratta di Niall, il suo migliore amico.

''HAAAAAAAAAAAAAARRRYYYYYYYYYYY''.
''Che vuooooooooi! :)''.
''Stasera alle undici c'è una festa a casa di quella strafiga di Acacia, vieni?''.

Acacia è la ragazza di Niall, stanno insieme da mesi.

Lei è bellissima, ha gli occhi scuri, lunghi capelli rossi e un bel corpo.

Poi è anche simpatica, è perfetta per Niall.

''Siii! Posso portare anche Louis?''.
''Certo, ci sono anche Zayn, Perrie, Liam, Sophia e le ragazze''.

''Le ragazze'' sarebbero Leigh-Anne, Jesy e Jade, migliori amiche di Perrie e Sophia, che si sono inserite nel gruppo da poco, ma sono già riuscite a farsi volere bene da tutti.

''OHHHH AW siamo quattro coppie allora ;)''.
''Si- aspetta cosa mi sono perso? Tu e Louis state insieme ;)''.
''Quasi ;)''.
''Smettila con quegli occhiolini, sono inquetanti''.
'';) ;) ;) ;)''.
''Okay, capisco. A dopo frocetto :)''.
''Ciao coglione :)''.

Apre la chat con Louis e inizia a comporre il messaggio.

''Louuuuuu <3''.
La risposta non tarda ad arrivare.
''PICCOLOOOOO <3 Ciao <3''.
''Volevo chiederti...stasera, alle undici, c'è una festa a casa della ragazza di un mio amico, Niall. Mi farai da cavaliere? <3''.
''OH, sarebbe un onore, principessa''.
''Mi stai facendo arrossire :3''.
''Hahahaha cucciolo <3 Dai, ti passo a prendere alle dieci, vestiti bene ;)''.
''Hei! Io mi vesto sempre bene!''.
''Mhmh ;) Sei sempre bellissimo''.
''Grazieeeeee''.
''Ora vado, ciao tesoro, a dopo <3''.
''Ciao, sweetcheecks''.

E' ancora presto, non ha nient'altro da fare, e in breve si addormenta.

Appena si sveglia, e si accorge che sono già le otto, e che quindi sua madre arriverà nel giro di un'ora scarsa.

Per farsi dare il permesso per la festa, decide di viziare un po' Anne, in modo da addolcirla, preparandole la cena, e poi un caldo bagno rilassante.

Così, si alza velocemente e scende al piano di sotto.

A Harry è sempre piaciuto cucinare, lo rilassa, ed è molto bravo.

Opta per il piatto preferito di Anne, ossia un semplice risotto con pesce e zafferano.

In circa venti minunti, ha già preparato il tavolo e impiattato il riso.

Emana un profumo così delizioso che Harry si deve trattenere dal divorarlo.

Quando ha finito anche di preparare la vasca -con tanto di candele profumate e sali da bagno rosa-, si siede sul divano e aspetta.

Anne non tard a ad arrivare, e appena mette piede in casa, Harry la accoglie con un bacio sulla guancia e le toglie la borsa e il cappotto dalle mani, appendendolo poi all'attaccapanni all'ingresso.

''A cosa è dovuta questa accoglienza?'' gli chiede, sorridendo.

''Siediti e mangia, poi te lo dico''.

Allora Anne si siede, inizia ad assaggiare il riso, facendo sapere al figlio quanto sia buono.

''Quindi?''.

''Ooookay...stasera, alle undici c'è...una festa a casa di Acacia e...ci sono tutti i miei amici, e Louis vuole venirmi a prendere alle dieci per andarci insieme. Posso?''.

Harry sfodera il suo tipico sguardo da cucciolo.

''Si, si. Certo. So che con Louis sei al sicuro''.

''Davvero? Grazie mamma, grazieee! Ti voglio bene''.

La abbraccia forte, poi corre in camera sua a cercare dei vestiti.

Questo no pensa, scartando ogni maglietta e paio di jeans che trova.

No! Uh, che merda questa, a cosa stavo pensando mentre la compravo?! No, no, no...

Alla fine, trova un paio di skinny jeans scuri e una semplice t-shirt bianca con lo scollo a v.

Quindi, si veste in tutta fretta e indossa la sua collanina con il ciondolo a forma di aereoplanino di carta.

Si spruzza un po' di profumo, lava i denti e poi è pronto.

Quando sua madre lo vede, lo fa girare su se stesso, iniziando a riempirlo di complimenti, e Harry non può evitare di arrossire.

Louis non tarda ad arrivare.

Suona alla porta, e appena Harry apre, se lo ritrova davanti in tutta la sua bellezza, con un mazzo di rose rosse in mano.

''Ciao Lou!''.

''Hei, piccolo''.

Harry gli si avvicina e gli stampa un bacio sulla guancia, mentre Louis gli accarezza un fianco con la mano, tenendoselo vicino.

''Queste sono per te''.

''Grazie mille, sei dolcissimo. Sono bellissime. Vieni un attimo in casa? Prima di andare via le volevo mettere in un vaso''.

''Si, certo, così saluto anche tua madre''.

Mentre Harry riempe un vaso di acqua, Louis raggiunge Anne sul divano e si siede accanto a lei.

''Ciao, Louis. Come stai, tesoro?''.

''Tutto bene, non vedo l'ora di uscire con Harry. Ha già cenato?''.

''No, non ancora''.

''Ti dispiace se lo porto a mangiare fuori?''.

''No, ovviamente no. Mi fa piacere, basta che me lo riporti tutto intero''.

''Ci puoi contare''.

Intanto Harry è tornato in salotto.

''Andiamo, piccolo?''.

''Si. Ciao mamma''.

''Ciao Anne''.

''Ciao ragazzi, divertitevi e fate attenzione''.

''Si!'' le rispondono in coro, allontanandosi mano nella mano.

Escono dalla porta e Harry la chiude.

All'improvviso Louis lo inchioda al muro, tenendolo fermo tra lui stesso e la parete di mattoni.

Le sue mani finiscono sui suoi fianchi, e li accarezzano dolcemente da sotto la maglietta.

''Da quant'è che non mi baci tu?'' sussurra Louis, col viso a pochi centimetri da quello di Harry.

Harry ha le gambe molli e i brividi. Louis lo sta uccidendo.

''Troppo'' mormora.

''Che ne dici di rimediare?''.

''Non vedevo l'ora''.

Le loro labbra si toccano dolcemente, e le loro lingue si rincorrono per qualche istante.

Poi Harry si stacca e sospira.

Louis lo guarda negli occhi profondamente.

Ha capito. Ha capito di essersi perdutamente innamorato di quel ragazzo dai capelli ricci.

''Lou?'' Harry lo risveglia da quel momento di distrazione.

''Sei bellissimo''.

Harry si morde il labbro inferiore e guarda in basso.

''Grazie. Anche tu''.

''Ora vieni. Ti porto a cena''.

''Davvero? Lou, non ho preso il portafogli, vado un attimo-''.

''Perchè dovresti pagare tu?''.

''Oh, no. Davvero, vado in casa a prenderlo''.

''No, te lo proibisco categoricamente, piccolo''.

''Come vuoi. Però la prossima volta pago io''.

''Sicuramente''.

''Lo hai promesso!''.

''Allora ti avviso che non manterrò la promessa''.

Louis ride, mentre Harry gli tira un leggero pugno sulla spalla.

Iniziano a camminare per raggiungere il motorino, dato che Louis lo ha parcheggiato un po' più lontano per mancanza di spazio.

''Quindi? Dove avresti intenzione di portarmi?''.

''Umh, nulla di elegante. E' il mio locale preferito, il 17Black. E' figo, solo un po' affollato. E in più, la gente a quest'ora non è ancora ubriaca, quindi credo che vada più che bene. Che dici?''.

''Si, va bene. Posso chiederti una cosa?''

''Certo, dimmi''.

''E'-è un appuntamento?''.

''Lascia che ti spieghi una cosa''.

Si siedono sul muretto adiacente alla casa di Harry.

''Parlami, ti ascolto'' lo incoraggia il riccio, guardandolo negli occhi.

''Tu, Harry Styles, mi hai rincoglionito fin dal primo giorno in cui ti ho visto. In senso buono, ovviamente. Sei la perfezione fatta a persona, mi piaci e...''.

Harry sorride notando la strana scintilla negli occhi di Louis.

''Lou, cosa stai cercando di dirmi?''.

''Okay, aspetta. Devo formulare un discorso di senso compiuto prima di dire una cazzata e farti scappare via come un leprotto''.

Ridacchiano insieme, ma dopo qualche secondo l'espressione del maggiore torna seria.

Prende una mano di Harry tra le sue e la stringe, sfiorandone delicatamente il dorso col pollice.

''So di conoscerti da poco, ma tu...tu sei speciale. Hai quel qualcosa che, non so, mi fa andare a puttane il cervello e...Voglio dire, ieri abbiamo dormito insieme sul tuo divano coccolati uno all'altro, pur conoscendoci da così poco, ma...mi sento così bene con te, Harry. Senti cosa mi fai'.

Louis guida la mano tremante di Harry sul suo petto, facendogli sentire il proprio cuore battere all'impazzata.

Il più piccolo non riesce a smettere di sorridere, quasi gli fa male la faccia e ha anche gli occhi un po' lucidi.

Si sente così speciale accanto a quel ragazzo.

''Harry, vuoi...vuoi essere il mio ragazzo? Forse è presto, ma ti giuro che non riesco mai a pensare ad altro che non sia tu''.

''Louis, oddio, tu...grazie. Mi stai facendo sentire così bene, sei la persona migliore del mondo. Si, certo che voglio essere il tuo ragazzo''.

Allora Louis accarezza delicatamente la guancia, come se fosse un piccolo, fragile fiore di campo a cui potrebbero cadere i petali da un momento all'altro.

Si alza e Harry gli fa spazio tra le sue gambe, visto che è ancora seduto sul muretto.

Si abbracciano a lungo, per minuti interminabili, e le loro labbra si incontrano in un dolce bacio a stampo.

''Sei davvero bellissimo, Lou''.

''Tu lo sei''.

Per un attimo si perdono a contemplare la bellezza uno dell'altro, ma vengono interrotti dalla suoneria del telefono di Harry.

''Scusa, è Niall. Devo rispondere, sarà qualcosa riguardo alla festa''.

''Tranquillo, piccolo. Fai pure'' gli sorride, e Harry ricambia, afferrando il telefono.

''Nì? Ciao, che succede?''

''Dove siete? Sono le undici e un quarto!''.

''Davvero? Siamo ancora fuori da casa mia, dovevamo andare a cena, ma...''.

''Allora? Te lo ha chiesto?''.

''Niall! Lui è qui, ti ha sentito, idiota!''

Intanto Louis ride e Harry arrossisce, posandosi una mano in fronte.

''Va bene, si. Siamo da te tra cinque minuti, a dopo deficiente''.

Chiude la chiamata e posa il cellulare in tasca.

''Cosa? Dobbiamo già andare?''.

''Mi dispiace, Lou. Ma sono già le undici e un quarto, la festa è iniziata quindici minuti fa. Scusa, ti ho tenuto troppo occupato e-''.

''No, stupido. Faremo un'altra volta, anche se ci tenevo a portarti fuori a cena, ma ehi! Abbiamo tutto il tempo del mondo, piccolo. Ora andiamo e divertiamoci''.

''Okay, però guida piano''.

''Tranquillo baby''.

Raggiungono finalmente il motorino e arrivano a casa di Acacia in men che non si dica.

Scendono ed entrano in casa, accolti dalla padrona di casa e da Niall.

''Harry! Ciao, tutto okay, amico?''.

Gli batte il pugno, Harry ricambia il saluto e poi il biondo stringe la mano a Louis.

''Oh, finalmente ti vedo. Io sono Niall, ma credo che tu lo sappia''.

''Si, Harry mi ha parlato di te. Mi sembri un tipo simpatico''.

''Infatti lo sono! Lei è Acacia, la mia ragazza''.

Harry la saluta con un abbraccio affettuoso, mentre Louis si presenta e le stampa un bacio sulla guancia, dopodichè i due si dileguano verso il piano di sopra e probabilmente non li rivedranno più fino alla fine della serata.

''Allora? Andiamo a ballare?''.

''Volevo salutare Zayn, Liam e le ragazze prima...mi accompagni? Tutto questo casino mi mette ansia...''.

''Certo, piccolo''.

Iniziano a camminare mano nella mano, per non perdersi nella mischia di gente.

Quando arrivano al centro dell'enorme salotto di Acacia, Harry vi ritrova tutti i suoi amici.

Louis si presenta e saluta tutti velocemente, poi lui e il riccio cercano un angolo un po' più appartato dove potersi rifugiare.

Il maggiore si siede sul divano e accoglie Harry sulle sue gambe, abbracciandolo forte per proteggerlo dal rumore.

''Stai bene?''.

''Si, solo...ho un po' di sete''.

''Vado a prenderti una coca cola, okay? Tu non muoverti''.

''Grazie, Lou''.

Louis si alza e Harry lo perde subito di vista tra quell'ammasso di persone, la cui maggior parte è già ubriaca o fatta.

Appoggia la schiena al divano e lo aspetta, ma qualcosa, o meglio, qualcuno lo distrae dai suoi piani.

''Ehy, honey, sei solo?''.

C'è un ragazzo accanto a lui, che gli ha appena posato una mano pesante sulla coscia.

La puzza di alcol del suo alito si sentirebbe da due metri di distanza.

''Ti prego, lasciami in pace. Il mio ragazzo è qui, è andato a prendere da bere, io non-''.

Harry trema come una foglia, mentre quell'essere gli passa rudemente le dita tra i capelli.

Cerca di staccarselo da addosso, ma quello ridacchia e cerca di portare il ricciolo sulle sue gambe.

''L-lasciami! Ti prego, non voglio...''.

''Zitto''.

Gli morde il collo, e Harry piange, spingendolo via con le mani, ma il ragazzo lo ferma, stringendogli i polsi.

''M-mi fai male''.

''Questa sera sei mio''.

Proprio in quel momento, Louis torna con in mano una bottiglia di birra e un bicchiere di coca cola ghiaccciata.

Alla vista del suo piccolo strattonato malamente da quel ragazzo, le bibite gli cadono dalle mani.

''Che cazzo stai facendo?!'' urla, prendendo quel tipo per i capelli.

Riesce a spostarlo facilmente da Harry e lo spinge via, facendolo quasi cadere a terra.

Il ragazzo, spaesato, si ricompone e scappa.

''Bravo, stronzo! Vai a cercarti una puttana!''.

Dopo essersi assicurato della sparizione del ragazzo, torna sul divano accanto ad Harry e se lo porta sulle gambe.

''L-Lou...'' mugola, le lacrime continuano a bagnargli il viso.

''Amore, tranquillo. Sono qui, è tutto okay''.

Mi ha chiamato amore, pensa il piccolo, sentendo il cuore battere più velocemente del solito.

''Ho avuto così tanta paura, Lou''.

''Lo so, immagino. Ma io sono qui. Te l'ho detto, no? Mi prenderò sempre cura di te''.

Harry finalmente si rilassa, ringraziando mentalmente Louis per averlo salvato da quel tipo e per avergli evitato un attacco di panico.

Il maggiore lo culla, gli passa le dita tra i capelli e Harry chiude gli occhi, sentendosi stampare dei baci sulla guancia e dietro l'orecchio.

Ha i brividi lungo tutto il corpo, Louis lo sta facendo sentire come in paradiso.

''Harry, vuoi tornare a casa?''.

''In realtà...no, okay, non importa''.

Harry arrossisce, ma Louis gli alza il viso e lo fissa negli occhi.

''Cosa stavi per dire?''.

''Oh, no. E' stupido'' nasconde la testa nel suo collo e sorride timidamente.

''Parla, piccolo'' ridacchia.

''Volevo stare da te, per stanotte''.

''Davvero? Sarebbe fantastico, solo...devi chiedere a tua madre''.

''Non ti da fastidio?''.

''Ovviamente no, sei il mio ragazzo, perchè dovresti? Amo stare con te, lo sai''.

Harry stringe il corpo di Louis a sè, mentre quest'ultimo gli passa le mani sulla schiena, dolcemente.

''Dio, Haz, sei un panda coccoloso''.

''Bel soprannome, bravo'' ammicca Harry.

''Ehiii! Non prendermi in giro!''.

''Non lo stavo facendo, mi piace. Haz, mh. Mi si addice''.

Ridono insieme, prima che Harry si ricordi di mandare un messaggio a sua madre per chiederle il permesso di dormire da Louis.

Permesso che non tarda ad arrivare.

''Leggi, Lou! Posso restare! Ma mi devi portare a casa dopo pranzo, domani''.

''Quindi niente scuola?''.

''Apparentemente, no''.

''Allora andiamo, non vedo l'ora di dormire con te''.

Harry diventa rosso e si fa piccolo piccolo, nascondendosi nell'incavo del collo di Louis come fa sempre.

E' così dolce, pensa Louis, mentre se lo stringe addosso e annusa il suo dolce profumo.

Così, tenendosi la mano, escono dalla casa.

Non salutano neanche gli amici di Harry, tanto sono presi uno dall'altro.

Harry si sente più leggero, come se qualcosa lo avesse liberato da un grande peso dentro di sè.

Qualcosa sta cambiando.


 

 

 

Angolo autrice

 

BUONGIORNO EFP!!!

Non sono morta, lo giuro, solo che la scuola, gli esami, la mancanza di ispirazione e il mio computer che si è guastato due volte (ehi, grazie mille), mi hanno impedito di aggiornare.

Ma eccomi qui!

Il capitolo è più lungo del solito, e al suo interno succedono un sacco di cose, e si, il titolo è ispirato al famoso video dei Larry a Wellington.

Mi scuso per la luuuuuuuuuuuunga assenza, ma prometto che quando avrò finito di pubblicare questo capitolo, mi metterò subito al lavoro per iniziare il quarto.

Ho iniziato a pubblicare la storia anche su Wattpad, quindi, per chi fosse interessato, ecco il link del mio profilo: https://www.wattpad.com/user/larryismysoulefp

Detto questo, ci ''leggiamo'' al prossimo

Bye to all of ya <3

-Anonima.

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