How long must you wait for it?

di eeneys
(/viewuser.php?uid=849163)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Psychologist. ***
Capitolo 2: *** Meeting. ***
Capitolo 3: *** Revelations. ***
Capitolo 4: *** Friends. ***
Capitolo 5: *** Jealous? ***
Capitolo 6: *** Wedding or.. ***
Capitolo 7: *** Proposals. ***
Capitolo 8: *** Fever and Surprises. ***
Capitolo 9: *** Shopping for him. ***
Capitolo 10: *** I want you. Now. ***
Capitolo 11: *** Hard sex on the.. ***
Capitolo 12: *** Sofa. ***
Capitolo 13: *** Break. ***
Capitolo 14: *** Try. ***
Capitolo 15: *** Happy Birthday Joseph. ***
Capitolo 16: *** Bathroom. ***
Capitolo 17: *** Go away? ***
Capitolo 18: *** Palm Bay. ***
Capitolo 19: *** James. ***
Capitolo 20: *** Bruises. ***
Capitolo 21: *** Bad night. ***
Capitolo 22: *** What? ***
Capitolo 23: *** Seduction. ***
Capitolo 24: *** Holidays. ***
Capitolo 25: *** Finally. ***
Capitolo 26: *** Seagull. ***
Capitolo 27: *** What the fuck was in my head? ***
Capitolo 28: *** Anchorage. ***
Capitolo 29: *** Irish Pub. ***
Capitolo 30: *** Bottomless lake. ***
Capitolo 31: *** Snow. ***
Capitolo 32: *** Warren. ***
Capitolo 33: *** Doorway. ***
Capitolo 34: *** Twins. ***
Capitolo 35: *** Chalet. ***
Capitolo 36: *** Dark skies. ***
Capitolo 37: *** Last Time. ***
Capitolo 38: *** That the storm begins. ***



Capitolo 1
*** Psychologist. ***


È una solita giornata come le altre, ma quando mio padre mi chiama al mio rientro a casa dal lavoro, capisco che non è così.

《Solita emergenza.》dice mio padre con voce ansiosa

《Okay, arrivo.》gli dico io chiudendo la telefonata

La mamma è uscita fuori di testa e sono andati dallo psicologo.

Prendo il giubbotto e le chiavi della macchina, sperando di arrivare il più presto possibile lì.

I miei genitori vivono a New York e io li vado a trovare quando posso per non farli sentire mai soli.

Da quando mia madre ha iniziato ad avere problemi a casa della depressione, il nostro rapporto è cambiato.

Dopo che è morta nonna Adele,sua madre, e anche zia Agnes,sua sorella, mia madre ha iniziato a soffrire di depressione, questo ha portato a un disturbo bipolare.

Da 2 anni, ormai è così.

Capita che ha crisi in cui è così depressa e arrabbiata che rompe oggetti, urla, cerca di picchiare mio padre o inizia a insultare tutti quelli che incontra.
Quando è nella fase in cui è felice grazie agli antidepressivi o a qualche miracolo, riesce ad essere la donna che è sempre stata.

Il dottor Kanell ha detto spesso a mio padre che potrà guarire,anche se non del tutto, ma può ridurre questo disturbo.

Arrivo dopo mezz'ora davanti al palazzo dove si trova il dottore,scaccio via i pensieri e salgo con l'ascensore, appena esco da esso mi ritrovo davanti una porta con una targhetta con scritto "Dr . Kanell " suono il campanello e aspetto.

Dopo qualche minuto la porta si apre con un clic così entro in una grande e accogliente sala blu, con tanti pazienti che evidentemente aspettano il loro turno per poter parlare con lo psicologo.

Non sono mai venuta qui, volutamente.

Ancora non riesco ad accettare che mia madre ha dei problemi che non riesce più a gestire.

Mio padre Warren è sempre stato una roccia e io glie lo dico sempre in queste occasioni, fa forza ad entrambi, ma per avermi chiamato dicendomi urgentemente di andare lì,vuol dire stava per crollare e so che ha bisogno di me.

Mi guardo attorno e vedo mio padre seduto in una sedia con la testa tra le mani vicino ad una porta

Cammino velocemente verso di lui sentendomi il cuore a mille

《Sono qui.》sussurro io

Lui solleva la testa e mi guarda con gli occhi di un uomo stanco ma che non si arrende

《Avevo promesso che sarei stato con lei e continuerò ancora.》 Mi dice sorridendo leggermente.

《È dentro?》Gli chiedo io cercando di non pensare a quelle parole cosi dolci ma tristi

《Sì, dobbiamo entrare, io sono uscito ad aspettare te mentre il dottor Kanell la calmava.》mi dice lui stringendomi la mano

《Entriamo allora.》dico io

Entro per prima e vedo mia madre distesa su un lettino, i suoi capelli biondi sparsi sul cuscino e i suoi occhi verdi uguali ai miei sono spalancati.

Uuna donna gli inserisce qualcosa nel braccio con una siringa. Probabilmente tranquillizzanti.

Non riesco a guardarla, è più forte di me.
Non riesco a vederla in queste condizioni.

Il dottore dandomi ancora le spalle, parlava con lei di qualcosa che non riuscivo a capire

《Guarda Abbie, c'è tua figlia.》dice lui ad alta voce

Mia madre si gira, mi guarda e mi sorride con il suo solito sorriso dolce di quando le danno qualche potente calmante, le sorrido anch'io e mi avvicinai per accarezzarle il viso

《Sono qui mamma.》le dico io

《Abbie come si chiama tua figlia?》le chiede il medico alle mie spalle

《Sì chiama Julia》risponde lei continuando a guardarmi e a sorridermi

《Bene devo parlare un attimo con tua figlia. Scusa se te la rubo.》dice a mia madre e senza voltarsi

Le mie sopracciglia si sollevano in una muta domanda.

《Mi segua.》mi dice lui

Entro in uno studio adiacente a quella piccola sala dove c'è mia madre.

《Sì sieda.》mi dice

Mi siedo e lo guardo per la prima volta sul serio da quando sono entrata.

Alto, biondo e occhi azzurri, può avere sui 30 anni, molto giovane e a quanto pare ha già molto successo come psicologo.

《Allora signorina, credo che lei debba venire qui, sola, giovedì e anche il prossimo giovedì. Per adesso voglio vederla solo due volte.》Mi disse mentre scriveva sul pc probabilmente questo appuntamento, appartamento non richiesto

《Scusi ma non riesco a capire il motivo per cui io dovrei venire qui.》parlo finalmente io stranita

Lui mi guarda negli occhi intensamente con quei suoi occhi azzurri e in quel momento mi sento a disagio come non mai

《Penso che questo problema di sua madre influisca nella sua vita come in quella di suo padre. Suo padre viene qui una volta a settimana da solo, volevo da tempo che venisse anche lei, so che questa di oggi è stata una situazione grave, ma ho colto la palla al balzo per dirle che le voglio parlare e soprattutto voglio che lei mi parli.》mi risponde lui

Ho pensato molte volte di andare da uno psicologo per le mie crisi nervose e per i miei attacchi di ansia, ma non l'ho mai fatto perché non ritengo nulla di tutto ciò così grave, quindi non ho intenzione di iniziare proprio giovedì.

《Non penso di averne bisogno.》 Dico io già nervosa per questa sua sfacciataggine

《Ne ho bisogno io Julia.》mi dice lui《Ho bisogno di conoscere lei e di sapere come vive anche lei queste situazioni e queste crisi di sua madre. Io non le sto chiedendo se vuole venire. Lei deve venire e basta.》dice lui facendo un sorrisetto provocatorio

《Lei non mi può obbligare.》dico io stringendo i denti e iniziando già a non sopportarlo a Mister "devifarequellochedicoio"

《Giovedi alle sei di pomeriggio, puntuale. Ora prego può andare.》 dice alzandosi e aprendomi l'altra porta collegata con la sala principale

《Arrivederci. 》mi dice lui sorridendomi e aspettando una mia mossa

Raccolgo tutto ed esco ma prima di poter replicare ancora una volta quella sua imposizione, lui mi chiude la porta in faccia.

Che stronzo del cazzo







-
Ciao a tutti! Vi ringrazio per seguire How long, spero in qualche vostro commento, se volete potete seguirla su Wattpad, dove ci sono capitoli in più. 
Grazie ancora per seguirla! Un Bacio eeneys 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Meeting. ***


Oggi è giovedì e la giornata non si prospetta una delle migliori.

Mi alzo dal letto svogliata, con il mio pigiama composto da una felpa di papà e dei leggins, mi dirigo verso la cucina.

Preparo un caffè alla macchinetta, per farmi un cappuccino, dopodiché prendo un pezzo di torta fatta il giorno prima da me.

Affondo i denti in quella pasta morbida e mi sento svenire dalla bontà.

Sono golosa e chi mi conosce lo sa bene.

Finisco di mangiare una fetta di torta e bevo il cappuccino.

Vivo sola e questa pace di tutti i giorni da una parte mi piace e da un'altra mi fa sentire troppo sola.

Prendo il telefono e leggo i messaggi di una delle mie migliori amiche

Ek a Julia 
Pronta per la seduta psicologica?Ahah

Julia a Ek 
Salvami da questo incubo.

Sorrido per questo nostro scambio di battute e poso il telefono sul lavandino del bagno, mi spoglio e mi infilo dentro la doccia.

Finisco dopo dieci minuti la mia doccia mattutina e corro in camera, guardo la sveglia sul comodino e noto che sono già le nove e io devo essere a lavoro alle nove e mezza

Metto un tailleur grigio e i tacchi neri, raccolgo i capelli castani in un chignon scombinato, mi trucco con una semplice linea di eyeliner e un po' di mascara e decido di scendere.

Scendo le scale in fretta, rischiando di rompermi qualcosa

Entro in macchina e provo a mettere in moto, ma non vuole partire

《Cazzo, macchina di merda.》impreco io uscendo e dando un calcio alla mia minicooper

Prendo il telefono dalla borsa e chiamo il mio unico salvatore.

《Pronto.》dice lui

《Miguel! Sono rimasta a piedi. Devi passarmi a prendere.》dico io nervosa

《Va bene. Arrivo.》dice lui

Dopo qualche minuto lo vedo arrivare e mi chiedo come ha fatto ad arrivare così velocemente se abita dall'altra parte della città.

《Allora, che succede?》Mi chiede lui canticchiando una canzone pop che sta risuonando in tutta la macchina

《Ma cosa ne so.》sbuffo io

《Meno male che sono un capo speciale.》dice lui ridendo

Sorrido e penso a quando ho conosciuto Miguel.

Ero appena uscita dalla scuola superiore e mi ero trovata un lavoro estivo in un bar al centro di New York.

Lui mi aveva vista in quel bar e non so il perché, mi aveva chiesto di lavorare per lui.

Accettai e dovetti trasferirmi a Brooklyn, per lavorare come segretaria.

Segretaria di uno dei più famosi avvocati di Brooklyn. Miguel Trivà.

《Sono già passati due anni da quando ci siamo conosciuti.》dico io per renderlo partecipe dei miei pensieri

《È vero. Stai diventando vecchia.》dice lui ridendo e beccandosi un pugno leggero sul braccio

《Io ho ancora vent'anni. Pensa per te.》dico io ridendo e scuotendo la testa

《Scendi vecchia.》dice lui strozzandomi una guancia

《Ahi.》mi lamento io per poi scendere

Guardo la fila di persone già pronte per parlare con il loro avvocato e pronte le tormentare me.

Sarà una giornata pesante.
-

Sono le sei meno dieci e sto andando dal dottor Kanell, che a quanto pare "deve" parlarmi.

Mi suona il telefono, abbasso lo sguardo sullo schermo e vedo il nome di Elektra

《Pronto.》rispondo io

《Julia》urla lei, incredibile non smette mai di urlare.

《Ek ti ho sempre detto che non devi urlare quando siamo al telefono.》le dico io sbuffando

《Sì lo so, che palle, comunque ho una notizia da darti!》dice lei tutta eccitata

Forse ha comprato il maglioncino che le piaceva.

《Hai comprato il maglioncino?》le domando io mentre scendo dalla metro e cerco di uscire velocemente dalla Canal St

《Matt mi ha chiesto di uscire.》urla lei felice

Ogni volta parlare con lei è un'impresa.

《..cosa?》le urlo io sconvolta attraversando la strada

Elektra Williams, una ragazza timida ma solare, allegra e spensierata.

Piace sempre a tutti,con i suoi capelli neri e gli occhi scuri, labbra carnose e un fisico mozzafiato.

Nei suoi vent'anni, però, non ha mai abusato dalla sua bellezza per fare la mangia-uomini, come diciamo noi, ma è sempre stata una ragazza seria, per questo ha dato l'opportunità a pochissimi ragazzi (sempre più di quelli a cui avevo dato un opportunità io).

E quando lei accetta di uscire con un ragazzo, allora le piace davvero.

《Mi ha chiesto di uscire sabato sera, e mi ha detto "non accetto un no come risposta, ti vengo a prendere alle 8 sotto casa", gli ho detto di si ovviamente. Lo sai quanto mi piace Matt.》dice lei già persa nel suo mondo

《Lo so, hai fatto bene. Ma digli che se prova a sbagliare con te, dovrà poi implorarmi di smetterla di prenderlo a calci nel culo.》 Dico io cercando di non ridere

《Sì signora!》mi risponde lei ridendo dopo qualche secondo

Matt, l'ha conosciuto qualche settimana fa, lui era andato a comprare un libro nella libreria dove lavora Elektra, si erano visti e a quanto pare è scattato qualcosa, perché da quel giorno, casualmente Matt va sempre in quella libreria ogni giorno, cercando una scusa per parlarle.

Interrompo i miei pensieri quando noto di essere arrivata da Mister "ti chiudo la porta in faccia".

《Ek, sono arrivata da Kanell, ti chiamo sta sera.》le dico dico fretta guardando la tabella in cui c'è scritto "Walker St"

《Va bene splendore a sta sera, un bacio.》 Mi dice lei facendomi sentire il rumore di un bacio

Sorrido e chiudo la telefonata.

Come giorni fa, prendo l'ascensore, suono il campanello ed entro.

Mi dirigo verso la scrivania dove c'è la segretaria e mi sento un po' nervosa

《Salve, ho un appuntamento con il dottor Kanell.》le dico io stringendo le dita sulla borsa

《La signorina Julia Sullivan? Appuntamento delle sei?》Mi chiede lei con voce professionale

《Sì. 》dico io con una voglia di entrare pari a zero

《Perfetto, può andare.》 Mi dice lei sorridendo

Busso e sento la sua voce profonda rispondermi

《Avanti.》

Entro e vedo il dottor Kanell in piedi intento a guardare fuori dalla finestra pensieroso

《Salve.》dico io imbarazzata

Lui si gira verso di me e indica l'orologio appeso sulla parete di fronte a me

《È in ritardo.》mi dice lui serio

Non resisterò.

Me lo sento.







-
Ciao a tutti! Vi ringrazio per seguire How long, spero in qualche vostro commento, se volete potete seguirla su Wattpad, dove ci sono capitoli in più. 
Grazie ancora per seguirla! Un Bacio eeneys 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Revelations. ***


《Sono in ritardo di soli dieci minuti.》Gli dico io sospirando

《Iniziamo bene con lei.》mi dice lui sedendosi e invitandomi con una mano a fare lo stesso

《Cosa vuole detto?》gli chiedo io volendo già andare via

《Mi parli della sua infanzia, adolescenza, di tutta la sua vita insomma.》 mi dice lui poggiando i gomiti sulla scrivania e guardandomi

Lo guardo scettica ma decido lo stesso di parlare

《Sono nata a New York. Ho 20 anni. Ho frequentato la scuola regolarmente, mi sono diplomata e adesso lavoro. Ho passato un'adolescenza normale.》dico io spostando i capelli dal viso e sistemandomi meglio sulla sedia

Lui scrive qualcosa su un blocco notes e mi manda qualche occhiata.

《Ho due migliori amiche e un migliore amico. Ho passato una vita tranquilla. Quando mia mamma ha iniziato ad avere problemi, ho cercato subito di aiutarla in qualche modo.. Ha cambiato così tanti psicologi..ed ho capito che non sarebbe stato semplice. Quando ho trovato lavoro mi sono dovuta trasferire a Brooklyn, quindi mio padre Warren si è occupato di lei. 》dico io stringendo le dita in modo nervoso

《Vedo che è nervosa.》dice lui fermandosi e guardandomi fisso negli occhi, io abbasso lo sguardo imbarazzata sulle mie mani

《Si, beh..questa decisione mi fa stare male. Amo la mia famiglia, ma hanno insistito entrambi per farmi avere un futuro e li ho lasciati soli. Adesso non posso stare con loro sempre. 》 Dico io sospirando

《Ha anche lei una vita" dice lui posando la penna 《I suoi genitori la chiamano quando la situazione è grave. Anche se non è venuta mai qui, tranne per l'occasione particolare dell'altro giorno, lo so che li aspetta sempre giù. Lei fa il suo possibile, ma a questa età se non inizia a pensare a sé stessa, quando deve pensarci? 》mi continua a dire lui serio

《Ha ragione. 》 Sussurro io facendo un respiro profondo

《Possiamo concludere qui per oggi. Ci vediamo giovedì prossimo. 》mi dice lui passandosi una mano tra i capelli biondi, probabilmente è stanco

《Mi dice solo questo?》 Gli domando io scioccata

《Giovedì le dirò qualcosa.》 Mi dice serio

《Va bene.》dico io cercando di alzarmi ,ma a quanto pare la gonna si è incastrata nella sedia, imbarazzata alzo lo sguardo su di lui che mi sta a guardando in modo scettico

《Che sta facendo?》mi chiede con un sorriso divertito sul volto

《Mi si è incastrata la gonna..non riesco ad alzarmi.》Dico io imbarazzata

Lui si alza, fa il giro della scrivania e si piega davanti le mie gambe

《Che sta facendo?》 Gli chiedo sta volta io, arrossendo

《L'aiuto.》dice lui tranquillamente, sento il suo profumo forte riempirmi le narici

Lui cerca di tirare delicatamente la gonna, cercando di non strapparla, per quei movimenti la gonna già corta di suo, mi si alza e scoprendo le mie gambe, da cui si intravedono le autoreggenti.

Vedo lo sguardo del dottor Kanell fermarsi sulle autoreggenti e proseguire su per le gambe e probabilmente anche oltre per qualche secondo per poi continuare a lavorare per liverare la gonna.

Dopo 5 minuti, finalmente riesce a staccarla dalla sedia senza nessuno strappo, così velocemente mi alzo e abbasso la gonna

《Grazie.》 Dico io arrossendo ancora

《Di nulla.》 Risponde lui serio e non guardandomi in faccia

《Arrivederci.》 Dico io scappando fuori dalla stanza

Appena esco dall'edificio prendo un respiro profondo e dato che sono ancora a New York decido di cenare da Elektra così da passare un po' di tempo insieme

Prendo il telefono e la chiamo attendendo la sua risposta

《Dimmi cuore mio!》risponde lei con voce squillante dopo qualche secondo

《Sto venendo da te. Porto la pizza.》dico io chiudendo velocemente e camminando tra le strade di New York

Arrivo davanti alla nostra pizzeria preferita, The Good Pizza, entro e prendo una pizza familiare semplice.

Cammino con difficoltà verso il quartiere di Elektra, Tribeca, arrivando dopo dieci minuti a casa sua.

Suono il campanello e subito lei apre la porta

《Pizza! 》 urla lei prendendo il cartone ed entrando senza nemmeno salutarmi, scuoto la testa ridendo ed entro chiudendomi la porta alla spalle

-

《Secondo me non ti ha guardato perché pensava "ho appena guardato sotto la gonna come un maniaco, meglio non guardarla nemmeno in faccia per la brutta figura" 》dice lei mentre divora un pezzo di pizza

《Certo che ne hai fantasia Ek!》dico io scoppiando a ridere

《Non ti resiste nessuno. Nemmeno il dottor Kanell ti resisterà.》 dice lei seria e facendomi l'occhiolino

《Certoo!》 rispondo io ridendo e quasi facendomi andare di traverso la pizza

《Ancora non mi hai detto com'è.》Mi guarda maliziosamente.

Dio mio, è una maniaca sta donna.

《Biondo, alto, occhi azzurri, un bel sorriso, da sotto la camicia bianca si intravedevano i muscoli..》le dico io pensando al Dr.Kanell e sentendomi subito avvampare

《Certo che sei veramente brava a descrivere. Troppi dettagli.》dice lei ridendo

《Ci saranno foto sue su internet. È uno psicologo famoso di New York. Prendi il pc.》le dico i bevendo un po' di coca cola

Si alza dal divano e prende il pc già acceso dalla scrivania, si siede vicino a me e scrive il suo nome su Google, tante foto sue spuntano sulla pagina.

Lui in giacca e cravatta, lui in palestra, lui con diverse donne ecc.

Io e Ek le guardiamo attentamente e facciamo commenti parecchio spinti

《Io una botta me la farei dare.》dice lei facendo un sorriso malizioso

《Ek! È lo psicologo di mia madre, di mio padre e ora pure il mio. E comunque non me la sono fatta mai dare da nessuno e devo proprio da lui?》dico io scuotendo la testa

Sono vergine, non ho mai fatto nulla con un ragazzo, tranne baci e stupide toccatine.

Ho sempre pensato di voler fare le mie prime esperienze e anche l'amore con una persona che ci tenesse a me, ma non ho mai incontrato qualcuno che mi amasse e che ci tenesse a me così tanto, per questo non ho ancora perso la verginità.

《Lo so cuore, scherzavo, lo so come la pensi. Ma.. comunque chissà questo quanto ce l'ha. 》dice lei riflettendo per finta

《Elektra! 》 urlo e le do un piccolo pugno nel braccio, mentre scoppio a ridere, lei mi guarda e scoppia a ridere insieme a me l

《Ehi, non volevo un livido.》Mi dice a massaggiarsi il braccio.

-

Vado via da casa di Elektra alle 11 pm, presto, ma domani dove lavorare e non ho nemmeno la macchina, quindi mi tocca riprendere la metro e arrivare a casa dopo 40 minuti.

Il mio appartamento sta a soli 5 minuti dalla Nostrand Av , quindi non faccio nessuna fatica a camminare per qualche minuto.

Ma adesso devo essere veloce, la metro delle 11.07 pm è l'ultima della giornata, già sono le 11.05 pm, e io sono ancora per strada.

Arrivo e vedo che già la metro è partita, mi siedo su un marciapiede e prendo il telefono, per chiamare un taxi, l'ultima speranza che posso avere.

Ek ha prestato la macchina a sua mamma, quindi è senza macchina anche lei e non può darmi un passaggio.

Sto per chiamare un taxi, quando una macchina nera si ferma davanti a me facendomi spaventare. Il finestrino si abbassa e vedo il dottor Kanell sorridermi

《Cosa ci fa tutta sola qui, signorina Sullivan?》 mi chiede lui

《Ho perso la metro..ma sto per chiamare un taxi.》 rispondo io sconsolata

《Non c'è bisogno, l'accompagno io a casa. Salga in macchina!》dice lui indicandomi il posto del passeggero

《È sicuro? Non voglio disturbare e poi abito a 30 minuti da qui.》dico io non fidandomi molto

《Salga e mi dica dove abita, l'accompagno.》dice lui

《Va bene..》salgo in macchina un po' imbarazzata

《La via? 》 mi chiede lui

《Halsey Street 142.》 sussurro io guardando le strade illuminate

《Ci possiamo dare del tu?》 mi chiede attraversando il ponte

《Certo!》 dico io

《Allora puoi chiamarmi Robert da oggi.》mi dice lui sorridendo mentre mantiene lo sguardo sulla strada

Nel tragitto verso casa mia, mi racconta di essere nato in florida , degli studi e del lavoro a Londra e che ancora non si è abituato a tutto questo successo improvviso.

《Tu non mi hai detto che lavoro fai.》 Mi dice lui

《Lavoro come segretaria dall'avvocato Trivà. 》dico io sbadigliando

《Trivà! Non ci credo!》quasi urla lui sorpreso

《Cosa?》 sobbalzo io guardando la sua espressione stupita

《E' il mio migliore amico!》dice lui

《Davvero? Wow..non pensavo fossi tu.》dico io, Miguel non ha mai accettato ad un migliore amico

《Sì, una volta sono andato a trovarlo allo studio ma non ti ho visto.》dice lui

《Mi capita di non poter andare a lavoro quando sto male sai.》dico io sorridendo

《Non mi aveva detto di avere una segretaria così.》Dice lui con tono malizioso

《Hai problemi? 》chiedo io stando al gioco

《Beh di solito non sto ad aiutare le clienti che incastrano la loro gonna nella sedia. Guardo sotto la gonna di molte donne ma solitamente non sono pazienti.》Risponde lui con una faccia da schiaffi

《Però sotto la mia hai guardato.》 Dico io arrossendo per la sua risposta

《È stato inevitabile. Gli occhi sono fatti per guardare. Siamo arrivati.》Dice lui ridendo e parcheggiando sotto il mio palazzo

《Sì certo. Grazie ,ci vediamo giovedì.》rispondo io scendendo velocemente dalla macchina

《A giovedì.》Dice lui sorridendo

Cerco le chiavi dentro la borsa e impreco per tutto ciò che ho lì dentro

《E comunque sotto la tua gonna continuerei a guardare e a fare anche altro!》mi sento urlare dalla macchina, mi giro a guardare sconvolta dentro la macchina che ancora non è andata via. Resto a bocca aperta e con le guance in fiamme mentre lui sparisce dalla mia vista dopo avermi fatto l'occhiolino.







-
Ciao a tutti! Vi ringrazio per seguire How long, spero in qualche vostro commento, se volete potete seguirla su Wattpad, dove ci sono capitoli in più. 
Grazie ancora per seguirla! Un Bacio eeneys 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Friends. ***


Sto ballando per tutta casa, mentre faccio le pulizie, con la canzone di Bruno Mars e Mark Ronson "Uptown funk", che ormai è diventata la colonna sonora delle mie giornate.

Il mio appartamento è piccolo ma per me è bellissimo. Ha un salone che è collegato alla cucina, un corridoio con le varie porte delle stanze, un bagno, la mia stanza, una stanza per gli ospiti e il camerino.

Sento suonare il campanello così nella mia mise composta da leggins, maglietta vecchia e corta delle superiori, le pantofole con le mucche, regalatami da Elektra per natale e un chignon scombinato, vado ad aprire la porta.

Appena apro, Elektra e Violet si buttano sopra di me per abbracciarmi.

Violet l'altra mia migliore amica vive a Williamsburg, tutte in posti diversi e in più, Violet si sta per sposare! Lei ha 22 anni, due anni più di me e Elektra.

L'abbiamo conosciuta ad una festa, quando io e Ek avevamo 15 anni e lei 17.

Lei era la sorella del nostro compagno Gabriel, il festeggiato, avevamo così iniziato a parlare e a fare le sceme insieme alla festa, a quei tempi ero cotta di Gabriel e lei cercò di farmelo togliere dalla testa.

Comunque alla fine due anni fa, nei primi mesi di lavoro, mi venne a trovare allo studio, piangendo come una disperata, il suo padrone di casa l'aveva buttata fuori, senza un preavviso e senza niente, si era ritrovata con tutte cose fuori, così venne allo studio, aveva bisogno di un avvocato per fare causa al suo proprietario.

Così conobbe Miguel, il mio capo, inutile dire che fu amore a prima vista, e dopo due anni, siamo tutti in attesa del loro matrimonio.

Loro sono completamente diversi, ma si amano incredibilmente, si attraggono e riescono a completarsi.

Violet, sua madre ha scelto un norme perfetto per lei.

E' delicata, calma, gentile, timida e raffinata, una ragazza alta magra e formosa. Con i capelli castani mossi,gli occhi nocciola e una carnagione bianca.

Miguel, è sfrontato, spensierato, allegro e forte, un uomo alto con gli occhi verdi e i capelli castani, carnagione ambrata, muscoloso grazie alla sua passione cioè il nuoto.

Miguel è un esplosione di vita mentre Violet è delicata come un fiore.

Ed è bellissimo vederli insieme, sono una coppia straordinaria e piena di complicità.

《Hai finito di perderti nel tuo mondo Juls? 》Mi chiede ironicamente Ek mentre prende dei sacchetti della spesa e li porta dentro

《Lasciala stare Ek! Ciao Julia, ti abbiamo portato la spesa, oggi pranziamo da te!》 Mi dice sorridente Violet

Ogni tanto mi fanno delle sorprese e mi vengono a trovare con dei sacchetti della spesa. Tutte e tre amiamo mangiare, così quando mi vengono a trovare, cucino sempre per loro. 

Tra le tre, l'unica che cucina bene sono io. Effettivamente, sono davvero brava.

Mio padre mi dice sempre che sarò una brava donna di casa.

《Vi auto-invitate sempre!》 Dico io chiudendo la porta e dirigendomi  verso la cucina insieme a loro

Siamo delle grandi appassionate di cibo italiano, infatti cucino spesso tanti tipi diversi di pasta e altri cibi tipici.

A fine liceo io e Ek, abbiamo passato un mese in Italia, assaggiando molti piatti. Siamo tornate da quel viaggio con 5 kg in più l'uno.

《Allora bellezza cosa ci cucini oggi?》 Mi chiede Ek già ansiosa di mangiare

《Mh vediamo..》dico io guardando dentro i sacchetti, pasta, patatine, farina, cioccolato, latte, cornetti, pane, salsa, carne, funghi e tante altre cose.

Decido di fare degli spaghetti con la salsiccia, la panna e i funghi , come secondo delle cotolette con le patatine fritte e alla fine una torta al limone.

-

《Mio Dio ma che cosa buona!》Dice Violet con la bocca piena di pasta

《Julia ti amo.》 Mi dice Ek《Mai nessuna, mai, cucinerà così come te.》continua a dire infilando un pezzo di cotoletta  in bocca

《La domenica verrò con Miguel sappilo.》 Mi dice Violet in modo serio

《Sostituirò Jane? 》le chiedo io scoppiando a ridere

《Cazzo si! Sostituirai mia madre.》 Mi risponde lei seria 

《E io verrò con Matt.》 dice Ek sognante

《Tutte con il ragazzo o il marito. E io single. Che ingiustizia.》 dico io scuotendo la testa e sbuffando

Ek scoppia a ridere forte mentre Violet cerca di trattenersi, le vedo lanciarsi uno sguardo divertito

All'improvviso mi suona il cellulare, Ek lo prende e guarda il numero sullo schermo

《E' un numero che non hai salvato in rubrica.》dice lei aggrottano le sopracciglia

《Rispondi tu Ek, che io esco la torta dal forno!》le dico io prendendo i guanti da cucina

《Telefono di Julia Sullivan! Chi è? 》Risponde Ek facendo una faccia stranita

《Ah. Ora gliela passo!》continua a dire lei, mi guarda con gli occhi spalancati e mi passa il telefono

《Chi è questo Robert?》mi sussurra

Il dottor Kanell? Cioè Robert, che vuole adesso?







-
Ciao a tutti! Vi ringrazio per seguire How long, spero in qualche vostro commento, se volete potete seguirla su Wattpad, dove ci sono capitoli in più. 
Grazie ancora per seguirla! Un Bacio eeneys 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Jealous? ***


《Ciao Robert.》rispondo io sorpresa

《Ciao Julia, disturbo?》Mi chiede lui gentilmente

《No no, dimmi!》Rispondo io, un po' preoccupata

《Beh, volevo dirti che giovedì lo studio è chiuso perché io ho un impegno importante..quindi beh è inutile che vieni.》 Dalla sua voce riesco a capire è imbarazzato e che vorrebbe dirmi qualcos'altro

《Oh okay, tranquillo.》 dico io dispiaciuta , ma dispiaciuta di che? Spero in un invito a cena?

《Vedo che non è un problema, grazie per avermi capito. Ti richiamo io per dirti quando puoi venire. Ci sentiamo.》 dice lui chiudendo la chiamata senza darmi il tempo per rispondere

《Okay. Chi è Robert?》Mi chiede Violet curiosa

《Appunto. Chi è sto tizio?》Mi chiede anche Ek

《Ek, l'hai già visto! È il dottor Kanell. Violet il dottor Kanell è lo..》 Violet mi interrompe

《Lo so chi è! Lo conosco! 》dice spalancando gli occhi e sorridendo

《Come lo sai?》 Le chiedo io stranita . Come fa a conoscerlo?

《È il migliore amico di Miguel!》urla lei ridendo

Robert me l'ha pure detto!

Da quando sono diventata così rincoglionita?

《O mio Dio! Quindi cosa ti ha detto?》 Mi chiede Ek eccitata

《Mi ha solo detto che l'appuntamento che ho con lui, giovedì, è saltato perché ha un impegno importante, e chiude pure lo studio.》

《Ah.》 Rispondono Ek e Let deluse

《Pazienza ragazze allora cosa facciamo?》chiedo io per rompere l'assurdo silenzio che si è creato

《Jul, ma perché ti ha chiamato lui e non ti ha fatto chiamare domani dalla segretaria direttamente?》Mi chiede sospettosa Ek

《Non lo so...》cerco di rispondere ma Let mi interrompe di nuovo, facendomi una domanda con una faccia molto misteriosa

《Forse voleva chiederti di uscire?》

《Non lo so, non mi interessa e basta. La torta, la mangiamo?》

《Si.》 Urlano entrambe.

-

Oggi è lunedì. Odio il lunedì.

Lo studio è sempre pieno di gente il lunedì, forse per questo lo odio come giorno.

Fare la segretaria sembra semplice, ma dover rispondere continuamente al telefono che squilla, ogni fottuti 5 secondi, dover scrivere i dati delle persone e i motivi per cui volevano un avvocato e i vari documenti, è davvero molto snervante.

Soprattutto per una come me, che ama la tranquillità e ha poca pazienza.

Oggi lo studio è stra-pieno di persone, ognuno con i suoi problemi e ognuno che vuole Miguel come avvocato.

Da Miguel vanno le persone che possono spendere sia poco per un avvocato e persone che possono spendere molto.

Smetto di perdermi nei miei pensieri e mi metto a compilare un modulo con i dati della signora che mi parla al telefono, anzi urla.

La gente è pazza.

《Signora può abbassare la voce?》chiedo alla signora Trevor

《Mi vogliono rubare tutte le proprietà di mio padre questi figli di Pu. .》urla lei

《Senta, ha altro da dirmi? Poi può esporre all'avvocato Trivà i suoi problemi.》 La Interrompo io stanca quella conversazione che va avanti già da 10 minuti

《Ma come faccio io? Come. Mi vogliono rubare tutto!》continua lei ignorando le mie parole

《Signora Trevor, cosa posso fare io? Sono una semplice segretaria.》sbuffo io

《Lo so, ma forse non ha capito la gravità del problema! Ora glielo rispiego. Allora..》la lascio parlare mentre inizio distratta a mordermi labbra e a scarabocchiare

Alzo lo sguardo, sentendomi osservata da qualcuno.

Vedo Robert, davanti a me, con un volto serio, il cappotto grigio poggiato sul braccio e vestito con una camicia celeste fuori per metà dai jeans neri, i capelli biondi spettinati buttati all'indietro, gli occhi più scuri del solito.

In quel preciso istante dimentico la signora Trevor al telefono che mi parla e la penna mi cadde dalle mani, non riesco a smettere di guardarlo

《Hai finito di guardarmi? 》Mi chiede lui, io arrossisco e sento un calore spandersi sulle mie guance

Dio mio, è l'uomo più sexy del mondo.

Mi sento avvampare.

E' così bello.

《Oh..ehm Ciao Robert, di cosa hai bisogno?》Gli chiedo io, quasi non sentendomi io stessa e chiudendo il telefono in faccia alla signora Trevor, per parlare solo con lui

《Devo parlare con Miguel. Subito.》 Mi dice lui tirando i capelli all'indietro, la camicia si alza e vedo il segno della sua "V" spuntare dai jeans

E che cazzo, impreco io mentalmente

《Allora? Di nuovo ti sei bloccata?》mi chiede lui con una faccia da stronzo

Giovedì sera è stato così amichevole e malizioso ma adesso sembra una donna nella fase premestruale.

《Vado da lui un attimo.》gli dico alzandomi dalla sedia

Cammino verso la stanza di Miguel, sentendomi mi accompagnare da uno sguardo, mi giro e vedo Robert guardarmi con uno strano sguardo che non riesco a capire. Proprio in questo momento, grazie alla mia distrazione vado a sbattere contro il petto di un cliente molto importante, il signor Cabe, un uomo di 40 anni molto affascinante

《Oh scusi.》 Gli dico arrossendo per la figura

《Non si preoccupi signorina Sullivan!》 Mi dice cordiale il signor Cabe, che continua a parlare

《Allora io vado Miguel. Ci vediamo tra due settimane. Arrivederci. E arrivederci anche a lei signorina Sullivan.》Dice lui facendomi l'occhiolino

Avvampo. E che cazzo questa è la seconda volta.

Vedo Miguel guardarmi in modo strano così cerco di parlare subito, per evitare domande

《Miguel, c'è il signor Kanell che ti vuole vedere..dice che è urgente.》 gli dico io

《Fallo entrare dai.》Mi risponde lui preoccupato ed entrando di nuovo nel suo ufficio

Ritorno alla mia scrivania sentendomi una leggere ansia addosso

《Puoi andare.》dico a Rob senza rivolgergli uno sguardo

《Grazie.》 mi dice lui senza degnarmi di uno sguardo

Miguel, arriva poco dopo dicendomi di rimandare gli appuntamenti con gli altri clienti di oggi.

Deve essere una cosa importante per disdire tutto.

Alle 1.30 pm, orario di chiusura, vedo Miguel e Robert uscire dalla stanza, si fermano di fronte la mia scrivania

《Julia, io ho finito, se ti dai una smossa chiudo.》 Mi dice Miguel, ma che cavolo hanno tutti come me oggi?

《Sì, aspetta 5 minuti.》dico io sbuffando

Prendo il mio giubbotto e la borsa entrambi appesi nell'appendiabiti dietro di me

Sento i due parlare e cerco di sentire il più possibile senza far capire che sto origliando

《Non pensi che quella gonna sia troppo corta per il lavoro?》 Gli chiede Robert a Miguel, sta parlando di me?

《Forse, ma non mi interessa 》gli rispone lui stanco

Mi giro a guardarli mentre sistemo la sciarpa

《Avete problemi con la mia gonna? 》Gli chiedo io sentendomi già nervosa

《Sei a lavoro, non a fare la sexy impiegata in un film.》Mi dice Robert acido

《Addirittura! Cosa avrei messo per farti dire ste cose?》Gli chiedo io, innervosendomi ancora di più

Ma chi si crede di essere?

《Una gonna sopra il ginocchio, una camicetta che a momenti le tue tette farà esplodere, e il tanga che si vede da lontano un miglio. Non parlando delle autoreggenti dell'altro giorno.》dice lui indicando i miei vestiti in modo sprezzante

Sento il mio stomaco contorcersi e una rabbia montarmi dentro così non riesco a trattenermi.

《Ma come ti permetti tu a parlarmi così?! Faccio quello che voglio, mi vesto come mi pare. Sono libera o no, di mettermi gonne sopra il ginocchio, camicette che le mie tette faranno esplodere, tanga e autoreggenti. Che problemi hai? Nemmeno mi conosci e ti senti autorizzato a farmi le prediche. Ho 20 anni e faccio quello che cazzo voglio.》urlo io esplodendo

Miguel mi guarda scioccato, guarda scioccato pure Robert, non sta capendo più nulla, ne sono

《Ma cosa cazzo vi prende? Vi conoscete? Perché non so niente io?》chiede Miguel sconvolto

《Il coglione del tuo migliore amico, ha deciso di essere il mio psicologo. Ma perché non ti curi da solo tu, idiota?!》 Gli urlo mentre cammino velocemente verso l'uscita.

Odiosa testa di cazzo, non si deve più fare vedere da me.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Wedding or.. ***


Lunedì 7.30 pm

Il telefono squilla, in questo periodo il mio telefono sembra un centralino.

《Pronto.》 Rispondo senza guardare il telefono e continuando a girare il purea

《Julia sono Miguel.》dice la voce profonda dall'altro lato del telefono

《Miguel!》dico io stupita

《Senti, oggi mi sono comportato male con te. Mi dispiace, lo sai che non faccio mai così. Ma sono troppo nervoso. Comunque volevo dirti che Robert ha esagerato a parlare, e gli ho anche fatto un discorso. Sei la migliore amica di Violet, insomma ti conosco da 2 anni e sinceramente non ho mai notato nulla di male nel tuo vestire.》Mi dice lui evidentemente dispiaciuto

《Tranquillo, ormai mi sono calmata..è tutto a posto.》dico io assaggiando il purea

《Mi ha detto che ti avrebbe chiamato per scusarsi. Quindi..beh..》dice lui ma io lo interrompo subito

《Se non si fa sentire è meglio. 》dico io già infastidita solo al pensiero di sentirlo

《Bene..Violet insiste per parlarti, te la passo. Ciao Jul, ci vediamo domani.》dice lui

《Ciao. A domani.》rispondo io aspettando Violet

《Julia! Senti..siccome non ho capito nulla di quello che è successo oggi, lo sai Miguel com'è,ti va se giovedì andiamo a pranzare insieme? In questi giorni sono occupatissima per il matrimonio. Ho bisogno di te.》 dice lei qualche secondo dopo

《Certo Let!》le dico felice

Dopo aver parlato ancora per un po' con Violet, chiudo per cenare.

Tra due settimane ci sarà il matrimonio e lei sta per impazzire. E anch'io.

-

Oggi c'è il matrimonio e io forse sono più nervosa di Violet e Miguel.

Ho una paura folle di cadere durante la camminata per la navata.

Io e Ek siamo le damigelle di Violet, organizzando il matrimonio già dall'anno precedente, lei ha obbligato entrambe, e ripeto obbligato ad aiutarla in tutto.

Grazie a Dio, non è una di quelle ragazze esagerate e appariscenti.

Io e Ek abbiamo provato tanti e davvero tanti vestiti da damigella, ma solo uno in particolare aveva colpito tutte e tre. Ek dice che siamo troppo sexy e io ho qualche dubbio.

Un abito color indaco corto sopra le ginocchia, che si apre sotto a fiore e cade leggero sul corpo , un corpetto a forma di cuore con le maniche e un piccolo scollo a V di dietro.

Il colore si adatta , ovviamente, ai colori usati da Violet al matrimonio : l'indaco, il bianco e delle sfumature di viola.

Smetto di perdermi come mio solito, nei miei pensieri e finisco di prepararmi.

Sono andata sta mattina dal parrucchiere e poi la mia vicina di casa ,con la passione del trucco, mi ha truccata.

Quindi mi infilo il vestito con un po' di difficoltà, la cerniera di dietro è quasi impossibile da chiudere senza nessun aiuto, metto le converse dato che i tacchi neri per guidare non sono il massimo ma li metterò quando arriverò.

Prendo una pochette con una catenina argentata e gli metto dentro varie cose. Un piccolo portafoglio, un pacco di fazzolettini, il rossetto, le chiavi e il telefono.

Sembra pronta ad esplodere.

Prendo il cappotto e scendo le scale, mi dirigo verso la macchina e pronta a partire. Ma lei non vuole partire.

《Cosa faccio ora?》ulro disperata girando ancora la chiave nel quadro

Prendo il telefono cercando un aiuto

《Pronto!》 Risponde Ek

《Ek, non mi parte la macchina! Puoi venirmi a prendere?》Le chiedo io speranzosa

《Jul, io sono con Matt e siamo bloccati nel traffico che c'è per andare verso la chiesa. Meno male che siamo scesi tutti prima. Chiama Violet, vedi se ti può venire a prendere suo fratello!》mi dice lei

Chiudo la chiamata con Ek già nervosa, chiamo Violet che ovviamente non risponde. Provo a chiamare Miguel, nemmeno lui. Decido di chiamare Gabriel, il fratello di Violet.

《Pronto!》Risponde lui

《Gabriel! Sono Julia, senti la macchina non mi parte, potresti venirmi a prendere?》Gli chiedo io

《Julia! Cazzo, lo farei ma sono nella villa del ricevimento, c'è stato uno sbaglio e Violet mi ha mandato qui. Con il traffico che c'è non riesco a passare da te. Ora vedo cosa posso fare. Tu stai tranquilla. Ora ti faccio venire a prendere da qualcuno. Ci sentiamo tra 10 minuti.》mi dice lui chiudendo velocemente la chiamata

Sto morendo dal freddo e sto aspettando da 30 minuti dentro la macchina. Già mi sento disperata.

Mi decido ad uscire dalla macchina per entrare a casa, ma improvvisamente sento il suono di un clacson , mi giro e vedo lui che abbassa il finestrino per parlarmi.

《Sono venuto a prenderti, mi ha chiamato Gabriel. Sali!》 Mi dice lui

Prendo la pochette e i tacchi ed entro nella sua macchina.

Sento il suo sguardo su di me ma decido di non guardarlo

《Non mi ringrazi nemmeno?》Mi chiede lui mettendo in moto

《Perché dovrei? È già tanto se sono salita in macchina con te. Lo sto facendo solo per Violet e Miguel.》dico io acida

《 Addirittura. 》Mi dice scoppiando a ridere

Gli vorrei spaccare quella faccia di cazzo che ha.

Lui è quello che doveva chiamarmi per delle scuse e che nemmeno si è fatto sentire per 2 settimane.

《Sì addirittura. 》dico io

《Devo dire che sei poco permalosa eh. 》dice lui facendo con un viso da schiaffi

《Stai zitto.》gli dico io nervosa

《Zittiscimi tu.》Mi dice girandosi verso di me e sorridendomi in modo malizioso

Che dire. È uno spettacolo oggi.

Con un completo blu, la camicia celestina e la cravatta con righe blu e viola e altre tonalità di quei due colori. Lui è il testimone di Miguel, quindi deve fare la sua figura pure lui.

《Vuoi che ti zittisco con un pugno?》Gli chiedo io facendogli poi un finto sorriso

《La mattina mangiati un po' di zucchero. Magari così inizi a essere meno vipera.》dice lui senza più sorridere

Cerco di controllarmi e guardo fuori dal finestrino, ignorandolo per tutto il viaggio.

Arriviamo in chiesa giusto in tempo.

10 minuti dopo il nostro arrivo stentato, Violet fa il suo ingresso accompagnata dal padre e da me e Ek davanti a lei come delle damigelle esemplari.

Lei è bellissima con un vestito avorio, un leggero scollo a cuore, stretto dalla vita fino a metà coscia e che poi si apre dolcemente e lascia, dietro, spazio ad un lungo strascico. Le decorazioni dell'abito sono bellissime, dei fiori ricamati diagonalmente dal seno fino a metà gamba sinistra, come a seguire un ramo.

Un trucco naturale, i capelli sciolti e mossi ma chiusi da una coroncina, fatta con i capelli stessi, in cui alla fine c'è un fiore e l'attaccatura del velo.

Mi sistemo alla sua sinistra insieme a Ek e la cerimonia inizia.

-

Lo scambio delle promesse, gli anelli e tutto il resto, è andato benissimo.

Tutti commossi, compresa io. Sono dolcissimi insieme.

Ora ci stiamo dirigendo tutti nella Villa del ricevimento.

Io vado sta volta, con Elektra e Matt, a quanto pare aveva convinto Violet ad invitarlo all'ultimo momento.

Il ricevimento è iniziato da un pezzo ed è stupendo, tranne per il fatto che tutti stanno ballando mentre io sono l'unica seduta.

Decido di andare in bagno per darmi una sistemata.

Mi alzo e vado verso il bagno, vado a sbattere contro qualcuno mentre controllo se ho messo il rossetto dentro la borsetta. Alzo lo sguardo e sbianco.

Sono andata a sbattere contro Robert che ha in mano non so quale cocktail, anzi, i rimasugli, dato che ho buttato tutto sulla sua camicia.

《Ma perché non guardi quando cammini?》 Urla lui arrabbiato

《Stai zitto che ti sentono! Dai vieni in bagno che cerco di risolvere.》dico io prendendolo per un braccio e lo trascino in bagno . Noto che il bagno è sia maschile che femminile ma decido di non farmi domande

《Togliti la camicia e dammela. 》gli dico io sollevando le maniche del vestito

《Cosa?》 Mi chiede lui stupito

《Togliti la camicia.》dico io guardandolo negli occhi

《Oh già siamo a questo? Non pensavo fossi una che comanda in queste cose!》 Mi dice lui facendomi un sorriso malizioso

《Non farmi innervosire, non voglio fare niente con te, non metterti strane idee in testa. Dai.》dico io guardandolo male

Sì toglie la camicia e io non posso fare a meno di guardare dallo specchio i suoi pettorali, la V che spunta dai pantaloni e quelle spalle grandi. Arrossisco.

Inizio a strofinare quel pezzo di camicia con un po' di sapone, faccio il tutto per tre volte sperando di togliere la macchia

Sto per girarmi per asciugare la camicia nell'asciugatore elettrico, ma lui mi prende e mi gira verso di lui, i nostri petti si scontrano mentre lui mi stringe e io avvampo a quella vicinanza così improvvisa con lui

《Sei molto bella.》 mi sussurra all'orecchio, si avvicina al mio collo per posarci un bacio umido che mi fa venire i brividi

Mi aggrappo alle sue spalle mentre butto il collo all'indietro, cosa che fa capire a lui di poter continuare

《Smettila..basta.》sussurro io poggiando una mano sul suo petto e cercando di allontanarlo, perché mi sta facendo questo effetto?

Cosa mi sta prendendo?

Nel frattempo lui mette una mano sotto il vestito e mi strinnge il sedere forte mentre mi da un morso nel collo, per poi baciare ancora quel punto. Io ansimo.

《Robert. 》 sussurro io cercando di riprendermi

Dio mio, il collo è uno dei miei punti deboli.

《Perché dovrei?》Mi dice mentre fa toccare i nostri nasi e preme la sua erezione sulla mia gamba

Le nostre labbra sono a 3 cm di distanza e io mi sento tremare le gambe

《Lasciati andare.》Mi continua a dire mentre si sta per avvicinare per baciarmi

《no.》sussurro io e non so come interrompo quel momento mettendo una mano sulle sue labbra e allontanandolo.

Gli do uno spintone e prendo la mia pochette lasciandolo dentro il bagno, senza la camicia e con una faccia scioccata.







-
Ciao a tutti! Vi ringrazio per seguire How long, spero in qualche vostro commento, se volete potete seguirla su Wattpad, dove ci sono capitoli in più. 
Grazie ancora per seguirla! Un Bacio eeneys 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Proposals. ***


Appena mi ritrovo in sala, inizio a respirare in modo regolare.

Non può farmi questo.

Noi non possiamo.

Io non posso.

Devo cercare di allontanarmi da lui, ultimamente lo penso davvero molto spesso e so che avrei continuato a pensare a quei momenti passati in bagno.

Non mi è mai capitato di sentirmi così con un uomo, mai.

I ragazzi che ho avuto nella mia adolescenza, anche se sono state storielle di qualche mese, non mi hanno mai trattata così.

Sono sempre stati troppo dolci e delicati.

Ma a me le cose dolci e delicate non sono mai piaciute. Sono sempre stata così, fin da piccola.

Ma sono sempre stata timida, e questa timidezza mi ha sempre portato a non andare mai oltre un innocuo bacio.

E quello che ha fatto Robert mi ha sconvolto.

Mi ha preso e stretto a se in modo deciso e sicuro.

Mi è piaciuto.

Robert mi piace e anche parecchio.

Arrivo al tavolo e mi siedo sperando di non sembrare sconvolta, subito Elektra nota qualcosa

《Dove sei stata? Sei sparita per 20 minuti》 chiede lei curiosa

《Ero in bagno.》rispondo io bevendo un po' di acqua cercando di calmare i miei ormoni impazziti

《E perché sei rossa come un peperone?》mi chiede lei ancora più sospettosa

《Oh niente.》dico io facendo finta di nulla

《Julia. Ho visto uscire ora Robert dal bagno. Poco fa ho guardato tutta la sala e anche fuori per vedere dov'eri, mi ero preoccupata, magari ti eri sentita male. Non ho visto ne te e ne lui. Quindi..avete scopato?》Mi strozzo con l'acqua, quasi fino a farmi uscire gli occhi fuori dalle orbite per la tosse

《Ek! Ma che cavolo chiedi!》le urlo io facendo girare la nonna di Violet

《Ma davvero, sei rossa, hai un segno di un morso nel collo, lui con la camicia di fuori e i capelli scombinati. Cosa dovrei pensare?》mi chiede lei

《Non è come pensi. Non abbiamo fatto niente..non l'ho visto e sono andata a sbattere contro di lui e il cocktail che aveva in mano è andato a finire sulla camicia, siamo andati in bagno, volevo pulirla, sai era abbastanza incazzato..》le dico io arrossendo e non volendo arrivare al dunque

《Sisi, non mi interessa se era incazzato. Continua.》dice lei seria

《..e mentre la stavo per asciugare mi ha preso, mi ha detto "sei molto bella" e mi ha iniziato a baciare il collo, mi ha dato un morso, mi ha palpato il culo e mi stava per baciare..ma..》continuo io bloccandomi

《..ma?》dice lei ansiosa

《Me ne sono andata.》dico tutto d'un fiato

《COSA?》urla lei facendo girare di nuovo la nonna di Violet

《Abbassa la voce Ek. 》le dico io dandole uno schiaffo sul naso

《Ti stava per baciare un figo assurdo e tu? Te ne vai. Ma non ti ho insegnato niente io?》 Dice lei disperata, lei si dispera sempre per queste mie situazioni

《Dai non fare così. .》 Le dico ridacchiando

《Jul, dovresti iniziare a lasciarti andare. Seriamente! Non puoi sempre stare con la speranza di trovare un uomo, che ti ama, con cui fare tutto. Ti stai facendo scappare occasioni che non ci saranno più. 》dice lei seria

《Non voglio essere usata lo sai.》le dico io abbassando lo sguardo sulle mie mani

《Lo so.》dice lei accarezzandomi i capelli

《E poi non so fare niente Ek. 》dico io con un sorriso imbarazzato

《Appunto! Così con lui, inizi a fare esperienze e tutto. In faccia mi sembra uno abbastanza esperto.》 Dice facendomi l'occhiolino

《Ek. Va a finire che faccio figure di merda.》le dico io

Entrambe abbiamo sempre pensato che perdere la verginità dopo il matrimonio fosse una cazzata colossale. Fare l'amore con una persona che si ama, anche se è un primo amore o che so, sarebbe stato bello e unico e avrebbe rafforzato il rapporto creato con quella persona.

Aspettare il matrimonio per noi non ha senso, anche se i genitori di entrambe non la pensano allo stesso modo.

Ek, ha perso la verginità a 16 anni, con il suo primo amore, Tom, erano innamorati, felici e l'avevano fatto.

Ek è sempre stata felice di averlo fatto con lui, si amavano a quei tempi ed era stato bello. Avevano fatto l'amore, si erano desiderati per mesi ed era successo.

Tom poi si era dovuto trasferire in Canada dopo qualche mese, il padre che stava lì, stava male e lui sarebbe andato da suo padre per stargli vicino.

Ek, stette male per un po', ma lei non è una che piange e si deprime per sempre, per un po' di mesi ovviamente si, ma dopo quasi un anno già aveva un nuovo ragazzo.

Io vorrei aspettare, ma a 20 anni, anch'io sento di aver bisogno anche di un piacere che non ho mai provato.

Forse ha ragione, forse è il momento di buttarsi e darsi una svegliata.

《Sì e che faccio adesso? Gli dico "Senti mi sono pentita, andiamo in bagno di nuovo!"》le dico io sconcertata

《Gli spieghi tutte cose, e secondo me. Lui capirà. Vai a chiedergli se può accompagnarti a casa.》 Mi dice Ek, prima di sorridere a Matt che in quel momento arriva con 3 cocktail

《Ecco a voi!》dice lui sorridendo ad entrambe

《Grazie.》 gli dico io gentilmente

《Grazie tesoro.》Dice Ek, guardandolo in modo dolce e devo dirlo, non ho mai visto lei così dolce con un ragazzo

《Ek, ho deciso.》

《Cosa?》

《Farò quello che mi hai detto. Cosa mi costa? Ci proverò.》

《Davvero? Oddio!》 quasi urla lei facendo finta di asciugarsi una finta lacrima

Scema.

-

Entro in macchina con Robert.

《Dopo che sei scappata, non pensavo che mi avresti chiesto pure un passaggio. Anzi non pensavo proprio che mi avresti più parlato.》 Mi dice scoppiando a ridere

《Ti ho stupita?》Gli chiedo cercando di non ridere pure io

《Sì. Abbastanza.》risponde lui divertito

Dopo qualche minuto di silenzio decido di parlare

《Scusa per quello che è successo. Non ti dirò che non avrei dovuto farlo, perché io lo rifarei. Ma ho visto che ti ha dato fastidio..beh scusa.》mi dice lui

《Non mi ha dato fastidio.》sussurro io imbarazzata

《E allora perché sei andata via?》mi chiede lui

《Io non ho mai fatto, quello che volevi tu in quel momento.》rispondo io arrossendo nel buio della macchina, quasi sbanda quando sente le mie parole

《Stai scherzando? 》mi chiede lui girandosi un attimo a guardarmi

《No.》dico io seria

《Mi hai provocato tutto il tempo quando sei venuta la seconda volta allo studio. Con quella gonna e quelle autoreggenti. Poi allo studio di Miguel. Non prendermi per il culo.》 quasi urla lui

《Ma io non ti ho provocato. Io vesto così, mi piace mettere quelle cose. Mi fanno sentire più carina...》dico io facendo affievolire

《Più carina? Sei così sexy.》Dice lui mordendosi il labbro inferiore.

Voglio un'ambulanza, ora.

《Dato che ci stiamo dicendo queste cose devo dirti anche questa a che ci sono. Ti avrei voluta prendere su quella cazzo di scrivania. Sul lavabo del bagno. Ti penso da giorni in questo modo. Non ti ho chiamato, si è vero. Sono stato uno stronzo l'altra volta. Ma ti penso spesso.》Dice stringendo il manubrio, resto senza parole dopo questa sua rivelazione

《Robert..》sussurro, quanto sono eccitanti quelle parole cariche di passione dette da lui?

《So che non è lo stesso per te. E mi dispiace se ti sono saltato addosso in bagno. Non sono abituato a non essere ricambiato.》 dice lui accennando un sorrisetto

《Avrei voluto ricambiare. Ma io non so fare nulla. Non ho mai fatto sesso e nemmeno le cose che lo riguardano. Non ti conosco nemmeno Robert. Ho sempre avuto un pensiero tutto mio su quando farlo e con quale persona farlo. Ma sto iniziando a pensare che forse dovrei vivere di più al giorno e iniziare a fare tutto quello che non ho mai fatto. 》 gli rivelo io stringendo le mie dita facendole diventare più pallide

《Ti voglio proporre una cosa.》 Dice fermandosi davanti la porta del palazzo e spengendo la macchina

《Cosa?》 Gli chiedo guardandolo

《Conosciamoci. Usciamo. Anche come semplici amici o conoscenti, non so.

E se vorrai essere il primo per te.》Mi sussurra guardandomi intensamente negli occhi

Lo guardo e senza pensarci un secondo di più gli rispondo

《Okay. Proviamoci. 》

《Okay.》Mi sorride e mi continua a dire, togliendosi la cintura e avvicinandosi 《Allora scusa, ma continuo da dove sono stato interrotto.》mi prende il viso e mi bacia

Un bacio, lento, dolce e passionale.

Le sue labbra sono così morbide ma allo stesso tempo decise.

Si stacca e vedo uno strano luccichio nei suoi occhi mentre mi guarda

《Devo andare.》sussurro io abbassando lo sguardo e mordendomi le labbra

《Va bene. Ti chiamo. Te lo prometto.》Mi dice sorridendo dolcemente

《Ciao.》gli dico uscendo di corsa dalla macchina, non mi giro a guardarlo ed entro diretta, nel palazzo. Salgo le scale velocemente.

Entro in casa e mi fiondo in camera a guardarmi nello specchio.

Vedo le mie guance rosse, le labbra un po' gonfie e gli occhi lucidi.

Sorrido alla mia figura e mi trascino per terra e premo le mie guance ancora rosse tra le mani.

Quel bacio è stato fantastico.







-
Ciao a tutti! Vi ringrazio per seguire How long, spero in qualche vostro commento, se volete potete seguirla su Wattpad, dove ci sono capitoli in più. 
Grazie ancora per seguirla! Un Bacio eeneys 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Fever and Surprises. ***


Oggi sto proprio uno schifo.

Mi sono svegliata con un mal di testa assurdo, la febbre e il raffreddore.

Da sabato sono passati 3 giorni e devo ammettere di aver pensato tutto il tempo a lui, a quel bacio e a quella proposta.

Sarò in grado di aprirmi con lui?

Di mandare per una volta e per tutte a quel paese, la mia timidezza?

Sono domande a cui ancora non trovo una risposta, ma so che prima o poi le troverò.

In questi 3 giorni, sono distratta e pensierosa, ma nessuno l'ha notato ovviamente.

Miguel e Violet stanno facendo il viaggio di nozze, quindi non andrò a lavorare per qualche altro giorno.

Non sento e vedevo i miei da un bel po',mi mancano ma in queste condizioni non riesco nemmeno ad alzarmi dal letto.

Elektra è super impegnata con il suo nuovo lavoro da disegnatrice.

Lei ha sempre avuto questa passione e adesso lavora in proprio, ha un negozio innovativo, dove vende i suoi disegni e dove face anche ritratti, disegni originali per le partecipazioni degli eventi, stampa foto e tutte queste cose così. E devo dire che sta riscuotendo molto successo ed è per questo che è sempre impegnata.

Guardo il comodino e noto di non avere più medicine in casa, cerco sempre di evitare di comprarle e prenderle, non mi piace imbottirmi di medicinali, ma in occasioni come questa ne ho la necessità.

Sento il mio telefono suonare, è mio padre

《Jul, come stai?》mi chiede lui preoccupato da tre giorni mi chiama per sapere in che condizioni sto

《Insomma..dovrei scendere a prendere le medicine, ma ho la febbre alta e non mi sembra il caso.》rispondo io soffiandomi il naso

《Piccola mia. Se potessi, te le comprerei io. Ma sai che mamma sta pure lei con la febbre. C'è proprio il virus dell'influenza in giro.》 Dice mio padre sconsolato

《Lo so, sta tranquillo..vedrò come fare papà.》dico io dolcemente

《Va bene...ti chiamo sta sera. Un bacio!》dice lui aspettando la mia risposta

《Un bacio anche a te. A sta sera!》Chiudo la telefonata e butto il cordless sul letto per soffiarmi per l'ennesima volta il naso

Sento il campanello suonare e decido di ignorarlo, non ho le forze per alzarmi.

Mi sistemo meglio sotto le coperte ma dopo 5 minuti, ricomincia a suonare. Sbuffo e mi decido ad alzarmi

《Chi è? 》urlo io senza aprire la porta, insomma non sono presentabile, storiche pantofole, pigiama super caldo ed enorme e vestaglia, il naso rosso da far invidia a quello di un clown e i capelli legati in una coda scombinata

《C'è una consegna per lei.》mi risponde una voce maschile, apro la porta e mi ritrovo un mazzo di girasoli davanti

《Era l'ora!》mi dice la voce dietro i fiori che abbassa il mazzo che copriva la sua faccia e lo vedo. Robert. In tutta la sua bellezza.

Mi pento subito di aver aperto.

《Robert!》urlo io cercando di darmi una sistemata ai capelli ma mi arrendo

《Stai male? 》Mi chiede lui con uno sguardo preoccupato

《Parecchio..vieni entra.》 Gli dico io imbarazzata

《Allora che hai?》Chiede dandomi i fiori, sono bellissimi.

《Febbre, raffreddore e mal di testa.》 Rispondo io, guardando le mie bellissime pantofole

《Ma hai preso qualcosa? Sei sola?》Mi chiede ancora

《Mi sono finite le medicine..e non ce la faccio a scendere per comprarle.. si beh vivo sola.》rispondo io prendendo sta volta un fazzolettino dalla tasca della vestaglia

《Te le vado a prendere io! 10 minuti e torno.》 Mi dice in fretta e uscendo fuori da casa mia senza darmi il tempo di rispondere.

Dopo 10 minuti, suona il campanello e io riapro la porta a Robert, che entra porgendomi il sacchettino della farmacia e togliendosi poi la giacca

《Grazie Rob! 》gli dico io guardandolo grata

《Ma di chè! Senti, io ho un po' di fame..ti va se cucino qualcosa?》 Mi chiede guardandomi, mi sento a disagio con quei bellissimi occhi azzurri che mi fissavano

《Sì..beh in questi giorni non ho mangiato molto se lo vuoi sapere..》 rispondo io, accompagnandolo nella cucina

《Allora dobbiamo rimediare. Vediamo cosa c'è nel frigo.》 Dice aprendo il mio meraviglioso frigo a due porte. Il mio secondo amore. Dopo il letto, che ovviamente è al primo.

Esce dal frigo le polpette di carne, la maionese, del formaggio, i cetrioli e il pane dalla dispensa. Capsco subito cosa vuole preparare.

I cheeseburger!

《Ti piace cucinare?》 Gli chiedo io dopo 5 minuti mentre lo guardo muoversi nella mia cucina come se già ci fosse stato.

《Molto. Vivo insieme a mio fratello Christian e cucino sempre quando siamo entrambi a casa. A te?》 Mi chiede preparando già il primo cheeseburger, ho già l'acquolina in bocca.

《Piace molto anche a me cucinare! Abbiamo una cosa in comune.》 Gli rispondo ricambiando il suo sorriso

《Sei molto bella, anche in questo stato.》 Dice mettendomi il piatto con il panino davanti

《Ma se sono inguardabile. Sei l'unico uomo, a parte mio padre che mi ha mai vista in queste condizioni..》 dico io scoppiando a ridere e successivamente dando un morso gigantesco al panino.

E' qualcosa di indescrivibile.

《L'unico oltre tuo padre.. siamo già arrivati a questo? Mi sa che ci possiamo sposare.》 Dice scoppiando a ridere e iniziando a mangiare anche lui il suo panino

《È buonissimo! Complimenti. 》 dico io ignorando le sue parole e continuando a dire

《Mi dovrò sdebitare allora.》dico io ridendo

《Già so come potresti sdebitarti. 》 Dice facendomi un sorriso malizioso

《Maniaco!》urlo io, arrossendo

《Dai finisci di mangiare scricciolo. 》

Finiamo di mangiare e io mi metto sul divano, aspettando che lui finisce di lavare i piatti

《Allora ci guardiamo un film?》 Mi dice, sedendosi accanto a me dopo pochi minuti e abbassando le maniche della sua maglietta, strano non ha la camicia

《Sii! Vediamo cosa c'è in tv.》 Dico io schiacciando le dita fredde sui pulsanti del telecomando, scelgo un film di commedia, amo i film divertenti

《Vieni qui.》Dice lui prendendomi e spostandomi tra le sue braccia e facendo appoggiare il viso sul suo petto

《Sei comodo sai? 》Gli domando io ridacchiando e sistemandomi su di lui

《Davvero? Buono a sapersi.》 risponde lui ridendo e toccando mia la fronte

《Forse è meglio che ti misuri la febbre.》 Mi dice mentre io già sto entrando nel mondo dei sogni

《Mh si.》dico io prendo il termometro che vicino alle sue gambe, attendo il rumore del termometro e guardo la temperatura scritta sulle schermo, sotto lo sguardo attento di Robert

《Ho 39.》sussurro guardandolo e buttandomi di nuovo sul suo petto

《Hai preso la pillola..dovrebbe scenderti..》Mi dice spostando i capelli che finiti sul viso

《Mh..si》dico io riuscendo a sentire un bacio dolce posarsi sulla mia fronte prima di cadere in un sonno profondo







-
Ciao a tutti! Vi ringrazio per seguire How long, spero in qualche vostro commento, se volete potete seguirla su Wattpad, dove ci sono capitoli in più. 
Grazie ancora per seguirla! Un Bacio eeneys 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Shopping for him. ***


Mi risveglio sul mio letto, la sera e con un post-it attaccato sul cuscino con scritto

Purtroppo ho un impegno sta sera e non posso restare, mi faccio sentire.
Un bacio,R

Sorrido.

Un altro bacio da Robert, lo accetterei volentieri.

Ancora però non riesco a capire il perché è sempre così misterioso e poi a tratti dolce e a tratti stronzo.

Non riesco proprio a capirlo.

Però mi attrae.

Prendo il telefono per chiamare Ek e raccontarle tutto, dopo due ore estenuanti al telefono con tanto di mio pentimento per averla chiamata, le chiudo il telefono

Quando Ek attacca a parlare, chi la ferma più.

-

Robert mi chiama tutti i giorni per 10 minuti, meglio di niente, si informa sulla mia salute e mi sfotte ancora per le mie pantofole.

Mi ha anche chiesto di uscire dato che è il suo giorno libero oggi.

Cosi ora mi trovo a girare un centro commerciale, perché lui ha deciso di fare shopping.

Io odio fare shopping.

《Mi provo queste camicie. Vado.》 Mi dice guardandomi e sollevando le camicie

《Si si okay.》 Dico io sbuffando e girando per il negozio, in cerca di un regalo per mio padre, sabato farà 50 anni tondi tondi

《Julia!》urla Robert da dentro il camerino

《Che c'è?》Gli chiedo, spostando la porta del camerino di poco e infilando la testa dentro per vedere cosa sta facendo, vedo lui con la camicia abbottonata solo fino all'ombelico, ma cosa cavolo è quell'uomo.

《Non mi entra.》Dice guardandomi e sbottonandosi quel poco che è riuscito ad abbottonare prima

《Oh che mi chiami a fare.》farfuglio io già rossa alla vista del suo petto muscoloso

《Vieni dentro un attimo.》Mi dice guardandomi intensamente

《Rob non posso. Poi pensano male e..》non riesco a finire la frase perché lui mi prende e mi fa entrare nel camerino e mi solleva facendomi incrociare la gambe alla sua vita

《Che stai facendo Robert? Sei impazzito? Lasciami! Fammi uscire.》 Dico io cercando di muovermi in quello spazio, troppo stretto per entrambi

《Stai zitta, se no ci scoprono.》Mi sussurra avvicinandosi ad un mio orecchio e mordendolo leggermente, provocando non pochi brividi.

《Robert..》sussurro supplicante mentre faccio scorrere le mani sul suo torace.

Come si può resistere ad uno così?

《Tu dammi un bacio e io ti faccio uscire.》Dice guardandomi intensamente

《Vuoi un bacio?》sussurro io avvicinandomi al suo viso quasi abbindolata dal movimento della sua lingua che inumidisce il suo labbro inferiore

《Sì.》 Dice socchiudendo gli occhi e sfiorando il suo naso con il mio, le sue labbra si poggiano sulle mie, e io non resisto più.

Prendo con le mani la sua testa e socchiudo la bocca in modo da far entrare la sua lingua e iniziare quel lento ma passionale bacio.

Mi sento sbattere leggermente nella parete del camerino, una forte presa stringe il mio sedere e qualcosa premere tra le mie cosce.

Benedetto il giorno in cui inventarono i leggins.

All'improvviso sento una voce da fuori il camerino

《Signore,ha bisogno di qualcosa? Vuole farmi vedere come le stanno le camicie?》Dice la commessa

Robert si stacca da me, mi sorride furbamente e si lecca le labbra

《No, grazie. Tutto apposto. Sto per uscire così pago. Grazie lo stesso!》risponde alla ragazza

Sento i passi della commessa allontanarsi e lui mi mette giù e apre la porta per farmi uscire velocemente

《Sei carina con le guance rosse, le labbra gonfie e i vestiti stropicciati. 》 Mi dice lui facendomi l'occhiolino e chiudendosi dentro il camerino per rivestirsi

Io esco e lo aspetti fuori, dopo 5 minuti lo vedo arrivare con in mano un sacchetto

《Non hai provato niente. Cosa hai preso?》Gli chiedo curiosa

《Ho preso la stessa camicia, ma della taglia giusta. A te è piaciuta a quanto pare.》Mi dice sorridendo maliziosamente e io arrossisco

《Fanculo.》dici io camminando più velocemente per sorpassarlo

《Il tuo viso e i tuoi occhi parlano. Cosa ci posso fare io, se il tuo corpo mi da delle risposte?》 Mi chiede lui con un sorriso ancora più grande

《FANCULO》gli urlo io ridendo e coprendomi con la sciarpa fino al naso.

Se fosse possibile, mi coprirei fino ai capelli.

《Dai piccola.》Dice lui ridendo e mettendomi un braccio attorno al collo e avvicinandomi a lui

《Ti porto a casa mia adesso. Ti faccio vedere la mia umile casa. Ceniamo lì.》continua a dire lui

《Okay. Spero di non morire avvelenata.》dico io ridendo nervosa

Casa sua.

Cazzo. Casa sua!





-
Ciao a tutti! Vi ringrazio per seguire How long, spero in qualche vostro commento, se volete potete seguirla su Wattpad, dove ci sono capitoli in più. 
Grazie ancora per seguirla! Un Bacio eeneys 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** I want you. Now. ***


《Umile casa? Ma questa casa è enorme!》urlo io guardando ogni angolo della casa con gli occhi spalancati

Questa casa è stupenda.

Una casa da sogno!

Un punto a favore per Robert.

《E questo è solo il salone. Dammi il cappotto, tu puoi andare in cucina.》 Dice indicandomi la stanza che c'è sulla destra

La cucina di colore rosso con i mobili neri e il pavimento pure nero, i mobili moderni che sembrano nuovi.

Tutto pulito e sistemato, sicuramente ha la donna delle pulizie.

《Ti piace? La usiamo poco io e mio fratello, siamo entrambi sempre a lavoro o fuori.》 Mi dice lui accendendo il forno con dentro già qualcosa e anche una pentola

《Cosa mi prepari sta sera?》 Gli chiedo avvicinandomi a lui e dando un'occhiata dentro la pentola : purè!

《Pollo con purè, carote e salsa al curry! Come ti sembra?》Mi chiede lui avvicinando alle mie labbra un suo dito sporco di purè per farmelo assaggiare

《Buono!》gli rispondo cercando di non guardarlo

《Sei brava.》Mi dice cercando di un ridere

《A fare?》chiedo io guardandolo sospettosa

《Succhi così altre cose..oltre le dita quando devi assaggiare?》Mi chiede trattenendosi ancora e guardandomi fisso negli occhi

《ROBERT!》 Urlo dandogli un pugno nel braccio e sedendomi al tavolo

《Che c'è? Era una semplice domanda.》 Dice ridendo finalmente

《Tu.. Io ti odio.》 Gli rispondo sbuffando

《Sono sicuro che tra qualche mese mi dirai il contrario.》Mi dice facendomi l'occhiolino e mettendomi davanti sul tavolo un piatto con appunto pollo, purè e carote condite con la salsa 《Forse tu lo dirai.》Gli rispondo io addentando il pollo senza nemmeno aspettare lui

Il bisogno di cibo mi rende sfrontata.

《Vedremo.》Mi dice lui facendomi l'occhiolino.

Dopo una cena silenziosa, mi metto a fare i piatti, dopo una piccola discussione con lui.

Non vuole, ma io come ospite voglio fare la mia parte e alla fine, ho vinto.

Mentre sto lavando un bicchiere, sento una musica lenta provenire dal salone e dopo qualche minuto la mano di Robert si posa sui miei fianchi.

Sposta i miei capelli dal collo con l'altra mano e mi dice con voce profonda

《Vieni a ballare con me?》

《Devo pulire.》 Dico io già iniziando ad avvampare per i suoi caldi baci sul collo

《Pulisci dopo. Dai vieni.》Mi dice lui porgendomi un panno per asciugarmi le mani

Lo seguo nel salone, mi lascia in mezzo e va in una parte della stanza dove c'è un grande stereo, cambia canzone e torna da me, mi guarda intensamente

《Balli con me?》Mi chiede avvicinandosi con un sorriso capace di far sciogliere un ghiacciolo anche a gennaio

《Tu dammi un bacio e io ballo con te.》dico io con un'audacia mai avuta in tutti i miei 20 anni di vita, lui sorride dolcemente e mi stringe tra le sue braccia mentre io stringo le mie al suo collo e le mie guance si tingono di rosso come al solito.

Le sue labbra toccano le mie in un bacio dolce e travolgente, ma che in poco tempo si trasforma in altro.

Metto una mano tra i suoi capelli e li stringo mentre lui infila le mani dentro la mia maglietta, raggiunge il reggiseno e inserisce dentro una coppa di esso la sua grande mano per stringere un mio seno, io gemo senza ritegno a quella sensazione leggera ma decisa.

Io scendo con le mani tremanti a sbottonargli la camicia, non ho mai spogliato un uomo in vita mia, mi stacco dal bacio per vedere meglio dove sono quei maledetti bottoni e come si devono sbottonare mentre Robert continua a baciarmi il collo e anche a togliermi la maglietta, mentre io come un impedita ancora cerco di sbottonare la camicia.

《Vuoi che faccio io?》Mi chiede lui con il respiro corto, i capelli biondi scombinati e gli occhi che dall'azzurro chiaro sono diventati più scuri e lucidi

《Sì, scusa.》sussurro io abbassando lo sguardo, sono davvero negata in tutto.

《Tranquilla, è la mia camicia che è difettosa. Ci metto pure io del tempo a sbottonarla. 》Cerca di tranquillizzarmi lui mentre butta già la sua camicia in qualche parte della stanza

《Okay.》 Dico io restando bloccata come una scema. Ora che devo fare?

Lui mi guarda, si morde il labbro e prende i miei leggins tra le mani e li abbassa, già mi sentivo a disagio con solo il reggiseno, ora che sono solo con reggiseno e mutandine, ancora peggio.

Mi prende le mani e le porta alla cintura dei suoi jeans.

Cerco di farmi coraggio e inizio ad aprirla lentamente. Che vergogna.

Riesco almeno questa ad aprirla e insieme ad essa anche a sbottonare i jeans e ad abbassarli.

《Ti voglio. Ora.》 Mi sussura lui mordendosi il labbro inferiore mentre io sento un tremore tra le gambe alle sue parole

《Prendimi.》 Sussurro io. Cosa mi sta prendendo? Questa non sono io. Ma lo voglio.

A quelle parola, lui non ragiona più perché mi ritrovo di nuovo a baciarlo ma questa volta a toccare anche il suo viso, il suo petto, le sue braccia mentre lui mi toglie il reggiseno.

I suoi baci si spostano e continuano dal collo fino al seno mentre mi prende di peso e mi fa stringere le gambe attorno alla sua vita continuando a succhiare e leccara i miei capezzoli

《Robert.》ansimo io inarcando la schiena all'indietro e premendo il suo viso sul mio seno

《Andiamo sopra.》Mi dice stringendomi tra le braccia e salendo le scale con me in braccio

《Il tuo seno contro il mio petto mi sta facendo impazzire.》Mi sussurra all'orecchio con una voce carica di un qualcosa che non ho mai sperimentato

Apre la porta di una stanza e mi posa sul letto delicatamente, a luce di fuori illumina un po' mentre Robert toglie le mie mutandine

《Hai mai toccato un uomo così?》 Mi dice mentre porta una mia mano sul suo membro coperto dai boxer e insieme alla sua, la faceva muovere su e giù per mostrarmi come fare

《No, mai.》dico io imbarazzata sia per quello che sto facendo, sia perché non ho mai fatto nulla e sia perché sono completamente nuda davanti ad un uomo

《Ora io ti lascio la mano e continui tu. Hai capito come fare?》Mi chiede mentre lascia solo la mia mano a fare quel movimento che dall'espressione della sua faccia, a quanto pare gli sta piacendo

《Brava. Ora non ti spaventare.》 Mi sussurra facendo scorrere la sua mano destra dalla pancia fino al mio centro, lentamente.

Tocca il clitoride e io sobbalzo leggermente, ma appena seno un suo dito entrare dentro di me lentamente, mi blocco completamente.

Fermo la mia mano, spalanco gli occhi e apro la bocca leggermente, mentre lui muove quel dito dentro di me ed io avverto un leggero fastidio

《Se ti faccio male dimmelo.》Mi dice stringendo la mia mano e raggiungendo il mio collo per baciarlo mentre continua a inserire un altro dito dentro di me e muovendolo insieme all'altro con movimenti che, nonostante il fastidio, mi piacciono.

Mi fa allargare le gambe per inserire un terzo dito, sento un fastidio più forte rispetto a prima, lui continua con i stessi movimenti di prima ma in più inizia con il pollice a massaggiare in modo circolare il clitoride. E lì io non capisco più nulla.

Inizio a respirare pesantemente, più di prima, a gemere e a trattenermi, sento dei formicolii in tutto il corpo e calori improvvisi arrivarmi ovunque, mentre le mie gambe tremano a quelle nuove sensazioni che ben presto finiscono

《Julia. Non ce la faccio più scusa.》mi dice lui facendo uscire le dita da me

《Ho fatto qualcosa che non va?》chiedo io cercando di riprendermi almeno un po' e capire.

Ma capisco tutto quando vedo Robert togliersi i boxer e far uscire il suo enorme membro.

In quel momento inizio ad avere dei forti dubbi, sul fatto che possa entrare dentro di me, ma comunque continuo a guardarlo affascinata mentre si mette un preservativo e si posiziona sopra di me

《Sei sicura?》Mi chiede mordendosi ancora una volta il labbro

《Sì. Ma voglio stare io sopra.》gli rispondo io, lui mi guarda stupito ma anche divertito

《Prima io e poi tu piccola.》mi dice con un sorriso malizioso

Allarga le mie gambe, si posiziona in mezzo e sento qualcosa di duro ma allo stesso tempo morbido entrare lentamente dentro di me, come prima sento fastidio, molto fastidio, ma non dolore, lo entra tutto mentre io per tutto il tempo trattengo il respiro

《E' tutto okay?》Mi chiede lui mentre cerca di respirare lentamente

《Sì, tu?》 Gli chiedo io nonostante le piccole fitte che ancora continuo a sentire

《Sì. Sei così stretta che sto impazzendo.》Dice lui scuotendo la testa e iniziando a muoversi lentamente

《In senso buono o brutto?》Gli chiedo io allargando le gambe nella speranza di sentire meno fastidio

《Buono.》Risponde lui facendosi sfuggire un gemito

Poco dopo inizia a muoversi più velocemente e inizio anch'io a sentire il piacere muoversi dentro di me

《Voglio stare io sopra.》gli dico mentre gemo ad un'altra sua spinta

《E ora starai sopra tu.》Mi dice mentre si distende e fa mettere me sopra, che inizio a muovermi poggiandomi sul suo petto e anche grazie all'aiuto delle sue mani che stringono il mio sedere per farmi muovere velocemente.

Dopo qualche minuto inarco la schiena all'indietro esponendo ancora di più i miei seni al suo sguardo e il mio orgasmo arriva.

《Sei bellissima.》mi sussurra stringendomi di più il sedere, per poi abbandonarsi anche lui al suo piacere.







-
Ciao a tutti! Vi ringrazio per seguire How long, spero in qualche vostro commento, se volete potete seguirla su Wattpad, dove ci sono capitoli in più. 
Grazie ancora per seguirla! Un Bacio eeneys 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Hard sex on the.. ***


Mi risveglio l'indomani nel letto di Robert, senza lui accanto.
Mi metto il reggiseno, le mutandine e la camicia di Robert per poi scendere giù in cucina
《C'è nessuno?》chiedo entrando in cucina ma non trovando anima viva, vado nel salone e anche quello è vuoto.
Salgo di nuovo al piano di sopra e proseguii per il lungo corridoio e sento il rumore dell'acqua provenire dal bagno
Apro silenziosamente la porta del bagno e vido la figura di Robert attraverso il vetro opaco della doccia
Dio mio.
Mi mordo il labbro indecisa sul da fare
Una parte di me vuole spogliarsi ed entrare insieme a lui nella doccia per ripetere ciò che abbiamo fatto sta notte ma l'altra parte di me si vergogna da morire.
Ovviamente prevale la parte timida e insicura di me, così cerco di uscire piano ma Robert esce proprio in quel momento tutto nudo dalla doccia
《Che ci fai qui?》Mi chiede lui divertito mentre sta tranquillamente ancora nudo davanti a me
Arrossisco violentemente girandomi verso la porta e dandogli le spalle
《Oh..beh ti stavo cercando.》dico io imbarazzata Idiota, ecco cosa sono.
《Perché ti vergogni? Già mi hai visto sta notte nudo.》Dice lui prendendomi per i fianchi e avvicinandomi a lui
《Sei così sexy con la mia camicia.》continua a dire toccandomi il sedere per poi avvicinarlo al suo membro ancora nudo ma già duro
《Oddio Robert. Smettila.》dico io andando a fuoco per la vergogna e anche perché questa sua vicinanza mi fa impazzire
《Perché dovrei?》Mi chiede lasciando degli umidi baci sul collo e sbottonando la mia camicia
《Non..non posso.》rispondo io allontanandolo, esco dal bagno e corro verso la stanza da letto
Cosa cavolo mi prende?
Mi rivesto e scendo giù per mettermi il cappotto mentre vido Robert scendere con solo i jeans sbottonati, a petto nudo e scalzo
《Vai via?》Mi chiede stranito
《Sì. 》rispondo io senza riuscire a guardarlo in faccia
《Se mi dai 5 minuti ti accompagno io》continua lui con una faccia confusa
《No tranquillo. Ci sentiamo. Grazie per ieri..》dico io guardandolo di sfuggita e senza aspettare una sua risposta esco di fretta da casa sua
Chiamo un taxi, che arriva dopo 5 minuti e mi riporta a casa
Appena entro, mi spoglio e mi metto sotto la doccia cercando di non pensare a lui, ai suoi occhi, al sesso e alla mia fuga
Piango per la mia stupida insicurezza e appena finisco di fare la doccia, prendo il telefono e chiamo all'unica persona che riesce sopportarmi in qualunque occasione
《Pronto?》Risponde Ek
《Sono Julia. Ti prego. .vieni qui.》le dico io tra le lacrime
-
《Ma perché te ne sei andata? Cavolo quello ti avrebbe dato un'altra botta!》mi urla Ek disperata, forse più di me
《Ek..cavolo..abbiamo fatto sesso al buio..non mi ha nemmeno visto bene. Cazzo faccio schifo. Come avrei fatto a farlo ancora?》dico io buttandomi sul divano
《Sei una stupida. Perché devi farti questi pensieri? Gli piaci. Te l'ha detto, te l'ha fatto capire. Cazzo Julia, avete pure fatto sesso e sta mattina voleva farlo di nuovo. È attratto da te. Non capisco perché dovresti pensare di non essere abbastanza, se lui ti ha fatto capire che lo fai impazzire così come sei.》Mi dice ek guardandomi intensamente
《Hai ragione..avevo paura..ieri è stato tutto cosi naturale..e io non sembravo io. Mi sono lasciata andare perché lo volevo davvero troppo. Sta mattina..mi sono bloccata di nuovo. E mi dispiace essere scappata via..sono una stupida》dico io sospirando e dandomi uno schiaffo
《Sì lo sei.》 Dice Ek dandomi anche lei uno schiaffo decisamente più forte di quello che mi ero data io
《Ahi.》mi lamento io massaggiandomi la guancia
《Così impari a rifiutare un bel bocconcino.》Dice seria
《Scusa.》dico io ridacchiando
《Comunque..ora parliamo di cose serie..quanto ce l'aveva grosso?》Mi chiede Ek facendo un sorriso malizioso
《EK》urlo tirandole un cuscino in faccia e scoppiando a ridere
È una pervertita.
-
《Salve..posso parlare 5 minuti con il dottor Kanell?》chiedo alla segreteria Grace
《Devo chiedere..perché per oggi ha finito il dottore.》Mi risponde lei facendomi una faccia sconsolata
《Okay..》dico io cercando di non morire di ansia prima di entrare
《Vado a parlargli. Un secondo.》Mi dice allontanandosi e sparendo dietro la porta del suo studio, ritorna dopo qualche minuto
《Il dottor Kanell la può ricevere.》 Mi dice sorridente e facendomi l'occhiolino, le sorrido di rimando e mi incammino verso la porta
Entro e lo vedo piegato sulla scrivania a scrivere qualcosa, ma appena alza lo sguardo e mi vide, si blocca
《Che ci fai qui?》Mi chiede freddo
《Sono venuta per scusarmi per l'altro giorno..》dico io sedendomi e abbassando lo sguardo
《Ah. Per essertene andata senza nemmeno dirmi il perché? Per non avermi dato nemmeno il tempo di parlare? Per avermi rifiutato?》chiede posando la penna sul tavolo e guardandomi fisso negli occhi 
《Beh si..scusa. Sono una stupida..》sussurro io, già le mie mani stanno iniziando a sudare per l'ansia
《Trova un modo per farti perdonare.》Mi dice facendo un sorriso per niente innocente
《..come?》chiedo io già preoccupata quando lo vedo alzarsi e sbottonare i jeans senza toglieri, appena fa il giro della scrivania si piega davanti le mie gambe
《Fatti prendere qui. Sulla scrivania.》Mi sussurra con uno sguardo lussurioso e allungando le mani per accarezzarmi le cosce
《Robert..》sussurro io prima di essere presa di peso e sbattuta sulla scrivania fra le sue braccia
《Mi hai fatto arrabbiare sai.》Mi dice togliendomi i tacchi e sbottonando i miei jeans per poi abbassarli
《Non mi ha mai rifiutato nessuna.》continua a dire abbassandomi pure le mutandine
《Non è mai scappata nessuna via così. Sbottonati la camicetta.》mi ordina, mentre abbassa i suoi pantaloni insieme ai boxer
《Robert. Può entrare la segretaria.》dico io mentre sospiro per le sue dita che si muovono dentro di me lentamente
《Allora smuoviamoci.》Mi dice mordendomi il collo e subito dopo mettendosi il preservativo
Sa farmi perdere il controllo di tutto in pochi secondi, sa farmi cadere senza nemmeno inciampare, sa farmi dimenticare tutte le inibizioni e le paure
《Sei pronta per essere scopata senza ritegno sulla scrivania, Julia?》Mi chiede con un sorriso bastardo, stringe il mio sedere ed entra dentro di me con una forte spinta, continua a spingere forte e velocemente
《Robert. Oddio.》quasi urlo mentre stringo le gambe attorno alla sua vita e le mani tra i suoi capelli, la sua bocca è concentrata a mordere e succhiare i miei capezzoli
《Non riesco a resisterti.》Mi dice prima di baciarmi appassionatamente per poi avere entrambi il nostro orgasmo dopo poco
Mi accascio sulla scrivania chiudendo gli occhi mentre lui esce da me
《Rivestiti. Che ho impegni.》Mi dice con un tono gelido che non ha niente a che fare con quello passionale di qualche minuto prima
Mi alzo, metto i jeans, chiudo la camicetta e rimetto le scarpe.
Mi giro a guardalo mentre poggiato sulla scrivania guarda un punto fisso con lo sguardo perso, chissà a cosa sta pensando.
E’ così bello con quei capelli scombinati, i vestiti stropicciati e il viso che sembra dire "ho appena scopato violentemente"
《Allora vado.》dico io prendendo la borsa e sperando che mi dica di restare
《Sì. 》Dice lui senza nemmeno guardarmi
《Dottor Kanell..Io sto andando via..se ha..oh》dice Grace entrando e arrossendo appena vede le nostre facce e tutti gli oggetti della scrivania sparsi per terra
《Va bene Grace, a domani. Accompagna la signorina Sullivan》Dice lui iniziando a raccogliere i vari fogli e oggetti 
《Certo. Venga..》Dice lei ancora rossa
《Sì..Arrivederci dottor Kanell.》dico io sottolineando il “dottor Kanell”, lo guardo prima di uscire dalla porta aspettandomi un saluto che non arriva.
Stronzo.






-

Ciao a tutti! Vi ringrazio per seguire How long, spero in qualche vostro commento, se volete potete seguirla su Wattpad, dove ci sono capitoli in più. 
Grazie ancora per seguirla! Un Bacio eeneys 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Sofa. ***


Metto i tacchi neri, sistemo il vestitino verde smeraldo aderente, prendo il cappotto e scendo da Ek e Matt che mi aspettano giù per la famosa cena.

《Ciao ragazzi! 》 dico io entrando in macchina

《Ciao Juls! 》dico all'unisono loro e guardandosi dolcemente

《Smettetela di fare la coppietta sdolcinata. 》 Sbuffo io incrociando le braccia, odiosi.

《Invidiosa. 》 Dice Ek ridendo insieme a Matt

《Non lo facciamo più, te lo prometto. 》 Mi dice dolcemente Matt mentre guida

Scuoto la testa e rido

《Fanculo. Vi adoro insieme. 》

-

《Non penso sia una buona idea.》sussurro all'orecchio di Ek mentre camminiamo verso la pizzeria

《Tu non lo calcolare. Non lo devi nemmeno guardare. Chiaro?》Mi sussurrò lei a sua volta guardandomi negli occhi

《Di che state parlando voi due? Mi sento solo.》 Dice Matt guardandoci con una faccia sconsolata

《Oh nulla.》rispondiamo in coro io e Ek

《Tanto lo scoprirò.》dice lui aprendoci la porta per farci entrare per prime, come un gentleman

In lontananza vedo già Miguel e Violet che parlano animatamente insieme a Robert e ad una ragazza bionda, magra e alta accanto a lui

Ci avviciniamo e iniziamo a salutarci per poi ognuno prendere il proprio posto

Violet e Matt a capotavola mentre Miguel e Elektra nel mezzo come io e Robert e la ragazza bionda, Chantal.

Purtroppo mi è capitato pure vicino.

Dopo quella volta nel suo ufficio nessuno dei due si è fatto sentire con l'altro.

E dopo due settimane di intenso lavoro allo studio, Violet e Miguel hanno deciso di organizzare una serata in pizzeria nel weekend per raccontarci il loro viaggio di nozze

Violet sa tutto, come Elektra di quello che era successo tra me e Robert ma Miguel e Matt ne sono all'oscuro.

《Allora che avete combinato tutti e due mentre noi eravamo via? 》domanda Miguel a me e a Robert

Violet gli ha detto qualcosa? La guardo male.

A Robert va di traverso la coca cola, inutile dire che io arrossisco come mio solito

《Cosa?》Cerca di chiedere Robert ancora con la tosse

《Che avete fatto di diverso?》Chiede lui stranito dal comportamento di entrambi senza però pensarci troppo

《Oh nulla..solita vita.》rispondiamo nello stesso istante entrambi, ci guardiamo subito dopo con uno sguardo strano, cosa che Miguel nota

《Poi dobbiamo parlare.》Dice guardandoci serio

《Okay》risposi io, abbassando lo sguardo verso le patatine e le mozzarelle fritte come antipasto

Tutti i miei propositi di mettermi a dieta, vanno sempre a quel paese.

Sento una mano posarsi sul ginocchio sinistro e infilarsi sotto il vestito, spalanco gli occhi mentre sento le dita massaggiarmi la coscia, scoperta per metà dalle autoreggenti, per poi salire verso le mutandine, spostarle di poco, inserire un dito dentro di me e muoverlo lentamente.

Il viso mi va a fuoco e faccio fatica a trattenere i gemiti.

Guardo Robert, sapendo che sono le sue mani, e lo vedo tranquillo mentre parla e scherza con Elektra e con l'altra mano stringe quella di Chantal

Tolgo la mano con non so quale forza, e mi alzo per andare in bagno

《Vado in bagno. Scusate.》dico io allontanandomi velocemente sulle gambe tremolanti

Mi chiudo in bagno e mi guardo allo specchio.

Le guance rosse e il cuore a mille, quell'uomo mi scombussola.

Anche mentre è con un'altra donna ha il coraggio di toccarmi e provocarmi.

Ritorno al tavolo in tempo per mangiare la mia pizza e continuare a parlare con gli altri senza però degnare di uno sguardo lui.

Alle 12 di sera, Ek e Matt mi lasciano a casa con tanto di pianto da parte di Ek. Farà un viaggio con Matt di una settimana in Spagna, lui per i loro due mesi insieme le ha fatto questo regalo.

Che culo. Io sto sempre nello stesso posto.

Mi trascino fino al mio appartamento e appena entro, tolgo le scarpe e mi butto sul divano per qualche secondo, decido poi di spogliarmi e di farmi una doccia.

Sento suonare il campanello ed esco di fretta dalla doccia e mi avvolgo il corpo in un asciugamano preso a casa che mi arriva appena sotto il sedere, probabilmente è Ek, magari ho dimenticato qualcosa in macchina

Apro senza nemmeno sapere chi è

《Che hai dimenticato Ek? 》chiedo io alzando lo sguardo solo dopo aver rifatto lo chignon

《Robert.》sussurro io, mentre lui entra,chiude la porta alle sue spalle e si mette davanti a me

《Scusa.》dice prima di prendere il mio viso tra le sue mani per baciarmi, non riesco a resistergli ma voglio provarci, non posso fare quello che vuole sempre.

《No. Non voglio.》gli dico io cercando di spingerlo mentre lui mi stringe tra le braccia e lascia un succhiotto sul collo

《Robert..non voglio.》ripeto io girandomi per non ricevere più i suoi baci

《Sapere che non indossi niente sotto questo asciugamano striminzito, mi fa perdere la testa.》Dice lui ignorando le mie parole

Apre l'asciugamano lasciandomi nuda, lui da dietro può solo vedere il mio sedere e la mia schiena

Mi gira di nuovo tra le sue braccia, mi guarda dritto negli occhi

《Io ti voglio e non mi interessa se tu non vuoi.》mi dice lui in modo fermo

Mi prende e mi piega a 90 gradi sulla spalliera del divano mentre mi allarga le gambe

Cerco di muovermi ma lui è più forte di me e riesce a bloccarmi facilmente

《Lasciami.》dico io muovendomi come posso, sento il rumore della cintura che si apre e che cade per terra e capisco cosa succederà

《Stai zitta.》sussurra lui al mio orecchio

《Robert.》gemo io appena lo sento entrare dentro di me con forti spinte mentre stringe forte il mio sedere, mi sento schiacciare sul divano ma non posso far a meno di ansimare

Lui così forte che il divano si sposta un po' per i nostri movimenti e io resto ferma a godermi quel piacere, sapendo che il giorno dopo avrò di sicuro dei dolori.

Il mio orgasmo arriva per primo e dopo poco anche il suo.

Lui esce da me e si alza i boxer e i jeans, mi gira e mi prende in braccio portandomi nella mia stanza per distendermi sul letto.

Sì toglie le scarpe, la camicia e i jeans e si stende accanto a me che ancora nuda cerco ancora di respirare in modo regolare

Mi giro a guardarlo ed è davvero bello anche illuminato dalla poca luce che fa la lampada del comodino precedentemente accesa da me

《Cosa vuoi da me? Hai una ragazza adesso. Cosa vuoi ancora? 》Gli chiedo io confusa, lui mi guarda per qualche secondo e si mette un braccio sugli occhi per coprirli

《Non ignorarmi. Hai appena fatto sesso con me.》continuo a dirgli io mentre mi sistemo meglio sotto le coperte

《Vai a metterti qualcosa. Se resti ancora nuda non dormiremo.》Mi dice lui con un sorriso malizioso

Scuoto la testa e mi alzo, metto dei leggins e una maglietta e ritorno a letto

Lui spegne la luce e mi tira a sé

《Vieni qui. 》dice lui stringendomi

《Robert..》sussurro io strofinando il naso sul suo collo

《Dimmi..》dice lui sospirando e posando le sue labbra sulla fronte

《Ti odio.》dico io sento il suo sorriso e una risata uscirgli dalla bocca

《Dormi. 》Mi risponde stringendomi in un abbraccio protettivo





-
Ciao a tutti! Vi ringrazio per seguire How long, spero in qualche vostro commento, se volete potete seguirla su Wattpad, dove ci sono capitoli in più. 
Grazie ancora per seguirla! Un Bacio eeneys 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Break. ***


Mi alzo dal letto e guardo per un attimo Robert che dorme ancora beato su di esso, per poi dirigermi verso la cucina

Sono le 10 del mattino di una domenica stranamente soleggiata, c'è meno freddo rispetto al solito e la casa è ben illuminata dal sole donando un calore tiepido che sembra avvolgermi

Prendo la farina, le gocce di cioccolato, le uova, lo zucchero, essenza di vaniglia e il burro.

I cookies sono i miei biscotti preferiti, fin da quando ero piccola mia nonna Adele me li preparava sempre, così ho iniziato con gli anni a voler imparare pure io a farli e mia nonna aveva lasciato che io scoprissi la sua ricetta segreta per farli come i suoi

Inizio ad aggiungere gli ingredienti, a mescolare e impastare il tutto, per poi mettere per una mezz'oretta l'impasto nel frigorifero a riposare. Ancora Robert non si sveglia così vado a farmi la doccia, restando sotto l'acqua calda per venti minuti.

Indosso un vestitino a righe, morbido e aderente ma non troppo, tutto ovviamente cercando di non svegliare Robert che non ha proprio intenzione di alzarsi

A piedi scalzi vado di nuovo in cucina per accendere il forno e iniziare a dare all'impasto la solita forma rotonda dei biscotti

Metto tutto dentro il forno per 10 minuti e inizio a riscaldare anche un po' di latte in un pentolino

《Che profumo.》Sento dire dietro di me

《Ti piacciono i cookies?》Gli chiedo io girandomi a guardarlo

Di prima mattina con solo I boxer e la faccia ancora assonnata è uno spettacolo.

《Molto!》Dice lui sedendosi

Verso il latte caldo in una brocca che metto sulla tavola insieme ai biscotti pronti già messi in un piatto.

Robert inizia a mangiare tranquillamente mentre io penso a come fargli quella domanda che mi frulla in testa da ieri sera

《Sono davvero buoni. Complimenti!》mi dice lui sorridendomi gentilmente

《Grazie..senti Robert..devo chiederti una cosa.》gli dico iniziando a torturarmi le mani e abbassando lo sguardo

《Dimmi.》Dice lui guardandomi e smettendo di mangiare

《Da quanto conosci Chantal?》Gli chiedo io guardandolo

Sono stata tutta la notte con il pensiero e il presentimento che qualcosa non quadrasse

《Da un bel po' di anni.》Risponde lui non riuscendo a ricambiare il mio sguardo

《State insieme?》continuo a chiedergli io mentre il mio stomaco inizia a contorcersi per il nervosismo

《Sì. 》Risponde fermo senza guardarmi ancora

《Da quanto?》Gli chiedo io con la voce tremante

《Da due anni》Risponde lui passandosi una mano tra i capelli

Ha fatto sesso con me tutte quelle volte, ha detto che gli piaccio e che non riesce a resistermi, mentre ha una ragazza.

《Come hai potuto non dirmi niente? Come? Le tue erano tutte scuse. Tu non volevi essere mio amico o altro. Sei solo uno stronzo. Io non voglio essere una di quelle puttane che ruba il ragazzo degli altri. Non ho bisogno di questo Robert.》gli urlo alzandomi dalla sedia

《Non mentivo quando ti dicevo quelle cose. Chantal è sempre in giro per il mondo con il suo lavoro da modella e quando ti ho vista ti ho subito desiderata e ti ho voluta. So di essere uno stronzo, l'ho già tradita in passato con altre donne, non sei la prima.》dice lui senza scomporsi

《Te lo ripeto. Io non voglio essere quella che ruba il ragazzo alle altre. Hai capito? Non ti voglio vedere più. Non cercare nemmeno di avvicinarti a me Robert. Sei solo un pezzo di merda. Non ci pensi? Non ci pensi a quella ragazza, che magari ti ama, e tu cosa fai? La tradisci e in più non mi dici nemmeno che hai una fottuta ragazza! Non sarò la tua "amante" o qualcosa del genere. Non lo sarò. 》gli continuo ad urlare io

《È solo sesso. Facciamo solo sesso Julia. Lei non lo verrà mai a sapere di quello che abbiamo fatto.》Dice lui alzandosi e avvicinandosi a me con fare menefreghista

《Vai a prendere i tuoi vestiti e vattene.》dico io fredda guardandolo negli occhi e spingendolo via

《Vuoi davvero questo? Che sparisca dalla tua vita? Che non mi faccia più vedere?》Mi chiede lui ricambiando il mio sguardo

《Sì. Non voglio uno come te nella mia vita.》dico io nemmeno così convinta

《Io non voglio che finisca.》dice lui serio

《Non è mai iniziata Robert.》urlo io sbattendo una mano sulla tavola

Mi guarda un attimo e va nella stanza da letto a prendersi i vestiti, mentre io cerco di non piangere

Ritorna vestito e si avvicina a me, prende il mio viso tra le sue mani e guardandomi negli occhi mi dice

《Non ti libererai di me, sappilo.》

《Vattene. 》gli sussurro togliendo le sue mani dal viso e indicandogli la porta di casa

《A presto. 》Dice lui uscendo con un sorriso da stronzo

Ho bisogno di una pausa.

-

Guardo mia mamma stendere i vestiti mentre io sto appollaiata sul dondolo avvolta da un piumone

Ho deciso di prendermi qualche giorno di "pausa" e di distacco da tutto e tutti.

Avevo chiesto pure a Violet come mai lei non mi aveva detto che Robert era fidanzato già da anni, e mi aveva detto che sia lei che Miguel pensavano che si fossero lasciati perché non li vedevano più da mesi insieme, e anche per loro era stato uno shock rivederli insieme in pizzeria, ma che comunque erano sempre stati abituati ai loro continui "prendi e lascia."

Ma finalmente dopo tanto sono tornata a casa dei miei, l'unica pace ormai la trovo qui.

Da 4 giorni ormai sono a casa loro a godermi la mia famiglia e la tranquillità che solo questo posto sa darmi.

La casa dei miei in cui ho vissuto fin da piccola, è una casa enorme a due piani, con un grande salotto, una cucina abbastanza grande che si affaccia su un giardino immenso, un bagno, e nel piano di sopra le camere.

È una casa vecchia, che aveva costruito mio nonno Alfred quando si era appena sposato con nonna Evelyn, i genitori di mio padre, loro avevano fatto tanti sacrifici per costruire delle case per i loro 5 figli.

《A cosa pensi?》Mi domanda mia mamma sedendosi sul dondolo accanto a me, guardo il cielo che oggi è azzurro e solo con qualche nuvola, il tempo ultimamente è stupendo

《Penso a troppe cose.》rispondo io

《Ne vuoi parlare?》chiede lei sistemandosi il piumone sulle gambe

《Va bene..ho conosciuto qualche mese fa un uomo. Inizialmente è stato stronzo, poi gentile, voleva fare amicizia con me..insomma ci siamo un po ' conosciuti, siamo usciti, mi ha detto che gli piacevo e domenica mi è venuto a trovare e gli ho chiesto delle spiegazioni sulla ragazza con cui è venuto sabato in pizzeria e ho scoperto tutto insomma l'ho buttato fuori casa..》ovviamente gli ometto il racconto sul sesso, non ho intenzione di parlarne con lei

《Beh..una brutta situazione..hai fatto bene a mandarlo via.. ricordati di non farti mai usare. Sei una ragazza preziosa, se non lo capisce vuol dire che è uno stupido. Ne vale la pena stare male per qualcuno che non ti ha nemmeno detto la verità? Ti piace davvero molto per essere scappata così da Brooklyn, lo so che ci sei rimasta male, ma non farti abbattere. Magari troverai un altro ragazzo che saprà darti di più.》Mi dice mia mamma spostandosi per darmi un bacio sulla fronte

《Grazie mamma..》Le dico io abbracciandola, averla lucida e non fuori di testa è qualcosa di speciale ma ormai sempre più recente, cerco sempre di godermi quei momenti con lei

《Di nulla tesoro. Vado a fare un po' di tè e torno qui così mi parli del viaggio che farà Elektra》Dice lei facendomi l'occhiolino, è così curiosa quando si parla di queste cose

Dopo qualche minuto arriva mio padre con una faccia pensierosa

《Julia c'è qualcuno alla porta che ti vuole.》mi dice lui

《Va bene》mi alzo dubbiosa io

Mi avvicino alla porta e l'apro mentre mi sistemo la coda, alzo lo sguardo e rimango pietrificata

《Chantal?》chiedo in un sussurro io

《Scusa il disturbo ma dovrei parlarti.》dice lei seria

Merda.




-
Ciao a tutti! Vi ringrazio per seguire How long, spero in qualche vostro commento, se volete potete seguirla su Wattpad, dove ci sono capitoli in più. 
Grazie ancora per seguirla! Un Bacio eeneys 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Try. ***


《Entra.》le dico io accompagnandola nel salone

《Grazie.》Dice lei guardandosi attorno

《Dimmi.》le dico io senza aspettare

《Lo so che Robert mi ha tradito. Voglio dirti che comunque non stiamo più insieme. Abbiamo preso una pausa che è durata mesi anche se non significava che potevamo sentirci o farle altro con altri. Sabato ci siamo visti, e anche in questi giorni per parlare di noi..lui mi ha rivelato che mi ha tradito con molte donne in questi anni e anche con te》si blocca e mi guarda con uno sguardo triste

《Mi dispiace Chantal..io sono mortificata, non ne sapevo nulla. Io non..》le provo a dire io

《No stai tranquilla. Noi non ci amiamo più e probabilmente non ci siamo mai amati. Io sono innamorata di un altro uomo ma non ho mai tradito Robert. Questa cosa mi ha un po' ferito ma dovevo aspettarmelo.. comunque volevo solo dirti che devi stare tranquilla, io non penso male di te.》mi dice stringendomi una mano

《Oh grazie..non so che dirti..io comunque non lo voglio vedere più quindi..》dico io rivolgendo lo sguardo fuori dalla finestra

《Io sono venuta a parlarti di questo..lui mi ha detto di te, anche se non mi ha detto il perché mi abbia proprio parlato di te, ma l'ho capito da sola. Non vuole perderti. È stato un coglione si, assolutamente e fai bene a non volerlo vedere..ma gli piaci..e io non ho mai visto Robert così sconvolto. Anche se continuava a dirmi "è stato solo sesso" poi mi diceva "non riesco a togliermela dalla testa, come faccio?", gli piaci e non penso che si arrenderà..》dice lei con un sorriso

《 Io non voglio un uomo così. Uno che mi mente e che mi può tradire. E poi lo ha pure lui che è solo sesso..perché dovrei dargli opportunità? Mi ha usata abbastanza..come ho fatto anch'io con lui.》gli dico io troppo arrabbiata

《Sì può sempre provare..le persone non cambiano ma possono migliorare o anche peggiorare. Ma si prova. A te piace e anche molto, l'altro giorno quando lo guardavi di sfuggita si capiva dal tuo sguardo che sei molto presa. 》Mi dice sorridendomi

《Dai io vado, stai tranquilla adesso, ci siamo tolte entrambe un peso dal cuore. 》mi dice lei alzandosi

《Sì. .》rispondo io ancora scioccata per le sue parole

《Ah è stata Violet a dirmi dov'eri..dato che eri irraggiungibile..ho provato a cercarti personalmente, scusa il disturbo!》Dice con una faccia dispiaciuta

《Tranquilla, è tutto okay..ho apprezzato questa visita.》Le rispondo sorridendo e accompagnandola alla porta

《Grazie. Buona giornata!》dice lei uscendo

《Anche a te.》le dic, chiudendo poi la porta e appoggiandomi su di essa

Cosa devo fare adesso?

-

In tutti i film che ho visto o in tutti i libri che ho letto, le donne sono sempre bellissime, perfette, seno piccolo o grosso perfetto e sodo, un sedere piccolo o formoso e sodo, pancia piatta, magre, viso stupendo, occhi stupendi, sorriso perfetto, labbra sottili o pienissime.

Ma nella realtà nessuna donna è perfetta per come lo sono le donne dei film o dei libri.

Lascio i miei lunghi capelli castani scendere dietro la schiena e mi guardo per l'ennesima volta allo specchio, facendo questi pensieri.

Gli occhi verdi cerchiati da enormi occhiaie (peggio del solito), puntine odiose che mi sono sputate per colpa del ciclo, labbra piene e screpolate , seno gonfio e più grosso del solito e anche dolorante, la pancia odiosa, le gambe troppo grosse per me e un sedere "da far invidia a Nicki Minaj" (come dice il mio Joseph).

Oggi mi sento proprio uno schifo, sono pessima e non sono nemmeno dell'umore adatto.

Devo tornare a Brooklyn dopo 4 giorni e non voglio, ma devo andare a lavorare, purtroppo.

Saluto i miei con un lungo abbraccio e vari baci, prendo il cappotto, il borsone con i vestiti e altre cose che ho portato per quei giorni e le chiavi della macchina.

Sto morendo dalla fame, ma non ho tempo per il cibo.

Dopo un'ora, arrivo nella mia dolce casa e butto il borsone sul divano mentre corro a prendere la borsa con le cose per il lavoro.

Arrivo in ufficio con un po' di ritardo, ma Miguel non osa fiatare, consapevole del fatto che farmi innervosire ancora di più, servirà solo a farsi prendere a parolacce.

Tolgo il cappotto e lui guarda attentamente la mia "mise", jeans, blazer nere, giacca nera e maglietta bianca.

Non sono mai così sportiva a lavoro, ma oggi mi sono lasciata andare.

《So tutto di te e Robert.》Mi dice Miguel all'improvviso, sedendosi di fronte a me

《E quindi?》chiedo io fredda io senza nemmeno guardarlo e presentando attenzione al computer

《Insomma..hai scopato con il mio migliore amico. E lui con la mia amica e segretaria. Sono un po' scioccato. Non pensavo vi piaceste. Sembrate sempre cane e gatto.》Dice quasi pensieroso

《Tanto non avremo più questo "rapporto". Tranquillo non ci pensare più. Allora, il signor Cabe dovrebbe arrivare da 10 minuti, ti preparo i documenti. Ci vediamo dopo.》dico io guardando dentro il cassetto con i fascicoli, cercando in un modo o in un altro di evitare di parlare ancora di Robert

《Il signor Cabe verrà domani. Oggi c'è il signor Kanell.》Dice quasi ridendo, lo guardo sperando in uno scherzo, ma a quanto pare ho guardato io male il giorno e davvero tra pochi minuti entrerà lui

《Oh merda. Miguel! Cazzo.》urlo io spalancando gli occhi e alzandomi dalla sedia

《Che stai facendo?》Mi chiede lui confuso

《Non posso vederlo. Non posso, cazzo. È presto!》urlo io cercando di prendere il cappotto, la borsa, il pc portatile e il telefono per scappare, ma a quanto pare il mio tentativo di fuga fallisce, proprio nel momento in cui, lui entra con tutta la sua bellezza da quella porta

《Buongiorno.》Dice lui sorridendo sia a me che a Miguel

《Grazie Miguel. Ti restituirò il favore.》Dice lui dando una pacca sulla spalla dell'amico

《Di nulla, io vado》risponde lui alzandosi dalla sedia

Io ancora confusa, non riesco a capire che cosa sta succedendo in quel momento.

Robert avanza verso di me e mi dice con un sorriso stampato in bocca

《Ti porto a fare colazione》

《No.》dico io

《Julia, dai.》Dice prendendo dalle mie mani il pc per posarlo dentro la borsa

《Robert..ti avevo detto che..》dico io passandomi una mano sugli occhi

《Sì che non dovevo farmi vedere più ecc ecc. Ma se andiamo a fare colazione, magari ti posso spiegare qualcosa.》Dice lui guardandomi serio

《Va bene..》sussurro io arrendendomi

-

Divoro la mia ciambella in pochi minuti sotto lo sguardo divertito di Robert.

Quando mangio ,il mondo si annulla.

《Mi piaci.》Dice ad un tratto continuando a guardarmi e a sorridere

Mi affogo con il mio cappuccino

《Che vuoi dire?》chiedo io sperando di aver sentito male

《Mi piaci. Sei bella così. Nella tua semplicità. Dio mio Julia..》Dice scuotendo la testa e continuando

《..non riesco a non pensarti. Ti penso ogni fottuto giorno. Come faccio io? Come faccio ad allontanarmi da te? Credo di impazzire. Voglio averti. Voglio che tu sia solo mia.》

Spalanco la bocca, scioccata dalle sue parole

《Tu non puoi dirmi queste cose..》 dico io coprendomi gli occhi per non guardarlo

《Lo so che non ti ho detto di Chantal. Ma io sono sempre stato sincero con te, su di noi. Io non ti ho usata. Cazzo, mi fai impazzire, se potessi ti scoperei su questo tavolo, proprio adesso.》dice lui guardandomi intensamente

《Non capisco cosa vuoi. Non lo capisco. Prima sei dolce, sembra che ti vuoi prendere cura di me, provarci a costruire qualcosa..e poi sei egoista, arrogante, presuntuoso e passionale. Cosa vuoi Robert? Io non posso continuare a fare sesso con te. Io sento di star per perdere il controllo di tutto. 》dico io disperata

《Sono strano lo so ma sto perdendo la testa per te, come tu di me. Proviamoci ad uscire,ad andare a cena insieme , al cinema,a fare tante altre cose e a frequentarci come persone normali se vuoi. Ma ti prego. Non allontanarmi ancora da te.》mi dice lei stringendomi forte la mano e guardandomi

Mi piace Robert ed è inutile mentire a me stessa.

Lo voglio e lui mi vuole.

Lo desidero e lui mi desidera.

So già di iniziare a provare qualcosa per lui, un qualcosa che non voglio ammettere e che non ammetterò così presto.

Ma io voglio provarci, nonostante tutto.

《Va bene.》sussurro io






-
Ciao a tutti! Vi ringrazio per seguire How long, spero in qualche vostro commento, se volete potete seguirla su Wattpad, dove ci sono capitoli in più. 
Grazie ancora per seguirla! Un Bacio eeneys 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Happy Birthday Joseph. ***


"Lei non era bellissima, ma era come arte. E l'arte non dev'essere bella, deve farti sentire qualcosa."

-

Pov. Robert

La guardo mentre parla con il suo "caro amico" Joseph, le sue labbra si stendono sempre in un sorriso spensierato e i suoi occhi si illuminano quando ride per delle sue battute, mentre le sue guance si colorano di rosa.

Ogni volta che la guarda sento qualcosa dentro, che non mi riesco a spiegare.

Mi chiedo per un attimo se sarò stato capace di farla ridere in quel modo ogni giorno, e già inizio ad avere dei dubbi su quello che le ho proposto due settimane fa

La sua semplicità è qualcosa di disarmante, come la sua bellezza.

È la dimostrazione che una persona può essere bella senza essere eccessiva.

Quel giorno i suoi capelli castani sono intrecciati mentre i suoi splendidi occhi verdi sono contornati con solo del mascara alle ciglia.

Le sue morbide labbra che in questi giorni vorrei divorare con i miei baci e i miei morsi, erano rosee.

Il suo collo liscio lasciato scoperto dalla maglietta corta con lo scollo a barca, mentre le sue gambe sono scoperte da una gonna svolazzante a vita alta e i piedi chiusi tra delle scarpe con i tacchi abbastanza alti.

Lei senza tacchi è bassa, e a quanto pare tutti i suoi amici la prendono in giro per la sua "altezza".

Oggi splende di luce propria e gli occhi di tutti i presenti sono su di lei.

"Joseph" il suo amico è tornato da un lungo viaggio di mesi, fatto insieme alla sua ragazza Deb, in Brasile dalla famiglia di lei, e adesso sta festeggiando il suo compleanno a sorpresa che ha organizzato Julia, Violet e Elektra.

In questi primi giorni di maggio, il tempo è qualcosa di stupefacente e pure oggi , il tempo rende quella festa più solare e allegra.

Julia ride e scherza con quasi tutti i presenti, mentre io sto insieme a Miguel e Matt.

Vederla così aperta, così sexy e sicura di sé, così donna, mi sta facendo impazzire.

La voglio e anche se mi sono ripromesso di non fare sesso, fino a quando non deciderà lei di farlo, ma in questo momento l'unica cosa che voglio è prenderla ovunque.

Il fatto che sta parlando in modo animato con tutti quei ragazzi mi fa bruciare qualcosa dentro, forse, gelosia.

Non sono mai stato geloso nei miei 30 anni di vita, ma con lei, lo sono diventato.

《Vado un attimo da Julia.》dico io ai due ragazzi che continuarono a parlare di calcio

Mi avvicino lentamente a lei, come un cacciatore si avvicina alla sua preda.

Lei è la mia piccola e dolce preda.

Le poso una mano sul fianco, che stringo dopo aver notato che il ragazzo con cui sta parlando le guarda anche troppo il seno.

《Robert! Come stai? Non ci vediamo da molto. Non so se ti ricordi di me, ma sono Gabriel, il fratello di Violet!》mi dice il ragazzo sorridendo

《Ah si.》rispondo io freddo

Lei è mia ,lo guardando male, mentre continua a sorriderle.

《Robert, pensavo fossi con Matt e Miguel..hai bisogno di qualcosa?》Mi chiede lei con quel viso innocuo

《Sì. Devo parlarti..andiamo un attimo dentro?》le chiedo io gentilmente

《Va bene, scusa Gabriel, ci vediamo in giro!》Dice lei facendo l'occhiolino al ragazzo, cosa che mi irrita anche parecchio

《Hai finito?》le chiedo io acido, lei si gira a guardarmi mentre andiamo nella stanza degli ospiti di Joseph per stare un po' soli

《Sei geloso? Sono solo compagni delle superiori o amici..》Mi dice trattenendo un sorriso divertito

《Io? No. Perché dovrei?》 Mento io spingendola dentro la stanza

《Lo sembri. Quindi..se accetto l'invito di Gabriel..di uscire qualche volta dopo il lavoro..per te va bene, no?》Chiede lei facendo la finta innocente mentre si siede sul letto e si toglie i tacchi

《No. Non mi va bene. Non mi provocare Julia.》le rispondo io stringendo i denti e avvicinandomi a lei

《Allora..se non ti va bene Gabriel..posso uscire anche con John..che dici?》Mi chiede lei sta volta alzandosi e togliendo quella poca distanza che c'era tra di noi

《No. Smettila.》le dico io

《Mh allora..posso uscire con Alex, mi ha invitato a prendere un drink con lui..sabato sera..magari vado anche a casa sua..sai..potrei fare qualcosa..》Dice facendo la pensierosa

Essere provocato da lei è qualcosa di estremamente fastidioso, soprattutto per questa gelosia che si scatena in me ogni volta che parla di altri o con altri

Sento la voglia di farle capire che lei è solo mia

Così la prendo e la sbatto contro il muro

《Che fai?》Mi chiede lei con gli occhi spalancati

《Mi prendo ciò che è solo mio.》dico io, girandole le braccia all'indietro e stringendo i polsi leggermente con una mano per non farla scappare

《Che vuoi fare Robert?》Dice lei mordendosi il labbro

《Ora vedrai.》le rispondo io sorridendo in modo accattivante e malizioso

La spingo verso il letto e la faccio cadere a pancia in giù su di esso, mentre ancora le tengo i polsi con una mano

L'altra mano si infila sotto la sua graziosa gonna per toglierle violentemente le mutandine e alzare successivamente anche la gonna per guardare quel meraviglioso culo

《Oh Robert. Lasciami.》sussurra lei cercando di muoversi sotto il mio peso

La ignoro e sbottono i miei pantaloni e li abbasso insieme ai boxer, allargo le sue gambe

Avvicino di poco il mio membro alla sua apertura, entrando un po' la punta e sentendo già quanto è bagnata e stretta come al solito

《Robert. .》geme lei mentre mi avvicino al suo collo per fare dei succhiotti e continuo ad entrare di poco ed uscire lentamente

《Cosa?》le chiedo, leccandole il lobo dell'orecchio

《Dai..ti prego.》mi dice lei cercando di spingere il suo bacino contro il mio, ma le do uno schiaffo leggero sulla natica destra

《Ah.》geme lei

《Voglio sapere cosa vuoi.》le dico io, immergendo il viso dentro i suoi capelli che profumano di cocco

《Oh ti prego Robert. Fammi tua!》quasi urlo

Mi accontento di quella semplice richiesta, per il semplice fatto che la desidero troppo per poter continuare a giocare ancora

Con una forte spinta entro in lei e continuo con veloci spinte

《Lasciami.》geme lei mentre continuo spingere senza ritegno dentro di lei, esco da lei con qualche mugolio di dissenso da parte sua e la giro in modo da poter essere faccia a faccia, rientro continuando con il ritmo di prima

La guardo contorcersi dal piacere, mentre i suoi occhi lucidi restano fissi dentro i miei e le sue guance si colorano di un rosso acceso

Sussurra uno strozzato《Robert. 》prima di venire inarcando la schiena e stringendo tra le dita i miei capelli

È una meraviglia.

Vengo sulle sue cosce dopo poco

La guardo mentre si alza con il busto, prende il mio viso tra le sue mani e mi da un bacio leggero sulle labbra

《Ti devo fare ingelosire più spesso.》Mi dice lei facendomi l'occhiolino e buttandosi nuovamente all'indietro sul letto mentre inizia a ridere

Scoppio a ridere pure io pensando che forse la sua risata, il suo sorriso e la sua spensieratezza in quel momento sono le cose più belle che abbia mai visto.






-
Ciao a tutti! Vi ringrazio per seguire How long, spero in qualche vostro commento, se volete potete seguirla su Wattpad, dove ci sono capitoli in più. 
Grazie ancora per seguirla! Un Bacio eeneys 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Bathroom. ***


Qualcuno bussa alla porta mentre io cerco di darmi un'ultima sistemata

《Julia, dobbiamo andare di là. Joseph sta aprendo i regali 》mi dice Robert da fuori la porta

《Arrivo!》esco e mi blocco a guardarlo mentre si passa una mano tra i capelli

《Perché mi guardi?》Mi chiede sorridendo

《Sei bello..》dico io arrossendo

《Lo so.》Mi dice lui ridendo

《Poco modesto! Eh?》dico io ridendo insieme a lui

《Ma dove eravate tutti e due?》sussurra Violet quando ci avviciniamo per vedere Joseph che scarta il finto regalo che gli abbiamo fatto

《Sì. Dove siete andati?》sussurra Elektra mentre Matt e Miguel si scambiano un occhiata maliziosa

《Ma che vi interessa.》continuo a sussurrare io, mentre scoppiano delle risate generali per il regalo che ha ricevuto Joseph : un paio di boxer con scritto "agitare prima di bere".

La faccia di Joseph è divertita ma anche imbarazzata, lui è un ragazzo abbastanza timido e riservato per queste cose

《Avete scopato?》sussurra Miguel mentre Violet e Ek ridono come delle sceme

《Sì e allora?》 Risponde Robert con un sorriso malizioso

《Ma devo sapere qualcosa che non so?》chiede ancora perplesso Matt, ignaro ancora di me e di Robert

《Amore, fanno sesso, si frequentano ecc》Risponde vagamente Ek mentre lo lascia lì e va a prendere il regalo vero di Joseph

《Ma perché sono sempre l'ultimo a sapere e capire le cose?》chiede lui sconsolato

Scoppiamo tutti a ridere per poi continuare a guardare Joseph che apre il vero regalo

《Ragazzi vi adoro!》urla lui di felicità guardando il suo nuovo portatile dell'Apple

-

《Non voglio.》dico io stringendomi nel giubbottino leggero

《Dai Julia.》Mi dice Robert

《Cosa gli dirai? "E' solo un'amica. Ma ogni tanto me la scopo un po' ovunque."》sussurro io

《Ometterò la parte del "scoparti ovunque"..》sussurra pure lui per poi ridacchiare

《Zio Robert!》urla il piccolo bambino con i capelli biondi e gli occhi marroni che apre la porta insieme ad una ragazza bellissima che sorride facendomi sentire a disagio

《Ciao! Piacere Alexandra, sono la sorella maggiore di Robert. Come stai?》Dice lei per poi stringermi e baciarmi le guance

《Oh..Ciao, piacere Julia. Bene tu?》 Rispondo io arrossendo a quelle attenzioni

《Robert non mi avevi detto di avere una ragazza così bella.》Dice un uomo che spunta all'improvviso da dietro Alexandra

《Siamo solo amici.》dico io in fretta ricevendo un sorrisino malizioso da Robert

《Sì certo..Comunque io sono Mark, il fratello minore di Robert.》Mi dice lui facendomi l'occhiolino e anche un sorrisino malizioso

《Hai finito?》chiede Robert guardando male Mark mentre il piccolo Lucas mi aiuta a togliere il giubbotto

《Robert dai.》dico io stringendogli un braccio leggermente

《Zio, vieni a giocare con me?》chiede Lucas a Robert tirandolo per una mano

《Certo! A cosa giochiamo oggi?》Gli chiede lui prendendolo in braccio e andando verso il grande e accogliente salotto insieme a Mark, lasciandomi sola con Alexandra

《Allora, Julia vieni! Ti presento mia mamma Rosalie.》Dice lei sorridendo e portandomi in cucina dove una donna sui cinquanta anni che è intenta a cucinare insieme ad un uomo forse un po' più vecchio di qualche anno

《Mamma, c'è la ragazza di Robert!》urla la ragazza battendo le mani e facendo girare entrambi verso di me

《La ragazza di Robert? Ma è un miracolo! Ciao cara, fatti abbracciare.》Dice Rosalie abbracciandomi e dandomi anche lei degli affettuosi baci sulle guance

《Oh salve signora..mi dispiace deluderla ma sono solo un'amica di Rob..》Le dico mentre l'uomo di nome Jack mi saluta con un delicato abbraccio e un sorriso dolce

《Come no?》 mi chiede lei un po' delusa ma con uno sguardo furbo

《Mamma dai. Non metterle pressione. Lo sappiamo com'è Robert. Tranquilla, per averti portato qui vuol dire che qualcosa la prova.》Mi dice Alex facendomi l'occhiolino e portandomi in giro per la casa

《Questa è la stanza di Robert..》dice lei facendomi entrare nella stanza

《Alexandra scendi ci servi per qualche secondo!》 Urla Rosalie dal piano di sotto

《Aspettami qui, torno subito!》mi dice lei uscendo dalla stanza e lasciandomi sola li dentro

Mi guardo attorno vedendo le foto di Robert da adolescente e anche più piccolo, appese sui muri insieme a qualche poster dei Beatles e di altri gruppi

《Ti piacciono?》Mi chiede la sua voce

《Sì.》rispondo io mentre guardo le foto dei sui vari viaggi : Inghilterra, Italia, Francia, Spagna, Australia.

《Amo viaggiare.》Mi dice lui abbracciandomi da dietro e poggiando il suo mento sulla mia testa

《Piacerebbe anche a me girare il mondo.》dico io chiudendo gli occhi ai suoi dolci massaggi sui miei fianchi

《Un giorno, forse lo faremo insieme.》Dice lui girandomi e dandomi un bacio per poi staccarsi

《Dai scendiamo, ti presento mio cognato.》Dice lui camminando davanti a me e stringendo la mia mano

Arriviamo giù nel salone e vedo la tavola tutta apparecchiata in modo perfetto e piena di cibo, che già a guardarlo mi viene l'acquolina in bocca

《Julia, lui è mio cognato Andres》mi dice Robert presentandomi quel gigante buono

Durante la cena penso a quanto tutti sono differenti ma anche simili, sia caratterialmente che fisicamente.

Rosalie capelli neri, occhi azzurri, magra e alta. Jack capelli biondi ma con fili già bianchi, occhi azzurri, alto e con un po' di pancetta ma ancora un bell'uomo.

Alexandra bionda, occhi azzurri, alta e magra come la madre.

Mark capelli neri e occhi azzurri, alto e fisico simile a quello di Robert.

Insomma in quella famiglia tutti sono bellissimi e simpatici.

Gli unici che sembrano anonimi accanto a loro siamo io e Andres, lui moro, occhi marroni, alto e un fisico da giocatore di Hockey.

Guardo Robert parlare animatamente con la sua famiglia e decido di fare quello che non avevo mai fatto prima in vita mia, di essere provocante.

Appoggio la mano sul suo ginocchio per poi farla salire sul cavallo dei suo pantaloni e inizio a massaggiare con movimenti delicati ma decisi allo stesso tempo il suo membro da sopra di essi, fortunatamente la tovaglia riesce a coprire le gambe di tutti

Guardo Robert affogarsi con l'acqua per quelle mie mosse inaspettate

《Che stai facendo?》Mi sussurra mentre i suoi familiari sono intenti a parlare tra di loro

Lo ignoro e continuo a muovere la mano e a iniziare una discussione insieme a Alexandra

Dopo qualche minuto Robert si avvicina al mio orecchio

《Se continuerai così, verrò nelle mutande e davanti a tutti. Non resisterò ancora per molto. Smettila.》sussurra ancora lui con un tono disperato

《Scusate, vado un attimo in bagno.》dico io allontanando all'improvviso la mano e alzandomi educatamente

《Ti mostro dov'è il bagno.》Dice Robert alzandosi e prendendomi per un braccio trascinandomi verso il bagno

《Robert so già dov'è. Non c'è bisogno.》dico quasi ridendo per quella sua reazione

《Sì invece.》Dice lui facendomi entrare velocemente nel bagno per poi chiuderci entrambi lì dentro, spalanco gli occhi quando lo vedo slacciarsi la cintura e abbassarsi i pantaloni

《Che stai facendo?》dico io mordendomi il labbro inferiore appena vedo lui abbassarsi anche i boxer

《Inginocchiati. 》Mi dice lui guardandomi fisso negli occhi , mi inginocchio davanti al suo membro già abbastanza eccitato

《Apri la bocca e succhia.》Mi dice lui stringendo leggermente i miei capelli e tirandoli all'indietro senza però farmi male

Non ho mai fatto quello che vuole in questo momento ma forse questo può essere il momento giusto per iniziare.

Mi inumidisco le labbra e stringo il suo membro tra di esse prima di succhiare leggermente e iniziare a fare entrare e uscire il suo sesso dalla mia bocca seguendo il ritmo dettato dalla sua mano che spinge la mia testa

《Oh cazzo.》geme lui a bassa voce e passando l'altra mano libera tra i suoi capelli e appoggiando la testa alla porta mentre io continuo con quei movimenti

《Julia.》geme un po' più forte quando succhio leggermente di più

《Robert, è tutto okay?》urla una voce dietro la porta

《Oh si.》Dice lui cercando di trattenersi mentre io cerco di non ridere mentre continuo

《Ma che succede?》continua Rosalie a urlare

《Mh Julia non sta molto bene. 》Risponde, 《Dio mio, sto per venire》mi dice a bassa voce e mordendosi forte il labbro inferiore

《Va bene! Allora vado, se avete bisogno chiamatemi.》

Uno strozzato 《Si》esce dalla bocca di Robert prima di far arrivare il suo seme caldo dentro la mia bocca

Rimango bloccata con quel liquido in bocca non sapendo cosa fare, Robert abbassa lo sguardo verso di me e scoppia a ridere forte mentre io mi decido a mandare giù quella roba amara e salata che però non era male.

《Ma cosa ridi?》Gli chiedo io alzandomi da terra con le ginocchia doloranti

Sicuramente l'indomani mi ritroverò con qualche livido

《Sei..sei unica.》Mi risponde lui continuando a ridere e a rivestirsi

E' così bello quando ride , penso io per poi sciacquarmi la bocca

《Usciamo dai..avranno pensato che sto malissimo per stare tutto sto tempo in bagno.》dico io uscendo dal bagno

《Sì.》Dice lui con un sorriso sul viso e gli occhi luminosi

Cammino davanti a lui e mi sento arrivare una pacca sul sedere

《Ahia. Smettila, devo fare la finta malata》dico io divertita

《Giusto.》Dice lui ridendo con gli occhi luminosi

《Julia! Stai bene adesso? Cosa è successo? Ti ha fatto male il cibo? 》mi chiede Alexandra preoccupata per davvero, povera ragazza.

《Oh tranquilla..mi è arrivato il ciclo e ogni volta sto male..》Mento io

《Oh cara mi dispiace! Vuoi qualcosa? Un tè?》Mi chiede Rosalie premurosamente

《Mamma l'accompagno a casa e le faccio io il tè, così poi va a riposare subito.》le dice Robert incredibilmente serio

《Va bene caro. 》Dice lei guardandolo con dolcezza

Usciamo dopo 10 minuti di saluti e raccomandazioni da parte di tutti

Entro in macchina e Robert si gira, mi prende il viso per darmi un bacio passionale poi mi guarda serio e mi dice

《Sono pazzo di te.》








-

Ciao a tutti! Vi ringrazio per seguire How long, spero in qualche vostro commento, se volete potete seguirla su Wattpad, dove ci sono capitoli in più. 
Grazie ancora per seguirla! Un Bacio eeneys 

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Go away? ***


《Sono un po ' preoccupata. 》Mi dice Ek al telefono con una voce troppo bassa

《Per cosa?》 Le chiedo pulendo un mobile del salone

《Julia..ho un ritardo di quasi due settimane..sai che a me capita quando sono troppo ansiosa che mi ritarda di una settimana..ma io sto iniziando a preoccuparmi..》Dice lei con la voce strozzata

《L'unico modo per capire se sei incinta è fare il test..vuoi che vengo da te?》le chiedo io con un po' di ansia

《No, vengo io da te..Matt potrebbe tornare da un momento all'altro.》dice lei, loro vivono insieme già da 2 mesi

《Va bene, ti aspetto allora.》dico io sentendomi ansiosa

《Sì. .a dopo》dice lei prima di riattacare

-

《Come cavolo si usa sto coso?》dico io leggendo le istruzioni scritte sulla scatola

《Io l'ho capito..dai vado a farlo》mi dice lei andando velocemente in bagno

Torna dopo 15 minuti

《Allora?》le chiedo io

《 Sono incinta.》Risponde lei scoppiando a piangere

《Ehi, Elektra, io sono qui per te. Non sei sola, se lo vorrai tenere, sappi che io e Violet ti sosterremo in questa nuova esperienza, non sarai sola. Matt non penso che ti dirà nulla, certo è uno shock, okay? È normale. So che a 20 anni è presto avere un figlio, ma è successo Ek.》le dico io abbracciandola

《Mi sento una stupida. 》Mi dice lei continuando a piangere

《Lo sei un po'..ma sbagliare è umano..》Le dico io staccandomi da lei per portarla in cucina

《Ti faccio un tè.》le dico io passandole un fazzolettino

《Sì, grazie..Io..abbiamo preso sempre precauzioni..ma c'è stato quel giorno che non ne abbiamo prese, ma comunque non ci siamo preoccupati più di tanto, era capitato anche altre volte di farlo senza preservativo e non era successo nulla..》mi spiega lei soffiandosi il naso

《Non si sa mai cosa può accadere Ek, per questo si deve essere scrupolosi e attenti, soprattutto in queste cose.》le dico io bagnando la bustina del tè nell'acqua

《Lo so..ora come glielo dico? Come? Mi lascerà e sarò sola.》Mi dice lei scoppiando di nuovo a piangere

《 Ek, lui ti ama davvero tanto. Io non penso che ti lascerà. Quindi smettila di piangere, tra un po' vai a casa, ti fai un bel bagno caldo con la musica e pensi a come dirglielo.》le dico io mettendole la tazza di tè davanti

《Sì..io comunque lo terrò Jul..》Dice lei prendendo un sorso di tè e chiudendo gli occhi un attimo

《Lo so. Sapevo che non avresti fatto il contrario. Pensa un po'..Sarò zia! Che nome gli diamo?》le chiedo io dandole un bacio sulla fronte e ridacchiando

《Non sappiamo ancora se è maschio o femmina!》Dice lei ridendo e abbracciandomi

《Beh..già almeno ci pensiamo..》dico io facendo la finta seria

《Ti voglio bene Jul.》Disse lei stringendomi più forte

《Anch'io Ek.》dico io staccandomi da lei per guardarla negli occhi in modo serio

《Se è femmina Ernesta e se è maschio Gerard. 》dico io per poi scoppiare a ridere

《Che nomi di merda. 》dice lei prima di ridere fino alle lacrime

-

《 Che hai fatto oggi?》Mi chiede Robert abbracciandomi da dietro mentre io sono intenta a tagliare un po' di patate e carote per lo spezzatino

《Oh nulla, ho pulito la casa e poi è venuta Ek a trovarmi..tu? A lavoro, tutto okay?》Gli chiedo io, ovviamente omettendo la gravidanza di Ek

《Tutto okay piccola. Mi sei mancata.》Dice lui iniziando a darmi dei baci sul collo

《Rob dai..sto preparando la cena..》gli dico cercando di fargli cambiare idea

《Oh..dai..》Dice lui spostandomi le mani e girandomi tra le sue braccia

《Dammi un bacio.》Mi ordina lui avvicinandomi al suo viso

《Va bene ma poi mi lasci cucinare? 》Gli chiedo avvicinandomi alle sue labbra

《Sì. 》Mi risponde avventandosi sulle mie labbra

Dopo qualche minuto, il bacio finisce e io sentendo qualcosa premere sull'inguine capisco l'effetto che ha fatto a Robert , mi metto a ridere

《Stronza. Vado in bagno, ci penso da solo a soddisfarmi.》Mi dice lui ironicamente dandomi uno schiaffo leggero sul sedere

《Vai vai.》dico io ridendo e continuando a cucinare

Dopo venti minuti Robert non ritorna dal bagno e inizio a preoccuparmi

Cammino verso il bagno con una sincera preoccupazione e busso alla porta

《Robert..stai bene?》chiedo io

Dopo qualche minuto la porta si apre e vedo Robert con un viso arrabbiato e sconvolto

《Quando me lo avresti detto? Ah?》Mi urla arrabbiato

《Ma cosa Robert?》chiedo io spaventata da quelle sue urla

《Cosa? Non fare la finta tonta Julia!》continua ad urlare mentre si tirava i capelli all'indietro

《Non riesco a capire perché mi stai urlando contro! Cosa ti ho fatto? Non sto capendo più nulla!》inizio ad urlare anch'io confusa

《Quando mi avresti detto che sei incinta? Quando?!》mi urla stringendomi per le braccia e scuotendomi leggermente, in quel momento spalanco gli occhi, ha visto il test di gravidanza di Ek nel cestino

《Robert, non è come pensi.》gli dico io cercando di calmarlo

《No? Cosa non è come penso? Che sei incinta?》 Continua ad urlare

《Non lo sono! Non sono incinta!》gli urlo

《Ma come cazzo è potuto succedere? Merda forse per quella volta che l'abbiamo fatto senza preservativo. Cazzo. Sono un coglione.》Dice camminando per la stanza, ignorando le mie parole

《Julia io non sono pronto. Io non sono pronto ad avere un figlio e poi tu, tu sei così piccola e noi, noi non stiamo nemmeno insieme. Tu. Devi abortire. Io non lo voglio e se tu vuoi tenerlo, mi dispiace ma io..io non voglio prendermi questa responsabilità, ti darò i soldi per mantenerlo e sparirò. 》Mi dice sedendosi sul divano con la testa tra le mani, quelle parole anche se io non sono davvero incinta per come lui pensa, mi feriscono, se fosse successo a noi, avrebbe fatto davvero così? Mi avrebbe lasciato da sola?

Queste parole mi stanno facendo capire che io non sono altro che semplici scopate e niente di più e che non staremo mai insieme per come io ho sempre sperato

《Nemmeno io sono pronta infatti non sono incinta io Robert. È incinta Ek, non volevo dirtelo perché lei mi ha chiesto di non dirlo a nessuno, per questo oggi lei è venuta qui..non voleva fare il test sola..》dico io sedendomi sul divano insieme a lui ma più distante e portandomi le ginocchia al petto

Lui mi guarda spiazzato, capendo che quella è la verità

《Julia..》sussurra lui aprendo la bocca e non sapendo più cosa dirmi

《Quindi, la nostra specie di "relazione" si riduce solo a questo Robert? Pensavo di essere importante per te. Di avere almeno un minimo di importanza. Ma a quanto pare sono solo una scopata facile. Giusto?》Gli chiedo io alzandomi dal divano sentendo già le lacrime scendere sul mio viso

Stupida ecco cosa sono, a fidarmi della gente sono sempre stata una stupida

《Non è così. Non è così Julia.》Mi risponde alzandosi e prendendomi il viso tra le sue mani e togliendo le lacrime

《È così. Dovevo aspettarmelo da te.》sussurro continuando a piangere mentre lui mi stringe tra le sue braccia senza darmi modo di scappare da lui

《Non so se reagirei in modo diverso tra qualche mese se accadesse. Mi sono fatto prendere dal panico. Ma credimi, io provo qualcosa per te che va oltre il sesso. So di aver fatto un discorso stupido, ti ho fatto capire praticamente il contrario. Ma tu non sei solo sesso.》mi dice lui con uno sguardo disperato

《Cosa sono allora? Cosa sono? Perché non possiamo stare insieme? Perché tutta questa confusione e incomprensione?》Gli chiedo io piangendo ancora

《Non lo so. Non so cosa sei. So solo che non riesco più a fare a meno di te. 》mi risponde lui

《Non riesco a capirti. Ti contraddici in troppe cose e io non capisco se davvero tieni a me.》gli dico io riuscendomi a staccare da lui e ad asciugarmi le lacrime

《Ci tengo a te ma sono un coglione.》Dice lui guardandomi tristemente e andando verso l'attaccapanni per prendere il suo giubbotto

《Vai via?》chiedo io in un sussurro

Non mi risponde ma mi guarda con gli occhi tristi, apre la porta ed esce.

Lasciandomi sola in quella casa che sembra vuota.










-
Ciao a tutti! Vi ringrazio per seguire How long, spero in qualche vostro commento, se volete potete seguirla su Wattpad, dove ci sono capitoli in più. 
Grazie ancora per seguirla! Un Bacio eeneys 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Palm Bay. ***


Mi metto a correre sul tapis roulant con la musica alle orecchie, tutti i pensieri che ho mi stanno distruggendo lentamente in questi giorni.
Robert non si fa sentire e non si sa niente di dove è.

Ero anche andata a casa sua ma suo fratello mi aveva detto che non era in casa da giorni, ero andata allo studio ed era chiuso, avevo chiesto a Miguel ma nemmeno lui ne sapeva nulla.

E' sparito chissà dove.

Dopo quella discussione e quella sua fuga da casa mia, il mio pensiero è in modo costante per lui.

"Costa sta facendo?" "Dov'è?" "Perché è sparito?" 
Sono domande frequenti che mi giravano per la testa.

Mi sono pure iscritta nella sua palestra, dove lui mi aveva chiesto tempo di iscrivermi per andarci insieme. 
Da qualche giorno ho iniziato ad andarci e trovavo tutto quel muoversi, un modo per distrarsi e anche per perdere qualche chilo di troppo.

Finisco la mia ultima corsa sul tapis roulant per poi scendere e andare verso gli spogliatoi dove mi spoglio per farmi una bella doccia.
Dopo venti minuti sono già fuori e con il telefono in mano, noto una chiamata persa di Violet così la richiamo

《Julia!》Risponde lei

《Violet, hai bisogno?》chiedo io camminando verso la macchina

《So dov'è.》Mi dice lei

《Okay. Dimmi tutto.》dico sentendomi ansiosa
-
Dopo 4 ore di volo da New York a Melbourne in Florida, finalmente mi ritrovo in un taxi per Palm Bay, la città natale di Robert.
Il taxi mi lascia davanti una casa vicino la spiaggia, un po' isolata da tutte le altre

Mi avvicino alla porta e busso, mentre mi sistemavo la piccola valigia accanto alle gambe e il cappello grande sulla testa.
Il caldo e il sole lì sono assurdi ma incredibilmente piacevoli da sopportare.
Busso una seconda volta, aspettando pazientemente
Sento una voce rispondermi


《Chi è? 》domanda Robert aprendo la porta

《Dobbiamo parlare noi due.》gli dico io facendo un sorriso falso

《Julia.》sussurra lui spalancando gli occhi per la sorpresa 
-
Gioco con la sabbia con i piedi, un po' come si fa da piccoli, mentre aspetto Robert che mi porta del tè al limone fresco

《Tieni.》 Mi dice porgendomi un bicchiere di vetro grande pieno di tè, già a vederlo viene voglia di berlo tutto 
Impazzisco per il tè freddo al limone.

《Robert, sei scappato. Sei sparito. Cosa ti prende?》Gli chiedo io guardandolo attentamente

La maglietta bianca a maniche corte e i pantaloncini celesti, la leggera abbronzatura che già lo ha colorato facendolo sembrare ancora più bello di quanto già è, gli occhi azzurri che splendono quando vengono illuminati dalla luce del sole.


Bellissimo.

《Lo so. Avevo bisogno di pensare..》Dice lui passandosi una mano tra i capelli e dando un sorso alla birra fresca per poi rivolgere uno sguardo al mare

《Ti ho cercato ovunque. Sono stata in pensiero. Tu...tu non puoi sparire così da un giorno all'altro. 》gli dico io continuando a guardarlo

《Perché non posso? Non faccio altro che sbagliare》mi dice continuando a non guardarmi

《Perché sei venuto qui?》Gli chiedo io

《Ti ricordi quel giorno quando sono arrivato di fretta allo studio da Miguel?》Mi chiede

《Si, certo》rispondo io pensando un attimo a quel momento

《Ci sono andato perché mi volevano togliere questa casa, i miei cugini. I miei nonni me l'hanno data prima di morire, mi amavano. E i miei cugini amati anche da loro, sono sempre stati invidiosi del nostro rapporto più stretto. Così hanno cercato di falsificare i testamenti di entrambi i miei nonni per impossessarsi della casa.》Mi racconta lui

《Quindi è per questo che sei sparito in quei giorni.》rifletto io

《Sì, ma ora finalmente è mia.》Dice lui sorridendo e dando un altro sorso alla birra

《Capisco. Che dobbiamo fare invece, io e te?》Gli chiedo io decisa a voler chiarire

《Non sono l'uomo giusto per te Julia. Non riesco a darti quello che vuoi, non riesco a essere ciò che vuoi. 》Mi risponde abbassando lo sguardo

《 Io voglio te. Per come sei Robert. Io non riesco a non pensarti. A non volerti per come sei. So che non sei perfetto, ma nessuno lo è. Se è per l'altra volta..si hai reagito in quel modo e ci sono rimasta male ma può capitare Rob. Perché finirla così? 》Gli chiedo io quasi mettendomi a piangere

《 Non faccio per te. Forse è meglio che vai via.》Dice lui alzandosi

《Robert..sono venuta qui solo per te.》gli dico io già al limite

《Non posso farci nulla. Ti prenoto un Hotel fino a quando non vai via.》Mi dice entrando in casa per prendere il telefono

《Non mi vuoi?》Gli chiedo mettendomi di fronte a lui

《No.》Mi risponde lui non guardandomi

《Allora, fai l'ultima volta l'amore con me e io andrò via.》gli dico prendo il suo viso tra le mani

《Non farmi questo..》mi dice poggiando la fronte sulla mia

《Ti prego.》gli sussurro io avvicinandomi alle sue labbra per ricevere un bacio dolce ma passionale, pieno di tristezza e malinconia


Questo è il nostro ultimo bacio?

Fa scivolare le mani sotto il mio vestito per tirarlo su, mi toglie il reggiseno e le mutandine fermandosi per qualche minuto a guardarmi come per memorizzare la mia immagine.

Mi avvicino a lui togliendo la maglietta bianca, faccio scendere le mie mani dal suo collo fino alla pancia e ai pantaloncini per poi toglierli con un colpo secco insieme ai boxer.


Mi ritrovo per terra dopo pochi minuti con Robert di sopra che mi bacia

《Questa sarà l'ultima volta.》Mi dice lui entrando dentro di me lentamente


Non gli rispondo, sapere che è l'ultima volta mi sta facendo soffrire come mai. 
Continua a spingere mentre io lo stringo a me con le gambe e con le braccia

《Dimmi di restare.》gemo prima di iniziare a piangere tra i sospiri 
Non ricevo risposta, lui non riesce nemmeno a guardarmi mentre continua a spingere dentro di me

《Robert. Fammi restare.》gli ripeto stringendo i suoi capelli e continuando a piangere

《Smettila.》Risponde lui mettendo la sua fronte sulla mia, mentre l'orgasmo di entrambi sta per arrivare

《Robert. Mi sono innamorata di te.》sussurro a denti stretti prima di avere il mio orgasmo e vedere lui spalancare gli occhi per le mie parole mentre anche il suo di orgasmo arriva.








-
Ciao a tutti! Vi ringrazio per seguire How long, spero in qualche vostro commento, se volete potete seguirla su Wattpad, dove ci sono capitoli in più. 
Grazie ancora per seguirla! Un Bacio eeneys 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** James. ***


Distesi per terra, lui a guardare il soffitto e io il mare che si intravede dalla finestra aperta.
Entrambi in silenzio, forse troppo imbarazzati o confusi.
Non mi ha detto più una parola.
Niente. 
Decido di alzarmi e di rivestirmi, ho chiesto di fare l'amore per l'ultima volta e mi ha accontentata, non mi vuole ed è stato chiaro.
Non devo e non posso insistere, lui non mi vuole. 
Si alza pure lui e si riveste lentamente mentre io prendo il mio cappello e vado verso la valigia che sta all'ingresso
Mi giro a guardarlo per l'ultima volta, consapevole però del fatto che questa non è davvero l'ultima volta

《Ciao Robert.》gli dico uscendo senza fretta da quella casa per poi mettermi a correre verso altre vie sconosciute

Chiamao un taxi che mi porta in un hotel a 3 stelle. Per quella notte mi accontento, il volo partirà il pomeriggio successivo e io ho tutto il tempo di poter stare lì dentro in pace.
E' finito tutto e io ancora, non riesco a farmene una ragione, non riesco a crederci.


-


15 minuti di cylcette ed uscirò dalla palestra.
Inizio a pedalare alla velocità scritta dall'istruttore sul cartoncino, non male, non sto nemmeno faticando.

《Ehi.》Mi dice un ragazzo con i capelli neri e gli occhi scuri , avvicinandosi

《Ciao.》rispondo io educatamente rivolgendogli un piccolo sorriso timido

《Piacere James.》si presenta lui gentilmente mentre si asciuga il sudore

《Piacere Julia. Hai bisogno?》gli chiedo io guardandolo attentamente, è alto e muscoloso, la pelle ambrata e un piercing nel labbro inferiore che gli da un fascino in più

《No, veramente volevo conoscerti. È da qualche settimana già che ti vedo e sinceramente, mi attrai. 》Mi dice lui appoggiandosi ai manubri nella cylcette mentre il mio cuore va all'impazzata e le mie guance si colorano di rosso

《Oh..》sussurro io non sapendo nemmeno cosa dire, mi sento imbarazzata per il suo essere così sfrontato

《Scusa, sono sempre molto diretto. Ti va di uscire qualche giorno con me? 》Mi chiede sempre gentilmente e addolcendo lo sguardo

《Oh..va bene.》gli rispondo io sorridendo leggermente, è un bel ragazzo, perché non provare? Forse così dimenticherò Robert.

《Perfetto! Allora dopo ci scambiamo i numeri.》Dice facendomi l'occhiolino e andando verso un attrezzo più distante.


Chissà cosa dovrò aspettarmi.


-
《Ek,no.》le urlo io per telefono

《Ma perché no? Sei una bomba sexy con quel vestito!》 Mi die lei quasi disperata

《Non voglio sembrare chissà chi. No. Mi metto solo dei pantaloncini e una maglietta.》dico io prendendo dei pantaloncini in jeans dall'armadio e anche una maglietta

《Testona. Vai a prepararti va. Mandami un messaggio quando sei pronta.》dice lei sbuffando

《Va bene "mamma"》le rispondo io prima di ridere e sentirmi chiudere il telefono in faccia


Qualche minuto e arriverà James e io non riesco a fare a meno di sentire un certo disagio e un senso di vuoto ancora prima di vederlo
Sento suonare il citofono e capisco che lui è qui.


Prendo frettolosamente la borsa ed esco di casa.


《Ciao》mi saluta lui con un sorriso

《Ciao》gli rispondo io sorridendo leggermente e guardandolo , è davvero bello.

《Allora ti porto nel mio posto preferito!》mi dice lui appena entriamo in macchina

《Oh. Sono felice che tu voglia farmelo vedere! Ho una fame》gli dico io ridacchiando e cercando di scacciare la brutta sensazione che mi sta torturando

《Anch'io! Allora parlami di te.》dice lui

《Mh ho 20 anni, lavoro come segretaria per un avvocato, sono nata a New York ma vivo sola a Brooklyn per scelta..sono figlia unica e niente. Tu?》Gli risposi io girandomi a guardarlo

《Molto breve!》mi rispose lui ridendo e continuando a parlare 《Ho 24 anni, lavoro in un piccolo negozio di bricolage ogni giorno e anche in un bar 3 volte alla settimana di sera. Sono stato adottato, ho 2 fratelli. I miei hanno divorziato qualche anno fa. Vivo insieme ad un mio amico vicino il ponte..e niente..》mentre parla tiene le mani strette sul volente e gli occhi fissi sulla strada, dal collo spunta un tatuaggio che non ho notato in palestra, i suoi muscoli si intravedono dalla maglietta nera attillata, le sue labbra carnose spiccava in mezzo al viso, i suoi occhi così scuri, che sembrano neri


Quel ragazzo sembra così misterioso e tenebroso anche se con me è stato così dolce

《Allora..sono così bello?》Mi chiede lui sorridendo mentre posteggia la macchina nel parcheggio del ristorante

《Eh?cosa?》chiedo io risvegliandomi dai miei pensieri

《Ti sei bloccata a fissarmi piccola》Dice lui spegnendo la macchina e girandosi verso di me per guardarmi

《Scusa..》rispondo io arrossendo

《Fa nulla, dai scendiamo.》Mi dice facendomi l'occhiolino 
-


《Allora, ultima relazione?》Mi chiede lui mentre beve un po' di vino per accompagnare il pesce mentre a me va di traverso quel pezzo di carne che ho messo un attimo prima in bocca

《Tutto okay?》Mi chiede lui riempendomi il bicchiere d'acqua per farmi passare quella tosse improvvisa

《Oh uhm si. Da poco..diciamo che ho avuto una "relazione"..strana.. tu?》Gli rispondo io dopo aver bevuto

《Due mesi circa. Lei mi ha lasciato dicendomi che era stanca di me.》Dice lui alzando le spalle

《 Oh mi dispiace..》rispondo io, sentendomi veramente dispiaciuta

《Fa nulla, non era nemmeno così importante.》Dice lui mentre si porta la forchetta alla bocca

《Come mai ti sei iscritta alla John's Sport? 》Mi chiede lui dopo qualche minuto di silenzio

《Veramente, dovevo andare insieme a quel ragazzo della "relazione" (mimai con le mani le virgolette ancora una volta)..ma come puoi immaginare non è andata bene..》dico io facendo una finta risata

《Vabbè.. chiusa una porta, si apre un portone. No?》Mi chiede lui con un sorrisetto malizioso e facendomi l'occhiolino

Allude a un'ipotetica nostra relazione futura?

《Eh si.》rispondo io con un piccolo sorriso, sentendo un nodo allo stomaco

Forse devo provare.
Provare ad andare avanti.
Senza di lui.

《Perché vi siete lasciati voi?》 Mi chiede sospettoso

《Non siamo mai stati insieme..》gli rispondo io sentendo gli occhi inumidirsi a quella realtà evidente

《Ah. Okay, dai non voglio che tu sia triste. Allora, ti piacciono le sorprese?》 Mi chiede sorridente

《Sì, molto, perché?》Gli chiedo io improvvisamente curiosa

《Mi sa che sta notte tornerai a casa tardi, piccola.mi disse lui continuando a mangiare dopo avermi fatto l'occhiolino

Non capisco se quella era una proposta indecente o un'altra cosa, ma alla fine gli sorrido e accettando quel momento

Cosa posso perdere ancora?








-
Ciao a tutti! Vi ringrazio per seguire How long, spero in qualche vostro commento, se volete potete seguirla su Wattpad, dove ci sono capitoli in più. 
Grazie ancora per seguirla! Un Bacio eeneys 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** Bruises. ***


《Cosa si fa oggi?》Mi chiede lui curioso, stringendomi al suo petto

《Andiamo al cinema?》 Propongo io, un bel film, ci sta.

《Va bene piccola.dice dandomi un leggero bacio sulle labbra

《Vado a prepararmi!》gli dico io abbracciandolo forte prima di andare verso il bagno

Stiamo insieme già due settimane, siamo ad inizio Luglio, e James mi sta rendendo felice e spensierata anche se il ricordo di Robert viene a bussare sempre

Ritorno dopo 10 minuti con un vestito corto, verde chiaro e svolazzante, delle infradito alla schiava e i capelli legati in una bella coda alta, l'abbronzatura mi fa sentire un po' più sicura di me, riesce a far risaltare i colori sul mio corpo

《Andiamo!》gli dico io dandogli un dolce bacio sulla guancia prima di uscire dalla porta

Non lo amo, provavo un grande affetto per lui, mi piace fisicamente e mi fa stare bene e ad entrambi va bene così.

-

《Che cazzo fai?》Mi urla davanti i suoi amici

《Non l'ho fatto apposta James..》dico io a bassa voce, cercando di raccogliere i cocci del bicchiere che si era appena frantumato per terra

《Sai solo fare danni! Sei inutile, inutile!》continua ad urlarmi contro mentre i suoi amici ridono a vedere quella scena, odio i suoi amici, sono dei drogati e degli ubriaconi

《Smettila di trattarmi così.》gli urlo stanca di quel suo comportamento, in cambio ricevo uno schiaffo forte sulla guancia sinistra

《Quante volte ti devo dire che non devi urlare con me, puttana? Ah?》Mi urla ancora, lo guardo mentre i suoi occhi dilatati e rossi guardano fisso i miei

《Sei uno stronzo. Lasciami. Lasciami.》cerco di divincolarmi dalle sue mani che stringono le mie braccia ma un pugno nello stomaco mi fa piegare in due e tossire dal dolore

《Come mi hai chiamato?》Mi urla dandomi un calcio nelle gambe

《Rispondi merda!》continua dandomi un calcio nel gomito mentre io cerco di ripararmi 
Le lacrime non riescono a fermarsi dal mio viso, e ormai quel James che ho conosciuto due mesi prima, è un lontano ricordo, rimpiazzato da questo

La vista annebbiata non mi fa capire chi sta spostando James dal mio corpo raggomitolato per terra

Dopo qualche minuto mi alzo e inizio a correre verso la porta per uscire di fretta, ci riesco anche se vedo con la coda dell'occhio lui riuscirsi a liberare dalle braccia del suoi amici per inseguirmi 
Mi metto a correre verso la macchina, prendo le chiavi con le mani tremanti e le inserisco per partire velocemente mentre lui cerca di aprire la portiera bloccata

《Aprimi puttana. Ti giuro che ti ammazzo! Ti ammazzo!》mi urla lui dando strattoni alla portiera prima di partire io a tutta velocità

Il mio cuore non riesce a smettere di battere in maniera così veloce mentre sul mio viso le lacrime asciutte avevano fatto restare la pelle con quella solita sensazione fastidiosa

Salgo le scale di corsa ed entro in casa, chiudendomi lì.

La mia pace finisce in fretta perché sento bussare forte alla porta

《Aprimi. Julia. 》Mi dice con un tono di voce dolce e tranquillo


《Vattene.》dico io piano, ma lui lo sente attraverso la porta

《Non ti farò del male. Voglio scusarmi. Aprimi dai. Lo sai quanto ci tengo a te. Fammi entrare. 》 Dice lui dolcemente

So che non mi risparmierà nemmeno questa volta. Mi arrendo.

Apro la porta, trovandomelo davanti, con uno sguardo da pazzo, lo sguardo che ormai da due settimane sopporto

《Sei nella merda ora.》 Mi dice sorridendo in modo cattivo, prima di chiudersi la porta alle spalle e iniziarmi a riempire di schiaffi, pugni e calci.

Ormai il mio corpo, stanco cadde per terra, per la seconda volta in quel giorno, sopportando il dolore, forse unica cosa rimasta dopo tutto

Le lacrime le ho esaurite o forse nemmeno quelle vogliono farmi compagnia in questa tortura

-

《Guai a te se dici una parola alle tue amichette del cazzo, hai capito Julia?》Mi chiede stringendomi il mento fra le sue dita facendomi male

《Sì. 》dico io mettendo un vestito bianco lungo fino alle caviglie, che si attaccava al collo lasciando solo una striscia di scollo a V sulla schiena e sul seno scoperta insieme alle braccia

《Brava la mia piccola.dice lui facendomi sbattere al muro per farmi un doloroso succhiotto nel collo

《Così si capisce che sei solo mia.》Dice lui tirando i miei capelli all'indietro e guardandomi fisso negli occhi, per poi lasciarmi li sola nella stanza per andare già in macchina

Il presentimento che succederà qualcosa questa sera mi fa venire l'ansia

E quei lividi, sulle gambe, nella pancia? 
Il vestito lungo li coprirà mi ripeto da ore, cercando di convincermi a stare tranquilla.
Nessuno deve sapere nulla.
Lui mi picchierà fino a lasciarmi morire, come aveva detto lui stesso qualche giorno prima di lasciarmi agonizzante per terra.
I motivi per cui mi picchia sono i più stupidi e insulsi, anche se non faccio nulla di male, lui mi picchia.
Sono la sua valvola di sfogo. 
Ma io, io sto morendo lentamente dentro.

-

《Julia che bello vederti! Ma sei dimagrita e un po' sciupata in viso. Come mai? 》Mi chiede Violet stringendomi tra le sue braccia, la voglia di piangere è molta , ma non posso piangere davanti a lei

《Eh si..faccio dieta e palestra adesso..》Le dico io sorridendole leggermente 
Mangio poco e niente e in palestra non ci vado più da quando lui ha iniziato a picchiarmi

《Jul!!》mi urla Ek, correndo verso di me e stringendomi mentre Violet stringe la mano a James

《Ek! Sono così felice di vedervi..》dico io stringendola di più e sentendomi più sollevata

《Anch'io! Mi sei mancata molto. Chi è questo bel ragazzo?》Dice Ek facendomi l'occhiolino

《Lui è James.》dico io sorridendo leggermente

Mentre lui stringeva forte un mio fianco facendomi male

《E' il mio ragazzo..》dico io abbassando gli occhi

《Buona sera.》Dice una voce dietro di noi

In questo momento desidero sparire.

Ci giriamo tutti verso quella voce che io già conosco bene.

《Robert! Alla fine sei venuto!》urla Violet stringendolo

Sarà una serata di merda.







-
Ciao a tutti! Vi ringrazio per seguire How long, spero in qualche vostro commento, se volete potete seguirla su Wattpad, dove ci sono capitoli in più. 
Grazie ancora per seguirla! Un Bacio eeneys 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** Bad night. ***


Bello come sempre.
Mi fissa senza dire una parola, guarda James e vedo la sua espressione diventare più dura

《Piacere James.》si presenta guardando Robert in modo sospetto, lui non sa

《Robert.》Sì presenta lui stringendogli una mano

《Allora! La cena è pronta andiamo a mangiare!》Dice Violet tutta contenta e trascinando Robert per un braccio verso il salone

Saluto Matt e Miguel e presento anche a loro James

《Julia mi vieni ad aiutare?》Mi chiede Violet mentre Ek, si è già seduta, la gravidanza di 3 mesi già la sta rendendo stanca, stasera rivelerà a tutti il sesso del bambino/a e a quanto pare Violet ci ha invitato per rilevare qualcosa anche lei

Sarà una serata piena di rivelazioni.

《Arrivo》dico io andando in cucina a passo veloce

《Robert non smette di guardarti.》Mi dice lei a bassa voce come se gli altri possono sentirci

《L'ho notato..》dico io iniziando già a pensare a quello che mi farà James appena torniamo a casa, per quei sguardi

《Serve una mano?》chiede Robert spuntando dietro di noi

《Sì!》le dice lei 《porto queste cose là dentro aspettatemi qui voi, torno subito.》continua a dire lei per poi andare nel salone

《Allora, quello è il tuo ragazzo.》Mi dice lui

《Sì. .》rispondo io pensando che vorrei non averlo un tipo così, ma che ormai ci sono dentro e non so nemmeno più come uscirne viva

《Ti sei consolata in fretta.》 Mi dice lui acido guardandomi negli occhi

《Non voglio..non voglio discutere con te.》dico io girandomi a guardare il sole tramontare fuori dalla porta-finestra

《Mi amavi. Mi hai detto che mi amavi e già stai con un altro. Ti fai scopare anche lui, come ho fatto io con te? Ah?》Mi chiede lui facendomi girare prendendomi per il gomito sinistro e guardandomi negli occhi

《Smettila.》sussurro io cercando di non piangere e sentendo il solito senso di vomito che mi accompagna ogni santo giorno da quando vengo picchiata

《Eccomi ragazzi, allora portate quei due tu Robert e quei due tu Jul.》 Ci dice Violet senza nemmeno guardarci in faccia, indaffarata ancora per le ultime cose da portare a tavola

Prendo velocemente le due pirofile e le porto in fretta nel salone e le sistemo in modo ordinato sulla tavola, vedendo Robert fare lo stesso 
Dopo qualche minuto ognuno è al suo posto intento a mangiare un po' di tutto quel ben di Dio che ha cucinato Violet, anche se Violet è spesso negata nel cucinare, questa sera è stata davvero una brava cuoca.
Metto solo una fettina di carne e due patate bollite sul piatto e inizio a mangiare lentamente sentendo gli occhi di Ek guardarmi in modo sospettoso

《Come mai mangi così poco?》Mi chiede lei, attirando l'attenzione di tutti gli altri

《Dieta sai..》 dico io in modo vago cercando di essere convincente

《Ma sei troppo magra. Non sembri nemmeno più tu. James non le dici nulla?》Dice Violet a James, che fa una faccia strana a quella domanda

《Non ci posso fare nulla. E' testarda.》Risponde lui alzando le spalle e stringendomi la coscia fortemente sotto la tovaglia 
Mi viene un conato di vomito che cerco di reprimere all'istante.
Chiundo un attimo gli occhi, inizio a respirare profondamente e stringo forte i denti .
L'ansia che solo quel tocco e quelle occhiate mi provocano, mi fa agitare al tal punto da farmi salire quella odiosa sensazione di vomito

《Stai bene Julia?》Mi chiede sottovoce Miguel seduto accanto a me

《Sì sì. .tutto a posto..》rispondo io facendo un sorriso debole

《Allora. Ho una notizia da darvi.》 Urla a metà cena Violet battendo le mani e con un sorriso enorme sul viso

Dopo qualche minuto di silenzio e varie suppliche di sbrigarsi a dirci quella notizia

《Guardate sotto i piatti cosa c'è. 》Dice lei con uno strano luccichio negli occhi

Alzo il mio piatto trovando un cartoncino con una cicogna

《Oddio. 》urla Ek buttandosi subito su Violet ad abbracciarla

《Pure tu! 》 Dice Matt alzandosi e dando pacche sulla spalla a Miguel, mentre Robert abbraccia Violet in modo affettuoso dopo Ek

《Posso? 》 Gli dico per poterla abbracciare anch'io, lui si sposta velocemente e va da Miguel

《Complimenti mamma!》le urlo buttandomi tra le sue braccia e stringendola con un sincero affetto

《Manchi solo tu.》Dice Matt ridendo e dandomi un buffetto sulla guancia

《Tanti auguri》 Dice James a Violet e Miguel e stringendo loro la mano

《Comunque..sono due gemelli i miei.》 Urla Ek.

《Porca la miseria. Ma sfornate figli come non so cosa.》Dice Robert facendo ridere tutti

《Julia..ora tocca a te!!》mi dice sta volta Miguel facendo ridere quasi tutti..tranne Robert , James e me.

《Allora prendiamo il dolce!》Dice Violet allontanandosi per prenderlo insieme a Ek

《Allora da quanto uscite? 》chiede Miguel a James

《Stiamo insieme. Comunque da 2 mesi circa.》Dice lui con un sorriso sforzato

《State insieme..》sussurra a sfottò Robert, fortunatamente lo abbiamo sentito solo io e Matt, da quest'ultimo si becca una leggera gomitata sul fianco

《Ah..scusa..》dice Miguel

《Dove vi siete conosciuti?》 Chiede Matt mentre continua la conversazione insieme a Miguel mentre Robert non fa altro che fissarmi mentre io tengo gli occhi bassi pur di non sopportare i suoi occhi azzurri

Non vedo l'ora che questa serata finisce.

《Julia usciamo un attimo fuori, per favore?》Chiede James già innervosito e rivolgendo uno sguardo infastidito a Robert

《Sì. .》dico io andando in cucina per uscire dalla porta-finestra che porta in un giardino curato

《Ragazzi non venite a mangiare il dolce?》ci chiede Ek mentre loro si dirigono verso il salone

《Sì..a momenti torniamo. Voi mangiate tranquille.》dico io con sorriso forzato

Mi ritrovo sola con James nel giardino e inizi ao preoccuparmi per il suo sguardo

《Devi continuare?》Mi chiede già alterato

《A fare cosa?》Gli chiedo io spaventata

《A fare la puttana con quello. Ti sembra che non l'ho notato? Non l'ho notato come vi guardate?》Mi chiede cercando di non urlare ma già con il viso rosso

《Ti sei sbagliato James..non..》provo a dire io

《Ti sembra che non l'ho capito chi è? Sei una puttana. Una puttana.》Mi dice con uno sguardo di disprezzo

《James..non è come pensi..》sussurro io vedendolo avvicinarsi

《No? Sei solo una piccola puttana. Non mi hai saputo dare mai niente. Solo brutte cose. Sei una merda. 》Dice lui guardandomi negli occhi

《Sta volta non ti risparmio Julia. Te lo giuro.》sussurra prima di tirarmi un pugno forte che mi fa cadere per terra

《Ti prego non qui..》gli dico toccandomi il labbro sanguinante mentre le mie guance si bagnavano già di lacrime

《Ti meriti tutto questo. 》Dice prima di tirarmi i capelli all'indietro per tenermi ferma e darmi uno schiaffo

《Che cazzo stai facendo?》Sento urlare alla mia destra, mi giro e spalanco gli occhi

《Te la vuoi riprendere, stronzo? Prenditela pure questa puttana!》Gli urla James spingendomi verso la porta-finestra e facendomi sbattere contro di essa brutalmente

《Coglione. Io ti ammazzo!》urla Robert buttandosi sopra di James per riempirlo di pugni

In un attimo non capisco più nulla, cerco di alzarmi ma la testa non fa altro che girare mentre i miei occhi improvvisamente stanchi si chiudono.

Mi sento sollevare la due grandi mani e un forte profumo avvolgermi, le voci attorno a me sembrano sussurri lontani

《Miguel pensaci tu. Porto Julia dentro e torno.》Dice la voce più vicina

《Ma che cazzo succede! Julia! O mio Dio!》riconosco la voce strozzata di Ek e il pianto di Violet , prima di cadere in un sonno profondo.







-
Ciao a tutti! Vi ringrazio per seguire How long, spero in qualche vostro commento, se volete potete seguirla su Wattpad, dove ci sono capitoli in più. 
Grazie ancora per seguirla! Un Bacio eeneys 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** What? ***


Apro gli occhi e mi ritrovo in una stanza verde, rannicchiata contro qualcuno e sotto le coperte.
Ho fatto un incubo? Dove mi trovo? E' James? Che ci facciamo in questa stanza?
Alzo la testa di poco per vedere il viso della persona che mi stringe a sé
Il mio cuore perde qualche battito appena riconosco quella persona.
Robert.
Accarezzo il suo viso e tocco la barba che si è fatto crescere 
Lo osservo meglio e noto il segno violaceo intorno ad un occhio e un labbro spaccato.
Capisco che quello non è stato un incubo. 
Guardo il suo petto nudo abbassarsi e alzarsi lentamente, abbasso ancora di più lo sguardo sui pantaloncini sicuramente non suoi.
Avvolgo le braccia attorno il suo collo e mi stringo di più a lui, che mi stringe a sua volta 
Schiaccio il viso sul suo petto caldo e chiudo gli occhi cercando di pensare a cosa è successo prima di cadere in quel sonno

《Sei sveglia?》Mi chiede con la sua solita sexy voce roca

《Sì..》sussurro io

Mi sposta dal suo petto per guardarmi meglio

《Come stai?》Mi chiede accarezzandomi una guancia e facendomi arrossire

《Bene..sto bene..》dico io rilassandomi alle sue carezze con le sue mani grandi

《Ieri sera sei svenuta. .ci hai fatto prendere un colpo. 》Dice lui scuotendo la testa

《Scusa..dove siamo? E James..? Tu..stai bene?》chiedo io aprendo gli occhi e facendolo sussultare leggermente

《Siamo nella stanza degli ospiti a casa di Miguel e Violet. James è stato arrestato e io sto bene. Lo stronzo ne ha prese più di quante ne ha date a me.》Dice lui facendo un piccolo sorriso soddisfatto

《Non so che dire..mi dispiace..non volevo creare problemi a nessuno. .》dico io dispiaciuta

《 Perché..Perché non ci hai detto che ti picchiava?》Mi chiede lui mettendosi seduto e passandosi una mano tra i capelli

《Mi ha minacciata di ammazzarmi. .e poi non volevo fare preoccupare nessuno..e tu..poi tu non volevi più sentirmi..perché avrei dovuto cercarti? 》Gli chiedo io mettendomi seduta anch'io e sentendo una leggera fitta alla testa

《Perché..Perché tu sei importante per me. Okay?》Mi risponde lui stringendosi ancora di più i capelli

《Mi confondi Rob..mi confondi..》 dico io sospirando per tutta quella confusione

《Avevi altri lividi..sulle cosce..nei fianchi..segni di morsi.. ti ha pure violentata?》Mi chiede lui cambiando discorso

《No..e non l'abbiamo mai fatto..io riuscivo sempre a fuggire quando voleva. .e anche se, poi mi picchiava..almeno non dovevo farci sesso..》dico io abbassando lo sguardo sulle mie mani

《Mi hai messo tu i vestiti?》Gli chiedo sospettosa e con un piccolo sorriso sul viso

《No..ma avrei voluto farlo. Ma da una parte è stato meglio..non voglio vedere i segni che hai.》 Dice lui dandomi un dolce bacio sulla fronte

《E poi. Io ho già visto tutto. Con e senza vestiti. Non capisco perché mi abbiano detto di no, tutte e due le tue amichette.》Mi dice facendo il finto pensieroso e facendomi scoppiare a ridere per le sue solite parole da pervertito

-

《No Robert.》dico io abbassando la sua maglietta enorme che mi viene come un vestino

《Perché? Non ti puoi vergognare di me.》Dice lui prendendomi per i fianchi e buttandomi sul divano 

《No..》dico io cercando di spingerlo con le gambe

《Fammi vedere dai.》insiste lui, bloccandomi le gambe con le sue e le braccia con una mano

《No dai..Robert..》mi lamento io

Sta guardando i miei lividi e io mi vergogno tremendamente di essi.
Avere quei segni violacei e gialli che macchiano il mio corpo è terribile. 
La sensazione di essere sporca e sbagliata per ogni azione, anche la più stupida fatta, viene rievocata ogni volta che li guardo. 
Mi disprezzo, quando li vedo, non mi sento me stessa.

Una delle peggior cose del mondo, è la violenza. 
Violenza fisica o psichica, entrambe crudeli e cattive.

Sono sempre stata contro la violenza. 
Ma fino a quando non si vive in prima persona una situazione di questa, forse non si capisce a pieno quanti danni può provocare.

《Dio mio. .Julia..sei..ne sei piena di questa merda.》sussurra lui lasciando la presa sulle braccia e iniziando a toccare leggermente i lividi dei fianchi mentre io inizio a piangere pensando a tutto quello che ho passato in quelle settimane

La violenza psichica, ti sgretola dentro. 
La violenza psichica parte dall'insulto meno cattivo a quello più cattivo, da parole che feriscono, parole di sfiducia o parole di conforto e aiuto non dette. 
Una presa in giro, per il fisico, per un modo di fare, per un voto troppo basso o troppo alto.
Della violenza fisica, restano i segni esterni, visibili. 
Restano danni anche. 
Resta il ricordo del dolore e la paura del ricordare quei momenti.
La violenza psichica forse è peggiore di quella fisica. 
Ma qualcuno potrebbe dire che quella fisica è peggiore di quella psichica.
Il dolore di entrambe le violenze è simile ma non uguale.

《Julia. Piccola. Ti prego. Io non ti lascio più. Sono qui. Per te.》mi dice Robert stringendomi ad suo petto e accarezzandomi i capelli

《Mi sento a pezzi.》dico io tra i singhiozzi e le lacrime

《Non sarà semplice. Ma ce la faremo. Te lo prometto. Io non vado più via da te.》Mi dicee lui asciugando le mie lacrime e guardandomi negli occhi

Lo guardo e forse sono stupida. Non lo so.

Sono ingenua.

Ma lo amo.

L'unica cosa certa è che voglio lui nella mia vita in questo momento e nessun altro.

Non voglio essere lasciata più da sola

Voglio un uomo che mi protegge e ama.

Voglio lui.

E il suo sguardo mi fa capire che anche lui vuole me.

《Tu mi ami.》sussurro io spalancando gli occhi

Se non mi avesse amato, non sarebbe restato stato qui. Non avrebbe preso a pugni James. Non mi avrebbe lanciato quelle frecciatine. Non mi avrebbe guardata in quel modo.

《Cosa? 》Mi chiede arrossendo

《Tu mi ami Robert.》dico io accarezzandogli una guancia

《Come.. non lo so se ti amo. Forse non lo voglio ammettere a me stesso. So solo..so solo che sei il mio costante e unico pensiero. Amo le tue guance rosse quando arrossisci. Amo le tue labbra carnose, il tuo naso un po' grosso. Amo i tuoi capelli indomabili. Amo le tue cosce morbide. Amo il tuo profumo. Amo i tuoi seni abbondanti e il tuo sedere sodo. Amo le tue fossette quando sorridi. Amo quando mi stringi. Mi fai sentire l'uomo più amato di questo mondo con solo un abbraccio. Mi fai sentire completo quando posi la tua testa sul mio petto. 
Forse, forse si. Forse ti amo Julia. 》 Sussurrò lui appoggiando la sua fronte sulla mia

《Dio mio.》sussurro io chiudendo gli occhi e facendo un piccolo sorriso

Lui, mi ama.

Sospiro.







-
Ciao a tutti! Vi ringrazio per seguire How long, spero in qualche vostro commento, se volete potete seguirla su Wattpad, dove ci sono capitoli in più. 
Grazie ancora per seguirla! Un Bacio eeneys 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** Seduction. ***


《Hai due scelte. 》 gli dico io staccandomi da lui e mettendomi davanti a lui, che continua a guardami come se ho detto chissà cosa

《O facciamo l'amore sul mio letto o lo facciamo qui sul divano.》continuo io guardandolo negli occhi

《Vuoi..cosa? Julia!》urla lui con gli occhi spalancati

《Che c'è?》Gli chiedo io scioccata

《Io ti dico che ti amo, da poco sei uscita da una mostruosità del genere e l'unica cosa che mi dici è, che vuoi fare l'amore?》Mi chiede lui stranito

《Io..ho bisogno di te Robert. Ho bisogno di fare l'amore con te. Io voglio sentirmi viva, come solo tu sai rendermi. Io voglio essere felice da oggi in poi. Voglio che non scappi più via. Voglio che ci amiamo. Voglio che mi proteggi. Voglio che mi riempi di attenzioni. Voglio che fai lo stronzo come solo tu sai fare, per farmi irritare. Voglio te, oggi. Non ho certezze del domani. Ma ora, oggi, voglio te.》 Gli dico io , guardando la sua faccia seria trasformarsi in un sorriso

《Cercherò di fare il possibile per farti avere tutto. 》 Mi risponde, alzandosi poco dopo per prendere tra le sue grandi mani il mio viso e baciarmi.

《Ma non faremo l'amore oggi. Non oggi. Forse più avanti. Sei troppo fragile per me. Dobbiamo andare lentamente adesso.》

《Oh..》dico io abbassando lo sguardo, forse non gli piaccio più con quei lividi?

《Non voglio che pensi che sia solo una cosa fisica. Aspetteremo. È la cosa migliore.》Mi dice buttandomi sul divano per farmi il solletico

《Oddio. Robert, no! Ti prego》urlo io tra le risate che le sue mani sui miei fianchi stavano provocando

Non glie darò data vinta.
Lo devo sedurre.


-

《Robert vieni!》 urlo dalla mia stanza

《Eccomi.》Dice lui entrando

《Non riesco a chiuderlo.》 Dico io, mostrando girandomi e mostrando il corpetto e il tanga comprati da poco

Lo guardo con la coda dell'occhio e vedo Robert bloccarsi davanti la porta

《Mi aiuti?》Gli domando io aspettando una sua mossa

《Certo.》Dice lui in modo calmo

Cavolo.

《Perché mi fai questo?》Mi sussurra lui all'orecchio stringendomi per i fianchi e facendomi sentire la sua erezione, rinchiusa tra i pantaloni, sul sedere.

《Questo, cosa?》Gli chiedo io prendendo le sue mani e portandole sui miei seni e stringendole ad essi

《Julia. Smettila.》Dice lui stringendo delicatamente da solo e spingendo di più il bacino contro il mio

《Perché non mi prendi qui, Robert?》Gli chiedo io girandomi e stringendolo a me

《No.》Rispose lui guardandomi negli occhi e facendo vagare le sue mani prima sulla schiena e poi sul mio sedere

《Eh cazzo.》 Sussurra prima di baciarmi e buttarmi sul letto 
Inizia a stringere le mie cosce in modo passionale e a baciare i miei seni sopra la stoffa del corpetto
Non ho mai desiderato così tanto di essere nuda.

《Spogliati.》gli dico cercando di togliere la cravatta

《No.》Mi dice lui facendo scorrere un dito dall'incavo dei seni fino al limite del tanga

《Oh. Dai, toccami. 》gli urlo io senza più pazienza

《Come vuoi che ti tocco?》Mi chiede lui mordendomi tra il collo e l'orecchio e provocandomi dei brividi

《Lo sai come..》sussurro io alzando il bacino verso quella mano ferma

《Così? 》Dice facendo scorrere il dito verso l'interno coscia per poi spostare le mutandine e infilare un dito dentro di me mentre con uno faceva movimenti circolari sul clitoride

《Oddio. Si.》quasi urlo io per quelle sensazioni che non provate da mesi e che continuano a piacermi

《Però piccola..》inizia a dire lui andando più veloce e inserendo un altro dito

《..non devi..》si ferma di nuovo lui dandomi un morso sul capezzolo appena scoperto dalla stoffa, dalla sua mano libera

《Robert..oh..Robert.》ansimo io io mordendomi le labbra, verrò senza ritegno tra qualche minuto

《...provocarmi mai più.》Dice lui fermandosi all'improvviso e alzandosi per uscire dalla stanza, lasciandomi con il fiatone e le guance in fiamme, forse non sono le uniche cose in fiamme in quel momento.

《Stronzo! Sei uno stronzo!》urlo, sicura che lui mi avrebbe sentito

-

《Devi tenermi il broncio ancora per molto?》Mi chiede Robert mentre entro dentro quella grande sala

Siamo ad una festa di beneficenza, dove partecipano i più ricchi e famosi uomini di New York e mi ha portata con lui, non conosco nessuno a parte Miguel e Violet che partecipano alla festa anche loro

《Sì. 》dico io andando avanti e sorpassando tutti e tre

《Ma che le hai fatto?》Gli chiede Miguel ridacchiando

《Sì è offesa per una cosa che le ho fatto prima di uscire.》Rispode Rob ridendo e ammiccando verso di me

《La farai impazzire..》dice Violet dandogli un leggero pugno nel braccio

《Dovrà aspettare.》Dice Robert prendendomi per un braccio e tirandomi dentro tra le sue braccia

《Uff.》sbuffo io

《Fate una scommessa.》 Propone Miguel dando a Robert un bicchiere di champagne e a me e a Violet una spremuta d'arancia

《Che scommessa?》chiediamo in coro io e Robert

《Se lei riesce a sedurti e quindi vince, tu farai tutto quello che vuole. Se vinci tu, deciderai di fare o non fare qualcosa.》Dice Miguel a Rob

《Ci sto.》Dico subito io 《 tu ci stai?》Gli chiedo a Robert tendendo la mano per suggellare quella scommessa

《Ci sto.》Risponde lui stringendo la mano

《Oh Dio..siamo rovinati..》dice Violet

《Ma no. Tanto vinco io.》dico io.

《Sì certo.》Dice Robert allontanandosi insieme a Miguel per andare verso altre persone

《Ma chi sono quelli?》 Chiedo a Violet curiosa

《Che ne so. Chi è quella troia che ci sta provando con mio marito. Il padre dei miei figli e l'amore della..》dice Violet

《Sì ho capito Violet, andiamoci a prendere qualcosa da mangiare. 》dico io prendendola per un braccio e trascinandola verso il buffet

《Assaggia questo è buonissimo!》quasi urla con la bocca piena lei e spingendo verso la mia bocca una tartina piena di salmone con una salsa di formaggio

《Violet. Sono allergica al salmone, vuoi farmi morire?》le domando io divertita da quella scena, mangia tantissimo grazie alla gravidanza

《Scusi, lei è Violet Morel?》domanda un ragazzo sulla trentina a Violet

《Sì, lei chi è? 》chiede di rimando lei, pulendosi la bocca con un tovagliolo

《Violet! Non ti ricordi di me? Sono Marcus! 》Dice lui con un sorriso enorme

《Marcus? Oddio! Come stai?》 Risponde lei abbracciandolo

《Marcus?》dico io stranita che ci fa l'ex di Violet qui?

《Julia? No non ci credo! Ma quanto sei cambiata? Vieni qua, abbracciami pure tu!》urla lui felice e stringendomi anche troppo tra le sue braccia ormai paffute

《 Oh Marcus..eh si. .》 Rispondo io staccandomi da quella stretta

《Marcus non me le presenti queste belle donne?》Dice un ragazzo spuntando all'improvviso accanto a lui

《Sì! Loro sono Violet e Julia, ragazze lui è il mio socio Ethan.》 Dice lui facendomi l'occhiolino

《Piacere di conoscervi》Dice lui baciando le nostre mani come gli uomini di un tempo

Ma che vogliono questi?

《Che mi raccontate?》chiede ancora Marcus mentre il suo amico continua a guardarmi con uno sguardo da cretino

《Sai sono sposata e aspetto un bambino, tu che mi racconti?》Dice Violet

《Pure! Vieni Violet, ti presento mia moglie. 》 gli dice lui prendendo Violet per un braccio, trascinandola lontano da me e lasciandomi sola con Ethan

《Allora bella, tu un ragazzo ce l'hai? 》 Mi chiede lui ammiccando

《Veramente..》

《Veramente si. Piacere Robert. Sono il suo ragazzo. Devi dirmi qualcosa?》Dice Robert spuntando accanto a me

《Oh no amico. Io vado da Marcus.. passate una buona serata.》 Dice lui scappando velocemente via da noi

《Robert..sei terribile.》dico io scoppiando a ridere e abbracciandolo

《Sei solo mia.》dice lui stringendomi e affondando il viso tra i miei capelli.







-
Ciao a tutti! Vi ringrazio per seguire How long, spero in qualche vostro commento, se volete potete seguirla su Wattpad, dove ci sono capitoli in più. 
Grazie ancora per seguirla! Un Bacio eeneys 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** Holidays. ***


《Ma quante valige ti sei portato?》Gli urlo cercando di entrare in casa con le cinque valige di Robert e le due mie

《Mi servono tutte le cose che ci sono dentro.》Dice lui alzando le serrande per far entrare dalla grande vetrata la luce del sole

《Robert. Porca la miseria, sei peggio di una donna. Ma come faccio? Sono bloccata!》urlo io innervosita da tutte quelle valige che non mi fanno passare oltre la porta

《Aspettami》Dice lui tranquillo aprendo le grande porta-finestra che da sul mare, questa casa sul mare in Florida è qualcosa di spettacolare, soprattutto per una come me che ama il mare

《Robert Kanell. Vieni qui. Ora.》dico furiosa e tirandogli una scarpa di sopra per poi ridere

《Arrivo, miss dolcezza dell'anno.》Dice lui ridendo e liberandomi dalle sue enormi valige

《Oh. Finalmente.》 Dico io facendo cadere le mie valige e togliendomi l'altra scarpa per correre fuori dalla veranda e finire sulla sabbia calda, mi tolgo il vestitino bianco e lo lancio sul pavimento della veranda per continuare a correre verso il mare limpido

Mi tuffo e nuoto per un po' fino a quando non sento qualcuno prendermi per i fianchi

《Volevi farti il bagno senza di me?》Mi domanda lui all'orecchio e spingendo il suo bacino verso il mio

《Sì. Problemi?》domando io girandomi e attaccando le braccia attorno al suo collo

《No. Me lo dai un bacio? Non mi dai un bacio da quando siamo partiti da New York. 》 mi dice lui facendo scontrare i nostri nasi

Lo bacio e lui ricambia subito quel bacio innocuo che piano piano diventa più passionale

La mia mano inizia a scendere sul suo petto e fuori dai suoi boxer per stringere il suo membro già eccitato

《No. Stai ferma.》mormora lui sulle mie labbra, senza però rifiutare quel mio contatto

《Dai..lasciati andare.》gli dico io entrando la mano dentro i boxer stavolta, iniziando a fare dei movimenti prima lenti e poi veloci

《Julia. Smettila.》sussurra lui al mio orecchio mentre i suoi fianchi spingono contro la mia mano e le sue mani stringevono il mio sedere

《Vorrei..vorrei farti tante cose Robert.》sussurro al suo orecchio

《Non dirmi così. Cazzo.》Dice lui strozzando un gemito più forte tra le labbra

《Sì. .voglio fare l'amore con te..muovermi su di te..》continuo a parlare al suo orecchio mentre i suoi gemiti continuano a risuonarmi nelle orecchie

《Sto per venire.》sussurra lui con fatica

《Oh. Scusa..ma..》dico io togliendo la mano un attimo prima di farlo venire 《ma..non devo provocarti.》esco dall'acqua andando verso casa e lasciandolo ancora scosso dentro l'acqua

《Stronza!》 Urla

Chi la fa, l'aspetti.

-

《Mamma è tutto okay.》dico io al telefono mentre sistemo gli ultimi vestiti nell'armadio

《Hai mangiato?》Mi chiede lei premurosa come al solito

《Sì certo. Ti sembra che Rob mi lascia digiuna? 》 le domando io scoppiando a ridere

《No tesoro..ma sai..tutti non vediamo l'ora che riprendi quei chiletti che hai perso.》Mi dice lei con un tono dolce e apprensivo

《Mamma tranquilla..va bene dai..ti chiamo domani. Dai un bacio a papà! Vi voglio bene.》le dico io

《Va bene cara, a domani. Ti vogliamo bene anche noi. Un bacio a te e Robert.》

Chiudp la telefonata e butto il telefono sul letto

Sistemo l'intimo nei cassetti del grande mobile di legno e inizio a pensare al fatto che dopo tre o quattro mesi mi ritrovavo di nuovo in questa stupenda casa con il ragazzo che amo.

Le ferie. Beate le ferie. Sono felice di essere in questo posto paradisiaco insieme a Robert. E aspetto con ansia il momento in cui mi chiederà di essere la sua ragazza. Se lo farà.

《Ti va di andare a fare una passeggiata?》Mi chiede Robert spuntando dalla porta

《Certo!》dico io alzandomi dal letto per seguirlo

《Qui la gente è diversa dalla gente di New York.》mi dice lui chiudendo la porta di casa alle sue spalle

Dopo aver camminato per 5 minuti ci ritroviamo a girare alcune strade di Palm Bay.

Palm Bay è abbastanza tranquillo come centro abitato, la gente disponibile con un sorriso sempre sul volto, mette allegria.

Le strade larghe, piena di verde e mare, piccoli negozi, scuole, parchi. 
Plam Bay, per me, è un piccolo pezzo di paradiso.

《Come ti sembra? 》Mi chiede lui prendendomi per mano e trascinandomi dentro un piccolo negozio di oggetti vari

《Bella. Adoro Palm Bay da oggi.》dico io sorridendo e iniziando a girare per il negozio, curiosa di tutti quei bellissimi vasi artigianali

《Ti ci porterò allora pure la prossima estate.》Mi dice lui facendo un sorriso

《Ah si? Come fai ad avere questa certezza che..staremo..cioè che ci..non so come definire tutto questo..insomma..come fai.》dico io confusa

《Guarda che bel braccialetto.》Dice lui ignorando le mie parole e mostrandomi un braccialetto davvero bellissimo con tre pietre piccole e verdi incastonate tra l'argento

《È bellissimo si.》dico io sorridendo e scuotendo la testa. Mi lascia sempre sbattere quando cerco di aprire quel discorso.

《Ti aspetto fuori Rob. 》continuo a dire io, già stanca di stare lì dentro, odio girare per i negozi per troppo tempo

Esco dal negozio e aspetto per poco, il ritorno di Robert

《Hai comprato qualcosa alla fine?》Gli domando io prendendolo per mano

《No. Nulla.》Mi dice lui pensieroso

《Capisco..》dico io

Camminiamo ancora per qualche minuto in silenzio, arrivando in un molo di legno con delle panchine dove ci sediamo a guardare l'acqua del mare luccicare sotto i raggi del sole.

Abbasso ancora di più il cappello sul mio viso, anche se la certezza di essermi scottata si è già impossessata di me.

《Robert, vuoi passata un po' di crema sul viso?》Gli domando io, vedendo anche le sue guance rosse

Assorto dai pensieri guardava l'acqua del mare senza degnarmi di uno sguardo

《Rob.》lo chiamai io picchettando un dito sulla spalla

《Eh, si dimmi.》Mi dice lui quasi sorpreso dalla mia presenza, che gli prende?

《Vuoi messa un po' di crema sul viso? Sei rosso..》dico io sentendomi a disagio per quel suo sguardo strano

《Ti devo dire una cosa.》Mi dice lui serio ignorando ancora una volta le mie parole

《Oh..dimmi.》dico io, sentendomi già ansiosa per quelle parole che nella vita di tutti portano sempre una paura immensa

《C'ho pensato tanto in questi giorni, da quando ti ho detto di amarti. C'ho pensato sempre se devo dirti la verità. E c'ho pensato pure adesso. Non volevo dirtelo così. In un posto come questo, in un posto qualsiasi sotto il sole caldo, sudati, con il viso scottato ed ore e ore di volo a rendere questa giornata più stancante. Ma voglio farlo adesso. Anche se avrei dovuto magari chiedertelo davanti una cena in un ristorante di lusso o sulla spiaggia di notte baciati dalla luce della luna. Ma te lo chiederò ora. Ma no. Non ti chiederò nulla. Io te lo dirò e basta.》Mi disse lui prendendo fiato e uscendo fuori qualcosa dalla tasca dei pantaloni

《Non è la cosa più romantica che si possa avere.》Mi dice uscendo il braccialetto con le pietre verdi dal sacchettino

《Dammi il polso. 》Mi continua a dire mentre io resto in silenzio. Allungo la mano tremante verso di lui capendo cosa sta per accadere

《Questo sarà l'inizio di tutto. Sarà l'inizio del nuovo. Sarà l'inizio del noi. Di Julia e Robert. Della mia ragazza. Del tuo ragazzo. Del nostro amore. Della nostra felicità e magari anche dei nostri momenti "no". Ma sarà l'inizio. Quando lo toglierai, vorrà dire che tutto finirà. Questo bracciale è il segno del mio amore per te. Con questo bracciale sei mia. Sei la mia ragazza. E non c'è bisogno di farti la solita domanda, "vuoi essere la mia ragazza?". Avrai capito che non sono un uomo come tutti gli altri. Sono Robert. E tu, tu sei solo mia da adesso.》







-
Ciao a tutti! Vi ringrazio per seguire How long, spero in qualche vostro commento, se volete potete seguirla su Wattpad, dove ci sono capitoli in più. 
Grazie ancora per seguirla! Un Bacio eeneys 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** Finally. ***


《Non pensavo..non pensavo che sarebbe arrivato ora il momento..io..non so cosa dirti..Sono così felice. 》dico io scoppiando a piangere tra le sue braccia

Sento un senso di sollievo e di amore che mi riempie. 
Tutto il dolore dei mesi passati, la confusione e i problemi, finalmente sono spartiti con quelle parole.

Mi sto sentendo finalmente amata da lui e sento di essere sua.

《..non piangere.》Mi dice lui stringendomi e prendendo il cappello caduto di lato

《Io..ti amo così tanto. 》gli dico io calmandomi

《Lo so piccola. Lo so.》Mi risponde lui stringendomi più forte a sé

Lo guardo negli occhi e gli do un dolce bacio per poi dirgli

《Chi l'avrebbe mai detto? Io non mi aspettavo tutto questo. Io e te insieme.》 Mi stringo al suo petto nuovamente

《Esatto. È tutto cambiato e..mi hai stravolto la vita.》Mi dice lui

《Tu l'hai stravolta a me. Sei diventato il centro del mio mondo Robert. Sei diventato l'unico con il potere di farmi stare bene e di farmi stare male. Sei diventato l'unico per me. Sei diventato mio. Sei diventato il mio amore.》

《Cosa farei senza di te?》Mi sussurra tra i capelli senza però ottenere un mia risposta

Tra la tranquillità di quel posto e anche il sole cocente, siamo finalmente sereni e liberi di poter essere noi stessi

《Andiamo a casa Robert?》Gli chiedo io dopo qualche minuto di silenzio, stanca per quel sole e quel caldo che ci stava sfinendo

《Sì andiamo.》

Ritorniamo a casa tutti sudati e stanchi. 
Ma consapevoli che qualcosa cambierà nella nostra vita, molto presto.

-

Inizio a lavare i capelli e a sciacquarli ma all'improvviso sento due mani circondarmi e qualcosa di duro sbattermi tra le natiche

《Rob.》sussurro io con gli occhi ancora chiusi

《Mh. Mi fai impazzire. Io provo a resisterti. Ma non ci riesco Julia.》Mi sussurra lui all'orecchio, come se quelle parole sono un segreto

《Non resistermi. 》gli dico io prendendo le sue mani e portandole sui miei seni

《È questo quello che vuoi? Che io ceda così in fretta alle mie debolezza? Anzi alla mia unica debolezza. 》Mi chiede lui iniziando a stringere i miei seni

《Sì. Sono io la tua debolezza Robert?》chiedo io già in uno stato di estasi

L'acqua continua a scorrere su di noi, ma sembriamo soli e senza nulla che ci circonda

《Sì. Sei tu.》Mi risponde facendo scendere una mano tra le mie cosce e iniziando a darmi dei morsi e dei baci sul collo

Fa sfregare il pollice sul clitoride per poi spingere due dita dentro di me

Ha delle dita magiche quell'uomo.

Mi sposto in avanti, spostando Robert da me , per chiudere la manopola della doccia e successivamente poggiandomi sulla parete

Nuda, bagnata ed eccitata, resto qualche secondo a guardare il mio bellissimo uomo.

Tutto bagnato ed eccitato, con il suo fisico scolpito.
Sembra un Dio greco.

《Non vuoi più fare nulla?》Mi chiede lui avvicinandosi con uno sguardo malizioso e voglioso

《Boh..forse..》dico io giocosamente

《Ah no? Mi dispiace. Mi prenderò ciò che voglio lo stesso piccola.》sussurra lui facendomi aderire di più alla parete della doccia e facendo entrare in contatto i miei seni con il suo petto

《Fino 30 minuti fa, mi hai fatto una dichiarazione d'amore..e adesso..》dico io dando un leggero bacio sulla sua mandibola e facendo scendere una mano giù per il suo petto

《Ero entrato in bagno per prendere il bagnoschiuma. Volevo fare la doccia fuori ma..ti ho vista nuda attraverso il vetro e non ho capito più nulla.》 Ammette lui sorridendo mentre allunga le sue mani verso il mio sedere per stringerlo

《Oh..bella scusa..ammettilo.》dico io ironicamente prima di stringere la sua erezione nella mia piccola mano

《Oh cazzo. No non lo è. 》sussurra lui prima di fiondarsi sul mio collo e iniziare a spingere contro la mia mano in un movimento lento

《Lasciami. 》gli dico io spostandolo di poco per potermi inginocchiare tra le sue gambe

《Dai.》Mi incita lui spingendo il suo membro sulle mie labbra nella speranza di farle aprire

Lo guardo e sorrido. 
Mi piace farlo impazzire.

Continua a passare la punta sulle mie labbra per qualche altro secondo prima di pregarmi ancora

《Dai..ti prego. 》sussurra lui impaziente

Apro la bocca e lo accolgo

《Oh si. Cazzo. Si.》geme lui mentre inizio a succhiare e a pompare

Mi ferma all'improvviso dopo poco e mi alza in modo da prendermi in braccio
Intreccio le gambe attorno alla sua vita, sentendo la sua erezione strusciare contro la mia apertura.
Inizia a leccare e succhiare i miei capezzoli quasi con devozione mentre si muove per far scontrare le nostre intimità

《Robert. Non..》cerco di dire io mentre i brividi mi scuotono

《Cosa? Cosa piccola?》ansima lui mentre si butta sulle mie labbra, facendo iniziare un lungo e passionale bacio

Sì stacca da me, sento che entrambi non ce la facciamo più e non resisteremo per molto ancora.

Mi fa scendere e mi fa girare

《Che vuoi fare?》chiedo io con ancora il respiro corto per quel bacio

《Piegati.》Mi ordina

Mi piego a novanta gradi e stringo leggermente il muretto interno della doccia , per tenermi

《Allarga le gambe.》Mi continua ad ordinare lui ed io capisco come vuole prendermi

Per qualche minuto un flash di quando mi ha fatto mettere nella stessa posizione mesi fa, sul divano, mi invade la mente e dei brividi di eccitazione mi salgono su per le gambe

《Voglio sentirti urlare.》Mi sussurra all'orecchio prima di tirarmi leggermente i capelli bagnati all'indietro ed entrare con una forte spinta in me

Gemo forte per quella presenza che da mesi non ho più sentito

Continua per un po' con spinte lente ma forti con momenti in cui si ferma quasi a voler godersi il momento, ma dopo continua a spingere velocemente e profondamente

《Rob. Dio mio.》quasi urlo stringendo forte il muretto tra le mie mani ad una sua spinta

《Porca troia.》sussurra lui stringendo forte i miei fianchi e il mio sedere

《Rob.》sussurro io facendo uscire dalla mia bocca un gemito forte

《Vieni piccola. Urla il mio nome.》Mi dice lui tra i gemiti

《Robert!》 Urlo io spalancando gli occhi per quell'orgasmo potente

Dopo poco viene anche lui sulla mia schiena, gemendo tra le labbra un strozzato "Julia" .

Mi alzo da quella posizione sentendo dolore alle mani e alla schiena

《Cazzo che dolori che ho.》sussurro io

《Eh piccola mi sa che dobbiamo riprendere la mano.》Mi dice lui scoppiando a ridere per la mia faccia buffa 
《Finiamo sta doccia va.》gli rispondo io guardandolo male per poi scoppiare a ridere

Giusto il tempo di darmi un dolce bacio tra le nostre risate che sentiamo il campanello suonare

《Vado io.》Dice Robert con una faccia stranita

Chi può essere?

Continuo la mia doccia velocemente ma riesco a sentire chiaramente lo scambio di parole

《Chi è? 》Sento la voce di Robert chiedere e un rumore di porta che si apre

《SORPRESAA! 》senti urlare delle voci all'unisono

No, non può essere. 
Ek, Violet, Matt e Miguel,pure qui. 






-
Ciao a tutti! Vi ringrazio per seguire How long, spero in qualche vostro commento, se volete potete seguirla su Wattpad, dove ci sono capitoli in più. 
Grazie ancora per seguirla! Un Bacio eeneys 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 26
*** Seagull. ***


《 Matt non ce la farà a cucinare gli hamburger. Vai te.》mi sussurra Violet mentre beve un succo d'arancia, sdraiata sul lettino da mare a prendersi il sole

《Sto morendo dal caldo.》urla Ek mentre sta distesa sulla piattaforma di legno, all'ombra

《Queste donne si lamentano sempre.》Dice Miguel uscendo dalla veranda con altra carne da cucinare e da portare a Matt

《Ma non è che abbiamo esagerato con il cibo?》 Chiedo io alzandomi e andando verso Matt per aiutarlo

《Ti ricordo che ci sono due donne incinte. E tu che per mangiare sei peggio di loro.》Mi dice Miguel

《Simpatico come un dito nel cu..》

《Robert! Finalmente!》mi interrompe l'urlo di Ek

《Dio mio. Non mi mandate più a fare la spesa per queste due!》urla lui buttando le buste vicino alla porta finestra e distendendosi sull'amaca vicino il tavolo

《Ha comprato tutto! Sei da sposare!!》urla Ek buttandosi su di lui prima di stampargli dei dolcissimi baci sulle guance, lasciandolo stranito e divertito

《Hey. Vacci piano. È il mio ragazzo.》dico io con un po' di gelosia e divertimento nella voce

《Hey si. Vacci piano.》Dice Matt geloso uscendo dall'acqua del mare

《Mi sono abbronzata troppo per oggi mi sa.》Dice Violet all'improvviso mentre si alza dal lettino

《Mi nascerà un figlio abbronzato di quanto sole ti sei presa..》dice Miguel guardandola con affetto

《Cretino..》Dice Violet andando verso la tavola già pronta a mangiare tutto quello che Robert ha portato dal supermercato

《Pure io voglio assaggiare! Cosa è quello?》 Urlo io correndo verso quella massa di persone accerchiate sul tavolo

《Oddio che buono! Ma cosa è? 》dico io con la bocca piena di quella cosa che sembra torta

《Key lime pie. Ti piace eh?》Mi dice Robert divertito dalla mia faccia in estasi

《Da morire.》rispondo io riempendo con un'altra cucchiaiata di quella torta meravigliosa la mia bocca

《Ma che c'è dentro?》chiede Ek rubando un pezzo dalla mia fetta

《Hey!》le dico io dandole uno schiaffo sulla mano

《Base di biscotti sbriciolati, ripieno di latte condensato, succo e scorza di lime, tutto guarnito con panna. È una specialità della Florida.》Risponde Robert fiero di quella risposta

《Oh mamma..》dice Ek in estasi pure lei

《Ma cos..un gabbiano si sta mangiando la carne! 》 urla Miguel correndo verso il tavolino accanto al barbecue

《Sta scappando con le cose in bocca ma che..》dico io prima di scoppiare a ridere insieme a Robert, Violet ,Matt e Miguel nel vedere Ek correre dietro il gabbiano gigante per fermarlo

《Sto morendo ragazzi non si può.》Dice Robert tra le lacrime

《Pur di mangiare Elektra cerca di riprendersi il cibo da un gabbiano. È assurda.》Dice Matt ridendo ancora più forte vedendo Ek piegarsi in due già stanca e con il fiatone

《Mi sa che restare incinta ha peggiorato la sua situazione mentale. 》Dice Violet facendo scoppiare a ridere tutti nuovamente

Ah. La gravidanza.

-

《No.》dico io

《Dai.》sussurra Robert

《No. Non possiamo Rob.》dico io coprendomi di più con la coperta

《Oh ma dai. Non ci sentiranno.》Mi continua a sussurrare lui mentre fa scendere giù una sua mano per stringere una mia natica coperta solo dalle culotte

《Rob..ci sono Miguel e Violet nella stanza accanto.》 Dico io togliendo la mano, dandogli le spalle e cercando di addormentarmi

《Ma io voglio fare l'amore con te.》sussurra lui al mio orecchio abbracciandomi da dietro e spingendo la sua erezione tra le mie natiche

Ma come cavolo fa? Non ho nemmeno fatto nulla ed è già eccitato!

《Rob. Ma sei incredibile.》quasi urlo io stupita e divertita

《Ti prego. È da quattro giorni che non facciamo niente.》Dice lui disperato girandomi e mettendosi sopra di me senza però pesare troppo

《Non è molto tempo..》dico io inserendo una gamba in mezzo alle sue gambe per muoverla leggermente aventi e indietro sulla sua erezione costretta dai boxer

《Poi dormendo con solo le culotte e la canottiera..non mi fai stare tranquillo. 》sussurra lui iniziando a baciarmi il collo

《Scusa eh. La prossima volta mi metto i mutandoni della nonna e la camicia da notte fino ai piedi.》dico io ridacchiando per le mie parole e per le sue dita che si insinuavano curiose sotto la canottiera per solleticare i miei fianchi

《No. Meglio nuda.》Dice lui togliendomi la canottiera per baciare i miei seni nudi

《Dio..Vinci sempre tu.》dico io stringendo tra le dita i suoi capelli per quelle sensazioni piacevoli che la sua bocca mi stava donando

《Ovvio piccola.》 Risponde lui staccandosi per togliere le culotte e iniziando a toccare il mio clitoride mentre io già dopo poco inizio a sentire le mie gambe tremare

《Non è giusto.》 Provo a lamentarmi io mentre sospiro per quelle dita che ha appena fatto entrate dentro di me per farle muovere velocemente

《Per me lo è.》Dice lui alzandosi all'improvviso da sopra di me e togliendosi i boxer

《Che fai?》Gli chiedo io guardandolo mentre la luce della luna lo illumina in tutta la sua bellezza

Non ho mai visto un uomo più bello di lui in tutta la mia vita.

《Non hai mai fatto molto..perché..non provi sta sera a fare qualcosa per me?》Mi chiede lui con un sorriso e uno sguardo pervertito

《Ah si? Cosa dovrei fare?》Gli chiedo io gattonando verso di lui

《Baciami e toccami tutto.》mi dice lui serio mentre mi guarda negli occhi

Salgo sopra di lui, a cavalcioni sulle sue gambe per iniziare a baciare il suo collo e a scendere piano piano giù per il petto, per la pancia fino ad arrivare al suo membro già bagnato.

Bacio anche quello sentendo Robert sospirare mentre le sue mani finiscono già tra i miei capelli per spingere la mia testa ancora di più verso il suo membro, come a chiedere di più

Accontento quella sua silenziosa richiesta prendendolo in bocca e iniziando a succhiare e pompare su e giù, mi piace provocargli piacere.

Mi piace sentire le sue mani tra i miei capelli per spingere la mia testa per seguire i movimenti dettati dal suo volere, le vene pulsare attorno alle mie labbra e quel sapore salato infondo alla gola.

Non so se definirmi una pervertita o una ragazza normale per questi miei pensieri.

《Okay basta.》Mi sussurra lui ansimante per allontanarmi delicatamente il viso indietro

《Vieni qui.》continua a dirmi lui

Mi sistemo meglio sulla sua erezione sapendo però che manca qualcosa per arrivare a quel momento tanto atteso

《Allungati nel comodino e prendi una bustina per favore.》Mi dice lui

Mi allungo e apro il cassetto trovando una ventina di preservativi di tutti i tipi

《Ma che hai, la fabbrica?》Gli chiedo io scoppiando a ridere per poi prenderne uno a caso

《Non si sa mai..》Risponde lui ridendo per mettersi il preservativo

Mi sistemo sopra di lui prima di riceverlo dentro, riscoprendo le piacevoli sensazioni di quella posizione.

Inizio a muovermi lentamente sopra di lui tenendomi nella spalliera del letto che inizia a sbattere contro il muro e a fare un rumore fastidioso

Guardo il suo viso assorto e i suoi occhi socchiusi, le labbra semi aperte e le guance rosse, sembra davvero preso.

Inizio a muovermi più velocemente posando sta volta le mani sul suo petto mentre a sua volta lui mi muove stringendomi dalle natiche

《Oh si.》sussurra lui spezzando quel silenzio che precedentemente si è riempito solo di gemiti strozzati di entrambi

Ridacchio per qualche secondo nel vederlo in quello stato e decido di andare nuovamente in modo lento sentendo lui sospirare fortemente, dopo un po' ricomincio ad andare veloce tenendomi più stretta al suo petto

《Perché mi fai questo?》Mi sussurra lui tra i gemiti

《Non ti piace Rob?》Gli chiedo io ironica mentre impazzisco anch'io per quelle sensazioni

《Basta.》mi dice lui prima di ribaltare la situazione e spingendo forte dentro di me

《Oddio Rob.》quasi urlo io per la sorpresa

《Zitta.》Mi dice lui prima di far scendere una mano tra i nostri corpi per iniziare a sfregare il pollice sul clitoride

《Oh cazzo.》dico io spalancando gli occhi e stringendo le sue spalle che sicuramente il giorno dopo saranno  piene di graffi

《Basta..ti prego..》gli dico io ormai al limite

《Sssh.》Mi dice lui prima di fiondarsi sulle mie labbra travolgendomi in un passionale bacio

Lo stringo di più a me capendo di star per avere il mio orgasmo mentre lui ancora continua a spingere cercando di aver il suo in contemporanea con me.

Con un ultima spinta entrambi soffochiamo il nostro orgasmo, uno tra le labbra dell'altro con dei gemiti strozzati per non far troppo rumore.

Esce da me per distendersi di lato e tirarmi a sé

《Cazzo. È stato stupendo.》sussurra lui con un luccichio divertito negli occhi

《Sì. Hai ragione.》gli dico io dandogli un leggero bacio sulle labbra

《Siete degli pervertiti! Non mi avete fatto dormire con sti rumori del letto. PERVERTITI. 》urla Miguel dalla stanza accanto

Io e Rob ci guardiamo e dopo qualche minuti scoppiamo a ridere come dei pazzi

《Scusa fratello!》urla Rob di risposta sentendo ridere Miguel e Violet dalla stanza

《Dobbiamo comprare un letto che non fa rumori mi sa.》Mi sussurra lui continuando a ridere insieme a me per quella scena.






-
Ciao a tutti! Vi ringrazio per seguire How long, spero in qualche vostro commento, se volete potete seguirla su Wattpad, dove ci sono capitoli in più. 
Grazie ancora per seguirla! Un Bacio eeneys 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 27
*** What the fuck was in my head? ***


Pov Robert.

《Signora Ferrher,deve prendere quei due ansiolitici che le ho prescritto.》dico scarabocchiando in un foglietto

《Ma non mi passa nulla! Sto sempre come prima dottor Kanell. 》mi urla disperatamente la signora Ferrher per telefono

《Li ha iniziati a prendere solo tre giorni fa. Abbia pazienza, troverà giovamento. Stia tranquilla. 》le dico io cercando di stare tranquillo, voglio uscire dal questo posto il più presto possibile

Da quando ho conosciuto Julia, la mia passione per il lavoro si è un po' affievolita.
Amo il mio lavoro, il poter aiutare le persone che hanno bisogno, mi da un senso di pace e appagamento che ormai riesco a trovare solo con lei.

《Va bene..ci provo..ma se entro una settimana non funzionano, io torno e mi deve scrivere altro!》urla lei chiudendomi il telefono in faccia

《Ci vorrebbero anche dei calmanti.》sussurro io già nervoso per quella discussione

Guardo l'orologio che segna 1.30 pm, oggi è il giorno in cui ho solo mezza giornata e mi sento più sereno

Mi alzo e mi dirigo verso l'appendiabiti per prendere la giacca

《Costança puoi andare.》dico io alla mia nuova segretaria portoghese

Il caldo è diminuito già e a metà settembre sembra già esserci un accenno di autunno

《Senti Robert..》dice Constança facendomi girare verso di lei《Ti va di andare a fare il pranzo insieme?》Mi guarda e i suoi occhi verdi sembravano mangiarmi ma cerco di ignorare quella sensazione

《Oh non so..》dico io girandomi per chiudermi alle spalle la porta dello studio per poi dirigermi verso l'ascensore

《Dai..sono sola e voglio un po' di compagnia..e poi così ci conosciamo anche meglio.》mi dice lei entrando dentro l'ascensore e facendomi un sorriso malizioso

《Va bene.》 Le dico io allentando la cravatta e sperando che questa cosa non vada troppo oltre

Usciamo dal palazzo e dopo pochi passi lei mi porta in un ristorante italiano

《Mi piace molto il cibo italiano, sono andata in Italia a 16 anni per un gemellaggio. Mi piace molto come paese.》Dice lei spezzando quel silenzio e sedendosi in un tavolo appartato

《Oh..beh io non sono mai andato in Italia.》dico io leggermente in imbarazzo

La sensazione brutta non vuole passare e cerco di non pensarci

La guardo meglio mentre lei legge il menù.
Occhi verdi, labbra carnose colorate di un rosso acceso che spicca sulla sua carnagione scura, capelli neri lunghi e ricci, viso piccolo, camicia bianca sbottonata da cui si può vedere il seno abbondante, la gonna nera corta che lascia le sue gambe lunghe scoperte.

Constança è indubbiamente una bellissima ragazza e anche molto intelligente, il suo colloquio per sostituire Grace, altra bella ragazza che è  andata via perché ha trovato l'uomo della sua vita, è andato benissimo e lei è stata davvero brillante ma quella volta non l'avevo nemmeno guardata bene.

《Potremmo andarci insieme magari》Dice lei ridendo e mostrando i suoi piccoli denti perfetti e bianchi

《Forse..》dico io ridendo insieme a lei, sapendo che non accadrà mai

《Allora cosa volete ordinare?》ci chiede il cameriere spuntato all'improvviso

《Uhm..io prendo un piatto di lasagne e una bottiglietta d'acqua》Dice lei

《E lei?》Mi chiede il cameriere

《Lo stesso.》dice io, non ho nemmeno guardato il menù , va via dopo aver preso le ordinazioni e io continuo a seguirlo con lo sguardo ma mi sento osservato, mi giro e vedo gli occhi languidi di lei osservarmi

《Che c'è?》le chiedo io

《Sei un bell'uomo lo sai?》Mi chiede lei mordendosi il labbro inferiore in modo provocante

《Anche tu sei una bella donna.》dico io guardandola negli occhi, notando che nei suoi occhi non c'è nessuna timidezza, cosa che invece spesso noto in Julia

《Ti parlo un po' di me Rob. Mi chiamo Constança, sono nata in Portogallo ma 10 anni fa sono venuta qui con i miei genitori. Ho 28 anni, ho fatto vari lavori, ho frequentato l'università nel campo della psicologia ma anche se ho preso la laurea non voglio fare la psicologa o altro..il lavoro di segretaria mi piace molto. Sono single, nella mia vita ho avuto molti uomini e ne ho molti altri che mi vogliono.. Poi..non so..》dice lei sorridendo in modo malizioso alle sue ultime parole e facendomi l'occhiolino

《Ecco qui.》dice il cameriere posando i piatti con delle buonissime lasagne profumanti

《Grazie.》dico io per entrambi mentre lei già mangiava

《Allora parlami di te.》mi dice lei mentre sbottona un altro bottone della camicetta lasciando intravedere ancora di più , cerco di spostare lo sguardo altrove

《Mh beh mi chiamo Robert, ho 30 anni quasi 31..faccio lo psicologo》dico io sorridendo e continuo dopo la piccola pausa 《sono nato in Florida e ho vissuto lì fino a qualche anno fa. E boh..non so che altro dirti》 dico io mangiando

《Potresti dirmi che sei un uomo sexy..affascinate e molto bello.》dice lei

《No, non credo》dico io sentendomi leggermente in ansia per quelle sue avance

《Sì invece.》dice lei facendomi nuovamente l'occhiolino

Sento il mio telefono suonare e lo prendo rispondendo senza guardare

《Pronto》dico io

《Rob, come mai non mi hai chiamato? Sei ancora a lavoro?》Mi chiede Julia

《Oh..scusa l'avevo dimenticato..sono fuori ad un pranzo di lavoro..》mento io non volendo farle sapere che sono  con Constança

《Come mai ieri non me l'hai detto?》Mi chiede lei ancora

《L'ho dimenticato..ero molto stanco..non lo avevo ricordato nemmeno oggi quando me l'ha detto la segretaria.》continuao a mentire io sotto gli occhi curiosi di Constança

《Oh va bene amore..allora ci vediamo sta sera. Un bacio, ti amo.》Dice lei

《Va bene, anche a te.》dico io chiudendo velocemente la chiamata

Constança mi guarda con uno sguardo strano e mi sorride.

Trenta minuti dopo siamo già fuori pronti per dividerci

《Allora io vado.》 Dico io avvicinandomi a lei

《Senti..mi potresti dare un passaggio fino casa mia? Non ho la macchina in questi giorni..abito a pochi minuti con la macchina.》 Mi dice lei

《Oh certo..》 le dico io sorridendo e dirigendomi verso il garage del palazzo

Dopo qualche minuto arriviamo sotto casa sua, una casetta in una strada quasi isolata

《Eccoci qui.》dico io sorridendole

《Grazie ancora Rob.》dice lei

《Scusa, posso salire a prendere un bicchiere d'acqua? Mi sento la gola secchissima.》dico io sentendo il bisogno di bere

《Certo!》 Risponde lei

Entraimo in casa e la seguo, entra in cucina e prende una bottiglia dal frigorifero e un bicchiere da un mobiletto

《Tieni.》dice lei porgendomi le cose

《Grazie. Faccio subito.》dico io versando l'acqua nel bicchiere

Alzo lo sguardo e la vedo mentre si toglie le scarpe e sbottona tutta la camicetta, successivamente si abbassa la gonna e resta in intimo

Poso il bicchiere dopo i pochi sorsi e la guardo scioccato

《Lo so che vuoi anche tu e che era tutta una scusa. Vuoi scoparmi come io voglio scopare te.》dice lei avvicinandosi e nel mentre si toglie il reggiseno e il tanga, restando nuda davanti a me

Sento qualcosa smuoversi dentro di me e il mio membro svegliarsi a quella vista

《Voglio che mi scopi forte Robert.》continua a dire lei mentre mi butta le braccia al collo e mi stringe a sé.

Riesco a sentire i suoi capezzoli dalla camicia e le sue labbra si fondano in pochi secondi sulle mie

Mi lascio coinvolgere da quel bacio passionale e le stringo il sedere piccolo ma sodo, la mia erezione inizia a fare male costretta dai boxer e dai pantaloni

La sollevo e la poggio sul tavolo, lei si stacca da me per iniziare a baciare il mio collo e a toccare la mia erezione da sopra i pantaloni

Apro gli occhi e mi sento una merda per quello che sto facendo

《No.》sussurro io, mi stacco da lei e inizio a camminare verso la porta da dove sono entrato

《Robert dove vai? Che stai facendo?》urla lei correndo verso di me ancora nuda

《Non posso.》continuo a sussurrare io mentre tiro i miei capelli all'indietro

《Robert!》urla lei prendendomi per un braccio prima che io esca dalla porta

《Non ti fare vedere più.》le dico io staccandomi da lei e correndo verso la macchina , metto in moto e scappo via da quella casa

Il mio telefono suona e io rispobdi con voce tremante non sapendo chi è

《Pronto.》dico io ancora sconvolto e confuso

《Rob, dove sei? La cena è pronta, siamo tutti qui che ti aspettiamo 》dice Julia

《Sto arrivando,cazzo non mi stressare.》dico io chiudendole il telefono in faccia

Mi sento ancora di più una merda.
Cosa cazzo ho in testa?
Cosa cazzo mi è preso?

Arrivo davanti casa sua e scendo dalla macchina con le mani tremanti, mi sistemo sperando che non si noti nulla

Suono alla sua porta e lei mi apre 
In quel vestitino bianco sembra spendere, i suoi occhi verdi splendono e prego di non vederla piangere oggi

《Sei qui!》mi dice lei abbracciandomi forte , si allontana e noto che il suo viso è cambiato ma mi sorride leggermente ed entra in casa

Chiudo la porta e andai verso Joseph e Deb che mi guardavano sorridenti

《Robert, che bello rivederti! Non ci vediamo da mesi.》mi dice Joseph abbracciandomi

《Eh si..è bello anche per me rivedervi.》dico io con una voce bassa che quasi non mi riconosco

《Tutto apposto? Sei strano. Stai bene?》Mi chiede Deb dopo avermi abbracciato anche lei

《Sì. .tutto bene..Grazie. .sono solo stanco.》le dico io sorridendole leggermente

Mi tolgo la giacca e la poggio sul divano e mi incammino verso la cucina

《Allora..cosa hai cucinato?》chiedo io a Julia

Il senso di colpa e di sporco mi sta divorando e il mio corpo non smette di tremare per quella paura che lei scopra tutto

Mi guardano tutti e vedo Julia stringere i denti e girarsi mentre Joseph e Deb mi guardano imbarazzati

《Ha fatto delle patate ripiene di formaggio e prosciutto e del pollo..》dice Joseph girandosi a guardare in modo compassionevole Julia

《Andiamo un attimo di là, Robert?》Mi chiede lei dirigendosi verso la sua stanza

La seguo senza parlare, non riesco nemmeno a parlare per quella brutta sensazione che sento

《Perché?》Mi chiede lei con gli occhi lucidi

《Cosa?》le chiedo io non capendo

《Non far finta Robert. Hai delle macchie di rossetto sul collo e sul colletto della camicia.》sussurra lei iniziando a piangere

《Julia..》dico io chiudendo gli occhi, non voglio nemmeno guardarla

《Perché? Già ti sei stancato di me? Non sono abbastanza? Non ti do abbastanza? Dimmelo. Dimmelo perché mi hai fatto questo. Volevo solo un po' di rispetto e di amore da te. Tu..tu..non riesco nemmeno a tenerti con me.》mi dice lei continuando a piangere più forte di prima

《Io..Julia. .sono un coglione. Non hai nessuna colpa. Io..mi sento una merda. Non ti ho tradita. Ma lo stavo per fare. Ci siamo solo baciati. Lei mi ha provocato e io..io ci sono stato per un po' al suo gioco e mi dispiace non so cosa mi sia preso. Sono andato via, sono andato via perché ho pensato a te e a noi. Ho capito che ho distrutto tutto.》 Le dico io con la voce tremante

《Pretendi che io ti dica che è tutto okay? Che ti perdono stronzo?》 Urla lei dando un pugno nell'armadio

《No, non pretendo nulla. Sono uno stronzo, un coglione. Non sono buono per te. Non sono l'uomo di cui tu hai bisogno. Non ho saputo nemmeno resistere ad un'altra e in questo momento mi sento l'uomo più orrendo del mondo. Tu non meriti tutto questo.》le sussurro io appoggiandomi alla porta e chiudendo gli occhi sentendo delle lacrime scendere

《Cosa ho fatto per meritarmi questo?》Dice lei piangendo e sedendosi per terra con la schiena appoggiata all'armadio

《Nulla. Faccio schifo e forse non ti ho mai amata per davvero.》sussurri io sentendo una stretta al petto per le mie stesse parole, la guardo mentre piange più forte e mi urla di andare via, lascio scendere anche le mie lacrime, mentirei anche su questo pur di allontanarmi da lei

Pur di fermare il dolore che sono sempre stato capace di farle provare.






-
Ciao a tutti! Vi ringrazio per seguire How long, spero in qualche vostro commento, se volete potete seguirla su Wattpad, dove ci sono capitoli in più. 
Grazie ancora per seguirla! Un Bacio eeneys 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 28
*** Anchorage. ***


《Sei ancora decisa?》Mi chiede Ek stringendomi la mano e con l'altra accarezzandosi la pancia ormai sporgente

《Non sei costretta.》mi dice Violet con gli occhi lucidi mentre mi accarezza i capelli, l'istinto materno in loro si inizia già a sentire

《Sì..devo..mi serve un po' di pausa..》dico io abbassando lo sguardo sulle mie converse

《Ma proprio sicura?》Mi chiede Violet guardandomi con uno sguardo triste

《Sì. 》confermo io, vedo Miguel e Matt guardami da lontano con uno sguardo compassionevole

Io non voglio la compassione di nessuno.

《Devo andare.》dico io prendendo il manico della valigia e iniziando a muovermi per andare verso il check-in

Ek e Violet iniziano a piangere, la maternità le rende troppo sensibili.

《Sto partendo ma non significa che non tornerò più.》dico io sbuffando

Ho bisogno di una pausa da tutti e da tutto.

《Va bene. .》dice Ek asciugandosi le lacrime e abbracciandomi insieme a Let

《Ci mancherai.》dice Let

《Fatti sentire,mi raccomando.》mi dice Miguel che si è avvicinato proprio in questo momento

《Certo..》dico io facendo un piccolo sorriso e ricambiando il suo abbraccio

Matt mi abbraccia senza dire nulla ma con uno sguardo che dice abbastanza.

《Ci vediamo ragazzi. Vi voglio bene.》dico i io sentendo un blocco alla gola e gli occhi lucidi, mi volto per non farmi vedere in quelle condizioni e inizio a camminare velocemente verso il check-in

Non mi volto a guardarli.
Guardare le persone che ami e andartene per il tuo bene,non fa stare bene sicuramente, ma ogni tanto allontanarsi, è l'unica soluzione che resta per poter ritrovare sé stessi.

Dopo il fatto di Robert ho deciso di andare via, di lasciare il lavoro, lasciare Brooklyn, New York e tutto.

Manca solo un mese al mio 21esimo compleanno e ho deciso di fuggire,scappare dai miei problemi e dalle mie sofferenze.

Scappando non si risolve nulla, ma forse in Alaska troverò per un po' la pace che cerco.

I miei zii ,dalla famiglia di mia madre, vivono da qualche anno ad Anchorage, la città più grande dell'Alaska e ho deciso si andare lì, hanno una villetta ereditata, che non usano.
Insomma, il posto dove vivere l'ho trovato, conosco qualcuno, resta solo trovare un lavoro.

I miei oggetti personali e i mobili li ho già fatti portare nella villetta ad Anchorage sotto sorveglianza dei miei cugini.

《Salve,può mettere le valigie qui. Mi dia i documenti,per favore.》Mi dice la signorina, indicandomi un nastro trasportatore dove le valige da stiva vengono pesate

《Oh certo.》 Poso le due grandi valigie sopra il nastro e le porgo i documenti, tempo 5 minuti ed sono già pronta per l'imbarco.

Mentre faccio la fila guardo fuori dai vetri dell'aeroporto,saranno gli ultimi ricordi di New York che porterò con me in questi mesi?

Dopo una mezz'oretta di fila e quattro chiacchiere con una signora che deve fermarsi a Seattle, riesco a salire sull'aereo.

Mi siedo e guardo fuori dal finestrino, amo stare da quel lato.
Sono sempre stata curiosa e avida di vedere tutto ciò che è bello, e dagli aerei si possono vedere meraviglie .

Mi allontano da esso,poggio la testa sul cuscinetto del sedile e chiudo gli occhi , pronta a lasciare tutto e a ricominciare.

《Volo 725,Boeing 737, direzione Seattle Sea 7.15 am, arrivo previsto, alle 10.30 am. Buon volo dalla nostra compagnia.》
-

Dopo 10 ore di volo, più scalo a Seattle, alle 10 del mattino, orario con meno quattro ore da New York (14 pm), riesco a rimettere i piedi sulla terra ferma in modo definitivo ad Anchorage.

Dopo 30 minuti finalmente esco dall'aeroporto e mi dirigo verso mio cugino Daniel.

《Julia!!! Come stai? Com'è andato il volo?》Mi chiede mio cugino abbracciandomi forte, forse anche troppo

Mio cugino Daniel è  un ragazzo di 30 anni, un bel ragazzo, alto, capelli castani e occhi verdi, abbiamo preso entrambi dalla famiglia di mia madre.

《Ciao! Sono stanchissima..ma sto bene,grazie. Sono andati entrambi bene.》dico io sentendo gli occhi pesanti per il sonno, non ho dormito per niente

《Dai su. Ora arrivi a casa e ti sistemi, bella.》dice lui sorridendo in modo giocoso, gli sorrido di ricambio e mi giro a guardare dal finestrino, la zona.

La neve già ha riempito le strade ed il freddo è "troppo freddo" per una freddolosa come me, però la neve e quell'atmosfera mi piac troppo.

Alle 11.30 am finalmente arrivo davanti la mia nuova casa.
Non me l'aspettavo così moderna e spettacolare.

Comprende due piani,totalmente bianca con qualche intaglio di legno che limita le finestre.
Proprio le finestre sono la parte che di cui mi innamoro di più all'istante: prendono le intere pareti della parte frontale del salone al piano di sotto dove si trova una piccola veranda in legno, dove trovo poltroncine in legno scuro accessoriate da cuscini grigi piene di neve e una muratura blu al centro della casa che fa sembrare la casa ancora più bella.

Scendo dalla macchina e le mie converse affondano subito nella poca neve, Daniel prende le due valige lasciando a me la più leggera e dirigendosi verso le scale che portano dentro

《Ehi, me la dai una mano?》Mi dice lui facendomi segno per avvicinarmi a lui

《Arrivo!》dico io chiudendo la portiera della sua Range Rover

Lo aiuto ad aprire la porta di casa e finalmente entro accompagnata da lui.

《Ti lascio adesso che devo scappare dalla mia piccola principessa che tra un po' esce da scuola》dice lui mostrando ancora una volta il suo bel sorriso

《Va bene. Grazie ancora! Salutami Jane e Sophia.》gli dico io abbracciandolo e aspettando che vada via per chiudere la porta alle mie spalle.

Mi guardo attorno e inizio a stupirmi per quella casa. 
Parquet scuro, camino in muratura blu che si intona con il blu delle pareti, la cucina bianca,moderna e confortevole, un bagno piccolo molto carino,tolgo le scarpe e salgo al piano di sopra trovando due stanze semplici e un bagno grande.

Non è una casa enorme, è piccola ma adatta per me.

Scendo giù, felice di dover vivere in una casa così accogliente e bella.
Vado verso il salone, tolgo la carta dal mio divano e la butto per terra pensando che l'indomani la dovrò togliere.

Apro una delle due valigie e mi spoglio per mettermi un maglione di mio padre,lasciando le gambe scoperte.
Mi faccio una coda disordinata e vado a piedi nudi verso la cucina e guardo dentro il frigo, vedendolo pieno di cibo e bibite.

I miei zii mi adorano ed hanno acceso i riscaldamenti già da qualche ora e fatto la spesa per me.

Decido di farmi solo una tisana al finocchio,e mi dirigo verso il salone di nuovo aspettando che l'acqua diventi abbastanza calda, sposto il divano girandolo verso la grande finestra che da sulla veranda e sul giardino pieno di neve.

Ritorno in cucina a prendere la tisana e mi siedo sul divano, finalmente sentendo una pace incredibile.

Guardo fuori dalla finestra ,mentre sorseggio dalla tazza fumante, non riuscendo a pensare ad altro che a quella neve che è magnifica.

-

《Tutto apposto?》Mi chiede mio padre al telefono

《Sì, papà, è tutto apposto. Voi?》Gli chiedo io un po' confusa, mi sono svegliata da poco ed sono già le 8 pm

《Tutto bene. .ci manchi..ci dispiace che non siamo potuti venire all'aeroporto ma con il fatto che mi sono rotto il piede e che mamma non guida..》

《Stai tranquillo. Ci siamo visti ieri dai..è tutto okay..ma che ore sono lì?》chiedo io cercando di cambiare di scorso per non farlo sentire in colpa

《Mezzanotte, pulcino..》mi dice lui con un tono dolce e sbadigliando

《Vai a dormire dai..ci sentiamo domani.》gli dico io sentendomi qualcosa nel petto per quella sua dolcezza che sa dimostrarmi solo poche volte

《Va bene pulcino..A domani. Buona notte Ti voglio bene.》 Mi dice lui con voce tremante

So che allontanarmi così da loro, li stava facendo stare parecchio male ma devo pensare per una volta a me stessa e a ciò di cui ho bisogno per stare bene.

《Buona notte papà,anch'io. 》gli rispondo prima di chiudere la chiamata

Poso il telefono accanto a me ed accendo un po' di tv, ma sento risuonare dopo poco il telefono, un numero sconosciuto

《Pronto!》dico io, odio le chiamate degli sconosciuti

《Julia.》sento la voce sussurrare

《Rob.》dico io spalancando gli occhi

《Dove sei?》Mi chiede lui con una voce impastata, ha bevuto?

《Non sono fatti tuoi.》dico io già pronta a chiudere il telefono

《Ti ho suonato..sono dietro la tua porta ma non apri. Aprimi, ti prego. 》dice lui iniziando a singhiozzare

《Robert..sono partita oggi..non sono più Brooklyn.. perché piangi?》Gli chiedo io preoccupandomi per quella reazione

《Dove sei? Perché sei andata via da me? Tu..io..non riesco a starti lontano. Aprimi. 》dice lui continuando a piangere e a dire parole sconnesse

《Rob..è finita. Basta..hai bevuto?》chiedo io non riuscendo a sopportare più quella situazione

《Sì. Volevo..volevo dimenticarti.》dice lui smettendo di piangere

《Resta lì. Ciao Robert.》dico io

《Non riuscirai a dimenticarti di me.》 sussurra prima che io chiuda

Chiudo gli occhi e butto la testa indietro per qualche secondo, devo calmarmi.

Mi decido e chiamo Miguel.

《Pronto..Julia?》Risponde

《Scusa Miguel se ti ho chiamato a quest'ora ma Robert mi ha chiamata ed è ubriaco..per favore..non lasciarlo solo.》sussurro io sentendomi in colpa

《Cosa? Ma che cazzo. Ti ha detto dov'è?》 Mi chiede ansioso

《Dietro la porta di casa mia, sarà sicuramente ancora dentro il palazzo..》sussurro io stanca

《Ci sto andando. Ti mando un messaggio appena è con me . A dopo.》mi dice lui senza darmi il tempo di rispondere

Poso il telefono sentendomi ancora troppo stanca da tutto quel viaggio e dalla telefonata.

Mi alzo dal divano sentendo dei dolori alla schiena, salgo le scale ed entro in una delle due stanze che ho scelto come mia.

Prendo da uno scatolone, fuori dalla stanza, un piumone e il cuscino e li trascino sopra il letto insieme a me, mi avvolgo tutta sentendo pure il sonno avvolgermi con sé.

Apri di scatto gli occhi dopo 10 minuti circa per la vibrazione del telefono e guardo lo schermo

Miguel 
È con me e continua a farmi discorsi su di te. Lo uccido, parla troppo.

Sorrido leggermente, Robert non è una persona logorroica ma da ubriaco, a quanto pare lo è.

Spengo il telefono e lo poso sul comodino, ritornando tra le dolci braccia di Morfeo.






-
Ciao a tutti! Vi ringrazio per seguire How long, spero in qualche vostro commento, se volete potete seguirla su Wattpad, dove ci sono capitoli in più. 
Grazie ancora per seguirla! Un Bacio eeneys 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 29
*** Irish Pub. ***


Mi metto a correre verso la macchina di Lilian cercando di non affondare nella neve alta di metà novembre.

Mi butto dentro la macchina sentendo già i piedi freddi come ghiaccioli e Lilian che ride per il mio aspetto, sono abituata al freddo di New York ma non al freddo di Anchorage.

I gradi sono già sotto lo zero e io da buona freddolosa, ne soffro tantissimo.

《Allora ti sei decisa ad uscire! Pensavo che volessi stare chiusa lì dentro fino a quando non sarebbe arrivata l'estate.》mi dice Lilian scherzosa

《Divertente.》le rispondo io attaccando le mani al riscaldamento della macchina

Guardo fuori dal finestrino e le strade piene di neve sono, nonostante tutto, uno bellissimo spettacolo.

《Andiamo da Erik?》le chiedo io guardandola non prima di aver mandato un messaggio al gruppo (mio, Ek, Let, Matt e Miguel) di whatsapp.

《Sì. .》dice lei diventando rossa solo al ricordo di Erik

《Oh mamma. Ti piace proprio eh?》le chiedo io ridacchiando per il suo viso ancora più rosso

Lilian arrossisce poco facilmente, è
una cosa che ho capito dall'inizio. 
Lei non è una ragazza timida e ingenua, Lilian è una ragazza forte e intelligente, in quel mese di conoscenza, ho capito che lei è  il tipo di ragazza che non arrossisce ai complimenti , se non raramente.
Ma appena si nomina Erik, storica cotta a quanto pare, lei non riesce a trattenere le emozioni.

《Sta zitta.》mi dice lei mordendosi in labbro e togliendo con una mano i capelli che le vanno davanti gli occhi.

《Pff. Mi adori lo so.》le dico io sorridendo per i nostri battibecchi giornalieri

Ad Anchorage mi trovo bene, ho conosciuto nuova gente grazie al mio lavoro, faccio la cassiera in una panetteria famosa nel quartiere di Downtown Anchorage, lavoro in una delle strade principali nella w 6 ave che dista poco dalla via di casa mia (w 9 Ave), così la mia nuova amica, Lilian mi viene a prendere ogni giorno e al ritorno mi lascia William, un altro ragazzo che lavora con noi e che abita dalle mie parti.

《E allora..tu con Will, niente?》 Mi chiede Lilian con uno sguardo malizioso

《Cosa? Lilian!》le dico io colpendola con la sciarpa pesante che ho al collo

《E' pazzo di te e tu non vuoi nemmeno dargli un opportunità.》dice lei scuotendo la testa come se quello fosse un pensiero assurdo

《Non mi sento ancora pronta.》le dico io chiudendo il discorso e aspettando che finisce di parcheggiare nel vialetto di Erik

Will e Lili (odia essere chiamata così, ma io adoro farla arrabbiare), avevano un gruppo di amici in cui mi avevano fatto entrare fin da subito e in cui mi trovo attualmente  piacevolmente a mio agio.

Sento degli urli appena saluto William davanti alla porta ed entro dentro casa di Erik seguita da una nervosa Lilian, sicuramente stanno di nuovo giocando, Erik e Michael alla playstation e stanno litigando su chi sta imbrogliando per primo.

《Meno male che siete arrivate non se ne può più con questi due.》dice Will passandosi una mano tra i capelli neri e lisci portandoli indietro.

Quel gesto mi ricorda Robert, ma cerco di scacciarlo via velocemente dalla mente.

《Allora, domani è il compleanno di qualcuno che facciamo?》dice Erik ad alta voce mentre si butta a destra per schivare qualcosa nel gioco

《Di chi?》chiedo io sentendomi a disagio, non sono brava a ricordare le date e cose del genere

《Come di chi?》Mi ripete Michael distraendosi dal gioco e guardandomi in modo stupito

《Dovrebbe essere il tuo compleanno. Siamo messi bene se non lo ricordi proprio tu.》dice William sorridendomi timidamente

Guardo i suoi grandi occhi azzurri simili a quelli di Robert e mi sento a disagio per un momento, così distolgo lo sguardo imbarazzata e lo punto sulla persona raggomitolata dentro una coperta, sopra la sporgenza della finestra,con un libro in una mano e una cioccolata nell'altra : Roxanne.

Al contrario di Erik, lei è piccola, con i capelli rossi tinti e gli occhi nocciola coperti quasi sempre dalle lenti a contatto verdi, la carnagione chiara e il fisico piccolo ma da donna.

Fin dalla prima volta che l'ho vista non mi ha dato una buona impressione e probabilmente nemmeno io a lei.
Ho provato a parlarle ma lei mi ignora o risponde male quindi ci ho rinunciato a creare un rapporto.

《Probabilmente non si ricorda nemmeno come si chiama.》dice lei in modo arrogante senza nemmeno girarsi a guardarmi

《Pensa per te, probabilmente non sai nemmeno se hai messo le mutande.》dice Lilian tagliente

《Okay. Non litigate.》dive Erik alzandosi e guardando male Roxanne e successivamente Lilian che arrossisce

Scuoto la testa pensando che quelle due si litigano ogni santa volta.

《Domani propongo di andare in quel nuovo pub irlandese che hanno aperto nella w 5 Ave .》 Dice Micheal 

《Sì, ci avevo pensato pure io. Andiamo a mangiare un po' di quelle robe irlandesi e ci ubriachiamo come loro.》dice contento Erik buttandosi come un peso morto sul divano vicino a Lilian e Will

Io nella poltrona accanto a loro, cerco di riscaldare le mie mani, senza nemmeno voler dare il mio consenso, tanto mi ci trascineranno con la forza.

《Tu che ne dici Julia?》Mi chiede Will in modo gentile

《Oh..va bene, un posto vale l'altro, non mi interessa molto di festeggiare il compleanno..nemmeno ricordavo che domani fosse il 21 di già.》dico io facendo un sorriso timido 《posso farmi una cioccolata, Erik?》Gli chiedo io

Devo riscaldarmi, sento troppo freddo e anche se ci sono riscaldamenti, per me non è abbastanza.

《Certo! È nella mensola a destra, in alto.》 Mi dice lui

Mi alzk lentamente dalla poltrona e mi dirigo in cucina.
La casa di Erik è piccola, più della mia, ma in fin dei conti, ospita solo lui e sua sorella Roxanne. 
I loro genitori sono persone importanti che viaggiano spesso così hanno deciso di comprare loro una piccola casa senza sentirsi soli in un'altra enorme che usano tutti insieme.

Apro la mensola e mi allungo cercando di prendere la scatola con la polvere della cioccolata ma non riesco ad arrivarci per la mia bassa statura, mi allungo il più possibile ma niente, riprovo e vedo una mano affusolata e bianca prenderla al posto mio e porgermela.

《Tieni.》Mi dice Will facendo uno dei suoi sorrisi mozzafiato

È un bel ragazzo. Capelli neri, occhi azzurri, lineamenti dolci, sorriso incredibile e un fisico scolpito che si nota anche da sotto i vestiti.

《Grazie will.》dico arrossendo a quelle sue ormai solite premure verso di me

Probabilmente anche per questo Roxanne mi odia, a lei piace Will da qualche mese a quanto pare e non è riuscita a conquistarlo.

《Di nulla, ne fai un po' anche a me?》Mi chiede lui spostando dei capelli che mi sono andati davanti gli occhi

《Certo!》dico io sorridendogli

È dolce e bello.
Ma non mi sento pronta a ricominciare.
Lui gira ancora nella mia testa come un fantasma.
Ogni piccolo gesto compiuto da qualche ragazzo, ma soprattutto da Will che ha alcuni atteggiamenti simili, mi ricorda lui.

È più difficile di quanto avevo immaginato ma voglio provarci a dimenticarlo.

《Mi sembra una bella idea quella del pub irlandese.. chissà quante cose buone da mangiare ci saranno.》dico io a Will cercando di non essere troppo timida come mio solito e ridacchiando

《Mangiona. 》dice lui scoppiando a ridere e guardandomi con gli occhi luccicanti

Sì, forse gli darò una piccola opportunità.

-

《Non entra! Maledetto stivale.》urlo io cercando di mettere uno stivale

Sento suonare il telefono di casa e mi metto a correre per scendere le scale con uno stivale messo e con uno no

《Pronto!》urlo io tirando lo stivale cercando di toglierlo, mi si è incastrano il piede!

《Sto venendo a prenderti.》mi dice Will in modo gioioso

《Okay, scusa se vuoi che mi do una mossa, devo chiudere.》dico io chiudendo il telefono e posandolo con forza nel marmo della cucina

Mi butto sul divano spingendo nuovamente piede, liberato precedentemente, dentro lo stivale.

Odio i stivali senza una cerniera ma quelli mi sono piaciuti così tanto quando li ho visti  che li ho comprati.

Vado di nuovo nella mia camera da letto e mi guardo allo specchio.

I stivali neri fino alle ginocchia mi fanno sembrare più alta grazie al tacco 10 cm, il vestito aderente blu elettrico con lo scollo a cuore mi accentua e forme e anche la mia solita pancia e infine i capelli raccolti in uno chignon alto non troppo ordinato.

Sento un clacson suonare e capisco che Will è già arrivato, prendk la grande borsa nera e scendo le scale a metà, correndo di nuovo su per mettere il profumo, scendo di nuovo le scale di fretta e affaticata, presi il cappotto nero e la sciarpa anch'essa nera e li metto di fretta.

Spenta la luce e chiusa la porta, mi metto a correre verso la macchina come mio solito in quei giorni di neve.

《Buona sera festeggiata.》dice Will appena entro in macchina

《Buona sera accompagnatore》 dico io sorridendo e dandogli un bacio leggero sulla guancia per non lasciare segni del rossetto rosso

Pochi minuti dopo siamo già arrivati in una strada che sicuramente non è la w 5 Ave.

《Will? Dove mi hai portato?》dico io preoccupata

《Scendi e lo vedrai.》dice lui sorridendomi dolcemente

Scendo dalla macchina, stranamente non affondo nella neve, mi avvicino a quella specie di casa banca lentamente.

Vedo che è un grande locale bianco e non una casa, con le luci colorate che escono dalle finestre insieme a delle canzoni . Ma dove cavolo mi ha portato?

《William..dove siamo?》Gli chiedo io preoccupata più di prima

《Vieni con me.》Dice lui prendendomi per mano e trascinandomi lì dentro

Entriamo e vedo gente in un angolo a ballare, altri a bere e guardare divertiti la scena, altri tranquilli che mangiano ma non vedo nessuno del nostro gruppo.
Continuo a essere trascinata da Will fino a delle scale che scendono nel buio totale.

《Ma cosa? Will?》urlo io con una voce stridula

All'improvviso mi lascia la mano e sparisce nel buio e nel silenzio.

Mi guardo dietro ma oltre il buio non vedo nemmeno le scale e nemmeno sento i rumori del piano di sopra, inizio a fare dei respiri profondi prima di provare a vedere se ci sono altri gradini sotto quello in cui mi trovo, scendo e chiamo il nome di Will ma nessuna risposta a parte un piccolo brusio cosa che mi fa rabbrividire

《Merda..me la sto facendo addosso.》sussurro, apro la borsa cercando il telefono dentro quel casino ma dopo qualche secondo le luci si accendono  abbagliandomi e sento delle voci urlare 'Auguri Julia'

Cerco di abituare gli occhi e vedo la grande sala arredata con motivi irlandesi ma anche con cartelloni e festoni per i compleanni, guardo le persone e sorrido stupita mentre tutti ridono probabilmente per la mia faccia sconvolta.

Elektra e Violet con il loro pancione abbracciate a Matt e Miguel, mia mamma con un sorriso enorme e gli occhi emozionati che aiuta mio padre a stare in piedi, Erik, Lilian, William, Micheal che battono le mani urlando e fischiando, in un angolo vedo Roxanne e Robert. 

Mi giro subito sperando di aver avuto un allucinazione e mi butto tra la gente che mi stringe e canta  il solito 'tanti auguri'. 







-
Ciao a tutti! Vi ringrazio per seguire How long, spero in qualche vostro commento, se volete potete seguirla su Wattpad, dove ci sono capitoli in più. 
Grazie ancora per seguirla! Un Bacio eeneys 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 30
*** Bottomless lake. ***


《Siete dei pazzi!》urlo felice abbracciando un'altra volta Ek e Violet

《Dai dammi il cappotto e la borsa.》mi dice Lilian aiutandomi

《Ma..cosa ci fate qui?》domando ai miei genitori e ai miei amici di New York

《Ci mancavi e volevamo festeggiare il tuo compleanno e beh siamo venuti ..sorpresa!》urla Ek stringendomi una guancia forte facendomi sentire un po' di dolore

《Siete pazzi.》dico nuovamente io ridendo

Ci sediamo in un tavolo che riesce a contenere 13 persone e iniziamo a parlare apertamente e animatamente.

Lancio parecchie occhiate a Robert che parla animatamente con Roxanne, una fitta di gelosia mi costringe a rivolgere lo sguardo altrove.

Lui non mi guarda.
Allora perché è venuto?
Cerck di non pensarci e inizio a parlare con Lilian, Ek e Violet dei tre nuovi arrivati.

A metà serata ci ritroviamo a ballare mentre l'alcool gira per tutta la sala, chi deve guidare ha bevuto di meno ma non si fa di certo passare il divertimento.

I miei sono già tornati a casa dei miei zii a riposare, troppo stanchi dal viaggio e dalla festa mentre noi ragazzi restiamo a ballare e a bere.

《Ehi, c'è quel ragazzo li, davvero carino che ti sta guardando da un bel po'.》mi dice Ek facendomi l'occhiolino e indicandomi William mentre balliamo al ritmo di musica da discoteca

Mi giro a guardarlo mentre lui mi fa un sorrisino malizioso che non ho mai visto sul suo viso e mi decido.

Vado lentamente verso di lui, lo prendo per il polso e lo trascino con me al centro della sala dove stanno ballando anche gli altri.

Forse per l'alcool, forse perché Robert mi ha ignorata tutta la serata dopo tutto quello che abbiamo passato, inizio a muovermi in modo seducente davanti a Will, cosa che noto ben presto, a lui non sta dispiacendo.

《Non farmi impazzire.》mi sussurra lui ad un orecchio prendendo con le mani i miei fianchi e facendo aderire la mia schiena con il suo petto, continuo a muovermi sentendo le sue mani stringersi leggermente e il suo respiro appesantirsi mentre segue i miei movimenti seducenti.

《Smettila. Ti prego.》dice lui strozzando un gemito mentre premo e muovo il mio sedere sui suoi jeans già gonfi

Mi giro a guardarlo, i capelli neri sono disordinati, gli occhi azzurri sono luccicanti e il suo viso è impaziente.

È bello, bello davvero.

Prendo la sua mano e lo guido verso il bagno,fortunatamente nessuno ci sta guardando.

Entriamo nel bagno degli uomini e chiudo entrambi dentro uno dei bagni

《Che vuoi fare?》Mi chiede lui guardando le mie labbra con un desiderio che gli brilla negli occhi

《Fidati di me.》dico io prima di fare un sorriso malizioso , lo tiro a me e lo bacio mentre lui mi sbatte nel muro, stringo i suoi capelli morbidi tra le mie dita e insinuk la mia lingua fra le sue labbra sentendo una risposta immediata da parte sua

Le sue mani scendono sul bordo del vestitino alzandolo sopra i fianchi per poter stringere il mio sedere e sollevarmi in modo di poter fare chiudere le mie gambe attorno alla sua vita

Le sue labbra scendono verso il collo lasciandomi scie umide mentre io non posso far altro che appoggiare la testa nel muro e sospirare per quei deliziosi brividi e mi chiedo dove William ha nascosto questa sua passione, forse si libera con l'alcool?

《Fammi scendere.》dico io togliendo la sua testa dal mio seno e lasciandomi posare giù

Porto la mano ai suoi jeans e li sbottono facilmente, lasciandoli cadere ai suoi piedi insieme ai suoi boxer

Sbottono la camicia e la butto per terra, non mi interessa se si sporca.

Guardo William nudo, che freme per qualcosa e io incapace di resistere tocco il suo petto bianco scolpito e scendendo sempre di più, sentendo le dita di lui alzare ancora di più il vestitino e mettere le dita sui bordi delle mutandine per abbassarle mentre io continuo a fare dei movimenti con la mano sul suo membro, sospiri trattenuti escono dalla sua bocca così tolgo la mano e lo bacio con più passione, lui si stacca leggermente per abbassarsi a prendere un preservativo e metterlo per poi ribaciarmi e sollevarmi contro il muro.

Entra dentro di me con una spinta decisa che mi fa stringere le mani sulle sue spalle, sicuramente il giorno dopo  avrà i segni delle mie unghie.

Con spinte lente e veloci si alterna per farmi impazzire e disperare.

Chiudo gli occhi godendomi quelle sensazioni e provando a scacciare il ricordo di altre mani che mi stringevano e di altri occhi azzurri che mi guardavano in modo sconvolgente mentre facevamo l'amore.

Cerco di non pensarci e di concentrarmi su Will.

Sento la porta del bagno aprirsi e due voci parlare ma nonostante tutto io e Will ci guardiamo e continuiamo, cercando di non farci sentire .

《Non le hai fatto neppure gli auguri Robert.》dice Miguel con un tono duro

《Lo so..non ce la faccio ad avvicinarmi a lei. Cazzo, non dovevo venire.》dice lui in risposta

Stringo ancora di più le labbra mentre Will premeva le sue contro il mio collo, vedo una gocciolina di sudore scendere dal suo collo e poi verso il suo petto mentre sento che avrò il mio orgasmo molto presto.

《Invece devi parlarle. Devi metterti il cuore in pace Rob. Le dirai tutto. Gli devi dire che l'ami ancora e che vuoi andare in Inghilterra in modo definitivo.》dice Miguel

《Non oggi. Io non..》dice lui interrompendosi sentendo il mio gemito strozzato e quello roco di William che ha appena avuto il suo orgasmo,insieme al mio.

Poso la testa sul muro respirando lentamente e chiudendo gli occhi.

《Ma che cazzo? C'è qualcuno che sta scopando?》 Sussurra Miguel ridendo mentre Rob resta in silenzio

Dopo qualche minuto di silenzio, sento la porta sbattere, segno che entrambi sono andati via.

Will mi posa per terra porgendomi le mutandine e vestendosi, usciamo dopo qualche minuto dal bagno, mi sentk le guance andare in fiamme e la testa troppo leggera, le gambe mi tremano ancora

Vedo la scena a rallentatore e non so se è per colpa della troppa vodka o della confusione di luci e colori e musica.

Vedo spuntare Robert accanto a noi, insieme a Miguel, cammina a passo veloce verso Will e gli da un pugno in faccia facendolo traballare e sbattere sul muro

《Sei una troia e tu...tu sei una merda!》dice indicando prima me e poi Will 《Ho fatto bene a tradirti, ti meriti di stare male, ti meriti qualcuno che ti ferisca! 》urla a me

Sì mette davanti a me, nonostante le mani di Miguel che cercano di tirarlo via, lui lo stesso mi ha già preso per le braccia

《Ti odio! Ti odio! Come hai potuto farmi questo? Come? Ti sei scopato un altro a pochi passi da me. Come hai potuto Julia?》Mi urla stringendo forte le mie braccia mentre i suoi occhi luccicano come sul punto di piangere

Le luci colorate si sono spente, la musica è  cessata e tutti stanno guardando la scena con una faccia sconvolta.

Guardo ancora Robert negli occhi e lui guarda me, è come affondare dentro un lago senza fondo.






-
Ciao a tutti! Vi ringrazio per seguire How long, spero in qualche vostro commento, se volete potete seguirla su Wattpad, dove ci sono capitoli in più. 
Grazie ancora per seguirla! Un Bacio eeneys 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 31
*** Snow. ***


Cammino avanti e indietro nel salotto di casa mia, lui è seduto nella poltrona che mi ha regalato Michael proprio per il compleanno, Lilian, Ek e Violet sedute nel divano mentre Matt e Miguel si sono presi delle sedie dalla cucina e si sono messi vicino al camino senza fiatare.

Mi passo le mani tra i capelli e mi fermo a guardarlo, piegato con le mani sul viso, i capelli biondi splendono sotto la luce emanata dalla piccola lampada e desidero passarci una mano in mezzo,ma ci ripenso.

《Ma che cazzo hai in testa?》 Urlo io all'improvviso più nervosa di prima per la figura di merda che mi ha fatto fare davanti a tutti al pub irlandese

Mi guardo nello specchio da parete accanto alla porta, tutto il trucco sbavato , i capelli che sembrano un nido, a piedi scalzi e il vestito tutto spiegazzato.

《Io cosa ho in testa? Io Julia?》 Urla  Robert mettendosi dritto sulla poltrona e guardandomi male

《Sì! Cosa ti è saltato in mente? Ti sei messo a dire quelle cose davanti a tutti! Gli hai dato un pugno a William! Tu sei pazzo! Pazzo!》continuo ad urlare io avvicinandomi a lui con aria minacciosa

Tutti ascoltando quelle parole e guardando quella scena sono scappati via imbarazzati, tranne i miei amici di New York e Lilian che ha deciso di far discutere in modo civile me e Robert

《Io sono pazzo. Pazzo, perché vedo la ragazza che amo che si scopa un altro? Ho il diritto di arrabbiarmi. Mi hai dimenticato in fretta, giusto?》 Urla lui alzandosi dalla poltrona ed avvicinandosi a me

《Tu non hai nessun diritto! Non stiamo più insieme. Posso fare quello che voglio.》urlo io davanti alla sua faccia

《Tu..tu. Tu non puoi! Non puoi farmi questo. Io non mi sono scopato Constança!》 Urla lui ancora

《Mi hai tradito lo stesso! Io non ti ho tradito. Robert, non stiamo più insieme!》urlo io disperata

《Ma io ti amo ancora! Non puoi farmi questo. Non puoi. Io ti amo ancora!》urla lui dando un pugno sul bordo del divano, facendo saltare in aria Lilian

《E cosa vuoi da me?》sussurro io sentendomi senza forze dopo questa sua confessione

《Voglio che torni da me.》mi dice lui portando indietro i capelli come al suo solito e lanciandomi uno sguardo triste

《No. Non tornerò con te.》dico io 《Smettila di continuare a essere ovunque! Smettila. Voglio crearmi una nuova vita, senza di te. Senza stare male. Lo vuoi capire si o no?》urlo io dandogli dei pugni nel petto 《Lasciami in pace cazzo. Lasciami in pace!》continuo a dire io piangendo e dando ancora pugni

Miguel mi ferma e vedi le ragazze guardami scioccate, Matt che si è alzato dalla sedia e lui, lui è sconvolto e confuso dalla mia reazione

《Perché non la smetti? Ti odio. Ti odio! Nemmeno qui posso stare tranquilla. Mi segui ovunque! Sei ovunque, prima nei miei ricordi,poi nelle cose più stupide , in dei gesti stupidi di gente che nemmeno conosco e adesso? Adesso sei qui! Cosa vuoi ancora da me? Perché sei venuto, per farmi stare male ancora?》 Gli urlo contro cercando di liberarmi dalle braccia di Miguel che mi tiene stretta mentre Robert sembra avere lo sguardo perso nel vuoto e il fisico senza forze

Prende il cappotto dalla poltrona, lo indossa e si gira a guardarmi freddamente

《Non mi vedrai più. Vado ad aprire uno studio in Inghilterra e starò lì. Puoi anche tornare a New York adesso. Ero venuto solo per dirti che vado via e che se me l'avessi chiesto,sarei rimasto, per te. Ero venuto per dirti che ti amo troppo per lasciarti andare via da me ,così. Ma ormai non ha più senso nulla.》 dice lui stringendo le labbra per poi andarsene via sbattendo la porta di casa

Miguel mi lascia e correre insieme a Matt per andare dietro a Robert mentre io crollo per terra piangendo.

-

Pov. Robert

《Robert!》urla Miguel fermandosi accanto a me, alla mia destra , a riprendere il fiato per la corsa

Seduto sulla neve, sto congelando ma poco mi interessa, voglio  andare via da questo posto o forse vogljo sparire completamente da qualunque posto.

Matt si mette alla mia sinistra sbuffando e rabbrividendo per il freddo

《Che serata.》dice Matt spezzando il silenzio

《Già.》 Dico  io mettendo le mani dentro le tasche del cappotto e sprofondando il viso dentro la sciarpa

《Rob. È arrabbiata. Lei non ti odia per davvero.》dice Miguel disegnando vari cerchi con un dito sulla neve

Il lampioni gialli illuminano il giardino, pieno di neve, della casa di Julia dandogli un aspetto strano.

《Secondo me pensa sul serio quelle cose.》dico io chiudendo gli occhi e rivivendo nella mia mente le immagini di poco prima

《Non le pensa. Era arrabbiata..insomma le hai dato della poco di buono davanti a tutti. Hai dato un pugno al suo amico. Le hai urlato contro. Cosa pretendevi? Lei ti ama ancora ed è evidente. Non ti avrebbe detto tutte quelle cose se non avesse provato niente.》 Dice Matt prendendo un cappello di lana dal cappotto e mettendoselo

《Come ha potuto fare una cosa del genere?》 Chiedo io ad entrambi mentre sento di dover starnutire

《Aveva bevuto probabilmente e tu non puoi dirle cosa fare e cosa non fare. Ha 21 anni è grande abbastanza per decidere da sola.》dice Miguel strofinandosi le mani per riscaldarsi

《Io..mentre eravamo in bagno..ho riconosciuto i suoi gemiti. Ho capito subito che era lei. Non l'avevo vista in sala, pensavo fosse salita e invece..era lì con lui. Lui che si fa una donna come lei, in un bagno. Ma che uomo è? 》dico io sentendo la rabbia ribollire nello stomaco

《Per questo hai voluto che restassimo fuori. Rob, parlale quando sarete più calmi.》 Mi dice Miguel

《Ragazzi...》dice Matt prima di sentire un ondata di freddo travolgerci insieme alla fitta neve mista a pioggia che scende copiosa dal cielo

《Entriamo subito!》urla Miguel alzandosi da terra e correndo verso casa seguito la me e Matt

Dopo qualche minuto ci ritroviamo dentro casa bagnati fradici e infreddoliti

《Oh cavolo!》dice Ek arrivando verso di noi soprattutto verso il suo amato

《Sto bene Ek.》dice lui sorridendole e lasciandosi andare alle sue cure

《Ragazzi mi sa che non possiamo tornare a casa.》 Dice Lilian con il viso stanco

《Restate qui. Vi preparo la stanza degli ospiti e la mia stanza.》dice Julia

La guardo e noto che si era cambiata, ha un grande maglione grigio che prima era mio, i piedi scalzi, i capelli legati in una coda e del trucco non c'è  più traccia.

I suoi occhi verdi sono stanchi e vuoti.

Distolgo lo sguardo e mi tolgo il cappotto porgendolo a Violet che sta prendendo i nostri vestiti bagnati

《Allora dove ci mettiamo? Io non ci dormo con Violet!》dice Miguel guadagnandosi un'occhiata paurosa da lei

《Non mi fa dormire!》dice lui giustificandosi

《Ho solo 3 letti. Due matrimoniali e una brandina. Più il divano-letto.》dice Julia

《Noi ragazze stiamo in una stanza! I ragazzi in un'altra.》dice Ek prendendo a braccetto Violet da un lato e Lilian dall'altro

Sospiro e guardo l'orologio, sono già le 4 di notte e nessuno sa dove dormire.

-

Mi giro e rigiro sul divano, senza trovare la posizione giusta per addormentarmi.

Alla fine le ragazze dormono  in una stanza dividendosi un letto matrimoniale e una brandina e Miguel e Matt in un'altra dividendo un letto matrimoniale e io nel divano-letto.

Sento scendere qualcuno le scale ma non mi giro a guardare, chiusi gli occhi e cerco di dormire ma senza successo.

Poco dopo sento qualcuno stendersi sul divano-letto dalla parte opposta rispetto alla mia.

Mi giro a guardare la figura ma oltre l'ombra nera non riesco a vedere nulla.

《Chi sei?》sussurro io

Un odore di cocco mi riempie le narici e capisco.

《Che ci fai qui?》sussurro nuovamente io

《Non riuscivo a dormire nel letto con Ek e Violet..mi hanno riempita di calci e se si girano mi schiacciano con le loro pance.》sussurra lei girandosi forse per guardarmi anche lei nel buio

《Miguel dorme nella stanza degli ospiti da qualche settimana proprio per questo..》dico io sorridendo al pensiero di Violet che prende a calci Miguel mentre dorme

《Ora capisco cosa intendeva dire con quella frase.》 Dice  lei ridacchiando piano

Sento il bisogno di averla vicina e istintivamente, cerco il suo fianco con la mano e l'avvicin9 a me.

Affondo il mio viso tra i suoi capelli sciolti che profumano di cocco e respiro quel suo profumo dolce che mi fa da sempre impazzire.

《Rob.》sussurra lei stringendo con le mani la mia canottiera

《Che c'è?》le chiedo sospirando e facendo scivolare le mani sotto il suo maglione, per farle arrivare alla schiena dove inizio a dare delle dolci e lente carezze

《Non ti odio.》sussurra lei

《Lo so.》rispondo io non molto convinto

《Ti amo ancora.》sussurra lei attorcigliando le sue gambe con le mie

《Io ti ho sempre amata, non ho mai smesso.》dico io bloccando le mie mani mentre sento come una fitta al cuore per la tristezza del momento e per l'emozione

《Nemmeno io.》sussurra lei appoggiando le sue labbra sul mio collo, il suo respiro mi fa venire i brividi

《Ma non cambierà nulla, vero?》le chiedo io spostando la mano per accarezzare le sue cosce nude

《Non lo so..non penso.》Risponde lei sistemandosi per mettersi con il viso davanti al mio e per poi lasciare un bacio delicato sulle mie labbra

《Ne voglio altri.》dico io allungando il collo per premere un'altra volta le mie labbra sulle sue altre volte

Mi stringe a sé mentre i baci diventano più profondi e le sue mani mi stringono come se ha bisogno di vedere se sono realmente lì, con lei.

Si stacca da me e mette il suo viso sul mio petto lasciandosi avvolgere dalle mie braccia.

Ci sta perfettamente come se, le mie braccia fossero state creare per stringerla.

Sento il sonno arrivare per entrambi e le dico l'ultima cosa prima di cadere in un sonno profondo

《Non ho mai amato nessuna, come ho amato te. 
Non ho mai voluto nessuna, come ho voluto te.
Non ho mai sofferto per nessuna, come ho sofferto per te.
Sei la cosa più bella che mi potesse capitare e anche se non mi vorrai più con te, io ti amerò lo stesso, e più di prima Julia.》






-
Ciao a tutti! Vi ringrazio per seguire How long, spero in qualche vostro commento, se volete potete seguirla su Wattpad, dove ci sono capitoli in più. 
Grazie ancora per seguirla! Un Bacio eeneys 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 32
*** Warren. ***


Il telefono di casa sta suonando da minuti, con fatica apro gli occhi e scendo dal divano.

Guardo l'orologio che segna le 8 pm e sbuffo, mi sono addormentata sul divano con la tv accesa, come una vecchia.

È stata una giornata pesante, mi giustifico mentalmente così e mi sto chiedendo chi può essere a chiamarmi in modo cosi insistente.

Il telefono continua a squillare senza sosta e mi catapulto a rispondere.

《Pronto.》sbuffo al telefono, uno sbadiglio mi scappa dalla bocca

《Julia, sono mamma.》mi dice la voce al telefono, sento mia madre piangere e mi inizio a preoccupare

《Mamma, che succede?》le chiedo io ormai perfettamente sveglia

《Tuo padre si è sentito male, mi ha detto che sentiva dolori oggi ma ha deciso lo stesso di uscire a mangiare una pizza con gli amici del bowling. Stava tornando con Brian in macchina, Brian aveva bevuto troppo e tuo padre ha guidato al posto suo, ha perso il controllo perché ha avuto un malore.》mi dice lei singhiozzando ancora di più

《Mamma che cavolo sta succedendo?》le urlo prendendo dall'armadio una valigia e dei vestiti a caso

《Siamo in ospedale e stanno cercando di rianimarlo. Gli è venuto un infarto mentre guidava ed hanno fatto un incidente.》dice lei piangendo

Il telefono cade dalle mani e non posso far a meno di guardare il muro della mia stanza con gli occhi spalancati e senza una traccia di lacrima.

《Julia.》senti urlare dal telefono ma non rispondo sentendo qualcosa spezzarsi dentro di me.

Prendo il telefono lentamente e con voce tremanti rispondo

《Mamma, sto venendo.》

-

《Questo silenzio mi imbarazza.》dice Ek mentre guida al mio fianco

Sono le 8 pm a New York, ho chiamato da poco a Lilian per farle sapere che sono arrivata sana e salva dopo 10 ore di voli e soste. Lei ha appena finito il suo turno, dato che lì ad Anchorage sono le 4 pm, ed è triste per non avermi potuto accompagnare.

《Scusa.》dico io semplicemente guardando fuori dal finestrino, le luci di New York mi sono mancate ma non riesco a far uscire nessuna parola dalla mia bocca.

《Julia. È in coma ma c'è ancora una speranza.》mi dice lei guardandomi mentre il solito traffico ci circondava.

《Come mai Matt ti ha permesso di guidare?》 Le chiedo io non volendo parlare di mio padre

《Beh..non gli ho detto nulla. Gli ho detto che ti sarebbe venuto a prendere Miguel.》dice lei facendo un sorriso sbarazzino

Il suo viso si è addolcito ed è leggermente più tondo, è già incinta da 8 mesi, il gran momento si sta avvicinando e insieme a lei anche Violet è ansiosa.

Nonostante Ek è incinta di due gemelli non è  per niente ingrassata. Anche se la pancia è decisamente enorme, come fa a guidare?

《Tu non dovresti guidare.》osservo io lanciandole un'occhiata storta mentre sfreccia per le strada libera, verso l'ospedale

《Me lo dicono tutti. Ma io non demordo. Perché devo limitarmi? Sono solo incinta.》mi dice lei sbuffando e girando in modo brusco

《Ek! Ci sono delle vite qui dentro!》urlo io tenendomi allo sportello

《Tranquilla.》dice lei ridendo per il mio spavento

Le diedo uno schiaffo sulla testa prima di urlare uno "scema".

-

《Ciao tesoro.》dice mia madre facendomi un sorriso tirato

L'abbraccio cercando di non piangere e affondo il viso sul suo collo che profuma di vaniglia.

《Come stai?》le domando io sentendomi improvvisamente stanca e staccandomi dall'abbraccio

《Non so dirti di preciso come sto e forse è meglio che non te lo dico. Tu, tu come stai piccola mia?》Mi chiede mia mamma accarezzandomi una guancia

《Non molto bene..》sussurro io abbassando lo sguardo sulle mie dt. Martens nere.

《Entra qualche minuto, perché poi l'orario delle visite finisce.》mi dice lei tirandomi leggermente una ciocca di capelli per farsi guardare negli occhi

《Parlagli un po'. Gli farà bene.》sussurra lei ancora

Abbozzo un sorriso e cammino verso la porta con il numero 4.

Entro e sospiro pesantemente alla vista di mio padre in quelle condizioni.

Decido di non sedermi. In questa stanza e in questa momento, mi sento tremendamente a disagio.

《Ehi papà.》dico io prendendo la sua mano e stringendola tra le mie

Resto in silenzio per 10 minuti cercando di dire le parole giuste.

《Che fai? Cosa fai? Non ci fare preoccupare.》gli dico io sperando in una sua reazione

《Sei stato tu quello più forte nella nostra famiglia. Sei stato tu a fare forza a te stesso e a me per la situazione di mamma. E adesso? Adesso ti vuoi arrendere così?》Gli chiedo io sentendo le lacrime uscire dai miei occhi

《Questa è una lotta più dura, lo so. Ma tu puoi farcela. Mi hai sempre insegnato che si lotta sempre per quello che si vuole, sennò poi si possono avere dei ripensamenti per tutta la vita.》mi asiugo le lacrime e lascio la sua mano

Gli do un bacio sulla fronte bianca cosparsa di capelli castani e gli accarezzo una guancia

《Sei sempre stato il mio eroe. Il mio eroe preferito. Il mio eroe che vince tutto. Non mi deludere nemmeno in questa battaglia.》gli dico io camminando verso la porta

Lo guardo per l'ultima volta ed esco.

《Ek è andata via?》chiedo a mia madre una volta uscita dalla stanza

《Sì cara.. a quanto pare Matt ha dato di matto perché ha guidato.》dice lei facendo un piccolo sorriso

《Me lo immaginavo.》dico io sorridendo e scuotendo la testa

《Cara, c'è qualcuno che ti aspetta giù mi ha detto Ek prima di andarsene. Ah e scendi il borsone a quanto pare ti accompagna questa persona.》 Dice mia madre con uno sguardo stanco

《Ve bene. Se vuoi però resto io qui.》 Le dico io strofinandomi gli occhi fregandomene del mascara e dell'eyeliner

《No, vai. La zia Carol ieri ha fatto il turno perché io ero troppo sconvolta per restare. Ora tocca a me.》Dice lei guardandomi seria

《Va bene. Ci vediamo domani.》dico io dandole un veloce bacio sulla guancia e prendendo la valigia

-

《Valigia del cazzo.》impreco io cercando di tirare la valigia di cui un piede si è appena incastrato in una presa per l'acqua piovana.

《Hai bisogno di una mano per caso?》Mi chiede una voce alle mie spalle

《Rob.》dico io spalancando gli occhi e girandomi verso di lui

《Sì, proprio io. Allora vuoi una mano?》continua a chiedere lui avvicinandosi a me e alla valigia

《Ma non eri a Londra?》Gli chiedo io scioccata

《Ho saputo di tuo padre. Le ragazze mi hanno chiesto di venire ad aiutarti dato che non hai la macchina.》dice lui riuscendo a liberare la valigia

《Vieni con me dai.》continua a dirmi lui camminando a passo svelto sul marciapiede grigio

Lo seguo, ancora scioccata e confusa

Appena entriamo in macchina inizio a fargli qualche domanda

《Perché sei sceso?》Gli chiedo io sospettosa

《Te l'ho già detto. Volevano che ti aiutassi.》mi dice lui freddo

Guardo il suo profilo, i capelli sono più lunghi rispetto al mese passato, non l'ho più visto dal giorno dopo il mio compleanno e sembra così  diverso. 
I suoi occhi azzurri sono concentrati sulla strada.
Dal maglione nero si intravede un grande succhiotto violaceo sul collo. 
Le sue mani bianche stringono il volante senza mai staccarsi da esso.

《Non sei obbligato.》gli dico io

Chi gli ha fatto quel succhiotto?

《Non lo sono, lo so. Ma hanno rotto troppo tutti e quattro.》dice lui sbadigliando

《Ma come hai fatto ad arrivare a New York così presto?》Gli chiedo io stranita

《Sono già a New York da qualche giorno.》dice lui svoltando a destra verso una strada piena di luci natalizie e di enormi palazzi

《Ah..come mai?》 Gli chiedo io non riuscendo a frenare la mia lingua

《Non sono affari tuoi Julia.》dice lui frenando all'improvviso davanti ad un palazzo grigio e alto.

《Scusa..》sussurro io stringendo le mani sul mio cellulare

《Scendi.》dice lui scendendo dalla macchina e prendendo la mia valigia

Scendo dalla macchina e lo seguo dentro al palazzo.

Entriamo in ascensore e sento di essere  attratta da qualcosa, o forse da qualcuno.

Sono attratta da lui, ancora e ancora.

《Ti ci senti più con il carciofo?》chiede lui guardando i numeri cambiare sul display mano a mano che saliamo i piani

《Con chi?》chiedo io non capendo

《William o come si chiama.》borbotta lui

《Oh..lo vedo al lavoro ed usciamo in comitiva insieme..quindi certo che lo sento. .》dico io sentendomi in imbarazzo

《Capisco.》dice lui sospirando appena la porte dell'ascensore si aprono al 13° piano

Lo guardo aprire la porta blu, con il numero 51 stampato in rosso.

Entro in quel piccolo appartamento vuoto, con qualche mobile spoglio, senza televisione, senza lampade e tappeti.

È una casa spoglia e sola.
Vuota.

《L'ha affittata per te Miguel, all'ultimo minuto. Ora vado, mandami un messaggio quando hai bisogno.》dice lui uscendo e chiudendosi la porta alle spalle

Mi sento improvvisamente sola.

Corro verso la porta e l'apro, urlo il nome di Robert, ma lui già è andato via.

Rientro sentendomi più stanca di prima.
Mi dirigo verso il frigorifero, il mio stomaco brontola, non ci trovo nulla.

Vado verso la mia borsa e prendo un pacco di biscotti da viaggio dati dalle hostess sui voli per arrivare a New York.

Tolgo le scarpe e i jeans blu, il maglione celeste lo butto per terra insieme al resto.

Esco dalla valigia dei leggins vecchi e con i buchi e il vecchio maglione verde oliva di papà, li indosso, sentendomi a casa.

Apro il pacco dei biscotti e inizio a mangiucchiarli, sentendo dopo poco il mio stomaco non contento per quei miseri 4 biscotti.

Prendo il cellulare e mandai un messaggio

Julia a Robert 
"Ritorna."

Dopo pochi secondi ricevo la risposta

Robert a Julia 
"È successo qualcosa?"

Julia a Robert 
"Mi sento sola, vale come bisogno?"

Robert a Julia 
"No, non vale. Non mi disturbare più con queste cazzate. A domani."

Guardo a bocca aperta quel messaggio e ricaccio giù le lacrime e l'amarezza.

Forse finalmente lui ha ricominciato, senza di me.

Mi addormento sul divano scomodo con solo un plaid e un cuscino duro.

Mi addormento pensando a cosa devo aspettarmi ancora dalla vita.






-
Ciao a tutti! Vi ringrazio per seguire How long, spero in qualche vostro commento, se volete potete seguirla su Wattpad, dove ci sono capitoli in più. 
Grazie ancora per seguirla! Un Bacio eeneys 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 33
*** Doorway. ***


"Ho visto un uomo aspettare una donna fuori da un portone.

Lei è scesa.
Era bella.

Ma non quanto lui mentre la guardava arrivare. "

-

《Scendi.》mi dice Rob per telefono

Mi metto a correre per prendere la sciarpa e il giubbotto, esco di fretta dalla porta e pigio subito il pulsante per richiamare l'ascensore

Una volta entrata, mi guardo allo specchio.

Capelli ormai mossi e non più lisci, occhi stanchi e contornati solo da passate di mascara, labbra rosse piene di pellicine a causa dei miei morsi stessi.

Ancora tra le mani ho la sciarpa e il giubbotto.

Le porte dell'ascensore si aprono e io esco di fretta, metto la sciarpa grigia attorno al collo e spingo con una fiancata il portone.

Il freddo vento di New York mi si attacca alle ossa e io mi affretto a mettermi il giubbotto nero.

Alzo lo sguardo proprio mentre finisco di alzare la zip e incrocio il suo sguardo.

I miei occhi verdi si fermano dentro i suoi azzurri e la mia mente si azzera.

Sembra volermi dire qualcosa con quegli occhi, qualcosa che non riesco a capire.

Lui ferma il contatto visivo per spostarsi dalla macchina,in cui era appoggiato, per avvicinarsi a me.

《Tutto okay?》sussurra bloccando il suo sguardo sulle mie mani bianche e con dello smalto blu rovinato

《Sì.》rispondo io arrossendo

Mi sento come se dovessimo andare al nostro primo appuntamento.

《Okay. Andiamo allora.》mi dice lui girandosi e andando verso la macchina

Cammino anch'io versa di essa e apro la portiera del passeggero, entro e mi siedo notando un certo imbarazzo.

Qualche minuto dopo, mentre lui parte, allungo la mano per accendere la radio, scelgo un emittente di musica classica.

《Da quando in qua ti piace la musica classica?》Mi chiede lui con un sorriso divertito

Distolgo lo sguardo dal panorama fuori del finestrino e lo rivolgo a lui.

《Da ora. Il mio umore non è dei migliori, meglio ascoltare musica leggera.》dico io sorridendo , lo vedo scuotere la testa mentre un sorriso sta volta dolce spunta sul suo viso

All'improvviso dopo minuti di silenzio, il mio stomaco inizia a brontolare rumorosamente.

《Mi sa che non hai mangiato, eh?》Mi chiede lui girando verso una locanda situata prima dell'ospedale

《No..》sussurro io sentendo il mio stomaco lamentarsi come per rispondere alla sua domanda

Posteggia la macchina, si toglie la cintura e si gira a guardarmi.

《Dai scendi. Ti porto a mangiare qualcosa.》dice lui dandomi una piccola spinta

Tolgo la cintura e scendo dalla macchina, mi affretto ad entrare nella locanda per mantenere il mio corpo al caldo.

Seguo Rob che sceglie un tavolo vicino alla finestra che da su una foresta, ci sediamo e guardiamo entrambi imbarazzati i menù.

《Scusa per il messaggio di ieri. Non volevo disturbare.》dico io non riuscendo a guardarlo, le mie mani continuano a stringere i bordi del menù di plastica

《Non fa nulla. Ma davvero cercami solo quando è urgente, io non voglio più starti dietro Julia. Sto facendo questo solo per i ragazzi e per i tuoi genitori, non per te, sappilo.》dice lui in tono freddo e chiamando il cameriere

《Salve sono Connor, cosa volete ordinare?》chiede gentile il ragazzo moro e basso

《Una fetta di torta di mele e un caffè amaro, grazie.》gli dice Rob passandosi nervoso una mano tra i capelli

《E lei signorina?》Mi chiede il ragazzo

Io ancora sconvolta guardo velocemente il menù

《Dei pancakes con il cioccolato e un cappuccino.》rispondo passandomi le mani sugli occhi e sbadigliando dopo poco, non ho dormito molto

Vedo con la coda dell'occhio il ragazzo allontanarsi con un sorriso verso il bancone.

《Scusa, non lo farò più.》sussurro io dopo qualche minuto

《Perché mi hai mandato quei messaggi?》Mi chiede lui guardandomi intensamente

《Mi sentivo sola Rob. Quella casa è vuota. Non c'era nemmeno nulla da mangiare. Questo è il mio primo pasto dopo un giornata intera. Non lo so che mi è preso.》gli dico io

《Pensavo che Miguel avesse fatto un po' di spesa..cazzo potevi dirmelo che non avevi nulla da mangiare.》mi dice lui passandosi di nuovo la mano tra i capelli

《Dopo quei messaggi non ho voluto scriverti più nulla..》dico io abbassando le mani per accogliere il mio piatto di pancakes

《Grazie.》sussurrò al cameriere facendogli un sorriso timido, vedo lui arrossire e sussurrare un timido "prego" prima di posare il piatto con la torta davanti Robert

《Sì sì okay. Vai via.》gli dice Rob mandandolo via in modo scorbutico

《Rob.》dico io spalancando gli occhi 《Ma perché l'hai trattato così?》Gli chiedo sentendomi in colpa, come se l'avessi mandato via malamente io

《Che cazzo sorride a fare, il cretino? Ti ha guardata come se avesse visto la Madonna.》dice lui tagliando in modo arrabbiato la fetta di torta

Cerco di non ridere e inizio a mangiare anch'io.

Non cambierà mai.

-

《Merda. Traffico di merda.》urla Robert

La strada per andare in ospedale adesso è piena di macchina che si muovono a passo d'uomo

《Rob. Sei troppo nervoso.》dico io guardandolo male

《È da qualche mese che sono così ormai.》dice lui togliendosi la sciarpa

Di nuovo il succhiotto violaceo spicca davanti i miei , ma sta volta altri due più piccoli gli fanno compagnia

Il mio cuore sembra fermarsi e ancora una volta mi chiedo da chi provengono questi marchi.

《Che guardi?》Mi chiede lui toccandosi il collo dopo avermi beccata a fissarlo

Allunga il collo per guardarsi nello specchietto e ricorda pure lui di averli, mi lancia una veloce occhiata prima di riuscire a sorpassare una macchina e dirigerci finalmente in ospedale.

Di chi sei adesso, Robert?

-

《Sali con me?!》gli chiedo io sconvolta dopo averlo visto parcheggiare e camminare affianco a me

《Sì. Saluto tua madre.》mi dice lui alzando le spalle indifferente

Entriamo dentro l'ascensore che porta al reparto dove sta mio padre.

Sento una botta leggera ma improvvisa sbilanciarci di poco, mi giro a guardare Rob confusa mentre vedo i suoi occhi spalancarsi.

《Dimmi che non è vero.》sussurra lui andando verso il quadro con i numeri e cliccandoli tutti

Cerco di avere una mente più lucida e capisco che l'ascensore si è bloccato.

Si è bloccato con noi dentro.

《Oh merda.》sussurro io cercando di non farmi prendere dal panico

《Ok. Sta calma. Andrà tutto bene.》dice lui tranquillo cliccando il bottone d'emergenza

《Tu dici?》dico io chiudendo gli occhi e cercando di calmare il mio respiro

《Sì.》dice lui avvicinandosi a me e stringendomi tra le sue braccia

L'ultima volta che mi ha stretto, eravamo sul divano-letto ad Anchorage.

《Rob..》sussurro io alzando le braccia per portarle dietro alla sua testa e stringere i suoi capelli biondi tra le mie dita

《Che c'è?》sussurra lui dolcemente guardandomi negli occhi

Sento gli occhi lucidi e il mio corpo fremere.

《Tu sei..sei bellissimo.》sussurro io accarezzando il suo viso

Sento il suo sospiro solleticarmi il viso e vedo i suoi occhi chiudersi a quelle parole

《Non puoi tornare ogni volta che vuoi, non puoi fare così ogni volta.》mi sussurra

《Non volevo tornare, ma sono tornata per mio padre.》dico io facendo scendere la mano sul suo collo nudo, lo sento rabbrividire per le mie dita fredde

《Già.》dice io amareggiato aprendo gli occhi e allontanandomi da sé

《Dobbiamo smetterla di stare così a contatto. Io non ti voglio più. Ora sto bene e ho una ragazza.》dice lui un attimo prima che l'ascensore salga e si fermi aprendo le porte nel reparto

Lui esce velocemente lasciandomi lì dentro sconvolta e stupita.

-

《Tutto a posto Robert?》chiede mia madre gentile mentre gli stringe una guancia amorevolmente

《Sì Abbie. Tu?》chiede lui stringendole la mano

Lei sbadiglia e indica la stanza

《Ho dormito accanto a lui in quel letto scomodo, ma pazienza, per amore questo e altro.》dice lei facendo un piccolo sorriso

《Già.》dico io fissando la porta con il numero 4

《Volete entrare? Mancano pochi minuti alla fine della visita. Qui cambiano gli orari alternando i giorni.》dice mia mamma guardandoci frettolosa

《Sì.》sussurro io dirigendomi già verso la porta

《Abbiamo ritardato per colpa del traffico.》le dice Rob mentre mi allontano 《aspetta entro con te.》dice a me

Cammina velocemente verso di me ed insieme entriamo in quella stanza bianca.

Vedere in quello stato mio padre mi rende strana, vuota e triste.

《Ciao Warren.》dice Rob avvicinandosi a lui e sedendosi accanto

《Ciao papà.》dico io avvicinandomi a Rob ma restando in piedi

《Ma cosa fai? Vedi di tornare presto perché manchi a tutti.》dice Rob stringendogli la mano

《Rob..》sussurro io sul punto di piangere

Gli uomini che ho amo di più al mondo sono, adesso, accanto.

《Resisti. C'è qualcuno che ti vuole amare ancora.》sussurra Robert stringendo più forte la sua mano

Lacrime calde scendono sul mio viso freddo e corro fuori dalla stanza, corro verso l'ascensore, premo velocemente i pulsanti e me ne frego della gente che mi guarda con uno sguardo di pietà.

-

《Il tuo culo non è diventato un pezzo di ghiaccio?》Mi chiede Rob spuntando all'improvviso alla mia sinistra

《No.》sbuffo io guardandolo male

《Dai alzati. Ti porto a casa.》dice lui porgendomi una mano per aiutarmi ad alzarmi dal marciapiede 

《Ho i jeans tutti bagnati.》dico io sospirando

《Appena arrivi a casa ti cambi dai.》dice lui infilandosi in macchina

《Che giornata di merda.》sussurro io prima di entrare in macchina per la 3 volta

-

《Hai ragione, fa schifo come casa.》dice Rob entrando con due sacchetti della spesa

《Te l'avevo detto io!》dico io entrando e togliendo sciarpa e giubbotto

Vado a passo veloce nella mia stanza per spogliarmi e mettermi comoda. 
Tolgo i stivali e li butto vicino all'armadio, i jeans fradici faccio fatica a farli scendere ma dopo un po' ci riesco e li butto vicino alla porta insieme al maglione.

Mi piego per togliere i calzini e noto due piedi fermi davanti la porta

《Rob!》urlo io cadendo all'indietro appena lo vedo

《Sei sempre goffa.》dice lui ridendo e aiutandomi ad alzarmi

Mi tocco il sedere dolorante e impreco mentalmente

《Esci. Sono in intimo.》gli dico io arrossendo e cercando di coprirmi con il piumone preso velocemente dal letto

《Non c'è niente che io non abbia già visto di te.》sussurra lui con uno sguardo malizioso

《Già.》dico io spostando il mio sguardo sui miei piedi, uno nudo e l'altro ancora coperto dal calzino bianco, mi affretto a toglierlo con l'altro piede

Due mani mi tolgono il piumone e io alzo il viso per guardarlo

《Che fai?》sussurro io appena vedo le sue mani posarsi sulle mie spalle

《Nulla.》sussurra lui guardando le sue mani muoversi dalle mie spalle alla mia schiena per sganciare il reggiseno, che cade a terra lasciandomi i seni nudi

Il mio sguardo si posa sulla sua gola, sta deglutendo.

Io in silenzio non capisco cosa sta prendendo ad entrambi e non voglio nemmeno fermarlo.

Le sue mani si spostano in avanti stringendo delicatamente i miei seni e facendo sbattere i miei capezzoli turgidi sui suoi palmi, ansimo per quella piacevole sensazione.

Le sue mani si spostano ancora, scendendo verso i miei fianchi e tirando giù le mutandine facendole cadere per terra.

Sussulto quando mi fa sbattere nuda sul suo petto e mi stringe le natiche in modo possessivo.

《Rob.》dico io in modo strozzato e stringendo le mie mani sulla sua giacca

《Sarà solo questa volta. Sarà l'ultima. Lo prometto.》sussurra lui più a sé stesso che a me, prima di avventarsi sulle mie labbra e continuare a palpare il mio corpo

Mi butta sul letto iniziando a togliersi anche lui i vestiti, appena vedo il suo petto bianco e scolpito mi sento le gambe tremare per l'eccitazione.

Quanto mi sei mancato Robert?

I suoi baci scendono sul mio collo, marchiandolo e lasciando un segno rosso, scendono ancora verso i miei capezzoli che non chiedono altro che la sua lingua e le sue labbra.

Una sua mano scende a insinuarsi tra le mie cosce facendomi gemere vergognosamente sotto di lui.

Allungo le mie mani abbassando, per quel che posso, i boxer.
Prendo la sua erezione e inizio a muovere la mano su e giù in modo più lento e poi più veloce, sento i suoi sospiri e capisco che a lui piace.

《Basta.》mi dice lui mordendomi un labbro e allontanando la mia mano e anche la sua

《Girati.》mi dice mentre io mi sento tremare e mi sento un fuoco un tutto il corpo

Mi giro e lui mi alza in modo da mettermi a carponi sul letto, mi tira leggermente i capelli per poi entrare dentro di me con una spinta decisa

Stringo le coperte tra le dita cercando di non ansimare troppo ma le spinte sono troppo forti.

Mi strattona per i capelli e mi sussurra all'orecchio 《William ti ha scopato così?》

Butto un urletto quando mi da una sculacciata in contemporanea con una spinta più forte delle altre.

《Oh Rob.》dico io mordendomi labbra fino a farle sanguinare

《Nessuno sarà mai meglio di me. Ricordalo.》mi sussurra lui prima di dare la spinta definitiva per farmi avere l'orgasmo

Lui continua a spingere e dopo poco ha il suo orgasmo sulla mia schiena

Mi accascio a pancia in giù sul letto e cerco di riprendere fiato mentre lui si alza e si riveste, pronto ad andare già via.

《Non ci sarà mai più un'altra volta dopo questa.》dice lui con una voce dura ma ancora affannata.

Lo vedo mettersi la giacca e girarsi a guardarmi, alzo il busto per guardarlo meglio negli occhi, mi mordo il labbro nervosa, vorrei dirgli che lo farei di nuovo anche adesso ma non devo.

《Sembri una dea. Questa immagine di te non la dimenticherò mai.》sussurra lui prima di sorridere e andare via. 

Ritorna all'indice


Capitolo 34
*** Twins. ***


«Allora che hai fatto oggi? Ci sei andata da tuo padre?» mi chiede Violet piegando il completino per il bambino

«Si ci sono andata ma non sono potuta entrare, sono arrivata troppo tardi.» le dico io stiracchiandomi sul divano

«Ah. E che hai fatto poi?» chiede lei piegando altri vestiti da mettere nella borsa

«Sono stata a casa.» le dico io arrossendo solo a pensare a cosa abbiamo fatto io e Rob

«Ti ha lasciata Rob?» mi chiede lei guardandomi sospettosa

«Certo. Perché?» dico io aggrottando le ciglia e non capendo il perché di quella domanda

«No nulla..mi aveva detto che non veniva a pranzo da noi. Sai ultimamente viene tutti i giorni qui a mangiare.» dice lei con uno sguardo investigatore

«Ah capisco.» dico io rivolgendo lo sguardo altrove

«Non è che per caso, siete stati assieme?» chiede lei ancora più sospettosa.

«Può essere.» le dico io accennando un sorriso sbarazzino

«Lo so che avete fatto sesso.» dice lei prima di lanciarmi un bavaglino in faccia

«Let!Come lo sai?» le chiedo io scioccata

«L'ha detto a Miguel e io per caso ho sentito tutto.» mi dice lei facendo una faccia antipatica

«Cosa gli ha detto?» le chiedo io curiosa

«Che si è sentito in colpa a farlo..che non voleva tradire Brianne.» sussurra lei sincera, la vedo posare le ultime cose stanca e sedersi accanto a me

Resto bloccata. Si è sentito in colpa. Non voleva tradire la sua nuova ragazza.

«Ah.» dico io senza riuscire a dire più nulla

«E verrà a mangiare qui tra un po', con lei.» dice lei velocemente alzandosi dal divano e andando via dal salone

«Cosa?!» le urlo io, senza però ricevere una risposta

Il campanello suona e Miguel va ad aprire, io resto seduta sul divano immobile sapendo chi sta per entrare.

Vedo Rob entrare per mano con una ragazza bionda , alta e con un viso dolce.

Mi alzo educatamente dirigendomi verso di loro.

«Ciao Robert.» dico io facendogli un cenno per poi continuare a presentarmi alla ragazza «Piacere sono Julia.»

«Piacere io sono Brianne.» dice lei con una voce dolce, tutta questa dolcezza mi sta facendo venire il diabete.

«Violet dov'è?» chiede Rob non salutandomi nemmeno e aiutando Brianne a togliere il cappotto

«In cucina.» risponde Miguel appendendo i loro cappotti

«Io vado da lei.» dice Brianne scappando via e lasciandomi sola con Miguel e Robert

«Cosa ci fa lei qui?» sussurra Robert a Miguel indicandomi, mentre sento Violet e Brianne intente a parlare di bambini

«Vedi che ti posso sentire.» dico io infastidita e ricevendo da lui un'occhiata storta

«Sono andato a prenderla a casa dopo il lavoro e l'ho portata qui. Non volevamo lasciarla sola.» dice Miguel lanciandomi uno sguardo dolce, quasi paterno

«Smettila di fare il padre con me. Già ne ho uno.» dico io acida e non sopportando la situazione che si è appena creata

«Non dire nulla a Brianna di oggi. Hai capito?» mi chiede lui spaventato, anche minaccioso e puntandomi un dito contro

«Non dirò nulla alla tua fidanzatina, sta tranquillo.» dico io guardandolo male

«La smettete tutti e due?» sussurra furioso Miguel

«Sta zitto tu.» diciamo in coro io e Rob

«Ok basta. Tutti in cucina, ora.» ci dice lui spingendoci verso la cucina

«Fanculo.» dico io prima di ritrovarmi davanti al viso di Violet preoccupato e ansioso

«Che succede Let?» le chiedo io

«Ek sta per partorire. Dobbiamo andare in ospedale!» urla lei scuotendomi per le braccia

Mi giro a guardare il viso degli altri tre che in silenzio guardano sconvolti Violet sballottarmi.

-

«E' da due ore che siamo qui fuori. Ma ancora non ha finito di partorire?» chiede Rob annoiato

«Rob stai zitto.» dico io prima di sbadigliare

«Ci vuole del tempo amore.» gli risponde Brianne così dolcemente da farmi venire la nausea

«Mh.» risponde lui stringendola a sé n un abbraccio, giro lo sguardo per non guardarli e fisso la porta davanti a me

«Vado in bagno.» dico io alzandomi e dirigendomi verso il wc

Entro e sospiro quando mi guardo allo specchio. I miei occhi sono cerchiati di viola, non dormo bene da ormai tre giorni. I capelli troppo mossi chiusi in una coda alta. Le labbra rosse per il freddo.

E' notte e io già mi sento crollare dalla stanchezza e decido di rinfrescarmi un po' il viso, magari mi sveglio.

Sento la porta aprirsi ma decido di non prestare attenzione alla persona che è appena entrata, alzo lo sguardo per guardarmi nuovamente allo specchio. Mi spavento appena vedo due occhi azzurri riflessi accanto ai miei verdi.

«Rob, che fai qui? E' il bagno delle donne.» gli chiedo io stranita

«Lo so.» dice lui continuando a guardarmi intensamente

«Rob? Ma che cavolo. Esci.» dico io non capendo il suo comportamento

Mi allontano prendendo un pezzo di carta per asciugarmi il viso bianco e stanco e vedo con la coda dell'occhio lui osservarmi.

«Brianna mi piace.» sussurra lui abbassando lo sguardo. Sento una fitta nel petto a quelle parole, perché deve farmi questo?

«E quindi?» gli chiedo io con la voce un po' tremante

«E' dolce. E' bella. Ha la tua età sai.» dice lui appoggiandosi al lavandino e tirando i capelli all'indietro

«Rob..senti..» dico io per poi essere interrotta subito dalle sue parole

«Studia ancora. E' molto brava. Me la scopo pure ed è brava pure in quello.» dice lui con un piccolo sorriso

«Robert.» sussurro io sentendomi lo stomaco sotto sopra per quelle parole che non fanno altro che farmi capire che lui non sarà più mio

«Io ci provo a dimenticarti. Ma torni sempre in qualche modo nei miei pensieri, nella mia vita Julia. E io non ti voglio più in nessun posto.» sussurra lui alzandosi e avvicinandosi a me. Io resto incantata a guardarlo mentre i suoi occhi sembrano incatenarsi con i miei. Avvicina le sue mani al mio viso per prenderlo tra di esse

«Però sei così bella, così invitante, così attraente. Io non ti riesco a resistere Julia.» sussurra lui prima di darmi un improvviso bacio lento e carico di passione

Alzo le mie mani per stringere i suoi capelli e avvicinare di più il suo viso al mio. Le sue mani scendono giù verso i miei fianchi per stringerli e avvicinarli a sé.

La sua bocca scende sul collo donandomi brividi mentre le sue mani continuano il loro percorso sul mio sedere stringendolo. Sposta di più la mia sciarpa per farmi un succhiotto e io ansimo a quel contatto. Stringo tra le mie mani le sue grandi spalle e lo avvicino a me.

Lui si stacca dal collo per darmi un bacio leggero e dolce sulle labbra.

«Quando te ne tornerai ad Anchorage, dimenticheremo entrambi questi momenti, ok?» mi chiede lui allontanandosi da me e sistemando i suoi capelli scombinati da me poco prima

«Cosa vuoi dire? Io non dimentico niente Rob, tu lo sai.» dico io toccandomi il punto viola sul collo che intravedo dallo specchio

«Tutto quello che accadrà qui, resterà tra me e te. Io non voglio lasciare Brianna. Mi piace. So che non dovrei tradirla. Ma io non riesco a resisterti. Quando andrai via e andrò pure io via. Io metterò tutto nel dimenticatoio.» dice lui non guardandomi

«Ma che senso ha? Se ti piace non tradirla Robert. Non con me.» quasi urlo io sentendomi una persona schifosa

«Posso tradirla solo con te. Nessuna mi attrae più di te. Nemmeno lei.» sussurra lui prima di uscire dal bagno

Guardo la mia immagine per la millesima volta allo specchio e sono davvero, davvero sconvolta.

-

«Julia ma dove sei stata?» quasi urla Violet

«In bagno.» dico io nemmeno sicura delle mie parole

«Il Primo è nato! E' un maschio, Gabriel.» dice Violet felice

«Davvero?» chiedo io sentendo il desiderio di abbracciare tra le mie braccia quel piccolo scricciolo nato un po' troppo presto

Vado da Miguel che lo tiene tra le braccia come se fosse un diamante prezioso, e li guardo emozionata.

«Ragazzi, è nata Vega.» sento urlare Matt dietro le nostre spalle

Mi giro e vedo tra le sue braccia una bambina avvolta in una coperta arancione, mi avvicino per guardarla meglio mentre gli altri fanno lo stesso

«Ek vuole che la prendi tu prima di lei.» dice Matt emozionato mentre mi porge la bambina

La prendo tra le braccia un po' impacciata, i suoi occhi si aprono e mi guardano curiosi. 
Non piange ma le sue mani stringono le mie dita forte e io resto immobile a guardare una delle cose più belle mai viste.

《Vega.》sussurro io sentendo un emozione incredibile e una pace improvvisa

《Sarai il suo angelo.》mi sussurra Matt

Ritorna all'indice


Capitolo 35
*** Chalet. ***


Loving can hurt, loving can hurt sometimes..

[Photograph-Ed Sheeran]

-

«Warren vuoi un'altro cuscino?» gli chiede Miguel a mio padre

Si è risvegliato dal coma da quattro giorni e per il giorno di Natale l'hanno fatto tornare a casa.

Per festeggiare il risveglio di mio padre e il natale, Miguel ha deciso di portarci tutti nel suo Chalet in montagna.

Non mi sono mai aspettata nulla da lui e invece si stava rivelando davvero un buon amico.

«Si, grazie Miguel.» dice mio padre spostandosi per farsi sistemare un cuscino dietro la schiena

《Julia, vieni un attimo in cucina.》mi urla mia madre

Poso il libro che sto leggendo da qualche giorno e mi alzo dal divano per raggiungerla

Mia madre, la madre di Violet e anche quella di Elektra sono sedute attorno al tavolo, mentre Ek e Let sono in piedi dietro le loro madri.

《Tutte le donne di casa stanno complottando senza di me?》chiedo io ironica

《Dobbiamo parlarti.》mi dice mia madre e indicandomi la sedia davanti a loro

《Non ho bisogno di sedermi. Cosa volete?》chiedo io abbassando lo sguardo sui miei peidi avvolti dai calzini e non riuscendo a sostenere i loro sguardi

《Senti, lo sai che ti vogliamo bene.》dice Ek iniziando a torturarsi le mani

《Ed è per questo che vogliamo chiederti una cosa.》continua Ek

《Starai pensando sicuramente "Cosa devono dirmi Jane e Charlotte?". Beh cara ti conosciamo da quando sei piccola e anche noi ci teniamo a te.》dice Jane

《Dove volete arrivare?》chiedo io non capendo , sciolgo i miei capelli dalla coda e li lascio cadere dolcemente sulle mie spalle

《Vogliamo che ritorni qui a Brooklyn.》dice mia madre tutto d'un fiato

Le guardo e leggo dentro i loro occhi tanta speranza

《Io..ci devo pensare.》dico io passandomi una mano sugli occhi

《Ci manchi. Sei una persona di cui abbiamo bisogno e noi siamo persone di cui tu hai bisogno. Non chiuderti così, non scappare da noi.》mi dice Ek quasi con le lacrime agli occhi

《Poterti sentire solo in certe ore perché c'è differenza oraria tra Anchorage e New York, vederti poche volte in webcam. Ma secondo te è facile lasciarti andare via così?》Mi chiede mia madre piangendo

《Io non voglio far star male nessuno. Sono mie scelte. Voi non avete subito violenze da nessuno. Voi non siete state prese per il culo e tradite dall'uomo che amate. Fate le cose semplici, senza sapere quanto soffro anch'io per questa decisione. Ma ho bisogno di respirare, sono via solo due mesi e ho bisogno di tempo per ritornare.》dico io quasi urlando

《Non sarai mai un peso per nessuno Julia. Pensaci a ciò che ti stanno dicendo.》dice Charlotte

Le guardo e decido di andare via

《Julia!》urla mia madre mentre salgo le scale per andare nella mia stanza

-

Qualcuno bussa alla porta mentre io pensierosa guardo il soffitto in legno.

《Avanti.》dico io

《Julia.》dice lui, si distende accanto a me e mi guarda

《Rob.》dico io scuotendo la testa, sta sempre a tormentarmi con la sua presenza

《Tua madre mi ha raccontato la discussione di poco qualche ora fa.》mi dice lui

《Capisco.》dico io chiudendo gli occhi e sperando in un suo silenzio

《Non voglio che vai via da loro per colpa mia.》dice lui duro

《Robert, non ho bisogno di sentire altro da te.》dico io alzandomi il busto e trascinandomi fino alla spalliera del letto

《Io sto andando avanti e dovresti farlo pure tu.》dice lui con un'incertezza nella voce che riesco a riconoscere

《Stai andando avanti? Tu? Fino alla settimana scorsa abbiamo fatto sesso a casa mia. Fino alla settimana scorsa mi hai detto che non riesci a resistermi. Questo per te significa andare avanti Robert? Non prendermi per il culo.》Dico io nervosa

《Hai ragione. Ma ho un'altra donna e so che mi ama. Ho sbagliato a tradirla, non voglio più trattare nessuna come ho trattato te.》dice lui abbassando gli occhi

《E io cosa me ne faccio adesso? Cosa me ne faccio adesso delle tue parole? Dovrei essere felice che tu vuoi essere diverso per un'altra, mentre per me non lo hai mai voluto essere? Cosa me ne faccio del mio amore per te Robert? Cosa me ne faccio?》urlo io ormai al limite

《Non lo so. Perché io ancora non sono riuscito a mettere via il mio per te. Io non ci sono riuscito. Per questo cedo ogni volta che ti vedo. Sei il mio peccato più grande.》sussurra lui avvicinandosi a me

《Perché non hai mai saputo amarmi per come dici?》dico io sfinita senza però piangere

《Io non ho mai amato nessuna. Mai. Tu sei la prima che ho amato e ho paura di non riuscire a cambiare questo mio sentimento per te. Ma ci sto provando perché voglio smetterla di farti stare male. Di farti allontanare dalle tue amiche e da tua famiglia.》dice lui prendendo una mia mano e portandosela alla sua bocca per dargli un dolce bacio sul dorso

《Hai ragione. Non ho saputo mai amarti bene. Ho sempre avuto paura di sbagliare, di deluderti, di tradirti, di farti soffrire e alla fine ho fatto tutte queste cose senza volerlo. Io non merito il tuo amore. Non lo merito. Sei preziosa per molte persone e ti stai distruggendo la vita per me. Che razza di uomo sono a ridurre la persona che amo in questo stato?》Mi dice lui

《Io ti ho amato per com'eri e per come sei. Mi hai sempre confusa e mi confondi ancora. Ma Robert, io avevo fiducia in te. Non mi hai parlato mai delle tue paure e io come posso cercare di aiutarti se non mi parli? Tu hai portato entrambi a questo. E non te ne do una colpa. Tutti sbagliamo. Ma ora non puoi pretendere che io ti dimentichi, che io butti via l'amore che provo per te, che io butti via i nostri bei momenti.》dico io sentendomi gli occhi pizzicare

《Sei l'uomo con cui pensavo di poter condividere la vita e mille avventure. Mi hai fatta rinascere e crescere. E adesso? Non ho più nulla. Non ho più te. Tu mi dici che vai avanti mentre stai sempre fermo con me. Cosa vuoi Robert? Devi decidere cosa vuoi. Chi vuoi.》dico io sentendo un nodo alla gola mentre io suoi occhi azzurri mi sembrano lucidi

《Una parte di me vorrebbe te, l'altra vorrebbe lasciarti vivere la vita senza di me.》dice lui stringendo la mia mano tra le sue e continuando a guardarmi

《Non so se smetterò mai di amarti. Adesso, ti sto amando più di ieri. Domani non lo so.
So solo che ho bisogno di vederti felice e io ti porto solo dolore.》continua a dire lui strofinando una mano sugli occhi lucidi

《Ti amo Julia. Ti amo ancora.》dice lui non riuscendo a continuare

《C'è un "ma". Vero?》sussurro io sentendo delle lacrime calde scendere giù sulle mie guance

Le sue mani grandi mi tolgono le lacrime dagli occhi e avvicinano il mio viso al suo.

I nostri nasi si sfiorano e le nostri fronti si toccano.

Sento il suo solito profumo mischiato a quello delle sigarette e inizio a singhiozzare.

《Non piangere. Ti prego.》sussurra lui sulle mie labbra

《Stai andando via da me per sempre?》chiedo io tra i singhiozzi

《Sì.》sussurra lui dandomi un bacio leggero sulle labbra

《Non lasciarmi..》sussurro io stringendo le sue mani che tengono ancora intrappolato il mio viso

《Non ti dimenticherò. Sarai sempre parte di me Julia. Sempre.》

Ritorna all'indice


Capitolo 36
*** Dark skies. ***


So come close, and ill scream

Oh just let me be me

And I fail to see

The dark skies are all that's well inside me

-Waiting, Jamie Campbell Bower.

-

Pov. Robert 

 

Apro gli occhi e sento subito il braccio dolorante, giro la testa e osservo la testolina bionda appoggiata con tutto il peso sul mio braccio.

La sposto piano piano e poi mi alzo dal letto silenziosamente, osservo il suo corpo nudo disteso sulle lenzuola rosse e sorrido per ciò che abbiamo fatto questa notte. Raccolgo velocemente i boxer da terra e li indosso.

Come al solito ho immaginato lei, e non Brianne, ho immaginato di fare l'amore con lei. Non che Brianne non sia brava a fare sesso, ma Julia mi torna sempre in mente in questi momenti.

Cammino a piedi scalzi sul pavimento riscaldato e mi dirigo in cucina, guardo la mia immagine riflessa sul forno e quasi non mi riconosco.

Sono dimagrito parecchio, ho i miei soliti muscoli dato che faccio palestra, la barba incolta e biondiccia. I miei capelli biondi sono indomabili e cerco di passarci una mano, ma nulla da fare, restano così.

Sbuffo.

Accendo la macchina del caffè e aspetto che sia pronto, il telefono mi suona e mi ritrovo a sbuffare.

Allungo la mano sul cellulare e rispondo.

«Pronto.» dico io sbadigliando

«Robert, buongiorno.» dice la voce allegra di Miguel

«Giorno Miguel.» do un'occhiata veloce alla macchinetta, ancora non è pronto perciò mi siedo

«Senti, ho un caso strano in ufficio oggi e dovresti aiutarmi.» dice lui ansioso

«Di cosa si tratta?» dico io alzandomi per prendere il caffè

«Una donna e un uomo, si sono sposati e hanno avuto un figlio. Il figlio è caduto in depressione e adesso danno la colpa all'altro. Insomma vogliono divorziare e prendersi il figlio. Serve una tua consulenza. Insomma vorrei che tu sentissi il figlio. Verresti?» mi chiede lui

«Certo. Ma sono un po' arrugginito. Sai che non lavoro da qualche mese.» dico io in un sussurro

Da quando ho deciso di partire per Londra, e successivamente sono partito, non ho lavorato. Avevo in mente di aprire lì il mio nuovo studio, ma alla fine ero diventato così annoiato dalla vita e deluso che avevo deciso di poter vivere con i soldi guadagnati negli anni.

Così adesso mi ritrovo senza un lavoro, per scelta.

«Non fa nulla, sei bravo sempre. Perciò ti aspetto alle 11. A dopo e grazie ancora!» dice lui non dandomi nemmeno il tempo di salutarlo

Poso il telefono e chiudo gli occhi per rilassarmi.

Due mani arrivano da dietro e toccano il mio petto nudo e dei dolci baci mi ricoprono il collo

«Amore, che ci fai già sveglio?» sussurra Brianne al mio orecchio, provocandomi non pochi brividi

«Non so..tra un po' devo andare da Miguel.» dico io sussultando quando la vedo spostarsi e mettersi sulle mie gambe

«Prima però voglio essere tua.» sussurra lei avventandosi sulle mie labbra

Stringo le mie mani sulle sue cosce per poi farle salire sul suo nudo e piccolo sedere, i suoi seni nudi si schiacciano sul mio petto e io non riesco a trattenere un gemito.

La sollevo e la porto nuovamente nella stanza da letto.

Lei infila le mani dentro i miei boxer per poi toglierli, la mia bocca è impegnata a muoversi sul suo collo e le mie mani a stringere i suoi piccoli seni.

«Oh Rob, fammi tua!» urla lei in modo fastidioso

La zittisco con un bacio passionale ed entro con una spinta in lei.

Sposto il mio viso sulla sua spalla e chiudo gli occhi mentre stringo il suo corpo tra il mio e spingo dentro di lei, do un morso sulla sua spalla appena nella mia mente si materializza lei, nuda e formosa tra le mie braccia che ansima.

Non è Brianne.

-

Apro la porta dello studio di Miguel e subito il calore dei termosifoni mi fa sentire più vivo dopo il freddo gelido di fuori.

Lascio che la porta si chiuda alle mie spalle e passo una mano tra i capelli, sono nervoso.

Mi guardo attorno e vedo lo studio vuoto tranne per una persona.

Julia, seduta dietro la scrivania.

La osservo mentre clicca velocemente i tasti sulla tastiera e morde le labbra rosse per il freddo.

Mi avvicino lentamente e dubbioso, so già da qualche settimana che è tornata anche lei, tornata definitivamente a New York, come me.

Tossisco per attirare la sua attenzione, infatti lei sobbalza e si gira con degli occhi spaventati.

Chiude la bocca e mi guarda sconvolta adesso.

«Ciao Julia.» sussurro io imbarazzato, le ho promesso così tante volte di sparire dalla sua vita, ma sembra impossibile

Ritorno sempre da lei, in un modo o in un altro.

«Rob.» sussurra lei «che ci fai qui?»

«Miguel ha bisogno di me.» dico io bloccando i miei occhi dentro i suoi verdi

Restiamo per chissà quanto tempo a fissarci e io sento di avere una bomba dentro che esplode, quando smetterò di provare ancora qualcosa per lei?

Abbasso gli occhi e scuoto la testa.

«Ti accompagno.» dice lei alzandosi e camminando davanti a me

I pantaloni neri aderenti evidenziano ancor di più il suo grande sedere e io mi ritrovo a non riuscire a staccare gli occhi da quella visione.

I tacchi la slanciano e la fanno muovere sensualmente e mi sento il cervello in panne.

Si ferma e bussa alla porta, aspettiamo in silenzio Miguel che apra la porta.

Continuo ad osservarla, la maglietta bianca e scollata fa vedere chiaramente il suo seno prosperoso e io cerco di distogliere lo sguardo.

Sento i pantaloni diventare stretti e mi passo le mani sugli occhi cercando di non guardarla più.

«Non capisco cosa stia facendo.» sussurra lei bussando nuovamente

«Miguel, c'è Robert.» urla lei

«Magari sta parlando al telefono?» le chiedo io cercando di non sembrare un maniaco

«Entro lo stesso.» dice lei sospirando e piegando la maniglia, che però non si apre

Fa dei tentativi ed essa ancora non fa aprire la porta

«Maledetta. Quante volte gli ho detto di cambiarla questa schifezza.» sussurra lei spingendo

«Ti aiuto.» dico io avvicinandomi a lei

Non si sposta e io sbatto su di lei. La mia erezione sbatte sul suo sedere e vedo le sue guance colorarsi di rosso.

Deglutisco e sposto il mio viso tra i suoi capelli.

Il suo solito profumo di cocco mi riempie le narici e la mia erezione continua a crescere e sbattere contro di lei.

Proprio nel momento in cui sta per dire qualcosa, la porta si apre e noi spaventati ci spostiamo subito.

«Ragazzi, perché non mi avete chiamato?» dice Miguel

«Ho bussato e pure urlato. Ma tu non mi hai sentita.» sussurra Julia iniziando a camminare verso la scrivania

«E dovresti anche cambiare la maniglia della porta.» dico io sbuffando ed entrando nel suo studio

«Lo so.» dice lui chiudendo la porta e fissandomi divertito

«Perché quella faccia?» chiedo io nervoso

«Beh, di solito non guardo. Ma Rob, non so perché e non voglio saperlo nemmeno il motivo, ma hai un erezione evidente.» dice lui

Abbasso lo sguardo e velocemente copro con le mani la parte interessata

«Ma tu che guardi?» urlo io imbarazzato

-

Il Clembrison è un ristorante davvero elegante e raffinato, Brianne accanto a me guarda stupita come una bambina la sala enorme e preziosa di elementi che brillano.

Come ogni donna, anche lei ama le cose che brillano.

Raggiungiamo il tavolo numero 27 e sorrido appena vedo Violet ed Elektra disperate nel badare ai propri figli. Miguel e Matt ridono insieme a Julia e Joseph.

«Buona sera.» dico io sorridendo in modo nervoso

Tutti ci salutano per come possono, tranne Julia che mi lancia un'occhiata veloce.

Ci accomodiamo anche io e Brianne al tavolo e iniziamo a pensare a cosa mangiare.

La cena procede bene senza intoppi, il mio sguardo si è posato poche volte su di lei.

Guardo il mio piatto non del tutto svuotato e sento un dolore alla pancia, sono troppo nervoso.

«Amore, devi dirlo?» sussurra Brianne al mio orecchio

Sospiro e guardo le nostre mani unite.

Abbasso lo sguardo e mi decido a parlare.

«Ragazzi, devo dirvi una cosa.» dico io attirando l'attenzione di tutti i presenti

«Dicci.» dice Matt con un sorriso felice

Gli altri tra piccole urla di incitamento e grande confusione mi spronano a farmi parlare.

Deglutisco e sento il dolore nello stomaco intensificarsi, il mio sguardo si incrocia con il suo e faccio uscire quelle parole dalla mia bocca.

«Ho chiesto a Brianne di sposarmi.» sussurro io

Il tavolo si ammutolisce di colpo e io mi sto per sentire male.

I suoi occhi diventano lucidi e il suo viso è stravolto.

«Beh, ragazzi, non dite nulla?» dice Brianne delusa dal silenzio, tira la mia giacca e io mi giro a guardarla

Brianne mi guarda dubbiosa e triste, non si aspettava questa freddezza.

Io si.

«No, scusa. Siamo un po' spiazzati. Ma auguri, complimenti!» dice Miguel cercando di non essere freddo

«Si, scusa. Davvero, congratulazioni.» sussurra Elektra rivolgendole un debole sorriso

Rivolgo il mio sguardo su di lei, che sta ferma a guardare il suo piatto.

«Questo è l'anello che mi ha dato. Non è bellissimo? Rob è stato molto romantico. Mi ha chiesto di sposarlo mentre eravamo in cima al London Eye.» dice Brianne emozionata mentre mostra a Violet l'anello

Julia mi guarda e mi sento una merda.

Mi sento una merda.

Distoglie lo sguardo e si alza spostando rumorosamente la sedia per correre fuori dal ristorante.

Mi alzo anch'io facendo cadere la sedia per correre dietro di lei.

«Julia!» urlo io vedendola correre tra le macchine del parcheggio

La riesco a raggiungere e le stringo un polso, lei cerca di ribellarsi ma io riesco a rinchiuderla tra due macchine, messe troppo strette.

«Lasciami.» urla lei scuotendo le braccia e cercando di darmi dei calci. La blocco su un auto e resto a fissare il suo viso rigato dalle lacrime

«Vuoi che ti dica anch'io "auguri"? Non lo farò Robert.» urla lei

«Non volevo che tu lo sapessi.» sussurro io bloccandola di più con il mio corpo contro la macchina

«Secondo te non l'avrei saputo? Sei uno stupido. Anzi sono io la stupida a piangere ancora per uno stronzo come te.» mi urla ancora contro

Una folata di vento freddo ci colpisce ed entrambi rabbrividiamo.

«Cosa vuoi che faccia? Che sposi te? Dimmelo Julia. Dimmelo. Io non so più che fare.» urlo io

«Perché non sparisci? Perché?» urla lei riuscendosi a liberare e darmi un pugno sul naso

Mi tocco il naso dolorante e sanguinante e la guardo scioccato.

«Ma che cazzo succede?» urla Miguel avvicinandosi

«Gli ho dato un pugno.» sussurra Julia guardandomi scossa

«Cosa?» urla lui spalancando gli occhi

«Rob, come stai?» mi sussurra lui passandomi velocemente un fazzoletto per tamponare il naso

«Sto bene.» sussurro io, chiudo gli occhi e sospiro

«Tutti e due la dovete smettere.» dice lui guardandoci male

«Ma ti rendi conto? Nemmeno l'ama e la sposa!» urla lei

«Robert, seriamente ma cosa ti è saltato in mente?» mi chiede lui

«Non lo so.» sussurro io buttando il fazzoletto per terra e camminando in cerca della mia macchina

Miguel mi segue e trascina con sé Julia

«Dove stai andando adesso?» chiede Miguel nervoso

«Non lo so.» rispondo io cercando le chiavi nelle mie tasche

Apro la macchina e mi ci infilo dentro

«Robert.» urla Miguel appena chiudo le portiere dall'esterno

La mia mente va, la mia mente non riesce più a ragionare.

Cosa mi prende?

Esco dal parcheggio e vedo Miguel correre dietro la mia macchina mentre urla il mio nome

Non mi interessa più niente in questo momento.

Appoggio il piede sull'acceleratore e parto, sfreccio sull'asfalto.

Vado via, lontano da tutti.

Lontano da ciò che ho costruito.

Da ciò che ho distrutto.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 37
*** Last Time. ***


Guardo la scritta luminosa del bar davanti a me, è luminosa, grande e moderna.

La pioggia inizia a bagnarmi e mi decido ad entrare di fretta al Thomson bar.

Appena entro degli uomini seduti al bancone iniziano a guardarmi maliziosamente e io cerco di evitare di guardarli per non andargli a dare un calcio nelle palle.

Guardo in giro cercando l'unica persona che voglio vedere, fino a quando non lo vedo di spalle in un angolo del bar.

Qualcuno fischia mentre cammino sui miei tacchi, e con il mio vestitino, dato che ancora non sono tornata a casa da quando è fuggito.

Sposto la sedia davanti a lui e mi siedo, mentre lui alza lo sguardo per fissare i suoi occhi azzurri dentro i miei.

Faccio vagare dopo poco il mio sguardo sul suo aspetto trasandato, ha bevuto qualche birra e anche fumato qualche sigaretta a quanto pare.

《Che ci fai tu qui?》mi chiede lui con voce roca

《Sono il tuo problema Robert. Dobbiamo risolvere, così tu potrai costruire la vita che vuoi.》dico io diretta mentre tolgo il cappotto e sento addosso il suo sguardo e anche quello degli altri uomini presenti in sala

《Potevi cambiarti.》dice lui sistemandosi sulla sedia e lanciando occhiate nervose alla gente che ci circonda

Un sorriso affiora sul mio viso, lui non cambierà mai.

《Cameriera, una birra per favore!》urlo io ad un cameriera poco distante da noi

Robert scuote la testa e sorride prima di passarsi una mano tra i capelli ormai disordinati

《Basta con questi giochi Robert. Basta. Sono stanca io e sei stanco anche tu.》dico io seria dando un sorso alla birra già arrivata

《Mi chiedo perché dobbiamo stare così. Dobbiamo soffrire così e continuare a ferirci, se ci amiamo.》dico lui guardando un punto fisso sul tavolo

Me lo chiedo anch'io sinceramente.

《Con questo cosa vuoi dire?》chiedo io sistemandomi meglio sulla sedia

《Forse dovremmo ricominciare, darci un'ultima opportunità.》 Sussurra lui

Il mio cuore inizia a battere velocemente e decido di darmi una calmata.

«No, non dobbiamo darci un'altra opportunità, ne abbiamo avute troppe.» dico io sbuffando

I sentimenti cercano di travolgermi anche dopo queste parole, ma cerco di sforzarmi nel ragionare.

Guardo Robert e sorrido leggermente. I suoi occhi guardano attentamente il bicchiere mezzo vuoto, le sue labbra sono contratte e il suo viso è pensieroso.

«Come sei arrivata qui a New Haven?» mi chiede lui ignorando le mie parole

«Mi ha accompagnato Miguel. Ti rendi conto? Ci siamo fatti più di due ore di macchina per venire qui nel Connecticut!» dico io stanca, allontano il bicchiere di birra consumato a metà mentre faccio un cenno alla cameriera

Una graziosa ragazza dai capelli castani rossi  e di statura bassa si avvicina a me con un sorriso stanco.

«Salve sono Naomi, desiderate qualcosa?» chiede lei guardandomi

La guardo e penso che sia davvero giovane per lavorare in un ambiente come questo, metto da parte questo pensiero e mi decido a risponderle

«Mi può portare un caffè?» le chiedo io gentilmente, la ragazza sussurra un "certo" seguito da un sorriso e corre al bancone

«Non dovevate venire..Sono pure le due di notte.» dice lui passandosi una mano tra i capelli

«Te ne sei andato ed eri sconvolto. Hai fatto preoccupare tutti.» sussurro io sorridendo alla ragazza alta con i capelli neri , abbasso lo sguardo sulla sua targhetta e leggo il suo nome "Loren" «Grazie Loren.» dico io per mescolare lo zucchero per poi bere il caffè

«Avevo bisogno di pensare.» sussurra lui allontanando la birra e stiracchiandosi «Brianne, che ha detto?» mi chiede lui chiudendo gli occhi

«Appena io e Miguel siamo tornati mi ha iniziato ad urlare contro, dentro il ristorante. Mi ha detto di tutto e di più. Ovviamente, dopo poco, la sicurezza ci ha buttati fuori.» dico io cercando di rimuovere quei ricordi fastidiosi della voce insopportabile di Brianne

«Le hai detto qualcosa?» mi chiede lui alzandosi e facendomi segno di seguirlo

«No. Dovresti dire tu tutto a lei. Non io.» dico io lanciandogli un'occhiata

Paga velocemente e le ragazze ci augurano una buona serata.

Usciamo dal Thomson bar e la pioggia è più forte rispetto a prima

«Vieni in macchina con me.» dice lui prendendomi per un polso e correndo verso la sua macchina

Entriamo dentro la macchina, ormai tutti fradici.

«Dove hai intenzione di portarmi?» chiedo io dubbiosa mentre mette in moto

«Miguel dove è andato?» Mi chiede lui accendendo la macchina e portandoci fuori dal parcheggio del bar

«All'hotel Light, è qui vicino..» dico io vedendo Robert camminare tranquilla in queste strade sconosciute, a quanto pare solo per me

«Sai dove si trova?» chiedo io spezzando il silenzio

«Sì.» risponde lui lanciandomi un'occhiata veloce

«Come mai?»

«Quando qualcosa non va, mi piace andare via, in posti lontani. Sta sera sono ritornato qui..» dice lui alzando le spalle

«E' Miguel come lo ha capito?» chiedo io più confusa

«Quando tu eri ad Anchorage e io sono andato a casa tua ubriaco, lui mi ha soccorso e ha deciso di mettermi una specie di spia nella macchina. Mi sa che ha usato quella per trovarmi. » dice lui ridendo

Sorrido al pensiero di Miguel in versione papà premuroso anche con Robert.

Il biondo alla guida si ferma davanti all'hotel Light, un ragazzo assonnato  arriva di corsa a prendere la macchina per posteggiarla

«Wow, sei importante eh.» dico io entrando nel palazzo lussuoso

È notte fonda e non c'è nessuno, solo il ragazzo assonnato e un uomo di mezza età alla reception, anche lui assonato, se non del tutto addormentato.

«Ovvio.» dice lui ridendo e prendendo le chiavi che il ragazzo gli porge

Saliamo in camera, la 28, una camera semplice ma elegante e lussuosa.

Inizio a spogliarmi degli abiti ormai fradici e li butto per terra

Robert fa lo stesso ma si dirige dopo poco in bagno

Entro anch'io per passare i vestiti sotto il phon e lo vedo mezzo nudo

Distolgo lo sguardo e mi spoglio anch'io, decisa.

«Facciamo una doccia calda insieme?» Gli chiedo in un sussurro

Lui mi guarda e i suoi occhi luccicano alla vista del mio corpo nudo e i suoi denti torturano il suo labbro inferiore.

«Va bene.» sussurra lui entrando prima di me

Nemmeno il tempo di entrare che sento il vetro della doccia sbattere e la schiena sbattere contro il muro.

Le sue labbra fameliche avvolgono le mie in baci passionali.

Le mie mani stringono i suoi capelli bagnati e le sue di mani, stringono il mio sedere

I suoi baci passano sul collo per poi risalire sulla mia bocca

«Fai l'amore con me,l'ultima volta.» sussurro io mentre lui chiude un capezzolo tra le sue labbra morbide

Sì stacca e mi prende per mano, usciamo dalla doccia per ritornare in camera.

Robert mi prende in braccio e mi distende sul letto per poi distendersi sopra di me

I miei capezzoli turgidi sbattono sul suo petto muscoloso, le nostre parti intime si scontrano in una danza provocante ed eccitante mentre le nostre bocche si incontrano continuamente.

Allargo le gambe per stringere il suo bacino tra di esse, mentre lui con una spinta entra dentro di me, lentamente.

I miei ansimi risuonano dentro le sue orecchie mentre i suoi dentro le mie.

Va velocemente per poi fermarsi, per farmi impazzire, per farmi godere a pieno quell'attimo.

«Rob.» sussurro io aggrappandomi alle sue spalle per poi perdermi nel mio orgasmo, seguita dopo poco da lui, che si libera sulla mia pancia

Sì distende accanto a me, io mi appoggio sul suo petto mentre lui mi stringe di più a se

«Non ho mai amato nessuno come ho amato te. 
Sono cresciuta con te,  sono diventata donna, sono diventata ciò che sono oggi. Mi hai dato tanto e poi anche poco. Sei stato il mio primo amore, la mia prima volta,  il mio primo tutto.
Con te ho condiviso il mondo, i sentimenti e me stessa. 
Però adesso è meglio voltare pagina, è meglio finirla sul serio, non siamo fatti per stare insieme.
Ma non ti dimenticherò mai, sarai sempre parte del mio cuore.» sussurro io sentendo le lacrime scendere

Lui resta in silenzio e dopo qualche minuto si decide a parlare

«Ci siamo incontrati nel mio studio. Tu eri la figlia di una mia paziente, quando ti ho visto mi stavi così antipatica. Poi mi sei piaciuta,  mi sei piaciuta troppo. Ti ho visto davanti ai miei occhi come una Dea, come la mia donna, una donna perfetta. Cosi bella, cosi sexy, cosi dolce e timida e anche aggressiva.
I miei sentimenti non sono mai cambiati, nonostante abbia provato in tutti i modi ad andare avanti senza di te.
Ma ho capito che l'unica persona che voglio, sei tu.
Ma se tu hai deciso di finirla qui, lo accetto Julia. 
Ma io pure voglio decidere qualcosa.
Io ci proverò a conquistarti di nuovo.
Ci proverò ancora, fino a quando non mi dirai "Robert, voglio solo te, per sempre." 

Per adesso tutto sembra un addio, un'ultima volta. Ma per me non lo è e non lo sarà.» sussurra lui al mio orecchio

Le lacrime scendono dal mio viso e bagnano il suo petto nudo.

Il mal di testa martella la mia testa e mi sento improvvisamente stanca e senza forze.

Mi giro dall'altro lato e sento le sue braccia avvolgermi.

«Buona notte Robert.» sussurro io tirando su col naso

Ci potrà mai essere un'ultima volta anche per lui? 

Ritorna all'indice


Capitolo 38
*** That the storm begins. ***


-ATTENZIONE LEGGETE LO SPAZIO AUTRICE, E' IMPORTANTE-

"E tu non l'hai mica mai saputo che dopo tutto questo tempo ancora mi giravo se sentivo urlare il tuo nome.

Non l'hai mica mai saputo che ti cercavo, le gambe tremavano; ad ogni mio passo sentivo crollare il pavimento .

Come se quel nome appartenesse soltanto a te, come se io cercassi soltanto te. Il problema sai qual è? Che me ne sto accorgendo adesso, o peggio, forse l'ho sempre saputo e fingevo che fosse "passato". Passato tu, Passati i sentimenti, Passata io, Passati noi. La fregatura di quando ami forte, quando ami veramente. Quando tutto sembra ormai finito, ti ritrovi di nuovo davanti quella marea di emozioni che quasi ti soffoca. Come il mare; un attimo prima tutto è calmo l'attimo dopo viene fuori la marea infrangendosi contro le rocce. Che tempesta abbia inizio." -Donne d'inchiostro vol.2

-

«Elektra, è tutto okay. Davvero.»  sospiro mentre il traffico di New York mi circonda 

Elektra quando è preoccupata, mette ansia anche agli altri.

«Ti fai sentire poco e non ti vediamo da giorni. Sei tornata a Brooklyn ma è come se non ci fossi.» dice lei arrabbiata 

«Lo so. Piano piano ritornerò come prima Ek, lo sai che sto cercando di.. di resettare il cervello. Adesso che Robert è partito, sono più tranquilla. Forse finalmente è finita tutta questa storia.» dico io continuando a guidare 

«A chi vuoi prendere per il culo Julia? Ti manca, ti mancherà ancora. E sarà lo stesso per lui. Avete pensato che allontanandovi si sarebbe risolto tutto, ma state peggio.» mi risponde lei 

«Elektra, è giusto così. E' stato un continuo tiro e molla quest'anno e io sono stanca di star male. Devo solo, devo solo distrarmi maggiormente e non vederlo più.» dico io sospirando nuovamente 

Dopo una giornata di lavoro pesante, mi ritrovo bloccata nel traffico. 

«Fatti aiutare Julia, non isolarti così.» dice lei con  voce triste 

«Lo farò Ek, dai passami Violet.» le dico io stanca di sentirmi dire ormai le stesse cose da settimane 

«Manchi solo tu , qui.» mi dice Let appena prende il telefono 

Sistemo un'auricolare appena scivolato dall'orecchio e rispondo con il sorriso, lei sta diventando una mamma anche con gli altri

«Lo so Let. Ma devo andare dai miei, gli avevo promesso una cena.» 

«Prometti anche a me una cena per domani? Tanto è sabato e non lavori.» dice lei con una voce che non ammette repliche 

«Te lo prometto Let. Anche perché non so come potrebbe accadermi se ti dicessi di no.» dico io ridendo seguita poi dalla sua risata che risuona nelle mie orecchie 

«Brava, vedo che capisci ancora cosa fare.» 

«Dai Let, vi lascio alla vostra cena tra famiglie, io vado dalla mia. Un bacio e buona serata.» dico io parcheggiando finalmente nel vialetto di casa

«Va bene. Buona serata anche a te 'baby'. Ti voglio bene.» dice lei per poi chiudere la conversazione

Resto per qualche minuto ferma a fissare lo schermo nero del telefono, riflettendo.

Sto facendo davvero la cosa giusta? Quando inizierò a rimboccarmi le maniche per portare avanti la mia vita? 

Voglio davvero cambiare la mia vita, trovare qualcuno che mi ami sul serio, farmi coccolare dalle persone che mi amano.

Scendo dalla macchina e finalmente il calore della mia famiglia riunita mi fa sentire completa.

«Ciao mamma!» la saluto io stringendola tra le mie braccia

«Ciao amore. Come mai tutto questo affetto?» mi chiede lei ridendo 

Mi allontano e le lancio uno sguardo quasi offeso per poi ridere, guardo papà sistemare del cibo sulla tavola e faccio una specie di fischio di apprezzamento , purtroppo non so fischiare.

«Wow, quanto cibo. Papà hai cucinato tu oggi?» chiedo io avvicinandomi e dandogli un dolce bacio sulla guancia

«Piccola, buona sera. Si, oggi mamma ha deciso di non farmi guardare la mia amata televisione per cucinare.» dice lui sospirando in modo scherzoso 

«Schifo. La televisione!» dico io facendo la finta sdegnata 

Tutti e tre ridiamo per lo scambio di battute e finalmente ci mettiamo a tavola , pronti a mangiare tutto quel ben di Dio.

-

«Mamma sta tranquilla, andrò piano.» dico io sbuffando, la serata è trascorsa benissimo e ci siamo divertiti e rilassati come sempre quando siamo insieme 

«Sta ancora piovendo. Sei sicura che non vuoi restare a dormire qui?» chiede lei preoccupata 

«Si.Dai, vado che già è tardi.» dico io lanciando lo sguardo all'orologio in stile vintage che segna le 12 di sera passate 

«Va bene cara, buona notte e buon viaggio.»mi dice lei per poi darmi un abbraccio 

«Salutami papà appena si sveglia.» dico io ridendo e lanciando uno sguardo a mio padre che si è addormentato sul divano 

Mamma fa l'occhiolino ed io esco di casa correndo senza l'ombrello e le mando un bacio appena mi giro per entrare in macchina e lei sorride per poi rientrare dentro.

Il viaggio in macchina è breve, la strada è più libera rispetto a qualche ora fa, probabilmente perché tutti si rifugiano in casa  con la pioggia

Infatti dopo una quindicina di minuti arrivo davanti. 

Scendo dall'auto e sbatto la portiera. I denti mi tremano per il freddo e sono consapevole che domani avrò il raffreddore per tutta la pioggia che mi sta bagnando 

Chiudo dopo qualche minuto di difficoltà la macchina e mi avvio verso il portone, almeno questo lo apro velocemente e salgo spedita per le scale.

Mando un messaggio veloce a mia mamma con scritto "Arrivata sana e salva." e infilo nuovamente il telefono in tasca.

Tiro su col naso che mi sgocciola e con le mani tremanti e congelate, apro la porta.

Entro e mi chiudo la porta alle spalle, sento un leggero fruscio alle mie spalle e porto una mano sulla maniglia della casa mentre con l'altra accendo la luce.

Appena i miei occhi mettono a fuoco ciò che ho davanti, il mio cuore sembra voler uscire dal petto e l'urlo mi muore in gola per la paura.

«No.» sussurro io cercando di aprire la porta per scappare 

Ma non riesco a fare improvvisamente più nulla, la mia vista si offusca nuovamente e la mia mente sembra non connettere più, mentre sento il suo respiro pesante dietro di me, andare scemare lentamente. 

-

«Ma a te risponde?» chiede Violet camminando su e giù per la stanza

«No Let. Provo a casa di nuovo, tu prova al cellulare.» dice Elektra mordendosi le labbra quasi a farle sanguinare 

Entrambe le ragazze sono nervose e irrequiete.

«Avete provato a chiamare i suoi? Magari è rimasta lì. Ieri quando sono arrivato c'era brutto tempo.» dico io sospirando e passando una mano tra i capelli

Per l'ennesima volta, i ragazzi hanno organizzato una rimpatriata e mi hanno incluso.

Ovviamente per far riappacificare in un certo senso, me e Julia.

«Chiamala tu Robert.» mi dice Let lanciandomi il telefono di casa 

Miguel e Matt entrano stremati, sembra quasi che abbiano fatto una lotta ma hanno solamente addormentato i bambini

«Nessuna notizia?» Chiede Miguel avvicinandosi a sua moglie

«Nessuna.» dicono in coro le ragazze continuando a chiamare 

Compongo il numero e clicco il pulsante verde del cordless, qualche squillo e la voce allegra di Abbie mi risponde dall'altro capo del telefono

«Salve Abbie, sono Robert.»

«Oh ciao Robert! Hai bisogno di qualcosa?» chiede lei sorpresa di sentirmi 

«Veramente volevo chiederle se Julia è rimasta lì sta notte. Doveva cenare con noi, qui da Elektra ma non riusciamo a rintracciarla.»  dico io sperando di avere la sua risposta affermativa

«Ieri è tornata a casa, mi ha pure mandato un messaggio dicendomi che era arrivata.» dice sua madre in un sussurro 

«Va bene, non si preoccupi, sarà a casa sicuramente. La richiamo appena so qualcosa.» dico io sentendo il suo debole saluto per poi chiudere la chiamata 

Tutti i ragazzi mi guardano aspettando la mia risposta

«Mi ha detto che è tornata a casa.» dico io alzandomi dal divano 

«Let ed Ek prendete i bambini, li portiamo dai miei ed andiamo tutti a casa di Julia.» dice Matt

Tutti annuiscono alle sue parole e si preparano. 

Il silenzio è quasi spaventoso, per tutto il percorso in auto, non abbiamo fatto altro che stare in silenzio. 

Dopo aver lasciato i bambini a casa dei genitori di Matt, ci dirigiamo a casa di Julia

L'ansia sembra pervadere i corpi di tutti e il pensiero va soltanto a lei già da qualche ora

 Sono tornato da Londra per sbrigare le ultime carte per vendere l'attività aperta qui, tempo fa.

Così, con la scusa, i ragazzi mi avevano fatto abboccare all'ennesima ricongiunzione con Julia.

Ma di lei, dopo ore, non abbiamo notizie.

Finalmente arriviamo davanti il suo palazzo e tutti di fretta scendiamo dalla macchina.

Il freddo della sera è pungente e l'ansia sembra aumentare ancora di più ad ogni passo. 

Suoniamo al suo citofono, ma nessuno risponde ai nostri insistenti clicchi. 

Un signore all'improvviso apre il portone e noi ci infiliamo velocemente. 

Le scale sembrano non finire mai e quando arriviamo davanti la sua porta una strana sensazione mi fa quasi scoppiare la testa.

«Busso.» sussurra Ek, bussando pesantemente alla porta 

Violet si unisce e successivamente ci uniamo tutti, nella speranza che lei sia dietro quella porta.

«Julia apri. Siamo noi. Ti prego!» urla Violet piangendo 

«Noi vogliamo solo parlarti e aiutarti. Non isolarti.» urla Miguel stringendo al suo petto  Violet

«Apri Julia!» urla Matt cercando di muovere la maniglia 

«Spostatevi.» dico io sentendo ancora di più quella brutta sensazione

«Che vuoi fare Rob?» mi chiede Ek continuando a piangere anche lei

Mi abbasso e guardo dentro la serratura.

La luce è accesa.

«C'è la luce accesa.» sussurro io spaventato 

«Buttiamo giù la porta.» dice Miguel togliendosi il cappotto

Io e Matt facciamo lo stesso e tutti e tre ci prepariamo per dare sfondarla 

Ci carichiamo e diamo una forte spallata sulla porta che si apre subito sotto il nostro peso.

La luce è accesa ma la casa sembra essere deserta.

«Julia!» urla Violet che prende per un polso Ek e la trascina per tutta la casa 

«Ehi voi! Che state facendo?» ci urla una signora abbastanza vecchia dalla porta davanti a quella dell'appartamento in cui siamo noi

Le ragazze in quel momento tornano e con la paura nel viso ci dicono quello che non volevamo sentirci dire

«Lei non c'è.» dice Elektra in un sussurro 

Ci guardiamo tutti, mentre la vicina continua a buttare voci e a minacciarci di chiamare la polizia

«Non c'è.» sussurro io sconvolto 

Mi giro per uscire da quell'appartamento così pieno di lei, ma vuoto e noto qualcosa vicino alla porta 

La sua borsa caduta per terra, con tutti gli oggetti sparsi in maniera disordinata su di esso e accanto dei segni neri di scarpe, molto più grosse di quelle sue

«Ci sono delle impronte.» dice Matt accanto a me, avendo notato anche lui in quel momento la stessa cosa

«Merda» dice Miguel guardandomi spaventato «Violet, chiama la polizia. Subito.» 

Do un'ultima occhiata all'appartamento prima di prendere il mio cappotto da terra e correre giù dalle scale. La voce dei ragazzi mi chiama, quasi in una supplica, forse spaventati per la mia reazione.

Sbatto il portone alle mie spalle e mi trascino contro di esso. 

Sospiro, con il magone alla gola.

«Chi ti ha portata via?» 
 

-
Spazio Autrice

Buona sera a tutti/tutte!

I'm back! Ahaha allooora ho una dichiarazione da fare.
Questo è l'ultimo capitolo di How long. 
La storia finisce con questo capitolo..però. 

Non disperate (dalla serie ma chi mi caga), ci sarà un continuo. 

Non subito, perché quest'anno sono di esami (pregate per me), ma piano piano scriverò il seguito di how long, tranne se poi decido di non continuarla. 

No scherzo, sennò mi viene ad ammazzare anche Robert.

Allora, innanzitutto, voglio ringraziare tutti voi che avete seguito How long in questo anno

Perchè si, proprio giorno 29 Dicembre, ha fatto un anno! 

Non ci posso credere, che da un mio piccolo e stupido sogno, sia nata una storia come questa. Con tante persone che l'hanno seguita e che la seguono ancora.

Non sono una scrittrice, ma con How long ho imparato a mettere me stessa in ciò che scrivo.

Finirla, nonostante abbia già detto che ci sarà un continuo, mi rende triste. E' stata la mia prima storia 'seria' e la prima storia che ha dato il via a tutto.

Grazie a tutti, grazie a me stessa, grazie a chi mi ha sostenuto da vicino e grazie ai bellissimi e folli protagonisti di How long must you wait for it?.

Se volete essere aggiunti sul gruppo di How long su facebook, in modo da essere aggiornate su quando pubblico l'altro, mandatemi un messaggio privato!

Leggete anche le altre mie storie che trovate sul mio profilo efp o wattpad (mi chiamo eeneys anche lì), se vi va! 

Detto questo, vi do un grande abbraccio e vi consiglio di ascoltare la canzone https://youtu.be/gnIZ7RMuLpU, da cui è ispirato il titolo della storia. 

Tanti auguri per la vita che state proseguendo, vi auguro il meglio.

Un bacio, (solo per oggi) Giulia. 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3142002