Once upon a time in Konoha

di nemy1990
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Once upon a time in Konoha

Capitolo 1




Sakura si sentiva estremamente leggera quando, come quel giorno, lasciava Suna, la città in cui abitava, per andare a trovare suo cugino Naruto a Konoha.
Ci andava circa due volte l'anno dato che, per via degli impegni scolastici, non poteva fare altrimenti.
A breve avrebbe iniziato il quarto anno di liceo, in una classe che non amava affatto, in una città che disprezzava.
Era nata a Konoha, ma i genitori si erano trasferiti a Suna per via del lavoro.
Odiava Suna, dove aveva passato tutta la sua preadolescenza ad essere presa in giro per la sua fronte più spaziosa della media, dove i compagni malevoli trovavano ogni scusa per ledere la sua già scarsa autostima.
Entrata al liceo le cose sembravano essere migliorate, ma quel macigno sullo stomaco, quella pesantezza e tristezza perenne che le causava vivere lì, le faceva venir voglia di scappare appena poteva.
Ino, la sua migliore amica, le diceva che era diventata una bella ragazza ora, ma lei ci credeva sempre il giusto, continuando a pensare che , se era stata la mira di tutte quelle prese in giro un motivo doveva pur esserci.
Scese dal treno impaziente, accolta dal suo cugino preferito con un sorriso caloroso, che la faceva sempre stare così bene e che ricambiò seduta stante: avevano un rapporto meraviglioso.
"Sakura chan, mamma non vede l'ora di rivederti!"
Sakura sorrise pensando a sua zia Kushina, un vero e proprio uragano.
Un po' si somigliavano nella loro schiettezza, ma ciò che rendeva Sakura unica e quindi scomoda per molte persone era la sua innocente sincerità.
Se pensava una cosa la diceva, a volte anche senza curarsi delle conseguenze.
"Adoro zia Kushina! Come stanno Neji, Kiba e Rock Lee? "
Naruto sghignazzò.
"Tutto bene, Rock Lee ha sempre un debole per te, non fa che chiedermi come stai... Kiba è il solito cazzone e Neji è cresciuto davvero tanto... sarà che è il più grande del nostro gruppo..."
"Non si è ancora arreso Rock Lee? E' dall'elementari che mi sta dietro... forse l'unica persona, in realtà." si corresse poi Sakura, incupendosi un po' e ricordando le enormi sopracciglia del suo pretendente.
"In realtà non è stato l'unico... non ricordi che da piccolo ti ho chiesto di sposarti?" rammentò nostalgico.
Sakura scoppiò a ridere.
"Ti riferisci a quando alla veneranda età di cinque anni arrivasti tutto impettito e mi facesti la proposta di matrimonio con l'anello di plastica e il diamante di caramella alla fragola?"
"Esattamente... ed era un anello proprio buono!"
Sakura rise ancora e Naruto l'abbracciò con fare protettivo mentre le portava la valigia in macchina, dove l'attendeva lo zio Minato, sempre provvisto di quel suo sorriso dolce.
"Ciao, zio!!" esclamò Sakura dandogli un bacio sulla guancia e mettendosi sul sedile posteriore.
"Ciao nipotina... che mi racconti di bello?"
" Di bello niente... solo che sono qui."
Avrebbe passato tutto il mese d'agosto da loro e non poteva che esserne felice.

Quando arrivarono a casa Namikaze, zia Kushina l'abbracciò in una stretta quasi soffocante, che lei ricambiò.
Non fece in tempo a posare la valigia nella camera degli ospiti (sempre a sua disposizione, come le ricordava trillando sua zia) che Kushina iniziò a darle dettagli su novità che Naruto non aveva ancora avuto modo di raccontarle.
"Ti ricordi la mia migliore amica che si era dovuta trasferire tanti anni fa e che non vedevo da un pezzo?"
"Chi, zia? Quella dei tempi del liceo?" chiese Sakura in cui Kushina aveva sempre trovato una confidente e una buona interlocutrice.
"Sì... Mikoto... quella che si trasferì subito dopo il liceo per sposarsi! Ecco era da tanti anni che non la sentivo, ma proprio l'anno scorso mi ha chiamata e mi ha detto che sarebbe tornata a Konoha perchè suo padre era morto e la madre era rimasta da sola. Quindi abbiamo ripreso i rapporti (io sono la madrina di battesimo del suo figlio maggiore, Itachi) e ora il suo figlio minore esce con la combriccola di Naruto, vero tesoro?" chiese riprendendo fiato e guardando il figlio appena entrato in cucina , che aveva carpito dalle ultime parole tutto il discorso.
"Sì, mamma... lo farò conoscere a Sakura, non ti preoccupare." rispose ironicamente, buttando un'occhiata maliziosa a sua cugina.
"Perchè mi guardi così?" chiese Sakura.
"Lo scoprirai da sola...ad ogni modo... mamma? Stasera usciamo, ho già avvertito gli altri che sono contenti di poter rivedere Sakura e tutto il resto!"
"Mi raccomando Naruto..." lo ammonì Kushina con uno sguardo penetrante.
Naruto alzò gli occhi al cielo sorridendo: "Certo mamma, farò in modo che Sakura si diverta... e che conosca Sasuke."
Zia Kushina annuì soddisfatta e Sakura iniziò a ridere, non sapendo neanche lei bene del perchè.

"Sakura sei proprio uno schianto! Non ci credo che a Suna non ti stia dietro nessuno!"
"In realtà nemmeno quelli brutti mi stanno dietro!" lo corresse.
"Allora sono tutti gay... se non fossi mia cugina ci avrei già provato!"
"Se ricordi bene ti avevo risposto anche di sì alla proposta di matrimonio!"
Naruto rise e le diede un bacio sulla guancia.
"Piuttosto, tu? Ragazze?" chiese Sakura mentre si rimirava per l'ultima volta allo specchio, per controllare che fosse davvero pronta.
"Avevo una mezza storia con una, ma niente di serio..."
"La trombavi e basta, quindi?" chiese Sakura, con il suo solito modo molto poco velato.
"Mi scordo sempre di quanto tu sia diretta!" esclamò Naruto ridendo "Comunque sì... era una che quando eravamo piccoli faceva la prepotente e io diciamo che ho ripagato la sua gentilezza."
Sakura sghignazzò, nella stessa maniera che era solito fare Naruto e lo prese sotto braccio.
"Approvo la vendetta, ad ogni modo andiamo, prima che Neji ti congeli con i suoi occhi di ghiaccio."
"Hai ancora paura di lui?" chiese il cugino, divertito.
"Solo un pochino!"
Naruto rise: "Tranquilla, ora l'uomo di ghiaccio si è sciolto. Te l'ho detto, è cambiato davvero tanto... sarà l'amore, che devo dirti! E' da qualche mese che sta con Ten Ten, una che ha conosciuto all'università".
"Sono contenta per lui..." esclamò Sakura, intristendosi un po': lei non aveva neanche dato il suo primo bacio e aveva quasi 17 anni.

Quando entrarono in macchina di Neji lui la salutò più affettuosamente del solito (ovvero chiamandola per nome e con un accenno di sorriso, invece che del solito brusco cenno freddo) e lei capì che suo cugino doveva aver ragione riguardo al suo cambiamento.
Quello che non aveva trovato cambiato per niente era Kiba, l'amico di Naruto che pensava più agli animali che alle ragazze, il quale non perse tempo per pavoneggiarsi davanti a lei, ma nonostante questo lo trovava piacevole.
Non la faceva mai sentire a disagio, sempre la battuta pronta, un po' come suo cugino, il contrario di Neji insomma.
"Rock Lee?" chiese Sakura, rendendosi conto che il quartetto non era al completo.
"Che c'è, Sakura? Non vedi l'ora di rivederlo? Allora dobbiamo dirgli che ha delle speranze!" commentò subito Kiba, sul sedile posteriore con lei.
Sakura gli tirò uno scappellotto, ridendo.
"Non credo sia il caso! Semplicemente mi ero resa conto che mancava un membro dei Fantastici Quattro!"
Naruto rise: "La donna invisibile la fa Kiba!"
"No, Kiba ce lo vedo più a fare la Cosa! Neji è quello intelligente, Naruto è quello figo, Kiba non è umano e Rock Lee che è assente deve accontentarsi della donna invisibile." esclamò Sakura ridendo all'indignazione del ragazzo.
"Ehi!! Perchè non la posso fare io la Torcia Umana?? Sono io il gran figo, mi stanno tutte dietro!" ribattè Kiba.
"Di quale razza? Canina?" chiese Neji facendo scoppiare a ridere Sakura.
Le era davvero mancata Konoha: era lì da poche ore e già si sentiva più libera e felice.

"Sasuke dov'è?" chiese Kiba quando avevano quasi raggiunto la destinazione, ovvero un disco pub nel centro di Konoha.
"E' già al pub con Rock Lee, avevano detto che mangiavano lì'!"
"Perchè non siamo andati a cena anche noi?" chiese Sakura, sistemandosi il vestito nero sopra il ginocchio e facendo attenzione a non inciampare nei tacchi.
Non era abituata a portarli, dato che a Suna non aveva neanche motivo di metterli.
"Loro fanno Karate il sabato pomeriggio e abitano anche vicino, quindi sono venuti direttamente qui." spiegò Naruto.
Ripensò all'anno in cui aveva fatto Judo per imparare a difendersi e non era servito nemmeno un granchè, ma doveva ammettere che le arti marziali in genere la affacinavano molto.
"Eccoli guarda, sono a quel tavolo!" indicò Neji, dirigendosi in quella direzione.
Sakura distinse subito Rock Lee, che non portava più i capelli lunghi, ma a scodella, un taglio che non solo lo rendeva meno bello del solito, ma gli evidenziava anche le sopracciglia, mentre il fantomatico Sasuke era seduto dandole le spalle e vide solo una folta chioma nera.
Appena la scorse, Rock Lee scattò in piedi, gli occhi languidi illuminati di una luce che riservava, purtroppo, solo a lei e di cui ancora non si capacitava: tra tutte le ragazze che c'erano a Konoha, possibile che solo lei era riuscita catturare la sua attenzione?
Non che fosse una persona assillante e fastidiosa, anzi: Rock Lee era un bravo ragazzo, non invadente e sempre gentile, all'antica e da quando ai suoi 10 anni le aveva fatto quella dichiarazione d'amore esagerata, dicendo che l'avrebbe protetta sempre, a costo della sua stessa vita, non aveva avuto occhi che per lei.
Rock Lee si alzò subito appena la vide e le diede un affettuoso bacio sulla guancia che lei ricambiò, nonostante la punta di disagio.
Lei non era come Ino, a cui piaceva piacere: se non ricambiava qualcuno preferiva che non le venisse nemmeno dietro, non le piaceva prendere in giro le persone o illuderle.
Gliel'aveva già accennato quel discorso a Lee e lui sembrava aver compreso, ma le aveva fatto comunque l'occhiolino e sollevato il pollice verso di lei: "Ti ho fatto una promessa e la manterrò anche se non mi ricambi, in nome della giovinezza!", con tanto di sorriso abbagliante.
Sorrise ripensando a quello scambio di battute, ma non riusciva a non essere preoccupata quando vedeva quella luce nei suoi occhi che riservava a lei soltanto.
"Sasuke, alzati, ti presento mia cugina Sakura!" disse Naruto, lei ancor accanto a Rock Lee.
Sasuke si alzò immediatamente e, quando si voltò verso di lei Sakura capì tante cose, prima di tutto del perchè zia Kushina aveva tanto insistito per farglielo conoscere.
Lui le sorrise e lei parlo senza pensare, come sempre.
"Io e te non ci conosciamo, piacere Sakura!" disse allungando la mano verso il bellissimo sconosciuto.
"Sasuke!" disse il ragazzo ricambiando la stretta, sorridendole ancora.
Sakura ricambiò il sorriso un po' imbambolata guardando quegli occhi neri, la pelle diafana e i tratti perfetti.
Era davvero splendido.
"Ragazzi che facciamo? Un giro per Konoha? Tanto è ancora presto, poi si torna qui?" propose Naruto.
"Prendiamoci prima una birra!" propose Kiba.
Gli altri acconsentirono e Sakura non poteva fare a meno di guardare di sottecchi il nuovo amico del cugino che sembrava un tipo tranquillo.
"Sai, non lo vedo sorridere quasi mai Sasuke..." gli disse nell'orecchio Naruto, già complice dei pensieri di Sakura "credo che l'averlo avvertito stamattina di essere cordiale l'abbia preparato."
"Gliel'avevi detto in anticipo??" sibilò Sakura guardando Naruto che era già un po' brillo e lei non era da meno, dato che sia Naruto che Rock Lee le avevano offerto una bevuta.
Naruto annuì sorridendo.
"Gli ho detto che quando hai conosciuto Neji sei rimasta traumatizzata per la sua poca cordialità e ha fatto attenzione a non urtare la tua sensibilità!"
"L'hai raccontato anche a lui quella storia?? Naruto io ti uccido!"
Naruto sghignazzò e l'abbracciò.
"Tanto lo so che mi vuoi troppo bene, non riesci ad arrabbiarti con me!"
"Non sei leale!" esclamò Sakura, per poi avvicinarsi al bancone.
"Uno sciottino di grappa alla mela verde!" esclamò Sakura, ben sapendo che sarebbe stato il colpo definitvo per la sbronza: lei l'alcol lo reggeva poco.
"Posso offrirtela io questa bevuta?" chiese Sasuke sorridendole e affiancandosi a lei.
"Ok, ma non sforzarti di sorridere."
"Perchè?" chiese Sasuke, un po' brillo anche lui.
"Lo so che mio cugino ti ha raccontato di quella storia imbarazzante!"
Sasuke sghignazzò e Sakura si chiese se Naruto non avesse contagiato un po' tutti con quella risata.
Non era molto lucida, ma lui era davvero bello.
"Non volevo spaventarti anche io, tutto qui!" fece come se nulla fosse, passandole il drink.
Sakura bevve alla goccia, poi lo guardò con lo sguardo un po' offuscato, avvicinandosi per metterlo a fuoco e lui non si scansò, doveva avere del coraggio!
"Avevo otto anni e Neji dodici..." iniziò a raccontare in preda alla sbornia, una parte di lei cosciente che si stava sputtanando con un perfetto estraneo, l'altra che aveva il disperato bisogno di aprirsi.
"Non l'avevo ancora conosciuto perchè vengo qui solo durante le vacanze... e volevo giocare con Naruto, voglio tanto bene a quella testa quadra... e insomma lui stava già giocando con Neji e, quando gli ho chiesto se potevo unirmi a loro, lui mi ha guardato con quegli occhi di ghiaccio... non era umano, giuro, una cosa tipo Alien... "
Sasuke iniziò a ridere di gusto, bevendo un po' dalla sua bottiglia di birra, ascoltando in silenzio.
"... e mi fa:- Lei non può giocare con noi, è una femmina!- e mi continuava a guardare male, finchè non è arrivato Rock Lee che ha convinto Neji... ma lui continuava a fulminarmi con lo sguardo... mi feci anche la pipì addosso dalla paura!"
Sasuke rise ancora, veramente divertito, e Sakura lo guardò.
"Quindi non devi sorridere per forza!" concluse Sakura solennemente, mettendosi a sedere sullo sgabello, dal quale per poco non cadde.
Sasuke l'afferrò al volo, abbracciandola parzialmente nel tentativo di non farla rovinare per terra e lei se lo abbracciò, approfittando di quell'occasione.
"Ho sonno..." esclamò " ...e tu sei comodo." aggiunse mentre Sasuke non la scansava, troppo divertito dalla situazione o semplicemente compassionevole per le condizioni in cui aveva contribuito a ridurla offrendole da bere.
"Ragazzi, un bel sorriso!!" esclamò Naruto con il cellulare in mano, scattando loro una foto mentre Sakura era abbracciata felicemente a lui.
Naruto era fissato con le foto, soprattutto quando era ubriaco.

A fine serata, Neji riaccompagnò i ragazzi a casa, ma prima di salire in macchina Sakura fece un sorrisone a Sasuke, salutandolo con la mano.
"A domani!" gli fece "Mi sei proprio simpatico!".
Sasuke rise ancora, probabilmente l'alcol lo rendeva meno cupo di quanto gli aveva detto Naruto e si avviò verso la sua macchina.
Naruto e Sakura si dovettero sostenere a vicenda per non cadere dalle scale per raggiungere le camere da letto, poi quasi si baciarono in bocca per darsi la buonanotte, dato che l'alcol non conferiva loro neanche una buona mira.



Ciao!! Questa è la mia prima AU e non so cosa ne sia uscito onestamente! Spero vi piaccia e con la troviate scontata! Mi piacerebbe molto avere una vostra opinione... è una long, non so ancora di quanti capitoli e cercherò di aggiornare settimanalmente! Un bacione!
-nemy1990-

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Once upon a time in Konoha

Capitolo 2

 

Sakura si alzò con un forte mal di testa e la sensazione di essersi dimenticata qualcosa di importante.

Quel qualcosa le tornò subito alla mente quando, scendendo per far colazione, si imbattè in sua zia Kushina che le lanciò uno sguardo significativo.

"Mi devi raccontare un po' di cose..." sentenziò con la stessa espressione di Naruto e Sakura, ancora imbambolata, a stento si accorse che stava sorridendo soddisfatta con il cellulare in mano.

 

Fece colazione in silenzio, con lo zio Minato che leggeva in silenzio il giornale di fronte a lei. Naruto probabilmente era ancora a dormire... allora perchè zia Kushina aveva fatto quel commento...?

Quando finalmente fu sveglia (la zia la conosceva abbastanza da non rompere il solenne rito della colazione, che tempisticamente verteva tra i 10 e 15 minuti) Kushina si affiancò a lei con sguardo malizioso.

"Allora?? Come ti è sembrato Sasuke?"

Sakura fece un mezzo sorriso, ma cercò di cambiare discorso.

"Naruto è già sveglio?"

"No, se la sta dormendo alla grossa..."

"Allora come fai a sapere che c'è qualcosa da raccontare?"

Zia Kushina fece uno sguardo sinistro che faceva sorgere in Sakura sia inquietudine che divertimento.

"Ho ricevuto una certa foto molto interessante ieri sera... in cui una certa nipotina era avvinghiata a quella meraviglia! Sai a me non piacciono i mori, ma conosco i tuoi gusti e ho riservato quel ragazzo per te, non sei contenta?"

Sakura divenne bordeaux, rendendosi conto che quel particolare della serata, ovvero essere paparazzata da Naruto, le era totalmente passato di testa.

"In che senso me l'hai riservato? Lo hai tenuto prigioniero di Naruto, costringendolo a non uscire con nessuna fino a che non mi avesse incontrata?"

"Più o meno... " rispose Kushina, improvvisamente interessata alle sue unghie.

"Zia... cosa mi nascondi?"

"L'operazione Kurama è appena iniziata... non ho tempo per spiegarti! Piuttosto vai a svegliare tuo cugino che ha dormito abbastanza per i miei gusti!"

Sakura, ancora perplessa, fece come richiestole dalla zia e andò a svegliare Naruto, che stava sbavando sul cuscino ripetendo la parola -Ramen- estasiato.

"Svegliati Naruto e fammi vedere quella maledetta foto!"

 

In realtà, era divertita da quella situazione, per i seguenti motivi:

1) Sasuke era un gran pezzo di figo, inutile negarlo, ed era stato molto gentile, anche se solo in qualità di amico di suo cugino;

2) Vedere zia Kushina intenta nelle sue missioni in modalità stalker era impagabile;

3) Quel mese si sarebbe rivelato più interessante di quanto avesse pensato all'inizio.

Per queste ragioni risparmiò la vita di suo cugino quando le mostrò la foto compromettente, ridendoci quasi, dato che la sua espressione beata da ubriaca felice era non solo imbarazzante, ma anche tenera; inoltre, Sasuke sorrideva nella foto, il che era sintomo di non aver provato fastidio per quel contatto improvvisato.

Ad ogni modo, quando quel pomeriggio si rividero tutti insieme, Kiba non mancò di dare una gomitata a Sasuke con fare complice, indicandola e facendola arrossire fino alla radice dei capelli.

Ci mancava solo che quell'idiota di Kiba iniziasse a fare le sue solite battute.

Si avvicinò a Sasuke un po' mortificata, lui con la bocca piegata in un sorriso impercettibile.

"Mi dispiace per ieri sera... mi sono presa tutta quella confidenza e a stento ti conosco... Naruto ci ha scattato  anche una foto!" si portò una mano dietro al collo involontariamente, esplicando il suo imbarazzo e Kiba precedette Sasuke.

"Voglio vederla questa foto!! Naruto ce l'hai tu?" chiese Kiba raggiungendo l'amico a pochi passi dietro la cugina.

Rock Lee e Neji stavano discutendo sulle arti marziali poco più in là e non li consideravano minimamente.

Kiba strappò il cellulare di mano a Naruto e si affrettò a far vedere la foto a Sasuke, che commentò con un "Mpf", un sorrisetto canzonatorio che fece arrossire Sakura, se possibile, ancora di più.

Effettivamente era meno propenso alla risata e alla dimostrazione di emozioni in generale rispetto la sera prima.

"Mi dispiace, non ti conoscevo nemmeno bene... oddio è così imbarazzante!"

Sasuke la guardò con una scintilla di tenerezza negli occhi, senza sorridere e la rassicurò.

"Non ti preoccupare... eri ubriaca... e anche io ero piuttosto allegro."

Sakura si quietò a quella risposta, ma rimase un po' interdetta da quel cambiamento di atteggiamento e si chiese quanto fosse chiuso in realtà.

Si sentiva stranamente a suo agio in sua presenza, non provava quel moto di costante ansia che era solita sentire, ma era tranquilla, posseduta da una inspiegabile pace interiore.

"Naruto mi ha detto che fai Karate..." iniziò Sakura quando iniziarono a passeggiare per Konoha.

"Sì, ho iniziato da poco in realtà, da quando mi sono trasferito qui."

"Deve essere proprio liberatorio come sport... io facevo judo qualche anno fa... mi piacciono molto le arti marziali."

Sasuke le tirò un'occhiata indecifrabile, ma non riuscirono a continuare la conversazione, dato che Neji richiamò l'attenzione di tutti.

"Ragazzi, mi ha chiamato mia cugina Hinata... è sola a casa e ho pensato di farla aggregare a noi, dato che Sakura è l'unica ragazza, almeno ti fa compagnia!" aggiunse poi verso di lei gentile.

Sakura si stupì di quella premura e guardò Naruto, dietro di lei, che soffocò una risata.

Anche Sasuke distese le labbra in un sorriso alla vista della sua espressione stupita, cercando poi di nasconderlo, voltandosi di lato.

"Oh, sarei lieta di conoscerla! L'ho vista solo una volta quando era piccola, mi ricordo che fosse piuttosto timida all'epoca."

Neji le si accostò , camminandole di fianco, cosa che lasciò ancor più interdetta Sakura.

"Non è cambiata in quello, ma è una ragazza di cuore. Non esce spesso con noi perchè non è abituata alla compagnia maschile, ma sapendo che ci sei anche tu ha acconsentito."

A quelle parole prese subito in simpatia Hinata, la quale andarono a prendere sotto casa e arrossì subito alla vista di tutti quei ragazzi.

Sakura avrebbe giurato che il rossore si era intensificato quando il suo sguardo si era posato su Naruto, ma decise di non esternare quel pensiero, non finchè non avesse avuto delle prove certe, perlomeno.

Hinata la salutò a testa bassa con un "Piacere di rivederti Sakura chan" e lei provò un moto di tenerezza per quella ragazza , che ora era diventata molto più formosa di come ricordasse e anche più bella.

Al contrario di lei portava i capelli lunghi blu notte sciolti, la frangetta ordinata appena sopra gli occhi così simili a quelli di Neji, color ghiaccio, ma al contrario di quest'ultimo non si poteva che leggere dolcezza nel suo sguardo.

"Anche per me, Hinata chan... sei cresciuta tantissimo!" esclamò, prima di iniziare a chiacchierare.

Non aveva mai avuto difficoltà a instaurare un rapporto con le ragazze, a differenza dei ragazzi che le piacevano.

Parlò molto con Hinata, scoprendo che le piaceva cucinare e che era molto affezionata a suo cugino Neji, in un modo diverso rispetto al rapporto che Sakura aveva con Naruto.

HInata le raccontò che ammirava suo cugino, le portava un gran rispetto, quando la andava a trovare gli preparava sempre il thè e lui le raccontava di come procedeva la sua vita.

Da come ne parlava sembrava quasi avesse del timore reverenziale nei suoi confronti e Sakura non riuscì a non biasimarla: immaginò quegli di ghiaccio in un’espressione tipo Terminator posati sulla piccola Hinata e quasi le venne da abbracciarla per comunicarle la sua empatia.

Sakura capì anche che la ragazza doveva essere un'esperta consigliera, di quelle disinteressate che ti sapevano ascoltare per ore senza sentire il bisogno di dire la sua se non le veniva richiesto.

"Io e Naruto abbiamo un rapporto molto diverso, ma anche io gli voglio un bene immenso. Quando eravamo piccoli ci divertivamo a fare le –pozioni magiche- con il bagnoschiuma e lo shampoo di mia madre, facendola imbestialire, e scappavamo dietro zia Kushina che ci consigliava dove nasconderci e diventava nostra complice. Sai, mia madre e zia Kushina sono sorelle, ma sono sempre state rivali in qualche modo e tutt'ora la zia ama vedere mia madre arrabbiata."

Hinata fece un risolino, ascoltandola interessata , i ragazzi che camminavano avanti a loro e facevano delle strane sfide.

"Rock Lee hai perso la scommessa!" urlò Kiba "Ora come promesso devi fare 100 giri della piazza, camminando sulle mani!"

Sakura e Hinata si guardarono interdette.

"Non lo farà davvero...?" iniziò Hinata, ma fu smentita dall'ottimismo di Rock Lee, che si mise subito in verticale e iniziò a camminare sulle mani.

"Il maestro Gai sarebbe fiero di lui..." sentenziò Sasuke, stupendola, dato che si era avvicinato a lei e HInata.

"... a volte sembrano padre e figlio!"

"Chi è il maestro Gai, il vostro insegnante di Karate?" chiese Sakura.

Sasuke annuì: "E' lui che propone sempre queste assurde sfide, ma non viene mai meno alla penitenza nel caso in cui perda. Rock Lee ha acquisito la stessa abitudine e il suo stesso ottimismo..."

"E tu?" chiese Sakura, mentre Hinata li ascoltava in silenzio.

"Io non sono ottimista come Rock Lee e neanche così bravo... lui è cintura nera, ormai, io solo verde…”

“Ti facevo una cintura nera!” esclamò Sakura.

“Come mai?” chiese lui aprendosi in un sorriso.

Il cuore di Sakura iniziò ad accellerarle, dato che era la prima volta che gli sorrideva apertamente senza che fosse ubriaco o senza che Naruto l’avesse avvertito.

“Non lo so… sembri forte. Potrei quasi sfidarti, ma non mi ricordo granchè.”

“Neanche il saluto iniziale?” chiese lasciandola un po’ interdetta.

Stava forse accettando la sua sfida?

“Quello sì…”

“E allora… fatti sotto!” commentò lui, stupendo ancora di più la ragazza e fermandosi all’improvviso.

Sakura non rispose, si mise in posizione di fronte a lui, per poi inchinarsi e dire “Hajime” e poi avvicinarsi a lui e colpirlo.

Lui sorrise ancora e Neji, che aveva seguito la scena da lontano sorrise. “Certo che ne ha di fegato”, esclamò lui rivolto a Naruto.

“Non per niente è mia cugina…” si era pavoneggiato quest’ultimo.

Si avvicinarono, quindi, per vedere meglio il “combattimento”, che però finì presto.

Dopo aver assestato quattro colpi, che Sasuke si limitava a parare e di cui uno solo era andato a segno (Sakura si era scusata due volte perché non intendeva tirarglielo davvero forte), lei smise di tentare gli affondi.

“Non so nemmeno io cosa stia facendo. Il Judo è tutto prese… il Karate è totalmente diverso.”

Sasuke annuì: “E’ vero… però la forza ce l’hai.”

“Credo quella sia dettata dalla rabbia… io ho tanta rabbia repressa.” confidò, prima di rendersi conto che si era nuovamente aperta troppo, almeno per i canoni tradizionali.

“Dovresti comprarti un bel sacco da box… fanno miracoli per i nervi tesi!” consigliò lui.

“Ci avevo pensato, ma in casa non saprei davvero dove metterlo!”

“Vieni da me! Io a casa ce l’ho un sacco da box, vero Naruto?”

“Sì!” esclamò subito l’interpellato “L’abbiamo usato spesso io e Rock Lee!”

“Anche mio fratello Itachi lo usa qualche volta!”

“Itachi?? Ma se è sempre così calmo…” commentò Naruto sorpreso.

“Tutta apparenza…” commentò Sasuke “Allora venite da me stasera? Tanto per Konoha non ci sarà nessuno… la domenica sera è sempre triste qui.”

“D’accordo… però Hinata… vieni anche tu?”

Hinata arrossì appena Sakura l’interpellò, ma scosse la testa.

“Io e Neji siamo a una cena in famiglia… è il compleanno dei nostri padri… sai, sono gemelli.”

“Che peccato Hinata chan!” esclamò Naruto sinceramente dispiaciuto “Allora sei dei nostri domani? Sakura è sempre l’unica femmina e mi dispiace per la mia cuginetta!”

Hinata arrossì ancora di più e fece un debole cenno con la testa.

“D’accordo Naruto kun…”

“Io stasera ci sono, invece!” esclamò Kiba.

“Ok, allora dico a mia madre di preparare anche per voi a cena! Rock Lee ha gli allenamenti intensivi stasera, quindi sicuramente non ci sarà!” esclamò Sasuke, quasi più a se stesso.

“Oddio, addirittura a cena? Sei sicuro che non siamo di troppo? Voglio dire… mi dispiace per tua madre che deve preparare per tre persone in più!” esclamò Sakura preoccupata.

“Non preoccuparti… credo che Mikoto sarà felice di conoscerti!” esclamò Naruto, dandole una pacca sulla spalla.

“Non intendevo questo…”

“Tranquilla, Sakura. A mia madre non dispiace avere ospiti a cena.” la rassicurò Sasuke.

Sakura arrossì quando la chiamò per nome, senza la benchè minima ombra di formalità e annuì, sconfitta o vittoriosa, a seconda dei punti di vista.

 

“Sì, pronto, Mikoto? Il piano Kurama sta andando alla grande! L’hai ricevuta la foto? Sì, stasera, a cena da voi… mi raccomando, come da copione!”

Kushina riattaccò con un sorriso sadico, soddisfatta nell’ aver trovato degli alleati così validi.

 

Sakura andò un po’ nel panico quando capì che non sarebbero tornati a casa prima di andare da Sasuke. Non poteva neanche aggiustarsi il lieve trucco sugli occhi e, quando confidò ad Hinata del suo disagio, lei la lasciò completamente di stucco.

“Ragazzi… devo andare un attimo in bagno, ci fermiamo da Teuchi? Sakura chan, saresti così gentile da accompagnarmi?”

Neji annuì e Kiba le guardò allontanarsi con un’espressione pensosa.

“Secondo voi perché le ragazze vanno in bagno sempre a coppia?”

Naruto rise e Sasuke si accigliò, stupendosi di non aver mai pensato a quell’arcano.

 

“Grazie Hinata chan, sei gentilissima, mi hai salvata!” disse Sakura piena di gratitudine, tirando fuori un’armata di trucchi da quella borsa di medie dimensioni a cui la ragazza non aveva nemmeno fatto caso.

“Figurati… vuoi anche dello struccante? Fazzoletti?”

“Hai anche un gatto morto lì dentro?” chiese Sakura allibita , facendo ridere Hinata.

“No, sono allergica, altrimenti sarebbe stato possibile!”

Sakura rise e si affrettò a terminare la fase restauro benedicendo la borsa di Hinata, che avrebbe fatto invidia a Mary Poppins in persona.

 

“Naruto, sono un po’ nervosa…” confessò Sakura, dato che, nonostante la tranquillità di cui la investiva la presenza di Sasuke, la sua solita parte interiore le urlava della figuraccia imminente che sicuramente avrebbe fatto, dato che era troppo spontanea e troppo facile da leggere.

Sarebbe arrossita sicuramente alla vista di sua madre, se poi c’era anche il padre ancora peggio o il fratello o il comodino o qualsiasi cosa facesse di cognome Uchiha.

L’ansia stava prendendo il sopravvento, doveva solo fare un bel respiro profondo.

Hinata e Neji erano andati via, Rock Lee sicuramente stava ancora finendo i suoi giri intorno alla piazza, e ora camminava sotto braccio a suo cugino che la guardava divertito.

“Non ti preoccupare… sono tutti molto gentili… e poi perché sei nervosa, scusa? Quando hai conosciuto i genitori di Neji non eri così in ansia, eppure eri terrorizzata da lui” commentò Naruto a bassa voce con un sorriso complice.

Sakura gli tirò una botta sulla spalla poi rispose con un filo di voce, di nuovo rossa in viso: “Non ne ho idea… ho la sensazione che farò una figuraccia…”.

Naruto la tranquillizzò ancora, finchè si ritrovarono di fronte il portone di casa Uchiha.

Sasuke suonò il campanello, Kiba del tutto rilassato al suo fianco, mentre Sakura era un fascio di nervi, avvinghiata al braccio di Naruto che sghignazzava tra sé e sé.



Ciao!! Aggiornerò di Domenica in Domenica, per questo ho postato oggi il secondo capitolo. Spero continuerete a recensire e mi direte la vostra! Un bacione

-nemy1990-

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Once upon a time in Konoha

Capitolo 3

 

Ad aprire la porta venne una bella donna, giovane per essere madre di due figli adolescenti.

Aveva lunghi capelli color dell’ebano e due occhi di egual colore; la pelle nivea e un’espressione dolce. Guardandola, sembrava chiaro da chi Sasuke avesse preso.

“Ciao ragazzi! Entrate pure, vi stavamo aspettando!” salutò la donna, mentre Naruto, addirittura, si fece avanti per darle un bacio sulla guancia.

“Ciao zia Mikoto!”

A quelle parole, Sakura quasi si strozzò con la sua stessa saliva, non immaginandosi che fossero in confidenza a tal punto.

“Oh, Naruto… sei sempre il benvenuto lo sai! Ho fatto del Ramen apposta per te!”

“Ti adoro!” esclamò lui con gli occhi sbrilluccicosi, abbracciandola riconoscente.

“Bravo Sasuke, fai strada ai tuoi amici… e tu devi essere Sakura, la nipote di Kushina!” esclamò Mikoto alla fine, vedendo Sakura impacciata che, privata della copertura di Naruto, si era parzialmente nascosta dietro a Kiba, finchè quest’ultimo non si era fatto avanti per entrare salutando la signora con un cenno.

“Sì, io sono Sakura” disse stupidamente, mentre l’ansia si impossessava di lei “Piacere!” disse poi allungandole la mano.

Mikoto le sorrise, poi la strinse lievemente in un abbraccio.

“Non c’è bisogno di essere così formali, dopotutto siamo in famiglia!”

Sakura non notò il sorrisetto allusivo che Mikoto cercò di reprimere, ma fu riconoscente di tanto calore: se non altro il suo imbarazzo stava parzialmente scemando.

Mikoto la incitò ad entrare, dato che gli altri l’avevano già fatto perdendosi la presentazione tra le due, e Sakura notò subito il buon gusto della donna riguardo all’arredamento ed era così intenta ad ammirare le cose intorno a sé da non accorgersi della presenza di un ragazzo seduto su una poltrona intento a leggere un libro.

Sasuke, Naruto e Kiba erano già saliti al pian di sopra, ma lei, essendo rimasta indietro, non ebbe fretta di raggiungerli: aveva notato la libreria ben fornita del salotto e avrebbe voluto darle un’occhiata più da vicino se non fosse stata frenata dall’imbarazzo di chi ancora non conosce l’ambiente circostante.

“Ti piace leggere?” chiese una voce alle sue spalle e Sakura sussultò, per poi girarsi verso di scatto verso la persona che aveva parlato.

“Scusa non volevo spaventarti.” continuò lui, alzando appena gli occhi dal libro.

“Io… non mi hai spaventata, solo che non ti avevo visto, scusami.”

Il ragazzo era bello quando Sasuke e Sakura ci mise poco a fare due più due: sicuramente doveva essere suo fratello, quello che Naruto definiva tranquillo.

Itachi chiuse il libro e si alzò per presentarsi.

“Figurati, dicono che sono fin troppo silenzioso, avrei dovuto avvertirti della mia presenza in maniera meno teatrale.”

Sakura sorrise e lui le allungò la mano.

“Piacere, io sono Itachi, il fratello tenebroso e sfuggente di Sasuke!”

A una simile presentazione, Sakura non riuscì a contenere una risatina, stringendogli la mano.

“Piacere, io sono Sakura, la cugina sognatrice e impacciata di Naruto.”

“Sognatrice e impacciata, eh?” fece lui aprendosi in un sorriso.

“Sì, lo so… era più bella la tua di presentazione… più a effetto!” riprese lei, facendo allargare il sorriso di Itachi.

“Più che impacciata direi sincera.” constatò lui, facendo sbigottire Sakura, per la sua veloce capacità di analisi.

“Sì, sono un bravo lettore… e non solo di libri.” Continuò, facendo spalancare gli occhi della ragazza.

“Puoi leggere nel pensiero?” si lasciò sfuggire lei e lui dovette trattenere una risata, cosa che non gli capitava spesso.

“Diciamo che tu sei molto facile da leggere, soprattutto per uno come me.”

“Per uno come te, come?”

Itachi si accinse a rispondere, ma furono interrotti dai ragazzi, che li avevano appena raggiunti.

“Ah, sei qui Sakura! Ti stavamo cercando! Sasuke voleva farti vedere la sua stanza, sai il sacco da boxe…”

Itachi fece un sorrisetto tra sé e sé, a nessuno parve accorgersene, men che mai Sakura, troppo presa dal fatto che Sasuke si fosse accorto della sua assenza.

“Ciao, Itachi!” aggiunse poi Naruto, in direzione del ragazzo.

“Ciao, Naruto, Kiba…” disse facendo loro un cenno, che Kiba ricambiò con il solito menefreghismo.

“Hai già avuto modo di conoscere la mia cuginetta, a quanto vedo!”

“Sì, io e Sakura stavamo parlando della lettura… se un giorno ti va di passare, ti faccio vedere i libri che abbiamo in casa, te ne posso prestare qualcuno.”

Sakura ringraziò riconoscente e notò che Naruto era un po’ accigliato.

“Non so come fate a leggere quei mattoni di libri…vi ammiro tanto!”

Itachi gli rivolse un accenno di sorriso, ma non rispose, e Naruto fece cenno alla cugina di seguirli.

Sakura si voltò un’ultima volta verso Itachi che si era già riseduto sulla poltrona e estraniato di nuovo nel mondo del libro che stava leggendo.

“Credo tu sia la prima che sia riuscita a scambiare più di qualche parola con Itachi.” sentenziò Naruto, mentre saliva le scale.

“Perché? E’ gentilissimo…”

L’aveva messa subito a suo agio e non capiva perché Naruto fosse tanto sorpreso.

“Mette in soggezione…” rispose Kiba e Sakura capì di aver scambiato il suo disagio per menefreghismo.

Non era stato esuberante come al solito o spaccone e questa volta toccò a Sakura ad accigliarsi, ma non replicò.

Arrivati nella stanza di Sasuke, Sakura notò appena come fosse arredata dato che lui si era cambiato: aveva una canottiera nera che gli lasciava scoperte le braccia pallide e muscolose, persino il petto si intravedeva e Sakura fu scossa da un fremito; aveva sostituito i jeans con dei pantaloncini larghi sopra il ginocchio, di quelli che si indossavano appositamente per la palestra.

Lo sguardo di Sakura si era involontariamente posato sul lato B di Sasuke e stava giusto notando quanto fosse ben fatto, quando il diretto interessato si girò verso di loro e lei si affrettò a distogliere lo sguardo, arrossendo visibilmente.

“Sakura, dov’eri finita? Ti avevo già preparato i guantoni e tutto! Spero che mia madre non ti abbia trattenuta facendoti il terzo grado!”

“No, no… Mikoto è gentilissima… anche tuo fratello Itachi, stavo parlando con lui...”

Sasuke la guardò vagamente sorpreso, poi le disse: “E’ meglio se ci alleniamo dopo cena… ormai sarà quasi pronto e mia madre ci tiene che mangiamo prima che si raffreddi tutto.”

Sakura annuì e Sasuke le si accostò, guardandola di sfuggita, giusto in tempo per sentire il richiamo di Mikoto che li invitava a raggiungerli in sala da pranzo.

 

La famiglia Uchiha aveva l’abitudine di avere i posti assegnati quando mangiavano, cosa che, in qualche modo, andò a favore per l’operazione Kurama.

Fugaku doveva ancora tornare da lavoro, quindi il posto a capotavola era vuoto, Mikoto si sedeva sempre alla sua destra, mentre Itachi alla sua sinistra. Sasuke, invece, aveva riservato il posto dall’altra parte della madre.

Kiba non si voleva mettere accanto a Itachi e Naruto capì che era il momento di agire secondo il volere di sua madre.

Naruto e Mikoto si lanciarono un’occhiata complice, che l’ingenua Sakura non notò, e la donna si avvicinò a lei con un sorriso dolce.

“Sakura , mettiti pure a sedere accanto a Itachi, di solito ci si mette sempre Rock Lee, ma come vedi stasera non c’è… ormai i ragazzi sono abituati ad avere anche loro un posto assegnato.”

In realtà non era vero, ma gli altri non replicarono e Sakura, con non poco imbarazzo, si sedette accanto a Itachi che le rivolse un sorriso e conseguentemente di fronte a Sasuke.

Kiba, infine, si mise alla sinistra di Sasuke, quindi di fronte a Naruto che occupò il posto alla destra di Sakura.

“Allora Sakura…” iniziò Mikoto, mentre la ragazza si sforzava con tutta se stessa di mangiare il Ramen in maniera decente, né di imbrattarsi i vestiti come le capitava spesso a casa sua.

“Mi dica pure Mikoto…”

“Perfavore dammi del tu, come ti ho detto, siamo in famiglia…”

Naruto quasi si strozzò con gli spaghetti e tossì visibilmente, per poi cercare di riprendere il contegno come se nulla fosse.

“Attento Naruto, così ti affoghi!” esclamò Sakura passando l’acqua “Non devi mangiare così in fretta…te lo dico sempre.”

Itachi nascose un sorriso dietro il tovagliolo, Sasuke preoccupato per il suo amico.

“Dimmi pure, Mikoto.” aggiunse poi Sakura girandosi verso di lei, quando si accertò che il cugino stesse bene.

“In che classe sei?”

“Inizio il quarto anno di liceo a Settembre!” rispose.

“Hai solo un anno in meno di Sasuke, quindi…” riprese lei, guardando il figlio “abiti a Suna, vero?”

“Sì, i miei genitori si sono trasferiti lì quando ero molto piccola per via del lavoro di papà…”

“Ti trovi bene, lì?”

Sakura si asciugò la bocca con il tovagliolo e rimase un attimo in silenzio, per poi guardare Naruto, cercando forse un po’ di supporto, ma lui parve non accorgersene, troppo intento nel suo cibo.

Naruto e il Ramen… la storia d’amore più sincera e passionale di tutti i tempi.

“Diciamo che mi trovo meglio qui…”

Mikoto capì di aver toccato senza volere un tasto dolente, quindi cercò di spostare l’attenzione su cose che le premevano di più.

“Sasuke le hai fatto vedere la stanza a Sakura?”

Sasuke guardò di sfuggita la madre, poi Sakura.

“Sì, ma non ho avuto modo di mostrargliela per bene…”

“Sakura si è intrattenuta a parlare con me, poi quando ha raggiunto gli altri ci hai chiamati per la cena.” spiegò Itachi “Colpa mia.”

“Abbiamo iniziato a parlare dell’amore per la lettura… e mi sono scordata di raggiungere gli altri.” aggiunse Sakura guardando Sasuke, cosa che non sfuggì a Mikoto.

“A proposito dell’amore… ce l’hai il ragazzino, Sakura?” chiese Mikoto a bruciapelo e Sakura quasi sputò l’acqua che stava bevendo.

Sasuke non rise a quella reazione come Naruto, ma per un attimo concentrò tutta la sua attenzione su Sakura, dimenticandosi del Ramen che raffreddava.

“Io… no, Mikoto. Cosa te lo fa pensare?”

“Sei una bella ragazza, il classico tipo che qui a Konoha farebbe strage di cuori.” rispose Mikoto guardando spudoratamente Sasuke, che a sua volta guardava Sakura.

“Tu dici? A Suna non piaccio a nessuno…” ammise arrossendo, concentrata improvvisamente sul Ramen che non era riuscita a finire, dato che le si era chiuso lo stomaco.

“Non hanno proprio buon gusto, allora.” Intervenne Itachi, facendo arrossire ancora di più Sakura e spalancare gli occhi a Kiba senza ritegno.

Probabilmente Kiba già pensava che Itachi fosse interessato a Sakura e forse lo pensò anche Sasuke, dato che, dopo le parole del fratello, si sentì in dovere di interrompere il discorso.

“Sakura, ragazzi… andiamo su? Ti faccio provare il sacco da boxe.”

Mikoto, però, colse al volo l’occasione.

“Naruto, tesoro, ti dispiace darmi una mano a lavare i piatti? Kiba potresti sparecchiare? Fugaku mangerà da solo più tardi!”

Kiba si stava per lamentare, ma Naruto gli assestò una gomitata.

“Certo, zia Mikoto!”

 

Sasuke fece strada a Sakura e le aprì la porta della camera.

Stavolta, Sakura cercò di darsi uno sguardo attorno e vide che Sasuke doveva essere piuttosto ordinato, il letto a una piazza in un angolo con sopra una mensola che sapeva tanto di piccola libreria personale e il sacco da boxe al centro, parallelamente a un armadio, probabilmente pieno di vestiti. Dall’altro lato, proprio sotto la finestra, c’era una scrivania con una sedia e sotto il tavolo i libri di scuola ordinatamente riposti.

I piedi di Sakura si mossero involontariamente verso i libri sopra il letto, curiosa di conoscere qualcosa in più di quello splendido ragazzo e non si accorse che intanto lui aveva aperto l’armadio per prendere alcuni vestiti.

Sakura sbirciò i titoli dei libri, sporgendosi un po’ verso la mensola e notò autori come Dostoevskij e, incredibilmente, anche la Austen e le sorelle Bronte.

A parte il primo autore, le altre autrici le conosceva piuttosto bene e si stupì che un tipo come Sasuke potesse essere interessato a quel tipo di lettura.

Non fece in tempo a leggere i titoli, perché Sasuke le posò una mano sulla spalla.

“Sakura…” la chiamò lui.

Sakura sussultò, come con Itachi, persa completamente nella contemplazione dei libri, e, quando fece per girarsi, si ritrovò il volto di Sasuke a pochi centimetri dal suo e il cuore iniziò ad accelerare il ritmo, le guance in fiamme mentre si diceva che il saper cogliere alle spalle le persone con il massimo del silenzio doveva essere una cosa di famiglia.

Se avesse iniziato a frequentarli assiduamente sarebbe finita per il morire d’infarto un giorno di quelli.

Sasuke non si spostò di un centimetro, il cuore di Sakura non riusciva a calmarsi mentre contemplava gli occhi di Sasuke che la guardavano come se stessero cercando di leggerla dentro, mentre quella bocca né troppo carnosa, né troppo sottile, era così vicina alla sua pelle.

“… ti ho preso una maglia, così anche se sudi non devi preoccupartene.” le disse, ma Sakura non riusciva neanche ad annuire, né a tornare di un colore normale, dato che lui non si decideva a spostarsi e continuava a guardarla in quel modo.

“Tutto bene?” chiese sfiorandole una guancia, all’altezza del suo visibile rossore.

“Non proprio…” rispose lei, come sempre incapace di mentire quando era scossa da una forte emozione, o in preda all’alcol.

“Perché?” chiese lui con un lampo di malizia negli occhi, accennando di poco un sorriso.

“Io…”

Stava per sputtanarsi in maniera definitiva, dicendo che era bellissimo, quando Kiba spalancò la porta di camera, mentre Naruto lo stava quasi tirando per la maglia pur di non farlo entrare.

“Voglio vedere Sakura versione piccola tigre!” annunciò Kiba, che era sveglio solo quando gli pareva e aveva sparecchiato alla svelta con il disappunto di Mikoto e Naruto al seguito che tentava di fermarlo.

Per fortuna, pensò Sakura, mentre Sasuke si spostava impercettibilmente da lei, allungandole la maglia che le voleva prestare.

 

Fugaku tornò da lavoro distrutto e si stava godendo il suo Ramen con accanto una Mikoto piuttosto soddisfatta, con Itachi in un angolo che leggeva un libro, sempre silenzioso.

Quel tratto lo aveva preso proprio da lui, in realtà, anche se caratterialmente anche Sasuke gli somigliava.

“Insomma, è arrivata! Proprio una cara ragazza…” gli spiegò Mikoto e lui fu quasi tentato di alzarsi dalla sedia per vedere questa ragazza, di cui la moglie le aveva tanto parlato, ma alla fine decise che il giornale che aveva di fianco era più interessante.

“Quindi non ha niente a che vedere con l’ultima…” gli rispose , sfogliando il giornale, distrattamente e portandosi alla bocca dell’altro Ramen.

“Non sembra proprio. Spero solo che Sasuke sia pronto per una nuova ragazza…”

“Non è detto che le piaccia… alla fine è una fissazione tua e di Kushina.” disse l’uomo riportandola con i piedi per terra, in maniera brusca, come era solito fare.

“Secondo me, sì.” si espresse Itachi, non alzando nemmeno gli occhi dal suo libro.

“Cosa te lo fa pensare?” chiese Mikoto, speranzosa.

“Il mondo è pieno di persone che fanno di tutto per sembrare speciali e poi ci sono delle rare eccezioni che diverse lo sono davvero e non se ne rendono nemmeno conto. Sakura è tra queste e Sasuke non è così stupido da non accorgersene. “

Fugaku alzò gli occhi dal giornale e guardò il figlio che però non si preoccupò neanche di incrociare il suo sguardo: ora sì che era curioso.

 

Se lo avesse raccontato a sua madre, Naruto era convinto che Kushina avrebbe ucciso Kiba a mani nude per il suo tempismo. Nonostante ciò, guardando l’atteggiamento di Sasuke, Naruto iniziò a nutrire delle speranze e aveva comunque appuntato ogni singolo atteggiamento da parte di entrambi nella sua mente per riportarlo a sua madre, che sicuramente gli avrebbe fatto il terzo grado una volta tornato a casa, a meno che non l’avesse già informata Mikoto.

Naruto guardò la cugina e pensò a quanto fosse stata male in quegli anni, a quanto aveva pianto per telefono, a quanto si era fatta bastare quegli abbracci che non sembravano mai abbastanza quando si vedevano e sorrise.

Si era messa una maglia di Sasuke che le stava tre volte, l’aria decisa e minacciosa verso il sacco da boxe, come se fosse il suo peggiore nemico, pronta a sfogare tutta quella rabbia repressa.

Forse il destino esisteva davvero, forse quei due erano davvero nati per stare insieme, come diceva sua madre che sapeva della storia di Sasuke, di come dopo tre anni era stato scaricato dalla ragazza e di come da allora non ci provava mai con nessuna neanche per sbaglio.

“Vai, piccola tigre!” la incitò Kiba e Sakura assestò il primo colpo.



Sono in ritardo di un giorno, ma sono stata incasinatissima! Spero che il terzo capitolo vi piaccia, fatemi sapere!
-nemy1990-


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