Le cronache di WestFalia

di Mister
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La caduta di Obsdia - Parte 1 ***
Capitolo 2: *** La caduta di Obsdia - Parte 2 ***



Capitolo 1
*** La caduta di Obsdia - Parte 1 ***


Le cronache di WestFalia
 
Siamo a WestFalia, un regno situato nell’Overworld, forse il più grande tra i vari regni di questa dimensione.
Era talmente immenso che racchiudeva dentro sé quasi tutti i biomi fino ad oggi scoperti.
La sua capitale era Nexus. Era un enorme città castello situata al di sopra di un monte che predominava sul resto della vallata, ovvero ciò che era la divisione amministrativa della capitale. Ritornando a Nexus, c’è da dire che ciò la contraddistingueva era sicuramente l’enorme aquila d’oro che svettava imperiosa facendo trasparire tutta la gloria di quell’impero, costruito dalla dinastia Goth e da loro, dopo ben 700 anni, ancora governato. Un regno che ha sempre dimostrato grande compattezza durante ogni catastrofe che lo attraversava. Ma, si sa, un enorme regno include nel pacchetto anche enormi grane.
E così, ai confini ad est di Nexus, Obsidia, ultima roccaforte del regno, si stava gustando gli ultimi istanti della sua gloriosa esistenza.
Obsidia, da come si può facilmente intuire, era stata costruita prevalentemente da Ossidiana.
Era stata costruito dal re Victor IV con l’intento di respingere, tramite il grande esercito che doveva risiedere in essa, le varie orde barbariche che provenivano dall’esterno del regno. Le orde barbariche erano soprattutto costituite da piccoli eserciti di ribelli che cercavano in tutti i modi di eliminare il regno di Westfalia.
Come abbiamo già detto, il regno di WestFalia era un qualcosa di immenso, contenente quasi tutti i biomi scoperti, ciò però implicava anche l’unificazione di vari popoli sotto la stessa bandiera.
L’Oberon, la regione desertica dove era situata Obsidia, era da sempre il covo dei ribelli per eccellenza.
Questi ribelli non avevano digerito la sottomissione a WestFalia risalente a 3 secoli fa (gli ultimi anni contraddistinti da una politica espansionistica) ed ora, tramite un piccolo esercito chiamato “Figli dei Demoni” stavano per sbriciolare fino all’ultimo blocco di Obsidia.
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È una nottata tranquilla, i soldati di guardia sulle torrette sonnecchiavano pensando che anche oggi non succederà un bel niente.
Ma in un bel boschetto pieno di coniglietti e maialini circa 300 uomini in armatura di diamante stavano per sferrare un attacco altamente distruttivo.
Quei soldati aspettavano un altro uomo, il loro capo. Anche lui in armatura di diamante e con un mantello rosso. Arrivato su di un cavallo, chiese ad un suo sottoposto:
“La bestia è arrivata?”
Il soldato replicò convinto:
“Sissignore, il golem è pronto per essere usato, dovete solo attivare il suo reattore”
L’uomo col mantello allora scese dal proprio cavallo e lo legò ad una staccionata, poi disse al soldato:
“Derek, prendi gli uomini ed assaltate Obsidia, io arriverò tra poco”
“Ma così molti di noi moriranno! E più opportuno aspettare la sua attivazione.” Disse Derek, incerto del piano del proprio superiore
“Oh no, quei poveri pezzenti devono fuggire terrorizzati alla visione della bestia, voglio cuocerli a fuoco lento” Disse astioso, il subordinato ancora titubante decise di eseguire l’ordine. Gli uomini iniziarono così a marciare verso la città.
Nel frattempo, l’uomo corse verso un grande carrello trainato da una ventina di cavalli, risalì una scaletta e corse su dei blocchi di ossidiana fino ad arrivare ad un reattore. Lo toccò con la sua spada e i blocchi di ossidiana iniziarono a cambiare il colore delle nervature, non erano più verdi ma ora erano tinte di un rosso lucente. L’uomo chiuse allora con una botola il reattore ed andò a sedersi su una panca di pietra posta sempre sui blocchi di ossidiana.
In quel preciso momento quei blocchi presero vita, si staccarono in modo da far bene evidenziare la forma umanoide. Precisamente assomigliava ad un golem di ferro, la differenza stava nelle dimensioni, alto una cinquantina di blocchi, e nel materiale, di ossidiana, vulnerabile solo al diamante. La gamba sinistra del golem poggiò a terra scatenando un onda d’urto che distrusse sul colpo degli alberi lì vicino.
Dalle parti della battaglia ancora non si vedeva nulla, i soldati ribelli iniziavano già a cadere sotto le frecce infiammate di vari soldati di guardia.
Derek, ansioso, ogni 2 secondi si girava verso il boschetto per sperare di scorgere qualcosa, finalmente notò la testa e due occhi rossi luminosi del golem
I soldati di Obsidia già iniziavano a chiedersi cosa cavolo fosse quella testa gigantesca. Poi il golem si alzò facendo urla di terrore da parte dei soldati di Obsidia ed urla di gioia e giubilo da parte dei Figli dei Demoni.
La priorità dei soldati si spostò dal difendere le mura al cercare di rallentare l’avanzata (già di per sé lenta) del Golem.
Iniziarono ad attivare i cannoni che a raffica si abbattevano sul golem impassibile. Arrivò quindi vicino alle mura, i soldati spalancarono la bocca per il terrore. Nel frattempo la gente della città, per il frastuono si riversò nella piazza, quando poi vide l’enorme testa del mostro iniziarono ad urlare terrorizzati dando così il via ad un fuggi fuggi generale verso le ferrovie, per cercare di scappare da quella battaglia.
Nel frattempo l’uomo sulla spalla del golem, urlò ai soldati:
“È finalmente arrivato il momento della nostra vendetta, l’ora delle umiliazioni da parte dei Goth e i suoi leccaculo è finita. Nereus e la bestia libereranno Oberon dai conquistatori!”
A quel punto, il golem con un bel pugno frantumò la parte centrale delle mura frontali creando un enorme varco. Nereus urlò: “Per Oberon!”
E così i soldati, replicando al grido di Nereus con un altro urlo, si riversarono nella città per iniziare la più grande devastazione che la storia di WestFalia potesse ricordare...
 
 

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Capitolo 2
*** La caduta di Obsdia - Parte 2 ***


La caduta di Obsidia – Parte 2

 Un fiume di uomini dall’armatura azzurrina si riversò per le strade di quella città.
Ogni cosa che si trovavano davanti diventava un bersaglio da annichilire e polverizzare, ben presto, con questa tattica, la zona commerciale vicino alle mura divenne una comoda piscina di lava.

I soldati di Obsidia, capendo la gravità di quella che inizialmente sembrava il solito attacco di quei deficienti che non si rassegnavano a rivendicare la loro libertà, decisero di dividersi in due gruppi, il primo tentava un ultimo potente attacco verso il golem ed il secondo invece si occupava di far rifugiare i cittadini nella cattedrale e nel municipio.

Dopo che la città era stata sgomberata dai civili, l’esercito prese in mano la situazione ed organizzò la controffensiva. Nel municipio, un locale a due piani con una terrazzina semicircolare ed una torretta che avvertiva i cittadini di eventuali pericoli, c’erano il governatore di Obsidia, il generale Morpheus ed il capitano Scott.

Il primo a parlare fu il governatore, arrivato tutto di corsa strinse la mano prima a Morpheus e poi al capitano, guardò il golem che stava sradicando una palazzina e poi disse:
“Questa volta Obsidia ha poche speranze di farcela, Morpheus?”

Il generale, disse anche lui mentre guardava la bestia che con un calcio fece crollare l’ospedale:
“Obsidia è al collasso, purtroppo. Verso le 4 del mattino penso tutto sarà finito e noi saremo morti. Penso si debba attuare il piano di evacuazione.”

Il governatore replicò subito:
“Se ne sta già occupando il sacerdote, ora noi cosa possiamo fare, avete scoperto qualcosa sul golem?”

I tre si sedettero vicino ad un tavolino, Morpheus mise sul tavolo una cartina di Obsidia e dintorni e Scott prese parola:
“Ciò che ho scoperto con la squadra di ricognizione è tutt’altro che consolatorio, il golem è fatto di ossidiana, a questo punto abbiamo pensato di provare a togliere i blocchi con dei picconi di diamante, così ci siamo avvicinati ad una gamba e abbiamo provato a distruggerla. Il problema è che l’ossidiana non è nella sua forma normale, bensì le sue venature sono rosse e questo penso la rende invulnerabile al diamante”

Morpheus aggiunse:
“Signor governatore, noi ora proviamo a sferrare un ultimo attacco alla cieca, vediamo se riusciamo a fermare quel bestione, ma a questo punto c’è ben poco da fare, quindi vi consiglio di andare via, alla città ci pensiamo noi.”

Il governatore sorvolò sull’ultimo intervento del generale e chiese:
“Come si svolgerà quest’ultimo attacco?”

Tyson rispose:
“È molto semplice, cercheremo tramite 100 cannoni, di sparare all’unisono verso il golem per rallentarlo, da terra invece i nostri soldati uccideranno i figli dei demoni che, come sappiamo, non eccellono nel combattimento quanto i nostri.”

Il generale replicò:
“Certo, il golem non si fermerà, quindi dopo il fuoco dei 100 cannoni e l’annichilimento dei soldati nemici, rispareremo col cannone e da terra cercheremo un qualcosa per ucciderlo.”

Il primo cittadino, a questo punto, dichiarò lo stato d’assedio, ufficializzò l’evacuazione dei cittadini e poi disse a Tyson:
“Capitano, lei prenda il mio vagonetto, viaggi sulla nostra linea d’emergenza e avverta il governo di Nexus, dovete dirgli che Obsidia è stata rasa al suolo.”

Il capitano non era convinto di questa scelta e disse:
“Signore io ci voglio essere, mandi per piacere qualcun altro…”

A queste parole rispose il generale:
“Tyson, lei è uno tra gli uomini più preparati in questo settore di tutta WestFalia, e oggi è l’occasione per dimostrarlo. Io probabilmente sarò morto quando lei annienterà il golem.”
“Morpheus, per piacere, lo sapete tutti che io non sono in grado”
“No capitan Scott, sono sicuro che il governo centrale vi darà il comando della missione, è l’unico in grado di farlo, voi siete destinato a eliminare quel demone, perciò, non rendete vana la mia morte. Prendete il vagonetto e arrivate a Nexus.”

Scott era ancora inesperto di quel settore avendo solo 21 anni, inoltre era legato affettivamente ad Obsidia e ancora di più a Morpheus, uomo che aveva preso a cuore l’addestramento di quel ragazzo e che ora si sacrificava per lui. Così Tyson, col volto rigato dalle lacrime, andò nella stanza della linea ferroviaria d’emergenza, destinata ai casi estremi e non al viaggio dei civili, salì sul vagonetto, e sfrecciò tra quei binari liberando un urlo pieno di tristezza e rancore per non essere riuscito a fermare quel demone in grado di mettere in ginocchio in poche ore la più grande città militare di WestFalia.

Nel frattempo, nella chiesa il sacerdote e dei diaconi fornivano un kit di sopravvivenza costituito di due pezzi di pane, una spada e 4 patate cotte a tutti i civili che, nella paura generale di venire uccisi, scalpitavano per andare via affollando le linee ferroviarie.
Dal municipio invece arrivò finalmente l’ordine di far fuoco, usando il faro della piazza (facendolo accendere ad intermittenza) 100 blocchi di tritolo partirono tutti verso il golem che si fermò per proteggersi da quell’esplosione. In quel preciso istante, i figli dei demoni, distratti dalle bombe, vennero quasi tutti sterminati dai militari, che subito dopo si lanciarono sulle gambe del golem per fermarlo.

Nereus, il tizio che ordinava al golem che bisognava fare, disse al gigante di ossidiana:
“Dirigiti verso la chiesa, lì con un bel calcio la butti giù e poi, prendi il campanile e lo usi per infilzare il municipio. Ora!”

Il golem andò verso la chiesa con ancora su di sé i soldati, sferrò un calcio potente verso le vetrate della cattedrale che ricordavano molto lo stile gotico facendo crollare parte della chiesa, poi staccò il campanile e con un pugno distrusse anche l’ultima parte. Subito dopo si diresse verso il municipio, alzò il braccio avente nella mano il campanile e trafisse il municipio facendo esplodere la scorta di tritolo destinata al cannone.

In quel preciso istante, il generale scrisse:
Ore 04:00, Obsidia è stata rasa al suolo

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Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, ci vediamo al prossimo capitolo, quando Tyson Scott darà la notizia alla corte ^^
 

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