Storia di un Giocatore di Pokèmon

di Stizziscitici_
(/viewuser.php?uid=817467)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Percy & Luke ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Intravidi una luce infondo a quello che mi parve un tunnel in piena regola, uno di quei tunnel che solo nei film di fantascienza si possono vedere.
Tutto incominciò quando a 6 anni giocai al mio primo gioco Pokèmon: Pokèmon Argento.
Il videogioco mi interessò a tal punto che la mia infanzia (e buona parte della mia adolescenza)  fu influenzata dal fandom.
Gli anni passarono in fretta e, un titolo dopo l’altro, mi ritrovai cresciuto, integrato nel mondo degli adulti, nel mondo del lavoro.
Dopo qualche mese di lavoro (cosa da poco, lavoravo come commesso in un negozio di alimentari) decisi di trasferirmi e trovare un appartamento per non pesare sulle spalle dei miei genitori.
Durante il trasloco misi negli scatoloni qualche cianfrusaglia il cui unico valore fu quello affettivo e il mio Gameboy con la cartuccia di Argento e decisi di fare un’ultima partita prima di trasferirmi e dire addio a quella che era la mia vita infantile.
Era da tanto tempo che non giocavo a un titolo così vecchio essendo abituato alle nuove generazioni, e fui felicissimo di aver trovato il mio vecchio salvataggio (cosa non troppo scontata visto gli anni della cartuccia).
 Così decisi di farmi un giretto per Johto, inutile dire che le emozioni mi travolsero e quasi scoppiai a piangere nel rivedere la mia squadra così duramente allenata ancora lì pronta a combattere. Ma, dopo qualche ora di gioco, dovetti spegnere la console e metterla dentro uno scatolone, portare tutto dentro il furgone e andare nell’appartamento a qualche chilometro dal mio paesino natale. La notte dormii come un bambino, e quando mi risvegliai mi ritrovai in un tunnel che conduceva a una luce.
Inutile dire che io la seguii.

Angolo autore: Questa storia l’ho scritta in un momento di ispirazione, essendo un prologo e comunque solo un inizio per lo sviluppo della fan fiction è molto breve, ma spero che qualcuno la recensisca e porti a migliorare sempre più il mio stile di narrazione.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Percy & Luke ***


Entrai in uno stato simile a quello del coma, sentivo i suoni che mi circondavano ma non riuscivo a capire dove mi trovavo. Dopo qualche minuto però, riuscii ad aprire gli occhi. Mi ritrovai davanti un bambino che mi fissava con aria preoccupata, riuscii finalmente a capire il posto in cui mi trovavo, era un parco stracolmo di vegetazione, vegetazione che non avevo mai visto prima in vita mia. Poi il silenzio dei miei pensieri si ruppe, il bambino voleva parlare con me. “Sta bene, signore?” “Si non ho niente stai tranquillo… come ti chiami?” “Luke signore, sono Luke. E lei come si chiama?” “Ok, Luke. Io sono Percy e non mi dare del lei ho solo vent’anni.” “Va bene, Percy. Perché eri svenuto?” “Non credo di saperlo con sicurezza. Puoi dirmi di preciso dove siamo?” “Siamo al Parco Nazionale. Tu da dove vieni? Non ricordo di averti visto mai a Fiordoropoli.” La mia mente cominciò a elaborare mille pensieri. Non c’è mai stato un Parco Nazionale nel mio paesino, e soprattutto ‘Fiordoropoli’, dove l’avevo già sentito? Un flash passò dentro la mia mente, era la sera prima e avevo il mio Gameboy in mano. “Luke, in che regione siamo?” “Percy, siamo a Johto, come fai a non saperlo?” Un brivido mi passò lungo la schiena mentre sentii pronunciare quelle parole dal ragazzo che avrà avuto poco più di 10 anni. Mi alzai e scrutai meglio il territorio, in cielo non vi erano presenti piccioni né rondini, tantomeno passeri, ma Pokèmon, Pidgey precisamente. E nel prato l’essere che stava abbaiando non era un cane come a prima vista poteva sembrare, ma un Growlithe che si stava divertendo a dare fuoco ai lacci del suo allenatore. Tutto questo mi mandò in tilt, insomma fui spaventato e compiaciuto dal nuovo mondo in cui entrai. Da una parte vi era la mia vita monotona e contemporaneamente felice, e dall’altra una nuova vita con creature misteriose e fedeli. D’un tratto mi accorsi della borsa di fianco me, aveva il mio nome stampato sopra così diedi un’occhiata a quel che c’era dentro. Trovai 3000 pokèdollari, qualche Pokèball vuota, un Pokèdex, una bicie delle pozioni. Poi notai che i miei pantaloni venivano retti da una cintura un po’ strana dove vi era attaccata una Pokèball un po’ più pesante delle altre. Così incuriosito la aprii e ne uscì fuori un Totodile che mi saltò sopra in cerca di qualche affettuosa coccola. In tutto quell’arco di tempo Luke mi fissava in attesa di qualche domanda a cui lui avrebbe potuto rispondere, così feci. “Luke mi porti a fare un giro in città?”

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3170873