It starts with a question.

di TheCalimer
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** It starts with a question ***
Capitolo 2: *** Comfort ***
Capitolo 3: *** For a friend ***
Capitolo 4: *** Those Who Wait ***
Capitolo 5: *** Those Who Endure ***



Capitolo 1
*** It starts with a question ***


Salve! questa è la prima volta che pubblico qualcosa su EFP. Ci tenevo particolarmente a tradurre questa fanfiction (la scrittrice originale è xxxDreamingflowerxxx) perché è assolutamente la TouKen che mi ha appassionato di più. Spero possa piacere anche a voi *-*
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Il campanello attaccato alla porta segnalò che un altro cliente se ne era andato soddisfatto. Era stata una giornata piuttosto tranquilla rispetto alle altre, solo pochi clienti erano entrati, cosa positiva dato che significava non correre per tutto il negozio per prendere le ordinazioni.

Touka sospirò e si appoggiò al muro, osservando le persone che passavano fuori dal negozio. Nonostante la stagione, non era un giorno molto freddo. Era metà Novembre, a volte tirava un forte vento e gli alberi avevano quasi perso tutte le loro foglie, ma lei riusciva ad andare fuori con un giacchetto senza morire congelata.

La sua attenzione fu catturata da una bambina che saltellava felicemente con una specie di dolce in mano, leccandolo ripetutamente. L'adolescente si accigliò, si era sempre chiesta che cosa agli umani potesse piacere dei dolci, non essendo salutari. Poteva dire la stessa cosa per altri tipi di cibi umani. Yoriko una volta provò a portarla a mangiare una pizza insieme a lei dopo una lunga giornata a fare i compiti per casa. Rifiutò gentilmente, ma in fondo era curiosa di come gli umani percepissero il cibo, quale fosse la loro definizione di dolce, amaro o salato.

Continuò a farsi queste domande finché i suoi pensieri non furono interrotti dal suono della porta che si apriva. Alzò lo sguardo, chiedendosi se un altro cliente fosse arrivato, finché non vide un viso fin troppo familiare, con un occhio coperto da una benda. Ritornò a rilassarsi nella sua posizione. "Ah, sei tu." borbottò la liceale.

Kaneki fece un leggero sorriso "Ciao anche a te, Touka-chan." Il ragazzo si fermò e guardò il coffee shop praticamente vuoto. "E' sorprendentemente vuoto oggi."

Touka rispose con un cenno positivo della testa "Il manager è uscito a prendere più caffè, dovrebbe tornare fra poco."

"Capisco..."

Uno strano silezione cadde sui due, mentre Kaneki indossava la sua uniforme. Touka rimase a guardare fuori dalla finestra, tamburellando le sue dita sul bancone.

Il mezzo ghoul lanciò uno sguardo della collega, a disagio, e provò a rompere il silenzio "Uhm, Touka-chan..."

"Come descriveresti il cibo umano?"

Il collega sbattè le palpebre all'improvvisa domanda della ragazza. "Cosa?"

"Quando eri umano, di che sapeva il cibo?"

Kaneki arretrò nervosamente, come se Touka fosse troppo vicina a lui. Si grattò goffamente dietro al collo. "Non è facile da spiegare. Tutto il cibo umano ha varie sfumature e ognuno ha il proprio gusto. Dipende da cosa ti piace e cosa no.

Touka si accigliò. "Quindi non me lo spiegherai?"

"Posso provarci, ma non è così facile, specialmente dato che non puoi gustare il cibo come gli umani."

Senza avvertimento Touka prese Kaneki dal bavero della sua camicia e controllò in caso ci fosse qualche cliente - fortunatamente no - e trascinò il ragazzo di sopra. "Ci prendiamo una pausa". Disse prima che il ragazzo dai capelli corvini potesse chiedere qualcosa.

La ghoul spinse Kaneki sul divano, nella stanza dove Hinami soltamente dormiva prima che si stabilisse da Touka, e cominciò a fissarlo mentre incrociava le braccia di fronte a lui. "Dimmi di che cosa sa il cibo per gli umani!"

"Prima di tutto, perché lo vuoi sapere?" chiede Kaneki.

"Non sono affari tuoi, idiota!"

Il ragazzo sospirò, avrebbe dovuto aspettarselo. Realizzò che se non le avrebbe risposto, probabilmente si sarebbe arrabbiata molto. "Il cibo umano ha differenti sapori, è simile a come la carne umana abbia un sapore diverso a seconda della persona."

Touka annuì, lentamente.

"Gli umani distinguono i sapori in dolce, speziato, amaro, salato, aspro e molto altro ancora. Questi sapori posso differire in forte, delicato, asciutto, umido e persino misto. Gli snack come dolcetti e cioccolata sono per di più dolci, mentre le patatine e simili sono molto salini. Anche il cibo spazzatura è principalmente salato, ma anche molto grasso. I vegetali hanno un sapore delicato..." Kaneki cercò di spiegare ricordando i giorno prima di diventare per metà ghoul.

Tristemente il ragazzo venne interrotto quando Touka sbottò arrabbiata, afferrando con forza la sua testa, facendogliela scontrare con il divano "Non sto capendo un cazzo di quello che stai dicendo! Prova a spiegare in modo che anche un ghoul possa capire!"

"Uhm..." il ragazzo mugolò, a disagio.

L'ukaku sbuffò e dopo poco lasciò andare la testa del collega. "Ovviamente, come posso chiedere a un idiota che rifiuta di mangiare umani e pretende di sopravvivere di zucchero e caffè." La ragazza scivolò di nuovo sul divano e sospirò. "Dimentica che io ti abbia chiesto una cosa così strana."

"Non è strano." Kaneki disse a bassa voce.

"Hah?!" Touka si girò verso il mezzo ghoul, lanciandogli un'occhiata.

"Essere curiosi delle cose di cui non si può avere esperienza...Non è strano, anche gli umani hanno questo desiderio." Il viso dell'adolescente arrossì leggermente, e si grattò il mento, impacciato. "Ti vorrei aiutare, veramente, ma è difficile da descrivere. I sapori non sono qualcosa di solido e penso che persino ogni umano...ha un sapore differente. Nessuno è uguale, le loro esperienze, come i loro gusti, sono differenti. Credo che anche per i ghoul lo stesso tipo di caffè può essere percepito in maniera diversa." Si girò verso Touka con un sorriso innocentemente gentile.

La liceale si grattò la testa. "E' ancora strano per te?"

Kaneki alzò un sopracciglio, curioso.

"Di non essere più in grado di gustare il cibo umano come prima."

"Penso di sì." Ammise il ragazzo. "A volte mi sveglio la mattina, chiedendomi se è stato tutto un sogno, ma quando vedo il frigo vuoto so che è la realtà. Ho ancora qualche problema ad accettare questo nuovo stile di vita. Il mio hamburger favorito è diventato nauseante, insieme a qualsiasi altra cosa io mangiassi. Le cose che prima erano salutari per il mio corpo ora solo veleno." il mezzo-ghoul dai capelli corvini si grattò di nuovo il mento, goffamente. "Ma in cambio, ho avuto l'opportunità di conoscere il manager, Yomo-san, Kaya-san, Enji-san, Hinami-chan e te, Touka-chan, il che non è per niente male."

L'ukaku si irrigidì quando sentì la schiena di lui poggiarsi alla sua, non aveva notato quando fossero vicini. "I-Idiota." borbottò.

Rimasero seduti, godendosi la presenza dell'altro, anche se si sentivano a disagio. Fino a che Touka all'improvviso si alzò, lasciando il ragazzo cadere sul pavimento. Il ragazzo brontolò e si strinse la testa con una mano.

"Vado a fare un po' di caffè, torno subito."

"Um, va bene." lui rispose debolmente. Nel momento in cui Touka lasciò la stanza, si permise di posare la testa sul divano e sospirò profondamente. Non sapeva cosa gli fosse venuto in mente per dirle cose del genere e Touka per una volta era stata...meno cattiva del solito...Forse era una sua impressione? Scosse velocemente la testa, cercando di convincersi di non averne idea, forse era successo qualcosa a scuola. Si girò verso la finestra e si tolse la benda dall'occhio. Fissò il suo riflesso. I suoi occhi erano normali, come se fosse rimasto sempre lo stesso, ma lui sapeva che non era così. "Credo di aver ancora problemi ad accettare...la mia nuova natura..." Poggiò la testa su un braccio e chiuse gli occhi, rilassandosi e concentrandosi sui rumori esterni.

Dopo un po' sentì qualcosa sulle sue spalle, qualcosa di caldo, e riaprì gli occhi lentamente. Girò la testa verso sinistra, trovandosi faccia a faccia con una calda tazza di caffè.

"Diciamo che è offerto dalla casa." Touka sogghignò e si sedette accanto a lui.

Presero un sorso di caffè in sincrono. Entrambi sembravano soddisfatti del sapore.

"Credo di essere invidiosa di te..." Ammise Touka. "Sei stato in grado di vivere da umano per i tuoi primi diciotto anni della tua vita. Senza la paura di essere catturato ogni giorno hai potuto assaporare e sperimentare cose che io posso solo sognare. A volte, quando sono a scuola e vedo i miei compagni di classe divertirsi...Mi sento un po'..."

Si fermò a metà frase, notando quando Kaneki fosse assorto nei propri pensieri mentre la fissava e ciò la fece sentire a disagio. Quindi fece quello che avrebbe fatto normalmente, lo schiaffeggiò e lo spinse fuori dal divano. "C-cosa stai fissando, idiota?!" Girò velocemente la testa per nascondere il suo rossore. "Comunque, torniamo giù. Probabilmente c'è qualche cliente che sta aspettando." La mora si alzò velocemente e lasciò la stanza, lasciando un Kaneki senza parole a causa del suo comportamento assurdo.

Sbattè le palpebre un paio di volte e lentamente si toccò il volto. Touka lo chiamò, chiedendogli di raggiungerla di sotto e lui velocemente scattò per raggiungere di corsa la ragazza, con un sorriso stampato sul volto.

"Perché stai sorridendo, idiota!" l'adolescente sbraitò.

"Ah, nulla. Stavo solo pensando che è stato bello avere un momento in cui poter condividere i nostri pensieri e rilassarsi."

"Non ti sentire così pieno di te, testa di cazzo! E' stata un'eccezione. Non cominciare a credere che io sia improvvisamente dolce con te." Abbaiò mentre si avvicinava a lui, continuando il suo lavoro.

Sì, era solo un'eccezione. 'Stupido Kaneki.' L'Ukaki pensò. 'Farmi atteggiare come se fossi debole.'

Lei non tornò a guardare il ragazzo, il sorriso di lui era ancora presente mentre continuava a lavorare. Touka non aveva idea che quella non sarebbe stata l'ultima volta, nessuno dei due potevano sapere cosa il futuro avesse in riserbo per loro.
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Spero vi sia piaciuta, lasciatemi un parere *-* vedrò di aggiornare il prima possibile, alla prossima!

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Capitolo 2
*** Comfort ***


Saaaalve *-* ecco qui in secondo capitolo! Cercherò di mantenere un ritmo piuttosto serrato con gli aggiornamenti quindi abbiate pietà di me <3
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"Hmp, è tempo di un piccolo assaggio."

Kaneki sputò sangue nel momento in cui Tsukiyama trafisse il suo stomaco.

Il Koukaku fissò il sangue del ragazzo, inzuppandosi una mano in esso e assaporandone il sapore. "Trés bien! Non ho mai...assaggiato un qualcosa del genere...E' un'incredibile armonia di sapori!"

Mise le sue mani di fronte a sè "Cazzo...è meglio di quello che mi aspettavo...tu...tuttavia..." Tornò a guardare il mezzo ghoul. "Ora voglio trovare un ottimo contorno ...Non voglio finire 'Kaneki Ken' in questo modo...!"

Kaneki ascoltava a malapena quello che il ghoul gli stesse dicendo, il dolore del braccio rotto e di tutto lo stomaco teneva la sua mente già abbastanza occupata.

Touka provò a lanciarsi verso il Gourmet, tirandogli un calcio, ma Tsukiyama le prese la gamba con disinvoltura.

"Kirishima-san...ai tempi la tua freddezza era straordinaria. Ma ora, non lo è. Tuttavia la luce nei tuoi occhi è ammirevole."

Trafisse Touka con la sua kagune, facendola rantolare.

"E' un peccato, Kirishima-san." Sogghignò Tsukiyama. "Non c'era bisogno che succedesse questo."

Tutto quello che potè fare Kaneki fu assistere a tutto ciò, terrorizzato.

"Ma stai interferendo con la mia cena." Ringhiò Tsukiyama, cominciando poi a ridere, con la kakugan attivata.

Kaneki raccolse tutte le sue forze, ma riuscì solo a muoverli leggermente. "Tou..ka-chan...!"

"Sta diventando sempre più divertente!" Commentò Tsukiyama.

Il mezzo-ghoul urlò con tutte le sue forze "Smettila...! Se vuoi mangiarmi allora vieni qui e fallo!"

"Ahahahahahahah! Sarò lì fra poco, e aggiungerò una fetta della ragazza qui presente."

"Perché è così facile per te..." Kaneki sibilò per il dolore prima di continuare. "Gettare via la vita di una persona come se..."

Tsukiyama guardò il ragazzo divertito. "Sei intenzionato a sciorinare concetti umani sull'importanza della vita...?" Lentamente raggiunse Kimi e mise la sua mano sinistra sull'altare. "Non è arrogante mettere un prezzo alla vita, che sia alto o basso, Kaneki-kun? Siamo solo sacchi di carne. Il debole viene ucciso e divorato dal più forte."

Kaneki cercò di alzarsi di nuovo, ma il dolore lo aveva ormai sopraffatto e non aveva ormai alcuna forza rimanente. Poteva solo restare seduto e guardare il Gourmet riportare la sua attenzione sulla donna umana. "Piuttosto, se compari loro ad ogni essere vivente, sono proprio gli umani ad aver spazzato via la maggior parte delle specie animali. Noi siamo differenti da loro. Tutto quello che possiamo fare è uccidere gli umani."

Tsukiyama si girò verso Kaneki, un sorriso sinistro si stampò sul suo volto. "Bene dunque...Bon appetite!"
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Kaneki si alzò velocemente a sedere sul suo letto, completamente zuppo di sudore. Il mezzo-ghoul cercò di regolarizzare il suo respiro, ma il suo corpo si rifiutava di calmarsi. "E' stato solo un sogno, non era la realtà, sono al sicuro." Il ragazzo si ripetè, nella speranza di calmarsi.

Si diresse verso il bagno, per rinfrescarsi il volto con dell'acqua fredda. Era leggermente spaventato quando si guardò allo specchio e notò il suo occhio sinistro cambiare leggermente. Se lo strofinò e si controllò allo specchio di nuovo, non trovando niente fuori dall'ordinario. Il diciottenne tornò a letto, ma non era più in grado di dormire. Con un gemito frustrato nascose la sua facca sotto il cuscino e chiuse gli occhi.
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I giorni a seguire furono tranquilli, togliendo il fatto che Kaneki aveva problemi a concentrarsi in classe arrivando persino ad addormentarsi, sorprendendo Hide e l'insegnante. Nessuno di loro disse qualcosa a riguardo, fino a che Kaneki non cominciò ad avere problemi anche ad Anteiku, facendo preoccupare i suoi amici.

"...a...ki...neki...Kaneki!"

"Waah!" Il ragazzo si riscosse velocemente al suo stato di veglia e fissò Hide, che lo stava fissando. "Va tutto bene?"

"S-sì, certamente."

L'amico sbuffò "Davvero? perché oggi stavi dormendo il classe. Non mi disturba darti i miei appunti, ma ora dormi anche a lavoro. Oltretutto hai rovesciato il caffè due volte e Touka-chan sembra piuttosto nervosa."

Kaneki si girò per guardare la ragazza che lo fissava da lontano, accigliata. "Credo di non aver dormito abbastanza."

"Non mi dire che ora stai leggendo libri anche durante la notte?! Accidenti, lo so quanto ti piacciono i libri, ma non strafare. Spaventerai tutte le belle ragazze!"

Kaneki sospirò.

"Kaneki!"

I due amici si girarono verso Nishio, che stava vicino alla porta che conduceva di sopra, con Touka vicino a lui, segnalandogli di seguirli.

"Devo andare. Probabilmente verrò sgridato per il mio comportamento." Disse Kaneki, impacciato.

"Sicuro. Ci vediamo domani." Hide lo salutò e il mezzo ghoul scomparì dietro la porta.

Il ragazzo dai capelli corvini camminò silenziosamente nella stanza dove Nishiki e Touka lo stavano aspettando. "Vatti a riposare, hai un'aspetto di merda." Disse Nishiki.

"Uh, ma io?"

"In questo modo ci creerai più lavoro che altro."

Prima che Kaneki potesse protestare Touka gli lanciò una coperta e un cuscino. "Se hai bisogno di qualcosa siamo di sotto." I due lo lasciarono da solo nella stanza.

Kaneki fissò il cuscino e la coperta. Loro probabilmente sapevano che non si era ripreso dal combattimento contro Tsukiyama. Sospirò e collassò sul cuscino, sentendo corpo pesare sempre di più.
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Si ritrovò in un posto oscuro, con la risata di Tsukiyama che strideva nelle sue orecchie.

"Mangia Kaneki-kun, mangia! Così posso finalmente gustare appieno l'esperienza di mangiare te nello stesso momento!" Urlò Tsukiyama deliziato.

Kaneki si paralizzò nel momento in cui sentì qualcosa di liquido e caldo fuoriuscire dalla sua bocca. Si pulì velocemente il volto con la sua manica, notando solo in quel momento che era sangue. "Ki...mi...sa..."

Il ragazzo inorridì, il liquido era caldo, ma non era soddisfacente come doveva essere. Anzi, era disgustoso, come aceto, ma più dolce. Non poteva appartenere ad un umano...Il mezzo ghoul guardò in basso e inorridì ancora di più. "No...Non può essere..."

Capelli neri, corti che erano diventati rossi a causa del sangue, gli occhi normalmente freddi e torvi, erano pieni di paura e tristezza.

"NonononoNONONONONONONO!"

Il corpo era diviso a metà e le braccia di lei erano imprigionate nella kagune di lui.

"No non può essere, ti prego...! T..."

Lei lo guardò, le sue labbra si aprirono a malapena, per tirar fuori una parola dalla sua gola. "Kaneki..."

"TOUKA-CHAAAAAAAAAN!"
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Kaneki si svegliò ansimante, il respiro pesante. Si guardò intorno e avvertì il suo stomaco torcersi per il disgusto del sogno, stava per alzarsi finché non sentì una 

mano afferrarlo per il polso, gentilmente. Lo studente universitario guardò accanto a sè, notando quegli stessi occhi che lo fissavano nel sogno, ma preoccupati. 

Riprese a respirare, non si era nemmeno accorto che aveva trattenuto il respiro fino a quel momento.

"Stai bene? Hai pianto per tutto il tempo quindi ho pensato che tu avessi bisogno..."

Non potè finire che Kaneki la abbracciò, con le lacrime che fuoriuscivano dai suoi occhi senza controllo. "Grazie a Dio. Grazie a Dio."

"Uhh." Touka rispose a disagio, mentre le sue guancie diventarono leggermente rosa. Dopo qualche secondo realizzò cosa stesse succedendo e considerò l'idea di spingerlo via e picchiarlo, ma vedendo lo stato del collega, decise di lasciar perdere...Per ora.

"Hai bisogno di qualcosa?" Gli chiese impacciata, quando Kaneki era ormai calmo.

La ragazza stava per ritrarsi quando l'abbraccio si fece più stretto "Grazie, Touka-chan." rispose flebilmente.

"Non dirlo nemmeno."

L'ukaku sospirò e fissò il ragazzo. "Se...Hai ancora problemi a dormire...Potrei farti stare a casa mia per un po', finché Hinami resterà qui con noi."

Poteva sentire il suo respiro sull'orecchio, e ciò la fece sentire ancor di più a disagio. "N-non star seduto così come un idiota."

Kaneki finalmente realizzò cosa stesse facendo e la lasciò subito andare, il volto gli bruciò per l'imbarazzo. "S-Scusa."

I due lasciarono la stanza e solo in quel momento il mezzo ghoul capì quanto avesse dormito. L'atmosfera era calma e l'unica luce presente era quella nella sala.

"Mi dispiace aver lasciato tutto il lavoro sulle vostre spalle."

"Non ti preoccupare, meglio così che avere te che collassi durante il lavoro e rompi tutti i bicchieri. Ora vatti a cambiare, veloce."

Kaneki annuì. Dopo cinque minuti riapparì di fronte a lei e si diressero verso l'appartemento di lei.

Il click della chiave nella serratura e il suono della porta che si apriva ruppe il silenzio della notte solo per qualche secondo. I due entrarono nell'appartamento di Touka e si tolsero con tranquillità le scarpe.

"Probabilmente Hinami sta dormendo, dobbiamo far piano." sussurrò Touka.

Kanekì annuì solamente e la seguì in soggiorno.

"Siediti, ti faccio un caffè, dovresti esser assetato." disse l'ukaku e velocemente si diresse verso la cucina.

Kaneki rispose flebilmente, non sicuro che Touka l'avesse sentito. Onestamente, si sentiva a disagio da quando avevano avuto quella conversazione a lavoro. Era la prima volta che Touka si mostrava così aperta con lui, era diventato imbarazzante per i due stare insieme quando nessun'altro era nelle vicinanze. Il ragazzo dai capelli corvini si mosse a disagio e guardò la stanza. Quella era la seconda visita a casa di Touka. La prima volta era stata quando la aiutò a sistemare la camera di Hinami. Finalmente si concesse di guardare verso Touka. La schiena di lei era rivolta verso il giovane, ma sembrava leggermente rigida.

Non aveva idea che lei si sentisse a disagio come lui, ma Touka provo in tutti i modi a concentrarsi sul caffè per tutto il tempo. Era già nervosa quando si trovava vicino a lui, ma dopo quell'abbraccio improvviso la sensazione era peggiorata. 'Non è colpa tua, non sei abituata agli abbracci, la colpa è solo di quell'idiota.' Provò a convincere se stessa. Non l'aiutò molto dato che sentiva lo sguardo di lui su di sè.

Quando il caffè fu pronto tornò nel soggiorno, e si sedette a gambe incrociate accanto a Kaneki. Entrambi bevvero lentamente, con una strana sensazione che ricordava quella che lei sentì qualche ora prima.

"Puoi usare il letto per il momento."

"Huh?" Kaneki guardò Touka con espressione interrogativa. "E te dove dormirai?"

"Sul divano, imbecille."

"Ma non sarà scomodo per te?"

"Ho dormito in posti peggiori." Rispose con disinvoltura. "Dopotutto, tu ne hai bisogno più di me al momento."

"...Mi dispiace...crearti problemi..."

Dio, la faceva incazzare. "Non me ne crei." Borbottò, cercando di controllare la rabbia che la stava invadendo. "Ti prendo qualcosa in cui dormire..."

Si alzò, guardando Kaneki dalla testa ai piedi. "Ma non credo che ti possano stare i miei vestiti, a causa della differenza di altezza."

"Ah, non è un problema."

Touka scomparì nella sua stanza e velocemente tornò indietro con una maglia nera e dei pantaloni. "Prova questi."

Il mezzo ghoul annuì e appena finì il suo caffè scomparì in camera di Touka. Touka riprese la sua tazza di caffè e decise di aspettarlo. Kaneki tornò dopo non molto. 

Sembrava leggermente imbarazzato mentre Touka lo controllava, la tazza di caffè tra le sue labbra mentre bevve un sorso da essa. Non stava male, sembravano leggermente più piccoli per lui, ma a prima vista non si sarebbe detto.

Kaneki si sentiva parecchio impacciato. Non perché stava indossando i vestiti di una ragazza, ma perché erano di Touka. Poteva sentire l'odore di lei su di essi. Non era troppo forte, ma era piacevole e non voleva che Touka lo trovasse a odorare i suoi vestiti, ne avrebbe guadagnato una bella pestata e si sarebbero sentiti ancora più a disagio.

La ragazza dai capelli corti gli fece un cenno, dandogli un nuovo spazzolino da denti. Finì poi il suo caffè, pulendo entrambe le tazze, e riponendole nel posto in cui appartenevano e disse a Kaneki di andare a dormire.
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Nelle prime due ore Kaneki ebbe parecchi problemi nell'addormentarsi. Ogni volta che chiudeva gli occhi sentiva le risate dei ghoul dal ristorante e alla fine vedeva Tsukiyama, con addosso la maschera a mezzaluna, sogghignare e dirgli quanto il suo profumo fosse delizioso, quanto volesse affondare i suoi denti nella sua carne. A differenza degli altri sogni, che finivano con lui urlante, che fosse per cose che succedevano a lui o ai suoi amici o, addirittura, quello che faceva lui ai suoi amici. Comunque non erano terribili come i precedenti, dato che l'odore di Touka lo calmavano persino nel sonno, quindi il massimo fu svegliarsi fradicio di lacrime.

Fu così per almeno due giorni, ma nonostante Kaneki provasse in tutti i modi ad atteggiarsi come se niente fosse successo, Touka, e persino Hinami, si accorse delle occhiaie sotto i suoi occhi arrossati, accompagnati da uno stanco sorriso.

"Onii-san sta bene?" Chiese un giorno Hinami, una volta che Kaneki se ne andò per andare all'università.

Touka guardò in su. Lei era occupata a prepararsi per le sue lezioni, ma dato che il suo appartamento era più vicino alla sua scuola che a quella di Kaneki, non doveva andarsene così presto. "Non sono sicura..."

"Lo sento piangere molto spesso la notte. A volte persino gridare."

Touka fece scendere lo sguardo, fissando pensierosa il pavimento. Era la stessa cosa di quando lo trovò sul divano in Anteiku, dopo il trasferimento qualche giorno prima. "Anche il manager si sta preoccupando..." L'ukaku sospirò.

Si alzò e si mise la giacca con le scarpe. Si fermò quando la propria mano stringeva il pomello della porta e guardò la giovane ghoul. Le donò un sorriso rassicurante. 

"Risolverò la situazione, ne sono sicura."
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"Cominciamo dalle gambe, che ne dici? O dalle dita. Ah oui! Sarebbero un ottimo antipasto! Trés formidable! Le braccia sono così delicate, protremmo cominciare anche da quelle."

Non aveva sensibilità agli arti, il suo corpo era pesante e dolorante. A volte riusciva a muovere le dita ma niente più. Lei sembrava una bambola rotta, quasi senza vita. Gli occhi erano colmi di lacrime e lui riusciva a malapena a vedere il suo petto muoversi per respirare. Era troppo debole per poter fare qualcosa...

"Dato che mi hai donato questo così prezioso momento di gioia, ti permetterò di scegliere; mi lascerai divorarla? O vuoi farlo tu?" Chiese Tsukiyama, maniacalmente, mentre calpestava la testa di Hinami. "Ti dirò, cose del genere capitano raramente, inoltre..." Disse sollevando da terra la testa di lei. "Sembra veramente ap-pe-ti-to-sa. Per non parlare di quanto dovresti essere affamato, dato che sopravvivi solo con quei cubi di bassa qualità. Che ne dici di un assaggio?"

Kaneki gemette, provando a chiamare a raccolta tutte le forze del suo corpo per respingerlo, ma non ce la fece. Dolore, troppo dolore, non aveva potuto proteggere Hinami come aveva promesso alla madre. Perché? perché questo doveva accadere a chiunque fosse accanto a lui. "I-io..." La sua voce era roca, flebile e con difficoltà riusciva ad articolare dei suoni coerenti...Aveva voglia di piangere. "Ti prego...Non farlo...Lasciala andare..."

"Cosa? Non riesco a sentirti."

"Lascia...andare Hinami-chan..."

"Sicuro, lo farò..."

Kaneki quasi sospirò di sollevo, quando il Gourmet diede un morso alle dita di lei, strappandogliele, facendola urlare in agonia. "Ma prima fammela assaggiare." Il ghoul leccò le sue dita piene di sangue. "Ah, merveilleux!"

Gli occhi di Kaneki si spalancarono dall'orrore, e un urlo fuoriuscì dalle sue labbra. Trovando finalmente un pò di forza si alzò e si scagliò verso Tsukiyama, che lo schivò facilmente. "Che espressione terrificante! Ti fa sembrare ancora più delizioso! voglio vedere quali altre espressioni possono farti diventare sempre più stuzzicante!"

Tsukiyama impalò Kaneki con la sua kagune senza alcuna difficoltà. "Allora, che ne dici di passare al nostro prossimo piatto?"

Prese Kaneki per il colletto e lo trascinò in un altra stanza, prendendo un altro corpo dai capelli e Kaneki perse ogni colore gli era rimasto in volto.

"No..." la frangia le copriva il volto, ma la riconobbe. "Per favore no..." Occhi chiusi, il sangue che usciva dalla sua fronte. "Fa che non sia..." La sua bocca era socchiusa, ma non era sicuro che stesse respirando. "Perché..." Il braccio sinistro era completamente distrutto, le sue ossa spuntavano da fuori la sua pelle. "T..." Le gambe ricoperte di sangue e posizionate in un modo che non poteva essere naturale per nessun essere vivente. "Touka..."

"Hmm, queste gambe sembrano buonissime!" Commentò Tsukiyama, prendendone una e tagliandola di netto con la sua Kougaku kagune.

"TOUKA-CHAAAAAAAN!"

"Vuoi...Assaggiarne...Un....Po'?"

Non riusciva più a vedere, la sua vista era diventata nebulosa, ma poteva ancora sentire l'odore. L'odore del sangue di Touka, quel dolce odore che riempiva le sue narici, e quando questo toccò le sue labbra...
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Kaneki si sveglio urlando, piangendo, dimenandosi, facendo qualsiasi cosa che potesse aiutarlo a far passare quell'orribile sensazione, ma i suoi movimenti erano impediti da qualcosa. Si fermò quando sentì un braccio intorno alla vita, una mano in una delle sue e un altra sulla sua testa, accarezzarlo delicatamente mentre una voce gli sussurrava dolcemente di calmarsi. Kaneki si voltò e incontrò gli occhi di Touka. Sembrava leggermente spaventata e preoccupata, ma rimaneva ancora il cipiglio annoiato che la caratterizzava. Il mezzo ghoul si calmò velocemente, rilassandosi. "Touka-chan...Io."

"Risparmia il fiato. Ci hai tenute sveglie con i tuoi lamenti." sbuffò. Il suo commentò non sembrava cattivo come poteva esserlo normalmente. "Ho detto ad Hinami di restare in camera, che io avrei pensato a calmarti...D'altronde non è colpa tua."

"Pensavo di avervi perso...Tu e Hinami-chan." singhiozzò il ragazzo.

Touka rimase in silenzio. Non era sicura di come rispondere, per quanto importasse per Kaneki. Non era abituata a queste situazioni, e non era nemmeno sicura se stesse facendo un buon lavoro nel consolarlo, ma per il momento poteva tenergli compagnia. Doveva proteggere quel puro, idiota e innocente ragazzo che era inciampato nel suo mondo, diventandone parte.

"Era solo un sogno, stiamo entrambe bene."

Kaneki annuì, ma non lasciò andare la ragazza.

Touka rimase ad accarezzargli la testa, come una madre che consola il proprio figlio. Dopo un po' Kaneki sollevò la testa e la mise a livello di quella della ragazza. Le sue gote divennero rosa, mentre prese a fissare gli occhi grigi del ragazzo. Sembrava stanco e assorto in qualcosa.

"Grazie...per essere qui per me." Sussurrò.

"U-huh..."

Chinò leggermente la testa, facendo paralizzare Touka dalla sorpresa e dalla confusione. Sentiva il suo respiro sulle sue labbra, mentre lei interruppe il suo. Stava per...? Ma perché? Lui non...o invece sì? Chiuse gli occhi, sperando di sfuggire all'emozione e per non guardarlo, perché diavolo non lo stava picchiando o rimproverandolo. Rimase così per qualche istante, finché non sentì un rumore trascinato e il peso della testa di Kaneki sulla sua spalla.

Si era addormentato...Quella testa di cazzo si era addormentato!? Dopo aver fatto una mossa del genere...Forse era solo stanco? Forse per quello che aveva chinato la testa, perché non poteva più contenere la sua stanchezza?

Un leggero russare confermò i suoi sospetti. Avrebbe ucciso quell'idiota! La ragazza si alzò appena, preparandosi a schiaffeggiarlo e a prenderlo a calci nelle budella per averla presa in giro, ma sentì la stretta intorno alla sua vita farsi leggermente più forte. "Per favore...Non voglio restare da solo..." Sentì mormorare dal mezzo ghoul.

Kirishima Touka era ferma, paralizzata nella sua posizione. Dopo qualche istante guardò Kaneki. Il suo volto non sembrava completamente rilassato, ma sicuramente lo era di più rispetto a prima. Afferrò il materasso del suo letto con forza e strinse i denti. "Stupida, stupida, stupida!" mormorò a se stessa. I suoi occhi si inumidirono, mentre ricordi ormai lontani riaffioravano nella sua mente.

Si asciugò gli occhi velocemente con la mano libera e riprese a fissare il mezzo ghoul. Dopo un sospiro sconfitto ritornò stesa accanto a lui e chiuse gli occhi.
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Kaneki aprì lentamente gli occhi. Finalmente era riuscito a dormire senza avere un incubo. Soddisfatto ma ancora leggermente intontito per alzarsi, decise di godersi il calore del letto ancora per un po', finché non sentì un leggero gemito. L'adolescente dai capelli corvini si irrigidì e girò lentamente il volto. Trovò Touka dormire pacificamente accanto a lui, con entrambe le sue mani intrecciante con una delle sue. Kaneki arrossì. Dire che la ragazza era adorabile mentre dormiva era un eufemismo. Sorrise e senza pensarci toccò con la mano libera una ciocca della frangia di lei e cominciò a giocarci; i suoi capelli erano così soffici e lisci. Spinse la ciocca di capelli dietro l'orecchio di lei, gentilmente, per guardarla in volto. Il ragazzo realizzò un po' troppo tardi cosa avesse fatto e velocemente si girò dall'altra parte. Cosa gli avrebbe fatto se si fosse svegliata in quel momento o se fosse stata sveglia per tutto il tempo? No, aspetta, se fosse stata sveglia per tutto il tempo avrebbe sicuramente detto qualcosa sul fatto che stessero nello stesso letto insieme, cosa che lo fece pensare, perché lei era lì? Pensava che Touka avrebbe dormito nel soggiorno come sempre. Forse era preoccupata? Non ricordava niente della nottata.

Touka cominciò a muoversi, cosa che smosse il ragazzo dai suoi pensieri. Le stava per prendere.

La ghoul si mise seduta e sbattè le palpebre un paio di volte, per poi strofinarsi gli occhi. Si guardò intorno, riordinando i suoi pensieri e memorie della sera passata. Quando finalmente trovò Kaneki, immobile, che aspettava una punizione.

"E' bello vedere che finalmente sei riuscito a dormire decentemente." disse lei.

Kaneki la guardò in confusione. "Uh?"

"Hai avuto di nuovo un incubo, quindi son dovuta venire a controllarti."

Il mezzo ghoul sbattè le palpebre quando le memorie della sera ritornarono a galla. "Mi...Dispiace..."

"Non ti preoccupare, non dipende da te."

"No, io intendo, mi dispiace esser stato imbrogliato da Tsukiyama-san, mi avevi avvertito eppure..."

"Ciò che è nel passato rimane in esso, non ha senso rimuginarci"

Kaneki annuì senza pensarci. Touka all'improvviso realizzò quando vicini fossero e si alzò velocemente dal letto. "Porta il tuo culo fuori dal letto! Faccio il caffè che oggi dobbiamo andare a lavoro." Gli ordinò, nonostante desse le spalle al ragazzo si coprì la faccia con le proprie mani, sperando di nascondere il rossore che le stava invadendo il volto. Uscì velocemente dalla stanza, lasciando uno studento universitario sconcertato.

Dopo un paio di minuti Kaneki si sollevò dal letto, immerso nei propri pensieri ed entrò nel bagno per farsi una doccia. Non ricordava molto dopo averla ringraziata, probabilmente il sonno lo aveva sopraffatto.Il ragazzo sentì il suo corpo rilassarsi quando l'acqua calda scrosciò su di sè e il suo sudore veniva lavato via. Si chiese se avesse detto qualcosa nel sonno che avesse convinto Touka a restare con lui. Un sorriso accompagnò un rossore sulle guance, ricordando il viso rilassato e pacifico della ghoul mentre dormiva. Sembrava così dolce e tranquilla, gli faceva venire voglia di tenerla stretta tra le sue braccia per sempre.

Kaneki sospirò e uscì dalla doccia, prese un asciugamano e cominciò ad asciugarsi i capelli. Probabilmente lo sapeva da sempre, ma non ci aveva mai pensato...Che si era infatuato di quella ragazza testarda, arrogante che si comportava come un maschiaccio...

Intanto Touka sbatteva ripetutamente la testa contro il muro fuori dal suo appartamento, provando in tutti i modi di cancellare dalla sua memoria gli avvenimenti della nottata e inoltre, perché diavolo si comportava come una stronza e aveva quella strana sensazione dentro di lei? Tutta colpa di Kaneki! Quella testa di cazzo le aveva fatto qualcosa. I vicini che passavano di lì, le diedero uno sguardo sconcertato, ma la ukaku era troppo assorta per farci caso, non che le importasse comunque.

"Ugh, è tutta colpa di quell'idiota!"

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Capitolo 3
*** For a friend ***


I secondi diventarono minuti, i minuti diventarono ore, le ore diventarono giorni. Touka sospirò e aprì la porta del bagno. Prima di uscirne si era controllata scrupolosamente allo specchio. Il dentifricio, che portava sempre con sè, aveva fatto il suo lavoro, fortunatamente. La faccia pulita da qualsiasi traccia di vomito o altro, era sicura di non attirare l'attenzione su di sè. Sospirò, dannata Yoriko, doveva sempre farle provare cose nuove e stava diventando sempre più difficile per il suo stomaco sopportare tutto quel cibo. Si fermò quando entrò in Anteiku e incontrò la faccia preoccupata di Kaneki. Cazzo, si era completamente dimenticata di lui!
 
"Touka-chan...Ti senti bene?"
 
"Sì sì." Borbottò la ragazza. "Ho solo mangiato qualcosa di cattivo."
 
"Hai di nuovo mangiato il cibo di Yoriko?"
 
La ukaku guardò il collega, accigliata. "E quindi?"
 
"Ammiro la tua forza di volonta nel mangiare i suoi piatti, ma non ti fa bene continuare a farlo. E se collassassi?"
 
Touka si sentì felice e allo stesso tempo frustrata che il mezzo ghoul si preoccupasse per lei, ma Dio, doveva smetterla! Non riusciva a spiegarsi perché si sentiva così a disagio vicino all'idiota. La liceale fece un respiro profondo. "E' un mio problema se mi ammalo, non tuo!"
 
Spinse gentilmente Kaneki da parte, pronta per cominciare a lavorare, ma Kaneki le afferrò una mano. Il suo volto era serio, anche se leggermente nervoso. "Almeno prendi questo...Probabilmente vuoi qualcosa di buono dopo aver mangiato il cibo umano."
 
Le lasciò la mano e tornò a lavorare. Touka rimase ferma, interdetta. Guardò la sua mano e la aprì, trovando un pezzo di carne. Il suo sguardo si ammorbidì e lo mise nella sua borsa. "Grazie per l'interesse...idiota..."
 
La carne la aiutò un po'. La sensazione nauseante era scomparsa, ma si sentiva ancora debole. Una volta arrivata a casa l'unica cosa che riuscì a fare fu dormire.
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"Hey Touka-chan, va tutto bene?"
 
L'ukaku sollevò la testa lentamente e guardò con disinvoltura la sua amica. "Sì sto bene. Solo che ho dormito poco in questi due giorni."
 
"Hmm." La bionda continuò a guardare l'amica sospettosa. "Potrebbe essere...un problema d'amore?"
 
"Cheeeee?!"
 
"Potrebbe essere quel ragazzo che stava a casa tua qualche settimana fa?"
 
Touka rimase in silenzio, certo si sentiva a....disagio accanto a Kaneki, ma non era la ragione del suo abbassamento di energie. "E' solo un collega di Anteiku." Protestò.
 
"Non ricordo che tu abbia mai invitato un ragazzo, collega o compagno di classe a casa tua."
 
"Questo perché quell'idiota si era offerto volontario...per aiutarmi con un problema che ho in una stanza."
 
"Beh, è stato gentile da parte sua. Sai che scuola frequenta?"
 
Touka guardò sospettosamente la ragazza, ma rispose comunque. "Credo sia uno studente di letteratura dell'Università di Kamii."
 
"Oh mio dio, Touka-chan, è sicuramente un tradizionalista!"
 
"Huh?"
 
"E' così difficile a quest'età trovare un ragazzo decente. Sicuramente non è un guardone, ma la personalità è importate e va in un'ottima università!"
 
"Cosa stai dicendo? Lui non mi interessa." 'Per di più è un maledetto idiota che sa solo farmi innervosire.' Non che potesse dirlo ad alta voce. Sentì il suo petto riscaldarsi ricordando le parole gentili del ragazzo, ma respinse velocemente la sensazione. "Comunque, cosa volevi dirmi?"
 
"Ah, mi stavo per dimenticare!" Yoriko dimenticò completamente la discussione e cominciò a parlare, entusiasta, con il sollievo di Touka. "Beh, l'altro giorno stavo guardando un programma a proposito del cibo occidentale. Sembrava tutto così delizioso, così ho deciso di farne un po' per conto mio!"
 
Touka deglutì, suonava male, molto male. "E...quindi...?"
 
"Per favore vieni da me e provane un po'!"
 
"Devo...lavorare oggi..."
 
"Okay...che ne dici domani? Dovresti essere libera, no?"
 
La sedicenne divenne nervosa. Non voleva ferire i sentimenti dell'amica, ma non aveva molta intezione di spendere altre ore nel bagno. "Io..."
 
Yoriko la fissò, sospettosa. "Mi stai nascondendo qualcosa? Odi così tanto la mia cucina?"
 
"No è solo...che ho preso altri impegni..."
Touka divenne più nervosa quando l'amica continuò a fissarla. Doveva escogitare qualcosa che potesse far cadere ogni sospetto. Qualsiasi cosa!
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"Ho bisogno che domani tu mi copra, nel pomeriggio!"
 
Kaneki rimase sconcertato dall'improvvisa e strana richiesta di Touka. Non era nemmeno sicuro di aver sentito bene. "Come?" Chiese.
 
"Yoriko vuole che io vada a casa sua, così posso provare la sua nuova cucina europea! Non credo di essere capace di sopravvivere a tutto ciò!" La ragazza rabbrividì.
 
"Sicuro...Ma cosa dovrei dire alla tua amica?"
 
"Che mi devi aiutare con una materia con cui ho problemi."
 
Il diciottenne stava per sorridere, ma lo sguardo della ragazza lo convinse a non farlo. Era solamente felice che dopo tutto l'imbarazzo lei aveva manifestato nelle ultime due settimane la distanza che si era creata tra di loro cominciava a diminuire.
 
"Non farti nessuna strana idea, pezzo di merda!"
 
"N-no...Non ne ho nessuna..."
 
Touka spinse il mezzo ghoul da parte e andò al piano di sopra.
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Un'altro giorno di scuola stava arrivando al termine e Touka provò in tutti i modi a star sveglia, dato che doveva prendere appunti, la lettura del giorno era importante per l'esame, sopratutto a causa di quello che avrebbe dovuto fare dopo scuola e per il fatto che avrebbe potuto evitare le sperimentazioni di Yoriko col cibo europeo. Tristemente, i suoi tentativi di concentrazione stavano fallendo miseramente.
 
La ragazza sentì qualcuno darle dei colpetti sulla spalla, quando la lezione finì. L'ukaku si lamentò quando vide la sua amica sogghignarle. "Ti ho dovuto coprire di nuovo."
 
"Grazie..." Cazzo, la cosa non suonava bene.
 
"Come ringraziamento, ho portato qualcosa con me così puoi assaggiare!" La ragazza sorrise ancor di più.
 
Già, era fottuta.
 
"Ah, ma almeno durante il weekend potresti venire da me."
 
Non c'era assolutamente nessun modo per scappare...
 
"Kirishima-san, c'è un ragazzo che ti sta aspettando al cancello."
 
Touka e Yoriko guardarono la compagna di classe dai capelli corti e poi fuori dal cancello. Touka non aveva idea se fosse sollevata o imbarazzata. 'Come ha fatto quell'idiota..."
 
Kaneki era fermo davanti al cancello, con disinvoltura, aspettando l'ukaku. Si sentiva un po' nervoso, dato che era passato un bel po' di tempo da quando non visitava un liceo.
 
"Non è il ragazzo dell'altra volta? Il tuo collega di Anteiku, giusto?" Chiese Yoriko.
 
"Quindi lo conosci?" Chiese la compagna di classe. Si voltò verso Touka, dai suoi occhi trapelava curiosità. "E' il tuo ragazzo? In che scuola va? Non indossa nessuna uniforme, è uno studente universitario?! Non posso credere che Kirishima Touka esca con un ragazzo! Sembra un tipo semplice però..."
 
Touka sospirò, si stava stancando di tutto ciò. "Sì, lo conosco, è un mio collega. Sì, è uno studente universitario, va alla Kamii. Sì, è un ragazzo semplice." 'E un idiota, pensò. "E no, non è il mio ragazzo." La ragazza dai capelli neri sentiva la sua pazienza diminuire, l'idea di lei e Kaneki insieme era...Strana, imbarazzante e qualcos'altro che non capiva, cosa che la fece sentire ancor più infastidita.
 
"Sicura che non uscite insieme?" Sussurrò Yoriko. "Non ti ho mai visto con un ragazzo prima, fino a una settimana fa, quando ti ho portato da mangiare. Se avessi saputo che saresti stata tutorata da lui avrei potuto portarne di più, così l'avreste mangiato insieme, come l'ultima volta.
 
Grazie al cielo non sarebbe accaduto.
 
"Sono sicura al cento percento." Disse Touka. Fissò la pietanza che Yoriko aveva preparato e sospirò. A quanto pareva, avrebbe speso il suo tempo nel bagno di Kaneki. Prese un respiro profondo e la aprì di fronte a Yoriko, ingoiando tutto in una volta.
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Sapore di spugna unta...Grasso e solo grasso...Sapore orribile...Vermi e molte altre cose che non poteva descrivere. Come le aveva chiamate Yoriko? Nemmeno ricordava.
 
"Blaaaaghr!"
 
Touka era all'interno del bagno di Kaneki da ormai mezz'ora, vomitando tutto il cibo che aveva dovuto ingerire, ma il suo corpo non era riuscito a sopportare e Kaneki...Era fermo davanti alla porta, aspettando che la ragazza accettasse finalmente dell'aiuto.
 
"Ti senti meglio?" Chiese il mezzo ghoul.
 
"Sì, mi sento fottutamente bene! Così bene che potrei prendere un altro assaggio di quella roba!" Abbaiò la ragazza prima di tornare china sul gabinetto.
 
"Lo sai che non sei obbligata a mangiarlo..."
 
Touka non rispose subito, stava ansimando troppo e onestamento, non le fregava niente, voleva solo che quella nausea terribile passasse. "Io...lo so!" Si fermò, sentendo un'altra ondata di nausea arrivate. "Ma non voglio...Ferire i suoi sentimenti...Yoriko vuole diventare uno chef e vuole la mia opinione da amica per migliorare, anche se non ne sono capace. Anche se non posso assaggiarlo perché...perché ha un sapore disgustoso...Mi basta che sia felice...." Riprese poi a vomitare e si lamentò a voce alta.
 
Kaneki rimase in silenzio e riflettè su quello che ragazza aveva detto. Poteva capire i sentimenti di Touka, ma tutto aveva un suo limite, giusto? Non si accorse quando il vomitare e ansimare finalmente finirono, nemmeno quando venne usato lo scarico del gabinetto. Solo quando la ragazza tirò fuori la sua testa dal bagno si riscosse dai suoi pensieri. Sembrava orribilmente esausta.
 
"Ti serve uno spazzolino? Penso di averne uno."
 
Touka annuì soltanto, troppo stanca per rispondere o altro.
 
Kaneki le porse lo spazzolino con il dentifricio e la ragazza scomparì di nuovo dentro il bagno, tornando dopo due minuti. "Grazie..." Disse impacciata. Si sentiva ancora uno schifo, ma meno di prima. "Inoltre, non ti permettere di venire di nuovo a scuola in quel modo!"
 
"...Ah, mi dispiace, pensavo che potesse sembrare più convincente..."
 
I due rimasero lì, l'imbarazzo e il disagio che aleggiava tra di loro nelle due settimane tornò, ancora più pesante di prima.
 
"A-Allora...Hai veramente delle difficoltà con una delle tue materie?" Chiese Kaneki per rompere il silenzio.
 
"Circa...Ma solo in matematica e letteratura. Questo perché la matematica è irragionevole e letteratura è difficile da capire oltre che noiosa...Ma credo che sia meglio del cibo europeo. Non capisco come la gente possa mangiare quella roba, è persino peggio della solita merda di qui!"
 
Kaneki ridacchiò. "Chissà...Non ho mai assaggiato prima il cibo europeo, solo quello americano dal mio vecchio ristorante favorito e la nostra...solita merda." Recitò goffamente. "Se vuoi, ti posso aiutare con letteratura, non sono granché con la matematica, come ben sai, quindi non potrei aiutarti molto, ma almeno i tuoi compiti per casa diminueranno."
 
"Sicuro, perché no. Non che abbiamo altro modo per ammazzare il tempo comunque."
 
Si sedettero uno accanto all'altro in soggiorno, le spalle che quasi si toccavano, mentre Touka prese la sua borsa scolastica e tirò fuori uno dei libri che aveva da studiare; Kagerō Nikki.
La storia conteneva le pagine del diario di una nobildonna che visse nel periodo Heian, in cui c'era scritta le sue abitudini di ogni giorno con suo marito e tutte le difficoltà della vita da sposati.
Per Touka era uno dei libri più noiosi, aveva problema a capire il concetto della storia e inoltre la scrittrice la innervosiva fino all'inverosimile.
 
"Ah, questo è veramente un bel libro!" Esclamò Kaneki.
 
L'ukaku si accigliò. "Huh, perché?"
 
"Perché è uno dei pochi libri che ti dà una minuziosa prospettiva della vita nobile dal punto di vista di una donna. I suoi pensieri, la sua routine. Puoi renderti conto di quanto sia cambiata la società nei secoli, dato che le donne raramente avevano voce in capitolo su qualcosa ai tempi."
 
"Io trovo la scrittice una debole, stupida donna che sa solo lamentarsi." Borbottò Touka. "Pensava di passarsela male? Non mi far ridere, lei aveva tutto, viveva nella ricchezza, non doveva aver paura di nulla, non aveva bisogno di nascondersi dal pericolo. Non sapeva cosa fosse il vero dolore e la vera sofferenza!"
 
Kaneki si girò e guardò la ragazza, capendo cosa volesse dire. "Ogni persona ha i propri problemi, le situazioni in cui si applicano sono solo differenti. L'autrice era impaurita che suo marito potesse perdere interesse in lei, dato che viveva in una relazione poligama, dove il signore ha più mogli che competono per avere la sua attenzione. La vita per la donna era molto solitaria, circondata solo da donne in competizione con lei. Non poteva fidarsi di nessuno, i servi erano al servizio del signore, obbedivano solo ai suoi desideri e quando il signore perdeva interesse per la moglie, nessuno poteva essere lì per lei. La sua famiglia non l'avrebbe sostenuta, i figli potevano confortarla fino ad un certo punto, ma nient'altro. Se avesse offeso o fatto arrabbiare il marito, avrebbe potuto perdere la vita...Era veramente una vita solitaria..."
 
"Wow, cosa sei tu, una donna?" Sbuffò la ghoul.
 
Kaneki arrossì. "Uhm, no, è solo che ho letto questo libro per conto mio quando ero al liceo e ci sono altre storie simili a questa. Sono tutte differenti ma tutte esprimono la sensazione di abbandono quando le leggi..." Rispose, mentre si grattava a disagio la nuca.
 
Touka lo fissò per un po'. Aveva già notato, dal momento che venne a lavorare da Anteiku, che nonostante il suo essere umano prima, non aveva mai menzionato niente della sua famiglia, nessun commento sull'essere preoccupato che loro potessero scoprirlo o che avrebbe potuto mangiare la sua famiglia, solo preoccupazioni a proposito di un amico idiota che provava a flirtare con lei ogni tanto. Abitava da solo, nessuna carta di credito o altro...Probabilmente perché non ne aveva una...Non si era mai preoccupata di chiedere, perché sapeva quando fosse doloroso l'argomento.
 
"...Almeno...E' buono che la nostra società sia cambiata...In meglio, dato che non siamo più forzati in ruoli del passato. E' più facile stare insieme a te, senza preoccuparsi delle conseguenze."
 
Il mezzo ghoul, guardò sconcertato la ragazza dai capelli neri dopo quelle parole gentili. Touka chinò la sua testa sulla spalla di lui, sospirando soddisfatta. Il cuore di Kaneki perse un battito, ma non disse nulla, lasciò che lei si godesse il contatto ravvicinato. Inconsciamente le loro mani si avvicinarono tra loro, toccandosi a malapena.
 
A differenza di Kaneki, Touka pensò che il suo cuore stesse per uscire fuori dalla cassa toracica. Sentiva la sua faccia rossa come mai prima di allora. Voleva muoversi, ma il corpo si rifiutava, era completamente immobilizzata. I suoi pensieri divennero nebulosi quando si accorse che Kaneki la fissava, gentilmente, premurosamente e, come sempre, con un dolce sorriso. I loro volti erano così vicini...Aspetta, cosa significava? Cosa significava? Lei non poteva essere...Credeva di odiarla, quella strana sensazione, di voler sfuggire da essa, ma non lo fece, nemmeno sentiva l'urgenza di picchiare, abbaiare o altre azioni violente.
 
"Touka...-chan..."
 
Più vicino, sempre più vicino, quando...
 
Touka si immobilizzò, improvvisamente la nausea si riaffacciò. Si alzò improvvisamente, facendo cadere Kaneki e velocemente corse verso il bagno. Porca puttana, cosa aveva messo Yoriko in quella roba!
 
"Blaaaaargh!"
 
Kaneki rimase per terra, guardando la porta del bagno. Si sentiva insoddisfatto e imbarazzato allo stesso tempo. Imbarazzato, dall'improvvisa mossa audace e perché le loro labbra si erano quasi toccate tra di loro, insoddisfatto perché erano così vicini e...
Kaneki sospirò, ooooh beh, succede, succede. Sentiva di nuovo Touka lamentarsi e vomitare.
 
Il mezzo ghoul si riscosse. Non poteva permettersi di sentirsi in quel modo, dato che Touka stava passando un momento peggiore del suo, ancora intossicata dal cibo. Il ragazzo si accorse di una nota sullo zaino di Touka e la prese, la aprì e lesse con curiosità.
 
'Spero ti piaccia, Touka-chan, ho avuto qualche difficoltà a decidere cosa fare, ma finalmente ho deciso in un mix di piatti di differenti paesi, con qualche ingrediente asiatico.
Escargot; (che sembrano delle lumache. Le ho provate e non sono male come potresti pensare.)
Grilli; (sì, non sapevo nemmeno che si potessero mangiare.)
Caviale; (ho speso quasi tutti i miei soldi per questo.)
Hassenpfeffer. (Questo qui è tedesco...Non so cosa significhi esattamente, ma credo sia carne di lepre...)'
 
Kaneki non si scomodò a finire la lista, appallottolò velocemente la carta e la lanciò via. Non c'era bisogno che Touka sapesse l'orribile verità sul piatto di Yoriko. Ma ora si spiegava le orribili condizioni della ragazza e il ritorno della nausea. Se avesse saputo la verità avrebbe potuto sentirsi peggio. Il ragazzo si alzò lentamente, sentendosi anche lui leggermente nauseato dopo aver letto quella nota. Non si sarebbe sorpreso se non solo ghoul, ma anche umani si sarebbero rifiutati di mangiarlo. Era sicuro che prima dell'incidente, sarebbe stato uno di questi.
 
Andò in cucina e preparò il caffè per lui e Touka e tornò indietro. Ci volle un'intera ora prima che lo stomaco di lei si calmasse e il caffè si era già raffreddato per la terza volta.
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Kaneki pensava che le cose sarebbero migliorate il giorno dopo, ma no. Quando arrivò ad Anteiku, per cominciare il suo turno, venne salutato dal sorriso tirato di Touka, che aveva un'altro contenitore sospetto davanti a lei. Non sapeva perché, ma aveva una brutta sensazione. "Ciao Touka-chan...Ti senti meglio?"
 
"Molto meglio rispetto a ieri." Rispose la ragazza.
 
"E' bello sentirtelo dire...Cosa c'è lì dentro?" Aveva l'impressione che non avrebbe dovuto chiederlo, ma lo fece comunque.
 
"Questo?" Touka prese il contenitore. "Ah, Yoriko e venuta e me l'ha dato...Vuole che io assaggi...Un'altra sua ricetta..." La faccia di Touka divenne leggermente verde, guardando il pranzo impacchettato. "Quindi devo mangiare anche questo...Inoltre mi ha chiesto qualcosa sugli ingredienti e se non fossero troppo strani. Non so perché comunque."
 
Kaneki si irrigidì, ricordando cosa c'era scritto sul foglietto. "S-sei veramente intenzionata a mangiarlo dopo quello che è successo? Anche Yomo-san ti ha detto di non farlo."
 
"Non voglio ferire i suoi sentimenti e ci ha messo tutto il suo impegno per darmelo, quindi varrà la pena sopportare."
 
Prima che Touka potesse dire qualcosa Kaneki prese velocemente il contenitore e corse nel retro del negozio. L'ukaku rimase dapprima sorpresa, ma divenne ben presto arrabbiata e seguì il suo collega.
 
"Che cosa cazzo stai facendo? Allontanati subito, testa di cazzo!"
 
Quando la ragazza arrivò nella sala dei dipendenti trovò Kaneki con il recipiente aperto. Prima che la ragazza potesse fare un passo, il mezzo ghoul ingoiò qualsiasi cosa in pochi secondi...O almeno ci provò, tossendo e bevendo bottiglia dopo bottiglia. Touka non può fare nulla, rimase lì ferma, immobilizzata dopo aver visto quella scena leggermente divertente, ma comunque una scena a cui non si aspettava di assistere.
 
Quando Kaneki finì, si girò verso l'ukaku, sulla bocca un sorriso rigido, sfigurato da leggeri spasmi, e prima che potesse fare qualcosa collassò.
 
"Kaneki!"
 
Tutti gli altri dipendenti, incluso Yomo e Yoshimura, entrarono nella stanza dopo aver sentito Touka. Tutti rimasero fermi, sorpresi quando videro Kaneki per terra. Nishiki cominciò a ridacchiare, per poi ridere ad alta voce.
 
"Oh cazzo! Non dirmi che quell'idiota si è mangiato quel merdoso pranzo che ti ha dato la tua amica umana!"
 
Touka rimase in silenzio, a disagio, e Nishiki crollò per terra, tenendosi lo stomaco, senza fiato.
 
Yomo scosse solamente la testa, e sollevò Kaneki. "Lo porto di sopra."
 
Yoshimura annuì e disse agli altri di tornare a lavoro.
 
"Hmm, chi avrebbe mai pensato che il nostro Kaneki avrebbe avuto le palle di ingoiare quella roba, dopo il suo tentativo fallito di dare un morso ad un sandwich." Rifletté Enji.
 
"Probabilmente passerà i prossimi due giorni a letto, vero?" Chiese Irimi.
 
"Quanto può essere stupido! Hahahahhahahah! Pensare che io credevo che il suo livello di stupidità avesse già toccato il livello massimo! A quanto pare avevo torto." Sogghignò Nishiki, che non aveva ancora finito di ridere.
 
Lentamente la stanza si svuotò e tutti i ghoul tornarono a lavorare, ad eccezione di Touka. Stava ancora fissando il punto in cui il mezzo ghoul era collassato, con espressione indecifrabile. Chiuse gli occhi e serrò la mascella. "Idiota, perché hai fatto una cosa del genere per me? Ti riempirò di calci!"
 
La ragazza sospirò e finalmente tirò su la testa, e improvvisamente i ricordi del giorno prima si riaffacciarono. Aveva completamente dimenticato a causa della nausea, ma ora ricordò il momento in cui si stavano per...Touka scosse freneticamente la testa, mentre il suo volto diventava sempre più rosso.
 
Non poteva essere, giusto? Lui era un idiota testa di cazzo che la faceva innervosire tutto il tempo.
 
"Arrrrghhh" Gridò Touka. Spinse via i suoi capelli corti da davanti e uscì velocemente dalla stanza.
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Dopo l'orario di chiusura Touka decise di controllare il suo collega. Kaneki era ancora dormiente, si chiese se c'entrasse qualcosa il cibo da lui ingerito.
La ghoul si sedette per terra accanto al divano, mantenendo lo sguardo sul ragazzo. Non sembrava dormire pacificamente, ma non sembrava nemmeno troppo agitato. La ragazza si ritrasse quando sentì l'odore di lui. Non era troppo forte, era un odore gentile, con un mix che poteva descrivere come dolce e qualcos'altro che non poteva ben identificare.
Touka si chiese se il suo odore c'entrasse qualcosa con lo strano atteggiamento he gli riservava. Spinse velocemente via i suoi pensieri e tornò a guardare Kaneki, che stava respirando regolarmente. Le sue labbra sembravano morbide e la stessa sensazione dell'ultimo giorno ritornò. Ricordava il suo respiro caldo sulla sua pelle e rabbrividì al pensiero di quanto fossero vicini.
 
Touka sospirò e si alzò, dando un'ultimo sguardo all'espressione leggermente turbata di Kaneki. Si ricordò la conversazione a proposito del libro che doveva leggere per scuola. Un sorriso si dipinse sul suo volto e si chinò, per posare le sue labbra sulla fronte di Kaneki, in un bacio. "Buonanotte, coglione." Sussurrò prima di lasciare la stanza.
 
Quando lei lasciò la stanza Kaneki aprì gli occhi, la faccia completamente rossa, ma sorridente. Si toccò la fronte, dove Touka l'aveva baciato.
 
"Buonanotte, Touka-chan."

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Capitolo 4
*** Those Who Wait ***


La pazienza è potere.
La pazienza non è assenza di azione;
piuttosto è "tempismo"
aspettare il momento giusto per agire,
seguendo giusti principi
e nel  modo giusto.
 
- Fulton J. Sheen
 
A volte le persone tendono a non conservare le proprie memorie e il tempo speso con le persone più care e alla fine lo rimpiangono. Touka poteva capire il perché ora...Non è che non avesse apprezzato i momenti con lui, piuttosto aveva conservato troppo, per cui era finita con avere ancora più rimpianti.
 
Avrebbe dovuto spendere più tempo con lui, avrebbe dovuto essere più tollerante, senza curarsi di quanto potesse essere diffcile per lei stabilire una relazione con un'altra persona e invece aveva lasciato solo il mezzo ghoul, che era stato umano fino a poco tempo prima...
 
Erano passati ormai due o tre giorni da quando Kaneki era stato rapito da Aogiri. Yoshimura disse che avrebbe riunito tutti, ma ancora nulla le era stato riferito. Si era presa una pausa dalla scuola, dato che non si sentiva in condizioni per andarci. Il primo giorno lo passò stesa sul letto come una bambola senza vita, permettendo alle lacrime di rigarle il viso. Il secondo giorno pianse ed ebbe seri problemi nell'addormentarsi ed ora giaceva ancora lì, congelata in una sensazione di vuoto che conosceva da quando era piccola...
 
Gli insulti di suo fratello la perseguitavano nei sogni, la additava dicendole quanto stupida e debole fosse, che avrebbe dovuto semplicemente arrendersi e accettare il fatto che lei era una creatura mangia uomini. O, nel momento in cui era vicina alla veglia, sentiva sussurri e parole rassicuranti dalla voce che più di altre voleva sentire in quel momento. Ogni volta le si torcevano le budella.
 
Ogni volta che immaginava la sua gentilezza, il suo sorriso, il calore del suo corpo, il suo odore,  i brevi momenti in cui erano stati a contatto, il leggero strofinio delle loro spalle o le loro mani intrecciate, il suo respiro...era tutto inciso nella sua memoria sin dal giorno in cui lui era andato a casa sua. Le veniva voglia di sbattere la testa contro il muro. Così vicino e tuttavia così lontano, se solo la nausea non l'avesse investita quel giorno, dannazione! Avrebbero potuto, avrebbero potuto...
 
Che cosa sarebbe successo?
 
Avrebbero potuto confessare i loro sentimenti? Dopo mesi Touka realizzò finalmente i suoi per il mezzo ghoul bendato. Ma lui? Lo sapeva già? Avrebbero davvero potuto fare quel passo? Potevano facilmente ritornare in quella tensione che era sempre in agguato tra di loro da ormai settimane. O avrebbero potuto cominciare una relazione? Non ne aveva idea, non sapeva nemmeno come reagire a tutto ciò...
 
Touka si sollevò dal suo letto e guardò l'orologio;  16:38 ed era già buio. Sospirò, cosa avrebbe dovuto aspettarsi nella metà di Dicembre...
 
Un altro sospiro le sfuggì...Natale si stava avvicinando e lei aveva sperato di spenderlo assieme a Kaneki...Come il suo compleanno, a cui mancavano ormai pochi giorni...La ragazza sospirò di nuovo. Kaneki le disse del suo compleanno dopo un'altra sessione di "tutoraggio". Era stato lui per prima a chiederle del suo compleanno, dato che il libro che stavano leggendo parlava proprio di date di nascita. Non avevano potuto essere coscienti di loro come coppia putroppo, forse se lei  avesse accettato prima i suoi sentimenti...
 
"Stupido idiota...Perché non sono stata forte abbastanza per proteggerlo? Perché devo aspettare?"
 
Un altro sospiro. Forse potevano salvarlo in tempo...Prima che qualcosa di brutto potesse capitargli e, quindi, poter celebrare il suo compleanno insieme. Guardò il suo armadio, una delle porte era leggermente aperta, in cui poteva scorgere il regalo impacchettato in un angolo.
 
Il regalo che aveva comprato per Kaneki.
 
Non era sicura che gli potesse piacere, dato che non sapeva che genere a lui piacesse, ma credeva che almeno avrebbe potuto goderselo.
 
Un sorriso crebbe sul suo viso immaginando l'espressione del mezzo ghoul avrebbe potuto avere quando gli avrebbe dato il suo regalo di compleanno.
 
Decise di stendersi di nuovo e chiudere gli occhi.
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Un altro giorno arrivò e ancora niente da Yoshimura. Touka sospirò. Rimase a fissare dal suo letto la finestra, guardando come la pioggia colpisse il vetro. Il suono la rassicurava e la aiutava a distrarsi dai suoi problemi.
 
Quel giorno era tetro, come il suo umore. Non aveva alcuna energia per fare qualcosa, quanto odiava tutto ciò, il silenzio, l'insicurezza, la frustrazione, l'attesa.
 
"Perché ho interrotto i miei allenamenti intensivi? Ah, già...La scuola..."
 
Si alzò, sentendo quelle mura ormai soffocanti, probabilmente Hinami era preoccupata quanto lei.
 
Quando Touka arrivò nel soggiorno, trovò la giovane ghoul bere del caffè. "Ah, ciao Touka onee-chan." La tredicenne sorrise. "Ho fatto del caffè anche per te."
 
"Grazie Hinami." Rispose l'ukaku. Si sedette accanto ad Hinami e cominciò a bere.
 
"Quindi...ti hanno detto qualcosa?" Chiese Hinami.
 
Touka scosse la testa. "Yomo-san e il manager non si sono ancora fatti vivi. Mi chiedo perché ci stanno mettendo così tanto..."
 
La ragazza venne interrotta da un bussare alla porta. Touka sospirò e si alzò per vedere chi aveva bussato, seguita da Hinami. Con loro sorpresa, quando Touka aprì la porta, trovarono davanti a loro Yomo. Il ghoul guardò oltre le spalle di Touka per vedere il volto di Hinami che spuntava giusto dietro la ragazza, con la stessa espressione speranzosa della sorella più grande.
 
"Yoshimura ci sta aspettando."
 
Senza rispondere le due ragazze presero i loro cappotti e seguirono il ghoul, silenziosamente.
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Per Touka era diventato difficile addormentarsi, troppe cose erano accadute in poco tempo...Si sentiva così...La ragazza sbattè le palpebre, come si sentiva? Ansiosa? Probabile. Euforica, forse agitata? Decisamente. E anche altre cose che aveva problemi ad identificare, ma...di una era assicuramente certa...Era speranzosa...
 
Dopo che Yomo lasciò lei e Hinami ad Anteiku, andò a prendere gli altri. Yoshimura decise finalmente che sarebbero andati a recuperare Kaneki, cosa che sollevò gli animi di tutti. La ragazza non era entusiasta all'idea che venisse anche Tsukiyama...Ma finché Yomo sarebbe stato lì a controllarlo sarebbe andato tutto bene, e con Uta e Irimi insieme a loro si sentiva ancora più sicura della riuscita del piano.
 
Tutto ciò la portava nello stato di agitazione in cui era ora. Non potevano andare immediatamente, dato che dovevano agire con attenzione. Sarebbe stato difficile infiltrarsi e scappare dalla fortezza degli Aogiri con tutte le loro guardie...Quindi era costretta ad aspettare...di nuovo..
 
"Ti prego fa che sia tutto intero..." Sussurrò l'Ukaku.
 
Si alzò e camminò verso l'armadio, dove teneva il regalo di Kaneki. Si chiese se avrebbero fatto in tempo per celebrare il suo compleanno, o se sarebbe stata costretta a darglielo il giorno dopo. La ragazza cercò di farsi venire qualche idea su come darglielo, ma tutto suonava così stupido e sbagliato, così dissimile dal suo carattere.
 
Dietro a quei pensieri felici sapeva che non avrebbe dovuto essere così ottimista, le parole di Yoshimura ancora risuonavano nella sua testa 'Il "Kaneki-kun" che abbiamo conosciuto fino ad ora...probabilmente non esiste più.' Non era sicura che cosa intendesse e nemmeno se volesse saperlo. Touka non aveva idea ma aveva avuto paura quando il ghoul anziano disse quelle parole. C'era veramente la possibilità che Kaneki non fosse vivo quando loro sarebbero arrivati? O anche peggio?
 
L'ukaku lanciò un'ultimo sguardo al regalo per Kaneki prima di chiudere l'armadio. Meglio non pensare a queste cose, non l'avrebbero aiutata comunque e l'avrebbero fatta sentire solo peggio.
 
Un bussare delicato interruppe i pensieri della sedicenne. Hinami entrò dopo l'invito di Touka. Il volto, solitamente innocente, era completamente serio. "Onee-chan, hai fatto?"
 
Touka annuì. Camminò verso il letto e prese l'oggetto che aveva ricevuto da Uta. La ragazza diede un mantello ad Hinami e se ne mise addosso uno uguale. "Andiamo." Esclamò.
 
Lasciò Hinami lasciare per prima la stanza, permettendosi di guardare per un'ultima volta l'armadio. "Non ti permettere di morire, idiota." Sussurrò prima di seguire la piccola ghoul in direzione del punto di ritrovo. Touka non sapeva perché, ma aveva la sensazione che le cose non sarebbero andate lisce come lei sperava.
 
Ma sapeva che almeno non era sola in tutto questo, perché Anteiku era sempre pronta ad aiutare i suoi compagni. Tutti avevano dovuto aspettare come lei. Tutti erano ansiosi di sapere se il loro collega fosse sano e salvo e ora, finalmente, l'attesa era finita.

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Capitolo 5
*** Those Who Endure ***


Sembrava  come se dovesse attraversare un lungo tunnel, uno che sembrava essere senza fine,  dominato dall'oscurità. Non importava quanto ci provasse, continuavano a tornare le urla, il dolore, il bruciore, i numeri...era a 783 o 776?
 
Quando l'effetto del soppressore RC cominciò a svanire, Kaneki sentì le sue mani scosse da degli spasmi. Faceva ancora molto male, ma almeno non così tanto quanto mentre era sotto la droga, ma era ancora difficile da tollerare. Era ormai oltre l'essere esausto, ma sapeva che non ci sarebbe stato altro. Era impossibile, non c'era modo di trovare la pace da quelle torture senza fine e senza scopo.
 
"E' ora di mangiare!" Esclamò Yamori in maniera maniacale, mentre prese un pezzo di carne e lo spinse nella bocca di Kaneki. Non poteva mangiare con i suoi ritmi, tutta la carne nella sua bocca non glielo permetteva, quindi dovette ingoiare tutto insieme. "Ora, devo occuparmi di un paio di cose, sii un buon subordinato e aspetta finché non ritorno." Sogghignò, prima di scomparire oltre l'unica porta della stanza.
 
Nonostante quei momenti in più di pace, il mezzo ghoul, non si sentiva per niente rilassato o sollevato, perché sapeva che quando sarebbe tornato Yamori, la tortura sarebbe ricominciata. Sentiva le sue dita dei piedi muoversi appena di riflesso. Era strano, dopo tutto quel tagliare e ricrescere non sembrava che il suo corpo gli appartenesse più.
 
Fissò i suoi piedi, notando come la carne ricrescesse velocemente. Il ragazzo dai capelli corvini notò le sue unghie dei piedi diventare più scure, ma non gli interessava. Qual'era lo scopo di preoccuparsi, non è che potesse cambiare la situazione.
 
"Un mostro..." Sussurrò. Gli occhi vuoti e senza speranza.
 
Era veramente un mostro...Uno di quelli difficili da uccidere, uno che non poteva essere ucciso in quel modo. E' questo l'inferno? Si chiese. Imprigionato in un luogo senza speranze, senza possibilità di salvezza...solo torture senza fine e disperazione. Voleva piangere, voleva urlare, voleva scappare.
 
"...Qualcuno..."
 
Non c'era nessuno che poteva sentirlo, nessuno sarebbe arrivato ad aiutarlo. Era solo, solo e senza speranza.
 
Almeno...le persone a cui voleva bene non potevano vedero, erano salve; lontane dal dolore e dalla disperazione. Si chiese cosa stessero facendo i suoi amici. Hide era probabilmente molto preoccupato e i ghoul di Anteiku...Cosa stavano facendo? Probabilmente erano preoccupati come il suo amico umano. Avrebbero provato a salvarlo? Ma come? Probabilmente non sapevano dove si trovava.
 
Si chiese se Hinami stesse bene. Sarebbe stata capace di continuare ad arricchire il suo Kanji senza di lui? Sperava che non fosse troppo triste...Aveva perso già tantissimo e il pensiero che stesse piangendo di nuovo lo addolorava più di tutto il dolore che aveva sopportato in quei giorni.
 
Hide...Come sarebbe sopravvissuto in classe senza di lui? Ricordava le sue parole, il suo amico gliele urlò quando lasciò l'ospedale. 'I conigli muoio di solitudine!' Un piccolo sorriso e una risatina amara uscì dalle sue labbra. Fortunatamente non sarebbe accaduto veramente ad Hide, soprattutto l'idea che il suo amico si trasformasse in un coniglio suonava assurda, ma poteva dire la stessa cosa di un umano trasformato in ghoul, e guarda come è finita.
 
Il suo sorriso svanì immediatamente. Conigli...A Touka probabilmente non sarebbe importato..."Touka-chan..." Che cosa stava facendo? Si era già ripresa? Era preoccupata? Triste? Sola? Ricordava, prima che perdesse coscienza ed esser stato cattura...Aveva provato a salvarlo, si era buttata su Yamori, ma Ayato, suo fratello, si era messo in mezzo e l'aveva atterrata, facendole perdere i sensi con un colpo, sbattendola al muro. Kaneki si chiese perché l'avesse fatto...
 
Almeno era al sicuro. Probabilmente non felice, ma sana e salva...
 
La sua mente viaggiò indietro di due settimane, quando la loro sessione di studio era cominciata. L'aveva sorpreso facendo un'azione così audace, ma ancora di più quando Touka non l'aveva respinto o provato a ucciderlo subito dopo.
 
Sapeva che la ragazza lo vedeva come un amico importante, qualcuno che non voleva perdere e la loro relazione divenne sempre più profonda in così poco tempo, così tanto che si era completamente innamorato di lei. La parlata tagliente e intimidatoria ora gli sembrava adorabile. Sì, la amava con tutto se stesso...La domanda era: i suoi sentimenti erano corrisposti? Al momento ne era quasi certo...Ma non aveva già perduto tutto? Forse era solo un'illusione che il suo subconscio aveva creato per lenire la sua salute mentale.
 
'Buona notte, coglione.'
 
Un sorriso si dipinse sul suo volto...Uno amaro. La sua voce non poteva lasciare la sua testa.
 
No, era sicuro, non era un'allucinazione. Il suo tono preoccupato, il calore delle sue labbra sulla sua fronte. Quelli erano. Dei chiari segni.
 
"Touka-chan."
 
Nonostante si fossero avvicinati così tanto...Non poteva nascere niente tra di loro...Era impossibile, non avrebbe potuto più rivederla. Mai più. Era doloroso ora pensarci. Ma forse, nel tempo, lei sarebbe scomparsa dai suoi ricordi, pezzo per pezzo. Qual'era lo scopo di avere ricordi quando sei intrappolato, legato su una sedia per il resto della tua vita, usato come giocattolo per le torture?
 
Kaneki fece una smorfia cupamente. L'ironia...
 
Nonostante i giorni passati ad allenarsi con lei era stato tutto inutile, non era forte abbastanza e per questo, il piano di fuga con Banjou e gli altri fallì....
 
Era stato meglio così. Anche se sarebbe stato intrappolato all'inferno per sempre, almeno Banjou e gli altri sarebbe stati al sicuro, lontani da quel mondo crudele, nel ventesimo distretto, nascosti da Anteiku. Era il posto più sicuro per loro. Sì, non gli importava. Preferiva in questo modo, invece di far soffrire gli altri...Sarebbe stato al suo posto, avrebbe sopportato...
 
...Per il momento...
 
La porta si aprì di nuovo, il rumore di passi si avvicinò al mezzo ghoul incatenato. Sapeva cosa sarebbe cominciato ora, fin troppo bene, non aveva bisogno di guardare chi fosse entrato. Kaneki restò a guardare il pavimento e svuotato da ogni emozione, si preparò.
 
"Spero che tu abbia fatto un bel sonnellino." Yamori sogghignò, "Perché è il momento di divertisi!"
 
Kaneki non si mosse, neanche quando il ghoul si scrocchiò le dita, neanche quando venne preso per i capelli, neanche quando la sua faccia fu contro quella del ghoul impazzito, che sembrava stesse passando i momenti più belli della sua vita. Restò a fissarlo senza vita, anche quando l'ago stava puntando al suo occhio di nuovo.
 
'Mi dispiace, Touka-chan...Non ho saputo proteggervi...'
 
Il suono della risata maniacale, gli urli di agonia e il continuo contare in digressione.
 
100, 993, 986, 972, 965...
 
Chi resiste...Diventerà più forte...O verrà frantumato lentamente?

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