Diario di Bordo

di jaj984
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo giorno - Arrivo a Barcellona ***
Capitolo 2: *** Risveglio Notturno ***
Capitolo 3: *** Secondo Giorno: Sangria a go-go! ***
Capitolo 4: *** Terzo Giorno- Un viaggio nell'arte ***
Capitolo 5: *** Penultimo Giorno - 5 gennaio 2009 ***
Capitolo 6: *** Ultimi due giorni - W Barcellona. ***
Capitolo 7: *** Special - Foto! ***



Capitolo 1
*** Primo giorno - Arrivo a Barcellona ***


Sono al gate dell’aeroporto di Tokyo, con Saeko, Miki, Kazue, Sayuri e due amiche di Saeko e Kazue.
Stiamo andando a Barcellona! Solo noi ragazze, senza voi uomini.
È la prima volta che mi allontano da te, da quel giorno famoso di due anni fa, quando mi dichiarasti che ero importante per te e avresti sopravvissuto solo ed esclusivamente per la persona che amavi, le cose tra di noi piano, piano, passo dopo passo sono migliorate.
Ora si può tranquillamente affermare di essere una coppia in tutti i sensi, non mascheri più la tua gelosia e i tuoi sentimenti per me.
Mi ricordo come fosse ieri il nostro primo bacio, è stato magico, irreale per me. 
Come ogni sera facevamo una passeggiata nel parco, ci piace molto stare da soli nel parco al tramonto senza nessuno attorno è un modo per staccare da tutti e pensare solo a noi.
Dicevo, eravamo nel nostro parco dopo una giornata stressante, l’ennesima cliente che ci aveva provato con te, questa volta, però era molto insistente, non voleva capire che per lei non c’era spazio nella tua vita.
L’odiavo con tutta l’anima, perché si prendeva tutti i miei spazi, tutti quei pochi momenti in cui io e te potevamo stare da soli e goderci la nostra intimità.
Mi pare che si chiamasse Melissa, un’americana da strapazzo, la classica bonazza tutte curve e poco cervello.
Non mi ricordo che cavolo avesse inventato pur di portarti al letto e soprattutto, non mi ricordo il motivo per cui non è voluta rimanere con Miki quella sera.
Mi ricordo solo di noi due, mano nella mano, che camminiamo nel parco, tu che mi abbracci e il nostro bacio. Magico, unico.
È successo tutto così all’improvviso che non mi sono subito resa conto subito di quello che era successo.
Ricordo, però, con soddisfazione la faccia da cretina della nostra cliente e i nostri commenti, quando, FINALMENTE, noi due riusciamo a rimanere da soli.
Da quel giorno nessun’altra cliente ci ha provato con te, ed io sono sempre meno gelosa, perché ogni giorno tu stai con me e non con loro.
Ogni notte fai l’amore con me e non con quelle gatte morte.
Invece la tua gelosia non si è calmata.
Anzi è aumentata o semplicemente puoi esprimerla apertamente.
Quei pochi clienti maschi che abbiamo, devono prima passare sotto la tua supervisione e devono capire al volo che non devono provarci con me o sono degli uomini morti.
Basta un semplice complimento che tu fai subito capire che sai benissimo che sono carina e che sono la tua donna.
Chissà se alla fine la smetterai con questa gelosia.
Questa tua assurda gelosia ci ha fatto litigare per la mia decisione di partire.
La tua stupida paura che io mi possa stancare di te e che in questo viaggio mi possa dimenticare di te, trovandomi qualcun altro.
Assurdo! E’ impossibile!
Come potrei mai dimenticarmi di te o trovarmi qualcun altro?
Io ti ho aspettato per anni e ora credi davvero che potrei mandare a quel paese tutti questi anni di sacrifici?
No, se lo pensi, davvero, allora non mi conosci abbastanza.
Sono passati solo pochi minuti da quando ci siamo lasciati e già mi manchi!
Ci siamo lasciati tristemente, mi hai guardato attraversare i metal detector.
Vedi, Amo, funzionano bene, anzi benissimo, hanno suonato anche per un fermaglio per capelli e tu che volevi farmi portare con me la pistola.
Già così ti sei preoccupato perché mi hanno perquisito e appena ho posato le mie cose, sulla panchina per sistemarmi, mi hai chiamato preoccupato e arrabbiato perché hanno osato sfiorarmi.
Ti ho pure preso in giro dicendoti che il poliziotto era pure carino e che non mi è per nulla dispiaciuto essere perquisita da un bel ragazzo come lui.
Tu hai grugnito ed io sono scoppiata a ridere.
Mi hai detto che sono una stronza e ti ho risposto che hai ragione, che sono stata stronza, ma mi sono divertita troppo a giocare con la tua gelosia.
Le ragazze mi hanno sfottuto, anzi ci hanno sfottuto, e noi abbiamo riso come pazzi al telefono.
Quando stavamo per lasciarci, ci mancava poco che mi mettessi a piangere, ti stringevo forte e non volevo lasciarti.
Tu dolcemente mi hai baciato e accarezzato la testa e mi hai fatto staccare da te, hai capito anche tu che questo viaggio ci avrebbe fatto bene, avremmo imparato a vivere per un po’ senza l’altro. Anche se è difficile!
È difficile vivere senza di te, non faccio altro che stare 24 ore su 24 con te, da otto anni precisamente, di cui gli ultimi due passati come coppia.
Poiché le nostre amiche e mia sorella rompevano, ho dovuto chiudere la chiamata e ti ho dovuto lasciare andare.
Non ti sento da dieci minuti e sono qui aspettando questo maledetto aereo scrivendo e messaggiandoti.
Ti ho scritto che mi manchi già e che senza di te sento freddo, senza le tue braccia che mi stringono quando ho paura.
Mi hai risposto che ora Shinjuku riavrà il suo stallone, però, prima che cominciassi a infuriarmi, mi hai mandato un altro messaggio dicendo che scherzavi!
Sperando che tu dica la verità mi avvio con le ragazze a mangiare un boccone.
Mangio e scrivo su questo diario.
Scrivo il mio diario di viaggio.
Scrivo di quest’avventura appena iniziata.
Sgranocchio un cornetto e parlicchio con le ragazze e tadan …
… esce l’argomento magico …
… bambini!
Tutte dicono che sarebbe bello avere un figlio e mi chiedono come mai tu ed io non ci abbiamo pensato.
Rispondo rivolgendo la stessa domanda a Miki, lei arrossisce e dice che non ci hanno neanche tentato, per loro andava bene così, non ne sentivano il bisogno, invece negli ultimi tempi ci stanno facendo un pensierino.
Hanno deciso che quando tornerà dalla Spagna ci proveranno.
Rivolgiamo l’altra domanda a Kazue e lei dice che non vuole figli per il momento, Mick gli basta e avanza come bambino da curare.
Rido: è la pura verità! Tu e Mick in questo siete identici.
La guardo e le sorrido, il suo viso si rattrista e continua dicendo: “Volete sapere la verità? Sono io che non voglio bambini, non voglio che mio figlio servi a tappare dei buchi di una storia che fa acqua da tutte le parti, lui lo vorrebbe, ma chi mi assicura che poi realmente cambi? ”
Ci risiamo quello stronzo del tuo amico ha ricominciato a tradirla.
Voglio un bene dell’anima a Mick, ma lo odio quando tradisce quella povera Kazue, non l’ama e allora la lasciasse in pace, ti giuro se vengo a sapere che in questi giorni in cui non ci sono stata tu ne hai approfittato per andare dalle tue adorate conigliette, prima ti metto le corna anche io dopodiché ti castro.
Ora tocca a me rispondere “Perché non abbiamo pensato ad avere bambini?”
Ehehehe che gli rispondo ora?
La verità è che non ci abbiamo mai pensato, non ci ha mai sfiorato l’idea di averne uno, forse perché è troppo presto o forse perché stiamo bene così. Io non desidero altro per il momento, sto bene così.
Dopo un bel po’ di ritardo è annunciato il nostro volo, il 6241 direzione Barcellona.
Siamo emozionate, si parteeeee!
Ti chiamo e ti avverto che devo spegnere il cellulare, ci salutiamo e ci diamo appuntamento al mio arrivo a Barcellona.
Superiamo il gate, saliamo a bordo del pulmino e ci dirigiamo verso l’aereo.
Saliamo a bordo emozionate, la scaletta che traballa, sensazioni di vertigini mischiate all’eccitazione.
Dopo un po’ di fila entriamo e inizia la caccia al posto.
Li troviamo, facciamo spostare l’usurpatore di turno e ci sistemiamo.
7 A Sayuri
7 B Miki
7 C Io
8 B Kazue
6 C Saeko
6 D Michiru, un’amica di Saeko e Kazue, simpatica quel tanto che basta per sopportarla in viaggio.
Siamo pronte per partire!
Le istruzioni di rito delle hostess, il comandante ci da il benvenuto a bordo e si parte!!!!!!
L’aereo fa un giro della pista e inizia il decollo.
Sensazione di vuoto allo stomaco!
Ridiamo come matte, Kazue e Miki si danno la mano l’un'altra, per la paura del decollo.
Alla fine si stabilizza tutto e iniziamo a chiacchierare, scherzare, ridere  a farci foto e a dormicchiare fino all’ora di pranzo.
L’ora di pranzo arriva e iniziamo a tradurre il menù.
Tutta fatica sprecata!
Passano le hostess e ci dicono che hanno solo due tipi di panini.
Arriva il nostro turno e ci dicono che è rimasto un solo panino che noi dividiamo in tre.
A questo punto scatta, il commento sul cibo scherzando, ovviamente, per non farci accorgere dalle hostess che parlano solo spagnolo e un po’ d’inglese.
Sayuri, per tutto il viaggio, organizza il piano turistico.
Consulta guide, sceglie gli itinerari e con piantina alla mano tenta di capire che morte dobbiamo fare per arrivare in hotel.
Noi invece, da brave turiste ci addormentiamo e ci risvegliamo solo quando il comandante ci avverte, in spagnolo, che stiamo per arrivare.
Io miracolosamente, non conoscendo lo spagnolo, tranne per quelle quattro cose che mi hai insegnato tu, capisco il comandante.
L’aereo si abbassa e i vuoti d’aria si fanno più presenti.
Quella strana sensazione allo stomaco torna a far capolino in me, guardo fuori dal finestrino e ammiro le nuvole.
Mi sembra strano volare dentro le nuvole, vedo tutto bianco.
Ecco, ci siamo tocchiamo terra, l’aereo frena, la pista è bagnata, l’hostess ci ringrazia e noi guardiamo estasiate fuori dal finestrino.
Ci siamo tra poco i nostri piedi toccheranno il suolo spagnolo, appena quest’aereo si fermerà.
Finalmente ci siamo si è fermato, raccolgo le mie cose e scendo.
Prendiamo l’autobus che ci accompagna nell’aeroporto.
Non ci sembra vero, ci siamo, siamo arrivate!
Siamo a Barcellona!
Il tempo è umido ma fa caldo ci sono tredici gradi.
Entriamo in aeroporto e ci dirigiamo nella zona cambio.
Cambiamo i nostri Yen(¥) in euro (€) e ci dirigiamo verso l’uscita.
Ti avverto mentre c’incamminiamo a prendere l’autobus che ci porterà in hotel, saliamo e paghiamo il biglietto.
Quattro euro e cinque centesimi, mi raccomando i cinque cent senza di quelli non si andava da nessuna parte.
Grrr, che rabbia, che possa andare a ‘fanculo l’autista e i suoi dannati 5 cent.
In ogni modo questo dannato autobus, dopo tre fermate (escluse quelle dell’aeroporto) arriva a Plaça de l’Universitat, dove scendiamo e qui inizia la nostra caccia all’albergo.
Dopo vari giri finalmente ci arriviamo, però, naturalmente non prima di aver fatto colpo su i ragazzi locali.
Infatti, mentre attraversiamo la piazza dei ragazzi che facevano skate, si sono fermati a corteggiare me e Kazue.
Ma è possibile che neanche arriviamo in Spagna che gli “hombre” spagnoli ci vogliano abbordare?
Noi ridiamo e li lasciamo fare, facendo finta di non capire.
Alla fine dopo tre ore di giri arriviamo in hotel, ci sistemiamo e ci prepariamo per il giro sulla rambla.
Ci divertiamo un casino, ceniamo al volo qualcosina e scattiamo foto alle statue viventi.
Che risate c’era una sul cesso, che leggeva il giornale, il bello era che imitava anche i rumori.
Non ti dico, amo, quando dovevamo attraversare la strada, qui i semafori sono più veloci dei nostri e noi per attraversare, contavamo fino a tre e attraversavamo correndo e ridendo come matte.
Abbiamo, anche, scoperto che la movida spagnola è una vera figata, inizia da mezzanotte e paghi solo la consumazione hai l’ingresso gratuito in ogni locale.
Per strada trovi, liberamente, gente di ogni tipo, dagli omosessuali che si baciano e cammino liberamente mano nella mano a persone di razza e cultura differenti dalla nostra.
È molto bello così, credo che anche da noi si debba avere il coraggio di fare ciò.
Noi professiamo l’amore libero a chiacchiere e non a fatti, diciamo che è giusto rispettare le culture degli altri popoli ma siamo i primi quando fanno una manifestazione a storpiare il naso.
Barcellona è una città viva, piena di musica e di cultura, trovi per strada dal ragazzo che disegna su un cartoncino utilizzando le bombolette spray, ragazzi che ballano hip-hop per strada, che suonano la batteria o indiani che suonano i classici flauti di canne di bambù.
Al ritorno siamo entrate in un negozio tipo quello nuovo che si è aperto a Ginza, Sfera, un negozio tipo Zara, Promod.
C’erano tante cose carine assai e mi sono misurata un tubino rosso con le bretelline.
Aveva le coppe e un elastico alla fine per far diventare la gonna a palloncino, era un amore peccato che non mi stava bene, mi faceva le tette troppo grosse.
Ci siamo sentiti tremila volte oggi, lo so, ma mi manchi!
Sapere poi che tu non eri molto favorevole a questo viaggio mi fa stare ancora più triste.
Vabbé che ti ho tranquillizzato dicendo che c’era anche un’altra persona con noi, un’amica di Saeko e Kazue.
Quando alla fine della serata, stanche morte abbiamo deciso di far ritorno in hotel, abbiamo sbagliato per l’ennesima volta strada. Alla fine come Dio volle, arriviamo in hotel e lì comincia la lotta a chi deve usare l’unico pc dell’hotel, con internet gratuito.
Saeko si mette a chattare tre ore con il suo nuovo boyfriend, Seiya, e contemporaneamente Kazue chatta dal contatto di Saeko con Mick!
A un certo punto m’intrometto nel discorso di Kazue e inizio a chattare anch’io con Mick.
Tu non c’eri perché eri uscito, purtroppo -.-
Ma dico io a casa tu mai, vero?
Dopo aver chiacchierato un po’, scatta la domanda magica: “ Che fai sta sera?”
Lui mi risponde di essere indeciso tra l’andare a giocare a poker, per la sua seratina settimanale e l’andare al bar a sfottere Umi.
Io vorrei che andasse al bar dove ci sei tu, glielo dico e lui mi risponde: “È perché devo controllare Ryo?”
Io incazzata gli rispondo: “Non c’è bisogno, mi fido di lui” (e poi ci pensa Umi a punirlo, se fa lo stronzo con le altre NdIly e Kao) (Davvero? Chi ve lo dice ciò? NdUmi) (o lo fai o hai una martellata in testa, niente mokkori per un mese e in più dormirai sempre con un gatto al mio posto NdMiki) (Grande socia Ndtutte) dopo la chattata sono tornata in camera, mi sono preparata per la notte e mi sono messa nel lettino in attesa di una tua chiamata.
È bellissimo sentire la tua voce mentre sto rilassata nel mio lettuccio.
Oddio preferirei, averti qui con me, nel mio letto al posto di Miki, che sentirti al tel.
Sai com’è, non è per niente, io voglio bene a Miki, ma per certe cose ci vuoi tu. ^_^
Ho bisogno di te per fare determinate cose. ^/////^
E così finisce la mia giornata!
Domani sveglia presto per tutte noi. Dobbiamo visitare questa splendida città e nel pomeriggio fare shopping.
Ora ti saluto buonanotte amore mio!
Buenas noches! A domani!

Tua per sempre
♥ Kaori ♥

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Capitolo 2
*** Risveglio Notturno ***


Sono le quattro del mattino, mi sono svegliata di soprassalto in seguito ad un incubo.
Ti ho sognato in compagnia di un'altra donna.
Ti ho chiamato subito, stavi preparando qualcosa da mangiare, ti ho sentito trafficare in cucina, ho fatto mente locale e mi sono resa conto che da te era mezzogiorno.
Mi manchi, piango come una fontanella mentre parlo a tel con te, ti racconto dell’incubo e tu mi tranquillizzi.
Come faccio a stare tranquilla, se è passato solo un giorno e sono già in crisi?
Ryo mi manchi da morire!
Da quando è morto Yuki, non ci siamo mai allontanati un attimo e ora è dura.  Una città straniera, con una lingua che ricorda te, ricordo ancora le nostre lezioni di Spagnolo, tu che mi sgridavi a ogni mio errore.
Purtroppo però non sono servite a molto quelle lezioni, qui non parlano Castigliano.
Per loro il “Castigliano” è una lingua a parte, hanno subito anni di dominazione in cui era vietato poter parlare il proprio dialetto, la propria lingua ed erano costretti a parlare una lingua imposta dal governo.
Dopo la caduta di Franco riescono finalmente a parlare “Catalano”, per loro è una vittoria e quindi  preferiscono che se uno parli lo spagnolo lo faccia utilizzando il Catalano e non il Castigliano.
Per carità lo capiscono il Castigliano, però si rifiutano di parlarlo.
Sai Barcellona è molto bella, una città piena d’arte e di cultura. Questa città nel giro di 20 anni è riuscita a rifiorire.
Hanno creato una sorta di federalismo fiscale, in cui tutte le tasse dei cittadini sono spese per Barcellona, per migliorarla.
Sentire la tua voce mi ha calmato molto.
Mi ha tranquillizzato tantissimo e anche scrivere queste poche righe su questo diario di bordo, mi aiuta tantissimo.
Il sonno sta tornando prepotentemente spero di sognarti questa volta e di essere in tua compagnia.
Vorrei tanto averti qui con me per stare tra le tue braccia e dormire beata cullata dal calore del tuo corpo.

Notte amore mio
Ti amo e mi manchi
Te quiero!
♥ Kaori ♥

P. s. Amore aiutami, non so se resisterò ancora senza di te! Mi manchi tantissimo. Ho voglia di tornare a stare tra le tue braccia. Senza di te sento tanto freddo! ç_ç T_T

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Capitolo 3
*** Secondo Giorno: Sangria a go-go! ***


Hola hombre! ¿Cómo estás?
Vedi sono servite a qualcosa le nostre lezioni XD
Sono le 0.12, ora locale, sono di ritorno da una serata divertente al top.
Siamo andate in un ristorante, dove abbiamo mangiato paiella innaffiata dall’ottima sangria, che ha fatto fin troppo effetto.
Al ritorno abbiamo cantato per strada come le pazze che siamo.
Quando Sayuri si è fermata a visionare una cartina per decidere l’itinerario di domani, siamo scoppiate a ridere e abbiamo iniziato a indicare ovunque sulla piantina.
Ma partiamo dal principio di questa giornata, anche se è difficile, perché gli occhi mi si chiudono.
Oddio se mi vedessi così penso che non mi faresti più uscire da casa per paura.
Comunque … oggi ci siamo svegliate presto, neanche ho acceso il cell e ho ricevuto il tuo buongiorno.
Da te era pomeriggio inoltrato, ah che bello, more, sentire la tua voce appena sveglia.
Qui erano le 7.30 del mattino e noi dopo esserci preparate verso le 8.30 scendiamo a fare colazione.
A colazione troviamo di tutto, da quella europea a quella americana.
Facciamo colazione all’europea con latte e cereali, caffè e brioche.
Sayuri è l’unica del gruppo che tenta quella americana, ma vabbé il suo stomaco è abituato, a me viene la nausea soltanto a sentire l’odore del bacon fritto.
Mentre le ragazze, perdevano tre ore a tostare il pane su una macchina che gira e te li abbrustolisce, io finisco di fare colazione.
Una volta fatta colazione, ci mettiamo su internet alla ricerca di negozi che dovevamo vedere.
Mentre le altre si preparano entro in MSN e parlo un po’ con te. ^_^
Scendono le ragazze e mi sfottono, dicono che ti sto troppo azzeccata, ma guarda caso il tempo di andare a prendere il giaccone, scendere e sono loro al PC a chattare con Mick e Seiya. Ed io non posso parlare con te! Uffa! ç_ç
Si staccano dal PC e andiamo verso Barrio Gotico, il centro della città vecchia, dove in passato è stato il centro politico e religioso della città fin dalle sue origini come testimonia la muraglia ancora quasi interamente conservata. Barrio Gotico è costituito da un labirintico insieme di carrers (vie) strette e piazzette, precluse al traffico normale e ricco di negozi e locali, che assieme alle numerose opere d'arte ne fanno uno dei luoghi più turistici della città catalana.
Lì vediamo la "Catedral de la Santa Creu i Santa eulàlia", una cattedrale in stile gotico dedicata alla Santa Creu e a Santa Eulàlia.
Santa Eulàlia è la patrona di Barcellona (12 febbraio) che ha subito il martirio in epoca Romana.
I locali raccontano della leggenda di questa santa.
Dicono che fu esposta nuda fino a quando, a metà primavera, cadde la neve e coprì il corpo; le autorità, la misero in una botte chiodata e la rotolarono per una stradina che adesso si chiama Baixada de Santa Eulàlia.
Brrr, che brividi, se mi succedesse a me una cosa del genere... non voglio neanche pensarci...
La chiesa, comunque è molto bella, ho fatto tante fotografie, c’erano tante statue ma due, in particolare, mi hanno emozionato tantissimo.
Gesù crocefisso, ormai morto, ai piedi della croce Maria e Giuseppe che piangono la sua morte, molto toccante mi ha commosso.
Un’altra stupenda statua è di Maria e Giuseppe che depositano, delicatamente, la salma di Gesù.
Ti giuro amore sembrano viventi, esprimono il dolore di due genitori che vedono il loro figliolo morirgli tra le braccia.
Se succedesse, una cosa del genere a nostro figlio non so se riuscirei a vivere come Maria.
Io impazzirei dal dolore.
Ecco ci risiamo, comincio a piangere, lo so ne abbiamo parlato tante volte, non mi devo preoccupare, perché se mi preoccupo, è peggio.
Mi hai ripetuto fino alla nausea, che tenteremo di avere un figlio solo quando me la sentirò e nostro figlio non farà mai il nostro mestieri, non rischierà mai la vita come noi.
Mi hai promesso, che non dovremo mai piangere la morte prematura di nostro figlio per mano di un nostro nemico.
Sto blaterando frasi senza senso. Il fatto è che mi manchi tu e sta storia del ritardo mi fa girare le “cervella”.
Calmati, Kaori, calmati. Va tutto bene!
Ti chiamo basta! Non resisto più, devo sentirti non m’importa che da te siano le nove del mattino e che tu stia dormendo, ho bisogno di te.
Fiuuuu! Sto meglio ora, ti ho chiamato e mi sono tranquillizzata!
Che cosa dicevamo prima della mia crisi d’astinenza da te? ^_^
Ah sì, stavamo alla chiesa, era un amore nel chiostro c’erano i cigni con il proprio laghetto.
Dopo la chiesa siamo andati verso il museo di Picasso.
Naturalmente ho evitato, accuratamente, di segnalarti ogni sosta delle ragazze per lo shopping.
Arrivate da Picasso, troviamo una fila lunga, un kilometro di conseguenza decidiamo di lasciar stare per oggi.
Ci informiamo con una tipa dell’ufficio informazioni e scopriamo che domani non si paga e dobbiamo andarci nella controra tra le tre e le quattro, quando troviamo meno folla.
Ritorniamo sulla Rambla e la ripercorriamo tutta.
Durante il tragitto, le ragazze adocchiano un Sexy shop ed entrano.
Entriamo tutte e cominciamo a piangere dalle risate, che ci facciamo.
Appena si entra c’è una fontana formata da falli di metallo.
I gadget più innocui ci sono all’ingresso, calendari, calamite varie di brocche, bicchieri contenti sangria e al posto del mestolo c’era un bel pene.
Spetta, spetta non è finita qui, entriamo e ci facciamo un giro e a parte i film mokkori, troviamo una vetrina dedicata a noi donne.
Che risate! Aiutooo! Se ci penso, mi viene ancora da ridere.
C’erano falli di tutti i tipi, che si muovevano, che si contorcevano e che vibravano e donne sulla scatola che lo infilavano ovunque …
Noi iniziamo a ridere, a ridere, piangiamo dalle risate.
Riusciamo a uscire indenne dal sexy shop però non prima che Michiru abbia acquistato qualcosa.
Qui altre risate, perché lei dice di voler fare dei regali a due suoi amici, e il commesso ci caccia di tutto.
Completini intimi, giochi erotici, di tutto di più.
Alla fine spiega la situazione e compra un calendario da scrivania.
Usciamo e ci dirigiamo verso la fine della Ramblas, arriviamo al monumento di Colombo e li rischiamo di romperci l’osso del collo mentre tentiamo come delle sceme di farci le foto su i leoni, saliamo cavalcioni su di loro mentre il vento ci porta da tutt’altra parte.
Siamo vicino al mare fa un freddo boia, io ho il cappuccio in testa e il vento me lo porta via.
Alla fine esasperate affrontiamo l’ultima sfida, il ponte sul mare che ci porterà al centro commerciale “ Mare Magnum”.
Con il freddo che faceva oggi, ci siamo chiuse al caldo del centro commerciale e ci siamo state tutto il tempo.
Abbiamo mangiato al Mc, perché le ragazze non volevano sedersi a un ristorante decente e mangiare qualcosa di tipico -.-‘.
Facciamo shopping fino alle cinque, dopodiché ritorniamo in hotel sfidando il gelo.
Ci prepariamo tutte carine, ci vestiamo con degli abitini troppo carini e nel ristorantino in una stradina laterale della Ramblas, abbiamo mangiato un’ottima paiella mista e bevuto una brocca di sangria.
Ora amo, non c’è la faccio più, sto crollando mi si chiudono gli occhi!

Buona Noches!
♥Kaori♥

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Capitolo 4
*** Terzo Giorno- Un viaggio nell'arte ***


Anche oggi ci siamo svegliate presto, abbiamo camminato tanto!
Siamo andate a vedere le case del Gaudì.
Bellissime.
Oddio, amo la “Passeig de Gràcia” è piena di negozi stupendi, ci sono Gucci, Chanell, Fendi, Mont Blanc, Luis Vuitton, Valentino, Armani, Dolce e Gabbana, BULGARI *_*
Ti assicuro che se avessi potuto, avrei svaligiato Bulgari *_*
La shopping mania ha conteggiato anche me!
Ti dicevo, abbiamo visto le case dei più grandi architetti europei dell’800 inizi ‘900.
Casa Lleó Morera di Lluís Domènech i Montaner al numero 35
Casa Amatller di Josep Puig i Cadafalch al numero 41
Casa Batlló di Gaudì al numero 43
Casa Milà di Gaudì al numero 92.
Che dire di queste quattro meravigliose case?! Sono una più bella dell’altro ma Gaudì è Gaudì e nessuno può superarlo.
Iniziamo con ordine però, così giudichi anche tu amo.
Appena si arriva al marciapiede dedicato alle case, la prima che s’incontra è quella Lleó Morera molto bella, non è visitabile perché appartiene ormai ai negozi, Guess, Cartier e Loewe.
Peccato, perché esternamente è molto bella e sono sicura che anche l’interno sia molto bello, ma di sicuro avranno sistemato dei pannelli asettici per mettere in mostra i loro prodotti.
La seconda casa, “Casa Amatller”, è in corso il restauro quindi ho visto solo un pannello che la raffigurava.
Infine, chiude il trio delle case denominate Manzana de la Discordia (Pomo della Discordia), la casa più bella che abbia mai visto, quella di Gaudì, Casa Batllò.
Stupenda, sembra il castello della sirenetta. (Ndily Ok, ora chi studia architettura mi ammazza, ma a me ha dato questa impressione.)
La casa non è stata ideata da Gaudì originariamente, ma è stata, nel 1904, ristrutturata da lui.
All’inizio la casa è stretta e a pianta rettangolare e questo, all’epoca, rappresentava una sfida alle leggi architettoniche, che lui tanto ama infrangere, perché le ha sempre ritenute un ostacolo alla creatività. (NdIly concordo pienamente, la creatività non deve avere ostacoli).
Dopo il passaggio di Gaudì la casa appare notevolmente cambiata: ha inserito delle colonne portanti e un'arcata sopra il portale d'ingresso per fare in modo che l’ingresso / pian terreno sembri più grande rispetto al resto della casa.
E ti devo dire che ci è riuscito benissimo: è immenso.
Per gli altri piani, invece, la struttura originale non è stata cambiata, però ha apportato delle piccole modifiche che cambiano radicalmente l'aspetto della facciata.
La forma delle finestre è stravolta e ci applica dei balconi di ghisa.
Riveste la parete esterna di mosaici colorati, magnifici.
La parte bassa della facciata è interamente decorata con "motivi ossei" che fanno sembrare l'intera facciata, un enorme fossile. Anche il tetto, visitabile, si rifà a un dorso di drago creato con maioliche di origine artigianale, che definiscono e rendono più evidente il riferimento fantastico.
Gli interni sono stupendi!
Le pareti bianche con assenza di spigoli, mosaici ovunque e vetrate che proiettano la luce del sole, rendono l’appartamento magico, fatato.
Starei delle ore a parlare di Gaudì e di questa casa, anche perché è un genio, non ha messo colonne portanti e non ci sono muri maestri, ma è stato capace di disegnare la soffitta in modo tale che distribuisse tutto il peso.
Nella soffitta è presente un museo dedicato a lui, a questo genio barcellonese.
Gaudí ha inserito nel progetto anche una torretta dalla forma circolare, non regolare, coronata dalla croce a quattro bulbi che, a quanto pare, sembra essere il biglietto da visita di questo grande genio.
Per la prima volta nella storia Gaudí ha progettato, con quest’opera, oltre alla struttura del progetto, anche l'illuminazione interna ed esterna, collocando luci di grande effetto alla base del tetto, della torretta e della facciata stessa e quando s’illumina il tutto ti giuro che è uno spettacolo unico ed emozionante.
Ok, scusa amo mi sono fatta prendere la mano, ma non posso farci niente, adoro quest’ artista.
Barcellona è unica, è difficile da descrivere se non la vedi con i tuoi occhi, trovi arte ovunque, anche su un edificio che vende cucine.
Lo sai che quando attacco a parlare di ciò che mi appassiona, starei delle ore a parlarne, te l’ho già detto al telefono.
Ti ho parlato di Gaudì e di tutte le sensazioni che provavo, eppure sono qui sveglia all’una di notte a scriverti quello che ho nel cuore e quello che ho nella mente.
Ogni volta che ripenso a quell’edificio magnifico non posso fare a meno di commuovermi: è questo l’effetto che mi fa la vera arte, mi da emozioni indescrivibili e mi fa rabbia non poter visitare tutto quello che vorrei.
Come ad esempio: l’ultima casa del Gaudì che non siamo riuscite a visitarla, perché abbiamo del tempo limitato giacché qui fa giorno tardi e la notte arriva molto presto.
L’abbiamo vista dall’esterno ed è bellissima, gira l’angolo in un modo perfetto, tracciando una curva altrettanto eccezionale. In ogni modo abbiamo saputo che non è visitabile tutta.
Ora è possibile visitare l'androne, il tetto e un appartamento arredato con mobili d'epoca, in parte progettati dallo stesso Gaudí.
Nel sottotetto, però, è allestito un interessante museo sulle tecniche costruttive di Antoni Gaudí, peccato non averlo visto ç_ç T_T
Uffy, odio non avere tempo ç_ç
Dopo aver ammirato queste magnifiche case (*_*), ci siamo avviate a prendere la metro linea viola, ci mettiamo tre ore a capire che tipo di biglietto dobbiamo fare e dopo tremila giri all’interno della metro, arriviamo alla nostra fermata.
Sorpresa: i cell qui prendono anche dentro la metro (*_*) e naturalmente Mick chiama.
Domanda: ma Mick non dorme mai? Ci chiama sempre.
Ad ogni modo prendiamo il treno, magnifico, comodissimo e arriviamo nel giro di due fermate alla Sagrada Familia di Gaudì.
Spettacolo da rimanere a bocca aperta, è un’opera incompiuta, ma che stanno portando a termine con scarsi risultati.
Che ti devo dire amo, la parte creata da Gaudì e magnifica invece quella nuova bhe!
Si vede lontano un miglio che non c’è la sua mano, non so spiegarti è differente è più spigoloso ci sono meno perfezioni.
Prevedo che Barcellona dovrà espropriare un po’ di case vicine perché il progetto iniziale, se vogliono continuarlo, prevedeva un ampio spazio di costruzione.
Appena arrivi rimani a bocca aperta, statue minuscole che rappresentano la vita di Gesù.
Si notano tranquillamente le due parti, un lato antico e l’altro moderno, noti a colpo d’occhio che la mano è differente.
Il bianco e lo scuro, invecchieranno artificialmente le parti nuove, ma non è la stessa cosa.
Dopo aver ammirato l’esterno, decidiamo di rimirare l’interno.
Facciamo la fila e paghiamo il nostro biglietto, soldi ben spesi perché andranno alla costruzione e alla manutenzione dell’edificio.
Entriamo e troviamo una mostra con frasi dedicate a Gaudì da tutti i più grandi uomini del mondo.
Frasi a effetto che descrivevano questo genio.
L’interno è spoglio non ci sono decorazioni, ma puoi ammirare la perfezione delle finestre e i giochi di luce ideati da quest’artista.
Gaudì ha previsto la realizzazione di tre facciate, dedicate rispettivamente alla nascita, crocifissione e resurrezione di Gesù, sette navate e diciotto torri che devono rappresentare Cristo, i dodici Apostoli, i quattro Evangelisti e la Vergine Maria. Oggi la Sagrada Familia è formata da due facciate(Natività e Crocifissione). L'unica facciata terminata da Gaudì è quella della Natività, decorata come già ti ho detto con scene raffiguranti la nascita di Gesù, e da elementi naturalistici. Gaudì, infatti, riproduce piante, fiori, nuvole e stalattiti di ghiaccio sulla pietra.
Sono magnifici. Ti assicuro questa parte è magnifica! Adoro quest’architetto! E’ un genio.
Sulle porte ci sono delle scritte scolpite nelle massicce pietre della porta.
Parole scritte con la lingua di tutti i popoli cristiani e non.
Le parole importanti sono evidenziate in oro e con un maggior rilievo.
Questo solo sulle porte d’ingresso!
Nelle porte d’uscita ci sono scolpite delle scene, dei simboli e delle poesie in catalano.
All’interno c’è una tavola in cui Gaudì ha scolpito il padre nostro in tutte le lingue e in rilievo c’è la versione in catalano.
La facciata della Crocifissione, è stata realizzata da un altro architetto, che ha saputo sintetizzare le proprie idee e quelle di Gaudì, adottando, però, uno stile più moderno e meno imponente ed è completamente diverso lo stile.
Sarò ripetitiva l’avrò detto trecentomila volte, ma non posso farci niente è una cosa che ho dentro e che vedrai anche dalle foto!
Le foto, ne avrò scattate a migliaia non mi chiedere come ho fatto ma sono stata capace di scaricare in un ora delle batterie cariche e messe la mattina.
Ieri ci siamo fatte anche le foto post sangria, quelle forse è meglio che non le vedi e che non veda quello che abbiamo combinato in camera o mi sa che me lo posso scordare un altro viaggio.
Torniamo alla Sagrada Familia che forse è meglio. Almeno cerco di recuperare il salvabile e di riuscire un giorno, molto lontano a rifare un’altra esperienza di viaggio con le ragazze.
Prima ti stavo dicendo che dopo aver ammirato queste scritte, ci mettiamo in fila per andare sul tetto.
Arriviamo in ascensore paghiamo altri 2,50 € (-.-) e saliamo in cima, faceva un freddo cane, ma si poteva ammirare tutta Barcellona, in tutto il suo splendore.
Da lontano vedevo tutto, anche quella specie di siluro che mi sono categoricamente di visitare, quel coso sembra che ha la forma di un pene.
Si chiama Torre Agbar, l’abbiamo vista dall’alto della Sagrada, poi abbiamo chiesto in giro e nessuno ci sapeva spiegare cosa c’era dentro con precisione, comunque è di un francese e non m’interessa, non è catalano l’architetto.
Scattiamo le foto di rito e abbiamo la brillante idea di scendere a piedi.
Chi me l’ha fatto fare dico io, era così comodo l’ascensore! No, dobbiamo farci le scale altrimenti non si vede bene il resto della Sagrada, le fragole su i torrioni, l’uva, ecc...
“Siamo dovute scendere per una scala stretta che non finiva mai, se aprivi le braccia, non camminavi più e dovevi far bene attenzione a dove mettevi i piedi o era finita”.
Ti giuro amo, noi non sapevamo se ridere o piangere, alla fine siamo arrivate a una scala a chiocciola dove se guardavi giù era finita. Avrei strozzato Kazue dopo. Te lo giuro!
Comunque, non so come, ma ce l’abbiamo fatta: siamo fuori dalla Sagrada.
Riprendiamo la metro e andiamo a vedere Picasso.
Qui io ci sono stata tutto il tempo che volevo, Picasso è …. Picasso non ci sono parole per descriverlo.
Ho visto i quadri stupendi, mi stavo mettendo a piangere davanti a quei capolavori, avevo le lacrime agli occhi.
Davanti al quadro che raffigurava la morte di una madre che doveva abbandonare suo figlio piccolo, mi sono venute le lacrime agli occhi.
La scena si svolge in un’umile camera, dove una madre giace sul letto assistita dal suo medico. Il bimbo è in braccio a una suora che offre alla donna una tazza e porta un abito della comunità di Sant Vincent de Paùl.
Vedi il dolore della madre che deve lasciare il suo piccolo orfano e questo bambino che pretende la mamma e le lacrime scendono giù.
Sono sicura che se ci fossi stato tu mi avresti consolato.
Se ti avessi avuto con me, sarebbe stato magnifico, mi sarei stretta a te e non mi sarei più staccata.
Se c’eri tu davanti al quadro della sposina, mi avresti stretto forte a te e avresti sorriso con me vedendo quella bambina, tanto presa ed emoziona per l’evento che la caratterizza.
Tra poco riceverà la prima comunione, avverrà il primo incontro con il corpo di Cristo.
La bambina è su un inginocchiatoio davanti all’altare e legge con attenzione il suo messale. Il padrino gli sta vicino emozionato perché sa che la sua protetta sta per compiere un passo importante per la sua crescita, e la guarda con dolcezza.
Davanti al quadro “Cavallo incornato” mi avresti messo le mani davanti agli occhi, per non vedere la morte straziante del cavallo.
Dove solo davanti alla morte, l'animale stramazza fino a cadere inginocchiato in posizione fetale o di preghiera. Il dolore è così lacerante che allunga il collo e alza la testa guardando il cielo con occhi fissi, come se chiedesse per pietà di concludere finalmente la sua agonia. Ma il drammatismo dell'opera raggiunge lo zenit nel corno che spunta dal suolo ergendosi minaccioso davanti al cavallo, in attesa che finisca di crollare per finirlo.
Avrei voluto sentire, in quel momento, le tue braccia stringermi, sentire la tua voce sussurrarmi parole di conforto e rassicurarmi che a Barcellona non è più consentita la corrida.
Davanti a quadri erotici mi avresti sussurrato delle paroline che mi avrebbero fatto arrossire e arrabbiare.
Tu da esperto quale sei ti saresti meravigliato di tanto realismo in un quadro.
Dopo Picasso, riprendiamo la metro, linea verde (L3) e andiamo a sbattere nella zona Universitaria.
Ora ti chiederai perché dico che andiamo a sbattere lì quando il mio hotel sta a Plaça Universitat.
A quanto pare ora l’università sta fuori Barcellona, in periferia dalle parti dello Stadio.
Ora ti domanderai “Embè perché siete andate fino a lì?”
Io ti rispondo con: “Chiedilo a quello stronzo del tuo amico, che ci ha fatto andar a sbattere fino al Pacha perché lui voleva una maglia con delle ciliegie sopra.”
Ti giuro amo, io lo strozzo Mick!
Siamo andate al Pacha, stanche morte, digiune perché Kazue aveva preso il “piccio” come le bambine che voleva mangiare la baguette della rambla.
So io dove gliela darei la baguette, non una ma ben due, entrambe ben piazzate in fronte.
Arriviamo al Pacha, chiediamo informazioni a un tipo carino, che ci dice che lo shop del pacha è chiuso per sempre e che se vogliamo comprare qualcosa dobbiamo prima entrare in disco e poi comprare le magliette.
Ok, noi ci rinunciamo, ringraziamo il ragazzo carino e chiamiamo Mick.
Mick spara un'altra cazzata, vuole che andiamo in disco (sta fuori con la testa) solo per prendergli la maglia in alternativa vuole la borsa di un’altra disco, che a quanto pare non sta neanche a Barcellona, ma a Palma.
Sta fuori è completamente andato!
Secondo lui andiamo in disco solo ed esclusivamente per comprare delle cose a lui?
E la mattina chi ci alza dal letto, lui?
Noi, alla fine, abbiamo deciso gli regaliamo una maglia dell’Hard Rock Cafè. Se gli sta bene tanto di piacere, altrimenti ti fotti bello mio.
Ah, poi non sai, mentre stiamo al telefono se ne esce dicendo: “Ma tanto voi dovete andare in discoteca! A proposito, ma quando ci andate?”
Grrrrr, mi fa girare le palle … quando torno giuro che l’ammazzo, una martellata non gliela toglie nessuno, ma tanto lo so già che tu lo difenderai e con uno dei tuoi splendidi sorrisi unito a qualche parolina dolce, mi convincerai a lasciar perdere Mick!
Sono certa, però, che se ti dicessi che vado in discoteca come ci ha suggerito Mick, tu faresti di tutto per non farci andare e Mick avrebbe la lezione che si merita.
Dopo questo piccolo sfogo, posso ritornare a parlarti della mia giornata.
Siccome lo shop del Pacha non c’era siamo tornate indietro, non prima di aver fatto la foto allo stadio del Barcellona.
Ritorniamo in albergo con la metro. O meglio arriviamo a piazza Catalunya e da lì torniamo in hotel.
Hotel, bellissimo per un tre stelle!
Non te ne ho ancora parlato.
L’hotel è carino, muy bonito.
Le camere hanno un ampio letto, bello comodo.
Il bagno ha un ampio specchio con doppio lavabo e una vasca comodissima.
Tv in camera con la pay-tv, frigo bar e accesso a internet wi-fi da ogni camera.
Al primo piano c’è un computer messo a disposizione dei clienti con internet gratuito.
Hanno le chiave elettroniche, con cui apri la porta e accendi la luce.
È molto bello quest’albergo, peccato che io oggi non sia d’umore giusto per tesserne le lodi.
Sono stanca, distrutta, incazzata con Mick!
Vorrei averti qui e stare tra le tue braccia.
Mi manchi tanto! Oggi non riesco a dormire, sento molto la tua mancanza...
Ti sento ogni giorno, ogni volta che mi è possibile e mi manchi sempre più.
Oggi sono triste, ho voglia di piangere. Mi manchi troppo!
Sono ripetitiva te l’ho detto trecento volte ma mi manchi.
Sto piangendo, sento freddo, ho bisogno di te.
Te lo dico, ti chiamo e te lo dico ma la tua voce non mi basta.
Sei dolcissimo con me e più sei così e più ti vorrei.
Cazzo, Ryo ma per una volta non puoi tornare a fare lo stronzo, per una volta ti prego torna a essere stronzo.
Forse così riuscirò a sentire meno la tua mancanza.
Lo so, è dura anche per te, anch’io ti manco.
Me ne accorgo dai numeri di messaggi che mi manchi.
Hai imparato, per me, ha scrivere sms.
Tu e il cellulare non siete mai andati d’accordo. ^_^
Sai amo, oggi ho fatto shopping per te!
Tranquillo ho pensato anche a quell’idiota di Mick! è_é
Non lo lascio senza regalo, anche se meriterebbe di rimanere senza. xD
Ho pensato prima a te, però, se non ti dispiace! u.u
Allora, vediamo, ti ho preso la maglia a mezzemaniche stupenda dell’Hard Rock Cafè.
È bellissima è blu con una chitarra lungo tutta la maglia attorniata da delle fiamme, l’adoro.
Se non stai attento, te la fregherò molto spesso quest’estate! ^^
Te l’ho presa a mezzemaniche così la puoi mettere sotto la giacca.
Poi ti ho preso una camicia “Desigual”, troppo carina.
La camicia è nera a righine grigie, con due tasche sul davanti e una scritta troppo divertente.
La scritta dice: “It's there catch it classic is nothing” ( È qui prendilo, classico è niente).
È divertente perché ci sono delle frecce alla fine della frase che indicano verso il basso. xD
A Mick gli ho preso la classica maglia dell’Hard Rock Cafè, quella più particolare se vuole gliela prende Kazue.
Questa sera mentre tornavamo dalla passeggiatina dopo cena, abbiamo visto un ragazzo che creava capolavori con le bombolette spray, te ne ho accennato ieri, lo so già.
Questo ragazzo, però, ci ha fatto vedere come nasceva un progetto e quello che più mi stupiva era che era un ragazzo più o meno della mia età che disegnava paesaggi fantastici.
Io avrei voluto comprare qualcosa, ma ho pensato che si rovinasse in aereo.
Peccato!
Spè amo squilla il cell! A dopo!

…………. Nota di Miki ……….

Ryo, fai attenzione che questa qui si fa le posteggie. =3
Attenzione che questa qui ha fatto conquiste tra i giovani “hombre” catalani e tra le statue viventi della rambla.
Se non stai attento, a Tokyo questa non ci torna xD
Cavolo, Kaori mi ha scoperto mentre scrivevo, ora son guai.

……………

Rieccomi, dopo aver messo le cose in chiaro con Miki sono qui.
Tranquillo è ancora viva, abbiamo fatto la lotta a colpi di solletico, alla fine ho vinto io. ^3^
In ogni modo non la dare retta a Miki, non è vero che ho fatto conquiste.
Io a questi qui, non me li filo proprio!
Amore per me esisti solo tu!
Ti amo da morire!
Dei ragazzi spagnoli te ne ho parlato il primo giorno, appena sono arrivata.
Invece, della statua vivente non te ne ho parlato perché mi sembrava inutile.
Era una specie di Vampiro con una faccia tutta dipinta di bianco, che mi ha chiesto il nome e se ero fidanzata.
Le ragazze hanno tagliato corto dicendo che ero sposata.
Lui ha continuato a chiamarmi ma l’ho ignorato, ho preferito farmi la foto con la fatina.
La fatina, che bella che è! *_*
È vestita tutta di viola ed ha una voce dolcissima, mi ha fatto la benedizione con la polvere magica e ho avuto tutta la guancia azzurra, piena di brillantini.
Ora amo ti devo salutare.
Sono stanca!
Domani mi devo alzare presto.
Purtroppo! Uffa, mi manchi!
Ok, la smetto.
Ci sentiamo domani.

Ti amo
Tua per sempre
♥ Kaori♥

P.s. Quando torno mi devi fare un mega massaggio, ho tutto un lato del collo indolenzito. Mi sa che mi è venuto il torcicollo. ç_ç

Notte amo!
A domani!

N.B. Naturalmente al cell eri tu che mi stavi dando la buonanotte, quindi, non t’ingelosire per nulla.
Ora vado sul serio.
Notte!

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Capitolo 5
*** Penultimo Giorno - 5 gennaio 2009 ***


Buongiorno, amo!
Ho fatto colazione e tutto, sto aspettando che le altre siano pronte per andare al parco e ne approfitto per scriverti un po’.
Oggi sto meglio, anche di morale sto su, forse perché domani ti rivedrò?
Non lo so!
So solo che ho una voglia matta di stare con te ! ^//////^
Mi hai contagiato, con le tue manie mokkori ^_^’
Oggi, niente metro e non cammineremo neanche molto.
Oggi prendiamo l’autobus e staremo belli comodi.
Il tono è un po’ moscio questa mattina, forse perché è l’ultimo giorno e la stanchezza si fa sentire.
Se questa mattina c’è il ragazzo simpatico, come receptionist, ci facciamo dare altre indicazioni su come arrivare al parco Güell.
Tu non lo sai, ma il ragazzo è stato molto gentile con noi, è stato lui a procurarci il percorso e le indicazioni per il pacha.
Ha stampato le info da Google Maps per noi, tanto è vero che nel test di qualità che ci hanno dato, noi abbiamo dato il massimo dei voti al servizio. Xd
Sai amo, ieri non te l’ho scritto ma finalmente mi sono venute.
Ah che sollievo!
Come sempre avevi ragione tu, mi hai ripetuto fino alla nausea che se mi agitavo e mi preoccupavo non venivano.
Sono felice che mi siano arrivate ora, a fine vacanza.^^
Che bello!  
Non mi sono rovinata il viaggio!
Per quando starò a casa, saranno pure finite … *_*
Purtroppo oggi non si può chattare perché internet non funziona. -.-
Non ho capito cosa è successo, ma non c’è più la connessione. T_T
Vabbé!
Tanto domani staremo assieme. ^___^
Ebbene sì, questa vacanza è agli sgoccioli, oggi è l’ultimo giorno, domani riprenderemo l’aereo e torneremo a casa.
Siamo un po’ tristi, ma siamo anche contente.
Non avremmo retto ancora, molto a questo ritmo.
Ci svegliamo ogni giorno alle 7.30 e andiamo a dormire all’una di notte.
Ripensavo a questi giorni e alla serata dell’ubriacata generale.
Sorrido, ripensando a quella sera, quando sei ragazze stranieri hanno fatto una gara a chi finiva per prima di bere.
L’ultima che avrebbe svuotato il bicchiere avrebbe dovuto bere un altro.
Sorrido pensando la sera nelle camere, come delle pazze a scherzare e a ridere, con giochi cretini.
Qui c’è il sole e siamo sempre allegre, il ritmo di vita è molto lento e ti abitueresti subito.
Sai lo spagnolo, non è complicata come lingua e poi tu lo conosci benissimo, sarebbe bello poter vivere qui, per sempre.
Mi piace questa città e adoro la gente che ci abita, è solare, allegra e cordiale.
Oddio gli stronzi ci sono ovunque però, qui si sta bene.
Che bello, amo questa notte arrivano i magi qui e porteranno tanti bei regali ai bambini.
Qui il 5 gennaio arrivano i magi e portano i regali ai bambini.
In Europa, nei paesi cattolici, si festeggia l’epifania.
Una festa in cui si festeggia l’arrivo di tre uomini, tre re, che portano dei doni a Gesù Bambino.
Portano oro, incenso e mirra.
Oro per simboleggiare che era un re, incenso per la sua natura divina e mirra per la morte.
Con l’avvento del Cristianesimo si è iniziato a festeggiare questa ricorrenza donando ai bambini qualcosa.
In Spagna, arrivano i re che donano ai bambini giocattoli e dolciumi, lasciandoli nella scarpetta.
Questa sera ci sarà la grande parata, in cui i “Re” arriveranno in città con i loro aiutanti.
Durante la sfilata gli aiutanti riceveranno le letterine dei bambini ritardatari.
Al termine della sfilata, il sindaco della città consegnerà ai “Re” la chiave della città.
I bimbi questa notte dovranno andare presto a nanna e lasciare qualcosa da mangiare per i magi e l’acqua per i cammelli.
In cambio i bimbi se sono stati bravi riceveranno giocattoli e dolciumi, altrimenti, se sono stati dei bimbi cattivi, solo carbone.
Qui il Natale è sentito, più che da noi, è sentito come la nascita di Cristo e i bimbi non hanno dei regali importanti, hanno un tronco da cui esce qualche sorpresina e della frutta secca.
Alcuni genitori fanno qualche regalo più particolare ma Babbo Natale non porta doni consistenti.
Qui ci penseranno i magi a portare il vero regalo.
Un'altra cosa diversa dalla nostra cultura che qui è festa fino al 7 gennaio.
Le attività riprenderanno a pieno ritmo l’8 gennaio.
Le scuole riapriranno l’otto permettendo ai bimbi di portarsi un gioco.
Mi stanno chiamando amo, devo lasciarti.
Le ragazze mi aspettano giù, devo andare.
A più tardi se riesco.
♥ Tua per sempre Kaori♥

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Capitolo 6
*** Ultimi due giorni - W Barcellona. ***


07.01.09

Rieccomi qui a distanza di due giorni, come potevo non annotare su queste pagine gli ultimi due giorni di questa splendida avventura?
Il 5 gennaio, come già sai, è stato il mio ultimo giorno a Barcellona.
Quando ti ho lasciato, sono andata al Parco Güell con un pullman.
Ti descrivo la mia giornata, un po’ moscia ma bella.
Ci imbacucchiamo per bene e affrontiamo il gelo con cui ci accoglie quella mattina la città, ancora un po’ addormentata.
Ci dirigiamo verso Plaça Catalunya per prendere il pullman, ma mentre andiamo, leggo per caso su un’altra fermata che il pullman che c’interessa passerà anche dì lì e neanche a farlo apposta, il tempo di controllare meglio, che arriva il 24.
Saliamo e ci mettiamo comodi.
Alcune di noi s’addormentano, mentre io ammiro dal finestrino il percorso che fa, decisa a non perdermi neanche un pezzo di questa città.
Arriviamo all’entrata del retro del parco e non ci accorgiamo subito della bellezza fiabesca di questo splendido parco.
Appena vediamo la casa di Gaudì, però, rimaniamo di stucco, è tutta rosa, sembra la casa della fata confetto.
Gaudì ha abitato in questa casa per 20 anni ed è stato costretto a lasciarla per problemi di salute e dopo essere appartenuta a diverse persone, da oltre 40 anni ospita il Museo dedicato a questo grande ed eccentrico architetto catalano.
Accediamo alla casa, situata sotto il livello stradale, scendendo una scala.
La casa è circondata da un giardino nel quale si trovano molte delle inferriate disegnate da questo genio, delle sculture e un sentiero che circonda la casa con un pergolato con archi disegnati dallo stesso Gaudì.
E già amo il Parco Güell è stato ideato dal mio architetto catalano preferito.
All’inizio era stato ideato per ospitare un complesso residenziale, città-giardino, ma alla fine è diventato, grazie al comune di questa bellissima città, un parco pubblico.
Ora al posto di un complesso residenziale la città si ritrova un’attrazione turistica e un polmone verde, uno dei tanti, dove ti puoi rilassare, fare sport e passeggiare respirando aria pulita.
Ritornando alla casa molto particolare mi è rimasta impressa soprattutto per il colore rosa e per le finestre strette e lunghe.
C’è una finestra che ricorda molto quella di Giulietta e Romeo, con un doppio arco, o meglio è un unico arco diviso in due!
Gli angoli della casa e le finestre hanno decorazioni tutto attorno, che le conferiscono ancora di più quell’aria fiabesca che ha il parco.
Entriamo nella casa, tre piani, uno più bello dell’altro.
Al piano terra troviamo l'immancabile negozio di souvenir che vende oggetti vari, cartoline, libri ecc …
Le ragazze si fiondano mentre io inizio la visita.
Nel terzo piano ci sono la biblioteca e un terrazzo, ma non sono visitabili, purtroppo.
Peccato, perché il terrazzo dall’esterno è molto bello.
Al piano terra e al secondo piano ci sono cose molto interessanti da vedere come un salotto di colore giallo, molto sontuoso, che però mi ha dato l'idea di essere scomodo, sedie in legno molto caratteristiche e persino il letto, simile ad un pagliericcio, nel quale dormì il grande Gaudì.
I soffitti della casa sono molto belli, completamente in legno o decorati con intarsi dorati, mentre i pavimenti sono semplici, mi è piaciuta la scala che sale al primo piano con le sue decorazioni in stucco e il muro marmorizzato.
Curiosamente si vede anche il bagno, attraverso una porta a vetri, con un doppio lavabo e una bellissima brocca con decorazioni floreali.
È bellissima una casa da fiabe, la voglio io una casa come quella, anzi no, voglio una casa come l’ingresso del parco.
Comunque lasciamo stare, di quello te ne parlo tra poco.
Sai amo, sto proprio bene tra le tue braccia.
Eh sì caro diario, ti sto raccontando di questi ultimi giorni barcellonesi, da “casuccia” mia bella, tra le braccia del mio amore X3
Sono a casa, con il mio amore. Stretta tra le sue braccia a scriverti queste righe. 
Come ho già detto prima non potevo non aggiornare questo mio “diario di bordo”.
Mi ha accompagnato dal primo giorno e onestamente non me la sentivo di lasciare incompiuta la descrizione di questo viaggio, proprio ora che toccava al parco di Gaudì.
Gaudì, Gaudì e ancora Gaudì. Lo so, sono diventata ossessiva ma Barcellona è anche sua.
Ti ripeto che, purtroppo, non sono riuscita a scriverti gli ultimi accadimenti perché la stanchezza era troppa.
Infatti, la sera del cinque dopo aver fatto la valigia sono crollata.
Ma ora tra le braccia tue, amo sto benissimo.
Ritornando al parco da fiaba, dunque …
Nel parco Güell ci sono delle meravigliose strutture di pietra e degli edifici affascinanti.
Un parco dove è sempre primavera ed è decorato con delle bellissime piastrelle colorate che danno quel qualcosa d’ipnotico e magico.
In cima al Parco Guell c'è una zona a terrazza da dove si ha una vista meravigliosa del parco e della città, dove ho scattato tante foto dell’ingresso del parco.
Qui ci sono delle panchine ricoperte di un mosaico multicolore. I colori intensi delle mattonelle sono veramente mozzafiato.  L’irregolarità delle panchine fanno sembrare il muro di cinta, un unico serpente.
Mi sono fatta le foto su queste panchine meravigliose, amo tu le conosci, l’abbiamo viste insieme nel film “L’appartamento spagnolo” quel luogo dove i due protagonisti iniziano a fare l’amore te lo ricordi ora?
Quelle sono le panchine della terrazza, sono magnifiche.
Nel parco c’è un’altra casa tutta bianca con inferriate verdi e su di essi ci sono dei pomelli, che sembrano dei confetti verdi.
Questa casa è molto più semplice ma circondata da alberi di mandarino e da margheritine gialle.
Nelle altre zone del parco ci sono spazi altrettanto fantastici, dove ponti in cemento armato sembrano strutture ottenute dalla scultura della roccia, dissimulando così l'incredibile sforzo architettonico.
Il ponte sembra un tuffo nelle fiabe di mille e una notte, dove ti aspetti di vedere apparire da un momento all’altro Alladin e Jasmine. Ci sono panchine lungo il ponte ricavate nella stessa struttura, delle piccole nicchie dove puoi stare tranquillo e nello stesso tempo vedere la gente che passa.
In cima alla scala principale c’è una fontana a forma di salamandra, molto bella.
La salamandra, che prende tutta la scalinata, dalla cui bocca e dalla coda escono zampilli d’acqua, è una delle fontane del parco ed è fatta tutta in mosaico, con colori sgargianti.
Tutto il parco è composto di maioliche con colori molto forti e belli.
Poi c’è un'altra fontana più piccola sull’altro lato della scalinata e sembra tanto un cucciolo di dinosauro o una tartaruga che spunta dal suo guscio, dalla cui bocca zampilla acqua fresca.
In cima a questa scalinata c’è una panchina da dove puoi ammirare tutto il panorama dell’ingresso del parco.
Poco più su c’è una sala, chiamata sala delle 100 colonne, realizzata come un tempio greco.
Non ho capito perché si chiama delle 100 colonne se in realtà ci sono 84 colonne? Bha, comunque mi sembra di aver letto da qualche parte che le colonne sono in stile greco ed egizio.
Di una cosa sono certa le colonne sono inclinate, e sorreggono la volta decorata da frammenti di ceramica.
Decorazioni bellissime, una più bella dell’altro.
Per finire ho conservato, la descrizione dell’ingresso.
Sono due casette molto carine con i comignoli a forma di fungo e che sembrano tanto le casette di Hansel e Gretel.
Ecco amore, ecco la mia casa delle fiabe, la casa di marzapane, voglio una casa come quella lì  xD
Ok, ora mi prenderai per una bimba … ma io sono una bimba, la tua bimba ^____________^
Ti amo vita mia e mi avrebbe fatto piacere averti con me in quel parco di fiaba.
Dopo aver ammirato l’arte ci avviamo a fare una passeggiata nel bosco, tranquillo, non c’era il lupo, qui non c’era la fiaba di cappuccetto rosso.
Hihihi! xD
Camminiamo e arriviamo in una zona da cui si vede tutta Barcellona, si scattano le foto di rito e poi torniamo a salire.
Io a un certo punto mi fermo perché siamo arrivati vicino a una collinetta, che si restringe man mano, alla  cui sommità c’è una croce.
Io non sono salita, ammetto, avevo paura, perché la strada diventava troppa stretta e si faceva fatica a stare in equilibrio.
Le ragazze ci hanno tentato ma alla fine hanno desistito, vedendo che era veramente pericoloso.
Alla fine ci avviamo verso l’uscita di questo parco fiabesco ma non prima di aver dato uno sguardo alla magnifica galleria preistorica. Unica nel suo genere, con le colonne che sembrano scavate nella pietra viva.
Con la nostalgia nel cuore ci allontaniamo, sappiamo bene che ricorderemo per sempre questo parco e che ci rimarrà nel cuore.
Riprendiamo il 24 e torniamo sulla rambla per fare shopping.
Le ragazze comprano gli ultimi regalini all’Hard Rock Café!
Io faccio gli ultimi acquisti da Desigual.
All’Hard Rock Cafè, Kazue ha preso una maglia a te e a Mick, sono molto belle e simili, ma la mia è la più bella di tutti! xD
Miki, invece ha preso a Umi, le bacchette all’Hard Rock Cafè e a te invece, ti ha preso un maglioncino da Desigual, molto carino, abbinato alla mia camicia e devo dire che ti sta proprio bene.
Il grigio ti sta proprio bene, esalta il tuo fisico perfetto *ç*
Ok, scusa vado avanti, però non farmi il solletico o non riesco a scrivere, no fermo non baciarmi il collo, dai amo, fammi terminare qui!
Dicevo del maglioncino è molto caldo, è di un’ottima lana ed è morbidissimo è un ottimo cuscino. XD
Andiamo avanti o non finirò mai di raccontarti delle mie avventure catalane.
Da Desigual, mentre le ragazze facevano shopping, mi sono comprata una maglia celeste con cappuccio, con scritto, in modo strambo, Desigual, due borse molto belle e una maglia muy carina.
Le due borse mi piacciono, un casino, ho speso un fottio di soldi, ma chi se ne frega!
Una borsa è grande e bianca con sei tasche, due avanti con la chiusura a bottoncino, due ai lati anch’esse con chiusura a bottoncino e sull’altro lato altre due però a retino.
L’altra borsa è tutta colorata e sul davanti c’è disegnato un occhio con i brillantini dentro!
La maglia è particolare, ha tanti shapes colorati sul fondo grigio, le maniche sono diverse l’una dall’altra.
Una manica è come la maglia e l’altra è celeste, entrambe hanno gli shapes sopra.
Al centro, sul davanti, c’è stampato un disegno strambo di una farfalla in una foresta, almeno credo (o.o), sopra c’è la scritta Desigual.
Sai amo, c’è anche il negozio di Springfield, sì, si come la città dei Simpson, hai capito bene.
Purtroppo, però, non c’era nulla che riguardasse i Simpson, immaginati la mia delusione quando ho visto che non c’era nulla a loro riguardo.
Speravo almeno in qualche commessa, vestita in stile “Marge” o qualche disegno dei Simpson, invece no.
Non c’era neanche il sassofono di Lisa ç_ç
Mi sa che dovrò andare Henderson, in Nevada, per visitare la vera casa dei Simpson :D
È inutile che sbuffi, perché un giorno ci andrò con o senza di te! xD
Sono stronza, lo so e me ne vanto ^-^
Ora è meglio che torni a pensare a Barcellona, altrimenti finiamo male.
Hai visto ti ho portato le ciambelle di Homer Simpson e in più ti ho portato cioccolata e caramelle.
I Re sono arrivati anche a te! xD
Le ciambelle di Homer Simpson le ho prese a una catena, Dunkin' Donuts, che le fa identiche a quelle di Homer *ç*
Voglio andare a vedere i Simpsoooooon.
NdRyo D’oh!
Hihihi, ti sto Simpsonizzando, stai diventando come Homer, il  mio dolce e paffuto Homer e io sono Marge.
NdRyo Precisiamo, non diventerò mai obeso, stupido e manesco come lui.
Amore ti tranquillizzi? Non diverrai mai come Homer, perché tu sei più bello e ora lascia stare la mia penna.
Lasciami finire di scrivere!
NdRyo Ok, questo è l’ultima nota che inserisco per il momento, ma smettila di parlare dei Simpson. Ti giuro che se fai la brava e mi dai un grosso bacio, ti ci porto in Nevada.
Evviva!!!! Certo che ti do un bacio xD.
Siamo due idioti, stiamo qui in silenzio e ci scriviamo le cose che vorremmo dall’altro su queste pagini.
Che baka che siamo!
Comunque …
… Ritornando al discorso Barcellona …
… però pensandoci bene tutto questo parlare di ciambelle mi ha fatto venir voglia di Nutella …
… ora mi ammazza lo so ^_^, amo mi puoi fare un panino con la nutella, per favore? *_*
Ryo non mi guardare con la faccia imbronciata, dai ti pregoooo *_*
Evvai, sono riuscita a convincerti!
Che bello e che bravo che è il mio amore!
Ebbene sì, sono riuscita a fargli opera di convinzione, utilizzando le mie tecniche segrete, che non ti dirò mai!
Mi spiace caro diario, neanche a te posso dirtelo, altrimenti se qualche cliente oca, legge la mia tecnica potrebbe portarmi via il mio amorino.
… lasciamo correre dai … quest’argomento non è interessante!
Dicevamo …
Ah si …
Il panino con la Nutella *ç*
Ok, ok, la smetto con queste idiozie.
Ritornando alle cose serie, ti stavo raccontando del mio shopping barcellonese.
Dopo aver acquistato le ciambelle (*ç*), siamo andate a “la boquerie”.
Il Mercat de la Boqueria o mercat de Sant Josep è il mercato più antico d’Europa, contiene bancarelle di ogni genere, ma principalmente alimentari e si trova vicino al negozio delle ciambelle, in una traversa della rambla.
Lì ti ho comprato la cioccolata e le caramelle, che vendevano sfuse a peso.
Lì, uno con una pinza o una paletta, prendeva i cioccolatini e le caramelle che volevi pesavi e pagavi.
Invece il carbone, di zucchero, aveva un prezzo fisso, in base alla grandezza.
Sei stato un po’ monello con me, prima di partire, e per questo ti sei meritato un bel pezzo di carbone.
Però è dolce, perché tu sei stato tanto dolce con me in questi giorni.
Ci facciamo un giretto per il mercato, le ragazze pranzano a base di frutta io a base di succo di frutta.
Lì, li fanno freschi. Ne ho bevuto uno buonissimo, fragola e ananas. Ottimo!
Uscite da “la boqueria” abbiamo continuato a fare shopping tra i negozi di souvenir, dal panettiere per acquistare la torta dei re, e infine siamo andati a trovare un commerciante, divenuto nostro amico.
Simpaticissimo!
Lui e sua moglie vendono delle bellissime sciarpe fatte a mano, molto etniche.
La sera, dopo, lo shopping ci siamo fermate a vedere la sfilata dei “Re”,
Che bella “La cavalcada de Reis”!
È una bellissima sfilata, ogni re arriva con il suo seguito, sfilando per le vie della città.
Il loro seguito è formato da ginnasti, artisti circensi, ballerini.
La sfilata è stata bella e commuovente, vedere tutti i bimbi emozionati mentre vedono arrivare gli aiutanti dei re.
Vederli consegnare le letterine essere salutati da questi aiutanti e dal re, che si trova in alto sul suo carro, ti rende felice.
Poi il lancio delle caramelle e noi che raccoglievamo tutto.
Che risate, ci arrivavano pacchetti di caramelle in testa e noi che facevamo a gara per averne di più.
Gara senza vincitori perché alla fine della serata ci siamo divise il bottino di guerra ^_^
È stato bellissimo ed emozionante.
L’arrivo della stella ci ha lasciato a bocca aperta tutti, era luminosissima.
Ma la parte più bella della sfilata è con l’arrivo del re di colore, Baldassare, dove i ballerini danzavano a ritmo dei tamburi e i mangiafuoco facevano da cornice.
A sfilata terminata, abbiamo raccolto le corone da terra e le abbiamo messe in testa, camminando per tutta Barcellona così, fino al ristorante, però, lì non abbiamo più avuto il coraggio d’indossarle.
Dopo cena, siamo tornate in hotel e mentre chiacchieravo con te al tel, facevo la valigia, poi nanna perché il giorno dopo la sveglia, avrebbe suonato alle sei e mezza di mattina.
L’indomani ci svegliamo presto e senza fare colazione ci avviamo in aeroporto.
Lasciamo stare, il fatto che il pullman non passava dalla nostra fermata, ma ora faceva un altro giro, contrariamente alle informazioni sulla pensilina -.-‘
Prendiamo il taxi e arriviamo in aeroporto, facciamo il check-in e dopo aver superato la zona metaldetector, non senza perquisizione di rito, senza ragazzo carino questa volta =.=
A me ci mancava poco che mi facessero togliere perfino i jeans come nella pubblicità di Dolce e Gabbana.
Facciamo colazione e ci dirigiamo al Gate.
Quando si apre, ci mettiamo in fila e t’invio un messaggio: “Sto per tonare a casa, da te”.
Questa volta non dobbiamo prendere un autobus ma passiamo attraverso un tubo e ci sistemiamo ai nostri posti.
Michiru, l’amica di Eko e Kazue, al 7 A ed io al 7 B vicino avevo un signore che non conoscevo.
Stai tranquillo amo, non cominciare a infervorarti, capita avere posti vicino a degli estranei.
In ogni modo il signore era sposato con due bambini, il resto della famiglia stava nelle poltrone accanto alle nostre.
Durante il viaggio mi sono addormentata, non sono riuscita neanche a vedere tutte le istruzioni delle hostess in caso d’incidente, gli occhi mi si chiudevano.
Mi sveglio durante il viaggio solo una volta perché sento che stava per arrivare il carrello con il cibo e chiedo a Michiru se vuole mangiare, per canto mio io continuerei a dormire e così abbiamo fatto, abbiamo rifiutato il cibo e siamo sprofondate in un sonno bello pesante che è durato fino all’arrivo a casa.
Infatti, ci siamo svegliate mentre ci abbassavamo per arrivare in aeroporto, mentre sorvolavamo la nostra città.
Mi sei mancato tantissimo in questi giorni.
Quando sono tornata e ti ho visto lì ad aspettarmi, sono corsa da te e ti ho abbracciato forte.
Mentre mi rannicchiavo tra le tue braccia, ti ho detto una cosa che in questi due anni non ti ho mai detto: "Ti amo!". Tu mi hai alzato il viso, costringendomi a guardarti negli occhi, dove ho letto solo amore e gioia per delle parole scontate per noi, ma che ti hanno regalato una gioia immensa. Questa gioia immensa che hai voluto trasmettermi con un bacio dato davanti a tutti! Eri felicissimo di riavermi di nuovo tra le  braccia.
Sai, amo all’aeroporto di Barcellona ho visto una scena, straziante, che mi ha ricordato noi due.
C’era una ragazza che piangeva, stretta tra le braccia del suo amore, doveva partire e lasciarlo da sola.
Lui la stringeva forte e la consolava.
Quei due ragazzi mi hanno ricordato tanto noi due quando ci siamo lasciati all’andata, ero tanto triste, ora, però sto benissimo.
Stringimi amore, stringimi forte, mi sei mancato da morire.
Ora, qui, tra le tue braccia, tutta la solitudine e la tristezza di non averti avuto accanto è svanita e so che questa separazione ci ha fatto bene.
Io ho capito ancora di più che sei parte di me, del mio essere e che ti amo da morire.

Hai sentito la mia mancanza?
Ne dubito, avrai avuto Reika e Kasumi a farti compagnia. Per non parlare poi di tutte quelle donne che erano pronte a saltarti addosso approfittandone della mai assenza. Sarai stato così impegnato a stare con loro che non mi avrai pensato, non avrai avuto la mia stessa sensazione di solitudine e di freddo nel letto la sera, perché non tu non c’eri.

Mi hai strappato la penna da mano e hai cancellato quest’ultima affermazione perché? O.o

Perché hai detto solo delle stupidaggini. Non ho avuto compagnia, perché le altre non m’interessano. Lo vuoi capire o no, che mi sei mancata da mancare il fiato, non partire ma più, non riesco a starti lontano per troppo tempo. Sei parte di me! Tu sei l’unica donna che desidero, l’unica che amo. La notte chiudevo gli occhi sognandoti di averti accanto … Nei miei occhi e nei miei domani ci sei solo e soltanto tu … Ti amo Kaori, ti amo da sempre e il riaverti accanto è magnifico, una sensazione che non credevo di provare. Il cuore mi scoppia di felicità solo perché sei qui con me tra le mie braccia. Quindi basta dire stupidaggini e sappi che sei LA MIA VITA! Il tuo Ryo.

Amore! Che dolce che sei ^_^
Ti amo tanto, anch’io ^_^
….
Mamma, che stanchezza, sono stati giorni intensi gli ultimi due.

Yo estoi cansada, voy a dormir. ¿ Tabién vienes tú amor? (Kaori) [Trad. Sono stanca, vado a dormire. Vieni anche tu amore?]

Ciertamente! No veo l’hora de dormir contigo entre mis brazos! Me eres faltada mucho! (Ryo)
[ Trad. Certamente! Non vedo l'ora di dormire con te tra le braccia! Mi sie mancata molto!]

Tú también! (Kaori) [Trad. Tu anche!]
P.s. Gracias por las lecciones intenzive de español!(Kaori) [Trad. Grazie per le lezioni intenzive di spagnolo]
De Nada (Ryo) [Trad. Di niente]
....

Caro diario,
Ti saluto e ti ringrazio per avermi sopportato in questi giorni senza il mio amore.
Quest’avventura è terminata qui, spero un giorno di annotare tra queste pagine un altro viaggio.
Questa volta però vorrei che il viaggio fosse con il mio amorino.
Ora vado, però, sono stanca morta, notte!
Ah dimenticavo ti devo raccontare de “la torta dei Re”.
Si tratta di una torta dolce a forma di ciambella, tagliata a metà e ripiena di sola panna montata.
L’ho vista così in pasticceria ma onestamente non l’ho riempita di panna.
È una brioche più bassa, decorata con canditi e al suo interno c’è una fava e  un re.
Chi trova la figura del Re è incoronato con la corona di cartone che sempre accompagna ogni dolce.
Chi trova la fava, invece, dovrebbe a questo punto saldare il conto della pasticceria (o almeno così dice la tradizione).
Io ho trovato la fava, vabbé l’avevo già pagata, invece Ryo ha trovato il magio, una statuetta del re biondo.
Secondo la tradizione uno potrebbe metterci anche altre sorprese ma noi non l’abbiamo fatto.
Ecco cosa dice la filastrocca, allegata al dolce. ^_^
Grazie a Ryo per la traduzione.
Grazie amo!

He aquí el roscón de Reyes,
tradición de un gran banquete
en el cual hay dos sorpresas
para los que tengan suerte.

En él hay muy bien ocultas
una haba y una figura:
el que lo vaya a cortar
hágalo sin travesuras.

Quien en la boca se encuentre
una cosa un tanto dura
a lo peor es la haba
o a lo mejor la figura.

Si es la haba lo encontrado
este postre pagarás
mas si ello es la figura
coronado y Rey serás.

Traduzione a cura del mio amore, Ryo ^_^

Ecco qui il roscón de Reyes
tradizione di un gran banchetto
dove ci sono due sorprese
solo per chi è fortunato.

Al suo interno, ben nascosti
una fava e una figura:
chi si appresta a tagliarlo
deve farlo senza inganni.

Chi in bocca si ritrovi
Una cosa un poco dura
nel peggior dei casi sarà la fava
nel migliore, la figura.

Se si tratta della fava
questo dolce pagherai
ma se invece è la figura
incoronato e Re sarai.

Ora vado sul serio, però, sto crollando un bacio e al prossimo viaggio.

Kaori


Ciao diario,
Sono Ryo, di’ alla tua padrona che molto presto annoterà tra le tue pagine il nostro viaggio di nozze.
Saeko mi ha procurato dei documenti, che attestino la mia vera identità.
Ora sono libero di chiedere alla tua padrona….
Kaori mi vuoi sposare?

Notte diario! Raggiungo la mia compagna a letto. (Conoscendolo in questo momento avrà la sua solita faccia da maniaco xD NdIly)

Ryo


8.01.09

Ryo tu sei un pazzo!
Certo che ti sposo, sono felicissima di diventare tua moglie!
Ti amo tanto!
Per ora, però, basta viaggi: voglio godermi la pace e la tranquillità di casa nostra, dovrai aspettare un po’ per il prossimo viaggio!

Kaori


Ok, ti aspetto! Per ora ti sposo e poi si vedrà, ma tanto stai pur certa che non mi scappi! ^_^

Ryo


Ryo non aggiungere più niente, please, su questo diario.
È il mio diario non il tuo (:P), quindi ora lo rimetto al suo posto e sei pregato di non toccarlo più!
Però, prima ti devo dire una cosa:
Ti AMOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!

Kaori

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Capitolo 7
*** Special - Foto! ***


17.01.09

Eccociiiiiiiiiiiii! ^_^
Abbiamo sviluppato le foto e abbiamo deciso di mettere le più belle di tutto il viaggio, su questo quaderno.
Ehehe, so che è passato un po’ di tempo dall’ultima volta che ho scritto tra le tue pagine …
… ma come dire ….
… abbiamo avuto da fare!  ^/////^
In ogni modo non sono cose che t’interessano.  ^/////////////^
Ecco le foto con le nostre didascalie molto divertenti! xD
Un piccolo riassunto fotografico della bellissima Barcellona!


Alla prossima
Ryo e Kaori

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