Insieme per sempre

di LadyFel
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nuova compagna ***
Capitolo 2: *** Sguardi, litigi e dissapori. ***
Capitolo 3: *** In riva al Lago ***
Capitolo 4: *** Il tormento e l'estasi ***
Capitolo 5: *** Rapimento e riscatto ***
Capitolo 6: *** Una prigione buia ***
Capitolo 7: *** Missione di salvataggio ***
Capitolo 8: *** Una voce nell'oscurità ***
Capitolo 9: *** Delitto e castigo ***
Capitolo 10: *** Non posso rinnegare la mia natura... ***
Capitolo 11: *** Promessa ***
Capitolo 12: *** Incontro alla morte, insieme... ***
Capitolo 13: *** Salvalo, ti prego salvalo! ***
Capitolo 14: *** Una nuova vita ***



Capitolo 1
*** Nuova compagna ***


Insieme per sempre - Nuova compagna
Insieme per sempre

Capitolo 1 - Nuova compagna

Solita mattina, solite lezioni, soliti compagni. E solito Draco. Hermione proprio non ne poteva più di quel Serpeverde. Ma chi si credeva di essere?
Finita Pozioni, Hermione si levò di buona lena, allontandosi dall'aula quasi di corsa, pur di evitare commenti e battutine.
"Hermione!" chiamò Ron, cercando di fermarla.
"Complimenti Malfoy! Sei un vero genio!" rincarò la dose Harry, correndole dietro, seguito a ruota da Ron.
Draco guardò Hermione schizzare via, ma solo per un secondo. Subito dopo tornò a preoccuparsi dei propri comodi, recuperando le sue cose e uscendo dall'aula accompagnato da Blaise, Tiger e Goyle.
"Draco, ma cosa hai fatto alla Granger? Oggi era più arrabbiata con te del solito...Normalmente ti ignora e basta..." chiese a pranzo Blaise, mangiucchiando il pasticcio.
Draco fece spallucce. Non poteva dire al suo amico che Hermione gli piaceva.
"Capo, hai visto la nuova ragazza?"
"Nuova?" rispose Draco, visibilmente interessato.
"Già. Pare sia arrivata solo ieri. E' stata smistata a Grifondoro, per nostra sfortuna..." aggiunse Blaise, posando il boccale e scrutando il tavolo dei Grifi, cercando la nuova ragazza.
"Perchè dici sfortuna?" chiese il biondo, guardando il tavolo grifico nella stessa direzione dell'amico.
Quasi di colpo, l'intera sala si zittì. Le ragazze iniziarono a ringhiare, i ragazzi a sbavare.
Blaise indicò con un cenno la porta, e Draco si voltò.
Stupore. Incredulità. Sorpresa.
"E' lei la nuova arrivata?" chiese sottovoce al compagno, che annuì.
Un angelo, ecco chi era. Un angelo sceso sulla terra per mescolarsi con i comuni mortali. Esile, flessuosa, agile, e nonostante tutto, piena. Le forme quasi perfette. Draco rimase senza parole, come tutti daltronde, e scrutò il viso della ragazza.
"Mio dio...come mi somiglia..." . Capelli biondi, lunghi fino alla vita, tenuti uniti sulla nuca da un elastico color madreperla. Occhi. In quell'istante il biondo Serpeverde seppe che quegli occhi sarebbero stati la sua ossessione, il suo incubo. Color del ghiaccio e tuttavia intelligenti. Ma fu la pelle a colpirlo come una pugnalata. Diafana, bianca, pallidissima quasi trasparente. La ragazza si avvviò con passo leggero al tavolo dei Grifondoro, sedendosi accanto a Hermione, con cui scambiò qualche parola.
La Sala Grande si riscosse, e tutti tornarono ad occuparsi dei propri affari. Blaise disse qualcosa che Draco non colse. Era troppo occupato a far ripartire il proprio cuore.
"E riparti dannazione!" pensò, mentre quello malvolentieri ripartiva.
Al tavolo dei Grifi, Hermione Ginny, Ron e Harry parlavano con la nuova arrivata, facendo amicizia. Stranamente, la ragazza aveva avuto una stanza tutta per sè, perciò ancora non conosceva i suoi compagni di casata.
"Ciao! Io mi chiamo Hermione, e loro sono i miei amici Harry, Ron e sua sorella Ginny" esordì Hermione, presentando i suoi amici alla ragazza, che sorrise dolcemente.
"Ciao, io mi chiamo Danae, piacere di conoscervi" rispose educatamente.
"Danae? Che strano nome.." commentò Ron, ricevendo una gomitata poco gentile dalla sorella.
"Da dove vieni? Non sei inglese, vero?" chiese Harry, che per tutto il tempo era rimasto in silenzio.
"No, sono italiana, vengo da Roma. La conoscete?"
Tre sguardi interrogativi la fissarono, Hermione invece sapeva perfettamente di cosa stesse parlando.
"Roma? Wow che bel posto...dicono che sia piena di monumenti antichi...e di fontane..."
"Si è così.." commentò Danae ridendo alla risposta pronta di Hermione.
"Danae devi sapere che Hermione fa sempre così...perciò facci l'abitudine...ti farà sempre sentire inferiore, quantomeno nello studio..."
La ragazza sorrise e contagiò anche gli altri, che man mano le presentarono il resto dei loro compagni.
Ad un certo punto, Danae alzò lo sguardo, irritata. Qualcuno la stava fissando, sentiva quello sguardo indagatore addosso, e non lo sopportava. I suoi occhi di ghiaccio si incontrarono con un altro paio di occhi color del ghiaccio. Gli occhi che la fissavano.
Appartenevano ad un ragazzo biondo, fasciato in un maglioncino grigio con un cravatta verde e argento. Sotto il maglioncino si potevano tuttavia indovinare i lineamenti del suo fisico, ben proporzionato e sviluppato. Si rivolse ad Hermione e le chiese lumi.
"Hermione, chi è quel ragazzo biondo che mi fissa da mezz'ora?"
"Draco Malfoy" rispose lei, distogliendo lo sguardo.
"E chi è?"
"E' solo il più antipatico, scontroso, insopportabile, stronzo, carogna, untuoso e ignobile ragazzo che possa esistere. Un vero bastardo, fidati. Più gli stai alla larga meglio sarà per te."
"Come mai così severa?"
"Diciamo solo che mi ha usato in maniera a dir poco ignobile. Tutto qui..."
Danae continuò tuttavia a fissarlo, cercando di cogliere qualcosa sotto quella cortina di gelo che esprimevano i suoi occhi.
"Perchè mi guardi, Draco Malfoy? Che cerchi di capire?"

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Capitolo 2
*** Sguardi, litigi e dissapori. ***


Insieme per sempre - Sguardi, litigi e dissapori
Insieme per sempre

Capitolo 2 -
Sguardi, litigi e dissapori

Man mano che passavano i giorni, Danae entrava sempre di più nello spirito di un Grifondoro: era la migliore del suo corso di Aritmanzia, a Cura delle Creature Magiche era riuscita nell'intento di dar da mangiare ad uno Schiopodo senza bruciarsi ed era sempre disponibile se qualcuno aveva bisogno di una mano.
Sicuramente la vicinanza con Hermione e gli altri avevano contribuito non poco a questi successi.
Ripensava alla settimana appena trascorsa, distesa nel suo letto a baldacchino, con le tende ermeticamente chiuse. Ripercorrendo i proprio pensieri, si soffermò su un ricordo in particolare, una cosa che era accaduta il giorno prima, durante Pozioni.


*FLASHBACK*

Danae si era svegliata tardi quella mattina, e ora correva a perdifiato giù dalle scale per raggiungere i sotterranei, dove si trovava l'aula di Pozioni.
"Accidenti, Piton mi ucciderà...dannazione!" pensò, mentre giungeva trafelata all'aula. Si ricompose e bussò. Una voce poco gentile le diede il permesso di entrare, e aprì la porta.
"Signorina Colonna, è in grave ritardo, ma visto che è appena arrivata per questa volta chiuderò un occhio. Non pensi di passarla liscia la prossima volta".
Danae diniegò con la testa, facendo un lieve inchino.
"I suoi compagni sono già tutti occupati..."
"Professore, io sono senza compagno" disse qualcuno alla sinistra della ragazza, una voce fredda e a tratti sibilante.
"Benissimo. Signorina Colonna, le presento il suo compagno di banco, Draco Malfoy. Signor Malfoy, mi aspetto che riporti in pari la sua compagna entro la fine del mese. E ora torniamo alla nostra pozione."

Danae si sedette svelta accanto al biondo, che annuì in risposta al professore. Seguendo il consiglio di Hermione, cercò di ignorarlo il più possibile e di parlare con lui il minimo indispensabile. Draco, al contrario, era più che interessato a fare conversazione con la bionda.
"Ciao"
"Ciao"
E il ghiaccio era rotto.
"Io sono Draco, piacere di conoscerti" chiosò il biondo, stranamente gentile.
"Io sono Danae" rispose la ragazza, cercando di non guardarlo.
"Bè, se devo portarti in pari con noi, dovremmo collaborare...per lo meno, in queste due ore..."
Danae annuì. Quel comportamento era del tutto fuori dalla norma, Hermione non le aveva detto niente del genere a suo riguardo. Non si aspettava che il biondo fosse così...normale.
"So che sei amica della Granger. Di sicuro ti avrà detto tante cose su di me".
"Si in effetti è vero...ha detto che tu sei il più "antipatico, scontroso, insopportabile, stronzo, carogna, untuoso e ignobile ragazzo che possa esistere. Un vero bastardo" cito testualmente"
Draco si irritò, ma non lo diede a vedere. L'avrebbe fatta pagare alla Granger in un altro momento.
"Però non ti ha detto che so anche essere gentile quando voglio".
"No, non l'ha detto".
"Be ora lo sai...Allora, che cosa sai tu di pozioni, antidoti e quant'altro?" disse Draco, sorridendole, un sorriso non freddo, tutt'altro.
"Quanto basta. Non arrivo proprio dal nulla, caro il mio signor "sono-gentile-solo-quanto-voglio"...Che pozione state facendo?" ammise Danae, sorprendendolo.
"Dimmelo tu" controbattè il biondo.
Danae si sollevò quel tanto che bastava per sbirciare nel calderone. I suoi capelli, solitamente stretti in una coda, quel giorno erano sciolti, poichè non aveva fatto in tempo a legarseli.
Non riuscendo a vedere bene, si spostò appena, adombrando il ragazzo. Draco rimase come fulminato. Un intenso profumo si elevava dai capelli della bionda, un profumo gradevolissimo eppur penetrante, che lo pervase fin nel profondo.
"Che profumo! Come di primavera...fiori...acqua...erba fresca...che meraviglia..." si scoprì a pensare il ragazzo, inebetito.
"Pozione Antilupo, ma non proprio del colore giusto. La sfumatura giusta dovrebbe essere tra il marrone e il grigio. Draco? Draco ma mi stai ascoltando?" lo scosse la bionda.
Draco rinvenne e sbirciò la pozione. In effetti il colore non era proprio quello giusto.
"Mi devo ricredere, ne sai abbastanza. Sarà più facile del previsto portarti in pari con noi. Scusa la curiosità, ma che shampoo usi?" chiese il ragazzo, maledicendosi subito dopo per la banalità della domanda.
Danae ridacchiò sommessamente, divertita da quella domanda.
"Che profumo hanno i miei capelli?" chiese.
"Fiori, acqua, erba fresca....e poi non so..." rispose il ragazzo, completamente assoggettato.
"Manca un ingrediente...."
"E qual'è?"
"Scoprilo da solo" gli rispose la bionda, radunando le sue cose.
Nello stesso istante suonò la campana della fine della lezione.
"Signorina Colonna, può venire qui un momento? Devo parlarle!" la chiamò il professor Piton.
"Ciao Draco...ci vediamo" lo salutò la ragazza, dirigendosi alla scrivania.
"Draco, che fai vieni con noi?" gli chiese Blaise, riscuotendolo dal torpore.
"Si" articolò, nonostante non fosse del tutto certo di riuscire ad esprimersi.
Si voltò solo una volta a guardare la scrivania. Danae lo aveva imprigionato in una specie di limbo, dal quale non era sicuro di riuscire ad uscire.
"Mi sento strano...probabilmente sto male...Ma quel profumo mi ha stordito...inebriato...intrappolato...Devo assolutamente scoprire l'altro ingrediente...Devo!" pensò, mentre insieme ai compagni andava a pranzo.
"Draco, mi sembri strano oggi: che ti prende?"
"Non lo so Blaise...non lo so..."
"Ah....ho capito: sei rimasto shoccato dalla nuova ragazza vero?"
"Anche tu?"
Blaise scosse la testa e riprese.
"No, non ho avuto ancora il piacere di parlarle a quattr'occhi...Però mi ha colpito lo stesso. Ha una pelle così bianca...più bianca della tua amico..."
Draco lasciò da parte un attimo i pensieri su Danae. Aveva altro a cui pensare.

La lezione successiva avrebbero nuovamente incotrato i Grifondoro. Cura delle Creature Magiche era l'unica lezione che odiasse con tutta l'anima.
Mentre scendevano verso la capanna di Hagrid per la lezione, Draco e i suoi amici, furono superati in corsa da una nuvola di capelli biondi. E di nuovo quel profumo lo colpì come uno schiaffo.
"Ciao!!" urlò Draco diretto alla ragazza che li aveva appena superati.
Danae si voltò giusto il tempo per vedere chi la salutava, quando vide distintamente il terrore dipingersi negli occhi del Serpeverde. Le mancò la terra sotto i piedi e cadde all'indietro. Istintivamente, allungò le mani. Toccò un gradino di pietra abbastanza piano da permetterle di non cadere, e fece un salto mortale all'indietro, atterrando intatta sul grandino successivo.
Il ragazzo la raggiunse correndo e si fermò all'inizio della scalinata.
"Tutto bene?" le chiese, sorpreso di preoccuparsi così tanto per una persona.
Danae annuì, lo salutò con un sorriso e raggiunse i suoi compagni, sei gradini più in basso.
"Danae, ti sei fatta male? Ci hai fatto venire un colpo! Ma come hai fatto?" chiese Ron, battendosi il petto per respirare.
"Quando ero a Roma facevo parte della squadra di ginnastica artistica a livello nazionale. Lì mi hanno insegnato" rispose, sicura che il rosso non ci avrebbe capito nulla. Hermione tuttavia capì subito e si congratulò con l'amica per il salto di poco prima.
Durante la lezione, Draco continuò a guardare la Grifondoro. Sembrava che l'evoluzione di poco prima fosse una cosa del tutto normale per lei, che parlottava animatamente con i suoi compagni, impegnati ad osservare un Ippogrifo spiumarsi.
"Malfoy mi sembra più che mai strano in questi giorni. Non è da lui essere così gentile, fidati. Strano..." commentò Hermione, riflettendo sugli ultimi avvenimenti.
"Ehi Granger, cos'è che hai detto tu su di me?" la importunò il biondo Serpeverde, circondato dai suoi compagni ghignanti.
"Solo la verità, che sei un bastardo!" rispose lei tra i denti, irritata.
"Non ti permetto di chiamarmi così, Mezzosangue!" esclamò lui, ancora più irritato.
Hermione fece finta di non sentire, come faceva di solito. Gli voltò la schiena, tornando ad osservare l'Ippogrifo.
"Ah si, adesso ti concio io per le feste, spoca Mezzosangue!" pensò il biondo, sfilando la bacchetta dalla manica e puntandola contro la riccia. Con la coda dell'occhio, Danae vide ciò che stava per fare Malfoy, e spinse di lato Hermione, risparmiandole uno Schiantesimo.
"Battiti contro di me, Malfoy, se ne hai il fegato!" gli urlò contro Danae.
"Spostati Danae, non ce l'ho con te!" rispose l'interpellato, facendole segno con la testa.
"No!"
"Spostati!!"
"No!!!"
"Dannata ragazzina cocciuta!!!" gridò il biondo scagliandole contro un altro Schiantesimo. Non voleva farle del male, ma non gli lasciava scelta.
Quello che accadde subito dopo, solo Danae se lo ricordava.
Draco si risvegliò in Infermeria, con una borsa del ghiaccio sulla testa. Altri ragazzi, sia Grifondoro sia Serpeverde, erano distesi nei letti accanto al suo. L'unica cosa che ricordava era un lampo adamantino.

*FINE FLASHBACK*

Danae era rimasta reclusa nella sua stanza per tre giorni. Non voleva vedere nessuno, tantomento Malfoy. Avrebbe dovuto imparare a controllarsi, o la prossima volta qualcuno sarebbe morto.
Un leggero tocco alla porta.
"Avanti" rispose mollemente, aprendo le tende.
"Danae...perchè non vieni in Sala Comune, sono tre giorni che stai chiusa qui dentro, non ti fa bene..." le disse Hermione.
"Arrivo Herm....Dammi solo un momento..." rispose la ragazza, sorridendo alla riccia.
"A proposito...grazie per lo Schiantesimo..."
"Di nulla Hermy, di nulla..."
"Se solo sapessi il resto, non mi vorresti più venire vicino..." pensò, mentre si raccoglieva i lunghi capelli biondi.
Prese il coraggio a due mani e uscì dal suo isolamento volontario.
"Ah...ieri è arrivato quello...non te l'ho dato prima perchè non volevo distrurbarti..." le disse Ginny poco dopo, indicando una lettera sul tavolino accanto alla bionda.
Danae prese la lettera e riconobbe la calligrafia.
"Draco..."
Aprì la ceralacca con un solo gesto, distendendo il biglietto.

"Voglio vederti, da solo. Alle dieci, stasera, al Lago Nero. D."

Richiuse la lettera e se la infilò in tasca.
"Chi era?" chiese curioso Ron, ricevendo occhiate gelide da Hermione e da Ginny.
"Mio fratello, mi scrive ogni tanto, dalla Germania" inventò lì sul momento.
Guardò l'orologio da muro. Le nove e mezza. Doveva sbrigarsi. Per sua fortuna, a quelli del settimo anno era permesso restare fuori stanza ben oltre il coprifuoco imposto a quelli più piccoli.
"Ragazzi, io ho una cosa da fare. Ci vediamo domani mattina, non credo che tornando sarete ancora svegli."
"Daccordo, a domani mattina. Passo a svegliarti?" le chiese Hermione, sospettosa.
"Si grazie, mi faresti un favore....A domani" salutando tutti.
Si levò dalla poltrona e si diresse nuovamente in stanza. Prese la bacchetta e riuscì, dirigendosi all'uscita. Scese la scale a due a due, giungendo all'ingresso in pochi minuti.
"Che cosa vuoi da me Draco...perchè mi hai chiamato?"

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Capitolo 3
*** In riva al Lago ***


Insieme per sempre - In riva al Lago
Insieme per sempre

Capitolo 3 - In riva al Lago.

Danae discese tranquilla i prati, illuminati dalla luna piena. Quel luogo le ricordava la sua infanzia, eventi perduti, e una canzone...una melodia che aveva cantato varie volte...dolce e colma di significati...E ora quella nenia ritornava a galla, dopo parecchi anni.
Raggiunse il Lago Nero. Nessuno.
Si appoggiò al salice vicino all'acqua, guardando la luna in faccia. La luce argentea le rischiarava il viso, come sempre bianchissimo.
Draco, da dietro i cespugli, osservava, rapito, la scena. Mai aveva visto qualcuno così. Non sapeva dare un senso ai suoi pensieri in quel momento.
"Lo so che sei là dietro...esci...." disse all'improvviso Danae, facendolo sobbalzare.
Uscì, dirigendosi lentamente verso di lei, mani in tasca.
Rimase anche lui ad osservare la luna argentare la superficie del lago, facendolo somigliare alle mille sfaccettature del diamante.
Dopo un tempo che sembrò infinito, si risolse a rivolgerle la parola: dopotutto, era stato lui a cercarla.
"Come sapevi che ero li dietro?" le chiese, sedendosi a terra, scrutando la superficie del lago.
"Ti ho sentito" rispose lei, facendo altrettanto.
Meno di una spanna li separava, eppure era come se ci fosse un abisso in mezzo a loro.
"Non ho fatto rumore..." ribattè lui.
"Il tuo profumo...quello ho sentito..."
"Come hai fatto a sentirlo da qui?"
"Ho un olfatto particolarmente sviluppato..."
"Ah si? E di cosa so?" le chiese stuzzicandola per venderne la reazione.
Lei non si lasciò prendere nella rete. Respirò a pieni polmoni.
"Muschio...edera...legno, probabilmente mogano...E poi qualcosa di dolce, che però non riesco a distinguere..."
"Cavoli...il muschio per i sotterranei, l'edera per il rampicante in camera mia, il mogano, il mio letto è in mogano...il dolce...miele..." pensò, riscotrando che aveva azzeccato quasi tutto.
Danae si voltò verso il biondo, che la guardava già da un po'. Prese un altro respiro, come se aspirasse l'aria intorno a loro.
"Il dolce...dai tuoi capelli...è miele...quasi sicuramente non da fiore di campo..."
"Accidenti, hai un olfatto veramente portentoso. E' vero, è miele d'acacia...ma come fai?"
"A fare cosa?"
"Ad essere così...Non ho mai conosciuto una come te prima..."
"E questo che vorrebbe dire?" chiese con una punta di irritazione.
"Niente...solo che..." ma non riuscì a finire la frase. Era troppo, essere così debole lo ripugnava. Lui, il Principe delle Serpi, irretito da una donna.
Rimasero in silenzio per un po'. Poi Danae si sdraiò, mani dietro la nuca, ad osservare il cielo.
Fu allora che le parole della canzone le tornarono in mente. Senza rendersene conto, cominciò a cantare...

"The world...seems not the same...
Though I know...nothing has changed
It's all...my state of mind
I can't leave...it all behind
I have to stand up to be stronger
I have to try...
To break free from the thoughts in my mind...
Use the time that I have I can say...goodbye...
Have to make it right...
Have to fight...
'Cause I know in the end it's worthwhile...
That the pain that I feel slowly fades...away...
It will be all right..."


La voce le uscì candida, opalescente, argentina...Mai avrebbe creduto di riuscire a cantare davanti a qualcuno, men che meno quella canzone...Mentre riprendeva fiato notò il viso del suo compagno, anch'egli sdraiato sul prato, completamente perso ad ascoltarla...Gli occhi color ghiaccio di lui rilucevano limpidi come specchi d'acqua...In quegli occhi non lesse astio o irritazione, non ven'era la benchè minima traccia...
Rimase a guardarlo per un tempo indefinito, da cui lui la riscosse con una richiesta inattesa e insospettabile.
"Ti prego...continua a cantare...per favore..." sussurrò il biondo, senza smettere di guardarla negli occhi...
Riprese.

"I know...
I should realize...
Time is precious...
It is worthwhile...
Despite how...I feel inside
Have to trust...it'll be alright

Have to stand up to be stronger
I have to try...
To break free from the thoughts in my mind...
Use the time that I have I can say...goodbye...
Have to make it right...
Have to fight...
'Cause I know in the end it's worthwhile...
That the pain that I feel slowly fades...away...
It will be all right..."

Terminò apposta la canzone prima dell'ultima strofa, che era una vera e propria dichiarazione d'amore. Già così aveva offerto al suo antagonista un trampolino di lancio non indifferente.
Ma lui non sembrò farci alcun caso.
La guardava in modo quasi fastidioso, come se volesse fare qualcosa che una parte del suo corpo rifiutava categoricamente di fare.
Draco era rimasto interdetto, quella ragazza era davvero speciale, diversa da tutte le altre, in tutto. Deglutì.
Non riusciva a dire nulla, allora decise di agire. Fece violenza alla parte arrogante di se stesso, sollevò la mano e scostò una ciocca di capelli argentei dal viso di Danae. Appena le loro pelli si sfiorarono, il fuoco incendiò i loro cuori, già in tumulto.
Senza che riuscissero a fermarsi, si avvicinarono e le loro labbra si toccarono, sprigionando elettricità. Un semplicissimo bacio, che mandò definitivamente in frantumi l'arroganza di Draco.
Si legarono in un abbraccio, bocca su bocca, e tuttavia nessuno dei due voleva esasperare quel gesto tanto semplice quanto significativo per entrambi.
Quando si slacciarono, rimasero comunque abbracciati a guardarsi, ognuno perso negli occhi dell'altro.
L'alba li trovò ancora abbracciati, coperti dal mantello di lui, fronte contro fronte, addormentati.
Il primo raggio di sole fece capolino oltre la montagna e, correndo sull'acqua, andò a posarsi sui due ragazzi, che ancora dormivano. Un lieve sfrigolio svegliò Danae di soprassalto, facendole lanciare un gridolino e correre a nascondersi dietro il salice.
Draco fu svegliato dal grido della ragazza, e subito si tirò in piedi, cercando di capire cos'era successo.
"Danae, dove sei?"
"Dietro il salice, ma non venire. Non voglio" le rispose stentata lei, cercando di calmarsi.
"Sei sicura?" incanzò lui, riprendendosi il mantello.
"Si sono sicura...ora meglio se rientriamo, siamo stati fuori più a lungo del previsto...ma è stato molto piacevole, dico davvero..." ammise Danae, sorridendo.
"Pensi di uscire da lì dietro da sola, o devo venirti a prendere?" le chiese Draco, sistemandosi il nodo della cravatta.
Riprendendo a respirare, Danae uscì da dietro al salice. Per fortuna il sole era semicoperto dalla cima della montagna, così sarebbe riuscita ad arrivare al coperto senza rischiare di ustionarsi.
I due si incamminarono verso il castello. Ad un certo punto, Danae scivolò sul terreno umido per la notte, e Draco la trattenne dal cadere prendendole la mano. Ricompostisi, continuarono a camminare, questa volta mano nella mano, parlando del più e del meno, come se non fosse successo niente. Giunti che furono nell'atrio, Danae vide Hermione correre verso di lei e lasciò immediatamente la mano del biondo che si defilò immediatamente, non senza averla salutata con un cenno della mano.
"Danae! Ci chiedavamo quando saresti tornata. Devi raccontarmi tutto!! Che è successo? Che hai fatto stanotte?" la sommerse di domande la riccia, accompagnandola in Sala Grande per la colazione.
Intanto, dietro la statua all'ingresso, uno sconvoltissimo Draco cercava di riordinare le idee.
"L'ho baciata! Non ci posso credere...non è possibile...e mi è anche piaciuto!!" pensò, passandosi lentamente l'indice sulle labbra, ancora cariche del sapore della bocca di Danae, pesca. Decise che l'avrebbe conquistata.
Non per sfida.
Non per puro piacere personale.
Per un motivo molto più semplice: se ne era innamorato.
Appena l'aveva vista, tutte le altre erano svanite. Persino Hermione, che pure era molto carina, impallidiva al confronto.
L'avrebbe conquistata.
Come solo lui sapeva fare.
Con quel lato di se stesso che non si vedeva mai, risvegliato la notte prima da poche, semplici note, espresse da una voce argentina, dolcissima.
Quella voce che avrebbe voluto pronunciasse tre parole, quelle che lo avrebbero reso schiavo per sempre.

***


Note dell'autrice: all'interno di questo capitolo ho citato una parte di una canzone, "Pale" dei Within Temptation. Mi sembrava adatta a raccontare per suoni l'atmosfera del momento.

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Capitolo 4
*** Il tormento e l'estasi ***


Insieme per sempre - Il tormento e l'estasi
Insieme per sempre

Capitolo 4 - Il tormento e l'estasi.

"Allora? Mi vuoi dire che hai fatto?" incalzò Hermione a colazione.
"Che vuoi che ti dica?" rispose Danae, cercando di concentrarsi sulla sua fetta di pane tostato piuttosto che sulla sua amica.
"Dai...Chi ti ha mandato il messaggio? Non era tuo fratello, ne sono arcisicura" - disse, abbassando la voce a livello di un pigolio - "Ho riconosciuto lo stemma sulla ceralacca..."
"Dannazione!!"
"Era Malfoy, vero?"
Danae annuì, lasciando la sua amica stupita nonostante sapesse.
"Che cosa voleva da te?"
"Parlare, a quanto pare..."
"E...?"
"E niente, abbiamo parlato".
"Tutta la notte?" chiese sarcastica la riccia.
"No...ad un certo punto ci siamo addormentati..."
"Insieme?" chiese eccitata, pregustandosi già la risposta.
"Ehm...in effetti sì, sotto il suo mantello" -si arrischiò a dire Danae, per poi zittire le esclamazioni poco contenute della compagna- "Smettila...nessuno deve saperlo, chiaro?"
"Conta pure su di me, sarò una tomba".
"Se scopro che l'hai detto a qualcuno, ti schianto" intimò la ragazza, con il sorriso sulle labbra.

Al tavolo serpico, Draco raccontava circa la stessa cosa a Blaise, intimando anche a lui il silenzio assoluto, specialmente con Pansy, famosa per essere una che spiattellava segreti a destra e a manca.
"Blaise, giurami che non lo dirai a nessuno. Giuramelo!"
"Te lo giuro Draco, tranquillo".
Il biondo si rilassò e cercò con lo sguardo la bionda al tavolo grifico.
"Allora, com'è stato?" gli chiese il moro
"Abbiamo parlato...e poi ci siamo addormentati sotto il mio mantello..."
"Oh andiamo Draco, ti conosco troppo bene per non sapere che ci hai fatto qualcos'altro..." incalzò Blaise, conoscendo bene le inclinazioni dell'amico.
"Non è successo nient'altro...non ancora" disse il biondo, tenendo gelosamente serbato in fondo al suo cuore il bacio, l'abbraccio e soprattutto il canto di Danae, un canto che lo aveva scosso fin nel profondo della sua anima.
"Ma succederà!"
Draco non commentò, ma lo sperò. Sperava con tutto il suo cuore di diciassettenne di far breccia nel cuore di Danae, tanto da farla innamorare di sè.
"Sono proprio perso...innamorato e felice di esserlo...Danae..." pensò, chiamando mentalmente il nome della ragazza.
Quando rientrò padrone della proprie facoltà intellettive e psicomotorie, notò che la bionda lo guardava dall'altro lato del tavolo grifico.
La salutò con un cenno della mano, quasi invisibile agli altri, ma perfettamente ricevuto dalla bionda, che rispose con un gesto identico.
"Che dici, principino, andiamo a lezione o preferisci restare tutto il giorno lì a fissare la Granger?" lo riscosse una voce appena stridula.
Pansy lo stava chiamando. Doveva salvare le apparenze, perciò si lasciò portare via dalla brunetta.

Hermione chiamò ripetutamente Danae, ma non ottenendo risposta, la scrollò sonoramente.
"Ehi, ma mi stai ascoltando?"
"Eh...?"
"Dobbiamo andare. A Difesa contro le arti oscure, ricordi? Lezione...." disse Hermy cercando di richiamare l'attenzione della bionda.
"Oh già certo, Difesa...arrivo..." mettendosi in bocca l'ultimo pezzo di toast e raggiungendo gli altri, già avviati all'aula.
"Di nuovo con Serpeverde, che noia..." commentò Ronald, cui Harry rispose con un cenno di assenso.
"Perchè, che c'è di male a fare Difesa con loro?" se ne uscì Danae, incorrendo negli sguardi attoniti degli amici.
"Tu non puoi sapere, ma da che mondo e mondo, le lezioni di Difesa insieme alle Serpi sono sempre fonte di guai per noi Grifondoro".
Entrarono in aula, e si sedettero tutti da un lato, quello destro. I Serpeverde occupavano il lato sinistro, ed erano insolitamente rumorosi. Entrò il professore e nell'aula si fece silenzio, o meglio un leggero rumorio di sottofondo persisteva ma era ignorabile.
"Buongiorno ragazzi! Oggi cominceremo a lavorare sul combattimento corpo a corpo. Anche se la guerra è finita, non si può mai sapere. Perciò vi dividerò in due gruppi e a coppie. Oggi lavorerà il gruppo 1. La prossima lezione il gruppo 2. Allora, Gruppo Uno: Weasley, Potter, Granger, Finnigan, Colonna, Malfoy, Zabini, Nott, Parkinson, Bullstrode. Gruppo Due: gli altri che non ho chiamato.
Per favore, posate le vostre borse in fondo, tenete con voi solo la bacchetta".
L'intera classe si alzò dal proprio banco, e il professore li fece sparire in un colpo, lasciando un bello spiazzo al centro.
"E ora le coppie. Weasley - Zabini
Potter - Malfoy
Granger - Bullstrode
Finnigan - Nott
Colonna - Parkinson
Si, mi sembrano abbastanza equilibrate. I primi due al centro grazie"

Ron e Blaise si staccarono dai rispettivi gruppi e si portarono in mezzo alla stanza, bacchette alla mano.
"Bene, ora vi affronterete con tutti gli incantesimi che conoscete, tranne le Maledizioni Senza Perdono. Potete usare gli incantesimi che preferite. Quando avrò valutato la vostra preparazione vi fermerò. Prego, cominciate pure" disse il professore, sedendosi sulla scrivania e tirando fuori una tavoletta con sopra un foglio, sicuramente per la valutazione.
Lo scontro fu piuttosto lungo, e anche combattutto. Quando alla fine il professore li fermò, Blaise cadde in ginocchio, massagginadosi la gola, indolenzita dopo l'ultimo incantesimo del rosso.
"Grande Ron!!! Sei un mito!!" ululavano i Grifondoro presenti, accogliendo tra le loro file il rosso, molto emozionato.
"Ce la pagherete Grifondoro, questo è un affronto bello e buono" commentarono alcuni Serpeverde, scrocchiandosi le dita come a voler fare a pugni.
Gli altri scontri si risolsero con questi esiti: Draco aveva battuto Harry ma di un nonnulla, Hermione aveva battuto di misura Millicent, Seamus aveva stravinto contro Theodore.
"Bene signori. Avanti l'ultima coppia, Danae e Pansy al centro".
La Serpeverde avanzò impettita, ma tutt'altro che tranquilla.
Danae invece era decisamente più rilassata, sicura e calma della sfidante.
"Prego, cominciate pure" disse il professore, di fatto dando il via al combattimento.
"Vai Danae, sei tutti noi!!"
L'incitamento dei compagni giungeva soffocato alle orecchie della bionda, concentrata come non mai. Un rapido sguardo intorno. Due occhi di ghiaccio la fissavano, carichi di sentimenti contrastanti. Rispose a quegli occhi con un sorriso e un occhiolino, per poi tornare a concentrarsi sulla sua avversaria, che tuttavia non si muoveva.
"Pansy...devo aspettare che venga Natale?" le chiese ironica.
"No di certo, Grinfondoro. Questa sarà un'ottima occasione per farti capire chi sta con chi. Draco è mio, chiaro? Non permetterò che un'insulsa bionda me lo porti via!!" rispose alla provocazione la brunetta, lanciando il primo Schiantesimo, che Danae abilmente schivò. Per il momento si limitò a scansare e parare, ma non attaccò.
"Pansy, non pensi che sia lui a dover decidere?" le disse, mentre schivava l'ennesimo incantesimo.
"Allora è successo davvero qualcosa tra voi, non sono solo sguardi..." replicò la bruna, scagliandole contro un Evertestatis, che la bionda semplicemente respinse al mittente.
"No, era solo una constatazione di fatto..."
"Adesso mi hai scocciato piccola guastafeste!!Attaccami!! Se ne hai il coraggio!!" ululò la bruna, stufa dell'andi che aveva preso il combattimento.
"Non ti conviene irritarmi, protrei attaccarti sul serio, ma poi sarebbero costretti a rinchiudermi...Accontentati Pansy, è meglio per te fidati..." rispose la bionda, scansando un altro incantesimo.
"Ferma questo se ci riesci, mi hai rotto!! Avada Kedavra!!"
Il lampo di luce verde partì fulmineo dalla bacchetta della Serpeverde.
La classe intera lanciò un urlo terrificante.
"Danae!!!!!" urlarono all'unisono Harry, Ron ed Hermione.
In un millesimo di secondo decise. Dal nulla, una massa informe di nero, argento e verde scattò in avanti, afferrando Danae per la vita e spostandola dalla traiettoria del colpo.
Due occhi di ghiaccio la guardarono terrorizzati, pronti a dirle addio.
Non accadde.
Danae si aggrappò al proprio salvatore, scambiando il posto. Gambe divaricate, braccia spalancate, pronta a sacrificarsi per lui.
"Non farlo!!!" le gridò Draco, spaventato a morte.
Non appena il raggio verde fu abbastanza vicino, Danae racchiuse le braccia, formando con le mani una specie di sfera vuota. Il raggio vi penetrò ma non andò oltre, come rinchiuso. Tuttavia la forza del colpo era parecchia, tale da contringere Danae a contrarre le braccia più vicino al corpo. Con uno sforzo visibilmente elevato, trattenne il colpo, e poi con una mano sola lo mandò a schiantarsi sul soffitto, facendo sbriciolare una parte dell'intonaco.
Con le mani ancora fumanti, raccolse la bacchetta e lanciò un semplicissimo schiantesimo, che si abbattè su Pansy con una violenza inaudita, non tanta da ucciderla, ma abbastanza da mandarla a gambe all'aria dall'alto lato dell'aula.
Era tutto finito.
"Signorina Parkinson, lei ha deliberatamente usato una maledizione senza perdono ben sapendo che ciò le era proibito. Venti punti in meno a Serpeverde per la sua bravata. Ed è in punizione per un mese!" gridò il professore, visibilmente alterato, reparando il soffitto.
"Quanto a lei signorina Colonna, prima o poi mi spiegherà come ha fatto. Intanto però..." continuò il professore, rivolto alla bionda.
Danae si aspetteva una punizione severa. Che non venne.
"Cinquanta punti a Grifondoro, per le loro ottime prestazioni. La lezione è finita, potete andare. Ah signorina Colonna, accompagni il signor Malfoy in infermeria, temo non stia affatto bene" concluse il professore, sotto sotto molto soddisfatto dell'operato dei suoi studenti grifici.
Danae intanto era inginocchiata accanto a Draco, visibilmente sconvolto.
Lo aiutò a rialzarsi e lo accompagnò in infermeria.
Durante il tragitto nessuno dei due parlò. Giunti in Infermeria, Madama Chips constatò che al ragazzo serviva solo un po' di tempo per riprendersi. Aveva subito un forte shock, e stare sdraiato per un po' in un luogo tranquillo sicuramente gli avrebbe giovato.
"Posso restare? Non lo disturberò, promesso!" chiese Danae all'infermiera che annuì, tornando nel proprio studiolo.
La bionda si sedette sullo sgabello accanto al letto dove il ragazzo, ad occhi chiusi, cercava di ricomporsi.
"Come hai fatto?" le chiese lui, in un sussurro appena più forte di un pigolio.
"Te lo spiegherò un'altra volta...ora devi riposarti...Sei stato un incoscente, avresti potuto morire...stupido e incoscente, ecco cosa sei, Draco Malfoy. Perchè lo hai fatto?"
Il biondo si voltò a guardarla e le prese la mano, stringendola con incredibile tenerezza.
"Non...non volevo che morissi..."
"Lo hai fatto solo per questo? Che incoscente!" replicò lei.
"Ancora non l'hai capito? Ieri notte...oggi...ci sarà un motivo più "normale" se mi conporto così, come mai ho fatto in vita mia, questo te lo posso giurare. Non mi sono mai sentito così, mai..."
Danae non riusciva a capire. Un'altra al posto suo avrebbe intuito, ma lei no. Forse perchè era la prima volta che provava quelle sensazioni.
"Draco...che stai cercando di dirmi?" gli chiese, avvicinandosi al viso del biondo Serpeverde.
"Io...ecco...io...io credo di essermi innamorato di te..." Ecco, l'ho detto. E stranamente mi sento più leggero...che bella sensazione...appagante direi... pensò subito dopo avere detto quelle parole.
Danae rimase completamente spiazzata, non sapeva che rispondergli...
"E adesso che gli dico? Che per mia natura, l'amore è da considerarsi bandito, a meno che non si tratti di un mio simile? Oh Draco...come faccio a dirglielo? Accidenti che confusione..." pensò.
Dal suo cuore partì tuttavia un pensiero, che divenne sempre più forte e dominante rispetto alla sua ragione.
"Digli quello che provi...digli che anche tu sei innamorata di lui...non lasciartelo scappare...Se non glielo dici, lo rimpiangerai per l'eternità...Avanti, diglielo!"
Danae prese un respiro.
"Draco...ecco...anche io credo di essermi innamorata di te...e ieri sera è stata la prova del nove..."
Il viso del ragazzo si aprì in un sorriso, non ironico, non strafottente. Un sorriso sincero, tenero e dolce.
"Vorrei chiederti....vorresti uscire con me, una volta?" si buttò il biondino, incrociando le dita.
"Si..." rispose semplicemente lei, rispondendo alla tenera stretta di lui.
Spinti dai sentimenti, i loro visi si avvicinarono, fondendosi in uno solo quando le loro labbra si sfiorarono, facendoli rabbrividire. Draco la invitò nel letto, e lei gli si accoccolò vicino, stretta nell'abbraccio dolcemente intenso del ragazzo, che assaporava miriadi di sensazioni in un solo istante. Il vecchio Draco era definitivamente sepolto. Il nuovo Draco si faceva largo a spintoni, pur di guardare la bellissima fanciulla che gli aveva appena detto di sì.
Il tormento di un sentimento sempre crescente, si trasformava in estasi non appena le labbra di lei sfiorarono il collo di lui, libero dalla cravatta e dai primi due bottoni della camicia.
La baciò ancora, e ancora, e ancora, con una dolcezza che mai avrebbe creduto di poter provare in vita sua.
Dal nulla salì alle sue orecchie una melodia...dolce e struggente...una nenia che aveva già sentito...la notte prima.


"Oh, this night is too long...
Have no strenght to go on...
No more pain...I'm floating away...
Throught the mist I see the face...
Of an angel, calls my name...
I remember...you're the reason I have to stay...
I have to try...
To break free from the thoughts in my mind...
Use the time that I have I can say...goodbye...
Have to make it right...
Have to fight...
'Cause I know in the end it's worthwhile...
That the pain that I feel slowly fades...away
It will be all right"

Si strinse ancora di più alla ragazza, intuendo che quella dovesse essere l'ultima parte della canzone che aveva cantato la notte prima.
"E' un modo per dirmi che mi vuoi bene?" le chiese, pensoso.
La ragazza non disse niente. Lasciò che fossero gli occhi a parlare per lei.
"E' una canzone bellissima...sentirtela cantare la rende ancora più splendida...hai una voce melodiosa, dolce..."
"Hai pensato anche un'altra parola...dilla"
"Argentina...hai una voce argentina...ma come..?" chiese sorpreso.
"Ti si legge in faccia quando vuoi dire qualcosa ma non sai se farlo o no..."
"Ti assicuro che il mio vecchio io non era affatto così..Chiedi ai tuoi compagni di casa..."
"A proposito...che diciamo agli altri?"
"Nulla, per il momento. Voglio godermi questo sentimento in pace, solo noi due..." stringendola ancora di più, tanto che ormai il corpo di lei combaciava con il corpo di lui.
"Se vuoi così, allora sono daccordo con te...anche io voglio mantenere questo bellissimo sentimento il più possibile al sicuro da ritorsioni e quant'altro...Sai perchè poco c'è mancato che finissi all'altro mondo?"
"No, dimmi"
"Perchè Pansy è gelosa di me, e voleva levarmi di mezzo per poterti avere tutto per sè..."
"Allora meno male che ci hai salvato...Non so cosa avrei fatto se per disgrazia tu fossi morta..." disse il ragazzo, colpito dalla profondità dei propri pensieri.
"Nemmeno io...nemmeno io.."
Accoccolati uno accanto all'altra, stretti in un abbraccio caldo e tenero, si addormentarono, sfiniti e felici come mai prima.




Nota dell'autrice: citata anche l'ultima parte della canzone "Pale" dei Within Temptation. Ringrazio tutti coloro che stanno seguendo l'evolversi di questa storia e quelli che l'hanno inserita tra le preferite.

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Capitolo 5
*** Rapimento e riscatto ***


Insieme per sempre - Rapimento e riscatto
Insieme per sempre

Capitolo 5 - Rapimento e riscatto.


I giorni si susseguivano e si facevano via via più freddi. Il tempo preferito da Danae. Nuvoloso persistente.
Appena poteva, scappava dalle lezioni e correva al lago, ben sapendo che vi avrebbe trovato il biondino, intento a fumare un sigaretta oppure a fissare il lago.
Quel pomeriggio, che aveva buco perchè non partecipava a Divinazione, lasciò Hermione davanti alla biblioteca col pretesto di aver voglia di riposare un po', e invece prese la via del parco. Qualcuno, furtivo e con passi felpati, la seguì, ben deciso a scoprire perchè e dove correva.
Correva, felice per una volta di uscire, verso il lago, verso l'amore.
Giunta in cima alla collinetta guardò giù verso le rive, e vide che il suo compagno era già lì che l'aspettava, seduto con la schiena contro il salice.
Si affrettò a raggiungerlo.
"Draco..." lo chiamò, appena gli arrivò vicino.
Il biondo gettò il mozzicone nel lago, voltandosi. "Che visione..."
"Danae..." la chiamò, alzandosi e prendendola tra le braccia.
"Draco...è stato un incubo, non riuscivo proprio ad andarmene...Aspetti da molto?" gli chiese, posando la testa sul petto del ragazzo, ad occhi chiusi, gustando le sensazioni più che piacevoli che provava.
"No, non da molto. Qualche minuto..." le rispose, aiutandola a sedersi e, sdraiandosi, posando la testa nel suo grembo.
Rimansero così per interminabili minuti, poi Draco ruppe il silenzio.
"Non trovi che il tempo si stia facendo troppo brutto per continuare ad uscire?"
Ovviamente, non poteva rivelargli che quel tempo era il suo preferito, così decise di assecondarlo.
"In effetti fa abbastanza freddo..."
"Anche se" - prese un respiro - "stare accanto a te è come stare davanti al caminetto. Mi riscaldi...il mio ego freddo e insensibile come il ghiaccio si è sciolto di fronte a te, che sei calda e sensibile..."
"Signor Occhi-di-ghiaccio, sta cercando di fare il romantico per farsi baciare?" gli chiese, maliziosa.
"Perchè funziona?" rispose, sollevandosi per baciarla.
"Si..." rispose lei in un soffio, rispondendo al bacio passionale del compagno.
Nel giro di qualche istante, erano entrambi a terra, distesi l'uno sull'altra, stretti in un abbraccio inscindibile. Rimasero così, incollati, per un tempo indefinitamente lungo.
Alla fine fu lui a staccarsi per primo, bisognoso di respirare. Non la lasciò andare via, e rimasero sdraiati sull'erba a guardare il cielo carico di nubi.
"Uhm...quelle nuvole mi sembrano piuttosto minacciose, forse è il caso di rientrare. Prima di prenderci la pioggia..." commentò lui, sereno per una volta in vita sua.
"Ok, ma dove andiamo...vorrei..."
Draco si fece più baldanzoso, e tuttavia cauto.
"Vorresti...?"
"Vorrei restare ancora un po' insieme a te..." -percependo distintamente i pensieri del ragazzo si affrettò ad aggiungere- "ma scordati che andiamo oltre a quello che abbiamo fatto fin'ora..."
Lo sguardo del biondo si velò per un momento, per poi tornare limpido come prima.
"Quello che vuoi tu..."
Si alzò e l'aiutò ad alzarsi. Poi tutto divenne scuro e non ricordò più nulla.

Si svegliò in Infermeria, per la seconda volta in poche settimane. Accanto al suo letto, Blaise addormentato. Lo scosse.
"Draco! Finalmente!! Ci hai fatto spaventare amico..."
"Ci?" e solo allora si accorse che altri visi lo fissavano.
"Potter? Weasley? Granger? Che ci fate qui?"
"Dov'è Danae, Malfoy?" gli chiese, stranamente gentile, il rosso, visibilmente preoccupato.
Solo allora si ricordò l'accaduto. Era stato colpito da qualcosa...e Danae non era lì accanto al letto.
"Io...non lo so...non mi ricordo nulla..."
"Largo signorini, lasciatelo respirare...Il preside sta arrivando, signor Malfoy, vuole parlarle" intimò l'infermiera ai ragazzi, che si levarono di torno, promettendo però di tornare più tardi.
Il professor Silente arrivò in quel momento e chiese loro di restare a sentire.
"Be, signor Malfoy, è strano vederla in infermeria. Mi racconti: cos'è successo esattamente?"
Deglutì e iniziò a raccontare quello che si ricordava, in realtà molto poco.
"Come già raccontavo ai miei compagni, non mi ricordo quasi nulla. Qualcosa o qualcuno mi ha colpito, ho visto nero e sono svenuto. Non ricordo niente. Mi sono svegliato qui. Non so dove sia Danae..." raccontò, preoccupato per la sorte dell'amata.
"Comprendo la sua preoccupazione. Abbiamo cercato la signorina Danae per tutto il castello, nel parco e nella foresta. Niente di niente" rivelò Silente, facendolo trasalire.
"Quanto tempo sono stato svenuto, Blaise?"
"Quattro giorni...ci siamo spaventati a morte Draco. Non volevi svegliarti" rispose il bruno, sorridendogli appena.
"Quattro giorni...povera Danae....dove sei, dove sei amore mio?"
In quel momento un Gufo della scuola planò verso il gruppetto, recando un messaggio per il biondo Serpeverde.
Draco sfilò la piccola pergamena.

"La tua ragazza è in nostra compagnia.
Non ti preoccupare, non le sarà torto un solo capello.
Ma chi può dire...potrebbe darsi che sia lei a voler..be insomma hai capito.
Se vuoi riaverla, dovrai pagare.
Non vogliamo i tuoi soldi, non ce ne facciamo niente.
No. Quello che vogliamo è che tu rinunci per sempre a lei.
Lei è nostra, nostra hai capito?!
E non sarà certo un bamboccio spocchioso come te a portarcela via.
Quando avrai rinunciato pubblicamente a lei, allora la libereremo.
Non un minuto prima. Non avvisare nessuno.
Ci faremo vivi noi."

La pergamena finiva così. La lasciò cadere, attonito. I suoi occhi, solitamente freddi e calcolatori, si riempirono di lacrime calde e sincere. Si coprì il viso e iniziò a piangere. Senza un lamento.
I presenti si sorpresero, ma leggendo la lettera, capirono.
"Rapita...come è possibile professore?"
"Non lo so Hermione, proprio non lo so" rispose Silente, intento ad esaminare la pergamena.
Blaise cercava di confortare l'amico, che non riusciva a smettere di piangere.
"Danae...ti prometto che non mi fermerò finchè non ti avrò ritrovata. Sei la mia ragione di vita ormai. L'unica. Ti troverò, giuro che ti troverò. E chi ha osato farci questo la pagherà molto cara" promise a sè stesso, risoluto.

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Capitolo 6
*** Una prigione buia ***


Insieme per sempre - Una prigione buia
Insieme per sempre

Capitolo 6 - Una prigione buia.


Danae si svegliò in quel momento e fece fatica a distinguere i particolari. Era in prigione. O almeno così le sembrava. Un lurida e gelida stanzetta in pietra, tre metri per tre. Niente giaciglio. Niente luce. Per fortuna, non l'avevano legata. Ma le aveva portato via la bacchetta.
"Nessun problema...non che la bacchetta mi possa aiutare. Sono altri i poteri che posso usare. Poteri che chi mi ha rapito non può conoscere".
Si alzò e cominciò a sgranchirsi le gambe. Poi prese un respiro. Con un solo balzo era sul soffitto della celletta, aggrappata chissà come. Cominciò a camminare all'indietro verso il fondo della stanzetta, scendendo sempre più in basso lungo il muro. Arrivata all'altezza giusta, spiccò un altro balzò che la portò ad aggrapparsi alle sbarre.
"Be...per lo meno non mi hanno drogata o chissà cosa....E allora, come hanno fatto a catturarmi?"
Poi ripensò alla situazione in cui era avvenuto il suo rapimento e le lacrime le inondarono gli occhi, piegandola in due.
"Ecco come hanno fatto...Draco..."
Sperava con tutto il cuore che il compagno stesse bene, che non gli fosse successo niente.
Rumori di passi la fece allertare. Si buttò a terra, fingendo di dormire.
Una voce femminile acuta e stridula la sorprese.
"Adesso non fai più tanto la gradassa vero? È stato così facile catturarti che quasi non c'è gusto..."
"Pansy? Tu! Come hai potuto..."
"Te l'ho detto già una volta, mia cara: Draco è mio! Mio e di nessun'altro! A quest'ora avrà letto il messaggio. Nessuno sospetterà di me, penseranno che siano stati degli estranei a rapirti...E finalmente avrò Draco tutto per me..."
"Mia cara sciocca ragazzina, con chi credi di avere a che fare? Draco non è uno stupido, capirà prima o poi...E allora sarebbe meglio per te non farti trovare..." replicò Danae astiosa.
"Questo lo vedremo! Intanto tu stattene buona lì" concluse la brunetta, andandosene altezzosa.
Danae, rimasta sola, si guardò attorno. Acqua che colava ovunque, umidità spaventosa, freddo, gelo e spifferi.
"Siamo sotto il lago...Complimenti Pansy, questa te la sei giocata bene..."
Mentre cercava di farsi un giaciglio, una strana sensazione la prese. Non riusciva a muoversi.
"Che mi succede..."
Per fortuna il suo essere più profondo si destò, liberandola da quella strana sensazione. Quando riaprì gli occhi, questi non erano più di ghiaccio, ma color rame, con pagliuzze dorate. Si avvicinò alla pozza d'acqua stagnante che si era formata sul fondo della sua cella. Con quel poco di luce che passava attraverso un'apertuna a metà della grotta, riuscì comunque a specchiarsi nell'acqua.
"Color dell'oro...oro fuso. Che meraviglia...grazie papà!" pensò, sorridendo al pensiero di suo padre.
Quella parte di sè stessa se ne stava sempre sopita sotto una coltre di umanità, ma Danae sapeva benissimo di non esserlo. Di essere diversa. Prima o poi avrebbe dovuto dirlo a Draco, e vedere la sua reazione.
Non era nè carne nè pesce, come diceva suo zio. Era qualcosa di differente. Di affascinante e di letale allo stesso tempo. Per fortuna, la parte letale era ancora essenzialmente acerba e non le avrebbe dato troppo fastidio. Di quel suo lato letale a Danae piacevano, oltre a poteri speciali, gli occhi. Dorati e caldi. Al contrario della sostanziale fisicità, bianca a fredda come e più del ghiaccio.
Essere una mezzosangue era un problema, non solo dal punto di vista puramente magico, ma anche nel suo mondo. Non voleva pensarci.
Si preoccupò di trovare il sistema di scappare da quel posto. L'unica cosa che voleva davvero era tornare dal biondino. Il suo biondino. La sua ragione di vita. L'unica.

***

Draco si era ristabilito completamente in pochissimo tempo, ma era rimasto taciturno e intrattabile. Non voleva vedere nessuno, e i pasti glieli portava un elfo delle cucine. Scendere in Sala Grande lo irritava immensamente. Era stato esentato dalle lezioni, tanto comunque in quello stato non avrebbe combinato molto.
Era prigioniero in una specie di limbo oscuro da cui non riusciva ad uscire. Una prigione buia per la sua anima.

I suoi amici erano preoccupati, così una sera Blaise prese il coraggio a due mani e andò a cercare i Grifondoro.
"Blaise...come sta Malfoy?" chiese Harry, dopo che ebbero fatto accomodare il Serpeverde accanto al fuoco.
"Come pensi che stia....malissimo. Non parla con nessuno, mangia meno di un passerotto, non vuole vedere nessuno. Se va avanti così si ucciderà"
I tre Grifondoro abbassarono la testa. In fondo, Malfoy aveva dimostrato di essere diverso, perchè non avrebbero dovuto aiutarlo?
"Ragazzi, dobbiamo aiutarlo...Scoprire dov'è Danae...Nonostante tutto quello che pensate di lui, è davvero legato a quella ragazza. Lo conosco da un sacco di tempo: nessuna lo ha mai scosso così tanto come Danae. E' sinceramente innamorato, e io sono sinceramente preoccupato".
Il silenzio fu rotto da Hermione.
"Blaise, sei un buon amico, sono sicura che Draco questo lo sa. Voglio aiutarlo. Ha dimostrato di essere molto legato a Danae, e sentire da te il modo in cui si sta riducendo per lei mi fa star male. Dobbiamo trovarla!"
"Grazie Hermione, Draco lo apprezzerà. Ma dove la cerchiamo..."
"Uhm...prima di tutto dobbiamo leggere il biglietto...Sono convinta che sia un indizio da non trascurare. Andiamo da Silente a farcelo dare" rispose risoluta la riccia, incontrando l'approvazione degli altri tre.
Si mosserò perciò verso l'ufficio del preside.
Giunti all'ingresso esterno, Hermione pronunciò la parola d'ordine, e il Grifone ruotò, liberando una scala chiocciola che saliva verso l'alto.
Appena arrivati alla porta dell'ufficio, non fecero in tempo a bussare che quella si aprì.
"Oh ragazzi, stavo giusto per venirvi a chiamare. Accomodatevi. Servitevi pure delle liquirizie, ma devo avvertirvi: sono un tantino pungenti" disse Silente con un sorriso calmo, nonostante la preoccupazione si evincesse dalle ombre negli occhi azzurri.
Ron afferrò quattro liquizie e le passò ai compagni, che le misero immediatamente in bocca, ben conoscendone la qualità "mordace".
"Sto seguendo la situazione del vostro compagno, e mi preoccupa".
"Anche noi siamo preoccupati per lui, professore. Deperisce a vista d'occhio, come se qualcosa lo rodesse dentro. Non parla con nessuno, non vuole vedere nessuno. Nessuno è riuscito a farsi aprire, nemmeno io. E' completamente sopraffatto. Non lo avevo mai visto così distrutto. Temo per lui..."
"Degni sentimenti signor Zabini, sono sicuro che Draco sotto sotto apprezza quello che sta facendo per lui. Ma ora veniamo noi..."
"Professore, potrebbe farci vedere il biglietto?" chiese Hermione, interrompendolo.
"Era quello che stavo per proporvi. Magari riconoscerete la scrittura..." rispose Silente, tirando fuori dal cassetto il biglietto incriminato e passandolo ad Hermione, che lo studiò attentamente.
"Non riconosco la scrittura..." disse lei sconsolata, cedendo il foglietto a Ron e a Harry, che scossero la testa, anche loro non riuscendo a riconoscere la scrittura.
"Posso vedere? Magari la riconosco io, sono particolarmente dotato per la grafologia" accennò Blaise quando gli passarono il biglietto.
La tensione era alta e palpabile. Blaise esaminò attentamente il foglietto, girandoselo tra le mani. Alla fine lanciò un'esclamazione di sorpresa e di rabbia.
"Pansy!!! Ecco chi è il rapitore!! Non mi posso sbagliare, è proprio la sua scrittura. Riconosco perfettamente quel suo modo assurdo di piegare le p. Ma non può essere lei...Lei, la migliore amica di Draco...impossibile, mi rifiuto di crederci...Eppure..." esclamò il bruno Serpeverde, riconsegnando il foglietto a Silente, che annuì.
"Ragazzi, devo chiedervi: in questo ultimo periodo avete notato strani comportamenti della signorina Parkinson, specialmente nei confronti della signorina Colonna?"
I quattro rifletterono, e Harry saltò su, ricordandosi della lezione di Difesa.
"In effetti sì professore. La settimana scorsa, a Difesa contro le Arti Oscure, mentre ci esercitavamo nel combattimento, Danae e Pansy era una contro l'altra. E Pansy, nonostante le fosse proibito usarle, ha scagliato una Maledizione senza Perdono contro Danae che, dio solo sa come ha fatto, ha respinto. Senza bacchetta!! Ha mandato l'incantesimo a schiantarsi sul soffitto e poi ha spedito Pansy a gambe all'aria con uno Schiantesimo potentissimo. Il professore era esterrefatto quanto noi" raccontò Harry, trovando l'approvazione degli altri tre.
"E' successo altro? Qualche particolare..."
"In effetti, Draco ha cercato di salvare Danae, togliendola dalla traiettoria. Se Danae non lo avesso spostato a sua volta, ora sarebbe morto. Non credevo che Pansy fosse capace di tanto..."
"Be allora è piuttosto chiaro il movente..." commentò Silente, grattandosi il mento con fare pensoso.
Quattro paia di occhi lo fissarono, non riuscendo a trovare il nesso tra i due fatti.
"La gelosia. Ecco il movente".
"Gelosia...." a Blaise si accese una lampadina.
"Ecco come sono andate le cose: Pansy è gelosa di Danae perchè da tempo innamorata di Draco, che non la fila, considerandola solo un'amica. Ora che lui ha trovato un nuovo amore, teme di perderlo per sempre, così rapisce Danae, facendo credere a tutti che si tratti di estranei. Chiede come riscatto per liberarla, che Draco rinunci a Danae, in modo che lei possa averlo tutto per sè. Che dite, funziona ?"
"Direi che fila liscio come l'olio, Blaise" rispose Ron, concorde.
"Se Draco lo scopre, per Pansy è finita. Come facciamo?"
"Dobbiamo dare in modo che lui la liberi, senza sapere chi è il vero rapitore..." propose Harry.
"Già...ma come facciamo a sapere dove l'ha portata? Se la pediniamo, ci scoprirà e potrebbe fare qualcosa di avventato...e allora non potremmo più nascondere niente a Draco, lo verrebbe a sapere".
"Rifletteteci. Posso fidarmi a lasciarvi fare?" chiese Silente.
"Lasci fare a noi signore, la troveremo!" rispose risoluto Blaise.
"Allora andate, e cercate di non farvi scoprire. Non vogliamo altri guai. Buona notte ragazzi" riprese il preside, di fatto congedandoli.
Salutarono e uscirono, tornando al dormitorio grifico.
"Blaise, non dire niente e nessuno. E tieni d'occhio Pansy, tu che puoi. Noi tentiamo di capire dove potrebbe averla portata. Quando scopriamo qualcosa ti chiamiamo" gli disse Hermione sottovoce.
"Daccordo. A poi allora. Notte" rispose il ragazzo, dirigendosi verso il proprio dormitorio.
I tre Grifondoro entrarono nella Sala Comune, ancora affollata nonostante l'ora tarda. L'indomani avrebbero cominciato le ricerche.


Nel dormitorio Serpeverde immerso nell'oscurità un solo lumino era ancora acceso. Affacciato alla finestra, Draco guardava verso il lago, inconsapevole che sotto di esso si trovava la ragazza che amava più di sè stesso.
La cena era poggiata sul tavolino, intatta. Non aveva fame. Era troppo triste anche per mangiare. Quanto gli mancava Danae! Era diventata davvero insostituibile...
"Danae...dove sei amore mio? Torna da me...."

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Capitolo 7
*** Missione di salvataggio ***


Insieme per sempre - Missione di salvataggio
Insieme per sempre

Capitolo 7 - Missione di salvataggio.

Passarono i giorni, invano. Di Danae nessuna traccia. E Draco sprofondava sempre più nella tristezza.
Blaise era riuscito a convincerlo che andando avanti di questo passo non avrebbe risolto nulla, e la vicinanza dell'amico lo aveva riportato a galla, dal pozzo senza fondo in cui era caduto. Decise che doveva fare qualcosa, doveva trovarla.
Innanzitutto, tornare giù al lago per cercare qualche traccia.
Un pomeriggio era seduto, come al solito, ai piedi del salice, sotto le cui fronde era nato il loro amore.
Quel posto lo calmava, gli ricordava quei momenti di assoluta felicità passati accanto alla ragazza. Il suo sorriso, i suoi occhi, la piacevole prigione che erano le sue pallide braccia. Tutto in quel posto gli ricordava lei. Una lacrima fece capolino, ma lui la ricacciò indietro, deciso a non piangere più. Non perchè fosse tornato l'insensibile di un tempo, ma perchè non voleva stare di nuovo male. Star male lo rammolliva, e gli impediva di cercare la sua metà scomparsa.
Le acqua placide del lago, lo colse una sorta di torpore e si addormentò.

"Draco! Draco svegliati!" lo chiamò una voce, una voce familiare e tanto sognata.
"Danae! Dove sei?" chiese al nulla.
"Sto comunicando con te, nei tuoi sogni".
"Come...."
"Non è il momento per le spiegazioni superflue..."
"Sei viva, amore mio, sei viva...È così bello sentire la tua voce, Danae..."
"Certo che sono viva...e non sono tanto lontana. Non posso dirti dove sono...ma posso darti un indizio: fa freddo e c'è acqua. Cercami, amore mio, cercami!" disse ancora la voce, svanendo come portata via dal vento.

"Danae!!" urlò Draco svegliandosi sotto il salice con le lacrime agli occhi.
L'aveva sentita, distintamente, come se fosse lì accanto a lui.
"Non era un sogno...lei era davvero lì...E l'indizio: fa freddo e c'è acqua...Ti prometto che me lo farò bastare amor mio...ti troverò e non ti lascerò mai più..." disse risoluto, alzandosi di scatto e correndo verso il castello.
Trovò Blaise in compagnia di Pansy, che discutevano amabilmente.
"Blaise, posso parlarti?"
"Ma certo amico mio! Mi fa piacere che tu ti sia ripreso, e che finalmente sei uscito dal tuo isolamento" rispose sorridendo il bruno.
"In privato..." facendogli segno di seguirlo in un altro posto, più tranquillo.
"Pansy...scusami.."
Lei sorrise e annuì, noncurante.
Draco trascinò l'amico ai piani di sopra. Per strada incrociò anche Harry, Ron ed Hermione, in compagnia di Ginny e di altri Grifondoro. Acchiappò al volo i tre, e insieme arrivarono davanti ad una parete, apparentemente piana, al quinto piano. Draco ci camminò tre volte davanti e dal nulla apparve una porta, non tanto diversa da quella delle aule normali. L'aprì ed entrò seguito dagli altri , pre poi chiudersi la porta alle spalle. Una volta chiusa, la porta sparì, impossibile da individuare nuovamente.
"Draco si può sapere perchè mi hai trascianato qui?" chiese il compagno, stupito da tanta risolutezza.
"Vi ho portati qui...si anche voi Grifondoro...perchè poco fa, giù al lago, mi è accaduta una cosa strana. Mi sono addormentato..."
"Sai che stranezza..." commentò sottovoce Ron, facendo sorridere Harry.
"Se Lenticchia la smettesse di interrompermi mi sbrigherei prima!"
Ron arrossì violentemente, stringendo i pugni: quel soprannome non gli andava proprio giù.
"Dicevo, mi sono addormentato...e l'ho sentita. Ho sentito la voce di Danae, distintamente, come sento voi ora. Come se fosse vicino a me..."
"Ne sei sicuro amico? Non era solo un sogno?" chiese Blaise, confuso.
"Ne sono sicurissimo. Era tutto vero. Era proprio lei...mi ha detto che non era tanto lontana...che non poteva dirmi dov'era...Mi ha lasciato un indizio per trovarla..."
"E quale sarebbe questo indizio, Malfoy?" chiese Hermione.
"Fa freddo e c'è acqua...solo questo mi ha detto...Secondo voi, che significa?" rispose malinconico il biondino, accasciandosi sulla poltrona più vicina, non lontano dal fuoco del camino.
I quattro si sedettero sulle altre poltrone accanto alla sua, pensando a quelle poche parole, che dovevano essere un'indizio.
Dopo un po', Hermione si riscosse dai propri pensieri.
"Ehm...Draco" -facendo sobbalzare i due amici per aver chiamato il suo peggior nemico per nome- "dove ti trovavi esattamente?"
"Te l'ho detto prima...Hermione..." -lasciando esterrefatto Blaise che mai lo aveva sentito chiamare la riccia con un qualcosa di più gentile del cognome- "ero seduto ai piedi del salice, sulle rive del lago...dove ci siamo baciati la prima volta...". Quei ricordi gli fecero male e gli occhi, prima freddi, divennero lucidi di lacrime, che represse.
"Uhm...forse ho capito..." ammise la ragazza, alzandosi e cominciando a camminare avanti e indietro, come faceva quando doveva pensare velocemente.
"Davvero?" chiesero in coro i quattro ragazzi, increduli.
"Si...fa freddo, perciò non può essere uno dei dormitori nelle torri, nè quello di Tassorosso. Potrebbe essere quello serpico, ma l'altro pezzo di indizio mi ha fatto riflettere. Perchè dire che c'è acqua?...Forse perchè dove la tengono prigioniera..filtra acqua..."
Fu allora che Draco capì tutto.
"Ma certo! Il Lago Nero!! È prigioniera sotto il lago, ecco perchè mi ha detto che non era lontana...Devo raggiungerla e salvarla..." esclamò il ragazzo, alzandosi di scatto. La mano di Hermione lo fermò.
"Non ti muovere! Rischi solo di farti ammazzare..."
"Lasciami passare Granger" le disse sibilando.
"Draco...dobbiamo dirti della cose...cose che devi sapere..." si scoprì a dire Blaise.
"Che cosa devo sapere? Cosa mi nascondete?" chiese, fissandoli tutti intensamente, irritato.
"Siediti, dobbiamo spiegarti..." insistette il bruno, sospingendolo nuovamente sulla poltrona.
"Vedi...in realtà noi sappiamo chi è il rapitore...ma non volevamo dirtelo prima di esserne completamente sicuri..."
Draco si drizzò, sorpreso che quei quattro ne sapessero più di lui.
"È stato Silente a imporci di non dirti nulla, almeno finchè non ne fossi certi. Ora ne siamo sicurissimi" disse Harry, leggendo inquietudine negli occhi di ghiaccio del biondo.
"E allora?"
"Il responsabile del rapimento....è Pansy..." disse in un sussurrò Blaise, ben immaginando cosa avrebbe detto e fatto l'amico dopo quella rivelazione.
A Draco si appannò la vista. La sua migliore amica...No, non poteva essere...
"Draco lo so a cosa stai pensando...ho esaminato personalmente la pergamena. Sai che sono un grafologo particolarmente dotato..Ho riconosciuto quel suo modo strano di scrivere le p...E' lei..."
"A Pansy penseremo dopo. Ora dobbiamo salvare Danae. Sotto il lago...come ci arriviamo?" replicò Draco sconvolto da quella rivelazione, ma deciso a ritrovare Danae.
"Con questa!" esclamò Harry, tirando fuori dalla tasca la Mappa.
"Che cos'è?" chiesero in coro i due Serpeverde.
"È una mappa...una mappa su cui è segnata tutta Hogwarts, fino ai confini estremi. Poco tempo fa, ho scoperto per caso un passaggio segreto, sconosciuto a tutti, persino ai fratelli di Ron, che come saprete sicuramente, conoscono Hogwarts quasi quanto Silente. Ebbene, questo passaggio porta sotto il lago...Ci sono delle celle, senza dubbio usate in tempi molto remoti. Sono posti bui, angusti e senza luce, dove l'acqua si infiltra come niente" raccontò Harry, monopolizzando l'attenzione di tutti.
"E saresti capace di ritrovarlo, quel passaggio?" chiese impaziente Draco.
"Certo...ma dobbiamo rimandare a domani il salvataggio della tua bella..." rispose Harry, calmo.
"E perchè?" replicò il biondo, esasperato.
"Perchè è meglio scendere là sotto con la luce...anche se ne passa poca, quel poco ci servirà..."
"Sono daccordo con loro Drac...meglio se attendiamo domani..." gli disse Blaise, appoggiando una mano sulla spalla dell'amico.
"Va bene...allora scenderemo domani..." si arrese.
"Ora è meglio andare...o si chiederanno che fine abbiamo fatto...Draco, fai finta di nulla con Pansy, non deve sapere che lo sappiamo. Potrebbe fare qualcosa di irrimediabile sapendosi scoperta. Pensi di essere in grado di controllarti?" gli chiese Hermione incontrando lo sguardo incendiato del biondo.
Annuì e, salutandoli, prese l'uscita, subito raggiunto dall'amico.
"Domani...domani saremo di nuovo insieme...aspettami Danae sto arrivando!"

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Capitolo 8
*** Una voce nell'oscurità ***


Insieme per sempre - Una voce nell'oscurità
Insieme per sempre

Capitolo 8 - Una voce nell'oscurità.

La mattina arrivò sin troppo tardi, secondo Draco. Eppure fece finta di niente, specialmente davanti a Pansy. Si comportò con lei come sempre, come se nulla fosse successo. Nel profondo tuttavia, l'avrebbe volentieri strozzata.
"Draco, tesoro, che ne dici se oggi andassimo a Hogsmeade...tanto per farci un giretto...solo noi due..." gli chiese speranzosa la brunetta.
"Sono rimasto indietro con le lezioni Pansy...devo rimettermi in pari" le rispose lievemente accigliato.
Per contro lei si offrì di aiutarlo. Ma lui rifiutò poco cortesemente, ma come aveva sempre fatto, giusto per non dare nell'occhio.
Uscì dal dormitorio con tutto l'occorrente, inclusi i libri. Prese la via della Biblioteca. A metà del corridoio del terzo piano, tuttavia, sparì nel nulla. Pansy, che lo aveva seguito perchè poco convinta, passò davanti a Draco senza accorgersi che lui era sempre lì, anche se invisibile. Quando la brunetta se ne fu andata, Draco parlò.
"Accidenti!! Po...Harry, volevi farmi morire di spavento?" chiamandolo per nome.
"Scusa..ma non c'era altro modo credimi..." spiegò il Grifondoro.
"E ora? Pansy mi cercherà per tutta la scuola..."
"E ora noi andiamo a cercare Danae, a Pansy ci penseranno Hermione, Ron e Blaise. Hanno avvertito Silente dei nostri propositi..."
"E..."
"E ci consiglia di sbrigarci, li sottò fa molto freddo..."
"Allora cosa stiamo aspettando?" lo incitò il biondo.
Sempre nascosti dal mantello, si diressero quatti quatti nei sotterranei. Giunti che vi furono, si tolsero il mantello e accesero le bacchette. Erano ben oltre l'aula di Pozioni, in una parte della scuola che Draco non aveva mai visto. Harry invece c'era già stato, e riconosceva i punti di riferimento della mappa.
"Dovremmo eccerci quasi...Ah si, eccolo" esclamò il bruno, fermandosi davanti ad una statua, a malapena illuminata dalle loro bacchette. Rappresentava una creatura magica dai lunghi capelli, dal fisico esile e atletico, e dai lineamenti sottili.
"Mi ricorda Danae..." si scoprì a pensare Draco, mentre osservava la statua.
"Che creatura è, lo sai?"
"Credo sia un vampiro..."
"Ne sei sicuro?"
"Abbastanza...la mappa non dice chi rappresenta questa statua..."
"Perchè, la mappa dice anche chi è rappresentato nelle statua?" chiese sarcastico il biondo, squadrandolo.
"Guarda qui. Lo vedi quel puntino che si muove? La vedi la strisciolina che si muove insieme a lui? Leggi il nome..."
"Si..Silente..Non è possibile!"
"È proprio lui ti dico...magari più tardi te la faccio vedere meglio...alla luce..." rispose Harry, insolitamente gentile col suo più acerrimo nemico, che però stava scoprendo non essere così male in fondo.
"Okay ora andiamo...Come si apre?"
"Spostati..." chiese il bruno, estraendo di tasca il coltellino millefunzioni.
"Che intendi fare con quello?"
"Ora vedrai...c'è un solo modo per entrare..." disse, incidendosi il palmo della mano.
"Dammi la mano Draco, mi serve anche il tuo..."
Riluttante, il biondo allungò la mano sinistra, sul cui palmo il bruno incise lo stesso taglio.
"E ora?"
"Aspetta...Dobbiamo lasciar cadere sulle labbra della statua qualche goccia di sangue...La mappa dice così..."
"Però, interessante questa tua mappa Harry...Chi va per primo?"
"Vai tu..."
Draco si avvicinò e, salito sul piedistallo insolitamente largo, strise il pugno, lasciando cadere qualche goccia di sangue sulle labbra della creatura. Harry fece lo stesso e attesero.
Come se fosse viva, la statua si animò e voltò la testa verso i due ragazzi, sorridendo e scoprendo i denti a punta. Si spostò verso sinistra, lasciando libero il passaggio.
"Andiamo..." si costrinse a dire Harry, spaventato nonostante lo avesse già superato una volta quell'ostacolo.
Draco lo seguì quasi di corsa, finendogli addosso, tanto era stato lo spavento.
"Tutto apposto?"
Il biondo annuì, riaccendendo la bacchetta. Ora, il silenzio e il buio regnavano sovrani. Ogni tanto però si potevano scorgere fasci di luce.
"Dobbiamo illuminare di più dove camminiamo...Lumos Maxima!" esclamò il biondo, aumentando la potenza di illuminazione della proprio bacchetta. Harry fece altrettanto.
Si incamminarono lungo una specie di sentiero, appena visibile tra le rocce.
Inoltrandosi nell'oscurità, le luci delle bacchette non erano che lumini microscopici in un universo di buio.
"Come faremo a trovarla?" chiese dopo un po' Draco, mentre scendevano ancora più in fondo alla caverna.
"La mappa arriva solo fino ad un certo punto, ma non ci sono altre gallerie, perciò questa è l'unica via...Non ci perderemo tranquillo.."
"Ne sei certo?"
"Assolutamente..". La calma e la freddezza del Grifondoro sorpreserero Draco, che si fidò.
Dopo un tempo che al biondino sembrò interminabile, si fermarono a riposare.
"Da quanto tempo siamo qui dentro? Ho perso la cognizione del tempo..."
"Camminiamo da quasi mezz'ora..non è molto, ma le asperità del terreno ci contringono ad andare piano. Mi chiedo come ha fatto Pansy a portare Danae quaggiù attraverso questa via...Secondo me, c'è un altro modo per arrivare qui..."
"Io non la vedo...Non vedo le prigioni...Tu le vedi?"
Harry scosse la testa, pensieroso.
Rimasero in silenzio, ascoltando il buio intorno a loro. Uno spiffero li colse impreparati e i due tremarono di freddo. All'improvviso, Draco saltò su, come colpito da una scossa.
"L'hai sentito anche tu?"
"Che cosa?"
"Stai zitto e ascolta...."
Lo spiffero li fece rabbrividire di nuovo, e di nuovo il biondo sentì. Questa volta anche Harry lo sentì. Un suono, ma non uno qualsiasi. Una voce...
"L'abbiamo trovata...dobbiamo solo seguire il suono...." esclamò Draco, rabbrividendo di freddo e di eccitazione.
Si rimisero in marcia, e man mano che scedevano nella grotta, questa si riempiva di una voce, femminile, melodiosa e argentina.
"Si si...è proprio la sua voce...andiamo compare, sbrighiamoci!!" lo incitò il Serpeverde, al settimo cielo.
Ora la canzone era nettamente riconoscibile, tanto che per un momento i due rimasero imbambolati ad ascoltarla.

Danae cantava. L'unica cosa che poteva fare in quel frangente. Avrebbe potuto con facilità spezzare le sbarre e scappare, ma poi si sarebbe persa. Anche se era quello che era, il buio non le era mai piaciuto.
Cantava e pensava al suo biondino, alla sua ragione di vita. A colui per il quale avrebbe rinunciato a tutto, persino alla sua natura, pur di non penderlo.


"Somehow I know I will find a way...
To a brighter day...
In the sun
Somewhere I know that he waits for me...
Someday soon he'll see...
I'm the one...
I won't give up on this feelings...
And nothing could keep me away...

'Cause I still believe in destiny...
That you and I were meant to be...
I still wish on the stars as they fall from above...
'Cause I still believe...
Believe in love...

I know what's real cannot be denied...
Althought it may hide...
For a while...
With just touch love can calm your fears...
Turning all your tears...
Into smiles...
It's such a wonderous feeling...
I know that my heart can't be wrong...

'Cause I still believe in destiny...
That you and I were meant to be...
I still wish on the stars as they fall from above...
'Cause I still believe...
Believe in love..."

Una voce forte, un urlo, un richiamo, spezzarono la sua solitundine. Qualcuno la chiamava...qualcuno di conosciuto...
Il suo cuore cominciò ad accelerare...a battere più forte...Approfittando dell'oscurità, con una leggera pressione del polso, ruppe una delle sbarre e strisciò fuori.
Si mise a correre verso quella voce, piangendo di gioia. Era arrivato a liberarla...
Appena lo ebbe in vista si fermò e ricominciò a cantare, stavolta più convinta.


"Enough to make miracles...
Change everything...
Lift you from the darkness and make your heart sing...
Love is forever...
When you fall...
It's the greatest power of all...

'Cause I still believe in destiny...
That you and I wew meant to be...
I still wish on the stars as they fall from above...
'Cause I still believe...
Believe in love...

Yes I still believe...
Believe in love..."

Nell'ultimo pezzettino di strada, Draco si era messo a correre, incurante del terreno viscido. Per fortuna non cadde, come se il suo amore lo sostenesse, impedendogli di scivolare.
La raggiunse che ancora cantava, con quella voce dolce e melodiosa che amava tanto.
La prese tra le braccia, e si lasciò andare ad un pianto liberatorio, stringendo Danae a sè, come se temesse di perderla di nuovo.
"Mi hai trovata...mi hai trovata.." gli sussurrava lei tra le lacrime.
"Ma certo che ti ho trovata...e ora non ti lascerò più..." rispose lui, ancora tremante per l'emozione.
"Sapevo che avresti capito il mio indizio..."
"Per la verità ho dovuto chiedere ai tuoi amici...ma alla fine sono arrivato...grazie a te..." le disse, guardandola negli occhi con tenerezza.
Rimasero lì, in piedi, persi nella profondità dello sguardo dell'altro, quando Harry li raggiunse.
"Danae!"
"Harry!! Grazie!!" gli disse abbracciandolo.
"Mettiti questo, starai congelando..." passandole il proprio maglione.
"In effetti sei gelida...Andiamocene, hai bisogno di mangiare e di scaldarti..." aggiunse Draco, stringendosela addosso per scaldarla.
"Venite...di qua...c'è una scorciatoia.." disse loro la ragazza, guidandoli verso un punto cieco alla loro sinistra.
"Ci avrei scommesso..." sussurrò Harry a Draco, che ghignò.
Davanti alla parete, Danae si fermò un momento, fissandola. Poi toccò una pietra, e quella rientrò, scoprendo un passaggio segreto.
Il ritorno fu molto più veloce dell'andata. In pochi minuti erano nuovamente nel corridoio dei sotterranei. Passarono accanto alla statua della creatura, e Danae si fermò, guardandola.
"Siete passati di qui prima..."
"Come lo sai?"
"Odore di sangue..." bisbigliò a sè stessa, proseguendo senza rispondere. Cinque minuti dopo, stavano risalendo le scale verso il dormitorio grifico, esausti.



Note dell'autrice: la canzone è "I still believe" di Hayden Panettiere.

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Capitolo 9
*** Delitto e castigo ***


Insieme per sempre - Delitto e castigo
Insieme per sempre

Capitolo 9 - Delitto e castigo

Giunti che furono al dormitorio Grifondoro, Harry aprì il quadro, facendoli entrare. Furono sommersi dagli abbracci degli altri Grifoni, che si congratularono con Harry per il salvataggio della loro compagna.
Il biondino si tirò fuori dai festeggiamenti quasi subito, preferendo sedersi in disparte e lasciare che i rosso-oro festeggiassero tranquilli.
"Lo sapevo che ce l'avresti fatta Harry!!" esclamò Seamus abbracciando l'amico.
"Non è me che dovete ringraziare. O meglio, non solo. Anche lui ha avuto una grande parte" indicando Draco.
Dapprima i ragazzi grifici non credettero alle proprie orecchie, e rimasero lì imbabolati a fissarlo.
Danae si staccò dal gruppo, gli andò vicino, lo guardò intensamente per un momento e poi lo abbracciò, mentre lui l'accoglieva tra le sue braccia, sussurrandole il suo amore nell'orecchio.
Ginny si avvicinò ai due, che si divisero per un momento.
"Malfoy, anche se sei antipatico e insopportabile....Hai salvato Danae perciò....Grazie" disse la rossa, imporporandosi.
Draco era stranito, ma rispose lo stesso con un mezzo sorriso al ringraziamento della piccola Weasley.
Nel mentre, entrò la professoressa McGranitt. Notando Danae, non potè fare a meno di sorridere, cosa che capitava assai di rado invero.
"Signorina Colonna, mi compiaccio che siano riusciti a trovarla. È proprio per questo che sono qui. Il preside riunirà l'intera scuola in Sala Grande tra dieci minuti. Mi aspetto che ci siate tutti" recitò, uscendo subito dopo, con un cenno di sorriso sulle labbra.
"Chissà come mai...Andiamo a vedere!" esclamò Harry, subito seguito da tutti gli altri. Il frastuono per le scale era inimmaginabile. Chi saliva e chi scendeva, chi urlava da sotto in su, chiamando gli amici.
Quando arrivarono in fondo alle scale, notarono quattro persone sconosciute. Adulti. Tra di loro, una figura più piccola, seduta a testa bassa.
I diretti interessati intuirono chi poteva essere; sul volto di Draco si disegnò uno dei suoi tipici ghigni di disprezzo.
Prese per mano Danae, che sussultò appena, ma sorrise. Chissà perchè quelli davanti a loro si fermarono, costringendoli a bloccarsi come belle statuine.
I Grifondoro si disposero attorno ai due biondi in modo sembrava disordinato. In realtà, era più una formazione di stampo militare. Una fila a destra e una a sinistra, loro due in mezzo. Attesero che fossero entrati tutti, ivi compresi i cinque che erano fuori la Sala quando erano arrivati. Una spinta da dietro e le due file, in perfetto ordine, si inoltrarono nel salone, scortando Danae e Draco all'interno. Giunti davanti allo scranno del Preside, si voltarono tutti insieme, e i due ragazzi furoni invitati a sedersi sul lato sinistro dello scranno. A destra, una sedia molto semplice. Sedutavi, Pansy. Ai suoi quattro angoli, gli uomini in grigio che l'accompagnavano.
"Vi ho radunati, perchè veniate a conoscenza di un fatto increscioso, mai capitato prima. Una vostra compagna è stata rapita. Tenuta prigioniera per una settimana, in una cella sotto il Lago Nero."
Mormorii di sconcerto si levarono da tutti i tavoli. Blaise, Draco e i quattro Grinfondoro che sapevano tutta la storia tacevano.
"Si lo so ragazzi...un fatto davvero increscioso...che mi appresto a punire severamente."
"Avete scoperto chi è il rapitore?" chiese una voce dal tavolo Tassorosso.
"In effetti sì...toglietele il cappuccio!" ordinò ai quattro, che si tirarono da parte per mostrare le figuretta seduta. Tolto il cappuccio, lo sgomento salì ancora più in alto.
"Signorina Parkinson, lei è ritenuta colpevole di tentato omicidio e di rapimento, nei confronti di una sua compagna. I motivi del suo gesto?"
Pansy non rispose.
"Allora toccherà a me dirli..."
"No! L'ho rapita per gelosia, volevo Draco tutto per me!!" rispose piangendo di rabbia.
"Non è così che avresti potuto realizzare i tuoi sogni..." le disse il biondino, reprimendo un moto di stizza.
"Mi sembra chiaro che qui la punizione sarà quella peggiore. In conformità con il nostro regolamento, lei viene espulsa senza possibilità di appello. Verrà tradotta davanti al Wizengamot, che la giudicheranno nuovamente. Questa è la mia decisione."
Dalla platea si levò un unico appluso. Tutti gli studenti erano daccordo con il Preside, Pansy aveva commesso due gesti molto gravi, non poteva essere perdonata.
Danae si avvicinò.
"Pansy, nonostante quello che mi hai fatto, non riesco ad avercela con te..."
"Ma per favore! Ipocrita!"
Danae abbassò la voce a livello di un bisbiglio, e cambiò completamente registro vocale.
"Io volevo fare la gentile, ma tu mi butti fango in faccia. Ebbene, sappi che sei fortunata a venir espulsa subito. Se ti trovavo in giro da sola, me l'avresti pagata cara. Molto cara" le disse, aprendo leggermente la bocca.
Pansy si spaventò terribilmente, chissà cosa aveva visto. Fu portata via dai quattro uomini in grigio, a testa china, consapevole.
Danae tornò tra le braccia di Draco, che la baciò sulla fronte, beandosi della sua presenza.
La folla scemava man mano, mentre i ragazzi si dirigevano ai dormitori.
"Senti, mi aspetti un minuto? Faccio una cosa e torno" le chiese Draco, lasciandole la vita per un momento.
"Ti aspetto qui..." gli rispose sorridendo.
Il biondino filò via dritto nei sotterranei, da dove risalì poco dopo con la borsa dove teneva i libri.
"Andiamo, voglio portarti in un posto.." le sussurrò prendendola per mano.
Annuì, e si incamminarono su per le scale, mano nella mano, di nuovo insieme.

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Capitolo 10
*** Non posso rinnegare la mia natura... ***


Insieme per sempre - Non posso rinnegare la mia natura...
Insieme per sempre

Capitolo 10. Non posso rinnegare la mia natura...

Sette piani più in alto, Draco si fermò davanti ad un muro, insolitamente sgombro.
"Questa me l'ha prestata P...Harry..." -evitando di chiamarlo per cognome- "Speriamo che non arrivi nessuno, tipo Gazza..." guardando la Mappa.
"Bene, non c'è nessuno...". Camminò tre volte avanti e indietro davanti al muro. Apparve una porticina anonima.
"Andiamo?"
"Dove mi stai portando?"
"Vedrai..."
Entrarono e Danae rimase basita.
La porticina dava su una grande sala, splendidamente arredata in toni di rosso. Un grande letto a baldacchino, un bellissimo camino, un tavolo apparecchiato per due...
"Hai fame?" chiese Draco alla ragazza, invitandola a sedersi.
"Da lupi!" esclamò, accomodandosi, mentre il biondo si sedeva di fronte a lei.
"Chiedi quello che vuoi..." girandole il menù. C'era davvero di tutto!
Dopo cena, Draco la invitò a sedersi con lui sul tappeto, accanto al camino. Seduti, guardavano le fiamme danzare, creando illusioni.
"Vuoi vedere una cosa?" gli chiese Danae.
Annuì.
Impose la mani al fuoco, pronunciando una specie di incantesimo in una lingua che Draco non capì. Le fiamme, arancione accesso, diventarono prima blu, poi verdi, poi rosse e infine nere, per poi tornare del loro colore naturale.
"Le fiamme blu sono quelle della verità, quelle verdi della speranza, quelle rosse dell'amore e quelle nere della morte. Ho scoperto che usando fiamme diverse, si ottengono risultati diversi"
"Non ti seguo..." rispose stupito.
"Evocando una fiamma blu, questa rivelerà la verità in ogni cosa. La fiamma verde, della speranza, è la più complicata da gestire, ti assicuro che scappa facilmente. Quelle rosse, be...sono quelle adatte all'amore; quelle nere..."
Draco la guardava con sguardo interrogativo.
"Ti faccio un esempio. Dammi la Mappa" mentre evocava sul palmo della mano una manciata di fiammelle blu.
"Se la rovino, Harry mi ucciderà, lo sai sì?"
"Tranquillo, le fiammelle blu non bruciano. Altrimenti non potrei tenerle in mano, ti pare?"
Draco le passò la mappa, bianca.
"Se anche uno non sa l'incantesimo specifico, con queste riesce a vederla lo stesso. Guarda" passando le fiamme sotto la pergamena.
Immediatamente, comparvero le stesse indentiche indicazioni di poco prima.
"Incredibile!!"
"Se allontano le fiamme, le scritte scompaiono..." mostrandogli il trucchetto.
"Sei davvero incredibile...sapevo di essere innamorato di una ragazza speciale, ma non immaginavo che tu fossi così speciale..."
"Aspe...ripeti un momento..."
"Ho detto che sono innamorato di te, Danae....con tutta l'anima..." rispose il biondo avvicinandosi di più alla ragazza.
"Anche io sono innamorata di te Draco....se possibile anche di più che con l'anima..." lasciandosi abbracciare del biondino.
Draco posò le labbra su quelle di lei, in un bacio dolce e passionale. Si ritrovarono a rotolarsi sul tappeto, stretti nell'abbraccio dell'amore. Volarono via cravatte, maglioncini, camicie, pantaloni, gonne, calze scarpe e quant'altro.
Sdraiati nel letto, solo con l'intimo, miravano i loro corpi perfetti nella calda luce del fuoco.
"Non voglio costringerti...anche se ti vorrei tanto..." sussurrò Draco, arrossendo lievemente.
Per tutta risposta, Danae gli chiuse la bocca con un bacio.
"E questo sarebbe un sì?"
"Vedi un po' tu..."
Il turbinio della passione li travolse.
Tra un bacio e l'altro, una boccata d'aria. Molto, ma molto breve, perchè lei lo ricatturava subito.
"Danae..." chiamandola
"Baciami Draco, e portami con te in paradiso!" gli rispose, lasciandosi andare.
Cominciò a baciarla sulla fronte, piccoli baci bollenti. Scese lungo la linea del naso e del mento, sorridendo. Scese ancora, sempre più giu, oltre la pancia e l'ombelico, quando lei lo fermò.
"Aspetta..."
"Non vuoi che scendo?"
"No...basta baci..." vogliosa.
Lui sopra, lei sotto, si amarono profondamente, con passione e desiderio.
L'aria si fece bollente, e i gemiti salirono più alti, facendoli arrossire e sorridere.
"Draco..."
"Che c'è?" rispose ansimando nella foga del momento.
"Io vedo il paradiso...e tu?"
Calore.
"Ora lo vedo anche io, Danae....lo vedo anche io" chiudendo gli occhi nell'istante del massimo piacere.
Stanchi e soddisfatti, si addormentarono l'una tra le braccia dell'altro, abbandonati.

***

La mattina giunse anche troppo presto. Danae era così stanca che non si accorse della luce che le risplendeva addosso.
"Danae, ma che cavolo succede?" la riscosse una voce, dolce ma spaventata.
Si guardò. E impallidì. Si tirò su, dando le spalle al letto.
"Non posso più nascondermi...non posso rinnegare la mia natura..."
"Che vuoi dire, non capisco..." chiese lui, sempre più spaventato.
"Draco, dopo quello che sto per dirti, non mi sorprenderebbe se decidessi di non vedermi mai più. Ti comprenderò se sceglierai così...."
"Perchè dici questo? Che succede?"
"Succede che la luce rivela quello che sono veramente...qualcosa di oscuro, di maledetto, di profondamente anormale..." rispose, voltandosi di tre quarti.
La luce del mattino la faceva brillare, come se il suo corpo fosse ricoperto da migliaia di minuscoli diamanti.
"Che ti sei messa, non ho visto ieri sera..."
Sorrise, triste.
"Draco non ho messo niente...questa è la mia pelle..."
"Sembra...marmo..."
"Ma questo non è il peggio..." mentre si avvicinava di nuovo a lui.
"Perchè dici oscuro, maledetto e anormale?" le chiese Draco, accogliendola nuovamente sul letto con un bacio che lei gli rifiutò.
La testa girata verso la luce, Danae tremava al pensiero di come avrebbe reagito il ragazzo che amava sopra ogni cosa.
"Perchè è quello che sono...una creatura oscura, maledetta....Draco, ti chiedo solo una cosa: non urlare..." mentre si voltava piano, la bocca semi aperta.
Il biondo impallidì ancora di più di quello che già non fosse. Sapeva che la ragazza aveva un bel sorriso, bianchissimo, ma mai avrebbe anche solo immaginato qualcosa del genere. I canini era leggermente più lunghi del normale, e a punta. Un brivido di terrore lo percorse.
"Sei...sei...una creatura della notte...un vampiro..." balbettò, scostandosi leggermente.
Danae annuì grave.
"Mi hai morso?"
"No"
"Vuoi farlo?"
"No"
"Non ti bruci al sole?"
"No, e sono tre..."
"Bevi sangue umano?" mitragliandola delle domande più assurde, ma tipiche in quel caso.
"No..."
"E allora che razza di vampiro sei?"
"Non temo l'aglio, nè la luce del sole. La sete è la mia unica debolezza, ma ho imparato a controllarla. Mi nutro come qualunque essere umano, lo avrai notato, e integro con sangue animale. Silente..."
"Silente lo sapeva?"
"Ovvio che sì Draco...Silente mi permette di uscire più spesso, per andare a caccia..."
"E' semplicemente incredibile...e tutto questo tempo...perchè non mi hai detto niente?"
"Non volevo spaventarti...la mia gente è considerata altamente pericolosa, ma se solo ci conoscessero, saprebbero che in realtà siamo creature buone e pacifiche. Vogliamo solo essere lasciati in pace"
"Tu non sei solo buona e pacifica....tu sei dolce, intelligente, tenera....e bellissima..."
"Oh Draco...ero così spaventata all'idea di dovertelo dire...L'hai presa meglio di quel che pensavo..." allungando la mano per sfiorargli la guancia.
"Sarà perchè ti amo per quello che sei dentro, non per quello che sei fuori...Certo, anche l'occhio vuole la sua parte...ma tu sei stupenda anche dentro...e io è di quello che mi sono innamorato...Dal primo giorno...dal primo sguardo..." rispose, prendendole la mano e attirandola a sè.
"Quello che ti ho detto non deve lasciare queste mura...se qualcun'altro lo scoprisse, sarebbe un disastro: ci separerebbero, per sempre..."
"No, non lo permetterò. Ti giuro: niente di quello che ho visto e ho sentito lascerà queste mura. Vuoi un giuramento col sangue?" le chiese ironico.
Danae rise, dandogli una leggerissima pacca sulla spalla.
"Suppongo che la tua forza sia immensa..."
"Già...per questo devo fare molto piano quando tocco qualcosa o qualcuno...E vedendo come sei messo, mi sa che stanotte la situazione mi è un tantino sfuggita..."
"Come sono messo? In che senso?"
Danae indicò il braccio sinistro del giovane, dove spiccava un livido enorme e nero, che deturpava la beltà della sua pelle bianca.
"Ohi...quando è successo?"
"Ehm...credo verso la fine....Scusami, mi dispiace tantissimo..." mentre una lacrima le rigava la guancia.
"Ehi " -prendendola per il mento e schioccandole un bacio sulla fronte- "tranquilla, è solo un livido..."
"La prossima volta andrà meglio, te lo prometto..."
"Danae, quello che mi hai detto non cambia quello che provo per te. Sei l'unica, l'amore della mia vita, la ragione del mio esistere a questo mondo. Non mi separerò mai da te....Non voglio..." stringendosela addosso.
"Draco..?"
"Uhm?"
"Ti amo...più della mia vita..."
"Anche io ti amo Danae...Con tutto me stesso..."
Si baciarono ancora, e ancora, e ancora, pronti a trascorrere un'altro giorno lì dentro. Erano soli, nessuno poteva sapere dov'erano, nessuno li avrebbe cercati.
Esistevano solo loro.
...E tutto il mondo fuori...






Note dell'autrice: scusate il ritardo, ma ero abbastanza presa dall'altra ff che sto scrivendo. Non sono brava a descrivere scene bollenti, spero mi perdonerete...Recensite, e fatemi sapere che ve ne pare.
Baciotti ;)

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Capitolo 11
*** Promessa ***


Insieme per sempre - Famiglia
Insieme per sempre

Capitolo 11. Promessa

I giorni successivi furono di gran lunga i migliori. Draco e Danae non si lasciavano mai, a colazione mangiavano a turno al tavolo dei Grifi e a quello delle Serpi, e la ragazza seppe conquistarsi l'amicizia di molti Serpeverde. Dopo il tremendo disonore procurato da Pansy, cercarono di rifarsi dimostrandosi un po' meno antipatici del solito.
Draco dava il buon esempio, di come l'amore può unire anche due case enterne nemiche.
I due ragazzi passavano le notti nella Stanza, a fare l'amore o anche solo a parlare. Danae insegnò a Draco alcuni trucchetti magici che le avevano insegnato i suoi simili, come evocare senza bacchetta.
Non gli riusciva facile, abituato com'era a usarla. Per lei invece era il contrario, e usare la bacchetta le veniva difficile.
Il sentimento reciproco si andava rafforzando sempre più, alimentato anche dalla loro passione. Facevano l'amore con foga, desiderandosi intensamente: quando arrivava la sera, i loro sguardi si facevano di fuoco, pensando che si sarebbero sfiorati di lì a poco.
Nonostante l'immensa forza, Danae riusciva a trattenerne la massima parte, anche se ogni volta Draco si ritrovava un nuovo livido addosso. Non ci pensava nemmeno più, da quando lei gli aveva insegnato un utilissimo incantesimo di copertura.

"Danae...raccontami un po' di più sui vampiri...i nostri libri dicono solo certe cose, non credo proprio vere.." le chiese una sera dopo che, soddisfatti e sazi per l'amore appena finito, si erano sistemati, nudi accanto al fuoco.
"Che vuoi sapere?"
"Be...intanto quella storia dell'aglio, funziona o è una baggianata babbana?"
"Dunque...l'aglio...il bulbo in sè e per sè non serve a un tubo. L'estratto d'aglio si che funziona. Lo usiamo per curare gli umani morsi involontariamente. Una volta lo usavamo anche contro la sete, ma ora abbiamo scoperto che non serve a niente. Basta sapersi gestire...."
"Che intendi per "umani morsi involontariamente"?"
"Vedi, la nostra politica ci impedisce di creare nuovi seguaci sempre prima aver chiesto loro cosa ne pensano. Per lo meno, questa è legge. Pochi di noi la rispettano, a dire il vero. Solo i "vegetariani" e i "diurni" la seguono alla lettera. Gli altri se ne fregano. E infatti molte volte siamo intervenuti contro schiere di questi vampiri, che noi definiamo "neonati"..."
"Cioè fammi capire, per diventare come te, dovrei chiedertelo io?"
Danae rimase in silenzio, colpita da quella domanda. Voleva diventare come lei?
"Sì, dovresti essere tu a chiederlo. A meno che tu non sia in fin di vita. Se non hai niente da perdere e qualcuno intercede per te, allora posso trasformarti. Ma ti posso assicurare che non è una passeggiata, anzi è molto doloroso. È come un pugnale piantato nel cranio...Non è bello, fidati...."
"Come fai a saperlo?"
"Io sono nata così, metà umana e metà vampira, ma una volta mi hanno morso. Non è divertente..."
"Sei nata così? I vampiri possono avere figli?"
"No, sai com'è, tecnicamente non sono "vivi"...no, mia madre era umana. Ha rischiato di morire dandomi alla luce, ma è stata salvata da mio padre che l'ha trasformata. Anche mio padre è un diurno, come tutti i primogeniti del nostro clan...."
"Quanti siete?"
"I clan?"
"No, la tua famiglia solo..."
"Ho nove tra fratelli e sorelle, in tutto in famiglia siamo solo tre i diurni: mio padre, io e mia sorella Johanna. Ho quattro nipotini, due figli di Lukas e due di Johanna."
"Una bella famiglia numerosa..."
"Non sono fratelli biologici...Lukas è stato trasformato dopo che ha avuto i due bambini, e Johanna è la primogenita del fratello di mio padre. Solo che lui è morto e così lei adesso vive con noi insieme ai gemelli..."
"Mi piacerebbe conoscere la tua famiglia...dici che gli piacerò?"
"Draco, sei più preoccupato di piacere ai miei piuttosto che del fatto di stare a contatto con così tanti vampiri?" ironizzai.
"Si, perchè dovrei preoccuparmi di loro? Ci sei tu a proteggermi..."
"Hai ragione...ci sono io a proteggerti..."
"Quanti sono i clan in giro?"
"Parecchi...tre, compreso il nostro, in Italia; uno a Londra, uno in Germania, uno in Francia e sei in America....Siamo davvero tanti...Senza contare i nomadi, quei vampiri che non hanno un clan fisso...quelli sono ancora di più..."
"E sono tutti come te?"
"No...in Italia siamo gli unici "diurni", l'altro clan diurno è in America, e lì si trovano anche tutti i clan vegetariani. Gli altri sono normali vampiri..."
Draco rimase pensoso per un po', senza parlare, fissando il soffitto.
Dopo un po', si voltò verso di lei, rimirandola e nutrendosi della sua bellezza.
"Danae...se te lo chiedessi, mi faresti come te?"
La ragazza non sapeva come rispondere.
"Draco...è complicato...saresti un vampiro diverso da me...un vampiro a tutti gli effetti: niente luce, niente cibo, niente riposo...Solo oscurità...E poi non sono sicura di riuscire a trasformarti, capiscimi, non l'ho mai fatto..."
"È davvero così difficile?" chiese lui, voltandosi pancia in su.
"Sì, ci vuole un certa dose di sangue freddo e di concentrazione..."
A Draco si appannarono gli occhi, e una lacrima scivolò giù, rigandogli la guancia. Danae mandò un gemito appena percettibile, non voleva che piangesse...
"Draco..."
"È solo che...ti perderò...se non è domani sarà tra vent'anni, o tra cinquanta, ma ho paura lo stesso....Non posso perderti ancora, non sopravviverei!...Tu resterai giovane e bella per sempre, io crescerò e invecchierò...e poi morirò..." versando calde lacrime senza un gemito fuori posto.
"Draco...oh amore mio, mi dispiace..." girandosi e abbracciandolo.
Stettero stretti stretti per un bel po', mentre lui si calmava, riprendendo un minimo di contegno.
Quando si separarono, aveva tuttavia ancora gli occhi lucidi.
"Draco..."
"Dimmi..." asciugandosi le lacrime.
"Ti prometto che mi impegnerò e studierò...e alla fine di quest'anno esaudirò il tuo desiderio, se ancora lo vorrai..."
Il suo viso si illuminò e si aprì in un gran sorriso, un sorriso abbagliante e bellissimo, dolce e tenero.
"Non sono mai stato così felice...Ti amo Danae, più della vita..."

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Capitolo 12
*** Incontro alla morte, insieme... ***


Insieme per sempre - Draco è in pericolo!
Insieme per sempre

Capitolo 12. Incontro alla morte, insieme...

Scesero a colazione, quella mattina di dicembre inoltrato, mano nella mano. Ormai in pratica vivevano nella Stanza. Quella mattina però Danae era strana, nervosa. I suoi occhi erano stranamente scuri, e Draco se ne preoccupò moltissimo.
"Danae, tesoro, che ti succede?" le chiese sottovoce, mentre mangiucchiavano un toast al tavolo Serpeverde.
"Ho sete...ho resistito anche troppo, devo andare a caccia...esco tra poco, torno domani promesso..."
"Okay...mi mancherai tanto, lo sai?" lasciandole un bacino sulla fronte.
"Se non vado, rischio troppo...Ora scappo, non ce la faccio più...Ricordati che ti amo Draco..." lasciandolo al tavolo con un lungo bacio.
Danae si alzò, avviandosi verso il tavolo dei professori. Il preside stava parlando amabilmente con la professoressa Sprite, quando si accorse della presenza di Danae. Poche parole bastarono a capirsi e Danae ripartì lesta verso il portone.
Passò vicino al tavolo grifico, e salutò gli amici.
"Ragazzi, ci vediamo domani..."
"Dove vai?" le chiese Harry, curioso.
Non rispose.
"Ci manchi, Danae. Stai sempre e solo con lui....comincio ad essere gelosa..." ammise Hermione, trangugiando l'ultimo pezzetto di cheesecake.
"Lo so Hermy, anche voi mi mancate...però lui è lui..."
"Tranquilla...ci vediamo domani..." le sorrise Ginny, comprensiva.
Uscì dal portone e si diresse verso la foresta a passo sostenuto. Giunta che vi fu, si lasciò alle spalle la sua natura umana e riprese le sue sembianze naturali. Pelle fredda, occhi dorati, velocità sovrumana.
Una creatura letale e bellissima.
Attraversò a tutta velocità i confini della Foresta Proibita, lasciandosi alle spalle il mondo ovattato in chi aveva lasciato una parte del suo cuore.
Si fermò in una radura e si mise in ascolto. Annusando l'aria riuscì a captare la presenza di un branco di cervi poco lontano. "Ottimo, si preannuncia una caccia divertente..."
Partì all'inseguimento del branco; diedi minuti dopo, si lavava al ruscello lì vicino. Sei carcasse giacevano poco più in là, completamente dissanguate. Il banchetto per gli altri predatori della foresta era bello che pronto!

Riprese la via di ritorno; mentre correva, ora più tranquilla e rilassata improvvisamente si bloccò, puntando il naso all'aria.
Respirò a fondo. Un odore particolare, un odore conosciuto. Intercettò la pista e la seguì. Ad un certo punto, scorse avanti a sè tre figure ammantate, che correvano tranquilli. Tre vampiri. Conosciuti, molto conosciuti.
Salì sull'albero più vicino, continuando a seguirli a distanza di sicurezza: per fortuna, essendo un diurno, il suo odore era quasi nullo.
I tre si fermarono in una radura, e così fece Danae, sempre in cima all'albero.
"Lionel, sei sicuro che la principessina sia in quel posto che mi dicevi?" chiese quello più alto, con i capelli rosso sangue e i lineamenti scolpiti.
"Assolutamente certo, Nicholaj! I suoi l'hanno nascosta in quel posto lì. Ho preso imformazioni: è una scuola di magia e lei è l'unica della sua specie lì dentro...il che vuol dire che dovrà per forza andare a a caccia, ogni tanto..." gli rispose Lionel, un giovane con i capelli lunghi neri, alto e magrissimo.
"Perfetto! Sarà lì che la prenderemo...Sempre che a te vada bene così, Ivan..." richiamando l'attenzione del terzo, un colosso tutto muscoli, collo taurino e capelli biondo cenere.
"Va benissimo Nicholaj...potremmo anche divertirci un po'..."
"La scuola è piena di ragazzi, carne giovane e tenera..." suggerì Lionel già con la bava alla bocca.
A Danae si gelò il sangue nelle vene. I suoi compagni erano in grave, gravissimo pericolo. Doveva tornare indietro, subito.
"Ripartiamo, saremo lì domani mattina...." riprendendo quella marcia tranquilla.
Danae rimase immobile per un momento, poi scattò in avanti, saltando sull'altro albero.
Doveva fare in fretta, arrivare prima di quei tre nomadi...

***

A Hogwarts, nella Sala Comune Serpeverde, Draco e Blaise stavano facendo una distratta partita a scacchi. Nessuno dei due ne aveva molta voglia, ma con il freddo che faceva fuori, anche solo pensare di uscire faceva venire la bronchite a tutto il castello.
"Drac, muovi..."
Il biondo serpino spostò il cavallo, lasciando al compagno la possibilità di mangiargli la torre.
"Che pollo..."
"Oh dai Blaise non rompere, sono distratto..."
"Si questo lo vedo...stai pensando a Danae vero?"
Draco annuì, voltandosi verso la finestra.
Mentre stavano ancora giocando, entrò Tiger tutto rosso in viso, come se avesse corso.
"Capo!!!"
"Non urlare Tiger, sono qui. Che succede?"
"È tornata...e la scuola è in agitazione. Ci attaccano!!" ululò sconvolto, accasciandosi sulla poltrona più vicina.
"Come ci attaccano? Lei dov'è?" lo raggiunse all'istante Draco, scrollandolo per farsi rispondere.
"Non so altro lo giuro...Ma quando è arrivata era strana...aveva qualcosa di...letale...negli occhi..."
Il biondo non se lo fece dire due volte, scaraventandosi verso l'ingresso del castello, seguito a rotta di collo da Blaise, Vincent e Theo, che aveva ascoltato tutto.
Arrivati, cercarono con lo sguardo la bionda Grifondoro.
"Io non la vedo Vincent...dov'è?" chiese Theo, scrollando le spalle.
"Eccola...." mormorò Draco, staccandosi dal gruppo e correndo incontro alla ragazza, incontro al'amore.

"Danae...." la chiamò e quella si voltò. Gli occhi color ghiaccio che lo accompagnavano ovunque erano spariti, sostituiti da un paio di occhi dorati, color dell'oro fuso. Un colore caldissimo e abbacinante. Eppure in quegli occhi non c'era traccia di calore. Erano come spenti, senza vita.
La bionda si alzò e si avvicinò al ragazzo, la braccia lungo i fianchi.
"Draco..." lo chiamò, ma quando lui volle abbracciarla si scostò, grave.
"Non posso...rischierei di ucciderti..."
"Scusami, non dovevo...mi sei mancata moltissimo..."
Danae si sciolse e sfiorò la guancia del compagno, facendo più piano possibile. Lui chiuse gli occhi, stringendo la mano della ragazza. Era freddissima, come mai prima.
"Danae, sei gelida..." si spaventò il ragazzo.
"Sono trasformata, ora la mia parte vampira è più evidente...e particolarità dei veri vampiri: la pelle è fredda come il ghiaccio. Quella dei diurni è calda come hai potuto notare anche tu, ma quando ci lasciamo invadere del nostro lato vampiresco, assumiamo tutti i caratteri tipici: denti, temperatura, forza e occhi..."
"Sei ancora più bella così..." ammise il biondo, tirando fuori il suo solito sorriso sghembo.
Danae si sentì avvampare, ma il biondo non lo vide sotto quella pelle di marmo. All'improvviso sussultò, voltandosi verso la foresta.
"Stanno arrivando...Draco, vai via...Se mi stai vicino, non riesco a concentrarmi abbastanza...e non posso combattere se sono preoccupata per te...mi dispiace..."
Draco la prese tra le braccia e le posò un casto bacio sulle labbra, anch'esse fredde.
"Io non ti lascio da sola..."
Danae, anche se lo avrebbe volentieri schiantato, gli fu grata. Mano nella mano, erano pronti ad affrontare la battaglia più difficile: quella contro la morte.

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Capitolo 13
*** Salvalo, ti prego salvalo! ***


Insieme per sempre - Salvalo, ti prego salvalo!
Insieme per sempre

Capitolo 13. Salvalo, ti prego salvalo!

Arrivarono più presto di quanto avessero preventivato. Lei era lì e li attendeva.
Avrebbero dovuto immaginarlo: con i suoi ascendenti e le sue parentele, era evidente che aveva ereditato poteri ulteriori.
L'umano che le stava accanto sembrava un vampiro per quanto era chiaro, se non fosse per il battito del cuore e l'odore di sangue.
Se lei non li avesse seguiti di propria volontà, lui sarebbe stato il primo a cadere.
A giudicare da come si tenevano per mano, stavano insieme.
Che cosa disgustosa! Com'era possibile che una vampira nella sua posizione, una principessa dei vampiri, si abbassasse a stare insieme ad un umano qualunque!

***

"Rimani dietro di me, non ti muovere e non parlare..." gli sussurrò Danae, studiando la situazione. Draco annuì, nascondendosi il più possibile alle spalle della bionda.
I tre soggetti si avvicinarono guardinghi e si fermarono a qualche metro da Danae.
Quel che fecero e dissero dopo sconvolse Draco fin nel midollo.
Piegarono il ginocchio sinistro a terra e abbassarono il capo, togliendosi i cappucci neri.
"Principessa Danae Sofia Costanza Vittoria Colonna, siamo qui per riportarla a casa, a Roma. Ci segua senza fare storie e nessuno dei suoi amici si farà male, promesso. In caso contrario, non ci dà altra scelta..."
Sentirti chiamare con il proprio nome intero le faceva sempre uno strano effetto. Nonostante la sorpresa, non si mosse di un millimetro, proteggendo il suo uomo. Sapeva che se si fosse scoperta, ne avrebbero approfittato per ucciderlo.
"Amore non muoverti...se non vado con loro ti uccideranno..ma farò qualsiasi cosa per proteggerti...Ti amo Draco..."
Gli occhi color del ghiaccio del biondo Serpeverde si sciolsero sentendola pronunciare quelle tre parole...quelle che aveva sempre voluto sentire da lei, e che in quel momento gli stavano dando un forza incredibile.
"Combatterò al tuo fianco amor mio..." le sussurrò.
"No, non farlo. Rischi troppo....me ne occupo io stai tranquillo...Non intervenire..."
Si staccò appena e lui fece tre passi indietro. Bastò.
Il più basso, Lionel, fece un paio di passi in avanti, ma cadde a terra, contorcendosi dal dolore.
"Grandioso! Funziona anche sui vampiri..."
"Nicholaj!!!!!Aiutami!!!!Fa male!!!!Aaaaaaahhhhhh!!!" urlava Lionel, grattando il terreno con le unghie.
"Principessa, basta fermatevi! Così lo uccidete!!!"
"Primo errore...Al terzo siete morti! Non provate ad avvicinarvi di più...La mia forza non è l'unica qualità che posso usare...ce ne sono altre...." replicò Danae, fredda come il ghiaccio.
"Lionel!!" saltò in avanti il secondo, notando che l'amico non si muoveva, probabilmente svenuto.
"Secondo errore..." sussurrò, lanciando contro Ivan lo stesso dolore e lasciando anche lui a contorcersi in terra.
A quel punto, Nicholaj decise di passare alla trattativa: aveva sentito che quella ragazza esile e graziosa sotto la facciata nascondeva una creatura letale, ma questo era addirittura fuori dal comune anche per un vampiro.
"Daccordo Altezza...Ci ritiriamo...Credo che ne abbiamo avuto abbastanza per oggi..." avvicinandosi appena ai compagni svenuti.
"Bada che non ti trovi a cacciare nel mio territorio, Nicholaj: se lo farete, sai cosa vi attende..." replicò Danae, rilassandosi appena.
"Ce ne andiamo subito...." disse l'altro, tirando su i due compagni, che rinvennero e si aggrapparono a lui, uno a destra e uno a sinistra.
Danae si voltò appena, rassicurando con lo sguardo Draco che stava dietro di lei, con una punta di terrore negli occhi.
"Hai usato una Maledizione senza Perdono...sei incredibile..." mormorò il ragazzo, guardandola felice.
La felicità durò solo qualche secondo. Dietro alle spalle della ragazza stava succedendo qualcosa che lo spinse ad agire.
I tre si erano ributtati all'attacco, tutti e tre assieme. Sicuramente volevano ferirla per renderla inoffensiva e portarsela via con calma, dopo aver fatto strage nella scuola.
Non ci pensò due volte, si buttò in avanti, spingendo via dietro di sè Danae, che non potè fare nulla.
I tre gli finirono addosso, mordendolo ripetutamente.
A Danae passò davanti agli occhi tutta la propria vita in un solo istante.

"D...DRACOOOOOOO!!!!!!!!!NOOOOOOOOOOOOO!!!!". Un urlo terrificante ghiacciò tutti i presenti, che videro Danae saltare addosso ai tre vampiri e staccarli dal corpo del ragazzo, esanime.
"Maledetti!!Non vedrete un'altra luna!!" ululava con la stessa intensità di un animale ferito a morte.
"Principessa, noi te lo avevamo detto..."
Fu l'ultima goccia. Si buttò sul più vicino, mentre gli altri due le ruotavano attorno, come in una danza rituale.
Si scontrarono per un po', a colpi di calci e pugni, di morsi e unghiate. Finalmente il colpo giusto andò a segno: un terribile pugno lo colpì in pieno mento, rompendogli la mandibola in mille pezzi. Ivan cadde a terra, e Danae decise per il colpo di grazia. Ci si gettò sopra, passando la bocca a raso della gola. Mentre quello sputava sangue e non riusciva più a muoversi, evocò le fiamme nere sul palmo della mano.
"Addio Ivan!" lanciandogliele contro. Il corpo del ragazzo prese fuoco immediatamente, senza che gli altri due potessero fare qualcosa.
Urla disumane e molto acute risunavano dalla pira, che si spense appena del corpo non ne furono rimaste tracce.
"Meno uno..." sussurrò, abbastanza forte perchè gli altri due la sentissero.
Il terrore si dipinse sui loro volti, ma non mollarono la preda. Era intenzionati a portare a termine la loro missione, a qualunque costo. Attaccarono contemporaneamente, da ambo i lati. Danae non si fece sorprendere, e con pochi colpi ben assestati, li rimandò indietro, con varie ferite.
I due le ringhiavano contro, mentre lei abbassava le mani, a palmi aperti.
La terra iniziò a tremare e dal suolo spuntarono grosse radici verdi, che si avvolsero attorno alle loro caviglie e li tirò su a mezz'aria.
Si agitavano scomposti, cercando di liberarsi.
Gli occhi d'oro fuso di Danae fiammenggiavano, mentre stringeva di più le spire del rampicante.
"Principessa....perdono! Non avremmo mai dovuto....attaccare...ahh..." cercò di persuaderla Nicholaj, senza risultato.
"Troppo tardi..." sentenziò funerea, chiudendo i palmi. Un sinistro rumore di ossa spezzate si levò dai due vampiri, che smisero all'istante di agitarsi, morti.
Danae si rilassò e, evocando nuovamente le fiamme nere, bruciò anche gli altri due vampiri.
Non si voltò. Piangeva.

***

Draco stava disteso in mezzo al prato, incapace di muoversi...
Un dolore lancinante, insopportabile, lo attanagliava, impedendogli persino di piangere. Era ancora coscente, anche se non riusciva a comunicare che con gli occhi. Intorno a lui, Silente, la McGranitt, Vitious, Madama Chips, Piton. Più buona parte dei suoi compagni, tra cui riconobbe Blaise, Theo, Vincent, Gregory e Dafne.
"Draco...Draco ci riconosci?" gli stava chiedendo Blaise, pallidissimo.
Riuscì, non seppe come, ad annuire così che tutti gli astanti sospirassero di sollievo. Poi si guardò intorno. Dov'era Danae, la sua Danae?

***

La bionda stava in piedi, poco più in là. Non si muoveva, sembrava morta.
Hermione, dopo aver lanciato un'occhiata preoccupatissima a Draco esanime a terra, le andò incontro.
"Danae...."
"Hermy....Hermy...ho combinato un disastro...non dovevano arrivare qui...non dovevano farlo...non dovevano..." e scoppiò in lacrime sulla spalla della riccia, che si voltò chiamando a gran voce i compagni, che accorsero in gran numero per sostenere la bionda, sotto shock.
Dafne si staccò un momento dal biondino e si diresse alla volta di Danae e dei Grinfondoro.
"Danae....ti prego salvalo....se puoi salvarlo, fallo!! Te lo chiedo a nome di tutti i Serpeverde...ti prego, salvalo!" le sussurrò tra le lacrime.
La bionda la guardò un momento, poi annuì.
"Che dobbiamo fare?" le chiese Blaise, che aveva seguito Dafne.
"Stanza della Necessità...da soli io e lui....tra tre giorni riavrete il vostro compagno...non so quando in salute...ma lo riavrete...E' una promessa...." rispose, mentre si avviava verso il castello, in mezzo ai compagni e sorretta da Harry e Ron.

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Capitolo 14
*** Una nuova vita ***


Insieme per sempre - Una nuova vita
Insieme per sempre

Capitolo 14. Una nuova vita

Quando tutti gli studenti furono messi al sicuro, Silente convocò un consiglio di tutti i professori, spiegando loro la situazione del biondo Serpeverde. Danae fu invitata a parteciparvi, come principale testimone.
"Milady Colonna..." iniziò il Preside, subito interrotto però.
"La prego...Danae o signorina Colonna sarà più che sufficiente..."
"Danae allora...vorrei che spiegasse ai professori la gravità dello stato fisico del suo compagno, e il perchè solo lei può aiutarlo..Prego" invitandola a sedersi con un mezzo sorriso, tranquillo nonostante la tensione palpabile.
"Professori, la situazione di Draco non è affatto rosea. Potrebbe morire da un momento all'altro. Purtroppo il morso di un vampiro normale, come erano quei tre, porta una quantità di problemi, in primis il dolore atroce. Come se un pugnale incandescente vi fosse piantato nella nuca... Inoltre il veleno paralizza la vittima, impedendole qualsiasi tentativo di ribellione. Per fortuna, sono intervenuta abbastanza in tempo perchè riuscissero ad iniettargliene solo una minima quantità, perciò ha già il 25% di probabilità di salvarsi. Ma non basta. Devo aiutarlo...ma ormai è quasi del tutto saturo di veleno..."
Piton levò lo sguardo e lo puntò sulla bionda, che non si mosse di un millimetro, sostenendo lo sguardo penetrante di lui.
"Ha detto che ne aveva assorbita una minima parte..."
"È quello che ho detto...ma quando il veleno entra nel sangue, anche se in minima parte, si riproduce molto velocemente, infettando tutte le cellule fino a sostituire quelle vecchie, normali, con quelle nuove, quelle di vero vampiro. Ci sono solo due soluzioni: estrarre il veleno o dargli il colpo di grazia e renderlo totalmente non-morto. Non mi guardi così professore...fa infinitamente più male a me che a lei si fidi..." rispose Danae, mentre calde lacrime solcavano il suo viso perfettamente liscio e bianco come il marmo.
Silente si alzò e la venne incontro, prendendola per le spalle e scortandola fuori, lasciando un sordo cicaleccio all'interno.
"Danae...solo lui può chiedertelo vero? È la vostra politica...fai quello che serve per salvarlo...anche se dovesse diventare....come te..." le disse, per poi congedarla e rientrare.
La bionda grifoncina raggiunse la Stanza della Necessità, dove l'attendevano Blaise, Dafne, Hermione, Harry e Ron insieme a Draco.
Aprendo la porta, fu subissata di domande da parte degli ragazzi, che non la lasciarono neanche respirare.
"Calma ragazzi...uno alla volta..."
"Cosa ti ha detto Silente?" cominciò Dafne, ansiosa.
"Cosa faranno, con Draco?" continuò Blaise, ancora molto scosso.
"Cosa pensi di fare?" replicò Hermione, pallida e sudaticcia.
"Allora....Silente mi ha detto...niente, stanno ancora discutendo, di sotto. Quello che succederà a Draco dipenderà dall'esito della discussione al piano di sotto, ma non credo che arriveranno in tempo..."
I compagni abbassarono lo sguardo, mesti e quasi rassegnati.
"Ma c'è una soluzione..." buttò lì Danae, con un mezzo sorriso.
"Che soluzione?" chiesero tutti e cinque in coro, sgranando gli occhi.
"Per lui posso fare due cose, una pericolosa ma con esito certo, l'altra sicura ma con esito incerto..."
"Punta su quella più sicura!" esclamarono Dafne e Hermione all'unisono, per poi sfilettarsi con lo sguardo.
"Non ho detto che era la più sicura per lui...ma solo la più sicura..."
"Che significa?" intervenne Harry, pensieroso.
"Significa che io posso estrarre il veleno, ma non è certo che Draco non ne abbia già subito l'influenza, serve tempo...."
Un momento di tensione e silenzio, che fu rotto all'improvviso da Blaise che, voltato verso Draco che giaceva semi incosciente nel letto accanto, lo guardava con occhi lucidi e persi nel vuoto.
"Danae...io intercedo per Draco presso di te: trasformalo. Fa che si salvi, anche se come vampiro rivoglio il mio amico..." bisbigliò piano, seppur pienamente convinto di quel che diceva.
"Blaise...ne sei assolutamente certo? Soffrirà..."
"Lo so...ma è la cosa migliore per lui...e poi dopo avrà te..."
"Allora lo farò. Non perchè me l'hai chiesto, ma per l'amore che porti al tuo amico..."
"Lo farai?" chiese Harry, gli occhi persi nel vuoto.
"Certo...ma ora dovete uscire...e se sentite urlare non vi preoccupate...è la prassi...Andate..." rispose Danae, indicando ai compagni la porta della stanza. Uscirono e lei si richiuse dentro.

Soli, lui e lei. A un passo dal baratro...

***
 
"Draco...Draco mi senti?" lo chiamò, quando si sedette accanto a lui sul letto.
Chissà per quale strana magia, lui aprì gli occhi.
"D...Danae...."
"Riesci a parlare!! Non ci speravo...pensavo...." sussurrò lei, prendendogli la mano, ghiacciata.
"Ehi...sto bene....più o meno...mi sento...strano...come se vivessi in un freezer...ho freddo..." rispose lui bisbigliando a fatica.
"Blaise...."
"Cosa..."
"Blaise, mi ha chiesto ufficialmente di salvarti...di fare..."
"Di trasformarmi?"
"Sì...ha detto che ti rivuole a tutti i costi, anche da vampiro..."
Draco la guardò per un momento, poi i suoi bellissimi occhi color ghiaccio si inumidirono, e diede libero sfogo alla tensione. Le ultime lacrime della sua vita. Poi cominciò a star male, nuovamente.
"Draco, ascoltami bene. Sarà dura, e farà male...ma passerà presto...te lo prometto..."
Ma il biondo già non la sentiva più, semi incoscente.
"Devo fare presto..."

***

Tre giorni dopo....

Luce. Un grande luce, che mi abbagliava. I miei occhi rifiutavano quella luminosità improvvisa. E un viso....un viso accanto a me...due rivolini le circondavano la bocca...rossi...e il freddo era solo un ricordo...anche io ero freddo adesso...e stavo bene.


"Danae...." la chiamò quando aprì gli occhi. Si spaventò. Vedeva tutto in modo straordinariamente definito, più profondo.

"Bentornato..."
Riuscì a tirarsi su, stupendosi ancora di più della sua vista.
"È normale?"
"Cosa?"
"Vederci così bene....è straordinario...allora tu vedi così...da sempre..."
"Sì Draco...da quando sono nata..."
"Posso vedermi?"
"Mi stai chiedendo se ti rifletti nello specchio? Sì ovviamente sì. Guardati, ce n'è uno lì..."
Il biondino si alzò di scatto e per poco non cadde in avanti. Lei lo trattenne, ormai senza timore di fargli del male.
"Attento! All'inizio è dura per tutti...vai piano..."
Traballante, Draco si avvicinò allo specchio, che rifletteva la sue figura. Rimase completamente sconvolto: la sua pelle, già pallida, lo era se possibile ancora di più; i suoi capelli, leggermente pallidi, erano diventati più accessi, sempre biondissimi.
Gli occhi lo turbarono.
Cangianti, tra l'azzurro ghiaccio e il grigio, con sfumature di blu scuro.
"Io...sono...."
"Bellissimo è la prima cosa che ti diranno...poi ti diranno: magnetico, irresistibile, incredibilmente sexy. Ti diranno che non possono fare a meno di guardarti, di ascoltare le tue parole. È la malia del vampiro..."
"Sono davvero come te, adesso?"
"Si...all'incirca...più tardi ti ragguaglierò su cosa devi assolutamente evitare...ma ora devi assolutamente nutrirti...o morirai.." le disse lei, con un sorriso triste sul volto. Non avrebbe mai voluto farlo, ma il destino non le aveva dato scelta.
Solo in quel momento Draco si rese conto effettivamente di quello che lei aveva fatto e di quello che era successo e la guardò con un sguardo indefinito. La raggiunse in due passi, la prese tra le braccia e la strinse a sè, affondando il viso pallido e freddo tra i suoi capelli biondi e lisci.
"Pensavo davvero di morire...di perderti...di non tornare più indietro..." le sussurrò dolcemente, allentando leggermente la presa quando si accorse della smorfia sul volto della fanciulla.
"Oh Draco...non sai quanto ho temuto di non riuscire...di farti male...di ucciderti..." rispose lei, mentre le lacrime le rigavano il perfetto viso.
Lui le asciugò con un dito, per poi carezzarle delicatamente il viso, sollevandole dolcemente il mento.
"Ora sono come te, non devi più temere di farmi del male...e ora che sono come te, non ci lasceremo mai più! L'eternità ci aspetta..." disse, come se fosse stato sempre un vampiro.
Danae si allacciò al suo collo, sollevandosi appena sulle punte.
Lo guardò un tempo infinito, e lui fece lo stesso, sfiorandole teneramente la schiena, coccolandola.
"Draco..."
"Danae..."
"Insieme per sempre?"
"Per tutta l'eternità...insieme..."
Le loro labbra si cercarono e si trovarono, prima dolcemente poi più bramose.
Lui la tirò su, prendendola in braccio, e la portò verso il letto a baldacchino. L'adagiò delicatamente sul materasso, salendo anche lui. Occhi negli occhi, braccia intorno alla vita, non smisero un momento di baciarsi, sempre più profondamente.
I vestiti finirono sulle poltrone in pochi secondi ed entrambi, nudi e pallidi, si sfioravano, si scoprivano, esplorando ogni singolo centimentro dei propri corpi, in un immortale abbraccio di pura passione.
Il desiderio li avvolse come una fiamma, e li trascinò verso quella che era una nuova vita. Per entrambi.


Amore e tenebre.


The End?



Spazio dell'autrice: e con questo capitolo, la mia prima ff è completa. Ringrazio davvero con tutto il cuore le persone che hanno aggiunto questa storia tra le loro preferite, spero che vi sia piaciuta.
Ringrazio inoltre tutti quelli che hanno letto la storia fin'ora e che leggeranno anche l'ultimo capitolo.
Ringraziamenti particolari a Julia Weasley, xXxHarryPotterfan95xXx, Honey Evans, alida, titty79 e lady lululu, per le loro recensioni. Sono molto importanti per uno scrittore. Mi fa piacere che vi abbia appassionato la storia tra Draco e Danae!

A presto!
LadyFel

ps: che vorrà dire quel punto interrogativo....?

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