Una nuova vita

di MelMelMely
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Risveglio ***
Capitolo 2: *** Sorpresa ***
Capitolo 3: *** Un nuovo inizio ***
Capitolo 4: *** Casa ***



Capitolo 1
*** Risveglio ***


Risveglio Una mano calda, delicata, mi accarezzava i capelli, un’altra stringeva forte una delle mie. Avevo la mente annebbiata. Sentivo una voce in lontananza: sapevo di doverla seguire, volevo raggiungerla. Cercai di aprire gli occhi ma non ci riuscii, solo nero, e ancora quel suono che mi chiamava “Melanie”, stava dicendo il mio nome, “ti prego svegliati”. Il mio cuore prese a battere più forte, sapevo di chi era quella voce, e la consapevolezza che lui era accanto a me, mi diede la forza di risvegliarmi. - J–Jared – sospirai, mentre i miei occhi si aprivano e incrociavano i suoi. - Jared! – dissi di nuovo, più forte. E piangendo mi gettai tra le sue braccia. Continuammo ad abbracciarci per qualche minuto poi avvicinai le labbra alle sue, sfiorandole appena, e presi a baciare ogni millimetro del suo viso. Mi allontanò gentilmente e cercò di tranquillizzarmi. - Va tutto bene, è finita. Ci sono io adesso e non permetterò che accada di nuovo – disse e mi strinse sé. Appoggiai la testa sul suo petto inzuppandogli la camicia con le lacrime che continuavano a scendere. Stavo ancora piangendo, e non riuscivo a fermarmi; non era da me, ma stavo vivendo troppe emozioni, belle e brutte, tutte insieme. Ero contenta, contentissima. Non riuscivo a credere di avere di nuovo il mio corpo tutto per me. Gli occhi con cui guardavo Jared, le mani con cui lo toccavo, le labbra con cui lo baciavo, era tutto mio, e solo mio. Però ero anche triste. Fui presa da un senso di vuoto, come se mi mancasse una parte di me. Wanda se n’era andata, per sempre. Era strano, avevo odiato le anime, gli invasori alieni, con tutta me stessa, ma ora una di loro mi mancava. Nei mesi passati insieme eravamo diventate qualcosa di più che semplici amiche, quasi sorelle, ed ora era strano essere di nuovo soli. Mi ero sbagliata: non tutte le anime erano cattive, così come non tutti gli uomini erano buoni. Wanda era una delle eccezioni. Avrebbe potuto consegnarmi alla Cercatrice, che avrebbe preso tutte le poche persone rimaste a cui volevo bene, e invece mi aveva aiutata, grazie a lei, ora, potevo riabbracciare Jared e Jamie, dovevo andare a cercare Jamie. Prima però c’era un’ultima cosa da fare, dire addio a Wanda.

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Capitolo 2
*** Sorpresa ***


Sorpresa Mi staccai da Jared, mi asciugai gli occhi e gli sorrisi cercando di rassicurarlo. Prendendolo per mano voltai lo sguardo verso le persone che sentivo parlare piano alle mie spalle. Le riconobbi subito, anche se non le avevo mai conosciute sul serio, ma i ricordi di Wanda erano ancora vivi dentro di me. Doc e… Ian, mi si strinse lo stomaco vedendolo, anche se avrei dovuto immaginare che lo avrei trovato lì, e soffocai a stento un singhiozzo. Sapevo quanto Ian amasse Wanda e non era stato affatto giusto che lei avesse sacrificato tutto: l’amicizia, l’amore, la vita, per me. Mi avvicinai ai due uomini cercando di prepararmi a ciò che avrei visto: una creaturina d’argento inerte e mi sforzai di cercare le parole giuste da dire. Con mio immenso stupore però, Ian sembrava tutt’altro che triste o disperato, come me lo ero immaginata. Non capivo, ero più che sicura che Wanda significasse tutto per lui. - Ciao Melanie, sono Doc – disse l’uomo più vicino a me. - Lo so – gli sorrisi timidamente. - Ian io… - cominciai… - Ehy ciao, Mel. Finalmente ti conosciamo! – Guardai Jared come a chiedere a spiegazioni e lui per tutta risposta inclinò il capo indicando la scatola che Ian teneva tra le braccia. Mi accorsi solo allora che si trattava di un crioserbatoio e a giudicare dalla luce rossa accesa era pieno. - È Wanda – mi spiegò Ian - È viva. E abbiamo trovato un modo per riaverla con noi. – Wanda era viva, questo bastò a tranquillizzarmi. Doc non era riuscito a mantenere la promessa o forse Ian non glielo aveva permesso ed era arrivato appena in tempo per salvarla. Decisi di rimandare le domande a un secondo momento; Wanda stava bene e ora dovevo fare una cosa, avevo aspettato anche troppo. - Io, vorrei andare da Jamie. – - Certo. Vieni, andiamo. – rispose Jared cingendomi la vita con un braccio. - Ciao – salutai gli altri due. - Ciao Melanie. Mi ha fatto davvero molto piacere conoscerti – salutò Doc. - Ciao – aggiunse Ian sorridendomi. Mentre io Jared ci dirigevamo verso l’uscita, vidi Doc sedersi alla sua scrivania mentre Ian parlava con il serbatoio, come se Wanda potesse sentirlo. Venni inghiottita dall’oscurità, ma nonostante non ci fossi mai stata conoscevo quei tunnel alla perfezione e fu semplice seguire Jared che mi guidava con il suo braccio che bruciava a contatto con la mia pelle.

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Capitolo 3
*** Un nuovo inizio ***


Dopo un paio di minuti cominciò ad affiorare un po’ di luce, mancava poco alla fine della galleria, ma Jared si fermò. - Scusa – mi disse – sono un egoista, lo so. - - Cosa… - non feci in tempo a chiedere spiegazioni. Mi prese il viso tra le mani e mi diede un bacio sulle labbra, dolce ma impaziente. - Credi che Jamie possa aspettare altri 5 minuti? – sussurrò sulle mie labbra. - Credo di si. – non potei rispondere diversamente. Allora riavvicinò le labbra alle mie e ricominciò a baciarmi. Portai le braccia intorno al suo collo e mi alzai in punta di piedi per sentirlo più vicino a me. Dischiusi le labbra e il bacio si fece più profondo. Jared mi spinse piano contro la parete rocciosa, i nostri corpi aderivano perfettamente tra loro. Una sua mano accarezzava la mia vita, l’altra il mio volto; le mie si muovevano invece sul suo petto e tra i suoi capelli. Gli occhi chiusi, la mente concentrata su quello che stava accadendo, le bocche una sull’altra, le lingue che si rincorrevano per poi trovarsi, le carezze, le sensazioni, il cuore ormai chissà dove. Ad un tratto aprii gli occhi ed emisi un gemito di protesta perché Jared si era allontanato. Aveva fatto un passo indietro e mi guardava sorridendo. - Sono felice di riaverti con me, e per quello che ho potuto vedere mi sembra che lo sia anche tu – disse con aria divertita e compiaciuta. - Se vuoi posso continuare, ma ho paura che mi lascerei… come dire, trasportare e allora Jamie dovrebbe aspettare almeno un paio d’ore – aggiunse. - Jamie, Jamie – ripetei più a me stessa che a Jared. - Jamie – sospirò lui. Mi prese per mano e un po’ a malincuore lo seguii.

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Capitolo 4
*** Casa ***


Attraversammo la piazza principale che era completamente vuota; guardai il cielo e dalle fessure del soffitto scorsi la luna ancora debole nel cielo rosa-azzurro del tramonto, dovevano essere tutti a cena e, ora che ci pensavo, anche io avevo fame. Seguii Jared verso la cucina. Quando entrammo, all’inizio, nessuno ci notò, erano abituati a me, o meglio a vedere il mio corpo. Jared strinse più forte la mia mano, come se volesse rassicurarmi, infatti molti si erano accorti che ci tenevamo per mano e ora parlavano tra loro lanciandoci strani sguardi. Una donna, Trudy, mi stava riempiendo il piatto, Jared, quasi a confermare le congetture della gente attorno a noi, mi cinse la vita e mi baciò. Per un attimo fu come se tutti e tutto fossero spariti: esisteva solo Jared, esistevamo solo noi. - Mel! – Una voce familiare mi riportò subito alla realtà, l’avrei riconosciuta tra mille. Jamie. Jamie mi corse incontro con le braccia in avanti, pronto ad abbracciarmi, ma si fermò a qualche metro da me e cominciò a fissarmi. - Sei proprio tu? - - Sono io – sussurrai mentre lacrime di gioia mi rigavano le guance. A quelle parole mi si fiondò addosso, era molto cresciuto in quel poco tempo e quasi mi fece cadere. Mi guardò in silenzio, uno sguardo che valse mille parole. Sapevo che aveva mille domande da farmi, ma sapevo anche qual’era quella che gli interessava di più. - Sta bene – lo rassicurai subito, - Wanda. Al momento è in un crioserbatoio, Ian è con lei e mi ha detto che ha un piano per farla tornare con noi. – Mangiammo insieme e risposi a molte delle sue domande e di quelli che sarebbero stati in un certo senso la mia famiglia. Lo zio Jeb e la zia Maggie, Sharon. Avevo solo risposto a delle domande ma mi sentivo stanchissima così io, Jared e Jamie andammo nella loro stanza che mi era familiare poiché Wanda vi aveva già dormito altre volte. Jamie continuò imperterrito con le domande, facendone, ora che eravamo soli, di più personali: come mi ero sentita? cosa avevo provato? Risposi a tutte le sue curiosità mentre lo abbracciavo stretto. Jared rimaneva in silenzio e ascoltava giocando con i miei capelli. Ci addormentammo insieme, nello stesso letto: abbracciavo Jamie e Jared abbracciava me. Mi sentivo al sicuro, protetta, veramente felice dopo tanto tempo. Mi sentivo di nuovo a casa.

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