The Mushroom Diaries

di La Dinde Noire de la Nuit
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio degli inizi ***
Capitolo 2: *** Lo strano osservatorio ***
Capitolo 3: *** Misteri e segreti ***
Capitolo 4: *** Il regno del deserto ***



Capitolo 1
*** L'inizio degli inizi ***


25 giugno 2015, pomeriggio

"TUMP-TUMP-TUMP-TUMP"

Un rumore sospetto comincia gradualmente a farsi sentire, distogliendomi dall'aria di concentrazione, quasi torpore, in cui fino ad un momento fa ero immerso, in barba al buio e alla solitudine della stanza.
Gocce di sudore cominciano a grondare dalla mia fronte, un brivido percorre tutta la mia spina dorsale.
Faccio scivolare rapidamente il librone dalla copertina in cuoio marrone dalla mia mano tremolante e sudata, che s'immobilizza d'un tratto. Poi il mio occhio cade su un'enorme pila di libri posta all'angolo sulla destra, e il mio piede comincia quindi a muoversi svelto portandomi a nascondermi dietro di essa.
Un attimo, e la porta si apre.

Il rumore della porta spalancata mi fa gelare il cuore. Occhi fiammanti scrutano attentamente tra l'oscurità della stanza.
Il mio corpo ormai non fa più rumore.
Raggelato dietro a quella pila di libri, non faccio altro che sbirciare da una piccola fessura creatasi fra un libro ed un altro. Sbirciare quegli occhi, rossi come il sangue, accompagnati da una fiaccola di fuoco ardente.
Quello sguardo era minaccioso.
E sapevo che in qualche modo era diretto a me.

Il paio d'occhi rossi si scuote. Illuminata dal fuoco, riconosco un'imponente e massiccia figura, a cui quegli occhi appartenevano.
La figura stava come cercando di scovare l'invasore nel suo territorio.
A un tratto, la mostruosa figura, per quanto potessi vedere con quella fioca luce, volta le spalle e richiude con un gran tonfo la porta in acciaio blindato.

Tiro un forte sospiro di sollievo.
Ma avevo ancora paura.
Sapevo che quel mostro mi aveva visto. O sentito. In ogni caso avrebbe comunque percepito la mia presenza.
Non lo scorderò mai, quel paio di occhi rossi come la brace.

26 giugno 2015, mattina

Un raggio di sole mi si posa sugli occhi. Un mondo mi si apre.
Il fievole cinguettio degli uccellini entra nelle mie orecchie accompagnato da una piacevole brezza.
Apro gli occhi e mi sveglio.
"Oggi è un nuovo giorno", mi dico.
Scendo le scale e mi preparo la colazione per rinfrescare la mente dopo l'inquietante esperienza del giorno prima.
E poi parto, parto per affrontare nuovamente la stessa esperienza,ma in un altro luogo.
Perché? E in che senso? 
Per compiere finalmente il mio nuovo lavoro con successo.
Qual è il mio lavoro, mi chiederete?

Sono Bob. E amo il mio lavoro.
Al contempo lo odio, però.
Compiuti recentemente ventidue anni, sono stato assunto pochi giorni fa da "Il Fungo Tossico", la più grande e temuta agenzia di gossip in tutto il regno dei Funghi.
E di cosa mi occupo io?
Semplice.
Ogni giorno mi reco di nascosto nelle dimore dei più famosi e acclamati abitanti del Regno per spiare i loro diari segreti e saperne di più sulle loro vite.
A volte mi chiedo perché faccio questo.
Sono un delinquente, uno spione.
Ma poi c'è sempre quel pensierino maligno nel mio cervello che mi dice che tutto va bene, che ho la coscienza a posto.
E allora sono capitato qui e continuo a compiere il mio lavoro.
Fin da piccolo sono sempre stato amante del mistero. Tutto è facile, niente complicanze, pensavo ignaramente nella mia mente puerile.
Invece sì, le complicanze ci sono e sono in sovrannumero rispetto ai lati positivi del mio nuovo lavoro, del sogno di un'infanzia diventato realtà.
Ma cosa posso fare? In fondo ho voluto la bicicletta, ora devo pedalare.

E sono quindi pronto ancora una volta a "pedalare", stavolta verso un luogo più tranquillo da cui reperire al più presto possibile le informazioni più interessanti.
Mi dirigo a passo pieno nel bel mezzo di una verdeggiante campagna. 
Di fronte a me vedo erigersi un imponente, candido castello. Sembrava quello di una principessa.
Oh, che sbadato...Attualmente ho sentito dire che è qui che la Principessa del Regno dei Funghi vive.
E dicono anche che sua pure una bella donna...acc! Mi schiaffo subito la mano destra sulla fronte, giusto come per fermare i miei pensieri pervertiti che mi partono senza che io ci pensi.
Sono finalmente arrivato proprio davanti alla porta principale! Che bello! Peccato che però io non entri dalla porta principale.

Il mio lavoro deve mantenersi più segreto e nascosto possibile. Un'altra delle cose che da piccolo non avevo per nulla considerato sono i pericoli che possono incombere mentre tu cerchi di arrampicarti malamente sul tetto di una casa, o peggio un castello, per poi entrare dal camino come Babbo Natale.
Premetto innanzitutto che non sono mai stato bravo in ginnastica. Che pizza il mio lavoro.
Per fortuna, o nel mio caso per sfortuna, la principessa è nel suo castello oggi. Che i rapitori si siano finalmente dati un giorno di ferie?
In effetti è estate, per regola tutti devono riposare per almeno un giornetto. Tranne me, ovviamente.
Comincio ad appigliarmi all'albero più vicino ad una delle torri del castello, pensando prima di saltare sul tetto, poi che questo sarebbe stato stupido e avrei stroncato direttamente il mio piano sul nascere. 
Ma non fa niente! Mi faccio coraggio e faccio un bel salto, ammaccandomi il muso sulla guglia del castello. Per fortuna, anche se più vivo che morto, sono arrivato lì.
E ora scendo con fatica dal camino come un ebete...il bello è che devo ancora capire dov'è la stanza con il diario.
Mica facile, eh!
Capito per caso nella stanza da letto della principessa. Oh,che bei tempi Super Mario 64...
Mi guardo le mani nere. "Maledetta principessa", penso, "è così ricca e non ha uno spazzacamino."
Frugo come un forsennato in tutti i sacrosanti cassetti per poi pentirmene. Non avrei dovuto fare tutto quel rumore.
E finalmente...

Lì. 
Lo trovo.
Tengo stretto in mano un piccolo e grazioso libro dalla copertina in velluto rosa con alcuni cuori ricamati sopra.
Assorto ormai completamente ad osservare il fatidico diario, mi esplode ad un tratto nel cervello il pensiero che dovrei scappare via per non farmi scoprire come ho rischiato ieri.
In mano il libro rosa, cerco in ogni modo di trovare un luogo in cui nascondermi o magari un travestimento credibile per uscire inosservato dal castello.
Avrei potuto indossare il gilet che un Toad ha distrattamente dimenticato in mezzo alla stanza, ma così sarei sembrato soltanto un pagliaccio e quindi diventato carne da macello sul campo di battaglia.
E allora mi nascondo nell'armadio. Mi sembrava l'unica alternativa a cercare di uscire di nuovo dal camino e sporcarmi di fuliggine.
Comincio a trascrivere parola per parola tutto ciò che la principessa aveva scritto sull'ultima pagina di quel piccolo diario rosa e nero (sì, a causa delle mie mani sporche...devo stare attento a pulirlo per bene prima di uscire dal castello.)
La sua calligrafia era splendida, non ne vedevo una così dai tempi delle scuole medie quando ero innamorato di una ragazza che non mi ha mai calcolato di striscio.
È passato circa un quarto d'ora, la mia mano è ormai andata in fumo ma ne è valsa la pena. E ora, mentre spolvero accuratamente il diario, penso invano a come uscire da quel castello.
Per fortuna, o almeno per ora, niente mostri dagli occhi rossi a importunarmi mentre compio il mio lavoro. Spero solo di ricevere un aumento se mi capitasse un'altra esperienza del genere.
A un certo punto getto l'occhio su un grande pouf a forma di cubo giallo con un punto interrogativo sopra e mi nascondo sotto di esso gattonando.
Prima passo a stento dalla porta, poi scendo le scale stando attento a non capitombolarmi come al solito,e poi finalmente me ne esco dal castello lasciando sveltamente il cubo giallo davanti al portone.
I Toad che facevano la guardia all'interno del castello si saranno accorti di me?
Non so, ma almeno ringrazio Miyamoto^ per essere uscito dal castello sano e salvo, ma soprattutto con la pagina del diario.

Oh, amo il mio lavoro.

26 giugno 2015, pomeriggio

Finalmente sono pronto a consegnare l'articolo alla redazion...Uh! Ero così distratto e concentrato sulla consegna, sul buon lavoro e sul poco probabile aumento di stipendio che avevo dimenticato di leggerlo.
E così mi adagio sotto un albero, estraggo il mio blocchetto fuori dalla tasca dei miei pantaloni e comincio a leggere, come un bambino impegnato a gustare il suo gelato al cioccolato...

"Caro diario,
per fortuna ora sono in pace nel mio castello. Ah, la libertà!
Finalmente Bowser ha deciso di prendersi qualche giorno di vacanza... l'estate è ormai arrivata e io non vedo l'ora di trascorrerla al meglio in compagnia dei miei amici.
Avevo promesso a Daisy che fra un paio di giorni sarei andata a trovarla...il suo regno nella bella stagione è ancora più fiorito e luminoso, e la presenza al tuo fianco della tua migliore amica al posto di un tartarugone rozzo e maleducato è sempre la cosa migliore!
Daisy è l'amica che tutti vorrebbero avere vicino...solare, allegra, un carattere tutto pepe! Tutto quello che io non sono...ma gli opposti, si sa,vanno sempre insieme.
Sempre pronta a sostenermi quando sono triste, lei è la persona che mi fa completamente dimenticare di Bowser con le sue barzellette, la sua allegria, i suoi scherzi.
E Rosalinda? Lei è da tanto che non la vedo. 
Voci narrano che per ora abbia da fare nel suo remoto osservatorio...del resto Rosy è una persona molto seria e dedita al lavoro. Non credo proprio che sia facile proteggere le stelle e far da mamma a milioni di piccoli astri nascenti.
Ma in un certo senso, per fortuna, Rosy si sta integrando a noi sempre di più...Inizialmente sempre sola e distaccata, la vedevo come una sorta di dea o una mia antenata, invece ora sta diventando una "ragazza normale", mantenendo sempre la sua aria misteriosa ed eterea che da sempre la caratterizza.
Mi farebbe un bel po' di piacere vederla un'altra volta, direi.
Quanto a Mario, l'ho incontrato proprio ieri insieme a suo fratello. Come al solito, quell'idraulico si è estasiato nel vedermi! Luigi, al contrario, mi chiedeva della mia visita a Sarasaland.
Luigi stravede per Daisy, ne sono convinta. E sono felice per entrambi.
L'idraulico in verde è sempre stato impacciato e timidino, ma molto simpatico. Per lui ci vuole una persona allegra e pazzerella, ma con la stessa simpatia.
Temo che Rosalinda non vorrà ancora cercare un uomo...ma chi verrà, vivrà.
Sarò pazza io, ma...in effetti alcune cose mi mancano del castello di Bowser.
In mezzo all'oscurità di quel castello c'era sempre qualcuno che mi faceva compagnia...certo, alcune non erano delle migliori.
Di tanto in tanto veniva un Bowserotto a controllarmi.
"Tutto bene,Principessa?" Non mi dimenticherò quei sorrisetti maligni, tutti diversi ma tutti uguali...in un certo senso mi dava fastidio, ma sempre meglio del padre.
Scommetto che quei marmocchi non fanno altro che litigare da mane a sera!
Ma il più adorabile, per quanto possa sembrare strano, è Kamek.
Inizialmente la sua voce stridula mi infastidiva, ma ha un musetto troppo dolce, e scommetto che è tenero sotto quel caratterino maligno e cinico.
Spesso quel cattivone di Bowser lo maltratta sebbene sia il più grande mago di tutto il regno...
E poi vedo che entrambi hanno un' attrazione verso di me...ma mi dispiace, c'è già Mario per ora!
Spero solo che Bowser la smetta di rapirmi e cerchi di trovare un passatempo più divertente...
Chissà, ora cerco di godermi al meglio questi giorni liberi!"

~Peach

•Note dell'autore:
Ed ecco a voi il primo,schifoso (spero di no xD) capitolo della mia nuova storia! Devo dire che in realtà shippo molto la Kameach,una coppia che nessuno ha mai sentito nominare xD
Ma nelle prossime puntate...chissà dove andrà il nostro Bob?
Quali saranno le scioccanti rivelazioni del prossimo personaggio?
Ve lo dirò solo nella prossima puntata di A Tutto Reality Il Toooouuuur-ehy aspetta,volevo dire "The Mushroom Diaries!"

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Capitolo 2
*** Lo strano osservatorio ***


27 giugno 2015,mattina presto

"Boletus*! Ma lei è rimbambito?! Il suo servizio è arrivato troppo tardi!"
"M-m-mi scusi signore...i-io mi..."

Non sapevo cosa dire. Mi ero addormentato!
Sono appena uscito dalla redazione, rendendomi conto come un babbeo che la sera precedente mi ero addormentato sotto quell'albero dopo aver letto il diario della principessa. 
Per fortuna oggi sono riuscito, tra sgridate e pensieri, a consegnare il mio reportage.
Oggi mi hanno mandato in un posto diverso da quello di ieri.
In mezzo allo spazio.
IN MEZZO ALLO SPAZIO.
E poi continuo a ripetere che amo il mio lavoro...
Ma come ci sarei finito proprio nel bel mezzo dello spazio?
Bando alle ciance, il mio datore di lavoro mi ha informato che una certa Rosalinda vive lì. Un'altra principessa, a quanto pare.

27 giugno 2015,tarda mattinata

Ah,che avventura!
Un abitante mi aveva detto come fare ad arrivare nello spazio.
Non ci crederete! Ero completamente ignaro dell'esistenza di queste Maxistelle Lancio...non sono mai stato famoso come Super Mario e non ho potuto mai godere degli strani poteri di cui egli si è servito per tutte le sue avventure.

E così, eccomi catapultato su di una sorta di pianetino tutto spoglio, con qualche fiore sparso qua e là.

"Hey, amico! Prova a prendermi se ci riesci!"
Mi volto di scatto. Quella voce non mi era familiare. 
Scorgo, nascosto tra i radi cespugli che crescevano su questo piccolo asteroide, un piccolo coniglio bianco con indosso una buffa veste gialla, molto simile a quella del Toad che ho trovato ieri nel castello di Peach.
Ero perplesso. Che sia stato proprio il coniglio a parlare?

Mi avvicino lentamente al coniglio, quasi avesse qualcosa di strano.
"S-sei...stato tu...?"
Il coniglio comincia a voltarsi in modo fulmineo senza darmi una risposta e scappa rapidamente saltellando.
E io allora inizio a rincorrerlo come un matto, dimenticando tutte le imprese di ieri e il fatto che comunque, come già detto, non sono mai stato bravo in ginnastica.

"Non ci riuscirai mai! Prrrr!"
Dannato coniglietto! Si gira verso di me facendomi una pernacchia.
A un certo punto, sento il mio piede destro scivolare verso dietro. Perdo il controllo, e la mia faccia si avvicina in picchiata verso terra.
Allungo istintivamente le mani davanti a me per bilanciarmi...
-TONF-
Vedo il buio per un secondo, poi mi rialzo.
La prima cosa che sento è un qualcosa di morbido, di soffice, che si dimenava tra le mie mani allungate in orizzontale davanti al mio viso tutto ammaccato.
Apro gli occhi di scatto, scuoto la testa attonito...e vedo il coniglietto che tanto cercavo di prendere proprio nelle mie mani, che scalpitava come volesse liberarsi.
Mi alzo in piedi pulendomi dalla polvere e liberando il coniglietto che con un balzo scende a terra.

"Bravo,hai superato la prova!"
La prova? Quale prova?
Che tipo di sfida mi aveva proposto il coniglietto? 
Non faccio neanche in tempo a chiederglielo che la bestiolina si trasforma con un raggio di luce in un piccolo astro fluttuante.
Mi sposto all'indietro, spaventato.
Che cosa era successo?
"Sono Sfavillotto. Presto, salta su!"
E un altro bagliore intenso mi perfora gli occhi.
Puff! Dello Sfavillotto non c'è più traccia. Al suo posto, immobile, riconosco una Maxistella Lancio.
Provo a farci una piroetta, come l'abitante mi aveva mostrato precedentemente.

Poco dopo,approdo su una sorta di navicella spaziale sui toni del viola, molto decorata, con una specie di grande Sole al centro, che la illuminava.
Vedo una figura regale avvicinarsi a me con aria solenne. Era quella di una ragazza dai capelli biondo molto chiaro, alta e magra, che indossa un vestito da sera verde ghiaccio.
Mi fissa con l'occhio che il suo grande ciuffo biondo non copriva. Io resto alquanto curioso e allo stesso tempo spaesato. 
"Salve,signore...si è perso?"
"N-no", abbozzo come risposta.
Del resto l'unico obiettivo che voglio conseguire era quello di beccare il suo diario segreto.
"Dicami cosa cerca, la aiuterò se possibile" risponde la donna.

"Mamma! Mamma!"
Una voce acuta e gioiosa interrompe all'improvviso l'aria di vago silenzio che regnava nell'osservatorio.
Vedo un piccolo Sfavillotto di colore rosa chiaro avvicinarsi alla principessa e svolazzarle attorno in modo arzillo.
"Piccolo, hai bisogno di me?" gli risponde la donna con una voce dolce mentre accennava un sorriso materno, guardando il piccolo di stella.
"È venuto qualcuno! È nuovo! È nuovo!"
Lo Sfavillotto saltellava freneticamente, facendo girare il volto della "madre" verso di me. Comincia quindi a fluttuarmi intorno come per osservarmi, per poi saltellare ancora.
"Venga con me, le offro qualcosa." 
La ragazza vestita di verde acqua mi allunga la mano, portandomi in una piccola camera dal tetto a forma di cupola. Un'aria accogliente comincia a farsi sentire intorno a me.

"Mi chiamo Rosalinda, e questo è Sfavillotto. Scusa la sua frenesia, è molto felice quando arrivano nuove persone qui."
"Piacere di conoscerla, signora Rosalinda. Del resto, vedo che la vita qui sembra un po' solitaria..."
"Eh sì..." sospirò Rosalinda. "La nostra astronave passa per il Regno dei Funghi ogni 100 anni. Ma per fortuna posso recarmi lì quando voglio."
"La Principessa Peach ha parlato di lei" mi veniva da dire, ma mi bloccai giusto in tempo.
Mi stava venendo in mente il diario dopo una breve chiacchierata che mi distolse da esso per un po'.

"Mi scusi tanto, signor...?"
"Boletus. Bob Boletus."
"Le mie scuse più profonde, signor Boletus. Io avrei un po' da fare qui in cucina... Se vuole lei può esplorare la camera da letto, la terrazza o la biblioteca."
"Grazie tante, signora Rosalinda."
Esco dalla stanza.
Aspettate, aveva detto biblioteca?

...To be continued! C:
•Note dell'autore:
Ancora Bob non ha trovato il diario di Rosalinda... Magari è proprio dove inavvertitamente Rosalinda gli ha detto di esplorare tranquillamente?
Presto lo troverà,tranquilli! Ci vediamo alla prossima puntata di "The Mushroom Diaries"!
Spero questo cappy vi sia piaciuto!

*Boletus è il cognome di Bob. Deriva dal nome scientifico di alcuni funghi.

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Capitolo 3
*** Misteri e segreti ***


27 giugno 2015, circa mezzogiorno

Ripensai a ciò che mi aveva detto la cara Rosalinda... La biblioteca, del resto, poteva essere più di tutti il luogo giusto in cui cercare per il suo diario segreto.
Quasi quasi un po' mi dispiaceva per lei. Era così gentile, e come potrei io mancarle in tal modo di riconoscenza per essere stato ospitato e accolto nella sua casa sebbene lei non mi avesse mai visto?
Ma del resto, il mio lavoro è il mio lavoro. Niente peso ai dispiaceri e ai sensi di colpa, quando si devono ricercare informazioni segrete di cui nessuno avrebbe potuto mai sospettare.

Tornando a ciò che si trova fuori dal mio cervello, e intorno ai miei occhi, dovevo in qualche modo scoprire dove la biblioteca della principessa fosse situata. E l'osservatorio era immenso.
Fortunatamente, pensavo, Rosalinda era indaffarata in cucina... È quasi ora di pranzo per lei e per tutte quelle stelline paffute, e mi chiedo come faccia ogni giorno a cucinare per ognuna di quelle piccole creature. Dovrebbe essere alquanto stressante, o almeno così io penserei se fossi in lei. D'altro canto, tolto lo spazio ai dispiaceri, penso che tutto quel tempo passato in cucina equivale per me a non essere scoperto e quindi svolgere tranquillamente il mio lavoro.

Mi avvicino con immane curiosità a uno Sfavillotto che volteggiava delicatamente nell'aria.
"Scusa piccolo, mi sai dire dov'è la biblioteca?" gli chiedo io senza esitazione, guardandolo al contempo con un sorrisetto innocente sul viso.
Era troppo carino! Il piccolo astro, senza proferir parola, mi fa cenno rimbalzando per poi dirigersi verso una porta di legno circondata da enormi scaffali di libri.
Lì lo Sfavillotto si ferma e muove su e giù l'aluccia destra come per salutarmi. Io gli porgo un saluto, e comincio a entrare con il cuore a mille nella biblioteca, che si rivela essere un' immensa stanza che appariva alle volte sfarzosa, alle volte modesta.
Come la porta all'esterno, era rivestita interamente in legno di faggio, disseminata su ogni parete di scaffali pieni di volumi posti in ordine di altezza.
Da una piccola finestra traspariva una fioca luce che lo spazio aperto all'esterno poteva offrire, e al centro della camera era posta una sorta di piccolo trono, anch'esso in legno, il che lo faceva sembrare un po' una comune sedia.
I miei occhi erano affascinati, come incantati dalla moltitudine di libri, mentre il mio cervello pensava solo all'irrefrenabile desiderio di trovare il diario in mezzo ad essi.
Comincio a poggiare un piede su uno scaffale in basso e la mano su uno più in alto; ecco che un suono acuto all'improvviso mi interrompe, facendo scomparire in un botto la mescolanza di folli pensieri che avevo in testa.
La mia testa si volta, repentina.
Vedo davanti ai miei occhi, sull'uscio, un altro Sfavillotto, ma questa volta di un colore blu cielo acceso.
"Ehm...C...ciao..." accennavo, con un tono farfugliante e in faccia la classica espressione del criminale scoperto sul colpo.
"La mamma voleva sapere dov'eri" annuisce lo Sfavillotto azzurro, rispondendo con l'aluccia al mio saluto come quello incontrato precedentemente.

"...Ehmm...dille che...che sono in biblioteca...e sto...ehm...esplorando,ecco."
Lo Sfavillotto se ne va senza fare parola. Io non stavo affatto esplorando.
Gocce di sudore cominciano nuovamente a colare lungo la mia fronte man mano che inizio ad arrampicarmi un'altra volta sugli scaffali, e il timore che Rosalinda mi scoprisse nella mia missione sale sempre più.
Mi faccio coraggio e cerco di leggere uno per uno ogni titolo di ogni libro. Non vorrei di certo prendere sempre il libro sbagliato per poi non aver trovato il diario entro un certo limite di tempo. Del resto, nel mio lavoro anche quello è importante. Vi ricordate la ramanzina del capo stamattina?



"...Duecentosettantuno,duecentosettantadue,duecentosettantatré..."



"ECCO!"
L'ho trovato!
Gioisco come un cagnolino che ha appena ricevuto un croccantino dal padrone dopo avergli obbedito.
Mi freno a malapena dal gridare per la gioia, verrei notato subito in mezzo al religioso silenzio che regna nell'osservatorio.
Scendo svelto dallo scaffale su cui ero salito, ma trionfante come un generale che rientra vittorioso in patria, con quel diario in mano che tengo stretto come fossero le spoglie del nemico appena sconfitto.
Rispetto a quello di Peach, questo era un grande volume di colore blu scuro, con una grande stella argentea ricamata al centro. Al centro della stella, a sua volta, era incastonata una grossa gemma gialla di forma tonda.
Non esito anche qui a estrarre il mio blocchetto dalla tasca, pronto a trascrivere le più piccanti tra le ultime notizie.

I timori, però, mi stavano assalendo un'altra volta.
Chissà se Rosalinda, con la sua fluttuante e silenziosa andatura, non mi sorprendesse sul misfatto proprio ora.
Già lo Sfavillotto azzurro, quel maledetto Sfavillotto, mi diede un po' di preoccupazione.
Che lui fosse la spia di Rosalinda?
E in effetti lo posso capire. Mai fidarsi troppo quando una sconosciuta ti invita liberamente a girare per casa sua.
O lo fa giusto perché è sempre sola?
In ogni caso, non lascerò che i sospetti prendono il sopravvento. Mi faccio furbo. Inserisco di nuovo il mio blocchetto nella tasca, prendo in mano la mia macchina fotografica, e click.
Scatto una foto.
E un altro paio di scatti qui e là.
Il mio reportage è concluso.

27 giugno 2015, primo pomeriggio

Credo che siano ormai circa le tre del pomeriggio. E Rosy dovrebbe ormai aver finito di preparare il pranzo e pulire.
Dovrei tornare allo studio.
Mi faccio fretta e mi arrampico più veloce dell'Uomo Ragno sullo scaffale dove originariamente era posto il diario per riporlo.
E poi esco dalla biblioteca. Ce l'ho fatta una buona volta!
E io, con la mia solita testa pessimista che vede sempre tutto nero, ripenso a dove sarei capitato la prossima volta.

"Già te ne vai?"
Era uno Sfavillotto. Lo fisso. 
"Oh, che carino" penso "già si sono affezionati a me sebbene io sia un perfetto sconosciuto."
Ripenso a Rosalinda e a quello che ha detto. Gli Sfavillotti si affezionano molto quando qualcuno viene a trovare la loro amata mamma.
Mi sto per avvicinare nuovamente alla grande Maxistella che mi riporterà sulla Terra.
Poi mi viene in mente una cosa.
Corro verso la cucina.

"Arrivederci, signora Rosalinda! È stato un piacere stare qui!"
La sua faccia è sorpresa, l'avevo distolta dal suo daffare. La mia aveva un sorriso ampio, in un certo senso anche un po' maligno. Il vero piacere stava nell'aver trovato il diario.
Non che fosse malaccio stare lì, per intenderci.
"Arrivederci a lei, signor... Boletus, giusto?"
L'espressione sorpresa della principessa si trasformò in felicità.
Evidentemente le mancherò. E lei anche.
E parto di nuovo per la Terra, che da ora mi sembrerà un altro pianeta.

27 giugno 2015, pomeriggio

"Caro diario,
Ultimamente all'osservatorio nessuno si sta più facendo vivo.
Sarà forse che l'orbita del nostro sistema gravitazionale è più lontana dalla Terra in questo periodo?
In realtà stavo pensando a qualcosa di più.
E se magari unissi il mio osservatorio alla Terra, anzichè stare sola in giro per le galassie?
La gente dice che io dovrei integrarmi di più con le persone.
Non posso dar loro torto. Ho condotto per millenni una vita piuttosto solitaria, preferendo osservare la magnificenza dell'universo infinito rispetto alle possibili amicizie che avrei potuto avere nella vita.
Per fortuna in questi ultimi anni ho avuto modo di conoscere qualcuno di speciale.
Il primo abitante del Regno dei Funghi che ho conosciuto è lui.
Mario.
Mi è fin da subito parso un individuo coraggioso, ardimentoso.
Colui che farebbe di tutto per salvare la sua donna.
Più passano gli anni, più penso che Mario è una persona speciale.
È lui quello che mi ha introdotto al suo mondo, quello che mi ha accompagnato nella lunga impresa per riportare in vita la navicella dopo l'attacco dei Koopa...
E devo ammetterlo, per Mario ho qualcosa di più che una semplice ammirazione...
Alla gente che non ne ha mai visto le gesta può sembrare un semplice idraulico, una persona utile a sistemare un tubo rotto o un' inondazione, ma sotto quella modesta salopette blu e cappello rosso si nasconde un cuore avventuroso, un fascino unico della quale nessuna persona mai si potrà degnare.
Per pochi attimi ho pensato di poter diventare la sua dama, in quanto un tipo come lui è sempre stato un cavaliere con le donne.
Ma poi ho pensato a un'altra persona davvero speciale, che mi ha cambiato la vita: la vera donna di Mario, che mi ha fatto immediatamente cambiare idea.
È grazie a Peach Toadstool se ho scoperto cos'è l'amicizia di una persona pura di cuore come lei.
È giusto che questa ragazza che prima vedevo come la semplice fidanzata di Mario, ma ora vedo come una sorella, meriti l'amore e le attenzioni dell'idraulico del suo cuore.
Insieme a lei c'è poi Daisy, una ragazza tutta un fuoco, sempre solare e amichevole. Tutto quello che io avrei sognato di essere.
Purtroppo ho l'impressione che in questi ultimi tempi Daisy non mi sopporti.
È vero, Mario mi ha invitato in certe avventure dove Daisy non appare, ma ciò non fa della ragazza una persona "meno importante" rispetto agli altri. Daisy è anche lei una persona speciale e unica nel suo genere, che mai potrà venire rimpiazzata da nessuno.
Chissà se un giorno troverò il coraggio di dirglielo...e se Daisy accettasse innanzitutto di ascoltarmi.
Sto per andare a letto, caro Diario. I sogni nel più profondo universo mi aspettano, i miei occhi cominciano ad avere un'espressione lievemente assonnata...
A domani."

~La tua,Rosalinda



"Bravo, Boletus! Ha fatto un ottimo lavoro!"
"Grazie, signore. Ho tentato di sbrigarmi il più presto possibile."
"Bene, Boletus. Oggi si può andare a riposare. Ma domani la aspetterà..."

•Note dell'autore:
Ciao ragazzi c:
Non so neanche se questo capitolo è più lungo del solito, ma se lo è perdonatemi T^T
In ogni caso, Bob è finalmente riuscito a portare notizie dal diario di Rosalinda!
Chissà se le voci sul fatto che Daisy non sopporti Rosalinda siano vere?
E poi, dai, in fondo tutti sapevano che Rosy aveva una sorta di cotta per Mario xD
Dove andrà il nostro Bob nel prossimo capitolo?
Non lo scoprirete ora! C:

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Capitolo 4
*** Il regno del deserto ***


I miei occhi si spalancano di soprassalto.
"S-SARASALAND?!? ... Ma...COS'È?"
Ero in preda alla curiosità. Chissà dove si sarebbe trovata la mia prossima destinazione. 
Un attimo di panico prese il sopravvento nel mio cervello.
E se fosse il castello del mostro dagli occhi rossi?
Ah no,ma quella era Koopa Land. Tiro un forte sospiro di sollievo.
"Freni la preoccupazione per ora, Boletus. Ora è meglio che lei si vada a riposare."
"Va...va bene signore..." gli rispondo uscendo a passo lento dalla porta.

Sarasaland...Sarasaland.
Non riesco a non pensare a quel nome.
SA-RA-SA-LAND.
Che poi tutti i posti con nomi così strani sono veri e propri paradisi esotici. O magari luoghi del terrore.
Non mi accorgo che sto camminando per inerzia. La mia testa è incentrata solamente sul nome strambo e affascinante di quel luogo.
Chissà quali guai avrebbero dovuto aspettarmi lì.
Apro la porta di casa e salgo lentamente le scale, indosso il pigiama e mi stendo sul mio letto.

28 giugno 2015, mattina presto

"Drrriiiiiiiiiiiiiiinnnnnn!"
Salto giù dal letto con un brivido.
Non ci posso credere! È già mattina?
Scendo le scale come un matto, afferrando di corsa una merendina al volo. Oggi avevo proprio voglia di andare a SARASALAND.

"Vedo che oggi è arrivato presto, Boletus."
"Sì,certo...ehm...allora,dove sarebbe questa Sarasaland?"
Mi divertiva pronunciarne il nome.
Senza ciance, il capo mi dà una mappa ormai ingiallita e sgualcita.
"Vada, Boletus! Buon lavoro!"
"Grazie capo!" Esco in fretta dalla porta con la mappa in una mano e la merendina nell'altra.
A malapena riuscivo a distinguere i segni in marrone scritti sulla vecchia pergamena su cui era rappresentata la mappa dell'intero Regno dei Funghi.
"Ah però, Sarasaland non è neanche molto distante da Fungopoli..." Inquadro lo sguardo su una raffigurazione di montagne sabbiose sotto le quali vi era il curioso nome di questo luogo.
Chiamo il taxi più vicino. Alla guida c'era un Toad abbastanza scorbutico con gli occhiali da sole.
"Salve...vorrei recarmi qui" gli mostro, indicandolo con il dito, il disegno dei monti sulla mappa.
Il Toad mi strappa la carta dalla mano con un gesto fulmineo, togliendosi gli occhiali mentre strizzava i piccoli occhi neri per riuscire a decifrare le lettere consunte.
Mi viene ridata bruscamente la mappa in mano.
"Quindici monete^. Salga presto, ho fretta."
Salgo sul taxi sbattendo la portiera. Allaccio la cintura. Si PARTE!
Quel taxi andava veloce, velocissimo! Il forte vento che trapassava dal finestrino aperto per metà mi scompigliava i capelli; sentivo la velocità dentro di me mentre guardavo il paesaggio attorno scorrere man mano che l'auto correva.

Poco dopo arriviamo nei pressi di un deserto.
"Si sbrighi e scenda" sbuffa il Toad mentre prende le monete dalla mia mano.
Sono rimasto perplesso. Sto per dire qualcosa quando vengo costretto a scendere.
"U-un deserto?"
I miei occhi avevano un'espressione stranita.
A parte il fatto che non sono mai stato nel deserto, ma dettagli. 
Non so se il mio boss mi avrebbe mai mandato nel deserto. Non credo che i diari crescano sulle palme.
"Lei ha voluto che io la portassi qui", esclama con una voce seccata l'autista tirando fuori la mappa e indicando le stesse montagne che avevo indicato io.
Ma non avrebbero dovuto essere MONTAGNE?
Forse sono crollate e ora è tutto deserto qui?
"Ehm...ma ne è sicuro?"
"Sì, è il mio lavoro. Arrivederci" sbuffa ancora il fungo sbattendo lo sportello e correndo via a razzo con la sua auto.
Rimango ad osservare l'immensa distesa di sabbia con aria sconcertata.
E ora dove sarei dovuto andare?
A meno che il tassista non avesse sbagliato strada, le indicazioni erano quelle.
A chi avrei dovuto chiedere cosa fare in mezzo a un deserto? E cos'erano quelle montagne disegnate malamente sulla mappa?

Comincio a muovere un paio di passi. Le mie scarpe affondano nella sabbia soffice lasciando orme.
Ho con me la mia merendina, ma decido di non mangiarla adesso sebbene io abbia fame.
Del resto siamo in mezzo a un deserto, e al cibo è meglio pensare nelle situazioni di emergenza, se resterò disperso qui per molto.
Ma nulla può fare paura a un giornalista di servizi segreti. Nulla può spaventare Bob Boletus!
Continuo quindi il mio cammino, proseguendo a marciare senza meta fra sole e sabbia.

28 giugno 2015, tarda mattinata

"Puff...pant..."
Non ce la faccio più.
Sono circa due ore che cammino senza sosta in questo maledetto deserto.
È quasi mezzogiorno. Il sole è ancora più alto nel cielo, e il caldo asfissiante comincia a farsi sentire sulla mia pelle che vorrebbe spogliarsi di tutti i vestiti che ha addosso.
Le mie gambe non reggono più, devo recuperare le mie forze.
Provo a scartare malamente con le mie mani sudate, mentre continuo a camminare, la merendina che avrebbe almeno in parte saziato il mio stomaco affamato.

"Benvenuto a Sarasaland! Le serve qualcosa?"

Sarasaland. Ho cominciato a odiare questo nome.
Ma almeno mi rallegro, posso essere certo che mi abbiano portato nel luogo giusto.
Sento quella vocina acuta provenire da dietro di me. Mi giro di scatto e la merendina, ancora nella sua carta, scivola dalle mie mani sudate.
Vedo un altro Toad, anch'esso con gli occhiali da sole come l'autista del taxi che avevo preso prima. Ma questo ha di sicuro un'aria più amichevole.
"Mi sono perso qui..."
"Oh, fa niente" mi interrompe il Toad, che aveva un buffo turbante al posto del solito cappello a punti rossi. 
"Vuole esplorare il paese?" mi chiese subito, con un'aria da classica guardia turistica esperta. "O vuole vedere il magnifico castello della principessa?"
"Principessa?!"

PRINCIPESSA?
Un'altra principessa?
Non sapevo ci fosse la triarchia nel Regno dei Funghi...

Non so cosa rispondergli. Poi mi viene in mente una cosa assai curiosa.
Il mio lavoro, come sapete, è spiare i diari segreti di personaggi famosi. Del resto il mio capo non mi avrebbe mandato in un determinato luogo senza un personaggio famoso da cui reperire notizie!
"Mi conduca subito al castello" rispondo con una voce gioiosa. Ma un'altra curiosità invade subito la mia mente.
"Ma come fanno tutti quelli che vengono qui a sostenere una camminata nel deserto di circa due ore e mezza prima di arrivare in paese?" chiedo. In effetti ero un po' stupito. Tutti quelli che vorrebbero vedere la principessa dovrebbero fare questa lunga e spiacevole "escursione" sotto il sole cocente?
"Al giorno d'oggi la gente si fa trasportare oltre il deserto in elicottero..." risponde il fungo col turbante. "Oppure partono da nord, per scendere dalle montagne."

Le montagne!
"Allora le montagne ci sono!" esclamo felice, mostrandogli il disegno sulla mappa.
"Eh sì! Sarasaland è un posto magico, complicato, pieno di luoghi diversi e bei paesaggi."
"Lei vuole dire che non tutto è deserto qui?" dico con ancora più sorpresa.
"Certo che no! La principessa non vorrebbe vivere in un castello di sabbia!"
"Ah, ah!" Rido di gusto a questa battuta.
"Come dicevo, c'è la zona desertica... la zona montuosa,quella spiaggiosa dei Mohai...anche la zona del Sol Levante, che è la più frequentata dai turisti. Vale sempre la pena osservare i suoi edifici e le sue strabilianti pagode."
"Dove vive la principessa?" gli chiedo ancora una volta, per essere certo di dove sarei dovuto andare.
"Lei vive nella campagna fiorente in una zona boschiva chiamata Bosco Gufoso. È un luogo fantastico e molto suggestivo, vicino al quartiere del Chai, lo scorcio più bello del Sol Levante."
"Ricevuto. Come posso arrivare lì?"

Note dell'autore:
Ciao ragazzi! :D E finalmente ho aggiornato la fic con il quarto capitolo!
Bob è alla ricerca di Daisy! Riuscirà nel prossimo capitolo a trovare il diario?
Cosa dirà poi Daisy? 
Lo scoprirete nella prossima puntata!

^Per "monete" si indica la valuta corrente nel Regno dei Funghi.

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