L.E.M. Determinazione, Intelligenza e Coraggio

di Arcieoctz
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La pilota, la soldatessa e la cameriera ***
Capitolo 2: *** Il liceo d'Arcade ***
Capitolo 3: *** Uova di Baron of Hell disperse! ***
Capitolo 4: *** Insopportabili al cubo ***
Capitolo 5: *** Ancora lui! ***
Capitolo 6: *** L'errore di programmazione ***
Capitolo 7: *** La rivelazione ***
Capitolo 8: *** Una regina misteriosa ***
Capitolo 9: *** Da quando i giochi sono così violenti? ***
Capitolo 10: *** Intanto la nostra soldatessa... ***
Capitolo 11: *** Il discriminato & l'incompresa ***
Capitolo 12: *** Il piano di Queen Flame ***
Capitolo 13: *** La casa di Jonny ***
Capitolo 14: *** Come hanno ritrovato il kart blu. ***
Capitolo 15: *** Cambiamenti di programma. ***
Capitolo 16: *** Rinchiusi nella prigione... ***
Capitolo 17: *** Un legame si ricrea... un altro si rafforza ***
Capitolo 18: *** Brutte notizie e... Darn?! ***
Capitolo 19: *** Salvataggio doppio ***
Capitolo 20: *** Finalmente un po' di giustizia... e un pizzico di verità ***
Capitolo 21: *** Di male in peggio ***
Capitolo 22: *** Pericolosi... o gentili? ***
Capitolo 23: *** Darn vs L.E.M. ... ***
Capitolo 24: *** ... e Nitro contro J.V.D ***



Capitolo 1
*** La pilota, la soldatessa e la cameriera ***


Nelle retrovie osservo paziente mio padre uccidere un gruppo di Lost Souls per mano di un bambino che appare sul grande schermo in cielo; qui a Doom è il solito Tran Tran quotidiano: un piccolo inserisce un gettone e mio padre viene catapultato sul campo di battaglia ad uccidere i mostri.

Io mi chiamo Elena e sono la figlia del generale Larry. Vivo in una console dentro l'Arcade Litwak. La mia vita, per ora, è solo osservare ciò che fa mio padre perché tutti quanti si aspettano che io prenda il suo posto, però... non mi piace l'idea di stare su una landa desolata, uccidere il master dei mostri (lo Spider-demon) per poi scoprire di essere l'ultima umana sopravvissuta.

No, non fa per me!


Guardo la corsa dagli spalti in mezzo agli spettatori esultanti.

In testa al gruppo c'è il pilota Benzina sul suo kart bianco e verde fluorescente seguito a ruota dai gemelli dalle vetture blu Camper e Dumper, il resto dei piloti è dietro.

Manca poco al traguardo, Benzina pare avere la vittoria in pugno, ma viene superato da una vettura rossa che si è distaccata e ha oltrepassato il gruppo ed ora è in testa e, con un ultimo scatto oltrepassa la linea a scacchi.

In breve si ritrovano lui, Benzina e Dumper (o Camper non riesco mai a distinguerli con la tuta addosso) sopra un podio, il pilota rosso e bianco stringe tra le mani un trofeo ed esclama: “Turbastico!” prima che si torni alla schermata di inizio-gioco.

Mi avvicino al podio per salutare i piloti vincenti, ma (per sbaglio davvero!) sono inciampata e ho: fatto cadere di faccia Benzina rompendogli il naso (lo ho spinto con una forza che... non voglio immaginare il dolore... è finito di peso proprio sul naso); rischiato di far cadere e fracassare il trofeo di Turbo (il pilota rosso); e prima di cadere io stessa il gemello sul podio mi ha afferrata al volo.

“Grazie Dumper.” mormoro imbarazzata, lui mi guarda storto e dice:“Io sono Camper.”.

Una vergogna! I piloti si sono girati verso di me; il naso di Benzina è tornato a posto subito (se muori o ti fai male nel tuo gioco puoi rigenerarti).

“Leah.” sospira Turbo con le dita della mano libera sugli occhi, lo guardo veramente imbarazzata e dico:”Scusa, papà.”.

 

Ascolto impassibile i commenti dei Diner Dashiani ai tavoli mentre mangiano, mia madre Flo si muove tra di loro con ordinazioni, cibi e piatti da lavare.

Come faccia a piacerle, mi chiedo sempre: lavorare per dei clienti che non lasciano mance sostanziose neanche se glielo chiedi in ginocchio + farsi comandare a bacchetta da qualsiasi bambina che mette un gettone nella console; sembra tanto un' ingiustizia.

La bambina sul grande schermo è super concentrata perché rischia di perdere due gruppi di clienti; io ho una voglia matta di andare lì ad aiutare la mia mamma nonostante le regole me lo impediscano. Quelle stupide regole! Vorrei tanto sapere chi le ha scritte e poi, perché?

Non resisto più, salto nell'area di gioco e, velocemente servo dei clienti e prendo le ordinazioni da altrettanti; loro e Flo sobbalzano, la bambina si chiede: “Ma che cosa? Che?” e si gira chiamando il signor Litwak.

“Sparisci!” mi grida un gruppo di Uomini d'Affari imbestialiti, mia madre corre da me e mi spinge via dall'area, non prima di aver fatto la ramanzina: --"Non farti vedere Merida! Il gioco non è finito!”, ma lo so che non è finito!

“Ripassa la 65° regola a memoria.” mi ordina mia madre abbandonandomi nel mio angolino, mi lascia in mano il regolamento e corre di nuovo al suo posto.

La bambina mostra il gioco, il signor Litwak non trova nulla di anormale e, quindi torna al suo lavoro.

Nel mio angolo apro a malavoglia il regolamento e cerco la pagina con quella regola, la trovo e leggo:

I figli dei personaggi di una console non devono assolutamente farsi vedere o interferire durante il gioco; se i bambini vi vedessero penserebbero che il gioco sia difettoso oppure rotto e, di conseguenza verrà posizionato sullo schermo il cartello “difettoso” per farlo aggiustare e, in casi estremi, la spina sarà STACCATA.

Nota autrice: ho ideato questa storia mentre i miei compagni erano allo scambio di scuola. 
Le due protagoniste (Leah e Merida) prima avevano un altro nome, ma ho deciso recentemente, per evitare violazioni di privacy, di modificarli.
Un ultima cosa: i nomi dei personaggi della seconda parte (a eccezion fatta per Turbo) sono stati tutti frutto della mente di un'altra autrice: "Malanova" io con suo permesso li ho solo presi in prestito. Verso la fine verrà nominato un altro personaggio ideato sempre da lei che io ho avuto il permesso di prendere in prestito

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Capitolo 2
*** Il liceo d'Arcade ***


Passata la domenica è tempo, per i giovani dei giochi, di andare al liceo dove studiano per prendere il posto dei loro genitori.

Elena entra nell'aula dove si studia come usare le armi, i diversi tipi di mostri e come sopravvivere in condizioni ostili del tipo: melma tossica, lava, i pericoli in agguato dietro ad ogni angolo...

Leah studia i motori, le piste, le vetture... tutta la roba legata al suo destino di pilota, lei pensa che dovrebbe fare anche parecchia pratica ed imparare a guidare, però il padre sembra cercare di distanziarla dal suo lavoro. Non ne riesce a capire il motivo.

Merida, invece deve imparare a scrivere e memorizzare velocemente le ordinazioni e aumentare la sua rapidità nei riflessi per essere pronta a scattare appena i clienti ordinano, oppure se è pronto il cibo...

Le tre ragazze non hanno mai avuto l'opportunità di incontarrsi nè, tanto meno di fare amicizia... almeno fino ad ora.

Accade tutto durante l'intervallo: Merida sta camminando per i corridoi alla ricerca di un distributore di merendine e, ovviamente, contro chi va a sbattere se non contro Darn, il figlio del caporale Death Dagger di Doom, che subito afferma: “Potevi farmi male.”, la ragazza cerca subito di scusarsi come da educazione, però il ragazzo non la ascolta e, anzi, la afferra per la felpa e la solleva da terra.

In quella, passa Leah che capisce la situazione al volo e cerca di difenderla: “Lasciala andare subito!”, Darn chiede: “Se no che fai? Mi investi con il tuo kart. Ops, scusa. Mi dimentico sempre: Tu non ce l'hai!”

-Colpita e affondata- pensa la pilota spiazzata, quell'idiota che prende le tue paure e i tuoi segreti trovando il modo di ritorceteli contro...

“Darn smettila!” afferma una voce femminea alle spalle del ragazzo che si gira immediatamente; un po' spaventato, c'è Elena con il fucile imbracciato che gli punta alla testa.

“Abbassa quell'arma! Non sei il mio capo!” afferma lui, nascondendo la paura con la rabbia, la ragazza dice: “Ti ricordo che un giorno prenderai ordini solo da me. Meglio se la lasci prima che ti faccia saltare in aria la testa.”, il ragazzo raccoglie la minaccia, lascia andare Merida e sguscia via, pensando -Non finisce qui!-.

“Grazie. Mi hai salvato la pelle.” ringrazia Merida, Elena dice: “Figurati: prendere in giro Darn è all'apice delle mie giornate. Il vecchio Topher, poi, ha la sicura.”, Leah chiede: “Topher?”, la soldatessa batte il palmo della mano sul fucile.

“Per ringraziarti, posso darti uno stratto a casa. Uno dei miei zii oggi viene a prendermi.” propone Leah, Elena è lusingata ma accetta l'invito, Merida può darle un buono per mangiare da sua madre gratis, basta e avanza.

A scuola terminata (durante la 'pausa pranzo' dell'Arcade), le tre si ritrovano fuori nel grande prato, lì cominciano a discutere e presentarsi.

“Elena da Doom. Sono la figlia del generale Larry.” si presenta la soldatessa del gruppo, Merida afferma: “Ecco perché Darn era così spaventato da te. Io, comunque, mi chiamo Merida da Diner Dash. La protagonista Flo è mia madre e, per chi chiede, Cookie il cuoco è mio padre.”, Leah termina le presentazioni: “Io sono Leah, la figlia del più grande pilota del mondo.”, Elena chiede: “Vieni da All Star Racing, e tuo padre è Turbo, vero?”, la pilota risponde: “Indovinato. E lui non vuole che io diventi una pilota. Non so perché.”

Prima che si apra un dibattito sulla questione, qualcuno chiama l'attenzione di Leah, lei si gira e corre ad abbracciare un uomo alto poco più di lei e con i capelli ricci e neri.

“Zio Camper, possiamo accompagnare a casa anche le mie nuove amiche?” chiede la pilota a suo zio, lui ci pensa su un attimo e poi risponde affermativamente.

“Vi consiglio di usare le cinture.” dice Leah una volta salite sulla macchina blu elettrico; meglio aver fatto come dice lei: suo zio Camper ha la guida più spericolata del normale.

“Prima fermata: Diner Dash. Grazie per aver viaggiato con noi!” annuncia Camper nella Game Central Station davanti alla porta per la console di Merida, lei scende con i capelli spettinati per la corsa; prima che parta l'auto, ha il tempo di notare che è stato collegato un nuovo gioco: 'Motor-Fire-Bike'.

La 'seconda fermata' è a Doom dove scende Elena, ringrazia e saluta. Prima di entrare da sempre uno squardo in giro per vedere se qualcuno ha anche solo il coraggio d'avvicinarsi; oggi c'è solo un uomo poco più alto di lei, di carnagione chiara e dai capelli marroni corti, in oltre porta un paio di occhiali neri; probabilmente sta solo passando quindi lei entra come al solito.

Leah e Camper entrano con la macchina nel loro gioco con la solita ebrezza e voglia di vincere.

“Ora andiamo a casa ad aiutare mio fratello con i pasti. La famiglia Time deve essere sempre unita!” annuncia Camper saltando, Leah chiede: “Ci sono anche lo zio Benzina e papà oggi? Come è andata?”, lui risponde: “Sì, ci sono anche loro. Oggi, per ora, hanno giocato 12 bambini: 6 con Turbo, 4 con Benzina e 2 con Sprint. Hanno vinto: 10 volte Turbo, una volta Dumper e una Benzina.”

-Potrei esserci anche io.- pensa Leah poi si decide -Oggi glielo chiederò!-

L'unica cosa che la loro famiglia fa lentamente è pranzare, in fatti, mal o bene che vada ci vuole almeno mezzora prima che Dumper lavi i piatti.

“Papà, posso chiederti una cosa?” chiede Leah al momento del dolce, Turbo la guarda e dice: “Sì, certo.”, lei comincia un grande racconto di ciò che è successo quel giorno per arrivare al punto più cruciale, afferma con tutta se stessa: “Voglio imparare a guidare ed essere una pilota come voi! Papà, insegnami a guidare un kart, per favore!”, Turbo prende fiato e risponde: “No.”

“Benzina!” implora Leah invocando l'aiuto dello zio verde che, come al solito, cerca di evitare di prendere parte ai litigi, Dumper prova ad aiutarla al posto del verde: “Ma Turbo, oramai Leah ha quindici anni, deve entrare nel mondo della pista, altrimenti come farà?”, però il pilota rosso è irremovibile.

“Non so neanche perché lo ho chiesto! Tanto è una vita che mi impedisci di fare ciò che è scritto nel mio codice!” grida Leah arrabbiata allontanandosi dal tavolo verso camera sua, Turbo cerca di fermarla, ma non ci riesce.

Nota autrice: Finalmente il secondo capitolo.
Abbiamo conosciuto meglio le nostre tre protagoniste e, in più, abbiamo introdotto altri personaggi.
Una curiosità riguardo a Darn: in inglese, il verbo "To darn" si può tradurre anche con "maledire" il che si sposa perfettamente con l'indole del personaggio; anche il padre non ha un nome molto più rassicurante, ma ha un carettere diverso da quello del figlio.
Una cosa che non ho precisato è che Elena ha perso la madre in un incidente con dei mostri; non ho precisato lungo la storia come mai non abbia la madre a differenza di Leah.
Tra due giorni: terzo capitolo!

 

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Capitolo 3
*** Uova di Baron of Hell disperse! ***


È notte, Elena si sta esercitando con dei mostri sul campo di battaglia assieme a Darn ed altri due figli di soldati; l'esercitazione va alla grande come al solito, ma Darn sembra  pensieroso, pare abbia un piano in testa.

“Con che abbiamo a che fare adesso?” chiede Elena al soldato con l'armatura verde, lei risponde: “Demons, Cacodemons e Imps. Claithon ha visto un Baron of Hell.”

“Seguiamo i piani: Rider occupati degli imps, prendi il fucile; Claithon prendi la mitragliatrice e uccidi i demons; Darn usa l'arma-al-plasma contro i cacodemons; io cerco il Barone dell'Inferno.” ordina la ragazza, Darn interviene: “Permettimi di cercare io il Barone.”, lei accetta sebbene stia sbuffando.

In breve tempo i mostri non sono più in vita; i tre soldati attendono il ritorno di Darn.

Il ragazzo arriva ferito e bruciacchiato dalle fiamme del mostro. Spiega come ha ucciso il mostro che, nel frattempo, aveva deposto tre uova, le aveva distrutte lui prima di attaccare il mostro.

La simulazione termina e i quattro si congedano.

Durante l'alba si sente rieccheggiare l'allarme: qualcuno è entrato nel laboratorio.

Elena e il padre Larry sono i primi ad arrivare all'edificio dove trovano due uova dentro a delle capsule di salvataggio con destinazioni differenti. Se decollano è la fine!

Elena fa la cosa più stupida del mondo: si 'imbuca' dentro una delle capsule per provare a distruggere l'uovo, ma la capsula decolla all'unisono con l'altra con lei ancora all'interno.

La ragazza cerca di prendere il controllo però è impossibile: c'è il pilota automatico.

In breve tempo si trova nell'Arcade Central Station con meta All Star Racing, se non fosse stato per un kart blu che è uscito da lì ci sarebbe finita dentro, invece, sbanda di qua e di là ( colpendo anche l'altra capsula di emergenza così da farla deviare) ed entra in un'altra console.

Intanto l'altra capsula sbanda, travolge il kart blu (nel posto sbagliato al momento sbagliato) e lo trascina dentro il gioco nuovo. 

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Capitolo 4
*** Insopportabili al cubo ***


Dopo essersi schiantata contro un albero, Elena riesce ad uscire dalla capsula, alla quale si è disintegrato il vetro nella caduta, miracolosamente non si è tagliata con il vetro.

La giovane soldato cerca l'uovo del mostro, ma è saltato fuori durante l'impatto ed ora è chissà dove è?

“Ma dove mi trovo?” si chiede la ragazza, tiene il fucile imbracciato in caso di pericolo.

Una voce maschile la sorprende alle spalle, le chiede: “Tu chi sei?”

“Indietro! Sono armata e molto pericolosa. Non mi costringere a farti del male!” minaccia lei tenendo il fucile pronto per sparare, la voce afferma: “Siamo in buona compagnia! Tu hai il tuo fucile e io la mia pistola; che bel quadro! Ho il coltello dalla parte del manico!”. Giusto: se Elena sparasse nella direzione della voce, ucciderebbe l'NCP (un altro modo per chiamare un personaggio di una console) però lui si rigenerebbe; ma se lui le sparasse, per la soldatessa sarebbe 'Game Over'.

Elena decide di lasciare cadere il fucile evitando uno scontro per lei sfavorevole, dopo averlo appoggiato a terra, chiede alla voce di uscire allo scoperto, lei non lo avrebbe ucciso.

L'NCP esce dal suo nascondiglio, Elena lo riconosce: è l'uomo che ha visto il giorno prima. Egli le chiede: “Qual'è il tuo nome?”, ella risponde: “Io sono Elena da Doom. E tu chi sei?”, l'uomo risponde: “Io mi chiamo Vector e ti trovi a 'Cattivissimo me'. Io sono l'Antagonista.”

“Non mi tratterrò a lungo. Non è che hai visto un uovo da queste parti?” chiede la soldatessa, lui risponde: “Non ci sono molte uova qui. Che tipo di uovo?”

Elena descrive: “Grosso come un pallone da calcio, verde che fosfora ad intermittenza?”, Vector ci pensa e risponde: “Uno come dici è volato dentro la casa di Gru.”, la ragazza trae un sospiro, poi chiede dove si trova il luogo, l'uomo risponde: “Da quella parte, basta seguire i Minions: quei cosini gialli.”, lei gli chiede anche: “Puoi accompagnarmi?”, l'uomo ride (risata cattiva) ed afferma: “Non rischierò la mia pelle al di fuori della partita!” e sparisce.

Elena raccoglie 'Topher' e, mentre segue un minion di nascosto, continua a ripetere nella mente -Che odioso. Che odioso! Che odioso!! (pausa) CHE ODIOSO!!!!-

 

“Dove sono?” si chiede Leah.

Quando la capsula che la ha travolta si è fermata, lei è saltata fuori dal kart che ora si trova chissà dove, appena in tempo per vedere un uovo rotolare fuori dalla navetta e finire in una pozza di... catrame?

La pilota si guarda attorno e può osservare una lunga pista in mezzo ad alberi dalle foglie arancioni. Decide di arrampicarsi sopra un albero che sembra più robusto degli altri, in cima si vede tutto: i laghi con l'acqua verde, i campi in fiamme, un vulcano, le montagne ghiacciate e un mare lontano congelato; in cielo brilla una grande scritta: 'Motor-Fire-Bike'.

“Sono in un gioco di corse di moto. Sembra una punizione per essere scappata dal mio gioco rubando la medaglia preferita di mio padre.” dice la pilota cercando la medaglia dorata che si era infilata al collo; non la trova e subito afferma: “Sarà saltata via all'impatto. Devo ritrovarla!” e si guarda attorno, intravede un luccichio dorato sopra un albero un po' distante da quello sul quale è già.

Svelta, scende e comincia ad arrampicarsi sull'altro albero. Arriva a circa metà del tronco quando sente una voce maschile, alza lo sguardo e, sul ramo sopra il suo, c'è un ragazzo biondo (giallo sole) dagli occhi azzurri con dei piedi molto strani: stretti, lunghi e le punte sono incurvate.

“Sei una vagabonda?” chiede il ragazzo, Leah risponde: “No! Sono qui per... tagliare gli alberi. Quindi lasciami lavorare!”, lui insiste: “Gli alberi di qui sono perfetti così come sono!” poi si ferma ad osservare il panorama, guarda in su e... vede la medaglia.

“Una moneta d'oro!” esclama lui, Leah nota la sua reazione e dice: “Quella è mia!”, ma il ragazzo comincia ad arrampicarsi velocemente. Lei lo segue.

“Presa!” esclama il ragazzo una volta in cima, Leah arriva subito dopo di lui e, immediatamente lo afferra per una delle gambe e (immaginate la paura) questa le è rimasta in mano.

“Ehi! Ladra di protesi!” le urla contro il biondo, lei afferma: “Ti ridò la gamba quando mi darai la medaglia.”, lui prende la medaglia e, in un lampo, scende con anche la sua gamba. Come l'abbia fatto non si sa.

“Senti. Ho bisogno di quella medaglia!” lo implora Leah una volta scesa quasi del tutto dall'albero, il ragazzo si gira e le dice, con un viso triste: “Mi dispiace. Però anche io ne ho bisogno.”. Mentre egli si allontana, la pilota ha potuto notare che, per una frazione di secondi, lui si era scomposto in una massa di pixel verdi e blu.

Una cosa è certa... non è finita!

 

Intanto, nella Game Central Station si è aperto un dibattito sull'incidente delle capsule uscite da Doom; oltre agli NCP della console interessata, c'è anche la famiglia Time: Turbo, Benzina, Camper e Dumper, più altri testimoni e curiosi.

Tra i curiosi presenti c'è anche Merida, ha sentito dei rumori ed è venuta a controllare, certo non si aspettava di trovare la Game Central Station sottosopra in quella maniera!

“Non sapete che potrebbe succedere se quelle uova si schiudessero? Rispondo: L'Arcade potrebbe venire distrutto!” urla Larry e aggiunge: “Mia figlia è la fuori da qualche parte e potrebbe essere in pericolo!”, Turbo gli urla in faccia: “Come pensa che mi senta io? Mia figlia è stata travolta da una delle vostre capsule!” e segue così ad insulti reciproci.

“Basta! Rimanere a litigare non vi servirà a nulla!” dice Merida che non sopporta più il litigio.

Sicura di essere ascoltata continua: “Io suggerirei di tornare ai nostri giochi, ma qualcuno dovrebbe andare a cercarle. Io mi offro volontaria!”, i signori si guardano e Dumper afferma: “Dite a Rambo di correre al posto mio, senza il kart non potrei comunque gareggiare. Vado con Merida e prendo la macchina.” nessuno a da ridire: quando il gemello con la 'DU' si impunta è impossibile 'muoverlo'.

Larry e i Time tornano nei loro giochi e il nuovo team chiede in che gioco siano entrate le capsule, Antivirus, responsabile della sicurezza, risponde: “Una è entrata nella console di 'Cattivissimo me', mentre l'altra è finita dentro al gioco nuovo: 'Motor-Fire-Bike' mi sembra, dopo aver travolto un kart blu.”, Dumper afferma: “Era il mio!”

“Io direi di andare a cercare Leah. Elena avrà già 'quasi-trovato' l'uovo e sa difendersi anche da sola.” dice Merida, Dumper accetta la proposta e la invita a salire sulla macchina che (lui) divide con Camper.

“Questa è la prima volta che porto una ragazza in macchina!” afferma Dumper mentre si allaccia la cintura di sicurezza, Merida pensa -Davvero? A me non sembra proprio!-, invece dice: “Beh, speriamo non sia l'ultima!” e lui accende l'auto e guida in modo più ragionevole rispetto al gemello.

Merida lo osserva (probabilmente il pilota non se ne accorge nemmeno) e può notare la somiglianza con Camper: stessa altezza, forse stesso peso e gli stessi occhi gialli con l'iride color cioccolato al latte; però i capelli di Dumper sono lisci, non ricci e il suo modo di vestire è meno appariscente in confronto a quello del fratello.

La scritta blu-elettrica del gioco nuovo appare davanti a loro e, in poco tempo, sono all'interno della console.

Nota autrice: questo è il quarto capitolo.
Per chiunque volesse sapere come sono fatti i mostri che ho citato nel capitolo precedente, è sufficente che cerchino le loro immagini su internet.
Una nota su Elena, lei va sempre in giro con Topher (il suo fucile), ma ha anche una pistola argentea che non usa quasi mai.
Spero di avervi sorpresa quando avete scoperto che era Leah a guidare il kart che ha trafugato da suo zio Dumper e non Dumper stesso.
Tra due giorni: quinto capitolo!
Ci vediamo (anzi leggiamo) presto e grazie a tutti voi che mi leggete.

 

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Capitolo 5
*** Ancora lui! ***


-Grazie piccolo minion!- pensa Elena quando l'esserino giallo entra dentro una casa dipinta di nero chiudendo a chiave la porta, poi pensa osservando l'abitazione -Accidenti! Adesso come faccio ad entrare, questo è il vero problema!-.

Al terzo piano, in mezzo alla casa (in larghezza) c'è una finestra aperta, la giovane soldato pensa esultante -Sì! Lezioni di arrampicata... allora siete servite a qualcosa!-, si avvicina al muro e comincia ad arrampicarsi.

In poco tempo ella è già all'interno della casa, in una stanza che ricorda un po' una mansarda.

La ragazza fruga nelle tasche della sua armatura blu , tira fuori un piccolo telefono/GPS, lo accende e questo si illumina di verde rintracciando un debole segnale.

Elena scende alcune scale e arriva al secondo piano: il segnale è poco più forte; al primo piano è più forte; a pian terreno il segnale è molto forte però l'uovo non è da nessuna parte.

-Vector, se mi hai mentito io ti uccido!- pensa la soldatessa durante la ricerca, insomma, se le ha fatto fare un viaggio per niente c'è davvero da essere arrabbiata.

Ella sta per rinunciare alla ricerca quando un uomo, piuttosto robusto e pelato, preme qualche pulsante e si apre un passaggio verso un piano sotterraneo.

-Ah! È così allora!- pensa Elena ora soddisfatissima mentre l'uomo passa per il nuovo passaggio, lei, svelta e quatta, lo segue senza farsi sentire.

La soldatessa entra in un laboratorio molto più grande rispetto a quelli della sua console e popolato dai minion.

“Tutti ai propri posti, il gioco sta iniziando!” ordina il signore che è stato seguito da Elena che, appena sente quella frase, si nasconde dietro un marchingegno che serve a chi sa che cosa.

Elena assiste all'intera partita: i minion che corrono per il laboratorio, il professor Nefario e le sue invenzioni e il protagonista Gru che deve ritrovare le tre figlie rapite dall'antagonista.

Passa poco tempo, sul soffitto appare la scritta 'Battaglia finale' ed un nuovo personaggio, dentro una specie di navicella, appare; dietro di lui c'è una 'bolla' di vetro con dentro tre bambine.

“Lui!!” esclama Elena riconoscendo l'antagonista prima che egli esclamasse la sua frase: “Vector... eccomi qui!” e cominciasse a lanciare piccoli robot contro Gru. Dopo poco tempo viene sconfitto ed il gioco termina appena il protagonista rompe la bolla e libera le figlie.

La soldatessa può sgusciare via dal suo nascondiglio e continuare le sue ricerche; lei scopre che il segnale proviene da dove è terminato il gioco quindi deve stare attenta a non farsi scoprire da Gru e Vector che ora discutono.

“Bella partita! Non ci sei andato tanto leggero con i robottini, però ti ho battuto!” si vanta il protagonista, l'uomo con gli occhiali gli ribatte che è stato il bambino a fare tutto e gli promette che la prossima volta non lo lascerà vincere.

Elena si avvicina quanto basta per scorgere il bagliore verde dell'uovo proprio in mezzo ai due litigiosi uomini; se stanno fermi può colpirlo senza prendere anche loro.

La ragazza prende un respiro, imbraccia il suo fucile, lo punta verso l'uovo tenendo entrambi gli occhi aperti e preme il grilletto.

I due proiettili percorrono la distanza in pochi secondi e centrano l'uovo che, al contatto, salta in aria.

“Cos'è questa roba?” si chiede Gru osservando una poltiglia verdognola sul pavimento, Vector capisce cosa è appena successo e afferma: “Elena, lo so che ci sei. Non sono mica scemo!”, la ragazza non ha scelta ed esce dal nascondiglio.

“Tu chi sei e cosa ci fai qui?” chiede l'uomo pelato, la ragazza risponde senza scomporsi: “Io sono Elena, figlia del generale Larry da Doom. Questa mattina sono rimasta imprigionata dentro una console di salvataggio con all'interno un uovo di Baron of Hell che è finito qui non so come e dovevo distruggerlo!”, Vector chiede perché sia così grave il fatto che quell'uovo si sia o meno schiuso, ella spiega: “Se l'uovo si fosse schiuso sarebbe nato un Barone dell'Inferno che in breve tempo sarebbe diventato adulto e avrebbe deposto altre uova. I Barons of Hell sono come dei virus, come il Cyber-Demon e lo Spider-Demon, non sanno di essere dentro un gioco. Se non l'avessi distrutto l'intero Arcade sarebbe stato in gravissimo pericolo!”

“Siamo ancora in pericolo?” chiede Gru, la soldatessa risponde: “No. Ma qualsiasi cosa facciate... non mangiate ciò che è rimasto dell'uovo: vi trasformereste in un mostro-ibrido di Baron of Hell e vi dovrei uccidere; così è finito mio zio Bullet.”

Elena prende per andarsene, ma sente che qualcuno la trattiene per il colletto della divisa sotto all'armatura, si gira e sente Vector affermare: “Non c'è fretta!”

Nota autrice: E così si concluse il quinto capitolo.
Cosa succederà ad Elena, beh, per scoprirlo dovete continuare a leggere la mia storia.
Curiosità: lo zio di Elena si chiamava Bullet che significa "proiettile" in inglese quindi, è chiaro, che nel suo gioco si pensa costantemente alla fiolenza.
Tra due giorni: sesto capitolo. Sempre qui!


 

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Capitolo 6
*** L'errore di programmazione ***


“Dov'è finito!” esclama Leah esasperata: saranno ore che cerca quel ladruncolo che ha avuto il coraggio di rubarle la medaglia.

Mentre cammina, ha modo di notare tutti i pericoli che ci sono in quella console: i campi, le fiamme e tutto quanto... deve essere divertente.

“Ultima partita prima della chiusura!” sente ad un tratto, il signor Litwak ha avvisato i bambini che è quasi l'ora di chiudere; in quel momento un rumore di motore si sente e un pilota di moto si vede sfrecciare in mezzo alla pista seguito da un gruppo di cinque moto di tantissimi colori.

-Forse se seguo la pista lo ritroverò- pensa Leah e comincia a correre lungo la pista contornata da luci rosse e bianche.

 

L'Arcade ora è chiuso ed i motociclisti sono tutti alla linea di partenza; un corridore viene ripreso più tempo degli altri. Si sente una voce femminile dire con naturalezza: “Ora che tutti i piloti sono qui, diamo il benvenuto alla nostra sovrana: Queen Flame!”, una donna sulla trentina si mostra al pubblico: ha i capelli rossi e neri, gli occhi gialli ed indossa una tenuta da pilota nera striata di rosso.

“Buongiorno miei sudditi. Dobbiamo rifare la lista dei sei piloti che gareggeranno domani!” urla nel microfono la regina. Mentre lei parla una figura, dal volto coperto dal cappuccio della sua felpa color indaco con sopra disegnato un uccello dorato, spinge una moto coperta da una tovaglia piena di buchi.

“Ora presentate una moneta d'oro che avete vinto in un'altra occasione di gara. Come regina sarò io la prima!” esclama la signora prima di lanciare una moneta nella coppa sull'arco sopra il traguardo; su un tabellone appare una scritta: 'Queen Flame' e si sente urlare il nome della donna.

Il ragazzo che prima è stato ripreso lancia la sua moneta dorata nella coppa e gli altri undici piloti lo seguono nell'atto; sul tabellone sono comparse le scritte e si è sentito urlare i nomi di: 'Terrell Phantom', 'Terrance Doublehead', 'Javier Insector', 'Leone Redblood', 'Maximuss Goldenphone', 'Elsa Iceheart', 'Ludovica Poisonedchocolate', 'Carbon Monoxid', 'Nickolas O' Teen' e 'Shark Teeth'.

Il ragazzo col cappuccio tira fuori una moneta diversa dalle altre, che puoi appendere al collo grazie alla fascia rossa, le da un bacio e la lancia nella coppa, si sente echeggiare: “Jonathan Joan Dimond!”, lui si toglie il cappuccio, è il ragazzo di prima (quello dell'albero), che urla: “Sono nella gara!”

“Ma che cosa?” si chiede una voce femminile, Terrell Phantom scopre la moto nascosta dalla tovaglia: è bassa e ricorda una end-bike. L' avatar esclama: “Il glitch!”

“Prendetelo!” ordina Queen Flame a due guardie vestite di nero che subito cercano di prendere Jonathan che si scompone in una massa di pixel mentre scappa.

“Piccolo ladro!” urla Leah che ha trovato il modo di avvicinarsi, continua: “Ridammi la medaglia.”; il ragazzo è ancora più spaventato di prima. La regina ordina: “Prendetela!” e le guardie si scagliano sulla pilota che non può difendersi.

Jonathan prende fiato e osserva il tabellone, salta sulla sua strana moto e guida via.

“Portate quella ragazza al castello! Tutti gli altri, trovate quel glitch! Non deve correre!” ordina Queen Flame.

Nota autrice: Lo so, è parecchio simile alla scena del film, ma compatitemi: non è facile pensare a 12 nomi per 12 motociclisti diversi.
Jonathan riuscirà a gareggiare? E cosa succederà a Leah, ora nelle mani di Queen Flame?
Lo scoprirete continuando a leggere.

 

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Capitolo 7
*** La rivelazione ***


“Deve essere qui che si è schiantata. C'è la capsula!” afferma Merida, lei e Dumper hanno già trovato la capsula che ha travolto Leah, ma non il kart blu o lei.

“Con tutta probabilità avrà cercato di orientarsi salendo su un albero oppure...” propone Merida osservando gli alberi, il pilota afferma: “Ha preso questa strada qui! Lei porta il trentotto e lascia più impronte di una macchina con le gomme chiodate.”

“Dunque, come mai Leah è fuggita?” chiede la ragazza, Dumper risponde: “Turbo non ha voluto insegnarle a guidare... così l'ho fatto io. Mentre ci allenavamo ha preso e se n'è andata. Spero che non finisca come Nitroglicerina.”, Merida domanda: “Chi è Nitroglicerina?”, il pilota afferma: “Giusto, voi siete stati collegati dopo l'incidente. " e raccontò:
Benché siano passati tutti quanti questi anni, mi ricordo benissimo di lei: i suoi capelli biondi, gli occhi azzurri, il suo casco con disegnata una N.
Era l'unico pilota di sesso femminile del gioco e, puntualmente, tutti quanti gli NCP le andavano dietro compresi, i miei fratelli e mio cugino.
Lei era popolare tra le bambine per il suo aspetto (femminile e tutto), ma se l'avessero conosciuta meglio, come la conoscevo io, avrebbero visto una donna assetata di gloria e molto molto molto... esaltata.
A differenza di mio fratello Turbo, lei adorava le vittorie e tendeva ad infuriarsi e ad arrivare anche ad uccidere, sì uccidere e lo faceva davvero, fidati lo so, pur di ottenere quello che voleva.

Credo di essere l'unico a pensarla in questa maniera, perché gli altri erano troppo impegnati ad ammirarla per rendersi conto di quanto fosse irresponsabile e immatura.
Poi un giorno, Turbo mi ha detto che l'avrebbe sposata, io avrei voluto dirgli a che cosa stava andando incontro, ma non riuscì a trovare il coraggio, sembrava così felice ed io... non me la sono sentita di ferirlo.
La parte peggiore e che mi chiese di fargli da testimone! Dovetti accettare l'incarico, anche se nel profondo del codice sapevo che stavo sbagliando.
Quindi si sono sposati e, qualche tempo dopo, giusto il tempo di 7 mesi, 2 di matrimonio e 5 di gravidanza, ed era già nata Leah.
Io ero felice per mio fratello, non l'avevo mai visto più contento di qualcosa di così bello e prezzioso quanto lo è una figlia. Io pensai che, forse con la bambina, Nitro avrebbe migliorato un po' il suo carattere... ma mi sbagliavo...
Accadde che un giorno venne installato un nuovo gioco, si chiamava Racing is Beauty o qualcosa di simile, ma sta di fatto che i piloti erano tutte quante delle donne... immaginati la reazione di Nitroglicerina quando le nuove NCP divennero più popolari di lei anzi, di quanto lei fosse mai stata.
Inizialmente, non è che gliene importasse molto: prima che andasse in escandescenza ho avuto anche il tempo di incontrare e conoscere le NCP dell'altra console: Briar, Twilight, Sunset... sopratutto Sunset: è stata il mio primo amore, ma questi sono ricordi intimi.
Sta di fatto che, una sera che stavo parlando con Sunset sai di motori, kart, ect..., arriva Nitroglicerina più infuriata del suo solito,  punta un dito contro tutte le sei piloti e urla: "Sono io la Regina del mondo dei kart e non c'è spazio per voi sei! Se pensate di essere così brave, perché non facciamo una corsa? Chi vince sarà la più brava di noi! Non accetto che qualcuna di voi si tiri indietro!"
Le poverine accettarono.
Ovviamente la sfida fu sul loro circuito, io sarei voluto andare lì e dirle di non farlo, ma era troppo tardi...
Quando trovai il coraggio, la gara era già iniziata e Nitro... era troppo cieca per vedere le mie buone intenzioni.
Sperai che andasse tutto per il verso migliore, ma ci fu un incidente e, ovviamente, Nitro fu l'unica ad uscire di strada e le esplose il kart.
Corremmo tutti a controllare, ma non la ritrovammo né in quel momento né mai dopo di allora.
Turbo si sentiva una vera schifezza, per non usare altri termini che io di solito non uso, doveva occuparsi di Leah, che aveva pochi mesi, tutto da solo. Fu allora che decisi che io sarei rimasto sempre al fianco di mio fratello e lo avrei aiutato quanto più potevo assieme a Benzina e Camper.
Il giorno dopo ebbi un'altra brutta notizia: Racing is... aveva smesso di funzionare correttamente, probabilmente per colpa dell'incidente, e... gli venne staccata la spina.

In quel giorno, ho smesso di credere all'amore che un uomo e una donna possono sentire l'uno per l'altro, prima la cosa che accadde a Turbo e Nitro e, in quel momento, io perdetti Sunset; ho pianto quella notte, non lo sa nessuno.

" Sono un cretino!!” accusa se stesso, all'improvviso.

“Come mai?” chiede Merida colta di sorpresa per la reazione improvvisa, lui risponde: “Mio fratello voleva solo proteggere Leah per evitare che le accadesse qualcosa e perdere così anche lei. Se le è accaduto qualcosa è tutta colpa mia!”,

La ragazza cerca di farlo stare tranquillo, gli dice: “Da quello che posso sapere: tu non sei un cretino! Volevi solo fare felice Leah visto che tuo fratello non...?”, lui specifica: “In realtà Turbo non è proprio mio fratello: io e Camper siamo suoi fratellastri.”

“Io non ho una grande familiarità con voi quindi non è che mi cambi molto. Detto tra noi, tuo fratello è... insopportabile! Troppo arrogante, egoista e pure spericolato!", afferma Merida e pensa -Mi ricorda Nitroglicerina-, Dumper le dice: “Tu... hai ragione! A volte anche io resisto a fatica alla tentazione di strangolarlo.” e scoppiano in una risata.

-Però! È carino!- pensa Merida, l'ha giudicato male: è responsabile (fin troppo) e capisce i suoi errori e ha degli occhi bellissimi con quell'iride color cioccolato al latte! 

“Continuiamo a cercarla. Dopotutto: 'La speranza è l'ultima a morire'!” afferma Dumper.

La ricerca è di nuovo cominciata.

Nota autrice: temo di avere stra fatto con la storia di Nitroglicerina perché Dumper ci va giù anche pesante (il che fa capire che non è, sempre, carino ed educato).
Descrivo Turbo come un padre amorevole, il che non succede quasi mai, infatti ho messo (Dumper ha messo) in risalto il fatto che Turbo fosse felice della gravidanza e tutto il resto.
Finalmente si svela larcano del perché Turbo non abbia voluto farla avvicinare al suo mestiere.
Ci rileggiamo tra due giorni.

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Capitolo 8
*** Una regina misteriosa ***


Il castello del mondo di Motor-Fire-Bike non è molto diverso dai palazzi tradizionali: molto grande, bello a vedersi, che esprime rispetto in ogni singolo mattone, ma non è dove ci troviamo ora.

Leah è stata scaricata nel giardino del palazzo, una delle due guardie le ha detto: “Resta qui, sua altezza arriverà a breve.” e poi l'hanno lasciata da sola.

La pilota è estasiata da quel macabro e magnifico giardino: benché la luce del sole di quel mondo fosse azzurra e gelida, si possono comunque ammirare le strane piante che decorano il giardino: i petali dei loro fiori non sono come quelli che conosciamo, bensì sono vere pietre preziose di tutti i tipi e colori: ci sono piante dai fiori di rubino, ma anche di zaffiro, smeraldo, ambra, ossidiana e molte altre ancora.

E questo per parlare dei fiori, ma anche le piante sono alquanto strane: ci sono dei frutti molto colorati che sembravano delle mele e delle albicocche che sono rosse come delle succose mele e molti altri frutti strani.

In oltre ci sono anche degli animali, ma anche questi molto particolari: ci sono gatti dalle zampe palmate con una grossa pinna lungo la schiena e una pinna caudale al posto della coda; cani dalle orecchie enormi, con lunghissime zanne e grosse ali di pipistrello sulla schiena; alcuni piccoli pipistrelli che volano in cerchio creando dei mulinelli.

Leah si avvicina ad un cespuglio con delle enormi bacche dorate che ricordano proprio delle monete, devono essere quelle che ricevono i motociclisti di quel mondo per poter gareggiare.

La pilota con una mossa scattante, prende una di quelle bacche e se la infila sotto la tuta, forse sarebbe riuscita a sagomare un altra medaglia da quella moneta.

Sentendo un po' di fame, si avvicina ad uno degli strani alberi da frutto e coglie un'albicocca e sta per addentarla quando...

“Io non la mangerei se fossi in voi.” sente Leah, lascia cadere il frutto che si disintegra al suolo rivelando un succo violaceo che corrode il pavimento. La ragazza è sorpresa ed intimidita però riesce a girarsi e a vedere la donna di prima, la regina si intende.

“Noi li chiamiamo 'Frutti degli sciocchi': sembrano albicocche, ma non hanno per niente un buon sapore e il loro succo è come un potente acido estremamente corrosivo.” spiega la donna accarezzandosi i capelli neri e rossi, si alza sulle punte per prendere una delle mele colorate, una volta presa, la lancia alla ragazza.

“Le Arcomele non hanno un sapore delizioso, ma riempiono lo stomaco e, sopratutto, non sono veleno.” spiega Queen Flame, Leah addenta la mela e la trova buona, afferma: “Sa di benzina!” e le da un altro morso assaporandola avidamente.

“Il sapore non vi da fastidio?” domanda la donna avvicinandosi alla ragazza, lei risponde: “No, affatto. Erano anni che volevo assaggiare qualcosa che contenesse della benzina, a casa non posso perché 'È una bevanda da piloti!'.” dice l'ultima parte simulando la voce del padre, la donna le sorride e la invita a sedersi con lei sotto una pianta di “Frutti degli sciocchi”.

“Di un po', come è che vi chiamate?” le chiede la regina, la pilota risponde: “Leah, Leah Time.”, la donna ha un sussulto, ma si ricompone e le domanda: “Come mai vi trovate qui da noi? Oh, scusate la mia maleducazione. Io sono Queen Flame la sovrana di tutte le terre di questa console, sia che siano ghiacciate sia che siano ricoperte da vegetazione o da una coltre di sabbia.”

“Questa mattina, ho avuto un incidente e sono finita qui. Avevo con me anche una medaglia, ma un ragazzino me l'ha rubata.” spiega Leah con un goccio d'odio nella voce, la donna chiede: “Per caso, questo ragazzo, ha dei capelli biondi, gli occhi azzurri e non ha... le gambe?”, la ragazza le fa un cenno e lei afferma: “Mr. Dimond! Il glitch che abita nel mio regno, è da quando siamo stati collegati che cerca di gareggiare, ma io glielo impedirò!” afferma con un ghigno, spaventando la povera Leah.

“Non vi do colpa mia cara per quello che è successo, voi non potevate certo sapere che quel ladruncolo da quattro gemme avrebbe rubato la vostra preziosa medaglia. Prometto che, quando vincerò la corsa, la vostra medaglia potrà essere recuperata.” afferma Queen Flame con un tono gentile, Leah le dice, dimostrando fiducia in quello che dice la donna: “Veramente la medaglia apparterrebbe a mio padre, ma, comunque, è un gesto gentile da parte di sua altezza.”, la donna le sorride: “Potete chiamarmi Flame, e non vi preoccupate, il signor Turbo avrà indietro la sua medaglia quanto prima.” la donna batte le mani e una ragazza sulla ventina, dai capelli viola con delle exstentions (si scriva così) verdi arriva in un batter d'occhio.

“Aria, sii gentile, accompagna gentilmente la signorina Leah alla Game Central Station, mentre io svolgo i miei reali doveri.” ordina gentilmente Queen Flame, la dama, che è la stessa che ha presentato all'iscrizione per la gara, risponde: “Certo, sua altezza. Seguimi cara.” e invita Leah a seguirla.

La ragazza rivolge un ultimo sguardo alla regina che si allontanava verso la pista dove è parcheggiata la sua moto nera screziata di rosso.

Quello che Leah non può sentire, è la regina che sibila sotto i denti, mentre monta sulla sua moto: “Ora ho un glitch da sistemare per colpa tua... Leah Time!”

Nota autrice: Un altro capitolo!
Spero che vi piaccia come ho descritto il giardino del castello di Motor Fire Bike e che non sia troppo banale perché ho viaggiato con la fantasia per crearlo e renderlo un posto sia bello che in qualche modo soprannaturale e misterioso.
Aria (nome completo Aria Gloom) è uno dei personaggi che mi soddisfano perché è di quel gruppo di personaggi che chiamo "Aiutanti": sono personaggi marginali, ma che hanno un ruolo più o meno importante nella storia.
Tra due giorni c'è il prossimo capitolo. Ci rileggiamo presto.

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Capitolo 9
*** Da quando i giochi sono così violenti? ***


“Tu hai una minima idea del perché Nitroglicerina abbia abbandonato Leah e Turbo senza pensarci due volte?” chiede Merida a Dumper mentre attraversano la foresta, lui risponde: “Lei non rifletteva per niente quando era arrabbiata; è una delle molteplici ragioni per le quali non mi è mai piaciuta. Piena di se e la sua invidia era paragonabile ad un acceleratore: più spingi in giù, più vai avanti velocemente.” arrivano ad una radura molto buia, illuminata a mala a pena dal gelido sole.

“Cos'era?” chiede Merida, ha sentito uno scricchiolio proprio dietro di lei, Dumper le fa segno di stare in silenzio e avanza cautamente.

L'uomo prende dalla tasca sinistra dei suoi pantaloni un coltellino di quelli tascabili che, per metà è una torcia elettrica, lentamente la punta verso il buio e...

“Corri!” urla Dumper, prima di cominciare a scappare da quelle che sembrano iene, ma le estremità dei loro arti e delle loro code sono delle trivelle; le bestie, in parte cominciano a scavare e in parte corrono dietro ai due.

Le zampe a trivella non permetto alle iene di correre troppo velocemente, ma scavare è pane per i loro denti acuminati.

Merida si gira per vedere quanto siano vicine le bestie, ma Dumper le gira velocemente, ma delicatamente la testa rimproverandola: “Non si guarda indietro, quelli fiutano la paura!”.

Si fermano bruscamente davanti ad un precipizio che precipita su dei sassi appuntiti, Dumper legge il cartello lì vicino: CANYON AGUZZO PERICOLO MORTE CERTA!

“E ora che facciamo?” chiede Merida, poi domanda ancora: “Iene Trivelle o Caduta libera verso la morte certa?”, l'uomo osserva i rami degli alberi che circondano il canyon ed afferma: “Nessuna delle due! Senti, se riesci ad arrampicarti su quest'albero, potresti arrivare a quel ramo molto robusto che riesce ad arrivare a toccare un albero dall'altro lato. Ho letto tutti i libri sugli alberi e so distinguere quando un ramo è in grado di reggere un uomo oppure no, ti fidi di me?”, lei guarda le due opzioni che ha proposto lei e quella che ha proposto Dumper, poi lo guarda negli occhi e fa un cenno.

La ragazza corre all'albero che le ha indicato Dumper e comincia ad arrampicarsi, mentre l'altro tenta per quello che può di tenere lontane le iene usando il suo coltellino-torcia.

“Vieni!” gli urla Merida appena ha raggiunto l'albero dall'altro lato del canyon, Dumper riesce ad arrampicarsi e a fuggire nonostante una iena l'abbia morso sulla spalla destra, si è distratto quando la ragazza lo ha chiamato.

“Ce l'abbiamo fatta!” afferma Dumper una volta che è sceso dall'albero, si accarezza la spalla che è stata morsa.

“Ti hanno morso! Fai vedere.” ordina Merida, lui sbuffa ma le fa vedere il morso, le riferisce: “Non importa, posso tornare subito come ero prima.” e lei gli chiede: “Come farai?”.

Dumper prende dalla sua cintura una piccola boccetta contenente del liquido dall'odore gradevole, ma è tossico per chiunque lo beve, a eccezione dei piloti di All Star Racing che lo usano per rigenerare i loro punti vita più velocemente.

“Quella è benzina?” domanda Merida, Dumper risponde: “Sì.” e la beve sotto gli occhi scioccati della ragazza.

La ferita si rimargina immediatamente lasciando solo la cicatrice del morso.

“Visto, sto alla grande!” afferma Dumper alzandosi e porgendo una mano alla ragazza per aiutarla a mettersi in piedi.

Dumper le osserva molto attentamente il viso e le chiede: “Ti hanno mai detto che hai degli occhi bellissimi? Non conosco molti NCP con gli occhi color smeraldo.”, lei arrossisce e risponde: “No, veramente no.” e aggiunge: “Torniamo a cercare tua nipote!”, lui le sorride e riprendono la loro ricerca.

Lasciamo il duo a ritornare lungo la pista, però prima di spostarci altrove, è bene sapere che, dopo che la ragazza e il pilota si sono allontanati, una nuova creatura è uscita dall'oscurità e ha bruciato il cartello “CANYON AGUZZO ect...” con una fiammata di fuoco verde.

Nota autrice: Riecco il nostro amato duo Meridumper (lo so: è un orrore questo nome), l'hanno scampata bella da quelle mostruose Ienelle (iene + trivelle) e, devo dirlo, Dumper ha davvero coraggio da vendere oltre che un bel carattere.
Nel prossimo capitolo: ritroveremo la nostra adorata soldato e scopriremo cosa le è successo!
Ci leggiamo tra due giorni.

 

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Capitolo 10
*** Intanto la nostra soldatessa... ***


Elena è ancora nella console di Cattivissimo me.

“Sai Elena! Tutto questo non sarebbe mai successo se tu avessi cercato di disattivare le capsule dalla stazione di comando centrale; come ti ha detto tuo padre, ma NO! Tu dovevi fare di testa tua! Ed ora sei prigioniera di un pazzo criminale, con tre bambine che hanno cambiato il mio nome in...” elenca Elena parlando con la sua figura allo specchio. Prima che possa concludere, una bambina dai capelli neri la chiama: “Elly! Siamo tornate.”, la ragazza sospira e raccoglie da terra un piccolo pupazzo che le avevano dato le bambine.

“Siamo venute a farti compagnia!” dice contenta una bambina bionda con un enorme cappuccio rosa, la soldatessa fa un sorriso forzato e afferma: “Benissimo, mi sento sulle spine quando non ci siete.” è evidente la nota di sarcasmo nella sua voce.

“prendi il tè con noi?” chiede l'ultima bambina, bruna e con gli occhiali, Elena risponde: “Sì Margo, va bene.” mentre sistema meglio i suoi occhiali viola sul naso.

Elena, Margo, Edith (la bimba bionda) e Agnes (la mora) prendono tranquillamente il loro tè parlando del più e del meno.

“Quando pensate che Hector mi lascerà andare?” chiede la soldatessa, ha appoggiato vicino a se il pupazzo, Edith risponde alla domanda con una domanda: “Chi è Hector? Ah, Vector! Scommetto che la ragazza che gli piace è bella!”, Elena piega la testa a destra senza capire niente, Margo esclama: “Scommetto che quando pensa a lei gli occhi gli brillano!”, Agnes aggiunge abbracciando il suo unicorno di peluche morbido da morire: “Scommetto che il suo squalo è fatto di gelatina di frutta!”, le ragazze la guardano strano, si corregge: “È per dire che è adorabile.”

“Quindi voi non... avete paura di lui?” chiede Elena stupita, Margo risponde: “All'inizio pensavamo fosse come l'Originale, ma poi abbiamo scoperto che... è dolcissimo!”, Edith aggiunge: “Mi lascia giocare con le sue armi e mi lascia anche prenderle!”

“Non ci credo. Non è possibile.” dice Elena, Agnes afferma: “Sì vede che non lo conosci. Lui non è così male quando lo conosci un po' meglio. Perché non gli dai una possibilità?” la soldatessa risponde: “Dipende dal suo atteggiamento.”

“Credo che abbiano bussato alla porta.” disse Edith uscendo dalla stanza, Margo afferma: “Credo sia 'tu sai chi': quando la sala giochi chiude, nostro padre lavora e lui ci viene a tenere compagnia.”

Certamente Elena non ha una voglia matta di vedere Vector, ma potrebbe essere l'unica opportunità per riprendersi Topher e la libertà.

Ok, ci sono parecchie sorprese: come il modo in cui Agnes è saltata addosso a Vector, neanche fosse suo padre.

“Ed è a terra!” esclama il bruno, prende un respiro e dice rivolto ad Agnes: “Avete vinto di nuovo tu e Fluffy. Devo parlare un attimo con Elena.”

-Per gli imps cosa vuole adesso?- si domanda la diretta interessata.

La ragazza è piacevolmente stupita: Vector le ha restituito il fucile. Lei lo prende quasi senza crederci, il ragazzo spiega: “L'ho smontato per capire come funziona, rimontandolo ho apportato una modifica, credo che la scoprirai al primo utilizzo.”

Elena cerca di immaginare dove sia il cambiamento, sembra il solito vecchio Topher, ella afferma: “A me sembra uguale a prima. Un fucile a pompa.”, Vector afferma: “È un fucile a pompa del trapassato!”

“Rimangiatelo!” ordina la ragazza puntando l'arma contro il bruno, lui la guarda, sorride e risponde: “No.” con una calma.

Le bambine lo fissano con uno sguardo incredulo. Elena è ancora più incredula della bambine: mai qualcuno aveva osato risponderle di NO e soprattutto ad un suo ordine nonostante la minaccia di un colpo alla testa. Quell'unico criminale che neanche la conosce, ha avuto il coraggio, e vedete non la sfrontatezza, di risponderle di no.

“Tu sei strano!” esclama Elena rimettendo l'arma nell'armatura, Vector sorride e dice: “Vieni, ti porto a casa.”, la ragazza fa che prendere di nuovo il fucile, allora lui spiega: “Casa 'Doom'.”

“Davvero?” chiede Elena credendoci ben poco, il bruno fa sì con la testa. Margo dice all'orecchio della soldatessa: “Va, prima che cambi idea.”, raccolta come l'opportunità per uscire, la ragazza afferma: “Allora andiamo!”

“Noi ci vediamo dopo per fare a 'braccio di ferro'?” chiede Edith, Vector risponde: “Certo. Con sempre la stessa regola?”, la bionda afferma: “Sì: tu con il braccio e io con tutto il corpo. Ciao!”

“Ma così perdi.” afferma Elena, ovviamente quando sono usciti dalla stanza, Vector risponde solo: “Lo so.”

La ragazza pensa -Io continuo a pensare che sia strano; ma se le piccole gli vogliono bene... tanto cattivo non può essere, no?- e, per la prima volta, lo guarda assimilando i dati: -Porta gli occhiali; i suoi occhi sono color cioccolato; ha i capelli color cioccolato fondente; è sovrappeso; è più alto di me; lo ho visto sorridere un paio di volte e i suoi denti sono bianchi e perfettamente dritti. Da quello che mi è stato raccontato e che ho visto: non è cattivo; per aver rimontato Topher deve essere anche intelligente; e gioca volentieri con le bambine. Non è troppo male... ma che sto pensando!-

Elena si sforza di pensare solo alla sua libertà e non ha altro.

“Ah, questo è per te!” esclama Vector dandole un rocchetto con attorcigliato uno strano filo metallico, spiega: “È un filo di mia invenzione; impossibile da spezzare e non può essere bruciato. È così lungo che non vedrai mai la fine.”

Elena lo prende senza capire a che cosa questo regalo possa servirle.

Nota autrice: Tana per la pazzoide!
Lo so: qualcuno vorrebbe prendermi a schiaffi per questa, in tal caso, prendete un cuscino e fate di lui quello che fareste a me!
Punto a mio favore: tenete a mente il 'regalo' è piuttosto importante!
Alla prossima! 

 

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Capitolo 11
*** Il discriminato & l'incompresa ***


Leah continua a cercare di incagliare la moneta d'oro che ha rubato al giardino del palazzo di Motor-Fire-Bike mentre segue Aria che, con molta calma, la sta guidando all'uscita per la Game Central Station.

All'improvviso, la ragazza sente la risata di più persone e anche il rumore di oggetti metallici che vengono fatti cadere.

Leah decide di andare a controllare, ma Aria le dice prontamente: “Sono solo i ragazzi che prendono a botte Jonathan, devono essere parecchio arrabbiati oggi: riesco a percepire il dolore che sta provando l'inglesino...”, la pilota sta per chiederle il perché di quel soprannome quando sente urlare qualcosa del tipo: “Non mi fermerete per sempre! I will race!...” e riconosce la voce di Jonathan che viene soffocata da qualcosa.

Leah viene vinta dalla sua natura e decide di controllare, anche per vedere il piccolo ladruncolo avere quello che si merita.

“Tornate indietro!” urla Aria, poi chiede a se stessa preoccupata: “E ora questo come lo spiego a Queen Flame? Quella mi ucciderà!” e comincia a correre verso la pista per moto, il miglior modo che ha per attirare l'attenzione della sua regina.

Leah raggiunge il luogo da dove provengono tutti i rumori che sentiva e vede tutti e dieci gli avatar, che si stavano preparando a gareggiare fino a quando non si era presentato Jonathan e hanno dovuto interrompere tutto, attorno a qualcosa, qualche cose per essere precisi perché cinque avatar sono attorno a qualcosa e gli altri cinque sono attorno a qualcos'altro.

“Come hai potuto iscriverti alla corsa?” chiede uno dei ragazzi, è Terrell Phantom, gli assesta un altro calcio nello stomaco, il corpo del ragazzo senza gambe si trasforma in una massa di pixel al contatto; gli altri piloti ridono di lui che le sta prendendo alla grande.

“Tutto quello che puoi sperare è continuare a sognare di poter gareggiare sopra quello sgorbio che tu chiami La Tua Moto! Saprai anche come si guida quella 'moto', ma tu non sei e non sarai mai un pilota perché un ORRORE COME TE NON SARÀ MAI QUALCUNO!!!” urla Terrell assestando un pugno al volto di Jonathan che si accascia a terra con un ultimo urlo di dolore.

“Non può gareggiare senza la sua preziosa moto!” afferma un altro ragazzo, a giudicare dai capelli dorati e dalla voce potente, è Maximuss Goldenphone che ride mostrando i resti di quella che avrebbe dovuto essere la moto del ragazzo senza gambe, sono rotti in un modo tale che, con molta attenzione e precisione, magari si potrebbe ricostruire la vettura originale.

“Bravissimo!” ridono Terrell e una ragazza dai capelli color cioccolato (Ludovica Poisonedchocolate) prima di montare sulle proprie vetture colorate e sfrecciare via.

Jonathan si rialza molto lentamente accarezzandosi i lividi che, in poco tempo, svaniscono e si accascia vicino a quella che era la sua moto.

Leah esce dal suo nascondiglio e si ferma davanti al ragazzo che alza lo sguardo dai resti della sua moto e le chiede: “Cosa vuoi ora bugiarda?”

“Senti da che pulpito viene la predica. Sei un ladro!” lo accusa la ragazza, Jonny spiega: “I'm not a thief:; te l'avrei ridata appena vinta la gara, te l'avrei promesso, ma non avevo tempo!” Laura dice: “Non so se mi sarei fidata di te!”, lui afferma: “I don't care. Torna al tuo gioco e lasciami da solo.”

“Non posso. Quella medaglia-moneta che hai rubato era di mio padre e, ecco, l'ho presa senza dirglielo.” confessa Leah, Jonny sospira sognante: “You have a dad. Senti: perché non facciamo un patto? Tu mi aiuti a ricostruire la mia moto e io ti darò indietro la medaglia: così farai pace con tuo padre.”

Leah ci pensa: a chi deve dare la sua fiducia: ad un ladruncolo o a alla regina?

“Chi mi dice che mi ridarai la medaglia quando vincerai la corsa?” chiede Leah, lui si alza facendo cigolare le due protesi di metallo ed afferma: “Io non sono molte cose, ma sono certo di essere una cosa: uno che mantiene le promesse che fa! E ti prometto davanti a... te stessa che io ti ridarò la medaglia di tuo padre appena ce la avrò tra le mani!”, la ragazza spiega: “Di solito non esiterei a darti la mia fiducia, ma anche un altra persona di qui mi ha promesso che mi ridarà la medaglia e temo per te che la sua parola valga molto di più della tua.”, lui si dispera: “Ti prego, dimmi che non te lo ha promesso Queen Flame perché non le mantiene le sue promesse! Mi aveva promesso che mi avrebbe lasciato correre quando avessi voluto e... hai visto come è andata a finire oggi? La sua risposta è stata 'Prendetelo, guardie! Catturate quello sgorbio mal uscito!', va bene, l'ultima cosa era sottintesa. Ma hai capito?”

Leah è scioccata, possibile che quella donna così simpatica e cordiale... possa rivelarsi davvero così cinica?

Prende una decisione... allora dice secca: “Farai meglio a vincere!” e poi aggiunge: “Perché credi che questo mi aiuterà con mio padre?”.

“Non lo so. Ho solo questa sensazione.” risponde Jonny mentre infila i pezzi della moto in un sacco, poi chiede: “Che è successo a proposito?”

“Non lo so. Ho detto qualcosa durante una litigata e adesso non so se mi perdonerà. Mi sono comportata come mia madre.” ammette Laura, Jonny afferma: “You have a mother too!”, la ragazza precisa: “Ce l'avevo. La mia famiglia dice che è morta in un incidente con il kart... il gioco dove accadde l'incidente andò fuori servizio il giorno dopo, per un mal funzionamento.”

“Sei fortunata! Tu hai una famiglia.” afferma Jonathan caricandosi il sacco sulle spalle, la pilota elenca: “Sì: una grande famiglia. C'è lo zio Benzina che fa il donnaiolo, ma è una persona simpatica, sincera e, quando vuole, aiuta gli altri. Poi ho anche due zii gemelli: Camper e Dumper. Camper è un bell'uomo però sa essere sfacciato e irresponsabile; Dumper è... tutto il contrario: è molto coraggioso, intelligente e altruista: è stato lui ad insegnarmi a guidare. C'è mio padre Turbo, ma non ho molta volta di descriverlo. Ora nella mia famiglia fa parte, in un certo senso, anche Celeste: lei era la mia baby-sitter e adesso vive a casa nostra perché il suo gioco è stato sconnesso; è del carattere che deve avere una madre: bella, premurosa, gentile, ma sa farsi rispettare e, accidenti, sa davvero farsi rispettare, tiene testa persino a mio padre!”

“E tuo padre è innamorato di lei, giusto?” domanda Jonny all'improvviso, Leah ammette di non averci mai pensato: suo padre non le ha mai dato un segnale per farle pensare ad un nuovo amore e, in oltre, lo vedeva spesso piangere davanti alla foto di lui, Nitroglicerina e lei nata da poco.

“Stop talking abaut this. Hai idea di chi saprebbe riparare la mia moto?” chiede Jonny. Leah esce dal mondo della sua famiglia e risponde: “Credo di conoscerne una capace, ma le servirà un progetto.”, lui riflette e afferma: “It's at my home.”

Jonathan corre, per quanto le sue gambe glielo consentono, verso il tronco di un albero con dei rami molto strani, si gira ed ordina: “Schiena dritta; braccia al petto; gambe unite.”

“Perché mai dovrei tenere le gambe...” comincia a dire Leah, ma non fa in tempo a finire la domanda... sotto di lei si apre un buco e ci cadono dentro.

Nota autrice: è tornata la pazzoide che, adesso, si inventa anche il ragazzo che parla inglese!
Spero che qualcuno voglia scoprire come la prenderà la cara Queen Flame quando scoprirà la cosa e non c'è un SE la scoprirà perché lo scoprirà e anche presto!
Altra notona: nella lista dei personaggi che compongono la famiglia di Leah, è stata nominata Celeste che è un personaggio, che ho già annunciato all'inizio, creato da Malanova che in questa storia non ha alcun ruolo attivo.
Comunicato questo, ci rivediamo tra due giorni.

 

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Capitolo 12
*** Il piano di Queen Flame ***


“Guarda cosa mi tocca fare!” esclama Queen Flame sulla sua moto aggiunge: “Avanti ed indietro per tutto il creato a cercare quell'Orrore di un glitch! Jonathan Joan Dimond! Come può un ragazzo così imperfetto avere il nome di una gemma così rara?! Ma ora devi soltanto concentrarti! I tuoi sforzi daranno i suoi frutti a tempo debito!”

All'improvviso, Aria compare al centro della pista e costringe la regina a frenare bruscamente per non investirla.

“Aria, che cosa stavi cercando di fare?” chiede Queen Flame, la dama prende fiato e risponde: “La ragazzina, Leah, sentendo i ragazzi del nostro gioco picchiare Jonathan e fargli a pezzi la moto, è voluta andare a vedere e, quando sono tornata a controllare, non c'era più, è come sparita nel nulla!”

La regina scende dalla sua moto e comincia a riflettere -Non c'è da meravigliarsi se deciderà di aiutare quell'Orrore, tale padre tale figlia, hanno questo cuore così altruista in fondo! Ma non è lei che mi importa davvero, devo trovare la maniera di mettere fuori gioco il glitch una volta per tutte!-.

“Aria, posso chiedervi: come si intrappola una creatura instabile come un glitch?” chiede Queen Flame avvicinandosi alla sua vettura, la dama risponde: “Non saprei, mia regina.” una goccia di sudore le scende dalla fronte.

La regina solleva la carrozzeria della sua moto, sotto c'è una serratura a combinazione, la donna solleva la manica destra della sua tuta e rivela un tatuaggio che ha lungo tutto il braccio; c'è scritto: SU, GIÙ, B, SINISTRA, A, DESTRA, GIÙ, A, SU, B.

Vicino a questo tatuaggio relativamente nuovo, ci sono altre scritte oramai sbiadite.

La donna scrive il codice sui pulsanti della serratura che sono identici ai tasti di un vecchio gameboy; la serratura si apre con uno sciocco e rivela un ammasso di codici.

Queen Flame immerge la mano tra quei codici e cerca.

Dopo un po', la regina ritira la mano che tiene una catena molto lunga che si può appendere ai polsi grazie a delle placche metalliche; la donna immerge ed emerge la mano altre tre volte con altre tre catene (due hanno il metallo per chiudersi attorno al corpo molto più largo rispetto alle altre due).

“La risposta è semplice, mia cara Aria! Bisogna semplicemente rendere “Diamantino” … incapace di fuggire!” afferma Queen Flame con un ghigno allungando una delle catene in tutta la sua estensione.

Aria pensa spaventata -Ditemi che non è una CATENA ANTIGLITCH perché, se così fosse, Jonathan non riuscirebbe a fuggire dalla sua morsa: quelle catene sono pericolose perché non si possono sfilare... ma la catena è pur sempre fragile.-

Queen Flame ride e ordina: “Aria, andate a chiamare le guardie e ordinate loro di venire qui! Poi potrete andare dove vorrete!”, la dama risponde: “Sì, mia sovrana!” e si allontana.

-Non vorrei essere nei tuoi panni Jonathan, ma perché c'è l'ha così tanto con te?- pensa Aria mentre corre al castello.

Nota autrice: Povero Jonny, quale oscuro destino ti attenderà.
Certo che Queen Flame è davvero un mostro: farebbe di tutto per ottenere quello che vuole... arriverebbe anche ad uccidere qualcuno... ma questa è un'altra storia.
Ci leggiamo tra due giorni.

 

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Capitolo 13
*** La casa di Jonny ***


“Ok, cosa è successo?” chiede Leah, ha appena finito di scivolare per un tunnel, Jonny spiega: “Ho aperto un passaggio segreto.”

La ragazza osserva il nuovo scenario: somiglia ad una cava di pietre preziose attraversata da una serie di corsi d'acqua; sono presenti anche i segni di una pista di moto.

“Che posto è questo?” domanda Leah, il ragazzo risponde: “Credo che sia una specie di livello non terminato; corre sotto tutto il gioco. Amazing, eh? Ho trovato il passaggio segreto and now I live here.”

Jonny cammina verso uno dei corsi d'acqua, lo attraversa sopra dei sassi, si ferma su di uno molto più grande e completamente piatto e annuncia: “Welcome to my house.”

Leah osserva le pietre preziose che non scintillano affatto e l'acqua non sembra molto pulita.

“No one cares about me quindi vivo da solo e in un posto che non conosce nessuno quindi non possono venire a insultarmi. Non sto male: ho la mia foglia di canfora e le mie pietre. Vorrei uscire, ma non posso because glitches can't leave their game; è una delle fortune della mia vita.” conclude sedendosi e cominciando ad accarezzarsi le gambe mancanti.

Leah si siede accanto a lui cercando il più possibile di non guardargli le gambe, chiede tristemente: “Come è successo? Insomma, dovresti avere un codice. Quindi hai avuto un incidente?”, Jonny sorride e risponde: “Nulla di quello che pensi. Io mi sono svegliato che ero già così. Credo che durante la mia formazione innaturale non ci siano stati abbastanza pixel o energia; oppure per colpa di un virus; ma le mie gambe non si sono formate. Le protesi non fanno male; neanche le sento!”

Leah appoggia una delle mani su uno dei ginocchi di Jonathan quasi per percepire la mancanza degli arti del ragazzo che, nonostante abbia le gambe di meno, rimane un bel ragazzo: con gli occhi blu che sembrano quasi dei diamanti.

“Io so solo una cosa sulla mia vita.” afferma Jonny, continua: “I'll never know se sono davvero Vivo o solo una massa di pixel.” proprio in quel momento la sua immagine si scompone in tanti pixel colorati che fanno glitchare anche Leah.

“Io ne sono sicura!” afferma la ragazza, lui la guarda contorto e domanda: “Cosa?”, lei spiega: “Un NCP che non è vivo o non crede di esserlo, non farebbe tutti questi sforzi per convincere gli altri di non essere inutile. Sai, io ti ho capito: è tutta la vita che non posso correre come desidererei e neanche tu hai potuto farlo. Ti ho visto andare in moto e tu hai un grande talento. Noi due siamo dei piloti: è nei nostri codici e dimostreremo a tutti che Leah Time e Jonathan Joan Dimond hanno qualcosa di speciale!”

“Do you really think that?” chiede Jonny, Leah risponde: “Certo! Perché dovrei mentire a te?”, lui sorride esibendo 32 denti perfettamente bianchi e dritti; strano per un gioco dove tutto è brutto: Javier Insector ha i denti gialli e Maximus gli ha stortissimi.

“Let's go now! Prendiamo il progetto ed andiamo.” afferma il ragazzo alzandosi in piedi.

Jonny è agilissimo e, in un battito di ciglia, ha già raggiunto il punto dove tiene il progetto: molto alto e dovrebbe arrampicarsi.

“Jonny lo prendo io.” lo ferma Leah, lui le lancia uno sguardo di gratitudine e, dopo essersi abbassato, mette le mani a coppa.

“Che sarebbe?” chiede la ragazza, Jonny risponde: “Un aiuto.”, Leah afferma: “Non mi serve aiuto.”, lui dice: “Giusto. You don't need anything.”

Leah pensa -Avrei bisogno di un kart, in effetti.- e prende il progetto dopo essersi arrampicata , lo apre e... non capisce quali dei disegni siamo pezzi della moto e quali siano solo degli scarabocchi.

“Seguimi! Da questa parte c'è l'uscita.” indica Jonny, Leah lo segue pensando -Spero che sia capace di rimontarla-.

Jonny apre una nuova porta vicino al portale che conduce alla stazione centrale.

“I still can't belive it.” afferma il ragazzo, vedendo l'espressione sulla faccia di Laura spiega: “Diventerò un motociclista! Lo sogno da quando siamo stati collegati e ora, finalmente, ho,,,”

Jonny è stato interrotto dal rombo di un kart blu che si ferma proprio davanti ai due.

“Eccoti qui Leah! Ti stavamo cercando dappertutto” afferma Merida scendendo dal kart, dopo di lei scende anche Dumper, Leah afferma: “Ciao zio Dumper.”

Lo zio ha una faccia arrabbiata, cammina verso la nipote e ordina: “Salta sul kart., ora!”, Jonny afferma: “Lei deve essere il signor Dumper. Io sono Jonathan Joan Dimond. Sua nipote mi sta aiutando a ricostruire la mia moto.” e mostra il sacco gonfio dei pezzi.

“Ma come ci siete arrivati qui?” chiede Leah, Merida racconta le loro avventure...

Nota autrice: un po' suspense.
Mi sono divertita ad immaginare il livello incompleto (anche se non so come Jonny l'abbia trovato il passaggio).
Certo che Dumper si sta rivelando un po' più severo del previsto e, chi si aspettava che arrivassero proprio adesso?
Ci leggiamo di nuovo tra due giorni.
Salutoni da Arcieoctz!

 

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Capitolo 14
*** Come hanno ritrovato il kart blu. ***


Abbiamo lasciato Merida e Dumper al CANYON AGUZZO.

Hanno passato in rassegna gran parte del gioco fino a raggiungere gli alberi con le foglie arancioni.

“È da un po' di tempo che ci penso, sai Dumper.” ha detto la ragazza ad un certo punto, Dumper si è sentito preso in causa come l'oggetto dei pensieri di Merida, ha chiesto: “Sì, Merida?” con le guance stranamente rosate.

La ragazza ha preso fiato e ha domandato: “Hai mai la sensazione di essere osservato? È da quando abbiamo lasciato il fossato che mi tormenta.”

Dumper ci è rimasto un po' male: si aspettava che gli chiedesse altro, però non lo ha dato a vedere. Anche lui aveva la stessa strana sensazione.

L'uomo è diventato felice appena ha scorso il suo kart blu che doveva essere rotolato fino a lì rimanendo, miracolosamente, intatto; ha saltato, è corso verso la vettura e, appena l'ha raggiunta, ha esclamato: “Ti ho ritrovato! Per fortuna sei ancora tutto intero!”

“Non ti stavi mica preoccupando anche per il kart, vero?” ha chiesto Merida confusa, Dumper ha risposto, mentre ripuliva la sua vettura: “Per noi All Stariani, il kart è come un pezzo della nostra stessa essenza digitale; già che io ne sappia, anche per gli abitanti di Doom è la stessa cosa, però loro hanno le armi. Quando si crea un nuovo NCP, si crea anche un nuovo kart che migliora con la crescita e non può essere rimpiazzato e non si può costruire un altro kart”.

Dopo una ripulita veloce, Dumper ha invitato Merida ad incastrarsi nello scompartimento del kart, l'uomo ha detto: “Leah riesce ad incastrarsi facilmente. Voi siete più o meno della stessa taglia, dovresti starci anche se un po' stretta”.

“Come mai c'è uno scomparto per passeggeri?” ha chiesto Merida mentre cercava di incastrarsi, lui ha risposto: “Come ho già riferito: io portavo spesso mia nipote in giro sopra il kart, però Turbo non l'ha mai saputo”.

Appena sono riusciti a sistemarsi, Dumper ha allacciato la cintura di sicurezza, ha stretto il volante del suo kart, lo ha acceso e, subito una energia portentosa ha percorso il suo corpo.

“Tieniti forte. Amo andare veloce!” ha riferito l'uomo, Merida ha affermato: “Amo la velocità!” e hanno ricominciato la ricerca a velocità di kart.

E questo è il punto dove siamo arrivati noi: hanno gironzolato un po' e poi si sono incontrati con Jonny e Leah.

Nota autrice: e così, sappiamo come gli aodrati Meridumper hanno ritrovato il disperso kart blu.
Forse questo capitolo potrà sembrare noioso, ma ci tenevo a raccontare come avessero ritrovato il kart di Dumper quindi... spero di non avervi annoiati troppo.
Ci leggiamo ancora tra due giorni.

 

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Capitolo 15
*** Cambiamenti di programma. ***


“Quindi avete fatto tutto questo per cercarmi?” chiede Leah alla fine del racconto, Dumper fa un cenno ed afferma: “Ed ora vieni a casa con me!”, è un ordine. Jonny chiede: “But, who is supposed to help me se lei torna a casa con voi?”, il moro afferma: “Nessuno”.

“Come prego?” chiede Merida, Dumper spiega: “Tutto quello che devo fare è riportarla a casa senza ulteriori complicazioni.”, Leah afferma: “Sei sempre stato il mio zio preferito, ma ora che qualcuno ha bisogno del nostro aiuto... tu non muovi un dito!”.

“Sei un vero egoista dentro!” urla Merida, si allontana pestando i piedi e aggiunge, sempre urlando: “Tu e Camper dovreste andare d'accordo! Siete identici!”, Jonny le corre dietro gridando: “Merida come back here!”

Leah prende il sacco dei pezzi della moto e dice: “Se non lo vuoi aiutare, almeno aiutami a portare questi da Elena: dovrebbe saper ricostruire la moto”.

“Anche lei ha avuto un incidente, ma sappiamo da una fonte affidabile che sta tornando a Doom mentre parliamo. Sbrigati! Così magari la incrociamo.” esorta Dumper con l'aria impaziente, Leah sbuffa e, tenendo in spalla il sacco, si infila nello scomparto del kart.

Lo zio si siede, non prima di aver guardato nella direzione che ha preso Merida sperando di vederla tornare indietro.

Con un profondissimo sospiro, Dumper accende il kart e guida verso l'uscita.

 

"Merida! Can we stop running?" chiede Jonny dopo aver bloccato la ragazza dai capelli azzurri e gli occhi smeraldo afferrandola per un braccio.
"Tu non sai quale orda di creature orribili ci sono qui!" afferma il ragazzo senza gambe, lei lo guarda dicendo: "Lasciami stare! Strano e... misterioso ragazzo senza due pezzi che neanche conosco.", lui glitcha in un profondo sospiro e lei aggiunge: "Che è pure un glitch."
"Senti, lo so: sono un glitch; vivo in un livello incompleto; sono nel dimenticatoio della testa di tutti che pensano di farmi male perché mi riempiono di pugni, ma in un giorno ci ho fatto l'abitudine; e peggio di tutto, mi mancano le gambe quindi sono costretto ad usare le protesi che cigolano ogni volta che faccio un passo. Ma tutti questo passa in secondo piano: siamo tutti in grave pericolo!" urla Jonny dopo aver elencato tutto quello che ha detto sulle dita.
"Lo so che è pericoloso,ìn questo posto: ci sono strane iene con le zampe a forma di trivelle che ti corrono dietro e bla bla bla!" afferma Merida facendo una smorfia, il ragazzo precisa: "Non solo, ci sono: terremoti; sabbie mobili; pipistrelli che ti fanno fare 'mulinello' e ti buttano contro il muro o gli alberi; frutti velenosi; melma che se inalata ti fa morire soffocata... e peggio di tutti, c'è una regina che ti sbranerebbe vivo senza pensarci due volte se non fai come dice lei!" una voce in lontananza urla: "Stai perlando di me, piccolo Orrore!"
Jonny si gira trovandosi faccia a faccia (beh, non proprio, è lontana almeno due metri) con Queen Flame che tiene sulle spalle quattro catene ed è circondata da cinque guardie vestite di nero.
"Ce l'avrei un nome, it's Jonathan!" afferma il ragazzo stringendo i pugni, la regina ride: "Un essere come te non è degno di un nome. Forza attacatelo!" ordina.
Gli uomini corrono subito addosso a Jonny che, agilmente, risponde dando calci (le protesi di metallo amplificano il dolore) e pugni a chiunque gli si avvicina.
"Lei imparerà a rispettarmi!" urla Jonny con gli occhi di fuoco saltando addosso alla regina che si scansa prontamente facendo volare il ragazzo contro la vettura nera screziata di rosso della donna che è stata parcheggiata sotto un albero dalle bacche simili a more arancioni.
"Spero che ti piacciano le Rockberry, saranno il tuo ultimo pasto decente per un po' di tempo!" ride Queen Flame lanciando ua fiammata su un ramo di quella strana pianta dalle foglie viola facendo cadere una bacca proprio in bocca al suo avversario.
Jonny si alza subito cercando invano di sputare fuori il frutto, ma è troppo tardi: prima le sue viscere, poi l'intero corpo, viene immobilizzato.
"Dovevi pensarci due volte prima di sfidarmi, ora passerai il resto dei tuoi giorni in una piccola cella fredda!" ride la regina, si avvicina al corpo immobile del ragazzo, con un movimento rapido e doloroso per chi lo ha ricevuto, chiude le placche metalliche delle catene lungo il corpo del povero ragazzo, quelle piccole sui polsi e quelle grandi sulle cosce.
"Lo lasci andare! Non ha fatto niente di male!" urla Merida, la sua mossa azzardata le ha procurato l'odio di Queen Flame, la donna si gira guardandola dritta negli occhi e urla: "Tu hai osato dare un ordine a me?! La mia vendetta ricadrà su di te!" con uno schiocco delle dita... le guardie la hanno già accerchiata.
"Lasciatemi stare!" urla la ragazza dando un pugno ad una delle guardie facendole sputare un dente, ma ne ha fatta fuori solo una, restano le altre quattro che, con un balzo la prendono senza troppe pretese.
"Portate questi due ribelli al castello, io ho altro a cui pensare adesso!" ordina la regina montando sulla sua moto e sgommando via.
Merida osserva inerme la donna allontanarsi e sospira: "Qualcuno deve aiutarci!" e una lacrima le scivola lungo la guancia.


“Ti aspetta una bella strillata. Eravamo tutti preoccupatissimi.” afferma Dumper, recuperando una certa tranquillità; Leah lo ignora.

Mentre è successa tutta quella faccenda a Jonny e Merida,
 I due hanno oltrepassato il portale sempre a bordo del kart blu (la macchina normale è stata recuperata tempo prima da Benzina), la ragazza si guarda attorno per tutta la Game Central Station alla ricerca dell'amica soldatessa.

Elena ha passato tutto il tempo assieme a Vector, che dovrebbe riportarla alla console, ma...

“Ferma il kart!” ordina Leah, ha visto Elena dirigersi alla sua console. Il kart frena violentemente spaventando tutti gli NCP, la ragazza scende velocemente.

“Ciao Leah. E' tutto a posto? Hai un'aria affannata.” dice Elena, l'amica prende dei respiri e spiega: “Ho avuto dei problemi. Sarò breve: devi aggiustarmi questa moto al volo!” e le rovescia il sacco davanti agli occhi con anche il progetto.

“Ma che diamine è successo?” chiede Elena scioccata da tutti quei pezzi, Leah spiega tutta la storia in poche parole; alla fine la soldatessa comincia a studiare i vari pezzi senza capirci niente.

“Che fine ha fatto l'uovo?” chiede Elena ad un certo punto, Leah risponde: “Quella palla fosforescente che era nella capsula? Ecco, è caduta in una pozza di pece.”, la soldatessa si alza di scatto e la guarda negli occhi esclamando: “Non l'hai distrutto?! Ma ti sei bevuta il codice?! Ora siamo tutti, di nuovo, in pericolo!”

Elena imbraccia il fucile, Leah chiede: “Scusa! E la moto?”, la soldatessa afferma: “Non posso fare niente, mi dispiace. Ci sono troppi scarabocchi sul progetto. Solo un genio potrebbe rimontarla”.

“Io dovrei riportarti da tuo padre.” dice Vector che fino a quel momento è rimasto zitto, Elena afferma: “Mio padre può aspettare! La vita dell'Arcade è più importante!”, il bruno chiede: “E se io mi rifiutassi?”

“Non hai potere su di me. Io sono la figlia del generale di Doom e devo rispettare il mio codice. P.s. Non ti permettere mai più di tenermi segregata nel tuo gioco! E P.p.s. TU sei la persona più disgustosa che io abbia mai visto!” urla Elena in preda all'ira, poi stringe il fucile e corre verso la console di Mtor-Fire-Bike.

“Ma che cosa è successo?” chiede Dumper scioccato, Leah fissa i pezzi della moto e risponde: “Niente. Torniamo a casa.” e cammina verso il kart ad occhi bassi molto delusa: da quello che sapeva, Elena sa ricostruire un super-computer in un minuto e per un arma ci mette anche meno, e non è riuscita a ricostruire una moto?

Una nota positiva c'è: forse lasciare lì i pezzi della moto ed il progetto Lì è stata proprio la mossa più giusta che si possa fare in questa storia bislacca.

Mentre zio e nipote ritornano alla loro console, hanno uno strano incontro con un nuovo NCP di una qualche nuova console.

“Buon giorno! Siamo stati collegati da poco. Io mi chiamo Peter.” dice l'NCP rivolto a Dumper, il moro sorride e afferma: “Benvenuto! In questo periodo arrivano parecchie nuove console. L'altro giorno è stata installata Motor-Fire-Bike ed adesso...”

Prima che finisca la frase, Peter salta di gioia ed afferma: “Che fortuna! Anche loro sono qui! Saranno tutti stra-felici. Voi gli avete incontrati?”, Dumper risponde: “Sì, più o meno.”, il ragazzo sorride e sospira: “Che bello. E ditemi: come sta il loro re?”

“Loro non hanno un re, hanno una regina.” afferma Leah, Peter la sta incuriosendo; il ragazzo esclama: “Possibile? Io non lo mai visto e non rammento il suo nome, però, da quel che si parlava in giro per il nostro Arcade: egli ha un magnifico aspetto: capelli color del grano estivo; i suoi occhi sono come le profondità dell'oceano; dicono, che abbia senso dell'umorismo, bontà e determinazione. In oltre, dicevano che avesse vestiti color indaco e con sopra disegnata un'aquila dorata. Si mormorava che ci fosse un intero percorso dedicato a lui.”

Tutte queste informazioni lasciano dubbiosa Leah: da quel che sa, non c'è nessun avatar con la fisionomia descritta da Peter; ma una cosa è certa: Queen Flame nasconde qualcosa e, prima della fine della storia, è decisa a scoprire che cosa!

Nota autrice: Un capitolo bello lungo! Ne succedono di cose: cosa succederà a Merida? Jonny riuscirà a muoversi di nuovo? Leah come affronterà la situazione con suo padre? Dumper ritornerà buono come prima? Elena riuscirà a non morire nel tentativo di trovare l'uovo? E più importante di tutto... la moto tornerà intera?
Beh, mi dispiace per voi che mi seguite, ma, purtroppo, dovrete aspettare fino alla fine di Agosto per sapere come continua: venerdì mattina vado in montagna e non ho la connessione internet. 
Chiedo già scusa in anticipo per l'ansia che farò venire a tutti quelli che mi seguono.
Grazie per avermi letta e buone vacanze!

 

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Capitolo 16
*** Rinchiusi nella prigione... ***


"Toglietemi le mani di dosso!" ordina Merida mentre la trascinano giù per le scale che conducono nella prigione del Palazzo di Motor-Fire-Bike; la guardia vestita di nero e dai capelli rossi le urla di rimando: "Sta zitta e cammina! Ringrazia che sua Altezza abbia deciso di risparmiarti giusto perché vieni da fuori; altrimenti ti avrebbe già giustiziata!" questo spaventa la ragazza che decide di starsene zitta.
Raggiunta una cella fredda dalle sbarre di metallo sia come 'porta' che alla finestra; parzialmente illuminata da quella poca luce che filtra dalla finestra; c'è un letto a parete e un grosso catino pieno d'acqua probabilmente gelida; Merida viene spinta dentro letteralmente con un calcio.
"Portate il Glitch nella cella più sicura!" ordina il capo delle guardie che, oltre alla tuta nera, indossa un paio di occhiali neri. Il povero Jonny, ancora incapace di muoversi, viene trasportato nella sua cella. Appena si trova all'interno, le catene ai suoi polsi ed alle sue cosce vengono agganciate ad una parete.
La cella di Jonny è più sicura rispetto a quella di Merida perché, invece delle sbarre, viene chiusa porte e finestre da un vetro anti proiettile con giusto tre buchi per far passare l'aria: non vogliamo che il ladro muoia mentre è imprigionato!
"Statevene buoni finché non arriva Aria, è lei che vi terrà d'occhio!" riferisce il capo delle guardie mentre si allontana.
Merida si siede sul suo letto pensando a cosa penseranno i suoi genitori appena scopriranno che Dumper è tornato indietro senza di lei.
-Chi sa se Lui sta pensando a me? Ma che mi importa di Dumper? E' solo un uomo alto, cortese, moro con due occhi strabilianti...  che ha anche il doppio della tua età! E' troppo vecchio per te quindi toglitelo dalla mente!- si ripete la ragazza giocherellando con le dita delle sue mani.
Da una cella poco distante dalla sua, Merida sente che qualcuno ansima come se avesse appena finito di lavare tutti i piatti sporchi di un giorno in meno di dieci minuti per sfida e adesso cercasse di trovare aria. Sente anche il rumore delle ossa quando vengono fatte scricchiolare che le arriva all'orecchio a scatti.
Jonny si alza lentamente, muove qualche passo in direzione della finestra, ma si sente bloccato come se avesse della colla sotto i piedi e le mani lo trascinassero a terra. Si gira e osserva tristemente le catene ai suoi polsi e alle sue cosce. Glitcha sconsolato e si rende conto che sono proprio quello che temeva: catene anti-glitch.
Il ragazzo si siede per terra sospirando, una piccolissima lacrima gli scende lungo la guancia.
"Jonny, tutto bene?" gli chiede Merida preoccupata, la sua voce gli sembra distante chilometri, ma risponde: "Non molto. Are you hurt?", lei traduce nella mente e risponde: "No, solo nello spirito.", lui sospira affranto: "This story is all my fault.", Merida afferma: "No, non potevi prevedere tutto questo.". "Però non puoi dire che non lo sia. Ho trascinato Leah in una faccenda che non la riguardava e ha litigato con lo zio a cui voleva più bene. Tu volevi aiutarla e guarda dove sei finita... solo perché eri con me e hai cercato di difendermi." elenca Jonny sulle dita della mano, lei ribatte: "Ma ho deciso io di aiutarti!" a questo il ragazzo senza gambe non sa rispondere.
Se ne stanno in silenzio per un bel po' di tempo.
"Mi chiedo solo se riusciremo a resistere alla noia!" rise Merida all'improvviso rompendo il silenzio catacombico che li circondava; Jonny afferma: "Conosco una storia, non è molto divertente e io non sono capace di raccontare le storie, me credo che per far passare il tempo vada bene.", la ragazza lo incita: "Racconta!", lui prende fiato e si schiarisce la voce.
All'insaputa dei due ragazzi, Aria è scesa nelle segrete e rimane nascosta nell'ombra.
Jonny racconta la storia:
C'era un ragazzo, del quale non ricordo il nome, dai capelli color del grano e dagli occhi color blu scurissimo quasi nero che viveva a Londra ed era totalmente preso dalle moto, dalle corse e da tutto quello collegato a loro. Purtroppo i suoi genitori non avevano i mezzi necessari per far coltivare la sua enorme passione.                                                            
Però il padre si ricordò della moto che usava lui quando era giovane e, dopo averla completamente rimessa a nuovo ridipingendola con colori sgargianti e aggiustando il motore, la regalò al figlio. Il ragazzo fu subito al settimo cielo e, con moltissima pratica, divenne un vero campione vincendo medaglie e trofei scintillanti.                                     
La vita di questo ragazzo sembra perfetta, ma tutto cambiò in un secondo.                          
Il ragazzo, un giorno, andò a scuola con la sua fedelissima moto, la madre gli fece le solite raccomandazioni: di fare attenzione in strada e a scuola e, sopratutto, di non prendere la statale; lui non ci fece molta attenzione. Dopo le lezioni salutò i suoi amici e fece una passeggiata con la sua fidanzata scherzando sulle varie protezioni che portava sul corpo. Si salutarono e lui prese la via verso la sua casa; per risparmiare tempo... prese la statale. Andava tutto bene fino a quando non arrivò il momento di prendere la strada per uscire dalla statale: a quel punto, una macchina sportiva rossa sfrecciò vicino a lui senza fermarsi rischiando di scontrarsi con lui, chi guidava si accorse di lui e frenò bruscamente all'unisono con il motociclista. Le due vetture finirono in parallelo l'una all'altra, in attimi che sembravano ore, la gamba sinistra del ragazzo si avvicinò pericolosamente ad un cerchione della macchina e... chack il piede sinistro venne tagliato via e lui volò per parecchi metri per poi tornare sulla terra e svenire... dopo aver sbattuto violentemente la gamba destra sul garreil.
Si risvegliò giorni dopo in ospedale, sua madre era al suo fianco, la prima cosa che le disse fu: "My legs hurt", alzò le coperte e... cacciò un urlo: le sue gambe finivano al ginocchio. Da quel momento la vita di quel povero ragazzo affondò molto lentamente. Finché un giorno, qualcuno sentì le sue lacrime e i suoi pianti da qualche parte nell'universo e fece aprire un portale mistico per un altro mondo che, nonostante le resistenze del ragazzo, riuscì ad assorbirlo e a portarlo in un altro mondo.                          
Il ragazzo all'inizio è spaesato: gli alberi dai frutti sovrannaturali e gli animali simili a mostri lo spaventavano; ma trovò un aiuto preziosissimo negli abitanti di quel regno che, fidandosi di questo giovane dal cuore puro, gli insegnarono come sopravvivere nel loro mondo e gli raccontarono del loro re che era crudele, egoista e cattivo.
Il ragazzo decise di sfidare il re, gli abitanti gli dissero che l'unico modo per sconfiggere il tiranno era gareggiare contro di lui a bordo di una moto.
Le speranze del biondo sembravano sfumare in un colpo: ripensava al suo grande talento... messo al muro dalla perdita delle gambe. Come poteva correre in quello stato? Tranquilla! Il Saggio ebbe un'idea: chiese al fabbro di creare un paio di 'gambe' che potessero sostituire quelle perdute del ragazzo; e assieme al giovane e al resto del popolo... costruì una moto speciale, che potesse guidare anche il ragazzo.         
Il giovane, una volta abituatosi alle protesi e una volta imparato a guidare la sua moto particolare, non mi chiedere perché: non riesco a ricordarmelo. Trovò il coraggio di sfidare il tirannico sovrano.                                                                                               
nonostante le mosse scorrette del re... il ragazzo riuscì a batterlo sul suo stesso livello, ma il tiranno si rifiutò di cedere il suo regno e minacciò il ragazzo con un coltello. A questo punto, il popolo si rivoltò contro di lui. Una popolazione di uomini dai denti di animale minacciò il tiranno di squarciargli la gola con un solo morso e il resto degli abitanti lo minacciava con pietre, bastoni e tutte le armi che avevano; erano capitanati dal ragazzo che acclamavano come loro re.                                                                                            
Il tiranno scappò inseguito dalla folla sinché non raggiunsero il vulcano, lì l'uomo venne colpito da un fulmine e precipitò nel cratere. Il popolo celebrò per settimane la liberazione e, a un mese preciso dall'incidente... il ragazzo venne incoronato re di tutte le terre di quel regno, fossero esse sabbiose o ghiacciate, infuocate o avvelenate.


Jonny termina il suo racconto con un sospiro e si scusa: "Non so cosa sia successo al ragazzo e non trovo nemmeno che sia molto allegra. Mi innervosisco e mi viene il mal di testa every time I think about that.", Merida si asciuga una lacrima di felicità che le ha preso a scivolare sulla guancia e si complimenta dalla sua cella: "E' la storia più bella che io abbia mai sentito! Sei un ottimo narratore! Lo sai che quel ragazzo ti somiglia. Non pensi che potresti...", ma lui la interruppe: "Non è possibile. I'm a glitch e lui è un re che salvò migliaia di creature. Non credo che questa storia faccia nemmeno parte di questo mondo. Maibe è solo una storia che mi sono inventato io. Poi qui regna una regina e non un re." sospira strisciando verso il suo letto, si sdraia e cerca una posizione comoda per riposare o almeno provarci.
Merida trae un profondo sospiro, si sente triste immaginando tutto quello che il suo nuovo amico debba aver passato nella sua breve vita: solo non avere le gambe è una bella sfortuna e un' occasione per gli altri di prendersi gioco di te; e lui è anche un glitch quindi... è ancora più emarginato.
La ragazza dai capelli blu si avvicina alla finestra della sua cella e guarda fuori sperando di venir liberata presto. Immaginando che (i pensieri più infantili che abbiano mai percorso la sua mente) un principe dai capelli neri e dagli occhi marroni venisse a salvarla sul suo cavallo bianco dalla sella e gli occhi blu.
-Tanto non verrà.- sospira cominciando a piangere silenziosamente per non essere udita da Jonny e passare per una debole.
Intanto Aria Gloom aveva sentito tutta la storia che aveva raccontato il ragazzo, perché lei è l'unica a non averlo mai chiamato glitch con l'intenzione di insultarlo.
La donna dai capelli verdi e viola si appoggia ad un muro tenendo una mano sulla fronte, le sembra che la sua memoria di NCP stia subendo un cambiamento: ora non ricorda più che il suo regno sia stato salvato da una donna sui trent'anni, bensì da un ragazzo di non più di diciotto anni e le sembra che, più è il tempo che trascorre vicino a Jonny più si convince che sia Lui il suo re, quello che l'ha slavata dal re tirannico e che le voleva bene e non la trattava come fa Queen Flame troppo egoisticamente programmata.
Anzi, ora che ci pensa, non le sembra che Queen Flame compaia mai nella storia che è stata inserita nei codici di tutti loro, ma questo, pensa la damigella, non è possibile perché significherebbe che Flame sia... una scambio giochista che sta mentendo a tutti?
"Lei non è la mia regina e sta nascondendo un enorme segreto. Io ritroverò le chiavi e lascerò scappare Jonny e la sua amica Merida, è questo che farò. Non mi importa se è un glitch! Lui è il mio re, quello a cui ho sempre voluto bene e che incoraggiava i suoi sudditi ad amarlo e a stargli vicino e non ci imponeva di chinarsi a lui." afferma Aria, raccoglie tutte le sue forze e corre fuori dalle prigioni per cercare il Capo delle Guardie e farsi ridare le chiavi.  

Nota autrice: dopo la pausa delle vacanze, sono ritornata con le braccia abbronzate e i capelli tagliati da poco e con nuovi capitoli.
Nota, parte della storia di Jonny, sulla quale forse stenderò una fanfiction, l'ho tratta da quella di un personaggio della serie TV Spike Team, ma le parti che seguono sono interamente mie.
Merida non smette di pensare al caro Dumper e Jonny sta dormendo sognando la sua principessa. (lo so, che cosa smielata).
Grazie a voi che mi leggete e  ci rileggiamo al prossimo capitolo.

 

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Capitolo 17
*** Un legame si ricrea... un altro si rafforza ***


“Resta qui. C'è qualcuno che vorrebbe parlarti e chiarirsi con te. Io... me ne andrò da qualche altra parte”.
Dumper è riuscito a far entrare Leah in casa e la ha quasi trascinata in salotto ed ora se ne sta andando; probabilmente a guardare fuori dallo schermo della console. Lei ha ripetuto gli strani nomi degli avatar di Motor-Fire-Bike per tutto il resto del viaggio.
-Non ho affatto voglia di vedere mio padre. Soprattutto dopo che Dumper mi ha trattata in quel modo!!- pensa Leah.
Turbo entra nella stanza in silenzio e si siede sul divano, accanto alla figlia, senza dire una parola.
Se ne stanno lì, per qualche minuto senza guardarsi, in silenzio.
“Ero preoccupato.” dice Turbo rompendo il silenzio tombale, Laura chiede: “Davvero?”, il padre spiega: “Non sapevo dove fossi andata; quando saresti tornata; se saresti tornata; non sapevo che cosa pensare...”
Leah è sorpresa: più che arrabbiato, suo padre sembra tremendamente preoccupato.
“Non sei arrabbiato? Io ho rubato la tua medaglia più importante e...” comincia la ragazza, Turbo la interrompe e spiega: “Tu sei mia figlia; io, tu, gli zii... siamo una famiglia e neanche una piccola litigata come la nostra potrà cambiarlo. Nella famiglia gli errori si perdonano. Spero che anche tu possa perdonare il mio: tutto questo non sarebbe mai successo se io non avessi fatto il padre super protettivo; avrei dovuto prevedere cosa sarebbe successo. Ora sarai anche arrabbiata con Dumper, ma è stato severo solo perché io volevo che tu tornassi a casa; non prendertela con lo zio: tutte le colpe sono mie”.
Leah è ancora più sorpresa: vuole addossarsi tutte le colpe suo padre...
“Ma la tua medaglia?” chiede Laura, Turbo risponde: “Era solo una delle altre trecento perfettamente uguali. Non era quella la più speciale... è questa.” afferma dopo essersi sfilato una medaglia di carta dal collo: è piccola e tutta gialla, a parte per alcune scritte fatte con il pastello rosso, c'è scritto: Si conferisce questa medaglia al papà più forte del mondo. Sei il mio idolo. Ti voglio bene!
“È il mio portafortuna: la indosso sempre sotto la tuta e, da quando la porto, sono sempre riuscito ad arrivare al traguardo senza morire prima.” spiega Turbo con un sorriso prima di infilare la medaglia di nuovo sotto la tuta bianca e rossa.
Leah sta per dire qualcosa a Turbo... quando la porta si apre e Camper entra ansimando.
“Fatemi respirare! Ora sto bene! Non so se è il momento adatto, ma Dumper mi ha detto di dirvi che ha scoperto qualcosa di importante su un ragazzo di nome Jonathan Joan Dimond.” spiega lo zio ansimando.
“Cosa ha scoperto?” chiede Laura, Camper risponde: “Mi ha detto di dirvi di andare al mega schermo a vedere con i tuoi occhi anzi di 'leggerlo' con i tuoi occhi!”
Leah e Turbo al posto segreto di Dumper (che non è mai stato un segreto!) per capire cosa lo zio dai capelli lisci avesse inteso di dire con quelle parole che ha riferito lo zio dai capelli ricci.
Appena arrivati, dopo essersi arrampicati per la collina, cosa che ha fatto sfinire Turbo che non è più giovane come quando il suo 'gemello' di Turbo Time si è comportato come sua moglie Nitroglicerina e ha fatto nascere il detto: "Fare come Turbo" cosa che lo irrita perché si sente sempre tirato in causa e personalmente insultato.
Comunque, Leah ha preso il paio di binocoli nascosti in una incavatura tra due pietre ( il posto gliel'aveva descritto Dumper in una delle loro gite in kart) e se li preme sugli occhi e comincia a scrutare la console di Motor-Fire-Bike di fianco a quella della sua amica Merida cioè Diner Dash.
La bionda osserva lo schermo circondato da pietre preziose avvolte da fiamme blu scuro e il lato visibile della console e ciò che era peculiare di quel lato è che c'erano scritti tutti i nomi degli avatar.
Leah legge in modo disordinato: "Terrell Phantom, Elsa Iceheart, Leone Redblood, Shark Theeth, Maximuss Goldenphone, Terrance Doublehead, Ludovica Poisonedchocolate, Carbon Monoxid, Nickolas O' Teen, Javier Insector, Jonathan Joan Dimond... aspetta un attimo!" urla facendo sobbalzare il padre.
"Che succede?" chiede Turbo avvicinandosi, lei afferma: "Secondo te,è possibile che un glitch, cioè uno che non doveva esistere, abbia il suo nome scritto sul lato della console. E poi, non mi pare che ci sia scritto Queen Flame tra tutti quei nomi!", il padre afferma: "Jonathan non dovrebbe esistere quindi... credo che qualcosa in quella console non torni!", Leah decide: "Dobbiamo tornare papà. Mi serve un passaggio sul tuo kart.", lui le sorride in modo strano e dice: "Credo che ci sia qualcosa che potrebbe piacerti e molto! Ma devo prima recuperare le chiavi del garage."
Turbo guida la figlia curiosa fino a casa loro, entra e comincia a cercare le chiavi nella sua stanza che... immaginatevi l'ammasso di scartoffie più disordinato che potete sopra una scrivania e adattatelo alle dimensioni di una camera da letto e forse avrete l'idea del caos che vive nella camera da letto del pilota. Ma perché gli uomini devono essere così disordinati?
"Eppure le avevo messe qui, ne sono sicuro al 90%." afferma Turbo occupato a sgombrare la sua scrivania alla ricerca delle chiavi, Leah gli chiede: "E l'altro 10%? Con la testa che hai potresti averle perse sulla pista e non te ne accorgeresti.", lui ride sarcastico, la voce di una donna afferma: "Lo sai che ha ragione? E fortuna che ci sono io a rimediare ai tuoi pasticci! Altrimenti queste belle chiavi sarebbero finite nella discarica e addio!"
I due si voltano e sulla soglia della stanza c'è una donna di una bellezza straordinaria ma anche misteriosa, dai capelli cerulei e dagli occhi violetti, è alta circa 30 centimetri più di Turbo e 10 in più di Leah; indossa un bellissimo abito blu indaco con delle scarpe ballerine azzurro cielo di mezzo giorno; stringe nella mano destra un mazzo di chiavi un pochino arrugginite.
"Ciao Celeste." la saluta Leah andando ad abbracciarla, la cerulea la stringe di rimando ed afferma: "Fortuna che la ragazza a cui ho fatto da babysitter è tornata! Mi saresti mancata. Ti immagini me, tutta da sola, in questa famiglia di uomini? Ma mi volevi abbandonare?!", la bionda ride rispondendo: "Non sia mai! Potere alle donne!" e si danno il cinque.
"Io sarei ancora qui!" esclama Turbo, Celeste alza gli occhi al cielo e gli da le chiavi, non prima di aver comunicato: "Questa è la quarta volta che ti restituisco le chiavi in questo mese, e questa volta le hai perse sul vialetto per entrare in casa... proprio adesso!" e ride alle spalle del pilota rosso che mette il broncio.
"Dai, non ti sarai mica arrabbiato? Scusami mister suscettibilità!" sospira la cerulea, un sorriso scappa a Leah osservando il padre che si infila le chiavi in tasca senza guardarla, ma lo sa che lui sta sorridendo in questo momento. Non potrebbe mai arrabbiarsi veramente con Celeste: la donna che, finalmente, gli sta facendo superare la morte di Nitroglicerina.
"Forza Leah andiamo!" incita Turbo uscendo dalla stanza, la figlia saluta fugacemente la sua babysitter e la ringrazia per aver recuperato le chiavi. La cerulea le rivolge un saluto con la mano e un sorriso sincero.
Leah e suo padre ritornano al garage, Turbo inserisce la chiave nella toppa e, prima di aprire il portone dice alla figlia in un tono che dovrebbe essere paterno per i suoi standard: "Chiudi gli occhi. Questa è una sorpresa!" e lei lo asseconda.
Lui apre la porta, traffica all'interno per circa un minuto e poi le dice di aprire gli occhi. Leah ridona la visuale alle sue iridi blu e resta a bocca aperta perché ciò che vide non se lo sarebbe mai aspettato...
"Te l'ho costruita mentre Dumper era in giro a cercarti. Era un modo per farmi perdonare gli anni che hai passato senza il tuo kart personale e il modo in cui mi sono comportato per quindici lunghissimi anni. Oh, e Celeste ti ha cucito una tuta tutta per te con i tuoi colori preferiti. Ti piace?" chiede Turbo speranzoso e anche parecchio nervoso. Leah osserva il kart dalle righe orizzontali nere e verdi, il casco nero con disegnata sopra una L in verde scuro, e la tuta della sua taglia a righe verdi e bianche. La bionda risponde: "Se mi piace? Se mi piace?!?" con un tono leggermente irato, suo padre chiede: "Non ti piace?", lei risponde: "No: non mi piace...", Turbo abbassa la testa, ma sua figlia lo abbraccia e urla: "LO ADORO! E' il kart perfetto per me! Grazie papà!".
"Preparati! La nostra destinazione è Motor-Fire-Bike." afferma Turbo, Leah saltella eccitata e prende la sua tuta da pilota per indossarla. Mentre si cambia, si ricorda della bacca/moneta che ha preso nel giardino del palazzo del gioco e se la infila nelle tasche della tuta: sente che le porterà fortuna.
Dopo essersi legata il casco bene sulla testa, si sistema comodamente nel suo kart sentendone la velocità e anche il desiderio di guidarlo per superare il muro del suono.
"Pronta?" chiede Turbo da dentro il suo kart rosso , lei afferma: "Sono nata pronta!" suo padre gira la chiave e lei lo imita. I due motori rombano nello stesso momento e, sempre all'unisono, sfrecciano fuori dal garage.
Leah non si è mai sentita più libera come quando l'aria le sferzò per la prima volta il volto e poté decidere lei stessa a che velocità andare. Anche se sembra strano che adesso lei e suo padre accellerassero e rallentassero allo stesso tempo come se si capissero senza il bisogno della parola, il che, è anche naturale.
Oltrepassano con un 'turbo' il portale che conduce alla Game Central Station e, in un attimo, stanno sfrecciando come razzi per tutta la stazione.
“Questo kart è bellissimo!” urla Leah in preda alla felicità senza preoccuparsi minimamente degli altri NCP che si trovano nella stazione. Avrebbero pensato che fosse sciroccatamente pazza... ma in quel momento e, sinceramente, mai le sarebbe importato. Ha quello che ha desiderato per quasi quindici lunghissimi anni.
“Volevo regalartelo per il tuo compleanno... ma adesso serve di più, quindi...” spiega Turbo, aggiunge: “Speravo di darti lezioni di guida personalmente, ma ci ha già pensato qualcuno che indossa solitamente una tuta blu e ha i capelli mori lisci." e ride silenziosamente.
E così l'amato duo guida velocemente verso il gioco di moto... quando un ragazzo di circa vent'anni, con una tuta arancione, alza la mano nel gesto di 'stop' e urla: “Fermi!”
I freni sibilano per lo sforzo improvviso, ma riescono a non investirlo curvando minacciosamente di lato.
Turbo chiede ansimando per la paura: “Vector che stai combinando? Avremmo un po' di fretta e poi, che cosa ti salta in testa!?!".
Vector si sistema gli occhiali meglio e risponde: “Non so quanto possa servire, ma...”, si allontana per poi tornare con una strana moto color indaco e con una aquila d'oro sul fianco.
“La moto di Jonny... è aggiustata! Ma come...” balbetta leggermente Leah per lo stupore, Vector non la lascia finire e risponde: “Forse potrei aver ricostruito e apportato anche una modifica alla end-motor-bike; o forse no. ... E invece sì! Lo ho fatto eccome!”
“Grandioso!” esclama Leah, Vector le comunica una cosa: “Senti: se dovessi ritrovare Elena, dille che mi dispiace di averla tenuta in trappola dentro il mio gioco; forse con il tempo capirà le mie ragioni e mi perdonerà”. “Lo farò, grazie!” afferma Leah.
Turbo ha trovato il modo di incastrare la moto sul suo kart legandola con una fune elastica, che teneva nello scomparto dietro al sedile del suo kart, al telaio della sua vettura; i due ripartono e, mentre si allontanano,  la ragazza riesce a sentire Vector gridare: “Fai in modo che lei ritorni viva!”, sembra dannatamente preoccupato come se sentisse che qualcosa di brutto sta accadendo.

Nota autrice: altro capitolo, tempo di Leah!
Finalmente la ragazza ha fatto pace con suo padre, spero di essere stata tenera ma non troppo zuccherosa.
Abbiamo perso Elena, chissà cosa starà facendo in questo momento?
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e che continuiate a leggermi. Ci vediamo!

 

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Capitolo 18
*** Brutte notizie e... Darn?! ***


Ora lasciamo i nostri protagonisti e seguiamo un personaggio del quale è necessario sapere di più.
Vi ricordate di Darn?: il figlio del caporale Death Dagger di Doom e prossimo secondo di Elena da Doom? Bene, perché ora lo seguiremo per sapere di più.
-Spero che quella ficcanaso si sia fatta un bel volo! È quello che si merita! Ma con la sua solita fortuna sfacciata è sopravvissuta! E, grazie a mio padre che la ha vista andare dentro a quel gioco nuovo urlando: ' Ora devo distruggere l'uovo finito dentro Motor-Fire-Bike, spero per tutti noi che non si sia già schiuso!', ma ormai è troppo tardi- pensa il ragazzo, è nella sua stanza in cerca di qualcosa -Adesso che so dove è finito l'altro uovo, perché lei ha già distrutto l'altro, quello finito dentro alla console di Cattivo o qualcosa di quel genere; potrò dare finalmente inizio alla fase due del mio piano!-.
Si china sotto il suo letto e fa strisciare un frigorifero portatile piuttosto grande fin sul tavolino dove lo apre... al suo interno c'è una grossa sfera fosforescente... un uovo di Baron of Hell, il TERZO uovo. Per l'appunto, solo due delle uova sono state coinvolte nell'incidente di quel mattino, ma il Baron of Hell della sera prima ne aveva deposte tre ed ora sappiamo che fine aveva fatto: non è mai uscito da Doom.
Darn sfrega velocemente l'uovo per scongelarlo velocemente e, appena lo ha percepito caldo sulle sue mani piene di tagli e di vesciche anche scoppiate, ha preso il suo coltello dalla sua cintura e ha inciso il guscio dell'uovo facendo riversare l'albume di quel colore verde schifoso che hanno sempre le cose strane nei film di fantascienza.
Il ragazzo sospira, i suoi occhi marroni tremano leggermente, ma scuote la testa con decisione facendo arruffare i suoi capelli biondi. Prende l'uovo tra le mani, lo porta alle labbra e, con lentezza, ne beve il disgustoso albume e l'ancor più viscido tuorlo. Il sapore è come un miscuglio tra il vomito e il fango, ma lui non ci fa caso.
-Ora devo sbrigarmi prima che la trasmutazione avvenga del tutto- si dice da solo il biondo correndo fuori dalla sua stanza.
Darn corre, gemendo ogni tanto per i crampi che gli tempestano lo stomaco, per tutta la landa desolata di Doom, urtando gli uomini che incontra e senza salutare i teschi volanti avvolti dalle fiamme (Lost Soul) che lo hanno salutato appena l'hanno visto. Questi teschi sanno di trovarsi dentro ad un gioco e, come altri mostri, hanno fatto amicizia con i soldati che considerano ottimi amici nonostante le differenze che li rendono... specie diverse.
Darn cammina velocemente, per non destare alcun sospetto o quasi, per la Game Central Station stringendosi il braccio destro per sfogare il suo dolore.
Non volendo si scontra con un vent'enne che stava rientrando nel suo gioco.
"Tutto ha posto?" gli chiede, noi lo conosciamo fin troppo bene quel vent'enne bruno e con gli occhiali, Darn non gli risponde, gli rivolge un'occhiataccia e si allontana stringendosi di più l'avambraccio che sta cominciando a bruciare.
-Non mi piace... per niente!- pensa Vector, ripensa agli occhi che lo hanno fulminato pochi secondi prima, gli pare che le pupille del ragazzo fossero rosse il che non è normale.
-Qualcosa sta succedendo ed io Vector... che non ama il suo cognome e neanche il carattere che è stato scritto nel suo codice, e che non sono un soldato scoprirò di che si tratta!- si decide il bruno mentre segue il ragazzo dentro alla console di Motor-Fire-Bike cercando di non farsi sentire da Darn.
Appena Darn è entrato nella console, il suo corpo è stato avvolto da alte fiamme verdi che lo hanno circondato. Vector si nasconde dietro un albero e osserva respirando pesantemente il più silenziosamente possibile.
Le fiamme si estinguono senza aver bruciato Darn, ma qualcosa gli hanno fatto: le sue gambe si sono trasformate in pelose zampe di capra; l'armatura che gli copriva il torso è scomparse e al suo posto c'è un muscoloso petto rosa rosa; sulla sua testa è comparso un paio di corte corna nere; i suoi occhi sono neri dalla pupilla rossa; e le sue mani... sono ricoperte da uno strato di fiamme verdi.
Darn ammira con orgoglio il suo nuovo aspetto e un ghigno gli si forma sulle labbra.
"Adesso vediamo se quel Baron of Hell e la sua progenie hanno bisogno di un leader da seguire." ride il mostro ibrido Darn.
Vector deglutisce in modo nervoso e pensa, - Elena! mi dispiace, ma hai bisogno di aiuto. Io chiamo il resto dell'associazione-.
Il bruno attende che il mostro si allontani per tornare alla Game Central Station e fare una telefonata importante... e forse più d'una.
 
"Se io fossi un mostro inconsapevole di essere in un gioco dove è che mi nasconderei?" si chiede Elena sarcastica.
E' già un po' che girovaga alla ricerca del mostro, sa con certezza che deve essersi schiuso l'uovo, ma forse non si è ancora riprodotto e potrebbe ammazzarlo a forza di colpi di fucile, sarebbe già qualcosa.
"Vedi di non crollare brutta batteria del... cavolo!" afferma la guerriera dai capelli bruni scuri, gli occhi marroni leggermente verdi e con gli occhiali, è rivolta al suo radar, non pensando di avere questo incidente non l'aveva messo in carica e minaccia di scaricarsi quando meno se lo aspetta e infatti...
"Ma dai!!! Grazie tante!" urla Elena rivolta al cielo, stringe di più il fucile e butta via il radar.
"Stupido, Vector! E' tutta colpa tua!" impreca la ragazza, cosa ci centrasse lui in quel momento? Infatti si corregge ed ammette: "E anche mia! Perché non gli ho sparato appena ho potuto? Perché non mi sono liberata di lui quando potevo farlo?!? Per il Ginocchio della Morte Vector! Mi stai facendo impazzire!".
In quella, sente il rumore degli zoccoli di una capra mentre corre e stringe di più il suo fucile. Mantiene la calma e tende le orecchie.
"Ti ho sentito!" urla Elena girandosi di scatto e facendo partire una scarica di colpi che centrano il mostro simile a un minotauro diritto al petto. Con un urlo straziante il mostro cade per terra senza muoversi.
La ragazza si avvicina piano e osserva il cadavere e dice orgogliosa: "Questo conferma le tue doti! Hai abbattuto tutta da sola la minaccia dell'Arcade!", ma sente il verso metallico di un altro Barone.
"Oh no." sospira Elena cercando di non mostrare la sua paura.
La terra trema minacciosamente come se una mandria di yak di grossa taglia stesse caricando proprio a lei.
La soldato si gira e vede inorridita un intero squadrone di Barons of Hell completamente adulti che tengono sulle spalle almeno tre uova ciascuno.
Elena corre via terrorizzata senza urlare, sperando che non la seguano. Teme di aver ucciso il loro leader e di aver scatenato la loro ira.
Mentre scappa, inciampa e rotola giù da un pendio riempiendosi di foglie rosse.
Per la sua fortuna, che stranamente ha voluto sorriderle, è riuscita ad evitare una roccia aguzza proprio a due centimetri dalla sua testa e, grazie all'allenamento e hai 100 punti vita di cui è dotata nel codice, riesce a rialzarsi subito e a correre via con appena un refolo di sangue che le scende dal naso. (segno che la sua vita è scesa sotto il 70%).
Vede un gruppo di strane creature dai capelli che sembrano d'aria dirigersi da qualche parte e decide di seguirle.
Tutto quello che vuole è andare da suo padre e, mai prima di adesso, ha desiderato di abbracciarlo.
Larry da Doom è sempre stato un padre amorevole e paziente, è molto buono rispetto a ciò che ha nel codice e ha un enorme rispetto per gli Imps, i Demons, i Cacodemons e i Lost Souls che considera al pari degli esseri umani; ma lei voleva da sempre dimostrargli che è una ragazza forte e che non ha bisogno di alcuna tenerezza o atto d'amore nei suoi confronti. Ma forse ha appena cambiato idea: è forte, resistente e sa farsi valere quando si parla di farsi rispettare, ma non è per niente brava a dimostrare a qualcuno quanto gli vuole bene perché, bene o male che vada, il suo caratteraccio viene sempre a galla.
Con la tristezza nel cuore e una ferita profonda nell'orgoglio, Elena segue quelle creature dovunque stessero andando, vuole avvisare tutti di andare via. Bisogna fermare i mostri prima che capiscano come arrivare alla Game Central Station altrimenti... che Litwak aiuti tutti loro.
 
Nella radura, I Barons of Hell osservano il cadavere del loro leader.
"E' stata quella ragazza umana!" ringhia uno dei mostri nella loro lingua sconosciuta ad orecchio umano, un altro aggiunge scalciando un albero con i poderosi zoccoli: "Perché gli umani ci trattano così? Perché dobbiamo vivere così?!? Perché ci uccidono?! Noi non gli abbiamo fatto niente di male.", una voce ringhia in lontananza: "Perché desiderano ciò che è nostro!"
Lo squadrone si gira verso la direzione di quella voce e vedono un giovane Barone come loro, ma che non hanno mai visto prima e noi sì. Vi lascio indovinare chi possa essere?  Esatto! Darn!
"Sei sicuro di quel che dici?" chiede un Barone più robusto degli altri, Darn risponde: "Perché dovrei mentire ai miei fratelli? Ascoltatemi. Ho scoperto che gli umani ci attaccheranno tra non molto tempo, vogliono renderci loro schiavi e farci lavorare per loro." i mostri sobbalzano, provando... paura?  "E' così fratelli miei. Quindi non dobbiamo rimanere in disparte come abbiamo sempre fatto! Dobbiamo dimostrargli che siamo più forti di loro e che non ci lasceremo sottomettere!" continua Darn, la folla ringhia eccitata, il mostro ibrido continua: "Attacchiamoli oggi stesso! E se oseranno spararci... vedranno! Lottiamo per queste terre che sono nostre da sempre! Gli schiavi diventeranno loro! E forse, chissà, potremmo anche uscire da queste terre e prendercene altre!", la folla ringhia e scaglia delle fiamme verdi in cielo che esplodono ad una certa altezza.
"Siete con me?!?" urla Darn, la folla ringhia in risposta un: "Sì, alfa!", l'ibrido sorride e ordina: "Preparatevi a lottare! Attaccheremo quanto prima!"
I mostri si scagliano fiamme verdi a vicenda per constatarne l'efficacia; si affilano a vicenda le corna; e danno calci violenti agli alberi per allenare gli zoccoli.
Il Barone robusto che ha parlato prima, mentre Darn allena i suoi nuovi zoccoli come fa il suo esercito, e sottolineo il suo, sussurra a ciascuno dei suoi fratelli e sorelle Baroni dell'Inferno la stessa frase: "Noi non siamo mostri; uccidete il minor numero di umani possibili, quelli che ci attaccano... feriteli, terrorizzateli, ma non uccideteli in modo intenzionale." e, a differenza di ciò che io o te che stai leggendo in questo momento, i Barons of Hell sono tutti d'accordo con quel Barone.
Il nome di quel Barone, buffo a pensarci, è Yrral.
I Barons of Hell si allenano per un ora intera prima di passare all'attacco, ma gli lasciamo ai loro esercizi: le nostre tre protagoniste reclamano i riflettori.

Nota autrice: E iniziarono i problemi per le ragazze.
Elena si è leggermente rammollita, ma è solo spaventata: anche lei prova paura come tutti noi e, per piacerle, trattatela come un essere umano e non come una matta che adora sparare.
Darn è un brutto schifoso assetato di potere... e pensare che tutta questa faccenda è cominciata a causa sua!
Una curiosità: non so se alcuni di voi l'hanno già notato ma YRRAL è LARRY letto al contrario. Lo so: sono fissata con le parole dette al contrario!
Vi ringrazio per aver letto e ci vediamo alla prossima. 

 

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Capitolo 19
*** Salvataggio doppio ***


Leah e Turbo sono entrati da breve nel gioco di Motor-Fire-Bike e stanno seguendo il percorso che usano le moto.
"Dove pensi che possa trovarsi Jannathon?" chiede Turbo, Leah risponde: "Jonathan. E sinceramente non ne ho la più pallida idea. Potrebbe trovarsi presso il luogo in cui è rimasto con Merida, cioè non molto lontano da qui.", la voce di un uomo afferma: "Non credo che troverete lì nessuno dei due."
I due frenano e si girano per scrutare il vent'enne dai capelli mori e dagli occhi color cioccolato al latte che aggiunge: "Ci ho già guardato io."
"Dumper ecco dove sei stato. Hai una vaga idea di che ansia mi hai fatto venire?" gli domanda Turbo muovendo le braccia in modo esasperato, il moro gli risponde con una domanda: "Ti è davvero venuta l'ansia?", il padre di Leah risponde esasperato: "Sei mio fratello minore! Hai idea di come mi sarei sentito se ti fosse successo qualcosa o peggio ancora... se fossi morto fuori dal nostro gioco! Ho pregato per tutto il tempo in cui voi due siete stati via. E rispondo alla tua domanda: che domanda è! SICURO CHE SÌ!", Dumper sorride pensando -Significa che mi vuole bene-.
"Ma se Jonny e Merida non sono dove li abbiamo lasciati... come faremo a sapere dove si trovano?" chiede Leah, più a se stessa che allo zio e al padre, e la voce di una donna risponde: "Basta chiedere!".
I tre si girano e... Aria Gloom è proprio di fronte a loro sotto le fronde di uno degli alberi dalle chiome arancioni.
"Ehi, io ti conosco, sei quella che doveva portarmi a casa!" afferma la ragazza, la donna ride e risponde: "Precisamente! -e torna seria- Stavo venendo a cercarvi perché non sapevo a chi altro rivolgermi: sono quasi del tutto sicura, ed il quasi è solo un 2%, che Queen Flame non sia quella che dice di essere! Anzi, forse non dovrei neanche chiamarla regina, perché non lo è! Sono sicura che sia Jonathan il re e non lei!".
"Aria, se è una macchinazione di Flame non è divertente!" afferma Leah con un'occhiataccia, Aria dice sicura: "No! Sono stufa di obbedire solo a lei e se c'è una cosa che non posso fare è mentire! Comunque: Jonathan è nella prigione del palazzo con la ragazza con i capelli blu.", Dumper sussulta: "Merida." Con uno strano luccichio negli occhi che Turbo non ha potuto non notare.
"Mentre voi andrete nel palazzo a liberare Jonny e Merida io andrò alla corsa per la scelta dei piloti e cercherò di rallentare l'inizio. Deve esserci anche Lui perché ho notato una cosa... ma non ne sono certa. Voi liberatelo e portatelo qui il prima possibile. Fidatevi di me." Implora Aria, i tre decidono con un solo sguardo di fidarsi della donna e di seguire il suo piano.
"Rivediamoci alla Linea di Partenza." Dice Aria iniziando ad allontanarsi, Leah urla un 'D'accordo ' di rimando e il trio riprende il suo viaggio a tutta velocità di kart.
 
"Siamo nel palazzo. Ma ora come la troviamo la prigione? Ci saranno almeno cento stanze e corridoi qui! Me lo sento: non li troveremo mai!!!” si dispera Turbo, prima che possa lamentarsi ancora, Dumper chiede: “Perché per orientarci non usiamo semplicemente quella mappa appesa a quel muro?”, la famiglia si volta e... c'è una cartina dettagliatissima in bella vista sul muro.
Jonny sta cominciando a disperarsi nella mente all'idea che la corsa stia per iniziare senza lui: ha avuto la possibilità di gareggiare e di dimostrare di essere speciale e invece...
In quella, i due prigionieri sentono dei passi che scendono dalle scale nell'angolo buio, non ci fanno molto caso: pensano che sia Aria che arriva in ritardo. Certo non possono pensare che la donna dai capelli viola e verdi sia alla Linea di Partenza e si stia inventando delle motivazioni assurde per rallentare l'inzio.
“Voi tirate fuori Jonathan. Io penso a Merida.” dice Dumper lungo il corridoio della prigione, Leah e Turbo annuiscono e cercano le celle dei due ragazzi.
I due ragazzi sobbalzano a vedere la famiglia Time (meno due membri) dall'altra parte delle sbarre delle loro celle. (o del vetro anti-proiettile).
“E' una porta robusta e di metallo; credo che sia difficile bucarla e, per scassinarla, ci vorrebbe troppo tempo. E dove le troviamo le chiavi per aprire l'altra cella? Come...” chiede Leah, ha 'studiato' la porta e le sbarre e ha formato delle deduzioni; Turbo la interrompe: “Allontanati!” e Dumper si scrocchia le nocche.
Jonny sobbalza quando la sua porta viene sfondata e Merida osserva strabiliata il suo 'Principe Blu' piegare le sbarre della sua cella.
“Non era poi così robusta!” sorride Turbo, in effetti: se è bastata una spallata per buttarla giù... Leah afferma: “Ho due forze della natura in famiglia!”
“Leah, what are you doing here?” chiede Jonny confuso, Turbo chiede alla figlia cosa abbia detto: lui non capisce l'inglese; lei risponde: “Ci ha chiesto cosa stiamo facendo. Siamo venuti a salvarti.”
Jonny si siede fissando le catene legate ai sui polsi e alle cosce, Turbo scrocchia le sue nocche ed esclama: “Che sfida esaltante!”
Nel frattempo, Dumper è entrato nella cella di Merida e la fissa costantemente.
La ragazza gli rivolge uno sguardo a metà tra stupito e a metà come se dovesse rimproverarlo.
“Lo so! Sono un egoista!” afferma Dumper, Merida chiede: “ Non proprio. E...?”, “E uno stressante pilota!”, “Giusto. E...?”, “E un uomo serioso!”, “Avanti......?!”, “E ...un panino rimasto incartato nella plastica per almeno una settimana e al sole?”, “E più puzzolente di un ratto di fogna!” esclama scherzosamente la ragazza coi capelli blu.
Qualche minuto dopo, tre kart e una strana moto stanno sfrecciando verso la pista.
Jonny ora sa tutto e vuole vincere più di ogni altra cosa al mondo. Osserva le catene spezzate che pendono ancora dai suoi polsi e dalle sue cosce pensa il ragazzo senza gambe stringendo il manubrio della sua moto fino a farsi male alle mani.

Nota autrice: Jonny arrabbiato... ammetto che mi terrorizza l'idea che un inglesino così carino diventi una belva feroce!
La famiglia si è riunita per salvare le persone che amano! Ho detto amano? Tecnicamente Leah non capisce ancora i suoi sentimenti mentre Merida... ne è sicura al 95%.
Vai Aria! Facci sognare e soprattutto, facci divertire!
Poi Turbo che si preoccupa, e che prega soprattutto... spero di avervi scucito un sorriso.
Ci rileggiamo tra qualche giorno.

 

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Capitolo 20
*** Finalmente un po' di giustizia... e un pizzico di verità ***


Alla Linea di Partenza i dieci piloti di moto stanno saltellando su un piede solo da circa dieci minuti, Flame è compresa tra quei poveri piloti.
"Mi ricordi perché dobbiamo farlo?" domanda Queen Flame rivolta ad Aria che le risponde: "E' nel nostro protocollo! Dobbiamo saltellare su un piede solo prima della gara per onorare quelli che hanno saltato prima di noi!" e la donna dai capelli rossi e neri afferma: "Ci sono altre cose assurde nel protocollo? Sai, ci hai già fatti sedere per terra e alzarci trenta volte per onorare i giorni che vengono ogni mese e ci hai fatto fare finta di nuotare per ricordare chi... coloro che sono affogati nel Lago Melmoso durante la ribellione del popolo dei Denti d'Animale?", la donna dai capelli viola: "Perché me lo chiedete, vostra altezza? L'avete scritto voi il protocollo.". Allora Flame si ricompone e afferma: "Hai ragione! Vediamo solo di sbrigarci o rischieremo di non finire in tempo per l'apertura dell'Arcade.".
In lontananza, la donna dai capelli viola sente il rumore tipico del motore di un kart e ghigna da sotto i denti.
"D'accordo! Abbiamo onorato abbastanza il protocollo!" urla Queen Flame, spinge via Aria che si preoccupa che i suoi alleati non arrivino in tempo. La regina monta sulla sua moto screziata di nero e rosso seguita dagli altri piloti e urla: "Che la gara per la Scelta dei Piloti abbia...", ma un ragazzo urla: "STOP!!!!"
La moto di Jonny entra nella pista e si ferma proprio davanti al resto dei piloti sulla linea a scacchi posizionandosi proprio al centro tagliando la scacchiera in due parti uguali.
"Perché deve essere così testardo!" urla Queen Flame irritata, i suoi sudditi la osservano straniti allora lei si corregge: "Non capisco perché voglia mettere il mio regno in pericolo." e si sfrega gli occhi come se stesse piangendo. Leah smonta dal suo kart, cammina verso di lei e afferma: "Perché questo gioco non è il tuo regno... è il SUO!" urla indicando Jonny.
Terrell Phantom è il primo a ridere ed è seguito da tutti gli altri piloti che si sono burlati di Jonny e lo hanno picchiato.
"No! Hanno ragione loro!" urla Aria e spiega: "Me ne sono resa conto stando vicino a Jonathan e ascoltando la sua storia... la NOSTRA storia: quella che è scritta nei codici di tutti noi! Avvicinatevi a lui e vi schiarirà la mente.".
Flame capisce quello che ha intenzione di fare e sta per urlare un ordine quando le si mozzano le parole nella gola... alla vista dei parenti di Leah. Lei rimane ferma con lo sguardo scioccato e un goccio di paura nelle iridi gialle.
"Carbon Monoxid." Incita Aria rivolto alla ragazza dai capelli fatti d'aria, lei si avvicina a quello che per lei è solo un glitch e gli appoggia una mano sulla spalla. L'inglesino glticha facendola scomporre e, mentre lo fa, le passe le sue memorie.
"Un ragazzo... senza le gambe... mi ha salvata dall'uomo che voleva vendermi come una schiava." Sospira la ragazza, i suoi occhi gialli fissano quelli azzurri diamante del ragazzo e, lo stringe tra le braccia piangendo.
"Vieni Nick!" chiama la ragazza, suo cugino si avvicina e stringe la mano sinistra di Jonny.
Sente i pixel del senza gambe e... si ricorda di lui: l'aveva tratto in salvo da un edificio in fiamme.
"Mi hai salvato la vita." Sospira l'albino incredulo.
In quella, anche Maximuss Goldenphone, Leone Redblood, Elsa Iceheart, Shark Teeth e Javier Insector appoggiano  le loro mani su diverse parti del corpo di Jonny: la coscia destra sfiorando la catena, il gomito sinistro, il collo e il petto.
Maximuss ricorda come ha avuto i soldi per costruire la sua macchina: Jonny gli aveva regalato le gemme della sua corona in cambio della canzone tipica del suo popolo.
Leone è libero dalla maledizione che lo affliggeva in tempi passati, quella di divorare le anime delle ragazze, grazie a un mago potentissimo chiamato dal suo sovrano: un ragazzo senza le gambe.
Elsa piange pensando agli anni che ha passato imprigionata in un blocco di ghiaccio e a come, ultima della sua specie, Jonny l'aveva scongelata e le aveva trovato una casa.
Shark ricorda la gelida e melmosa acqua nella quale stava annegando durante la Ribellione del suo popolo, Jonny aveva rischiato di affogare lui stesso per salvare il suo popolo che stava soffocando. Il ragazzo dai denti di squalo perdette la sua famiglia, ma non l'intero suo popolo.
Javier era solo... e Jonny gli diede una casa e un lavoro.
I quattro si stringono di più al ragazzo che cambiò, anche se solo nei loro codici, le loro vite. Gli devono la loro carriera.
"Terrell, Terrance, Ludovica... mettete da parte l'orgoglio e abbracciate il vostro re." Dice Maximuss, i tre si avvicinano riluttanti e toccano il volto perfetto del biondo e si ricordano.... erano tre spregiudicati per i loro clan e un re senza le gambe di nome Jonny diede loro una possibilità.
"Sei tu." Bisbiglia la ragazza, Jonny fa un cenno poco sicuro: pare che tutti si ricordino di ciò che era prima di divenire un glitch... tutti tranne lui stesso.
"E' lui il re!" urla Terrell rivolgendo uno sguardo di ghiaccio a Flame che ritorna sulla terra terrorizzata.
"Perché avete mentito a tutte queste persone? E manipolato le loro memorie? Cosa ci guadagnava?..." chiede Dumper avvicinandosi alla donna dal nome di fuoco che cerca di evitare di mostrarsi a lui, ma un breve sguardo lo fa sussultare.
"Hai un aria... famigliare. Ti ho già vista da qualche parte!" afferma il moro cercando di vederla meglio in volto, ma Flame sfugge ai suoi sguardi, ma mentre lo fa, incrocia gli occhi gialli con quelli nero pece di Turbo che ha un sussulto.
"Hai ragione Dum... forse l'abbiamo già vista." Ammette il pilota rosso, Flame si allontana nascondendosi. Terrell dice: "Ma lei dice che quelli di fuori sono egoisti e crudeli, che vogliono il nostro mondo. Non ci ha mai permesso di uscire dalla console e noi siamo arrivati da poco. Come è possibile che voi l'abbiate già vista?", Aria risponde con uno sguardo oscuro: "Semplicissimo! Jonny... toccala. Pensi che non l'abbia notato? Da quando l'hai visto e avvicinato ai sempre evitato di toccarlo. Temi che riveli qualcosa di te?!".
Jonny corre accanto alla donna che, svelta, si sposta di lato con un balzo finendo all'ombra di una Canfora Gigante e questa, forse, è stata la sua mossa falsa.
Come i piloti delle moto, anche Aria ha un potere particolare: può manipolare le ombre.
"Lasciami andare!" ordina Flame cercando di liberarsi dalla corda d'ombra che le ha legato i piedi, ma in quattro e quattr'otto, viene legata anche alle braccia come delle manette.
In quella, echeggia uno sparo.
Tutti si girano verso il rumore assordante e un uomo dai capelli bruni scuri e dagli occhi azzurri chiarissimi ha ancora un fucile puntato verso il cielo.
"Generale da Doom." Dice Turbo riconoscendo il padre di Elena. Una schiera di altri soldati, tra i quali spicca un uomo dai capelli biondi e dagli occhi a metà tra il blu e il marrone dal fisico atletico, ma dall'aria triste. Aria lo squadra dalla testa ai piedi.
Dietro di loro ci sono altri personaggi, tra i quali Turbo riconosce vergognandosi da morire e sentendosi pronto ad una battutina imbarazzante per lui: Ralph Spaccatutto, Felix Aggiustatutto, Vanellope Von Schweetz,  sgn T.J. Calhoun e... Celeste.
"Che ci fate tutti voi qui?" chiede Leah confusa, Larry risponde: "Vector ci ha avvisato che in questa console c'è un problema e, ha sottolineato, molto grosso che riguarda anche mia figlia e il nostro gioco; ci ha chiesto di venire con tutta la Sicurezza.".
La Sicurezza è un gruppo di NCP che si unisce, incurante del pericolo, per aiutare gli altri giochi in difficoltà.
Tra i vari NCP, si fa largo Vector che cerca Leah e Merida per chiederle se hanno visto Elena.
"Lei è qui?" chiede Merida scioccata, il vent'enne lo prende per un no e la figlia di Turbo si da uno schiaffo in faccia ammettendo: "Mi sono dimenticata di lei.". Il bruno si passa una mano tra i capelli e sospira: "Potrebbe essere stata l'ultima volta che l'ho vista. E il suo ricordo di me sarebbe un fiasco.", le due ragazze si guardano negli occhi e capiscono che... quel vent'enne che ai loro occhi è orripilante... tiene alla loro amica guerriera.
"Scusate! Qui avremmo da fare!" ricorda Aria indicando Flame che si divincola cercando di spezzare le catene d'ombra, Felix Aggiustatutto la osserva e afferma: "Ehi! Tu sembri...", ma gli si mozza il fiato nella gola, il piccolo uomo si mette le mani sulla bocca nel segno di disperazione e sussurra: "Non è possibile... era morta.".
Flame è ancora più spaventata, capisce che il piccolo carpentiere l'ha riconosciuta e teme della sua incolumità.
Jonny le si avvicina con una mano tesa, lei cerca di allontanarsi, ma il palmo freddo finisce sulla sua guancia e un migliaio di pixel le scorrono nel codice.
Quando lo scambio di dati si interrompe, Jonny ne emerge cambiato: i suoi capelli sono color del grano maturato al sole, i suoi occhi sono talmente blu da sembrare fatti della stessa essenza del fondale dell'oceano, i suoi abiti vengono sostituiti da un completo principesco, sul retro della giacca indaco è disegnata un' aquila d'oro ed il particolare che salta di più all'occhio è la corona d'oro che gli ricopre la testa come uno strano casco nella quale sono incastonati delle pietre preziose di tutti i tipi e un diamante si trova proprio al centro della fronte di Jonathan. Diversa era colei che si chiamava Queen Flame perché adesso la sua tuta da motociclista è stata sostituita da una tuta spaziale dalla quale escono dei ciuffi di capelli bruni.
"Quella sembra una strana ragazza di ASTEROIDS!" afferma Ralph Spaccatutto ricordando quella giovane che si era vista in quella console... poco prima che il gioco venisse scollegato.
"Cosa state guardando? Loro sono il problema! Non io!" urla la donna, Terrance afferma: "Tu ci hai detto che quelli di fuori sono pericolosi! E tu eri la prima a venire da fuori!" ringhia l'ultimo periodo.
"Bene! Mi avete beccata! Sono scappata prima che il mio gioco venisse scollegato... quindi se ora me ne posso andare." Dice la donna arretrando, e glitchando, ma Aria le da un'occhiataccia rivolta alla scritta che ha scritta sul braccio della tuta.
Jonathan capisce quel che intende la SUA dama di compagnia e stringe di nuovo il braccio della donna che glitcha assumendo una terza forma: ora ha i capelli dorati, gli occhi verdi e indossa un abito simile a quello di Celeste, ma di un altro colore.
"Tu sei quella strana donna che ha cominciato a girovagare nel nostro gioco poco dopo l'incidente..." comincia Celeste poi le cadono gli occhi sul tatuaggio sulla spalla della donna e riconobbe la password per la stanza dei codici di GALAXY DUEL.
"Come hai fatto ad avere la..." comincia a chiedere la cerulea, ma la donna glitchante risponde: "Sì! Sono io la ragione per la quale sia ASTEROIDS che GALAXY DUEL sono stati scollegati! Pensa, mia cara, principessina maschiaccio a quanto sia stato facile mettere fuori dai piedi la tua console. Quel biondo dall'aspetto effemminato era debole e facile... da manipolare!", Celeste sobbalza: "Lancaster." E la donna afferma: "Ecco quello!". La cerulea le cammina incontro sibilando da sotto i denti: "Sei solo un ammasso di luridi vermi!", ma Turbo la trattiene prima che possa toccare la donna ripetendole: "Non ne vale la pena.", Celeste si calma (un po') e afferma: "Ma tu non eri di GALAXY DUEL, allora da dove vieni? O meglio ancora... cosa sei?".
La donna, ritornata in forma di Queen Flame risponde: "IO sono il più potente virus dell'Arcade!", gli abitanti di Motor-Fire-Bike temono che il loro gioco sarebbe stato il prossimo a finire fuori servizio e devono ringraziare Jonny e Leah per questo.
"Ma i virus informatici non nascono dal nulla! Non puoi essere altro che un altro NCP che si è trasformato in uno sterminatore di console! Quindi... chi sei? O meglio... chi eri?" chiede Vector, dovete ammettere che quello che ha chiesto non è stupido, la donna ride (ritornando in forma ASTEROIDS) e afferma: "Una volta trasformata, alcuni di voi non riusciranno ad alzare un dito contro di me!", Jonny urla: "I'm not afraid of you!" e, non curante, le appoggia di nuova la mano sulla spalla e le passa altri pixel.
Appena la trasformazione si conclude, la donna rivolge un sguardo acido a tutti i presenti: Dumper e Celeste sobbalzano mentre Ralph e Felix rimangono a bocca aperta e Turbo, tremando, scuote lentamente la testa a sinistra e a destra.
"Non è possibile! Tu eri morta!" urla il gemello dei Time dai capelli mori e lisci indicando tremando la donna che indossa una tuta da pilota azzurra e gialla, dalla pelle grigiastra e dagli occhi azzurri, indossa un casco azzurro sopra il quale, scritta con il colore giallo, spiccava una 'N' e, da esso, sfuggono dei ciuffi biondi.
"Visto! Ve l'avevo detto!" ride la donna indicando gli NCP più vecchi, Vanellope si stringe a Merida e a Leah domandando: "Ma chi sei?", la ragazza dai capelli blu teme di saperlo.
"Non mi stupisco che tu non mi conosca!" afferma la bionda e aggiunge in tono più maligno che arrabbiato: "D'altronde, chi parla mai dell'egoista, piena si se, bugiarda, irresponsabile... Nitro...Glice...Rina?!?", Merida si dispera: "Ci avrei giurato!" e Leah non può fare altro che balbettare scioccata: "M..mam..mamma?".
Turbo cammina di fronte a lei con lo sguardo incredulo, chiede: "Tu sei sempre stata... viva!?!" conclude in tono arrabbiato, fortuna che Dumper è corso al suo fianco e la trattenuto altrimenti... altro che non riuscire ad alzarle un dito contro.
"Tu ci hai mentito! Pensi che saremmo stati incapaci di fartela pagare?!?" chiede il moro trattenendo il fratello, aggiunge: "Ci hai ingannati tutti, hai messo fuori servizio Racing is Beaty, non sei mai ritornata... e hai continuato a manomettere altre console, Motor ecc compresa!" urla rivolgendo uno sguardo a Celeste e pensando ai ragazzacci di ASTEROIDS, Nitroglicerina ride e afferma: "Non avrei mai manomesso il regno che con fatica mi sono presa e ho riprogrammato! Ho rischiato di non essere più la Regina della Pista per colpa di King Jonathan che è stato l'unico a non cedere alle moine della ragazza del gioco scollegato!", si rivolge acida a Jonny e aggiunge: "Allora me lo sono preso con la forza! Ho torchiato Aria e l'ho obbligata a dirmi il codice che mi sono tatuata sul braccio e poi ho manomesso il codice di quel Re imbecille che mi aveva respinta trasformandolo in un glitch, uno sgorbio, un errore di programma odiato da tutti! Non mi è bastato trasformarmi in una degli avatar, ma ho trafficato con i fili e mi sono presa il titolo che apparteneva al fallito senza gambe!".
"Non ti permetto di insultare il mio sovrano!" urla Shark Teeth, con uno scatto, dalle sue gengive escono i suoi trentadue affilatissimi denti di squalo retrattili e si avvicina alla donna minacciosamente che, libera dalle catene d'ombra, indietreggia spaventata, ma si scontra con il clone di Terrance Doublehead: con il suo potere speciale... si è duplicato.
In breve, tutti gli avatar di Motor-Fire-Nike hanno accerchiato Nitroglicerina, Javier afferma: "Se non te le daranno loro... te la faremo pagare noi!", Turbo afferma: "Non ce ne sarà bisogno. Ma non posso colpire una donna.", la sgt Calhoun afferma, stringendo il suo fucile: "Consentimi!" facendo sobbalzare il povero Felix.
Nitro capisce la serietà della situazione e implora, rivolta a Leah: "Non lascerai che uccidano tua madre, non è vero?", la bionda le rivolge uno sguardo di ghiaccio tagliente come una stalattite.
La ragazza cammina fino al fianco di suo padre proprio tra lui e Celeste e afferma, stringendo la mano della cerulea: "Tu non sei mia madre! Mi avrai anche concepita, ma non ci sei mai stata! Una vera madre ti vuole bene e ti sta al fianco durante la crescita. Non sarei qui se non fosse per Celeste... forse non mi avrà concepita, ma è una madre un milione di volte migliore di te!", la principessa le sorride dolcemente poi rivolge uno sguardo acido a Nitroglicerina che è completamente con le spalle al muro.
"Cosa hai intenzione di fare, adesso?" sibila Merida avvicinandosi minacciosamente alla madre fisica della sua amica. Nitro si guarda attorno cercando una via d'uscita, poi abbassa il capo lentamente.
Merida e Leah lo prendono come un segno di resa, si avvicinano molto lentamente, ma... una barriera di fuoco le allontana e Nitro versione ASTEROIDS corre via velocemente.
"Ferma! Dove pensi di andare?!" urla Aria cominciando ad inseguirla seguita da tutti gli NCP.
"Quindi credete a questi... stranieri!?" urla la donna, spedisce un disco infuocato diritto contro Terrell Phantom... ma questi gli passa attraverso: Phantom= fantasma. Ludovica afferma: "Ci fidavamo di te! Perché eri la nostra regina!", Nitro afferma: "Lo sapevo che come regina non sono convincente... l'importante è che qualcuno mi desse retta!".
"Dobbiamo fermarla, ma come?" domanda Merida da dentro allo scomparto del kart di Dumper, il moro risponde: "Non lo so... magari cercando di farla svenire.", Turbo afferma, il suo kart rosso sfreccia al fianco di quello del fratello: "Ci servirebbe qualcosa da tirarle addosso!"
Leah respira affannosamente: troppe cose stanno accadendo... prima Jonny è il re, poi Flame non è quella che diceva di essere... poi viene fuori che è sua madre! Tutto questo non fa altro che confonderla.
"Are you okay?" chiede Jonny osservando la sua amica, la sua moto bassa sfreccia velocemente tra le rocce e gli alberi, la bionda risponde: "Sono solamente confusa e... mi fa male il fianco." Ammette rivolta a qualcosa che le sta pungendo il fianco destro da sotto la tuta.
La ragazza si infila una mano nella tasca destra e... una moneta, no una bacca a forma di moneta scintilla alla fioca luce di quel sole di ghiaccio che sovrasta il regno di Motor-Fire-Bike e all'improvviso... aumenta la velocità.
Certo, andare a quasi 100 all'ora in mezzo ad un bosco è piuttosto pericoloso, ma non ha altra scelta.
La veda quella donna viscida, è proprio davanti a lei, avvolta da uno scudo di fiamme rosso sangue, Leah rallenta leggermente e si trova a pochi passi dalla falsa regina.
La giovane osserva la moneta e pensa -Ho un colpo solo.- osserva lo scudo di fuoco -C'è sempre un fallo nel sistema- afferma a se stessa convinta di quel che pensa e, in quel momento, si rende conto che, quando Nitro sferra delle palle infuocate contro un avatar che tenta di avvicinarsi, per pochi secondi, la barriera si abbassa.
Jonny è sempre stato dietro di lei e, esattamente come Leah, si è accorto del "fallo nel sistema" di Nitro. Prende una decisione molto drastica ma inevitabile.
"Well, Jonathan Joan Dimond! Your latest words. Yeah! I would have loved if I had had a better idea than this!" ammette il ragazzo senza gambe.
Prima che Flame, o del resto anche Leah, potesse accorgersi di ciò che intendeva Jonny con quelle parole, se lo è ritrovato davanti con il muso della moto puntato contro di lei che guida a tutta velocità verso di lei.
Nitro fa l'unica cosa che sa fare, scaglia una lancia a forma di giavellotto olimpionico, non contro di Jonny... ma contro la carena della sua moto.
La end-motor-bike viene sbalzata tra gli alberi, Jonny cade su un cespuglio di bacche a forma di lampone, ma verdi e... osserva la sua moto cadere e ridursi in frantumi, di nuovo.
Nitro pensa di aver vinto, ma si è scordata del fatto di aver abbassato lo scudo e questo è un punto a favore di Leah.
La ragazza, con lo stesso movimento del Lanciatore nel baseball, lancia una palla/moneta diritta alla testa pazza (scusate ma ci voleva) di Nitro.
La donna si accorge del suo errore solo poco prima di svenire: la moneta è più pesante di quello che sembra e Leah è molto forte.
In versione GALAXY DUEL, la donna si accascia molto lentamente a terra e poi sviene.
Gli NCP prendono fiato e i familiari Time spengono le loro vetture.
Questa brutta disavventura ha finalmente avuto fine.

Nota autrice: finalmente Flame ha avuto ciò che si meritava. Visto che la moneta alla fine è servita a qualcosa!
Spero di avervi scucito un sorriso facendovi pensare a tutte le cose ridicole che stava obbligando Aria a fare ai piloti... che poi sono davvero scritte nel protocollo reale.


 

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Capitolo 21
*** Di male in peggio ***


Leah osserva ansimando Nitroglicerina svenuta accasciata a terra. Pensa che finalmente ha avuto quel che si meritava da quindici anni ed anche di più.

Merida scende dal kart di Dumper, abbraccia la sua amica e si congratula con lei: "Sei stata eccezionale come un frullato di pesche noci la domenica pomeriggio! E hai fatto ciò con soltanto una bacca a forma di moneta! Incredibile!", la bionda le sorride e l'abbraccia.

In quel momento la più giovane dei Time si ricorda del suo amico che sicuramente non sta molto bene, scioglie l'abbraccio e corre dove è caduto Jonny. Poco dopo di lei, anche gli altri NCP, e proprio tutti gli altri, la seguono.

Leah ritrova il suo amico re mentre si rigira tra le mani un frammento della carena indaco della sua moto.

"Jonny, sei stato coraggioso!" afferma Leah stringendo il ragazzo, lui afferma: "Il coraggio è un'altra cosa perché io non ho paura di lei! Quella era determinazione!", lei sorride: "Sarà, comunque sei stato fondamentalmente cruciale!", Jonny arrossisce prendendo il colore di una mela bella matura.

"La moto è di nuovo in pezzi." Constata affranto Dumper, Jonny afferma: "Era più importante fermare una bugiarda che salvare la mia moto. Coloro che non dimostrano fedeltà al regno e che lo disonorano vanno fermati. Un re protegge il suo popolo.".

Gli avatar-motociclisti sono commossi da queste parole, poi però sentono salire nei loro corpi digitali il senso di colpa.

Terrance e il suo clone ritornano ad essere un unico NCP, Shark Teeth ritrae i suoi denti di squalo e Terrell... torna in forma umana.

"Credo di parlare a nome di tutti quando dico che... se non ci fosse stato lei saremmo davvero nei guai." Dice Terrell guardando Jonny negli occhi, gli altri avatar sono tutti dispiaciuti e d'accordo con quel che dice il loro compagno.

"Non pensate a come mi avete trattato in passato. Il passato passa e non ritornerà, il futuro è come una porta che adesso si aprirà." Dice Jonny con un tono poetico, poi... glitcha in modo improvviso. Afferma: "I'm still a glitch, ma sono sicuro che tutti insieme troveremo il modo di farmi tornare un motociclista a tutti gli effetti." e Aria aggiunge: "Ed io so esattamente come fare!"

"Il re è tornato." Sospira Ludovica pensando al ragazzo bello che ha fatto così tanto per loro... e questo lo stanno pensando anche Elsa e Carbon Monoxid.

"Dicci come può ritornare il re a pieno titolo." Incita Leah, Aria risponde: "E' sufficiente andare dove tutto è iniziato e gettare dentro delle monete.", Maximuss domanda: "Per 'dove tutto è iniziato' ti riferisci al Vulcano Sputalava, non è vero?", la dama risponde: "Sì.".

"So... procuriamoci una moneta ciascuno e dirigiamoci al Vulcano." Incita Jonny e ricorda: "Gli altri NCP che non sono di questo gioco pensino a Flam... Nitroglicerina."

Tra gli NCP della Sicurezza uno si fa avanti e raccoglie la moneta che è stata usata per fermare la falsa regina.

"Credo che tu possa usare questa." Afferma Vector porgendo la moneta al re e aggiunge: "E inoltre ci sarebbe... questo." Si sfila dal polso un polsino indaco con sopra uno strano bottone a forma di aquila.

Jonny prende entrambi gli oggetti e infila il polsino al braccio tenendolo poco più su rispetto alla placca metallica delle catene.

"Is this new? I like it! Ma a cosa servirebbe?" domanda Jonny studiandosi il polsino, Vector dice soltanto: "Premi il bottone.", il biondo avvicina il dito alla piccola figura sul suo polso molto lentamente, ma alla fine la preme.

Si sente uno strano rumore, si accende una luce poco distante da loro.

Quando Jonny si gira... si trova davanti una moto identica alla sua i quali pezzi sono spariti.

"How...?" si mozzano in gola le parole di Jonny, il bruno spiega: "Ho pensato che no ci sarei sempre stato io a ricostruirti la end-motor-bike perciò ho ideato un sistema di calamite (che sono attaccate dietro a ogni pezzo della moto) che si attiva quando premi il pulsante. In questo modo la moto si rimonta da sola.", il re sorride e ringrazia.

“E abbiamo appena scoperto quale sia la modifica apportata alla moto!” afferma Dumper.

“Sua altezza, credo che siano tutti pronti.” comunica Aria rivolta a chi possiamo indovinare, il biondo sta per dare l'ordine di avviarsi quando si sente qualcuno che ansima molto pesantemente come se avesse corso per chilometri e chilometri.

Prima che il Generale Larry capisca cosa stia succedendo... è già circondato da due braccia. Egli si stupisce, quella che lo sta abbracciando è Elena, sua figlia che non l'ha mai voluto abbracciare neanche una volta e sta addirittura... piangendo?

“Papà, ho avuto paura.” piange la ragazza, lui la stringe per poi allentare la presa e le chiede: “Elena, calmati. Cosa è successo che ti ha sconvolta così tanto?”, lei si asciuga le lacrime e balbetta: “Il Baron of Hell è nato dall'uovo che è finito qui! L'ho ucciso, mi sono girata... e c'era un intero squadrone!”.

Larry e il Death Dagger si guardano negli occhi allarmati e moltissimo.

“E temo che, mi dispiace per il caporale, suo figlio Darn sia a capo di quel gruppo... in forma ibrida.” aggiunge Vector, dopo un breve scock, Larry gli chiede al limite della pazienza: “E non potevi dirlo prima?!”, il bruno ricorda: “Al telefono?”, il Generale afferma: “Ringrazia che ho un'alta considerazione di te e il fatto di averci avvisati del pericolo non ha fatto altro che aumentarla; perché se non fossi tu ti avrei già sparato!”.

“Vi pare il momento di litigare? Qui c'è uno squadrone di mostri e non stiamo qui a gingillarci?” domanda Merida in modo ironico, Larry prende un profondo respiro per calmarsi e ammette: “La ragazza coi capelli blu ha ragione. Uomini alle armi solo per difendervi in caso di attacco! Dobbiamo evacuare la console.”

A queste parole Leah rammenta: “Ma Jonny non può lasciare il gioco!”, Death Dagger dice dispiaciuto: “Non abbiamo altra scelta. Quei mostri sono pericolosi e qui non possiamo rigenerarci.”.

In quel momento, la terra ha incominciato a tremare.

“Portate gli NCP di questa console fuori!” ordina Larry, un gruppo di uomini armati corre a prestare aiuto agli abitanti di quel mondo assieme a Ralph, Felix, Vanellope e Calhoun.

“Padre, non vinceremo mai! Sono troppi!” urla Elena.

Il rumore di terra battuta si fa più vicino.

“Dobbiamo allontanarli!” ordina Larry al caporale, sua figlia si fa avanti per aiutarlo, il padre cerca di fermarla, ma lei è troppo testarda.

“Cosa facciamo?” chiede Aria, Jonny afferma: “Dovete andarvene! All of you!”, Javier urla: “Come?! Non lasciamo il nostro sovrano!”, il biondo rivolge un'occhiata a tutti loro: “Il mio non era un amichevole consiglio... era un ordine!”.

Contro la loro stessa forza, le gambe di tutti gli avatar prendono a correre alle vetture per pilotare via. Aria scappa dietro di loro.

“Non sapevo di avere questo potere.” ammette Jonny spaventato.

“Noi cosa dobbiamo fare, insomma: noi non siamo dei soldati come Elena.” domanda Merida, Leah afferma: “Incominciamo rimanendo tutti assieme, avremmo più probabilità di difenderci se stiamo in gruppo che non individualmente.”, Dumper afferma: “Certo! Niente può farci male se restiamo uniti!”.

Purtroppo... non ha fatto i calcoli con qualcuno del quale si sono dimenticati tutti.

La sicurezza che ha dominato per pochi attimi i cuori dei ragazzi e degli adulti viene sferzata in due in attimo... come l'urlo che trafisse l'aria.

Nitroglicerina si era ripresa, aveva sguainato un coltello e... l'aveva piantato nella gamba (parte tra il ginocchio e il piede) di uno dei piloti, trapassandola da parte a parte... tagliando in due il nervo e arrivando a pochi centimetri dal vaso sanguigno (o quello che tecnicamente dovrebbe esserlo).

“Brutta schifosa... (parolaccia che non va bene per i bambini e non voglio cambiare rating)!” urla Celeste e questa volta, nessuno l'ha fermata dal dare un pugno in faccia a quell'orribile virus.

Nitro si rialza e corre via accarezzandosi la guancia sinistra.

Turbo si siede lentamente e tra dolori inimmaginabili, sfila il coltello che gli ha trapassato la gamba destra.

“Sto bene, più o meno.” geme il pilota rosso, Vector afferma: “Dobbiamo fermare l'emorragia, qualcuno a un tessuto resistente o qualcosa del genere?”, Dumper comincia a frugare nello scomparto del suo kart.

“I think you'll need this.” afferma Jonny prendendo uno strano filo d'erba rotondo dal terreno, si allunga come se fosse un elastico.

Il bruno (che è l'unico ad avere i capelli marroni lì in mezzo), appena a tra le mani le bende che gli ha dato Dumper, inizia a girarle lungo la gamba del pilota infortunato.

“Altro che cattivo... tu dovevi fare il dottore.” ride Merida per cercare di sdrammatizzare, ma non è molto brava in questo.

“Speriamo che tengano. Senti male?” chiede Vector visibilmente preoccupato, Turbo ammette: “Ho perso la sensibilità dal ginocchio in giù.”, Leah si avvicina al padre e piange: “Significa che ti dovranno tagliare via la gamba?”, lui ride: “Non mi dirai che hai paura? Neanche io sono spaventato. Guarda il caro Jonakon, a lui mancano tutte e due le gambe.”, Jonny lo corregge: “My name is Jonathan e ha ragione, puoi vivere anche senza una gamba e anche senza tutte e due.”.

“Senti, devo ringraziare solo Vector per avermi.. dove è andato?” chiede Turbo osservando che al gruppo manca l'occhialuto.

“Non sarà mica andato a cercare Elena?” domanda Leah scioccata, Merida afferma: “Così si farà ammazzare!”, Dumper ammette: “Credo che gli importi ben poco della sua vita, vuole proteggere la ragazzina o quanto meno accertarsi che non si faccia male.”.

 

“Ora che so che i miei compagni di DOOM sono qui, non ho alcuna paura di fronteggiare un intero clan di Barons of Hell!” afferma Elena stringendo il fedele Topher fino a farsi male alle mani scorticate e piene di cicatrici da combattimento.

In quella, un cespuglio dietro di lei si muove e un Barone salta fuori con un solo balzo dalle possenti gambe di capra. Lei imbraccia meglio il fucile, ma rimane paralizzata... quel mostro ha dei capelli biondi e gli occhi marroni dalla pupilla rossa.

“D..d..ar..” balbetta Elena trovandosi all'improvviso artigliata dalla paura e dall'insicurezza, sta accadendo troppe volte per una sola giornata.

“Esatto, bell'imbusta!” afferma Darn alzandosi in tutta la sua nuova grandezza, ride: “Come ci si sente ad essere messi al muro? A sentirsi indifesa e... sola? Ora io ho un esercito molto più forte del tuo e ho un intero Arcade da conquistare. Alla fine io avrò TUTTO... e tu non avrai più niente!” termina prendendole la faccia nella mano destra.

“Nessuno ti verrà a salvare!” afferma Darn.

Allunga la mano sinistra indietro e, una volta ricoperta dalle fiamme verdi, la slancia contro la sua avversaria.

Elena si sente morta... ma il suono di quattro proiettili spariti da una mitragliatrice riaccendono una piccola luce di speranza.

Darn lascia andare la sua avversaria, osserva i quattro buchi dei proiettili che lo hanno perforato e rivolge uno sguardo acido... al Generale Larry che impugna la mitragliatrice argentea ai raggi del sole azzurro.

“Scappa Elena!” ordina il padre, ma la ragazza ribadisce di non lasciarlo da solo, è suo padre, il Generale afferma: “Allora: allontanati!”, lei obbedisce questa volta.

“Avanti!” incoraggia Larry rivolto al Darn ibrido che gli rivolge il suo sguardo iniettato di sangue, il mostro ibrido ride: “Se ci tiene così tanto a morire!”.

Il Generale lo prende come una minaccia e una provocazione.

L'uomo corre contro al mostro sparando una raffica di proiettili che prendono il bersaglio, ma questi ha più punti vita del previsto.

“Pensavi davvero che fosse così semplice uccidere ME!” ride Darn, prima che Larry possa muoversi, lo afferra per il collo e, con una violenza mostruosa, trafigge più volte il corpo dell'uomo con delle zampate infuocate.

L'ultima zampata è diretta al cuore. Darn stringe l'organo sotto lo sguardo terrorizzato di Larry che dice: “Sapevo che sarebbe successo.” stringendosi qualcosa nelle tasche dell'armatura. Gli ultimi suoi gesti prima che il motore del suo corpo venga strappato via.

Elena ha osservato la scena inerme... suo padre ucciso davanti ai suoi stessi occhi.

Darn appoggia per terra, delicatamente il che è strano, il cadavere del suo avversario.

La ragazza dai capelli bruni rivolge uno sguardo terrorizzato al povero padre... per poi perforare Darn con un altro carico di tutto l'odio della sua intera vita.

Elena corre addosso al nemico tirandogli pugni, calci e graffiandogli la pelle.

“Morirai per aver ucciso mio padre!” urla la ragazza, i suoi occhi hanno la pupilla rosso sangue... Darn è terrorizzato dalla reazione che non si era aspettato.

In quel momento, proprio quando la ragazza ha l'avversario sotto tiro... Leah guida fino a dove poco fa c'è stata l'amica e le urla: “Elena, calmati per favore!”.

Merida smonta dal kart di Dumper, il pilota tenta di allontanare la guerriera utilizzando la vettura.

“Elena, controllati! Che cosa ti è successo?!” chiede Dumper cercando di dividere gli sfidanti, la ragazza gli rivolge gli occhi rossi che lo fanno rabbrividire fin nella parte viva delle ossa e sibila: “Lui ha ucciso mio padre!”, Merida sospira spaventata: “Il Generale Larry.” e la bruna afferma: “Adesso tocca a lui capire cosa si prova!”.

“No, non farlo!” urla Leah che assieme a Merida stanno cercando di trattenere l'amica, ma Elena le spinge via con tutta la forza del suo corpo... una forza che mai si è mostrata.

“Please, don't kill him!” urla ancora Jonny, ma ci ha ottenuto soltanto un proiettile di fucile che gli è sibilato vicinissimo all'orecchio.

“Nessuno mi impedirà di uccidere l'assassino di mio padre!” urla Elena lanciandosi contro il suo terrorizzato avversario.

In quel momento accadde l'impensabile... delle braccia le hanno preso la vita trattenendola da ogni movimento.

“Sparisci! Ho orrore di te!” sibila rivolgendo al bruno che la sta immobilizzando uno sguardo agghiacciante, ma Vector è l'unico del gruppo a non apparire condizionato da quegli occhi iniettati di sangue.

“Ucciderlo non riporterà indietro Larry! Il Generale non desiderava che sua figlia uccidesse delle persone per vendicarlo. Se lo ucciderai ti ridurrai come Darn. Tu voi essere un mostro da temere?” chiede Vector rivolto alla ragazza che ha smesso di agitarsi, gli rivolge uno sguardo colmo di lacrime, le pupille nuovamente nere e risponde: “No.”.

“Sparisci, prima che lei cambi idea!” consiglia Dumper rivolto a Darn che rivolge un'ultima occhiata alla sua nemica e si allontana.

“Adesso ti lascio andare.” comunica Vector liberando Elena dalla stretta.

La ragazza si china per raccogliere il cuore del padre ormai immobile e, sotto gli occhi leggermente schifati degli altri (in somma: prende in mano un cuore umano), lo inserisce nella fessura dalla quale è stato estratto in modo così brusco.

Elena si stringe al cadavere del padre e piange accarezzandogli la voglia a forma di Australia alla base del collo.

I suoi compagni si avvicinano per abbracciarla e per incoraggiarla.

-Ma che cos'erano quelle pupille rosse?- si chiede Leah e, nello stesso tempo anche Merida pensa alla stessa frase -Pupille scarlatte.-.

Elena si rialza asciugandosi le lacrime e dice: “Immagino... che adesso sia IO il Generale di DOOM.”, gli altri fanno ciascuno un lento cenno con il capo.

“I miei soldati hanno bisogno di me! Dobbiamo prepararci a qualcosa di molto pericoloso.” afferma la bruna, Leah chiede per conferma: “Intendi: riunire le forze per sterminarli? Sembra pericoloso.”, Elena ammette: “Anche io preferirei che ci fosse un'altra soluzione.”, ma Merida afferma: “Ma c'è un'altra soluzione! E se riportassimo quei Caproni a DOOM invece di ucciderli? In questo modo c'è meno pericolo di morte che in uno scontro diretto.”.

Elena ci riflette e trova che sia una soluzione migliore e meno pericolosa, ma come avrebbero fatto a radunare tutti i mostri e ha riportarli a DOOM, ha chiesto agli altri.

Vector ha esaminato il cadavere di Larry estraendo un foglio che il Generale aveva stretto nella mano e, dopo averlo letto, se lo mette nelle tasche della felpa arancione.

“Elena, ce l'hai ancora quel rocchetto di filo che ti ho dato?” le chiede il bruno, la Generale risponde cercando nel fodero del fucile: “Sì, ce l'ho!” e lo mostra a tutti.

In quel momento, una scintilla si accende nella testa della Generale... che fosse quella la soluzione che cercavano?

“Quanto è lungo?” chiede la bruna al ventenne che risponde: “Sono 1... chilometro.”, Jonny rimane a bocca aperta e spiega: “I knew that think is more big than normal, ma non pensavo che ci fosse così tanto filo.”

“Se teniamo teso il filo, ci intrappoliamo dentro tutti i Baron e poi gli diamo fuoco... sono sicura che saranno obbligati ad accerchiare le fiamme fino ad entrare a DOOM! Dobbiamo trovare qualcuno che tenga teso il filo da entrambi i lati e che avvisi tutti alla Game Central Station di non uscire dalla propria console per nessuna ragione. Potrebbe funzionare, deve funzionare!” afferma Elena convinta di quello che dice, Dumper chiede sospettoso: “E chi ci assicura che il filo prenderà fuoco, ma non brucerà?”, Vector risponde: “E' un filo che ho inventato io... e ti assicuro che non brucerà!”

Elena fischia (con le dita in bocca) per chiamare tutti i soldati di DOOM.

Quando tutti gli uomini la hanno raggiunta, lei spiega: “Il Generale Larry da Doom è morto... e come sua unica erede mi avvalgo del suo titolo. Spero che tutti voi mi seguirete e che mi diate retta. Ascoltatemi molto attentamente: abbiamo un piano per intrappolare i Barons of Hell e riportarli nella nostra console. Dovrete mandare tutti i mostri all'interno di un filo che cominceremo a tendere da questo punto e rimanervi di guardia fino a che non avrete il mio segnale, in quel momento dovrete allontanarvi tutti. Mi sono spiegata? -cenni da tutte le parti dell'esercito- Mentre Vector studierà un modo per dar fuoco al filo, perché è per questo che dovrete allontanarvi, io penserò a proteggerlo dagli attacchi di eventuali nemici. Mi servirebbero dei volontari che tendano il filo da entrambi i lati sino al portale di DOOM: spero che ci siano persone che si offrano.”, quattro mani si alzano in un istante e la Generale non è sorpresa di vedere chi l'ha fatto:Merida e Leah.

“Andate!” ordina Elena ai suoi uomini che iniziano a cercare i mostri.

“Così si fa 'Generale'!” sorride Leah assieme a Merida, poi ritornano serie e chiedono di avere un capo ciascuna del filo.

“Io utilizzerò uno dei potenziatori che usa mia madre per andare alla stessa velocità di Leah.” comunica Merida prendendo un potenziatore RAPIDO dalle tasche della felpa verde, Leah fa un cenno e sale sul suo kart.

“Jonathan: metti al sicuro Celeste e Turbo.” ordina Leah allacciandosi il casco, l'inglesino capisce cosa intende la sua amica e salta in sella alla sua moto in direzione del ferito.

“Immagino che io debba andare ad avvisare tutti di non uscire dalla propria console.” afferma Dumper, Elena gli rivolge un cenno e lui sfreccia verso il portale.

“Rivediamoci qui il prima possibile!” urla Elena prima che i suoi compagni spariscano alla vista e prima di andare ad ascoltare Vector.

-Perché non mi sono fermata con nessuno tratte che con lui?- pensa la ragazza dai capelli bruni ricordando cosa stava per fare pochi minuti prima e a come, Vector, Vector!! l'avesse fermata. -Sto davvero impazzendo!- ammette la Generale.

 

“E così pensano di avermi fermata! Ma nessuno può fermare Nitroglicerina! Anche se devo ammettere che le cose non vanno affatto bene.” ammette la donna glitchante mentre vaga da sola, senza una meta precisa per i boschi di foglie arancioni.

“Poi diventi schizofrenica Nitro se continui a parlare a te stessa!” afferma la donna in versione GALAXY DUEL poi rabbrividisce, sente il ringhio di una bestia che non ha mai udito prima proprio dietro di lei, si volta lentamente e... un Barons of Hell le alita in faccia.

La donna strilla e scappa, ma qualcosa la fa cadere... qualcosa che le è atterrato sopra la testa.

Uno strano liquido viscido e verde le entra in bocca e le scende per la gola.

Solo allora lei si alza e urla: “Che schifo! Sa di fango e melma, mi è finito anche nella gola! C'è qualcosa che mi vada bene oggi!”, ma si interrompe da sola perché i crampi le stanno sconvolgendo la pancia.

Nota autrice: per questo capitolo ho dovuto modificare il rating della storia e spero che sia giustificato.
Si è scoperto il perché del titolo.
Spero che non mi odiate per questo e arrivederci.

 

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Capitolo 22
*** Pericolosi... o gentili? ***


“Non avrei mai pensato che il primo giorno in cui avrei finalmente potuto guidare il mio kart... sarebbe stato per salvare l'Arcade.” dice Leah tra se mentre guida, volgendo lo sguardo indietro spesso per controllare che il filo fosse ben teso e si chiede: “Mi domando come faranno quei due cervelloni a fargli prendere fuoco. E spero che Jonathan abbia portato papà e Celeste nel livello sotterraneo.”.

La bionda tende l'orecchio per sentire anche il minimo rumore... potrebbe essere l'unico avviso prima di vedere la fiammeggiante (letteralmente) morte in faccia.

“Se c'è una cosa che sarà certa è: quando vedrò quella brutta schifosa ruota bucata che è mia madre... le taglierò la gola con le mie stesse mani. Non se ne andrà viva dopo quello che ha fatto a mio padre! Senza la gamba non potrà più fare il pilota e... io vorrei davvero correre sull'asfalto della pista con lui e magari batterlo.” sospira Leah mentre una piccola, timida, lacrima le riga la guancia.

Si accorge appena in tempo della gigantesca quercia? Che le si sta parando davanti. Con una sterzata riesce ad evitarla e questo non fa altro che farla pensare di più a Turbo: quella mossa l'ha copiata da suo padre che la eseguiva sempre quando Dumper cercava di spintonarlo da dietro guidando in retromarcia.

Questo pensiero la fa sorridere: le sembra ancora incredibile che un uomo prudente e per niente spericolato come suo zio Dumper possa guidare in retromarcia con così tanta naturalezza. Certo, lei non può sapere come fosse suo zio prima di una cosa che accadde a lui qualche anno prima che lei nascesse, non le hanno mai detto niente a riguardo.

Cerca di rimanere concentrata su quello che ha davanti o rischia di morire senza l'aiuto di uno dei Baron of Hell che potrebbero essere ovunque.

Dopo essere passata in mezzo a due cespugli color platino, il portale per la Game Central Station si apre davanti a lei come fosse una gigantesca finestra che mostra la luce per la salvezza.

Si guarda un ultima volta indietro per controllare che il filo fosse rimasto integro e teso, poi varca la soglia e, in poco tempo, si trova nella stazione completamente deserta... c'è solo un uomo col casco blu che le corre incontro.

“Tutto ha posto?” le chiede Dumper, lei spegne il motore e fa un cenno.

“Merida è già arrivata?” chiede Leah, lo zio risponde: “No ed ora che sei qui... sono ancora più nervoso di prima.”.

La bionda abbraccia il secondo uomo nella classifica di quelli a cui vuole più bene.

Per fortuna non passa molto prima che dei capelli blu si scorgano all'orizzonte.

Merida si ferma stremata, si piega e mette le braccia sulle ginocchia. Sul suo volto è dipinta un' espressione scioccata, ma anche confusa e sorpresa.

“E' andato tutto bene?” le chiede Leah, la ragazza fa di sì con la sua testa, ma gli occhi raccontano un'altra storia, Merida afferma: “Sbrighiamoci a far arrivare questi cavi a DOOM e a tornare da Elena e... quell'altro.”.

Mentre viaggia nello scomparto del kart di Dumper, i pensieri di Merida tornano indietro... a ciò che le è successo prima di arrivare alla Game Central Station.

-Non ho mai corso più veloce di così in tutta la mia vita. E' naturale! Non avevo mai usato uno dei potenziatori di mia madre... Pensa a cose serie, Merida! Uno di quei mostri... che sembrano dei Caproni giganti, mi si potrebbe parare addosso quando meno me lo aspetto... devo fare molta attenzione!- si diceva la ragazza coi capelli blu e...

Lei si fermò all'improvviso molto violentemente perché davanti a lei c'era un minotauro alto due metri, dalla pelle rosa e dalle possenti zampe di capra.

Merida era paralizzata dalla paura, non sapeva cosa doveva fare, scappare? Indietreggiare piano piano? Rimanere ferma? Corrergli addosso per far valere la sua autorità? Cosa? Cosa?!!

Fu proprio il mostro a muovere il primo passo verso di lei, dopo che se ne erano stati a fissarsi per una buona manciata di minuti, e sulle sue zampe anteriori non c'erano segni di fiamme verdi, ma questo non rassicurava la ragazza... e proprio per niente.

Quel mostro si avvicinò ancora di più, Merida rimase pietrificata, pensò -Perché sta aspettando? Perché non mi uccide subito' Perché non si comporta come un mostro? Perché si avvicina così cautamente!? Perché continuo a rivolgermi delle domande alle quali non so rispondere?! Per il lerciume sulle stoviglie incrostate!!-

Il Baron of Hell si avvicinò ancora un pelino e cominciò a studiare la ragazza, girandole intorno e fissandola con i suoi occhi color rosso fuoco, ma c'era qualcosa di particolare in quel rosso fuoco: non aveva la tenacia di un incendio bensì la calma e la pace della fiamma che brucia in un caminetto in un freddo giorno d'inverno; il che è molto strano.

Dopo esserle girato attorno per una decina di volte, il mostro disse nella sua voce metallica e profonda come un ringhio involontario: “Yrral.”, Merida lo guardò strano e lui ripeté di nuovo: “Yrral. No parlo bene tua lingua. Tuo nome?”.

La ragazza coi capelli blu rimase con la bocca aperta, quel coso ha parlato? Le ha chiesto il suo nome?

“Io sono Merida.” rispose la ragazza, il mostro la guardò ancora una volte e disse: “Bello. Sei umana, giusto? No sei una guerriera? No ho mai visto te su campo di morte.”, Merida chiese: “Yrral, cos'è il campo di morte?”, lui rispose: “Luogo dove guerrieri uccidono noi. Perché signor soldato uccide noi? Noi mai abbiamo attaccato loro. Loro attaccano e imprigionano noi in gabbie fredde. No chiedere a me come io so questo, no ho mai visto la terra distruttiva che ricordo.”.

-I Barons of Hell sono tra quelle specie di mostri che non sanno di essere dentro un gioco, lui sa queste cose perché c'è le ha scritte nel suo codice. Adesso, come faccio a spiegarglielo?- si chiese da sola Merida, Yrral affermò: “Anche se quel luogo è la morte, piacerebbe a me andare là.”, in questo momento alla ragazza venne un'idea geniale!

“E se ci fosse un modo! Noi umani possiamo aiutarvi ad arrivare in quella terra che tanto desiderate visitare, ti fidi di me Yrral?” chiese la ragazza, il mostro domandò dubbioso: “Gli umani non ucciderebbero noi?”, Merida affermò: “No, vogliamo aiutarvi a tornare a DOOM luogo che appartiene anche a voi e che è la vostra casa da sempre. Vi trovate qui per un errore... ma potete tornare a casa oggi, anche adesso.”, lui alzò le lunghe orecchie rosa carne e chiese: “Dici il vero? Ma noi no possiamo.”, la ragazza domandò: “Perché?”, lui rispose tristemente: “Darn.”.

Merida si domandò cosa significasse, davvero Darn era una personalità così importante per i Baroni dell'Inferno? -L'avranno preso per il loro lider.- pensò la ragazza dai capelli blu.

“Raduna i tuoi compagni, ci saranno dei soldati che... cercheranno di farvi andare in una determinata area, voi fate finta di ribellarvi, ma andate dove vi indirizzano.” decise Merida, Yrral la guardò negli occhi e disse: “Ma, Darn?”, la ragazza affermò: “Sarà l'unica opportunità che avrete per andare a DOOM, convinci gli altri a darti retta. Sento che Darn non vivrà ancora a lungo.”.

Il Barone fece un cenno col capo e la guardò di nuovo con quei profondi, ma morbidi, dolci, occhi rossi che aveva solo lui. Yrral corse a due zampe tra i cespugli e Merida, dopo un momento, riprese la sua corsa.

 

-Sbrigati Yrral.- spera la ragazza, incastrata nello scomparto del kart di Dumper che guida velocemente, ma allo stesso tempo con prudenza. Alla sua destra corre Leah.

“Speriamo che Elena e quell'altro siano riusciti ad ideare un metodo per far prendere fuoco al cavo.” afferma la bionda, Dumper le ricorda: “Quell'altro ha un nome: Vector e, lo sai, credo che se non fosse stato per lui... a quest'ora la giovane guerriera ci avrebbe ammazzati tutti quanti!”, la ragazza coi capelli blu si guarda in torno e urla: “Ci diamo una mossa!?!”, poi aggiunse in tono più ragionevole: “Il fatto è che ad ogni secondo che passa è un' altra occasione per Darn di attaccarci, dobbiamo sbrigarci a raggiungere i due cervelloni o il piano salterà in aria.”.

E i due piloti non dissero nient altro.

 

“Quindi, come esattamente pensi di dare fuoco al cavo?” domanda una certa generale/ soldato ad un certo antagonista/buono che, da troppo tempo, sta scrivendo qualcosa sulla terra, Il bruno si alza ed afferma: “Dammi il tuo fucile.”.

La ragazza stringe Topher, non si è affatto dimenticata del fatto che l'avesse smontato non molto tempo prima, ma si è dimenticata di un altro particolare...

“Non te lo farò a pezzi, ma mi serve.” comunica Vector sempre più impaziente, Elena sospira: “E va bene! Tieni.” e gli passa l'arma svogliatamente.

“Ricordi ciò che ti ho detto quando te l'ho restituito?” le domanda il bruno, lei risponde: “Perché? Dovrei?”, lui si sistema gli occhiali meglio sul naso ed afferma: “Sì, dovresti.” e spiega con calma:

Smontando il fucile ha capito come funziona e dove si trova la miccia che accende la polvere da sparo, se la accosto al filo, che guarda caso è extra-infiammabile, potrebbe innescare una reazione esplosiva tale da far prendere fuoco a tutto il filo.

“Bell'idea Vector! Davvero incredibile!” afferma Elena stupita, in parte anche di quello che ha appena detto, lui le sorride e aggiunge: “Ah, non te l'ho detto. Con la modifica che ho apportato a Topher ora, se viene impostato il fucile in un certo modo, si può ricaricare automaticamente senza che tu debba cambiare i proiettili a mano. In questo modo la gittata è maggiore e si perde meno tempo, devi solo ricordarti di cambiare la carica una volta tanto.”, lei gli domanda: “Come hai fatto a fare stare un posto per la carica dentro al fucile?”, il bruno ride rispondendo: “Infatti non è dentro al fucile, ma bisogna agganciarlo in una certa maniera. Alla fine di questa brutta storia ti farò vedere come fare.”.

“Sapresti modificare anche altre armi?” gli chiede Elena, Vector le risponde: “Credo di sì, perché?”, lei spiega: “La Seconda Arma al Plasma del mio gioco è un po' troppo pesante e non riesco a trasportarla. Riusciresti a trovare un modo per alleggerirla mantenendone intatta la potenza di tiro e la gittata?”, il bruno riflette e risponde: “E' una bella sfida e sono felicissimo di accettarla!”.

La soldato si ritrova a sorridere, non succede molto spesso, ma quando lo fa... è uno spettacolo da non perdere: i suoi denti sono una delle poche parti del suo corpo che considera senza alcun difetto. La sua pelle è ricoperta di tagli, calli e cicatrici a eccezione del suo viso; le sue unghie sono rotte e sporche; i suoi occhi marroni chiaro diventano verdi al sole (che a DOOM non c'è quasi mai); i suoi capelli sono, anche se non in modo evidente, imbrattati di sangue che coprono il colore nocciola; lei vorrebbe che, anche alla base del suo collo ci fosse quella voglia a forma di Australia che aveva anche suo padre, ma questa non c'è e non c'è mai stata.

“Vedrai che tutto si sistemerà. Hai degli amici che ti aiuteranno non importa in quale condizione.” le ricorda Vector, allungando la mano come se volesse prendere quella della bruna, ma all'ultimo si ferma, pensando a quanto si sarebbe arrabbiata se l'avesse fatto.

Elena guarda quella mano dalla pelle così perfetta e le passa per la testa uno strano pensiero -Io sono così e sono la protagonista del mio videogioco; lui è così perfetto ed è un antagonista. Forse è perché lui è più nuovo di me e non ha passato la sua vita a combattere dei mostri. Perché sto pensando alla sua mano? Ora sbavo per qualsiasi mano perfetta? Ma per favore!-.

“Elena, è tutto a posto?” le chiede il bruno, lei riemerge dal mondo dei suoi pensieri e risponde: “Sì, certo. Ma perché non arrivano più le altre? Spero che vada tutto bene, insomma, non posso perdere anche loro. Prima mia madre... poi mio padre..., Turbo... e se ora muoiono anche loro... rimarrò da sola.”, Vector la afferra per le spalle e afferma: “Non sarai mai da sola! Io ci sarò sempre se avrai bisogno di aiuto o ti sentirai da sola. Anche io ti voglio bene e voglio essere tuo amico e... aiutarti come posso. Ok, forse non avrò avuto la prima impressione migliore che ti abbiano mai mostrato, ma farò del mio meglio per dimostrarti quanto io sia affidabile. Potrò essere orrendo e anche un antagonista, ma sono disposto ad esserti amico... se tu mi darai un' opportunità.”, poi si accorge di quello che ha appena fatto e dice: “Scusa.” ritraendo le mani.

“Te l'ho già data l'opportunità... nessuno mi aveva mai parlato in questo modo prima, hanno tutti paura di offendermi. Però tu l'hai fatto e... ti meriti il mio rispetto, amico.” afferma la generale e... lo abbraccia.

Vector è scioccato, ma ricambia la stretta.

-Profuma di cioccolato.- pensa Elena e constata una cosa: benché sia una vita che non lo mangia, il cioccolato è uno dei suoi dolci preferiti.

“Mio padre si fidava di te. Mi ricordo che, a volte, parlava di un membro della Sicurezza che aveva la bruttissima abitudine di farsi avanti per ogni singolo problema e, sai perché lo stupiva tanto, quel NCP... era l'antagonista del suo gioco, ma, affermava, aveva più cuore di chiunque altro.” dice Elena, Vector afferma: “E chi ti dice che sia proprio io quel NCP?”, la bruna risponde: “Non credo che ci siano tanti antagonisti con un grosso paio di occhiali neri e quadrati che se ne va in giro con una tuta arancione! La prima volta che ho sentito parlare di questo NCP ho pensato... voglio incontrarlo e, ora che ce l'ho davanti... voglio dirgli che l'ammiro.”, lui sgrana gli occhi e chiede: “TU ammiri ME? Perché dovresti? Sei tu dei due quella forte.”, la generale afferma: “Ma sei tu quello con un gran cuore. Sei diverso rispetto ai miei compagni... loro non vogliono offendermi e non ribattono, ma vorrebbero la mia carica e nient'altro, come se fossi un trofeo da esporre agli altri. Tu, invece, non potendo ottenere il ruolo di Generale... tu mi sei vicino senza volere nulla in cambio. Questo ti rende... speciale.”.

Vector le sorride, comunica: “Anche se fossimo dello stesso gioco... l'avrei fatto comunque, senza volere nulla in cambio.”, Elena afferma: “Lo so.” e si accorge che... si stanno ancora abbracciando.

Due sguardi squadrati dagli occhiali si fissano negli occhi dell'altro, riducono le distanze e...

“Elena, Vector, è tutto a posto?” urla Dumper sta arrivando con gli altri alla velocità della luce.

La Generale e l'Antagonista si sciolgono dal loro abbraccio per far credere che non fosse successo nulla.

“Avete studiato un metodo per dare fuoco al cavo?” domanda Merida impaziente, Vector risponde: “Sì. Ora sarà sufficiente che i Barons of Hell si trovino tutti nello stesso posto, ma temo che non sarà affatto facile.”, Elena ricorda: “C'è ancora Darn lì in giro, conoscendo il suo carattere... non esiterà a distruggere tutto ciò che gli si parerà davanti.”, Leah aggiunge: “E là fuori non si sa dove c'è anche Nitroglicerina ed è un pericolo altrettanto grande.”.

“Dobbiamo liberarci di Darn!” afferma Merida, Dumper le chiede: “Ma come facciamo?”, lei propone: “E se azzerassimo i suoi punti vita? Non può rigenerarsi in questo gioco.”, Elena ricorda: “Se è per questo nemmeno noi, ma va avanti.”, la ragazza coi capelli blu elenca: “Se lo buttassimo nel vulcano?”.

Il gruppo si gira verso la montagna dalla quale esce del fumo, minaccia sempre di eruttare.

“Potrebbe essere un'idea, ma servirebbe l'aiuto di tutti per riuscire ad ingannarlo.” afferma Elena, Leah ricorda: “Nitro è ancora in giro!”, qualcuno urla: “I think that she will come too!”.

Jonny si avvicina, la bionda gli chiede: “Dove sono mio padre e Celeste?”, lui risponde: “Al sicuro nel livello sotterraneo. Nobody knows about it, tranne me. Fidatevi di me, lei si farà vedere.”.

“Dunque: cerchiamo Darn, faremo finta di attaccarlo per portarlo fino al vulcano, poi troveremo il modo di farlo cadere nella lava. Andiamo!” ordina Elena, Vector le dice: “Vengo con voi.”, ma lei gli ricorda: “No, tu devi rimanere qui... per fare in modo che il resto del piano funzioni.”, lui le fa di sì con la testa e si raccomanda: “Fa attenzione.”.

“Dumper, rimani qui anche tu.” gli dice Merida, il moro le chiede: “Cosa?! Perché io?! Devo restare con mia nipote.”, la ragazza lo zittisce e ricorda: “Ci siamo io ed Elena con lei, non entrare nel panico. Poi a Tizio potrebbe servire aiuto: sei il più maturo qui in mezzo.”, l'uomo afferma: “Sul mio onore. Non morire.”. Merida arrossisce e si allontana.

"What am I supposed to do?" domanda Jonny, Leah afferma: "Resti qui e controlli che nessuno si ammazzi da solo per colpa di qualche frutto mutante come quelle albicocche che hanno un succo corrosivo come l'acido." Indica un albero pieno dei 'frutti degli sciocchi' che apre la filare di alberi dalle foglie arancioni. Il re sospira: "Alright. Take care of yourself." Le rivolge uno sguardo profondo con quei suoi occhi blu.

"Credo che possiamo andare." Dice Elena sicura, ma si sta dimenticando di una cosuccia...

"Elly, Topher." La richiama Vector, lei si immobilizza e tutta la sua faccia prende un colore simile al magenta... quello stupido nomignolo come lo è venuto a sapere?

La generale, senza guardarlo, toglie il fucile dalla custodia che porta lungo la schiena dell'armatura e gli passa il buon vecchio Topher. Poi, si avvicina per l'ennesima volta al cadavere di suo padre e, respingendo le lacrime, riesce a sfilare la mitragliatrice della dita fredde e rigide dell' ex-soldato e ne accarezza il metallo argenteo.

"Leah, dammi un passaggi sul tuo kart. Merida, anche tu." Indica Elena avvicinandosi alla vettura della sua amica bionda, seguita da Merida.

"Da quando tu e Tizio siete così intimi, Elly?" domanda Leah accendendo il motore del kart, il suo tono è molto impertinente, con un sorriso ebete, la generale risponde cercando di contenere la voglia di strangolarla: "Non siamo intimi... stiamo facendo amicizia.", la pilota insiste: "Ma non era la persona più disgustosa che tu avessi mai visto, Elly?", la bruna urla: "Non lo sopporto quel nomignolo! E, per risponderti, lo sto rivalutando.".

Solo dopo che il kart a righe nere e verdi si è allontanato, Elena ha aggiunto: "E 'Tizio' c'è l'ha un nome: Vector e non è difficile da ricordare.", Merida ride: "Beh, se lo dici tu!".

 

Intanto, nel folto della foresta di alberi dalle fronde arancioni, Yrral sta cercando di convincere i suoi fratelli Barons of Hell a correre tutti nella stessa direzione fino a raggiungere il percorso delimitato da un filo e che, se facessero così, raggiungerebbero la terra che sognano.

"Ma cosa dirà il nostro leader?" chiede timidamente uno dei minotauri, Yrral afferma: "Non importa ciò che pensa Darn, perché combattere per una terra che non è adatta a noi? Credetemi, è meglio fare come dico io.".

In quel momento, un Baron of Hell si aggiunge alla folla e domanda: "In che direzione dobbiamo andare?" la sua voce è molto strana: sembra che, al contempo, parlino due persone diverse. Yrral, ingenuamente, indica al suo fratello la via da seguire e questo sibila: "So che siete lì, avrò la mia vendetta." e corre dalla parte che le è stata indicata.

"Ma dov'è Darn, a proposito?" domanda una Baron of Hell (credo sia una lei: non c'è alcuna differenza tra i due sessi), il minotauro maschio risponde: "Non lo so..." poi si ricorda che, poco prima di aver incontrato Merida, l'ha visto dirigersi verso lo zoccolo di una montagna dalla quale esce del fumo e, concentrandosi, riesce a scorgere il suo odore tra l'acre olezzo della cenere vulcanica e, non molto lontano dal suo, rintraccia il profumo dell' unica umana che conosce...

-Merida!- pensa spaventato il Baron of Hell, urla al suo popolo: "Correte dove vi ho detto di andare! Adesso!" prima di correre seguendo la pista olfattiva di Darn e sperando di arrivare in tempo per aiutare la sua amica.

Nessuno dei "caproni" ha molta voglia di andare contro gli ordini del suo leader, ma ancora non sanno, che l'alfa, Darn, l'avrebbe fatto ancora per poco.

Nota autrice: sono ritornata con il nuovo capitolo, scusatemi tutti perché ci ho messo tanto, sapete: la scuola.
Spero che il capitolo vi piaccia e che apprezziate i mostri.
Ci leggiamo al prossimo capitolo!


 

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Capitolo 23
*** Darn vs L.E.M. ... ***


"Penso che noi abbiamo fatto una cosa molto stupida!" urla Elena nel bel mezzo della brughiera che precedeva il vulcano, è smontata dal kart di Leah e adesso sta imprecando contro le sue amiche.

"Perché Elena? Pensavamo che fossi d'accordo con noi: andare a cercare Darn per ucciderlo; era questo il piano!" le ricorda Merida urlando come una pazza in preda ad un attacco di collera, la generale afferma: "Ma lui è un ibrido! Mezzo umano e mezzo uno dei mostri delle specie peggiori! Non abbiamo possibilità contro di lui e il suo esercito di Baroni dell'Inferno." Si dispera sedendosi su una roccia e prendendosi il volto fra le mani.

"Lo sapevo! Lo sapevo! Ecco, andare avanti ed indietro per il creato a cercare Leah?! Avrei fatto decisamente meglio a farmi gli affari miei questa mattina! Tutto questo non sarebbe mai successo!" si lamenta la ragazza dai capelli blu, la bionda del gruppo le punta un dito sul petto e la minaccia: "Lasciami fuori da questa storia o altrimenti...", Merida la interrompe domandando: "Altrimenti cosa? Vai a limonare con il bel less-legs? Ma certo! Voi due siete così carini! Hai perfino anteposto lui al tuo stesso padre che adesso rischia di morire dissanguato per colpa di tua madre! Avresti fatto meglio a farti una domanda e a darti due risposte a riguardo di quella regina dei miei piatti lerci!".

La pilota la prende per la maglietta e sibila: "Non osare rivolgerti a mio padre con quel tono! Lui è il miglior pilota di tutti i tempi e come avrei fatto a sapere che Flame era mia madre, scusa? E Jonny è il ragazzo migliore che io abbia mai conosciuto. Ti dirò: è molto meglio di una certa ragazza con gli occhiali che per la sua stoltezza ha messo in pericolo la vita di tutto l'Arcade; se avesse aperto gli occhi, Darn non avrebbe mai avuto i mezzi per mutare in un Caprone a capo di un esercito di mostri. E, sempre tra noi due, lei non ha fatto altro che peggiorare la situazione... povero generale Larry, deve vergognarsi moltissimo per la sua figlia che non è nemmeno riuscita ad ammazzare un piccolissimo ibrido di Caprone.".

Elena scatta in piedi e mostra ad entrambe i suoi pugni, stretti così forti che le sue nocche sono tutte rosse.

"Vi prendo a pugni tutte e due fino a farvi vomitare tutti gli organi." Le minaccia la soldato, aggiunge: "I miei ganci uccidono un Demone di grossa taglia, figuratevi due sogliole come voi due!", Leah sibila: "Devi solo provarci!" e corre al suo kart.

Merida si volta leggermente verso un cespuglio e ghigna di nascosto.

"Ora vedrete cosa riesco a fare con un arma di fortuna!" urla la pilota tornando dalle altre impugnando una chiave inglese come fosse un giavellotto romano, la ragazza dai capelli blu salta davanti al cespuglio che ha osservato poco prima e ride: "Mostracelo allora!".

Leah mostra un'espressione di rabbia che, in un secondo, si trasforma in un ghigno compiaciuto e scaglia la chiave dritta verso Merida che, prontamente e con le labbra che disegnano lo stesso sorriso della bionda, si scosta e l' 'arma' finisce dritta nel cespuglio che urla: "Maledette!".

Darn salta fuori dal suo nascondiglio lanciando lontano la chiave inglese.

"Era tutta una finta?" sibila il mostro, Elena afferma: "Sapevo che ci avresti sentite ovunque tu fossi stato e, se avessimo litigato, ti saresti avvicinato per goderti a pieno lo spettacolo. Sei molto prevedibile!", Leah domanda: "E sul serio? Credevi che ci saremmo messe a bisticciare in un momento come questo? Sei proprio uno stupido Caprone!", Merida ride: "Non chiamarlo in quel modo!... Lui è soltanto un Barone mal riuscito, non è neanche un Caprone Completo!".

Se l'idea era quella di farlo infuriare... ci sono riuscite benissimo.

Le braccia di Darn si avvolsero in fiamme verdi spettrali.

"Adesso mi avete stufato!" urla l'ibrido, domanda con la collera che esce da ogni suo poro: "Chi ammazzo per prima?" e, prima che se ne accorga, gli finisce un solo proiettile in mezzo alla gola.

"Gran bel colpo! Sicura di non aver mai usato una pistola?" chiede Elena rivolta a Merida che, impavida, ha impugnato la moderna (per gli standard di DOOM) pistola argentata della generale e ha sparato un colpo diritto al gargarozzo di Darn.

"Veramente sono un po' delusa, speravo di tagliargli la lingua per farlo tacere una volta per tutte, ma anche così mi va bene!" ride la ragazza coi capelli blu soffiando sull' arma che le è stata prestata come fosse un cow boy del selvaggio west. Il Barone Ibrido ringhia minacciosamente scoprendo i denti simili a quelli di uno squalo.

Darn si posiziona con una zampa indietro che scava la terra ritmicamente, come i tori prima di caricare il torero, con la differenza che è per metà un umano e scaglia fiamme verdi dalle braccia, per il resto è uguale.

"Ok, l'abbiamo fatto infuriare." Constata Leah osservando il Darn imbufalito pronto a caricarle con le corna, Merida domanda in modo retorico: "Adesso, non dovremmo correre?", Elena la indica e risponde: "Giusto.".

La bionda del gruppo corre verso il suo kart e, con uno scatto fulmineo, accende il motore e si affianca a Merida per farla montare su. Ma Elena non ha avuto il tempo per avvicinarsi perché una fiamme le è passata vicino all'orecchio destro (che è ancora più a sventola di quell'altro) tagliandole una ciocca di capelli.

"Sai, ho sempre odiato il fatto che avessi i capelli corti, ma adesso... non mi dispiacerebbe tagliarteli con le mie stesse zampe." Ride Darn avvicinandosi in modo minaccioso. Elena sfodera la mitragliatrice di suo padre e sibila: "Dovrai fare del tuo meglio allora!".

Una scarica di pallottole si impianta nel petto dell'Ibrido, ma ne appare insofferente. La ragazza soldato schiva con una capriola all'indietro due fiamme verdi e scatta all'indietro... verso il sentiero che porta alla bocca del vulcano.

La generale indica con la testa quella via rocciosa e accidentata alle sue amiche, il suo sguardo sembra dire: "Veloci, ma con prudenza.". Leah fa un cenno e, il più silenziosamente possibile, comincia a guidare cautamente su per il pendio.

"Ma guardati! Dovrei essere io il figlio di Larry e non del miserabile caporale Death Dagger! Un padre peggiore di lui non mi poteva capitare!" maledice Darn mentre segue Elena sul sentiero del vulcano apparentemente senza rendersene conto.

"Tu non sarai mai né all'altezza di Death Dagger né a quella di mio padre!" afferma Elena scivolando dietro ad una roccia e tenta di colpire il mostro.

Darn le salta dietro, la prende per l'armatura blu e le sibila: "Io valgo dieci volte più di loro due messi insieme!" e prima che possa accendere le sue braccia... gli finisce un sasso sulla testa.

L'ibrido lascia andare la generale che, prontamente, imbraccia l'arma metallica e retrocede sempre seguendo il sentiero che si inerpicava sulla montagna.

"Bel colpo!" si complimenta Leah rivolta a Merida che è già pronta a scagliare giù dal fianco del vulcano un altro masso grosso come un pallone da rugby bello gonfio.

"Pensavo che sarei stato buono con voi due, ma con questo avete segnato il vostro fato!" urla Darn, Merida afferma: "Sei tu ad aver segnato il tuo quando ieri non hai accettato le mie scuse!" e gli tira il macigno che gli si rompe in testa sbriciolandosi.

Il mostro balza in avanti, ora più inferocito che mai, e butta a terra Elena che cerca di rimettersi in piedi con tutte le sue forze, ma l'ibrido peserà almeno cinquanta chili più di lei.

Darn si prepara con la zampa destra infuocata per far sorbire alla giovane lo stesso trattamento che ha riservato al padre, ma prima che si potesse divertire... gli è finita in faccia di nuovo la stessa chiave inglese che lo aveva colpito non molto tempo prima.

"Lascia stare la nostra amica!" minaccia Leah massaggiandosi la spalla dopo quel lancio lungo (e sta ringraziando Turbo e Benzina che le hanno insegnato a giocare a baseball, una passione di famiglia, ed lei è molto brava, specialmente come amica).

Elena allunga il suo braccio fino alla mitragliatrice caduta pochi metri più avanti quando Darn l'ha atterrata e la usa come fosse un bastone per picchiare più volte l'ibrido sulla faccia fino a farlo rotolare giù da lei.

"Scommetto che avresti preferito che qualcun altro ti bloccasse per terra." Afferma Leah, Elena le urla in faccia: "Non è questo il momento per...", la ragazza bionda le chiede: "Beh, davvero ti faresti sottomettere da un Caprone come lui? Sul serio?!", la soldato sospira di sollievo e risponde: "No, no, assolutamente no.".

Darn si rialza ringhiando come un rottweiler inferocito fino al midollo e Merida esclama: "Oh, oh!" e le tre ragazze riprendono l'arrampicata verso la cima del vulcano. L'ibrido le insegue con le braccia avvolte nelle fiamme verdi arrancando tra le rocce: è talmente arrabbiato da non riuscire nemmeno a muoversi correttamente su per la salita.

"Siamo arrivate in cima." Ansima Elena piegandosi sulle ginocchia, Merida osserva il cratere con la lava che ribolle provocando un gorgoglio caratteristico.

"Ora non ci resta che farlo cadere dentro." Ricorda Leah, domanda: "Chi vuole avere l'onore?". Nessuna delle tre ha l'aria di voler offrirsi.

"Fine della corsa, bamboline!" ridacchia Darn balzando davanti alle tre e alzandosi in tutta la sua statura di minotauro.

Elena sfodera la mitragliatrice e obbliga il mostro ad arretrare verso il cratere.

"Sono agli sgoccioli ormai, basterebbe anche solo un proiettile di una pistola per uccidermi." Annuncia l'ibrido ormai a pochi centimetri dalla voragine. "Coraggio! Sparami!".

La generale sostiene lo sguardo di sfida del suo ex-compagno che la canzona: "Sì, una Doomiana!".

Le pupille di Elena brillano per un secondo di scarlatto solo per tornare subito al colore naturale e si prepara a sparare il colpo letale.

Riecheggia il tuonante rumore della mitragliatrice, ma nessuna pallottola perfora il corpo di Darn, sistematosi in una posizione difensiva.

Elena gli mostra il trucco: ha tagliato il filo con la carica di pallottole proprio per ingannarlo e fargli credere che avrebbe veramente vendicato suo padre.

"Non un Doomiano come TE!" sibila Elena riponendo la mitragliatrice nella sua custodia. Si volta per allontanarsi.

Alle sue spalle, Darn si prepara per saltarle addosso e a farle provare davvero il trattamento che ha riservato al padre.

"Elena, attenta!" urla Merida, la generale si volta confusa, l'ibrido è pronto per attaccarla poi... vede delle fiamme verdi scagliate contro di lui che lo avvolgono facendolo urlare agonizzante (come fanno sempre i mostri prima di morire) e cadere dentro al cratere.

Le tre osservano spaventate il punto dove prima c'era Darn. "Non c'è più." Balbetta Leah incredula.

Merida cerca il punto da dove ha visto che sono state scagliate le fiamme e riesce a scorgere un paio di occhi rosso fuoco che riesce a riconoscere... sono quelli di Yrral.

-Ha ucciso lui il leader. Adesso è lui l'alfa- constata la ragazza dai capelli blu rivolgendo un sorriso in direzione del Barone Infernale che si allontana in silenzio.

"Andiamo dagli altri." Ordina Elena appena si è recuperata dallo shock.

-Ho un bruttissimo presentimento.- pensa tremando in modo non evidente.

Nota autrice: ecco il nuovo capitolo, spero che l'abbiate gradito.
Finalmente quel rompi beep di Darn non ci darà più fastidio, spero solo che non riteniate il modo in cui è morto assordu.
Solo una cosa: alzi la mano chi era confuso quando ha letto che stavano litigando all'inizio del capitolo! Siate sinceri!

 

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Capitolo 24
*** ... e Nitro contro J.V.D ***


Dumper stava camminando avanti e indietro da quando sua nipote e le altre si sono allontanate alla ricerca di Darn. Si sente come responsabile di tutte loro, logico! E' il più maturo lì in mezzo e anche quello che va più facilmente in ansia.

"Dumper, calm down! Leah sa quello che fa." Gli ricorda Jonny giocando con le pietre 'attacca e stacca' della sua corona.

"Non dirmi di stare calmo, Jonathan! Lo so che mia nipote è cosciente del pericolo, poi c'è Merida a darle una mano e anche quella macchina da guerra di Elena, con loro non rischierà troppo grosso. E' mio fratello che mi preoccupa!" ammette il moro sedendosi per terra, si sfila un guanto e comincia a rosicchiarsi le dita della mano.

"Turbo is ok, ho usato il potere della mia pietra per fermare l'emorragia e riparare in parte ai danni." Rivela Jonny staccando il diamante al centro della sua corona che ha rischiato di cadere e finire in mille pezzi perché Dumper gli è corso addosso urlando un: "Cosa?!".

"Presta più attenzione, i diamanti sono estremamente fragili." Lo rimprovera Vector che stringe il fucile di Elena con una certa sicurezza, il pilota di kart si scusa e spiega: "Ero solo scioccato: cos'è questa storia dei poteri guaritori?" e Jonny gli spiegò:

Eravamo da poco arrivati nella parte di Percorso Sotterraneo dove tengo tutta la mia roba. Turbo stava sempre peggio e non voglio dirvi il sangue che sgorgava a fiotti dalla sua ferita, era la cosa più orribile che io abbia mai visto nella mia vita.

Fallo sdraiare delicatamente.” dissi a Celeste, aggiunsi: “Mi è venuta un'idea, ma non so quanto sia affidabile.”, lei guardò Turbo agonizzante.

Non... fa... così male.” comunicò il pilota, la principessa ordinò: “Si vede da come parli quanto faccia male. Vedi di non sforzarti.”, lui alzò gli occhi al cielo e affermò: “D'accordo infermiera.”. Celeste gli diede uno schiaffo leggero dietro alla testa.

Io mi tolsi la corona e con poca difficoltà, il ché mi stupì, staccai il diamante dall'oro che lo teneva assemblato alle altre pietre.

Rimasi a bocca aperta ancora di più quando iniziò a brillare e, mi sembrava, che mi tirasse verso Turbo, nella direzione della sua ferita.

Senza pensarci bene, appoggiai il diamante sulla ferita facendo gemere il ferito dal dolore e brillò ancora più di prima costringendo sia me che Turbo che Celeste a chiudere gli occhi per evitare di rimanere accecati.

Non so bene cosa sia successo, ma sta di fatto che quando il diamante ha smesso di brillare la ferita si era rimarginata e Turbo ci aveva comunicato che non sentiva praticamente niente e ha tentò di mettersi in piedi... ma la gamba non ha retto il suo peso mi sa, meno male che non si è rotto il naso cadendo per terra. Dobbiamo ringraziare Celeste se non ha rischiato di farsi ancora più male.

“E poi sono tornato qui, vi assicuro che lì dentro sono al sicuro.” conclude Jonny rimettendo il diamante al suo posto.

“Oh, sono sollevato. Con Leah tra le mani di Merida e di Elena e mio fratello al sicuro, niente può più andare storto ormai.” dice Dumper sollevato, ma temo che abbia parlato troppo presto.

“Ne sei sicuro, caro cognato?!”. Queste frasi bastano a far raggelare il sangue dei tre NCP, Jonny afferma: “I know this voice.”.

Da dietro un albero esce un Baron of Hell, ma, evidentemente, è un Ibrido e non è un Ibrido qualunque: continua a glitchare e a cambiare volto.

“Sono contenta di questa nuova forma, non è una delle più riuscite che ho avuto, ma è l'ideale per liberarsi di piccoli impiastri che non sanno farsi gli affari propri (chiara allusione a Dumper) e piccoli moscerini senza gambe (Jonny la guarda malissimo). Grande è il piacere che mi darà liberarmi di voi due!” sibila Nitroglicerina, il cognato la corregge: “Non ti sembra di starti dimenticando di qualcuno, come vedi siamo tre non due.”, la mostrosità ride (con la risata metallica che ti fa stridere le orecchie fino a spaccarti i timpani) e afferma: “Non ho alcun interesse in lui. E' al di sopra delle parti, quindi lo ignorerò!”.

“Io non sono al di sopra delle parti.” la corregge Vector mentre cerca di montare di nuovo il fucile, almeno avrebbero avuto un' arma per difendersi, l'aveva aperto poco prima per scoprire la miccia.

“Certo! Certo! Basta che non ti metti tra me e la mia vendetta!” urla Nitro e, prima che Dumper se ne accorga, se la ritrova addosso. Il moro ha ringraziato il suo casco quando è caduto, se non l'avesse indossato si sarebbe rotto la testa contro un sasso e... la testa gli serve.

“Let him go!” urla Jonny, stringe l'Ibrido Nitroglicerina nel tentativo di scrollarla da addosso a Dumper.

“Schifoso glitch moscerino senza gambe né gusto, levati dai piedi!” ringhia l'unica femmina nel “quartetto” poco prima di scomporsi in un gruppo di pixel e cambiare volto, uno a caso dei molteplici, non credo che cambi più di tanto.

“Non mi sembra che tu sia tanto diversa da lui, anche tu sei un glitch e la sai una cosa? Mentre lui è un uomo a cui mancano soltanto le sue gambe... tu sei una donna a cui manca il cuore e, adesso che ci penso, da quel che vedo, tu non sei più nemmeno una donna e non sarai mai nemmeno lontanamente vicina a quello che è un vero Barone dell'Inferno.” afferma Vector apparentemente senza dare troppo peso alle parole e non averci pensato due volte prima di usarle, in realtà ci ha pensato almeno cinque volte a ciò che ha voluto dire.

Nitroglicerina lascia andare Dumper e comincia a camminare verso il bruno.

“Mi sfugge il tuo nome? Chi dovresti essere e da dove sei uscito?” chiede l'Ibrido avvicinandosi, Vector risponde mantenendo il sangue freddo: “Io mi chiamo Victor Perkins, veramente, ma i programmatori hanno deciso che io l'avrei cambiato in Vector, sembra che sia più crudele. Vengo da Cattivissimo Me e non mi sorprendo che tu non mi conosca dato che sopra alla console ci sono disegnati solo un centinaio di minions, non so dirti quanti siano dato che non ho mai avuto modo di contarli.”.

“Buono o Cattivo?” sibila Nitroglicerina, il bruno risponde, con anche una nota di orgoglio nella voce: “Super Cattivo.”.

L'Ibrido ride, la risata è tagliente come migliaia di coltelli.

“Avete un bel coraggio, Dumpy Junny! Fidarvi davvero dell'antagonista di uno dei giochi di questo Arcade. Lo sanno tutti che dei criminali non ci si deve fidare, specialmente di quelli che indossano tute di pessimo gusto che sembrano dei pigiama e portano un paio di orrendi occhiali neri.” lo insulta il Barone, Vector ribadisce: “Non l'ho scelto io purtroppo il mio aspetto.”, lei sospira: “Come vuoi Hector, se hai deciso di stare dai perdenti, non posso incolparti... hai vissuto pensando che i buoni fossero una cosa bella, ma immaginati cosa potresti fare se mettessi il tuo cervello al servizio del male!”.

Il bruno ride anche abbastanza di gusto.

“Nitro, sai che quello è esattamente la stessa cosa che ho pensato quando ho deciso di andare contro la natura che mi è stata imposta dai Programmatori. Con una singola differenza... la frase finiva con “bene” non con male e questo è tutto. Solo una cosa, il mio nome è Vector... e questo è Topher!” urla prima di sparare al mostro con il fucile e prendendola proprio dove c'è il cuore.

“Cosa hai fatto?” gli chiede Dumper correndo vicino a lui con Jonny, Vector constata: “Oh, non c'era la sicura, io volevo solo spaventarla.”.

Nitroglicerina si tocca il punto dove l'ha trapassata il colpo e si accorge: “Ho ancora 50 punti vita dopo un colpo così. Comincia a piacermi questo corpo.”.

“It hasn't worked, has it?” domanda retoricamente l'inglese del gruppo, il bruno risponde: “Giusto.”, Dumper urla: “Correte!”.

Peccato non abbiano altre munizioni, sarebbe decisamente più facile uccidere Nitroglicerina, però Elena non ha pensato a dargli altri proiettili.

Nonostante i tre corrano velocemente guidati dal loro istinto umano di sopravvivenza, il mostro gli raggiunge con due balzi e blocca a terra il moro del gruppo che, cadendo, ha urtato una pietra sporgente dal terreno spaccandogli la visiera protettiva del casco.

Nitroglicerina fa girare Dumper lentamente che le rivolge uno sguardo di paura ma allo stesso tempo di rabbia.

"Ho sempre odiato i tuoi occhi! Ogni volta che li vedevo erano rivolti al cielo." Sibila l'ibrido glitchando per l'ennesima volta, il moro afferma: "Non è colpa mia se sei irrimediabilmente insopportabile.".

Questo ha irritato parecchio Nitro che si prepara a dargli un pugni proprio sopra gli occhi, ora privi di qualsiasi scudo, ma il suo tentativo viene prontamente fermato da Jonny e Vector che, uno da un braccio e l'altro da quell'altro, hanno bloccato i movimenti dell'ibrido.

"Schifosi moscerini." Sibila Nitro e, come se non pesasse niente, si libera dalla resa di Vector scagliandolo contro un albero dal quale cadono dei frutti rossi simili ad albicocche e il bruno si contorce per evitare che gli sfiorino la pelle: si ricorda bene ciò che ha detto Leah riguardo all'acido corrosivo di quei frutti.

Jonny, dopo aver visto cosa è successo all'unico cattivo del gruppo, ha lasciato la sua presa sul braccio di Nitroglicerina e si è messo davanti a Dumper per proteggerlo.

"Perché dovete essere così ottusi!? Sbrigatevi a morire cosicché io possa mettere in atto il mio piano!" afferma Nitro, il suo cognato (tecnicamente) le chiede: "Quale piano?", lei rispose: "Ma il piano che ho in servo per l'Arcade e per la mia prossima conquista! Immaginatevelo! Una donna mezza minotauro a causa di alcuni esperimenti illegali tenuti nel gioco dove si trovava entra in un nuovo gioco e convince i suoi abitanti della sua innocenza, di quanto abbia sofferto quando il suo gioco è stato scollegato! Tutti si fideranno così tanto di lei e qualche povero disperato in cerca di amore le dirà il codice del suo gioco così che lei possa modificarlo e proclamarsi padrona di esso! Nel suo discorso persuasivo loderà soprattutto quanto lei avesse tentato di proteggere i suoi fratelli, ma di come non fosse giunta in tempo per fermare la distruzione del suo gioco. Inoltre, piangerà pensando alla povera sorte di ALL STAR RACING, MOTOR-FIRE-BIKE e CATTIVISSIMO ME scollegati a causa della perdita di personaggi fondamentali per lo svolgersi delle partite e a come si sia ridotta la Generale di DOOM, misteriosamente impazzita a causa della morte della sua nuova amica che apparteneva ad uno di quei giochi, che si è trascinata dietro nella spirale della pazzia anche la sua amica Merida ! E' un piano perfetto!".

"No, you are not going to conquer another console, perché io te lo impedirò!" afferma Jonny con uno sguardo che esprime una sicurezza da re che crede fortemente nelle sue capacità e che si fida ciecamente dei suoi sudditi.

"E sareste voi tre, una versione ridotta dei Musicanti di Brema, a fermarmi?" ride Nitroglicerina, il re risponde senza che la voce gli tremi o mostri la minima paura: "Sì! Saremo anche umani, ma assieme siamo più forti di te!".

La voce di Jonny viene strozzata di colpo quando si è ritrovato le mani munite di artigli dell'ibrido attorno al collo proprio in corrispondenza delle sue corde vocaliche.

"Uccidendoti farò un favore a tutto l'Arcade Litwak! Un glitch schifoso in meno che infetta la delicata rete che governa un gioco perfetto." Afferma Nitro assumendo la sua forma di GALAXY DUEL involontariamente.

Dumper si sfila il casco dalla testa e, sapendo di rischiare parecchio, lo lancia addosso al mostro nel tentativo di infastidirla al punto da farle mollare la presa sul collo del giovane amico di sua nipote, ma purtroppo senza successo.

Nitro accende le fiamme verdi sul braccio che non stava stringendo la gola di Jonny e si prepara a scagliarle contro suo cognato... ma qualcosa le esplode contro la schiena e lei viene attraversata da un dolore lancinante, come se il suo dorso abbia preso fuoco.

Lascia andare Jonny che subito comincia ad ansimare, i suoi polmoni sono avidi di ossigeno dopo non aver respirato per quasi un minuto, e a massaggiarsi la gola infiammata e segnata dalla mano del mostro. Dumper, intanto, cerca di capire cosa sia successo.

Nitroglicerina si è voltata e, più infuriata che mai, si prepara ad attaccare Vector che stringe nella mano sinistra Topher così tanto che le sue nocche sono rosse e, nella destra, tiene un frutto scarlatto a forma di albicocca, facendo bene attenzione a non stringerlo troppo, ha tanto l'impressione di volerlo lanciare al mostro come ha fatto poco fa colpendola sulla schiena.

Col dorso deformato dall'acido, Nitroglicerina (in forma di Flame) si lancia contro il bruno prima che possa scagliargli contro il frutto.

Dumper e Jonny si alzano per correre in suo aiuto dato che l'ibrido ha obbligato Vector ad indietreggiare fino a scontrarsi col tronco dell'albero dal quale sono caduti i Frutti degli Sciocchi e adesso gli ha chiuso ogni possibile via di fuga.

Nitro cerca di afferrare il cattivo per il braccio sinistro che però viene nascosto dietro alla schiena del suo proprietario, come se cercasse di proteggere il fucile ancora stretto nella sua mano, facendosi scudo con il braccio destro dove affondano gli artigli del mostro.

"Sei uno stupido ingenuo schifoso..." parte un lunghissimo elenco di insulti che non sto qui ad elencare perché, in caso contrario, resteremmo qui fino a domani.

Nitroglicerina allarga le sue fauci come se volesse mordere il braccio del bruno che si prepara ad incassare il colpo e, con tutta a probabilità, a perdere un arto, ma proprio quando i denti dell'ibrido sono quasi a contatto con la carne morbida... c'è stata un' esplosione che né Vector né lei avrebbero previsto e ha nessuno dei due è giovata particolarmente.

Nitro si allontana cercando di togliersi dal viso il succo del Frutto degli Sciocchi che è "saltato in aria" dopo essere stato stretto troppo, involontariamente.

Vector, dal canto suo, sta gemendo per il dolore alla sua mano destra che è stata bruciata dall'acido e, intanto, controlla che non sia finito del succo anche su Topher... non se lo sarebbe mai perdonato.

Nitroglicerina si sta ancora divincolando, ma, all'improvviso si ferma.

"Tra le fini poco gloriose che mi ero immaginata di fare... non c'era l'opzione bruciata dall'acido di un frutto strampalato." Ammette l'ibrido accasciandosi a terra rassegnata al suo destino, riprende la forma che le avevano assegnato i programmatori, almeno dalla vita in su.

"Volevo soltanto che i bambini mi amassero." Piange lei allungando una mano verso i tre.

Jonny viene vinto dal suo cuore buono e si avvicina tendendo a sua volta la sua mano sussurrando, una lacrima agli angoli di entrambi gli occhi: "I'm sorry.", però, prima che ci possa essere un contatto tra i due... l'inglese viene atterrato da Dumper che ha visto delle scintille elettriche lungo la zampa di Nitroglicerina come se avesse avuto l'intenzione di accendere le sue fiamme appena avesse toccato la mano del re.

L'ibrido ride con la sua risata metallica e il suo volto completamente deformato diventa più orrido di prima per poi lanciare un urlo straziato come quello che ha lanciato Darn mentre stava cadendo nel cratere del vulcano.

Nitroglicerina cade a terra e si trasforma in una massa informe e semi liquida di sangue e scarti.

Il VIRUS dell'Arcade Litwack è stato definitivamente debellato.

Nota autrice: chiedo scusa per la lunga attesa. Lo studio mi ha messa KO per questi mesi quindi ho avuto poco tempo per dedicarmi alla stesura della mia storia.
Spero che il capitolo sia piaciuto e ci rileggiamo alla prossima!!!

 

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