Un'estate indimenticabile

di Princesspirateswan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


 

Un'estate indimenticabile


Capitolo 1 

Sandro guardava al computer le varie mete con un sorriso, la sua prima vacanza con Claudio. Gli sembrava ancora un sogno, sopratutto per il duro periodo di lontananza da Claudio per le sue paura, incertezze e le manipolazioni di suo padre. Non era stato facile quel periodo con i suoi alti e bassi ma alla fine l'amore vero tra loro aveva trionfato e ora vedeva le cose con chiarezza. Tutto questo gli era servito proprio per rendersi conto quanto Claudio era importante per lui e che non contava altro al mondo per lui. 
Se pensava a casa o un rifugio sicuro, subito la sua mente andava al suo bellissimo ragazzo Claudio. Tra le sue braccia si sentiva amato, capito e protetto come non gli è mai successo in tutta la sua vita. Lui era entrato nella sua vita come un uragano con quel contatto, non si era arreso mai con lui e grazie a lui aveva preso coscienza di ciò che è e che non voleva ammettere. Ha reso la sua vita colorata e mai uguale a prima. Certo i problemi non erano mancati per colpa di suo padre o delle sue paure e incertezze ma n'era valsa la pena per essere felici. 
Una felicità che non avrebbe mai pensato di possedere.
Adesso era possibile, con Claudio. 
Tra qualche minuto, avrebbe incontrato Claudio, Davide e Daniele al bar per decidere la meta tra Londra e Barcellona. Tutte e due molte belle e aperte. sia culturalmente sia per i luoghi e il divertimento.
Era troppo perso nei suoi pensieri che non si era reso conto dell'arrivo di suo padre.
-Londra? Barcellona? Che novità é mai questa, Sandro? Noi non andremo da nessuna parte. Ho i cantieri da portare avanti, forse te lo sei dimenticato-disse Roberto autoritario.-e tu devi metterti a studiare e recuperare, hai riportato dei voti non certo soddisfacenti. Immagino a chi dobbiamo ringraziare per questo-
Non lo sopportava proprio. Sempre a cercare di controllare la sua vita e a dare la colpa a Claudio per ogni singola cosa. Era diventato il suo nuovo hobby. Non voleva proprio capire quanto era finalmente felice grazie a Claudio.
-non mettere in mezzo Claudio, non centra nulla-disse Sandro con rabbia, alzandosi di scatto dal divano e muovendo la mano.
-centra eccome. Da quando é entrato nella tua vita, sei cambiato. Studi poco, esci di settimana, fai tardi la sera e a volte dormi fuori, a stento stai a casa. Questo non sei tu, Sandro-
Suo padre lo preferiva depresso e infelice così da manipolarlo con facilità. Una persona del genere non si poteva certo chiamare padre. Aveva avuto questa sfortuna, ma per fortuna aveva altre persone che lo sostenevano e gli volevano veramente bene, accettandolo per quello che era. Suo padre non l'avrebbe mai fatto. Ormai n'era consapevole e questo lo faceva pensare alla decisione di andarsene da un'altra parte. La proposta di Filippo era allettante ma non voleva creare altri disagi visto la situazione con Manuela, arrivo della bambina e il poco spazio. Ci sarebbe un'altra soluzione ma non voleva creare disturbo a Claudio, anche se lui lo avrebbe accolto a braccia aperte. Forse era troppo presto per questo passo, non voleva affrettare le cose e rovinarle. Per ora voleva godersi quella vacanza. 
-perché sono finalmente felice, vivo la vita come un qualsiasi ragazzo della mia età e questa cosa ti da fastidio. Non puoi più controllarmi, sono grande ormai per fare le mie scelte-disse Sandro deciso e con nessuna paura.-Solo perché ho preso un cinque e un sei con i soliti sette e otto, non vuol dire che studio poco o che Claudio mi distrae. Tu non hai idea della mia vita e mai capirai-
Dopo di che senza altro indugio prese la borsa e il cellulare, dopo aver chiuso il computer.
-comunque io vado in vacanza con il mio ragazzo e degli amici tra pochi giorni e tu non me lo puoi impedire- 
Non vedeva l'ora di incontrare Claudio.
Sandro, Claudio, Davide e Daniele guardavano e selezionavano le varie offerte trovate su internet e in agenzia verso Londra e Barcellona. Ce n'erano molte convenienti. Si doveva solo decidere la metà. 8
-sarebbe bello andare a Londra. Mi piacerebbe visitare i posti dove é nato e vissuto Oscar Wilde-disse Sandro molto legato a quello scrittore.
Poi si rese conto dell'errore appena fatto. Adesso il suo caro ragazzo l'avrebbe sfottuto al suo solito. Gliela aveva servita su un piatto d'argento.
-sei proprio una capra, Oscar Wilde é nato e cresciuto a Dublino-disse Claudio sfottendolo.-come devo fare con te? Non hai proprio imparato nulla in questi mesi con me-
-un errore può capitare, mio caro sapientello e poi posso recitarti parola per parola, qui e adesso, la lettera che mi hai dedicato-ribatté lui con un sorriso, alzandosi da sedia in mezzo alla piazza.-mio carissimo ragazzo, questo é per assicurarti del mio amore immortale, eterno per te...-
Era così spensierato, mentre recitava quelle parole con tanta gente intorno a lui ma esistevano solo loro. Guardava solo lui, Claudio.
In quel istante tutti e due avevano portato la mente a quel giorno, al giorno del monologo di Claudio e alla svolta.

Flashback

Sandro era appena arrivato in accademia in trepidazione, l'unico momento che poteva vedere Claudio anche se lui non gli parlava. Aveva preso distanza per dargli modo di riflettere e prendere finalmente una decisione, ci soffrivano entrambi di questa separazione momentanea. Senza di lui, tutto era grigio e pieno di tristezza. La sua confusione e la sua paura verso il mondo dei pregiudizi li allontanava sempre di più. Leggeva tante notizie su internet su aggressioni omofobe e la dura vita da gay e quello lo spaventava tantissimo. Se non abbatteva quel muro, lo avrebbe perso per sempre. Tutto per lui sembrava difficile e suo padre non faceva altro che spingerlo giù, fino alla depressione approfittando della loro separazione. 
Stava permettendo a suo padre ancora una volta di controllare la sua vita ma questa volta lo stava allontanando dalla sua vera felicità. Non poteva permetterlo. 
Sul palco c'era il suo Claudio per il monologo. Aveva portato un frammento della famosa lettera di Oscar Wilde al compagno Alfred Douglas quando era nella prigione. 
- Mio carissimo ragazzo,
questo è per assicurarti del mio amore immortale, eterno per te....-
Claudio recitando quelle parole, lo guardava con gli occhi innamorati. Gliela stava dedicando. Gli donava infinite emozioni. Lui lo emozionava sempre con quei dolci gesti come il libro di Walt Whitman.
Sembrava volerlo rassicurare che l'avrebbe amato per sempre.
Essere amato da lui per sempre, sarebbe stato la realizzazione della sua totale felicita.
Non poteva immaginare un futuro senza di lui. Un altro ragazzo accanto a lui era impossibile. 
-...Domani sarà tutto finito. Se la prigione e il disonore saranno il mio destino, pensa che il mio amore per te e questa idea, questa convinzione ancora più divina, che tu a tua volta mi ami, mi sosterranno nella mia infelicità e mi renderanno capace, spero, di sopportare il mio dolore con ogni pazienza. Poiché la speranza, anzi, la certezza, di incontrarti di nuovo in un altro mondo è la meta e l' incoraggiamento della mia vita attuale, ah! debbo continuare a vivere in questo mondo, per questa ragione-
Un altro mondo... Un'altra vita... Con il destino che li avrebbe fatti incontrare perché come diceva una canzone di cui non si ricordava il nome, il loro amore era scritto nelle stelle.
Era così commosso da tutto ciò, quel momento fu importante, prezioso e molto indispensabile per una cosa. 
Infatti Spinto da una nuova forza, Sandro si era alzato dalla sedia e aveva attraversato il corridoio lungo le sedie per arrivare sul palco. In quel momento, tutto era scomparso, c'erano solo loro. Claudio era rimasto stupito di quest'azione, sopratutto quando le sue labbra avevano sfiorato le proprie in un dolce contatto. Sandro lo stava baciando in pubblico, era quello che aveva sempre sperato. Questo voleva dire che lui era pronto finalmente al loro amore alla luce del sole. Claudio aveva ricambiato molto appassionatamente il bacio mentre tutti assistevano a quella bella scena d'amore. 
Un applauso riecheggiava in tutta la sala, soprattutto da parte dei loro amici che avevano capito tutto del legame speciale che li univa. Era così evidente per loro per molti loro gesti o sguardi.
Quando Sandro aveva aperto gli occhi, si era reso conto di ciò che aveva fatto e nello sguardo di Claudio traspariva la paura di un altro rifiuto. 
Ma fu così, lui sorrideva felice.
-scusami, se ti ho fatto soffrire o attendere troppo. Non succederà mai più. Perché finalmente ho preso quel coraggio e non voglio nascondermi da niente e nessuno. Il mio presente e futuro sei tu. Lotterò per il nostro amore senza alcun timore. Ti amo, Claudio e sarà sempre così-dichiarò Sandro con molta emozione nella voce.
Claudio era emozionato e commosso da ciò. 
-tu non sai quanto ho aspettato questo momento. Avevo paura che non sarebbe mai arrivato e che ti avrei perso per sempre. Non c'é parole per descrivere questo momento. Ti amo anch'io, Sandro-disse Claudio con la stessa emozione.
-forse ora meglio scendere, non vogliamo certo monopolizzare il palco-disse Sandro guardando i suoi compagni.
Claudio e Sandro erano scesi dal palco, mano nella mano felici. 
- bravi, finalmente ci siete riusciti-dissero il loro gruppo di amici.
Era così bello, stare in mezzo agli altri in quel modo. 
Sandro era felice di avere appoggio dei suoi nuovi amici. Erano diventati parte della sua vita e molto importanti. 
La sua vita era completa. Una vita che escludeva suo padre. Da quel momento si sarebbe circondato solo delle persone positive e non avrebbe permesso alle apparenze o altro di interferire nella sua vera felicità.


Lo squillo del cellulare di Sandro aveva interrotto quel momento e riportato alla realtà i due.
-scusate un attimo-disse Sandro uscendo il cellulare dalla tasca. 
Sul display c'era un numero sconosciuto.
Chi poteva essere? Si domandava con espressione perplessa. 
Claudio gli lanciò uno sguardo come dire "chi é?".
Sandro rispose alla chiamata con molta perplessità. 
-pronto chi é?... Tom?... Certo, Tom... come ho potuto scordarmi di te, il mio salvatore...
Claudio osservava stranito e un po geloso mentre rideva al cellulare.
Il suo salvatore? Chi cazzo era sto Tom adesso? 
Sandro non gliene aveva mai parlato e loro non avevano segreti.
-... Ti ringrazio ancora per tutto... Mi dispiace non essere più passato, non ho avuto tempo... Si tutto alla grande... Tu come stai?....-
Tante domanda affollavano la mente di Claudio.
Ringraziare per cosa? Come si erano conosciuto? Che cosa voleva da Sandro? Perché quest'ultimo non gli aveva raccontato niente?
-... Dopo?... Si sono libero... Si certo posso passare tranquillamente... Tranquillo, non c'é alcun problema... A dopo. Ciao-
Un incontro con quel Tom. Cosa gli aveva chiesto? 
Sandro sembrava molto contento di ciò.
Era contento che lui si stava aprendo e faceva amicizia con gli altri ma era geloso di quel misterioso Tom. Non ci poteva far nulla. 
Lui sembrava tanto forte ma aveva anche lui le sue insicurezze. 
La più grande era proprio di perdere Sandro. 
-eccomi di nuovo qua-disse Sandro riponendo il cellulare nella tasca e risiedendo sulla sedia-
Davide e Daniele vedevano benissimo l'espressione di Claudio. Si vedeva un miglio che era geloso. Sapevano benissimo quanto lui amasse Sandro. Gli faceva una testa tanta ogni volta. Speravano che questo Tom non interferisse tra loro, erano una coppia perfetta e si erano affezionati a Sandro, era come un fratellino per loro. 
-mi devo preoccupare?-chiese Claudio all'improvviso.
-preoccupare? Non capisco-disse Sandro molto confuso.
Si era perso qualcosa? A cosa si riferiva?
Claudio era strano in quel momento.
-mi riferisco a questo Tom di cui non so niente-rispose lui con un tono geloso.
Ecco. Claudio era geloso ma non ne aveva il motivo. Aveva occhi solo per lui.
-Tom é solo un amico. Non devi essere geloso-gli spiegò Sandro attentamente.-era il periodo della nostra separazione e io vagavo come al solito per Napoli senza metà. Avevo avuto l'ennesimo scontro con mio padre e non sapevo dove andare o cosa fare. Avrei voluto venire da te ma tu eri stato molto chiaro a tal proposito così mi sono sforzato di rispettare la tua decisione. Pioveva a dirotto, io sembravo un pulcino e come riparo c'era una libreria. Era ora di chiusura e Tom che lavora lì, mi ha visto e mi ha fatto entrare. É stato gentile e carino, mi ha dato un posto in cui dormire e del cibo. Mi ha tenuto compagnia tutta la notte, poiché non riuscivo a prendere sonno per via della situazione...-
A quelle parole l'espressione di Claudio traspariva ancora più gelosia.
Un altro ragazzo aveva consolato il suo Sandro tutta la notte. 
Se era successo qualcosa tra loro? Un bacio o altro. Tutti cedevano a piccole tentazioni. Sperava di no. Qualcuno che toccava con le mani o con la bocca, il corpo o la bocca di Sandro.. Che rabbia. Che gelosia.
Sandro si era accorto della reazione del suo ragazzo. Non voleva certo che fra intendeva. Non era tipo da una botta e via o di cedere a chissà quali tentazioni.
-... Non é successo niente. Figurati se mi bacio con il primo che incontro o altro, sopratutto se ho qualcuno nel mio cuore-lo rassicurò subito.-sai che amo solo te. La libreria nel periodo della nostra separazione é diventato come un rifugio, almeno non vagavo più per le strade di Napoli come un'anima in pena e gli davo una mano con i libri. É lui che mi ha aiutato a trovare il monologo che ti ho dedicato-
Alla fine non avevano deciso nulla, erano ancora molto indecisi.
Claudio aveva deciso di accompagnare Sandro alla libreria per l'incontro di Tom però mancava ancora un po di tempo così avevano passeggiato e si erano ritrovati davanti il teatro San Ferdinando, luogo del loro primo bacio. Durante quel tempo, non aveva fatto altro che nominarlo in continuazione. Per fortuna non aveva motivo di essere geloso.
-... Secondo me andrete d'accordo, avete molto di simile e mi capisce molto bene proprio come te. Poi é anche un artista... Dovresti vedere i suoi disegni, sono spettacolari e suona anche il pianoforte e la chitarra, la sua musica ti tocca le corte dell'anima...-
Parlava in modo emozionato proprio come... quando stava con lui.
Non riusciva a sentire oltre.
-tu ti rendi conto che in tutto questo tempo insieme hai parlato soltanto di Tom- disse Claudio geloso.-non é molto carino da parte tua-
Forse si era lasciato trasportare troppo, ma Tom dopo naturalmente Claudio era la persona con cui si sentiva al suo agio e in sintonia. Non é che con i suoi amici o Davide e Daniele, non si sentiva al suo agio al contrario ma Tom aveva qualcosa in più. 
Naturalmente era un rapporto molto diverso da quello con il suo Claudio. 
Con Tom, non avrebbe mai fatto o pensato a determinate cose. Era solo un amico, un po speciale ma nulla di più. 
Amava Claudio e basta.
-hai ragione, non ti sto prestando molta attenzione ma volevo solo renderti partecipe un po visto che non te ne avevo parlato-spiegò Sandro-non ti credevo un gelosone-
-é naturale quando hai paura di perdere qualcuno-disse Claudio ovviamente.
-non ne hai bisogno-gli sussurrò all'orecchio Sandro con voce calda-sono solo tuo-
Non gli aveva dato neanche il tempo di replicare.
-andiamo-disse sempre lui con aveva un sorriso, prendendo la sua mano e portandolo dentro. 
Claudio si lasciò porta da lui, proprio nel luogo in cui gli aveva dichiarato i suoi sentimenti e si erano scambiati il loro primo bacio tanto aspettato. 
-che ricordi qua-disse Claudio con grande emozione, appoggiandosi alla ringhiera del balcone con la vista sulla sala completamente vuota. 
Uno dei loro ricordi più preziosi.
Sandro si avvicinò piano a lui e lo strinse da dietro.
-ho sempre sognato o desiderato da quel momento di fare l'amore qui-gli sussurrò Sandro intraprendente.
Per poi scendere a baciargli il collo, un brivido attraverso il corpo di Claudio e aveva la sua stessa voglia e desiderio. Era un posto isolato e coperto agli occhi di tutti. Anche se potevano essere scoperti da un momento all'altro da chiunque ma la voglia era troppa e incontrollabile.
Gli piaceva questo suo lato intraprendente e seduttivo.
- continua pure, mi stai quasi convincendo-disse Claudio estasiato da quei baci e morsetti lungo il collo.
-come quasi? Guarda che se dici così, ti lascio qui -ribatté Sandro allontanandosi un po da lui con tono scherzoso.
-non puoi certo farmi girare la testa così e andartene-disse Claudio girandosi verso di lui e puntandogli il dito contro il petto-non ci si comporta così, caro il mio Sandro-
-infatti si fa di peggio-replicò Sandro sempre scherzando 
Erano scoppiati a ridere, felici. Sandro aveva portato la mano alla nuca, l'aveva attirato a sé e l'aveva baciato con tanto di lingua. Claudio aveva risposto attivamente a quel bacio, andando a stuzzicare quella di Sandro e indietreggiando verso il muro.
I baci con Claudio erano sconvolgenti ogni volta. Ti eccitavano in una maniera. 
Voleva sentire Claudio dentro di sé. I loro mani andavano a togliere prima i giacche e poi lentamente anche la maglietta e la camicia raggiunsero il pavimento tra un bacio e altro. 
Le loro bocche sfioravano e assaporavano le loro pelle a vicenda, in modo sincronizzato e le mani andavano ai loro jeans per poi scendere lentamente e sdraiarsi sui loro vestiti. 
-non posso credere che lo stiamo facendo-disse Sandro emozionato sdraiato sotto di Claudio con la mano sul suo collo.-ci potrebbero beccare ma sai non mi importa-
-neanche a me, contiamo solo io e te....-aggiunse Claudio intrecciando le dite con le sue per portarsele alle labbra.-...e questo momento-
Era sempre così dolce, attento e... semplicemente Claudio. Non c'era altro da aggiungere.
Le emozioni e il piacere che gli faceva provare erano.... Uniche. Mai sentito una cosa del genere.
Claudio scendeva sul suo corpo con accuratezza, accarezzando con le mani e baciando ogni centimetro di pelle fino ai boxer. Ogni bacio e ogni carezza lo faceva fremere, sopratutto quando aveva abbassato i boxer. Era molto eccitato, il corpo vibrava dal piacere e si porto le mani sulla bocca per soffocare i suoi gemiti. A differenza del fuori che era molto timido, in intimità era molto rumoroso e si lasciava andare come non mai. Si trasformava. 
Mentre gli dava piacere, non si perdeva una sola espressione. Amava la sua espressione in estasi dal piacere, uno piacere che gli donava solo lui e nessun altro.
Quella bocca e quella lingua...Era un qualcosa di stupefacente. Come succhiava e leccava. Venne nella bocca di Claudio, eccitato all'inverosimile e dal sconvolgente piacere.
Claudio aveva iniziato a pulire minuziosamente.
-No, Claudio non fare così o mi ecciti di nuovo-disse Sandro fermando la sua testa con le mani.
Claudio era risalito e gli aveva dato un bacio.
-Ti amo, Sandro-
-anch'io, non sai quanto-
-ne ho un idea-
Avevano ripreso a baciarci, rotolando mentre ridevano felici. 
-ora tocca a me-disse Sandro mettendosi a cavalcioni su Claudio, tenendo i polsi sulla testa.
-ecco che il gattino tira fuori gli artigli-disse Claudio sfottendolo.
-sfotti pure, ma alla fine potrebbe anche ritorcere contro-disse Sandro con un sorrisetto.-lo sai vero, mio caro
-
-e che vorresti farmi, sentiamo?-
-ah non lo so. Ci sono un po cose che fanno impazzire un uomo senza toccarlo-rispose Sandro con uno sguardo.
Claudio si era passato la lingua sulle labbra, pregustando chissà quale idea nella sua mente.
Ma un rumore da fuori aveva attirato la loro attenzione, era una donna a poca distanza dal loro balcone coperto dalla tenda per fortuna. Stava parlando di mettere le sedie nei balconi, di uno spettacolo e che tra qualche minuto la sala e i balconi sarebbero stati pieni di pubblico e sul palco gli attori.
I due si erano guardati e velocemente si erano rivestiti per scavalcare i vari balconi per la via di fuga.
...
Per strada...
-ci stavano quasi scoprendo ma rifarei tutto di nuovo-disse Sandro con un sorriso, tenendo la mano di Claudio.
-anch'io. Peccato che ci hanno interrotti però possiamo andare a casa mia e continuare-gli propose Claudio.
-mi piacerebbe ma sai bene che non posso, ho un impegno con Tom-gli ricordò lui.
Già, come non scordarsi di Tom. Non l'aveva neanche conosciuto e già non lo sopportava. 
-é meglio che mi affretto. Ma tu tranquillo Claudio, non c'é bisogni che mi accompagni. Hai il tuo turno di lavoro e non voglio certo che fai tardi per causa mia-
- non ti preoccupare, tanto vado nella stessa direzione-disse Claudio tranquillamente.-poi sono curioso della libreria. Sai che adoro i libri-
Si sapeva della sua passione per i libri ma non era quello il motivo del suo geloso ragazzo.
-si i libri sono proprio quello a cui stai pensando adesso e no al suo proprietario-lo prese in giro Sandro.-mio caro gelosone-
Aveva tutto il diritto di conoscere Tom. Sandro era il suo ragazzo e doveva capire se Tom rappresentava una minaccia o meno.
-vorrei vedere te al mio posto-disse Claudio serio, lasciando la sua mano.- non sfotteresti sai-
In effetti al sol pensiero che qualche ragazzo ci provava con Claudio, gli faceva salire una gelosia. Era affascinante e con i suoi modi incantava, come se lanciasse un incantesimo e chiunque si innamorava di lui.
-hai ragione, questa volta sono io l'idiota-disse Sandro dandogli un bacetto sulla guancia.-mi perdoni?-
-ci devo pensare-rispose Claudio con un tono finto serio, mettendo le mani nelle tasche. 
Adesso toccava a lui essere sfottuto.
...
Davanti alla libreria...
Sandro guardava confuso il cartello sulla porta, c'era scritto "chiuso" e lo trovava strano poiché Tom era un tipo preciso.
-forse ha avuto un impegno-disse Claudio con un sorriso.
-mi avrebbe avvisato-disse lui con preoccupazione.-é successo qualcosa-
Come al solito il suo ragazzo andava in panico e guardare la sua preoccupazione per un altro, non era piacevole.
-vedrai che no...-
Non aveva finito la frase che Sandro aveva visto Tom dentro che gli faceva segno e subito era entrato contento seguito da lui.
Tom, un uomo affascinate sulla trentina, con i capelli neri mossi, occhi penetranti blu e la barba, (matt borem ho scelto alla fine) l'aveva abbracciato di slancio.
-sono contento di vederti-disse Tom con molto contentezza.-mi sei mancato in questo periodo-
Sandro aveva ricambiato con molto l'affetto. 
Claudio era infastidito da quel l'abbraccio che sapeva tanto di possessività e poi aveva qualcosa di familiare.
-eh eh-disse lui tossendo per richiamare l'attenzione.
Sandro si era staccato da Tom per presentargli Claudio.
-Tom, questo é il m...-
Dell'espressione di Tom e Claudio traspariva stupore quando avevano incrociati gli sguardi.
-Thomas!
-Claudio!-
No. Tra tutte le persone proprio lui. Pensava Claudio.
Non gli avrebbe permesso di interferire come le altre volte.
-vi conoscete già?-chiese Sandro confuso, guardando entrambi. 
-per mia sfortuna si-rispose Claudio con tono infastidito e lo sguardo freddo verso Tom.
-la cosa é reciproca-replicò Tom ostile.
Ahi. Le cose si mettevano male.
Che cosa era successo tra quei due? Che tipo di relazione c'era?
Erano vecchi nemici o peggio ex? 
Era molto perplesso.
-scusatemi se mi permetto, ma cosa vi lega?-
Doveva vederci chiaro.
-siamo fratelli!-esclamaronò i due.
-fratelli!?-esclamò Sandro sconvolto.
Non poteva crederci. 
Claudio e Tom erano fratelli.
Claudio non gli aveva mai detto che aveva un fratello.
Perché tenergli nascosto una cosa del genere?
Non capiva.
I due si fulminavano con lo sguardo. C'era aria di tempesta e lui si trovava in mezzo.
 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Due giorni dopo...
Sandro era nei palchetti di un campo da calcio a vedere Claudio che giocava. Il calcio non gli interessava proprio ma era là per sostenere il suo ragazzo. Claudio si divertita a preso a quel pallone, lui doveva ancora capire che gusto ci provava a farlo. Comunque contento lui, contenti tutti.
Per fortuna che era finita, non avrebbe resistito di più. Ogni tanto doveva trattenere uno sbadiglio. Sperava che Claudio non se ne fosse accorto. Ogni tanto leggeva qualche frase dal libro della raccolta di lettere di Wilde, l'aveva messo via solo quando era finita e riposto della tracolla. 
Claudio era corso da lui e si era sporto per dargli un bacio ma il suo simpatico ragazzo anche avuto la brillante idea di fare come un cane e schizzargli addosso la testa in perlata di un mix di sudore e acqua.  
-ma sei un animale!-esclamò Sandro schizzinoso. 
- e dai, per qualche schizzo-disse Claudio ridendo.-non fare lo schizzinoso. Ti ho rinfrescato un po visto il caldo-
-oh certo! Mi sono proprio rinfrescato dal tuo sudore-ribatté Sandro sarcastico. 
Claudio si era scordo ancora più in là, verso il suo orecchio. In modo piano e assolutamente tranquillo, gli aveva sussurrato:-eppure il mio sudore ti piace quando facciamo determinate cose-
Sandro era tutto rosso per poi spingere lontano da sé Claudio, dicendogli: 
-ė completamente diverso- per poi passargli l'asciugamano.-dai, campione, vatti a cambiare. Ho fame-
-e dove vorresti andare?-chiese Claudio alla fame del ragazzo. 
-in quella pizzeria dell'altra volta. Mi era piaciuta parecchio la pizza con il croche sopra-rispose Sandro con l'aquolina in bocca.
-si anche la pizza fritta ma secondo me é tardi. Sono le 4. Sarà chiuso-disse Claudio asciugandosi il sudore dal collo con l'asciugamano.
In effetti solo il suo ragazzo poteva giocare in quello strano orario. 
-be ci fermiamo da qualche bar in zona. Io devo mangiare qualcosa, ho fatto di corsa tra una cosa e l'altra e non ho potuto mangiare-
Prima il corso di teatro, poi una corsa ai cantieri a portare una cosa a Filippo per poi incontrare Claudio ai carceri del castel sant'Elmo per vederlo recitare nelle vesti di Tommaso il prete dove c'era viola come giuda e andare insieme al campo. Per fortuna era fresco patentato, si poteva muovere tranquillamente senza che il motorino lo lasciava a piedi.
-male molto male, mai saltare in pasto. Ora andiamo a casa e ti preparo un pranzetto con i fiocchi-disse Claudio prendendo il borsone vicino a Sandro.
Adorava la sua cucina, era molto bravo e lo viziava e si lasciava viziare.
Però non voleva che si metteva a cucinare proprio ora, era stanco dalla partita e doveva solo rilassarsi.
-ma no. Non c'è ne bisogno. Prenderò qualcosa per strada come zeppole o frittatine o croche. Roba così-disse lui muovendo la mano.
Sapeva che Sandro era testardo. Per lui era un piacere, non un disturbo. Gli piaceva averlo per casa, sperava che presto sarebbe diventata la sua. Voleva chiederglielo, aveva fatto apposta un doppione di casa. Ma aspettava il momento giusto. Era un passo importante. Si immaginava gli occhi brillanti del suo ragazzo a quel regalo e quella richiesta. 
-sei irrecuperabile ma non potrei mai far almeno di te-
Dopo quella frase effetto, era andato negli spogliatoi mentre lui si era rimasto là e pensava a ciò che era successo al momento nel castel Sant'Elmo.
Flashback
Sandro guardava Claudio recitare nella parte di un prete nella visita guidata di Viola. Era un bellissimo posto, illuminato da una scia di candele. Alla fine del tour, tutti applaudivano Claudio compreso lui. 
-Sei stato bravissimo-disse Viola molto impressionata dal suo talento.
-grazie-disse Claudio mentre lui si avvicinava.
-non a caso é il mio ragazzo-disse Sandro con sorriso.
Viola aveva sorriso ai due, era contenta di vederlo così felice e libero mentre baciava Claudio in pubblico senza alcun timore. Erano una bella coppia, ne rimanevi incantata e poi aveva ripreso a rispondere alle domande dei visitatori.
-sai che se fossi stato un vero prete, non ti avrei potuto baciare e soprattutto non sarebbe mai successo nulla tra noi-disse Sandro nell'abbraccio di Claudio.
-io invece penso che mi sarei innamorato lo stesso di te e avrei rinunciato alla tonaca-ribatte Claudio convinto e molto dolce.
Poteva immaginare una cosa simile. Lui che in mancanza di Filippo non avrebbe saputo con cui confidarsi dopo l'ennesimo litigio con padre, un giorno sarebbe finito a vacare senza meta per le vie di Napoli e si sarebbe seduto su una panchina con un'aria molto sconsolata da cucciolo. In quel momento sarebbe arrivato proprio lui, Claudio un prete giovane e avrebbe cercato di aiutarlo e farlo confidare. Avrebbe trovato un rifugio in lui ma si sarebbe allontanato per i nuovi sentimenti e per non far peccare Claudio con qualche gesto inevitabile tra loro. 
-io non te lo avrei permesso di rinunciare a qualcosa di grande per me come per esempio il tuo sogno-disse Sandro altrettanto convinto.-avrei voluto solo la tua felicità-
-la mia felicità é con te, Sandro. Se fossi stato un prete, o un assistente di un professore di scuola o qualsiasi altra cosa, o se fossi stato in qualunque altra epoca o luogo Sandro, non importa il come ma io ti avrei trovato. Sono sicuro che eravamo destinati, come hai detto tu quello che c'é tra noi é un qualcosa di magico, come un incantesimo. Appunto, quale magia più bella di questa se no l'amore a guidare noi anime fatte per stare insieme-dichiarò Claudio innamorato.
Sandro aveva le lacrime agli occhi dalla commissione di quella dichiarazione così toccante e d'amore.
Claudio era bravo sia con le parole e sia nei gesti. Dimostrava il suo amore completamente. 
-dici sempre cose stupende e io invece...-
-non importa,Sandro. Ognuno é fatto a proprio modo. C'é chi esprime a parole e gesti e chi più a gesti. L'importante é comunicare ciò che sentiamo, nel modo più spontaneo che abbiamo. E poi i tuoi occhi mi trasmettono tanto. É impossibile non capire il tuo amore per me-
Sandro l'aveva baciato con tutto l'amore possibile.
...
Sandro sorrideva a quel dolce e prezioso ricordo. 
Intanto negli spogliatoi, il cellulare di Claudio aveva preso a squillare mentre era in doccia.
-Parenti! Ti stanno chiamando al cell!- gridò uno che si rimetteva la maglietta.
-arrivo- gridò Claudio dal box.
Nel raggiungere il borsone, uno l'aveva urtato da farlo quasi cadere.
-ehy stai più attento!-esclamò Claudio.
-no! Non ci sto proprio attento a un frocio come te!-ribatté il tizio con disprezzo. 
Ecco il solito omofobo. Meglio lasciar perdere, non voleva gastarsi la giornata. Stava per prendere il cellulare quando quello tizio aveva aggiunto.
-prima sparisci con quella femminuccia bionda da qui, meglio é altrimenti si ritroverà nei guai-
Eh no, a Sandro non lo dovevano toccare proprio. 
-tu azzardati solo ad avvicinati a lui, ad insultarlo o a guardarlo e ti giuro, che ti finisce molto male!-dichiarò Claudio con rabbia, avvicinandosi a lui.
Davide, Daniele e Federico erano intervenuti subito, prevedendo la possibile rissa. Sapevano già che tipo di testa impulsiva era Claudio quando si trattava di Sandro.
-la gente intollerante e ignorante come te, non la vogliamo qua-disse Federico, un amico etero dei tre.-sparisci e non farti più vedere da queste parti!-
-non finisce qua! É una promessa!-gridò il tizio con un sorrisetto che non pronunciava nulla di buono, lasciando lo spogliatoio.
Claudio ci aveva messo un po per sbollire la rabbia di quel sgradevole incontro. Ci doveva solo provare a toccare Sandro.
Aveva la fortuna di avere degli amici pronti a difenderlo, anche se era in grado di fronteggiare certi esemplari. Per fortuna anche non tutti gli etero erano omofobi, c'era tanta gente aperta e senza pregiudizi come Federico.
Dopo aver ringraziato per il suo sostegno, Claudio aveva finalmente risposto alla chiamata con un sorriso.
-ehy Fili, che sorpresa! Come stai, Serena e la futura bambina?-
-stiamo bene e hai nominato proprio la parola giusta. Sorpresa. Infatti voglio fare una festa a sorpresa per Serena in maschera, vestiti da principi, principesse e i personaggi di corte in una villa per amici stretti e famiglia. E tu che sei parte della famiglia ormai e il mio cognato preferito, non puoi certo mancare-
-sarò onorato di venire alla festa-
-bene, ci sarebbe solo una piccola cosa: siccome sto organizzando tutto io, ho solo affittato la villa senza catering e altro, mi sto facendo aiutare da Viola e altre persone. Tu e mio fratello avrete il compito di fare i cupcakes-
-ora capisco, il mio cognato preferito, sei parte della famiglia, era un modo per mettermi a lavorare-disse Claudio scherzando come faceva con Sandro.
-si mi hai beccato-disse Filippo scherzando a sua volta.
-immagino che mi metterai a lavorare persino il giorno del matrimonio con quella capra di tuo fratello-disse Claudio sfottendo.
-sei tremendo, capisco molto bene Sandro-disse Filippo ridendo.-e poi non pensi che sia troppo presto per il matrimonio?-
-forse si, ma mi unirei a lui anche con anelli e voti il prima possibile. Lui é unito a me nell'anima-disse Claudio deciso.-amo tuo fratello e lo sarà per sempre- L'aveva detto così, ma avrebbe fatto di Sandro suo sposo in qualunque momento.
-é molto bello quello che hai detto-disse Filippo con un sorriso.
...
-sai Filippo mi ha chiamato per una festa a sorpresa a Serena e mi piacerebbe anzi sarei onorato che tu venissi con me-disse Sandro emozionato.-lì ci saranno tutte le persone che conosco da quando ero piccolo e voglio che conoscano te, il mio meraviglioso fidanzato-
e io sono così onorato di ciò e di essere parte delle tuo mondo completamente-disse Claudio con un sorriso.
-e Filippo ha detto che noi non solo saremo invitati ma dobbiamo anche aiutarlo con i preparativi. Noi siamo gli addetti a cucinare i cupcakes. Tu sai bene che io non so friggere neanche un uovo, figuriamoci fare tante mini tortine-
In effetti era abituato a trovare il pasto sempre pronto a tavola e non aveva mai avuto un vero bisogno d'imparare a cucinare. 
Si sentiva molto in imbarazzo per questo. 
-e per questo che ci sono io con te in questo compito. Ti aiuteró e ti insegneró a preparare dei deliziosi cupcakes-disse Claudio gonfiandosi con il petto e poi accarezzandogli la testa.-vedrai non ti sentirai più come un imbranato-  
Era incredibile come lo capiva, gli leggeva dentro e riusciva a tranquillizzarlo.
Gli aveva sorriso con gli occhi e con la bocca per poi riprendere a camminare.
-e tuo fratello ti ha detto di che colore, o sapore o decorazione vuole i cupcakes?-
-mi ha detto di non usare il rosa perché é troppo classico. Vuole qualcosa di diverso e siccome dice che i gay hanno un senso naturale per colori, moda e altro, ha lasciato tutto nelle nostre mani e io gli ho detto "non so Claudio ma hai beccato l'unico gay al mondo che é negato in questo cose" e lui si é messo a ridere. Proprio come stai facendo tu ora-
Claudio non era riuscito a trattenersi da quella sua frase e Sandro era molto perplesso al riguardo.
-vedi io sapevo già tutto dell'invito e tutto e quella frase che hai pronunciato é la stessa che io e tuo fratello avevano immaginato che avresti detto-gli spiegò Claudio.-gli ho detto io non dirtelo perché volevo vedere che mi avresti detto-
-Il mio ragazzo e il mio fratello mi  sfottono alla mie spalle. Complimenti. Ma bravi!-disse Sandro facendo l'offeso, voltandosi dall'altra parte.
-dai Sandro, si scherzava. Non fare cosi-disse Claudio correndo dietro.-scusa questo povero idiota-
-no, non ti scuso-disse Sandro molto sostenuto.
Loro si erano divertiti alle sue spalle, ora toccava a lui sfottere.
...
-dilla la verità era tutta una messinscena per arrivare a questo-disse Claudio guardando il proprio ragazzo mangiare uno sciù al cioccolato sopra e ripieni di crema banana.
Sandro era estasiato da quel pasticcino, ne aveva altri nel sacchetto che teneva gelosamente nella mano. non dava proprio retta al suo ragazzo o faceva finta di non sentirlo. Una piccola vendetta. 
-dai Sandro, non puoi ignorarmi così. Ti ho chiesto scusa almeno 1000 volte-disse Claudio mettendosi davanti a lui per non farlo proseguire con una faccia da cucciolotto. 
Faccia che Sandro non riusciva a resiste. (e neanche noi NdA). Infatti dovete richiamare tutto il suo selfcontrol per non baciarlo. Quanto era difficile.
Così Sandro aveva scosso la testa in segno di no.
-Posso prenderne uno almeno?-chiese Claudio allungando la mano verso il sacchetto.
In un modo o un altro, avrebbe parlato. Il suo ragazzo era testardo ma anche lui.
Sandro l'aveva allontanato subito con l'espressione °mio, solo mio°. Tipo Signore degli Anelli. Per poi iniziare a correre come un bambino per essere inseguito. Naturalmente il suo ragazzo gli era corso dietro per catturarlo e tra le vie di Napoli quasi vicino al Bosco di Capodimonte. 
Infatti ci era entrato dentro, era un posto in cui avrebbe voluto sempre andarci con Claudio. 
Sembrano due bambini a rincorrersi in quel posto verde e bellissimo, tra gli alberi e per poi cadere sul prato, dopo essere stato preso da Claudio.
-ora non mi sfuggi più-gli disse lui con sorriso trionfante, sopra di lui e tenendogli i polsi.
Il sacchetto era stato abbandonato in un angolo. Ora Sandro era tra le braccia di Claudio appoggiati ad un albero e si era girato con la testa per guardarlo degli occhi e poi baciarlo dolcemente
Ma quell'attimo fu spezzato da un commento molto brutto da parte di una mamma e di un papà con il proprio bambino che passavano di là. Sandro lo sapeva che c'era molto pregiudizio ma loro non facevano nulla di male. Si amavano come qualunque altra persona. Claudio aveva accarezzato il suo viso e gli aveva sussurrato:°non dargli importanza, conta che ci amiamo°. 
-Lo so e non mi pento di essere come sono, di essere libero di baciarti o manifestare la mia gioia. So che era difficile ma con te al mio fianco posso superare tutto-disse Sandro molto dolce, appoggiando la fronte alla sua.
...
Adesso erano al supermercato, tramite il GB di internet stanno vedendo la ricetta sul cellulare. Quella era la prima volta che andavano a fare la spesa insieme, Claudio portava il carrello e Sandro leggeva gli ingredienti sul cellulare.
Avevano scelto di fare i cupcakes rainbow alla vaniglia e siccome erano un vero esercito alla festa, avevano triplicato le dosi. Il carrello era strapieno di roba. Mentre Sandro cercava i pirotini, il suo sguardo era caduto su due tazze da colazioni, una blu e una rossa con una capretta sopra. Erano perfette per lui e Claudio, immaginava di far colazione con quelle a casa loro. La sua mente era andata ad un ricordo.
Flashback
Sandro era sdraiato a pancia in giù sul letto di Claudio, con davanti un libro e quaderno. Pensava all'idea per il suo tema su Alessandro Magno.
Intanto Claudio era salito per le scale a chiocciola, con un vassoio.
-Ecco qua, un piccolo spuntino per rinfrescarti e ricaricati-disse Claudio molto premuroso, mettendo sul letto.
-Fragola con panna, ghiaccioli, cornetti farciti, succo di frutta e tanto ghiaccio-disse Sandro guardando il vassoio con un sorriso.-mi vizi un bel po vedo-
-Be non si può certo lavorare a stomaco vuoto e con questa giornata calda-disse Claudio prendendo una fragola e intingendola nel panna.
Sandro aveva aperto la bocca, vedendo il suo ragazzo portargli la fragola per farsi imboccare per poi prendere un ghiacciolo alla frutta e iniziandolo a gustarselo. 
-Così mi distrai sai-disse Sandro già caldo da quella giornata.
Poi Claudio si metteva a leccare quel benedetto ghiacciolo in quel modo.
-sto solo assaporando il ghiacciolo-disse Claudio con una faccia innocente.
Non avrebbe ceduto, No. Aveva un tema. 
-Fa troppo caldo qua-disse Sandro togliendosi anche i jeans, restando solo in mutande e passando un cubetto di ghiaccio sul collo, sul petto e così via. 
-Ora chi sta distraendo chi-disse Claudio allo spettacolo.
-Guarda che io non sto facendo nulla, mi sto solo dando sollievo e tu sei male pensate, non è colpa mia-ribatté Sandro prendendo in mano la penne e ributtandosi sul libro.
-Come procede il tema?-
-Non ho ancora deciso su quale aspetto della vita di Alessandro Magno farlo. Non sto trovando nulla che mi ispiri. Di sicuro gli altri punteranno sulle conquiste, sulle battaglie ecc. Le solite cose. Io voglio farlo su qualcosa di diverso. Non so cosa ma sarà diverso da tutti-gli spiegò Sandro convinto.
Claudio aveva un idea su come aiutarlo. C'era qualcosa di cui parlare, che molti non parlavano mai di quella parte della vita di Alessandro Magno. 
-Be potresti parlare del suo unico grande amore-gli suggerì Claudio.
-Ma certo Efestione. Ho visto il film e mi è piaciuto il riferimento a quell'aspetto-disse Sandro con un brillare negli occhi.-avrei voluto vedere molto di più su di loro. Mi è piaciuta tanto la scena in cui gli da l'anello nella notte di nozze con Roxanne-
Era l'idea perfetta. Parlare di quell'unico amore che contava per Alessandro.
-dimmi di più-disse Sandro molto curioso, prendendo appunti.
-°Una sola anima dimorante in due corpi° così si riferì Aristotale, loro vecchio maestro al rapporto tra i due-iniziò Claudio con molto attenzione narrando di quel rapporto.
Sandro pendeva dalla labbra di Claudio, il modo in cui ne parlava e più sentiva di quel rapporto, più pensava come struggimento era molto simile a quello loro.
-... e quando glielo uccisero, Alessandro ne fu devastato completamente, il suo dolore fu incontrollabile e fu difficile staccarlo dal suo corpo e dopo scatenò l'ira di Dio. Alessandro potrà aver sposato una donna, aver avuto tanti e tante amanti ma l'unico che amava veramente era lui, Efestione- 
-é un amore così bello, struggente e tragico-disse Sandro affascinato da quell'amore. 
-noi siamo allo stesso livello del loro amore-disse Claudio molto coinvolto.-io uscirei pazzo se ti uccidessero o ti portassero via da me-
Alla fine aveva pagato Sandro con il bancomat, non aveva preso le due tazze anche se gli piacevano e aveva raggiunto la macchina con Claudio.
Stava per mettere in moto, quando lui l'aveva fermato.
-questi sono per te-disse Claudio emozionato con due pacchetti nelle mani.
Uno grosso e l'altro piccolo. Era confuso. Non era il suo compleanno.
-ho forse dimenticato qualche ricorrenza-disse Sandro imbarazzato.- se é così perdonami-
-no, Sandro. Nessuna ricorrenza-disse Claudio rassicurandolo.-su apri-
Sandro aveva preso il regalo più grande. Era molto emozionato e anche Claudio.
Era rimasto senza parole.
-queste sono...-
-si le tazze che guardavi con aria sognante. Di sicuro stavi immaginando noi due con quelle tazze per colazione, nel nostro letto appena svegli-
Si ma quel letto era di Claudio, non era il loro letto. Quella non era casa sua. Sarebbe stato bello. Svegliarsi e addormentarsi al suo fianco tutti i giorni.
-si ho detto il nostro letto, non ho sbagliato-continuò lui agitato ed emozionato.-questo porta al secondo regalo. É una cosa che ti volevo dare da tempo, aspettavo solo il momento giusto-
Claudio gli aveva preso la mano e aveva aperto la scatola come in una proposta.
Gli stava chiedendo davvero di...
-Sandro, sarei onorato che tu venissi a vivere da me-disse Claudio con voce emozionata.
Dentro la scatola c'era una chiave. Il doppione della chiave.
Sandro era alle lacrime agli occhi dalla commozione. Non riusciva a parlare dall'emozione e dalla gioia così aveva fatto l'unica cosa possibile in quel momento. L'aveva baciato, un bacio che valeva 1000 sì.
Forse stavano correndo ma mai cosa più giusta fu di questa. 
-io...-
-si lo so. Per me é lo stesso, Sandro-disse Claudio capendo l'emozione di quel momento.
Sandro già immaginava tutti i pasticci che avrebbe combinato per la sua inesperienza.
-ti chiedo già scusa in anticipo per tutti i disastri che combinero-disse Sandro un po imbarazzato.
-tranquillo, Sandro, andrà tutto bene. Ti aiutero in tutto quello che é nuovo per te. Vedrai una volta iniziata questo nuovo capitolo, non potrai più far almeno delle piccole cose quotidiana della gente comune. Ti verrà naturale-disse Claudio molto premuroso.
Sapeva sempre come rassicurarlo.
-l'importante é che tra noi non ci siano mai segreti-disse Claudio serio.-ma so che tu non mi nasconderesti nulla. Come potresti. Con quella faccia che un libro aperto per me-
-già, non potrei mai nasconderti qualcosa-disse Sandro molto convincente, trattenendo il groppo in gola che voleva liberarsi.
Si sentiva così sporco e se solo Claudio avrebbe saputo, ecco ci sarebbero stati dei problemi e lui non voleva. Era tutto perfetto. Niente avrebbe rovinato quella loro nuova armonia. Un segreto poteva starci per salvaguardare il loro rapporto.
Flashback
-wow! Sono bellissimi i tuoi disegni. Si vede il talento e la passione-esclamò Sandro incantato. 
-grazie, Sandro. Se vuoi puoi prenderne uno-disse Tom con un sorriso.
-ma no. Non ho fatto nulla per meritarlo-disse Sandro toccandosi la testa con imbarazzo.-ti sto scaricando tutti i miei problemi e sto praticamente qui, ti sto disturbando parecchio-
-non dire così, mi fa piacere aiutarti. Sei una persona speciale e un interessante soggetto da ritrarre-disse Tom mettendogli un mano sulla spalla. 
Lui un soggetto da ritrarre? Interessante? Lui non vedeva tutto quel essere speciale che gli altri vedevano in lui come Claudio, Rossella, Tom e così via.
Forse era la sua insicurezza o bassa autostima. 
Non sapeva cosa dire così aveva proseguito a vedere i disegni. Finora aveva visto solo bei paesaggi e non si aspettava quei ritratti. Erano di ragazzi o uomini nudi. Erano così.. Erotici.
Lui non avrebbe mai potuto farlo. Era come un pinguino e poi si vergognava molto. Non era una cosa per lui.
-io...-
-tranquillo, non ti chiedersi mai di spogliati sai-disse Tom con tono rassicurante.-so come sei e rispetto la tua decisione-
Un ritratto cosa sarà mai? Pensava Sandro a quelle parole. 
Poteva essere divertente.
-sai che ti dico, ci sto. Puoi farmi il ritratto-disse Sandro deciso e entusiasta.
Voleva provare qualcosa, in questi giorni era sempre depresso e vuoto senza Claudio. Aveva proprio bisogno di un qualcosa. E poi non faceva nulla di male. Era solo un ritratto.
-non te ne pentirai-disse Tom con uno sguardo che Sandro non riusciva a cogliere.
Si era messo sul letto, come aveva detto Tom, tra le lenzuola appoggiato contro la parete.
Tom aveva iniziato a ritrarlo. Dopo un po Sandro aveva iniziato a sentir caldo. Avrebbe voluto tanto sbottonarsi la camicia per trovare un po di sollievo.
Ma non poteva. 
-Sandro, non essere teso. Fai quello che ti senti. Puoi muoverti se vuoi o parlarmi-disse Tom vedendolo in difficoltà.-poi siamo tra uomini. Qualunque cosa, falla senza problema-
-posso avere una birra fresca? Fa caldo-
-certamente, non ci sono problemi-disse Tom con sorriso, lasciando un attimo la matita e andato verso il frigo.
Sandro si era slacciato un po di bottoni e Tom non si era lasciato scappare un solo movimento mentre prendeva la birra, intravedendo un po di pelle. Pregustava il momento in cui avrebbe tolta la camicia per vedere il suo corpo.
Poteva dare una spinta per farlo accadere ma no. Sapeva che sarebbe successo lo stesso. Sandro si stava sciogliendo. Sapeva perfettamente usare le parole e dove portare le persone.
- ecco a te-disse Tom porgendogli la birra.
Sandro l'aveva presa con un grazie per poi fare un sorso. Si stava sciogliendo. Si sta mettendo al suo agio, pian piano si stava stava sbottonando la camicia e pensava a Claudio. voleva averlo accanto a sé, gli mancava tantissimo. Aveva un bisogno di sentirlo, vederlo e toccarlo. Un bisogno sia emotivo che fisico.
Aveva chiuso gli occhi, iniziando a fantasticare su lui e Claudio nella libreria di sotto.
Immaginava che lo sfotteva al suo solito mentre sfogliavano qualche libro, Claudio con voce avvolgente e sensuale decantava i versi di una poesia di William Shakespeare "Se potessi scrivere la bellezza dei tuoi occhi,ed enumerare le tue grazie,direbbero le genti questo poeta mente. Tale tocco di ciel mai sfiorò viso mortale", gli girava intorno per poi stringerlo a sé. La poesia era pura seduzione. Nella loro storia la poesia era una parte molto importante. 
Claudio gli dava dei morsetti sull'orecchio mentre lo accarezzava sotto la maglia. Adorava quei morsetti, l'orecchio era il suo punto sensibile e di piacere. Una mano era rimasta ad accarezzare la pancia, facendo vibrare l'ombelico mentre l'altra andava sotto il jeans. 
Sandro troppo preso dalla fantasia, si stava toccando proprio in quei punti e si era scordato di Tom. Naturalmente il fratello di Claudio non l'aveva certo fermato, si godeva la scena di puro piacere mentre catturava nel disegno quella passione. Quella bocca che si apriva e quell'espressione, le gote rosse dal piacere. Era una vera goduria per Tom.
La fantasia continuava. Sandro era contro il bancone della cassa, appoggiato a pancia in giù, senza maglia e camicia e Claudio gli baciava la nuca e scendeva verso la schiena mentre lo liberava dalla costrizione del jeans e del boxer per dargli maggiore piacere.
In contemporanea Sandro si era liberato delle costrizioni per darsi piacere da solo, completamente nudo.
Il momento dopo, Sandro aveva urlato il nome di "Claudio" tra gemiti incontrollati ed era venuto sulle lenzuola. Tom aveva immortalato perfettamente quel momento. 
Un pezzo davvero unico della sua collezione. Non poteva certo farsi sfuggire un bocconcino come lui.
Sandro in quel momento, aveva aperto gli occhi e si era reso conto di essere nudo, nel letto di Tom e non in libreria con Claudio.
Che cosa aveva fatto?
Lui che era così timido. Lui che si mostrava solo a Claudio in quei momenti di piacere. 
Provava vergogna, imbarazzo, senso di colpa. Subito si era coperto con il lenzuolo e il volto con le mani.
Aveva sentito Tom sedersi nel letto e toccargli il braccio ma lui si era ritratto.
-ehy Sandro, che hai? Perché fai così?-
-non avrei mai dovuto farlo-disse Sandro disperato.
-Sandro non hai fatto nulla di sbagliato, é perfettamente normale che ti sfoghi-disse Tom rassicurandolo, togliendogli le mani dagli occhi.
-non é questo il problema. Io mi do piacere in camera mia ma da solo. Senza nessuno spettatore. Non mi sono mai masturbato neanche di fronte a Claudio. Ora capisci perché ci sto male. Un'altra persona che non é il mio ragazzo mi ha visto in questo modo e mi ha anche ritratto. In questo modo ho tradito Claudio-si sfogò Sandro con i sensi di colpi.
-ti sei lasciato solo andare, Claudio capirà-disse Tom tranquillamente.
Tom la faceva troppo facile. Per lui era un tradimento.
-no, non é così-disse Sandro convinto.-ho sbagliato a volermi farmi ritrarre-
Non avrebbe mai dovuto farlo.
-Sandro, io capisco che tu ami Claudio ma certe cose non si possono reprimere e poi voi due non state più insieme. Siete in pausa. Qualunque cosa accade in questo tempo, non conta quindi non essere in colpa-

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Il flashback su quella sera fu interrotto da un flash di una macchina professionale non molto lontano.
-Qualcuno ci sta fotografando-disse Sandro in bisbiglio.
Claudio si era voltato verso la direzione indicata da Sandro, Era un taiwanese molto elegante e stravagante, non era il tipo che passava in osservato e con lui c'era un ragazzo dai capelli neri molto comune che cercava di fermarlo. (Godfrey Gao e Kevin Zegers, li adoro. Erano i perfetti Malec NdA) Il ragazzo dai capelli neri e gli occhi blu si era avvicinato a loro per scusarsi in un inglese. Doveva essere americano.
-Mi dispiace per il mio compagno-disse lui imbarazzato.-Non riesce proprio a trattenersi-
-pasticcino, non vedi come sono bellissimi. Non potevo far almeno di immortalarli. Mi ricordano tanto noi quando ti ho dato le chiavi di casa-disse l'uomo dagli occhi da gatto
. -Non chiamarmi così, è imbarazzante-disse quello dagli occhi blu tutto rosso.
Proprio una coppia particolare. Sandro lo capiva, anche lui non sarebbe piaciuto quel nomignolo.
. -Tutte le volte me lo dici, ma so che ti piace-disse l'uomo con un sorriso per poi rivolgersi a loro.
-Mi chiamo Gabriel Sweet, ho una rivista a San Francisco. Forse la conoscete, si chiama °Fabulous°- Sandro e Claudio avevano visto qualche volta quella rivista, era molto famosa e interessante per i vari argomenti.
-Si, certo. è molto interessante e unica. Le devo fare i miei complimenti, Mister Sweet mi piace molto come tratta gli argomenti-disse Claudio con perfetto inglese.
-Dammi del tu, non sono così vecchio-disse Gabriel con un sorriso.-e questo è il mio adorabile e timido compagno Alex- ----?-Non sono adorabile, non sono mica un gatto come Frozen-disse Alex sempre imbarazzato e poi riprendendo un po di tono.-Ti ricordo che sono un cacciatore di taglie. I cacciatori di taglie sono tutt'altro che adorabili-
-Ma tu lo sei, il mio adorabile cacciatore di taglie-disse Gabriel al suo orecchio.
Sandro non riusci a trattenersi dal ridere, erano così belli proprio come lui e Claudio. Era bello incontrare una coppia del genere.
-Siete una bella coppia-disse Claudio dando vita ai pensieri di Sandro.-Il mio ragazzo è un po timido e si imbarazza subito come Alex-
-Ma non è vero-ribatté Sandro a quell'affermazione.-non mi imbarazzo mica-
-Vogliamo vedere dopo qualche parolina qui in pubblico-disse Claudio con un certo sguardo.
Sandro era diventato rosso al sol pensiero.
-Visto che ti dicevo-continuo lui sfottendolo.
Sandro l'avevo ignorato totalmente. Non sarebbe caduto nella sua trappola e così si era rivolto ai due.
-Io sono Sandro, e questo è il mio simpaticissimo ragazzo Claudio-disse Sandro presentandosi per poi chiedere-che ci fate qua a Napoli?-
-Molto semplice, io sono qua per un articolo su Napoli. Sulle meraviglie di questa città-disse Gabriel affascinato.-Ho sempre voluto visitarla e Alex mi ha accompagnato in questa mia avventura-
Sandro e Claudio si erano guardati. Potevano perdere un po di tempo a fare da ciceroni a quella simpatica coppia.
-Vi portiamo noi-disse Claudio con entusiasmo.-Vi faremo vedere i posti più belli di Napoli-
-Si esatto, salite pure a bordo-disse Sandro con un sorriso.-Siete molto gentili, io e anche a nome del mio compagno accettiamo-disse Gabriel entusiasta.-Voglio proprio farvi qualche scatto-
Così Alex e Gabriel erano saliti a bordo della macchina di Sandro, pronti per quel tour di Napoli e quella nuova avventura.
... 
Sandro e Claudio erano seduti in una panchina del Parco Virgiliano o delle Rimembranze per l'ennesimo scatto. Gabriel si era divertito a fotografarli per tutto il giro tra le tante bellezze di Napoli come il Lungomare di Mergellina, il castel dell'Ovo, il bosco di Capodimonte, il castel Sant'Elmo e così via. Si era creata subito una bella sintonia tra i quattro, molto simili di carattere.
-e come vi siete conosciuti?-chiese Claudio curioso.
-per la mia professione di cacciatore di taglie-disse Alex soltanto.
-ma io ancora prima l'avevo adocchiato in un parco mentre scattavo qualche foto-disse Gabriel più dettagliato.
-e ho subito pensato quel bocconcino con gli occhi blu deve essere mio-
I due guardavano Alex tutto rosso in viso.
-per fortuna mi ha dovuto salvare la vita questo angelo. così é successo, non ha potuto resistere al mio fascino proprio come me-
Alex si era alterato a quelle parole senza sentire -per fortuna? ti volevano morto e tu hai il coraggio di riderci su. io non so come fai. Sei incorreggibile-
Lasciando là per scappare via.
-scusatelo, facilmente si altera e ce ne vuole per farlo sbollire-disse Gabriel alzandosi dalla panchina.-non é facile a volte con lui ma mi ha completamente conquistato con il suo essere, era come un gattino in cerca di un po d'amore, quella durezza nascondeva tanta fragilità. Non era corrisposto dal suo migliore amico e con un rapporto un po difficile con la famiglia, sopratutto con i genitori-
Ecco da dove veniva il suo essere un po chiuso e quella facciata di durezza.
- vuoi dire che non l'hanno accettato?- chiese Sandro già sapendo la risposta.
-per i suoi un Redblood gay é un disonore mentre Lily la sorella minore stravede per lui, é stata molto importante per nascondere il suo vero essere. Alex ha represso per molti anni e anche quando abbiamo iniziato a vederci, era una storia segreta e questo a causato a volte qualche litigio-
Sandro un po riviveva la sua storia, anche se lui l'aveva scoperto da poco.
-ma non é solo questo, il rapporto con il padre é stato un qualcosa che nessuno dovrebbe vivere. Però questo non posso dirvelo io. Ora devo andare, ci sentiamo via messaggio. Questo é Il mio biglietto da visita con il numero e dove alloggiamo. Buon proseguimento-
-grazie, anche a voi-dissero i due con il biglietto nelle mani.
Avevano visto Gabriel correre fuori dal parco e speravano che trovava Alex.
-che storia! Mi dispiace per Alex-disse Sandro pensando alla sua situazione.
-e già, nessuno di noi dovrebbe vivere queste situazioni. Dovremmo essere accettati dalla nostra famiglia per come siamo. Chi ti ama veramente, non ti allontanerà mai-disse Claudio appoggiando la sua mano a quella di Sandro.
Era proprio vero. Ma la famiglia a volte non é tutto, con suo padre aveva capito questo concetto. Non voleva pensarci. Aveva Claudio accanto a lui, perdere un padre del genere non gli costava per nulla. Adesso voleva solo pensare ad essere felice. Basta brutti pensieri.
-andiamo alla villa per i cupcakes-disse Sandro con un sorriso, alzandosi in piedi per tirare il suo fidanzato.-vediamo quanti guai combineró-
-tanti, capretta, ma ci sono io-disse Claudio molto dolce.
Capretta. Ormai era come il loro nomignolo, chiamarsi capre. Non a caso le tazze portavano sopra un capra.
-e capra vecchia, vediamo se riesci a starmi dietro-disse Sandro sfottendolo, correndo già via lungo il parco.
-capra vecchia a chi? Ora ti faccio vedere-disse Claudio a quello sfottò, ricorrendolo subito.
Alla fine dopo tanto rincorrersi, Sandro si era seduto sul prato per riprendere fiato.
-ma come? La capretta é già stanca-disse Claudio prendendolo in giro.
-no, ti sto gustando la vittoria-disse Sandro con un sorriso.
Quanto l'aveva fatto sudare. Meglio non sfidarlo più in corsa.
-se se. Non mi inganni-disse Claudio conoscendolo troppo bene.
-o forse la capretta aspetta che la capra vecchia si sieda accanto a lei per consolarla-disse Sandro in modo che non lasciava dubbi. Era incredibile. Era insaziabile e poi in luogo così pubblico.
-contieniti Sandro, so che sono irresistibile-disse Claudio gongolando.-ma qui in pubblico, non si fa- come quando parli con un bambino.
-ma che hai capito? Pensi solo a quello- disse Sandro arrossendo.
- io? Ma se sono un angioletto- disse Claudio con aria innocente, sedendosi accanto a lui.-sei tu quello in fase di ormoni-
-si si-disse Sandro per poi mettersi con la testa sulle sue gambe.
-a dopo-
E in attimo il caro Sandro aveva raggiunto il suo scopo, aveva un bel cuscino per la testa,
-Sandro!-lo chiamò Claudio esterrefatto.
Ormai si era addormentato.

....

Sandro era sul divano in casa sua, stava studiando quando il telefono aveva squillato. Di sicuro era qualcuno per suo padre.
-pronto-
-buongiorno, sono Claudio. Ti interesserebbero le nostre offerte di telefonia mobili, sai abbia...-
No. Un call center. Che palle! Anche se aveva una bella voce.
-ti risparmio il fiato e ciao...-disse Sandro in modo frettoloso per chiudere.
-ma scusa cosa ti costa? Ascoltami un attimo. Sei giovane, dovresti capire-disse Claudio cercando di trattenerlo. Be non aveva di questi problemi lui però sapeva che c'erano molti ragazzi con problemi di soldi e che tiravano avanti per quello che potevano, liberi di essere quello che volevano. Erano da ammirare.
-a che pro? Tanto non prendiamo nu...-
-Sandro sono di nuovo quelli del call center? Se é così, dimmelo così lo faccio licenziare-disse suo padre entrando autoritario.
Oh no!non voleva certo che quel povero ragazzo finiva senza lavoro.
-ma no, papà. É solo un compagno di scuola per andare fuori-disse Sandro calandosi nella parte d'attore.
-domani hai scuola, lo sai bene-
-si, lo so-
Quando si era ritirato nel suo studio, avevamo ripreso a parlare.
-tipo duro il paparino-
-non sai quanto-disse Sandro scocciato.
-comunque grazie per avermi evitato il licenziamento-disse Claudio molto grato.
-ma figurati, mi sarei sentito troppo in colpa-
-e cosa stavi facendo?-chiese Claudio curioso.
-studiavo letteratura-
-adoro la letteratura-disse lui con entusiasmo.
-hai letto qualche poesia di Walt Whitman?-
-no mai-
-peccato, sono bellissime-
A quel ragazzo aveva qualcosa che lo spingeva a parlarci. Ci stava prendendo gusto. Sandro si era alzato dal divano con un sorriso e incominciare a camminare.
-e sentiamo qualche verso di Whitman-
-ti recito una poesia
 intitolata "Noi due ragazzi che stretti ci avvinghiamo"
Noi due ragazzi che stretti ci avvinghiamo, mai che l'uno lasci l'altro, sempre su e giù lungo le strade, compiendo escursioni a Nord e a Sud, godiamo della nostra forza, gomiti in fuori, pugni serrati, armati e senza paura, mangiamo, beviamo, dormiamo, amiamo, non riconoscendo altra legge all'infuori di noi, marinai, soldati, ladri, pronti alle minacce, impauriamo avari, servi e preti, respirando aria, bevendo acqua, danzando sui prati o sulle spiagge, depredando città, disprezzando ogni agio, ci beffiamo delle leggi, cacciando ogni debolezza, compiendo le nostre scorrerie-
Sandro era rimasto incantato da quella voce calda, avvolgente e da quei versi. Lo stava emozionando.
-é bellissima e tu... Non reciti, tu senti queste parole come tue... Come se vivi ciò... O capisci ciò... E hai una voce bellissima-
-grazie...-
-Sandro. Mi chiamo Sandro e vorrei sapere di più su di te, vorrei..
.- Non gli era mai successo prima d'ora di sentire un interesse verso un'altra persona, un ragazzo. Quella voglia di continuare a parlare.
-anch'io, ma il mio supervisore mi sta guardando male- -oh, non voglio certo crearti problemi-
-facciamo così, ti va di vederci tra un'ora alla piazza del nuovo Gesù? Lo so vado troppo di fretta ma vorrei parlarti ancora-
-si forse é troppo veloce ma non importa, voglio vederti e parlati-

...

Sandro aveva aperto gli occhi, aveva visto subito il suo Claudio e aveva sorriso
. -ciao bello addormentato. Fatto bei sogni?-chiese Claudio accarezzando i capelli.
-si tu-rispose Sandro beato da quelle carezze.
-ho sognato che eri un call center e ci conoscevamo così via telefono-
Il cellulare aveva squillato. Era un SMS di Filippo.
°Ragazzi, ma dove siete? Io vi sto aspettando°
 -meglio andare, Fili ci ha dati per dispersi-disse Sandro alzandosi da quella posizione comoda.
Nel momento in cui stavano lasciando anche loro il parco quando un signore vestito come un maggiordomo, si era avvicinato a loro mentre guardava una foto. Era straniero. Forse inglese.
-tu sei Sandro Palladini?-chiese con un perfetto inglese e una busta in mano.
-si, sono io-disse Sandro un po confuso.
Chi era? Cosa voleva? Sulla busta c'era un sigillo reale.


...

Sandro guardava confuso la busta datogli dallo straniero. 
Chissà cosa conteneva? Perché c'era un sigillo reale? 
C'era scritto "regno di Padlock" con lo stemma con un lucchetto e una chiave.
Mai sentito nominare e anche Claudio aveva un espressione confusa mentre si guardavano.
-dove si trova questo regno di Padlock? E sopratutto cosa vuole da me?-chiese Sandro perplesso.
- si trovo nel Regno Unito e lo scoprirà non appena leggerà quella lettera-rispose l'inglese soltanto. 
Così aprì la busta e tirò fuori la lettera con due biglietti aerei datata fra una settimana.
Proprio all'inizio del foglio al centro c'era lo stemma con la scritta "Accademia Reale di Padlock". 
"Caro signor Sandro Ferri, lei é stato scelto dall'Accademia Reale di Padlock per le sue nobili origini con tanti altri ragazzi per la selezione per l'erede a trono di Padlock. Allegati ci sono due biglietti aerei per lei e un'altra persona a sua scelta per il giorno 10 giugno 2015. La aspettiamo il 11 giugno all'Accademia per iniziare la sua formazione. Distinti saluti, la preside Astrid Miller"
Accademia? Erede a trono? Formazione? 
Le sue nobili origini veniva dal conte Giacomo Palladini, aristocratico napoletano, il suo bis-bisnonno ma lui non centrava nulla con questo regno di Padlock.
Aveva altri progetti con Claudio, la loro convivenza, la vacanza e le loro aspirazioni artistiche. 
Non avrebbe rinunciato a tutto questo. Per cosa? Per la formazione e selezione di un regno che non conosceva.
No. Lui aveva i suoi sogni.
-mi dispiace ma la mia risposta é no. Ho una mia vita e non cambierò di certo i miei progetti-gli disse Sandro deciso restituendo la lettera.
-questa decisione non deve essere presa alla leggera, questo é un privilegio molto speciale e unico e poi non può dirlo a me. Deve comunicarlo all'Accademia-gli rispose lui ridandogli la busta.- io sono solo un messaggero, la aspetterò il 10 all'aeroporto di Capodichino-
Quel tipo non aveva capito nulla. Lui non aveva intenzione di cambiare. 
-non ho intenzione di rinunciare ai miei sogni o andare in questa Padlock per dire no quando posso avere un numero di telefono-gli ribatté Sandro un po alterato.
-non ha capito, signorino Ferri. Deve andare là-gli disse il messaggero dell'Accademia senza altre soluzioni.
Doveva. Ma che sta dicendo?
Nessuno poteva costringerlo a fare nulla. Non voleva andarci. Era tempo sprecato. 
Anche Claudio pensava che nessuno poteva costringere nessuno a fare qualcosa che non voleva. Tanto meno al suo Sandro. Poi era così strana quella faccenda. Lui non aveva mai sentito parlare di un regno del genere. Di sicuro c'é lo zampino di quel bastardo di Roberto Ferri. Si inventerebbe la qualunque cosa. Comunque era suo compito proteggere e aiutare Sandro.
-mi ascolti bene, non so chi sia lei ma io e Sandro non caderemo mai in questa farsa. Dica a Roberto Ferri che inutile che usa questi stratagemmi tanto non mi allontanerà mai da Sandro-dichiarò Claudio alterato prendendo la mano di Sandro.-deve lasciarci in pace-
Perché non ci aveva pensato? Era stato suo padre. Si ma certo, tutto tornava. Ma gli era andata male.
Non gli avevano dato tempo di replica e si erano messi in macchina.
-grazie per il tuo aiuto e il tuo amore-disse Sandro con un sorriso.
-ma figurati, Sandro, non mi devi ringraziare. Lotteremo sempre insieme qualunque cosa succeda, nessuno ci separerà mai-dichiarò Claudii con quella sua dolcezza infinita.
-hai detto proprio bene- aggiunse Sandro deciso.-non so cosa voleva ottenere con sta falsa. Non rinuncio a te, ai nostri sogni e progetti per andare in un regno inesistente per fare diventare l'erede a trono. Lui deve solo provare a farti qualcosa, anche la più piccola e vedrà un Sandro che non ha mai conosciuto- il suo amore per Claudio lo spingeva a tutto. Doveva a Claudio tanto e voleva che era orgoglioso di lui.
-hai fatto tanti progressi, Sandro, ne sono orgoglioso e continua così che nessuno ti potrà mai fermare-
Mentre loro si abbracciavano, qualcuno li osservava e aveva un ghigno malefico con un cellulare in mano. Quel cellulare era la rovina per Sandro, conteneva dei video che Claudio non avrebbe mai dovuto vedere.
Il ragazzo biondo con gli occhiali non vedeva l'ora di usare quelle prove.
°ora ti abbiamo in pugno, mio piccolo angelo°

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