Blue Jeans

di QueenFrozen
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nuova vita ***
Capitolo 2: *** Primo giorno ***
Capitolo 3: *** Déi ***



Capitolo 1
*** Nuova vita ***


[ Piccolo appunto: mi sono piuttosto sbizzarrita in questa fanfiction, soprattutto nel tipo di scuola.
Fatemi sapere cosa ne pensate e se ne vale la pena andare avanti, bye. ;; ] 



Erano già le sette e mezza della mattina, ma Loki di alzarsi non ne voleva proprio sapere. Si era trasferito da poco più di una settimana in quel paese con sua zia, e l'idea di dover frequentare i suoi ultimi due anni di liceo lì, lo turbavano non poco. Era riuscito a farsi degli amici nel vecchio paese, cosa veramente difficile per lui, e ora si ritrovava a dover ricominciare tutto da capo. 
Viveva con sua zia Anne da ormai sette anni, in seguito alla morte dei suoi genitori in un incidente stradale. Era solo un ragazzino all'epoca e prese davvero male la notizia. Da allora non fu più lo stesso Loki, e nemmeno ricordava come fosse il vecchio ragazzino magro dai capelli neri e occhi color smeraldo.
La casa che avevano trovato era abbastanza lontana dalla scuola che avrebbe dovuto frequentare, e la zia per il lavoro appena trovato sarebbe stata poco presente lì, per cui decisero di sfruttare la possibilità di allogiare nei dormitori della scuola.
"Sarà divertente, vedrai, ti farai velocemente un sacco di nuovi amici!" furono le parole della donna quando gli spiegò a cos'aveva pensato. Il ragazzo inizialmente disse di no, ma poi si arrese, capendo che era meglio soprattutto per lei, che avrebbe potuto lavorare in tranquillità senza doversi preoccupare di lui.
Sette e trentacinque, ancora nel letto a sbiascicare imprecazioni senza senso contro la sveglia che si rifiutava di smettere di strillare. 

<< Loki! Tesoro alzati, farai tardi a scuola! >> la voce lontana di zia Anne lo fece voltare a pancia in sù e aprire gli occhi. Se li strofinò, soffocando uno sbadiglio e decidendo che era arrivata l'ora di affrontare la sua nuova vita. 
Si avviò lentamente verso la cucina, lasciandosi dare il buongiorno dalla donna con un bacio sulla guancia e prendendo solo una brioche dalla tavola. Non aveva fame, si sentiva piuttosto nervoso, ma la mandò ugualmente giù velocemente per non darlo troppo a vedere. Si preparò in fretta, prendendo zaino e valigia. 
Sarebbe tornato a casa ogni fine settimana, e poi la domenica sarebbe ritornato nei dormitori. Pensò che comunque gli avrebbe anche fatto bene, starsene un po' da solo. 

<< Mi raccomando - cominciò la zia - fai il bravo, e stai attento. Chiamami per qualsiasi cosa. >>
<< Sì zia, non ti preoccupare. >> la donna lo baciò sulla fronte e lo lasciò uscire di casa, seguendolo con lo sguardo fin quando non arrivò il pullman che lo avrebbe portato a scuola. Per tutto il viaggio, che durò circa una mezz'oretta, Loki tenne gli occhi puntati fuori dal finestrino. Cominciava ad immaginare come sarebbe stata la scuola, i suoi nuovi compagni, la sua nuova vita. E immaginava anche come si sarebbe fatto odiare subito da tutti, come succedeva sempre.
Il pullman si fermò. Scese insieme ad altri ragazzi. L'aveva lasciato proprio davanti la scuola. Alzò lo sguardo. Si presentavano tre imponenti strutture, una un po' più distante dalle altre due. C'era un ampio spazio probabilmente ricreativo appena si varcava il cancello bianco di entrata. Si guardò intorno, vide un gruppetto di ragazzini che apparentemente sembravano del primo anno che ascoltavano un professore. Si avvicinò, gli stava spiegando come funzionava la scuola e tutto il restò. Indicò l'edificio più lontano e spiegò che quello era il dormitorio. Si diresse subito in quella direzione, il più discretamente possibile. Odiava avere gli sguardi addosso, preferiva non essere nemmeno visto.
La valigia cominciava a pesare nella mano destra, doveva sbrigarsi a raggiungere la sua camera. Entrò, e il suo sguardo si andò subito a posare nell'angolo in cui una signorina sui vent'anni massimo era seduta dietro una scrivania piena di pile di fogli. Parlava con un ragazzo dai capelli abbastanza lunghi, biondo, molto alto e ben piazzato, che appena sentì la porta aprirsi si girò verso di lui.
Loki perse praticamente ogni facoltà mentale a quello sguardo, probabilmente smise anche di respirare. Rimasero a fissarsi per interminabili secondi, il cuore cominciava ad aumentare i battiti e sentiva di star sudando freddo.

<< Thor? Thor ma mi stai ascoltando? >> La signora dietro la scrivania richiamò la sua attenzione e Loki si tirò un sonoro schiaffo sulla faccia. Non sapeva che cavolo gli era preso, in quel momento. 
<< Oh? Sisi Sif, scusa mi ero distratto! Ci vediamo dopo! >> Il ragazzo sorrise e prese la valigia accanto a lui, salendo per delle scale. Il moro scosse la testa, cercò di non pensarci più e si avvicinò alla scrivania.

<< Salve. Loki Laufeyson. >> Disse, mentre poggiava un attimo la valigia per terra per dare un po' di sollievo al suo braccio.
<< Ecco a te Loki, camera 21! >> Esclamò lei, dopo aver controllato su uno dei tanti fogli, dandogli una chiave. Loki accennò un sorriso e riprese la valigia, avviandosi verso le scale per cercare la sua stanza. Non gli fu difficile, nonostante il suo cuore risentisse ancora dei fatti avvenuti poco prima, trovò subito la stanza. Infilò la chiave nella serratura e la aprì lentamente. Trovò un ragazzo seduto sul materasso inferiore di un letto a castello, impegnato a fare qualcosa al cellulare.

<< Ciao! >> lo saluto quel tipo. Era biondo anche lui, occhi azzurri e muscoloso tanto quanto il tipo di prima. Santo cielo, era una persecuzione.
<< Ciao. >> disse, freddamente, mentre si appropiava del letto singolo dall'altro lato della stanza. 
<< Sei il mio compagno di stanza? >> chiede il biondo, alzandosi e incamminandosi verso di lui.
<< Così sembra. >> non lo degna nemmeno di uno sguardo, ma si ritrova a doverlo fare nel momento in cui se lo ritrova davanti con un sorrisetto da idiota in faccia e la mano tesa verso di lui.
<< Piacere, Steve Rogers! >> si presenta. Il moro gli stringe debolmente la mano.
<< Loki Laufeyson. >> si limita a dire, tornando poi a disfare la valigia e a sistemare le sue cose nell'armadio. 
<< Questa camera è per tre persone, probabilmente arriverà qualcun'altr-->>
<< ROGERS! >> Steve venne interrotto dall'irruenta irruzione di uno strano ragazzo. Alto, capelli marroni e corti, strani occhiali con lenti colorate addosso.
<< ... COSA CI FAI TU QUI?! >> gridò quasi sconvolto il biondo, fissando l'altro con sguardo incredulo.
<< Ho corrotto il preside per farmi mettere in stanza con te! >> esclama il ragazzo, avvicinandosi verso Steve con le braccia spalancate. Loki resta a fissarli, non volendo credere all'idea di dover condividere la stanza con due scalmanati.
<< Ma tu stai a due passi da qui, Stark, per quale motivo sei venuto a stare nel dormitorio?! >> gli chiede, indietreggiando.
<< Perchè mi andava! >> il tipo con gli occhiali lo raggiunge e lo abbraccia, non ricevendo però niente in cambio. Steve aveva la faccia di uno che ha appena capito che passerà un inferno, e a Loki quel tipo sembrava davvero uno da inferno. Si staccò dall'abbraccio a senso unico e si girò verso di lui.
<< Tu devi essere il nostro compagnio di stanza. Io sono Tony Stark, piacere! >> si presenta, togliendosi gli occhiali per squadrarlo meglio. Loki alza un sopracciglio, tornando alle sue faccende.
<< Loki. Loki Laufeyson. >> Tony uscì un attimo dalla stanza, tornando dentro con una valigia che lancia sul materasso superiore del letto a castello. 
<< Forza, andiamo a farci un giro e vediamo chi ci farà compagnia quest'anno nel dormitorio! >> dice con entusiasmo, non preoccupandosi minimamente nemmeno di sistemare le sue cose.
<< No, non mi va. >> gli risponde il biondo, incrociando le braccia.
<< Eddai Steve, non cominciare. >> sbuffa, prendendo il cellulare dalla tasca e dandogli uno sguardo.
<< Ma non mi va! E non mi va nemmeno che Loki resti da solo. >> Loki si ferma un attimo per guardarlo, quasi incredulo, ma poi torna a finire di sistemare le cose.
<< Uff, come vuoi, allora dopo ti aggiorno io. >> ed esce fuori a passo svelto, chiudendo poi la porta. Steve tirò un sospiro di sollievo.
<< Non fare caso a lui, infondo è un bravo ragazzo. >> il moro annuisce appena, chiudendo la valigia e mettendola sotto al letto, sistemando lì vicino anche lo zaino.
<< Sei nuovo, vero? A che indirizzo vai? >> Gli chiede, poggiandosi al muro.
<< Sì. Scientifico, quarto anno. >> Risponde, sedendosi sul letto. << Tu? >>
<< Oh, stesso indirizzo di Tony. - accenna una risata, pensando a quante ne dovrà passare il suo nuovo amico - Io sportivo, quarto anno anch'io. >> 
<< Mh. >> Annuisce ancora, sdraiandosi comodamente sul materasso. << A che ora cominciano le lezioni? >>
<< Solitamente alle otto, ma il primo giorno di solito verso le dieci. >> spiega, andando verso un mobile per sistemare qualcosa. Loki annuì.
< ROGEEERS!! >> la voce di Tony tornò a tormentare il povero ragazzo, seguita a ruota dal suo corpo che sbucò dalla porta, restando sulla soglia.
<< Indovina chi c'è al piano di sopra! >> Steve sbiancò, arrossendo subito dopo, tenendo lo sguardo fisso sul ragazzo.
<< Esatto! Barnes! >> esclama, con un enorme sorriso sul volto, entrando di nuovo nella camera. 
<< Chi è Barnes? >> chiede Loki, incuriosito.
<< N-nessuno.. Non è nessuno! >> risponde subito Steve, comprendosi il volto con le mani.
<< Oh, niente, è solo un tipo di cui il nostro buon Rogers è follemente innamorato. >> spiega Tony, avvicinandosi al biondo con sguardo innocente.
<< Non è vero! >> esclama lui, togliendo le mani dal viso, ancora rosso.
<< Nono, non è vero, shh, è tutto okay. >> ironizza l'altro, dandogli qualche pacca sulla spalla. 
<< La smetti?! >> si allontana bruscamente, visibilmente turbato dalla notizia.
Tony cominciò a ridere e anche Loki non potè non trattenere un sorrisetto divertito da quella scena.  Il biondo si lanciò sul letto, affondado il viso nel cuscino.
<< E' andato. >> Stark scrollò le spalle e guardò il moro.
<< Ehi, che ne dici se ti presento gli altri? >> farsi nuove amicizie non era sicuramente al primo posto nella lista di cose da fare in quella scuola, tantomeno se erano tutti come quei due.
<< Non mi fa differenza. >> dice, non ricambiando però lo sguardo. 
<< Forza Rogers, alzati, andiamo giù! >> esclama, tirando l'altro per la maglietta, ma senza risultati. Era piuttosto pesante. Si alzò comunque da solo, guardandolo male, avviandosi verso la porta. Stark sorrise soddisfatto, mentre anche Loki si alzò dal letto. Si convinse che infondo doveva farlo, e che magari avrebbe potuto rivederlo. Nono, che idiozie, non ci stava pensando davvero.
Uscirono tutti e tre dal dormitorio e proprio di fronte trovarono un gruppetto di ragazzi intenti a ridere e scherzare. 
<< Ehi, ragazzi! >> Li chiamò Tony, avvicinandosi. Si salutarono tutti amichevolmente.  Loki rimase in disparte vicino agli altri due, indietreggiando di poco soprattutto nel momento in cui scoprì che le preghiere del suo subconscio erano state esaudite. C'era anche il tipo biondo. 
<< Lui è Loki. E' nuovo, è capitato in stanza con noi. >> Stark lo presenta agli altri, con un sorrisetto sulle labbra. 
<< Piacere, io sono Bruce! >> sorrise allegramente uno di loro, alto con i capelli scuri.
<< Io mi chiamo Clint. >> un tipo bassino dai capelli molto corti, piazzato quasi quanto i biondoni.
<< Natasha. >> una ragazza dai capelli mossi, corti e rossi. Tony si meravigliò del fatto che la guardò appena e passò al prossimo ragazzo.
<< Thor. - sorrise, porgendogli la mano - Ci siamo visti prima, se non sbaglio. >> Il cuore di Loki ricominciò a battere innaturalmente mentre gli stringeva l'enorme mano. 
<< No, non ti sbagli. >> le sue labbra cercano di incurvarsi in un lieve sorriso, mentre l'altro scioglie la stretta.
"Fantastico. - pensò Tony fra sè e sè - Ho un altro gay in camera. Io voglio parlare di ragazze!"

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Capitolo 2
*** Primo giorno ***


[ Ho riscritto questo capitolo due volte, spero sia venuto bene. Fatemi sapere cosa ne pensate! ]


Le presentazioni furono piuttosto veloci, soprattutto perchè si resero conto che era ormai ora di andare ognuno nelle proprie classi. E così fecero. Loki si ritrovò a dover condividere il banco con Tony, e Bruce davanti a loro. Il professore arrivò dopo pochi minuti. Un tipo basso, dall'accento tedesco, con degli occhialini rotondi ben saldi sul viso. Lo chiamò e velocemente lo presentò alla classe. Il moro non disse nulla, semplicemente se ne stette lì a fingere di essere allegro, fin quando non se ne tornò a posto. 
La lezione di chimica cominciò, e per quanto a Loki interessasse, non riuscì a seguire nemmeno la metà della lezione.

<< Ehi, ho visto come guardi Point Break, magari possiamo andare a guardare qualche partita di football in questi giorni, è nella squadra d'istituto col buon Rogers. >> cominciò Tony, intento a fare di tutto pur di non stare a sentire la lezione. Erano tutte cose che già sapeva o che poteva benissimo capire da solo, per cui era raro se seguisse qualche lezione.
<< Che cosa? Che razza di soprannomi dai alla gente?! - sbuffò Loki, sforzando il cervello per ascoltare il professore e non lui - E no, non verrò a nessuna partita di football. >> odiava lo sport, qualsiasi tipo. Per lui non aveva alcun senso, bastava farsi una corsetta ogni tanto, invece di rincorrere una palla come deficenti o prenderla a schiaffi.
<< Oh andiamo, è divertente! >>
<< No, non lo è! >> Tony sospirò. Lo avrebbe senza dubbio convinto, lui convinceva sempre tutti. Restò zitto per qualche attimo, vagando con lo sguardo per la classe, soffermandosi poi su una ragazza al primo banco.
<< Parlando di biondi, che te ne pare di quella tipa lì infondo? >> gli chiese, indicandola.
<< Ancora intento a conquistare la Potts, Tony? >> si intromise Bruce, girandosi verso di loro, attento comunque a non farsi beccare.
<< Ovvio, e quest'anno ci riuscirò. >> Annuì convinto, mentre Loki si rassegnò all'idea che avrebbe dovuto imparare a studiare da autodidatta.

Passarono tre interminabili ore, e finalmente la campanella di uscita suonò. Bruce salutò i due e se ne andò a casa. 
<< Vieni in mensa con me? Magari becchiamo anche qualcun'altro. >> era una domanda piuttosto retorica, perchè era ora di pranzo ed entrambi sentivano un certo languorino. Il ragazzo annuì, seguendolo in mensa. Era una sala piuttosto affollata, piena di tavoli colmi di ragazzi, ma dopo aver preso qualcosa da mangiare in un vassoio, Tony riuscì ad individuare comunque delle facce amiche ed avviarsi verso di loro.
<< Ehi! Barnes! >> Chiamò verso un angolo della grande aula, sbracciandosi con il braccio sinistro, mentre con l'altro teneva il vassoio. Si diressero verso quella direzione. Al tavolo erano seduti un ragazzo, capelli scuri e lunghi fino al collo, e due ragazze, una con i capelli lisci e più chiari, l'altra un po' mossi e più scuri. Si salutarono amichevolmente e Tony si sedette, seguito silenzioso da Loki. 
<< Lui è Loki, è nuovo. E' in classe con me. >> Lo presenta subito ai suoi amici, sorridendo.
<< Piacere, io mi chiamo James, ma tutti mi chiamano Bucky. >> il ragazzo dai capelli lunghi gli sorride, allungando la mano destra verso di lui. Solo in quel momento, Loki si rese conto che al ragazzo pendeva la manica sinistra della maglia marroncina che indossava. Non aveva nulla lì, il braccio gli mancava. Lo osservò attentamente per qualche secondo prima di stringergli la mano e ricambiare a stento il sorriso. E lui doveva essere quel tipo di cui parlavano prima in camera, quello che al solo sentir pronunciare il suo nome Steve era diventato un pomodoro. Beh, brutto non era.
Le altre ragazze si presentarono allo stesso modo. Jane e Darcy si chiamavano.
<< Allora, che mi dite di nuovo? >> chiese Tony, addentando un pezzo di pane e non curandosi di non parlare mentre masticava rumorosamente.
<< Niente di che. Esami, quest'anno. Sono già nervoso. >> rispose il ragazzo, inforchettando qualche foglia di insalata e portandosela alla bocca.
<< Ma perfavore, non farmi ridere, secchione. Pensa a me piuttosto, chi mi farà i compiti ora che tu te ne andrai? >> chiese disperata Darcy, coprendosi il volto con le mani.
<< Magari è ora che cominci a studiare sul serio, che ne dici? >> la rimprovera l'altra, sembrando stufa di dover ripetere sempre le stesse cose all'amica.
<< E tu, Loki? Da quanto ti sei trasferito qui? >> gli chiede Bucky, sorseggiando un bicchere d'acqua.
<< Da una settimana, più o meno. Mia zia ha trovato lavoro qui e abbiamo dovuto trasferirci. >> spiega il moro, mettendo in bocca un pezzo di carne che aveva precedentemente tagliato.
<< Non vivi con i tuoi? >> chiese Darcy, inopportuna come al solito. Loki stette zitto per qualche secondo, masticando. Odiava parlare dei suoi genitori, non lo aveva praticamente mai fatto da quando erano morti.
<< No. >> si limita a dire, freddamente.
<< Brutto argomento? Non sei l'unico qui, amico. >> prende le redini del discorso Stark, parlando per esperienza personale, finendo il suo pezzo di pane.
Quella breve tensione che si era venuta a creare fu interrotta da Jane che sembrava aver appena visto la cosa più magnifica dell'universo.
<< Darcy! Guarda, guarda, lì! >> cominciò la ragazza, tutta entusiasta, aggrappandosi al braccio dell'amica.
<< Cosa? Che cos.. Oh, i biondoni! Ehi, ragazzi! >> si sbracciò verso Thor, Steve e Clint che erano appena entranti nella sala e avevano finito di prendere da mangiare.
<< Che cosa fai?! Non chiamarli! >> Jane arrossì, nascondendo il volto dietro la spalla della ragazza, che fu però bellamente ignorata da questa. I tre si avvicinarono subito al tavolo, e Loki alla vista del biondo cominciò a sentirsi piuttosto turbato. Intanto, Steve lo stava usando come scudo mentre avanzavano, avendo visto il motivo dei suoi rossori quotidiani. Clint prese subito posto a capotavola, salutando gli altri, mentre Steve stava per sedersi in mezzo a Jane e Darcy, ma quest'ultima glielo impedì.
<< Non mi dividerai da Jane! >> esclamò, guardandolo male. Il biondo alzò un sopracciglio, conosceva bene l'amica e sapeva che non poteva definirla la persona più normale di questo mondo, e sapeva anche che l'aveva fatto apposta, perchè l'unico altro posto libero era vicino a Bucky, dato che Thor si era impossessato di quello in mezzo a Tony e Loki. Sospirò e si andò a sedere, piuttosto imbarazzato. In realtà ogni volta che stava vicino a lui, tutte le sue paranoie e turbamenti passavano. Si sentiva stranamente tranquillo, e se ne stupiva sempre. 
<< Ciao Steve. >> lo salutò lui, con un dolce sorriso stampato sul volto.
<< Ciao Bucky.. >> ricambiò il suo sorriso, per poi cominciare ad ascoltare cosa si dicevano gli altri amici. 
Parlarono del più e del meno, di Darcy che voleva tentare il suicidio perchè Jane non gli avrebbe fatto copiare i compiti dopo che Bucky se ne sarebbe andato, di Clint che si lamentava di non avere abbastanza tempo per allenarsi con l'arco per colpa dello studio, e di Tony che cominciava a proporre party e feste varie a casa sua. Loki disse poco e niente, non aveva ancora troppa confidenza con nessuno di loro e per quanto non si sentisse a disagio con loro ( cosa strana, perchè di solito odia stare in compagnia ) non parlò comunque più di tanto. Semplicemente perdeva anni di vita ogni volta che Thor si voltava per guardarlo e si malediceva mentalmente per quelle reazioni. Finito il pranzo, salutò tutti e se ne andò in camera, lanciandosi sul letto e affondando il viso nel cuscino.
Non poteva credere che conosceva quel ragazzo da così poche ore e già gli faceva quell'effetto. Non credeva ai colpi di fulmine, non credeva all'amore in generale. Credeva fosse solo una debolezza, se ne era accorto in prima superiore, quando si era preso una cotta per il suo compagno di banco, che fu poi costretto a trasferirsi. Stette così male che si giurò che non si sarebbe mai più innamorato di nessuno, e fino ad allora ci era riuscito. Sperava che con il passare dei giorni, quelle strane sensazioni sarebbero andate via.
Il pomeriggio non fece nulla, stette un po' al telefono con zia Anne, che volle sapere per filo e per segno cosa era successo in quel primo giorno ( ovviamente sorvolò i dettagli ) e lesse un libro. Amava leggere, era un grande fan dei libri fantasy, nella nuova casa era riuscito ad avere una libreria in camera sua, così da poterci sistemare per bene tutta la sua collezione.
Tony uscì con qualche ragazza e Steve andò agli allenamenti di football con Thor e qualche altro ragazzo. Così per tutto il pomeriggio potè starsene in tranquillità.

Arrivata la sera, i due tornarono insieme.
<< Adesso fila in doccia, santo cielo, puzzi come una capra! >> esordì Tony, stando a dovuta distanza dall'amico, tenendosi il naso tappato.
<< Hai voluto stare in camera con me? E ora ne paghi le conseguenze. >> Steve era tutto sudato ed emanava un odore non molto gradevole. Loki chiuse il libro e lo ripose nello zaino, salutando i due con un gesto di mano, tirandosi seduto sul letto.
<< Non stare qui a blaterale, lavati! >> esclamò ancora il ragazzo, posando i suoi occhiali da sole sul comodino vicino al loro letto e sedendosi poi sul divanetto per togliersi le scarpe.
Steve sbuffò, prendendo la roba pulita dall'armadio e andando dritto in bagno per farsi una doccia. Stark guardò il moro, alzando il sopracciglio.
<< Che cavolo hai fatto tutto il pomeriggio? >>
<< Nulla. Sono stato qui. >> spiega l'altro, scrollando le spalle, era uscito solo per andare a prendere qualcosa per cenare.
<< Integrati un po', amico, non è bello stare sempre soli. >> si alza e prende dall'armadio un paio di shorts di tuta e una cannottiera nera, il suo pigiama improvvisato, e si cambia velocemente lanciando gli altri vestiti sul divanetto, per poi salire sul suo letto e starsene comodo là sopra.
Loki non disse nulla, semplicemente si mise anche lui il suo pigiama a maniche corte verde e si rimise a letto. Steve uscì dopo poco, pulito e profumato.
<< Sei già a letto Stark? Di solito se non è l'una il materasso non lo guardi nemmeno. >> scherza il biondo, facendo una smorfia di disappunto quando vede i suoi vestiti malamente gettati sul divano.
<< Non rompere, sono stanco. >> borbottò l'altro. Steve si stese sul letto, tirando un sospiro rilassato.
<< Il coach oggi ci ha distrutto, persino Thor non si reggeva più in piedi. >> il biondo si girò su un fianco, socchiudendo gli occhi. Erano solo le nove di sera ma già aveva un sonno tremendo.
<< Primo giorno e già vi strema così? Cominciamo bene. >> commenta Tony, mettendosi a pancia in sù.
<< Faccio bene a non entrare mai in nessuna squadra. >> ridacchia il moro, guardando i due dal suo letto. E comunque anche volendo non lo avrebbero mai preso, magro e debole com'era.
<< Per un certo verso sì. >> Steve ridacchia a sua volta, sistemandosi meglio sotto al lenzuolo.
<< State zitti ora, voglio dormire. >> dice Tony, accucciandosi sotto alle coperte.
<< Di già? >> chiede Loki, mettendo un braccio sotto al cuscino.
<< Ho sonno. >> si limita a dire l'altro, sbuffando.
<< E va bene, tanto anch'io sono piuttosto stanco. >> afferma Steve. E lo era davvero, aveva avuto una giornata piuttosto pesante.
<< Allora buonanotte. >> li saluta il moro, mettendosi comodo e chiudendo gli occhi.
<< Rogers, russa e giuro a Dio che sfondo il letto e ti cado addosso. >> sbuffa Stark, chiudendo gli occhi.
<< Io non russo Stark! >> borbotta l'altro. << Buonanotte. >> 
Si addormentarono subito tutti, e Loki si rese conto che quella sua nuova vita non sarebbe stata poi così male, la gente era strana ma di sicuro meglio che noiosa. 

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Capitolo 3
*** Déi ***


Loki non credeva che quel menomato del suo compagno di stanza stesse parlando sul serio, quella mattina a scuola.
Credeva che scherzasse quando disse di voler andare alla partita di football. Prima cosa perchè gli sembrava strano che a scuola appena iniziata organizzassero già una partita, e secondo perchè sì e basta.
Ma quando dal giorno dopo cominciò a fargli una testa così per convincerlo ad andare con lui, avrebbe solo voluto sbattere lui e sè stesso con la testa contro il muro. La partita si sarebbe tenuta la settimana prossima nell'enorme palestra della scuola. Era una specie di cerimonia di inizio anno, lo facevano sempre anche con i nuovi arrivati. Ma a Loki proprio non piaceva lo sport e in più Tony gli faceva davvero passare la voglia quando cominciava a tirare in ballo Thor. Il moro pensava che meno lo vedeva e meglio era, ma per tutta la maledetta settimana dovette sorbirsi le suppliche di Stark e sì, anche di Steve, che voleva andasse perchè giocava anche lui. 
Il povero ragazzo si arrese il lunedì seguente, dopo non aver passato nemmeno un fine settimana in pace a casa di zia Anne dato che Tony lo aveva tartassato persino di messaggi. Accettò quando gli rivelò che sugli spalti servivano i budini, e nonostante gli sembrasse strana come cosa, non potette resistere. I budini poteva dire essere il suo cibo preferito. Il compagno di stanza per un attimo restò perplesso, non capendo esattamente cosa avesse detto per farsi dire di sì, ma poi se ne fregò ed esultò come un bambino. 
La partita si sarebbe tenuta mercoledì pomeriggio, e Loki verso le due decise di andarsi a trovare un posticino riservato dove rilassarsi un po' e pensare a cosa avrebbe dovuto affrontare ( in bene e in male ), considerato che era impossibile stare in camera perchè Tony continuava a ricordare a Steve che alla partita sarebbe andato anche Bucky e il povero ragazzo per poco non si lanciava dalla finestra. 
La scuola era quasi deserta a quell'ora. Adocchiò subito una panchina sotto un albero, ben protetta dai raggi di sole piuttosto fastidiosi dalle foglie di quest'ultimo. Si andò a sedere con il suo solito libro in mano, sperando di potersene stare un po' in tranquillità. Ma non fece nemmeno in tempo a leggere tre pagine che sentì una voce abbastanza familiare venirgli incontro.

<< Ehi, Loki! >> lo chiamò il nostro caro Thor, avanzando verso di lui con un sorriso gentile stampato sul volto. Il moro alzò lo sguardo e ricambiò a stento il sorriso.
<< Ciao Thor. >> 
<< Ti disturbo? >> gli chiese, notando che era già tornato con la testa sul libro, ma sedendosi comunque accanto a lui.
<< Nono, figurati. Stavo solo leggendo. >> si affrettò a dire, tenendo sempre gli occhi incollati al libro. Il suo povero muscolo cardiaco cominciò a battere come d'abitutine ormai quando si ritrovava il biondone vicino. La panchina non era poi così grande, e di fatti erano seduti abbastanza vicini, le loro cosce quasi si sfioravano. 
<< Cosa leggi? >> gli chiese, mettendo una braccio sullo schienale di legno, dietro al ragazzo, avvicinandosi un po' per sbirciare le pagine.
A quel punto Loki mandò al diavolo ogni vana speranza di riuscire a poter leggere e tirò un leggero sospiro. << Percy Jackson. >> disse, chiudendo il libro e mostrandogli la copertina. << L'ultimo libro. >>
<< Ne ho sentito parlare. E' quello dove ci sono déi e cose mitologiche, no? >> gli chiese, essendo piuttosto ignorante in materia. Non amava molto leggere, ma quel nerd di Bruce ogni tanto lo teneva aggiornato sulle nuove uscite. Loki annuì.
<< Mi piace molto la mitologia, credo di aver letto la metà di tutti i libri che ne parlano. >> sorrise debolmente, continuando a fissare il libro che si rigirava tra le mani. 
<< Oh, bello. Io ne so molto poco invece. - accenna una risata, assumendo poi un'espressione pensierosa. - Però mi sembra che mia nonna mi abbia detto una volta che ho il nome di un dio. E' vero? >> 
<< Sì, tua nonna ha ragione. >> a quel punto Loki alzò finalmente lo sguardo verso di lui. Per un attimo si perse nei suoi occhi. Non aveva mai fatto caso a quanto fossero azzurri, e belli. Ma poi si affrettò a tornare alla realtà, scuotendo debolmente la testa. << Thor è il dio del tuono nella mitologia nordica. >> cominciò a spiegargli, senza smettere di guardarlo. << E.. adesso che ci penso.. è il fratello del dio di cui porto il nome io! >> si lasciò scappare una mezza risata. Non ci aveva fatto caso fino ad ora. Thor e Loki, i due fratelli della mitologia norrena, il cui però destino non era abbastanza roseo.
<< Davvero? Che strana coincidenza! >> Thor rise di rimando. Non sapeva nemmeno perchè, ma quella cosa gli fece piacere. Loki annuì di nuovo.
<< Anche se.. beh diciamo che non vanno molto d'accordo, si odiano. >> sorrise ancora, scrollando le spalle a quell'affermazione.
<< Beh, spero non faremo la stessa fine anche noi. >> disse il biondo, con le labbra incurvate in un sorriso più dolce, prendendo a guardarlo negli occhi. Il moro per qualche secondo rimase quasi spiazzato, e sperava che il leggero rossore che si era creato sulle sue guance non si notasse.
<< Già, lo spero anch'io. >> rispose, con un timido sorriso in viso.
Restarono a fissarsi. Per secondi? Minuti? Non lo sapevano nemmeno loro. Fu probabilmente solo un istante, ma così intenso da sembrare eterno. 
<< Credo si sia fatto tardi. >> riprese Thor, controllando l'orologio sul polso. << Il coach ci vuole tutti qualche ora prima per prepararci bene alla partita. Tu verrai, no? >> lo guardò, con un'espressione speranzosa.
<< Sì, certo. >> e a quel punto Loki si pentì di aver fatto dannare Tony in quella settimana per convincerlo ad andare. Gli era bastata una semplice richiesta da Thor ( e la consapevolezza che ci fossero i budini ) a non far nascere in lui altra risposta che non fosse "sì".
<< Bene, allora a dopo! >> il biondo gli lasciò una pacca leggera sulla spalla e si alzò.
<< A dopo. >> il moro lo salutò con un semplice sorriso, per poi prendere a guardarlo mentre andava via.
Tirò un lungo sospiro. Era passata più di una settimana, ma non sembrava essere cambiato niente. Thor gli faceva ancora battere il cuore con la sua sola presenza, e non voleva sapere come si sarebbe evoluta la cosa con il passare del tempo.
Restò lì per un'altra oretta a tentare di leggere il libro, ma aveva letto tre capitoli senza capire praticamete nemmeno una parola, così decise di rinunciarci e di ricominciare quando il suo cervello avrebbe ripreso a funzionare. 
Tornò in camera. Aprì la porta e trovò Tony a petto nudo davanti al divano, con due magliette poggiate sopra, intento a fissarle con aria pensierosa.
<< Oh, Loki! Capiti a pennello! >> lo prese da un braccio e se lo trascinò vicino, indicandogli i due indumenti. << Quale delle due dovrei mettermi secondo te? >>
Il ragazzo guardò le maglie confuso. Erano due T-shirt identiche della Nike, tranne che per il colore. Una rossa e l'altra nera.
<< .. per la partita? >> gli chiese, non capendo per quale motivo si stesse facendo problemi sul come vestirsi per una semplice partita.
<< Esatto, ci sarà anche Pepper e voglio farmi notare. >> affermò il ragazzo, annuendo convinto. Loki ancora non capiva in che modo si sarebbe fatto notare con una comune maglietta sportiva, ad una partita di football, ma se c'era una cosa che aveva imparato in una settimana lì, era che Tony Stark era un tipo parecchio strano e che provare a capirlo era partita persa fin dall'inizio. Per cui finse di capire e scelse una maglia.
<< Uhm.. quella rossa, credo. >> la indica, scrollando le spalle.
<< Perfetto! >> il ragazzo afferrò la maglietta e la indossò velocemente, dirigendosi poi verso la cassettiera ad un lato della camera, aprendo un cassetto e vagando con lo sguardo sulla sua veramente inquietante collezione di occhiali da sole. Li aveva ordinati per colore ( il colore delle lenti, precisiamo ), ogni tonalità e sfumatura, ed erano circa cinquanta, e lui sosteneva di averne ancora un centinaio a casa. Loki lo ignorò andando a riporre il libro nello zaino e sdraiandosi sul letto. Lui non si sarebbe cambiato, non gliene fregava più di tanto.
<< Steve è già andato? >> chiese, mentre prese a strofinarsi gli occhi.
<< Sì. >> gli rispose distrattamente l'altro, intento a provarsi gli occhiali davanti allo specchio.

Passarono così l'ultima mezz'oretta rimasta prima della partita, Loki sul letto e Tony a misurare occhiali, optando infine per quelli blu.
Arrivarono nella grande palestra allestita per l'occasione e subito adocchiarono da lontano Bucky, Darcy, Jane, Natasha, Bruce e Pepper seduti sugli spalti. Loki si stupì che ci fossero davvero degli spalti in una palestra scolastica, ma era talmente grande che probabilmente la usavano per tornei scolastici o roba così. 
<< Salve gente. >> salutò Tony, sedendosi accanto a Bucky e facendo l'occhiolino a Pepper, che ricambiò con una plateale occhiata al cielo. Non sembrava apprezzare molto le avance del ragazzo. Loki si sedette al gradino di sotto, accanto a Natasha che stava tranquillamente fumando una sigaretta. 
Jane era visibilmente impaziente, e piuttosto agitata. Continuava a muovere le gambe e a sbuffare.
<< Jane, per Cristoforo Colombo, la vuoi finire? >> le chiese Darcy, stufa. Come risposta ricevette una smorfia contrariata ed un ulteriore sospiro.
<< Io credo che questa cotta per Thor ti stia un po' sfuggendo di mano. >> commentò Natasha, dando un altro tiro alla sigaretta.
Tony battè un dito sulla spalla di Darcy per farla girare verso di lui, parlandole poi a bassa voce. << Non credi che sarebbe ora di dirglielo? >>
<< Per carità, Stark. Andrebbe dritta a suicidarsi. >> rispose lei, imitando il suo tono. Bucky non potè non trattenere una risata. Jane era praticamente l'unica nella scuola a non sapere che il biondo in questione fosse omosessuale, e detto francamente nessuno riusciva a capire come avesse fatto. Ma l'amica davvero non se la sentiva di andare al suo funerale, per cui decise di tenerglielo nascosto, o comunque fingere che lei lo sapesse, sparando qualche battutina di tanto in tanto, ma Jane era davvero una testa dura.
<< Dirgli cosa? >> si intromise Loki, parlando anche lui a bassa voce.
<< Che il biondone è gay. >> gli rispose Tony, ridendo sotto i baffi, e ricevendo uno sguardo poco amichevole da parte di Bruce. A loro divertiva parecchio questa storia di Jane, immaginavano sempre come sarebbe stata la sua reazione quando lo avrebbe saputo. Erano davvero degli ottimi amici, sì.
Loki a quell'affermazione, si lasciò scappare un sorriso. Allora probabilmente aveva una possibilit- .. no, santo cielo, Loki. A cosa pensi?! 
Si riprese subito, notando un certo movimento sul campo.
<< Comincia! >> Darcy sfregò le mani e si schiarì la voce. In tre anni che stava in quella scuola, alle partite non faceva altro che gridare e lanciare imprecazioni, dolce ed elegante come una classica ragazza di sedici anni. 
Subito adocchiarono Clint, Thor e Steve. I biondi erano in squadra insieme, mentre l'altro ragazzo era nella squadra avversaria.
<< Cristo, gioca anche Fury? >> chiese Tony, sgranando gli occhi verso il campo.
<< Tony, sul serio, è il suo ultimo anno, evita di farti uccidere prima che lasci la scuola. >> commentò Bruce, senza distogliere lo sguardo dalla partita.
<< Oh andiamo! Io non faccio nulla, è lui che mi odia a prescindere! >> esclamò Stark, sbuffando.
<< Ma davvero? Vuoi che ti elenchi tutti i dispetti che gli hai fatto in questi quattro anni? Finiremmo stasera. >> rispose Bucky, con una mezza risata.
Tony non fece in tempo a replicare che Darcy li rimproverò di stare zitti e di non azzardarsi a fiatare fino alla fine della partita. I ragazzi dovettero arrendersi, sapevano quanto poteva essere manesca l'amica. 

Passò qualche minuto e verso di loro si diresse un ragazzo biondino, con un cappellino in testa e una specie di scatola in mano.
<< Ehi ragazzi! >> esclamò questo, con un sorriso sul volto.
<< Pietro! Ti sei messo a fare il venditore ambulante? >> lo salutò Tony, mentre tutti gli altri accennarono un gesto con la mano o un sorriso, Loki compreso. Il ragazzo rise.
<< Non proprio, mi sono offerto volontario per servire gli snack. Volete qualcosa? >> chiese lui, con tono allegro.
<< Perchè no! >> esclamò Pepper, avvicinandosi per controllare cosa ci fosse di buono nella scatola.
<< Beh, se è gratis. >> Tony scrollò le spalle e afferrò due pacchetti di patatine alla paprika, ed uno lo aprì e lo porse a Bucky. Erano le preferite di entrambi. 
Loki mantenne fede alla sua parola e prese un budino al cioccolato, mentre gli altri si divisero pop-corn e barrette al cioccolato. Tranne Darcy, troppo occupata a fissare il gioco con un'espressione davvero inquietante. 
Pietro li salutò ed andò via, mentre loro cominciarono a mangiare tranquilli.
<< Steve oggi è in gran forma. >> commentò Bruce, all'ennesima giocata buona del biondo.
<< Lo è sempre. >> precisò Bucky, mettendo in bocca un'altra patatina e scostandosi i capelli dal viso con il dorso della mano. 
<< Io non lo so che cosa aspettate a dichiararvi voi due. >> Natasha in quegli argomenti era sempre la prima a dire la sua, ad incitare ed incoraggiare. La maggior parte delle coppiette in quella scuola, stavano insieme grazie a lei.
<< Io Rogers non lo sopporto più, quindi se vi date una mossa fate un favore a tutti. >> disse Tony, con la bocca piena.
<< Ha ragione. >> Loki aveva vissuto quell'esperienza in prima persona e volle testimoniarla anche lui, con una leggera risata. 
<< Vedremo. >> si limitò a dire Barnes, con un sorrisetto sghembo sul volto.
<< SI! OH SI! GRANDE! >> Darcy scattò in piedi al punto segnato dalla squadra con i biondi, esultando con la sua solita grazia.

La partita finì e la vittoria andò al team di Thor e Steve. 
I ragazzi scesero dagli spalti ed uscirono dalla palestra. Pepper dovette andarsene subito, si era candidata come rappresentate d'istituto e aveva un incontro con il preside,  ma stavolta almeno si degnò di ricambiare il saluto di Stark. Lo stesso fece Bruce, che se ne andò a casa. Gli altri invece, aspettarono gli amici.
<< Ehilà, campioni! >> esclamò Tony, vedendo arrivare i biondi.
<< Abbiamo cominciato bene l'anno, eh? >> chiese Thor, battendo il cinque al ragazzo.
<< Da paura direi! >> si intromise Darcy, salutando gli amici, mentre Jane si limitò a fare un gesto con la mano e ad accennare un sorriso.
<< Concordo. >> disse Bucky, sorridendo verso Steve, che ricambiò contento. 
<< Allora, che ne pensi? >> chiese Thor a Loki, sorridendo speranzoso.
<< Penso che sei stato.. fulminante! >> i due scoppiarono a ridere, sotto gli sguardi confusi degli amici, che comunque li ignorarono e ripresero a parlare tra di loro.

Avevano passato una bella giornata, e piano piano Loki prendeva sempre più confidenza con ognuno di loro, e probabilmente nella sua testa cominciava a crescere la consapevolezza che sì, forse provava davvero qualcosa per Thor.

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