Era un'idea folle, ma nemmeno tanto...

di Luna_Clary_Annabeth01
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Chiacchierata con Silente ***
Capitolo 3: *** Smistamento e nuove conoscenze ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


-Avada Kedavra!-
-Expelliarmus!-

Un raggio di energia verde fuoriuscì dalla bacchetta di Lord Voldemort e si scontrò con il fascio di luce rossa prodotta dalla bacchetta di Harry James Potter.
Harry stava lottando contro Voldemort. Per l’ultima volta.
Vidi Harry sconfiggere Voldemort, vidi il più grande mago oscuro di tutti tempi cadere a terra, morto.
La Seconda Guerra Magica era finalmente finita.
Sare dovuta essere felice, ma non ci riuscivo. Così tante persone avevano perso ingiustamente la vita in questa guerra: Sirius, Remus, Tonks, Fred… E molti altri.
 I miei genitori non sapevano nemmeno che io esistevo, Teddy orfano,  George aveva perso Fred, e Harry… Harry era sconvolto. Lo si leggeva nel suo sguardo, nel quale non si vedeva più l’ombra della spensieratezza, dell’allegria che tanto tempo fa irradiava quei suoi meravigliosi occhi verdi… Ora riflettevano solo il dolore della guerra.
Volevo fare qualcosa, dovevo fare qualcosa per salvare le persone morte in questo conflitto, ma non mi veniva in mente nessun modo per rendermi utile.
Del resto, non esiste un incantesimo per riportare indietro i morti.
Il mio primo pensiero fu quello di tornare indietro nel tempo e sconfiggere Voldemort prima che lui potesse uccidere James e Lily. Una volta ero tornata indietro nel tempo, ma solo per poche ore, inoltre tutte le Giratempo erano andate distrutte nell’Ufficio Misteri, 2 anni prima. Mi concentrai, sforzandomi di ricordare se a scuola avevo appreso qualcosa che mi potesse aiutare, fino a che…
“Ma se… Forse c’è una possibilità!” pensai, ricordandomi di un particolare tipo di  pozione nella quale mi ero imbattuta leggendo un libro nella sezione proibita della biblioteca,al mio secondo anno, mentre cercavo la ricetta della Pozione Polisucco. 
Senza nemmeno rendermene conto mi misi a correre a perdifiato, aprendo le porte della biblioteca, cercando affannosamente il libro di cui avevo bisogno tra gli scaffali del reparto proibito, finchè non lo trovai.
Sfogliai le pagine fino a trovare ciò che cercavo. Una pozione per tornare indietro nel tempo. Lessi il procedimento.
”Questa è veramente la pozione più complicata che io abbia mai letto, altro che la Polisucco! Ma fortunatamente, a differenza della Polisucco non richiede molto tempo: 3 ore, compresa la fermentazione.”  Pensai.
Preparai la pozione, sapendo che non sarei potuta tornare avanti nel tempo, ma non m’importava. Presi la mia borsa di perline e ci ficcai dentro due fialette con del veleno di basilisco, (che avevo furbamente prelevato nella Camera dei Segreti), alcuni abiti, l’occorrente per la mia igiene personale, un quaderno e una foto.
Ritraeva l’ Esercito di Silente nella Stanza delle Necessità. Mi venne da sorridere: quante regole avevamo infranto al notro 5° anno… Se me l’avessero detto quando arrivai  ad Hogwarts per la prima volta penso che li avrei schiantati come minimo…! Quanto mi sarebbero mancati i miei amici…
Mi riscossi dai miei pensieri: la pozione era pronta. Salutai i miei migliori amici           (camuffando le parole d’addio con un: “ ciao ragazzi, io vado a riposare.”), tornai in biblioteca e bevvi la pozione.
In meno di un secondo mi ritrovai nella biblioteca di Hogwarts.
Che la pozione non avesse funzionato come doveva? Notai un calendario:
 1 settembre 1978.
 

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Capitolo 2
*** Chiacchierata con Silente ***


Piccolo avviso, LEGGETE PER FAVORE:
 

salve a tutti, amici lettori! Anzitutto vi ringrazio per aver letto il prologo della mia storia, spero che vi sia piaciuto e che la trama vi abbia incuriosito! Attualmente il mio nome di EFP è Marty_Vilu01, ma ho deciso di cambiarlo in Luna_Clary_Annabeth01, per cui spero riusciate a trovarmi (l'accettazione del nuovo nome richiede qualche giorno)!!
So di aver pubblicato il prologo appena stamattina, ma mi sono resa conto di essere stata troppo frettolosa, e di non avervi salutato come si deve, per cui rimedio ora: spero che la mia storia vi piaccia, e spero anche che non ci siano errori lessicali e/o grammaticali! Poichè questa è la prima storia che scrivo, vi sarei grata se recensiste e se non è di troppo disturbo anzitutto mi diceste se la storia vi piace. Se notate degli errori, delle inesattezze (es. La storia originale e la mia fanfiction non corrispondono esattamente per qualche motivo) o cose del genere sarei veramente felice se me le faceste notare! Detto ciò...
Spero che il capitolo vi piaccia, e buona lettura! :)

Chiacchierata con Silente

1 settembre 1978.
1 settembre 1978.
Continuai a ripetere questa data nella testa: ce l’avevo fatta!
Cercai di fare mente locale e mi resi conto che la prima cosa che dovevo assolutamente fare era parlare con Silente. Guardai l’orologio: le 15:23. Quindi gli studenti erano ancora in viaggio in treno, ma sicuramente alcuni professori si trovavano qui.
Camminai fino ad arrivare davanti ai Gargoyle di pietra che portavano all’ufficio di Silente, ma ricordai una cosa fondamentale: “Non so quale sia la parola d’ordine, come cavolo faccio a entrare nell’ufficio del preside? Miseriacc…”
Non feci in tempo a completare il mio pensiero, perché una voce familiare mi chiamò.
-Signorina, esigo delle spiegazioni: come mai si trova in questa scuola a quest’ora e per di più in queste condizioni?- disse.
Sicuramente non ero un bello spettacolo: tutta spettinata, il viso stanco, le occhiaie che mi cerchiavano gli occhi, non proprio profumata, i vestiti strappati e coperta di sangue dall’alto al basso. Mi voltai: davanti a me c’era un uomo dal volto familiare…
Osservandolo attentamente capì che si trattava di Lumacorno, ma era più giovane di circa vent’anni. -Allora? Sto aspettando una risposta!- Mi riscossi dai miei pensieri, e iniziai a parlare, con il mento alto e lo sguardo fiero.
-Signore, è un storia troppo lunga per poterla raccontare, e questo non è il momento adatto. Avrei bisogno di parlare urgentemente con il professor Silente, ma non sono a conoscenza della parola d’ordine, forse lei può aiutarmi.- dissi, e vedendo che continuava a osservarmi sospettoso aggiunsi:
-Senta, so che in queste condizioni potrei sembrare poco convincente, ma le assicuro che ho buone intenzioni, la prego, mi permetta di incontrare Silente!-
-D’accordo signorina, le credo. Mi segua.-
E così dicendo si avviò verso i gargoyle e pronunciò la parola d’ordine (muffin al cioccolato).
-Bene, non deve fare altro che salire le scale e bussare alla sua porta-
-Grazie signore- dissi abbozzando un sorriso, per poi salire le scale.
Una volta davanti alla porta, trassi un profondo respiro, e , facendomi coraggio, bussai.
-Avanti- disse la profonda e rassicurante voce di Albus Silente. Aprì la porta ed entrai, trovando il professore seduto alla sua scrivania. Dimostrava più di 100 anni: aveva una lunga e folta barba bianca, degli occhiali a mezzaluna , gli occhi azzurri e un’espressione dolce sul volto. Osservai la stanza, tutto era come lo ricordavo: appesi ai muri vi erano tantissimi ritratti raffiguranti i precedenti presidi di Hogwarts, molti dei quali sonnecchiavano beatamente all’interno delle loro cornici.
Dietro alla scrivania del preside vi era un’enorme libreria, con delle scale in legno che portavano probabilmente agli alloggi di Silente. Accanto alla sua scrivania, appoggiata a un trespolo, c’era un volatile, con le piume rosse e dorate. Capì subito che era la fenice di Silente, Fanny: Harry mi aveva parlato di lei e di come lo avesse salvato dal veleno del basilisco, nella Camera dei Segreti.
-Ehm… Buonasera professor Silente. Sono terribilmente dispiaciuta di averla disturbata, ma ho bisogno di parlare immediatamente con lei.- Dissi, guardandolo negli occhi.
-Accomodati e dimmi tutto.-mi disse sorridendo il preside, facendo comparire una poltrona in pelle. Mi sedetti e iniziai il mio racconto.
-Bene, ehm… Mi chiamo Hermione Jean Granger e vengo dal futuro, dal 2 maggio 1998 per essere precisi. In quell’anno si combatterà la II Guerra Magica, contro Lord Voldemort. Un mio amico del futuro di nome Harry lo sconfigerà, ma questa guerra costerà la vita a molte persone. Voldemort principalmente voleva uccidere Harry , perché altrimenti lui sarebbe sicuramente morto. E come sappiamo lui non si fa nessuno scrupolo ad uccidere persone per concludere i suoi obbiettivi. Harry si prendeva la colpa di tutto ciò, dicendo che non avrebbe mai voluto che qualcuno morisse per lui, perché in quella guerra perse molti suoi cari, così come me… Così io sono tornata indietro nel tempo con la speranza di riuscire a sconfiggere Voldemort prima che lui faccia fuori così tanta gente, e regalare ad Harry una vita felice e priva di guerre che incombono dietro l’angolo.-
Dissi tutto d’un fiato, mentre Silente mi osservava attentamente. Non sembrava pensare “Questa qui è scema”, più che altro sembrava… Valutarmi. E lo capisco, non credo che capiti tutti i giorni che qualcuno venga nel suo studio coperto di sangue a raccontargli di essere tornato indietro nel tempo di 20 anni. Dopo avermi squadrato da capo a piedi, mi disse semplicemente:
-Cose terribili accadono ai maghi che si intromettono nel tempo.-
-Lo so signore, e sono consapevole di quello che ho fatto, ma il punto è che io so come sconfiggere Voldemort!-
-Se ciò che mi dice è vero, Signorina Granger - iniziò , evidentemente interessato da quello che avevo appena detto –cosa dovremmo fare per sconfiggere Lord Voldemort?-
-Dobbiamo cercare e distruggere 4 oggetti molto particolari, oggetti nei quali Voldemort ha racchiuso parte della propria anima. Sicuramente saprà già che cosa sono, si chiamano Horcrux. Nel mio tempo erano 7, ma adesso sono solamente 4 perché 3 li creerà nel futuro. Sono la Coppa di Tosca Tassorosso, il diadema di Priscilla Corvonero, il medaglione di Salazar Serpeverde e l’ anello di Orvoloson Gaunt. Per distruggerli useremo la Spada di Godric Grifondoro, che nel mio tempo era l’unico oggetto in grado di distruggere gli Horcrux, perchè Harry ci uccise un Basilisco, e la spada assume solo ciò che la fortifica –in quel caso il veleno -.Appunto, per “potenziare” la spada, mi sono portata dal futuro due fialette di veleno di Basilisco.- Spiegai.
-Bene signorina Granger, io sarò lieto di aiutarti in questa ricerca. Lei sa dove si trovano questi Horcrux?-
-Si, professor Silente. Il Medaglione si trova in una grotta, il Diadema nella stanza delle necessità, la Coppa alla Gringott - nella camera blindata di Bellatrix Lestrange- e… Non conosco il nascondiglio dell’Anello, perché in realtà lo ritrovò e lo distrusse lei al mio sesto anno ad Hogwarts…-
-Bene… Ritengo opportuno che in questo caso l’anello lo ritrovi io, mentre gli altri Horcrux li recupererai tu o lo faremo insieme. Cosa ne pensa?-
-Si signore, sarebbe fantastico!- esclamai raggiante. - Mi chiedevo inoltre se fosse possibile che nel periodo della ricerca degli Horcrux, ehm… Potessi restare qui ad Hogwarts per non destare sospetti.-
-Non c’è nessun problema, frequenterai il settimo anno qui e agli alunni e ai professori diremo che vieni da Beaxubatones. Per ora potrai sistemarti nel dormitorio di Girfondoro, puoi usare tranquillamente i bagni nelle camere e puoi riposare lì fino all’ora di cena, quando verrai sottoposta allo smistamento con i ragazzi del primo anno, d’accordo? Per ora la parola d’ordine è “Animagus”.-
-Si professore grazie mille. Ora… io andrei a sistemarmi, grazie di tutto.-
-Arrivederci signorina Granger e mi raccomando: non raccontare a nessun’altro il nostro piccolo segreto.-
-Certo professore, arrivederci.- Mi voltai e uscì dal suo ufficio, felice come non mai.
 

*Angolo autrice*

Rieccomi qui! Spero vivamente che il capitolo, e ovviamente la storia, vi piacciano e vi abbiano incuriosito! Come ho detto in precedenza, sarei felice se recensiste e mi faceste notare gli eventuali errori! Bastano anche poche parole! Cercherò di rispondere alle recensioni (sempre che me le scriviate :'D ) Cercherò di postare un capitolo a settimana.
Un bacio e al prossimo capitolo!
Luna_Clary_Annabeth01

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Capitolo 3
*** Smistamento e nuove conoscenze ***


Smistamento e nuove conoscenze


Dopo essre uscita dall’ufficio di Silente, mi avviai verso i dormitori di Grifondoro. Avvertì un improvviso senso di nostalgia percorrendo quei corridoi, così familiari, così meravigliosamente antichi, che mi ricordavano gli anni felici che avevo trascorso in compagnia di Harry e Ron… Mi ricordavo ancora di quando mi salvarono da quel troll di montagna che Raptor aveva introdotto nel castello.. Come potrei dimenticarlo? Fu l’inizio di tutto. Se non mi avessero salvato forse ora non sarei qui a fare questo per loro, sicuramente non sarei nemmeno viva. Mi sarebbero mancati, eravamo come me ed i libri… Impossibili da separare.
 Ma ormai era fatta, non potevo né volevo tornare indietro. Avevo una missione, uccidere Voldemort, e mai e poi mai mi sarei arresa. Avrei combattuto fino alla fine.
Come ai vecchi tempi.
Camminai dentro quelle mura che ormai erano la mia casa, fino ad arrivare davanti al ritratto della Signora Grassa, pronunciai la parola d’ordine ed entrai in Sala Comune. Era una stanza molto accogliente, a pianta rotonda. Il rosso e l’oro erano -ovviamente- i colori dominanti. Nella stanza erano presenti molte soffici poltrone, dove gli studenti di solito si bighellonavano, leggevano o studiavano, alcuni tavoli e, addossato a un muro, vi era un enorme camino, che solitamente emanava un piacevole calore. Salì le scale, e una volta entrata nei dormitori femminili mi recai in bagno. Presi dalla mia borsa un docciaschiuma, uno shampoo e un balsamo, mi spogliai e mi sistemai nella doccia,  sotto il getto d’acqua calda , immersa nei miei pensieri. Chissà come, mi ritrovai impegnata in una conversazione mentale con la mia coscienza…
Avrò fatto la cosa giusta tornando qui?
Certo che hai fatto la cosa giusta!
Ma così facendo ho lasciato Harry solo…
Non hai lasciato Harry solo, sta bene, è con Ron e Ginny.
Si, ma è senza di me… Che razza di amica sono? Ho abbandonato i miei amici nel momento del bisogno!
E’ vero, hai lasciato Harry , ma se ben ricordi lo hai fatto per il suo bene! Vuoi uccidere Voldemort per salvare James e Lily, e regalargli una vita felice e tranquilla! Non sei stata affatto egoista, anzi, sei stata molto coraggiosa, sei stata una vera Grifondoro!
Si, ma…
E non osare replicare, perché hai compiuto un gesto molto nobile, CHIARO?
Si, forse hai ragione tu…
Lo dicevo io!
Uffa, quanto sei noiosa.
Non sono noiosa, sono la tua coscienza, se sono noiosa io lo sei pure tu!
Sisi, ho capito, ora guarda che ore sono! Porca miseria, le sei e mezza! Tra mezz’ora arriveranno i ragazzi del primo anno!
Adesso sei tu quella noiosa.
Sbuffai, sorridendo. La mia coscienza era VERAMENTE noiosa. Ma aveva ragione. Avevo lasciato il 1998 con lo scopo di evitare la II guerra magica, e ci sarei riuscita, a costo di perdere la mia stessa vita.
Uscì dalla doccia, asciugai i miei capelli con un colpo di bacchetta e indossai l’uniforme scolastica. Mi incamminai verso la Sala Grande, e trovai la professoressa McGranitt –più giovane di 20 anni- intenta a spiegare ai ragazzi del primo anno come funzionava lo smistamento, elencando le varie case –Grifondoro, Tassorosso, Corvonero e Serpeverde- . Mi avvicinai a lei e le dissi a voce bassa:
-Mi scusi professoressa, io sono una nuova studentessa, mi chiamo Hermione Granger. Probabilmente Silente glielo avrà già detto, ma devo frequentare il settimo anno e devo essere sottoposta allo smistamento.- dissi, guardandola negli occhi.
Anche lei, come avevano fatto Silente e Lumacorno, mi squadrò da capo a piedi, e infine parlò.
-Si, il professor Silente mi ha riferito che quest’anno ci sarebbe stata una nuova studentessa. In questo caso, ti do il benvenuto ad Hogwarts. Sicuramente saprai già come funziona lo smistamento.-
-Certamente professoressa.-
-Bene. Se avessi bisogno di qualcosa, non esitare a chiedere. Ora unisciti ai compagni del primo anno.-
-Grazie mille, professoressa McGranitt-
Mi voltai e mi unì agli altri ragazzi, che mi osservavano incuriositi. Poi la professoressa McGranitt disse a voce alta:
-Bene, siamo pronti ad accogliervi. Segiutemi-
Le porte della Sala Grande si aprirono, rivelando una stanza enorme, con quattro lunghe tavolate in legno –una per ogni casata- apparecchiate con calici e piatti scintillanti.
A fianco delle tavolate vi erano naturalmente delle panche dove erano seduti gli studenti di Hogwarts, e, in fondo alla sala, vi era un enorme tavolo dove erano seduti gli insegnanti. Vi erano delle candele sospese a mezz’aria, che diffondevano nella stanza una luce calda e piacevole. I fantasmi intanto svolazzavano liberi salutando gli studenti (c’era anche Sir Nicholas, ora che ci penso).Alzai lo sguardo: al posto del soffitto vi era un cielo trapunto di stelle, ma era una magia. Sorrisi, ricordandomi di quando, la sera del mio primo smistamento, bisbigliai:
-E’ un incantesimo che lo fa sembrare come il cielo che c’è fuori! L’ho letto in Storia di Hogwarts.-
Camminai insieme ai ragazzi del primo anno fino ad arrivare davanti al tavolo dei professori, dove era stato sistemato uno sgabello con un cappello logoro e rattoppato. Il Cappello Parlante. Ha da sempre avuto il compito di dividere gli studenti nelle loro case in base alla loro personalità. Grifondoro per i coraggiosi, Corvonero per i saggi, Serpeverde per gli astuti e Tassorosso per i buoni di cuore. Sicuramente non un compito facile. La professoressa McGranitt parlò.
-Ora, voi vi siederete su questo sgabello quando verrete chiamati,e io vi farò indossare il Cappello Parlante, che vi smisterà nelle vostre case.-
Poi, senza preavviso, Silente si alzò, chiese silenzio e prese parola.
-Perdona la mia interruzione, Minerva: volevo far notare ai nostri cari nonché affamati studenti che quest’anno si unirà a noi una ragazza che viene da Beauxbatones. Per motivi personali lei e la sua famiglia si sono trasferiti qui.  Si chiama Hermione Granger, frequenterà il settimo anno e verrà sottoposta stasera allo smistamento. Confido nel vostro buonsenso, vi pregherei di non escluderla e di farla sentire a casa. Detto ciò, Signorina Granger, le auguro una buona permanenza qui ad Hogwarts.-
E, una volta finito di parlare, si rimise a sedere, non dopo avermi lanciato un sorriso incoraggiante. Intanto nella sala era esploso un applauso generale, che mi fece arrossire e al contempo sorridere imbarazzata.
-Iniziamo. Hermione Granger.- annunciò la McGranitt
Mi sedetti sullo sgabello e, spaventata come la prima volta, indossai il Cappello Parlante. In cuor mio speravo di finire in Grifondoro, ma non ne ero sicura: la guerra mi aveva cambiato, tanto.
-Mmmh…- iniziò –Complicato. Veramente complicato. C’è intelligenza, ma anche bontà d’animo, e senso di responsabilità. Sai essere astuta, quando serve. Ma sei anche coraggiosa, veramente coraggiosa. Ma dove ti colloco?-
-Ti prego, Grifondoro… Per favore…- sussurrai.
 -Ah, davvero? In questo caso… GRIFONDORO!”
Un’applauso richeggiò nel tavolo dei grifoni. Ero una Grifondoro. Di nuovo. Sorridendo sollevata mi alzai e mi sedetti al tavolo, accanto ad una ragazza con i capelli rosso fuoco e gli occhi verdi smeraldo. Questa mi sorrise e mi tese la mano.
-Ciao, io sono Lily Evans, frequento il settimo anno! Visto che sei Grifondoro probabilmente saremo in stanza insieme, spero non ti dispiaccia!-
 -Oh, tanto piacere, io sono Hermione Granger! Non mi dispiace affatto, tranquilla!- e cosi dicendo strinsi la sua mano, sorridendo.
Lily… Lily… Questo nome non mi è nuovo…
-Se avessi bisogno di qualcosa, che so, ripetizioni o anche bisogno di parlare con qualcuno, di qualsiasi cosa, sappi che io sono disponibile!- continuò, guardandomi negli occhi, e sorridendo con un’ espressione dolce.
“Quegli occhi… Sono verdi… Come… quelli di… di Harry… Lily…. LILY! Ma certo! Sono tornata indietro di 20 anni, quindi questo è il settimo di Lily e dei Malandrini! Che stupida, come ho fatto a non accorgermene prima? Lei è la mamma di Harry! Quindi, se Lily è qui, dovrebbe esserci anche James…“ pensai.
Avete presente il detto: “Parli del diavolo e gli spuntano i corni” ? Ecco, in questa situazione sarebbe assolutamente adatto.
Un ragazzo alto, magro, con gli occhiali, e i capelli mori –spettinati come quelli di Harry- si avvicinò a me e a Lily, che si irrigidì di colpo. Il ragazzo alla fine parlò:
-Hey, io mi chiamo James Potter, e loro sono Sirius Black, Remus Lupin e Peter Minus. – disse indicando 3 ragazzi seduti al loro posto. Uno di loro era magro, aveva i capelli castano chiaro e aveva l’aria stanca.
Remus.
Un altro era bassino e grasoccio, e osservava James come se fosse un dio.
Peter.
L’altro invece continuava a mangiare come se niente fosse. Aveva i capelli lunghi, neri e mossi, e due meravigliosi occhi ghiaccio.
Sirius Black.
Il padrino di Harry, che noi avevamo salvato al nostro terzo anno. Era incredibile che fosse proprio lui. Come del resto James, Lily e Remus.
-Piacere, io sono Hermione Granger- . Mi sorrise.
-Hey Lily! Hai passato una bella estate?- si rivolse improvvisamente a Lily.
-Non sono cose che ti ruguardino, Potter.- sibilò Lily, a denti stretti. Notai che James la chiamava per nome, mentre Lily si rivolgeva a lui per cognome. Anche se avrebbe preferito non doversi rivolgere a lui per niente.
-E… quanto ti sono mancato?- disse con un ghigno sulle labbra.
-Mi sei mancato… come un porcospino fra le chiappe. - secca.
-Certo, e magari Silente ha una storia con la McGranitt.-
-Potter, ti illustro qusto concetto in 4 parole: NON.MI.SEI.MANCATO. –
-Fai come vuoi. Comunque, quando vorrai finalmente ammettere che mi ami, io sono sempre qui per te!- e se ne andò, sghignazzando.
-Io lo crucio, io lo crucio, io lo crucio…- borbottò Lily fra se e se, a voce non troppo bassa.
-Perché? A me sembra una persona a posto.- chiesi io.
-Ah certo, è logico che tu ora dica così, in fondo non lo sopporti da sette anni. Beh, visto che sei nuova, te lo spiego io: lui, Black, Minus e Lupin sono migliori amici, e si fanno chiamare ‘’Malandrini”. Ora, Lupin e Minus sono veramente delle persone a posto, mentre Black e Potter sono degli arroganti. Come se non bastasse, Potter ha una cotta per me dal primo anno, o almeno così dice, e proprio per questo mi tartassa ogni santo giorno, e se non se la smette giuro che lo castro!-
-Beh, certo, tu lo conosci meglio di me, ma non credo che abbia solo difetti, no? Insomma, sarebbe impossibile… Io penso che faccia così solo per attirare la tua attenzione. Cioè… Se stai parlando di lui con me vuol dire che ci è riuscito, no? E poi, insomma, sette anni… Non sono pochi..! Se non ti amasse veramente non credo che avrebbe continuato per sette anni!-
-Ascolta, non è che sia cattivo, ma a me di lui non interessa assolutamente niente. Se solo fosse più gentile e mettesse da parte quell’atteggiamento infantile, forse potremmo diventare amici, ma non cambia mai, e quindi per me resterà sempre una spina nel fianco.-
-Ok, ho capito. Scusa, non volevo essere invadente, è che, ecco… Sai com’è…-
-No,no tranquilla, non sei stata affatto invadente! Ti ho solo messo, diciamo, in guardia da certi soggetti!- mi disse con un occhiolino.
Ridacchiai, e siccome la cena era finita, ci alzammo e ci avviammo verso i dormitori. Indossai il pigiama, mi ficcai nel letto e dopo aver augurato buonanotte a Lily mi addormentai.
Riassumendo: avevo conosciuto James, Lily, che tra l’altro era simpaticissima, e i Malandrini.
Questa permanenza si presentava bene.

*Angolo autrice*


Ciao ragazzi e ragazze! :3
Allora, anzitutto mi scuso per aver pubblicato leggermeeeente in ritardo... Quasi un mese, se non più! In realtà avrei pubblicato molto prima, se non avessi avuto gli esami di terza media -.-

Comunque sia, ora c'è l'estate, quindi dovrei essere più attiva! :D
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, e come al solito vi sarei grata se recensiste!
Detto questo, un bacione e al prossimo capitolo! ♥

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