I love you... Love. Always and forever

di Mr_Mrs_Mellark
(/viewuser.php?uid=780174)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Quando tutto ha inizio... ***
Capitolo 2: *** Come una Clessidra ***
Capitolo 3: *** Si comincia... ***



Capitolo 1
*** Quando tutto ha inizio... ***


chap 1 Lily Collins, attrice, vive a Los Angeles e ,nonostante la fama, è rimasta una ragazza con la testa sulle spalle. Ottima carriera, fidanzati importanti e famosi: da Chris Evans a Jamie Campbell Bower. Insomma ragazzi molto ambiti dalle ragazze di tutto il globo, perché: chi non vorrebbe avere come fidanzato uno dei due attori? Proprio con quest'ultimo ex fidanzato ora gira voce sia tornata insieme. Jamie Campbell attore, modello e cantante, che in questo periodo è impegnato con il suo Musical: "The bendit like Beckham" per tutta Londra (Inghilterra), la città natale dell’attore o meglio, la città natale sua e di Lily. Jamie, recentemente intervistato da Vouge, ha ammesso che tra lui e la Collins potesse anche essere un ritorno di fiamma: quello tanto atteso dai fan della Jamily. Il tutto, confermato da Lily, che ha postato una loro foto dove si baciano. Il tutto a confermare il tanto atteso ritorno di fiamma, contenti fans? – Cassandra  Rogers-

«Cazzo!» L’imprecazione del ragazzo, ormai uomo, risuona per tutto l’appartamento. Jamie Campbell Bower oggi è estremamente scoglionato, il che è brutto, dato che in meno di cinque minuti sarebbe arrivata la sua ragazza. Infatti, parli del diavolo e spuntano le corna: una ragazza minuta, mora, con gli occhi da cerbiatto, viene intravista dal biondo, che subito le apre la porta invitandola a entrare. «Che cosa è successo che sei tanto arrabbiato?» Una voce delicata e dolce lo riporta alla realtà, un’orribile realtà per lui. «Ma hai visto? Tutte le riviste di Gossip parlano di noi!» Mentre pronuncia le parole alza la rivista, dove in bella mostra c’è una loro foto, pubblicata dalla fidanzata, che testimonia il loro amore. «Lo so, ma sarebbe comunque uscito fuori, quindi è inutile pensare di farci qualcosa.» La voce piccata della Collins lo innervosisce ancora di più: «Come fai a stare così calma, saresti così gentile da spiegarmelo?» Lo capiscono anche i muri che Jamie sta cercando di abbassare il tono di voce, ma ogni suo tentativo è vano. «Jamie, due anni fa ci siamo lasciati sempre per questo motivo, quindi se non vuoi che questo succeda di nuovo, fregatene!»Ora la voce della mora si è alzata di diverse ottave. «Okay, posso anche provarci a calmarmi, ma se tu non avessi messo quelle fottutissime foto su Instangram, questo non sarebbe mai successo! Non provare a negarmelo Lily, perché è così: non avremmo neanche dei paparazzi ovunque. Ne siamo immersi fino al collo!» Il biondo si passa le mani tra i capelli, scompigliandoli più di quanto non lo siano già. «James, non attribuire tutta la colpa a me, dato che ne hai messo anche tu!» Il tono calmo della ragazza farebbe pensare che è solo agitata a causa degli ormoni. «Okay, forse non è solo colpa mia, ma-» Viene interrotto sempre dalla ragazza. «Niente ma, Jamie. Ti ricordi perché ci siamo lasciati due anni fa? Per lo stesso motivo. Vedi di calmarti, che così non risolviamo nulla, e non possiamo continuare così: tra sette mesi non saremo più soli, ci sarà un nuovo arrivo.» L’allusione è più che ovvia: infatti la coppia è in dolce attesa! Jamie, dopo un primo shock, è corso ad abbracciare Lily, anche se infondo si era reso conto che lo sbaglio non lo aveva fatto solo la ragazza, ma in parte anche lui. Il silenzio circonda l’intero appartamento, nessuno dei due ragazzi osa parlare. Lily se ne rende conto, e Jamie si è accorto di aver esagerato, ed è raro che JamesMetcalfe riconosca i suoi sbagli.
Silenzio, ecco quello che si udiva nella grande casa: ma ora Jamie riusciva a sentire l’odore di biscotti. Cookies per l’esattezza, cookies alla Collins, i famosi biscotti della fidanzata: quelli che sapeva fare solo lei, che, tra l’altro, sono i suoi preferiti.
«Ehy, Lilians, stai cucinando per caso?»
«Si, Jamie, e per favore, non mi chiamare così: mi ci chiama solo mia madre!» La risata del biondo riempie l’intera stanza: questa cosa fa irritare ancora di più la mora, che evidentemente non ha ancora del tutto sbollito la rabbia del litigio precedente.

«Lily, calmati, non ti fa bene agitarti! E che ne dici di andare a preparati che dobbiamo andare dal tuo ginecologo?!» L’arroganza con cui pronuncia la parola ginecologo fa quasi ridere a Lily, che se ne va silenziosamente in camera da letto a prepararsi. Mentre si lava, la ragazza ripensa a quando ha detto al fidanzato che il suo ginecologo era un uomo: era andato su tutte le furie! 
«Tu mi stai dicendo che non solo hai un ginecologo, ma per giunta anche uomo! Per caso è anche l’uomo che ti farà partorire? Sappi che non lo farà: io mi rifiuto che un uomo ti guardi lì sotto.»
«Jamie, m-»
«Niente Jamie ma! Io non voglio che un altro uomo ti guardi lì sotto, mi rifiuto categoricamente!»
«Va bene: Luke mi segue da quando ho diciotto anni, quindi no. Non cambio il ginecologo solo per un tuo capriccio.» La faccia di Jamie in quel momento fu indimenticabile: un misto fra gelosia e rassegnazione alla testardaggine di Lily.
«Allora, sei pronta o devo ancora aspettare?» La voce del modello risuona nitida nell’appartamento, ma solo una persona non ci bada: Lily, troppo presa a prepararsi. Jamie, mentre aspetta che la ragazza finisca di prepararsi, stufo di aspettare si siede sul divano. Ma come sempre, arriva la fidanzata, che finalmente lo aspetta alla porta.
«Jamie, vedi che sei sempre tu quello che si siede e poi non si muove: su, forza, altrimenti arriviamo in ritardo!» Esclama la futura mamma, facendo alzare gli occhi al cielo al fidanzato.
«Ah, perché sono io quello che impiega mezz'ora al bagno, per fare non so che cosa. Perché è ovvio: sono sempre io quello lento, dico bene Lily?» Le domanda scherzosamente.
«Ovvio, e comunque io non ci metto mezzora: massimo dieci minuti, non lamentarti!»
«Ovviamente!»
La ragazza ride di quell’affermazione: sa che sta scherzando. Il biondo non si permetterebbe mai di offenderla, soprattutto ora che ha gli ormoni a mille.
Jamie le apre la portiera dell’auto: la sua famosa Jaguar, la macchina che Lily non aveva il permesso di guidare, neanche ora che era riuscita ad ammorbidirlo.
Il tragitto in auto è silenzioso: l’aria è tesa, tanto che si potrebbe tagliare con un coltello.
La clinica, immensa a prima vista, intimorisce Jamie, che istintivamente prende per mano Lily. La conduce all’interno dell’ospedale, con la speranza che i paparazzi non li abbiano seguiti.
Un’infermiera, resasi conto di chi è entrato in clinica, si avvicina subito per accoglierli: la sua è un’ accoglienza fredda, professionale. 
«Mr Brower, Miss Collins. Prego, seguitemi, che vi porto dal Dottor McGinell.»
I corridoi dell’ospedale sono bianchi, asettici e freddi, cosa che fa rabbrividire il biondo.
«Prego, il medico vi sta aspettando.» La voce calma e soave riporta alla realtà Jamie.
Il dottore non è proprio come se lo aspettava il ragazzo: ha i capelli castani tendenti al biondo, ma ovviamente non come il suo, perché il suo, di biondo, è imbattibile. Fisico esageratamente palestrato per i suoi gusti, e guardava troppo la sua donna.
«Miss Collins, la vedo in ottima forma!» Ha anche una voce roca, quel tipo di tono roco che fa cadere le donne hai loro piedi.
«Luke, credo che tu già sappia perché io sono qui, giusto?»
«Certo che lo so, Nora me ne ha parlato: ora viene ha farti il prelievo, intanto spogliati dalla vita in giù.»
Detto questo se ne va, lasciando una Lily che si sta spogliando e un Jamie che stringe i pugni come per trattenersi dal picchiarlo.
«Perché, tra tante persone in questo mondo, dovevi scegliere uno pieno di testosterone? Sul serio? E poi, che cognome è McGinnel?!» 
«Smettila, e poi è gay, quindi dovresti preoccuparti più tu che io.» Nora, frattanto che i due parlano, ha fatto il prelievo del sangue a Lily e le sta mettendo un cerotto per far si che non si formi nessun livido.
Il "non più nemico" di Jamie è rientrato nella stanza, ed ora sta indossando i guanti sterili.
Il biondo nel frattempo ha preso la mano della ragazza nella la sua.
«In questa visita facciamo l’ecografia stras vaginale, che si fa solo nei primi tre mesi di gestazione, poi voglio controllare la cervice.»
Mentre dice questo, prende una sonda bianca e un profilattico, per poi prendere il gel e cospargerne la sonda. 
«Miss Collins faccia un respiro profondo.» Detto questo il medico inserisce  la sonda, facendo sussultare Lily, la quale istintivamente stringe la mano di Jamie, che le bacia la fronte, rassicurandola.
«Vedete qui, ecco questo è l’embrione è lungo circa 6 millimetri, mano a mano che passano le settimane si svilupperà fino a diventare feto e poi bambino. È tutto apposto, apparte che è leggermente più piccolo della norma, ma dato il suo fisico minuto è più che normale.».
«Ma poi crescerà giusto, non credo che resti sempre sottopeso.»
«Certamente Mr Bower, tutti i bambini crescono: è molto probabile che nascerà piccolo, non supererà i tre chili, ma molto spesso questo dipende dalla struttura fisica della gestante.» Finito di parlare toglie la sonda.
«Si può rivestire Miss Collins, intanto lei signor Bower, mi segua nel mio ufficio.» Dice questo mentre si toglie i guanti sterili.
Quando Jamie entra nella stanza trova il medico che sta guardando le analisi di Lily, stupendosi della velocità con cui l’analizza.  
Dio: ma qui sono tutti così veloci a fare le cose, con calma amico!
«Mr Bower, prego si accomodi, stavo guardando le analisi di Miss Collins e ho notato un leggero calo di progesterone.»
«Quindi?» Il medico può benissimo notare l’ansia nella voce del ragazzo.
«Quindi per ora le prescrivo pillole prenatale e pillole di progesterone, poi se le capsule non funzionano passiamo all'iniezione.»
«D’accordo.»
«Ora ne parlo con la sua compagna. Ah non deve prendere l’aereo: o meglio può prenderlo, ma il volo non deve durare più di dieci ore. È preferibile non stare a contatto con bambini malati e con il fumo sia attivo che passivo.»
«Okay.»
Nel frattempo è entrata anche Lily.
«Quindi cosa devo fare ora?»
«Stare calma e prendersi un periodo di pausa dal mondo del cinema, ci sta signorina?»
«Obbligata?»
«Si, se vuole tenere il bambino per i prossimi sette mesi lei dovrà fermarsi.»
«Va bene. Quando devo tornare?»
«Il 25 del mese di luglio, e non prenda sole: se vuole prenderlo protezione 50, a meno che non desideri macchie sul viso.>>
«Va bene.»
                                                                                                                                                                                                   ---
 
«Quindi niente cinema per un po’, eh?» Le domanda scherzosamente Jamie, mentre entrano nella farmacia per comprare i medicinali prescritti.
«A quanto pare si... ma questo non ti da il diritto di tormentarmi per i prossimi sette mesi. Chiara?»
«Cristallina.» Le risponde ridendo.
«Signori Bower, di cosa avete bisogno?» La voce del farmacista riporta alla realtà i due.
«Queste cose qui.»  Gli risponde Jamie, dandogli le ricette.
«Arrivano subito!» Detto ciò, va a cercare le medicine.
L’uomo torna poco dopo con i medicinali: mentre sta sistemando quest’ultimi nelle buste, fa una domanda hai due.
«Miss Collins, scusi l’indelicatezza, ma lei è incinta?»
«Si, ma per favore non ne faccia parola con i media: è ancora tutto in salita.»
«Certamente.» Rassicura entrambi il medico.
«Grazie e buona giornata.»
 
---
 
«Ehy, che fai qui tutta sola?» Le domanda Jamie sbucandole dietro le spalle, facendola sobbalzare per lo spavento.
«Pensavo.»
«A qualcosa che ti ha fatto perdere la cognizione del tempo?»
«Se risuccede come due anni fa, che facciamo? Non saremo più solo noi due: ci sarà anche lui o lei! Poi per l’ospedale dovremmo sposarci, per il tuo cognome, perché altrimenti non hai alcun diritto, poi-»
«Per ora non pensarci: godiamoci l’attimo e domani andiamo al mare, okay? Così ci rilasseremo e saremo solo Jamie e Lily, solo noi due e nessun altro.»
«Okay, ma io ho comunque paura. Ci sono fotografi dappertutto, non ho un attimo per respirare.» Mormora imbronciata la ragazza, quasi offesa.
«Lo so, lo so. Ma tanto non lo dobbiamo dire a nessuno per ora, quindi godiamoci la tranquillità: che poi non credo ce ne sarà più molta.»
Intanto il biondo sta avvicinando lentamente la mano vicino al ventre della fidanzata: la ragazza, accorgendosene, prende la mano e gliela poggia delicatamente sulla pancia, come se avesse paura di far male al bambino. 
«Sai, è leggermente più morbida.»
«Lo so, sta crescendo, anche se è più piccolo della norma.» Dice la ragazza tornando preoccupata.
«Ora cos’hai?» Le domanda ridacchiando il biondo, dato che sa molto bene a cosa sta pensando la ragazza in questo momento. Lily infatti, ha paura degli aghi ed è ancora sorpreso che quella mattina non abbia detto nulla alla vista dello strumento per le analisi.
«Se le pasticche di progesterone non dovessero funzionare poi dovrei fare le iniezioni! Io non voglio fare le iniezioni!» Mormora a bassa voce la ragazza.
«Effettivamente mi chiedevo quando ne avresti parlato, e poi oggi non hai fatto storie all’ago delle analisi: cosa ha fatto quel coso per non farti lamentare?» Le ribatte ridacchiando il biondo.
«Ero distratta, comunque io non le voglio fare.» Mugugna tesa.
«Non le farai, tranquilla.»
«Se lo dici tu…»
«Su ora andiamo a letto: è l’una passata e domani abbiamo una lunga giornata.»
Detto questo, si carica sulle spalle Lily facendole scappare un urletto di paura e ridendo se la trascina in camera, buttandola poi a peso morto sul letto.
«Ci aspetta una lunga notte Collins, sono settimane che aspetto di farti mia.» le dice con voce suadente Jamie.
«Sono già tua, da tanto tempo ormai.» Dice prima di iniziare a spogliarlo.
«Lo so, lo so.» Riprende quello che aveva cominciato, passando poi una lunghe notte…
 
---
 
È buio quando Lily sente qualcuno muoversi.
«Ehy perché sei sveglia?»
«Ti sei mosso e mi sono svegliata.»
«La maggior parte delle volte dormi talmente profondamente che non ti accorgi nemmeno se mi muovo, su ora torna a dormire.» La zittisce velocemente, Jamie.
«Non avevi detto che oggi andavamo al mare?»
«Ah si, ma sono troppo stanco anche solo per alzarmi.» Le mormora con voce impastata, il tipico tono di chi si è appena svegliato da un lungo sonno.
«Meglio, perché non ho voglia di uscire di casa.»
In tutta risposta il biondo la stringe a sé, sperando che quel paradiso non finisca mai.
 
 
NOTE AUTRICE:
Salve gente che dire mi è venuta in mente questa FF mentre ero a scuola durante una noiosissima ora di arte.
Ho stravolto un bel po’ i nostri JAMILY ma spero che la storia nel complesso vi piacerà.
Spero che recensirete in tanti anche con recensioni molto piccole..
Beh al prossimo capitolo.
Mr_Mrs_Mellark

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Come una Clessidra ***



Ringrazio • Chiara
Dopo la loro ultima conversazione notturna, ricascano in un sonno profondo: un sonno pesante, forse anche troppo.

Sono i primi raggi del sole a svegliare la ragazza che si gira dall’altro lato del letto, cercando di sfuggire alla luce che la disturba: con il suo continuo movimento, Lily sveglia il ragazzo.
«Buongiorno ma cos-, posso sapere perché ti stai rigirando nel letto?» Le chiede con uno sguardo interrogativo il ragazzo, ancora confuso dal brusco risveglio.
«Il sole.» È la risposta secca della fidanzata.
«Tesoro, questo è perché tu ieri sera non mi hai fatto chiudere le tende, quindi non incolpare il sole.» Risponde ridacchiando il modello.
«Okay… comunque ho fame.» Ribatte imbronciata l’attrice.
«Su, andiamo a fare colazione che io stamattina ho lo spettacolo: vieni con me o resti qui?» Le domanda mentre si alza e cerca un paio di boxer sul pavimento. Sorride quando vede la fidanzata che lo osserva mentre si veste.
«Ti piace il panorama?» Le chiede ridacchiando malizioso.
«No, cioè sì; comunque resto a casa, non ho voglia di uscire, né forza fisica sufficiente a muovermi»
«Okay, però oggi pomeriggio usciamo, e non accetto un no come risposta.» Mentre pronuncia quelle parole, le porge una mano per alzarsi dal letto che viene accettata volentieri.
«Va bene.» Risponde mentre si mette la vestaglia, per non andare in giro nuda.
«Amore?»
«Uhm?»
«Stavi meglio nuda.» Le dice malizioso, con occhi dolci.
«Voglio la colazione Metcalfe, ora!»
«Sissignora!» Esclama ridendo.
Mentre Jamie prepara la colazione, Lily si perde nei suoi pensieri. A cosa potrebbero pensare i paparazzi? Ormai la loro vita è costellata di fotografi, interviste, sorrisi e première. Come se non bastasse, ora non poteva prendere l’aereo per più di dieci ore, e da Londra a Los Angeles ci vogliono quattordici ore di volo. In cuor suo, spera che i paparazzi si siano dimenticati che loro esistano, ma sa che non è così.
«Ehi, è da ieri sera che sei assorta, è successo qualcosa di strano?» Chiede il ragazzo preoccupato, voltandosi a guardarla.
«No, pensavo: quando la pancia inizierà a vedersi, dovremo fare un intervista o qualcosa per dirlo. Non voglio la stampa perennemente sotto casa.» Risponde mogia la ragazza.
«Lo so, ma vuoi dire che sei ingrassata all’improvviso?»
«No. E' pronta la colazione?» Dice, cambiando discorso.
«Ecco a lei, signorina!» Le dice scherzoso mentre le mette il piatto davanti agli occhi: davanti a lei ci sono tre piatti pieni di ogni pietanza.
Mentre mangia, Jamie si perde a osservare la fidanzata, che osserva distratta il panorama fuori dalla finestra e, non resistendo alla tentazione, prende il suo iPhone e le scatta una foto.
«Posso cortesemente sapere cosa stai facendo?» Gli chiede irritata Lily.
«Nulla, cosa credi che faccia?»
«Foto?» Ribatte, come se fosse una cosa ovvia.
«Ti causa problemi se le faccio, Collins?»
«Può anche darsi!»
«La posso mettere su Twitter?» Le chiede facendo gli occhi dolci.
«Fai come ti pare.» Gli risponde, tornando poi sulla sua colazione.

---

Sono all’incirca le quattro del pomeriggio, quando un uomo fa il suo ingresso nella casa. Mentre aspetta che i suoi occhi si abituino all’oscurità dell’appartamento, intravede una figura minuta stesa sul divano, che guarda qualcosa in televisione. Cautamente si avvicina alla ragazza, che a prima vista sembra addormentata.
Infatti, i suoi pensieri vengono confermati quando vede Lily con la bocca semiaperta e gli occhi chiusi.
Sorride nel vederla dormire così profondamente ma, anche se gli dispiace, la deve svegliare per forza.
«Ehi, bell’addormentata, svegliati: ho una sorpresa per te.» La sveglia con voce dolce Jamie.
«Umh..»
«Sveglia su»
«Jamie, è appena pomeriggio, non puoi pretendere che mi svegli già adesso. Quindi no, non mi alzo.» Si lamenta la ragazza, con voce supplichevole.
«Si che posso pretenderlo. Dì un po’: quant’è che hai dormito oggi?» Le chiede scherzoso il biondo.
«Quando sei uscito ho cercato di fare qualcosa qui dentro, per tentare di domare il tuo disordine inguardabile, ma ovviamente non ci sono riuscita perché, sul serio Jay, quando io non ci sono, chi mette in ordine? Come riesci a vivere dentro tutto questo disordine?» Spiega prendendo fiato, per poi riprendere a parlare. «Poi ho pulito casa, spolverato, preparato il pranzo per me, anticipato la cena, e infine, dopo che ho finito tutto, mi sono messa sul divano, acceso la televisione e mi sono addormentata. Soddisfatto?» Chiede sarcastica la modella.
«Grazie della tua spiegazione, molto esauriente, ma ora vai a prepararti: vestiti elegante, che usciamo.» Le spiega con un tono di chi la sa lunga.
«Okay» Risponde semplicemente, per poi dirigersi verso la camera matrimoniale. Meno di mezzora dopo, fa nuovamente la sua apparizione nel soggiorno più bella che mai. Indossa un abito lungo fino a metà coscia, nero come la pece ma lucido, tanto che risalta la sua pelle bianchissima; ha pettinato i capelli corti e li ha fermati con una forcina, è truccata con solo del fard sulle guance, il suo fedele rossetto rosso, una matita nera, eye-liner e rimmel che valorizzano gli occhi verdi-nocciola della ragazza e infine ai piedi indossa dei décolleté con plateau anch’esse nere e che lasciano intravedere il tatuaggio che vi è sul dorso.
«Wow... sei... come dire... bellissima.» Le dice guardandola estasiato Jamie.
«Anche tu non sei malaccio.» Infatti, mentre la fidanzata si preparava, anche lui si era cambiato. Indossa pantaloni skinny, com’è suo solito, e una camicia come sempre nera.
«Grazie, felice che ti piaccia» Le risponde, prendendole la mano, conducendola poi verso la porta.
«Miss Collins, sono lieto di informarla che questo weekend non sarà qui, ma-»
«Ma?» Chiede impaziente Lily.
«Se mi  avessi lasciato finire il mio fantastico discorso te lo avrei detto, ora non so se lasciarti con l’amaro in bocca o svelartelo subito.» Ribatte in tono divertito il cantante.
«Comunque andiamo a Roma, piccola.» Finisce di dire sorridendo; guarda la donna, aspettandosi che gli salti addosso o perlomeno lo abbracci, ma resta immobile a fissarlo.
«Ehi, non sei felice di staccare un po’ dalla solita frenesia?» Le chiede con apprensione Jamie.
«Sì, sì, sono felice, ma tu con gli spettacoli come fai?» Chiede preoccupata Lily, portandosi una mano sulla pancia e accennando una piccola smorfia che il fidanzato non nota.
«Shh, shh, calma, niente problemi, ho già sistemato tutto. Saremo liberi.» La rassicura.
«Okay» Il tono di voce appena udibile, la smorfia di dolore in volto, sangue e poi il buio più totale, silenzio e pace: Lily sviene tra le braccia di Jamie.

---

«Jill, Jill, non so cosa le stanno facendo dentro, non mi fanno entrare, non posso dirti niente spacciandolo per sicuro.» Spiega Jamie alla futura suocera, che dalla voce sembra assai  preoccupata per la figlia; invece l’uomo mentre è al telefono si passa una mano fra i capelli, visibilmente esausto.
«Va bene, sto prendendo l’aereo, ti chiamo appena atterro. Tu avverti tua madre.» Gli dice la donna dall’altro capo del telefono.
«L’ho già chiamata, a dopo.» Le risponde, mettendo finalmente giù quell’arnese infernale.
Intanto una donna bionda si sta facendo largo per i corridoi della clinica, camminando con passo spedito.
«James, tesoro, cos’è successo che mi hai chiamata in piena sera?» Chiede preoccupata Anne.
«Ah sei venuta. Ehm, mamma, Lily è svenuta.»Inizia a dire Jamie, ma subito interrotto dal tono stizzito della madre.
«Allora perché mi hai chiamato se è solo svenuta?» Domanda irritata la donna.
«Mamma, è incinta di due mesi.» La placa il figlio, mentre si massaggia le tempie.
«Ah, perché non ne sapevo nulla?» Domanda sempre interrogativa la madre.
«Perché era ancora al secondo mese e non potevamo dare nulla per sicuro, quindi abbiamo preferito non dire nulla. Soddisfatta?» Spiega irritato alla donna che lo ha messo al mondo.
«Jamie, non parlarne già al passato, il bambino potrebbe esserci ancora, non credi?»
«Si è solo che non ci sto capendo più nulla, ieri il ginecologo diceva che c’era un leggero calo di progesterone, il bambino sottopeso, e ora Lily che sviene, come fai a credere che sia ancora tutto lì?» Le domanda passandosi una mano fra i capelli, preoccupato e in ansia: il suo corpo e la sua mente sono un miscuglio di emozioni.
«Senza speranza non si va avanti, figlio mio. Sai anche tu che Lily è forte, vedrai che staranno entrambi bene.» Prova a rassicurarlo la madre, con la consapevolezza che stavolta non ci sarebbe riuscita.
«Me lo stanno dicendo tutti stasera, ma non so neanche io se crederci o meno.» Chiude gli occhi provando a cancellare tutti gli avvenimenti del pomeriggio appena passato.
«Mr Bower, sono il dottor McGinnel, mi sto occupando io della sua ragazza, la Signorina Collins» La voce del “bombato di testosterone”, come lo chiama lui, gli risuona nitida nelle orecchie.
«Come stanno?» Fa  solo una semplice domanda, breve, ma piena di sottintesi e speranza.
«Bene. Sia Miss Collins che il feto sono in condizioni stabili, ma non do nulla per sicuro: deve prima passare la notte. C’è stato un distacco di placenta molto esteso, quindi per ora terremo sotto controllo quest’ultimo con delle analisi del sangue ogni due ore e due iniezioni di progesterone al giorno. La terremo qui per tre notti poi potrà continuare la cura in casa per due settimane; una volta concluse le iniezioni dovrà tornare qui, faremo un ecografia per controllare che il distacco si sia completamente estinto. Sempre durante le due settimane, assoluto riposo a letto o sul divano.» Spiega il medico, in un modo abbastanza comprensibile.
«Certamente, ora posso vederla?» Chiede, indicando con lo sguardo la porta della camera di Lily.
«Sì, ma non si spaventi se la vede apatica, è sotto tranquillanti.»Gli spiega il ginecologo.
«D’accordo.» Risponde semplicemente, mentre si gira per bussare alla porta della fidanzata. Non aspetta nemmeno che gli venga dato il permesso per entrare nella camera: apre direttamente la porta. Aveva capito da solo, quando il medico gli aveva detto che era sotto tranquillanti, che non l’avrebbe trovata allegra come al solito, ma non si aspettava di trovarla in uno stato del genere. Lily gli pare morta, non è abituato a vederla così fragile e vulnerabile. Proprio mentre chiude la porta, il leggero rumore fa aprire gli occhi alla ragazza, che si guarda intorno spaventata e disorientata.
«Jamie.» Sussurra flebilmente, guardando in direzione del fidanzato. «Il-» comincia a dire, prontamente interrotta dallo stesso Jamie.
«State bene, state entrambi bene» La previene, prima che gli faccia lei la domanda.
«Ma? C’è sempre un ma.»
«Ma, cosa Lils?» Chiede facendo finta di nulla il ragazzo.
«Cosa mi stai nascondendo Jay?» Richiede Lily, con voce apparentemente calma. Il biondo intanto si è seduto sul letto vicino alla ragazza e le ha preso la mano destra tra la sua. Prende un respiro profondo, come se stesse cercando il coraggio per proferir parola, infine si decide a parlare dopo circa due minuti.
«In poche parole per le prime due settimane dovrai stare in assoluto riposo, dovrai fare due volte al giorno delle iniezioni di progesterone per far estinguere completamente il distacco di placenta, e  dopo le due settimane il tuo ginecologo ti farà un'altra ecografia, per accertarsi che non ci sia più.» Le spiega mentre le accarezza i capelli.
La ragazza sospira, forse spaventata o preoccupata, stavolta Jamie non riesce a capirlo.
«Okay, mia madre?» Chiede ancora la ragazza, cambiando discorso.
«Domani mattina è qui con te, piccola, ma ora cortesemente, mi potresti dire cos’hai: sei silenziosa. Capisco che sei sotto tranquillanti, ma qui stiamo parlando dell’esagerazione! Sei come morta, e tu non sei mai così!»
«Okay. Jamie sono in ospedale, confinata in un letto, forse ho paura e, molto probabilmente fuori è pieno di paparazzi, quindi: cosa vuoi che abbia?»
«È' vero, fuori è pieno di giornalisti e fotografi che chiedono di noi, ma non li ho fatti entrare né detto nulla di noi, ma sai anche tu che non possiamo tenerlo nascosto a lungo: ricorda che sei in una clinica specializzata in ginecologia e ostetricia, quindi non possono di certo pensare che ti sia slogata una caviglia.» Le risponde l’uomo, confermando le parole della ragazza.
«Oggi pomeriggio hai detto che saremmo andati a Roma, hai disdetto?» Chiede Lily, mettendosi a sedere sullo scomodo letto d’ospedale.
«No, ho rimandato per il mese prossimo.» Le risponde il fidanzato, sorridendo.
«Ho una casa in un paesino vicino Roma» Mormora sovrappensiero la modella.
«Non me l’hai mai detto.» Risponde stupito Jamie, la fidanzata non glielo aveva mai accennato al fatto di possedere una casa in Italia.
 «Non me l’hai mai chiesto, e poi non ho mai avuto l’occasione di parlartene.» Risponde Lily, sorridendo al ragazzo, finalmente tranquilla.
«E dov’è esattamente questo paesino in Italia?» Chiede nuovamente, facendo sospettare Lily che soffra veramente di qualche malattia rara che compromette la memoria a soli ventisei anni.
«Ti ho già detto che è a Roma, si trova nella campagna di Segni.» Risponde, cercando di farsi capire la ragazza.
«Okay, e dove si trov-» Ricomincia a chiedere il modello.
«Vai su google e lo cerchi.» Risponde secca la ragazza.
«Certamente.» Le ribatte il ragazzo guardandola di sbieco, scoppiando poi a ridere, contagiando ben presto anche la fidanzata.

---

Tre giorni dopo.


«Ehi Lily!» La voce del biondo risuona nella camera ospedaliera, il ragazzo ha in mano una busta con dentro i vestiti per la ragazza.
«Tesoro, sono sempre qui, dove vuoi che vada?» Risponde una voce stridula.
«Non lo so, ma con te tutto è possibile. Comunque, sai che oggi esci, no?»Chiede sorridendo il ragazzo.
«Sì che lo so che oggi esco da questa prigione, mi hai portato il cambio o devo uscire così?» Dice irritata, indicandosi.
«Si, ti ho portato i vestiti e, tesoro, gli ormoni in più già ti stanno rendendo intrattabile.» Le risponde il ragazzo, sempre sorridendo, passandole poi la busta con i vestiti. Le ha portato da casa dei leggins che non le comprimono la pancia e una T-shirt  bianca con delle scritte in nero, e le solite scarpe bianche che la ragazza usa abitualmente.
«Grazie, potresti aiutarmi?» Gli chiede mentre cerca di alzarsi dal letto, ma un giramento di testa improvviso la costringe a risedersi sul materasso. Jamie le è subito accanto, pronto ad aiutarla.
«Alza le braccia.» Le ordina, la ragazza obbedisce mentre le sfila di dosso il camice ospedaliero, lasciando poi a seno scoperto, si gira, giusto il tempo di prendere sempre qualcosa dalla busta. Da quest’ultima infatti esce fuori un reggiseno nero.
«Girati.» Le sussurra in un orecchio, con voce dolce e soave.
La ragazza obbedisce, girandosi e lasciandosi alle cure del fidanzato. Jamie prende la T-shirt  che aveva precedentemente poggiato sul letto e gliela fa indossare, facendola poi rigirare verso di lui. Il suo sguardo poi, si posa distrattamente sul braccio di Lily completamente livido, infatti è stato “vittima” di continui esami del sangue per tenere sotto controllo sia lei che il feto.
«Hai il braccio sinistro completamente livido.» Le sussurra continuando ad osservarle l'arto.
«Lo so.» Risponde lei, come se fosse una cosa ovvia, anche perché aveva fatto ormai l’abitudine a vederlo quasi completamente nero.
«Mi dai i pantaloni? Grazie.» Gli chiede allungando una mano per farseli dare.
«No, faccio io.» Risponde il futuro papà abbassandosi per infilarle i leggins. Quando ha finito il suo lavoro, Jamie l’aiuta delicatamente ad alzarsi dal letto, tenendo le mani salde sui fianchi, pronto a sorreggerla nel caso perdesse l’equilibrio o avesse un altro giramento di testa improvviso.
«Non sono una bambina, ce la faccio a vestirmi.» Mormora Lily poggiando la fronte al petto del fidanzato.
«Piccola, lo so che non sei una bambina, ma prima per poco non cadevi. Per uscire vuoi che chiami l’infermiera con la sedia a rotelle o ce la fai da sola?» Le dice mentre le passa una mano sui capelli da folletto.
«No, non chiamarla, ce la faccio. Solo… non lasciarmi.» Mormora, preoccupata.
«Love. Always and forever. Remember?»
«Grazie.» È la semplice risposta che dà la ragazza.
«Su, andiamo, e resta vicino a me.» Le dice mentre le porge la mano, che la mora prontamente afferra.
Dove vuole che vada? Sarà anche un ventiseienne, ma quando ci si mette sembra un ragazzino di quattro anni.
Pensa sorridendo la ragazza.

---

La voce dei giornalisti e i flash dei paparazzi li accolgono molto rumorosamente, senza preoccuparsi di disturbare la coppia in un momento delicato. La security, appena vede i due uscire dalla clinica, va loro incontro scansando centinai di curiosi.
«Jamie, Lily è vero che state per diventare genitori?»
«È vero che avete avuto problemi a diventare genitori?» Chiede un altro giornalista.
«È vero che-» comincia a domandare un altro.
«Sì stiamo per diventare genitori e no, non era programmato!» Gli urla contro Jamie, irritato dalle continue domande e i flash, che li accecano, mentre fa entrare finalmente la fidanzata in macchina.
«Stai bene?» Domanda  mentre la osserva intensamente.
«Sì, anche se non era adesso che avrei voluto dirlo.» Risponde, poggiando la testa sulla spalla del ragazzo.
«Al quinto mese, eh?» Ridacchia prendendola in giro.
«Sta zitto!»
«Sissignora!»
«Jamie?»
«Uhm..»
«Ti amo.»
«Ti amo anch’io, scricciolo.» Risponde baciandola.

---
 
«Scordatelo!»
«Lily è solo un iniezione, e poi, perché quando eri in ospedale non dicevi una parola?» Le chiede ridacchiando divertito.
«Perché ero in ospedale! Comunque la mia risposta è ancora no! Io non sono te, non sono abituata a sentirmi punzecchiare da centinaia di aghi sulla pelle!» Esclama, convinta.
«Tesoro, vedi, ti sei appena fregata da sola: hai tre tatuaggi, e i tatuaggi vengono fatti con gli aghi. Quindi ora, o ti giri di tua spontanea volontà o lo faccio io con la forza.» Le dice, guardandola negli occhi.
«No.»
«Perfetto.» Pronunciate quelle parole, si alza e l’afferra velocemente per i fianchi, portandosela poi seduta sulla ginocchia, tenendola ferma con una mano sulla pancia.
«Brava. Posso fidarmi se tolgo la mano dalla tua pancia?» Le chiede mentre le abbassa di poco i pantaloni e alza la T-shirt.
«Sì.» Ribatte rigida, mentre osserva Jamie che riprende in mano la siringa ed estrae dalla tasca dei pantaloni della tuta una fialetta contenente del liquido trasparente.
«Perché la tenevi in tasca?» Chiede perplessa mentre scruta il biondo, che travasa il liquido alla siringa.
«Perché è oleoso e da quello che mi ha detto sia il tuo ginecologo che tua madre, sono abbastanza fastidiose, ecco.» Le risponde mentre prende dell’ovatta imbevuta nell’alcol e disinfettando la zona interessata.
«Fastidiose?» Chiede scettica.
«Dolorose.» Le risponde guardandola intensamente negli occhi.
«Grazie della tua sincerità.»
Intanto ha finito di riempire la siringa, sotto lo sguardo attento di Lily.
«Rilassati.» Le sussurra in un orecchio, mentre delicatamente fa penetrare l’ago nella pelle morbida del gluteo, dopodiché, sempre a parlandole nell’orecchio, comincia lentamente a spingere lo stantuffo.
«Rilassati.» Le dice, sentendola tesa sotto il suo tocco.
«Mi rilasso, anzi no. Jamie… fa male e brucia.» Risponde mentre cerca di scostarsi, bloccata subito dal ragazzo.
«No, ho quasi finito, ferma.» La calma mentre le poggia nuovamente la mano sulla pancia.
«Sbrigati.»
«Fatto!» Esclama, mentre sfila velocemente l’ago e prende l’ovatta per disinfettare la zona lesa.
«Ti odio.» Dice mentre cerca di liberarsi dalla sua presa.
«Non ho ancora finito, resta ferma, folletto.» Le dice, mentre afferra un barattolo dove c’è scritto “Crema all’Arnica”.
«Sai, nana, questa è la parte che mi piace di più.» Le sussurra mentre comincia a massaggiare la zona dove poco prima aveva praticato l’iniezione, per evitare che si formino lividi o bozzi.
«Bene, ora che hai finito di palparmi, mi lasci andare a fare una santissima doccia? Mi sento l’odore di ospedale addosso.» Sbotta, riuscendo finalmente a liberarsi dalla presa salda del fidanzato.
«Prego.» Le risponde mentre la osserva passare lentamente oltre la porta.
L’uomo sente l’acqua della doccia scorrere e, non resistendo alla tentazione, si alza e si dirige verso il bagno, dove molto probabilmente c’è la sua ragazza nuda e bagnata e, forse, anche insaponata.
Quando arriva nel bagno adiacente alla loro camera si ferma un secondo per cercare di capire se sia nella vasca idromassaggio o nella doccia. Sente l’acqua scorrere, ma se non entra non può avere la certezza che sia già in doccia. Apre lentamente la porta e la trova allo specchio nuda e sexy.
«Mi chiedevo quanto ci avresti messo.»
«Come facevi a sapere che sarei venuto?»
«Ti conosco.» Risponde semplicemente.
«Vieni?» Domanda mentre entra nella vasca idromassaggio.
«Cosa ti dice che verrò?» Chiede mentre comincia a togliersi la maglietta.
«Mi chiedevo dove fosse finita la tua arroganza, Bower.» Mormora osservandolo mentre si spoglia. Ammira il suo petto tonico, dove molte volte si è appoggiata in cerca di sicurezza e conforto, le gambe lunghe, le braccia allenate per il musical .
«Ti mancava, forse?» Le dice entrando anche lui nella vasca e prendendola tra le braccia.
«Non so..» Dice sovrappensiero, sorridendo maliziosa.
«Sta zitta, nana e baciami.» Sussurra baciandola.
«Ti. Voglio. Qui. Ora. Adesso.» Dice tra un bacio e l’altro.
Il ragazzo non risponde, semplicemente la fa girare verso di lui, e con un spinta decisa entra dentro lei.
Non gli ci vuole molto a venire dentro di Lei e lo stesso vale per Lily.
«Soddisfatta?» Le domanda mentre le accarezza le spalle con le mani, continuando poi ad insaponarle il corpo minuto.
«Sì.» Gli risponde ancora ansimando.

---

2 Settimane dopo.

«Bene, vediamo un po’ come va.» La voce del ginecologo risuona nelle orecchie dei due nervosi.
Il medico poggia l’ecografo sopra il ventre di Lily, cominciando a muoverlo lentamente sotto lo sguardo vigile dei due.
«Il distacco è completamente estinto, ma è meglio se continua a non fare sforzi. E sì, potete andare in Italia, a patto che non si stressi.» Dice sorridendo il medico dopo attimi di pura ansia da parte dei futuri genitori.
«Grazie.» Dicono entrambi contemporaneamente.
«Potete andare, e congratulazioni.» Stringe la mano a Jamie e saluta con un cenno di testa Lily.
Sorridono, entrambi felici, consapevoli che sta per iniziare un nuovo capitolo della loro vita: quello da genitori.

NOTE DELL’AUTORE  -->  Mr_Mrs_Mellark

Salve.. ehm sì lo so non aggiorno dal 14 giugno ma capite, avevo gli esami di terza media (che sono andati bene) e poi domenica era il mio compleanno; ah sì poi sono partita nove giorni per Venezia..
Beh vi lascio il capitolo e spero che vi sia piaciuto.
Tutti i termini medici sono veri, non sono inventati. Ho chiesto tutto a mia cugina ginecologa e a mia madre, che ha avuto questi problemi quando aspettava me.
Segni invece è un paesino di Roma che esiste davvero e consiglio vivamente di visitarlo.
Ringrazio la mia Beta questa qui----> (Basta che cliccate sulla scritta :3)
NatalieRiver182
Dove potete trovarmi:
Alessandra Pomponi

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Si comincia... ***


3 ufficiale
Ringrazio • Chiαrα. (basta cliccare sulla scritta e si aprirà iun'altra scheda con la pagina)

[Come non ho detto nel secondo capitolo. Ora Lily è al quinto mese di gravidanza, perché sarebbe stato inutile descrivere tre mesi e mezzo di gravidanza completamente tranquilla, anche perché beh un po’ di pace dopo tante sfortune quei due se la merita]

«Lily. Per favore. Lo sai anche tu che sono cazzate.» Mormora il marito passandosi una mano tra i capelli.
«No.» Ribatte, velocemente, mentre cerca di trattenere le lacrime, cosa che non le riesce bene da cinque mesi a questa parte. Tutto è cominciato da una discussione nata dall’articolo di una rivista, però poi, la situazione è andata a degenerare, portando i due alla prima lite da sposati.
«Potresti benissimo averci fatto sesso,lei non è incinta e non ha continui sbalzi d’umore, ah e non è grassa!» Mormora, mentre le lacrime cominciano a scorrerle sulle guance,irritandola ancora di più.
Sente lo sguardo di Jamie alle sue spalle, poi delle mani che le accarezzano dolcemente le braccia per poi andare lungo la schiena, sorreggendola  ora che il peso della pancia si sta facendo sentire.«Prima di tutto non sei grassa ma incinta, seconda cosa, non ci ho fatto sesso né altro, e sta calma non ti fa bene agitarti.» La rassicura l’uomo. «Posso essere sicura che tu non hai fatto nulla con quella li?» Ridomanda ancora una volta la donna. «Sì» Le risponde, con tono deciso, continuando ha massaggiarle la schiena, facendola sedere sulle sue gambe, accorgendosi che, anche se è incinta Lily è rimasta il peso piuma che è sempre stata.  Mentre continua ad accarezzarle la schiena lascia che sua mente si perda nei ricordi fino ad arrivare al giorno del loro matrimonio.
Flashback
«Calmati, o avrai un infarto,e non credo che Lily ti voglia morto ancor prima di sposarti.» Gli dice sorridendo il suo testimone, Kevin con Zoe adagiata sul fianco. La paternità gli ha fatto sicuramente bene, è raggiante.
«Tu mi stai dicendo di calmarmi? Sei serio?!» Esclama cercando di non passarmi una mano fra i capelli, l’hair stylist ha impiegato una buona  mezzora per sistemarli. «Bower. Tu in questo
momento sei un miscuglio di emozioni e non te lo nego, infondo ti sposi, ma caro il mio ex collega, come ti ha già detto anche Kelin-» Dice una voce sconosciuta, femminile ma che, viene subito interrotta dal sopracitato Kelin.
«Kevin. Ragazzina. Kevin, non credo che tu non l’abbia mai sentito dire.» Esordisce, in tono stizzito il moro.
«Sì, sì è uguale e non chiamarmi più ragazzina, comunque stavo dicendo, che se non ti calmi il tuo matrimonio finirà in tragedia, e lascerai Lily vedova ancor prima di avere un marito, anche se devo dire che è bella e non le ci vorrà molto a trovarsene un altro dopo te, e lascerai anche tuo figlio o figlia senza un padre.» Finisce il suo discorso la ragazza.
«Cara!?» Esclama il futuro sposo. Sembra stia sudando freddo.
«Siamo ad Agosto e so che Londra è rinomata per il freddo, ma non si gela, si sta bene,
respira. Uh, poi molto probabilmente è già in macchina di un altro sexy uomo, diretti a Las Vegas, e-» La supermodella viene nuovamente interrotta, da Ronald questa volta.
«Cara!? Basta sta sbiancando, ci manca poco che inizia a tremare.» Dice ridendo Ronald.
«Vorrei vedere voi. Poi sarò io a ridere.» Dice, mentre prende un paio di respiri profondi.
Nel frattempo.. Casa della Sposa.
«Jaime, no, è troppo stretto e se poi comprime la pancia?» Mormora la giovane futura sposa.
«Kevin mi ha inviato un messaggio, Jamie è nervoso e rischia un infarto, siamo in ritardo, tu sei pronta, ma se non c’è la sposa è impossibile cominciare, che dici andiamo, c’è tuo padre fuori-» La donna viene interrotta dalla stessa Lily.
«Fallo entrare, e uscite tutte.» Ordina, perentoria.
«Nervosa?»Esordisce una voce, che Lily conosce bene. La voce del padre, del musicista Phill Collins, l’uomo che le leggeva le favole da bambina.
«Sì, cioè non lo so. Solo qualunque cosa accada tu non lasciarmi, non farmi cadere, che ho paura di inciampare su questi tacchi.» Dice, con voce tremante dall’emozione.
«Mai. Ma ora andiamo, su, si che la sposa deve farsi attendere ma siamo in ritardo di venti minuti.» Ordina il padre, prendendola sotto braccio, e conducendola dentro la ferrari rossa[1] .
Le damigelle le prendono il vestito evitando così all’abito di sporcarsi, appena sono fuori dal portone del palazzo, i due vengono investiti da miriadi di flash, ma subito le guardie del corpo li scortano nell’auto con i finestrini oscurati, per evitare paparazzate inadeguate al momento alquanto delicato. Durante il tragitto verso la chiesa, il silenzio, nell’auto,o regna sovrano, ma è proprio la futura sposa a romperlo.
«Papà, e se non mi volesse più?» Domanda Lily, evitando il suo sguardo.
«Ti ama, glielo si legge nel modo in cui ti guarda, non lo farebbe mai.» Rassicura la figlia. «E comunque siamo arrivati a destinazione andiamo?» Le dice, mentre scenda dall’auto e fa il giro per aprire la portiera ed aiutarla ad uscire.
«Si.—Sono pronta.» Lo dice più a se stessa che al padre.
Mr Bower rischia il collasso, come se la passa?
La marcia nuziale comincia, e davanti a lui passano una sfilza di damigelle, osserva Jaime  andarsi a sedere vicino al marito prendendo in braccio la figlia, poi,però davanti a lui si staglia una figura minuta, piccola, l’unica cosa che la distingue sono se sopracciglia ner,folte e il leggero pancino appena accennato.
Calmati Bower, è la stessa di sempre, solo che stai per sposarla. Pensa Jamie , mentre l’osserva mordersi il labbro nervosamente , si guarda intorno, osservando tutti gli invitati che si sono alzati per guardarla attraversare la navata al braccio del padre, da donna, ancora nubile, che ben presto sarebbe diventata sposata. Sarebbe divenuta sua moglie, SUA, solo ed elusivamente sua ancora non ci credeva. La osserva quando finalmente è davanti a lui, mentre lascia un bacio sulla guancia del padre, per poi prendere la mano che Jamie le porge. È ancora più bella da vicino, solare nel suo abito bianco, sobrio, elegante, e con li suo che di affascinante alla Audrey Hepburn l’icona di stile che lei ha sempre stimato.
«Sei bellissima.» Mormora, ammaliato da tanta bellezza.
«Anche tu non sei male, l’ammetto.»
«Grazie.»
«Moccioso come sta?» Le chiede apprensivo.
«Bene.» Risponde, mentre l’osserva chinarsi per baciarle il ventre.
«Siamo qui riuniti oggi per celebrare il matrimonio di Lily Jane Collins e James Metcalfe Campbell Bower. Se qualcuno non è d’accordo a questa unione parli ora o taccia per sempre…» […]
«Vi dichiaro marito e moglie, può baciare la sposa.» Esclama il parroco ad alta voce.
Ed eccolo,il momento che entrambi attendo da tutto il giorno. Le alza delicatamente il velo che le copre il viso, scoprendo i lineamenti delicati del viso, leggermente truccato, che mantiene la sua naturalezza.
«Sei mia.» Mormora, prima di poggiare delicatamente le labbra su quelle di lei.Sente le braccia di Lily cingergli il collo, e le sue mani che stringono i fianchi della Moglie.
Sentono gli applausi scroscianti degli invitati, fischi e quant’altro, ma ora ci sono solo loro. Solo i nuovi signori Bower.
«Bene ora che avete finito di limonare, che ne dite di firmare le solite scartoffie matrimoniale e venire fuori?» Domanda una voce inconfondibile, Dan.
«Voi andate fuori, noi dopo vi raggiungiamo.» Ribatte divertito il NeoSposo.
*** Mezzora dopo.***
«Su, che dici, passiamo?» Sussurra Jamie nell’orecchio della moglie, intrecciando le loro dita.
«Usciamo.» Risponde sorridendo radiosa, Lily
Appena escono vengono travolti da tutto il riso lanciato, e da petali di rose, ci sono delle colombe che volano sopra i neo sposi, che ti tengono per mano, sorridendo radiosi.
«Bene, riso lanciato, colombe volate, saluti fatti, su, ora voi andate a fare le foto e gli invitati al ristornate!» Una voce sicura sovrasta le urla, e la voce sicura è proprio quella della super modella britannica, Cara Delevingne, perché, è stata proprio lei ad occuparsi dell’organizzazione e gli abiti di tutte le damigelle, testimoni, sposo e sposa.
«Quindi ora sei mia moglie.» Esordisce il biondo,baciando la moglie sulle labbra, una mano saldamente depositata sulla pancia della sposa.
«Sì, ma non osare iniziare a fare il possessivo o chiedo il divorzio immediato.» Risponde sempre sorridendo la donna.
«Io non dovrei fare il possessivo?! Ma hai visto quanto sbavano oggi per te, vogliono ciò che è mio, e non condivido ciò che è mio, lo sai bene Lil.» Finisce il suo poetico discorso, prima di ribaciarla, e ribaciarla ancora, sperando che quel momento non finisca mai più.
«Mi spiace disturbarvi sposini, ma.
1 Lì fuori ci sono centinai di persone che aspettano voi per non so cosa fare.
2 Avete un ORA precisa per le foto, non voglio ritrovarmi nella lista nera della signorina Delevingne.» Detto questo l’autista chiama la security per farli scortare dentro il giardino londinese.
***Quaranta minuti dopo***
«E con questa è l’ultima! Potete andare.» Esclama il fotografo, dando vita ad un forte accento francese.
«Avete fatto prima di venti minuti, sono stupito!?» Dice aprendo la portiera della Ferrari. , e facendoli entrare.
«Claus, come sei sorpreso?» Dice, ridendo Jamie.
«Siete due modelli, e tu, ti ammiri allo specchio più di Narciso stesso, quindi credevo che solo per farti una foto, ci mettessero almeno tre ore.» Spiega, Claus, guardandolo attraverso lo specchietto retrovisore.
«Ora scendete, e ci vediamo stasera! E ancora congratulazioni!» Continua, fermando l’auto e scendendo dall’auto per aiutare la donna a scendervi.
«Te l’ho già detto che sei meravigliosa con quest’abito addosso?»Mormora il biondo, prendendola tra le braccia e baciandola.
«Sarà tipo la decima volta che me lo dici.» Riesce a dire Lily prima di essere ri-baciata.
«E non mi stancherò mai di dirlo.»
«Approvo Biondino da quattro soldi effettivamente ho fatto un bel lavoro , ma, dentro.Ora.Subito.In questo esatto momento.C’è il pranzo.E se non avete inteso correttamente. DENTRO.»Dice, la solito voce autoritaria,Cara.
«Non hai altro da fare, tipo qualche sfilata, invece che dare ordini dalla mattina alla sera qui?» La ribecca Jamie sorridendo divertito.
«No. Ora. Dentro.»Risponde sbrigativa la bionda, mentre gira i tacchi e rientra dentro il ristorante.
«D’accordo, andiamo Narciso.» Dice Lily, mentre lo afferra per una manica della giacca e lo trascina all’interno del lussuoso ristorante.
Appena entrano della sala vengono accolti  da uno scrosciare di mani.
I camerieri eleganti subito si dirigono verso di loro e gli porgono un bicchiere di champagne[2] dicono due parole, brindano e tutti vanno a sedersi.
***
È ormai sera, i due sposi sono dentro un aereo, sorride Jamie, mentre osserva Lily che lo scruta attentamente, infatti, solo lui sa la destinazione della luna di miele, di una cosa però può essere sicura, il volo non durerà più 10 ore.
«Ora mi dirai dove andiamo?» Domanda, la donna, mentre gli scosta una ciocca di capelli biondi dal viso.
«In camera Signora Bower, mi pare ovvio?» Mormora con voce suadente.  Le sue mani scorrono sulla schiena, trovando la cerniera del vestito e facendola aprire.
«No intendo il viaggi-» Prova a dire, ma subito interrotta dalla bocca del marito sulla sua.
«Zitta.» Pronunciate quelle parola la trascina in una camera da letto.
***
«Siamo alle Barbados. Tu mi hai portato alle isole Barbados.»Sussurra stupita.
«Io l’ho sempre dei detto che sei facile da stupire!—si ferma un secondo, per poi continuare con fare teatrale—cioè, proprio non te l’aspettavi?!» Domanda, fintamente sorpreso.
«Rimaniamo qui, a discutere su chi ha più inventiva o andiamo non so dove?!» Lo zittisce, la donna, mentre si passa una mano fra i capelli da folletto, scompigliandoli.
«La macchina è lì» Le indica una macchina nera con i vetri oscurati, dove dietro, sostano delle ragazzine che parlano fra di loro, facendo finta di non notare i due attori.
«Guarda la delle ragazzine fanno finta di non vederci.» Le dice Jamie in un orecchio, mentre le prende la mano.
«Loro sapevano del-»
«Impara non esiste solo Instangram, ma anche Twitter, mogliettina cara.» Mentre parla, porta una mano sulla schiena della donna e la trascina, letteralmente, in auto, dando inizio al viaggio di nozze.

***
Fine Flashback

«Ehy?! Sei nel mondo dei vivi?!» Domanda interrogativa la mora, mentre gli schiocca le dita davanti alla faccia.
«Sì.» Le risponde, mentre porta entrambi le mani sulla pancia della moglie.
«A cosa stavi pensando?» Domanda, curiosa.
«Matrimonio. Il nostro.»
«Okay»  Risponde semplicemente, mentre torna a rivolgere lo sguardo verso il plasma, dove, fino a dieci secondi prima trasmettevano una sopopera vecchia cent’anni, quando improvvisamente mandano in onda dei video del lontano 2013 l’anno in cui si sono conosciuti e poi quelle del loro matrimonio, Lily in abito da sposa e Jamie elegantissimo, senza la solita canottiera sgualcita e gli skinny neri.
«Jay?!» Esordisce, scuotendolo per la spalla.
«Ho gli occhi chiusi, vorrei dormire. Comunque. Cosa vuoi?!» Domanda, mentre si passa una mano sul viso.
«Lì, come sono arrivate quelle riprese in televisione?» Osserva, la ragazza, mentre con una mano si massaggia la pancia.
«Come tutte le altre riprese, qualcuno che è riuscito ad infiltrarsi ha fatto delle riprese e poi le ha vendute.—Dice mentre chiude nuovamente gli occhi--«Jamie?» Sussurra,  visibilmente emozionata. «Sto cercando di dormire Lily.» Borbotta irritato.
«Si è mossa, l’ho sentita muoversi.» Sussurra, con gli occhi lucidi.
«Jamie, tua figlia si è mossa.» Esclama, indignata la futura mamma.
«L’ho sentita, Lily. L’ho sentita.» Sussurra stupefatto il marito, non ancora del tutto conscio che sua figlia ha iniziato a fare i suoi primi movimenti.
Dovremmo scegliere il nome. Pensa Lily, mentre Jamie, le alza la maglietta per scoprirle la pancia.
«Ora sono io che chiedo a te cosa pensi Lil.» Le dice, mentre poggia le labbra sopra la pelle nuda del ventre.
«Sappiamo il sesso, abbiamo ordinato il corredo per la nursery,  ma non abbiamo scelto il nome—Quindi, credo che dovremmo decide un nome.» Spiega, con ancora gli occhi lucidi la donna.
«Uhm, uhm. In effetti hai ragione.»  Risponde semplice, portandosi una mano sotto il mento, concentrato a pensare.
Dopo all’incirca mezzora di silenzio da parte di entrambi, Lily aveva riportato lo sguardo alla televisione; e Jamie che era rinchiuso nel suo silenzio intellettivo.
«Rosie.» Esordisce all’improvviso—Rosie,Cassandra, Bower» Finisce da dire improvvisamente.
«Rosie come in Love—comincia a dire ma subito interrotta.
«Sì. Love Rosie (#ScrivimiAncora.) È lì che ho capito di essere ancora innamorato di te.»  Mormora imbarazzato il biondo.
«Quindi sai ancora cosa significa arrossire, l’ultima volta che ti ho visto era all’anteprima del primo singolo della  tua band; quando quella fan ti chiese quella cosa su di noi e sul sesso e tu molto gentilmente hai spifferato la nostra vita sessuale a tutta Londra, anzi no, al mondo.» Risponde ridacchiando la modella.
«Ma ricordati che io ti amo, Darling, di cosa ti lamenti, ma non mi hai ancora detto se il nome ti piace?»
«Mi piace, ma perché Cassandra?» Domanda, perplessa.
«Proprio non ci arrivi piccola Collins?» La stuzzica, Jamie, con il suo solito fare molto British.
«No, su dimmelo.» Chiede, impaziente.
«Grazie a Cassandra Clare ci siamo conosciuti, senza di  lei ora noi non saremmo qui.» Spiega, senza staccare le mani dal ventre della donna.
«Ah—Sono già passati quasi tre anni da quel film, ora fanno la serie tv,  hai già conosciuto gli attori, ci hanno mandato l’invito per la premierè.» Gli spiega, mentre sussulta, sentendo la bambina muoversi dentro di sé.
«No, è a gennaio quella ufficiale la fanno qui, a Londra, vuoi andare?» Le domanda, mentre le bacia la fronte.
«Non so lo, a gennaio sono all’ottavo mese e non so se sarò nelle giuste condizioni per andarci, forse a marzo, sempre se la fanno.» Spiega ancora.
«Continuano la promozione fino a Maggio.» La rassicura, Jamie.
«Okay.»

***
[Notte]

«Jamie!» Esclama una voce vispa.
«Stai male!» Esclama anche lui, agitato.
«Ho fame.» Sussurra, imbarazzata.
«Gesù Lily avvisa prima di svegliarmi così.» La rimprovera il marito portandosi una mano sulla fronte.
«Comunque sia. Cosa vuoi?» Chiede, mentre si passa tra i capelli.
«Mango!—Voglio un mango» Esclama felice della sua scelta, mentre Jamie  fa una faccia scioccata.
«Non ne abbiamo.»
«Beh, io lo voglio quindi. Trovalo. Vai, ci vediamo dopo. »
«A dopo.» Dice, scorbuto mentre si alza dal letto, e comincia a vestirsi.

***
[Giorno]

«Lily, l’ho trovato.» Esulta Jamie, rientrato in casa, dopo aver passato l’intera notte fuori a cercare il prezioso Mango.
«Uhm, ora non mi va, poi mi sono fatta un panino.» Gli risponde, mentre l’osserva cambiare tutti i colori possibili in faccia.
«Vado a dormire.»  Dice, con una voce incrinata, come se si stia trattenendo dall’urlarle contro.
«Comunque ti amo anch’io» Lo saluta con una mano, mentre l’osserva dirigersi, incavolato nero, verso la camera da letto.
«Anche io!» Dette quelle parole entra nella stanza, dove si sente solo il rumore di lui che si butta sul letto.
_________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________


VOI CHE SIETE ARRIVATI FIN QUI,  VI PREGO DI LASCIARE UNA RECENSIONE, ANCHE PICCOLA PICCOLA.

Note dell’autrice -->   Mr_Mrs_Mellark
Scusate, lo so che ho aggiornato a luglio, ma ero in vacanza…
Comunque, questo è un capitolo molto dolce, con il matrimonio, e i primo movimenti del feto.
Beh non ho altro da dire.
1 Fin da piccola adoro le ferrari, e forse Lily quando si sposerà non vorrà una ferrari, ma è una mia scelta.
2 è vero, una donna in gravidanza non può bere, ma piccole quantità di alcol può ingerirle (senza esagerare, ovvio)
Ringrazio Federica che mi ha dato una ispirazione per una piccola parte del capitolo.
Se scorrete in basso trovate le immagini del matrimonio
E via alle recensioni, plese.
1 Servizio fotografico

Lily col papà alla festa
Abito Lily (è una mia scelta, poi fate voi)
Abito da sposo Jamie (è una mia scelta, poi fate voi)




Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3155571