Sussurri di carta

di Anonimadaicapellibiondi
(/viewuser.php?uid=595524)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lettera da un treno. ***
Capitolo 2: *** Buon Natale. ***
Capitolo 3: *** E-mail d'amore. ***
Capitolo 4: *** Ti aspetto a Parigi. ***
Capitolo 5: *** Basta segreti. ***



Capitolo 1
*** Lettera da un treno. ***


1

Londra, 22 ottobre 2008


Amore mio,

sono appena partita e tra due ore sarò a casa. Piove e freddo. Strano, vero?!

Mi manchi da morire. E' solo da mezz'ora che non ci vediamo e sento già un grande peso sullo stomaco. Vorrei così tanto poter dire ai miei dove e con chi ho passato questo weekend d'autunno. Ma purtroppo, come sai, non posso aprire bocca o rovinerei tutto. Ma perchè la vita deve essere così complicata?!

Sai, ti scrivo questa lettera perchè voglio che ti rimanga bene impresso nella mente, come l'inchiostro nero della mia bic su questo foglio di carta, quanto io ci tenga a te e quanto il mio amore sia potente. Sei tutto per me. La mia vita, il mio punto di equilibro. E questi due giorni insieme sono stati i più belli della mia vita. Anzi, ogni secondo accanto a te è il più bello.

Sai, stavo pensando a quanto siano preziosi i ricordi. I nostri baci, le nostre notti insieme, le tue parole, le tue risate, mi fanno scappare un sorriso anche quando sono tanto triste. Sei la miglior medicina che esista in questo mondo. Tu curi tutti i miei mali. E il mal d'amore beh, direi che mi viene spesso. Vivere lontani mi logora dentro e lo sappiamo entrambi.

Mentre quando stiamo insieme mi sento più leggera, non riesco a smettere di essere felice. Rendi il mondo un po' più bello. Mentre ti scrivo questa leggera, penso ancora a stanotte, quando mi hai sussurrato ti amo. Tutt'ora, mi vengono i brividi. Vorrei scendere da questo treno e ritornare tra le tue braccia. Invece, dovrò tornare dai miei genitori, fingere che vada tutto bene e dire che ho passatao un bel fine settimana da mia cugina. Beh, per fortuna, almeno un membro della mia famiglia ci supporta.

Sai, da un certo punto di vista, li capisco i miei genitori. Sono la loro unica figlia e vogliono solo il meglio per bene. Credono che una diciottenne non dovrebbe innamorarsi di un trentenne. Li sento spesso criticare le coppie come la nostra, dove vi è tanta differenza di età. E ci sto male. Dire le bugie mi fa sentire colpevole. Ma se questo serve a proteggerci beh, mentirò anche tutta la vita. Sei tu, l'uomo che amo davvero. Nessuno è come te. Se chiudo gli occhi e penso a noi due, mi sembra di volare. E' una sensazione meravigliosa e solo tu riesci a farmela provare, sai?!

Non ti voglio perdere per nessuna ragione al mondo. Se perdessi te, perderei anche me stessa. E allora si, che sarebbero guai.


Ti amo infinitamente,

Tua Julie

Vidi mille colori diversi, mille sogni diversi, mille felicità diverse guardando nello stesso paio di occhi.

1

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Buon Natale. ***


2

Roma, 24 dicembre 1986


Figlia mia,

questa notte ti ho sognata intensamente. Talmente tanto che al mio risveglio ho pianto. Ogni giorno mi manchi sempre di più. Questo, è l'ennesimo natale senza te. L'ennesimo natale che non ho voglia di festeggiare. Non ne trovo il motivo. Tuo padre, le tue sorelle, cercano di farmi sorridere ma io non ci riesco. Non ce la faccio nemmeno a fingere, tanto è il dolore che provo. Questo, è il periodo che più odio dell'anno. Mi ricorda il cenone la sera della vigilia tutti insieme quando scherzavamo, parlavamo e ci divertivamo a vedere te, le tue sorelle e i tuoi cugini giocare. E quando vi distraevamo per far entrare Luca vestito da Babbo Natale a portarvi i regali, era proprio bellissimo. Ancora ricordo il tuo primo Natale. Avevi otto mesi e ti avevamo vestita da elfo. I tuoi occhi azzurri splendevano come diamanti quella sera. Ricordo bene quel Natale, tanto quanto l'ultimo. Il nostro ultimo Natale in quindici. Avevi dodici anni ed eri così felice. Eri emozionata perchè sapevi che quella sera avresti ricevuto la chitarra nuova. Sapevi che era Luca a portare i regali ma, non avevi detto nulla ai tuoi cuginetti più piccoli per mantenere il divertimento di vedere delle loro facce sorprese.

Indossavi il maglioncino che ti aveva regalato la nonna e ti eri fatta le treccine. Eri una vera principessa. Pensa, delle volte quando Michelle guarda il cartone animato "Frozen" mi dice -zia, guarda, Elsa assomiglia tanto a Lucia!- e io non posso che essere d'accordo con lei.

Siete due principesse meravigliose. Ma tu di più. Tu sei un angelo. Sembro pazza lo so, a scrivere questa lettera perchè non posso dartela, non sei più qui. Ma so che la puoi leggere, tu sei dentro al mio cuore e scriverti è un modo per sentirti più vicina a me. Se mi chiedessero che cosa desidero davvero questo Natale beh, direi mia figlia. La mia dolce bambina che non vedo più da otto anni. Già, ora avresti vent'anni. Chissà cos'avresti chiesto quest'anno come regalo. Magari la macchina o un gioiello. Oppure un'altra chitarra. Ma qualsiasi cosa avessi chiesto, sappiamo entrambe che, ciò che ti interessava veramente era stare con noi. Stare tutti insieme. Non sai cosa darei per poterti parlare anche solo un secondo. Rivedere i tuoi occhi azzurri come il cielo e poterti abbracciare forte. Chiedo troppo?!

Con la tua nascita mi hai cambiato la vita. E con la tua morte l'hai stravolta. Da quando non ci sei più ho una paura tremenda di attraversare le strisce. Per due anni non ho più guidato, poi come già ti avevo scritto, ti ho sognata e mi hai dato la forza per ricominciare.

Ma mi ci vorrà tempo, forse non ce la farò mai, a riprendermi davvero. Vedere la propria figlia morta è penso, l'esperienza più brutta che una madre possa provare. I tuoi occhi chiusi e la tua pelle così bianca e coperta di lividi mi avevano stravolto il cuore. E quando ti vidi, stesa sull'asfalto, con la maglia sporca di sangue e la bicicletta tutta schiacciata dall'automobile mi sono sentita davvero morire. Non so se esista davvero l'inferno ma quella scena credo ci assomigli tanto. Ecco vedi, come faccio ad essere serena a Natale se faccio solo questi pensieri?!

Le tue sorelle mi confortano, mi scaldano il cuore ma non è più come prima. Il dolore rimane sempre, non si cicatrizzerà mai. Però un giorno, ti prometto, ci rivedremo e allora sì, il male se ne andrà e ci sarà solo spazio per l'amore e la gioia. Nel frattempo, tesoro mio, ti chiedo di proteggermi. Proteggi le tue sorelle Anna e Paola, che stanno crescendo e hanno bisogno di non essere lasciate mai sole. Dai forza a papà, lui ci vuole tanto bene e ogni qualvolta c'è una difficoltà lui, insieme a te, è la nostra roccia. Aiutalo ad essere sempre così, a non mollare mai perchè se lo fa lui, tutti e quattro siamo rovinati.


Ti amo bimba mia e buon Natale,

la tua mamma.

Avevo il mondo tra le mani quando stringevo le tue.

2

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** E-mail d'amore. ***


3

E-mail , 15 giugno 2015


Ehi,

non riesco a dormire stanotte. Continuo a pensare a noi due. Devo sfogarmi, devo liberarmi dal peso della tua mancanza. A qualcuno dovrò pur dire quanto sia difficile andare avanti senza te. Stare in silenzio, mantenere il segreto, fingere un sorriso e indiffirenza non è più sopportabile. Vederti e non poterti toccare, baciare ma semplicemente trattarti come un amico "come tanti" è pressochè impossibile. Ogni volta che ti ho vicino sento l'irrefrenabile voglia di prenderti e baciarti. E' troppo, troppo difficile resistere. Ma lo devo fare perchè sono grande e devo imparare che non tutto va come vogliamo. E se abbiamo mollato, non abbiamo combattuto per il nostro amore ma ci siamo arresi, forse un motivo c'è. Prima o poi capirò quale sia.

Sai, ti penso davvero molto spesso. Ricordo la prima volta che ti ho visto. E' passato ormai più di un anno. Ma ho lasciato perdere da subito, tu avevi la ragazza. Solo per un attimo mi era passata per la mente l'idea di piacerti ma poi, mi ero arresa. Me ne ero fatta una ragione praticamente subito. Non avevo affatto combattuto, tentato di conquistarti, non volevo portare via il fidanzato a nessuna ragazza. Non è da me.

Come entrambi sappiamo, qualcuno (o qualcosa) ci ha divisi per più di un'estate. Ma poi sono tornata e dopo qualche mese beh, è successo. Ti eri lasciato e sei venuto da me.

Non so se l'hai lasciata per me o perchè ti aveva fatto un torto ma, l'avevi lasciata. E questo era l'importante. Già da tempo lei mi odiava: credeva che io e te ci piacessimo ancor prima che tu la lasciassi. A me non importava, io sapevo la verità. Ma, come ti ho già detto una volta, quella ragazza c'aveva visto proprio bene. Era questione di tempo. Io e te prima o poi, avremmo avuto qualcosa. Saremmo stati qualcosa.

Ricordo la prima volta che mi hai baciata. Eravamo ad una festa. Avevo il vestito bianco, sporco di alcool. Non me l'aspettavo. Ci siamo avvicinati e... boom!

E da lì è cominciato il mio sogno più bello. Anche se non siamo mai stati fidanzati, per quei tre mesi insieme, è stato come se lo fossimo. D'altronde una comune amica non la saluti con un bacio sulla bocca, non le chiedi di uscire il pomeriggio da soli, non dai per scontato che vi vogliate scrivere tutti i giorni. Cazzo, rendiamocene conto: stavamo proprio bene insieme.

Litigavamo ma poi, facevamo sempre pace. Bastava un bacio e si sistemava tutto. Ho messo spesso da parte l'orgoglio e l'hai fatto anche tu e al solo pensiero mi scendono le lacrime.

Non sai quanto mi hai resa felice in quei tre mesi. La primavera più bella, meravigliosa, perfetta della mia vita. Nessun ragazzo è stato capace di farmi sentire così speciale come hai fatto tu. Mi hai aiutata a superare un momento difficile, ci tenevo che lo sapessi.

Ma se da una parte ero la ragazza più felice del mondo, ero comunque consapevole che prima o poi quel mio bel sogno sarebbe svanito. E così è stato. Come sempre d'altronde: è tutto troppo bello per essere vero. Schifose incomprensioni, qualcuno si è messo in mezzo e poi non ci siamo più parlati. Nessun messaggio di buongiorno. Mai più. Solo ora, che è passato un mese, abbiamo ricominciato a rivolgerci la parola come una volta ma non devo illudermi, io e te rimarremo in rapporto come un anno fa. Non saremo mai più "insieme" , sempre se "insieme" sia la parola giusta. Con te ho scoperto tante cose in così poco tempo: amore, gioia, serenità, sicurezza, stima di me stessa, ma anche gelosia, rabbia, paura. Ho pianto tante volte: sia perchè ero felice, sia perchè ero triste. Ma in fondo, questa è la vita. E' un po' come essere in altalena: un momento sei su, l'altro sei giù. E' per risalire ti devi fare forza da sola, se non hai nessuno che ti spinge. Se non ti muovi rimani ferma a terra. In quest'altalena tu eri colui che mi spingeva per andare su ma poi, quando dovevo tornare giù, ad un certo punto non ci sei più stato. Così adesso sto provando a risalire da sola ed anche se non è facile, io ce la farò. Questa forza d'animo me l'hai data tu, amandomi. Sempre se di "amore" si puo' parlare.

Buonanotte amore mio,

mi manchi da impazzire.


Me stessa.

“E lui non lo sa, ma il sorriso che avevo quando eravamo insieme era il sorriso più vero che avessi mai avuto.”

3


Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Ti aspetto a Parigi. ***


ti aspetto a parigi

Parigi, 14 gennaio 1991


Mia cara Elisabeth,

mi trovo in un bar nella periferia di Parigi. Qui c'è il sole ma fa molto freddo. Sto bevendo una cioccolata calda e mi sei venuta in mente tu. Sono già due settimane che non ci vediamo eppure mi sembrano anni. Non vedo l'ora di venerdì, di venirti a prendere all'aeroporto e portarti al mio nuovo appartamento. E' carino, piccolo ma assolutamente elegante. Elegante proprio come te. Come il tuo modo di camminare, sempre perfettamente lineare e perfetto; il tuo modo di vestire completamente diverso dal mio. Io, sempre in tuta o in jeans e invece tu, qualsiasi sia l'occasione, anche la più tranquilla, indossi sempre un abito chic e alla moda. Delle volte vorrei essere una donna affascinante come te ma poi, ripenso alle tue parole "noi stiamo bene insieme proprio perchè ci completiamo, perchè siamo così diverse anzi, oserei dire opposte, che formiamo una coppia meravigliosa e perfetta". Perciò non cambierei una virgola di me, per il semplice fatto che così piaccio a te. Ed è l'unica cosa che mi interessa.

Sai Elisabeth, sto conoscendo molte persone qui a Parigi: compagni d'università, vicini di casa, gente del quartiere. Più conosco queste persone e più mi accorgo di che ragazza meravigliosa mi sono innamorata e di quanto sono fortunata ad averti con me. Sapere che provi i miei stessi sentimenti mi riempe il cuore di gioia, di orgoglio, di sicurezza. La sera, prima di addormentarmi, penso sempre e solo alla mia bella Elisabeth. Mi immagino al tuo fianco, a cosa stai facendo a kilometri e kilometri da me. Starai studiando? Starai suonando con il violino o starai già dormendo? Me lo sto chiedendo anche adesso. Nel momento in cui sto scrivendo questa lettera seduta sul tavolino di un cafè, tu che cosa stai facendo? Vista l'ora, probabilmente starai mangiando il the e i biscotti con tua madre.

Già, i genitori. Il nostro grande muro. Il nostro enorme ostacolo da superare. L'unica cosa che ci impedisce di amarci per davvero; di essere come tutte le altre coppie.

Ma cosa abbiamo di diverso dagli altri per non poter vivere il nostro amore alla luce del Sole?

Perchè, per darci un bacio dobbiamo per forza stare chiuse in casa per la paura di essere viste?

Eppure ci amiamo come tanti nostri coetanei. Forse anche di più. Non capirò mai perchè i miei genitori, dopo essermi dichiarata gay, mi abbiano abbandonata. Dicevano di volermi bene e poi, mi hanno messo davanti ad una scelta: te o la mia famiglia?

Beh, come sappiamo ormai, io ho scelto la mia amata Elisabeth. E non me ne pento e sono certa che mai lo farò. Tutt'ora, che ho lasciato la mia città per venire a studiare qui, sono orgogliosa della ma decisione. Ho seguito il cuore e sono fiera di averlo fatto perchè mi ha portato ad essere felice. Certo, sarebbe stato più comodo vivere con i miei. Avevo una bella vita, non posso negarlo: una casa grande, studiavo ad una buona scuola, soldi, tanti amici e i genitori sempre pronti ad aiutarmi. Ma poi, tutto questo "bene" si è rivelato per ciò che è: finzione. Perchè l'amore vero è incondizionato, un vero genitore non butta fuori casa la propria figlia per il fatto che si è innamorata di una ragazza.

Ma pazienza, ora come ora non mi interessa più niente. Io adesso sono felice: ho te, studio a Parigi e sto diventando una persona migliore. Sono cambiata in quest'ultimo periodo e un po' è anche merito tuo. Mi hai aiutata a crescere e essere più responsabile. Mi hai fatto capire quanto sia importante per noi stessi essere ciò che vogliamo, combattere per ciò che amiamo. E questo tuo insegnamento lo terrò per sempre nel mio cuore come la migliore delle memorie.

Tesoro mio, sei la persona più speciale della mia vita. Lo so, te lo dico tutti i giorni e sappi che continuerò a farlo per sempre. Una come te merita tutti i giorni di essere trattata come una principessa perchè tu lo sei. Si, sei proprio una principessa, una regina. Ed il mio cuore è il tuo regno. Ti prego di proteggerlo, di difenderlo, di governarlo con intelligenza e amore.


Ti amo,

Barbara

E che importa se tutto va male, tutto va in frantumi quando ho te al mio fianco?

tiaspettoaparigi

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Basta segreti. ***


cap5

Pordenone, 8 novembre 2006


Cara Sofia,

ti scrivo questa lettera perchè altro non so fare. Sto da mia figlia per qualche giorno, fino a quando Adeline non tornerà dall'ospedale. Ho la testa che mi scoppia e l'unica persona che mi puo' aiutare a rilassarmi sei solo tu. Mi dispiace non poterti vedere, baciarti, stringerti a me. Sai, ti voglio scrivere anche per dirti che ho preso una decisione: voglio dire a mia figlia di noi due. Voglio essere sincero, basta segreti. Sono certo che capirà, mi vuole bene ed è una donna intelligente. Mi ha visto molte volte triste, stanco, deluso della mia vita (prima di conoscerti, ovviamente) e spiegarle il motivo per cui sono tornato a sorridere penso proprio sia la cosa più giusta da fare. Spiegarle che sei tu la ragione della mia rinascita, della mia ritrovata voglia di vivere, del mio sentirmi realizzato come uomo. Certo, sono cosciente che le cose cambieranno. Ma prima o poi la verità sarebbe saltata fuori! Con il tempo (e l'aiuto di mia figlia) anche ad Adeline dirò di te. Io non la amo più, le voglio tanto bene ma, non posso continuare questa falsa. Il nostro matrimonio si basa solo su bugie e la cosa è solo che sbagliata. Io non voglio più mentire. Venticinque anni di matrimonio non si cancelleranno in due giorni ma prima o poi anche lei si rifarà una vita, come è successo a me.

Tesoro mio, tu come stai?L'università sta andando bene? Mi manca guardarti studiare, vederti attenta e concentrata sui libri con i tuoi grandi occhiali sempre perfettamente posati sul tuo piccolo naso. Voglio esserci il giorno della tua laurea. Voglio darti un grande bacio e complimentarmi con te. La mia Dottoressa Sofia Londin: laureata in scienze politiche!

Stavo pensando che i ricordi sono la cosa più bella che possiedo. Mi veniva in mente, prima, il nostro primo giro in barca. Siamo stati via una giornata intera, solo tu ed io. Due innamorati felici e pieni di voglia di stare insieme. Te lo ricordi? Il Sole baciava il tuo viso abbronzato e bellissimo. Il lago di Garda accoglieva, quel caldo martedì di agosto, una sirena dai capelli dorati. Non posso non dimenticare quelle ore stesi a prendere il sole, rilassati, felici a coccolarci.

Pensa quando finalmente non servirà più nasconderci: potremo girare per le strade di Pordenone mano nella mano come due giovani fidanzatini. Qualcuno ci giudicherà, ci guarderà storto, ma noi ce ne fregheremo. A me non interessa proprio nulla ciò che gli altri pensano di noi. No, non mi interessa più perchè l'amore che provo per te è più importante, più forte, di qualsiasi cosa. Tu e mia figlia siete le persone più preziose della mia vita. Ti prometto che non devi più aspettare tanto tempo amore mio, la nostra relazione uscirà allo scoperto e sarà tutto proprio come vogliamo. Già mi batte forte il cuore e mi riempe di gioia il pensiero di noi due fare una passeggiata, prendere una birra, chiaccherare e baciarci liberamente senza farci problemi.

Sai, ti dico la verità, qualche anno fa, non mi sarei mai aspettato di innamorarmi di te. Quando ti ho conosciuta, al tuo primo anno di università, per me eri semplicemente un'ottima studentessa. Certo, non nego che ti avevo trovata comunque bellissima, ma di te sapevo solo il tuo nome e quanto fossi intelligente. Non sapevo che meravigliosa persona tu davvero fossi: non conoscevo il tuo lato divertente, pazzo, coraggioso. Un po' alla volta ho iniziato a conoscerti e non ho più voluto smettere di farlo. Ogni volta, ti dimostravi sempre più interessante, come un libro preferito. E con il passare del tempo mi ero accorto che stare accanto a te diventava qualcosa di intenso, troppo piacevole per considerarsi un rapporto professore- studente. No, noi eravamo già di più e non potevamo farci nulla. Ma ero convinto del fatto che la nostra era solo una cosa passeggera, non mi dimentico mai che io ho 53 anni e tu ne hai solo 25. Così avevo preferito non ascoltare il mio cuore ma, la testa. E avevo fatto proprio male! Tanto che ho resistito solo tre mesi senza di te, ricordi?! Resistere ai tuoi sorrisi era diventato impossibile. Per non parlare dei tuoi grandi occhi azzurri. Al solo pensiero, mi vengono i brividi.

Ora, stellina, ti do la buonanotte. Spero di esserci nei tuoi sogni come tu sei nei miei.


Dormi bene vita mia,

tuo Alberto

Sono stato due ore coricato sul divano e credo di non aver pensato ad altro che a te
—  Franz Kafka

cap5

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3148848