Alleanze

di Alhena Devon
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Al campo mezzosangue ***
Capitolo 3: *** A Panem ***
Capitolo 4: *** Chicago ***
Capitolo 5: *** AVVISO!!!!! ***
Capitolo 6: *** Arrivi e imprevisti ***
Capitolo 7: *** Vi prego di leggere ***
Capitolo 8: *** Battaglie e Smistamento ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


    Prologo

Era una piovosa sera estiva e il preside della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts Albus Silente era seduto dietro la sua alta scrivania a pensare al nuovo anno scolastico.

Quell’anno sarebbe stato un tassello fondamentale per poter vincere la guerra e tutto stava nell’incontro che si sarebbe tenuto da lì a pochi minuti.

Aveva deciso di comune accordo con i professori di riunire ad Hogwarts potenziali alleati per la guerra e stava proprio aspettando che i vari rappresentanti arrivassero.

Ad un certo punto un arcobaleno comparve nel suo studio seguito da una sottile nebbiolina dove si poteva ben vedere un centauro dall’aspetto fiero e intelligente.

Eccolo il primo è arrivato.

-Salve Chirone fra un po’ gli altri dovrebbero arrivare- disse con un sorriso gioviale sulle labbra.

-Certamente Albus- disse con un’espressione seria in volto

Ad un certo punto un gran vento scosse Hogwarts per poi, dopo vari minuti, sentire un deciso bussare alla porta.

-Avanti prego- disse come sempre gioviale Albus

Subito davanti al preside si stagliò la figura di una donna dai grandi occhi scuri, alta e fiera nella sua figura di rappresentante.

-Salve comandante Paylor o meglio dire presidentessa- disse Albus

-Salve Albus, niente convenevoli, perfavore- disse la donna per poi sedersi su una poltrona sistemata al centro della sala.

-Bene manca ancora una persona sola-

-Sì la mia collega sta per arrivare Albus- disse la Paylor.

-Bene, perché io avrei degli allenamenti da fare- ribattè pacato Chirone.

-Oh eccola che arriva- disse Albus sentendo rumore di passi.

-Entra pure cara- disse Albus in risposta al bussare della porta.

-Salve cara Beatrice, mancava solo lei- disse gioviale.

-Solamente Tris, Albus- disse con un sorriso scompigliandosi la lunga chioma e rimanendo in piedi accanto alla poltrona dove era seduta l’altra donna.

-Certamente, ora, sappiamo tutti che una guerra sta per avere inizio ed io ho bisogno di più alleati possibili per poterla vincere- disse, questa volta serio, Silente.

-Io ti ho già dato la mia disponibilità Albus, ora che abbiamo ottenuto la pace e che finalmente possiamo uscire tranquillamente da Chicago noi siamo pronti ad aiutarti- disse risoluta Tris.

-Questo lo so mia cara e dopo vorrei parlarvi anche della mia proposta ma ho bisogno di sapere se anche voi due siete dalla nostra parte.- disse rivolgendosi agli altri due.

-Albus sai che noi siamo appena usciti da una sanguinosa guerra e alcuni di noi vorrebbero davvero vivere in pace, ma oltretutto ci sono persone che sono disposte ad aiutarvi e chi sono io per impedirglielo? Quindi la mia risposta è: ti darò il mio appaoggio finchè potrò.- disse sconsolata la Paylor.

-Albus io ho addestrato i miei ragazzi per queste eventualità e non posso rifiutare un’aiuto ad un mio amico, ovviamente ho chiesto a loro e tutti sono disposti ad aiutarti: ovviamente manderò in campo solo coloro che sanno combattere, gli altri sarebbero solo uno spreco di sangue- disse gioviale Chirone.

-Ovviamente amico mio- rispose Albus – ora, sono felice che abbiate accettato e ve ne sarò eternamente grato però vorrei proporvi una cosa-

-Vedete una guerra si vince anche perché c’è affiatamento tra gli alleati e perché si tiene principalmente alla causa per cui si combatte- spiegò – vi vorrei proporre di mandare qui ad Hogwarts alcuni alunni per quanto riguarda Chirone, cittadini per quanto riguarda la presidentessa Paylor e compagni per quanto riguarda Tris- disse sicuro.

-Quindi tu dici di mandare alcuni miei compagni qui a Hogwarts per fare amicizia?- chiese Tris

-Si-

-Ah bhe accetto, credo che gli Intrepidi saranno molto felici di questa proposta- disse sorridento.

- Per me va bene- disse Chirone –ovviamente dovranno rispettare le loro tradizione e i loro normali allenamenti, non voglio che si rammolliscano-

-Certamente, per i semidei farò costruire un luogo dove allenarsi e ovviamente anche per i compagni di Tris, tu invece Paylor?-

-Accetto, ti manderò qualcuno addestrato, cioè che ha già esperienza e ovviamente anche loro avranno bisogno di allenarsi.-

-Perfetto, farò in modo che tutto il materiale vi sia recapitato prima della scuola e poi grazie ad una passaporta potranno arrivare a King’s Croos, manderò dei professori a farvi da guida, poi dopo aver preso il treno potranno arrivare ad Hogwarts- spiegò Silente.

-Prendere il treno?- ridacchiò Tris.

-Nel modo da umani, non da pazzi- disse con un sorriso la Pylor.

-Ovviamente- e tutti scoppiarono a ridere.

Una grande alleanza si stava formando, una di quelle indissolubili.

 

 

Premesse:


1.       L’interattiva, come avrete capito, è una crossover tra: Harry Potter, Percy Jackson, Divergent e Hunger Games

2.       Per quanto riguarda Divergent: Tris ha i capelli lunghi(odio come gli stanno corti- fissazione, scusate) – Allegiant (per me ovviamente) non             esiste, mi dispiace per quelli che amano quel libro ma io lo odio (storia mia decido io ahahahahah- sono cattiva lo so), Tris non è morta e                loro dopo che sono usciti fuori dalla recinsione hanno trovato una normale città che li ha accolti, vivono a Chicago felici e contenti con ancora        il sistema delle fazioni però i Divergenti possono scegliere normalmente che fazione prendere e non si devono nascondere (complicato lo so)

3.       Quando mi dovrete madare le schede dei personaggi solamente via messaggio privato

4.       Per quanto riguarda Percy Jackson e Hunger Games sono tutti e due dopo l’epilogo. Percy e i romani hanno sconfitto Gea- In Hunger                      Games la guerra è finita e tutti vivono felici e contenti (finchè io non gli vado a rompere le scatole =P)

5.       Per Harry Potter siamo al sesto libro “Il Principe Mezzosangue” ovviamente il sesto anno deve ancora iniziare e non andrà come nel libro.

 

Ora vi spiego come andrà la storia.

Ogni “alleato” porterà cinque massimo sei ragazzi o ragazze a Hogwarts. Quindi Chirone porterà cinque massimo sei semidei, la Payler la stessa cosa e così anche per Tris.

Ora lo so che vi chiedo troppo ma preferirei che Tris portasse solamente Intrepidi ma fate come volete.

Per la Payler come avrete letto devono avere un minimo di allenamento quindi non mettetemi come personaggio uno che odia combattere lo elimino subito.

Ovviamente non fate in modo che ci siano mille divergenti e nessuno per Panem. Capitemi.

Per Harry Potter non ci sarà nessuna nuova entrata. Sorry.

Non chiedo l’età perché dovrete essere tutti dello stesso anno di Harry, posso accetare che ci sia solamente un personaggio più piccolo. Ricordatevi questa non è la guerra ma la creazione del legame tra i vari personaggi, solamente dell’anno scolastico se poi vorrete potrò farne un’altra di storia per la battaglia (non prometto nulla) =P

 

Schede:

 Chirone (capo semidei)


Per Percy Jackson

Nome:

Cognome:

Genitore divino:

Genitore mortale: Nome:

                           Cognome:  

                           Vivo/Morto*:

*In caso di morte del genitore mortale mettere nome e cognome del tutore o parente che vi ha in custodia e spiegare come è morta/o il vostro genitore mortale* (sono molto tragica lo so)

Storia personaggio: (vita da mortale e poi da semidio)

Carattere:

Aspetto:

Segni particolari: (qualunque vogliate, abbiate fantasia, questa può essere interpretata come meglio volete)

Arma preferita:

Oggetto donato da genitore divino:

Altro: (in caso vogliate aggiungere cose in più )

Tris (capo divergent)


Per Divergent

Nome:

Cognome:

Fazione:

*Fazione originale: (se l’avete cambiata durante la Scelta)

Famiglia:

Storia: (prima e dopo la Scelta fazione)

Carattere:

Aspetto:

Segni Particolari: (qualunque vogliate, abbiate fantasia, questa può essere interpretata come meglio volete) (anche tatuaggi J)

Se siete Intrepidi: Come amate combattere:

                            Che arma preferite:

                            Dove siete più bravi:

Altro: (in caso vogliate aggiungere cose in più )

 

 Payler

Per Hunger Games

 

Nome:

Cognome:

Distretto:

Famiglia:

Storia personaggio:

Carattere:

Aspetto:

Segni Particolari: (qualunque vogliate, abbiate fantasia, questa può essere interpretata come meglio volete)

Altro: (in caso vogliate aggiungere cose in più )

 

 

Non è permesso avere più di un personaggio, posso accettare solamente una coppia di gemelli e basta.

Spero di non aver dimenticato niente.

 

Questa storia non è stata fatta per avere più recensioni ma perché non avevo niente da fare =P.

Buona Lettura

 

 

 

                        

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Capitolo 2
*** Al campo mezzosangue ***


AL CAMPO MEZZOSANGUE

In America, precisamente sulla costa settentrionale di Long Island, nascosto da sguardi indiscreti si trovava un campo.
Esso si trovava in una valle circondata da colline ondulate e sulla più alta svettava un pino maestoso.
Fin qui tutto normale direte, o almeno questo lo direbbero le persone normali.
Sì, perché questo campo può essere visto solamente da persone il cui sangue è mescolato con l’icore, il sangue degli dei.
Loro sono più comunemente chiamati “semidei” o “mezzosangue” poiché sono l’unione tra un dio e un mortale e questo campo era l’unico posto per loro sicuro, o almeno fino ad ora.
Il campo è la loro casa dove vengono allenati per combattere i mostri che tentano continuamente di ucciderli per via del loro particolare sangue.
I semidei, in base al loro genitore divino, hanno diverse particolarità.
Ad esempio i figli del dio della guerra, Ares, sono i più combattivi e abili guerrieri; i figli del dio dei ladri e dei viandanti, Hermes, sono i più combina guai; i figli della dea della bellezza, Afrodite, sono i più affascinanti e abili seduttori o i figli della dea della saggezza, Atena, sono i più astuti strateghi.
Proprio per queste loro capacità vengono suddivisi in case: ogni casa ha il proprio dio, proprio come ogni dio ha un trono sull’Olimpo. Le case in tutto sono diciassette e ognuna è assegnata al proprio dio o dea greca. Ora voi direte ma gli dei olimpionici sono dodici, perché diciassette case? Bhe storia lunga, vi dirò solo che è servita una guerra per poter ottenere una casa per ogni dio olimpionico o minore che sia.
Le case sono disposte a forma di cavallo e si affacciano su un cortile comune grande quanto un campo di calcio, disseminato di statue greche, fontane, aiuole e due canestri da basket.
Ma non è finito qua. Sparsi per il parco ci sono tanti altri luoghi tra cui un poligono di tiro con l'arco, un laghetto per le canoe, un poligono da giavellotto, un anfiteatro, un campo di pallavolo, le stalle dei pegasi e una mensa con un padiglione senza tetto, contornato da candide colonne greche, situato su una collina affacciata sul mare, con una dozzina di tavoli da picnic di pietra.
All’inizio di tutto questo c’è poi una grande casa bianca detta anche Casa Grande dove risiedono i responsabili del campo: Chirone e il dio Dioniso.
Proprio il quel momento il tiepido sole appena sorto illuminò tutto il Campo dando l’impressione di essere ritornati indietro nel tempo, ai tempi della gloriosa Atene e della combattiva Sparta, ed è proprio in quel campo senza tempo che inizia la nostra storia.








Il sole appena sorto dava un che di magico all’atmosfera, illuminando con i suoi tiepidi raggi tutta la costa.
Pian piano che il tempo andava passando il campo ricominciò a prendere vita finchè un suono si propagò nell’aria. Una conchiglia suonò annunciando l’ora della colazione. Pian piano dalle varie case ragazzi assonnati uscirono dirigendosi verso il padiglione all’aperto per poter consumare il primo pasto della giornata. Quando ormai tutti si riunirono nel padiglione due uomini si avvicinarono ad un tavolo.
O meglio uno assomigliava a un uomo, l’altro invece dal busto in giù era perlopiù un cavallo.



L’altro invece con i pantaloncini color cachi e la camicia hawaiana poteva sembrare un umano, ma qualcosa in lui ti dava l’impressione di trovarti davanti ad una persona che avrebbe potuto farti impazzire fino alla follia, una persona che se voleva poteva piegare un esercito sotto il suo volere.


Ebbene il primo uomo o meglio dire centauro era il responsabile del Campo, Chirone, l’altro invece, come avrete capito, era un dio, il dio Dionisio, il direttore del Campo.
-Buongiorno semidei- esclamò la voce possente di Chirone – oggi come da abitudine si terranno i regolari allenamenti ma avrei un’annuncio da farvi- disse poi schiarendosi la voce.
Tutta la sala era in attesa.
-Settimane fa vi ho parlato dell’esistenza di persone con poteri speciali o meglio dire i maghi. Vi ho parlato anche di come il loro mondo sia in pericolo e di come il mio amico Albus Silente, nonché preside della scuola di magia, abbia chiesto il mio aiuto e quindi il vostro-
-Dovremo combattere una guerra quindi?- chiese un ragazzo dal tavolo del dio Ares
-Per ora no, ma Albus mi ha proposto di ospitare sei di voi nella sua scuola così da poter migliorare i rapporti tra le varie alleanze. Io ovviamente ho accettato. A Hogwarts potrete e dovrete tenere i vostri normali ritmi e allenamenti. Sarà inoltre un’esperienza per conoscere nuove culture- disse gurando lo sguardo al tavolo di Atena – conoscere nuovi stili di combattimento, confrontandone i vari stili- disse poi guardando verso il tavolo di Ares.
-I nomi dei sei partecipanti verranno scelti dalla sorte. A fine colazione estraeremo i nomi. Agli dei!- esclamò infine.
-Agli dei- ripeterono tutti in coro.
Dopo aver fatto le loro offerte agli dei, donando loro la parte più buona della colazione, tutti in sala si misero a ciarlare su chi sarebbe andato a Hogwarts.
-Sono sicura che io sarò la prima ad andare- disse una vanitosa figlia di Afrodite.
-No, non è vero, sicuramente sarò scelta io- disse una sua sorella.
-Basta ok?- disse una ragazza dai capelli color biondo.
-Mio dio Audrey, sei sicura di essere una figlia di Afrodite? Sei così lagnosa- disse una ragazza tutto trucco.
-Zitta brutta gallina, sei un insulto alla bellezza di Afrodite, sembri un clown- disse aggressiva.
-Ehi calmina baby- disse un ragazzo dai capelli biondo grano rasati ai lati.
-E tu chi saresti scusa?- disse ancora arrabbiata la ragazza di nome Audrey.
-Principessa se qualche volta ti guardassi intorno vedresti anche gli altri comuni mortali, bhe semidei- disse ironico – bhe Ashley Rybakov figlio di Hermes al suo servizio signorina- disse con un ghigno divertito.
-Non chiamarmi principessa e poi io mi guardo intorno- disse suscettibile.
- Certo principessa- disse sarcastico.
-Ma la…- cominciò lei ma fu interrotta da un’altra voce.
-E dai, smettetela, sembrate marito e moglie- disse una ragazza dai capelli ricci color cioccolato.
-Zoey ma che bello vederti, dopo andiamo ad allenarci?- chiese Audrey.
-Certo poi andiamo se no chi lo sente Chirone, vuoi venire? – chiese poi ad Ashley.
-Certo bellezza- disse prendendosi uno sguardo truce dalla ragazza – ti piace di più genietta?- chiese poi sornione.
-Imbecille- sussurrò nel mentre Audrey facendo ridere la riccia.


Nel mentre all’arena.

Una ragazza mingherlina dai capelli biondi e gli occhi azzurro-grigi si stava allenando con la spada.
-Ciao nanetta- disse un ragazzo alto e moro.
-Percy, quante volte ti ho detto di non chiamarmi nanetta?- disse lei con aria arrabbiata.
-Da quando ho scoperto che sei la mia piccola cuginetta- disse divertito.
-Io mi chiedo come fa Annabeth a sopportarti- disse sorridendo in direzione del moro.
-Ah che ci vuoi fare: l’amore copre tutto- disse sognante.
-Benedetta sia quella ragazza. Ma da quando in qua siamo così romantici?- disse ironica.
-Da quando in qua tutta sola ad allenarsi eh uragano?- rispose lui.
-Da quando cerco di migliorare con la spada e farmi assegnare un’impresa- disse concentrata.
-Forza uragano vediamo che sai fare- disse sorridente Percy tirando fuori Vortice.

-Con molto piacere Testa D’Alghe- disse iniziando a combattere.
Fendenti, stoccate e parate si susseguivano in sequenza facendo sembrare quel combattimento una danza letale.
-Brava cuginetta, sei migliorata ma vai meglio con i coltelli da lancio- disse infine Percy un po’ affannato.
-Uhm uhm- disse lei sorridendo. –Dai andiamo Letizia, fra un po’ saranno scelti i nomi di chi andrà a Hogwarts- disse tirandola sulle spalle.
Infondo le piaceva essere la piccola di casa.

Nel padiglione


-Bene ragazzi ora Rachel pescherà i nomi di chi partirà per Hogwarts, siete sempre liberi di rifiutare ovviamente- inizò Chirone.
-Bene prima finisce sta sceneggiata prima mi leverò dalle scatole questi mocciosi- disse annoiato Dionisio.
-Bene il primo nome è quello di: Zoey Charlotte Mason, figlia di Atena- disse sorridendo.
- Sisisisisi vai Zoey- disse Audrey abbracciando la diretta interessata.
-Accetto- disse invece lei sorridendo.
-Bene il secondo nome è quello di: dio mio non può essere- disse sconsolato – Letizia Noel, figlia di Ade- finì preoccupato.
La diretta interessata guardò prima Percy per poi saltellare dicendo:
-Certo che accetto- finì per poi abbracciare Percy e Annabeth, arrivata poco prima.
-Cerca di non fare casini ok?- disse ansiosa Annabeth abbracciandola.
-Certo mamma- disse ironica.
-La mia cuginetta- disse invece felice Percy –fagli vedere i sorci verdi a quei maghetti-
-PERCY- gridò esasperato Chirone.
-Scusa scusa- disse per poi fare l’occhilino a Letizia che ridacchiò.
-Perfetto ora il terzo nome: Rebecca Jones, figlia di Ares- disse sorridendo a una ragazza dalla carnagione chiara, con i capelli lunghi fino al gomito, biondi e mossi e gli occhi azzurri.
-Cosa? Ehm accetto – disse stupita per poi sorridere e festeggiare con i suoi fratelli.
-Allora bionda fagli vedere chi sei- urlò un ragazzo seduto accanto a lei.
-Certo fagli vedere chi è un vero figlio del dio della guerra- disse un altro facendogli l’occhiolino.
-Bene ragazzi ora calmiamoci- disse Chirone – il quarto nome è quello di: Lowell Grim, figlio di Ecate- disse per poi guardare un ragazzo dalla pelle molto chiara, i capelli rossicci disordinati e gli occhi grigio-azzurri che con un sorriso rilassato disse : -Ovvio che accetto-
Tutti i figli di Ecate applaudirono al fratello gridando incoraggiamenti del tipo –Fagli vedere a quei maghetti chi è il vero mago-, -Vai così fratello- .
-Ragazzi vi ricordo che andrete là per fare amicizia, non per competizione.- ribadì Chirone.
-Bene, ora il quinto nome: Audrey Henderson, figlia di Afodite-
-Accetto- disse Audrey felice
-Si vieni anche tu, ci divertiremo un sacco- disse abbracciandola Zoey.
-Bene principessa, mi raccomando non baciare i loro rospi, non diventano principi- disse divertito Ash.
-Questa era squallida- rise un figlio di Hermes al suo fianco.
-Che ci vuoi fare mi è venuta così- disse per poi alzare le spalle e ridacchiare.
-Il sesto nome è di: Ashley Rybakov, figlio di Hermes- disse Chirone rivolto al biondo.
-Ora che mi dici biondo?- disse sarcastica Audrey.
-Accetto- disse con il sorriso sulle labbra.
-Saremo tu ed io principessa eh?- disse ironico.
-Nemmeno per sogno e poi sei stato tu a dirmi di non avvicinarmi ai rospi no?- disse divertita.
-Ahahahahahah questa era bella Audrey, dai Ash non te la prendere- disse divertita Zoey.
-Questa me la paghi principessa- disse infine lui sornione.
-Dai ascoltate Chirone- disse da dietro Letizia.
-E tu da dove spunti fuori?- disse spaventata Zoey.
-Ero dietro di voi- disse divertita per poi scoppiare tutti e quattro a ridere.
-Allora, coloro che devono partire per Hogwarts per favore mi seguano nella Casa Grande.- disse Chirone alla sala.

Casa Grande

-Bene ragazzi, a Hogwarts vi prego di comportarvi nel migliore dei modi, vi ricordo che siete ospiti. Anche se sarete in un’altra scuola dovrete mantenere i vostri ritmi, allenamenti e cose varie. Il Preside Silente ha fatto costruire apposta per voi un luogo dove allenarvi, inoltre un giorno a settimana seguirete le lezioni con gli altri studenti. Poi vi sarà spiegata là l’organizzazione della scuola.- spiegò Chirone.
-Il materiale scolastico sarà recapitato il giorno prima della partenza e un professore vi verrà a prendere per portarvi alla stazione dove prenderete il treno per Hogwarts-
-Inoltre non sarete soli, ci saranno altri dieci ragazzi con voi: cinque della nazione di Panem e cinque ragazzi di Chiacago che come voi saranno ospiti ad Hogwarts- disse infine Chirone
-Quando si parte?- chiese Letizia.
-Il primo di Settembre, la sveglià sarà come al solito alle sette e mezza, il treno partirà alle undici, invece il professore verrà qui alle dieci e mezza: vedete di farvi trovare pronti- rispose Chirone.
-Tra una settimana?- chiese stupita Rebecca.
-Proprio così cara, ora potete andare.- disse rivolgendo un sorriso a tutti.
-Tu credi che funzionerà? Credi che sia una buona idea mandarli a combattere una guerra non loro- chiese poi Percy da un’angolo della sala.
-Non lo so Percy, non lo so, li ho fatti andare a Hogwarts per fare in modo che decidano da soli se combattere o no- disse Chirone stanco.
-Sai benissimo che accetteranno di combattere Chirone- disse Percy serio – è impossibile resistere al fascino di Hogwarts e quando loro partiranno ne saranno così ammaliati da sacrificare la vita pur di salvare la loro nuova casa-
-E dimmi Percy tu ne sei rimasto già ammaliato? Combatteresti per salvarla?- disse Chirone questa volta comprensivo.
-E come rifiutare? Come ho detto poco fa è impossibile resisterne- disse sorridente.
-Sei disposto a combattere un’altra guerra?- chiese il centauro.
-Sono nato per combattere, è questa la mia vita, perché non farlo per qualcosa in cui credo?- rispose Percy per poi andarsene – Mi basta che Annabeth sopravviva e sia al mio fianco e io affronterei mille volte il Tartaro-




-Mi chiedo ragazzo mio quando riceveremo finalmente la nostra agognata pace? Soprattutto quand’è che sarai tu a riceverla?- disse ormai al vuoto.


ANGOLO AUTRICE:

Salve a tutti,
finita la scuola? A me no: due giorni alla libertà.
Comunque, facciamo i seri, *certo certo come lo fossi* ho delle cose da dirvi:
1. Ho iniziato con il fandom Percy Jackson perchè è l'unico fandom di cui ho già tutte le schede.
2. Prego coloro che ancora non me le hanno mandate di farlo.
3. Mancano due personaggi per il fandom di Divergent, non vorrei doverli inventare io :( , per favore non fatemelo fare.
4. Per eventuali inconvenienti: i personaggi che ho nominato li ho nominati in base a come mi sono arrivati. (Esempio: il primo nome è: Zoey Charlotte Mason) non la ho messa per prima perchè mi piaceva, ma perchè magari è stata la prima scheda che mi è arrivata o perchè è la prima che ho visto sul mio computer.
5. I personaggi che per ora mi avete mandato sono tutti stupendi, complimenti ai creatori ;D <3
6. Il prossimo capitolo lo posterò la prossima settimana (sabato-domenica) o se ce la faccio anche prima. Questo è il titolo: A Panem
7.Spero che il capitolo vi piaccia, per qualunque cosa recensite. Qualsiasi, anche a dirmi: la tua scrittura fa schifo perchè..... A patto che sia una critica costruttiva.
8.Spero che piaccia anche alle persone che non hanno partecipato all'interattiva.
9. Se ho scordato qualcosa o avete dubbi non esitate a chiedere, le porte del mio accaunt sono aperte *che similitudine scquallida*
10. Spero di non aver dimenticato niente.

Bacioni

Alhena



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Capitolo 3
*** A Panem ***


A PANEM

 

Sempre in America, o meglio in quello che noi chiamiamo Nord America, si trova una nazione, segreta a molti.
Il suo nome è: Panem.

Essa è divisa in tredici distretti comandati da Capitol City


e ha alle spalle una storia molto tormentata.
Agli inizi della sua creazione Panem era una bellissima nazione dove gli abitanti vivevano in armonia tra loro. Ma qualcosa andò storto e i tredici distretti si ribellarono al governo di Capitol.
Quei tempi furono giorni di fame, guerra, morte e distruzione.
Oggi li chiamano “Giorni Bui”.
Però i cittadini dei distretti non ebbero speranza contro le forze di Capitol che li distrusse sottomettendo i primi dodici distretti e distruggendo il tredicesimo.
Quelli dopo i Giorni Bui furono tempi duri per i distretti e di totale ozio per Capitol che, per evitare altre ribellioni,  fondò gli Hunger Games.
Erano giochi mortali dove due giovani tributi per ogni distretto avrebbero dovuto lottare all’ultimo sangue per vincere e sopravvivere. Giochi bestiali che obbligavano i distretti a donare a Capitol due giovani innocenti compresi tra i 12 e i 18 anni.  Solo uno tra i partecipanti sarebbe dovuto sopravvivere: uno su ventiquattro.
Però dopo settantaquattro anni dall’inizio dei giochi una ragazza del distretto dodici decise di ribellarsi diventando un faro di speranza per tutti gli altri distretti.
Questa ragazza si chiamava Katniss Everdeen che per salvare la sorella, scelta come tributo, si offrì lei al suo posto.
A Panem viene ricordata come La Ragazza Di Fuoco o La Ghiandaia Imitratrice o semplicemente come colei che liberò Panem dalla dittatura del Presidente Snow.

Fu una storia piena di intrighi, inganni e mosse: come una grande scacchiera.
Katniss fu costretta a partecipare a ben due Hunger Games dove, insieme al suo compagno Peeta, riuscirono a fare una cosa che nessuno mai in settantaquattro anni era riuscito a fare: sopravvivere entrambi. 
Panem quindi come ogni altra nazione ha avuto i suoi eroi che hanno avuto il coraggio di fare l’impossibile.
Erano semplici ragazzi che venivano da ogni singolo distretto che hanno combattuto per la loro libertà: la libertà di vivere fuori dalla paura.
Ogn’uno di noi è un eroe, basta trovarlo dentro di se

 


 

Distretto 4

 
Distretto 4, situato vicino alla costa e basato sulla pesca. Ai tempi di Snow uno dei più ricchi insieme al distretto 1 e al distretto 2. Proprio in questo momento come in altri tre distretti si sta tenendo una nuova mietitura, cosa che non accadeva da più di dieci anni.
 
-Cittadini del distretto 4- disse un uomo piuttosto pittoresco, il sindaco,  rivolto alla piazza gremita di gente – Proprio oggi da Capitol è arrivata una missiva dove si enuncia che il nostro distretto è stato scelto dalla sorte per una nuova mietitura- nel mentre che da sopra al palco l’uomo pronunciava queste parole la gente inizò ad agitarsi gridando
- Non può essere, ci rivolteremo-
-Non permetterò che mio figlio partecipi agli Hunger Games-
-No di nuovo no, non lasceremo che ci sottomettiate come avete fatto dieci anni fa-
-La Ghiandaia imitatrice lo saprà vedrete-
-Calmi, calmi . La mietitura non sarà come quella di anni fa e non sarà nemmeno per gli Hunger Games. Lasciatemi parlare. – gridò riprendendo l’ordine –Vedete molto lontano da noi, in Inghilterra, esiste una comunità: la comunità dei maghi. Loro stanno cercando alleati per la guerra che tra poco saranno costretti a combattere e visto i nostri rapporti di amicizia, la nostra presidente ha deciso di accettare. Ovviamente solo coloro che si offriranno volontari a combattere andranno a dare una mano in Inghilterra, gli altri invece resteranno qui a Panem. Ora questa mietitura serve per uno scopo preciso. Il preside della loro scuola di magia e stregoneria di Hogwarts , Albus Silente, ha aperto le porte della scuola a cinque ragazzi di Panem. Qui al distretto quattro ne verranno scelti due. Chi verrà sorteggiato è libero di accettare così come di rifiutare. Chi invece accetterà sarà ospitato nella scuola per un anno intero dove studierete e vi allenerete, conoscerete l’antica arte della magia conoscendo persone nuove. Bene, allora, INIZIAMO LA MIETITURA- finì gridando le ultime parole.
Il popolo, ormai calmato, accettò di buon grado l’idea di Capitol emettendo grida di compiacimento e di orgoglio per essere stati scelti come distretto di mietitura.
Nel mentre al centro del palco fu portato un grande vaso di vetro trasparente dove erano contenuti tutti i nomi dei ragazzi e ragazze di sedici anni.
-Perfetto il primo nome è di Felicity Morrison- urlò leggendo il nome appena estratto

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-Forza Flick muoviti- urlò una donna dal soggiorno
-Arrivo ma, un attimo – disse una ragazza dal piano di sopra – Anche tu Heloise, ma vi volete muovere, hanno appena iniziato la nuova mietitura- disse di nuovo la madre
-Come fai a saperlo?- disse un ragazzo appena sceso dal piano di sopra.
-Semplice Johnathan lo abbiamo visto alla tv- spiegò un uomo seduto sul divano.
-Se non fosse per quelle due ritardatarie, gli ho detto di muoversi ma non mi ascoltano- si innervosì la madre.
-A quanto pare la mietitura sarà per scegliere chi dovrà andare ad Hogwarts, una scuola di magia, bah- disse perplesso il padre.
-Ti immagini se esce fuori il mio nome- disse il ragazzo di nome Johnathan.
-Certo certo invece a me mi eleggono come nuovo presidente di Capitol- disse una ragazzina minuta dai capelli biondi e lisci.
-Ma sta un po’ zitta Flick- rispose invece lui.
-Senti tu…- iniziò a rispondere la ragazza di nome Flick ma venne interrotta dalla madre che, visto che Heloise era pronta, lì buttò letteralmente fuori casa con queste parole : Forza ragazzi stanno estraendo il primo nome, muovetevi.

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-Felicity Morrison? Dove sei cara?- chiese nuovamente il Sindaco alla piazza.
Nel mentre una macchina sfrecciava tra le strade del distretto quattro.
-Forza papà siamo in ritardo- incitò la ragazza da capelli biondi e lisci 
-Ora, ora Felicity, guarda che è colpa tua se siamo in ritardo- la riproverò il padre.
-Si si, oh finalmente siamo arrivati- rispose varia lei per poi precipitarsi insieme alla famiglia in piazza.
-Felicity Morrison- ripetè in quel momente il Sindaco.
Tutto successe in poco tempo.
Il padre incespicò per la sorpresa.
La sorella Heloise si bloccò.
La madre sorrise.
Il fratello Johnathan era sotto schok mentre Felicity era beh….felice.
-Si?- chiese lei sorridendo – Allora cara, eccoti finalmente, dicevamo, vuoi accettare di andare per un anno alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts?- chiese l’uomo
-Io….- iniziò lei per poi voltarsi verso la sua famiglia che la vissava sorridendo –e me lo chiede pure? E’ ovvio che accetto.- disse saltellando –Bene cara allora vieni pure sul palco- disse il Sindaco per poi pescare un altro nome
-Ahhh a quanto vedo le ragazze sono le favorite della fortuna: Lynda Stone – disse leggendo il nome.
In quel momento una ragazza molto alta dai capelli castano scuro molto lisci e dagli occhi di un blu mare fissava sorpresa il sindaco.
Era impossibile, secondo lei, che tra tutti i nomi presenti nel vaso proprio il suo era stato scelto però quella situazione le dava un non so che di eccitante. Finalmente sarebbe  potuta uscire da quella maledetta casa che la vedeva prigioniera quasi tutto il giorno con l’unica eccezione per andare a compare il cibo. Non che non volesse bene alla sua famiglia ma era stanca di rimanere sempre a casa quando invece aveva voglia di sfogarsi, combattere, muoversi, correre e tutte quelle cose che invece non le erano permesse. Aveva finalmente trovato una via d’uscita. Sorrise per poi con voce decisa dire : -Accetto di andare a Hogwarts.-
-Cosa? Non puoi te lo vieto- disse un uomo dietro di lei che a quanto pare doveva essere il padre.
-Ho deciso, io vado- disse lei risoluta per poi avviarsi verso il palco.
-Me la pagherai Lynda, non si deve rispondere così ai genitori- disse il padre sottovoce.

-Bene cara, preparate i bagagli domani arriverà il materiale scolastico e poi subito dopo il treno vi porterà a Capitol dove un vostro futuro professore vi farà da guida, ahh mi stavo quasi scordanto, ad Hogwarts non sarete i soli ospiti ma poi vi verrà spiegato tutto là. Che la fortuna sia con voi- disse infine il Sindaco portando le due ragazze dentro il municipio dove avrebbero alloggiato fino all’ora della partenza.
 



 

 

 
 Distretto 1

 
Nello stesso momento nel distretto 1, primo produttore di articoli di lusso di tutta Panem, lo stesso discorso veniva pronunciato dal Sindaco della città, il Sign McDowell.
- Proprio oggi da Capitol è arrivata una missiva dove si enunciava che il nostro distretto è stato scelto dalla sorte per una nuova mietitura.Vedete molto lontano da noi, in Inghilterra, esiste una comunità: la comunità dei maghi. Loro stanno cercando alleati per la guerra che tra poco saranno costretti a combattere e visto i nostri rapporti di amicizia la nostra presidente ha deciso di accettare. Ovviamente solo coloro che si offriranno volontari a combattere andranno a dare una mano in Inghilterra, gli altri invece resteranno qui a Panem. Ora questa mietitura serve per uno scopo preciso. Il preside della loro scuola di magia e stregoneria di Hogwarts , Albus Silente, ha aperto le porte della scuola a cinque ragazzi di Panem. Qui al distretto uno ne verrà scelto uno solo. Chi verrà sorteggiato è libero di accettare così come di rifiutare. Chi invece accetterà sarà ospitato nella scuola per un anno intero dove studierete e vi allenerete, conoscerete l’antica arte della magia conoscendo persone nuove. Bene, allora, INIZIAMO LA MIETITURA- finì il sindaco.
-Bene ora sono sicuro che chiunque venga scelto dalla sorte renderà onore al nostro distretto anche se in terre  straniere…che venga portata la boccia con i nomi.-
Dopo che la boccia con i nomi venne portata il Sindaco estrasse un nome facendo trattenere il respiro a tutta la piazza.
-Logan McDowell- disse flebilmente per poi ripetere più forte – Logan McDowell-
Un ragazzo abbastanza alto e muscoloso dai capelli castani e l’incarnato pallido e gli occhi uno verde e uno di un blu tendente al violetto che gli dava l’aria da bello e trasandato avanzò nella folla gridando a suo padre con un sorriso calcolato – Accetto con molto piacere-
-Bene- rispose il padre (il sindaco) infastidito.

Finalmente sarebbe potuto andarsene dalle grinfie di suo padre e non avrebbe perso questa succulenta occasione: in fondo quello a trarne più vantaggio nella situazione era lui e questo gli andava più che bene.
-Ok…. prepara i bagagli domani arriverà il materiale scolastico e poi subito dopo il treno ti porterà a Capitol dove un tuo futuro professore ti farà da guida. Ad Hogwarts non sarai il solo ospite, poi ti verrà spiegato tutto là, non voglio perdere tempo prezioso. Per ora verrai ospitato in municipio fino al momento della partenza.- finì con freddezza per poi girarsi e dirigersi verso l’entrata del municipio.

 



 
 

 

 Distretto 3


Un poco più a sud del distretto uno si trova il distretto tre, maggior produttore di elettronica di tutta Panem.
Come negli altri due distretti anche in questo si stava tenedo lo stesso discorso.
-Proprio oggi da Capitol è arrivata una missiva dove si enunciava che il nostro distretto è stato scelto dalla sorte per una nuova mietitura.Vedete molto lontano da noi, in Inghilterra, esiste una comunità: la comunità dei maghi. –
-Maghi? Quelli della televisione che utilizzano dei macchinari per fare stupidi trucchi?- gridò un ragazzo dalla folla facendo scoppiare a ridere l’intera piazza.
-No, non esattamente, loro sono dotati di vera magia. Comunque loro stanno cercando alleati per la guerra che tra poco saranno costretti a combattere e visto i nostri rapporti di amicizia la nostra presidente ha deciso di accettare. Ovviamente solo coloro che si offriranno volontari a combattere andranno a dare una mano in Inghilterra, gli altri invece resteranno qui a Panem. Ora questa mietitura serve per uno scopo preciso. Il preside della loro scuola di magia e stregoneria di Hogwarts , Albus Silente, ha aperto le porte della scuola a cinque ragazzi di Panem. Qui al distretto tre ne verrà scelto uno solo. Chi verrà sorteggiato è libero di accettare così come di rifiutare. Chi invece accetterà sarà ospitato nella scuola per un anno intero dove studierete e vi allenerete, conoscerete l’antica arte della magia conoscendo persone nuove. Bene, allora, INIZIAMO LA MIETITURA- finì il Sindaco.

-Allora il fortunato o la fortunato scelto è: Vanessa Black- disse leggendo il nome.
Una ragazza dai capelli castani lisci fino all’ombelico e due occhi neri con striature dorate si girò verso la madre e i fratelli che dietro di lei le sorridevano incoraggianti.
-E’ una tua decisione cara…non mia, noi ce la caveremo, tranquilla scegli liberamente- le disse dolce la madre.
-Papà vorrebbe che tu vivessi a pieno la tua vita e questa è una possibilità unica che non si ripeterà, noi riusciremo a cavarcela- le sorrise il fratello maggiore,William.
-Forza maschiaccio fai vedere a quei maghetti di cosa siamo capaci noi del distretto tre- le disse abbracciandola la sorella di tredici anni, Jennifer.
-Ok accetto- disse sorridente rivolta al palco.
- Benissimo…prepara i bagagli cara domani arriverà il materiale scolastico e poi subito dopo il treno ti porterà a Capitol dove un tuo futuro professore ti farà da guida. Ad Hogwarts non sarai il solo ospite, poi ti verrà spiegato tutto là, rendici fieri e buona fortuna- le disse gioviale il Sindaco per poi portarla verso il municipio dove avrebbe allgiato fino alla partenza per Capitol.

 


 

 

 
Distretto 12

 

A nord verso il confine di Panem si trova il distretto dodici, casa della famosa ragazza di fuoco e maggiore estrattore di carbone di Panem.
Come negli altri tre distretti anche qua si stava svolgendo lo stesso discorso nella stessa piazza che aveva visto nascere una rivoluzione.
-Salve distretto 12 è mio dovere informarvi che proprio oggi da Capitol City è arrivata una missiva dove si enunciava che il nostro distretto è stato scelto dalla sorte per una nuova mietitura- disse sorridente alla folla che lo guardava sbalordito.
Il silenzio era così assordante che si sarebbe potuto sentire cadere uno spillo.
Nella mente di tutti i ricordi riaffiorarono prepotenti, morti, urla, grida e pianti esploderono nella mente dei superstiti di quella sanguinosa guerra.
-Cosa dovrebbe significare questo?- chiese un uomo alto con dei capelli biondi grano.
Peeta. Peeta Mellark.

 

-Non…non è quello che beh….giustamente direi….-balbettò in difficoltà il Sindaco.
-Cosa è successo? Un’altra mietitura? Perché?- chiese una voce affianco a Peeta.
Eccola. La Ragazza di Fuoco. La Ghiandaia Imitatrice. Adesso una madre di famiglia, una moglie e un simbolo.
Katniss Everdeen .

 

-Beh vedete molto lontano da noi, in Inghilterra, esiste una comunità: la comunità dei maghi.- disse leggendo il foglio che teneva in mano - loro stanno cercando alleati per la guerra che tra poco saranno costretti a combattere e visto i nostri rapporti di amicizia la nostra presidente ha deciso di accettare. Ovviamente solo coloro che si offriranno volontari a combattere andranno a dare una mano in Inghilterra, gli altri invece resteranno qui a Panem…mi pare anche logico….comunque questa mietitura serve per uno scopo preciso. Il preside della loro scuola di magia e stregoneria di Hogwarts , Albus Silente, ha aperto le porte della scuola a cinque ragazzi di Panem. Qui al distretto dodici ne verrà scelto uno solo. Chi verrà sorteggiato è libero di accettare così come di rifiutare. Chi invece accetterà sarà ospitato nella scuola per un anno intero dove studierete e vi allenerete, conoscerete l’antica arte della magia conoscendo persone nuove. Quindi io credo che possiamo procedere, come ho detto avete libera scelta.- finì insicuro.
-Allora possiamo portare la boccia contenente i nomi- disse rivolto a un uomo dietro di lui.
-Allora il nome è quello  di: Nemo Holmes- disse poi sorridente alla folla che si era man mano rilassata.
-Allora ragazzo? Dove sei?- chiese ancora il Sindaco.
Nel mentre un ragazzo dai capelli scuri correva nel bosco diretto alla piazza principale. Svrecciava veloce poiché suo padre lo aveva avvertito delle ultime novità accadute nella piazza centrale intimandogli di ritornare subito dalla caccia.
Era incredibile quello che suo padre gli aveva detto. Dei maghi inglesi cercavano alleati e per rafforzare l’alleanza aveva aperto le porte della loro scuola a cinque ragazzi di Panem che si sarebbero scelti attraverso una nuova mietitura.
Lui ricordava poco della guerra e del regime di Snow, aveva sei anni quando scoppiò e anche se aveva assistito alle mietiture dei ragazzi più grandi non ricordava poi molto, tutte le cose che sapeva lui e gli altri della sua età le sapevano grazie alla scuola dove era obbligatorio studiare la storia degli Hunger Games.
Correva veloce tra gli aberi, gli occhi blu scuro raccoglievano più dettagli possibili, appeso alla schiena il suo arco e le sue freccie pronte per infilzare qualche grosso animale e il pugnale nascosto nello stivale sfregava contro la stoffa.
Pochi metri e sono alla piazza.
Forza.
-Allora il nome è quello di: Nemo Holmes- furono queste le ultime parole che sentii prima di cadere sotto shock.
Lui.
Lui era stato scelto per andare a Hogwarts.
-Allora ragazzo? Dove sei? – una voce ovattata gli arrivò nelle orecchie.
Poteva anche rifiutare.
Mai.
Era la sua possibilità per conoscere posti e persone nuove.
Ma c’era sua sorella Artemis, suo padre, la sua vita.
Dove era finita la sua solita allegria?
Non sapeva che decidere, andare a Hogwarts o restare?
Lasciare i suoi parenti o andare?
L’idea di andare a Hogwarts gli mandava brividi d’eccitazione lungo la schiena però non se la sentiva di lasciare Artemis al distretto. Chi sarebbe andato a caccia?
-Ehi figliolo, non pensare a noi, vai ad Hogwarts se è questo che desideri, vivi la tua vita come meglio credi non sentirti ostacolato da noi.- una voce. Suo padre. Suo padre gli aveva parlato.
Si girò e si ritrovò il volto sorridente di suo padre.
-Forza figliolo che aspetti ad accettare, è un’occasione unica- continuò lui facendogli l’occhiolino.
-Accetto- disse poi lui.
Dopo i soliti avvertimenti da parte del Sindaco Nemo si ritrovò solo nella sua nuova stanza e prima di addommentarsi un unico pensiero passò nella sua mente e di altri quattro ragazzi:
Hogwarts sto arrivando.

 


 




 

Angolo Autrice:

Salve ragazzi, scusate per aver postato così tardi ma oggi ho avuto esami e solo ora ho trovato il tempo di riguardarlo e postarlo.
1. Grazie a tutti coloro che hanno recensito, seguito, preferito, ricordato o semplicemente letto la storia, spero che sia di vostro gradimento.
2.Se ci sono errori vi prego fatemelo sapere, non ho ancora trovato una beta
3.Appunto, qualcuno è disposto a fare da beta alla storia?
4.Questo capitolo è stato davvero faticoso da scrivere, spero che il risultato sia buono.
5.I personaggi sono arrivati tutti: da ora in poi si va spediti :D
6.Per qualunque cosa io ci sono
7.Mi racomando recensite voglio sapere come è venuto fuori questo capitolo
8.Per farmi perdonare per aver postato alle 23:30 (tardi eh) ho fatto il capitolo una pagina in più (sono brava non è vero) ;)

Spero di non aver dimenticato nulla
Bacioni
Alhena

Prossimo capitolo: Chicago

 

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Capitolo 4
*** Chicago ***


Ciao ragazzi, scusate per il ritardo ma l'ispirazione ha deciso di andare in vacanza. Finalmente sono riuscita ad aggiornare e il prossimo capitolo è in fase di stesura. Ringrazio tutti coloro che hanno da subito creduto in questa storia, la mia beta (Lola Kastle) che con tanta pazienza mi sopporta e mia madre che mi permette di stare otto ore di fila sul computer ;P. Ci vediamo a fine capitolo. 

Buona Lettura


Chicago

 
In America, al confine con la nazione di Panem, si trova una città. Il suo nome è Chicago.
 
                                        

 
Questa grande città conta la bellezza di 2.550.00 abitanti e ha vissuto tempi bui, molto bui.
Loro credono che molti anni prima, ai tempi della guerra, i loro antenati capirono che essa non era dovuta a ideologie politiche, fedi religiose, divisioni di razza o nazionalismi, ma che era dovuta alla natura stessa dell’uomo, alla sua inclinazione al male, in qualunque sua forma. Così decisero di dividersi in fazioni, per cercare di sradicare quei comportamenti che pensavano fossero la causa del disordine nel mondo.

Quelli intelligenti, quelli che perseguono logica e conoscenza sono gli Eruditi. Loro conoscono ogni cosa e assumono il ruolo di insegnanti o scenziati all’interno della società.


 


 
I Pacifici coltivano la terra. Per loro contano la gentilezza e l’armonia. Sono sempre felici e si occupano di rifornire di cibo l’intera città.

 


 
I Candidi perseguono l'onestà e l'ordine. Dicono sempre la verità, anche quando vorresti che non lo facessero. A loro è affidata la Legge.

 


 
Poi ci sono gli Intrepidi. Sono i protettori, i soldati e la polizia della città. Coraggiosi, arditi e liberi. 

 


 
Infine ci sono gli Abneganti, chiamati anche Rigidi.
Conducono una vita semplice, altruista, completamente dedicata ad aiutare il prossimo, tanto che si occupano di mantenere anche coloro che non appartengono a nessuna fazione: gli Esclusi. 
Essendo al servizio degli altri, a loro è affidato il governo.



Tutto funzionava, tutti sapevano qual’era il proprio posto.
Ogni anno, i ragazzi di sedici anni dovevano scegliere una delle cinque fazioni attraverso la Cerimonia della scelta e, anche con l'aiuto del test attitudinale che gli avrebbe indicato la fazione più adatta.
Tutto andava come doveva finchè la verità non venne a galla.
Gli Eruditi cercarono di prendere il comando del governo infangando il nome degli Abneganti, accusandoli di rubare il cibo che avrebbero dovuto donare e di nascondere i Divergenti.
I Divergenti sono coloro che appartengono a più di una fazione. Sono “i ribelli”, coloro che pensano fuori dagli schemi e impossibili da comandare. Erano ritenuti una minaccia.

Non vi narrerò tutta la storia perché sarebbe lunga da raccontare ma vi basti sapere come andò a finire.
Gli Eruditi nella lotta al potere portarono a galla una verità nascosta: i cittadini di Chicago credevano di essere i soli esseri viventi sulla Terra, i soli superstiti di una grande guerra.
Ma era solo una bugia.
Si venne a scoprire che la città non era altro che un esperimento creato per capire se il sistema della fazioni potesse unzionare. 
Quando la verità venne svelata gli Eruditi si arresero e la pace venne restaurata sia tra gli abitanti di Chicago, sia con le popolazioni esterne alle mura della città. 
Tutto questo fu possibile grazie a una Divergente. Il suo nome è Beatrice Prior, meglio conosciuta come Tris

 
                                        
 
Ma la sua storia già la conoscete, infondo è ormai leggenda...
 





A Chicago ormai si respirava aria di libertà. 
Si potevano vedere i Pacifici sorridere felici in mezzo ai campi, gli Eruditi immersi nelle loro ricerche, gli Intrepidi correre felici tra la gente, i Candidi parlare animatamente nelle strade, gli Abneganti svolgere lavori manuali di ristrutturazione e gli Esclusi vivere felici nella loro nuova sede.
Molto era cambiato dopo la ribellione.
Gli Esclusi, finalmente, erano stati messi allo stesso livello delle altre fazioni e aiutavano la società là dove c’era bisogno.
I Divergenti erano liberi di scegliere qualsiasi fazione in quanto non erano più perseguitati come ai tempi prima della ribellione.
Tutt’un tratto si sentì una voce che si espanse per la città
-Tutti i cittadini di Chicago sono convocati al Centro, ripeto, tutti i cittadini di Chicago sono convocati al Centro- disse la voce metallica.


Tre ore dopo




-Salve a tutti, mi scuso per questa riunione inaspettata ma ci è appena stata comunicata un’importante notizia- disse una donna in piedi su un palchetto rialzato. -Ieri Tris degli Intrepidi ha fatto visita al preside di una famosa scuola d’Inghilterra, una scuola di maghi- continuò la donna 
-Come maghi?- la interruppe un Intrepido
-Coloro che usano la magia, facendo levitare o pietrificando oggetti, ehm...non conosco bene la magia e i suoi effetti, ma Tris ci ha assicurato che quella che insegnano in quella scuola è magia bianca.- spiegò lei imbarazzata.
-Ora, ritornando alla questione principale. Il Preside della scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts ha contattato Tris per un patto di alleanza. Fino a sedici anni fa sul mondo magico incombeva un’oscura minaccia. Il suo nome era Voldemort. Costui era un Mago Oscuro che uccideva coloro che per lui non erano degni di usare la magia e coloro che non la possedevano. Però una profezia enunciava che un bambino, nato alla fine del settimo mese dell'anno, sarebbe riuscito a uccidere il Signore Oscuro, cioè Voldemort. Questa profezia giunse al suo orecchio e decise di uccidere l’infante per evitare che potesse un giorno diventare una potenziale minaccia. Voldemort uccise la madre e il padre del bambino che avevano cercato invano di proteggerlo ma quando provò di fare la stessa cosa con l'infante la maledizione che aveva scagliato gli si ritorse contro. Ora, da quello che c’è scritto, la maledizione, chiamata Anatema che Uccide o più semplicemente Avada Kedavra è una maledizione impossibile da evitare, se qualcuno viene colpito muore all'istante. Nessuno era mai riuscito a sopravvivere, tranne uno. Quel bambino oggi viene ricordato come il Bambino Sopravvissuto o colui che a solo un’anno di età uccise il più grande Mago Oscuro di tutti i tempi. Però, circa due anni fa, Voldemort, grazie ad un incantesimo, è risorto dal suo stato di anima moribonda e ora nel mondo magico sta scoppiando una nuova guerra. Il Preside sta cercando alleati e noi gli abbiamo garantito il nostro aiuto.

-Come si chiama il bambino?- chiese una donna dei Pacifici.
La donna guardò i fogli che aveva in mano – Il suo nome è Harry Potter.-
-Perché ci ha chiamato con così tanta urgenza?- chiese un Erudito
-Vedete, il preside di Hogwarts  non vuole stringere solo rapporti di alleanza, ma anche di amicizia, e perciò vuole aprire le porte della sua scuola a sei dei nostri ragazzi- 
-Come mai?- chiese un Candido
-Vuole far conoscere a noi il mondo della Magia e quale miglior modo se non ospitare sei ragazzi in una scuola di magia?- rispose una ragazza dai lunghi capelli biondo cenere che era appena salita sul palco.
-Tris- disse la donna sobbalzando.
-Proprio così. Ecco vedete, non siete obbligati ad andare, ma vi avverto, ad Hogwarts i ragazzi si dovranno allenare duramente e per questo sono preferiti degli Intrepidi-. Sorrise alla folla mentre il gruppo appena citato esultava e fischiava.
-Bene, estrarremo i nomi da una boccia di vetro. Sarà la sorte a decidere- esclamò risoluta la donna sul palco.

- Il primo nome è di un Divergente della fazione degli Intrepidi: Damon Joey Shendall- lesse Tris 
Un ragazzo dal viso affilato e dai capelli castano scuro si alzò dal posto dove era seduto.
-Accetto- disse con voce calcolata ma piena di felicità.
-Ben fatto Dey- si congratulò Quattro che era seduto al suo fianco.
-Certo, ma cerca di non farti ammazzare dai quei maghetti- disse una ragazza dietro di lui.
-Helen...- la ammonì Quattro.
Helen era alta e snella, aveva i capelli biondo scuro ondulati con alcune ciocche nere e gli occhi color cioccolato screziati d'oro, un tatuaggio raffigurante un draco con le ali chiuse sul braccio destro, un fulmine sul polso sinistro e tre corvi sulla clavicola.
-Invidiosa?- chiese sarcastico il ragazzo.
-Perlopiù divertita- rispose lei con un sorrisetto.
-Ma davvero Rigida?- disse lui sapendo di toccare un nervo scoperto.
-Certamente Pacifico, ho paura che arrivato in quella scuola tu possa metterti a piangere perché non hai più il paparino a difenderti, infondo, chi nasce Pacifico muore Pacifico- sussurrò la ragazza all’orecchio di Dey.
-Vaffanculo Helen-
-Grazie- rispose lei ridendo.
-Ma la smettete?- chiese un’altra ragazza al fianco di Helen con un'aria divertita -sembrate una coppia che litiga-
-Non mi piacciono i Pacifici che non hanno spina dorsale- rispose lei indifferente.
-E a me non piacciono le Rigide. Sai com’è, se le tocchi ti sembrano pezzi di legno- controbattè malizioso.
-Io non vedo Rigide qui- rispose Helen arrabbiata.
-Ma davvero, non è che hai bisogno degli occhiali?- ribattè.
-Fottiti- 
-Con molto piacere- rise lui.
-Ma io dico, si può andare avanti così?- chiese esasperata la ragazza di prima . Aveva i capelli rasati ai lati con un codino centrale che gli arrivava quasi a metà schiena, gli occhi color cioccolato e un nasino alla francese.
-Sai com’è, tra odio e amore c’è davvero poca differenza.- sorrise Quattro.
-Bha, continuo a non capire- disse lei scuotendo il capo.
-Non c’è niente da capire Elu- disse risoluta Helen rivolta alla ragazza.
-Se lo dici tu- disse lei alzando gli occhi.

-Il prossimo nome è di un’Intrepida: Emilia Lucilla Lloyd- disse Tris sorridendo.
-Accetto- rispose la ragazza con il codino.
-Si Elu, andrai a Hogwarts!- esclamò Helen sorridendo.
-Sì, andrò a Hogwarts-. La ragazza ricambiò il sorriso.

-Il prossimo nome è di un'altra Divergente della fazione degli Intrepidi: Helen Black- lesse Tris.
-Certo che accetto, non c’è nemmeno da chiedere- rispose la bionda.
-Vieni anche tu, ci divertiremo un sacco!- l’abbracciò Elu.
-Oddio, questo è un’incubo!- esclamò un disperato Day.
-Zitto tu!- disse Helen dandogli uno scappellotto.
-Helen se continui così lo ucciderai prima tu dei maghi- disse ridendo la migliore amica di Helen, una ragazza dai capelli castano scuro lunghi fino alle spalle e dagli occhi verde scuro con una civetta bianca tatuata sulla scapola destra.
-Dio Jay, ma da dove spunti? Ti cerco da ore- esclamò Helen mettendosi una mano sul cuore con fare teatrale.
-Quanto sei melodrammatica, ero in giro. Quindi vai a Hogwarts?- chiese lei.
Helen non fece in tempo a rispondere che Tris pronunciò un altro nome.

-Il prossimo nome è di un'altra Intrepida: Eleanor Jane Keyson- pronunciò.
-Sì, vado ad Hogwarts, e ci vieni anche tu!- rispose divertita per poi abbracciare la sua amica.
-Mi soffochi...- disse lei tutta rossa in viso a causa della mancanza d'aria.
-Ehi Rigida, fra un po’ la uccidi- ridacchiò Day.
-Cosa? Oh, scusa scusa…e tu sta zitto altrimenti ammazzo te- rispose Helen rivolgendosi al ragazzo.
-Comunque accetto- disse sorridendo verso Tris.
-Bene. E siamo a quattro, mancano due nomi- esclamò.
-Sembrate dei bambini- sospirò Quattro guardando i ragazzi che ridevano e scherzavano tra loro insultandosi e spintonandosi.
-Lo sappiamo- dissero loro in coro.
“Anche se sono così diversi caratterialmente i loro passati così tormentati li hanno uniti profondamente” pensò Four guardandoli.
-Andremo tutti ad Hogwarts, ci pensate?- chiese Helen
-Purtroppo dovrai venire anche tu- disse Day scuotendo la testa sconsolato.
-Tu zitto- disse lei risoluta facendo scoppiare a ridere Elu e Jay.

-Il quinto e penultimo nome è di un Candido: Brent Todd Woodson- lesse Tris.
-Io? Accetto- rispose sorpreso un ragazzo un po’ bassino con dei capelli ricci biondo cenere.
-Ehi Brent, fatti valere tra quegli intrepidi! - esclamò un ragazzo al suo fianco.
-Sì, fagli vedere di che pasta sono fatti i Candidi- aggiunse una ragazza dietro di lui.
-Certo ragazzi- rispose per poi battere il cinque con i due -Mi mancherete quando sarò ad Hogwarts-.
-Anche tu zuccone- rise il ragazzo.

-Bene ragazzi ora manca l’ultimo nome, che è di un’Intrepida: Syria Gerona- lesse infine Tris.
Una ragazza incredibilmente bella dai lunghi capelli biondi e dagli occhi blu intenso tendenti al viola sorrise -Bhe, visto che sono stata scelta, cazzo! Certo che accetto!-.

 

 
-Syria- la rimproverò la ragazza accanto a lei.
-Non rompere le palle Renee- disse lei alla sorellastra che, anche se appartenente alla fazione dei Candidi, aveva deciso di sedersi insieme alla sua “famiglia”.
-Sei una maleducata e una menefreghista- ribattè.
-Fiera di esserlo, e poi sono cazzi miei- rispose lei.
-Mio Dio, sei insopportabile!- 
-Sei tu che ti sei seduta accanto a me, se non mi sopporti vaffanculo!- 
-Deficiente-  le rispose Renee
-Chi lo dice sa di esserlo, non mentire a te stessa cara- disse con una finta faccia da “psicologa apprensiva”
-Non ti sopporto più!- 
-Sei ripetitiva sai?- 
-Va a quel paese- ribattè stanca Renee
-Ci sto per andare cara, sto per andare in un altro Paese, sai, L’IN-GHIL-TER-RA- rispose Syria come se stesse parlando con un bambino.
Renee sbuffò stanca di controbattere mentre Syria sorrideva soddisfatta.

- Bene ragazzi, a Hogwarts vi preghiamo di comportarvi nel migliore dei modi, vi ricordo che siete ospiti. Anche se sarete in un’altra scuola dovrete mantenere i vostri abituali ritmi, gli Intrepidi dovranno allenarsi e visto che anche il signor Woodson era un Intrepido, seguirà gli allenamenti con gli altri suoi compagni.- disse Tris ricevendo un cenno d'assenso da Brent.
- Il Preside Silente ha fatto costruire apposta per voi una zona d'allenamento, inoltre un giorno a settimana seguirete le lezioni con gli altri studenti. Una volta arrivati vi verrà spiegata l’organizzazione della scuola e dei vari programmi, il materiale scolastico sarà recapitato il giorno prima della partenza e un professore vi verrà a prendere per portarvi alla stazione dove prenderete il treno per Hogwarts.-
-Si prende il treno a modo nostro?- chiese Day con un sorriso malizioso.
-No. Il Preside Silente lo ha espressamente richiesto- rispose ridacchiando- Inoltre non sarete soli, ci saranno altri undici ragazzi con voi: cinque della nazione di Panem e sei semidei che come voi saranno ospiti nella scuola-
-Semidei? Nazione di Panem?- chiese Brent confuso.
-Capirete tutto una volta ad Hogwarts- rispose Tris.
-Quando si parte?- chiese Elu.
- Il 1° settembre. La sveglià sarà come al solito alle sette e mezza mentre il treno partirà alle undici. Il professore invece, verrà qui alle dieci e mezza e noi ci faremo trovare fuori dal Centro- finì Tris
-Bene, con i sei ragazzi ci vedremo qui alle dieci, buona giornata a tutti!- intervenne la donna sul palco.
Anche se con caratteri e fazioni diverse i sei ragazzi ebbero un unico pensiero in quel momento:
Hogwarts, stiamo arrivando.

 




Angolo Autrice:

Sono tremendamentein ritardo, lo so, ma il capitolo è più lungo del solito e spero di essermi fatta perdonare.
Ora, avete notato che ho messo l'immagine di un personaggio. Non l'ho fatto perchè è il mio preferito o cose del genere, ma la creatrice nella scheda mi ha messo anche il volto del personaggio per aiutarmi. Ora se voi volete potete anche voi mandarmi il prestavolto del vostro personaggio, altrimenti niente.
Che professore preferite che venga a prendere i ragazzi? Per i ragazzi di Chicago l'insegnante che li porterà ad Hogwarts l'ho già scelto ed ho delle idee per gli altri. Quindi sono curiosa di sapere: se foste al mio posto che professore mettereste?
Ringrazio tutti coloro che hanno recensito la storia, che l'hanno messa tra le preferite/ricordate/seguite e coloro che semplicemente leggono la storia....spero che vi piaccia.
Ringrazio di nuovo la mia beta (che fra poco diventerà santa per sopportarmi) Lola Kastle.
Al prossimo capitolo

Ahhh ultima cosa:

 

RECENSITE

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Capitolo 5
*** AVVISO!!!!! ***


AVVISO


Salve ragazzi *l'autrice si nasconde*



okkkkkkkk sono viva....che brutta notizia non è vero? 
Comunque so che mi starete insultando in tutte le lingue del mondo, ed è anche piuttosto comprensibile visto il ritardo e visto che questo non è l'aggiornamento che aspettavate.
Mi perdonate?



Comunque sono qui per rassicurarvi, il capitolo è quasi finito e appena revisionato dalla mia beta lo posto. 
Purtroppo in queste settimane sono stata poco bene (intendo che sono finita perfino al pronto soccorso) per via del caldo. Ormai ci sono abituata, succede tutte le estati, ma ogni volta sembro un morto che cammina. Non so da voi ma qui in Sicilia ci sono 30° all'ombra. Io ho caldo e io ODIO IL CALDO.
Diciamo che per due settimane sono stata supergiù in questo stato:


Diciamo anche che non sono riuscita a scrivere praticamente niente di nuovo e se vi state chiedendo come mai ho la forza di scrivere questo avviso ecco il motivo:



comunque corro subito a scrivere l'ultima parte del prossimo capitolo e poi lo mando a revisionare.
Giurin giurello. 



Avrete il capitolo il prima possibile, spero che lo leggiate in molti.
Scusate per tutta questa attesa.
Bacioni



L'autrice che chiede perdono (Alhena)

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Capitolo 6
*** Arrivi e imprevisti ***


Avviso: ho creato una pagina facebook su questa storia 
( https://www.facebook.com/pages/Alleanze-EFP/439296402909815?ref=tn_tnmn )
dove pubblicherò notizie aggiuntive, foto e i vari outifit dei personaggi. Ditemi che ne pensate. Dirò di più sotto, nell'angolo autrice. Ora vi lascio alla lettura.
Baci.

 



Arrivi e imprevisti



 


 

A Chicago, così come in tutte le altre parti del mondo, era giunto il 1° settembre.
Un giorno normale per alcuni, ma non per coloro che, quella stessa mattina avrebbero raggiunto una delle più prestigiose scuole di magia di tutto il mondo. Cinque ragazzi degli Intrepidi e un ragazzo dei Candidi oggi sarebbero partiti: destinazione Hogwarts.
 
Nel covo degli Intrepidi
 
-Dio Helen, fra un po’ arriva il treno, svegliati!!!- disse o meglio urlò una ragazza con un’alta coda di cavallo e gli occhi di un incredibile verde scuro.
-Ma è presto Jay! Non rompere, oggi non ci sono gli allenamenti- si rigirò nel letto la ragazza dai capelli biondi.
-Infatti, non ci sono perché oggi dobbiamo andare a Hogwarts- replicò Jay facendo immobilizzare Helen.
-C-cosa? Dio mio, perché non l’hai detto prima? Muoviti, ci dobbiamo vestire- disse saltando dal letto e facendo alzare gli occhi all’amica.
-Sei irrecuperabile...e poi io sono già vestita e pronta per andare, le nostre valigie sono sul treno e tu ti devi preparare.- spiegò Jay.
-Ok, tu aspettami al Pozzo, fra un po' arrivo- disse lei cominciando a prepararsi.
-Ok, ci vediamo fra dieci minuti. -.
E se ne andò.
-Pronta Helen?- chiese Tris entrando nella stanza.
-Quasi- rispose lei affannata.
-La mia piccola Helen se ne va- disse Tris con affetto.



-Ho sedici anni, non sono più piccola!- replicò lei commossa anche se non lo voleva far vedere.
-Per me sarai sempre quella ragazza testarda che cercava di lasciarsi il passato alle spalle e, che con coraggio superava tutte le prove che le si mostravano durante il cammino. Per me sarai sempre la mia piccola Divergente.- le disse Tris.
-Grazie- rispose Helen abbozzando un sorriso e abbracciando l'altra.
-Tris, sei qua?- chiesero due uomini fuori dalla porta.
-Tobias? Day? Cosa ci fate qua?-. Tris si girò.
-Siete le ultime, vi stavamo aspettando- rispose gentilmente Quattro.
-Che fai, ti metti a piangere Rigida?- chiese Day sarcastico.
-Day...- lo rimproverarono Tris e Quattro.
-Ok, la smetto, andiamo? Ci aspettano tutti alla Stazione- .
-Ma Jay è al Pozzo, vi raggiun…- incominciò Helen.
-No, anche lei è là- intervenne Quattro.
-Ok, andiamo allora-.
 
Alla Stazione
 
-Elu!- esclamò Helen appena arrivata.
-Helen, come mai in ritardo?- chiese la ragazza con il codino.
-Oh beh, mi ero scordata che giorno era- spiegò lei imbarazzata.
-Finite le smancerie? Sta arrivando il treno- disse una ragazza dai capelli biondi che se ne stava in disparte.
-E tu chi saresti?- chiese Jay.
-Una a cui non gliene frega un cazzo di chi sei tu- rispose lei in modo volgare.
-Senti sgualdrina tu non rispondi così alla mia amica- si infuriò Helen.
-Sgualdrina a chi? Qui la puttana sei tu- rispose lei a tono.
-Potrei sapere il tuo nome?- chiese duro Quattro.
-Syria Gerona. E tu devi essere il formidabile Quattro, che si erge in difesa delle dolci donzelle- disse lei strafottente.
-Ma si può sapere chi ti credi di essere?- chiese sempre più infuriata Elu.
-Credo che tu sia un po' dura d’orecchie- rispose lei iniziando a correre. Il treno era arrivato.
Man mano anche tutti gli altri saltarono. Per primo Quattro che aprì lo sportello, poi Tris che aiutò Helen a salire, infine fu il turno di Elu, Day, Jay e Syria.
Arrivati al Centro ad aspettarli c’erano una donna, un ragazzo dai capelli corvini e il Candido.
Come al solito saltarono dal treno in corsa correndo e ridendo, fino ad arrivare davanti all’occhiata di rimprovero della donna, che molto probabilmente era la professoressa, e a quella sorpresa del ragazzo.



-Salve, lei deve essere la professoressa che ci accompagnerà ad Hogwarts- disse Day con tono calcolato.
-Salve. Sì, io sono la Professoressa McGranitt e vorrei ribadire che certi atteggiamenti di….incoscenza non sono concepiti ad Hogwarts- rispose lei unendo le labbra in una linea sottile.
-Purtroppo lo sappiamo, ma lo facciamo ogni giorno per spostarci. Che c’è di male nel salire e scendere da un treno in corsa? Vuole provare? – chiese Helen sarcastica.
-Per le mutande di Merlino, voi siete pazzi!- esclamò la McGranitt sconvolta.
-Davvero lo fate?- chiese il ragazzo accanto alla donna.
-Certo, la nostra Fazione ci allena al combattimento e al coraggio, noi facciamo questo e altro- disse Helen orgogliosa.
-Tipo lanciarsi da un palazzo di trecento piani appesi ad una fune, oppure arrampicarsi senza imbracatura tanto per sentire il sapore di un po’ di sana adrenalina- intervenne sprezzante Brent.
-Zitto Candido. Un tempo eri uno di noi, un tempo anche tu ti buttavi giù dai palazzi o dai treni, sei solo un traditore- disse Syria cattiva.
-Senti tu…-iniziò a replicare Brent ma venne interrotto da Tris.
-Ora basta, risolverete i vostri diverbi in un altro momento-.
-Bene, io sono venuta qui solamente per portarvi a destinazione, il resto vi sarà spiegato là, insieme agli altri ospiti. Ma ora passiamo alle presentazioni visto che la passaporta si azionerà solamente alle dieci e mezza-.
-Passaporta?- chiese Jay curioso.
-Sì, è l'oggetto che ci porterà a destinazione. Basterà toccarlo al momento giusto ed esso ci teletrasporterà ad Hogwarts- spiegò -I vostri effetti personali e il materiale scolastico sono già a scuola. Ora, come vi ho già detto io sono la Professoressa McGranitt e insegno Trasfigurazione-.
-Piacere il mio nome è Harry, Harry Potter- disse il ragazzo al suo fianco.



-Harry Potter? Il Bambino Sopravvissuto?- chiese Brent sorpreso.
-Speravo non lo sapeste. Però sì, sono io- rispose con un sorriso triste.
-Scusalo, ha la lingua lunga. Io sono Helen Black- disse l’Intrepida.



-Black?- chiese Harry stupito.
-Sì, perché?- chiese lei.
-Bhe vedi, era il cognome del mio padrino- spiegò lui con un sorriso malinconico.
-Era?- chiese Brent .
-Brent...- lo rimproverò a bassa voce Quattro.
-No, non fa niente. E' morto a giugno, durante una battaglia contro Voldemort e i suoi seguaci- rispose con sguardo duro cercando di nascondere il dolore.
-Capisco- dissero Jay ed Elu contemporaneamente.
-Piacere io sono Jay Keyson- disse la ragazza con la coda di cavallo.



-Io sono Emilia Lucilla Lloyd, ma chiamami Elu-.
-Damon Shendall, meglio conosciuto come Day- si presentò il ragazzo accanto ad Helen.



-Syria Gerona- disse diffidente la ragazza bionda.



-Brent Woodson , ex Intrepido e orgoglioso Candido-  disse il ragazzo dai ricci color biondo cenere.
-Come mai Candido? Come funziona qua?- chiese Harry.
-Ci sono cinque Fazioni che dividono la popolazione in base alle proprie qualità. La nostra fazione è quella degli intrepidi, che prediligono il coraggio e che si ergono in difesa degli altri- spiegò Jay.
-Poi c’è la mia fazione che è quella dei Candidi, noi prediligiamo l’onestà e diciamo sempre la verità, è nella nostra natura- disse Brent orgoglioso.
-Ed è anche maledettamente fastidioso- intervenne Helen.
-Poi c’è la mia ex-fazione, quella degli Abneganti che prediligono l’altruismo e passano la vita ad aiutare gli altri rifiutando ogni forma di vanità- disse Tris sorridendogli.
-La mia ex-fazione è quella dei Pacifici, prediligono la bontà e vivono felici nei loro campi-disse Day disgustato.
-Davvero? Molto diverso dalla tua reale fazione- intervenne Harry divertito.
-Esattamente- rispose.
-La mia ex-fazione è quella degli Eruditi, prediligono l’intelletto e sono ossessionati dal sapere, dedicando tutta la loro vita alla ricerca- terminò Elu.
-Davvero? Hermione sarebbe perfetta per quella Fazione- disse Harry pensoso.
-Hermione?- chiese Brent.
-La mia migliore amica-.
-Bene, ora che abbiamo finito possiamo andare. Mettete la mano su questo sasso e tenetevi forte- disse la McGranitt.
-Fate buon viaggio ragazzi, ci vediamo a Natale!- li salutò Tris.
-Ciao Tris- risposero loro in coro.
Un attimo dopo erano tutti e otto spariti, diretti verso la loro meta finale: Hogwarts.

 


 
 
A Capitol City cinque ragazzi di quattro diversi distretti stavano aspettando pazientemente che il professore che li avrebbe portati a Hogwarts arrivasse.
 
-Bene ragazzi, il materiale è gia a destinazione, per il resto mi raccomando di non sfiguarare il nome di Panem. Sapete benissimo che per quanto riguarda il combattimento gli altri ospiti ci superano, ma voglio comunque che diate il massimo di voi e inoltre potrete imparare anche nuove tecniche e migliorarvi.- disse risoluta la Payer ai cinque ragazzi.



-Ma chi sono gli altri ospiti? Per essere così bravi devono essere anche molto conosciuti no?- chiese un ragazzo dalla zazzera scura.
-Bhe… vedi Nemo voi dovreste incontrare gli altri ospiti quando sarete già a Hogwarts. Per rispondere alla tua domanda, no non sono conosciuti perché tendono a nascondersi alla gente comune o che non sia come loro. Sono molto preparati.
Alcuni ragazzi usano l’arte del combattimento da quando avevano solo sette o sei anni. Altri invece hanno altre capacità che gli permettono di essere quasi imbattibili e altri ancora nascono con il talento del combattere nelle vene.- disse la Payer
-E proprio per questo che ho accettato, so che se il mondo magico cadrà sotto la minaccia di Voldemort noi saremo il prossimo obbiettivo- continuò la presidente.
-Quindi perché non estirpare la minaccia dalla radice?- disse una ragazza dai capelli lunghi e castani.
-Proprio così Lynda-
-Ma noi potremo imparare la magia?- chiese una ragazza dagli occhi neri come il carbone.
-Questo non lo so Vanessa, ma comunque sarà vostro dovere partecipare a delle lezioni durante la settimana- rispose la Payer.
In quel momento un grosso rombo di motore sferzò il silenzio della piazza di Capitol City.
Non era una moto normale, per un babbano s’intende. La carrozzeria nera e lucida era uguale a quella degli altri motori, così come il motore o il manubrio, c’era solo un piccolo particolare: volava.
-Ma è impossibile, le moto non volano, è meccanicamente provato- disse la ragazza del distretto tre stupita.
-Vedi Black questo lo vediamo tutti- rispose Logan freddo
-Vedi, brutto ragazzo viziato del distretto 1, la tua importante opinione non mi interessa- disse lei sbuffando
-Allora non esclamare l’ovvio maschiaccio- ribattè lui in tono totalmente disinteressato
-E tu non ascoltare-
-Per la barba di merlino, scusate il ritardo, ma il viaggio fin qui è un lavoraccio- disse l’uomo che era appena atterrato.  Bhe… dire uomo era riduttivo. Era un uomo gigantesco. Aveva il volto quasi nascosto da una criniera lunga e scomposta e da una barba incolta e aggrovigliata, ma si distinguevano gli occhi che scintillavano come neri scarafaggi sotto tutto quel pelame.


 
-Piacere Rubeus Hagrid, Custode delle Chiavi e dei Luoghi a Hogwarts…..ah e professore di Cura delle Creature Magiche. Non mi abituerò mai a dirlo- disse l’uomo.
-E’ un piacere rivederla Rubeus- disse gentile la Payer.
-Salve presidentessa Payer è un piacer anche per me…accipicchia da quanto tempo- ripetè Hagrid.
-Lei è un professore- disse Logan accigliato.
-Sì da tre anni- ribadì lui orgoglioso.
-Bene ragazzi e voi siete?- chiese poi abbassandosi.
-Logan McDowell- disse il ragazzo.
-Vanessa Black, distretto 3- disse la ragazza tendendo la mano.
-Black? Perdinci sono da tutte le parti loro. - disse Hagrid ricambiando la stretta.
-Felicity Morrison del 4- disse una ragazza vispa e dai lunghi capelli biondo.
-Lynda Stone, anch’io del 4- disse la ragazza dai capelli castani.



-Nemo Holmes del 12- esclamò il ragazzo con un sorriso.



-Nemo? Come il pesce?- chiese Hagrid
-Che pesce?- chiese lui
-Oh niente niente, cose da babbani. Allora andiamo?- di poi Hagrid
-E come scusa?- chiese nuovamente Logan
-Come mai così locuace?- chiese Vanessa. Lui la guardò e poi senza rivolgerli la parola continuò a guardare Hagrid provocando uno sbuffo dalla brunetta al fianco.
-Giusto giusto, io sono venuto qua per portarvi a destinazione, la passaporta è alle dieci e mezza-
-Passaporta?- chiese Lynda
-Si, è un oggetto che ci porterà a Hogwarts, basterà toccarla al momento giusto – disse lui
-Bene Hagrid manca poco all’attivazione della passaporta, trattameli bene- disse con un sorriso la presidente.
-Ci può giurare- disse Hagrid
-Bene toccate questo- disse per poi tirare fuori da una delle sue enormi tasche un sasso
-Sicuro?- chiese Felicity
-Perdinci certo- esclamò lui.
-Ah bhe se lo dici tu- esclamò lei.
Un attimo dopo erano tutti e sei scomparsi, risucchiati dal votice della passaporta. Destinazione: Hogwarts.

 


 

Al campo mezzosangue la situazione era pressoche la stessa. Erano le 9:50 e mancavano solamente dieci minuti all’arrivo del professore che avrebbe accompagnato i nostri eroi a Hogwarts.
Come al solito molti ragazzi erano già ad allenarsi nell’arena, altri giocavano nel campo di pallavolo, i figli di Doniso gironzolavano fra i campi e i figli di Afrodite prendevano il sole.
Una normale giornata per tutti ma non per sei semidei.
-Dai Zoey alzati, è tardi- disse un’esasperata Annabeth
-Cinque minuti- disse invece lei.
-Non ce li hai cinque minuti- disse Annabeth sbuffando-Guarda un ragazzo dagli occhi verdi!- esclamò all’improvviso
-Dove? Dove?-chiese la ragazza saltando giù dal letto.
- Annabeth!! Non c’è nessuno qui con gli occhi verdi!- esclamò poi Zoey imbronciata.
-Sai Zoey alcune volte mi preoccupi, sicura che Percy non ti piaccia?- chiese poi Annabeth inquisitrice.
Zoey sbiancò, sapeva per certo che se qualcuno (tranne Letizia ovviamente) osava toccargli Percy Annabeth diventava peggio di quando facevano infuriare lei. Quindi, se con lei si doveva chiamare la pompa funebre con Annabeth dovevi sperare ardentemente di ritrovarti nel Tartaro per scampare alle sue torture. Rabbrividii.
-Senti Annabeth- disse in modo cauto –Io non ho mai e dico MAI pensato in quel modo a Percy-, continuò lei
-Forza vestiti scansafatiche e muoviti ti voglio fra otto minuti alla Casa Grande- disse lei sorridendo
-Era un inganno!- esclamò allora Zoey
-L’unico modo per farti alzare dal letto- disse Annabeth furba.
-Ne sai una più del Tartaro tu- esclamò infine Zoey cambiandosi.
-Zoey muoviti, andiamo!- urlò una trafelata Audrey entrando nella cabina.
-Si eccomi arrivo!- esclamò lei uscendo.
-Ciao Zoey dormito bene?- chiese Audrey
-Benissimo, ora andiamo dai, siamo in ritardo!- rispose lei iniziando a correrre.
 
 
-Letizia non correre- disse Percy
-E dai Percy, sei un lumacone, non capisci che è la prima volta che vado fuori dal Campo. Sarà fantastico e poi potrò conoscere persone nuove e magari incontro anche un bel ragazzo…- disse lei euforica.
-Ehi ehi frena l’entusiasmo e poi…un ragazzo? Ma sei impazzita?- disse lui sbiancando.
-Percy eddai non fare il padre iperprotettivo, a quello ci pensa Ade- disse lei scocciata.
-Prima lo devo conoscere, altrimenti niente- disse lui serio.
-Ma Percy….io non ti dico se stare o no con Annabeth- disse lei con sguardo da cucciolo.
-Dai Percy, lasciala stare- disse una sorrisone Annabeth.
-ANNI!!! Dì a questo musone di non fare l’iperprotettivo-
-Sì ok ok, ma sta attenta ugualmente- si convinse Percy.
-Certo ora andiamo- esclamò Letizia felice iniziando a correre.
-Su Percy non sta andando a combattere una guerra- disse poi Annabeth accoccolandosi fra le sue braccia
-Ma è destinata ad andarci e non sai quanto vorrei prendere il suo posto solamente per proteggerla da tutto e da tutti- disse con sguardo triste.
-Lo sai che se lo farai lei ti odierà. Non la mettere sotto una campana di vetro, lei non vorrebbe- disse Annabeth con sgardo dolce.
-Grazie- disse Percy.
-E di cosa?-
-Di esistere, di amarmi, di sopportarmi, grazie di essere tu- disse lui baciandola
-Su piccioncini andiamo- dissero tre voci rompendo l’incantesimo venitosi a creare.
-Audrey, Zoey, Ash- disse  Annabeth rossa in viso.
-Andiamo?- chiese in modo dolce Zoey.
-Che fa principessina, sei capace di camminare verso la Casa Grande o vuoi che ti porti in braccio- chiese Ash rivolto ad Audrey.
-Piuttosto mi faccio una passeggiata nel Tartaro- disse lei camminando verso Rebecca.
-Forza ragazzi andiamo, Lowell ti unisci a noi?- chiese poi Percy al ragazzo che stava passando di li.
-Aiuto tra le donne?- chiese lui avvicinandosi.
-Ehi ed io che sono?- chiese Ash indignato.
-Oh bhe non saprei. Direi che con quei boccoli d’oro che ti ritrovi, sei una bellissima fanciulla- disse lui.
-Questa era squallida-disse Rebecca avvicinandosi insieme ad Audrey.
-Come tutte quelle che fa- disse Audrey divertita.
-Ok ok avete ragione, sono più bravo con la magia- disse lui un po’ imbarazzato.
-Questo è certo- disse Zoey con un sorriso.
-Comunque i miei capelli non sono boccoli d’oro, sono da figo-
-Ah sono fatti apposta per metterli dentro la…- cominciò lui malizioso.
-LOWELL!!- urlò Zoey dandogli uno scappellotto.
-Che c’è? Ho sedici anni, non controllo i miei ormoni!-.
-Si certo vienila a raccontare a me- esclamò Letizia divertita.
 
-Bene se ora vogliate scusarmi, io avrei altri impegni che perdere tempo con teste di legno come voi- disse una voce trascicata.
Nello stesso istante otto persone si girarono verso un unico punto, o meglio un’unica persona: Severus Piton.



-Bene come al solito a me capitano sempre delle teste di legno vuote come una zucca intagliata. Allora io sono Severus Piton ma per voi solamente Professore, Professor Piton o Signore. Non esigo forme di maleducazione nei miei confronti, io sono qui solamente per ordine del Preside Albus Silente. Sarò il vostro professore di Pozioni ad Hogwarts. Io ho il compito di portarvi a destinazione, il resto vi sarà spiegato là insieme agli altri ospiti, ora, anche se non mi interessa più di tanto, passiamo alle presentazioni.- disse lui con una maschera di indifferenza sul volto.
-Salve Piton. Vedo che il Preside Silente ha mandato te a prendere i miei eroi. Purtroppo non posso stare qua per molto ho una runione dell’ultimo minuto sull’Olimpo, trattali bene Severus. E voi comportatevi adeguatamente. Percy lascio a te il comando, Annabeth fai in modo che non combini guai- disse Chirone per poi con passo svelto andare verso la Casa Grande
-Allora?- chiese di nuovo Piton con sguardo annoiato.
-Salve signore. Io sono Percy, Percy Jackson figlio di Poseidone. Lei invece è Annabeth Chase- disse Percy con un sorriso.

(aww che belli XD scusate piccolo sfogo ;) nd autrice) 


-Figlia di Atena- disse lei guardando il Professore con sgardo di sfida. Lei odiava che la sua intelligenza fosse messa in dubbio.
-Zoey Charlotte Mason, figlia di Atena- disse Zoey tendendo la mano al professore che ovviamente non ricambiò.
-Letizia Noel, figlia di Ade: dio dei morti e degli inferi- disse Letizia con sguardo malizioso come a sfidarlo a controbattere.
-Rebecca Jones, figlia di Ares: dio della guerra- disse Rebecca con sgardo diffidente.



-Lowell Grim, figlio di Ecate: dea della magia- disse Lowell orgoglioso. Quel nome provocò una leggere espressione di stupore sul viso imperturbabile del professore.
-Ecate?- chiese riacquistando la sua solita freddezza.
-Ecate- riavvermò il ragazzo.
-Audrey Henderson, figlia di Artemide- disse velocemente Audrey.
-Dea della bellezza- replicò il professore provocando un segno d’assenso da parte della ragazza.
- Ashley Rybakov, figlio di Hermes- disse Ash con sguardo furbo.
-Bene possiamo andare, toccate questo e ci ritroveremo direttamente a Hogwarts- disse il Professore laconico tirando fuori un sasso.
-Cos’è?- chiese Zoey
-Una passaporta- rispose lui innervosito.
Quando tutti ebbero toccato la pietra i sei ragazzi scomparvero: direzione Hogwarts.

 
 

 
 
 
Nello stesso istante ventuno persone si smaterializzarono alla stazione di Hogsmeand.
-Che posto è questo?- chiese Elu alla professoressa McGranitt.
-Mi pare ovvio che sia una stazione- disse Syria con aria saccente.
-Senti biondina…- cominciò a dire Helen.
-Ora basta, se foste mie alunne a quest’ora vi sarebbero stati tolti cinque punti ciascuno.-
-Cinque punti?- chiese Zoey curiosa.
-Minerva sarebbe meglio che, prima dell’arrivo degli altri studenti, i nostri ospiti sappiano le regole e la suddivisione di Hogwarts- disse Piton laconico.
-Quindi questa è la stazione di Hogwarts? – chiese Letizia impaziente.
-A tempo debito ragazza mia, a tempo debito- disse la McGranit.
-Bene, questa è la stazione di Hogsmeade, una città di soli maghi situata ai piedi di Hogwarts e luogo in cui ogni 1° Settembre i nostri alunni arrivano grazie all’Espresso che da Londra porta ogni mago e strega d’Inghilterra al di sopra degli undici anni qui ad Hogwarts.
Le regole del Mondo Magico sono molte ma quelle che dovrete rispettare con maggiore attenzione sono le seguenti:

1-I Babbani, coloro che non possiedono la magia, non sono a conoscenza del nostro mondo, ed è severamente vietato fare o mostrare oggetti, magie e usi vari del mondo magico ai Babbani. Il nostro e il loro mondo sono separati e così deve rimanere.

2-E’ vietato ai maghi minorenni di usufruire della magia al di fuori delle mura di Hogwarts.

Voi non siete maghi a tutti gli effetti e per ora vi basti sapere queste semplici regole.
Ora… Hagrid vi guiderà verso il castello facendovi fare un giro in barca per ammirare la vista panoramica del castello di Hogwarts, io vi aspetterò a destinazione e lì vi sarà spiegato tutto. Fin ora tutto chiaro?- finì la McGranitt con sguardo severo
-Cristallino- esclamò Lowell mentre Audrey rideva piano per non farsi sentire.
-Hagrid?!- esclamò la donna.
-Certamente Professoressa McGranit-disse l’omone- Seguitemi-
Tutti iniziarono a camminare verso il sentiero illuminati solamente dalla fioca luce della lampada di Hagrid rendendo il sentiero quasi impraticabile.
-Attenta Zoey!- esclamò la figlia di Ade.
-Oh miei dei grazie Letizia!- disse lei con un sorriso amichevole.
-E tu come fai a vedere il sentiero? E’ completamente buio- esclamò Felicity sorpresa.
-Oh bhe…mio padre è Ade…- 
-COSA?- gridò Helen.
-Tuo padre è un dio? Vuoi scherzare?- rise nervosamente Logan.
-No non scherzo… mio padre è il dio dei morti, degli inferi e di tutto ciò che si trova nel sottosuolo…quindi io riesco a vedere al buio…guardate che l’ingresso agli inferi è molto più buio di questo- disse lei seria, scrutando il viso degli altri ragazzi come a studiarli.
-Come è possibile?- chiese una Vanessa estrefatta.
-Oh bhe vedete…avete presente i miti greci? – chiese Zoey paziente.
Tutti annuirono.
-Sono tutti veri…gli dei esistono davvero, sono ancora in mezzo a noi, sono gli uomini che hanno smesso di credere in loro, ma loro continuano a esistere. Eh… vedete può capitare che un dio o una dea si infatui di un mortale e quindi c’è la possibilità che nasca un bimbo, o una bimba, più comunemente chiamata mezzosangue o semidea - disse lei come se stesse parlando a dei bambini.
-Quindi voi tutti…? E i mostri….? I miti….? L’iliade e l’odissea….?- balbettò un estrefatto Brent.
-Tutto vero- disse seria Rebecca.
-E voi invece? Cioè suo padre è il dio dei morti…cosa abbastanza inquietante…voi invece?- chiese Lynda.
-Guarda che papà sa essere molto dolce se vuole…- disse un’imbronciata Letizia.
-Certo solamente perché sei la cocca di papà- disse Ashley cadendo un secondo dopo a terra.
-Che gli è successo?- chiese Nemo intimorito.
-Oh niente ho manipolato le ombre e l’ho fatto cadere- disse Letizia con un sorrisetto compiaciuto provocando un brivido a presenti
-Comunque…mia madre è la dea Atena, la dea della sapienza, della tessitura e delle strategia militare- disse una Zoey orgogliosa.
-Wow, non so che dire e voi?- chiese Brent.
-mio padre è Ares il dio della guerra- disse un’altrettanto orgogliosa Rebecca.
-Ermes, dio dei ladri, dei viandanti, della medicina e di tante altre cose-esclamò Ashley.
-Afrodite, dea della bellezza- disse Audrey arrossendo.
-Wow, cioè wow, posso incontrare tua madre? Mi piacere farci un pensierino- esclamò Nemo beccandosi uno scappellotto da Jay.
-Ehi, che hai capito, volevo fargli un’offerta. Sai bruciare cibo e cose così- disse toccandosi la parte lesa facendo ridere tutto il gruppo.
-Io invece sono figlio di Ecate dea della magia- disse Lowell- voglio proprio vedere che sanno fare questi quattro maghetti da strapazzo- disse con un sorriso furbo.
-Oh bhe… tu ti troverai bene qui no?- chiese Jay.
-Speriamo- disse lui con un sorriso.
-Chi è il semidio più forte?- chiese Logan interessato.
-Già chi è?- rimarcò Helen.
-Mio cugino!!- esclamò Letizia contenta mentre gli altri annuirono d’accordo.
-Tuo cugino?- chiese Brent.
-Sì… Percy Jackson, figlio di Poseidone dio dei mari e scuotitore della terra- esclamò Letizia.
-E che avrebbe fatto di tanto importante?- chiese Elu.
-Sono tante le cose- disse Zoey divertita.
-Fra un attimo: prima vista panoramica di Hogwarts!- annunciò Hagrid parlando da sopra la
spalla, -ecco, dopo questa curva!- Ci fu un coro di -Ohhhh!- Lo stretto sentiero si era
spalancato all'improvviso sul bordo di un grande lago nero. Appollaiato in cima a un'alta
montagna sullo sfondo, con le finestre illuminate che brillavano contro il cielo pieno di
stelle, si stagliava un grande castello con molte torri e torrette.



-Non più di quattro per battello- avvertì Hagrid indicando una flotta di piccole imbarcazioni
in acqua, vicino alla riva.
-Tutti a bordo?- gridò Hagrid che aveva un'imbarcazione personale. -Bene... SI PARTE!- E
le barchette si staccarono dalla riva, scivolando sul lago liscio come vetro. Tutti tacevano, lo
sguardo fisso sul grande castello che li sovrastava. Torreggiava su di loro, man mano che si
avvicinavano alla rupe su cui era arroccato.
-Giù la testa!- gridò Hagrid quando le prime barche raggiunsero la scogliera; i ragazzi
obbedirono e i battelli li trasportarono attraverso una cortina d'edera che nascondeva una
grande apertura sul davanti della scogliera stessa. Poi attraversarono un lungo tunnel buio,
che sembrava portare dritto sotto il castello, e infine raggiunsero una sorta di porto
sotterraneo dove si arrampicarono tra scogli e sassi.
Tutti erano stupefatti e con meraviglia avanzavano guardando tutto quello che gli occhi riuscivano a catturare.
-Che vi succede?- chiese Lowell.
-Non so, è come se una forza invisibile ci spingesse all’esterno- esclamò Audrey preoccupata.
-E’ come se il nostro corpo si rifiutasse di ubbidire- replicò Ash
-Ma è strano, solo noi siamo bloccati- esclamò Letizia cercando di muoversi verso il castello.
-Credo sia per la troppa magia. Il nostro sangue divino considera questo eccesso di magia come un nemico. Come se Hogwarts fosse un mostro in piena regola e quindi ci blocca avvertendoci- spiegò Zoey nella stessa identica situazione.
-Hai ragione. La magia che percepisco è così grande che la posso uguagliare solamente a quella di mia madre- esclamò Lowell guardando attentamente il castello.
-E allora perché a Lowell non succede?- chiese Rebecca.
-Sua madre è Ecate, è normale- rispose Letizia mantenendo il sangue freddo.
-E allora come cavolo entriamo?- chiese Audrey.
-C’è un modo…- iniziò Rebecca.
-Oh accipicchia…devo chiamare il professor Silente? Per la barba di Merlino, com’è potuto succedere. Io sono un professore, dovrei…e poi….santo Merlino- esclamò Hagrid velocemente in preda al panico.
-Si calmi Hagrid- disse Day.
-Ma…loro-balbettò Hagrid.
-Hanno detto che c’è un modo…ascoltiamo- disse Day con voce suadente cercando di manipolare Hagrid affinché si calmasse.
-Per me possono restare qua…ma scusa non avevate detto che i vostri genitori sono dei? Cazzo invocateli no, o che so io?- disse una più che seccata Syria.
In quel momento il terreno tremò.
-Grazie papi- disse Letizia sottovoce con un sorriso strano sul volto.
I semidei si lanciarono degli sguardi d’intesa provocando lo stupore degli altri.
-Cosa?- chiese Elu.
-Sappiamo come possiamo entrare-, esclamò Rebecca
-E allora?- chiese Nemo.
-L’unico modo per uccidere un mostro è combattere. Il nostro sangue considera Hogwarts un mostro.- spiegò Audrey.
-Ma come ha detto Lowell, la magia di Hogwarts è comparabile a quella di Ecate. Quindi non possiamo ucciderlo. Ma possiamo soccomberla- precisò Zoey.
-Quindi l’unico modo che abbiamo per entrare a Hogwarts è…- iniziò Ash.
-Combattere- esclamò Rebecca sorridendo.



 

Angolo Autrice:

Salve salvino salvetto (non chiedetemi perchè l'ho scritto).
Allora....scusate tanto il ritardo ma il capitolo è molto molto molto lungo.
Fiu scriverlo è stato un parto.
Ora ho bisogno di un aiutino:

La mia amatissima beta Lola è andata in vacanza e quindi ho corretto io il capitolo. Ci sarà sicuramente qualche errore e vi chiedo cortesemente di farmeli notare.

Sono un umana, posso sbagliare. In caso sarò felicissima se me li farete notare (gli errori)

Domande:
Ho messo i prestavolto, vi piacciono? Mi sono dimenticata qualcuno?
Come vi è parso il capitolo?
Mi state odiando per come ho interrotto il capitolo?
Vi piace la pagina facebook che ho creato o è una stupidità colossale?
Vi piacciono gli outifit che ho creato? (Ne creerò altri su richiesta, quelli erano di prova)

Spero di non aver dimenticato niente

Ditemi tutto quello che pensate attraverso una recensione ;)

Grazie a tutti.

Bacioni
Alhena

ahhhh...


RECENSITE
(altrimenti non aggiorno)
 

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Capitolo 7
*** Vi prego di leggere ***


Ciao...

Non credevo sarei ritornata a scrivere qui su Efp.
Penso a quando mi sono iscritta. A quando ho scoperto questo sito che è poi diventato una droga, una necessita, uno sfogo.
Oggi non aggiornerò e sicuramente la maggior parte adesso deciderà di chiudere la pagina.
Ma vi prego di non farlo.
Avete il diritto di sapere perchè.
Tempo fa, circa tre mesi fa, avevo deciso di creare questa interattiva. Il mio obbiettivo era finirla. Ma non ci sono riuscita.
Circa due mesi fa ho abbandonato la storia, insieme a Efp.
Ero caduta in depressione (motivi strettamente personali) e non riuscivo più a scrivere.
Quello che prima era il mio ossigeno si era trasformato in una tortura.
Appena prendevo una penna, o aprivo una pagina di word scoppiavo a piangere o semplicemente rimanevo a fissare lo schermo per ore.
Era un periodo da dimenticare.
Un giorno però incontrai una ragazza. Ci sentivamo via chat e i kilometri ci divideva e ci divono tutt'ora.
Mi aiutò anche se a kilomentri di distanza. Mi è stata vicino e dopo un po' ho scoperto che era anche lei una scrittrice.
Ho superato quella fase grazie a lei e a tutte le persone che mi sono state accanto e ora riesco di nuovo a scrivere.
E non sapete quanto mi sono mancati i miei tesori.
La combattiva Helen
L'enigmatico Day
La mia adorabile Letizia
Jay ed Elu...per non mancare la scontrosa Syria.
I battibbecchi continui tra Vanessa e Logan.
Nemo, Felicity, Rebecca, Zoey, Audrey, Brent, Lynda, Lowell e Ashley
Tutti, dal primo all'ultimo.
Quindi sono ritornata...sicuramente ho perso la maggior parte dei lettori , forse persino i creatori dei personaggi, ma io sono di nuovo qui.
Non so quando aggiornerò ma lo farò.
La mia amica in quei tempi bui ha ascoltato con pazienza tutti i miei sproloqui e mi ha spronato a realizzare quello che è da anni il mio sogno.
Scrivere un libro.
Quindi sì...sto scrivendo un libro. E' un libro online ma spero un giorno di renderlo cartaceo.
Ha pochi lettori ma va bene così. 
Per ora è solo all'inizio ma il mio obbiettivo è finirlo.
Penso che mi dedicherò per prima al libro che a questa storia e spero possiate perdonarmi, ma questa è una mia decisione è intendo perseguirla.
Ho deciso di scrivere quest'avviso perchè circa un'ora fa sono rientrata dopo mesi qui, su Efp, e ho trovato un commento a questa storia.
Era di settembre e mi sono sentita enormemente in colpa quando l'ho visto.
Sono anch'io una lettrice e so com'è brutto quando ignorano i tuoi commenti quando invece tutti gl altri hanno una risposta.
Dopo quel commento ho riniziato a rileggere tutti i vostri commenti. Tutti, dal primo all'ultimo.
E mi sono commossa, mi sono messa a ridere e a piangere davanti ad uno schermo. 
E vi chiedo grazie mie cari lettori, anche se siete solo arrivati fino alla fine di questo mio piccolo sfogo.
Grazie a tutti voi.
Grazie di cuore.
Un bacio

Alhena

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Capitolo 8
*** Battaglie e Smistamento ***


BATTAGLIE E SMISTAMENTO

 


-L’unico modo per uccidere un mostro è combattere. Il nostro sangue considera Hogwarts un mostro.- spiegò Audrey.
-Ma come ha detto Lowell, la magia di Hogwarts è comparabile a quella di Ecate. Quindi non possiamo ucciderlo. Ma possiamo soccomberla- precisò Zoey.
-Quindi l’unico modo che abbiamo per entrare a Hogwarts è…- iniziò Ash.
-Combattere- esclamò Rebecca sorridendo.

 
§

-Rebecca qui sei tu a doverci guidare- esclamò Zoey.
-Si, solo un attimo- rispose facendo una smorfia.
Ad un certo punto una luce circondò completamente la sua figura trasformando i suoi vestiti in un’armatura da guerra.
-Dovete combattere prima con voi stessi. Ognuno di noi deve combattere in base al proprio genitore divino.
Letizia tu dovrai combattere le tue ombre, le tue paure, i tuoi demoni personali e trasformarli in forza…dopo di questo ti comparirà un mostro davanti. Sconfiggilo!-
 
-Zoey tu invece devi combattere contro la tua mente. Cerca di andare oltre la ragione e segui l’istinto.  Audrey tu invece dovrai rinunciare momentaneamente ai tuoi poteri di persuasione, devi andare oltre le apparenze di Hogwarts, oltre le apparenze di te stessa.
Ash tu devi rubare la magia di Hogwarts e i suoi segreti in cambio tu devi dare i tuoi, svela i tuoi segreti ad Hogwarts e ruba i suoi poi dai la sua magia a Lowell. Lowell tu invece devi riuscire a resistere alla magia e rilanciarla al proprietario, però prima la devi sottomettere.- ordinò la ragazza sicura di se
 
-Cosa servirà tutto questo?- chiese Brent
 
-Letizia deve rischiarare Hogwarts togliendo la magia oscura con la sua, Zoey deve togliere le magie di protezione e di illusione. Può farlo solo lei in quanto è la più potente mentalmente.
Audrey deve togliere gli incantesimi di attrazione che Hogwarts emana.
Così metà della magia è tolta. Poi il grosso spetta a noi tre. Io devo combattere le resistenze della scuola e nel mentre Ash ruberà la sua magia per darla a l’unico che qui dentro può manipolarla senza uccidersi. Grazie ai doni di Ecate dovrai farla soccombere, resistere e farci entrare. Da allora Hogwarts non ci vedrà più come una minaccia- spiegò lei tranquilla facendo roteare il suo coltello di rubini.
 
-O-OK- balbettò Felicity
 
-Pronta Letizia?-
-Diciamo-
-Ora!-
 
La terra iniziò a tremare e tutta la vegetazione iniziò ad appassire. Lo sguardo dei ragazzi di Panem e di quelli di Chicago era un misto tra il preoccupato e la paura più nera.
-Ce la posso fare! Ce la devo fare- disse fra se e se Letizia con gli occhi chiusi.
Immagini passavano veloci nella sua mente.
Il corpo di sua madre morto, i maltrattamenti di suo zio, le urla, le lacrime, le corse, la fuga.
E continuavano in un circolo continuo…pianti, urla, sangue.
Morte.
Disperazione
Rabbia.
Gli occhi le diventarono più chiari, l’aria si appesantii.
Lei non crollava mai, lei non poteva crollare…lei non l’avrebbe permesso.
Un grido disumano le uscii dalle labbra.
Lei non sarebbe crollata.
Lei avrebbe combattuto le tenebre.
Un demone le comparse davanti ringhiando e tutti sussultarono.
Letizia non si scompose, aveva un piano. Scutò il suo avversario e notò subito i punti deboli.
Gambe.
Addome.
Testa.
Prese i coltelli da lancio e con velocità sopraelevata li lanciò in rapida successione.
 
-Wow- esclamarono i ragazzi.
 
Letizia aveva vinto.
 
-Ehm…bravissima Letizia- le sorrise Rebecca.
-Zoey- la chiamò la ragazza.
 
Zoey annui e iniziò a guardare il castello toccandosi la fascia gialla legata al polso.
Doveva guardare oltre le apparenze, oltre tutto quello che si vedeva.
Niente logica.
Puro istinto.
Guardò più attentamente il Castello, doveva trovare una falla…qualcosa…qualunque cosa.
 
-Guarda oltre Zoey- le urlò Jay – Sei la figlia di Atena…bene adesso non più. Guarda il castello e pensa con il cuore!-
 
Pensa con il cuore.
Pensa con il cuore.
Pensa con il cuore.
E ad un certo punto Zoey capii.
Hogwarts era per lei solamente dei mattoni messi uno accatastato all’altro.
Stava cercando una barriera da abbattere.
Ma non c’era nessuna barriera.
Nessun muro.
Hogwarts era un cuore.
Un cuore fatto di magia che batteva all’unisono con i suoi studenti.
Un cuore che proteggeva, che amava, che batteva.
Aveva abbattuto le barriere mentali…ora doveva farlo vedere agli altri!
 
-Audrey aiutami…dobbiamo lavorare in due-
 
La guardò e si portò una mano al petto.
Ed Audrey capì.
Un semplice gesto che distrusse la protezione, perché alcune volte un gesto è più forte di una guerra.
 
-Audrey ora!- urlò Rebecca
 
Audrey allungò una mano prendendo ogni battito dentro di se, ogni singola goccia d’amore e di bellezza.
Doveva ammaliare Hogwarts per più tempo possibile, doveva capirla.
 
-Non resisterò a lungo- continuò sofferente.
 
Rebecca allora prese il suo coltello regalatogli da suo padre e lo lanciò nel vuoto.
Un forte scossone fece tremare l’intero castello fino a raggiungere le sue fondamenta facendo accasciare Rebecca al suolo.
 
-Ash- gemette Rebecca.
 
-Bene rubiamo a una specie di mostro millenario- rise mettendo le mani a terra.
Doveva rubare la magia no? E la magia era intorno a loro.
 
Una scossa gli trapassò il corpo facendolo gemere dal dolore e un’aurea azzurra lo circondo.
 
Subito Lowell lo raggiunse prendendo tra le mani quella strana aurea.
Ash cadde a terra stremato raggiunto subito da Zoey e Rebecca nel mentre che Letizia andava a soccorrere Ash.

 
-Hogwarts!- urlò lui con voce tonante- Io Lowell Grimm, figlio di Ecate dea, della magia, ti chiedo di ospitarci nel tuo cuore, nelle tue tenebre, nei tuoi segreti, così come tu accogli ogni mago o strega di questo Mondo come figlio tuo. Ti chiediamo ospitalità, rispetto e riparo e noi ricompenseremo adeguatamente. Siamo qui per combattere al tuo fianco, per proteggere i tuoi studenti e per la pace del tuo mondo. Ti chiediamo di accettarci tra le tue mura!- finì.
 
Il silenzio calò e tutto tornò come prima.
La luce scomparve e i semidei riuscirono a muoversi tranquillamente prontamente circondati da dei preoccupati ragazzi e da un cinereo Hagrid.
 
-E’ tutto ok!- sussurrò Zoey
-Siete stati magnifici!- disse Nemo euforico.
 
Ad un certo punto videro i portoni del porto aprirsi magicamente simbolo che Hogwarts aveva accettato la loro richiesta.
 
-Ce l’abbiamo fatta- saltellò euforica  Letizia.
 
-Tre secondi fa stava facendo seccare tutta la vegetazione con i suoi poteri- disse Helen
-E ora saltella come una bambina- continuò Joy
-E dire che sembrava una così tranquilla ragazza- finì Elu.
 
-E’ un piccolo uragano, altro che tranquilla- disse Audrey guardandola tra il dolce e lo stranito.
-Allora lumache sentimentali ancora lì impalate? Voglio essere smistata entro sta sera e poi ho fame- gnignò Letizia incamminandosi dietro Hagrid che ancora balbettava frasi sconnesse su quanto i nuovi ospiti fossero pazzi e cose varie accompagnandoli tra i vari corridoi bui.
Ad un certo punto videvo una scalinata in pietra segno che erano sempre più vicini alla Sala Grande.
Salirono la scalinata di pietra e si affollarono davanti all'immenso portone di quercia.
La porta si spalancò all'istante. Si vide una strega alta, dai capelli corvini, vestita di verde
smeraldo.

 
 
-Non male- disse Day
-Non male? E’ wow- Helen
-Mi stupisco sempre di più della tua fantastica capacità linguistica- borbottò lui sorridendo.
-Certo professore-  sbottò lei orgogliosa.
 
 
-Ecco qua gli alunni stranieri, professoressa McGranitt- disse Hagrid.
-Grazie, Hagrid. Da qui in avanti li accompagno io-.
 
Spalancò la porta. La sala d'ingresso era così grande che ci sarebbe entrata comodamente tutta la Casa Grande pensarono i semidei.
Le pareti di pietra erano illuminate da torce fiammeggianti come
quelle della Gringott, il soffitto era talmente alto che si scorgeva a malapena, e di fronte a
loro una sontuosa scalinata in marmo conduceva ai piani superiori.
I ragazzi seguirono la professoressa McGranitt calpestando il pavimento tutto lastre. Da lì si udiva il brusio di centinaia di voci provenire da una porta a destra - il resto della scolaresca
doveva essere già arrivato - ma la professoressa McGranitt li condusse in una saletta vuota, oltre la sala d'ingresso. Ci si assieparono dentro, molto più pigiati di
quanto normalmente avrebbero fatto, guardandosi intorno tutti nervosi ed eccitati.
-Benvenuti a Hogwarts- disse la professoressa McGranitt. «Il banchetto per l'inizio
dell'anno scolastico avrà luogo tra breve, ma prima di prendere posto nella Sala Grande,
verrete smistati nelle vostre Case. Lo Smistamento è una cerimonia molto importante,
perché per tutto il tempo che passerete qui a Hogwarts, la vostra Casa sarà un po' come la
vostra famiglia. Frequenterete le lezioni con i vostri compagni di Casa, dormirete nei
dormitori della vostra Casa e passerete il tempo libero nella sala di ritrovo della vostra Casa.
-Le quattro Case si chiamano Grifondoro, Tassorosso, Corvonero e Serpeverde. Ciascuna ha
la sua nobile storia e ciascuna ha sfornato maghi e streghe di prim'ordine. Per il tempo che
resterete a Hogwarts, i trionfi che otterrete faranno vincere punti alla vostra Casa, mentre
ogni violazione delle regole gliene farà perdere. Alla fine dell'anno, la Casa che avrà
totalizzato più punti verrà premiata con una coppa, il che costituisce un grande onore. Spero
che ognuno di voi darà lustro alla Casa cui verrà destinato.-
-La Cerimonia dello Smistamento inizierà tra pochi minuti, davanti a tutti gli altri studenti.
Nell'attesa, vi suggerisco di farvi belli più che potete-
 Disse la professoressa guardando i semidei reduci di una lotta.
 
«Mettetevi in fila e seguitemi» ordinò la professoressa McGranitt rientrando nella stanzatta dopo pochi minuti.
Inutile dire che nessuno aveva fiatato.
Tutti erano eccitati da questa nuova avventura ma l’idea di separarsi dai loro compagni era agghiacciante. E poi com’erano i maghi?
Si sentivano dei pesci fuor d’acqua. Tutti si guardarono.
Erano di nazioni diverse, con diverse usanze e diverse credenze ma quel poco tempo trascorso insieme li aveva uniti come non mai.
Prima la pura e semplice curiosità li aveva avvicinati, poi l’ammirazione e il sostenersi l’un l’altro in momenti critici per tutti; inutile dire che il passo per arrivare all’amicizia era davvero piccolo.
Tutti ebbero la strana sensazione che le gambe gli fossero diventate di piombo, forse Hogwarts si stava di nuovo ribellando, ma subito scartarono l’idea
Uscirono dalla stanza e attraversarono di nuovo la sala d'ingresso, oltrepassarono un paio di doppie porte, ed
entrarono nella Sala Grande.

 

 
Nessuno di loro aveva mai immaginato in vita propria che potesse esistere un posto tanto splendido e
sorprendente.
Era illuminato da migliaia e migliaia di candele sospese a mezz'aria sopra
quattro lunghi tavoli, intorno ai quali erano seduti tanti ragazzi con strane divisi e cappelli a punta.
I tavoli erano apparecchiati con piatti e calici d'oro scintillanti. In fondo alla sala c'era un altro tavolo
lungo, intorno al quale erano seduti gli insegnanti.
Fu lì che la professoressa McGranitt
accompagnò gli ospiti, cosicché, sempre tutti in fila, si fermarono davanti
agli altri studenti, dando le spalle agli insegnanti. Alla luce tremula delle candele, le
centinaia di facce che li guardavano sembravano tante pallide lanterne. Qua e là, tra gli
studenti, i fantasmi punteggiavano la sala come velate luci argentee.
Helen  e Audrey alzarono lo sguardo al soffitto trattenendo il respiro per poi invitare gli altri a fare lo stesso.


 

 
 
-Annabeth lo amerebbe- esclamò Letizia
-Anche Tris- dissero in coro Helen, Elu e Jay
 
-Tze ci muoviamo o dobbiamo fare le radici?- fece antipatica Syria.
-Acida- fece Vanessa che fino ad ora era stata zitta ad osservare.
Non la sopportava proprio quella ragazza.
 
-Ma tu parli mai?- chiese Lynda a Logan che se ne stava in disparte.
-Credo siano fatti miei…ti da fastidio per caso?- chiese lui apatico
-Volevo solo essere gentile musone!- e gli fece la linguaccia.
-Non preoccuparti sto bene così- continuò lui.
-Lascialo stare Lynda è solo un burbero antipatico- disse Vanessa sorridendole sotto le risa di Felicity e l’espessiona dubbiosa degli altri.
 
Ad un certo punto tutti smisero di parlare e gli studenti curiosi continuavano a guardarli come se fossero delle nuove e strane creature magiche, mentre la professoressa McGranitt, senza
fare rumore, collocava uno sgabello a quattro gambe davanti agli allievi stranieri.
 Sopra lo sgabello mise un cappello a punta, da mago. Era un vecchio cappello tutto
rattoppato, consunto e pieno di macchie.

 


 
Per qualche secondo regnò il silenzio più assoluto. Poi il
cappello si contrasse. Uno strappo vicino al bordo si spalancò come una bocca, e lui
cominciò a cantare:
 
Forse pensate che non son bello,
ma non giudicate da quel che vedete
io ve lo giuro che mi scappello
se uno più bello ne troverete.
Potete tenervi le vostre bombette
i vostri cilindri lucidi e alteri,
son io quello che al posto vi mette
e al mio confronto gli altri son zeri.
Non c'è pensiero che nascondiate
che il mio potere non sappia vedere,
quindi indossatemi ed ascoltate
qual è la casa in cui rimanere.
È forse Grifondoro la vostra via,
culla dei coraggiosi di cuore:
audacia, fegato, cavalleria
fan di quel luogo uno splendore.
O forse è a Tassorosso la vostra vita,
dove chi alberga è giusto e leale:
qui la pazienza regna infinita
e il duro lavoro non è innaturale.
Oppure Corvonero, il vecchio e il saggio,
se siete svegli e pronti di mente,
ragione e sapienza qui trovan linguaggio
che si confà a simile gente.
O forse a Serpeverde, ragazzi miei,
voi troverete gli amici migliori
quei tipi astuti e affatto babbei
che qui raggiungono fini ed onori!
Venite dunque senza paure
E mettetemi in capo all'istante
Con me sarete in mani sicure
Perché io sono un Cappello Parlante!
 
Non appena ebbe terminato la sua filastrocca, tutta la sala scoppiò in un applauso fragoroso.
Il cappello fece un inchino a ciascuno dei quattro tavoli e poi tornò immobile.
 
-Strano- fece un ragazzo dai capelli corvini seduto poco lontano – è la stessa filastrocca che fece al nostro primo anno-
-E il cappello non ripete mai la stessa filastrocca- esclamò una ragazza affianco a lui.
-Harry! Ciao!- esclamò Helen salutandolo
-Ciao Helen come va?-
-Tutto ok grazie-
La professoressa McGranitt si fece avanti tenendo in mano un lungo rotolo di
Pergamena e tutti si zittirono.
-Quando chiamerò il vostro nome, voi metterete il cappello in testa e vi siederete sullo
sgabello per essere smistati- disse seria.
 
-Logan McDowell, Distretto 1  - chiamò la professoressa. Uno stranito mormorio si alzò dalla folla.
-Distretto 1?-
-Ma cosa?-
-Che cos’è il distritto?- -Distretto…ha detto distretto-
 
Lowell si avvicinò con calma al Cappello scrutandolo dubbioso. Come poteva un Cappello smistarti, cosa sarebbe andato a cercare dentro la sua testa?
 
-Signor McDowell la prego di sedersi, non le farà alcun male.- disse la professoressa
 
Il cappello venne poggiato sulla sua testa e con un urlo gridò –SERPEVERDE!-
I suoi compagni d’avventure sorrisero felici vedendolo sedersi al tavolo con i suoi compagni.
 
-Felicity Morrison, Distretto 4- chiamò la professoressa e Felicity si avvicinò.
E quando il Cappello le venne posato sulla testa una vocina le sussurrò
-Mhh difficile, amante dello studio vedo, ma anche coraggiosa, testarda e impulsiva. Ribelle, selvaggia. Corvonero o Grifondoro? Mhh vediamo-
-GRIFONDORO- gridò infine a tutta la sala.
 
-Nemo Holmes, Distretto 12- chiamò ancora
Anche per lui il cappello era indeciso –Intelligente, buona capacità deduttiva, buona memoria direi...-
-CORVONERO!-
 
-Vanessa Black, Distretto 3- chiamò la professoressa ammonendo con lo sguardo tutti coloro che sussultarono o iniziarono ad agitarsi.
-GRIFONDORO!-
 
-Lynda Stone, Distretto 4- chiamò ancora la professoressa
Anche con lei il Cappello ci mise un po’ di più
- Molto aperta e solare, ami fare scherzi. Sempre pronta a combattere. Grifondoro direi. Sei molto intelligente, ma non te ne vanti e spesso sminuisci le tue azioni. Tassorosso o Corvonero quindi. Mhhh direi però….-
-GRIFONDORO!-
 
Urlò il cappello facendo raggiungere Lynda a Vanessa e Felicity.
-Bene- disse la professoressa cambiando foglio.
 
- Damon Joey Shendall, Intrepido- chiamò ora.
-Ma che sono sti nomi strani- sussurrò la folla di studenti nel mentre che accoglievano i ragazzi di Chicago.
-Mhh direi….SERPEVERDE!-
 
-Helen Black, Intrepida- chiamò la professoressa.
-Un’altra Black?- -Ma quanti sono?- -Ma non erano tutti morti?-
-GRIFONDORO!-
E Helen raggiunge le altre ragazze al tavolo battendo il cinque con Vanessa.
 
- Eleanor Jane Keyson, Intrepida- chiamò ancora la professoressa.
-CORVONERO!-
 
-Sei stata veloce!- le disse Day con sguardo freddo.
-Grazie Mr. Ovvio-
 
- Brent Todd Woodson, Candido- disse la McGranitt e molti studenti si misero a ridacchiare.
-Forse…non saprei…difficile…molto difficile.-
-GRIFONDORO!-
 
-Allora Candido sotto sotto sei coraggioso!- lo prese in giro Syria
-Zitta Intrepida!- le sputò lui facendola ridere.
 
-Syria Gerona, Intrepida-
-Tz vengo vengo-
Appena il cappello sfiorò la sua testa subito gridò –SERPEVERDE!-
 
-Perché non  ne sono stupita?- chiese Helen guardandola
-Forse perché ce lo saremmo aspettati tutti-  disse Vanessa
 
-Bene, abbiamo quasi finito- dichiarò la professoressa prendendo un altro foglio- Si calmi Signor Weasley…non morirà certamente di fame!-
 
-Lo vedremo- borbottò lui stendendosi sul tavolo.
 
-Bene, Zoey Charlotte Mason, figlia di Atena- disse la professoressa e tutti trattennero il respiro.
-La figlia di una dea?- -Impossibile-
-E’ possibile ok? Mia madre è una dea problemi?- chiese lei innervosita.
-Chiamate le pompe funebri- fece Audrey a Letizia che ridacchiò divertita.
-Mettà il Cappello signorina.-
-E’ una figlia di Atena, ne sono onorato, ma se la mente è quella della Madre, il cuore è di una Grifondoro. Quindi…-
-GRIFONDORO!-
 
- Letizia Nöel, figlia di Ade- chiamò la professoressa.
-Io direi perlopiù cocca del papà che per il compleanno le compra un esercito di cadaveri- rise Lowell per poi cadere con il sedere per terra.
Letizia si girò e gli fece una linguaccia guardandolo divertita.
-Grazie papi- ridacchiò per poi mettersi il cappello.
-SERPEVERDE!-
-Ci avrei scommesso-
-Io no, la vedevo bene anche tra i Grifondoro- disse Audrey guardandola dirigersi verso il tavolo.
 
-Rebecca Jones, figlia di Ares-
-GRIFONDORO!- annunciò subito il Cappello.
 
-Lowell Grim, figlio di Ecate- disse la donna sgranando gli occhi.
-GRIFONDORO!- annunciò ancora il Cappello.
 
-Bhe va molto veloce…che ne dici principessina?- chiese Ash prendendo in giro Audrey
-Dico che sei un cretino ma…hai ragione sembra già sapere dove deve mandarli già prima di farsi indossare!-
-Forse è in base ai nostri genitori!-
-Può darsi ma allora Zoey dovrebbe essere a Corvonero-
 
- Audrey Henderson, figlia di Artemide-
-GRIFONDORO!-
 
-E per ultimo Ashley Rybakov – Miles, figlio di Hermes-
-Allelujia non ne potevo più- esasperò Ron cercando di mangiare un tovagliolo.
-RON! La vuoi smettere?- lo sgridò una riccia accanto a lui con le risa di sottofondo di tutto il tavolo.
 
-SERPEVERDE!- gridò il Cappello.
 
Appena Ash si sedette al tavolo della propria Casa Albus Silente, il preside, si alzò dal suo scranno facendo tintinnare il suo coltello su un bicchere là vicino.
 
‘Era ora’ disse Ron, brandendo coltello e forchetta e guardando con
aria d'attesa il suo piatto d'oro.
Il professor Silente si era alzato in piedi. Sorrise agli studenti,
le braccia allargate in segno di benvenuto.
‘Ho solo una parola da dirvi’ esordì, la voce profonda che
echeggiava nella Sala. ‘Abbuffatevi’.

 

 



SONO TORNATA!
Spero tanto che il capitolo vi piaccia e che le Case siano azzeccate! In alcuni ero indecisa e mi sono decisamente sentita il Cappello Parlante quando leggevo nelle schede il vostro carattere.
Vi devo dire che in vita mia non farò mai il Cappello Parlante…è snervamte come lavoro!
Allora abbastanza originale come capitolo?
Scusate gli errori ma appena ho visto che dovevo rileggere 11 pagine di word sono sbiancata…perdonate questa povera ragazza!
Inoltre volevo sapere se li ho descritti bene, con i loro caratteri eccetera.
E’ da un po’ che non scrivo di loro e ho paura di aver sbagliato qualcosa, magari facendogli fare cose che in realtà non avrebbero mai fatto e cose così. Vi prego di aiutarmi e di correggermi…sono favorevole alle critiche ma che siano costruttive e sensate!
Quindi commentate!!!
Un bacione
Alhena
 
P.S: io mantengo sempre le mie promesse ;)

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