Creature

di teotode
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Viaggio ***
Capitolo 2: *** Trasformazione ***
Capitolo 3: *** Rivelazioni ***



Capitolo 1
*** Viaggio ***


Le Creature sono esseri come noi, o meglio lo erano. Esse hanno subito una morte talmente violenta che la Terra si è rivoltata contro la loro perdita e le ha aiutate rendendole più forti. In cambio della vita, le creature hanno assunto varie forme, adattandosi al luogo del loro decesso e le loro emozioni vennero amplificate. Però a ogni azione ne corrisponde un’altra uguale o contraria. Nella natura ci deve essere un equilibrio, così gli stessi fiori, depositari della Terra, che la madre di tutto utilizzò per dare la nuova vita agli sfortunati esseri, diventarono la vera minaccia. Così ciò che li aveva creati era anche l’unica cosa che poteva distruggerli. Ogni creatura conserva tuttora tutte le sue ferite che le provocarono la morte e ogni creatura ha un preciso metodo per tenerle chiuse. Ad ogni modo, soltanto pochissime persone sono a conoscenza di queste informazioni e alcune di esse, si riuniscono in un grande clan: i Cacciatori. Essi sono una gerarchia di esseri umani che si ribellano alla natura super naturale delle Creature, uccidendole. Essi sono in possesso del Tomus Florae, un libro con scritti tutti i fiori e le piante dannose per ciascun tipo di Creatura, più una. Il fiore di cui tutte le Creature fanno uso per nascondere il proprio aspetto, l’Aetheria.
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Le gomme del pullman sembravano sciogliersi sotto il sole cocente dei primi di Luglio. Stavamo partendo, o meglio, stavano partendo, quando il don fermò l’autista per fare l’appello. Meno male!
-Froio Alessandro?..... PRESENTE
-Loni Serena? ….. PRESENTE
-Tachibana Hanako? ……PRESENTE
-Calvi Andrea? ……PRESENTE
-Tode….
Non fece in tempo a finire la frase che entrai con un grande balzo sul pullman.
-Sono arrivatoooooo!!- urlai io col fiatone. Tutto il pullman a due piani mi guardò con uno sguardo assatanato. Ok avevo capito che non era visto di buon occhio chi arrivava in ritardo, ma caspita, perché sono arrivato in ritardo? Forse perché mi sono fermato a raccogliere l’Aetheria troppo a lungo? Ma insomma devo stare via un mese e se poi non ne ho più che faccio? Beh in tal caso ne chiederò qualche petalo ad Ale o ad Eli o ad Emma. Andai verso questi ultimi. Mi avevano promesso che avremmo preso il tavolino e ci saremmo seduti tutti insieme, ma visto che ero arrivato in ritardo…. Si era seduta la Lella, un’educatrice. Quindi vagai un pochino senza accorgermi che il posto più vicino all’autista era vuoto. Era un posto doppio, e vicino al finestrino era seduta una ragazza, bellissima dai lineamenti fini e orientali con dei lunghi capelli castani scuri e gli occhi neri lucidissimi. Aveva i capelli raccolti in una treccia che portava di lato, proprio come quella di un cartone della Disney di cui ora mi sfugge il nome…. Penso iniziasse con Fr….
-Scusa, posso sedermi?- chiesi con tono un po’ flirtante.
-Aye, Anat…. Cioè sì, certo non c’è problema. Scusa è che ero immersa nei miei pensieri.- Mi rispose lei con una voce calma e molto dolce.
-Oh, meno male che non devo farmi tutto il viaggio da solo!
-Già, non dirlo a me!
-Sei giapponese per caso?
-Sì, sono di Osaka, ma mi sono trasferita qui l’anno scorso.
I miei occhi iniziarono a brillare. –Ah, l’avevo capito dalla frase di prima! Ma come mai proprio qui e non a Milano?
-A me non piacciono molto le grandi città, per questo ce ne siamo andati…. Senti a te piacciono gli anime?- chiese lei arrossendo timidamente
-Molto, anzi li adoro!
-Ti va di ascoltare delle OST degli anime con me? Sai a me piacciono molto.
-Certo anche a me! Senti magari conosci Ichiban no Takaramono di Angel Beats!; o magari anche Crossing Field di Sword Art Online o anche….
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Mi sembra che Teo abbia trovato qualcuna disposta a farlo sedere accanto a lei. Oddio povera lei! Lui la rimbambirà con gli anime così tanto che lei uscirà con la testa dolente da questo pullman.
-Elisa, a che stai pensando di bello?- mi chiese Emma.
-No stavo solo compatendo quella poveretta che deve sentirsi Teo per quattro ore!- le ridacchiai in faccia.
-Dai Elisa, non essere così perfida, anche se è nella tua natura di Stre….- lo difese Ale.
-Ale, non devi dirlo in giro!- lo fermò Emma adirata.
-Che cosa?- chiese Ale con tono innocente.
-La nostra natura! Insomma, se ci fossero dei Cacciatori?
-Ma io…. L’avevo solo sussurrato!
-Ragazzi, volete smetterla?- tuonai io minacciosa. –Piuttosto, non siete preoccupati per la disposizione dei ragazzi nelle camere?
-No, se ti può consolare, perché il Don sa cosa siamo da molto tempo e metterà noi quattro tutti insieme!- rispose Ale senza preoccupazioni.
-Beh, vedo che Teo è molto contento con quella ragazza!- dissi io. –Secondo me il Don lo metterà insieme a lei!
-Ma figurati!- mi rispose Ale.
-Ehi, non c’è da preoccuparsi! Lo sappiamo che Teo è molto solare e adora tutto ciò che è giapponese, ma sicuramente il Don capirà che noi quattro siamo più al sicuro insieme!- disse Emma.
-Sarà, ma io, che ho visioni, ho un bruttissimo presentimento!- ridissi io
-Oh, ma guardatelo! Come fa a mettere tanta tenerezza in gesti e parole! Sembra quasi che stia corteggiando quella Hanako!- disse Emma con gli occhi sbarluccicosi. –Uffa! Perché il viaggio deve durare ancora così tanto!
-Mi raccomando, vi ricordate lo stratagemma di Teo per non farci ritirare il cellulare?- disse premurosamente Ale.
-A proposito di cellulare, ho un’idea!- dissi tirando fuori il telefono! –Ale, tocca a te! Obbligo o Verità?
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-Mannaggia siamo già arrivati! Avrei voluto riascoltare ancora Sanctuary….- dissi ad Hanako.
-Beh, è stato molto bello conoscerti Teo!- mi disse lei.
Scendemmo dal pullman e andai ad abbracciare l’Alelitodemy(Io, Ale, Eli, Emma). Poi il Don attaccò col suo solito discorso di non sporcare, di non rompere, di non urlare bla bla bla… Poi concluse con:
-Ragazzi, sono appena le due del pomeriggio, avete tempo fino alle sette per disfare i bagagli e rilassarvi. Quest’anno non ci sarà un minigioco a stand per conoscere le vostre camere, ma dovrete vagare per la pensione e trovare una pallina di vetro di vari colori. Allegato a ogni pallina vi è il proprio nome e rompendola troverete un bigliettino con il numero della vostra camera. Non potete salire nei corridoi fino a che non troverete il vostro bigliettino. Una volta trovato, prendete le valige , mostrate il bigliettino agli animatori di guardia alle scale ed entrate in camera. Troverete la chiave della camera nella porta, una volta entrati tutti chiudetevi a chiave e non uscite fino a che il campanile non scoccherà le sette in punto chiaro? Verso le quattro, quattro e mezza passeranno gli animatori per ritirare il cellulare e per darvi la merenda. Se qualcuno dovesse uscire dalla propria camera, gli verranno date delle punizioni più o meno gravi a seconda dell’orario. Ed ora andate!
Mamma mia com’era stato severo! Chiudersi a chiave, che razza di stupidità era! Forse il Don ha sentito odore di Aetheria su qualcun altro? O forse ci sono i Cacciatori tra di noi? Non voglio neanche pensarci!
Come previsto trovai la mia pallina color verde posata su una ninfea del laghetto della pensione. Camera 33. Bel numero fortunato! Ero al terzo piano, cioè l’ultimo. La mia valigia era traboccante di roba e pesantissima, come avrei fatto a portarla su?  No aspetta, che il Don me l’abbia fatto apposta? C’è da dire che non avrò in camera un animatore, almeno quello!
Niente ascensore, solo scale…. E per di più un’infinità. Giunto grondante di sudore all’ultimo piano trovai Hanako e Serena che ridevano.
-Hei ragazze, anche voi al terzo piano?- dissi io
-Sì, e per di più col bagaglio pesante!- si lamentò Sere.
-Dai, non dite che era tanto, se sono riuscita io a portare la valigia fin qui!- disse in tono scherzoso la nipponica.
-Beh, allora ci vediamo ragazze, io cerco la mia camera!- dissi io stremato.
-Aspetta, per caso sai dov’è la 33? Non riesco a trovarla!- mi prese per un braccio Hanako.
-COOOOOOSA??!!!???? Sei nella 33?- urlai stupito io. No era impossibile, perché il Don aveva messo me con lei? E non ero con l’Alelitodemy! Solo con lei. Oddio mi sentivo come se l’unica cosa che mi dava sicurezza fosse svanita. Come nasconderò la mia natura? E l’Aetheria? O peggio, lo andasse a dire a qualcuno?
Entrai in camera e vidi che c’era il letto matrimoniale. Ci chiudemmo subito a chiave, come aveva detto il Don.
-Dobbiamo dormire nel matrimoniale?- chiesi io preoccupato.
-Beh, sì. Hai vergogna?- mi disse lei
-No è solo che pensavo che tu fossi in imbarazzo!
-Ma no, tranquillo. Non sono così timida come sembro. Poi se non riesci a dormire puoi accendere la lampada e leggere qualcosa, tanto a me non dà fastidio!
-Wow, molto gentile da parte tua!- esclamai stupefatto.
-Però io mi prendo l’armadio!- disse lei
-Eh no, lo sapevo che c’era la fregatura! Bene, allora la scrivania è mia!
-Ok , se la mettiamo così io voglio un posto in bagno dove mettere il mio beauty!
-Va bene e io andrò sempre a fare il bagno per primo e ci metterò tutto il tempo che mi pare!- dissi io. Ero abbastanza compiaciuto di quest’ultima affermazione, perché l’acqua, per una Creatura acquatica come me era fondamentale!
-E sia, ma non voglio ripensamenti, chiaro!- disse in tono minaccioso
-Sissignora!
Iniziammo a disfare i nostri bagagli, io stando attento a nascondere l’Aetheria e gli altri miei oggetti “speciali”, lei tirando fuori vestiti a più non posso. Alle quattro precise arrivarono gli animatori e come previsto io diedi un cellulare vecchio, ma con una cover colorata cosicché da non destare sospetti e potermi tenere il mio vero. Penso che anche gli altri lo abbiano fatto. Il cellulare per noi era fondamentale e nessuno poteva prendercelo. Per essere gentili e visto che avevo un secondo cellulare vecchio, feci lo stesso stratagemma per far tenere il cellulare ad Hanako. Mi ringraziò e poi tornò a disfare abiti.
-Senti, ti dispiace se vado a farmi un bel bagno caldo?- chiesi ad Hanako
-Certo, vai pure, così ti rilassi un po’!- mi disse lei in tono confidenziale e sereno.
Entrai nell’acqua calda e sentii tutte le mie cellule che rinascevano una ad una. Ero appena entrato che sentii bussare alla porta del bagno….
-Teo, sono io Hanako…. Senti lo so che mi scoccia chiedertelo e….. sono molto in imbarazzo te lo confesso….. ma io…. Dovrei entrare per…..prendere una cosa che ho lasciato nel beauty…
-Ehm… Io…Sì ok dai entra- le dissi; -Però sai io mi…. Vergogno molto….
-Tranquillo io non verrò a curiosare!
Entrò dalla porta rigida come un paletto e rossa come un peperone. Io nascosi le gambe (e non solo)sotto la schiuma, anche se mi si vedeva un po’ la fine del torso… Anche io ero rosso come un pomodoro.
-S…s…sai io non pensavo che tu avessi un bel fisico… Sono stupita
-Stai… cer…cando di rompere il…ii…il ghiaccio?
-B..bene… ho preso quello che mi serviva…. Allora …. Buon bagno!
-A….spetta!
-Lascia la porta mezz’aperta così…. Possiamo parlare!
-Giusto è…. una bell’idea!
-Sai, nessuna donna mi ha ancora mai visto nudo….
-Beh mi devo reputare fortunata, allora, perché ho visto scorci delle gambe e il torace!
Ridemmo.

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Buongiorno o Buonasera a tutti.
Ho deciso di scrivere anche io questa Storia Originale!
La storia cambia il narratore a ogni paragrafo diviso dalle lineette.
Nella prima è il prologo; nella seconda è Teo, nella terza Elisa e nella quarta ancora Teo.
Spero che vi piaccia e a chi scopre per primo che Creature sono i quattro membri dell'Alelitodemy vince un premio!
Occhio ai colpi di scena!

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Capitolo 2
*** Trasformazione ***


Ancora non capisco perché Teo non sia qui. Cioè intendo, perché quello stupidissimo Don non l’abbia  messo in camera con me, Ale ed Ely. Eravamo d’accordo, avevamo fatto un patto…. Se lui ci avesse messo tutti insieme, noi non avremmo fatto del male a nessuno, neanche accidentalmente!
-Uffa! Mi annoio! Senza Teo non sarà la stessa cosa!- urlai io arrabbiata.
-Sì, ma io ve l’avevo detto che Teo non sarebbe stato con noi! La mia predizione era esatta…- disse seccata Eli.
-E quindi, ora che si fa? Se non possiamo sgattaiolare fuori di notte senza farci vedere per poi trasformarci, per noi sarà la fine! Le nostre ferite inizieranno a riaprirsi e moriremmo ancora!- chiesi io.
-Beh, penso che Teo riesca a sgattaiolare fuori di notte, utilizzando lo stratagemma del profumo, calze e tanto silenzio!- rispose Ale ironico.
-Sì, ma, quella Hanako non mi convince! Insomma, il mio sesto senso me lo dice!- dissi io.
-Sì, beh Emma, se ci fidassimo del tuo sesto senso allora…..- ridacchiò Eli.
-No, non il sesto senso della vecchia Emma! Ve lo dico col mio sesto senso dei draghi! I Figli dei Draghi riescono a percepire il pericolo!- ribattei io.
-Si, peccato che non riescono a identificarlo!- ridacchiò di nuovo Eli.
-Andate tutti al diavolo! Secondo me quella Hanako è una cacciatrice che ha minacciato il Don e adesso vuole ucciderci tutti! Vi metto in guardia, perché sono vostra amica. Il fatto è che se capisce che Teo è un Tritone, saremmo tutti in pericolo! Ma lo capite o no!- urlai io infuriata nera. Dopodiché andai a farmi una doccia per raffreddare i bollenti spiriti. Ma perché non mi capiscono….
Uscii dalla doccia con calma, mi vestii e ritornai dagli altri.
-Scusaci Emma, è solo che per noi è difficile pensare che i cacciatori siano qui, in un luogo sperduto!- disse Ale parlando anche per Elisa.
-Scuse accettate, ma ora che facciamo per tirare le sette? Giochiamo col cell…..- non feci in tempo a finire che entrò Annina, l’animatrice, con il carrello della merenda.
-Torta o Panino con la Nutella?
-Torta
-Torta
-Torta
-Torta
-Bene- riprese l’animatrice; -E ora, se non vi dispiace, consegnatemi  i vostri cellulari.- dopo averli presi ci salutò ed uscì dalla porta sorridendo.
-Molto bene, lo stratagemma di Teo ha funzionato!- dissi io senza urlare
-Beh, ricordiamoci di ringraziare!- disse Ale.
-Bene, ma ora come passiamo due ore e venti minuti?
-Io chiederò agli animali di quel bosco informazioni sul territorio.  Poi penso di curare un po’ le mie piantine che ho portato nella valigia- disse con tono grintoso Ale
-Io preparerò ancora un po’di profumo di Aetheria, per aumentare le nostre riserve e le nostre possibilità di salvezza. Dopo mi studierò un po’ il mio Librum Magi, per accrescere la mia conoscenza sugli incantesimi.
-Ed io…..- dissi io
-Che hai Emma, perché quella faccia e quel silenzio?- chiese premuroso Ale.
-Io non posso andare in giro volando come mi pare e piace! E non posso neanche disegnare o scrivere o mettermi lo smalto, perché ho lasciato tutto a casa- dissi io disperata. –Eli, non è che faresti un qualche abracadabra e mi porteresti qui gli strumenti?
-Prima di tutto si chiamano INCANTESIMI!- puntualizzò lei; -E secondo, non posso fare quel tipo di magia perché mi dovrei trasformare e mi servirebbe una quantità immensa di potere, perché si tratta mi magia dell’occulto, cioè non la mia specialità.
-Sì, ma tanto anche se ti trasformi nel tuo vero aspetto sei quella che rimane più umana di tutti!- ribattei io inquieta.
-No, è qui che ti sbagli! Il mio corpo da strega è ricoperto da glifi e marchi magici che emanano una luce fortissima! Quindi scordatelo!- mi azzittì e passai il pomeriggio più lungo e noioso del ventunesimo secolo! Finché, finalmente si sentirono sette profondi *DONG*.
Il campanile, le sette, mangiare…..arrivoooooo!!
 
Finalmente cena! Stavo per morire di fame!
Dopo una bella chiacchierata con i cervi, i leprotti, gli scoiattoli e le civette, finalmente scoprii un luogo deserto perfetto per le nostre chiacchierate. Ma non avvisai gli altri…. Almeno non oralmente. Qualche cacciatore avrebbe potuto ascoltare. Anche il bosco mi ha detto di stare attento, perché ha sentito delle presenze ignote, maligne, ma ignote.
Purtroppo la cena non fu quello che mi aspettavo….. cinque pennette di pasta con uno sputo di sugo; una misera bistecchina di fesa di maiale e degli schifosissimi spinaci….. e per di più senza un briciolo di frutta o un cucchiaino di dolce o gelato. Ero così perso nei miei pensieri che mi non ascoltai la prima parte della pappardella del Don. Presi ad ascoltare soltanto alla fine, quando disse:
Oggi sarete molto stanchi, quindi questa sera non ci saranno attività, né scherzi, né film. Vi permetto di restare nel salone solo fino alle nove. Poi tutti a chiave nelle proprie stanze a dormire. Buona serata!- dopodiché il Don si avviò con Annina verso la cucina. Erano entrambi preoccupatissimi.
-Ma perché il Don non ci permette di fare una serata coi giochi? La prima sera è sempre quella degli scherzi ai primini!- chiesi io preoccupato.
-Non lo so, forse il Don ha percepito la presenza di un altro cacciatore e ci ha voluto mettere in guardia!- disse Teo.
-Non saprei, ma questa faccenda mi puzza! E’ il mio sesto s….- non fece in tempo a finire Emma.
-Sì, sì il tuo sesto senso, lo sappiamo tutti Emma!- disse ironicamente Elisa.
-No, ve lo giuro! Per di più ho visto Annina preoccupatissima questa sera.- ribatté Emma.
-Anche io l’ho vista, stava andando a rifugiarsi per parlare col Don!- dissi io. –Comunque ho trovato un buon posto per transfor….. cioè sì avete capito!
-Davvero, dove?- chiese Eli impaziente.
-Aspettate, ve lo scriverò dopo sul gruppo di What’s App …P…PP. Pericolo in vista!
-Che tipo di pericolo?- chiese Emma.
-Beh, un metro e sessanta, capelli neri liscissimi, treccia di lato, occhi a mandorla leggi manga in arrivo!
-HANAKO?!?
-Piano, non traiamo decisioni affrettate! Sta solo poco bene e io le ho detto che per qualsiasi cosa può riferirsi a me!- disse Teo in modo calmo.
- Teo… mi dispiace disturbarti ma… mi gira tantissimo la testa … potresti.. accompagnarmi in camera?- chiese la giapponese a Teo in modo molto cortese e pacato. A quanto pare le erbe che avevo disperso nell’aria erano servite! Feci un cenno di vittoria ad Eli e ad Emma ma… meglio non dirlo a Teo o si sarebbe arrabbiato.
Una decina di minuti dopo Teo corse giù dalle scale con respiro affannoso.
-Ti è arrivato il messaggio Teo?- chiesi io.
-Sì, mi è arrivato appena avevo finito di rimboccare le coperte ad Hanako.- rispose lui
-Allora adesso dobbiamo tirare le nove, quindi tutti al biliardino!- urlò euforica Eli.
Il messaggio era chiaro:
“Io: ragazzi, alle nove tutti al laghetto puntuali. Stasera ci si trasforma. Ho trovato un boschetto dal sentiero impercorribile e pensate un po’! C’è anche un laghetto per Teo.
 Teo: Evviva il laghetto!
 Emma: Sì ma come faccio a sgattaiolare fuori dalla finestra senza farmi vedere?
 Teo: Vola!
 Elisa: Ed io?
 Teo: Occultati!
 Emma: Ma qual è il percorso che bisogna fare?
 Io: Dopo il laghetto proseguite in un sentierino a zig zag. Seguitelo fino a che trovate un grosso masso con                     sopra scritto AETE in verde; girate a sinistra e andate sempre dritti fino al salice piangente. Girate a destra e    dopo un centinaio di metri si arriva. E’ davvero stupendo e c’è anche una cascata. Ringraziamo tutti il maestoso cervo che ci ha donato la propria vista per trovare il luogo della trasformazione! Grazie maestoso cervo!
 Teo: Grazie Bambi.
 Elisa: Grazie amico di Bambi.
 Emma: Grazie Dumbo.
 Teo: Emma, guarda che Dumbo era l’elefantino che vola con le orecchie
 Emma: O.O”
Passammo tutta la serata a giocare al biliardino. Io e Teo eravamo imbattibili! Battemmo tutti, uno a uno, o meglio, due a due, io in attacco e lui in difesa. Certo ,fino a che arrivò Sere e Marta…. Così Teo si imbambolò e le lasciò vincere. Che rabbia! L’avrei preso a calci!
-Ragazzi sono le nove, è ora di andare a letto, forza tutti alle scale che vi contiamo!- disse Andrea, l’animatore
-Sì certo, sei bellis…. No volevo dire sissignore!- gli rispose Elisa.
-Ma non possiamo sgattaiolare via ora?- mi chiese Teo impaziente.
-No, perché se non ci contano e vedono che non ci siamo, capirebbero persino i Cacciatori!- gli risposi.
Così andammo ognuno nelle proprie stanze senza fiatare. Teo poi si calò giù dalla finestra della sua camera senza svegliare Hanako e arrivò per primo al laghetto. Io ovviamente fui l’ultimo…. Dovevo accertarmi che nessuno vedesse una persona che scendeva dalla finestra portato da una gigantesca pianta! E dovetti anche tornare indietro perché mi resi conto di aver dimenticato l’Aetheria…..
Quando arrivai trovai i miei tre amici, ma stranamente anche un’altra nuova Creatur. Tutti si erano già trasformati, tranne me.
Teo nuotava nel lago cristallino con la sua coda da tritone. I capelli si erano bagnati del tutto e ormai non stavano più a posto. Era a petto nudo con la sua bellissima coda verde in bella vista. Teo è una specie di Tritone molto rara, riconoscibile dalla sfumatura delle sue squame. Appena sotto la vita iniziavano con un giallo chiarissimo, poi più intenso fino a un verde cinabro e verde erba; la parte terminale era più un verde smeraldo e le due pinne un verde acqua. Portava una collana con un dente si squalo e il suo busto era avvolto da alcune alghe, il metodo che i Tritoni utilizzano per chiudere le ferite.
Elisa si era appena trasformata in Strega. I capelli si riempirono di mesh violette e si raccolsero in una coda di cavallo alta sul lato sinistro della testa. Portava una maglietta nera con lo scollo a cuore, che però si alzava fino al collo con un tessuto retato. Sopra di essa svolazzava un maglione grigio chiarissimo che aveva un solo bottoncino sotto il seno e poi si riapriva sotto in due lembi che si univano dietro, lunghi fino al ginocchio. Indossava una gonnellina fucsia simile a quelle delle scuole giapponesi. Ai piedi calzava degli stivali neri morbidi di stoffa con dei bei tacchi alti. Eli era seduta sotto un albero che leggeva il suo tomo e si esercitava nei suoi incantesimi.
Emma aveva assunto il suo vero aspetto di Figlia dei Draghi. I suoi lunghi capelli mori erano scompigliati in una specie di ciuffo voluminoso che le copriva quasi l’occhio sinistro e una ciocca di capelli legati dietro da un fermaglio a forma di artiglio di drago. Portava un reggiseno di pelle di drago e una gonna fatta con gigantesche zanne di drago che assomigliava ai gonnellini che portavano i soldati greci. Emma era scalza. La sua pelle era stata sostituita a tratti da scaglie di drago color rosso scarlatto ardente che la aiutavano a riscaldare il proprio corpo. Emma si rilassava e cercava di non dare fuoco all’intero bosco.
La sconosciuta era una Fata. Portava i capelli sciolti color biondo scuro tutti spostati sulla spalla sinistra; con un cerchietto color verde chiaro e due piccoli pon-pon simili a soffioni. Portava un vestitino corto che ricordava un po’la natura. Partiva dalla spalla non coperta dai capelli con delle frange marroni che assomigliavano molto a dei rami, seguiva con uno sollo a cuore ricoperto con del tessuto a piccole frange sporgenti verdi che sfumavano appena sotto il seno. Dal bacino in giù il vestito si ramificava un lembi che sfumavano sul  nero con pallini color panna. Sotto alle frange c’era una minigonna bianca. Anche lei era scalza. Da dietro la schiena partivano due meravigliose ali da farfalla dal contorno rosa e dall’interno squamato verde cinabro traslucido. La fata era seduta con le gambe da un lato su una roccia vicino al fiume e cantava con Teo. A volte volava sul pelo dell’acqua e schizzava Teo che la ricambiava.
Io bevvi subito l’Aetheria per non farmi riconoscere dalla fata. Eppure aveva un’aria talmente familiare che avrei potuto dirle chi fossi. Appena bevvi l’Aetheria anche io cambiai. I miei capelli si trasformarono in larghe foglie verdi scure che riproducevano il mio taglio da umano. Il mio mento germogliò e mi crebbe una barba fatta di minuscole foglie verdi chiarissime.  Il mio corpo, come quello di tutti i Druidi, si ricoprì di corteccia che, nel mio caso, si tratti di quella del salice piangente. Quello è il nostro modo per tenerci in vita. Ero vestito con una tunica dal colletto alto; aperta, lunga fino al ginocchio color verde con dei ricami, lungo gli orli, a forma di foglie marroni. La tunica era priva di manica sul braccio sinistro. Sul braccio destro, invece, ricadeva rigogliosa e molto voluminosa. Portavo un paio di pantaloni marroni tipo jeans, ma fatti di midollo di albero, con lo stesso ricamo della tunica color verde acido.
Appena mi avvicinai al lago salutai i miei amici, occultando i loro nomi, poi mi girai verso la fata e le dissi:
-Buonasera signorina!
-Buonasera anche a te, Ale!- mi rispose lei. Io ci rimasi di sasso…. Com’era possibile che lei mi conoscesse.
-Ma tu mi conosci?- le chiesi un po’spaventato.
-Certo, e conosco anche Matteo, Elisa ed Emma.- rispose lei con un bel sorriso. Dopo quell’affermazione io e gli altri ci guardammo negli occhi, stupiti ma anche molto spaventati. Se qualcuno ci conosce, vuol dire che non siamo stati attenti e potrebbero averlo notato anche i Cacciatori!
-Non temete, non dovete avere paura. Io sono vostra amica, ma per il vostro bene non posso dirvi il mio nome. Sappiate che potete contare su di me per qualunque dubbio abbiate e se avete domande potete chiedermi direttamente a me o al Don. Sappiamo quanto lui sia fedele a noi Creature. Dovete sapere anche che non è un vostro errore se io conosco i vostri nomi, ma io vi conosco da tempo - disse la fata con un tono di voce da amica. In effetti quel timbro, quel tono, quel viso mi erano molto familiari. Ma chi è costei? Dopo aver detto quella frase lei ci salutò e marciò svolazzando verso la pensione del Camposcuola. Per questo mi era sembrata così familiare, perché è tutto il giorno che la vedo! Oddio, che sia lei? Ma no, non è possibile, io la conosco da quando ero piccolo, non può essere lei!
Passai  i successivi cinque minuti in preda la tormento, quando mi accorsi  che la Natura mi stava avvisando. Un messaggio dalle piante diceva:
“Attenzione, vi hanno trovati, correte! Un ragazzo, non troppo alto, capelli a spazzola. In mano recava uno spadone. Fate presto e che possa la Madre aiutarvi! ”
-Ragazzi, dobbiamo tornare subito alla pensione. Immediatamente!- avvisai io spaventato.
-Perché? Ci stiamo divertendo parecchio….- disse Emma.
-….. Cacciatori…- dissi io con il cuore a mille.
-COSA? COM’E’ POSSIBILE!- urlò Teo.
-Non lo so, ma bisogna sbrigarsi- risposi io.
-Sì, e come facciamo? Se torniamo dalla stessa strada dell’andata, ci beccheranno!- disse Emma nervosa.
-Questo non lo so!- disse Ale.
-Ragazzi mi è venuta un’idea! Datemi tutti la mano! Utilizzerò una magia!- disse Eli chiudendo di scatto il suo libro dopo averlo consultato ben bene!
-Cosa intendi fare?- chiese Ale perplesso.
-Lancerò un incantesimo d’occultamento!- disse Eli fiduciosa.
-Ma non puoi farlo! E’ Magia Nera, ti ucciderà!- disse Emma.
-No, mi stancherò più del solito ma non mi ucciderà! Siete pronti? Phrismatum Occultum Un Animum…..
 
Che fortuna! Sani e salvi! Meno male che l’incantesimo ha funzionato. Ora dovevo solo aprire la finestra ed entrare nella mia camera dove Hanako dormiva. Tolsi le scarpe, aprii delicatamente la finestra ed entrai. Mi misi velocemente il pigiama ed entrai nel letto. Mi fermò un mugolio appena sollevai le coperte.
-Ciao!- disse Hanako con voce gentile girandosi delicatamente verso di me.
-Ehm…. Ciao! Da quanto sei sveglia?
-Mi hai svegliato tu entrando dalla finestra! Che ci facevi fuori?- chiese senza mutare il tono di voce.
-Sai, volevo raccoglierti dei fiori per la tua guarigione e…. volevo farti una sorpresa domattina. Però…. Di notte di fiori vanno anche loro a dormire e perciò…. Niente sorpresa….
-Davvero? Sei gentilissimo! Non fa niente se non sei riuscito nel tuo intento…. L’importante è il pensiero!- disse lei felice.
-E chi ha detto che non ci sono riuscito? Ho qui un altro regalo per te! E’ una scultura di ghiaccio! Mi sono incamminato molto in su per la montagna e ho trovato in una piccola grotta un blocco di ghiaccio e l’ho modellato un po’!- dissi io. O meglio improvvisai. Creai velocemente una rosa di ghiaccio coi miei poteri da tritone e gliela porsi.
-Mi piace tantissimo! Vado subito a metterla in un luogo dove non si sciolga, perché penso di non poterla mettere in un vaso!- disse lei euforica. Meno male che ci è cascata, sennò non avrei saputo che fare! Dopo aver posizionato la rosa vicino a una finestra aperta, Hanako tornò nel letto.
-Senti, non riesco a dormire e sono già le due di notte; ti va il gioco delle 20 domande??
-D’accordo, inizia pure!- dissi io divertito.
-mmmmhhh….. vediamo, sei bravo a scuola?- chiese lei.
-Con tutte le domande proprio quella? Sì, sono bravo a scuola e sono uscito dagli esami di terza media con 10 con lode…. Ora ti chiedo qualcosa io, ha….
-Eh no, tesoro, le domande le faccio io!
-Come? Questo è un furto! Signorina occhi a mandorla!- dissi io in tono ironico.
-Bene, la prendo come una sfida! Domanda numero due, ti piacciono i miei occhi?
-Sì, li trovo molto affascinanti e quando ti arrabbi il tuo sguardo diventa molto sexy!
-Ehi, questo non è vero! Sei la prima persona a cui piacciono! A molti italiani non piacciono!
-Beh io sono un otaku, ricordi?
-Giusto! Domanda numero tre…. Hai mai baciato qualcuno?......
………………… [Dopo qualche ora]
-Bene e ora l’ultima domanda e qui voglio una risposta esauriente! Ti piace qualcuno? Parlamene un po’! So che non mi dirai il nome, però parlamene!- chiese lei con uno dei suoi sguardi affascinanti.
-Beh, in realtà non so se mi piace veramente qualcuno. O forse è solo un capriccio.- risposi io.
-Descrivimela!- disse Hanako con un tono di voce totalmente differente. E’ come se la gentilezza se ne fosse andata e avesse lasciato il posto a una voce più triste.
-Chi ti ha detto che è una lei?
-O.O…..
-Era uno scherzo! E’ ovvio che è una lei!- dissi facendole un sorriso. –Comunque lei è alta, mora, occhi marroni, simpatica, intelligente solo che…
-Che cosa?
-Mi ha ferito profondamente!
-Che ha fatto?
-Meglio non parlarne, non è il momento!
-Ma tu l’hai perdonata?
-No. Non ancora, e non ho intenzione di farlo se lei non mi farà solenni scuse.
-Beh, invece dovresti, penso. Se la ami veramente.
-Come ho già detto prima non lo so se mi piace davvero.
-Sei strano!
-Davvero?
-Sì.
-Beh, anche tu sei strana!
-Perché?- chiese con gran stupore.
-Perché non sai contare! Avevamo detto venti domande e non ventiquattro!- dissi ridendo.
-Già, hai ragione- rise anche lei.
-Sono già le cinque e mezza, dovresti dormire principessa!- dissi io in tono cordiale e un po’ scherzoso.
-E tu non dormi?- chiese lei tutta contenta per il mio appellativo.
-Io dormire? Ma ti sei fumata una canna? Piuttosto vado a farmi un bagno!
-Scusa ma perché ti devi lavare sempre?
-Non è come pensi! E’ solo che l’acqua mi aiuta a rilassare il corpo e la mente e mi fa pensare. L’acqua è fondamentale per me!
-Ok…. Sei strano!
-Dormi! Almeno quando dormi tieni la bocca chiusa?- dissi io scherzando e ridendo.
-Beh a volte parlo nel sonno, come quella volta che misi ad urlare e mia mamma si alzò tutta spaventata e…….



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Ringrazio tutti coloro che mi seguono ancora.
Rieccomi dopo tanto tempo con un nuovo capitolo.
Sì lo so che il tempo è davvero molto, ma ho voluto fare dei disegni preparatori (Che non posterò mai a causa della denuncia da parte di una signora molto irritabile chiamata Fantasia) per descrivere meglio i personaggi.
Spero che piaccia.
Una domandina a botta e risposta: Chi è la misteriosa fata? Provate ad immaginare.... o forse non potete per mancanza di nomi scritti nel capitolo!
Un bel pollicione per il Fail di Emma!
Chi sarà mai la ragazza che piace a Teo? E ancora più intrigante, come reagisce Hanako nel suo intimo?
Grazie per la lettura

PS: i narratori sono
      -Emma
      -Ale
      -Teo

Ciao
Teotode

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Capitolo 3
*** Rivelazioni ***


Ma come avevano fatto i cacciatori a scoprirci? Dormii tormentata da questo pensiero. Dormii, sì, pesantemente, ma quel pensiero mi tormentava… Mi svegliai i scatto urlando. Il mio letto era tutto bagnato così come il mio pigiama e la mia faccia. Urlai. Ero confusa… come avevo fatto a bagnarmi? Dopodiché sentii la risata a crepapelle degli animatori accanto a me e capii…. Mi avevano svegliato bagnandomi. C’era Stefano, Gloria, Manuel, Luca e Annina. Oddio che vergogna, c’era anche quel figo di Andrea e mi aveva visto in pigiama! Ho detto quel figo di Andrea? No io volevo dire quell’Andrea cioè sì insomma….. Beh avete capito! Annina si piegò leggermente e mi diede un bacino in fronte dicendomi:
-Sveglia Elisa, dai che c’è la colazione!- disse con voce calma e serena. Quella voce mi sembrava di averla già sentita.
-Ma che ore sono?- chiesi io con la voce ancora da zombie.
-Sono le 7.30, è ora di colazione.- disse Gloria con tono insopportabile
-Dai su svegliamo anche le altre camere!- disse Manuel tutto eccitato. Tutti gli animatori annuirono e uscirono dalla porta.
-Ehi!- li fermai io; -Non svegliate anche Emma ed Ale?
-Ehi Eli guarda che bel sole che c’è fuori, perfetto per una passeggiata!- disse in tono scherzoso Stefano.
La finestra era proprio alle mie spalle. Mi girai di scatto e mi trovai i visi di Ale e Emma contorti in espressioni stupide proprio a dieci centimetri dal mio. Urlai come una matta, tanto che per poco non morivo sul colpo. Tutti gli altri risero e risero e….. risero. Risero, ancora. Aspettai che gli animatori uscirono dalla stanza per poi parlare coi miei amici.
-Ma siete impazziti? Volevate uccidermi? Lo sapete che sono ancora stremata dall’incantesimo di occultamento di ieri! Io sono specializzata nella magia degli spiriti, non dell’occulto e neanche dell’etere. Se faccio un incantesimo di occultamento spreco già molte energie e in più occultare quattro persone è stremante anche per una strega dell’occulto; figuriamoci per me! E’ già bello che non ho riportato lesioni o perdite di sangue.
-Dai su non metterla giù così male!- disse Ale.
-Sì, noi volevamo solo farti uno scherzetto simpatico e non volevamo farti del male- disse in tono scusante Emma.
-Sì, ma, tranquilli! Io mi ero solo preoccupata per niente. E poi lo scherzo era anche divertente, solo…. Temevo un collasso..- dissi io.
-Dai andiamo, dobbiamo prepararci per andare a fare la passeggiata!- disse Ale con tono grintoso.
-Passeggiata?- urlammo in coro io ed Emma.
-Sì, me l’ha detto ieri Annina! Che bello non vedo l’ora di poter stare immerso nella natura!- disse Ale euforico.
-Ale, ma se tu ci stai per troppo a contatto va a finire che….-disse Emma preoccupata.
-Lo so!- la azzittì lui. –Solo che, siamo in vacanza e voglio godermela, insomma guardate che bella giornata!
Io ed Emma ci guardammo in faccia e pensammo la stessa identica cosa: “Vediamo quanto dura questo entusiasmo!”
Mi lavai i denti e la faccia, poi mi misi su un paio di pantaloncini corti neri e poi ebbi un dilemma sulla maglietta. Dopo aver seguito i consigli rigorosamente di Ale e non ci Emma, misi una canottiera panna. Meno male che non seguii i consigli di Emma: mezze maniche e pantaloni jeans lunghi. Ma quella è matta! Cinquanta gradi all’ombra e lei mette su i pantaloni lunghi! Ale invece, restava sull’estivo corto: pantaloncini militari e una maglia giallino-verdastra. Tutti a colazione!
Io, Ale ed Eli arrivammo un po’in anticipo. Ci sedemmo e occupammo il tavolino da quattro tenendo un posto anche per Tode.(Teo si chiama sia Teo che Tode, perché il suo reale soprannome è Tode, quindi non stupitevi. Solitamente gli amici lo chiamano Tode e anche gli animatori, ma Hanako e Annina preferiscono chiamarlo Teo.) Quest’ultimo arrivò qualche minuto dopo in compagnia di Hanako. Lui ci lanciò uno sguardo e poi  egli capii che Hanako non era la benvenuta al tavolo e che avremmo parlato di cose un po’….. sovrannaturali, ecco. Così salutò Hanako e si mise a sedere insieme a noi. Hanako si sedette a un tavolo da tre persone tutta sola soletta. Arrivarono tutti gli altri ragazzi del Campo e si sedettero a gruppi di amici ai tavoli. Hanako rimase sola soletta. Un po’ mi faceva pena, ma non osai fare niente.
-Ragazzi, non mi fa un po’pena Hanako? E’ la tutta sola! Dai invitiamola a sedersi con noi!- chiese Tode.
-Non se ne parla neanche! E poi dobbiamo parlare di ieri sera!- disse Emma rabbiosa.
-Ma dai, ne possiamo parlare anche dopo!- disse Tode con determinazione. –Avanti Eli diglielo anche tu!
-Secondo me ha ragione, e poi non è colpa nostra se lei non ha amici. Mi dispiace per lei ma…. Niente da fare.
-Ale, almeno tu…. Ti prego!- Teo pregò di nuovo.
-Mi dispiace, ma oggi non è la giornata giusta, Tode- gli rispose Ale.
Teo si sentiva combattuto, voleva invitarla ma nessuno gli dava il permesso. Poi si sentivano dei bisbigli offensivi sul conto di Hanako e fantasie sul perché nessuno si fosse seduto accanto a lei. Hanako si stava per mettere a piangere. Il suo unico amico, Teo, l’aveva lasciata lì da sola. Poverina. A quella visione Teo non poté più trattenersi e mentre il Don iniziava la preghiera, lui si alzò rumorosamente di scatto e sotto gli occhi di tutti andò a sedersi accanto Hanako. La rassicurò e si scusò asciugandole le lacrime. Il Don si stava infuriando, ma Annina gli disse di non preoccuparsi. Disse che avrebbe parlato lei a Teo, così si sedette al tavolo con quest’ ultimo ed Hanako.
-Chissà di che parlano?- chiesi io.
-Stanno cantando. Li sento col mio udito da Figlia dei Draghi.- disse concentrata Emma.
-Ma come fa a mentirle così bene su cos’è? Cioè dico, come fa a nascondere tutte l’Aetheria e le sue cose da Tritone della valigia! Sono sempre insieme in camera!- Chiesi un po’ perplessa.
-Beh, forse avrà una carriera da attore!- disse scherzando Ale.
-Comunque sia, dobbiamo stare più attenti. Se il cacciatore ci ha trovati vuol dire che ha visto qualcosa di sospetto in noi. Ora dobbiamo fargli credere che siamo normali!- disse Emma.
-E come? Se tocchiamo dell’Aetheria siamo fritti!- dissi io spaventata.
-Beh, basterà metterne di più per camuffare il nostro vero aspetto. Se la quantità che abbiamo addosso è maggiore, quella che tocchiamo non eliminerà l’aspetto umano!- disse Ale.
-Ok, penso di aver mangiato abbastanza, alziamoci ed andiamo a preparare lo zaino per l’escursione. Ricordiamoci l’Aetheria.- dissi io pronta per andare il camera. Ero comunque un po’ pensierosa per quell’Hanako. Ma perché quelle visioni? Che ha di male quella ragazza? Tode si diverte, anche, con lei, perché dovrebbe farci mai del male?
 
Corremmo al terzo piano per preparare lo zaino. Ci misi dentro di tutto! Occhiali da sole, custodia per gli occhiali da vista, fazzoletti, k-way, felpa, borraccia traboccante di acqua che chiusi male e mi rovesciai subito addosso. In più anche caramelle e, importantissima, anche l’Aetheria sotto mille mila forme: pastiglie, caramelle, profumo, cicche….. Ero proprio attrezzata e lo zaino era pienissimo. Aspettai che Ale ed Eli finirono di preparare i propri, poi ci mettemmo gli scarponcini e scendemmo le scale. Nel salone avevano allestito enormi tavolate sovrastate da una marea di panini. Il nostro pranzo! Si poteva scegliere tra panini al salame, prosciutto o prosciutto e formaggio. A volte ci inserivano gli avanzi del giorno prima, come per esempio l’anno precedente avevano messo la caprese! Oltre ai panini si poteva prendere un brik si succo di frutta, una barretta di cioccolato e una mela o una pera o un’albicocca….. dipendeva dai giorni.
Eravamo ormai tutti pronti per partire, così ci mettemmo in marcia e dopo qualche centinaia di metri sul cemento arrivammo all’inizio di un bosco e un sentierino. Il bosco faceva molta ombra e si stava benissimo. Ma, ahimè durò ben poco. Subito dopo il bosco, tutta la passeggiata proseguiva tra un pratone infinito, pieno di fiori, farfalle, tutto colorato, ma troppo soleggiato. Iniziai a sudare e a percepire un caldo bestiale. Mi sentivo morire, sciogliere dal caldo. Situazione molto pericolosa: sole + caldo eccessivo + fatica = Figlia dei Draghi, trasformazione! Ma non ero l’unica in grave pericolo. Anche Ale era sull’orlo della trasformazione. I druidi se stanno troppo a contatto con la natura rischiano grosso.
-Ale, che hai? Emma anche tu ti senti male?- chiese Teo molto preoccupato.
-Tode, non penso di resistere ancora per molto!- disse Ale, sforzandosi di non trasformarsi.
-Anche io sono quasi al limite!- bisbigliai. Poi mi accorsi di non poter parlare liberamente a causa di una persona: Hanako. Proprio non la sopporto, sempre con noi, peggio di una cozza sugli scogli!
-Ragazzi resistete!- disse Eli preoccupatissima.
-Ehi, ma che succede qui? Bisogna chiamare qualcuno, voi state male!- disse premurosa e preoccupata Hanako. Lanciai un’occhiata a Tode che subito capì: bisognava allontanare Hanako e poi pensare ad uno stratagemma.
-Ragazzi, fatevi venire delle idee al più presto!- ci bisbigliò Teo e poi si mise ad urlare:- Hanako, guarda che bella quella farfalla gialla che hai sulla maglietta! Aspetta è volata via! Corriamo, o la perdiamo!- così facendo corse via con Hanako.
Che idea geniale, così un problema era fuori dai piedi! Mi venne un’altra trovata geniale! Elisa aveva dei pantaloncini e una maglietta di riserva nello zaino, così li tirai subito fuori e corsi dietro un albero a cambiarmi. Che sollievo, però i vestiti non erano della mia taglia e mi stavano un po’ strettini. Il mio problema era svanito, ma Ale….Ale era sempre dolente.
-Ragazzi, non ce la faccio più! Cosa faccio adesso?- sussurrò Ale disperato.
-Ale, resta calmo!- disse Eli cercando di rassicurarlo.
-Ragazzi, guardate lì!- dissi io indicando con il dito.
-Oddio che schifo una vipera! Cioè: Aiuto una vipera!- fece per gridare Eli quando io le tappai la bocca.
-Ale, pensi anche tu a quello che penso anche io?- disse Emma compiaciuta.
-Perché no, proviamoci!- disse Ale mentre sul suo volto appariva un sorriso.
Un attivo dopo mi misi a urlare indicando il serpente. La bestia aveva iniziato ad inseguire Ale come se volesse addentarlo! Ale scappò verso l’alto della montagna, cioè verso un bosco e poi non lo vedemmo più. Il nostro amico ritornò facendo finta di aver corso come un matto cinque minuti dopo. Tutto il Camposcuola era preoccupatissimo, ma io ed Eli ridevamo sotto i baffi. Tutti avevano creduto alla balla del serpente! Riprendemmo a camminare. Ormai mancava pochissimo al laghetto che c’era in alto.
-Ehi Ale, tutti ci hanno creduto! Hai ringraziato la vipera?- bisbigliai io.
-Sì, e lei mi ha detto che si è divertita un mondo!- mi rispose Ale tutto contento.
-Ragazzi complimenti!- disse sinceramente Annina, sbucata fuori dal nulla.
-Complimenti per che?- chiedemmo perplessi.
-Per lo stratagemma del serpente! Se non vi conoscessi, ci avrei creduto anche io! Utilizzare i poteri di telepatia di Ale per chiedere al serpente di inseguirlo e scappare in modo sicuro nel bosco! Così Ale si è potuto trasformare in Druido e i problemi sono svaniti. Davvero geniale!- disse lei.
-Che? Annina che cosa diavolo sei tu!- disse spaventato Ale.
Annina si fermò, aprì le braccia, chiuse gli occhi e fece un respiro profondo. A partire da dietro di lei prese a soffiare una leggera brezza profumata di fiori. Ci chiese di chiudere gli occhi e nel riaprirli la guardammo in maniera differente. Era sempre lei, ma avevo avuto una visione, di lei con le ali, i capelli da un lato sciolti, un vestitino che ricordava la natura e un paio di ali di farfalla verdi e rosa.
-Allora i miei sospetti erano esatti!- disse Ale in tono da Sherlock Holmes.
-Sì Ale, sono esatti!- affermò Annina.
-Scusate, ma io continuo a non capire.- esclamò Eli.
-Piacere, sono Annina. O meglio Anna; la fata di ieri sera!- si presentò formalmente.
Io ed Elisa ci guardammo negli occhi e tirammo un urlò che per poco non cadeva giù la montagna.
Dopo tre ore di pura fatica arrivammo al laghetto. Era ora di pranzo e ci sedemmo sul molo che costeggiava tutto il laghetto cristallino coi piedi a penzoloni. Non riuscivamo a toccare l’acqua, perché il molo era troppo in alto; così ci accontentammo solo di poterla guardare. C’era anche Hanako con noi che faceva conversazione. Devo ammettere che però, a volte, è simpatica. Ma solo a volte! Teo aveva finito di mangiare e voleva fare una passeggiatina tra i rododendri, molto vicini al laghetto. Si alzò e fece per prendere lo zaino, ma non era dietro di lui! Tode si trovava sul bordo del laghetto con lo sguardo verso quest’ultimo. Si sentì chiamare da dietro e si voltò. Non fece in tempo ad accorgersi, che due braccia lo spinsero verso il lago. Era Jacopo, un ragazzo superficiale e un delinquente. Tode tentò di allungare la mani, ma non afferrò niente. Io, Ale, Eli ed Hanako eravamo increduli. Guardai Ale e mi balenò un pensiero per la mente. Teo cadrà e si trasformerà! Succederà perché è arrabbiato con Jacopo; perché non se lo aspettava e perché l’acqua è molto fredda. Con un grande tonfo, Teo cadde nel lago alto più di due metri! Non mi preoccupava la profondità, ma il fatto che Teo potesse trasformarsi. Io ed Eli ci sporgemmo dal molo per cercare di vederlo. E lo vedemmo. Era sotto il laghetto e dal bagliore verde sotto di lui, si capiva che si era trasformato. Ale ed Hanako andarono a farla pagare ai colpevoli. Ale aggrediva con le parole, Hanako rimproverava e si scompose pure, tirando uno schiaffo a Jacopo. Il Don si accorse dell’accaduto e corse verso di noi. Anche lui non ci andò leggero coi colpevoli. Io ed Eli dovevamo aiutare Teo. Anche se il Don sapeva del suo essere Tritone, tutto il Camposcuola non doveva saperlo! Ma come potevo fare. Dovevamo dargli dell’Aetheria, ma in che modo!
-Emma, ho bisogno che mi dici subito quanta Aetheria hai!- disse Eli
-Tantissima: cicche, caramelle, pastiglie, profumo, gioielli….- risposi io.
-Ci sono! Tira fuori il profumo!- mi ordinò. Con tutta la fretta del mondo tirai fuori il profumo. Avevo le mani sudate e scivolose, quindi il profumo faceva fatica a starmi in mano. Mi alzai in piedi e la boccetta mi cadde di mano. Finì sul molo e si distrusse in mille pezzettini. Lanciai un urlo di disperazione.
-Emma, non ti disperare!- disse Elisa.
-Come facciamo adesso!- urlai io.
-Calmati, hai fatto proprio quello che dovevi!
-Scusa, ma non ti capisco.
-Pensaci! Rompendo la bottiglietta, l’Aetheria è scivolata sul molo. Il fato ha voluto che il molo fosse costruito con assi di legno un po’ distanti tra loro; quindi l’Aetheria è finita nel lago!
-Giusto! E visto che Teo è proprio sotto il molo…..
-L’Aetheria gli è piombata dritta addosso!- esultammo insieme battendoci il cinque.
Tode però, stava molto male. Senza il suo corpo da Tritone, non poteva resistere al freddo dell’acqua e alla profondità. Con l’aiuto del Don lo tirammo fuori e ci accorgemmo che Teo stava per andare in Ipotermia. Il Don chiamò Andrea che lo prese sulle spalle e si avviò per portarlo giù fino alla pensione correndo. Hanako si impuntò e volle andare anche lei. Il Don non ci permise di andare! Troppa gente avrebbe portato a pensieri molesti e alla fine i Cacciatori avrebbero capito! Siccome il Don si fida di Andrea e ,Teo ha bisogno di qualcuno che gli tenga compagnia, li lasciò andare. Corsero il più in fretta che poterono e riuscirono a scendere in poco più di mezz’ora. Arrivarono alla pensione, Teo si tolse i vestiti bagnati, si asciugò, si mise il pigiama corto e poi si cacciò nel letto caldo. Aveva bisogno di riposo. Andrea tornò su per la montagna per stare coi suoi amici; mentre Hanako rimase seduta sul bordo del letto a far compagnia a Teo.
 
 
-Ehi, ti sei svegliato finalmente! Dormito bene?- mi chiese Hanako premurosa.
-Sì, ora mi sento un po’ meglio- risposi sorridendo. Ma l’attimo seguente il sorriso si spense. Qualcosa turbava la mia calma. Feci per muovere le gambe nel letto, per divaricarle, ma mi resi conto di starle muovendo tutte due in una sola direzione. Dopo un attimo di incertezza capii quello che mi stava succedendo. L’aetheria del profumo non era abbastanza per coprirmi il lasso di tempo passato ed io mi ero trasformato. La mia stessa natura mi tradiva. E per di più Hanako era seduta accanto a me, con le gambe piegate su un lato.
-Ehi, qualcosa non va?- mi chiede Hanako preoccupata.
-No niente è tutto a posto!- mi mascherai dietro un sorriso. Era ovvio che non era tutto a posto!
-Sì, vallo a raccontare a qualcun altro! Avanti parla!- il suo tono era cambiato, ora era deciso, fermo, ma manteneva ancora tutta la dolcezza di prima.
-Ho sete, mi prenderesti un bicchiere d’acqua?- Chiesi io un po’ impacciato. Sapevo che ingerire dell’acqua nel mio organismo poteva aiutarmi a controllare la trasformazione. Purtroppo un solo bicchiere non poteva fare miracoli, ma era sufficiente per far sparire la coda. Ma non le scaglie!
-Ti va di giocare un po’ a carte? Sai, ho bisogno di passare un po’ il tempo.- chiese Hanako prendendo il mazzo da Scala. Poi si cacciò anche lei sotto le coperte con delicatezza, lasciando scoperto il busto. Iniziai a tamburellare con le dita sul legno del letto per l’ansia. Qualcosa però mi tradì. Hanako entrando nel letto aveva urtato con la sua gamba seminuda contro la mia e sentendo il viscido delle scaglie fece per mascherare un’espressione schifata. Io presi a battere le dita ancora più forte e il mio cuore quasi esplose. L’ansia mi impediva di pensare razionalmente e Hanako vinse il primo match. Hanako scostò leggermente le coperte e si alzò. Avevo paura. Paura che mi vedesse. Le creature sotto l’effetto dell’Aetheria o effetti simili, sono molto vulnerabili ad alcune emozioni. Emozioni negative come profonda paura, tristezza o rabbia. Queste emozioni portano un rapido mutamento nel corpo di ogni Creatura, che a seconda della specie varia. La forma Squartatrice, la forma più pericolosa di una Creatura. Portava in ognuno un rapido senso di giramento di testa e poi una voglia incontrollabile di uccidere. Teo non si accorse che parte del suo viso diventava duro come il ghiaccio e assumeva un colorito brillante sul celeste. Partiva dalla fronte e tagliava il naso fino a sotto l’occhio destro e poi si concludeva vicino al margine dell’orecchio.  Hanako si voltò verso di lui e intravide quel che successe. Ogni muscolo del suo corpo cedette in preda allo sconforto e il mazzo di carte cadde e si sparpagliò su tutto il pavimento. Teo se ne accorse e con un gesto fulmineo portò le mani davanti alla faccia e voltò la testa.
-Teo, che diavolo…… Teo, che diavolo sei tu!- urlò Hanako spaventata. Arretrò di qualche passo e si ritrovò con le spalle al muro.
-Non avresti mai dovuto scoprirlo….. Non volevo che tu lo sapessi….
-Teo rispondimi! Che cosa sei tu!
-Sono un Tritone!
-Oh no, no , no nono….. non è possibile. Perché proprio tu? Oddio, che stupida! E pensare che….. no, non può essere!- presa dallo sconfortò Hanako prese a balbettare. Ma provava qualcosa di strano. Qualcosa che Teo non avrebbe mai potuto immaginare. Hanako non provò rabbia, repulsione, paura, sconforto. Solo un grande senso di desolazione.
-Hanako, stai tranquilla non voglio farti del male!
-Sì, io l’ho sempre saputo che non volevi il mio male! Dalla prima volta che ti ho visto ho capito che di te potevo fidarmi…. Ma non so se ora potrò farlo ancora…
-Hanako, no, non è come pensi! Ti spiegherò ogni cosa, a ogni domanda che mi  farai io risponderò, te lo prometto!
-Come sei diventato quello che sei?
-Io….. sono morto! Sì, hai sentito bene, sono morto. Ma poi sono tornato.
-Ma come è potuto succedere? Io…. Non capisco!
-Beh, diciamo che Madre Natura mi ha ridonato la vita! Sai solo gli umani che muoiono di una morte così tragica o violenta, fanno scatenare la maledizione delle Creature.
-Maledizione?
-Sì, lo è. Perché ogni singolo attimo in cui viviamo, il nostro cervello pensa quasi solo e soltanto a una cosa. La vendetta. La nostra morte ha fatto sì che nel nostro subconscio venisse impiantato un desiderio di assassinio molto grande. Più violenta è stata la morte, più grande è il desiderio.
-Teo, io tengo molto a te, ma come è potuto accadere?
-Vedi…. È successo qualche anno fa. Ero al mare, avevo conosciuto una ragazza bellissima. Mora, fisico mozzafiato. Occhi verdi, simili a due smeraldi. Un viso che è il sogno di qualsiasi scultore. Un carattere di ferro, eppure dolce e gentile. Era la ragazza più corteggiata di tutta la spiaggia, eppure rifiutava tutti i pretendenti tranne uno. Quell’uno ero io. Puoi immaginare la gelosia degli altri ragazzi più grandi. Una sera, siamo andati a ballare e poi siamo andati a passeggiare sulla spiaggia di notte. La sabbia era fresca, piacevole al tatto ed era un atmosfera così romantica.  Mentre ero distratto, le tenevo la mano, guardavamo il mare e ci sussurravamo parole dolci; una lama dal buio mi forò il petto. Era gelida mi sentii mancare il respiro. Ma non fu l’ultima. La ragazza si mise ad urlare. I miei aggressori erano i ragazzi della mia stessa spiaggia. Tre di essi avevano un coltello. Presero ad accoltellarmi, a perforarmi il corpo, altri si divertivano a graffiarlo. La ragazza cercava di fermarli, ma la bloccarono e la immobilizzarono. Dopo le coltellate, i miei stessi aggressori mi lasciarono nel mare poco profondo. L’acqua intorno a me iniziò a tingersi di rosso. L’ultimo mio ricordo è stato il mare blu, come la notte, i bulli che ridevano, la ragazza che urlava, disperata. Non saprò mai se stesso piangendo, non avevo la forza di girare il capo. L’acqua intorno a me emanava un dolce tepore sulla mia pelle, facendomi dimenticare tutti i dolori, e così la vita mi scivolò di dosso. Mi risvegliai qualche ora più tardi. I vestiti lacerati, le cicatrici però guarite, tutto sporco di sangue sulla spiaggia. Mi guardai intorno confuso e scoprii di essere stato deposto dall’acqua sulla spiaggia. Poi sentii un desiderio. Dovevo entrare in acqua. Essa non era più calda, ma la sentii piacevole. Fu allora che vidi il mio corpo cambiare e diventare quello che sono adesso.
-E la ragazza? Che fine fece?
-La trovarono morta pochi giorni dopo.
-Ma è stato davvero orribile!
-Sì, lo so.
-Teo, se non ti dispiace…. Vorrei vederti..
-Sì, immaginavo lo chiedessi… Ho bisogno di un po’ d’acqua.- andai in lavandino, misi le mani sotto il rubinetto e lasciai che l’impulso mi attraversasse e mi trasformai. Quando Hanako mi vide si aprì in un espressione stupefatta, ma poi si contorse in un’espressione di leggero disgusto guardando le alghe che mi entravano nel corpo. –Le alghe! lo so a tutti disgustano; ma sono il mio metodo per restare in vita. Senza di esse io morrei. Quindi me le devo tenere!- dissi io. Hanako mi sembrava più sollevata.
-Ma come fai a restare umano?- mi chiese lei.
-Vai nella mia valigia e prendi il profumo- dissi io. Lei me lo porse e io me lo spruzzai. – Questo profumo contiene Aetheria, un fiore che permette alle creature di assumere sembianze umane. Il bello di essere Creatura è che se ferito guarisci velocemente e le emozioni sono amplificate. Il brutto è che ogni aspetto del tuo carattere viene esasperato. Per esempio se una persona era permalosa, diventando creatura diventa una specie di “Toccami e tu fulmino con lo sguardo”.- dissi io e Hanako si aprì in una risata,
-Teo, te lo giuro, non lo dirò ad anima viva. Ogni tuo segreto non uscirà da quella porta. Te lo giuro ti puoi fidare. Non ti farei mai del male!- disse convinta Hanako.
 
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Ehi, Eccomi tornato!
Lo so mi scuso per il megaritardo e per la megalunghezza.
Spero che piaccia, perchè ho dovuto pensare molto a quello a cui scrivere.
Ora ho messo una rotazione che seguirò quasi sempre che è
-Creature
-Let The Hunt Begin
-???
Quindi non chiedetemi una storia in particolare, perchè c'è la rotazione.
Grazie per aver scelto Todenarrastorie e arrivederci!
=) PS: Ho dimenticato chi narra: Nella prima parte Elisa; poi Emma e poi Tode

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