respira

di black_widow_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** perso per le strade di Milano ***



Capitolo 1
*** 1 ***


“Devi concentrarti sui respiri!”
“scusa eh, ma non capisco proprio a cosa mi servano i respiri, mica sono una cantante, voglio dire, se non te ne fossi accorto io studio pianoforte!”
“ma va? Pensavo fossimo qua a ballare il valzer! I respiri servono per dare più musicalità al brano, capirci? Immaginatelo come un’onda…  devi affievolire, lasciare a metà, come fai tu è troppo piatto.”
“mmm ok, capito, ora vado, ci vediamo la prossima settimana!”
"Ah, hey, buon compleanno e buona fortuna!"
"grazie!"
E così finisce anche un’altra lezione di musica. Si, ok, non sarò la pianista più brava del mondo, ma tanto chi mi deve sentire? Non importa a nessuno se non faccio i respiri, no!?
Scendo le scale e mi incammino verso casa, poi decido di aspettare un po’, ora che il sole è finalmente arrivato, non me lo voglio perdere, devo fare scorta di vitamina D, la mia pelle pallida inizia a sembrare quella di un cadavere. Mi siedo sui gradini della Monviso e inizio a scribacchiare sul mio diario. So che scrivere sul diario può sembrare una cosa stupida, ma io ho due ottime scuse:
1-non mi interessa
2-guardare al punto uno
che poi, in realtà, il mio, anzi, I MIEI diari, non sono nemmeno dei veri diari per tre motivi:
1-sono tre block notes
2-uno contiene solo resoconti delle cose che succedono attorno a me, un altro contiene solo quello che i medici vorrebbero sapere in caso di visita psichiatrica, ricovero o morte improvvisa
3-ok, l’ultimo forse è un diario, ma tanto lo tengo sempre con me in borsa quindi nessuno e sottolineo NESSUNO potrà mai leggere quello che vi è scritto, e poi a quale malato di mente potrebbe venire al leggere il mio diario? Nessuno! Muahahah quanto mi sento geniale.
Il mio cellulare squilla e io aspetto un po’ prima di rispondere, adoro la mia suoneria, chi è quel pazzo che riuscirebbe mai ad odiare le canzoni di Mika?! Risposta logica, nessuno.
Rispondo all’ultimo secondo e la voce di mio padre mi esplode nelle orecchie.
“Dove diavolo sei andata a finire?!” tuona.
Guardo l’orologio. Cazzo, sono le sette e mezza, sono in ritardo di circa due secoli e mezzo.
“torna IMMEDIATAMENTE a casa o giuro che ti trovo e ti spello viva!”
“scusa scusa scusa SCUSA! Ora corro subito a casa, è che con tutto questo sole…”
“ti voglio qui in due minuti al massimo, fra mezz’ora dobbiamo essere alla premiazione, se non arrivi subito ti lascio qua e il premio lo ritiro IO, chiaro?”
“chiarissimo! Arrivo!” esclamo e mi lancio in una corsa pazzesca verso casa, senza accorgermi di una cosa essenziale: la mia borsa è molto più leggera di quanto non fosse un’ora fa.
 
 



angolo dell'autrice:
salve a tutti! questa è la prima fanfiction che scrivo (avevo provato a pubblicare il primo capitolo di un'altra storia ma a quanto pare fa schifo a tutti...). innanzitutto volevo chiedervi grazie per aver letto questo primo capitolo che, anche se brevissimo, spero vi sia piaciuto, giuro che proverò ad aggiungere qulcosa in più le prossime volte. mi raccomando, recensite! qualsiasi commento è benaccetto!!! spero di riuscire a pubblicare il prossimo capitolo martedì prossimo, ma non sono sicura di riuscirci, comunque penso di pubblicare anche se non riceverò commenti.... mmmm... ah! volevo dirvi che il concorso a cui mi riferisco esiste veramente (sono una delle finaliste, yeee!!!), ma è aperto solo agli studenti delle scuole superiori, di fattio io ho 14 anni, non 22.... mmm, grazie ancora e recensite!!!!!! <3

 

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Capitolo 2
*** perso per le strade di Milano ***


M

Mi sono perso, ancora. Questa città e troppo complessa, dovevo arrivare alla Rai e ora non so più nemmeno se mi sono anche solo lontanamente avvicinato alla mia meta. E poi dicono che l’Italia è un paese semplice. Mah. Corro affannato per le stradine soleggiate fino a raggiungere un parco giochi al cui centro si trova una specie di piramide dove arrampicarsi. Corro fino alla struttura e in men che non si dica sono al suo vertice, da qua riesco ad individuare la cima della mia destinazione, finalmente.

Mi siedo sulla piramide e intanto mi guardo attorno: da un lato vedo un muro di glicini, da un altro gli scavi per la metropolitana lilla e da un altro una scuola, sopra di me il cielo è di un azzurro così intenso da farmi venir voglia di intingerci un pennello.

Con un balzo salto giù dalla piramide e mi avvio verso la scuola che avevo intravisto poco fa, è diversa dalle scuole che ho frequentato io, questa ha uno stile molto più severo, molto meno… rassicurante. Mi avvio verso una delle scalinate, voglio vedere se questa scuola mette paura anche dentro, ma sulla scalinata è seduta una ragazza che parla al telefono. Resto un po’ distante, per evitare che mi riconosca o cose del genere e la vedo scattare in piedi e correre verso di me. Per un attimo rimango impietrito, pensando che voglia parlarmi, poi però quella mi evita e continua la sua corsa.

Seguo la ragazza con lo sguardo finché non gira l’angolo, poi torno a camminare verso la scuola.

Quando raggiungo la scalinata inciampo, in un primo momento penso che sia colpa dei miei piedi da gigante o del fatto che potrei non aver visto un gradino, o anche che sia a causa del fatto che sono nato senza un minimo di grazia, poi però abbasso lo sguardo e mi accorgo che non è colpa dei miei piedi, né di alcun gradino, né della mia scoordinatezza, ma di una specie di quaderno tutto rovinato, composto da più block notes, gonfio di fogli che strabordano da tutte le parti. Mi chino per raccoglierlo e quando lo faccio tutti i fogli e i bigliettini colorati volano fuori, mischiandosi. Impreco sottovoce. Mi siedo e mi do da fare per rimettere a posto quella marasma e mi accorgo che ci vorranno più di dieci minuti. Apro la prima pagina del primo block notes e mi accorgo subito di due cose

1.      1- In centro alla pagina è incollata una foto della ragazza che ho visto correre via poco fa (mi sento un imbecille a non esserci arrivato da solo)

2.    2-  Alcune parti sono scritte in un alfabeto strano… io so parlare molte lingue, ma questo alfabeto non mi dice proprio un tubo.

Sfoglio velocemente il block notes e noto che molte pagine sono scritte in quello strano alfabeto tutto rette e spigoli.  Sbuffo. E tanti saluti alla speranza di poterglielo riportare. Guardo distrattamente l’orologio e mi accorgo in due millisecondi che sono in ritardo cronico per il mio appuntamento alla Rai, meno male che almeno ora ho capito in che direzione andare. Raccolgo velocissimamente tutti i quaderni e i bigliettini sparsi sui sampietrini avendo cura di non aver dimenticato nulla e ficco tutto nella mia borsa a tracolla, poi corro, corro fino a sentire i polmoni che implorano ossigeno, corro fino a sentirmi le gambe di piombo, corro fino ad arrivare a destinazione, corro fino a dimenticare completamente quella ragazza e i suoi diari.

Nota dell’autrice:

tre cose:

1.       Non so scrivere capitoli lunghi, è un dato di fatto, quindi mi sa tanto che vi dovrete accontentare di questi micro-capitoli

2.       Mi scuso INFINITAMENTE per il ritardo secolare ma, con la fine della scuola… beh, diciamo che ho avuto pochissimo tempo libero

3.       Ringrazio con tutto il cuore e l’anima e tutta me stessa  carota26 e myFeather_ (spero di aver scritto gli user name correttamente ma in caso li avessi sbagliati… scusatemiiii!!!!)….. GRAZIEEEEEEEEE! Uhm… che dire… spero di aggiornare al più presto, buona lettura e… recensiteeeee!!!!! Grazie, Blackie J

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