La Fiaba della Luna Scarlatta

di MinexLaggante
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La profezia ***
Capitolo 2: *** La luna dell'incubo ***



Capitolo 1
*** La profezia ***


La luna è davvero strana stanotte... non credo di aver mai visto in vita mia un azzurro più intenso di quello, pensò il principe Grimm, seduto accanto a una finestra della sua sontuosa camera da letto, osservando il cielo con il suo libro preferito, le Favole, aperto sulle ginocchia. Mentre stava così, assorto nei suoi pensieri, udì un certo trapestio al di fuori della porta, da cui poi entrò un maggiordomo trafelato.

-Principe Grimm, sono dispiaciuto di dovervi disturbare a quest'ora, ma... c'è qualcosa che richiede la vostra attenzione.

-Non fa niente, tanto sono ancora in piedi. Dimmi tutto.

-C'è una donna... una straniera... che richiede udienza presso Sua Maestà il Re , e ha richiesto espressamente la vostra presenza.

Una straniera che, a quest'ora della notte, era venuta al Palazzo della Luce a chiedere l'udienza della famiglia reale? Doveva essere o una principessa o un personaggio decisamente eccentrico. In ogni caso, Grimm era curioso di conoscere questa donna.

-Va bene, dille che sto arrivando.

Il maggiordomo fece un inchino e uscì frettolosamente, poi entrò un altro servitore che aitò il principe a indossare gli abiti appropriati; quindi, fu accompagnato da altri due servi nella grande e splendida sala del trono, dove si trovavano già i suoi genitori (il Re a la Regina), sua sorella Lumia e il suo precettore Aesop.

-Bene, vedo che ora ci siamo tutti- disse il Re -Avanti, fate entrare l'ospite.

Un servo aprì il pesante portone dorato. L'aspetto della donna stupì non poco Grimm; ella era vestita in modo decisamente inusuale, con dei lunghi strascichi e un velo che le copriva il volto, il tutto di un colore azzurro molto simile a quello della luna di quella notte. In mano portava un ramo di ciliegio dorato e decorato di nastrini rossi.

La donna, giunta a passi lenti e misurati a pochi metri dal trono, fece un lungo e formale inchino.

-Presentati, straniera- disse il Re.

-Sono un'umile veggente venuta dall'est, sire- rispose la donna con voce calma e soave -E sono venuta qui, in questa notte di luna blu, per portarvi una profezia.

-Una profezia, hai detto?

-Esattamente. Prima che il sole compia sette giri e le stelle perdano la loro lucentezza, la terra sarà avvolta dall'empia oscurità; la luna si tingerà di sangue, l'odio scorrerà nei fiumi e la disperazione esonderà dai cuori degli uomini. Il crudele tiranno sorgerà dall'incubo e ferirà tutte le terre con il suo flagello, l'orda dei malvagi distruggerà le città e le vite; il mondo cadrà nel nero caos, il mondo cadrà nell'incubo totale, il mondo cadrà nella disperazione assoluta.

La veggente tacque, e il silenzio fu assoluto. Sul volto del Re e di tutta la sua famiglia comparve una grande cupezza mista a una certa incredulità. Dopotutto, il Palazzo della Luce era il centro della civiltà, un barlume di ragione e prosperità, come poteva il suo sovrano credere a tali superstizioni?

Il Re si alzò, con ancora quell'espressione severa in volto.

-L'udienza è conclusa.

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Capitolo 2
*** La luna dell'incubo ***


Era passata una settimana da quando la Veggente della Luna Blu aveva profetizzato la venuta della luna di sangue, eppure Grimm non era riuscito a chiudere occhio dalla preoccupazione; aveva passato quei sette giorni chiuso nella biblioteca del palazzo, in cerca di informazioni su questa profezia. Ormai non trovava tempo nemmeno per le sue favole.

Il settimo giorno, mentre girava per le strade della città in compagnia di sua sorella, il buio calò improvvisamente, nonostante fosse appena passato mezzogiorno, e la luna sorse alta nel cielo. Ma non era una luna normale; era una luna rosso sangue, che riempiva il cielo con la sue luce da incubo. Si sentirono poi delle urla; Grimm si voltò e vide una moltitudine di persone fuggire da qualcosa. Erano degli esseri ripugnanti, simili a dei nani ma con ali da pipistrello e zanne e artigli appuntiti, e sciamavano a migliaia per la città in cerca di sangue; i soldati riuscivano a malapena a contenerli.

Tutto ciò successe talmente velocemente da non lasciare a Grimm il tempo di pensare; la sua reazione fu quella di afferrare Lumia per un braccio e correre il più velocemente possibile verso il palazzo, dove sarebbero stati relativamente al sicuro.

Una delle creature scese in picchiata verso Lumia, ferendola a una spalla e buttandola a terra, poi attaccò Grimm. Fortunatamente, il principe aveva con sé una delle sue pietre magiche; da essa trasse una quantità di energia sufficiente per scagliare un potente fulmine contro l'essere e polverizzarlo.

-Lumia! Sei ferita?- gridò Grimm aiutando la sorella a rialzarsi.

-A-ah... Fa un po' male...

Effettivamente, la ferita sembrava abbastanza profonda, ma non particolarmente grave.

-Ce la fai a muoverti? Dobbiamo andarcene subito!

-S-sì...

Barcollando un po', Lumia si rimise a correre, aiutata dal fratello. Furono assaliti da un'altra creatura, ma stavolta Grimm non si fece cogliere impreparato; con un solo gesto la fece sgretolare e svanire nel nulla. Dopo un'altra estenuante corsa, riuscirono a tornare nel palazzo tramite una porta di servizio che conduceva alle cucine; qui si sedettero brevemente per riposarsi.

Tuttavia, non ebbero molto tempo per farlo. Qualcosa sfondò la porta delle scale e cadde ai piedi di Grimm; era il cadavere di un servitore, con due profondi buchi nel collo.

Sulla soglia della porta appena sfondata apparve un uomo alto e magro, dai capelli bianchi come la neve e la carnagione altrettanto pallida; indossava un raffinato abito scuro, e sorrideva debolmente. Guardò i due principi con i suoi occhi di rubino, fece un inchino fintamente formale e disse:-Buonasera, nobili signori. Abbiamo una splendida luna stanotte, non trovate?

-C-chi sei?! Come sei entrato?!- esclamò Grimm.

-Oh, perdonatemi. Mi chiamo Alucard, conte del Castello di Alvarez; sono venuto a... far visita al Re, ma sembra che sia... indisposto. In ogni caso, spero che il mio seguito sia riuscito a intrattenervi a dovere.

-Bastardo! Che cosa gli hai fatto?

-Beh, perché non andate a vedere di persona, principe Grimm? Ah, dimenticavo... non ci arrivereste mai.

Lo sconosciuto compì un movimento fulmineo con il braccio, e in un attimo Grimm si trovò a terra con il petto perforato.

-Ah... davvero niente male- esclamò Alucard estasiato, mentre si leccava le dita coperte di sangue -Il sangue di un Sovrano è sempre la pietanza più gustosa che esista. Soltanto ancora un po'...

Immobilizzò Lumia afferrandola per la gola e iniziò a leccare con gusto il sangue che sgorgava dalla ferita alla spalla, facendo urlare la ragazza in preda al dolore e al terrore.

Grimm iniziò a piangere inconsolabilmente per il proprio destino, mescolando le lacrime alla pozza di sangue per terra.

Accadde però qualcosa di inaspettato.

Una misteriosa figura, alta poco più di un metro e vestita completamente di rosso, entrò dalla porta di servizio e assaltò Alucard, che lasciò andare l'ormai svenuta Lumia. Il vampiro sembrava più irritato che sorpreso dalla comparsa della figura in rosso.

-Maledetta peste! Non si può neanche più mangiare in santa pace...

-Spiacente, Dracula- disse la piccola sagoma con voce stridula -ma Grimm non diventerà la tua cena.

Il principe tentò di strisciare fuori, ma la sua vista cominciò ad annebbiarsi, e in pochi secondi perse conoscenza.

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