Baci al cianuro

di Evelineee
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nuovi inizi ***
Capitolo 2: *** Festa di inizio scuola ***



Capitolo 1
*** Nuovi inizi ***


Penultimo anno. L’estate era trascorsa rapidamente portando via alcuni dei ricordi più belli dell’adolescenza. La prima vacanza con gli amici: un isola, le serate, i falò e i bagni di mezzanotte. Ma era giunto il momento di iniziare un nuovo anno scolastico, il penultimo. Tutti dicevano che al liceo classico il quarto era l’anno più divertente: abbastanza grandi per firmarsi i permessi e le giustifiche da soli ma non così grandi da dover sostenere la maturità. Ed io ero così emozionata. Eccomi qui giunta al primo giorno, come sempre ci si ritrovava fuori da scuola per rivedersi dopo un’estate trascorsa al mare, più che altro c’era chi voleva sfoggiare i progressi della dieta, l’abbronzatura o i vestiti comprati in vacanza nelle boutique di qualche capitale europea. E poi c’era lui: Roberto. Dal quarto ginnasio ero letteralmente persa di lui: il suo modo di camminare, il suo modo di guardare le persone o di urlare nei corridoi. In questi anni per me c’erano state altre storie, altri ragazzi, ma lui… lui mi aveva letteralmente presa: se lui avesse voluto sarei stata sua in qualunque momento, praticamente non contavano i miei freni inibitori con lui. Il problema principale è che lui in tutti questi anni non mi ha degnata che di qualche sguardo, mai un bacio a una festa, niente di niente. Ma sapevo che quello era il mio anno: apparecchio tolto, fisico notevolmente dimagrito e un guardaroba decisamente invidiabile. Potevo farcela almeno a farmi rivolgere la parola! Okay, lo so che detta così sembra una cosa disperata ma era l’ultimo anno con Roberto e credetemi se l’aveste visto anche voi avreste fatto carte false. Alto, magro, capelli neri e occhi neri… va bene, la mia descrizione non rende ma per lui è più una questione di personaggio, di sex appeal, aveva fascino. Molte mie amiche lo definivano grezzo, ma in realtà come la maggior parte di noi era figlio di medici e poteva avere ciò e soprattutto chi voleva.
Nemmeno rientrati a scuola già si parlava di festa d’inizio scuola, ma dico non ci saremo goduti abbastanza le vacanze?!
Poco importava alla festa ci sarebbe stato anche lui e con la camicia non me lo sarei perso per nulla al mondo! Come se mi degnasse di uno sguardo, forse dovrei smetterla, dopo tutto ci sono un sacco di ragazzi, anche se di Roberto ce n’è uno solo!
“Ma ti sei imbambolata? Cosa avrai da pensare così tanto poi me lo spieghi..”
Margherita, la mia migliore amica nonché compagna di banco dall’inizio. Lei era una di quelle che Roberto proprio non poteva vederlo, le dava fastidio con quell’aria da spaccone che io amavo tanto e quindi ogni volta che osannavo la sua bellezza lei si rigirava dall’altro lato, e quindi per farla felice cambio rapidamente argomento.
“Marghe ma ti rendi conto che siamo in quarto e stai con il tuo ragazzo da tre anni? Come fai a non odiarlo?! Io mi stanco dopo tre settimane se va bene”
Di storie ne avrò avute massimo due, non faceva per me o forse erano i tipi sbagliati: nessuno riusciva a far durare l’entusiasmo che provavo durante la frequentazione e le storie duravano sempre poco, forse se trovassi il tipo giusto metterei la testa apposto, o forse il problema è il mio. Fa troppo caldo per porsi certi interrogativi dei quali Margherita ha già la risposta.
“Lo dici solo perché nessuna ti da le sensazioni che mi da Paolo.. e poi c’è qualcos’altro oltre le uscite insieme e le coccole.. qualcosa che puoi fare solo con il tuo ragazzo, hai capito no?” mi dice tutta euforica.
Margherita dopo tre anni di fidanzamento quest’estate aveva perso la sua verginità, con il ragazzo perfetto che amava. Già dal primo anno che stavano assieme avevano iniziato a programmare gli anni che li aspettavano senza mai minimamente cedere all’idea che avrebbero potuto lasciarsi nei mesi a venire.
“Sarà come dici tu ma io continuo a pensare che sia troppo! Dovreste fare esperienze individuali e magari anche con altre persone. E poi chi dice che puoi farlo solo con il tuo ragazzo? E’ un luogo comune moralista, non dico di cambiare un ragazzo a volta, ma per esempio si potrebbe avere una relazione stabile incentrata solo su quello.. come un’amante, senza essere fidanzati però!”
Sono fiera di come la penso, non mi sento una poco di buono, soltanto non mi va di legarmi a una persona per così tanto tempo, io non voglio niente di più di questo.
“La pensi così solo perché non l’hai mai fatto… ma tu stessa ti accorgerai di quanto sono belle le coccole after sex, o di quanto è  bello dormire assieme. Prima o poi uno dei due vuole di più, è sempre così.. hai presente “amici di letto” ecco, si finisce sempre a essere una coppia.”
Uno dei difetti di Marghe era il dire sempre la cosa giusta, che puntualmente era opposta alla mia.
“si forse hai ragione, ma per il momento non voglio legarmi a qualcuno. E’ un anno troppo importante per soffrire per amore: ho 17 anni, in primavera saranno 18 e ciò vuol dire che sono ancora in tempo per essere spensierata!”
Ed ecco il mio lato tremendamente incosciente, non voglio accettare di crescere e questo spiega la quantità di cazzate che faccio. Forse è il caso di ammettere che non voglio prendermi una responsabilità?

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Capitolo 2
*** Festa di inizio scuola ***


Devo proprio ammetterlo: il liceo classico è il più difficile ma per le feste è il migliore. È stata scelta una gigantesca villa a due piani che sporge sul lago, con una piscina meravigliosa. Peccato che sia una festa da ballo serale, il bagno ci stava tutto, specialmente con questo caldo di metà settembre! Sono ancora le 23.30 praticamente è iniziata ora, torno all’uscita per recuperare Margherita e Paolo che come al solito arrivano insieme indossando abiti coordinati e vedo in lontananza Roberto: più bello che mai. Camicia bianca Ralph Lauren, jeans Jackerson e giacca nera Armani, lo stesso inconfondibile look di ogni festa. Viene verso di me, mi passa accanto spostandomi leggermente dai fianchi e lasciandosi dietro una scia di perfetto Blue di Chanel. Il contatto fisico non mi sembra vero, improvvisamente un calore pervade il mio corpo e una smorfia di piacere mi appare in viso, prima di avvampare mi serve un drink! Mi avvicino al banco e chiedo al barman il mio solito Japanise e lo butto giù d’un colpo, ma prima ancora di girarmi me lo ritrovo di fianco, inizia a girarmi la testa. Chiede un Negroni Sbagliato, chissà perché ma me lo aspettavo. Nel tentativo di girare i tacchi e andare via da li inciampo in una radice e lui, proprio lui, mi prende al volo per un braccio e mi stringe. Riacquisto stabilità, mi guarda fisso negli occhi ed io ricambio lo sguardo. Decido di giocarmela in tutto e per tutto: due contatti fisici in cinque minuti, è la mia occasione. Lo guardo fisso, mi avvicino al suo orecchio e sussurro un “grazie” abbastanza deciso. Mi bacia la guancia e sussurra “prego”. Mi libero dalla stretta e raggiungo il bagno. Ma dico cosa sono questi? Segnali? Forse è la mia serata, forse Roberto si è accorto di me, si è sicuramente accorto di me per quanto sono impacciata! E devo calmarmi, togliermi dalla testa qualunque bel pensiero io stia per compiere. Non succederà nulla, come al solito.
Decido di andare a ballare, ma non berrò più. Nell’eventualità che succeda qualcosa io voglio poterla ricordare, sempre. Mentre ballo qualcuno mi cinge i fianchi, mi giro, è Roberto. Gli sorrido, mai come in questo momento sono stata felice di aver portato l’apparecchio: adesso il mio sorriso è perfetto, come il suo. Non so cosa fare così mi giro e gli cingo il collo con le braccia. Stiamo a ballare per un bel po’ e cerchiamo, musica permettendo, di fare conversazione. Mi chiede il nome, è ovvio che non mi conosce, non mi aveva mai notata, ma cerco di non pensarci. “Viola” rispondo. “Lo sai che hai un bel nome? E giuro che non lo dico per corteggiarti ma ho sempre pensato che se avessi avuto una figlia l’avrei chiamata così.”
Sono lusingata ma mi sorge un dubbio: Roberto che perde tempo? Nel corso di quattro anni di liceo e circa una ventina di feste in comune ho sempre osservato lui all’opera. Individuava la ragazza che voleva, si avvicinava, ci ballava due minuti e la baciava per tre o quattro, poi la lasciava stare e non si faceva sentire minimamente. Ma perché con me stava perdendo tutto questo tempo? E se gli piacessi? Scaccio via questi pensieri prima che prendano il sopravvento e faccio una risata lusingata per il complimento. “Ti va una sigaretta?” gli chiedo.
Acconsente e mi fa strada per uscire dalla calca. Me ne offre una, me l’accende e vi giuro che è la cosa più erotica del mondo, e la condividiamo. Iniziamo a conversare di nuovo.
“Ma in che classe sei? Non ti avevo notata sai…” mi chiede.
“Quarta A” dico accarezzandomi il braccio per il vento. Appena se ne accorge mi da subito la giacca e ricominciamo a parlare, stavolta non di scuola, ma di relazioni. È cosi strano parlarne con lui. Anzi è così strano che lui parli con me, forse non vuole concludere nulla, forse era solo curioso non avendomi mai vista a scuola.
“Sai devo proprio farti una domanda… tu puoi avere tutte le ragazze che vuoi con il minimo sforzo, perché perdi tempo a parlare con me?” gli chiedo decisa.
“Intanto sei una bella ragazza, ti sottovaluti se pensi di non essere alla mia altezza. E poi non sei il mio genere di..come dire.. preda. Non sei una ragazza facile, anche se secondo me stasera un bacio te lo strappo”
mi risponde così seccamente da lasciarmi a bocca aperta.
“Roberto sai una cosa? Ci hai veramente preso non sono una ragazza facile e non sono una tua preda, perché perdi tempo?” quelle parole mi avevano infastidita, volevo infastidire lui.
“Perché tu susciti il mio interesse, credi di non essere bella ma lo sei. E molto anche. Non vuoi impegnarti e nemmeno io. Ho capito da subito cosa vuoi ed è quello che voglio io, quindi non sto perdendo tempo affatto.”
parla di proposte… e mi vengono in mente le parole dette a Margherita e il film “amici di letto”… l’idea inizia a balenarmi in testa: Roberto era nei miei sogni da sempre, mi eccitava anche solo il pensiero. Senza contare che solo al suo contatto mi bolle il sangue. Forse dovrei pensare di considerare l’idea, ma prima voglio approfondire.
“intendi qualcosa come “amici con benefici”?” chiedo.
“prima diventiamo amici, ci conosciamo, senza impegno, ma ti desidero moltissimo, dove sei stata tutto questo tempo?”
“forse più vicina di quanto pensi” Rispondo.
Mi cinge i fianchi e di nuovo io gli cingo il collo, mi solleva leggermente e mi bacia a lungo, poi torniamo dentro insieme e ci separiamo. 

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