D di demone

di shana8998
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Quando si dice voler vivere il brivido dell'avventura ! ***
Capitolo 2: *** Un demone nella mia routine quotidiana ***
Capitolo 3: *** Goblin , brividi e promesse ***
Capitolo 4: *** Proserpine? Ma che nome è?! ***
Capitolo 5: *** Io...Lo accetto... ***
Capitolo 6: *** La natura di un demone ***
Capitolo 7: *** Doppia verità ***
Capitolo 8: *** Ma io...Chi sono? ***
Capitolo 9: *** Occhi ..Ed il tuo profumo su di me ***
Capitolo 10: *** Triste verità ***
Capitolo 11: *** Ero certa ...Era lui ***
Capitolo 12: *** I nemici si celano sotto qualsiasi spoglia ***
Capitolo 13: *** Il peccato più grande 1.0 ***
Capitolo 14: *** Il peccato più grande 1.1 ***
Capitolo 15: *** Non voglio perderlo ancora 1.0 ***
Capitolo 16: *** Non voglio perderlo ancora 1.1 ***
Capitolo 17: *** Di nuovo all'improvviso ***
Capitolo 18: *** Con lui avevo perso e ritrovato me stessa una decina di migliaia di volte ***
Capitolo 19: *** Dopo che te ne andrai ***
Capitolo 20: *** Un anno dopo ***
Capitolo 21: *** Traditori ,litigi e ..Un'altra mezzana?! ***
Capitolo 22: *** Paura di ricordare. Non smettere di farmi sentire vivo ***
Capitolo 23: *** Il saggio ***
Capitolo 24: *** La condanna di un demone ***
Capitolo 25: *** Quel posto ai confini del nulla ***
Capitolo 26: *** Il ritorno dei demoni? ..Voi siete la mia famiglia, non voglio perdervi.. ***
Capitolo 27: *** Quando dimenticare è l'unica risorsa ***
Capitolo 28: *** Vieni a vivere (avevo conosciuto un demone , ed il suo nome era Drey) ***
Capitolo 29: *** Pensare di essere salvi come se fosse un sogno ***
Capitolo 30: *** Non so se ti ho mai amato , ma lo sto facendo ora.. ***
Capitolo 31: *** Perchè mai più dimenticherò ***
Capitolo 32: *** La villa, premonizioni e... sposarmi?!?! ***
Capitolo 33: *** Ritorno a Festerburgh. Un passo dalla fine. ***
Capitolo 34: *** Nati per cosa..?Il vero motivo dei Titani. ***
Capitolo 35: *** Il rito ***
Capitolo 36: *** Tradita da tutti ***
Capitolo 37: *** Tutti facciamo delle scelte... ***
Capitolo 38: *** Perdere tutto. Perdere te. ***
Capitolo 39: *** Qualche anno dopo ...La mia nuova vecchia vita ***
Capitolo 40: *** Come secondo le scritture. Io sono il Giudizio Universale... ***
Capitolo 41: *** Lei ...Non era altro che la me nascosta ***
Capitolo 42: *** Addio? ***
Capitolo 43: *** Non mi sarei arresa.. ***
Capitolo 44: *** L'ultima carta ***
Capitolo 45: *** Per sempre. ***



Capitolo 1
*** Quando si dice voler vivere il brivido dell'avventura ! ***


Le strade sono tutte uguali ai miei occhi , i giorni si susseguono tutti uguali , quasi impercettibilmente distinguibili l'uno dall'altro bagnati da una monotonia senza fine, la stessa monotonia che ormai era divenuta cornice della mia esistenza...
-Non è un pò triste come inizio di un'autobiografia?La Rotter ha detto di parlare un pò di noi , non di scrivere un monologo su quanto tu sia depressa Clair..-.
Attorno a me solo volti comuni, anonimi quel pub ne era colmo. 
-Be..Infondo quella è realmente la mia vita , perciò credo che la Rotter apprezzerà la sincerità...-. Buttai il resto del mio spuntino nel cestino allontanandomi dal locale con Stacy, che non la voleva smettere di ricordarmi quanto la mia vita fosse noiosa e perciò , secondo lei avrei dovuto fingere di averne una movimentata ed eccezionale così da non poter essere presa in giro per il resto della mia esistenza da tutto il liceo dopo che l'indomani avrei letto la mia biografia davanti a tutti...Cosa che be..Era probabile succedesse con un inizio autobiografico del genere.
-Ok,ok...La cancellerò e ne scriverò un'altra contenta?-.
-Oh, brava ! Adesso si che posso camminare a braccetto con te !-.Esclamò lei prendendomi con entrambe le braccia il mio stringendolo delicatamente.
Stacy , era il tipo di ragazza dalla vita perennemente in movimento. Ragazzi a gogò, feste a gogò , soldi a gogò , non le mancava niente e questo specie negli ultimi anni le aveva alzato l'autostima sino a farla arrivare a picchi astronomici.
-Allora?Come va quella cosa?...-.
La guardai titubante.
-Quella cosa...cosa?..-.
-Dai Clair lo sai perfettamente! Parlo di Josh! Siete usciti alla fine?!-. Mi scrutò con occhi 
che solo a pronunciare quella frase le brillavano speranzosi.
-No, mi spiace deluderti...-.
-Eddai!!!! Ma perhè ogni volta che riesco a farti avere un appuntamento mandi tutto 
all'aria! Non è che sei dell'altra sponda?!-.
Non voglio credere che l'ha detto veramente ....
-Ma che razza di ipotesi ti vengono in mente ! Certo che no! E' solo che...Lui come gli altri ragazzi che ho conosciuto sono così...Come dire ..Noiosi..-.
-Grrr! Ma come fa il più bello del corso di aritmetica ad essere ..Noioso!? Me lo spieghi?!-.
Sbuffai. In un certo senso non è che la questione ragazzi mi desse poi più di tanto fastidio , ma le ripetute pressioni di Stacy mi facevano veramente venir voglia di tirarle il collo , come in quel caso.
-Non so dirti , solo che a prima vista lui è uno come tanti. Una faccia comune come le altre ...-.
-Ma..Ha gli addominali e...E' il capitano della squadra di baseball!! ci pensi a quanto potrebbe arrivare la tua popolarità nell'arco di qualche giorno?!.-.
La scrutai con sguardo annoiato e lei afferrò subito il concetto. 
-Non me ne frega una beata minchia Stacy..-.Le risposi accennando una brevissima risata.
-Pff, lo sapevo..La tua faccia è spiona , basta una smorfia per capirti...-.
-Dai non ti arrabbiare , ti verranno le rughe -. La beffeggiai bonariamente , sapevo che l'avrebbe fatta arrabbiare ancora di più.
-Ma sta zitta magari a te verranno le rughe!!-. Gracchiò lei gesticolando spasmodicamente.
-ahahaha , scherzo...-.
Finalmente intravidi la salita che portava a casa mia .
-Be..Allora io vado a casa ...-.
-Sei sicura che non devo accompagnarti?-.
-No tranquilla , sono pochi metri di salita ..-. 
-Bha ...se lo dici tu , allora a domani frigida donna...-.
Frigida donna? 
#Buonanotte anche a te idiota..#Pensai senza malignità.
-Notte-.
La salutai con un breve gesto della mano prima di voltarmi e raggiungere casa.
Odiavo doverle nascondere dove vivevo , e ancor di più odiavo dovermi inventare ogni volta una scusa nuova per non farmi accompagnare .
Fortunatamente , seppur l'idea di dover fare quel tratto di strada da sola non mi allettava affatto , casa mia era realmente a qualche metro di distanza da dove mi trovavo io perciò non avrei dovuto temere di essere aggredita da qualche maniaco o perdermi chissà dove nel buio della sera , anche se...L'idea non mi dispiaceva affatto ,infondo io volevo provare per una volta una vera scarica d'adrenalina, qualcosa che mi smuovesse quella vita piatta fatta di studio e casa ...
Mossi i primi passi accompagnata dalla musica del cellulare che avevo fatto partire così, tanto per non sentirmi del tutto sola.
L'aria di marzo era la mia preferita . La sera si incominciavano a sentire i primi profumi della primavera accompagnati da una lieve brezza che sfiorando la pelle provocava leggeri brividi per tutto il corpo.
Ok so che sembro realmente una depressa che vive di stronzate e sta attenta a cose futili come la brezza primaverile , ma... a me piaceva. Piaceva e basta .
La salita che portava a casa mia , era un susseguirsi di villette a schiera circondate da muretti di mattoni arricchiti con cascate di fiori bianchi stupendi ai miei occhi . Ce n'erano così tante di quelle cascate da lasciar intravedere solo i cancelletti neri di ferro battuto, tutti uguali.
I lampioncini padronali che ognuno dei proprietari aveva fatto mettere davanti al proprio pezzo di muretto , illuminava quel pezzo di strada di un tenue color panna . I miei occhi adoravano anche quel colore.
Restai un pò ferma a godermi quel momento, lasciando che la pelle si increspasse sotto il soffio dell'aria , e che le narici , polmoni compresi, si riempissero del profumo di quei fiorellini bianchi che si spandeva per tutta la zona. Ripartii solo quando mi sentii circondata completamente da quell'odore.
Ormai ero a meno di tre metri da casa mia , potevo vederne l'enorme cancellata in legno 
e ferro grigio , arricchita da particolari moderni che solo uno dei più bravi architetti della 
zona , amico di mio padre ,sapeva fare ed aveva scolpito apposta per lui ,senza fargli spendere un becco di un quattrino. Poi, all'improvviso , la mia attenzione si spostò rapita da qualcosa . Un cespuglio dall'altra parte del viale si era mosso. Evento ben poco strano , quel posto era pieno di animaletti selvatici. Feci finta di niente in un primo momento , tornando a camminare , ma poi , alle mie orecchie parve di captare un sibilo forte ,troppo forte tanto da farmi portare entrambe le mani alla testa e di nuovo quel movimento brusco delle foglie . Era certo , non ero sola .
Ma quale animale aveva potuto produrre un suono così strano? Non ne avevo mai udito 
uno così fastidioso ed intenso.
Mi avvicinai di poco alla siepe , esitando qualche passo , il silenzio era tagliente in quell'istante. 
Di nuovo un movimento delle foglie , poi , qualcosa sbucò fuori dal mucchio d'erba , scattando , veloce , agile . Mi ritrassi all'istante cadendo a terra.
Davanti ai miei occhi...Non so nemmeno cosa avevo davanti ai miei occhi!
Un enorme bestia nera , pelosa , con zanne lunghe almeno un palmo di mano che 
scintillavano nelle fauci spalancate , artigli ...Dio quegli artigli erano da cagarsi sotto. 
Scintillanti ,color avorio striati di nero che premevano sull'asfalto sbriciolando i punti 
dove la pressione era maggiore.
Un leone, ecco cosa sembrava ..Ma come diavolo poteva esserci finito un leone vicino 
casa mia?!
Strani versi , rochi ringhi e pesanti sbuffate, uscivano direttamente dalla sua gola, ed una piccola voluta di fumo veniva fuori dalla sua bocca ogni volta che il suono quasi gutturale di un ringhio soffocato veniva da lui emesso.
I leoni sputano fumo ? Da quando!!!?
Provai a farmi indietro strisciando con il sedere a terra , ma lo vedevo così vicino a me , che pensai da subito di essere fritta.
Aveva quei maledetti occhi rossi e neri luminescenti puntati alla gola ...Voleva mangiarmi ero sicura.
Poi mi decisi. Scattai indietro cercando di correre il più possibilmente veloce, ma ...Anche quella belva era stata dello stesso avviso e non aveva atteso nemmeno un istante , prima di mettersi alle mie costole .
Cazzo! Ed ora? Non potevo di certo portarmelo dentro casa?! 
Arrivata al cancello svoltai di colpo alla mia sinistra ,tornando indietro .Lei , che mi era perfettamente dietro in linea d'aria , doveva però non essersi accorta del mio scatto improvviso , ed era finita con il muso piantonato nel legno del mio cancello.
Per fortuna! Ora avevo qualche secondo di ripresa per poter correre verso la strada e 
mettere della distanza fra noi.
Così senza pensarci due volte accelerai la corsa e, a perdi fiato , mi spolmonai verso la sedicesima che a quell'ora della sera era stracolma di auto in procinto di rientrare a casa.
Era perfetto , avrei trovato aiuto facilmente così.
#Ci sono...Ci sono quasi...#. A meno di cinquanta centimetri dalla mia via di fuga , venni artigliata al polpaccio facendomi planare a terra di faccia.
Mi voltai e quella bestiaccia era sopra di me.
In un momento di disconnessione del mio cervello , notai che dalle fauci stava colando della bava . Non era come la bava di un qualsiasi animale , ma , bensì , una colata di roba verdognola appiccicosa che si schiantava a bolle su di me...Che schifo!
Cercai di sferrare qualche calcio al muso dell'animale , ma non ne voleva sapere di 
lasciarmi andare . Aveva unghiato i miei jeans ed ora le punte acuminate dei suoi artigli erano quasi arrivate alla mia pelle.
Temetti di perdere una gamba.
-Dannazione staccati!-. Imprecai continuando a colpirlo con forza , finchè , come una persona , non mi afferrò anche l'altra gamba avvolgendo le sue dita feline attorno ad essa e tirando con violenza verso se il mio corpo.
Cercai un appiglio , lo cercai disperatamente ...Ma merda , non c'era nulla a cui attaccarsi!
Ero spacciata. 
#Avevo detto vita movimentata non morte precoce!!! #Pensai insulsamente in quel 
momento di puro terrore serrando gli occhi per non assistere in diretta alla mia fine, poi, un colpo sordo , ed il peso della belva lontano da me . Tornai ad aprire gli occhi all'improvviso ...Quello che vidi era ancora peggio della belva!!
Pareva essere una nube nera avvolta da elettrostatiche scosse rosse ...Una nube? Ma che 
cazzo stava succedendo!?
Da essa spuntava una falce lunga, lunghissima ed appuntita, poi la nube si diradò lasciando che emergesse un corpo.
Un ragazzo ...Ora ,chiunque in quella situazione avrebbero pensato a fuggire o per lo meno non sarebbe rimasto li , fermo "impapito" a fissare quella sagoma..ma io lo feci..Ovviamente. 
Forse fu un gesto involontario ma i miei occhi finirono subito posati su di lui.
Iridi iridescenti , luminose di uno strano nero striate di argento , ma non fu il loro colore a colpirmi, bensì l'aspirale che formava la pupilla. Non erano occhi umani questo era certo 
, come se la nube ed il resto lo fosse stato poi! 
I capelli neri pece poi, incoronavano il suo volto perfettamente. Rasati da un lato ,e lunghi sotto l'orecchio a toccare la spalla dall'altro , parevano essere stati sparati dal gel come proiettili. Sul lobo scoperto una croce pendeva oscillando ai sui movimenti.
Scesi, velocemente percorrendo tratti del suo corpo , mentre lui riprendeva a fronteggiare la belva.
Alto , snello , tonico ...Un vero figo.
Ad ogni movimento , ogni singolo muscolo si fletteva risaltando da sotto lo strato di 
tessuto degli abiti , specie sugli addominali che venivano a disegnarsi sulla maglietta bianca così evidenti che pareva spoglio di essa.
Un gilè di jeans smanicato che lasciava libere le maniche corte della maglietta ,scoprendo le braccia tinte di tatuaggi e scollata tanto quanto bastava per mettere in risalto la catenella d'argento con l'ennesima croce appesa e quella di metallo più spessa simile ad un collare , solo più larga,e un paio di jeans a cavallo basso che ugualmente riuscivano a risaltare le sue forme che ai miei occhi parevano marmoree.
Ebbi il disperato bisogno di distogliere lo sguardo da lui e tornare a fare la persona normale che era appena stata attaccata da un maledetto coso gigante. E lo feci.
Tornai a concentrarmi sulla bestia che lui continuava a colpire ripetutamente.
Non si era munito affatto della maestosa arma che possedeva fra le mani , bensì , aveva 
preso a calciarlo con violenza , qualche volta facendogli arrivare tuonanti pugni dritti in faccia , così forti da costringere l'enorme mostro a oscillare rintronato più e più volte.
C'era però qualcosa in tutto quel marasma di calci, pugni, ringhi e stridii che non mi convinceva. Era visibile nel modo di fare del giovane che non stesse solo cercando di far 
fuori quel leone , lui ci stava giocando . Giocava a fare il predatore con quell'animale , e 
sembrava anche che si divertisse parecchio.
Colpiva forte , e sul viso apparve un ghigno soddisfatto che non lo abbandonò fino alla 
fine , fin quando non alzò la sua falce al cielo per poi infrangerla nel corpo esausto dell'essere che si dissolse in una nube nero-violacea che aveva un non so che di uovo marcio.
Quando il silenzio tornò a piombare nel viale e del fumo non ci fu più traccia , il ragazzo prese a stirarsi entrambe le braccia serrando gli occhi e strizzandoli.
-Uuff, era veramente grosso sta volta!-. Esclamò come se nemmeno ci fossi io li.
Continuai a fissarlo alquanto scossa finchè di colpo non ne aprì uno e mi fissò.
-Non si dice nemmeno grazie?!-.
-Scusa?Non credo di aver capito?-. Risposi quasi incredula, come se chissà che mi avesse detto.
-Un'altra cafona...-. Tornò a rilassare i muscoli e mi venne incontro . Una volta raggiuntomi si accucciò posandomi lo sguardo malato , ma allo stesso tempo tranquillo addosso.
Ora le sue iridi si erano fatte di un nero meno intenso che risaltava ancora di più le striature non più argentate ma grigie, e le sue pupille erano tornate strette e circolari.
Non mi face più ,tanta paura come pochi secondi prima.
-Ho detto ...Non si ringrazia?-. Il suo tono si fece secco ma allo stesso tempo mi parve che stesse ancora giocando.
Mi alzai con noncuranza, pulendo ciò che era rimasto dei miei jeans dalla polvere, poi con sguardo e tono impertinente gli dissi:
-Non credo di doverti ringraziare..-. 
Ok.Voi direte che sono una tremenda cogliona , forse si , ma in quel momento tanto lo 
shock misto a quell'innaturale e proibita contentezza per l'adrenalina che mi scorreva nelle vene ed il mio carattere_ che be..non era mai stato uno dei migliori_ , non mi ci stavano facendo capire più nulla.
Lui alzò lo sguardo portandolo al mio viso , senza muoversi dalla sua posizione. Mi sarei aspettata un ammonimento , o peggio un imprecazione urlando ed invece non disse nulla di tutto ciò...Mi guardò e poi..Sogghignò. Si ,sogghignò compiaciuto di quella mia risposta sgarbata e lo trovai strano , insolito, tanto da aumentare la mia malattia rispetto al rompersi della monotonia , tanto , da aumentare a dismisura la mia irrefrenabile attrazione , non solo fisica , verso lui.
-Più tosto , tu chi sei ?..-. Domandai mantenendomi sulle mie , senza che nemmeno un briciolo del mio smarrimento trapelasse sul mio volto.
Continuò a guardarmi ponendosi seduto a gambe incrociate , stringendo fra le mani entrambe le converse che indossava.
-Secondo te?...Ho appena ucciso una volpe cacciatrice , cosa posso essere?-.
-Una volpe cacciatrice? A me quel coso pareva più un leone...Comunque , bho...Per me 
potresti essere qualunque cosa , magari anche un essere come quello di prima..-.Feci con fredda disinvoltura.
Sogghignò sbuffando appena.
-Ti sembro una volpe cacciatrice?!...Sono un demone sciocca!..-.
Ok.Le mie orecchie avevano sentito bene o ero ancora tramortita dallo shock di poco prima?Lui..Quel ragazzo, era veramente un demone?!
-Un...demone?...-. Aspettai un istante riformulandomi in mente quella parola , 
collegandola a tutte le possibili definizioni che riuscivo a dare.
-ahahahaha ma dai fammi il piacere!Ahahahaha non avevo mai sentito una stronzata più grossa! Non è perchè hai preso a calci un coso che poi è esploso vuol dire per forza che tu sia un demone!-. 
Sapevo perfettamente , dentro me, che ciò che mi aveva detto era vero. Lui era veramente un demone , ma io continuai a voler pensare che tutto ciò fosse un brutto incubo dalla quale prima o poi mi sarei magicamente svegliata.
Mi guardò storcendo le labbra  in una smorfia nervosa .
-La parola demone ti fa così tanto ridere?-. Domandò quasi scocciato da tutte quelle risa.
-Nono, scusa è che...ahahaha ..Non avevo mai sentito un ragazzo dire che..insomma di 
essere ..ahaha scusa non ce la faccio-.
Forse esagerai con il ridere. Mi si avventò addosso così veloce che un attimo prima chiusi 
gli occhi per asciugare una lacrima e l'attimo dopo ero pressata contro un muretto di mattoni , stretta dalla presa delle sue mani sulle mie braccia.
Mi tolse il respiro.
-Scu..scusa io..-.
-Sta zitta..-. Il suo tono era mutato nuovamente , adesso pareva indemoniato.
Sbarrai gli occhi ed involontariamente mi si proposero mille scene di come mi avrebbe 
potuto farmi fuori in meno di pochi attimi.
Cercai di appiattirmi contro i mattoni freddi della staccionata deviando il suo sguardo...anche se si rivelò impossibile.
Sospirò e di colpo tornò a liberarmi, lasciandomi le braccia doloranti nei punti dove aveva fatto pressione.
Me le massaggiai entrambe proprio in quei punti cercando del sollievo , poi lo tornai a guardare 
di sottecchi.
-Dici sul serio?...Tu sei un demone?...-. Dissi con un filo di voce.
-Si...io sono Beelzebu principe dei demoni,  Signore dei voli, Ex Angelo d’alto rango in 
paradiso....Ma tu puoi chiamarmi Drey.-. Fece tornando pimpante con tono fiero .
-Avete anche un nome umano voi demoni?..-. Mi fulminò con un occhiataccia.
-Ok scusa...-.
-Si...Sennò sulla terra verremmo scoperti dalle forze celesti....-. Corresse la sua freddezza , rimediando con una breve spiegazione.
-Capisco...E..-.
-Perchè ti ho salvato?..-.
-Si esatto..-.
-Perchè mi è stato ordinato di farlo...-.
Ordinato? Addirittura?! Chi dell'inferno si era preoccupato così tanto per me da volermi affibbiare un demone guardiano ?!
-Ordinato?-.
-Così mi ha riferito il capo...-.
-Il capo...aspetta te lo ha detto satana in persona!?-. Gridai sbalordita.
-Shhh ti vuoi far sentire a tutti?!-.
-Come se non avessero sentito quella bestiaccia prima...-.Sbuffai io.
-No infatti non l'hanno sentita...Gli umani non possono vedere ne sentire un demone a meno che esso non tocchi l'umano stesso..-.
Tornai a sbarrare gli occhi. Era vera vera tutta quella storia allora, dato che non era accorso nessuno!
Mi accasciai a sedere a terra con lo sguardo nel vuoto. Stavo per svenire ...A breve oltretutto!
-L'hai presa bene devo dire...Certo meglio dell'ultima a cui hanno affibbiato un demone..-. Constatò lui con un leggero velo d'ironia.
Lo guardai sconvolta.
-Meglio?! Meglio sto cazzo!-. Imprecai balzando dritta mentre mi attiravo un'occhiata incredula da parte sua.
-Sono stata affidata ad un demone !!! Ora che farai è? Mi mangerai l'anima? Mi torturerai?!E'?! E'!? E'!?-. 
Il demone mi guardò ancora un secondo , e poi un lieve sorrisetto a malapena visibile sulle sue labbra si trasformò in una risata divertita, sguaiata.
-ahaha , calmati ...Non ho intensione di fare niente di tutto ciò..-. Proseguì ridendo sempre più di cuore...Ovvio..di cuore si fa per dire.
Si stava proprio pisciando addosso dalle risate a dire la verità.
-Non ci credo...Ma che cazzo ti ridi!!!!!!!!-.
-Oddio, sei anche divertente ! Questa volta mi è andata bene-.Si asciugò una lacrima minuscola comparsa al bordo dell'occhio.
-Sono senza parole...-.
E lo ero veramente. Come diavolo facevo ad essere stata seguita da un demone in carne ed ossa comandato da satana in persona!?
-Ok ho bisogno di tempo e di sedermi... Di tempo...e di sedermi...-. Ripetei che quasi 
parevo essermene uscita fuori di testa.
-Ehy , ehy adesso calmati , seriamente...-. Mi accompagnò verso il bordo rialzato del vialetto.
-Non mi va di dover mettermi a fare anche la crocerossina ...-. Lo guardai di sfuggita , e già metà di me aveva varcato la soglia del "più di là che di quà".
-E non mi toccare!-. Gracchiai isterica smanettando contro di lui . Non lo feci arrabbiare nemmeno cos anzi! Tornò a ridere e il divertimento in lui pareva essere stato portato alle stelle.
-Ti prego dimmi che è uno scherzo...-. Dissi con voce rotta.
Mi fissò serio.
-Si è uno scherzo...-.
-Uff, oddio stavo per svenire-.
-Scherzavo!-. Esclamò con un sorriso sornione gigantesco.
-Ok adesso svengo veramente...-.
-ehy ! ehy...ehy -. Mi riprese la schiena ponendo un suo braccio a sorreggermi.
-Dannazione volevo solo un pò d'adrenalina! Mi sono ritrovata assalita da una volpe non so cosa e ho alle costole un servitore di satana!!!!-. Mi portai entrambe le mani alla testa in segno di disperazione... disperata lo ero veramente.
Lui , al contrario pareva divertirsi tanto con quella faccia da cazzo sorridendo in quel 
modo così snervante...Oddio sorridendo... in quel modo... così sexy...Con quella faccia così perfetta...E..E ok stavo sbavando nella mia mente questa era la verità...
Ma tornando a me e alla mia disperazione, come cazzo lo avrei spiegato ai miei e a Stacy ? E poi se lui non fosse stato realmente un guardiano ma mi volesse fare "fraffra"!?
-Senti Beelz..Insomma tu...Io credo di aver bisogno di tornare a casa per il momento...-. 
-Va bene-. Rispose con molta disinvoltura.
Avuto il consenso_non che mi servisse ma_avuto il suo consenso , mi alzai ancora barcollante e mi diressi verso casa.
-Allora a domani!-. Fece lui con enfasi salutandomi con la mano .
-Sisi a do...Ma cosa a domani !?!?Tu devi sparire e tornartene da vos signoria satana!-.
Rise , lo divertivo veramente insomma.
Mi allontanai a passi che si facevano sempre più svelti ed angosciati e finalmente quando raggiunsi la cancellata mi fiondai al suo interno chiudendo il cancello in legno alle mie spalle con tutta la forza come se quel gesto lo potesse tener lontano da me ...Che cazzata...Lui era un demone avrebbe potuto passare oltre quel cancello come uno spettro tranquillamente.
Percorsi il giardino all'inglese tenuto rigorosamente in ordine alla velocità di una Maserati , e mi fiondai prima in corridoio e poi subito in camera mia serrando a chiave la porta.
Finalmente ero sola e potevo riposarmi.

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Capitolo 2
*** Un demone nella mia routine quotidiana ***


L'indomani , al mio risveglio la stanza da letto pareva essere vuota come l'avevo lasciata la sera prima.
Tirai un sospiro di sollievo e poi mi stirai così tanto che le lenzuola scivolarono dal busto 
scoprendolo.
Fin qui pareva tutto normale . Poi , mi accorsi che le lenzuola continuavano a scendere ma io non mi stavo più stirando.
Le artigliai di colpo , sollevando leggermente il busto dal materasso.
-Ehilà!-. Drey stava fluttuando a gambe incrociate su di me.
-Ma che cazz...Va via!!!!-. Afferrai uno dei guanciali scaraventandolo sull'intruso che però 
lo schivò ruotando al contrario sul proprio corpo.
-E dai adesso perchè fai l'aggressiva!?...Volevo solo vedere....Bè, vederti ....-. Disse con una smorfia maliziosa stampata sulle labbra.
Non lo ascoltai cercando di tirargli un altro cuscino , ma il suo movimento fu veloce , invisibile. Me lo ritrovai su di me come niente , mi aveva afferrato i polsi e li premeva sul 
materasso. Sentivo il suo respiro sulla pelle ...Era bollente , come se avesse tenuto fuoco nei polmoni. Ingoiai a vuoto. La distanza fra me e lui era veramente troppo ravvicinata. Potevo sentire addirittura i battiti del suo cuore seppur lievi e flebili.
Molto probabilmente i demoni hanno un cuore solo per occupare quella parte di cassa toracica, pensai stupidamente.
I suoi occhi scrutarono il mio viso ancora una volta e quando le sue iridi si posarono nelle 
mie sentii una vampata di caldo avvolgermi sino a soffocarmi. Distolsi subito lo sguardo voltando la testa di lato sperando disperatamente che mi lasciasse andare. Ero sicuramente diventata rossa come un pomodoro.
-Hai degli occhi stupendi...-. Disse lui con quel fare da predatore ed il timbro di voce bagnato nella malizia, sogghignando di tanto in tanto.Poi finalmente mi lasciò andare.
Mi ritrassi a sedere portando le ginocchia al petto e stringendole con entrambe le braccia. 
-Non entrare mai più nella mia camera quando sto dormendo..-.Ringhiai ma era comunque un "ringhio" imbevuto nell'imbarazzo più totale.
-Pff...Dai vestiti o farai tardi a scuola..-. Fece lui ignorando come potessi sentirmi.
-A scuola??-. Mi voltai verso la sveglia. Otto e mezza.
Cazzo ma io ero già in ritardo!
-Merda non mi potevi svegliare prima!?-. Balzai dal letto correndo in bagno , aprendo l'acqua della doccia con una mano mentre con l'altra mi lavavo i denti.
-Ah!-.Fece sarcastico. -Ora , ti dovevo svegliare prima . Fino a meno di due nanosecondi fa non dovevo nemmeno apparire in questa stanza!-. Sogghignò divertito.
-Be se proprio devi apparire fallo in orario almeno!-. 
Ridacchiò e lentamente si materializzò accanto allo stipite della porta mantenendo le braccia incrociate.
Sputai l'acqua mista al dentifricio che avevo in bocca e mi asciugai velocemente.
-Io adesso dovrei spogliarmi...-. Dissi gelida.
-La parte che preferisco...-.Sibilò lui, ed una smorfia lievemente compiaciuta fece capolino sul suo viso.
-Non mi vedrai nuda ne oggi...Ne mai ed ora sparisci...-. Replicai io cercando di mantenere quella parvenza di ragazza testarda che non sa cosa vuol dire intimorirsi. 
Tutto il contrario di quello che ero in quel preciso istante.
Ero divenuta un fascio di nervi ed il mio corpo bruciava, cazzo se bruciava.
Doveva essere stato certamente lui a farmi quell'effetto , forse proprio perchè demone , e forse aveva usato qualche magia perchè sennò non si spiegava tutto quel bollore che mi pervadeva da parte a parte facendomi bruciare anche ....Insomma facendomi bruciare.
Sbuffò nuovamente con aria divertita.
-Com'è che la chiamate voi?...Privacy vero?..-.Domandò come se stesse parlando di chissà quale eresia.
-Si , e gradirei mantenerla...-. 
-Come vuoi...Allora fa veloce , io ti aspetterò in camera...-.
-No , tu non hai capito io mi faccio la doccia e quando uscirò tu sarai sparito..-.
Sogghignò nuovamente soffocando una risata, poi si allontanò dal bagno chiudendosi la porta alle spalle.
In quel momento tornai a respirare e mi infilai nella vasca di colpo cercando di cancellare 
tutto.
Ma "tutto" non si cancellò. Lui non sparì dalla mia testa e tanto meno la bestiaccia vista la sera precedente . Era tutto vero , tutto quanto.
Sospirai profondamente cercando di non perdere il controllo facendomi trasportare dall'agitazione.
Smettila Clair , finiscila ...Era solo un sogno...Ma a chi volevo prendere in giro?Avevo un cazzo di demone che mi girava per camera!!!
Chiusi l'acqua di colpo. Non dovevo pensarci. Mi infilai l'accappatoio e aprii la porta del bagno che ridava direttamente alla mia stanza da letto.
#Ti prego fa che sia andato via. Fa che sia andato via..#.
Ma lui era ancora li, sul mio letto che giocherellava con la sua catenella.
-No....Non voglio crederci...-. Sospirai stremata io.
-Pensavi che me ne sarei andato?-. Fece lui con un netto velo di stronzaggine sul volto.
-Lo speravo..Ma poichè non è così ...farò finta che tu non esisti!-. Detto ciò afferrai i miei 
vestiti e tornata in bagno mi preparai alla bene e meglio.
E lui...?...Lui mi cantava stupide canzoncine nelle orecchie , senza mai riprendere fiato.
Fu così durante tutto il tragitto , durante le prime tre ore di scuola , durante l'ora di ginnastica dove aveva persino corso dietro me mentre svolgevo gli allenamenti canticchiando Smells like teen spirit dei Nirvana!!
Poi durante la pausa pranzo..
-Allora Clair che ne dici di mister polmoni d'acciaio ?-.
-Chi è mister polmoni d'acciaio?-.
-lalalalalalalalalalalalalalala-. Non aveva nessuna intensione di smetterla lo stronzo.
 Stacy non lo poteva vedere ne sentire perciò lui si sentì autorizzato a farle persino ciò che voleva , tipo...Guardarle sotto la gonna della divisa scolastica.
-Gialle...Non mi piacciono...-. Sbuffò deluso.
-Drey!!!...-. Dissi con un filo di voce mentre la mia amica era un attimo distratta dal passare di 
Malcom, il ragazzo che ultimamente aveva "puntato".
-Uuhh..Avverto qualcosa che le si sta smuovendo proprio sotto queste orrende mutandine...-.
-Drey adesso smettila!-. Esclamai alzando lievemente la voce, sporgendomi sotto al tavolo.
Lo trovai con un lembo della gonna a pieghe verdi, fra le mani ed un sorrisetto terribilmente sfacciato sul viso.
-Drey cazzo smettila!-.
-Ma con chi parli?-. Stacy si era sporta sotto al tavolo , e mi guardava perplessa.
Di riflesso sbattei la testa sulla lastra lignea.
-Aia!-.
-Tu sei strana seriamente...-. Tornammo composte , mentre io massaggiavo la parte che 
avevo urtato cercando di sorridere per sminuire il fatto che...insomma stavo parlando alle sue gambe !
-Allora?-. Riprese lei.-Che ne dici?-. Fece un cenno con lo sguardo indicandomi il bel moro.
-Mmmm, niente di che..-.
-Mmmm, niente di che ???? Ma sei matta è un figaccio!?-.
-La tua amica ha ragione , non è affatto male..-. Una terza voce , la sua voce, mi fece balzare lo sguardo alla mia destra dove lui, ovviamente seduto a gambe e braccia incrociate , albergava sul tavolo.
-Sta zitto...A!-.
Stacy non capì , ma mi guardò lo stesso incredula.
-Prima o poi cazzo te ne dovrà piacere uno !-. Si lamentò tornando sull'argomento.
-No a lei non piace nessuno, forse è solo veramente depressa...-. Si intromise Dray come 
se potesse essere sentito dalla giovane.
-Scusa un attimo..-.Feci alla mia amica. Poi mi alzai afferrando il bordo del tavolo e ..Bam! Lo rivoltai facendo cadere tutto ciò che era poggiato sopra , Drey compreso.
-Clair ma che cazzo fai!?-. Chiese lei . Ma sapevo che se non avessimo avuto tutti 
quegli occhi puntati addosso quel gesto improvviso l'avrebbe fatta ridere.
-Niente ...Non mi sento bene...-. Mi allontanai di fretta , il demone che ancora rideva.
Raggiunsi subito dopo l'uscita dell'istituto . Una volta che le due porte a scorrimento furono aperte una ventata d'aria fresca mi invase entrando nei miei polmoni fino a che non li gonfiai tanto da far male.
-Non puoi cambiare le circostanze , io ci sono fattene una ragione..-. Il demone , era affianco a me che guardava in un punto perso avanti a se.
-Sto incominciando a rassegnarmi...-.
Ed era proprio così. Non era un'illusione , ne io che non mi ero svegliata da un brutto sogno. Lui era li e ci sarebbe rimasto...
-Allora adesso che si fa? Avrai anche un compito no?..-. 
-Si, quello per ora, di scortarti ovunque tu vada...-.
-Ovunque io vada significa?..-.
-Ovunque! Casa , scuola , uscite con le amiche , ovunque...anche, specialmente , in bagno-. Concluse malizioso leccandosi il bordo del labbro inferiore dove albergava un vistoso piercing. Ebbi un brivido e lo sguardo mi rimase incollato li , proprio su quell'agegetto metallico.
Sorrise e deviai immediatamente lo sguardo.
-Frena...Mi segui? Ok. Ma se invadi i miei spazi ti rispedisco da dove sei venuto..-.
-ahaha , ah si? E come?-. Era sicuro di se , sin troppo.
-Sai quei bei libroni che si trovano in biblioteca?..-.
Sbiancò.
-Che putt..Non ci provare!-. Ed adesso ero io ad avere un ghigno sulle labbra. In effetti perchè non ci avevo pensato prima!? Alla biblioteca della Nate Station hanno una marea di libri dell'occulto!
-Bene!..-.Mi stiracchiai le braccia soddisfatta.-Adesso fammi tornare alla mia lezione grazie...-. Mi voltai premendo il mio braccio su una delle due ante in vetro della scuola senza nemmeno aspettarlo ed entrai.
Non avevo proprio voglia di continuare ad intrattenere una chiacchierata con lui.
-Ok , ora che materia hai?-. Me lo ritrovai affianco. 
Quando !?Quando era successo!? deglutii pesantemente.
-Aritmetica...-.La voce mi tremò un attimo.
-Ah, se non erro lo stesso corso che frequenta quel tipo attraente di cui parlava la tua amica al pub..-.
Persi un battito.
-Co..come fai a saperlo?!-. Mi schioccò due dita davanti agli occhi.
-Ehy pronto? Sono un demone e ti seguo-.
Le gambe mi divennero gelatina. Da quanto tempo mi era alle costole il tizio?
-Già , tendo a dimenticare che ho uno stalker affibbiato da satana , alle costole . Scusa-. 
Risposi sarcastica.
-Bene , questa è l'aula. Ora per favore se entri non mi fare combinare un altro guaio..-. Lo pregai ma in realtà era un ordine.
-Guarda che hai fatto tutto tu prima..-. Rispose saccente lui ,sorridendo altezzoso.
Sospirai e senza rispondergli mi andai a sedere al mio banco, l'ultimo infondo alla fila di mezzo.
La prof già aveva incominciato a scrivere alla lavagna ed io non persi tempo afferrando penna e quaderno e copiando ciò che leggevo .
-Mmm, non male forse anche meglio di quello di prima..-. Trasalii ed un brivido mi rizzò i peli sul collo.
Drey , seduto sull'orlo del mio banco guardava ogni singolo volto presente nell'aula non demordendo dal commentarne uno per uno.
-Ehy , Ehy! Clair , quella ragazza bionda..-. Alzai lo sguardo nella direzione di Meredith.
-E' davvero bella !Io amo le bionde..-. Guizzò un sorriso ingenuo , il primo , sulle sue labbra.
-mh, si è bella ...-. Risposi disinteressata.
In quel momento Mitch le si avvicinò chiedendole qualcosa che dalla mia posizione non potei captare.
-Vuoi venire al ballo con me-.  Ripetè lui..-Uffaa che palle quello già le fa il filo!-. Si lamentò l'aiutante di satana.
-Sono mesi che escono Drey...-.Feci quasi disturbata dall'esasperazione.
-Ne adocchierò un altra !-. Non si lasciò abbattere.
Scesero minuti di silenzio dove io terminai la trascrittura di logaritmi vari e lui scrutò il resto dei presenti.
-Poi che farai la possiederai...?-. Mi uscì senza volerlo. Ma me lo stavo chiedendo veramente. Che avrebbe fatto? L'avrebbe toccata così che lei potrebbe averlo visto e l'avrebbe costretta a cedere l'anima a lui?
-Mmm, forse..-. Rispose con nonchalanse.
Sbarrai lo sguardo.
-ahahah sciocca..Me la sarei scopata come tutte le altre niente di più-. Sminuì lui come se 
anche quell'ipotesi fosse stata normale.
Alzai gli occhi al cielo. -immaginavo che avresti fatto il pervertito..-.
Sorrise.
Ore 3 del pomeriggio.
-Oh! finalmente esci da questo posto , mi stavo annoiando!.-. Borbottò lui.
-Seguire un'umana non è divertente Drey?-. Lo presi in giro.
Storse il labbro superiore.
-Non in questi casi..-. Concluse con un enorme sbadiglio mentre percorrevamo la strada del ritorno.
-Io prendo la metro...-. Non era vero affatto , non l'avevo mai presa , ma mi pareva il posto ideale per smascherarlo e costringerlo a sparire , con tutta quella gente accalcata l'una all'altra che lo avrebbe toccato.
-Ok, dove la prendiamo?-. Domandò come se nulla fosse. Lo guardai smarrita.
-Ma tu sai cos'è una metro?..-.
-Ovvio che si... Non so dove si prende però...-.
Restai leggermente disorientata.
-Seguimi...-. Lo condussi fino alla stazione ed aspettammo assieme il veicolo.
Non domandai nulla , anche se in verità volevo sapere perchè non si fosse rifiutato correndo il rischio di essere scoperto.
Dopo poco il grande mezzo sfrecciò verso noi rallentando in prossimità della folla di persone anonime che lo stavano attendendo.
-Sei pronto a spintoni spallate ecc..?-. Domandai non nascondendo del diabolico sarcasmo.
Si limitò a guardami e poi mi precedette salendo sulla pedana.
-Avanti...-. Mi tese una mano per farmi salire.
La gentilezza apparteneva ai demoni?
Scannerizzai l'intero vagone in cerca di un posto a sedere. Ripensandoci forse ero stata un pò crudele a volerlo sputtanare davanti a decine di pendolari.
Ma con la fortuna che non era _ovviamente_dalla mia parte , di posti a sedere non ne trovai nemmeno mezzo.
Sospirai.
-E va bene...Resteremo in piedi a quanto pare...-. Avevo voluto la bicicletta ora dovevo pedalare. Cogliona che sono!
Qualche minuto ed il vagone era stracolmo , tanto che le porte si chiusero a fatica.
Persone sudaticce, nervose , stanche si stavano accalcando alle mie spalle e ...Dio che schifo ! Ma che stava facendo quell'uomo con quel dito nella narice!!! Brividi di rigetto mi salirono sino al collo.
Voltai subito lo sguardo che cadde precisamente su Drey. Era di fronte a me con le spalle poco lontane dalla porta meccanica e le braccia tese per reggersi agli appigli in metallo.
Dio che braccia...nemmeno Andrew capitano della squadra di arti marziali le aveva così asciutte , toniche e muscolose. Quando il veicolo oscillava per una curva potevo vedere ogni singolo muscolo guizzare sotto la pelle increspandola e ...si era da sbavare...
Non mi guardava ,era più concentrato su qualcosa che giaceva a terra dietro a me , ma non mi girai a constatare cosa fosse. 
Poi di colpo una curva più forte fece sbandare tre passeggeri dietro me e come se fossi una pedina del domino venni colpita e finii per spalmarmi sul demone.
Lui pareva essersi spostato a malapena di un millimetro nonostante , cazzo avevo fatto un volo dell'angelo!
-Stai più attenta...-. Disse e la sua voce roca mi creò più brividi di una folata di vento fredda.
Mi accorsi solo dopo di avere entrambe le mani sul suo petto.. E per carità di tutte le cose profane e sconce sarei stata a toccarlo per ore! Ma no, non potevo , sarei passata per una ninfomane.
Feci per tirarmi indietro ma un uomo grosso ,anzi, grasso , occupava praticamente tutto quel millimetro di spazio che mi ero creta attorno a me.
Merda sarei dovuta restare così????
Abbassai lo sguardo distogliendolo da quello del ragazzo e fu anche peggio...Ma come cazzo faceva ad avere quegli addominali?
Stavo diventando bollente e mi venne difficile anche respirare.
-Tutto bene Clair?...-. Trasalii e lo scrutai per un attimo ma non guardava nuovamente nella mia direzione.
Che si fosse accorto di ciò che mi stava accadendo?
-Si è tutto Ok solo che...La gente è soffocante...-.
Intravidi un ghignò sulle sue labbra.
Che stava pensando? Voleva forse ucciderli tutti? ..Ciò non giovò alla mia ansia.
Poi , un suo braccio si arrotolò alla mia vita come un serpente , e lui mi tirò a se.
Volevo urlare colta da tutto quell'imbarazzo.
-Ma che...-.
-Qui nessuno oltre me può toccarti...-. Guardai a terra ed un cerchio rosso luminescente apparve circondandoci. Adesso capivo perchè aveva accettato di buon grado di salire sulla metro...Mi aveva fregata! Aveva un trucchetto il bastardo!
Fatto sta che io comunque continuavo a sentirmi venir meno. Non so perchè lo stare così vicino a lui mi disturbava ma allo stesso tempo mi accendeva tutti i sensi ormai morti e sepolti da tempo immemore.
Quel ghignò continuò ad albeggiare li dov'era finchè non mi disse qualcosa..
-Sei bollente...-. E li allora si, che volevo urlare , ma per tirargli un ceffone!
Cazzo ero sicura che lui sapesse che imbarazzo provassi e lo aveva spiattellato così come se niente fosse.
Mi divincolai dalla sua presa spingendo l'uomo dietro me , che volandosi si incazzò a morire per tutto lo spazio che secondo lui c'era dato che non poteva vedere il demone.
Come potevo spiegargli che non volevo stare attaccata a quel ragazzo?
Non glielo spiegai infatti cercando di sistemarmi alla bene e meglio non tanto indietro da 
toccare mister panzone non tanto avanti da diventare calda come la lava.
E proseguii il mio fottuto viaggio a modi contorsionista supplicando che la fermata nei 
pressi di casa mia si facesse vedere.
Finalmente istanti dopo apparve .
-Siamo arrivati!-. Esultai ...da stupida inciampando . Non potevo starmene ferma vero?
-Può essere che tu non riesci a stare dritta?-. Sorrise lui , mantenendomi per le costole 
così che le mie ginocchia non toccassero terra.
-Odio la metro..-. Mi rialzai allontanado le sue mani.
-E allora perchè la prendi?-. Le porte si aprirono sulla nostra fermata.
-Perchè faccio prima a tornare a casa...-. Il mio tono sembrava quello di una bambina offesa che con voce roca , sbuffava.
Sogghignò ingoiando una risata . Intanto eravamo scesi e avevamo quasi raggiunto casa mia.
-Allora adesso che faremo?-.
-Come che faremo? In primis togli il plurale ! Poi comunque io devo studiare perciò tu..Bho va a farti un giro che ne so..-. Risposi acida facendo un gesto con la mano per scacciarlo.
-Mmm...Ti guarderò studiare!-.
-Non ci pensare !-.
E invece mi guardò studiare...
Era così imbarazzante che mi fissasse mentre ero alle prese con biologia. Era imbarazzante anche solo il fatto che mi fissasse!
-Di che parla?-.
-Di piante...-.
-Studiate le piante?-.
-ehy ma da dove hai fatto uscire quello?-. Aveva un lecca lecca rosso fra i polpastrelli e si stava divertendo a giocherellarci mentre di tanto in tanto lo metteva in bocca.
-Sono un demone , faccio apparire ciò che voglio...ne vuoi un pò?-. 
-A che gusto è? Anzi ma che dico io non voglio condividere niente con te!.-.
-E no! Ormai hai chiesto il gusto , perciò ora lo assaggi..-. Si sporse dalla sedia che aveva portato affianco a me, afferrando i braccioli della mia e appoggiando la biglia di zucchero sulle mie labbra mentre i suoi occhi mi folgoravano con enorme malizia.
-Lecca...-.  Ordinò. Ma la sua voce non era affatto impositiva, anzi , direi più che in quel 
momento non stava nella pelle a vedermi fare qualcosa che poi successivamente avrei rimpianto amaramente.
Fosse stato un altro , non mi sarei risparmiata di fargli arrivare un calcio nei gioielli di famiglia...Ma con lui, era.. diverso ...mi faceva paura . Una tremenda paura e allo stesso 
tempo mi attizzava... a morire, come si attizza una brace.
E lo feci. Mantenni gli occhi fissi nei suoi mentre le labbra si schiudevano ed avvinghiarono lo zucchero compatto che la mia lingua accarezzò su un lato e lui..Bè lui sogghignò come se quella scena lo avesse fatto bollire e in parte aveva fatto lo stesso a me.
-Sei contento?-. Ehy?! E adesso perchè la mia voce si era fatta così bassa e sensuale?!
Tolse il lecca lecca dalla mia bocca portandolo alla sua .
-Rifallo..-.
Sentii il mio cuore sfondarmi la cassa toracica.
-E no adesso te ne stai a passà amico! Una volta basta-. Lo allontanai leggermente da me spingendo i suoi bicipiti.
Sogghignò divertito.
-Ok... per ora mi accontento di aver constatato che sai...bè come dire , leccare...-.
Si ritrasse indietro tornando a buttarsi sulla sua sedia.
-Tua sorella sa leccare!-.
-E?-. Fortunatamente avevo detto quella frase quasi fra me e me.
-Nulla nulla!-. Mossi le mani avanti a me giusto per sottolineare il fatto che non avessi detto niente di importante.
-mha..-. Si stirò le braccia.- bè io devo fare delle commissioni..Ci vediamo più tardi..-. Si alzò 
raggiungendo la finestra aperta. -Così magari poi mi fai vedere quale altra cosa potresti leccare così bene..-. Mi fece un occhiolino malizioso.
Sbarrai gli occhi e d'istinto artigliai un libro tirandoglielo addosso. Ma lui era già saltato giù e la sua risata echeggiò dal giardino.
Era uno stronzo. Un fottuto e bellissimo stronzo.

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Capitolo 3
*** Goblin , brividi e promesse ***


-Svegliaaaa!!!!-. Schizzai sul posto svegliata dalla voce del demone nelle orecchie e la prima cosa che feci fu tirargli un cuscino.
-Ma ti pare il modo di svegliarmi questo?-. Brontolai ancora rintronata dalla dormita.
-Avanti svegliati..farai tardi-. Mi afferrò per i piedi trascinandomi sino al bordo del letto.
-Drey!!!-. piagnucolai artigliando ogni strato di lenzuolo che mi scorreva sotto.
-uff! Se sei pigra!-. Voltai lentamente il viso verso lui aprendo in una fessura entrambi gli occhi accecati dalla luce della finestra. Era di fianco al letto che fluttuava non a gambe incrociate come al suo solito , ma bensì in piedi con le mani sulla vita , identica posa di mia madre quando veniva a svegliarmi.
-Sembri mamma lo sai ?-. Biascicai con la guancia premuta sul materasso.
-Tua madre non ti farebbe le cose che posso farti io se non alzi quel culo dal letto!-. Continuò gracchiando.
-Mamma mia , peggio di una lavandaia sei quando ti incazzi..-.
-Sei ancora li a parlare?MUOVITI!!-.
-Ma che cazzo ti urli!!Ora mi alzo!-. Ribattei parecchio innervosita.
Mi trascinai letteralmente sul materasso finchè i miei piedi non furono del tutto saldi al pavimento e poi mi alzai sbadigliando.
Afferrai gli abiti posti sulla sedia della scrivania e mi diressi nella stanza da bagno.
-Devo dire che i tuoi genitori non hanno badato a spese in quanto all'arredamento , ma anche alla casa stessa..-. Fece lui. Non potevo vedere che stava facendo ma quasi sicuramente stava mesticando nella mia roba.
-Sono ricchi...E gli piace la classe..Sotto, negli inferi siete tutti poveri?-.
Lo sentii sbuffare.
-No io ho più di un castello di mia proprietà , e tu..Sembri una di quelle principessine altezzose di merda..-.
Spalancai la porta del bagno con calma.
-E chi ti ha detto che tutto questo lusso a me piaccia?..-. Lo vidi accennare un sottilissimo sorriso.
-Sono sola , tutto il tempo. I miei non ci sono mai è come se questa casa fosse disabitata..Pensi che sono felice?-.
Mi apparve di fronte , manco me ne potei accorgere del suo spostamento e prese una ciocca ancora umida dei miei capelli con le dita .
Poi si sporse verso il mio orecchio.
-Ora non sei più sola..-. 
Diamine , quelle parole , ma no , il timbro di voce stessa mi fece andare in estasi. Era roco e profondo da riuscirmi a fare salire scosse di brividi per tutta la schiena.
Mi strinsi nell'accappatoio cercando di nascondere il volto.Lo sentivo rovente.
Lui sogghignò bonariamente.
-Dai adesso preparati..-. Disse poi con molta più dolcezza.
Colta da stupore tornai nel bagno e terminai di prepararmi.
Dio era stato veramente dolce in quel momento. Forse aveva captato qualcosa , oppure sapeva perfettamente distinguere felicità e sofferenza , perchè mi disse ciò che avrei voluto sentire proprio in quel preciso momento.
Usciti di casa ci dirigemmo verso l'istituto quando per caso buttai lo sguardo su un tabellone orario di quelli che spesso si incontravano per la città.
-Le sette e mezza!!!! Ma ti ha dato di volta il cervello?!E'un ora prima delle lezioni!!-. 
Sbraitai in collera.
-Lo so-. Arricciò il naso. -Ma prima che tu possa mettere piede a scuola , dobbiamo risolvere una cosa-. Disse saccente con entrambe le mani sui fianchi.
-Cosa c'è di tanto importante da risolvere alle sette e mezza del mattino?!-.
-Un Goblin...-.
-Un che?-.
-Un Goblin è nella tua scuola...-.
-Cos'è un Goblin è perchè è nella mia scuola?-. Drey aveva già ripreso a camminare , pareva avesse veramente fretta.
-Secondo te?! ti sta cercando è ovvio!-. Si voltò rimproverando la mia ignoranza in materia con lo sguardo.
-E certo perchè io ovviamente so perchè mi cercano vero?! Oh insomma Drey tu mi devi spiegare parecchie cose!.-. Il demone si fermò all'improvviso ed io fin per urtarlo.
-Io non so niente per ora. Ti devo proteggere , o meglio tenere d'occhio il resto..Be il resto Satana me lo farà sapere...per ora attieniti a questo e fa poche domande-.
Detto ciò riprese la marcia ed io al passo con lui finchè non arrivammo all'istituto.
Era deserto data l'ora .
-Spero per te che le porte siano state aperte perchè non ho voglia di combattere un Goblin davanti a tutti..Specie perchè loro vedrebbero solo una pazza furiosa sbraciare al vuoto..-. Brontolai.
-Non abbiamo bisogno dell'entrata principale ne delle porte...-. Mi prese per mano conducendomi sul retro dell'istituto , verso la vecchia ala non più utilizzata ormai da anni.
Incominciai pian piano a sentire uno strano odore , sgradevole pervadermi le narici.
Cos'era uovo marcio? Si! Lo stesso di due giorni prima , della volpe cacciatrice !
Quando l'odore divenne insopportabile eravamo arrivati davanti ad una porta di metallo arrugginita.
-E' qui quel coso?..-.
Il demone non rispose , attese invece qualche istante in pieno silenzio poi , all'improvviso sferrò un calcio alla porta che crollò emettendo un suono di ferraglia rotta che mi stordì i timpani.
-Bingo!-. Esclamò il ragazzo tornandomi a stringere la mano e portandomi nel buio di quelle stanze.
-Drey guarda che so camminare anche se non mi tieni la mano sai?!-.
Niente , non mi filava proprio. Era come se in quell'istante fosse diventato un segugio . Stava fiutando le tracce di quell'essere infernale concentrato tanto che nemmeno un calcio l'avrebbe fatto distrarre.Si muoveva come se quei cunicoli fatti di cavi elettrici e tubature gocciolanti sul soffitto fosse stato il salotto di casa sua oppure..camera mia.
Allora restai in silenzio e lo seguii scrutandolo di tanto in tanto.
Il volto rilassato ma serio , sin troppo e lo sguardo che era tornato quello della prima notte che lo incontrai.
E tornò a farmi paura..tanta troppa..Quegli occhi non umani che mi facevano ricordare quanto io e lui fossimo diversi. Lui demone io umana, lui figlio di satana io..bè io figlia di nessuno..C'era un abisso fra noi...
Poi si fermò di colpo.
-Che..succede?-.
-E' qui..-. Non fece in tempo a finire di dirlo che una palla verde uscì da dietro dei barili polverosi di un sottoscala.
Puzzava , oddio se puzzava!
E poi era orrendo. Due lunghe orecchie verdi ricoperte di peluria bianca e la faccia piccola tonda e rugosa . La bocca spalancata a mostrare dentini fitti e all'apparenza taglienti che ricordavano quelli di uno squalo.
Non più alto di sessanta centimetri ma con la forza di un pugile, aveva alzato una di quelle latte di ferro più alte di lui portandosela sopra la testa e poi scagliandola a tutta , contro di noi .
Se non fosse stato per Drey ed il suo scatto repentino verso un punto vuoto, mi avrebbe presa sicuramente.
-Cosa cazzo è quel coso?!-. Gridai terrorizzata.
-Te l'ho detto è un Goblin. Viene dritto dritto dall'inferno , è uno degli animaletti di Caronte...Si nutre di anime pure-.
-Ah e quindi vuole la mia?-.
-Probabile..-.
-Ti prego Goblin non prendere la mia anima sono stata una grande vacca in vita!-. Supplicai quell'essere disperata con la solita punta di sarcasmo che avevo iniettata nel DNA.
-Lui lo sa che non è vero..-. Sbuffò il demone.
-Oh ma perchè deve succedere proprio a me!?-.Piagnucolai.
-Attenta!-. Un altro barile mi stava piombando addosso. Fortunatamente riuscii ad infilarmi sotto una vecchia cattedra impolverata. La latta di ferro schiantandosi al suolo si stappò lasciando uscire lurido liquame nero puzzolente ..ma infondo li tutto puzzava e dava il volta stomaco!
-Allora demone! Come intendi sbarazzartene?-.
Drey non rispose e prese ad attaccarlo. Questa volta però , quel mostro si era rivelato molto più forte di quello precedente...
Scoprii subito dopo che era un muta forma , ovvero che quella era la sua, diciamo.. vestaglia da riposo. Come lo scoprii, semplice si trasformò dopo avermi sbattuta violentemente contro una parete e la cosa che venne fuori dal suo guscio piccolo e puzzolente aveva un non so che di rivoltante... Un corpo allungato esile , che si sviluppò in altezza ondulando su se stesso. Il viso non era mutato solo le orecchie erano divenute piccole e tonde come quelle degli orsetti protagonisti di svariati cartoni animati.
Il puzzo di uova marce , ora lo sentivo, come zolfo e lo distinsi perfettamente.
Un conato di vomito mi contrasse lo stomaco.
Le sue braccia secche e viscide si attorcigliavano alle mie come se la sua consistenza fosse di gomma ed il suo alito posandosi sulla mia pelle la bruciò .
Ero fottuta me lo sentivo. Allora lo cercai. Cercai disperatamente Drey con lo sguardo , ma non lo trovai.
Ecco lo sapevo mi aveva ingannato...c'era da aspettarselo dopo tutto lui..era quello che era.
Una lacrima di terrore mi sfiorò una guancia.
-Maledizione Drey!!!-.Urlai.Niente. 
L'essere mi scrutò famelico soffocando un ringhio poi spalancò le fauci e quello che usci fuori fu un urlo , simile a quello umano ma stridulo ed acuto . Fece vibrare i miei timpani talmente forte che pensai stessero per esplodermi.
Ora che ero rimasta veramente sola cosa avrei potuto fare? Avevo già testato che i miei calci , i miei pugni e le spinte contro quegli esseri non servivano a nulla , perciò con le braccia avvolte dalla pellaccia del Goblin e le gambe che per la paura tremavano e basta , che carta avrei potuto giocarmi?
Dovevo tentare il tutto per tutto era l'unica chance che avevo, perciò mi feci coraggio e ..sbam! feci arrivare all'essere una craniata tuonante sulla faccia.
Il Goblin mi lasciò andare stordito, io non ero da meno comunque...
Fui libera e veloce mossi qualche passo. 
Fu allora che Drey riapparve dal nulla. Scattò dall'alto con la sua falce fra entrambe le mani e affondò la lama nel Goblin che si dissolse come l'essere di qualche giorno prima in una fitta nube che si dissolse attimi dopo.
-Che figata!-. Esclamai nel pieno dell'enfasi , ma poi, tornai subito a ricordare che lui mi aveva abbandonata fra le grinfie di quell'essere.
Fulminai con lo sguardo il ragazzo raggiungendolo svelta con fare minaccioso.
E' si , mi ero incazzata parecchio!
-Dove cazzo eri finito me lo spieghi?!-. Gridai gesticolando.
Lui mi guardò come se la cosa non lo tangesse , con aria addirittura noncurante.
-Facevo il mio lavoro..-.
-Sarebbe? Lasciarmi quasi morire?! Cristo Dio ancora ho cose da fare nella mia vita!-.
Le distanze fra noi si accorciarono bruscamente all'improvviso. Lo avevo di fronte , le sue mani che mi accarezzavano le guance bollenti ed il cuore che mi perdeva un battito.
Avrei voluto tirarmi indietro ma non lo feci , fui come ipnotizzata dal suo sguardo. Ingoiai a vuoto.
-Prometto di non lasciarti più sola..-. Mi asciugò con il pollice una lacrima residua di poco prima ed il suo anello mi sfiorò la pelle raffreddandola in quel singolo punto.
Dio non so spiegare quello che quella frase , che la sua voce e tutto quel momento mi fecero. Era come se ogni parte di me vibrasse ed allo stesso tempo esplodesse in mille sensazioni diverse.
Poi mi fermai un attimo e fu il cervello a parlare al mio io.
Perchè mi trattava così? Lui non era quello che "deflorava" le giovani ragazze , disprezzava la razza umana e gli angeli e bla bla bla?
Sembrava essere il principe azzurro spuntato tutto di botta.
Lasciò andare le mie guance e tornai a respirare.
-Devi medicarti quelle ferite ...-.Esordì come se volesse far del tutto per cambiare discorso.
Annuii e mi allontanai precedendolo raggiungendo l'esterno della struttura.
La luce del giorno illuminò perfettamente la mia situazione.
Bruciature ,escoriazioni , tagli e quel maledetto bernoccolo sulla fronte che incominciava a pulsare dolorosamente.
Diavolo! Ero ridotta male.
-Ah e io secondo te dovrei entrare a lezione così?-. Presi il bordo della gonna a pieghe fra le mani sollevandola di poco giusto per constatare se quelle strane macchie gialle erano veramente ciò che pensavo io , ovvero la bava di quell'essere ripugnante...Ed infatti proprio quella era e puzzava a morire.
L'avevo perfino sulla camicetta ed il tanfo arrivandomi alle narici diciamo che bè, non essendo delle migliori fragranze , mi faceva venir voglia di rigettare la cena di due sere prima.
-Infatti non è così che entrerai...-. Disse lui serio.
Il suo sguardo mi fece preoccupare. 
-A no?Quindi mi lasci tornare a casa?-. Ci speravo.
-Diciamo di si..-. Un sorrisetto albeggiò sulla sua bocca e li ogni mia paura si trasformò in realtà.
Mi prese una mano e mi condusse verso il marciapiede poco distante da noi.
Non sapevo che idea avesse. Magari gli spuntavano le ali e mi portava chissà dove ...Invece no.
C'era un' auto parcheggiata , bella , stupenda ... Di un nero lucido che risaltava colpito dai fiochi raggi del sole . Pareva non essere vera.
Una Maserati nera ultimo modello , un gioiellino.
-Dio ma sei ricco sfondato anche sulla terra?!Quella macchina costa un occhio della testa!-. Non esitai a lasciarmi sfuggire qualche apprezzamento un pò troppo vivace sulla vettura , e lui mi sorrise lusingato.
-Dai sali ..-.
Partimmo a tutto gas e dimenticai di chiedere dove stessimo andando...I motori mi facevano quell'effetto.
Passammo la Mercy Street , la via principale della città costernata da fitti grattacieli , alloggianti uffici e negozi in tutti i loro trentasei piani , e le enormi fontane del National Park..
-Ti piace questo posto?..-.
-E?-.
-Stai come un'ebete a guardare dal finestrino...-. Voltai subito lo sguardo altrove vergognandomi un pò e mi schiacciai contro il comodo sedile in pelle nocciola chiaro.
-Ehy tranquilla , stavo scherzando...un giorno ci veniamo se vuoi..-. Mi sorrise come non aveva mai fatto sin ora e ne morii di quel sorriso.
Avvampai di colpo portandomi velocemente le mani al viso. Come lo sfiorai , i bruciore delle abrasioni mi fece tornare alla dura realtà costringendomi a soffocare un "ahi".
-Fanno male?..-.
-Un pò...-. 
Accelerò vertiginosamente premendo con forza il pedale della vettura.
-Calmati Drey sono solo bruciature lievi..-. Cercai di farlo rallentare.
-Il respiro del Goblin non fa mai bruciature lievi...-.
Trasalii internamente. Che stava a significare che ero stata infettata?
La macchina si arrestò sul retro di un palazzo.
-Dove siamo?..-. Chiesi perplessa.
-A casa..-. Rispose lui fiero.
Ci fermammo davanti ad una porta di ferro verde e qualcuno da uno spioncino rettangolare  a scorrimento , ci aprì.
-Adesso sta buona e non parlare con nessuno..-.
Entrati , pareva di essere in una reggia nascosta nel peggiore dei palazzi di un ghetto.
Mobilio di lusso ed un ingresso da hotel 5 stelle. Davanti a noi un antico ascensore in ferro battuto e alla nostra sinistra un mega galattico salotto stile antico. Volti sconosciuti infestavano quella sala , quel posto intero , ma non erano più comuni e scontati , ad esempio colui che ci aveva fatti entrare_che poi seppi chiamarsi Shalbriri demone della cecità_aveva una grossa benda su entrambi gli occhi , capelli grigi lunghi ed arruffati ed una dentatura che bè ..aveva visto tempi migliori..ma era pur sempre un tipo ed ai miei occhi era apparso anche simpatico.
Ci aveva condotti fino al terzo ed ultimo piano , dove in teoria si doveva trovare il loft di Drey salutandoci con un inchino riverenziale e con la promessa di ripassare più tardi per uno spuntino.
Drey infilò la chiave nella toppa girando velocemente al suo interno l'astina metallica e ..Wow..Aveva una casa stupenda ...
Pavimenti di moquette rossa , tv al plasma su una parete ed un enorme acquario che conteneva uno squalo nano sull'altra , per non parlare del gigantesco letto al centro della stanza .
Seta nera a coprirlo e cuscini di piume rosse ..Diamine sarei morta li dentro..
Dietro esso una vetrata che si specchiava nelle infinite strade della città luminose e vive di colori.
Il profumo da uomo , lo stesso che avevo sentito poco chiaramente sul giovane demone , ora mi invadeva i polmoni tramortendo i miei sensi.
Mi lanciai a sedere a peso morto sul letto constatandone quanto fosse morbido, mentre Drey era entrato in una seconda stanza del loft chiudendosi la porta alle spalle.
Morii gioiosamente coccolata da quel profumo portando la mia schiena sulla seta.
Dio se è comodo questo letto...
Poi la porta della stanza tornò ad aprirsi. Scattai nella posizione originaria fissando il giovane che si avvicinava con del cotone fra le mani..
Addosso non aveva più il gilè e si notava tutta la sua integrità fisica perfettamente.. 
Si chinò verso me passando il pezzo d'ovatta imbevuto in un liquido blu che sapeva di menta sulle ferite , delicato quasi che non lo sentii sulla mia pelle.
-Sono lacrime d'angelo...Ti disinfetteranno sangue e ferite...-. Mi informò scrutando ancora il mio volto.
Pregai perchè quegli occhi si allontanassero da me in fretta perchè io non riuscivo proprio a non esserne catturata.
Finalmente lo sguardo fuggì dal mio viso ma potei gioire ben poco.
Le sue mani , percorsero la striscia di camicetta dove era cucita la fila di bottoncini grigi mentre esperte , li stavano già separando dalle asole.
Soffocai un respiro che sarebbe uscito simile ad un gemito , volgare per quella situazione.
Gli occhi puntati su uno strano simbolo circolare tatuato fra indice e pollice e le gambe strette serrate , appoggiate sul suo petto a sfiorarlo appena.
Poi l'istinto prevalse. 
-Faccio da sola..-. Bloccai una delle due mani .
Non dico di non essermene pentita subito dopo. Ma avevo veramente il terrore.
-Che c'è che non va?..-. La sua voce pareva così calda.
-Io...-. Non potevo dire lui che ero una verginella sfrastica che non aveva dato mai più che un bacetto a stampo.
Eppure glielo dissi così , di pancia.
-Non sono stata mai toccata da un uomo ...Ed..Ecco io faccio da sola..-. Balzai in piedi , metà camicetta a partire dal ventre , sbottonata e lo sguardo a terra come se avesse appena ricevuto una frustata.
La sua risata tuonò in tutta la stanza. Lo fissai intimidita.
-Pensavi che ti avrei..."Deflorata" così su due piedi ahahah?! Che tonta! ...-. Tornò ad avvicinarsi a me. -Non è quello che faccio quando ho davanti una ragazza come te..-.Sussurrò alzandomi il mento con un dito portandolo dritto verso il suo.
Tremai all'idea che le sue dita mi stavano sfiorando di nuovo e questa volta non perchè avevo paura.
Avevo visto bene come con esse aveva attraversato la fila di bottoncini e per un attimo avevo sperato che facesse lo stesso sulla mia pelle...E si , ero tornata a bruciare , involontariamente ma ...Oddio non era colpa mia se lui mi faceva quell'effetto! Non potevo farci niente.
-Perchè non è quello che i tuoi occhi dicono che vuoi?..-. Ribattei debolmente cercando però di avere un timbro deciso.
Sogghignò.
-No,non in quel modo...-. Continuava a mantenere quella voce roca , profonda e la mia schiena non la finiva più di incresparsi sotto vorticosi brividi.
Posò esitando leggermente le sue labbra sotto il lobo del mio orecchio , proprio in quel piccolo spazio fra esso ed il collo , e lentamente lo baciò.
Non capii più nulla. La profondità di me voleva gridare mille cose profane. La mente si svuotò e la testa si buttò all'indietro lievemente.
Artigliai i suoi bicipiti e i nostri corpi si avvicinarono di poco. Quel poco che bastasse a farmi sentire il calore che emanava il suo . Pareva prendere fuoco.
Il piercing che aveva sul labbro mi fece salire un brivido elettrico sul fianco quando freddo, poggiò sul mio collo.
Avrei voluto che continuasse per tutta la vita quel momento.
-Hai capito perchè non voglio fare come con le altre?...-. Sibilò lui maliziosamente.
Ed io forse ad una conclusione ci ero arrivata. Ma non risposi, non potevo. Ero così inebriata da quel momento che le parole smisero di uscirmi serrandosi in gola.
Si incurvarono le sue labbra in un sorriso. Capì.
-Tieni...-.
Non so da dove avesse fatto apparire una sua maglia fatto sta che giaceva sul materasso.
-Grazie...Io posso..-.
-Andare in bagno? Si...-.
Schioccò le dita e la porta dalla quale era uscito poco prima si aprì lentamente , come per magia lasciando ai miei occhi una stanza piastrellata d'oro e mattonelle panna con un ampio lavabo incassato in un mobile nero moderno ed una doccia in vetro di almeno tre metri che occupava l'intera parete proprio di fronte a noi.
Dio era di lusso , non ne avevo mai visto uno del genere.
Entrai e solo prima di chiudermi la porta alle spalle chiesi di potermi fare una doccia.
-Fai...Questa la puoi considerare come casa tua..-. Rispose sorridendo mentre cambiava canale al tv color sdraiato comodamente sul letto.
In quel momento smisi di sentirmi sola come lo ero stata per tanto tempo...

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Capitolo 4
*** Proserpine? Ma che nome è?! ***


Uscita dal bagno con la sua maglia addosso e quel profumo che tanto riusciva a darmi alla testa intriso in ella , andai a sedermi sul bordo del letto. Mi feci il più piccola possibile rannicchiando le ginocchia potandole al petto stringendole saldamente con entrambe le mani. Le strinsi così forte che le nocche erano divenute bianche. Ero agitata , troppo ,per qualsiasi altro movimento.
Restammo in silenzio avvolti dal sottofondo del televisione per parecchio tempo finchè non fu proprio lui a rompere "il ghiaccio"..
-Guarda che non ti mangio mica se ti stendi qua su è?!-.
Il suo solito modo di fare beffardo e l'espressione divertita sul volto.
-Lo so perfettamente , ma preferisco comunque non incappare in situazioni...Come dire pericolose..-.Risposi allora con un fare molto simile al suo , tra lo sfottente ed il sarcastico.
Sogghignò.
-Come vuoi...-.Rispose molto tranquillamente, poi , incominciò a cambiare canale al televisore , una, due , tre volte .
Me lo voleva far seguire un cazzo di programma?!
Mi voltai nella sua direzione fulminandolo con lo sguardo , ma non riuscii a fermare un sorriso che mi guizzò sulle labbra , ricambiato al momento da lui.
-La finisci?!-. Perchè non riuscivo ad alterarmi come volevo? Perchè sulla mia dannata bocca non compariva una smorfia di disappunto anzi chè quel sorriso da ebete?
-Quando verrai vicino a me..-. Rispose proseguendo con quel dispetto.
-Allora continua pure..-. Tornai a voltarmi ,ma l'avevo visto mimarmi il verso e d'istinto lo mandai a cagare alzando il medio. Rise e sentii la sua voce che diventava più acuta ma non troppo. La sua risata quando si divertiva era del tutto diversa dalle altre tre o quattro che possedeva...Era stupenda.
Chiusi per un secondo gli occhi perdendomi in quel brevissimo suono.Lui non poteva vedere il mio viso in quel momento...E per fortuna!
-Sono un demone ,sai che non mi stanco, potrei andare avanti per ore..-.
Attesi ugualmente che la smettesse. Ovviamente non lo fece.
-E va bene! Va bene! rompi palle!..-. Mi portai a gattoni sulla parte di materasso libera stirando le gambe stese sulla seta.
Le guardai totalmente nude ed imprecai mentalmente per quella maglia che non riusciva a scendere nemmeno se tirata sulle cosce.
Lui mi guardò arricciando un labbro in una risata.
-Lo vuoi capire che non ti voglio fare niente ?....-. Nuovamente la voce era tornata profonda e lo sguardo riportato sullo schermo.
Avvampai imbarazzata.
-Scusa....Sono...Una stupida certe volte..-. La sua espressione mutò all'impatto con quella frase immediatamente prendendo una parvenza d'incredulità.
Drey ruotò su un fianco, il braccio sotto la testa a sorreggerlo.
-E perchè saresti stupida?Perchè hai paura di un demone? Io direi che provi ciò che ognuno dovrebbe provare, nulla di più , nulla di meno..-.
Sapeva rendere anche il più forte degli imbarazzi una sciocchezza da niente e io..Bè io amavo quel lato di lui così rassicurante.
-Hai ragione ...provo quello che chiunque dovrebbe provare..-. Non rispose e lasciai quella frase appesa su un filo di tela.
Che l'avesse capita o meno non mi interessava affatto. Che stavo rovinando tutto?Nemmeno.
-Il diavolo veste Prada....ahahaha Satana veste Prada Drey?..-.
-No direi più che ha fiamme roventi e catene nere avvolte al suo corpo, ma se ti piace di più ,vestito Prada, allora veste Prada-.
Risi di gusto.
Lui era ancora rivolto verso me e non nego che mi metteva in soggezione il modo in cui mi guardava , parecchio..
Mi scostò all'improvviso una ciocca di capelli castana dal viso, delicato che me ne accorsi solo per il brivido fugace che arrivò dopo quel tocco.
Sommessi un sibilo.
-Se tu andassi all'inferno Clair, ogni demone infuocherebbe l'altro pur di averti...-.
Ok, ora stava esagerando. Non che mi dispiacesse sentire i suoi complimenti ,anzi, ma a che pro? 
-I demoni amano Drey?..-. 
Soffocò una risata.
-No i demoni si ossessionano. Rubano l'anima della propria fonte d'ossessione così che lei possa appartenere per sempre al suo "ladro"...Così che lei non abbia più libero arbitrio e possegga solo il folle desiderio di restare con il demone che l'ha scelta...-.
-E se poi quel demone si stanca?-.
-...La uccide..-. Come poteva parlare di una cosa così crudele e disumana con tanta semplicità e disinvoltura?! Annegai un sospiro di terrore.
-E tu ? Tu hai mai ucciso la fonte di una tua ossessione?..-.
Attese un pò. 
-Io ho ucciso mia madre Clair...-.
Il sangue smise di circolarmi nelle vene, sentii come se tutto il mio corpo si fosse gelato , ero pietra...
-Che ...significa che hai ucciso tua madre!?-. Le parole uscivano a malapena.
-Le ho rubato l'anima e poi...L'ho uccisa.-.
Nonostante lui me ne stesse parlando tranquillamente , avevo scorto in lui un velo di ...Cos'era? Rabbia?Malinconia?Tristezza? O solo odio? Qualunque cosa fosse, riuscì ad alimentare la mia curiosità.
-Lei era umana e giovane , ed io quando nacqui venni portato direttamente all'inferno. Ovvio che li i tempi di crescita sono ben diversi e nel giro di qualche giorno ero già così come mi vedi oggi...Venni subito spedito sulla terra a..Insomma venni spedito qui...-. Si interruppe.
-E con questo?..-.
-Be..lei aveva avuto me più o meno a diciotto anni , ed io di lei e del demone che mi ha creato con quella donna non sapevo nulla...Perciò, si , feci di lei la mia ossessione...Sin dal primo momento che la vidi, nel mio cervello si scatenò l'irrefrenabile desiderio di possederla. Lei era mia , mia e basta..E ti garantisco Clair, che ogni demone l'avrebbe voluta con se..Era bella quasi quanto te...-. Aspettai che quel fiume di informazioni fluisse nella mia testa..
-Sarebbe come un umano che si innamora quindi..-.
-Diciamo...ciò che proviamo noi demoni è ben diverso è più una questione carnale e di possesso.. Insomma infondo siamo noi stessi che alimentiamo stupratori, pedofili e compagnia bella, non so se mi spiego..-. Si imbarazzò lievemente solleticandosi il capo con le dita sorridendo forzatamente.
Mi disgustava ciò che aveva detto. I demoni erano veramente esseri ripugnanti più della volpe cacciatrice , più del Goblin..
-E poi quando ti ha stufato...Le hai tolto la vita..-.
-Non è proprio così. Sai perfettamente che a me le cose troppo scontate non piacciono..Io l'ho portata a suicidarsi..-.
Era ancora peggio..
Un brivido di terrore percorse il mio ventre. L'intestino parve contorcermisi.
-Come hai fatto?..-. Le parole mi uscirono in un filo di voce tremante.
Si sporse verso me , verso il mio collo e poi più su , verso il lobo.
-Le ho sussurrato all'orecchio...-.
Il cuore mi si strinse in una morsa d'acciaio pesante.Tutto il corpo a partire dalle dita tremò e non la smise per tutto il tempo. Ero spacciata quindi? Avrei fatto anche io la sa fine?
Lo sguardo sbarrato. Lacrime di riflesso , incominciarono ad attorcigliarsi alle palpebre senza che scendessero sulle guance. Non avevo avuto così paura nemmeno quando il Goblin mi aveva attaccato. 
Ero finita nelle mani di un mostro che mi si sarebbe preso anima e vita , e non c'era alcuna via d'uscita.
-Lei alla fine si è lanciata dal balcone della sua stanza...-. Continuò ritraendosi nella posizione originaria.
-Che le hai sussurrato..?-.
 Perchè l'avevo chiesto!!
-Vuoi veramente saperlo?...-.
Lo scrutai ed i suoi occhi mi dicevano di abbandonare quella malata curiosità.
-Forse..No..-.
Si rilassò , ed il materasso si mosse appena.Scese nuovamente un silenzio angosciante ed accese la voglia di sapere se io avrei fatto quella stessa fine prima o poi.
-Lo farai anche con me?...-. Mi sembrò essere passata un'eternità da quando avevamo smesso di parlare. L'ansia era troppa.
-No.-. Rispose secco. -Per te ci sono progetti più grandi che finire nelle mani di un demone qualsiasi. Tu appartieni al volere di Satana Clair..Io per te non sono niente e nessuno e tale devo restare...-.
In un certo senso non mi sentii affatto sollevata. Si ok , non sarei morta per mano sua come suicida , ma lui..Una volta che avrebbe terminato la sua missione sarebbe sparito ed io ? Io sarei rimasta sola di nuovo con un peso maggiore sulle spalle una volta scoperto ciò che desidera da me il diavolo.E si , nonostante lui mi terrorizzasse , aveva poco a poco fatto si che io non potessi fare a meno di lui.
-Te ne andrai subito dopo la missione?..-. Forse da quelle domande si era capito un pò troppo ciò che stavo provando ..
-Ovvio! Che resto a fare!?..-. Ed infatti la sua risposta era tuonata secca.
-Capisco-.
Lo sapevo , ne ero certa , lui in quel momento mi aveva letto dentro.
Mi schiacciai con le spalle sul cuscino e qualche piuma mi accarezzò lievemente la pelle delle spalle.
Sospirai impercettibilmente.
Per fortuna , qualcuno interruppe ciò che stava succedendo bussando violentemente alla porta.
-Chi è?-. Domandai sobbalzando.
Il viso di Drey si era fatto serio quasi preoccupato.
Si alzò dirigendosi verso l'uscita del loft e girò piano, molto piano la maniglia.
La porta si spalancò all'improvviso ed il demone fu costretto a balzare indietro. Una palla fucsia luminescente aveva fatto irruzione nell'appartamento!
Forte luce, lapilli rosei ed un freddo polare piombarono come un tornado nella stanza.
Restai immobile tremando debolmente , avevo i muscoli troppo contratti.
Poi parve finire tutto ed una sagoma prese forma.
Un uomo? Una donna? Aveva un mantello nero , impossibile distinguerne le fattezze. Solo le mani , da scheletro , grigio morto fecero la loro apparizione dalla tunica pece.
Al dito un anello dello stesso colore della palla luminescente. 
Ai piedi un alone rosa.
-Seth!-. Il demone parve ritornare in possesso della propria calma, ora sorrideva alla testa di morto come se fosse un amico di vecchia data.
Lo scheletro salutò con un gesto della propria mano ossuta. Non parlava? Era muto?
Poi ,la situazione cambiò nuovamente. 
Le ossa di falangi e falangette artigliarono il cappuccio scendendolo sulle spalle lentamente portando alla luce un cranio grigio con dei capelli neri lunghi forse anche più dei miei, ed una vistosa corona di diamanti e pietre preziose.
Come d'incanto, dai piedi tornarono ad apparire, carne , nervi , muscolatura e pelle...
E quella testa di morto asessuata divenne una donna stupenda , con immensi occhi azzurri come il mare leggermente a mandorla e labbra sottilissime tinte da un forte rosso magenta.
Il mantello divenne uno stormo di corvi gracchianti che svolazzò nella stanza trasformandosi in polvere nera nell'arco di un battito di ciglia.
Ora il suo corpo si vedeva perfettamente e...
Aspetta un attimo! Terza , no quarta di seno , fianchi esuberanti , gambe lunghe e snelle e quella mise da professoressa di film porno? Brutta vacc..
Mi fissò e le comparve uno strano sorrisetto sulla bocca.
I nostri occhi si sfidarono e se fossimo state in un manga , o in un anime , bè..allora sarebbero uscite scintille nella loro linea d'aria!
-mhmhmh-. Sghignazzò soffocando una strana risatina.
-E' lei Drey?..-. Chiese poi rivolgendosi al demone in un modo che ..Oddio l'avrei presa a calci in bocca!
-Si..l'hanno attaccata una volpe cacciatrice ed un Goblin , perciò non ci sono dubbi.-. Rispose lui che sostava a braccia conserte con lo sguardo che cadeva in un punto sotto i miei piedi , ma in realtà non vedeva nulla. 
La donna si avvicinò attraversando la stanza in un modo che ..Insomma anche il più santo dei santi non avrebbe resistito , ed ero sicura che l'avesse fatto apposta.
Una volta che fu davanti a me mi prese il mento nella mano stringendolo lievemente fra pollice indice e medio.  I suoi occhi mi scannerizzarono. Pareva avermi guardato dentro.
Sorrise con malizia.
-Un vero bocconcino..-. Dalla fessura delle labbra uscì una lingua appuntita che le accarezzò con avidità.
-Lei non si mangia Seth..-. Vidi la delusione nei suoi occhi. La donna si ritrasse tornando in piedi.
-Che peccato!-. Esclamò con una vocetta infantile sbuffando.
-Allora? Paparino che vuole questa volta?..-.
Seth tornò a raggiungere il demone fermandosi spalla contro spalla.
-Mi ha detto di  portarti questa...-. Una fiammata arancione uscì dalle sue dita poi, sparendo lasciò modo di intravedersi una lettera apparentemente classica con tanto ti timbro infernale marchiato sulla carta a sangue.
La porse al giovane con un cenno elegante_e provocante al tempo stesso_della mano.
Gliel' avrei tagliata quella mano!
Poi , mentre Drey apriva la busta, lei appoggiò il suo bracciò alla spalla di lui mentre con l'indice della mano si divertiva a far dondolare la croce che portava come orecchino.
Un pugno si strinse involontariamente alla mia mano.
Tutte le demoni si comportavano così? O lei in particolare era vacca?!
Le iridi di Drey si scontrarono con le mie. Una smorfia leggera di divertimento apparse sulla sua bocca.
Che si fosse accorto del nervoso che stavo provando?
-Se questo è tutto..Puoi andare..-. Disse atono alla demone che stranamente sogghignò.
-Ora che c'è lei ..non me le dai più quelle attenzioni particolari..Drey?..-. Il suo tono era carico di malizia ed anche lo spostamento del suo corpo così tanto vicino a quello del demone aveva tutta l'aria di voler puntare proprio "li".
Che stronza! Quindi se lo scopava!!
Aveva in mezzo ai seni il braccio dell'aiutante di satana e lo teneva saldo con la presa di una mano mentre la sua coscia si strusciava ad una gamba di lui.
Una valanga di strane sensazioni mai provate prima mi rintronarono corpo e mente. La vista per la prima volta si appannò non per il pianto ma per i capillari infuocai che parevano aggrovigliarsi fra loro.
Guardai altrove , suppongo che la mossa che feci fu quella di guardare a terra ...Come una codarda.
-Va via Seth..-. Le parole del ragazzo seppur dette con estrema calma , parvero un tuono.
La donna si staccò da lui ed ora il ghignò bramante del corpo del giovane , era sparito.
-Divertitevi..-. Feci le corna scaramanticamente. Diciamo che gli auguri dei demoni non sono proprio la miglior cosa da sentirsi fare.
Sparì scomparendo fra mille corvi neri e finalmente la tensione sciamò con il loro sciamare.
Tirai un lungo respiro di sollievo , ma lo sguardo, ancora non avevo avuto il coraggio di riportarlo li dove sapevo esserci il demone.
Di colpo il materasso si abbassò e lui fu affianco a me, avambracci sulle ginocchia , lettera fra le mani , e lo sguardo cupo di chi aveva appena ricevuto l'elogio funebre di un parente.
Diedi un colpo d'occhio al foglio di carta. 
Ma dove sono le scritte???
Non leggevo nulla . Era semplice carta bianca.
Impossibile, forse solo i demoni possono leggerla. Riflettei sul momento.
-Che 'è scritto Drey?..-. Dissi con un filo di voce chiuso in un velo di timidezza.
-C'è scritto ...Il motivo per cui mi hanno incaricato di tenerti d'occhio...-. E allora perchè pareva fosse morto lui il gatto?
-Davvero!? E qual'è?-. Balzò la mia voce entusiasta.
Il demone si tirò su, gettando il pezzo di carta sul mobiletto sotto il televisore , passandosi una mano sul viso.
Lo guardai dalla mia posizione , e vidi tutta la preoccupazione che racchiudeva in se , in quel preciso istante.
-Non ci sono buone notizie?..-. Provai a ripetere.
-Lasciami stare ora Clair ok?...-. Il timbro stanco e l'espressione d'eterna tristezza.
Che gli stava succedendo?Cosa racchiudeva quella lettera? Incominciai ad avvertire la tensione accrescere vertiginosamente.
Mi feci silenziosa. Ovviamente non volevo si alterasse , conoscendone l'indole avrebbe potuto anche uccidermi. Perciò attesi.
Passò il pomeriggio e passò la sera.
Lui era stato tutto il tempo via , forse proprio all'inferno ed era ritornato solo all'imbrunire del cielo.
Dovevo essermi addormentata però, perchè non lo avevo sentito rientrare. Mi accorsi della sua presenza , solo quando il suo corpo si stesse acconto a me sul materasso e lo spostamento delle molle aveva fatto oscillare anche il mio.
-Sei tornato...-.Biascicai ancora addormentata.
Sentii una sua mano sfiorarmi il viso ed un sorriso involontario mi comparve sulle labbra. Adoravo il suo modo delicato di sfiorarmi ,così dolce come se non volesse "rompermi" ,tanto da chiedermi se lui fosse veramente un demone.
-Hai fame?..-. La sua voce si ridusse ad un sussurro.
Socchiusi gli occhi e lentamente tornai a vedere il mobilio della stanza.Le luci spente e solo il bagliore del Tv color con il volume ridotto al minimo, a descrivere ombre attorno a noi.
-Un pò..-.Mi meravigliai di quanta femminile dolcezza avevo dato al tono di voce.
Mi voltai verso lui. Su uno dei due comodini ad incasso , rigorosamente neri , sostava una bustina del Sushi Takeshi, uno dei ristoranti giapponesi più rinomati della zona.
Adoravo mangiare cibi orientali , ed adoravo ancora di più mangiarli se avevano forme o odori particolari.
Balzai seduta come se avessi avuto un richiamo primordiale.
-Aprila aprila!-. 
-Calmati , non ti agitare!-. Esclamò in un sorriso. Ogni volta che vedevo un sorriso di quel genere sulle sue labbra , era come se perdessi una parte di me. E restavo li , immobile a fissarlo con la speranza di non essere vista.
-Ecco..Avanti umana famelica, mangia..-. Scherzò , mentre mi porgeva una vaschetta con una brodaglia rossa che sapeva di mandorle.
Non me lo feci ripetere due volte, mi avventai sulla razione di cibo , non considerando che bè..Avevo tutta l'aria di essere un cane in quel momento.
-Tu non mangi?..-. Chiesi che già avevo terminato di ingurgitare l'ultimo goccio di brodo.
-Non ho fame.-. Sembrava essere tranquillo.
All'improvviso portò la sua mano alla mia guancia ed un dito a percorrere le mie labbra.
Sommessi un gemito. 
-Avevi della salsa sotto il labbro..-. Mi disse.Forse aveva cercato di tranquillizzarmi , oppure, nella peggiore delle ipotesi di togliermi dalla testa che qualsiasi suo gesto non fosse una carineria nei miei confronti.
Lui era un demone dopo tutto, ed io ...Io al massimo la sua bambola, il suo giocattolo preferito che ami tanto all'inizio , lo usi , lo curi e poi...Quando sei stufo lo getti.
Era sicuramente questo che mi aveva voluto far intendere.
Ma perchè ci penso!Lui non mi interessa , io non provo niente anzi vorrei che sparisse!
Portò il dito intinto del residuo di brodo , alla sua bocca mantenendo i suoi dannati occhi su di me. Che aveva voglia di vedere? Quanto potessi soffocare altri sospiri un pò pesanti? Oppure solo scrutare ogni mio muscolo che si irrigidiva nel vederlo fare certe cose? Perchè , Dio lui quando si comportava in quel modo era capace di farmi prendere fuoco in ogni punto più remoto del corpo.
Le mie labbra si schiusero involontariamente. Perchè mi torturi dannato stronzo!
Appena me ne accorsi le serrai e portai lo sguardo in basso , li dove credevo di trovarlo ad un miglio dal suo.
Ma avvampavo e sudavo. E non era affatto un bene. 
-Che hai Clair?..-. Come se non lo sapesse!
-Niente... Credo che quel brodo mi abbia fatto male...-. Piombai in piedi fuggendo a rifugiarmi nel bagno.
Le mie mani serrate al bordo del lavello ed il respiro che non voleva venir fuori, doveva proprio farmi così male? Era forse per questo che io non avevo mai voluto uscire con un ragazzo?
La porta si aprì e poi si richiuse ma non sbirciai nessuno entrare.
-Non volevo farti stare così..-. Il soffio del suo respiro andò all'unisono con l'incresparsi della mia pelle ed il voltarmi di scatto.
Avevo un'espressione in volto, terrificante , come un gatto quando soffia per la paura.
Sorrise portando una mano a coprire la sua bocca.
-Che hai da ridere adesso?-.
-La tua espressione...Era stupenda..-. Non la voleva smettere.
-Stupenda è un auto nuova , un regalo , una gattina ..NON LA MIA ESPRESSIONE!-. Sbraitai.
Le sue mani scivolarono sul lavabo , fino ad imprigionarmi .
E no! Questa volta non scese il mio sguardo lungo il suo corpo ma restò lì, sul suo volto.
Dolce ed allo stesso tempo arido, freddo, spietato. Gli occhi magnetici che poco ancora avrei potuto sostenere e la bocca sottile.
Ha uno smile sotto il labbro superiore.. scossi mentalmente il capo per dimenticare quel particolare.
- Drey...Finisci la tua missione e basta..Limitati a questo..-. Dissi con non poca fatica.
Avrei preferito di gran lunga poggiare il capo al suo petto e perdermi nel profumo che portava addosso più che allontanarlo così.
Sogghignò.
-Volevi sapere che c'è scritto nella lettera vero?-.
-Esatto...-. Il cuore mi voleva esplodere e batteva forte contro la cassa toracica tanto che strinsi il bordo del lavabo fino a farmi far male alle mani.
-Incomincerò a spiegarti i fatti da quando ho ricevuto quest'incarico..-. Ingoiai a vuoto.
-Satana in persona mi convocò all'inferno non più di una settimana fa, dicendomi che alcune delle anime trasportate da Caronte erano riuscite a fuggire dal Limbo...Lo scopo di quella fuga? Dovevano cercare il loro vaso di Pandora e..Quel vaso sei tu Clair..-.
-Io? E perchè? Io sono solo una studentessa sola che vive una vita comune!!-.
Mi fissò. -Clair, ripensaci , ripensa alla tua vita ...Ricordi tutto tutto?..-.
Feci una smorfia incredula.
-Tutto tutto...No , insomma , gli umani non ricordano i primi tre anni di vita..-.
-E i tuoi cinque? I tuoi sei? Da che età partono i tuoi ricordi Clair?..-. Il suo tono si fece più deciso.
-Ecco io...-.
-Non lo sai...-. Accennò l'ovvio con una smorfia compiacita.
-Non significa nulla...Io sono stata adottata ho subito un trauma è normale!-.Ribattei io convinta.
E diavolo lo ero veramente!
Sogghignò. -Tu non hai ricordi perchè i tuoi veri genitori te li hanno strappati via...Loro erano due entità...-.
-Entità? Fantasmi?-.
-ahaha no sciocca!..Un demone ed un ex umano ...-.
-Ah quindi io sarei un mulo?Una mezzo sangue ..-. Ironizzai.
-No direi più ...L'Eden..Sei ciò che ogni essere del paradiso o dell'inferno vorrebbe avere..Il più potente e spietato essere sulla faccia della terra ..-.
-Ahahahahahahaha-. Lo sguardo del demone si oscurò.
-Dai Drey , ma se ho a malapena le forze per correre durante l'ora di ginnastica!-.
-Questo perchè i tuoi poteri sono ancora assopiti... comunque.. sei sexy quando fai ginnastica..-.
-Drey!!!-. Gracchiai stridula portandolo a sorridere divertito.
Alzai gli occhi al cielo.
-Quindi che vuol dire? Che da un momento all'altro mi riempirò di corvi che mi volano attorno , sparirò e riapparirò tra le fiamme e via dicendo?-.
-Naa. Forse non ne farai nemmeno una di queste cose..Per ora sei un'arma che tutti vorrebbero possedere e basta ..-.
-E tu? Tu non mi vorresti possedere? Se sono così pericolosa e tutti mi bramano , perchè tu non dovresti?..-.
-Perchè io non sono un'anima perduta, ne un demone insoddisfatto..Diciamo che io mi sono schierato dalla parte dei buoni , all'inferno..-.
-Non sapevo esistessero demoni buoni..-. Scansai un suo braccio facendo largo al passaggio portandomi nella stanza adiacente.
-Non sai tante cose Clair...Però, per ora è bene così..-. Mi raggiunse appoggiandosi allo stipite della porta.
Mi accomodai sul letto fissandolo , adesso ce la facevo a mantenere lo sguardo ferreo. 
-Comunque..-. Allungò quella parola di qualche istante.
-Sappi che ora che le carte sono state scoperte , dobbiamo stare maggiormente allerta. Niente scherzi , fughe ,botte di testa ...Non ci tengo a rimetterci le penne..-. Incrociò le braccia e venni distratta dalla contrazione dei suoi muscoli.
-Non ne ho mai avute fin'ora ..-.
-Lo so..Ma..Le avrai ..-. Il suo ghignò saccente era ripiombato sul quel viso d'angelo caduto.
Sommessi una risatina.
-Tanto ci sarai tu ad impedire che succeda no?-.
-Non dare tutto per scontato...-. Abbassai lo sguardo, non volevo affatto entrare nel discorso "prima o poi sparirò" , perciò domandai altro.
-Drey...Come mi chiamo all'inferno?..-. Forse nemmeno lo volevo sapere. Il mio nome era Clair studentessa del Maximilian College di Manhattan, una ragazza dagli ottimi voti e nient'altro, nessun demone o arma letale , solo una ragazza..
-Proserpine...-.
-Potevano scegliere meglio i miei genitori..-. Constatai con sarcasmo.
-Uff, non ti va bene mai niente!-. Sbraitò lui.
-Perchè a te piace?!-. Mi piombò ad un millimetro dal viso ed il suo sguardo ammaliatore rapì il mio .
-No..A me piaci tu...-.
Tornai a soffocare. 
-Drey...-.
Credei di aver sentito una risata bassa , impercettibile. Lo stava facendo ancora. Mi stava torturando.
Mi afferrò entrambe le braccia , ed ora le avevo sul capo , premute sulla seta.
La sua bocca planò sul mio collo e scese lasciando una scia bollente al suo passaggio.
I gemiti che ingoiai non si contarono più.
E mentre la mia schiena si incurvava e la testa piombava nel caos più totale e si annullava subito dopo, lui , al contrario pareva goderne nel vedermi così.
Non riuscivo a smettere di sentire quella risata , forse nemmeno c'era mai stata. Era lui che mi provocava allucinazioni?
Una sua mano scese verso i miei fianchi, e le sue dita non lasciarono un singolo punto della mia pelle non toccato.
Mi passarono il braccio lente , ed intanto i brividi forti come scosse mi facevano tornare alla mente che ero viva. Poi passarono all'incavo della clavicola destra, mentre nella sinistra aveva già preso posto la sua lingua..E Dio ! Avrei voluto gridare , stringerlo, supplicargli di continuare , perchè se quella era la mia tortura ed io ne ero condannata , avrei voluto che fosse stato per l'eternità.
Raggiunse lentamente ,il bordo della maglia ed attese quel pò che bastò per farmi perdere ogni cognizione del tempo, della stessa me..
Poi le sue dita che io aspettavo bollenti ma si rivelarono fredde come il marmo , si insinuarono sotto la stoffa della maglia. Si..Li fremei per sentirle di più..
Ogni parte da lui sfiorata , pareva prendermi fuoco e congelarsi nell'immediatezza di un attimo..Arrivò sui fianchi, e l'inarcare della mia schiena portò il mio ventre a strusciarsi con il suo.. Ci potevo giurare , aveva ansimato. Poco , cancellato all'istante , ma lo aveva fatto.
Risalì verso l'alto , verso il seno, non ne potei fare a meno di artigliare la sua schiena quando le sue dita ne delinearono le forme toccando i punti più sensibili. 
Serrai le gambe e mi accorsi che eravamo perfettamente incastrati quasi da non riconoscere dove iniziasse lui e finissi io. Una , la sua , fra le mie che la stringevano ripetutamente , in spasmi convulsi , desiderati.
-Baciami Clair...-. 
In quel momento tutto crollò. Il terrore. Mettere i sentimenti, per me questo significava baciare qualcuno ...Ed io ero stufa di star male.
-Io...-. I suoi occhi erano tornati a trafiggere i miei..
Non potevo fare altro se non arrendermi a lui.
E così portai il volto leggermente in sù sino a raggiungere il suo e poi...Ricordo solo che le nostre labbra combaciavano perfettamente. Aveva incominciato con lievi carezze delle sue sulle mie, e poi morsi, dolci , delicati..Aspettò che le mie labbra si rilassassero , si schiudessero, per infilare la sua lingua.
Era morbida e sapeva di tabacco e..Merda l'amavo.
-Hai..Un piercing anche qui...-. Sibilai respirando a fatica , la prima cosa che mi venne in mente.
Si avvicinò al mio orecchio.
-Li ho in punti che tu nemmeno conosci...-.
Fossi stata sobria di quelle sensazioni gli avrei menato per una risposta del genere. Ma tacqui.
Lui sospirò e tornò ad alzarsi lasciandomi quasi nuda e alla sprovvista , mentre con fare rilassato si avvicinò ad un piccolo frigorifero accanto alla porta del bagno , cercando una birra al suo interno. Poi , prese una sigaretta accendendola , ed una piccola voluta di fumo invase rapida la stanza.
-Adesso rilassati Clair..-.
Si era divertito abbastanza per quella sera..

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Capitolo 5
*** Io...Lo accetto... ***


-Devo per forza stare rinchiusa qui dentro?Ho bisogno d'aria , di rivedere i miei amici , Stacy , oltretutto, a quest'ora mi avrà dato per dispersa..-.
-Vuoi rischiare di morire..benissimo va pure..-. Quella giornata era incominciata parecchio male. Dopo quattro giorni dentro casa di Drey , avevo il terribile bisogno di respirare... 
Non solo perchè lui continuava a torturarmi , ma anche perchè non ero mai stata una tipa da the del pomeriggio e serata con filmetto. 
Quando ero padrona della mia vita , non c'era giorno che non stessi fuori casa.
Il demone si zittì di colpo come colto da un lampo di genio mentre era in piedi di fronte a me che ripiegava pile di abiti. Sapevo perfettamente che di lampi di genio nella sua testa non vi potevano affatto nascere ma comunque quella era la parvenza che dava la sua espressione.
Tirò qualcosa fuori dalla tasca di un pantalone che stava piegando.
-Avà, questo è tuo...-. Il mio cellulare! Per tutto questo tempo non ci avevo pensato neanche un momento.
-Ti ricordi presto!-. Lo artigliai come un rapace artiglia un topolino, accendendolo immediatamente.
-Tredici messaggi da persone della scuola, uno dal preside , venti di Stacy e poi...-. Quando il mio dito toccò il touch sulla casella delle chiamate perse , il mio cuore si fermò per un attimo.
-Che hai Clair?..-.
-E' una chiamata dei miei genitori...-. Proferii atona. 
Mi buttai indietro sul materasso , il telefono ancora stretto nelle mani e le iridi posate sul numero di cellulare che scorreva ripetutamente sullo schermo.
Lui si accomodò affianco a me con i gomiti poggiati sulle ginocchia.
-Hai intensione di chiamarli?..-.
Perchè?Perchè proprio ora dovevano avermi chiamata? Erano mesi che non facevano ritorno a casa , con mio padre sempre in viaggio all'estero con i suoi amici imprenditori e mia madre in spedizione chissà dove con le sue amiche archeologhe. Non c'erano mai per me perchè io ora sarei dovuta esserci per loro?E ,cosa più importante ,perchè invece di provare rabbia, sarei voluta correre a casa ad abbracciarli?!
-Non lo so...Dovrei. Sono stati via tanto tempo. --Forse li dovrei salutare e poi...-.
-Poi? Dire che vivi con me?-.
-Drey smettila di leggermi nella mente!-. Sbraitai dandogli una leggera spinta e lui sghignazzò divertito.
Pensai ,anzi no, implorai che quella fosse stata l'unica volta che avesse letto ciò che stavo pensando. Se mi avesse scoperta a fantasticare su di lui o sul fatto che ero mortalmente gelosa di Seth!? Diamine odiavo quel suo potere!
Scossi il capo repentinamente scacciando quei pensieri e mi allontanai dal materasso.
-Ed ora dove vai?-. Domandò stupito lui.
-Credo che.. li andrò a trovare e poi entrerò a scuola...-.
-Oh avanti Clair ma perchè devi complicare le cose!-. Si lamentò lui che come una saetta si era proiettato in piedi.
-Drey, non succederà niente..-. Il tono della mia voce era un misto di testarda atonia e sfrontata presuntuosità. 
Alzò gli occhi al cielo ingoiando un imprecazione pesante. Non lo considerai.
Mi infilai nel bagno rivestendomi della divisa scolastica ormai asciutta e pulita da un bel pezzo ed artigliai la borsa dove giacevano intatti i miei libri.
-Se vuoi puoi venire con me...-. Dissi uscendo dalla stanza da bagno e restando ferma tra ella e la camera aspettando disperatamente che il demone mi rispondesse.
Ma lui pareva non volerne sapere di quella storia.
Se ne stava sdraiato sul letto con un braccio a coprire i suoi occhi e la mano dell'altro libero , a delineare lievemente gli addominali come se vi stesse giocando.
Attesi ancora,inutilmente.
Allora uscii dal loft e mi recai al pian terreno. Lentamente come se lo stessi aspettando convinta che da un momento all'altro mi sarebbe spuntato alle spalle. Ma lui, non comparve.
Non lo fece mentre ero per strada , ne sulla metro , ne sulla salita di casa dove lo avevo incontrato per la prima volta. 
Lui non c'era e io sentivo come un vuoto dentro.
Mi domandai con rabbia acida, perchè ne sentissi tanto la mancanza , in fin dei conti era passata presso a poco una settimana da quando la mia vita era stata stravolta dalla sua entrata in scena, e poi quella storia di Proserpine..Dio che cazzata!
Ci avevo pensato spesso anche con ilarità. Come cazzo potevo essere un'arma che tutti nell'adilà bramano , se nemmeno riesco a capire il motivo per cui mi manca un demone?!
Presa dalle mie elucubrazioni mentali non mi accorsi di aver raggiunto il cancello di casa. Su di esso ancora il foro che la testa della volpe cacciatrice aveva lasciato.
Scossi la testa. In quel momento non dovevo assolutamente pensare alla mia "nuova" vita fatta di esseri raccapriccianti demoni che mi vogliono usare come arma o mangiare come uno spuntino!
Posai l'indice sul campanello e pigiai il bottone prima ancora di accorgermi che lo avessi fatto. Immediato lo spioncino rosso della telecamera puntò il mio viso.
-Sono a casa...-. Il cancello, che oltre ad avere due ante che potevo aprire e chiudere con facilità  possedeva anche un comando di scorrimento fatto apposta per permettere il passaggio delle auto incominciò a scorrere per permettermi il passaggio.  Lentamente la mia sagoma incominciò ad intravedersi.
Parve ai miei occhi come un momento di suspanse ,la mia comparsa dietro esso.
Mia madre si fiondò in giardino raggiungendomi di corsa e poi abbracciandomi come poche volte aveva fatto. Mi sembrò di aver intravisto delle lacrime sul suo volto.
-Piccola mia , sono quattro giorni che stiamo qui, ma dov'eri finita!-. Era preoccupata? 
La scansai con una spinta lieve.
-In quattro giorni avete saputo solo farmi una chiamata?..-. No..Non lo erano stati. Avevano troppi impegni per pensare anche a me..
-Abbiamo chiamato ma il tuo cellulare era spento , così ho cercato personalmente Stacy ma anche lei mi ha detto che eri sparita , non ti aveva vista a scuola ne sentita il pomeriggio...E..-.
La gelai con sguardo severo. 
Un altro genitore mi avrebbe cercata giorno e notte,mentre loro.. be..Al massimo si potevano essere guardati in giro durante il tragitto verso qualche ristorante.
-Non vi dovevate nemmeno preoccupare , ho la testa sulle spalle..-. Ero profondamente delusa. Se non avessi avuto quel carattere autoritario e freddo , probabilmente in quel momento avrei pianto, ed in verità la sensazione che provavo era proprio quella..
Volevo piangere , ed il cuore si aggrovigliava su se stesso ma, mai e poi mai l'avrei fatto in loro presenza.
Non la considerai , e proseguii dirigendomi all'interno della casa , lei a seguirmi subito dopo.
-Clair , adesso perchè fai così!? Io e tuo padre siamo morti di paura per te e questo l'atteggiamento che hai tu nei nostri confronti?!-.
Addirittura una ramanzina? Era troppo.
-Morti di paura?pff..-. Fu la prima volta che il mio tono si tinse di sarcasmo parlando di quanto poco interesse riponevano loro nei miei confronti.
-Voi vi siete preoccupati ..Forse. Ma di certo morti di paura no...-.
Entrai nella cucina e fiondandomi al frigo artigliai la bottiglia di succo all'ananas.
-Come ti permetti! Non solo sparisci per quattro giorni ritorni anche con quella faccia di bronzo a criticarci!? Irriconoscente noi ti abbiamo dato tutto!-.
Non ci vidi più. Lanciai a terra il bricco lasciando che il succo invadesse il pavimento, e gridai . Gridai come non avevo mai fatto, tutta la mia rabbia.
-Cosa? Cosa avete fatto? Cosa mi avete dato! Una casa?Soldi? Pensate che bastano?!Avrei preferito essere povera magari vivere sotto un ponte ...Ma avere l'amore e la presenza di mia madre e mio padre! A quanto pare però...I figli adottati non se lo possono permettere...-.
-Chi ti ha detto che sei stata adottata?..-. Vidi il suo volto scavarsi smarrito.
-Mio pa...Tuo marito..-. Portai lo sguardo a terra ...
-Tu in questo periodo sei cambiata , eri fredda nei miei confronti ed io sentivo solo lui per telefono quelle rare volte che chiamava...Così gli ho chiesto che avessi fatto..E lui mi ha detto _si è resa conto che non può amare una figlia che non è sua.._-.
Lacrime le scesero sul viso. Di colpo venne ad abbracciarmi.
-No , non è affatto vero. Tu sarai stata anche adottata Clair ma ti ho sentita mia sin dall'inizio, e se ti sono sembrata cambiata...E' perchè ..-. Fece fatica a confessarsi. Il respiro le si era fatto pesante in gola, doveva esserle successo qualcosa di grave.
-Tuo padre mi tradisce Clair. Lei è molto più giovane e bella di me , e da quando la conosce lui ..Lui non è più il Marcus che ho sposato. Non è la prima volta che ha rapporti con ragazze al di fuori del nostro matrimonio , ed io li ho accettati tutti ..Al fin dei conti noi non ci vediamo quasi mai..Ma questa volta è come se fosse stato ipnotizzato da quella donna...-.
Il problema non era mio padre che cornificava mia madre , ma l'ultima frase della donna:
"E' come se ne fosse stato ipnotizzato".
La mia mente subito aveva preso a viaggiare li, nell'altro mondo , dove demoni , esseri spregevoli rubavano anime e giocavano con la vita di umani "innocenti".
-Tu l'hai vista almeno una volta?..-.
-No..Ho solo sentito la sua voce al telefono. Lei lo aveva chiamato qui a casa poco tempo fa prima che lui tornasse, risposi io...Nemmeno mi ha chiesto scusa quella stronza..-. L'ultima frase la biascicò di pianto e fu l'istinto di abbracciarla a prevalere.
-Finirà come sono finite le altre mamma...-. Non ne ero certa, anzi ero sicura del contrario.
-Adesso metto in ordine io qui...Tu va pure a salutarlo è nel suo studio...-. Si ritrasse asciugandosi l'ultima lacrima , sorridendo appena. Mi aveva fatto tenerezza seppur l'astio contro entrambi i miei genitori fosse incancellabile.
Le obbedii uscendo dalla cucina e percorrendo l'immenso corridoio largo almeno quanto due salotti , in cerca della rampa di scale con lo sguardo. 
Salii ogni gradino lentamente come se volessi allungare al massimo quel percorso evitando l'incontro diretto con mio padre , ma purtroppo i gradini finirono ed io mi ritrovai ad un passo dal suo studio.
Il piano superiore era poco illuminato. Nel corridoietto che comprendeva un fila sparsa di porte di massello , non vi era che una sola finestra sul soffitto , tipo punto luce senza maniglie. Metteva tristezza quella parte di casa .
A sinistra della scalinata il suo ufficio.
Ci ero entrata si e no tre volte in tutta la mia vita. Mio padre non aveva mai sopportato che io e la mamma ci entrassimo, lui diceva che quello era il suo rifugio , il suo posto segreto e nessuno oltre a lui poteva metterci piede se non per portare lui ,cibo o caffè durante la giornata.
Che vita monotona...
Ruotai il pomello della lastra lignea , cercando di fare il meno rumore possibile lasciando uno spiraglio fra porta e stipite ,largo giusto il necessario per vedervi all'interno.
Quando l'immagine della stanza apparve ai miei occhi sentii rompersi qualcosa al mio interno..
L'uomo era gettato su una poltroncina stile novecento , con le braccia penzoloni e la testa buttata all'indietro. La bocca spalancata in un urlo soffocato e le iridi ormai color morte.
Che diavolo gli era successo!?
All'improvviso , una nube fioca tra il nero ed il grigio prese ad attorniare come una voluta di fumo di sigaretta, l'uomo.
Era per forza un demone.
Lentamente il fumo denso si propagò nella stanza nel punto dove alloggiava l'uomo ed un odore acuto di zolfo arrivo sino alle mie narici. Da ella prese forma una testa ...
Capelli raccolti in una crocchia , del colore dei raggi del sole , ed occhi castani all'apparenza innocenti di una ragazza poco più grande di me.
Le labbra le si schiusero ed il suo volto si spinse verso quello dell'uomo. Che voleva fargli!?
Inspirò lei, ed un fiume grigio di fumo uscì dirompente dal corpo dell'uomo , che inaridiva violaceo.
Merda!Merda!Merda!!
Mi gettai sulla donna demone afferrando la sua consistenza per metà di carne ed ossa e finimmo per ruzzolare a terra portando con noi svariati mobili colpiti dal nostro peso.
L'uomo riprese a respirare e tossì violentemente.
-Maledetta chi sei!?-. Gridai afferrandole il colletto del mantello. Ma il suo sguardo pareva essere ..Terrorizzato?!
Mi scrutava con le iridi scure come se avesse visto Satana in persona , senza emettere un gemito ne dire una parola. 
Tremava e non capivo perchè.
Poi, sparì divenendo fumo.
Ma che dia...
Mi voltai di colpo verso mio padre ricordando che era quasi morto.
-Papà! Come stai?-. Mi accinsi a raggiungerlo all'istante , ancora era seduto sulla poltrona che si stringeva la gola.
-Bene..sto bene..-.Era sconvolto , ma forse nemmeno si era accorto di quello che la ragazza avrebbe voluto fargli.
-Papà..Lo sai cos'era quella?..-.
L'uomo tacque un istante.
-Lei era Sindy...-. Ebbi un tonfo in petto. Allora..Avevo ragione . Un demone aveva fatto di mio padre la sua ossessione!
-Papà, no. Lei era un demone e vuole privarti della tua anima!-. L'uomo mi spintonò violentemente e caddi a terra.
-Lei non è niente di tutto ciò! Lei è la donna che amo , ed io darei anche la mia vita per renderla felice!-. Gridò infuriato e poi... rise. Una risata sguaiata come quella di una forte crisi nevrastenica e gli occhi che gli si portavano all'insù .
Lo aveva "preso"...Mio padre era di quella donna.
I miei occhi scottarono ma trattenni salde le lacrime.
-Lei...E' un demone..-. Continuai con un filo di voce. 
Un dolore lancinante, sordo, mi pervase il costato e senza che nemmeno potessi accorgermene ero di schiena a terra.
L'uomo mi aveva tirato un calcio forte, così forte al busto che il respiro mi si doveva essere incastrato nei polmoni per quello che mi parve un momento lungo una vita.
La testa confusa, le risa dell'uomo nelle orecchie e le lacrime che non avevo retto più ed ora bagnavano il viso..
-Lei è un demone..E tu sei stato corrotto..-. Un altro calcio ,alla gamba, ed ora il dolore si era fatto tagliente. 
Sommessi un grido pensando che mia madre era al piano inferiore ed era già abbastanza distrutta di per se.
E poi i calci aumentarono e li sentii sul mio corpo talmente veloci e forti che nemmeno riconobbi più da che parte mi faceva male. Mi contorcevo e basta.
Non c'è Dio da poter pregare , ne santo a cui appoggiarsi..Quaggiù tutto è vero , tutto è doloroso e fa male ed il diavolo è l'unico marionettista del teatrino ... Quel pensiero fugace ed ora ai miei occhi  appariva solo il soffitto bianco come le iridi dell'uomo mentre veniva privato di parte della sua anima. 
Mi riportai a fatica seduta ancora rintronata, solo quando i polmoni dell'uomo parvero non reggere più e si era dovuto fermare.
 Affaticato ansimava con la bocca spalancata come quella di un cane rognoso e della saliva gocciolava da una delle due estremità.
Di mio padre, in quell'uomo non ce n'era più traccia.
Così mi alzai. La mente mi si offuscava sempre di più come se fossi stata sotto morfina. Non avevo più dolore , ne versavo più lacrime. Qualcosa di diverso aveva preso possesso del mio corpo, della mia coscenza.
-Tu...sei un essere spregevole non sei più mio padre...Sei peggio di un ..-. Un filo di voce roca e le parole che fluivano senza controllo, poi, i miei piedi si mossero in uno scatto.
Morbido, caldo , viscido..La mia mano era penetrata nel corpo di mio padre passando parte parte il costato.
Il suo cuore stretto nelle mani bagnate del suo sangue e qualche residuo di schegge d'ossa sulle dita.
Dalla vetrata della libreria alle sue spalle, la vidi. La mano di un demone , la mia mano, unghie affilate lunghe almeno sei centimetri , acuminate come punte di frecce e ricoperte di sottilissime vene nere e viola increspate sotto lo strato roseo di pelle. 
-Demone...-. 
Non respirava più . I suoi muscoli si erano rilassati come se fossero stati sciolti ed ora , era solo il mio braccio che lo teneva sospeso.
Lo scaraventai ad un metro di distanza facendo si che le sue carni lasciassero uscire il mio braccio da esse.
La camicetta , li dove era penetrata nell'uomo, era ricoperta di un rosso vivo .
Cosa ho provato in quel momento? Paura?Ribrezzo? Avida brama di potere? 
Sogghignò il demone e si spense come se fosse uscito da me.
Barcollai e l'organo tonfò al suolo schizzando sangue e liquido vario . 
Dovevo essere tornata in me perchè di li a poco un conato di vomito mi salì vertiginosamente alla bocca costringendomi a spalancarla.
Maledizione ! Che avevo fatto..
Mi alzai subito non considerando il dolore ne la nausea e corsi al pian terreno cercando disperatamente mia madre.
E se aveva sentito? Se si fosse tolta la vita? Non pareva esserci traccia di lei in nessuna delle molteplici stanze dell'abitazione. Così mi diressi nella lavanderia della casa l'ultima stanza da ispezionare, e la trovai li con le cuffiette alle orecchie e una camicia di mio padre fra le mani...
Restai all'ingresso della stanzetta per qualche istante. Quella scena mi aveva fatto ancor più male di quando avevo ucciso l'uomo..Forse , perchè non ero stata io a farlo ma la me assopita, Proserpine.
Mi avvicinai alle spalle della donna e la strinsi immergendo la testa nell'incavo che le scapole le disegnavano nella schiena magrissima.
-Va tutto bene mamma...-. La sentii sospirare in un breve sorriso e poi subito tremare e scansarmi.
-Hai del sangue sul braccio!..Che ti è successo?!-. Non dire che fosse preoccupata dal suo sguardo , ma bensì scossa, come se sapesse già tutto ed avesse avuto la certezza in quel momento. Ne ebbi un' immenso timore.
Non seppi che risponderle , perciò l'unica frase che mi parve giusta dire in quel momento fu "va via..". Secca , atona e lo sguardo che scappava dal suo. Capì.
-Che hai fatto a tuo padre!?-. Gridò disperata.
Merda! Faceva male. 
Strinsi le labbra in una smorfia di dolore , serrando gli occhi intrisi di pianto che non vorticò sulle guance.
-Ho detto va via..-.
Mi afferrò per il colletto della camicetta strattonandomi.
-Che gli hai fatto?!-. Ripetè.
Restai un attimo in silenzio.
-Vuoi sapere se ce l'ho fatta ad ucciderlo o il modo in cui l'ho fatto..-. Sogghignai. Proserpine ma anche io stessa avevo capito che lei  sapeva tutto , ci aveva sentiti forse anche visti e la sua preoccupazione era finta e riferita solo 
all'essere sicura di averlo tolto di mezzo.
Sbiancò lasciando con le mani che le tremavano vertiginosamente , il colletto sgualcito ed umido della mia camicia.
-Allora?...Volevi essere sicura che l'abbia fatto fuori o il modo in cui l'ho fatto?-. Alzai la voce facendo si che la donna sobbalzasse, intrappolandola fra me e la lavatrice alle sue spalle con entrambe le braccia.
-Voi umani siete degli esseri spregevoli ...Cos'era vendetta?Gelosia? Cosa ti ha portato a desiderare che morisse?E'?-. Ero crudele , lo sapevo. Ma ai miei occhi da pochi minuti a quella parte era apparso qualcosa , un'alone no, un'aura probabilmente, che al sottolineare ciò che lei aveva desiderato per il suo defunto marito, 
diveniva sempre più scura.
E da rosa era passata al rosso e dal rosso al viola ...
La sua anima era sporca , intrisa nel peccato , aveva desiderato la morte di un uomo che aveva amato , aveva peccato ...E il mio demone divenne affamato. Quell'anima così malvagia faceva gola, e mi bruciò lo stomaco brontolando internamente ..Ma non ero io che gliela dovevo portare via..
-Va via Margareth e non tornare mai più in questa casa..-. Distolsi lo sguardo e pacai la voce facendomi leggermente indietro.
-Mi dispiace..-. Disse con un filo di voce rotto dal fiume in piena del suo pianto.
Non le risposi. Attesi che andasse via.
Quando la porta in vetro smerigliato dell'ingresso si aprì per poi richiudersi, solo allora , uscii dalla stanza e controllai cosa aveva portato via la donna, perchè seppur avesse l'anima macchiata di peccato , avesse voluto che il marito morisse e forse nemmeno teneva a me , io mi preoccupavo per lei...
Così cercai nemmeno sapendo cosa , e notai che mancavano le chiavi dell'auto , seppi subito la sua direzione.
Ogni volta che lei e papà litigavano , lei fuggiva in auto raggiungendo la casa fuori città dei nonni..
Sarebbe stata al sicuro li ed io mi rasserenai.
Mi portai seduta a terra con i gomiti sulle cosce e le mani ad oscurarmi il viso. Piansi , terribilmente . Gridai quanto più forte potei e desiderai di morire.
Avevo ucciso per la prima volta ed ora avevo la prova che ciò che mi era stato detto da Drey fosse vero.
L'arma che tutti bramano ...
Portai lo sguardo ancora appannato dalle lacrime a quella mano ancora sporca del sangue che si era raggrumato. Le unghie affilate come artigli e le vene increspate sulla pelle, nere pece  erano sparite , ma io ancora avvertivo il calore del sangue di Proserpine scorrere al loro interno.
Un demone....
Di colpo la porta tornò ad aprirsi. L'immagine di Drey apparve dietro essa.
Aveva già capito tutto.
 Si portò verso me accucciandosi e con delicatezza mi accarezzò il capo baciandolo.
-Andiamo a casa...-.
Mi alzai all'unisono con lui e ci dirigemmo all'esterno dell'abitazione. Lui mi teneva un braccio ad attorniare la vita e per un attimo pensai che avesse paura che cadessi.
Il cielo era in procinto d'imbrunire ed uno strano tramonto coperto da nuvole blu , viola e poi nuovamente semplici come altre nuvole ,illuminò i nostri visi cullati da una brezza fredda che sapeva di pioggia.
-Drey....Avevi ragione io...Sono Proserpine...-. Mi regalò un secondo bacio sulla tempia.
-Va tutto bene..-. La sua voce profonda , roca , bassa ma dolce al contempo parve riscaldarmi un istante il cuore che ormai non sapevo nemmeno più se fosse di ghiaccio , pietra o solo se ne avessi uno.
Non parlai più.
Mi condusse alla sua auto aiutandomi ad entrare.
Ora che avevo capito di essere come lui , che sarebbe successo? Cosa in me sarebbe cambiato? Che quello potesse essere l'inizio di una catastrofe?
Lasciai che la mente si svuotasse con le immagini del circondario scorrere veloci dal finestrino ed i miei occhi che si perdevano in esse.
-Si sta svegliando ecco perchè tu non volevi che uscissi non è così?...-.
Non lo guardai , avevo troppa paura che i suoi occhi che mi dicessero la verità.
-Si..-. Fu peggio sentirlo dire dalla sua bocca.
Sentii la gola serrarsi.
-Immaginavo...-.
Un demone ...Ecco quello che sono..
Lentamente capì perchè tante cose nella mia vita non riportassero.
-Io...lo accetto..-.
Il demone trasalì impercettibilmente ed una lieve incurvatura di sorriso albeggiò sulla sua bocca.
Accetterò di essere un demone pur chè la mia vita abbia un senso ed i suoi pezzi tornino a posto nel puzzle che la completa..Accetterò di vivere nell'oscurità ..accetterò qualsiasi cosa...
La macchina procedeva spedita ed io finalmente tornavo nell'unico posto dove mi sentivo a casa...Fra quelli come me..

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Capitolo 6
*** La natura di un demone ***


Da quando avevo ucciso mio padre era passata circa una settimana. Ero rimasta nel loft di Drey per tutto il tempo, di lui nessuna traccia. Era andato via la sera stessa dicendo che all'inferno avevano bisogno di lui ed io ero stata costretta a rimanere nel suo appartamento nonostante mi fossi offerta di accompagnarlo.
"Hai ancora la tua anima, non puoi venire", mi aveva detto persino a brutto muso come se fosse stato di disturbo per lui , la mia presenza.
E quindi io mi ero vista costretta a non fiatare restando sola. Nel corso dei giorni della sua assenza ,però qualcosa in me era mutato e fermentava al mio interno. Stavo male , male da morire. Crampi, fitte, forse avevo anche la febbre alta , sudavo e tremavo avvertendo il mio stomaco trincerarsi sotto la morsa della fame d'anime.
Il demone bramava cibo ed io..Be ,io non ero in grado di procurarglielo, forse per questo mi stava punendo costringendomi a patire quei dolori atroci.
Passai gli ultimi due giorni della prima settimana di assenza del demone, nel letto piegata dal dolore, stanca mentalmente e provata , alquanto provata ,psicologicamente.
Ogni muscolo del mio corpo era tirato che pareva potersi staccare dal resto del fascio, da un momento all'altro.
La testa mi girava vertiginosamente provocandomi forti spasmi di nausea. Dovevo porre rimedio ed anche in fretta.
Così mi portai in piedi a fatica e mi diressi verso il bagno. Ricordavo che ci fosse nel porta oggetti dell'enorme specchio sul lavabo, una serie di flaconcini di medicinali , forse li avrei potuto trovare qualcosa che poteva essermi d'aiuto.
Mi portai barcollando verso la porta aggrappandomi a tutto ciò che mi circondava ed avevo a portata di mano e finalmente dopo passi fatti con il fiatone riuscii a raggiungere il lavandino fiondandomi su di esso artigliando il pomello del porta oggetti , ma la mia attenzione non ci mise molto a spostarsi sulla mia immagine riflessa nello specchio e ...Cazzo se ero ridotta male!
La pelle sudata,scintillava colpita dalla luce delle sei lampadine sopra alla mia testa , sembrava essere fatta di squame invisibili che colpite dal bagliore elettrico ricordavano molto l'effetto dei cristalli di bigiotteria cinese che avevo visto ed acquistato parecchie volte.
Profonde occhiaie rosso-violacee solcavano il mio viso e nella sclera degli occhi si bagnavano erti filamentini rossi pronunciati , vasi sanguigni che parevano essersi increspati nell'occhio tanto da non farlo sembrare umano.
Se mi avesse vista qualcuno così , per giunta con una vecchia felpa addosso e short sfilacciati alle gambe , avrebbe pensato che fossi una tossicodipendente cronica.
E si, effettivamente era proprio quello che ricordavo guardandomi in quel momento.
Distolsi l'attenzione dal riflesso nello specchio solo quando uno spasmo più forte mi fece piegare costringendomi ad affrettarmi nel controllare tutti i flaconcini.
Aprii di colpo l'anta dell'armadietto rovistando con mani ed occhi il suo interno.
Ne afferrai uno dietro l'altro buttandoli alle mie spalle.
Non c'era nulla! Nulla che potesse servirmi per i dolori e così persi la pazienza .
inavvertitamente gettai tutto a terra svuotando l'armadietto con un movimento della mano che ricordava quello di un'onda anomala nel mare.
Pillole si sparsero ovunque , flaconcini rotti e boccette gocciolanti si infransero a terra e nel lavabo.
Urlai. Non ne potevo più. Lacrime cocenti avevano preso ad attorniarmi il volto disegnato dal dolore..
Mi sentii terribilmente in colpa per ciò che mi vidi costretta a fare dopo..
Mi allacciai la felpa calandomi il cappuccio sul viso ed infilati gli anfibi uscii dal loft.
Veloce percorsi la gradinata e mi insinuai nell'ingresso evitando sguardi di troppo. Ero in astinenza di qualcosa e  nemmeno sapevo cosa con precisione ...Si in quel momento mi sentii come l'ultima delle tossiche.
Qualche demone si aggirava per la sala , qualcuno per lo stesso ingresso così, furtiva mi nascosi dietro le statue presenti accanto alle mura riuscendo ad 
arrivare al portoncino di ferro verde.
Fui fuori e Dio solo sa come feci con tutti quegli spasmi.
Era sera all'esterno del palazzo , ed io nemmeno me ne ero resa conto dal loft. Le strade erano colme di volti che ora non erano più solamente anonimi , ma anche cibo per il mio demone..
Ne vidi uno in particolare che aveva un'aura viola scuro. Sentii lo stomaco di Proserpine brontolare ed artigliai il mio.
Sta calma Clair...
Continuai a ripetermi ma non sortii effetto. Allora lo seguii. Non mi feci vedere , cercando di mantenere un'andatura che desse poco nell'occhio. Attorno a me , rumori confusi, ovattati , la testa che ancora girava. 
Non demorsi , dovevo prendermi la sua anima a tutti i costi.
L'uomo, un tizio sulla trentina ben vestito e con una ventiquattro ore fra le mani, svoltò in una della stradine strette della River Side , probabile che stesse tornando a casa .. 
Salì la gradinata di un palazzo ad appartamenti 
comunali , di quelli che si pagano alla giornata , bussando frettolosamente al chiavistello della stanza ventidue. La porta si aprì ed apparve una giovane donna , forse una prostituta , non era nemmeno della zona .
Intuii che l'aura macchiata doveva essere per quel motivo , ma il suo colore viola non mi convinceva affatto. 
Non ne sapevo molto sulle aure , per giunta era veramente da poco tempo che le riuscissi a vedere , ma quell'uomo doveva essere estremamente corrotto  per averla di quel colore , oppure essere un maniaco , uno stupratore un killer...Sennò non si spiegava!
Salii anche io i gradini , e silenziosa mi avvicinai ad una delle finestre del appartamento...Rimasi sconvolta.
Non mi spiegai come era potuto accadere , come non avessi fatto a vederla , ma l'aura della donna era quasi del tutto nera... Diamine che cazzo avevano fatto quei due per essersela ridotta in quel modo?!
Lei si avvicinò ad un armadio a muro , non distinsi ciò che stava dicendo all'uomo , ma qualsiasi cosa fosse uscita dalla sua bocca doveva per forza riferirsi a ciò che uscii dall'anta di quel mobile..
Una seconda donna , legata , bendata , con il volto sfigurato.. 
Alla vista di tutto quel sangue mi portai d'istinto una mano alla bocca ritraendo uno spasmo di conato. Il sangue mi faceva terribilmente schifo. Ma la mia attenzione rimase un attimo concentrata sulle fattezze della donna riversa a terra ...Diamine il l'avevo già vista al telegiornale! Da quello che avevano detto , era stata rapita circa due giorni prima forse per cause passionali , quindi a conti fatti lui doveva essere il marito e l'altra l'amante.
 L'espressione della donna che si era presentata alla porta , aveva un non so che di soddisfatto 
compiacimento. Doveva essere riuscita nell'impresa.
Persi il senno , la condizione di causa effetto , persi la ragione , persi tutto ciò che si poteva perdere in quel momento e sfondai la porta. Il perchè?Credo sia stato dettato dalla cattiveria di lei , nei suoi occhi, nella sua aura , probabile che il mio lato umano ne abbia risentito parecchio, mentre quello demoniaco..Be senza dire che non era più nella pelle cosciente che a breve sarebbe stato sfamato.
La me che entrò nell'appartamento non era affatto quella che era trasalita pochi attimi prima disgustata da tutto quel sangue sul corpo della donna.. La me che entrò nella stanza , aveva fame ed era avida di morte.
Avvertii le pupille tirarmi gli occhi come se si stessero strappando . Le unghie si allungarono in artigli appuntiti e le venature increspate ,tornarono ad apparire ora lungo tutto il mio corpo.
Il respiro usciva dai polmoni come un ringhio roco , soffocato e bruciava. Si intravedeva perfettamente la voluta di fumo che aveva anche la volpe cacciatrice , uscirmi dalla bocca.
-Chi diavolo sei!?-. Urlò l'uomo cadendo a terra dopo aver indietreggiato velocemente ed essere inciampato sul corpo della seconda donna.
Aveva il terrore nello sguardo...Lo adoravo.
La donna , quella con l'aura nera , invece si era rivelata più fredda e calcolatrice , aveva impugnato la sua Beretta ed ora mi stava sparando addosso.
Vidi ogni proiettile colpire la mia pelle trapassandola. Ma fu strano . Non mi fece male , nemmeno sanguinai. Era come se lo strato epiteliale fosse fatto di gomma , ed al passaggio del proiettile si aprisse in tante e ripetute ondine che accoglievano il pezzo di ferro inglobandolo.
Sogghignò Proserpine, e scattò il mio corpo ,verso la donna. Afferrai la sua testa con entrambe le mani.
Stretta , così stretta , che le punte acuminate degli artigli le trapassarono il viso lasciando dieci piccoli fori sanguinanti.
Intanto le mie labbra si avvicinarono alle sue ed inspirai profondamente.
-Muori ..-. L'attimo di un sibilo.
La pelle della donna si fece grinzosa , scarna, attaccata alle ossa e di lei non ne fu più nulla.
La lasciai andare e le sue ossa si separarono scomposte dal corpo formando un mucchietto accatastato.
Scrutai l'uomo muovendo lentamente il capo all'indietro. Tremava , piangeva e poi, di colpo tornando a rialzarsi cercò l'uscita , disperato. Non nego che in quel momento sia io che Proserpine sogghignammo divertite.
Bastò tendere il braccio perchè la porta si serrasse all'istante e l'uomo fini per sbatterci contro.
-Dimmi..Che avete fatto a questa donna?...-.
Lui , che ora tremava anche di più , si voltò schiacciando la schiena alla lastra lignea.
-N...N..Niente...-. Disse in fretta.
-Niente?..-. Ghignai. 
Un suo braccio venne staccato dal resto del corpo , lasciando che il sangue zampillasse copioso nella stanza.
Le urla dell'uomo , strazianti ,echeggiarono torturando i miei timpani. Non mi scomposi.
-E dimmi anche adesso non le avete fatto niente?..-. Il demone dentro me era impaziente e gioiva di tutta quella crudeltà. Lo avevo perfettamente sentito sibilare nelle mie orecchie e tutto si era offuscato , non sentivo nulla all'infuori del desiderio di cibarmi delle loro anime..
-Ti prego lasciami andare...-. Era in ginocchio che si copriva il moncone. 
Nel suo sguardo il terrore era scritto a caratteri cubitali tanto quanto la certezza di una morte che non si sarebbe fatta attendere molto.
Mi avvicinai a lui, lenta .
-Vuoi che tutto questo finisca?..-. Sussurrai al suo orecchio.
Pianse in singhiozzi soffocati e lamenti uscirono dalla sua bocca contratta.
-Lasciami in pace...ti prego..-.
Afferrai il suo viso e lo strinsi forte , forse anche troppo e la sua mascella scricchiolò. Poi le mie labbra sfiorarono le sue.
Bastò un respiro per rendergli ciò che aveva fatto a quella donna.
Il mucchio di ossa tonfo sulla moquette intrisa di sangue.
Mi voltai lentamente verso il corpo della donna martoriata, riversa sul pavimento. Respirava lo sentivo. L'udito dei demoni era clamoroso.
Ma stava morendo, me ne accorsi subito.
Così le sciolsi polsi e caviglie dalle funi che le intrappolavano, accorgendomi che i due criminali gliele avevano legate così strette da farle trapassare la carne creando lacerazioni dolorose che avrebbero avuto bisogno di parecchio tempo per rimarginarsi.
La voltai sulla schiena.
-T...Ti prego aiutami...-. Disse con un filo di voce annaspando nel suo stesso sangue. Provai una rabbia incontenibile per ciò che le avevano fatto.
Le sfiorai un polso, e come se avessi appena vissuto un flash , ai miei occhi apparvero cifre e date che scorrevano veloci.
Che diavolo era!? 
Scansai subito la mano , ma poi , la curiosità prese il sopravvento nuovamente e ripetei il gesto.
Stavo vedendo lo scorrere dei suoi giorni!!!
Non le sarebbero rimaste che poche ore da vivere...Perciò ne costatai l'aura. In quel caso se fosse stata macchiata l'avrei uccisa senza scrupolo facendole anche un favore, ma la sua aura era azzurra lievemente macchiata di bianco.
Era pura , strano che un' umana ne possedesse una del genere.
Ingoiai a vuoto , perchè be...anche un'anima pura metteva l'acquolina in bocca più di una macchiata.
Decisi che non ne valeva la pena lasciarla morire straziata , perciò mi chinai verso lei .
Incominciò a dimenarsi sotto me , e fui costretta ad artigliargli i polsi premendoli alla moquette.
-Farò subito..-. Le mie labbra sfiorarono le sue, rotte e bagnate di sangue. Respirai profondamente. 
Feci più fatica questa volta , forse proprio perchè quell'anima era pura, la più pura che abbia mai visto.
Quando ella vorticò dentro me , avvertii come una vampata al sapore di menta fresca pervadermi da capo a piedi , fu una sensazione meravigliosa. Ogni muscolo si rilassò all'istante , come se mi fossi fatta una dose della droga più potente in commercio , la mente si svuotò e per un attimo che sembrò finire troppo presto , mi parve di aver assaporato 
un pezzo di paradiso.
 Le anime negative sapevano di fumo e zolfo , non erano affatto soddisfacenti come quelle pure, ma a rigor di logica quello che avevo appena fatto e provato era , doveva per forza, essere sbagliato!
Tornai in piedi velocemente, la trasformazione in demone che ancora non voleva andar via e l'agitazione che aveva preso posto in ogni parte di me.
Dovevo andarmene ed anche alla svelta. 
Qualcuno aveva chiamato la polizia , forse per via dei colpi di Beretta, ed ora dalla finestra dell'appartamento potevo intravedere il lampeggiare delle sirene sulle auto ed il loro frastuono rimbombarmi nella testa già parecchio confusa di 
suo.
Mi feci prendere dal panico lo ammetto.
Corsi fuori dall'abitazione senza pensare che potessi essere vista da qualcuno, e di fatti fu proprio quello che accadde.
Luci abbaglianti , rosse e bianche puntate addosso e la voce del comandante di polizia che mi incitava a restare ferma dov'ero.
Guardai verso tutte quelle pattuglie della polizia. Non c'era un' anima pura...
Provai un'immensa voglia di ingoiarle tutte, tremavo.
Cazzo Clair non è il momento!
Distolsi lo sguardo veloce riprendendo a correre. Il mio corpo ancora da demone , reagì bene al salto che feci dal pianerottolo all'aperto del palazzo.
Finii sul tettuccio di un auto parcheggiata proprio sotto esso, in ginocchio , senza riportare un graffio.
Le mie gambe erano veramente veloci e forti.
Che figata!!!! 
Una stupida esclamazione nella testa e poi la velocità nei miei arti che aumentò.
La polizia già mi era alle costole con auto e moto , a sirene spianate.
Ma non erano me , e non saltavano anche tre metri in aria. Ovviamente non ci misi molto a seminarli ritrovandomi alle spalle del palazzo dove soggiornavano decine di demoni. 
Ma proprio a pochi metri dal portoncino di ferro verde incomincia ad avvertire capogiri vertiginosi e dolorose fitte allo stomaco.
Non riuscivo a capire perchè diavolo mi sentissi in quel modo , e l'ansia prese il sopravvento rendendomi le gambe molli , impossibilitate a sorreggermi e..Splash..Mi schiantai a terra come il succo di frutta nella cucina di casa mia...
I miei occhi non vedevano , le mie orecchie non sentivano che rimbombi di rumori lontani.
Merda stavo morendo?!
A breve non sentii nemmeno più quelli ed il buio prese possesso di me.
-Drey ti prego vieni a salvarmi..-.

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Capitolo 7
*** Doppia verità ***


Tornare ad aprire gli occhi fu più faticoso del previsto. Sembravano essersi incollati ,ed anche il movimento più naturale delle palpebre mi fece un male atroce , come se la pelle si fosse ferita in piccoli tagli. 
Imprecai mentalmente subito dopo , anche per le forti fitte allo stomaco e la nausea che non si era scomodata ad abbandonare il mio corpo.
Merda! Svegliarsi era stato peggio che svenire!
-Dove diavolo mi trovo..?..-. Attorno a me , il mobilio sconosciuto e la luce fioca di una mattina dalla temperatura più alta del normale . La testa ancora girava vorticosamente rendendo difficile anche il solo guardarmi attorno.
Ero sdraiata sopra qualcosa che ricordava un sacco di juta , coperta da un lenzuolo bianco leggero e la testa su qualche telo ripiegato a modi cuscino.
Dove cazzo ero finita? Quella non era affatto la casa di Drey!
Una vampata di cannella raggiunse le mie narici. Sentire quell'odore , voltarmi su un lato e vomitare fu un tutt'uno.
Maledizione! Imprecai in un filo di voce sgranando gli occhi sulla sostanza espulsa.
Ero veramente pietosa in quell'istante , tanto che mi feci schifo da sola.
Mi cadde lo sguardo sulle mani. Degli artigli e delle vene increspate , nemmeno l'ombra. Mi sentii sollevata. 
Corsi poi, con gli occhi su per le braccia. Dov'era la mia felpa?! 
Trasalii toccandomi il busto. Qualcuno mi aveva cambiata. Ora avevo solo una canottiera bianca a coprirmi. 
Fortunatamente gli shorts erano ancora al loro posto.
-Sei sveglia finalmente!..-. Mi voltai di scatto , l'attenzione riferita ad una voce femminile alle mie spalle.
Una ragazza , o forse una donna difficile a dirlo. Occhi chiarissimi, pelle olivastra ma non scura , vestita come una maestra delle elementari nell'ora  "buca", pantaloni nocciola e maglioncino dello stesso colore , si prestava a raggiungermi con un ampio sorriso materno sul viso.
Indietreggiai sul posto. Sia lei un altro demone?!
-Chi diavolo sei ?!-. Il mio tono non si rivelò dei migliori ed un pò me ne sentii in colpa, infondo mi aveva salvata.
-Crystal..-. La sua espressione non mutò.
La scrutai ancora osservandone il più possibile ogni particolare.
Alle orecchie indossava due perle pendenti , mentre al collo un ciondolo in oro bianco con rappresentato un minuscolo delfino sul pendaglio. Su uno dei due polsi un bracciale sottile di quarzi .
Figlia di papà la tipa! Ragionai sarcasticamente in testa.
-Come mai mi trovo qui?..-. Chiesi spostando lo sguardo attorno a me .
Sembravo essere in uno scantinato o qualcosa del genere. L'ingresso era chiuso da una tenda di velluto rosso che "oscurava" quella che sembrava essere la discesa di un garage. Le pareti panna ,ormai tinte da macchie di fumo che ricordava il colore dell'abbigliamento della donna,erano costernate da scaffalature stracolme di ogni sorta di oggetti , 
da libri a cacciaviti a cose ben più strane. L'ambiente aveva un non so che di dolce ed acre allo stesso tempo , ma comunque quel maledetto odore di cannella persisteva nel farsi sentire. Lo odiavo!
-Sei svenuta, ti ho trovata ai piedi di un vecchio palazzo malfamato della zona , non mi sembrava il caso di lasciarti li..-. Rispose molto serenamente senza stoppare la voce. Capii che in un certo senso stava dicendo la verità.
-Wow, esiste ancora qualcuno che si erige a buon samaritano..-. Feci una smorfia ed il mio tono non potè parere meglio del precedente. Il sarcasmo pungente era sempre stato un brutto difetto che non sapevo gestire.
Lei però sorrise divertita, e la cosa mi lasciò da pensare.
-Che hai da ridere!?..-. Sbuffai.
-Sei simpatica , sono sicura che piacerai anche ad Eleonor e gli altri..-.
-Gli altri?! Chi!!?-. Balzai in piedi all'istante non badando ad un forte capogiro che mi costrinse ad indietreggiare barcollando. Poi, qualcosa arrestò il tonfo a terra che era prossimo a venire.
Mi ritrovai a sbattere con qualcosa di caldo, di vivo. Il mio respiro si mozzò un istante ,  timorosa e non poco imbarazzata portai lo sguardo sulla mia spalla.
Una mano, sicuramente di un uomo. La mia mente volò ed i pensieri raggiunsero Drey per un istante, ma no, non poteva essere lui..
La pelle era diversa , l'odore era diverso , non era Drey..
Portai lo sguardo , allora, leggermente più in alto esitando ancora un istante. Un ragazzo alto , muscoloso quasi quanto il demone , con un sorriso stupendo sulle labbra e gli occhi color del mare che rendevano il suo viso uno dei ritratti più belli che avessi mai visto.
Capelli lunghi sotto entrambe le orecchie , ricci alla fine , biondi , anzi no , sembravano essere oro. Su un orecchio un minuscolo brillantino.
-Lui è Eleonor ...-. Lo presentò la ragazza gioiosamente.
-Perchè hai un nome da femmina?..-. Avrei voluto tirarmi un pugno nello stomaco , o strozzarmi con le mie mani per quella domanda di merda posta su due piedi...Che ebete!
Sorrise nuovamente.
-Tutti gli angeli hanno un nome da femmina...-. Intervenne ancora lei.
-Sei un angelo...-. Un filo di voce e poi la gola che si serra ed io che balzo in avanti liberandomi dalla presa tenue di lui sulla mia spalla.
-Aspetta , sei un angelo?!..-. Subito nel mio cervello, una sirena prese a lampeggiare con il codice di "allarme rosso".
Se lui era veramente un angelo , ciò significava che in quel preciso momento, la cara Clair stava rischiando la pellaccia!
 Ingoiai a vuoto e mi accorsi che dei tremolii impercettibili all'occhio, mi stavano pervadendo le gambe che ben presto avrebbero tremato come se stesse avvenendo un terremoto.
-Si, tutti noi siamo angeli...-. La ragazza scostò la tenda del tutto , e dall'alto della salita , gambe , voci e volti di uomini , donne e bambini , fecero capolino ad occhi ed orecchi miei.
Erano tutti vestiti o di azzurro o di nocciola con qualche particolare bianco o luccicante come i gioielli di lei o il brillantino di lui. Che si erano messi daccordo per caso?!
Non solo il modo di agghindarsi era familiare , ma anche gli stessi occhi , o il colore della pelle. 
-Dai vieni , che ti presento qualcuno di loro...-. Tornai a posare lo sguardo su di lei , sperando che dai miei occhi trapelasse la paura o qualsiasi cosa le potesse far capire che..Be non era il caso di mischiare un demone ad almeno un villaggio intero di angeli. Ma lei non capì ..E c'era pure da immaginarselo da una che ride sempre.
Accompagnata da questi due strani tizi , percorsi la salita a fatica , seppur lentamente pareva che il mio corpo si stesse riprendendo.
Crystal fischiò all'improvviso,mettendosi due dita fra le labbra richiamando l'attenzione di tutti e ...Merda! Mi sentii affondare da tutti quegli occhi verdi e blu puntati addosso.
Diventata piccola piccola con il cuore a tremila e l'intestino che non aveva ben recepito il concetto di calma , fui costretta a fingere di essere una trovatella qualsiasi , così sorrisi timidamente esclamando un "ciao" così a bassa voce , che nonostante fosse calato un tristissimo silenzio , solo le persone a meno di un metro da me lo sentirono.
-Lei è...Oh a proposito come ti chiami?..-. Già era partita strillando , come se fossi lo slogan di una festa fatto persona.
-Clair...Ma potres..-.
-LEI E' CLAIR!-. Non mi fece nemmeno finire la frase ed indubbiamente la mia espressione era divenuta un tratto punto tratto delle chat room.
La folla da silenziosa divenne un uragano di applausi , strimpellate di strani strumenti e risa.
Cazzo! Che giorno era? La festa del "viva la trovatella"?!
Mi atterrì ancor di più tutto quel clamore.
-Maledizione ma dovevi proprio gridare come un'oca il mio nome?!-. Sbraitai , afferrando per un braccio la ragazza così che la mia bocca potesse rimproverarla direttamente nel cervello inculcando le parole nel suo orecchio.
-eheh, eddai sono tutti felici..-. Proseguii con quel fare da pasticcino ripieno di glassa.Il voltastomaco ora me lo stava dando lei.
Sbuffai lasciandola andare e d'istinto mi portai le braccia incrociate sotto il petto.
-Va bene , ed ora che li hai fatti gridare , ridere e strimpellare facendomi passare per il fenomeno da baraccone di turno..Posso andarmene??-. 
-Sei ancora messa male, ma tranquilla ti lasceremo andare presto, prima però ti dovrai rimettere..-. La voce di lui mi fece salire vorticosi brividi sulla schiena. Non perchè mi piacesse , ma bensì perchè sin dal primo istante che le mie iridi avevano sfiorato le sue , qualcosa di terrificante era piombato nel mio petto. Come se in quel viso da bronzo di Riace si celasse qualcosa di terribile per la mia sorte.
Lo guardai e non replicai. Era sempre meglio starsene zitti in certi casi ,dopo tutto.
-Clair , perchè non vieni con noi , così ti offriamo qualcosa ..-. Due ragazzine , di massimo quindici anni con lunghi capelli castano scuro raccolti in ampie trecce , mi presero per entrambe le mani , invitandomi gentilmente a seguirle verso una baracca non molto lontana dall'ingresso del garage da dove ero spuntata fuori io.
Le seguii senza poter rifiutare , ed intanto realizzai dove potevo trovarmi.
Attorno a me , oltre alle baracche e qualche camper abusivo , c'era l'autostrada costeggiata da due piane di sabbia e terra chiara. Eravamo certamente fuori città ,e di preciso , non dovevamo essere che a meno di un chilometro dal primo benzinaio. 
La "Rute sixty-six"? Magari.. Avevo sempre sognato di finire li e poi a bordo di un'Harley Davinson percorrerla tutta fino all'ingresso del nuovo continente o per lo meno finchè non finiva.
Ed invece no , era solo la statale 29 , fuori da Manhattan , va be , poco male , se fossi dovuta scappare non ci avrei messo molto a raggiungere la città.
-Ecco accomodati..-. Mi fecero posto su una panca di legno posta di fronte ad una tavola imbandita con ogni ben di Dio.
-Mangia tutto ciò che vuoi..-. Fece una delle due sorridendo molto similmente a Crystal.
Guardai il piatto colmo sotto al mio naso. Seppur ci fosse di tutto , la fame era a zero e la nausea tonava di tanto in tanto a farmi capolino fra gola e bocca dello stomaco.
-Vi ringrazio , ma..Non ho molta fame , in realtà preferirei andare a stendermi..-. Mi alzai di scatto con la testa bassa per non  incontrare i loro sguardi presumibilmente delusi dalla mia reazione e veloce tornai verso il buco da dove ero uscita.
-Clair ma dove vai?..-. Anche Crystal parve esserci rimasta male , ma non mi interessò neanche che mi stesse parlano.
Non volevo restare li , volevo andarmene , volevo tornare a casa , volevo tornare da Drey.
Una volta che la penombra della stanza tornò ad oscurarmi la vista , mi rilassai respirando profondamente.
Le mani sui fianchi a sostenermi e la testa indietro a cercare aria da incamerare.
-Tutto bene?-. Sbarrai gli occhi d'istinto e lentamente li portai nell'angolo remoto della stanza , dove Eleonor stava mesticando su uno scaffale.
Merda!Merda!
-Emh..Ecco si io credo...-. Le mie gambe si muovevano da sole ed avevano tutta l'intensione di portarmi il più lontano possibile da lui.
-Non hai fame..?..-. Il suo tono pareva essere pacato , ma quelle domande sapevano di ovvietà stupida. Che sapesse perfettamente con chi aveva a che fare?
-No, effettivamente lo stomaco mi fa ancora male!-. Risi forzatamente.
-Ho visto..-.
Portai lo sguardo al fianco del giaciglio posticcio.
-Ah...Scusami..-. Nemmeno avevo pulito quel macello.
-Tranquilla.. Finisco di fare una cosa poi pulisco io..-.
Mi imbarazzai.
-Nono, pulisco io sta tranquillo.-. Ora , diciamo che seppur lui potesse essere uno di quelli che mi avrebbe fatto la pelle come supponevo , non mi aggradava l'idea che dovesse pulire il mio vomito!
-Se mi dici con cosa lo posso togliere ci penso io....-. Mi agirai con nonchalanse nell'angusta stanzetta cercando con gli occhi un panno o comunque uno straccio da poter usare per pulire.
-Tieni..-. Mi voltai di colpo quando il suo braccio apparve da dietro me , sfiorando il mio.
Diamine lo vedevo che qualcosa in lui non andava ..Ma cosa? I suoi occhi erano bagnati nei miei e direi che dal suo sguardo trapelasse anche l'intensione di fulminarmi.
-Grazie..-. Afferrai il panno aspettando che si allontanasse.
Mi chinai così per pulire , mentre lui era già tornato agli scaffali dall'altro capo della stanza.
-Eri ridotta parecchio male ieri sera..-.
Una fitta mi arpionò il petto.
-Eh già....-.
-Posso sapere che ti è successo?-. 
Maledizione ma un pacco di cazzi tuoi?!
-Credo di aver esagerato con ...L'alcol..-.Con l'alcol..Dio che scusa stupida!
-Ah, capisco.-. Calò un'altra manciata di minuti di silenzio fra noi, riempita solo dal rumore di boccette di vetro con il quale smanettava lui.
-Bene..-. Tornò "alla luce" con in mano una boccetta simile a quelle di cortisone ed una siringa ad attingere 
direttamente dal foro sul tappo.
-Che devi fare con quella!?-. Chiesi spaventata.
Lui mi raggiunse mentre ero ancora china.
-Adesso sta ferma , non ti farà male..-. Una sua mano toccò il mio collo afferrandolo delicatamente ,anche se a me quella presa parve la più solida mai sentita, e per il tempo di una puntura d'insetto , l'ago penetrò la carne della mia nuca facendomi sommettere un sibilo.
-Fatto...-. Il timbro profondo e quel "Fatto" detto a bassa voce non mi furono d'aiuto.
Quando tornai libera dalla sua mano balzai dritta , incazzata come una iena.
-Che cos'è quella roba che mi hai iniettato?! Volete uccidermi!?..-. I freni inibitori sulla mia lingua si erano 
definitivamente rotti.
- Se questa è la vostra intensione io..-.
Mi fermai quando sulla sua bocca apparve un sorriso divertito.
-Che ridi?..-.
-ahahah , è un antibiotico naturale sciocca , serve per abbassarti la febbre...-.
-Ho la febbre..-. Lo sguardo ruzzolò in un punto vuoto a terra mentre la voce usciva come un'esclamazione sommessa. 
Avevo fatto una figura del cavolo rischiando pure di rivelare tutto!
-Pensavi veramente che ti volessimo uccidere?..-. Eleonor si era accomodato su un vecchio sgabello girevole di colore rosso e con le braccia incrociate poggiate al suo minuscolo schienale ed il mento su di elle, mi fissava dondolandosi lentamente a destra e sinistra con la seduta.
Il suo sorriso seppur snervante era veramente meraviglioso. Aveva qualcosa...Qualcosa che forse nemmeno Drey possedeva.
-Non vi conosco, mi avete raccolta dalla strada e nessuno ve lo aveva chiesto , ed in oltre mi avete detto che siete ...Insomma voi siete..-.
-Angeli?...-. Terminò la frase lui con un accento di voce che ricordava il sarcasmo.
-E si quelli...Cioè voi non siete umani!...-.
-Nemmeno tu..O sbaglio?..-. La sua voce si era fatta sicura e ferma in ogni singola parola. Anche lo sgabello aveva finito di volteggiare.
Cristo! Allora era come pensavo , se ne era accorto sin da subito!
-C...Ma che diavolo dici! Certo che sono umana!.-. Alzai la voce presa dal panico cercando di negare l'evidenza in tutti i modi. 
Ma la mia espressione evidentemente turbata mi tradì.
Sorrise lui , certamente volendomi dire "ehy bellezza non mi venire a raccontare stronzate" e sbiancai del tutto io.
-Cosa ridi ora?...Prima mi dai della "non umana" e poi ridi?!-.
-Clair, dimmi , quando mi guardi..Cosa vedi?..-.
Mi gelai. Effettivamente , prima che la sua immagine si sgranasse per bene , attorno a lui vedevo solo un forte bagliore bianco , accecante , odioso...Gustoso...
Ingoiai a vuoto.
-Chi ti dice che io non veda nulla oltre alla tua faccia?-.
-I tuoi occhi...-.
Diamine era sicuro di ciò che diceva !
-Che hanno i miei occhi?...-. Il tono della mia voce si fece fermo all'istante.
-Quando vedi l'anima di qualcuno, i tuoi occhi si bordano di un nero più evidente che copre quasi del tutto il grigio fumo...Tutti i demoni hanno questa particolarità....-. Concluse allungando le parole nell'ultima frase , tanto che mi giunse come un sibilo beffardo.
Ecco , lo aveva detto esplicitamente "so che sei un demone". Adesso non mi restava altro che fuggire o avrei veramente rischiato le penne.
Da quanto mi aveva detto Drey , gli angeli non sono altro che cacciatori ed hanno lo scopo di sterminare tutti i demoni usciti dall'inferno , proprio come lui ...o me ...
-Con questo? Ok mettiamo caso io fossi realmente un demone ...Che dovrebbe succedermi? Mi uccideresti?..-. Avevo risposto lui con un ampio pugno di sarcasmo senza nemmeno motivarlo, chiaro dovevo per forza essere un demone se sprizzavo così tanta noncuranza da tutti i pori!
Sogghignò. 
-Se tu lo fossi stata per "intero"...Probabilmente a quest'ora non saresti nemmeno qui a parlarmi...Ma tu non lo sei ...Quindi...-.
Non lo ero?Ma che diavolo stava dicendo?! Ormai avevo appurato anche io quale fosse la mia natura dopo la notte precedente.
-Ok , sono anche umana e con questo?...-.
-No...Non c'entra l'essere "umana"..-. Si alzò e venne verso di me. Una volta raggiuntomi mi prese per le spalle facendomi ruotare su me stessa con delicatezza. I miei occhi ora erano puntati al riflesso di uno specchio rotto infondo alla stanza.
-Quello che hai di umano , è solo il tuo corpo...La tua anima è macchiata ..La vedo...Ma non è del tutto demoniaca. Tu Clair sei un angelo caduto...Metà d'anima è pulita e di un colore oro raggiante , metà è nera come la pece macchiata di rosso sangue ...-. 
-E'...Così che vedi la mia anima?...-. La domanda venne posta con un sibilo incredulo.
-Tu , come tutti i demoni e gli angeli non puoi vederla , ma lei è così che si presenta ai miei occhi...-.
-Ehy aspetta un attimo! Che diavolo ti conti!?-. Mi scansai da lui velocemente tornando a fissarlo negli occhi cobalto e poi continuando a parlare con tono alterato.
-Come sarebbe a dire un angelo caduto?!..Cos'è?-.
-E' un angelo che ha fatto un patto con il diavolo , un angelo tipo Lilith...Si è venduta al diavolo perchè le regole del paradiso le stavano strette ...E tu , o meglio...Proserpine ha fatto lo stesso....-.
Restai non poco turbata da ciò che l'angelo mi disse. Non riuscii a controbattere ne a porgli ulteriori domande a riguardo tranne una , la più importante a mio dire , in quel momento.
-Quindi voi mi avete salvata solo perchè la mia metà pura tornasse ad emergere così da farmi tornare angelo?..-. Non ero stupida , ci ero arrivata sin da subito , nel corso della nostra "chiacchierata".
-Esatto..-. Un pugno nello stomaco, fu quella risposta.
Non volevo essere un angelo e forse nemmeno essere un demone. Probabile che tutti quei cambiamenti nella mia vita da meno di un mese a quella parte mi avevano stancato psicologicamente.
Avevo ucciso, mangiato anime , ero stata male ed avevo sofferto avendo saputo perchè ,essendo demone, in tutti quegli anni della mia breve vita ero stata assente "dall'esistere", ed ora? Ora ero anche un angelo, perciò anche quel poco che avevo saputo di me si era vanificato con un non-niente.
Diamine , non avevo chiesto io di vivere queste situazioni! Basta con il "brivido", basta con l'essere apatica ed insofferente, io stavo male , male per davvero ed ero stufa di tutti quegli stravolgimenti.
-Senti , io non ne so niente delle mie origini , ne voglio più saperlo..Sono quella che sono stata fino ad un mese fa , una ragazzina normale come tante altre... Niente fame di anime , niente incontri con angeli e demoni , niente morti , niente di niente. Perciò ora lasciami in pace ...Domani me ne andrò da questo posto e voi..nessuno di voi , potrà fermarmi..!-. Lo scansai con una spinta dell'avambraccio uscendo nervosamente dal fondo del garage.
Dovevo riprendere aria , in quel momento mi sentivo soffocare!
Arrivata all'esterno però , fu anche peggio. La notte non si era fatta attendere stendendo il suo velo plumbeo sull'intera vallata e le anime degli angeli presenti ora, risaltavano ancora di più.
Maledizione se mettevano fame!
Cercai comunque di non vederle , ma loro mi ronzavano persino nei timpani , così forti da non poter distogliere l'attenzione dal loro splendore candido.
-Cristo! Che dovrei fare? Una strage?...-.Dissi quasi dentro me portandomi entrambe le mani alla testa.
-Dovresti tornare dentro...-. Il soffio di Eleonor in uno dei due orecchi , mi fece sbarrare lo sguardo.
-Qui fuori non è sicuro ne per te ..Ne per tutti gli angeli presenti...-. Aggiunse con il suo solito timbro pacato.
Purtroppo aveva ragione. Le mie mani , le vene , stavano mutando un'altra volta. La fame cresceva più velocemente e mi piegai in uno spasmo doloroso.
-Avanti andiamo...-. Mi invitò a camminare poggiando un suo braccio attorno alle mie costole. Non mi opposi.
-Per quanto ancora soffrirò così?..-. Una volta che tornai a sdraiarmi sul quel giaciglio provvisorio, di juta l'unica cosa che mi venne da dire fu quella.
Eleonor bagnò un panno in un secchio d'acqua che aveva appena riempito, poi accucciandosi verso me , lo appose alla mia fronte.
-Presto passerà..Quando la tua vera natura , la prima in assoluto, spunterà fuori non soffrirai più. Il tuo corpo non sentirà più i morsi della fame , ne il dolore..-.
Distesi del tutto ogni muscolo del mio corpo tornando a fissare il soffitto nocciola sbiadito.
-Adesso riposati...-. Tornò ad alzarsi e fece per uscire. Solo una volta che lui fu via, riuscii a chiudere gli occhi e finalmente il sonno prevalse su tutto.

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Capitolo 8
*** Ma io...Chi sono? ***


Erano passati tre mesi dal giorno nel quale ero stata catapultata in quella realtà così tanto lontana da ciò che mi era appartenuto sino ad allora.
Da quel momento tutto era cambiato. Io stessa lo ero.
Avevo realizzato qualcosa che non avrei mai e poi mai creduto possibile...La parte non umana di me non era affatto un demone , ma un angelo ed io in quei tre mesi mi ero concessa la libertà di schierarmi dalla loro parte.
Come avevo fatto a prendere tale decisione? Semplice...Avevo ucciso un demone..
Ricordavo ancora nitidamente la notte in cui la "me angelo" aveva preso il sopravvento..
Era notte , una notte di non molti giorni dopo il mio arrivo li. Eleonor era con me e Crystal, nel solito bugigattolo divenuto ormai la mia nuova casa.
Pioveva , ed il silenzio che da qualche ora prima era sceso sulla piana , era rotto solo ed esclusivamente dallo scrosciare dell'acqua e l'infrangersi di essa su ogni cosa.
Solo qualche tuono rompeva la monotonia di quel suono accompagnato a tratti da folate di vento.
Ricordo che ero sdraiata su un divanetto riciclato da chissà quale pattumiera , a gustarmi un bel libro della quale nemmeno sapevo l'autore e che forse, nella mia vita "normale" non avrei nemmeno mai sfogliato.
Eleonor era al suo posto preferito , lo sgabello, intento nella mia stessa azione . Ma sicuramente il suo libro era più interessante del mio.
Nel frattempo Crystal, buttata su di un vecchio puff dal colore ocra sbiadito , si cimentava a fare l'uncinetto...Si la mia opinione su di lei non era mutata affatto. Lei non poteva che non essere una vecchia dalle sembianze di ragazza!
-Com'è quel libro?..-. Eleonor aveva a malapena alzato lo sguardo direzionandolo verso me , i suoi occhi ancora percorrevano le fitte righette della pagina che stava "divorando".
-mmmh...Quasi interessante..-. Risposi io ironicamente , sospirando di noia le parole.
-Sicuramente ti annoia...-. Crystal dal fondo della stanza , sorrise appena all'idea che mi stavo facendo "calare" qualcosa di noioso e non fatto per me , pur di passare il tempo.
-Già...Effettivamente ...Non è il mio genere...-. Ruotai sulla schiena lasciando che il libercolo cadesse al suolo.
Fu proprio nell'attimo che i miei occhi si immergessero nel colore tenue del muro che accadde il tutto.
Un forte rumore , qualcosa che si sollevava dal suolo per poi schiantarcisi nuovamente creando un boato assordante. 
Balzammo tutti e tre in piedi , nel pieno del panico. Chi era fuori stava urlando disperato. Grida , pianti strazianti e richieste di aiuto giunsero a me facendomi accapponare la pelle. Ma che diavolo stava succedendo!?
Eleonor si fiondò fuori prima di tutti ed io al seguito.
In quel momento persi il controllo di ogni cellula del mio corpo. Ero paralizzata , terrorizzata...Ero convinta che non poteva trattarsi di un demone come me  quella cosa che difronte a noi , stava distruggendo tutto.
Un giovane , dai capelli esageratamente lunghi raccolti in una coda , vestito con un tajer da uomo , giacca, cravatta ,pantalone nero ed una vistosa camicia rossa sotto.
Se non avessi visto lui il volto , avrei pensato che non fosse nemmeno un demone.
Gli occhi?...No quelli non erano affatto occhi...Non vi era pupilla ne sclera...I due bulbi oculari erano  interamente di color nero. Nero pece proprio come i suoi lunghi capelli o gli affilati e lunghissimi artigli che aveva al posto delle unghie.
Da dietro la schiena due vistose ali anch'esse nere , e sul capo erano spuntate all'improvviso , corna da caprone nero lucido.
Diamine, non avevo mai visto un demone trasformarsi in quel modo strano!
-Sta per trasformarsi del tutto!..-. Una voce lontana ed io che nemmeno riuscivo a voltarmi per vedere di chi fosse.
Un secchio di paura mi era appena stato versato addosso , e come acido aveva corroso ogni mio arto rendendomi impossibile qualsiasi movimento...Almeno fin quando i miei occhi non caddero su qualcosa di ancor peggiore dell'immagine tetra dell'essere, ovvero ciò che stava accadendo per mano sua , proprio ai suoi piedi...
Sesilya, una delle due gemelline che mi avevano offerto del cibo il primo giorno , sembrava essere paralizzata , arpionata da qualcosa di invisibile al suolo. Capii che quel demone stava usando il geomagnetismo , proprio come sapevo fare io.
Sopra di lei una delle roulotte, stava volteggiando mentre continuava a girare su se stessa così velocemente che l'unica cosa che i miei occhi riuscirono a vedere fu una grossa macchia bianca schizzata.
La voleva uccidere spiaccicandola come una sottiletta al suolo!
Allora , fu li, che i miei piedi si mossero. Scattai verso quel essere spregevole ripetendo un' unica parola "salvala".
Quelli furono gli attimi più lunghi della mia vita.
I miei piedi che sembravano essersi fatti di cemento sul terreno  ed il fiatone che ormai non controllavo più sintomo del più potente degli attacchi di panico , mi stavano attanagliando il corpo.
Ma dovevo fermarlo ad ogni costo ,anche pagando con la mia vita . 
Nonostante questo mio impulso , non riuscii a dare una motivazione valida a ciò che stavo facendo , al perchè. Infondo io che avevo da spartire con quella gente? Ancora non credevo che in me potesse giacere una parte d'angelo.
In un battito di ciglia mi trovai mani nelle mani con quell'essere , io che spingevo verso lui e che lo faceva verso me ,opponendo la maggior resistenza possibile.
Dovevo ammetterlo , l'essere demone , mi aveva regalato una forza notevole ed io non la finivo mai di "gasarmi" per questo.
I muscoli di entrambi contratti il più possibile si increspavano sotto la pelle , proprio come le mie vene violacee che erano tornate ad emergere. Le unghie che lentamente si facevano artigli conficcandosi nel dorso delle sue mani ferendole, ed i canini che si allungavano.
-...Lo hai tradito...-. Ricordo perfettamente che quando la mia trasformazione terminò , quel demone mi aveva sussurrato quelle esatte parole terminando con un'odiosa risata sguaiata simile al verso di una iena.
Ricordo che lo fissai in quei due buchi neri che erano i suoi occhi, sapevo che mi vedeva chiaramente, e lo freddai con un semplice "andava fatto".
Purtroppo era vero...Tradire Drey, andava fatto. I demoni erano realmente ciò che Eleonor mi aveva detto..Orribili creature portatrici di mali atroci, dei vasi di Pandora in carne ed ossa per riassumerla brevemente.
Anche Drey lo era?
Ricordai allora una frase che lui stesso mi disse nel periodo di permanenza nel suo loft: "Certe volte anche il diamante più brillante può essere un falso...".
Ero certa che in quel momento si riferisse agli angeli , e l'appellativo di cacciatori che i demoni avevano loro attribuito spiegava un pò tutto.
Così il mio cervello non potè che formulare un' unica ipotesi...Entrambe le parti erano malvagie.
Strinsi maggiormente la presa sulle sue mani ormai quasi divenute zampe e le sue ossa scricchiolarono sotto le mie dita.
Si piegò leggermente sulle gambe.
Il controllo mentale di lui sul camper in volo , terminò , ed un secondo boato mi scosse fino alle budella.
Schizzi raggiunsero il mio corpo così forti che mi sembrò di essere stata colpita da decine di pallottole.
Sangue.
Per un attimo ridussi involontariamente la presa facendo prendere il sopravvento di lui su me.
Così fui io quella a piegarsi sulle ginocchia.
Maledizione...L'ha uccisa...
Ora che il mio sguardo poteva accarezzare la terra , lo vedevo...Vedevo il sangue di quella bambina ovunque.
Su di me , attorno a me , sullo stesso camper..
Tornai ad aumentare la forza e spinsi avanti a me , tornando dritta. Un fuoco era divampato al mio interno.
-Muori...-. Scesi la presa sui suoi polsi , piantonai un piede sul suo petto e poi...Poi tirai.
Non pensavo che il suo corpo si potesse dividere in due così facilmente , avevo puntato a molto meno per la verità.
Quando anche l'ultimo lembo di pelle si staccò dal resto sentii qualcosa uscirmi dalla schiena ed un dolore atroce la pervase.
Ali. Con almeno un'apertura di tre metri. Ali diverse , come le due personalità nascoste nel mio corpo. Una candida ,luminosa, l'altra cupa , scura più del nero.
-Clair....-. Un sibilo di stupore uscì dalla bocca del poco distante , Eleonor che mi guardava più smarrito di quanto lo fossi io.Piume ,le mie , fluttuarono attorno a noi.
Non ebbi il coraggio di guardarlo...o forse non ebbi quello di farmi vedere in volto, trasformata.
-Va via...-. Il suono della mia voce completò lo scenario apocalittico della situazione.
Un misto fra il suono profondo della voce di un soprano e quello stridulo delle streghe dei film horror, qualcosa che andava ben oltre il disumano reso inverosimile sul mio corpo così troppo "piccolo" per una voce del genere.
Provò ad avvicinarsi ma con un colpo d'ala lo riuscii ad allontanare senza sfiorarlo.
-Ho detto va via...-.  Sentir piangere un demone? Ancora peggio di sentirlo parlare.Prendeva  il cervello.
Ricordai che quella era la prima volta da tanto che non piangevo così.
Mi lasciai cadere sulle ginocchia , singhiozzando al vuoto. I miei occhi puntati sui resti del demone , neanche lo vedevano.
Fu allora che Eleonor riuscì a raggiungermi.
-Va tutto bene...Va tutto bene..-. Si era chinato verso me e mi aveva abbracciata tenendomi delicatamente il capo appoggiato nell'incavo fra collo e mento.
Non ricordavo nemmeno come fosse un abbraccio. Sentivo il suo battito chiaramente. Ma non mi rilassò.
Non la smisi di piangere nemmeno dopo il suono dolce e profondo della sua voce. 
No! Io non ci stavo a star male in quel modo!
Da quando quel demone mi aveva ricordato di aver tradito Drey in me si era stravolto tutto. Una fiocina aveva penetrato il mio cuore spezzando tutto ciò che poteva essere spezzato.
Ero un mostro e lo avevo saputo sin da subito, ma in quel momento mi ci ero anche sentita...Sul serio e per la prima volta.
Nemmeno uccidere mio padre mi aveva fatta sentire così.
Troppi , troppi avvenimenti simultanei, stavo crollando.
-Eleonor..Non ce la faccio più...-. Finalmente , riudii il suono della mia voce.
-Lo so...Ma ti prometto che passerà...-.
Alla fine aveva mantenuto la promessa. Era passato veramente..
Nei giorni successivi , mi aveva parlato di tutto ciò che riguardava angeli e demoni. Mi aveva detto il perchè di tante mie azioni come ad esempio , il fatto che si, Ok, avevo ucciso mio padre , ma al fine di salvarlo , e si, avevo ucciso un demone , colui che doveva essere come me , ma lo avevo fatto al fine di salvare decine di vite , e tutto ciò perchè io ero buona , il più della mia anima era pulita e prevaleva su quella malvagia. Allora realizzai. Io dovevo essere un angelo e tutto ciò che di demoniaco era in me , non potevo che non usarlo per scopi buoni, ammirevoli.
Ero un mulo con fattezze più di cavallo che di asino.
Presa consapevolezza di ciò , il dolore svanì e lentamente la mia vita tornò ad essere vissuta.
Incominciai ad aiutarli uccidendo demoni minori, piccoli mostriciattoli che invadevano la città , munita di una falce argentata simile a quella dei demoni , ma molto più lucente.
Decisi di servire la parte più nobile di me, decisi, che Drey per me non era altri che un blando ricordo di un momento confuso. Non lo vidi più da quando ero arrivata al villaggio, forse per questo incominciai a credere di averlo solo immaginato.

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Capitolo 9
*** Occhi ..Ed il tuo profumo su di me ***


Il suo respiro sulla mia pelle non bruciava esattamente come quello che ricordavo essere di Drey. No , affatto , il suo respiro sulla mia pelle era più come una brezza fredda e piacevole.
Mi teneva stretta a se baciandomi dolcemente la fronte ed io automaticamente mi sentii autorizzata a stringermi al suo fianco.
-Sei stata bene questa notte?..-. Sommessi un respiro trasalendo impercettibilmente. Non che mi avesse chiesto chissà cosa, quella era una domanda che da un anno a quella parte le mie orecchie udivano spesso uscire dalla sua bocca , all'incirca ogni mattina dopo esserci consumati durante tutta la notte, ma nonostante ciò, ogni volta che mi domandava se ero stata bene , il mio cuore si arrestava un istante immotivatamente.
-Certo...-. Risposi con un filo di voce e fu già tanto che riuscii a "cacciarlo".
Schiacciai la testa sul suo petto ed i suoi battiti lenti e rilassati mi entrarono dentro tanto che non seppi più distinguere i miei dai suoi.
Mi accarezzava. Amava farlo quando spogli di tutto , preoccupazioni comprese, ci coccolavamo sotto le lenzuola del lettino nella sua roulotte.
Mi portai su di lui con entrambe le mani puntate al materasso. Una alla destra della sua spalla ed una alla sinistra, alcune ciocche dei miei capelli scesero affianco al suo viso , e lui non potè fare a meno di riportarmeli sulla schiena.
-Che hai intensione di fare signorina Fuller?..-. Il suo sorriso non nascose un amabile velo di malizia.
-Lei signor Eleonor l'angelo, che dice?...Cosa pensa che io voglia  fare?-. Non perdevo mai occasione di "sfidarlo",alimentando il suo lato umano più carnale.
Mi afferrò la schiena così che entrambi potessimo ruotare su un fianco.
Restai a fissarlo qualche istante. I raggi del sole che entravano nell'abitacolo illuminando il suo viso e parte del suo corpo , rendevano perfetta ogni sua linea. Era così bello, così dolce e delicato con me... Dio , forse lo amavo...
Fissò le mie iridi intensamente e lo trovai quasi strano.
-Che c'è che non va?..-.
La sua espressione si era incupita e non poco, ma no , non era la prima volta che succedeva quando i nostri occhi si scontravano.
E purtroppo sapevo perfettamente il motivo. Tempo addietro, era stato lui stesso a dirmelo: i miei occhi.
Quegli occhi troppo chiari per essere quelli di un angelo ma troppo chiari anche per essere quelli di un demone. Quegli  occhi , appartenevano a qualcosa di molto più pericoloso.
Ed involontariamente lui me lo ricordava sempre quando trovandosi a combattere con loro , si gelava.
-Niente...-. Era inutile cercare di capire perchè dopo tutto quel tempo che avevamo passato assieme ancora non si fidasse di me.
Si portò verso la mia bocca distruggendo ogni mio tentativo di respingerlo per parlare di quel problema. E spinse più forte verso le mie labbra quando cercai di emettere il suono di una domanda. Era inutile! Con Eleonor non ci si poteva parlare.
Scese verso il mio collo costernandolo di baci intensi e morsi non dolorosi, ma la mia testa era li, dove le sue mani scorrendo , stavano "giocando". Non ci volle molto perchè il mio corpo si inarcacasse verso l'alto e la mente dimenticasse perchè ero stata furibonda attimi prima.
Era delicato , che quasi non lo sentivo premere il suo ventre sul mio , ma sentivo che dentro me c'era qualcosa che mancava in quel momento, come se ogni cosa che facesse anche la più sporca non fosse mai abbastanza.
Fu dentro me , ed in quel momento serrai gli occhi. Non l'avrei dovuto fare...
Non accadde subito , ma quasi alla fine. Quasi quando entrambi stavamo per raggiungere l'apice , che li vidi...Due enormi occhi neri striati d'argento.
Il sangue mi si gelò nelle vene e sarei voluta scappare , perchè , Dio, sapevo perfettamente di chi fossero quegli occhi...E mi tormentavano ormai da una settimana , spiandomi nella mente ogni volta che ero assieme all'angelo.
"Drey finiscila...Lasciami in pace".
Non potei far a meno di pensarlo. Non contento del fatto che mi aveva letteralmente abbandonato adesso doveva anche torturarmi la testa!
Pregai perchè quel momento terminasse all'istante e fortunatamente non durò ancora molto.
Crystal aveva bussato alla porta della roulotte. C'era uno sciame di Ghoul da cacciare , ed era emersa dritta dall'inferno appropriandosi della Seul Street.
-Arriviamo!..-. Per Eleonor , il suo "lavoro" veniva prima di tutto.
Si alzò di colpo dalla branda recuperando i suoi indumenti e ricomponendosi velocemente.
Nemmeno mi degnò di uno sguardo , la fretta lo accecava.
Uscì dalla casa-mobile chiedendo informazioni a Crystal. Potevo sentirli parlare concitatamente e chiaramente , mentre lo sportello della vettura ancora urtava lo stipite sbattendo avanti ed indietro. 
Mi buttai all'indietro comprimendo il corpo intero al materasso e non riuscii a frenare un sospiro.
Odiavo quando mi lasciava sola , perchè diamine! Io avrei voluto passare ogni momento della mia vita con lui..
O forse , quella era solo una favoletta messa in scena da me , per giustificare la solitudine che avevo incominciato a provare un anno prima .
Il soffitto della roulotte , in quel preciso istante, mi parve l'unico che riuscisse a sostenere il mio sguardo...Possibile che fossero così atroci i miei occhi tanto da riuscire a mettere in fuga anche colui che dice di amarmi?
-Clair..Vestiti sei compresa anche tu nella missione di questa mattina...-. La voce di Eleonor mi fece balzare seduta sul posto.
Sarei stata impiegata per l'ennesima mattinata ad uccidere demoni minori , che non facevano altro che sussurrarmi nella testa la parola "traditrice"...Che bella prospettiva d'inizio giornata!
Mi alzai in fretta dalla branda , rivestendomi alla bene e meglio fiondandomi all'esterno , dove, Ammok , l'angelo superiore (ed anche l'unico che avesse un nome da uomo), stava già dettando disposizioni.
-Buongiorno , Clair...-. Il suo , non era stato affatto un buongiorno ma un messaggio ben preciso scritto in trasparenza fra le righe , che diceva qualcosa tipo "buongiorno...La prossima volta mettici di più mi raccomando".. Un cazziatone  insomma!
Feci un cenno con il capo portando le mie iridi chiare a bagnarsi per terra . Il minimo che potessi fare per sfuggire dal suo sguardo severo più di quello di un padre al primo dopo sbornia della figlia.
-Bene, Amy, Erasmus, e Carret si sono già diretti nel punto dove è stata captata la presenza di un portale... A raggiungerli come stavo dicendo prima saranno Crystal , Eleonor e Clair...Sapete perfettamente ciò che dovete fare senza che ve lo rammento vero?!..-.
Che lo domandava a fare tutte le volte? Tanto anche se non avevamo la più pallida idea di cosa dovessimo fare a lui frega, fra un cazzo e meno di un cazzo!
Sbuffai mentalmente. Sia perchè odiavo essere svegliata o disturbata la mattina presto , sia perchè cazzarola ! Io e Eleonor stavamo assieme da un anno ormai ed il tempo che ero riuscita a trascorrere intimamente con lui contato e sommato dava come risultato meno di un mese...
Insomma in parole povere non avevamo mai tempo di vederci.
Di colpo i due angeli spiegarono le loro ali biaanche e lucenti ,pronti per raggiungere il punto indicato. Inutile a dire che a me era stato vietato di mostrare le mie e che infondo era stata quasi una fortuna ..Io non sapevo nemmeno spiegarle quelle stramaledette ali!
Eleonor mi cinse la vita ed i miei piedi si staccarono dal suolo lentamente.
Ormai non avevo più paura di volare. Lui , mi aveva sempre portata in quel modo da quando avevo incominciato a cacciare con loro.
E per me , solcare il cielo vedendo l'intera città sotto le mie gambe non era altro che fonte di gioco. Mi divertivo a pensare che in quel momento stessi calpestando , radure, prati , strade , che tutto il paese fosse come una casa delle bambole ed io ne fossi la proprietaria...Che gioco di merda..
-Che livello sono i demoni questa volta?..-. Alzai lo sguardo verso l'angelo, sorrideva o forse scambiai la sua espressione per un blando ghigno bonario, ma non mi guardava e non lo fece nemmeno dopo la mia domanda.
Mi dissi che doveva pensare "alla strada" proprio come quando si guida , ed infondo speravo che fosse realmente così.
Speravo che lui non mi stesse evitando con gli occhi , ma che fosse solo concentrato...E seppur poi rispondeva sempre in modo carino e aggraziato , faceva male lo stesso.
Non ero stupida , non lo ero affatto...Lui mi amava e provava repulsione per me allo stesso tempo.
-Non alto, ma ci hanno chiamato in sei perchè ne sono di numero , elevato..-.
E si, anche in quel momento il suo tono di voce mi era parso pacato e rassicurante..Come sapeva fingere bene Eleonor..
Non gli chiesi più nulla finchè i miei piedi non tornarono a toccare il cemento di una delle traverse di Seul Street.
Dietro quel vicolo , coperta dal buio mi sentii stranamente a casa , e non potei far a meno di soffocarmi i polmoni con l'odore di muffa che la invadeva.
-Guardali sono li..-. Crys e lui , già stavano ispezionando la strada con lo sguardo, acquattati come volpi e pronti per scattare. 
Mi voltai quasi con disinteresse , annoiata da tutti quegli animaletti verdi, viola e blu che con le loro risatine sottili e malefiche si divertivano a creare scompiglio per la città.
Demoni minori , in grado di distruggere cavi elettrici , tubature dell'acqua o di destabilizzare la rete di telecomunicazione della città..Stupidi demoni che in fondo non servivano nemmeno per il cavolo , ma che quando morivano gettavano strilli così acuti da riuscire ad uccidere chiunque li udisse...Chiunque tranne la sottoscritta ovviamente...
Ed infatti, gli angeli costretti a portare para-orecchi fatti apposta , mandavano sempre me a fare il lavoro sporco...Sfaticati!
Nemmeno dovetti guardare sul volto i miei due compagni. Scattai con la mia falce argentata fra le mani , saltando fra una panchina ed un cofano della prima macchina che si opponeva sulla mia strada, sferrando sciabolate quandunque uno di quei cosetti puzzolenti di uova marce , si incontrasse con la mia persona.
Ne erano sette  quelli che erano toccati a me , mentre gli angeli se ne erano presi tre al massimo quattro, come al loro solito.
Santo Dio! Ma dovevo essere per forza sfruttata in quel modo!?
Una palletta verde con quattro zampette ondeggianti e due occhioni gialli mi si piazzò davanti.
Rideva o meglio sogghignava con la sua enorme bocca che circondava quasi tutto il suo corpicino circolare grande poco più di una mela.
-Sei più brutto degli altri te...-. Constatai ironicamente , sfiorandolo con un'occhiata d'indifferenza.
Rise ancora.
-Clair ..Perchè ti sei schierata con quei mostri ?..-. La vocina stridula e l'aria da "paraculo" stampata in volto.
-Come sai il mio nome?!...-.
-ihihih..All'inferno sei popolare, ogni demone dal più potente al più scarso parla di te...-.
-Wow, non sapevo di essere una star...Adesso però che ne dici di tornarci all'inferno?!-. Già avevo l'arma pronta e le braccia tese per sferrare un colpo.
-Aspetta!Aspetta!..-. Incominciò a dimenarsi istericamente sotto e sopra nel vuoto.
-Che c'è?!-. Chiesi abbastanza scocciata.
-Credo che ti interesserà sapere ...Che qualcuno, o meglio alcuni , ti stanno cercando...-.
-Alcuni chi?-. Alzai la voce. Mi ero allarmata nonostante sapessi che quel tipo di demone era in grado di inventarsi qualsiasi storia pur di farla franca.
-Demoni importanti...Del livello di Belfagor!..-.
Merda. Se quel cosetto aveva nominato quel nome ,senza temere di implodere come succedeva spesso se un demone minore pronunciava il nome di un demone maggiore, allora doveva per forza essere vero!
La mia freddezza però non mutò.
-Allora vai a dire a Belfagor che Clair lo aspetta...-. Sferrai un colpo netto e la palletta verde ricoperta di liquame giallognolo si divise a metà. L'urlo che il suo corpo emise, fu tremendo, il più acuto mai sentito e quasi riuscì a farmi sanguinare le orecchie.
Stordita ma in buono stato , tornai a raggiungere gli altri, quando però mi accorsi di essermi allontanata un bel pò da loro finendo in una delle strade principali della città , sommersa da pedoni frettolosi intenti a raggiungere il loro posto di lavoro.
Passare in mezzo a quella folla, mi sembrò più complicato di quello che pensassi.
Mi pareva di essere in una grande discoteca all'aperto dove suoni , odori ed inserzioni pubblicitarie dei grandi schermi appesi alle mura dei palazzi si mescolavano fra loro creando un odioso e sottile baccano. Avrei cancellato tutto ciò che mi circondava in quel momento, così da poter piombare nel silenzio più assordante che una città deserta potesse regalarmi.
Ma non bastava questo! No , perchè lo stomaco da qualche minuto a quella parte aveva preso a fare enormi capriole ogni volta che le mie iridi sfioravano la luce di un'anima.
Maledizione, stare in mezzo alla gente era divenuto così complicato ultimamente!
Pensavo che fosse finita da un pezzo la storia della "mangiatrice d'anime", erano mesi che non mi succedeva più..Ed invece ora , era come se su di me fosse ripiombata la vita che conducevo prima del villaggio..
Fame d'anime, dolori ed il maledetto presentimento di non essere mai sola.
Che quel demone avesse avuto veramente ragione? Incominciai a realizzare che forse qualcuno mi stesse braccando sul serio, erano troppe le coincidenze  e poi..Io avevo visto i suoi occhi ed il mio sangue si era gelato , e ciò mi stava mandando letteralmente in shock.
Spintoni , urti , gente sudata e nervosa...Che schifo che era la città. Al villaggio tutto quel caos non era possibile nemmeno immaginarlo.
Non ero più abituata.
Percorsi a fatica metri di strada che mi parvero chilometri interminabili, cercando di avvicinarmi il meno possibile al respiro di tutte quelle persone..Non le volevo di certo uccidere e farmi beccare!
Cercando di vedere dove terminasse quella folla mi sporsi con lo sguardo al di là delle loro teste constatando che non mancava molto alla fine di quella bufera d'anime gustose.
Poi qualcosa mi fece restare come imbambolata per un istante. Un profumo. Il suo profumo , e brividi vorticosi mi partirono dall'interno stesso ,di me.
Le dita delle mani , mi tremarono involontariamente. 
"Non è lui Clair , non è lui!". Volevo serrare le palpebre sperando di cancellare quel pensiero, ma loro erano sbarrate e fissavano in un punto preciso nel vuoto. Poi una spallata di un uomo grasso ,così grasso che mi coprì l'intera visuale. 
Tornai in me trasalendo impercettibilmente. 
Quando la sua imponente figura lasciò il mio campo visivo...Avvertii subito il cuore esplodermi.
Una figura maschile , lontana da me ma non troppo. Lo stesso taglio di capelli ,gli stessi tatuaggi e lo stesso abbigliamento del primo giorno che avevo incontrato Drey...Se solo non avessi ricordato che lui avesse i capelli neri e gli occhi del medesimo colore , mentre quel giovane li aveva castani e gli occhi color ghiaccio , avrei giurato fosse lui in carne ed ossa.
Non era lui , no! Ma allora perchè se ne stava fermo li , in mezzo a tutta quella gente e mi fissava dritto nelle pupille? Nessuno riusciva a reggere il mio sguardo, nessuno..Tranne lui in quell'istante...
Un folata di vento ed ancora il suo profumo nelle narici..Merda! Era lui ne ero certa!
Non ragionai più , le gambe lo fecero per me. 
E così corsi. Corsi a perdifiato , spingendo persone , cose , saltando ogni ostacolo. Corsi senza nemmeno pensare se fosse realtà quella che vedevo con i miei occhi. 
-Drey!..-. Gridai il suo nome e lacrime cocenti scesero sul mio volto bruciandolo.
Lui mi mancava mi era sempre mancato . Non importava quanto tempo ero potuta stare assieme ad Eleonor o quello che mi faceva provare , a me , quel demone, mancava visceralmente.
Ero li, a poco pochissimo da lui , quando due donne mi attraversarono di colpo la strada costringendomi a rallentare il passo e distogliere l'attenzione..Fu fatale. Quando tornai ad alzare lo sguardo , ero nel punto esatto dove doveva esserci lui , ma lui non c'era.
Mi guardai attorno ancora ed ancora .Tutto inutile la sua immagine era rimasta una folgorazione durata il tempo di qualche istante.
Ancora con lo sguardo lo cercavo ed ora avevo compiuto un altro passo in avanti. Mi sembrò di essere nel preciso punto dove i suoi piedi avevano toccato terra e si, il suo profumo in quel punto era forte, fortissimo.
Mi venne naturale socchiudere gli occhi ed ancor più naturale sorridere malinconicamente.
Volevo urlare in realtà. Volevo urlare e piangere e poi magari fuggire rendendomi conto che occhi indiscreti mi avrebbero vista matta.
Non lo feci e ben presto dovetti negarmi anche l'idea poichè Eleonor era piombato alle mie spalle come una coltellata.
-Clair..Va tutto bene?...-.
Non mi voltai , non doveva vedere il mio viso.
-Si andiamo...-. Fortunatamente ero sempre stata brava a camuffare la voce e non lo feci accorgere di nulla.
Andai avanti io. Poco distante gli altri angeli invisibili agli umani, ci attendevano. 
Dio solo sa, cosa avevo dentro in quel momento.
Rabbia , gioia , delusione e l'irrefrenabile voglia di vederlo ad ogni costo il tutto accompagnato da quel maledetto sapore di lui che non si sa per quale motivo sentivo sulla mia pelle , sui vestiti, ovunque.
Mi domandai se lo avessi mai rivisto almeno un volta, e pregai che potesse accadermi ,ma forse ...Non sarebbe mai più successo.
Tornati al villaggio , non andai nella roulotte di Eleonor come al solito , bensì tornai nel fondo del garage sperduto nella radura. Volevo restare sola , volevo stare con l'immagine di Drey nella testa e basta.
Ore dopo il giovane angelo mi raggiunse. Era notte e quel buco di garage doveva essere occupato da una famiglia di angeli che ci aveva raggiunto da poco , perciò fui costretta a tornare nella sua roulotte.
Mi cambiai in fretta infilandomi una canottiera trovata per caso nell'armadietto dell'abitacolo finendo sotto le coperte sparata.
Lui si sdraiò affianco a me. Il silenzio era pungente.
Lo sentii sospirare all'improvviso e poi incominciare a parlare. 
Esitava nelle parole ma voleva sapere cosa mi stava succedendo, era preoccupato.
-Nulla...Mi manca la mia vita. Mi mancano le mie amiche...-. Avevo risposto al suo "che hai?", e poi lui non aveva aggiunto più nulla spegnendo la luce e voltandosi dal lato opposto.
Mi feriva vederlo così. Anche se in realtà avevo sempre pensato che lui fosse un freddo calcolatore e che l'amore per me non fosse altro che un guinzaglio che mi teneva lontana dai demoni. 
Avevo avuto sempre una manciata negativa di pregiudizi su quel ragazzo, ed ora come ora mi attanagliavano la mente più che mai.
Mi portai ugualmente più vicino a lui , e lo abbracciai da dietro comprimendo la testa nell'incavo delle sue spalle.
-Buonanotte....-. Sussurrai al suo orecchio ed un'immensa sensazione di colpevolezza mi cullò il sonno di quella notte.

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Capitolo 10
*** Triste verità ***


Al mio risveglio di Eleonor non c'era traccia. Nella roulotte non vi era altro che caldo e silenzio. Anche da fuori non si udivano voci.
Strano! pensai. A quell'ora, l'intero villaggio doveva essere all' "opera".
Tornai in piedi velocemente e la prima cosa che feci fu affacciarmi da uno dei finestrini sopra alla brandina....Il vuoto.
Nessuna roulotte, nessuna tenda.
Persone, animali e cose si erano volatilizzati nel nulla!
Presa da panico e smarrimento mi fiondai all'esterno. Speravo che quello fosse solo un brutto sogno e che ben presto mi sarei svegliata, ma non era un sogno ed io ero già sveglia da una manciata di minuti.
Isterica ed in lacrime tornai nell'abitacolo ribaltando ogni cosa.
Mi avevano lasciata sola , ed io non riuscivo nemmeno a capire perchè.
Poi l'attenzione mi cadde su un foglio piegato sul tavolino per due persone , nella zona "cucina".
Lo artigliai. Una lettera, era di Eleonor.
"Cara Clair"..Già l'inizio non prometteva bene.
"So che quando ti sveglierai e non troverai nessuno di noi , darai in escandescenza, chiunque lo farebbe". E certo! 
Erano spariti tutti quanti! Ci mancava solo che restassi buona e calma.
"Ieri notte , ci è arrivato un messaggio dalle entità superiori. Dall'altro capo del continente hanno bisogno di noi...".
Strinsi maggiormente il foglio fra le dita accorgendomi che la gola si stava serrando sotto un pianto amaro.
"Ti sarai chiesta perchè solo tu sei stata lasciata li..Be il motivo è semplice..Tu mi hai detto che avevi mancanza della tua vita , ecco perchè sono stato io stesso a volerti lasciare libera..Ho condizionato per un anno ogni tua scelta, ora basta.. Se un giorno vorrai tornare con noi angeli , sappi che dentro uno dei cassetti del piano cottura c'è un medaglione che appartiene a me..Ti basterà indossarlo e pensare al mio nome perchè lui ti indichi la mia posizione..Stammi bene signorina Fuller".
Avrei dovuto forse essere felice in quel momento? Perchè io non riuscivo ad essere nulla forchè disperata.
Stringevo al petto quel pezzo di carta come se fosse l'ultimo ricordo di Eleonor , o meglio come se quel foglio fosse lo stesso angelo.
Singhiozzai alla fine, e lo feci per un' ora intera , finchè il mio stomaco e la mia gola non chiesero pietà.
Io amavo Eleonor in qualche modo. 
Avevo fatto di lui il mio punto di riferimento ora che non avevo più nessuno.
Una volta quel posto lo occupava Drey. Ma mi resi conto solo allora di aver fatto affidamento a due persone sbagliate.
Non era una scusa plausibile , il fatto che lui mi avesse lasciata li per farmi tornare alla mia vita , quando entrambi sapevamo benissimo che la parte di me "demone" andava controllata e domata costantemente, specie se si dovevano 
affrontare situazioni psicologiche pesanti.
In fin dei conti , è risaputo che ogni demone si nutre di sentimenti negativi per risvegliarsi del tutto, ed ora io, di sentimenti negativi ne provavo una vagonata.
Un impulso più forte però , mi fece ragionare.
Non ero mai stata una ragazza che soffriva di dipendenze. Dovevo cavarmela da sola anche questa volta , senza crogiolarmi su presenze nella mia vita come avevo fatto sia con il demone che con Eleonor..
Perciò mi alzai . Di colpo , come se tutto ciò che avevo provato, fatto , pensato un attimo prima non esistesse più.
Mi fiondai dove mi era stato indicato esserci il ciondolo e lo artigliai arrotolandolo alla mano modi tira-pugni.
Poi presa dall'impeto raggiunsi la cabina del conducente e cercai nel mini-vano porta oggetti la chiave di riserva.
Trovata, misi in moto.
Come poteva essere più plausibile , chiunque avrebbe cercato la persona che l'aveva scaricata nel bel mezzo della radura e le avrebbe fatto come minimo un caziatone, ed invece io non lo feci.
Presi la strada in senso contrario , dirigendomi verso il centro di Manhattan.
Mi aveva detto di tornare alla mia vita , mi aveva praticamente abbandonata a me stessa e tutto ciò sapeva di amaro menefreghismo e per questo , io lo avrei accontentato. Voleva farmi uscire dalla sua vita? Perfetto , sarei tornata ad essere un demone , quello che mi ero sempre sentita essere anche quando dei miei poteri non ne sapevo nulla , ed in seguito avrei ucciso si, lo avrei fatto perchè quella era la mia natura ma anche perchè ad Eleonor avrebbe fatto male sapere di non essere riuscito a domarmi.
Perdere non gli era mai piaciuto.
Il piede a tavoletta sul pedale , ed il motore della vettura che lentamente chiedeva venia di tutto quello sforzo, dei 180km\h.
Ero furiosa adesso e, ne godei di ogni tratto di quella rabbia soffocata da tempo.
Allo svincolo per il centro città mi fermai. Lo sguardo fisso al bivio che divideva la strada.
Da una parte , casa di Drey , dall'altra la mia. Dove sarei dovuta andare?
In una casa sicuramente vuota con demoni che forse mi avrebbero uccisa per averli traditi?O in una casa dove aleggiava ancora il sapore del sangue di mio padre?
Presi un grosso respiro poi svoltai verso casa mia. Non so perchè, ma in quel momento mi parve l'unico posto sicuro dove nascondere ciò che era rimasto di me.
E poi, andare nel loft di Drey , avrebbe peggiorato solamente il mio stato psico-fisico.
Avrei pianto quasi sicuramente , e mi sarei dannata per cerarlo ovunque...No non era affatto una buona idea , dato che Proserpine era sempre in agguato.
Ora andavo piano , passando per la Rooth Street stranamente deserta a quell'ora della sera.
I lampioni ,illuminavano l'asfalto che ricordava il blu cenere, tutto attorno pacato silenzio ed il fragore delle onde del mare di un porto artificiale nella piazza del mercato del pesce.
E proprio li , io , avevo deciso di passare forse per perdermi ancora una volta, come da piccola ,nell'oscurità di quelle ondine frastagliate che increspavano l'acqua.
Mi fermai buttando la testa all'indietro e socchiusi gli occhi stanchi.
Proprio allora decine di immagini mi tormentarono la mente. Sorrisi i loro , e quell'anno passato al villaggio , poi casa di Drey e il ricordo della sua persona , a breve anche alle mie orecchie parve di captare frasi rimaste a me impresse.
Pronunciate così veloci dal mio inconscio fattosi sonoro che d'istinto tornai a sbarrare gli occhi sommettendo un respiro e trasalendo subito dopo per la mancanza d'aria.
Le gambe si irrigidirono ed incominciai a sudare freddo. Che diavolo mi stava accadendo?!
La vista si appannava sempre di più ,e mi parve di cadere da seduta.
"Maledizione Clair! Riprenditi!".
Mi strofinai con violenza gli occhi e sembrò che la vista stesse tornando nitida e pulita. In quel momento qualcosa mi sorprese nella mia solitudine, un'ombra, un uomo forse, lontano dalla mia roulotte , che si nascondeva dietro dei container sul lato sinistro del porto.
Mi sporsi per constatarne le fattezze. Non riuscendo a vedere dove fosse finito continuai a sporgermi finchè la punta del mio naso non toccò il vetro freddo del parabrezza.
Un rumore di artigli nel ferro e l'urlo sin troppo famigliare di un demone cacciatore.
Davanti a me , proprio sul cofano , si dimenava quell'essere atroce , un misto fra gli zombie di "Dead set" e i mutanti di "Io sono legenda". Pelle trasparente di un rosa morte , vene blu che si increspavano a tratti e come la maggior parte di demoni minori , un liquame puzzolente che gocciava a bolle dal suo corpo.
Era cieco , le palle degli occhi totalmente bianche , non aveva naso ma due fori piatti e niente denti nella bocca ma filamenti che attaccavano le labbra inesistenti ,come una cucitura di punti medici solo fatta di carne.
Glabro. Schizzato come il più matto degli psicopatici, saltava sulla vettura ed io , dentro, lo facevo all'unisono artigliata con le braccia ai reggi mano sul tettuccio.
Maledizione ! Ma proprio quella sera mi doveva capitare un mostro del genere?!
Non avevo nemmeno la mia falce argentata , Eleonor mi aveva tolto anche quella.
La cercai comunque disperatamente. Poi fui costretta a tornare con lo sguardo su di lui , che nel frattempo con la testa stava cercando di sfondare il vetro. Per un secondo tutto si fermò. Le gocce che colavano dalla sua bocca erano acido puro e stavano bruciando il ferro del cofano , presto sarebbero colate anche sul resto ed io avrei rischiato di esplodere assieme alla vettura.
E allora l'unica cosa da fare, risultò scappare.
Dovevo scendere dalla roulotte e correre, ma come? Le mie gambe erano cemento , e quel coso sembrava essere parecchio agile.
La lucidità ed il sadismo che facevano parte del mio carattere stavano sparendo e per un attimo temetti di piangere come una bambina.
Merda! Sentirsi impotente era peggio che essere abbandonati al proprio destino.
Lasciai la presa dai reggi-mano e distolsi lo sguardo. Fu come se in quel momento avessi perso ogni motivo per restare in vita e combattere...Mi arresi.
Aprii la portiera e scesi dalla vettura.
Non volevo correre , ne salvarmi..In quel momento volevo solo che tutto finisse in fretta.
-Demone! Io sono qui!-. Richiamai la sua attenzione e le mie iridi si serrarono sulla sua immagine.
Inutile a dire che si scaraventò verso me , con tutta l'aggressività in suo possesso.
Mi scaraventò a terra artigliato alle mie spalle e ruzzolammo per qualche metro. Cercai disperatamente di allontanare il mio viso dalla sua bocca mentre schizzi d'acido sul terreno rilasciavano tenui e sottili volute di fumo.
Sarei morta in quel modo..Sciolta dalla bava di un essere che sapeva di zolfo ed uova marce.
Ironicamente pensai di meritarmelo ma allo stesso tempo , sogghignando mentalmente , mi dissi che era veramente una morte di merda.
I suoi strilli acuti ormai nemmeno li sentivo più. Solo le sue mani intrise di quel liquido cocente mi davano parecchio fastidio sulle spalle , che a breve incominciarono a sanguinarmi.
Eppure , io non provavo paura..Non provavo nulla.
Continuavo a fissarlo e lui che "fissava" me, cieco.
"Ucciso...Tu..L'hai ucciso!..". Non si capivano bene le sue parole ma riuscii chiaramente a distinguere quella frase , fra rantoli e strilli.
Pensai subito che si riferisse al demone che avevo diviso a metà. Gli angeli mi avevano detto che il suo nome era Agares , uno dei demoni più importanti dell'inferno e che molto probabilmente , li giù il sangue degli abitanti degli inferi stava ribollendo per ciò che avevo fatto lui. Mi avrebbero dato ancor di più la caccia e se non mi fossi alleata con gli angeli , forse sarebbero riusciti ad uccidermi.
-Agares?....Doveva morire..-. Risposi lui con sadica cattiveria. Ed ancor di più mi riconobbi nel demone che ero.
Il cacciatore mi gridò un "No" acuto dritto in faccia tirandomi una testata con tutta la forza.
Cazzo!Mi aveva fatto male.
Presa la forza necessaria , sferrai un calcio al suo ventre e lo schizzai sopra alla mia testa , riuscendo finalmente a ritrarmi e tornare dritta.
Un lampo di genio ed una fortuna sfacciata mi portarono alla vista un grosso pezzo di cemento circolare. Lo artigliai pronta a spappolare il cranio del demone quando un nome mi costrinse ad arrestarmi ad un millimetro dalla sua fronte.
"Drey".
Il sasso mi cadde dalle mani. Tremai.
-Che c'entra Drey!?-. Piombai su di lui premendo il palmo della mia mano sulla sua gola.
Si dimenava e chiaramente non aveva alcuna intensione di parlare.
Sferrai lui un pugno che tonfò sul suo cranio che si piegò sotto la forma delle mie nocche.
-Avanti parla! O ti ucciderò in questo istante!-.
Parve riflettere. 
-Parlerò...Ma lasciami andare..-. La sua voce si era fatta chiara spedita e lui era mutato proprio sotto di me.
Un bambino con occhi scuri e capelli castani corti. Che poteva avere? undici, dodici anni? Nel suo viso , specie nel suo sguardo , la malvagità di un vero demone.
Mi allontanai dal suo corpo sedendomi a gambe incrociate per terra , lui tornò dritto poi si accomodò portando le ginocchia in petto. Per un attimo i nostri sguardi si sfidarono.
-Non credevo che i demoni minori , potessero avere una forma umana..-. 
-Tutti i demoni ne hanno una ..Tranne i Ghoul..Loro sono così come li vedi...-. Rispose con un timbro di voce che mi ricordò il malato divertimento.
-Capisco..Be , adesso bando alle ciance , dimmi che c'entra Drey con te..-.
La sua espressione divenne amara, triste.
-Lui era...Il demone che mi ha preso in custodia. Devi sapere che ogni demone ha diritto a trecento demoni minori che vengono a formare la sua legione. Ecco , di solito nessun demone maggiore si occupa personalmente dei suoi "sudditi" ma li usa come macchine da guerra...Lui invece , mi ha preso sotto la sua protezione crescendomi come un fratello..Finchè non sei arrivata tu!-. 
Trasalii internamente. Non sapevo perchè stesse dando la colpa a me e poi di cosa?!
-Io non vedo Drey da un anno...Lui mi ha abbandonata..Nemmeno una lettera mi ha scritto in tutto questo tempo..-. Strinsi i pugni per la rabbia.
-E' proprio per questo che è tutta colpa tua!Caronte , mi ha detto che Satana in persona lo ha convocato ed il motivo sai qual'è?! Che tu, maledetta ,lo stavi facendo diventare umano! Sei riuscita a scalfire quel lato di lui , che, come in ogni demone , dovrebbe essere sigillato...Lui per colpa tua aveva incominciato a provare sentimenti umani !-. Gridava 
e dai suoi occhi piccolissime lacrime ombrate di cenere , solcarono le guance pallide.
Lo stupore mi assalì ma non lo diedi a vedere.
-Non credi che lui , quel lato già lo avesse da prima? Ti ricordo che ti ha trattato come un fratello , lo hai detto tu...-.
-E' proprio per questo che tu non ti dovevi mettere in mezzo! E' colpa tua!-. Ora singhiozzava tenendosi entrambi i pugni serrati sugli occhi , a nascondersi le lacrime.
Lo stomaco mi si contrasse violentemente.
-Sei...Sicuro che lui sia morto?...-. Non mi uscì la voce e sussurrai quasi timorosa della risposta , quella domanda.
-Si...-. Mi sentii morire . Il cuore pareva essermi esploso. 
Piansi. In silenzio , senza emettere un fiato nascondendo il volto fra i capelli castani.
Allora era così, io non l'avevo più sentito perchè lui era morto..
Sferrai un pugno all'asfalto. Qualcosa fremeva in me. Le vene erano tornate ad incresparsi sotto la mia pelle.
-Dannazione!...-. Ringhiai, e la mia voce venne cancellata da quella di Proserpine.
Il ragazzino smise di singhiozzare all'istante. Incominciò a provare paura, la captavo benissimo.
Si ritrasse portandosi indietro sul fondo-schiena mantenendo lo sguardo sbarrato su di me.
-Che ...mi ...vuoi fare?..-. La sua voce da bambino tremante , uscì a fatica dalla piccola bocca.
Lo scrutai. Ero in piedi di fronte a lui, lo sguardo spento e la rabbia che ribolliva nelle vene pulsanti.
-Vattene....-. Mi guardò stupito.
No.Non lo volevo uccidere. Lui mi aveva confessato ciò di cui più avevo bisogno...Sapere che fine avesse fatto Drey.
Ero stata mesi , settimane , giorni , a chiedermi semmai un giorno lo avrei rincontrato. Avevo aspettato tutto quel tempo per potergli chiedere per quale dannata ragione mi aveva abbandonata in quel modo così vigliacco...Ed ora lo sapevo.
Lui era morto , lui non era potuto tornare da me..
Mi sentii morire per l'ennesimo istante lungo quanto tutta l'attesa della riposta , e poi non sentii di nuovo 
nulla se non la rabbia atroce.
-Ho detto vattene!..-. Portai con i poteri di Proserpine , un pezzo di ferro a schiantarsi a poco dall'esile corpo del giovanissimo demone.
Si alzò di colpo riuscendo a non essere colpito. I suoi occhi mi sfiorarono un'ultima volta , forse si era accorto che volevo piangere ma non ci riuscivo, poi fuggì, lontano , nel buio, ed io finalmente mi potei lasciar cadere sulle ginocchia.
Lo sguardo fisso all'asfalto e la pelle increspata ora , solo dal flebile venticello che aveva incominciato a spirare su tutto il porto.
"L'ho perso...Perso per sempre"...
Strinsi i pugni a farmi entrare le unghie nella pelle ed un urlo disperato uscì dalla mia gola come un tuono.
A breve una pioggia pungente si riversò sulla città ed io non potei far altro che restare inerme sotto essa , con la speranza che e sue gocce sfiorando pungenti come aghi la mia pelle , cancellassero il dolore che stavo provando...

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Capitolo 11
*** Ero certa ...Era lui ***


Ancora faticavo a stare dentro casa mia. Erano passati altri giorni , altre settimane , mesi dalla notte della notizia della morte di Drey.
Non mi ero mai ripresa del tutto. Anzi non mi ero ripresa affatto. 
Lui mi mancava costantemente senza motivo. Incominciai a credere di essere diventata pazza. Insomma io e lui quanto tempo ci eravamo "frequentati"? Tre mesi? Quattro? E , in tutto quel tempo, non c'erano stati particolari avvenimenti che mi avessero potuto legare a lui così visceralmente.
Si ci eravamo baciati , ma alla fine anche quel bacio faceva parte della serie di "torture" che lui amava costringermi a sopportare, ed io questo lo sapevo perfettamente.
Il demone minore ,aveva detto che la colpa era stata mia, perchè lui stava risvegliando la sua parte umana, ma veramente io ne ero la causa?Perchè questo cambiava tutto. Se fosse stato realmente così, allora quelle che per gioco , lui mi faceva , non erano torture ma distinte dimostrazioni di affetto...Ma si dimostra veramente così l'affetto ed il bene per qualcuno?
Soffocai un respiro , ancora sdraiata sul mio letto a fissare il vuoto. Erano ore che cercavo di formulare ipotesi che potessero in qualche modo annullare quanto sapevo della morte di Drey , in cerca di un pò di pace.
Il display dell'orologio analogico sul comodino segnava le sette e mezza. Ero per giunta in ritardo per la prima lezione a scuola.
Si , mi ero riscritta a scuola. Dopo un lungo anno di assenza,aimè la mia carriera scolastica doveva pur terminare , nonostante fossi un demone!
Perciò mi alzai contro voglia trascinandomi nel bagno e proiettandomi subito dopo sotto il getto freddo dell doccia.
Odiavo farmi la doccia con l'acqua gelida , ma in quel momento era l'unico modo per darmi una cazzo di svegliata e riprendere la mia vita in mano.
Restai sotto l'acqua per qualche minuto che parve interminabile. La testa vuota , stranamente, libera da ogni pensiero ed io che riprendevo la calma.
Dieci minuti dopo era già fuori , e mentre con una mano infilavo i jeans , con l'altra impugnavo il fon accesso al massimo.
-Merda! Merda! Sono in stra-mega ritardo!-. Corsi fuori dalla stanza da bagno ed artigliata la borsa colma di libri corsi all'esterno della casa in cerca della mia bici.
Da quando mia madre era sparita senza lasciare traccia , abitualmente , usavo salutare la casa con un cenno della mano , come se lei fosse ancora li. Qualche vicino , probabilmente avrà pensato fossi pazza, tutti sapevano della sua pseudo-scomparsa.
Eppure , io ne sentivo il bisogno di far finta che lei fosse ancora li. In fin dei conti le volevo bene, era la donna che mi ha cresciuto e che mi ha voluto bene in qualche modo..Forse...
Salii in sella alla mia vettura e percorsi velocemente la discesa al massimo della velocità, piombando in strada e tagliando per ogni sorta di vicolo, viuzza e ruetta che sapevo accorciare il tragitto.
Mi persi, come al mio solito, negli odori della città. Fumo , li dove le auto stavano facendo file interminabili in strada, cibo, vicino alle decine di pub ,ristoranti e ogni sorta di locali che producevano mangiare, fiori, vicino al parco poco prima dell'istituto...Tutti quegli odori li riconobbi perfettamente...Erano quelli della mia vecchia vita , ma anche della nuova che mi ero riproposta di vivere.
Niente più crisi di astinenza per le anime , ora le ignoravo del tutto, ne più caccia ai demoni minori, loro erano sempre li a saltellare per le strade di Manhattan, ma ai miei occhi nemmeno parvero più esseri infernali. Loro c'erano ed io ci avevo fatto l'abitudine.
Mi ero persino abituata ad essere sola, a vivere sola. Niente mi avrebbe fermato , dal riprendermi ciò che mi apparteneva. Io volevo la mia vecchia vita , volevo tornare ad essere la Clair di sempre , quella ragazza un pò strana con pochi amici ma veri, che ama uscire quanto lo stare rintanati a casa , che scherza e ride con tutti , io volevo tornare ad essere una semplice persona.
Posteggiai affianco al muro sul retro della struttura. Per un attimo il mio sguardo si fermò sulla porta del sotterraneo, lo stesso posto puzzolente e diroccato dove avevo visto morire il mio secondo demone minore. La porta era stata rimessa. Nuova e di un forte colore grigio che rendeva la scuola meno rovinata di quello che realmente fosse.
Immaginai che anche al suo interno avevano dovuto fare degli accomodi , e chissà perchè un velo di malinconia mi solleticò in petto seguito da un :"E' come se tutto fosse cambiato dopo la tua morte , anche le cose più sciocche, è come se il tuo ricordo si fosse vanificato del tutto..."
Faceva male, ma mi resi conto che quel "male" era del tutto assurdo. Non potevo star male per la porta dello scantinato, ne entrando in casa mia o passando per il suo quartiere..Non potevo soffrire !
Nel cortile principale , gremiti , alunni ed insegnati attendevano l'ingresso nelle aule dopo una lunga estate passata a far cose stupide come gite e viaggi, nulla a che vedere con l'anno che avevo passato io.
Mi avvicinai alla folla, e poco dopo mi resi conto che stavo disperatamente cercando qualcuno con lo sguardo...Stacy!
Era un anno o poco più che non la vedevo . 
Le avrei dovuto spiegare troppe cose , chiedere scusa , poi,sarebbe stata la parte più complicata di tutte.
Non avevo mai chiesto scusa a nessuno prima d'ora , ed il solo pensiero che le avrei dovute fare e anche nel migliore dei modi , mi annodava lo stomaco.
Però la cercavo comunque, solo per vedere se stesse bene, se sorridesse e le fosse passata la delusione nei miei confronti. Lei per me , era la sorella mai avuta , e le volevo un bene dell'anima, per questo il solo saper di averla fatta stare in pensiero mi mortificava tantissimo.
Non la vedevo , non riuscivo a scorgere il suo volto da nessuna parte. Confusa da tutte quelle facce conosciute e sconosciute mi alzai sulle punte , con la speranza di riuscire ad intravedere una testa con cerchietto di perle bianche. Quello era il suo cerchietto preferito, non lo aveva mai tolto da quando glielo avevo regalato, ed era per questo che speravo di vedere una testa che lo indossasse.
-Ehy!..-. Il tono di voce femminile che raggiunse le mie orecchie, non era dei migliori. Era severo , come se mi fossi cacciata in un guaio e qualcuno me la stesse per far pagare. 
Mi voltai. Nei miei occhi , quelli della giovane mora a sfidarli. Era arrabbiata , a tratti infuriata. Mi fissava gelidamente con i pugni stretti , e pensai che a breve me la sarei ritrovata addosso a sferrarmi qualche pugno mal dato.
Il mio sguardo salì sul suo capo. Lui era ancora la. Il mio regalo , quel cerchietto che in realtà era veramente orrendo , ma che lei amava così tanto.
Sentii venirmi agli occhi lacrime accecanti.
-Stacy...-. 
Era cambiata , eravamo cambiate ,entrambe ed io me ne accorsi dal primo istante che le sue iridi folgorarono le mie.
Rilassò i muscoli, e poi sospirando socchiuse per un attimo gli occhi come a riprendere il controllo di se stessa.
Quando tornò a schiudere le palpebre i suoi piedi stavano già compiendo passi lenti verso me. Mi raggiunse e per un attimo trattenni il respiro. Non l'avrei mai immaginato , nemmeno pensato, che lei potesse abbracciarmi , come mai aveva fatto , come mai io avrei fatto.
-Non so cosa tu abbia potuto combinare in questo anno, ma sono sicura che se sei sparita così è perchè avevi le tue buone ragioni. Io ero sicura che prima o poi saresti tornata , perchè ...Insomma noi l'abbiamo promesso che saremo state "sister" per sempre no?!..-. Le veniva da piangere . Lei mi voleva veramente bene, lei non mi aveva mai tradita 
nonostante io fossi sparita , nonostante quando per un anno intero l'avevo esiliata dalla mia vita .
Sister per sempre. Ancora quella frase mi ronzava nelle orecchie. Ricordai subito quando all'età di otto anni durante una festa di compleanno di una nostra amica ci promettemmo di restare insieme per sempre stringendoci i mignoli come fanno i bambini di quell'età, inventandoci addirittura una storia sulle nostre origini che diceva , secondo Stacy ,  che noi eravamo state divise alla nascita ed il fato , che a quell'età si chiamava Yok,chiamato da noi  come se fosse  un amico immaginario, avesse voluto farci rincontrare da bambine.
Adoravo sentirle ripetere quella storia , adoravo sapere che nella mia vita ci fosse qualcuno che teneva veramente a me.
-Scusa..Mi dispiace così tanto di averti lasciata sola.-. Piansi singhiozzando e mi venne spontaneo come le scuse, che stranamente pensavo più difficili da esser fatte.
Mi strinse a se ancora un'ultima volta , poi con un sorriso smagliate mi rasserenò dicendomi che non era successo nulla e che lei non ce l'aveva con me. Pensai con sollievo che tutta quella storiaccia fosse finita li..Ed invece ad attendermi c'era il peggio: "voglio sapere la verità".
Ecco..Ora, come cazzo gli spiegavo che durante la mia assenza avevo scoperto di essere un demone , ne avevo frequentato uno , che avevo però anche scoperto di essere per metà un angelo e ne avevo anche frequentato uno per un anno sbattendomelo ripetutamente mentre ero rimasta a vivere in un villaggio sull'autostrada ?! No..Non glielo potevo dire..
-I miei si sono separati...-. Fu la prima scusa che parve plausibile.
-Oddio.....Mi dispiace..E tu? Dove sei stata? Con tua mamma?..-.
Si, mia mamma era sparita!
-Sono stata in europa con mio padre...Ecco perchè non mi sono potuta far viva..-.
Il suo sguardo era visibilmente triste , ma per quanto la conoscessi bene , sapevo quale domanda le dovevo porre in risposta..
-E tu?..-. Non lo avessi mai fatto! 
-Allora, io ..-. Incominciò a parlare come un uragano , e sembrò riprendersi alla grande, in fin dei conti ogni volta che si parlava di lei , si riprendeva alla grande...
-Ed in fine..Ho conosciuto un ragazzo...-. Il modo in cui incluse "lui" nel discorso , mi parve alquanto strano. Non era solita pronunciare "ho conosciuto un ragazzo" con quella lentezza nelle parole e poi fermarsi un attimo alla fine della frase come se l'avesse voluta rimangiare.
-Hai conosciuto un ragazzo e...?-.
-Be ecco , lui è bello, bellissimo , ed anche simpatico, ma non so certe volte.. sono spaventata da lui...Specie da come mi guarda..Sembra che mi entri dentro...-.
Trasalii internamente. Fosse che stesse "intrallazzando" con un demone?!
-Dove l'hai conosciuto?..-.
-Oh be , qui a scuola! E' nuovo.. E si è iscritto nella stessa classe mia..A proposito..Tu sei stata bocciata vero?..Quindi non starai in classe con me..-.
-Mi sono iscritta come auditrice dell'ultimo anno , perciò non risulto alunna a tutti gli effetti ma posso lo stesso stare in classe con te...-. 
-Veramente!?-. Mi saltò al collo gioiosamente.
-Eddai ora smettila!..-.
-Sono troppo felice! Siamo ancora insieme!-. Esclamò concitatamente , finchè la campanella non stroncò quel tenero momento da "squinzette" delle medie.
-Lo vedrai..E' bellissimo!-. Continuò dicendo, riferendosi alla sua nuova fiamma. Ed io incominciai ad immaginarmi come potesse essere questo tipo. Secondo i gusti di Stacy , doveva almeno avere la stazza di un Body-bulder, e tanto di abbronzatura ambrata già solo per essere guardato da lei , perciò nella mia mente venne fuori l'immagine di un tizio che fa parecchio sport , abbronzato con il sorriso sgargiante ed un pozzo di soldi.
Sogghignai a quel pensiero mentre quasi vicine alla nostra aula terminavamo di percorrere il corridoio.
Poi all'improvviso quel sorrisetto venne spazzato via. Di nuovo quel profumo ed imponenti brividi mi solcarono la spina dorsale. Di fronte a me nessuno che potesse nemmeno assomigliare a Drey.
Che diavolo! Ma tutti lo stesso profumo dovevano indossare!?
Scacciai quel pensiero fiondandomi in aula, come al solito da 6 anni a quella parte ormai , l'ultimo banco era il nostro. Poco dopo esseri tutti accomodati parlò la voce tuonante della Gray, la nuova professoressa..
-Buongiorno a tutti, io sono la Gray, la nuova professoressa d'italiano e storia non che vostra coordinatrice di classe.-.
Una signora ne grassa ne magra , con la crocchia castana artigliata alla testa ed un tajer grigio aderente addosso abbellito da tacchi rossi come il fuoco , si apprestava a scandagliare ogni viso presente nell'aula , con lo sguardo severo ed autoritario ed i lineamenti che ne descrivevano perfettamente quel lato di carattere che la donna possedeva .
-Io non pretendo che..Rispetto, per orari , compagni e professori, puntualità ed ordine , sia per i test sia per la stessa divisa che indossate e...-. Proprio mentre si immedesimava nella parte della Hitler del duemila , la porta si spalancò di colpo.
Lui nemmeno la guardò in faccia. Nemmeno le chiese scusa ne le disse un semplice "buongiorno". Appoggiata con il viso sul banco potei risalire la sua immagine con sguardo , dal basso in alto.
Jeans nero pece dal cavallo sceso a metà coscia con due file di bottoni paralleli, tre per ogni fila.
La camicia, slacciata dei primi due bottoncini sotto il collo , maniche accorciate sui gomiti ed una vistosa catenella con una lunga croce argentata che faceva capolino nello scollo, senza dire che ...Cazzarola portata senza canottiera , ovviamente tutto il contrario di ciò che diceva il regolamento, era veramente troppo trasparente e a lui..Donava in modo particolare tutta quella trasparenza avendo un fisico che avrebbe fatto sbavare anche a 50° di temperatura con la gola secca e l'aridità nell'aria.
Quando l'occhio cadde sulle braccia nell'arco di mezzo secondo, incominciai ad avvertire il cuore perdermi qualche battito..
Gli stessi tatuaggi, gli stessi anelli neri ed argento, lo stesso braccialetto simile ad una catena...
Corsi al suo viso e d'istinto mi alzai in piedi sotto gli occhi increduli di tutta la classe..
Era lui..Ci avrei giurato , sentivo anche quel maledetto profumo..Eppure gli occhi, no, non erano i suoi..
A tratti , come i miei, grigi  ,malvagi , tristi come una distesa di ghiaccio , a tratti azzurri , vivi , abbaglianti.
No Drey non li aveva così...Ebbi subito un flash , io quel ragazzo lo avevo già visto ,al centro di quella strada mentre ero alle prese con l'essere "angelo"..Quando il mio cervello connesse le due cose , presa da un impeto inspiegabile corsi fuori dall'aula lasciandomi alle spalle tutti quei visi allibiti.
Mi fiondai nel primo bagno che trovai sul corridoio , piombando sul lavabo presa da un forte senso di nausea.
Guardai il bianco del lavandino per minuti lunghi come anni , nella speranza di tornare calma.
Ma il mio cervello non potè far a meno di viaggiare.. Come se colpita da amnesia e poi rinsavita di colpo estrapolai tutte le informazioni sui demoni che Eleonor mi aveva fornito , maledicendo la mia mente ogni volta che ripeteva "Eleonor mi disse che.." già solo per il suono atono del suo nome nella mia testa.
Questa volta però , mi era stato stranamente d'aiuto.
Mi aveva parlato di una cosa chiamata reincarnazione.. Ovvero la pratica usata dai demoni defunti per possedere umani.
E si, probabile che Drey l'avesse potuta mettere in atto svalvolato com'era. Ma le sembianze tra demone ed umano , nel caso di quel giovane erano troppo simili, mentre nella reincarnazione , a detta dell'angelo , il corpo del posseduto non muta le sue fattezze , perciò era un'ipotesi che si reggeva in piedi attaccata al suolo da uno sputo.
Allora come cazzo aveva fatto quel ragazzo ad assomigliare a quel demone così impressionantemente?! E se fosse stato proprio Drey? Ma gli occhi??
Pensai a quelli degli angeli ed un enorme timore attanagliò la mia gola..Se fosse passato dalla parte degli angeli?!
Ma allora anche la sua pelle chiara sarebbe dovuta diventare del colore dell'ambra ,no?Dio! avevo una miriade di opzioni ma nessuna sembrava combaciare alla situazione!
Mi strinsi le mani sulla testa e gridai isterica tanto che poco dopo mi ci venne quasi da ridere vedendo il mio riflesso da pazza psicopatica , sullo specchio .
Attimi dopo la porta si aprì nuovamente. 
-Clair , tutto bene?...-. La voce preoccupata di Stacy mi fece rinsavire per un attimo.
L'espressione sul suo viso era alquanto triste e sgomenta, non l'avevo mai vista così , e io di quelle scenate da malata ne avevo fatte tante in passato in sua presenza.
-Si, sto bene...-. Risposi inaridita.
Solo ora faceva l'amica amabile e comprensiva ,perdonatemi!?
-Perchè sei scappata quando lo hai visto? Saresti dovuta essere felice sapendo che un bel ragazzo come lui stesse con me...-.
Non riuscivo a credere alle mie orecchie! Primo perchè quella frase mi sapeva terribilmente di mocciosa , secondo perchè ..Quel tizio che forse era Drey stava con lei!???
La mia faccia sbigottita svelò tutto ...Male..
-Che c'è , te lo sei ripassato prima tu?! ti piace?!-. Nel giro di mezzo secondo, la gattina mansueta era divenuta una leonessa incazzata nera. Stacy mi lasciava sempre più a bocca aperta!
-Ti interessa?..-. Purtroppo oh, non ci potevo fare niente , il mio terribile carattere gelido e "perculigno" era sempre li. 
E di fatti la mia risposta la raggiunse come un beffeggiamento che preannunciava una sfida tra noi due.
Tutto il contrario , ovviamente , di ciò che lei avrebbe dovuto capire , ma..Be infondo era di Stacy che si stava parlando.
Sbuffai. -No tranquilla non te lo voglio rubare , anzi sono felice che stai con lui , ma ecco preferirei che facessi la preoccupata per me e non perchè ho visto il tuo ragazzo e sono sbiancata , grazie!..-.
Distolse lo sguardo.
-Va bene , la prossima volta nemmeno ti vengo a cercare allora..-. Uscì sbattendo la porta.
Dio, non era cambiata affatto! Bambina immatura era e bambina immatura l'avevo ritrovata.
Stanca delle sue scenate , la lasciai perdere per quella volta , avevo ben altro da mettere in chiaro nella mia testa.
Così attesi che la giornata di scuola terminasse ed una volta che anche l'ultima campanella dell'istituto suonò l'ultima ora pedinai il tizio .
Aveva riaccompagnato la mia amica fin sotto casa , e poi aveva preso la strada opposta. 
"Sicuramente sta per raggiungere il quartiere dove è risaputo girovaghino soli demoni!" 
Mi dissi quasi pronta allo smascheramento ed invece ..Lui raggiunse una villetta a pochi isolati da casa di Stacy.
Suonò ed alla porta accorse una donna sulla quarantina se non di più.
-Ciao ma'!..-. Sbiancai un'ennesima volta. Avevo fatto un buco nell'acqua profondo come l'oceano.
Se aveva una madre , allora non poteva essere il demone. Lui era solo e sua madre era morta , l'aveva uccisa lui!
Accucciata dietro una siepe finii per ritrovarmi seduta con le gambe distese e lo sguardo avvilito perso nel nulla.
La delusione di quella figuraccia basata su idee stupide mi aveva lasciata di merda , ma mai quanto il fatto di aver perso la speranza di rincontrare Drey definitivamente...
-Ehy..Tutto bene?..-. Rabbrividii alzando di colpo lo sguardo sopra me.
Lui, il ragazzo di Stacy era li, che mi fissava.Aspetta! Ma come cazzo ci era arrivato!? E poi perchè mi guardava strano? Era perplesso? O avevo visto bene e quella nei suoi occhi era una parvenza di divertimento?
-Sto bene..-. Tornai in un battito di ciglia in piedi pulendomi con entrambe le mani la gonna della divisa dalla polvere.
-Se sei acida , figlia!... Ti ho solo chiesto come stai non c'è bisogno che ringhi..-. Esclamò ironico , lasciandomi di stucco.
-Ti chiedo scusa..-. Pacai la voce istintivamente.
-Pff, sta tranquilla..Esistono le persone scoffici purtroppo.-. Insomma non ero l'unica che amava il sarcasmo pungente , a quanto pare!
Portò entrambe le braccia dietro alla nuca e per un attimo mi incantai come un ebete.
Si era cambiato d'abito , e quella T-shirt blu notte non molto aderente ma parecchio scollata gli donava tanto...Veramente tanto...Ok stavo sbavando e non andava bene!
Scossi la testa involontariamente. Stavo guardando il ragazzo di un altra...Stavo guardando un ragazzo che non fosse Drey o Eleonor!?
-Lo vedo...-. risposi con una frecciatina ma poi, priva d'interesse nel continuare a punzecchiarlo , cambiai discorso.
-Comunque io non ho fatto in tempo a presentarmi oggi...Piacere Clair..-. Tesi lui la mano senza perdere il campo visivo nei suoi occhi.
-Non mi sarei presentata se non fossi la migliore amica della tua ragazza..-. Aggiunsi subito dopo allentando "la presa" nei suoi occhi.
-Ah e così tu e Stacy siete migliori amiche...Strano lei non mi ha mai parlato di te...-.
Il respiro si bloccò nei polmoni ed il flash di lei che fuori dalla scuola mi giurava di avermi chiamata e cercata più volte apparve ai miei occhi.
-Sono stata via molto non mi stupisce..Le ho fatto del male andandomene..-. Tagliai corto ,secca.
-Caaapisco... be sempre che di una bella ragazza come te ...-. Si avvicinò sin troppo al mio orecchio.- Me ne avrebbe dovuto parlare..-. Per poi sussurrarci dentro, provocandomi uno strano fremito per tutto il corpo.
Lo spinsi via cercando di sembrare il meno sgarbata possibile.
-Non dovresti fare il cascamorto con le altre lo sai?..-. Lo ripresi cercando di mantenere la mia aria da ragazza scontrosa e diffidente.
-Ma tu ..Non sei le altre..-. Nella bocca di un altro ragazzo avrei considerato quella frase , come uno dei soliti messaggini su facebook , mandati da "morti di figa" che non vedono l'ora di trovare la pollastra che gli si conceda... 
Ma lui non era un ragazzo della chat di facebook ed io non vedevo nessun "sta scrivendo" per continuare a parlare di cose inutile per attaccare bottone sotto quella frase.
Era un messaggio ben chiaro , e non terminato . Quel genere di concetti che vuoi dire ma non puoi o non devi...
E quel modo di fare solo una persona lo aveva... 
-Smettila di fare il provolone...mh aspetta il tuo nome è?..-.
-Zac..-.
-Bene, allora smettila di fare il provolone Zac!..-. Rise vedendomi "scartellare" nevrotica.
Mi stoppai all'istante.
-Ti faccio tanto ridere?!..-.
-ahahaha si parecchio..-. Quando lo vidi sedersi a terra a gambe incrociate, non so su quale strana base di idee, non ebbi più dubbi quel ragazzo doveva per forza essere Drey...
Sorrisi senza accorgermene , e mi portai a sedere anche io come lui ,dietro quella siepe di fiori rosa e fucsia.
Parlammo e lo facemmo per due ore serrate . Chiacchierammo di tutto tranne che di noi.
Non avevo avuto il coraggio di chiedere lui le sue origini , ne di cercare di capire se fosse realmente il demone. Mi sentii come spaventata . Mi sentii come la volta in camera mia quando Drey, era piombato su di me e le sue iridi mi accoltellarono.
Alla fine lui si era alzato offrendosi di riaccompagnarmi a casa a bordo della Mercedes da corsa del padre . Una bella macchina rosso fuoco che all'accensione del motore , ricordava molto il rombo di un Harley.
Durante il tragitto poche battute scambiate , e qualche canzone a farci da sottofondo mentre i miei occhi si perdevano nel vuoto della strada.
-Voglio fermarmi un attimo...-. 
-Ti senti male Zac?..-. Il tono della sua voce non prometteva bene.
Senza rispondere scese all'auto fermandosi verso una ringhiera grigia che costeggiava un lago di carpe e cigni.
Mi avvicinai poco dopo anche io volgendo lo sguardo all'acqua.
-E' il mio posto preferito questo...-. Dissi senza accorgermene.
-Lo so...-. Non ebbi nemmeno il tempo di farmi gelare il sangue per quella risposta che un enorme boato a pochi metri di distanza dietro un grattacielo , ed una voluta plumbea di fumo nero mi distrassero.
Quando tornai a posare lo sguardo li dove sapevo esserci il ragazzo , lui era già sparito..
 

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Capitolo 12
*** I nemici si celano sotto qualsiasi spoglia ***


Sono riuscita a postare un altro capitolo, è steso in meno di un'ora perciò non so se sarà di vostro gradimento, buona lettura lo stesso :P
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 Sembrava che quel giorno sulla riva di quel lago recintato non fosse mai accaduto.
Ed invece era accaduto eccome. Si seppe solo dopo, il numero delle vittime ed i danni riportati alla struttura. Quando in televisione mandarono le riprese dell'accaduto ,avevo distinto perfettamente i volti di tre demoni. Tre demoni maggiori che avevano fatto esplodere un grattacielo uccidendo seicento civili? Mi sembrava sin troppo strano.
Ai demoni piace torturare gli umani fino al punto di far implorare loro la morte. I demoni non uccidono senza un particolare motivo, nemmeno se quest'ultimo è il puro e demoniaco divertimento. Ed allora perchè lo avevano fatto?
Stavano forse mandando un avvertimento a qualcuno? Ma a chi? Forse stavano cercando me. Infondo sia Drey che Eleonor, mi avevano ripetuto spesso che un essere come me , era il genere di arma che sia il paradiso che l'inferno desideravano ardentemente.
E a quel punto , se veramente il corso dei fatti aveva preso quella piega , io che avrei dovuto fare? Combattere?Fuggire? Da sola mi sentivo impotente , persa. Odiavo quello stato d'animo.
Feci scorrere l'anta di legno all'interno del muro , e l'aula già gremita dei miei compagni , si spalancò sotto i miei occhi.
Un sonoro buongiorno da parte di tutti , che venne ricambiato da un mio gesto della mano , e poi di corsa verso il mio banco , arpionando il piano ligneo e freddo con le mani e riposando finalmente le gambe sedendomi .
Fuori pioveva , ormai pioveva da giorni. Il grigio spento di quel cielo di Ottobre , non mi era affatto d'aiuto.
Sarà che un pò meteoropatica ci ero sempre stata, ma ultimamente tutto quel chiaro bianco frastagliato dal colore del manto di un topo a tratti, mi rendeva più morta che viva e si, avrei persino voluto piangere delle volte guardando quel dannato cielo.
Ero stressata, non ne potevo più. I demoni , gli angeli, tutti mi davano la caccia , ne ero praticamente certa.
Ed io? Cosa ci facevo sola alla mercè di entrambe le fazioni? Dov'era Eleonor? Dov'era Drey? Io avevo bisogno di almeno uno di loro per poter andare avanti , ma nessuno di loro era al mio fianco, ed io mi sentivo abbandonata.
Credevo di essere stata sempre pronta al peggio. Mio padre era morto, mia madre era sparita , io dovevo per forza essere pronta al peggio, ma mai nessuno è pronto in realtà.
Non ci si può preparare ad un impatto improvviso, non ci si può aggrappare a qualcosa. Le cose accadono all'improvviso , ti colpiscono e basta. Ti ritrovi da un giorno all'altro a vivere qualcosa che non sapevi nemmeno fosse tuo ,e la tua vita ,quella che avevi condotto sino a quel momento, è finita per sempre...Proprio come era successo a me.
Tirai il capo all'indietro e la parete bianca del soffitto accolse il mio sguardo perso. 
-Buongiorno!-. Un ennesimo coro di voci salutò chi aveva fatto capolino nell'aula.
Nessuna risposta , nessuno sguardo da parte mia. Poi, il tremolio di entrambi i banchi , il mio e quello affianco, come quando uno si siede e maldestramente fa oscillare tutto.
-Credevo non tornassi più Fuller..-. La voce inconfondibile di Zac raggiunse le mie orecchie , e se dentro avevo sussultato , fuori non battei ciglio.
-Potrei dire lo stesso a te..-. La risposta gelida ne fu la prova. 
Eravamo mancati entrambi per parecchi giorni , persino Stacy non si era fatta viva.
Non che ne fossi preoccupata , era consueta allontanarsi una o due settimane all'inizio dell'anno scolastico per via del padre che la "rapiva" portandola a visitare ogni parte del continente, ma comunque quella era pur sempre un'assenza più prolissa del normale.
Non ci rivolgemmo parola per tutta la lezione mantenendo gli sguardi fissi sulla professoressa. Fissi , talmente serrati sulla sua immagine che per un attimo mi parve di essere una studentessa modello affiancata dal secchione indiscusso dell'istituto.
Ogni cambio dell'ora mi limitai a sostituire i libri a seconda della materia, e no, nemmeno allora lo guardai ma dopo la terza ora di silenzio , furono le mie labbra a schiudersi ed il cervello con tutto il buonsenso si andarono a farsi fottere.
-Dov'eri finito? Intendo dopo l'esplosione..-.
-A casa dei miei nonni...La loro casa si trovava a pochi metri dall'esplosione..-. La sua risposta pronta , mi lasciò qualche dubbio , ma provai a credergli.
-Trovava? Non mi starai dicendo che..-.
-No, loro stanno bene , non erano in casa ringraziando il cielo...Per quanto riguarda l'appartamento be...Ci vorranno parecchi soldi per rimetterlo apposto.-. Sdrammatizzò la situazione fingendo un breve sorriso.
-Come facevi a sapere che l'Eppon Lagon, è il mio posto preferito?..-. Non potei fare a meno di chiederglielo, e sembrò quasi che del suo racconto non me ne importasse nulla. Un pò mi dispiacque dar lui quell'impressione, ma io volevo sapere.
Mantenni lo sguardo sulle mie mani . Le dita incrociate a torturarsi l'un l'altra.
-Ti porrò io una domanda..Tu perchè mi guardavi come guardi quel posto?..-. Non ci arrivai subito, mi ci volle un pò per interpretare la frase, e quando arrivai alla "traduzione" , restai quasi sconcertata.
-Io non guardavo ness..-. Le sue dita mi afferrarono il mento , mi resi a malapena conto che me lo aveva voltato ed ora i suoi occhi erano tinti dei miei.
-Ti ripropongo la domanda..Perchè mi guardi in quel modo?..-. Tremai. Dannazione quell'effetto solo Drey me lo poteva fare.
Ingoiai a vuoto , ed il movimento della mia gola si intravide perfettamente sul mio collo. Lui lo notò e quasi intravidi una smorfia maliziosa sulle sue labbra.
-Io...Non so come ti guardo , credo di guardarti come guardo ogni altra persona , e poi , essendo il ragazzo della mia migliore amica come pensi che potrei guardarti diversamente!?-. Tutto d'un fiato giustificai il modo di vederlo , di osservarlo nella sua integrità ,convinta di non mostrare sguardi equivoci nei suoi confronti , ma forse non era affatto così.
Forse , Zac , diceva la verità, io lo avevo sempre scrutato come se in lui giacesse Drey , senza nemmeno darmene motivo.
Mi lasciò andare sorridendo spavaldamente , mentre le sue palpebre si socchiudevano tingendo la sua espressione di sarcasmo.
-E sei io .. ti guardassi nello stesso modo?..-. Pochi attimi dopo un'altra frecciata in petto ed i miei occhi che si sbarrarono all'improvviso.
-Zac! Ma come ti viene in mente?!-. Sogghignò.
-Scherzavo...-. Si alzò in piedi raccogliendo le sue cose.
-Fa attenzione Fuller, i nemici si celano sotto qualsiasi spoglia , anche quella della persona più cara...-. Si allontanò e fu più forte di me strillargli dove stesse andando.
-A casa!-. Mi sorrise per poi uscire dall'aula.
Nel pomeriggio mi ritrovai lungo la strada diretta a casa mia a pensare all'ultima frase che il ragazzo mi aveva sussurrato.
"i nemici si celano sotto qualsiasi spoglia",che voleva farmi capire? Che senso aveva quella frase buttata giù così?
Riflettei sull'intero discorso. Cosa avevo detto prima di quel momento da riuscir lui a farci entrare quell'affermazione?
"E poi essendo il ragazzo della mia migliore amica". Lampante fu il colpo di genio riformulando il discorso, si doveva per forza riferire a Stacy!
Ma lei era da sempre la mia migliore amica, la persona fidata , e poi, era umana! Come poteva essere un nemico?
Presa da un'immensa stizza nel sol pensare che le potesse essere accaduto qualcosa , svoltai per casa sua.
Non importa quanto potesse essere distate da dove mi trovassi io in quel preciso momento, la dovevo raggiungere a qualsiasi costo. 
Arrivai nella Habbigayl Strett, circa alle sette di sera , quando ormai un fioco sole calante , stava illuminando gli ultimi metri di strada.
Solo dopo una manciata di minuti mi resi conto che attorno a me c'era qualcosa di strano. Ero troppo in ansia perchè me ne potessi accorgere prima, ma ora che la mia mente aveva trovato un attimo di fermezza , lo avevo notato quel vuoto attorno a me.
Silenzio rotto solo da un venticello a tratti gelido , e quello strano sole aranciato dopo che aveva piovuto tutto il giorno.
Alzai lo sguardo puntandolo di fronte a me, per caso, ed una sagoma scura fece capolino dall'orizzonte della strada.
Che diavolo era? Sgranai gli occhi, avanzai, ma l'immagine pareva non prendere forma. Allora avanzai di altri passi . A qualche metro di distanza la vidi...Stacy.
Il cerchietto , il mio regalo , fra le mani , semi rotto bagnato di sangue , il suo sangue!
-Stacy...MALEDIZIONE STACY CHE TI E' SUCCESSO!?-. Gridai , ed il sol vederla così mi provocò una stretta alla gola.
Gli occhi spenti, l'espressione del volto inesistente , dov'era la mia Stacy?
Continuava a spezzettare il semicerchio di plastica e perle insistendo nel ferirsi le mani.
Dio che gli avevano fatto!?
Corsi verso lei.
-Sei un innesto non è così?...Tu sei quell'essere per metà demone e per metà angelo così pericoloso che tutti lo cercano...E' per questo che lui ti cerca..-.
La sua voce mi pietrificò le gambe. Come lo sapeva? Chi era stato a dirglielo.
-Lui chi?...-. Sogghignò diabolicamente.
-Non è peccato innamorarsi di un figlio di Satana..Clair?-.
Una folata di vento  mi schiaffeggiò il corpo intero. Caddi indietro.
-Loro avevano ragione...Tu sei un mostro...E Dio , e Satana sono furiosi con te per questo...-. Le folate di vento incominciarono a fare sempre più forti , e la sua immagine incominciò a venire verso me .
"Maledizione....Maledizione...Lui aveva ragione, lui...Me lo aveva detto...I nemici...si celano sotto qualsiasi spoglia".
Le lacrime corrosive come l'acido muriatico, mi lacerarono le guance.Non riuscivo a non mantenere lo sguardo su di lei , e non riuscivo a non piangere.
-Non potete portarmi via tutto...Non potete togliermi anche lei..-. Una supplica disperata quasi pietosa , volò dalle mie labbra al cielo in un sussurro singhiozzato.
La mia vita stava cambiando un'altra volta, all'improvviso, e come un treno che mi stava per venire addosso  di me avrebbe nuovamente lasciato solo brandelli da ricomporre.
-Stacy! Per favore , guardami! Sono io , sono Clair, la tua amica!...-.
-Io non ho amiche...Tu sei solo una sporca bugiarda!-. La sua mano tesa verso il cielo , e come pioggia , cassette delle lettere, insegne , giornali e tutto ciò che potesse essere sollevato con la telecinesi , mi piombò addosso.
"E'...La fine..." Spontaneamente nascosi la testa fra braccia ed asfalto , rannicchiandomi in posizione fetale. Ero spacciata perciò , avevo deciso di non assistere alla mia fine.
I miei poteri?Bhe...Era un bel pò che non li utilizzavo e nemmeno quel momento di estremo pericolo mi aveva suscitato quella sensazione che mi indicava la possibilità di usufruirne.
Mi sentii nuovamente umana, ed impotente, per un attimo quasi mi piacque.
Attesi di sentirmi schiacciare da tutte quelle lastre di ferro , ma più passavano gli attimi più la fine mi parve essere interminabile.
Spaesata, sollevai il capo da terra.
-....Zac...-.
Lui era li , proprio fra me e lei , che con l'ausilio dello stesso potere della ragazza le stringeva il collo.
Ciò che era sospeso in aria tonfò al suolo , ma niente mi sfiorò se non il terrore.
La stava uccidendo ..Stava uccidendo l'unico affetto che mi era rimasto.
-ZAC! FERMATI!-. Con uno slancio da atleta lo raggiunsi stringendo la sua schiena.
-Per favore smettila, non la uccidere-. Le mie lacrime bagnarono la sua maglietta bianca, mentre il mio viso veniva premuto sempre più fra le sue scapole , li dove i suoi muscoli si contraevano maggiormente.
-Ricordi la frase di questa mattina Fuller?...-.Mi scostai di colpo.
-Si...-.
-Ecco, lei come altri , sono i nemici di cui ti parlavo...Per quanto tempo hai creduto che lei fosse umana?...-.
Ogni muscolo del mio corpo si irrigidì.
-Ricordi il mese scorso, quando l'hai vista fuori , nel cortile della scuola?Com'era la sua espressione prima che riuscisse a controllare il suo lato demoniaco?...-.
Nei miei occhi si bagnò quell'immagine. Realmente il suo volto trasmetteva crudeltà, i suoi occhi trasudavano cattiveria quel giorno.
Quel ragazzo aveva ragione...
-Perchè me lo ha nascosto...-. Sussurrai in lacrime.
-Per lo stesso motivo che ha spinto te a nasconderlo a lei...-.
-Quanti ancora ne incontrerò così? Di quanti ancora mi potrò fidare?..-.
-Ben pochi...-. Un tonfo sordo spezzò l'aria. Il corpo della giovane si riversò al suolo, era morta. Lui l'aveva privata della vita.
Mi sentii svenire , ma non ci riuscii. Speravo che tutto ciò al quale avevo appena assistito si rivelasse un brutto, bruttissimo incubo, ma non era così , era tutto vero e faceva più male di una pugnalata.
-Stacy!!-. Mi fiondai sul corpo della ragazza. 
Le mie stesse vene increspate , i miei stessi artigli neri ed aguzzi, ed uno strano sorriso sollevato sulle labbra.
Era libera adesso, ne ero certa.
Piansi sul suo corpo ormai gelido per attimi lunghi una vita, finchè il giovane non ci raggiunse.
-Fa male..Non è vero?..-. Il tono di quella domanda , aveva più un non so chè di curioso, che di sarcastico.
Voleva realmente sapere cosa provavo.
-E' come se stessi morendo io stessa..-. Risposi con un filo di voce e lui restò ancora un attimo in silenzio.
-...Adesso puoi dirmela la verità...Sei...Drey, non è così?..-. Vidi con la coda dell'occhio, il giovane tornare ritto.
-Che cambierebbe dirtelo?..-.
-Credo che...Mi sentirei meno sola di adesso...-. Mantenni lo sguardo sul ventre della ragazza.
-Allora..Sono Drey...-. 
Mi voltai di scatto verso lui . Non c'era più, dietro sè aveva lasciato solo una voluta di fumo grigia ed una piuma nera che ancora oscillava nel vuoto.
Cadde precisamente sul dorso della mia mano ed una lacrima , l'ultima , a seguirla.
Non ero ancora del tutto sola...

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Capitolo 13
*** Il peccato più grande 1.0 ***


Non ero ancora del tutto certa che quel ragazzo fosse realmente Drey. Si, la somiglianza era a dir poco allucinante ed anche i modi di fare , pensare e parlare erano quelli, ma gli occhi., quegli occhi sin troppo chiari , tanto quanto il grigio gelo dei miei,non mi convinceva affatto.
Avevo già visto, però, un demone averli di quella colorazione. Seth. Lei li aveva chiari , azzurri tendenti allo stesso freddo.
Dal momento che la mia memoria si era focalizzata sul volto della donna,  la voglia di sapere era cresciuta a dismisura.
Mi massacravo la testa di ipotesi, domande e risposte , stese in un lungo monologo solitario alla ricerca della verità.
Ma sapevo che così non avrei ricavato nulla.
-Voglio comprare dei regali...-. La River Street era stracolma di gente. Sotto il periodo di Natale , lo era sempre stata , ma mai come quell'anno.
Avanzavamo a fatica , cercando di evitare gomitate improvvise, spallate ed insulti successivi ad esse.
-Ma se non hai nessuno a cui darli, che spendi a fare i soldi..!?-. Zac...Anzi no "Drey", camminava affianco a me con aria dissoluta mantenendo entrambe le mani riparate nelle tasche del jeans. A lui le spallate non arrivavano. Era come se avesse avuto uno scudo immaginario attorno, e nessuno lo riusciva a scalfire.
"E' molto più demone di me..." . Mi dissi, notando la disinvoltura dei suoi movimenti e, come una stupida, mi accorsi che anche quella piccolezza nel suo modo di fare mi lasciava senza fiato.
-Che vuol dire! E poi non sono affari tuoi!-. Risposi alquanto innervosita. Odiavo sentirmi sputare la verità in faccia.
Lo afferrai per un braccio spingendolo all'interno di un negozietto lungo il marciapiede, il primo che vidi.
-Siamo salvi!-. Sospirai sollevata, era veramente un fiume di gente quella che "passeggiava", se si può dire passeggiare, all'esterno.
-Siamo entrati qui solo per ripararci spero...-. Alzai lo sguardo perplessa guardandomi attorno. 
Mi resi conto di essere piombata nell'unico negozio dove, in sua compagnia , non sarei mai dovuta entrare. Lo "Sweet Heart", il negozio alla fine della River Street , frequentato da coppiette smielate , che vendeva esclusivamente regali per anniversari , peluches e chincaglieria varia, tutto ed esclusivamente rosso, come se tutti quei cuori disegnati sulle scaffalature e l'odore forte, anche troppo, di vaniglia , non bastasse a far comprendere di che negozio si trattasse.
Resa conto di ciò , mi pietrificai dall'imbarazzo schiudendo involontariamente la bocca in una smorfia di stupore. 
Feci per riafferrargli il braccio, con l'intensione di schizzare nuovamente tra la fiumana di gente fuori dal locale , quando mi accorsi di aver artigliato l'aria e quasi non caddi a terra. Drey non c'era! Non so come ne quando si fosse mosso , ma era arrivato di fronte ad alcuni scaffali e stava scrutando ciò che vi era esposto , giocherellando di tanto in tanto con qualche pupazzetto a molla.
Dopo poco, pochissimo direi , la commessa , notata la sua presenza si fiondò , guarda caso , al suo fianco mostrando due enormi occhioni dolci ed un sorriso che sapeva di orsetto dei cartoni animati. Non volevo nemmeno pensare alla mia espressione in quel momento , ma potevo immaginarla dato che sentii il sangue ribollirmi alle tempie.
Ci stava provando !!!
Incrociai le braccia attendendo che lei si allontanasse da lui , dato che aveva piantato in asso una coppia che ancora la stava reclamando per delle informazioni.
Ma Cristo! Può essere che quel ragazzo doveva sempre attirarsi mille attenzioni da parte di tutte!?
Feci qualche passo avanti, facendo finta di essere interessata alla merce, arrivando a ben poco da loro , spiando con l'udito ciò che "quella" , gli stava dicendo.
-Avevi un idea in particolare? E' per la tua ragazza?..-. Lo stava bombardando di domande. Ma dico io?Da quando farsi gli affari propri era a pagamento??
-In realtà..No..-. Sembrava disinteressato alle parole di lei dato le risposte a tratti seccate che le dava, ma sentivo che qualche "pezzo" lo avrebbe dovuto fare , lo conoscevo sin troppo bene.
-A no? Quindi non sei impegnato?! Strano, un bel ragazzo come te potrebbe avere un mucchio di ragazze-. Ok. La stavo per mutilare.
"Montagli pure la testa! Siccome non è già presuntuoso di suo!".
Continuai a spiarlo per un pò , poi la coppietta di poco tempo prima assieme ad altri clienti , piombati anch'essi nel locale per "salvarsi" , si avvicinò ai due coprendomi l'intera visuale.
Attimi dopo , Drey e la commessa erano alla cassa.
"Merda come cazzo ci sono arrivati!".
-Prendo questi due...-. Si sfilò dalla tasca posteriore il portafoglio estraendo due banconote , mentre lei si accingeva a fare due pacchetti.
Per chi diavolo erano quei regali?!
Nel frattempo però, anche io avevo scelto qualcosa di carino da comperare , perciò ne approfittai per "froncarmi" alla cassa.
-Ed io prendo questi!-. Esclamai concitatamente , come se avessi fatto la "corsa ai saldi" per ore.
-Questo è per te...-. Drey porse uno dei due pacchetti alla giovane che dall'espressione palesemente stupita , non capì subito il gesto.
-Eh...emh, per me?..-.
Sbiancai.
-Si, sei stata gentile , perciò prendi.-. "Regalargli la sua stessa merce? Ma dove l'ha imparato?!".
La giovane avvampò di colpo, e non nego che repressi un ringhio. Ero gelosa, invidiosa...Ma perchè????!
Mi feci incartare ciò che avevo acquistato , uscendo dal locale come se ci fossi entrata da sola , senza nemmeno aspettarlo, ma lui era nuovamente spalla a spalla con me.
-Carina la commessa non è vero?..-. Rise.
-Gelosa?..-.
-Ma ti pare???-.... "Avrei solo voluto tirarle il collo".
-Ok sei gelosa.-.
-Non è vero!-. Scoppiò a ridere e mi sentii le guance prendermi fuoco. 
-Presuntuoso..-. Sussurrai sbuffando.
Raggiungemmo poco dopo la fermata della metro che mi avrebbe riportata a casa. Lui ancora se la rideva punzecchiandomi con battutine alquanto snervanti, quando all'improvviso , poco prima dell'arrivo del mezzo di trasporto si zittì di colpo riprendendo fiato impercettibilmente.
Lo guardai perplessa prima di ridistendere l'espressione sul mio viso.
-Senti Clair, domani sarà Natale...E tu lo passerai da sola, che ne dici se vieni da me, per questi due giorni?-.  Chiese all'improvviso e notai un velo di imbarazzo sul suo volto , ma mai evidente quanto il mio.
-Da quando ti preoccupi per me?-. Chiesi con una punta di sarcasmo arricciando leggermente le labbra.
Mi fulminò con lo sguardo.
-E va bene , scusa! Comunque...-. Attesi un pò prima di rispondere. In realtà non sapevo se restare da lui sarebbe stata una buona idea. Avrei potuto scoprire cose che , forse, nella più plausibile delle ipotesi mi avrebbero danneggiata più di quanto non lo fossi già stata.
Rischiare o stare sola? Nessuna delle due opzioni mi faceva stare tranquilla.
-Credo che vada bene...-. Distolsi lo sguardo imbarazzato dal suo campo visivo.
La mossa di mettermi un suo braccio sulle spalle per condurmi verso casa sua poi, non migliorò la situazione, e mi sentii mancare l'aria all'improvviso.
Dio, se mi odiavo per quelle sensazioni stupide.
Le avevo dimenticate , cancellate , ed effettivamente campavo meglio senza di loro. Ma ad onor del vero, quando capita di provarle ci si sente realmente vivi ed appagati , e solo in quel momento si realizza il fatto che amare è bello tanto quanto l'essere amati se non di più.
Dieci minuti di tragitto e ci ritrovammo nel cortiletto della sua abitazione.
Mi persi un attimo a guardarmi attorno. Lo spazio era piccolo , neanche una sdraio ed in tavolino ci sarebbero entrati in quel giardinetto, ma l'ordine e l'alternarsi dei colori di piccoli cespugli posti come cornice , lo rendevano stupendo nel suo piccolo.
Sentii abbaiare da dietro la porta , e quando il ragazzo suonò ed ella si aprì , uscì una piccola palletta di pelo bianca e scodinzolante.
Un barboncino Toy. Girava attorno ai piedi di Drey senza fermarsi un attimo attendendo che lui gli facesse una carezza. Alla fine lo prese in braccio e l'esserino ne fu euforico.
-Ciao ma'..-. La sagoma di quella che pareva essere sua madre , comparve sorridente all'ingresso.
-Ben tornato.-. Gli sorrise amorevolmente , proprio come mia mamma sorrideva a me quando ero bambina. Per un attimo scese nel mio petto un velo di malinconia , ma lo cancellai facendo finta di nulla e sorrisi.
-Lei?...E'una tua amica?-. Domandò la donna fissandomi senza lasciar andare via l'espressione materna.
-E' Clair..-. 
Entrò in casa evitando accuratamente di urtare con la spalla la madre , continuando a giocare con il batuffolo bianco fra le braccia , lasciandomi inerme al cospetto della donna e, per qualche secondo, un triste silenzio piombò all'ingresso della casa.
-Bhe, dai , entra pure cara..-. Sorrise invitandomi con un gesto della mano, ed ancora una volta mi chiesi cosa stavo varcando. La casa di un umano? No, lui li aveva quei poteri , non li avevo sognati. "Ha ucciso Stacy". La casa di un demone? Probabile. Ma che fosse un muta-forma e non il mio Drey? Perchè a conti fatti poteva essere visto dagli umani,e nessun demone può essere visto.
E poi quel dubbio atroce che potesse essere un angelo, perchè si,gli angeli , seppur raramente potevano essere visti dagli uomini.
Varcai la soglia timidamente come se mi fossi appena addentrata nella tana del lupo. L'ingresso era poco luminoso , arredato con pochi mobili ma era ugualmente gradevole.
La struttura ricordava molto lo scheletro di un appartamento giapponese , anche gli infissi erano tipici del nostro continente.
Muri bianchi bordati da una greca in legno dove erano stati scolpiti a mano fiori esotici. Il pavimento in parquet scuro con venature dorate , rendeva tutto molto più elegante.
A destra e a sinistra parallele , due porte , una chiusa ed una semi-aperta.
Intuii che fossero bagno e cucina. Ma il corridoio non terminava li.
Più infondo una scalinata indi per cui , al piano di sopra dovevano esserci le stanze da letto , e più giù, dietro la rampa dello stesso legno scuro, altre due porte una sulla parete di sinistra ed una dritta a quella d'ingresso.
Immaginai altre due stanze dietro elle , oppure due sgabuzzini , ma non chiesi ne mi venne in mente di domandare a cosa portassero le due lastre lignee.
-Io stavo stirando , perciò la cena l'appronterò più tardi , va bene?..-. Era estremamente mansueta quella donna, sempre dolce anche se non prestava attenzione al modo in cui si rivolgeva ad un estranea. Credetti , che anche se mi avesse offesa , le sue parole mi sarebbero risultate a quel modo.
-Va benissimo-. Risposi in un ampio sorriso cercando disperatamente con lo sguardo il ragazzo. Ma dove cazzo era finito?!
-Zac è in camera sua , puoi salire . E' la prima porta che incontri..-. Fece lei come se sapesse perfettamente ciò che mi ero domandata.
Lo aveva chiamato Zac, e non Drey... E quando sentii pronunciare quel nome , non potei far a meno che ripensare a quando lo pronunciava la mia amica. Un fiume di immagini tristi del mio passato con lei , di quello stesso giorno dove l'avevo vista morire , mi tornarono alla mente , agli occhi, e li sentii arroventarsi. Corsi su per le scale serrandoli con forza, terrorizzata da quei momenti atroci, terrorizzata dalla sofferenza che mi procuravano.
Spalancai la porta della prima stanza che incontrai , come mi aveva detto sua madre. Lui era all'interno , seduto a terra mentre lasciava che il cagnolino giocasse con la manica della sua felpa.
Mi misi a sedere al suo fianco, muta con lo sguardo incollato sulla bestiola , e mi strinsi le ginocchia in petto come ero solita fare.
-Stai ripensando a quel giorno?-. Il sangue nelle mie vene si cristallizzò e di colpo sentii i miei occhi sbarrarsi mentre le immagini davanti ad essi erano divenute enormi e sgranate.
Trattenni le lacrime che così tanto mi stavano rendendo la vista opaca.
-Come..Anzi è inutile chiederti come...Tu mi leggi dentro...E,non dovresti..-. Il tono basso ed il volto che lentamente si nascondeva sotto le braccia ora incrociate sulle ginocchia.
-Non c'è bisogno di leggerti dentro. Non amo svelare le carte così, non amo le cose semplici, dovresti saperlo....-.
Già, lui non amava le cose scontate , me lo aveva detto quando mi raccontò della madre, quella vera.
-Lei...Ti ha chiamato Zac, proprio come faceva Stacy...Ma sono sicura che entrambe sono a conoscenza della tua identità non è così?...Stacy mi ha detto una frase prima di morire..."Non è peccato di innamorarsi del figlio di Satana?"...E prima ancora "Lui ti cerca"...Drey, dimmi la verità. Lei sapeva tutto, lei sapeva molte più cose di me ,ecco perchè l'hai uccisa...-. Avrei voluto non aver mai preso quel discorso.
-Avevo sempre pensato che fossi intelligente , ma mi stupisci...-. Crudo come il più spietato assassino, rispose sarcasticamente alla mia domanda , mostrandomi impercettibilmente quanto crudele potesse essere lo spirito di un discendente del diavolo.
Non seppi distinguere se mi fece più male la risposta o il modo in cui me l'aveva data.
-Quando saprò tutta la verità?..-. 
-Hai fretta?..-. Tuonò seccato.
-Sai, ne vale della mia vita!-. Sogghignò.
-Arriverà il momento in cui ti verrà svelato tutto , e vorrai non aver mai saputo nulla. Perciò Clair...adesso goditi questi piccoli momenti di pace prima della tempesta..-. L'ultima risposta me l'aveva data sin troppo seriamente e non potei far a meno di abbandonare il discorso, ma non prima di un ultimo quesito.
-Almeno mi dici chi è quella donna?-.
Mi scrutò  perplesso.
-Mia madre?..-.
-Esatto. Se tu sei veramente Drey, non hai una madre...-.Non ebbi il coraggio di guardarlo in viso.
-Infatti lei è una muta-forma. In realtà è un Goblin ma non come quello che hai visto tu in passato..-.
-Capisco...E...Lei sa chi sono io?-.
-Probabilmente si, ne sente l'odore. Ma resta comunque al gioco come le ho ordinato..-. Si stirò le braccia dietro alla testa, sbadigliando.
-E..Tu? Tu cosa sei diventato? Perchè gli umani ti vedono?..-.
Scese un breve silenzio.
-Fai troppe domande ragazzina, lo sai?-. Tornò in piedi facendo per uscire dalla stanza, e capii che non ne voleva parlare. Inutile a dire che quando quel demone non voleva intrattenere una conversazione non esisteva modo per convincerlo a farlo.
Sospirai rassegnata aspettando che tornasse in camera.
-Bau!-. Sobbalzai sentendo l'abbaio stridulo del suo cane , che scodinzolava davanti a me.
-E tu che hai?...-. Domandai teneramente alla bestiolina portandomela fra le braccia lasciando che mordesse i cordoncini della mia felpa.
-Tieni..-. Mi voltai di colpo e felina riuscii ad artigliare a pelo una lattina di Fanta.
-La prossima volta perchè non me la fai arrivare sul muso?!-. Sorrise.
-Non ti sta bene niente a te! La prossima volta te la scendi a prendere da sola..-. 
Guardai la lattina. Infondo era stato gentile , sapendo che i demoni non lo sono affatto.
-Grazie...-. Risposi dopo il tempo necessario per cancellare mentalmente le ultime due frasi che ci eravamo scambiati.
-Di nulla..-.
Mentre lasciavo scivolare all'interno della mia gola la bevanda frizzante , mi persi ad osservare la stanza del ragazzo.
Nulla di strano all'orizzonte. Pareti bianche e verdi chiaro, parquet chiaro , una scrivania a muro ed il letto proprio sotto alla finestra che occupava metà parete. Una tipica stanzetta americana che sapeva di panni puliti e profumo da uomo.
-Quasi quasi, riesco ad immaginarmi la tua vita da umano sai?..-.
-Ottimo, vuol dire che sono stato bravo in questo anno e mezzo...-.
Mi alzai in piedi rapita da qualcosa sulla scrivania. Delle foto. Almeno una decina. Foto di una famiglia , di persone felici, di lui felice , e poi altre con una ragazza e poi quelle con Stacy. Drey aveva veramente calcolato tutto nei minimi dettagli.
-Cavolo ti sei inventato una vita quasi più bella di quella che era la mia prima...-.
-Te l'ho detto sono stato bravo...-.Il suo respiro sul mio collo scoperto e quei brividi che mi erano mancati per così tanto tempo.
Mi voltai di colpo ritrovandomi bloccata fra le sue braccia.
Avevo voglia di baciarlo , tanta quanto quella di piangere , ma mi bastò guardare quegli occhi che non erano affatto i suoi per lasciare che demordessi, e così abbassai lo sguardo concentrandolo sul ciondolo che aveva sul petto, sfiorandolo appena con due dita.
-Mi...Sei mancato terribilmente. Ed ora che dovrei chiederti cose, farti mille domande , non so nemmeno da dove iniziare...-.
-Non iniziare...Non ti rovinare anche quei pochi momenti che ti rendono felice..-. Cercò con il suo volto il mio , con i suoi occhi i miei. Ma io no, non ci riuscivo a guardarlo. I suoi occhi tingevano troppo di bugie , di sangue e dolore. I suoi occhi erano troppo simili ai miei.
Appoggiai la fronte sulla sua spalla , mi sembrò l'unico modo per "fuggire".
-Non mi fare più promesse Drey, non scappare più..E se devi farlo , se sei costretto a farlo, allora non mi tenere le mani se poi non sai stringerle...-.
Lo sentii sospirare come se quella frase lo avesse colpito in qualche modo. Ma era realmente così, o lui da buon giocatore aveva calcolato anche questo?
-Sai perfettamente che se fosse dipeso da me , non sarei mai andato via così...-.
-......Speravo che mi dicessi qualcosa del genere..-. Sorrisi senza farmi vedere poi tirai il capo indietro e prendendo un gran respiro mi feci forza e sfidai i suoi occhi, perchè io non ero una che si arrendeva facilmente , non ero una che aveva paura fino a quel punto.
Riuscii a fissarli e sentii i miei riempirsi di lacrime che rimasero serrate fra le palpebre, mi ero ripromessa di non piangere, anzi lo avevo giurato a me stessa.
Quella volta, per la prima volta, fui io ad avvicinare il mio viso al suo , per la prima volta fui io a baciarlo lasciando che le mie labbra divenissero un tutt'uno con le sue , perdendo me stessa quando il bacio si approfondì e le sue mani mi cinsero la vita , salendo fin sotto il seno , consapevole dello sbaglio , consapevole del fatto che quello era un demone e che avevo commesso il peccato più grande perchè ..._E' peccato innamorarsi del figlio di Satana._.

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Capitolo 14
*** Il peccato più grande 1.1 ***


Il giorno di Natale era arrivato. Tra le mille domande che mi ero posta e che avevo posto allo stesso Drey c'era stata quella dell'importanza di questo giorno per loro che erano demoni. Quella serata fra demoni mi puzzava troppo!C'era qualcosa in ballo , il volto stesso del ragazzo lo lasciava trapelare e fin quando non fu lui stesso a dirmi che avrebbe dovuto smascherare un traditore fra gli invitati , avevo pensato che avesse riunito tutti i suoi "amichetti" demoni per farmi la festa.
Già dalla mattina l'abitazione stessa era in fermento. Drey non faceva altro che fare sotto e sopra per tutta casa , sempre a telefono ,con Matisse , il suo cagnolino , che lo seguiva affaticato continuando a scodinzolare freneticamente. Quando finalmente concluse l'ennesima chiamata ebbi modo di scambiarci due parole..
-Che c'è ?Perchè mi fissi Fuller?...-. Mi guardò sottecchi quasi con il broncio sulle labbra. Sorrisi divertita.
-Assomigli a mia madre...Ogni volta che organizzava qualcosa a casa faceva il giro di mille contatti sul telefono e parlava per ore ...-.
Sospirò e sorrise subito dopo.
-Strano ma questa similitudine con lei non ha l'aria di un insulto-. Sarcastico come al suo solito poggiò l'aggeggio sul tavolino poco distante dalla porta d'ingresso , passandosi poi una mano fra i capelli che gli erano scesi di poco sul volto , riportandoli nella giusta posizione.
-Stanco?...-. Mi accomodai seduta proprio sullo stesso tavolino.
-Leggermente preoccupato direi , non stanco-.
-Credi che succederà qualcosa questa sera?..-.
-Spero nulla di quello che penso. Sai Clair , non so perchè io ti abbia portata qui...Sapevo di dover riunire tutti quei demoni , eppure non avevo voglia di lasciarti sola , ma questo comporta grandi rischi...E tu questo lo sai non è così?-. Si era rabbuiato notevolmente  ed in parte io avevo già capito il perchè...Demoni e me , lo stesso giorno nella stessa casa ...Non c'era nulla di buono che si prospettasse .
-Se vuoi vado via , insomma io non vorrei creare problemi...-. 
Sorrise debolmente.
-No , potresti essere una buona esca , anche se detto così sembra brutto-. 
Effettivamente era brutto...Però il demone aveva ragione. Se tra loro si nascondeva un traditore , l'intensione più scontata sarebbe stata l'appropriarsi di me o il volermi uccidere , perciò io sarei stata la prova del nove per smascherarlo.
-E' un ottimo piano ...-. Mi guardò allibito , forse aveva pensato in una delle mie solite reazioni scontate da pazza isterica , ma questa volta veramente volevo essergli d'aiuto. Infondo lui era stato l'unico che aveva saputo stravolgere la mia vita a pillole . L'unico che non mi aveva gettato la verità in faccia di colpo , non come Eleonor che già dai primi giorni aveva sputato merda su tutto , che mi aveva semplicemente detto " tu ti sei schierata dalla parte sbagliata , tu non sei quella che credi" , strappandomi tutto e sparendo nel nulla dopo avermi cambiata. Anche Drey era sparito si , e forse ciò che il demone minore mi aveva raccontato non era neanche vero , ma nel profondo io mi fidavo di lui , mi ero sempre fidata e provavo una forte riconoscenza nei suoi confronti , probabilmente anche immotivata per la realtà delle cose.
-Si! E' un buon piano Drey. Se c'è realmente un traditore fra i demoni che devono venire stasera sicuramente si vorrà o impadronire o sbarazzare di me , perciò voi lo potreste eliminare prima !-. 
La sua espressione non mutò.
-Sei sicura di volerti spingere  a tanto?..-. 
-Ovvio! -. Risposi con aria del tutto sicura e spavalda.
Mi posò delicatamente una mano sulla testa , non potei far a meno di voltarmi verso lui con lo sguardo. Sorrideva .
-Sapevo di potermi fidare di te -.
Ricambiai il sorriso e lo vidi leggermente in difficoltà.
-E va bene , adesso vatti a cambiare , manca poco perchè siano tutti qui ...-.  Aveva riportato a se la mano istantaneamente , come se in quell'istante si fosse accorto di qualcosa dentro se , come quando si guarda qualcuno , ci si fissa e poi si viene sorpresi.
-Già , hai ragione..-. ma strano , forse anche di più era come, ogni volta che lui finisse per imbarazzarsi di conseguenza mi imbarazzassi anch'io. 
Viaggiavamo veramente sulla stessa linea d'onda io e lui , certe volte .
Salii frettolosamente la rampa di scale recandomi nel bagnetto di servizio fra camera sua e camera del Goblin.
Alla fine , me l'aveva presentata come si doveva , specificando che il suo nome era Dama , e che non tutti i demoni invitati sapevano che la sua vera madre  era morta , motivo per cui aveva inscenato quella barzelletta , perchè a quel punto solo così si poteva chiamare.
Entrai nella stanza da bagno spogliandomi della felpa e del pantaloncino usati come pigiama , infilandomi sotto il getto bollente dell'acqua. Non ci restai molto, ripresi le mie cose trasferendole in camera dove avevo già tirati fuori qualche abito.
 Erano le sette di sera , sapevo che verso le otto la casa si sarebbe riempita , eppure la voglia di prepararmi non c'era affatto. Non c'era come quando queste cose le organizzavano i miei genitori ,ed era presso chè azzerata ora che sapevo di rischiarci le pennacce!
Qualcuno bussò alla porta della stanza.
-Chi è?..-.
-Io...Sei pronta?-.
Non risposi . Restai a fissare la mia immagine nello specchio. Era passato solo un anno e mezzo , diciotto mesi , ed il mio corpo era cambiato in modo allucinante . I vestiti che ero tornata a prendere a casa mia , quasi non mi entravano più , avevo impiegato un' ora per trovare qualcosa che riuscisse ad entrarmi , a coprirmi le gambe o abbottonarsi sul seno che ...Dio era esploso ! 
Sentii la porta aprirsi dietro le mie spalle ma non mi voltai.
-Non mi piace...-. 
 Dal vetro si rifletteva l'immagine del demone alle mie spalle che mi stava fissando . Dal suo volto però non trapelava nulla.
Distolsi lo sguardo riportandolo a quei pantaloni a vita alta sotto il seno, neri , aderenti , anche troppo forse . Alla giacchetta dello stesso colore , bordata d'oro ed il bustino nero infilato dentro il pantalone , dalla quale debordava sin troppo quel seno alla quale non ero affatto abituata.
Ed era per questo che non mi piacevo. Perchè ero cambiata senza accorgermene. Mi ero svegliata donna ma ancora in realtà piangevo come una bambina.
-Stai bene ...Perchè non ti piaci?..-. Fece qualche passo verso me , arrivando dietro alle mie spalle poggiando su di elle le mani.
-Sono....esplosa..-. Dissi quasi con un filo di voce.
Rise.
-Sei cresciuta , e poi mica è successo da un giorno all'altro. Tu non ti sei più vista allo specchio forse...-.
In realtà avevo bandito a me stessa l'idea di guardare allo specchio la stessa faccia di colei che aveva ucciso senza pietà.
-Hai ragione...-. Mi voltò nella sua direzione.
-Sei bellissima così come sei.....-.Lo fissai negli occhi e non ebbi il coraggio di rispondere nulla. Lasciai che fu lui a fare qualcosa...Ed in realtà qualcosa lo fece! Mi baciò... Dolce come raramente lo era , delicato ma allo stesso tempo maledettamente crudele.
- Se questa sera...Dovesse andare qualcosa storto...?..-.  In quel momento fu il mio sesto senso ad urlare tutta la paura in quel terribile presentimento.
-Andrà tutto bene..-. Mi abbracciò come poche volte . Lo sentivo di nuovo il suo profumo , forse non ci avevo quasi più fatto caso nell'ultimo periodo, ma in quel preciso istante quando il 
mio viso raggiunse il suo collo , milioni di brividi mi erano saliti lungo la schiena e lo stomaco si era contratto all'unisono con la gola.
Lo strinsi maggiormente. E come al solito i pensieri positivi vennero spazzati via dalla malinconia, sempre nel momento meno opportuno.
Quell'attimo , sarebbe durato il tempo di un soffio . 
Io non dovevo nemmeno star abbracciata a lui ne lui mi avrebbe dovuto baciare , io dovevo fuggire da quel demone prima che incominciassi ad amarlo....
Ma che sto a dire ! Io già lo amavo e nemmeno mi ero resa conto di quando avevo incominciato a 
farlo e lui forse lo sapeva per questo mi  ripeteva spesso che sarebbe andato via per sempre prima o poi.
Lo avrei perso... E non mi faceva male perchè sarei stata nuovamente sola , ne perchè la mia vita travagliata era troppo da vivere in solitudine , ma perchè ,più che altro la presenza di qualcuno a cui si tiene è più pericolosa di qualsiasi altra cosa , ti può far estremamente bene ed al contempo ucciderti lentamente , ti illude , ti fa vivere , ti insegna a provare sentimenti ed a cancellarli al tempo stesso, ti sta accanto e ti respinge , e tu sei sempre li a fare passi in punta di piedi , per paura di perdere quella presenza nonostante la consapevolezza che tanto ciò accadrebbe in qualsiasi caso.. E' pericoloso legarsi a qualcuno perchè quando questi se ne andrà sarà anche una parte di te ad andarsene, e cosa c'è di più pericoloso che perdere metà di se stessi? Cosa c'è di più pericoloso di affezionarsi ed amare?
Ed era proprio per quella serie di domande che mi riproposi all'istante di odiarlo.. Perchè io avevo così bisogno di lui e lui non ci sarebbe stato , non ci sarebbe potuto essere, e dato che nessuno mi aveva saputo spiegare il perchè allora lo avrei odiato perchè amarlo era troppo facile ed avrei odiato me per amarlo ed essere consapevole che non avrei mai imparato a dimenticarlo. Se poi mi avessero chiesto cosa provassi realmente per lui , credo che avrei preso un foglio di carta e vi avrei scritto che amarlo era poco e dipendere da lui era troppo , che lo desideravo ma che non avrei dovuto, e poi avrei dato fuoco a quel pezzo di carta perchè nessuno avrebbe dovuto sapere che sono innamorata di un demone , ma me ne sarei pentita ed avrei cercato di spegnere le fiamme, perchè i sentimenti non si cancellano, non si può. 
Io non avrei mai cancellato quel sentimento per nessuna ragione al mondo.
-Drey...E' tardi...-. Scostai il mio viso dalla sua spalla. Avrei preferito che senza far nulla se ne fosse andato via da quella stanza , ma lui no, doveva sempre complicare tutto come al solito!
Avevo gli occhi intrisi di lacrime , e scongiurai Dio per non farmele versare.
Lui non proferì parola. Si limitò ad asciugarmele  mantenendo il volto serio e disteso.
Era peggio quando si comportava così , più di quando esternava le cose a parole.
E forse era proprio per quel modo così cangiante di fare , altalenante fra il malizioso ed il perverso di alcune volte , all'affettuoso , premuroso e protettivo delle altre ,che mi ero innamorata . E diamine io come cazzo potevo mettermi in testa di odiarlo se lui mi faceva stare così bene ?!
Dama interruppe quel momento ,varcando la soglia della stanza da letto per informarci che gli ospiti erano arrivati.
-Adesso scendiamo...-. Non passò nemmeno un minuto da quella frase detta dal demone , che la Goblin sparì nel buio del corridioetto.
-Cerca di stare tranquilla intesi?....-.
Feci un cenno con la testa per fargli capire che avrei fatto come mi aveva chiesto. Lui abbandonò prima di me la stanza , mentre io mi ricomposi  aggiustandomi il trucco leggermente sbafato , alla toletta nel bagno.
"Merda....Io..Lo amo".. Dissi fra me , guardando il mio volto allo specchio del mobile in legno.
Ed era vero , lo amavo non so da quanto ne come fosse accaduto , ma in quell'istante ne fui certa.
Mi recai così al pian terreno . Già dalla cima della rampa di scale si udiva un gran vociare.
Per lo più di uomini , e poi quello più acuto di qualche donna. Alla fine scesi. Qualche ospite stava ancora entrando in casa . Era Dama stessa che li stava accogliendo all'ingresso. 
La cena si sarebbe svolta nella stanza nascosta sotto la gradinata. La porta in parallello con l'ingresso , una porta che fin'ora non avevo mai avuto occasione di aprire.
Mi diressi , mescolandomi fra gli ultimi invitati varcando la soglia di quella stanza sconosciuta.
Ai miei occhi con immenso stupore si aprì un gigantesco salone , con carta da parati rossa ed oro , sedie e poltrone con imbottitura in velluto , due salottini uno all'inizio ed uno alla fine della sala , ed un lungo tavolo imbandito di ogni ben di dio al centro.
Ma da dove cazzo era uscita una stanza così grande in quella villetta minuscola!?
Gli invitati erano una trentina , con gli aspetti più buffi.
Da quelli , che avevano creste da punk altissime , a quelli che assomigliavano molto al "Padrino "con lunghe pipe in bocca e capelli gellati all'indietro , ad altri che sembrava non c'entrassero nulla con i demoni , vestiti con abiti lunghi (le donne) e con tajler neri gli uomini .
Qualche demone ancora bambino scorrazzava per la stanza che si riempi ben presto di risa sia degli stessi che del resto degli invitati.
Poi, in un angolo poco più remoto , loro ...Seth e la demone che aveva succhiato l'anima a mio padre.
Il cuore mi si congelò all'istante e mi divenne difficile anche respirare.
Cazzo! Non mi aspettavo di rincontrarle qui.
-E così tu sei Clair!-. Una voce maschile proveniente dalle mie spalle mi fece trasalire costringendomi a voltarmi all'istante e per ciò a perdere di vista le due..
Un uomo , adulto , stranamente dai capelli biondi  e gli occhi scuri , mi stava rivolgendo parola e sguardo mentre sorseggiava dal suo calice , del prosecco.
-Come fai a conoscere il mio nome ?...-.  Sicuramente avevo risposto freddamente , ma la prudenza non era mai troppa.
Dopo avermi spiegato in che rapporti era con Drey , potei rilassarmi ,ed ora ,stavamo passeggiando per la sala osservando il buffet e chiacchierando del più e del meno .
-Sai , vedo strano il fatto che Drey stia restando sulla terra per tutto questo tempo. Sapevo che la sua missione era finita circa un anno fa ...-.
Un anno fa? Ripensandoci era proprio il periodo dove lui era sparito nel nulla.
-Ha detto che la sua missione si è prolungata...-. 
L'uomo mi guardò in un modo strano.
-Prolungata? ahahaha ma non farmi ridere , le missioni non possono essere prolungate perchè i demoni non possono stare per lunghi periodi sulla terra...Rischiano di morire ...-.
Avvertii nuovamente lo stomaco torcersi.
-Morire?-.
-Lentamente diventano deboli , poi incominciano con l'esser visti dagli uomini , diventano quasi umani e poi si spengono come se niente fosse...-.
Il calice che avevo fra le mani tonfò a terra rompendosi in mille pezzi. Non ci volle molto perchè gli occhi di tutti vennero a puntarsi su di me.
"Allora è per questo motivo che gli umani possono vederlo...Lui  sta morendo...". Corsi fuori dalla sala , 
cercando disperatamente il demone in ogni stanza  , sembrava essere sparito ..
Allora corsi sopra.
"Il demone minore me lo aveva detto...E' tutta colpa mia ...L'ho costretto a risvegliarsi!".
Gli occhi in fiamme ,il pianto che non la smetteva di scendere . Mi sentivo in colpa , mi sentivo responsabile ...Lui stava morendo ed io pretendevo in cuor mio che restasse con me ...
Spalancai il bagno , la sua stanza , poi l'ultima della casa , camera di Dama.
Il respiro mi si mozzò in gola ed il cuore perse un battito.
Lei...La stessa demone che aveva fatto si , che fossi costretta a togliere la vita a mio padre , che mi aveva privato di una famiglia , della serenità e ne aveva strappata una parte dal mio cuore , stava baciando il demone che amavo, nella penombra della stanza bagnata solo da un raggio di luce lunare.
Per la seconda volta le vidi portarmi via qualcosa , e questa volta il dolore era stato quasi lancinante.
Entrambi mi guardavano fissi ed  io non riuscivo nemmeno a muovere un arto. Poi lui abbassò lo sguardo... 
Tremavo , piangevo in silenzio con gli occhi sbarrati pietrificati su quell'immagine , e non avevo la minima idea di cosa potessi fare..
-Clair..-. Una seconda voce dietro me..Seth..
Aveva le mani appoggiate su entrambe le mie spalle ed uno sguardo diverso negli occhi.
-Vieni via...-. Anche il tono della sua voce non era più famigliare come prima. 
Artigliò il pomello della porta chiudendola lentamente .L'ultima immagine che i miei occhi videro fu  il volto del demone. Sembrava triste , come se sapesse che quella scena mi avrebbe fatto terribilmente male , ma sapesse di essere impotente su tutta la linea , come se avesse dovuto farlo per forza.
Scesi le scale accompagnata dalla seconda demone , in silenzio . Terminata la rampa non potei far a meno di porle una richiesta.
-Seth...Voglio che mi diciate la verità...Non mi interessa quello che ci sia fra quei due , ma voglio sapere se è vero che Drey sta morendo...-.
L'espressione di lei restò di marmo, severa e malata allo stesso tempo, come al solito.
-Credo che certe cose te le debba spiegare lui stesso... Sappi solo che ogni scelta  che lui compie , ogni mossa che lui fa , ogni pensiero e parola che lui formula è rapportata a te Clair , e che certe volte non tutto ciò che gli occhi vedono è come sembra...-....

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Capitolo 15
*** Non voglio perderlo ancora 1.0 ***


Come poteva avermi nascosto un dettaglio così importante?
Stava morendo , o meglio sarebbe morto continuando a stare sulla terra e non me ne aveva nemmeno fatto partecipe. Non che io e lui ci 
dicessimo tutto ovvio, però una peculiarità di questo genere io l'avrei dovuta sapere , avrei dovuto poter far qualcosa , e come minimo avrei esiliato dalla mia testa il desiderio di farlo restare con me. 
A quel punto tutto stava prendendo senso. Le sue continue allusioni al fatto che prima o poi se ne sarebbe andato, i suoi sbalzi d'umore che come unica motivazione potevano avere il provar dolore , tutto , qualsiasi dettaglio me lo avrebbe dovuto far capire , perchè si sa, Drey era sempre stato uno di poche parole...E io, idiota che non sono altro , come ho fatto a sottovalutare tutto?!
Seduta sull'ultimo gradino della scalinata ormai da un quarto d'ora abbondante , osservavo gli invitati divertirsi , scherzare , ridere , ognuno con le sue spensieratezze , tutto il contrario di come mi sentivo io in quel momento..
-Come mai sola?..-. Alzai lo sguardo spento, poco sopra la mia testa . Un ragazzo sulla ventina d'anni proprio come me. Capelli gellati all'indietro ,neri come la pece striati di due o tre ciocche biondastre  e corti sulla nuca. Alto , forse anche troppo e magro molto più di Drey, con un calice in mano e due grandi occhi dorati , sfoggiando un grande sorriso verso me mi porse quel  bicchiere. Notai sin da subito la somiglianza con il demone. Stessa valanga di percing , anch'esso tatuato , se ne scorgeva addirittura uno dal colletto della camicia bianca . Ua stella rossa almeno con sei o sette punte che si estendeva per tutta la parte destra del suo collo...
-Non è una bella serata...-. Artigliai il bicchiere di vetro per cortesia , non volevo essere sgarbata con uno sconosciuto .Senza sorseggiare la bevanda  tornai ad abbassare lo sguardo , mentre lui si stava accomodando affianco a me sullo stesso gradino.
-Perchè non è una bella serata?..-. Trovai quasi normale il fatto che mi stesse ponendo tutte quelle domande , e tanto ero triste in quel momento che risposi con molta disinvoltura e ben poco interesse.
-Sono triste...-. Lui mi scrutò , o per lo meno ne ebbi la sensazione.
-Dai avanti , vieni con me !-. Mi afferrò entrambe le mani , lasciando che il calice tonfasse atono , a terra.
-Dove andiamo?!-. Chiesi . E non nascondo che un briciolo di preoccupazione lo avevo provato.
-A tirarti su il morale !-. Rispose con molta disinvoltura sorridendo ....E ...Oddio devo ammettere che il suo sorriso era veramente qualcosa di eccezionale. Stranamente quasi più particolare di quello di Drey , forse per lo "smile"  inserito sotto il labbro superiore , o forse solo perchè era incantevole di suo.
Corremmo all'esterno della villetta , dove posteggiate c'erano almeno una decina di auto di lusso , da Maserati a Ferrari , perchè si sa , i demoni non hanno mai badato al risparmio.
-ASPETTA!-. Cercai di oppormi tirando nella direzione opposta il mio braccio dalla quale venivo saldamente afferrata.
Il demone si voltò nella mia direzione scrutandomi perplesso.
-Che c'è?-.
-Come sarebbe a dire che c'è?! Non so nemmeno il tuo nome e mi porti via in quel modo???-.  Sogghignò bonariamente.
-Ops, hai ragione  io sono Azazel ....E tu sei?..-.
Probabilmente si sarebbe aspettato un nome da demone come il suo ...
-Clair ...-. Risposi fissandolo nelle pupille .
Sorrise nuovamente.
-Stai aspettando che ti dica di più sul mio conto non è così?-.
-Esatto...-.
-Ti dirò quello che vuoi solo se sali in macchina e ci allontaniamo da questa festa monotona e noiosa ...-. Sbuffò per finta con una smorfia delle labbra che quasi mi fece ridere.
-E va bene ....Ma poi torniamo qui!-.
-Promesso, promesso!-. 
Ci avvicinammo alla sua vettura , una Maserati giallo sole con rifiniture nere su specchietti e sportelli. Merda! Era una bomba!.
-Ed ora? Dove hai intensione di andare?-. Domandai rivolgendo un'occhiata fugace oltre la mia spalla sinistra in sua direzione.
-Ti piace correre?..-. Non mi diede tempo per rispondere con un ovvio NO , che accese la vettura ed il rombo mi coprì la voce .
-Azazel ! Non accelerare!-. Urlai due, tre volte...Niente da fare . Partimmo schizzati sulla strada con me spiaccicata letteralmente al sedile mentre ,pregavo Dio di non farmi morire li quella sera.
-Allora , come va con Drey?..-. All'improvviso quella domanda strana.
-Che vuol dire come va con Drey?! Lui è il demone incaricato di sorvegliarmi , non c'è un "come va con lui"...-.
Invece c'era e come , e mi sarebbe persino piaciuto rispondergli e raccontargli tutto , ma non dovevo.
Distolse lo sguardo dalla strada per fortuna deserta, e mi guardò con un semi-sorrisetto sarcastico sulle labbra.
-Che per caso ti piace?..-. Quella domanda tuonò ancora più beffeggiatoria dell'occhiata lanciata attimi prima , e mi gelò.
-Ma che dici! Secondo te posso essere innamorata di un demone?!..-.
-Ah ..Wow già parliamo di innamorarsi?! Avete corso un bel pò voi due..-. Ridacchiò soddisfatto.
-Eh, cos...-. Cercando di rispondergli in modo che si togliesse dalla testa quel pensiero , involontariamente guardai la strada..
-Oddio ! Ma dove stiamo andando!? Perchè sei uscito dalla città?!!-. Gridai in preda al panico . "Dovesse essere lui il traditore di cui parlava Drey!?"
Tirò il freno a mano accelerado di colpo così che la vettura ruotasse su se stessa.
-Che cazzo stai.........-. 
Un esplosione tuonante mi impedì di proseguire. Dall'alto della nostra posizione potevo vedere le fiamme , il fumo , e la direzione era proprio quella della villetta.
Tremò ogni mio arto e si gonfiarono gli occhi di lacrime.
Feci per uscire dalla vettura , avrei sfondato la portiera con lo sgomento che stavo provando in quell'istante , ma lui serrò le chiusure.
-Lasciami uscire! Lasciami andare da lui!-. Continuai ad urlare tirando calci e pugni ovunque , ma il demone parve non batter ciglio.
-L'ho già perso una volta...Ti prego Azazel , lui è l'unico affetto che mi è rimasto...-. Dissi in lacrime , ed in cuor mio sperai vivamente che mi acconsentisse di raggiungerlo.
-Mi hanno detto di portarti via da li ....Mio fratello stesso, Drey, me lo ha chiesto...-. Serrai lo sguardo.
-Mi ha detto che dovevo proteggerti perchè lui e Seth avevano trovato il traditore  , ed ho giurato di adempiere a questo compito ...Ma ti capisco, so cosa significa amare qualcuno ed aver paura di perderlo .... Il demone di cui sono innamorato ora è li detro a combattere al fianco di Drey .... -. Aveva un'aria terribilmente triste , stava provando le mie stesse sensazioni..
-Ma io ho giurato cazzo!-. Strinse il volante con maggior forza appoggiando , non poco violentemente, la testa su di esso.
-Azazel...Questa potrebbe essere l'ultima volta che posso vedere Drey...Lui sta morendo....-.
-Lo so è Alissia o meglio Deumos , la ragazza bionda con gli occhi da cerbiatto , che lo tiene in vita .-.Sapevo sin troppo bene chi era quella ragazza bionda....Lei , quella maledetta che aveva ucciso mio padre...
 -Che vuol dire lo tiene in vita?-.
Sospirò pesantemente.
-Eri triste perchè li hai sorpresi a baciarsi non è così?...-. Come faceva a saperlo?
-Diciamo di si...-. Mi vergognai a morte per averlo ammesso.
-Ecco , vedi ..Loro non si stavano semplicemente baciando. Deumos , fra gli svariati poteri che ha , possiede anche quello della "concessione"... Lei può trasferire tramite la bocca il respiro di vita oltre a quello di morte che tutti demoni , te compresa, possiedono...Ed ecco perchè lui pur di restare sulla terra le ha chiesto di usare quel potere...-.
Mi tornarono in un flash le parole di Seth in mente e mi sentii terribilmente in colpa per aver provato quella vagonata di sensazioni negative nei confronti di lui.
Presi un gran respiro. 
-Fin qui tutto ha un senso... Ma adesso dimmi è di lei che ti sei innamorato?...-. I suoi occhi si sbarrarono.
-Quando ne parli distogli lo sguardo da me , sai che posso accorgermene di certe cose ..-.
-E' strano...I demoni non amano...Io non la amo ma sento che ogni volta la devo proteggere , che devo essere al suo fianco , lei è così ....Fragile delle volte...-.
Le sue parole rispecchiavano perfettamente ciò che pesavo io di Drey.
-OOOOO! Insomma andiamo a salvarli si o no!?-. Esclamò brontolando.
Posai il mio sguardo esterrefatto sulla sua figura e spontaneo si colorì un sorriso gioioso sulle mie labbra sottili.
-Grazie!-. Strinsi il suo braccio , quello più vicino a me .
-Te ne sarò grata a vita..-. 
-Cerca di non metterti troppo nei guai , promesso?...-.
Lo fissai negli  occhi e lui comprese che quello era un mio "si promesso". 
Il rombo della vettura tornò a tuonare nel silenzio della notte rotto solo da qualche esplosione lontana, e a breve ci ritrovammo sparai ad alta velocità sulla strada del ritorno.
In meno di dieci minuti eravamo arrivati alla villetta....
Scesi dalla vettura , mancavano pochi metri all'abitazione nascosta in parte dagli alberi circostanti.
Era calato uno strano silenzio inquietante tutt'attorno .
-Azazel...Tu senti qualcosa?..-. Bisbigliai al demone , ma non ebbe tempo di darmi una risposta, che qualcosa sbucò dal nulla balzando indietro dalla direzione della villa.
-Merda...Io...-. Riconobbi sin da subito quelle ali ....
-ANGELI!!!!-. Gridò qualcuno più in la e subito il mio sguardo volò in cielo dove migliaia di sagome alate si apprestavano a circondare la casa.
-Clair , dobbiamo andarcene!-. Il demone mi afferrò per il braccio.
-Ma Drey è li dentro!-.
-Non c'è tempo dobbiamo scappare!-.
Il tempo di un battito di ciglia , e nella strada si riversarono in massa decine di quelle sagome, stavolta di entrambe le fazioni.
I figli di Satana che cercavano di fuggire e difendersi allo stesso tempo e quelli di Dio che li uccidevano. In pochi secondi , vidi morire sotto le saette dei tridenti degli angeli , decine di demoni . E non importava se fossero bambini, donne , anziani , loro li uccidevaano senza pietà.
-Avanti!-. Replicò il fratello di Drey, cercando di portarmi via. Lo sfiorai con un'occhiata severa e liberai con un strattone il mio braccio. Ma lui cercò di riprenderlo prontamente.
-Non lo perderò di nuovo...-. Le mie parole tuonarono come un ringhio , ma in realtà erano tinte di terrore. Non lo volevo perdere di nuovo per nessuna ragione...
Azazel capì , e abbassando lo sguardo liberò il mio polso lasciandolo scivolare via .
-Ti prometto che tornerò viva...-.
Non rispose.
A quel punto dopo un ultima occhiata corsi via , verso la villa. 
Lo avrei salvato...Lo avrei salvato ad ogni costo...

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Capitolo 16
*** Non voglio perderlo ancora 1.1 ***


Attraversai il marciapiede e subito dopo il cortiletto , spingendo chiunque si mettesse fra me e l'ingresso della casa.
Nella mia testa , immagini. Sfuocate , confuse. Me e Drey . I gesti , i sorrisi , quei baci che per me rappresentavano tutto , ed ora quel 
tutto stava svanendo. 
La vista appannata dalle lacrime mi risultò fin troppo lucida. L'intensione di salvarlo era così forte che niente e nessuno mi avrebbe fermata.
Fuori...L'inferno. I demoni si erano trasformati ed ora riuscivano a fronteggiare gli angeli che con ben poco sforzo ne avevano sterminati a bizzeffe. Avevano chiamato i rinforzi , ma questo sembrava non bastare e si, mi domandai perchè gli angeli erano così più forti dei demoni , e questo per me non aveva quasi senso... Il male nel mondo è molto più forte ed evidente del bene , ed allora perchè stava 
perdendo così miseramente?
Un demone donna venne spinto con irruenza e mi finì addosso ma non caddi. A malincuore dovetti spingerla nuovamente verso il nemico , avrei 
veramente voluto trasformarmi ed aiutarla , ma ormai era da un bel pò che non ci riuscivo..
Proseguii a fatica verso i gradini dell'uscio , dimenandomi fra la calca , evitando di attirare l'attenzione degli angeli , anche se pareva 
non interessare loro , la mia presenza. 
Poi finalmente fui li , a pochi centimetri dalla porta semi-chiusa , a pochi centimetri da Drey.
Sapevo fosse dentro. Avevo guardato ogni volto , ogni singolo volto sia vivo che morto pregando che non fosse  all'esterno , pregando che 
non l'avessero ucciso , e lui ringraziando il cielo non c'era.
Artigliai il pomello della lastra lignea e lentamente l'aprii , neanche il cigolio più acuto si udì.
A terra proprio di fronte ai miei piedi , Dama. Ormai senza vita , trasformata nella sua forma originale , riversa in una poltiglia verdognola ..Il suo sangue.
 Di punto in bianco l'immagine della Goblin incominciò a sbiadirsi coperta da un forte bagliore bianco candido.
Una fitta allo stomaco ed il groppo in gola che la serrava sempre di più mi fecero tremare.. Sapevo che se avessi alzato lo sguardo , mi sarei imbattuta in 
una scena terrificante qualunque essa potesse essere , perchè io quel bagliore lo avevo visto tante volte ...E mi aveva sempre terrorizzato.
Lontano , quasi infondo al corridoio scorsi una sagoma che con non poca difficoltà misi a fuoco , sotto tutto quel candore accecante.
Drey....Ferito , sanguinante , che con una mano tamponava un profondo foro sull'addome . 
Gridai, gridai disperata . Stavo piangendo e questo di me non faceva una guerriera , rendeva più l'idea di colei che era in realtà un'inutile umana terrorizzata dall'idea di restare sola , perchè...Bhe in quel momento mi ci sentivo veramente.
Non ero riuscita ad usare i poteri che avrei dovuto saper padroneggiare gia da un pò. Non ero riuscita a proteggere nessuno ed ora pretendevo che tutto ciò finisse...Perchè? Chi ero io per poter far finire quella strage ? Chi ero io per salvare un demone ...e chi ero per poterlo amare così inutile com'ero?
Il bagliore sciamò lentamente e l'angelo si voltò....
Ogni cellula dentro me, parve dissolversi . Le gambe si fecero deboli , estremamente molli per sorreggere il mio peso , temetti di cadere.
Eleonor....
Riavvertii la stessa sensazione provata il primo giorno che lo conobbi ....La paura .... Me ne aveva sempre fatta quell'angelo , sin dalla prima volta , sin dal primo sguardo . Lui era malvagio , io lo avevo sempre supposto .
-Clair va via !-. Un rantolo del demone catturò per un istante la mia attenzione.
No.Non questa volta , non così.
 Non sarei andata via , non gli avrei obbedito come al solito. Cosa pretendeva adesso? Che lo lasciassi morire? 
Mossi un passo timido guardando l'angelo dritto negli occhi poi....Corsi verso il demone. 
Qualcosa me lo diceva , che non mi avrebbe fermata ma sapevo per certo che una volta raggiunto il demone ci avrebbe fatti fuori entrambi..
"Accetterei quella morte , pur chè assieme a lui venga uccisa anch'io...".
-Drey , maledizione ...-. Posi un braccio dietro la sua schiena per sorreggerlo , respirava a fatica.
-Che diavolo ti è venuto in mente?! Perchè volevi farti uccidere!-. Strillai in lacrime e gli accarezzai il viso.
In quel momento , vidi l'ombra della falce di Eleonor allungarsi e capii che la fine stava giungendo.
-Clair , ti ho detto ...-. Provò ad usare un tono più severo..- Aaah , lascia perdere...Tanto fai sempre di testa tua..-. Brontolò rassegnato. Sorrisi.
-Hai imparato a conoscermi vedo...-. Una palla azzurro cielo ,scintillante , intanto , si stava formando sulla punta della falce , e scintille bianche corrodevano il parquet schizzandovi sopra.
-Perchè ti vuoi fare uccidere Fuller?....-. Tossì leggermente.
-Per lo stesso motivo per cui tu hai deciso di rischiare la morte....-. In quell'istante sentii il cuore del demone battere forte...Ed era la prima volta per me , che sentii la sua cassa toracica sfondarsi sotto quei battiti impazziti.
Una mia lacrima cadde inavvertitamente sul suo viso.
-Odio quando piangi.... Preferisco che urli , ti incazzi , mandi tutti a puttane , ma ...Non piangere Fuller...-.
-Mi dispiace...-. Singhiozzare mi uscì spontaneo. 
-Mi dispiace perchè avrei potuto fare di più ed invece i miei poteri sono spariti... Mi dispiace perchè non avevo capito che stessi facendo tu ,ed il motivo per cui hai rischiato di morire restando sulla terra .... Mi dispiace perchè io volevo esserti d'aiuto ma in realtà...Ho paura...-.
Un sorriso apparve sulle sue labbra giocando con il suo piercing. Uno di quei suoi soliti sorrisi fieri , spavaldi , a tratti malvagi , ma in quel momento a me fece uno strano effetto , come se fossi stata rassicurata all'istante.
Si alzò all'improvviso , barcollando leggermente , fissando l'angelo.
Tolse la mano dalla ferita e scrocchiò il collo in ambe le direzioni , perchè infondo lui era così ...Testardo , caparbio , sbruffone , e mai nessuno lo avrebbe visto mollare ...Lui era la metà di me che non riuscivo a trovare...Era ciò che non riuscivo ad essere...
-Allora angelo! Che vuoi? Che esprimiamo i nostri ultimi desideri? O vuoi farci fuori subito?...-. Drey , sapeva perfettamente di non poterlo contrastare , sapeva che ci avrebbe ucciso e che quel momento sarebbe stato l'ultimo . Ma per lui , l'uscita di scena , in qualsiasi caso doveva essere d'effetto....Lo aveva sempre detto.
Mi prese  una mano e le nostre dita si intrecciarono perfettamente l'un l'altra.
-E' veramente quello che vuoi Clair?...-. Sussurrò con un filo di voce .
Mi venne spontaneo stringere più forte la sua mano . Sorrise.
-Si...-.
-Perfetto....Allora , finiscila di aver paura ...-.
La luce si fece accecante , ed un calore rovente avvolse i nostri corpi . Sembrai sbranata dalle fiamme faceva estremamente male. Ogni strato di pelle stava impazzendo sotto la coltre rovente , avrei voluto urlare , fuggire ed invece no ..
Invece ....Solo in quel momento tornai ad aprire gli occhi portando lo sguardo dritto a me , dritto oltre il bagliore azzurro,li, verso quello della stessa persona che per un anno e mezzo  aveva detto di amarmi , dritto, serrato, dove un'ennesimo individuo mi aveva tradita e vidi la falsità per la prima volta prendere forma davanti a me...
- ...Hai ancora paura ?...-.
____________________________________________________________
*Ricorda Clair , l'unico modo per liberarsi di un'ombra è spegnere la luce ,smettere di fuggire dall'oscurità e affrontare ciò di cui si ha 
paura a testa alta*....

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Capitolo 17
*** Di nuovo all'improvviso ***


All'improvviso i miei polmoni tornarono a gonfiarsi d'aria. Fece male sentirli tirare nella cassa toracica . Un male atroce accompagnato dallo stupore...
Attorno a me , non vedevo che nero .. Una coltre buia, calda. Dov'ero finita? Dov'era finito Eleonor?  Suoni lontani , ovattati , mi ricordarono dov'ero stata e cosa avevo visto sino a pochi attimi prima...La morte .. Erano morti tutti sotto le mani malvagie di coloro che dovrebbero essere stati esseri buoni , ammirevoli. Perchè invece di sterminare decine di demoni , non li avrebbero potuti catturare e processare ? Non è così che si fa, se nel proprio sangue scorre la purezza d'animo? Infondo , i demoni sono esseri che in qualche modo non possono avere un posto sulla terra. Io questo lo sapevo, ma non è giusto che si arrechi loro una sofferenza simile gratuitamente.
"Drey.." . Il pensiero volò all'istante sul demone. Dov'era? Perchè non lo sentivo parlare? Eleonor era riuscito ad ucciderlo?
Mi sollevai da terra , ed ora raggi di luce penetravano da qualcosa sopra la mia testa , che credo mi stesse coprendo interamente.
-Non potevi aspettare momento migliore per farle uscire Fuller...-. La voce bassa ed affaticata del demone... Era sdraiato sotto di me , con un braccio a coprire i suoi occhi ed il solito ghigno beffardo in volto..
Alzai d'istinto lo sguardo...Ali...Le mie ali! Erano tornate ! Le sbattei ,per vedere se fossero reali o frutto di un sogno post-mortem. 
Erano vere!
Non le adorai mai come in quell'istante.
-Drey , dobbiamo andare via da qui..-. Mentre dalle mie labbra stavano essendo pronunciate quelle parole, mi tornò vivida alla mente l'immagine di Eleonor un attimo prima che tutto divenisse confuso ed opaco...Dove era finito?Non sentivo più la sua aura. 
Per la verità..Non sentivo più nulla. 
Persino all'esterno pareva essere tutto finito di colpo come se quel "dobbiamo andare via" avesse messo in fuga tutto il resto dei presenti.
Tornai ritta senza fatica , aiutando successivamente anche il demone a rialzarsi.
-Perchè non si sentono più le grida ed i rumori di poco fa?..-. Chiesi perplessa con un filo di voce . Notai allora, lo sguardo sul volto del giovane mutare e prendere forma in qualcosa di sconosciuto ...Paura forse? No, lui non ne aveva..Quindi? Cos'era quella luce strana nei suoi occhi?
-Drey?Tutto bene?...-.
-IBRIDI!-. Mi afferrò per un braccio portandomi a terra china. 
Ed ora che diavolo stava succedendo!!!!?
Fragore di qualcosa che si rompe simile all'esplosione di una bomba. Sulla nostra testa , umani con la testa d'aquila planavano ad altissima velocità , ad un pelo dal terreno fino a riprendere quota proprio ad un millimetro dai nostri corpi.
-CHE DIAVOLO SONO QUELLI??-. Mi restava difficile anche parlare. Il suono stridulo che usciva dai loro becchi era talmente acuto , assordante che avrebbe coperto qualsiasi altro rumore.
Serrai gli occhi colpita da gigantesche folate di vento . Speravo che tutto ciò che era accaduto , e stava ancora accadendo , quella sera finisse com'era iniziato.
Drey tentò di dirmi qualcosa ma non capii, poi, all'improvviso mise una mano sui miei occhi tenendomi la testa bassa verso il pavimento.
Nuovamente piombò un triste silenzio attorno a noi , ma qualcosa di lento ed inesorabile lo stava rompendo.
Passi . Pesanti , distruttivi ed unghie sul pavimento. Qualche secondo ed il fiato rovente di una di quelle bestiacce pulsava sulla mia testa.
Drey continuava a spingermela verso terra , ma io avrei tanto voluto alzarla e guardare negli occhi quel rapace . Non sappi spiegarmi subito perchè quel desiderio irrefrenabile stava scorrendo nelle mie vene , fu come l'esser stata incantata da qualcosa , e forse, era per questo che il demone si ostinava a spingermi la testa sul legno corroso.
Sentii l'impercettibile flettersi di muscoli nel principio di un salto ed una grossa folata di vento , l'ultima, a scompigliarmi debole, i capelli...L'ibrido era andato via e con esso anche il desiderio di guardarne gli occhi.
-Drey...Cos'erano...?-. 
In realltà non avrei nemmeno voluto saperlo ecco  perchè quella domanda mi uscì in un sibilo di voce titubante .
-In realtà nemmeno io lo so per certo...Però da quanto si dice , gli ibridi sono coloro che attratti dal sangue di angeli e demoni raggiungono la terra per cibarsi delle loro carcasse ...In casi eccezionali però si cibano anche di esseri viventi ... Ad esempio i mezzo-sangue , proprio come te...-.
-Se li avessi guardati negli occhi...Sarei morta?...-.
Il demone mi guardò perplesso..
-Si . Perchè me lo chiedi?..-.
-Perchè avevo provato un'immensa voglia di fissare le sue pupille ...-.
-Fortunatamente non lo hai fatto..-. 
Avevo colto qualcosa di strano in quella risposta. Come se la mia informazione gli fosse servita a studiarmi ...O a studiare loro , come se io fossi il vermicello sull'amo.
-Che dici, andiamo via?.-. 
Già abbastanza distratta di mio , non feci caso a quella domanda , ma spostai all'istante la mia attenzione sulla profonda ferita all'addome ,del  ragazzo.
-Sei ridotto malissimo Drey! Non riuscirai mai a muoverti!.-. Sbottai all'improvviso. Ero veramente preoccupata per le sue condizioni..Ma a quanto pare lo ero solo io...
-Ahahahaha , ma cammina ! Ce la faccio perfettamente..I demoni si rigenerano da soli . Perciò ciò che ho ora , è solo una ferita superficiale che si rimarginerà in qualche giorno..-.
E io che mi preoccupavo pure...!
-Allora che stai aspettando? Muoviti..-. Sbuffai balzando in piedi.
Scavalcammo i detriti raggiungendo il cortiletto. Dei cadaveri nessuna traccia...
-Non c'è più niente....-. Poi lampante una domanda..
-Drey...Alissia..-.
-Sta bene ...-. Mi arrestò subito. Non ne voleva parlare e mi parve che quel discorso di li a breve fra noi, sarebbe divenuto un Tabù.
Gelido , scese il silenzio fra noi , sia durante il breve tragitto che portava da li all'auto mobile , che in seguito mentre ad alta velocità percorrevamo le strade notturne di Manhattan.
Snervata e , a dir poco incazzata nera, decisi che il broncio , il silenzio e tutto ciò che ci stava dipingendo i volti in quel momento dovevano svanire. Non passavo del tempo in tranquillità con lui da un periodo che nemmeno ricordavo, ed ora che tutto era stato stravolto per l'ennesima volta , avrei voluto cancellare per un istante quella tensione cocente.
-Ed ora in quale lussuosa casa mi porterai?...-. Chiesi portando lo sguardo a mille miglia da lui , gettandolo in un punto perso fuori dal finestrino.
-Quella che preferisci...-. Rispose sospirando una risata muta.
Di riflesso ogni mio muscolo si rilassò.
-Allora vorrei tornare nella casa dove vivevi prima...-. 
Non rispose , girando di colpo lo sterzo , schizzandoci su una parallela che io conoscevo molto bene. Eravamo proprio ai piedi della strada che portava a quell'angusto palazzo, cuore degli appartamenti di decine di demoni potenti ed una morsa piacevole mi strinse il petto.
Parcheggiammo nel retro del palazzo , proprio come usualmente faceva lui e velocemente abbandonammo la vettura onde evitare che qualcuno ci vedesse. Non perchè eravamo pedinati , ma la sicurezza non era mai troppa , specie se si era in compagnia di una mezzo-sangue.
Questa volta , a differenza delle altre , salimmo per la scala antincendio , entrando per finestra nel loft...
-Poi magari mi spiegherai perchè ti è venuta voglia di fare spiderman è!..-. Brontolai come al mio solito . Insomma avevo veramente il terrore delle altezze!
-Sbraiti per qualche metro da terra e porti le ali...Ironico non trovi Fuller?..-.
-Sono senza adesso!!!-.
-Ahahaha non ti scaldare dai...-.
Sentire una seconda volta nello stesso giorno la sua risata mi scosse sin dentro. Era realmente così stupenda? Forse non lo era per niente, eppure ogni volta che ella accarezzava i miei timpani mi appariva come la miglior melodia mai composta al mondo.
L'odore del suo appartamento mi pervase i polmoni sin da subito.
-Mi mancava questo posto...-. Non mi accorsi di aver socchiuso gli occhi mentre un sorriso timido aveva colorito le mie labbra chiare.
Quando mi accorsi di essere fissata dal demone , mi resi conto che ...Insomma avevo fatto un bella figura di merda!
-Emh , nel senso che ..Insomma era tanto che non tornavo qui e..-. Sorrise senza rispondere. Quello era il suo modo di mettermi in condizione di azzerare il mio disagio ogni volta che mi vergognavo per qualcosa.
-Matisse!-. Esclamò lui improvvisamente , e la palletta di pelo bianco sbucò da sotto il letto scodinzolando e correndo verso di lui.
-E quel cane??? Come ha fatto a salvarsi???-. Domandai del tutto allibita.
-Ah..Bhe perchè lui , cioè lei , non è un cane come tutti gli altri...-. Lo prese in braccio mentre pronunciava soddisfatto quella frase..
Di colpo un bagliore accecante avvolse le sue mani e la bestiola stessa..
-Io....Spero ....che questo sia uno scherzo!!!!!!!!!!!!!!-. 
Un ragazza ,  avrà avuto diciassette anni d'età , praticamente ...NUDA...Con due grandi code rosa legate con due fiocchi di raso verdi e neri ed un completino che ricordava una "Tarzana"d'altri tempi , dello stesso colore , maculato che lasciava intravedere ogni ben di Dio , mi fissava mentre mordicchiava un orsetto gommoso di quelli che si danno alle fiere.
-Lei è Matisse , il mio demone cercatore-. Esordì lui con un ampio sorriso sornione.
Che faccia da cazzo! Che gran figlio di ...
-Portala via!!!!!-. 
-umh? Perchè?...Ci hai giocato fino a ieri..-.
-Non era...Non aveva...Insomma era un cane!!!!-.
-Ma ti piaceva...-.
-Era un cane!!!!!!-.
-Bhe è un bel cane però....-.
-DREY!!!!!!!!!!!!!!-..................

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Capitolo 18
*** Con lui avevo perso e ritrovato me stessa una decina di migliaia di volte ***


-Hai un'aspetto terribile stamattina...-. Drey se ne stava fluttuante in aria con il solito vizio di tenere le gambe incrociate modi indiano.
Mi fissava e la sua espressione nel vedermi...Oddio non era proprio delle migliori , sembrava avesse visto l'ultimo capitolo di " SAW"!
-Si vede così tanto che sto uno straccio?...-. Chiesi biascicando le parole con quel poco di forza che avevo in corpo. 
Non rimembravo nemmeno da quanti giorni fossi li da lui, fatto sta che in quel lasso di tempo altro era mutato in me, avevo di nuovo 
fame....Fame d'anime.
Quella mattina , la febbre doveva essere salita toccando picchi astronomici. Sentivo bollirmi la pelle , se ci avessi messo un uovo sopra avrei potuto cucinarci un'ottima frittata a dir il vero!
-Sto malissimo...E devo comunque alzarmi...-. Tirai su il busto a fatica , la testa che mi girava vertiginosamente.
-No no...Tu non devi alzarti per nessun motivo-. Contrastò delicatamente il mio movimento , spingendomi per le spalle nuovamente verso il materasso.
-Drey devo tornare a scuola ....-. Cercai di giustificare la mia scelta , ma era evidente che non ce l'avrei fatta nemmeno ad arrivarci all'istituto.
-Si ..In quello stato tu ti alzeresti , ti prepareresti ,usciresti con la neve ed andresti a seguire cinque ore di lezione vero?...-.
Sul suo viso si inarcò un vistoso broncio.
-Esatto!-. Con uno slancio inaspettato , balzai giù dal letto e...be a momenti rischiai di finire con il muso a terra..Dannata febbre!
-Non preoccuparti Drey , starò bene . Piuttosto pensa a te ti sono cambiati nuovamente gli occhi...-. In seguito mi feci raccontare , o meglio estorsi , la verità al demone. Mi disse che tutto ciò che vedevo e potevano vedere gli altri non era che la sua forma umana. 
Forma, che ben pochi demoni hanno e che nella maggior parte dei casi , se usata a sproposito , porta al decesso dello stesso che la utilizza.
E lui , cosa faceva? La usava a sproposito come il più scellerato dei demoni! Per questo i suoi occhi , i suoi capelli ed a tratti qualche particolare del suo corpo cambiavano radicalmente , ed era così che  la sfera che proteggeva la sua visibilità smetteva di funzionare.
Per questo motivo , le visite di Deumos (Alissia) , ultimamente si erano fatte sempre più frequenti. Se prima faceva la sua apparizione poco gradita , una volta ogni tre giorni , ora erano tre volte ogni giorno ...
Drey stava peggio di me , ed io non potevo permettermi di preoccuparmi per il mio stato fisico. La fame sarebbe dovuta andarmi via , 
infondo era già successo in passato no?
L'unica cosa poco chiara di tutta questa storia era il reale motivo per cui lui si stava praticamente suicidando. A conti fatti , dato che stupida ancora non lo ero , doveva dipendere da me . Dal fatto che lui avesse questo insano desiderio di restare al mio fianco . Ipotizzai che fosse per i miei poteri. Si erano risvegliati dopo tutto e lui questo lo aveva già calcolato, ma allora questo stava a significare che dovevo realmente essere così pericolosa?
-Ti accompagno a scuola ...E poi invocherò Alissia...-. Rispose alquanto serio , mentre lentamente tornava a poggiare i piedi a terra.
Lo sguardo basso e l'espressione corrucciata , mi fecero intuire che fosse abbastanza preoccupato. Sarebbe stata la quarta volta in una giornata che lei avrebbe dovuto fargli quella specie di incantesimo. Il suo corpo stava cedendo era evidente.
Lo sfiorai con lo sguardo , ma lui sembrò non accorgersene, poi lasciai perdere e mi diressi in bagno.
Non è che non mi interessasse di lui facciamoci a capire, ma più lo vedevo sofferente , preoccupato , collerico più anche io mi lasciavo trasportare da quella valanga d'ansia e la cosa non aiutava affatto. Dovevo essere un perno fisso non una cagasotto , per lui!
Minuti dopo ero pronta. Mi infilai una felpa grigio sbiadito ed il giacchino di pelle , poi imbracai la mia borsa ed attesi che si finisse a preparare anche lui.
-Meglio se li copri quegli occhi...-. Mi abbassò il cappuccio della felpa quasi fino a sotto il naso. -Erano così malvagi? -.
Diedi un'occhiata veloce allo specchio poco lontano dalla porta del bagno....O Cristo!
Sembravano squamati , la pelle rosata ,sin troppo rosata, scintillava alla luce , pareva essere bagnata. Venature di sangue increspate , dentro e fuori l'occhio rendevano tutto più ..Come dire gotico! facevo veramente pena.
-Mi sono già vista in questo stato...-. Sussurrai atterrando lo sguardo a volerlo far sprofondare sotto il pavimento o forse più sotto ancora...
-Non ci pensare...Piuttosto cerca di stare attenta ...-. Sapevo perfettamente a cosa alludesse quello "stare attenta" . Sarei stata 5 ore in balia di migliaia di anime macchiate di piccoli peccati , dei veri bocconcini per il mio lato demoniaco. 
Stavo rischiando. Rischiando grosso. Se avessi ucciso anche un solo studente avrei provocato un disastro nella scuola e forse avrei rischiato persino di essere scoperta , ma non potevo rinunciare all'esservi presente quel giorno.
La preside aveva deciso che si sarebbe svolta una commemorazione in memoria di Stacy , e seppur lei mi aveva tradito , era sempre stata una parte di me sin d quando eravamo piccole. No , non potevo non dirle addio per l'ultima volta.
Uscimmo dall'appartamento . Non c'erano demoni quella mattina e la cosa mi parve strana. In realtà non avvertivo le loro presenze da tempo , ma non avevo mai domandato dove fossero finiti a Drey.
Mi guardai attorno fugacemente con la speranza di intravedere qualcuno , ma nulla ...Il deserto più totale.
Il demone , pareva essere a suo agio invece , senza la presenza dei suoi colleghi. Scavalcò il bancone di quella che doveva esser stata una reseption , sfilando un mazzo di chiavi dalla bacheca fissa al muro , poi con estrema calma si diresse verso la porta d'ingresso . In un attimo l'inverno piombò dentro al palazzo.
Tremai , stordita da quell'aria gelida e pungente , stringendomi nelle spalle mentre salda mi artigliavo le braccia incrociate , con entrambe le mani aimè gelate perchè scoperte.
-Merda! Che freddo..-. 
-Te l'ho detto , la cosa migliore sarebbe stata restare a casa ... Che ti importa di andare al funerale di un demone che ti ha tradita...-.
Come al solito il tatto non era il suo forte...
-Ci ho passato tutta la vita assieme a quella ragazza...La conosco.. Anzi penso che nemmeno posso ricordare il giorno in cui ci siamo conosciute . E seppur lei mi avrebbe ucciso , ciò non significa che in passato non si sia comportata bene con me ..-.
-Il tuo buonismo mette la nausea...-. 
-Anche la tua presunzione...-.
-Sarà...-. 
Ci incamminammo. Nei nostri occhi l'ostinazione nell'essere uguali ma troppo diversi.
-Ehy...Sta attenta..-. All'improvviso mi ritrovai un suo braccio attorno al mio costato. Dovevo aver barcollato fino a scontrarmi con lui , probabilmente ero ridotta peggio del previsto.
-Sto bene...Scusa...-. Sussurrai quasi vergognandomi di quella mia debolezza.
Restò in silenzio per qualche istante , il tempo di terminare il lungo marciapiede ed incanalare un vicolo di colpo.
Mi trascinò nel buio creato dalle altissime mura di due palazzi poco distanti lasciandomi del tutto sbalordita..
-Perchè mi hai trascinata qui?!..-. Chiesi quasi spaventata.
Mi fissò dritto nelle pupille appoggiando entrambe le mani sulla parete dietro le mie spalle. Eravamo vicini , sin troppo vicini. Non ricordavo che mi facesse quello strano effetto sentire il suo corpo sfiorare il mio..
Indietreggiai fino a toccare con la schiena, il cemento gelido .
Cercai di far fuggire il mio sguardo dal suo e mi cadde sulle sue labbra ...Quella curva ..Quel sorriso malizioso , spaventoso. Ora i brividi non c'erano solo per colpa del freddo..
-Non ci muoveremo da qui ...Finchè tu non mangerai un'anima...-.
Mi sentii implodere il cuore. Non poteva farmi una tale richiesta cazzo!
Lui non doveva spingermi ad essere un demone, dovevo essere io a decidere da che parte stare!
-No! Non mangerò un bel niente!-.  Provai a tirarlo via da me allontanandolo con entrambe le mani puntate al suo petto. Inutile a dire che non si mosse di un millimetro.
-Drey , non ci pensare! Io non voglio uccidere di nuovo!..-. Lo fissai dritto negli occhi non nascondendo il gonfiore di un pianto che sarebbe scoppiato a dirotto.
Portò una mano al mio collo accarezzandolo delicatamente , finchè il polpastrello del suo pollice non toccò la vena principale della mia 
gola...Pulsava , bruciava, era impossibile nascondere la voglia che avevo nel divorare un'anima e lui stava puntando proprio a questo, 
distruggere ogni forma di giudizio che mi era restata farmi essere come lui...
Sentii le sue labbra avvicinarsi ad essa poi qualcosa di pungente toccò malevola la mia pelle...Canini...
Non li avevo mai visti , oppure forse una volta per caso erano apparsi sotto le sue labbra , ma mai avevano toccato me .
Afferrai di riflesso il suo polso. Non temevo di essere uccisa , non lo avrebbe fatto . La paura che avevo , che si era impossessata di me , stava nell'ipotesi di un sortilegio , un incantesimo che mi avrebbe costretta a compiere nuovamente quell'azione spregevole.
-Drey...-. Soffocai il suo nome in un respiro non poco affaticato. Era dannatamente sadico quel demone...
Se da una parte mi stava facendo del male , mordicchiando il mio collo ferendone la pelle, dall'altra , più in basso stava facendo qualcosa di molto , molto poco pudico che mi faceva tutt'altro che male .
Le sentivo sin troppo bene le sue dita che dall'ombelico stavano scendendo più in basso , sempre di più...Anche troppo frettolosamente .
Quando sentii scostarmi il tessuto dei mie indumenti dalla pelle ebbi realmente paura..
-Fermati! Lo farò!..-. Dio che schifo...Ero veramente una dannata fifona.
Bastava l'azzardare di lui in qualcosa , in quella cosa, che tremavo e davo in escandescenza...
Ne avevo paura , avevo paura dello stesso ragazzo o forse no. Il cervello si disconnesse un momento dalla realtà.
"E se avessi solo paura di sbagliare? Di deluderlo?" . Realizzai che fosse proprio per quel motivo che temevo tanto quell'atto.
Deluderlo , rendermi ridicola ai suoi occhi o solo lo stupido particolare di farmi vedere spoglia o semi-spoglia da lui mi terrorizzava e ..Cristo mi sarei giocata qualsiasi cosa che lui , quel maledetto stronzo , sapeva perfettamente tutto , forse anche prima che lo avessi realizzato io stessa e se ne approfittava come meglio credeva..
-Bravissima Fuller...-. Sussurrò precisamente nel mio lobo , facendomi fremere un'ultima volta prima che si scostasse compiaciuto ed ormai soddisfatto da me.
-Allora adesso osserva le anime che stanno attraversando la strada...Scruta i volti di ogni uomo e poi scegli la tua preda...-. Sibilò serpetino sporgendosi minimamente fuori dal buio , mentre con una mano faceva leva sull'angolo di cemento del muro.
Io , nel frattempo , guardavo la strada , i volti , mentre cercavo di rimettere dentro la canotta nei jeans.
Fredda , quasi come un'apatica  calcolatrice scelsi..
-Quello...L'uomo con il berretto da mafioso...-. 
-mmm, ottima scelta , un bocconcino prelibato per lei signorina!..-. Esclamò con sarcasmo ruotando il busto fino ad arrivare a braccia conserte con le spalle pressate alla parete.
Odiavo quando mi guardava con quell'aria soddisfatta e compiaciuta delle cattive azioni che riusciva a farmi fare , tant'è vero che lo guardai mimando la sua frase con una smorfia della bocca ben poco carina, poi mi riversai in strada..
Il piano era semplice. Cerca, scegli, segui , uccidi e non farti vedere ovviamente!
Feci esattamente così.
Come il più abile degli assassini , mi misi sulle tracce dell'uomo , infilando ogni sorta di vicolo da lui preso , facendo il minor rumore possibile. Un'ombra questo dovevo essere..E cazzo! Ci riuscivo bene quando avevo fame !
Si fermò al'improvviso ai piedi di un grattacielo nel quale sapevo esserci solo uffici...
"Aspetta..."  Era lo stesso dove lavorava mio padre .
Merda quella era una pugnalata !Anche da orto doveva sorbirsi le mie cattive azioni.. Quasi feci per abbandonare , quando il mio stomaco reclamò violentemente facendomi flettere in avanti.
"Uccidi! Uccidi!" .
Ora anche la mente si era messa d'accordo con il resto del corpo , e non potei fare a meno di ascoltarli entrambi.
Un'altra volta come già in passato persi il senno.. 
Non potei aspettare , non potei accertarmi che non fossi vista.. Uscii allo scoperto afferrando l'uomo per un braccio.
-Che diavolo stai facendo ragazzina!-. Mi diede uno spintone , e nella pessima condizione in cui ero non potei che non tonfare al suolo.
L'uomo però non era fuggito , nei suoi occhi uno sguardo malato , estraneo .Ghignò. Capii che la sua anima viola ,rispecchiava l'S.I. di un malato di mente.
-Le ladruncole come te ...Dovrebbero solo limitarsi a vendere il proprio corpo...-. Mi sferrò un calcio all'addome , e non servì essere un 
demone per non provar dolore. 
Ma la cosa che mi stupiva era il fatto che l'avesse fatto sotto gli occhi di tutti , e nessuno lo stava fermando.
La sua violenza non si arrestò. Sotto i colpi dolorosi dei suoi calci continuai inerme a piegarmi finchè le mie orecchie non percepirono due voci.. Due donne.
Stavano passando ad un millimetro da noi , ci guardavano spaurite , ma non stavano muovendo un dito.
-Quello è Miller...Lavora nel mio stesso ufficio fa così anche con le mie colleghe...Una volta ci provò con me e quando lo rifiutai mi schiaffeggiò...-.
-So di una ragazza che è stata violentata in metro da lui...E pare che non disdegni dal malmenare anche i suoi colleghi...-. 
Avevo quindi a che fare con un malato di mente sessualmente frustrato...Diamine la fame ora era aumentata  a dismisura!
Lo lasciai colpirmi altre due o tre volte , poi , rapida afferrai la sua caviglia con entrambe le mani e la ruotai in senso contrario. Un CRAK spaventoso e le sue grida al cielo. 
Negli occhi , confusi i volti delle donne sue vittime ,ed il suo in preda al panico..
-Hai perso il controllo della situazione?...-. Mormorai sadicamente alle sue orecchie attimi prima di strapparle dal resto della testa.
-Lasciami!!!!-. 
Le sue suppliche non raggiungevano la mia coscienza . Quasi non raggiungevano nemmeno il mio udito.
-Posso immaginare cosa hai fatto con quelle mani...-. Bastò concentrarmi poco perchè le sue ossa scricchiolassero sino a rompersi , ed ora i suoi arti superiori , parevano gelatina maculata di viola livido.
Risi. Proprio come ridono i demoni , ed i presenti attorno a noi furono costretti a tapparsi le orecchie perchè si sa , chi ascolta un demone ridere , è come se ascoltasse le urla dell'inferno.
L'uomo continuava a dimenarsi sotto il mio corpo , ma questa volta ed essere disarmato era lui.
-Quante Miller? A quante hai serbato questo trattamento?..-. Serrai la mia mano sul suo mento , a breve l'avrei portato verso me e la sua anima sarebbe svanita per sempre.
-Non rispondi?...Bene..-. Il sangue mi schizzò assieme a pezzetti di lingua sulla felpa ...
Peccato mi piaceva un botto quella maglia...
Vidi delle lacrime uscire dalle estremità dei suoi occhi ...Non era quello il momento di pentirsi , mi spiaceva per lui.
-Muori....-. Un respiro profondo e veloce io che cercavo di far finire quella manfrina. Ma quella volta fece male. La sua anima era così corrotta seppur solo di colore viola , che quasi mi venne voglia di rigettarla.
Più la mandavo giù , più le immagini di quelle povere donne , le sensazioni da loro provate , il dolore , la paura , prendevano possesso del mio corpo.
"Poteva un umano essere così malvagio?" . Non avevo visto nemmeno un demone riuscire a compiere tanta atrocità..Fu così che testarda decisi di mandarla giù tutta e non importava se poi mi avrebbe fatto male. Sarebbe stata la sua punizione. Nemmeno il cadavere sarebbe rimasto. E così feci..Lasciai solo polvere coperta dai suoi stracci e poi mi alzai con noncuranza dei presenti ne della 
polizia che aveva fatto il suo trionfale arrivo con mezz'ora di ritardo , ed ad atto già compiuto.
Non alzai lo sguardo se non quando una donna, una terza vittima non mi si avvicinò.
Stentava nel compiere i passi , e timida mi raggiunse dopo un bel pò di ripensamenti.
Si arrestò di fronte a me con le mani congiunte in un pugno vicino alla sua bocca, sembrava stesse pregando la mia figura.
La scrutai con la coda dell'occhio.
-G....razie. Non so cosa tu sia , nemmeno so spiegarmi ciò che ...è successo però io ti devo ringraziare .Quell'uomo mi ha violentata e poi lo ha fatto con mia figlia ...Lei ha solo dieci anni....-. Era in lacrime  .
-Non devi...-. Tornai a scendermi il cappuccio sul volto e le passai accanto senza regalarle nemmeno un ultimo sguardo.
Non doveva dirmi grazie. Non avevo fatto una buona azione , uccidere per vendetta non era una buona azione nemmeno se giustificata da un reato simile.
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-Ce l'hai fatta! Ma che è tutto quel sangue?!-. Drey mi aveva aspettato per tutto il tempo , nascosto in quel angolo di strada.
-Lascia stare... Dammi la tua felpa...-.
Il demone non replicò e si sfilò l'indumento porgendomelo. 
-Peccato ti piaceva quella felpa...-. Pronunciò con molta tranquillità.
-Già.-. Ecco , io tutta la tranquillità che aveva lui non la possedevo. Ogni volta che mangiavo un'anima mi sentivo atrocemente sporca , come se fossi passata dall'essere una ragazza problematica , all'essere un abominio di colpo .
-Uffa.. Possibile che ogni volta che mangi un'anima diventi intrattabile?-. Sbuffò lui stirando le braccia , mentre si dondolava su uno 
dei cassonetti proprio come un bambino sulla giostra.
-Ci vediamo a casa Drey!-. Ringhiai allontanandomi.
Perchè dannazione non capiva?! A me disgustava mangiare anime , mi faceva soffrire ! Perchè si ostinava a volermi inculcare che fosse una cosa del tutto normale, non lo era cazzo! Non lo era affatto!
Ore dopo ero fuori dall'istituto scolastico. La commemorazione in memoria di Stacy organizzata dalla preside e dal padre , che probabilmente , come il resto dei presenti era ignaro del fatto che la figlia fosse un demone, era stata toccante più di quanto mi aspettassi. 
Si era svolta in cortile , dove l'uomo , in piedi su un palchetto agghindato con decine di fiori bianchi , ricordava in lacrime la figlia defunta.
Alle sue spalle una gigantografia della stessa. Avevo guardato ripetutamente quella foto anche al termine dell'evento , la ricordavo perfettamente... Eravamo al nostro solito pub quando è stata scattata e quel giorno, come uno dei pochi , anche lui c'era. 
Ricordo che fu proprio sua l'idea di scattarne una , disse : -Così porterò in Giappone la foto delle due mie figlie preferite-. Era stata veramente una bella giornata....Essere amata come figlia da quell'uomo era bello...
Mi ero allontanata dallo sguardo di lui dopo la funzione. Non avrei potuto dirgli nulla , nessuna parola mi usciva ed anche se fosse uscita sarebbe stata inutile.
Così ero andata via , senza un saluto ne un abbraccio , perdendomi fra tutti quei volti in lacrime .
A me da piangere questa volta non mi veniva. Pensai che fosse perchè avevo mangiato un'anima, ma ora stento a credere che quello sia stato il vero motivo.
Dopo una buona mezz'ora fui di ritorno nell'appartamento del demone.
Avevo avuto la fortuna di trovarmi le chiavi nella tasca della felpa che mi aveva prestato , così nemmeno avrei dovuto citofonargli e quindi doverci parlare sin da subito.
Ero scossa , triste , ma non ero esplosa come al mio solito. Ne una lacrima , ne il sentore di ella...Ero fredda .
Entrai nell'appartamento e trovai il demone sdraiato sul letto che leggeva una rivista , Matisse ai suoi piedi che riposava nella sua forma da cane.
Posai distrattamente la borsa mantenendo il volto basso e mi serrai in bagno velocemente.
Il mio volto era tornato roseo lievemente più scuro la dove il freddo gelido lo aveva sfiorato ,ma degli occhi squamati ed i capillari increspati non ve n'era più traccia.
Sfilai la felpa restando in canottiera e girai la manopola dell'acqua. Lo scroscio di ella nel lavabo mi catturò come quando ci si incanta 
mentre la mente segue i propri pensieri , ma io non ne avevo se non uno , unico , riferito alla mia amica.
Realmente non avevo mostrato nulla , ma in cuor mio la disperazione mi accecava.
Credo che di tutta quella storia la parte peggiore non fu l'esser stata tradita , bensì , l'essere stata abbandonata da una persona dopo tutti quegli anni.
Infondo io l'avrei accettata anche come demone se solo avessi avuto l'occasione di farle cambiare idea sull'uccidermi..  C'era anche stata una remota possibilità che avrei preferito morire io al posto suo...
Di colpo i miei pensieri vennero interrotti da colpi di tosse ripetuti , rauchi , violenti ...Diamine Drey!
Mi fiondai fuori dal bagno . Lui seduto sul materasso con lo sguardo fisso su un punto in basso, accennai passi stentati per raggiungerlo.
-Drey...-. Lo sguardo mi cadde sulle lenzuola. Sangue.
-Drey! Che ti succede!?-. Li , la paura prese il sopravvento. Stava male , era arrivato forse al limite?
-Devi smetterla Cristo! Stai morendo , devi andartene !-. Fu la prima cosa che riuscii a dire di sensato seppur mi facesse male doverlo convincere a tornare all'inferno.
-Lo so...-. Un tonfo in petto. Lui non aveva mai ammesso il fatto che avesse deliberatamente deciso di morire per colpa mia , e ciò mi 
aveva sempre resa un pò più sicura della sua permanenza , mentre ora? Ora che si era reso conto che a quel gioco non si poteva più giocare , che avrebbe fatto?
Lo aiutai ad alzarsi conducendolo verso un divanetto all'estremità opposta della stanza.
-Cerca di riposare un pò qui, mentre disfo il letto..-. Avevo provato a pacare il tono di voce , seppur avrei voluto gridare con rabbia la mia paura nel vederlo stare in quel modo.
Presi delle coperte pulite ed incominciai a sfasciare il letto , nella stanza il silenzio più ovattato.
-Domani me ne andrò..-. Tremai stringendo un lembo della coperta fra le mani .
Doveva. Doveva per forza ed io questo lo sapevo sin troppo bene perciò mai e poi mai avrei cercato di impedirglielo.
-L'hai capito finalmente...-. Sospirò e nel silenzio che si era creato , riuscii a sentirlo alzarsi dalla poltrona e raggiungermi.
Mi sembrò di averlo visto con i miei occhi. Quella volta le sue azioni le avevo calcolate tutte. Me lo aspettavo alle spalle , e mi aspettavo il suo respiro sul mio collo...Di fatti lui si comportò proprio così , ed ammetto che già prima che le sue mani sfiorassero la mia pelle assieme al suo respiro bollente , stavo tremando.
-Se potessi non abbandonarti lo farei -. La gola mi si serrò e tutte le emozioni umane che avrei potuto provare in un momento del genere , tornarono dirompenti a farsi sentire , spie, di quanto male mi faceva.
-Lo so ...Ma non devi , non dovevi nemmeno prima. Io..-. Mi strinse allora .
Abbassai lo sguardo sulle sue braccia. Me ne ero innamorata sin da subito. In realtà ogni singola parte di lui mi aveva mandato in solluchero sin dalla prima volta.
Io lo amavo . Lo sentivo sino in fondo allo stomaco quel sentimento così strano per me ...Io non lo avevo mai provato prima. 
Forse , nemmeno ciò che avevo provato per Eleonor era stato così forte...
Eh no....Non lo era stato..
Mi voltò , con delicatezza ,poi, passando due dita fra le ciocche dei miei capelli tornò ad alzare lo sguardo verso il mio ed in quel momento notai tornare a far capolino sulle sue labbra quel ghigno sommesso che qualche volta mi aveva seriamente fatto paura ma che nella maggior parte delle occasioni mi aveva increspato la pelle sino a togliermi il fiato..
-..Tu sai perfettamente cosa sono e cosa posso fare...Io vedo dentro i tuoi occhi Clair, percepisco cose dal  corpo che ho davanti che tu nemmeno immagini ....Non commettere errori ....So cosa desideri , so a cosa stai pensando ....Ma so che sarebbe un grande errore , mezzo-sangue...Perciò se chiuderai gli occhi anche solo per un istante ,io cancellerò ogni desiderio che ho in questo momento...-.
Ed io sapevo perfettamente a cosa sarei andata in contro. Sapevo cosa avrei potuto rischiare..Sapevo ogni cosa..Che lui non mi amava , che lui mi usava , che avrebbe volentieri fatto di me  la sua ossessione e poi magari ,mi avrebbe anche tolto la vita e pure, io gli occhi non li chiusi nemmeno per un secondo. Rimasi li, impudente ,a fissare le sue pupille . Volevo ,anzi no , bramavo egoisticamente anche l'ultima parte di lui..
-Clair...-. Pronunciò il mio nome come se ciò che avessi deciso gli facesse veramente male.
E poi...bhe, poi mi baciò. Non come le altre volte . Non mi rubò le labbra , non mi fece male con i canini come nel vicolo, non mi artigliò le braccia,
come era suo solito fare , no, lui mi lasciò scivolare con dolcezza sul materasso senza staccare mai la sua bocca dalla mia.
"Sa di cioccolato" . Non so perchè quel pensiero stupido mi aveva accarezzato la mente ancora per poco lucida ,in quel preciso istante dove a tutto avrei dovuto pensare forchè a quella stupidaggine , ma le sue labbra sapevano veramente di cioccolata e per un istante avrei desiderato mangiarle.. 
-Mangiale allora...-. Sussurrò lui, che ficcanaso mi aveva continuato a leggere nella mente...
-Credo che ora..Non sia solo mia quell'intensione...-. Lo sfidai con lo sguardo appropriandomi del suo ghigno malizioso e lui ricambiò allo stesso modo incurvando leggermente l'angolo della bocca ...Dio quell'espressione lo rendeva così malvagio ...Ed al tempo stesso ancora più sexy...
Fu a quel punto che tornando a sfiorare con  le sue labbra le mie approfondì il bacio.
Le catturò avidamente , mentre la minuscola sfera di ferro del suo piercing torturava la mia lingua ed io non potei far a meno di soffocare un gemito.
La marea di sensazioni che mi serpeggiavano in corpo era inebriante, stupenda ed al tempo stesso terribilmente spaventosa.
Lo attirai a me , artigliando le sue spalle e le mie unghie parvero trapassare il sottile strato di tessuto della sua felpa, temei di avergli fatto male quando dalla sua gola fuggì un brontolio sottile , quasi insonoro allora allentai la presa. Fu lui a recuperare la forza che avevo messo io nello stringere , quando le sue mani si serrarono sui miei fianchi , prima che risalissero predatrici , la mia pelle da sotto la canottiera.
Le sentii roventi bruciarmi ogni centimetro di essa , e più il loro avanzare si spingeva sin la dove era più sensibile , più le bramavo.
Ma Dio! Lui era malvagio e non mi avrebbe mai dato soddisfazione così facilmente. Si fermò proprio sotto il bordo del reggiseno , sollevandolo con entrambi i pollici , solcando di ben poco con gli stessi, i seni.
Ed io in quel momento me ne morivo perchè lui arrivasse più su.
Avrei voluto toccarlo come lui stava toccando me . Avrei voluto anche torturarlo e nel caso fissarlo nelle pupille mentre impotente non poteva che arrendersi sotto il mio avido controllo .Ma quel ruolo era sempre spettato a lui ed io quasi me ne compiacevo nel vederlo esibirsi in cotanta dolce crudeltà.
Venne spontaneo inarcare la schiena. Ed ora il suo addome era tutt'uno con il mio . Qualcosa lo fermò e si ritrasse di poco sollevandosi da me. 
Mi spogliò dell'indumento che copriva il mio busto e non potei far a meno di fare la stessa cosa con la sua felpa.
Adesso anche il più insignificante dei suoi tatuaggi ai miei occhi era parso stupendo. Il mio sguardo percorse ogni centimetro del suo corpo soffermandosi su ogni movimento , su ogni muscolo .
Esitai un momento prima di sfiorare il suo addome con le dita , solcando ogni addominale , tracciando piccoli cerchi sulla sua pelle. 
Era così perfetto , da sembrare statuario. Se non avessi saputo che Drey era in carne ed ossa avrei avuto la terrificante paura di poterlo rompere solo con quel tocco leggero.
Tornai a cercare le sue iridi a fissarle. Credo che lui amasse quel mio sguardo perchè i suoi occhi sembravano perdercisi dentro.
Adesso che nemmeno più il reggiseno vi era a coprirmi , riuscii a sentirmi disarmata , sua.
Ma non volevo dar di me l'immagine da piccola vergine indifesa", e così lo riportai a me ed ora non esitai nel fargli male.
Quel male che però ti crea un immenso piacere , proprio come i suoi morsi .
Le unghie nella sua carne ,e la sua bocca a torturarmi il seno.
Ansimai e si , me ne vergognai come mai mi ero vergognata in vita mia.
Allora cercai di soffocare qualsiasi cosa potesse uscire dalla mia ugola e lui...? Lui diventava sempre più feroce quando ritraevo qualche verso , come a volermi costringere , come se quei suoni a me così sconosciuti , imbarazzanti , fossero benzina e fuoco per lui.
Quando tornò ad allontanarsi da me , non staccò un attimo lo sguardo dai miei occhi mentre con mani esperte mi sfilava quei pochi indumenti rimastimi addosso.
Passai allora , una mano sulla sua vita , lasciando che le mie unghie delicate , provocassero lui brividi lungo tutta la spina dorsale mentre precipitose , sin troppo , slacciavano l'unico bottone del suo pantalone nero.
Fui io per un attimo a prendere il sopravvento in quel momento , costringendolo sotto di me , a farsi spogliare. 
Attimi dopo , avevo il suo corpo fra le mie gambe , e potevo perfettamente sentire il suo petto alzarsi ed abbassarsi rapidamente.
Infondo Drey si stava contenendo. Glielo si leggeva negli occhi , non voleva farmi male , voleva che quel momento fosse solo per noi.
Quando la situazione raggiunse il capolinea, incominciai a provare paura..
-Sta tranquilla...-. Sussurrò baciandomi delicatamente una guancia.
Soffocò un grido con un bacio più profondo, ma di riflesso serrai le gambe intorno alla sua vita e le mani sulle sue scapole . 
Man mano la tensione sfumò ed i nostri corpi si fusero diventando un tutt'uno , muovendosi all'unisono , persino i nostri cuori pulsavano allo stesso ritmo.
Piegai la testa all'indietro e persi la cognizione di ogni cosa . Nemmeno mangiare un'anima pura mi avrebbe fatta sentire in estacy come in quel momento. 
Ora il mio cervello era divenuto la pelle che trasudava incandescenza ed ogni parte del mio corpo , divenuta più sensibile .
Sentivo i suoi fianchi spingere verso i miei , ed ogni volta piccole scosse di piacere seguite da brividi vorticosi , giocavano con il mio corpo.
Desiderai che quel gioco fra i nostri corpi durasse un'eternità..
Finimmo nello stesso istante, perchè proprio mentre io non riuscii a trattenere quell'ultimo gemito che ruzzolò fuori dalla mia gola intriso di piacere, lui addentò il mio collo ed 
un leggero brontolio decisamente più marcato dei precedenti. uscì dalla fessura creata dalle sue labbra sulla mia pelle.
In un attimo mi ero sentita appagata , amata , soddisfatta , inebriata , felice...
Ruotò il busto sull'altro lato del materasso sospirando profondamente avrei giurato di sentir uscirgli anche una risatina e, di fatti lo fulminai.
"Spero che non stia ridendo di me perchè senno lo..."
-Mi distruggi..-. Sospirò che ancora sghignazzava.
Sbiancai..
-Eh? Cioè che..-.
Ruotò sollevandosi con un gomito dal materasso mentre sfoggiava uno dei suoi sguardi da solito stronzo perverso.
-Dico che la prossima volta sta a te fare il lavoro sporco..-. L'inclinatura del suo labbro si fece più ampia e maliziosa.
Sentii le guance andarmi a fuoco e d'istinto afferrai le lenzuola per coprirmi come a volermi proteggere.
-Ahahahah tranquilla sciocca..-. Mi scompigliò i capelli scherzosamente poi tornò a stendersi.
Qualche attimo di silenzio non arrestò la mia fatidica richiesta.
-Senti Drey..-.
-Mh?..-.
-Domani...Ecco... Non te ne andare prima che io non sia sveglia...-. Tremavo. Il solo pensiero di perderlo ancora mi devastava.
Sorrise , ma la paura che mi accecava non mi fece distinguere se quel sorriso valeva a dire "si resto" oppure era solo la coltre di una stupenda bugia..
Tornai a posare la testa sul guanciale con le spalle rivolte a lui.
Di colpo il suo ventre caldo si adattò perfettamente alla mia schiena e trasalii in un piccolo sospiro.
-Buonanotte piccola mia...-. Mi schioccò un ultimo bacio sulla testa. 
E mentre lui si addormentava , un'unica lacrima fece capolino sul mio viso..
"Se non ci sarai domani ...Allora ti prego lascia che io dorma per sempre"...
 

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Capitolo 19
*** Dopo che te ne andrai ***


Balzai sul materasso ad occhi sbarrati.
-Ben svegliata..-. Drey , in procinto di riprendere i suoi ultimi effetti personali , mi sorrise dall'altro capo del letto. Un sorriso, il suo, che descriveva tutta la tristezza, la rabbia , il rimorso per non poter restare.
Sentii gli occhi riempirmisi di lacrime.
-Buongiorno...-.
Quindi era vero. Lui se ne stava andando , un'altra volta , ancora, come forse molte altre in futuro ed io , che ero costretta a rimanere li ,non stringevo fra le mani che un pugno di malinconici ricordi.
La notte prima, con le sue immagini mi tornava ancora vivida alla memoria , sembrava che la stessi ancora vivendo.
Adesso che ne sarebbe stato di me?
Scivolai sino al bordo del letto alzandomi.
-Hai preso tutto?..-. La mia voce ridotta ad un filo lasciò trapelare parole che in realtà non volevano uscire , maschere di ben altre frasi che avrei dovuto pronunciare in quel momento.
E si , gli avrei gridato "resta" , "non andare", gli avrei strillato quanto lo amassi e quanto male mi stava facendo..ma no, non potevo .
Non potevo per lui , per le sue condizioni , perchè si , lo avrei perso ancora ,ma non per sempre se lo avessi lasciato andare.
-Quasi...-.Estrasse un ciondolo dal bordo della maglia e recitando parole sconosciute in chissà quale lingua , fra i denti , fece si che l'immagine di Matisse  si sdoppiasse , allungasse , e poi come un fiume tornasse a sigillarsi in quello stesso oggetto che ora scintillava di viola.
Poi, si sfilò la catenella dal collo..
-Questa tienila tu...-. Me la porse all'improvviso , ed io non seppi realizzarvi subito la motivazione reale. Matisse era il suo demone , lo aveva seguito da un anno a quella parte ovunque lui andasse , o almeno questo era quello che lui stesso mi aveva raccontato. Ora perchè se ne voleva disfare?
-Ma è..-. Il suo sguardo mi trucidò . Smisi di fare domande.
Presi il ciondolo nella mano e lo strinsi. Speravo che non avesse visto con quanta forza avevo stretto la catena di metallo , sarebbe stato imbarazzante mostrare così il mio dolore.
Senza dire una parola si avvicinò alla porta.
-Aspetta!...-. Esclamai , con la speranza che il suo passo si arrestasse.
-Se mi dai qualche minuto..Ti vorrei accompagnare almeno per salutarti come si deve...-. Tacque ed intuii un simbolico "ok".
Così mi fiondai verso l'armadio ...
"Non c'è più nulla di suo.." . Tutti i suoi panni erano spariti, ma lui non aveva valigie o borse con se...
Aveva cancellato ogni cosa , me ne accorsi solo dopo, quando voltando lo sguardo attorno a me notai che non vi era più niente nella stanza oltre all'arredamento...Un tonfo al cuore mi lacerò il petto.
Infilai di corsa e di volata , il pantaloncino di una tuta ed una canottiera colorata , gettandomi nelle scarpe pronunciai un sonoro "sono pronta" .
Lo seguii all'esterno dell'appartamento. Drey non aveva mai alzato lo sguardo , ne pronunciato una parola. Che stesse realmente soffrendo? Oppure era solo in ansia per il suo ritorno "a casa" ?
Raggiungemmo il pian-terreno , e questa volta non ci dirigemmo alla porta d'ingresso , bensì in un angolo remoto dello stesso, dove albergava un gigantesco ascensore in ferro battuto nero..
-E questo?! Da dove salta fuori??-. Esclamai incredula, non ricordavo che ve ne fosse uno .
-Queste....Sono le porte dell'inferno Clair..-. Rispose quasi sussurrando le parole.
Di colpo le inferiate dello stesso, incominciarono  vibrare , quando il demone si avvicinò ad elle.
Pensai di aver visto tutto da quando ero diventata una mezzo-sangue , o meglio da quando avevo scoperto di esserlo , ed invece a stupirmi eventi straordinari, ancora si imbattevano nella mia vita costantemente.
-Bhe, questo è il momento di salutarci..-. Disse pochi attimi prima di aprire il portale verso gli inferi.
Deglutii a vuoto , la mia gola non ne voleva sapere di rilassarsi.
-Cerca di stare attento ora che torni li giù...-. Feci, con un filo di voce , cercando un punto perso dietro il demone , dove poter gettare lo sguardo pur di farlo fuggire dalle sue pupille.
Fu impossibile. Le sue iridi catturarono le mie in men che non si dica ed io , preda di elle non potei far ammeno di perdermici dentro..
Nuovamente la voglia di gridare si fece largo nel mio petto.
Era normale che provassi tutta quella tristezza? Infondo non era un addio quello , ma un semplice "ciao". Ciao, come quello che si dice a qualcuno che vedrai il giorno dopo , e quello dopo ancora ..Ciao , non addio , non a mai più , bensì , ciao torna domani ..
Sentii gli occhi lacerarsi sotto un pugno di lacrime che mi ostinai a non far uscire.
Mossi qualche passo verso il ragazzo , e dopo essermi iniettata una gran dose di umile coraggio , lo strinsi fra le mie braccia poggiando il capo proprio sul suo cuore .
Lui mi accarezzò la testa passando le dita fra i capelli. Potevo sentirlo sorridere come se lo stessi guardando dritto in volto. Era divenuto così familiare per me , il suo modo di comportarsi..
-Sta tranquilla , andrà tutto bene..-. 
Tranquilla... Stavolta lo avrei deluso..Io tranquilla non ci sarei mai stata fino al suo ritorno , finchè le mie braccia non sarebbero tornate a stringerlo.
Il pianto mi uscì inesorabile.
-Scusami , io...-. Mi asciugai velocemente le lacrime con il dorso della mano.
Mi strinse a se, più forte. 
-Tornerò..Tu questo lo sai ..-. In un secondo ogni mia paura parve sfumare, forse per un attimo , forse solo il tempo di sentire quelle parole, ma 
qualcosa in me sciamò renendomi più serena.
-Si..-. Un ultimo sguardo , e le nostre labbra nuovamente a toccarsi in un bacio dolce come la morte nel miele..
Si allontanò da me attimi dopo.
"Non mi abbandonare...Non andare via..." . Vidi il suo sguardo incupirsi di colpo, mi aveva letta dentro..Aveva letto quel desiderio proibito che mai avrebbe potuto soddisfare..
-Scusami ...-. Pronunciai di getto a bassa voce. 
Fece un cenno con il capo , come a dire "tranquilla non fa nulla", poi con un gesto pronto del braccio , tendendolo verso l'inferriata scura 
, pronunciò una formula in una lingua antica ..
Come per incanto , le porte dell'ascensore si spalancarono lasciando che un forte vento uscisse da elle.
In tutto l'ingresso , ma anche nelle stanze adiacenti , si scatenò il marasma. Oggetti che volavano , si schiantavano alle pareti , fragore 
di cocci rotti , fogli di giornale svolazzanti , confusione...
Il demone mosse qualche passo verso la struttura e la mia attenzione si spostò nuovamente su di lui.
Appena fu nella cabina , le porte di ferro si serrarono , ma il vento forte ancora usciva dalle sue fessure ..
-Torna presto ti prego!..-. Mi gettai su quelle maledette porte, pronunciando parole di supplica , disperate.
Mi guardò un'ultima volta poi , chissà a quale velocità , la sua figura planò verso il basso sparendo nel nulla.
Tornò un calma acida attorno a me , accompagnata da un orrendo silenzio di tomba.
Era andato via lasciando nuovamente quel vuoto atroce...
La sera stessa raccolsi le mie cose ed abbandonai il loft.
Pernottare li, senza lui faceva male tanto quanto averlo dovuto lasciar andare.
 Triste era stato il corso delle cose. Ora che finalmente avevo avuto il coraggio di ammettere i miei sentimenti ed ad averglieli sussurrati , era finito tutto di nuovo ,dolorosamente e la mancanza che avrei avuto di lui sarebbe stata lacerante più che in passato..
Nei giorni seguenti , il mio ritorno ad una vita pressapoco normale era stata anche peggio , seduta al mio banco , con quello di Stacy 
vuoto affianco a me , e quello di Drey a poche file di distanza testimonianza di ciò che avevo perso nel giro di pochi altri mesi era dannatamente frustrante.
Non avevo parlato per giorni . Mi ero chiusa in me stessa ,  alle frasi "ben tornata", "dov'eri finita?", non avevo nemmeno risposto sinceramente .
Non ce la facevo a guardare nessuno dei miei compagni in volto . Alcuni di loro , li conoscevo da tempo immemore , e sapevano anche molto di me , ma ciò non cambiava la mia situazione. Erano umani , non potevano sapere , non potevano capire.
-Allora Clair ci vediamo domani!..-. Mi aveva salutata Josh, il mio migliore amico sin dal tempo delle medie .
-Si..-. Feci un cenno con la mano poi mi allontanai dal cortile non prima di aver controllato l'ora , avrei dovuto persino correre quel giorno per prendere la metro.
Mettere la testa anche in queste piccole cose , lasciava che per qualche attimo non pensassi al resto. Mi aiutava in un certo senso.
-Permesso! Permesso!..-. Mi feci strada a spinte , nella Edle Strett , che quel martedì pomeriggio era stracolma di gente.
Dopo minuti di "combattimento" per guadagnarmi qualche metro di strada ,finalmente vidi l'ingresso della stazione.
-Dio! Anche oggi è stata un'ammazzata..-. Non mi preoccupai di parlare sola, ad alta voce , finchè l'eco della stessa non mi fece tornare a posare l'attenzione a me di fronte..
Vuota..La stazione di Manhattan , quella che mai e poi  mai sarebbe stata deserta , quel martedì pomeriggio lo era , come se fosse stata in via di manutenzione , o come se....
Un ringhio pesante...Il ruggito roco...Sapevo perfettamente di che si trattasse...
Un demone cacciatore!
Sbucò lento dal retro di un muro . Dalle sue fauci ,bava gialla colante. La pelle squamata , assomigliava a quella di un coccodrillo , uno 
di quelli in pessime condizioni però!
Grigio-nero , con le palle degli occhi enormi e tinte di rosso. Il suo muso ricordava quello di un formichiere accoppiato con un cavallo..Era impossibile affermare cosa fosse in realtà.
"Dio buono! Non è affatto il momento migliore per combattere!"
Mossi passi silenziosi all'indietro. La belva non si era accorta della mia presenza , perchè continuava ad avanzare verso le rotaie.
Notai poi che dalla sua pancia colava lo stesso liquido giallo fluorescente , e guardando meglio, scorsi una profonda ferita sul ventre..
C'era qualcun'altro quindi...
Tremai all'idea che potessi essere in compagnia non solo di un demone cacciatore , ma anche di uno dei suoi , ed ora anche miei, nemici peggiori...Un angelo..
Inavvertitamente , facendomi indietro , calpestai una lattina vuota , ed il crack che ne venne fuori fu baritonale, e rimbombò da una parete all'altra creando un'eco clamoroso.
-Merda!-. 
Non feci in tempo a pronunciare quell'esclamazione che la bestia ruotò il muso verso me , e dopo aver sbuffato una strana fumera dalle sue narici , inarcò la schiena per poi scagliarsi contro la sottoscritta a tutta velocità.
Corsi più forte che potei , cercando qualsiasi posto dove potermi rifugiare , ma non ve ne era alcuno.
Ero spacciata.
Mi ritrovai all'angolo , priva dei miei poteri che , come al solito nei momenti peggiori si dimenticavano di me, e con le fauci di quel 
maledetto, addosso ,mentre il suo fiato rovente e a dir poco rivoltante mi scottava la pelle.
Mosse uno scatto verso di me . 
"E' la fine" .
Serrai d'istinto gli occhi.
-Eh no! Non sei affatto gentile con le ragazze!-. Il suono metallico di una lama ed a seguire schizzi di qualcosa addosso a me, preceduti da un'esplosione sorda..
-Azazel!-. Come diavolo c'era arrivato quel demone qui? 
-Ehylà! Clair..-. Mi salutò sogghignando compiaciuto.
Scivolai con le spalle appoggiate al muro , fino a toccar terra con il fondo-schiena. Ero salva!
-Come hai fatto a piombare qui al momento giusto?!..-. Ancora con il fiatone cercai comunque di capirci qualcosa di tutta quella stramba situazione.
-Bhe, era da un pò che combattevo con quel coso , ma era riuscito a fuggire ..-. Rispose accennando un secondo sorriso stavolta meno disinvolto del primo.
-Capisco..-. Tornai in piedi .
-DIO! MA COS'E' QUESTO SCHIFO!!!-. Avevo frattaglie di quell'essere ovunque .
-ehehe, credo siano le sue budella..-. Rispose grattandosi il capo .
-Credo...Di star per vomitare ..-. Serrai la bocca con il palmo della mano. Avevo quasi dimenticato l'odore rivoltante dei demoni minori.
-Non ci sei più abituata vero?.-. Avevamo preso a percorrere la via d'uscita, quel martedì avevo rinunciato a prendere la metro!
-Effettivamente è da un pò che non ne vedevo uccidere uno...-.
-ehehehe, ogni volta è sempre peggio , il loro odore è micidiale..-. Parlava con me , con una tale spontaneità che quasi riuscì a sembrarmi familiare l'interloquire con lui, come se lo avessi fatto da sempre.
-Dimmi, Drey?..-. Persi un battito.
-Lui..E' tornato all'inferno..-.
-Immaginavo...-. Guardai per un istante  il suo volto palesemente incupito.
-Quindi le cure di Alissia , non hanno sortito effetto..-.
-Hanno prolungato di molto la sua permanenza qui...Ma il suo corpo non reggeva più...-. Faceva estremamente male doverne parlare come se fosse stato un malato in fase terminale .
-Ha lottato veramente tanto quel ragazzo...-. 
-Mh? Che vuoi dire?-. Mi fissò nelle iridi.
-Devi sapere che noi demoni possiamo restare sulla terra solo un anno. In quell'arco di tempo dobbiamo svolgere la nostra missione che non può essere prolungata se non di qualche mese. Ecco lui , ha sfidato il decalogo dei demoni , pur di restare al tuo fianco e solo perchè tu sei in reale pericolo..-.
-Se si tratta del rischiare di morire per i demoni minori , bhe prima o poi riuscirò ad ucciderli da sola..Anche lui me lo disse. Perciò non vedo perchè si è dovuto spingere a tanto..-.
Sospirò distogliendo lo sguardo .
-Non sono loro il pericolo. Ma chi li guida. Sicuramente prima o poi ti troverà...Così Drey è rimasto con te finchè ha potuto..-.
Cancellai il resto delle domande possibili da porgli confermandone in mente una ed esclusiva..
-Azazel...Drey ha mai pensato di far di  me la sua ossessione? Dico , oltre al dovermi proteggere , ha mai pensato di potermi distruggere ?Sai, ho sempre pensato che in quel modo semmai il corso dei fatti avesse potuto prendere un brutta piega , se io fossi finita nella mani sbagliate ...Insomma lui si sarebbe potuto sbarazzar di me così da evitare catastrofi mondiali.. Lo chiedo a te perchè 
essendo il fratello ed essendo anche tu demone... magari puoi sapere qualcosa più degli altri..-.
-Probabile che lui ci abbia pensato . Sai noi demoni durante le missioni ci giochiamo il tutto per tutto..-. 
Dannazione quella era stata veramente una pugnalata .
-Perchè me lo chiedi?-.
Trasalii.
-Eh, no niente!... -. Cancellai l'immagine di quella notte prima che la mia bocca la potesse raccontare.
A poco da casa mia interruppi il discorso.
-Bhe , da qui posso proseguire da sola...Grazie per avermi salvata..-. Sorrisi appena.
-Figurati! Non esitare a chiamare se ti serve aiuto..-. Fece comparire una fiamma nella sua mano, e quando essa svanì apparve una 
piccola pergamena in carta da zucchero grande come un pacchetto di sigarette.
-Cos'è?..-.
-La formula per invocarmi...Leggila com'è scritta ed io apparirò in tuo soccorso...E' il minimo che posso fare..-.
-Ti ringrazio.-....
_________________________________
Sbarrai gli occhi , trasalendo per l'odioso suono della nuova sveglia che avevo comprato giorni addietro.
La voce meccanica di una ragazzina che urlava di svegliarsi continuava a trillare dal comodino e spontaneo feci partire un cazzotto proprio sull'aggeggio. 
-Merda! E' la terza che rompo...-. Proferii biascicando mentre poggiavo il mio sguardo sconsolato sui rottami di plastica e le molle di 
ferro che erano schizzate ovunque.
Ultimamente non controllavo più la forza che impiegavo nei gesti , persino in quelli più stupidi. Distruggevo qualsiasi cosa era assurdo!
Non  essendo in ritardo per le lezioni , mi alzai con molta calma regalandomi successivamente una doccia tiepida rinvigorente ed un'abbondante colazione..
Cristo! Anche la mia fame era aumentata a dismisura!
Ad un quarto d'ora dall'orario d'inizio lezione mi infilai il primo jeans che avevo trovato 
Causa forse la solitudine o forse il fatto che non mi era mai interessato molto come andassi in giro , ultimamente mi ero trascurata parecchio. Indossavo la prima cosa pulita che avevo per mano , niente abbinamenti di colori o roba varia , non mi interessava.
"Ahah se mi vedesse Stacy". Un pensiero veloce seguito dal sorriso che sparisce, mi accarezzò la mente mentre avevo dato un'ultima controllata allo specchio.. 
Uscii , non dovevo ricordare.
Percorso anche l'ultimo tratto di discesa che dal cancello di casa mia , portava alla strada , qualcosa attirò la mia attenzione..
"Azazel? Ma che ci fa qui?".
Il ragazzo era appoggiato sull'orlo dell'ultimo muretto in mattoncini rossi , a braccia incrociate . Sembrava stesse riposando..
-Ehy...-. Mi accostai a lui , cercando di attirare la sua attenzione.
Alzò lo sguardo....Ma cazzo stava dormendo veramente!?
-Ma ti pare il caso di dormire in piedi nel viale di casa mia?!-. Gracchiai come una delle protagoniste scoffici di qualche manga rosa.
Sorrise appena , poi sbadigliò sguaiato.
-Buongiorno...-. 
"Sono senza parole...Nemmeno uno stalker si apposterebbe in questo modo.."
-Comunque ..No non ti stavo stalkerando...-. Rispose facendo una piccola smorfia .
-Odio quando mi si legge nella testa ...Potresti non rifarlo? Grazie.-.
-Siamo sempre così simpatiche di prima mattina?..-. Avevamo , anzi no , io avevo preso a camminare verso l'istituto , perchè sempre e 
solo io ci sarei dovuta andare!
-Togliti dalla testa che mi segui fino a scuola...-. 
-E perchè???Mica mi possono vedere..-. Rispose come se fosse normale per il resto del mondo vedere una ragazza che parla da sola!
-Possono vedere me parlare da sola!!!!!!-. 
-hahahaha, vabbe tanto tu sei già strana di tuo..-.
-Vabbe io non ci credo...Adesso pure un demone che si diverte ad offendermi dovevano affibbiarmi!-. Piagnucolai nevrotica. Dopo qualche minuto in silenzio mi girai di colpo serrando i piedi a terra , proprio di fronte lui , che fu costretto a bloccarsi all'improvviso per evitarmi...
-Dai . Quanto tempo..-. Mi scrutò per un secondo , spaesato.
-Un anno e due mesi di prolungamento...-.
Sospirai.
-Quindi Drey non...-.
-No. Non ce la farà a tornare prima mi dispiace...-. Il tono di voce di entrambi si era oscurato di colpo, divenendo mesto , cupo, serio..
Mi prese all'improvviso per le spalle facendomi trasalire.
-Ma non ti preoccupare ! Ci sarò io a difenderti!-. Aveva pronunciato esagitatamente regalandomi un enorme sorriso sornione.
-Non c'è bisogno che resti ...-. Proferii fredda fissandolo nelle iridi dorate.
-Non esiste! Ho un incarico a svolgere!-.
-Non insistere Azazel...Torna all'inferno e riferisci che non ho bisogno di essere controllata..-. Diavolo , il mio cervello non stava dicendo il vero. Avevo più che bisogno di una spalla, ma non lo volevo ammettere ne a me stessa ne ad un altro demone. 
-Non me ne..-.
-VA VIA!-. Lo folgorai con lo sguardo e si zittì di colpo.
Era quasi ironico , come ogni volta che venissi informata di qualcosa che riguardasse Drey , perdessi il senno.
Fatto sta che c'ero riuscita a mandarlo via....
_________ 
Finalmente dentro la struttura , potei regalarmi 5 ore da semplice umana.
Era quasi liberatorio star a sentire argomenti diversi e vedere persone diverse per tutta la mattinata. Non pensavo. Niente demoni, 
niente morte , niente di niente , Dio...Era dannatamente ricostituente.
-Clair...-. Dopo il suono dell'ultima campana , il professore di chimica , tale Wiston Stuart , mi aveva fatto aspettare che l'aula si svuotasse con la scusa che avrebbe dovuto parlarmi dell'ultimo compito in classe.
Quel professore , prima di allora , mi era sempre stato sin troppo simpatico , un pò perchè ricordava il poliziotto dei Simpson , un pò perchè la sua aria mansueta mi rassicurava...
-Si mi dica....-.
-Ho corretto il tuo ultimo compito in classe..Non è andato molto bene.-.
-Impossibile , ho ricontrollato per filo e per segno ogni domanda ...-. Fu allora che mi avvicinai alla cattedra per vedere il foglio .
-Guarda quanti errori..-.
Sgranai lo sguardo , io non vedevo nessun errore.
-Ma che diavolo sta facendo!-. Wiston mi aveva afferrata per la nuca , e mi spingeva violentemente il  viso verso il legno freddo della cattedra.
Dal riflesso del piccolo vetro della porta lo vidi mutare.
D'impatto la prima cosa che pensai fu : "Ecco , sono nelle mani di un demone". Ma poi quando serrai lo sguardo su quel maledetto vetro , la realtà che si svelò , fu anche peggio di ciò che mi aspettavo....
Odore di cannella...Pelle calda sin troppo e color della sabbia..Un angelo!
"Dannazione!".
Cercai di dimenarmi in tutti i modi , di spingerlo via da me, ma la sua forza andava ben oltre la mia immaginazione.
Assomigliava parecchio ad Eleonor. Bhe , ma infondo quasi tutti gli angeli , come i demoni si somigliano una cifra..
Stessi capelli biondo scuro , leggermente mossi , stesso sorriso bianco candido , stessi orecchini luccicanti..Ma gli occhi ...Gli occhi erano 
totalmente diversi . La loro luce lo era. 
Sprigionavano malvagità, crudeltà, un angelo non avrebbe dovuto possedere uno sguardo così malato da ricordare quello di un demone..
-Che diavolo vuoi da me!?-. Gridai con quel poco fiato che riusciva a traspirare dalla mia gola , stretta ora. dalla sua mano.
Rise.
-Strana domanda...Dovresti saperlo..Mezzo-sangue..-. Sibilò nel mio orecchio quell'ultima parola facendola divenire terribilmente 
pesante. Una colpa..Quella era la mia colpa.
Essere una mezzana , un mulo .
-Andiamo allora , perchè ci metti tanto?! UCCIDIMI!-. La caparbia nel non cedere nemmeno con la merda fino al collo , ormai si era 
impossessata di me.
Strinse di più sbattendomi uno zigomo sul legno ed un leggero lamento mi fuggì dalla gola.
-Lo sai cosa c'è di divertente in tutta questa storia..?-. 
-No, ma immagino che me lo dirai tu non è vero?-.
Gettò sulle sue labbra una smorfia sprezzante .
-Che non sai nemmeno il reale motivo per cui tutti , fra angeli e demoni ti danno la caccia...-.
-Allora perchè non me lo spieghi tu..-. Ribattei con sarcasmo sottile.
Mi fece sbattere nuovamente il volto , poi strattonò all'indietro fino a farmi cadere a terra , mentre nella sua mano aveva già preso forma la 
falce argentea che ora mi stava puntando contro.
-Che gusto ci sarebbe a svelarti tutto...-. Si avvicinò a me , chinandosi alla mia altezza.
-E' molto più divertente vederti non riuscire più a distinguere i nemici dagli alleati ...Non trovi?..-. Il soffio del suo respiro sulla pelle mi fece salire brividi di terrore e rabbia.
Lo fissai nelle iridi , e per un attimo anche i nostri sguardi avevano fatto a cazzotti.
Poi con uno slancio atletico all'indietro , riuscii a colpirlo dritto in petto sbalzandolo lontano , tanto quanto bastava per permettermi di tornare in piedi.
-Io so di chi mi posso fidare ...Perciò non mi vedrete mai perdere il senno...-. 
Rise compiaciuto..
-Anche della tua amica ti fidavi...-. Quella frase mi gelò il sangue , paralizzandomi.
Sapeva di Stacy..Da quanto mi seguiva?!
All'improvviso , la mia attenzione si spostò al mio petto. Il ciondolo che mi aveva dato Drey era uscito dalla maglietta.
Non ricordavo nemmeno di averlo tenuto al collo da quel giorno.
[I demoni ,rischiano il tutto per tutto..].
Lo strinsi nel palmo della mano.
"Mi dispiace Matisse..".
Tirai la catena invocando il nome del demone cercatore che ci mise ben poco ad apparire proprio di fronte a me .
La cosa che caratterizzava particolarmente questo tipo di demoni e che li rendeva ai miei occhi delle macchine da guerra vere e proprie, consisteva nel semplice fatto , che se il loro attuale possessore si trovasse in reale difficoltà , il demone evocato riusciva a mutare in una seconda forma divenendo uno spietato killer....Ed era proprio ciò che stava accadendo a Matisse..
La ragazzina dall'aria ingenua era sparita , lasciando spazio ad un corpo esile ma muscoloso. A lunghi ed affilati artigli , occhi di aquila e canini aguzzi .
-Stupida puttanella di un mezzo-sangue!-. Sputò lui cerando di colpirmi con un raggio luminoso.
-Un demone cercatore...Ti porti dietro un DEMONE CERCATORE! Persino Eleonor mi ringrazierà per questo!-.
-Matisse!-. Gridai il suo nome appena in tempo da riuscire a scagliargli contro il muta-forma , ed a fuggire dalla porta dell'aula.
"Cristo ed ora?!" 
Il corridoio non era del tutto deserto. Qualche alunno che aveva corsi fino alle 6 del pomeriggio ancora stava soggiornandovi , ed io non potevo dare nell'occhio a quel modo.
Insomma ...Stavo pur sempre correndo come una pazza che ha visto la morte in faccia , anche se per loro non ero altro che una pazza e basta !
Mi girai e rigirai guardando ovunque , cercando un buco dove nascondermi, ma dentro la scuola lui mi avrebbe trovata di sicuro.
Dovevo uscire !
Di colpo un enorme boato , mi fece trasalire. Io che potevo vederli , stavo assistendo ad un vero e proprio combattimento a tutti gli effetti. 
"Scappa Clair..." . Mi dovetti incoraggiare mentalmente per riuscire a fuggire. Vedere Matisse in difficoltà mi faceva male. Era pur 
sempre il cagnolino di Drey...Era pur sempre l'unica cosa che mi era restata di lui..
Corsi però.... Fuori ,nel cortile e poi ancora più lontano nascondendomi dietro un cespuglio sul marciapiede dal lato opposto della strada.
Avevo i polmoni pesanti , il respiro affaticato , e la paura negli occhi.
"Azazel"... Avevo ancora il pezzo di pergamena , con la formula per invocarlo. Lo afferrai.
[Va via!]. Mi ero comportata male con lui ...Lo avevo cacciato nonostante sapessi di averne bisogno , e ora se lo avessi invocato e lui non 
fosse apparso?  Aveva anche tutte le ragioni per non farlo..
"Non è il momento di mettere l'orgoglio davanti ..."
Recitai tutto d'un fiato la formula ed attesi. Un vento dirompente si alzò per tutta la strada, poi dal nulla una nuvola grigia mi apparse di fronte.
-Com'è? Non avevi bisogno di nessuno?-. L'aria strafottente del demone nemmeno mi aveva dato fastidio in quel momento.
-Oddio! Grazie per essere venuto in mio soccorso!!-. Mi gettai al suo collo e quasi mi venne da piangere per la gioia.
-Un angelo....Ed anche forte...Amurrai , sono convinto che è sua quest'aura-.Alzai lo sguardo verso il suo volto. Fissava dritto alla scuola.
Il medaglione di Matisse vibrò all'improvviso , e la luce viola che aveva sempre emanato si spense lentamente. Non ci volle molto a capire di che si trattasse.
Corsi con le iridi nello stesso punto fissato dal demone.
Ogni arto mi tremò. Proteso poco distante dal ventre dell'angelo , il suo braccio . Nella mano , stretto il collo di Matisse ,ricoperta di sangue, morta.
Soffocai un grido che trasparì nei miei occhi come lacrime.
-Ma bene...Vedo che hai chiamato rinforzi...-. Gettò il corpo della ragazza a metri di distanza. 
Il tonfo dello stesso,  su erba e cemento mi fece serrare gli occhi d'impulso.
"Sono terrificanti...Peggio dei demoni...Peggio di qualsiasi altro essere...".
-Resta qui e non muoverti..-. Avrei voluto avere una formula per far sparire nuovamente Azazel , ed evitare che si sfidasse con quell'abominio.Lo avevo messo in un mare di guai.
Quando il demone uscì allo scoperto , le mie gambe cedettero lasciandomi cadere su di esse.
In ginocchio...Piegata , come mi sentivo anche dentro.
"E' troppo per me...". Piansi come una povera codarda e se avessi avuto anche solo un pò più di fiato in gola , avrei persino gridato come una perdente.
I boati dello scontro risuonavano nelle mie orecchie dirompenti. Attorno , muri di palazzi che esplodevano , allarmi che suonavano pazzi, abbai di cani in lontananza. Sembrava essere giunta la fine del mondo.
Non ebbi il coraggio di guardare per svariato tempo.
Temevo , che se avessi guardato cosa stava accadendo avrei potuto vedere morire un ennesimo compagno , avrei potuto soffrire di nuovo...
Ero debole ora lo sapevo. Un demone non lo è ...Un angelo non lo è...Allora io cos'ero...
Sollevai le palpebre a fatica dopo molto che stavano combattendo , gli occhi mi bruciavano in modo innaturale.
Bastò vedere come l'angelo aveva ridotto anche Azazel , per far si che qualcosa scattasse dentro me.
Il sangue mi sembrò lava di colpo. Le vene stesse si erano dilatate al suo passaggio. La mente vuota , o meglio rapita da un unico pensiero...E lo stomaco che reclamava nuovamente.
Il demone si era svegliato finalmente? Non importò cosa potesse essere.
Mi sollevai da terra , con il capo chino , e come se fossi una marionetta mossa a un pessimo marionettista mossi qualche passo stentato.
-...La mezzo-sangue si è decisa ad attaccare?!-. Esclamò pieno di se , Amurrai mentre sferrava l'ultimo calcio ben assestato al demone.
I miei occhi lo avevano sfiorato appena , ma nonostante ciò le mie labbra non si erano private di un ghignò malato che le colorasse..
Scattai. O meglio quella cosa dentro di me scattò , perchè in quel preciso istante io non ero li . Magari ero da tutt'altra parte nascosta nell'ombra a sperare che Azazel si salvasse , mentre l'essere che aveva usato come involucro il mio corpo , era rimasto a far tutt'altro che pregare che tutto finisse.
Si era avventato sull'angelo , che nemmeno aveva fatto in tempo ad accorgersi che io ero li , con gli artigli nelle sue spalle e le labbra sulle sue..
-Clair non farlo!-. Il demone gridò quando ormai era troppo tardi..
L'anima dell'angelo mi era entrata in  gola, e già una buona parte ne avevo mandata giù.
Azazel si alzò di colpo senza prestare attenzione alle sue ferite , gettandosi su di me , staccandomi da quel corpo.
-Che ti è venuto in mente!-. Mi afferrò per le spalle sbattendomi al suolo.
Di quel momento ricordo solo , che lo stavo fissando e che la sua voce mi era parsa sin troppo lontana.
Non riuscivo a muovermi , ne a parlare , ma non era una brutta sensazione. Non avevo paura come quando ti succede nella notte di restare paralizzato.
Io stavo bene...
-Clair! Clair!-. La sua voce si faceva sempre più ovattata. 
Una pioggia scrosciante si riversò su di noi.
Amurrai era morto e con lui anche la parte di me umana.
Non so cosa sarebbe cambiato da quel giorno , ma di certo , ora che avevo infranto una delle regole principali di una mezzana , il corso degli eventi si sarebbe stravolto ancora...


 

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Capitolo 20
*** Un anno dopo ***


Era passato all'incirca quasi un anno da quel giorno. 
-Direi che durante la tua permanenza qui , non sia successo un gran chè ,Azazel-. Stirai le braccia , urtando appena la spalliera del suo letto.
-Mmm...Hai ragione è stato un anno particolarmente tranquillo , Deviani a parte -. Sottolineò quel particolare colorando il tono di voce con una leggera risatina. Effettivamente , quei "cosi" erano particolarmente fastidiosi! Piccoli esserini rotondi dall'aria buffa che attira sin da subito un risata, di color azzurro cielo ,muniti di alette a punta di una tonalità più chiara e quattro zampine sottili come quelle di un ragno, non dotati di poteri particolari ...anzi non dotati di alcun potere , se non il riuscire a far esplodere un demone anche sfiorandolo appena. Li avevo odiati sin da subito!
 La città ne era infestata. Nell'arco di qualche settimana dal loro arrivo , la flotta di demoni che pululava Manhattan, era stata decimata notevolmente.
-Merda! Gli angeli non si potevano accontentare di fare incursioni notturne e basta? Sono già una scassatura di palle quelle , adesso ci mancavano solo quelle pallette infernali!-. Brontolò il demone nevroticamente , muovendosi di scatto sul materasso per poi tornare calmo come se nulla fosse accaduto.
Mi alzai , dirigendomi alla "finestra" , se così quel buco nel muro, serrato da travi sconnesse , si potesse chiamare.
Non era precisamente un rifugio , e non era nemmeno casa sua quel posto. Sito sul tetto di un vecchio edificio , simile ad una cascina degli attrezzi munita però, di un bagno rimediato ed un letto che a mala pena si reggeva sui 4 piedi in ottone.
Senza mobilio , se non il piccolo comodino , la lampada ed una cassapanca che terminava di riempire quei pochi metri di stanza.
Fuori , al di là del terrazzo , al di là dei tetti e della monotonia che le luci della sera regalavano , lampi, saette ,scintille...I Deviani , gli Angeli , i Demoni , tutti stavano combattendo?
-Ne hanno presi altri ....-. Nemmeno mi accorsi del movimento del demone . Mi piombò alle spalle sporgendosi con il viso per vedere meglio dalle travi.
-Non va affatto bene... Capto aure di demoni potenti spegnersi come fiamme sulle candeline....-.
Il suo volto leggermente macchiato di preoccupazione , sembrava aver perso la calma di pochi attimi prima, del tutto.
Ogni volta che Azazel era preoccupato lo si capiva dalle due piccole rughette che facevano capolino sulla sua fronte. Anche in quel momento le aveva , e più marcate del solito...
-Adesso non resta che capire se le loro morti siano colpa esclusivamente degli Angeli oppure c'è lo zampino dei Deviani. Perchè se è così non potremmo uscire da questo buco per un bel pò di tempo..-. Constatai.
La serietà dei discorsi da un pò di tempo a quella parte si era amplificata. 
Dalla mia bocca non uscivano più frasi come "sto soffrendo" , "fa male" , oppure il suo nome... No , le avevo dimenticate come i tempi dove realmente pensavo di essere finita in un incubo , ma che in realtà, in confronto a quello che stava accadendo ultimamente non era nulla.
Si , è vero non ero stata più attaccata ne da demoni ne da angeli per un anno esatto. Ma avevo rischiato la vita ben molte altre volte in occasioni diverse.
-Non credo che i Deviani riescano a volare sino a quell'altezza...-. 
-Bhe, quando si parla di esseri soprannaturali ci si può aspettare di tutto..-.
Mi guardò sogghignando compiaciuto.
-Ma brava , vedo che in un anno hai imparato un bel pò di "segreti" riguardanti noi esseri soprannaturali..-. 
Ricambiai con lo stesso "ghigno".
-Pensavi fossi tutta lacrime e fazzoletti per caso?!..-. 
-Certo!-. Esordì, e già scappava. Sapeva bene che ogni volta che provava a prendermi in giro , avrebbe conosciuto un mio pugno. Quasi mi divertiva però...
-Azazel...-. Ringhiai bonariamente , stringendo la mano in un pugno.
Rise sonoramente.
Sospirai demordendo da ogni mia intensione di , come dire "fargli passare lo stupido".
Mi appoggiai sedendomi appena sul pezzo di cemento che fungeva da davanzale.
-Sai...Credo che se non ci fossi stato tu per tutto questo periodo a farmi incazzare , sarei stata parecchio male...-. Sorrisi appena. Mi ero abituata a non sbilanciarmi più. Ogni mio pensiero , sensazione, emozione , venivano resettati come una perfetta macchina, perchè in fondo era quello che mi sentivo di essere. 
Non riuscivo , non ci ero mai riuscita dopotutto, ad identificarmi in una delle due fazioni. 
Troppo uguale ad un angelo , troppo affine ad un demone...Ed allora ...allora ero una macchina si! Uccido , se mi va, Salvo , se mi va e lascio che le cose vadano come vadano perchè i miei "comandi "non arrivano a gestire tutto...
Avevo confessato al demone , questa cosa , infondo stare per un anno, giorno e notte insieme porta anche a discutere di cose stupide come questa.
Stupida. Perchè è così che mi ha definito ed ha definito come mi sentivo io,lui.
Mi aveva espressamente risposto "Sei solo una stupida". Da li mi ero ghiacciata. Quella frase aveva fatto da freno a mano dentro me. 
Da quel momento allora avevo smesso di piangermi addosso , avevo smesso di ricordare , avevo smesso.
Tempo dopo , durante uno scontro in pieno centro con i Deviani , mi resi conto che qualcosa di gelido aveva preso possesso di me.
Li uccidevo senza remore , colpendo non a casaccio , non con paura, ma in punti precisi , dove sapevo soffrissero di più.
Fu li , che lo stesso demone mi disse che ero diventata finalmente una di loro.
Mi spaventò terribilmente doverlo ammettere, ma...Da quando avevo mangiato l'anima di quell'angelo , da quando Azazel aveva innescato la bomba con quella frase , ero realmente cambiata. Quasi a non riconoscermi più.
Adesso sapevo cosa provano i demoni e l'odio che li alimenta seguito da tutte le brutte intenzioni e sensazioni.
Dio che schifo... Provare gioia nel far soffrire , tutt'ora lo trovavo schifoso, eppure ogni volta che ne avevo l'opportunità non disdegnavo dall'approfittarne.
-Stronzate , ce l'avresti fatta ugualmente..-. 
Tirai il capo all'indietro tornando a guardare con la coda dell'occhio fuori.
-Dici che dovremmo andare ? Non so almeno per constatare con i nostri occhi contro chi ci stiamo battendo...-. 
-E' rischioso. Fra meno di due mesi me ne andrò , ed i miei poteri non sono al massimo.-.
I suoi occhi avevano incominciato a schiarirsi da circa due, tre giorni, sintomo che la sua permanenza sulla terra sarebbe stata breve .
-Allora tu resta qui.-. Risposi con la massima calma , come se fosse un'ipotesi fattibile andarmene a zonzo sola , sapendo che tutti li fuori combattevano solo per accaparrarmisi.
-Ti ha dato di volta il cervello Clair?..-. Rispose con maggior calma.
-Dai , la trovo una cosa fattibile!-. Lo fissai con un sorrisetto malato.
-Infondo si tratta di uscire , vedere se sono angeli o demoni e tornare ...-.
-No! Non se ne parla-. Tornò a stendersi.
-Eddai...Sarò l'ombra dell'ombra , silenziosa ed invisibile...Ti prego, ti prego, ti pregooo-.
Alzò leggermente il capo guardandomi con un cipiglio nervoso.
-NO.-. 
-Eddai! Quante volte mi hai mandata sola ad ispezionare la zona?! Sono sempre tornata sana e salva!-.
-Ooo! Avanti Clair ,sarà successo una o due volte e solo con demoni minori..-.
-E questa sarà la prossima! Dai per favore.-. Congiunsi le mani nascondendo la testa dietro elle. -Non ti chiederò più nulla. So che sembra un atto suicida il mio , ma credimi non ho intensione di combattere..-.
Si alzò allora dalla sua postazione raggiungendomi, poi, mi prese le mani nelle sue. Lo scrutai perplessa iridi nelle iridi.
-Non credere che essersi scoperta più demone che angelo ti renda forte. Sei solo più fredda e colatrice , ma i tuoi poteri sono ancora sopiti...Perciò ..Ecco fa quello che vuoi ma porta attenzione.-.
Il modo in cui mi aveva detto quelle parole mi aveva leggermente spiazzata. Non era solito mostrare interesse per me. Nel senso, non si era mai posto il problema "Clair è in pericolo" ,mi aveva sempre gettata nella mischia e mi aveva persino detto il perchè. Voleva ardentemente "risvegliarmi", e secondo lui farmi combattere era il modo migliore. Ma allora perchè doveva fermarmi proprio ora?
-Starò attenta promesso..-. Insistetti ferma nella mia idea.
Sospirò lasciandomi andare le mani.
-Non voglio essere chiamato semmai ti trovi nei guai sia ben chiaro.-. Sentenziò tagliente come il metallo.
-Non lo farò..-. Non mi piegai nemmeno in quel momento.
Mi vestii in fretta abbottonando a velocità record i dodici bottoni del jeans la cui vita mi arrivava precisa sotto il seno , ed infilai la giacca di pelle corta al costato.
Al collo il ciondolo ormai spento di Matisse.
-Prendo questa..-. Afferrai la sua spada che per qualche strano motivo non aveva mai fatto sparire da quando eravamo li.
Lanciò un'occhiata alle mie mani nel momento in cui l'avevo afferrata , che quasi supplicava di lasciarla, ma non ebbe da obiettare.
Quando fui fuori dalla stanza , l'aria fredda che spirava su quel tetto mi risultò tagliente nonostante fosse quasi primavera.
Attorno a me , luci di neon da stadio illuminavano la distesa di piastrelle grigie rabbuiando tutto ciò che i suoi raggi artificiali non riuscivano a colpire. Ne uscii fuori anch'io.
Scavalcai il cornicione. Volare non era poi una delle migliori idee. Ero a vista di chi stava combattendo al di là di qualche palazzo , e poi comunque l'aura che veniva sprigionata in volo era sempre troppa, perciò mi lasciai cadere in picchiata verso il basso ed a qualche metro da terra creando un vuoto d'aria con i miei poteri , atterrai illesa.
In strada, le solite auto , l'odore dei pub che preparavano i menù della cena, ed il vapore che usciva da qualche tombino.
Niente di più di ciò che avevo sempre visto per anni e che stranamente mi sarebbe sempre mancato se non lo avessi più potuto vedere.
Camminai attraversando il marciapiede mimetizzandomi fra le persone di ritorno alle proprie case.
La spada? O bhe , grazie ad Azazel  che mi aveva insegnato parecchi trucchetti, avevo imparato a renderla invisibile così da poterla portare sulle spalle tranquillamente senza essere scoperta.
Dopo un isolato , mi ritrovai proprio sotto le scintille che avevo visto dalla finestra tempo prima.
Nel buio non distinguevo che ombre lontane , indecifrabili. L'unico particolare che ero riuscita a vedere con certezza erano le ali di una delle ombre.
Impossibile dire se fossero quelle di un angelo o di un demone, ma adesso ero più che convinta che mi sarei imbattuta in uno di loro.
Restai nell'ombra altro tempo ancora , finchè i boati non divennero più vicini, finchè, qualcosa non planò verso il basso ruzzolando a qualche metro da me .
Mi schiacciai maggiormente verso il muro che avevo alle spalle soffocando il respiro d'istinto..
La luce di un lampione colpì da prima le gambe snelle di una donna , e poi quando lei si tirò su , percorse velocemente ogni tratto del suo corpo.
Avanzò qualche passo , pareva non essersi fatta poi un gran chè nonostante il volo di almeno otto metri .
Quando anche il suo volto venne "alla luce", il cuore perse un battito e lo riacquistò immediatamente.
Seth. 
Mi sentii sin da subito sollevata nel vedere un volto famigliare.
-Seth!-. La chiamai allora, e cercai di raggiungerla velocemente.
Era trasformata , non del tutto , ma quanto bastava per far ricordare cos'era. Canini aguzzi bianchissimi , e grandissime corna da caprone . Sulle braccia increspature pungenti grigio-topo con la punta argentata , ricordavano la spina dorsale di un drago.
Dalla schiena , oltre alle ali enormi , faceva capolino una grossa coda dello stesso colore con la parte terminale a punta di freccia ,nera opaca.
Più che un demone ricordava l'evoluzione di un drago.
Mi fissò e spalancando le fauci tirò fuori un sibilo acuto che mi fece arrestare il passo per il dolore provocato a timpani e meningi.
Che diavolo stava facendo? Non mi riconosceva?
Poco tempo per ogni tipo di convenevole. Un lampo lontano si infranse fra di noi sbalzandomi lontana facendo si che ogni cosa appoggiata a quel muro mi finisse addosso e facendo indietreggiare agilmente l'altra.
Contro chi stava combattendo?! Un raggio di quella gittata era ben difficile da lanciare. 
Mi tirai sulle ginocchia leggermente rintronata. Alcune travi di legno ed altre di ferro mi erano piombate sopra fermate da due barili di plastica contenenti chissà cosa , ed avevano formato tipo capannetta sulla mia testa. 
Da li sotto , potei intravedere nuovamente le gambe della demone e l'enorme coda strisciare al suolo. Non pareva essere interessata a me , poichè si dirigeva verso il suo rivale. 
Di colpo però, era sparita dalla mia visuale e mi trovai spiazzata. a sinistra non riuscivo a vedere nulla, a destra tanto meno ,e l'unico buco libero che avevo era di fronte a me dove lei non era più .
Il panico mi percosse ogni fibra del corpo . Avendo ancora i timpani indolenziti tanto da farmi sentire ovattati anche i rumori più forti , potevo rendermi conto di quanto stessi respirando forzatamente dentro. Il mio fiato rimbombava nella cassa toracica pesantemente come se avessi corso per un chilometro, ed anche il minimo colpo di tosse mi faceva sembrare di avere una voragine dentro.
Dovevo però mantenere la calma. 
Così mi acquattai il più possibile rannicchiando le ginocchia portandole al petto e cercando disperatamente il buio con il volto sepolto dietro elle.
Stavo avendo paura ? Ancora?
Non ebbi tempo per rispondermi. Il "tetto" di lastre lignee e ferruginose , venne letteralmente alzato dalla mia testa provocando un forte rumore metallico.
Alzai il volto sgranato dal terrore. Seth era ad un metro da terra , proprio sopra me e mi fissava come un cane fissa il suo osso, leccandosi il labbro inferiore con la lingua appuntita.
Sapevo perfettamente di cosa era capace quella demone.
Con il passare del tempo, dopo che Eleonor aveva provato ad ucciderci avevo ricordato il momento in cui il suo raggio ci era venuto addosso. Lei ci aveva salvati non io...
Si era messa in mezzo , sarebbe anche dovuta morire ed invece aveva fatto si che i miei poteri uscissero allo scoperto in modo che potevo proteggere Drey , mentre lei afferrando il busto dell'angelo lo portava in alto , lontano .
Ecco perchè lui al mio risveglio non c'era ...Ed ecco perchè il suo volto da quel giorno era bruciato.
Quelle cicatrici ancora erano visibili , rosse increspate .
Le stavo fissando anche ora. 
Gettò lontano la ferraglia ed atterrò al suolo toccandolo da prima con le punte, poi con il resto della pianta delle sue decoltè rosso scarlatto.
Metteva i brividi il suo modo di fare.
-Seth..Stai bene?..-. Tentai di domandarle . Ma lei era più bestia che donna allora.
Intravidi un rigoletto di saliva colarle dalla bocca .
Quando la goccia cadde a terra la situazione cambiò del tutto.
Le sue ali non erano più come le mie o quelle di Drey, bensì verdi e gialle , striate di nero della stessa forma di quelle che possiede un pipistrello .
La sua pelle anche era mutata . Ricoperta di squame. Era il suo livello finale?!
Alzò un braccio evidenziando gli artigli flettendo ogni dito , pronta per arpionarmi il petto.
-Seth ferma!-. Estrassi la spada appena in tempo per pararla.
Ma la forza che lei impiegava era inversamente proporzionale a quella che riuscivo a metterci io di spalle a terra.
Il sibilo che usciva dalla sua bocca , adesso ricordava il suono di tante cicale , leggermente storpiato , e ciò lo rendeva ancora più macabro , degno di qualche film splatter degli anni ottanta.
-Che diavolo ti prende?! Sono io ..Clair!-.
Trattenne un respiro.
-Clair?...-. Rise. -So perfettamente chi sei!-. Un calcio da parte sua, che non avevo nemmeno visto arrivare , mi sollevò da terra facendomi ruzzolare poco lontana da lei .
Mi afferrò dalla nuca sollevandomi il capo.
-E' divertente vederti non riconoscere gli alleati dai nemici..Clair..-. 
In meno di un secondo l'immagine di quell'angelo nella scuola e la frase che mi parve essere pronunciata all'unisono da entrambi mi fecero gelare il sangue.
Era una scena già vista , una frase già detta in passato...Una predizione che si stava avverando.
Prendendomi con entrambe le mani lasciò che venissi sbalzata sul cofano di una macchina non distante.
Il contraccolpo con la lastra metallica della vettura mi diede come la sensazione che ogni mio osso si fosse frantumato. Mi piegai gemendo di dolore portandomi le braccia strette al ventre.
Seth balzò sullo stesso cofano , imponente su di me, pronta a sferrare l'ultimo attacco ed una palla di fuoco arancio infuocato già le si stava formando nel palmo di una mano.
-Eri tu maledetta! Eri il traditore di cui parlava Drey!..-.
Sogghignò.
-Io...Come molti altri..-. Alzò il braccio e con uno slanciò accompagnò in quello che sembrava essere il movimento di un pugno , la palla infuocata addosso a me..
Inaspettatamente la punta di una lama le sbucò dallo stomaco ed una fiammata l'avvolse. A breve fu polvere.
Quando la fumera sparì , ciò che vi era dietro ella ,era forse anche peggio...
-Eleonor..-. Quello era un problema ben più grande di Seth!
L'angelo abbassò la sua falce e sospirò quasi impercettibilmente.
Poi con molta disinvoltura mi tese una mano.
Non sapevo se stringerla o meno. Se quella fosse una trappola? Infondo lui mi aveva quasi uccisa un anno fa.
-Faccio da sola..-. Dissi con un filo di voce lasciandomi scivolare sul cofano fino a toccare con i piedi l'asfalto.
-Sei ferita?..-. La sua voce seppur pacata , era carica di rancore ,lo sentivo palpabile .
-Ho qualche graffio...Niente di che...-. Mi chinai e raccolsi la spada.
-Quella non è tua vero?...Non la riesci ad usare..-.
Odiavo il suo modo di essere estremamente attento ad ogni particolare.
-Non sono affari tuoi...Piuttosto , sei qui per ..? -.
-Eseguo gli ordini.-.
-Ah già , dimenticavo voi angeli ed il genocidio nel mondo degli inferi...Be, allora che aspetti , hai un demone davanti..-.
Lo beffeggiai con un'occhiata spavalda ma fredda allo stesso tempo.
-Tu non sei un demone-.
-Oh per piacere , finiscila. Lo sono! Lo sono eccome...-.
-Ma non ti ci senti..-. Ingoiai un pugno amaro di verità. Fece male.
-Sei qui per ricordarmi da che parte dovrei stare?Perchè se è così , mi dispiace ma ho già scelto..-.
-In realtà io non sono qui per te, ma per evitare che tipi come Amurrai o Seth , si avvicinino a ciò che non devono toccare...-.
-Loro? Tu cosa hai fatto scusa? Mi hai quasi uccisa l'anno scorso!-. Lo afferrai per la maglietta fissandolo nelle iridi, ma lui non si scompose.
-Non ero li per uccidere te , ma il demone che ti porti dietro...-.
-Non ti azzardare mai più a toccare Drey-. Ringhiai. Mi sentii il sangue raggiungere gli occhi e pulsare nelle tempie.
-Finchè ti metti in mezzo non posso ...Ma verrà il momento che dovrò farlo, proprio come è successo con Amurrai o la demone ...-.
-Loro erano traditori! Lui non lo è!-. 
Il suo sguardo non mi stava mentendo. Lasciai andare il tessuto della sua t-shirt, le mani mi tremarono.
-Non è vero..Lui non è come loro..-. Non rispose.
-Non è vero...Non è vero..-. Gettai lo sguardo a terra , le lacrime pesavano troppo nei miei occhi.
Infondo , non era cambiato nulla . Soffrivo ancora , lo amavo ancora , era tutto come un anno fa..
-In ogni caso...Tu non lo ucciderai..-. Dissi poi,in un filo di voce.
-Dio, ti ha veramente fottuto il cervello quel pipistrello..-.
Lo fulminai con un'occhiataccia.
-Mi ha protetta, seguita, ha rischiato di morire per me ..No, lui non è un traditore Eleonor..-.
Sogghignò soffocando una risata.
-I demoni sono subdoli, disposti a tutto, anche a rischiare la loro vita pur di raggiungere ciò che vogliono..-. 
Era la seconda volta che qualcuno mi affermasse la realtà del loro essere e la prima volta, un demone stesso me lo aveva detto. Dovevo crederci quindi..
-E tu ? Cosa sei? Cosa ti rende tanto diverso da loro..?!-.
-Questo..-. Si avvicinò al cadavere di una demone che probabilmente era stata uccisa poco prima , chinandosi su ella.
Poggiò una mano sul suo ventre , ed un forte bagliore celeste illuminò il petto della stessa.
Un minuto. In un minuto , il suo petto era tornato a gonfiarsi e sgonfiarsi . In un minuto quella ragazza era nuovamente viva.
-Lo sanno fare loro?...Sanno donare la vita Clair?-.
Trattenni la rabbia e le lacrime mordendomi il labbro inferiore , fuggendo con lo sguardo da lui.
-Dove sono?..-. La voce stranamente angelica della ragazza, ci interruppe .
-Sta tranquilla , hai solo perso i sensi...-.
-Non capisco , non ricorda nulla?..-.
-No . E' tornata in vita come umana . -.
-Far tornare le persone morte in vita non è contro la Bibbia?-. Chiesi quasi a volerlo sfottere.
-Non se purifichi l'anima di un demone..-.
Eleonor aiutò la ragazza ad alzarsi prendendole un braccio sotto spalla.
-Se è umana come fa a vederti?-. Li seguii , diretta verso un pub, dove lei avrebbe preso qualcosa di caldo da bere.
-In questo momento io sono nella mia forma umana , proprio come il tuo Drey nell'ultimo periodo. Lei mi vede , mi sente , ma per esempio non sente ciò che sto dicendo a te , ne tanto meno sente o vede te. Questo ovviamente perchè ti ho circondata con un aura che ti rende invisibile-.
-E'....Straordinario..-. Mi lasciai sfuggire stupefatta.
Sorrise. -Si lo è..-.
Le campanelle sulla porta del Higleer Pub, tintinnarono al nostro passaggio .
Ci accomodammo seduti ad un tavolino circolare , con me affianco all'angelo e la ragazza di fronte.
-Ti sono debitrice...Se fossi stata un'altra persona , mi avresti lasciato li ...-. Aveva i capelli mossi , biondi, raccolti in una coda di cavallo legata perfettamente al centro della testa. Grandi occhi verdi ed un sorriso smagliante.
Sembrava avere qualche anno meno di me  e la grazia di una principessa che io non avevo mai avuto.
-Non mi sei debitrice di niente -. Rispose lui sorridendole. -Un bicchiere di thè caldo!-. Esclamò subito dopo, intercettando il cameriere .
-Sono i tuoi poteri che la rendono così?..-. 
-No, è solo la sua vera essenza . Ogni demone ne ha una..-.
Pensai a Drey. 
Anche lui aveva una vera essenza? E se l'avesse avuta, come sarebbe stata?
-Quando l'anno scorso avete ucciso tutti quei demoni...Gli avete ridato l'essenza?...-.
-E' buffo il tuo modo di porre domande a macchinetta.-. Sorrise appena.. 
-Comunque no, non abbiamo fatto in tempo...-. Ricordai i rapaci.
-Capisco..-. Faceva male persino a lui dover ricordare quanti compagni erano stati fatti fuori e poi sbranati da quegli esseri.
-Io...-. Tentò nel dire la giovane. -Non ricordo dove abito...-. 
-Sta tranquilla ti accompagno io, così ti aiuterò a ricordare la strada..-.
-Ha una casa?-. Chiesi perplessa.
-Non proprio ...Sta a vedere..-. 
Usciti dal locale , la condusse in un vicolo ed io li seguii.
L'angelo recitò una formula , ed un portale scintillante di forma ovale apparve davanti a noi. La giovane sorrise come se in quel blu ci vedesse qualcosa..
-Che sta succedendo?Perchè non urla di paura?-.
-Perchè nella sua testa , gli angeli superiori stanno mettendo informazioni sulla sua nuova vita. Quello che vedi è lo specchio di Rà. Dall'altra parte c'è il paradiso ...-.
-Il paradiso....?!-.
-Esatto!-. Sorrise nuovamente. Distolsi immediatamente lo sguardo da lui imbarazzata.
-Adesso torna a casa...-. Disse lo stesso all'orecchio della giovane che prese ad avanzare verso la luce.
-Ehy! Cosa fa! Sta andando in paradiso!?Allora è morta!-.
-Ahahah, no. Il portale ha una doppia faccia , ti può condurre al paradiso oppure sulla terra ..Lei sta tornando a casa , sulla terra, come promesso..-.
La luce svanì all'improvviso portandosi via l'immagine della giovane.
-Non credevo che ..-.
-Noi angeli potessimo essere così?..-. Continuò lui.
-Esatto...-.
-Questo perchè tu hai visto ciò che i demoni vedono in noi..Insomma noi non siamo spietati assassini. Se tu ci hai visti uccidere è stato perchè quella sera..In quella casa tu hai rischiato veramente molto , ed anche qualche demone li dentro ha rischiato come te..-.
-E' stato comunque terribile...-. 
-La morte non è mai una bella cosa ..-.
-Non avete risparmiato nemmeno donne e bambini..-.
-Facevano complotto con i traditori...Fidati Clair, non è come ti hanno fatto credere..-.
Forse l'angelo aveva veramente ragione ..Forse ero stata solo raggirata.
-Se veramente è così...Allora io che dovrei fare?!-. 
-Resta dove sei. Torna a casa, resta con chi ti fidi , con chi ti da le prove per farlo...-.
-Eleonor! Se tu sai qualcosa me lo devi dire!-. Lo supplicai.
-Io so solo quello che ho scoperto fin'ora nulla di più..-.
-Menti!-. Mi gettai al suo petto colpendolo a pugni chiusi. - Tu mi stai mentendo! Tutti lo stanno facendo!-.
Mi strinse a se.
-So che dirti di credermi è inutile...Però provaci..-. La sua voce si era fatta terribilmente dolce .
Ripresi fiato e non riuscii più a piangere ..
-Perchè avete preso il largo da me...Prima Drey , poi tu , poi di nuovo lui , mi avete lasciato sola ..-.
-Ci sono delle cose , che non puoi sapere , che non puoi capire , che non ti possono essere dette ancora, e poi c'è altro.... C'è che... Dio, io ci ho provato e riprovato a dimenticarti e ho provato anche a farti odiare Drey e ad odiarlo io stesso , ma come puoi odiare un uomo che prova le tue stesse sensazioni , i tuoi stessi sentimenti...E' per questo che ci siamo allontanati da te , perchè un angelo non può amare un demone ed un demone non può amare nessuno.-.
Sbarrai gli occhi ed il respirò mi morì in gola.
-Credimi Clair , io e lui siamo più simili di quanto pensi , ma ...Lui è un demone questo non puoi cancellarlo. Amarlo significherebbe rischiare che lui ti renda la sua ossessione o peggio ancora , potresti solo essere una pedina del suo piano...Io non cerco di allontanarti da lui , ma ho il terribile presentimento che sia stato lui stesso a farci arrivare l'allarme quella sera di un anno fa..Che sia stato lui a provocare quel massacro per insabbiare tutto..-.
-Anche se fosse così non puoi dire che è un traditore. Pensaci bene ,ha cercato solamente di uccidere chi era sospettato , se vi avesse chiamato lui , allora io sono certa che lo ha fatto per proteggermi...-.
-E' per questo che ho lasciato che Seth mi attaccasse...Non ero certo...-.
Rimasi per un attimo in silenzio.
-Ti ringrazio per non aver agito d'impulso...-. Mi lasciò andare , accarezzandomi la testa .
-Non mi ringraziare. L'ho fatto con rammarico , solo perchè non volevo che tu soffrissi ancora..-.
Non risposi . Quel discorso mi aveva mandato del tutto nel pallone. Rivederlo, la possibilità che Drey potesse essere l'artefice di un piano malefico, tutto che si stravolgeva ancora..
-Adesso , torno da...A casa.-.
-Va bene..-.
Lo guardai ancora un istante , come se avessi lasciato ai miei occhi il compito di salutarlo poi, uscii dal vicolo e con un balzo spianai le ali tornando sul tetto da dove ero planata ore prima...

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Capitolo 21
*** Traditori ,litigi e ..Un'altra mezzana?! ***


Non feci in tempo ad aprire la serrandina in legno che Azazel mi piombò davanti...
-Ma dove diavolo eri finita?!-. Cercai di ignorarlo entrando nella stanza spogliandomi di giacca e spada.
-Ti ho fatto una domanda!Sei stata via per ore , mi hai fatto prendere un colpo!-.
Gettai un'occhiata di ghiaccio al demone .
-Se tanto ti interessava perchè non sei uscito a controllare?! Spiegami come posso fidarmi di te , se resti rintanato qui dentro e sai che sono in pericolo!-. Gridai, anzi no , ruggii  infuriata.
Il demone restò di stucco , e fece fatica a rispondermi.
-Io...-. Abbassò lo sguardo e capii che stava provando qualcosa di molto simile alla vergogna..
-Non sono Drey, non sono forte come lui. Se fossi uscito...-.
- Scusami..So perfettamente che non potevi rischiare.-. Capitolai io, calmandomi in fretta. Essere impulsiva , ora come ora, non era la 
cosa migliore.
-Cos'è successo li fuori?..-. Domandò poi con un filo di voce , grattandosi distrattamente un braccio.
-Niente...Niente che possa classificarsi come un pericolo ...-.
In realtà era successo ben altro che "niente". Avevo rischiato la vita. Avevo parlato con un angelo e visto morire colei che credevo fosse 
una "compagna"...
-Niente?...Non si direbbe..-. Provò a ribattere mantenendo il tono di voce basso .
Mi accorsi che i suoi occhi stavano percorrendo il mio corpo , osservando ogni ferita ,anche la più piccola.
-Sto bene. Non preoccuparti.-. Proferii fredda .
-Clair , dimmi chi ti ha provocato quei tagli-.
Riferirgli quanto scoperto forse era la cosa migliore.
-Ecco...-. Mi misi a sedere a bordo letto, lo sguardo a terra e le mani che non la smettevano di torturarsi l'un l'altra.
-In realtà sono stata attaccata..-.
-Che cosa!? Da chi?! Un angelo scommetto!-. Scattò la sua voce , come una molla impazzita. I suoi occhi spalancati mi fissavano , a 
tratti rimproverandomi a tratti dimostrando quanto la notizia lo avesse turbato.
-No..-. Non mi "calava" il fatto di dovergli raccontare che Seth ci aveva traditi. Era come il dover ammettere una sconfitta e come si sa , le 
sconfitte dolgono parecchio a chi non sa perdere.
Il suo volto si colorò di una smorfia perplessa.
-Da chi ? Un Deviano?-.
-Un demone ,Azazel....Da Seth per la precisione...-. Non ebbi il coraggio di guardarlo negli occhi in quel momento. 
Strano ,ma in quell'istante fu come  se mi sentissi quasi responsabile di quel tradimento pure se in realtà non c'entravo nulla..
-Che vuol dire Seth...Lei non ci ha mai voltato le spalle..-. Il tono della sua voce spiegava tutto ..
-Lei . Ma anche altri sono coinvolti . Eleonor mi ha detto...-.
-Eleonor?! Come sarebbe a dire! Che ci facevi con lui !?-. Proferì ,adirandosi all'improvviso .
-Lui mi ha salvata. Ha ucciso Seth che a sua volta stava per uccidere me. -.
-Oh Dannazione! Adesso solo perchè quell'angelo ti ha risparmiata credi di poterci parlare tranquillamente , o fidarti addirittura?! Ti 
ricordi ciò che è successo la notte di Natale? E poi, ha ucciso Seth, Maledizione!-.
-Azazel non è stato lui a dirmi che Seth era una traditrice-. Ripresi a parlare mantenendo un tono pacato che di poco sovrastava le sue grida.
-E' stata lei stessa.-. Il demone si ammutolì di colpo.
-Mi ha detto che oltre a lei ce ne sono altri . Ed inoltre , credo che Drey sia coinvolto in tutta questa faccenda.-.
-Drey?!-.
-Si. Ecco vedi ...Secondo Eleonor è stato lui a lanciare l'allarme facendo intervenire gli angeli quella notte..-.
-Impossibile! Drey era con Alissia..-.
-E' quello che ho pensato anche io. Ma riflettici c'è una remota possibilità che sia stato lui ad organizzare tutta quella messa in scena. 
Magari Alissia gli ha pure retto il gioco.-.
Restò un attimo in silenzio, poi, tornando a guardarmi in volto , con occhi che sprizzavano rabbia ovunque ringhiò:
-Come fai?....Come fai ad incolpare una persona di cui hai sempre detto di poterti fidare. Un demone che ha rischiato il tutto per tutto..-.
-Non mi venire a parlare di demoni che rischiano ...E' proprio perchè siete demoni che non posso fidarmi ciecamente...-. Proferii pentendomene subito dopo. Li avevo rinnegati senza volere.
Le sue iridi mi penetrarono sino alle budella, se non fossi stata una sua compagna , forse per quella frase detta senza ragionarci troppo, mi avrebbe fatta fuori .
-Così non ti fidi di coloro che ti hanno protetta da quando ti sei scoperta mezzana....bhe ...A questo punto allora nemmeno noi possiamo fidarci di te..-. 
Non risposi restando ad osservarlo piantonata occhi negli occhi. La tensione era alle stelle.
-Resta sola. Io me ne torno all'inferno..-. Sentenziò aspro riappropriandosi della spada ed uscendo dal rifugio subito dopo.
-Aspetta Azazel io...-. Lo seguii all'esterno. La sensazione di paura che stavo provando in quel preciso istante non era affatto comparabile a quella provata durante un combattimento. Era la stessa orrenda sensazione di ogni volta, quella che avevo già provato con Drey e riprovato con Eleonor. Essere sola mi faceva veramente così paura?
-Per favore non te ne andare...Ho sbagliato a dire quella frase . Ho sbagliato a giudicarvi...Ho sbagliato perdonami..-. 
Lui era di spalle a qualche metro da me. Aveva abbassato lo sguardo , lo intuii dal movimento quasi impercettibile del capo verso il basso.
-Ti prego...-. Avevo voglia di piangere.
Non rispose balzando su un tetto e poi ancora su un secondo, di quelli a seguire..
-Azazel!-. Cercai di rincorrerlo , ma mi fermai ad un millimetro dal vuoto fra due palazzi che non avevo visto , rischiando quasi di cadere ..
Era troppo lontano ormai.
-Maledizione!-. Imprecai scivolando seduta a terra mentre un pioggerellina pungente mi punzecchiava mani e viso ,coprendo lacrime 
che sapevano di sale e rabbia.
_________________
Aver parlato a sproposito non mi era stato affatto d'aiuto.
Per tre giorni il demone non aveva fatto ritorno sul tetto, ed io per tutto quel tempo non avevo avuto il coraggio di metter naso fuori dalla porta.
Era come se Azazel , si fosse portato appresso anche il poco coraggio che possedevo.
Dipendere. Era solo questo ciò che fin'ora avevo saputo fare. Nessun grande gesto , nessuna prova affrontata sola,  sempre l'aiuto di agenti esterni per farmela cavare...
Era frustrante , quasi rivoltante quanto debole psicologicamente e caratterialmente fossi in realtà.
La luce grigia di quell'uggiosa mattina di marzo , penetrò sin troppo presto dagli spiragli nel legno. Non mi aveva illuminato il viso , o svegliata anche perchè , bhe, sveglia ci ero ormai da svariate notti, bensì mi aveva accolta con tutti i pensieri negativi , tanto che in un attimo di pausa dei miei pensieri , mi dissi, stupidamente , che solo le cose materiali  come, un muro bianco o un cielo cupo potessero accettare un essere come me. 
Rimasi ancora del tempo sdraiata su quel letto, immobile, persa. 
Azazel era il mio migliore amico. La spalla che , seppur con uno strano carattere ed un modo di fare persino peggio , era il tutto per me specie in quei periodi dove perdevo me stessa da qualche parte senza riuscire a ritrovarmi.
Mi mancava. Ma che ci potevo fare?Alla luce dei fatti , in seguito, ci avevo ragionato su quella discussione ed ero arrivata alla conclusione che chi fugge come lui , ha per forza qualcosa da nascondere..
Indi per cui , non avevo sbagliato a parlare , e tanto meno a restare sola. 
Mi alzai presa da non so quale "foga", e preparandomi di corsa e di volata uscii dalla capannetta.
Una strana sicurezza si era impossessata di me . 
Quando raggiunsi però la strada , era quasi già sciamata del tutto. Non avevo un arma , ne sapevo usare al cento per cento i miei poteri , e per quelle strade di Deviani e demoni minori ce n'erano in quantità industriali.
Ingoiai a vuoto di riflesso, ma non mi fermai. Non avevo una meta ben precisa , o forse si... Quella radura , gli angeli. Dovevo parlare con Eleonor , ma ancora più impellente era il fatto che avrei dovuto trovare Azazel. Sapevo , o forse speravo solo che non fosse riuscito a tornare all'inferno , infondo la sua missione ancora non era terminata.
Perciò , con un intuito ormai ben sviluppato , rintracciai un demone che avevo visto passare di sfuggita per strada.
Magher , un uomo sulla trentina con il classico aspetto da demone . Un tipo simpatico , niente a che vedere con altri demoni che di simpatico non avevano nemmeno l'aspetto ..
Mi aveva trattata confidenzialmente sin da subito forse anche perchè ero la compagna di suo nipote . Era riuscito a far si che mi potessi sentire a mio agio,mentre tutta l'ansia scivolava via da me come se mai ci fosse stata.
-Sentiamo , perchè tu ed il mio caro nipote avreste litigato?..-. Chiese sorseggiando dalla sua tazza caffè rovente.
"Ma non gli scotta la lingua?".
-Emh...diciamo che siamo due teste calde , e quando si tratta di dover organizzare qualcosa come una missione o che, ci scorniamo facilmente.-.
Rise soffocatamente.
-Eh si! Azazel è proprio una testa calda, ma non è il tipo da portar rancore , specie se di fronte ha una ragazza così carina!-.
-Questa volta , non credo che basterà l'essere carina per farci pace...-. Dissi con un filo di voce roco.
-Ah no? Quindi dovete aver litigato pesantemente..-. Abbassò la tazzina che tintinnò lievemente al tocco della ceramica del piattino da 
caffè.
-Ho ...Detto.. frasi che solo ora , mi rendo conto siano state pesanti e non pensate..-. Mentii.
-Ahh, sciocchezze ragazza! Nessuna frase può rompere un legame come quello fra due demoni. Sarà anche vero che noi siamo subdoli, sadici e bla bla bla , ma tra di noi , almeno per quello che riguarda la casata dei sette re , ci portiamo rispetto e lo portiamo ai nostri pari.-.
Avrei veramente sperato fosse così,  ma forse lui non sapeva ciò che era accaduto un anno prima..
-Mi piacerebbe pensarla allo stesso modo...-.
Pose una mano gelida sulla mia.
-Ehy..-. Alzai lo sguardo.
-Dimmi, hai problemi a fidarti per caso?..-. Trasalii a quella domanda e non nascosi il mio disagio.
-Ecco io...In realtà..-. Sfilai la mano di colpo involontariamente da sotto la sua. Sembrava avessi visto la morte , e l'espressione del mio viso diciamo che lo faceva capire sin troppo. Sogghignò bonariamente.
-Non ti sto leggendo dentro sta tranquilla. Sono solo bravo ad intuire certi particolari.. Dai racconta , cosa ti porta a non fidarti di un tuo 
compagno?-. Il suo tono di voce era rimasto stranamente calmo , in parte mi ricordava quello del padre di Stacy , anche lui era sempre 
pronto ad ascoltarmi in quel modo , senza rimproveri o giudizi.
-Sei...-. Esitai un attimo . Era in ballo molto più di un pugno di fiducia, mi sarei potuta cacciare in grossi guai parlando con quel demone, era come accettare la caramella da uno sconosciuto la nostra conversazione.
-Sei stato infomato della notte di Natale di un anno fa , di cosa è successo?....-.
-Ah, brutta , bruttissima storia , molti mie vecchi amici erano presen...Non mi dirai che c'eri anche tu?!-.
I miei occhi risposero per me.
-Diamine! Una bambina come te , in mezzo a quel marasma!-. Sembrava essere realmente turbato .
-Conosci le dinamiche? Ciò che è successo?..-. Ripresi sotterrando sempre di più il timbro di voce.
-So ben poco. In quel periodo ero stato spedito dall'altra parte del continente. Sai sono un generale , ho missioni quasi tutti i giorni...-.
-C'erano dei traditori in quella casa quella notte ...Ci hanno fatto attaccare , uccidere ... Poi sono arrivati i rapaci ,  ed al resto ci hanno pensato loro...-.
-Traditori fra i demoni?!-. Sobbalzò sul posto alzando la voce completamente scioccato.
-Si. In principio , erano li per ..Altro . Poi il loro obbiettivo si è spostato sui presenti. Inizio a credere che quella sera , chi ha chiamato gli angeli lo ha fatto per sbarazzarsi di pedine inutili...-.
Il demone tornò a sedersi .
-Inizio a capire cosa non ti fa fidare ... Dannazione , se veramente è così , le ultime generazioni devono appartenere ad una stirpe di demoni del tutto corrotta e sadica...-. Fissò le sue mani incrociate l'un l'altra , per un pò , come se stesse ripensando a quanto detto..Poi riprese a parlare.
- Dimmi Clair, tu credi che anche i tuoi compagni lo fossero?...-.
-Una è stata smascherata... L'hanno uccisa davanti ai mie occhi tre sere fa ...-.
-L'hai uccisa tu?..-.
-Non proprio...Lei ha -. Mentre cercavo di impattare una spiegazione che non comprendesse la mia "famigliarità" con gli angeli ,fortunatamente , un secondo demone si avvicinò al tavolo.
Un tipo losco , con una bandana nera da motociclista legata alla testa ed un lungo soprabito nero ed un paio di occhiali appunta nero pece a coprire lui gli occhi.
-Magher...-. Si avvicinò al secondo demone , sussurrando lui qualcosa all'orecchio.
Il demone si alzò lentamente dalla sua postazione socchiudendo leggermente gli occhi mentre i suoi polmoni emettevano un lieve sospiro di rassegnazione.
-Clair, Io ho un impegno urgente , ma non posso "abbandonarti" qui ...Perciò se vuoi puoi seguirci..-.
-Ma! Magher...-. Esclamò l'altro in completo disappunto.
-Non preoccuparti Gelo. Non creerà problemi la sua presenza , infondo....E' un demone come noi..-. Mi ghiacciai sentendo quell'affermazione..
Veramente Magher ,non si era accorto della mia aura particolarmente distorta? 
-Credo...Per me vada bene...-. Risposi esitando leggermente.
Gelo , non era affatto contento della mia presenza. Forse lui l'aveva provata quella sensazione di disagio che solo la presenza di una mezzana può far provare.
Li seguii comunque. Non avevo alcuna intenzione di restarmene sola. Volevo ritrovare Azazel e , ad un certo punto della storia , avrei anche voluto capirci di più e quale modo migliore c'era per aver informazioni sui demoni e compagnia bella se non quella di seguirli?
Avevo quasi dimenticato la rabbia verso Azazel. Avevo persino voglia di perdonarlo dopo che se n'era andato così senza nemmeno darmi una valida spiegazione, ma ormai quella era diventata una moda seguita anche da Drey..
L'importante a quel punto però, era solo il non restare in balia del nemico così eliminai ogni forma di "muso" nei suoi confronti.
Uscimmo dal pub , percorrendo frettolosamente una cinquantina di metri di strada , fino a raggiungere un parcheggio scoperto dove i due avevano posteggiato le loro vetture. Io entrai in auto con Magher, mentre Gelo si era allontanato con la sua auto da un pò .
"Deve avere veramente una repulsione per le mezzane quel tipo" .Avevo pensato quando mi accorsi della sua immediata assenza , rilassandomi subito dopo al pensiero che sarebbe stato meglio non averlo fra i piedi onde evitare che potesse parlare a sproposito.
-Allora Clair ?-. Interruppe il corso dei miei pensieri , il demone.
-Mh?-.
-Sei meno preoccupata ora che non sei più sola?..-. Guardava dritto la strada ,ma a me sembrava stesse spiandomi ugualmente  con la coda dell'occhio , allora distolsi lo sguardo gettandolo dritto a me.
-Un pò..-. 
-Meglio così-. Sorrise bonariamente. Forse quel demone era leggermente diverso da quelli conosciuti in passato. Ma c'era comunque qualcosa che mi puzzava in tutto quel suo darmi confidenza e trattarmi come se mi conoscesse da una vita.
-Bene. Siamo arrivati.-. Fermò la vettura dopo il breve viaggio verso il confine del centro città.
Un grande palazzo di color verde morto macchiato di muffa violacea si erigeva proprio sopra di noi. Lo scrutai intensamente dal parabrezza dell'auto, a naso all'insù, per più di un istante . Quasi ci avevo ripesato a volerlo seguire.
-Sta tranquilla..-. Proferì lui ed il suo tono di voce parve rilassare ogni mio muscolo contratto come una molla in torsione.
Così mi convinsi, e scesi seguendo il demone. Gelo ci aveva aspettati all'esterno.
Tre colpi secchi sulla porta di legno ed essa si aprì.
Mi aspettavo qualcuno ad accoglierci , ed invece c'eravamo solo noi in quell'ingresso angusto , il chè metteva ancora più i brividi.
All'apparenza quel palazzo sembrava esser stato costruito negli anni sessanta , mentre dovetti ricredermi una volta entrata.
Vecchio , era terribilmente vecchio! E sapeva di legno bagnato . Una vera topaia.
I muri del corridoio che si apriva davanti a noi, erano fatti di pietre leggermente marroni , illuminati a tratti dalle fiamme di qualche torcia ardente.
A terra finto legno impolverato graffiato..
Camminandoci sopra , e perdendomi ad ispezionarlo , credetti da prima che quei graffi rappresentassero un disegno , mentre poi, 
osservandoli meglio mi resi conto che ...Cristo ! Erano stati provocati da unghie ne ero certa!
Un terribile dubbio mi assalì allora. E se quel posto era il covo di quella parte di casata che si occupava dei sacrifici?
Una volta Azazel me ne aveva parlato. Ovvio mi aveva solo accennato qualcosa , ma era pur sempre ciò che bastava per far si che stessi lontana da posti come quello in cui ero appena piombata.
Ma come al solito , i consigli , i divieti con tutto ciò che poteva essere troppo pericoloso per me , andavano a braccetto con il mio destino..
Percorremmo il corridoio in estremo silenzio finchè i due non si arrestarono di fronte ad una porta. 
-Entrate pure...Tutti e tre...-. Una voce cupa dall'interno ci invitò ad entrare. Rabbrividii. Chi era nella stanza aveva , captato perfettamente 3 aure, perciò con molta probabilità sapeva anche cos'ero.
Ci ritrovammo in uno studio , incredibilmente lussuoso. Di fronte a noi una scrivania esageratamente lunga in legno brillante , alla 
nostra destra un salottino in velluto rosso proprio di fronte ad un camino mentre dal lato opposto si poteva scorgere l'ingresso di una veranda a vetri scacchettati ed un secondo tavolo , questa volta circolare e di colore bianco con attorno alcune sedie del medesimo colore. Per tutta la stanza odore di fresco , di fiori , di pulito, non sembrava affatto il quartier generale di un demone potente..
All'improvviso la poltrona in pelle marrone proprio dietro la scrivania si girò lasciando finalmente ai nostri occhi la consapevolezza di 
chi vi stesse sedendo.
Una ...bambina?!
Il viso roseo accarezzato dalla frangetta bionda tagliata in modo geometrico , allacciata con un fulard rosa , occhi azzurri da cerbiatto 
che subito mi avevano ricordato quelli di Deumos (Alissia) . Indossava un abito a balze dello stesso rosa antico del fulard sulla testa , impreziosito da inserti bianchi al bordo delle maniche ed al centro dell'ampia gonna.
-Papà!-. Esclamò allungando le braccia verso Magher .
Avevo intravisto negli occhi dell'uomo un barlume di timore nel sentire la bambina reclamarlo, come se la stessa, che tanto 
sembrava figlia di un angelo più che di un generale demone , lo spaventasse a morte.
Si accinse a raggiungerla , prendendola poi in braccio e giocando con ella come se nulla fosse. Ma io quel timore dentro lui, ancora lo 
avvertivo.
-Sei tornato finalmente ...-. Dalla veranda , la sagoma di una donna  preceduta da una forte aura arancione ,sbucò all'improvviso. 
Della stessa età di Magher. Con i capelli a caschetto castani come i suoi occhi, leggermente arruffati . Vestita come una comune mortale ; 
un paio di jeans ed una maglietta caramello. Aveva per mano una tazza fumante probabilmente contenente del thè, e sul volto un sorriso materno.
Un' umana? Li con tutti quei demoni?! Non capivo..
Ma le stranezze non erano finite li ..
Pochi attimi dopo una vampata di fiamme nero pece seguite dall'apparizione di decine di pipistrelli senza volto , piombò a pochi metri 
dalla scrivania , proprio accanto ad un grande finestrone. 
Da dietro ella , apparve la figura di un uomo. Anziano che a primo impatto sembrava avere più di cento anni , con capelli radi bianco opaco e rughe profonde sul volto. Era cieco , i suoi occhi si limitavano ad essere due palle bianche.
Indossava un completo nero , Giacca e pantalone , ed una camicia bianca.Al collo un papillon rosso e sul petto , nel taschino, oltre alle solite punte di un fazzoletto che si intravedevano , aveva attaccato un orologio a carica, d'oro.
Avvertivo un aura potentissima pervadere quell'uomo .
Doveva essere lui ad averci accolti non c'era dubbio.
-Gelo...Puoi andare...-. Disse lo stesso, ed ora ne riconobbi anche il tono di voce.
Il demone obbedì lasciando la stanza , chiudendosi la porta alle spalle.
-Chi è questa ragazza Magher?...-. Domandò poi.
-E' Clair padre..-. 
"Padre!? Il vecchio da bara era suo padre???! Ma poi da quando i demoni di una certa età hanno tutti questi legami famigliari??".
Cacciò dalla tasca del pantalone un monocolo , di quelli che si usavano una volta ,e lo avvicinò al suo occhio . Da dietro il vetro , apparve la sua iride scura e la sua pupilla .
-Un'altra....-. Disse quasi sotto voce , ma il tono roco e profondo non è facile da silenziare.
Intuii che riferisse al fatto di essere una mezzana. Ma allora perchè aveva detto "Un'altra?". Io ero l'unica fino a prova contraria!?
Sospirò avvicinandosi lentamente ad una delle poltrone del salottino. 
Lo seguimmo tutti , donna compresa.
-Immagino che Magher non ti abbia detto nulla....-. Proferì dopo attimi angosciosi di silenzio , l'anziano.
-In realtà...No..-. Ammetto che me la stavo realmente facendo sotto in quell'istante.
Si schiarì la voce.
-Come immaginavo...Bene...-. Tossì ancora.
-Allora, innanzi tutti ti dobbiamo delle scuse o meglio, Magher te le deve per averti condotta con l'inganno qui. Ma dato che non c'è molto tempo, bando ai convenevoli arriviamo al punto ...Magher..-. Si rivolse poi al demone. 
-Mi faresti il piacere di spiegare a questa graziosa ragazzina come stanno le cose ? Magari mentre Katia porta a giocare Ludmilla?...-. 
La donna balzò in piedi e con tono materno invogliò la bambina a seguirla fuori dalla stanza , con la promessa di una sorpresa.
Il secondo demone tirò un sospiro di sollievo . Lo fissai perplessa e subito dopo feci lui una smorfia incredula come per dire "Che significa quel sospiro ?".
-Clair , prima che tu decida di fuggire da qui ...Devi sapere che ti ho mentito. Ti ho letta dentro . Ed inoltre la tua aura , bhe , non è molto difficile da percepire...-.
Sgranai lo sguardo. La tensione era alle stelle. 
-Bhe , mi sembrava tutto sin troppo strano. Io non so nascondere l'aura per questo era improbabile che quella farsa reggesse..-. Sentenziai aspra. Sospirò nuovamente lui.
-Se ti ho portata qui è perchè tu hai bisogno di sapere qualcosa di più su di te....-.
Lo scrutai perplessa.
-Hai visto quella donna e quella che credi essere sua figlia?....Loro sono mia moglie e mia figlia...-. Abbassò lo sguardo gettandolo nello spazio vuoto delle sue ginocchia , fissando le mani giunte sopra di esse.
-Lei è un'umana come te ne sarai accorta tu stessa...-.
-Si, la sua aura è visibile e sporca...-.
-Già... Infondo cosa c'è di più sporco che amare un demone ?...-. Il suo tono era precipitato facendosi cupo , doloroso.
-Sua figlia...O meglio quell'abominio invece ...E' Ludmilla , la demone mezzana più forte sulla faccia di questo mondo e dell'altro...-.
-Una ....Mezzana..?!-. Quasi la voce non voleva uscirmi dallo sgomento.
-Esatto. -.
-Ma fra un demone ed un'umana non può nascere una mezzana!-.
Sospirò.
-Infatti...Lei non è nata da un'umana. Katia , non è la sua vera madre...-. Avvertii un tonfo in petto sintomo di un pessimo proseguire..
-Aspetta...Se lei non è la madre biologica e se Drey mi ha detto la verità...Vuol dire...-.
-Ho sbagliato lo giuro...-. Esclamò lui in lacrime ed ogni mio dubbio svanì lasciando che l'atroce verità venisse a galla.
-Ho sbagliato , non dovevo crederle...Non dovevo credere a tua madre !-. Quella bambina , era figlia di Lilith , proprio come me . Una mezzana , mia sorella ..
-Ogni demone sa che mia madre è un essere spregevole , un'ingannatrice! Come hai potuto cederle!-. Gridai pervasa dalle fiamme della rabbia.
-Sono stato uno sciocco... Ho lasciato che mi illudesse...Che si prendesse la mia ragione...-. Quanto era potente Lilith in verità, da riuscire a rendere anche un demone forte come Magher , una sua marionetta?
-Non puoi nemmeno immaginare quanto sia potente quella  donna..E ...Non puoi immaginare quanto lo sia Ludmilla...-.
Dal grande finestrone dietro le sue spalle , la potevo veder giocare assieme alla donna e ad un cagnolino marrone . Come poteva essere un mostro una bambina così graziosa?
Trasalii al rumore di un faldone di fogli sbattere sul tavolinetto rettangolare proprio al centro del salottino.
-Guarda queste foto...-. 
Quando incominciai a sfogliare la pila di documenti , immagini raccapriccianti di gente sgozzata , mutilata , decapitata , sventrata ,e quelle di intere città rase al suolo  si schiantarono con i miei occhi e molto più con il mio stomaco che si serrò in una morsa dolorosa e nauseabonda.
-Ha fatto lei tutto questo?...-. La voce mi tremava più del previsto..
-Si... Lo ha fatto inconsapevolmente forse , ma sono bastati pochi istanti per ridurre tutto in poltiglia...-.
-Diamine....-.
Piantonai le unghie nelle mie ginocchia . Ero tesa come una corda di violino. Un'altra mezzana , questa volta molto più pericolosa di quanto ne sapessi di me ... 
Sarebbe stato un problema o mi sarebbe tornata utile la sua esistenza?
-Quanti mezzani sono in vita?..-. Chiesi dopo qualche secondo di pesantissimo silenzio .
-Quattro. Due oltre a te e Ludmilla..-.
Sfiorai il mento con le dita persa in una strana meditazione.
-Magher , chi può dirmi di più sui mezzani?-.
Prima che l'uomo potesse rispondermi , intervenne suo padre.
-C'è un saggio . Lui sa tutto su di voi.-. Non aveva alzato lo sguardo cieco dalla tazza di thè , continuando a sorseggiarla subito dopo aver 
pronunciato quella breve frase.
-Dove?! Dove si trova?-.
Di colpo , puntò i suoi occhi ciechi su di me. Per un attimo avevo creduto che realmente riuscisse a vedermi.
-Fuori città ...C'è un colle . In mezzo al bosco che padroneggia l'intera Manhattan. Li vi è una baita ed è li che il saggio riposa...-. 
Quindi non vi era altra soluzione , che l'andare a trovare questo saggio?!
Abbassai lo sguardo sulle mie ginocchia . Continuavo a sfregare le mani su di loro , nervosamente , senza riuscire a fermarle.
"Come posso raggiungere quel saggio senza l'aiuto di Azazel..." . 
Era l'unico pensiero che in quel momento mi stava torturando la testa.
Ritrovare il mio compagno , prima di ogni altra cosa. 
Tornai a sfiorare con le iridi ghiaccio la figura di Magher , che ne frattempo si era quasi tranquillizzato.
-Magher ...-. Mi vergognavo quasi a chiedergli quel favore , perchè involontariamente forse, mi aveva già aiutata abbondantemente.
-Puoi portarmi da Azazel senza che debba starlo a cercare io? Sono più che certa che tu sai perfettamente dove si è nascosto..-. Il tono ferreo della voce , stava quasi facendo sembrare la mia richiesta un ordine.
L'uomo soffocò un sospiro distogliendo lo sguardo per un attimo.
-D'accordo..-. Rispose poi a bassa voce . Non me ne importò un accidente se si era "scocciato" per così dire . Dopo essere riuscita a porgli la mia richiesta , una manciata di sicurezza in me stessa , era tornata vivida e nulla mia avrebbe costretto ad abbassare il capo.
Mi portai in piedi velocemente ed il demone a seguirmi.
-E' stato un piacere ...-. Porsi la mano al suo anziano padre che ricambiò con un piccolo sorriso ed una stretta vigorosa.
Attimi dopo eravamo fuori dal salone .
-Non avrei voluto disturbarti , ma credo che ora ho un compito impellente da portare a termine , e cercare Azazel senza avere la minima idea di dove sia , bhe...Diciamo che non rientra nei miei piani..-. Non lo guardavo. Continuavo a parlare mentre guardavo fissa dritto a me , facendo ben attenzione a dove ci stessimo dirigendo.
-Sta tranquilla...Ti aiuterò ben volentieri...-. Rispose atono.
Usciti dal canale infinito di torce e porte ed arrivati quasi nei pressi dell'ingresso mi accorsi di uno strano bagliore etereo provenire da un angolo remoto alla nostra sinistra. 
Mi voltai . La luce penetrava da un ampio finestrone che dava proprio sul cortile della casa. Ludmilla e Katia erano ancora li fuori.
-Non credi che dovresti presentarmi a quella bambina...Infondo è mia sorella...-. Proferii gelidamente con le pupille serrate nella luce .
Non rispose Magher . Prese a camminare verso quella stanza buttata in un angolo della villa , e per inteso lo seguii senza domandare nulla.
Un salone buio , con il mobilio coperto da teli bianchi , la grande finestra ed accanto la porta in legno scuro che dava all'esterno...
In un battito di ciglia ero in presenza di ambe due le donne.
-Magher...-. Il modo in cui Katia aveva pronunciato il nome del demone , mi risultò come un disperato tentativo di distogliere l'uomo dall'intensione di presentarmi la bimba.
Che sarebbe successo di tanto grave ? Lei non era come me in fondo?
Il demone buttò lo sguardo a terra rassegnato , ed io ne approfittai per compiere qualche passo verso le due . Ludmilla teneva la mano in quella della donna , ma pareva volersi liberare , mentre Katia le stringeva sempre più la sua come a volerla allontanare da me.
Fissai negli occhi la maggiore , e lo sguardo fu eloquente più di un possibile "fatti da parte". 
Mi chinai .
La bambina , inaspettatamente parlò prima di me ,lasciandomi di stucco , facendo si che brividi raccapriccianti mi percorressero la spina dorsale.
-Sei mia sorella?...-. Le pupille leggermente dilatate , gli occhi spalancati più del normale  e quella lieve inarcatura delle labbra che ricordava molto l'accenno di un sorriso malato. Quella piccola , metteva i brividi osservandola meglio!
-Si..-.
L'arco sulle sue labbra si fece più profondo.
-Piacere.-. Mi tese la mano libera. 
Nel momento in cui entrambi i nostri palmi , si vennero a toccare , ogni fibra del mio corpo venne aggredita da scariche elettriche ripetute. Sentivo il sangue raggrumarsi in bolle ed esplodere subito dopo dentro le mie vene . La potenza di quella bambina andava oltre l'immaginario...
-P...Piacere..-. Fu inevitabile farle intendere che stavo provando paura .
Tornai dritta , e con il solo sguardo feci intendere al demone che potevamo andare.
Ad un passo dalla porta , la voce della stessa mi fece trasalire nuovamente.
-Tornerai presto! Non vedo l'ora.-. Esclamò gioiosa . Analizzai ogni singola parola. Una predizione! Quella bambina poteva predire il futuro! Ed io ero anche riuscita a percepire il cambiamento della sua aura nel momento stesso in cui l'aveva fatto..
Mi voltai e per un attimo i nostri volti si scontrarono violentemente. Il suo tinto di quel malvagio sorriso, il mio, gelido quasi impassibile , di chi aveva già lasciato trapelare troppi dettagli.
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-Ludmilla...Mette i brividi..-. Una volta in macchina e lontani da quella casa, mi sentii libera di poter scambiare qualche mia opinione con Magher a riguardo.
-E' un essere incredibilmente forte e pericoloso. Quella bambina....E' in grado di far esplodere metà crosta terrestre senza farsi un graffio , non a caso chi l'ha messa al mondo ha aspettato che fosse l'ultima mezzana a nascere... Lei è la perfezione tra voi altri mezzani.-.
Una macchina da guerra ..Drey in passato mi aveva definita così , peccato che aveva tralasciato un piccolo aggettivo in particolare..Imperfetta. Diamine ora mi stava dando seriamente fastidio il non essere potente a dovere , ed il non saper usare i miei poteri al cento per cento!
-E' qui sopra...-. La macchina smise di muoversi ai piedi di un grattacielo nella parte nuova di Manhattan. Un' enorme costruzione di vetri blu scintillanti con lo scheletro in qualche strano materiale argentato che risaltava la lucentezza delle decine di file in vetro che costituivano entrambe le facciate curve si presentò imponente a noi. Assomigliava molto ad una palla da rugby quel palazzo , ma era incredibilmente bello e 
moderno. 
-Sul tetto...Avverto lievemente piccole scosse della sua aura ..-. Proferii gettando il naso all'insù nella speranza vana di intravedere la sagoma di Azazel a bordo tetto.
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-Non credevo che saresti arrivata sin qui , solo per tentare di scusarti...-. Il demone era seduto su un'estremità del tetto , con le gambe penzoloni nel vuoto , mentre fumava una sigaretta in piena nonchalanse.
-Pensi che veramente ti avrei fatto tornare all'inferno senza neanche averti spiegato il perchè di certe frasi?...-. Mantenni la voce stranamente calma , quasi melodica , nonostante il suo modo di pronunciare ogni singola parola fosse estremamente elettrico.
-Non credo che le scuse basteranno...-. 
Mi ero avvicinata a lui , rotto ogni barriera , e seduta al suo fianco gettando lo sguardo a decine di metri giù ,lasciando che percorresse tutta la facciata e si schiantasse al suolo , nel parcheggio sottostante.
-No, le scuse forse no ..Ma...Credo che tu debba ascoltarmi prima di tutto...-. 
-Forse....-. Aggiunse uno strano accento alla "e" finale , voltandosi poi, all'indietro.
-Ma lui chi è?..-. Domandò leggermente perplesso con la stessa cadenza sonora.
-Magher. E' il demone che mi ha praticamente illuminato sulla metà dei dubbi che covavo. Lui mi ha spiegato tutto e ...Mi ha fatto conoscere un'altra mezzana..-.
-Un'altra mezzana!!!?-. Il giovane demone balzò dritto in piedi . Dal suo volto , pareva non credere alle sue orecchie.
-Si ! Una bambina , l'ultima della "stirpe"!-. Esclamai carica d'entusiasmo . Stesso entusiasmo che svanì un attimo dopo.
-Sai che significa questo vero....-. Si accucciò parlandomi all'orecchio.
-Che ci sono altri come me no?-.
Sospirò sbuffando pesantemente.
-No idiota.... Te lo spiegherò più in la è meglio...-. 
Si lanciò in un abbraccio improvviso.
-OH! Sono contento di aver potuto far pace con te ! Mi sei mancata così tanto!-.
"Non si capisce per niente che stai fingendo..."
"Sta zitta sono un attore nato!".
"Superbo devo dire...fff!"
-Devo ringraziare anche te...-. Calmò poi la voce , rivolgendosi al secondo demone , mostrando uno dei suoi ghigni più spavaldi. Che coccia dura che aveva quel demone!
-Non c'è di che.-. 
-Allora Clair , qual'è il programma?...-. Tornò a rivolgersi a me.
-Trovare un saggio , su un colle , fuori città..-.
-WoooW! Finalmente un pò d'azione!!-. Esclamò esagitatamente attirandosi un sorriso spontaneo da parte mia.
-Ah e per quella cosa....-. Tornò a parlarmi ad un millimetro dall'orecchio.
-Non fa niente...Non mi importa se la pensavi o meno ... Non sono io il traditore perciò non ho motivo per inalberarmi in quel modo...-.
Si allontanò dal mio viso quanto bastava per permettermi di ricambiare la sua frase con un leggero sorriso.
-Bene! Allora abbiamo una missione da compiere!-.
-Eh già!-. 
-Tu che fai Magher...Vieni con noi?..-. ............
 

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Capitolo 22
*** Paura di ricordare. Non smettere di farmi sentire vivo ***


Magher non ci seguì. I troppi incarichi accumulati negli ultimi mesi non glielo permisero. Così fummo solo io ed Azazel ad avventurarci fuori città.
Il tragitto si era rivelato più lungo del previsto e quell'estenuante attesa rendeva tutto più angosciante.
-Che ne dici se ci sentiamo un pò di buona musica?!-. Esclamò spiritosamente il demone più energico del solito , mentre con le dita affusolate faceva "zapping" fra i canali radio.
Osservai la sua mano , come se mi fossi incantata in un punto fisso. 
-Oh! Questa è stupenda!-. Il brano che le casse suonavano a tutto volume era di Steven Swartz , e non immaginavo potesse piacergli. Sentirlo canticchiare mi fece ...Strano...
-Ma a voi demoni , non piace solo ed esclusivamente la Metal o il rock?..-. Chiesi perplessa.
Il demone schiantò le sue iridi macchiate di azzurro tinte nell'oro , su di me , incurvando leggermente le labbra in un sorriso malizioso.
-Pensavo che sapessi che "noi" siamo imprevedibili...-. Sussurrò serpentino.
Sogghignai di conseguenza.
-Effettivamente siete imprevedibili . Non la finite mai di stupirmi...-.
-Io non la finisco mai di stupirti semmai!..-. 
Sottolineò con vigore, come se fosse stato offeso per averlo "mischiato" al resto dei suoi simili .
-Presuntuoso! Ahahah..-. 
Non sembrava nemmeno che avessimo litigato pesantemente nei giorni prima. Avevamo ripreso a parlare tranquillamente , come se nulla fosse . Amavo quella parte del suo strano , stranissimo carattere. 
Lentamente mi accorgevo sempre più di aver imparato a trattare quel demone. Mi erano sempre più famigliari i suoi modi di fare o le sue risposte che ad altri sarebbero potute sembrare sgarbate ed offensive , ma che invece bastava saper comprendere ed analizzare .
-Non pensavo ci volesse tanto a raggiungere 'sto saggio..-. Constatai sporgendomi in avanti verso il parabrezza , scrutando il cielo grigio plumbeo di un ennesima mattina primaverile , che di primavera però non sapeva affatto.
-Infatti è leggermente snervate , specie perchè ...Guarda li..-.
Serrai lo sguardo sul sentiero che si stava aprendo di fronte a noi.
-Io non vedo nulla.-.
-Guarda il sentiero...Guarda la strada come è sconnessa...MI DISTRUGGERA' LA PORCHE!!-.
-Ma può essere che pensi solo alla tua cazzo di auto!?!?-. Gridai istericamente anche se il mio tono era tinto del colore di uno scherzo.
Tirò fuori una linguaccia beffarda. In quel momento una morsa mi rapì lo stomaco.
-Ferma l'auto devo scendere..-. Proferii repentina portando una mano al petto.
Il demone serrò il piede sul freno ed io mi catapultai fuori dalla vettura cercando disperatamente di riprendere fiato.
"Maledizione".
-Che ti prende Clair?-. Chiese lui leggermente scosso dall'interno della Porche giallo sole.
Non risposi li per li. In realtà nemmeno io sapevo cosa mi stesse prendendo. Sapevo esclusivamente che di punto in bianco il respiro mi era morto dentro ed un forte dolore mi aveva attanagliato il costato.
Dopo qualche attimo tornai in auto.
-Sto bene..-. Lo rassicurai ancora con il respiro affaticato ed un opprimente fiatone.
Mi strofinai una mano sul volto come a volermi svegliare , ed attesi che lui tornasse a mettere in moto.
Da quel istante, minuti di silenzio pesante più del piombo scesero nell'auto , colorata ora, solo dalle note di un altro brano dall'autore a me sconosciuto ma comunque orecchiabile.
Appoggiai un gomito alla maniglia della portiera , con la mano a sorreggermi il viso e gli occhi che lentamente si stavano socchiudendo. Di li a poco mi sarei addormentata.
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"Dove siamo?". 
Tentai ripetutamente di aprire gli occhi , il sonno che ancora avevo era indubbiamente molto.
Le poche immagini che ogni tanto , fra un battito di ciglia e l'altro , erano comparse ai miei occhi erano sconnesse ma famigliari.
Il cruscotto dell'auto e l'imbottitura delle rifiniture in stoffa grigia e nera stampatacon minuscoli quadrettini. Il finestrino semi aperto. Ero ancora in auto e nel sonno mi ero lasciata scivolare in una posizione sconnessa del corpo lungo il sedile.
-Merda la schiena..-. Brontolai ancora biascicando mentre a fatica tornavo a sedermi composta.
Mi guardai attorno in cerca del mio compagno. Non era in macchina e fuori era scesa la sera.
Vidi  poco distante dalla vettura ,il bagliore rosso di una fiamma. 
"Fuoco?". Scesi.
Azazel era chino sul focolare improvvisato , e lo stava riattizzando. Accortosi della mia presenza si voltò.
-Finalmente ti sei svegliata!-. Esclamò regalandomi un inconsueto sorriso gioviale.
-Perchè hai acceso un fuoco?-. Chiesi sbadigliando pesantemente , mentre mi strofinavo entrambi gli occhi per rendere la visuale maggiormente nitida.
-Oh be, mi sembra scontato che con il buio non possiamo viaggiare-. Rispose con non poca saccenza.
Lo guardai storto.
-Perdonami, da quando i demoni hanno paura del buio?-.
-NON HO PAURA DEL BUIO SCIOCCA! ...E' che ....Poi Giulietta si potrebbe rovinare...-. Concluse la frase punzecchiandosi entrambe le punte degli indici reciprocamente.
-G...Giulietta?....No aspetta. Dimmi che non stai parlando della tua macchina...-.
-Si..-. Rispose gonfiando le guance modi broncio.
-DIO! Hai personificato un'auto ma ti rendi conto?!?!-.
-Lei non è un'auto qualsiasi!!!-. Sbraitò.
-Ah no?! E che avrebbe di tanto speciale sentiamo...-. Mi accomodai su una roccia piatta poco lontana dal fuoco , con gambe e braccia incrociate ed un'espressione sul volto, che tanto lasciava intendere le decine di offese che stavo creando nella mia testa in quell'istante.
-Potenza: 450 kW (612 CV) a 8.000 giri/min , cambio sequenziale a sei rapporti, monoscocca in fibra di carbonio ,carrozzeria in fibra di carbonio,Velocità 330 km/h,Accelerazione 0-100 km/h a 3,9 secondi .Cosa si può desiderare di più da un'auto!-. Concluse euforico , con gli occhi che gli brillavano dalla soddisfazione.
-Ce ne sono di migliori..-. Sentenziai acida , dandomi un certo timbro altezzoso alla voce .
Gli occhi del demone si sgranarono allibiti.
-Tu non sai quale eresia hai pronunciato!!!!!-. Sbraitò balzando dritto sul posto.
Risi , e per un attimo , gustai intensamente quel finto battibecco fra me e lui, concluso con una risata da parte di entrambi.
Mi portai a sedere su un pezzo di tronco non molto distante da fuoco , riscaldandomi di tanto in tanto le mani con il tepore che le fiamme emanavano.
-Hai fame Clair?-. Domandò all'improvviso lui. Il tono di voce particolarmente roco ma non tetro.
-mmmm un pochino..-. 
Con un gesto pronto mi tirò qualcosa che finì a sbattermi sul petto per poi ruzzolare sulle mie cosce...
-Riso soffiato ricoperto di cioccolata! IO LO AMO!-. I miei occhi , credo che in quel momento stavano prendendo la forma di due cuori pulsanti enormi. Amavo veramente ingozzarmi di quella roba.
-Ahahah, lo so..-. I nostri sguardi , dopo quella sua esclamazione si incrociarono violentemente , ed il mio si era appena spento del precedente entusiasmo.
-Quante volte ti devo dire che odio essere letta dentro...-. La voce si ridusse ad un urlo sordo , un filo metallico che sapevo avesse trafitto in qualche modo l'ego esagerato del demone.Lasciai in malo modo il riso soffiato sospirando nervosa.
-Ti ho reso felice....Quindi va bene cosi.-. Si alzò in piedi , dopo aver risposto più tosto seccato al mio rimprovero. 
Sul suo volto era appena comparsa una luce strana..
Mi ritrassi leggermente indietro , quando lui fu in piedi difronte a me . Era terribilmente sconosciuta la luce nei suoi occhi , e quasi incominciai a temere che di li a poco sarei finita nei guai. 
Poi si accucciò nuovamente reggendosi alle mie ginocchia.
-Quante volte sei stata realmente felice Clair?...-. Tremai impercettibilmente.
Non riuscii a mantenere il confronto con i suoi occhi e spontaneamente , chinai il viso, di poco, verso il basso.
-Non lo so..-. Risposi in un filo di voce. 
Realmente non lo sapevo. Forse quando Drey era con me ? O forse quando la mia vita non era divenuta ancora un terribile disegno infernale...Non lo ricordavo. 
Avevo preso a vivere ogni singolo istante assaporandolo e poi dimenticandomene , perchè si , infondo cosa potevo mai desiderare di ricordare? Ogni avvenimento negativo che di giorno in giorno colorava di un tetro nero plumbeo ,la mia vita ?
-Non lo sai....O non ammetti di saperlo?-. Il mio sguardo guizzò nuovamente sul suo volto. A cosa si riferiva con quella domanda?
Non risposi . Leggermente la curva delle labbra di Azazel si inclinò verso l'alto , in un sogghigno compiaciuto.
-Odi ricordare i bei momenti non è così?-. Sospirò levandosi da terra.
-Sbagli Clair...I ricordi costituiscono una parte integrante della vita di un essere umano, persino della vita di un demone. Non ricordare , non viaggiare con l'immaginazione , cancellare....Ti rende una pedina.-.
Quell'ultima parola smosse ogni mio nervo.
-Io non sono affatto una pedina. Non sono i ricordi ,però, ciò di cui ho bisogno!-. Gridai indispettita.
Mi fissò quasi con aria divertita poi, senza che io potessi ribellarmi , mi posò tre dita sulla testa .
-Che...-.
-Adesso fa silenzio e chiudi gli occhi...-.
Lo fissai disperatamente scongiurandolo con lo sguardo, di fermarsi , perchè ....Diavolo! Io avevo veramente il terrore di ricordare ,. avevo paura di vedermi alle spalle e no! Lui non poteva permettersi di giocare con me in quel modo! 
Mi costrinse a serrare le palpebre ...Di li a poco ogni sforzo sarebbe stato vano...
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-Papà....-. Lo stavo vedendo veramente o , tutto ciò che stava apparendo ai miei occhi era frutto del mio subconscio?
La mia casa, mio padre , mia madre, me bambina ...Sentivo gli occhi bagnarsi , e li dove quelle immagini erano vivide mi vedevo riflessa nello specchio del corridoio di casa mia , piangere .
Sembrava una tortura e forse lo era veramente , ma allora perchè ero gratificata dal poter rivivere certi momenti?
Le immagini si susseguivano , i posti cambiavano , le persone che mi tornavano alla mente erano una moltitudine...E poi c'era lui...Quel demone, ed ero nuovamente sulla salita di casa , proprio quel giorno , proprio mentre quel demone minore tentava di uccidermi.
Un groppo alla gola, me la serrò. Dopo tutto quel tempo , quelle situazioni , avevo dimenticato come si ricordasse , ma la cosa più grave non era affatto quella , bensì , che di tutte le persone di cui potevo dimenticarmi il volto , l'unica di cui l'avevo fatto veramente era stato proprio Drey. 
Ogni volta che il mio cuore mi spingeva a ricordare ed il suo viso mi veniva in mente , scattava qualcosa dentro me , che mi impediva di guardarlo almeno nei sogni, ed ora invece , grazie ad Azazel avevo i miei occhi puntati su di lui , rubando ogni tratto del suo viso , del suo corpo , ancora , di nuovo, come se fosse la prima volta.
-Mi manca così tanto....-. Un pensiero cantato dalla mia testa ed ancora quelle lacrime , che immaginate o vere, non smettevano di scendere sulle guance ormai in fiamme. 
Ancora immagini. Sangue , spari , urla . Ho ucciso...L'ho fatto veramente.
Era come morire per l'ennesima volta dopo qegli omicidi. 
-Vuoi ancora smettere di avere ricordi Clair?...-. Il suono lontano  della voce del demone , mi arrivò si troppo chiaro.
Tremai ed ora si vedeva.
-N....non-. L'incertezza di quel momento , mi assediò in ogni modo. Ricordare era l'unica cosa che mi teneva viva ed anche l'unica condanna che mi affliggeva, ma se non ne avessi più avuto la possibilità di farlo? 
-Dimmi di si ...Ed io allevierò ogni tua pena...Non ricorderai più alcun chè , non proverai più dolore per le azioni che hai commesso , ne più soffrirai per chi ti ha abbandonato....Dimmi di si ed esaudirò il tuo desiderio.-.
[Niente più dolore...Niente più sensi di colpa..].
Le immagini si fecero sempre più veloci e dolorose ai miei occhi . Così dolorose che per un attimo dovetti premere un palmo in petto.
[Ho ucciso...]
[Ho amato il figlio del diavolo]
[Ho perso persone care...]
Dimenticare...Quale altra soluzione migliore avrei potuto chiedere di avere.
Sollevai il capo o pensai di farlo ed in quell'istante riflettei le mie iridi in quelle del demone.
-Non voglio.-. 
Sorrise e le immagini che ci attorniavano vorticandoci alle spalle ,svanirono nel nulla. Tornò il buio ed il bosco illuminato vagamente dalle fiamme del falò improvvisato.
-Brava..-. Mi accarezzò leggermente una guancia umida.
-Avrei scommesso nella scelta opposta, quella più semplice.-. 
Sogghignai.
-Ci avevo pensato. Giuro l'idea di buttar via l'orrendo bagaglio di tristi ricordi che ho sulle spalle , mi allettava ...E non poco...Ma..-. Deglutii rendendomi padrona nuovamente di un pugno di calma.
-...Che ne sarebbe stato poi di me?... Io sono quella che proprio quei ricordi hanno fatto diventare. Tu ti priveresti di un braccio o di una gamba Azazel? -.
Mi fissò perplesso. -No!-.
-Appunto. Sono arti che fanno parte di te. Senza potresti vivere ma con, vivi meglio. Ecco per me la stessa cosa sono i ricordi. Sai non avevo il coraggio di guardarmi indietro , mentre grazie a te l'ho fatto e... Non è stato poi così male-. Conclusi con un ampio sorriso ingenuo.
-Ahhh! Se tutti avessero la stessa carica positiva che possiedi tu Clair!-. Esclamò divertito regalandomi uno dei suoi inconsueti sorrisi umani.
Distolsi lo sguardo involontariamente.
-Grazie...-. 
-Naaa, non lo fare!-.
-Che?-. Tornai a scrutarlo. Non capivo.
-Ringraziarmi...mi fa passare da ..Brava persona..-. Rispose tingendo le parole di un timbro disgustato.
-Brava...Persona...Ahahahah.... Tu sei tutto forchè bravo Azaz-. 
Un attimo. Un battito di ciglia. Lui che non mi permette di terminare la frase e soffoca il mio respiro nella sua bocca.
Un bacio inaspettato.
Rimasi quasi stordita , immobile , a tratti spaventata. Che stava facendo?! Che gli passava per la testa!?
Attorno a noi il silenzio più ovattato serrava i miei timpani. Il tempo si era fermato , lasciando che ogni senso si acuisse.
Ora sentivo distintamente ogni suo dito di una delle sue mani,  intrecciarsi alle mie ciocche di capelli sfiorandomi la cute , mentre le altre si divertivano ad incresparmi la pelle solleticandomi il collo. Ed io ero li , senza sapere cosa fare. Lui era il mio migliore amico , la mia colonna portante da un anno a quella parte. Perchè doveva farmi questo? Perchè doveva assottigliare quella barriera che ci aveva da sempre diviso ed aveva creato quel magnifico rapporto che avevamo? 
Si ritrasse lasciando che i miei polmoni potessero  incamerare nuovamente aria.
Non mi guardava. Le sue iridi erano serrate sul tronco scuro che ci faceva da panca, le mani chiuse in due pugni sembrava, avessero voluto distruggere quel pezzo di legno. Le sue labbra si tesero per poi contorcerci in un senso di rabbia profondo.
-Scusa..-. Bisbigliò così piano che avevo persino fatto fatica a distinguere la parola.
-P....Perchè...? Perchè mi hai baciato Azazel..?-. La voce ridotta ad un filo per l'ennesima volta ancora, in quella giornata.
-Ti hanno mai fatta sentire viva Clair?...-. Sollevò di veramente poco lo sguardo.
Non sapevo rispodergli. Forse si , o forse lo avevo solo immaginato.
-Credo che ....Forse si, mi ci sono sentita..-. 
-Ed era per merito di qualcosa o ...di qualcuno?..-.
-Non lo so...-.
Sospirò per poi tornarmi a fissare negli occhi , con più sicurezza..
-Io volevo provare a sentirmi vivo. Nemmeno ricordo da quanto tempo è che bramo quella sensazione.Fin'ora nessuno mai , è stato in grado di farmici sentire, ne fra gli umani ne fra i demoni , nemmeno uccidere ha più senso per me poichè non riesce a farmi sentire come vorrei....Poi invece sei arrivata tu ... -.Si arrestò un attimo respirando profondamente , mentre con un dito tirava via dal viso una ciocca di capelli , ribelle.
-Ricordi la litigata di qualche giorno fa? O prima ancora , la notte di Natale?...-.
Non riuscivo a capire dove volesse arrivare. Ricordavo perfettamente entrambe le situazioni , ma in nessuno dei due casi io avevo potuto farlo sentire come diceva lui.
-Bhe...Io ho provato un attaccamento a te sin da quella sera. Come se dovessi proteggerti a tutti i costi...Tu eri indifesa ai miei occhi e soffrivi per questo dovevo restare con te.-.
-Ma tu amavi Alissia....-.
Sulle sue labbra apparve una smorfia di dissenso.
-Amare....Che parolone . I demoni non amano ...Non come pensi tu. Io e lei stavamo insieme è vero , ma il nostro rapporto bhe non è affatto pulito come pensi tu...-.
-Non è pulito?.-. Ricordai all'istante quanto lui fosse stato in pensiero per quella demone durante la battaglia.
-Ti hanno ma parlato delle relazioni che abbiamo noi demoni? Del modo di relazionarsi affettivamente?-.
-No..-.
-Come immaginavo-. Sogghignò compiaciuto portandosi entrambe le mani si fianchi.
-Noi possiamo "amare" come lo chiami tu, un nostro parente , una sorella, un fratello , avere più di una coniuge o di un coniuge, avere rapporti con un nostro diretto discendente (figlio o figlia) e nella maggior parte di casi , sposare i cugini...-.
Sbarrai involontariamente le pupille.
-Che vorresti dire? Che con Alissia tu hai avuto un incesto?-.
-Mmmm...Diciamo di si, ovvio il vero significato della parola è preso molto alla larga-. Sorrise appena con un punta di timidezza solleticandosi la cute con un dito.
-Alissia è....?-.
-Mia cugina, o meglio nostra cugina essendo Drey mio fratello.-.
-A...Aspetta ,aspetta ,aspetta! Quindi quella ... La demone che ha ucciso mio padre ti viene parente?! E aveva anche una storia con te!!!!????-. Sbraitai incredula ancora per la situazione.
-Shhhh! Abbassa quella voce-. Mi scongiurò istantaneamente.
-Comunque...Si.-. Riprese poi calmo.
-Satana decide. Lui ci unisce per così dire, sin da quando nasciamo. Possiamo però avere ogni sorta di rapporto con altri finchè non arriva la data delle "nozze".-.
Restaiin silenzio , ma nella mia testa un lungo discorso fatto di domande a cui forse nemmeno avrei voluto sapere la risposta , si stava creando.
-Questo significa...-. Dissi poi esitando, ma lui aveva già capito...
-Si anche Drey ha una "promessa"rispetto una demone....Probabilmente avendo qualche anno più di me , in questo lasso di tempo , potrebbe già aver coronato le..-.
-NO LO DIRE!-. Lo ammutolii con un grido secco.
-Non voglio pensare una cosa del genere....-. Sospirò.
-Vorrei tanto poter amare come fai tu...-. Quel suo desiderio sussurrato , aveva la parvenza di celare tutt'altra frase.
-Credimi , amare ...Fa alquanto schifo..-. Il tono della mia voce uscì dalla gola storpiato dalle lacrime che avevano ripreso la loro corsa sulle gote.
Il demone distolse lo sguardo.
-Clair...-. Sussurrò appena. -Posso far si che io provi ciò che tu stai provando per mio fratello?...Vorrei realmente riuscire a sentirmi vivo...-.
Di colpo ogni mia lacrima si serrò negli occhi.
-No. Soffriresti , staresti male come me , è un dolore che distrugge... lo avete detto voi no? Se amate morite...-. 
-Saprò regolarmi...-.
Avrei dovuto veramente lasciargli provare quelle emozioni? Lasciare che anche lui rischiasse per colpa mia la vita?
-Io non voglio essere ancora una volta la causa di qualcosa Azazel...-.
Mi accarezzò nuovamente una guancia raccogliendo una lacrima con l'indice. Sorrideva appena.
-Tu non sei mai stata la causa di qualcosa , ti ci hanno fatta sentire...-.
Di punto in bianco sentii che tutto dentro me si stava stravolgendo ancora. Non ero più un peso , ne un danno , ero io e basta.
-Per favore , continua a farmi sentire vivo ed io cancellerò ogni tua paura-....

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Capitolo 23
*** Il saggio ***


Non avevo avuto il coraggio di aprir bocca , la mattina seguente.
Durante il viaggio, non feci altro che rivivere nella mia testa le immagini della sera precedente. Quel bacio. 
Ancora, nonostante fosse passata tutta la notte , sentivo la pelle incresparsi al suo ricordo.
Azazel non avrebbe dovuto darmelo.
Adesso, di tutti quei rimorsi che portavo dentro , cosa ne avrei dovuto farci?
La vettura aumentò la velocità improvvisamente sotto un colpo deciso di acceleratore , dato dal demone, che mi fece trasalire e tornare 
istantaneamente con la mente nel posto dove mi trovavo.
Fissai quasi fulminando con lo sguardo la sagoma del ragazzo. Non si voltò nemmeno ,ma io su quel viso l'avevo letta tutta la rabbia che stava provando.
Era infuriato , deluso...Ma da cosa? Cosa pretendeva ora? Che lo amassi di punto in bianco , dopo essere stati amici per così tanto tempo?
Sospirai pesantemente come a voler dire "Cazzo che pretendi?" . Una specie di broncio o qualcosa di simile mi era comparso sul volto, dallo specchietto alla mia destra lo avevo notato . Me ne rallegrai sperando che lo stesso demone mi chiedesse "Cosa hai ora?" . Speravo si preoccupasse , speravo mi parlasse...Non lo fece.
Uno, due , tre minuti ancora , poi il compito spettò a me. Fui così io per prima a parlare della sera precedente, o almeno ...a tentar di farlo..
-Azazel...Riguardo ieri , volevo dirti che-. Già tremavo all'idea di doverne riparlare,
-Fa finta che non sia successo nulla.-. E quando poi di colpo lui sentenziò freddo interrompendomi , il cuore mi perse un battito.
-Finta...Di...Nulla?-. Feci con un filo di voce timido.
-Esatto. Fa finta che io non ti abbia detto nulla.Infondo, sarà stata la stanchezza a farmi pronunciare quelle stronzate.-. Contrasse le spalle , e subito dopo sgranchì il collo, come a sottolineare che stanco ci si sentiva veramente.
-.....La stanchezza non fa dire certe frasi.-. Capitoli brusca, mantenendo calma la voce. 
-....Già...-. Sospirò quelle poche lettere come a volerle coprire , come , se non le avesse mai volute dire ed io non insistetti.
Forse, non ero l'unica a cui quella precedente sera aveva scosso qualcosa.
-La villa.-. Rallentò ed il mio sguardo ruzzolò al di là del parabrezza.
Ricoperta da arbusti e piante di ogni genere c'era lei..La casa del saggio , la nostra tappa finale.
-Siamo arrivati..-. Proseguì .
-Senti .-. Lo zittì di colpo. Se non avessi parlato io non so fino a che punto quella matassa si sarebbe sciolta.
-Volevo dirti solo che , per quanto tutto ciò che mi hai detto mi abbia toccato e non poco ...Io amo Drey , questo tu lo sai e sai anche che non posso far finta che  miei sentimenti non esistano , ma ciò non vuol dire che io , ecco ...Insomma ..Che io non possa starti accanto e renderti ugualmente felice...-. Lo vidi cambiare espressione di colpo. Fu strano , folle , il modo in cui il suo viso da buio e nervoso divenne raggiante , me ne riempii il cuore finchè durò ...Perchè già attimi dopo il suo sguardo era tornato bastonato..
-Tsh...Lascia perdere...-. Sospirò . Sorrideva ma era visibilmente triste .
Strinsi i pugni. L'enorme vergogna che provavo non ci mise molto a prendere il sopravvento.
-Dico sul serio!-. Gridai allora.
Il demone voltò lo sguardo allibito verso me e quasi mi trovai spaesata allo stesso suo modo.
-Dico sul serio...Vorrei veramente renderti una minima parte di tutto quello che tu hai fatto per me...Vorrei che tu ti sentissi vivo. Vivo proprio come vuoi sentirti tu...-. Perchè gli occhi erano gonfi di lacrime e la voce tremava? Perchè mi sentivo così triste ed in colpa per lui?
-Non voglio più che un altra persona a me cara soffra ..Sono stufa ! Stufa ! Stufa che ogni persona a cui io voglio bene debba rimetterci che sia per un motivo o per un altro.Io....Non ne posso più-. Il pianto dirotto arrivò ,e della Clair guerriera non ce ne fu più traccia.
Ora , ciò che era rimasto di me era solo la bambina che non ero mai potuta essere. Quella che in qualche modo aveva sofferto e lo aveva 
fatto da sola , ed ora voleva essere capita perchè ...Cristo io capivo gli altri ! Li capivo anche fin troppo bene.
-Vieni qui...-. 
Si sporse dal sedile e mi strinse a se , delicato , regalandomi un bacio trasparente su una guancia prima che il suo petto potesse accogliere il mio.
Tornai a sentirmi protetta come poche volte addietro mi ero sentita.
-Sei agitata anche per il saggio non è così?-.
La sua voce era così rassicurante....
-Si. Non so chi troverò li dentro, ne cosa da ora in avanti mi aspetterà... Ho paura-. Singhiozzai tutto d'un fiato. Che pena che mi feci sentendomi parlare come una lagnosa.
-Qualsiasi cosa troverai li dentro, io sarò con te ...Non preoccuparti -. 
Restai abbracciata al demone ancora . Finchè non passò più tempo . Finchè lo stesso tempo non terminò e fummo costretti a scendere.
Dovevamo camminare lungo un sentiero impraticabile a bordo dell'auto.
 Per tutto il tragitto Azazel mi tenne per mano , senza parlare , senza nemmeno guardarmi. Lo fece e basta . Quello era il suo modo di proteggermi , di starmi accanto. 
Ed io ne avevo veramente troppo , troppo bisogno.
Dopo poco però arrivò il momento di lasciarci e la sua mano scivolò via dalla mia. L'avrei voluta stringere ancora , ed avrei voluto che la Clair 
bambina con la sua infanzia mai vissuta restasse a farsi coccolare un altro pò, ma la me di ogni giorno aveva prevalso .
In un attimo la serietà tornò a gestire il mio essere . Un attimo prima di bussare mi guardai attorno. Aveva appena piovuto . Tutto era bagnato. La ringhiera in legno rosso che circondava quella verandina senza vetri che precedeva la porta d'ingresso, gli alberi attaccati al muro della villa, le tre scalette che permettevano l'accesso, persino gli scaccia sogni tintinnanti attaccati al soffitto.
L'odore di erba umida era pesante ed estasiante al tempo stesso.
Mi piaceva quel posto , era tranquillo , deserto. Anche io avrei voluto isolarmi lontana dal mondo , magari in una villa come quella, sarebbe stato stupendo...
-Allora? Non bussi?-. Fece il demone scrutandomi impassibile.
-Eh...Si..Ora busso-. 
Quando la mia mano toccò il legno chiaro della porta , avvertii qualcosa di mai provato prima. 
Non era la solita aura potente , o blanda di qualche demone...Ne quella della mezzana che avevo conosciuto , la fantomatica sorella che non avevo mai potuto frequentare.
Era una forza che si avvicinava molto a quella di un angelo ma...Che di angelico non aveva proprio nulla. Ne fui attratta sin da subito...
Quando la porta si aprì , fui la prima ad entrare , spedita , sapevo dove dirigermi..
Era come se quel posto io lo conoscessi già . Mi era famigliare ma in realtà, io, quella casa non l'avevo mai vista prima..
Raggiunsi un porta nel buio , l'ultima in fondo all'ingresso. Nemmeno seppi come ci ero arrivata , non si vedeva nulla .
Entrai. Azazel ci mise un pò invece ..
-Quindi ....Con chi ho il piacere di poter parlare?-. Proferii secca rivolgendomi ad una sagoma di spalle .
Sedeva a gambe incrociate , di spalle a me . In mano un joistick con la quale armeggiava con destrezza giocando ad un videogame .
Di colpo sbadigliò bruscamente.
-Mamma mia che scostumata ...E' così che ci si rivolge ad un saggio?-. Fece tutto impettito .
Insomma lo avevo disturbato e non se ne rammaricava dal farmelo notare!
Poi si voltò verso me..
Sgranai lo sguardo incredula e decisamente delusa....Il saggio...Non era altri che un ennesimo bambino !!!
Faccia buffa , leggermente grassoccia , capelli mossi di un biondo chiaro che poco più illuminati sarebbero parsi bianchi . Non più alto 
del metro e cinquanta , con un margine d'età che non superava gli undici , massimo dodici anni.
-Ah! Perfetto ed io dovrei star a sentire un moccioso blaterare quattro stronzate!?-. Sbraitai . Ero incazzata nera!
In quel preciso istante , lo stesso bambino sbarrò gli occhi . Non avevo mai visto occhi simili prima di quel momento..... Le sue pupille erano colorate di un fucsia gelsomino acceso , leggermente striate di argento ma la cosa che mi lasciò più perplessa , fu il fatto che pareva essere del tutto cieco, infatti nel momento in cui lui si era voltato non fissava le nostre figure , bensì un punto perso dietro le nostre spalle..
-I tuoi occhi...-.
-Cos'hanno che non va?-. Rispose con molta calma come se non sapesse .
-I tuoi occhi sono....-. Azazel mi afferrò un braccio facendomi capire che stavo parlando troppo.
Sul volto del saggio comparve una smorfia perplessa.
-Niente ecco..allora tu sei veramente il saggio di cui tutti parlano..-. Sviai alla bene e meglio il discorso..
-Si esatto! 100 punti per la sciocca presuntuosa yuppy!!-.  Lo guardai sbigottita. 
Cazzo stavo venendo beffeggiata da un moccioso , non ci si poteva credere!
-Eh...Sentiamo che sarei venuta a fare qui?..Se sei un saggio dovresti saperlo..-. Risposi allora cogliendo la palla al balzo , sicura che avrebbe per così dire "toppato".
-Togli quel sorrisetto smorfioso stronzetta. Sei qui per parlare dei mezzani ...I tuoi fratelli...Dio non ci credo che loro così potenti e degni di stima abbiano una sorella così stupida e spocchiosa..-.
-Io...Io...CIOE''' MA COME CAZZO TI PERMETTI!!!-.
-Avanti Clair calmati..-. Azazel mi fermò dal ribaltargli il tavolino tre piedi poco distante da lui mantenendomi ferme le mani.
Intanto quella specie di putto in sovrappeso se la rideva di gusto.
*Dio se lo avessi fra le mani , gliela farei passare io tutta quella voglia di ridere...Faccia di merda!!!*
-Eh va bene...Manteniamo la calma...allora!-.Ripresi a parlare dando un certo timbro vigoroso alle parole.
-Hai azzeccato-.
-No lo sapevo.-.
-Va bene lo sapevi ...-.Ringhiai e se fossi stata una demone minore avrei anche sbuffato 
lava dalle narici.
 Il demone fissandomi e fissando il saggio che nel frattempo si gongolava del mio esaurimento nervoso lampo, non fece a meno di ridacchiare sotto i baffi. 
No, non mi era affatto d'aiuto Azazel.
-Vediamo...-. Riprese a parlare con serietà il ragazzino.
-Sei venuta qui , perchè vuoi delle informazioni sui tuoi fratelli e...Se non vado errato ne hai già conosciuto uno...-. Sul suo volto era apparso un ghigno strano , come se la cosa lo stesse divertendo e non poco.
-Ludmilla..-. Risposi forse anche troppo frettolosamente.
-Ti mette così tanto i brividi pronunciare quel nome ?-. Sibilò con non poca malizia.
Diavolo! Come se ne poteva essere accorto? Ogni strato di epidermide mi tremava nel solo sentir pronunciare quel nome , proprio come quando la ebbi di fronte a me . Ricordavo ancora quello sguardo malato che si celava sotto l'aria da bambina , mi aveva terrorizzato e riusciva a farlo anche a distanza.
Deglutii a vuoto.
-Be! Fai bene a temerla!-. Esclamò schioccando due dita e dandosi un'aria saccente al volto.
-Lei è esattamente il mostro che pensi , e non vedo perchè tu ti debba ostinare a nascondere quanto ti faccia paura..-. 
-E' una mezzana come me , prima o poi mi abituerò alla sua esistenza. La paura che provo non è relativa solo a lei..-. Cercai di sviare le 
intuizioni del tutto azzeccate del saggio.
-Pff...Sarà.. comunque...Tu non sei qui per questo...-. Si era alzato dalla sua postazione , raggiungendo una scaffalatura da tutt'altra parte , in un angolo remoto della stanza. Lo osservai e la mia attenzione per la prima volta da quando avevo messo piede li , si era soffermata sulla stanza...
Polvere ...Polvere ovunque.. E tanti oggetti . Miriadi , accatastati in ogni angolo . Viveva li , nella sporcizia come un vecchio collezionista di pattume . Tutti i saggi erano così? 
-Mmh Ec...Colo! -. Tirò a fatica , da sotto una pila di libroni con due dita di polvere come copertina , un volume in cuoio marrone scuro. Lo osservai come potevo , e la prima cosa che riuscii a scorgere fu un simbolo. 
Avevo già visto anche quello , molto tempo prima , ancor prima di essere una mezzana ...Io lo avevo visto a casa di Stacy e lo ricordavo perfettamente ...Lo chiamavo il cerchio che mangia le stelle , infondo ero bambina non potevo sapere che quel disegno stampato sul muro della sua cameretta non era altro che un pentacolo. Allora mille domande si fecero strada nella mia testa. Perchè una bambina di otto anni aveva sul muro della sua stanza un simbolo che tutti sanno appartenere a Satana? Perchè suo padre aveva lasciato che ella stessa lo disegnasse? E poi ancora mi diedi delle risposte...Lei era un demone.Un demone corrotto....E forse suo padre lo aveva sempre saputo.
Di colpo , una fitta mi strinse il cuore. 
Ripresi ad esaminare il volume , così da allontanare quei pensieri.
Attorno alla stella del pentacolo, dove doveva esserci il cerchio , la pelle scura del libro era intrecciata come si intrecciano le corde delle reti da pesca ed era in rilievo, mentre al centro nei punti vuoti lasciati dagli angoli chele punte della stella venivano a formare, c'era del vetro verde bottiglia ,che, illuminato dai pochi , pochissimi ,raggi di luce che penetravano da qualche foro nel muro , mutava , scintillando di viola , rosa , verde acqua ...
Mi catturò quel riflesso e nemmeno seppi  perchè ne ero così attratta , ma poi , fu lo stesso saggio a spiegarmi il motivo.
Per i demoni , come per gli angeli quel libro non era altro che un volume qualsiasi , talvolta , gli stessi nemmeno riuscivano a leggervi il contenuto che per qualche strano incantesimo spariva sotto i loro occhi , proprio come la lettera che Satana aveva mandato a Drey , mentre per i mezzani , quel libro era come erba gatta.
E' in grado di attirarli , li cattura ...Ogni mezzano lo brama senza sapere che ..
-No! Non lo toccare!-. Mi riprese con un grido il giovane . Ritrassi allora subito la mano.
-Se tocchi anche solo uno spigolo di questo volume...Rischi di diventare cenere in un battito di ciglia..-. 
Lo scrutai stupefatta.
-Dici sul serio ?-.
-Si, sennò perchè te lo avrei detto?! Per farmi due risate?!-. Sbuffò nuovamente offeso.
Mi feci del tutto indietro .
-Cosa c'è dentro?..-. 
Il saggio puntò le sue pupille cieche, per la prima volta da quando ero entrata in quella stanza, su di me ghignando..
-Tutto ciò che riguarda voi mezzani ...Il vostro futuro ...-.
Mi irrigidii di colpo.
-E' per questo motivo che voi non potete assolutamente toccare il libro ...Solo due tipi di esseri possono farlo. I saggi....E coloro che ti danno la caccia Clair....-.
-Coloro che mi danno la caccia?! Io ho sempre creduto che fossero Angeli e Demoni corrotti che mi volessero uccidere!-.
-Ahahahaha....Povera stolta e chi ti avrebbe dato quest'informazione?-.
Mi sentii piccola piccola, quando sguaiato rise beffandosi di me , ed esitando, non potei far altro che rispondere gli stessi Angeli e Demoni che si erano presi cura di me.
-Stupidi... Non dovrebbero divulgare false notizie...Immagino che per te sia stato terrificante sapere che in qualche modo non potevi fidarti di nessuna delle due fazioni non è così?...-.
-Esatto...Io mi sono trovata fra due fuochi e...-. Guardai il demone che in piedi ed a braccia conserte, era a poco da me. Avevamo litigato proprio per questo motivo , forse , parlarne in sua 
presenza non era la cosa migliore .
-Azazel , puoi lasciarci soli?-. Intervenne di colpo il saggio. 
Trasalii.
Il demone non proferì parola ed abbandonò la stanza lasciandosi chiudere la porta alle spalle..
-Bene...Dicevi...-. Proseguì poi lo stesso saggio , facendo cenno di accomodarmi a lui di fronte.
Aveva anche lui il potere di leggermi dentro? Oppure il mi volto lasciava così facilmente trapelare le mie sensazioni?.
Ripresi a parlare.
-Ecco , per me è stata dura. Quando ero con gli Angeli loro mi dicevano che i Demoni mi volevano usare , stessa cosa quando ero con i 
Demoni, è per questo che entrambe le fazioni lottavano per proteggermi...-.
Ripresi  fiato. Per me , ancora era difficile parlare di quell'argomento. 
Avevo sempre sofferto per quel motivo. Fidarmi o diffidare , da chiunque, anche da chi pensavo di conoscere da sempre...Era una tortura.
-Dopo essere stata messa al corrente di ciò che ero, ho creduto ciecamente alle persone che mi erano accanto...io gli ho creduto con tutta me stessa..-. Non riuscii a mantenere ferma la voce. Serrai le labbra mordendole , cercando disperatamente di non piangere , irrigidendo ogni mio muscolo , affinchè il mio dolore non potesse divenire del tutto visibile.
Il saggio si ammutolì per qualche istante.
Forse lui mi stava capendo. Aveva percepito o immaginato per lo meno , quanto male stessi provando..
-Ti riferisci ai due demoni e all'angelo che si sono presi cura di te?..-. Sbarrai lo sguardo. 
-Si, e ..Non solo a loro...-.
-ehhh...Clair, devi imparare una cosa prima di tutto... Non si ama chi non si può amare ....E non ci si fida di chi si ha intorno ...So che è una filosofia di vita alquanto triste, ma..Nella tua situazione se vuoi restare in vita devi per forza comportarti in questo modo...-.
Distolsi lo sguardo dalla realtà dei fatti.
-Quindi...Loro, tutti , si sono fatti gioco di me...-. 
Sogghignò .
-Na, non come pensi tu almeno. Diciamo che in parte ciò che ti hanno detto è vero ...-. 
Il mio sguardo guizzò sul volto del saggio , quasi come se quelle parole avessero salvato l'ultima parte di me.
-In parte , ciò che sai è vero perchè è proprio chi ti da la caccia che è riuscito a corrompere alcuni Angeli ed alcuni Demoni...-.
-Hanno un nome costoro?..-.
-Li chiamano Titani , nella lingua originale Thythan . Sono mastodontiche belve con il corpo da uomo e la testa di toro . Sono loro che comandano la parte più remota dell'aldilà quella parte che viene anche chiamata "Oblio"-.
-Oblio?-.
-Si, è la prigione ai confini degli inferi. Li riposano per secoli le creature più spietate di tutto l'inferno...Anche tua madre è stata rinchiusa li dentro...-.
-Quindi mi madre è viva!?-. Balzai sul posto , con una strana carica euforica nata dal nulla.
-Ovvio che si! Lei come Satana o Dio, sono creature immortali-. Rispose con non poca saccenza , accennando un sorriso soddisfatto.
-Dici che ..-.
-Scordatelo! Tu e lei , ed anche gli altri mezzani , non potrete mai incontrarvi. Scatenerebbe un pandemonio il vostro avvicinamento...A proposito...-. Si soffermò un attimo sull'argomento.
-Sai perchè Ludmilla è così spietata e per questo è tenuta sotto stretta sorveglianza da una casata intera di Demoni?-.
-No...Perchè?...-.
-Perchè lei fino ai suoi 4 anni ha vissuto nell'Oblio con sua madre...-. 
Mi gelai.
-Come può essere accaduto? Nessuno se n'è accorto?-.
-E' successo tutto per sbaglio..Le porte dell'Oblio erano restate aperte e Lilith ,colse la palla al balzo...Tutti credettero che fosse fuggita giacchè non era la prima volta che tentava di scappare da quel posto infernale...Ed invece dopo cinque giorni tornò di sua spontanea volontà...-.
-Il tempo ideale perchè il feto si formasse al suo interno..-.
-Vedo che sei informata sulla gestazione di un demone. Comunque si.Attese il giorno esatto perchè Ludmilla prendesse forma dentro lei e poco dopo essere tornata all'inferno , la diede alla luce,lasciando che quella creatura crescesse in mezzo a mille crudeltà  ad esseri immondi , così che potesse divenire quasi una sua reincarnazione...-.
-E' terrificante...Una vera madre non farebbe mai una cosa simile...-.
-Ti ricordo che è di Lilith che stiamo parlando...Lei non vi ha messo al mondo perchè vi amava...-.
-Già..-. Strinsi i pugni inavvertitamente.
-Parlando dei Titani...Io non ho mai visto delle belve del genere....Che siano muta forma?-.
-Eh be , questo è scontato , loro assumono forma umana o animale per non essere scoperti . -.
-Questo vuol dire che potrebbero essere sulla terra!?-.
-Questo vuol dire che sono già sulla terra .. O per lo meno lo saranno a breve ...Il libro dice così...-.
Ingoiai forzatamente.
-Se ciò che mi hai detto è la verità allora , i Titani dovrebbero dare la caccia anche a te , visto che sei in possesso del volume..-.
-Infatti mi stanno dando la caccia. Ma ricorda Clair , un saggio è pur sempre ciò che il suo nome canta. Io non mi lascio trovare così facilmente ...Cosa credi ? Chi secondo te ha permesso a quel vecchio demone di darti le coordinate della mia abitazione se non io stesso?-.
-Veramente?!...E scusa , non hai paura che poi lui possa divulgare quell'informazione?-.
-So di chi posso fidarmi. Te l'ho già detto-.
Fissai quasi involontariamente il volume fra le sue mani.
-Hai intensione di aprirlo?..-. Poi fissai lui .
-No...Sai ci avevo pensato , ma credo... che non serva.-.
-Come sarebbe a dire non serve? Ho bisogno di una mano. Devo sapere cosa mi accadrà!Non posso farcela da sola ... Azazel fra meno di due mesi sarà costretto ad andare via . Che ne sarà di 
me?!-. Gridai in preda al panico.
-Calmati.-. Sentenziò con la massima durezza.
-Se avessi reagito così tutte le volte che Eleonor o Drey ti hanno abbandonata, a quest'ora non staresti qui!-.
Aveva ragione . Non mi ero lasciata vincere dalla paura quelle volte e mai l'avrei dovuto far ora che la matassa si stava sciogliendo.
-E poi Clair...Io So a memoria cosa c'è scritto in questo volume ...L'ho preso nel caso avessi dovuto ..per così dire "Farti Fuori"...-.
-F...Farmi..-. Tremai . Mi avrebbe potuto uccidere come se niente fosse ed io come un'allocca nemmeno avevo dato peso a quell'ipotesi. Non mi ero accorta di nulla ...
-Si. Se lo avessi aperto senza aver recitato un rito apposta , in tua presenza, saresti morta incenerita.-.
Era imponente la potenza che quel libro racchiudeva al suo interno.
-Capisco...Infondo ogni arma deve avere qualcosa che vi si possa opporre o sbaglio..!?-. Finalmente il sarcasmo perso era tornato a farsi vivo .
Tornai in piedi ,non occorreva null'altro da sapere.
Ad un passo dalla porta però ..
-Dove sono i miei fratelli ? -. Diedi lui le spalle . Il tono fermo della voce .
-Non credi che dovresti sapere prima perchè tutti vi hanno tenuto separati?-.
-No. Non ho alcun interesse nel sapere che vogliono i piani alti. Voglio solo ritrovare i miei fratelli...-.
Sentii ruzzolarmi qualcosa ai piedi e d'istinto abbassai lo sguardo proprio li dove una palla di vetro verde mi aveva urtato un piede.
-Prendila. Ti condurrà da loro..-.
L'afferrai senza farmelo ripetere due volte ed uscii dalla stanza .





 


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Capitolo 24
*** La condanna di un demone ***


-Maledizione non funziona!-. Piantonai la bolla sul vetro del tavolino da caffè.
-Dai ..Un modo ci sarà per farla funzionare. Fai qualche altro tentativo..-. 
-No! Le ho tentate tutte . Non è che posso andare con quel coso per mano , magari alzandolo in aria come se cercassi una rete Wi-fi!...uffaaa! Sono stufa!-. Piagnucolai accasciandomi sullo stesso tavolino occupando la sua circonferenza con le braccia , mentre le guance toccavano il piano gelido.
-ahaha, dai non ti abbattere-.
-Tu la fai facile...Tra un mese te ne vai , la missione l'avrai finita e chi s'è visto s'è visto..Quella che resterà nella merda fino al collo sarò io!-.
Il demone si abbassò con il viso alla mia altezza , appoggiando solo le punte della dita al tavolino . In volto, lo stesso sguardo di un gatto che vuole giocare.
-Dai sciocca , vedrai che prima o poi quella palla si accenderà e tu troverai i tuoi fratelli..-. Mi accarezzò leggermente il capo.
-Lo spero...Sennò , quant'è vero "Iddio", torno da quel saggio e sai dove gliela metto quella biglia del cazzo!-.
Rise divertito.
-Non vorrei essere nel saggio , se le cose dovessero andare storte .-.
-Senti..Prima di fare un ennesimo tentativo con la sfera. Mi accompagneresti ..A fare dei giri? Si tratta di poche mete.-.
-Um, si perchè no..-.
-Bene! Allora muoviamoci.-. Gli tirai il mazzo di chiavi lasciando nel frattempo qualche spiccio di mancia alla cameriera , seppur quel caffè fosse stato veramente orrendo, poi uscimmo dal locale. Io correvo , ero impaziente e si vedeva.
-Clair , mi spieghi dove dovremmo andare ?-.
-Devo riprendermi ...Delle cose ...Le ho lasciate tempo fa e solo ora mi sono tornate in mente.-.
______________________________
-E' qui?...-. Poco dopo feci fermare la vettura. 
-Io non vedo nulla oltre alle bancarelle del pesce , ed alle decine di pescatori..-. 
Mi sporsi verso il parabrezza sgranando quanto più possibile gli occhi.
-Dannazione...-. Scesi dall'auto. In quel momento era come se non esistesse nessuno . Dovevo ritrovarlo...
Perquisii con lo sguardo , serragliando ogni bancarella , ogni volto, ogni cosa che mi potesse dare indizi..
-Mi dici che diavolo stai cercando?..-.
Quasi non lo ascoltai.
-Ero qui la notte che sono stata attaccata dal demone zombie...-.
-E con questo? Non credo che lui si rifarà vivo proprio ora...Di giorno poi..-.
-Per colpa sua mi sono dimenticata di una cosa importante..-. Continuavo disperatamente a guardarmi intorno...Finchè , in un angolo ,il più 
remoto , proprio affianco a quei container rossi , non la vidi...La roulotte..
-E' lei...-. 
-Clair! Aspetta!-.
Corsi a perdi fiato , mi sembrava così lontana in quel momento .
[*Dentro uno dei cassetti del piano cottura c'è un medaglione che appartiene a me].
Mi fiondai sulla vettura ormai ridotta ad una ferraglia arrugginita, sbattendo persino una spalla tanta era la foga con cui stavo cercando di aprirla. 
"Scrastai" letteralmente lo sportello dal resto dello scheletro ed un polverone marroncino si alzò proprio in quel momento , facendomi bruciare gli occhi e pizzicare le narici.
Entrai.
Era tutto come l'avevo lasciato... 
Il parabrezza distrutto , i buchi causati dalla bava di quel demone. E sul retro, il letto ancora disfatto, le stoviglie mai lavate... Quel giorno mi si ripropose in petto come se non fosse mai passato.
Attraversai il budello di corridoio che dal vano cottura portava alla branda usata come letto. C'era odore di muffa misto a quello sin troppo dolce di cannella che apparteneva agli Angeli e che nonostante tutto era rimasto nella vettura.  Poggiai una mano lungo tutto il perimetro del poco mobilio, come se lo volessi accarezzare..Come se quella roulotte in passato fosse stata una delle mie migliori amiche ed ora fosse morta . Morta assieme a tutto ciò che provavo per Eleonor. Morta , come mi sentivo io in quel momento.
Qualcosa mi scricchiolò leggermente sotto la suola dello stivale.
La sua lettera ...ancora era li . Leggermente sbiadita , forse per la pioggia , infondo ci pioveva anche quando l'abitavo quella vettura!
La raccolsi . Qualche parola ancora si intravedeva sotto il blu sfocato dalle goccie d'acqua.
[*Ho condizionato ....ogni tua scelta]. 
Era vero . Lui più di chiunque altro mi aveva plagiata. Forse anche più di Drey che non si era mai risparmiato nel gettare merda sul conto degli angeli.
[*Ti basterà pensare a me].
Non potei far a meno di dovermi sedere. Il cuore mi esplodeva.La rabbia , il dispiacere , i nervi , era tutto un insieme di sensazioni che non stavo riuscendo a gestire.
-Clair?...-. Non avevo neanche sentito entrare il demone.
-Tutto ok?...-.
-Emh si..-. Si avvicinò maggiormente , sedendosi sul bordo della brandina , proprio di fianco a me.
-Stai piangendo....-. Mi fece notare appena, asciugandomi con l'indice una lacrima.
-Eh?...Neanche me ne ero accorta..-. Fissai uno specchietto inchiodato alla parete. Piangevo sul serio, proprio come il giorno che venni abbandonata per la seconda volta.
-Perchè...Sei voluta tornare in questo posto?-. Manteneva un tono di voce basso, quasi ridotto ad un filo , come se non volesse disturbare il mio dolore,  quand' invece io gliene ero grata di essermi affianco proprio in quel momento.
Mi asciugai con il dorso di una mano le ultime lacrime.
-Ho dimenticato un medaglione qui da qualche parte ...-.
-Era di quell'angelo?-.
Ebbi quasi il timore di guardarlo in volto , sapevo quanto odiasse Eleonor.
-Si...Forse lui sa come far funzionare la bolla... Quando ero con gli angeli lessi un libro , si , non era un libro storico o sacro , bensì una favola, però raccontava la storia di una fanciulla che cercava disperatamente i suoi genitori e con lei portava al collo una bolla molto simile a questa... Non so perchè mi è tornata in mente ora , ma sono certa che Eleonor sappia qualcosa..-.
-Ehy, ehy frena Clair..-. Sul suo volto piombò una strana nube nera. Aveva l'espressione di chi avesse nascosto qualcosa di importante , ed ora se ne fosse pentito.
-Che cè? E' l'unica possibilità che ho di trovare i miei fratelli Azazel! Non posso sprecarla solo perchè a te quell'angelo non sta a genio!-. Le parole mi ruzzolarono dalla bocca. Ero nervosa . Sapevo che lo odiava , ma lui sapeva anche quanto io tenessi a ritrovare i miei simili , a dare un senso alla mia vita .
-Maledizione non è per questo!-. Gridò all'improvviso lasciandomi senza fiato.
-Io...Ti ho mentito...-. Persi un battito.
-Sai quando sei uscita dalla villa del saggio ?Eri incazzata nera , sei corsa in auto ..Ecco.. io sono tornato da lui ...Gli ho parlato...Io so come si aziona la bolla...E so anche cosa accadrà dopo...E' per questo che non volevo dirtelo...-.
-Perchè? ...Perchè mi hai tenuto nascosto tutto? Tu lo sai quanto io li voglia ritrovare! Sai quello che provo e quanto soffro per sentirmi sola ed incompleta ! Tu sai tutto dannazione!-. Mi avventai contro lui cercando di sferragli un pugno , lo trovai difficile, così i pugni si ridussero a schiaffi sul suo petto, poi ancora a lacrime , poi , ad un singhiozzo sordo come se tutte le forze mi fossero svanite.
Ripresi fiato cercando di tornare in me .
-Cos'altro mi hai nascosto...-. Dissi quasi ringhiando seppur in corpo avevo un filo di voce ed ancor meno di fiato.
Restai con i polsi nelle sue mani a fissare il lenzuolo non più candido , aspettando una risposta . Aspettando la verità perchè  me la 
doveva dire...Lui più di chiunque altro..
Mi lasciò andare, poi si portò una mano in tasca.
-Questo è di Eleonor...-. Tirò fuori il medaglione .
-Lo...Avevi... tu?...-.
-La notte che sei stata aggredita ....Io ero li . Sono stato al tuo fianco da quando gli Angeli sono spariti... Sono stato io che ti ho riportato a casa e, quando l'ho fatto avevi quel ciondolo al collo. Ora, io sono un demone e so perfettamente come vanno usate certe cose ...per questo ho evitato che lo portassi . Mi avrebbe trovato e magari ucciso se anche solo per un attimo indossando quell'affare 
avresti chiesto di vederlo...Io non ti volevo mentire per farti del male...Io volevo solo proteggerti...-.
-Tu non hai lasciato che il corso degli eventi fluisse maledizione!-.
-No? Allora a quest'ora saresti tornata da loro?! Saresti un Angelo vero?!-.
-Ecco..-.
-Tieni...-. Mi gettò la bolla che mi rimbalzò addosso fino a cadere sulle mie mani.
-Adesso puoi viverti il corso dei tuoi fottuti eventi come cazzo ti pare!-.
Lo guardai incredula e terrorizzata allo stesso tempo.
-Ah giusto...Basta che la porti al cuore e lei ti indicherà la strada...-.
Uscì dalla roulotte.
-Azazel ! Fermati! -. 
Artigliai medaglione e bolla fiondandomi all'esterno della vettura.
-Dimmi perchè me lo hai tenuto nascosto !-.Il demone si arrestò dandomi le spalle.
-Vuoi veramente saperlo?..-. 
-Si. Dimmi perchè non volevi che io riuscissi a trovare i miei fratelli.-.
-Perchè una volta che li troverai non avrai più bisogno ne di noi demoni ne degli angeli...-.
Fu come se il mondo intero si fosse aperto in due. Mi sentii mancare la terra sotto i piedi , e l'aria nei polmoni.
-Che significa? Io ho bisogno di voi! Maledizione voltati ! Rispondimi!-. Ma lui non si voltò.
Mossi passi timidi verso lui , finchè non lo raggiunsi.
-Ho bisogno di voi ...-. 
-No ! Non ne hai bisogno!-. Quando pronunciò quella frase colma di rabbia e spingendomi via si voltò , per la prima volta vidi il vero volto di un demone che sta morendo del suo stesso potere.
Azazel stava morendo perchè l'incantesimo dell'ossessione, che forse aveva provato a farmi , gli si stava ritorcendo contro e lento come 
un cancro lo stava divorando.
-Tu...Stai..-.
-Non sono affari tuoi !-. Metà viso era quello del ragazzo solare che avevo sempre di fronte , metà , invece era quello della sua vera forma.. Un demone . Nero, con una sola delle due corna da caprone visibile, e la pupilla stretta, minuscola , quasi inesistente , immersa nel giallo oro.
-Perchè hai provato a rubarmi la coscienza?...-. Speravo con tutta me stessa che non fosse così.
-Perchè io volevo almeno la minima parte di ciò che si è preso mio fratello...Clair...Tu devi scoprire ancora molte cose...Che io non posso 
dirti...-.
-Perchè?! Maledizione ! Perchè voi demoni dovete sempre avere quegli stramaledetti vincoli !-.
-Mi dispiace...-. 
Lentamente anche la parte destra del suo volto si stava tingendo di nero ..
*Merda! Merda! Devo fare qualcosa ....*.
 ...Ben presto sarebbe diventato cenere .
Incominciò a dimenarsi . Finì a terra. Non aveva fiato per gli umani , ma per me che lo vedevo e sentivo quelle grida ed il vederlo star male era terrificante.
-Io non ti lascerò morire Azazel...-. Cercò di dire qualcosa , ma la trasformazione non gli permise di parlare.
[Se un demone può diventare umano e rischiare di morire per questo , allora una mezzana può sottrargli la poca anima che possiede rendendolo libero di tornare all'inferno.                 Libro delle ombre 2-46-8].
Cercò di fermarmi opponendosi con le mani...Desiderava punirsi per la sua debolezza. 
Ma io non lo lasciai. 
-Ho promesso di renderti una minima parte di ciò che tu hai dato a me...E se non posso amarti allora ti renderò libero dalla questa prigionia. Sarai demone e tornerai all'inferno...-.
Mi chinai su di lui , fino a toccare le sue labbra. Vidi una sua lacrima piombare al suolo e liberare una piccola voluta di fumo nero.
Poi respirai . 
Una nube grigia vorticò attorno a noi . Poi luminoso un pentacolo di fuoco si venne  a formare proprio sotto la schiena del demone. Vi 
eravamo sopra.
Le porte dell'inferno...
Il demone sparì dopo pochi secondi lasciando solo il disegno nero della stella che ancora fumava.
*Perdonami...*.
Piansi in silenzio.
[Per la prima volta non piansi per l'essere restata sola. Non avevo paura per essendo distrutta. Io ce l'avevo fatta a combattere uno dei miei demoni interiori e ce l'avevo fatta a rendere libero qualcuno da me..] 
___________________________
Azazel non aveva fatto nessun incantesimo in realtà. 
 Non mi aveva mai detto di essere stato sulla terra molto più di un solo anno . 
Era rimasto al mio fianco senza nemmeno che io lo sapessi ...Lui mi aveva protetta come mai nessun altro aveva fatto .
Ma presto o tardi , il destino di ogni demone che infrange il proprio codice  si fa avanti, e come nelle peggiori storie d'amore , l'anima umana acquisita con la permanenza sulla terra ingloba la malvagità demoniaca. Per questo lui si era innamorato. Per questo , lui era diventato umano...
Scelse poi, il suicidio pur di sentirsi vivo..Ed io non glielo permisi .
Potete darmi dell'egoista o dire che sono cinica , ma io il rimorso di aver portato a morire qualcuno non lo volevo. Preferivo sapere che lo stesso demone , fosse tornato all'inferno e si fosse dimenticato di me .
Perchè è questo che succede quando un demone viene salvato dalla morte ..Dimentica.
Dimentica perchè tornare sulla terra per una nuova missione non può comportare problemi . Dimentica perchè i demoni hanno missioni e non affetti. 
Dimentica perchè ricordare fa male in ogni caso, a chiunque..
Preferii allora ,sapere di averli persi entrambi ,per sempre , ma saperli vivi .
Ma tutto questo lo scoprii solo molto tempo più tardi...



 

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Capitolo 25
*** Quel posto ai confini del nulla ***


*Fino a quel giorno , fino al giorno in cui  per una volta non fui io a venir salvata da qualcuno ma fui io stessa a farlo, ero vissuta correndo come un'ossessa dentro un tunnel buio, cercando di raggiungere disperatamente l'uscita, con l'inconsapevole pretesa di non voler mai essere 
abbandonata. Ora, dopo essere riuscita ad arrivarvi ciò che stavo attraversando era un'immensa distesa bianca...Ed io ne ero terrorizzata..*.
_______________________________________________
Le circostanze mi avevano vista costretta ad arrangiarmi da sola per la ricerca dei miei fratelli.
Avevo fatto tutto come mi era stato detto. Avvicinai la bolla in petto e ...Pregai.
Pregai di farmi trovare Ich e Dastin. Fu la prima volta che dal mio cuore uscì una preghiera sincera e fu anche la prima volta che una preghiera recitata da me venne esaudita.
_________________________________
Se ripensai mai  a Drey ed Azazel? Oh si che lo feci. Decine e decine di volte. In realtà per due anni quasi tutti i giorni pensai a loro poi , il ricordo lentamente si fece più fievole divenendo un soffio nel mio cuore. 
Se credo che mi abbiano portato via qualcosa?...Sicuramente si....Loro hanno rapito la parte più preziosa di me..L'unica  che poteva 
essere portata all'inferno.. Il mio cuore..
_______________________________
(5 anni dopo . Rifugio di Festerburgh.Ora di colazione.)
-Che sia il caso di svegliare le pesti?-. 
Icaryus era seduto dall'altro capo dell'enorme tavolo da pranzo , proprio al centro della sala . Sorseggiava del the caldo proprio come un vero inglese ,lasciando che il vapore al mirtillo riempisse lui le narici.
Mio fratello era un tipo veramente affascinante. Ogni suo modo di fare , anche il più piccolo gesto era elegante , proprio come lo era lui stesso.
-Non so...non ho voglia di sentire quei due mocciosi correre e strillazzare per casa..-. 
Restavo spesso ad ammirarlo. Era così diverso dagli altri ragazzi che avevo conosciuto , diverso , persino da suo fratello Dastin.
Sarà forse l'aria da uomo maturo , o il fatto che a 26 anni già aveva una moglie e due bambini , che lo rendeva così perfetto ai miei occhi.
-Eddai Clair , quanto sei cattiva.-. 
-Eheh, scusa...-. Tremavo ad ogni sua parola tanta era la stima e forse anche il timore che avevo di quell'uomo.
-Sai Ich...Tu non sembri un mezzano..-. Mi scrutò incredulo.
-Ah no?..-.
-Ecco bhe, anche se hai i miei stessi occhi ...Tu ...Sembri più un angelo..-.
-Addirittura?! Non sapevo di sembrare un piccione bianco solo perchè ho i capelli biondi e ricci...-.
-ahahah eddai non ti offendere..Dico solo che , in qualche modo tu assomigli più a loro che non ..-.
-Ai demoni?...Come te e Dastin?-.
-Non volevo dire questo..-. Si alzò lentamente dal tavolo , poggiando il tovagliolo di seta chiara , senza accennare il minimo movimento brusco o nervoso , io non alzai il capo anzi, sotterrai lo sguardo del tutto affogandolo nel mio infuso .
-Lo so perfettamente-. Non mi ero accorta che mi aveva raggiunta dall'altro capo della tavola. Era estremamente silenzioso , quasi da far paura.
Mi aveva appoggiato una mano sulla testa , proprio come un padre fa con i suoi figli...O un fratello con la propria sorella. 
Infondo quello, era il suo modo di far capire un sbaglio. Lui non alzava la voce, ne le mani , ma era in grado di farti recepire un rimprovero e non farti commettere più lo stesso errore, più di quanto non lo potessero fare urla e strilli.
-Allora. Vai tu a svegliarli?-. Il tono della sua voce era sempre profondo e pacato. Mi rilassava ed al contempo mi faceva balzare sul posto violentemente ogni volta che lo udivo.
-Va bene...-. 
Mi alzai , senza terminare la colazione , e varcato l'ingresso della sala mi diressi alle stanze da letto.
Festerburgh , nome che il concilio dei saggi aveva dato a questo posto , non era altro che un ex laboratorio di esperimenti . Icaryus e Dastin assieme ai loro genitori affidatari lo avevano comprato e poi adibito a casa così che i loro figli potessero trascorrervi sereni il resto della loro 
vita.
Ovviamente , al contrario mio , loro sapevano tutto dei due bambini mezzani adottati più di 20 anni fa. Li avevano presi proprio in questo laboratorio ai confini del niente, salvandoli da atroci torture , niente a che vedere con l'infanzia che avevo avuto io a casa Fuller.
Quando venni a conoscenza della loro storia mi sentii una miserabile. Mi ero sempre lamentata della mia vita , del fatto che non ero potuta essere una bambina come le altre e che poi ero diventata un mostro di punto in bianco...Mentre loro due , venivano torturati mortalmente ogni giorno ..Ogni dannato giorno fino ai loro 8 anni...
Poi due coppie gli Hans , e i Jonas , li avevano accolti in casa loro. 
Ma la cosa che più mi aveva lasciata senza fiato durante il loro racconto , fu la frase che Dastin pronunciò ricordando il giorno in cui lui e suo fratello entrarono a far parte delle nuove famiglie...
[-L'evento più doloroso di tutti quei giorni non furono esperimenti o atrocità , ma fu il separarci..-].
Non conoscevo l'amore fraterno prima di aver conosciuto loro. Oppure forse l'avevo sfiorato con Stacy , ma non sarebbe mai stato forte come il loro.
[-Non mangiammo per giorni -
-Mia madre diceva che piangevo solamente-
-Lui mi mancava come se mi fosse mancato un organo interno-.]
No ..non lo conoscevo affatto.
Mi resi conto di essere arrivata di fronte alla porta della stanza dei bambini e di aver appoggiato anche una mano al pomello di ferro.
Ultimamente mi capitava spesso di perdermi nelle mie elucubrazioni mentali . Forse più di quanto non avevo fatto da 5 anni a quella parte.
*Non ho voglia per niente di accudire quei due mostri..*.
Aspettai un pò dietro alla porta , quasi impaziente , come se da un attimo all'altro sarei corsa via a ritroso sulle scale e poi ancora fuori dalla villa , così giusto perchè quel compito non toccasse a me.
Non sopportavo i figli di Ich. Forse perchè non erano umani , o forse perchè...No era sicuramente perchè non erano umani!
Pandemoni , così aveva detto che si chiamavano quei due. Piccoli draghetti con le sembianze di umani qualsiasi , ma con la pelle squamata  di colore verde ,  una bocca enorme coronata da dentini fitti ed aguzzi con la quale non facevano mai a meno di sfregiarmi brutalmente le povere braccia, e dotati di due alette grandi come il palmo di una mano dello stesso verde , che nonostante le dimensioni li sostenevano nel volo fantasticamente. Ed allora si che c'era da divertirsi! Badali tu due mostriciattoli che tentano di scappare dal quarto piano di una villa gettandosi dalla finestra costringendoti ogni volta a simulare il suicidio mentre sei costretta a  seguirli di sotto!
Si li odiavo c'era poco da girarci intorno!
*Eh va bene...Ora li sveglio...* . Provai lentamente a ruotare il pomello.
-Che fai? Anche oggi resti ferma li davanti sperando che arrivi sua moglie?-. 
Trasalii di colpo perdendo un battito.
-Dastin! Mi hai fatto prendere un infarto!-.
Dastin era spuntato dall'ombra del corridoio apparendo ad una spanna da me .
Era veramente singolare quanto fosse l'opposto di suo fratello.
 Più giovane di qualche anno , scafato come tutti i ragazzi di quell'età , sia nell'atteggiarsi che nel vestirsi. Era più il tipo di ragazzo che le mamme non vedono di buon occhio al primo impatto , ma che poi amano come un figlio.
Lunghi boccoli neri che gli arrivavano poco sopra la spalla , ed un gran sorriso spavaldo che amava mostrare in qualsiasi occasione.
Alto ,  slanciato come il fratello , con l'aria da scavezzacollo pronto ogni volta a combinarne una, era l'anima di quella casa e forse l'unico che riusciva a domare quelle due belve!
-Bhe veramente...Pensavo di svegliarli fra un pò..-. 
-O di non svegliarli affatto...Ahahaha-.
-Si cazzo! Non li tollero!-. Con lui riuscivo ad essere me stessa.
Con il tempo avevo anche imparato a confidarmi. Nella casa , lui era l'unico a sapere tutto di me ...Forse era l'unico a sapere tutto di tutti. 
-Dai lascia qua..-. Entrò dirompendo nella stanza.
-No!  Fermati! Così li farai gridare!-. Urlai muta sperando di essere stata il più silenziosa possibile.
Non c'era cosa peggiore di sentir piangere quelle due belve. I loro ruggiti erano pari a quelli di un drago adulto ...Una mano santa per i miei poveri timpani!
-Zio Dastin!-. Rimasi sbigottita. Li aveva svegliati e loro.."Zio Dastin"!? Se lo avessi fatto io sarebbero piovute saette e scintille in quella stanza!
-Zio Dastin ! Zio Dastin! Ci porti a giocare?-. 
-Ahahah certo-. Si accomodò al bordo del letto matrimoniale lasciando che i due Pandemoni gli salissero rispettivamente sulle gambe e sulla schiena.
-........Come fai?..-.
-E' semplice..Io non li odio.-. Rispose con un enorme sorriso sornione.
-Loro se ne accorgono Clair..-. 
-Allora parti avvantaggiato...Ecco perchè...-. Brontolai quasi fra me e me.
Mi andai ad accomodare di fianco a lui. Li stava cambiando.
-Non ti fa schifo?..-.  (non descrivo nemmeno l'odore che quei pannolini emanavano).
-Naa..Innanzi tutto perchè non inizi a vederli come bambini? Ti farebbe schifo la cacca di tuo figlio?-.
Aveva un modo strano di vedere le cose, faceva quasi tenerezza.
-Da qua!-. Sfilai brusca un pannolino ancora chiuso dalle sue mani e presi uno dei Pandemoni fra le braccia.
-Inizia magari con il togliere  quello sporco..-.
-Shhh, non mi dire che devo fare.-.
Mentre mi cimentavo nell'impresa decisi di tappare il tanfo di silenzio e merda che era piombato nella stanza con una domanda alla quale forse mi sarei aspettata tutt'altro genere di risposta...
-Dastin...Perchè Ich ce l'ha tanto con i demoni?..-.
-Da quando tu e lui parlate di demoni?..-.
-Da mai. Oggi mi è sfuggita una frase e lui , bhe si è arrabbiato...-.
-Non mi sorprende. Se posso darti un consiglio , non ne parlare più in sua presenza..So che per te è diverso , che loro ti hanno per così dire "allevata" e quindi non possono che averti fatto del bene, ma per lui non è così...-.
-Sappi che lui non sa molto dei due demoni con la quale ho vissuto..Anzi non sa praticamente nulla..-.
-E ci mancherebbe! Che vuoi far scoppiare la terza guerra mondiale dentro questa casa!Non oso immaginare che succederebbe se venisse a sapere che è stato un demone a permetterti di arrivare qui!-.
-Mmmm...Non capisco solamente perchè ogni volta che sente anche solo la parola demone cambia del tutto espressione..-.
-Prometti di tenere la bocca cucita?..-.
-Certo!-.
-Dico sul serio Clair ..O te la riempio con il contenuto di questi pannolini..-. 
-Dio! Dastin sei pessimo...!! Eh si sto zitta!-.
-Ecco...comunque...-. 
-Quando Icaryus aveva sedici anni , tre demoni hanno fatto irruzione in casa sua in piena notte. Hanno sterminato tutta la sua famiglia sotto i suoi occhi e lui non potè far nulla. E' per questo che li detesta. Perchè tutt'ora si fa colpa della morte di suo padre , sua madre e delle sue due sorelle maggiori...-.
Sentii il cuore comprimersi . D'istinto portai una mano alla bocca.
-Non lo sapevo...-.
-Pare che quella notte fossero venuti per lui , ma per qualche motivo lo hanno lasciato vivo ...-.
-Forse erano demoni corrotti , guidati dai Titani... Lui ha mai cercato d'informarsi? E poi dopo che è accaduta quella tragedia che ne è stato di lui?-.
-E' venuto da me. Mi ha trovato proprio grazie alla lettera di vendita di questo posto.  Ai miei 13 anni, rividi mio fratello.-.
Proferì sorridendo appena.
-Mi dispiace così tanto ...Per entrambi ...non deve essere stata affatto facile...-.
-Sta tranquilla è tutto passato.Ora lui ha una moglie due figli e una casa da far invidia , non soffre più!-. Rise .
Ma sapevo perfettamente che stava mentendo.
Sospirai , poi cogliendo un attimo di silenzio alzai in aria il Pandemone fiera del mio lavoro.
-TaTaaan!-. Non volevo che Dastin ripensasse a quei momenti.
-ahahahah, l'hai messo a rovescio-.
-Eh?...Oh uffaaaaa! Li odio! Stramaledetti pannolini!-.
-Tu odi un pò troppe cose signorina! ahah..-.
-Ehy , che fate?-. Notai due decoltè nere apparire sul pavimento della stanza proprio all'ingresso.
-Elen!-.
-Che bravi , li avete cambiati..-. La donna si avvicinò a me , prendendo in braccio la piccola Pandemone.
-Clair ci ha provato.-. 
-Eh zitto!..-.
Anche la moglie di Ich era una Pandemone. Possedeva la capacità di mutare forma , capacità che i suoi figli ancora dovevano apprendere.
Per questo quando era in ufficio , in strada o semplicemente in presenza di suo marito utilizzava la sua forma umana.
Era veramente bella in quella forma. 
Alta , ogni rotondità perfetta , un sorriso incantevole ed elegante arricchito da due grandi occhi marroni . La pelle chiara , chiarissima ed i capelli castano cioccolata, lisci, lunghi fino al fondo-schiena, le regalavano quel fascino che poche donne riescono ad avere .
-Sei stata carina a dare una mano a Dastin , Clair. Sai lui ...Certe volte..-. Fece come per rimproverarlo in modo scherzoso.
-Su! Io preferisco giocarci , quella è roba da donne!-. Sbuffò lui impettito.
Scoppiammo a ridere tutte e due.
L'atmosfera di quella casa da quando ci avevo messo piede era sempre stata quella . Pacifica, un'isola felice. L'adoravo ed adoravo quella 
famiglia allargata che mi aveva accolta come se non me ne fossi mai andata.
Ma proprio quando tutto pareva andar bene. Quando finalmente avevo trovato il mio angolo di felicità qualcosa stava per stravolgere nuovamente la mia esistenza...

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Capitolo 26
*** Il ritorno dei demoni? ..Voi siete la mia famiglia, non voglio perdervi.. ***


Festerburgh da qualche ora era in fermento. 
Già dalle prime luci dell'alba di quel Mercoledì mattina, avevo sentito "l'avanti e indietro" di decine di passi, sia sotto, li dove c'era lo 
studio di Ich , sia fuori dalla porta della mia camera. 
Non avevano smesso nemmeno per un istante, costringendomi così ad alzarmi un'ora prima del dovuto.
-Ma che sta succedendo?..-. Ancora con gli occhi semichiusi dal sonno , aprii la porta , con la speranza di trovarvi qualcuno dietro che 
mi spiegasse il perchè di quel marasma di scalpiccii e passi.
-Credo che siano arrivati gli angeli guardiani, Clair..-. Dalla porta affianco , a Dastin era toccato lo stesso risveglio poco gradito.
-Gli..angeli?..-. Persi un battito. La notizia mi aveva svegliato del tutto nell'immediatezza di quella frase.
Sapevo perfettamente di chi si trattasse e non ne ero affatto contenta ...
Icaryus , come membro del concilio dei saggi, aveva a che fare on diverse casate fra le più importanti di tutto il regno degli inferi e del 
paradiso tra cui proprio la loro. 
Li odiavo, perchè erano angeli, e perchè sapevo che ci fosse anche lui con loro...
-Che siano venuti un'altra volta per me?..-.
-Non credo....Non hai più avuto "fame" vero?-.
-No,no. Mi è capitato solo una volta poco tempo fa , ma loro sono già venuti qui per quel motivo.-.
-Allora non hai di che preoccuparti.-. Concluse lui , con il solito sorriso sulle labbra.
Ma allora che diavolo erano piombati a fare a Festerburgh alle prime luci dell'alba?
Tornai in stanza raccogliendo qualche panno alla bene e meglio ,intenzionata con i miei occhi e le mie orecchie , a scoprire cosa stava succedendo.
Scesi frettolosamente la rampa di scale che divideva il piano notte da quello dei saloni e della cucina , finchè non raggiunsi la porta scorrevole , del salone.
Dal vetro intravedevo diverse ombre . Dovevano per forza essere li dentro..
Lasciai scorrere l'anta della porta , pregando di non aver dato troppo nell'occhio.
Icaryus si voltò di colpo.
-Clair...Non dovresti essere ancora nella tua stanza?-. Non riuscii nemmeno ad ascoltarlo.
Difronte a me , due Angeli ...Uno di loro era Eleonor.
Odiavo averlo in casa. Da quando vivevo li , la sua presenza era stata costante, per via delle mansioni di cui Ich era a capo. Ma io proprio non lo digerivo.
-Buongiorno..-. Proferii gelida.
L'angelo scrutò ogni centimetro del mio corpo , come se stesse monitorando qualcosa ed io sapevo perfettamente cosa..
-Sto bene Eleonor..-. Mi trattava come un'appestata. Come se da un momento all'altro potessi trasformarmi in una belva a sette teste e 
divorare chiunque sulla mia strada. Cazzo! Non ero una bestia!
Mi accomodai su una delle poltrone , artigliando il mio cellulare , fingendo di giocare .
-Posso restare vero?..-. Chiesi. E' vero che la mia faccia di bronzo non aveva pari , e che non mi interessava se avessi disturbato qualche angelo con la mia presenza , ma , di certo non volevo mettere i bastoni fra le ruote a Ich.
-Certo , noi abbiamo quasi finito..-. Pronunciò l' angelo maggiore.
-Clair , fra poco puoi dire a Garreth di approntare la tavola? Resteranno a pranzo con noi..-. L'ennesimo pugno allo stomaco parve tramortirmi.
Credevo che l'astio verso quell'angelo fosse passato dopo tutti quegli anni. Avevo persino pensato che la sua presenza a Festerburgh 
avrebbe potuto essermi d'aiuto. Ed invece no! Nonostante mi fossi costretta ad accettarlo , lui per me era come veleno.
-Va bene..-. Risposi quasi in un ringhio sordo.
-Dalle ultime ricerche condotte dagli Angeli guerrieri, è stato rilevato un movimento sospetto da parte dei Demoni circa l'altro capo del paese...-. 
-Non avete mandato qualcuno a controllare?.-.
-Si , due caste, sono già sul posto..-.
Demoni? Quando? Quando erano tornati? Erano anni che non ne sentivo più parlare..
-Sono così tanto un problema per voi?-. Mi lasciai sfuggire , non distogliendo lo sguardo dallo schermo del cellulare.
-Clair! Adesso basta!-. La voce pacata di Ich si era tinta di uno strano tono acceso. Non l'avevo mai sentita. Mi logorò quel rimprovero.
Mi alzai di colpo, abbandonando il cellulare , negando lo sguardo ai presenti , ed uscendo velocemente dalla sala.
Era evidente per tutti che l'argomento "Demone", mi stava a cuore , non potevo nasconderlo, non ce la facevo per meglio dire.
Sapevo che fra le mansioni di Icaryus , c'era la caccia ai demoni e sapevo anche che se mai avesse trovato i colpevoli dello sterminio della 
sua famiglia , avrebbe smosso il mondo pur di far scoppiare una strage...Infondo a lui bastava pronunciare una frase per schierare centinaia di Angeli pronti al massacro...
-Clair , dove vai?-. Aveva tentato di fermare la mia corsa Dastin.
-Fuori ...-. 
Mi fiondai in giardino. In realtà , quello che noi chiamavamo semplicemente in quel modo , non era il solito cortiletto che ogni famiglia può permettersi persino in pieno centro-città, bensì , il nostro giardino era una distesa di erba e boscaglia , almeno 300 ettari o anche di più, circondati da un bosco di betulle incantevole. Era proprio li , al di là di quel bosco che io mi nascondevo.
Ogni volta , quando ero giù , o semplicemente quando avevo bisogno di staccare la spina , raggiungevo Elissa, la quercia , l'unica , al margine fra bosco e fiume.
Il nome di quella quercia era stato dato da Icaryus stesso, quando era piccolo . Lo avevo apprezzato sin da subito.
Mi raccontò che quando era giù, veniva spesso alla riva del fiume , proprio quando , come me, voleva fuggire e dato che spesso tirava molto vento , aveva deciso di costruire una casa su quella quercia.
Ancora c'era.Era stata rimessa a nuovo ovviamente, e dire che era meravigliosa significava non apprezzarla del tutto.
Salii lungo la gradinata fatta di pezzi di legno inchiodata al tronco , sino a passare nel piccolo foro nel pavimento per poi ritrovarmi al suo interno.
Ci stavo china, era piccola ovviamente , ma possedeva una mezza specie di terrazzino , pratico per sedermi e restare ad osservare il panorama.
Mi misi a gambe incrociate , riempiendo i polmoni con l'odore forte di terra bagnata , ascoltando lo scorrere dirompente dell'acqua 
proprio sotto di me.
La pace che regnava in quel posto era ineguagliabile. Chiusi gli occhi.
Sentii un battito d'ali. Prima lontano , e pensai ad un'aquila , poi sempre più vicino. Quando avvertii anche il legno scricchiolare non ebbi più dubbi. 
Tornai ad aprire gli occhi , forse li sbarrai , ma non toccai la figura dell'angelo.
-Sei venuto a disturbarmi anche qui? ..-.
-Hai dimenticato questo..-. Si avvicinò porgendomi il cellulare.
-Potevi ridarmelo a pranzo...-. Poi trasalii. In quel telefono oltre ai vari giochi , avevo nascosto nelle bozze, parte dei miei pensieri , come su un diario segreto. 
-Non l'hai sbloccato vero?!..-.
L'angelo mi guardò titubante.
-Dovevo?..-.
-Affatto!-. Risposi acida.
-Perchè mi odi ancora così tanto Clair.. Ti ho spiegato tutto...-.
Stop! Facciamo un passetto indietro nel corso degli eventi.
Torniamo a circa 3 anni fa . Quando Eleonor era piombato in casa mia. Vedendolo , mi era preso un colpo, ed ammetto di aver reagito abbastanza male in quella circostanza, non che non lo facessi ogni volta poi....!
Avevo spiegato le mie ali , ed incominciato a tirargli soprammobili contro con l'ausilio dei miei poteri, questo , ovviamente sino all'arrivo di Ich , che mi aveva ripreso e spiegato il perchè della sua presenza li. In seguito , avevo avuto modo anche di farmi una chiacchierata con lo stesso angelo , e devo ammettere che in parte mi aveva raccontato la verità...
-No dai, ricordami perchè , ancora non ti ho ucciso?!-.
-Sempre molto simpatica tu è?!...Non credi di doverci dare un taglio? -.
-Eleonor...Io non la finirò mai di odiarti...-.
Sospirò alzando gli occhi al cielo, poi si accomodò di fianco a me. Una vampata di cannella mi folgorò le narici contraendomi lo 
stomaco. Troppi ricordi.
-So che ho giocato sporco , con te , ma ti ho spiegato perchè l'ho fatto un milione di volte. Sono stato costretto. La caccia ai demoni , il 
mio compito, mi ha costretto ...-.
-Potevi evitare di fingere di..-. Urlai , poi serrai la bocca di colpo. Allora, mi faceva ancora male essere stata innamorata ed illusa !?
-Non fingevo credimi.-. Un fremito mi scosse il corpo, ma non mi scomposi.
-See...Come no..-. Risposi sperando che risultassi sarcastica anche in quel momento.
-Senti Clair. Non sono stato contento nemmeno io a dover assolvere quel compito. Inizialmente, mi ero riproposto che una volta trovati i demoni grazie a te , ti avrei uccisa lo ammetto. Ma poi ..Le cose non sono andate affatto così..-.
Il senso di costrizione al petto aumentò a dismisura.
-Quando ho iniziato a conoscerti cercando di carpire informazioni, notai sin da subito che qualsiasi modo usassi , non riuscivo ad ottenere ciò che volevo. Non riuscivo nemmeno ad ascoltare i dettagli che tu , ignara mi raccontavi senza ma e senza se. Io sono stato preso da te, subito. E quando decisi di restare con me , con noi, non nego che la gioia che ho provato era ineguagliabile... Ti ho amata come mai avevo amato una donna..-.
-Allora maledizione! Perchè sei sparito!-. Si ancora mi faceva male...
-Per due motivi. Il primo aveva a che fare con la missione. Dovevo , grazie a te , trovare il covo dei demoni come ben sai, ma... il secondo , Clair..Era
del tutto personale...-.
Lo scrutai perplessa.
-Personale? Avanti Eleonor , che c'era di personale !?-.
Il suo sguardo ruzzolò sul legno del terrazzino , sommesso dalle mie grida.
-Io non posso amare una mezzana. Specie se lei è impura. Non dovevo , non potevo, e..Non sai quanto sono stato male quando poi, ti ho abbandonata...-.
-Che vuoi dire con impura?..-. 
-Tu sei diversa dai tuoi fratelli. Come ti avranno spiegato , ma anche come hai potuto constatare tu stessa , loro hanno a che fare con gli angeli. Sono creature buone , del tutto simili a noi , seppur molto più potenti. Mentre tu , come Ludmilla , avete nel vostro sangue più DNA di Lilith , di quanto ne abbiano loro..Perciò siete del tutto simili ai demoni, per questo io non potevo amarti Clair. Un angelo non può amare un demone...-. Lessi nei suoi occhi un'immensa tristezza. Quasi mi sentii in colpa per avergli urlato poco prima.
-Credevo che fosse solo un mio pensiero questo...Ma vedo che si tratta della verità...-.
-Già.Fa male ...-.
-Almeno, non sei stato costretto ad amare una mezzana che ha inglobato l'anima ad un angelo... Ho fatto delle atrocità assurde , Eleonor , che è 
meglio non raccontare. Non hai perso nulla...-.
Sorrise appena , accarezzandomi la nuca.
-Puoi aver commesso qualsiasi atrocità , è la tua indole. Ma non sei malvagia , non come lo è un demone , per questo ti ho risparmiata...-. Sorrisi anch'io , molto più timidamente di lui.
-Come te la passi adesso? Sono passati così tanti anni...-.
-Emh..Bene. ....Sono sposato...-. 
Il suo timbro di voce mi convinceva ben poco.
-Che c'è? Hai paura a dirmelo? Guarda che non sono gelosa..ahaha-. Risi e portai tutto sullo scherzo.
-Eheh, lo so sciocca . E' che...ancora mi fa strano parlare con te di certe cose.-.
Presi un profondo respiro.
-Su. Ormai è passato. Non vergognarti...Mi fai sentire in imbarazzo.-. Sogghignai bonariamente.
Finì tutto con una sonora risata da parte d'entrambi. Forse pensare di aver potuto mettere finalmente una pietra sopra a quella vecchia e triste storia , mi aveva fatta sentire meglio.
-Eleonor....-.
-Mh?-.
-Puoi dirmi..Perchè siete piombati qui all'alba? ..E non mi venire a dire che volevate farci visita perchè non regge!-.
Fece la faccia di chi stava proprio per dire quella menzogna.
-Emh ...E va bene. Da dove posso iniziare.....-. Attese un pò , poi parlò.
-Ho percepito la presenza di un portale dell'inferno qualche tempo fa. Non sono riuscito ad individuarlo nonostante le svariate ricerche. Poi qualche giorno fa , quel portale è tornato ad aprirsi e...Ho captato decine di aure demoniache.-.
-Ma voi li avevate rispediti tutti all'inferno i demoni!-.
-Esatto. Non sappiamo come loro siano riusciti a varcare un' altra volta la soglia tra mondo degli inferi e mondo terrestre ..-.
Una palla di timore mi si piazzò in pieno petto.
-Che pensate di fare? Ma cosa più importante , avete già pensato al motivo di un loro ritorno? Infondo , il male nel mondo , lo possono fare anche da laggiù...-.
Lo vidi titubante nel darmi la risposta , e di colpo incominciai a dubitare che i reali motivi potessero essere futili sottigliezze.
-Non sappiamo ancora perchè siano tornati effettivamente...Ma ciò che ci preoccupa è che il portale sia stato aperto non in direzione della 
città come pensavamo all'inizio...Ma in direzione di questo posto , entrambe le volte...-.
Tremai.
La mia paura più grande si stava forse facendo sempre più concreta?
-Questo significa , che i demoni sono risaliti perchè hanno qualche conto in sospeso con qualcuno della casa?!-.
-Non lo so. Non  lo so , credimi... So solo che gli Angeli sono in allerta.-.
-Maledizione , questo è un grosso, grossissimo problema! Immagino che Icaryus sia già stato avvertito... Che ha detto a proposito?-.
-Ha predisposto una casta di Angeli che entro stasera sarà qui, a controllare il perimetro della casa . Ovviamente non sa contro chi e per quale motivo debba combattere perciò , ha deciso solo questa mossa per ora..-.
-E voi resterete qui?-.
-No. Non credo. I miei incarichi , prevedono una copertura su vasta scala. Non posso badare solo ad un posto. E poi, una casta basterà.-.
*Non basterà ...Ne sono certa...Voi non sapete cosa significa mettersi contro i demoni...* . Pensai con terrore.
-Ma! Comunque , questi non sono problemi che una ragazzina come te deve affrontare. Abbiamo lasciato tutta la casa all'oscuro da ciò, e ti pregherei di mantenere il silenzio..-.
-Ovvio che lo manterrò.-.
-Brava.-. Capitolò sorridendo.
-Torno in casa adesso... Tu cerca di non fare tardi per il pranzo d'accordo?.-.
-Mh mh. Sta tranquillo.-.
Osservai l'angelo allontanarsi e per un attimo sperai che restasse li , a dirmi magari "non ti preoccupare non accadrà nulla", ma ero ben cosciente che ciò sarebbe stata solo una tremenda bugia.
____________________________________
Ore più tardi mi ritrovai in stanza con Dastin . Avevo bisogno di parlare e lui era l'unico con cui potevo farlo..
-Dici sul serio? Dei demoni?!-
-Dastin, per favore giurami di non dire nulla agli altri... Eleonor mi ha pregato di tenere la bocca chiusa..-.
-Merda! Ma si tratta di un casino! Gli altri dovrebbero essere messi al corrente!Ci sono i piccoli che vanno all'asilo ed Elen che gira per gli uffici di mezzo paese! -.
-No! Per favore...Tanto Ich , se ne sta già occupando..-.
Sospirò rassegnato.
-Sei preoccupata quando già sai che sono sulle loro tracce...Allora? Non mi devi dire niente?-. Sapevo che si era rivoltato la frittata per andare a parare su una domanda ben più precisa.
Distolsi lo sguardo , mordendomi appena il labbro inferiore.
-Clair..-. Riprese la mia attenzione. 
-Non mi starai nascondendo qualcosa?! Vero?-.
Presi fiato.
- Eleonor mi ha detto che è da un bel pò che avverte aprirsi e chiudersi il portale..Dastin , io è da qualche tempo che sono tornata affamata d'anime.-.
Lo vidi ingoiare a vuoto.
-Sono certa che la mia fame sia dovuta al ritorno dei demoni..-.
-Non dire cazzate! Tu non sei un demone!-.
-No...Infatti. Ma sono una mezzana impura..-.
-Chi te l'ha detto?-. Schizzò nervoso.
-Lui. Mi ha spiegato che vuol dire , e ... Ha ragione io sono così. Anche Ludmilla è così...Dici che sono venuti a prendermi?..-. Quasi mi veniva da piangere. L'idea di abbandonarli mi attanagliava il cuore.
-No, no sciocca.-. Mi strinse a se. 
-Non lo permetteremmo mai ...-.
Lo abbracciai ancora più forte. 
-Voi siete la mia famiglia ..Io non voglio perdervi...-.Singhiozzai.
-Non accadrà stai tranquilla...-.







 

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Capitolo 27
*** Quando dimenticare è l'unica risorsa ***


Durante tutta la settimana , Festerburgh , divenne un cavò sotterraneo inaccessibile dall'esterno. Miriadi di Angeli , avevano preso posto sui quattro lati della casa , soggiornandovi giorno e notte. Anche dentro , la casa, era sorvegliata come se fossimo appena entrati in guerra ed avessimo subito decine di attacchi nemici. 
Mi sentivo come un topo in gabbia ...E per di più con una fame assurda.... 
Si esatto , l'astinenza da anime era tornata a farsi sentire  e come un morbo, mi aveva raggiunta risalendo dalle viscere ,attanagliandomi lo stomaco e massacrandomi la mente.
-Signorina Clair?...Sta meglio?-. Era la sera di Sabato. Ero stata chiusa in camera mia per tre giorni , senza mai scendere al pian terreno , e senza mai vedere nessuno . Nessuno tranne Garreth ovviamente . Lui era il maggiordomo di Festerburgh. Un uomo che a conti fatti aveva più anni , forse, anche dell'angelo maggiore. Un amano, l'unico in tutta la villa , si era da sempre occupato di questa famiglia ed anche di quella che in passato aveva cresciuto i due mezzani.
Lui era l'unico che seppur non avesse poteri ne doti particolari , riusciva a comprendere problematiche sovrannaturali , meglio di un mezzano , un angelo o qualsiasi creatura "magica" ,stessa. 
-Garreth..-. Scoprii appena il volto , dall'imbottita lilla . La luce accecante della sua anima leggermente macchiata , mi rimbalzò sulle palle degli occhi, di colpo le sentii arroventarsi e  lacrimarmi come se avessi avuto due tizzoni ardenti premuti sopra.
Ritrassi immediatamente il capo esalando un sommesso "aia" di dolore. Dio se faceva male!
-Le ho portato un pò di minestra...Sono giorni che non tocca cibo, si ammalerà..-.
Il rumore delle ruote del carrello porta vivande sul parquet tuonarono nella mia testa come lo stridio di un treno sulle rotaie. Mi sembrava di avere l'udito di un cane con la rabbia.
-Potresti fare meno rumore con quel carrello?..-. Chiesi quasi supplicando , con un filo di voce. Intanto anche il tintinnare del coccio dei piatti mi stava risultando insopportabile.
L'anziano Garreth fermò il carrello , e si accomodò di fianco a me , seduto su uno spicchio di letto.
-Le da fastidio?..-. 
-E' terrificante...-.
-Non volevo farla star peggio , ora però, esca dalle coperte e mangi qualcosa...-.
Mi tirai lentamente su , attendendo che il bagliore stra-maledettamente invitante ed al contempo terrificante della sua anima svanisse.
Il riflesso nello specchio sulla parete di fronte al letto poi, fu la mazzata più grossa...
-Ho un aspetto ...Terribile..-. Biascicai a fatica. Il buon Garreth sorrise appena.
-Sarà mica perchè ha la febbre alta?!-. 
Ricambiai in egual modo il suo sorriso.
-Che fai ?Ti prendi gioco di me ora?-. Feci non abbandonando mai il mio amato sarcasmo che vivo ,si faceva sentire anche nelle condizioni peggiori.
Mi porse il piatto . Il volto rilassato ed allo stesso tempo contratto da quello che pareva essere un velo di timore .
-Diamine , è più difficile di quanto pensassi...-. Mandare giù del brodo caldo era diventata un'impresa titanica. Il liquido pareva corrodermi la gola ed ogni cucchiaiata scontrandosi con le gengive sembrava tagliarle. Posai il cucchiaio nella brodaglia quasi con sciattezza.
-Lo so. Non deve essere piacevole covare delle fiamme al proprio interno , ma..Signorina è per il suo bene..-. 
Sospirai rassegnata , tornando ad impugnare il manico giallo di una posata che ricordava più quelle da pic-nic sul lago, e la portai nuovamente alla bocca serrando le palpebre ed ingoiando il dolore.
Due lacrime isolate , mi scesero sul viso.
Dopo altre cinque o sei cucchiaiate mi arresi.
L'anziano maggiordomo atterrì lo sguardo come se avesse perso la battaglia, poi mi tolse il piatto dalle gambe incrociate , e mi porse un tovagliolo.
-Come fai ?-. Alzò lo sguardo perplesso.
-Dico , come fai a sapere come ci si sente quando si ha fame ...?-.
Era veramente inconsueto che un uomo normale, sapesse o per lo meno immaginasse quale atroce condanna fisica subisse un mezzano impuro in quella particolare occasione ..
-Ho visto, ho studiato...Vivo tra i mezzani da molto prima che lei venisse a conosciena di esserlo..-. Mi aveva risposto sinceramente , mantenendo un sorriso amorevole, rasserenante, sul volto. Garreth era veramente fantastico.
Mise in ordine le poche posate e tornò con entrambe le mani sul carrello.
Quasi provai sollievo appena si allontanò da me.
-Ora va leggermente meglio?-.
-mh? La fame o ...La fame?..-.
-La lontananza con la mia anima la fa stare meglio?La vedevo un pò affaticata..-. Era sorprendente quanto potesse riuscire ad entrare nelle mie sensazioni.
-Leggermente..-. Risposi esitando un sorriso ingenuo.
-Bene-. Mi augurò la buonanotte e poco dopo fui nuovamente sola. 
Io , il buio della sera e la fame ...la mia acerrima nemica. Ma no , questa volta lei non mi avrebbe impedito di arrivare a capire perchè era li!
Mi alzai . Il freddo della stanza mi punse la pelle nuda, per un istante . Nonostante ciò, riuscii a portarmi in piedi , ed incamminarmi verso la piccola libreria poco più lontana della finestra a fianco a letto.
Li, avevo nascosto , proprio il giorno che raggiunsi Festerburgh, un libro importantissimo per me. 
In realtà ricordavo appena dove lo avessi trovato , forse nel loft di Drey , o forse , lo avevo sempre avuto con me, fatto sta , che in quel libro c'era scritto ogni tipo di informazione , da sortilegi , formule per evocare o far tornare all'inferno demoni a vere e proprie pozioni da preparare. Poi quasi alla fine del libro , prima di una moltitudine infinita di pagine bianche , c'era un intero capitolo dedicato ai mezzani impuri. Non ci avevo mai fatto caso fino a quel momento , finchè non cercai quell'informazione. Per un attimo pensai anche che le pagine si scrivessero da sole dato che mi era sembrato di averlo letto e riletto quel volume!
Comunque , in quella parte di libro , vi era rappresentata praticamente tutta l'anatomia, la fisionomia , le caratteristiche e le peculiarità di quel genere di mezzano ...Del mio genere.
Incominciai a sfogliarlo pagina per pagina , divorando con gli occhi paragrafo per paragrafo , mentre i miei piedi già mi stavano portando nella rientranza della finestra , la dove Elen mi aveva fatto con una decina di cuscini un qualcosa di molto simile ad un divano.
Mi accomodai proprio li sopra con entrambi i piedi puntati nella rinsacca di due rombi fucsia ed il volume alto sulle ginocchia, appena illuminato dal bagliore della luce fioca a sinistra , appena schiarito da un raggio di luna a destra. Amavo quel mischiarsi di colori e sfumature tanto quanto amavo quel davanzale spazioso e lo starci sopra a leggere , mentre di tanto in tanto un'occhiata andava la, fuori ,al di là del bosco , al di là del buio. Era solo allora che i pensieri erano liberi di fluire indisturbati . Era solo così che mi sentivo libera.
Anche in quei giorni di amara sofferenza fisica, spesso , nonostante Garreth mi raccomandasse il contrario , mi ero seduta li a leggere .
In qualche modo mi aveva aiutato a non pensare a quanto male ed a quanta fame avevo..
Ad un tratto, l'occhio mi cadde su tre righe al bordo della penultima pagina scritta.
[Esistono due anime. Una malvagia , sporca , crudele , l'altra molto simile solo per una metà. Una di queste due anime è forte l'altra debole .Una non può vivere senza l'altra ma l'altra non può vivere con l'opposta eppure il legame è talmente forte che quasi l'anima debole è costretta a soffrire per l'assenza della sua compagna].
La trovai tremendamente contorta , quasi priva di senso , eppure , diamine! Quella frase doveva appartenermi , doveva spiegare il motivo per cui stavo dannatamente male.
La lessi e rilessi , ancora , tre o forse più volte ,alla fine  capii. L'anima debole ero io e quella malvagia era quella del demone che per primo mi aveva fatto assaporare l'essere come lui....Drey.
Di riflesso la gola si serrò. 
Fu come essere sopra ad un piccola barchetta dai remi rotti che stava affondando. Io stavo annegando in quel mare di ricordi che solo il suo nome sapeva farmi tornare alla mente.
Lui era la scoperta , la verità, la menzogna , lui era stata la penna che per molto più di qualche anno , aveva scritto la mia vita .
Ed io ero essenzialmente stata sua sin dal primo momento. 
-Stupida ! Stupida! Sei una sciocca!-. Portai le mani gelide ed allo stesso tempo roventi a coprirmi il volto , gettando via da esso altre lacrime ,le ennesime sprecate per lui.
-Lui è...-. Non ci riuscivo. Non riuscivo a dire nemmeno a me stessa quella frase. Non era morto. Io lo sapevo , ma speravo e ci avevo sperato veramente , che almeno in cuor mio lo fosse.
Mi sentii un'idiota. 
Clair , non riusciva a dimenticarlo dopo tutto..Clair ne era dipendente più di quanto non lo fosse delle anime umane quando era affamata. Clair era l'anima debole al fin dei conti...
E mi frustravo le cervella , punendomi con offese che poi alla fine non servivano a nulla.
Ma alla fine ce l'avevo fatta nonostante tutto a dare un senso alla mia fame. Poco dopo quella frase c'era una piccola digressione sulla vicinanza con dei demoni. Ricollegai subito tutto quel pandemonio a Festerburgh con essa.
Chiusi il volume di colpo. Ora la paura che loro potessero attaccarci si era fatta sempre più soffocante. Guardai al di là del vetro della mia finestra. Angeli. Erano di guardia . Uno di loro mi fissò facendomi cenno di allontanarmi dalla finestra e di tornare a dormire. Quasi mi sentii sollevata per la loro presenza.
 Allora mi convinsi a riprendere sonno , sicuramente sarebbe stato meglio.
Tornai così, ad affondarmi sotto le coperte anche se , ancora per minuti interminabili la mia mente era li a molti e molti anni addietro. 
Chiusi gli occhi .
___________________________________
Un rumore simile ad un fischio , seguito da vetri rotti mi svegliò di soprassalto.
Il cuore all'impazzata ed il respiro corto di chi ha appena avuto un tremendo incubo. Che diavolo era stato?!
Piombai giù dal letto fiondandomi alla porta. Il corridoio deserto avvolto nel buio coperto da una coltre glaciale di silenzio. Pareva dormissero tutti. 
Mi sporsi maggiormente . Erroneamente il legno scricchiolò sotto il mio piede nudo e trasalii come una sciocca.
*Ok, Clair ...Adesso sta calma..*.
Avanzai nell'oscurità , silenziosa come un killer , trasparente come uno spettro , verso un punto ben preciso. L'imbocco della scalinata , l'unico punto da cui proveniva della luce.
Avevo il cuore in gola ed una pessima sensazione in corpo. Non si trattava solo di fame , anzi , quella forse era quasi svanita del tutto. 
Forse ,sicuramente era per quel motivo che il cuore mi era salito all'ugola e non la smetteva di baccaiare nella mia cassa toracica.
*Non può essere ...Loro non sono qui...Non sono potuti entrare..*.
Messo il primo piede sul gradino della scalinata , avvertii un freddo pungente risalire in una vampata proprio verso di me.
Come se in un attimo si fosse sciolto qualcosa  , dove terminavano le scale.
Non affrettai il passo , anzi , ostentai per tutto il tempo finchè non raggiunsi il piano terra.
Nuovamente buio e la luce del salone da ricevimento accesa più lontana, che filtrava dal vetro opaco di una delle diverse porte a scorrimento .
Aveva un non so che di strano. Pensai che fosse la febbre alta , o solamente i miei occhi stanchi, ma più mi avvicinavo alla porta , più scorgevo qualcosa che dall'interno si era diramato su di essa.
Ad una spanna dalle due ante , finalmente capii cos'era....Ghiaccio! Ed usciva proprio fra l'incavo di un'anta e l'altra!
-Ma che diavolo...-.
Lo scalfii leggermente li dove c'era un angolo rialzato. Quando la punta grigia si staccò dal resto della lastra però, accadde qualcosa di scioccante... Vivo ne uscì del sangue a bolle.
Gettai d'istinto la spessa scheggia a terra.
Nella mia testa il timore e la folle paura che potesse appartenere ad uno dei miei fratelli o peggio ai bambini di Ich .
Posi le mani nell'incavo , li dove le mie dita avevano trovato spazio , e una da un lato e l'altra sull'opposto ,tirai.
Il rumore fu assordante ma allo stesso tempo risultò acido come un fischio sordo seguito da una piccola esplosione.
Mi fece venire i brividi tutto quel sangue che , copioso si stava riversando a terra.
Brividi si , ma mai forti quali furono quelli che seguirono l'immagine scioccante di ciò che era accaduto nella sala.
La luce ardeva su decine di sagome d'angelo racchiuse in loculi di ghiaccio. Al centro tre demoni. Li avevo riconosciuti subito avvolti in quei  cappotti di pelle nera , lunghi sino ai polpacci . I loro volti erano coperti come da prassi. Erano li per uccidere ed io lo sapevo , ne ero più che certa .
-C...Clair...-. Mi voltai di scatto quando sentii rantolare il mio nome.
In un angolo , Ich . La sua aura non la riuscivo ad avvertire . Era ferito , sanguinava da una spalla.
-Icaryus!-. Accorsi. 
-Ich , stai bene? Che ti hanno fatto!?-. Mi chinai su di lui , che a mala pena riusciva a tirarsi su con un gomito.
-Va via Clair. Non sono qui per te..-. Ebbi un flash della chiacchierata con Dastin . 
Allora , quei demoni che molti anni prima avevano ucciso la famiglia di Ich , e che lui cercava disperatamente , erano riusciti a trovarlo prima !
Mi voltai verso le tre sagome scure. Due erano più dietro rispetto a quella di centro. Intuii che fosse lui, il "capo".
-Che volete da mio fratello!-. Gridai . 
Speravo che Ich , riuscisse a nascondere la sua aura ancora per un pò ,così che mi sarei potuta inventare che fosse umano.
Fu proprio quello al centro a muoversi per primo. Alzò leggermente il capo , ma non riuscii ugualmente a vedere il suo viso.
-Dov'è il mezzano con il sangue dei titani?-. La voce dura e profonda dello stesso, tuonò per tutta la stanza.
Non la riconobbi.
-Qui non c'è nessun mezzano!-.
[-Sciocchezze!-]. Avevo sentito la sua voce nella mia testa , mi era così famigliare e sconosciuta allo stesso tempo...
Poi, subito dopo qualcosa di invisibile e potente mi scaraventò in aria, verso il soffitto per poi farmi planare a terra . Un dolore intenso mi esplose lungo tutta la schiena. 
L'addome pareva essermisi sgretolato.
Persi un battito mentre il mio respiro moriva nei polmoni.
Mi sollevai da terra. Sulle mie mani caddero alcune goccioline di sangue. Le vedevo appena . La vista era così offuscata che anche le tre sagome , ora , mi sembravano macchie nere buttate su una tela dorata.
-Ho..Detto ...Che non c'è nessun mezzano...-. Un secondo colpo , questa volta fu una martellata alla schiena.
Uscì solo un urlo sordo dalla mia gola.
Erano estremamente forti quei demoni. O forse ero io ad essere estremamente debole.
La sagoma di mezzo si stava facendo avanti , mi avrebbe uccisa ed io non riuscivo a muovere un muscolo .
Nemmeno avevo combattuto e già ero al tappeto. Che razza di essere inutile...!
Mi afferrò dal  petto , stringendo fra i lunghi artigli neri un lembo della mia camicia da notte .
Sentii la pelle collidere con il muro gelido. Quell'ultima "botta" neanche mi aveva fatto male.
-C.....lair!-. Lontano , Ich  a malapena riusciva a pronunciare il mio nome.
-Dove si trova quel mezzano?-. Ringhiò il demone. 
Fissai il suo viso anche se non potevo vederlo.
-Sai ...adesso la tua voce non fa più così paura...-.La mia voce si era fatta bambina.
 Sferrò un pugno dritto al mio stomaco.
-Ti ucciderò se non mi dirai dov'è..-. Si stava spazientendo , lo sentivo nelle sue vene.
-Pensi che abbia paura?....Dai , sottovaluti così una mezzana impura?-. Sogghignai.
Lo sentii stringere maggiormente il tessuto nel suo pugno ,un attimo prima che mi potesse gettare a terra , e due , prima che mi potesse riprendere come un giocattolo.
-Credo che del tuo cuore...Tu non  te ne debba fare più nulla...-. 
Lacerò la mia veste proprio li, dove sapevo esserci il cuore. In quel momento fu come se fossi stata spogliata di ogni mia protezione.
Serrai gli occhi. 
Qualcosa di gelido però , sfiorò la mia carne bollente.
-Che...-.
Schiusi lentamente le palpebre gettando lo sguardo al demone. Fra le mani girava e rigirava il mio ciondolo, il ciondolo di Matisse.
-Tu...Tu lo riconosci tu sai di chi è!Non è così?-. Il demone sembrò paralizzarsi.
-Dai capo! Falla fuori!-. Nel frattempo uno dei due demoni scagnozzi lo stava incitando .
-Dimmi che lo riconosci...-. Insistetti , precipitando parole e certezze.
Sembrava spaventato , spaesato ma fu un'impressione che durò un soffio.
Strinse il piccolo ciondolo di vetro viola nel pugno. Lo sentii sgretolarsi in un'esplosione muta.
Le schegge caddero addosso a me , ovunque. 
Lui tornò ad alzarsi . 
Fu impossibile frenare le lacrime che in quel preciso istante stavano percorrendo la rotondità del mio viso.
-Non è qui...-. Fece lo stesso rivolgendosi ai suoi compagni.
Svanirono nel nulla un attimo dopo ... Lasciandomi l'amaro in bocca di una certezza confusa.
 Non ero del tutto certa che quel demone fosse Drey , ma il modo in cui aveva preso quel ciondolo , e l'aver lasciato vivere tutti gli angeli che aveva congelato ..Mi ricordava troppo il suo modo di fare...
_________________________
La stessa sera , ore più tardi..
-Clair , questa è un'emergenza . Dimmi come si chiama!-. Eravamo nello studio di Icaryus. 
Degli angeli , solo Eleonor ed il suo maggiore , di noi solo io e mio fratello che con l'ausilio dei suoi poteri sembrava essere tornato perfettamente sano.
-Non lo conosco! Non so chi sia!-. Negai. Infondo non ne ero certa , quindi perchè avrei dovuto metterli sulle tracce di un demone se poi magari non fosse stato lui?
Ich sospirò pesantemente. Erano ore che mi bombardava di domande alla quale, be ..Non sempre avevo dato una risposta.
Non era il caso , non era il momento ma cosa più importante non era lui che doveva sapere di me , e del mio passato.
Mi schiacciai ancor di più contro la poltrona di pelle scura quasi a volermici affondare.
-Allora Clair , o ti decidi a parlare o per quello che mi riguarda puoi passare il resto della tua vita serrata in questa casa!-. Si era sporto verso me , artigliando entrambi i braccioli della poltrona con le mani. Lo sguardo nero dalla rabbia , per un attimo mi mise in soggezione.
-Non lo conosco...-.Distolsi il mio sguardo . Non ero brava a mentire guardando negli occhi le persone, specie lui.
-...Dannazione...-. Sospirò ormai rassegnato.
-Eleonor , prendi il volume Alpha...-. Si rivolse poi all'angelo.
-Il volume .. Cosa?..-. La tensione salì alle stelle nella stanza, Mi parve che avesse toccato picchi mai raggiunti prima. La rabbia sfumò , lasciando posto ad un pugno di timore.
-Se non vuoi parlare...Mi sta bene. Ma ....-. Aprì il volume , impugnando un pendolo passatogli dall'angelo.
-Non ricorderai nemmeno ...-. Sbiancai. Non potevano strapparmi una cosa tanto cara come la memoria!
Che ne sarebbe stato del mio passato degli affetti! Se l'avessi voluta perdere , lo avrei fatto in passato con Azazel !
-No! -. Gridai cercando di alzarmi dalla poltrona e fuggire. Venni subito intercettata e spinta nuovamente  a posto.
I due angeli mi tenevano ferma , intanto Ich, aveva incominciato a recitare la formula.
-E' meglio così , credimi Clair..-. Mi sussurrò in un orecchio Eleonor.
Non risposi , in realtà non avevo il fiato per farlo.
Dal volume uscì un bagliore cobalto che rese la stanza terribilmente buia ed illuminata solo nel punto dove il cuore del libro batteva.
A breve avrei dimenticato tutto il mio passato costringendo i miei ricordi a ridursi negli ultimi 5 anni della mia vita trascorsi fino ad allora.
-"Iniora" -. Fu l'ultima parola che sentii chiaramente distinta prima di cadere in un sonno profondo.
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-Dici che si sveglierà?...-.
-Si , non manca molto..-. 
Aprii debolmente le fessure degli occhi. Attorno a me i miei fratelli , Garreth ed Eleonor. 
Non riuscivo ad emettere un suono , la mia gola pareva essere incollata parete a parete.
-Clair! Sei sveglia finalmente!-. La voce di Dastin rimbalzò nelle mie orecchie più volte . 
-Cos'è successo?-. Domandai raccogliendo un microscopico soffio di voce.
-Nulla, hai solo perso i sensi...-. Rispose Ich , con un amorevole sorriso sulle labbra.
Mi tirai su. Ero totalmente confusa , poi una fitta lancinante al mio stomaco mi piegò.
-Che ha Ich?-. Fece preoccupato il secondo fratello..
Il volto di Icaryus non presagiva alcuna buona notizia.
-Credo che la fame non le sia passata ...-. Proferì deluso.
-Fame?..-. Sapevo che si riferisse alla fame d'anime , ma non ricordavo di averne avuta prima di quel momento.
-Clair-. La voce profonda di mio fratello mi increspò la pelle della nuca. Lo fissai dubbiosa.
-Cosa ricordi?...-. Si accomodò affianco a me , al bordo del letto.
-Ecco...Io ricordo che gli angeli si sono appostati sui lati della casa...Che sono in allerta ma non so per quale motivo. Stavo dormendo poi , siete arrivati voi qui. Stavo male? Che mi è successo?-. Mi accarezzò una guancia sorridendo appena.
-Hai la febbre , nulla di più....Senti Clair, che giorno è oggi?...-.
-Giovedì...-. La curva di un sorriso sulle sue labbra si fece più visibile.
-Bene. Adesso cerca di riposare...-. Mi aiutò a stendermi nuovamente.
-Se hai bisogno di qualcosa, Garreth è qui fuori...-. Disse poco prima di invitare tutti i presenti , lui compreso , ad abbandonare la mia stanza.
-Grazie mille..-. Risposi faticando un pò.
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-Pare che sia riuscito perfettamente l'incantesimo o sbaglio?.-.
-La fame , non la terrà lontano dai demoni, Dastin...E non c'è magia o sortilegio che la possa alleviare. Questo mi preoccupa..-.
-Icaryus , per ora puoi tenerla dentro casa . La controlleremo giorno e notte. -.
-Si è l'idea migliore.-..........
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Capitolo 28
*** Vieni a vivere (avevo conosciuto un demone , ed il suo nome era Drey) ***


Quel merdaviglioso senso di fame non mi aveva abbandonata nemmeno per un istante. Erano ore che mi contorcevo sotto le coperte e sudavo . Ero talmente zuppa che se avessi strizzato la maglietta del pigiama avrei potuto riempire non una, non due , ma ben si tre bacinelle!
Contrassi per l'ennesima volta ogni muscolo, ero arrivata alla frutta...
Non era più una semplice voglia quella che provavo . Nell'arco di poco era divenuto un bisogno primario, qualcosa a cui non potevo dire "basta".
Volevo un'anima , ad ogni costo! . Mi arresi alla fine . Così , sceso l'ultimo raggio di sole  di un triste tramonto di Novembre , scappai.
Scesi dalla finestra aspettando il momento esatto in cui gli angeli di guardia si erano assentati per darsi il cambio .Non ci misi molto a spiegare le ali e saltare nel vuoto. Planai prima giù, verso il basso , poi riprendendo quota all'ultimo momento, lasciando che l'aria gelida, tagliente, che sfiorava il mio viso , mi procurasse un pò di sollievo da tutto quel bruciare.
Raggiunsi la città, l'unica vicina a Festerburgh , atterrando in un angolo buio della strada principale.
Ovunque mi girassi , anime. Brividi vorticosi mi attraversarono la pelle,e  violento un senso di "acquolina in bocca" mi serrò la mascella.
Ero diventata un animale , essere quel che ero significava lo stesso "essere animale"...
Ero estremamente debole in quel momento. Le gambe parevano gelatina sciolta sul fuoco , tremavano , si piegavano , e di tanto in tanto dovevo artigliare la parete di quel vicolo puzzolente , per restare in piedi .
Presi un gran respiro e dalla mia gola ,un rantolo demoniaco flui facendosi largo fra le labbra.
*Che razza di essere ripugnante...*
Mi sporsi decisamente di poco dal buio. La moltitudine di passanti con le loro anime invitati ed accecanti , mi confuse la testa e bruciò gli occhi. Mi ritrassi subito , scagliando la schiena sulla parete fredda. Il torace che si alzava ed abbassava sin troppo velocemente, guidato 
dal fiatone di una fatica inesistente.
*No Clair , non puoi farlo..* . Non avevo la minima idea di chi mi avesse detto che mangiare un' anima era proibito, fatto sta che la mia coscienza lo sapeva , e me lo impediva costantemente.
Di certezza però ne avevo una...Se non avessi ingoiato almeno un pò d'anima sarei impazzita , o peggio , sarei potuta morire..E mi dispiacque, ma non avevo nessuna voglia di rimetterci le penne!
Decisi che quella sarebbe stata l'ultima volta , che dopo quell'ultima "scorpacciata" per me, le anime sarebbero state un discorso Tabù, così mi ritrovai  in strada.
La testa che girava pericolosamente e faceva sembrare il pavimento ondeggiare sotto i miei piedi creandomi un senso di nausea ed instabilità. Fu terribile.
Accennai passi sconnessi , lenti , scoordinati ,reggendomi allo schienale di quella serie di panchine verdi in Route Devier. 
*Un'anima da mangiare...*...Non avevo bisogno di fare distinzioni , una sarebbe valsa l'altra , l'importante era trovare qualcuno che svoltasse per i vicoli di quella città, così bui e pieni di cassonetti , che nascondere un corpo sarebbe stato solo, semplicemente ,un divertente epilogo macabro .
*Trovata!* . Un uomo sulla quarantina , probabilmente , per via del suo aspetto doveva essere uno spacciatore o un cocainomane . Era 
la preda perfetta. Mi misi silenziosa a seguirlo in direzione d'aria . 
*Non devo perderlo..* . L'afflusso di gente era veramente snervante , tutti che spingevano come se, chissà dove cazzarola sarebbero dovuti correre . Mi sporsi sulle punte con l'angoscia in petto di essermelo lasciato scappare. Fortunatamente , lui era ancora li che caracollante si portava sempre più vicino ad un vicolo.
Avanzai accelerando come potevo. Poi, all'improvviso avvertii qualcosa. 
I miei piedi si serrarono al suolo senza che io glielo avessi impartito ,la  gola si strinse....Qualcuno mi stava seguendo ne ero certa. 
Sentivo la sua presenza sul collo , come se mi fosse ad un passo da una spalla. Mi voltai , scrutai ogni volto, ma non vidi nessuno che potesse ricordarmi minimamente un angelo o qualche mio fratello..
Convinta che avessi avuto solo un'impressione ripresi la caccia, perchè la fame al fin dei conti era molto più importante!
Spinsi due tre passanti facendomi largo. Nemmeno ascoltai le loro imprecazioni poco carine e decisamente troppo colorite su di me.
Adesso ero io a sentirmi preda ma perchè? Di chi?
Incanalai il primo vicolo l'uomo di prima , era li nel buio di spalle.
*Che fortuna!* , pensai. Ero riuscita a nascondermi e per di più con la preda fra le mani!
Come una vera cacciatrice mi feci silenziosa e lo raggiunsi alle spalle , ma proprio nel momento in cui tesi i miei artigli neri verso lui...
-Ferma!...-. Non feci in tempo a voltarmi per constatare chi fosse . L'uomo non era umano , era qualcosa di molto simile ad un mostro . 
Le sembianze non erano mutate , la sua pelle era sempre rovinata e sporca , ma dalla sua bocca oltre a gocciare della bava fumante , sporgevano dentini fitti ed aguzzi . Finii a terra.
Quando alzò le mani al cielo mostrando terrificanti artigli scuri ,che avrebbe schiantato su di me, fu come se il mio corpo non rispondesse ai comandi. Non riuscivo a scappare , ero paralizzata.
Uno spostamento d'aria. Un'ombra mi passò ad un millimetro dal viso per poi opporsi alla mia visuale .
Una sagoma scura . Un giovane , dall'aria del tutto simile a quella di un comune umano , ma con la forza di un essere soprannaturale.
Lacerò la carne dell'uomo in meno di pochi istanti. I ruggiti svanirono nel nulla e tutto si ridusse ad un pugno di sabbia sull'asfalto.
Non credevo ai miei occhi. Chi era quel ragazzo? Era li per me? Sarei stata la sua prossima vittima? Era forse lui, la presenza che sentivo alle spalle?
-Puoi anche ringraziarmi , invece di mantenere quell'aria da ebete ..-. Trasalii di colpo.
*A..Aria da ebete?!..*
-Credo di non aver capito..-. Feci sbigottita. Sembrava che le mie guance stessero ardendo.
Il ragazzo mi passò come se io nemmeno esistessi.
-Ehy! Aspetta dove pensi di andare!..-. Cercai di seguirlo , ma lei ..La fame maledetta, mi stritolò lo stomaco.
Finii per piegarmi come un ramoscello calpestato.
-Allora , hai intenzione di nutrirti oppure preferisci morire dietro questo vicolo?-. Lo sguardo severo , reso ancora più cupo da quei 
grandi occhi grigio-topo striati d'argento, mi aveva rimproverato più di quanto non lo avesse fatto lui stesso. Faceva paura . Io ne avevo paura. 
Lo scrutai chiedendomi perchè lui mi terrorizzasse così tanto. Vestito di scuro , un blu-jeans , una T-shirt nera coperta da una giacca di pelle dello stesso colore .Ai piedi degli stivali leggermente a punta anch' essi nero pece. Al collo una croce argentata , la stessa che aveva anche all'orecchio. Era bello infinitamente bello , e nonostante l'aria da perfetto ragazzo normale , riusciva ad incutermi più terrore di quanto non ne conoscessi da sola.
-E tu, mi seguirai giusto? Perchè sei tu che mi eri dietro da un pò , non  è così?-. Risposi cogliendo la palla al balzo , con la solita sfrontatezza di chi non sa chi ha difronte.
Mi gelò con lo sguardo, poi voltò le spalle riprendendo a camminare.
-Aspetta!.-. Corsi verso di lui , sbucando dal vicolo , raggiungendolo in men che non si dica.
-Guarda che con la fame che ho , non sono veloce , non puoi correre in questo modo...-. Dissi mantenendo a fatica il suo passo.
Mi scrutò come se stessi parlando della luna.
Sbuffai rassegnata.
-Guarda quella donna...Ha un'anima perfetta per la fame che hai...-. Guardai dritto a me. Una donna stupenda , ed allo stesso tempo comune a molte altre , con un'anima sporchissima , osservava una vetrina.
-Che dovrei fare? Ucciderla davanti a tutti?.-. Non ricordavo come si marcasse un'anima. Per 5 anni non ne avevo avuto bisogno e forse non l'avevo mai fatto nemmeno prima.
-Ma sei una mezzana, si o no?..-. 
Quelle parole mi tramortirono rendendomi minuscola.
-Lo sono , lo sono!.-.
Attesi che la sagoma castana si allontanasse e la seguii. Il ragazzo , non mi aveva lasciata sola nemmeno un attimo e la cosa non mi aiutava affatto. Era come se avessi un esaminatore che dovesse darmi un voto, alle spalle!
-Senti non mi hai ancora detto perchè mi hai salvata e ne tanto meno il tuo nome...Ora che ci penso.-.
Nell'attesa, pensai che informarmi su di lui sarebbe stato l'ideale.
- Non ti ho salvato per farti un favore ...Comunque puoi chiamarmi Drey...-.
-Sei sempre così simpatico...Drey?!-. Sbuffai nuovamente quasi irritata.
-Invece di chiacchierare svampita, guarda la! Ti sta scappando..-.
Gli occhi corsero alla donna , avevo appena fatto in tempo a vederla attraversare la strada.
-Merda!...-. 
Attraversai anch'io e subito dopo il ragazzo. Rincorrere una preda senza correre, era veramente un lavoro complicato!
Finalmente pochi minuti dopo la intercettai e riuscii a trascinarla dietro un ennesimo vicolo, uno dei tanti su quella strada.
Bevvi la sua anima , tutta , fino a che la preda non si fece sabbia fra le mie dita.
-E' ....disumano...-.
-E' la tua natura..-. Lui era appoggiato ad un cassonetto dondolandosi con le mani poggiate sull'estremità del coperchio proprio dietro la sua schiena.
Non mi ero mai sentita uno schifo come in quel momento.
-Non vedo perchè per restare in vita debba fare simili atrocità...-. Constatai con amarezza.
-Se non vuoi farlo , bhe allora ...Non lo fare ..-. Lo guardai con aria stupita.
-Ma poi moriresti. Infondo , non hai fatto altro che togliere la vita ad una donna che ha ucciso suo figlio...-.
-Ha abortito..Lo ha fatto perchè non aveva soldi per mantenerlo..-. Ingoiare un'anima significava anche questo, vivere esperienze estreme, vedere con i propri occhi la crudeltà umana e tastarla con le proprie mani.
-Ha ucciso. Era comunque una persona con l'anima macchiata...Non hai fatto un grande sacrificio umano ...-.
Il suo modo di vedere le cose non mi piaceva affatto. 
-E tu?...Tu che compito hai? Uccidi anche tu senza motivo come me?-. Portai le gambe a rasentare il terreno freddo , incrociandole .
-Io...Bhe io sono un demone...-. Avvertii un senso di vuoto in gola.
-Che significa un "demone"?...Sei qui per estinguere la razza umana?!-. Sbottò a ridere prendendomi alla sprovvista.
-Estinguere che??!...Ma chi ti ha detto questa stronzata?!Ahahaha-. Non la finiva più di ridere.Mi snervai.
-Perchè i demoni non fanno questo?!-. Alzai la voce che risultò metallica.
-Ahaha, no sciocca. Noi alimentiamo il male nel mondo. Ci diverte , è un gioco...Ma non vogliamo fare quello che hai detto tu..-.
-Come se poi alla fine non portasse alla stessa conclusione...-. Mi alzai di scatto .
-Io me ne torno a casa...-. Sentenziai aspra.
Vidi sul suo viso scendere un'aria presuntuosa , quasi sfottente.
 -Ah si? E che dirai? "Ho appena ucciso una donna , ma tranquilli ora sto bene.."..-.
Effettivamente mi aveva fatto notare qualcosa di estremamente vero. Che cazzo avrei detto ad Ich e Dastin? Se avessi confessato loro la verità , bhe ,mi avrebbero rinchiusa in casa sicuramente ...Oddio lo avrebbero fatto ugualmente, io ERO SCAPPATA!
Solo allora mi resi conto della gravità del mio gesto , ed in quale macello mi ero andata a cacciare.
-Oh be, allora che proponi grande genio?!...-.
-Resterai a farmi compagnia , magari spari qualche altra cazzata ed io rido ancora..-.
Non sapevo se prenderlo a pugni o se prenderlo a testate !
-Se tanto le" mie cazzate" ti fanno ridere perchè non vai a comprarti un libro di barzellette?-.
-Perchè non le avresti scritte tu, e non credo che un libro di barzellette possa parlare di demoni che vogliono ...Ahahah ancora non ci credo...-.
-Diooo! Sei insopportabile!-. Avrei voluto imprecare ed urlare , ma poi avrei dato troppo nell'occhio .
Riprese fiato e compostezza.
-Che ne dici se ci andiamo a fare un giro in macchina?..-. Domandò dopo un pò.
Lo scrutai di sottecchi , con uno spiraglio di palpebra semichiuso e le braccia incrociate. L'aria così tanto da "saccentona" non me l'ero mai data.
-Si e poi magari allunghi le mani vero?..-. Sogghignò per l'ennesima volta. Voleva deridermi ancora , ma non lo fece.
-No guarda, puoi stare più che certa che non accadrà...Non sei il mio tipo..-. Avvampai nuovamente . Praticamente aveva detto che gli 
facevo schifo?.
Ingoiai una palla di nervi.
-Un giro...Una mezz'ora e poi mi fai tornare a casa..-. Capitolai acida come latte rancido.
Sommesse una risata.
-D'accordo rompi scatole ...-.Un piccolo sorrisetto beffardo apparve sul suo volto . I miei nervi li stavo masticando tutti in quel momento!
-R...ROMPI SCATOLE!? Ma come ti permetti?!-. Seguirlo ed imprecargli contro ricordava molto la scena di due fidanzati che stavano litigando magari per le corna che lui aveva messo a lei, per un attimo mi venne anche da ridere...Ovviamente ...Non lo feci.
Si voltò camminando all'indietro facendomi una linguaccia di scherno.
*Grrrr! Lo odio!*
Ricambiai con il dito medio senza accorgermi che gli stavo sorridendo.....Gli stavo sorridendo! Ciò significava che inconsciamente mi piaceva scherzare con quel tizio! 
Ero malata , la febbre non mi era dovuta scendere , perchè era impossibile che io potessi trovarmi a mio agio con un simile personaggio!
-Arrivati-. Andai a sbattere distrattamente con la sua schiena .
-Perchè non avverti un pò più tardi!-. 
-Ti ho avvertita...-. Constatò piatto.
-Togliti...-. Cercai di aprire la portiera nervosa. Non volevo farmi affatto vedere affabile o divertita! Preferivo di gran lunga sembragli quella "indipendente" il genere di ragazza che non ha bisogno di nessuno...Feci un'enorme figura di merda...Purtroppo...
Lui restò a fissarmi alle prese con quel maledetto sportello che non andava ne di qua ne di la , come ad essere incollato alla vettura, mentre tornava a sorridere divertito. 
Poi un bip e  l'anta si aprì alzandosi verso l'alto.
-E' una Maserati , non si apre come una comune utilitaria ...-. Si era beffato di me, ancora !... 
Non gli risposi infilandomi nel veicolo , con un broncio chilometrico sul volto.
L'auto di Drey ,sapeva di acqua di colonia. Avevo sempre odiato gli uomini che indossavano acqua di colonia , ma il profumo che aveva quell'auto, il suo stesso profumo che tanto mi faceva girare la testa, mi piaceva da morire ...
-Proponi una meta..-. Tornai di colpo in me .
-Dove vuoi..-. Constatai anche che non riuscivo, standogli troppo vicino , a guardarlo in volto. Era come se la distanza me lo facesse odiare ma lo stargli accanto mi faceva avvampare pericolosamente.
Il rombo del motore ruppe quel silenzio pesante ed allo stesso tempo leggero come una piuma. Era così strano trovarmi nell'auto di un demone.
Avevo paura? Un pò si . I miei fratelli non mi avevano mai accennato di come fosse un demone . Ricordavo di averne ucciso uno , 3 anni 

prima di quel momento. Un cercatore . Non mi aveva fatto paura quella volta . Ricordo che si era mostrato sottoforma di gatto.
Carino! Era bianco tutto peloso ...Poi tutta quella "Pucciosità" era svanita di colpo e del gattino non vi era più traccia . Aveva lasciato spazio ad una chimera gigantesca con la pelle viscida e gli occhi vitrei. Ich aveva lasciato a me il compito di ucciderla, e lo avevo fatto persino con un certa bravura..
Ma quello era solo un piccolo demone, non era di certo forte come quello che avevo accanto la cui aura pesava solo nell'essere avvertita.
Non so perchè i miei fratelli non mi avevano informato sui demoni normali , quelli che non puoi fronteggiare con una spada sola.
Fissai la strada. Il susseguirsi di luci tra quelle delle insegne e quelle dei lampioni , mi distrassero. Sembrava di correre su un tappeto 
colorato.
-Allora , raccontami qualcosa , magari partendo da come ti chiami ..-.
-Clair...-.
-Raccontami qualcosa ,Clair.-. Sembrava essere rilassato , come se gli piacesse parlare o ne fosse addirittura felice. Ovviamente per quello che un demone può essere felice..
-Non so, che ti interesserebbe sapere?-. 
-A me ? Non interessa nulla di te in realtà, ma preferisco passare mezz'ora in chiachiere che piombare nel silenzio..non trovi ?-.
Sorrisi appena. -Oddio effettivamente! -.
-Sei sempre stata qui in questa città?..-. Le luci accendevano e spegnevano i nostri volti...
-Che io ricordi...Si.-. In realtà sapevo di essere stata li per 5 anni , poichè del mio "prima" non avevo che buio.
Si sporgeva ogni tanto verso il parabrezza osservando ciò che ci scorreva davanti.
-Devi esserti annoiata parecchio...-. 
-No, ma che dici...Ho solo fatto la vita della sorellina minore per anni !!!...-. Incrociai le braccia scendendo con la schiena sul sedile .
-Eh, immagino la noia...Scommetto che quando ti viene fame non sai dove sbattere la testa.-.
-A dire il vero..Questa è la prima volta che ho fame...-.
Sgranò gli occhi in un'espressione incredula.
-Dici sul serio?!-.
-Ecco...Si..-. Era buffo come di punto in bianco mi ero fatta timida.
Lo aveva detto con così tanto stupore quel "Sul serio" , che per un attimo non seppi veramente che rispondere. Potevo essergli sembrata un'anormale o una mezzana strana , inutile.
-Perchè è tanto strano?-. Cercai di non far avere lui , alcuna impressione di me a riguardo.
-Oh , be.. si. Di solito i mezzani specie gli impuri, hanno sempre fame, a meno che...-.
-A meno che?..-.
-Non vivano con un demone dentro casa o con un altro mezzano impuro. In quel caso la fame si annulla come in una formula fisica.-.
-Be allora ti sembrerà ancora più strano , ma io non vivo con nessun mezzano come me...Ne tanto meno con un demone!-. 
-Forse sei un innesto riuscito male-. Rise di gusto.
-Grazie. Dico sul serio...GRAZIE!-. Brontolai acida.
-Eddai scherzo-. 
Di colpo fermò l'auto.
-Ed ora che fai?!..-. Quella sosta improvvisa mi "puzzava" alquanto.
-Ti porto a vivere-. Il sorriso che mi aveva mostrato poco prima di voltarsi e scendere dall'abitacolo, era particolarmente disteso. Come 
se veramente stesse per regalarmi un pezzo di vita. Un "qualcosa" che fosse solo per me , solo mio e che solo un demone come lui poteva regalarmi.
Toccato il marciapiede con la suola delle mie Adidas, mi accorsi che eravamo finiti in quello che mio fratello Ich chiamava quartiere "Off limits", il più malfamato della città , il genere di posto che nessuno avrebbe dovuto frequentare e che puntualmente quelli di casa Festerburgh evitavano come la peste .
-Locos ? E' una sala biliardo?..-. L'insegna a led del locale illuminava l'intero marciapiede lampeggiando prima di blu , poi di rosso , poi ancora di verde .Spasmodicamente quasi da far venire il mal di testa. 
-La migliore della città , bambina..-. Euforico. Così avrei detto che fosse quel demone quella sera. Forse , era proprio il "Locos" che lo faceva andare su di giri.
Due piccole campanelle tintinnarono all'aprirsi della porta in vetro . Il cartello con scritto "Open" oscillò appena.
L'intenso odore di sigaro e sudore avvolgeva l'intera sala , rendendola quasi soffocate al primo impatto , ma poi, ci si abituava ..Sin troppo..
-Prendi qua ..-. Mi tirò una stecca che riuscii ad afferrare con il più maldestro dei gesti.
-Ma io non so giocare!-. Dalle casse l'immortale "Come as you are" dei Nirvana , rendeva la scena molto più suggestiva.
Chi frequentava il Locos , non poteva avere meno di trenta o quarant'anni era la legge di quel posto. O hai quarantanni o sei un demone , il cartello inchiodato dietro al bancone del bar parlava chiaro!
-Quel cartello...Dicono sul serio?-. 
-Si..-.
-Oddio , non mi starai dicendo che..-.
-Ahah. E' ironico , loro non sanno che la metà dei presenti qui dentro sono demoni...-.
Deviai lo sguardo sul gruppo di persone che affollava il locale. 
-Nessun..Ah , no ! Eccone una!-. Umani e demoni che giocavano assieme a biliardo..C'era da non poterci credere.
-E'...-.
-Forte vero?-.
-Fortissimo!-. Stavo appena conoscendo tutto un altro mondo. Quello fatto di esseri maledetti e persone normali che convivevano pacificamente .Non il mondo buio di cui Ich parlava anche ai suoi figli , bensì quello dello sfregio , del divertimento , dell'insano ed allo stesso tempo dell fratellanza ed del rispetto.
-Allora? Che ne dici? Ce la facciamo una partita contro quei tizi?-. Fece un cenno con il capo in direzione di due uomini alle prese con il termine di una partita. Uno magro , sin troppo con una bandana maculata di bianco su uno sfondo nero , legata in fronte , vestito totalmente di candido , uno spacciatore venni a sapere poi . L'altro, molto più grasso , con una lunga barba grigia. Anche lui indossava una bandana ma l'abbigliamento ricordava molto di più quello di un "cavaliere delle strade" , un motociclista  di Harley .Era un demone .
-Sono certa che perderemo miseramente-. Strinsi l'asta di legno fra entrambe le mani , come se fosse l'unico punto fermo di tutta la stanza.
-Fidati..-. Drey andò dritto da loro e , dopo essersi salutato calorosamente con entrambi , fece cenno di avvicinarmi.
Esitai un attimo , poi per paura che si spazientisse simulai una breve corsetta giungendo di soprassalto con uno stupido sorrisetto da sciocca sulle labbra.
-E lei , è Clair , la mia compagna per questa sera..-.
Gli occhi puntati addosso dei due, non li gradii affatto. Smaniosi , perversi , dimostravano il peggio del peggio.
Il sorrisetto sciamò dal mio viso in fretta.
-Allora che si fa? Si gioca?-. Lasciando posto ad un timbro di voce metallico , che si attirò una risposta secca come la steppa da uno dei due.
Circuimmo il tavolo da biliardo osservandolo come se di li a poco ci fosse apparso qualcosa sopra, mentre uno di loro , il più magro, sistemava le bocce nel triangolo poco prima di "spaccare".
-Non ti sembra di essere stata un pò troppo fredda e sicura di te?-. Fece nel mio orecchio il demone.
-Hai detto tu "fidati" o sbaglio..?-. Risposi estremamente rilassata come se avessi dato per scontato tutto , con un fare quasi da spavalda presuntuosa.
-Mi toccherà rompermi un braccio ne sono certo..-. Proferì sconsolato.
-Iniziamo-. La voce dell'uomo con la barba sembrò una martellata.
-Spacca tu ragazzina..-. 
Intuii che significava tirare la pallina bianca contro le altre. 
*Un gioco da ragazzi!*....Si ...Un par di palle!
Alla prima botta "steccai" lasciando erroneamente l'asta di legno che schizzò su uno dei tre fari che illuminava il tavolo. I due rivali se la risero di gusto sotto i baffi e la cosa mi snervò troppo.
-E' "fallo"..-. Già quello più secco si era approntato a prendere il mio posto.
-Non ho toccato nessuna pallina, quindi posso tirare una seconda volta...-. Lo zittii sotto lo sguardo esterrefatto persino del demone.
Feci un secondo tentativo imbucando tre palline. Alzai il viso con un'aria terribilmente soddisfatta. Giuro avrei pagato per vedere la mia faccia beffeggiare quei due !
Tornando ritta e raggiungendo il mio compagno osservai anche i tavoli dietro di me. Non era semplice capire come si giocasse , ma ripeto stupida non lo ero , e mai lo sarei stata.
-Da quando sai le regole di questo gioco?..-. Tornò a parlarmi nell'orecchio il demone.
-O bhe....Da ora..-. Vidi accendersi nei suoi occhi due scintille di fuoco.
-Sposami!-. Aveva praticamente gridato. Quel posto gli dava alla testa e lui mi faceva morire quando faceva certe uscite da schizzato. 
Persino la voce gli cambiava. 
-Non esagerare adesso...-. Lo beffeggiai sorridendo. 
Lo scambio di sguardi tra me e lui era durato praticamente tutta la partita. Il suo era veramente magnetico. Non riuscivo a scollarmi da quelle iridi grigio-topo...Capii che non erano loro ad essere malati , ma io che ero così attratta dal proibito.
Passammo tutta la notte al Locos. Almeno tre ore passate  fra, birra , biliardo e strane conoscenze, che avevano colorito la serata molto più di quanto già non lo fosse.
Persi la cognizione del tempo.
Misero della musica diversa dopo una certa ora e l'intero locale si trasformò in una sala da ballo. I bassi delle casse sembravano farmi vibrare ogni organo interno , erano assordati i brani che avevano messo a ripetizione , ma a me non sembrava affatto.
Vidi quel  posto come un emisfero a parte, dove malvagità e vita comune si incrociano tenendosi per mano.
Era afrodisiaco ed allo stesso tempo cancerogeno.
-Ho i piedi a pezzi..-. Mi buttai sul primo divanetto libero. Qualche altro sconosciuto era stato del mio stesso avviso , e mi ritrovai il demone seduto di fronte dall'altro capo del tavolino , mentre due ragazzi forse fradici per l'alcool di fianco. Non lo trovai strano , e 
questo mi preoccupò.
-Allora?Com'è vivere?..-. Lo sentivo lontano , le sue parole erano appena chiare sotto il rimbombo della musica.. Forse l'atmosfera stessa mi aveva drogata.
-Stupendo...Giuro è la sensazione più bella che abbia mai provato!-. 
Quella sera , Clair aveva scordato di avere un vuoto. Aveva scordato i problemi , la casa , gli angeli , la febbre, aveva vissuto e non le sembrava vero.
Mi persi dentro le luci lobo che creavano l'effetto dell'interno di un astronave .
-Drey...Quando mi porti a vivere ancora?...-.
-Spero presto..-. Sorridemmo nello stesso momento, come due ragazzini infatuati . 
______________________
Alle prime luci dell'alba il Locos sembrava essere morto. Tutto un altro posto rispetto a poche ore prima.
La massa di gente era sciamata, non aveva senso restare. 
-Ora? Dove andiamo?-.
-Ehy , ehy , ragazzina non stai correndo troppo? sono le cinque del mattino , dovresti andare a casa-. Fece lui sorridendo simpaticamente.
Misi il broncio.
-Sono già in ritardo da ...Tipo ore ! Mi prenderei un caziatone comunque , perciò non ne vale la pena tornare proprio ora.-.
Sommesse una risatina.
-E ora? Perchè ridi?!-.
-Sembri una bambina-. Non l'aveva detto affatto con disprezzo. Anzi ,quasi sembrò essersi intenerito.
Arrossii di colpo zittendomi e lui lo notò.
-Dai allora ..ti porterò in un posto prima di riaccompagnarti a casa.-.
I miei occhi tornarono a brillare vispi.
Cercai di contenere l'euforia calandomi all'interno della Maserati rosso fuoco.
Raggiungemmo la spiaggia minuti dopo.
-Scommetto che tu l'alba l'hai vista solo da camera tua...-. 
Persi un battito per l'imbarazzo.
-Non è vero!-. Schizzai.
Ma il suo sguardo che praticamente mi aveva detto "non dire cazzate", mi costrinse ad ammettere la triste verità.
-Io, in realtà non ricordo nulla...Quindi se ti dicessi "si l'ho visto"o ti ammettessi il contrario , in ambedue i casi mentirei..-.
I suoi occhi sembrarono capirmi..
-Deve essere orrendo.-. Fece con disgusto. 
Aveva nascosto qualcosa .Qualcosa che forse faceva male anche a lui dover ammettere. La luce 
nelle sue iridi mi aveva fatto da spia. 
Abbassai lo sguardo.
-Dai mocciosetta...-.Appoggiò le sue mani sulle mie braccia cogliendomi alla sprovvista , sorprendendomi alle spalle.
-Facciamo così...Riscrivi la tua vita da oggi..-. Davanti a me la distesa di acqua era illuminata da un sole che ancora non era sorto. 
Bianca , candida e spaventosa come il vuoto dei miei ricordi.
-Allora che ne pensi?..-. La sua voce si fece più vicina , troppo. La sentii calda sul mio collo , bollente come lava , stronza come il peggiore dei danni.
Mi sentii strana . I brividi li avevo ed erano così forti da strapparmi il fiato, ma non era questo a farmi sentire in quel modo...no, non erano loro...
-Penso che ...vada bene..-. 
Fece un sorriso sospirato poi tornando leggermente più dritto si regalò anche lui quella meravigliosa alba.
Mi aveva messo entrambe le braccia attorno al collo. Non stringeva , anzi , c'era appena appoggiato . Fu come se mi stesse abbracciando , lo stesso calore che il suo corpo emanava lo stava facendo.Non ricordavo di essere mai stata così tanto vicino ad un ragazzo . Era una sensazione che mi apparve totalmente nuova , incalcolabile, mi aveva spaesato e fatto tremare  ..Ma solo allora mi resi conto che ero nel posto dove sarei sempre 
dovuta essere , e non sapevo perchè . Lui era uno sconosciuto che mi faceva sentire nel posto giusto al momento giusto , e forse, se avessi guardato indietro , se fossi riuscita a riavere i miei ricordi , sarebbe stato come bere in un bicchiere  pieno di schegge di vetro . Mi sarei solo fatta del male.
Strinsi le mie mani ai suoi avambracci, forte , come se non mi ci sarei mai voluta separare.
Quando il sole illuminò quel tratto di spiaggia , di colpo divenni triste. Dovevo tornare a casa , proprio come la protagonista di una favola della Disney. E chissà se poi, avrei veramente rivisto quel ragazzo. La tristezza si fece "magone" nel mio stomaco.
-Andiamo?..-. Fece lui. Il timbro pacato e l'espressione distesa.
Sospirai amaramente.
-Si...E' veramente tardi...-. Non sapevo cosa avrei trovato in casa. Se Angeli allarmati o mio fratello Ich pronto a castigarmi , la cosa mi rendeva particolarmente nervosa.
Casa mia , non era lontana da li , la si poteva raggiungere in poco più di dieci minuti , ma l'accesso alla villa era praticamente insuperabile non solo per le decine di angeli che la controllavano, ma anche per il bosco che serratissimo , la circondava. Solo noi della villa sapevamo come accedervi.
-Puoi lasciarmi qui..-. Lo feci fermare.
-Ma qui non ci sono case..-. La strada prima di Festerburgh era un susseguirsi di locali e negozi alimentari.
-Lo so .Preferisco arrivare a piedi a casa ...-. Poi pensai agli angeli. Sarebbe stato un guaio se avessero avvertito la presenza di quel demone così  vicino alla casa , così vicino alla mia aura..
-Come vuoi...-. Liberò le portiere dalla sicura e mi lasciò scendere.
-Grazie per la serata. Sono stata veramente bene.-. Proferii con un debole sorriso.
-Figurati.-. Mi fece l'occhiolino . Ci salutammo con un breve gesto della mano , poi mentre mi incamminai su quell'infinito marciapiede piastrellato , mi persi a seguire con gli occhi la sua auto che sfrecciò rombando per la strada.
Ero felice . Felice credo come poche volte lo ero stata sino a quel giorno...

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Capitolo 29
*** Pensare di essere salvi come se fosse un sogno ***


L'atmosfera di Festerburgh , dopo che  vi avevo fatto ritorno era tesa come una corda di violino.
Mi avevano imbrogliata. Quando tornai , non mi avevano chiamato subito "a rapporto" per essere rimproverata, bensì mi avevano lasciata andare a riposare. Solo quando verso mezzo giorno avevo riaperto gli occhi , Garreth mi aveva avvertito , riferendomi che mio fratello voleva vedermi.
Mi preparai con estrema calma , non avevo poi tutta quella fretta nel prendermi un rimprovero.
Scesi. Ammetto che dovermi confrontare con Icaryus , mi spaventava un pò. Infondo lui era , oltre che mio fratello, anche un padre acquisito per me. Un vero capo di casa e da tale , spesso mi spaventava l'idea di commettere qualche errore e poi essere ripresa.
Era come deluderlo. Cazzo! Che sto dicendo io questa volta lo avevo deluso veramente e su ogni fronte...!
Raggiunsi la porta del suo studio prima del previsto.
*Avanti Clair..* .
 Presi un gran respiro , ed aprii uno spiraglio fra le due ante. L'idea era quella di non dare nell'occhio.
-Credi che lei si sia spinta oltre, tanto da fuggire per colpa della "fame" ? -.
Un discorso a me famigliare si stava svolgendo all'interno della sala ,ed i protagonisti non erano niente popò di meno che l'angelo Eleonor e mio fratello.
Tornai a socchiudere la porta , ma restai li , con le orecchie piantonate alla lastra di vetro perchè infondo, la curiosità è donna ,no?
-Credo che nulla la possa tenere lontana da quella parte del suo essere..-.
-Questo non va affatto bene... Potrebbe veramente trovare qualche demone che sia pronto ad assecondarla ed allora , noi tutti saremo in pericolo ,Icaryus...-. Il volto di mio fratello era più cupo di una giornata di pioggia e raffiche di vento.
A quel punto , la cosa mi puzzava troppo , perciò, schiarendomi la voce in un colpo di tosse feci accorgere loro della mia presenza.
-Clair..-. Lo sguardo sbigottito di Icaryus mi passò parte parte.
-Non credete di dovermi delle spiegazioni?...-. Esordii tagliente .
-Ecco...-. L'angelo non sapeva da dove partire ..
-Perchè non le dai tu a noi  delle spiegazioni ! Magari partendo proprio, da dove sei stata ieri notte..-. Ma come al solito Icaryus si sapeva rigirare la frittata meglio di uno chef..
-In città..-. Risposi secca.
 Pensai che mantenendo l'aria sicura di me , lo avrebbe fatto demordere dall'indagare...Mi sbagliavo.
-In città. E con chi saresti andata in città?!..-. Il tono  sfottente di mio fratello non mi piaceva affatto. Era uno misto fra beffa e rimprovero ed io non sapevo se sentirmi "in dovere" di provare vergogna o se incazzarmi a bestia.
-Da sola...-. Mi portai seduta su una delle poltrone del  salottino in pelle marrone , proprio di fronte ai due mantenendo un confronto visivo che aveva lo stesso sapore della sfida.
-Clair. Adesso finiscila di raccontarci bugie. Dicci dove sei stata e perchè.-. Si fece più serio.
Forse avrei dovuto confessargli tutto . Avrei dovuto dirgli che la notte precedente il mio spirito , il mio corpo , ogni parte di me era attanagliata da una fame mai provata prima. Avrei dovuto ammettere di aver ucciso.
Fissai il volto adirato di mio fratello. Mi sarei voluta sotterrare.
-Io...-. Mi torturai le mani , in cerca di un modo per spiegargli la verità.
Poi presi forza in un gran respiro, il secondo di quella giornata , segno che non era partita affatto bene e ,parlai.
-Avevo fame...Terribilmente fame. Ma questo...-. Fissai poi l'angelo con fare di rimprovero.- Voi non lo capite , non è così?-.
Vidi mio fratello sospirare amareggiato. Fu l'ennesima coltellata.
-Che c'è? Avere una sorella impura è così disdicevole per te?!-. Gridai allora, finchè Icaryus stesso non mi fissò spaesato ed ora nei suoi occhi era comparso un velo di vergogna.
-No...Non ho detto assolutamente questo ma...Tu ti rendi conto che oltre a combattere i demoni , ora dobbiamo combattere anche te?-.
Non capivo.
-Me? Per un pò di fame?!-. Schizzai in piedi.
-Forse tu non capisci la gravità della situazione! La tua fame comporta morte!... Ti sembra bello dover uccidere per restare in vita? A decimare la popolazione ci sono già "loro", non occorri anche tu!-. Urlò.
Sentii avvamparmi il viso , ed i miei occhi intridersi di lacrime. Volevo piangere , ma odiavo l'idea di dargliela vinta.
-Scusami..Non dovevo dirti quelle cose...-. A dispetto dell'evidenza , quella frase detta attimi dopo, mi sorprese.
-Però le hai dette...-. Gli feci notare.
-Sai Ich. Non puoi dire tutto quello che ti passa per la testa... Potresti ferire qualcuno senza nemmeno rendertene conto.-. Mantenni un 
tono di voce pacato per tutto il tempo a seguire. Sapevo perfettamente che ero in grado di far sentire in colpa persino un santo.
-Perdonami ..-.
-Lascia stare. Infondo voi non immaginate nemmeno cosa vuol dire avere Fame. Non posso farvene una colpa..-. Lo rimproverai con lo 
sguardo un'ultima volta prima di avviarmi verso la porta da dove sarei uscita.
-Ah! E se tanto ci tieni a saperlo, si ho ucciso ...Perchè quella è la mia natura e tu Ich, non puoi farci niente...-. Non mi voltai nemmeno. 
Forse per paura di un confronto con i suoi occhi ,che sapevo non sarei riuscita a reggere o forse solo per la paura che le stesse parole da me pronunciate riuscivano a mettermi.
Feci scorrere l'anta una volta per uscire ed una seconda per richiuderla.
Finalmente avevo parlato. Avevo ammesso le mie colpe . Fu come essersi tolto un peso enorme dallo stomaco.
Si , sapevo che lui detestava la mia natura, e che se avesse potuto ,avrebbe fatto del tutto per impedirmi di marcare ma sapevo anche che 
se mai mi fossi cacciata veramente nei guai, lui sarebbe accorso per primo perchè infondo , seppur non lo dimostrava, lui mi voleva bene e quella era solo preoccupazione che come veleno gli  faceva sputare  frasi che mai avrebbe voluto dire.
-Signorina...-. 
Garreth aveva assistito alla discussione da uno spiffero della porta.
-Ehy..-. 
Il tono della mia voce era evidentemente bastonato, non lo riuscii a nascondere.
-Ho sentito..Mi dispiace molto che suo fratello l'abbia con lei..Io capisco come si può sentire...-. 
Sorrisi debolmente.
-Sta tranquillo Garreth. Purtroppo chi non vive simili dolori non può capire-. Poi lo fissai.
-Ma ovviamente tu sei l'eccezione-. L'arco del sorriso sulle mie labbra si fece più evidenziato e riuscii ad attirarmi persino ,qualcosa di molto simile ad un mezzo sorrisetto da parte sua.
-Garreth...-. Chiamai il suo nome come a volerlo far tornare sulla terra.
-Cosa ti preoccupa?-. Lo conoscevo sin troppo bene , per dire che fosse rilassato.
Finalmente il suo sguardo mi confessò quanto già da sola, avevo appurato. 
Subito dopo fu lui stesso a darmene conferma.
-Sono preoccupato signorina...Ho paura per lei, per i suoi fratelli e...Per il demone con cui ha passato la notte...-.
Sbiancai. Ero stata scoperta...ma come?
-Garreth ma tu come lo fai a sapere?!-. Chiesi sbigottita, non accorgendomi di aver appena acceso il megafono alla mia voce.
-Shhh, abbassi la voce ! Che vuole far succedere una guerra dentro queste quattro mura?!-. Mi prese entrambe le mani portandomi lontana dalla porta dello studio.
-Ero venuto a cercarla. Ovviamente i suoi fratelli non sanno nulla...-.
-Come?Cioè quando? Quindi mi hai vista uccidere?-. Tremai assieme alle mie corde vocali.
-Stia tranquilla. Ripeto , ho preferito uscire io a cercarla piuttosto che farla seguire da decine di angeli che sicuramente avrebbero fatto fuori entrambi...Sa bene qual'è la prassi..-.
Infatti sapevo perfettamente come funzionava.. Ecco perchè quando mi sentii seguire la notte precedente , i miei piedi si erano piantonati al terreno. Se solo avessi avuto un angelo alle mie spalle , a quest'ora non sarei stata li a poterlo raccontare. 
La "legge", ovvero il codice di comportamento degli angeli , aveva un decalogo. Dieci regole che un angelo non può per alcun motivo infrangere, ed una di queste recitava esattamente le seguenti parole:
[Nel caso voi creature celesti, vi imbattiate in un mezzano , in un demone o in un Pandemone che abbia ucciso , o stia uccidendo un umano, non esitiate! Toglietegli la vita come codesti l'ha tolta prima di voi].
Rabbrividii al pensiero.
-Allora perchè Eleonor mi ha lasciato andare? Ho appena confessato di aver ucciso...-.
-Lui è una piccola pedina. E' stata fortunata che non vi fosse l'angelo maggiore in quella stanza. -. Strinse con più vigore le mie mani tenendole giunte.
-Signorina...Faccia più attenzione d'ora in poi specie alle parole che dice ed a quello che fa...Non si faccia scoprire..-.
Lo fissai intensamente come se lui fosse un libro ed io vi stessi cercando dentro le risposte.
-Io non ho più fame , posso stare tranquilla ora..-.
-Tornerà! La fame.... Tornerà...-. Era triste ed immensamente preoccupato..
Abbassai lo sguardo.
-Cosa posso fare perchè non finiscano nei guai i miei fratelli, e ...Non venga uccisa io?.-.
-Io so perfettamente dove dovrei portarla , ma....Non posso...Non è sicuro, anche se impedirebbe al suo corpo il bisogno delle anime..-.
-Ti riferisci ...A quel demone?...-. Distolse lo sguardo.
Non voleva ammetterlo ma la presenza di un demone questa volta sarebbe andata a favore di tutti.
-Si. L'aura demoniaca di quel giovane, le sarebbe sicuramente d'aiuto...-.
Sentii il cuore pulsarmi più velocemente ed una strana contentezza prendersi gioco di me. Avevo bisogno di Drey. 
Da una parte io stessa mi disprezzai , perchè disprezzavo come tutti in quella casa  i demoni , ma d'altra parte  forse, circa un briciolo del mio cuore non vedeva l'ora di sentire Garreth pronunciare una frase simile.
-Perfetto , quindi ogni sera io dovrei scappare dalle guardie , da Ich e rischiare la vita per...Stare con un demone?!-.
La parte più realista di me , aveva pienamente ragione. Non sarebbe stato affatto facile . Ben presto pensai che quella fosse solo un'idea folle.
-L'accompagnerò io.-. Non credevo alle mie orecchie...
-No. No Garreth, non ti metterei mai in un simile pericolo..-.
-Stia tranquilla signorina. So perfettamente quello che faccio...-. Di colpo si auto-convinse ed i "Ma è pericoloso" di poco prima si polverizzarono come se mai ci fossero stati.
Io però seriamente non volevo metterlo nei guai. Se Garreth fosse morto , non me lo sarei mai perdonata.
-...Mi....dispiace di dovervi creare così tanti problemi...-. Profondi singhiozzi di pianto mi intrappolarono la gola.
-Oh...Suvvia, non pianga ora. La veda con la giusta prospettiva , almeno in 60 anni d'onorata carriera , ho qualcosa di veramente interessante da fare!-. Mi abbracciò consolandomi , mentre il suo solito sdrammatizzare mi strappava un sorriso.
-Bene! Questa notte si faccia trovare pronta , al resto penserò io...-.
Stava per tornare in cucina.
-Ma...Io come faccio a sapere dove si trova quel demone?..-.
L'anziano si voltò sorridendomi bonariamente.
-Signorina, non mi prenda per uno sprovveduto.-. Mi fidai ,come sempre avevo fatto , di quell'anziano maggiordomo.
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Attesi l'arrivo dell'ora stabilita per "evadere", in camera mia.
Mi sentivo strana. Elettrizzata e spaventata allo stesso tempo. Stavo mettendo nei guai un uomo buono, che non c'entrava nulla con i miei problemi ma al contempo lo stavo salvando assieme al resto della casa .
Stavo sbagliando? Sicuramente si. Forse me la sarei dovuta cavare da sola , o forse , avrei dovuto lasciare che i miei fratelli decidessero per me...
Quel dubbio non mi lasciò libera la mente neanche un attimo.
Mi accomodai ,pensierosa, sul davanzale mentre gli occhi si perdevano in quella luna piena che sembrava un gigantesco bicchiere di latte , al di là della mia finestra.
E non nego che riconobbi sin da subito , che il buio di quella notte mi attirava. Non ci avevo fatto ancora l'abitudine , ma ormai dovevo mettermi in testa che non tutte le creature erano nate per fare del bene e nessun essere come me lo sarebbe mai stato.
*I miei fratelli..*
Chissà se loro , anche per una volta sola nella loro vita si erano sentiti come me. Chissà, se avevano pianto proprio come spesso avevo fatto io , sentendosi esseri ripugnanti , maledetti , sentendosi, come mi sentivo io...
Due colpi sulla lastra lignea della mia porta mi fecero trasalire bruscamente. 
*Garreth.
-Signorina..-. Oltre che a lui, persino la sua voce entrò in punta di piedi.
Mi voltai.
-E' ora..Vero?-. Tornai ritta, artigliando la giacca di pelle . 
L'uomo mi condusse tramite una porta sul retro al garage della villa.
 Li, c'era nascosta sotto un telone chiaro , un'auto mobile . Era stupenda. Nera , lucida, ricordava le auto che si vedono nei film di tanto tempo fa.
-Wow! Ma è tua?!-. Mi brillarono gli occhi.
Sorrise.
-Si.-. Proferì mite. 
Non era mai stato un uomo che amava vantarsi , il buon vecchio Garreth.
Entrai nella vettura. Sapeva di eleganza. 
L'unico odore era quello della tappezzeria lievemente accompagnato da quello maschile del maggiordomo. Pensai che fosse inconsueto un profumo simile per un uomo anziano qual'era lui.
-L'appuntamento è nello stesso vicolo di ieri sera.-.
Lo scrutai incredula.
-Adesso devi dirmi come hai fatto a trovarlo!-.
Sogghignò appena.
-E' un segreto.-.
Sorrisi.
-Che uomo pieno di risorse!-. Esclamai in una risata sommessa.
Non correva . Attraversammo la città a 50 all'ora . Ebbi tutto il tempo di godermi quell'attesa e per un attimo , mi sembrò di essere la fidanzata che di nascosto scappa dai genitori per vedere un ragazzo che a loro non piace affatto. Era un pò così no? Ovvio io e quel demone non stavamo insieme ed anzi ,il sol pensiero mi faceva venire il magone allo stomaco , ma era bello poter pensare che in tutta quella anormalità c'era qualcosa di così tenero.
Garreth fermò l'auto in corrispondenza del buio dello stesso vicolo . La sagoma del giovane sbucò illuminandosi lentamente. Fiera come mai l'immagine di un giovane, che presso a poco aveva la mia stessa età, potesse essere.
-E' lui..-. Respirai appena.
L'anziano sorrise dandomi una piccola spinta con la mano.
-Su, va..-.
Scesi dall'auto sorridendo al maggiordomo.
-Non credevo di rivederti già la sera successiva...Che c'è non puoi fare a meno di me?-. Si avvicinò con aria maliziosa , sin troppo , 
tanto da togliermi il fiato.
-Non credere che  sia contenta di vederti. Ne ho solo bisogno..-. Risposi arida..
In realtà me ne morivo.
Sogghignò sprezzante come al solito , come se l' avesse intuita quella cazzata detta da me.
Poi si chinò verso la portiera ancora aperta.
-Ehy , maggiordomo, vedi di fare attenzione quando rientri, non voglio seccature..-.
Vidi il volto di Garreth contrarsi . Sapevo che anche a lui i demoni non calavano affatto e c'era qualcosa in Drey , che creava quasi ribrezzo nell'anziano . Io me n'ero accorta appena.
Il demone chiuse lo sportello bruscamente , colpendo poi il tetto della macchina . Come a salutarlo beffeggiandolo al contempo, mantenendo quell'odioso sorrisetto svelto in volto.
-Non trattare Garreth con quell'aria di sufficienza!-.
 Ridacchiò.
-Allora sei uscita con me per rimproverarmi tutta la sera?...-. Sibilò con una punta di malizia nella voce.
Ogni volta che si avvicinava anche solo di poco al mio viso , mi pareva di perdere il terreno da sotto i piedi.
-Io...-. Avvampai e lui sogghignò compiaciuto.
Mi innervosiva a morte tanto quanto mi attirava da impazzire.
Ed era proprio questo che non mi "calava". Perchè mai una ragazza per bene come me doveva essere ammaliata da un demone cafone e malato come lui!?
-Stasera..Non ho intensione di fare follie, ne tanto meno di farti fare tardi come ieri...-.
Avevamo preso a camminare. Lui con entrambe le mani nelle tasche della giacca , io, a qualche passo di distanza , quasi tremante per l'ansia che mai e poi mai sarebbe passata.
-Che fai adesso? Il bravo ragazzo?..-. Lo fissai sfrontata, sfottendolo con lo sguardo.
Si arrestò ed in una mossa non calcolata , piombò di fronte a me. Me ne resi conto solo quando lo ebbi di fronte e fui costretta a tirare di freno a mano con i piedi.
-Vuoi vedere cosa può fare questo bravo ragazzo?-. Il suo viso era pericolosamente planato ad un millimetro dal mio. I nostri nasi si erano toccati appena .
La mia mano appoggiata al suo petto...Come diavolo c'era finita li?! Non ne avevo la minima idea , forse attimi prima lo stavo allontanando ma poi avevo demorso senza nemmeno accorgermene...A quel punto il mio sguardo era sceso pericolosamente sulla sua bocca. Quelle labbra....Così vicine , troppo. Bruciavo ovunque.
Vidi definirsi un sorriso malizioso più di quelli che avevo già potuto conoscere. 
Tornai a fissarlo in un battito di ciglia, e di colpo mi ricossi da quella specie di trance in cui lui mi aveva fatto piombare , divincolandomi dal suo stesso sguardo, liberandomi dalla presa che il suo corpo aveva su di me senza che ne venissi a contatto.
La risatina di Drey, mi fece rizzare ogni pelo sulla nuca. 
-Non lo fare mai più!-. Gracchiai.
-Perchè? Cosa ho fatto?-.
 Dio! Rispondeva anche facendo il finto tonto!!! Se la sera prima avevo avuto dubbi su come malmenarlo , ora avevo avuto una schiarita sul da farsi , ERA DA PRENDERE  A CALCI NEL CULO!
Sbuffai , ma a me sembrò di aver ringhiato.
-Allora? Il nonnetto perchè ti ha portato da me?-.
-Innanzi tutto il suo nome è Garreth e non "nonnetto"...Comunque , lui crede che la vicinanza con un demone non mi porti a dover 
marcare. Tu hai detto la stessa cosa ieri. Hai detto che se avessi vissuto con un demone in casa , non avrei avuto fame..-.
-So benissimo cosa ho detto..-. Si fece acido di colpo.
-E per questo , ti aggiungo anche un altro piccolo dettaglio...Non serve a nulla uscire la sera con un demone se poi tutto il giorno lo passi con un umano..-. Si riferiva a Garreth. Lui ,aveva l'anima leggermente macchiata , e ricordavo perfettamente la fame che mi metteva il solo guardarla.
Ingoiai un pugno di verità che mi era parso estremamente doloroso.
-Questo è vero...-. Mormorai.
-Ecco , allora per quello che mi riguarda , dovresti cercare qualche altro escamotage..-.
-Ah si? E quale sentiamo?! Vivere con te?Fuggire? Quale di queste idee del cazzo farebbero al caso mio?!-. 
Ridacchiò.
-E' possibile che tu , salti in aria come esplosivo, ogni volta?-.
Il suo sorriso poi, era la trappola più dolce e pericolosa che avessi mai conosciuto.
-...-. Persi la cognizione di ogni cosa, come se fossi stata vittima di una seconda amnesia, senza potergli rispondere , perchè diamine quel sorriso era in grado di farmi perdere la ragione. Era come perdersi nel paradiso più bello seppur il suo fosse fatto di lava e fiamme.
Notò poi, qualcosa alle mie spalle, lo vidi cercare con gli occhi. 
Di conseguenza mi voltai.
-Che... stai ...guardando?-. Quasi esitai..
-Quel bar..-.
Portai gli occhi in direzione della "Old Class", una caffetteria di lusso dall'altro capo della strada.
-Vuoi entrarci?-. Chiesi incredula.
-Si , perchè no..Voglio farti vedere una cosa..-. Mi afferrò una mano , trascinandomi letteralmente verso il marciapiede di fronte.
Il peso della sua stretta sulla mia mano parve bruciarmi la pelle  attraversandone ogni strato, stranamente in modo estremamente piacevole, e non mi opposi nemmeno un istante lasciandolo fare.
Due campanelline, comuni a quasi ogni locale di Westbruke, tintinnarono all'aprirsi della porta.
-Buonasera.-. Una graziosa ragazza che si trovava a sparecchiare un tavolo vicino all'ingresso, ci accolse con un ampio sorriso sgargiante.
-Sono così carine le cameriere in questa caffetteria..Guarda la divisa!-. Proferii con enfasi a mani giunte.
-..Immagino che quella divisa starebbe molto bene anche a te...-. Sibilò nel mio orecchio , ed ecco che le guance tornarono a bruciare come le fiammelle di un fornello.
Mi sorpassò , portandosi verso un tavolo.
-Non vieni?..-. 
-h..S..Sisi..-. Caddi dalle nuvole come molte altre volte .In realtà come ogni volta che lui se ne usciva con quelle maledette frasi..
Mi guardai attorno.
Le sedie erano verdi smeraldo , imbottite ,con lo schienale a forma di cuore , era stupendo sedercisi.
In realtà tutto in quella caffetteria era magnifico. Le luci color oro che uscivano da abat jour su ogni angolo del locale, l'arredamento che ricordava più un salone di una reggia, lo stesso alternarsi di panna e verde sui muri, lo era.
Metteva una pace estrema stare li.
-Sai , non credevo che ad un demone come te potesse piacere un posto simile..-. 
-Oh be sai, non è che mi interessano solo... i bei sederi ..-. Mi accorsi che stava fissando la gonna della cameriera che , povera malcapitata e forse anche povera svampita si era chinata a raccogliere un cucchiaino.
Alzai gli occhi al cielo. -O..ddio...-. Sospirai con rassegnazione.
Sogghignò forse avrebbe voluto ridere.
-Che prendiamo?..-. Chiesi sfogliando il menù, cercando di cambiare discorso.
Posò una mano bruscamente sul piccolo libricino serrandolo sotto di ella. Sobbalzai.
-Lascia stare il menù. Se vieni qui , puoi prendere solo una cosa ...-. Già da come aveva posto quella frase , mi stavo preoccupando...
-Cosa?..-. Temevo potesse uscirsene con qualcosa che alle mie orecchie sarebbe parso come "l'anti Cristo".
- Waffle panna e nutella. Qui li fanno giganteschi!-. ..Sospirai come se fossi appena scampata al compito di matematica.
 Così ai demoni piacciono i dolci?
-Eh..e va bene , allora vada per i Waffle...-.
Fece un cenno alla cameriera e lasciò che leggesse il labiale senza farla avvicinare al tavolino. Dopo qualche minuto , due piatti con almeno mezzo chilo di roba sopra ci raggiunsero ...
-Spero che siano di vostro gradimento.-. Sorridente la giovane ce li porse. In quell'istante mi accorsi che gli occhi del demone erano solo 
per quel piatto stracolmo di nutella e panna, della giovane non si era curato minimamente.
Lo scrutai alzando leggermente un sopracciglio, in una smorfia quasi incredula e divertita al contempo.
-Allora? Che dovevi farmi vedere?-. Posò forchetta e coltello da dolce, nel piatto , di colpo , afferrando il tovagliolo per togliersi una puntina di cioccolata all'angolo della bocca.
Osservai ogni suo movimento , persino il più piccolo. Tutto di lui mi colpiva immensamente.
-Ah giusto..Ho pensato a tutt'altro forchè al motivo per cui ti ho portata qui...-.
Poggiò il fazzoletto e dopo aver bevuto un sorso d'acqua tornò a parlare.
-Li vedi quei due li giù?-. Indicò un punto dietro la mia spalla mantenendolo nella mano , indicando appena con l'indice un tavolo. Mi voltai esitando per un attimo.
A qualche metro di distanza , un uomo , una donna e due bambini.
-Sono demoni..-.
-Si lo vedo.-.
-E vedi come sono amorevoli e tranquilli con i loro figli?...-.
Lei , bellissima donna , forse imprenditrice in carriera , aveva fra le braccia una bambina stupenda vestita come una bambola , lui, 
sicuramente con la stessa carriera lavorativa , faceva volteggiare sulla testa di suo figlio un aereoplanino giocattolo. Sorridevano, scherzavano , e forse i  genitori di quei due piccoli figli di Satana ,si amavano anche ..
-Non tutti i demoni sono malvagi come pensi Clair...-.
Restai a fissarli per un pò , fino a che la donna non si accorse dei nostri sguardi puntati addosso.
Lasciandomi stupita , sorrise finemente.
-I demoni che hanno fatto del male a Ich si...-. Quel dettaglio io lo ricordavo. Sapevo perchè i demoni  erano visti come reietti a Festerburgh.
Seppur i miei ricordi fossero a macchie, seppur non ricordassi nulla del mio passato e poco del mio presente , in quel piccolo cassetto del mio cervello targato "memoria" , avevo conservato gelosamente quell'informazione.
-Loro , non erano affatto come i demoni di quella famiglia...Loro hanno ucciso suo padre , sua madre, tutti...No Drey , non  puoi venirmi a dire che i demoni non sono esseri malvagi.....-. Il tono della mia voce piombò sotto terra. Lo sguardo basso non riusciva a tornare inchiodato a quello del giovane demone.
-Clair...-. Quando la sua voce chiamò il mio nome , fui costretta a tirar su il capo, ed allora le mie iridi timide si posarono su di lui..
-Tu sai che angeli e demoni hanno delle missioni...Probabilmente anche loro sono stati costretti dal "Boss"...-.
-Voi..Non potete sottrarvi? C'è insomma, non potreste rifiutarvi in caso?-.
Sorrise amaramente.
-No. Ci ucciderebbe ..-.
Probabilmente io nemmeno riuscivo ad immaginare cosa volesse dire essere un demone.
-Ma guarda il lato positivo ragazza. Certe volte ci possiamo prendere più tempo per portare a termine una missione , regalandoci un pezzo di vita umana..-.
-E a te.. basta?-. 
Mi scrutò incredulo, mentre continuava a far tintinnare la forchetta sul bordo di ceramica del piattino.
-Dico..A te basta qualche mese di vita umana per essere soddisfatto di quello che sei?Non ti interessa quanto male fai durante il resto della missione?..-.
-E' la mia natura , come la tua è quella di uccidere per vivere..La mia è quella di uccidere se comandato e creare scompiglio sulla terra...Se non fossi voluto essere quello che sono...Mi sarei lasciato uccidere ...-.
Quell'ultima frase mi lasciò senza fiato.
Forse , veramente a Drey piaceva essere un demone. O forse si era solamente rassegnato al suo destino..Ed io? Io sarei stata in grado di rassegnarmici o lo avrei combattuto per tutta la vita?
-Non hai paura che un giorno ti possa piacere , un'altro genere di vita?..-.
Sghignazzò spiazzandomi.
-Perchè dovrebbe?! A me piace essere un demone. E' divertente .-. Serrai la mascella.
-Lo trovi così tanto divertente fare del male?!-. La voce schizzò in aria , riempiendo il locale . E mentre i presenti si voltavano stupiti, io mi alzavo bruscamente dirigendomi all'esterno.
Avevo gli occhi in fiamme e nemmeno sapevo perchè di colpo ero scoppiata a piangere.
Mi strinsi nella mia giacca mentre il freddo di quella sera mi pungeva le guance. Restai di  spalle alla porta a vetro della caffetteria per qualche minuto forse , ma a me sembrò un'eternità. Mi resi conto che lo stavo aspettando nonostante tutto. Provai un senso di repulsione dopo la sua ultima frase , era proprio per quel motivo che ero scappata via ,ed allora perchè i miei piedi non mi obbedivano? Perchè mi sembrava di aver ugualmente bisogno della sua presenza?
Il tintinnio delle campanelle attaccate alla porta del locale , ed il leggero fischio che aveva fatto la stessa aprendosi, mi provocarono un brivido.
-Ehy...-. Il demone era ad un passo da me. La voce pacata , leggera tanto che il vento la spazzò via in un secondo.
-Non ce la faccio...Non sono pronta ad abituarmi a quello che sei..Che sono..-. Parlai in fretta , come se non volessi nemmeno ascoltare ciò che stessi dicendo.
-Ho vissuto in una casa di persone che fanno del bene , che amano la loro vita come quella degli altri...Non ce la faccio ad abituarmi alla tua realtà..Io non voglio essere come te..-. Cercai di asciugarmi quelle maledette lacrime inutilmente.
Rise appena.
-Tu infatti non sei e non sarai mai come me...-.
Mi voltai di colpo.
-Ed allora perchè mi hai detto che la nostra natura è simile?-.
Si stirò le braccia stendendole verso il cielo. Poi posò i suoi occhi su di me. L'espressione che aveva in volto era quasi divertita.
-Perchè ....Tutti e due almeno per una volta ci siamo disprezzati per una condanna ingiusta..-.
Avanzò verso me ed inaspettatamente mi accarezzò la testa ,scompigliandomi leggermente i capelli.
-Ma dentro te c'è anche una parte umana, una coscienza. Questa è la differenza sostanziale fra noi.-.
Si allontanò da me , dirigendosi alla macchina. Non ebbi tempo per rispondere . Forse io stessa non me n'ero dato.
-Chi lo sà, magari un giorno me ne presterai un pò..-.  Vidi il sorriso più bello che avessi mai visto in quell'istante.
Sarebbe così tanto spregevole salvare un demone dalla sua condanna?
Lo raggiunsi.
-Che ne dici se ti porto a casa?-. Fece dopo poco.
-Per me va bene.-. Mormorai.
La strada che portava a casa mia, quella sera mi parve terribilmente buia nonostante fosse illuminata da mille lampioni.
Ma non ero triste. Non come pochi attimi prima per lo meno. 
Quel demone era in grado di farmi provare decine di sensazioni al momento. E se un attimo prima mi faceva incazzare da morire , quello dopo mi spiazzava con una frase , un gesto o semplicemente sorridendomi , tanto che dimenticavo nell'immediatezza tutto.
Lui era la mia amnesia.
-Siamo arrivati.-. L'auto posteggiata sulla stessa strada della sera precedente.
Si aspettava che scendessi, e di fatti restò in attesa quasi impassibile.
Ma io non volevo muovermi. Ero li che mi massacravo le mani , che non guardavo lui ne ciò che mi circondava. Io mi sentivo terribilmente in colpa per come lo avevo trattato .
-Senti....Ti devo chiedere scusa per ciò che ti ho detto...Anzi no.. Per tutta la serata e..Mi dispiace se ho avuto una reazione di merda..-. 
-Non preoccuparti-. All'inizio il suo sguardo era buttato fuori dal finestrino , poi si voltò e notai che aveva ripreso a sorridere.
-Lo fai apposta?-. 
-E?-.
-A sorridermi in quel modo...Dimmi se lo fai apposta!?-.
Sembrava veramente non capire.
-Non ti seguo.-.
-Sei un demone. I demoni leggono nelle vene di chi hanno davanti...Persino io lo so fare...Perciò..-.
-Io non ti leggo dentro...Non ne ho voglia, non sarebbe divertente ...-. Mi tappò la bocca così.
Rimasi interdetta.
-So osservare Clair. E ho notato che ogni volta che ti sorrido è come se ti dessi una padellata in testa..-.
-U...Una padellata?-.
-Si...Non capisci più niente..-. La curva sulle sue labbra si fece marcata, e di colpo tornò il suo essere demone.
Avvampai come se stessi ardendo viva.
-Non è vero! Io non mi lascio fregare da un sorriso!-. Brontolai e la mia voce gracchiò stridendo così tanto, che lo vidi strizzare un 
occhio per il fastidio.
Ma quell'espressione da stronzo non se n'era andata nemmeno così.
-Da un sorriso no.....-. La situazione mi stava sfuggendo di mano , e nemmeno io ero cosciente di come ci fossi incappata..
Arrossii e per nasconderlo afferrai la borsa , affrettandomi a sistemare la tracolla sulle spalle. 
Allungò una mano e tolse le mie dita dalla striscia di stoffa.
Ebbi l'impressione che il mio cuore si fosse fermato per un istante e che il mio viso stesse prendendo fuoco più di prima.
Mi restava difficile anche respirare . Persino  a muovermi  se fossi voluta scappare , non avrei saputo fare..
-Fai sempre così?-. Mi chiese , girando la mia mano nella propria.
-Così...Come?-. 
(Non sto nemmeno a  descrivere la mia voce  che  ricordò molto un rantolo affaticato ).
-Ti agiti  facilmente, diventi rossa e distogli lo sguardo..-. Fece correre i polpastrelli sul mio palmo e quella carezza fu come una spina inserita nella presa. Mi inviò una scarica elettrica che passò il mio corpo parte parte , attraversando ogni mia terminazione nervosa.
-E tu sei sempre così irritante?!-. Liberai la mano.
Lui ridacchiò. Non era affatto una risata fasulla . Drey era onestamente divertito dal mio insulto.
Tornò a fissarmi .
-Senti ..Facciamo un patto..Io ti aiuterò con la tua fame ogni volta che ne avrai bisogno..Ma tu resterai con me finchè non me ne andrò.E' così noiosa questa città , sono stufo di girare senza meta tutte le sere..-.
Sorrise vittorioso. Sapeva come prendermi in contropiede, la fame per me ,era un punto debole e lui ne aveva fatto un suo vantaggio.
-....Ci sto.-.
 Esultò.
-Ma ad una condizione-. Mi divertì vederlo spegnersi in poco meno di un attimo.
-Resterò con te solo se per tutto il tempo che tu sarai in questa città ti comporterai bene..-.
Sbiancò.
-Sai che non posso farlo.-. Sbuffò come un bambino capriccioso.
-Oh...Be allora non se ne fa nulla-. Stavolta il sorriso vittorioso lo avevo io , e lo sfoggiavo fiera.
-E la tua fame?-.
-Troverò un altro demone....O mi arrenderò alla mia "natura"-.
-Sai perfettamente che non ci riuscirai mai..-. Si distese sul sedile con le braccia dietro la nuca.
-Posso sempre iniziarmene a fare una ragione...E poi, io ho già ucciso se ben ricordi..-.
Aveva perso. Ero io che avevo il banco in quella situazione e lui non poteva far altro che accettare. 
Avevo appena imparato a "bluffare" e mi riusciva anche molto bene devo dire!
-Ooooooh! E va bene , va bene, accetto!-. Mi scrutò dalla fessura di un occhio.
-Evviva!-. Balzai sul posto euforica.
La cosa , l'unica che mi preoccupava , era la serie infinita di strane sensazioni che ogni volta , dal nulla, si prendevano gioco di me.
Le sue carezze , il suo sguardo , qualsiasi cosa di lui mi procurava fremiti incontrollabili. Ed io ne ero preda e come se fossi una marionetta nelle mani di un ottimo marionettista. Mi lasciavo trasportare finchè l'ultima parte di me non riusciva a frenarmi.
Fino a quel momento , era andato tutto bene ma se poi non ce l'avrei più fatta?
-Allora...Buonanotte-. Mi schioccò un bacio proprio fra la guancia e l'angolo delle labbra.
-Finiscila!!-. Saltai per aria come una bomba, aprendo di colpo la portiera e tornando ad inglobare aria, solo quando fui fuori dalla vettura.
Rise di nuovo e trovai quel suono estremamente invitante. 
-E tu finiscila di arrossire ..-. Mi portai d'istinto le mani in viso.
-Vaffanculo Drey!-. Sbuffai, ma già era troppo tardi quando mi resi conto che il suono delle sue risa , mi aveva catturata per l'ennesima volta.
Sbattei la portiera allontanandomi. Sulle labbra ancora mantenevo un sorriso che nemmeno sapevo di possedere. 
Lo vidi ripartire a tutto gas , e sporgere un braccio fuori dal finestrino mentre con un beve cenno 
della mano mi salutava.
Immaginai la sua espressione compiaciuta , divertita e  se da una parte mi innervosiva come mai nessuno prima d'ora , dall'altra mi elettrizzava mandandomi in corto circuito.
_______________________________________
La felicità di quei momenti passati diversamente dalla solita quotidianità , però non ci misero molto a svanire..
La stessa sera , proprio poco dopo che il demone mi aveva lasciata sulla via di ritorno, la fame si era fatta risentire più dirompente delle precedenti volte.
Un forte capogiro , gli occhi che si erano oscurati di colpo , e poi il grigio del marciapiede .
Mi sembrò di perdere la lucidità per svariati attimi . Fu come trovarsi in una vasca piena d'acqua e non sapervi riemergere . I miei polmoni avevano disperatamente bisogno d'aria ....Ma ella non c'era.
Ben presto il respiro si fece rantolo, fu allora che le mani corsero li dove sapevo esserci la gola.
Stavo morendo? O lo stavo solo desiderando?
Di colpo non sentii più il minimo dolore..




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Capitolo 30
*** Non so se ti ho mai amato , ma lo sto facendo ora.. ***


I giorni seguenti li avevo passati da Drey. Non era stato affatto entusiasmante svenire per strada , ne tanto meno il risveglio due giorni dopo in una camera che sapevo non essere la mia.
Non avevo la più pallida idea di cosa ci fosse al di là di quell'enorme serranda che impediva a gran parte della luce di filtrare all'interno della stanza.
I mie fratelli che mi stavano cercando?Oppure i Titani che a quanto pare erano più vicini di quanto non immaginassi ?
Passai altri tre giorni rotolandomi fra il letto ed il divano con un'insana voglia di sapere cosa sarebbe successo d'ora in poi , perchè , bhe che nulla sarebbe andato liscio come i passati 5 anni si sapeva perfettamente...
-Drey....-. Il giovane entrò nella sua stanza da letto con dei volumi per mano e l'aria visibilmente stressata.
-Trovato niente?..-. Ogni volta che lo vedevo tornare in camera, perdevo un battito. Temevo da una parte che potesse scoprire il perchè della mia amnesia , ma , al contempo temevo che non ci sarebbe mai stata una risposta ad essa.
Posò i 5 libracci impolverati su una scaffalatura non lontana dall'ingresso e fece un gran respiro.
-Qualcosa si..-. Si scostò una ciocca di capelli dagli occhi, poi tornò a guardarmi.
-Ma credo...che non ne sarai affatto contenta...-. E , fu li che mi sentii crollare il pavimento da sotto i piedi. 
-Che significa "non ne sarai affatto contenta"?-. Chiesi allarmata balzando in piedi.
-Vediamo , da dove parto...Ah , giusto per iniziare . I Titani. Sono loro che ti hanno provocato quella fame strana, più dirompente del solito..-.
-Loro? E come?Cioè io non conosco Titani ne mai ho avuto a che fare con loro...-.
-Bhe , innanzi tutto , loro sono sulla terra , per questo ti dico che la tua fame è accentuata dalla loro presenza, in secondo luogo...Forse tu non ricordi di averne conosciuto uno , magari anche solo di sfuggita. In fin dei conti ,tu sei affetta da amnesia , e loro sono esseri muta-forma....-.
-Maledizione...-. Mi voltai lontano dal suo sguardo , cercando di coprire il mio che di colpo si era coronato di lacrime.
-Chi porca puttana mi ha tolto la memoria!-.  Gridai in preda ad una semi-crisi isterica.
-Questo io non lo posso sapere , ma ho trovato il modo per poterti far ricordare il tuo passato...-.
-Dici sul serio?-. Mi voltai di colpo , con l'aria di chi è appena stata salvata.
-Ovvio..-. Sogghignò soddisfatto, poggiandosi le mani sui fianchi.
Di colpo fu come se il buon'umore fosse tornato a bussarmi alla porta dello stato d'animo.
-Qual è?!-. 
Drey si avvicinò a me fermandosi di fronte alla mia figura , fissandomi negli occhi come non aveva mai fatto.
-Clair...Questa è la prima parte complicata . Quella che anticipa la fine di questa faccenda...-. Mi sfiorò una guancia con il palmo gelido della sua mano . Sommessi un sibilo.
-Credi di essere veramente pronta?...-.
-Lo sono Drey. Più di quanto pensi..-. 
Accennò un sorriso che a me risultò terribilmente triste.
-Allora...-. Si allontanò sedendosi al bordo del letto con le dita delle mani serrate l'una all'altra e lo sguardo che ben poche volte finiva su di me , che gli ero proprio di fronte.
-Ti porterò da una persona che tu probabilmente hai già conosciuto. Lei è in grado di restituirti la tua memoria, ed una volta ottenuta , potrai sconfiggere i Titani..-.
-Chi è questa persona? Ma...Soprattutto , come posso sconfiggere i Titani da sola?!-.
-Chi ha detto che sarai sola? Tu hai due fratelli e....Una sorella-.
-U...Una sorella? Ho capito bene?!-.
Stirò le braccia al cielo e poi si buttò di schiena sul materasso.
-Esatto! E lei è la stessa persona che ti renderà la memoria..-.
Tornò a sollevarsi solo quando il suono della mia voce si spense.
-Che hai Clair?...-.
Il tono pacato , stavolta, non riuscì a mettermi tranquillità.
-Paura.-. Mi scrutò confuso.
-Ma non eri tu quella che aveva voglia di riprendersi la sua vita e tutte quelle cazzate li ?-.
-Non sono cazzate! ....E' proprio perchè sono cose serie che brucio dal terrore ...-.
-Hai paura per quello che accadrà in seguito?...-.
-Si.-. Incollai le mie iridi grigie alle sue.
-Ho paura perchè so che questo è l'inizio della fine. So che ci sarà del sangue , delle morti e ..-.
Mi piombò davanti senza che me ne potessi rendere conto stringendomi a se.
-Una cosa per volta Clair....Non avere fretta..-.
Certe volte avevo pensato che Drey non fosse un demone. Se non lo avessi visto uccidere , per lo meno ,ci avrei messo una mano sul fuoco .
Quel demone aveva degli atteggiamenti sin troppo insoliti. Perchè insomma, un demone non consola , non cura , non rassicura ne abbraccia qualcuno.
C'era una punta di rosso in un mare di nero in lui, ed io non sapevo spiegarmi perchè .
-D..Drey.-.
-Mh?..-.
Si scostò leggermente da me rendendomi doppiamente più difficile parlargli. Realmente il suo sguardo mi metteva a disagio. Come se 
di colpo mi avesse fatta diventare microscopica .
-Tu sei veramente un demone?...-.
Lasciò scivolare via entrambe le mani dai miei fianchi.
-Che domande sono? Certo che sono un demone !...Perchè?...-.
Già avevo iniziato a sudare freddo.
-Ecco...Perchè, insomma...-. Incominciai a sfregarmi le mani una contro l'altra , come ero solita fare ogni volta che mi mettevo nella merda da sola.
-Arriva al punto..-. Il tono della sua voce,più arido della steppa poi, fece di me un colabrodo.
Mi parve di aver perso la capacità di formulare una frase e finii per serrare la mascella in un silenzio scomodo.
-Clair?..-. Mi sollevò delicatamente il mento e non so perchè , ma quel tocco quasi inesistente parve acqua gelida sulla pelle rovente.
-Perchè ...Tu non hai affatto dei comportamenti malvagi con me.-.
-Spiegati meglio.-. Si accigliò repentino.
-Ecco..-. Balzai indietro camminando pochi passi, nevrotica, avanti ed indietro.
-Anche il semplice abbracciarmi o il guardarmi in quel modo...strano..E poi , diamine ! Io lo trovo strano ma allo stesso tempo famigliare il tuo essere così con..me..-.
Sorrise. Ma non era affatto un sorriso di gioia.
-Sai...Me lo sono chiesto anche io. Ovviamente non mi sono domandato se fossi demone o no , perchè so benissimo di chi sono figlio. Ma...Credimi anche a me non suona famigliare il trattarti in quel modo. Ed ecco, che tu mi possa credere o meno , penso di averti già conosciuta..-.
Sbarrai lo sguardo.
-Nhho...Pff. E' impossibile credimi..-. Mi venne quasi di ridere quando ammise quell'ipotesi.
Sospirò e scorsi un velo di nervosismo ..
-Non mi credere. Non sei costretta . Ma...E' così, almeno per me. Io mi sento ...Dio..Non so nemmeno spiegarti come mi sento quando ci sei tu...-. Portò entrambe le mani ai suoi capelli , immergendovi le dita , portandoli indietro.
Era inutile negarmi che quelle stramaledette sensazioni le provassi anche io quando era con me. A breve quell'ipotesi si formulò in un angolino remoto della mia testa...E se veramente io avevo già conosciuto Drey?
-Credi...Che possa essere successo veramente?..-. I suoi occhi incontrarono di nuovo i miei , e questa volta , forse un tra le tante che ancora ci sarebbero state , tutto attorno a noi svanì. In quel momento , in quella stanza , c'eravamo solo io e Drey...Nessun Titano , nessuna sorella dai poteri straordinari , ne tanto meno i problemi futuri...Io , lui e nessun altro.
-Forse ...Chi lo sa...-. Si mosse nuovamente senza che me ne accorgessi. Sentii appena il suo respiro caldo danzare sulla mia pelle .
Ero senza fiato.Le sue labbra si schiusero ed io mi chiesi come sarebbe stato far correre le mie dita su quella bocca.
-A cosa pensi ora?..-. Mormorò , e mi accorsi che il suo sguardo lentamente era planato verso il basso.
Cercai immediatamente di riprendermi da quello stato di stordimento. Dovevo pensare ad altro , e molto più a cosa avevo di fronte.
Un demone. Io non potevo essere attratta da lui, ne tanto meno provare quel mare di strane sensazioni , che ondeggiavano fra l'irrefrenabile voglia di averlo ed il desiderio spassionato di amarlo.
Mi morsi un labbro come ultima chance .
Lanciai nuovamente uno sguardo a Drey. Stampato sul viso , un ghignò compiaciuto quasi divertito.
Dio ,io adoravo quell'espressione. 
-Avanti..Dobbiamo cercare mia sorella..-. Lo allontanai leggermente, appoggiando le mani al suo petto. 
Alla fine succedeva sempre così..
-Hai ragione.-. Finivo per allontanare quei desideri in modo brusco, magari rovinando anche quel pò di "bello" che c'era nella mia vita.
Afferrai la catasta di volumi , ed un panno per spolverarli, tornando sul bordo del letto che in quel momento sentivo come unica via di fuga.
Entrambi portammo a noi un libro incominciando a sfogliarlo. Concentrarsi sulla "missione" era la cosa più giusta per entrambi.
Ma ciò , ovviamente , non significava che sarei restata serrata su quelle pagine..
Infatti dopo qualche capitolo, tra un incantesimo ed una maledizione , i miei occhi tornarono al demone.
Guardarlo mi piaceva forse più di stargli accanto. Ne scrutai ogni particolare. Dallo zigomo che ogni tanto si contraeva rendendo lo spigolo del suo viso molto più visibile, al modo in cui si mordeva il piercing sul labbro inferiore lasciandolo girare nella pelle.Tutto di lui mi piaceva da morire.
-Che fai? Non leggi?-. Nemmeno aveva gettato un'occhiata a me. Come diavolo se n'era accorto?!
-Eh?..Si!Si!...Sto leggendo..-. 
Un calore inspiegabile mi pervase come se fossi colpita da raggi di sole estivi. Negli occhi avevo pagliuzze di fieno. Non fu affatto piacevole sentirsi pizzicare gli occhi in quel modo dalla vergogna di essere stata scoperta.
Le sue labbra si incurvarono all'insù. Sprofondai nell'imbarazzo più totale, così d'istinto artigliai il bordo del libro fiondando i miei occhi sulle pagine colme di scritte fittissime e minuscole.
*Non ci pensare Clair! E' un demone Cazzo! Che direbbe tuo fratello..e Garreth?*.
Serrai gli occhi cercando ossigeno come meglio potevo. Ma perchè era così difficile!?
Dopo ancora una mezz'ora..
-Che ne dici se facciamo pausa?-. Serrò ambe i lati del libro.
-Già sei stufo?..-. Replicai ed il mio tono sembrò uscire vestito della delusione.
-...Mh, già..-. 
Sospirai e per un attimo vidi la possibilità di recuperare la memoria allontanarsi.
-Dai non mettere quel muso lungo...Ti ho promesso che ti avrei aiutata no?-.
Sorrisi appena. -Si..Lo so..-.
-Che ne dici se ci vediamo un pò di tv? Anche perchè io fra un pò devo uscire...-.
-Mi lasci qui da sola un'altra volta?-. Inclinai la testa all'indietro e sul mio viso si scolpì vivida, una smorfia di esasperazione.
-Ahah. Eddai non fare la capriciosa. Ci metto poco lo sai.-.
-Che palle.-.
Mi piaceva farlo sorridere divertito. Rendermi buffa ai suoi occhi era divertente , specie perchè non lo facevo apposta.
-E va bene...-. Sbuffai , trascinandomi più verso la testiera del letto.
Fece la stessa cosa , sdraiandosi dal lato opposto , poi artigliò il telecomando pigiando "on". Quando l'ampio schermo prese luce però, accadde qualcosa di strano...
Vidi tutto attorno a me sfuocarsi. Le pareti che diventavano velocemente macchie viola , ed il mobilio pixerato sempre meno definibile.
Solo un punto , quello di fronte a me sembrava non essere mutato.
I canali continuavano a cambiare , ed in qualche modo percepii una sensazione di nervoso per quel motivo.
[-La finisci?-.
-Quando verrai vicino a me-.
-Allora continua pure..-.
-Sono un demone sai che non mi stanco, potrei continuare per ore..-.
-E va bene , va bene , rompi palle!-.]
Tremai. 
*Che...Significa...*.
-Clair...Clair!-. Di colpo tornai alla realtà.
Il demone era davanti a me e mi teneva per le spalle. In volto tutta la preoccupazione che non avevo mai visto su di lui.
-Io...Ho visto qualcosa...Credo..-. Biascicai ancora scossa.
-Cosa hai visto? -.
Lo fissai nelle iridi.
-Io ti ho visto Drey. Ho visto questa stanza e la tv che non la smetteva di cambiare canale...-.
Mi scrutava come se stessi parlando della luna..Fu peggio.
-Non capisci? Io , ti ho visto dannazione! Significa che ...Insomma si spiega tutto ora! Il motivo per cui tu ti senta estremamente legato 
a me , e perchè io...-.
-Ti sbagli. Io non sono mai stato in questa città prima d'ora. Non posso averti incontrata. Forse hai solo immaginato..-. Mi stoppò serio scendendo dal letto.
-Vuoi che faccia finta di non sapere che siano i miei ricordi quelli?!-. Non mi sentivo nemmeno più per quanto stessi alzando la voce.
Mi accorsi che aveva stretto la mano in un pugno mentre era di spalle, sintomo che quel discorso gli stava dando sui nervi.
-Drey...Per favore..Cerca di pensare che sia un'ipotesi plausibile la mia. Ho avuto visioni per tutti i giorni che sono stata qui e questa è solo una delle tante. Ho imparato a distinguerle so che non ho immaginato nulla...-. Da quando supplicavo qualcuno di credermi?!
-Io vado.-. Venni raggiunta da un pugno in pieno petto.
Afferrò la giacca ed un mazzo di chiavi , sparendo dietro la porta d'ingresso.
-Maledizione!-. Afferrai la prima cosa che mi capitò per mano , in questo caso , il mio cuscino gettandolo a terra finendo poi per piangere . Ci avevo fatto l'abitudine da un pò ormai. Ogni volta , quando mi rendevo conto di essere impotente per certi versi , finivo per disperarmi in lacrime ore ed ore, così che , la Clair bambina potesse liberarsi di tutto quel peso che sentiva opprimerla sulle spalle.
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Sentii la chiave inserirsi nella toppa , e di colpo mi svegliai da un sonno che non era stato affatto profondo e rigenerante.
Il demone apparve nella stanza , solo la luce dell'esterno ad illuminarlo per qualche secondo prima che tutto ripiombasse nel nero più totale.
Lo sentivo armeggiare sulla scaffalatura di fronte all'ingresso,e mi chiesi cosa stava cercando di così importante da fare tutto quel baccano.
Non avevo il coraggio di alzarmi e parlargli. Aveva avuto così una brutta reazione quando gli avevo confessato la mia visione. 
Non sentii più alcun rumore , poi, di colpo, avvertii l'abbassarsi del materasso e le molle piegarsi sotto il suo peso.
-Mi dispiace per averti trattata in quel modo..-. Avvolse un braccio attorno alle mie costole ,e venni rintronata dal correre dei brividi che stavolta avevo dentro.
-...Non fa niente..-. Mormorai cercando di non farmi tremare la voce.
Sentii la sua fronte appoggiarsi alla mia nuca ed il respiro bollente come lava , tipico dei demoni, sfiorare la mia pelle quasi facendomi male.
Trattenni il respiro per un attimo.
-Io ti credo Clair...-. 
Sussultai.
-Credo in quello che mi hai detto e...Se ho reagito in quel modo è perchè ...-. Mi strinse più vigorosamente.
-Ti ho mentito...-.
Non mi resi conto che ero in lacrime , e che forse non avevo mai smesso di piangere .
-Sono giorni che mi sottopongo ad incantesimi , che cerco disperatamente di ricordare. Perchè anche io ho quelle visioni quando sto con te...-.
Persi un battito e mi voltai di colpo.
-Sei matto!? Sai che significa per un demone ricordare? Drey , vuoi morire?!-.
Respirò pesantemente.
-Lo preferisco. Vivere con questa confusione in testa è molto peggio...-.
-Non dire cavolate! E' pericoloso e..Seriamente stai rischiando la vita!-.
Ruotò il busto rivolgendo lo sguardo forse al soffitto.
-Se veramente io ti ho amata in passato?...Perchè è l'esatto sentimento che provo adesso...-.
-Ma...I demoni non amano...-.
[I demoni non amano ....Si ossessionano..]
Sommesse una risata triste.
-Lo so. E credimi che non so nemmeno io perchè riesca, essendo demone, a provare qualcosa di simile.-.
Si coprì gli occhi con il braccio. Intravidi la sagoma del suo corpo leggermente schiarita dal riflesso dei lampioni bianchi e gialli fuori, in strada.
Sembrava così triste...Forse ricordare era peggio che la morte stessa.
-Cos'altro hai ricordato Drey?..-.
Si sollevò dal posto ed un suo braccio scavalcò il mio corpo , mi ritrovai intrappolata sotto di lui.
Avevo perso la possibilità di vederlo. La striscia fioca di luce non raggiungeva il mio lato del letto . La cosa mi destabilizzava e non poco.
Perdere il controllo mi destabilizzava.... 
-Qualunque cosa io sia riuscito a ricordare Clair, è bene che tu la sappia più in la , una volta che sarà intervenuta tua sorella. Non sappiamo cosa può comportare l'accelerare il corso degli eventi dopo tutto..-. Sibilò nel mio orecchio.
La sua voce era per me ,come la mela per Adamo ed Eva. Qualcosa a cui non potevo resistere , specie quando prendeva quella sfumatura accattivante.
-Forse ...E' vero..-. Sussurrai e già , mi rendevo conto , che di li a poco avrei fatto uno dei miei sbagli peggiori. 
Portai entrambe le mani al suo viso lasciandole scorrere , delineando i suoi tratti e finalmente raggiungendo con le dita le sue labbra.
Erano proprio come avevo immaginato. Morbide sin troppo, nonostante fossero sottili e calde come il suo respiro.
-Drey ...Dici che sia sbagliato?.-.
-Cosa?-.
-Quello che provo...Quello che avrei voglia di fare..-.
-Non lo so...Mi chiedo la stessa cosa. Chissà se baciare una mezzana mi ucciderà?-.Fece sarcastico.
Scoppiammo in una breve risata contemporaneamente. Intanto un auto che passava a fari spianati , illuminò il volto del demone completamente.
Mi venne spontaneo passare un dito nell'incavo fra naso ed occhio , mentre lo sentivo giocare con i miei capelli.
Si spostò leggermente . Ora i nostri corpi erano perfettamente aderenti l'uno all'altro.
Non pesava Drey. Averlo sopra non mi toglieva il respiro come avevo immaginato. 
Si , immaginato,in realtà non avevo fatto altro da quando lo avevo conosciuto. Mi ero chiesta svariate volte come potevano essere le sue labbra , cosa avrei sentito semmai ci fossimo baciati e com'era avere il suo torace sul mio. Pensieri stupidi che a me però , facevano venire i brividi ovunque.
Essere in sua compagnia , in un modo o nell'altro era liberatorio per me. La causa delle sensazioni più strane e più belle che avessi mai provato.
Fissai ancora un attimo le sue iridi prima che il buio potesse togliermele dagli occhi , poi sollevai il viso.
Credo che sia stato più un riflesso condizionato , qualcosa che non si ferma e non ci si accorge di stare facendo.
Fatto sta che lo tesi proprio in direzione delle sue labbra, e solo allora capii di desiderare quel bacio più di ogni altra cosa.
Schiusi di poco, pochissimo, le mie e delicatamente le appoggiai su quelle del giovane figlio di Satana.
Mi poggiò una mano dietro il capo invitandomi a tornare a stendermi . Per tutto l'arco di quel movimento non si era mai staccato da me ed il bacio ingenuo che neanche mi ero capacitata di avergli dato , era diventato un profondo incontrarsi di carne.
Lasciai che giocasse con la mia lingua mentre io , preferii divertirmi con la piccola pallina metallica al centro della sua. Credo che nonostante fosse buio , entrambi riuscissimo a vederci e scommetto , che sui visi di entrambi non vi era che un misto di sfida e irrefrenabile voglia l'uno dell'altra.
Salì lungo il ventre con la punta gelida delle sue dita, e non potei far a meno di incurvare la schiena verso lui.
Sentii le dita della seconda mano , delinearmi l'incavo della clavicola giocando con la bretella del reggiseno. Quel "la lascio scivolare via" o no , mi elettrizzava creando su ogni strato del mio corpo ancora più desiderio. A breve avvertii sensazioni dentro di me che non conoscevo affatto.
Si tirò leggermente su , ora avevo la sua ombra su di me. Arrivò con il capo sulla mia spalla, la stessa con la quale stava giocando attimi prima,la baciava ,la mordeva. Artigliai le sue scapole ed avvertii ogni suo muscolo contrarsi sotto le mie mani. Fu la sensazione più eccitante che avessi mai provato.
Sferrò un morso più vigoroso alle mia pelle , artigliando la bretella , portandola giù, via dal mio braccio. Sommessi un sibilo serrandolo in gola .
Proseguì con quel rituale malato senza che io potessi in alcun modo ribellarmi, scendendomi anche la seconda spallina. L'essere vicino , così troppo al farmi sfiorare la pelle nuda mi faceva sembrare di avere trottole nello stomaco.
Allungai le mie mani sotto la T-shirt , sollevandola mentre percorrevo ogni singolo addominale lasciando che mi scorressero sotto i palmi , mentre i suoi denti torturavano piacevolmente la mia carne . Scintille. Mi sembrava di essere colpita a ripetizione da un elastico in quel punto di pelle e faceva tanto male quanto mandava in estasi.
Fece scivolare una mano sotto l'orlo dei jeans e l'altra sopra , sin troppo finchè persi nuovamente il controllo. Le sentii fredde sui punti più sensibili e ,aimè, questa volta un gemito mi sfuggi dalla gola.
Sommesse una risatina maliziosa.
E seppur mi facesse andare fuori di testa , mi sentii cadere in vortice di imbarazzo che non ci mise molto a farmi diventare rigida. 
Artigliai i muscoli sulle sue spalle e lo fermai.
-Che c'è?...-. Mormorò appena.
-Ecco...Io..-. Mi sporsi verso il comodino , tirando la cordicella dell' abat-jour per accendere la luce.
Finalmente ero tornata in possesso del controllo della situazione, o perlomeno...Ora ci vedevo.
-Hai riso...-. Dissi con un filo di voce sotterrandola.
-Ahah, e allora? Non volevo mica prenderti in giro...E' che ...Sei così bella quando sei indifesa..-.
Avvampai. Indifesa mi ci sentivo veramente in quella situazione, ma bella...Insomma che poteva piacergli di "me indifesa" se non il fatto di possedermi a suo piacimento?
Aspettando che i miei polmoni tornassero nella cassa toracica , riflettei su ciò che era successo. Pensai a quell'attrazione. A quel bisogno. a quel qualcosa di potente ed inebriante che sentivo dentro , fino infondo all'anima. Bhe , probabilmente tutta quella situazione era una brutta , bruttissima cosa. 
I demoni non amano. Sono ossessionati, fissati. Forse anche la mia metà demoniaca lo era. Il bisogno di essere sempre con lui , di tenerlo stretto a me , di appropriarmi di tutto il suo tempo...Eppure , c'era qualcosa di diverso rispetto a ciò che avevo sempre saputo sul poter essere ossessionati.
Tanto per cominciare io non volevo rubargli la coscienza , ne tanto meno nutrirmi della sua linfa vitale ! Non volevo impossessarmi della sua vita , ma farne parte, ed essere importante per lui al punto di sembragli indispensabile non rendendomici. Volevo che lui mi amasse e questo non era affatto un bene.
Amare un demone? Dio , mi ero dovuta essere bevuta il cervello!...
-Vuoi che la smetta?..-.
Lo fissai nelle iridi sperando che , seppur dalle mie labbra fosse uscito un palese "si" ,  potesse avermi letto dentro esaudendo quel desiderio malato che avevo di lui.
Si sporse verso la mia fronte regalandomi il bacio più dolce che avessi mai ricevuto.
Lo abbracciai di colpo, lasciando che il mio volto venisse soffocato dalla sua T-shirt bianca.
-Non so se ti ho mai amato in passato , ma sono certa che ..lo sto facendo ora..-.
Come eravamo arrivati a quel punto? Avevo conosciuto uno straniero che girava per le strade di un paesino ai confini di "inculo al mondo" . Non lo avevo mai visto prima e con poco più di quattro chiacchiere mi ero sentita travolta e rapita dalla sua presenza. Poi, ero piombata in casa sua senza ricordare quando e come , ci fossi finita . Ed ora ero nel suo letto , lo avevo baciato gli avevo detto di amarlo...CHE CAZZO STAVA SUCCEDENDO!?
Fece leggermente pressione con la sua fronte contro la mia. Sorrise per poi regalarmi l'ennesimo bacio. Non aveva detto "anche io" o "ti amo" , ma quel bacio valse più di mille parole.

 

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Capitolo 31
*** Perchè mai più dimenticherò ***


Quando mi svegliai la mattina seguente, già sapevo cosa avei dovuto fare. Eravamo alla resa dei conti. O smettevo di avere paura, o la 
paura mi avrebbe impedito di raggiungere la verità.
-Quindi , il palazzo di questa tale che tu, dici essere mia sorella , dista meno di un'ora da qui? E sai già la strada?-. Avevo fra le mani decine di piantine , carte topografiche  ed ogni ben di Dio riferito alla città di Manhattan. 
-Si , so come raggiungere il suo palazzo.-. Il demone , aveva il volto turbato di chi , oltre a sapere quali conseguenze ci sarebbero toccate ,
sapeva anche che sicuramente non le avremo potute evitare.
-Va bene! Allora andiamo.-. Poggiai il pugno di scartoffie sul materasso , balzando in piedi con uno strano movimento che mi parve più ginnico del solito . 
-Sei più carica oggi, o sbaglio?!-. Sogghignò appena.
Pareva divertito.
-Bhe , cosa meglio di riacquistare la memoria , potrebbe farmi stare così?!-. Effettivamente sprizzavo sin troppa allegria da ogni poro.
Si alzò anche lui , restando dietro le mie spalle in piedi.
-Sei più bella quando sul tuo viso non c'è la tristezza..-. Di nuovo brividi che si rincorsero veloci dalla nuca sino al fondo-schiena. Mi 
irrigidii leggermente ed allo stesso tempo avvampai come tante altre volte precedenti a quel momento , per quello stesso modo di fare.
Sai quando di colpo , ti sembra di aver acquisito ogni consapevolezza che fino ad un attimo prima non eri riuscita nemmeno a formulare con il pensiero? Ecco, era esattamente questa la sensazione che provai all'istante.
La felicità. Ella era sempre stata li, non nei nostri sogni o nelle speranze , ma in ciò che conoscevamo già. Ciò che era familiare ed in 
quanto tale confortevole. Le nostre voci, i movimenti , ma anche semplici smorfie buffe del viso. Io che guardo le sue , lui che osserva le 
mie . Era quella la nostra felicità,noi stessi la eravamo .
Sorrisi appena accarezzandogli il dorso della mano  che aveva appoggiato delicatamente sulla mia spalla.
-Di la verità, fai con tutte l'adulatore?..-. Rimbeccai sarcastica.
-Oh....Bhe a dire il vero si , ma poi quando "una" a caso , mi "prende" di più , anche l'impegno che ci metto è maggiore.-. 
Mi faceva girare la testa la sua voce. Era dannatamente bollente, come quella di nessun'altro. Lui era tutto ciò che volevo. La mia condanna.
Mi voltai di scatto. Sulle labbra una smorfia compiaciuta, simile ad un sorriso "perculigno".
Gli diedi una spintarella sulla spalla , lasciando che indietreggiasse di poco.
-Che stronzo...-. Risi e lo fece anche lui subito dopo.
Succedevano mille cose dentro di me, quando le mie orecchie venivano a scontrarsi con quel suono.
Alla fine , avevo capito che mai avrei smesso di provare quelle fitte in petto ogni volta che lo sentivo ridere , parlare , respirare. Mai , perchè mai avrei dimenticato veramente i miei sentimenti per lui.
Sapevo. Perfettamente . Lui non era "uno a caso" , lui era l'unico tra tanti....
-Dai adesso andiamo , o raggiungeremo la villa a notte fonda...-. 
Afferrò le chiavi dell'auto e la giacca dirigendosi all'ingresso.
-Hai ragione..-.
________________________________________________________
A breve , l'aria incominciò a mancarmi e la vicinanza alla villa ne era una delle cause...
-Tutto apposto?..-. Eravamo appena scesi dalla macchina e non avevo fatto in tempo a fare quattro passi che le gambe avevano incominciato a tremare come se non avessi un baricentro a tenermi dritta.
-S..si tranquillo.-. Avevo il fiato corto , affaticato. 
Alzai gli occhi al mastodontico edificio ricoperto di verde e muffa. La visuale offuscata , come se avessi acqua salata negli occhi. 
L'edificio che sfuocato si faceva sempre più vicino.
*E' colpa di questo posto...*. 
Inspiegabilmente provai rabbia che mi serrò la gola e non distinsi più se nelle mie vene stesse scorrendo paura o quel sentimento ostile.
Drey si era fermato e mi fissava . Era preoccupato si vedeva.
-Andiamo , tranquillo.-. Presi forza nelle gambe e tornai a camminare. Era più sforzo di quanto non ne potessi fare .
Dovemmo attraversare un ampio giardino incolto , scavalcando siepi e sterpaglie pungenti. Lo trovai paragonabile ad una tortura.
Ogni passo compiuto era pesante , come se di colpo i miei piedi venissero inghiottiti dalla terra sottostante, ed a fatica li tiravo su trascinando ogni muscolo un passo per di più.
Finalmente intravidi l'ingresso.
Stranamente quel palazzo era dotato di porte scorrevoli. La tecnologia nel bel mezzo dello scempio, un misto tra arcana struttura e quotidianità odierna. 
Una sagoma apparse dal buio dell'androne. Un uomo..
Aveva detto di chiamarsi Magher , di essere un demone.
Ci aveva accolti senza fare domande, senza aggiungere nulla di più di quanto non ci avrebbe detto attimi dopo.
-Accomodatevi...-.Ci fece strada aprendo la porta di un elegante salone a più stanze. Il camino era acceso in un angolo remoto della stanza , proprio accanto ad un salottino in velluto rosso.
 Mi sbalordì l'interno del palazzo. Nascondeva il cuore di una villa meravigliosa , con ogni lusso e sfarzo possibile ed immaginabile..
Ci pregò di sederci senza nasconderci l'arrivo della famigerata sorella che per giorni avevo immaginato e sperato di incontrare.
-Sarà qui a breve..-. Disse , poi si accomodò proprio di fronte a noi scrutandoci .
Di punto in bianco sommesse una risata e sul suo viso restò un sorriso corto.
-Avevo sempre creduto che fossi una "tipa tosta" Clair, ma non avrei mai immaginato che alla fine ce l'avresti fatta...-.
Restai interdetta. A che si riferiva? 
-Mi conosci..Mi hai chiamata per nome. Quando ci siamo incontrati?-. Fu la prima domanda che riuscii a formulare tra un respiro corto ed un colpo di tosse.
-Non molto tempo fa, tu eri alla ricerca di due demoni. Uno lo trovasti il giorno stesso, ti condussi io da lui dopo che avevate avuto una 
brutta litigata. Mentre l'altro..-. Alzò lo sguardo verso Drey. Sul viso un insolito ghigno soddisfatto.
-Lo sei riuscita a trovare da sola...Brava..-. 
Non ricordavo nulla di ciò che aveva raccontato. Ne del demone con la quale avevo litigato, ne tanto meno di Drey. Ma ora era certo, io e lui ci eravamo già conosciuti.
-Puoi dirmi altro? Che sai di me e del mio passato?-.
Sospirò senza cancellare dal volto quella curva di sorriso.
-Non c'è bisogno che ti racconti io cose che ben presto verrai a sapere per mano "Sua"-.
Si doveva riferire a mia sorella sicuramente. Non feci in tempo a domandarglielo.
La porta della seconda stanza si aprì di colpo , arrestandosi ad un millimetro dal muro  senza creare il minimo rumore.
Lei. 
La sua figura apparve nella stanza , senza che nessuno l'avesse percepita. Sorrideva , ma ...Diamine, quel sorriso era terrificante.
Portai una mano alla gola ed incominciai a tossire violentemente di botta. Drey , che era seduto affianco a me , cercò di calmare la tosse dandomi colpetti sulla schiena ,non servì. Era la sua presenza , la sua stessa aura fioca ma imponente al tempo stesso che mi faceva stare così male. 
Quando mi notò scoppiò a ridere sonoramente.
-Te lo avevo detto che saresti tornata..Sorellona-. Quella voce innocente da bimba di poco più che 12 anni , nascondeva la smisurata essenza del 
demonio ed io, l'avvertivo tutta come acido corrosivo in gola. Ma c'era qualcosa in quella bambina che apparteneva anche a me.
Io e lei , eravamo più simili di quanto pensassi. A lei mancava quel "qualcosa" che era sempre mancato anche a me...
-Mi hai già conosciuta anche tu?..-.Tentai di chiedere voce permettendo.
Sorrise con la stessa curva delle labbra di una bimba piccola ed innocente, facendomi cenno di "si" con il capo. Era veramente terribile quell'espressione.
Non lo ricordavo. Per quello che potevo saperne io , quei tizi potevano anche ,starmi a riempire la testa di menzogne , eppure , c'era qualcosa che avvertivo pulsarmi dentro , che mi diceva chiaramente "E' vero Clair. E' tutto vero."
-Giungiamo al punto. -. Drey si alzò in piedi repentinamente.
-Non siamo venuti qui per un thè. Sappiamo per certo che quella bambina , tra gli svariati poteri di cui dispone, possiede quello della manipolazione mentale. Per questo è in grado di far tornare la memoria a Clair. -.
-Ti interrompo subito... Lei non userà alcun suo potere...-. Un' ennesima figura piombò nella sala. Un demone . Molto più vecchio di ogni presente , con due grandi palle bianche al posto degli occhi ,la voce roca e profonda che regalava lui un'aria signorile e severa al tempo stesso.
-Padre...!-. Colui che si era presentato come Magher , fu quasi sconvolto nel vedere quell'uomo.
-Non dovrebbe stare in piedi...-. Continuò suo figlio.
Sbucò dal buio del corridoio una donna, un'umana..
-Sono stata io a portarlo qui. Perchè quello che volete fare è abominevole. Volete veramente che quella povera bambina , muoia? Sapete quanta aura viene incamerata per un'incantesimo simile?-. Era furibonda, le veniva persino da piangere. Serrò i pugni ed ingoiò le lacrime.
-Hai paura di perdere tutto questo?-. Le dissi. Ma non seppi nemmeno io di aver formulato quel pensiero ad alta voce.
Sul volto di lei apparve lo scuro colore dello sgomento.
-Io...-.
-Credi che loro una volta che le cose debbano andare secondo le scritture , ti abbandonino?-. 
Scritture? Quali? Perchè stavo nominando cose a me palesemente sconosciute?
-No! Non è così!-. Cercò di negare , paonazza in volto.
-Deve essere un effetto collaterale del precedente incantesimo..-. Sentii Magher sussurrare al demone che mi scrutava senza mostrare il minimo cenno di emozione.
-Voi sapete minimamente a cosa andreste incontro se lei non riacquistasse la sua memoria?!-.Gridò ad un certo punto il giovane spazientendosi.
Non lo avevo mai visto aggredire così , qualcuno verbalmente.
-Sapete perfettamente come ogni demone, cosa i Titani vogliono , e cosa stanno cercando!-. Proseguii.
Il demone più anziano chinò il capo in basso , come se riuscisse a vedere il vuoto di quella moquette rosso bordeaux, mentre stringeva nei suoi pugni il manico del suo bastone .
-Il ragazzo...Ha ragione..-.Proferì in un attimo di silenzio. 
-Ma..-. Tentò di ribattere inutilmente la donna che venne folgorata dallo sguardo cieco di lui.
-Ho ascoltato fin troppe cose da te , Katia. Sei stata egoista, ed io uno sciocco. Sappiamo cosa sta per succedere...Non nascondiamo ciò che abbiamo avvertito in questi giorni li fuori. Loro sono tra noi...Camminano per le nostre strade...-.
-Non ci uccideranno se riuscissimo a nascondere queste due mezzane!-. Ribattè lei strillando. Era disperata , spaventata  ed in un certo qual modo tutta quella serie di sensazioni che carpivo da lei mi affascinavano a morire.
-Non diciamo eresie! Lo faranno ugualmente...-. Sospirò allora Magher , portandosi una mano fra i capelli nero pece mentre lasciava che la sua schiena aderisse allo schienale imbottito del divano.
-Magher! Tu eri contrario come me fino a ieri...-.
L'uomo la scrutò in volto , poi sorrise . Non tristemente ne beffeggiandola ...Le sorrise come un uomo sorride ad una donna a cui deve molto.
Infondo Magher l'amava quella ragazza, già solo perchè per dodici lunghi anni , aveva rischiato la sua vita dietro ad una bambina che non era sua figlia e che era malvagia fino al midollo , e ad un uomo che in qualsiasi momento poteva far di lei un'ossessione.
Lui le era riconoscente molto più di quanto credesse lei stessa.
-Ho dato retta alle tue parole fino a ieri...Perchè non avevo conosciuto ancora la sua caparbia. Ricordi quando è arrivata qui? Cercava  un demone . Diceva di amarlo. Raccontava del dubbio che aveva sulla morte di una centinai di demoni un Natale di molti anni fa , ma che mai lo avrebbe accusato senza prove, senza averlo chiesto direttamente a lui. Ora guardala. L'ha trovato...Ha stoffa da vendere Clair, credimi...-.
La donna schiuse le labbra per dire qualcosa ma non lo fece. Abbassò lo sguardo e lacrime le avvolsero il viso.
Il demone a quel punto si alzò e la raggiunse accarezzandole le gote , mentre con le dita raccoglieva qualche lacrima isolata.
-Io ti devo tutto...E non ti abbandonerò mai..-. Katia appoggiò la testa sulla spalla di lui sussurrando un flebile "perdonami".
Vidi colorirsi il volto della piccola mezzana in un ampio sorriso. Era a poco da me , dovevo star male , eppure proprio allora , proprio quando i suoi pseudo-genitori si erano abbracciati ,quell'aura spaventosa era scomparsa.
-E' la prima volta che li vedo volersi bene....-. Disse in un filo di voce, divertita.
Allora capii. A Ludmilla mancava l'essere amata , proprio come era mancato a me quando ero stata adottata da Fuller.
Mi si strinse un pugno di tristezza nel petto.
Magher si scostò dalla donna , gli occhi gonfi di lacrime.
-Ti mancava vederli così?..-. Chiesi a bassa, bassissima voce , alla bambina.
-Si.Loro sono sempre tristi. Specie quando sono con me...-.
Ne avevano terribilmente paura , tutti . 
-Credimi loro ti vogliono bene...-. Portai lo sguardo alle loro sagome e spontaneo si incurvò un sorriso sulle mie labbra.
-Allora...Iniziamo?-. Fece la stessa donna sorridendo timidamente ferma con gli occhi al petto di lui. In un attimo la tensione sciamò dai visi di tutti.
Tornai in piedi, abbandonando il divano.
-Grazie..-. Sibilai in un filo di voce , gioiosamente al demone che ricambiò con un breve sorriso paterno.
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-Il cerchio è disegnato..-. Avevamo spostato tutto il mobilio schiacciandolo ai lati delle mura, lasciando libero lo spazio di fronte al camino.
-Puoi entrarci dentro Clair..-. Katia aveva diretto tutto il rituale. Adesso , in lei , avvertivo un nuovo stato d'animo. La libertà. Era stata liberata da ogni paura , dai timori , era felice.
Raccolse il gessetto da terra, raggiungendo Magher , stringendo lui la mano.
Entrai nella sagoma bianca. L'ansia che provavo era palpabile con un dito. La gola si serrava ad ogni respiro e le gambe tremavano come se avessi avuto una pedana di un simulatore di terremoti , sotto i piedi.
Passai una mano in viso raccogliendo microscopiche goccioline di sudore freddo.
-Sono pronta..-. Dissi facendomi più sicura.
-Perfetto...-. Rispose la donna, invitando tutti i presenti a sistemarsi circolarmente attorno a me , tenendosi per mano.
-Adesso ...Tocca a te...-. Si fecero zitti all'istante. Avvertii solo i passi ovattati dei piedi di Ludmilla sul tessuto del tappeto.
Fissai di sfuggita Drey . Cercai nei suoi occhi la calma , la sicurezza, poi, chiusi i miei per cancellare il resto delle brutte sensazioni.
-Chinati in ginocchio..-. La vocina squillante della piccola piombò nella mia testa . Feci come mi disse.
-Adesso , io ti renderò ciò che ti è stato tolto. Te lo renderò per sempre così che ogni tuo ricordo sia tuo e tuo soltanto. Ma...Ricordati sorella che potresti conoscere lati del tuo passato che ti distruggeranno da questo momento in poi. Lo desideri veramente?..-.
Presi un lungo respiro.
-Si lo voglio...-.
Tese il suo braccio esile verso la mia fronte. Quando esso superò il confine del cerchio, il gesso bianco si illuminò di viola emanando onde li luce che non superavano l'altezza di me inginocchiata.
*Ha gli artigli bianchi...*.
Sentii sfiorarmi la pelle dai suoi polpastrelli inconsuetamente gelidi, la fissai ancora una volta nelle iridi che si erano tinte della stessa luce viola elettrica. 
-Ricorda Clair...-. 
I miei occhi si fecero pesanti , non riuscivo ad aprirli , mi mancavano le forze. 
Un venticello freddo si alzò dal nulla circondandomi.
Lontane , voci. Cose che sapevo , come se mi stessero raccontando un film. La mia vita. 
[-Perderai i sensi e quando ti risveglierai , Clair , tornerai ad essere quella che sei sempre stata..-].
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-Demone..-. Drey fissò la giovane mezzana.
-Credo che anche tu debba ricevere una piccola parte di ricompensa in questo gioco...-.  Lui la guardò incredulo.
Ludmilla tese l'indice e dal nulla una pallina brillante di energia apparve fluttuando verso il ragazzo.
-Questo è per te...-.
La biglia luminosa entrò materialmente nella sua fronte. Portarsi una mano in quel punto e chinarsi per il dolore fu un tutt'uno per il demone, che gettò un grido sordo al cielo.
-Lo so , fa un pò male a voi. Ma passerà. Vale la pena soffrire un pò per tornare a possedere la propria memoria, no?-.
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Il tempo. Era tutto ciò di cui avevamo sempre avuto bisogno. Tempo per conoscerci , accettarci , accettare. Tempo per capire, combattere , proteggere. Ma il tempo vola. Non aspetta nessuno .E' in grado di lasciare vuoti che certe volte non si completeranno mai e dolori che ci 
porteremo sempre nel cuore , il tempo è un essere malvagio.
Ma si sa, come in ogni situazione , bisogna guardare il rovescio della medaglia.
Il tempo guarisce , allevia quelle ferite, per questo ciò di cui abbiamo veramente bisogno è più tempo.
Spesso questo dono lo si brucia ed allora ciò che ci resta non sono altro che i ricordi. Dimenticare è la vera condanna.





 

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Capitolo 32
*** La villa, premonizioni e... sposarmi?!?! ***


-Chiudi gli occhi...Cosa vedi?.-. Mi ero svegliata da poco , dal sonno imposto in cui mi aveva fatto finire Ludmilla. 
-..Nulla. E' tutto scuro, a macchie..-. 
Non avevamo lasciato la villa .
 Ancora non sapevamo bene quale sarebbe stata la miglior mossa successiva. 
-Hai paura di quel buio non è vero?-.  
Quella era la prima volta, da quanto ricordassi, che avevo lasciato modo al demone di regalarmi attenzioni.
Un pò perchè non ne avevamo mai avuto tempo , un pò , perchè io avevo sempre avuto paura del sentimento che provavo per lui.
Così , restammo sdraiati su uno dei divani del salone nel cuore della villa. Lui sotto di me ed io con le spalle sul suo petto.
Ancora tremavo quando i nostri corpi erano così vicini , ma ora avevo più consapevolezza di tutto.
-Si. Il buio fa si che i pensieri possano materializzarsi. Che le paure possano farlo...-.
-Di cosa hai paura in particolare?-. 
Tratteni il respiro un pò prima di rispondere ed inavvertitamente strinsi la sua mano.
-Di tutto...Di te.-.
-Di me? Che ti ho fatto?.-.
-Tu....Mi fai stare bene , ed io non dovrei starci. Dopo tutto, insomma, guarda che sta succedendo!...-.
-E' così un male far si che tu possa essere felice anche solo per un istante?-.
Tornai ad illuminare le mie iridi, riaprendo gli occhi. 
-Non so...E' come se me ne facessi una colpa..-. Lasciai che la mia mano scivolasse nella sua , così che le sue dita potessero giocare con le 
mie intrecciandosi.
-Perchè ti nascondi dietro ciò che potrebbero provare le altre persone?Perchè ti odi così tanto Clair?-. 
Sentii gli occhi riempirsi di lacrime.
-Perchè ho fatto solo del male fin'ora..-. La voce mi tremò.
Mi fece ruotare il busto accompagnando il movimento con un suo braccio, così che i nostri occhi potessero tornare a specchiarsi gli uni 
negli altri. 
Poggiai le mani sul suo petto , e lui non tolse le sue da sopra le mie per tutto il tempo.
Ero così felice. Così maledettamente felice...Quasi da far schifo...
-Che ne dici Clair , se iniziassi ad amarti da questo momento?-. Lo scrutai incredula.
-Che vuoi dire?..-.
-Oh be è semplice..-. Si disegnò una curva soddisfatta sulle sue labbra. Non potei far a meno di farci finire il mio sguardo.
-Io ti insegnerò a farti amare da te stessa, regalandoti tutto il sentimento che provo per te...-.
-Non capisco ancora...E' uno dei tuoi soliti scherzi Drey?-. Mi sollevai da lui  quasi innervosita ed abbandonai il divano. Erano fattori estremamente seri e dolorosi per me , e lui ci scherzava anche?!
Si tirò su dopo di me e mi afferrò una mano voltandomi . Lo fulminai con uno sguardo che raccontava tutta la mia rabbia.
Cercai di opporre resistenza e di strattonare il mio stesso braccio. Allora lui serrò fra le sue dita il mio polso stringendo.
-Lasciami Drey. Io non sono un giocattolo!-.
-Mi ascolti?-. 
-No.-.
Sorrise divertito.
-Forse è proprio quel carattere da stronza che hai che mi ha conquistato..Sai?-.
Smisi strattonare l'arto. 
-Se devi parlare che sia per qualcosa di serio..-. Lo freddai.
Si alzò dal divano in velluto rosso e portò a se entrambe le mie mani, poi , mi fissò negli occhi.
Tremai , fu terribilmente strano.
-Se questa storia finirà nel migliore dei modi. Se tu riuscirai nel tuo intento , io voglio che mi sposi Clair...-. Il respiro mi morì in gola.
Smisi di esserci con la mente all'istante rinvenendo dal quel rintronamento momentaneo , solo quando una lingua d'aria fredda filtrò 
dal finestrone alle spalle del demone , e scontrandosi con la mia pelle la raffreddò bruscamente.
Non credevo alle mie orecchie.
-Sposarti?...-.
-Si esatto. Voglio che tu diventi mia moglie.-.
Diamine. Ne dovrei essere stata felice? Lo amavo. 
Avrei dato anche la vita per lui . 
Allora perchè nel momento in cui aveva pronunciato quel desiderio, avevo avuto voglia di fuggire?
-Ecco io...Non so ...Forse non è ...-. 
Cercai di sotterrare lo sguardo , ma il suo mi inseguì.
-Mh? Allora? Che ne pensi?-.
Disperatamente cercai un punto dove i miei occhi potessero gettare il dissenso , girando lo sguardo da una parte all'altra della stanza.
-Questo significa..Che dovrei abbandonare la terra?..-. Sospirò appena , o forse riprese solo fiato.
-Si, lo sai non posso star qui io...-.
-Ah.-. Gettai il riflesso delle mie iridi grigie , a terra o forse anche più giù.
-Clair. Non devi darmi una risposta subito. So che per te è difficile pensare di "traslocare" all'inferno. Perciò prenditi tutto il tempo che vuoi e ricorda che dal momento che qualcosa andrà storto quella proposta verrà cancellata...-. Mi accarezzò il viso portandosi ilmio sguardo a se.
-Sta tranquilla. So come sei fatta. Adesso ti starai facendo mille paranoie, ma non è a questo che devi pensare , bensì alla "missione" che hai...-.
-Sisi, lo so....-. Allontanai il viso dalla sua mano.
Era così difficile per me pensare che potessi divenire sua sposa? Lo era nonostante tutto quello che provavo?
-Permesso?...-. Di colpo la nostra attenzione venne catturata da mia sorella che era comparsa nel salone.
Il demone si allontanò del tutto da me  e tornò a sedersi sul divano. Finalmente i miei polmoni tornarono ad incamerare aria. Ma quella nuova notizia mi aveva lasciato un groppo allo stomaco , come un bruciore intenso, che da quel momento sino a quando non dovetti spostare l'attenzione su mia sorella e poi anche successivamente, pulsava dentro me violento.
La bambina , ci raggiunse . 
-Ho appena avuto un colloquio con Magher. Ha detto che ha incontrato un angelo maggiore di nome Roxen. Da quanto è emerso dal loro breve incontro , i Titani sono pronti ad attaccare. C'è qualcuno che dice di averli anche visti lungo le strade della città. Sono circa 6 elementi. Sembrano pochi ma il loro potere è...A dir poco mostruoso.-. Sentir parlare mia sorella come una donna , era eccezionale.
Passava dalla sua innocenza dei pochi anni che possedeva all'estrema maturità pari a quella di qualsiasi donna in carriera.
-Quindi di certo non aspetteranno che noi possiamo metter su un piano decente-.
La piccola portò lo sguardo altrove.
-Attaccheranno presto...Io ho avuto delle visioni ben chiare questa notte...-. Fu la seconda volta durante quella giornata che mi sentii morire dentro.
Trattenni involontariamente una palla di fiato e la testa mi girò vorticosamente.
-Cosa hai visto Ludmilla?!-. Chiesi alzando inavvertitamente il tono di voce.
La bambina parve intimorirsi in un primo momento , ma poi sicura incominciò a raccontare.
-C'era una casa. Un'altra villa. Bellissima. C'erano persone , tante , diverse e poi loro...Li uccidevano tutti e..-. Sembrò avere uno spasmo , una fitta alla testa . Cadde in ginocchio , scoppiando a piangere.
-Non sono riuscita a fermarli!-. Gridò singhiozzando.
Mi chinai verso lei accogliendola fra le mie braccia.
 Doveva essere terribile vedere il futuro , specie quando le visioni che si susseguivano raccontavano morte e dolore.
La piccola mi si strinse in petto.
-Mi dispiace , potevo fare qualcosa , ma non sono stata in grado...-. 
-Nono, tu hai fatto tutto il possibile , sei stata brava...-. Sembrava inconsolabile e le parole che stava pronunciando non avevano quasi senso.
-Aspetta. Hai detto che prevedi il futuro, perciò ancora non è accaduto nulla..-. Intervenne il demone.
Ludmilla alzò lo sguardo rosso di pianto verso lui facendo cenno di "si" con il capo.
-Allora dobbiamo muoverci..-. Si riappropriò dei suoi effetti personali dirigendosi all'esterno della struttura , e noi , subito dietro di lui.
Ad un passo dalla porta d'ingresso una voce ci fece piantonare con i piedi al pavimento.
Magher....
-Dove la state portando?-. Era serio, sin troppo.
Mi voltai a quel punto, ed incrociai il suo sguardo. Non seppi distinguere se il mio fosse più severo del suo o viceversa.
-Mi hanno detto in passato , che per sconfiggere chi mi stava cercando occorrevano tutti e quattro i figli di Lilith. Lei è la quarta mezzana...-.
-Non era nei patti che la portassi a morire!-. Mi raggiunse in un battito di ciglia afferrando la piccola che avevo in braccio cercando di portarla a se.
-Lasciala Magher!-. 
-E' l'unico modo per far si che tutto questo finisca..-. Mi opposi a fatica tirando dalla parte opposta di dove tirava a se la piccola, lui.
-Farla morire non è l'unico modo!-.
-Io non farò mai morire il sangue del mio sangue!-. Gridai isterica.
Il demone fu come paralizzato.
-Io non l'ho mai considerata come voi...Lei non è un'arma lei è mia sorella come lo sono Ich e Dastin!-. In volto , Magher , aveva inciso un
disperato rimorso di coscienza.
Trattare un figlio come un oggetto da temere . Aveva fatto qualcosa di terribile per dodici anni.
-Papà...-. L'uomo guardò sua figlia. Si vergognava , lo vedevo.
-Dalle ascolto...-.
Un muscolo guizzò sulla sua mascella che si contrasse evitando un pianto che di li a poco , sarebbe apparso inesorabilmente.
Serrò i pugni e le palpebre.
-Ho sbagliato per tutto questo tempo...Io non voglio perderla ,non voglio sbagliare ancora...-.
Ludmilla allungò una mano verso il suo viso e lo asciugò dalle lacrime, facendo si che l'uomo trasalisse incredulo.
-Ti voglio bene lo stesso...-. Disse lei, e forse quella fu la pugnalata più profonda.
Non sempre è facile creare rapporti stabili quando si ha paura. Io lo sapevo bene . Con Drey era stato lo stesso. La paura mi aveva sempre fermata tanto quanto aveva fermato Magher impedendo lui di amare sua figlia.
Lasciò la presa consentendoci di poter raggiungere la porta . Non ci guardò per tutto il breve tragitto.
-Fate ...Attenzione..-. Sussurrò , ma l'eco di quel corridoio vuoto raggiunse ugualmente le nostre orecchie.
*Ti prometto che resterà viva*....
______________________________________
Ci calammo nell'auto velocissimi.
Guidai io quella volta . E corsi disperatamente per quelle strade così ,finalmente, famigliari .
Manhattan. La città dove tutto era iniziato e dove forse non avrei fatto più ritorno.
-Dobbiamo andare alla villa. Loro la stanno raggiungendo..-. Nel momento in cui stavo per nominare i miei fratelli mi resi conto di 
non essermi fidata abbastanza.
Rivolsi lo sguardo alla piccola mezzana che era seduta sulle gambe di Drey.
Non so che tipo di emozioni si fossero impossessate di me allora.
Dolore? Paura? Ansia? 
Avevo appena ammesso a me stessa che lei era parte della mia famiglia. Della mia vera famiglia, e mai le avrei permesso di morire in quanto tale. 
Dopo anni passati a cercare , scoprire e raccogliere pezzi di puzzle scomposti finalmente ero quasi arrivata a completare il disegno della 
mia esistenza. 
Avevo dei fratelli , una famiglia ,ero persino ad un passo dalla verità. 
Ma la paura quella vera , la covavo in petto e sarebbe esplosa da un momento all'altro.
Pigiai sull'acceleratore quando il semaforo tornò verde, ripartendo a tutto gas.
-Non ce la faremo mai ad arrivare in tempo con questa fila..-.  Pronunciai . 
Manhattan quella sera era colma di gente. Una fila interminabile di auto ci serrò nuovamente nel traffico poche centinaia di metri dopo. Era snervante , ed anche in passato avevo odiato quel "vivere" convulso della gente del posto.
Finalmente dopo minuti che parvero un'eternità la coda d'auto incominciò a fluire.
Passammo in River Street e poi ancora nei pressi della mia vecchia scuola.
Ricordai...
Il funerale di Stacy . Quel giorno fu in assoluto uno dei più tristi. Tutte quelle persone , i nostri compagni e suo padre, in lacrime. 
Chissà se veramente lui sapeva tutto di sua figlia....
Ad un passo dalla strada nazionale , incanalai una scorciatoia. La conoscevo come le mie tasche. Li era dove avevo abitato io.
Incanalavo quel sentiero brecciato in bici, tutte le volte che ero in ritardo per cena. 
Proseguii finchè spontaneo non mi venne l'impulso di stringere il volante quando fui ai piedi di casa mia.
Lo strinsi così tanto da farmi diventare le nocche bianche. 
-E'....Incominciato tutto qui ...Ricordi?-. Proferii con un filo di voce.
Il demone sogghignò tristemente rivolgendo lo sguardo fuori verso l'edificio.
-Eri così spaventata quella sera...Eppure non ti sei data per vinta nemmeno quando quel demone minore ti aveva artigliato una caviglia...-. Sommesse una breve risata.
Attraversai quella lingua di strada molto più lentamente , come se volessi rivivere per l'ennesima volta quel pezzetto di ricordo.
-Già. Forse debole non lo sono mai stata in fin dei conti...-.
Gettai distrattamente l'ennesimo sguardo alla mi vecchia casa. Ora la si vedeva bene.
-E' stata affittata...-. Feci con sconsolatezza.
Forse ci avevano pensato i miei nonni adottivi dopo la scomparsa di mia madre.. Loro non mi avevano cercata nemmeno una volta..
Era così frustrante riconoscere che nella mia vita passata, non avevo avuto bene da nessuno , specie da quella che credevo essere la mia famiglia.
Portai lo sguardo alla strada di fronte a me come se volessi allontanare tutti quei pensieri pigiando nuovamente sull'acceleratore.
La piccola che si era appena addormentata aprì di riflesso le palpebre. L'aumentare di velocità era stato brusco , improvviso , l'aveva spaventata .
-Clair...-. Dal modo in cui Drey aveva pronunciato il mio nome , già avevo capito che non dovevo pensare al passato.
-Lo so , lo so...-. 
Non tolsi il piede proseguendo a tavoletta , finchè qualcosa non mi disse che Festerburgh era troppo lontana.
Nello stesso momento però ,ebbi un'idea istantanea che si rivelò ottima.
Svoltai di colpo scendendo da una ripida discesa finchè non fui nuovamente in strada , inserendomi nel primo spazio libero fra auto ed auto per poi incanalare un vicolo , accompagnata da clacson impazziti di gente spazientita e spaventata per quella mia"guida"imprudente.
-Scendete..-. Lo feci anch'io.
-E' l'unico modo per arrivare alla villa in tempo..-. Fissai il demone, sapevo che era contrario . Effettivamente spianare le ali davanti a tutta quella gente non era un granchè .
-Per favore..-. Lo supplicai.
Drey prese fra le braccia la bambina ed abbassò leggermente il capo. Come dal nulla , dalle sue spalle presero forma, accompagnate da mille corvi ,che mescolandosi fra loro formarono una miscela nera simile ad una macchia d'inchiostro, le sue ali .Ed eccole...Gigantesche . Bellissime, forse le più belle viste sino a quel momento.
Gli sorrisi.
Non parlò.
Adesso toccava a me. Ricordavo di aver imparato a materializzarle sulla mia schiena , ma ricordavo anche che quelle ali le avevo sin da sempre odiate e per me ogni volta che dovevo utilizzarle mi suonava come una coltellata fra le ossa del costato.
Mi facevano ribrezzo , come me ne facevo io durante gli attacchi di fame o quando avevo ucciso . 
Si , avevo ricordato anche questo. Io avevo ucciso mio padre molti anni prima, e molte persone dopo di lui. Ero fuggita dopo aver ucciso un angelo e nascosta dopo aver fatto fuori 5 civili. Ero un mostro.
E si , mi facevano ribrezzo anche perchè tinte di due colori , di due razze , di ciò che ero e non volevo essere.
Un dolore veloce ma intenso mi pervase la schiena. Erano loro. Le vedevo riflesse nell'ombra sull'asfalto.
Lanciai uno sguardo fugace al demone prima di spiccare il volo, attimi dopo lo fece anche lui.
Volare invece mi piaceva. Era come fuggire da tutto. Vedere il mondo dall'alto era tutta un'altra storia. Mi rapiva , ed incantevole com'era ,colorato di mille luci , lasciava che non pensassi a quanto schifo avevo vissuto.
-La villa!-. Uscendo da quelle che mi sembravano nuvole , intravidi il suo tetto. Le luci accese, c'era della gente dentro.
*Maledizione...Allora loro attaccheranno questa sera....*

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Capitolo 33
*** Ritorno a Festerburgh. Un passo dalla fine. ***


Atterrammo al centro dell'ultima corona di Larici e Pioppi che costeggiava l'infinito giardino di Festerburgh.
La villa era a meno di cinquanta metri da noi. Dagli ampi finestroni , non era complicato spiare l'interno. Gente. Ovunque , proprio come aveva raccontato Ludmilla.
Persone altolocate , vestite in ghingheri , sorseggiavano dai propri flute , forse dello Champagne.
-Una festa? E' insolito..-. Constatai .
-I tuoi fratelli non danno mai feste?-. Il tono di Drey mi parve sin troppo ilare.
-No.Mai.-. Lo freddai.
Che situazione antipatica si creava fra me e lui . Quando aveva voglia di scherzare io non ne avevo, e quando quella stessa voglia veniva a me , lui non ne aveva. Ma poi, ironico era il modo in cui quell'essere così agli antipodi ci attraeva. Qualsiasi coppia normale si sarebbe mandata a cagare il giorno dopo..!
Non c'era tempo di porsi domande e darsi risposte logiche. 
In quel momento, di logico , c'era solo il dover agire.
Ripresi a camminare e percorsi ciò che mi separava dalle mura della casa . Veloce , più veloce , corsi.
Fu come se in quel preciso istante avessi finalmente capito che eravamo in reale pericolo.
Due lacrime , le sole ad uscirmi, mi varcarono le gote mentre i miei piedi sembravano voler accelerare ancora di più.
Avevo paura. Paura che la mia famiglia potesse morire , paura di perdere tutto . Paura o  forse solo il terribile senso di colpa per aver portato tutto quel disastro che era la mia vita , dentro quelle quattro mura, dove il problema più grande che c'era stato , era lo star attenti a far mangiare i figli di Ich.
Piombai sulla vetrata della porta d'ingresso. 
*Apritemi maledizione..*. Gli invitati mi scrutavano increduli , quasi schifati.
Strattonai il pomello disperatamente, finchè una mossa secca non la fece spalancare.
Fui dentro.
Che tortura tutti quegli occhi critici addosso.
Nelle mie orecchie non c'era altro che un susseguirsi di "Ma cosa..." , "Ma chi è"..."Che maleducata". Mi diede la nausea quella gente.
Li superai tutti , spintonandoli . Cocci di bicchieri rotti e parole colorite , accolsero il mio passaggio "distratto".
Finalmente raggiunsi la porta a scorrimento del suo studio. Ricordavo poco la sera che ci avevano attaccato quei tre demoni .
Ma il solo vedere quelle due ante ancora scalfite dal ghiaccio , mi diede i brividi.
Presi un bel respiro, poi, lasciai scorrere le ante .
Alzai lo sguardo solo quando il "Clak" del legno nel legno , non mi avvertì che tutti all'interno della stanza , mi potevano vedere.
-Clair...-. Mio fratello era in piedi al centro del salottino con un bicchiere di spumante stretto fra le dita , e l'aria di chi non crede ai propri occhi , in viso.
-Ich..-. Per poco meno di un attimo , sulle sue labbra comparve un sorriso stupendo . Parlava lui stesso dicendo "finalmente sei tornata".
Scomparve all'istante.
Drey e Ludmilla avevano appena fatto capolino nella stanza.
-Hai portato due demoni dentro casa mia?!..-. La sua voce mutò radicalmente. Divenne profonda come l'infinito e severa , terribilmente severa.
Strinse il pugno attorno al bicchiere che aveva per mano . Scoppiò in un'esplosione sorda che mi fece trasalire debolmente.
Più forti , caddero le schegge a terra , tonfando.
-Come solo ti è potuto venire in mente di portare quei due abomini qui dentro!-. Gridò gettando ai miei piedi i pochi cocci che ancora teneva per mano.
Serrai le palpebre e stritolai le mie dita nei pugni.
-Odio doverti mancare di rispetto Ich...Ma credimi ho dovuto...-. Sospirò ironico.
-Ti fai viva dopo settimane  per di più con due demoni alle calcagna e tutto quello che sai dire è "credimi ho dovuto"?....Va fuori Clair! Va via e tornatene nella fogna dove hai vissuto per anni...-.
Piansi senza emettere un fiato.
Mai mio fratello era stato così duro con me.
-Ich ...Ti prego ascoltami...-. La voce che non usciva in altro modo se non tremando , non mi era d'aiuto. In quel caso sarei dovuta essere una roccia ...Ma non ce la facevo....
-Va fuori! -. 
Drey provò a muoversi in uno scatto di rabbia , ma due angeli lo bloccarono in petto con lunghe lance.
-Icaryus ! Dannazione ! I Titani attaccheranno se non questa notte , a breve , forse anche fra poco! Non puoi stare a fare questioni di razza! Si sono demoni e ...Cristo sono un demone anche io! Che tu lo voglia o no. Mi avete fatta vivere per cinque  anni , cinque fottutissimi anni , come voi , con gli angeli , per la miseria per una volta puoi adeguarti ?! Se ci tieni alla nostra famiglia...Puoi farlo?...-.
Abbassò lo sguardo. Ma era disgustato.
-So che per te è una coltellata dover chiedere aiuto ad un demone , ma ne vale dell'incolumità di tutti...-.
Lo supplicai alla fine..
Restò qualche secondo in silenzio, poi, appoggiò una mano allo schienale di una poltrona e sospirò.
-Non abbiamo bisogno di nessuno..-. Un ringhiò . Proprio così era stata quella frase.
-Ich!!-. Gridare non servì a nulla.
Venni afferrata per entrambe le braccia da due angeli-guardia e trascinata via.
-Ti prego ascoltami!-.
Il mezzano , voltò le spalle riprendendo a parlare con i pochissimi presenti , che sgomenti , avevano assistito a tutta la scena.
*NO!Non può sottovalutare tutto così*.
Artigliai il bordo di legno che fungeva da cornice alla porta ,con mani e piedi .
-Lasci....atemi dannazione!-. Mi dimenai , come non avevo mai fatto , calciando forte . 
E se non ci ero riuscita in quel modo allora non vi era altra soluzione che mordere. E morsi!
L'angelo ,che saldo mi aveva tenuto a se , gridò di dolore. In un attimo mi trovai ginocchia a terra , di nuovo libera.
Mi alzai veloce e raggiunsi a grandi passi mio fratello afferrandolo per un braccio e costringendolo a voltarsi di forza.
-Dannazione devi ascoltarmi!-. Gli strillai in faccia.
-Ascoltala Icaryus...-. Una terza voce . Mi voltai di colpo. Eleonor.
Era apparso dal nulla . Camminava lento , fissava me , poi Ich poi ancora incrociò lo sguardo del demone.
Fu indefinibile lo scambiò di quell'occhiata dei due. Si folgorarono. Poi l'angelo tornò a guardare il suo fidato amico , fermandosi ad un passo da entrambi.
-Clair ha ragione.-. Avvertii la sua mano tremare , ed in volto l'espressione di chi ha appena perso tutto , la stessa che avrei avuto io se non mi avesse dato ascolto.
-Siamo stati in allerta fin'ora , sono vicini...Ich , loro ci attaccheranno , ci uccideranno tutti se non collaborerete.-.
Icaryus gettò lo sguardo amareggiato ai suoi piedi.
-Per favore Ich. Io non voglio perdervi...-. Strinsi il suo braccio a me, appoggiandovi il viso come se non avessi mai voluto lasciarlo andare.
-.....Va... bene....Possono restare...-.
Spontaneo fiorì un gioioso sorriso sulle mie labbra.
-Grazie. Grazie.Grazie.-. Piansi ancora ma di gioia finalmente.
-Adesso però, voglio andare in camera mia...-. 
Si allontanò e tutte le guardie lo seguirono.
Era visibilmente scosso ed immaginavo quanto male gli provocasse quella decisione.
In quel preciso istante gli avrei voluto gridare "Hey Ich, so quanto ti abbiano fatto soffrire , ma ti vendicherai", ma forse sarebbe stato del tutto inappropriato ed inutile.
Mi lasciai scivolare sulla poltrona alle mie spalle . Le mani al capo e lo sguardo perso chissà dove. Solo la mente , era rimasta in quella stanza , persino le mie gambe che ancora tremavano parevano non essere le mie.
-Va tutto bene. Il primo scoglio è superato...-. Drey si avvicinò alla poltrona ,poggiando delicatamente una mano sulla mia spalla.
-E' come se avessi la sensazione che questa volta , la battaglia la perderemo..-.
Volevo piangere ancora , sfogarmi , sfogare tutto quel terrore , ma non ci riuscivo più . Anche le mie lacrime erano finite.
La porta tornò a spalancarsi.
-Allora!Lo mettiamo su un piano si o no?!-. La voce squillante di Dastin mi fece rinvenire di colpo.
Balzai dal posto gridando il suo nome , fiondandomi al suo collo, abbracciandolo forte manco fossimo stati lontani un'eternità.
-Mi sei mancato così tanto..-. Sommesse una breve risata.
-Anche tu sorellina-. 
Quando mi allontanai da mio fratello incrociai il volto di Eleonor che lo aveva accompagnato nello studio.
Un secondo. Bastò quell'attimo, perchè la mia mente leggesse tutti i ricordi che avevo avuto con lui.
Lo avevo temuto, amato,odiato , perso, ritrovato e lui era cambiato , aveva vissuto , ricordato , lottato e poi ancora si era sposato . Quanti anni erano passati da quel giorno? 
[-Lui è Eleonor!-. Me lo aveva presentato proprio la sua attuale moglie . Li ancora non erano che semplici amici.
-Perchè hai un nome da femmina?-. 
-Tutti gli angeli lo hanno.-. Ne avevo avuto così paura quel giorno.
E poi ancora lo avevo così tanto amato. Finalmente , potevo essergli sinceramente grata per tutto quello che aveva fatto nel bene e nel male...].
Mi avvicinai alla sua sagoma. Mi fissava titubante, con una smorfia di perplessità in viso.
-Che c'è?-. Chiese quasi con un filo di voce.
Non risposi. Lo abbracciai d'impulso. Lo feci senza dare un senso logico a quell'azione.
-Grazie per tutto quello che hai fatto Eleonor...Per ogni gesto , ogni frase , ogni singola parola, anche per quando mi hai lasciata sola...E' grazie a te che ho capito molte cose..-. Sussurrai al suo orecchio.
Sorrise appena distogliendo lo sguardo.
-Non ringraziarmi sciocca-. Restai interdetta per un attimo. Si avvicinò al mio orecchio ,maggiormente.
-Se non avessi un'anima , se non avessi avuto un compito ,un ruolo , io a quest'ora sarei stato con te ...E ci sarei rimasto per sempre...-.
Il cuore mi rimbalzò in petto facendo vertiginose capriole.
Mi lasciò di stucco.
Si allontanò da me regalandomi lo stesso sorriso che vidi la prima volta che lo incontrai.
Mi si strinse il cuore . 
Eleonor come gli altri non avrebbe mai smesso di mancarmi semmai me ne fossi dovuta andare.
-Dai! Incominciamo a pensarla questa tattica!-. Esordì pimpante con uno schiocco delle mani, rivolgendosi agli altri.
Li osservai sorridere , tutti, come se nulla  potesse loro, strappare la voglia di vivere.
E poi pensai a tutto ciò che avrei avuto paura di perdere. Loro. Abbandonarli per sempre , ancora...
No, non ero pronta non lo ero affatto...


 

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Capitolo 34
*** Nati per cosa..?Il vero motivo dei Titani. ***


Il ricevimento terminò. Dei Titani nemmeno l'ombra...
-E'strano..-.Scansai un lembo delle lunghe tende del salone,gettando lo sguardo fuori , oltre il bosco.
-Non avevate detto che avrebbero attaccato questa notte?-. Fece acido ,l'angelo.
-Si. Ne eravamo certi...-.
I Titani avrebbero dovuto attaccare quando ancora vi erano gli invitati, avrebbero dovuto compiere proprio la stessa sera un massacro, ed invece non avevamo captato la minima loro presenza.
-Forse avete sbagliato giorno..-. Provò a dire Dastin esitando leggermente. Lo guardai di sfuggita lasciando che qualcun'altro rispondesse al posto mio..
*E se veramente avessimo sbagliato? Se Ludmilla avesse raccontato frottole , o avesse solo immaginato quella scena?*
-Magari la bambina , ha solo sognato . Sapete la paura gioca brutti scherzi..-. Continuò lui.
-Io non ho immaginato nulla.-. Ringhiò la piccola.
Diamine veramente non era accaduto nulla?
Questo significava dover cambiare tutto. Piano , strategie. Ed inoltre quando sarebbero dovute essere usate? Il rischio di un'imboscata lo sentivo fra capo e collo..
-Questo significa che loro sono ancora li fuori e sicuramente con un piano curato alla perfezione...Mentre noi siamo qui a non sapere neanche come agire...-. Esordì con non poca ironia Eleonor.
-Per la miseria! Non possiamo restare qui a girarci i pollici mentre loro potrebbero attaccarci da un momento all'altro! -. Gridò mio fratello sbattendo uno dei cuscini sulla seduta del divanetto.
-Cerchiamo di stare calmi...Innanzi tutto , quali sono le informazioni che abbiamo sul loro conto?-. Drey era da sempre stato quello più riflessivo tra tutti. Non si era alterato neanche una volta da quando eravamo li , nonostante , ci fosse anche un angelo assieme a lui.
-Non abbiamo molto...Gli angeli maggiori ci hanno riferito poc'anzi, però, alcuni dettagli fondamentali, tipo che loro sono in grado di mutare forma, nascondere l'aura , e persino di trasmutare l'anima...-. Proferì l'angelo.
-Trasmutare l'anima?-. Non avevo mai sentito quella parola prima di quel momento.
-Si. Sono in grado di fingersi umani con tanto di anima....-. 
-Cosa!? Questo è un disastro! Vuol dire  che potrebbero essere chiunque fra gli abitanti del paese!-.
Era un problema grosso il fatto dell'anima. Non potevamo di certo uscire per strada cercando di ammazzare civili con l'ipotesi che fra di loro ci possano essere 6 demoni!
Il picco d'ansia , arrivò alle stelle in pochi attimi.
-Dannazione e solo ora ce lo dici?!-. Sbottò Dastin.
-Si infatti perchè non hai parlato prima!-. Ludmilla si alzò dal tappeto infuriata, con un ampio broncio a coprirle il volto.
-Su..Adesso non fate così. Insomma , non è produttivo litigare fra noi...-. Cercai di calmarli ma le loro urla mi sovrastarono.
All'improvviso la porta a scorrimento si spalancò facendo un rumore tuonante. 
-Icaryus...-. Restammo sbalorditi dal suo ingresso. 
-Credevo che non volessi avere nulla a che fare con questa storia...-. Mormorai nel momento in cui mi passò affianco.
-Si. Quella era la mia intensione....Ma ...Avete ragione voi tre. Il pericolo è molto più imminente di quello che si creda...-. Si avvicinò lento alla scrivania dove di solito lavorava alle missioni.
-Loro hanno raggiunto la terra ed il  motivo per cui ci stanno cercando è di ben altro aspetto da ciò di cui siamo a conoscenza noi.-. Mosse qualche passo , e si avvicinò ad una lavagnetta usata da lui per prendere appunti. Sfogliò la prima pagina , ed impugnò un pennarello nero.
-Loro non sono qui per usarci come armi , ne tanto meno per conquistare il mondo....-. Disegnò un cerchio al centro del foglio.
-Loro sono qui per Lilith.-.Uno spasmo mi pervase dallo stomaco alla testa , facendo si che ogni muscolo si irrigidisse.
-Come sapete , Lilith è a capo della creazione di noi mezzani.-. Si fermò un attimo poi riprese a disegnare.
-La sua prole è formata ...Da te Clair..-. Fece un cerchio più in alto.
-Che sei figlia di un umano..E per questo sei la reincarnazione di Proserpine. Un angelo caduto che ha ceduto ai lussi della terra.-.Fu la prima volta che sentii pronunciare le mie vere origini.
-Da Ludmilla che è figlia di un demone ..E per questo è la reincarnazione di Mastema , leader degli angeli impuri...-. Disegnò il terzo cerchio unendolo agli altri due.
-E poi ci siamo Dastin ed io....-.
Un terribile presentimento mi attanagliò lo stomaco. 
Un flsh . Il ricordo della notte che ci avevano attaccati . Uno dei tre demoni  , aveva chiesto dove fosse il mezzano con il loro stesso sangue....Erano venuti li per i miei fratelli....
-Aspetta quindi... Vuol dire che quelli erano tre dei sei Titani ,e stavano cercando voi?!-. Domandò l'angelo del tutto spiazzato.
Icaryus abbassò lo sguardo.
-Non cercavano noi....Cercavano lui...-. Disse con amarezza riferendosi al fratello.
-Me?!-. Schizzò in aria la sua voce.
-Si. Perchè io sono figlio di un angelo ...Non ho reincarnazioni perchè sono figlio della parte pura di Lilith...-.
Gli occhi mi bruciarono come tizzoni ardenti colmandosi di lacrime che non scesero subito. Mi voltai verso Dastin.
-NO!Non è vero!-. Balzai in piedi disperata.
-Mio fratello non può avere il sangue di quei maledetti!-. 
-Lo so Clair ...Fa male anche a me..Ma dentro le sue vene scorre il sangue di Alocer. Un Titano morto mille anni fa e reincarnatosi 24 anni fa proprio nel suo corpo.-.
-Ma cosa vogliono da noi?!-. Singhiozzai.
-Per cosa credete di essere stati messi alla luce voi quattro se non per far si che Lilith non resusciti-. Drey tornò ad alzarsi fissandomi. Mi sentii minuscola. Si arrestò di fianco alla scrivania con le braccia incrociate l'un l'altra. 
Era stato glaciale nel pronunciare quella frase...
Sbiancai del tutto  e non fui l'unica.
-All'inizio si pensava fosse Ludmilla la pedina fondamentale , dato che ha poteri che voi non avete e che ha vissuto a diretto contatto con Lilith...Ma poi , analizzando meglio la situazione ed informandomi , ho capito che lei non è altro che un "perno" come lo siete voi due ..-.
-Perno? Che significa?-.
-E' semplice..-. Si avvicinò alla lavagnetta strappando dalle mani il pennarello ad Icaryus.
-Immaginate un rombo. Lilith è il centro, la parte vuota , voi siete rispettivamente le 4 punte. Ora pensate che questo rombo sia a tre dimensioni ,che le punte fungano da colonna ed il centro non sia riempito. Come si regge il rombo?-.
-Con le quattro colonne? Ma questo che vuol dire?-.
-Se una colonna crolla , ce ne sono altre tre , ma se tutte crollano e ne restasse solo una, cosa accadrebbe?-.
-Crollerebbe tutto..-.
-Esatto!-.Esclamò vivacemente.
-I Titani l'hanno pensata bene questa strategia. Se voi tre veniste uccisi e Dastin lasciato in vita poichè possiede il sangue del sesto mezzano , unendosi con gli altri cinque potrebbe perfettamente far resuscitare Lilith...Con questo voglio dire che voi tre non siete altro che un muro prima dell'obiettivo...-. Concluse dandosi un'aria "superiore". Se non si fosse trattato di un argomento così delicato , avrebbe persino sbuffato soddisfatto, beffeggiandoci...
-Però se Lilith si è premunita in questo modo , vuol dire che lei non voleva essere evocata o sbaglio?-. 
-Clair...Lilith è malvagia e non tutti ci fidiamo dei demoni come te...-. Mi freddò l'angelo.
Notai solo in quel momento che la frase "Lilith è malvagia" mi aveva dato più fastidio del resto. 
Mi resi conto che nonostante non la ricordassi e forse non l'avessi nemmeno mai vista , io per quella donna provavo uno strano attaccamento. Realmente la riconoscevo come mia madre e sentir dire che lei fosse un'essere spregevole, mi faceva male , tanto quanto stavo male nell'ignorarne il motivo di quel sentimento verso lei.
-Riassumendo?Che dovremo fare allora?-. Mi snervai e non calcolando l'angelo, tornai a rivolgermi a mio fratello Ich.
-Li attireremo qui..-. Sentenziò lo stesso.
-Attirare?! Ma ti ha dato di volta il cervello?!-. Dastin saltò letteralmente per aria e la sua voce si rivelò più acuta del normale.
-No. Tuo fratello ha ragione. Quello è l'unico modo per far si che questa storia giunga a conclusione..-. Ribattè il demone posando il pennarello distrattamente sul legno chiaro della scrivania.
Ci guardammo un pò tutti , come a darci forza e convinzione l'un l'altro.
-Se questa è l'unica soluzione...-.Mi alzai in piedi strusciando le mani sulle cosce per ammorbidire le pieghe dei jeans.
 Era il momento di accantonare ogni paura. 
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Icaryus aveva disposto che sia sua moglie sia Garreth, si allontanassero il più possibile da Festerburgh...
-Garreth...Abbi cura di te...-. Il vecchio maggiordomo era sull'uscio della porta con la valigia stretta fra le mani. Mi guardava sorridendo , ma i suoi occhi erano velati da un'immensa tristezza.
-Signorina..direi che lei debba avere cura di se stessa.-. Accennò una breve risata.
-E' la prima volta che ti allontani da Festerburgh?-. 
-Si. La prima in assoluto...-. La sua voce si fece bastonata.
-E dove andrai adesso?!-.
-Lavorerò presso una famiglia , qui in città. Sono molto simpatici , hanno due figli piccoli e...-.Si zittì.
 Ci aveva provato con tutto se stesso a non piangere parlando veloce , distogliendo lo sguardo ...Ci aveva provato a far finta che tutto sarebbe stato uguale senza i ragazzi che si era cresciuto praticamente da solo,Garreth.
-Mi scusi signorina è che..-. Portò velocemente un fazzoletto di seta agli occhi stentando nel riprendere fiato da quella serie infinita di singhiozzi sordi.
-Non ti scusare...Non sai quanto fa male anche a me doverti salutare in questo modo...-. Lo abbracciai come se fosse stato un nonno...Mio nonno.
Ed in realtà lui per me lo era stato veramente...
-Mi prometta che una volta finita questa storia mi scriverà una lettera ...-. 
Accennai un sorriso sospirato, intenerito, per quella richiesta .
-Una? Almeno dieci anzi no ti scriverò tutti i giorni!-. Lo allontanai da me di colpo fissandolo in volto , regalandogli l'unico vero sorriso comparso sulle mie labbra da quando avevo fatto ritorno li.
-Sei pronto Garreth?...-. La Pandemone , moglie di Icaryus , mi comparve alle spalle con i piccoli in braccio. Erano addormentati , cullati dalle sue braccia .
Pensai che quei due esserini erano stati i più fortunati di tutti. Ignari del pericolo, amati da una madre che mai li avrebbe abbandonati , protetti da un uomo gentile e di buon animo..
-Vai anche tu con lui?-. 
-Lo accompagno in città . Io andrò a Sidney. Ho trovato lavoro li .-. 
-Lavoro....li?-. A quel punto mi resi conto che la famiglia si stava dando l'ultimo addio.
-Ed Ich?! E Garreth?!-.
Sotterrò lo sguardo, poi , sorrise . Quello fu il sorriso più amaro che io avessi mai conosciuto in vita mia. 
-Clair ..Tu capisci qual è la situazione....-. Compresi subito ciò che voleva dire...
-Si...capisco perfettamente...-. Risposi in un sibilo rotto.
-Non posso rischiare che questi bambini non abbiano una vita serena.. Trasferirmi li significa proteggerli ulteriormente..-.
Non le risposi. 
In vita mia non ero mai scappata per proteggere delle persone. Abbandonarle come stava facendo lei non significava"proteggerle"per me.
Sospirò vedendo che non le rispondevo.
-Insomma...Va bene ...-. Mi schioccò un bacio sulla fronte.
-Sta attenta a mio marito...e a te specialmente...-. Non alzai lo sguardo nemmeno un secondo. Attesi che uscisse, e che entrambe le sagome si allontanassero dall'ingresso prima di poter tornare a guardare dritto a me. E comunque anche nei minuti successivi , non ero riuscita ad allontanarmi da quella maledetta porta mantenendo serrato il pugno sul pomello , stringendolo forte per la rabbia.
Rabbia perchè mi sentivo estremamente impotente . Rabbia perchè faceva male vedere che una volta raggiunto il desiderio di avere una famiglia felice, esso dovesse svanire .
-Tutto ok?...-.
-Non credevo che dover salutare la mia famiglia , fosse così difficile.-. Mi voltai sbattendo volontariamente le spalle alla porta , fissando Drey dritto negli occhi plumbei.
-Dai , tu lo sai! C'eri quando abbandonai casa mia. Non ricordo di aver sofferto così.-.
Mosse pochi passi avanzando fino a raggiungermi, poi delicatamente appoggiò entrambe le mani ai miei fianchi.
-Potranno anche essere passati anni...Ma tu sei rimasta la solita testarda...Odi ammettere che soffri. Lo odiavi a 17 anni e lo odi ora che ne hai 21...-. Sbuffò una risata breve.
Sorrisi appena.
-Già...Forse hai ragione. Non conto nemmeno le volte che sono stata male ....-.
-Sai che mi fai sentire terribilmente in colpa quando dici così...-.Lasciò che la sua fronte toccasse la mia. 
-Ci credi che una mezzana è riuscita ad ossessionare la mente di un demone?-. Sussurrò.
La curva sulle sue labbra si fece decisamente più maliziosa.
Un risolino mi uscì spontaneo.
-Ah si?..Allora devo essere stata particolarmente brava..-. Sibilai, attirando il demone verso me.
-Già..-. La sua voce si era fatta terribilmente calda.
Mi sfiorò il collo con il palmo di una mano.
Sospirai appena e stavolta quella piccola curva maliziosa sulle sue labbra divenne un sorriso compiaciuto.
Lasciai che il mio sguardo scivolasse su quelle maledette labbra.
Protesi il viso verso lui.
Sentii appena la sua pelle sulla mia prima che il bacio divenisse un intenso scambio di desiderio.
Fu in assoluto il bacio più lungo e più bello che mi avesse mai dato.
Uno di quelli che raccontava tutto. Ogni giorno del passato , del presente e immaginava anche qualche giorno del futuro.
-Ti amo Drey...-. Sorrisi timidamente immergendo le dita sottili fra i suoi capelli corvini , perdendomi ancora una volta  nei suoi occhi.
-Finalmente sono riuscita a dirtelo ....-. Sorrise mentre giocava con una ciocca castana dei miei capelli . Poi mi fissò negli occhi.
-Anche io..-.
Mi allontanai impercettibilmente. Per davvero lo aveva detto?! Cioè era tutto vero?!
-Ahahaha senti come ti batte il cuore!-. 
*Maledetto udito di demone!*
Sbiancai prima, ed avvampai di colpo poi , portandomi repentina i palmi al volto, nascondendo in ogni modo le guance che sicuramente erano divenute color delle fragole.
Drey non la smetteva di ridere. Era felice , lo capivo dal suono della sua voce .
-E finiscilaa!!-.
L'anta della porta scorse lasciando che Eleonor vi ci si sporgesse appena con il mezzo busto:
-Piccioncini..-.Disse quasi disgustato nel vederci.
-Dastin è pronto..-. 
In un attimo la frase "è cominciata la fine" la vedevo scritta ovunque . Strinsi la mano del demone riempiendo i polmoni d'aria.
-Pronto?...-. Mormorai.
-Si.-........



 

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Capitolo 35
*** Il rito ***


Entrai nel salone dopo di Drey lasciandomi scorrere le ante della porta alle spalle.
Davanti a me , al centro della stanza , Dastin. Era seduto su una poltroncina  nocciola , i polsi ed i piedi legati saldamente ad essa .
Da un lato, poco distante da lui , Icaryus , sfogliava un volume di magia nera mentre, Ludmilla e l'angelo chini , tracciavano un cerchio, attorno ad una stella a sette punte già disegnata 
ai piedi della poltroncina.
Sentii ogni strato della mia gola bruciare ed ogni muscolo sino al più piccolo flettermisi lasciando che per qualche attimo ,il respiro morisse dentro essa.
Era giunto il momento. A breve avremo dovuto fronteggiare quegli esseri spregevoli. Avremmo vinto? Avremmo perso? Non si trattava solo di una sfida fra due fazioni per designare quale delle due fosse più forte, era molto , molto, di più.
Saremmo dovuti essere forti per forza. Avremmo ucciso e macchiato le nostre mani , anche quelle più pure, di rosso . Il rosso del sangue.
Lo stesso rosso che io personalmente avevo visto tante e tante volte .Quello dal quale ero fuggita un'infinità di volte e che mi aveva fatto vergognare di essere quello che ero.
Nella mia mente  lo avevo personificato. Uccidere e vedere sangue  erano divenuti come una persona da cui io mi ostinavo a scappare puntualmente.
-Quanto manca?-. Domandai senza rivolgermi ad una persona ben precisa nella stanza, avvicinandomi lentamente al cerchio, incrociando le braccia sotto al seno.
Mantenni lo sguardo fisso a quel disegno per minuti . La stella a sette punte. La stella di Satana.
-Poco.. Abbiamo quasi terminato , mancano le candele e poi inizieremo...-. Rispose l'angelo, voltando il viso verso me , scrutandomi di sottecchi.
-Drey , dammi una mano. Cerca in questo libro la formula per tenere sotto controllo il livello di aura.-. Fece mio fratello maggiore al demone , porgendogli il volume.
-Controllo dell'aura? Che intendete fare?!-. Domandai ed un velo di terrore colorò il timbro della mia voce.
-Richiameremo Alocer...-. Una fitta fortissima mi fece contrarre l'addome impercettibilmente.
-Alocer?! Questo significa che Dastin potrebbe perdere del tutto la sua coscienza?! NO! Non potete mettere a rischio la sua vita così!-. 
Strillai come molte altre volte in quella sera.
Icaryus mi afferrò un polso , trascinandomi fuori dalla sala, poi, con uno strattone più forte portò a girarmi totalmente verso lui.
-Ora basta Clair! Calmati!-. Mi zitti all'istante sotto il suo sguardo severo. Mi folgorò letteralmente quel modo di rimproverarmi con gli occhi.
I capillari si tirarono che sembravano strapparsi nei miei buli oculari , come quando il sangue ti arriva al cervello per il nervoso.
-Non c'è altro modo...Dastin ha accettato. E' consapevole dei rischi.-.
-Ma lui...-. Gettai lo sguardo li, dentro alla sala, a lui... Chiacchierava con Ludmilla , sorrideva. Pareva essere rilassato , tranquillo.
Non me lo spiegavo. Sarebbe dovuto essere teso più che mai . Cazzo stava rischiando grosso!
-E' il suo modo per aiutare....-.
-Voi lo avete costretto senza cercare altre soluzioni!-. Stavo per piangere me lo sentivo.
-No. Sbagli.-.
Persi un battito.
-Stavo cercando un modo per attirare i Titani qui , quando è stato lui stesso ad offrirsi volontario. Sa perfettamente che l'unico modo è quello di risvegliare Alocer. Gli ho ripetuto centinaia di volte che avremmo potuto cercare altro prima di arrivare a quest'ultimo scoglio, ma lui non ne ha voluto sapere di aspettare.... Dastin ha dimostrato grande maturità ...-.
-E tu preferisci dargli retta invece di salvarlo?!-. Impulsivamente , cercai di dargli una spinta , ma il mezzano riuscì ad intercettarmi entrambe le braccia.
-E' ovvio che voglio salvarlo! E' per questo che stiamo temporeggiando cercando ogni sorta di formula , incantesimo o solo Cristo sa cos'altro per cercare di proteggerlo mentre Alocer viene richiamato...!-.
Abbassai repentinamente lo sguardo , non riuscendo a sostenere più quello di mio fratello.
Involontariamente i miei pugni si contrassero in una stretta di dolore.
-Io non mi sento all'altezza di tutto questo...Non mi ci sento ne fisicamente ..Ne emozionalmente. Sono troppo coinvolta...-. Mi faceva rabbia doverlo ammettere.
-Clair. Tu sei forte , lo sei sempre stata. Hai coraggio da vendere , ed una forza nascosta che nemmeno immagini. Perciò non dire che non sei all'altezza. Lo sei ....Lo sei eccome..-.
Sorrisi appena , forse lui nemmeno lo notò.
-E se non ce la facessi? Icaryus io non so usare del tutto i miei poteri. Non sono in grado di fare ciò che fanno Drey , Eleonor e Ludmilla...Sono una mezzana , ma il mio essere umana ha sempre prevalso su questo dettaglio...-. Tornai ad alzare il viso . Fronteggiai nuovamente il suo sguardo che ora, però , non aveva nulla di cui potessi aver timore. 
Mi aveva parlato come un vero fratello e quelle stesse parole li per li , mi diedero una forza sconfinata nell'animo.
-Ce la farai Clair ...Come ce la faremo tutti..-. Sorrise .
-Grazie...-. Mormorai con un filo sottile di voce.
Mi lasciò i polsi così da potermi far tornare nel salone.
-Clair , aspetta...-. Ad un passo dall'ingresso della stanza , mi arrestò .
Voltai o sguardo indietro , a lui.
Fra le mani aveva stretto qualcosa che aveva appena cacciato da una tasca , non vidi subito di cosa si trattava.
Mi raggiunse lentamente, poi allungò il braccio tendendomi ciò che aveva per mano.
-Questo...Credo sia sempre dovuto essere tuo. -. Aprì il pugno , lasciando che un anello d'argento  grande come una noce ,scintillasse al riflesso della lampadina sul soffitto.
-Ho notato la tua espressione quando parlavano di Lilith  ... Sei inconsciamente molto legata a lei e credimi non c'è nulla di strano. Tu sei la parte umana di quell'essere. Racchiudi in te il potere di poter provare sentimenti , ciò che Lilith ha provato per ben poco tempo... Ti assicuro che di tutti i mezzani tu sei stata quella che lei ha desiderato di più proprio perchè non voleva più essere malvagia ...La verità , è che lei è stata doppiamente incolpata dagli inferi proprio per questa decisione , ha subito un processo , le hanno dato la caccia e poi di forza l'hanno riportata all'inferno. Ma lei non era una sprovveduta perciò ha pensato che se le cose dovevano andare così , 
sarebbe stata perfida fino alla fine. Ha deciso che la sua prole sarebbe stata la sua eredità. Voleva farci essere malvagi ma ci è riuscita solo con Ludmilla incastonandole nella memoria immagini atroci ed in parte con te costringendoti ad uccidere per restare in vita. Ma di questo..Non le si può fare una colpa..Lilith ha combattuto con due personalità del tutto simili alle differenze fra noi due fratelli e voi due sorelle fino alla fine dei suoi giorni. La questione dei perni è stata tirata su dalla sua coscienza d'angelo ed il resto .... Titani compresi ,sono stati creati da lei  per la questione opposta...-.
-.....Non posso credere che sia vero...Che sia andata realmente così...Se l'inferno non le avesse dato la caccia forse tutto questo non sarebbe accaduto...-.
-L'inferno la temeva , come teme te. E' per questo che molti ti hanno dato la caccia.-.
Restai spiazzata.
-Tutti quei demoni che apparivano con il compito di ucciderti, la stessa sera di Natale...Cosa pensi che volevano? Spaventarti? Allontanarti da Drey?...-.
-Erano demoni corrotti..-. Non potei far a meno di ricordare Stacy ..
-Avevano un compito preciso che non gli era stato impartito dai Titani. Loro non sono la causa di tutto. Quei demoni corrotti hanno parte della schiera di esseri infernali che per nessun motivo vogliono la resurrezione di Lilith. Uccidendo te che hai più sangue tra tutti noi di lei , evidentemente credevano di fermare i Titani.-.
-Ma non sapevano che non basta questo....Non è così?..-.
Abbassò leggermente lo sguardo , buttandolo al gingillo fra le sue mani.
-Già...-.
Sospirai amaramente.
-Be...Con questo non volevo tornare sull'argomento...Ecco tieni e mi raccomando, infilalo solo quando veramente ti sentirai pronta. 
Quando finalmente accetterai le tue origini ed i tuoi sentimenti...-. Mi porse l'oggetto lasciando che rimbalzasse sul palmo della mia mano, poi tornò nel salone.
Restai li , ferma , ad osservare il pezzo d'argento.
Era un anello così strano come strano mi fece pensare che quello stesso anello lo avesse potuto indossare lei...
Lo presi fra due dita avvicinandolo leggermente più al viso.
C'erano ghirigori in rilievo lungo tutta la placchetta anteriore che formavano un disegno simile a un tatuaggio tribale. Al centro, una pietra rosso fuoco.
Sbadatamente rischiai di farlo cadere mentre lo giravo fra le dita..Notai qualcosa nella pietra mentre l'anello aveva oscillato.
Liquido. Era racchiuso al suo interno. Una goccia di sangue , sicuramente di Lilith.
Non so descrivere ciò che mi fece realizzare che quello fosse proprio il suo sangue, ne tanto meno , confusa e stordita com'ero,da tutte quelle notizie sul mi conto , che quella fosse tutta la verità sulla mia esistenza.
Non lo indossai.  Lo infilai nella tasca dei jeans e tornai in salone cercando il più possibile , di far finta di nulla.
Icaryus mi sfiorò con lo sguardo accennando appena un sorriso.
-Bene ci siamo tutti..-.  Esclamò.
-Possiamo iniziare...Ludmilla accendi le candele...-. Proseguì subito dopo.
La piccola accese un fiammifero , e percorrendo il contorno del cerchio accese le sette candele poste ognuna su una punta della stella.
-Potete mettervi attorno al cerchio anche voi..-. Ci invitò con più grazia.
Fecero tutti come disse , me compresa.
Guardò il demone , che fece un cenno di consenso con il capo.
Avrebbero portato avanti loro il rito.
-Eleonor , le ciotole.-. L'angelo che manteneva per mano due ciotoline di coccio , le pose ai piedi di Dastin , evitando accuratamente di cancellare le righe di gesso sul pavimento. 
Ne pose una proprio sotto il bracciolo della poltrona , e l'altra che conteneva del sale dal lato opposto.
Non avevo la più pallida idea della funzione che i due cocci potessero avere.
-Ed ora ...Tocca a te Ludmilla..Il sangue..-. La bambina fissò il giovane legato alla poltrona, intensamente , sembrava persino farle male.
Due piccole vene le si incresparono sulle tempie , chiuse gli occhi per un attimo poi, li spalancò all'improvviso.
Dal polso destro di Dastin, si stagliò un ampio taglio. Il giovane trattenne un grido serrando la mascella.
Copiosi rivoli di sangue incominciarono a gocciare nella ciotolina sotto il bracciolo , macchiando il candido nocciola del tessuto.
Avevo in petto lo stesso peso della paura . Ma paura sola ed esclusiva non era.
-Benissimo....Ora Drey, la formula....-.
Gli occhi del demone tornarono a mutare, proprio come la prima volta. Rivedere quelle due pupille farsi piccolissime per poi espandersi creando piccoli vortici , mi fece strano ,ma uno strano bello. Cancellai dal mio volto il sorriso involontario che spesso crea il ricordare.
Recitò una serie di parole incomprensibili in una lingua che non avevo mai sentito prima.
Una, due , tre volte di seguito ...Finchè non recitò l'incantesimo un'ultima volta....
-E ricordati che polvere eri e polvere torerai...-. Lo concluse Icaryus..
Ci guardammo attorno spaesati.
-Non è successo nulla?...-.Mormorò Eleonor quasi cancellando il volume della voce.
-E' strano a quest'ora...-. Icaryus fece appena in tempo a sfogliare qualche pagina del libro"nero" che la luce si spense al'improvviso.
Un sommesso respiro di paura , colorò le gole di tutti.
Le candele non si spensero e la cosa ci parve si troppo strana.
-Può essere solo un corto-circuito?-. Domandò Dastin. Sapeva bene che quando si recita un "richiamo" le candele solo le prime a spegnersi.
Mi continuai a guardare attorno poi, come dal nulla e forse solo nella mia testa incominciò a rendersi sempre più vivida quella che sembrava essere una canzoncina .
Si faceva sempre più forte nelle mie orecchie , tanto da farmi sudare freddo.
All'inizio non riuscivo a capirne le parole ...Poi , lentamente quelli che sembravano ritornelli sospirati si fecero parole ben chiare .
L'avevo già sentita quella cantilena... 
-Twinkle , Twinkle little star...-. Rabbrividii. Ludmilla che era ad un passo da me , ancora in piedi attorno al cerchio , fissando in un punto imprecisato nel vuoto ,recitò le esatte quattro parole della prima strofa.
Sgranai lo sguardo dal terrore , ma neanche feci in tempo a rendermene conto di ciò che stava accadendo , che in serie , una ad una tutte le fiamme sulle punte delle candele si spensero alzando lunghe e sottili volute di fumo dirette in alto.
-Che sta succedendo?!-. Chiese terrorizzato Dastin.
-M...Maledizione...-. Mormorai quasi dentro me , piegandomi da uno spasmo.
Sentii i granelli di sale schizzare sulla superficie della ciotolina , prima di divenire una colata di fumo fluttuante.
Icaryus fissò la piccola ciotola . Il suo sguardo era esattamente quello del terrore più assoluto.
-S....Sono qui....-. Disse appena con un filo di voce.
La cantilena svanì dalla mia testa e contemporaneamente dalla bocca della piccola, ma di colpo, la stessa scoppiò a ridere.
Metteva i brividi la sua voce . Sembrava che qualcuno si fosse impossessato di lei. 
I vetri delle finestre esplosero all'unisono con le sue risa malate ed un vento forte , innaturale , penetrò da esse .
Soprammobili , vasi , libri , fogli , si schiantavano su tutte e quattro le pareti della stanza.
-Ludmilla smetti di ridere!-. Urlai , ma forse quella colonna informe di vento era riuscita a non far sentire la mia voce.
Ci accucciammo tutti cercando non essere colpiti dagli oggetti ,cercando in oltre di raggiungere Dastin e liberarlo.
-Non ce la faccio...-. Provai a tendere un braccio verso la poltrona che era divenuta la trappola di mio fratello.
Ma le frustate di quella tempesta di vento mi costrinsero ad arpionare le assi di legno del parquet forandole con gli artigli , pur di non essere schizzata da qualche parte nella stanza.
Solo Ludmilla riusciva a rimanere in piedi , continuando a ridere in quel modo mostruoso. 
*Non è Ludmilla la causa...Quella non è la sua voce....*
Inaspettatamente la piccola cadde a terra in ginocchio e poi si accasciò del tutto.
Le raffiche incominciarono ad affievolirsi , così ne approfittai per provare una seconda volta a raggiungere almeno uno dei quattro lacci che tenevano Dastin serrato alla poltrona.
Ne afferrai un centimetro con due dita , tenendomi salda al terreno e tirai .
-Slegati Dastin!-. Il giovane non si mosse. 
Stentai ad alzare lo sguardo verso di lui , portando lentamente il capo in alto , presa da un terrore lacerante.
Mi paralizzai.
Dastin aveva lo stesso sguardo di Ludmilla attimi prima di perdere i sensi.
Perso , vuoto , guardava dritto a se ma in realtà non vedeva nulla.
Alzò il volto verso l'alto di scatto e spalancò la bocca.
Nel giro di mezzo istante le raffiche di vento sparirono facendoci sbattere a tutti il costato al pavimento ed un urlo demoniaco uscì dalla sua gola stridendo nei nostri timpani.
Ci allontanammo tutti all'unisono balzando in un nanosecondo per aria. 
Drey portò via anche la piccola che priva di sensi era sin troppo vicina al cerchio ed a mio fratello.
Restai impietrita a fissare mio fratello , nemmeno riuscivo ad emettere un fiato.
Abbassò di colpo il capo , sembrava aver perso i sensi anche lui.
Ci ritrovammo schiacciati con le spalle ad un divano , seduti a terra.
-Che.....Che diavolo sta succedendo...-. Mormorai con voce rotta.
Sembrava che la tempesta in un attimo fosse finita lasciandoci ad un terrificante silenzio , accompagnato dall'ululato del vento esterno alla villa.
Icaryus si alzò di colpo afferrando una candela ed accendendola per farci luce.
La puntò ai nostri volti.
-Come state ? Tutto bene ? ....E Ludmilla?!-. Non lo avevo mai visto scomporsi così tanto.
-E'.....E' svenuta c...credo...-. Non riuscivo neanche a parlare . La gola era secca seppur umida di salivazione  ed una profonda nausea stava accrescendo dentro me.
Passi. Ne avevamo prima sentito uno quasi impercettibile, poi altri , molto più chiari.
Icaryus si voltò di colpo stendendo la candela ad illuminare tutto il resto.
Una sagoma nera , con un ampio cappuccio calato sul volto ed una catena argentata attorcigliata alle mani , lasciava che una croce con una pietra molto simile a quella dell'anello di Lilith ,oscillasse ad ogni suo movimento.
Il fiato morì a tutti noi nei polmoni.
Mugolai piegandomi in uno spasmo di fame . Erano loro ....Era un Titano ora ero certa.
*La fame d'anime ...*
Finii con il capo sul parquet gelido .La vista distorta , appannata. Vidi sogghignare quell'essere da sotto l'ampio cappuccio nero.
[-Ciao....Clair....-]. Mi sussurrò nella testa sghignazzando malevolo. Sommessi un grido di dolore.
Un rivolo di sangue mi fece capolino dall'orecchio macchiando il legno scuro del pavimento.
*Chi.... sei....*.
A breve , la parola mi era sparita , la forza di alzarmi mi era sparita. Ero diventata un'ameba e non riuscivo a riprendere possesso delle mie facoltà.
La sagoma si avvicinò alla poltrona dove era seduto Dastin , sfiorando viscidamente il contorno di legno dello schienale con l'artiglio di un dito della mano.
-Avevate tutta questa fretta di incontrarci?...-. Chiese terminando con l'ennesima risatina malefica.
-Chi sei?!-. Domandò con voce grossa mio fratello maggiore.
La sagoma nera, portò il braccio di fronte a Dastin e gli alzò il mento, con lo stesso artiglio mentre sembrava fissarlo .
-Quindi è lui ....-. Sogghignò compiaciuto.
-Rispondi!-. Insistette Ich.
Il Titano ,voltò il capo lentamente verso lui.
Di colpo Icaryus si portò due mani alla gola. Sembrava non riuscire a respirare . Era paonazzo in volto e le vene gli si erano gonfiate a dismisura.
I suoi piedi si staccarono da terra , ma io , non avevo visto il Titano muovere un dito.
-L...Lascialo...-. La mia voce era sin troppo fioca.
Provai ad alzarmi da terra a fatica , seppur le mie braccia non reggessero il peso del busto e le mie gambe sembravano non esserci nemmeno.
-Lascialo ho detto...-.
Sogghignò nuovamente.
Il corpo di ich fu sbattuto lontano alle nostre spalle. L'urto del suo corpo su un tavolo di legno , fece si che un forte rumore di assi rotte assordò la stanza ovattata , per quello che risultò essere un attimo.
Riuscii ad alzarmi nonostante il dolore intenso che mi rapiva, anche il più piccolo strato di pelle.
-Sembri un cane con la rogna...Mezzana...-. Voltai il viso a ciò che rimaneva di uno specchio ovale.
Il Titano aveva poi ragione. La fame. Quella vera , quella mai provata prima ,era visibile ovunque sul mio corpo.
Dal volto umido di saliva gocciolante dai canini aguzzi e sporgenti, alle braccia dove il rosa della pelle era quasi del tutto sovrastato dal blu-viola di erte vene in rilievo , persino la muscolatura di tutto il corpo era cambiata , gonfiandosi, dura come il marmo definita come se avessi fatto anni di lavori forzati.
La luce della candela che era rotolata proprio sotto i miei piedi fece scintillare il rosso sangue iniettato nella sclera dei miei occhi, la quale pupilla ormai non era nemmeno più la stessa.
 Un cerchietto minuscolo nero al centro di un grigio striato del medesimo color pece.. 
La pelle mi bruciava da impazzire e il fiato mi usciva da naso e bocca rovente tuonando persino nelle mie orecchie.
Rivolsi nuovamente l'attenzione alla sagoma.
-Lo sai che non riuscirete mai ad evocare Lilith...!?-. Sogghignai con quanta più sfrontatezza possedevo in corpo.
-NO? Ne sei proprio convinta?...Bene ...Bene...-. 
Alzò leggermente il braccio ad altezza del suo viso e pose le dita come quando le si vuole schioccare.
Proprio quando diede suono a quel gesto ed il lieve "clak" trillò dal suo palmo, almeno una decina di esplosioni ai piani superiori della casa fecero tremare pericolosamente tutte le mura .
Il pavimento oscillò e pezzi di soffitto si schiantarono a terra sgretolandosi , ferendoci.
-Ahahaha ...Non sapete nemmeno con chi avete a che fare!-. Sghignazzò ad alta voce.
-Ed appunto perchè non lo sapete vi darò modo di conoscerci...-. Le luci del salone tornarono a brillare seppur ad intermittenza.
Due nubi nere si materializzarono al suo fianco.
Dopo che  i loro corpi si fecero di carne ed ossa prendendo forma, all'unisono, tutti e tre si posero ambe le mani ai lembi dei cappucci.
Lentamente il tessuto nero dei tre mantelli abbandonò il loro volto...
Non potevo crederci...
Non poteva nemmeno essere vero....
-Ciao Clair...Quanto tempo...-. 
Quando i miei occhi riconobbero il volto del demone al centro e della demone alla sua destra , mi sentii quasi svenire.
Non pensavo che fra tutti i Titani ci potessero essere anche loro...
-Azazel...Alissia...-.
-Magrid...-. Mi voltai di colpo verso Drey.
-La conosci?-. La terza demone non l'avevo mai vista o per lo meno non avevo mai ricordato di aver visto una chioma rossa così folta e degli occhi così scuri quando vivevo con Drey.
Il demone abbassò lo sguardo.
-Ihihihi...Non sei cambiato per niente fratello...Bugiardo eri e bugiardo sei rimasto...-. Lo beffeggiò il Titano.
Drey lo scrutò e nei suoi occhi non vi fu altro che il riflesso dell'odio.
-Clair...Il tuo amato demone conosce questa Titana perchè lei è sua moglie! ahahahahaa-. 
Fu peggio di un pugno in petto.
-S..Sua moglie...?-.
-Oh si...Ricordi quando ti raccontai che ogni demone ha una "promessa"? Bhe ...Quella è la sua...Ahahaha-.
Drey mi guardò con l'espressione bastonata.
-Mi dispiace...-. Sussurrò appena.
Distolsi lo sguardo nauseata, poi, lo riportai ad Azazel.
-Non siamo qui per questo....-. Lo freddai ed il ghignò spavaldo sul suo volto divenne una curva all'ingiù.
Non distolsi lo sguardo nemmeno un attimo da lui mentre nella mia mano si stava materializzando la spada di Satana.
-Se vi abbiamo evocato è per l'esclusivo obbiettivo di distruggervi...-.
-Ahaha in quelle condizioni?!-.
Digrignai i denti serrando la mascella per la rabbia.
-Non avevo mai visto una mezzana , un angelo ed un demone combattere allo stesso fianco....Sarà sicuramente divertente...-. Si passò la lingua sul labbro superiore ed il suo sguardo provocatorio mi passo parte parte.
*Si ...Ci puoi scommettere*.......


 

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Capitolo 36
*** Tradita da tutti ***


Azazel protese un braccio verso me , stirando il palmo della mano , aprendolo del tutto.
Le due demoni non attesero un secondo solo, prima che con uno slancio atletico si scagliassero rispettivamente contro Drey ed Eleonor.
Era appena incominciato "il tutto".
Sparirono tutti e quattro dissolvendosi nel nulla , proiettandosi fra i vari piani della villa.
-Tu dovevi essere morto...-. Ringhiai fissando la sagoma del demone di fronte a me.
Sogghignava . Combattere lo eccitava parecchio.
-....Sarei dovuto essere morto, perchè tu mi ha risbattuto all'inferno ..Peccato che era tutto voluto da me....-. Sbarrai gli occhi.
-Che significa?!-.
Mi scannerizzò il volto con lo sguardo, bevendosi ogni goccio del mio shock.
Tirò fuori dalla sua gola una risata sospirata, mentre le sue dita giocherellavano con la catena della croce avvolta al suo palmo.
-Secondo te è stato tutto un caso Clair?...-. Prese a percorrere lentamente pochi metri della stanza.
-Il fatto che ci siamo incontrati la notte di Natale , che quella stessa notte sono morti così tanti demoni...Che il tuo amato Drey stava per essere ucciso...-. Accarezzò il bordo della poltrona dove mio fratello ancora giaceva privo di sensi.
Alzò lentamente gli occhi a me . Sul suo volto un'espressione compiaciuta.
-Secondo te chi ha avvertito gli angeli?...-.
Serrai il pugno sul manico della mia spada, per l'infinita rabbia di non averlo capito subito.
-Quindi era tutta colpa tua...-. Ringhiai non allontanando lo sguardo colmo d'odio da lui, mentre le mie iridi erano serrate nelle sue.
La risata che uscì dalla sua gola ebbe un suono quasi gutturale.
-E' stato veramente ...Divertente...-.
Afferrò per i capelli il capo di Dastin tirandolo indietro di scatto.
-Tutta la fatica che ho fatto per accattivarmi te e prendermi la tua fiducia ...Tutte quelle storielle su quanto ti volessi "amare" , sul sentirsi vuoto....Tutto per arrivare a lui...Bè, devo dire che mi aspettavo di meglio. Questo mezzano non è nemmeno un'unghia di Alocer..-.
Tornò nuovamente a fissarmi. Di colpo, con quell'espressione malefica.
-Conosco ogni tuo punto debole , e so che "il sentirsi tradita" per te è un tallone d'Achille...-. Apparve alle mie spalle senza che me ne rendessi conto , artigliandomi il mento , alzandolo di poco.
-Fa male Clair?...-. Mi sibilò in un lobo.
Due lacrime si attorcigliarono alle ciglia scivolando stremate, sulle mie guance. Faceva male , terribilmente male , capacitarsi del fatto che per tanto tempo avevo avuto il rimorso di coscienza per averlo fatto tornare all'inferno , per non averlo amato , quando poi , alla fine era stato tutto frutto di un piano . Sentimenti falsi , parole false , gesti senza alcun valore.
Quel demone era veramente l'essere più crudele che io avessi mai conosciuto.
-Non...-. Cercai di ritornare in possesso della mia voce. -Non.. mi stupisce da un demone, un simile comportamento..-.
Strattonò il mio viso lasciandolo andare.
-Maledizione odio quando fai la "dura" ammetti che ti fa male ! Ammettilo porca puttana!-. Gridò isterico. Sogghignai appena.
Avevo giusto appunto capito che sottovalutare ciò che aveva fatto , far si che ai suoi occhi io risultassi una roccia , che poi non mi interessasse di star male, lo faceva andare in bestia.
-Sai che anche Drey ti ha mentito Clair?!-. Il timbro della sua voce risultò per l'ennesima volta metallico.
-Ma davvero?!...-. Mi accomodai seduta su una poltrona poggiando la spada accanto al bracciolo.
Vidi la sua mascella contrarsi dalla rabbia per il mio comportamento sfottente.
-Credi veramente di poterti fidare di noi demoni!? -. Gracchiava isterico ad ogni frase che pronunciava, gesticolando convulsamente , finchè pronunciata quell'ultima, non si strinse fra i pugni ciocche di capelli. Stava veramente dando di matto.
-Non dovrei? Come fai a scoprire la verità se poi un minimo non ti fidi? Come fai a non credere a qualcuno se prima di incolparlo non l'osservi?.... So perfettamente che Drey , mi ha nascosto qualcosa ...Perciò a te , chi ti dice che non ucciderò anche lui alla fine?...-. Tornai ad alzarmi sospirando , tornando ad impugnare la spada , ma non saldamente, quasi a giocherellarci facendo ruotare la sua punta nel legno. Poi fissai il demone portando gli occhi a lui , lentamente.
-Fidarsi di tutti ...E' come fidarsi di nessuno...-. Indurii la voce tanto da farla sembrare un pugno in volto, poi in un attimo tornai ad impugnare saldamente il manico della spada e mi scagliai contro di lui..
-Non mi sottovalutare Azazel..-. Ero ad un palmo dal suo viso. La mia spada contro la sua falce . I miei occhi nei suoi striati d'oro .
Sarebbe stata l'ultima volta che li avrei visti , l'ultima volta che avrei creduto a qualcuno.
A breve si scatenò l'inferno dentro al salone.
I miei attacchi erano veloci e ripetuti , ma sempre con un occhio di riguardo per i miei fratelli che erano privi di sensi.
Li dovevo portare via , non potevo far altro...
Continuai a fronteggiare il demone che infliggeva sempre più con odio colpi di falce precisi . Ne schiavi la maggior parte , mentre qualcuno mi sfiorò appena.
-Sei distratta Clair...-. Imprudentemente , il mio sguardo si era allontanato dall'obbiettivo , proprio perchè, volutamente, il demone mi aveva spinta a combatterlo ad un passo da Ludmilla che giaceva sul pavimento.
Mi voltai di colpo , ma fu tardi.
La punta della sua falce finì per perforarmi il piccolo spazio fra spalla e clavicola. Persi un battito ed il respiro mi svanì per qualche secondo che a me risultò infinito.
Sentii nelle mie orecchie , la pelle che si lacerava , fra muscolo e muscolo la lama che si faceva spazio avanzando lentamente. Il dolore fu peggio di ciò che mi aspettavo.
-Il corpo da umana è così facilmente lacerabile...-. Constatò soddisfatto.
Toccò un nervo interno alla mia carne , e le terminazioni della mia mano si contorsero come sotto una scossa elettrica. La spada cadde a terra provocando un forte rumore di ferro. Gridai.
Afferrai il collo della sua lancia con la mano libera cercando in ogni modo di rallentare la sua corsa dentro la mia carne.
Un fiume di sangue mi colò lungo tutto il busto . Gli abiti aderirono freddi alla mia pelle rovente ed essa si increspò.
-Maledizione..-. Ringhiai appena , ma risultò più un'imprecazione mormorata.
Azazel aveva letteralmente gli occhi fuori dalle orbite ed i capillari gonfi. Uccidermi per lui era come una botta di coca per un tossico.
Premeva nella mia carne con tutta la forza. Non sarei riuscita ancora per molto a resistere.
A breve la forza da lui impiegata mi portò a chinarmi sulle ginocchia. Toccai il pavimento con la mano del braccio ferito. Qualcosa sfiorò le dita ormai "morte".
Cos'era?  Provai a gettare un'occhiata alla mia mano....Una ciocca di capelli di Ludmilla.
*Devi combattere Clair. Devi farlo per lei*
-....aahhh....-. Un'esalazione di fiato nella fatica mi uscì dalla gola. Feci forza sulle gambe cercando di tornare in piedi e fece un male terrificante la lama che avanzò di colpo per un' altra manciata buona di centimetri, dentro me.
Gridai cercando di trattenere il dolore.
Nei miei ricordi ora vividi nella testa, il volto sorridente di mia sorella , di Ich... 
Sbarrai gli occhi e sferrai un colpo di artigli sul viso del demone , riuscendo a graffiargli gli occhi.
Azazel strillò di dolore lasciando l'impugnatura della sua arma e finendo per barcollare all'indietro. Ne approfittai. Strappai la lama dalla mia spalla e presi in braccio Ludmilla , poi, corsi verso Ich. Non avevo mai provato ad utilizzare il teletrasporto , ma quella era una buona occasione per imparare ,no?
Mi concentrai , fino a sentire il mio corpo leggero come aria , fluido come acqua . Feci appena in tempo a schivare l'ennesimo attacco del demone.
________________________________________
Stesi su uno dei tanti letti all'ultimo piano , entrambi i corpi dei miei fratelli. Dastin non ero riuscita a portarlo via. La mia aura non me lo avrebbe permesso.
Ma ero certa che non avrebbe rischiato nulla poichè ...A loro serviva.
Lasciai le luci spente , cercando disperatamente qualcosa che mi potesse essere utile per svegliarli...Ma diamine non sapevo nemmeno cosa potesse risultarmi utile!
Aprii ogni cassetto smanettando fra gli oggetti contenuti , come una pazza furiosa. Disperata , tanto che avevo ripreso a piangere. Poi una fitta dolorosissima strappo il fiato dal mio petto.
Sanguinavo , troppo. Il corpo da umana non avrebbe di certo retto ancora per molto.
Mi accasciai seduta al bordo del letto con le mani al viso i singhiozzi che uscivano dalle mie labbra ripetutamente.
Mi sentivo spacciata. Come se tutto il corso della mia vita , tutti i dolori , la sofferenza , le cose che mi erano state dette , che avevo imparato non erano serviti ad un bel cazzo di niente.
Che senso aveva , aver sofferto l'anima mia se poi le cose sarebbero finite in quel modo?
Restai inerme per altri minuti, fissando il cielo stellato fuori da quella piccola finestra della stanza. La più remota della casa.
Ogni tanto le mura tremavano lasciando che ogni cosa oscillasse. Eleonor e Drey stavano ancora combattendo.
*Loro stanno combattendo!*. Mi dissi nella testa quella frase , rimproverandomi e sfottendo me stessa al contempo.
Mi resi conto che qualsiasi sforzo avessi fatto non era valso a nulla. Io era umana. C'era poco da fare. 
Mi sentii come la protagonista sbagliata di un libro che nemmeno mi voleva.
Un'umana in mezzo a tanti esseri soprannaturali.
Un'umana in mezzo al niente.
Mi alzai , comandata nemmeno da un'azione ben precisa, come se sapessi che dovevo muovermi, ed abbandonai la stanza attraversando il lungo corridoio illuminato questa volta , da decine di lampadine.
Dove stavo andando? Non lo sapevo nemmeno io.
Erano i miei piedi ad avermi guidata. Proseguivano a stenti ma allo stesso tempo sicuri del percorso da tracciare..
I muri tremavano , oscillavano i lampadari , tutto era mobile avanti a me sotto i colpi e le esplosioni che stavano distruggendo la villa.
Poi...Ad un tratto , a metà strada, tutto si fece ovattato e poi ancora muto. Non sentivo più nulla...Se non quel ritornello.
Ritornai in me , ritrovandomi di fronte alla porta di un piccolo sgabuzzino.
Come ci ero arrivata? Mi era parso per attimi di aver perso la cognizione degli eventi.
Poggiai una mano sul pomello di ottone. 
Nella mia testa quella cantilena era forte . La voce da donna che la cantava, sconosciuta.
Ruotai il pomello e lentamente spalancai la porta.
Era buio . Non vedevo nemmeno dove mettere i piedi.
Entrai, chiudendomi la porta alle spalle.
Faceva freddo. 
Una lingua di aria gelida molto simile ad un respiro , e lamenti lontani , soffocati , storpiati, mi accarezzarono la pelle.
C'era qualcuno li dentro.
Il terrore increspò ogni strato di me e fece stridere ogni mio muscolo. Sudai freddo.
Tirai la catenella che avevo sentito oscillare sulla mia testa. 
Quando la luce si accese mi resi conto di essere sola.
Sola e terribilmente spaventata.
Era come se stessi avendo un attacco di panico . Volevo urlare ma non potevo. Volevo scappare ma i miei piedi erano incollati al pavimento.
In realtà forse sola non lo ero affatto.
Appoggiai la schiena al muro , ed essa vi scivolò sopra finchè non toccai terra..
Restai seduta , a fissare di fronte a me. Finchè non sbarrai lo sguardo trasalendo di paura. 
L'anello che avevo in tasca , non si sa come , era scivolato via , rimbalzando a terra , ruotando più volte su stesso , creando lo stesso rumore di una monetina su un tavolo di legno.
Mi voltai lentamente rivolgendole lo sguardo proprio all'oggetto.
In quel preciso momento , ad un millimetro dal mio viso , proprio vicino all'orecchio la sentii...
La voce di mia madre.
Il respiro si fece accelerato . I battiti non li contavo più.
-Ricordi quando ti cantavo questa canzoncina Clair?...-.
Mi voltai di colpo.
Avvolta da quella che sembrava essere un'aura bianca , c'era una donna dai lunghi capelli bianchi con qualche riflesso azzurro pastello. L'aria materna , regalatale da due grandi occhi neri ,ed un sorriso sottilissimo ma comunque ,incantevole.
Era vestita come una fata , con un abito dello stesso colore dei suoi capelli, lungo, a balze, ma non ne vedevo la fine cancellata da quel bianco fluttuante di ...Cos'era?Una nuvola quella?
Alle mani svariati anellini d'oro sottili , che le occupavano tutte le dita , tranne una....Il suo anulare destro. Quello era vuoto , come se vi manasse qualcosa, ed io sapevo bene cosa.
-L....Lilith....-. Tremai come una foglia.
Sorrise appena.
-Mi hai riconosciuta ....Che brava...-. Osservandola meglio. Mi resi conto che poi , alla fine non faceva così paura come pensavo.
Forse perchè non aveva fatto altro che guardarmi come una mamma guarda il suo bambino.
-Perchè ....Mi appari solo ora?....-. Esitai nel chiederle, schiacciandomi ancor di più verso la parete gelida.
-Perchè tu hai bisogno ora di me...-. Rispose pacatamente.
-Bisogno ora?...-. Io ne avevo prima , quando ero piccola non ora!
 Sorrise nuovamente.
- Non eri pronta in passato....E forse non lo sei nemmeno adesso...Ma devi reagire . Devi farlo per forza...Quegli esseri vi stermineranno senza pietà...-.
-Io...Non sono stata in grado di fronteggiarne neanche uno...E i miei fratelli ...-. Me la ritrovai accucciata alla mia altezza, mentre una sua mano mi sfiorò un ginocchio. Ce l'aveva appoggiata sopra , ma io non la sentivo neanche.
-Lo sei ...Sei in grado di batterli...-.
La scrutai del tutto spaesata.
-Hai l'anello...-. Raccolsi l'oggetto affianco a me fissandolo, poi tornai a guardare lei.
-Come può un anello farmi riuscire a fronteggiare quei demoni?-. No. Ero certa che un anello ed un pò di coraggio non sarebbero bastati.
-Ho chiesto io personalmente di fornirti quell'anello ad Icaryus...-.
Persi un battito.
-Cosa?Quando? Cioè come?!-. 
Sorrise anzi no, rise lievemente divertita.
-Qualche volta mi piace parlare con lui...Riesco a mettermi in contatto con la sua mente perchè è pura come quella dell'angelo con cui l'ho messo al mondo...-.
-Quindi solo lui può parlare con te?...E tutti questi anni l'ha fatto senza dire nulla a nessuno?!-.
-No,no, non ti arrabbiare ora...Su...-. Mi accarezzò una guancia. 
Quel tocco mi provocò un'emozione che non avevo mai provato prima.
-Non ha detto nulla a voi altri fratelli perchè sono stata io ad impedirglielo...Clair..-.Tornò ad alzarsi..
-Vi sono state date informazioni sbagliate. Vi hanno confuso le idee fino al punto che quando pensavate di aver trovato la verità sulle vostre origini , queste si sono rivelate ennesime menzogne....-. Abbassò lo sguardo ed intesi che c'era qualcosa che la faceva star male.
-Io ...Anzi la mia parte malvagia ha commesso così tante azioni spregevoli...Ma è giusto che tu le sappia tutte...E che tu sappia specialmente cosa mi ha portato a compierle...-. 
Cos'altro non sapevo? . 
Volevo sentirmi male , svenire, ma non avevo le forze nemmeno per questo.
-Ci sono pezzi della storia che non coincidono e tu lo sai bene , non è vero?-.
Effettivamente lo sapevo , ma tanta era stata la voglia di sapere altro , di andare avanti di accontentarmi a quel poco di verità che mi era stato rivelato che non avevo dato peso a nulla..
-Ricordi quando hai conosciuto Drey? -. Riportai la mente li.
-Parlaste dei demoni , di cosa provano. Del fatto che non amano.-.
-Lui mi disse che si ossessionano...-. Proferii con un filo di voce.
-Esattamente. Loro si ossessionano , rubano l'anima ...Ed una volta stanchi ...Uccidono. Ricordi , ti ha anche parlato della loro frequente perdita di memoria. Delle macchie di piccoli ricordi che loro possiedono non è così?-.
Stentai un "si" con il capo. Avevo una tremenda paura di andare avanti nel discorso.
-Allora sai. E non ti sarà difficile comprendere ciò che ti racconterò adesso...-. Riprese fiato.
-Prima di te , prima ancora di essere imprigionata all'inferno , io ero una ragazza normale proprio come le altre. Certo sapevo di essere "speciale" , ma non perchè avessi poteri , solo perchè mi sentivo strana ogni giorno di più. Non avevo mai dato peso a ciò. Anche perchè a quei tempi gli umani erano ancora più scettici su quelli che chiamavano "diversi". Perciò io nascosi ciò che provavo e proseguii la mia vita tranquillamente ...Finchè un giorno , non conobbi un ragazzo. -. Sorrise amaramente.
-Si chiamava Lucifer. Era bello, bello come mai avevo reputato qualcuno, con quei grandi occhi scuri ed i capelli ancora più neri della pece . Ci innamorammo subito, o per lo meno io lo feci.... Per tre anni , lui mi seguì ovunque. Mi aiutò  . Mi accettò per quella che ero.. Ci sposammo. E finalmente ebbi un bambino. Una notte però , gli angeli attaccarono casa nostra. Nacque uno scontro epico. Ma Lucifer venne sconfitto e portato in un posto chiamato Inferno. Quelle persone , mi dissero che lui era il diavolo , che suo figlio era il parto del demonio e che io non li avrei mai più rivisti. E così fu.-. Non scollai nemmeno un attimo gli occhi da lei.
-Fui costretta a proseguire la mia vita da sola. Viaggiai , sperimentai , cercai risposte su cosa era accaduto. Non le trovai , finchè ...Un giorno molti anni dopo un giovane non si avvicinò a me , mentre facevo la spesa. [-Quelle mele sono buonissime-] , disse , ed io distratta nemmeno lo stetti ad ascoltare. Ma lui continuò e mi seguì sulla via del ritorno a casa. Era così famigliare la sua immagine a me. Come se lo avessi sempre conosciuto. Così ci parlai quel giorno ed anche il seguente ed il seguente ancora. Prese ben presto il posto di Lucifer nel mio cuore. Me ne innamorai follemente anche se , ogni volta per me guardarlo restava difficile tanta la somiglianza che trovavo con lui. Scoprii nel frattempo di essere un'umana nata da due angeli. Un evento rarissimo. Lo stesso demone mi confessò tutto un pomeriggio, po,i mi disse:[-Solo se morirai potrai risvegliare completamente i tuoi poteri-], alla fine del suo racconto.. La prima reazione fu la peggiore. [-Da morta come faccio ad usarli me lo spieghi?!-] Gli avevo urlato. Ma lui anzi che scomporsi , mi chiese di ascoltarlo. Lo feci.[-Ti ruberò l'anima così che tu possa diventare un'entità...-]. Divenne la mia ossessione . Mi feci portar via anima , linfa vitale , tutto. Poi una sera..[-Lilith...-] Mi raggiunse in stanza da letto. Era così strano in volto. Come se di li a poco avesse dovuto dirmi addio. Mi abbracciò baciandomi come non aveva mai fatto. Capii. Era arrivato per me, il momento di morire. Raggiunse il mio orecchio...[-Buttati...mamma...-] . Mi confessò così che lui era mio figlio sangue del mio sangue ed io non mi buttai solo per l'ordine che mi aveva dato. Ma lo feci per il ribrezzo che mi facevo nell'essermi innamorata di mio figlio...ma tu questa storia la sai già , perchè è stato lui stesso a raccontartela , non è vero Clair?...-.
In un attimo tutto crollò dentro me. Piansi , gridai. Non poteva essere vero. 
-NO! Mi stai mentendo! Drey non è tuo figlio! Drey non è lo stesso ragazzo di cui mi sono innamorata!-. Strillai in lacrime. Ma chi volevo prendere in giro..Era tutto vero ed io nel profondo già lo sapevo.
-Dopo tutto questo tempo, solo ora vengo a sapere che lui ....-.Non riuscivo nemmeno a pronunciare quella parola. Lui non poteva essere nato dalla mia stessa madre. Si magari , essendo lei poi divenuta un'entità il nostro sangue sarebbe stato diverso , ma Cristo era sua madre!!
 Avrei voluto morire in quel momento , magari uccidendomi io stessa. Drey mi aveva mentito come tutti gli altri.
[-Voglio che mi sposi Clair..-] Stronzate! Solo stronzate! Mi aveva raggirata , ingannata , si era preso gioco di me esattamente come Azazel.
-Non dovevi saperlo prima..Non saresti riuscita ad arrivare fin qui..-.
-Non ci sarei voluta arrivare ! Non sarei mai voluta diventare un essere ripugnante! Ne tanto meno ...Amare un demone!-. L'ira dentro il mio petto raggiunse ogni centimetro della mia coscienza.
-Vi odio! Vi odio tutti!-. Gettai l'anello a terra e lo calpestai con quanta più forza possedevo.
La piccola bolla esplose , ed il sangue racchiuso al suo interno si riversò a terra in una piccola macchiolina.
-Sparite ! Sparite tutti quanti!-. Tutto incominciò a tremare attorno a me. Qualcosa stava cambiando. Io stavo cambiando.
La pelle si increspò fino a divenire squamata come quella di un serpente e nera . Gli artigli si fecero maggiormente lunghi e leggermente striati di bianco. Le ciocche di capelli castani che scendevano leggermente sulle mie spalle li vidi tingersi di un bianco intenso.
Tirai di poco il capo all'indietro e due grandi corna da caprone nere più della notte si materializzarono ai lati del mio capo.
Spianai le ali e qualcosa di viscido mi sfiorò una gamba . Una coda. Erta, nera come le squame che avevano ricoperto la mia pelle , con una lunga striscia bianca al centro, che terminava sulla punta a freccia dura come il marmo ed appuntita in modo esagerato.
Non so cosa ero di preciso. Ma sicuramente quello, era il mio vero lato demoniaco.


 

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Capitolo 37
*** Tutti facciamo delle scelte... ***


Sentii attraversarmi da una forza infinita ogni parte del corpo. Fu come essersi evoluti in qualcosa di imbattibile , di "di più" , era magnifico.
Spalancai violentemente la porta dello stanzino.
Dalla lunga serie di finestre bordate di legno bianco , si intravedevano sagome. Molte di più di quelle che mi aspettavo esserci al di fuori della villa.
*Angeli?....*
Mossi un breve passo , avvicinandomi leggermente di più. Erano proprio loro, e non erano soli. C'erano anche una miriadi di demoni.
Demoni corrotti , con le palle degli occhi totalmente nere, le armi strette nei pugni e la rabbia di chi viene "caricato" da ideali che manco 
gli appartengono.
Uomini , donne e bambini con il sangue di Satana , combattevano quello stormo di ali bianche senza alcun timore .
Quanto tempo ero rimasta chiusa li dentro senza accorgermi che fuori era nata una vera e propria guerra?
Voltai lo sguardo li, alla mia destra, alla fine del corridoio. Ricordavo perfettamente di aver lasciato Icaryus e Ludmilla dentro l'ultima stanza.
Corsi , senza pensarci due volte , evitando ciò che restava di mura ben erette , evitando con piccoli balzi , le macerie del tetto.
Spalancai l'ennesima porta. 
Trasalii. 
La stanza era vuota?! Dov'erano finiti? Dov'era finita Lilith?
Non potevo aspettare inerme. Mi catapultai sulle scale , o meglio su quelle poche lastre che restavano di elle, fiondandomi all'esterno .
Il prato , che immaginavo essere avvolto dal buio della notte , colorato solo dei lapilli delle aure , aveva preso l'arancione del fuoco. 
Non so dirvi perchè, una volta fuori, per un attimo, mi sentii come chiusa in una bolla, protetta, permettendomi anche di guardare alle 
mie spalle.
La villa , aveva lingue di fuoco che uscivano dai piani alti. L'avevano distrutta , ci stavano distruggendo.
Mossi passi stentati dritto a me , cancellando l'immagine delle fiamme.
A terra , riversi nel prato ormai non più verde ma tinto di rosso vivo, decine di corpi che non appartenevano solo agli angeli.
Alzai di colpo lo sguardo. Lontani e nemmeno molto , Ludmilla e mio fratello.
Restai senza fiato nel vedere che anche loro si erano "trasformati" del tutto.
Ci misi un pò per capire chi fosse la prima figura. Alta , muscolosa , slanciata più del solito , totalmente ricoperta d'oro. Capii che era mio fratello solo dal blu degli occhi risaltato dalle fiamme.
Poco distante , ma sempre vicino a mio fratello, una sagoma più piccola. Bianca , totalmente candida , con folti ricci del medesimo colore corti sotto le orecchie e corna ,chiarissime ma del tutto simili alle mie. Le iridi lilla acceso. Sembrava la parte buona di me. 
All'improvviso, smisi di vedere. Fu come se tutto attorno a me fosse svanito , ed un'immensa rabbia aveva preso posto nel mio cuore, facendo spazio a spintoni.
Vedevo solo i demoni . Come una predatrice concentrai la mia linea ottica sulla preda. Balzai in avanti più veloce di un ghepardo , con gli artigli spianati.
La prima preda , fu un demone che si mise nella mia linea d'aria.
*Uccidi. Uccidi*. Nella mia testa una parola continua.
Sfondai la sua cassa toracica , impugnando il suo cuore , l'unica parte di lui che restò nelle mie mani. Ritrassi di colpo il braccio ed il suo corpo esanime si accasciò sul prato. Gettai l'organo a terra, e ripetei quella macabra serie di movimenti , almeno per un'altra decina di volte. Mi sentivo potente. Mai ,nella mia esistenza, avevo provato una simile scarica d'adrenalina, scorrermi nelle vene. Ero imbattibile , lo ero per davvero.
Nulla sembrava potermi fermare. Non sentivo grida , lamenti , persino i miei fratelli che mi avevano chiamata  urlando il mio nome , innumerevoli volte.
Nulla tranne loro. I miei sentimenti.
Di li a poco , ne avrei provati una vastità infinita e loro avrebbero cercato di uccidermi.
Serrai gli artigli dei miei piedi , ormai divenuti zampe squamate , nella terra . Fecero attrito con il terreno per svariati centimetri finchè non riuscii a fermarmi poco prima di due sagome.
Si erano imposte difronte a me come un muro insormontabile.
Vedevo la curva delle loro labbra piegarsi leggermente in un ghigno amaro. 
Le fissai dritte in volto seppur fosse coperto. Ero certa che nulla poteva impedirmi di compiere una strage di demoni , che nulla mi avrebbe impedito di salvare la mia famiglia , me stessa. Sbagliavo.
I due abbassarono i cappucci. Riconobbi subito che si trattava del quarto e quinto Titano. Ma i due volti che si illuminarono alla luce delle fiamme , mi lasciarono del tutto spiazzata e senza fiato.
Qualcosa dentro me si ruppe.
Ai miei occhi , il padre di Stacy e mia madre , quella adottiva.
-Ciao Clair..-. Proferì il padre della mia ex migliore amica.
Non sembrava parlarmi con spavalderia , o malevolmente . Si vergognava , glielo leggevo nel volto.
Portai lo sguardo in basso , ed un'espressione di rassegnazione tinse il mio volto.
-Dovevo aspettarmelo non è così?...-.
Non so quanto male mi fece in quel preciso momento , sapere che ancora una volta , la "bugia", la menzogna , aveva colorito la mia 
esistenza.
-Dovevi immaginartelo...-. E di fatti , non era stato un caso che mia madre era sparita nel nulla ,  che subito dopo ero stata "marcata" a vista da ogni demone , che persino ancor prima di scoprirmi quella che ero , ero stata sempre a contatto con dei demoni e non lo sapevo . Forse perchè ad otto anni si è ingenui , forse , perchè ad otto anni non ci aspetta che delle persone alla quale vuoi bene , che reputi la tua famiglia , possano farti del male ...Nemmeno quando crescendo , mi ero posta delle domande , avevo dato conto a piccoli, piccolissimi, dettagli che invece si sarebbero rivelati parte integrante di una verità dolorosa. 
Materializzai nuovamente la mia spada ed attaccai.
Nel mio petto innumerevoli fitte di dispiacere si accavallarono fra loro , ma la ragione vinse su tutto.
Dovevo ucciderli , con ogni mezzo , con tutta la forza, nonostante ogni colpo fosse come il bottone "play" di un lettore DVD, e mi facesse rivivere attimi , ricordi ,momenti, che avevo sempre gelosamente custodito.
La prima che uccisi fu mia madre. Non so perchè , ma nei suoi confronti , dal nulla , mi nacque un odio sconfinato. 
Ripensai a quanta solitudine mi aveva fatto assaggiare , a quando uccisi mio padre e lei ne era stata la prima causa. Non aveva mosso un dito per impedirmi di compiere quel gesto. Ma ora , cazzo , ora sapevo perchè lo aveva fatto.
Monitorava le mie capacità , lo aveva sempre fatto . Era per questo che aveva tirato su tutta la scenetta del dispiacere , della paura nei miei confronti...
Balle , tutte balle.
La pugnalai al petto. 
Il particolare di quel momento che più mi arrivò alla coscienza , fu il suo sguardo nel preciso istante in cui le tolsi la vita. Mi aveva fissato , mi 
aveva guardata , mi aveva sorriso.
Scacciai da me quell'immagine schizzando il suo corpo lontano , lasciando che ruzzolasse nella terra, attimi prima di prendermela con il padre di Stacy.
Lui lo avevo lasciato fronteggiare un angelo. Lo avevo lasciato per secondo. 
Incominciammo a fronteggiarsi , e mi resi conto che mi teneva testa.
-Ammetto che siete stati degli attori eccezionali...-. Dissi schivando in colpo di spada.
Sogghignò tristemente. 
-Di tutta questa storia , rimpiango solo la perdita di mia figlia.-. Scorsi un velo d'anima umana nelle sue parole.
[-I demoni soffrono Drey?-].
Ripresi a colpire , forte , più forte. Lo misi in difficoltà , ma i ricordi, ci fecero finire me , e non so chi dei due stesse impiegando più fatica nell'uccidere l'altro.
Caddi a terra e la mia spada schizzò lontana da me. Ero finita , inerme , a fissare la palla luminescente d'energia , nelle sue mani.
Sarei morta? Come ci ero finita a terra? In un attimo duemila domande si formarono nella mia testa , cullate dal terrore . Ero in una brutta situazione , ero sola. 
-Di addio a tutti Clair...Per colpa tua mia figlia è morta!-. Alzò il braccio al cielo . Una lacrima. L'unica , mi attraversò il viso.
Serrai lo sguardo e mille ricordi mi attanagliarono l'anima.
Poi, uno stridere di ferro , il ferro di una spada. Un sibilo appena pronunciato dalla gola dell'uomo. La luce nella sua mano si spense.
Tornai a sollevare le palpebre ed involontariamente i miei occhi si sbarrarono.
Magrid. Non ci potevo credere. Perchè aveva ucciso un Titano? Anche lei lo era. 
Era ferita , perdeva parecchio sangue , ma sembrava non stare male..
Mi fissò . I suoi occhi neri come la notte mi squarciarono il petto. Fu come sentirsi il doppio più impotente. Essere salvata dal nemico..Cosa c'era di peggio?
-C....Che ci fai qui? Perchè l'hai ucciso?-. Chiesi del tutto spaesata e la voce mi tremò sulle corde vocali.
-Avanti , alzati.-. Rispose fredda. Quella volta non mi opposi.
Tornai in piedi ed impugnai nuovamente la mia spada.
-Torna a combattere ...Io ti copro le spalle...-. Che??! Ma che si era bevuta il cervello?!
-Non mi fido.-. 
Mi "linciò"con lo sguardo.
-Non occorre che ti dica che ormai il peggio è accaduto , no?...Fidati senza fare tante storie.-. Un dubbio terrificante mi salì alla gola, dal cuore.
Che avesse ucciso Drey? O si riferiva ad Alocer?.
Mi fidai.
Tornai a combattere e lei non si separò da me neanche un istante. Era la mia ombra. Mi aveva aiutata. Poi, mentre affianco a me , fronteggiava un demone , mi disse :-E' solo per avere la coscienza apposto.-. 
Intesi perfettamente che era a conoscenza del rischio di essere espulsa dall'inferno. Lei come Lilith , ma anche tutti coloro che erano dalla 
parte di mia madre , lo sarebbero stati ,una volta che quel massacro si fosse portato a termine.
Sorrisi appena. C'era del buono in quella donna anche se il suo aspetto di "ghiaccio" lo nascondeva.
-Li abbiamo uccisi ...-.
-Tutti...-. Ci ritrovammo al centro del prato . Io , lei , mia sorella ed Icaryus .
Icaryus ci raggiunse , Ludmilla al seguito.
Una volta che fu a meno di un metro da noi , folgorò la demone con lo sguardo e lei non fu da meno.
-Le spiegazioni lasciamole per dopo...Dicci dove si trova...-. 
-Dove sono Eleonor e Drey?!-. Chiesi io , repentinamente. Ma non feci in tempo a ricevere risposta che una forte , fortissima esplosione ,
devastò il silenzio rotto appena da qualche trave che bruciando cadeva all'interno della casa.
Il muro laterale della villa esplose, sventrandola.
C'era qualcuno avvolto fra le fiamme.
Sgranai la vista , in modo tale da poter vedere di chi si trattasse.
La sagoma si estese come una macchia.Ora erano tre sagome. 
-Ma che diavolo....-. Mossi un passo inavvertitamente , in avanti.
Mi paralizzai.
Al centro , un demone , enorme , del tutto simile ad Icaryus. La sua pelle però , nascosta da squame minuscole di un blu scurissimo. 
Una coda lunga , con una cresta che partiva forse dalla nuca di appuntite punte blu ed occhi azzurri che sembravano penetrarti fino alla coscienza.
Fra gli artigli stringeva per la testa , da una parte l'angelo e dall'altra Drey.
Nei punti dove gli spigoli acuminati degli artigli impiegavano più forza nella stretta , rivoli copiosi di sangue tingevano il volto ad entrambi. Sembravano privi di sensi .
-D.....Dastin...-. Pronunciai il suo nome in un sibilo.
-Li ha uccisi tutti...Ha ucciso Azazel , Eleonor , Crystal , Alissia...Io ho fatto appena in tempo a fuggire...E' per questo che ho chiesto il vostro aiuto...-. Fissava la sagoma di quell'abominio come se avesse capito che anche la sua ora si era fatta presta, tremando , sudando a freddo.
-Lo avete creato voi ! Maledizione!-. Gridai di rabbia.
Lei volse lo sguardo a terra , voleva sprofondarsi.
-Le cose ci sono sfuggite di mano...Si è ribellato ai nostri ordini...-.
Portai d'istinto entrambe le mani a coprirmi gli occhi , nascondendo un ennesimo urlo. 
Alocer , pareva non essersi accorto di noi , che eravamo decine di metri lontani dalla parete della villa.
Gettò i corpi lontano , ma nella nostra direzione. Poi mosse passi ancora instabili verso il prato.
Voleva fuggire? Se avesse raggiunto la città sarebbe stato un disastro. 
Quando vidi il corpo di Drey rotolare nell'erba , nonostante tutto l'astio , la rabbia , il risentimento che provavo sapendo che mi aveva nascosto praticamente tutto , la prima cosa che spontanea mi venne da fare fu raggiungerlo.
Di punto in bianco , altre ali . Demoni ed Angeli che volavano insieme?
Pochi attimi dopo, il prato ne fu colmo.
-Icaryus...-.
-Gerar...-. Un angelo anziano si avvicinò a mio fratello.
-Siamo qui per aiutarvi.-. Vidi sul volto di Ich , stendersi un sorriso timido. La notizia lo sollevò.
-Magher!-. Riconobbi subito il demone che mi aveva sorriso fiero , salutandomi con il gesto di una mano. Corsi a salutarlo.
Aveva già capito tutto.
-Siete arrivati finalmente!..-.
Sorrise. -Non badare a noi ...Vai...-. Capii che si riferiva a Drey.
Lo ringraziai con un una timida curva delle labbra e corsi via.
-Drey!...-. Non badai allo scontro che aveva appena dato il via ad un vero e proprio genocidio di massa. Corsi verso il suo corpo, che non era lontano da quello di Eleonor . Li trascinai verso il bordo di un piccolo rialzo affianco al muro della villa, o almeno a ciò che restava del muro , mentre tutto attorno a noi aveva preso l'odore del sangue e della fuliggine.
-Eleonor!..-. Scossi più volte i loro corpi, chiamai i loro nomi in lacrime.
 Quando mi resi conto che non si rianimavano, strillai. Non valse a nulla.
Loro erano appena stati uccisi assieme agli altri , all'interno della villa , ed io , ero arrivata troppo tardi..
Gridai di dolore stringendo i volti di entrambi fra le braccia. 
-No..No, voi non siete morti , non potete morire-. Li accarezzai più volte , avrei fatto qualunque cosa pur che si svegliassero. Ma nulla era possibile contro la morte.
Mi abbandonai definitivamente. Piangendo e non più gridando , si, perchè anche il mio respiro si erano potati via, ed ora solo singhiozzi sordi erano rimasti nella mia gola.
Non avrei combattuto sarei rimasta li. Mi sarei fatta uccidere perchè io li avrei dovuti salvare , ci sarei dovuta essere.
Fu nuovamente il nulla intorno a me.
Ne più grida , ne più esplosioni o ruggiti. Fui di nuovo davanti allo schermo immaginario di un televisore che non esisteva.
Mi voltai verso le decine di Angeli e Demoni che stavano combattendo. Come uno spirito o qualcosa di molto simile ,la sagoma di Lilith avanzò verso me.
Nessuno la vide. Nessuno la percepì. Nemmeno Icaryus che pareva stesse continuando a combattere.
Restai immobile a fissarla , ritraendomi leggermente sul posto , trascinando di qualche millimetro anche i due corpi.
-Mamma....-.
La donna mi sorrise una volta raggiuntomi.
-Clair...Stai soffrendo molto, non è vero?...-. Domandò . La sua voce mi parve del tutto eterea , un soffio.
Portai lo sguardo ai volti di Eleonor e Drey..
-Non ce l'ho fatta...Non sono riuscita a salvarli...-.
Si chinò sulle ginocchia, e portò gli sguardi anch'essa ai due corpi.
-Non è stata colpa tua Clair , sai, ci sono eventi che non possiamo contrastare..-.
-La vita di qualcuno non è un evento. E' preziosa , è da proteggere , ed io non l'ho fatto!-. Gridai in lacrime.
-Non spettava a te...-.
-Ma loro si sono sacrificati più e più volte per me! ...Io ...Solamente adesso ho capito il rischio che hanno corso per proteggermi...-.
-Clair....-. Tornai a scrutarla in volto.
-Questi due ragazzi hanno fatto una scelta importante . Eleonor, si è sacrificato per morire insieme e sua moglie Crystal...-. Disse quella frase facendomi rivivere quell'attimo esatto, nella mia testa. Vidi esattamente il momento in cui loro erano morti . Le loro mani stringersi , i loro occhi guardarsi per l'ultima volta.
-E Drey è morto poco prima che Alocer potesse raggiungere voi...Lo ha fatto per permettere a Magrid di aiutarti...-.
Vidi anche quella scena. Vidi lui gridare alla demone di raggiungermi e le fiamme avvolgerlo.
-Anche io avrei dovuto poter compiere una scelta!-. Le lacrime non smisero un solo secondo di bruciare la mia pelle color pece, che nonostante non fosse più quella di una semplice umana , bruciava ancora sotto quel tocco, come se lo fosse.
-Sappiamo tutti quale sarebbe stata...Ti saresti sacrificata tu al posto loro . Non sarebbe valso a nulla...-.
Ingoiai quel pugno di verità amaramente.
-Ma, una scelta ancora.. la puoi fare...-.
Trasalii impercettibilmente.
-Quale?!-. Ero pronta a tutto.
-Puoi salvare ancora una vita...-. Guardò il volto di suo figlio.
-Eleonor ha fatto una scelta consapevole . Non ha rimpianti nel suo cuore, ma Drey....Drey non voleva morire così , non voleva abbandonarti....Per questo , puoi scegliere...-.
-Cosa?!Dimmi cosa devo scegliere...Io lo farò!-. Mi guardò come se mi stesse chiedendo "Ne sei proprio sicura?".
-Se sceglierai di cedergli la tua anima umana e diventare un demone per sempre , lui potrà tornare in vita...-.
Fissai sgomenta , il volto di mia madre.
Cedere la mia anima? Diventare un angelo caduto , un demone vero e proprio? Il pensiero di perdere la mia vita non nego , che mi vorticò in petto.
-E' difficile scegliere non è vero Clair?...-. 
Anche per loro , sicuramente , era stato tanto difficile scegliere di preferire la morte...
Presi un gran respiro , poi, sicura e con lo sguardo fermo, fissai lo spirito della donna in volto.
-Accetto..-. Restò sbigottita.
-Hanno dato la vita per me , e seppur a malincuore non posso salvarli entrambi , sono pronta a salvarne uno solo...Eleonor mi perdonerà...-.
Sorrise appena ...
-Respira nella sua gola , lui tornerà a vivere...-. Si alzò allontanandosi di pochi passi.
-Prima...Devo salutare come si deve una persona...-. La scrutai sorridendo timida.
-Ehy angelo..-. Accarezzai il suo volto.
-Sei stato veramente "tosto" lo sai? Ho visto come hai combattuto , con quale onore lo hai fatto! Se fossi ancora qui ti avrei fatto avere una medaglia ehehe...Ma tu non sei qui... Sei li sù con Crystal...-. Mi asciugai con il dorso di un dito , una lacrima.
-Lo so che odiavi vedermi piangere , e questo mi sembra il momento meno opportuno per farlo perchè tu odi questo genere di addii, non è vero?...Perdonami. Per tutto. Non ti dimenticherò mai....-. Portai due dita ai suoi occhi , abbassando lui le palpebre per l'ultima volta.
*Perdonami...*.
Un'esplosione fortissima mi avvertì che non avevo più tempo.
Mi voltai di colpo verso Lilith. Stava svanendo.
-Dai...Fallo ora...-. Mi fece un cenno leggero , con la mano.
Tornai a guardare il demone.
Lentamente mi portai all'altezza del suo viso. Aveva gli occhi scuri , sbarrati e fu una pugnalata vederci del terrore dentro, magari lo stesso che stava provando nell'attimo in cui è morto.
Non dissi una parola.
Toccai con le mie labbra le sue , gelide come l'inverno, e respirai. Respirai e basta ...
E più respiravo , più i miei artigli facevano pressione sulle sue spalle. Faceva male , estremamente male. Fu come sentirsi strappare un 
organo. Un dolore inimmaginabile.
Quando tutta la lingua di respiro azzurro come l'anima , fluì dalla mia gola mi sentii estremamente vuota.
Era la stessa sensazione che si prova quando finisce qualcosa. Ti senti vuoto , spaesato , hai paura.
Il torace di Drey tornò a gonfiarsi . Respirò profondamente tossendo subito dopo.
Mi scansai da lui tornando seduta sulle ginocchia . Fissandolo.
Ero felice. Estremamente felice. Anche se ora Clair era diventata un mostro a tutti gli effetti.
Il demone cercò di riprendersi , recuperando il battito cardiaco , rallentando quel fiatone insopportabile che costringeva il suo petto.
-Sei...Vivo...-. Pronunciai appena del tutto sollevata.
Poi lo abbracciai. Di colpo , fiondandomi su di lui.
-Perchè l'hai fatto?..-. Quella domanda mi lasciò senza fiato.
Mi separai dal sul petto , ed i nostri occhi tornarono a guardarsi .
-Perchè ti amo....Perchè avevo diritto anche io ad una scelta e... NO! Maledizione Drey! Non ti venisse in mente di dirmi che sono stata una sciocca o che dovevo farmi gli affari miei! Perchè porca puttana ti ho lasciato rischiare la vita troppe volte , ed era giusto ricambiare. -. 
Lo fissai , ed ora il mio sguardo sembrò bastonato, impietosito per me stessa o qualcosa del genere.
-E poi....Io non voglio perderti perchè tu per me sei tutto...-. Dissi più dolcemente , parlandogli con il cuore in mano.
Mi portò a se premendo leggermente la mia testa al suo collo.
Sentii le sue mani accarezzarmi quei capelli non più umani. Ed il suo cuore battere veloce , all'impazzata.
Non proferì una sola parola. Forse non ne aveva nemmeno. Ma nelle sue vene _ora potevo sentirla_ avvertii scorrere un'immensa felicità , e 
l'amore , tutto l'amore che provava per me.
-Dobbiamo aiutarli...-. Disse appena.
Tornammo ad alzarci.Voltando gli sguardi li, dove il sangue si mescolava alla speranza. Li dove bene e male stavano combattendo contro qualcosa di più grande .
 Era giunto il momento di porre fine a tutto....

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Capitolo 38
*** Perdere tutto. Perdere te. ***


 Lo stridio delle spade , le grida di dolore , i ruggiti di ciò che ne era rimasto di mio fratello Dastin , tuonavano per tutta la vastità di quella distesa di terra.
Il combattimento era appena iniziato ma sembravano ore che angeli , demoni e lui si stavano fronteggiando. A terra, sangue , corpi .
Mi sentii paralizzata di fronte a quello scenario tanto macabro , quanto doloroso.
-Non ce la faranno mai...-. Mormorai appena ,rivolgendomi a Drey che era ad un passo da me.
-I loro attacchi sono singolari , agiscono ognuno per conto proprio , non riusciranno nemmeno a scalfire la barriera che protegge mio fratello...-. Continuai evidentemente preoccupata.
Attorno a Dastin , nel breve periodo di qualche attimo , era nata dal nulla , una barriera cobalto molto simile ad un enorme palla luminescente.
Il suo azzurro intenso avvolto da fiumi di scariche elettriche aveva per qualche strano motivo oscurato tutto il resto della piana. 
Illuminati, erano solo coloro che attaccavano le sue estremità e le decine di corpi esanime al suolo.
Era terrificante , mostruosa, invincibile.
Angeli e demoni si erano riversati su di ella, attaccandola ma non c'era stato nulla da fare. Non erano riusciti a provocarle nemmeno un graffio.
Ad ogni colpo inferto da spade o falci , essa sprigionava scosse alla velocità di proiettili , che foravano i petti , i crani ed ogni parte a tiro dei corpi di poveri malcapitati.
Era così che Dastin li aveva uccisi. Era così che lui non era nemmeno stato toccato.
-Dobbiamo cercare di contattare ognuno di loro mentalmente e mettere su un piano d'attacco....-. 
-Impossibile. La capacità di noi demoni nell'interloquire mentalmente , varia tra il poco ed il niente. Siamo troppo distanti e sono troppi a livello numerico . Nemmeno con quattro di loro a testa riusciremo a parlare a tutti...-. Mi fece notare il demone che aveva lo sguardo serrato sul quel massacro.
-Maledizione. Dobbiamo almeno provare !-. 
-Prova....Lo vedrai con i tuoi occhi. E' uno spreco d'aura inutile...Ci vorrebbe.....-. Portò due dita a strusciarsi il mento.
*Ma quest'aura...*.
Ci voltammo di colpo alle nostre spalle.
In cielo , il nitrito di cavalli ed il rumore di un cocchio. 
Apparve dal nulla , bianco come la neve. Brillava nel buio più di mille lampioni.
-Ma quello è...-. Quando il cocchio arrivò a toccare la terra creò un forte spostamento d'aria . Un vuoto sotto le zampe di quattro cavalli alati .
Lo sportello della carrozza si spalancò lasciando che una sagoma chiara e luminescente mettesse naso fuori.
-Saggio!-. 
-Lo conosci?..-. Domandò il demone incredulo.
-Eilà Clair!-. La luce svanì poco a poco , lasciando libera l'immagine del piccolo bambino che mi stava salutando con il semplice gesto della mano.
-E' di lui che abbiamo bisogno!-. Gridai con enfasi raggiungendolo velocemente , piombandogli addosso come se fosse l'unica speranza , l'ultima via d'uscita.
-Hey , Hey fa piano ! -.
-Sapevo che saresti venuto ad aiutarci ! Siamo in grave pericolo!-. Lo tenevo stretto a me , non rendendomi conto che la mia trasformazione non consentiva di misurare con quanta forza impiegassi anche il più piccolo gesto.
Mi scansai da lui dopo l'ennesimo "aia".
-Non credevo di avervi raggiunto così tardi..-. Proferì massaggiandosi il collo arrossato. 
Sul suo viso , giaceva un'insolita smorfia che 
dondolava fra il disgusto e la preoccupazione. Stava guardando me , capii.
Distolsi lentamente lo sguardo tornando dritta.
-Così hai deciso ...Clair...-.
-Già.-. 
Sogghignò appena, poi , il suo sguardo piombò alle mie spalle. 
-Ed immagino che lui ne sia stata la causa....ahh, sarei dovuto arrivare prima ,dannata X-Box...-. Si stirò le braccia.
D'impulso strinsi i pugni.
-Bha, comunque il problema principale non è di certo questo...-. Fissò li dove stava avvenendo il combattimento.
Mosse qualche passo , il volto paonazzo.
-Ma che diavolo stanno combinando quegli imbecilli!-. Esclamò portandosi due mani sui fianchi.
-Non hanno capito che per distruggere quella bolla d'energia serve un compatto gioco di squadra?!-.
-E' proprio per questo che ci devi aiutare saggio! Tu sei in grado di metterti in contatto con loro , sei in grado di dirigere le loro azioni!-.
Mi fissò spavaldo con un insano ghigno sulle labbra.
-Certo che posso farlo...ma.....Voglio una ricompensa.-. Sgranai gli occhi incredula..
-Che diavolo ti salta in mente ! E' una situazione tragica!-. Strillai adirata.
-Accettiamo. Dicci cosa vuoi..-.
-Che????!-. Scrutai Drey allibita. 
-Ma ti ha dato di volta il cervello?!-.
 In quel preciso istante, io non esistevo , se la stavano vedendo loro due .
-Se questa storia dovesse andare per il meglio , ogni essere infernale dovrà tornare a popolare l'inferno senza mai più far ritorno sulla terra.-.
-Siamo d'accordo.-. 
Il fiato mi morì in gola.
-Non essere così impulsivo demone....-. Mosse qualche passo , camminando attorno al ragazzo , dandosi un'aria sin troppo beffarda.
-Alla fine di questa battaglia , vi farò partecipe del secondo compromesso.Sarebbe troppo semplice chiederti solo quel poco...Non trovi?-. Concluse beffardo , facendo un'occhiolino sfrontato al figlio di Satana.
Il giovane demone non potè fare a meno di accettare anche quell'ultima richiesta..
E fusolo allora che capii che Drey non era un demone qualsiasi. Non era egoista , malvagio , spietato come gli altri demoni.
[-Clair non tutti i demoni sono mostri-]. Non era come i demoni di cui tanto mi avevano parlato...
Aveva avuto ragione , sin da quella volta ,quando si spinse a farmi vedere con i miei occhi che non tutti gli esseri infernali erano veramente "infernali".
Lui era diverso nonostante fosse il figlio di Satana. Uno dei sei prescelti.
Lucifero , Belial, Azazel , Belphegor, Beelze-bu ed Astaroth , sei prescelti da colui che un tempo si chiamava Satana-ma(Vita, morte e resurrezione) , un essere buono, tramutato in demone da credenze popolari e che con la sua prole sperava di rivendicare la crudeltà fatta a lui.
Drey  non era come suo padre ne come la stirpe di demoni malvagi con la quale aveva vissuto per migliaia di anni.
Aveva rinunciato a tutto solo per salvare degli sconosciuti. Aveva rischiato di morire restando accanto a me molto più del dovuto. Mi aveva dimenticata e conservata allo stesso tempo, nel suo cuore.Drey amava , odiava , soffriva. Era esattamente come me e non come un comune demone.
-Benissimo allora ....Adesso tocca a me...-. Il piccolo saggio mise due mani a stringere le sue meningi e serrò gli occhi.
*Perchè....Perchè hai scelto così a cuor leggero Drey?...*
Non dissi nulla. Lasciai ogni dubbio per me.
[-Mi sentite razza di idioti?!E' un saggio che parla!-]
{-L'avete sentito anche voi?..-.} Un grande brusio si alzò sovrastando i colpi di spada.
[-State sbagliando del tutto strategia! Dovete attaccare insieme , non uno alla volta! Dovete fondervi . Angeli e demoni devono essere una macchina sola e sferrare attacchi simultanei!-].
{-Cosa?!...-. }Si guardarono tutti in  volto smarriti.
-Date retta al saggio!-. Appoggiai una mano sulla spalla del ragazzino , collegandomi mentalmente con loro.
Non risposero , si parlarono fra loro e dopo una serie di sguardi e cenni , attaccarono.
-Adesso , è il vostro momento. Drey unisciti a loro nel combattimento. Mentre tu Clair...Dovrai fare la mossa più complicata. Devi entrare nella bolla e tirare fuori tuo fratello. Lo vedi al suo interno?...-. Voltai lo sguardo alla palla luminescente.
Ora lo vedevo. Il corpo di mio fratello legato da catene privo di sensi e l'aura di Alocer che lentamente aveva preso forma seppur d'entità attorno a lui. Erano ancora separati , ancora raggiungibili.
-Perchè io e non Ich o Ludmilla?-. Fissai i miei fratelli combattere.
-Loro non lo vedono.-.
-Dici sul serio?!-.
-Tu hai fatto un mezzo patto con il diavolo Clair. Hai fatto qualcosa di abominevole per il mondo di "di la". Per questo i tuoi occhi sono macchiati della pupilla di demone , ed è per questo che tu vedi Alocer e Dastin e loro , solamente una palla informe.-.
Non potevo crederci.
-Loro immaginano che tuo fratello sia li dentro , ma non lo sanno per certo.-. 
-Non sanno che Alocer non è ancora entrato nella sua coscienza e quindi non sanno che verrebbero attaccati da lui..-. Aggiunse il demone...
-Esatto. Il vedere Dastin attaccare non significa che sia lui a farlo come pensano loro....Clair conosci le possessioni?-.
Ingoiai un respiro , trasalendo impercettibilmente.
-No...Non molto..-.
-Bene allora questa è la tua prima possessione e tu sarai colei che attuerà l'esorcismo.-.
___________________________________
Avevamo preso a correre verso la folla , dovevamo sbrigarci.
-Gli esorcismi non dovevano funzionare per mano di un prete con tanto di Bibbia alla mano?-.
-Ahahaha quanto sei ingenua Clair...I veri esorcismi sono questi. Lascia Bibbia e sacerdote ai film ..-. Sogghignò divertito, poi, accelerò di colpo e tutti e tre finimmo per dividerci.
[-Ascoltami bene Clair....Ciò che dovrai fare non è altro che toccare la bolla. Carica la tua aura , sprigionala nelle tue vene e poi toccala..-]
Circuii l'ampia palla luminescente. In alto , alle sue estremità, ombre che combattevano senza sosta. Ai piedi , la calma. Come se essa si fosse divisa in due emisferi.
Il primo colorato dal sangue , il secondo dalla paura. La mia, che silenziosa era accresciuta nel mio petto.
Sprigionai tutta l'aura che possedevo , e come fiamme dorate essa fluì attorno ai miei arti.
Stesi un braccio.
*Ce la devi fare Clair...Ce la devi fare..* Continuai a ripetermi mentre la mia mano tremante non ne voleva sapere di avvicinarsi alla 
bolla.
*Avanti*.
Serrai gli occhi e finalmente la mia pelle squamata toccò la parete.
Sembrò di immergermi in qualcosa di estremamente freddo e bollente al tempo stesso.
Le scosse elettriche non mi toccarono , passando di fianco allo squarcio elastico creato dal mio corpo nel passaggio, ma io le sentivo ardenti tagliarmi la carne.
Fui dentro , avvolta da quella che pareva essere acqua , ma respiravo .
[-Ed una volta dentro..Liberalo...-].
Alzai lo sguardo , dritto a me , dritto a Dastin.
Era svenuto ,legato per  polsi e caviglie , sospeso per aria. Ai suoi piedi , non lontano da lui , Alocer.
Un uomo tozzo , alto , con una folta barba bianca e l'armatura simile a quelle medioevali. Colpiva il nulla con la sua ascia. 
 Ogni colpo da lui inferto corrispondeva a decine di scariche elettriche all'esterno.
Era fuori di se. Gli occhi fuori dalle orbite  e l'adrenalina palpabile con un dito esondava da ogni singola sua vena.
Che avrei dovuto fare? Fronteggiarmi con lui o correre da Dastin? E se una volta raggiunto mio fratello fossi stata attaccata alle spalle?
Respirai profondamente socchiudendo lentamente le palpebre. Tesi un braccio alla mia destra.
Avvolta da una spirale grigia apparve la mia spada materializzandosi in bolle di ferro liquido per poi compattarsi in tutto il suo splendore.
Sbarrai le palpebre di colpo. Avevo deciso.
Senza nemmeno pensarci mi scagliai contro il Titano.
Ero pronta. 
A meno di mezzo centimetro , con la spada alta sulla mia testa . Colpii.
Il rimbombo di spada contro spada mi fece un male allucinante ai polsi.
*C....Come c'è riuscito?*
Quando era riuscito a vedermi? Come aveva fatto a parare un colpo di spada così preciso?!
Il volto di Alocer fece capolino da dietro la sua spada , con un ampio ghigno malefico ad incurvargli ogni ruga del viso.
Aveva negli occhi l'odio che lo accecava.
-Pensavi che bastasse questo per uccidermi?-. Sospirò appena una risata.
Involontariamente tremai.
Balzai all'indietro mettendomi sulla difensiva.
-Essere un'entità non comporta il fatto che io non possa essere forte ...O non possa uccidere qualcuno in carne ed ossa...-.
Cercai di impugnare il più saldamente possibile la spada che non ne voleva sapere di smettere nell' oscillare tra i miei pugni tremanti.
-Di voi Titani non ne è rimasto vivo nemmeno uno....Ti conviene arrenderti...-. Gridai con quanta più sicurezza nella voce potessi impiegare.
Rise sguaiato.
-Loro non mi servono....Loro non mi sono mai serviti...-.
*Cosa?!*
-Sono io colui che porterà Lilith alla luce , sono io colui che cancellerà questo posto che voi chiamate mondo...-.
-Non te lo permetterò...-.Ringhiai.
Rise nuovamente sguaiato , tanto che la sua voce tuonò per tutta l'area.
-Oh, é qui che ti sbagli..Sei proprio tu che me lo permetterai...Tu la vedi non è vero?-. 
Il mio sguardo involontariamente si spostò sulla sagoma di lei che per tutta quella sera , da quando era incominciata quella mattanza , non mi aveva lasciata sola un attimo.
Ingoiai a vuoto.
-E' proprio con te come ponte che lei tornerà in vita....E sai perchè questo mi è stato reso possibile?...-.
Strinsi maggiormente il pugno sull'impugnatura della spada scaricandovi la rabbia.
-Perchè tu da imprudente hai lasciato che la parte demoniaca in te uscisse. Quella parte ,che assolutamente non doveva trapelare dalla tua coscienza e che per nessun motivo al mondo doveva essere richiamata....Figuariamoci ceduta...-. Guardò in alto sulla sua testa. 
Guardò Drey.
-Sei innamorata di un essere che non dovrebbe nemmeno esistere su questo mondo....sei  proprio come tua madre...-.
-Che ne sai!? Che ne sai di me , di lei....!-. Sogghignò cancellando una risata.
-Ancora non l'hai capito?....Io sono il padre di questo ragazzo...Sono colui che ha permesso a Lilith di mettere al mondo il 2° Mezzano...Cosa credi , che noi sei  siamo stati creati da Lilith? Noi esistevamo già da molto prima che tutto ebbe inizio...Ci siamo solo schierati dalla sua parte e lasciati usare da lei per poi aspettare che anche la sua parte malvagia venisse richiamata....E sai qual è la parte più divertente in tutta questa storia?...Che nemmeno abbiamo dovuto sforzarci molto per far si che si risvegliasse....Perchè lo hai fatto tu per noi.....Ahahahhahaha-.
Infilzò la sua lama nella terra , mentre le sue risa demoniache e sguaiate, invadevo la mia testa.
-Sarebbe successo ugualmente no? Con o senza di me...-. Smise di ridere di colpo , scrutandomi di sottecchi, il volto buttato indietro...
-Forse ....Ma così è stato molto meglio...-.
-E così è solo colpa mia se ora tutti quegli angeli e quei demoni stanno morendo sotto i colpi d'energia della tua sfera....-.
-Esatto...-. Sibilò soddisfatto.
Presi un gran respiro.
-Sai Alocer...Mi hanno insegnato parecchie cose sugli esseri come te ....-. Tornai a fissarlo dritto nelle pupille. Sul mio volto il colore della 
consapevolezza aveva tinto un ampio sogghigno compiaciuto.
-Ad esempio che le entità si nutrono del dolore altrui , delle pene , dei sentimenti , degli stati d'animo . Tristezza , paura , rimorso di coscienza sono il vostro pasto prediletto....Peccato però, che io....Non ne provi nemmeno uno di questi....-. Sogghignai con più evidenza. Ora lo sguardo malato era mio.
Tornai a stendere la lama della mia spada..
-Io non ho con me , più alcun sentimento negativo ...Ed è per questo che riuscirò ad ucciderti!-.
Scattai in avanti cercando di prenderlo di sorpresa , sferrando stoccate con la lama forti e precise. Comparendo e scomparendo velocissima , dal suo campo visivo.
Giurando a me stessa che ce l'avrei fatta.
-Ti impedirò di far ancora del male!-. Alzai la spada al cielo , ma stavolta non attesi nemmeno un istante . Lacerai l'elmetto che proteggeva il suo capo. Lo sentii distruggersi in mille pezzi sotto il colpo del ferro lucente.
Veloce , con  i piedi che mai erano tornati a toccar terra, ruotai su me stessa regalandogli un sonoro calcione sulla bocca dello stomaco.
L'uomo volò per qualche metro tonfando a terra .
-Mai più uno dei miei cari soffrirà...-.
Liberai una delle due mani stendendola a palmo aperto nella sua direzione. 
Non lo avevo mai fatto. Non avevo mai creato una bolla d'energia , ne mai ne avevo scagliata una su qualcuno. Ma infondo c'è sempre una prima volta per tutto ...No? C'è una prima volta per smettere di avere paura , per smettere di tremare, di farsi schifo , di essere debole , di non usare i poteri , di non essere protetti ma proteggere. Quella era la mia prima volta.
Un calore rovente attraversò il mio braccio ed ogni vena ormai ricoperta di squame nere , si increspò più di quanto non lo fosse già.
Sentii qualcosa di potente , bollente , scorrervi all'interno e tutto attorno a me prese a vorticare , come se in quella palla d'acqua finta , si fosse creato un moto d'aria dinamico , travolgente.
Le punte delle mie ciocche di capelli non la smettevano di frustarmi il viso , ma io nemmeno sentivo quei ripetuti pizzicori sulla pelle.
-Esaudisci il tuo ultimo desiderio , perchè non ne avrai altri...-.
L'uomo si tirò su a fatica. Sul volto ,l'espressione sgomenta di chi ha capito che è giunta la fine.
*Muori maledetto!*
Non attesi. Liberai dal palmo della mano quel bagliore bianco ed azzurro accecante.
Fu come se dal mio palmo fosse uscita una colonna di luce candida rovente come il fuoco. Un colpo di bazooka o qualcosa del genere , così forte che al momento dello "sparo"mi aveva mandato un tale contraccolpo che fui costretta ad inclinare il busto all'indietro..
Tutto si fece chiaro , abbagliante. Venimmo travolti dalla luce della mia energia e le nostre ombre vennero divorate in un batter d'occhio.
______________________
-Perchè la bolla non è scomparsa?...-. Quando il bagliore terminò , di Alocer non vi era più traccia. Al suo posto una bruciatura sul terreno e polvere nera , triste come la morte.
Attorno a me , però , nulla era mutato..
Ero ancora li, dentro alla bolla con Dastin legato e privo di sensi.
Sentivo maggiormente il peso dell'acqua su di me , e seppur riuscissi a respirare , mi sembrava così pesante quel liquido, che temetti di soffocare a breve.
L'acqua si era fatta plumbea , e bolle d'ossigeno enormi , molli , ballonzolanti , rimbalzavano attorno a me. Sembrava di guardare attraverso il vetro di un bicchiere.
Mossi passi stentati , difficili , verso mio fratello.
Quello doveva essere il secondo compito che avevo prima che tutto potesse giungere alla fine.
Liberarlo. Dovevo liberalo ad ogni costo.
Finalmente raggiunsi quella piccola costruzione che lo teneva imprigionato. Due colonne sottili nate da sotto terra con quattro catene , rette da anelli di ferro nero enormi.
-Dastin...Dastin cerca di svegliarti ...-. Lo supplicai mentre , con quanta più frenesia cercavo un modo per liberargli le caviglie.
-Avanti svegliati...-. La voce tremò e riconobbi subito la voglia di piangere.
-Non lo farà...-. Una voce di donna mi fece trasalire.
Lentamente portai lo sguardo oltre la mia testa , in alto.
-T....Tu....-.
Lilith era spuntata dal nulla , affacciata da dietro un fianco di mio fratello.
Mi guardava in modo strano. Vuoto.
Che metà era quella? La buona o la cattiva?
-Ti ho fatto tornare in vita non è così? Sei tornata per distruggerci non è vero?!..-.
Venne avanti e di riflesso balzai indietro allontanandomi strusciando sul fondo-schiena..
-A dire il vero...-. Tirò fuori qualcosa da dietro la sua schiena.
-Non sono qui per questo...-.
Inaspettatamente , mi porse un pugnale. Non era un coltellaccio qualsiasi, bensì un pugnale dalla lama nera come la notte con una rosa rossa dipinta esattamente sotto l'impugnatura del medesimo color nero scuro.
-Che...Che dovrei farci con questo...-. Tesi timidamente il palmo della mano verso lei ,tornando in piedi.
In realtà non avrei voluto impugnare quell'arma.
-Uccidimi Clair....Uccidimi una volta per tutte ...-. Mi strinse la mano fra le sue, sul manico della lama.
Sembrava decisa , quasi come se mi stesse supplicando di compiere quel gesto atroce.
-Ma che stai dicendo?! Non potrei mai ucciderti! Tu sei mia madre!Mi sei rimasta solo tu... E poi...-. Guardai la lama.
-Questo è un bluff, tu sei morta , sei un'entità.. Come potrei ucciderti...!?-.
Si artigliò un lembo dell'abito all'altezza della spalla sinistra. Strappò di colpo.
-Lo vedi questo simbolo Clair? E' questo il punto dove devi colpire...Quella è la chiave che mi tiene in vita segregata nell'aldilà...-.
Sulla pelle candida , nasceva un cerchio nero . Al suo interno due triangoli. Uno capovolto all'ingiù e l'altro disegnato sotto, rivolto al contrario.
-Si chiama Sigma. E' la chiave che blocca i poteri . L'essere un'entità soprannaturale...Un demone dipende tutto da questo simbolo ....E' il tallone d'Achille degli angeli caduti ...-.
Disse con un filo di voce. Lo sguardo buttato a terra.
-Non c'è altro modo?...-. Mormorai appena, distogliendo lo sguardo.
-No..-.
Strinsi l'impugnatura del pugnale.
Non guardai il volto di mia madre mentre le toglievo la vita. Lo cancellai dai miei occhi.
Conficcai la lama nella carne ,  spinsi in profondità.
Serrai gli occhi quando la lama toccò l'interno della sua carne.
La donna emise un sibilo strappato dalla gola.
Non era la prima volta che Clair uccideva , non lo era affatto....
Eppure quella fu l'ennesima coltellata in un petto già troppo martoriato di ferite.
Uccidere. Così , anche fino all'ultimo l'avevo dovuto fare ?
Ritrassi la mano quasi con ribrezzo lasciando la lama li dov'era , facendomi indietro con terrore , restando con quei maledetti occhi chiusi , lontani dalla vergogna che avrei provato vedendo colei che mi aveva messa al mondo , morirmi ai piedi. Gridai che quasi mi volevo strappare i capelli.
Avevo ucciso per l'ennesima volta un genitore. Non contava se fosse "biologico" o affidatario...Io li avevo fatti fuori tutti e tre senza pietà.
Una forte esplosione , e poi rumore di schizzi d'acqua ovunque . Accadde tutto in un attimo.
Un colpo d'aria gelida trafisse il mio corpo .
La bolla era sparita , il buio della notte era sparito. Le catene che tenevano imprigionato Dastin si erano dissolte nel nulla . Eravamo entrambi  a terra , stanchi ,stremati , vivi. 
-Sono loro...!-. Non riuscivo a muovermi , a respirare ..Per quanto tempo ero rimasta li dentro?
-Sono vivi...!-. Sentivo lontane , decine di voci. Quelle degli angeli , e dei demoni che avevano combattuto per tutto quel tempo , per salvare me e mio fratello.
Loro erano stati i veri eroi ...Non io che giacevo a terra , con i polmoni gonfi d'acqua ed il respiro che non usciva , fradicia e stanca...
-Clair....! Clair...!-.
L'immagine sfuocata di qualcuno che credevo fosse Drey , le scosse che dava al mio corpo ...Era tutto così ovattato, lontano.
Quasi non lo sentivo. 
Voltai lo sguardo , lentamente , verso Dastin. Un angelo lo aveva soccorso e coperto con un telo per riscaldarlo. Non aveva niente addosso.
Ne più squame , ne più il suo blu intenso , ne le corna o quelle iridi terrificanti che mi avevano folgorato quando aveva fatto la sua apparizione.
Un colpo di tosse violento mi salì in gola e sputai un pugno d'acqua che avevo nello stomaco. Il tornare a respirare di colpo, si era rivelato peggio di quanto potessi immaginare.
-Clair , sei viva ....Ce l'hai fatta...-. 
Gli occhi mi bruciavano terribilmente , ero indolenzita e tremavo.
-Ho freddo ....-. Dissi con la voce che mi tremava e con i denti che non la smettevano di battere.
-Tranquilla , ti porteranno una coperta...-. Quando ripresi del tutto coscienza , mi resi conto che non era affatto Drey colui che avevo davanti. Era un angelo donna , che non aveva aspettato l'arrivo di nessuno venendomi a prendersi cura di me.
La fissai sbigottita, incredula, tanto che lei stessa mi domandò perchè avevo gli occhi sbarrati.
-Dov'è Drey?..-. Le chiesi immediatamente strappando dalle mani di un secondo angelo  che si era appena avvicinato , un telo bianco con cui coprirmi.
-Intendi quel demone che conosce il saggio? Si sono allontanati poco fa...ma-.
Balzai in piedi , non destando preoccupazione per il forte capogiro che mi fece barcollare e nemmeno per quelli a seguire che mi resero complicato il restare in equilibrio. L'angelo mi supplicò di fermarmi , non l'ascoltai.
Dove diavolo era finito? Dove l'aveva portato quel dannato moccioso?!
Corsi verso il recinto naturale di abeti e betulle , proprio li, al di là della villa.
Mi guardai attorno , spaesata, lo cercai come meglio potevo. 
Cercavo il suo viso in ogni cosa si mettesse nella mia linea visiva. Lo cercavo disperata..
Non c'era. Non c'era niente oltre alla distesa di terra ed al corso d'acqua .
-Drey!-. Urlai il suo nome più volte convinta che l'eco lo potesse riportare da me.
Non tornò.
Ero quasi pronta a tornare indietro , quando sirene della polizia tuonarono in lontananza e sagome sbucarono veloci dalla boscaglia.
-Angeli...Demoni..?...-.
Dove stavano andando ? Perchè si dirigevano tutti nello stesso posto?
Alzai lo sguardo rivolgendolo lontano, dritto alla distesa d'erba secca, chiara , davanti a me.. Un portale...
La gola si serrò di colpo e fu come se mi mancasse la terra da sotto ai piedi.
*No.....Drey ....*
Le gambe scattarono prima che io stessa lo decidessi. Mi stavano portando li . Da lui.
Evitai balzando. ogni ramo tagliente , correndo a perdifiato verso quella macchia scintillante nel nulla.
*Non puoi lasciarmi qui ....Non devi...*
Lacrime mi schizzarono sulle guance e il respiro incominciò a farsi sempre più corto.
*Non un'altra volta ...Non ancora una volta...*
-Drey! Fermati!-. Gridai appena i miei occhi ebbero la sua sagoma specchiata dentro.
Il demone era di fronte alla bocca dell'aldilà, ad un passo dallo sparire. Era rimasto solo lui. Non c'era più nessuno. Io e lui...Noi soli e la vastità attorno.
Mi dava le spalle , e per un attimo temetti che non si sarebbe fermato.
-Perchè te ne stai andando senza aspettarmi...?-. Mi arrestai a poco da lui.
-Sono stato veramente uno stupido... Scusami...-.
Che voleva dire quella frase? 
-Uno stupido?...No affatto...Sapevi che ti avrei raggiunta. Non ho dimenticato quella proposta che mi hai fatto e ...Si sono pronta...-. 
Risposi come se di colpo mi sentissi rasserenata , sorridendo appena.
-E' proprio per questo che...-. Si voltò poi, raggiungendomi lentamente poggiò una mano sulla mia guncia.
-Sono stato uno stupido...-. Due ciocche scure rabbuiarono il suo volto. Non guardava me Drey , bensì, manteneva il capo basso.
Ed io, quel modo di fare lo conoscevo sin troppo bene...
-Drey , che devi dirmi? Che succede?...-. Digrignò i denti in una smorfia appena accennata di sofferenza. Durò un attimo prima che potesse tornare a distendersi il suo viso.
-Perdonami. Perdonami Clair....Per tutte le volte che ti ho mentito, che mi sono fatto beffa di te , che non ti ho protetta , che non ti ho dimostrato quanto dal primo istante in cui ti ho vista , ti amassi....Perdona ogni mia mancanza ...Ogni mia debolezza. Perdona me perchè sono un demone e perchè ti ho incastrata ...-.
-Incastrata? In cosa? -. Il cuore pulsò nel mio petto all'impazzata.
Poggiò L'altra mano sulla mia spalla.
-Perdonami...-. Continuò a ripetermi senza rispondere alle mie domande .
_________________
[-Certo che posso farlo ma.....Voglio una ricompensa.-. 
-Che diavolo ti salta in mente ! E' una situazione tragica!-. 
-Accettiamo. Dicci cosa vuoi..-.[...]
-Se questa storia dovesse andare per il meglio , ogni essere infernale dovrà tornare a popolare l'inferno senza mai più far ritorno sulla terra.-.
-Siamo d'accordo.-. 
-Non essere così impulsivo demone....-. 
-Alla fine di questa battaglia , vi farò partecipe del secondo compromesso.Sarebbe troppo semplice chiederti solo quel poco...Non trovi?-. ] [...]
_____________________
Si avvicinò alle mie labbra , e mi baciò.
Sapevo , avevo capito...
*Deve per forza andare così , non è vero Drey?*.
Lasciai che una lacrima finisse fra le sue dita , mentre mi sfioravano una guancia e lui l'asciugò teneramente.
Dalla mano che aveva sulla mia spalla , un forte calore si era sprigionato , proprio li , a sinistra ,esattamente accanto al cuore. Fu quasi una sensazione piacevole, come un calore che tempra il freddo interno, qualcosa che rilassa .
Il sangue in quel punto ,per un attimo, smise di circolare , poi, riprese più veloce di prima. Mi sembrò di essere stata messa al mondo per la seconda volta . Mi sentii diversa, nuova .
Lentamente la sua mano scese sulla mia pelle ,lasciando vivido lo stesso simbolo che Lilith mostrava sulla spalla.
-Addio Clair....-. Mormorò appena.
________
[-Demone...Il secondo pegno da pagare , sarà chiaro. Clair , avendo fatto un patto con il diavolo vendendo la sua metà anima umana, resterà segregata qui nel mondo umano fino alla fine dei suoi giorni. Sarà privata dei suoi poteri e morirà da umana com'è così che doveva essere...-].
___________
Si allontanò da me .  
{*Certe volte si rischia il tutto per tutto , pur di salvare chi ami.}
-No! Non mi lasciare!-. Mormorai con un filo di voce. Il demone mi regalò un'ultima carezza. 
Cercai di seguirlo ma venni respinta da qualcosa di invisibile che mi fece piombare a terra.
-Non puoi lasciarmi qui un'altra volta! Non puoi abbandonarmi ancora!-. Strillai in lacrime , scaraventandomi nuovamente su quella parete invisibile che faceva da scudo al portale.
-Drey!-. 
Il demone si voltò appena , scrutandomi con la coda dell'occhio. Ancora una volta ...Un'ultima volta ..
Lo vidi sparire davanti a me , e non potei fare nulla per impedirglielo.
Restai inerme , impotente ,davanti a tutto ciò che rappresentava la mia vita , sparire nel nulla.
Gridando, disperata ,inutilmente, il suo nome .
*Non posso perdere tutto ancora...*
Il portale si chiuse subito dopo il suo passaggio , riducendosi ad una spirale sempre più piccola finchè anch'essa non si dissolse.
Era tutto finito.Era tutto svanito. 
{*Certe volte l'amore stesso fa male... Il perdere qualcuno che è tutto per te , lacera, ti uccide , brucia te stesso}...
Caddi sulle ginocchia , come se mi fossi sbilanciata ed ora nemmeno più il fiato per gridare avevo nei polmoni. 
Dal nulla una fitta pioggerellina rese plumbeo il cielo, riversandosi rumorosa sulla piana.
Rischiare ne era valsa veramente la pena?
_____
[Qualcuno una volta mi disse : Arrivati ad un certo punto , o si va oltre o non ci si vede più.
 Avevo sempre pensato che quella fosse la miglior filosofia di vita che si potesse adottare.
Prendi o lascia , resta o vai , dimentica o ricorda, bianco o nero , nessuna via di mezzo ,nessuno escamotage , niente che ci possa far rimanere nel dubbio.
Non capivo che il bello era proprio allora. Era il restare nel limbo delle cose sospese , nella tensione di un permanente principio , nel nascondiglio di una vita nell'altra.
Così , il mio contrappasso di pokerista fu il perdere tutto appena forzai la mano. Fui io stessa a condurre la perdita di quella partita. 
Avevo scelto inconsciamente di non rivederlo mai più , dando per scontato il suo permanere... Lo volevo per me , egoisticamente . Gli avevo dato tutto , anche più di quello che avrei potuto cedergli.
Fu così che in realtà persi tutto...Fu così che vidi svanire Drey ancora una volta..].
Non si può amare chi è troppo diverso da te....Dovevo mettermelo in testa...

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Capitolo 39
*** Qualche anno dopo ...La mia nuova vecchia vita ***


Le strade sono tutte uguali ai miei occhi , i giorni si susseguono tutti uguali , quasi impercettibilmente distinguibili l'uno dall'altro 
bagnati da una monotonia senza fine, la stessa monotonia che ormai era divenuta cornice della mia esistenza... Era così che avevo iniziato il racconto della mia storia , ricordate?
[Qualche anno dopo....] 
Infondo non era cambiata più di tanto la mia vita dal quel giorno quando la Rotter ci diede quel compito per casa...Scrivere della propria vita ...Ed io cazzo l'avevo fatto! Avevo scritto dell'insulsa vita di una ..Cos'ero all'epoca una sedicenne? Bhe l'insulsa vita di una sedicenne depressa... Credevo all'epoca, che la mia vita non avesse un senso , una linea logica , un perchè.
Poi avevo conosciuto loro...Gli esseri dell'aldilà.
E di li a poco era cambiato tutto...Dio se era cambiata la mia esistenza. 
Avevo trovato l'amore , l'amicizia , la mia vera madre ed una famiglia....
Oggi..Non avevo di nuovo nulla.
I miei fratelli si erano sparsi lungo il continente.
Icaryus era tornato da sua moglie. Dastin aveva preso a frequentare l'università in Oclaoma, Ludmilla era stata adottata...Ed io...Bhe io ero qui ...Nella mia città a vivere una vita non mia...
Speravo di riuscire ad abituarmici...Speravo che l'assenza dei demoni , di Drey , dei miei poteri potesse svanire tra i miei ricordi....Ci avevo sperato ogni giorno per altri 5 maledettissimi anni da quella strage...Ma...Tornare alla normalità non era possibile....Non lo sarebbe mai stato...

Erano le sette di mattina , ed io puntuale come al solito mi stavo dirigendo verso l' Holf-burger, un pub sulla diciottesima , il mio posto di lavoro.
-Sono 5 dollari...Ehylà Clair!-.
-Halfred!-. Mi ero abituata a parlare con gli umani tanto che persino il venditore di panini al bordo strada per me era diventato un amico..
-Me ne dai uno?...-.
-Per te tutto cara...-. Infilò l'hot-dog fumante , in una bustina di plastica bianca.
-Per oggi è gratis , va pure...-. Era sempre carino con me . A dire il vero lo erano tutti nel quartiere dove mi ero trasferita...
_______
-Buongiorno Clair...-.  Le campanelle sulla porta a vetri oscillarono appena , ma Madison , la mia collega,una tipa di colore , discretamente "barzotta" ed alquanto "cafona"se per cafona intendiamo alla mano, aveva l'udito talmente fino 
che si accorse subito di me.
Era vicino ad un tavolino del locale , con un giornale in mano , ed una lettera nascosta al suo interno.
Mad, era la mia migliore amica umana. Aveva qualche anno più di me , per l'esattezza 10...Ma odiava sentirsi ripetere che fosse più vecchia.
Mi aveva aiutata da sempre. Mi aveva cercato casa , lavoro , si era presa cura di me come se fosse mia madre e sinceramente , non mi 
sarei mai aspettata tanta dolcezza da una donna del genere..
-Questa è per te ...E' di Manfred. Se ti posso dare un consiglio accetta la proposta dei tuoi nonni Clair...-. Mi porse la lettera con due dita , sul volto un'espressione seccata e preoccupata al tempo stesso.
-Sfratto?! per due mesi arretrati!-.
-Manfred non scherza Clair...-. Tornò ad impugnare il manico della scopa.
-Non è giusto devo avere più tempo!-. 
-Clair...Sai benissimo che quell'uomo non te ne darà...Se non vuoi finire a battere su una strada come mia cugina...Accetta quella proposta e va via da qui ....Torna alla tua vita...Questo non è il posto per una ragazza per bene come te-.
Stop. Premettiamo ciò che non ho detto un attimo prima al momento della lettera.
L'offerta di cui parlava Mad , riguardava il fatto che nella mia vecchia casa ci fosse una stanza per me . I miei nonni anche se avevano affittato la villa intera, avevano pattuito con gli affittuari che la mia stanza restasse intonsa. Libera, quandunque io ci volessi tornare.
Ma io in quella casa non ci avevo più messo piede da un bel pezzo e Dio solo sa che avrei fatto perchè l'opzione di tornare a casa Fuller si rendesse una remota e stupida idea.
-Sai benissimo che non ci tornerò mai...-. 
Lasciò cadere la scopa a terra ed il rumore del manico divenne  frastuono per tutto il locale ancora deserto.
Mi raggiunse e debolmente afferrò le mie spalle.
-Clair! Tutti abbiamo degli scheletri nell'armadio , dei brutti ricordi , ma credimi nella vita li dobbiamo accantonare...Per il nostro bene..-. Mi parlò con il cuore in mano e sfuggi dal suo sguardo umido.
Se solo avesse saputo da quali ricordi ancora ,a 26 anni, stavo fuggendo...
Poggiai la mia mano su una delle sue, allontanandola dalla mia spalla.
-Ci penserò...-.
Ci avrei pesato veramente?
_____________
(9.30 di sera..Lo stesso giorno)
-Allora a domani Mad!-. Imbracai la mia borsa pronta per tornare in quel buco di stanza che mi costava 3000 dollari al mese.
-A domani e...Tieni a mente ciò che ti ho detto!-.
Sbuffai alzando gli occhi al cielo , uscendo di fretta dal pub.
Non faceva poi così freddo fuori ed anche se ne avesse fatto , di certo non sarei stata a sorbirmi  un altro discorsetto su come avrei dovuto gestire la mia vita..
La strada era bagnata come solitamente lo erano tutte le strade di Manhattan. 
Sebastian-Street era la via a luci rosse della città. Un mini quartiere frequentato da zoccole e maniaci del sesso anche se solitamente mi imbattevo più in mariti stanchi o sfigati snobbati da tutti che pagavano per una notte di felicità.
Un postaccio che odiavo ma che ormai mi scorreva nelle vene da qualche anno.
L'ostello , il Florence , non era lontano dal pub . Tre traverse , un grande parcheggio e poi la gradinata che portava alle stanze. Fine non c'era nient'altro.
Manfred , era il padrone assoluto di più di metà delle strutture di quel quartiere. Un francese che gestiva la prostituzione e la malavita americana , roba da film.
Era odioso, un nano capellone , vestito sempre in tailer con un paio di occhiali da vista a fondo di bottiglia. A vederlo nemmeno sembrava quel pericoloso e temibile personaggio.
Salii trascinando i piedi sulla gradinata _Vi lascio immaginare quanta voglia avessi di tornare li_ed  una volta raggiunta la mia porta inserii la chiave nella toppa.
-Ma....Dannazione perchè non gira!-. Provai e riprovai più volte , non c'era nulla da fare...
-Leggi li ,ti ha sfrattata...-. Il mio vicino di casa , Toms, un ciccione di colore che aveva impiegato la sua vita nel sesso e nel bere , mi indicò con la mano serrata su una Ceres , qualcosa al di là del mio campo visivo , in alto sulla lastra lignea.
-Licenza di fratto 90..8.......Appartamento confiscato a Clair Fuller...-.  Lessi ad alta voce , incredula per ciò che nei miei occhi stava scorrendo.
-Mi ha cacciata ....Non ci posso credere! Merda!-.
Rise volgarmente Toms.
-Quell'uomo è un vero reietto!-. Esclamò dandosi un tono di saggezza alla voce , rientrando subito dopo nel suo appartamento , dove sicuramente qualche prostituta ventenne lo stava aspettando.
Tirai un pugno alla porta. Avrei preferito guardare in faccia Manfred...Avrei preferito rompergli il naso...
Ma impotente com'ero in quel momento non potei far altro che lasciar perdere. Ripresi fiato.
Tirai fuori dalla borsa un'ampia felpa scura , l'unica che mi era rimasta, dato che quel figlio di p****a mi aveva chiuso dentro anche i pochi abiti che avevo , ed ancora in tenuta da lavoro , con uno squallido grembiulino arancio ed una divisa peggiore , mi incamminai per le strade di quella zona di città.
A quell'ora i volti in Sebastian-Street cambiavano. Non c'era più l'uomo gentile degli Hot-Dog, ne la fioraia sempre pronta a sorriderti. 
Un ammasso di gente ubriaca , drogata , malata ,prendeva come ogni notte ,il loro posto.
Camminando sul marciapiede , li evitai accuratamente , stringendomi nelle spalle , con le braccia a chiudermi la felpa, come se quei gesti stupidi potessero proteggermi.
Un auto blu con enormi cerchioni argentati mi si affiancò lenta , qualcuno scese il finestrino.
Scrutai l'interno con la coda dell'occhio.
-Hey...sai che è pericoloso girare a quest'ora della notte per queste strade?-. Un biondino , non più che ventitre-enne, con due grandi e brillanti occhi azzurri , vestito in camicia azzurra e pantaloni nocciola, mi sorrideva. Persi un battito.
Il suo sorriso era stupendo, sembrava essere cordiale e carino. 
Lo ammetto pensai che fosse un angelo. Fui del tutto sicura che lo fosse.
-Emh...Ecco io ho perso ...Insomma ...ehehe ...sono stata sfrattata...-. Mi grattai involontariamente il capo.
-Aia...Mi dispiace!-. Mantenne ugualmente il sorriso...Era incantevole.
-Dai , ti offro qualcosa da bere , salta su..-.
Sembrava inoffensivo , garbato ...Mi ero fidata.
Aprii la portiera con un gesto timido della mano , e con un movimento più goffo mi calai nel veicolo.
Doveva avere un pozzo di soldi , la sua auto sapeva di profumo da uomo , era splendente.
-Allora? Che mi dici? Come mai hai perso casa?-.
Guardavo fuori dal finestrino ,distratta.
-Ero indietro con l'affitto...-.
-Dovevi essere parecchio indietro , nessuno lascia una persona fuori casa di notte...-.
*Manfred si...*
-Eh già...-.
Lanciando uno sguardo sbadato allo specchietto retrovisore , mi accorsi che il ragazzo non faceva altro che guardarmi le cosce spoglie.
Avvertii una sorta di timore , così le coprii cercando di non dare nell'occhio.
-Che ne dici se ordiniamo al Fast due birre e restiamo in auto?-. Il Fast era tipo lo sportello del McDonald aperto 24 ore su 24 , solo che invece di distribuire panini distribuiva ogni sorta di bevanda e qualche stuzzichino.
-Per me va bene ...-.
 Incominciai a sentirmi stretta in quell'auto. Mi ero cacciata in un guaio grosso come una casa e non sapevo come uscirne.
Costeggiò il lato della struttura arrivando allo sportello del locale. Era una buona occasione per aprire lo sportello del mio lato passeggero e scappare. Lo feci.
*Maledizione!*
-Che fai?-. Repentinamente feci finta che mi fosse caduto qualcosa a terra e mi fossi aggrappata alla maniglia per raccoglierla.
-Nulla...Mi era caduto ...Un orecchino...-. Mi salvai per un pelo.
*Perchè le portiere sono chiuse? Perchè mi ha chiuso dentro?!*
Incominciai a sudare freddo.
-Ecco a lei...-.
-Grazie...-. Tornò a chiudere il finestrino porgendomi la busta di carta contenente due bottiglie di birra.
*Sta calma Clair...Hai visto almeno trenta stagioni di film gialli...Fa come da manuale...*.
Feci il suo gioco..
-Dove andiamo a bercele?Hai un posto preferito?...-. Chiesi prudentemente , mantenendo lo stesso timbro di voce e la calma scolpita in volto.
-Mmmm. ...no per me uno vale l'altro, basta che sia appartato...-. Parlò schietto. 
In effetti io ci sarei dovuta arrivare molto prima dello sparo!
-Allora che ne dici se andiamo verso la sedicesima?-.
-Perchè? Che c'è li?-.
-Ecco ...Bhe..Ci sono delle campagne e ...Molti parcheggi...-. Cercai di invogliarlo con scuse sciocche .
Di colpo , per un attimo, la mia voce ebbe un cedimento e tremò.
-Mha...Ok per me va bene...-. Fece marcia indietro di colpo , e quasi urtai con la fronte il parabrezza.
Poi accelerò svoltando per il primo canalone che raggiungeva quella parte di strada.
-E' un quartiere per ricchi quello...O sbaglio?-.
Cosa voleva fare ? L'ora del dialogo? 
-Non lo so, ci sono stata poche volte ...con il mio ex...-. Era la scusa più plausibile. 
"Oh sai ragazzo sconosciuto , andavo a trombarmi l'ex mio li , perciò so che ci sono vie molto nascoste " Doveva sembragli presso a poco una cosa del genere insomma.
-Capisco..-. Lasciò che una piccola risatina investisse di malizia l'interno dell'auto.
-Come mai giravi per Sebastian-Street?-.
Mi guardò come se gli avessi chiesto della luna.
-Secondo te? Perchè un ragazzo vaga per quelle strade?-. Rispose scontato , con l'espressione sin troppo furba in volto.
-Ah già certo..E' ovvio...-. 
*Eh bhe Clair, secondo te che cazzo ci sta a fare un ragazzo nei quartieri a luci rosse...Ma porca vacca pure tu! Pensaci* . Mi sarei tirata un cazzotto da sola.
L'auto si fermò di colpo sulla cuna di un piccolo spiazzo di terra.
Nonostante avessi vissuto li da quando ero nata o perlomeno da quando ne avevo ricordo , non avevo mai visto quel posto..
La cosa mi spiazzò maggiormente.
Stappò con un cavatappi di fortuna entrambe le birre , ed il rumore breve del tappo che si era staccato dal collo di vetro della bottiglia mi fece trasalire tornando con la testa in quel preciso istante , sul quel fottuto sedile nocciola.
-Che fai non bevi?-. Mi porse la bottiglia.
L'afferrai tremante portandola a me.
-Si..si..-. 
Vidi che metteva qualcosa nella sua ...Simile ad una pasticca. 
Guardai la mia bottiglia e temetti che avesse condotto quella procedura anche ad essa.
-Cos'è?...-.
-Exstacy..-.
Dio! Ero finita nelle mani di un drogato figlio di papà! Non c'era innesto peggiore al mondo!
-Ah e ...L'hai messa anche a me?...-.
Sorrise appena senza guardarmi..
-Provala, il sapore della birra cambia. Sarai tu a testare se ce l'ho messa..-.
Terminò di rincartare il fascio di pillole. Ed io nel frattempo finsi di bere.
-Allora c'è?-.
*Merda che gli rispondo adesso?*
-Anche se ci fosse non sarebbe sufficiente...-. Sogghignò.
-Furba...Ma quelle dosi sono mie..-. Ruotò il busto e di colpo me lo ritrovai sopra.
Come mi sarei dovuta comportare?Dove avrei trovato la mia via di fuga?! Fece un ennesimo sorso dal collo di vetro e terminò la birra in poco tempo , gettandola sui sedili posteriori.
Il suo corpo premeva sin troppo sul mio , tanto da togliermi il fiato ma non mi scomposi. 
Non gli feci vedere che lo temevo più di qualsiasi altra cosa. 
Senza poteri...Da umana ,avevo veramente il terrore di tutto , tanto che per anni nessuno mi aveva mai toccata. 
Temevo che quell'involucro di carne ed ossa si potesse distruggere con un soffio. 
-Che cattivo....-. Piagnucolai .
Restare al suo gioco si rivelò terribilmente complicato.
-Mai come lo sarò adesso...-. Il fiato mi si serrò nella gola.
Le sue mani viscide incominciarono una veloce risalita sulle mie cosce. Cercai di stringerle d'impulso.
-Ah!Na Na Na....Non si fa così..-. Le afferrò facendomi male , spalancandole.
Fu come se stessi assistendo alla mia morte in diretta.
Appoggiò la sua lingua sul mio collo , poi con forza strappo la fila di bottoncini gialli della divisa , e subito dopo il reggiseno, passandovi solo una mano.
Quanta forza aveva in quelle maledette mani?!
Mi morse ovunque e non provai alcun piacere.
*Non è come lui...Lui non mi faceva del male..*
Tirai il capo all'indietro in uno spasmo di dolore tagliente, serrando la mascella e le palpebre.
-Lasciami...Lasciami ti prego!-. Feci pressione sulle sue spalle per scansarlo da me , ma era troppo forte.
-Sta ferma!-. Mi artigliò i polsi mentre la sua bocca scendeva sempre più in basso.
-Lasciami!-. Gridai in lacrime.
Poi ...Non so perchè  o cosa , mi spinse a tornare a vedere ...E la prima cosa che comparve ai miei occhi fu la spia rossa degli sportelli.
Non aspettai nemmeno un secondo. Allungai il piede e la pigiai.
Il "clik" delle sicure fece alzare il viso del giovane.
-Cosa...-. Sferrai una ginocchiata sul suo naso con tutta la forza poi tirai la maniglia.
Il giovane gridò imprecando ed io ruzzolai fuori.
Alzarmi e correre fu un'azione unica.
*Sei un'incosciente ...Poteva ucciderti*
In lacrime mi feci a ritroso tutta la strada ,finchè non entrai in un boschetto.
Minuti dopo , la luce di un auto mi fece trasalire.. Mi ritrovai al centro di una strada che solo dopo riconobbi famigliare , un'auto , mi aveva quasi investita e se non fosse stato per la prontezza di riflessi sarei stata poltiglia.
Non mi persi d'animo , continuai a correre verso dove i miei occhi avevano intravisto abitazioni.
Poco a poco , riconobbi del tutto quella strada e mi sentii salva...
Scavalcai una recinzione e finalmente raggiunsi una porta...
______________________
-Apritemi ....Aprite per favore!-. Il fiatone non mi impedì di gridare e tirare pugni al legno di quella porta a me molto famigliare .
-Eccomi...Eccomi..-. La lastra si schiuse ed una donna con una lunga treccia castana comparve dietro essa.
Aveva gli occhi sbarrati, smarriti..Sapeva chi ero. Sapeva anche perchè ero li...
-Posso entrare?...-......





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Capitolo 40
*** Come secondo le scritture. Io sono il Giudizio Universale... ***


Ero svenuta. Ne ero certa. Della sera precedente nemmeno il più remoto ricordo, solo lei..La donna che mi aveva fatto entrare...
Quando tornai a schiudere le palpebre , ero nuovamente in quella prigione di cristallo...Casa mia....Quella stanza.
Non era cambiato nulla. Ogni oggetto, mobile , odore, era al suo posto.
Avevano veramente tenuto quella stanza chiusa per tutto quel tempo...
Non avevo nemmeno provato ad alzarmi ne a sollevare le tapparelle, perchè io lo sapevo, avevo quella malsana sicurezza, che se avessi compiuto quella serie di gesti , lo avrei visto li...Drey...
Avrei desiderato colpirmi il ventre con una serie di pugni feroci, per aver dato lui  nuovamente forma nella mia testa , nei miei ricordi , ma ci aveva pensato la nostalgia a fratturare ogni parte di me.
Lui ,secondo il mio inconscio, era ancora li che mi svegliava, che fluttuava su di me , che piombava pesante come un soffio sottile di aria , sul mio corpo. Ed io ero ancora li,stesa, con i polsi serrati nei suoi pugni , il fiato corto e quei ben poco pudici pensieri che solo lui sapeva alimentarmi dentro..
Feci fatica a respirare e ne contribuì il ricordo di quanto lo amassi disperatamente.
Avevo riposto quel sentimento solo per lui. Avrei dato anche l'ultimo mio respiro pur di poter restare al suo fianco, ma questo, non bastava.
...No, a lui non bastava. Non era mai bastato. Era quel genere di gioco che gli piaceva fare.
Farmi del male. Torturarmi sino alle lacrime e poi....Poi dimenticarsi di me.
Continuai a contorcermi sotto le coperte.
I ricordi divorano l'anima...Lui era un ricordo...Lui mi aveva divorato l'anima.
E....Malgrado tutto.. Io nemmeno riuscivo ad odiarlo.
Che stupida...
Il simbolo sulla spalla destra pulsava. Bruciava. Sentivo quella porzione di pelle andarmi a fuoco e l'impulso di toccarla fu inevitabile.
La circonferenza che attorniava le due punte dei triangoli al suo interno , era sollevata, squamata, esattamente come quando un tatuaggio si secca. Attorno, la pelle , aveva preso il colore del fuoco. Sembrava essere scottata. Che diavolo stava succedendo? Perchè mi sentivo la febbre alta seppur il resto del mio corpo fosse gelido?
Portai una mano alla gola. Non respiravo. Perchè non respiravo? Ebbi uno spasmo che fece oscillare le molle del materasso.
Gli umani chiamano quella sensazione, "attacco di panico"...Io, la chiamo "la loro presenza".
Per me non era mai stato nulla così contorto e strano. Se non respiravo , se stavo male..Il motivo erano sempre e solo loro...I demoni.
Ma ora? Ora che loro non esistevano più?Ora che io ero una semplice umana, come avrei dovuto interpretare tutte quelle situazioni del mio corpo?
Un infezione? Un attacco di panico? Cos'era?
Un tonfo sordo sul legno.
Sollevai di colpo la schiena dal materasso e finalmente i mie polmoni sembrarono tornare ad incamerare l'aria perduta.
Quella morsa in seno però non era ancora sparita. Cosa aveva fatto rumore?
Mi guardai attorno. La stanza era vuota. Continuai ad ispezionarla con lo sguardo finchè, qualcosa non attirò la mia attenzione.
La scrivania.Attimi prima , sfiorandola con lo sguardo era vuota da ogni oggetto, attimi dopo , c'era un libro aperto .
Mi alzai , la raggiunsi.
Quando lo riconobbi la mia mano tremò convulsamente.
*Il mio vecchio libro di biologia...*.
Lo toccai. Delicatamente. Stentando. Io ricordavo...
[-Di che parla?-.
-Di piante...-.
-Studiate le piante?-.
-ehy ma da dove hai fatto uscire quello?. Quel maledetto lecca lecca...
-Sono un demone , faccio apparire ciò che voglio...ne vuoi un pò?-. 
-A che gusto è? Anzi ma che dico io non voglio condividere niente con te!.-
-E no! Ormai hai chiesto il gusto , perciò ora lo assaggi..-. Quegli occhi...
-Lecca...-. Quel modo di fare da dominatore...]
Quanto avevo tremato internamente, in quell'istante...
Quanto già lo avevo amato sin da allora?
Ingoiai più volte le lacrime che mi costringevano l'ovale del viso.
Dio se erano amare...
-Sei qui Drey?...-. Dissi in un filo di voce singhiozzato.
-Dimmi che sei qui...-. Continuai a ripetere in lacrime e subito riconobbi quanto insulsamente debole ero..
-Perchè....Perchè devo appartenere così visceralmente a te...-.
Serrai la palpebre. Odiavo piangere. Lo avevo sempre trovato un imbarazzante escamotage per non affrontare i problemi...
Odiavo quando mi lasciavo andare così. Odiavo essere disperatamente fragile come allora.
[-I demoni sono gli artefici del destino degli umani...-].
[-I demoni alimentano stupratori , killer, criminali e crimini...-]
{-CLAIR , SECONDO TE PERCHE' SEI LI ADESSO?!-}.
Un urlo sordo nella mia testa mi fece indietreggiare sbadatamente. Scivolai piombando sul marmo freddo del pavimento.
Chi aveva parlato?!
Me lo domandai anche se in realtà una risposta già me l'ero data.
Mi guardai attorno di nuovo , del tutto spaesata. 
Dove. Dov'era il portale. Da dove fluiva la sua voce?
Mi alzai di colpo. Raggiunsi una piccola libreria in fondo alla stanza. Perchè ero corsa li? Non lo sapevo ancora...
Buttai a terra tutte e sei le file di libri ben ordinati , così , sciatta come se un raptus mi avesse colpita.
Tirai giù ogni libro , ogni quaderno , ogni opuscolo.
L'ultimo restò sulla mia mano.
Non lo avevo mai visto. Non era mio, non era possibile che, in tutti quegli anni, avessi collezionato un libricino di dubbie provenienze senza averlo mai visto...
Un piccolo quadratino 10 per 10 pesante poco più di una piuma. La copertina era spessa, in rilievo, di uno strano marrone noce.
Al centro un cerchio riempito di vetro verde. Quando focalizzai quel colore nelle pupille , quando espansi i miei ricordi a molto più indietro , ricordai.
Era identico all'enorme volume che il saggio aveva letto davanti ai miei occhi prima ancora che Azazel non si rivelò un demone corrotto.
Sembrava essere uno di quei libricini per bambini.
Una piccola riedizione del mio futuro.
Provai a sfogliarlo. 
*Maledizione..*
In qualunque modo tentassi di sollevare la copertina , essa restava li compressa, come se fosse stata incollata al resto delle poche piccole pagine.
*Diamine se sei qui servirai pure a qualcosa...*
Provai per un'altra decina di volte , poi lo lanciai poco distante da me ,stufa. 
Mi lasciai cadere a terra con la testa fra le braccia.
*Merda*
Odiavo non riuscire nelle cose, specie se quelle" cose", si riferivano all'aldilà.
Qualcosa di insolito di li a poco mi fece alzare il viso...
All'improvviso il piccolissimo opuscolo spalancò la sua bocca spaginandosi come se un forte vento lo stesse colpendo.
Mi ritrassi , portandomi di poco indietro con il fondo-schiena.
Lo sguardo serrato li , dove sapevo esserlo. Ogni muscolo paralizzato.
Era tanto, troppo tempo , che i miei occhi non assistevano a qualcosa di "particolare".
Una luce accecante si diramò sul soffitto esattamente da quelle pagine.
Alzai quasi stentando lo sguardo sopra la mia testa.
Quel simbolo....
Il pentacolo...
Le sue estremità erano perfettamente delineate. Le vedevo chiaramente...Ne ero terrorizzata.
Il cerchio attorno alla stella incominciò a vorticare aumentando sempre più in velocità , creando un fastidioso movimento d'aria per tutta la stanza.
Tutto si alzò da terra, dai mobili. Si schiantò sulle pareti ed ogni colpo sul muro candido , rintronava la mia testa pericolosamente.
Tremai.
Forse, perchè ormai la parte umana di me aveva avuto modo di insinuarsi al mio interno completamente , il primo pensiero che mi venne in testa fu "NO adesso al piano di sotto mi sentiranno".
Fu quasi rivoltante rendermi conto che mi ero fusa quasi del tutto con quella che non era affatto la mia vita...
Lentamente il rumore , il vento , l'ululato di quella luce sul muro , si attenuò. Mi portai in piedi , esattamente sotto la stella.
Essa non c'era più. Era divenuta una macchia profonda simile ad un..
-Portale...-. 
 Lo era.
-Sapevo che lo avresti cercato ancora...-. Una voce alle mie spalle mi fece trasalire . Mi voltai di scatto.
La porta aperta , i miei occhi piombarono prima li.
La donna della sera precedente dentro la stanza.
*Un'umana non può vedere....Non può sentire...Non può non temere..*
Mi guardava quasi con ira sul volto. Le braccia conserte come se di li a poco mi avrebbe rimproverata duramente.
Il mio corpo era la matassa di un fascio di nervi, teso come le corde di violino tanto , che fui convinta che di li a poco tutti i miei muscoli si sarebbero strappati dal resto dei tessuti.
-Cosa?-. Feci finta di non aver capito ciò che mi aveva detto.
In realtà lo speravo con tutta me stessa.
-Erano anni che non vedevo aprirsi un portale ascendenziale...-.
-Un portale....Ascendenziale?-. 
Si avvicinò lenta come una serpe ed uno strano , angosciante ghigno si impadronì delle sue labbra sottili.
-Che vigliacca...Usare un portale di legittima proprietà dei saggi per andare all'inferno...Non ti vergogni nemmeno un pò...Proserpine?-.
Come poteva sapere il mio vero nome? Come faceva a sapere dell'inferno , delle mie intenzioni?
-Chi sei?!-. Gridai.
-ahaha , con me, la voce grossa non funziona.-. Tese una mano e la poltrona della scrivania piombò dietro le mie gambe. In un attimo vi ero serrata sopra.
-Non ti scervellare nell'intento di scoprire chi sono. Te lo dirò io stessa...-.
Tese l'altra mano libera verso il portale. Pochi attimi e la lingua luminosa scese esattamente sul vetro dell'opuscolo. Ci rientrò come un fiume ,sparendo.
Una piccola voluta di fumo si alzò dallo stesso oggettino. Tutto era iniziato e finito in pochi attimi.
-La donna si avvicinò a me. Volevo calciarla, schiaffeggiarla , colpirla in qualche modo. Ma mi sentivo legata, impotente.
Era così che Dastin si era sentito quella notte?
-Mi sorprende che entrando qui dentro tu non ti sia accorta di niente...Ah...Forse è per questo..-. Artigliò un lembo della vestaglia strappandolo via , lasciando che il simbolo rovente venisse allo scoperto.
Fece male. Tremendamente male l'aria fredda su quel punto.
-Ti hanno sigillato i poteri...Proprio come tua madre...-.
Passò un dito sul cerchio delineandolo.
Trattenni un urlo che risultò un rantolo nella mia gola.
-La...scia..mi..-. Le ordinai con un filo di voce rotta.
 Sogghignò.
Esattamente come sul volto di Drey , anche sul suo avevo conosciuto la stessa espressione.
Il divertimento...
-Sei un demone non è così?-. Le chiesi tutto d'un fiato prima che il respiro tornasse a morirmi in gola.
Si sollevò tornando dritta.
-Un demone...Ecco,vedi "demone" non è la definizione esatta per ciò che sono io.-.
Mantenni lo sguardo serrato sulla sua figura.
Era così spavalda. Spregiudicata.
-Ti farò vedere cosa sono...-.
Si fermò dritta a me e socchiuse gli occhi.
Dal nulla , sulla sua fronte si aprì uno squarcio verticale. 
Il sangue invase il pavimento. Rumore di ossa rotte , nervi contratti strapparsi. Li sentivo così bene. Mi davano il voltastomaco.
Lo squarcio si diramò fino alla fine del suo bacino...Poi...Di colpo...Senza che io me ne potessi capacitare , uno strattone da parte sua, ed ogni fibra del sul corpo si separò strappandosi.
-Come un serpente ...Io cambiò pelle....-. Ogni pezzetto di carne schizzò come un elastico teso separandosi bruscamente dal resto, mentre un'altra lei usciva dal suo corpo.
-Come un serpente ...Io mi mimetizzo...-. Portò lentamente prima una gamba fuori dal suo involucro di carne ed ossa.
-Come un serpente...Striscio...Sparisco...Tu nemmeno mi vedi...-. La sua pelle era totalmente grigio scuro , squamata..
-Io non sono diversa da te Proserpine...-.
Enormi artigli si fecero avanti fra i lembi di ciò che ne restava del corpo.
-Io non sono un demone...Ma nemmeno un angelo...-.
La testa calva costernata da squame . Le orecchie enormi, ricordavano le pinne dei mitologici mostri marini.
Le fauci spalancate. Migliaia di dentini aguzzi a colorarle.
Solo gli occhi...Solo loro erano rimasti umani...Erano rimasti del tutto simili ai miei.
-Hai capito chi sono?...-.
Due lacrime scesero sul mio viso.
Avevo paura. Una paura che mai nella mia vita avevo provato.
-Tu sei....U...-. Mi salì un conato alla gola e serrai di colpo la mascella.
Rise.
-Una mezzana? Si... Esattamente come lo eri tu...-.
-No...Non può essere vero...Tutti i discendenti di Lilith sono stati privati di poteri...-.
-Ahahahaha. Si hai ragione...Tutti i discendenti di Lilith con l'animo nobile sono stati privati dei poteri ed ora vivono vite normali...-.
Apparve ad una spanna da me ed io nemmeno la vidi spostarsi.
Artigliò il mio mento.
-Io non sono una mezzana "buona"...-. Sibilò al mio orecchio.
Vidi solo la sua terrificante lingua biforcuta avvicinarsi alla mia pelle e bastò quella per produrmi così tanta paura da dimenarmi come una preda sotto il suo cacciatore.
Rise. Di nuovo. Sguaiatamente.
-Cosa vuoi da me?...-. 
-Oh "cosa vuoi da me"...Non piagnucolare..!-. Mi strattonò la testa lasciandola andare.
-Non devi chiedermi cosa voglio da te...-. Si allontanò camminando nuovamente a braccia conserte per la stanza.
-Io voglio te...-.
Sgranai le palle degli occhi.
-Tu sei ciò che mi manca per completare il puzzle ...Sei il tassello mancante dei miei poteri...Grazie a te...Ogni cosa sarà mia...Sarà di Serphe...-.
-E' così che ti chiami quindi...-.
-Bello vero? Un nome importante per un essere importante ...-. Mi fissò all'improvviso.
-Ci ho messo 10 anni per arrivare ad ottenere questa forza...Questi poteri...Mi sono nutrita di tutti i mali nel modo ...Di tutti i vostri poteri ...Per arrivare ad essere quella che sono...-.
-Vuoi che il mondo sia tuo?...-.
-Eh..Ahahaha...NO. Voglio che il mondo sparisca...Hai mai sentito parlare di giudizio universale?-.
Un terribile presentimento mi attanagliò il petto.
-Sarò io a condurlo...Fino alla fine dei giorni...Come secondo le scritture...Accadrà e tu non potrai farci niente..-.
Tuonarono la sua voce e le sue risa per tutte le stanze della casa.
-Io sono il Giudizio Universale...Ora mi conosci...-.

Quella donna era realmente ciò che si definiva?
Realmente il mondo era in pericolo?

 

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Capitolo 41
*** Lei ...Non era altro che la me nascosta ***


Quanto può far male scoprire la verità?
_________________________
-Quanto sei ingenua per essere la discendente di Lilith...-. Sghignazzò la mezzana.
Mantenni lo sguardo serrato, sulla sua figura. Ero certa che dai miei occhi non trapelasse altro che la paura.
-Tu sai perchè io esisto, Proserpine?-. Apparì alle mie spalle in un battito di ciglia , sibilandomi ogni lettera nei lobi.
Tremai.
-..N..No..-.
Sogghignò. E seppur da quella posizione non potevo vederla, immaginai quell'espressione spavalda talmente odiosa che per un istante la paura nelle mie vene si vaporizzò.
La volevo morta.
-E' il demone che tanto ami che mi ha creata...-.
Il cuore smise di pompare sangue per quella che mi parve l'eternità di un attimo.
Mancò il fiato.
-Sono nata non più di nove anni fa da una sua idea.-.
*9 anni fa...*. 
Era esattamente quando lui era sparito per la prima volta , dopo aver rischiato di morire sulla terra..
-Voleva al suo fianco una donna che assomigliasse a te...Che restasse con lui per l'eternità... Lui non sarebbe mai tornato qui sulla terra...-.
Lacrime isolate bruciarono nuovamente il contorno del mio viso.
Era vero? Tutto quello che le mie orecchie stavano ascoltando, era vero?!
-Non è vero....Lui è tornato da me...-. Ribattei e la mia voce si ridusse ad un soffio strozzato. Quasi me ne vergognai.
Mi strattonò il capo muovendosi in direzione del mio campo visivo.
-Ahahah che sciocca che sei...Dannazione! Mi aspettavo veramente di trovare un osso duro da far fuori...Non una mocciosa piagnucolante!-.
Strinsi involontariamente i pugni e le palpebre parvero incollarsi fra loro serrandosi.
-NON E' VERO!-. Gridai, mozzando la sua risata.
-Lui non avrebbe mai fatto qualcosa del genere senza un motivo preciso!...Lui mi ama...Mi è stato vicino...-. Lentamente il pianto si fece singhiozzo ed io non potei far nulla per arrestarlo.
-Ha rischiato di morire per me!-.
Quando i miei occhi si fecero coraggio tornando ad essere illuminati dalla luce , piombarono sul viso di lei..
Era scavato da una sorta di dolore. Adirato. Deluso. Sembrava del tutto simile al mio quando, ogni volta, vedevo il demone andarsene via.
-Lui non ti ama!-. Ringhiò.
-Non mi avrebbe creata!-.
-Cosa ha desiderato quando sei nata?!-. Ribattei sovrastandola con un grido.
Sbiancò.
-Hai detto che voleva una donna del tutto simile a me... Scommetto che quando ti sei presentata come "Sorella" di Lilith è perchè il sangue con cui sei stata evocata era identico al suo.-. Ripresi a parlare con calma....
- Secondo te, chi è colei che ha lo stesso sangue, se non io?-. La folgorai con lo sguardo.
-Sta zitta!-.
-E' la verità! Tu sei solo un clone!-. Strillai nuovamente.
-Sta zitta!Sta zitta!-. Si strinse il capo fra gli artigli come se stesse provando un dolore vero per tutto il corpo.
Si dimenava ,strillava. 
L'ossessione per qualcuno ci fa perdere la dignità fino a quel punto?
-Lui mi ama! Lui non voleva più te!-. 
Quanto l'aveva illusa quel demone? E quanto aveva illuso me?
I vetri delle finestre si spalancarono sotto una nube nero-pece. Era acida sin al punto che filtrando nella stanza corrose le tapparelle sciogliendole..
Acida..Come il male che giaceva nel petto di quella mezzana.
Tutto tremò.
Non riuscivo nemmeno a stare ferma sul posto.
-Tu ...Non lo avrai mai...Mai!-. Ringhiò nuovamente Serphe.
Vidi mutare i suoi occhi e le pupille farsi aguzze.
Le avrei voluto gridare che la sua sofferenza era del tutto simile alla mia. Che quel demone aveva fatto tanto bene quanto il doppio del male ad entrambe.
Vedendola in quel modo, distrutta dal dolore, del tutto devota all'amore per Drey..Mi riconobbi.
Serphe non era altro che la parte di me che per anni avevo tenuto segregata nel mio petto. Il dolore la nutriva. L'ossessione faceva pulsare il suo cuore.
Fu come vedere il mio alter-ego allo specchio. 
Distolsi lo sguardo da lei portandolo alle mie ginocchia.
-E' veramente questo quello che vuoi? Uccidermi solo per restare nelle grazie di un demone che ti ha creata ed usata come una bambola?-. 
Incominciai a sentirmi stretta mentre parlavo con la "me" ossessionata.
-Lo capisci che tu sei il frutto di ciò che lui non mi ha costretto a fare? Lui non voleva far di me un' ossessione così, ha usato il mio sangue per creare un'altra mezzana, illuderla, comandarla, usarla...SEI UNA STUPIDA SERPHE!-. Le strillai in lacrime alla fine.
Avevo ormai capito tutto. Sapevo perchè quel clone era li. Sapevo quale idea malata aveva Drey di me.
Fino a che punto si era potuto spingere pur di accontentare ogni sua voglia?
Tutto attorno a noi si arrestò immoto.
C'era ancora la nube acida , ma non fluiva più. C'erano oggetti sospesi per aria , cristallizzati , ma non si infrangevano più sulle pareti.
Lei mi guardava. 
Ero arrivata alla sua coscienza..
-Io...Volevo essere amata da lui...-. Disse con un filo di voce. 
Riconobbi subito quel timbro. Lo stesso timbro da bambina che avevo in passato.
-Lui diceva che senza di me, all'inferno non sarebbe sopravvissuto...-.
La voglia di piangere , aumentò bruscamente nel mio petto.
-Ti ha ingannata....Mi ha ingannata...-.
Cadde sulle ginocchia.Lo sguardo perso.
-Perchè mi ha fatto questo Proserpine?-. 
Di colpo i miei polsi si liberarono da quella presa invisibile.  Lei mi liberò.
Sarei potuta fuggire. Non lo feci. 
L'impulso di correre da lei ed abbracciarla fu decine di volte più forte.
Così feci.
-Io so perfettamente come ti senti...-. La strinsi a me . In quell'istante mi sembrò di essere abbracciata a mia volta da qualcuno che non era lei.
Avrei desiderato anche io essere consolata in quel modo?
-Lui mi amava...-. 
Era del tutto assente. Ricordai che anche io lo ero ogni volta che lo vedevo svanire nel nulla.
Voltò leggermente il viso verso me.
-Credi che lui non ami nessuna di noi?-. Le sorrisi. 
-Sarebbe un bene...-.
In cuor mio però sapevo che se non avessi provato quell'affezione per lui , forse , a quell'ora nemmeno sarei stata li.
-C'è un modo perchè questo dolore sparisca?-. 
-Non lo so...Forse con il tempo...-.
Chinò il capo strizzando le palpebre.
-Lui mi ha ordinato di uccidervi tutti...Di bruciare il mondo intero per questo mi ha chiamata "Giudizio Universale"...Ma voi umani siete buoni..-. Singhiozzò.
*L....LUI?*.
L'afferrai dalle spalle.
-Te l'ha detto Drey?!-.
 La scossi più volte vedendo che non voleva rispondere.
-Rispondi!-.
Le scese una lacrima scurendosi sulle squame nere.
-Si..-.
-No...n..-. Di colpo, dal nulla, una catena apparve come uno sparo sfiorandomi una spalla , conficcandosi nel cuore della ragazza.
Mi voltai.
-Ti prego...Dimmi che non è vero...-. Uscì un breve soffio dalla mia gola.
Drey. Era li. Alle sue spalle, il portale di attimi prima, che si chiudeva.La catena stretta nel pugno.
-Dimmi che quella ragazza mi ha mentito ti prego...-.
 ______________________
Chi era in realtà il mio vero nemico?

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Capitolo 42
*** Addio? ***


-Non....può essere vero...-. 
Lo stridere della catena nella cassa toracica della ragazza , lo sentivo chiaramente rimbombarmi nella testa.
Drey ci guardava insistentemente. Sul suo volto, nessuna espressione. Doveva, o per lo meno avrebbe dovuto portare quel compito a termine.
Riconobbi quell'intenzione esattamente dal suo sguardo arido. Lo stesso identico sguardo privo d'animo di tutte le volte che combatteva.
Strattonò di colpo la catena verso lui e d'impulso avvinghiai il corpo della mezzana , abbracciandole il busto.
-Fermati Drey! Perchè le stai facendo questo?!-. Gridai in lacrime.
Non ci riuscii. Non riuscii ad essere seria, ne a dimostrare con la freddezza la mia rabbia nei suoi confronti.
Il demone non rispose continuando a tirare verso se la catena.
Era spropositatamente forte, Drey. Nemmeno il peso di due corpi che si oppongono a lui , riusciva a fermarlo.
Puntai i piedi al marmo arancio del pavimento. Fu inutile. La pelle continuava a scivolarvi sopra come sull'olio, ed ogni tentativo nel riprovarci si rivelò inutile.
*Perchè si comporta così?*
Tirò più forte costringendomi ad abbandonare il corpo della giovane ormai esanime.
Finì per farlo schiantare sulla parete alle sue spalle.
Trasalii di colpo quando il frastuono delle ossa di Serphe tuonò sul muro. C'era sangue ovunque...L'aveva uccisa come si uccide un insetto...Non era da lui...Non era opera del demone che avevo conosciuto...
-P....Perchè....Perchè ti comporti così...?...-. Non più di un filo di voce immerso nel terrore , trapelò dalle mie labbra.
Le lacrime non avevano mai smesso di fluire sul mio viso aggrovigliandosi a quelle migliaia di sensazioni terrificanti che solo in quel momento ero riuscita a provare...
Portò nuovamente alla sua mano tutto il resto della catena che si staccò dal cadavere di Serphe.
Nei miei occhi non vi era altra immagine che, la sua punta aguzza gocciolante di sangue , oscillare stretta nel pugno del demone.
Di colpo , vidi qualcosa cambiare, quasi impercettibilmente sul suo volto.
Sembrava corrodersi dalla tristezza. Sembrava... Umano.
-Credo che sia il momento di dirti tutta la verità....-. Persi un battito. Era giunta la fine. Ne avevo la piena certezza.
-Sono passati tanti, troppi, anni per poterti mentire ancora...-.
-NO! Ti prego...Non voglio che tu mi dica nulla!-. Lo sovrastai singhiozzando.
-Io....Ti perdono! Giuro. Per me qualsiasi cosa tu abbia fatto, qualsiasi crudeltà ...Ogni tua azione scorretta ..Io...La Perdono.-. Serrai le palpebre. 
Lo amavo veramente più di me stessa.
Sarei stata pronta a tutto pur di poterlo salvare...Pur di poter star con lui..
-Io sono disposta a dimenticare tutto...-.
Una smorfia di dolore gli dilaniò il volto.
-Cosi rendi tutto più difficile! Lo capisci?!-. Gridò. 
Trasalii , ed il respiro mi morì in gola.
-Tu...Clair non sai nemmeno con che essere hai avuto a che fare per 10 anni...-. Riprese a parlare con più calma.
Aveva la tristezza nelle corde vocali , tanto che il suono che uscì dalla sua gola mentre pronunciava quella frase , mi parve tetro come la morte.
-Io ti ho mentito. Non mi hanno incaricato di sorvegliarti. Ne di proteggerti...Mio padre...Satana mi ordinò di usarti.-.
-Usarmi...-.
Si sistemò sulla poltrona, dove ero stata trattenuta sino a pochi attimi prima, con le dita delle mani , intrecciate fra di loro e lo sguardo basso , bastonato, di chi sta rivelando il suo peccato mortale più grande.
-Ricordi la lettera che mi portò Seth?-.
-Si!...-. Esclamai frettolosamente.
-Ricordi che non potevi leggere ciò che vi era scritto?-.
-Ricordo anche che quando l'hai letta..Sul tuo volto era sceso un velo nero di tristezza...-. Dissi con un filo di voce..
Sommesse una risata.
-Ricordi proprio tutto...-. Respirò appena le parole.
-In quella lettera , mio padre , mi ordinava di usarti al fine di conquistare il mondo...-.
Sbarrai le palpebre.
-Tu Clair sei l'unica mezzana ancora in vita... Ecco perchè io sono qui...-.
-Che significa?! I miei fratelli sono ancora vivi anche se i loro poteri sono stati sigillat...-.
Lo sguardo del demone , non mi permise di parlare. Li aveva uccisi.
-L'ultimo è morto un mese fa...-.
-NO!! Non è vero!!!-. Strillai quasi impazzita per il dolore.
-Loro stanno bene!...Non è vero!-. Tornai a cadere sulle ginocchia.
*...Li ha uccisi...*. Iniziai a materializzare nella testa , che Drey fosse il male. Che tutta la mia vita fosse ruotata attorno a colui che in realtà era la causa di ogni mia sciagura...
-So che fa male. Ma quello che ti dirò ora, forse ...Potrebbe farti anche peggio...-. Restò impassibile. Mi fissava , serio , imperturbabile.
Era crudele Drey...
-Tutto ciò che hai dovuto affrontare..Dalla morte per mano tua dei tuoi genitori, alla perdita di molti tuoi amici , compagni , all'innamorarsi di qualcuno, cosa che un essere come te , in realtà,non può fare, erano tutte prove...Ho visto crescere il mio nemico...Ho scoperto ogni suo punto debole...Ho giocato sporco...Lo so..-. Sogghignò appena. 
Non intravidi un minimo di contentezza, però, in quella smorfia.
-Dimmi perchè allora mi hai continuato ad illudere. Avevi avuto tutte le informazioni che volevi. Mi hai spogliata di tutto.. Costretta ad uccidere , a veder morire persone...A nutrirmi di loro..Dei loro mali...PERCHE' HAI CONTINUATO!?-. Strillai con tutto il fiato e la rabbia in petto.
Abbassò repentinamente lo sguardo.Lo trovai terribilmente strano.
-Perchè quando ricevetti quell'ordine da mio padre , con tutti i dettagli della missione...Era già troppo tardi per me. Io..Dannazione mi vergogno quasi ad ammetterlo..-. Si strofinò il volto con il palmo della mano, nascondendo un sorrisetto timido.
-Io.. Avevo già iniziato a provare quel sentimento chiamato banalmente amore...-.
Strinsi i pugni.
-Amore?!Ma fammi il piacere! Se mi avessi amato non avresti portato avanti la missione..Non saresti qui ad uccidermi!-.
-Tu non sai quello che significa ribellarsi a Satana!-. Balzò in piedi di colpo , folgorandomi con l'ennesimo sguardo sconosciuto. La follia aveva tinto i suoi occhi ,ma io lessi più di ogni altra cosa , la tremenda paura che aveva provato.
Tornò a calmarsi.
-Così decisi di terminare questo compito. Credimi, mio padre non mi ha risparmiato nulla. Tu sai che significa per un demone mantenere la propria memoria? Oppure , senza motivo , provare affezione per la sua preda ? Tu non sai cosa significa rischiare l'ossessione ...-.
-Ti ha fatto spingere a così tanto?...-. Io lo capivo. Avevo la perfetta idea di quanto lui avesse sofferto, ed era forse per quel motivo che non riuscivo a detestarlo come si doveva.
-Non a caso lo si chiama Satana dopo tutto. No?-. Vidi nuovamente quell'accenno di triste sorriso curvare le sue labbra sottili.
Mi alzai da terra. Passi lenti mi portarono verso di lui...
{Clair non aveva mai amato nessuno così. Era pazza di quel demone. L'amore l'aveva divorata, ma a lei non importava. Continuava a soffrire. Nemmeno quello le importava. Voleva solo lui. Voleva possederlo. Si disse che la sua parte umana , per essere felice , si accontentava solo di questo.}
-Non importa se poi dovremmo combattere...Se mi ucciderai. Io voglio che questo sia l'ultimo ricordo di noi..-.
Poggiai entrambe le mani sul suo petto, poi...Socchiusi gli occhi e lo baciai.
Drey sommesse un respiro che si cancellò dalla sua gola.
-Ti ho amato...E continuerò a farlo. Non importa quale sia stato il tuo compito-...
[-.Mi senti Drey? Senti cosa sto pensando?-.] Seppur le lacrime continuavano a fluire dai miei occhi , mantenni in volto l'espressione rilassata, dolce.
Sentii le sue braccia tremare leggermente.
Non disse nulla Drey.
Mi abbracciò e le sue labbra si arrestarono nell'incavo della mia clavicola.
Mi stringeva forte ,ma non da togliermi il fiato..No..Affatto , a quello c'era bastata la sua presenza li, bensì, mi aveva stretta come se volesse compensare a tutte le volte che mi aveva fatto del male.
-..Per sempre..-.Conclusi con le parole quel pensiero che avevo fatto leggere lui nella mia mente.
Sentii nuovamente il suo respiro rompersi. Riprese fiato sospirando. Capii.
Si allontanò scostandomi da lui.
*I tuoi occhi sono così tristi...*
Era arrivato il momento... Mi avrebbe uccisa.
*Dimenticherò, una volta morta , tutto quello che ho vissuto?...Dimenticherò te?...*
Feci tre passi indietro. Lui fece lo stesso.
Ero pronta.
-Uccidimi Drey!-. Gridai, serrando le palpebre....
_____
*Fallo adesso che non ho paura...Ti prego...*
__________
E' qualcosa di estremamente doloroso aver difronte la stessa persona che ami quanto te stessa  ,la stessa che può salvarti e che l'ha fatto in realtà , intenzionata ad ucciderti.
Non so se agli umani possa mai esser capitato di sentirsi invisibili dietro mille sentimenti.
Gli umani amano..Ma sarebbero disposti veramente a tutto ?
Io lo ero. Nonostante il dolore. Io lo ero. 
Ero pronta a morire pur di salvarlo....

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Capitolo 43
*** Non mi sarei arresa.. ***


[...]
-Uccidimi Drey!-. 
Spalancai le braccia , allontanandole dal costato.
Tornai, poi, a schiudere le palpebre. 
Fu impossibile impedire ai miei ricordi di accavallarsi nella mia testa.
[-Io lo amo....-]
[-Lui per me è la persona più importante...-.]
[-E' grazie a lui che ho continuato a combattere...-.].
Ricordi. Stupide rimembranze di un passato costruito su menzogne..Facevano così male...
Il demone caricò tutta la sua aura.
La potevo veder scorrere nelle sue vene...
Tornò ad emergere lenta , la sua vera immagine...Il suo vero io.
Era nuovamente demone ....Era come lo avevo visto la prima sera..
Focalizzai lo sguardo prima sulle due enormi corna da caprone, poi , scendendo ,mi accorsi che tutto in lui stava cambiando.
 Gli occhi.Le fauci.
Persi un battito.
Non mi guardava Drey, anche se le sue iridi ad aspirale erano puntate su di me.
Quando ,per ultimo, uscì dalla sua gola un rantolo non più umano mi rassegnai.
Non c'era più nulla del nostro passato. Non c'era più nulla dei suoi sentimenti. Noi, non c'eravamo più dentro il suo cuore...
-Avanti!-. Tornai a strillare riprendendo la sua attenzione.
Di colpo i suoi occhi piombarono su di me . Trasalii  per la prima volta, sotto il suo sguardo. 
Mi faceva paura. Mai me ne aveva fatta così tanta.
*Tu non sei il demone che conosco....*.
Era così irrefrenabile la voglia di piangere. 
In un certo senso , era come se qualcosa nel preciso istante in cui aveva scelto di uccidermi , si fosse rotta in me.
Avevo conosciuto il tradimento vero e proprio  vivendolo con tutta me stessa.
Mi aveva distrutta. 
*Mi fai così paura...*
Il busto leggermente portato in avanti , curvo , e gli artigli che si sgranchivano ,forse , senza che lui li controllasse, era diventato una bestia un essere che , seppur avessi già visto in passato , era riuscito a farmi tremare come se fosse la prima volta.
Non si era trasformato del tutto Drey. Il colore della sua pelle era ancora roseo seppur costernato da vene increspate.
-Trasformati del tutto...Che aspetti!-. Lo istigai.
Avrebbe fatto troppo male vedere il suo viso ancora come lo ricordavo, togliermi la vita.
-Fallo!-. 
Alla fine cedetti. Urlai in lacrime con tutta l'ira , la paura , il dolore che avevo racchiuso nel cuore , quell'ordine.
Un attimo. Bastò un solo attimo e dalla sua schiena apparirono sei enormi e lunghissime catene.
Un attimo, perchè io riuscissi a gettarmi a terra , mentre lui me ne aveva scagliata una addosso.
Raccolsi il poco fiato che avevo sollevando dal pavimento il busto, con le braccia. La vista offuscata, appannata dalla paura. 
Mi aveva attaccata.
Forse non avevo mai creduto veramente alla sua intensione di togliermi la vita sino a quell'istante, sino a che non mi aveva scagliato quella catena contro e forse, io , in realtà di morire non avevo nessuna intensione.
Continuò ad attaccarmi . Tiri precisi e le lunghe lingue di ferro che si conficcavano ovunque alla ricerca del mio busto.
Le schivai abbassandomi , correndo , ma il mio corpo era così debole...
-Andiamo non sai fare di meglio?!-. 
Desideravo morire e salvarlo, tanto quanto difendermi e combattere. Fu destabilizzante controllare due desideri così opposti.
E così, quando le mie gambe scattavano e fuggivano lontane da quei ripetuti attacchi, la mia bocca li conduceva esattamente a me , snervando il demone , spazientendolo.
Staccò tutte e sei le catene che si erano conficcate in tutti e quattro i muri della stanza, riportandole verso la sua schiena come una tigre ritrae i suoi artigli.
Che avrebbe deciso di fare ora? Tornare a colpirmi con esse? O attaccare lui stesso?
Mi nascosi sotto la libreria in un suo momento di distrazione sparendo  dal suo campo visivo.
*Maledizione...*
Mentre ero li  che lo scrutavo sperando che non riuscisse a vedermi, un dolore lancinante mi ruppe il fiato nel petto.
Sangue. Lo avevo su tutta la manica destra.
*Lui non mi ha nemmeno sfiorata..*
Tremai. Che diavolo stava succedendo?!
Una nuova fitta. Mi piegai su me stessa rannicchiata.
*Cristo...*
Non riuscivo ad emettere un fiato. Il dolore acuto mi aveva letteralamente paralizzata.
Cercai il più silenziosamente possibile , di strapparmi del tutto la manica della camicia da notte.
Quello che vidi poco dopo fu scioccante...
Il simbolo che ricordavo essere leggermente arrossato , non vi era più , o meglio, il contorno di tutto il disegno era una bolla di sangue rigonfia che grondava a flotti.
Lo artigliai nuovamente all'ennesima fitta ed il palmo della mano divenne rosso , umido.
*NO. Non ti ci mettere anche tu adesso....*.Pensai disperatamente.
Di punto in bianco qualcosa pulsò dentro me .
Fu come se qualcuno avesse acceso un interruttore dentro il mio corpo e tutto fosse tornato a funzionare.
Mi guardai come meglio potevo e finalmente la vidi...
La mia aura era tornata a scorrere nelle mie vene.
Portai la testa all'indietro , stanca come se avessi appena dato alla luce un bambino , sorridendo immotivatamente. Ora le lacrime che uscivano dai miei occhi non erano più di terrore.
Ero tornata in vita.
Ora potevo combattere.
Uscii allo scoperto. Drey non molto lontano da me, stava gettando tutto per aria sperando di trovarmi. 
Era così tanta la voglia di farmi fuori?
Sgusciai silenziosa dalla scrivania distrutta alzando le lastre di legno.
Il demone si voltò di scatto.
-Credo che adesso possiamo combattere ad armi pari...Drey..-. Apparve dal nulla la mia spada e l'impugnai saldamente.
Lo sguardo del demone si fece inferocito.
Il mio divenne beffardo..
Non attese un attimo perchè mi scagliasse tutte e sei le catene  nuovamente contro. Lui odiava amare quel lato di me ed io lo sapevo perfettamente. Sapevo come farlo incazzare a morte.
Un enorme boato ed il fragore di calcinacci rotti, invase la stanza. Aveva bucato il pavimento sino ad arrivare al piano di sotto , esattamente nel punto dove ero un battito di ciglia prima.
*Sei estremamente lento ...tesoro..*
Mi scagliai contro di lui.
Quello fu il "Gong" che fece incominciare la vera e propria battaglia....

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Capitolo 44
*** L'ultima carta ***


Ogni colpo inferto su di lui risultava una coltellata in pieno petto per me.
Avevo appena sperimentato cosa volesse significare combattere la persona che ami. Combattere i sentimenti che provi...
Le stoccate di spada le contrastò tutte. Persino quando ormai, rassegnata all'idea che lo dovevo uccidere o lui avrebbe ucciso me , sferrai il colpo più forte che potessi creare nelle braccia , lui riuscì a schivarlo.
Mi aveva contrastata persino allora, volando poi, giù dalla finestra.
Forse ero semplicemente io che non ci stavo mettendo tutta me stessa per ucciderlo.
Bhe...Infondo come mi si poteva chiedere una cosa simile. Come si poteva chiedere ad una donna innamorata di uccidere un uomo dopo tutti quegli anni di assenza , quando l'unica cosa che avrebbe voluto fare era stringerlo a se?
Mi sporsi dalla finestra ragiungendola velocemente.
Era in giardino. Non guardava nella mia direzione.* Strano* Pensai. Lo vedevo sin troppo affaticato e non era da lui combattere così per poco tempo ed avere tutto quel fiatone.
-Non sperarci troppo! Non ti lascerò riprendere le forze!-. Gridai quasi del tutto fuori dalla finestra.
Ero persino pronta a trasformarmi come quella notte a Festerburgh.
Ero pronta a tutto si,ma in realtà non lo ero mai stata fino in fondo.
Mi gettai nel vuoto e lasciai che la mia pelle venisse coperta dal manto nero pece delle mie squame.
Quando toccai terra di me non c'era altro che l'immagine immonda del mostro che ero da sempre.
*Come posso ucciderti in quelle condizioni?*.
Il demone respirava a mala pena portandosi di tanto in tanto una mano a stringerli il petto.
*Che ti sta succedendo Drey?...*
-Che aspetti!-. Mi gridò e trasalii bruscamente di colpo.
-E' il momento ideale per togliermi la vita!-. Continuò con la stessa voce alta, bagnata di rassegnazione.
Tremavo senza sapere nemmeno perchè.
-Io...-. Non riuscivo nemmeno a pronunciare correttamente le parole. La lingua , mi parve intrecciarsi e poi paralizzarsi dentro la mia bocca.
Il dolore della disperazione prese nuovamente a farsi largo dentro il mio cuore.
-Io...-. Sentivo i miei occhi da demone arroventarsi dal pianto.
-Muoviti!-. Gridò per l'ennesima volta.
Ed io tremai nuovamente serrando le palpebre.
-IO NON CE LA FACCIO!-. Strillai alla fine.
Sul volto di Drey piombò un alone di sbigottimento.
-E' inutile che fai quella faccia incredula. Non posso uccidere una persona che amo. Non sono più come dieci anni fa...E non lo farei a prescindere perchè sei esausto...-.
Il demone sospirò pesantemente tornando leggermente dritto con la schiena. Mi si avvicinò e poggiò entrambe le mani sulle mie spalle.
-Morirei ugualmente...-. Disse quasi a bassa voce.
Mi metteva una tristezza sconfinata il suo timbro cupo ogni volta che mi raccontava la verità.
Alzai di pochissimo il viso e le nostre iridi si scontrarono violentemente.
*Stanno diventando chiare come le nuvole...*.
Il colore dei suoi occhi in pochi attimi da quando era sfuggito da me , era mutato drasticamente. Non più nere , nemmeno azzurre, ma bianche , vitree come la morte.
-No. Non morirai se io non ti ucciderò..-. Replicai e la voce mi tremò come carta colpita dal vento. Ci speravo in realtà.
Ma sapevo perfettamente che non sarebbe andata così...
Sorrise tenuemente.
-Ricordi quando ti dissi che i demoni non amano? Che loro sono nati per distruggere e nulla di più?...Infondo era vero. Perchè se un demone ama ... Firma una condanna a vita con la morte...Io l'ho firmata molti anni fa...E ho rinunciato a tutto pur di restare con questo sentimento per te...Ma non posso desiderare così tanto. Non sono umano. Non posso permettermi un lusso simile e questo tu lo sai...Perciò..-. Materializzò un pugnale e me lo porse.
-Uccidimi e poni fine alle mia sofferenze...-.
Il cuore mi vibrò in petto fino a farmi male. 
Lasciai che il manico gelido toccasse il palmo della mia mano.
-Non puoi lasciarmi di nuovo...-. Sibilai in un filo di voce strozzata.
Mi accarezzò la testa sorridendo amaramente.
-Nemmeno io vorrei lasciarti Clair..-.
In quell'istante per me si era fermato tutto.
Non sentivo più nulla forche' il dolore dilaniate che giaceva nel mio cuore.
Non poteva finire così. Non potevo permettere una cosa simile.
Ad un centimetro dal suo cuore , gettai il pugnale a terra.
-Non andrà a finire così!-. Strillai sotto lo sguardo del tutto spaesato di lui.
No..Maledizione non lo avrei mai permesso...
Caricai quanta più aura avevo in corpo.
*Io so quello che devo fare ....Quello che avrei dovuto fare molto tempo fa...*.
-Clair...Che..-. 
Nemmeno lui aveva idea della carta che avrei giocato.
Sarebbe stato difficile per una novellina compiere un gesto che solo un demone poteva fare. Un incantesimo, che io, avevo già visto e rivisto.
*E' l'unica carta che ho...L'ultimo modo che conosco per salvarti*.
Una volta che fui piena , che la mia pelle si fece luminescente avvolta da un tiepido candore oro e che la mia aura fu concentrata nel palmo della mia mano ...Incominciai.
Poggiai lo stesso palmo della mia mano sulla sua spalla destra esattamente sotto la clavicola , e mi avvicinai al suo viso sino a che le mie labbra non sifiorassero le sue.
*Respira Clair...*
Portai dentro me tutto quello che di demoniaco c'era in lui.
Lo feci perchè io ero da sempre una mezzana , perchè seppur avessi la metà dei poteri che possedevo in realtà ,che a lui stesso avevo donato a Festerburh pur di farlo tornare in vita , avevo messo da parte quell'ultima carta e potevo giocarla ora.
Io ero sempre stata un'ottima pokerista . Non avevo mai perso una singola partita e quella volta , avrei dovuto giocarne un'ultima , la più importante.
Bevvi la sua parte di demone quasi fino all'ultimo goccio , fino a che non avverti un forte calore esattamente sotto il palmo della mia mano. La sollevai leggermente..Sotto di essa , nuovamente quel disegno..
Il sigillo.
 Ce l'avevo fatta. Lo avevo salvato...
Ora Drey , era umano...

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Capitolo 45
*** Per sempre. ***


-Perchè! Perchè l'hai fatto?!-. Era fuori di se dalla rabbia.
Mi aveva strillato quelle parole come se volesse uccidermi con esse.
Tirò un pugno al muro alla fine, proprio ad un pelo dal mio viso.
Lo avevo fatto infuriare.
Lui non voleva essere salvato e questo l'avevo imparato con gli anni. Lui non era il tipo da ricorrere all'aiuto di qualcuno...Lui, si era ripromesso di combattere da solo..
Abbassai leggermente lo sguardo. I suoi occhi , ormai chiari come il mare, trafiggevano anche la più piccola parte di me.
Sentii disintegrarmi fra le sue braccia seppur non mi toccassero nemmeno.
Mi aveva imprigionata fra esse , e forse , se avesse potuto le avrebbe rese l'arma per togliermi di mezzo.
-Tu non sai cosa accadrà adesso! Ti sei fatta carico di un peso troppo grosso!-. Continuò a strillarmi ad un millimetro dal viso.
Serrai per un istante le palpebre.
Nulla mi faceva più paura di Drey che perdeva il controllo...Sia a parole che a mani.
-Era...L'unico modo che avevo per toglierti quella croce di dosso..-. Sussurrai appena con un filo di voce.
Le mie guance presero ad ardere.
Avevo sbagliato quindi? Possibile che ogni cosa che facessi, ogni atto da me commesso , potesse poi risultargli un errore?Possibile!?
-No! L'unico modo era l'uccidermi! Dovevi togliermi la vita! Era questo ciò che dovevi fare!-. 
Sfiorai nuovamente le sue iridi.
*Forse era veramente questo ciò che volevi...Non è così?*.
Non avevo mai visto così tanta disperazione in uno sguardo umano.
Tremai involontariamente.
-Meritavi di essere salvato almeno una volta nella tua vita...-.
Mi afferrò le spalle bruscamente ed il respiro si serrò nella mia gola di colpo.
-NO!Tu ti dovevi salvare. Tu meritavi di essere libera. Meritavi di essere estromessa dalla merda che mi porto dietro! Se tu mi avessi ucciso...Sarebbe stato meglio per entrambi...-.
Mi fecero terribilmente male quelle parole.
La vista si appannò e sentii chiaramente scendermi sulle guance lacrime calde...Bollenti.
-IO NON TI AVREI MAI UCCISO CAPITO!? ANCHE A COSTO DI MORIRE IO STESSA!-. Gli strillai ormai dilaniata da un dolore sordo.
Lo stesso dolore che ovattato avevo conservato per tutto quel tempo nel mio petto e , che mi aveva divorata l'anima sino ad allora.
Il demone sospirò ritraendosi leggermente.
Le sue mani ora non mi tenevano più per le spalle che nude sembravano congelarsi sotto l'aria gelida..
Non mi guardava.
Perchè non mi guardava?
-Drey?...-. 
Continuavo a sperare in una risposta pregandola mentalmente di uscire dalle sue labbra.
-Per favore ...Di qualcosa...-.
Divenne quasi una supplica.
Schiaffeggiò all'improvviso il mio volto , con le sue iridi. 
Quello sguardo...
Non era arrabbiato...Era terrore coperto sotto una falsa ira.
-Sai cosa ti succederà adesso?-.
Lo scrutai spaesata.
-No...Cosa?..-.
-Lui ti cercherà...Tu sarai sua schiava per tutta la tua esistenza esattamente come lo ero io...E non potrai che obbedire ai suoi ordini. Ucciderai di nuovo. Farai del male. Sarai un mostro con una condanna per l'esistenza tua intera. Adesso dimmi... Ne valeva la pena? Credi che così saremmo potuti stare insieme per sempre?-.
Perchè continuava a farmi del male?! Perchè ergeva quelle maledette barriere fra di noi?!
Gli afferrai un braccio.
-La vedi quella piccola vena più scura?-.
Abbassò lo sguardo alla sua pelle che stretta fra le mie dita perdeva colore.
-Quello che scorre al suo interno è il briciolo di aura che ti ho lasciato. Ti servirà a cancellare i miei poteri per sempre...-.
Mi scrutò incredulo. Forse non si aspettava una mossa del genere.
-Ho imparato da te che le cose non sono mai ovvie. Che se vuoi che qualcosa accada devi farla accadere tu.Ho imparato che non è mai detta l'ultima parola e che non si scappa dalla paura...Ho imparato tutte queste cose solo grazie a te ...Solo perchè un giorno io potessi stringerti a me e credere che sia per l'eternità...-. Singhiozzai.
Lo sentii appena sussultare. 
-Ho fatto questo solo per te...Ti prego dimmi che non sono stata una sciocca . Dimmi che ne è valsa la pena anche per te...Perchè per me ne è valsa e come...-. Mi fecero quasi pena quelle ultime parole sibilate con un straccio di voce.
Avevo abbassato la testa difronte ai miei sentimenti. Avevo lasciato che per una volta fossero loro a comandare.
Avevo creduto a tutto sino alla fine.
Serrai le palpebre in attesa di qualcosa, senza nemmeno sapere cosa...
All'improvviso, non sentii più nulla.
Per qualche istante mi sentii estraniata da tutto ciò che mi circondava. Sentivo la mia pelle bruciare ed il respiro alleggerirsi. Due sensazioni contrastanti , strane. Le assaporai con tutta me stessa.
Era così strano sentirsi libera ed allo stesso tempo in trappola.
Poi tutto passò, e quando tornai ad aprire gli occhi , Drey mi era abbracciato.
Mi stringeva a se ma in modo così strano. Non mi aveva mai abbracciata così.
Mi teneva serrata al suo petto , privandomi della possibilità di muovermi..
Il suo viso nascosto nell'incavo della mia spalla.
Fu la prima volta che le mie orecchie sentirono il rumore sordo,soffocato di qualcosa di nuovo.
Per la prima volta Drey aveva pianto.
No. Non volevo che piangesse. Non volevo più vederlo ferito esausto , dilaniato da una vita che lo aveva costretto a mille bassezze. NO. Drey doveva essere felice.
Provai a scostarmi da lui. Volevo semplicemente dirgli "NO.Non piangere". Volevo asciugargli le lacrime.
Non me lo permise. Mi strinse ancora più con vigore.
-Grazie...-. Sussurrò attimi dopo ed il mio cuore parve sgretolarsi.
Stavolta fui io a stringerlo forte.
-No. Non mi ringraziare. Ho aspettato 10 anni perchè questo accadesse. Ho pregato fino alla fine perchè io e te potessimo stare assieme ed ora...Ora non devi dire nulla.-.
Ci allontanammo entrambi ma senza lasciarci..I nostri visi a sfiorarsi.
Le labbra a toccarsi appena sull'angolo della bocca.
Mi erano mancate così tanto quelle piccolissime sfumature d'affetto fra di noi.
Sorrisi appena sospirando una risata e cancellandola subito dopo. 
-Mi fa quasi paura baciarti...-. 
Ricambiò con lo stesso sorriso timido. Forse il primo per lui.
-Anche a me. E' così strano...-.
Tremavamo come due sciocchi. Due ragazzini al primo appuntamento sarebbero stati meno impacciati.
*Ti amo. Ti amo così tanto che quasi ho paura di farmi del male...Di farne a te..*.
Quando le nostre labbra si catturarono mille ricordi ormai indelebili presero a giocare nella mia testa.
Era veramente trascorsa una vita dall'ultima volta che ci eravamo baciati così.
Lasciai che mi sfiorasse una guancia mentre le sue labbra catturavamo le mie.
Mi lasciai trasportare in tutto e per tutto da quel momento finchè di colpo non mi fermai.
-Che ti prende?..-.
-Umh...Ecco..Che succederà adesso? Che vita condurremo?-.
Soffocò una risata.
-Non la smetterai mai di farti mille paranoie non è vero?...-.
_________________________________
-Dove mi stai portando?-.
-Non fare domande e mantieni gli occhi chiusi.-. Mi legò qualcosa sugli occhi.
Mi aveva detto che aveva una sorpresa per me. Dopo essere risalito nella mia vecchia casa e recuperato qualcosa che aveva sigillato in una borsa , mi aveva portata alla sua auto ordinandomi di mantenere gli occhi ben serrati.
Non avevo la minima idea di cosa avesse in mente...
_____
-Ancora un attimo...-. 
Erano delle scale quelle che stavo salendo. Dopo due o tre storte ormai ne avevo la certezza.
Drey mi faceva strada mantenendomi per i polsi.
-Insomma ma dove mi stai portando?!-.
Stavo per perdere le staffe e lui di certo non era d'aiuto ridacchiando sotto i baffi come se io non lo sentissi.
Inserì l'ennesima chiave nell'ennesima toppa.
-Oooh! Adesso basta!-. Mi tirai via il pezzo di stoffa dal viso.
Drey era affianco all'ingresso di un appartamento che io conoscevo sin troppo bene.
-Sarà da questo loft che inizieremo la nostra nuova vita...-. Esordì con un gran sorriso sulle labbra tendendo un braccio per invitarmi ad entrare.
Portai entrambe le mani alla bocca d'impulso e non potei frenare il pianto che stavolta però fluì silenzioso.
-Drey...-. Non ce la facevo a spiegargli quale esplosione di felicità aveva creato dentro me.
Restai ferma come una stupida. Piangevo esattamente come una bambina..
-Ahahaha eddai..-. Venne ad abbracciarmi.
-Sei uno stronzo..-. Piagnucolai e nonostante le lacrime una risata strozzata riuscì a venir fuori dalla mia bocca.
Rise ancora.
Era impagabile ciò che mi faceva vederlo ridere ed essere felice per la prima volta , veramente.
-Allora?Hai intenzione di restare qui fuori a piangere tutta la giornata o entri?-. Disse ad un certo punto , lasciando che un macchietta di sarcasmo tingesse quell'invito.
Entrai , lui dopo di me.
Restai in silenzio scrutandomi attorno. Quanto tempo era passato dall'ultima volta che ero stata in quell'appartamento con lui?
-Non puoi immaginare nemmeno che regalo mi hai fatto..-. Sussurrai appena.
Mi guardò. Sorrise. 
-Non è un regalo. E' il continuo di ciò che è nato qui dentro e si è fermato di colpo...Vorrei che tutto tornasse come allora. Che tu ed io potessimo vivere quella parte di conoscenza che non abbiamo mai vissuto a pieno.-. Lasciò la borsa e mi raggiunse.
-Ho sempre sognato di potermi vivere questo momento in santa pace.-. Mi accarezzò una guancia. Arrossii involontariamente.
Poi mi baciò la fronte e di li a poco una serie di azioni in silenzio riempirono di rumore il mio cuore.
Mi portò verso il letto. Tremai. Era così tanto tempo che non sentivo "le farfalle nello stomaco" per quel motivo.
Mi sdraiai e lui attimi dopo , mi seguì.
Mi accarezzò ancora il viso , delineando il suo contorno.
Non pesava affatto il suo corpo su di me.
Mi baciò lentamente giocando con la mia lingua , mordendo poi , inaspettatamente il mio labbro inferiore.
Decine di scintille mi attraversarono parte parte il corpo. Era un dolore estremamente piacevole.
Artigliai la sua schiena. Mi era mancato così tanto poter toccare la sua pelle, sentire i suoi muscoli flettersi sotto i palmi delle mani.
Gli sfilai la canotta che aveva indossato solo attimi prima.
Non sfiorai subito i suoi occhi, bensì corsi con i miei lungo tutto il suo torace sino a risalire al suo viso.
Era perfino sin troppo bello.
Non era cambiato affatto in 10 anni..Bhe come se i demoni cambiano poi...
Era esattamente come lo avevo conosciuto. Bello fino a farti morire soffocata.
Fissai i suoi occhi e lui bagnava le sue iridi nei miei.
Vi avevo appena letto la malizia allo stato puro in quello sguardo.
Era quasi più eccitante il modo in cui mi guardava che il resto.
Passò una mano sotto la spallina della camicia da notte ormai lacera ed ella scivolò via come se le sue dita glielo avessero ordinato.
Non smisi un attimo di crogiolarmi sotto il suo respiro caldo.
E non smisi un attimo di lasciarmi spogliare dai suoi occhi.
Lui , avido , mi mordeva il collo fino a farmi ansimare.
Era un gioco. Per noi lo era sempre stato. Farsi male e giocare con gli stessi corpi.
Lasciai che le mie mani scorressero sui suoi fianchi fino a raggiungere la sua perfetta "v" a delinearla per poi sbottonargli il jeans.
Non era da me spogliare qualcuno, ne fare la prima mossa.
Ma quella volta mi aveva coinvolto fino alla follia. Avrei fatto qualsiasi cosa per renderlo contento sotto ogni punto di vista.
-Hai paura?...-. Mi sussurrò nell'orecchio solo quando , entrambi privi di ogni abito , ci eravamo trovati sotto il lenzuolo di seta nero.
-No....-. Risposi con un briciolo di fiato. Era imbarazzante quanto fiatone avessi per causa sua.
Sorrise e non seppi distinguere se quella curva che avevano disegnato le sue labbra fosse tinta di malizia o semplicemente colorata di bene.
Mi portò le braccia sulla testa serrandole nei suoi pugni tra carne e cuscini.
Non mi era ne troppo vicino , ne troppo lontano. Mi aveva privata della possibilità di muovermi , di sollevarmi e baciarlo.
Mi guardava. Per un attimo provai un estremo imbarazzo.
Mi guardava e gli piaceva vedermi inerme mentre mi contorcevo sotto di lui.
Mi avvinghiai ai suoi fianchi con le gambe stringendole.
La testa che si svuotava lentamente gettata indietro..
Finalmente tornò a scendere verso di me. A baciarmi. A dilaniarmi la carne mordicchiandola leggermente.
Avevo brividi ovunque.
Brividi quando lo sentivo spingere dentro di me.
Brividi quando il piercing sulla sua lingua sfiorava il mio seno.
Brividi quando vispi i suoi occhi guardavano il mio viso rovente.
Sogghignò compiaciuto.
Dio...Quel sorriso non mi ci fece capire più nulla.
Drey era l'unico che sapeva farmi provare certe sensazioni.
Ansimai anche se avrei voluto serrare la bocca, ed un piccolo gemito sembrò rimbalazare sulle pareti di tutta la stanza.
Sommesse una risata.
-Stronzo.-.
Si sollevò da me reggendosi con le braccia.
-Sei bellissima...-. 
Come potevano i suoi occhi vedermi bellissima mentre ero stesa sotto di lui nelle peggiori delle condizioni?
_________________________
Restammo nel letto , abbracciati per ore. In silenzio. 
Si addormentò alla fine , ed io restai ad ascoltare il battito del suo cuore senza muovermi finchè non lo sentii rilassarsi del tutto.
Quando ebbi piena coscienza del fatto che dormisse beatamente mi alzai.
Mi preparai una tazza di the e mi infilai una sua maglia che riusciva a coprirmi fino alle cosce.
Restai con la tazza fumante nelle mani a guardare il vuoto della città dall'ampio finestrone.
Era quasi sera e quel giorno il tramonto era più aranciato del solito.
Mi sembrò di vederlo per la prima volta, fu il tramonto più bello che avessi mai visto.

Da quel giorno ebbi finalmente indietro la mia vita, quella che meritavo...
                                           
Lui...Era la vita che cercavo...


[...]
Di colpo la mia vita era cambiata con l'arrivo di Drey. Nulla aveva più senso , nulla sembrava essere reale se non la sua presenza accanto a me ed il fatto che di li a poco io sarei venuta a conoscenza di una parte della mia esistenza, di me che non sapevo appartenermi.
[...]
E non mi sarebbero più mancati angeli , demoni e poteri. Non mi sarebbe più mancata una famiglia ne l'amore.
Drey era entrato nella mia quotidianità facendosi strada a cazzotti e restando allacciato ad ogni parte di me.
Lui era divenuto il tutto. L'unico essere indispensabile perchè io sopravvivessi. 
Si era appropriato di me come un giocattolo.
Mi aveva fatto scoprire sentimenti sconosciuti, come odio, amore , dolore, felicità.
Lui mi aveva fatto vivere...Vivere per davvero....
_____


                         
*E si incontrarlo stravolse letteralmente la mia esistenza
                                                   
                                        Per sempre[...]. 

                                                                                                                [FINE].

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