Filodoro e il mistero del dentifricio assassino

di Ciack
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Partenza ***
Capitolo 2: *** Lezioni sul treno ***
Capitolo 3: *** Letterine... ***



Capitolo 1
*** Partenza ***


1 SETTEMBRE 2004, in quello stesso giorno, ogni anno, la stazione di King Cross si riempiva di studenti diretti verso il loro

1 SETTEMBRE 2004,  in quello stesso giorno, ogni anno, la stazione di King's Cross si riempiva di studenti diretti verso il loro primo giorno di scuola (il primo di una serie che a tutti sembrava già interminabile). La tunica nera ancora riposta nel baule personale avrebbe da lì a poco sostituito i pesanti vestiti babbani indossati per non insospettire gli ignari non maghi. Fosse dipeso solo dagli abiti nessuno si sarebbe accorto di nulla, ma i sopraccitati enormi bauli e le gabbie contenenti civette, gufi e ogni genere di volatile immaginabile non mancavano di destare perlomeno qualche perplessità. La cosa più difficile era passare attraverso il muro che divideva i binari 9 e 10 senza farsi notare. D’altra parte quello era l’unico modo per raggiungere il binario 9 e ¾ dal quale partiva l’Espresso per la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Man mano che attraversavano il muro i ragazzi andavano a prendere posto negli scompartimenti.

Un gruppetto di bambini un po’ spauriti stavano davanti ai binari guardandosi alternativamente con aria un po’ perplessa, ma la loro espressione si accentuò quando una ragazza apostrofandoli con

        Levatevi di torno pidocchi, se non volete che vi DDTizzi (per chi non lo sapesse il DDT è un antiparassitario, ma stato ritirato dal commercio perché ritenuto velenoso anche per l’uomo) -

ne spinse da una parte uno addosso agli altri col tipico effetto tessere del domino e si diresse verso il muro che la inghiottì. La seguivano a ruota due ragazzoni che a giudicare da numero di bauli stavano trasportando anche quello della ragazza. Uno dei due lanciò un’occhiata ai “pidocchi”

-         Imparate pivelli non intralciate mai la via a Priscilla Burns, la numero uno – e il muro inghiottì anche loro. L’effetto domino stava per concludersi quando un quarto personaggio entrò in scena afferrando l’ultima tessera-bambino-pidocchio-pivello e rimettendolo in piedi.

-         Non fateci caso non sono tutti come così a Hogwarts –

-         Per fortuna – disse il bambino A

-         Per fortuna cosa? – domandò il quarto

-         Che non sono tutti come quelli lì

-         Ah no...(attimo di imbarazzante silenzio)…ma quelli lì chi? –

-         Quei tre che sono passati adesso

-         Quali tre? –

Il bambino A cominciava ad avere la strana impressione di essere preso leggermente per i fondelli.

-         Due ragazzi vestiti abbastanza normali e una ragazza bionda –

-         Con occhialoni da sole tutti sbarluccichenti – aggiunse il bambino B

-         Cappello da cowboy – rincarò A

-         Frusta, labbra rosse carnose e corpetto di pelle nera – sospirò sognante C

Si girarono tutti verso il bambino che aveva parlato.

-         Ma non è vero!!!! – gli dissero scandalizzati

-         Lo so, ma gli starebbero bene – tipico occhio da pesce lesso che hanno i maschi quando il sangue non arriva più ai neuroni.

-         Ma sei un pervertito –

-         Lo so e me ne pregio –

-         Che cosa sai? – domandò il quarto personaggio, la cui presenza era stata completamente rimossa dai tre bambini

-         So di essere un pervertito – sghignazzò C

-         Questo non è esatto figliolo perché come ben disse il Sommo l’unica conoscenza che possiamo essere sicuri di avere è quella di sapere che non sappiamo nulla…-

Il pervertito si battè la tempia con l’indice, mentre osservava quello strano figuro che, incurante di tutto, continuava imperterrito la sua esposizione. Doveva essere alto circa 1 metro e 70 cm, magrolino, folti capelli castani ricci. Indossava pantaloni di velluto a coste marrone scuro, camicia bianca a righine rosa fuori dai pantaloni, giacca di velluto di un marrone un po’ più chiaro. Sulla tasca della giacca un cartellino ne riportava i dati:

Filodoro Creed

Filosofo

IL prefetto 

VII anno Tassorosso

Due dei ragazzini si scoccarono un’occhiata

-         Ma di un po’ non è che è un po’ tocco?

Purtroppo per loro Filodoro li aveva sentiti.

-         Ehi mocciosetti sto parlando con voi, se foste un minimo intelligenti non vi perdereste una singola parola di quello che vi sto dicendo –

A questo punto non era più possibile evitare l’inevitabile, la pressione crebbe a dismisura, un crescendo di emozioni paragonabile solo ai saldi Combipel: i tre ragazzini gli scoppiarono a ridere in faccia e Filodoro rosso in viso per l’affronto che tre marmocchietti avevano osato fargli prese carrello, baule e cornacchia e tutto impettito si diresse verso il muro, salendo sul piede del piccolo pervertito, andando a sbattere contro un palo e rovesciando tutto a terra. Il terzetto era raggomitolato sul marciapiede e i passanti avrebbero chiamato un’ambulanza credendoli in preda a una crisi epilettica se per tutta la Stazione non fossero riecheggiate le loro risa.

Una ragazza del settimo anno ebbe pietà di Filodoro e lo aiutò a rimettere tutto nel baule soprassedendo sui boxer a righe che le erano finiti in mano.

-         T…t…ti…r…ringr…ringrazio –

-         Adesso siamo pari – sorrise la ragazza

-         Pari? –

-         Ho fatto tardi e se non fosse stato per te avrei perso il treno –

Ogni cosa era stata riposta nel baule. I bambini avevano smesso di ridere e gli spettatori erano stati inghiottiti dalla folla di passanti. Filodoro guardò la ragazza e rimase a bocca aperta: non aveva mai visto un essere vivente più bello e leggiadro, la pelle rosea di Socrate, i “capelli d’oro all’aura sparsi” (vedi omonima poesia di Francesco Petrarca), gli occhi scuri di Giordano Bruno, il sorriso di Blaise Pascal.

-         ah…pia…pia…pia… - balbettava Filodoro mentre sfoderava una faccia da ebete inebetito (non che fosse molto diversa dall'espressione che aveva di solito…)

-         pia? - ripeté la ragazza aggrottando perplessa la fronte

-         piacereFilodoroCreed - riuscì a biascicare il giovane Tassorosso contraendo volontariamente tutti i muscoli facciali in suo possesso. La ragazza afferrò ributtante la mano che lui le tendeva in saluto e annuì esibendo un bellissimo sorriso di carta.

-         Piacere…Alexis McGranitt - disse fiera, anche se il suo tono, a detta dei bambini A,B e C sembrava quello di chi si sta rivolgendo a uno scimpanzé…per di più brutto…con le pulci…e puzzolente…ma non divaghiamo!

-         Cheeeeee? La famosa parente della vecchia? - esclamò Filodoro inciampando nei suoi stessi piedi e finendo in braccio alla povera Alexis che non si era certo meritata quella cattiva sorte! Per di più le rapaci e veloci (e ooohhhppp!) mani di Filodoro andarono a cadere dove nessun umano era mai giunto prima…

-         CHE DIAVOLO CREDI DI FARE!!!!! - urlò isterica la leggiadra creatura trasformatasi improvvisamente, sempre a detta dei bambini A,B e C, in una Furia, con tanto di lampi dagli occhi…che Filodoro pensò bene di schivare prontamente…o aveva perso l'equilibrio un'altra volta?…ma non divaghiamo! Il nostro baldo giovanotto levò prontamente le mani dal…ehm…coffcofff…di lei regal seno…coffcfooooffffbleargh…e biascicando scuse a profusione…inutile, l'elegante Alexis fece scattare la mano verso il suo ebete viso inebetito prima che il poverino potesse capirci qualcosa…

Filodoro si riprese dal malrovescio solo una volta trovatosi rinchiuso nello sgabuzzino delle scope, sul treno…dopo essersi svegliato ovviamente…dopo che QUALCUNO (i bambini A;B e C) aveva pensato bene di infilarlo lì dentro…dopo che Alexis lo fece ribaltare sulla banchina…dopo che svenne…ma non divaghiamo!

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Capitolo 2
*** Lezioni sul treno ***


CAPITOLO SECONDO

CAPITOLO SECONDO

Dopo varie peripezie, il nostro giovane eroe (uhhh parolona!) riuscì a uscire intatto dal groviglio di scope che, stranamente, non avevano intenzione di lasciarlo andare…lo avevano scambiato per uno di loro? Mhà…sta il fatto che, una volta trovatosi nel corridoio del treno, un piede accuratamente ficcato dentro un secchio di latta, cominciò a vagare alla ricerca di uno scompartimento…il primo…-uhm…no, qui ci sono le serpi…" - …il secondo…. - "no, questi sono troppo grandi…"-….Il terzo scompartimento aveva le tende tirate…Filodoro, qual natura curiosa aveva! aprì di volata la porta, senza badare al mega cartello con scritto "NON DISTURBARE" - contornato da teschi rossi grondanti sangue…quale mente acuta e studiosa Filodoro pensò ad una accurata rivisitazione dei culti tribali sudafricani…indi per cui, convinto del fatto che lì e solo lì avrebbe trovato menti aperte alle sue doti di cervellone, aprì ignaro la porta…e ci rimase di stucco. Un gruppo di persone stava tutta ammonticchiata ed aggrovigliata intenta a…ehm…lavorare…ehm…studiare antropologia…Filodoro non capiva… - " ehm, scusate? C'è posto?" - domandò. Un paio di teste si levarono e lo fissarono scioccate. - " e questo chi diavolo è?" - domandò la prima appartenente ad un ragazzo di Corvonero. -" ehi tu, vattene immediatamente!" - sbottò una seconda di Tassorosso. - " ehi! Chi mi sta lisciando in questo modo così…mmmm" - una quarta voce provenne da un punto indefinito del mucchio di persone. Ma Filodoro non si fece intimorire da tali minacce, era un Prefetto LUI! Ma che dico, era IL prefetto! Ma che dico! Era IL prefetto Filosofo lui! Ma che dico! E…basta…si mise dritto e sbottò tenendo ben salde la mani sui fianchi: -" ehi voi! Che cosa state facendo? Lo sapete chi sono io?" - sbottò arricciando le labbra…vediamo chi avrebbe osato lanciare un segno di sfida alla sua autorevole autorità (ahahah…credici!). Una cacofonia di voci indistinte mista a mugolii eccitati diede risposta così: -" ehi ma non è quel deficiente di Creed? Qualcuno lo lanci dal finestrino! Chi è lui?! Ma un povero pirla! Hahahah! Cosa stiamo facendo ragazzi? Tu niente, sono io che sto lavorando disgraziato! Studiamo anatomia! È un gruppo di studio! ahahaha! certo certo!" - rispose il gruppo di carne intrecciata. Filodoro si sentì soddisfatto da quella risposta, fece un'espressione serena (insomma, finalmente degli studenti studiosi…credici! N.d. Artemisia) -" bene, se state studiando, non vi disturbo ulteriormente…buon lavoro ragazzi! " - esclamò solare prima di richiudersi la porta alle spalle. Dall'interno dello scompartimento provenne un silenzio sgomento…o incredulità a quella totale deficienza…vedete voi….

Filodoro passò in rassegna altri scompartimenti…da alcuni la gente, appena lo vedeva, barricava la porta e diceva dispiaciuta che si era bloccata…da altri la gente si allargava sui sedili a mo' di pascià o nutella e rispondeva che lì non c'era posto…finalmente ne trovò uno apparentemente libero in fondo al treno. Dentro vi erano due persone intente a leggere…Filodoro aprì la porta, ma dai due soggetti neanche un bisbiglio…improvvisamente qualcosa folgorò la sua mente…dov'era finita la celestiale creatura di nome Alexis? Non l'aveva vista…(per forza, appena lo aveva intravisto per il corridoio aveva sigillato la porta del proprio scompartimento e si era mimetizzata con la tappezzeria a mo' di lucertola sulla parete!) ma subito dopo scrollò via da sé quel pensiero che minacciava di distrarlo dal suo compito di Prefetto…( compito…parolona!) - " scusate, c'è posto?"- domandò autoritario andandosi a sedere. Una testa si sollevò da un pesante volume rilegato in pelle…una strana pelle grigio scuro…e lo guardò perplessa sollevando un sopracciglio da sotto i lunghi capelli biondi. - " e tu chi saresti?" - domandò mentre anche l'altra testa si levava da un altrettanto grosso volume rilegato in uno strano tessuto cremisi alquanto logoro e polveroso - " ormai ti sei già accomodato…" - aggiunse la seconda testa aggrottando la fronte sotto i riccioli sparsi attorno al viso. - " noto finalmente delle persone che apprezzano la letteratura…" - disse Filodoro impettito. Finalmente aveva trovato uno scompartimento serio…a parte quello sui culti tribali…ma lì non c'era più posto, come gli avevano detto! Peccato! -" letteratura?" - domandò la prima voce. - " si, cosa state leggendo?" - domandò imperterrito. - " uhm…un…romanzo…sulle…esplorazioni, si…" - rispose la prima voce cercando di nascondere il dorso del libro riportante un titolo stampato a fuoco di un nero bruciato: " le arti dell'avvelenamento, della vivisezione e dell'imbalsamazione umana…dagli egizi allo spazio astrale…di Hannibal Lecter" . - la seconda voce lanciò un'occhiata alla compare. - " ehm…fisica…la meccanica dei solidi…" - rispose imitando la compare nascondendo il dorso del libro (" come produrre un armamentario degno di Bush…dalla fionda alla bomba H"…di O.B.Laden) - "ahhh, interessante…i vostri nomi?" - propose Filodoro allungando la mano verso la prima ragazza che aveva risposto (quella con il libro di esplorazioni….si…). Quella guardò il ragazzo perplessa e afferrò la mano stritolandogliela ( bè…non gliel'ha stritolata…è lui che è una pappetta di semolino…)e rispondendo - " Artemisia Black…" - Filodoro si massaggiò il tunnel carpale ormai irrimediabilmente crollato come il traforo del Monte Bianco e passando alla seconda ragazza che risistemò il suo tunnel carpale facendolo diventare un'autostrada a quattro corsie (l'ha spianato…) - " Lleyn Lancaster…" - disse la ragazza. - " di che casa e che anno prego…" - aggiunse Filodoro con tono da bigliettaio. Le due si guardarono accigliate, probabilmente pensavano che quello sarebbe stato un soggetto esemplare per testare i loro studi… - " Serpeverde, settimo anno…Prefetto…" - disse la prima. - " Grifondoro, settimo anno…Prefetto…" - rispose la seconda. E Filodoro andò in brodo di giuggiole…finalmente dei soggetti alla sua altezza! Due Prefetti in un colpo solo! Ovviamente non si era accorto del cartello fuori dello scompartimento che lo avvisava del fatto che quello era effettivamente uno scompartimento di Prefetti…ma lui non faceva caso ai titoli, era una persona semplice lui! (eeehhh HOP!) - " benissimo! Allora siamo sulla stessa barca!" - esclamò. - " veramente questo è un treno…" - disse la Black. Filodoro ammirò quello slancio di serietà. -" oh oh oh…suvvia, era una battuta!" - rispose. - " ma non stiamo giocando a pallavolo…" - disse la Lancaster. Filodoro rimase per la seconda volta affascinato per tutta quella serietà, senza fare caso ai sogghigni delle due che, come chiunque si sarebbe accorto (chiunque tranne Creed..), stavano prendendolo allegramente per il culo… - " allora Black…esplorazioni? Ti piace viaggiare?" - incalzò il Tassorosso. -" no, ma credo che piaccia a te…tu che ne pensi Lleyn?" - l'amica annuì sogghignando cogliendo l'allusione che, se avrebbe rotto le palle ancora per molto Filodoro avrebbe visitato l'esterno del treno… - " oh no, a me piace stare fermo e aspettare che il mondo mi passi davanti…si dice che stando fermi in un punto per un determinato lasso di tempo, si abbia la possibilità di vedere il mondo scorrere davanti ai propri occhi…" - " non credo che il mondo abbia manie di masochismo…" - disse la Lancaster. -" sapete, il masochismo…bla bla bla…" - Filodoro si lanciò in una fitta fitta fitta discussione a proposito del Masochismo…mentre le due stavano prendendo il considerazione il fatto di darsi alla carriera omicida o suicida che dir si voglia…quando la loro sopportazione le stava spingendo ad estrarre, la Black una mannaia dal baule e la Lancaster un Kalashnikov da sotto il mantello, il treno rallentò e si fermò sul binario della stazione di Hogsmeade. - " oh…siamo arrivati! Bene, andiamo a raggruppare i primini!" - esclamò entusiasta Filodoro. - " se qualcuno non mi ferma ti raggruppo io in un barattolo di marmellata!" - disse digrignando i denti la Black. - " oh oh oh…precedici carino…adesso arriviamo!" - rispose la Lancaster nascondendo il Kalashnikov e placcando la collega. -" ok, a dopo!" - salutò l'ignaro Tassorosso uscendo dallo scompartimento e investendo i bambini A,B e C che lo avevano seguito fin lì nella speranza che le due Serial Killer di Hogwarts ponessero termine alle sofferenze di tutti facendo fuori quel rompipalle di Creed…-" com'è andata?" - domandò A sbirciando nello scompartimento. - " grrrrrrrrr" - rispose Black. - " non lo avete fatto fuori?" - disse C. - " calma Misia, buona…su, eccoti la pozione…brava…bevi tutto, mi raccomando…ecco così!" - " che le hai dato?" - domandò B - " oh niente, un po' di stricnina…la calma…" - i tre allibirono.-" ma è velenosa!" - esclamarono in coro… - " oh no, vi garantisco che è più velenosa lei se la lasciassi fare…" - aggiunse Lancaster dando dei colpetti leggeri sulla spalla dell'amica che ora sembrava essersi calmata…-" cos'è quello Black?" - domandò A - " questo? - disse la ragazza indicando un rigonfiamento dietro la schiena sotto al mantello -…niente…" - si affrettò ad aggiungere coprendo meglio la mannaia. - " e quello?" - domandò B indicando un rigonfiamento sotto al mantello della Lancaster all'altezza dell'addome e che spuntava da appena sotto lo sterno… - " oh niente, è il mio piccolo Alien…oh oh oh…non fateci caso…" - rispose sorridendo falsamente - " andiamo Misia, dobbiamo recuperare i primini…" - s'affrettò a dire mentre faceva veleggiare dietro le loro figure ammantate di nero i due bauli….i tre bambini rimasero di stucco…forse era giunta l'era di chi avrebbe sterminato la stirpe maledetta dei Creed!…ma al contrario delle loro più rosee aspettative le due prefette avevano la seria intenzione di girare al largo da quel malditesta ambulante che si spacciava per filosofo…tutti, sull'Espresso per Hogwarts non sapevano che un nuovo nemico stava per abbattersi sui loro ignari destini….MWAHAHAHAHAH!

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Capitolo 3
*** Letterine... ***


FILORODO E IL MISTERO DEL DENTIFRICIO ASSASSINO

FILORODO E IL MISTERO DEL DENTIFRICIO ASSASSINO

Capitolo Terzo: …Letterine…

Sceso dal treno Filodoro inspirò a pieni polmoni. Davanti a lui, all'orizzonte, si stagliava il castello di Hogwarts, culla di tanti incantesimi e profondi saperi. L'idea di essere (ma infondo, che cos'era davvero l'essere?) all'inizio di un nuovo percorso educativo lo invadeva di un'eccitazione pari solo a quella che provava quando leggeva 'Lettere di Abelardo a d Eloisa'…. - " oh Abelardo… - sospirò Filodoro - …quanto mai al core mi è dolce questo tuo ermo nome…". Quando il ragazzo uscì dalla trance poetica in cui era cascato, s'accorse di essere rimasto da solo et pensoso, sulla banchina della stazione… - " ma come hanno fatto a non accorgersi della mia mancanza? Insomma! Sono IL prefetto Tassorosso IO! Com'è potuta accadere una simile dimenticanza? Appena arriverò farò rapporto. Non è ammissibile un siffatto comportamento!" - e, mentre dirigevasi a passo spedito verso la scuola, gli tornarono alla mente gli anni trascorsi.

In prima, mentre spiegava ai suoi compagni imbarcazione quale fosse il metodo più appropriato per stare seduti senza correre pericoli, era, ovviamente, caduto in acqua. Subito era stato attorniato dalle sirene, con le quali avrebbe tanto voluto intrattenersi ed intavolare una discussione sulle loro usanze, ma la mancanza d'ossigeno l'aveva in questo senso fermato. Alcuni affermarono poi che fu Hagrid a ripescarlo e che successivamente se ne pentì amaramente, data la quantità di parole con la quale venne investito subito dopo. Altri invece raccontarono che il ragazzo attraversò tutto il lago a nuoto e che il lavorio ininterrotto delle sue corde voclai non gli permise di assiderarsi. Altri ancora giurarono di aver visto la piovra gigante inghiottirlo ma che subito dopo Filodoro venne risputato a riva seguito dalla famosa ed ormai storica frase, pronunciata dall'animale…: " pessima annata di primini…".

Durante il secondo anno, mentre estraeva dal baule la divisa per Hogwarts, una brusca frenata (accidenti a queste mucche che pascolano sempre sui binari!) lo fece cadere dentro l'infimo bagaglio. Fatto sta che il Destino, trovatosi a passare casualmente da quelle parti, diete una bottarella (colpa della stessa frenata?) al coperchio bloccando così il povero Filodoro, per la salvezza del viaggio in treno di tutti, all'interno del proprio baule. Per sua fortuna (ahimè!) tutte le valigie vennero portate al Castello dagli Elfi domestici, altrimenti il poverino sarebbe rimasto sul treno fino a giugno, quando la scuola fosse ormai irrimediabilmente finita. Il ragazzino non si agitò inutilmente nella sua prigione, sicuro che qualcuno si sarebbe presto accorto della sua assenza (e sarebbe quindi corso a dirlo a tutti quanti a mo' di Strillone dando così il via alla più grande baldoria che Hogwarts avesse mai visto…purtroppo ciò non accadde…e per questo molti ce l'hanno ancora qua…) e che l'avrebbero tosto cercato per mari e per monti…si mise quindi comodo a ripassare Storia della Magia. - " scommetto la mia biblioteca che entro massimo un'ora sarò fuori di qui!" - per sua fortuna nessuno lo sentì pronunciare quella frase, perché dopo un'ora nessuno s'accorse di nulla, neppure quella successiva e quella dopo ancora. Lo smistamento e la cena si svolsero normalmente e i suoi compagni di stanza, approfittando della sua assenza (sempre detto che questi Tassorosso sono degli egoisti…dirlo subito che mancava il rompi? - Misia - eh…oltre che egoisti sono anche tonti… - Lleyn), decisero di fare bisboccia. A causa del baccano prodotto prima e dal profondo torpore in cui caddero dopo, nessuno di loro sentì Filodoro bussare discretamente al coperchio dall'interno del suo baule. A colazione nessuno disse nulla riguardo la faccenda, ma durante la mattina la professoressa Cooman si agitò parecchio nel constatare l'assenza del suo pupillo…decidendo infine di sguinzagliare drappelli di studenti per tutto il castello ogni qualvolta intravedesse la presenza del ragazzo nella sua sfera di cristallo. In opposto a colei, Piton rimase calmissimo nell'apprendere che nessuno aveva più avuto notizie di 'rompiscatole - Creed' dopo essersi divisi negli scompartimenti, rimase calmissimo quando tolse 10 punti a Tassorosso per l'assenza ingiustificata dall'alunno a lezione, rimase calmissimo quando i compagni di camera protestarono che forse gli era successo qualcosa, visto che non era nemmeno rientrato nei dormitori…e rimase calmissimo quando, appresa quest'ultima notizia, tolse altri 10 punti alla casata per l'assenza dal letto durante la notte.

Fu solo nella pausa dopopranzo che qualcuno, incuriosito dal rumore che giungeva dal baule di Filo, lo aprì liberando il ragazzo (farsi una bella bidonata di cazzi propri mai? A quest'ora ce l'eravamo tolto dalle scatole per sempre! - Misia - eh…che vuoi farci…oltre che egoisti e tonti, sono anche ficcanaso… - Lleyn - sai dire solo questo tu? - Misia - … -…Lleyn è stata accuratamente zittita da Misia…oltretutto era rimasta senza parole dopo essersi effettivamente resa conto della terribile verità delle parole dell'amica…).

Il terzo anno invece le cose andarono in modo completamente diverso. Se ne stava tranquillo nel suo scompartimento quando il treno si fermò a causa dei Dissennatori.

Filodoro rabbrividì a quel pensiero, aveva avuto paura, si lo ammetteva, una paura tremenda di morire, c'erano ancora troppe cose che non conosceva e sentiva di avere ancora molto da fare in quel mondo in quanto diffusore del sapere della Grande Arcana. Per combattere il potere malefico di quegli esseri si era concentrato su ciò che conosceva di loro, andava tutto bene finché non si accorse che nessuno dei suoi libri riportava un'immagine dei Dissennatori. Si ricordava di averne trovata giusto una piccolina, ma era raffigurato così come poteva vederli ora: incappucciati. Com'era davvero il loro corpo? Avevano fattezze umanoidi o no? Esaltato dall'idea di poter essere il primo a darne visione al mondo, afferrò la macchina fotografica che Colin Canon seduto davanti a lui, aveva al collo. Aprì la porta dello scompartimento e si gettò all'inseguimento dei Dissennatori, del tutto incurante che con la macchina fotografica si stava portando dietro anche il suo legittimo proprietario, blu in volto e incapace di liberarsi da quella presa al collo che gli impediva di respirare. Nella terza carrozza finalmente ne individuò uno (e parte la sigla di Quark…). Era nello scompartimento del Weasley e della Granger, Potter era prostrato a terra svenuto. Filodoro prese la rincorsa, (mentre la sigla di Quark si trasforma rapidamente nel tema di Mission: Impossible) a un metro dal Dissennatore si gettò sul pavimento di schiena. Tenuto conto della forza d'attrito, aveva poc'anzi calcolato che sarebbe dovuto passare sotto le gambe della guardia e, fermandosi 20cm più avanti, l'obiettivo avrebbe immortalato un buon primo piano di quanto celato da quella veste. Torcendosi durante la manovra d'atterraggio, si liberò del corpo di Colin. Il Dissennatore era esterrefatto…cosa c'era fra i suoi piedi? Filodoro scattò la foto, ma proprio in quel momento Remus Lupin, approfittando della distrazione generale, lanciò un Expecto Patronum e il Dissennatore, infastidito se ne andò.

Filodoro corse nel suo scompartimento mentre la macchina fotografica espelleva la foto. Un urlo lancinante percorse tutto il treno…i vetri si ruppero uno dopo l'altro, il terrore s'impadronì di studenti, prof. e Dissennatori. Nei campi circostanti le spighe di grano si appiattirono al suolo…gli uccelli in volo si ritrovarono spigliati del proprio piumaggio e ad Hogwarts il campo da golf di Silente si vide privato della sua finissima sabbia:

l'Expecto Patronum aveva bruciato la pellicola.

L'anno successivo, mentre era comodamente seduto nel suo scompartimento, dal finestrino semi abbassato gli erano giunte le voci di due ragazzini…. Il brusio degli studenti sulla banchina non permise a Filodoro di seguire tutto il discorso, ma poté sentire distintamente le parole " Ministro Caramel" e "stazione". Per una mente reattiva, sveglia ed attenta come la sua, non gli fu difficile dedurre il resto...probabilmente il Ministro stava partendo per un illuminato viaggio verso saperi sconosciuti…per diventare, in un immediato futuro, il nuovo guru della conoscenza terrestre….oh! quanto ammirava quell'uomo colto e curioso di nuove conoscenze! Senza contare che sicuramente il Ministro era alla ricerca di un rimedio a quanto da poco accaduto…Filo infatti ricordava perfettamente la strana epidemia di fanatismo che aveva colpito tutti quanti prima dell'inizio del quarto anno. Aveva dato fondo a tutte le sue conoscenze, ma non era comunque riuscito a capire a cosa quella strana malattia fosse dovuta…e poi…come mai tutti ne vennero colpiti durante la coppa del mondo di Quidditch? Non riusciva proprio a collegare le due cose…oltretutto si ricordava perfettamente le lacrime amare che pianse quando, stabilitosi in pianta stabile nell'ufficio di Silente (con tanto di tenda canadese e peluches tanto amato…tale di nome Zaratustra …), aveva ricevuto un NO secco alla sua richiesta di poter partecipare al Torneo Tremaghi in veste di partecipante onorario….quale affronto alla sua immensa cultura! Al suo coraggio estremo! (già bello dimentico della fifa nera che ha provato con i Dissennatori? - Misia… eh…magari, che ne sai, l'estate aveva visto Indiana Jones e si era immedesimato - Lleyn… - che culo! -Misia). Tutt'al più, al ballo del ceppo si era rifatto di tale affronto conducendo la Prof McGranitt durante il secondo waltzer (anche se, il giorno dopo la poverina lo trascorse rintanata in infermeria affetta da una strana emorragia all'apparato uditivo…).

Durante il quinto anno, il povero Filodoro era stato completamente dimenticato a causa delle voci continue sul destino del Pottero…senza contare che la Umbrige aveva in qualche modo deciso di rendergli la vita un inferno, soprattutto perché egli, IL prefetto, era niente popò di meno che il cocco della Cooman…. E quando la docente fu allontanata e rimpiazzata da Fiorenzo…bè, non è che Filo pianse lacrime amare….trovò infatti nel centauro, un valido appoggio per le sue innati doti filosofiche. I due stavano ore intere a ciaccolare di cazzate Freudiane, minchiate Kantiane e quisquilie Nietzscheane…che due maroni per il resto della scuola quando si mettevano a filosofeggiare tra di loro durante le lezioni! Però, almeno un lato positivo c'era…Filodoro non rompeva a nessun altro!

Durante il sesto anno s'era preso una scuffia paurosa per Luna Lovegood. E l'anno dopo, questo anno corrente, ce la stava mettendo tutta per dimenticare quella faccenda.

Ed essendo in procinto di dimenticare…bè, perché affliggere i lettori con queste cose? Non siamo mica sadiche da queste parti!

Dunque, fu così che il nostro eroe dimenticò la storia con la Lovegood grazie alla dolce Alexis…che di conseguenza dimenticò lui. Ahhh…l'eterno triangolo!

Dicevano, Filodoro giunse al Castello di Hogwarts in ritardo, anche perché si fermò ad ammirare il paesaggio diverse volte…ahhh! Quale trance subì nel vedere il rosso del sole tramontare oltre le verdi montagne…senza contare che quella serata pioveva a dirotto. Ma a lui questo non importava! Non era certo un misero scroscio d'acqua a fermare i suoi pensieri!

Quella sera, stranamente dopo aver cenato (da solo perché era in ritardo…così gli dissero quando lo spedirono diretto in un'aula polverosa nello scantinato…senza contare che era in ritardo di appena dieci minuti e la cerimonia d'apertura d'inizio anno era appena cominciata ma…quel gran genio del Preside decise che non era proprio il caso di subire interruzioni di sorta durante il suo discorso…interruzioni certe, se si avevano soggetti del calibro di Creed a piede libero!) fu così che Filo si diresse satollo verso il suo lettino su ai dormitori Tassorosso. Ovviamente, essendo un prefetto stimato (ahi! Lleyn…il computer mi ha morsa….dici che sia colpa… - Misia - continua a scrivere queste eresie e vedrai come il tuo pc si trasforma in un pc mannaro… - Lleyn) godeva della riservatezza di una camera singola…per la pace di tutti i padiglioni auricolari giallo - neri. Dopo aver recuperato l'amato Zarathustra, Filo si mise la sua splendida camicia da notte di flanella, con tanto di cappellino a pon pon, i suoi amati calzettoni di lana a pois neri su sfondo giallo (w la fantasia!) e si immerse sotto le coperte…fremente e in trepida attesa per l'inizio delle lezioni.

Al mattino si svegliò di soprassalto. Che incubo terribile aveva avuto! Freud lo rincorreva incitandolo ad annusare una strana polverina bianca mentre Nietzche cercava di circuirlo….senza contare Socrate che cercava di fregargli i calzettoni dai piedi e Cartesio il suo peluches dicendo che era suo di diritto….insomma…un incubo!

Ma non fu tutto…era da un bel po' che sperava non gli ricapitasse più lo 'strano incidente' di cui era solitamente vittima….gli succedeva sempre…ad ogni inizio anno passato gli era successa SEMPRE la stessa identica cosa. E non se ne spiegava il motivo poi! Quella mattina scese a colazione armato di crocefissi e corone d'aglio pronto a scongiurare 'il fattaccio'…si diresse al tavolo Tassorosso e attese come un condannato a morte l'inizio della colazione…guardandosi attorno circospetto.

Come di consueto, i gufi cominciarono ad affluire numerosi per recapitare le prima lettere da parte dei genitori più apprensivi…e mentre il nostro Filo traeva un sospiro di sollievo notando come non vi fosse posta destinata a lui…vide, con suo estremo pallore in viso, che tutti i visi degli studenti erano rivolti verso l'alto della Sala Grande, le bocche distese in un OOOOHHH ammirativo… dalla finestra maggiore entrò planando una scopa pilotata da una sgargiante signorina vestita (o meglio, svestita!) di un completino dorato sbarluccicoso che cavalcava all'amazzone…mostrando agli occhi famelici dei maschietti, un par de cosce che le Kessler avrebbero invidiato…la signorina a cavallo della scopa atterrò con eleganza scuotendo la solare chioma dorata con un gesto civettuolo della mano (unghie laccate d'oro…n.d.a.) e sfilando dal prorompente 'davanzale' un vassoio anch'esso dorato…si guardò attorno come a voler mettere in fila i pensieri e, in extremis sollevò l'orlo del vestitino, mettendo in mostra una giarrettiera pizzosa dorata, ed estraendovi una letterina candida con sigillo dorato. La posò contenta sul vassoio (contenta per l'operato!) e si diresse verso il tavolo Tassorosso….e con più precisione verso Filodoro…il ragazzo deglutì…non tanto per l'apparizione della stragnocca, ma perché il suo incubo peggiore si stava per l'ennesima volta ripetendo!

-" è lei il signor Goldenlady?" - canterellò la signorina posandogli sotto al naso il vassoio e una buona porzione di grazie davanzalesche….Filodoro, contrariamente ad ogni legge sull'esultanza ormonale cui dovrebbe essere vittima a quell'età, divenne dapprima purpureo, poi tendente ad una bella sfumatura verde - incazzatura - imperante…si alzò di scatto e, con voce striduletta…

-" insomma! Sono stufo! Tutte le volte la stessa storia! Quante volte devo ripeterglielo? Non sono il signor Goldenlady! Sono il signor Filodoro Creed! Tutti gli anni devo ripeterglielo! Non confonda le marche….ehm cioè, i nomi! E adesso, se ne vada, mi sta facendo perdere preziosissimo tempo! E non se lo faccia più ripetere!" - e così dicendo si risedette indispettito. La signorina sbatté le lunghissime ciglia, borbottò qualcosa a proposito di maleducazione e mancanza di galateo, inforcò la graziosa scopa dorata e svolazzò via dal castello imbronciando il bel visino sotto gli occhi increduli e incazzati di tutti gli studenti maschietti provolazzi di Hogwarts…tutte le volte quel deficiente di Creed si faceva scappare da sotto il naso quella gran gnocca…con tutta la fatica che facevano i suoi compagni per far si che alle poste sbagliassero e mandassero quella fatina dorata! Con tutti i sacrifici che avevano fatto per creare l'illusione che il signor Goldenlady risiedesse ad Hogwarts!

Poverini…ma non vi fanno un po' pena?

Ma nel frattempo, nei sotterranei della scuola, qualcosa si stava smuovendo…qualcosa che di fatine dorate non ne capiva niente…e che non glie ne poteva fregare di meno….

LUI voleva vittime…

MWAHAHAHAHAHAH!

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