AU Palooza

di An13Uta
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Esplanation (il mio ingliano XD) ***
Capitolo 2: *** Come back,please... ***
Capitolo 3: *** Monako to Kitsune ***
Capitolo 4: *** A crazy magic love ***
Capitolo 5: *** Akuma (1° parte) ***
Capitolo 6: *** Party x Party ***
Capitolo 7: *** Akuma (2° parte) ***
Capitolo 8: *** Witch Hunt ***
Capitolo 9: *** Akuma (ultima parte) ***
Capitolo 10: *** Dune e datteri ***
Capitolo 11: *** We will meet again ***
Capitolo 12: *** Di come la talpa si innamorò della libellula ***
Capitolo 13: *** I love you both ***
Capitolo 14: *** Ci sono pecore sulla Luna? ***
Capitolo 15: *** Ghostly! ***
Capitolo 16: *** Screams and bolts ***
Capitolo 17: *** The (Utaite)Hunted House ***
Capitolo 18: *** Ce l'abbiamo fatta ***
Capitolo 19: *** Deep in The Sea ***
Capitolo 20: *** ??? ***
Capitolo 21: *** SuperAkatin! ***
Capitolo 22: *** Phantoms and Deers ***



Capitolo 1
*** Esplanation (il mio ingliano XD) ***


YO POPOLAME DI TOKYO IKEBUKURO EFP!
Kettan:An131Uta la mia fidanzata deve fare un'explanation (credo si scriva così)
CONDUNQUE io faccio tipo fic a domicilio in questo modo:
1)Mi date le informazioni principali per la fic (coppie,OOC,cose del genere,ecc.) e un alternate universe (universo alternativo) obbligatorio infatti il titolo della raccolta è questo :3
2)Io faccio il lavoro sporco (scrivo la fic,che poi non è nemmeno un lavoro sporco lol sono pazzaaaaaaaaa)
3)PUBBLICO LA FIC PER LA GIOIA DEI VOSTRI OCCHI SBARLUCCICOSI che so che non sono sbarluccicosi ma vabbé
Shiro:L'idea è simile a "Shipping is in the air" di Umi_chan,ma non c'è di che preoccuparsi perché la pucciosita non raggiungerà mai i livelli dei capitoli di Umi_chan (che la compagnia degli Utaite saluta calorosamente,compreso Hashiyan-san che è stato appena pestato da Orso Bruno ma infondo Umi gli sta simpaticosa :3)
BENE!
#AnanasAndFicsAreMyLife
#Umi_chanPower
#BYEEEEEEEEEEEE
                            An13Uta :3

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Capitolo 2
*** Come back,please... ***


COME BACK,PLEASE...
(KuroTenchou,AU:Pokémon)







-UAAAAAH!-.
Kuro sospirò,mentre un piccolo cosino giallo e nero cascava giù dall'albero e finiva nell'erba alta.
Alzando gli occhi al cielo,la Purloine si avvicinò all'amico: -Cosa ti avevo detto,Tenchou? Non sei un gatto...-.
-Ciò non vuol dire niente!-replicò il Pichu,sorridendole:-Hai visto? Sono arrivato in alto! Quasi sulla cima!-.
-E sei cascato come una pera cotta.-.
-Non riuscirai a deprimermi!-.
Lei sospirò di nuovo,divertita:nulla gli avrebbe levato quel sorriso giocoso dalla faccia.
I due si recarono scherzando verso il boschetto da cui erano partiti per cercare bacche. Tenchou,vedendo quell'albero solitario,non aveva resistito e ci era balzato sopra,per emulare la gattina e raggiungere il punto più alto della pianta,come aveva tentato di fare più volte.
Kuro si era sempre chiesta cosa lo spingesse a farlo. Non era un tipo competitivo,per niente,ma sul fatto che lei scalasse gli alberi meglio e più velocemente era irremovibile:o ci riusciva anche lui o ci sarebbe riuscito anche lui.
-Sei un gran testardo.-commentò,rivolta più a sé stessa che a lui,-Anche per questo ti sei diviso dagli altri e sei venuto a vivere tra noi Purloine.-.
Tenchou sorrise:-Già,-ammise,-ma sai che io mi fido poco della gente...a meno che non impari a conoscerla. Tu lo sai più che bene,vero,Kuro-chan?-.
La gatta annuì,sapendo quanto gli altri non sopportassero la testardaggine di Tenchou.
Lei era la sua unica amica,ma non gli dispiaceva.
“A che serve un branco pieno di affetti” diceva sempre “quando basta che Kuro-chan sia con me?”.
La gatta lo guardò sottecchi:quell'aria tanto dolce nascondeva il suo disagio verso la sua diversità dagli altri Pichu da cui era composto il suo branco.
Era stato tanto felice quando lei aveva accettato di essere sua amica...non ne aveva mai avuta una prima.

Un odore strano arrivò al suo naso.
Kuro si immobilizzò,terrorizzata.
-Che succede?-chiese Tenchou,vedendola così.
-Umani. E vengono verso di noi.-rispose lei sudando freddo.
Alcuni secondi dopo,come aveva detto,alcuni umani si pararono davanti a loro.
Prima che potessero fare alcunché,Tenchou si mise tra loro e Kuro,digrignando i denti per mostrarsi pericoloso.
Gli umani dissero alcune parole strane,scombussolati da quello strano e surreale comportamento:da quando in qua un Pichu proteggeva una Purloine e si mostrava minaccioso senza che si fossero introdotti nel suo territorio?
Tenchou non aveva la più pallida idea di cosa stessero dicendo,ma non avrebbe permesso loro di torcere un solo capello a Kuro-chan.
Agguerrito più che mai,si lanciò su di loro,dando scariche elettriche ad un voltaggio pazzesco per la sua giovane età.
Nascosta nella boscaglia,Kuro guardò il suo amico colpirli uno dopo l'altro mentre lei,tremante,pregava che non succedesse niente.
Con un colpo particolarmente sordo,Tenchou venne rispedito a terra.
-Tenchou!-gli bisbigliò preoccupata.
Lui sorrise,il visino angelico un po' pesto:-Non temere, Kuro-chan...non ti toccheranno neppure...-.
Un raggio rosso lo raggiunse e lo imprigionò in una palla rossa e bianca.
Fu l'ultima volta che Kuro lo vide.





Anni dopo
La Liepard alzò lo sguardo incredula.
Davanti a lei stava sorridendo qualcuno con un visino angelico da bambino.
Con un balzo gli fu addosso,facendogli le fusa e incrociando la coda sinuosa con quella gialla e seghettata del Pikachu mentre sentiva le lacrime bagnarle gli occhi.
-Ti sono mancato Kuro-chan?-.
-Ti odio!-.
-Quanto?-.
-Ti odio!-.
Tenchou sorrise,stringendola forte:-Anch'io ti amo. Non sai quanto mi sei mancata.-.
Kuro alzò la testa:-Sei scappato?-.
Lui annuì.
-Perché?-.
-A che serve vivere una vita pacifica se non la vivo con la mia Kuro-chan?-.
La Liepard sorrise,mentre le lacrime continuavano a scenderle per le guance. Tenchou gliele asciugò con una carezza leggera.
-Quindi...insieme come prima?-.
-Sì. E non ci crederai ma riesco ad arrampicarmi più velocemente di te.-.
Kuro ridacchiò:-Ma sono comunque la più veloce.-replicò.
Intrecciò ancor di più le loro code e,con un movimento dolce e fulmineo,pose le sue labbra su quelle del Pikachu.













WIIIIIIIIII ho fatto una AU decente WOW non me la sarei mai aspettata.
POLPOLAME e non ho sbagliato la parola perché ho voglia di polpo DI EFP SU QUESTA CATEGORIA DEI VOCALOID FATE PARTIRE LA VOSTRA VOGLIA DI AU E SCARICATELA ADDOSSO A ME,GRAZIE!

                             

An13Uta

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Capitolo 3
*** Monako to Kitsune ***


MONAKO TO KITSUNE
(il monaco e la kitsune)
(NaZebra,AU:Antico Giappone)




-È ANDATA DA QUELLA PARTE!-.
Un'ombra dorata scivolava tra il bosco,scostando i rami senza far rumore. Il suo corpo sinuoso si inoltrava nel fitto della boscaglia.
-DI QUA!-.
I paesani e le urla la seguivano senza sosta,furiose e alte come un muro di fuoco,mentre lei ansimava per trovare un nascondiglio sicuro,nella vana speranza di sfuggire a coloro che la volevano morta.
La giovane kitsune* aveva i piedi doloranti e le vesti ormai irrimediabilmente strappate.
Che aveva fatto di malvagio a quegli uomini?
-ECCOLA!-.
Un piccolo dardo le si ficcò nel polpaccio.
Trattenne a fatica un urlo di dolore acuto e tentò di correre più veloce nonostante le gocce di sangue le ricoprissero la gamba ed il piede.
Fu come una visione:in mezzo alle fronde scorse un tempio.
Era solo un tempietto destinato a qualche divinità pagana, ma a lei sembrò la cosa più bella che fosse stata fatta in tutto il Giappone.
Strinse la sua palla magica tra le pieghe del suo kimono, mormorando alcune parole.
Il suo alone dorato si spense,inghiottito dal buio.
-Dov'è finita?-fece un paesano,sconcertato.
-La volpe deve aver fatto un sortilegio!-gridò l'anziano del villaggio,-Sicuramente è tornata indietro a distruggere i nostri raccolti!-.
Nessuno vide una figura spostarsi verso il tempietto nascosto dai rami.
Una volta dentro,stremata,la kitsune fece appena in tempo a ringraziare una divinità per la sua clemenza che cadde al suolo ormai priva di sensi,mentre il sangue della sua gamba creava una piccola pozza rossa sul pavimento.



Appena schiuse le palpebre,la prima cosa che vide fu una ciotola. A giudicare dall'odore,era colma di riso.
Allungò il viso verso di essa per annusare meglio e si accorse di avere sopra una morbida coperta.
Quindi qualcuno la aveva...accolta?
Sentì dei passi avvicinarsi e,spaventata,si alzò in stato di allerta.
Un ragazzo si sedette subito,con la faccia rivolta a terra e le mani sulle ginocchia.
La kitsune si accorse allora che le sue vesti erano quasi completamente stracciate. Imbarazzata si riavvolse nella coperta,avvicinandosi al ragazzo a terra.
Gli toccò appena il capo,facendo un passo indietro per sicurezza. Lui alzò lentamente gli occhi,rivolgendo alla kitsune uno sguardo gentile e curioso.
Lei capì che non c'era più nulla di cui preoccuparsi,non le avrebbe fatto del male,e si sedette davanti a lui.
Rimasero a guardarsi per alcuni secondi.
Lui le porse una ciotola piena d'acqua. La giovane la afferrò piano e bevve,senza mai staccare gli occhi da quello strano essere umano che l'aveva salvata.
-Io...io mi chiamo Zebra.-sussurrò,timido.
La kitsune indugiò un attimo:-Io Nano.-replicò infine,ancora un po' titubante.
Zebra sorrise:-Piacere di conoscerti.-.
Nano arrossì. Quel ragazzo era così gentile...sembrava un monaco,o un novizio.
Il ragazzo si alzò,prese la ciotola colma di riso e la porse alla kitsune con un paio di bacchette. Lei si mise a mangiarne il contenuto,affamatissima.
Guardandola divertito,Zebra tolse dal suo kimono una maschera da gatto:-Te l'ho dovuta togliere per medicarti.-spiegò mentre la giovane lo guardava stupita che l'avesse lui,-La trovo molto bella.-.
“Anche tu lo sei.”pensò.
Nano arrossì ancora di più.
-G-grazie.-mormorò,-S...sei un monaco?-.
-Sì,il monaco più giovane di tutto il Giappone. Tu invece sei una...una kitsune,vero?-.
Le mostrò un piccolo globo dorato:-L'ho trovata a pochi passi da te. È la tua palla magica?-.
La giovane rabbrividì:se un umano prende la palla di una kitsune,essa è in suo potere. Quel giovane monaco poteva fare di lei ciò che voleva,ora.
Zebra le avvicinò la mano in cui brillava con riflessi d'ambra la palla.
-Vuoi che...la riprenda?-.
Lui annuì.
Non era mai successo che un umano ridasse una palla magica alla kitsune a cui apparteneva. Nano sentì crescere in lei una profonda stima verso il ragazzo che le si trovava davanti.
Avvolse il globo con le sue dita leggere e se lo nascose tra le pieghe di ciò che rimaneva del suo kimono.
-Se vuoi te ne prendo uno nuovo.-intervenne Zebra.
Si diresse verso un'altra stanza e tornò con un kimono ripiegato sulle braccia.
La kitsune gli rivolse un sorriso riconoscente,prese il vestito e,raggomitolatasi sotto la coperta,si cambiò.


Lentamente,cominciarono a passare i mesi.
Monaco e kitsune erano un esempio di armonia perfetta.


-APRITE!-.
Nano sobbalzò:centinaia di voci urlavano furiose.
-FACCI PRENDERE LA VOLPE,MONACO!-.
Zebra non dormiva sul futon al su fianco.
Preoccupata,pensò di controllare,quando sentì la voce del ragazzo tuonare:-SILENZIO!-.
Gli abitanti del villaggio si zittirono,intimoriti dallo sguardo severo del giovane monaco.
-Non c'è nessuna volpe.-riprese,con le mani nascoste nelle maniche del kimono,-La giovane che ospito e proteggo dalle vostre angherie è una kitsune.-.
Nessuno fiatò. Tutti si vergognarono di aver paragonato una creatura come quella ad un animale.
-L'unico motivo della povertà dei vostri raccolti è il vostro poco impegno. Andate ed impegnatevi,di sicuro la sorte vi sorriderà ancora.-.
Nano sorrise davanti alla saggezza del giovane.
Lentamente uscì dal suo nascondiglio e,una volta che i due furono soli,accarezzò le sue labbra con le proprie.
Il giovane monaco rimase per un attimo paralizzato.
Poi ricambiò,mettendo in chiaro che nessuno le avrebbe fatto del male finché c'era lui accanto.
Ed entrambi,abbracciati,giurarono silenziosamente di non lasciarsi mai,nel bene o nel male.














*Kitsune:creatura mitologica giapponese,è una ragazza dalla morbida coda di volpe dotata di poteri magici. Le kitsune portano con loro una palla in cui sono racchiusi parte dei loro poteri:se un umano se ne impossessa,sono costrette a servirlo.



FINALMENTE SONO TORNATA!
E ringrazio Tako_Luka47 (a cui dedico la fic) per avermela chiesta!
#Ciaooooooooooooooooo
    An13Uta

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Capitolo 4
*** A crazy magic love ***


A CRAZY MAGIC LOVE
(ShiroKoge,AU:Universo magico-scientifico non precisato)







 

-WIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!!!!!!!-fece Shiro,schiantandosi contro il muro e mandandolo in frantumi.
Si tirò fuori dalle macerie un po' pesta,ballando e gridando a squarciagola:-LO SAPEVO CHE GLI ARCOBALENI DI NYAN CAT SONO UN OTTIMO LASER MAGICO!-.
Koge rise all'affermazione. Quella pazzoide di una scienziata/maga adorava usare gli elementi più disparati per portare a termine quei grandi ed esplosivi fiaschi che si ostinava a chiamare “invenzioni”.
-Non pensi di aver esagerato?-chiese,con le lacrime agli occhi dalle risate.
-PER NIENTE!-rispose la piccola pazza,-L'UNICA COSA CHE MI DA UN PO' FASTIDIO È QUESTO LEGGERO FISCHIO CHE SENTO NELLE ORECCHIE!-.
Sempre sghignazzando,Koge mosse velocemente le orecchie:-Ora va meglio?-.
Shiro annuì,con entrambi gli organi dell'udito finalmente liberi dal frastuono di prima grazie all'incantesimo del ragazzo-cane. Batté un paio di volte le mani e fece schioccare la lingua,materializzando dei panini alla Nutella che vagavano nell'aria,pronti per essere presi e mangiati da lei e dal suo amico.
Koge,afferrandone uno,si rivolse alla maga che stava fluttuando verso di lui:-Shiro,ma perché continui a fare fiaschi su fiaschi? Non per offenderti,ma sei negata nelle tue “invenzioni”.-.
La piccoletta non fece una piega:-Io in realtà sono un genio, sai,Koge-san?-.
-Certo,non ne dubito,ma allora perché fai cose che esplodono e hanno diversi effetti collaterali?-chiese Koge.
-Perché la magia fa sembrare tutto semplice agli altri!-rispose Shiro semplicemente.
-Eh?-il ragazzo-cane non aveva capito.
-Ci sono tanti ragazzi che credono che per fare delle invenzioni perfette basti un incantesimo.-spiegò allora lei -E quando si accorgono che non è così,si sentono traditi e lasciano tutto da parte per piangersi addosso.-.
Koge seguiva senza riuscire a comprendere.
-Ascolta ora:ti ricordi di quando ho fatto la PTT?-domandò la piccola maga.
-La Porta Tavola Tergicristallo? Ah,sì,sì,è esplosa appena la hai messa in moto.-ricordò lui.




La PTT era una tra le cose più pazze che Shiro avesse mai creato:una semplice porta che,grazie a specificate magie, poteva diventare una tavola ed un tergicristallo.
Il primo prototipo era esploso in mille pezzi,ma la maga/scienziata non si era data per vinta e l'aveva ricostruita e presentata al Congresso Magico.
Ovviamente aveva alzato le spalle quando le avevano chiesto che utilità avesse (lei non aveva mai la più pallida idea dell'utilità dei suoi fiaschi) e quando fu il momento di provarla la PTT decise di fare i capricci e non funzionò correttamente,anzi.
Al posto di una tavola divenne un elicottero,quando doveva diventare un tergicristallo si trasformò in un grosso scarafaggio impagliato e al momento di tornare ad essere una porta impazzì e mutò in una raccapricciante bambola blu dagli occhi rossi e grandi,di circa tre metri d'altezza, che si infilò la testa di Shiro in bocca per divorarla.
La cosa che più stupì fu la reazione della maghetta:tirò un pugnetto alla mandibola di pezza,la sgridò con un “Cattivo Mostro blu!” e si fece rimettere a terra.
Poi,per la seconda volta,la PTT esplose,ricomponendosi nella porta iniziale.
La faccina di Shiro era al settimo cielo,manco fosse riuscita a farla funzionare perfettamente. E quando il Congresso Magico le disse che era un pericolo per la gente e non sarebbe mai stata utile al progresso,esultò perfino.




-Bei ricordi.-sospirò la maghetta sognante,per poi riprendere il filo del discorso:-Ti ricordi cos'è successo poi?-.
Il ragazzo-cane annuì,lasciandola continuare.
-Alcuni mesi dopo che l'ho presentata,un ragazzo ha individuato il mio errore,l'ha perfezionata e voilà! Ora la PTT è un oggetto magico che la metà della popolazione globale possiede.-.
-Bé,individuare il tuo errore non era così difficile.-replicò Koge con un ghigno,-L'avevi fatto discretamente grande.-.
-Dì pure gigantesco,tanto non mi offendo. E poi è questo il punto!-fece Shiro,-Io faccio macchine magiche perfette e tolgo qualcosa o metto un difetto grossolano e molto grande in modo che diventino un fiasco,così che tutti quelli che se ne accorgono e hanno la buona volontà di correggermi imparano che la magia non è niente senza una buona testa a comandare.-.
Koge sorrise,agitando una volta la coda.
In un battibaleno si ritrovò davanti a Shiro,con le labbra poggiate sulle sue.
-Sono innamorato della pazza magica più intelligente del mondo.-sospirò,stringendola a sé.
Shiro si raggomitolò contro il suo petto,arrossendo felice:-E io del ragazzo-cane più dolce dello spazio.-.

 

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Capitolo 5
*** Akuma (1° parte) ***


AKUMA
(Demone)
1° PARTE

(KettAn,AU:mondo dove ci sono i demoni[duh])






100 anni fa circa.
Me lo ricordo.
Oh,se me lo ricordo.
Mi spinsero in quell'arena con addosso solo una tunica bianca,in modo da sottolineare quanto fossi povera,uno straccio insulso della società. Ma non lo ero.
No,io non lo ero,io non ero un bel niente rispetto a quello che si ostinavano a dire.
-Ordunque,BESTIA,mostraci le tue doti!-gridò il direttore.
Bestia? Quale bestia? Su quella sabbia maledetta,con il segno della catena che mi mettevano per non farmi scappare,c'ero solo io.
Una frustata colpì la mia schiena,facendomi cadere a terra: sarò anche alta e tutto,ma con la resistenza non vado proprio d'accordo.
Allora capii che la bestia ero IO.
Fu troppo. Fu davvero,davvero troppo.
Sbattei la mano,facendo tremare la terra. Frustai la sabbia coi miei lunghi capelli mentre il pubblico di quello stupido circo si inquietava.
Le tende si chiusero,sigillate,e io mi alzai con la schiena che ancora bruciava per a frustata:-Signori,-tuonai. La mia voce suonava macabra e innaturale.-eccovi lo spettacolo.-.
Un lampo,un altro e nessuno rideva più di me,nessuno parlava più di me,nessuno RESPIRAVA più di me.
Erano tutti riversi a terra,senza vita.

Solo allora lasciai che le tende si riaprissero e me ne andai.
“Sempre e solo a Oriente.”pensai.
Infatti fu lì che andai e dove mi stanziai.
Nell'isola più orientale del mondo.






Tokyo,oggi.
Madonna quanta criminalità e quanto è INUTILE la polizia.
Non che i teppisti che fermo siano più abili,eh. Sono bravi a scappare.
Ma quanto lontano credono di andare?

Due gambe sono inutili contro due ali.
Li raggiungo ogni volta,li sento urlare ogni volta,li spavento ogni volta,li faccio fuori ogni volta e la polizia mi punta le pistole contro ogni volta.
Sempre così,e che due scatole dopo un po'.
È una routine noiosa e alienante,che mi da parecchio fastidio e mi si attacca alla pelle come colla.
Adesso basta,sono davvero stufa.
Le mie ali nere e innaturali rompono la maglietta sulla schiena,non c'è verso che centrino un buco già fatto prima.
La polizia comincia ad arretrare mentre una coda da Akuma Neko (demone gatto) mi spunta dai pantaloni.
Perché io non sono nessuno a livello umano,ma la mia natura è quella di un demone.
E ho deciso di estirpare il problema della polizia dalle radici.
Uccidendoli tutti.
Mentre la mia pelle cambia colore diventando pallidissima, quasi trasparente,sento i capelli rendersi più lunghi fino a toccare terra.
Nessuno ha mai fermato la mia furia.

-Ciao. Io sono Kettan. Come ti chiami?-.

Fino...fino ad oggi.











...UNA FIC A CAPITOLI IN UNA FIC A CAPITOLI OH MAMMA NON SO PIU' COSA INVENTARMI A STO PUNTO.
(Di sicuro non supera i cinque mini capitoli,tranquilli)
E nulla,continuate a mettere i vostri AU nelle recensioni people anche se prima o poi verranno fuori questi mini capitoli ma babbene
CIAAAAAAAAAAAOOOOOOO
                             An13Uta

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Capitolo 6
*** Party x Party ***


PARTY X PARTY
(Coppie varie,AU:devo seriamente dirlo?)
Ispirata a Party x Party (duh)




Umi_chan guardò fuori dalla finestra,annoiata.
-UFFAAA,non succede niente!-si lamentò ad alta voce.
Orso Bruno e Orso Bianco,che stavano giocando a carte, alzarono lo sguardo verso di lei.
Bruno commentò:-E allora perché non esci?-.
-Sta piovendo ed è notte.-lo freddò Umi.
-E andare su EFP non può aiutare?-chiese Bianco,mentre concludeva la partita di scala quaranta.
La padroncina rispose,triste:-Non aggiorna mai nessuno! E non ho neppure un po' di ispirazione per una fic!-.
Mentre mescolavano le carte,gli orsetti considerarono che pure loro non è che si stessero divertendo così tanto.
Soprattutto Bruno:era la terza volta che Bianco vinceva.
E le loro fidanzate,la gattina Nana-chan e la peluche Panda, erano impegnate e non potevano venire a trovarli.
-Ah,se potessi fare un bel party...-sospirò Umi,-Ci inviterei tutti quanti,sarebbe una forza...-.
All'improvviso si alzò dal letto sul quale si era sdraiata travolta dalla noia. Gli occhi sprizzavano scintille piene di vita e pazzia.
-Trovato!-strillò.
Indossò il vestito a palloncino e i pantacollant a righe e puntini che teneva per quelle occasioni e,incrociando i piedi nascosti nelle scarpe rigorosamente diverse (a destra una ballerina celeste,a sinistra uno stivale alto e morbido),si rivolse agli orsi:-Forza,pelandroni! Si va in Missione!-.
I due mollarono le carte e la seguirono entusiasti.
-Finalmente!-ruggì Orso Bruno,mettendosi la benda sull'occhio,-Erano secoli che non facevamo una missione!-.
Orso Bianco si annodò la bandana al collo:-Ci voleva proprio in una serata noiosa come questa!-commentò.
Umi sorrise,elettrizzata dalla nuova avventura,e si avviò verso l'uscita,seguita dai suoi fedeli orsi.







-Ehilà,Novellina!-la salutò una voce roca.
Nel mezzo del bosco,Umi si voltò e cominciò a saltellare, mettendo in pericolo i suoi orsi,in equilibrio precario sulle sue spalle:-Kuro! Tenchou!-gridò agitando la mano.
I due Utaite le si avvicinarono:il ragazzo vestiva come un Bardo,mentre l'altra somigliava ad un'Artigliere.
-Che ci fai qui a quest'ora?-chiese Tenchou col suo sorriso cordiale.
-Andiamo ad un party!-fu la risposta di Bianco.
Kuro diede una leggera gomitata all'amico:-Pure noi siamo in missione,vi spiace se ci aggreghiamo?-.
Bruno fece segno che andava tutto bene,bastava evadere dalla noia.
Umi,eccitata,si avviò verso est,ma Tenchou le afferrò il corsetto,ridacchiando:-Ma dove vai? I party migliori si fanno al NicoNico Pub! Seguici!-.
Appena entrarono,Tako_Luka47 salutò da dietro il bancone Umi_chan,mentre T-kun le si avvicinava con le braccia aperte.
-T-kun!-la ragazza gli saltò addosso,stritolandolo in un abbraccio che sapeva terribilmente di fluff.
-Ciao Tako!-aggiunse poi in direzione dell'amica:-Non sapevo che tu fossi una Barista! Hai visto Annina?-.
-Chi?-chiese quella,perplessa.
-An13Utaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhh!-spiegò Mucchi,seduto dietro di lei su una sedia girevole che stava facendo di lui una trottola.
-Oh Dio,non di nuovo.-fece Tako schiaffandosi la mano in faccia,spiazzata ed esasperata dall'inettitudine del ragazzo, -Mucchi smettila,d'accordo che sei un Barista anche tu ma tra un po' mi spaventi i clienti.-.
-Non ci RIESCOOOOOOOOOOHHHHHH- fece l'Utaite prima di schiantarsi contro il muro.
Una risata partì dalla bocca di Koge,seduto ad un tavolo poco lontano e vestito come un Mercante particolarmente avventuroso.
Kuro approfittò dell'occasione e scrocchiò le dita.
Il movimento non sfuggì all'altro,che si preparò alla rissa.
-CIIIIIIIAO UMIIIIII!-trillò Shiro comparendo da chissà dove, -Hai visto,sono una Danzatrice!-.
-Wow!-commentò Bruno con la bava alla bocca.
Bianco gli coprì l'occhio libero,sussurrandogli:-Bruno,per favore! Ricordati di Panda!-.
Umi ampliò il suo sorriso e ordinò:-Tenchou,suona qualcosa,ho voglia di un party!-
-Bene allora!-fece T-kun,-Per un party ci vuole il rinfresco, no? Offro tutto a tutti!-.
-Vuoi dire che offre la casa!-replicò Tako,mentre riempiva otto boccali di succo di mele con l'aiuto di un ancora un po' frastornato ma volonteroso Mucchi.
-E Koge-san ballerà con me!-esclamò Shiro,afferrando il Mercante e trascinandolo in un'energica danza prima che potesse fare a botte con Kuro.
-Vieni qui,Kuro-chan!-la invitò Tenchou,-Possiamo cantare assieme!-.
La ragazza sorrise:-Va bene! Vai col party!-e si slanciò sul Bardo,prendendo un boccale e attaccando una canzone.
Il NicoNico Pub si animò subito in un party scatenato in cui era difficile distinguere la gente seduta da quella in piedi: da ogni parte c'erano persone che ridevano e ballavano, brindavano e cantavano.
In mezzo a quel simpatico caos,Umi_chan fu sicura di vedere due figure note un paio di volte in mezzo alla folla confusa,ma venne richiamata nell'irrefrenabile frastuono con una fragorosa risata.






La mattina dopo gli otto stavano dormendo sonni tranquilli sparsi per il pub,chi sulle poltroncine chi sui tavoli.
Umi stirò le braccia in avanti,dando un colpetto a T-kun e svegliandolo. Il Novellino fece un sobbalzo,poi si stropicciò gli con uno sbadiglio:-Buongiorno,Umi.-.
-'Giorno,T-kun.-replicò lei,schiacciandogli le labbra contro la sua bocca.
Kuro si risvegliò sul petto Tenchou nello stesso istante in cui anche il ragazzo schiudeva le palpebre.
L'Artigliere non sembrò notare nulla,e l'amico decise di non farle presente che gli si era appisolata contro o avrebbe torturato Shiro e Umi per capire chi delle due l'aveva messa lì.
-'Mattina,dormiglioni!-li salutò Shiro sulle spalle di Koge, mentre Tako distribuiva a tutti del caffè.
Mucchi osservò:-Certo che ieri abbiamo fatto un bel party.-.
-Puoi dirlo forte.-rincarò Kuro stiracchiandosi,-Mai bevuto tanto succo in vita mia.-.
-Ma non è tanto...-sospirò Umi.
Gli Utaite la guardarono stupiti.
-Come non è tanto?-chiese Tako.
-Io cerco l'Ultimate Party!-spiegò Umi,mentre gli orsetti annuivano sulle sue spalle.
-Allora andiamo a trovarlo!-esclamò Koge entusiasta.
Tutti lo guardarono,perplessi.
Solo a Umi si illuminarono gli occhi:-Vuoi dire che facciamo una MULTI-QUEST tutti assieme?-.
Il Mercante annuì energeticamente,facendo sbalzare avanti e indietro Shiro.
Umi saltò come una molla per tutto il locale,battendo le mani e ripetendo:-Sì,che bello,che bello!-mentre andava ad abbracciare T-kun senza un motivo apparente.

 
E FU L'INIZIO DEL PIÙ GRAN CASINO DI TUTTI I TEMPI.

Ovunque quegli otto decidessero di andare,succedeva qualcosa di o particolarmente stupido o assolutamente esilarante che valeva la pena di vedere.
Una volta,per esempio,Mucchi si ritrovò nella tela di un Ragno Stra-velenoso grazie ai suoi cento miliardi di punti di SFIGA MADORNALE e avrebbe rischiato di finire malissimo se Tako,dotata sia di una mira da giocatore di baseball che di una furia da far invidia a Nicolas Cage,al grido di -METTILO GIÙ,ARACNIDE TROPPO CRESCIUTO!-sfasciò in testa al ragno una Bomba Vodka-Molotov,facendolo esplodere e liberando eroicamente Mucchi.
Il Barista,senza quasi più punti SFIGA,guardò la ragazza a bocca aperta,incantato.
-Ma io ti amo.-disse prima di stringerla e baciarla,rendendo la faccia della Barista un grosso pomodoro mentre T-kun, Shiro,Koge,Tenchou e Umi applaudivano. Kuro si limitò ad alzare le sopracciglia sorpresa.





-Bene!-strillò Umi,eccitatissima,-APPELLO!-.
-Uno!-esclamarono lei e T-kun.
-Due!-fecero Kuro e Tenchou.
-Tre!-si contarono Shiro e Koge.
-Quattro!-urlarono Tako e Mucchi.
-Cinque!-disse Orso Bianco.
-Sei!-concluse Orso Bruno,-Tutti presenti e pronti per il Final Stage!-.
-Vai,Kuro-chan!-gridò Tenchou,al settimo cielo.
L'Artigliere non se lo fece ripetere.
Prese il suo bazooka e fece partire un fuoco d'artificio: l'assedio al Castello Oscuro era cominciato.


Si divisero in cinque gruppi e partirono.
Fecero uno di quei casini tali da far preoccupare quella poveretta della Madonna,non ci fu un solo corridoio in cui non si sentissero urla e rumori di cose che si frantumavano in mille pezzi.

Primo corridoio:ininterrotta serie di esclamazioni del tipo -UAAAAAAAAH! T-KUN,MI STO DIVERTENDO DA MORIRE! AHAHAHAHAHAHAHAHAH!-.

Secondo corridoio:risate a destra e manca con frequenti suoni di randellate di liuto o di bazooka sulle zucche vuote dei nemici.

Terzo corridoio:rumore di palla da tennis che rimbalza e cattivi che vengono scaraventati in aria mentre passa un bolide urlando in continuazione -LA PRENDO,LA PRENDO!-.

Quarto corridoio:esplosioni causate da varie bibite di natura ignota,risate e grida nemiche che accusano malesseri quali -AAAAAH,HO BEVUTO IL MAGMAAAAAH!- ecc.

Quinto corridoio:rumori da orsetti di pezza molto fluff seguiti da urla di dolore,-AHAHAHAHAH!-,-Bruno,vedi di controllarti.- e -MAI!-.



Si ritrovarono tutti nel salone principale,lasciandosi alle spalle i nemici falcidiati.
-Un attimo!-si fermò Tako.
Tutti volsero lo sguardo verso di lei.
-Perché ho l'impressione di essermi dimenticata qualcosa di TERRIBILMENTE importante?-.
Una risatina li fece sobbalzare:-Adesso è il nostro momento!-cinguettò una ragazza nascosta nell'ombra.
Una luce si accese all'improvviso.
-EEEEEH?!?-strillarono tutti,orsetti compresi,-I BOSS FINALI SIETE VOI?!?-.
An13Uta rise di gusto,divertita dalla loro reazione.
-Proprio così!-affermò Kettan,afferrando la fidanzata prima che finisse giù dal piedistallo a furia di ridere.
-Quindi dobbiamo battervi?-chiese Koge,agguerrito.
-Ah,no!-esclamarono i due Signori Oscuri,-Dovete prendere parte...AL NOSTRO ULTIMATE PARTY!-.
L'intero salone si illuminò a giorno,rivelando il più gran party che si fosse mai visto:c'erano bevande,cibi,musica, qualsiasi cosa divertente dappertutto.
Gli otto e gli orsetti rimasero a bocca aperta fino a che An13Uta si lanciò sulle sue amiche del TPU (Trio delle Pazze Unite) e le stritolò in un abbraccio.
-Da quando abbiamo visto il party del NicoNico Pub ci siamo intestarditi.-spiegò Kettan a Mucchi e T-kun.
Poi le parole fecero spazio a festeggiamenti,balli,mangiate, danzate,cantate,cavolate,cavolate di Bruxelles,capperate, cappiate,cacchiate e chi più ne ha più ne metta.




Poi ci fu uno sbadiglio collettivo (era tutta la notte che fissavano lo schermo del cellulare),tutti salvarono le loro partite,spensero i telefoni e crollarono l'uno sopra l'altra, nel letto di Umi,addormentati.







TAAAAAAAA-DAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!
Se questa non è bella strappatemi pure gli occhi :3
Dedicata alle mie altre due amiche del TPU <3
#TPURulesTheWorldHUEHUEHUEHEUEHEUEHEUEHUE
                   An13Uta

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Capitolo 7
*** Akuma (2° parte) ***


AKUMA
2° parte








Non so perché l'ho detto,perché le ho porto la mano.
Ma questa Akuma mi sembrava tanto sola...e anche abbastanza triste per la verità.
Non sa bene che fare adesso,dev'essere un bel po' che non stringe la mano a qualcuno visto che guarda la mia come se fosse un alieno fucsia a pallini blu.
La polizia resta ferma,credo proprio che aspettino la mossa della Akuma per bloccarla e probabilmente evitare che mi uccida.
Lei invece mi afferra piano la destra...con la mano sinistra.
È confusa perché non si incastrano come dovrebbero.
Non importa,glielo posso sempre spiegare meglio,una volta oppure l'altra.
Ha un viso diverso dal mio,coi tratti più occidentali. Forse è nata in Europa e poi si è trasferita qui a Tokyo.
Visto che è una Akuma però potrebbe anche essersi stanziata qui da tipo mille anni. Gli Akuma non invecchiano da quando accettano in pieno i loro poteri,e lei potrebbe essere la mia bis-bis-bis-trisavola anche se sembra più o meno una mia coetanea.
-Come ti chiami?-chiedo di nuovo.
Lei abbassa la testa,mormorando:-A...-.
-A...poi?-la sto incitando ad andare avanti.
-...n...1...-.
-Avanti,non preoccuparti.-la rassicuro. Strano che abbia i numeri nel nome,però.
-...3...u...t...e alla fine a.-.
Ah,ho capito! Dev'essere una sigla!
-Ti spiace se ti chiamo An e basta?-.
Alza lo sguardo,tenta un sorriso scoprendo i dentini un poco aguzzi:-Ok...Kettan.-.
Mi tira verso di sé,mi afferra le spalle e si alza in volo.
Sento gli spari ma i proiettili non riescono a raggiungerla, va troppo in alto. Non ho paura che mi lasci cadere perché per uccidermi avrebbe potuto agire anche prima.
Mi appoggia su un tetto,si mette davanti a me,fissandomi negli occhi. Sono belli,marroni come castagne.
Mi appoggia la mano sulla guancia.
Forse ho capito che tenta di fare.
Chu!
Le ho appena schioccato un bacio sulla guancia.
Cavoli,non credevo che mi sarebbe mai venuto in mente di dare un bacio ad una Akuma. Però è stato una forza.
Lei si è impaurita un po',allontanandosi subito. Però è normale,non è che uno tutti i giorni va da un demone e gli dice:-Ciao bello,come stai?-e gli da anche un bacino sulla guancia se è una demone carina.
Aspe,ma ho detto carina? Da dove mi è saltato fuori?
No dai,lei un po' carina lo è,ma diciamo pure un po' tanto, la grammatica non è un'opinione.



-EHI,TU LA' SOPRA! PORTA QUEL RAGAZZO GIÙ DAL TETTO E NON SPAREREMO!-urla un agente col megafono.
Non ci credo,l'hanno seguita?
-Ehi,voi!-grido sbracciandomi,-Non vi preoccupate,non mi uccide! E poi che cavolo,ma l'avete vista?-.
Ok,non sto per dire una cosa carina ma per evitare che le sparino farei pure i salti mortali.


BONA!-mi vergogno un casino,-C'HA LE GAMBE CHE SEMBRANO DUE PALI! E DAI,LASCIATELA IN PACE CHE È CARINA,FATE UN'ECCEZIONE!-.


Non ci credo,sta funzionando,li vedo che confabulano tra loro tutti presi.
-MI SPIACE MA NON È POSSIBILE!-grida di nuovo quello col megafono,-DOVREMO SCORTARLA IN CENTRALE...-.
Bruttissimo presentimento. Ma proprio di quelli che ti svegli la mattina e dici ma oggi io non mi muovo perché sennò faccio un casino.
-An,al mio tre mi prendi e mi sbatti giù sul tizio col megafono che così poi scappi,ok?-lo so che questo è un piano stupido,non serve che me lo dici con quella faccia, ma è meglio di niente.
-SCENDI CON LE MANI ALZATE!-è di nuovo il poliziotto.
La logica deve essere la sua migliore amica.
No,seriamente,se uno è su un TETTO,come puoi dirgli di scendere con le mani alzate?
Ok,prima finisce questo delirio meglio è.
-TRE!-urlo.
Sento le mani di An che prendono da sotto le ascelle.
E poi parte verso l'alto.
-Ehi,calmati o di questo passo ci schiantiamo contro un aereo!-.
Macché,non mi sente.
Io sì che mi sento,anche parecchio male,tipo da vomitare.
Invece svengo per la mancanza d'aria.









Ok,Kettan POV!
Indovinare chi sia il demone,prego
Bene,credo di aver finito.
OOOOOOOOOOOAAAIC (all'incontrario)
                                      An13Uta

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Capitolo 8
*** Witch Hunt ***


WITCH HUNT
(ShiroKoge,AU:Medioevo)
Ispirato all'omonima canzone











Molto,parecchio tempo fa,c'era un paesello quasi sconosciuto in cui abitava un principe.
Sfortunatamente,non era l'unica presenza famosa.
-LA STREGA,LA STREGA!-urlavano i paesani,-LA STREGA HA UCCISO I NOSTRI ANIMALI!-.
I buoi morivano per strane malattie,le galline non facevamo più uova e le mucche erano stroppo scosse da qualcosa di sconosciuto per produrre il latte,così gridavano,e addossavano la colpa alla strega che si diceva vivesse nel paese ed usciva di notte sotto forma di una volpe bianca a seminare morte,zizzania e pestilenza.
La gente lo gridava per condannarla,ma anche per farsi paura ed esortare il principe ad uscire:non lo si vedeva mai in giro per le strade.
La verità era che egli usciva volentieri,ma preferiva farlo di notte. Si sentiva più libero,più tranquillo e meno osservato.


E fu proprio una notte che si vide volare in mano un nastro per capelli.
Una ragazza,camminando a qualche metro da lui,non si accorgeva che il vento glielo aveva strappato,facendo fluttuare i lunghi capelli neri.
-Scusi,-fece il principe venendole incontro,-il nastro le è volato via...-.
Lei si voltò:-'Giorno.-salutò cordiale con un piccolo inchino.
Poi guardò il nastro che le veniva porto,si tirò davanti i capelli e scoppiò a ridere. Una risata carina,leggiadra e a quanto pareva molto,molto divertita.
-Grazie!-esclamò,riprendendo la striscia di raso e rilegandosi la chioma nera,-Non me ne sarei mai accorta se non fosse stato per lei...-.
-Di nulla. Camminiamo insieme?-.
-Volentieri,grazie.-.
Al principe la cosa che gli parve più simpatica di lei fu la semplicità con cui rispondeva alle sue domande.
-Che ci fate in giro a quest'ora?-.
-Una passeggiata,come lei.-.
-E sa chi sono?-.
-Qualcuno che passeggia di notte!-.
Il ragazzo strozzò in gola una risata.
-Ha ragione,ma sarei il principe...-.
-Ah! Scusi!-.
-Non si preoccupi,mi chiami pure Koge.-.
-Grazie. Io mi chiamo Shiro.-.
Passarono l'intera notte insieme. Solo parlando,s'intende, ma entrambi avrebbero preferito che quella notte durasse in eterno.
-Perché ve ne andate in giro a quest'ora come me?-.
-Preferisco non essere visto. E voi? Avete paura che qualcuno vi scopra mentre state facendo una stregoneria?-.
-Per carità!-Shiro rise di gusto,-Quelle le faccio di giorno!-.
-Siete quindi una strega?-domandò Koge,scherzoso ma allo stesso tempo un po' titubante.
Lei si fece giocosa e misteriosa:-Posso esserlo come anche no.-replicò.
-Bé,nel caso voi lo foste,sareste una strega veramente meravigliosa,Shiro.-.
-Voi invece siete un bel principe,Koge.-.
-La ringrazio.-.
-E io ringrazio lei!-.



Cominciarono ad incontrarsi di notte sempre più spesso.
Appena Koge usciva di casa,era certo che Shiro lo stava aspettando sul rialzamento del viale,un piede in aria e l'altro a terra,con il suo giocoso fare da bambina.
E camminavano,parlando di questo e quello,delle grida dei paesani e della sacerdotessa del villaggio che diceva di sapere come espiare i peccati della strega.
Non sapeva,Koge,due cose:la prima,e più importante,la sacerdotessa li seguiva.
Mentre il suo volto giovane era rigato dalle lacrime, guardava il principe che amava parlare a qualcuno che non fosse lei. Pregava il Signore che le desse un segno in modo da portare il cuore di Koge verso di sé,e Dio la assecondò.
Nel modo più distruttivo e crudele,le diede la prova per eliminare la minaccia di Shiro.



-Principe Koge!-.
Il giovane aprì la porta alla sacerdotessa Miku. Lo colpì soprattutto il volto serio e duro della ragazza.
-Ditemi,c'è qualche problema?-.
-Sì.-annuì Miku,-Questa ragazza.-.
Alzò un disegno che ritraeva perfettamente una giovane dagli occhi azzurri,lunghi capelli neri e un viso che la rendeva sempre riconoscibile.

-O meglio,questa STREGA.-.
Shiro.
Koge sgranò gli occhi incredulo,mentre Miku continuava: -Lei è la causa della sfortuna dei paesani. Colpisce il bestiame con le sue maledizioni,lo uccide e fa soffrire tutti noi di fame. Voi l'avete mai vista?-.
-S...sì. E..si fida di me. Se può servire,posso...tenderle una trappola.-Koge diede l'impressione di sapere che era la cosa giusta da fare,ma dentro di sé,continuava a ripetersi che era sbagliato.
Terribilmente sbagliato.




-Koge,buongiorno!-.
La voce di Shiro era così bella...perché proprio adesso?
-Qualcosa...qualcosa non va?-.
Koge la strinse forte al petto,con le lacrime che si preparavano a scendere.
La ragazza sentì sulla schiena un oggetto metallico,aguzzo, uno stiletto,salire fino alla nuca.
E la voce di Koge mormorarle all'orecchio,rotta dai singhiozzi:-Ti giuro,sono costretto a farlo,scusami.-.
Un colpo,e i capelli di Shiro caddero a terra. Ora erano molto corti.
I paesani uscirono dagli angoli della strada,brandendo torce infuocate:-LA STREGA, LA STREGA!-gridavano,circondando Shiro e afferrandola,strattonandola,mentre lei guardava Koge con l'espressione che diceva:“Oh santo cielo,ma questi sono impazziti?”.
Miku le prese i capelli,con furia,ed addomesticò la folla:-Via, peccatori! Domani,la strega avrà la sua punizione!-.
I paesani si lasciarono andare in un'ovazione.
Koge era già lontano,rintanato al buio.




Le preghiere latine si alzavano al cielo come le fiamme.
Stretta a quel crocifisso,con solo una mera tunica addosso, Shiro piangeva,perché era tutto ciò che poteva fare.
Alzò lo sguardo alla folla che inneggiava la sua morte.
Si voltò poi verso Koge. Era triste quanto lei.
“Vai via.”pensava il principe “E sappi che,strega o no,io sono sempre vicino a te. Nessuno può ucciderti sotto il mio sguardo,quindi ora vai via.”.
Lei reclinò il capo,mentre le lacrime offuscavano la vista.
-Grazie.-mormorò. Portò la testa indietro e aprì la bocca.
Un urlo con nulla di umano uscì da lei. Le braccia le si gonfiarono,trasformandosi in ali nere che spezzarono le funi da quanto erano grandi.
Con un battito spense le fiamme e distrusse il crocifisso.
Poi in un secondo avvolse Koge con le sue piume e gli diede un velocissimo bacio.
Infine,sparì in cielo,lasciando solo una scia di magnifiche piume nere dietro di sé.
Koge strinse l'unica bianca che era caduta.
Non si sarebbero più incontrati.












Eppure,il principe scomparve in circostanze misteriose e c'è chi dice che,in una notte di luna piena,un cane castano dagli occhi verdi e una volpe bianca con le iridi azzurre si incontrarono,come due amanti riunitisi intrecciarono le code e andarono per la loro strada.












LO SO
devo finire Akuma,ma:
1)non voglio mettere due minicapitoli l'uno vicino all'altro;
2)Questa fic ce l'avevo da un po' e l'ho completata ieri.
MI SCUSO per il ritardo pazzesco ma ero impegnata con A song for fall in Love e non ho potuto aggiornare -.-"" perdonatemi
Poi,che c'entra Miku? Nel video e nella canzone lei è la cattiva e non ci volevo mettere una povera Utaite (che poi Koge è di Shiro,viceversa e basta ù.ù Orso Bruno arrenditi,tu c'hai Panda)
BEEEEEEEEEEENE!
Spero di aggiornare sia questa che l'altra long-fic senza tralasciare nulla!
#ShcushateViMandoBiscottiBuonini
                                               An13Uta :3

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Capitolo 9
*** Akuma (ultima parte) ***


AKUMA
TENSHI

(angelo)
Ultima parte







Kettan è qui da diverse settimane e non ha mai voglia di andarsene. Come,dico io,lui che ha una famiglia non vuole tornarci neppure un attimo?
Lui poi parla sempre,mentre io sto zitta e lo ascolto.
Per ingannare il tempo mi racconta della scuola,dei prof che vorrebbe strangolare,mi fa sentire la sua musica preferita,che a essere sincera è bella.
Saranno trecento anni che sto in Giappone,e non riesco ancora a capire le parole cantate.
Mio Dio,che traguardo.
La polizia è sempre sotto al mio nido,vogliono che lasci “l'ostaggio”.
Ma come CAPPIO faccio se lui non vuole scendere,scusate?
E oggi si sono pure messi a sparare.
Una banda di geni,la polizia di Tokyo,non c'è che dire.
Ogni volta che metto fuori una piuma,sparano raffiche di proiettili,e manco hanno capito che sono così in alto che stanno solo sprecando piombo.



-Ehi,An,posso farti una domanda?-.
Silenzio.
-Da dove sei venuta?-.
Silenzio. Di nuovo.
-Non sei nata in Giappone,vero?-.
Silenzio. Cavoli,che conversazione avvincente.
-Sei nata in Europa? Sei russa?-.
Ma che cappero fai le domande se non ti rispondo?
-Hm,no,russa no. Tedesca? No aspetta! Francese!-.
Scuoto la testa,non ne ha azzeccata una.
-No? Spagnola può darsi?-.
Scuoto ancora la testa e prendo un atlante. Perché ce l'abbia è un mistero.
Punto il dito in Lombardia,almeno credo sia lì,anche se è piccolo questo stivale è enorme per gli uomini.
-Italiana?-.
Faccio sì col capo. Prendo un pennarello e disegno una linea che va da lì in Emilia-Romagna.
-Poi ti sei trasferita?-.
Diniego.
-Facevi le vacanze?-.
Diniego.
-Sei scappata?-.
Azzeccata.
Poi interrompo bruscamente la linea e la faccio ripartire calcando come se fossi arrabbiata.
-Poi ti...hanno rapito?-.
Azzeccata. Si diverte a fare questa specie di quiz.
Faccio andare avanti la linea,prima a sud,poi di nuovo a nord, sorpasso Austria e Svizzera,approdo nella Repubblica Ceca. Qui poi vado dritta e leggera attraverso la Russia,fino al mare e finalmente al Giappone.
-Sei scappata di nuovo?-.
Eh già.
Provo a disegnare a terra un tendone.
-Ah,eri parte di un circo. Poi sei scappata e...-.
Ha notato che ho trattenuto un attimo il fiato.
-Oh. Li hai...uccisi.-.
Azzeccata.
-Beh,ma non credo ucciderai me. Voglio dire,son qui da un sacco di tempo. Mi avresti potuto far fuori prima.-.
Sorrido,è davvero intelligente.
E carino.
Saranno anni che non trovo qualcuno carino.
A parte cani e gatti,ma non sono persone.
E sono dolcissimi.
Infatti io non li mangio mai e loro mi fanno feste e fusa quando mi vedono.
Esco un attimo,mi affaccio di sotto:i poliziotti sono ancora lì a provare a spararmi.
-BOMBA FUMGENA!-.
Quando si dice essere cretini.
La bomba si infrange un venti metri più sotto,ma il fumo è arrivato fino a qui e non si vede niente,quasi non respiro...
-AN!-.
Cado.
Ho gli occhi chiusi per il fumo,ma sento l'aria che mi tira indietro i capelli.
E così finisce il destino di una Akuma.
Addio,mondo.




Qualcuno mi afferra mentre cado.
-Ehi,An! Non ci provare mai più!-.
Kettan? Tu...
-Sei un demone.-.
-Già. Come te.-.
Mi dai un bacio,mentre le persone sotto di noi ti osservano stupiti sbattere le ali.
Già,tu sei come me.
Sorrido.
-Ehi,Kettan,troviamoci un nido lontano da Tokyo.-.
-Ottima idea...tesoro!-.
Un bacio sul naso.
Finisce il destino di una Akuma sola.
E comincia quello di due Tenshi insieme.


















FINALMENTE!
AAAAAAAAH adesso posso fare le altre fic senza problemi! Alèèèèèèèèèèèèèèèèè OOOooooooooh
Sto sclerando di brutto,ok ciaaaaaaaaaoooo :3
Baci ananosiiiiiiiiiiii
                            An13Uta

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Capitolo 10
*** Dune e datteri ***


DUNE E DATTERI
(ValsHiyan,AU:Medio Oriente)

 









C'era quasi,ancora un piccolo sforzo e sarebbe finalmente arrivato in cima.
Il ragazzo,improvvisamente,si lasciò cadere sulla sabbia, rotolando di sotto e riempiendosi i vestiti della fine e dorata polvere che ricopriva il deserto.
Appena riuscì ad arrestare quella lunga caduta,gli giunse una risata all'orecchio. Era una risata roca,sgradevole e piena di scherno.
-Bel colpo,“Saltatore di Dune”!-lo prese in giro Valshe dall'alto della palma dove si trovava,-L'hai proprio mancata questa volta!-e di nuovo giù a ridere.
Hashiyan le rivolse un sorriso sprezzante:-Sempre meglio di ieri! Tu,invece,non mi sembra faccia molti progressi, “Mangiatrice di datteri”!-disse per ripicca.
La ragazza scese subito dall'albero dove si era seduta a mangiarne i frutti,e replicò:-Beh,almeno combatto la mia fame! Tu cosa pensi di ottenere a furia di saltare banchi di sabbia,Hashiyan?-.
-HA!-esclamò il ragazzo. Poggiò l'indice sul naso dell'amica, così piccolo e delicato a dispetto di quell'indole tanto strafottente:-Io,saltando dune,otterrò il titolo di sultano!-.
-Tu,un sultano? A chi vorresti darla a bere?-.
-Ragiona,mangia-datteri:il deserto Arabo,in cui viviamo,è così immenso che ci vogliono mesi per uscirne,anche se si è beduini esperti. Un sultano,per conquistare,deve oltrepassare tutte queste dune,e quale miglior modo se non saltarle direttamente?-.
Valshe storse il naso per cacciare il dito dell'amico:-E come pensi di far passare il tuo esercito?-fece acida,infilandosi un altro dattero in bocca.
-Se ci riesco io,ce la faranno anche i soldati.-rispose quello, senza scomporsi,-E quando sarò sultano,avrò più di cento mogli che testimonieranno il mio potere!-.
Poi,con sguardo malizioso,aggiunse:-Tu staresti bene nel mio harem,sai?-.
La ragazza rise nel modo più irritante che conosceva:-Nei tuoi sogni,ora e per sempre!-.
Hashiyan si costrinse a ridere anche lui,per non far vedere quanto ci fosse rimasto male.
In fondo,Valshe era sempre stata la sua amica più cara,e in un certo senso...sì,aveva una specie di cotta per lei.
“Scemo,”pensava lei simultaneamente,“A che ti servono più di cento mogli quando basto io...”.
Ci fu un clangore di armi,e i due ragazzi si voltarono.
Due guardie si avvicinarono a loro,brandendo le lance minacciose e gridando:-Andate via! Quella palma è proprietà del sultano!-.
Valshe e Hashiyan non se lo fecero ripetere. Partirono come schegge,facendo accidentalmente cadere alcuni datteri dalla veste della ragazza.
-Dannazione!-sibilò Valshe.
-Stavi rubando datteri?-.
-Sono terribilmente buoni,che ti devo dire!-.
Le guardie si erano lanciate all'inseguimento,dietro di loro.
Hashiyan quasi non toccava la sabbia da quanto era veloce. Afferrò l'amica per il braccio e la spinse davanti a sé,per permetterle di scappare meglio.
Avevano entrambi il fiatone,mentre la cima della duna si faceva sempre più vicina.
E a quel punto Valshe,coi polmoni che esplodevano,si fermò un attimo e rischiò di cadere giù. Spalancò gli occhi, spaventata,aspettandosi già di rotolare di sotto,quando due mani le presero il polso e la tirarono avanti.
-Non provare a cadere di nuovo o non ti salverò ancora!-minacciò Hashiyan,correndo all'indietro per raggiungere la cima del banco.
All'improvviso sentì la sabbia mancargli sotto i piedi.
Lui e Valshe si trovarono a rotolare giù per la duna, seminando velocemente le guardie.
Si bloccarono solo alla fine,decisamente fuori pericolo.
Hashiyan si mise a sedere,un po' frastornato,e si meravigliò non poco quando si ritrovò sdraiato a terra,con Valshe che lo abbracciava e piangeva come se non ci fosse stato un domani.
-Ehi,ehi,che...che diavolo fai?-.
La ragazza non rispose,strofinando la fronte su quella di lui e continuando a piangere.
-Ti sei fatta male?-si allarmò l'amico,preoccupato.
Lei,per tutta risposta,gli tirò un debole schiaffo e gli regalò un piccolo bacio sulle labbra.
-Scemo,-singhiozzò,felice,-a che ti servono più di cento mogli...-.
Gli diede un altro bacio:-Se poi basto io ad amarti?-.












Perché faccio poca roba su ValsHiyan e anche loro, per quanto irritanti, hanno bisogno d'ammmooore.
E poi bho,spero di aver azzeccato l'ambiente dell'AU.
#BashiiiiiValsHiyanosi
     An13Uta-che-non-conosce-la-geografia

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Capitolo 11
*** We will meet again ***


WE WILL MEET AGAIN
(KuroTenchou,AU:Antica Roma)












-Schiavi! Schiavi d'oltremare!-.
La piccola Kuro ce la mise tutta,ma non riusciva proprio a vedere chi stesse parlando.
-Avanti,non siate timidi! Sono i migliori schiavi di tutta Roma!-.
Nulla da fare,erano troppi. Non riusciva proprio a vedere niente di niente.
-Eccovene un assaggio!-.
La tenda si spalancò,e Kuro venne spinta in avanti.
-Andiamo,Kuro! Dobbiamo prendercene uno per il tuo compleanno.-sorrise sua madre.
-Perché non prenderle un gioiello?-borbottò invece il patrigno,-Gli schiavi costano...-.
-Ne ha chiesto lei uno,ricordatelo.-.
-Tu sempre ad accontentarla!-.
Kuro squadrò tutti quelli che venivano mandati su quel piccolo palco di legno,ma non ce n'era uno che le andasse a genio. Erano tutti troppo alti,troppo diversi,troppo qualsiasi cosa.
-Ehi,non puoi uscire!-le parve di sentire.
Si focalizzò sulla tenta,mettendosi in punta di piedi per poter osservare meglio,e un ragazzino poco più grande di lei ne corse fuori e si sedette proprio alla fine della struttura di legno.
-Oh,er...questo ragazzo è Tenchou!-gridò l'imbonitore, lanciandogli uno sguardo che puzzava lontano un miglio di “Me lo mangio per cena”.
Kuro si portò vicino al rosso,che le sorrise.
-Quanti anni hai,tu?-.
-Quattordici. Tu invece,bambina?-.
-Sette! E voglio te come regalo perché li compio oggi!-.
Il ragazzino ampliò il sorriso,scese dal palco e si mise a seguire la piccola romana fino ai suoi genitori.
-Ne hai trovato uno che ti sta a genio?-.
-Sì mamma! Lui! E non ha prezzo,vedi? Non ce l'ha attaccato, quindi non ha prezzo!-.
Tenchou continuava a sorridere.
Il padrigno,invece,si avviò borbottando verso la loro villa, chiedendosi se gli schiavi avessero fatto il loro lavoro.









-Quindi hai capito? Quando batto le mani due volte,devi venire da me e chiamarmi padrona!-.
Tenchou annuì.
Kuro sorrise,facendolo accomodare sul letto della sua stanza e appoggiando il viso tra i palmi delle mani.
Il ragazzo,come aveva promesso,prese uno stilo e una tavoletta di cera,cominciando ad incidere una forma simile allo stivale di un cavaliere,ma dotato di tacco.
-Io vengo da qui,-raccontò,indicando l'odierna Puglia,-e i miei genitori mi hanno venduto per ricavare qualche aureo. Io poi sono il più gracile della famiglia. Per questo non sembro di essere della mia età.-.
In effetti,nonostante la differenza di sette anni,era alto appena uno o due centimetri di Kuro e pesava almeno la metà della giovane romana.
Kuro,seria durante tutto il racconto,increspò le labbra in un sorriso furbo.
-Tu potresti diventare un liberto*,sai?-fece.
Lui abbassò il capo:-Ma non so né leggere né scrivere...-.
-Facciamo così.-propose la bimba,porgendogli la mano,-Io ti insegno tutto quello che vuoi e tu mi insegni a comportarmi come un maschio!-.
Lo schiavo riacquistò la sua espressione allegra.
-E questa faccia non deve sparire mai più!-ordinò Kuro.
Poi entrambi scoppiarono a ridere.





La loro complicità,insieme al loro patto segreto,continuò per molto tempo.
Mentre la ragazza bionda si dondolava sui rami agile come la sua gatta nera,il rosso scriveva e faceva di conto con l'efficienza di un mercante esperto.
Spesso i due giovani andavano al mercato,più che altro per parlarsi in silenzio tramite gesti affettuosi e all'apparenza comuni,di poca importanza.
Un giorno,Tenchou si voltò e guardò verso il cielo.
-Uh? Che è successo?-gli chiese Kuro.
Lui aspettò un attimo a risponderle,abbassando lo sguardo verso di lei:-Credo che da lassù qualcuno mi abbia detto che sono una testina di vitello.-.
La ragazza non ce la fece e scoppiò a ridere.









-Ehi,che state facendo?-.
-Lascia perdere,quello schiavo non serve più.-.
Il patrigno tenne Kuro lontano da Tenchou,che veniva scortato via.
Lui si voltò,incrociando con le iridi azzurre quelle cremisi dell'amica.
Sorrise:-Tranquilla,sono sicuro che ci rincontreremo.
Se non ora,in un'altra vita.-.





















 
-Ai vostri ordini,regina.-.
La bionda monarca osservò incredula il maggiordomo che le sorrideva,cordiale.
-Tenchou!-.









EEEEEE già. Corto e con poca roba.
SORRYYYYYYYY
Maaaaaaa credo che abbiate capito la fine!
OVVEROOOOOOO Kuro e Tenchou si sono sì rincontrati,ma secoli dopo,e si sono reincarnati in...
Indizio:io PIANGO COME UNA FONTANA a sentire due certe canzoni di una certa saga strappalacrime con due certi gemelli come protagonisti :3
#RicordateviL'AUPlizzzzzz
#SSSOOOOOOORRYYYYYY#
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Capitolo 12
*** Di come la talpa si innamorò della libellula ***


DI COME LA TALPA SI INNAMORO' DELLA LIBELLULA
(AkiaYU,AU:Hyrule,Lost Woods)









YU aveva seri problemi d'orientamento,in quel bosco.
Tutti quegli alberi,quelle foglie,era tutto identico,non ricordava neppure da dove aveva cominciato a camminare e non era sicuro che fosse passato meno di un giorno da quando era entrato in quella foresta.
Ormai preoccupatissimo,si guardò intorno,convinto di aver sentito qualche rumore.
-Ehi!-venne chiamato.
Fece un balzo dalla sorpresa,spaventato.
Davanti a lui stava una ragazza dai capelli rosso scuro e verde acido,due grandi occhialoni e delle...ali di libellula?
Per un attimo il moro credette di avere gli occhiali appannati e di vedere strani aloni attorno all'altra,ma erano proprio ali da libellula,non c'era dubbio,ed erano frenetiche.
La proprietaria di esse lo guardò accigliata,incrociando le braccia al petto:-Ehi! Ascolta!-lo riprese per avere la sua attenzione,-Ma sei stupido a venire qui senza una fata?-.
-Eh?-YU si era perso a quando lei lo aveva ammonito di ascoltarla. Quelle dannate ali da libellula erano vere o no? Mistero.
Quella sospirò sconfortata,tenendosi la fronte con la mano destra:-Ma tu dimmi se un idiota come te non si perde nei Lost Woods...-.
-Nei che?-il ventinovenne era davvero confuso.
-Ma allora sei un caso disperato!-si lamentò la libellula umana (o umana libellula? E poi quelle ali ce le aveva sul serio o era finte?!?),-Siamo nel labirinto senza uscita per eccellenza! Se tu sei un cretino ed entri qui senza una fata, poi ti perdi e diventi uno spirito! Come me,capito?-.
Aveva messo tanta di quella rabbia nell'ultima parola che il moro annuì frenetico e preoccupato che gli tagliasse la testa con le ali. Sempre se erano VERE ali e se erano COSÌ affilate,s'intende.
Non che fosse pignolo,ma questo spirito lo inquietava e incuriosiva tanto da farsi tutte quelle domande.
-Che cavolo hai da guardarmi?-lo aggredì,-Se speri che ti indichi l'uscita non sai quanto sei scemo a pensarci,parola di Akiakane!-.
-Non,non è per uscire!-balbettò YU intimorito.
-E allora che c'è?-.
-So,sono le tue ali!-.
Akiakane parve fulminata. Sgranò gli occhi da dietro gli occhialoni e rallentò la velocità con cui muoveva le membrane trasparenti sulla sua schiena.
-Le mie...ali?-anche la sua voce era più calma,mentre si poggiava a terra.-Cosa c'è che non va nelle mie ali?-.
-No! Non i-intendevo dire che,che c'è qualcosa che non va, so-solo che mi,mi chiedevo...-YU prese un gran respiro, -Mi,mi chiedevo s-se erano ve-vere come quelle di una li-libellula. Tu-tutto qui,ecco.-.
Akiakane ne dispiegò una,invitandolo a toccarla.
-Certo che sono vere.-replicò,mentre il ragazzo trattava con molta delicatezza quella che gli veniva porta,-Quando mi sono trasformata in uno spirito,ho avuto in dono queste.-.
YU guardò affascinato gli occhi castani della ragazza. Lei ne approfittò per prendergli gentilmente gli occhiali.
-Sei miope?-chiese,guardando attraverso le lenti.
-No,-scherzò lui,-sono una talpa.-.
E in effetti non ci vedeva nulla senza.
La ragazza glieli rimise subito,ridacchiando.
-Scusa,mio bel talpone grigio!-.
“E questo da dove diavolo mi è uscito?”pensò un attimo dopo.
Però,in fondo non era così campata in aria quella descrizione:era tutto vestito di grigio,senza gli occhiali era cieco quanto una talpa e...ok,era un po' carino.
YU ridacchiò,apprezzando la battuta.
-Sembri un imbecille quando ridi.-commentò Akiakane.
Non c'è che dire,il ritratto della delicatezza.
L'altro esibì un sorriso tirato,provando a non dare a vedere il suo vero stato d'animo:-Beh,io direi che non c'è modo di tornare a casa,quindi...che ne dici se mi fai vedere meglio la foresta? Almeno mi ambiento...-.
La ragazza si alzò in volo,facendogli strada. Si misero a parlare,e lentamente lei si sentì in colpa.
Perché mai YU non doveva tornare a casa? In fondo,era una brava persona...
-Ehi,YU.-.
-Hm? Qualcosa non va,Akiakane?-.
Lei si torse una ciocca verde acida,dicendo:-Ecco,io so l'uscita dai Lost Woods e stavo pensando di portartici, così almeno torni...-.
-E-ehi,frena,frena!-la fermò il ragazzo,un po' imbarazzato -Mi piace stare qui nella foresta! Sul serio! Mi sento meglio qui che a casa mia! E poi...-.
Akiakane lo osservò,curiosa.
-Ecco,c'è...c'è una libellula che adoro.-si giustificò YU.
Con uno scatto diede un bacio alla ragazza.
-E sei tu.-.
-Sai una cosa?-.
A sentire di nuovo quel tono minaccioso,lui i preparò al peggio.
-A me piace una talpa.-e gli si lanciò addosso baciandolo in modo appassionato,mentre l'altro diventava sempre più un pomodoro.
-E sei tu.-.
I due spiriti intrecciarono le mani e,sorridendo,sparirono alla vista.
Ma di sicuro si sono costruiti,nei meandri dei Lost Woods, una piccola famiglia che suona allegramente una magnifica melodia. Chissà se,udendola,riuscirai ad uscire da quel bosco misterioso...















NUOVA COPPIETTAAAAAAAAAAA
Introduciamo i personagggi! (con tre g che fa gggiovane)

YU è il maestro di scienze nella Smiley2*G e viene considerato quanto una scarpa vecchia (poverino) infatti ha sempre una gocciolina di sudore qualsiasi cosa facciano quei sette cretini dei suoi studenti.
Ha un paio di occhiali GRIGI,le scarpe da ginnastica GRIGIE,i pantaloni a scacchi GRIGI,un anellino GRIGIO,un altro anellino/orecchino GRIGIO e un maglione GRIGIO da cui spunta una camicia non GRIGIA ma bianca (=è una talpa grigia).
Ha la stessa età di Tenchou (29 anni) ma sembra più vecchio.

Akiakane non centra niente con la Smiley2*G ma io ce la infilo come prof di arte perché sì e me la vedo che urla incavolata nera e rimette in riga tutti (tranne Kuro che se ne frega in quanto gatta e quindi anarchica).
Ha sempre degli occhialoni tipo quelli da aviatore,una faccia incavolata da pazzi,un paio di ali stile libellula da qualche parte e vestiti e capelli o neri o con colori che ti mandano a quel paese la cornea e le diottrie (che diventi daltonico e miope/astigmatico/tutti e due)
Le piace la pizza,strillare nelle canzoni e vorrebbe fare un viaggio in Italia. Strano ma vero.


Bene! QUINDIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII vi piace la nuova coppia?
Vi ricorderete di mettere un AU nella recensione?
CHI. LO. SA!
Io adesso me ne vaddooooooooo
#AkiaYU
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Capitolo 13
*** I love you both ***


I LOVE YOU BOTH
(SeriMi-chan,AU:mondo mezzo fatato)










Mi-chan pensò che stava sognando.
Davanti a lui c'era la creatura più bella che avesse mai visto in tutti i suoi secoli di vita.
-Mi sono innamorato.-mormorò,staccandosi dalla realtà.
-Di una micia?-.
Lo spiritello si voltò:-Ah,buongiorno Seriyu.-.
La fata gli volò accanto,masticando a bocca chiusa una gomma da masticare e osservando curiosa la gigantesca gattina che stava tranquillamente sonnecchiandole davanti, ignara di essere osservata.
Ovviamente,per delle creaturine magiche come i due rossi anche quella piccola cucciola era un essere che dire  colossale era poco.
Seriyu fece una piccola bolla rosa con la cicca che stava ruminando,considerando:-Non che ci sia nulla di male nell'amare un gatto,ma non è un po' troppo strano? E ora che ci penso,è anche un bel po' troppo grande per te.-.
Mi-chan si sedette sulla schiena della soffice felina.
-Non vuoi sentire ragioni,lo sapevo.-commentò la rossa, mentre la sua bolla le scoppiava in faccia.
Lo spiritello dalla chioma cremisi le lanciò un'occhiata speranzosa:-Ma magari tu potresti fare qualcosa che mi potrebbe aiutare...-.
La fata non rispose,persa in un mondo tutto suo.
Poi si riscosse,riprese la gomma da masticare spiattellata sulla sua faccia e alzò lo sguardo verso di lui,pronta a sapere per cosa aveva bisogno di aiuto.
Si sa che gli spiritelli non riescono a fare magie,mentre le fate non hanno neppure bisogno di dire una minima formula magica. Per questo,spessissimo,si possono trovare una coppia formata dall'uno e dall'altra così che si possano aiutare a vicenda.
-Potresti far diventare Nana-chan una fata come te.-propose Mi-chan,e notando la faccia spaesata dell'amica aggiunse:-La gatta. L'ho chiamata Nana-chan. Dovrà anche avere un nome,no?-.
Seriyu fece un sospiro,replicando:-Non posso trasformarla, al massimo la farò diventare abbastanza grande da poter essere presa in braccio da te.-.
Mi-chan sorrise:-Va benissimo. Almeno avremmo un po' più di compagnia.-.
Saltò giù dal morbido dorso e lasciò che Seriyu desse un buffetto sulla fronte alla gattina con le sue ali.
Che poi,a guardarle bene,erano dello stesso colore del pelo della felina,che adesso si stava rimpicciolendo a vista d'occhio.
Lo spiritello la prese tra le braccia,stringendola il più delicatamente possibile,e volse uno sguardo verso la sua amica alata dalla crocchia rosso scuro.
Seriyu gli rivolse uno sguardo interrogativo,mezza persa nel suo mondo dominato dalla sua voce angelica e dolce.
L'amico le appoggiò la fronte sul capo,riflettendo un attimo.
Poi sorrise e le diede un bacio.
-Non potevi far diventare Nana-chan come te perché siete come la stessa persona,vero?-.
La fata arrossì e annuì,col sorriso sulle labbra.
Mi-chan ricambiò il sorriso:-Bene,perché vi amo tutte e due,senza distinzione.-.











 


COPPIETTE DI QUAAAAAAAAA,
COPPIETTE DI LAAAAAAAAAA'
EEEEEEEEE si introducono i due nuovi innamoratuzzi!

Mi-chan è uno Smiley2*G,ha i capelli rossi e un ciuffo davanti,impazzisce per la sua micetta Nana-chan,è stato in un gruppo (Root Five=radice quadrata di 5) insieme a Kettan e una volta si son dovuti mettere le orecchie da gatto (per tutte ste info basta guardare "Kettan Nau!" sub ita)
Ha 28 anni,uno in più di Shiro,e sta provando a smettere di fumare. Perché fuma.

Seriyu è una ragazza con cui ha fatto qualche cover,ha i capelli rossi raccolti in uno chignon e un'aria un po' misteriosa,la sua voce è angelica dolce (motivo per cui mi sembra che a volte parta per il suo mondo fantabrilloso).
Ha 26 anni (età inventata perché lei non vuole farla sapere) e odia la menta. Batti cinque,sciura!



BENE! Fic cortuzza ma che ci devo fare.
Mi manca solo UNA coppia degli Smiley (che ho già trovato,HON HON HON ma che dritta che sono) e quindiiiiiii non dimeticatevi l'AUUUUUUUUUUUUUUUUU!
(non l'ululato,l'Alternative Universe)
#Bakabaciiiiiiiiiiiiiiii
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Capitolo 14
*** Ci sono pecore sulla Luna? ***


CI SONO PECORE SULLA LUNA?
(KushiRum,AU:Spazio)







Kushi spalancò gli occhi rosati,incredula.
-Beh,che c'è? Mai viste delle pecore?-.
-E-ecco,certo che sì,-balbettò la ragazza senza smettere di fissare gli animali,-ma mica sulla Luna!-.
Il ragazzo dai capelli color cenere alzò un sopracciglio:-Sei seria?-chiese.
Kushi annuì,scuotendo energicamente il capo e facendo volare i lunghi capelli bluastri dentro allo scafandro da astronauta che la collegava alla navicella.
L'altro sospirò,alzando gli occhi al cielo nero ricoperto di stelle. Si poteva scorgere,lontana lontana,la Terra,coperta da morbidi mari blu e dalla dura crosta dei continenti.
-E già che ci siamo,ma come sono finite qui?-aggiunse lei, incuriosita,-E perché non indossi lo scafandro? E perché non stai volando via? Non risenti dell'assenza di gravità?...-.
Il ventottenne la prese e le levò il casco con un colpo ben deciso,facendole così scoprire che riusciva a respirare benissimo lo stesso.
Le infilò le mani sotto le ascelle e tirò in modo da farla scivolare fuori dalla pesante tuta bianca.
Kushi appoggiò i piedi sul suolo lunare e percepì una polverina sottile,simile a sabbia,che le sfiorava la pelle.
-Allora,facciamo così.-stabilì il cinereo,-Tu la smetti di farmi questo interrogatorio e io ti spiego tutto con calma.-.
Si sentì uno squillo.
-Aspetta un attimo.-fece il ragazzo.
Mise una mano come se fosse la cornetta di un telefono e se la mise all'orecchio:-Moshi-moshi?(Pronto?)
Ah,ciao,Tenchou. Sì,sono Rum,dimmi.....
E certo che sono sulla Luna,dove vuoi che sia?....
No che potete venire a trovarmi,poi mi spaventate tutte le pecore,soprattutto quel cagnaccio di Koge.….
Lo so che è nella sua natura canina,ma NO. Ho detto che non potete venirmi a trovare,neppure se lui si mette ad ululare alla Luna piena,capito?....-.
Si schiaffò l'altra mano in faccia:-Tenchou,per l'ultima volta.
La Luna non è fatta di FORMAGGIO.....
No,neppure di miele. Sono modi di dire....
Ti ho detto...AAAAH,sei uno sfinimento.....
Sì,ok,ok,lo so che tra un po' si fa una festa e serve il mio aiuto,ma dammi dieci minuti che porto le pecore su Marte e poi arrivo lì,ok?....
COME,dieci minuti sono troppi!...
Senti,lasciami respirare un attimo in pace.....
Sì,d'accordo,ciao.-.
Si tolse la finta cornetta dall'orecchio e sospirò:-Cribbio,ma quanto sa essere noioso...-.
-Guarda che ti sento!-fece una voce scherzosa.
Il “telefono” era stato messo in vivavoce.
-Kettan. Non dirmi che- la frase di Rum si spezzò in due quando si sentì un fracasso del diavolo e l'urlo “Ridagli il cellulare o ti spezzo in due!”.
Kushi era curiosa:-Che è successo?-.
-Kettan ha rubato il cellulare a Tenchou,Kuro si è arrabbiata da pazzi e lo sta pestando peggio di un campione di boxe.-rispose Rum,come se la cosa fosse normalissima,-Dai che mi aiuti a portare le pecore su Marte.-.
Detto ciò fece un fischio:i morbidi e belanti quadrupedi si raggrupparono e partirono nel vuoto,saltellando senza mai rompere una fila.
Il ragazzo dai capelli cinerei si avviò dietro di loro con le mani in tasca,seguito a ruota dalla curiosissima coetanea.
Rum cominciò a spiegare che lui adorava le pecore,ma davvero un sacco,e per trovare un bel posto dove tenerle aveva deciso di andare sulla Luna. Che poi non si ricordava mai come cavolo faceva ma questi son dettagli.
Le rivelò che tutte quelle cavolate dell'assenza di gravità eccetera erano un'invenzione e si poteva andare da un pianeta all'altro camminando tranquillamente.
Disse anche che le pecore andavano a mangiare su Saturno e,per evitare che si perdessero quando lui non c'era (-Hai idea di quanto possano essere stupide le pecore? Però sono bellissime. Mi sorge il dubbio che tu sia una pecora.-.),le portava su Marte,in modo che dovessero fare meno tragitto da sole.
La ragazza sorrise,per poi domandare,fissandolo con gli occhioni rosati:-Perché hai paura che sia una pecora?-.
Lui le fece balenare contro le iridi verdi.
-Primo:ho detto che ho un dubbio,non che ho paura.-specificò. Quindi aggiunse,chinando il viso sul suo: -Secondo,finora ho visto solo pecore belle come te.-.
Kushi arrossì e si decise:velocissima,mise le sue labbra su quelle di Rum.
















E fu così che shippai tutti gli Smiley!
Fine :3
.
.
.
HO POCA ROBA DA DIRE!

Rumdarjun,per tutti Rum,28 anni,capelli bianchi,occhi verdi e affetto da OMG-PECOREEE-ite,perché le AMA alla follia. Ha pure installato un satellite che bruci le chiappette al povero Koge per proteggerle.
OOOOOOOK??????

Kushi,tot anni (io metto 28),capelli blu,occhi rosa,le piacciono i misteri,i gialli,gli astri e tartassare di domande persone a random.
Non so nient'altro.


GIORNO GLORIGLORIOSO!
Gli Smiley hanno tutti una fidanzatuxxa! Bellissimo!
Ora devo fare una fic che li coinvolga tutti....ok,si può fare!
*aspettando l'ispirazione*
#PeanutButterGamer
#Bu-Bai!
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Capitolo 15
*** Ghostly! ***


GHOSTLY!
(UsaTsuki,AU:Era dei Pirati)








-EEEEEEEEEHI!-Amatsuki si stava sbracciando a più non posso,nella vana speranza di essere notato.
Gli sembrava di essere un povero fantasma dimenticato in una cassetta della verdura da qualche in una discarica. Non importava se la sua pecorella nana,appollaiata sulla spalla manco fosse stata un pappagallo,belava a più non posso: aveva una voce troppo delicata per essere sentita da tanta gente in un sacco di casino.
Amatsuki sospirò. Neanche oggi avrebbe racimolato qualche spicciolo.
-Uh,che CARIIINA!-esclamò una voce femminile.
Davanti al ragazzo c'era una che avrebbe potuto avere la sua età,con corti capelli marroni,a caschetto. Al suo avambraccio destro era legata una specie di manica che si chiudeva al polso,coprendo il braccio. Stava osservando curiosa la piccola pecora che aveva il ragazzo.
-È tua questa cosetta?-chiese indicando l'ovino.
Amatsuki si limitò ad annuire.
-Che coccola! Mi piacerebbe averla un sacco!-.
-Se proprio la vuoi...-sospirò il rosso,rassegnato,-Io tra un po' non riesco più a nutrirla.-.
-Perché?-.
-Perché sono un fantasma,nessuno mi vede,non posso lavorare e quindi non ho soldi.-.
Lei sgranò gli occhi:-Anche tu sei un fantasma?!-.
Amatsuki la fissò. La smorfia sul suo viso diceva chiaro e tondo sia “Aspetta,CHE?!?” sia “Mi hai appena detto che sei uno spettro e non mi sbaglio.”.
-Guarda che non sono un fantasma.-replicò lei.-Forse. Non lo so. Bho.-.
Il rosso pensò un attimo a quanta roba fighissima può fare uno spettro e gli si accese una lampadina spuntata da chissà dove accanto al suo cranio,che tra l'altro finì in pezzi a terra perché non era legata a niente.
-Posso venire con te sulla nave?-.
-Quale nave?-.
-Oh,andiamo. Scommetto che sei di una ciurma fantasma.-.
-Che te lo fa pensare?-.
-Ci sono centinaia di pirati al momento.-.
-Con questo?-.
-Secondo te non ci muore almeno una ciurma per chissà quale motivo?-.
-Uh,giusto. In effetti è molto probabile che succeda una roba del genere.-.
-Quindi mi porti con te?-.
-Ma non ce l'ho la nave.-.
-E dai!-.
-Guarda che è del capitano!-.
-Mi hai confermato che fai parte di una ciurma fantasma.-.
-Capperi. Ok,ti porto con me.-.
Gli afferrò il braccio e lo trascinò per il mercato.
-A proposito,tu sei?-.
-A...Amatsuki!-.
-Ah,ok! Io Usa!-.
-Piacere! Ma dove stiamo andando?-.
Usa non rispose,sorridendo e ridendo un sacco.
All'improvviso si ritrovarono su un vascello in ottime condizioni,con la ciurma che andava avanti e indietro per il ponte,indaffarata più che mai.
-Benvenuto sul famoso Olandese Volante!-esclamò la ragazza.
Lui la fissò stupito:-Non portate sfortuna,vero?-.
Usa rise in risposta. “Ma ti sembra?” diceva la sua risata.
Amatsuki la guardò un attimo,senza che né lui né la ragazza venissero notati da tutti gli altri pirati.
-Usa,ma che ti è successo al braccio?-.
-Me lo ha ingoiato uno squalo.-.
-Quindi sotto la manica non c'è niente?-.
-Niente niente.-.
-Allora come fai a usare quel braccio anche se non ne hai un pezzo?-.
-Bho. Non lo so. Sarà perché sono un fantasma. Mah. Forse. E io che ne so?-.
-...I fantasmi si possono baciare?-.
-...Probabile?-.
Amatsuki le diede un bacino sulle labbra,rosso come i propri capelli.
















E fu così che shippai Amatsuki (e le fangirls piansero)
Presentazione della coppia,prrrrrrrrrrego!


Amatsuki:Anni 24,faccino teneroso e capelli che variano dal rosso al castano chiaro a seconda del disegno. Gli piacciono le pecorelle (Lui e Rum sono BSFF=Best Sheep-Friends Forever).

Usa:Anni 24 (?),faccino teneroso pure lei e capelli abbastanza medio-lunghi di colore castano scuro. Le piacciono i coniglietti (Usa=coniglio). L'ho shippata con lui perché sono teneroni di casa modena u.ù


EEEEEEEEEEE niente,alla prossima!

#(RICORDATEVI L'AU,PLEASE!!!)
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Capitolo 16
*** Screams and bolts ***


SCREAMS AND BOLTS
(urli e saette)
(WotaMine,AU:Mondo degli Dei (?))








Il grande Odino scagliava le folgori a terra con tutta la sua potenza,mentre i tuoni riempivano maestosi il cielo.
Gli uomini tremavano di paura per quello a cui avrebbe seguito l'ira tremenda del dio.
Un urlo risuonò per il cielo e fece vibrare potente la terra: -E BASTA,PAPÀ!-.
Odino si bloccò,mentre la sua pelle si accapponava.
Da dietro una grossa nuvola nera emerse una bellissima ragazza,che però aveva l'aria di essere incavolata di brutto, a giudicare dal viso rosso dalla collera.
-Sto provando a LEGGERE,e ci riuscirei se tu la smettessi di SCAGLIARE FULMINI!-lo sgridò Wotamin.
-Ma,figliola!-piagnucolò il re degli dei nordici.
Lei lo ridusse al silenzio con un segno:il padre era anche il sovrano indiscusso di cielo e terra,ma a casa era solo lei che comandava.
-C'è questo tipo laggiù che grida e mi sfida! Non posso tollerarlo!-continuò Odino.
Wotamin si schiaffò la mano sulla fronte. Non c'era verso che suo papà capisse.
Si sporse dalla nuvola e,prima ancora che le urla la raggiungessero,intimò:-Statti zitto,Glutamine!-.
Il giovane bruno ghignò. Finalmente,dopo che quel cretino di un dio aveva scagliato tutti quei fulmini senza mai centrarlo neppure per sbaglio o di striscio (Odino aveva una pessima mira),sua figlia si era rotta di tutto il casino e si era decisa ad arrivare.
-SCORDATELO,DEA!-replicò col suo tono di voce fin troppo alto,e riprese a gridare al vento.
La ragazza sentì che stava per lanciargli contro una esclamazione degna delle più fumose taverne di Genova, ma,con un autocontrollo degno di lode,ordinò al padre:-Vai dagli altri dei e digli di fare una bella cena. E che devono cucinare LORO,TE COMPRESO.-.
Odino fece per protestare,ma desistette subito. La giovane dea era quella coi pantaloni,in famiglia.
Glutamine non si accorse di un niente,agitandosi e urlando come un dannato in direzione del cielo.





-Smettila. E già che ci siamo,tornatene al tuo paese.-.
Wotamin era apparsa proprio davanti a lui,le braccia incrociate e l'aria piuttosto scocciata.
Il giovane ghignò:-Che ti porta qui,dea?-.
-Lo sai benissimo.-replicò lei,il viso angelico che mostrava tutto il suo fastidio,-A quanto pare,in Grecia fare un baccano tremendo è normalissimo.-.
-Non è Grecia.-fece Glutamine,sfacciato.
-E cos'è,di grazia?-.
-È Peloponneso.-.
Wotamin sospirò,volgendo gli occhi al cielo.
Glutamine ridacchiò e strinse un braccio intorno alle spalle della giovane dea,che sembrò non gradire quel gesto.
-Lasciami.-ordinò,secca.
Lui la strinse ancora di più:-Ehi,ehi! A furia di stare qui in Scandinavia ti sei ghiacciata?-.
-Stai parlando con la figlia di Odino.-.
-E tu col figlio di Atena.-.
-Che dio saresti?-chiese la ragazza,sarcastica,-Quello degli urli,per caso?-.
-Mia madre dice che se continuo così sono sulla buona strada per diventarlo.-scherzò il bruno,-E tu?-.
-Ho potere su tutti gli dei.-rispose Wotamin,-Sono IO che comando.-.
-La dea del potere?-Glutamine fece finta di sgranare gli occhi stupito,-Santo Zeus!-.
La giovane sospirò di nuovo:-Sei insopportabile.-.
Il bruno ghignò:-Oh,lo so.-.
Poi la colse di sorpresa,premendole le labbra contro in un bacio appassionato.
-Sai cosa ottieni tra un greco che urla e una scandinava che che comanda?-.
-Un casino etnico che fa un chiasso tremendo per dare degli ordini.-.
-Esatto,Wotamin.-.
-Grazie,Glutamine.-.
Ridacchiarono di nuovo prima di unirsi ancora in un bacio. Quindi,sparirono alla vista dei mortali.



























....Sì. Quella,quella era una fic.
*bang* *rumore di cervello che esplode perché mi sono sparata mio dio che schifoooooooooo di robaaaaaaaa*
comunque...vai con la coppietta!

Glutamine ha capelli e occhi bruni,età 34 (?). Urla come un pazzo in tutte le sue canzoni. Deve essere un amico di Akiakane,ma babbé. A quanto pare si è rimbambito così tanto con Pokémon Platino che vuole diventare un Maestro pokémon. YAY...???

Wotamin ha occhi e capelli scuri scuri,età 29. Ha un faccino tenero e tecnicamente lei sta meglio con Clear ma QUESTA E' FOLLIA perché IO dico che sta con Glutamine. E' più bassa di me (162 cm) e adora i giochi da computer. Oki doki...



Una cosuccia che forse dico forse non avete capito:
i legami di parentela tra gli dei sono stati fatti perché Atena è una dea guerriera (i greci gridavano come pazzi durante le battaglie=Glutamine) e il nome originale di Odino credo sia Wotan (+ mi=Wotamin)

E niente,adesso faccio la prossima fic.
#BYE!!!!!
       An13Uta

 

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Capitolo 17
*** The (Utaite)Hunted House ***


THE (UTAITE) HUNTED HOUSE
(AU:mondo con fenomeni paranormali [duh])








-Vai avanti tu,Len.-.
-Ehi,perché proprio io?-.
-Perché sei il più appetito...volevo dire,coraggioso.-.
-Ah ah ah. Scherzi sul mio ciuffo. Perché non vai tu,Miku?-.
La ragazza arrossì:-Ho una paura belva,ecco!-sbottò.
Il biondo replicò:-E io,allora?-.
-Calma,calma...-si intromise Meiko,-Tanto il primo che va è Kaito,ovviamente.-.
Il ragazzone di fianco a lei fece scivolare dai suoi occhi un fiume di lacrime,protestando:-M-m-m-ma Meiko,io non voglio morire!-.
Rin ridacchiò:-HIHIHI! Non sono io che vado per prima!-.
-Idem con porri.-aggiunse Mikuo.
-Visto?-fece Meiko al povero Kaito,-Dove potremmo trovare un'altra vittima sacrificale?-.
-Quanto sei cattiva! BUAAAAAAAAAH!-.
-Serve aiuto?-chiese una voce candida come la neve.
I Vocaloid sobbalzarono:la porta della presunta casa infestata che si apprestavano a visitare era stata aperta e da essa si affacciava un ragazzo dai luminosi occhi azzurri e i capelli rossicci raccolti in un codino.
-Aehm...ecco...-balbettò Miku,guardandosi intorno.
Il ragazzo aggiunse,premuroso:-Ho sentito piangere e credevo aveste bisogno di aiuto. Se non sono di troppo disturbo,altrimenti me ne vado...-.
-Aspetti!-intervenne Rin,-Ma lei vive qui?-.
Il rosso le sorrise:-Certo,insieme ai miei amici. Perché,volete entrare?-.
-Ecco...sì.-rispose Len,imbarazzato.
Se ci viveva uno così,come faceva a essere infestata?
-Volentieri!-quell'esclamazione meravigliò tutti i Vocaloid.
Il Ragazzo-col-sorriso-gentile batté le mani,allegro:-Saranno anni che non ci viene a trovare nessuno! Venite pure!-e spalancò la porta invitandoli ad entrare.
-Io sono Tenchou,comunque...-si presentò,facendo strada per un corridoio abbastanza buio.
-Capperi,quanto freddo fa? Ma voi non le aprite mai le finestre?-chiese Mikuo,stringendosi nelle spalle per il freddo.
-No,no!-ridacchiò Tenchou,-A noi non piace molto il sole, ci accontentiamo delle candele.-.
-Sa-sa-sarete mica...vampiri?-tremò Kaito.
Il ventinovenne ridacchiò di nuovo:-No,a...-.
Un ululato seguito da degli uggiolati lo interruppe.
I Vocaloid si strinsero vicini vicini,mentre il rosso alzò la testa verso il soffitto:-Uh,Koge-san deve avere ancora dei problemi con la sua coda.-.
Quindi prese fiato e fece un bel fischio.
-Hai un cucciolo?-chiese Len,staccandosi un po' dal gruppo tremante.
-Bé,non so...-replicò Tenchou pensoso,-Io lo chiamo cucciolo,ma ha trentadue anni,è più grande di me...-.
Rin lo interruppe con gli occhi scintillanti:-È un cane così vecchio? Allora sarà enorme!-.
-Non mi sembra di aver detto che Koge-san è un cane.-.
I Vocaloid si ghiacciarono tutti.
-Perché...non lo è?-chiese pietrificata Meiko.
Tenchou scosse la testa,e prima che spiegasse qualcosa scese le scale ed arrivò nel corridoio velocissima.
Si trattava di un ragazzo che girava su sé stesso...cercando di rincorrere una coda castana che gli spuntava dai pantaloni. Non solo:aveva anche due orecchie canine!
-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!-.
-Scusate un momento...-Tenchou parve non sentire l'urlo che i cantanti avevano fatto e tirò fuori da non si sa dove una pallina da tennis:-Guarda la pallina,Koge-san!-.
Il ragazzo-cane (licantropo,forse?) smise subito di inseguirsi la coda e fissò stregato la palla. Un rivolo di bava gli scendeva dalla bocca mentre non perdeva di vista la sfera verde acida.
-Vai a prenderla,cucciolo.-Tenchou gliela lanciò e quello partì alla carica gridando:-ORA LA PRENDO,ORA LA PRENDO,ORA LA PRENDO!!!-.
Il rosso si rivolse quindi agli altri,pietrificati dalla paura: -Scusate,di solito non è così agitato.-.
-M-m-m-ma è un l-l-l-l-lupo mannaro!!!-strillò Miku.
-Bé no.-replicò Tenchou calmissimo,-Lui è un ibrido. Cioè metà cane metà ragazzo. Ci è nato così,che ci può fare.-.
-E tu...vivi con lui e...non ha mai provato a...?-chiese tremando Len.
-Mangiarmi?-completò ridendo Tenchou,-Oh,certo che no! Non è mica un cannibale!-.
-MA A ME SEMBRA CHE MI VOGLIA MANGIAREEEEE!-urlò Kaito con le lacrime a goccioloni,appeso al lampadario, mentre Koge lo aspettava sotto con la lingua di fuori.
-Profuma di gelato!-esclamò l'ibrido,-Voglio il gelato!-.
-Qui ho un osso.-. Bastarono quelle parole per far catapultare il castano vicino a lui,seduto a terra con fare più o meno impaziente.
-Bravo cucciolo.-sorrise il rosso,lanciandogli l'osso.
Koge lo afferrò al volo e si mise a sgranocchiarlo tutto contento in un angolino.
Rin fece luccicare gli occhi,spaventata ma allo stesso tempo incredibilmente elettrizzata:-E hai altri...cuccioli?-.
-Sì,c'è Kuro-chan...-.
-P-per caso è c-come lui?-chiese Mikuo.
-Oh,no. Se lei sentisse che la paragoni a un cane,credo...-.
Si sentì un rumore raccapricciante provenire dalla sua spalla,come qualcosa che viene infilzato,e cominciò a colargli del sangue.
Miku fu sul punto di svenire dall'orrore,ma Tenchou si limitò ad un:-Ahi. Kuro-chan,capisco che sei arrabbiata,poi si sporca il pavimento,però.-.
Sbuffando,una ragazza bionda si calò dal soffitto scuro su cui si era appesa,invisibile a parte gli occhi rossi e scintillanti. Aveva un paio di orecchie nere e una coda felina che frustava l'aria mentre borbottava:-Che cavolo, sempre scambiata per un cane...-.
Fermò per un attimo lo sguardo su un Len completamente scioccato e spalancò gli occhi.
-Oh dio...-mormorò,-Che carino...posso tenerlo?-.
-E-EH?! N-non sono mica un cuscino!-protestò il biondo.
-Oh,che tenero,parla...-continuò Kuro,ignorandolo,e si rivolse a Tenchou senza mai scollare gli occhi dal ragazzo col ciuffo a banana:-Lo posso tenere? Gli farò le coccole...-.
-Così però ferisci i sentimenti di Tenchou-san!-le fece notare una voce.
La ragazza-gatta sembrò svegliarsi:-Eh?-.
Un attimo dopo Meiko urlò e alzò il braccio che aveva improvvisamente cominciato a farle male. I Vocaloid strabuzzarono gli occhi vedendoci attaccata,mentre lo mordeva,una ragazzina con lunghi capelli neri,occhi azzurri e canini appuntiti.
Shiro si soffermò un attimo sulla bocca spalancata della ventenne che stava mordendo e fece:-Ehilà.-.
Con un altro grido,Meiko la lanciò contro la parete. Prima dell'impatto,la piccoletta si trasformò in un pipistrello,per poi cambiare ancora forma e dire:-Ehi,sarò anche un vampiro che non beve sangue umano e riesce a mangiare il tofu,ma non sono mica così resistente.-.
In un attimo Koge le saltò addosso e,mentre lei faceva: -WIIIIIIIIIIIIIIII!-,si misero a rotolare per tutto il corridoio.
-Ecco quello che vi dovevo dire.-si ricordò Tenchou,-Non ci sono vampiri A PARTE Shiro-chan.-.
Kaito,che aveva subito ricominciato a piangere come un disperato dalla paura,singhiozzò rivolto a lui:-Ma tu sei l'unico normale qui???-.
-Tecnicamente no,visto che è un dipinto.-fece Kuro.
I Vocaloid retrocedettero spaventatissimi.
Il rosso sospirò, borbottando:-Non capisco mai perché la gente si spaventa quando sa che sono un quadro vivente. Nel senso,un conto è se mi mancasse tipo la testa o le gambe o fossi mezzo putrefatto,ma sono normale.-.
-Se ti fa star meglio,-lo consolò la ragazza-gatta,-nella mia scala di paura se sotto ai coniglietti di peluche e alla fatina di Peter Pan.-.
-Aw,grazie.-fece lui sinceramente intenerito e commosso, -Sei proprio dolce,Kuro-chan.-e le grattò dietro l'orecchio, scatenando una tempesta di fusa.
-Q-quindi...i t-t-tuoi amici sono tutti...MOSTRI???-chiese Mikuo terrorizzato.
-Secondo te perché questa casa è infestata,altrimenti?-lo prese in giro Koge.
Shiro,sulle sue spalle,precisò:-In realtà gli unici che infestano questo posto sono la poltergeist (spirito burlone) mezza pazza,i suoi orsi di pezza contenenti spiriti inquieti di un narcisista e di uno scorbutico innamorato di me,un paio di demoni/angeli e il povero fantasma dello sfigato a cui hanno decapitato la testa che è fidanzato con la ragazza marina coi capelli di tentacoli di polpo.-.
Vedendo che tutti e sei i Vocaloid erano decisamente spaventati,Kuro la guardava con lo sguardo “Mo' le mazzate che ti do...”,Koge che sembrava piuttosto imbarazzato e Tenchou che si dondolava a mezzobusto da una cornice perché si annoiava a stare in piedi capì di aver fatto qualcosa di molto molto stupido.
Anche se Tenchou non centrava niente ma vabbè.
Tirò fuori dalla tasca quella che sembrava una piccola tenaglia da dentista e un cucchiaio.
-Shiro,quelle sono del dentista che ha decapitato Mucchi “PER SBAGLIO”?-chiese l'ibrido.
La vampiretta osservò meglio l'oggetto di metallo:-Ops. Ho preso la cosa sbagliata!-e la lanciò da qualche parte, probabilmente contro qualcosa di fragile.
-E quel cucchiaio è del fanatico religioso che ha tolto gli occhi a T-kun.-aggiunse Kuro,-Che gente del cavolo,e poi i mostri saremmo noi.-.
-Ops! Attrezzo sbagliato di nuovo.-ammise Shiro,e lanciò via anche quello.
-Perché non ti metti gli occhiali?-.
-Perché li ho persi Kuro-chan!-.
-Seriamente? Nelle tue tasche ci potrebbe essere un carro armato e tu perdi gli occhiali?-.
-Aspetta un attimo,forse so dove sono.-intervenne Tenchou. Un secondo dopo era sparito dentro il quadro,e in meno di altri due secondi riapparve tenendo in mano un paio di lenti con la montatura nera e fucsia:-Erano in cucina,sotto il tavolo.-.
La piccoletta sorrise e afferrò gli occhiali:-Arigatou, Tenchou-san!-.
Koge le chiese,una volta che se li era aggiustati sul naso: -Ora com'è che vedi?-.
-In HD!-esclamò lei soddisfatta,infilando di nuovo le mani nelle tasche senza fondo.
-Ora tira fuori un coniglietto!-trillò Rin,emozionata.
-Ah,ok,se vuoi un coniglietto piglia pure.-e Shiro tirò fuori un adorabile coniglio razza ariete con un bel paio di arance e mandarini attaccati al collarino:-Ti piacciono gli agrumi,ho sentito dire.-.
La biondina trillò e afferrò il roditore che la vampiretta le porgeva. Mikuo e Miku intervennero:-Ci sono anche dei porri per noi?-.
-Porri.-ripeté Shiro,e tirò fuori anche quelli.
-E un casco di banane?-domandò Len.
-Una mega vaschetta di gelato?-chiese Kaito.
-Del sake?-aggiunse Meiko.
E la vampira diede a tutti quel che volevano,più un bel biscotto a Koge che era stato bravo a non correre dietro a coniglio e cibo vario.
Conoscendo i suoi polli,Tenchou tirò fuori dalla cornice del quadro in cui era a riposare i piedi un bicchiere di tapioca e Kuro gli andò subito vicino,facendo fusa a più non posso.
-Uhm...non siete così cattivi.-considerò Len.
Il ragazzo quadro sorrise:-Sì,ma se la gente lo scopre ci sfratta da qui. Non è facile trovare un'altra casa da infestare,specialmente se vivi insieme a tantissimi altri mostri e siete tutti una grande famiglia.-.
-Quindi le cose sono due:o giurate di non dire niente a nessuno,o vi fate cancellare la memoria.-concluse la ragazza-gatta di fianco a lui.
I Vocaloid si misero la mano sul cuore e ripeterono solenni: -Prometto di non dire niente a nessuno.-.
Koge sorrise:-Grazie mille,ragazzi.-.
-Peccato! Proprio ora che avevo trovato il cosetto cancella memoria?-sospirò Shiro.




































.
.
.
WoW.
Niente da dire su questa fic.
Niente coppie.
Niente di niente.
DEVOFAREALTREFICCONCOPPIETTEMANDATEMIAUOMORIREMOTUTTI!!!
#Couplesssssssssssssssssss
                  
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Capitolo 18
*** Ce l'abbiamo fatta ***


CE L'ABBIAMO FATTA
(SaClear,AU:Italia,1860)








Sana era irrequieta.
Camminava per la stanza,senza pace.
Si torceva le mani,ansiosa e preoccupata. Avevano detto che i soldati erano tornati.
“Perché ci sta mettendo così tanto?”pensò,dando uno sguardo alla finestra.
Sentì bussare. In un attimo fu alla porta.
Come aprì,vide la strada in festa,le donne e i bambini che abbracciavano i militari appena tornati. Ma l'unica cosa davanti agli occhi della giovane donna era un soldato con una gamba e un braccio fasciati,il viso coperto da un berretto,la camicia rossa strappata,che si reggeva a una stampella di legno e teneva nella mano sinistra quella che aveva tutta l'aria di essere una lettera.
La porse a Sana. Lei l'afferrò tremante e l'aprì per leggerne il contenuto.
In un attimo si portò la mano alla bocca. Alzò lo sguardo verso il soldato che aveva alzato il capo,sorridente.
-Pensavi che ti avrei lasciata sola,Sana?-chiese Clear.
Il suo amore gli cinse il collo in un abbraccio,le lacrime di gioia che scendevano copiose.
Il ragazzo ritrovò all'improvviso le forze:appoggiò la gamba ferita a terra,lasciando cadere la stampella,e sollevò in aria la sua amata,ridendo insieme a lei.
La Spedizione di Giuseppe aveva funzionato,il regno delle Due Sicilie era caduto.
Finalmente,l'Italia era unita.
E finalmente,lo erano anche Sana e Clear.





























E l'amore prevarrà!

Disclaimer:avevo una fic da fare prima di questa,ma non ho trovato il tempo e questa qui l'ho fatta stasera ore 22.04 e volevo metterla subito; scusate se è corta; sulla lettera che Clear ha dato a Sana c'era scritto il titolo dlla fic (ce l'abbiamo fatta); li ho fatti italiani PERCHE' SI'.

Eccovi ora la coppia!

Sana:21 anni,capelli corti e castani. L'ho nominata prof di storia degli Smilaey,ama le omelettes, disegnare e suonare la chitarra e odia caffé e cipolle.

Clear:28 anni,capelli castani. E' il prof di letteratura degli Smiley,ha una sorellina e ha fatto una roba strana in cui centra anche Valshe

(per sapere che roba è cercare clear utaite su google,cliccare sulla cosa utaite wiki e andare nelle curiosità in fondo)

BUY-BUY!
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Capitolo 19
*** Deep in The Sea ***


DEEP IN THE SEA
(AuRata,AU:Magicoh mondoh sottomarinoh)








Au sfrecciava simile a una lontra tra le alghe.
Veloce e inafferrabile,si immergeva anche in profondità senza bisogno di bombole d'ossigeno.
-Chissà perché non è nata sirena!-scherzavano i vecchietti che la vedevano buttarsi in acqua e riemergere dopo almeno trenta minuti.
Se lo chiedeva anche Urata,lui che stava in acqua anche per tutto il giorno senza problemi. La osservava pensieroso, sbuffando un po' e cercando di capire perché lei non poteva essere una sirena. Sarebbe stata bellissima.
La spiava nascosto tra le alghe,silenzioso e attento. Con quei capelli castani che quasi sfioravano il rosso e si spostavano morbidi mentre si muoveva tra le correnti,poi, era davvero difficile ignorarla.
Era così bella,così perfetta,che Urata si perdeva ad osservarla senza dar peso ai vari pesci che gli scivolavano giù per la schiena e giravano per le pinne della coda arancione invitandolo a giocare con loro.
Non si accorse neppure che lei gli era arrivata ad un centimetro dal naso,curiosa,a vederlo meglio.
Appena la mise a fuoco il giovane tritone fece una capriola all'indietro dalla sorpresa,esclamando:-WOE! Mi hai spaventato da pazzi!-.
Au non riuscì a trattenere le risate. La voce che le si era rivolta era così buffa!
Dovette aprire le branchie per riprendere aria,dimenticando di essere osservata. Ma Urata non era certo cieco.
Vedere le branchie che si aprivano sul collo esattamente come le sue gli piazzò in testa una sola soluzione plausibile anche al fatto che la ragazza per cui aveva una gran cotta stesse così a lungo sott'acqua.
-Tu...sei sul serio una sirena!-esclamò,facendola ridere ancora di più.
-Sì,sì mi hai scoperta!-sghignazzò Au,-Accidenti a te e alla tua voce buffa!-aggiunse prendendolo in giro.
Il tritone le nuotò intorno,tempestandola di domande e dandosi risposte da solo:-Ma dov'è la tua coda? Ah sì,l'hai tolta per stare sulla terra! Ma a te piace il mare...oh,ho capito! Sei una Selkie*! Una Selkie!-.
-Sì,mi hai scoperta di nuovo!-ammise Au,seguendolo incredibilmente divertita.
-E qualcuno ti ha preso la pelle di foca!-aggiunse Urata,-È così,vero? È stato quello che dice di essere tuo padre,vero? Allora forse so dove si trova! Sì,forse sì!-.
-E mi ci puoi portare?-chiese Au,sperando con tutto il cuore in un assenso.
Urata fece un paio di volteggi in acqua:-Certo! Però...però poi esci con me,ok? Per favore! Facciamo tipo una gara a chi è più veloce! Per favore!-.
Au rise ancora,più forte di prima.
-Che hai da ridere?-chiese il tritone castano,stranito.
La ragazza continuò a sghignazzare,tenendosi la pancia.
-Ehi,seriamente...-provò a riattaccare Urata,subito interrotto:-Scusa! È la tua voce! È così buffa!-.
Il ragazzo si bloccò un attimo per elaborare i dati ottenuti.
-Quindi...se dicessi che ti puzzano i piedi rideresti?-.
-Sì!-.
-Anche se ti prendessi in giro?-.
-Sì!-.
-Se ti dicessi che mi sono comportato come uno stalker da quando sei entrata in acqua per la prima volta?-.
-Sì!-.
-Se ti dicessi che sei bellissima e mi sono preso una cotta?-.
-No!!-.
-Perché no?-.
-Perché sarebbe una cosa seria!-.
Urata le afferrò un braccio,trascinandola via.
-Ehi! Che cavolo fai?-chiese Au,un po' contrariata.
-Devo prendere una pelle di foca!-fu la risposta.
La ragazza non poté fare a meno di ridere. Quella voce era così ridicola che non c'era verso di potersi trattenere.
Il tritone si lanciò a tutta velocità verso uno scoglio,quasi volesse cozzarci contro. A pochissimi metri di distanza, però,si inabissò fino a raggiungere una grotta marina incavata in esso,a due chilometri dal fondale.
Au smise subito di ridere.
-Che è successo?-chiese il ragazzo,preoccupato.
Lei non rispose,fissando il luogo in cui l'aveva condotta.
-Se l'uomo che mi ha rubato la pelle di foca...-ragionò,-è davvero umano...come può essere arrivato quaggiù?-.
Urata si prese due minuti per riflettere. Appena capì cosa stava succedendo,sbiancò così tanto che sotto la sua pelle si potevano quasi vedere le sue ossa azzurrognole.
Le afferrò di nuovo la mano,stringendo per evitare che la ragazza venisse trascinata via dalla corrente.
-Presto,presto...-mormorò a denti stretti.
Entrati nella grotta,il tritone spinse la Selkie verso la terraferma quasi in malo modo,preoccupato,esortandola a trovare la pelle di foca il prima possibile.
Au aveva appena cominciato a guardare in giro che un misto tra un ruggito e il lamento di una creatura in fin di vita riempì il luogo. Un'enorme essere,simile all'unione di uno squalo,un calamaro gigante e un essere umano,era appena apparso all'entrata,bloccandola e mettendo in mostra tre file di denti acuminati.
Urata non perse un attimo di tempo:si mise a gridare più forte che poteva e a nuotargli velocissimo attorno,in modo da attirarne l'attenzione e farsi inseguire.
-Au,sbrigati!-le urlò,mentre il mostro tentava inutilmente di ghermirlo tra le sue spire.
Lei annuì,spaventata a morte.
La pelle di foca giaceva inerme a terra,simile ad un vecchio cappotto sformato e fuori moda abbandonato da tanti anni. Appena la vide,ad Au si illuminarono gli occhi. Se la strinse al petto febbrilmente,correndo verso l'acqua salmastra, impaziente di sentirla scorrere sulle scaglie della coda da pesce grigio perla che aveva dovuto abbandonare.
Il tritone nel frattempo cominciava a sentirsi un po' stanco. Nuotare tutto quel tempo e a quella velocità non era normale per lui,e dai due graffi sul fianco,aperti dalle zanne della creatura quando lui aveva rallentato troppo,il sangue usciva lentamente,spossandolo di più.
Una mano gli afferrò il polso,proiettandolo a velocità inimmaginabile verso l'uscita della grotta,sotto il corpo mostruoso che tentava di chiuderla.
Au gli sorrise,con le squame di perla che brillavano dove fino a poco prima c'erano state le sue gambe.
Anche Urata sorrise,appoggiandole un bacio sulla guancia e sparendo con lei nell'azzurro pallido delle correnti.
La bestia marina tentò di voltarsi e partire all'inseguimento, ma era troppo grossa. La sua corporatura massiccia si incastrò e,nello sforzo di uscire,fece cedere la roccia.
La grotta si frantumò come un castello di carte verso il fondale,trascinando con sé il mostro e incatenandolo per sempre alla sabbia grigia del mare.















*Selkie:Tipo di sirena. Le Selkie sono molto attraenti,anche se sott'acqua hanno l'aspetto simile a foche grigie. Se un uomo vuole sposare o comunque trattenere una Selkie sulla terraferma,deve rubarle la pelle di foca e nasconderla:se essa la ritroverà,infatti,tornerà subito in mare,abbandonando il marito e i figli.
(Per questo aspetto e per la loro bellezza sono simili alle donne celesti, presenti nella favola giapponese "Taroh Celeste")
(Ovviamente ho letto quella favola)
(E ho un libro sulle sirene)
(Per favore non giudicatemi)














E vai con la coppia nuova dopo un miliardo e 6237436547382 mila anni!


Urata,26 anni,capelli e occhi castani. Gli piacciono i gatti,le mele e i procioni mentre odia l'insalata di patate,ha una voce buffissimissitalia e a quanto pare fa pure doppiaggi.

Au,21 anni,capelli e occhi castano tendente al rosso. A quanto pare voleva smettere di essere Utaite (TRADIMENTOH!!!) ma ci ha ripensato quando l'ho minacciata con una sciabola-ehm,per qualche ragione.



Benissimo!
Cioè,non benissimo,perché sta fic ce l'avevo in ballo da trecento anni e un minuto ma non l'ho mai finita,quindi se volete spararmi fate pure.
PLIZ ricordatevi l'Alternative Universe e PROMETTOH che farò prima a pubblicare le storie!
ANANANANANANANANANANAASSSSS
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Capitolo 20
*** ??? ***


          ???





-KOGE,SANTO KINDRED!!!!-.
Rum si mise subito a rincorrere l'ibrido lanciatosi a tutta birra all'inseguimento delle sue amate pecore:-LASCIALE IN PACE! E DAI,FARAI TARDI A SCUOLA!-.
Intanto,Mucchi si schiantava contro la parete perché i freni della sua bici erano,come sempre,rotti,e veniva usato come paraculo d'emergenza da Kettan,caduto da una finestra per una spinta di Valshe.
Il ragazzo dai capelli indaco era stremato prima ancora di cominciare la prima ora. Avrebbe inoltre volentieri evitato che una pecora gli saltasse proprio sulla faccia,facendovi poi inciampare Koge,Rum e Amatsuki,accorso per aiutare il cinereo ad acchiappare il ragazzo-cane.
Dalla suddetta finestra,Nano e Valshe osservarono in silenzio il casino formatosi di sotto.
-Wow.-commentò la bionda,-Certo che hanno fatto un discreto caos.-.
-Già.-le diede ragione l'amica.
-Dici che dobbiamo aiutare?-.
-...Nah.-.
Shiro spalancò la porta con un calcio gridando:-HOLY F*CK!!!-,quindi afferrò Seriyu (per nessuna ragione in particolare) e la sbatté su una sedia,mentre la rossa la osservava a metà tra l'assente e lo sbalordito.
L'intera Smiley2*B la guardò terrorizzata.
Persino Kuro,sebbene abituata alle stranezze dell'italiana,si ritrovò a spalancare gli occhi spaventata.
-Uh...Shiro,tesoro,va tutto bene?-chiese cauta Sana, appoggiando adagio il libro di storia.
La ragazzina non rispose,fissando il vuoto. Aprì la bocca dopo cinque minuti per strillare:-CHI ME L'HA FATTO FARE DI BERE CAFFE' STAMATTINA!!-e si lanciò giù dalla finestra facendo il verso dello Yoshi.
Sana riprese lentamente il libro,aprì la bocca per dire qualcosa e uscì perplessa dalla classe,concludendo mentre scuoteva la testa:-Ok,oggi non credo di farcela. Ricordatevi di studiare il prossimo capitolo,va bene?-.
-Questo significa un'ora in meno di scuola?-chiese Kushi, balenando gli occhioni rosa sulle compagne.
-Esattamente!-trillò Au.
Tutte,meno una certa gatta che si era addormentata,si rivolsero verso la ragazza dai capelli castani che stava seduta al secondo posto in prima fila.
Usa allora si sedette sul banco,tirando fuori il pupazzetto di un coniglio bianco e infilandoselo sulla mano prima di cominciare a recitare uno spettacolino per intrattenere le altre aspettando la campana.
-USA METTI SUBITO VIA QUELLA COSA!!-.
Le ragazze sobbalzarono e si sedettero subito,terrorizzate.
Akiakane,sbattendo la sua cartelletta sulla cattedra quasi dovesse demolirla,si mise a sbraitare di prendere il materiale di arte e cominciare a disegnare un paesaggio in stile romantico.
Scoccò quindi un'occhiata di fuoco a Kuro. L'ibrida andava avanti a pisolare senza problemi,non sentendo gli urli rabbiosi della prof.
Prima che l'ennesimo strepito partisse dalla bocca di Akiakane per atterrare sulla testa di Kuro,Tenchou venne in qualche modo scalciato nell'aula da Zebra e Glutamine.
-EHI!-strillò Wotamin,indignata,-Glutamine! Ti ho già detto che da' fastidio fare così!-.
-Non sei mia madre,tesoro!-replicò il fidanzato,beccandosi un pennarello fucsia dritto in mezzo agli occhi.
Il rosso partì in quel momento in ciò che sembrava uno sproloquio agitandosi come un pazzo furioso. Le sue urla, oltre ad aumentare il casino,ebbero almeno l'effetto di risvegliare la ragazza-gatta che saltò sul banco,si lanciò sui muri e si arrampicò fino al soffitto mentre soffiava per lo spavento e come protesta per esser stata svegliata.
Koge si mise ad abbaiare sotto la finestra sentendola.
Di conseguenza fece spaventare le pecore,le quali scapparono in tutte le direzioni belando quasi non ci fosse un domani,inseguite da Rum e Amatsuki che desideravano rimetterle a posto nel loro recinto.
Kettan si era nel frattempo rimesso in piedi e aveva aiutato Mucchi a rialzarsi quando Nana-chan,apparsa da non si sa dove,saltò in faccia al bruno,graffiandolo e facendolo starnazzare come una gallina.
Nel tentativo di aiutarlo,l'amico si attirò le ire della micetta, la quale cambiò obbiettivo e si aggrappò al suo volto.
Inutile dire che andarono avanti con questa specie di tira e molla in cui quando uno aveva la gatta in faccia gridava come un ossesso e l'altro nel tentativo di aiutarlo si prendeva la furibonda felina sul proprio viso.
In più ci si mise Mi-chan che voleva riprendere Nana-chan e quindi intralciava i primi due che gli sbraitavano contro di levarsi dalle sacrosante scatole.
T-kun e Urata tentavano inutilmente di far calmare Tenchou e di trascinarlo in infermeria.
Sana era tornata,insieme a Clear,per provare a mettere tutto a posto mentre tre quarti delle ragazze ingaggiavano un battaglia di tempera con Hashiyan,Zebra e Glutamine,la percentuale rimanente si nascondeva sotto i banchi e Akiakane aveva una crisi i nervi e lanciava urli da record.
Non si capiva più niente.
-Ehm...ehi?-.
Tutti si voltarono verso chiunque avesse parlato.
YU osservò lentamente la scena e scelse bene le parole prima di dire quello che pensava.
Infine,dalla bocca gli uscì un:-Ma che c***o state facendo?-.
La professoressa di arte si accasciò su di lui:-Dio ti benedica...e già che c'è risponda alla tua domanda. Perché dubito che qualcuno di noi sappia la risposta.-.
Un enorme gavettone di pittura viola,acquamarina e rosa venne lanciato,e tutta la classe,compreso chi stava sotto la finestra della stessa,vennero schizzati di quei tre colori.
Umi si rotolava a terra ridendo come una psicopatica,Tako sghignazzava follemente e An stava zitta,con le guance gonfie di quella che doveva essere una risata decisamente mal trattenuta.
Prima che potesse venire malmenato,il TPU partì con un razzo fuori dalla scuola,lasciandosi dietro solo una scia di pittura tricolore (viola,acquamarina e rosa) recitante:






 
IL TPU È STATO QUI!

AHAHAHAHAHAH!!
!




 








Mi scuso per l'estremo no-sense...
SCHERZETTO!
Per il semplice fatto che avevo voglia di scrivere No-Sense!
E non sapevo che mettere per titolo. Quindi punti di domanda!
#DealWithIt,PeolpeBD
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Capitolo 21
*** SuperAkatin! ***


SUPERAKATIN!
(AkaMi, AU:Genderbent)











-AMORE,GUARDAMI!-.
L'uomo si voltò verso la finestra.
Appesa in equilibrio precario tra un attaccapanni e il cornicione,una donna dai corti capelli rossi mimava la posa di Superman in volo.
-SONO SUPERAKATIN!-gridò,ridendo e rischiando di fratturasi il collo se non fosse stato per l'altro,che pronto l'afferrò prima che cadesse.
Akatin si lasciò trasportare sul divano da Momi, sghignazzando follemente.
-Dovresti stare più attenta,-la rimproverò,-Potevi spaccarti tutte le ossa possibili e immaginabili.-.
La rossa gli piantò giocosamente la mano sulla guancia:-Ma piantala!-esclamò con fare spiritoso,-Non può succedere nulla a SUPERAKATIN!-.
-Neanche un bacio a sorpresa dal suo arcinemico?-.
-SUPERAKATIN NON HA ARCINEMICI!-gridò lei,lanciando le braccia in cielo.
Il marito poggiò amorevolmente le labbra su quelle della consorte,che rispose con un bacio altrettanto appassionato.
-Sarai sempre il mio fiore di fuoco,Aka.-.
-E tu l'idrante con cui spegnermi,Mo!-.
-Sono serissimo,amore.-.
-Idem!-.
-No non lo sei.-.
-Appunto.-.




















































EEEEEEEEEEEEEEEEH già, son tornata con una cosetta piccola piccola.
Ma che ce devo fa se questi due sono sposati?
No,ma seriamente lo sono.
VAI CON LA COPPIA UTAITE CANON
MA PRESENTIAMOLI!


Akatin,anni 25,è un tipo che strilla in modo furbuffo nelle sue cover ed è un simpaticone,sa fischiare e suonare la chitarra e ama pescare

Udzuki Momiji (Momi) è sua moglie,e di lei si sa praticamente nulla a parte il fatto che pure lei è un'Utaite e ha fatto un duetto di Fire Flower col marito


Io ho già finito... che tristezza.
#L'AUpleaseeeeeeeeeee
          An13Uta

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Capitolo 22
*** Phantoms and Deers ***


Phantoms and Deers
(MafUru, AU: Pigiama party)











Mafu era il tipo di persona che si spaventava a morte quando si cominciava a parlare di fantasmi.
E sì che aveva fatto la cover di “Ghost Rule”, era così pallido da somigliare ad uno spettro (anche per via dell'aspetto albino) e girava sempre con un fantasmino* di pezza, ma le storie di paura gliela facevano letteralmente fare addosso.
-E ALLORA!- strillò Urata, agitando le braccia come un ritardato, -Lo spirito si alzò dalla tomba insieme al suo scheletro marcio! E squadrando i ragazzi, si accorse che ce n'era uno coi capelli bianchi e gli occhi rossi, che GUARDA A CASO- e grugnì trattenendo le risate alla faccia terrorizzata del ventiquattrenne tremante, -erano proprio i colori degli occhi e dei capelli di quello che l'aveva ucciso...-.
-C'era un altro albino?- lo interruppe Kushi, stringendo il cuscino a pallini, -Come mai ce n'erano due? Gli albini non sono difficili da trovare?...-.
Rum le afferrò la bocca e la strizzò come un limone:-Kushi, SERIAMENTE. Non puoi metterti a fare domande mentre si arriva al momento più spaventoso di un racconto del terrore, si rovina l'atmosfera.- la rimbeccò.
-OOOOOOOOOOH...- fece Seriyu, -Ora capisco...-.
Kuro fulminò tutti con un'occhiata omicida:-Ma volete farmi sapere quando muore qualcuno oppure no? 'Sta storia non ha neppure un po' di suspense, se non ci casca il morto giuro che distruggo questo fortino!-.
Tenchou si astenne dal dire qualcosa, anche perché si era addormentato seduto e la testa sembrava sul punto di staccarsi dal collo da quanto era inclinata, e se non ci fosse stata Akuru, tutta presa dalla storia di Urata, a lasciargliela appoggiare sulla sua chioma rosata, probabilmente sarebbe caduto una ventina di volte.
-COMUNQUE!- li richiamò l'Utaite dalla voce ridicola, -Il fantasma vide l'albino e disse “TUUUUUU! È TUTTA COOOLPA TUAAAAAA! OOORAAA MOOOORIIIIRAAAIIII!” e-.
-OMMIODDIO, era il MIO fantasma!-esclamò Au.
Un anfibio le volò direttamente in testa.
-E IL FANTASMA VOLO' SUL RAGAZZO E LO- Urata stava per completare con “trucidò”, quando Mafu si coprì le orecchie con le mani, e Soraru e Amatsuki aggiunsero le proprie estremità alle sue per evitare che sentisse.
Per un attimo il fortino fatto coi teli della biancheria e la coperta venne inondato dal silenzio. Per Urata valeva la pena continuare solo se Mafu se la faceva addosso.
Poi Akuru saltò in piedi (Tenchou rovinò sgraziato sui cuscini che coprivano il pavimento continuando a dormire) e gridò in modo da farsi sentire dal ventiquattrenne:-Lo stava per raggiungere quando una renna magica colpì il fantasma e lo spiaccicò a terra!-.
L'albino si liberò i padiglioni auricolari, interessato.
-E poi la renna magica disse “Non temete vi salverò tutti!”- aggiunse la ventiduenne, facendo la voce dell'animale simile a quella di Chopper di One Piece, -E poi diede tante tante cornate al fantasma fino a che non tornò nel regno dei morti sputando fango e la renna salvò tutti quanti, ma prese il ragazzo albino e lo portò nel bosco e loro due vissero per sempre felici e contenti e-.
-E si baciarono?-fece Mafu, scattando in piedi con le guance rosse quanto i suoi occhi, pensando: “Da dove diavolo lo prendo 'sto coraggio??”.
-Sì! Aspetta, che?-replicò Akuru, le iridi giallognole con un'aria confusa.
-Che?-le fecero eco gli altri Utaite.
Tenchou mugugnò qualcosa come “Micia”, senza svegliarsi.
Mafu le afferrò le guance, prese un respiro enorme, sparò velocissimo un :-Santo cielo ma quanto sono morbide- e le piantò un bacio sulle labbra.
I due rimasero a fissarsi per un imbarazzante minuto.
-Mi sono perso qualcosa?-chiese la voce impastata dal sonno di un certo ventinovenne fino ad allora ronfante.
-Niente!- replicarono i due, sedendosi di scatto in mezzo agli sguardi meravigliati degli altri.












*Il "fantasmino" di Mafu è un Teru Teru Botzu, una bambolina di pezza che si mette in Giappone nei giorni di pioggia, e si chiama Mafuteru




























YASSSS.
Fatta anche questah.
ORDUnqe, urge presentare i due piccioncini!

Mafumafu: 26 anni,occhi rossi e chioma bianca,gli piacciono i gatti (anche se è allergico),gli uccellini,il cielo notturno e andare a nanna. E' alto 178cm ed è lo zio dei due figlioletti di suo fratello

Aruku: 22 anni,occhi giallini e chioma rosata,è estremamente pucciosa. Sa imitare la voce di personaggi degli anime come Chopper di One Piece,è alta 158cm (20 meno di Mafu,muahahahah),rispetta Kuro e fa fatica a scrivere i kanji.


Ecco qua!!!!
Nel puro caso qualcuno si chiedesse perché Amatsuki e Soraru abbiano coperto le orecchie di Mafu,ho immaginato che,avendo entrambi fatto delle cover con lui,lo considerino tipo un fratellino :3

 
 #LaSquolaStaFinendo,OLEOLEOLEEEEEEEEEEEEEEE
 
                 An13Uta ;3

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