Quello che non ti aspetti dalla vita

di noorapendragon
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Caro Tu ***
Capitolo 2: *** Rivelare ciò che era ***
Capitolo 3: *** La prima volta è per sempre ***
Capitolo 4: *** Il risveglio è sempre terribile ***
Capitolo 5: *** James e Alice ***
Capitolo 6: *** miglioramenti ***
Capitolo 7: *** Al San Mungo ***
Capitolo 8: *** Conoscenze ***
Capitolo 9: *** At home ***
Capitolo 10: *** Problemi ***
Capitolo 11: *** 11- 10 ANNI DOPO ***



Capitolo 1
*** Caro Tu ***


~~Caro Tu,


ho deciso di scriverti perché tutti dicono che sei una brava persona, e io credo a loro.
Ti prego di non cercare di capire chi sono loro, perché mi manderesti in un mare di guai.
Ti scrivo perché ho bisogno di capire se là fuori c’è qualcuno disposto ad ascoltarmi, e ho
bisogno di sapere che esiste gente come te. E sono sicuro che tu comprenderai, perché sei
vivo e apprezzi la vita. Ok, questa è la mia vita e voglio farti capire che sono felice e triste al
tempo stesso, ma devo ancora capire come è possibile tutto questo.Ok, ho una famiglia complicata:
2 fratelli, 9 cugini e una moltitudine di zii e zie. Mi piace la mia famiglia, davvero, ma a volte sanno
essere un po’ troppo opprimenti. Credo che per oggi sia tutto, comunque se tu volessi saperlo, il
mio nome è Albus Severus Potter e NON sono un mago. Ho già detto di essermi completamente
innamorato di mia cugina?!  Quando non sei un mago e tutta la tua famiglia lo è, è più che normale
sentirti una pecora nera della famiglia. Immaginami tutti i Natale, i compleanni, e le feste passate in
famiglia con loro. E’ per questo che non sopporto completamente la mia famiglia, esclusa Rose (di cui, come
ho già detto, mi sono innamorata). Rosie è sicuramente la mia cugina preferita ed è la più bella, nonostante
Victoire e Dominique sono entrambe Veela. E poi ha un intelligenza fuori dal comune, e tutte le volte che parla
ti lascia a bocca aperta. E’ impossibile non notare quanto sembra perfetta. Perché io in realtà so che nessuno
è perfetto e lei non potrebbe esserlo di certo. Domani è Natale e ho una paura tremenda, perché dovrò rivedere
Rose dopo che…… beh, è una lunga stroia.

 P.S: so che sono andata malissimo, ma non riuscivo a non scrivere un’altra storiella, così…. Eccomi qua!!
Che ve ne pare? Chi ne ha voglia può recensire, detto questo… alla prossima!!! Quale sarà la sorpresa??

 

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Capitolo 2
*** Rivelare ciò che era ***


~~ RIVELARE CIO’ CHE ERA
*flashback del 5 settembre *
Quella mattina mi sveglio frastornato e più scombussolato
del solito. Da quando i miei fratelli sono partiti per Hogwarts,
 i miei genitori sono sempre più schiaccianti. Albus di qua, Albus
di là. Ma uffa!! Io voglio vivere in pace!! Sbadigliando, esco dal mio comodissimo letto e mi infilo dei pantaloni della mia tuta preferita,
 la Adidas. Come tutte le mattine, papà è andato a lavorare presto
e la mamma, svegliata dalla grazia da elefante di mio padre quando
scende le scale, sarà andata a fare la spesa o sarà da zia Hermione.
Un po’ di tranquillità in questa casa!!
Scendo le scale fino alla cucina e, sulla soglia, mi blocco come scottato: LEI non dovrebbe essere qui. PROPRIO NO. Si gira ed è bellissima, con quel vestito bianco e quei capelli marroni mossi al vento. Per non parlare degli occhi!!Mi sorride:
-Ehi Al!! Stavo preparando la colazione, ne vuoi un po’?
Non mi accorgo nemmeno di annuire finché non mi ritrovo seduto sulla sedia del tavolo da pranzo. Passano due o tre minuti in cui stiamo in silenzio finché lei non porta delle omelette sul tavolo e inizia a fissarmi.
E’ davvero ma davvero imbarazzante!! Si avvicina a me lentamente, scosto la sedia dal tavolo in modo da avere spazio e lei si siede a cavalcioni sulle mie gambe, fissandomi:
-Che ci fai qua? Non dovresti essere a Hogwarts?
-Lo so è che dovevo chiarire prima una cosa. Tu sai cosa?
Si avvicina a me, per niente turbata dalla mia espressione disorientata, e mi accarezza il petto. Help me!! Come posso resistere?! Sono solo un povero sedicenne!!
E’ troppo vicina a me. Troppo. Riesco a sentire il suo respiro sulle mie labbra, e lei è bellissima mentre mi guarda con quegli occhi.
-Ehm … sì. Credo di sì-  okey, calma, respira con calma. STOP: è troppo vicina.
In un riflesso incondizionato mi ritrovo a muovere le labbra verso le sue perché sì, ho bisogno di baciarla. Lei non si ritira e resta lì, finché non trovo quel poco coraggio che mi è rimasto in mano e la bacio più appassionatamente. Non l’avessi mai fatto. Mi alzo dalla sedia e la prendo in braccio, facendole agganciare le gambe ai miei fianchi. Quando inizia a baciarmi il collo è la fine, è una sensazione davvero bella, e vorrei che fosse per sempre.
-Non possiamo- anche se queste parole mi costano un sacco, so che è la cosa giusta da fare.
- Non mi importa, Al. E nemmeno a te importa-
Non posso essere più che d’accordo, perché lei mi legge dentro ed è
fantastico quando lo fa.
Riprendo a baciarla quando la serratura di casa scatta.
ANGOLINO ME:
Echii, allora come avete visto sono tornata!!! YEEE!! Beh che dire, io amo Al e Rose insieme quindi. Eccoli qua ;) Detto questo ringrazio chi ha recensito, messo tra le preferite e vi saluto!! Ciauuuu <3

 

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Capitolo 3
*** La prima volta è per sempre ***


~~LA PRIMA VOLTA E’ PER SEMPRE

Mi stacco velocemente dalle labbra di Rose anche se, se avessi scelta, non
lo farei mai. Lancio un’ occhiata preoccupata a Rose e lei, senza dire
niente, mi prende per il polso e inizia a correre, trascinandomi con lei.
Quando arriviamo alla mia camera siamo entrambi senza fiato, più per la
preoccupazione che per la corsa. Appoggio la schiena al muro per calmare
il respiro, mentre Rose perquisisce la mia camera come se stesse
cercando qualcosa.
-Uao!! Ce la siamo cavata piuttosto bene, che ne dici?
Sorride, come se il fatto di essere stati quasi beccati non avesse
importanza. Si avvicina a me e appoggia delicatamente le mani sulle mie
guance, solo allora mi accorgo di quanto sia bella anche quando non fa
niente.
-Beh, dove eravamo rimasti?
E’ maliziosa, ma non m’ importa. Mentre muoviamo le labbra in sincrono
il mio cellulare suona e …. oh, ma per davvero!! Devono sempre
interromperci?!
Rose si lascia andare un gemito di insoddisfazione e, quando invece
schiaccio il pulsante rosso, esplode di felicità e mi spinge contro la mia
scrivania, su cui sono appoggiati alcuni miei libri di scuola.
Libri che volano subito via grazie a Rose e finalmente anche io riesco a
baciare in quel meraviglioso collo che ha. Si lascia scappare altri gemiti,
ma questa volta sono positivi e mi convincono ad andare più a fondo con
il nostro rapporto. La porto fino al letto e la bacio sempre più
appassionatamente e quando le abbasso la zip del vestito, Rose sembra
aver perso completamente il controllo. In pochi minuti mi ritrovo senza
vestiti così decido di fare lo stesso con Rose, anche se una vocina mi dice
di prenderla con calma, assaporando il momento. Mi eccitai subito, sotto i
suoi baci sempre più insistenti.
Tre secondi più tardi ero dentro di lei e ad ogni movimento provavo
sensazioni sempre più forti. Quando i suoi fianchi si premettero contro i
miei, i suoi gemiti si trasformarono in veri e propri gridi di  appagamento.
-Rose- mormorai- Devo …. devo …
-Non fermarti- mi supplicò, conficcandomi le unghie nella schiena.
Entrai in lei ancora una volta, chiudendo gli occhi e rilassandomi mentre il
mio corpo si placava.
Guardai Rose che mi sorrise, ci baciammo una, due e tre volte.
-Non avremmo dovuto.
-Lo so.

ANGOLINO MIO:
Ehi!!! Eccomi qua!! Ringrazio i due meravigliosi ragazzi che hanno
recensito, grazie grazie grazie! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto,
anche se è un po’ RED!!
Alla prossima!!

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Capitolo 4
*** Il risveglio è sempre terribile ***


~ IL RISVEGLIO E’ SEMPRE TERRIBILE
Puoi svegliarti all’alba,
ma il tuo destino si è svegliato un’ora prima di te.
*mattina del 6 settembre (flashback)*

Dopo quelle ore appaganti, ero piombato in uno stato
confusionale. La mia mente vorticava su ciò che io e Rose
avevamo appena fatto, chiedendomi se avessi fatto bene a
lasciarmi andare.  Era un po’ come tirare un cerotto, se lo si tira
con calma non fa male ma dura, viceversa fa male ma è un
sollievo levarselo di dosso.
Durante la notte, mi ero rigirato più volte nelle lenzuola del mio
letto, letto che ospitava me e il corpo rilassato di Rose. Aveva
un’aria tranquilla e l’unica cosa che mi dava sollievo era l’alzarsi e
l’abbassarsi costante del torace della mia cugina preferita. Sorrisi
guardandola, ammirandola come mai avevo fatto con nessun’altra ragazza. Lei era speciale, ma allo stesso tempo era
proibita.  Avrei voluto accarezzarla per svegliarla, ma temevo
troppo per quello che sarebbe successo dopo.
Avrebbe ammesso che non provava niente per me?
Mi avrebbe detto che quella sera era stato solo uno sbaglio?
Avrei preferito di gran lunga scappare, scappare dall’evidenza: io
e Rose, per legge, non saremmo mai potuti stare insieme.
C’era solo una cosa da fare.
*ministero della Magia*
-No, no e no. Ho già detto no? Scusami Al, ma quello che mi stai
chiedendo è impossibile da realizzare.
Shaklebolt, che dopo la seconda guerra magica era diventato
ministro della magia, camminava davanti a me con passo
irruento. Adoravo il suo ufficio e per quanto non me ne
intendessi di magia, sentivo che qualcosa di sovrannaturale e
misterioso era nell’aria. Era qualcosa a cui non potevo resistere:
aria di magia.
-Non credo di averti chiesto di portarmi il sole! E’ una cosa importante!
Lui proprio non voleva capire. Sembrava più testardo di mio zio Ron quando gli si impediva di mangiare la sua torta preferita.
-Al, tu sai che io non posso fare miracoli. E’ da secoli che due persone che sono cugini non possono avere una relazione che va al di là del fidanzamento. Ho le mani legate, mi dispiace.
Bene, l’unico tentativo che avevo è andato in fumo.
P.O.V Rose       (sempre flashback 5 settembre)
Quando quella mattina mi sveglio, sono stordita. Sono successe
troppe cose ieri sera: io che baciavo Al, noi sul letto, lui dentro di
me e quel piacere assordante a liberante.
Avevo fatto bene? Al sarebbe stato sconvolto perché mi ero
lasciata andare?
Ancora assonnata tasto con il braccio sinistro le lenzuola del letto di Al:la parte di sinistra del letto è fredda e il corpo di Al non c’è.
I minuti dopo sono tutti veloci: le lacrime che mi scendono
copiose dagli occhi, io che mi alzo dal letto e mi smaterializzo.
Poi il buio totale.
ANGOLINO AUTRICE:
Ehi ehi Ehi! Come sono andata?? Ancora una volta ringrazio chi
ha recensito, messo tra le preferite o seguito. Spero che questo
capitolo vi piaccia. E’ un capitolo un po’ diverso, perché dovevo pur continuare la storia, no?! Ditemi che ne pensate con una piccola, ma piccola recensione (sempre che vi vada!!)
Alla prossima (spero)
CALYPSO_ELE

 

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Capitolo 5
*** James e Alice ***


~~
Un bacio sul naso. Un bacio nella guancia. Un bacio sulle labbra. Un bacio in fronte. Un bacio nel collo.
Quello è il mio risveglio. Apro lentamente gli occhi, onorata di tutte queste coccole che, con il passare degli anni, ho imparato a conoscere ed a apprezzare. Lui è lì, mi tiene stretta nelle sue braccia forti. Ha i capelli corvini più spettinati del solito e gli occhi nocciola sono ancora assonnati, segno che si è svegliato da poco.
-James….- è un sussurro il mio, appena udibile perfino da me.
Mi rivolge completamente la sua attenzione, passandomi la mano sulla pancia. Pancia che nascondo a tutti.
-Non vedo l’ora che nasca.-
Sì, io, Alice Paciock sono incinta. E il padre è lui, James Sirius Potter.  Entrambi Grifondoro, lui capitano della squadra di Quidditch e io Caposcuola.
 -Lo so, anche io. Ma almeno siamo già al terzo mese. - lo bacio sulle labbra teneramente, mostrandogli il mio amore.
In realtà sono petulosa, ma … dettagli gente!!
Sposto le coperte del letto che è apparso la scorsa notte nella Stanza delle Necessità, luogo in cui ci incontriamo quando vogliamo rimanere soli. James sbuffa, ovviamente contrariato dal fatto di averlo provato del calore delle coperte.
-Se non ti dai una mossa arriveremo in ritardo a Storia delle Magia.- non c’è niente di meglio per un lunedì di iniziare con una delle materie più pesanti di tutte.
Sbuffa per la terza volta in nemmeno un minuto, poi si alza e si mette la divisa della scuola. Mi guardo ad uno specchio: i lunghi capelli lisci castani scuri mi incorniciano il viso e gli occhi verdi brillano nel riflesso dello specchio. Appoggio la mano sulla pancia, cercando di capire se la bambina è di buon umore come me o se non lo è, come James.
Sono più che convinta che sia una bambina, mentre James continua ad insistere dicendo che sicuramente si tratta di un futuro giocatore di Quidditch. Uomini…..
La bambina, perché è una bambina, scalcia appena, regalandomi un sorriso materno ed entusiasto.               Continua a tirarne altri cinque, l’ultimo più forte degli altri.
Ouch. Porco schifo! Questo fa male! Prenditela con tuo padre, pidocchietta!Naaa, scherzo, lo sai che mamma ti ama!
-Ecco, vamos signorina. Il mitico James Potter è pronto per far cadere ai suoi piedi il prof. Vitious.-
Esasperata, ecco come sono. Ma meno modesto non lo potevano fare? Maledetti i geni Potter! Speriamo che non si attacchino alla piccoletta!!
Usciamo dalla Stanza e più velocemente che posso dato la pancia, ci dirigiamo verso la Sala Grande con le mani intrecciate.
Nonostante tutti qua ad Hogwarts sappiano della mia gravidanza, non passa giorno in cui qualcuno non lanci delle occhiate al mio pancione extra-large.
Forse pensano che ci sia un cocomero e non una bambina, qua dentro?!
Ci incamminiamo fino al tavolo dei Grifondoro, sedendoci ai nostri soliti posti, ovvero davanti a Fred jr. e Jessie Baston.
Se c’è una cosa che odio più di tutte è vedere le coppiette scambiarsi la saliva  anche di prima mattina. E ovviamente quei due che fanno?! Scambio di salive livello 99, 9%
-Avete finito voi due?! Sto per dare di stomaco!-
Cara Lily Potter, che finezza che ti ritrovi. Alta 1.60 per fortuna, occhi nocciola e capelli rossi stile elfo di Babbo Natale, Lily Potter non è certo riconosciuta per avere una finezza …. Diciamo femminile …
In poche parole assomiglia più ad uno scaricatore di porto.
E poi si chiede perché è single a 14 anni!!
Sorrido del mio pensiero, ricevendo un’ occhiata raggelante da parte del folletto e uno sguardo rassegnato da Jessie.
Beh, cara Jessie, anche io stavo per dare di stomaco!!
Alzo le spalle in direzione della faccia esasperata di Fred e guardo con aria disinteressata il mio piatto.
Becon e uova strapazzate.
‘Na schifezza!! Elfi, potevate farmi anche una torta al cioccolato, eh!!
-Che fai, non mangi? Ti ricordo che devi mangiare per due.-
Oddio no, non lei!! Ti supplico Merlino, tutti tranne lei!!
Dominque Weasley si avvicina con il suo fidanzatino inseparabile, Scorpius Malfoy (detto anche finto biondo), e si siede vicino a Fred, in modo che io possa vedere la sua faccia così…. adorabile…
Posso prenderla  a pugni? Che ne dici piccoletta?
Con quel tono così saccente, quegli occhi azzurri cielo e quei capelli biondiddimi è considerata una delle bellezze più… belle di Hogwarts.(?)
Ma questa frase ha senso, pidocchietta?
Poi la senti parlare, e l’odio compare spontaneo.  
Perfetto, ora ho anche la nausea grazie a quella là.
Santo Merlino, tutti a tartassarmi le pluffe stamattina?
La lezione è iniziata da solo un quarto d’ora e metà classe sta sonnecchiando, l’altra parte si fa i fatti suoi e solo una Corvonero (indovinate chi?!) segue la lezione.
Mi fai pena Dominique Weasley!!!
Mentre cerco di inviare questo messaggio affettuoso alla Bionda via-mente, il professore spiega le differenze tra i vampiri e i lupi mannari.
Interessante, davvero. Se fossi in Teen Wolf allora sì che mi interesserebbe quella roba!
Mentre sono nella fase “non toccatemi, sono in letargo”, la porta dell’aula si apre rumorosamente.
Ancora a rompere le pluffe?!
La prof. Mc Grannit, nonché preside (generale o sergente, come la chiamo io), fa irruzione in classe, interrompendo il professore mentre stava dicendo, naturalmente, che i vampiri possono trasformarsi in pipistrelli.
Benvenuto nel mondo moderno, era ora!! Non ci sarei mia arrivata!! Grazie dell’illuminazione, zio!!
Il sergente saluta il professore, lancia un’occhiata alla classe e con tono piatto afferma:
-Le lezioni sono sospese a tempo indeterminato.-
Aspetta, coosa?! Ho sentito male?!
Mentre la piccolina dentro di me sta facendo il trenino con solo-lei-sa-cosa, lancio un’occhiata sbalordita a James, esattamente un banco dietro di me.
Dorme. Ma io dico, arriva una notizia così e lui che fa?!
Ma siamo seri?!

Note dell’autrice:
Ehi ehi, che ve ne pare? Ho voluto tagliare i ponti con Al e Rose per un momento (anche perché non so bene come proseguire la loro relazione. Mi inventerò qualcosa, no panic!!) Che ne pensate di questa coppia, anzi quasi-trio?
Spero che l’umorismo che ho cercato di cogliere vi sia piaciuto e niente… chi vuole recensire lo faccia pure.
Grazie per aver letto fin qua!!!
Per immaginarvi i personaggi vi dico gli attori:
Albus: Logan Lerman
Rose:  Holland Roden
James: Colton Haynes
Alice: Alice Englert
Jessie: Crystal Reed
Lily: Shelley Henning
Dominique:  Alexandra Daddario (bionda)
Scorpis: Alex Pettyfer
CALYPSO_ELE

 

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Capitolo 6
*** miglioramenti ***


~*Rose*
Seppur con gli occhi dischiusi, riuscì a riconoscere il mare, poi la casa di Villa Conchiglia.
Era sempre stato un posto che la affascinava sin da piccola, così diverso dai posti che era
abituata a frequentare. Amava quel posto, così tranquillo e isolato, così…. Intimo.
“Beh, non è il massimo ma è casa” diceva sempre Zio Bill.
Lei non la pensava così, se fosse stato per lei avrebbe fatto le valigie e ci si sarebbe trasferita.
Scacciò con forza quei lontani ricordi, alzandosi e levandosi la sabbia dal vestito che un tempo
era bianco.
Mamma mi ammazzerà

Mosse due passi finché la visuale completa di tutta Villa Conchiglia l’ assalì come un’onda.
Bella, bianca e pulita: ecco come Rose poteva definire quella casa magnifica.
Non sapeva perché era arrivata fin lì ma forse, in fondo al suo cuore, sapeva benissimo il motivo.
Aveva bisogno di rimanere sola, riflettendo su ciò che avrebbe dovuto fare da quel momento in poi.
Da che maschera avrebbe dovuto indossare. Quale le sarebbe capitata questa volta?
La maschera di una ragazza fredda? Di una ragazza senza sentimenti? O quella di una persona che
sorride nonostante il dolore che le lacera il cuore?
Rose non lo sapeva, ma sapeva che quella volta era definitiva.
Non poteva permettersi di sbagliare, non ancora una volta.

*P.O.V. Alice*
Mentre i miei compagni ballavano sul banco (più la piccoletta dentro di me), svegliai con un pugno poco
femminile
James, il quale, dato la mia finezza, si svegliò con un sobbalzo, per poi cadere dalla sedia.
Non riuscì ad trattenermi, scoppiando in una risata più che genuina.
Piccoletta, speriamo che tu prenda il meno possibile dal tuo papà!
Mentre James si rialzava dolorante dal pavimento, lanciai un’occhiata più che entusiasta a Jessie e a Fred
che, dall’altra parte della classe mi sorridevano con un’aria complice: aria di guai.

P.O.V Albus
Tornai a casa verso mezzogiorno e un quarto, l’orario in cui i miei genitori facevano ritorno a casa abitualmente.
Mamma arrivò con tre buste cariche di spesa mentre papà aveva portato con sé delle buste, incluso delle fotocopie.
Niente di interessante per me, insomma.
Mentre apparecchiavo la tavola per tre persone, mamma aprì il frigorifero (nonno aveva insistito perché lo comprassimo)
per infilare la spesa dentro:
-Com’è andata la giornata?-
-Niente di chè, ho dormito fino a tardi e ho visto un po’ di TV-
Mi sorrise, mise un po’ di spaghetti al sugo nei tre piatti, li adagiò con delicatezza sul tavolo e chiamò papà,
incitandolo a venire a mangiare.
Mangiai il più veloce che potevo, con Rose nella mente.
Risposi con qualche segno di approvazione e di dissenso alle domande di papà e tornai in camera mia.
Rose era sempre nella mia mente.


ANGOLO AUTRICE:
EHI EHI, OGGI HO POSTATO!!
NON SONO MOLTO CONTENTA DI QUESTO CAPITOLO, A ESSERE SINCERI, MA SPERO CHE VI
PIACCIA!!!
E’ UN CAPITOLO D’INTERSEZIONE, IN QUANTO DEVE ANTICIPARE E SPIEGARE QUANTO SUCCEDERA’
NEI PROSSIMI CAPITOLI.
SPERO CHE QUALCUNO DI VOI RECENSISCA!!
RINGRAZIO CHI HA RECENSITO E VOGLIO DIRE CHE MI DISPIACE NON AVER POTUTO RISPONDERE ALLE RECENSIONI (COME DI SOLITO FACCIO) MA E’ CHE ULTIMAMENTE HO AVUTO DA FARE PER VIA DEGLI ESAMI….
MA HO FINITO!!! YEEEE!!!
OK, GRAZIE A CHI HA LETTO E A CHI LEGGERA’
CIAO CIAO!!

 

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Capitolo 7
*** Al San Mungo ***


~~Questo capitolo è dedicato alla mia nonna,
che mi ha lasciato 18 anni fa.
E nonostante non l’abbia mai conosciuta mi manca un sacco.
Questo capitolo è dedicato a tutte le persone che soffrono.
A mio padre, che ha superato la perdita di una madre ed è riuscito a crescermi.
Bene, si inizia. Buona lettura!!


P.o.V Alice (scusate ma sono un pò fissata con Alice ;) )
Mentre i miei compagni si dirigevano correndo verso la porta dell’aula, scossi il capo più volte
sorridendo: quello sarebbe stato l’ultimo anno che avrei passato con tutti loro. Pensare a quanto
mi sarebbero mancati mi costrinse a sedermi su una sedia, colpita da un giramento di testa.
Sentii addosso gli sguardi preoccupati di Fred e Jessie sulla schiena, mentre James, che si era rialzato
dalla sua posizione supina sul pavimento, mi scuoteva la spalla.
-James, non sta bene, portala in infermeria!! Muoviti James!!-
Sentii due mani forti alzarmi dalla sedia e prendermi in braccio come una sposa, poi una voce lieve ma disperata:
-Ti prego, aiutami! Sei l’unica che può-
Prima di perdere i sensi, riuscì a formulare un unico pensiero concreto: non avevo mai sentito prima d’ora quella voce.
************************************************************


P.o.V Harry Potter (e chi sennò?! ;) )
-Ron ti dico che è impossibile. L’ho letto con i miei occhi. E’ inutile insistere-
Ripetevo quelle identiche frasi da più di un quarto d’ora a Ron, ma lui, testardo come suo solito, non voleva
credermi.
-Ma l’hai visto? Ti dico, l’hai visto?-
-Ron non stai parlando con un bambino di quattro anni! E per la miseria, è da un’ora che ti dico che ho letto tutto!!-
-Ma a te sembra normale che, in una ex casa di mangia morte, appaia il Marchio Nero?-
Sbuffai per la frustrazione. 11. 11 erano state le persone che mi avevano rivolto la stessa domanda. Ed erano
solo le 9 di mattina!
Io mi prenderei una vacanza, se fossi in te!!
Oh, chiudi il becco. Non ho proprio bisogno di una vacanza!
Ok ok, come vuoi. Relax, ok?
Mi passai una mano in fronte, mi levai gli occhiali e mi buttai sfinito in una poltrona color oro del mio ufficio Auror.
La porta si aprì proprio nel momento in cui Ron sembrava volesse rincominciare a parlare.
Che le porte siano benedette!!
Neville Paciock, loro compagno e amico sin dagli 11 anni, entrò trafelato nello studio, gli occhi rossi e la camicia
azzurra grondante di sudore.
-Ehi Neville, hai fatto la maratona?-Ron sghignazzò della sua stessa battuta mentre lanciai un’occhiata preoccupata
al nuovo arrivato:
-Che cosa è successo?-
-Alice…. James… la bambina…. Ti prego, devi andare al San Mungo con me-sussurrò quasi terrorizzato, poi si
avvicinò a me e insieme ci smaterializzammo subito all’ospedale.
************************************************************
P.o.V Allison (e chi è? Sorpresa, lo scoprirete dopo)
Dorme. L’hanno portata qui da più di un’ora, ma lei non reagisce. Anche la mamma faceva così, per via della sua
malattia.
E’ bianca e potrebbe davvero sembrare un morto, se non per il petto che le si alza con ritmo regolare. E’ viva.
Il ragazzo accanto a lei, seduto su una sedia, è davvero bello. Ma è distrutto, gli occhi sono tremendamente rossi
dal pianto e i capelli sono scompigliati più del possibile.
Sospira, le stringe le mani immobili e si lascia andare a volte con qualche lacrima silenziosa.
Mi avvicino ai due, non volendo disturbare ma allo stesso tempo affascinata da quella coppia così triste. Hanno una bella chimica.
-Che cosa ha?- chiedo timidamente.
Il ragazzo sobbalza, lancia uno sguardo speranzoso alla ragazza, forse credendo che si fosse svegliata e poi mi guarda attentamente.
Sì, ha un’aria davvero distrutta.
Apre la bocca più volte, cercando di formulare qualcosa di comprensibile:
-E’ un po’ difficile da spiegare, piccola. Che ci fai qua?-
E’ davvero gentile questo ragazzo e ha dei bellissimi lineamenti, dolci ma adulti.
-Sono malata. Credo come lei- le indico quella che dovrebbe essere la sua compagna di avventura.
O di amore.
Si lascia scappare un sorriso triste, facendomi capire quanto gli dispiace.
E’ buffo, non mi conosce nemmeno e si dispiace per me.
La porta alle mie spalle si apre, facendo entrare Mary, l’infermiera più dolce di tutto il San Mungo.
-Allison torna a letto. Tra poco arriva la merenda, muffin al cioccolato!!- mi regala un sorriso splendente, alzando le mani
in aria come per dire “yeee”.
La guardo e rido, vorrei essere anche io piena di vita.
Mi prende dolcemente il polso e mi guida nel mio lettino, rimboccandomi le coperte fino ai gomiti.
Anche la mamma me lo faceva tutte le sere, prima che mi addormentassi.
Mary se ne va lasciandomi un bacio sulla guancia e promettendomi che al mio risveglio troverò un maffin caldo tutto per me.
Grazie Mary. Grazie.
Mi addormento piano piano, pensando a quella ragazza che non si è ancora svegliata.
C’è speranza per lei?


NOTA AUTRICE:
Ehi, so che di questo capitolo in effetti c’è molto da dire ma non so spiegare bene come sia riuscita a scriverlo.
Mi è uscito dal cuore, da un pensiero ne sono scaturite quattro pagine di scrittura.
Credo che questo sia un capitolo triste, in effetti, ma credo che sia giusto. Perché nel mondo ormai c’è più sofferenza che felicità, più tristezza.
Chi vuole può recensire e dirmi quello che ne pensa.
Vorrei dei consigli su come proseguire, quindi mi farebbe piacere!!
Allison: Kristina Pimenova  (io la trovo bellissima, è definita la bambina più bella del mondo!!)
Mary: Cara De la Vigne (non ricordo come si scrive!! Sorry!!)

 

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Capitolo 8
*** Conoscenze ***


~~p.s: Ad ogni capitolo vi consiglierò una canzone da sentire mentre leggete.
Ve le consiglio perché io scrivo mentre ascolto musica, quindi magari entrerete di più nella storia.
Spero ;)
Buona lettura!!


 P.o.V Allison                    RADIOACTIVE- IMAGINE DRAGONS
Tre ore dopo vengo svegliata da degli scossoni non troppo violenti alle spalle,
i quali mi costringono ad aprire gli occhi.
E’ Mary, che mi guarda sorridendo.
-Forza dormigliona, ci sono i muffin da mangiare. Appena usciti dal forno!-
Mi stropiccio gli occhi con forza, quasi facendomi male.
-Che cos’ha quella ragazza? Perchè è così bianca?-
Mi alzo, mi aggiusto il vestitino giallo con cui ho dormito e guardo Mary, che sta mettendo
apposto le lenzuola del mio letto.
-Tesoro, sai che non posso dirtelo. Ma se vuoi proprio saperlo, si è svegliata e sta bene-
Si!!
Sorrido entusiasta.
Perché sorridi? Non la conosci nemmeno!!
Scaccio quei pensieri dalla mia mente, prendendo per mano Mary e lasciandomi guidare fino alla mensa
dell’ospedale.
Le pareti della mensa sono bianche, come quasi tutte le altre pareti dell’ospedale e mettono tristezza. Più di
quanto non ce ne sia in questo posto.
Al centro si trovano un sacco di tavoli, bianchi e lunghi più di due metri con le sedie vicine.
Anche quelle bianche.
Sul lato destro c’è un piccolo tavolo in cui puoi prendere da mangiare ma il cibo non è molto buono qua dentro.
Mary mi compra sempre dei muffin, come piacciono a me.
Vedo seduti in modo appartato, i ragazzi di tre ore fa più quattro signori adulti.
Finalmente lei ha un po’ di colorito, e sorride.
Anche lui sembra stare meglio, le tiene la mano saldamente, come se temesse di perderla.
Ce l’ha fatta.
Mary mi porge il muffin caldo e ci dirigiamo in un tavolo. Mangio velocemente il mio muffin mentre Mary mi guarda e sorride.
-Tu non ce l’hai una famiglia?-le chiedo.
Ricordo che mamma diceva che le brave ragazze devono stare con la famiglia anche da grandi.
-Certo che ce l’ho. Tutti abbiamo una famiglia.-sorride guardandomi.
Mi imbroncio un po’:
-Io non ce l’ho invece.- sospiro.
Mary rimane in silenzio, colpita dalle mie parole.
Non pentirtene, hai detto la verità.
-Vado a prenderti un altro muffin. Fai la brava-
Quando esce dalla porta mi alzo anch’io, diretta verso i due che mi hanno colpito sin dall’inizio.
Cammino lentamente, gli sguardi di alcuni presenti si soffermano su di me mentre passo ma non me ne curo più di tanto:
ho solo un obbiettivo.
Prima che possa salutare, il ragazzo si gira verso di me e mi sorride:
-Ehi ciao piccola!!- ha un tono entusiasto.
Chi sono io per renderlo così contento?
Saluto agitando la mano in modo timido, salutando anche i quattro a me sconosciuti.
-Sono Allison- mi presento ai presenti.
James, il ragazzo gentile, mi presenta a quella che scopro essere la sua famiglia.
Il signore con gli occhiali tondi e gli occhi verdi smeraldo non è altro che Harry Potter, il salvatore del Mondo Magico.
Wow.
Sua moglie ha dei bellissimi capelli rosso fuoco, incorniciati da splendenti occhi nocciola, come quelli di James.
Si chiama Ginny ed è molto bella.
L’altro signore somiglia ad Harry Potter,entrambi con i capelli scuri, tranne per una differenza: gli occhi sono sempre verdi, ma molto più scuri.
Lui è il padre di Alice, la ragazza che tre ore fa era addormentata nella mia stessa stanza.
Sua moglie, Hannah, ha i capelli biondi e occhi azzurri che risplendono di gentilezza e di felicità.
Forse è felice di vedere che la figlia sta bene.
Alice è semplicemente… wow. Non c’è nessun altro modo per descriverla. Sembra una modella appena uscita da una copertina. Ha degli occhi verdi bottiglia meravigliosi, che scrutano James con un’amore…. Eterno.
I suoi capelli assomigliano un po’ ai miei, entrambi scuri e leggermente mossi.
Mi avvicino a lei:- Sono contenta che tu stia meglio-
Alice mi guarda teneramente e sorride:- Grazie piccola. Come ti chiami?-
Le porgo la mano:- Allison Black.-
E mentre lei me la stringe, James lancia un’occhiata interdetta a suo padre.
Ho fatto qualcosa di male?
************************************************************
P.o.V Rose                     CALIFORNIA KING BED- RIHANNA


Dal mio arrivo a Villa Conchiglia saranno passate tre ore, il giusto per aiutarmi a riflettere.
Mentre scruto il mare limpidissimo sento dei passi dietro di me.
No, non è possibile.
Albus Potter mi guarda sorridendo, facendomi morire internamente.
Non dovrebbe essere qua, proprio no.
Mentre rimango ferma e muta nella mia posizione, Al si avvicina a me:
-Sapevo che ti avrei trovato qua- sorride orgoglioso.
-Voglio stare da sola, quindi vattene- ribatto acida.
La maschera dell’acidità è entrata in campo.
-No.- ribatte fermo e deciso.
Sicuro di essere Albus Severus Potter?
-Dobbiamo parlare, noi due-
Mi alzo velocemente, decisa a non ascoltare niente di quello che mi dirà.
-Io non ho niente da dirti.-
Muovo tre passi furiosi, allontanandomi dalla spiaggia il più velocemente possibile.
Una mano calda mi ferma il polso, lasciandomi una bella sensazione nel cuore e costringendomi a tornare sui miei
passi.
Ti prego, no.
Si avvicina a me tanto da lasciare due dita di aria.
Mi guarda gli occhi, poi le labbra, poi di nuovo gli occhi.
Mi scosta dal viso una ciocca ribelle uscita dalla coda frenetica che mi sono fatta due ore fa, accarezzandomi poi il viso.
Si avvicina ancora di più:
-Non possiamo, lo sai- il mio è un sussurro debole.
Come tutte le volte che parli e ce l’hai vicino.
Appoggia le labbra sulle mie, ignorando completamente le mie parole.
Oh al diavolo tutti e tutto!!
Ricambio il bacio più passionale stringendoli le mani ai capelli,mentre lui mi stringe i fianchi in maniera dolce.
Non è possessivo, Albus Potter.
Non lo è.



Nota autrice:
Ehi!! 6 PAGINE!! HO FATTO IL RECORD!! YEE!!
OK, IN QUESTO CAPITOLO ABBIAMO SCOPERTO CHI E’ REALMENTE ALLISON. SINCERAMENTE ALL’INIZIO NON DOVEVA ESSERE UNA BLASK, MA POI HO CAMBIATO IDEA E NE HO USCITO TUTTO QUESTO.
COME MI HA SUGGERITO E FATTO NOTARE UNA RAGAZZA GENTILISSIMA CHE HA RCENSITO, HARRY GINNY NEVILLE E HANNAH NON SANNO ANCORA DELLA GRAVIDANZA DI ALICE, NONOSTANTE ALL’INIZIO VOLEVO CHE LO SAPESSE SOLO HANNAH.
QUINDI CREDO CHE NEL PROSSIMO CAPITOLO, I DUE SVELERANNO IL SEGRETO.
CI TENGO A SPECIFICARE INOLTRE CHE, SE VI PIACE LA STORIA E PENSATE DI CONTINUARE A LEGGERLA FINO ALLA FINE, NON DOVETE TRALASCIARE IL PERSONAGGIO DI ALLISON, PERCHE’ SARA’ MOLTO IMPORTANTE NEL FUTURO!!!
PICCOLO SPOILER ;)
DETTO QUESTO, CHI VUOLE PUO’ RECENSIRE!!
ALLA PROSSIMA!!!
CALYPSO_ELE
 

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Capitolo 9
*** At home ***



~~P.o.v Allison
Alice ed io sciogliamo la presa di mano, lei scioccata dalla mia presentazione ed io curiosa di tutti quelli sguardi. 
Nel frattempo arriva Mary che, salutando con un “buongiorno” cordiale i 4 signori e i due ragazzi, mi prende per
mano e mi porta dove eravamo sedute non meno di un’ora fa.
-Non devi dare fastidio ai signori, Ally.-
-Non stavo dando fastidio, e non chiamarmi Ally! E’ un nome da bambine piccole!!-
Sorride alla  mia protesta, lanciando uno sguardo sofferente alle mie spalle; Demon Seas, il chirurgo del San Mungo, sta parlando molto fittamente con un suo collega, ignaro degli sguardi che Mary gli sta lanciando.
-Potresti parlarci, sai? Al dottor  Seas, e nel frattempo io potrei andare a parlare a quei signori di prima. Che te ne pare?-
Idea geniale.
-Vai- sospira sorridendo e scuotendo la testa- ma non importunarli, altrimenti….-
-….altrimenti niente muffin per una settimana?-
Ridacchio divertita, lancio un’occhiata a Alice,James e gli altri e lascio un bacio sulla guancia a Mary.
Prima che possa muovermi però, un medico che conosco molto bene mi prende la mano e mi tira verso di lui per un abbraccio.
-Ehi pulce, che ci fai in piedi a quest’ora?-
E’ il dottor Finnegan, capelli castani biondastri e occhi sul nocciola;non troppo alto ma molto, molto simpatico.
Sciolto l’abbraccio, lo guardo:
-Mary  mi ha portato il muffin. Ma ora devo andare. Ciao ciao-
*****************************************************
P.o.V Albus
-Non sai da quanto aspettavo questo momento- sussurro dolcemente, con la fronte contro quella di Rose.
Saranno passati sì e no  minuti dopo il bacio, ma siamo ancora fermi nelle nostre precedenti posizioni.
E’ come un sogno. Un sogno dove niente è proibito.
*****************************************************
Un mese dopo.
P.o.v Narratore (era anche ora, eh?!)
In casa Potter-Paciock sembrava arrivato un tornado.
E quale tornado se non Allison Black?
James e Alice, che nel frattempo era quasi al quinto mese di gravidanza, avevano deciso di prendere con sé quella bambina  che tanto li aveva colpiti.
Era stata una scelta difficile da prendere ma era stato ancora più difficile presentarla alla famiglia.
I genitori della coppia infatti erano rimasti ancora molto basiti e scioccati dalla rivelazione della gravidanza delle giovane Alice, avvenuta il giorno dopo la dimissione dall’ospedale.
Neville ed Harry avevano aperto la bocca quasi contemporaneamente, balbettando qualche parola incomprensibile per poi richiudere la bocca ed entrare nella fase del “mutismo”.
Le reazioni di Ginny ed Hannah non erano state delle migliori, ma se non altro le due, dopo aver ragionato un sacco, avevano accolto la notizia con felicità e si erano congratulati con i futuri genitori.
Allison, la quale era stata adottata i primi di dicembre, era piombata nelle vite di Alice e James come un meteorite.                     Era stata entusiasta della loro proposta di andare a vivere con loro ed era stata ancora più contenta quando i due gli avevano annunciato che avrebbe avuto una sorellina (o un fratellino, come James non tardava mai ad evidenziare).
Avevano comprato una casetta vicino a Godric’s Hollow in quanto consigliato dai genitori di James e ad Allison quella postazione  non dispiaceva affatto.
Per lei, che era sempre stata privata di affetto così caloroso, era tutto nuovo, ma non si era lasciata intimorire da niente ed aveva abbracciato il nuovo mondo a braccia aperte.
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Casa Potter- Weasley   (sera del 7 dicembre)
Harry Potter non aveva dormito. Aveva iniziato a leggere tutti i fogli che avrebbe dovuto esaminare verso le nove di sera, fermandosi solo per prendere del succo di zucca.
All’una meno un quarto Ginny Potter era scesa dalla camera da letto per assicurarsi che il marito ci fosse ancora e che non fosse sparito sotto tutti quei fogli.
Alle due e mezza Ginny Potter era riuscita a convincere il marito ad andare a riposare e così aveva fatto il Prescelto.
Ma Harry non era per niente tranquillo e sentiva come un mostro dentro di lui che si muoveva senza sosta, come quello che aveva provato quando si era scoperto innamorato della sorella del suo migliore amico.
 Dall’adozione di Allison aveva cercato di rintracciare l’ipotetica famiglia della bambina, ottenendo scarsi risultati.
Era sicuro che nessun Black fosse più in circolazione dalla morte di Sirius e questo li provocava un turbine di ipotesi e di idee che non la smettevano di vorticare nel suo cervello.
Meglio dormire- si disse- il pomeriggio dopo Alice, James e Allison gli avrebbero fatto visita ed era meglio per la bambina se tutto sarebbe lisciato come l’olio.
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Mattina dell’ 8 dicembre
Casa Potter-Paciok-Black

Quando quella mattina Allison si svegliò non riuscii a fare a meno di sentire il lontano chicchirichì di un gallo.
C’è un gallo qua vicino ed io non me ne sono accorta?
Sapendo che non sarebbe riuscita a richiudere occhio decise di fare la cosa più sensate che le passò in mente: andare a svegliare i suoi quasi genitori.
Uscendo dalla cameretta completamente lilla, impiegò pochi passi per arrivare di fronte alla stanza di James e Alice.
Dovrò imparare a chiamarli papà e mamma.
Aprì la porta facendo meno rumore possibile, giungendo fino al letto dove i suoi genitori dormivano ignari della sua presenza.
Lì osservò attentamente: da quando erano usciti dall’ospedale sembravano più tranquilli e più felici. Alice aveva scoperto di non avere niente e, cosa più importante, che quella voce che aveva sentito prima di svenire era una cosa tipica delle ragazze incinta.
Nonostante ne era uscita un po’ scettica aveva deciso di lasciar perdere, decidendo di focalizzare la sua attenzione sull’arrivo della piccola Allison.
Le aveva comprato dei nuovi vestiti, dato che di suoi, la piccola non ne aveva molti.
L’avevano iscritta ad una scuola babbana, che sarebbe iniziata l’anno dopo.
Si avvicinò di soppiatto al letto, per poi farsi cadere in modo giocoso sulla pancia di James, interrompendo il sonno profondo del ragazzo.
Per i secondi dopo non successe niente ed Allison pensò che forse il sonno del padre era diventato molto, ma molto pesante.
Poi si sentì afferrata ai fianchi magrissimi e presa in braccio da delle mani forti e protettive.
-Era ora che ti svegliassi!! Io ho fame!- sbuffò indispettita quando suo papà, per scherzo, le scompigliò i capelli raccolti in una treccia.
-Forza, andiamo a mangiare dai.- sorrise alla piccola e la fece scendere dalle sue gambe, per poi alzarsi e controllare se Alice dormisse o no.
-Ma che casinisti che siete!!- rise in modo genuino, schioccando un bacio affettuoso in fronte ad Allison.
-Come stai? Hai fame? Hai sete? Hai bisogno di aiuto?-
Alice ridacchiò divertita, per poi dare un bacio molto ma molto passionale al fidanzato:
-Sto bene, non sto per morire- e, prendendo per mano Allison, si diresse verso la cucina.
*****************************************************
Dopo il secondo pancake per Allison, il terzo per Alice ed il quinto per James, i tre si focalizzarono su ciò che più li premeva di fare.
James, dopo aver salutato sia la fidanzata che la pseudo-figlia, lasciò la casa per andare a lavorare al Ministero dove era riuscito a rimpiazzare il lavoro di suo nonno Arthur, che ormai era andato in pensione data l’età avanzata.
Alice si occupò principalmente di riordinare la casa e di cucinare il tacchino, che avrebbero portato dai genitori di James.
Allison decise di uscire nel giardino della casetta, che dava nel bosco (nella mia immaginazione ;) ).
Grazie all’adozione era riuscita a conoscere diversi bambini molto simpatici e contenti della nuova arrivata. Nonostante Allison fosse la più piccola non si era mai sentita esclusa, anzi la consideravano come una bambina matura e responsabile.
Non mi era mai capitato di sentirmi così.
Sorrise al suo pensiero, incamminandosi lungo i confini del bosco e scrutando con attenzione il cielo grigio che minacciava pioggia.
Ad Allison non importava, lei amava la pioggia.
Scrutò un’ombra che si muoveva nel punto più fitto del bosco, camminando in modo strano, come se in realtà stesse gattonando o camminando su quattro zampe.
-Allison!! Dobbiamo andare! Papà è tornato!!-
Richiamata dalla voce di Alice, Allison tornò sui suoi passi il più velocemente possibile, spaventata ma incuriosita da quello che aveva appena visto.
Avrebbe giurato di aver visto delle orecchio da lupo.
NOTE DELL’AUTRICE:
EHI, I CAPITOLI PROSEGUONO, EH?! BEH, CHE NE PENSATE?
E’ LA PRIMA VOLTA DOPO TANTO TEMPO IN CUI IMPIEGO DUE GIORNI PER SCRIVERE UN CAPITOLO PERCHE’ DI SOLITO IN NEMMENO DUE ORE TROVO L’ISPIRAZIONE, SCRIVO E POSTO IL CAPITOLO PER VOI. BEH, E’ UNA SENSAZIONE DAVVERO STRANA.
A PARTIRE DALL’ OTTO DI LUGLIO AL DIECI NON CI SARO’ PER DELLE GARE SPORTIVE A LIVELLO NAZIONALE (ME LA STO FACENDO SOTTO)  MA SPERO DI POTER DARE COMUNQUE UN’OCCHIATINA E MAGARI TROVERO’ L’ILLUMINAZIONE A SCANNO (SI’, VADO A SCANNO. 6 ORE DI MACCHINA. AMMAZZATEMI PER FAVORE!!!)
OK, CREDO DI AVER DETTO TUTTO QUINDI SPERO CHE IL CAPITOLO VI SIA PIACIUTO E SPERO CHE QUALCUNO DI VOI ABBIA VOGLIA DI RECENSIRE!!
ALLA PROSSIMA!!!
P.S: 9 PAGINE!!! ALTRO RECORD!!! ;)

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Capitolo 10
*** Problemi ***


~~Il pranzo dai Potter era stato decisamente silenzioso.
James quasi non poteva credere che, dopo essersi abituato al frastuono delle cene alla Tana,
quella fosse veramente casa sua.
C’era qualcosa che non andava.
Lui, Alice e Allison avevano suonato il campanello alle sette precise e alle otto meno un quarto
erano arrivati anche Albus e Lily.
James aveva immediatamente capito che c’era qualcosa che non andava nel fratello minore. Dopo
tanti anni passati in sua compagnia, aveva imparato a leggere tra i suoi pensieri e aveva capito che
qualcosa turbava la mente del fratello.
Nonostante sembrasse la stessa persona- capelli disordinati e occhi verdi come quelli del padre- James
aveva capito che da quelle parti non tirava buon’aria, così decise che più tardi avrebbe fatto una bella
chiacchierata con il fratello.
Lily sembrava la stessa e, nonostante un po’ di trucco sulle palpebre, sembrava la stessa ragazzina di sempre.
Sorrideva cordialmente e, cosa che lo fece più contento di tutto, sembrava adorare Allison.
Dopo un piatto di pollo e delle patatine al forno- pasto consumato in religioso silenzio- la famiglia (più 2) avevano
deciso di schiacciare un pisolino nelle camere della casa dei Potter.
***********************************************
-Vuoi dirmi che ti prende?-
Albus si girò di scatto verso la porta della sua stanza, dove avrebbe voluto schiacciare un pisolino.
La stanza era buia, le finestre chiuse e solo la lampada del suo comodino illuminava la stanza da letto.
Tuttavia, il giovane Potter notò il fratello sulla porta, le braccia incrociate al petto e il corpo appoggiato allo spigolo
della porta.
-A te che prende, semmai. Non lo sai che è maleducazione irrompere nelle camere altrui?-
-Risparmiami questi giri di parole, Severus-
Albus serrò la mascella: odiava con tutto il cuore quando la gente lo chiamava con il suo secondo nome.
Gli ricordava di essere diverso dalla sua famiglia: loro affrontavano i pericoli. E lui? Lui ci girava attorno, cercando un
modo per evitarli.
Non andrà sempre così. Cambierà. Tutto cambierà.
-Allora? Sputi il rospo o te lo faccio sputare io?-
Lo odio. Ti odio James. Con tutto il cuore.
Guardò corrucciato il fratello che si sedeva comodo sul suo letto: non aveva nessuna voglia di parlare.
Non dei suoi problemi.
-Io non ho nessun problema, tu? Qualcosa ti turba?-
Ghignò sprezzante verso il fratello che, come da tradizione, alzò gli occhi al cielo sbuffando contrariato.
Io non ho nessun problema. Ne ha lui, di problemi.
-Smettila di fare la serpe. Sono tuo fratello, a chi vorresti raccontare i tuoi problemi se non a me?- James si alzò dal
letto e gli appoggiò una mano sulla spalla destra: sembra davvero interessato a me, pensò Albus.
Ma io non ho nessun problema. Né ora né mai.
-Non ho nessun problema- ingoiò il rimorso che gli saliva dalla voce strozzata.
Non voleva fare il debole. Non doveva.
-Bene. Quando ne avrai potrai parlarmene.- James levò la mano dalla spalla del fratello minore e
si diresse verso la porta, uscendo.
Nel buio della sua camera Albus non poté fare a meno di pensare a quanto fosse stato stupido.
Forse, se avesse parlato con il fratello sarebbe cambiato qualcosa.
************************************************
************************************************
-Mio fratello è un grandissimo stupido.-
Nella vecchia camera da letto di James, Alice ed il primogenito dei Potter riposavano nel grosso letto che occupava
più di metà stanza.
Allison, che si era svegliata da poco,aveva deciso di uscire con Harry per poter giocare in giardino.
Alice sospirò :- Che ha fatto?- si sarebbe aspettata di tutto.
Che avesse picchiato diversi ragazzi a sangue, che avesse portato delle buone-a-nulla nella casa ma quello che non si aspettava era il grugnito contrariato del suo ragazzo che, dopo minuti di silenzio, gli aveva raccontato la breve conversazione avuta.
Alice davvero non riusciva a comprendere il problema della situazione.
Al non aveva nessun problema. E allora?
Non tutti hanno dei problemi
, pensò tra sé e sé.
Non come i miei, perlomeno.
Mentre James cadeva tra le braccia di Morfeo, si accarezzò il pancione cresciuto notevolmente.
Fra nemmeno una settimana avrebbe dovuto fare il test per scoprire se aspettava un maschio o una femminuccia e l’ansia le montava il corpo ogni giorno di più.
Lentamente chiuse gli occhi e si lasciò addormentare.
Buona notte piccoletta!






 

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Capitolo 11
*** 11- 10 ANNI DOPO ***


~~10 anni dopo   (Allison ha 16 anni)   COOL FOR THE SUMMER
Tutto iniziò con un ciondolo. Bè, un gufo con un ciondolo.
Scegliete voi. Avrei dovuto sentire odore di guai.
Ma non ero così percettiva, allora.
Era un normale sabato mattina a casa, sebbene a casa mia sia tutto fuorchè normale.
E’ unica e bizzarra, persino. Il che significa che mi si adatta perfettamente.
Ci sono un sacco di cose interessanti nel posto in cui abito, se adorate quanto
me la vita all’aperto.
Perché io abito in un quartiere piuttosto deserto, a dire la verità.
Il quartiere si chiama Morris e si trova presso la foresta di Dean, a confine con il Galles.
Io e la mia famiglia ci siamo trasferiti qua da tre mesi, tempo necessario per l’inizio delle
vacanze estive.
Mia mamma ha trent’anni, è zoologa presso l’istituto di Loggerhead. Maniaca del lavoro,
dell’ordine e pessimo genitore.
A dire la verità credo che sia anche colpa mia se non riesce ad essere un bravo genitore.
Non sono mica una santarellina.                                                
  Mio padre invece è Auror, ha trent’anni.                                   
Fisicamente gli assomiglio molto: siamo entrambi alti nella media e abbiamo gli stessi occhi nocciola.                                                          
Ho due fratelli gemelli più piccoli di me, di 10 anni: due vere pesti in confronto a me.
Quindi eccomi qui in un quartiere più che deserto.
Mentre mi trovavo sotto il gazebo di casa, scorsi in lontananza una figura che percorreva di
corsa il vialetto recintato.
Will, a tutta velocità. E a Will non piace correre.
Afferrai la bacchetta e corsi verso Will.
Era successo qualcosa.
Tre minuti dopo, io e Will percorrevamo la Long Way in sella alle nostre bici: essendo
minorenni non possiamo utilizzare la magia fuori da Hogwarts.
Direzione? Bunker.
Il bunker è sicuramente un posto più unico che raro e nostro rifugio.
Mio, di Will, Stefan e di Ben.
Mentre il vento mi frustava sul viso i miei capelli color pece, Will mi spiegò velocemente
l’emergenza: Ben si era ferito con la sua barca.
Ben è l’unico del gruppo ad aver raggiunto i 17 anni, perciò può utilizzare la magia anche
quando siamo fuori da Hogwarts.
Stefan raggiungerà la magica età quest’ autunno e Will a dicembre.
Oltre ad essere l’unica ragazza del “magico quartetto di squinternati” (come ci chiamano a
scuola) sono anche la più piccola. Nonostante questo, sono sempre io ad avere il comando
dei tre bamboccioni.
Arrivammo al bunker inzuppati e fradici, con le scarpe piene di fango e i capelli elettrici: era davvero
il tempo perfetto per piovere?

EHI, SONO TORNATA DOPO TANTO TEMPO (FORSE TROPPO?)
HO AVUTO L'ISPIRAZIONE QUINDI... ECCOMI QUI!!
CHE NE PENSATE?
 

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