La libertà bisogna guadagnarsela.

di _Nancy_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una nuova Era. ***
Capitolo 2: *** Nuovi alleati. ***
Capitolo 3: *** Sorprese inaspettate. ***
Capitolo 4: *** La bellezza non è tutto. ***
Capitolo 5: *** Il male regna su di noi. ***
Capitolo 6: *** Tutto perfettamente normale, o quasi. ***
Capitolo 7: *** Radio Potter. ***
Capitolo 8: *** Il coraggio non è tutto. ***
Capitolo 9: *** Tutto cambia, niente resta com'è. ***
Capitolo 10: *** La Guerra è dietro l'angolo. ***
Capitolo 11: *** Fino a quando tornerai da me. ***
Capitolo 12: *** Deporre le armi. ***
Capitolo 13: *** Complicazioni. ***
Capitolo 14: *** Nuovi piani. ***
Capitolo 15: *** Le regole sono fatte per essere infrante. ***
Capitolo 16: *** Fuggire da sotto gli occhi del nemico. ***
Capitolo 17: *** Il tempo passa. ***
Capitolo 18: *** L'inganno. ***
Capitolo 19: *** Il momento giusto. ***
Capitolo 20: *** Quello che non sai. ***
Capitolo 21: *** Impossibile. ***



Capitolo 1
*** Una nuova Era. ***


Dopo un intero anno senza scrivere, sono tornata con una nuova storia, magari non è originale come le altre, ma ho fatto del mio meglio!
Vi lascio alla lettura, la mia nuova fan fiction si chiama...


LA LIBERTA' BISOGNA GUADAGNARSELA

Sono passati due anni da quando la Battaglia di Hogwarts ha preso numerose vittime.
Il Signore Oscuro non ha portato a termine il lavoro, Harry Potter gli è nuovamente sfuggito dalle mani. Il ragazzo non ha potuto fare molto contro il nemico di una vita, nonostante quest’ultimo sia sempre più debole.
Nagini è rimasta viva, protetta dalle ali del suo padrone.
L’ultimo Horcrux non è andato distrutto.
La maggior parte dei sopravvissuti-timorosi di una nuova Guerra- sono scappati, lontano dall’odore di morte.
L’Ordine della Fenice si è rifugiato alla Tana per un breve periodo di tempo, ma valutando attentamente le possibilità di essere scoperti-anche con le dovute magie di copertura sulla casa-si sono trasferiti nuovamente.
All’interno del grande gruppo di Auror, si sono aggiunti i componenti dell’Esercito di Silente, e alcuni ragazzini abbandonati a loro stessi, trovati lungo la strada.
Voldemort è al comando di tutto, ormai. Il Ministero è nelle sue mani, nessun Mezzosangue lavora più all’interno della struttura.
Severus Piton è rimasto il Preside indiscusso di Hogwarts. E’ riuscito a ottenere l’incarico di insegnante per la materia più sognata negli ultimi anni: Arti Oscure, e ha messo i più maligni Mangiamorte come professori delle materie scolastiche restanti.  Nessun professore è tornato ad insegnare, o perché morto, o perché fuggito-come Lumacorno-, o perché parte della sponda nemica.
Il Mondo Magico non è più quello di una volta.
***
La casa che è stata costruita in campagna non è male. E’ grande, spaziosa, e accogliente. Quotidianamente, a ogni nuovo arrivo, viene aggiunta una stanza o due, proprio come veniva fatto a Casa Weasley.
L’idea è stata di Molly, ed è stata accolta molto volentieri.
Ed oggi è un giorno come un altro, vi è il solito via vai di persone. L’ora di pranzo è vicina. Molly Weasley, Lavanda Brown-miracolosamente viva e con qualche graffio sul viso e sul collo, riuscita a scampare fortunatamente alla morte-, Ginny Weasley e Angelina Johnson preparano velocemente il delizioso pasto.
Alcuni Auror, Harry Potter, Hermione Granger e Remus Lupin sono seduti in fondo alla grande tavolata fuori dall’abitazione. Bisticciano, progettano, votano e ritornano sullo stesso punto.
Kingsley vuole attaccare il Ministero, o infiltrarsi con più mezzi possibili, tramite l’uso  della Pozione Polisucco preparata dalla Granger, che ribatte e afferma quanto sia stupida e affrettata l’idea. Harry appoggia l’amica appieno.
-Bisogna agire gradualmente … non possiamo correre rischi! Harry è la nostra UNICA speranza!-
-Remus, per quanto vuoi continuare a far andare avanti questa Battaglia? E questo nascondiglio? Quanto pensi che durerà? Non significa che se in un anno siamo riusciti a scamparla, non ci troveranno in futuro!-
Remus sbuffa, e sposta lo sguardo dietro di sé. Tonks tiene per le mani il piccolo Teddy, che tenta di fare i primi passi sull’erba fresca.
Poco più avanti, I Gemelli Weasley, Dean Thomas, e Ron Weasley preparano la tavola con un semplice colpo di bacchette.
-Ronald, ancora non sai mettere in fila ordinata dei bicchieri di plastica? Fratello, ti facevo più sveglio!- Ridacchia, George Weasley.
-Lascialo perdere, è una frana.- Sorride, Fred. –Ancora mi chiedo come possa stare con te Lavanda Brown!-
-Forse è cieca?- Domanda l’altro rosso, mentre scoppia a ridere fragorosamente con il gemello.
-Non sono né cieca, né sorda, né muta. E vi sento da qui! Smettetela di prendere in giro il mio ragazzo!- Urla da lontano, Lavanda Brown.
-Come ha fatto a sentirci? E’ in cucina!- Strabuzza gli occhi, Dean.
-Cosa credi? Che quel Lupo Mannaro non mi abbia lasciato in dono qualcosina di suo? Oltre questi regalini vistosi sul viso e sul collo?- Regge una grande scodella di pasta, che posa proprio di fronte a loro. –Cominciate a riempire i piatti!- Urla, e sparisce.
-Quanti Gorgosprizzi! Ragazzi, qua c’è bisogno di fare una disinfestazione!- Compare tra i gemelli, con il suo solito sorrisino e lo sguardo perso tra le nuvole. –Non sapevo che fosse già pronto il pranzo.-
-Non è ancora ufficialmente pronto, mancano ancora alcune portate. Luna ti va di venire ad aiutarci?- Ginny Weasley, posa un'altra scodella di pasta, all’inizio della tavola.
-Certo.- La segue, sorridendo più che mai.
Neville si aggiunge ai quattro ragazzi, cominciando a riempire qualche piatto.
-Tue e lei state ins.. – Azzarda George, interrotto subito dal moro.
-Una specie. Per adesso, passiamo molto tempo insieme. Non è così “stramba” come tutti voi credete, dovreste conoscerla.- Un altro piatto di pasta è riempito. –Con la moretta, tu?-
-E’ tanto che stiamo insieme. Penso che ci starò ancora per molto tempo!- Si gira, George, e proprio in quel momento Angelina è a qualche metro da lui che posa una scodella sulla tavola. –Il meglio devi guadagnartelo.- Angelina alza lo sguardo, gli sorride. Lui ricambia, strizzandole l’occhio e mimandole con le labbra qualcosa simile a “Ci vediamo da soli, dopo, io e te”.
-Siete assurdi!- Fred Weasley, fa una faccia disgustata e si allontana dal gruppetto.
Si siede a terra, tirando un po’ di erba, giocandoci distrattamente.
Non si accorge di qualcuno alle sue spalle, fin quando non sente una risata familiare. Delle minuscole manine si appoggiano su di lui, i capelli color azzurro-inconfondibili- gli appaiono davanti gli occhi, lasciandolo sorridere.
-Scusalo.- Prende il bimbo tra le braccia, costringendolo a lasciare la presa sulla maglietta del ragazzo. –Sta imparando a camminare.-
-Ho notato!- Si alza di scatto, avvicinandosi alla donna. –Tonks, perché vuoi ancora combattere e non ti metti a riparo con Andromeda?-
-Perché questa è la MIA famiglia, e il futuro migliore voglio guadagnarmelo io. Non voglio pesare su nessuno, mia madre ha bisogno di essere lontano da qui… mia madre sta bene nel suo mondo e non con me.-
Tonks non si fa abbattere. Suo marito è qui e suo figlio è sano e vegeto.
Obliviare sua madre e suo padre è stata la cosa migliore.
Nessuna lacrima, il peggio è passato.
-Sei peggio della Granger.- Si sforza di sorridere, ma non ci riesce.
Hermione è completamente sola. Anche se Molly la tratta come una figlia, e Harry come suo unico fratello, non è lo stesso. Ma in fondo… nessuno lo capisce, giusto? Non sai come ci si sente finchè non succede anche a te.
E’ sempre così attenta, sorridente, e piena di idee, non c’è mai un giorno per distrarsi, se no per qualche bisticcio con Ronald.
-TUTTI A TAVOLA!- Urla, Molly Weasley.
-E’ meglio andare.- Volge lo sguardo verso il marito, che le sorride e la invita a sedersi.
-Chissà cosa c’è di buono!- Qualche ragazzino si precipita verso la tavola.
-Già.- Fred sbuffa, e segue a ruota la massa.
***
Tutti i Mangiamorte sono riuniti presso Villa Malfoy.
Tilly, l’elfo di famiglia è stato mandato via bruscamente dalla stanza.
Voldemort si alza, percorre la lunga tavola, osservando i suoi numerosi amici, che si sono sempre più moltiplicati nel corso di questi due anni.
Si sofferma a guardare il giovane Malfoy, che resta immobile e privo di pensieri di fronte a lui. Sembra non essere impaurito, quasi lo ammira. E’ una maschera priva di emozioni o è semplicemente a suo agio?
-Draco, dimmi… sei riuscito a trovare ciò che ti ho chiesto?- Si avvicina ancora di più, guardandolo negli occhi.
-Si, mio Signore. Ho trovato altri Purosangue disposti a elevare il suo potere.-
-E altri giovani della tua età pronti a ricevere insegnamenti migliori?-
-Assolutamente. Sono riuscito a far tornare a scuola numerosi Serpeverde, tra cui la mia promessa sposa, Astoria Greengrass. Il padre l’aveva trasferita per un breve periodo in un’altra struttura, era preoccupato di mettere la vita della giovane in pericolo.-
-Benissimo. Non posso far altro che congratularmi, ragazzo.- Si sposta, verso Severus. –Come procedono le lezioni?-
-Oggi le lezioni sono state alquanto noiose, mio Lord. Alcuni Serpeverde, si sono esercitati a lanciare maledizioni contro i Mezzosangue catturati, altri sono passati direttamente ai babbani.-
-Molto bene.- Nagini si sposta, verso il viscido uomo. – E riguardo Potter? Siete riusciti a trovare dove si nasconda?-
-Non ancora.-
-Come sarebbe a dire “non ancora”? Severus, il ragazzo mi SERVE! Deve essere ucciso, per mano MIA!- Si agita, lanciando un incantesimo non verbale, che butta brutalmente a terra un Mangiamorte. – Mi aspetto grandi cose da te, Severus. E’ meglio che tu ti dia una mossa, o sarò costretto a fare a meno di te!- Esce, sbattendo rumorosamente la porta e sparisce nella notte, con la sua fedele compagna accanto.
***
La notte è sempre lunga al rifugio.
Tutti sono nelle proprie stanze:
I ragazzi trovati negli ultimi due anni si sono riuniti in un’unica stanza.
Hermione, Ginny, Luna, e Katie hanno deciso di dormire insieme. A volte Ginny scappa nella stanza di Harry, cercando di calmare i suoi incubi e dandogli quel poco affetto che può donargli.
Lavanda e Ron si sono postati nella stanza vicina al bagno di sotto, dove non sono disturbati da nessuno.
George, Fred e Angelina dormono nella stessa stanza. Il gemello a volte è costretto a porre una tenda e un incantesimo per non sentire i due, ma con piacere si diverte a prenderli in giro le mattinate successive dai loro “momenti amorosi”.
Gli Auror e Kingsley sono nella stanza più grande, abbastanza per contenerli tutti.
Remus, Tonks e Teddy hanno preso l’ultima stanza del piano di sotto, vicino a quella di Molly e Arthur.
Il tavolo è rimasto fuori, coperto da un unico grande telo.
Una tenda magica è stata messa a lato del grande rifugio.
Dean Thomas e Neville Paciock-che condividono la stanza insieme- sono di guardia stanotte.
Seduti al bordo della tenda, discutono, o leggono, o si scaldano con il fuoco accesso lì davanti.
La primavera è alle porte, e la notte si gela lo stesso. E’ incredibile.
-Perché noto che sempre più spesso siamo NOI a fare la guardia?- Si stringe nella felpa, Dean, e osserva il compagno accanto a sé.
-Perché ci fregano sempre. Scommetto che Fred e George hanno cambiato i nomi della tabella apposta!-
-Domani gli farò vedere io!- Rabbrividisce e si sofferma a guardare un punto nero in mezzo alla vegetazione. – Lo vedi anche tu?-
-Di che parli?-
-C’è qualcuno!-
Si alza, Neville, e guarda dritto di fronte a sé. Punta la bacchetta contro il buio, notando dei movimenti lenti verso di loro.
-Chi sarà?-Dean, ha già tirato fuori la bacchetta. – Mangiamorte?- Si passa una mano sulla fronte, suda freddo.
-Preparati.- Si avvicina di poco alla recinzione di incantesimi magici, che rendono invisibile l’enorme casa. – Ma … -
-Come è possibile?- Rimane a bocca aperta, come l’amico.
-Non lo so! Lo scopriremo presto!- E scavalca gli incantesimi protettivi attorno alla casa, ignorando la regola d’oro.
Mai oltrepassare gli incantesimi protettivi, il nemico può essere chiunque.”

 

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Capitolo 2
*** Nuovi alleati. ***


Lo scopo è questo: Insegnare ad essere un assassino.
Draco lo sa bene da quando è ritornato a scuola per svolgere un ennesimo anno, ripetitivo.
“Ciò che hanno insegnato fino ad oggi non è servito a niente.
Io vi propongo altro, vi propongo una nuova vita.
Miei alleati per sempre, a combattere contro chi non ci merita, a distruggere Harry Potter. “
Non basta essersi appropriato del Mondo Magico, l’Istruzione viene ancora prima di tutto.
Ogni Serpeverde dai 15 anni in su riceve il Marchio Nero, datogli in dono il primo giorno di scuola. Il Cappello Parlante non esiste più, è solo un ricordo. Adesso è questa la tradizione.
Le lezioni si svolgono in modo più “divertente” a parere dei ragazzi.
Le maledizioni vengono usate quotidianamente, sia per punizioni, che insegnamenti, che ripicche tra ragazzi.
Nessuno emette un fiato, nessuno si oppone alle giornate di “studio”.
Ogni tanto arriva a fare visita qualche genitore, per parlare del rendimento scolastico, e per rivedere il figlio.
La maggior parte del tempo Draco rimane in Sala Comune e ascolta i discorsi degli amici, si scambia qualche occhiata con Pansy, e si rifugia in camera a divertirsi. Le giornate proseguono sempre in questo modo.
Astoria fa finta di niente, preferisce uscire con qualche altra serpe, ma non ci va mai a letto. Mantiene la sua “falsa vita da vergine”, anche se non lo è più da almeno due anni. Qualche volta si concede, poi quando le cose si fanno serie, lascia perdere, e ricomincia da capo.
Il contratto di matrimonio tra i due è fissato per il prossimo anno, entrambi hanno ancora tempo.
Quella stessa sera Draco Malfoy è chiuso in camera, i suoi amici sono attorno al suo letto, parlano ad alta voce, si prendono a cazzotti amichevoli, fino a quando non entrano le ragazze.
Li guardano un po’ perplesse, e dopo qualche secondo, si siedono accanto a loro. Astoria vicino a Draco, Daphne si appoggia alla scrivania, vicino a Zabini, e Pansy si siede sul baule davanti al letto del biondo.
-Avete finito di fare i bulgari? Abbiamo notizie interessanti!- Pansy è eccitata dall’idea di raccontare qualche pettegolezzo, ma Theodore la blocca ancora prima di farla continuare.
-Ti sei scopata qualcun altro oltre a Draco?- Gli altri ridono, tranne il ragazzo messo in causa.
-Stai dicendo che non so soddisfare una donna, Nott?- Draco, lo guarda torvo, si avvicina lentamente. – Pansy, cosa ne pensi tu?-
-Io direi di fargli vedere che non è così!- Interviene Daphne, sorridendo maliziosa verso i due. – Magari, Nott, potrebbe assistere.-
-Non ho problemi, io.- Pansy si alza, cammina fino a scontrarsi con il ragazzo. – Se per te non è un problema.- Gli morde l’orecchio, risvegliandolo dalla noiosa giornata trascorsa.
-Nott?- Svolge lo sguardo verso l’amico, che è diventato rosso.
-Io non gli chiederei niente, se fossi in voi mi metterei subito al lavoro.- Astoria, ancora seduta sul letto, si lima le unghie, senza alzare lo sguardo. – Siete o no, la coppia che fa più sesso in questo buco di stolti?-
-Non proprio, coppia.- Ribatte, Zabini. –Buon divertimento.- Si alza, e esce dalla stanza.
Le due Greengrass si guardano per un lungo istante, e escono.
Nott cerca di fare lo stesso, bloccato bruscamente da Draco, si risiede.
-Non vorrai mica che rimango?-
-Certo che no. E’ da maniaco. Sparisci, ho da fare.- Morde il collo della mora, che emette un gemito, subito dopo che la porta si è chiusa. –Credevi davvero l’avrei fatto rimanere?-
-Hai visto la sua faccia?- Ride di gusto. –Assurda!-
Il resto, è il solito copione.
***
Kinglsey, Hermione, Harry, Ron, e i Gemelli Weasley sono seduti in cucina.
Molly lava i piatti, origliando di tanto in tanto ciò che viene detto dai due ragazzi.
Lee Jordan, affamato e un po’ sporco, mangia il piatto di zuppa che ha davanti. Alza lo sguardo, mastica e comincia a parlare. Racconta delle numerose avventure che ha vissuto, mentre Baston si limita ad annuire e mangiare ciò che ha nel piatto.
-Come avete fatto a evitarli? Siete spariti durante quell’ultimo scontro, credevamo che … - Hermione li guarda preoccupata, si siede di fronte a Oliver. – Almeno state bene? Avete sofferto la fame?-
-Un po’, ma ce la siamo cavati alla grande! Siamo perfino riusciti a recuperare Radio Potter. E quando stanotte, camminavamo in queste campagne, Oliver ha intravisto qualcosa di strano, sentito delle voci.-
Neville e Dean si guardano, cercando di non far attirare troppo su di sé l’attenzione.
-Non è colpa loro.- Interviene l’ex Capitano di Grifondoro- riferendosi a Neville e Dean-, ha finito di mangiare. Osserva i numerosi amici che ha attorno, e continua a parlare. – Credo che questa protezione sulla casa non sia abbastanza, ho sentito odore di bruciato e mi sono precipitato a controllare, e lì ho trovato quei due! –Volge lo sguardo verso i compagni. – Se non fosse stato per il vostro aiuto, saremmo ancora lì fuori a nasconderci.-
-L’importante è che siete sani e vegeti.. gradite ancora qualcosa? Un dolce?- Molly, accarezza le spalle dei ragazzi. La solita mamma protettiva.
Oliver e Lee sorridono, rispondono di no.
-Possiamo ricominciare a far parte delle tue puntate, amico?- Fred e George, abbracciano calorosamente il ragazzo di colore. – E’ da tanto che le ragazze non sentono le nostre voci, chissà quanto gli mancheremo!-
-Quali ragazze?- Angelina è comparsa in cucina, nel momento meno adatto. –Stai cercando di tradirmi, Weasley?-
Hermione e Harry ridacchiano, e si godono la sfuriata della moretta. George ridacchia e cerca di abbracciarla, mentre lei si scosta e gli urla inutilmente contro.
-Bisogna aggiungere altre due stanze … - Kingsley sbuffa, puntando lo sguardo su Arthur. –Ci pensi tu?-
-No, possiamo farne a meno! Io ho un altro letto nella mia stanza, Oliver o Lee possono dormire con me.- Interviene Harry.
-Oliver!- Katie si lancia sul ragazzo, abbracciandolo calorosamente. – Credevo che … -
-E’ tutto apposto, sono qui.- Il viso di Oliver si appoggia alla spalla della ragazza, che lo stringe forte. – Sei contenta di vedermi?-
-Non sapevamo che c’era del tenero …- Ride, Fred. E si avvicina ai due. – Posso lasciarvi il mio letto per stanotte, e dormire con la svampita biondina e la Granger.-
-No, grazie.- Risponde la coppietta, senza staccarsi.
-Allora è deciso. Baston dormirà in stanza con Potter, e Jordan con i due gemelli, avete un letto in più, no?-
-Non c’è abbastanza spazio!- Sbuffa, Angelina.
-Angie, ti lascio il mio letto. Io dormo con Harry, ormai.- Le sussurra qualcosa all’orecchio e si allontana.
-E va bene! Tanto la mia relazione non può che andare a pezzi!!-
***
Il Ministero della Magia è vuoto.
Tutti Purosangue sono tornati a casa come previsto.
Il Signore Oscuro con la sua fedele amica è ancora lì.
Svolge una lenta camminata, verso il grande monumento che adesso è posto al centro.
Babbani, insulsi babbani inferiori a lui.
Poggia una mano sul freddo marmo di una delle statue, osservando meglio il viso dell’uomo contorto dal dolore che esalava l’ultimo respiro. Sorride, maligno e pieno di sé.
I suoi sforzi stanno dando i suoi frutti, ma è ancora troppo presto per cantare vittoria. Il suo potere aumenta sugli altri, e la sua giovinezza sparisce.
Ha bisogno di farlo ancora. Bisogna spezzarsi ancora?
E’ pericoloso. Potter sa, Potter scoprirebbe il suo ennesimo piano?
Si passa una mano sul mento, pensoso.
Nagini si avvicina, gli parla, sussurra qualcosa.
-Hai ragione, mia cara. Perdonami.- La accarezza, e si smaterializza con lei fuori.
***
E’ quasi il tramonto, quando tre teste rosse, una bionda e una castana si avvicinano alla protezione sulla casa.
Tonks e Teddy giocavano a terra, Lupin li osserva silenzioso, stringendosi nella sua piccola famiglia. Poi, dopo qualche minuto, ritorna a svolgere qualche ricerca con gli altri Auror.
Hermione e Harry si sono rinchiusi in un laboratorio sotterraneo costruito poco tempo fa, per preparare altra pozione polisucco e alcune pozioni utili in caso di emergenza.
Fred, George e Lee si sono rinchiusi in camera e hanno ricominciato a fare esperimenti su quest’ultimo, in modo da mandare avanti le loro favolose invenzioni.
-Quando andrà in onda un’altra puntata di Radio Potter?- George è impaziente.
-Dobbiamo trovare altri argomenti da introdurre e mettere una protezione, la parola d’ordine non basta.- Guarda i due rossi, passandosi una mano sul mento. – Ma non so come fare.-
-Chiederemo aiuto alla Granger.- Suggerisce Fred.
-Mm… e ti fidi di lei?-
-Tentare non costa niente, al massimo la metteremo sotto Imperio.- Azzarda.
I due amici rimangono a bocca aperta, scoppiano a ridere un attimo dopo.
-Ti conosco così bene, fratello … che saresti capace!-
-In effetti… - Sussurra Lee, sorridendo un po’. –Cos’è questo casino?- Si affaccia alla finestra, incuriosito e un po’ preoccupato.
-Non lo so, e non mi interessa saperlo.-
-FRED! GEORGE! LEE!-La porta della stanza viene aperta di scatto.
Ginny, affannata li tira giù fino alla porta di casa.
-Ginny, quante Api Frizzole hai mangiato oggi?-
-E’ impazzita!- George, si mette le mani nei capelli in modo teatrale, mimando una faccia a dir poco sconvolta. –Sorella, dimmi che sei ancora lì!- La scuote con forza. –GINNY!-
-George, finiscila! Fai male a tua sorella!- Lee si pone tra i due, staccandoli. –Sei più pazzo di prima o sbaglio?-
-L’amore gli fa male!-
-Parole sante, Fred!-
-NON CI SONO POSSO CREDERE! BILL!- Molly si lancia tra le braccia del figlio, stringendolo come non mai. –FLEUR!-
-Felice di vederti, mamma.- Ride, scostandosi appena dal lungo abbraccio. –Io e Fleur stiamo bene, siamo riusciti a recuperare Charlie, Audrey e Percy.-
-Siete stati male in Romania?- Passa ad abbracciare Percy, che ridacchia divertito.
-No, assolutamente. E abbiamo trovato altri amici di Charlie molto disponibile a combattere questa Guerra!-
-Oh, come sono contenta! Entrate pure! Dove sono questi amici di Charlie?-
-Eccoli, mamma.- Charlie si avvicina, dopo aver ricevuto il caloroso abbraccio, mostra un piccolo sacchetto da cui esce del fumo. –Sono piccoli, ma basta un colpo di bacchetta e ci aiuteranno, li ho addestrato io stesso. E’ sicuro!-
-Hai portato dei draghi in questa casa?- Charlie sbianca, indietreggiando lentamente. – Charlie Weasley, hai idea di quanto ci abbiamo messo a costruire questa casa? A renderla sicura?-
-Saranno molto utili, fidati Molly.- Kingsley, prende in mano la situazione e si rivolge a Charlie con un sorriso. – Ragazzo, perché non facciamo una bella chiaccherata tra noi? E mi spieghi questa faccenda?-
-Sarebbe fantastico! Posso andare … mamma?-
-Ti conviene.- Lo guarda, fino a quando sparisce dentro l’enorme rifugio. –E voi? Che avete da guardare? Bisogna preparare la cena! E’ TARDI!- Scansa bruscamente Arthur, e torna dentro, senza degnare di uno sguardo i due figli e le mogli rimasti fuori.
-Le nostre stanze?- Fleur si aggrappa al braccio del marito, guardandolo interrogativo.
-Ne costruiamo una proprio ora, ragazzi. Non preoccupatevi.- Arthur li invita a proseguire dentro casa, in modo da potergli concedere il riposo. –E’ andato tutto bene in Romania? Avete trovato dei Mangiamorte?-
-Stranamente no.- Bill, pone un braccio dietro alle spalle della moglie. –Dici che sarà ancora per tanto arrabbiata con Charlie?-

 
 

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Capitolo 3
*** Sorprese inaspettate. ***


Prende la foto tra le mani, la guarda, la accarezza lentamente e senza accorgersene, una lacrima solitaria cade su di essa.
E’ triste. Sono passati solo due anni, ci pensa ancora.
Chissà dove saranno adesso. Chissà se hanno ripreso la memoria… chissà se…
-Hermione! E’ pronta la cena!-
Si asciuga velocemente le lacrime, con un gran sorriso, scende le scale di fretta.
Ginny le ha tenuto il posto. Si siede, e comincia a mangiare.
Non nota, che uno sguardo è puntato su di lei.
La osserva a lungo, solo quando il gemello lo scuote, sposta la sua attenzione altrove. Se ne sarà accorto?
-Fred! Non sei contento di partecipare a Radio Potter di nuovo?- Gli sussurra eccitato, mentre mangiano.
-Certo! Avete fatto la protezione e le nuove parole d’ordine?-
-Non ancora, ci stiamo lavorando!- Si gratta la testa. –Dimmi, fratello … ho notato che guardavi la Granger, stavi pensando a qualche scherzetto da rifilarle per obbligarla ad aiutarci?-
-Può darsi.- Sorride a trentadue denti. –Hai in mente qualcosa?-
-Oh, si!-
***
La Sala Grande è completamente piena. Il silenzio regna sovrano.
Voldemort, posto davanti alla tavola degli insegnanti, guarda i visi dei grandi Purosangue che ha di fronte. Un sorriso maligno si dipinge sul volto, quando comincia a parlare.
-Miei cari amici, oggi sono qui per fare un magnifico annuncio! Come ben sapete, quest’anno è stato introdotto un nuovo programma, che vi ha portato e vi porta ad essere i migliori, ad essere come noi.- Scende un gradino, e continua a parlare. –Ho deciso, che questo week-end alcuni di voi-i più bravi naturalmente-, svolgeranno una piccola missione per me. I miei amici, e alcuni insegnanti saranno con voi, e vi aiuteranno.- Ridacchia, maligno e senza cuore. –Non siete curiosi?- I Serpeverde annuiscono, e si avvicinano ancora di più, senza oltrepassare troppo lo spazio rimasto davanti all’uomo. –Dovrete cercare per ME, Harry Potter. E nuovi babbani da aggiungere alla nostra collezione.-
Severus si avvicina, tirando fuori un rotolo di pergamena.
-Adesso, miei cari, Severus leggerà i nomi dei prescelti. Vi invito, a salire qui, accanto a me, e aspettare.-
-Draco Malfoy.- Un enorme applauso. Il ragazzo si fa spazio tra i giovani, e senza emettere un fiato, si ferma accanto al padrino.
-Grazie, Mio Signore. Sono onorato di essere stato scelto.- Rivolge un grande inchino all’Oscuro, che sorride, estasiato.
-Blaise Zabini.- Con i suoi passi eleganti e piuttosto lenti, si inchina anche lui, e prende posto accanto a Draco.
-Daphne e Astoria Greengrass.- Le due non ridacchiano, si avvicinano l’una all’altra, e percorrere il breve pezzo verso i compagni. Ennesimo inchino, e ultimo ringraziamento, prima di restare sole con i padroni.
-Bene, Severus. Lascio a te il compito di spiegare a fondo la missione.-
-Speriamo che questi giovani non deludano!- Sussurrano i due Carrow, avvicinandosi ai quattro ragazzi. –Non è un gioco.-
-Lo sappiamo.- Astoria, prende la parola. –Sappiamo cosa si aspetta.-
Draco rimane senza fiato, guarda la sua “futura sposa”, e si chiede da dove nasca quest’insolenza, si chiede perché non riesca a tenere la bocca chiusa. Cosa crede? Che avranno pietà di lei per la sua terza di seno? Qui non si parla di scuola, qui si parla di morte per un Mago Oscuro.
Incrocia lo sguardo di Severus, che a quanto pare, ha sentito ogni suo pensiero.
-Greengrass, piantala. Non sopporto i tuoi atteggiamenti, né la tua sfacciataggine a rispondermi così. Seguitemi nel mio studio, senza fare storie.- Si volta, e prosegue verso l’uscita dalla Sala Grande. –Carrow, chiamate gli altri. Bisogna partire subito.-
***
Dean e Neville, seduti a tavola, giocano a scacchi. Il primo impreca, non riesce a battere l’amico, che di rimando, distrugge ogni suo scacco con poche mosse.
Sembra strano dirlo, ma Neville è cambiato. Non è più il ragazzino di una volta. Non si mostra più debole. Non si mostra più il timido bambino che è stato pietrificato al primo anno da Hermione Granger. E’ più alto, magro, e sicuro di sé. Una leggera barbetta sul viso, i capelli un po’ arruffati, e il sorriso sempre sulle labbra.
-Hei, guarda!- Dean lo scuote, costringendolo a girarsi.
Fred Weasley ed Hermione Granger, sono rimasti a bocca aperta.
I loro nomi sono sulla lista per la guardia di stasera.
-Davvero geniali, ragazzi.- Remus si è seduto accanto a Dean, indicando con lo sguardo i due ragazzi, che stanno animatamente bisticciando. –Non dirò niente a nessuno, se è questo che volete sapere.- Ride. –Siete dei Malandrini mancanti anche voi?-
-Io non faccio la guardia con te! Non ci penso proprio! NO!- Agita le mani, e impreca contro tutti i maghi. –Kinglsey, come hai potuto? Non potevi metterlo con suo fratello?- I capelli che un momento prima erano legati in una coda bassa, improvvisamente sono sparpagliati lungo il viso infuriato e rosso della ragazza. –Lui non sa lavorare!-
-Come hai detto, scusa?- Fred si avvicina, pericolosamente, e la imprigiona tra il suo braccio-posto vicino alle spalle di lei-, il corpo e il muro. –Io non so lavorare? Va bene, Granger. Ti dimostrerò il contrario, che ne dici di una bella scommessa?-
Hermione indietreggia, inutilmente. Prende un grosso respiro, prima di rispondere. –Accetto la sfida. La posta?-
-Se perdi tu, dovrai cavalcare uno dei draghi di Charlie.-
Sbianca, quasi sente che le ginocchia le cedono. –Non è corretto, lo sai che … - Si blocca, scuotendo la testa. –Se vinco io, dovrai baciare la ragazza di tuo fratello senza che lei si accorga che sei tu e non George!-
-Colpo basso!- Harry, seduto sul divano con Ginny accanto, si sporge per sentire meglio la conversazione.
-Sei una vera viperetta, Granger. Ci sto.-
Si stringono la mano.
-Comincia a imparare a volare su una scopa, Granger.-
-Sei troppo convinto di vincere, Weasley.- Hermione si sta già ritirando su in stanza, quando si blocca sulle scale. –Comincia tu, a ideare un piano per non farti ammazzare da Angelina.-
-Granger, mi offendi in questo modo. Cosa credi? Che io non sappia baciare una ragazza?-
-Ditemi… Come mai, proprio loro due insieme? Potevate lasciare Fred con chiunque, e invece… - Remus, si avvicinato di più ai due ragazzi, che ridacchiano allegramente.
-Vedi, Remus… Non aveva senso, lasciare quei due insieme, o con Ronnie. Bisognava fargliela pagare… e se non con qualcun altro… - Dean, ridacchia, fermandosi.
-… Se non con la Granger?- Neville, scoppia a ridere. –E’ stato un colpo .. fantastico! Voglio proprio vedere come va a finire!-
-Non finirà bene, finirà alla grande!- Ginny, li ha raggiunti al tavolo. –Diventeranno una bellissima coppia!-
-Fred e Hermione?- Harry, la guarda a bocca aperta. –Hermione non lo sopporta, come pensi che potrebbe mai starci insieme?-
-Gli opposti si attraggono? Mai sentito questo detto babbano? Si vede da come la guarda Fred, che è cotto!-
-Cotto, non diciamo fesserie…! Hermione è una bella ragazza… Nessuno si accorge di lei in quel senso.- George, si è introdotto nel discorso, sorridendo, e prendendo parola. –E se li aiutiamo? Il fascino Weasley… colpisce!-
-Questo è uno dei motivi principali per cui ti adoro! Dove sono le mie Api Frizzole?-
***
Il tramonto è già passato da un pezzo, la cena è già stata servita, e la “chiaccherata” già stata fatta.
Nessun paio di valigie, i professori si sono presi cura di far portare ai quattro giovani l’essenziale per il week-end.
Astoria e Daphne si sono appena cambiate, quando Draco e Blaise li raggiungono in Sala Comune.
-Porco Merlino! Perché non mi hanno scelto?- Nott, seduto sul divano, si lamenta costantemente.
-Perché non sai fare niente, e sei pieno di ciccia!- Blaise, per tutta risposta, tasta la sua pancia. –E smettila di lamentarti! Almeno non verrai ucciso!-
-Chi dice che ci ucciderà? E se lo trovassimo?-
-Dai, Daph. Non dire idiozie. Nessuno sa dove si trovi. E’ da un anno che lui e tutta la sua banda non si riesce a trovare, sembra che siano spariti nel nulla!-
-Sanno nascondersi molto bene, non c’è dubbio… - Draco, si massaggia il mento, pensieroso. –Nelle città non si trovano di sicuro, visto che siamo a capo di tutto. All’estero… escludo. Possono essere in casa di Weasley, no?-
-Non penso proprio. Sono stati scoperti una volta, e sono riusciti a fuggire l’anno scorso. Hanno cambiato rifugio apposta.-
-Potrebbero essere ovunque, basta cercare a fondo. Draco, tuo padre non parteciperà alla missione?- Astoria, che finora è stata zitta, rompe la calma.
Draco la guarda, reprimendo il forte desiderio di risponderle. Sa che l’ha fatto apposta, sa che suo padre è SOTTO il controllo dell’Oscuro Signore.
-No, è occupato negli affari.-
-Peccato. Sarebbe stato utile.-
Severus, entra in Sala Comune, silenzioso e con il solito sguardo vuoto.
-Cosa fate ancora qui? Non vi avevo detto di farvi trovare vicino al portone? Siete sordi? O avevate ben altro da fare che rispettare gli ordini del vostro capo?- I quattro non rispondono, né abbassano lo sguardo, si affrettano ad uscire, lasciando Nott solo. –Nott, è tardi. Nella tua stanza, immediatamente.- Non se lo fa ripetere due volte, che si avvia verso di essa, senza emettere un fiato. –Stupidi ragazzini.-
Draco, Blaise, Daphne e Astoria, sono arrivati a destinazione, Severus dietro di loro, li raggiunge lentamente.
-Sapete cosa fare.- Volge lo sguardo ai Mangiamorte scelti. –Mi auguro di lasciarli in “buone mani”, o ne pagherete le conseguenze.-
-Non preoccuparti, Severus.- Rispondo i Carrow, fratello e sorella, ridendo fragorosamente. –Loro sono Fernrir e Rodolphus.- Lo sguardo passa su Draco. –Penso che tu, abbia già avuto modo di conoscerli.-
Draco annuisce e con fierezza risponde. –Come dimenticare il cagnaccio e lo zietto, marito della mia defunta zietta matta?-
-Insolente! Come ti permetti?- Fernrir, avanza. –E’ così che ci ringrazi dopo che … -
-Fernrir, non è il momento. Abbiamo altro a cui pensare. Mantieni il controllo.-
-Rod, lo hai sentito cosa ha detto? Come puoi .. –
Confido in voi, amici.
Consegnatemi Harry Potter e verrete premiati.
Consegnatemi Harry Potter, e il nostro potere crescerà sempre di più.
Consegnatemi ciò che mi spetta.
Avete il vostro tempo, miei alleati.
Il Marchio Nero brucia, forte. Quasi il braccio sembra andare a fuoco.
Le gambe di Daphne e Astoria hanno ceduto, il dolore ha vinto su di loro. Si sono rialzate in fretta, e hanno ripreso colorito.
-Cazzo, l’hai sentito anche tu?- Sussurra Blaise, massaggiandosi il braccio, che ancora brucia. –Non credevo potesse ancora farlo.-
-Può fare di tutto, ricordi? Io non mi sorprendo più di tanto, lui è fatto così.-
-Muovetevi!- Urla Fernrir.
Daphne e Astoria, accanto a lui, aspettano impazienti.
-Tenetevi a noi, sappiamo già da dove cominciare.- I due Carrow, alzano le braccia, facendo segno di aggrapparsi, dal lato apposto, Astoria e Daphne fanno lo stesso con il lupo mannaro e Rodolphus.
E spariscono nella notte.

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Capitolo 4
*** La bellezza non è tutto. ***


La notte è calata da un pezzo.
Hermione e Fred, sono fuori dalla tenda in silenzio.
Lei legge un libro, lui gioca con l’erba.
Il silenzio è imbarazzante, il silenzio è il peggior nemico di Fred Weasley.
-Merlino, Hermione! Vuoi passare così tutta la notte? Perché se devo passarla con un molliccio noioso come te, preferisco andare in tenda a riposare un po’!-
-Io sto ancora aspettando la tua idea geniale dove mi mostri quanto sai lavorare.- Gira la pagina, senza alzare lo sguardo.
-A dire la verità, la mia nuova invenzione è pronta per essere usata da te.-
-Questo non significa che dimostri quanto tu sappia lavorare.-
-E invece si, Granger. Ci ho lavorato da solo, tutto il giorno, solo per te.- Prende un piccolo pacchetto di carta dalla tasca e glielo porge. –Queste, sono due caramelle pronte per .. – Ridacchia, passandole una caramella, l’altra gli rimane in mano.
-Per?- La osserva a lungo, non si fida per niente.
-Scoprilo, con me.- Prende la caramella rossa, simile a un grosso spacca mascelle, la rigira tra le mani e infine l’assaggia. –Com’è? La mia sa di ciliegia.-
-Anche la mia. Che cosa mi farà? Vomiterò?-
-Assolutamente no, Granger.- Si avvicina a lei, guardandola negli occhi. –Credo che abbia funzionato, non trovi qualcosa di diverso in me?-
-I tuoi capelli sono diventati … VERDI!- Sputa la caramella, tastandosi i capelli. –Cosa mi hai fatto?-
-Granger, non urlare!- Le tappa la bocca, lei cerca di indietreggiare, nonostante sia seduta, e cade a pancia in giù, con la faccia del Weasley a pochi centimetri dalla sua. –I capelli azzurri ti donano, ti fanno più carina!- Ride di gusto.
-Sei un vero deficiente! Ti odio!- Scosta la mano del ragazzo dalle sue labbra, e si avvia dentro alla tenda.
-Granger, hai perso. Quando sarai pronta a cavalcare il drago? Magari il Gallese Verde.-
-Scordatelo!- Si mette le mani tra i capelli, mentre gli occhi sono sul punto di riempirsi di lacrime.–Come hai potuto?-
-L’effetto dura solo per due giorni, domani saranno già andati via, Hermione.- Poggia le mani sulle sue spalle, e copre lo specchio dove la ragazza poco prima si guardava. –Io andrò in giro con i capelli verdi, ed è molto peggio.-
-Scommetto che non vorrai chiedermi solo di cavalcare un drago, vero? Se vuoi, che io possa mettere una protezione a Radio Potter, dovrai far andare via questo colore entro domani mattina.- Lo guarda torva, incrociando le braccia.
-Non sarà possibile Granger, però sono sicuro di due cose.-
-Ovvero?- Alza il sopracciglio, girandosi per guardarlo meglio.
-La prima, è che io avrò la protezione per Radio Potter. E la seconda, è che la mia penitenza, sarà esaudita lo stesso da parte tua.-
-Angelina dorme.-
Ridacchia divertito. Non le da tempo di riflettere, che poggia una mano sulla sua guancia, e l’altra sul suo fianco, si avvicina, rubandole un bacio.
Non uno di quei baci passionali da film babbani, uno di quelli veri, da levarle il fiato.
Il naso di Fred le sfiora la guancia, quasi le fa il solletico, mentre le dita le accarezzano in viso, e le labbra le rubano altri attimi, altri momenti in quell’istante che sembra durare solo pochi secondi.
Si alza, restando sulle punte,  gli mette una mano tra i capelli, costringendolo ad avvicinarsi di più. Intanto, la mano sul fianco di Hermione si è costata, e le labbra di Fred, non sono più su Hermione, che adesso, si sentono vuote.
Il suo sguardo rimane su di lei per qualche secondo.
Alla fine, Fred esce dalle tenda e torna a rivolgere l’attenzione al fuoco acceso. Pochi secondi dopo, decide di tornare indietro, si affaccia.
-Chi ha detto che doveva essere per forza la ragazza di mio fratello ad essere baciata?-
***
La materializzazione è stata un po’ violenta, era da tanto che non capitava.
La sensazione di vomito è salita per qualche minuto. Un grosso respiro, forse più di uno, e le forze sono nuovamente lì.
Draco e Zabini, si avvicinano alle due ragazze, che sono piegate in due a terra.
-State bene?- Draco, solleva Astoria, tenendola tra le braccia.
-Si. Quello stupido cane mi ha fatto cadere di faccia! Non sa materializzarsi!- Sbuffa, massaggiandosi il braccio dolorante.
-Ragazzina, ti ho sentito! Se non vuoi ritrovarti con qualche arto in meno, ti conviene stare zitta! Insolente e pure stupida!- Si è avvicinato a grandi passi. Draco, ha spostato la ragazza dietro le sue spalle. –Cosa fai, ora? Giovane Malfoy, le azioni di tuo padre non ti hanno insegnato niente?-
-La mia futura sposa e i miei amici, sei pregato di non azzardarti a toccarli. Ricordati chi sono IO, ricordati chi ti ha fatto uscire da quel buco di Azkaban, e chi ti ha dato un tetto sulla testa.- Lo guarda, imprigionandolo nel suo sguardo. –Sei venuto qui per fare il tuo lavoro o per farti sfuggire Potter?-
-Come ti permetti? Inutile ragazzino!-
Blaise e Daphne, guardano la scena in silenzio. Lei, ancora priva di forze, non sa che dire. E lui, non può dire niente.
Nessuno può intromettersi, questo è certo. Almeno, non i “ragazzini di Hogwarts”.
Rodolphus, si avvicina ai due, che non spostano lo sguardo l’uno dall’altro.
-Fer, hai finito di comportarti da bambino? O meglio, cucciolo?- I quattro ragazzi ridono di gusto. –Siamo qui per lavorare, qua non si tratta di cazzate.- Lo afferra per il colletto del mantello, e lo scosta dal biondo. –Tira fuori le idee e andiamo a fare questa ricerca!-
-Cosa? Non sapete nemmeno da dove iniziare?- Urla, Daphne. Si avvicina ai due uomini, che la guardano perplessa. –Che missione sarebbe questa?- Incrocia le braccia, puntando lo sguardo verso i due.
-Calmati, ragazzina. Ricordati che il tuo bel visino non ti salverà sempre il culo, con il caratterino che ti ritrovi, mi darei una regolata. Sempre se non vuoi assaggiare la bacchetta di uno di noi.- I Carrow, si pongono ai due lati della ragazza. –Oppure vuoi provare le bacchette di noi uomini per sdebitarti un po’?- Ridono fragorosamente.
-Ti avverto, un’altra battutina volgare delle tue e ne ripagherai le conseguenze, in modo molto amaro.-
-La finiamo?- Zabini, sbuffa fragorosamente. –Andiamo a fare una bella festa a Potter, oppure restiamo qui a marcire?-
Astoria, si stacca da Draco, e si avvicina la sorella, che si stringe a lei.
-Noi siamo pronte.-
-Perché siamo in questa campagne?- Draco, guarda i Carrow, attendendo una degna risposta. –Credete che si trovi qui?-
-Non ne siamo sicuri. Ultimamente abbiamo visto dei movimenti strani in questa zona.- Tirano fuori un diario, girando le pagine lentamente. –L’ultimo movimento è stato proprio due giorni fa. Sembrava che ci fosse qualcuno nel centro, si vedevano delle luci e si sentiva odore di bruciato.-
-Ma andati sul posto non abbiamo trovato niente.- Prosegue Rodolphus. –Fernrir sentiva odore di carne, eppure non c’era niente, gli animali sembrano completamente spariti per di più.-
-E’ impossibile. Non avete pensato a un incantesimo protettivo che ci impedisce di “vedere”?- Zabini, si fa spazio nella conversazione. –Potter non è solo. Saranno in tanti.-
-Non quanto noi.- Ribatte Fernrir.
-E non forti come noi.- Affermano i Carrow.
-Non possono nascondersi a lungo.-
***
Il silenzio invade la casa.
Tutti dormono, ad eccezione per Ginny.
E’ seduta sul letto, Harry accanto a lei dorme. Baston nell’altro letto, fa lo stesso.
La luce della luna le illumina il viso. Lo sguardo è rivolto fuori dalla finestra.
Nessun rumore. Quasi la spaventa. Non lo trova normale.
Vorrebbe così tanto trovarsi lì fuori. Vorrebbe così tanto avere indietro la sua “vecchia vita”.
Hogwarts, gli amici, Harry come ragazzo, Hermione che l’ascolta e le racconta i litigi con il fratello. Le lettere della mamma, i regali del negozio di Fred e George, i maglioni di Natale, l’amore di casa, il profumo della torta della mamma.
E’ tutto così lontano, tutto così diverso  da oggi.
Si passa una mano tra i capelli rossi, li tira indietro e si piega sulle ginocchia. E’ stanca, tanto. Stanca di questa vita.
Sposta lo sguardo su Harry. Una leggera smorfia sul viso si va a creare, il respiro diventa pesante, il petto fa su e giù, stringe gli occhi, sembra che stia soffrendo.
Un altro incubo. Si muove nel letto, quasi volesse scappare da qualcuno, da lui, da Voldemort.
Apre gli occhi di scatto, spaventato e confuso, si mette a sedere e prende dei lunghi respiri. Gli manca l’aria.
-Hai fatto una nuotata nel lago con Tu-Sai-Chi?- La mette sul ridere, cercando di strappargli un sorriso.
Harry, scuote la testa. Un sorrisetto gli incornicia il viso, le braccia molleggiano lungo le ginocchia. Prende un altro lungo respiro.
-No, il solito.-
-Non riesci a vedere cosa ti mostra?-
-No, ogni volta c’è qualcosa davanti. Non so come fare.-
-Non è così grave.- Gli accarezza il viso. –Torniamo a dormire?-
-Sarebbe una bellissima idea.- Si passa una mano dietro al collo, che scrocchia notevolmente.
-Magari, ci prendiamo una tisana?- Si alza e gli porge la mano.
-Grazie, Ginny.- Si scosta le coperte di dosso, si avvicina a lei e si incammina giù in cucina.
***
Avanzano nella notte, silenziosi, a passi lunghi e decisi.
Si ritrovano al punto di partenza.
-Possibile che siate così stolti? Siamo ritornati sullo stesso posto!- Sbuffa, Draco. Punta la bacchetta contro lo zio, che non si scompone. –Sapete fare o no il vostro lavoro?-
-Stupido ragazzino. Dobbiamo restare qui.- Fernrir, sposta lo sguardo verso gli altri tre ragazzi. –E’ qui che sento l’odore.-
-Di carne fresca?- Prova a azzardare uno dei Carrow.
-Non solo. Legno bruciato.- Guarda lungo il sentiero buio, e prosegue alla cieca. Si ferma dopo dieci passi, ascoltando, e usando il suo enorme senso migliore: l’olfatto. – Ci sono delle voci, sembrano di due ragazzini.-
-E’ un modo per offenderci, cane?- Astoria, alza un sopracciglio.
-No! Ascoltate bene!- Batte un piede a terra, puntando nuovamente lo sguardo nel buio. –Sono qui, è impossibile che non siano loro!-
-Sei sicuro che non siano dei babbani? Anche quelli sono utili per la nostra missione.- Zabini, si avvicina a lui.
-Sono sicuro.- Si passa una mano sul mento, fa un passo verso il buio. –Questo profumo l’ho già sentito.-
-Lanciate un incantesimo lì. E vediamo cosa succede. Ci sarà qualche barriera protettiva.- Rodolphus, tira fuori la bacchetta, puntandola oltre l’uomo. –Se Potter è qui, vorrà dire che troveremo i suoi amichetti.-

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Capitolo 5
*** Il male regna su di noi. ***


Harry, appoggiato al lavandino della cucina, soffia sulla tazza di tisana calda.
Ginny, ha appena posato la sua sul tavolo. Lo guarda a lungo, per poi sorridergli.
-E’ troppo calda?-
-Non preoccuparti.- Sorride, mentre lei si avvicina a lui. Le mette un braccio dietro le spalle, ringraziando di poterla avere ancora tra le braccia.
-Sono contenta di poter stare insieme a te.- Lo sussurra, una mano appoggiata sul petto di lui. –Sai, credevo che sarebbe tutto finito. Credevo che .. –
-Ti sposerò quando finirà tutto, lo giuro, Ginny.- Ha posato la tazza, ormai tiepida, al bordo del lavandino. –Dobbiamo avere pazienza.- La guarda. –E andremo a vivere a Grimmauld Place. E avremo tanti piccoli Weasley.- Ride di gusto, stringendola a sé.
-Sei proprio un ragazzo romantico, Harry Potter!- Ridacchia, e si appoggia su di lui. –La tisana si è raffreddata.-
-Non importa, mi è venuto sonno a dire la verità. E inoltre, ho già ciò che mi serve per addormentarmi.-
-Sei troppo sdolcinato, Potter!- Fa una faccia disgustata, nascondendo un sorrisetto. –Harry… - Si è avvicinata alla finestra, guarda fuori, incuriosita e un po’ preoccupata.
-Che c’è?-
Un colpo improvviso li fa zittire e cadere a terra. Si guardano intorno, spaesati e un po’ spaventati. Ginny, guarda verso la porta, il terrore negli occhi. E’ la prima volta che la vede così. La prima volta che sfugge al controllo delle sue emozioni. Sempre così sicura e coraggiosa..
Prende aria per qualche secondo. Riflette..
Qualcuno deve aver attaccato la barriera protettiva.
Si alza, correndo fuori di corsa.
Hermione e Fred sono al limite della barriera invisibile, gli danno le spalle. Fred tiene una mano sulla bocca della ragazza, che con le lacrime agli occhi cerca di non muoversi e emettere un fiato.
Harry, si avvicina ai due. A passi lenti e leggeri, senza fretta e con il cuore in gola. Ginny è rimasta all’uscio della casa, guarda la scena da lontano.
-Visto? Non mi sbagliavo, c’è qualcosa qui.- E’ la voce di un ragazzo, è familiare.
-Cosa aspettiamo? Che faccia notte? Catturiamolo!- Un altro incantesimo contro la barriera, una crepa si è formata proprio davanti gli occhi di Harry. E’ piccola, ci vorrà poco prima che la distruggano del tutto.
-Chiama gli altri.- Rodolphus, si scopre il braccio, puntando la bacchetta sul Marchio Nero.
Harry, Fred e Hermione si guardano. Il primo si volta, cercando lo sguardo di Ginny, che non c’è più. Sposta lo sguardo verso le finestre della casa, che si illuminano una dopo l’altra.
Alcuni ragazzi, ancora in pigiama, escono di casa, le bacchette tra le mani.
Molly e Arthur si fanno largo tra gli altri, puntando lo sguardo su Harry. Un’ombra di terrore sul viso di tutti. Sono pronti, possono farcela. Doveva avvenire prima o dopo questo scontro.
-Buona fortuna a tutti.- Kingsley, in pigiama, e ancora assonato, alza la bacchetta verso il cielo pieno di stelle. –Sapete cosa fare appena cadrà la protezione. Non fermatevi per nessun motivo. Noi vi raggiungeremo.-
Tutti annuisco, e quando dopo qualche secondo, la barriera cede.
Che la battaglia abbia inizio.
***
Maledizioni che vengono lanciate da una parte all’altra, il nemico che cerca di resistere, che cerca di scappare nel putiferio più assoluto.
Potter è sparito, in mezzo alla folla. Il Signore Oscuro si guarda le spalle, guarda lungo il sentiero oscuro, proprio dietro il rifugio della mandria di gente che combatte. Non degna di uno sguardo i ragazzini, che si sono nascosti dietro a un albero, spaventati e con le bacchette strette tra le mani.
Harry corre, cerca di spingersi più oltre che puoi. E’ solo. Questo era il piano, isolarlo e farlo venire verso di sé. Può farcela.
-Potter, dove sfuggi? Credi potermi distruggere? Ti sbagli di grosso.- La maledizione cruciatus lo colpisce in pieno, e lui atterra con un tonfo. La terra gli impregna le narici, tossisce più forte che può. La bacchetta è ancora con lui. –Stupido ragazzino, mezzosangue!- Si avvicina a passi lenti, osservandolo dall’alto. –E’ arrivata la tua ora, e stavolta, non tornerai più.-
-Riddle. La tua amica, dovrebbe stare più attenta a seguirti ovunque.- Sputa a terra, tirandosi su. –Non è sicuro per lei stare qui.- Guarda dietro le spalle, puntando lo sguardo sul viscido animale da compagnia dell’uomo: Nagini.
-Perché non la finiamo qui, Potter?- Si sfiorano i visi, da quanto sono vicini.
-E’ finita per te, non per me!- Gli lancia un incantesimo non verbale, che viene prontamente fermato in tempo. –Ci incontreremo un’altra volta, ma non adesso.-
Un incantesimo colpisce Nagini, che si accascia a terra. Si gira, preoccupato e sconvolto in viso. Potter l’ha fregato un’altra volta, e i suoi amichetti hanno fatto il resto.
-Non mi sfuggirai questa volta Harry Potter!- Si alza, correndo verso i tre, che stretti tra loro, si materializzano via.
***
Cammina lento, a piedi nudi, lungo l’immenso spazio della campagna.
Il sole sta sorgendo, gli uccellini cantano, i Mangiamorte si rialzano a fatica da terra. Un po’ sporchi, abbattuti e stanchi, rimangono a bocca aperta, mentre lui passa accanto a tutti loro. Li guarda, e non emette un fiato. Si rigira la bacchetta tra le mani, Nagini lo segue, gli sussurra qualcosa a ogni movimento.
Draco, Astoria, Daphne e Blaise sono a pochi metri di distanza dai Carrow, che abbassano lo sguardo e la testa, quando l’Oscuro Signore gli passa accanto.
Arriva a loro. La sua bacchetta sfiora il viso di Astoria, si sposta verso il suo petto, che si alza e bassa. Sente la sua paura, il suo battito accelerato, anche se non lo mostra esplicitamente, sente e vede tutti di lei. E’ nuda di fronte a lui.
-Giovani alleati, vi avevo chiesto così poco. Potter e alcuni babbani. E così difficile?- La rabbia esplode, contro uno dei Carrow, che viene spedito violentemente addosso a albero. – Malfoy, credevo di potermi fidare di te, di poter essere “amici”. Ma… cosa devo aspettarmi da te? Gli stessi errori del padre, un buono a nulla.- Volta le spalle al gruppetto di Mangiamorte, che adesso si è alzato e cerca di poter ricevere il permesso di parlare.
Severus, guarda dritto di fronte a sé. Fa un passo in avanti, attirando l’attenzione dell’uomo.
-Mio Signore, vorrei poter dire qualche parola.- Guarda i compagni, che lo osservano curiosi. –Affidare un’impresa a dei ragazzini e delle persone incompetenti come i Carrow, non penso sia saggio.- Fa un altro passo avanti.
-Severus, questo tuo atteggiamento non mi piace per niente.- Punta la bacchetta contro di lui, che non si muove. –Ti consiglio di andare con questo branco di sfaticati a trovare altri babbani per la mia collezione e per le vostre esercitazioni. Assicurati che tutto vada per il verso giusto. Di quest’ignobile missione fallita-per l’ennesima volta-ne riparlerò con il giovane Malfoy, stanotte.-
Tutti gli occhi sono su Draco.
-Resta qui, giovane ragazzo. Abbiamo molto di cui discutere.-
E’ mattino presto, quando i Mangiamorte vagano per la città in cerca di babbani, e Draco Malfoy viene punito severamente.
Non è un caso che sia lui quello prescelto. E lui lo sa bene. Sa di doverla pagare, sa di come lui si fidava.
Un dolore lancinante sale su, verso il cuore, arriva ai polmoni, il corpo si muove a terra in modo disconnesso, non riesce ad alzarsi. Stringe i denti, il dolore al petto si fa più forte, mano a mano che la bacchetta viene più volte puntata su di lui.
E’ quasi sul punto di urlare, di rabbia e dolore, quando Severus si avvicina al Signore Oscuro.
-Sarò lieto di poterlo portare ad Hogwarts e dargli la giusta punizione, sempre se lei sarà d’accordo.- Abbassa il capo, mostrandosi inferiore più che può.
-Assicurati che possa eseguire i miei ordini.- La tortura finisce, Draco tossisce e prende fiato. –Voglio che ogni settimana, esegua delle ricerche, devo avere Potter tra le mani il prima possibile.-
-Sarà fatto.- Annuisce, guardando il biondo.
-Lasciami finire il lavoro, Severus e poi sarà tuo.- Draco si contorce a terra, nuovamente, non è ancora finita.
***
Cade a terra, Harry e Ron la seguono a ruota. Qualche colpo di tosse, cercano di riprendere fiato.
E’ stata una fortuna che non sia riuscito a seguirli, ad aggrapparsi in qualche modo.
-Hermione, ma che hai fatto ai capelli?- Ron, la guarda a bocca aperta. Si mette su un fianco, osservandola con più attenzione, avvicinandosi a toccarle la treccia sfatta. –Hai deciso di unirti alle invenzioni di Fred e George?- Ride, prendendo una ciocca azzurra tra le mani.
-Ti sembra il momento adatto, Ronald?- Scaccia via la sua mano, sistemandosi la treccia sfatta. –Dove siamo?-
Kingsley, li guarda. Apre le braccia, cominciando a parlare.
-Bè, miei cari amici. Siamo riusciti a scamparla stanotte! E’ stata una fortuna che Fred e Hermione siano riusciti ad avvertirci, e che Ginny ed Harry fossero svegli per puro caso.- Sposta lo sguardo sui quattro, ringraziandoli con un cenno. –Ed un ringraziamento speciale va a Remus Lupin, se non fosse stato per lui, saremmo tutti .. – Si blocca, guardando i ragazzini più piccoli, terrorizzati. –Benvenuti a  Godric's Hollow.-
Hermione e Ron, si voltano verso Harry, che come loro è sorpreso e un po’ irritato. Lo sguardo di Remus è su di Harry, che lo fulmina.
-Era un nostro segreto.- Sussurra, Harry, sbuffando sonoramente.
-Non andremo a casa di Lily e James. E fidati, è sicuro. In mezzo ai babbani, ci confondiamo.- Tonks, con Teddy tra le braccia, e la bacchetta nella tasca del pigiama, li guarda. –Tutto questo è stato programmato solo ieri pomeriggio, non credevamo che ci avrebbero scoperto in mezzo alle campagne, ma è successo! Non possiamo farci niente. Dobbiamo pensare a un modo per distruggerlo!-
-Granger, ti donano quei capelli, sai? Hai deciso di fare coppia con Fred? Il verde e l’azzurro sono bei colori, così vivaci.. così.. – George Weasley, con Angelina tra le braccia, ridacchia di gusto.
-Weasley, perché non pensi alla tua fidanzata? Invece, di rompere i bolidi a me?- Si è alzata, ha le braccia incrociate. Un ciuffo le ricade sul viso, sporco di terra e sfinito.
-Sei in quel periodo, per caso? No, perché… Angelina ha una pozione davvero ottima per non farti stare così mal.. – Il gemello viene colpito in pieno petto, ancor prima di poter terminare la frase. Angelina, si è scostata in tempo, rimanendo in disparte, vicino a Katie e Oliver, abbracciati anche loro.
-Granger! Sei un fenomeno!- Fred, guarda il fratello, che si sta rialzando a fatica. Ridono entrambi, guardandola. –L’ho sempre detto che sei una strega eccezionale!-
-Non è il caso di ripararci nel rifugio? I babbani si staranno svegliando, e non credo che farsi vedere in pigiama, sporchi e con delle bacchette tra le mani, non attirerebbe l’attenzione su di noi.-
-Ottima osservazione, Brown. Muoviamoci!- Kingsley, si avvia in direzione della casa.
Hermione, rimane a guardare i due gemelli, che le sorridono.
Non è proprio un buongiorno questo!

 
 
 
 

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Capitolo 6
*** Tutto perfettamente normale, o quasi. ***


E’ passato qualche giorno dall’attacco al vecchio rifugio.
Tutti sono ancora un po’ scossi. Non ci sono stati morti, a parte qualche ragazzo ferito leggermente.
Sono riusciti a entrare nella casa quella stessa mattina.
Anch’essa spaziosa, ma senza un giardino immerso nel verde. Ricorda molto la casa di Sirius, senza pensare al fatto che non c’è nessun quadro con gli antenati della famiglia, o qualche elfo domestico che prepara i pasti e pulisce.
E’ mattino presto.
Katie, Luna e Lavanda sono in cucina con Molly a preparare la colazione.
Ginny è andata nella stanza di Harry, a tenergli compagnia e a svegliarlo prima del previsto. L’ha vista scossa, ma non le ha chiesto come mai.
Sta guardando fuori dalla finestra. Qualche luce della strada babbana si sta cominciando a spegnere, il sole sorge lentamente. E la cittadina si sveglia.
Ha le gambe contro il petto-chiusa a riccio-, si stringe nella vestaglia calda. Ha freddo, nonostante la temperatura perfetta della casa.
-Uno, … due, … tre, … quattro, … -Conta i lampioni che si spengono, passa quei pochi minuti di quiete così.
-Granger. Abbiamo una bellissima proposta da farti.- George, entra nella stanza. –E sono sicuro, che sarai ben lieta di accettarla.- Sorride, guardandola divertito.
Hermione si prende la testa tra le mani, scuotendola. Sono senza speranza questi ragazzi, e soprattutto, sono irritanti!
-Non metterò nessuna protezione a Radio Potter, puoi scordartelo dopo quello che mi ha fatto Fred.- Il gemello, che si è appena seduto sul letto di Ginny, le fa un piccolo sorrisetto. –E levati quel sorriso dalla faccia, Fred.-
-L’ho scossa troppo l’altra notte. E non solo per il regalo dei capelli.- Strizza l’occhio, mentre il fratello li guarda.
-Devi raccontarmi qualcosina, Freddie?-
-Si, Freddie.- Lee, chiude la porta dietro di sé. Si siede accanto a Fred, mettendogli un braccio dietro le spalle. –Aggiorna i tuoi amici, siamo curiosi di sapere.-
-Non c’è niente da sapere.- E’ arrossita senza volerlo. -Sono stufa dei vostri esperimenti e degli stupidi scherzetti, andatevene! Non è giornata!-
-Non è mai giornata per te!- Ribatte, George, allargando le braccia in segno di resa. –Non ti chiediamo molto… solo un incantesimo protettivo, qualcosa… potrebbero esserci altri maghi disposti ad aiutarci lì fuori, hanno bisogno di sapere che siamo qui!-
Si sono avvicinati a lei, implorandola con gli occhi.
Hermione ha stretto le labbra, si è alzata a sua volta. Li ha guardati per un lungo istante, fino a quando Fred e George l’hanno abbracciata improvvisamente.
-Non ho ancora risposto!- Cerca di prendere aria, l’abbraccio dei due le leva il fiato.
-Hai accettato, lo sappiamo! Grazie mille, Granger!-
-Ci aspetta un lavoro enorme!- Lee, è appoggiato alla finestra, osserva i passanti correre da un marciapiede all’altro, ansiosi e in ritardo per il lavoro.
-Oggi pomeriggio, alle quattro. Non fate tardi. E adesso, lasciatemi dormire!- Li spinge fuori, le proteste dei tre cercano di farsi spazio, invano. –Buona notte!-
-Buongiorno anche a te, Granger.- George e Lee, ormai scesi giù di qualche gradino, non badano a Fred sulla soglia della porta. –Nervosetta?-
-E’ il minimo per quello che mi fai passare ogni giorno! Sono costretta a respirare la tua aria e a vederti!- Cerca di chiudere la porta, lui la ferma.
-Come stanno i tuoi capelli? I miei hanno ancora qualche punta colorata.- Prova a fare conversazione, lei non molla. –Senti, Granger. Volevo ringraziarti, non credevo di riuscire a convincerti, sai, l’altra notte non sembravi molto convinta per lo scherzo e … -
-Non abbiamo bisogno di parlare di quello.- Abbassa lo sguardo, imbarazzata.
Fred la guarda, divertito e con una punta di tenerezza.
E’ facile mettere Hermione Granger in imbarazzo.
-Per la cronaca, Hermione. Il modo in cui definisci tu quello che è successo, si chiama bacio.- Ha aperto leggermente la porta, in modo da infilarci dentro la testa e avvicinarsi al suo viso. –Ci vediamo a colazione.- Le lascia un bacio sulle labbra frettolosamente.
-Non contarci, Fred.-
***
Draco non è tornato a scuola.
Il Signore Oscuro ha deciso di ritirarlo qualche settimana. Studierà a casa, sotto la supervisione di Fernrir, Severus, e altri Mangiamorte scelti da lui.
Inoltre, è stato deciso, che a ogni missione, dovrà partecipare. I suoi compagni, sono esclusi. Non gli è permesso vederli, e nemmeno scrivergli, la posta è controllata. Lui è controllato.
Quel pomeriggio, è seduto in camera. Legge uno dei nuovi libri della biblioteca, che Severus gli ha ordinato di leggere per gli studi, riguardo le Arti Oscure.
Narcissa è dietro la porta. Vorrebbe entrare, parlargli, chiedergli come sta… non è possibile a quanto pare.
Fernrir, arrivata proprio in quel momento. Alcune macchie di sangue gli impregnano il mantello nero, il viso è contorto in un sorriso maligno e soddisfatto. Deve essere andato a caccia di qualche babbana.
-E’ il momento di fare lezione. Hai qualcosa da dire a tuo figlio o posso proseguire?- La guarda, in quel modo così … cerca di prenderla in giro, proprio come faceva Bella.
-No, volevo … -Le parole le muoiono in gola, quando Fernrir geme di dolore.
Una voce parla nelle loro teste.
Amici miei, vi aspetto con ansia. Ho delle nuove notizie da annunciarvi.
-Andiamo, è arrivato.- Draco, si è precipitato sulla porta. Rimane perplesso, scontrando lo sguardo della madre. –Dov’è Tilly?-
-Il padrone ha richiesto la presenza di Tilly!- Si è materializzato, accanto a Fernrir. –Cosa può fare Tilly per il padrone?-
-Assicurati che nessuno disturbi la riunione in salotto.- L’elfo, fa un inchino, annuendo. –E assicurati, di non disturbare con i tuoi amichetti in cucina. E’ un ordine. Sarai severamente punita in caso di un qualunque rumore molesto.- Si inchina ancora di più, annuendo ancora. –Vai!- E sparisce con uno schiocco di dita.
Severus, con passi lenti, li raggiunge nel corridoio.
-Vi sembra questo l’orario di arrivare?- Li spinge in salotto. –Mio Signore, siamo tutti presenti.-
-Non pretendo insulsi comportamenti, miei signori, né ritardi da parte di qualcuno. Per questa volta, ci passerò su.- Passa lo sguardo da Narcissa, a Fernrir, a Draco. –Ragazzo mio, ho grandi notizie per te.- Si avvicina a quest’ultimo, sorridendo. –Domani, con la compagnia dei miei amici, vi dirigerete a svolgere un’altra missione.-
-Sono onorato, Mio Lord. Di cosa si tratta esattamente?-
-Alcuni dei miei uomini, hanno rintracciato Mezzosangue nascosti a Diagon Alley. E’ compito tuo occupartene.- Lo guarda, cercando di leggergli dentro. La paura non lo paralizza, non è teso. E’ completamente vuoto. –Sei autorizzato a portarti dietro lo scansafatiche di tuo padre.- Gli volta le spalle, accarezza la testa di Nagini, e prima di materializzarsi fuori dal Manor, volge un ultimo sguardo ai compagni. –Se la missione non verrà portata a termine, la vita di uno di voi verrà messa a fine definitivamente.-
***
Hermione non è scesa per la colazione, è rimasta in camera … lontano da Fred.
A pranzo l’ha evitato il più possibile, si è messa vicino a Tonks e ha badato a Teddy. Non l’ha degnato di un’occhiata, è stata fredda e imbarazzata fino al midollo.
Mentre, il pomeriggio per lei è arrivato in anticipo. Purtroppo.
Un paio di discussioni con i gemelli e Lee, che hanno insistito a introdurla in Radio Potter. Ha dovuto cedere, o … Fred avrebbe parlato troppo? Non lo sa.
-Non voglio far parte di Radio Potter, cioè, non voglio .. –
-Parlare! Ed è per questo che ti occuperai di ben altro!- George, la ferma prima ancora che possa continuare. –Mi aiuterai a scrivere le parole d’ordine, e sentirai tutto in diretta! Non sei contenta?- Ride, battendo le mani tutto eccitato. –E starai con Fred!-
-Chi dice che mi interessa stare con Fred?-
-Granger, non facci passare alle maniere forti per tirarti fuori la verità!-
-Quest’incantesimo protettivo lo facciamo o no?- Lee, sdraiato sul letto, aspetta da mezz’ora, impaziente. –Tra poco servono la cena e siamo ancora qui!-
-La colpa è sua!- Hermione, indica George, che ride con accanto il gemello. –Quando andremo in onda?-
-Se per te non è un problema, stasera dopo la cena.- Fred, la guarda. –Non puoi fare l’incantesimo protettivo?-
-No. L’incantesimo che devo fare è abbastanza complesso, e non basta farlo così a caso, devo essere concentrata, e inserire la parole d’ordine a ogni trasmissione.-
-Duro lavoro, meno male che non tocca a noi.- Lee e Fred, ridacchiano di nascosto.
-Vi ho sentito!- George, li fulmina con lo sguardo.
***
Hogwarts sembra vuota.
Blaise e Pansy non sanno cosa pensare. Draco non si fa sentire, nessuno parla di lui, nessuno sembra interessato. Pensano il peggio, dopo la missione miseramente fallita.
Hanno provato a chiedere ai professori, li hanno liquidati con lo sguardo e li hanno malamente buttati fuori dalla classe. Perfino Piton non è stato clemente.
-L’avrà punito, e avrà deciso di farlo stare a casa per un po’. Non c’è da preoccuparsi, Draco sa cavarsela.- Daphne, non è per niente tesa. Sembra quasi sollevata che non ci sia più.
-Chissà quanto l’avrà punito… Dite che avrà fatto qualcosa anche a Lucius?- Blaise, azzarda. Sa quanto il Signore Oscuro sia maligno e vendicativo. –Oppure… -
-Non ha senso tormentarsi per qualcosa che può essere accaduto o no. Non lo sappiamo, non dobbiamo far andare il nostro cervello in pappa. Se Draco sta bene, ce lo farà sapere.- Astoria, che fino a quel momento è stata in silenzio, parla senza vergogna.
-Se lui dovesse essere .. No, non è così! Ne sono sicura.- Pansy, scuote la testa, cercando di sgombrare la mente dal cattivo pensiero. -Dov’è Theo?-
-E chi lo sa! E’ sparito da stamattina!- Blaise, si passa una mano sul mento. –Lei chi è?- Indica con lo sguardo una Serpeverde, che ha appena varcato la soglia della Sala Comune.
-Valla a conoscere e lo saprai.- Sbuffa, Daphne. Si stira per bene la gonna, lo sguardo viene puntato su un ragazzo, seduto di fronte al tavolo degli scacchi magici. –Se avete finito, ora vado ad occuparmi delle mie relazioni con gli altri.- Accenna un saluto con la mano verso la preda, che le sorride malizioso.
-Una nottata così è l’ideale.- Il moro, la osserva andare via. Quasi prova un misto di gelosia nei suoi confronti, è da tanto che non trova una donna disponibile a lui. O è lui che ha smesso di cercare? –Voi cosa fate?-
-Io ho un appuntamento fuori di qui.- Astoria, si alza. Con un gesto, sposta i capelli dietro le spalle. –Buona nottata anche a voi.- 

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Capitolo 7
*** Radio Potter. ***


La cena viene servita, nessuno parla. Tutti sono troppo concentrati a prepararsi per la missione.
Tilly, si sta per ritirare in cucina con altri tre elfi.
-Tu, elfo! Torna qui.- Fernrir, la incita ad avvicinarsi, l’elfo fa come gli viene detto, un po’ spaventato e nervoso della richiesta. –Questa zuppa è fredda. Vedi di portarmi qualcos’altro! E impara a cucinare!-
-Si, Signore. Sarà fatto! Desidera altro il padrone?- Si inchina, mostrando più rispetto possibile.
-Lui non è il tuo padrone, elfo. La Famiglia Malfoy e i suoi componenti sono i tuoi padroni.- Draco, alza lo sguardo dal piatto, guardando il lupo mannaro, posto in fondo alla tavola. –Tutti gli ospiti presenti in questa sala, sono … e rimangono, indesiderati.-
-Quindi stai dicendo che il nostro Signore è indesiderato?- Si intromette un Mangiamorte, seduto accanto a Rodolphus. –Perché non lo chiamiamo?- Guarda i compagni, che lo appoggiano in pieno.
Cercano di fregare un Malfoy. Come si permettono? Loro che gli hanno salvato il culo più di una volta, loro che gli danno un posto in cui stare bene e al sicuro.
Narcissa, seduta  vicino al marito, non emette un fiato. E’ paralizzata dalla paura.
Prova a non pensare, a rigirare la zuppa fredda con il cucchiaio, mentre Lucius sconvolto dal comportamento del figlio, lo osserva per lunghi istanti.
Un briciolo di dignità e rispetto, solo questo è preteso.
-Tu, non azzardarti a parlare con quel tono. Rinchiudetelo nelle segrete, e fatelo uscire quando marcisce!- Infuriato, guarda gli uomini, che con fare altezzoso, non si muovono. –Tilly, assicurati che l’ospite si trovi a suo agio nella cella.-
Un inchino, e con gentilezza, l’elfo porta fuori dalla sala l’uomo, che divertito, non ribatte.
-Il nostro Signore, è ben desiderato in questa casa. Siete voi a non esserlo. Ricordatevi chi è più in alto di voi.- Si alza, ripone violentemente la sedia al suo posto e si incammina su per le camere. –Per le sette e trenta di domani mattina, vi voglio preparati e a stomaco pieno.-
***
E’ passata un’ora da quando hanno finito di cenare.
Hermione, guarda l’orologio appeso in camera. E’ l’ora di andare.
Ginny è con Harry, Katie e Angelina sono di sotto a tenere Teddy. E’ sola per fortuna, non dovrà preoccuparsi di domande imbarazzanti.
Bussa alla porta una volta, dopo qualche secondo, George viene ad aprirle.
-Ti aspettavamo! Entra pure, Granger!- Si fa da parte, per farla entrare. –Ho già pensato ad alcune parole d’ordine. Perché non cominci a fare l’incantesimo?-
Lei, annuisce. Tira fuori la bacchetta, cominciando a pronunciare le parole per l’incantesimo protettivo.
-Mi state consumando. Posso avere un minimo di spazio e tranquillità quando faccio il mio lavoro?-
-Certo. Lee, finiamo di scrivere le notizie?-
-Si, intanto tu, George, riguarda le parole d’ordine e scegli quella che ti sembra più adatta per oggi.-
Passano alcuni minuti prima che Hermione smetta di assicurarsi la massima protezione. Dopo aver preso un lungo respiro, e essersi sistemata al meglio, richiama i ragazzi a sé, che la osservano incuriositi.
-Quest’incantesimo non è molto conosciuto, ed è efficace. Può essere fatto solo per alcune situazioni, per questo è difficile da produrre. Dura un’oretta, è abbastanza?-
-Spiegati meglio, Granger.- Fred la guarda, perplesso. –Cosa impedisce esattamente? Ai Mangiamorte di trovarci?-
-Non solo, impedisce di trovare la nostra posizione. Impedisce anche a chi lavora con lui di poter sentire Radio Potter. Ho fatto anche in modo che la parola d’ordine debba essere pronunciata da uno di noi e che le voci, risultino diverse.-
-Quindi, nessun Mangiamorte può scoprirci? Fantastico! Complimenti Granger, ti superi sempre di più!- Una pacca sulla spalla la colpisce in pieno.
-Che finezza.- Lee, volta il capo, cercando di non scoppiare a ridere.
-Bene, prima di un possibile omicidio, direi di iniziare.- George, posto tra i due, indirizza lo sguardo sul gemello. –Magari, a fine trasmissione, vi lasciamo un po’ di tempo libero in camera, da soli.- Strizza l’occhio, provocando un gran sorrisetto Weasley sulla bocca di Fred.
-C’è un'altra cosa, però. Non possiamo fare qui Radio Potter, se ci scoprissero, sarebbe la fine, nonostante ci sia la protezione è sempre meglio prevenire. Dobbiamo spostarci  di volta  in volta che registriamo, non stare mai nello stesso punto. Fuori dal rifugio.- Hermione, abbassa appena lo sguardo. –Mi dispiace, ma è di vitale importanza.-
-Questa è una vera fregatura!- Fred, sbuffa. –Merlino, e io che credevo di potermene stare tranquillo al caldo!-
***
Non ha molto tempo da perdere, domani è vicino. Mancano solo poche ore, e lui dovrà uscire nuovamente lì fuori.
La vita di suo padre è nelle sue mani. La sua stessa vita è in pericolo.
Il Signore Oscuro non sarà clemente, lo è stato abbastanza per troppo tempo. E’ già tanto se gli ha dato una giusta punizione l’ultima volta.
-Ti consiglio di prepararti a dovere, Malfoy. Non vorrai mica finire nei guai?- Severus, si è chiuso la porta alle spalle. Lo osserva dall’alto in basso, l’espressione vuota sul viso. –Cerca di non fare gli stessi errori di Lucius.-
-Lucius e io siamo completamente diversi, non pareggiarmi a lui. Inoltre, non ho bisogno del tuo aiuto.-
-Sono il tuo padrino! Ho il compito di proteggerti, sciocco di un ragazzino!- L’ha imprigionato al muro, per poter parlare a voce bassa. -La tua intera esistenza è il pericolo, metti quella testa apposto!-
***
Con il permesso di Kinglsey, sono usciti dal rifugio e si sono materializzati nella vegetazione, lontano da anime vive.
Seduti a terra sull’erba, cominciano a preparare la prima puntata.
-E’ tutto pronto, possiamo cominciare. A te, Granger. Ricordati di stare in silenzio!- George, le passa una cuffia, in modo da sentire la trasmissione in perfetto audio. –Uno, due, … tre!-
-Benvenuti a tutti maghi e streghe su Radio Potter! Vi siamo mancanti, eh?- Lee, con un un gran sorriso, comincia a parlare. –Qui è il vostro caro River che vi parla! Scusate l’assenza, ma come sapete … non è stato un gran periodo! Purtroppo, il nostro amico senza naso, è riuscito a impadronirsi di tutto, e nascondersi non è stato per niente facile! Ma non preoccupatevi, cari amici, siamo tornati più forti di prima!- Sposta lo sguardo su Fred, che ridacchia, accanto a George. –Sono qui in compagnia del mio amico, Mordente! Ricordate, ragazze?-
-E’ sempre un piacere poter far parte di questa trasmissione, e di poter sentire le mie adorate fan!- Prosegue Fred, costringendo Hermione a puntare lo sguardo su di sè. –Allora, quali notizie interessanti hai da darci?-
-Oh, ne ho raccolte molte in questi ultimi due anni, amico mio. Non solo, Tu-Sai-Chi è riuscito a sfuggire alla bacchetta di Potter, si è letteralmente impadronito della civiltà magica! Ma a quanto so, numerosi uomini e donne, con la collaborazione di alcuni sopravvissuti, si sono riuniti a formare l’Ordine della Fenice, con l’aiuto del ragazzo e del suo trio!- Lee, volge un sorriso ad Hermione, che ricambia di rimando.
-E le morti sono ancora molte? Perché da alcune voci che mi sono arrivate, sono notevolmente diminuite dopo che la maggior parte della popolazione è partita all’estero per sfuggire a questo massacro.-
-Anche a me, era arrivata questa voce… ma da quello che sentito, nel mondo babbano non se la cavano molto bene.- Si massaggia il mento. –Sono aumentate le sparizioni di numerosi bambini,  di famiglie benestanti e non.-
-Caspita. Brutto affare! River, rammenti i nostri anni ad Hogwarts, quando il nostro unico problema era non incontrare l’amico strisciante delle tubature?- Scoppia a ridere, strappando un sorriso ad Hermione, che si morde le labbra per non farsi sentire.
-Oh, si. Bei tempi… O quando c’era un Troll nei sotterranei?-
-O quando c’è stato il Torneo Tre Maghi? Che poi, non era veramente a tre, visto l’impegno di Potter nel mettere il nome nel calice. Come dici che se la passa quel ragazzino?-
-Bè, se è sotto la protezione di tutta quella gente, penso che se la passi bene! Magari, si è trovato la ragazza!-
-A me è sempre sembrato molto impacciato nelle relazioni…- Ride, continuando a parlare, guardando con la coda dell’occhio Hermione. –E per quanto riguarda i suoi amici, che sai dirmi?-
-Direi che non c’è molto da dire! Sbaglio o Potter era un terzo incomodo nel trio? Correva spesso questa voce negli ultimi tempi prima della battaglia!- Hermione, arrossisce. –Anche se, è stato affermato che più di una volta, la ragazza di Weasley non fosse solo del rosso amico.- I due, scoppiano a ridere di gusto. –Ma, a parte questa diceria… hai saputo dell’ultimo attacco che c’è stato?-
-Dove?-
-In mezzo alla campagne, a quanto si sa, Potter e tutta la famigliola, sono stati scoperti! Senza naso è non è riuscito ad arrivare in tempo, gli è passato davanti gli occhi ed è riuscito a perderlo di vista, o meglio, davanti il naso!-
-Oh, River! Questo tuo senso dell’umorismo, mi è mancato davvero tanto!-
-Mordente, sa quanto io possa essere divertente in queste situazioni!-
-Rammento, non temere.- George, li guarda, ridendo. Hermione incrocia le braccia, infuriata. –River, stavo pensando.. perché non facciamo un appello a tutti i rifugiati ignari dell’Ordine, di farsi trovare? O come minimo, di un posto dove potersi rifugiare per conto loro.-
-Mi sembra un’ottima idea!- Lee, prende un foglio tra le mani, cominciando a leggere. –“Vi consigliamo, cari amici di Radio Potter, di rifugiarvi presso le campagne, evitate il mondo babbano, e se possibile, cambiate posto molto spesso, il nemico potrebbe essere ovunque.”
-E ricordatevi, di non nominare mai il suo nome. A meno che non vi volete letteralmente buttare tra le braccia dei Mangiaporci.-
-Qui è River, e Mordente, vi danno la buona notte, e vi augurano di ricordarvi la parola d’ordine per la prossima puntata: Lumos. Potter, siamo sempre con te. A domani, ragazzi!-
La trasmissione viene interrotta da George, che si lancia su Fred per congratularsi.
-Grazie per aver detto ciò che non c’era da dire su di me!- Hermione, sbuffa, impaziente, e rossa di rabbia. –Dovevate dire quello che avevate stabilito, non parlare della vita di .. della nostra vita! O della nostra amicizia!-
-Dai, Hermione. Non abbiamo detto niente di che! Era per rallegrare la serata!-
-Bè, rallegra la serata dicendo il tuo nome, prossima volta!- Spintona con forza Fred, che indietreggia appena. –Non vi aiuterò mai più!-
-Non farla così tragica… sembra peggio di quando hai avuto per un paio di giorni i capelli verdi!-
-Quello è stato un bel colpo!-
-Hai avuto pure l’occasione di vedermi mettere in atto la penitenza che mi avevi ordinato di fare!-
-Hai baciato Angie?- George, sorpreso e con gli occhi sbarrati, si avvicina al fratello.
-No.-
-E allora, cosa stai … -
-Non sta dicendo niente!- Hermione, imbarazzata, e rossa in volto, spinge Fred fuori dalla cerchia dei due amici, che la guardano perplessi. –Possiamo andare a casa?-

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Capitolo 8
*** Il coraggio non è tutto. ***


Fa un passo, il pavimento di legno su cui cammina, scricchiola. Si guarda intorno, preoccupata di aver svegliato qualcuno. Attende qualche minuto, nessun movimento è in vista.
Prosegue, cominciando a scendere le scale, giù verso la cucina. Che è illuminata.
-Splendida nottata per rimanere svegli, eh?- Seduto, con il sorrisetto ad incorniciargli il viso furbetto. –Infrangi ancora le regole, eh? Credevo che ti fossi riuscita a levare quel vizio.-
-Bè, tu non sei da meno, Weasley.- Si accascia sfinita, su una sedia. –Hai preparato qualcosa?-
-Certo che no! Sono sceso perché la camera è occupata dai due piccioncini!- 
-Una vera tragedia per te!- Posa la bacchetta sul tavolo. –Che farà Fred in tutto questo arco di tempo libero senza il gemello?-
-Porterà Hermione a cavalcare una scopa!-
Si irrigidisce di colpo. La paura la paralizza più di quello che si aspetta.
-Scordatelo. Io non salgo su quell’affare!- Lo sguardo è caduto dietro alle spalle di lui, dove una scopa un po’ vecchiotta ma ancora utile, è appoggiata al muro. –Sono trappole mortali, e soffro di vertigini!-
-Che scuse sono queste?- Allarga le braccia, guardandola, stupito. –Hai il miglior giocatore della Squadra di Grifondoro, non può accaderti nulla!-
-Lo dici tu! Vogliamo parlare di quella volta in cui Katie Bell è finita in infermeria, per una delle tue merendine non collaudate a dovere?-
-Si chiamano incidenti di percorso, Granger. Capitano a tutti, perfino a te! Perché non parliamo di quella volta in cui hai fatto qualcosa di veramente spericolato… come… quella volta che sei salita su un Thestral …? E ti sei fidata di Harry, nonostante non vedessi niente!-
Ha vinto. Quello è stato veramente un gesto impulsivo e sconsiderato, però era fatto in fin di bene… per Sirius.
-Portaci qualcun’altra, stasera posso farne a meno di quest’avventura.- Si è alzata per uscire dalla stanza.
-Hermione, è solo un gioco. Non succederà niente.-
Si è imputato davanti alla porta, bloccandola.
Lei ha ribattuto. Non ha sentito una parola, è rimasto a fissarlo.
Gli occhi sono scesi a guardare le labbra, che  la sera prima dell’attacco al rifugio, erano sulle sue.
Quelle labbra che ha assaggiato… che vorrebbe…
-Non guardarmi in quel modo, non lo sopporto!-
-Mi sa che dovrai sopportarlo per il resto della vita!- Ride, incrociando le braccia al petto. –Miss Prefetto Perfetto.-
La risposta non arriva.
L’ha baciata, di nuovo.
***
Il sole è sorto.
Si sono già materializzati a Diagon Alley, che a quanto pare, risulta vuota nella strada. Ci sono angoli poco illuminati ovunque, che nascondono qualcuno, se non qualcosa.
Draco si è preso la briga di dividere la squadra in due gruppi. La prima parte l’ha seguito fino ad adesso, mentre l’altra, è rimasta a Villa Malfoy ad esercitarsi con qualche babbano catturato. Sotto la supervisione di Severus e Narcissa.
-Cominciate a setacciare ogni parte di questo posto, partite dai negozi, controllate tutto ciò che avete davanti. Non tralasciate nulla, e mettete in ascolto le orecchie!-
***
Non è un puro caso se Fred passa vicino ad Hermione, o se ogni volta che lei esce da una stanza, lui stia salendo le scale per andare in camera con George e Lee.
Non è un caso che durante Radio Potter la guardi, mettendola in imbarazzo.
Non è un caso che a fine delle serate, rimangono sempre soli. E che dopo dieci minuti, Hermione, rossa in volto e parecchio scossa, si affretti a smaterializzarsi per tornare a casa.
-Sei un vero ragazzaccio, fratello!-
Sono appena le dieci e mezza.
Lee, George e il gemello sono chiusi in camera. Chiaccherano prima di andare a letto, come ogni sera da due mesi a quella parte.
George non ha bisogno di molte spiegazioni, immagina cosa possa aver fatto ad Hermione. Immagina, come il suo fascino l’abbia colta in pieno! E come Ginny gongola di nascosto, mentre mangia le sue Api Frizzole.
Lee è perplesso. Non sa veramente come sia fatta la Granger. La immagina come un pezzo di legno tra le braccia dell’amico. Anche se, al Ballo del Ceppo la sua femminilità è riuscita a uscire fuori dopo quattro lunghi anni… e l’interesse per qualcuno del sesso opposto.
-Ginny ha bisogno di gossip. Perché non ci racconti della tua scappatella della scorsa notte?-
-Quale scappatella, se tutte le notti sono costretto a dormire con voi!-
-Ah, si? Strano… - Si passa una mano sul mento, mostrandosi pensieroso. –Eppure, l’altra notte ti ho visto rientrare qua con un bel sorrisetto, e il pigiama spiegazzato. Sbaglio?-
-Ero andato in bagno. Non sono un’ameba!- Scosta le coperte dal letto, entrando. –L’altra notte ho dovuto aspettare fino alle quattro per poter rientrare, per colpa delle tue esigenze con Angelina!-
-Da quel che ho visto, tu sfoghi le tue con Hermione. E pure in modo violento!-
-Non l’ho toccata con un dito! Fratellino, ti stai facendo un’impressione sbagliata su questa storia! Non c’è niente tra me e quella ragazzina!- Sbuffa. –Perché non parliamo delle tue storielle con Angie?-
-Qui vai troppo sul personale.- Incrocia le braccia, voltando lo sguardo e sollevando il mento. –Non significa che essere gemelli, voglia dire che dovrò raccontare cosa succede in questo letto!-
-Peccato, che l’abbia condivisa con me, la tua ragazza. Che un tempo, era cotta del più bello!-
-Stiamo parlando di secoli fa, Fred!- Lee, ridacchia. I gemelli sono divertenti, quando fanno il teatrino serale. –Il vero problema, è che lei, non si sia accorta della bellezza del sottoscritto!-
-Lee, da quant’è che non hai una ragazza?- Fa una leggera smorfia, guardando il moro.
-Da prima della Guerra! Facciamo… quattro anni pieni?- Tenta George, cominciando a inviare frecciatine. –Ciò che mi preoccupa è il suo modo di vivere questa situazione… quanto pensi che … - Abbassa lo sguardo, sul cavallo dei pantaloni, imitando un gesto poco fine.
-Allora, Lee, perché non ci dici quante volte a settimana … -
-Fred! George! E’ ora di dormire!-
Molly, in pigiama e con la bacchetta puntata contro i due figli, li guarda infuriata al limite del possibile.
-Mamma, non siamo più dei bambini! E Lee …
-Non mi interessa, adesso le luci si spengono!-
-Ma … -
Un altro urlo da parte di Molly, Arthur si è affiancato-di corsa-alla moglie.
-Cara, lascia fare il lavoro a Ron. Sei stanca, hai bisogno di riposarti.-
Ron, tira fuori un .. non si sa cosa di preciso. E’ un oggetto curioso.
Fred è tentato di prenderlo in presto-tecnicamente parlando, rubarlo- e provarlo in altre stanze, per sottrarre la luce come ha appena fatto con quelle della sua stanza.
-Non è giusto usare il deluminatore, Ron! Silente non vorrebbe che tu lo usassi solo per ripicca contro i tuoi familiari!-
-Quale ripicca?-
-Volete muovervi o no ad andare a letto?!?-
Molly si scosta il marito dalle braccia, e con passi pesanti si dirige nella stessa che condivide con l’uomo.
-Wow. E’ stato … agghiacciante!-
-Tua madre è stanchissima, Ron. Cerca di capirla.- Si gratta la nuca, leggermente imbarazzato. –E’ meglio che vada. Dormite!-
***
Il negozio di Olivander è completamente distrutto. Alcune bacchette sono a terra, spezzate e non, mentre le scatoline che le contenevano sono strapazzate e aperte.
La polvere è ovunque. Un terribile tanfo inonda il retro.
-Esci fuori, e non farmi perdere tempo. O chiamerò altri miei uomini, che non saranno così gentili.- La bacchetta è puntata nel buio, da cui lentamente, con un’espressione spaventata sul viso, esce una ragazzina di appena dodici anni.
-Bel bottino, Malfoy! Finalmente sei riuscito a fare qualcosa di utile!- Fernrir, appoggiato alla porta, ridacchia, divertito. –Perché non la lasci a me? Mi prenderò cura di questa bella ragazza, non hai da preoccuparti!-
-E’ il mio bottino, e decido io cosa farmene. Vai a cercarne uno tuo.-
-Non c’è bisogno… abbiamo trovato abbastanza ragazzi che bastano e avanzano per almeno sei mesi! Soprattutto, abbiamo ragazzine come lei disposte a lavorare!- Si passa la lingua sulle labbra, cercando di immaginare il gusto della carne fresca.
-Mostrameli.- Afferra per il braccio la preda, che comincia a singhiozzare.
-Tutti compresi dai tredici anni su, ad eccezione per questa.- Strattona con forza una ragazza inginocchiata a terra. –Io credo ci sia del potenziale, sia in lei… che in questa.- Volge lo sguardo dietro le spalle di Draco, dove si è nascosta la Mezzosangue che ha catturato.
-Il potenziale sono capace di vederlo io, non tu. Voi, restate qua. Padre, ti affido il compito di sorvegliarli, appena ritorno con l’altro gruppo, lasciali tornare al Manor. Fernrir, tu vieni con me. Anche loro.- Indica il resto dei ragazzi catturati.
-Sarà fatto.-
Si smaterializza in un secondo.
Quando arriva, Narcissa e Severus sono posti ai lati del salotto. La prima guarda la scena, reprimendo un grido.
Il tavolo è sparito.
Un cerchio si è formato in mezzo all’enorme spazio vuoto, dove un Mangiamorte sta torturando qualcuno. Un uomo per l’esattezza.
Un’ondata lo travolge in pieno, quando la maledizione si scaglia contro il petto. Urla, scalcia, strizza gli occhi per il dolore, stringe i pugni, … si blocca.
Emette un profondo respiro.
Si è fermato.
-Non ti avevo detto di non uccidere i prigionieri?- Si scosta di dosso la ragazza, che ha portato con sé, e si avvicina al Mangiamorte, sorride, sfacciato. –Sei fuori.-
-Non puoi farlo, non è tuo diritto.- Punta la bacchetta contro il babbano. –Finiscilo.-
-Ho ben altro da fare, che uccidere babbani. Ti consiglio di seguirmi e lavorare sodo per trovare questi Mezzosangue, o la pagherai. Stavolta, non sarò io a coprire le tue scappatelle, per distruggere la vita a qualche bambina.-
Un lieve rossore compare sul viso di lui, che abbassa di poco lo sguardo.
-E’ l’ultima volta che comandi.-
-E’ l’ultima volta che vedi i tuoi compagni. Fernir, occupati di questa femminuccia. E ricordati, io qui comando sempre.-
Un lampo verde si espande per la stanza.
Si volta, cominciando a contare la mandria che sono riusciti a trovare fino ad ora.
Sono pochi, ne servono altri. Lui sarà contento. Deve soddisfarlo come può.
-Draco… sei stato davvero… bravo.-
-Grazie, madre. Voi state bene?-
-Benissimo.- Con la coda dell’occhio, osserva il corpo privo di vita a terra. –Stai facendo un buon lavoro, sarà orgoglioso di te.-
Draco annuisce, riponendo la bacchetta nella tasca della giacca.
E’ sfinito. E la giornata non terminerà fino a stasera.
-E’ tempo di tornare indietro. Voi altri, seguitemi.- Si guarda intorno, cercando l’elfo domestico, che non c’è. –Tilly!-
-Il padrone ha chiesto la presenza di Tilly, che è pronta a servire ogni suo desiderio.- Abbassa il capo, mostrando il più devoto rispetto.
-Prepara un pranzo per gli sfaticati che arriveranno tra pochi minuti. E assicurati che riposino tutti, a dovere.-
-Va bene, padrone. Verrà fatto.-
-Adesso puoi andare.-

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Capitolo 9
*** Tutto cambia, niente resta com'è. ***


Sono tutti riuniti nel salotto, alcuni di loro sono sul divano, altri sono rimasti in piedi, tesi e ansiosi delle nuove comunicazioni.
Kingsley è posto al centro. Cerca di trovare le parole adatte, nonostante non abbia le forze per dirlo ad alta voce.
Non saranno felici, lui lo sa. Non possono rischiare ancora di perdere qualcuno, o di mandarlo direttamente nelle mani del nemico.
-Le provviste stanno terminando, non abbiamo molto tempo prima di rimanere senza. C’è bisogno che qualcuno vada a cercarne altre.-
-E dove?- Tonks, seduta sul bracciolo di una poltrona, culla il piccolo Teddy che dorme. Lupin, accanto a lei, guarda l’uomo. –Non è sicuro.-
-So benissimo che non è sicuro. Ma bisogna farlo, o moriremo tutti. E ancora non siamo pronti ad attaccare, inoltre, come faremo con le forze al minimo?-
-Ha ragione.- Harry, si avvicina. –Mi offro come volontario per questa missione.-
-E’ fuori discussione!- Molly si è alzata, mettendosi davanti al ragazzo. –E’ troppo pericoloso per te!-
-Non permetterò che qualcun altro … -
-Harry, sei la nostra unica speranza. Non possiamo mandarti in giro, anche se hai una protezione! E’ pericoloso.- Lupin, ha fatto lo stesso. Gli ha appoggiato una mano sulla spalla, con fare paterno. –Dobbiamo sopravvivere. E da quel che hai raccontato, ti serve tempo prima di sconfiggerlo. So che non vuoi parlarne, e non te lo chiederò. Devi restare qua, e terminare quello che hai iniziato con Silente, qualunque cosa sia.-
Harry, abbassa lo sguardo. Non sa cosa dire.
-Facciamola più semplice. Scriviamo tutti i nostri nomi, li mettiamo in un contenitore, e quelli che escono, andranno.-
-Ottima idea, George!-
-Sono Fred!-
-Oh, scusa ragazzino.-
-Ah, ti ho fregato! Io sono Fred!- Scoppia a ridere di gusto, con il gemello, mentre gli altri si affrettano a distribuire i bigliettini per l’estrazione.
***
Gli elfi domestici sono appoggiati dietro la porta della cucina, cercano di origliare qualcosa. Non emettono un fiato, né si muovono, timorosi di attirare l’attenzione.
Lord Voldemort si è materializzato, lentamente, è arrivato fino al salotto-accompagnato da un Mangiamorte, che ha atteso per alcuni minuti-gremito di gente.
I suoi “amici”, si sono inchinati. E così, dopo qualche secondo-che sembrava infinito-ha cominciato a congratularsi.
-Oh, sono veramente meravigliato! Questi sono notevoli progressi, state cominciando a guadagnarmi la mia fiducia.- Fa qualche passo, sorpassando Fernrir. –Giovane Malfoy, è un vero piacere per me, dirti che … sei il nuovo capo del gruppo, i miei sudditi sono ben felici di eseguire ogni ordine che gli darai.- Un sorrisetto, con la coda dell’occhio, osserva Lucius. –E sono lieto, di nominare Lucius, il tuo secondo braccio.-
-E’ un onore per me, Lord. La ringrazio.- China il capo.
-Allora, mio caro amico. Quanti Mezzosangue sei riuscito a portare nelle tue segrete?-
-Una trentina, circa. Se lei me lo permetterà, questa sera vorrei partire per Diagon Alley, e trovare il resto.-
-Appoggio in pieno questo tuo progetto, Draco.- Annuisce, rigirandosi la bacchetta tra le mani. –Se non è un problema, gradirei essere chiamato al tuo ritorno.-
-Sarà fatto, mio Signore.-
Narcissa, in un angolo, osserva.
-Signora Malfoy, suo figlio ha un vero talento nel catturare i babbani, che non meritano di usare la bacchetta. E suo marito, si sta davvero riprendendo dagli sbagli fatti in passato.- La guarda, provando a leggerle dentro.
-Sono orgogliosa di aver sposato un uomo del genere, e di avere un figlio come Draco.-
-Ho delle proposte interessanti per lei.- Nagini si avvicina, strisciando, alla donna, dicendo qualcosa al proprio padrone. –Da quando Bella non c’è più, sono rimasto senza una vera compagna ad aiutarmi negli affari. Perché non prende il suo posto? La sua presenza è gradita, soprattutto dalla mia amica.-
Ha un attimo di esitazione, mentre gli sguardi di tutti sono puntati su di sé, soprattutto quello di Lucius.
-Sono lieta di accettare.-
***
E’ pomeriggio inoltrato.
La maggior parte dei ragazzi si è rifugiato in camera. Gli ultimi saluti, prima di partire.
Ginny è seduta sul letto di Hermione, quest’ultima si sta sistemando al meglio allo specchio. Nota lo sguardo insistente, cerca di non farci caso, anche se è impossibile.
-Dovevo andarci io, non tu.-
-Come doveva andarci Harry? O Ron? Io sono felice di … di aiutare.- Si morde il labbro, reprimendo il “sono contenta di partecipare”, poco adatto alla situazione. –Non succederà niente di grave, siamo in tanti, torneremo presto.-
-Se entro  l’una non vi vediamo arrivare, veniamo a cercarvi.-
-Diagon Alley è vuota, ormai. Non troveremo nessuno. E fidati, se troveremo gente, saranno solo nuovi alleati.-
-Non sono così positiva come te.- Si è alzata, ed è arrivata dietro le sue spalle. –Starai attenta a non cacciarti nei guai?- Prende la spazzola, cominciando a rifare una treccia ordinata alla ragazza, che la ringrazia con un gran sorriso.
-Ovviamente.- La guarda, attraverso il riflesso dello specchio. –E tu starai attenta a non farti scappare Harry?-
-Io, credo che … troverò il modo per distrarlo.- Ridacchia.
-Immagino come!- Abbassa lo sguardo. –Come fai a parlarci ancora da quando siamo fuggiti alla Guerra, e non vi abbiamo rivelato il vero perché e il motivo della nostra partenza improvvisa?-
-Vedi, ci sono cose che… è necessario non dire, e ci sono cose da fare per salvaguardare gli altri, proprio come ha fatto Harry con me, quando Silente è morto.-
E pensare che ogni giorno si sente in colpa.
Se sapessero dell’ultimo Horcrux, è quel dannato serpente. Se sapessero che non hanno più la spada di Grifondoro. Se sapessero ciò che Harry si porta sulle spalle.
Se sapessero… di Fred.
Fred, che la tormenta ogni giorno. Che la mette in imbarazzo come può, che è così spontaneo con lei.
E’ tutto così confuso e strano, e … la paura di … ciò che è proibito, di ciò che non si sarebbero mai aspettata, soprattutto da lui.
-Ti piace?-
-E’ perfetta!- Si accarezza i capelli, raccolti perfettamente.
Qualcosa di buono è riuscita a ottenerlo!
Qualche stanza più in là, il resto dei giovani estratti, si sta distraendo animatamente. Tant’è che Neville e Luna, sono costretti a recarsi nella camera, per convincerli ad abbassare la voce.
-Vorrei riposare, ma a quanto pare, qualcuno ha deciso di non farci rilassare un minuto.- E’ appoggiato alla porta dei gemelli, che continuano a lanciare incantesimi a caso, l’uno contro l’altro. –Fred! George!-
-Scusaci, Neville. Siamo un po’ entusiasti dalla faccenda, sai.- Uno dei due, ripone la bacchetta nella tasca. –Siete preparati?-
-Io sono estasiata di partecipare, tu, no, Fred?-
-Ovviamente.- Si passa una mano tra i capelli, scompigliandoli quel poco che basta.
-E’ felice di poter tenere Hermione tra le braccia, stasera.- Sussurra, George, a Luna, che gli sorride come non mai. –A quanto so, vorrebbe portarla a vedere le stelle.-
-Non penso che avremo tempo di farlo, a meno che, non si prendano qualche minuto per loro, e noi li copriamo.- Neville, sbuffa. –Credevo che fossero fesserie, tutte quelle storielle, su Fred e Hermione insieme.-
-Avete finito di parlare delle mie non relazioni amorose?-
-Fred, sei tu che mi inciti a parlarne!- George, si aggrappa al braccio del fratello.-Sono costretto a condividerti con una donna, dove lo metti il nostro amore fraterno?!?-
-Questa situazione sta letteralmente degenerando!- Si scosta in mal modo dalla presa del ragazzo, che sorride, malizioso. –Il tuo sorrisetto non mi piace!-
-E ti piacerà ancora di meno, quando porterò qui Hermione!-
-Si è rinchiusa in camera con Ginny, non hai speranze!-
-Da quel che ho visto, la Granger è sola. Sono passato per la sua stanza, e stava leggendo vicino alla finestra. Ginny, probabilmente, è in camera di Harry.- Lee, entra in camera, poggiando sul comodino una pergamena.
-Sono le nuove news da annunciare a Radio Potter?- I quattro, allungano il collo, cercando di vedere al meglio.
-Non tutte. Ci lavorerò su, stasera.- Si gratta la nuca. –Katie e Oliver sono giù, vi aspettano con Tonks.-
-Giusto… - Fred, si affretta a scendere in cucina.
Lee, Luna e Neville li seguono a ruota.
E George… rimane per qualche minuto in stanza. Proprio in quel momento, Angelina, passa per di lì, in cerca dell’anima gemella. Sa quanto possa essere triste e impaurito il suo ragazzo, nonostante non ammetta di essere così sentimentale.
-Sei preoccupato?-
-No, sto benissimo.- Le passa un braccio dietro le spalle, stringendola a sé. –Scendiamo?-
-Certo, George.-
E’ teso, tanto che si dimentica di chiudere la porta.
***
Arrivano a destinazione per le nove.
Si dividono in due gruppi, chi è costretto a proseguire per una parte e chi per un’altra.
Draco, detta ordini, Lucius, dalla parte opposta, lo osserva.
Lui deve avere qualcosa in mente per averlo premiato. Qualcosa di malvagio.
E se fallisce, suo figlio non sopravvive. Nessuno sopravvive.
-Qui c’è odore di carne.- Fenrir, annusa l’aria, circospetto. –Non solo Mezzosangue.-
-Purosangue?- Draco, si avvicina all’uomo. –Cos’altro senti? Quanto sono vicini?-
-Sono qui intorno.- Fa un passo, volgendo lo sguardo verso sinistra. –Stanno arrivando da Notturn Alley.-
-Interessante.- Si passa una mano sul mento, girando intorno, mentre riflette. –Io e il mio gruppetto andiamo nella loro direzione, voi attaccateli da dietro. E tenete gli occhi aperti! Se è Potter con i suoi amici, non dobbiamo lasciarcelo sfuggire per nessuna ragione al mondo!-
-A una condizione.-
-Qua sono io che detto le condizioni, e le ricompense.- Stringe nella mano la bacchetta, che è in tasca. –Sono il tuo superiore.-
-Non  lo metto in dubbio, ragazzino. Facciamo così: la Sangue Sporco rimane a me, tu, puoi prenderti il resto. In fondo, il merito di essere riuscito a catturarlo, è tuo.-
-Credo, che sia una … pessima idea. Ti dico io cosa faremo, io catturerò quei ragazzini, li consegnerò, e tu rimarrai nella tua ombra.-
 -Figlio mio, possiamo arrivare a una conclusione più adatta a entrambi. Che ne dici?- Lucius, si è messo in mezzo, facendo indietreggiare leggermente il lupo mannaro. –Catturiamoli, e alla fine della missione, dopo che il Signore Oscuro sarà andato via, sempre che non deciderà di portare via qualcuno oltre Potter, la ragazza sarà di Fernrir.-
Draco, sembra rifletterci su. Non ha tempo, deve decidere. O gli sfuggono dalle mani!
-Va bene. L’importante è che il cane stia al suo posto, come è previsto dalle regole.- Si volta, cominciando a imboccare la stradina per arrivare faccia a faccia con gli avversari. –Volete rimane lì impalati a fare la muffa? O volete rendere orgoglioso il vostro Lord?-

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Capitolo 10
*** La Guerra è dietro l'angolo. ***


Si materilizzano alla svelta, quando si accorgono di un errore.
Non sono a Diagon Alley.
Il posto è buio, tetro, e le bacchette, illuminano poco la strada.
I negozi che hanno attorno non sono così familiari e calorosi, i Tiri Vispi Weasley sono inesistenti, e non c’è ombra del negozio di Olivander.
-Perché ci siamo materializzati qui e non direttamente dove avevi detto, Tonks?- Hermione, si scosta la polvere di dosso.
-L’Ordine mi ha suggerito di farlo. Per prevenire qualunque attacco dai Mangiamorte.- Fa qualche passo, proseguendo lungo una via.
-Andare a Notturn Alley è un’idea pessima. Potevamo smaterializzarci nel mio vecchio negozio!- Sbuffa, contrariato, guardandola.
-Fred, e se qualcuno di noi si fosse spezzato? O se arrivati lì, ci fosse stato qualcuno ad attenderci? E poi, dobbiamo accumulare qualcosina anche da queste parti. Più materiale abbiamo, meglio è!-
-Mettiamoci a cercare e se non troviamo niente, ci incamminiamo per di là?- Neville, indica un’altra stradina, vicina a quella di Ninfadora.
-E’ deciso. Dividiamoci in gruppi!- Passa davanti a ognuno, formando le coppie. –Katie e Oliver andranno verso sinistra, Luna e Neville verranno con me, Fred e Hermione andranno a destra. Un’ora di tempo, e ci ritroviamo in questo punto esatto. Se siete in ritardo, vi aspettiamo per massimo mezz’ora, in caso contrario, veniamo a cercarvi.-
-Tonks, attenta! Alcuni Gorgosprizzi, ti stanno inseguendo da quando siamo arrivati!-
***
Le voci si fanno sempre più vicine.
Draco, avanza a piccoli passi, restando al sicuro nell’oscurità.
Rodolphus è dietro le spalle del biondo, lo segue. Incita il resto dei compagni a fare silenzio, cercare di evitare di far grossi rumori, prima di attirar troppo l’attenzione.
-Katie! Guarda che ho trovato!-
-Cosa?-
-Vecchie Nimbus 2000 da poter usare! Sembrano come nuove, basta pulirle un po’ e saranno perfette!-
-Potremo usarle per fare delle partire! Basta cercare una stanza grande e libera a casa, che ne dici?- E’ entusiasta.
-Viaggi troppo con la fantasia! Vuoi far infuriare Molly? Non credi, che Fred e George bastino?- Ride, stringendo tra le mani, una scopa.
-Direi che dopo l’ultimo scherzetto fatto a cena è stato il colmo! Povera Molly, vedersi esplodere tutto davanti la faccia per uno scherzo rivolto a qualcun altro!-
-E i capelli di Hermione? Quello è stato divertente!- Si mette una mano sulla bocca, fermando la risata. –Secondo me, George sta coalizzando con qualcuno per mettere nei guai Fred!-
-Sai cosa penso?- Le passa un braccio attorno le spalle, fissando un punto impreciso. –Che il nome di Fred e Hermione, non sia uscito durante l’estrazione per caso.-
-Hai visto la faccia di George, almeno? Non sembrava così contento! Chi manderebbe mai fuori il proprio gemello, solo per metterlo tra le braccia di una ragazza?-
-Attacchiamo?- Un Mangiamorte si fa avanti, tirando fuori la bacchetta.
-Quando lo dico io. Seguiamoli, e cogliamoli di sorpresa. Voglio colpire la moglie di Lupin, questi li lascio a voi.-
***
L’incantesimo gli sfiora il braccio. Giusto il tempo di spostarsi.
Draco Malfoy, si scontra animatamente con Neville, che a ogni colpo, ribatte con la stessa forza.
-Paciock! Arrenditi, è meglio per te, e per la vita della tua amica biondina!- Lui sposta lo sguardo dalla parte opposta, rimanendo a bocca aperta.
Luna è imprigionata tra le braccia di uno di loro. La stringe, riesce a malapena a prendere fiato.
-La sta facendo soffocare!- Prova a muoversi nella sua direzione, mentre il ragazzo di fronte a sé, lo ferma.
-Fai un altro passo e lei viene con noi.- La bacchetta dell’uomo, viene puntata contro la sua gola. –Portami da Potter, rendiamo tutto facile. E finirà presto.-
-Scordatelo! Battiti con me, Furetto!-
Poco più in là, nascosta in un angolo, Tonks sussurra qualcosa a vuoto.
Una scintilla argentea comincia a volare, lontano dalla battaglia.
L’unico modo è sperare che faccia presto. Sempre se, sono dove il suo intuito l’ha portata a pensare.
-Ti nascondi? Non ti vergogni a mostrare la tua faccia? Tua madre come sta? E’ felice con quell’insulso babbano?-
-A differenza tua e di Bellatrix, è amata! E’ sempre un piacere rivederti, zio.-
-Ma non mi dire, nipotina.- Rodolphus, tira fuori la bacchetta, avanzando. –E tuo figlio, Teddy. Giusto? E’ tra le braccia del tuo marito mostriciattolo?-
Emette un profondo respiro, reprimendo la rabbia che le esplode dentro al petto.
-Mio marito non è un mostro. Tua moglie come sta?-
-Oh, bene! E’ sepolta nel cimitero di famiglia, visto che l’ultima volta è finita tra le braccia della Traditrice di Sangue! La povera Weasley, sposata con il rosso amante dei babbani!-
-Stupeficium!-
E pensare che doveva essere una serata tranquilla.
***
Punta i piedi a terra, mentre il rosso cerca di scostarla dalla posizione ferma e diritta che ha assunto.
E’ arrabbiata.
Tonks è stata chiara.
Più tardi bisogna recarsi a Diagon Alley, non prima di aver perlustrato il resto. E tutti insieme.
E non con Fred e i suoi dispetti.
-Io non mi muovo, scordatelo! Tonks è stata cristallina, dobbiamo andare dove ci ha ordinato!- Incrocia le braccia, guardandolo.
-Granger, quando mai segui le regole? Non verrà a scoprirlo, se ci sbrighiamo. Voglio passare al negozio, tanto per vedere com’è, dopo due anni.-
-Non è una buona ragione!- Batte un piede a terra, infuriata come non mai. –Perché non potevano lasciarmi con Luna o con Katie? Devo averti in mezzo a tutte le ore del giorno, non bastava Radio Potter?!-
-Sei pazza di me, lo so. Te lo leggo, in quei tuoi occhietti dolci! Chi non resiste al fascino Weasley?-
-Di certo, io non ho problemi del genere!-
-Ah, si? Eppure, sei stata con Ron per un periodo, e alla fine sei caduta sulle mie bellissime labbra, quando eravamo al vecchio rifugio!- Ride, avvicinandosi, maggiormente.
-Ron è un altro conto. Sei stato tu a baciarmi contro la mia volontà!-
-Contro la tua volontà?- Le poggia una mano sul fianco, provocandole un brivido lungo la schiena. –Non è dispiaciuto, da quello che ho visto. E le altre volte?-
-Non ci sono state altre volte!- Arrossisce.
-Menti tu, non io!- La attira contro il suo petto, mentre il corpo di lei si irrigidisce. –Stai dicendo che non senti nulla, adesso?-
Abbassa lo sguardo.
Sa cosa sta per fare.
Non vuole. Si sente sotto controllo, lei non è nelle mani di nessuno. Tanto meno di Fred Weasley.
Deglutisce. Alza appena gli occhi, fino a scontrarli con quelli del ragazzo.
Vispi e verdi, e … bellissimi?
Da quando Fred è bello?
I corpi si sfiorano, adesso, la pancia di Hermione è in subbuglio. Trema, è spaventata. Non da quello che accade, ma da quello che le provoca.
E’ una sensazione indescrivibile.
Le dita le accarezzano il viso, i brividi si espandono in tutto il corpo.
Sente il suo respiro sul viso.
Le labbra, baciano le guance, si spostano da una parte all’altra. Le fanno il solletico.
Il sorriso e la risata di lei, lo contagiano.
-Cosa c’è di tanto divertente?-
Le scocca un bacio veloce, senza preavviso.
-Mi stavo chiedendo che cosa siamo.-
-Questa dimostrazione pratica è molto interessante. Puoi imparare parecchie cose dalle mie esperienze.-
-Cosa centra?!- Si allontana di scatto, lasciando cadere le braccia lungo i fianchi.
-Ma guarda un po’ chi si rivede. L’amichetta di Potter, Hermione Granger, giusto?-
Una figura, esce dalla stradina opposta.
Alta, e vestita di nero.
-A proposito, veramente bella la scenetta d’amore. Mi avete commosso!- Un passo in avanti, facendo finta di asciugarsi una lacrima. –E’ davvero un piacere per me, presentarvi i miei amici, e ti ricorderai di Lucius, non è vero?- Una parte degli uomini esce da altri lati, imprigionandoli. –Allora, ragazzina, dove si trova il tuo caro amico?-
-Harry non è con noi.- Stringe la bacchetta tra le mani, pronta all’attacco.
-Sicura? Perché … mentire per uno che ti ha portato guai, eh?- Tira fuori i denti, ridendo di gusto. –Magari, il Weasley che è con te, saprà dirmi dove trovarlo. Collaborando, naturalmente.-
La maledizione-indirizzata ad Hermione-colpisce in pieno Fred, che l’ha spinta a terra con violenza, per evitare il colpo.
Si contorce, stringendo i denti.
Il dolore al petto è lancinante. Si espande, sale su, si concentra piano piano fino alle braccia e alla gambe. Ogni tentativo di muoversi, è spezzato. Non ha forze.
-Lascialo andare, ti prego!- Gattona fino al corpo, singhiozzando.
-Abbiamo un accordo, o quello, o il tuo amico se ne va via per sempre.-
-Io sono stato clemente! E’ un tuo problema non avermi dato ascolto!- La trascina verso di sé, prende un coltellino dalla tasca, premendolo sulla gola. –Buona nottata, spero che te la goda, perché sarà l’ultima!-
-Non la toccare!-
La voce è debole.
E’ piegato su un fianco, osserva la scena.
La rabbia negli occhi.
-Come hai detto, ragazzino?-
-Non la devi sfiorare con un dito.-
-Credi di essere coraggioso? Sciocco!- Un calcio sulla schiena, lo butta a terra, con un tonfo. –Saluta la tua fidanzatina, è la volta buona.- Il coltellino, è conficcato nella sua pancia. –Il rosso ti dona sui vestiti.- Preme sulla ferita, costringendolo a gridare di dolore.
Un lupo argenteo si avvicina ad Hermione, cominciando a parlare.
-Fai quello che ti ho detto, prima di partire.-
Si dissolve.
-Credi di poterci sfuggire?- Ridacchia lui, riavvicinandosi.
-No. Ma in fondo, sono la strega più brillante!-
Con forza lancia a terra un-apparente sasso nero-, che scoppia.
Fumo e oscurità si espandono.
-Dobbiamo andare! Come ti senti?- Si porta il suo braccio sulle spalle, lo aiuta a mettersi in piedi.
-Come se qualcuno mi avesse conficcato un coltellino nel corpo!- Sorride, appena. –Hermione, che stai facendo?-
-Fidati! Non sono così sprovvista come pensi!- Accelera il passo, nascondendosi nel primo negozio aperto. –Per fortuna che Harry mi ha dato il mantello!-
-Quel ragazzo è geniale. Non sempre. Dici che poteva essere una Corvonero?- Passa una mano sulla maglietta, guardando il sangue sulle mani.
-No, assolutamente!- Lo prende tra le mani, passandolo sopra i corpi di entrambi. –Abbassati, o ci vedranno.-
-Trovateli, dannazione!- Lucius Malfoy, spaesato, corre da una parte, seguito da Fernrir.
-Prendi la mia mano, ci smaterializziamo.-
-Fosse l’ultima cosa che faccio!-
La bacia, per davvero.
Una miriade di emozioni esplode.
Nonostante è a terra, le gambe sembrano cederle.
Conta solo Fred.
-Questo è un buon modo per chiudere gli occhi, e ricordare i tuoi.- Ridacchia.
Emette un gemito di dolore. La ferita sanguina molto di più.
-Fred, perdi sangue!-
-Me ne sono accorto anch’io!- Sputa a terra, prendendo fiato.
Sangue, di nuovo.
-Ti serve un invito per portarmi a casa?-

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Capitolo 11
*** Fino a quando tornerai da me. ***


Il corpo è adagiato sulla tavola.
Tazze, piatti e forchette sono buttati a terra malamente.
George Weasley, è accanto alla testa del fratello.
Lo guarda.
Il viso pallido, le occhiaie sotto gli occhi, la bocca distorta in una smorfia di dolore. Il peso sul cuore si fa pesante, è sul punto di piangere, mentre Fred è completamente privo di sensi.
Hermione, seduta su una sedia, in fondo alla stanza, singhiozza.
Ginny, Luna, e Katie provano a migliorarle l’uomore, curano la leggera ferita sul collo. Lei, cerca di sfuggire, provando ad avvicinarsi al ragazzo rosso, che respira appena.
-Sto bene! Voglio vedere come sta Fred! Fatemi avvicinare solo un po’!- Si alza, cercando di avanzare.
-Hermione, Fred sta bene! Fleur si sta occupando di lui, e Angelina sta curando la ferita profonda! E’ tutto okay. Perché non andiamo a riposare in camera? Stiamo con te fino a quando ti addormenti.- La rossa, tenta di attirare la sua attenzione, invano.
-Ragazza, cosa è successo esattamente?-
-Fernrir ci ha trovati lungo la strada per Diagon Alley, stavamo per tornare indietro, quando ci hanno circondato!- Piange, stringendo la mano di Katie, che la incita a continuare. –Fred si è preso un pieno Cruciatus per proteggermi, e quando hanno provato a farmi del male… -Indica il taglio sulla gola. –Ha detto al lupo di fermarsi, e gli ha conficcato il contellino nella pancia. Io non volevo che finisse in questo modo!- Scoppia in un pianto più forte, premendosi le mani sulla faccia.
-L’importante è che siate riusciti a scappare… a proposito, come avete fatto?-
-Io gli ho dato il mantello dell’invisibilità. E le ho procurato una cacca bomba di nascosto.- Harry, è in piedi, dietro Kingsley. –Tonks mi aveva detto di dargliele prima di partire.-
-Ottima idea, Ninfadora.- Si gratta il capo, spostando lo sguardo sulla donna, che fino a quel momento è rimasta in silenzio, con il marito posto dietro le spalle. –E come avete fatto a venire qui, voi altri?-
-Ho lanciato una cacca bomba che avevo. E nello scompiglio, ho portato tutti fuori, ci siamo smaterializzati in tempo.- Stringe la mano di Lupin, che è poggiata sopra la sua spalla. –Rodolphus stava per affermarmi, è stata una fortuna riuscire a evitarlo.-
-Capisco.- Si volta verso Fred, ancora privo di sensi. –Quando si sveglierà, ci farò una bella chiaccherata. Nel frattempo, posso occuparmi degli altri. Dov’è Paciock?-
-Neville è salito, voleva farsi una doccia. Aveva parecchi Nargilli alle calcagna, lo stavano seguendo. L’ho avvertito, ma è andato via lo stesso.-
-Grazie, Luna.-
-Come sta?- Molly, è appena entrata. –Si sta riprendendo?-
-Adesso, respira. E’ fuori pericolo. Finchè non si sveglia, non possiamo sapere in quali condizioni esatte sia.- Angelina, comincia a coprire la ferita pulita, mentre Fleur si limita a levargli la giacca sporca, spostandola da qualche parte imprecisa della cucina. –Starà benissimo.-
***
Passeggia su e giù lungo la sala, riflettendo.
Rodolphus, ferito e stanco, comincia a richiamare gli alleati.
-Draco, non sarà contento di quello che è successo.- Lucius, si umetta le labbra. –Cosa pensi di fare?-
-La verità. Funziona. Sono sicuro che non si disferà di noi. Siamo importanti ed essenziali.-
-Sta arrivando!- Narcissa, si precipita verso il figlio, preoccupata. –E’ fermo al cancello.-
***
E’ seduto sul letto, quando qualcuno bussa alla porta, impaziente.
Si alza, invitando l’ospite ad entrare.
I capelli bagnati gli ricadono sulla fronte, l’asciugamano sulle spalle è fradicio.
-Disturbo?-
-No, ci metto un minuto. Se vuoi sapere la mia versione, ti fermo subito. E’ uguale a quella degli altri, ad eccezione, per il fatto che sono riuscito a salvare Luna dalle grinfie di uno di loro.-
-Non voglio parlare solo di questo.- Si rigira tra le mani la ricordella, che proprio in quel momento emette del fumo rosso all’interno. –Chissà cosa ho dimenticato… -
-C’è qualcos’altro che posso fare per te?-
-E’ importante che tu, segua me e il Professor Lupin nella mia stanza.-
-Kingsley, cosa credi di fare?-
-Abbiamo un piano.-
Qualche metro più avanti, la camera di Fred e George è colma della Famiglia Weasley, che si è appostata intorno al figlio ferito.
Molly, accarezza la fronte del suo bambino. Un suono strozzato, simile a una risata, rimbomba nella camera.
-Come ti senti, tesoro?-
-Mamma, ti piace la mia nuova cicatrice?-
-Come è possibile che tu e tuo fratello, non perdete mai il senso dell’umorismo?- Ride tra le lacrime, che le scendono sulle guance. –Eravamo in pensiero per te.-
-Nessuno mette a tappeto un Weasley!- George, appoggiato alla finestra, si scambia uno sguardo con il gemello. –Dico bene, Georgie?-
-Ovviamente, Freddie!-
-Dove sono gli altri?-
-A riposare.- Il fratello, si siede sul letto. –Mamma, ci lasci soli?-
-Va bene. Tanto, devo andare a preparare la colazione. Venite tutti con me?- Guarda il resto dei figli, che si limitano ad annuire, poco convinti.
-Angelina e Katie sono rimaste con Hermione, stanno cercando di farla calmare. Abbiamo dovuto fermarla con la forza per non farla venire qui, è davvero … sentimentale.- Si passa una mano tra i capelli, sorridendo. –Pensa un po’, si è messa a urlare che ti amava alla follia, davanti a Ronnino Piccino!-
-L’ultima parte te la sei inventata!- Gli sfugge una risata di troppo, preme una mano sulla pancia, un lieve dolore gli impedisce di andare oltre. –Scherzi a parte. Voglio sapere come sta.-
-Oh, bene. E’ stata geniale a portare il tuo culo qui! Sapevi che Harry ci ha rubato alcuni prodotti?-
-Allora, non mi ero immaginato niente! Avevo notato negli ultimi giorni che mancava qualcosa, e pensare che credevo nel buon animo di Potter!-
-Buon animo? Fred, ricordati che Potter si fa nostra sorella!-
-Lei è stupida che gli permette queste … cose!-
-Come se tu non avessi mai levato la verginità a qualcuna!-
-E’ diverso. Io sono Fred Weasley.-
***
Il Signore Oscuro, è dentro Villa Malfoy.
Draco, Lucius, Rodolphus, e Fernrir si fanno avanti, chinandosi a terra.
-Mio Lord, che onore avervi qui.- L’ultimo degli uomini, si avvicina.
-Non ho bisogno di frottole, lupetto. Sono più che deluso, ciò che ho dentro è indescrivibile. Credevo di essere riuscito a creare degli alleati perfetti, bravi nel loro lavoro, e indistruttibili.- Fa un passo, verso il biondo, ancora chinato. –E invece, non avete fatto altro che peggiorare le cose. Voi, che eravate un gruppo numeroso, vi siete fatti sfuggire dalle mani sei ragazzini, con la metà dei vostri anni, e la Metamorfomagus!-
-Ci hanno colti di sorpresa, sono spariti nel buio a causa delle invenzioni dei Gemelli Weasley.-
-Ah, davvero? Interessante… e ditemi, quanto sono efficaci questi aggeggi che hanno usato?-
-Mio Signore, se mi permette di parlare, vorrei poterle dire quattro parole in merito a questi affari. Andavo a scuola con i due, li ho visti all’opera durante il mio quinto anno, molti primini riuscivano a saltare le lezioni.- Draco, alza lo sguardo, incrociando quello dell’uomo davanti a sé. –Sono geniali, e non è complimento. Penso, che ci potrebbero essere molto utili in Battaglia.-
-Nell’ultima Battaglia… Idea meravigliosa, ragazzo. Ti sei guadagnato una possibilità.-
-Da quello che ho visto, uno dei ragazzi Weasley ha una storia con l’amichetta di Potter.- Fernrir, entusiasta e soddisfatto, guarda il resto dei compagni.
-Vale lo stesso per Paciock, la ragazza è Lovegood.- Draco, si scambia uno sguardo con il rivale.
-Sappiamo tutti quanto Potter sia sentimentale. E questa è l’occasione buona per usare i suoi punti deboli, non siete d’accordo?- Accarezza Nagini, che si limita a tirare fuori la lingua, in segno di approvazione. –Catturateli, e avremo in pugno anche loro.-
 -L’unico problema, è individuare il nascondiglio.- Narcissa, osserva il marito, allarmata.
-Non sarà affatto facile. Faremo ciò che ci ha ordinato, non la deluderemo.- Afferma con coraggio, Fernrir.
-Narcissa, come stanno andando i miei affari al Ministero?-
-Tutto è perfettamente sotto controllo. Dolores è entusiasta di aiutare, mi ha lasciato un messaggio per lei.- Gli porge un biglietto, indietreggiando subito dopo che l’uomo l’ha preso tra le mani.
-Bene. Si sta dando da fare, vedo. Siete riusciti a attaccare altri babbani?-
-Si, e abbiamo cercato la Famiglia di tutti i Mezzosangue, amici di Potter.-
-Interessante. Dove sono questi documenti?-
-Li ho lasciati sulla sua scrivania.- Abbassa lo sguardo, impaurita di una reazione violenta.
-Passerò a darci un’occhiata, già che ci sono. Severus dov’è?-
-Qui, Signore. Ha richiesto la mia presenza?-
-Dove sei stato tutto questo tempo?-
-Ero a scuola, alcuni ex compagni di Draco si sono messi nei guai. Visto che alcuni dei nostri, si sono dimostrati degli scansafatiche, perché non introduciamo questi cinque? Qualcuno in più è ben visto.-
-La tua insolenza non ha pari, amico mio. Se non ci conoscessimo da tempo, ti avrei fatto pagare questi toni poco cordiali verso il tuo padrone, ma lascerò passare tutto. Li conosco tutti e quattro, ad eccezione per lui.- Indica l’ultimo ragazzo. –Ha un viso familiare… -
Daphne, Blaise, Astoria, Pansy e Theodore si fanno avanti.
-Tu devi essere il figlio di … è un piacere conoscerti.- Si avvicina, guardandolo dall’alto. –I tuoi amici l’ultima volta si sono messi nei guai, credi di essere in grado di non fare lo stesso errore?-
-Sono Theodore Nott, Lord. Posso affermarlo, sempre se lei mi permetterà di dimostrarlo.-
-Visto, Mr Nott? Tuo figlio è una vera tigre. Non sei felice di poter lavorare fianco a fianco con il tuo erede?- Emette una piccola risata, malefica e orrida.
Si stanno facendo comandare da un Mezzosangue? Loro, uomini e donne di alta società si fanno mettere i piedi in testa, uccidono per avere vittime innocenti sulla coscienza e rimangono muti, di fronte all’evidente paura che questo Mago può provocargli?
I Malfoy sono stati trattati con rispetto, Lucius ha creato una dignità e un rispetto da parte di tutto il Mondo Magico, fino a quando non è ritornato.
Perché se non fosse tornato, sarebbe ancora uno studente di Hogwarts. Vagherebbe per i corridoi, in cerca di ragazze da guardare durante la giornata, ascolterebbe i battibecchi tra Daphne e Pansy, domanderebbe a Draco quali nuove studentesse si è portato in camera …
E invece, deve rimanere immobile, a osservare l’imbarazzo e la vergogna di suo padre, che annuisce a ogni quesito di Lord Voldemort. Ed è la prima volta che lo dice, quasi, pensa di averlo detto ad alta voce.
Lui l’avrà sentito?
-Mi ritiro, amici. Alla prossima, vi auguro di trovare quello che ho richiesto in questo salotto.-
 

 
 
 

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Capitolo 12
*** Deporre le armi. ***


Numerosi alleati sono disposti in fila ordinata fuori dalla porta, l’ufficio è aperto.
Uno ad uno entrano, impazienti di portare le buone notizie al Mago Oscuro, che annuisce, e con un lieve movimento di mano, li caccia alla fine di ogni chiaccherata.
I due Carrow, posti alle sue spalle, rimangono in silenzio. Per oggi, non insegneranno. E’ stato deciso così.
-Mio Signore, sono riuscito a trovare la Famiglia della Metamorfomagus e della Mezzosangue. Erano nascosti nel mondo babbano, non si ricordavano niente, nemmeno delle loro figlie.-
-Sono state furbe, li hanno obliviati a dovere in modo da non farli tornare indietro. Davvero meraviglioso… che menti capaci, e comode, utili da essere usate! E dimmi, amico mio, dove si trovano?-
-I genitori della Granger si trovavano in Australia, fino a qualche ora fa. Mentre i Tonks, a Parigi.-
-Portali a Villa Malfoy, quando sarà l’ora, ci serviranno.-
***
E’ ancora a letto. Non gli è permesso fare sforzi, anche se la ferita è in via di guarigione.
Qualunque movimento troppo brusco potrebbe costargli caro, e si ritornerebbe alla situazione d’inizio.
Ogni mattina si sveglia, George fa colazione con lui-sotto il permesso di Molly-, cercando di non sporcare il letto di briciole o quant’altro. Quotidianamente, passa Ginny a salutarlo, seguita da Harry e Angelina.
Kingsley ha dato il permesso ad Oliver di iniziare le lezioni private di volo, così che ogni ragazzo/a del rifugio sappia cavalcare una scopa, in caso di emergenza. Katie, aiuta il ragazzo, ed insegna ai più piccoli le tecniche per non cadere. Alcuni di loro, migliorano, altri si rifiutano di proseguire.
Hermione è chiusa in camera. Non è venuta nemmeno una volta, per ora.
Forse l’ha spaventata troppo con quei “gesti sconsiderati”?
Eppure, lei sembra così coraggiosa. Gli ha salvato la vita, questo poco ma sicuro. Dopo tutte le marachelle che le ha fatto, i baci rubati, i momenti insieme.
-Fred, mi stai ascoltando?-
-Ti sembra di no?-
-Stai fissando la finestra.-
-Fa niente. Allora, cosa vuoi comunicare nella prossima puntata?-
-Le sparizioni dei babbani, che stanno notevolmente crescendo. Mi hanno procurato i nomi da annunciare, e … altre cose molto divertenti. Sei contento?-
-Facciamolo stasera, ti va?-
-Con Hermione come la mettiamo?-
-L’ho vista fare l’incantesimo, credo di riuscire a produrlo.-
-Non puoi muoverti.. – Posa il foglio sul comodino, guardandolo. –E’ pericoloso farlo qui. Kingsley è stato chiaro, non ci muoveremo per un po’.-
-Tu non preoccuparti.-
-Fratello, come stanno andando le cose? Vuoi che ti rimbocco le coperte?- Si stende sulle gambe del rosso, osservando il sorrisetto sulle labbra del gemello.
-A volte, mi chiedo se sei veramente George, o se Angelina ti abbia cambiato da un giorno all’altro. Tu che ne dici, Lee?-
-Io dico che dobbiamo scendere a mangiare. Buon digiuno!-
-Come? Mi lasciate privo di compagnia? Mi avete servito al massimo quando ero messo peggio, e adesso mi lasciate così?-
-Le gambe sono ancora lì, alzati.-
-Sai benissimo che non posso, George!-
-Stavamo scherzando. Se permetti, noi andiamo, al ritorno ti portiamo qualcosina!-
-Non potete farlo!- Tenta di alzarsi dal letto, invano. Si blocca, sentendo un leggero strappo sulla pancia, è meglio stare attenti. –Me la pagherete!-
***
I sotterranei sono poco illuminati, se non fosse per la bacchetta di Draco, inciamperebbero a ogni gradino.
Daphne e Astoria, poste dietro al biondo, si avviano in silenzio.
Pansy e Blaise, rimangono in disparte, sussurrando tra loro.
-E’ cambiato, sembra cattivo.-
-Pansy, sai bene come “Draco Malfoy sia cattivo”. Sta facendo il suo lavoro.- Si aggrappa al muro, timoroso di cadere in avanti con qualche passo falso. –Non significa che se non ci calcola come un tempo, non è nostro amico.-
-Non sto dicendo questo, Blaise! Da quando siamo arrivati è diverso, non sembra lui stesso. Credi che qualcuno possa avergli fatto del male?-
-Di sicuro, non sono stati clementi. Hai notato come … -
-Se avete finito di blaterare, cominciamo a lavorare sul serio.- Si volta, bloccando la marcia degli amici. –Theo, apri la porta, dobbiamo interrogarli.-
-Chi interroghiamo di preciso?- Una delle sorella Greengrass, si avvicina, per osservare meglio l’interno della cella.
-I nuovi arrivati, e i soliti. Vi rendo il compito facile, Fernrir e Rodolphus sono qui, per aiutarci.-
Alcune grida, rimbombano.
Rabbrividiscono, indecisi sul da farsi.
-Draco, sei … -
-Pansy, fatti gli affaracci tuoi! E mettiti sotto, per una volta!-
Si irrigidisce, indietreggiando, leggermente.
-Io non sono tua schiava.-
-Sbagliato, sono il tuo capo. E come tuo superiore, esigo rispetto. Magari, più tardi, possiamo riparlare del nostro tempo insieme.-
-Come puoi pensare, che io mi faccia toccare da te?-
-In passato non ti è dispiaciuto.-
-Non mi garba, ora , mi dispiace per te.-
-Vorrà dire che troverò qualcun’altra.-
-Ti auguro di trovare ciò che cerchi.-
-Draco, lei è tutta tua.- Rodolphus, sul ciglio dell’entrata, indica la ragazza, accasciata a terra, priva di sensi. –Non è del tutto svenuta, puoi divertirti.-
***
Fa un passo, ritorna indietro, non del tutto volenterosa di continuare.
E’ dentro. C’è un silenzio assordante. George e Lee sono giù, poco prima li ha visti avviarsi in cucina, e lui è solo, completamente.
E’ il momento giusto. Quando gli ricapita una situazione del genere?
Ma in fondo, cosa deve fare? Cosa deve dire? Quali parole deve usare?
Tutto quello che è capitato, non ha senso. Ad eccezione per la Guerra tra male e bene.
-Secondo me, non devi avere paura.-
-Io non ho paura.-
-E allora, perché non bussi?-
-Harry, dov’è Ginny?-
-Sta dando da mangiare a Teddy, Tonks e Lupin si sono presi un attimo di respiro. Se non sbaglio, sono usciti a prendere una bella boccata d’aria, una passeggiata sotto le stelle.- Ride, sincero, e di umore migliore del solito. –Fred non ha fatto il tuo nome, però, ho notato più di una volta che fissava la porta aperta in questi giorni.-
-Tu cosa ne sai di quello che vuole? O di quello che voglio io?-
-Ti ricordi quando Ron dubitava di noi? O di quando è tornato e tu lo hai riempito di parole? O di quando l’hai baciato davanti al tuo migliore amico?-
-Non farmi ricordare queste azioni, imbarazzanti e spericolate!- Scoppia a ridere, per la prima volta, dopo giorni. –Piuttosto, perché non parliamo delle tue faccende personali?-
-Non cambiamo argomento, Hermione. Ho visto nei tuoi occhi cosa hai sentito, quando Fred è arrivato in fin di vita, e quello sguardo, è lo stesso che avevi con Ron. Non mentirmi, sono io. Puoi dirmi tutto.- Le poggia una mano sulla spalla. –Quello che è meglio per te, è dentro quella stanza. Non lasciartelo sfuggire.-
-Non è facile come credi.- Si guarda i piedi, mentre le guance si colorano, di un bel bordeaux acceso. –Comunque, non è successo niente tra me e lui.-
-Certo, raccontalo a tutti noi! Perfino Arthur si è accorto di come vi guardate!-
-Non è possibile, né io né Fred abbiamo raccontato di quando ci siamo baciati!- Le mani corrono, istintivamente, a coprire le labbra.
-Ti conosco bene, eh. Ti fai sfuggire ogni dettaglio!-
-E’ stata colpa tua!- Gli da un pugno sul petto. –Avanti! Smettila di ridere!-
-Ragazzo che è Sopravvissuto, la tua amata ti cerca!-
-Stavo chiaccherando con Hermione, vedo che il tempo è finito. Stasera, mandate in onda Radio Potter?-
-Si, stiamo andando a prepararci.-
-Buona fortuna!-
-Grazie mille. Passando alle cose più serie, Hermione, cara, cosa ti porta alla nostra stanza?-
-Assolutamente niente! Buona notte!-
-Ma se sono le sette e mezza?- Lee, perplesso, guarda l’orologio che ha al polso. –Fred avrà sentito?-
-No, starà dormendo.- George, si accinge ad aprire la porta.
-Aiutatemi! Qualcuno ci aiuti!-
Le urla di sotto si fanno forti. I due si guardano, indecisi.
-Hanno trovato una ragazza!- Lavanda Brown, si affaccia alla scale, richiamando il resto del gruppo. –Sbrigatevi!-
-Ho paura di scoprire che non è una ragazza.-
-Bambina?-
Si fermano, giusto il tempo di non sbattere addosso ai compagni.
-Perché non racconti agli altri cosa è successo?- Tonks, le mette un abbraccio attorno alle spalle, incitandola a parlare.
-Sono fuggita. Mi hanno abbandonato sul ciglio della strada, i Mangiamorte hanno mia sorella, vi prego, aiutatemi a ritrovarla!-
-Lo faremo. Cosa ti è capitato, prima di arrivare qui?-
-Sono stata catturata a Diagon Alley, e portata in una Villa, credo fosse quella di alcuni famosi Maghi.-
-I Malfoy?- Ron, si avvicina alla scena, mettendosi alla pari con Kingsley. –Capelli biondi, autoritari, ricchi.-
-Il ragazzo che mi ha catturato era biondo, e giovane. L’altro, aveva i capelli lunghi.-
-Come hai fatto a fuggire?-
-Sono stata torturata per un paio di ore, non mi sono mossa per un po’. Ho sentito delle voci attorno a me, avevo gli occhi chiusi, era come se … se fossi morta. Mia sorella è rimasta tra le loro grinfie … alla fine, mi hanno sollevata e buttata sul marciapiede. La Signora e il Signore mi hanno aiutato.-
-Chiamami Tonks.-
-Io sono Lupin, piacere di conoscerti.-
-Perché non vieni a riscaldarti in salotto? Ho preparato del thè, possiamo conoscerci meglio. E parlare.- Molly, Katie e Lavanda prendono la ragazza tra le braccia, conducendola lontano dall’entrata.
-Siete stati degli sconsiderati ad uscire per “fare quattro passi”, e altrettanto fortunati a non incontrare i vostri nemici!-
-Tanto meglio essere stati lì ad aiutarla, piuttosto che a lasciarla morire. Non aveva la bacchetta, come credi che potesse difendersi, eh? Dagli stupratori, dal mondo babbano?!?-
-Tonks, Teddy è impaziente di vederti.- La rossa, con il bambino tra le braccia, si affretta a scendere, cautamente, gli scalini. –Che sono quelle facce? Cosa sta succedendo?-
-Non hai sentito le grida?- George, alza il sopracciglio, sorpreso.
-No.-
-E’ diventata sorda!-
-Non dire idiozie!- Hermione, lo scosta dalla sorella, avvicinandosi. –Abbiamo trovato qualcun altro di cui prenderci cura.-
-Bene.- Lascia Teddy tra le braccia di Tonks, che lo stringe forte a sé. –Dov’è il mio ragazzo?-
-Penso sia risalito. Non so.-
-Ti ha parlato di Fred?- Saltella sul posto.
Numerosi sguardi, si bloccano sulle due ragazze.
-No, e … basta parlare di Fred!-
-Io sto aspettando la mia cena da più di mezz’ora!-
-Oh, Merlino. Mi ero dimenticato!-
-George, quando ti avrò sotto mano, non la scamperai liscia!-
Altre grida, stavolta, di dolore… George Weasley non passerà una bella nottata.

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Capitolo 13
*** Complicazioni. ***


Hanno chiuso la porta, un giro di chiave, tanto per essere sicuri di non avere interruzioni.
Fred, rimane seduto a letto. Non si muove troppo, Lee si siede accanto a lui.
George, posto dalla parte opposta del fratello, introduce la nuova parola d’ordine. E lo show ha inizio.
-Bentornati a tutti, maghi e streghe di Radio Potter! Sono il vostro caro River, in compagnia del mio amico, Mordente, che è un po’ messo male. Allora, come te la passi? Il tuo cuore è ancora spezzato?- Ride, guardandolo.
-River, che posso dirti? Le cicatrici sul cuore non guariscono mai, l’unica cosa che possono fare è essere lasciate stare in pace.- E’ divertito, sa di chi sta parlando.
-Sapete, amici miei, il caro Mordente, è innamorato perso, ormai! Ecco il motivo per cui non siamo andati in onda, questi giorni sono stati faticosi, per davvero!-
-Non solo per me, gli amici di Potter non se la sono passata bene, eh? Hai sentito?-
-Certo! Ero convinto che sarebbe uscito tutto sul giornale, e invece… guarda un po’, le notizie più succulenti possiamo comunicarle noi!-
-Sai, non mi dispiace affatto!- Si sistema meglio il cuscino, che è poggiato dietro la schiena. –E pensare, che credevo di poter venire a scoprire qualcosa di nuovo! I miei informatori sono stati molto precisi, sei ragazzi sono partiti a cercare delle nuove risorse per sopravvivere, sotto la supervisione di Ninfadora Tonks, e hanno incrociato nel loro cammino una compagnia indesiderata.-
-Ma questi Mangiaporci non si stancano di correre da una parte all’altra, per servire un uomo senza ombra di naso?- Prende il foglio dal comodino, preparandosi per il prossimo annuncio. –E dimmi, sono riusciti a scamparla illesi?-
-Non tutti, pare che uno dei Weasley sia stato ferito abbastanza gravemente. Penso, che se la caverà!- Un sorriso gli incornicia il viso. –Il resto del gruppo, non è ferito molto, è semplicemente scosso.-
-Capisco. Che tragedia! Una vera sfortuna incontrare il nemico, nel bel mezzo di una ricerca per di più!- Sistema al meglio le cuffie sulle orecchie. –Io, invece, in questi giorni, sono riuscito a ricavare i nomi dei numerosi babbani spariti. Tutto ciò, non mi piace, e non mi aiuta ad annunciare queste persone. Anche se, il mondo fuori non mi sente, spero di poter dare il mio più profondo dispiacere verso queste famiglie, augurando di poterle trovare il prima possibile.-
-Ben detto, River!-
***
Villa Malfoy è quasi del tutto deserta.
Numerosi Mangiamorte sono corsi a completare le missioni, a cercare nuovi Mezzosangue e babbani da portare a Hogwarts.
Draco è tornato, per un breve periodo, alla fine, ha deciso di non seguire le lezioni e di mettersi completamente al servizio del Lord.
Quel giorno, Pansy non gli rivolge la parola. E’ offesa, sta per i fatti suoi, in un angolo a chiaccherare con Daphne e Astoria. Quest’ultima, sotto le lamentele dell’amica e della sorella, decide di avvicinarsi al biondo, che non la rifiuta.
-Il tuo comportamento di oggi non è stato gradito, per niente.- Poggia la schiena sul divano, osservandosi le punte dei capelli, rigirandole tra le dita, e giocandoci animatamente.
-E’ il mio lavoro, deve adattarsi. Non l’ho trattata così male, dai!-
-Sei stato malefico. Draco, non sembravi tu.-
Ci pensa, e non ci trova nulla di cattivo nel suo comportamento.
Ha semplicemente detto a Pansy… cosa gli ha detto?
Possibile che non si ricordi quello che ha pronunciato con le sue labbra?
Un vago ricordo, poco prima di scendere le scale, per andare nei sotterranei.
Fernrir e Rodolphus che lo invitano a fare quattro risate, se così si possono chiamare. Poi?
Un vuoto, completo.
-Figlio, posso parlarti in privato?- Lucius Malfoy, è appena entrato in salotto.
Narcissa non è con lui. Dev’essere a svolgere i suoi lavori da segretaria, il Signore Oscuro è disponibile, si mostra rispettoso nei confronti della donna, è strano.
A parte questo, il padre, sembra essere parecchio nervoso. Il suo sguardo, vaga da un ragazzo all’altro, che lo guardano, perplessi e incuriositi.
-Padre, spostiamoci. Qui, ci sono orecchie indiscrete.- Tilly, con un vassoio di biscotti e thè tra le mani, si fa da parte. –Tieni occupati i miei amici, elfo.-
-Sarà fatto, padrone!- Un inchino da parte del servo.
-Pansy, credo che Draco non sia sempre lucido. Sembrava confuso quando gli ho ricordato di oggi.-
-Confuso o no, mi ha trattato male! Esigo le sue scuse.-
-I Malfoy non chiedono mai scusa.- Blaise, con un bicchiere di whisky tra le mani, guarda le ragazze, e Theo, seduto su una poltrona. –Dico bene?-
-Non ho mai sentito uscire dalla bocca di Draco un dispiacere per qualcuno, né la pietà o qualsiasi forma di … farsi mettere i piedi in testa.- Il ragazzo, abbassa gli occhi, ricordando il passato.
Quanto volte Draco l’ha trattato da schifo?
-“Un Malfoy non si abbasserà ai livelli dei Sangue Sporco, tanto meno, ai suoi stessi pari, a cui non porterà rispetto in caso di mancate promesse, o fiducia.” Theo, se lo ricorda bene.-
-In effetti, come posso scordarmelo?-
-Blaise, Theo… ma cosa vi passa per la testa?- Daphne, li osserva, sorpresa e turbata. –Non vi capisco proprio, fortuna che non sono un uomo.-
-Prova tu a convivere con un biondino che ti detta cosa fare.-
***
E’ seduta a terra, la radiolina è fissa sulla finestra, annuncia la nuova puntata, diversa dal solito. Perché lei, non c’è, non stavolta.
Le braccia sul bordo, la testa è poggiata su di esse.
Le orecchie in ascolto…
La sua voce, che risulta bella e divertente quando esce dall’apparecchio.
Se lo immagina, seduto sul letto, a ridere e scherzare con i fedeli compagni di una vita. E pensare, che poteva essere lì, se solo avesse…
No, è meglio così. Non ha bisogno di vederlo. Non è necessario, sta benissimo.
-Hermione! Cosa fai tutta sola?- Ginny, sulla soglia della porta aperta. –Perché non scendi a sentire la trasmissione con noi?-
-Sto bene qua.-
-Non devi isolarti. Non significa che se Fred è il tuo ragazzo, devi vergognarti.-
-Fred non è il mio ragazzo!-
-Perché ti sbaciucchi con lui? Se una persona non ti piace, non ci fai queste cose!- Tira fuori un pacchetto di Api Frizzole, cominciando a mangiarle. –Ne vuoi una?-
-No, prima che mi si cariano i denti. Te lo ha detto Harry?-
-Harry è ufficialmente un Weasley, collabora per farmi avere la mia migliore amica come parente! Ringrazio Merlino, che il tuo futuro ragazzo non è il troll di mio fratello.-
-Perché devi avercela tanto con Ron? E’ stata una decisione comune… -
-Certo, e io sono Dolores Umbridge.-
-Andiamo, cosa vuoi che ti dica? Che provo qualcosa per lui? Non uscirà da questa bocca, e sai perché? Perché è la tua mente contorta ad immaginarsi le cose!-
-Ti vergogni di quello che provi?- Smette di ingozzarsi, osservandola. –Oppure, ti sei innamorata e non vuoi ammetterlo a te stessa!-
-Io non sono innamorata!-
-Di Ron lo eri.-
-Non era quello che pensavo, era amicizia, confusa. La Guerra mi rendeva debole e in cerca di qualcosa che non avevo, non c’era niente di sicuro… e la sua presenza…  sembrava…  E’ passato.-
-E Fred? E’ un buon futuro? O trovi che sia sbagliato, irragionevole, stupido?- Scuote la testa. –Ron si è rifatto una vita, perché non accetti l’amore?-
-Non è amore!- Evita di guardarla.
Sa sapesse quello che ha nella testa.
Se sapesse cosa si sente dentro.
-Hermione, da un giorno all’altro potremmo non essere più. Datti una possibilità, dagli una possibilità. Sono sicura, che Fred non mente.-
-Non è problema tuo, posso risolverlo da sola.-
-… E per ultimi, non meno importanti, Wendell e Monica Wilkins, famiglia scomparsa, l’allarme è stato lanciato dai vicini, che hanno visto parecchio lampi di luci e grida insoliti nell’abitazione dei due.-
***
Nell’ufficio del padre, Severus, lo attende. Fa qualche passo verso Draco, osservandolo.
Lucius si fa avanti, raggiunge la scrivania, appoggiandosi.
-Oggi non è stata una bella giornata, ci sono stati numerose punizioni per i prigionieri. I genitori della Granger non hanno tirato fuori una parola, affermano di non sapere dove si trovi la figlia, l’incantesimo ha funzionato, hanno la memoria. Mentre quelli della Metamorfomagus non sono stati gentili, soprattutto la madre della ragazza.-
-E questo cosa deve interessarmi?-
-Dovrebbe interessarti, eri lì in quel momento.- Alza un sopracciglio.
Fare il padrino di questo ragazzino non è facile. E’ scorbutico.
-Non ricordi assolutamente … vero?- Un sorrisetto irritante, gli si forma. –Sei stato comandato a bacchetta, Draco. I tuoi “soci”, si sono presi gioco di te. Adesso, levami una curiosità… come è possibile, che un ragazzo intelligente e furbo come te, non sia sfuggito dalle loro mani e si sia fatto comandare dalla maledizione Imperius?-
-Severus, Draco non poteva immaginarselo.-
-Doveva, è suo dovere tenere gli occhi aperti. Come pensa di poter scappare dalle punizioni dell’Oscuro, se non è cosciente di sé?-
-Lo sa. Starà in guardia.- Sbuffa. -Draco, non sei al sicuro, in nessun posto. I tuoi amici, hanno notato il cambiamento improvviso, e ricordati, non puoi rivelare a nessuno quello che è capitato.-
-Non accettare offerte da parte dei tuoi compagni, potrebbero costarti la vita.- Il moro lo guarda, dall’alto in basso. –Ultimamente, ho sentito voci su certe pozioni che fanno miracoli per mandare un Mago fuori dalla portata di tutti. Vediamo, di non far si che diventi il tuo caso.-
-A parte queste sciocchezze, cosa è successo ai genitori di quelle due?-
-Sono rimasti nelle loro celle, è stato ordinato di non toccarli. Secondo il Signore Oscuro, è di vitale importanza mantenerli vivi e illesi, o non ci sarà nessuno scambio. Inoltre, la ragazzina che hai torturato, è stata abbandonata al ciglio di una strada, nei pressi di Godric’s Hollow. Sua sorella, sta per essere toccata da Fernrir, non credi di dover fare qualcosa?-
-Scambio… cosa crede di fare? La bambina non ha bisogno di una balia, manderò un elfo domestico a mantenerla in vita, per quel poco che serve.-
-E’ in cerca della Spada di Grifondoro, vuole usarla per … qualcosa.- Lucius, si gratta il capo, indeciso su cosa dire. –Non mi è stato detto molto. Vuole, che insieme ai prescelti da catturare, prendi … -
-Ho capito. E’ davvero uno stupido… la Spada, è andata perduta durante la battaglia! La vedo dura che la troveremo. -

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Capitolo 14
*** Nuovi piani. ***


Stamattina, Fernrir e Rodolphus sono più strani del solito.
Lo salutano e fanno colazione insieme, sotto lo sguardo interrogativo di Blaise e Narcissa.
Lucius, accanto alla moglie, non osserva la scena. Sa bene cosa sta accadendo, o prima o dopo, capiterà. Draco, deve tenere gli occhi aperti, per non passar a miglior vita, chissà se lo sta facendo.
-Allora, come è andata con quella bambina dell’altro giorno?-
-Molto bene, si è dimostrata disponibile. Le ho lasciato un ricordino sulla pelle, diventerà un’ottima alleata.-
-Cosa ti salta in mente? Il Signore Oscuro non ha bisogno di altri alleati! Il tuo unico compito era ucciderla, e basta! Cosa credi che farà, adesso? Alla prima luna piena, massacrerà il resto dei prigionieri!-
-Non scaldarti tanto, non capiterà nulla di grave.- Fernrir, beve un sorso di succo di zucca, senza dargli troppa retta. –Se hai così paura, perché non te ne occupi?-
-Oh, no. L’unica cosa di cui mi occuperò è affidarti la ragazza! Per il resto, terrò buoni i miei detenuti, di vitale importanza!- Schiocca le dita, Tilly gli si presenta al suo fianco. –Cerca l’ultima vittima di questo cane, e mettila in isolamento. Quando sarà il momento, scorterai fuori di qui i due, e li manderai a cacciare. Sparisci, e portami un altro piatto, sono affamato.-
-Si, padrone.- Si inchina, e scompare.
-Andiamo, Draco. Beviamoci su, sono sicuro che Fernrir non aveva intenzione di rovinarti i piani.- Rodolphus, si sporge in avanti, verso il ragazzo. –A te, giovane uomo.- Gli porge un calice, colmo fino all’orlo.
-Non preoccuparti, zio. Ho il mio, piuttosto, offrirlo a quel lupo, sembra messo male.- Guarda entrambi. –Che c’è? Il whisky è dolce o avete messo qualcosa di letale?-
-Come puoi pensare un gesto del genere, nipote?- Sbarra gli occhi.
-Allora, bevi, davanti a tutti noi.-
Un silenzio assordante cala.
Numerosi Mangiamorte si bloccano, fissano la scena, sbalorditi e allarmati.
-Draco, continua a mangiare, non hai tempo di perderti in stupidaggini.- Narcissa, abbassa lo sguardo, timorosa su cosa dire. –Oggi non dovevi andare in cerca di altri babbani?-
Un enorme nuvola di fumo nero, compare nel mezzo della sala.
Fuoriesce, a piedi nudi, con la fedele compagna al fianco e due Auror, mai visti.
-Scusate l’interruzione, amici miei. Non ho potuto fare a meno di recarmi subito al Manor, ciò che ho da comunicarvi vi aiuterà.- Si sposta, indicando i collaboratori. –Vedete questi uomini? Sono riusciti a trovare le nostre prede.- Ride, accarezzando Nagini. –Quei ragazzini, si sono fatti scoprire. Eravate a conoscenza di un certo programma chiamato “Radio Potter”?-
-C’erano delle voci negli ultimi tempi, dicevano che lo Sfregiato e i suoi amichetti, avessero fatto una stazione dove poter comunicare la sparizione dei Maghi e delle Streghe del Mondo Magico.- Theo, si è alzato, attirando l’attenzione di tutti.
-Molto bene. A quanto ne sappiamo, i nostri nemici si trovano a Godric’s Hollow. Ma, non sarà lì che attaccheremo.-
-Ah, no? E dove?- Daphne, alza un sopracciglio, dubbiosa. –Come faremo a catturarli se non andiamo dove si sono nascosti?-
-Semplice verranno da noi, soli. In quel momento, avremo tutta la Popolazione Magica nelle nostre mani!- Fa un passo, avvicinandosi a Astoria. –Qualunque Mezzosangue verrebbe a liberare i suoi genitori, la Famiglia è importante, nonostante le divergenze che possono venire a crearsi. Non trovate?-
***
E’ sdraiato sul letto, fissa il soffitto, pensieroso e preoccupato.
Dal piano di sotto si sentono delle urla, Hermione e Tonks non si trattengono, sono arrabbiate e ansiose di ciò che sta succedendo.
Quattro innocenti sono nelle mani del nemico. Kinglsey, ribatte più di una volta la stessa frase “Non possiamo muoverci, aspettano la nostra mossa per incastrarci”.
-Li senti anche tu?- Lavanda, sulla soglia della porta, tiene in braccio Teddy, che dorme beato. –Speriamo che non si svegli, sarebbe un disastro! Ci ho messo mezz’ora per farlo addormentare.-
-Non dovevano occuparsene Katie e Angelina?- Si alza, avvicinandosi alla ragazza.
-Tecnicamente si, però… Katie voleva stare con Oliver, sai, per le lezioni. E George, ha insistito per far salire Angelina su, a trattenere Hermione, prima che faccia qualche pazzia.-
Ride, un piccolo pensiero gli attraversa la mente…
Kingsley pietrificato a terra, proprio come al primo anno di Hogwarts, povero sfortunato.. !
-E Neville e Luna?-
-Neville si sta esercitando con lei per prepararsi al peggio.-
-Andiamo, non capiterà mica domani!-
-Bisogna prevenire… -
-Mm, lasciamo perdere. Dov’è Ginny?-
-E’ uscita con Harry, sono andati a trovare i suoi genitori al cimitero.-
-E sei rimasta tu, qua, con me.- Passa un braccio dietro le sue spalle, stringendola contro di sé. –Andiamo a metterlo nella culla?-
-Mi piace tenerlo tra le braccia, mi fa sentire una famiglia con te.- Abbassa lo sguardo, accarezzando appena il bambino. –Come mai non sei preoccupato per Ginny?-
-Io sono mai stato preoccupato per Ginny… -
-Certo. Hai dimenticato le sfuriate che hai sempre fatto?- Alza un sopracciglio, guardandolo. –Sono sicura, che c’è qualcosa sotto!-
-Stai scherzando? Perché dovrei mettere in pericolo la vita di mia sorella? O del mio migliore amico?-
-Perché ti conosco, Ron!-
***
Severus, è in piedi.
Il Signore Oscuro, attraversa la stanza, passandogli accanto. Nagini, rinchiusa in una bolla protettiva, segue con gli occhi il padrone, che ritorna a sedersi di fronte all’uomo.
-Mio Signore, mi dica perché sono qui.-
-E’ molto semplice.- Apre un libro, girandolo nella sua direzione. –Voglio che produci questa pozione per me.-
-A quale scopo? Per chi?-
-Per i giovani ragazzi che verranno a stare da noi.-
-Di preciso per quale dei due?-
-Il Weasley. Conosciamo bene questa famiglia, anzi, a dire il vero, tu, li conosci di gran lunga in modo superiore al sottoscritto. Sbaglio, o sono molto legata tra loro?-
-Si. Arthur Weasley e Molly Weasley sono una coppia fuori dal comune, per la moglie, i suoi figli sono la cosa più importante che ha.-
-Interessante… e dimmi, questo intruglio che preparerai quanto durerà?-
-Dipende. L’effetto dura per qualche ora, due o tre, massimo. Per far si che funzioni in futuro e efficacemente, è d’obbligo somministrarla in continuazione.-
-Fantastico! Mi auguro, che riuscirai entro questi pochi giorni a portarmela.-
-Farò il possibile.- Un inchino, mantenendo gli occhi su di lui. –E’ tutto?-
-No.- Si alza, fa il giro della scrivania, mettendosi a un palmo dal suo viso. –Devi essere tu prenderli. Usa tutto quello che hai a disposizione e rinchiudili ad Hogwarts. Non dimenticarti di dare un piccolo regalo anche alla biondina, sono certo che gradiranno la tua presenza, in fondo, sei stato un Professore eccezionale, dico bene?-
***
E’ tenuta stretta, le braccia di George si fanno più forti a ogni movimento che tenta di fare, la blocca, facendole del male, quasi.
Batte un piede a terra, dibattendosi, ancora.
Tonks, dall’altra parte della stanza, è trattenuta da Lupin, che si appresta a sussurrarle qualcosa all’orecchio, invano.
-Che succede? Mi sono perso qualcosa?- Fred, guarito per la maggior parte della ferita, entra sotto lo sguardo di tutti i presenti. –Ah, giusto. La notizia di Radio Potter.-
-Non è divertente.- Entrambe, guardano a denti stretti il rosso. –Dov’è Lee?- Si sporge, Ninfadora, irritata.
-Mi sa che ti tocca entrare!- Apre la porta, e lo spinge dentro, strattonandolo. –Cosa vogliamo fare?-
-I piani di Tonks e Hermione sono pericolosi, siamo riusciti a elaborarne uno facile e semplice.-
-Che ci esclude dal salvare i nostri genitori!- Si scosta dalla presa del ragazzo, avvicinandosi a grandi passi a Kingsley, che indietreggia. –Sono nelle mani di chi può fargli del male e tu vuoi mettere in atto un gioco del genere?!?-
-Mi dispiace, Granger. E’ l’unico modo più sicuro.-
-Sicuro?- Tira fuori la bacchetta, puntandogliela contro. –Tu non sai cosa significa!-
-Okay.- Viene sollevata di peso, si ritrova indietro, nello stesso punto di prima, con Fred dietro di sé. –Vediamo di ragionare, qual è il piano per liberarli?-
-Io, la mia squadra e Arthur partiremo dopo domani per Villa Malfoy. Sappiamo, che è controllata e piena di trappole, grazie a degli informatori, eviteremo il peggio.-
-Adesso, capisco. Perché non portate Hermione e Tonks? Hanno il diritto di vedere come stanno!- Guarda la ragazza, che prova a liberarsi. –E’ un diritto. Se fossero i tuoi parenti, cosa faresti?-
-Jordan, è diverso. Inoltre, sono questioni che non ti riguardano.-
-Voglio sapere, i nomi delle persone che hanno collaborato a questa sciocchezza. Così, posso congratularmi.- Angelina, guarda l’uomo, che si irrigidisce appena.
-Paciock è stato di grande aiuto.-
-Non posso crederci!-
-E’ stato deciso, non si può tornare indietro. Potete uscire, la riunione è terminata.-
-Non per me!- Scalcia e raggiunge l’uomo. –Mio padre e mia madre non la pagheranno per colpa tua! Né pagheranno i tuoi sbagli! Che ti piaccia o no, io verrò, ed Hermione farà lo stesso, non riuscirai a liberarti di noi così facilmente!-
-Tonks, Teddy si è svegliato. Scendiamo, ha bisogno di noi.- Il marito, poggia le mani sulle spalle di lei, tenendola ferma. –Ne riparleremo soli.-
-E tu! Non toccarmi!- Uno schiaffo violento lo prende in pieno, facendolo indietreggiare di alcuni passi. –La tua favolosa idea manderà all’altro mondo le persone più care che ci sono rimaste!-
-Vergognatevi!- Pesta il piede di Fred, e si affretta ad uscire, seguita dalla donna.
-Hai già in mente qualcosa da fare, vero?- Guarda la ragazza, che annuisce, mentre scendono in camera. –E tu hai tutto quello che ci occorre?-
-Ovviamente.- Si ferma in mezzo al corridoio. –Stanotte?-
-Prima che sorga il sole, partiamo per le tre. Saremo di ritorno massimo le sei, fammi finire gli ultimi appunti, prepara quello che dobbiamo portare, e riposati a dovere, o non avremo forze.-
-Ottima idea.- Il pianto del bambino si fa più forte, indirizza lo sguardo giù per le scale. –Scusami, il dovere da mamma mi chiama.-
-Tonks, dove sei?- Lavanda, con il bimbo tra le braccia, sporge la testa su. –Puoi scendere?-
-Arrivo subito!-
Un botto improvviso ferma la corsa della donna, che si guarda intorno, spaesata.
-Chi è stato?!? Fred? George?- Passi pesanti si dirigono nella direzione delle scale.
-Ginny, ferma! Ci sarà una spiegazione!- Harry, accaldato e sudato, la rincorre.
-Se cerchi i tuoi fratelli, sono con Kingsley, erano con me fino a qualche tempo fa.-
-Charlie e Bill?- Stringe la presa sul corrimano.
-Bill è in cucina con Molly e Fleur. Charlie sta dando da mangiare ai suoi draghi.-
-Ron?-
-E’ … -
-Ronald Weasley, è meglio per te se scappi, o la tua cara ragazza, non ti guarderà più in faccia per quanto sarai mostruoso!- Un colpo di bacchetta colpisce in pieno il fratello, che cade a terra. –Sei geloso!-
-Ti fai toccare da Harry, è mio diritto … -
-Non è tuo diritto un bel niente!-
Un altro colpo, poi il silenzio.

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Capitolo 15
*** Le regole sono fatte per essere infrante. ***


Charlie, è sceso in cucina ad aiutare.
Katie ed Oliver, ridacchiano, e si spintonano, senza notare la presenza del rosso.
-Vi interrompo? Mamma, mi ha detto di venire qua, o mi avrebbe sbattuto fuori dal rifugio.-
-Non disturbi, ci fa piacere avere compagnia. Oggi è stata una giornataccia!- Oliver, posa l’ultimo piatto asciutto, e si appoggia sul lavello, seguito dalla ragazza. –Diremo che hai dato il meglio di te, non preoccuparti.-
-Ragazzi, non immaginate cosa ho dovuto fare io!- Ride, spostando lo sguardo dai due. –Ho quasi finito per essere bruciato dai miei stessi draghi, crescono così velocemente, che non mi meraviglio se da un giorno all’altro, potremmo cavalcarli liberamente!-
-Kingsley si è superato, eh? E’ stata un vera fortuna se ti ha trovato quel giardinetto dove tenerli! Quanto sono grandi, ora?-
-Più di quando li hai visti l’ultima volta! Ho dovuto creare una protezione alta e forte, per non farli scappare, sai.-
-Non hai paura che possano ribellarsi del tutto a te?- Katie, si sporge verso di lui. –Sono pur sempre delle creature che amano la libertà.-
-In Romania, si trovavano bene. E poi, è come se fossi il loro unico genitore. In ogni caso, non temere, sto cercando di mantenere la crescita nei limiti, anche se, questi sono di gran lunga grossi e grandi come non si è mai visto.-
-E’ una specie nuova?-
-Che rimanga un segreto… avete presente l’enorme drago che Harry, Ron e Hermione hanno cavalcato per uscire dalla Gringott? Sono appena appena, uguali.-
-Oh, se Molly ti scopre sono guai!- Il moro, lascia una calorosa pacca sulla spalla al ragazzo, ridendo.
-L’importante è tenerglielo nascosto.-
Katie, ridacchia e si avvicina. Incrocia le braccia, con leggerezza, allunga la mano.
-Questo si chiama ricattare un uomo con esperienza, non mi inganni, piccola Grifondoro.- Scuote la testa, guardando Oliver, che si unisce subito dopo.
-E’ un vero peccato, perché stavo per salire a parlare con tua madre. Cosa dovevo dirle, Ollie?-
-Qualcosa a che fare con draghi enormi e pericolosi.-
-Ah, giusto.- Ritira la mano, e supera Charlie, che la blocca sull’uscio. –Ci hai ripensato?-
-Cinque galeoni.-
-Dieci.-
-Sette, ultima offerta.-
-Tutti i giorni, sul mio comodino, e su quello di Oliver. Non dimenticare.-
***
Entra nella stanza, silenzioso e a passi lenti.
Severus, voltato di spalle, continua a girare l’intruglio nel calderone. Prende un’erba, buttandola dentro.
-Draco, cosa posso fare per te?-
-Cosa stai preparando?-
-Ciò che mi è stato ordinato di fare.-
-E sarebbe?-
-Nulla che ti riguarda, ragazzo. Insomma, perché sei qui? Cerchi aiuto per trovare la Spada di Grifondoro?- Versa del liquido, senza degnarlo di un semplice sguardo. –Non ho idea di dove possa essere.-
-Non sono qui per questo.-
-Illuminami.-
-Ti è giunta voce di quello che accadrà stasera?-
-Ci sarò, adesso, lasciami lavorare in pace.-
-Cambiati i vestiti, non voglio avere come padrino un morto.-
***
Finalmente, è riuscita a rubare quei dannati documenti!
Apre la borsetta, infilandoli tra le altre cose, velocemente.
Tonks, è nascosta in un angolo buio, la attende, con impazienza.
Scende un gradino, controllando di non essere seguita. Stringe il corrimano, camminando al buio, pur di non farsi scoprire, preferisce non usare la magia.
-Ci hai messo tanto!-
-Non è stato facile!- Si avvicina, mettendosi faccia a faccia con la donna. –Tu hai preso quello che ti ho chiesto?-
-Cacca bomba a volontà, pasticche vomitose, e polvere buio pesto peruviana.- Tira fuori le invenzioni, mostrandogliele con orgoglio. –Non ringrazierò mai abbastanza quei due pazzi per averle create!-
-E’ meglio sbrigarsi, ci vorrà tempo per superare le trappole e liberarli. Villa Malfoy è piena di sorprese, non possiamo scappare come l’ultima volta.-
-Sei pronta?-
-Si.- Annuisce, mentre raggiunge l’entrata.
Escono, sotto gli occhi di Fred, che le raggiunge, in men che non si dica.
-Cosa credete di fare?- Strattona per un braccio la riccia, beccandosi uno schiaffo sulla guancia. –Fai male!-
-Non ti deve interessare! Torna a dormire!-
-Mi dispiace per voi, sono costretto a riportarvi indietro!- Prende tra le braccia Hermione, stringendola contro di sé. –Ninfadora, non ti conviene partire.-
-E a te, non conviene farla arrabbiare, o la ferita si riaprirà.-
-So badare a me stesso.- La ragazza, imprigionata, per tutta risposta, si limita a pestargli il piede, e dopo essersi liberata, corre da Tonks. –Vi verranno a cercare!-
Non ha il tempo di finire la frase.
Sono sparite.
***
Blaise è accanto al biondo, che fissa le scale, in attesa della futura moglie.
Pansy e Theo, sono seduti dietro Lucius e Narcissa, che chiaccherano animatamente.
Daphne, è con la sorella, si avvia per raggiungere lo sposo. Con un braccio si tiene al braccio del padre, la mano libera, stringe quella della mora.
-Nervoso?- Sussurra, all’orecchio dell’amico.
-Assolutamente no. Questa notte, potrò festeggiare.-
-E dare un erede, giusto?- Ridacchia, per niente divertito. –Questa storia dei Purosangue che si sposano per concepire figli fino allo sfinimento, non mi piace più come anni fa.-
-Ringrazia di non essere lo sposo, allora.-
Daphne si fa da parte, andando a sedersi con la madre. Blaise, indietreggia di poco, per fare spazio ai due protagonisti della serata.
La cerimonia sta iniziando, quando una nuvola nera, seguita da un rumore conosciuto, interrompe la quiete.
-Amici miei, scusate il ritardo. Perdonatemi, proseguite, io resterò in silenzio, e aspetterò il momento di potervi dare il mio prezioso dono, per queste meravigliose nozze.- Si affianca a Lucius, incitandoli a continuare.
Prosegue tutto tranquillo, per un po’.
Baci, promesse, firme e numerose grida di gioia.
Greengrass e Malfoy che si uniscono in matrimonio, dopo varie scuse per non celebrarlo.
Draco e Astoria si siedono a centro tavola, non si stringono la mano, né si danno un altro bacio, in segno di amore. Brindano, silenziosi, e con qualche sorriso falso sul viso.
Lord Voldemort, accanto a Narcissa, osserva i due sposini novelli. Ridacchia, e si permette di bere più di un calice di vino. Si alza, entusiasta di poter fare un annuncio, in modo da dare l’atteso regalo promesso, poco prima del fatico “si”.
-Draco, non sai come sono felice di poterti offrire questo aiuto.- Si avvicina, diminuendo la distanza. –Sono certo, che la tua amata, sarà lieta di riceverlo.- Due Mangiamorte, trascinano un uomo, mal conciato e parecchio sporco, non solo di sangue. –Hai l’onore di conoscere il tuo zietto, Ted Tonks. Rammenti, giovane Malfoy?-
-Si, ovvio.- Si sporge, pur di osservarlo meglio. –In cosa consiste consegnarmelo?-
-Oh, sei veramente spiritoso! Non trovate?- Sorride, prende il prigioniero per il colletto della camicia, e lo sbatte con violenza contro il pavimento, a pochi centimetri dal biondo. –Sei stato addestrato per questo, inoltre, è un … è unico.-
-Credevo che dovesse rimanere vivo.- Alza un sopracciglio.
-Ed era questo il piano, fino a poco tempo fa. Ho deciso, di dimezzare i nostri sforzi e portare chi ci servirà per scopi veri.- Estrae la bacchetta. –Il compito è tuo.-
Un pensiero lo riporta al passato.
Quattro anni fa, Albus Silente che cade dalla Torre. Il lampo verde sprigionato dalla maledizione che Severus ha lanciato, le grida di felicità di zia Bellatrix.
La fuga, la lotta contro i Grifondoro e L’Ordine. La materializzazione fuori da Hogwarts. Gli alleati del Signore Oscuro che lo spingono via, e lo abbandonano all’entrata di casa.
Una fredda mano, gli sfiora le dita. Per un secondo, crede di un tocco di troppo da parte di Astoria, fin quando non volta la testa e la vede. Di nuovo lì, che prova a dargli forza.
Narcissa, la donna che lo ha cresciuto e educato, che si è dimostrata con un minimo di cuore, che adesso, si dimostra forte e obbediente davanti al mostro che comanda.
-Mio Lord.- Si inchina, abbassando la testa. –Le chiedo umilmente scusa, mio figlio è un ragazzo gentile e rispettoso, non mancherebbe mai di rispetto al suo ideale modello di Mago. Questo giorno è speciale, capita una sola volta nella vita di sposarsi, di unirsi per sempre, credo che sia lusingato di questa sua cortesia.- Punta gli occhi su Lucius, che la osserva, a bocca aperta. –Se mi permette, propongo una morte semplice e fatta da un … da chi merita questo onore.-
-Ovvero?-
-Cissy, non ci interessano le tue cazzate, falla finita! Anzi, chiudiamola qui!- Fernir, senza dar spazio ad altre paroline inutili, colpisce Ted. –E’ un codardo, come suo padre.-
E’ a terra.
Gli occhi chiusi, una smorfia di terrore sulle labbra, il corpo che poco fa era chiuso a riccio, giace sulla tavola colma di cibo, dove è rimbalzato.
Rodolphus, deglutisce.
Ne succederanno di belle.
-Cane, il tuo sconsiderato rispetto per il capo è … pessimo. Non sono affatto sorpreso, se non per il notevole disappunto per questo gesto. Dovresti essere punito con la morte, purtroppo, mi duole dirti che non è la tua ultima nottata, visto che il tuo appoggio e il tuo innato fiuto, è vitale per la Guerra.- Lo guarda a lungo, disgustato e irritato. –Non è un problema, il tuo amico la pagherà.-
Amycus Carrow, cade a terra con un tonfo. La sorella lo raggiunge, costatando il decesso. Uno sguardo omicida trapassa il corpo del lupo, che tenta di non farci caso.
-Le perdite sono inevitabili nelle guerre, la gente muore tutti a giorni. Amica mia, non disperare, troverai il modo di vendicarti.-
Svanisce, proprio come è arrivato.
-Tilly, il padrone ha bisogno.- Con un “pop”, l’elfo domestico si materializza. –Pulisci questo schifo, liberati dei corpi, fatti aiutare. E cerca di trovare una soluzione, per non essere disturbato questa notte.-
-Non c’è niente da vedere, andate a dormire. La festa è finita.- Lucius, dopo aver preso controllo di sé, invita il resto dei compagni a salire i gradini per proseguire nelle loro camere. –Astoria, ti consiglio di fare come gli altri, e riposarti, questa notte sarà lunga. Draco ti raggiungerà tra pochissimo, te lo garantisco.-

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Capitolo 16
*** Fuggire da sotto gli occhi del nemico. ***


Sono dentro.
E’ tutto buio, ad eccezione per due piccole luci emesse dalle bacchette.
Proseguono a passi lenti, decise e combattive a liberare ciò che gli è più caro.
-Hanno veramente delle buone difese!- Sussurra, Tonks. –Ma, non conoscono e non possono avere la strega più brillante della sua età.-
-Tieniti questi complimenti per dopo.- Ridacchia, mentre si avvicina al camino della sala.
-Che splendida sorpresa. Non credevamo di avere visite fino ad almeno una settimana dalla scomparsa, e invece, eccovi qua. Le interessate e basta, strano.- La Carrow, ancora in vita, esce dall’ombra. –Sapete, grazie a voi, ho vinto un mare di galeoni. Avanti, ragazzi. Sganciate.- Tende le mani di lato, così che i fedeli compagni, la raggiungano per bloccare le nemiche. –Che la vera festa abbia inizio.-
***
La prima notte di nozze deve essere consumata.
Astoria non è tesa, né eccitata all’idea di doverci stare insieme.
L’atteso momento delle due Casate è arrivato, sono insieme, ora e per sempre.
L’erede dovrà nascere, che lo vogliano o no.
Ha sentito tante storie su Draco, ha visto ed è stata in silenzio, in fondo non le è mai importato molto di questo ragazzino. Non ha mai preteso l’amore da lui, se non il rispetto che le mostra e le mostrerà.
E’ seduta al bordo della vasca da bagno, ancora vestita.
E’ lì fuori ad aspettarla.
Si guarda il vestito, che ha addosso. Alla fine, decide di farlo scivolare giù, lungo il pavimento. Si alza, ed apre la porta, lo osserva, girato di spalle e seduto sul bordo letto, come previsto.
-Sei pronto?-
Si volta con il busto, scorre con lo sguardo dall’alto al basso.
E’ graziosa, deve ammetterlo. Non si è mai soffermato a rivolgerle una carezza, una parola o a toccarle la pelle, liscia e morbida, adesso è il momento giusto.
-I tuoi genitori penseranno che sto deflorando la loro amata figlia.- Ghigna, sfacciato e divertito. –Cosa ne pensi?-
-Che gli lascerò pensare quello che vogliono.- Le labbra sfiorano il bacino, curiose di proseguire. –Intanto, i Malfoy sapranno che mi darò da fare come il figlio più bello di tutti i Purosangue.-
-A questo proposito, ti posso dar ragione.- Sale, arrivando al suo viso. –E’ vero che sei difficile da soddisfare?-
-Devi scoprirlo.- Alza un sopracciglio, piuttosto sicura di sé. –E tu, sei fantastico, come dicono tutte?-
-Protesti imparare parecchie cose dalle mie esperienze.- La strattona, imprigionandola tra il materasso e il suo corpo, che è ricoperto dallo smoking nuovo di zecca. –Hai paura, piccola Greengrass?-
-Dovrei?- Si libera dalla presa sul polso, spostando la mano dietro al collo, per avvicinarlo maggiormente contro il suo fisico perfetto. –Datti da fare.-
-Sarà un ricordo che ti rimarrà impresso nella mente, non temere.- Scende con la mano, dove si trova la mutandina.
Vengono interrotti all’improvviso.
Il tempismo in questo casa è pessimo.
-Seguimi e lascia la tua Dama, avrai tempo a sufficienza per riprendere il discorso.- Severus, con il mantello stretto e una boccetta, gli indica l’uscita dalla stanza.
Sono arrivati.
***
Corrono da una parte all’altra, scontrandosi e salendo ogni minuto le scale.
Oliver e Katie, distribuiscono le scope ai presenti in fila.
Angelina, George, Fred, e Lee sono in cucina, discutono animatamente con Kinglsey, che si prepara come meglio può, sotto gli occhi degli Auror, Molly e Arthur.
-Io voglio venire!- Batte un pugno sul tavolo, tanto da far sobbalzare Grattastinchi.
-E’ fuori questione.- Lupin, con Teddy in braccio, si dibatte in favore della decisione dell’uomo.
-Lavanda, i ragazzini, Luna, Charlie, Fred .. e basta, rimarrete qui. E’ un ordine.- Infila la bacchetta nella giacca, senza guardarli. –Mi dispiace, ragazzo.-
-La riporteremo indietro.- Il gemello, prova a rincuorarlo, invano.
Scappa via, chiudendosi in camera.
***
Prova a muoversi, invano.
Le corde strette sui polsi sono indistruttibili, non c’è via di scampo.
Alza la testa, osservando la donna, che si avvia verso di lei. Ride, e si mette alla sua stessa altezza.
-Mezzosangue, come vuoi morire?- Mette un dito sul mento, in modo da guardarla negli occhi. –Stavo pensando, faccio fuori te, o mi occupo dei tuoi genitori, o il contrario?-
Jean e Robert Granger, tra le mani di alcuni Mangiamorte, cercando di fare qualche passo, in direzione dell’unica figlia.
-Quella con cui devi prendertela sono io! Lascia stare Hermione!- Tonks, a pancia in giù, decide di attirare l’attenzione. –In ogni caso, sappi che non mi arrenderò.-
-Se il tuo paparino fosse ancora qui, sarebbe una gioia vederlo contorcersi di dolore per te.- Fernrir, con un sorriso beffardo, le pesta la mano. –Non trattenerti, hai ancora la tua mamma traditrice. Vuoi sapere chi è stato a porre vita a Ted Tonks?- Alecto Carrow, rimasta accanto alla riccia, lancia una lunga occhiata maligna all’alleato. –Sono stato io.-
-Lurido stronzo!- Sputa, sporcandogli le scarpe.
-Ninfadora, no!- Andromeda, non ha tempo di dire altro, che viene colpita.
Striscia a terra, urlando e reprimendo le lacrime di dolore. Una miriade di coltelli affilati la trapassa, la costringe a contorcersi in modo sconnesso e illogico.
-Una sola parola di troppo, e la Black ne ripaga le conseguenze, ci siamo intesi, Metamorfomagus?-
-Tralasciamo questi giochetti inutili e ci concentriamo?- Draco, posto tra Rodolphus e Lucius, tira indietro le maniche della camicia. –Stanotte, avrei dovuto passarla a scoparmi la mia sposa, per mia sfortuna/fortuna devo occuparmi di voi. Non è strana la vita?-
-Malfoy, mi lasci divertire con la Granger, o posso prendermela con la forza?-
-Fai quello che vuoi. Io devo parlare con la zietta e mia cugina.- Con uno schiocco di dita, separa le due. –Allora, da chi comincio? Dimmi, Andromeda, dove posso trovare la Spada di Grifondoro?-
-Cosa… ? Io non so di cosa parli!- Sposta lo sguardo sulla figlia, illesa.
-Come sarebbe a dire che non lo sai?- Alza un sopracciglio, puntandole la bacchetta addosso. –La tua unica erede faceva e fa parte dell’Ordine della Fenice, non ti ha mai raccontato nulla?-
-E’ andata persa durante la battaglia, nessuno sa che fine abbia fatto.- Tonks, prende un respiro profondo. –Perché non cerchi nella tomba di Bellatrix? Magari, l’ha presa per i suoi scopi personali. -
Uno schiaffo, potente e deciso, la colpisce in pieno, scaraventandola di lato.
-Mia moglie non è una ladra.- Rodolphus, con i pugni stretti, la strattona verso di sé. –Avrai tante cose di cui parlare quando te ne andrai, un giorno.- Un calcio allo stomaco, tanto da levarle il fiato.
-Lasciami!- Piange, scalciando come può.
-Stai attenta, ragazzina!-
Un graffio sulla guancia, involontario, mentre tenta di bloccarla sotto di sé.
-Lupo, vacci piano. Hai bisogno di farti la Zannuta per sentirti uomo?-
-E tu? Sei un vero uomo?-
Uno scoppio improvviso.
Il muro cade, urla di terrore, feriti che tirano fuori le bacchette, e si apprestano a combattere.
-Quanto tempo, Kingsley. Dov’è Potter?- Il biondo, sporco di polvere, si guarda intorno.
-Sposata la pupilla dei Greengrass?- Un braccio attorno alla gola, stretto al punto giusto. –Contento di rivedermi, Furetto?-
-Harry, ricordati quello che abbiamo deciso.- Ginny, con la famiglia alle spalle, lo guarda preoccupata. –Non toccare Hermione!-
-E credi di poterci fermare? Con quale esercito?- Fernrir, mani in alto e sorriso sulle labbra, guarda i presenti. –L’intera feccia che si oppone alle nuove regole, preferite essere cacciati in cella o iniziare le interrogazioni?-
-Non inizieremo i tuoi sporchi giochetti!- George, mano nella mano con Angelina, guarda l’uomo. –Petrificus Totalus!-
Un colpo di tosse, Hermione, stesa a pancia in su, volta lo sguardo sulla figura di Katie. Quest’ultima, si precipita a tirarla dall’altra parte della stanza, reggendola.
-E’ tutto okay, stiamo bene.- Oliver, la prende tra le braccia. –Torniamo a casa.-
-No, io devo … - Sviene, prima di terminare la frase.
-Rimangono con noi.- Lucius, prende il comando, mentre il figlio è ancora in ostaggio. –Riportatevele, non ci servono. I parenti restano, o saremo costretti a combattere.-
Sanguinante, apre gli occhi, sentendo voci lontane e forti. E’ a Villa Malfoy. Questo se lo ricorda.
Dov’è Hermione? Dov’è …
Qualcuno la solleva. La stringe, le accarezza il labbro gonfio, le parla.
Non sente niente.
Si sente risucchiare via.
Odore di … fumo. Non è il rifugio, non può essere.
-Remus?- Gracchia.
Riceve una risposta, non troppo chiara.
-Non muovetevi!-
Dean, si affaccia sulle scale. Sale, non trovando anima viva.
Apre una porta, trovando la compagna, con i più piccoli tra le braccia, e le guance umide. Ron, dietro il compagno, prende tra le braccia la ragazza, che singhiozza.
-Che è successo?-
-Piton è entrato! Ha rapito Fred e Luna, volevo fare qualcosa… ma, ho dovuto metterli al riparo, ed eravamo in pochi, non sapevamo come difenderci. Quando è arrivato, si è precipitato nelle camere, è stata una fortuna se ero con loro.- Volge un piccolo sguardi ai ragazzi seduti, con i visi sconvolti e spaventati. –Non volevo che li prendesse!-
-Hai una bacchetta, sai usarla, almeno!?- Il gemello, si scaglia contro la fidanzata del fratello, senza scrupoli. –Chissà cosa gli faranno!-
-Li andiamo a recuperare, non temere.- Angelina, lo abbraccia da dietro, tenendolo fermo.
-Se Fred fosse venuto non sarebbe capitato!- Si scosta, e si avvia in cucina.
Arthur, Molly, Lupin-con il braccio Teddy-, Oliver e Lee, tirano fuori fogli e mappe, desiderosi di liberare chi è stato catturato.
-Torniamo lì!-
-Ci penseremo domani.- Kinglsley, entra. Si passa una mano sul viso, pensieroso. –Torneremo ad Hogwarts. Useremo il passaggio segreto, non è stato scoperto, suppongo, che anche se la Stanza delle Necessità è andata distrutta, non sarà del tutto messa così male. In caso contrario, ci batteremo corpo a corpo, come hanno fatto loro con noi, due anni fa.-
-Quando?-
-Il piano non è completo, dobbiamo dare ruoli a tutti, e tenere da parte i più deboli. Qualcuno dovrà rimanere.-
-Certo, mettiamo in pericolo l’intero Mondo Magico.- Sorride, triste. –Hai lasciato che … -
-Ragazzo, non è tempo di scherzare. Vuoi salvarlo? Butta qui delle idee, e sbrigati, se sei così ansioso.-
-Contaci.-
Si gira, dandogli le spalle. Risale, fino alla camera, vuota e distrutta.
Deve ideare le nuove invenzioni.

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Capitolo 17
*** Il tempo passa. ***


Due settimane.
Troppo tempo.
Radio Potter è sospesa.
Lee è stato tentato di abbandonarla definitivamente.
Non ha trovato motivo di continuare, visto che senza Fred non può proseguire, perfino Remus si è rifiutato di partecipare per sostituirlo, è occupato a riguadagnare la fiducia della moglie. 
Da quando sono tornati da Villa Malfoy, niente è come prima.
Hermione ignora ogni parola di Kingsley, lo stesso fa Tonks, che a volte non si milita a restare in silenzio, preferisce ribattere con frecciatine. Due vere tigri, insomma.
Il rifugio è tetro, immerso nella monotonia priva di un amore che regnava fino a poco fa.
George si è chiuso in sé stesso, lavora per conto suo, non vede più Angelina, sembra si sia stancato di tutto e tutti.
Quella mattina è sceso in cucina, giusto per rubare qualcosa dal frigo.
Molly non ha proferito parola, si è limitata ad andarsene, lasciandolo solo con la ragazza.
-E’ finita?- Non lo guarda, nonostante sia davanti a lei.
-Per te lo è?- La tazza di tè stretta tra le mani, lo sguardo sulla sua figura.
-Dovresti rispondere tu. Sono stata io a prendere in mano il discorso, dopo così tanti giorni che mi ignori.-
-Io non ti ignoro. Sono occupato a lavorare, vorrei ricordarti che mio fratello, tuo amico, è con i Malfoy e la compagnia bella.-
-Ti rendi conto di quello che dici?- Si alza, senza lasciargli un momento per ribattere a dovere. –Io sono la tua fidanzata e vengo trattata come un’estranea, come se non fossi coinvolta in tutta questa storia!- Un singhiozzo, trattenuto. – Dicevi di amarmi.-
-Stai solo dando fiato alla bocca, quando sai benissimo cosa provo e come sto.- Prende un biscotto tra le mani, guardando il piatto colmo accanto. –Ti sei messa nei miei panni?-
-Io ci sto provando, tu mi respingi costantemente!- Trattiene le lacrime, pur di non farsi vedere debole.
-Non ti ho chiesto io di amarmi.-
Un colpo al cuore.
La testa non ragiona più.
Frasi senza senso, prive di volere, stupide e non calcolate.
-Ti credevo diverso, eri quasi riuscita a ingannarmi.- La sedia cade con un tonfo, nell’istante in cui si precipita sulla soglia della porta. –Grazie, per la tua disponibilità, George Weasley.-
***
La camera è completamente immersa nel silenzio.
Luna è seduta a terra, si osserva intorno, curiosa. Mette una ciocca di capelli biondi dietro l’orecchio, per poi voltarsi verso Fred, che è in piedi dietro le sue spalle.
-Non mi ricordavo che le segrete di Villa Malfoy fossero così comode. Dici che i Nargilli li abbiano costretti a cambiare arredamento?-
-Nessuno cambiamento in questa casa. E’ la tua nuova dimora, ora.- Draco, entra, sotto gli occhi dei due. –Avete dormito bene, stanotte?-
-Il tuo elfo domestico è una palla al piede.- Sbuffa, il rosso, contrariato da quella situazione. –Cosa volete?-
-La Spada di Grifondoro. E… la tua testa.-
-E’ sparita. Furetto, non credevo che fossi dell’altra sponda. Mi dispiace, non posso aiutarti, a me interessano le ragazze.-
-Oh, divertente. Poveraccio, vedi di non scherzare con il fuoco, e di non dirmi bugie.- Tira fuori la bacchetta, puntandogliela contro. –Ragioniamo un po’. Questo famoso oggetto, è rimasto a Potter, come diceva il testamento di Silente, guarda caso… proprio a lui.-
-Ad Harry non è mai arrivata la spada.-
-Lo ripeterò solo una volta, dopo di che … -
-Draco, lasciali in pace.- Severus, con due boccette strette tra le mani, si avvicina ai prigionieri. –Il Signore Oscuro ha ordinato di agire.-
-Sarebbe a dire?- Fred, alza un sopracciglio, osservando l’ex Professore. –Non manderò giù nemmeno un po’ di quello schifo che hai portato.-
-E chi ha detto che ti obbligheremo noi?- Una smorfia, mentre Rodolphus e Fernrir si scagliano contro il prigioniero e lo bloccano con la forza. –Visto?-
-Silente si fidava di te!- Sputa terra, sorprendendo tutti.
-Eppure, sono riuscito a ingannare l’uomo più potente del mondo. Non fare storie, e obbedisci.-
***
Osserva il cielo, limpido e senza nuvole.
Le braccia dietro al capo, le gambe incrociate, e il corpo poggiato sull’erba fresca.
L’aria che le scompiglia i capelli, i primi raggi di sole che le illuminano il viso, il caldo estivo che si fa sentire… e i draghi di Charlie che si allenano alla sua destra.
Sei, per l’esattezza.
Di media grandezza, e feroci al punto giusto. Piccole scintille di fuoco emesse dalla bocca, e versi potenti.
E’ una gran fortuna che ci sia la protezione a renderli invisibili. Cosa farebbe un babbano se li vedesse?
Un piccolo ricordo le attraversa la mente.
Harry e Ron sulla Ford Anglia di Arthur, diretti ad Hogwarts. Che incoscienti! Con un tocco di genialità, ovviamente.
-Ti hanno spaventata?- Accarezza un drago, porgendogli una vaschetta di acqua.
-No, assolutamente.- Si tira su a sedere, osservandoli. –Come si chiamano?-
-Blue, Yen, Immy, Lant, Lion, e Mer.-
-Mi piace… - Uno di loro si avvicina, guardandola incuriosito. –Non mi farà diventare un arrosto, vero?-
-Gli piaci.- Ride, vedendo il resto volare sulle teste di entrambi. –Perché non lo tieni? Sono sicuro che saprai prendertene cura, ovviamente resterà qui. Però, è tuo.-
-E’ addestrato bene?- Un’occhiata dubbiosa al ragazzo, che annuisce con decisione. –Quando dici che si potranno cavalcare?-
-Oh, Hermione Granger vuole mettersi sulla schiena di un drago, questo è il colmo!- Scoppia a ridere, smettendo subito dopo aver notando la sua espressione contrariata. –Non lo so con esattezza, diciamo che … qualcuno vuole aiutarmi con la crescita di queste pesti.- Lancia un pezzo di carne, attirando l’attenzione di quest’ultimi, che si scagliano contro il pranzo.
-E chi sarà a procurarti questi infusi miracolosi?-
-E’ un segreto.-
-Dai, non hai niente da temere. Non dirò una parola a qualcuno, lo giuro.-
-Per quanto vorrei crederti, Hermione, sono costretto a non demordere. Ho promesso, e io mantengo ciò che esce da queste labbra.- Le indica, con un sorriso grande sul viso. –Piuttosto, hai fatto visita a George?-
-Non mi sembra il … caso.- Abbassa il capo, imbarazzata. –Ho sentito che si è lasciato con Angie.-
-Io ho sentito che Ninfadora non parla con Remus da un sacco, e quasi gli proibisce di vedere Teddy.-
-Non è una buona azione quella che fa, Teddy ricorderà quei momenti… potrebbe subire un trauma.-
-I genitori non siamo noi.-
-Hermione, è da mezz’ora che ti cerco!- Ginny, affannata e stanca, si piega sulle ginocchia, prendendo fiato. –Kingsley vuole parlarti.-
-E se non mi interessa?- Le da le spalle, infuriata. –Vuole mettere su un altro piano che esclude me e qualcun altro?- Una risata amara. –Non mi avrà nei suoi sporchi giochetti.-
-Niente di quello che pensi.- Si mette alla sua stessa altezza, stringendo la sua mano. –Si tratta delle notizie che sono arrivate.-
Si volta, sconvolta.
-Quali notizie?- La scuote, impaziente di sapere.
-Sul giornale è stato pubblicato un articolo. Ci sono i tuoi, Andromeda, Luna, Fred e la Umbridge.- Le labbra schiuse, lo sguardo preoccupato. –Merlino, dobbiamo sbrigarci se vuoi saperne di più!- La costringe ad alzarsi, tirandola su.
Un luccichio argenteo ferma i tre sulla strada del ritorno.
Una iena, piccola, avanza nella direzione dei ragazzi. Si blocca, rimanendo a due passi, cominciando a parlare.
-L’ordine della Fenice è un buco pieno di Maghi e Streghe malvagi, l’unico modo di salvarsi è unirsi al Lord Oscuro, e portare Harry Potter nelle mani del nostro Salvatore.- Qualche secondo di silenzio, susseguito da uno sguardo dell’animale sulla riccia. -La Battaglia è vicina!-
Scompare, lasciandoli a bocca aperta.
-Era la voce di Fred.- Le si riempiono gli occhi di lacrime, quando le gambe si fanno fragili, e cade a terra con un tonfo.
***
La biblioteca è vuota. Anzi, a dire il vero, non del tutto.
Narcissa Malfoy, con un libro e un calamaio al fianco, raccoglie altre informazioni, passando da una parte all’altra con la scala.
Un altro tomo, grande e largo, lasciato sulla scrivania. La bacchetta poggiata su di esso, che fa da compagnia.
-Cerchi altre storie da raccontare al tuo socio?-
-Non è il mio socio.- Scende, fissando il marito, che è appoggiato all’entrata. –Sono stata scelta, non hai bisogno che ti dica altro.-
-Potevi … -
-Rifiutare? E se l’avessi fatto? Cosa sarebbe successo a Draco? O a te? O a chiunque che vive qui?- Incrocia le braccia, perplessa. –E’ il mio lavoro.-
-Cissy, non fare così.- Diminuisce la distanza, provando ad avvicinarsi troppo.
-Non sono diversa, come noti. Sono sempre la donna con cui sei sposato, e di cui hai deciso di prenderti cura, fino alla fine.- Sospira. –Sto cercando nuove pozioni da dare a Severus, gli servono per il Weasley e la Lovegood.-
-Non gli ha dato quello che era previsto?-
-Ovvio. Ma, non è l’unica cosa che dovrà fargli ingerire.-
-Fammi indovinare, Andromeda e i genitori della Granger?-
-Perspicace.-
-Cosa di preciso?-
-Probabilmente, a mia sorella daranno il bel servito.- Gli occhi bassi, chini sui libri che sfoglia. –Penso che le faranno prendere qualcosa di potente, che la stordisca completamente, in modo da non darle via di scampo.-
-Adesso, dov’è?-
-Tra le braccia di Rod.-
-Strano.- Si avvicina, provando a leggere quello che c’è scritto nel libro aperto, stretto tra le mani della moglie. –Sai già qual è la sorte che gli spetta?-
-Può darsi.- Mette via un libricino, rivolgendogli la completa attenzione. – Robert e Jean non la passeranno liscia.-
-Ennesima morte?-
-Chi ha detto che devono morire? Come credi che possano arrendersi senza soffrire?-
-Cosa vuole fare?-
-Quello che gli riesce meglio, spaventare il Mondo Magico.-







Spiegazioni eventuali:
La Spada di Grifondoro è andata persa quando c'è stata la Battaglia ad Hogwarts, nessuno l'ha più trovata. Come passiamo, nei Doni della Morte la spada viene data ad Harry tramite Piton, nei prossimi capitoli verrà spiegato al meglio questo dettaglio.
Il patronus argenteo che arriva a Ginny, Charlie ed Hermione è quello di Fred. Quest'ultimo ha preso una pozione-a forza dai nemici-, prossimamente verrano spiegate le motivazioni di questo comportamento.


 

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Capitolo 18
*** L'inganno. ***


Prende il giornale tra le mani, una risata malefica percuote l’ufficio, mentre l’uomo di fronte a sé non emette un fiato.
Nagini, si muove nella sua direzione, sussurrando paroline al padrone, che annuisce e l’accarezza.
-Ottimo lavoro. E’ il tempo di premiarti, amico.- Tira fuori la bacchetta, puntandogliela contro. –Cosa desideri?-
-Qualunque cosa lei sarà felice di darmi, Mio Signore.-
-Molte bene.-
Un lampo di luce verde inonda l’alleato, che cade a terra con un tonfo, completamente privo di vita.
-Bene, è tempo di cercare qualcosa amica mia, avrai fame, immagino.-
***
Apre gli occhi, osservandosi intorno.
E’ sola. Ed è in camera, non c’è nemmeno l’ombra di Ginny a farle compagnia.
Si mette su a sedere, passandosi una mano sul viso. Assonata, distrutta, e ancora scossa.
Come è possibile che abbia detto una cosa del genere? Come è possibile che il Fred che lei conosce, si sia fatto prendere alla sprovvista? E abbia permesso di farsi controllare da loro?  
Sospira, sentendo gli occhi pizzicare. Non può piangere, non ora.
-Hermione, come stai?-
-A parte l’umore? Il mio corpo sta benissimo.-
-Mi dispiace averti fatto leggere quello che c’era sulla Gazzetta del Profeta, penso che solo la storia del patronus sia bastata.- Si siede a bordo del letto, a poca distanza dalla ragazza. –Tonks è qui, vuoi vederla?-
-Mi farebbe piacere.- Annuisce, scostandosi le coperte di dosso e poggiando i piedi sul pavimento freddo. –Dov’è Remus?-
-Discute con Kingsley, papà e gli altri Auror.- Apre la porta con un movimento di bacchetta. –Entra.-
-Sono felice che ti sia svegliata.- Tra le braccia tiene Teddy, che agita le manine nella sua direzione. –Lui, non vedeva l’ora di vederti.- Ridacchia, facendo qualche passo nella direzione delle due. –Ho saputo che sei svenuta ieri.-
-E’ stato un mancamento, sto meravigliosamente, ora.- Mostra un sorriso enorme, quando il bimbo viene posizionato poco distante, e sotto la supervisione della madre, raggiunge la riccia. –Stai imparando a camminare, eccezionale!- Gli porge il mignolo, incitandolo a  stringerlo col suo. –Bravissimo!-
-Hai risolto con … - Ginny, prova a chiedere, cautamente.
-No, e non mi interessa.- Controlla per qualche secondo il figlio, rivolgendo alla fine la completa attenzione alla rossa. –Non sono sicura che andremo avanti.-
Una smorfia di dispiacere sulla faccia di Ginny, che si limita a non parlarne più.
-So cosa pensi, non è così. Io amo con tutto il cuore Remus, è stato il suo gesto a ferirmi. Ci sono tante cose che non sai, in passato ho dovuto lottare per il suo amore, ricordi? Sono riuscita a ottenerlo, a ottenere un assenso per cominciare la nostra relazione, per essere una vera famiglia.- Si blocca, riprendendo subito dopo a parlare. –Per Teddy, suo padre ci sarà SEMPRE, ne sono certa. L’unico intoppo, sarebbe il fatto di non essere più INSIEME.-
-Potrebbe subire dei danni, cosa ne sai?-
-Ginny, è un ragazzo sveglio, capirà.- Una carezza sulla testa colorata di lui. –Non temere, so fare la mamma.-
-Lo vedo. Un giorno, spero di poter essere anch’io come te, con Harry.-
-Siamo passati alle proposte di matrimonio?- Scoppia a ridere. –Finalmente, sta uscendo dal suo guscio, eh!-
-Fidati, è già uscito dal guscio quando si è preso Ginny.- Hermione, ribatte, divertita. –E non immagini come!-
-State rendendo la situazione imbarazzante.- Tappa le orecchie dell’esserino, che continua a giocare con la coperta di Hermione. –C’è un piccolo Metamorfomagus, non dobbiamo di certo fargli sentire termini o allusioni che riguardano la sfera sessuale dell’uomo.-
-Un giorno, farà lo stesso con qualcuna di Hogwarts, non mi meraviglierei più di tanto.-
-Hermione!-
***
Non ci sono domande da farsi.
Alcuni ricordi gli scorrono davanti gli occhi, uno dopo l’altro, senza lasciargli tregua. Mano a mano che vanno avanti, si fanno più chiari, le parole iniziano ad avere un senso, le sensazioni prendono parte del corpo intorpidito.
E’ sdraiato in mezzo al salotto di Villa Malfoy, una parte di sé non sa esattamente perché sia lì.
-Sta funzionando?-
-Ovviamente.- Lo osserva.
Lo sguardo è perso, chissà in quale mondo.
-Cosa vedrà?-
-Il contrario di ciò che ha vissuto. I suoi amici saranno i suoi nemici, e viceversa. Siamo noi il suo punto debole, il resto sono granelli di sabbia su cui si vendicherà.- Alza la manica della veste, guardando il marchio nero bruciare. –Sta arrivando.-
-Ottimo.-
La porta di ingresso si apre.
Lord Voldemort, in tutto il suo splendore, si avvia verso i compagni.
Si inchinano, alzandosi solo dopo il consenso del padrone.
-Severus, quanta dose ha ingerito?-
-Due boccette, Mio Lord.-
-La bionda? Dov’è?-
-Ritengo che non ci sia bisogno di adottare pozioni, è tranquilla.- Mantiene il suo sguardo. –Se lo desidera, posso darle qualcosa.-
Volge gli occhi dalla parte opposta, dove Luna è in silenzio, tenuta ferma da due Mangiamorte.
-Sono d’accordo. La Black? Siete riusciti a trovare metodi efficaci per farla stare buona?-
Narcissa, si fa avanti. Dietro di lei, Rodolphus e Fernrir  tengono tra le braccia la donna, che ciondola verso il basso, completamente priva di forze.
-Vedo che avete provveduto a darle una lezione, prima del ben servito.- Si sofferma sui lividi vividi in tutto il corpo, coperto da un vestito stropicciato.
-I genitori della Granger sono nelle mani di Draco e la Carrow, gli hanno somministrato una gran quantità di distillato soporifero. Per un paio di giorni non si muoveranno.-
-Ottimo lavoro.- Volge lo sguardo sulla donna vestita di rosa, che ridacchia tra sé e sé. –Dolores, che piacere incontrarti. Sei venuta ad aiutare Cissy e Severus per bloccare questi scalmanati prigionieri?-
-Sono felice di comunicarle, che la sua squadra ha mandato un messaggio a Potter e al suo rifugio, proprio come lei mi aveva ordinato di fare.-
-Grandiosi notizie!- Batte la mani a tutto il gruppo. –Ora, passiamo a argomenti seri. Il Weasley ha finito, o ci vorrà molto?-
Un colpo di tosse.
Fred Weasley, prova a tirarsi su, invano. Ritenta, facendo forza sulle braccia e ignorando le frasi sconnesse che gli arrivano alle orecchie.
L’udito sembra essersi rotto. Sente a malapena il respiro irregolare, che piano piano diventa normale.
-Weasley, come ti senti?- Gli offre una mano, guardandolo con i suoi occhi rossi.
-Dov’è la mia bacchetta?-
-Forse, è meglio se ti alzi.- Fernrir, lo afferra e lo aiuta. –Ricordi chi siamo?-
-Le uniche persone di cui posso fidarmi.-
Potter è spacciato, ormai.
***
E’ notte fonda quando la porta cigola, e rivela una figura ben conosciuta.
Quella stessa figura identica al suo rosso che non c’è.
Un colpo al cuore, sentendolo vicino.
Quegli stessi occhi che brillano, con una scintilla diversa dentro.
Quelle stesse labbra, che ha baciato un paio di volte.
La voce diversa, purtroppo.
Socchiude gli occhi, costringendo le lacrime a non cadere.
La voce, le esce roca quando decide di iniziare a conversare.
-Cosa vuoi?-
-Il tuo appoggio.-
-Angelina potrebbe entrare da un momento all’altro, come glielo spieghi?-
-Semplice: “E’ la ragazza del mio gemello”, e in più, non sono fidanzato con Angelina, rammenti?-
-Sei uno stupido.-
-Dicevi lo stesso a Freddie.-
-Tu non sei … - Si morde le labbra, non riuscendo a parlare.
-Ho un affare da proporti.- Estrae una carta stropicciata, con dentro alcune palline colorate, grandi come quelle che si usano per giocare a golf. –Accetti?-
-Non so cosa sono.- Ne prende una, rigirandosela tra le dita. –Che cos’è? Un altro dei tuoi scherzi?-
-No, si tratta di genialità mischiata a marchio George Weasley.-
Un attimo di esitazione.
-Per chi sono?-
-Indovina.-
-Non la mangerò.-
-Nessuno ti ha detto di farlo.- Ricaccia la pallina al suo posto. –Ho sentito che hai parlato con Charlie l’altro giorno. Ti piacciono i draghi?-
-Non molto. Non ho mai trovato eccitante salire su un drago.-
-Peccato, che l’hai fatto con Harry e Ron.-
-Era un caso. E se non avessi fatto qualcosa, a quest’ora saremmo tutti morti.- Incrocia le braccia, irritata. –Allora, vuoi darmi il tormento? Stavo cercando di dormire, e sei venuto a disturbarmi. Ho abbastanza pensieri nella testa, puoi lasciarmi un minimo di spazio libero e senza farmi ricordare la negatività che c’è in questa casa?-
-Se fosse così, a quest’ora ci sarebbe mio fratello a distrarti.- Marca l’ultima parola, con un gran sorriso sulla bocca. –Vuoi sentire la mia idea, o devo andarmene?-
-L’ultima proposta mi alletta, sei pregato di prenderla sul serio!- Tira la coperta, lasciandolo cadere sul pavimento. –Se hai finito, io continuo il mio sogno.-
-Hermione, so quanto ti manchi Fred. Sei l’unica a cui posso chiedere, anche perché tu tieni a lui quanto me.- Si avvicina al suo orecchio, sussurrando le parole. –Non importa se rimani girata, io te lo dirò lo stesso.- Manda giù la saliva. –Fred è un ragazzo pieno di donne, simpatico, intelligente, meno bello del sottoscritto, eh, però… in fondo, è innamorato. Se fossi stata tu ad essere nelle mani di Tu-Sai-Chi e compagnia, cosa pensi avrebbe fatto?-
Un lacrima scivola, passando dalla guancia al naso, posandosi sul cuscino. Reprime un singhiozzo, pur di non farsi sentire debole.
-Vuoi essere felice o no? E’ innamorato di te, zuccona! Come puoi farti sfuggire questa opportunità? Non dico che sarà un uomo romantico, lo conosco bene.- Ridacchia, ricordando la prima volta che ha festeggiato il mesiversario con Angie. –Una volta ha regalato … -
-Non sei geloso?-
-Perché?-
-Perché Fred ha toccato Angelina, e lei è passata nelle tue braccia finita la relazione.- Si gira, ignorando di esser con le lacrime fresche sul viso. –Insomma, l’avete condivisa.-
-Magari, un giorno condivideremo tutti e quattro insieme!-
Diventa paonazza, quasi sul punto di svenire all’istante, nuovamente.
-Era uno scherzo.- Una risatina imbarazzata. –Dicevo, si tratta del passato. Lavanda sta con Ron, e … -
-Ho capito! Non parliamone, per favore.- Porta le gambe al petto. –Ti ascolto, sei libero di dirmi a cosa ti servo.-







Spiegazioni eventuali:
E' stato pubblicato sulla Gazzetta del Profeta un articolo su Luna, Andromeda, Fred, e i genitori di Hermione, dove viene raccontato che il rosso ha deciso di unirsi alla loro armata.
La pozione che viene somministrata a Fred lo rende una persona completamente diversa, e serve per tenerlo buono, visto che come sappiamo non abbiamo bisogno di imbavagliare Luna per renderla docile.
La lieve rottura tra Remus e Ninfadora serve a far capire come l'Ordine della Fenice stia diventando sempre più debole, e il male li stia bloccando con le spalle al muro.
La parte in viene spiegata come è stata messa a tacere Andromeda è fondamentale, dimostra come il nervosismo si espande anche tra i Mangiamorte.

 

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Capitolo 19
*** Il momento giusto. ***


Tirano fuori le bacchette, puntandole contro il rifugio nascosto.
Tre colpi pieni, la casa vibra notevolmente, mentre alcuni pezzi di muro cadono sul marciapiede.
Risate da parte dei quattro, che si smaterializzano quando la porta si apre di scatto.
***
Angelina e Ginny, sono sedute in salotto.
Le tazze di tè tra le mani, i biscotti posati nel piattino poggiato sul tavolo largo.
Restano in silenzio per qualche secondo, indecise su cosa dirsi.
Non ci sia mai stato grande imbarazzo. In fondo, Angie è la fidanzata di George, anzi, era.
Un sospiro, prima di cominciare il discorso.
-Stai bene?-
-Certo.- Un sorso, prendendo un biscotto e portandoselo alla bocca. –Perché sei qui?-
-Hai parlato con lui?-
- Non abbiamo nulla da dirci.- Sbuffa, evitando il suo sguardo. –Se credi che lo cercherò, ancora, puoi stare tranquilla che non accadrà. E’ un bugiardo.-
-Non ho mai visto nessuno come George, così … sé stesso, e innamorato di te.-
-Convinciti pure, io non cambio idea.- Una risata amara. –Io ho provato a dargli una possibilità e l’ha sprecata. Non posso passare la mia vita ad aspettarlo, si renderà conto … -
-Angie, finiscila.- Posa la tazza, guardandola negli occhi. –Perché non sali e guardi a cosa sta lavorando? Non l’hai sempre aiutato nelle sue nuove invenzioni? Eravate una coppia affiatata!-
-Fai bene a parlare al passato.- Si alza, avviandosi verso l’uscita. –Io … -
-Ginny, scendi!- Un urlo.
Dev’essere Harry. O Tonks?
-Probabilmente, ti aspettano. E’ meglio se vai.-
***
Hogwarts è immersa di Mangiamorte.
L’ultima Carrow, Rodolphus, Fernrir, e Lucius sono in prima fila. Armati e sicuri di sé.
Il sole sta calando, la notte arriverà presto.
Draco, Astoria, Daphne e Blaise, sono messi ai lati. Pronti al peggio.
Theo è rimasto vicino al padre, silenzioso.
-Amici miei, è un vero piacere vederti entusiasti e attenti. Sono meravigliato.- Ridacchia, guardando il cancello spalancato. –Tra pochissimo saranno qui, spero vivamente di essere stato chiaro: sterminate i nemici, il resto che rimane, lasciatelo a me. E soprattutto, non toccate Harry Potter.- Accarezza Nagini, protetta da una bolla. –Mi auguro di poter vedere un cambiamento nel Mondo Magico che noi dipingeremo, privo di avversità da parti opposte alle nostre idee.-
Fred è poco distante dall’uomo, che continua a spostarsi da una parte all’altro dell’esercito. Sposta lo sguardo, puntandolo su Narcissa, che gli è accanto.
Si sente libero. Sta per dare sfogo sulle persone che lo hanno reso schiavo, che hanno provato a imprigionarlo con le sciocche affermazioni su male e bene.
-Weasley, preparati. Devi andare.-
Annuisce, e si avvia dentro al grande castello.
Super la Sala Grande, è quasi deciso a scendere nella Sala Comune dei Serpeverde, pur di sentirsi a casa per un momento, scuote la testa e prosegue.
Cammina, senza fretta.
Arriva fino al settimo piano, avanti e indietro per qualche minuti.
Non è nervoso, né teso, la rabbia lo divora dentro.
Finalmente, la Stanza delle Necessità lo invita a entrare.
Fa un passo, poi due, mentre la porta cigola quando viene chiusa dietro le sue spalle.
E’ malandata, l’odore di fumo è sparso per tutto il perimetro, le pareti sono bruciacchiate e ridotte in brandelli. Numerosi oggetti sono andati distrutti, ad eccezione per qualche libro vecchio, o armadi pieni di polvere.
Passa un dito sul pavimento, disgustato di trovare quell’enorme quantità di sporco. Si pulisce sul bordo della giacca, trovando le prede a pochi metri da sé.
Jean e Robert Granger sono poggiati contro un ammasso di mobili, dormono beatamente.
Andromeda Black è a pancia in giù, il viso cupo e con una gran quantità di lividi su di esso, il corpo legato da funi invisibili.
-Sei contento?- Alza un sopracciglio, guardandolo dall’alto al basso. –Non ti vergogni? Stai tradendo i tuoi amici!-
-Amici?!?- Sbotta, afferrando la bacchetta tra le mani. –E’ tempo di metterti a tacere.- Pronuncia un silencio, mettendo fine alla divergenza. –Muoviti quanto vuoi, nessuno ti sente.- La vede provare a scalciare, un vero osso duro.
-Fred, non ti manca Hermione?- Si passa un dito sulla ferita fresca, il polso perde sangue copiosamente.
Un vago ricordo lo assale.
Hermione Granger, l’ex ragazza di suo fratello.
-No.-
La vede avvicinarsi con la coda dell’occhio, sotto lo sguardo della bionda ragazza.
-Lovegood, il tuo silenzio è importante. Vediamo di rispettare i patti.- Passa lo sguardo sul ragazzo, che tiene ancora l’arma in mano. –Non c’era bisogno di ridurla in questo modo.- Indica la sorella stesa.
-E’ una traditrice, ha il diritto di non emettere un fiato.-
***
La scatola è poggiata sul tavolo della cucina.
Due ciocche di capelli, uno bionda e l’altra rossa.
Una penna senza inchiostro, impressa di sangue.
Nessun biglietto, non serve capire chi l’ha lasciato.
-E’ una pessima idea.- Poggia le mani sul tavolo, facendo peso sulle braccia per reggersi. –Ed è l’unica soluzione.-
-Hermione, George e Charlie sono al campo ad attenderci, partiranno con loro.- Lupin, posto davanti al capo, abbassa lo sguardo. –Tonks, pensi di venire in scopa?-
-No.- Lascia Teddy tra le braccia di Lavanda, che lo stringe e si siede in fondo su una sedia vuota. –Charlie ha un drago pronto per me.-
-Bene. Allora… - Esce dalla stanza, senza permettergli di finire la frase.
-Come stavo dicendo, Charlie e il suo gruppo andranno a bordo dei draghi, il resto verrà tramite scope o materializzazione. Siete d’accordo?-
-Chi sono le persone che saranno con Charlie?-
-Il padrone, ovviamente. Hermione, Tonks, George, Paciock, Potter e Weasley.-
-Vorrei salire con Harry, è un problema?- Stringe le labbra, restando vicina al fidanzato. –Charlie può portare Ron, Hermione starà sul suo e lo stesso vale per Tonks, Neville e Georgie, mentre io resto con lui.- Indica il moro.
-Se non potete farne a meno.- Una smorfia, mentre raduna il resto dei compagni per dividerli. –Ecco le nostre condizioni di partenza: non fatevi uccidere e rimanete uniti, qualunque cosa accada! Andiamo a riprenderci la nostra libertà!-
-In memoria di Silente!- Un urlo da parte di Katie, che viene affiancata da Oliver.
-E sia così!-
Escono in piccole squadre, carichi e pieni di speranza.
Le poche scope disponibili vengono distribuite, a coppie di due.
Il rimanente si aggrappa a Kingsley, che si materializza davanti la scuola.
E’ distrutta, gran parte della struttura è andata persa.
Il tragitto per l’entrata è pieno di macerie, non c’è più la sicurezza ai lati, non c’è una protezione, non esiste più.
Un ammasso di ricordi che spariscono.
Gli occhi ricadono sul punto lontano e vivido. Il solito nero, le risate divertite, in attesa dell’attacco.
Si incammina, diminuendo la distanza con gli avversari.
Si bloccano, mentre sei grandi draghi volano ai lati degli amici.
Ginny e Harry da una parte, sul primo drago.
Charlie e Ron sulla sponda opposta.
Tonks, George, Hermione e Neville in testa.
-Lasciate fare ai draghi, li polverizziamo e li distruggiamo, la parte che si salva e scappa, pensateci voi. Sono a migliaia!- Harry, prova ad avvicinarsi di più, pur di essere sentito chiaramente. –Sei d’accordo?-
-Anche se non gli andasse bene, dobbiamo agire!- Ginny, stringe le spalle del ragazzo con forza. –Andiamo!-
L’ultimo scontro ha inizio.
Il fuoco invade il giardino.
Urla ovunque, gente che corre da una parte all’altra per ripararsi.
Lord Voldemort è completamente sparito. Severus Piton deve averlo seguito da qualche parte. Compresa l’amica dell’uomo, Nagini.
Un cenno di assenso con il Prescelto, che scende dalla schiena dell’animale e si lancia in cerca del nemico. Lo stesso fanno Hermione e Ron.
-Distruggete il serpente! Io mi occuperò di lui.- Si perde tra folla.
Amici e non lo travolgono a ogni passo, rallentando la corsa.
Si ritrova a vagare intorno, quando finito il giro, riesce a individuarlo.
E’ nascosto, e non ad Hogwarts.
I pensieri si fanno dolorosi, si accascia a terra privo di forze.
Le immagini scorrono.
La Stamberga Strillante. E’ lì con Piton.
Corre più veloce che mai, scosta ogni uomo o donna che gli si pari davanti, scaccia ogni Mangiamorte che cerca di attaccarlo.
Si ritrova di fronte all’enorme casa abbandonata. Entra, ben attento a non inciampare in qualche ramo del Platano Picchiatore.
Sale le scale, cercando di fare meno rumore possibile.
Li trova, l’uno davanti l’altro. Il primo con la bacchetta stretta tra le mani, e il secondo disarmato.
Nagini è protetta, a pochi metri dal padrone.
*-Per tutta questa lunga notte, vicino ormai alla vittoria, sono rimasto qui a riflettere, a chiedermi perché la Bacchetta di Sambuco si rifiuta di essere ciò che dovrebbe, di comportarsi come la leggenda dice che deve fare nelle mani del suo legittimo proprietario... e credo di avere la risposta.-
-Forse la conosci già? Sei un uomo intelligente, dopotutto, Severus. Sei stato un servitore bravo e fedele, e mi dolgo di ciò che deve accadere.-
-Mio Signore...-
-La Bacchetta di Sambuco non può servirmi in modo adeguato, Severus, perché non sono io il suo vero padrone. La Bacchetta di Sambuco appartiene al mago che ha ucciso il suo ultimo proprietario. Tu hai ucciso Albus Silente. Finché tu vivi, Severus, la Bacchetta di Sambuco non può essere davvero mia.-
-Mio Signore!- Prova ad alzare la bacchetta, invano.
-Non può essere altrimenti. Devo dominare la Bacchetta, Severus. Se domino la Bacchetta, finalmente dominerò Potter.-
In meno di un secondo viene imprigionato, sotto lo sguardo del Mago Oscuro.
Il serpente si avvicina, desideroso di mettere fine a quella vita e poter soddisfare la sua fame.
-Uccidi.-
Nemmeno il tempo di urlare.
Viene colpito, ripetutamente, ignaro della presenza nascosta.
Spariscono con un nuvola di fumo, terminato l’atto.
Non si accorge di qualcuno alle sue spalle.
-Harry!-
Hermione, con accanto Ron, lo fissa da chissà quanto.
Abbozza uno sguardo nella direzione della camera, notando con dispiacere l’ex Professore. Si appresta ad aiutarlo ad entrare.
La voce di Piton è impastata, è decisa a voler pronunciare qualcosa.
-Prendi... Prendi...-
Del liquido argenteo scende sul viso, come un lacrima.
Prende la fiala che Hermione gli porge, riempendola fino all’ultima goccia.
Un ultima parola, prima di andarsene per sempre.
-Guar...da...mi.-*




*Da "Harry Potter e i Doni della morte"



Spiegazioni eventuali
Ho voluto introdurre questa parte del libro per un preciso scopo. Quando ho cominciato la storia, come avete potuto vedere, non ho mai detto perchè Piton non era morto, o dove era finita la Spada di Grifondoro, o se Harry avesse scoperto di essere un Horcrux e fosse andato nella Foresta Proibita. 
Ecco, il motivo era questo: produrre una storia diversa, ma con un finale come quello che ha scritto J.K. Rowling. 
Mi dispiace se vi ho deluso, o se non sono riuscita ad essere più chiara possibile.
Spero vi sia piaciuto, e mi auguro che anche il seguito non vi deluda. 
Per quanto riguarda i dettagli della storia, ci tengo a precisare alcuni dubbi che possono essere sorti:
La Umbridge incarica i Mangiamorte di portare il pacco con i "regali" per indurre la parte nemica a raggiungerli, visto che la Guerra è imminente.
Fred è usato come un burattino, prossimamente vedrete come parteciperà alla "sua" battaglia.
Uno dei "regali" da parte della Umbridge è la penna coperta di sangue di Luna, che è stata costretta ad usare per mostrare di cosa è capace il Signore Oscuro.
Le famose palline che vengono mostrate ad Hermione nel capitolo precedente, sono invenzioni di George che fanno crescere e ingrandire ancora di più i draghi di Charlie.
Una parte narrata(quando Piton è nella Stamberga Strillante) è narrata da Harry che è appena sceso dal drago.


 

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Capitolo 20
*** Quello che non sai. ***


Rimangono bloccati ad osservarlo.
Una lacrima le solca il viso, mentre distoglie lo sguardo dal corpo privo di vita.
Fanno qualche passo, indecisi se tornare ad Hogwarts o meno.
E’ vicino all’uomo, non azzarda il minimo movimento di spostarsi.
Ripone la fiala nella tasca della giacca.
Sa bene di cosa si tratta.
Un ricordo di Severus Piton. Dev’essere importante se gli ha permesso di prenderlo.
Si inginocchia, e poggia una mano sulla spalla del moro.
Sta per dire qualcosa quando viene interrotta.
Raggela sul posto.
E’ la sua voce.
*-Avete combattuto valorosamente. Lord Voldemort sa apprezzare il coraggio. Ma avete subito pesanti perdite. Se continuerete a resistermi, morirete tutti, uno per uno. Io non desidero che ciò accada. Ogni goccia di sangue magico versata è una perdita e uno spreco.
Lord Voldemort è misericordioso. Ordino alle mie forze di ritirarsi, immediatamente. Avete un'ora. Disponete dei vostri morti con dignità. Curate i vostri feriti.
Ora, Harry Potter, mi rivolgo direttamente a te. Tu hai consentito che i tuoi amici morissero per te piuttosto che affrontarmi di persona. Io ti aspetterò nella Foresta Proibita. Se entro un'ora non ti sarai consegnato a me, la battaglia riprenderà. E questa volta vi prenderò parte io stesso, Harry Potter, e ti troverò e punirò fino all'ultimo uomo, donna o bambino che abbia cercato di nasconderti a me. Un'ora.-
-Non ascoltarlo.- Lo consola, Ron.
-Andrà tutto bene.- Prova a convincere sé stessa con quelle parole.*
Ritornano indietro, timorosi di vedere cosa realmente gli aspetta.
Nessuno tenta di dire una parola.
Ron le rimane accanto, perso nei suoi pensieri.
E’ una fortuna che Lavanda sia rimasta al rifugio con i più deboli e con Teddy.
Almeno, non ha da temere che qualcuno possa fargli del male. Nonostante conoscano l’abitazione, sa per certo che i Mangiamorte non si muoverebbero dal castello.
La Battaglia è dove l’ultima volta si sono scontrati, non altrove.
Un lieve rantolo di dolore attira la sua attenzione.
I sei draghi sono distesi a pancia in giù, pieni di ferite, uno di loro è in fin di vita.
Li raggiunge a lunghi passi, tira fuori una scatolina contenente un intruglio pastoso. Lo applica sul petto del drago, vedendo gli occhietti ridursi a due fessure mano a mano che la massaggia intorno ai punti colpiti.
Sta soffrendo.
-Hermione?-
Rimette l’unguento nella borsetta con gran dispiacere e si avvia dentro.
La Sala Grande è gremita di morti e numerosa gente.
I primi corpi vengono trasportati da una parte, posati a terra con cura.
Un colpo al cuore quando individuano un viso ben conosciuto: Tonks.
Accanto a lei, Remus.
Così rilassati in quella posizione.
Reprime un singhiozzo.
Si volta, in cerca di un appoggio. Lascia cadere la testa su quella di Ron, che le mette un braccio dietro le spalle.
Passa lo sguardo alla sua sinistra. Harry non c’è.
-Dov’è finito?-
Boccheggia. E si guarda intorno.
-Non lo so. Era qua fino a un minuto fa.-
-Si è consegnato.- Si tappa la bocca. –E’ andato a morire, non siamo in grado di sconfiggerlo senza il suo aiuto.-
-Stiamo calmi.- La scuote appena. –Dobbiamo uccidere la sua amica. Indeboliamolo, troviamo la Spada di Grifondoro.-
-Sai benissimo, che non c’è traccia di quella maledetta! E’ andata perduta!-
-E se fosse nella Camera dei Segreti?-
-La Camera dei Segreti?- Alza un sopracciglio. –Hai ragione! Sei un genio! Non possiamo avere la spada, ma abbiamo i denti di basilisco! Te ne eri dimenticato?-
-A quanto pare.- Si gratta la nuca. –Due anni fanno dimenticare le piccole cose.-
***
E’ ancora rinchiuso in quella dannata stanza.
“Ecco, questo è l’ordine. Nessuno ti troverà, io devo raggiungere il Signore Oscuro.”
Si siede a terra, stringendo la bacchetta tra le mani. La rigira, senza degnare di un’occhiata i prigionieri, che si stanno svegliando proprio in quel momento.
Jean, legata al marito, apre lentamente gli occhi, reprimendo un grido di terrore.
Poi, capisce e ricorda.
Si muove, svegliando Robert, che a sua volta tenta di fare lo stesso per liberarsi dalle funi strette.
-E’ inutile, è impossibile slegarle senza il contro incantesimo.- Sbuffa, passandosi una mano tra i capelli rossi, più scomposti del solito.
-Cosa ti abbiamo fatto, ragazzo?- Sussurra la donna, sull’orlo delle lacrime.
-Devo metterti a tacere con la madre della Metamorfomagus o smetti di parlare?-
Sente il nervosismo a pelle. Non sopporta quel posto, chiuso, abbandonato, privo di una buona compagnia.
Perché Narcissa se ne è andata e l’ha lasciato con questi stolti?
Batte un pugno contro il primo mobile che ha davanti, ignorando il dolore sulle nocche piene di sangue.
***
La Foresta Probita è cupa, immersa di Mangiamorte pronti ad attaccare nuovamente.
Sussurrano tra loro, le voci arrivano lontano e non pienamente connesse tra esse. Riesce a individuare un pezzo di frase “Potter” e “non verrà”, susseguirsi insieme ad altre come “non sarà contento”.
Socchiude gli occhi, è la sua ora.
Qualche passo, e sarà tutto finito.
Nagini morirà, e Voldemort cesserà di esistere insieme a lui.
Si ferma, arrivando faccia a faccia con il nemico.
A ogni lato ci sono gli uomini marchiati, nessuna ombra di Draco Malfoy.
Magari, è riuscito a rimanere al sicuro. E allora, perché Narcissa Malfoy è qua?
-Harry Potter.- Una pausa. -Il Ragazzo Che È Sopravvissuto.-
Un lampo di luce verde, e poi il buio.
***
La porta si apre con un lieve cigolio di sottofondo, mentre gli oggetti ancora intatti e bruciacchiati decorano l’immenso posto.
Le braccia lungo i fianchi, completamente sola e senza protezione.
Ron è con Neville, in cerca di quel maledetto Horcrux e dell’oggetto per distruggerlo.
Ha dovuto minacciarlo per proseguire, è pur sempre la sua più cara amica. Lei non può farci niente, deve farlo, deve trovarlo.
Gira l’angolo, ritrovandosi davanti lo spettacolo che mai si sarebbe aspetta.
Calde lacrime le rigano il volto, le asciuga di fretta, lanciandosi contro l’amata famiglia. Singhiozza, quando sente quel calore diffondersi per tutto il corpo, quando i SUOI genitori sono lì con LEI.
-Adesso, vi libero.- Prende la bacchetta dalla tasca, e scioglie l’incantesimo.
Fa lo stesso con Luna e Andromeda, che si affrettano a ricomporsi al meglio.
-Sei una benedizione, Hermione. Merlino, è una fortuna che esistano ragazze come te!-
Si morde le labbra.
Come può dirle della morte di sua figlia e del marito? Non è il momento adatto, proprio no.
-Sei arrivata, finalmente.-
Si volta.
La stava aspettando, impaziente.
-Nascondetevi, raggiungete la Sala Grande. Vi daranno le bacchette, io ho un conto in sospeso.- Resta in guardia, pur di non lasciarsi sfuggire qualcosa. –Andate!-
Annuiscono, e dopo essersi chiusi l’uscita alle spalle, rimangono in silenzio.
Una lieve scintilla invade i suoi occhi verdi, quelli che ha sempre amato.
Un ricordo prova a trascinarla via, riportandola alla triste realtà.
-Perché?-
-Stupeficium!-
E’ disarmata.
Indietreggia, andando a sbattere contro un mobiletto basso e rovesciandosi all’indietro. Rialza lo sguardo, puntandolo su quello di lui.
Le lacrime minacciano di uscire, stringe i denti e si mette in piedi.
-Fred, perché fai questo?-
Le punta la bacchetta sul collo, deciso a colpire.
-Hai dimenticato tutto?-
Rimane a bocca aperta, mentre fa un passo per allontanarsi.
-Guardami! Sono io, Hermione!- Gli prende il viso tra le mani, costringendolo a non muoversi. –La Prefetto Perfetto che ti rompeva ogni volta che vendevi merendine ai ragazzini del primo anno, l’ex ragazza di tuo fratello, la ragazza che ha partecipato a rimettere su Radio Potter, quella che hai baciato un’infinità di volta e … -
Manda giù il groppo che in gola.
Non riesce a dire altro.
E’ diverso.
Sospira.
Alla fine prende la decisione più insensata e stupida del mondo.
Lo attira verso di sé, ma non per baciarlo, non stavolta.
Si punta la bacchetta addosso.
-Fred!-
Il colore degli occhi cambia, diventa più chiaro e meno intenso.
La fronte corruga e la smorfia sul viso si dissolvono, lasciando spazio al vero ragazzo. Apre e chiude la bocca, non ha la forza di mettere su una frase di senso compiuto.
Lascia cadere l’arma sul pavimento. Non la guarda nemmeno, troppo preso a fissare la compagna che ha di fronte.
-Hermione.- Ha la gola secca, non sa cosa dire.
Sembra un sogno impossibile.
L’unica cosa che vorrebbe fare è …
Hermione, abbassa lo sguardo, imbarazzata e un po’ impaurita.
La trascina fino al suo petto, facendola scontrare su di esso. Non le lascia tempo di ribattere, e si avventa sulle labbra.
La bacia, per davvero.
Pone una mano dietro la schiena, deciso a non lasciare andare. Con quella libera, scorre ad accarezzare la guancia umida di lacrime, e si perde.
-Sei tu?- Si stacca appena dalla sua bocca, pur di sussurrargli quelle parole.
-Ne dubiti?- Un altro bacio, più corto, però. –Non ti avrei mai ucciso.-
-Lo so.-
-Sono felice sei qui.- La guarda, spostandole una ciocca di capelli da parte. –Sarebbe molto romantico ballare, insomma.-
-Tra tutti questi resti?- Ride, divertita. –Preferisco andare a combattere per la mia libertà.- Si stacca, lasciando che Fred le faccia fare un giretto su sé stessa tenendola per mano. –Ci aspettano. Harry è andato via.-

 
 
 
 
 
 
Spiegazioni eventuali
La Spada di Grifondoro non sappiamo esattamente dov'è, l'unico modo sensato per uccidere Nagini è recarsi alla Camera dei Segreti come due anni fa, con l'aiuto di Ron. Ben presto, capirete.
La pozione che Fred è stato costretto a bere non ha un vero antidoto, ma vedere Hermione e riconoscerla proprio nel momento in cui lei cerca di uccidersi, gli fa "aprire gli occhi", portandolo alla realtà. Non lo definirei come la soluzione, ma un semplice dettaglio non previsto.

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Capitolo 21
*** Impossibile. ***


E’ impossibile spiegare ciò che ha dentro.
Harry a terra, privo di vita. Sporco, con i vestiti stracciati, la bacchetta non più tra le mani, il viso cerchiato da un’espressione di beatitudine.
Starà bene, adesso, che è più con loro?
Singhiozza, stringendo l’unica arma che la protegge.
Un tocco lieve la fa riprendere dal torpore, costringendola ad alzare gli occhi sulla persona accanto a lei, quella stessa persona che è viva ed è in salute.
Intreccia le dita con le sue, ignorando la massa di gente e l’intera famiglia che gli sta attorno.
*-Harry Potter è morto! Lo capite adesso, illusi? Non è mai stato altro che un ragazzo che contava sul sacrificio degli altri!-*
Non è vero.
Continua ad urlare, le frasi senza senso non arrivano alle orecchie. E’ troppo occupata a tenere lo sguardo verso il suo amico, che improvvisamente afferra il Cappello Parlante, e ne estrae la Spada di Grifondoro. Con una semplice mossa, mozza la testa di Nagini.
Un urlo si leva dalla bocca di Lord Voldemort, che all’impazzata cerca il nemico scomparso.
Dov’è diavolo è finito Harry?!?
La Guerra ricomincia, nuovamente.
***
Corre lungo tutta la Sala Grande.
L’ha perso di vista.
Scaccia malamente alcuni alleati, vagando su ogni centimetro vuoto o pieno dove Mangiamorte e Ordine della Fenice combatte.
Si scontra con la Carrow, che la trattiene.
-Ragazzina, abbiamo un conto in sospeso!- Scagli una maledizione, che le sfiora appena il braccio. –Non mi sfuggirai!-
Indietreggia, poco convinta di riuscire a tenerle testa.
Asserra un colpo, pur di non dargli la dimostrazione di essere debole e senza idee. Sospira, prendendo fiato.
-Stupeficium!- Lo urla così forte, che crede di essere osservata da tutti.
Rialza la bacchetta, puntandogliela contro.
-E’ finita per te!-
-Protego!-
Lo scudo si allarga, proteggendola più del previsto.
Non si volta, sa bene chi le ha appena salvato la vita.
Lo prende per mano, e dopo un cenno da parte di entrambi, ricominciano a colpire senza sosta. Uno lei, e uno lui. Mano a mano che vanno avanti, fanno un passo verso la nemica.
E’ spacciata.
-Non ti azzardare a toccarla!-
L’incantesimo finale la fa cadere con un tonfo.
Improvvisamente cala il silenzio.
Si girano a osserva la scena.
Harry al centro del grande cerchio, di fronte Lord Voldemort che lo trucida con i suoi occhi rossi.
Estraggono le bacchette.
Indirizza lo sguardo altrove.
Harry Potter è l’unico Salvatore.
Sprezzi di conversazione si fanno sempre meno chiari.
Non capisce, come il resto della compagnia.
Cerca con lo sguardo Ron, che a sua volta alza le spalle, spaesato quanto lei.
Si fa più vicina, intenzionata a vedere come andrà a finire.
Girano attorno, pronti a sbranarsi al minimo passo falso di uno dei due.
*-Avada Kedavra!-
-Expelliarmus!-*
Due lampi di luce si scontrano, combattono, il secondo più potente del primo.
Il viso di Voldemort immerso nel dolore più assoluto.
La Bacchetta di Sambuco vola via, mentre viene afferrata da Harry. Una presa eccezionale per un ottimo Cercatore.
Cade in ginocchio, il volto inespressivo e confuso, le mani bianche prive di un’arma con cui difendersi, il corpo molle e privo di forze.
-E’ finita.-
Uno stupore da parte di tutti, infine un enorme boato si leva per l’enorme Sala.
Ragazzi e ragazze raggiungono Harry Potter, immergendolo nell’imbarazzo e bloccandogli una via d’uscita. Prova a liberarsi, invano.
Lei si ritrae, restando accanto al rosso ragazzo.
-Siamo liberi.- Si mette dietro la sua schiena, abbracciandola. –Georgie, si sta dando da fare.- Indica la coppia, formatasi di nuovo.
George e Angelina stretti in un bacio mozzafiato. Lontano da tutto e tutti.
***
Le famiglie sono riunite in un unico angolo, ridacchiando e brindano.
Fleur e Bill, Harry e Ginny, Ron e Lavanda, Luna e Neville-che per l’esattezza stanno solo parlando-, Arthur e Molly…
Kingsley, poggia la bacchetta sulla gola. La sua voce si espande, mentre si appresta a fare il discorso.
-Amici miei, è stato un vero onore combattere al vostro fianco. Se non fosse stato per il coraggio, la forza, la sicurezza, che avete avuto, non saremmo di certo qui!- Ridacchia, nervoso. –Un ringraziamento speciale va al nostro Harry Potter, si è dimostrato un ottimo combattente, come sappiamo ha voluto risparmiare la sua vita per noi, pur di metterci in salvo. E’ un piacere conoscerti, ragazzo.- Lo saluta con la mano, ignorando che è troppo preso a stringere tra le braccia la futura sposa. –Infine, bisogna ringraziare Charlie Weasley, i suoi draghi sono stati una benedizione dal cielo! Se non avessi arrostito questi loschi Mangiamorte, saremmo distrutti come dei dannati!- Un applauso. –Spero di essere riuscito a esprimermi al meglio, che abbiano inizio i festeggiamenti!-
Fred non è ancora tornato dal bagno. Sempre che ne abbia trovato uno intatto.
Esce dalla Sala, decisa a trovare un posto dove stare in pace.
Apre la porta di aula quasi del tutto distrutta.
Fa qualche passo, ritrovandosi di fronte a uno specchio.
“Emarb eutel amosi vout linon ortsom”
Lo accarezza, incuriosita da quello strano oggetto.
Deve essere magico, probabilmente.
Alza lo sguardo.
Non rimane a bocca aperta, né è sorpresa.
La mano calda si posa su una spalla. La poggia sulla sua, ringraziando di poter sentire quel contatto che le era mancato.
Una lacrima le scende sul viso, lasciando spazio a singhiozzi spezzati.
-Hermione? Perché piangi?-
Si volta.
Fred è appoggiato all’uscita. Perplesso.
-Non è niente. Dov’è George?
-Mi ha letteralmente obbligato a trovarti e a fare pace.-
-Non abbiamo litigato, noi.-
-Lo so, voleva che … mettermi in riga, e incitarmi a fare il buon fidanzato. Comunque, perché sei tutta sola?-
-Devo farti vedere una cosa.- Si asciuga con la manica della giacchetta. –Ti piacerà.-
***
Lo oltrepassa e si dirige fuori dalle porte di Hogwarts.
E’ lì, lo attende.
Fischia in direzione dell’animale, che atterra davanti ai giovani.
Monta su, senza dar conto allo sguardo preoccupato del ragazzo.
-Ti senti bene?-
-Benissimo. Allora, sali o posso andarmene?- Prende le redini, facendo sobbalzare il drago. –Hai perso la lingua?-
-Forse, sei stata rude quando mi hai baciato nella Stanza delle Necessità.-
-Precisiamo, mi hai baciata tu.- Si morde le labbra. –Non ho tutto il giorno.-
-Perché vuoi cavalcarlo?-
-L’ho già cavalcato quando sono arrivata, non cambia niente. Eri impegnato a servire i Malfoy e quell’essere spregevole.-
-Sai che non è colpa mia.-
-Lo so.- Abbassa la testa, per farsi sentire meglio. –E so che razza di persona sei.-
-Ovvero?-
-Il Fred Weasley di cui mi sto innamorando.-
Perché se non fosse stato per quello scherzo sul calendario delle ronde, lei non ci avrebbe mai avuto a che fare. Se lui l’avesse stretta in quella tenda, se non le avrebbe tinto i capelli di quel colore orribile, se avesse smesso di cercarlo dalla prima volta che le ha chiesto aiuto per Radio Potter.
Una serie di avventure che si sono susseguite, uno dopo l’altra.
Rincorrendosi e scontrandosi. Ritirandosi e ritrovandosi.
I brividi lungo la schiena. I baci di Fred. Le mani che vagavano in cerca di altro.
In drago ringhia.
Si accorge solo in quel momento che è salito dietro di lei.
Si aggrappa alla sua vita, poggia il mento sulla spalla.
Ridacchia, e la osserva.
-Perché mi guardi in quel modo?-
-Perché stiamo per volare con un bellissimo drago. A proposito, come si chiama?-
-Lion, me l’ha regalato Charlie.-
-Cosa?!? Stai dicendo che mio fratello ha lasciato un pericolo pubblico alla So-Tutto-Io e non mi ha chiesto il permesso?-
Arriccia la bocca, e si volta a guardarlo.
-Doveva chiederti il consenso?- Una risata amara. –Fred, io non ti appartengo.-
-E invece, si.- La immobilizza, in modo da non dargli le spalle. –Per sempre.- Le scocca un bacio a fior di labbra. –Come io sono tuo.-
-Sei pronto?-
Annuisce, e si libera in cielo.
Il tramonto accarezza i visi di entrambi, ridacchiando e sorridono, allontanandosi sempre di più dalla scuola.
Il vento che scompiglia i capelli, stretti l’uno con l’altra, mentre i cinque draghi rimasti li seguono a ruota.
Tutto è perfettamente normale.
 

 
FINE


 
Questa storia, mio rammarico, è giunta al termine. 
Spero di non essermi troppo accorciati nei tempi, ho ritenuto che scrivere a pieno la Battaglia fosse noioso e ripetitivo, così mi sono limitata a mostrare altro, rispetto al solito.

In caso di dubbi, sono disponibile a rispondere ad ogni vostra domanda. 
Vi ringrazio infinitamente per le recensione, i consigli, e i complimenti. 
Ringrazio chi ha letto in silenzio, anche se avrei preferito ricevere un vostro parere. 
Vi auguro una buona serata, sperando di ritrovarvi alla prossima fan fiction-che sto per cominciare, e posterò tra qualche giorno-, e vi mando un grosso bacio.
Nancy

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