Esiste davvero!

di Cally_91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap 1 Normale e magica nella stessa frase?! ***
Capitolo 2: *** Diagon Alley ***
Capitolo 3: *** Un nuovo nemico e una nuova avventura ***



Capitolo 1
*** Cap 1 Normale e magica nella stessa frase?! ***


 30 Agosto 2015
Mai avrei pensato di potermi definire davvero una “nata babbana” e, per quanto per molti maghi purosangue questo non fosse un vanto, per me era l’appellativo migliore che potessi avere, due parole che rendevano reale un mondo che fino a quel giorno avevo solo letto in un libro o visto in un film.
Ma partiamo dal principio…
Il mio nome è Cally Peach (in realtà sarebbe Charlotte ma tutti i miei amici mi chiamano Cally), ho 24 anni e vivo a Roma dove ho appena scoperto di essere una “nata babbana”. Lo so dal cognome non si direbbe che io sia italiana, ed infatti ho origini inglesi da parte di padre, comunque torniamo al punto fondamentale, ovvero come la magia sia entrata a far parte della mia vita.
 E’ successo tutto il giorno del mio ventiquattresimo compleanno, il 12 Luglio; ero appena entrata in cucina quando i miei,dopo avermi fatto gli auguri, mi mostrarono una lettera che avevano trovato nella posta quella mattina stessa.
Appena presa in mano la busta pensai di stare ancora dormendo, conoscevo perfettamente il simbolo stampato sulla ceralacca; la aprii di scatto e lessi :
Cara signorina Peach,
Siamo lieti di informarla che Lei ha diritto a frequentare la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Qui accluso troverà l'elenco di tutti i libri di testo e delle attrezzature necessarie.
L'anno scolastico avrà inizio il 1° settembre.
 
La lista dell'occorrente:
Uniforme
Gli studenti del primo anno dovranno avere:
  • Tre divise da lavoro in tinta unita (nero)
  • Un cappello a punta in tinta unita (nero) da giorno
  • Un paio di guanti di protezione (in pelle di drago o simili)
  • Un mantello invernale (nero con alamari d'argento)
N.B. Tutti gli indumenti degli allievi devono essere contrassegnati da una targhetta con il nome.
Libri di testo
Tutti gli allievi dovranno avere una copia dei seguenti testi: Altri Accessori Gli allievi possono portare anche un gufo, OPPURE un gatto, OPPURE un rospo.
SI RICORDA AI GENITORI CHE AGLI ALLIEVI DEL PRIMO ANNO NON È CONSENTITO L'USO DI SCOPE PERSONALI.”
Finito di leggere ripiegai il tutto,fissai i miei genitori negli occhi e con un sorriso sghembo dissi “Grazie, devo ammettere che è stata un’idea davvero carina, tra l’altro realizzata nei minimi dettagli, la incornicerò e l’appenderò in camera”
Mia madre strabuzzò gli occhi “Guarda tesoro che questa non è una nostra idea, magari è stato qualcuno dei tuoi amici”
Quel giorno chiesi a tutti se sapessero di chi fosse stata l’idea della lettera ma non ottenni nessuna risposta soddisfacente.
Erano circa le 7 e 30 di sera quando accadde qualcosa di davvero sconvolgente: ero in camera mia intenta a vedere la televisione quando all’improvviso fui colta da un lampo di luce, durò un secondo, e mi ritrovai davanti un uomo robusto sulla cinquantina con i capelli corvini lunghi fino alle spalle e gli occhi chiari, vestito elegante con giacca e pantaloni gessati e una cravatta blu notte
C’era decisamente qualcosa che non tornava, magari stavo sognando, si probabimente era così perché le persone non possono comparire dal nulla…giusto?!!
L’uomo prese subito la parola “Lei è la signorina Peach?”
“Si esattamente” risposi, “e mi scusi lei chi sarebbe?”
“Io sono Dacre Hughes, lavoro per il ministero della magia, il mio compito è trovare i nati babbani negli anni compresi tra il 1986 e 1997, sa purtroppo i nostri arhivi furono distrutti nel 1997 e molti ragazzi come lei non hanno mai saputo di essere qualcosa di più di semplici babbani”
Ok c’era decisamente qualcosa che non andava. Non riuscivo a trovare il senso delle parole che avevo appena sentito, o meglio un senso ce l’avevano, ma messe così tutte insieme in una frase erano davvero difficili da comprendere.
Rimasi di sasso senza sapere cosa dire, così l’uomo continuò:
“Le è mai capitato di fare qualcosa di strano, qualcosa che non riusciva a spiegarsi?”
“Ehm, no…”
“Dannati libri! Già con i film che stanno uscendo al cinema da 10 anni a questa parte i ragazzi non si impressionano più per nulla, come se non bastasse i libri sulla biografia del mago più famoso di tutti i tempi, con annesse descrizioni delle due guerre della scuola di Hogwarts, ci stanno rendendo sempre più difficile il compito di introdurre i nati babbani al mondo magico senza passare per schizofrenici”
Davvero facevo fatica a seguire il filo del discorso
“Mi scusi, non credo di capire a cosa si riferisca”
“Bene signorina Peach, proviamo ad usare i vecchi metodi…” detto ciò estrasse da una tasca della giacca una bacchetta del tutto simile a quella che avevo visto per 10 anni sugli schermi dei cinema e che si vendeva in qualsiasi negozio dedicato ad Harry Potter.
La agitò e pronunciò “Wingardium Leviosa”, ok fin qui nulla di particolare, in fondo chiunque negli ultimi anni si era divertito a usare una bacchetta e pronunciare incantesimi, se non fosse però che i libri poggiati sulla mia scrivania cominciarono a levitare.
“Oh mio dio!” fu l’unica cosa che riuscii a dire. Non potevo crederci, stava succedendo davvero, tutto quello che pensavo fosse inventato in un attimo divenne reale, ma non ero spaventata, non stavo per svenire in puro stile Dantesco, ero felice!
Mi misi a ridere e a urlare, volevo saltare in braccio a quell’uomo ma dovetti contenermi.
Insomma dopo la grande rivelazione Dacre andò a parlare con i miei genitori, spiegò loro della scuola, del programma e del fatto che per rimediare ai 7 anni in cui io e altri nati babbani non abbiamo potuto avere una normale formazione magica (non avrei mai pensato di usare le parole normale e magica nella stessa frase) si era deciso di organizzare un corso intensivo di 4 anni nella scuola, una sorta di college in pratica.
Perciò eccomi qui, all’aereoporto di Heathrow,non per visitare Londra come feci un anno fa, ma per raggiungere quella famosa locanda che portava all’ingresso della tanto amata Diagon Alley.
 
  Angolo autrice: Salve a tutti! Questa è la mia prima fan fiction, mi scuso in anticipo per eventuali errori o mancanze. Commentate e fatemi sapere se vi piace, se non vi piace, se avete suggerimenti, consigli ecc.. Un bacio!

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Capitolo 2
*** Diagon Alley ***


Cap 2 : Diagon Alley
 
Una volta uscita dall’aereoporto presi un taxi e diedi al conducente l’indirizzo del pub dove avrei incontrato Dacre.
Dopo circa 30 min di viaggio arrivai a destinazione, era un edificio decisamente vecchio di un color grigio scuro, forse un po’ malandato, e l’interno non era migliore.
Appena entrata sentii subito un forte odore di alcool, notai che il locale era molto buio e che c’erano scope che spazzavano da sole per mezzo di un incantesimo. Mi sembrava di essere nel paese dei balocchi, per quanto l’ambiente non fosse dei migliori, era magico e questo bastava.

Io e Dacre fummo subito accolti da una ragazza, era bionda chiara di pelle e non molto alta:
“Buongiorno Dacre, hai trovato una nuova studentessa per Hogwarts vedo…”

“Buongiorno Hannah, si qui siamo sempre al lavoro, comunque lei è Charlotte Peach, deve fare i suoi acquisti per l’anno scolastico e poi affittare una camera per queste due notti prima della partenza per Hogwarts”

“Piacere Charlotte, io sono Hannah Abbott, felice di poterti aiutare, posso darti la stanza numero 4 al primo piano, ecco la chiave così puoi andare a sistemare i bagagli”

La ringraziai mentre mi porgeva la chiave e raggiunsi il primo piano; la stanza era un po’ come il resto del locale, buia e polverosa, ma alla fine non era male, il letto era grande e c’era un bel po’ di spazio.

Posai i bagagli ed uscii di corsa; dopo essermi chiusa la porta alle spalle mi accorsi che anche dalla camera di fronte stava uscendo qualcuno, era un ragazzo decisamente alto, capelli rossi occhi verdi e pelle chiara con qualche lentiggine. Era magrolino ma dovetti ammettere che era davvero carino.

Mi soprese a fissarlo perciò imbarazzata gli diedi immediatamente le spalle e corsi al piano terra dove mi stava aspettando Dacre.

“Finalmente sei scesa, temevo fossi stata risucchiata da una passaporta!” poi spostò il suo sguardo verso le scale,da cui stava scendendo il ragazzo che avevo appena incontrato, e aggiunse “oh ora ho capito perché ci hai messo tanto, già fai nuove conoscenze eh?! Vince Lewis, strano ragazzo, fa attenzione dietro quelle lentiggini c’è un po’ troppa arroganza per i miei gusti”

Io rimasi senza parole, non pensavo di poter essere beccata così in fretta, comunque cambiai completamente argomento per uscire da quella situazione imbarazzante: “Signor Hughes, sbrighiamoci a comprare tutto il necessario perché sono molto stanca e vorrei riposarmi”.

Dacre mi condusse ad un’ uscita secondaria del locale, davanti ad un muro di mattoni che ben conoscevo. Devo dire che mi sembrava ancora di sognare, magari potevo accettato l’idea di essere una nata babbana, ma vedere certi luoghi che per anni ho pensato essere frutto d’invenzione divenire improvvisamente reali era qualcosa che non riuscivo ancora a gestire. Era la sensazione più bella del mondo!
E non era ancora nulla perche una volta che il muro si aprì rivelò una Diagon Alley in fermento. Era bellissima, proprio come nei libri, piena di negozi e di ragazzi in cerca di libri,oggetti,vestiti, scope ecc..
La prima fermata fu ovviamente la Gringott. C’erano tantissimi elfi intenti a lavorare su varie scartoffie, quello che ci accolse non fu particolarmente cordiale (era incredibile come tutto fosse uguale ai libri che avevo letto per 7 anni...si lo so l'ho già detto). Senza troppi problemi riuscii a prelevare del denaro per acquisti. Uscii in preda all’eccitazione , non avendo deciso ancora in quale posto fare i primi acquisti.

Mi catapultai subito davanti la vetrina di Olivander ed entrai. Il negozio non era molto grande,c’erano bacchette ovunque. Ad accogliermi non fu un vecchietto come mi aspettavo, ma bensì un uomo sulla cinquantina alto e grassottello con pochi capelli in testa, ma in compenso con una folta barba nera.

Come se fosse abituato a presentarsi sempre nello stesso modo disse “Si, lo so non sono l’uomo che ti aspettavi di trovare; sono il nipote di Olivander, Albert, in cosa posso esserti utile?”

“Salve, sono qui per acquistare la mia prima bacchetta magica” non potevo credere di aver pronunciato una frase del genere!

“Mi sembri un po’ grande, sei una dei nati babbani dispersi?”

“Si, signore”

“Bene bene signorina, mettamoci al lavoro!”

Dopo aver provato alcune bacchette trovai finalmente quella giusta per me, o meglio lei mi trovò. Era una bacchetta in legno di ciliegio, poco flessibile, lunga circa 13 cm con l’anima di cuore di drago. Era perfetta!

Una volta uscita dal negozio trovai Dacre ad aspettarmi, comprai la divisa tutti i libri di testo e tutti gli oggetti presenti sulla lista, dopodichè mi imbattei nel negozio che più di tutti aspettavo di vedere: i Tiri Vispi Weasley.

Era stupendo, i suoi colori vivaci contrastavano con quelli degli altri negozi. Dissi a Dacre di aspettarmi fuori; appena entrata sentii un forte odore che non riuscii a distinguere, era acre e fruttato unito a cioccolato. C’erano scherzi di qualsiasi genere; continuando a camminare m’imbattei nei filtri d’amore, ecco una cosa che mi sarei augurata di non provare mai.

Ad un tratto sentii una voce alle mie spalle “Benvenuta, cosa posso fare per te? Cercavi un filtro d’amore o magari delle pasticche vomitose da rifilare a qualche compagno di scuola che detesti? Qualsiasi cosa cerchi la troverai solo per oggi ad un prezzo scontatissimo!”

Mi girai di scatto e quella che vidi fu probabimente la cosa, anzi la persona che mi colpì di più in assoluto!

George Wealsey era di fonte a me…seriamente…George Weasley?!! Ero sicura che fosse lui, non  solo per l’orecchio mancante, ma perché era dannatamente identico al personaggio dei libri di cui mi ero innamorata. Si perché ognuno ha il suo personaggio preferito in una storia e per me era lui, o meglio loro, i gemelli Weasley. Questo pensiero però mi fece rabbuiare subito, perché se da una parte era stupendo che questa storia fosse realtà, dall’altra era terribile sapere che erano morte così tante persone, tra cui Fred.

Mi decisi a rispondergli “ E’ incredibile che lei…”

“Lei??? Cara dammi del tu, non sono così vecchio insomma”

“Ok, è incredibile che tu sia ancora qui a mandare avanti il negozio, è una cosa pazzesca e stupenda e meravigliosa e…forse è meglio che taccia” dissi maledicendomi per aver perso il controllo.
“Mmm dall’entusiasmo direi che è la prima volta che vedi tutto questo ma ne avevi gia sentito parlare…sei una dei nati babbani dispersi giusto?”

Io annuii e aggiunsi “Insomma ho davanti un Weasley, una leggenda praticamente, ora so da chi venire in caso avessi problemi con qualcuno a scuola”

Rise “ Oh si assolutamente! Qui ho tutto quello che ti serve per liberarti di persone come dire…poco gradite”

Scambiai altre due parole con George e mi recai a pagare una confezione di pasticche vomitose. Vidi che attaccata a un muro dietro la cassa c’era una foto di Fred e George insieme, si guardavano ridevano e si abbracciavano, un ricordo davvero toccante.

Salutai George e uscii dal negozio e Dacre mi riaccompagnò al paiolo magico.
 
Angolo autrice: Ciao ragazzi! Fatemi sapere se la storia vi piace, così sarò più incentivata ad andare avanti. Un bacione!
 

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Capitolo 3
*** Un nuovo nemico e una nuova avventura ***


1 Settembre 2014

Quella mattina ero a pezzi.

La notte non avevo quasi chiuso occhio, avrò dormito si e no 2 ore scarse. Probabilmente quell’insonnia era dovuta all’eccitazione per tutto ciò che avevo visto in quei 2 giorni. Ed ero consapevole che era solo l’inizio: quel giorno avrei preso il treno per Hogwarts.

Erano le 8 del mattino; restare a letto non aveva senso, perciò decisi di prepararmi per la colazione.

Inutile dire che avevo un aspetto spaventoso: grosse occhiaie violacee, capelli arruffati e un colore di pelle quasi cadaverico. Nulla, però, che un po’ di trucco non potesse sistemare.

Dopo essermi preparata e aver legato i miei capelli in una coda alta, inforcai gli occhiali ed uscii dalla camera.

Una volta scesa al piano inferiore Hannah fece firmare dei documenti per il pernottamento nel locale.

Dopo aver controllato tutto mi chiese “Sei agitata al pensiero di trasferirti ad Hogwarts?”

Domanda scontata direi; annuii.

“Rilassati. Sono sicura che ti troverai benissimo lì; per non parlare del fatto che avrai mio marito Neville come insegnante di Erbologia”

“Neville…?”

“Paciock! Oh ma si scusa tu sei appena arrivata qui; probabilmente non sai nemmeno di chi parlo.”

Lo sapevo eccome di chi parlava.

“Neville Paciock! Si che lo conosco. Wow è fantastico che sia diventato un insegnante!”

“ Si! Lo vedo molto di rado per questo, ma non importa. So che sta facendo ciò che gli piace e questo mi basta. Comunque cara non voglio trattenerti oltre, vai pure fare colazione” mi disse Hannah.
La salutai ed andai a cercare un tavolo dove sedermi. Trovai un posto vuoto in fondo al locale e feci la mia ordinazione: un caffè, un toast e delle uova strapazzate.

Mentre mangiavo mi misi a leggere le indicazioni che mi aveva lasciato Dacre per arrivare al binario 9 e ¾ .

Finita la colazione andai di corsa al piano superiore. Raggiunto il corridoio sentii qualcuno urlare: era il ragazzo che avevo visto due giorni prima. Come lo aveva chiamato Dacre?...Victor? Walter?...Ah no giusto Vince!

Mi avvicinai per capire cosa stesse succedendo e lo vidi in piedi, con le mani incrociate e una faccia tutt’altro che allegra che si lamentava con una cameriera

“Le pare questo il modo di pulire una camera? E’ un disastro! Ne parlerò con la direzione per avvertirli che lei non sa fare il suo lavoro!”

Mi chiusi immediatamente in camera per non farmi vedere.

Dacre aveva ragione. Quel ragazzo aveva una gran faccia tosta per rivolgersi così a quella povera cameriera; anche perché la stanza non aveva niente che non andasse.

Quante persone viziate che esistono al mondo!

Presi i miei bagagli e uscii.

Putroppo dietro la porta mi trovai un Vince incavolato nero che sembrava mi stesse aspettando:

“Scusami ragazzina non so chi tu sia, ma non mi sembra carino da parte tua origliare! Impara a farti gli affari tuoi che ai miei ci penso io”

La rabbia era troppa per tacere, perciò risposi: “Hey stai calmo! Primo ragazzina ci chiami tua sorella e secondo, non credo che quello che ho fatto possa essere definito origliare, perché per quanto urlavi ti avrà sento pure la regina a Buckingham Palace!”

“Come osi! Sai cosa?! Preparati a passare gli anni più tormentati della tua vita a scuola!” e detto ciò si allontanò.

Io gli urlai: “Non mi fai paura,cretino!”

Era ufficiale mi ero già fatta un nemico…un nemico con degli occhi e un corpo niente male, ma pur sempre un nemico.

Lasciata la locanda presi un taxi per arrivare alla stazione di King’s Cross.

La stazione era affollatissima e non sapevo come avrei fatto a trovare il binario senza farmi vedere dai numerosi passanti.

Proseguendo notai una fila enorme di persone intente a farsi la foto al finto passaggio per il binario 9 e ¾ . Avevano tutti una sciarpa e una bacchetta un puro stile Potterhead. Erano stupendi!!!

Lì accanto c’era un negozio dedicato al binario, dove i ragazzi potevano ritirare le loro foto e comprare un souvenir. Vi entrai, così come mi aveva scritto Dacre di fare,e cercai la cassa.

Avvicinandomi chiesi: “Sto cercando Michael Bontur” ( a quanto pare quella era la persona addetta al “controllo maghi”)

La cassiera annui e si recò nel retro. Dopo un po’ ne uscì insieme ad un omone: sarà stato alto 1 e 90, scuro di pelle con degli occhi così neri che sembravano trapassarti l’anima.

“Mi segua signorina” mi disse. Mi portò nel retro del negozio.

“Nome e cognome prego e la sua bacchetta signorina”

Feci come mi aveva chiesto e lo vidi finalmente rilassare il viso e sorridermi.

“Mi scusi, ma negli ultimi anni con l’uscita dei libri di Harry potter in tutte le librerie babbane, qui c’è sempre un gran trambusto e vogliamo evitare infiltrati. Sarebbe terribile”

Secondo me non sarebbe stato così male. Per quanto mi riguarda la magia aiuterebbe a risolvere tante cose nel mondo dei babbani…

Micheal mi destò dai miei pensieri: “Signorina Charlotte, mi segua.”

Mi portò ad un’uscita che dava su un corridoio nel retro del negozio, inaccessibile se non dalla porta da cui eravamo passati. Sul muro di fronte a me lessi “Binario 9 e ¾”.

Era un altro sogno che si realizzava. Poter attraversare quel muro di mattoni fu una sensazione indescrivibile. Era come attraversare in corsa una bolla d’aria.

In un attimo mi ritrovai dall’altra parte e lo vidi: un maestoso, fumante e rombante treno rosso sgargiante.

 «Una locomotiva a vapore scarlatta era ferma lungo un binario gremito di gente. Un cartello alla testa del treno diceva "Espresso per Hogwarts, ore 11". Harry si guardò indietro e, là dove prima c'era il tornello, vide un arco in ferro battuto, con su scritto binario Nove e Tre Quarti". Ce l'aveva fatta.» (Harry Potter e la Pietra Filosofale)

La ricordavo a memoria quella parte del libro, ed ora era lì di fornte a me, più vera che mai!

Tutte le mie paure svanirono. Non volevo essere in nessun altro posto se non lì. Ero pronta per Hogwarts!

Angolo autrice: insomma come va questa storia? Vi piace? E' una stupidata? Fatemi sapere senza problemi :)
 Un bacio!!!

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