Some days with the OutlawQueen.

di Ellen_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Teen OutlawQueen ***
Capitolo 2: *** Out of StoryBrooke ***



Capitolo 1
*** Teen OutlawQueen ***


Teen OutlawQueen


Regina si trovava nella grande camera del suo castello, seduta sul letto con il viso tra le mani.
Si sentiva così sola e sperduta che avrebbe voluto solo piangere. Aveva appena 17 anni e già era stufa di tutto. La madre la considerava poco e il padre era succube della madre. L’unica cosa che la rendeva felice era lo stalliere Daniel con cui aveva da poco iniziato una relazione senza che la madre lo sapesse; ma spesso anche con lui le cose andavano male, continuava a dirle che la amava ma aveva così tanta paura di Cora che spesso anche se erano soli lui faceva finta di nulla e questo a Regina faceva male. Cosi si trovava spesso chiusa nella sua camera a pensare.
Ma quel giorno accadde qualcosa che non si sarebbe mai aspettata.
Mentre si stava specchiando per osservare il nuovo vestito azzurro che le avevano regalato sentì un rumore alla finestra e si girò di scatto.
-Chi è la?- chiese con voce tremante.
Nessun suono. Pensando di essersi sbagliata tornò a specchiarsi quando dietro di lei spuntò un ragazzo abbastanza grasso che tappandole la bocca le intimò di fare silenzio e che non voleva in nessun modo farle del male.
Regina era terrorizzata.
Dietro il ragazzo grasso comparve un altro ragazzo sarà stato sui circa 19 anni era decisamente affascinante e sul polso scoperto risaltava un tatuaggio di un leone.
-John! Ti sembra forse questo il modo di trattare una ragazza?- urlò il giovane tatuato.
John lasciò immediatamente Regina che indietreggiò spaventata.
-Chi siete e cosa volete da me?-
-Scusatemi, il mio nome è Robin, Robin Hood- disse il giovane sorridendo e facendo un inchino -Non volevamo spaventarvi, eravamo convinti che non ci fosse nessuno a palazzo-
-E voi con questa scusa vi intrufolate a palazzo spaventandomi a morte?- chiese Regina riacquistando di colpo tutta la sua forza.
-Avete ragione, ma vedete ci era arrivata notizia che oggi vostra madre si sarebbe recata al palazzo del re e pensavamo che voi foste andate con lei. Ce ne andiamo subito-
-Ma cosa volevate? Perché siete entrati qui e come avete fatto? Ci sono tantissime sentinelle-
-Ehm non credo capireste quello che volevamo, vedete noi siano una strana compagnia l’ “L’allegra brigata” per la precisione e rubiamo ai ricchi per dare ai poveri e in quanto alle guardie beh le abbiamo colpite ma non vi preoccupate non sono morte.-
-Oh.. in effetti avevo sentito parlare di voi beh a questo punto direi che almeno un qualcosa d’oro ve lo meritate.-
-Dite sul serio? Vostra madre non se ne accorgerà? E poi perché dovreste darci dell’oro?- In una sola frase il ragazzo aveva già fatto tre domande, Regina sorrise quel ragazzo era simpatico e sembrava non aver paura di lei nonostante fosse la figlia di una delle più potenti streghe al mondo.
-A mia madre dell’oro non importa, le importa del potere e della magia…E poi avete fatto tanta fatica per entrare in un simile castello per una nobile causa. Un po’ di oro ve lo meritate.- disse la ragazza alzando le spalle.

Regina condusse Robin in una sala al piano di sotto piena d’oro. Non si sarebbe mai aspettata da se stessa una cosa simile ma questo giovane la affascinava e poi con tutto il male che faceva la madre lei voleva provare a fare del bene.


-E’ davvero grande questo castello. Vi sentite mai sola qui dentro?-
-Oh si davvero molto. Sono sempre stata sola fino a quando beh.. oh non importa. Io sono Regina comunque- disse la ragazza sorridendo.
Robin rimase un attimo a guardarla intontito, era davvero meravigliosa. Sembrava forte ma allo stesso tempo cosi fragile.
-Beh piacere Regina- disse sorridendo a sua volta. -Cosa stavate dicendo prima di interrompervi? Eravate sola fino a…?
-Oh nulla- disse lei abbassando lo sguardo e dirigendosi verso un divano color rosso scuro.

Robin la seguì e si sedette accanto a lei.
-Fino a quando non vi siete innamorata?-
Regina spalancò gli occhi e lo fissò stupita. Come diamine aveva fatto a capirlo? Quel ragazzo era davvero sveglio. Aveva promesso che non lo avrebbe detto a nessuno ma di Robin in qualche modo si fidava.
-Si..- disse con un filo di voce. -E’ il nostro stalliere.. ci frequentiamo da poco ma lui è terrorizzato da mia madre e sono poche le occasioni in cui riusciamo ad essere soli e felici- la ragazza sospirò e rivolse nuovamente lo sguardo verso il basso.
-Mi dispiace, è cosi pericolosa come dicono vostra madre?-
-Anche peggio.-

I due rimasero quasi tutto il pomeriggio a chiacchierare. Era da tempo che Regina non stava cosi bene, con Robin poteva parlare di tutto senza pensare di esser giudicata e per una volta riuscì anche a non pensare al suo tormentato amore con lo stalliere.
Verso le otto di sera Regina guardò l’orologio a pendolo appeso al muro.
-Credo che mia madre stia per tornare è meglio che andiate..-
I due si alzarono e rimasero qualche istante a fissarsi. C’era una strana attrazione tra loro due, qualcosa di meraviglioso ma allo stesso tempo pericoloso.
Robin le si avvicinò pericolosamente alla bocca per poi darle un tenero bacio sulla guancia; sorrisero entrambi e rimasero ancora a guardarsi qualche istante.
-Beh credo sia davvero giunta ora di andarsene- disse il giovane avviandosi verso la porta.
-Aspettate il vostro oro!- disse Regina correndogli dietro.
-Oh non importa davvero, ho passato un meraviglioso pomeriggio questo mi basta-
-Ma ai poveri no! Davvero prendetelo. Per favore.-
-Va bene.. grazie mille davvero. Mi pacerebbe davvero tanto rivedervi Regina.-
-Anche a me- Disse lei sorridendo e mordendosi le labbra.
Si avvicinò a Robin e lo baciò, lui la prese per la vita avvicinandola a se mentre continuava a baciarla.
Non riusciva a credere a quello che aveva appena fatto ma questo giovane le piaceva così tanto che aveva smesso di ragionare. Staccandosi lentamente e guardandola negli occhi le chiese:
-E se scappaste con me? Certo la vita nella foresta per una come voi potrebbe non essere il massimo ma magari potreste scoprire che vi piace.-
-Oh sarebbe bellissimo!- disse lei sorridendo.
Era il primo vero sorriso che Regina faceva da quando Robin la conosceva.
Ma durò poco e il suo volto si incupì di nuovo.
-State pensando a Daniel vero?-
-No.. cioè si ma credo che alla fine tra noi le cose non potrebbero mai funzionare e voi mi piacete davvero quindi credo verrò con voi!- disse accarezzandogli il viso
-Magnifico! Vi aspetto alle sette domani al confine della foresta. Siate puntuale, avete tutta la notte per pensarci se non vi vedrò beh capirò.-
-A domani allora!- disse Regina.

Era davvero felice, stette a pensare tutta la notte a cosa avrebbe potuto indossare e l’indomani verso le sei si alzò dal letto.
Si trovava nel grande atrio del castello quando in una nuvola nera comparve la madre.
-Dove credi di andare ragazzina?- urlò avvicinandosi a Regina e prendendole il viso con una mano.
-Volevo andare a fare una passeggiata- bisbigliò Regina.
-Con il ladro? Di male in peggio! Quasi preferisco lo stalliere. Tu Regina diventerai potente, la più potente non puoi abbassarti a simili livelli!! Meriti di meglio mia cara e ringraziami perché per ora ti lascerò frequentare quello stupido stalliere. Il ladro invece temo farà un orribile fine.-
-No! Cosa gli hai fatto madre?- Disse la ragazza iniziando a piangere.
-Nulla.. gli ho solo mandato qualche ostacolo lungo la strada... e gli ho tolto tutti i suoi ricordi su di te- disse la madre ridendo.
-Sei un mostro!- urlò piangendo e correndo verso le scale. Le era di nuovo crollato il mondo addosso si buttò sul letto e continuò a piangere. Dopo qualche istante si addormentò e la madre entrò nella stanza, si sedette vicino a lei e in un bisbiglio le disse:
-Non voglio farti del male Regina, fidati.-
Le posò una mano sulla fronte e le tolse ogni tipo di ricordo su quel giovane ladro

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Capitolo 2
*** Out of StoryBrooke ***


                                                                                    OUT OF STORYBROOKE:



Regina si girò lentamente e posò una mano sul petto dell’uomo che dormiva accanto a lei.
Egli si girò e la baciò dolcemente.
-Stamattina Killian mi ha chiesto se lo accompagno da una parte quindi mylady dovrai restare senza di me per un po’- disse il ladro stringendo di più a se la sua donna.
-Mh okay, ma dovrai recuperare il tempo perso- disse ridendo lei e posando le sue labbra su quelle di Robin stavolta per un bacio più appassionato.
 
                                                                                                         *****
 
 
Robin quella mattina si vide con Killian ma non perché il pirata dovesse fare qualcosa piuttosto era il ladro che doveva fare qualcosa o meglio comprare quacosa. Quella mattina Robin aveva chiesto una mano a Killian per comprare un’oggetto per la sua donna. Quella sera voleva chiederle una cosa molto importante.

I due si recarono nella gioielleria della città e si misero a guardare i vari anelli. Alla fine Robin optò per uno con un piccolo diamante rosso.
-Non credi che sarebbe più appropriato un diamante semplice piuttosto che rosso?- chiese il pirata perplesso

-Mh, credo che Regina non sia per le cose molto semplici- disse il ladro sorridendo e dirigendosi alla cassa per pagare.

-Senti per Henry e Roland mi confermi che possono restare da Emma stasera?-

-Certo, tranquillo Robin avete casa libera- rispose Killian ridendo e dando una pacca sulla spalla dell’amico.

I due andarono da Granny e  rimasero un po’ li a chiacchierare da quando le loro compagne erano diventate amiche anche loro si erano uniti notevolmente.

-Senti ma forse non credi che sarebbe il caso di un viaggio dopo il matrimonio? Credo che vi farebbe bene ad entrambi cambiare aria per una settimana.-

-Hai ragione sarebbe un’idea fantastica e credo che a Regina farebbe bene lasciare, anche se per poco, questo posto. Però come facciamo con Roland e Henry? Certo sarebbe bellissimo fare un viaggio tutti insieme ma dopo il matrimonio.. beh vorrei restare solo con Regina.- disse il ladro bevendo un sorso di caffè.

-Robin, Henry e Roland sono l’ultimo dei vostri problemi; sai che possono tranquillamente stare da noi e poi c’è anche Mary Margareth che non si farebbe scappare l’occasione di passare il tempo con il nipote! Piuttosto pensiamo alla meta del vostro viaggio.-

-Grazie davvero Killian, quando sarà il vostro turno non dubitare sul fatto che terremo Henry quanto vogliate.- disse Robin ridendo.

Alla fine decisero di andare in agenzia per farsi venire un idea. Il nano che si occupava dell’agenzia, Dotto, propose subito Parigi, la città dell’amore ma Robin declinò l’idea, non la vedeva troppo adatta per Regina.
Alla fine dopo parecchi cataloghi ecco che arrivò la giusta meta: Venezia,  la città sull’acqua, un’altra città per innamorati ma meno pretenziosa di Parigi. Era perfetta.
                                                                          
                                                                                                              ******
 
Quella sera Regina indossò un tubino nero brillantinato, si mise il mascara e un rossetto rosso scuro. Robin aveva  detto che voleva portarla in un posto speciale e lei era felice, felice davvero come lo non le succedeva da tempo.
Il ristorante che il ladro aveva scelto era sul mare, piccolo ma davvero delizioso, la serata trascorse tranquilla tra chiacchiere e risate.
Pagato il conto i due andarono a fare una passeggiata sulla spiaggia.
Camminarono per un po’ quando Robin si fermò e avvicinò Regina a se, lei sorrideva. Si vedeva che era felice e lui sperava che sarebbe rimasta felice per tutta la vita senza soffrire mai più.
Di colpò si inginocchiò davanti a lei e tirò fuori dalla tasca una scatolina blu.
Regina si portò le mani sul viso e gli occhi le si inumidirono di lacrime.
-Regina- disse con voce tremante Robin.

-Vuoi sposarmi?-

Regina non riusciva a credere alle sue parole.
-Si- incepiscò Regina.
-Voglio sposarti!-

Robin si alzò e mise l’anello al dito di Regina ormai tra le lacrime poi la prese a se e la baciò a lungo.
-Ti amo Robin- disse la donna mentre abbracciava stretto il suo ladro.

                                                                                                *****
Il matrimonio fu perfetto, Regina era meravigliosa nel suo abito bianco sembrava una principessa.
Emma, Trilli e Mary Margareth avevano impiegato un sacco a convincere Regina ad indossare un abito bianco, lei sosteneva che il bianco rappresentava purezza e lei non era affatto pura. Alla fine le tre ebbero la meglio e il risultato fu straordinario.

Le sorprese quel giorno non erano finite però, Regina infatti non sapeva ancora del viaggio.
Finiti i festeggiamenti Robin le disse di cambiarsi e di farsi trovare giù alla macchina.

Regina non capì ma decise di fidarsi e una volta pronta scese.
Una volta in macchina notò la pergamena sul cofano e iniziò a capire. Una cosa era certa stavano uscendo da StoryBrooke.

Per Regina era la terza volta che accadeva. La prima volta era andata a prendere suo figlio e la seconda era andata l’uomo che proprio qualche ora fa era diventato suo marito.
Era davvero felice ma aveva allo stesso tempo paura la turbava sempre un po’ lasciare quella piccola e tranquilla cittadina del Maine che lei stessa aveva creato.
Guardò l’uomo che aveva accanto e ogni singola paura passò.

Dopo circa un’ora arrivarono all’aeroporto e iniziarono a fare il Chek-in; per entrambi era tutto cosi nuovo.

L’aereo fu un trauma. Era davvero terribile quella macchina che volava e i due non vedevano l’ora di scendere. Presero le valige e andarono in albergo che si affacciava proprio su piazza S. Marco.

Regina si diresse alla finestra e rimase in contemplazione della piazza, era davvero bella ed era così diversa da ogni città dell’America, e probabilmente da qualunque altra citta nel mondo, che la donna stentò a credere di essere di essere davvero li.

Dopo esser rimasti un po’ in camera decisero di andare a fare un giro per la città.
-Dopo vuole andare per prima cosa mia Regina?- chiese Robin posando un braccio sulle spalle di Regina.

Regina si guardò intorno e poi con un dito indicò una gondola sul canale.
-Andiamo in gondola? Deve essere bellissimo!-

-Ogni tuo desiderio è un’ordine!-

Cinque minuti dopo si ritrovarono in gondola, era meraviglioso era tutto cosi perfetto che entrambi stentavano a crederci. Per tutto il tragitto si tennero per mano e si scambiarono rapidi baci, si sentivano dei ragazzini innamorati che scoprivano l’amore per la prima volta.

Finito il giro in gondola iniziarono a vagare per la meravigliosa piazza dando da mangiare ai piccioni, nonostante Regina non fosse troppo convinta di quelle bestie sporche che le si posavano sulle braccia alla fine accettò e finì per divertirsi anche lei.

Le giornate passavano veloci, perché è sempre cosi, quando ci si diverte tutto è più facile. Il terzo giorno decisero di andare a visitare l’isola di Burano, la città dei merletti.
-Sembra una favola!- esclamò colpita Regina osservando i palazzi così colorati da colori accessi.
Robin sorrise.
-E’ strano sentire parlare di favole da te, ma hai ragione è davvero bellissimo- disse prendendole i fianchi.

-Era strano sentirmi parlare di favole tempo fa quando non avevo il lieto ma ora l’ho trovato e quindi posso affermare che la mia favola sei tu!- esclamò posando le sue labbra su quel del ladro.

Il giorno dopo andarono a Murano, la città del vetro questa era meno colorata dell’altra ma sempre bellissima e poi quegli oggettini di vetro incantarono del tutto Regina.
Dopo un po’ Robin si fermò davanti ad un negozietto ed entrò intimando alla mora di restare fuori.

L’uomo usci poco dopo con un piccolo oggettino in vetro, lavorato a mano rappresentante una corona di un giallo chiaro con rifiniture rosse  con una freccia verde nel mezzo. Era bellissimo e curato nei minimi dettagli.

-Non so cosa significhi per loro questo oggetto ma per me siamo noi due!-

-Oddio è meraviglioso..- disse Regina prendendo l’oggetto mentre gli occhi le si inumidirono.
Il giorno dopo era quello del ritorno, erano entrambi tristi perché quei giorni erano stati meravigliosi ma erano anche felici di tornare dai loro figli e dai loro amici.

-Robin- disse Regina avvinandosi all’uomo.
-Grazie, grazie davvero è stato meraviglioso.-

Robin sorrise e la prese tra le braccia.
-Io non ho fatto nulla di che, il nostro amore ha fatto tutto.-

-Tu mi hai sopportato e non è facile, mi hai consolato quando ce n’era bisogno e mi hai portato a fare la vacanza più bella della mia vita, mi hai fatto passare dei giorni bellissimi senza farmi pensare al mio triste passato e non riuscirò mai a ringraziarti abbastanza.-

-Ti amo Regina.- affermò il ladro stringendola a se e iniziando a baciarla trasmettendole tutto il suo amore.



ANGOLO AUTRICE:  Eccomi qui con la seconda shot della settimana, lo so sono in terribbile ritardo ma la scuola mi tiene occupata:( In ogni caso mi scuso se forse è un po' troppo lunga ma mi sono fatta prendere la mano e mi dispiace se prima di arrivare al 'tema centrale' ci voglia un po'. In ogni caso spero vi sia piaciuta e attendo RECENSIONI! <3

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