True Colors

di BeaterNightFury
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Bleah ***
Capitolo 2: *** Sogno o son desto? ***
Capitolo 3: *** Camminare nel buio ***



Capitolo 1
*** Bleah ***



Prompt 5 della Corsa delle 24 Ore
"Show me a smile then | Don't be unhappy, can't remember | When I last saw you laughing | If this world makes you crazy | And you've taken all you can bear | You call me up | Because you know I'll be there ," (Phil Collins, True Colors)

Al mio amico A. L.

 

Sorriso – si chiamava così. O almeno, la creatura che adesso si chiamava Sdentato così riteneva.
Era quello che faceva il suo umano quando era con lui. Perché non stava sorridendo, adesso? Se avesse potuto usare le sue parole, Sdentato gli avrebbe chiesto di sorridere. Sapeva che qualcosa non andava, lo sentiva nel suo odore, nei movimenti, nel tono di voce.
Poteva non capire cosa non andava, ma c’era un modo per tirarlo su.
Andò da lui, mostrò le gengive, poi tirò fuori la lingua e gli leccò la faccia.
“Sdentato… bleah!”
Altra parola senza senso.
Ma il suo umano sorrideva.

(100 parole!)

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Capitolo 2
*** Sogno o son desto? ***


Canzone 25
"I see friends shaking hands, sayin', "How do you do?" | They're really sayin', "I love you." | I hear babies cryin' | I watch them grow | They'll learn much more than I'll ever know | And I think to myself |What a wonderful world" (Louis Armstrong, What a wonderful world)

Hiccup avrebbe creduto di sognare, non fosse stato per il dolore che ad ogni passo saliva da quel che restava della sua gamba sinistra.
L’intero villaggio era in festa – dovunque si girasse, qualcuno si avvicinava per salutarlo con rispetto, stringergli la mano, aiutarlo a reggersi se dava il minimo segno di cedimento.
Uno dei bambini, forse il più coraggioso, si avvicinò a Sdentato e gli toccò il muso, per poi correre via in preda alle risate.
“Visto?” Hiccup si appoggiò al suo migliore amico. “Non hanno più paura.”
Altri non avrebbero mai conosciuto la paura dei draghi. La guerra era davvero finita.
 
 
Prompt 24 - Sbadiglio

“Non voglio dormire.”
Sdentato fissò il suo umano, facendo di tutto per trattenere uno sbadiglio, e lo guardò perplesso. Non che potesse andare lontano – qualcuno gli aveva tolto quella specie di piede finto, e fuori era buio e silenzioso. Era ora di dormire.
Gli avrebbe chiesto cosa non andava, ma non aveva le parole. Si limitò ad appoggiargli la testa in grembo e sperare che capisse.
“Se fosse davvero tutto un sogno?”
Non riuscì a trattenere un altro sbadiglio. Un momento dopo, il suo umano fece un suono identico.
Aveva parlato? Sdentato non lo sapeva. Sapeva solo di aver sonno.

(102 + 100 parole)

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Capitolo 3
*** Camminare nel buio ***


Questa drabble partecipa alla Seconda Edizione della Corsa delle 24 Ore, con il prompt "Buio" (e diciamo che c'entra un po' anche il prompt "Luce"). Mi sono anche ispirata molto ad una citazione attribuita alla scrittrice Helen Keller, "Preferirei camminare nel buio con un'amica, che nella luce da sola" - che si addice molto al nostro duo preferito! ;)

Ho ascoltato "My funny friend and me" di Sting mentre scrivevo questa storia, quindi se volete metterla mentre leggete, fate pure!

 

Camminare nel Buio

La notte resta il periodo peggiore.
Hiccup ha incubi in cui cade ancora nel fuoco, e quando riesce a svegliarsi è circondato dal buio e assediato dal dolore.
Ci sono momenti in cui, nel buio e nel silenzio della notte, si chiede se la paura di quei giorni, la battaglia, la perdita del piede, siano davvero valsi la pena.
Fino a quando Sdentato si sveglia, lo prende la tunica (lui al buio ci vede benissimo), e lo porta di peso sulla sua roccia per passare insieme il resto della notte.
Sono quei momenti in cui Hiccup preferirebbe restare al buio, con il suo amico, che nella luce da solo.

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