Roma caput mundi

di Yami sama
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ovvero intrusioni, demolizioni e novità ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ovvero scienziati al lavoro e ombre su un tetto ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ovvero intrusioni, demolizioni e novità ***


Il Nono aveva deciso che la Nuova Generazione si meritava una vacanza.
E quale posto migliore al mondo del Maniero dei Vongola?
Con la maledizione degli Arcobaleno più o meno spezzata, Lal e Colonnello all’altare e un Mukuro stranamente tranquillo negli ultimi mesi, Tsuna pensava che quella vacanza si sarebbe anche potuta rivelare una bella esperienza, nonostante la presenza dei Varia al completo.
Ovviamente si sbagliava.
 
Sawada Tsunayoshi aprì gli occhi, e guardò l’ora sospirando. Si era svegliato con la sensazione di qualcuno che lo pungolava, cosa ovviamente impossibile.
Tempo un secondo e sentì un dito premere contro il suo fianco sinistro.
Col cuore in gola il ragazzo si girò e quello che vide gli fece capire due cose: Doveva ricordarsi di chiudere a chiave la porta della camera e doveva ricordarsi le medicine per il mal di testa perché da li a poco gliene sarebbe venuto uno potente.
-Mukuro…Sono le tre del mattino- Mormorò il giovane Decimo del Vongola soprassedendo al fatto che l’illusionista, oltre ad essere entrato di soppiatto in camera sua a quell’ora indecente, si fosse sdraiato accanto a lui. Sul letto. Sarebbe morto giovane ormai ne era certo.
-Tsunayoshi…C’è qualcosa in questa casa- Disse Mukuro con il suo consueto sorriso da Stregatto.
L’altro sfoggiando una nonchalance che non sapeva di avere ribatte –E per dirmelo ti dovevi infilare nel mio letto?-
-Kufufu- Sawada sentì la prima fitta di mal di testa nell’udire quella risata –Mukuro questo maniero è vecchio come il mondo potrebbero anche esserci degli scheletri nell’armadio!- Lui non aveva ancora sistemato i bagagli per timore di quell’ipotesi.
-Kufufu, no Tsunayoshi. Le lenti demoniache sembrano impazzite da quando siamo qui, deve esserci qualcosa di molto più interessante - Replicò senza perdere il sorriso l’altro.
L’altro lievemente preoccupato si arrischiò a chiedere –Ovvero?-
Il sorriso si allargo e Mukuro Rokudo rispose con un tranquillissimo -Boh-
Tsuna eseguì un double facepalm e, con un bruttissimo presentimento, chiese di nuovo – Se non lo sai perché sei qui?-
Il sorriso divenne, se possibile, ancora più largo –Non è ovvio? Voglio scoprire di cosa si tratta- -E devo venire anche io?- -Esatto-
Con un sospiro, e la consapevolezza che lo scocciatore fruttato non si sarebbe arreso, Tsunayoshi Sawada infilò le pantofole e prese una candela giusto per far apparire un po più inquietante un posto che, di notte, lo era già abbondantemente.
-Idee sul posto preciso?- Chiese aprendo la porta.
Mukuro ridacchiando rispose –La cripta sotterranea-
Tsuna prese un respiro profondo e disse per la prima volta una cosa che da tempo voleva dire al suo terribile Guardiano della Nebbia –Mukuro…Vaffanculo- E si diresse verso la cripta tenendo la candela in una mano e l’ansia nell’altra, mentre Mukuro alle sue spalle si mordeva una mano cercando di non ridere.
 

Se ci fosse stata un po più di luce Tsuna avrebbe apprezzato molto la cripta.
Il soffitto ad archi, i bassorilievi sul muro e i mosaici per terra la rendevano sicuramente un posto meraviglioso.
Ma a quell’ora della notte e con tutti quegli spifferi era solo inquietante.
-Etcuh!- Starnutì Tsuna rabbrividendo –Si gela qui sotto, e dire che è estate-
Mukuro sorridendo innocentemente domandò –Vuoi che ti scaldi?-
In risposta ebbe una pantofola in faccia –La smetti?!-
Massaggiandosi il naso l’altro rispose –No- “Sciaff!” la sorella della pantofola, stavolta in testa.
Dopo un sospiro il castano si guardò intorno -Comunque inizio ad avere una strana sensazione-  Mormorò –C’è davvero qualcosa-
Mukuro sfoderò le lenti e analizzò rapidamente l’area. Dopo un paio di minuti chiese –Hai i tuoi guanti?- L’altro perplesso annuì e Mukuro indicò una parete con incisa la storia di Caino e Abele che, dopo essere andato in Hyper Mode, Tsuna distrusse.
I due si avvicinarono alle macerie e videro un cofanetto con lo stemma dei Vongola.
-E questo cos’è?- Mormorò Tsuna aprendolo -…-
L’ananas stupito quanto lui diede voce ai pensieri di entrambi –Ma che cavolo…-
-Che diavolo succede qui?! Sono le 3.30 del mattino!- Tuonò una voce alle loro spalle.
-AAAAAAAAAH!- Urlò Tsuna preso alla sprovvista mentre Mukuro, con un invidiabile flemma inglese, rispose –Esploriamo con risultati interessanti Xanxus-
L’uomo osservò per alcuni secondi il contenuto del piccolo scrigno per poi sbottare stupefatto quanto loro  –Svegliamo gli altri idioti-


Dopo una decina di minuti la sala riunioni si era riempita di mafiosi. Mafiosi molto scontenti.
-SAWADA È ESTREMAMENTE TARDI!- Urlò Ryohei in boxer mentre Yamamoto ridendo diceva –Oppure estremamente presto-
-Il Decimo avrà sicuramente un valido motivo per svegliarci a quest’ora! Non lamentatevi idioti!- Sbraitò Goludera combattivo come sempre quando c’era in ballo Tsuna.
Sasagawa urlò in risposta –Idiota sarai tè Testa a Polpo con la vestaglia da vecchio!-
Il Nono sentendosi tirato in causa si unì alla conversazione declamando la comodità delle vestaglie.
-VOOOOOO CHE CAZZO SUCCEDE?! SONO LE 4 DEL MATTINO!-
Tutti si zittirono. Poi Dino, con addosso solo i boxer della Ferrari si azzardò a chiedere –Squalo è la camicia di Xanxus quella che hai addosso?-
L’altro diventò rosso come le piume del diretto interessato che iniziò a distribuire occhiatacce assassine.
Il Nono decise che era meglio cambiare discorso –Dunque come mai questa riunione?-
Mukuro prese parola –Quando siamo arrivati le lenti demoniache hanno iniziato a mandare strani segnali che conducevano alla cripta. Io e Sawada – Gokudera fece per interromperlo ma lo zittì con un gesto- siamo andati a controllare e oltre un muro abbiamo trovato…Quelli- Concluse indicando gli oggettini che Sawada mise sul tavolo.
Tutti persero un paio d’anni di vita nel vederli.
Sembravano in tutto e per tutto degli anelli dei Vongola. Uno aveva una gemma bianca con un fiocco di neve inciso mentre l’altro aveva una pietra nera e nessun simbolo.
-Sono…- Iniziò Gokudera.
-Lo sembrano…- Continuò Reborn.
-Ho controllato, lo sono- Concluse Mukuro.
-Non credevo esistessero- Mormorò il Nono affascinato esaminandoli da vicino.
Xanxus chiese burbero –Ne avevi sentito parlare vecchio?-
L’altro annuì –Vecchie storie che parlavano di un Guardiano della Notte e di un Guardiano della Neve-
Belphegor intervenne –Shishishi ok per la Notte ma da quando esistono le fiamme della neve?-
Il Nono strinse le spalle –Anche le Fiamme della Notte sono relativamente una novità. Può darsi che siano rare come le Fiamme d’Ira-
Dopo un lungo silenzio Dino chiese –E adesso che si fa?-
Reborn con un sorrisetto che non prometteva niente di buono rispose –Non è ovvio? Troviamo due Guardiani.-
 
 
Note dell’autrice
Avevo già scritto delle storie con i nuovi personaggi che userò ma…Dopo una rilettura e un seppuku le ho eliminate.
Spero che gradiate questa storia fatemi sapere cosa ne pensate (i consigli sono ben’accetti).
Posterò al più presto il secondo capitolo fino ad allora…Au revoir!

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ovvero scienziati al lavoro e ombre su un tetto ***



La triade della scienza (Spanner, Shoichi e Giannini) venne convocata e aggiornata in tempo record e, dopo le iniziali perplessità una domanda sorse loro spontanea.
-Ma noi che centriamo?- Chiese il giovane Spanner a fine spiegazione.
Il Nono flemmatico rispose –Dovete costruire qualcosa in grado di localizzare i possessori delle fiamme della notte e della neve-
Shoichi, che iniziava a sentire le prime fitte di mal di stomaco, replicò –Potrebbero essere chissà dove nel mondo. Anche se creassimo qualcosa in grado di localizzarlo…- Dino lo interruppe –Possiamo collegarlo ad una sonda o a un satellite, questo amplierebbe il raggio e la velocità di ricerca, giusto?-
Spanner eseguì un paio di rapidi calcoli mentali e annuì –Si può fare-
-È vero, ma sarà difficile- concordò Giannini e Shoichi dovette arrendersi –Abbiamo un laboratorio?-
-Da questa parte- Li guidò Dino chiudendosi la porta alle spalle.
Il Nono sospirò e Reborn guardandolo disse –Ci riusciranno- -Non è questo che mi preoccupa-
Davanti allo sguardo perplesso del sicario spiegò –Non sappiamo nulla. I possessori delle fiamme potrebbero essere troppo vecchi o troppo giovani, potrebbero non essere adatti al ruolo inoltre…- -Inoltre?- Lo spronò a continuare Reborn.
-Ho riletto le vecchie storie, quegli anelli…Sono lordi di sangue- -Più degli altri?- Il Nono annuì.
L’anziano uomo si sedette, prese fiato e rivelò quello che sapeva –Si parla di due fratelli, fedeli Guardiani del Primo che vennero cancellati dalla storia per qualche ragione, si racconta di un tradimento e di uno scontro in cui uno uccise l’altro-
Reborn interessato chiese –Si conoscono i loro nomi?-
Timoteo scosse il capo –Sto ancora indagando, ma lo scoprirò-
 
Tsuna, seduto su una panchina nel suggestivo giardino del maniero,  osservava gli anelli. Due oggettini apparentemente insignificanti, simili a quelli per cui un anno prima avevano affrontato i Varia.
Li rimise in tasca dopo qualche minuto chiudendo gli occhi e assaporando il sole pomeridiano sulla pelle rinfrescata dalla leggera brezza che muoveva gli alberi e i cespugli di fiori dal forte profumo.
 Era così assorto che non si accorse della persona che si era seduta accanto a lui finchè essa non aprì bocca –Un penny per i tuoi pensieri-
Con uno strillo molto poco virile l’altro cadde a terra divertendo non poco l’intruso –Kufufu-
-Mukuro! Che cosa c’è?- Domandò Sawada.
-Sembri preoccupato- Rispose l’altro – L’idea di avere gente nuova intorno ti scoccia?- Domandò aiutandolo ad alzarsi e a risedersi accanto a lui.
Il castano scosse il capo –No, non è questo- -E allora cosa?- A quella domanda seguì un sospiro e un –Boh-
-Kufufu cos’è una vendetta?- Rise l’altro.
-Ma và. Davvero non so cosa sia questa sensazione. So solo che le cose saranno difficili d’ora in poi- Sospirò preoccupato –Spero solo che vada tutto bene. Anche se so che è troppo desiderare che nessuno rimanga ferito-
L’illusionista osservò a lungo l’altro –Sei maturato- -Grazie-
Rimasero in silenzio godendosi il pomeriggio, le mani vicine che a malapena si sfioravano. Ma era un inizio.
 

Quattro giorni dopo i tre scienziati parevano sull’orlo del suicidio.
Quella che appariva come una missione impossibile si stava rivelando davvero impossibile.
Il laboratorio era un inferno di carte stracciate, appunti confusionari, carte di lecca lecca e medicine per il mal di stomaco.
-È inutile!- sbottò Shoichi lanciando un libro contro la parete –Sembra di cercare un ago in un pagliaio di aghi-
Giannini si accasciò sulla sedia stanchissimo –Concordo- mormorò bevendo un sorso d’acqua.
Spanner, impassibile come sempre, scartò l’ennesimo lecca lecca e si appollaiò sulla sedia.
Shoichi perplesso interrogò l’amico  –Che ci fai seduto così?-
Spanner con nonchalance rispose –L’ho visto in un manga, sembra che aumenti l’intelligenza-
Dopo il facepalm dei colleghi aggiunse -Funziona davvero- -CHEEEEE????-
Davanti agli sguardi allibiti dei compagni l’inglese spiegò –Noi abbiamo cercato per tutto questo tempo delle fiamme di cui non sappiamo niente. Ma così facendo è impossibile trovarle. Dovremmo invece tracciare tutte le fiamme di cui conosciamo l’esistenza e le “zone bianche” che salteranno fuori saranno per forza le fiamme che cerchiamo e di cui non abbiamo i dati-
Sembrava folle ma…Si misero subito al lavoro.
 

-Fatto- Dissero i tre al Nono nel suo ufficio dopo due giorni.
Il vecchietto sorrise entusiasta –Ottimo lavoro! Avete già iniziato la ricerca?-
Shoichi annuì –Il sistema satellitare restringerà il campo a 10km dopodichè un tracciatore portatile e una piccola squadra saranno sufficienti a localizzare i potenziali Guardiani. Uno di noi si aggregherà al gruppo in modo che le letture siano precise-
Timoteo annuì –Molto bene ora dobbiamo solo…Cosè questo tanfo?-
Spanner impassibile rispose –Sei giorni in laboratorio senza fare la doccia-
-…Andateci pure e fatela doppia- Disse il vecchietto con sollievo dei tre che corsero nelle loro stanze.
L’uomo, dopo aver aperto le finestre, prese il cellulare –Xanxus? Ho un lavoro per te e Squalo-
 
Roma 02.21 Tetto di Castel Sant’Angelo
 
La ragazza seduta sulle mattonelle rovinate dal tempo sorrise osservando il cielo e, freddando il bicchiere di succo che si ricoprì di brina, esclamò –Che bella notte!-
Il ragazzo accanto a lei sbuffò –Lo sarebbe ancora di più se la smettessi di costringermi ad aprire portali per posti del genere!-
La ragazza sbuffò –Siamo su un tetto che c’è di strano?- -Potremmo andare in posti più divertenti, tipo la muraglia cinese- -Oppure la Cappella delle Ossa in Portogallo- suggerì speranzosa.
Lui la mandò a quel paese ridendo e sospirò mettendosi comodo e ammirando il panorama della Roma notturna -Ehi- La richiamò –Mmm?- Lui le allungò la lattina di Cola che venne prontamente raffreddata.
-Domani che si fa?-  chiese sorseggiando la bibita.
Lei si sdraiò iniziando distrattamente a cercare le costellazioni –Fumetteria? A te serve Bleach e a me Deadpool- -Andata- Sorrise lui.
Si zittirono entrambi, rilassati e incuranti del mondo.
-Davvero una bella notte-
 
 
Note dell’Autrice ritardataria
Nel prossimo capitolo inizierà l’avventura, fatemi sapere cosa ne pensate e se avete suggerimenti dite pure ^_^
Posterò al più presto il terzo capitolo fino ad allora…Au revoir!

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