The heart of the forest

di Mad_hatter_96
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Stammi vicino ***
Capitolo 2: *** I sorrisi dei bambini morti ***
Capitolo 3: *** Voci ***
Capitolo 4: *** Il gioco ***
Capitolo 5: *** 5 capitolo: Peter & Angel. Breve distrazione ***



Capitolo 1
*** Stammi vicino ***


La mia è una storia come tutte le altre mi sono diplomato, laureato, ho sposato una bellissima donna e ho avuto due stupende bambine (che adesso sono due stupende donne ). Quando la gente mi chiede del mio passato è così che rispondo, ma in realtà a chi voglio darla a bere. È vero ho fatto tutte queste cose ma è tutto il resto quello che conta nella mia storia. La mia vecchia nonna diceva che era meglio non guardarsi indietro o qualche spirito del passato sarebbe potuto tornare e per questo che ho taciuto per tutto questo tempo, ma è quando il tempo scorre sotto i tuoi piedi senza poter correre insieme a lui capisci che è quello il momento giusto per ricordare. Siamo fatti di carne che invecchia e marcisce ma la nostra anima può restare giovane per milleni, ed quando ha voglia di divorare ancora la vita che resta intrappolata sulla terra. Nel nostro vecchio paese non c'era molto da fare per divertirsi si andava al mare si pranzava dagli amici. Ma quell'inverno era così noioso che sembrava che non passare mai, io e la mia ragazza Diana passavamo molto tempo insieme, eravamo entrambi alle prime armi e una volta mentre eravamo nel capanno proprio mentre ero sul punto di farmi fare una sega ecco che il padre e il nonno entrarono di soppiatto io e Diana senza far rumore scomparimmo dietro delle balle di fieno. Suo padre ripeteva di non aver mai visto una cosa del genere e suo nonno blaterava qualcosa su un angelo della morte o qualcosa del genere che girava nella foresta. Avevo già sentito parlare di una cosa del genere era una leggenda per far mangiare i bambini, una specie di favola sull'uomo nero, che raccontava di un bambino che dopo aver disubidito ai genitori si inoltro nella foresta e al suo ritorno era diventato un mostro dagli occhi insanguinati e con la bocca traboccante di vermi che banchettavano con i suoi denti... La storia era più o meno quella ma nulla di reale io e i miei amici giocavamo sempre in quella foresta e avevamo ristaurato una casa del vecchio villaggio dove divertirci e stare tutti insieme. Li avevo perso la mia verginità ma non con Diana, il mio amico Mike e io eravamo entrambi sbronzi e eccittati dalle ragazze che da poco se ne erano andate e in quello momento quell'efebo biondo di Mike con i suoi baci e la sue mani così delicate erano meglio di qualsiasi cosa che potessi fare da solo e così fra una sua carezza e il suo profumo al giglio bianco mi lasciai andare. Al nostro risveglio decidemmo di cancellare dalle nostre menti tutto quello che era successo la sera prima. Era passato più di un mese da quando sia io che Diana non mettevamo piede nella foresta. Ma con l'arrivo del compleanno di Franz avremmo fatto presto ritorno. Le storie del nonno di Diana erano arrivato al suo orecchio tanto che talmente impaurita non faceva altro che ripetermi "Stammi vicino".

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Capitolo 2
*** I sorrisi dei bambini morti ***


Era tutto pronto per la festa di Franz, ero riuscito a staccarmi di dosso Diana che si era distratta con i pettegolezzi di Malika. Intanto Derek e Melissa stavano portando Franz alla sua festa. Chiudemmo le finestre e la porta , al suo arrivo gli saltammo al collo gridando la solita canzoncina che si canta ai compleanni. Dopo aver mangiato e bevuto, decidemmo di fare un gioco. Melissa e Marika tirarono fuori da un sacco una tavola wicca dicendo che con quella potevamo chiamare lo spirito di cui tutti parlavano. Dopo alcune discussioni iniziamo a giocare, ma nessuno era serio per tutto il liquore bevuto, poi ad un tratto Dane il più timido di tutti decise di fare una domanda raccapricciante "Quando è stato il tuo ultimo sorriso?" Il puntatore della tavola schizzo sulle dita di Malika che perse qualche goccia di sangue, ci guardammo attorno e il puntatore stava scrivendo qualcosa con il sangue "I bambini morti non sorridono". Schizzamo da terra come razzi e mi ritrovai Diana con le braccia appese al collo. Era strano che volesse essere rassicurata da me, io avevo più paura di lei e di certo non erano i bicchieri di liquore che mi stavano facendo tremare le gambe e balbettare come un idiota. Smisi di tremare appena il puntatore riprese a scrivere, il rumore che faceva sul legno era assordante "Andate via di qui", ci guardammo in faccia e Derek urlò "Andiamo via di qua!Subito!" Lasciamo la casa e incominciamo a correre verso il paese. Ci vollerò tre giorni per fare uscire di casa Malika. Intanto le cose tra me e Diana procedevano, ma il destino sembrava metterci continuamente i bastoni tra le ruote. I miei erano usciti e mi decisi a farla venire a casa mia. Quello che era successo l'aveva un po' sconvolta ma dopo alcuni baci nei punti giusti sciolsi quell'aria da fantasma che si portava dietro, ero più che compiaciuto di quello che stavo facendo ma proprio come una commedia di quelle che nessuno guarda , i miei genitori interrupperò tutto lasciandomi come al solito con un pugno di mosche e qualcosa in più. Feci uscire Diana dal retro con l'accordo che avremo continuato appena trovato un posto dove stare tranquilli. La giornata passo veloce ma quella sera qualcosa di strano c'era nell'aria, sembrava l'arrivo di una tempesta. Il giorno dopo tutta la città era radunata nella piazza principale, mi feci spazio tra la folla quando vidi i nonni di Dane urlare e disperarsi per la scomparsa del nipote. Uscì dalla folla e su una panchina c'erano il resto dei ragazzi, chiesi cosa fosse successo di preciso, dopo alcuni sguardi agghiaccianti si avvicino Melissa "Non hai saputo ?" la guardai "So solo quello che stanno dicendo in piazza" Malika si alzò dalla panchina e disse "Venite a casa mia, questo non è il posto dove parlare " arrivati a casa Melissa sconvolta ci fece promettere di non dire niente di quello che ci stava per confessare, dopo aver promesso Melissa continuò "La nonna di Dane ha confessato a mia madre di aver trovato nel letto del nipote i denti di un bambino e le lenzuola intrise di sangue" poi continuò "I miei pensano che sia uno scherzo di qualche rapitore. Io penso che sia lo spirito che ha deciso di punirlo per la sua domanda impertinente ". Ci guardammo in faccia eravamo tutti impalliditi per quello che ci stava dicendo, e all'arrivo dei genitori di Malika schizzamo dalle sedie e uscimmo salutando con un arrivederci di gruppo. Era spaventoso quello che era successo a Dane ma così gli era successo veramente, poteva essere anche uno rapimento ma sapevamo che non era così. Parlai con i ragazzi del gruppo e insieme decidemmo di andare prima nel casale e poi nella foresta ma nessuna traccia di Dane. Le ultime luci del tramonto stavano per spegnersi e come dei topi inseguiti da un gatto affamato tornammo a casa. Avevamo paura che con scendere della notte il fantasma avrebbe potuto catturare anche noi . Quella sera incominciai a scrivere le mie memorie su un diario che nascosi fra il comò della mia stanza e il muro, li nessuno avrebbe guardato. Scrivevo di tutto su quelle pagine, le parole cadevano sul foglio come un fiume in piena e nella mia testa un immagine raccapricciante dava forma al disegno di un bambino morto senza denti, perché i bambini morti non sorridono.

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Capitolo 3
*** Voci ***


Non se ne poteva più , in città non si faceva altro che parlare della scomparsa di Dane, che aveva messo in secondo piano la storia del fantasma. Ma noi sapevamo che le due storie si intrecciavano alla perfezione. Avevamo deciso di non parlarne più e di separarci per un po' . Anche Diana aveva scelto di stare per qualche giorno lontano da me, intanto io arricchivo il diario con le mie giornate passate a pensare a Dane e alla sua misteriosa sparizione. Passarono giorni , quando una sera senti dei rumori provenire dalle finestra, guardai giù e vidi Mike lanciare dei sassolini, mi disse di scendere in giardino, una volta raggiunto disse sottovoce "Seguimi è importante " credevo volesse parlare di quella volta e invece mi porto nel capanno di Diana, dove ad aspettarci c'erano tutti gli altri. Li guardi dicendo "Cosa succede?" Diana mi fece segno di sedermi affianco a lei, mentre Malika cercava di sforzarsi per dire qualcosa, quando dopo un po' si decise e ci mostro uno strano segno sul polso ero uno strano simbolo rosso come il sangue, le era spuntato dopo aver sognato Dane nella foresta. Decidemmo di andarci quella notte, dovevamo salvare Dane e forse Malika guardandosi attorno avrebbe riconosciuto il posto. Nel cuore della foresta il polso di Malika incominciò ad illuminarsi, gli alberi con la notte sembravano tutti uguali e le torcie servivano a ben poco. Diana mi stava attaccata mi era mancata in questi giorni. Arrivamo ad un ruscello quando ad un tratto Malika si fermò e urlò "Dane è lì " ma Dane non si vedeva, una voce sinistra riecheggiò nella foresta "Non piangere bambino non dire una parola... La mamma ti comprerà un uccellino" era una ninna nanna, dopo quelle parole un grido . Era la voce di Dane, Malika inizio a correre verso quell'urlo. Trovammo Dane sepolto nella terra fino al colo, iniziamo a scavare e lo tirammo via da lì . Andammo nel casolare, lì Dane poteva riposare e raccontarci cosa era successo. Notai che nessuno osava avvicinarsi alla tavola wicca, la scritta sul pavimento era scomparsa e il puntatore era al suo posto. Dopo alcuni minuti Dane disse a Malika di avvicinarsi, anche lui aveva lo stesso segno sul polso. Non c'è la facevamo più eravamo tutti scossi nessuno osava parlare quando Dane ci disse che per mandare via il fantasma dovevamo giocare con lui e vincere. La sua vita era stata interrotta, e così doveva prendersi ciò che gli spettava, il gioco era iniziato e non potevamo perdere, Dane ci spiego che aveva seguito una voce quella sera, e dopo aver ascoltato quella ninna nanna, il fantasma gli aveva detto di un gioco non finito, un gioco che gli aveva tolto la vita, un gioco che non avrebbe avuto fine senza che qualcuno non avrebbe vinto e se la vincita sarebbe stata del fantasma, la sua vincita sarebbe stata giocare con noi per sempre. Era quasi l'alba ma Dane ci disse di non voler tornare con noi. Il giorno dopo ci saremmo rincotrati nel casolare e avremmo iniziato a giocare

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Capitolo 4
*** Il gioco ***


Era impossibile credere a quello che ci stava capitando, eppure era reale. Appena sarebbero calate le ultimo luci del tramonto ci saremmo incontrati tutti nel capanno di Diana per andare nella foresta. La mia giornata passò tra dubbi e paure, non potevo immaginare cosa ci stava aspettando, si trattava di una fantasma di un bambino che voleva vendicarsi per non aver potuto vivere la sua vita. Nel pomeriggio andai da Malika insieme a Wren, l'unico ragazzo del gruppo di cui non ho ancora parlato, non so perché non ho accennato neache il suo nome forse perché era il tipico ragazzo che non si esponeva e stava con noi solo per non sentirsi solo. Arrivato davanti casa di Malika, lei era lì sul portico. Aveva una faccia assente concentrata in qualcos'altro mi avvicinai a lei e il suo sguardo fisso si sposto su di me"Devo andare!" -"Dove vai Malika?" risposi , ma lei era già lontana. Restai in strada con Wren, dopo qualche ora ci raggiunsero anche gli altri ragazzi. Passammo da Diana che si trovava con Melissa dopo aver aspettato alcuni minuti Malika capimmo che non si sarebbe presentata . Andammo nel casolare ma ne Dane e ne Malika erano lì , avevamo paura di inoltrarci nel bosco senza di loro e allora facemmo una domanda alla tavola wicca "Dove si trovano Dane e Malika?" Il puntatore incominciò a muoversi "S-O-N-O-N-E-L-C-U-O-R-E-D-E-L-L-A-F-O-R-E-S-T-A" e così lettera per lettera la tavola rispose "Sono nel cuore della foresta" Non potevamo far'altro che andare. Arrivamo al ruscello, era quello il cuore della foresta le torce si spensero ed un vento ghiacciato ci congelò le ossa. Una risata riecheggiò nell'aria, era quel maledetto spirito"Mostrati" disse Derek ed ecco di nuovo quella terribile ninna nanna "Non piangere bambino non dire una parola... La mamma ti comprerà un uccellino" e all'ennesimo grido di Derek , dal buio un duetto di voci "Solo NOI possiamo vedere solo a NOI si può mostrare, il suo aspetto la vista può accecare e chi ha sempre parlato non parlerà, perché solo la terra dei morti la soluzione sarà " le voce continuarono in coro "Visto che tu vuoi vedere scelta non ci dai" una fulgore di luce ci scaraventò a terra, un grido vi destò dal trambusto, era Derek , questa volta non erano imprecazioni ma un grido di dolore l'unico che sentimmo. Da quella luce spuntato no fuori Malika e Dane che reggevano Derek per le braccia, ci dissero di seguirli senza fare domande. Arrivammo al casolare , Melissa guardo Malika e le strinse un braccio "Cosa sta succedendo?" E Malika rispose "È diventato ceco e muto... Lui non era un prescelto eppure voleva vedere e così è stato punito" Melissa lascio il braccio di Malika "Prescelto !? Cosa stai dicendo ?" Non c'è la facevo più a stare in quella stanza Dane e Malika sembravano impossessati e Derek era muto e ceco. Presi con la mano Diana e dissi " Adesso dobbiamo tornare a casa" Diana si lascio trascinare a casa. Il gioco era inziato e niente poteva fermarlo.

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Capitolo 5
*** 5 capitolo: Peter & Angel. Breve distrazione ***


Un gioco. Il gioco. Il suo gioco. Avevamo paura, guardavamo tutto con occhi diversi, il mondo ci sembrava diverso. Volevo scappare da lì e forse per qualche giorno ci sarei riuscito. Alcuni miei zii sarebbero partiti per la città ed essendo entrambi anziani mi avevano chiesto di partire con loro e così partii per la città. Avevano comprato un casa in periferia, la città era enorme e i palazzi del centro rispetto a quelli della periferia erano dei colossi. Lo zio Frank era riuscito a farsi assumere in un grossa fabbrica con il doppio della paga. Una volta partito con gli zii i sensi di colpa mi divoravano l'anima, non avevo detto niente ai ragazzi non volevo finire come Derek e non potevo o volevo vivere in quel modo assurdo e pericoloso. Erano passati due giorni da quando mi ero trasferito con gli zii in città, feci amicizia con Peter un ragazzo molto intelligente e allo stesso tempo molto carino. Il suo sguardo era scaltro come quello di una volpe . Peter si era subito affezionato a me, mi portava sempre in giro e mi raccontava storie della sua vita fuori dall'inverosimile, un giorno mi racconto che in città c'era una casa chiusa piena di donne stupende capaci di fare passare qualsiasi capriccio di un uomo, Peter sapeva come stuzzicarmi e mi promise che mi ci avrebbe portato. Dopo le sue storie cercava in qualsiasi modo di farmi parlare del mio passato ma io sviavo il discorso quasi sempre. Peter mi piaceva sapeva prendere le persone in un modo tutto suo ed era riuscito a farmi dimenticare del fantasma e sopratutto del fatto di aver abbandonato i miei poveri amici. Una sera dopo aver passeggiato per la città insieme a Peter si fermò e mi disse di accompagnarlo in un posto. Dopo qualche minuto arrivamo nel posto di cui mi aveva parlato. Non credevo ai miei occhi forse le storie di Peter erano vere ma in quel momento non importava, Peter si avvicinò al mio orecchio e sussurrò "Goditi il momento" ero già eccittato, bussammo alla porta ed una donna corpulenta e vestita da gran dame ci fece accomodare, Peter e la donan sembravano già conoscersi mi stavo convincendo sempre di più della veridicità delle sue storie. Entrammo in un grosso salone con molti uomini circondati da donne. Avevo una voglia pazza di consumare quello che con Diana non ero riuscito a consumare, nel salone c'era un odore acre, una donna era calata sulle gambe di un ragazzo della nostre età, Peter mi prese per mano e passando davanti ai due il ragazzo fece un occhiolino a Peter mentre io ormai non capivo più niente quando una frase alimento le mie fantasie una donna mi si avvicinò alle spalle "Ti piace quello che sta facendo la mia amica!? che dici se faccio la stessa cosa ?" Stavo per accettare l'invito quando Peter disse "Non carne per i tuoi denti Jen!molla l'osso " la donna mi tolse le mani dal petto e disse "Come vuoi Peter " la donna mormorò qualcosa Peter si avvicino al mio orecchio "Non preoccuparti! avrai quello che cerchi" attraversammo il corridoio e lì c'era una ragazza bionda Angel, aveva le fattezze di un angelo proprio come il suo nome, era così bella ero così eccittato. Ci sedemo su un divano e Angel si distese su di me , mi piaceva così tanto e mentre giocherellavo con i suoi capezzoli le sue mani finivano nei miei pantoloni , salimmo in camera lasciando Peter in quella stanza da solo a sorseggiare un bicchiere. Angel incominciò a spogliarsi e così mi spogliai anch'io, pensavo alla mia prima volta ai baci e alle carezze Angel mi disse di distendermi e così mi salì addosso il duo bacino era così sottile e il suo sedere molto sodo, il tempo passava e il mio piacare aumentava ero all'apice. Mi rivestii e tornai nel salone dove si trovava Peter mi sorrise dicendo "Ti sei divertito !?". Lasciammo la casa chiusa e la dolce Angel , le sue labbra mi mancavano già. Peter mi disse che avremmo passato le ultime ore della notte in un posto, mi porto in un appartamento e lì ci sdraiamo sul letto il suo sguardo mi penetrava l'anima. Si avvicinò a me e le sue mani finirono sul mio petto e le sue labbra sul mio collo, con un filo di voce mi disse che se volevo potevo fermarlo, ma non volevo . La mia notte terminò tra le sue braccia, il mondo sembrava appagarmi in qualsiasi modo. Il mattino seguente tornammo a casa come gli stessi amici che erano partiti . Una volta tornato a casa mi resi conto di qualcosa che non andava i miei zii mi aspettavano con una strana aria. Mio padre aveva inviato una lettera, dovevo tornare a casa quel giorno stesso. Lasciai la vita che cercavo senza neache salutare per ritornare nell'inferno.

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