I love you... Love. Always and forever di Mr_Mrs_Mellark (/viewuser.php?uid=780174)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Quando tutto ha inizio... ***
Capitolo 2: *** Come una Clessidra ***
Capitolo 3: *** Si comincia... ***
Capitolo 1 *** Quando tutto ha inizio... ***
chap 1
Lily Collins, attrice, vive a Los Angeles e ,nonostante
la fama, è rimasta una ragazza con la testa sulle spalle. Ottima
carriera, fidanzati importanti e famosi: da Chris Evans a Jamie
Campbell Bower. Insomma ragazzi molto ambiti dalle ragazze di tutto il
globo, perché: chi non vorrebbe avere come fidanzato uno dei due
attori? Proprio con quest'ultimo ex fidanzato ora gira voce sia tornata
insieme. Jamie Campbell attore, modello e cantante, che in questo
periodo è impegnato con il suo Musical: "The bendit like
Beckham" per tutta Londra (Inghilterra), la città natale
dell’attore o meglio, la città natale sua e di Lily.
Jamie, recentemente intervistato da Vouge, ha ammesso che tra lui e la
Collins potesse anche essere un ritorno di fiamma: quello tanto atteso
dai fan della Jamily. Il tutto, confermato da Lily, che ha postato una
loro foto dove si baciano. Il tutto a confermare il tanto atteso
ritorno di fiamma, contenti fans? – Cassandra Rogers-
«Cazzo!»
L’imprecazione del ragazzo, ormai uomo, risuona per tutto
l’appartamento. Jamie Campbell Bower oggi è estremamente
scoglionato, il che è brutto, dato che in meno di cinque minuti
sarebbe arrivata la sua ragazza. Infatti, parli del diavolo e spuntano
le corna: una ragazza minuta, mora, con gli occhi da cerbiatto, viene
intravista dal biondo, che subito le apre la porta invitandola a
entrare. «Che cosa è successo che sei tanto
arrabbiato?» Una voce delicata e dolce lo riporta alla
realtà, un’orribile realtà per lui. «Ma hai
visto? Tutte le riviste di Gossip parlano di noi!» Mentre
pronuncia le parole alza la rivista, dove in bella mostra
c’è una loro foto, pubblicata dalla fidanzata, che
testimonia il loro amore. «Lo so, ma sarebbe comunque uscito
fuori, quindi è inutile pensare di farci qualcosa.» La
voce piccata della Collins lo innervosisce ancora di più:
«Come fai a stare così calma, saresti così gentile
da spiegarmelo?» Lo capiscono anche i muri che Jamie sta cercando
di abbassare il tono di voce, ma ogni suo tentativo è vano.
«Jamie, due anni fa ci siamo lasciati sempre per questo motivo,
quindi se non vuoi che questo succeda di nuovo, fregatene!»Ora la
voce della mora si è alzata di diverse ottave. «Okay,
posso anche provarci a calmarmi, ma se tu non avessi messo quelle
fottutissime foto su Instangram, questo non sarebbe mai successo! Non
provare a negarmelo Lily, perché è così: non
avremmo neanche dei paparazzi ovunque. Ne siamo immersi fino al
collo!» Il biondo si passa le mani tra i capelli, scompigliandoli
più di quanto non lo siano già. «James, non
attribuire tutta la colpa a me, dato che ne hai messo anche tu!»
Il tono calmo della ragazza farebbe pensare che è solo agitata a
causa degli ormoni. «Okay, forse non è solo colpa mia,
ma-» Viene interrotto sempre dalla ragazza. «Niente ma,
Jamie. Ti ricordi perché ci siamo lasciati due anni fa? Per lo
stesso motivo. Vedi di calmarti, che così non risolviamo nulla,
e non possiamo continuare così: tra sette mesi non saremo
più soli, ci sarà un nuovo arrivo.»
L’allusione è più che ovvia: infatti la coppia
è in dolce attesa! Jamie, dopo un primo shock, è corso ad
abbracciare Lily, anche se infondo si era reso conto che lo sbaglio non
lo aveva fatto solo la ragazza, ma in parte anche lui. Il silenzio
circonda l’intero appartamento, nessuno dei due ragazzi osa
parlare. Lily se ne rende conto, e Jamie si è accorto di aver
esagerato, ed è raro che JamesMetcalfe riconosca i suoi sbagli.
Silenzio,
ecco quello che si udiva nella grande casa: ma ora Jamie riusciva a
sentire l’odore di biscotti. Cookies per l’esattezza,
cookies alla Collins, i famosi biscotti della fidanzata: quelli che
sapeva fare solo lei, che, tra l’altro, sono i suoi preferiti.
«Ehy, Lilians, stai cucinando per caso?»
«Si,
Jamie, e per favore, non mi chiamare così: mi ci chiama solo mia
madre!» La risata del biondo riempie l’intera stanza:
questa cosa fa irritare ancora di più la mora, che evidentemente
non ha ancora del tutto sbollito la rabbia del litigio precedente.
«Lily,
calmati, non ti fa bene agitarti! E che ne dici di andare a preparati
che dobbiamo andare dal tuo ginecologo?!» L’arroganza con
cui pronuncia la parola ginecologo fa quasi ridere a Lily, che se ne va
silenziosamente in camera da letto a prepararsi. Mentre si lava, la
ragazza ripensa a quando ha detto al fidanzato che il suo ginecologo
era un uomo: era andato su tutte le furie!
«Tu
mi stai dicendo che non solo hai un ginecologo, ma per giunta anche
uomo! Per caso è anche l’uomo che ti farà
partorire? Sappi che non lo farà: io mi rifiuto che un uomo ti
guardi lì sotto.»
«Jamie, m-»
«Niente Jamie ma! Io non voglio che un altro uomo ti guardi lì sotto, mi rifiuto categoricamente!»
«Va
bene: Luke mi segue da quando ho diciotto anni, quindi no. Non cambio
il ginecologo solo per un tuo capriccio.» La faccia di Jamie in
quel momento fu indimenticabile: un misto fra gelosia e rassegnazione
alla testardaggine di Lily.
«Allora,
sei pronta o devo ancora aspettare?» La voce del modello risuona
nitida nell’appartamento, ma solo una persona non ci bada: Lily,
troppo presa a prepararsi. Jamie, mentre aspetta che la ragazza finisca
di prepararsi, stufo di aspettare si siede sul divano. Ma come sempre,
arriva la fidanzata, che finalmente lo aspetta alla porta.
«Jamie,
vedi che sei sempre tu quello che si siede e poi non si muove: su,
forza, altrimenti arriviamo in ritardo!» Esclama la futura mamma,
facendo alzare gli occhi al cielo al fidanzato.
«Ah,
perché sono io quello che impiega mezz'ora al bagno, per fare
non so che cosa. Perché è ovvio: sono sempre io quello
lento, dico bene Lily?» Le domanda scherzosamente.
«Ovvio, e comunque io non ci metto mezzora: massimo dieci minuti, non lamentarti!»
«Ovviamente!»
La
ragazza ride di quell’affermazione: sa che sta scherzando. Il
biondo non si permetterebbe mai di offenderla, soprattutto ora che ha
gli ormoni a mille.
Jamie
le apre la portiera dell’auto: la sua famosa Jaguar, la macchina
che Lily non aveva il permesso di guidare, neanche ora che era riuscita
ad ammorbidirlo.
Il tragitto in auto è silenzioso: l’aria è tesa, tanto che si potrebbe tagliare con un coltello.
La
clinica, immensa a prima vista, intimorisce Jamie, che istintivamente
prende per mano Lily. La conduce all’interno dell’ospedale,
con la speranza che i paparazzi non li abbiano seguiti.
Un’infermiera,
resasi conto di chi è entrato in clinica, si avvicina subito per
accoglierli: la sua è un’ accoglienza fredda,
professionale.
«Mr Brower, Miss Collins. Prego, seguitemi, che vi porto dal Dottor McGinell.»
I corridoi dell’ospedale sono bianchi, asettici e freddi, cosa che fa rabbrividire il biondo.
«Prego, il medico vi sta aspettando.» La voce calma e soave riporta alla realtà Jamie.
Il
dottore non è proprio come se lo aspettava il ragazzo: ha i
capelli castani tendenti al biondo, ma ovviamente non come il suo,
perché il suo, di biondo, è imbattibile. Fisico
esageratamente palestrato per i suoi gusti, e guardava troppo la sua
donna.
«Miss
Collins, la vedo in ottima forma!» Ha anche una voce roca, quel
tipo di tono roco che fa cadere le donne hai loro piedi.
«Luke, credo che tu già sappia perché io sono qui, giusto?»
«Certo
che lo so, Nora me ne ha parlato: ora viene ha farti il prelievo,
intanto spogliati dalla vita in giù.»
Detto
questo se ne va, lasciando una Lily che si sta spogliando e un Jamie
che stringe i pugni come per trattenersi dal picchiarlo.
«Perché,
tra tante persone in questo mondo, dovevi scegliere uno pieno di
testosterone? Sul serio? E poi, che cognome è McGinnel?!»
«Smettila,
e poi è gay, quindi dovresti preoccuparti più tu che
io.» Nora, frattanto che i due parlano, ha fatto il prelievo del
sangue a Lily e le sta mettendo un cerotto per far si che non si formi
nessun livido.
Il "non più nemico" di Jamie è rientrato nella stanza, ed ora sta indossando i guanti sterili.
Il biondo nel frattempo ha preso la mano della ragazza nella la sua.
«In
questa visita facciamo l’ecografia stras vaginale, che si fa solo
nei primi tre mesi di gestazione, poi voglio controllare la
cervice.»
Mentre dice questo, prende una sonda bianca e un profilattico, per poi prendere il gel e cospargerne la sonda.
«Miss
Collins faccia un respiro profondo.» Detto questo il medico
inserisce la sonda, facendo sussultare Lily, la quale
istintivamente stringe la mano di Jamie, che le bacia la fronte,
rassicurandola.
«Vedete
qui, ecco questo è l’embrione è lungo circa 6
millimetri, mano a mano che passano le settimane si svilupperà
fino a diventare feto e poi bambino. È tutto apposto, apparte
che è leggermente più piccolo della norma, ma dato il suo
fisico minuto è più che normale.».
«Ma poi crescerà giusto, non credo che resti sempre sottopeso.»
«Certamente
Mr Bower, tutti i bambini crescono: è molto probabile che
nascerà piccolo, non supererà i tre chili, ma molto
spesso questo dipende dalla struttura fisica della gestante.»
Finito di parlare toglie la sonda.
«Si
può rivestire Miss Collins, intanto lei signor Bower, mi segua
nel mio ufficio.» Dice questo mentre si toglie i guanti sterili.
Quando
Jamie entra nella stanza trova il medico che sta guardando le analisi
di Lily, stupendosi della velocità con cui l’analizza.
Dio: ma qui sono tutti così veloci a fare le cose, con calma amico!
«Mr
Bower, prego si accomodi, stavo guardando le analisi di Miss Collins e
ho notato un leggero calo di progesterone.»
«Quindi?» Il medico può benissimo notare l’ansia nella voce del ragazzo.
«Quindi
per ora le prescrivo pillole prenatale e pillole di progesterone, poi
se le capsule non funzionano passiamo all'iniezione.»
«D’accordo.»
«Ora
ne parlo con la sua compagna. Ah non deve prendere l’aereo: o
meglio può prenderlo, ma il volo non deve durare più di
dieci ore. È preferibile non stare a contatto con bambini malati
e con il fumo sia attivo che passivo.»
«Okay.»
Nel frattempo è entrata anche Lily.
«Quindi cosa devo fare ora?»
«Stare calma e prendersi un periodo di pausa dal mondo del cinema, ci sta signorina?»
«Obbligata?»
«Si, se vuole tenere il bambino per i prossimi sette mesi lei dovrà fermarsi.»
«Va bene. Quando devo tornare?»
«Il
25 del mese di luglio, e non prenda sole: se vuole prenderlo protezione
50, a meno che non desideri macchie sul viso.>>
«Va bene.»
---
«Quindi
niente cinema per un po’, eh?» Le domanda scherzosamente
Jamie, mentre entrano nella farmacia per comprare i medicinali
prescritti.
«A quanto pare si... ma questo non ti da il diritto di tormentarmi per i prossimi sette mesi. Chiara?»
«Cristallina.» Le risponde ridendo.
«Signori Bower, di cosa avete bisogno?» La voce del farmacista riporta alla realtà i due.
«Queste cose qui.» Gli risponde Jamie, dandogli le ricette.
«Arrivano subito!» Detto ciò, va a cercare le medicine.
L’uomo torna poco dopo con i medicinali: mentre sta sistemando quest’ultimi nelle buste, fa una domanda hai due.
«Miss Collins, scusi l’indelicatezza, ma lei è incinta?»
«Si, ma per favore non ne faccia parola con i media: è ancora tutto in salita.»
«Certamente.» Rassicura entrambi il medico.
«Grazie e buona giornata.»
---
«Ehy, che fai qui tutta sola?» Le domanda Jamie sbucandole dietro le spalle, facendola sobbalzare per lo spavento.
«Pensavo.»
«A qualcosa che ti ha fatto perdere la cognizione del tempo?»
«Se
risuccede come due anni fa, che facciamo? Non saremo più solo
noi due: ci sarà anche lui o lei! Poi per l’ospedale
dovremmo sposarci, per il tuo cognome, perché altrimenti non hai
alcun diritto, poi-»
«Per
ora non pensarci: godiamoci l’attimo e domani andiamo al mare,
okay? Così ci rilasseremo e saremo solo Jamie e Lily, solo noi
due e nessun altro.»
«Okay,
ma io ho comunque paura. Ci sono fotografi dappertutto, non ho un
attimo per respirare.» Mormora imbronciata la ragazza, quasi
offesa.
«Lo
so, lo so. Ma tanto non lo dobbiamo dire a nessuno per ora, quindi
godiamoci la tranquillità: che poi non credo ce ne sarà
più molta.»
Intanto
il biondo sta avvicinando lentamente la mano vicino al ventre della
fidanzata: la ragazza, accorgendosene, prende la mano e gliela poggia
delicatamente sulla pancia, come se avesse paura di far male al bambino.
«Sai, è leggermente più morbida.»
«Lo so, sta crescendo, anche se è più piccolo della norma.» Dice la ragazza tornando preoccupata.
«Ora
cos’hai?» Le domanda ridacchiando il biondo, dato che sa
molto bene a cosa sta pensando la ragazza in questo momento. Lily
infatti, ha paura degli aghi ed è ancora sorpreso che quella
mattina non abbia detto nulla alla vista dello strumento per le analisi.
«Se
le pasticche di progesterone non dovessero funzionare poi dovrei fare
le iniezioni! Io non voglio fare le iniezioni!» Mormora a bassa
voce la ragazza.
«Effettivamente
mi chiedevo quando ne avresti parlato, e poi oggi non hai fatto storie
all’ago delle analisi: cosa ha fatto quel coso per non farti
lamentare?» Le ribatte ridacchiando il biondo.
«Ero distratta, comunque io non le voglio fare.» Mugugna tesa.
«Non le farai, tranquilla.»
«Se lo dici tu…»
«Su ora andiamo a letto: è l’una passata e domani abbiamo una lunga giornata.»
Detto
questo, si carica sulle spalle Lily facendole scappare un urletto di
paura e ridendo se la trascina in camera, buttandola poi a peso morto
sul letto.
«Ci aspetta una lunga notte Collins, sono settimane che aspetto di farti mia.» le dice con voce suadente Jamie.
«Sono già tua, da tanto tempo ormai.» Dice prima di iniziare a spogliarlo.
«Lo so, lo so.» Riprende quello che aveva cominciato, passando poi una lunghe notte…
---
È buio quando Lily sente qualcuno muoversi.
«Ehy perché sei sveglia?»
«Ti sei mosso e mi sono svegliata.»
«La
maggior parte delle volte dormi talmente profondamente che non ti
accorgi nemmeno se mi muovo, su ora torna a dormire.» La zittisce
velocemente, Jamie.
«Non avevi detto che oggi andavamo al mare?»
«Ah
si, ma sono troppo stanco anche solo per alzarmi.» Le mormora con
voce impastata, il tipico tono di chi si è appena svegliato da
un lungo sonno.
«Meglio, perché non ho voglia di uscire di casa.»
In tutta risposta il biondo la stringe a sé, sperando che quel paradiso non finisca mai.
NOTE AUTRICE:
Salve gente che dire mi è venuta in mente questa FF mentre ero a scuola durante una noiosissima ora di arte.
Ho stravolto un bel po’ i nostri JAMILY ma spero che la storia nel complesso vi piacerà.
Spero che recensirete in tanti anche con recensioni molto piccole..
Beh al prossimo capitolo.
Mr_Mrs_Mellark
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Capitolo 2 *** Come una Clessidra ***
Ringrazio • Chiara
Dopo la loro ultima conversazione notturna, ricascano in un sonno profondo: un sonno pesante, forse anche troppo.
Sono i primi raggi del sole a
svegliare la ragazza che si gira dall’altro lato del letto,
cercando di sfuggire alla luce che la disturba: con il suo continuo
movimento, Lily sveglia il ragazzo.
«Buongiorno ma cos-, posso
sapere perché ti stai rigirando nel letto?» Le chiede con
uno sguardo interrogativo il ragazzo, ancora confuso dal brusco
risveglio.
«Il sole.» È la risposta secca della fidanzata.
«Tesoro, questo è
perché tu ieri sera non mi hai fatto chiudere le tende, quindi
non incolpare il sole.» Risponde ridacchiando il modello.
«Okay… comunque ho fame.» Ribatte imbronciata l’attrice.
«Su, andiamo a fare colazione
che io stamattina ho lo spettacolo: vieni con me o resti qui?» Le
domanda mentre si alza e cerca un paio di boxer sul pavimento. Sorride
quando vede la fidanzata che lo osserva mentre si veste.
«Ti piace il panorama?» Le chiede ridacchiando malizioso.
«No, cioè sì;
comunque resto a casa, non ho voglia di uscire, né forza fisica
sufficiente a muovermi»
«Okay, però oggi
pomeriggio usciamo, e non accetto un no come risposta.» Mentre
pronuncia quelle parole, le porge una mano per alzarsi dal letto che
viene accettata volentieri.
«Va bene.» Risponde mentre si mette la vestaglia, per non andare in giro nuda.
«Amore?»
«Uhm?»
«Stavi meglio nuda.» Le dice malizioso, con occhi dolci.
«Voglio la colazione Metcalfe, ora!»
«Sissignora!» Esclama ridendo.
Mentre Jamie prepara la colazione,
Lily si perde nei suoi pensieri. A cosa potrebbero pensare i paparazzi?
Ormai la loro vita è costellata di fotografi, interviste,
sorrisi e première. Come se non bastasse, ora non poteva
prendere l’aereo per più di dieci ore, e da Londra a Los
Angeles ci vogliono quattordici ore di volo. In cuor suo, spera che i
paparazzi si siano dimenticati che loro esistano, ma sa che non
è così.
«Ehi, è da ieri sera
che sei assorta, è successo qualcosa di strano?» Chiede il
ragazzo preoccupato, voltandosi a guardarla.
«No, pensavo: quando la
pancia inizierà a vedersi, dovremo fare un intervista o qualcosa
per dirlo. Non voglio la stampa perennemente sotto casa.»
Risponde mogia la ragazza.
«Lo so, ma vuoi dire che sei ingrassata all’improvviso?»
«No. E' pronta la colazione?» Dice, cambiando discorso.
«Ecco a lei,
signorina!» Le dice scherzoso mentre le mette il piatto davanti
agli occhi: davanti a lei ci sono tre piatti pieni di ogni pietanza.
Mentre mangia, Jamie si perde a
osservare la fidanzata, che osserva distratta il panorama fuori dalla
finestra e, non resistendo alla tentazione, prende il suo iPhone e le
scatta una foto.
«Posso cortesemente sapere cosa stai facendo?» Gli chiede irritata Lily.
«Nulla, cosa credi che faccia?»
«Foto?» Ribatte, come se fosse una cosa ovvia.
«Ti causa problemi se le faccio, Collins?»
«Può anche darsi!»
«La posso mettere su Twitter?» Le chiede facendo gli occhi dolci.
«Fai come ti pare.» Gli risponde, tornando poi sulla sua colazione.
---
Sono all’incirca le quattro
del pomeriggio, quando un uomo fa il suo ingresso nella casa. Mentre
aspetta che i suoi occhi si abituino all’oscurità
dell’appartamento, intravede una figura minuta stesa sul divano,
che guarda qualcosa in televisione. Cautamente si avvicina alla
ragazza, che a prima vista sembra addormentata.
Infatti, i suoi pensieri vengono confermati quando vede Lily con la bocca semiaperta e gli occhi chiusi.
Sorride nel vederla dormire così profondamente ma, anche se gli dispiace, la deve svegliare per forza.
«Ehi, bell’addormentata, svegliati: ho una sorpresa per te.» La sveglia con voce dolce Jamie.
«Umh..»
«Sveglia su»
«Jamie, è appena
pomeriggio, non puoi pretendere che mi svegli già adesso. Quindi
no, non mi alzo.» Si lamenta la ragazza, con voce supplichevole.
«Si che posso pretenderlo.
Dì un po’: quant’è che hai dormito
oggi?» Le chiede scherzoso il biondo.
«Quando sei uscito ho cercato
di fare qualcosa qui dentro, per tentare di domare il tuo disordine
inguardabile, ma ovviamente non ci sono riuscita perché, sul
serio Jay, quando io non ci sono, chi mette in ordine? Come riesci a
vivere dentro tutto questo disordine?» Spiega prendendo fiato,
per poi riprendere a parlare. «Poi ho pulito casa, spolverato,
preparato il pranzo per me, anticipato la cena, e infine, dopo che ho
finito tutto, mi sono messa sul divano, acceso la televisione e mi sono
addormentata. Soddisfatto?» Chiede sarcastica la modella.
«Grazie della tua
spiegazione, molto esauriente, ma ora vai a prepararti: vestiti
elegante, che usciamo.» Le spiega con un tono di chi la sa lunga.
«Okay» Risponde
semplicemente, per poi dirigersi verso la camera matrimoniale. Meno di
mezzora dopo, fa nuovamente la sua apparizione nel soggiorno più
bella che mai. Indossa un abito lungo fino a metà coscia, nero
come la pece ma lucido, tanto che risalta la sua pelle bianchissima; ha
pettinato i capelli corti e li ha fermati con una forcina, è
truccata con solo del fard sulle guance, il suo fedele rossetto rosso,
una matita nera, eye-liner e rimmel che valorizzano gli occhi
verdi-nocciola della ragazza e infine ai piedi indossa dei
décolleté con plateau anch’esse nere e che lasciano
intravedere il tatuaggio che vi è sul dorso.
«Wow... sei... come dire... bellissima.» Le dice guardandola estasiato Jamie.
«Anche tu non sei
malaccio.» Infatti, mentre la fidanzata si preparava, anche lui
si era cambiato. Indossa pantaloni skinny, com’è suo
solito, e una camicia come sempre nera.
«Grazie, felice che ti piaccia» Le risponde, prendendole la mano, conducendola poi verso la porta.
«Miss Collins, sono lieto di informarla che questo weekend non sarà qui, ma-»
«Ma?» Chiede impaziente Lily.
«Se mi avessi lasciato
finire il mio fantastico discorso te lo avrei detto, ora non so se
lasciarti con l’amaro in bocca o svelartelo subito.»
Ribatte in tono divertito il cantante.
«Comunque andiamo a Roma,
piccola.» Finisce di dire sorridendo; guarda la donna,
aspettandosi che gli salti addosso o perlomeno lo abbracci, ma resta
immobile a fissarlo.
«Ehi, non sei felice di staccare un po’ dalla solita frenesia?» Le chiede con apprensione Jamie.
«Sì, sì, sono
felice, ma tu con gli spettacoli come fai?» Chiede preoccupata
Lily, portandosi una mano sulla pancia e accennando una piccola smorfia
che il fidanzato non nota.
«Shh, shh, calma, niente problemi, ho già sistemato tutto. Saremo liberi.» La rassicura.
«Okay» Il tono di voce
appena udibile, la smorfia di dolore in volto, sangue e poi il buio
più totale, silenzio e pace: Lily sviene tra le braccia di Jamie.
---
«Jill, Jill, non so cosa le
stanno facendo dentro, non mi fanno entrare, non posso dirti niente
spacciandolo per sicuro.» Spiega Jamie alla futura suocera, che
dalla voce sembra assai preoccupata per la figlia; invece
l’uomo mentre è al telefono si passa una mano fra i
capelli, visibilmente esausto.
«Va bene, sto prendendo
l’aereo, ti chiamo appena atterro. Tu avverti tua madre.»
Gli dice la donna dall’altro capo del telefono.
«L’ho già chiamata, a dopo.» Le risponde, mettendo finalmente giù quell’arnese infernale.
Intanto una donna bionda si sta facendo largo per i corridoi della clinica, camminando con passo spedito.
«James, tesoro, cos’è successo che mi hai chiamata in piena sera?» Chiede preoccupata Anne.
«Ah sei venuta. Ehm, mamma,
Lily è svenuta.»Inizia a dire Jamie, ma subito interrotto
dal tono stizzito della madre.
«Allora perché mi hai chiamato se è solo svenuta?» Domanda irritata la donna.
«Mamma, è incinta di due mesi.» La placa il figlio, mentre si massaggia le tempie.
«Ah, perché non ne sapevo nulla?» Domanda sempre interrogativa la madre.
«Perché era ancora al
secondo mese e non potevamo dare nulla per sicuro, quindi abbiamo
preferito non dire nulla. Soddisfatta?» Spiega irritato alla
donna che lo ha messo al mondo.
«Jamie, non parlarne già al passato, il bambino potrebbe esserci ancora, non credi?»
«Si è solo che non ci
sto capendo più nulla, ieri il ginecologo diceva che c’era
un leggero calo di progesterone, il bambino sottopeso, e ora Lily che
sviene, come fai a credere che sia ancora tutto lì?» Le
domanda passandosi una mano fra i capelli, preoccupato e in ansia: il
suo corpo e la sua mente sono un miscuglio di emozioni.
«Senza speranza non si va
avanti, figlio mio. Sai anche tu che Lily è forte, vedrai che
staranno entrambi bene.» Prova a rassicurarlo la madre, con la
consapevolezza che stavolta non ci sarebbe riuscita.
«Me lo stanno dicendo tutti
stasera, ma non so neanche io se crederci o meno.» Chiude gli
occhi provando a cancellare tutti gli avvenimenti del pomeriggio appena
passato.
«Mr Bower, sono il dottor
McGinnel, mi sto occupando io della sua ragazza, la Signorina
Collins» La voce del “bombato di testosterone”, come
lo chiama lui, gli risuona nitida nelle orecchie.
«Come stanno?» Fa solo una semplice domanda, breve, ma piena di sottintesi e speranza.
«Bene. Sia Miss Collins che
il feto sono in condizioni stabili, ma non do nulla per sicuro: deve
prima passare la notte. C’è stato un distacco di placenta
molto esteso, quindi per ora terremo sotto controllo quest’ultimo
con delle analisi del sangue ogni due ore e due iniezioni di
progesterone al giorno. La terremo qui per tre notti poi potrà
continuare la cura in casa per due settimane; una volta concluse le
iniezioni dovrà tornare qui, faremo un ecografia per controllare
che il distacco si sia completamente estinto. Sempre durante le due
settimane, assoluto riposo a letto o sul divano.» Spiega il
medico, in un modo abbastanza comprensibile.
«Certamente, ora posso vederla?» Chiede, indicando con lo sguardo la porta della camera di Lily.
«Sì, ma non si spaventi se la vede apatica, è sotto tranquillanti.»Gli spiega il ginecologo.
«D’accordo.»
Risponde semplicemente, mentre si gira per bussare alla porta della
fidanzata. Non aspetta nemmeno che gli venga dato il permesso per
entrare nella camera: apre direttamente la porta. Aveva capito da solo,
quando il medico gli aveva detto che era sotto tranquillanti, che non
l’avrebbe trovata allegra come al solito, ma non si aspettava di
trovarla in uno stato del genere. Lily gli pare morta, non è
abituato a vederla così fragile e vulnerabile. Proprio mentre
chiude la porta, il leggero rumore fa aprire gli occhi alla ragazza,
che si guarda intorno spaventata e disorientata.
«Jamie.» Sussurra
flebilmente, guardando in direzione del fidanzato. «Il-»
comincia a dire, prontamente interrotta dallo stesso Jamie.
«State bene, state entrambi bene» La previene, prima che gli faccia lei la domanda.
«Ma? C’è sempre un ma.»
«Ma, cosa Lils?» Chiede facendo finta di nulla il ragazzo.
«Cosa mi stai nascondendo
Jay?» Richiede Lily, con voce apparentemente calma. Il biondo
intanto si è seduto sul letto vicino alla ragazza e le ha preso
la mano destra tra la sua. Prende un respiro profondo, come se stesse
cercando il coraggio per proferir parola, infine si decide a parlare
dopo circa due minuti.
«In poche parole per le prime
due settimane dovrai stare in assoluto riposo, dovrai fare due volte al
giorno delle iniezioni di progesterone per far estinguere completamente
il distacco di placenta, e dopo le due settimane il tuo
ginecologo ti farà un'altra ecografia, per accertarsi che non ci
sia più.» Le spiega mentre le accarezza i capelli.
La ragazza sospira, forse spaventata o preoccupata, stavolta Jamie non riesce a capirlo.
«Okay, mia madre?» Chiede ancora la ragazza, cambiando discorso.
«Domani mattina è qui
con te, piccola, ma ora cortesemente, mi potresti dire cos’hai:
sei silenziosa. Capisco che sei sotto tranquillanti, ma qui stiamo
parlando dell’esagerazione! Sei come morta, e tu non sei mai
così!»
«Okay. Jamie sono in
ospedale, confinata in un letto, forse ho paura e, molto probabilmente
fuori è pieno di paparazzi, quindi: cosa vuoi che abbia?»
«È' vero, fuori
è pieno di giornalisti e fotografi che chiedono di noi, ma non
li ho fatti entrare né detto nulla di noi, ma sai anche tu che
non possiamo tenerlo nascosto a lungo: ricorda che sei in una clinica
specializzata in ginecologia e ostetricia, quindi non possono di certo
pensare che ti sia slogata una caviglia.» Le risponde
l’uomo, confermando le parole della ragazza.
«Oggi pomeriggio hai detto
che saremmo andati a Roma, hai disdetto?» Chiede Lily, mettendosi
a sedere sullo scomodo letto d’ospedale.
«No, ho rimandato per il mese prossimo.» Le risponde il fidanzato, sorridendo.
«Ho una casa in un paesino vicino Roma» Mormora sovrappensiero la modella.
«Non me l’hai mai
detto.» Risponde stupito Jamie, la fidanzata non glielo aveva mai
accennato al fatto di possedere una casa in Italia.
«Non me l’hai mai
chiesto, e poi non ho mai avuto l’occasione di parlartene.»
Risponde Lily, sorridendo al ragazzo, finalmente tranquilla.
«E dov’è
esattamente questo paesino in Italia?» Chiede nuovamente, facendo
sospettare Lily che soffra veramente di qualche malattia rara che
compromette la memoria a soli ventisei anni.
«Ti ho già detto che
è a Roma, si trova nella campagna di Segni.» Risponde,
cercando di farsi capire la ragazza.
«Okay, e dove si trov-» Ricomincia a chiedere il modello.
«Vai su google e lo cerchi.» Risponde secca la ragazza.
«Certamente.» Le
ribatte il ragazzo guardandola di sbieco, scoppiando poi a ridere,
contagiando ben presto anche la fidanzata.
---
Tre giorni dopo.
«Ehi Lily!» La voce del
biondo risuona nella camera ospedaliera, il ragazzo ha in mano una
busta con dentro i vestiti per la ragazza.
«Tesoro, sono sempre qui, dove vuoi che vada?» Risponde una voce stridula.
«Non lo so, ma con te tutto è possibile. Comunque, sai che oggi esci, no?»Chiede sorridendo il ragazzo.
«Sì che lo so che oggi
esco da questa prigione, mi hai portato il cambio o devo uscire
così?» Dice irritata, indicandosi.
«Si, ti ho portato i vestiti
e, tesoro, gli ormoni in più già ti stanno rendendo
intrattabile.» Le risponde il ragazzo, sempre sorridendo,
passandole poi la busta con i vestiti. Le ha portato da casa dei
leggins che non le comprimono la pancia e una T-shirt bianca con
delle scritte in nero, e le solite scarpe bianche che la ragazza usa
abitualmente.
«Grazie, potresti
aiutarmi?» Gli chiede mentre cerca di alzarsi dal letto, ma un
giramento di testa improvviso la costringe a risedersi sul materasso.
Jamie le è subito accanto, pronto ad aiutarla.
«Alza le braccia.» Le
ordina, la ragazza obbedisce mentre le sfila di dosso il camice
ospedaliero, lasciando poi a seno scoperto, si gira, giusto il tempo di
prendere sempre qualcosa dalla busta. Da quest’ultima infatti
esce fuori un reggiseno nero.
«Girati.» Le sussurra in un orecchio, con voce dolce e soave.
La ragazza obbedisce, girandosi e
lasciandosi alle cure del fidanzato. Jamie prende la T-shirt che
aveva precedentemente poggiato sul letto e gliela fa indossare,
facendola poi rigirare verso di lui. Il suo sguardo poi, si posa
distrattamente sul braccio di Lily completamente livido, infatti
è stato “vittima” di continui esami del sangue per
tenere sotto controllo sia lei che il feto.
«Hai il braccio sinistro completamente livido.» Le sussurra continuando ad osservarle l'arto.
«Lo so.» Risponde lei,
come se fosse una cosa ovvia, anche perché aveva fatto ormai
l’abitudine a vederlo quasi completamente nero.
«Mi dai i pantaloni? Grazie.» Gli chiede allungando una mano per farseli dare.
«No, faccio io.»
Risponde il futuro papà abbassandosi per infilarle i leggins.
Quando ha finito il suo lavoro, Jamie l’aiuta delicatamente ad
alzarsi dal letto, tenendo le mani salde sui fianchi, pronto a
sorreggerla nel caso perdesse l’equilibrio o avesse un altro
giramento di testa improvviso.
«Non sono una bambina, ce la faccio a vestirmi.» Mormora Lily poggiando la fronte al petto del fidanzato.
«Piccola, lo so che non sei
una bambina, ma prima per poco non cadevi. Per uscire vuoi che chiami
l’infermiera con la sedia a rotelle o ce la fai da sola?»
Le dice mentre le passa una mano sui capelli da folletto.
«No, non chiamarla, ce la faccio. Solo… non lasciarmi.» Mormora, preoccupata.
«Love. Always and forever. Remember?»
«Grazie.» È la semplice risposta che dà la ragazza.
«Su, andiamo, e resta vicino a me.» Le dice mentre le porge la mano, che la mora prontamente afferra.
Dove vuole che vada? Sarà anche un ventiseienne, ma quando ci si mette sembra un ragazzino di quattro anni.
Pensa sorridendo la ragazza.
---
La voce dei giornalisti e i flash
dei paparazzi li accolgono molto rumorosamente, senza preoccuparsi di
disturbare la coppia in un momento delicato. La security, appena vede i
due uscire dalla clinica, va loro incontro scansando centinai di
curiosi.
«Jamie, Lily è vero che state per diventare genitori?»
«È vero che avete avuto problemi a diventare genitori?» Chiede un altro giornalista.
«È vero che-» comincia a domandare un altro.
«Sì stiamo per
diventare genitori e no, non era programmato!» Gli urla contro
Jamie, irritato dalle continue domande e i flash, che li accecano,
mentre fa entrare finalmente la fidanzata in macchina.
«Stai bene?» Domanda mentre la osserva intensamente.
«Sì, anche se non era adesso che avrei voluto dirlo.» Risponde, poggiando la testa sulla spalla del ragazzo.
«Al quinto mese, eh?» Ridacchia prendendola in giro.
«Sta zitto!»
«Sissignora!»
«Jamie?»
«Uhm..»
«Ti amo.»
«Ti amo anch’io, scricciolo.» Risponde baciandola.
---
«Scordatelo!»
«Lily è solo un
iniezione, e poi, perché quando eri in ospedale non dicevi una
parola?» Le chiede ridacchiando divertito.
«Perché ero in
ospedale! Comunque la mia risposta è ancora no! Io non sono te,
non sono abituata a sentirmi punzecchiare da centinaia di aghi sulla
pelle!» Esclama, convinta.
«Tesoro, vedi, ti sei appena
fregata da sola: hai tre tatuaggi, e i tatuaggi vengono fatti con gli
aghi. Quindi ora, o ti giri di tua spontanea volontà o lo faccio
io con la forza.» Le dice, guardandola negli occhi.
«No.»
«Perfetto.» Pronunciate
quelle parole, si alza e l’afferra velocemente per i fianchi,
portandosela poi seduta sulla ginocchia, tenendola ferma con una mano
sulla pancia.
«Brava. Posso fidarmi se
tolgo la mano dalla tua pancia?» Le chiede mentre le abbassa di
poco i pantaloni e alza la T-shirt.
«Sì.» Ribatte
rigida, mentre osserva Jamie che riprende in mano la siringa ed estrae
dalla tasca dei pantaloni della tuta una fialetta contenente del
liquido trasparente.
«Perché la tenevi in tasca?» Chiede perplessa mentre scruta il biondo, che travasa il liquido alla siringa.
«Perché è
oleoso e da quello che mi ha detto sia il tuo ginecologo che tua madre,
sono abbastanza fastidiose, ecco.» Le risponde mentre prende
dell’ovatta imbevuta nell’alcol e disinfettando la zona
interessata.
«Fastidiose?» Chiede scettica.
«Dolorose.» Le risponde guardandola intensamente negli occhi.
«Grazie della tua sincerità.»
Intanto ha finito di riempire la siringa, sotto lo sguardo attento di Lily.
«Rilassati.» Le
sussurra in un orecchio, mentre delicatamente fa penetrare l’ago
nella pelle morbida del gluteo, dopodiché, sempre a parlandole
nell’orecchio, comincia lentamente a spingere lo stantuffo.
«Rilassati.» Le dice, sentendola tesa sotto il suo tocco.
«Mi rilasso, anzi no.
Jamie… fa male e brucia.» Risponde mentre cerca di
scostarsi, bloccata subito dal ragazzo.
«No, ho quasi finito, ferma.» La calma mentre le poggia nuovamente la mano sulla pancia.
«Sbrigati.»
«Fatto!» Esclama, mentre sfila velocemente l’ago e prende l’ovatta per disinfettare la zona lesa.
«Ti odio.» Dice mentre cerca di liberarsi dalla sua presa.
«Non ho ancora finito, resta
ferma, folletto.» Le dice, mentre afferra un barattolo dove
c’è scritto “Crema all’Arnica”.
«Sai, nana, questa è
la parte che mi piace di più.» Le sussurra mentre comincia
a massaggiare la zona dove poco prima aveva praticato
l’iniezione, per evitare che si formino lividi o bozzi.
«Bene, ora che hai finito di
palparmi, mi lasci andare a fare una santissima doccia? Mi sento
l’odore di ospedale addosso.» Sbotta, riuscendo finalmente
a liberarsi dalla presa salda del fidanzato.
«Prego.» Le risponde mentre la osserva passare lentamente oltre la porta.
L’uomo sente l’acqua
della doccia scorrere e, non resistendo alla tentazione, si alza e si
dirige verso il bagno, dove molto probabilmente c’è la sua
ragazza nuda e bagnata e, forse, anche insaponata.
Quando arriva nel bagno adiacente
alla loro camera si ferma un secondo per cercare di capire se sia nella
vasca idromassaggio o nella doccia. Sente l’acqua scorrere, ma se
non entra non può avere la certezza che sia già in
doccia. Apre lentamente la porta e la trova allo specchio nuda e sexy.
«Mi chiedevo quanto ci avresti messo.»
«Come facevi a sapere che sarei venuto?»
«Ti conosco.» Risponde semplicemente.
«Vieni?» Domanda mentre entra nella vasca idromassaggio.
«Cosa ti dice che verrò?» Chiede mentre comincia a togliersi la maglietta.
«Mi chiedevo dove fosse
finita la tua arroganza, Bower.» Mormora osservandolo mentre si
spoglia. Ammira il suo petto tonico, dove molte volte si è
appoggiata in cerca di sicurezza e conforto, le gambe lunghe, le
braccia allenate per il musical .
«Ti mancava, forse?» Le dice entrando anche lui nella vasca e prendendola tra le braccia.
«Non so..» Dice sovrappensiero, sorridendo maliziosa.
«Sta zitta, nana e baciami.» Sussurra baciandola.
«Ti. Voglio. Qui. Ora. Adesso.» Dice tra un bacio e l’altro.
Il ragazzo non risponde, semplicemente la fa girare verso di lui, e con un spinta decisa entra dentro lei.
Non gli ci vuole molto a venire dentro di Lei e lo stesso vale per Lily.
«Soddisfatta?» Le domanda mentre le accarezza le spalle con le mani, continuando poi ad insaponarle il corpo minuto.
«Sì.» Gli risponde ancora ansimando.
---
2 Settimane dopo.
«Bene, vediamo un po’ come va.» La voce del ginecologo risuona nelle orecchie dei due nervosi.
Il medico poggia l’ecografo sopra il ventre di Lily, cominciando a muoverlo lentamente sotto lo sguardo vigile dei due.
«Il distacco è
completamente estinto, ma è meglio se continua a non fare
sforzi. E sì, potete andare in Italia, a patto che non si
stressi.» Dice sorridendo il medico dopo attimi di pura ansia da
parte dei futuri genitori.
«Grazie.» Dicono entrambi contemporaneamente.
«Potete andare, e congratulazioni.» Stringe la mano a Jamie e saluta con un cenno di testa Lily.
Sorridono, entrambi felici, consapevoli che sta per iniziare un nuovo capitolo della loro vita: quello da genitori.
NOTE DELL’AUTORE --> Mr_Mrs_Mellark
Salve..
ehm sì lo so non aggiorno dal 14 giugno ma capite, avevo gli
esami di terza media (che sono andati bene) e poi domenica era il mio
compleanno; ah sì poi sono partita nove giorni per Venezia..
Beh vi lascio il capitolo e spero che vi sia piaciuto.
Tutti i
termini medici sono veri, non sono inventati. Ho chiesto tutto a mia
cugina ginecologa e a mia madre, che ha avuto questi problemi quando
aspettava me.
Segni invece è un paesino di Roma che esiste davvero e consiglio vivamente di visitarlo.
Ringrazio la mia Beta questa qui----> (Basta che cliccate sulla scritta :3) NatalieRiver182
Dove potete trovarmi:
Alessandra Pomponi
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Capitolo 3 *** Si comincia... ***
3 ufficiale
Ringrazio • Chiαrα. (basta cliccare sulla scritta e si aprirà iun'altra scheda con la pagina)
[Come non ho detto nel secondo capitolo. Ora Lily è al quinto
mese di gravidanza, perché sarebbe stato inutile descrivere tre
mesi e mezzo di gravidanza completamente tranquilla, anche
perché beh un po’ di pace dopo tante sfortune quei due se
la merita]
«Lily. Per favore. Lo sai anche tu che sono cazzate.» Mormora il marito passandosi una mano tra i capelli.
«No.» Ribatte, velocemente, mentre cerca di trattenere le
lacrime, cosa che non le riesce bene da cinque mesi a questa parte.
Tutto è cominciato da una discussione nata dall’articolo
di una rivista, però poi, la situazione è andata a
degenerare, portando i due alla prima lite da sposati.
«Potresti benissimo averci fatto sesso,lei non è incinta e
non ha continui sbalzi d’umore, ah e non è grassa!»
Mormora, mentre le lacrime cominciano a scorrerle sulle
guance,irritandola ancora di più.
Sente lo sguardo di Jamie alle sue spalle, poi delle mani che le
accarezzano dolcemente le braccia per poi andare lungo la schiena,
sorreggendola ora che il peso della pancia si sta facendo
sentire.«Prima di tutto non sei grassa ma incinta, seconda cosa,
non ci ho fatto sesso né altro, e sta calma non ti fa bene
agitarti.» La rassicura l’uomo. «Posso essere sicura
che tu non hai fatto nulla con quella li?» Ridomanda ancora una
volta la donna. «Sì» Le risponde, con tono deciso,
continuando ha massaggiarle la schiena, facendola sedere sulle sue
gambe, accorgendosi che, anche se è incinta Lily è
rimasta il peso piuma che è sempre stata. Mentre continua
ad accarezzarle la schiena lascia che sua mente si perda nei ricordi
fino ad arrivare al giorno del loro matrimonio.
Flashback
«Calmati, o avrai un infarto,e
non credo che Lily ti voglia morto ancor prima di sposarti.» Gli
dice sorridendo il suo testimone, Kevin con Zoe adagiata sul fianco. La
paternità gli ha fatto sicuramente bene, è raggiante.
«Tu mi stai dicendo di
calmarmi? Sei serio?!» Esclama cercando di non passarmi una mano
fra i capelli, l’hair stylist ha impiegato una buona
mezzora per sistemarli. «Bower. Tu in questo
momento sei un miscuglio di emozioni
e non te lo nego, infondo ti sposi, ma caro il mio ex collega, come ti
ha già detto anche Kelin-» Dice una voce sconosciuta,
femminile ma che, viene subito interrotta dal sopracitato Kelin.
«Kevin. Ragazzina. Kevin, non credo che tu non l’abbia mai sentito dire.» Esordisce, in tono stizzito il moro.
«Sì, sì è
uguale e non chiamarmi più ragazzina, comunque stavo dicendo,
che se non ti calmi il tuo matrimonio finirà in tragedia, e
lascerai Lily vedova ancor prima di avere un marito, anche se devo dire
che è bella e non le ci vorrà molto a trovarsene un altro
dopo te, e lascerai anche tuo figlio o figlia senza un padre.»
Finisce il suo discorso la ragazza.
«Cara!?» Esclama il futuro sposo. Sembra stia sudando freddo.
«Siamo ad Agosto e so che Londra è rinomata per il freddo, ma non si gela, si sta bene,
respira. Uh, poi molto probabilmente
è già in macchina di un altro sexy uomo, diretti a Las
Vegas, e-» La supermodella viene nuovamente interrotta, da Ronald
questa volta.
«Cara!? Basta sta sbiancando, ci manca poco che inizia a tremare.» Dice ridendo Ronald.
«Vorrei vedere voi. Poi sarò io a ridere.» Dice, mentre prende un paio di respiri profondi.
Nel frattempo.. Casa della Sposa.
«Jaime, no, è troppo stretto e se poi comprime la pancia?» Mormora la giovane futura sposa.
«Kevin mi ha inviato un
messaggio, Jamie è nervoso e rischia un infarto, siamo in
ritardo, tu sei pronta, ma se non c’è la sposa è
impossibile cominciare, che dici andiamo, c’è tuo padre
fuori-» La donna viene interrotta dalla stessa Lily.
«Fallo entrare, e uscite tutte.» Ordina, perentoria.
«Nervosa?»Esordisce una
voce, che Lily conosce bene. La voce del padre, del musicista Phill
Collins, l’uomo che le leggeva le favole da bambina.
«Sì, cioè non lo
so. Solo qualunque cosa accada tu non lasciarmi, non farmi cadere, che
ho paura di inciampare su questi tacchi.» Dice, con voce tremante
dall’emozione.
«Mai. Ma ora andiamo, su, si
che la sposa deve farsi attendere ma siamo in ritardo di venti
minuti.» Ordina il padre, prendendola sotto braccio, e
conducendola dentro la ferrari rossa[1] .
Le damigelle le prendono il vestito
evitando così all’abito di sporcarsi, appena sono fuori
dal portone del palazzo, i due vengono investiti da miriadi di flash,
ma subito le guardie del corpo li scortano nell’auto con i
finestrini oscurati, per evitare paparazzate inadeguate al momento
alquanto delicato. Durante il tragitto verso la chiesa, il silenzio,
nell’auto,o regna sovrano, ma è proprio la futura sposa a
romperlo.
«Papà, e se non mi volesse più?» Domanda Lily, evitando il suo sguardo.
«Ti ama, glielo si legge nel
modo in cui ti guarda, non lo farebbe mai.» Rassicura la figlia.
«E comunque siamo arrivati a destinazione andiamo?» Le
dice, mentre scenda dall’auto e fa il giro per aprire la portiera
ed aiutarla ad uscire.
«Si.—Sono pronta.» Lo dice più a se stessa che al padre.
Mr Bower rischia il collasso, come se la passa?
La marcia nuziale comincia, e davanti
a lui passano una sfilza di damigelle, osserva Jaime andarsi a
sedere vicino al marito prendendo in braccio la figlia, poi,però
davanti a lui si staglia una figura minuta, piccola, l’unica cosa
che la distingue sono se sopracciglia ner,folte e il leggero pancino
appena accennato.
Calmati Bower, è la stessa di sempre, solo che stai per sposarla.
Pensa Jamie , mentre l’osserva mordersi il labbro nervosamente ,
si guarda intorno, osservando tutti gli invitati che si sono alzati per
guardarla attraversare la navata al braccio del padre, da donna, ancora
nubile, che ben presto sarebbe diventata sposata. Sarebbe divenuta sua
moglie, SUA, solo ed elusivamente sua ancora non ci credeva. La osserva
quando finalmente è davanti a lui, mentre lascia un bacio sulla
guancia del padre, per poi prendere la mano che Jamie le porge.
È ancora più bella da vicino, solare nel suo abito
bianco, sobrio, elegante, e con li suo che di affascinante alla Audrey
Hepburn l’icona di stile che lei ha sempre stimato.
«Sei bellissima.» Mormora, ammaliato da tanta bellezza.
«Anche tu non sei male, l’ammetto.»
«Grazie.»
«Moccioso come sta?» Le chiede apprensivo.
«Bene.» Risponde, mentre l’osserva chinarsi per baciarle il ventre.
«Siamo qui riuniti oggi per
celebrare il matrimonio di Lily Jane Collins e James Metcalfe Campbell
Bower. Se qualcuno non è d’accordo a questa unione parli
ora o taccia per sempre…» […]
«Vi dichiaro marito e moglie, può baciare la sposa.» Esclama il parroco ad alta voce.
Ed eccolo,il momento che entrambi
attendo da tutto il giorno. Le alza delicatamente il velo che le copre
il viso, scoprendo i lineamenti delicati del viso, leggermente
truccato, che mantiene la sua naturalezza.
«Sei mia.» Mormora, prima
di poggiare delicatamente le labbra su quelle di lei.Sente le braccia
di Lily cingergli il collo, e le sue mani che stringono i fianchi della
Moglie.
Sentono gli applausi scroscianti
degli invitati, fischi e quant’altro, ma ora ci sono solo loro.
Solo i nuovi signori Bower.
«Bene ora che avete finito di
limonare, che ne dite di firmare le solite scartoffie matrimoniale e
venire fuori?» Domanda una voce inconfondibile, Dan.
«Voi andate fuori, noi dopo vi raggiungiamo.» Ribatte divertito il NeoSposo.
*** Mezzora dopo.***
«Su, che dici, passiamo?» Sussurra Jamie nell’orecchio della moglie, intrecciando le loro dita.
«Usciamo.» Risponde sorridendo radiosa, Lily
Appena escono vengono travolti da
tutto il riso lanciato, e da petali di rose, ci sono delle colombe che
volano sopra i neo sposi, che ti tengono per mano, sorridendo radiosi.
«Bene, riso lanciato, colombe
volate, saluti fatti, su, ora voi andate a fare le foto e gli invitati
al ristornate!» Una voce sicura sovrasta le urla, e la voce
sicura è proprio quella della super modella britannica, Cara
Delevingne, perché, è stata proprio lei ad occuparsi
dell’organizzazione e gli abiti di tutte le damigelle, testimoni,
sposo e sposa.
«Quindi ora sei mia
moglie.» Esordisce il biondo,baciando la moglie sulle labbra, una
mano saldamente depositata sulla pancia della sposa.
«Sì, ma non osare
iniziare a fare il possessivo o chiedo il divorzio immediato.»
Risponde sempre sorridendo la donna.
«Io non dovrei fare il
possessivo?! Ma hai visto quanto sbavano oggi per te, vogliono
ciò che è mio, e non condivido ciò che è
mio, lo sai bene Lil.» Finisce il suo poetico discorso, prima di
ribaciarla, e ribaciarla ancora, sperando che quel momento non finisca
mai più.
«Mi spiace disturbarvi sposini, ma.
1 Lì fuori ci sono centinai di persone che aspettano voi per non so cosa fare.
2 Avete un ORA precisa per le foto,
non voglio ritrovarmi nella lista nera della signorina
Delevingne.» Detto questo l’autista chiama la security per
farli scortare dentro il giardino londinese.
***Quaranta minuti dopo***
«E con questa è
l’ultima! Potete andare.» Esclama il fotografo, dando vita
ad un forte accento francese.
«Avete fatto prima di venti minuti, sono stupito!?» Dice aprendo la portiera della Ferrari. , e facendoli entrare.
«Claus, come sei sorpreso?» Dice, ridendo Jamie.
«Siete due modelli, e tu, ti
ammiri allo specchio più di Narciso stesso, quindi credevo che
solo per farti una foto, ci mettessero almeno tre ore.» Spiega,
Claus, guardandolo attraverso lo specchietto retrovisore.
«Ora scendete, e ci vediamo
stasera! E ancora congratulazioni!» Continua, fermando
l’auto e scendendo dall’auto per aiutare la donna a
scendervi.
«Te l’ho già detto
che sei meravigliosa con quest’abito addosso?»Mormora il
biondo, prendendola tra le braccia e baciandola.
«Sarà tipo la decima volta che me lo dici.» Riesce a dire Lily prima di essere ri-baciata.
«E non mi stancherò mai di dirlo.»
«Approvo Biondino da quattro
soldi effettivamente ho fatto un bel lavoro , ma, dentro.Ora.Subito.In
questo esatto momento.C’è il pranzo.E se non avete inteso
correttamente. DENTRO.»Dice, la solito voce autoritaria,Cara.
«Non hai altro da fare, tipo
qualche sfilata, invece che dare ordini dalla mattina alla sera
qui?» La ribecca Jamie sorridendo divertito.
«No. Ora. Dentro.»Risponde sbrigativa la bionda, mentre gira i tacchi e rientra dentro il ristorante.
«D’accordo, andiamo
Narciso.» Dice Lily, mentre lo afferra per una manica della
giacca e lo trascina all’interno del lussuoso ristorante.
Appena entrano della sala vengono accolti da uno scrosciare di mani.
I camerieri eleganti subito si
dirigono verso di loro e gli porgono un bicchiere di champagne[2]
dicono due parole, brindano e tutti vanno a sedersi.
***
È ormai sera, i due sposi sono
dentro un aereo, sorride Jamie, mentre osserva Lily che lo scruta
attentamente, infatti, solo lui sa la destinazione della luna di miele,
di una cosa però può essere sicura, il volo non
durerà più 10 ore.
«Ora mi dirai dove andiamo?» Domanda, la donna, mentre gli scosta una ciocca di capelli biondi dal viso.
«In camera Signora Bower, mi
pare ovvio?» Mormora con voce suadente. Le sue mani
scorrono sulla schiena, trovando la cerniera del vestito e facendola
aprire.
«No intendo il viaggi-» Prova a dire, ma subito interrotta dalla bocca del marito sulla sua.
«Zitta.» Pronunciate quelle parola la trascina in una camera da letto.
***
«Siamo alle Barbados. Tu mi hai portato alle isole Barbados.»Sussurra stupita.
«Io l’ho sempre dei detto
che sei facile da stupire!—si ferma un secondo, per poi
continuare con fare teatrale—cioè, proprio non te
l’aspettavi?!» Domanda, fintamente sorpreso.
«Rimaniamo qui, a discutere su
chi ha più inventiva o andiamo non so dove?!» Lo zittisce,
la donna, mentre si passa una mano fra i capelli da folletto,
scompigliandoli.
«La macchina è
lì» Le indica una macchina nera con i vetri oscurati, dove
dietro, sostano delle ragazzine che parlano fra di loro, facendo finta
di non notare i due attori.
«Guarda la delle ragazzine fanno finta di non vederci.» Le dice Jamie in un orecchio, mentre le prende la mano.
«Loro sapevano del-»
«Impara non esiste solo
Instangram, ma anche Twitter, mogliettina cara.» Mentre parla,
porta una mano sulla schiena della donna e la trascina, letteralmente,
in auto, dando inizio al viaggio di nozze.
***
Fine Flashback
«Ehy?! Sei nel mondo dei vivi?!» Domanda interrogativa la mora, mentre gli schiocca le dita davanti alla faccia.
«Sì.» Le risponde, mentre porta entrambi le mani sulla pancia della moglie.
«A cosa stavi pensando?» Domanda, curiosa.
«Matrimonio. Il nostro.»
«Okay» Risponde semplicemente, mentre torna a
rivolgere lo sguardo verso il plasma, dove, fino a dieci secondi prima
trasmettevano una sopopera vecchia cent’anni, quando
improvvisamente mandano in onda dei video del lontano 2013 l’anno
in cui si sono conosciuti e poi quelle del loro matrimonio, Lily in
abito da sposa e Jamie elegantissimo, senza la solita canottiera
sgualcita e gli skinny neri.
«Jay?!» Esordisce, scuotendolo per la spalla.
«Ho gli occhi chiusi, vorrei dormire. Comunque. Cosa vuoi?!» Domanda, mentre si passa una mano sul viso.
«Lì, come sono arrivate quelle riprese in
televisione?» Osserva, la ragazza, mentre con una mano si
massaggia la pancia.
«Come tutte le altre riprese, qualcuno che è riuscito ad
infiltrarsi ha fatto delle riprese e poi le ha vendute.—Dice
mentre chiude nuovamente gli occhi--«Jamie?»
Sussurra, visibilmente emozionata. «Sto cercando di dormire
Lily.» Borbotta irritato.
«Si è mossa, l’ho sentita muoversi.» Sussurra, con gli occhi lucidi.
«Jamie, tua figlia si è mossa.» Esclama, indignata la futura mamma.
«L’ho sentita, Lily. L’ho sentita.» Sussurra
stupefatto il marito, non ancora del tutto conscio che sua figlia ha
iniziato a fare i suoi primi movimenti.
Dovremmo scegliere il nome. Pensa Lily, mentre Jamie, le alza la maglietta per scoprirle la pancia.
«Ora sono io che chiedo a te cosa pensi Lil.» Le dice, mentre poggia le labbra sopra la pelle nuda del ventre.
«Sappiamo il sesso, abbiamo ordinato il corredo per la
nursery, ma non abbiamo scelto il nome—Quindi, credo che
dovremmo decide un nome.» Spiega, con ancora gli occhi lucidi la
donna.
«Uhm, uhm. In effetti hai ragione.» Risponde
semplice, portandosi una mano sotto il mento, concentrato a pensare.
Dopo all’incirca mezzora di silenzio da parte di entrambi, Lily
aveva riportato lo sguardo alla televisione; e Jamie che era rinchiuso
nel suo silenzio intellettivo.
«Rosie.» Esordisce all’improvviso—Rosie,Cassandra, Bower» Finisce da dire improvvisamente.
«Rosie come in Love—comincia a dire ma subito interrotta.
«Sì. Love Rosie (#ScrivimiAncora.) È lì che
ho capito di essere ancora innamorato di te.» Mormora
imbarazzato il biondo.
«Quindi sai ancora cosa significa arrossire, l’ultima volta
che ti ho visto era all’anteprima del primo singolo della
tua band; quando quella fan ti chiese quella cosa su di noi e sul sesso e
tu molto gentilmente hai spifferato la nostra vita sessuale a tutta
Londra, anzi no, al mondo.» Risponde ridacchiando la modella.
«Ma ricordati che io ti amo, Darling, di cosa ti lamenti, ma non mi hai ancora detto se il nome ti piace?»
«Mi piace, ma perché Cassandra?» Domanda, perplessa.
«Proprio non ci arrivi piccola Collins?» La stuzzica, Jamie, con il suo solito fare molto British.
«No, su dimmelo.» Chiede, impaziente.
«Grazie a Cassandra Clare ci siamo conosciuti, senza di lei
ora noi non saremmo qui.» Spiega, senza staccare le mani dal
ventre della donna.
«Ah—Sono già passati quasi tre anni da quel film,
ora fanno la serie tv, hai già conosciuto gli attori, ci
hanno mandato l’invito per la premierè.» Gli spiega,
mentre sussulta, sentendo la bambina muoversi dentro di sé.
«No, è a gennaio quella ufficiale la fanno qui, a Londra,
vuoi andare?» Le domanda, mentre le bacia la fronte.
«Non so lo, a gennaio sono all’ottavo mese e non so se
sarò nelle giuste condizioni per andarci, forse a marzo, sempre
se la fanno.» Spiega ancora.
«Continuano la promozione fino a Maggio.» La rassicura, Jamie.
«Okay.»
***
[Notte]
«Jamie!» Esclama una voce vispa.
«Stai male!» Esclama anche lui, agitato.
«Ho fame.» Sussurra, imbarazzata.
«Gesù Lily avvisa prima di svegliarmi così.» La rimprovera il marito portandosi una mano sulla fronte.
«Comunque sia. Cosa vuoi?» Chiede, mentre si passa tra i capelli.
«Mango!—Voglio un mango» Esclama felice della sua scelta, mentre Jamie fa una faccia scioccata.
«Non ne abbiamo.»
«Beh, io lo voglio quindi. Trovalo. Vai, ci vediamo dopo. »
«A dopo.» Dice, scorbuto mentre si alza dal letto, e comincia a vestirsi.
***
[Giorno]
«Lily, l’ho trovato.» Esulta Jamie, rientrato in
casa, dopo aver passato l’intera notte fuori a cercare il
prezioso Mango.
«Uhm, ora non mi va, poi mi sono fatta un panino.» Gli
risponde, mentre l’osserva cambiare tutti i colori possibili in
faccia.
«Vado a dormire.» Dice, con una voce incrinata, come se si stia trattenendo dall’urlarle contro.
«Comunque ti amo anch’io» Lo saluta con una mano,
mentre l’osserva dirigersi, incavolato nero, verso la camera da
letto.
«Anche io!» Dette quelle parole entra nella stanza, dove si sente solo il rumore di lui che si butta sul letto.
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VOI CHE SIETE ARRIVATI FIN QUI, VI PREGO DI LASCIARE UNA RECENSIONE, ANCHE PICCOLA PICCOLA.
Note dell’autrice --> Mr_Mrs_Mellark
Scusate, lo so che ho aggiornato a luglio, ma ero in vacanza…
Comunque, questo è un capitolo molto dolce, con il matrimonio, e i primo movimenti del feto.
Beh non ho altro da dire.
1 Fin da piccola adoro le ferrari, e forse Lily quando si
sposerà non vorrà una ferrari, ma è una mia scelta.
2 è vero, una donna in gravidanza non può bere, ma
piccole quantità di alcol può ingerirle (senza esagerare,
ovvio)
Ringrazio Federica che mi ha dato una ispirazione per una piccola parte del capitolo.
Se scorrete in basso trovate le immagini del matrimonio
E via alle recensioni, plese.
1 Servizio fotografico
Lily col papà alla festa
Abito Lily (è una mia scelta, poi fate voi)
Abito da sposo Jamie (è una mia scelta, poi fate voi)
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