Equilibrium - Il ritorno del Chaos

di Katonoffirecrow
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Pretese di un significato ***
Capitolo 3: *** Affari interni ***
Capitolo 4: *** Colloqui di routine ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


La porta proibita, completamente diverta, lasciando fuoriuscire dal suo interno un fortissimo calore che avrebbe annichilito qualsiasi essere vivente restava immobile e silente, come la creatura sotto la propria volta.

Quest'ultima, ancor prima di essere fuoriuscita da essa aveva iniziato a mutare il proprio aspetto fisico, lasciando cadere al suolo buona parte dei propri indumenti strappati neri, che si polverizzarono ancor prima di toccare il suolo.

Il suo corpo completamente nero cambiò di colpo colore, e corporatura, assumendo un aspetto umanoide con una muscolatura media dal colorito azzurro, facendo mutare anche il proprio capo, da cui si staccò la maschera.

Ma prima ancora che il volto potesse essere visibile, le fiamme l'avvolsero solidificandosi attorno formando una sorta di casco azzurro, che si protraeva in avanti dai lati delle tempie con due grosse corna, mentre il frontale ricordava vagamente una sfera nerastra, dentro la quale erano visibili soltanto due occhi dorati, fissi dinnanzi a se.

Nello stesso istante, anche la schiena dell'essere scricchiolò sonoramente, come in procinto di rompersi, ed in pochi secondi, dopo che anche in quel punto il corpo si fu irrobustito, due grosse ali da pipistrello, che con un forte battito aumentarono la corrente d'aria vulcanica che fuoriusciva dalla porta.

Ma nello stesso modo in cui erano fuoriuscite esse rientrarono nel corpo, senza lasciare alcuna traccia, se non due leggere fessure trai muscoli della schiena in vicinanza delle scapole.

Le catene attorno alle braccia finirono in frantumi appena l'essere strinse con forza i pugni facendo contrarre i muscoli, mentre i suoi piedi si triforcarono, assumendo le sembianze di zampe di drago.

A trasformazione completa la creatura, come intenta a vantarsi del proprio operato sollevò la mano destra fissandosi il palmo dell'arto che terminava con unghie affilate.

« Per ora questa forma mi soddisfa. E tu cosa ne pensi ? » disse la creatura, voltando lo sguardo verso un muro della grotta a poca distanza dal passaggio che dava alla stanza dei tre pilastri, su cui un grosso rigolo di lava stava scendendo.

Nessuna risposta venne udita.

« Pensi che non mi sia accorto della tua presenza ? Ricorda che non sono come gli altri. » ruggì l'essere spalancando il palmo della mano destra rivolto verso il punto osservato, scagliando una forte onda d'urto verso di esso, lacerando il pavimento della grotta fino a che l'attacco non venne bloccato ad un non nulla dall'impatto, facendolo come svanire nel nulla.

« I tuoi modi restano sempre rudi Imperius. Vedo che questi millenni di prigionia non sono serviti a nulla. » disse una voce femminile decisamente seria, mentre un cerchio violaceo quintessenziale cominciò ad aprirsi dinnanzi al magma, venendo osservato dall'essere che fece fuoriuscire due getti di calore dalle fessure alari.

« Forse perché il patto era che avrei dominato in modo equo tramite loro. Non che sarei stato privato dei miei poteri e corpo, e trovarmi rinchiuso ed incatenato in eterno dentro al tartaro !! Ma immagino che questo tu lo sapessi, vero piccola sguattera ? »

Un flusso magico rosso fuoriuscì di colpo dal portale, passando ad un non nulla dal volto di Imperius, che rimase immobile per qualche istante, fissando irato l'essere quintessenziale che stava fuoriuscendo.

« Dovresti moderare i termini. In fondo ti trovi dinnanzi ad un supremo, nonché attuali guardiana di Equestria. » disse con tono impassibile una figura femminile col braccio sinistro coperto da un lungo guanto in raso bianco, disteso verso di lui, vestita solo di due lunghi stivaletti bianchi ed un abito bianco retto solo da due spalline a coprire il suo esile corpo, mentre i lunghi capelli grigi le scendevano sotto forma di due lunghe ciocche dai lati della testa arrivando fino al bacino.

La donna avanzò di qualche passo, tenendo il proprio sguardo grigio fisso sull'essere, che incrociò le braccia dinnanzi al petto.

« Da quello che ricordavo, tu avevi l'aspetto di una bambina.

Ergo come mai mi ritrovo dinnanzi un bocconcino tanto appetitoso quanto privo di curve ? »

« Denoto dalle tue parole che apprezzi questa mia nuova forma, seppur resti comunque abominevole nel tuo connubio di gentilezza e grettezza.

In ogni caso, hai ragione, noi non invecchiamo ma ciò non ci impedisce di modificare il nostro aspetto fisico, e non dovresti stupirti visto che lo fai anche tu, che sei un essere inferiore. » rispose, sorridendo quasi impercettibilmente la ragazza, abbassando il braccio, allineandolo al proprio corpo per poi cominciare ad avvicinarsi ad Imperius.

Quest'ultimo, restando immobile ridette per qualche istante, lasciando poi scendere anch'esso le mani lungo i fianchi, avviandosi anch'esso in direzione dell'interlocutrice con fare più energico.

« Ascolta, non ho tempo di parlare con te. Ho una caccia da iniziare, e molte cose da fare, quindi col tuo permesso io me ne andrei e lascerei a te il delicato compito di portare i miei saluti più acidi a Nero. »

« Fermo. » sentenziò la ragazza, fermandosi di fianco all'essere che venne come immobilizzato da una magia di alto rango che si manifestò per qualche istante sotto forma di catene rosse lungo tutto il suo corpo.

« Che diavolo stai facendo..?! Non avrai intenzione di imprigionarmi nuovamente, vero ?! »

« Dipende...» disse arretrando di qualche passo, portandoglisi davanti, tenendo il proprio sguardo grigio fisso nel suo giallognolo.

«...Se la tua intenzione è quella di uscire all'esterno, per dare la caccia ai componenti del tuo potere potresti causare danni estesi ad Equestria visti i tuoi modi, causando una devastazione senza pari.

Per tanto sarebbe mio dovere rinchiuderti in questo preciso istante all'interno della porta proibita, ed assicurarmi che nessuno possa più trovarla. »

« Ma tu non vuoi farlo...vero ? »

« Per tua fortuna no. Seguendo il volere e gli insegnamenti di Nero, ho appreso come poter sfruttare questo genere di situazione a mio vantaggio.

Vedi, ci sarebbe un problema che mi assilla, e dunque non potendo agire in prima persona avrei bisogno di qualcuno che se ne occupi. »

« Vorresti forse rendermi un superiore ed un tuo cagnolino ?! » ringhiò Imperius cercando di liberarsi all'incantesimo, facendo vibrare leggermente le catene magiche che comparve per qualche istante per la forte pressione applicata, mentre la ragazza arretrò leggermente, seria.

« Non penso sia necessario renderti tale. Il tuo potere è più che sufficiente per i miei scopi.

Inoltre dopo certi fatti avvenuti generare supremi è una cosa che accade molto più raramente. »

« E cosa dovrei fare ? Sempre ammesso che accetti questa proposta. »

« La mia non è una proposta, è una sentenza. O lo fai, o ti rinchiudo. »

L'essere deglutì con forza sentendo ciò, abbassando leggermente il capo.

« Vedo che hai capito. Ora ti libererò e tu uscirai in superficie, recandoti al Nexus di Canterlot, senza ingaggiare combattimento con le due principesse, che ritengo saranno occupate ad occuparsi di un altro problema al Crystal Empire, pertanto dovresti avere campo libero.

Una volta giunto li ti recherai nella sala del Nexus di Athena. »

« Ed una volta che sarò li ? » chiese l'essere, osservando di colpo comparire un grosso sorriso sul volto della ragazza quasi storpiandoglielo.

« La dovrai eliminare senza lasciarne la minima traccia.

Sono stata chiara ? » chiese avvicinandosi di qualche passo ad Imperius, sollevandogli con l'indice destro il volto, fissandolo dritto negli occhi.

« Cristallina, Rain. Ora però liberami, che ho voglia di vedere come è cambiato questo mondo, e di riprendermi i miei poteri. »

« Eh sia. Ma ricorda, io ti osservo, e credimi, se un tempo temevi l'abisso di Nero, prega di non conoscere mai il bacio della rovina. » disse con tono serio la figlia di Ruin, svanendo all'interno di un cerchio quintessenziale comparso alle sue spalle, in cui lei arretrò fino a non lasciare alcuna traccia della sua presenza.

Pochi istanti dopo le catene magiche svanirono nel nulla, lasciando libero Imperius, che con gesto stizzito, si scrocchiò le spalle e le braccia cominciando ad avviarsi verso l'uscita del pilastro centrale.

« Questo è tutto da vedere cara mia. Sarai anche una suprema, ma c'è un motivo se ero chiamato “God slayer”, e presto o tardi lo scoprirai anche tu. » sentenziò l'essere, avvicinandosi alla colatura lavica preparandosi a varcarla.

Ma in quello stesso istante un brivido percosse la sua schiena, ed una malevola risata parve provenire da tutto il suo corpo.

« Perché mai dovrei sporcarmi le mani...in fondo questa insulsa razza non merita più cotanta attenzione. Esistono magie ben più grandi da cui posso attingere...» sibilò Imperius, pensando ai vari mondi presenti nella zona.

« Però non posso certo lasciare che le mie “parti” restino libere in questa terra...ergo penso che sia giusto lasciare loro un regalo, o meglio un privilegio.

Ma prima di fare ciò, mi occorre del materiale di partenza, e so bene dove reperirlo. » sentenziò la creatura, che con un cenno deciso della mano destra fece comparire un varco dinnanzi a se, all'interno del quale era possibile vedere la vastità cosmica farsi sempre più nitida, fino a focalizzarsi su di un satellite ben noto ad Equestria per i guai causati in passato.

« Perfetto. Direi che ora ho praticamente tutto, mi basterà solo aggiungere un po' del mio potere e penso...si, un po' del dolore di queste inutili creature. » disse Imperius scuotendo la mano sinistra, rivolgendo il palmo verso l'alto, facendo comparire una sfera viola, che brillando pareva quasi gorgogliare come il più vorace degli stomaci, cominciando ad attrarre a se tutto il male ed i cattivi sentimenti presenti ad Equestria che cominciarono ad affluirvi all'interno sotto forma di pulviscoli magici rossi come il sangue, che ingolfarono il contenitore fino al punto di farlo quasi esplodere.

Ma proprio un istante prima che ciò accadesse Imperius la lanciò all'interno dello squarcio richiudendolo istantaneamente, con un gesto fulmineo.

« E' sempre interessante generare la vita. Ma ora sarà meglio andare a prenderne un po' per me. » sentenziò cominciando a svanire all'interno della colata lavica, mentre all'esterno, sulla superficie del pianeta tutti gli occhi dei viventi erano puntati verso il cielo, dove un immenso bagliore rossastro aveva tinto la volta astrale di un forte cremisi, come se lo stesso universo avesse preso a sanguinare, gettando la popolazione nel caos.

Tale fenomeno perdurò per alcune ore, ma mentre i vari regnanti cercavano di far credere ai propri sudditi che ciò era stato solo un evento casuale, nessuno di loro poteva immaginare cosa stesse nascendo nella luna.

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Capitolo 2
*** Pretese di un significato ***


« Dunque ha deciso di agire in questo modo, ha fatto proprio una bella mossa non c'è che dire..ti ha proprio fregata in questo caso Rain. » disse con voce ironica una figura umana celata nell'oscurità del cosmo nel quale la suprema stava galleggiando osservando con leggero disappunto ciò che si stava formando in modo definitivo in un cratere lunare.

« Sarebbe molto semplice distruggerlo ora mentre si sta ancora generando. Ma-»

« Ma sai bene che non ci è più permesso interferire negli affari dei mortali ammenoché non minaccino l'esistenza del pianeta delle razze presente su di esso. » disse l'essere facendo comparire una fioca luce viola attorno alla ragazza, in un misto di ammonimento e conforto.

Quest'ultima sospirò leggermente senza lasciar fluire alcuna emozione dal suo volto, tenendo lo sguardo fisso sulla sostanza nera presente sulla luna, che di colpo si concentrò tutta in un unico punto, cominciando a raggrumarsi cambiando la propria forma.

« Ci siamo. Tra poco vedremo la creatura di Imperius. Sono proprio curioso di vedere cosa si sarà inventato quel mattacchione. »

« Sono certa nulla di buono, ma obbedirò alle regole. » rispose Rain, mentre la massa in costruzione di colpo di bloccò, formando una grossa sfera che, prima che i due esseri potessero accorgersene, sparì nel nulla con un bagliore magico viola, lasciandoli solo con una flebile traccia magica che pareva farsi più forte verso Equestria, dove poi pareva svanire, come se fosse ovunque ed in nessun luogo.

« Beh che dire, non mi sarei mai aspettato un cosa di questo tipo, non riesco proprio a capire in che punto del regno si trovi quell'essere. »

« E la cosa non ti preoccupa ? » chiese Rain, cominciando nel frattempo a muoversi verso il pianeta facendo ondeggiare i propri lunghi codini.

« Onestamente no, ho piena fiducia in te piccoletta. E poi anche ammesso che qualcosa andasse storto ora Equestria è affidata a te, quindi io non c'entro nulla.

Bye bye Rain. » disse svanendo la voce dell'essere supremo, con un tono minaccioso, che fece scorrere un leggero brivido nel corpo della ragazza, che però non volle far mostrare alcun segno di debolezza in se, concentrandosi sul sondare coi propri poteri il pianeta, in attesa di un segno, mentre la grande battaglia per i Nexus aveva appena avuto termine, con la sconfitta del male.

Nello stesso istante, all'interno di una grotta nelle Badlands, un cupo suono di zoccoli stava rintoccando nel buio di quell'anfratto.

Un essere si stava lentamente muovendo in quel territorio avverso, del tutto incurante della miriade di sguardi azzurri che lo stavano fissando da ogni fessura del territorio attorno a se.

« Questo luogo...questi esseri...sono così...così colmi di inutilità. » disse l'essere con voce profonda, mentre il suono degli zoccoli si fece più flebile, lasciando spazio ad un leggero sospiro, che venne seguito da una strana nebbia violastra fitta che in pochi istanti ingolfò tutto l'ambiente circostante impedendo ai vari changeling di vedere ed avvertire la presenza di quella che secondo loro sarebbe stata la loro prossima preda.

All'interno della foschia che era venuta a formarsi non vi era alcuna visibilità, tanto da far calare su coloro che vi si trovavano all'interno una grande tristezza e solitudine, cominciando a farli tremare al pensiero di ciò che poteva trovarsi al suo interno.

Strani suoni e sussurri parvero provenire dalla fitta massa gassosa, che pareva quasi nella sua movenza ricreare volti famigliari agli esseri, mentre nelle loro menti il pensiero del motivo per cui erano in quella situazione era ormai svanito, esso tornò a farsi presente più forte che mai, quando dopo una sequela di sibili nell'aria, una verso di dolore si udì seguito da un tonfo e poi nuovamente silenzio.

« Cessa la tua esistenza in pace, e riporta all'oscuro mietitore chi ti ha gentilmente concessa la propria pietà, in attesa che anche i tuoi fratelli ti seguano. » disse con voce celata l'essere nella nebbia, mentre i restanti changeling cercarono di fuggire in modo disordine.

Ma ciò fu del tutto inutile, di secondo in secondo un nuovo sibilo seguito da un verso di dolore si udiva nel tetro tessuto viola.

Ma proprio quando il silenzio pareva essere calato, dalla nebbia un ultime superstite, ansimando e col corpo pieno di tagli fuoriuscì da quell'incubo trascinandosi con gli arti anteriori, all'esterno con le lacrime agli occhi, come se avesse visto la sua più grande paura all'interno di quel banco nebbioso.

« Non andartene. Dovresti saperlo ormai che non vi è più speranza, che la fine è ormai prossima. Dunque perché scappi e non l'abbracci ? La morte è un così dolce riposo dove non vi è alcuna sofferenza, si tratta solo di abbandonare la crudele vita, e proprio perché voi effimere creature non ne siete in grado che io condivido la mia pietà con voi, aiutandovi a liberarvi da questo fardello. » disse l'essere nato da poco, fuoriuscendo dalla nebbia mostrandosi alla luce del giorno rivelando il proprio aspetto.

Si trattava di un pony di media stazza, dal manto nero pece, visibile solo da parte degli arti e del muso, la cui punte terminavano un forte bianco che gli tingeva gli zoccoli, ed il volto fino quasi agli occhi in parte celati dall'abbigliamento che lo copriva.

A coprirgli la groppa facendo il giro attorno al petto si trovava una sorta di armatura leggera in cuoio rosso con rifiniture dorate, che pareva quasi essere parte del suo corpo.

Questa gli copriva in parte il volto grazie ad un cappuccio che terminava a punta sul volto, celando in parte lo sguardo totalmente viola del pony la cui criniera bianco latte scendeva dai lati del volto e del collo, fuoriuscendo leggermente dalla copertura.

In fondo l'abito terminava con delle semplici fibre sfilacciate come fossero usurate, riuscendo però a celare il cutie mark dello stallone, la cui coda bianca aveva la forma di una perfetta mezzaluna.

Lo stallone lento ma inesorabile cominciò ad avvicinarsi al malcapitato changeling, che continuava a trascinarsi sul terreno, incapace di comprendere la motivazione di cotanta cattiveria, dimenticandosi che se non fosse stato proprio per tale comportamento probabilmente lui ed i suoi simili lo avrebbero divorato in modo ben peggiore.

« Coraggio, ora fermati, che motivo di fuggir ormai non vi è più. O forse vuoi che ti ricordi nuovamente quanto doloroso è il fardello che tu chiami stupidamente vita ? » chiese il pony, fermandosi qualche istante illuminando di colpo gli occhi viola.

D'un tratto la nebbia come fosse viva cominciò a muoversi e mutare, comprimendosi in quattro lunghe catene che andarono ad agganciarsi agli arti dell'insettoide, per poi stringerglisi attorno come le spire di un serpente vorace.

Quest'ultimo con il corpo che cominciò a scricchiolare sotto la stretta della nebbia cominciò nuovamente a far scendere lacrime lungo il suo volto, mentre il pony aggressore, lo aveva raggiunto e lo stava osservando da davanti, fissando i suoi occhi azzurri con i suoi viola.

In volto non aveva un espressione irata o malvagia, ma una di pura tristezza e solidarietà.

« Povero essere in pena...non temere, ora io ti libererò da tutto questo. » sostenne, sollevando lo zoccolo destro verso il pony, mentre una parte di nebbia si avvolse intorno all'arto generando una lama violacea che lentamente venne avvicinata al collo del changeling che ormai preso dal panico fece l'unica cosa che gli restava da fare, cominciando a mutare il proprio aspetto in una giumenta dal manto rosa e dal crine biondo, cercando di fare pietà al pony, che in quell'istante si fermò.

Aveva un espressione piuttosto stupita in volto osservando ciò che era appena accaduto, mentre il suo prigioniero per un attimo fu certo di averla scampata, visto che la lama posta sul suo collo scomparve divenendo nuovamente parte delle catene che lo costringevano.

« A quanto pare sbagliavo. Tu non necessiti di della mia pietà, ma bensì...DELLA MIA IRA !! » tuonò il pony mentre le catene si strinsero in modo anomalo attorno al malcapitato lussandogli gli arti impedendogli di respirare.

« TU SEI UNA DI QUELLE DANNATE CREATURE CHE RIESCONO A GENERARE LA VITA, E PERTANTO MERITI SOLTANTO INFINITA SOFFERENZA E NULLA PIU' !! QUINDI ORA SUBISCI CIO' CHE MERITI, E PENTITI DEI TUOI CRIMINI CONTRO LA PIETA' SUPREMA !! » sentenziò con un grido di rabbia lo stallone balzando indietro, mentre la nebbia si fece più densa attorno al changeling che di colpo prese ad urlare disperato, mentre ogni traccia di lui veniva coperta da quella fitta foschia violastra che gli turbinava attorno come una tempesta fino a quando ogni singolo suono cessò.

A quel punto, con un forte inspiro, il pony incappucciato richiamò a se la densa nube che scomparve all'interno delle sue narici, lasciando cadere al suolo il povero malcapitato, che per causa dell'inconsapevolezza aveva richiamato su di se l'ira dell'essere che gli si parava difronte che lo aveva colpito con tutta la sua furia.

I suoi occhi erano ormai quasi del tutto spenti, ed il suo animo prosciugato, senza sentimenti o volontà.

L'unica cosa rimasta nella sua mente era il vuoto più totale.

« Questo è ciò che ti meriti, genitrice del male. Assapora appieno la tua punizione, mentre proseguo solo il mio cammino, lontano dalle disgraziate come te. E ricorda, se mai avrai intenzione di porre ammenda ai tuoi errori potrai sempre abbracciare la pietà del requiem, in tal caso, ricorda di dire che a purificarti è stato Spellmist. » disse con tono calmo lo stallone, voltandosi verso il cammino che si inoltrava nel territorio delle Badlands, lasciandosi dietro quel povero malcapitato che pochi istanti dopo riprese la sua forma normale, continuando a tremare senza riuscire a pensare ad altro se non la paura della morte di soffrire di nuovo e di ciò che aveva visto e patito in quella nebbia.

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Capitolo 3
*** Affari interni ***


Lentamente Spellmist, dopo aver consumato la propria vittima, con la propria pietà si diresse verso un punto indefinito dinnanzi a se.

Non era conscio della ragione che lo spingeva in quella traiettoria diretta ad una grossa foresta, che si trovava all'esterno delle Badlands, nelle quali ora aleggiava un silenzio di timore ben più profondo di quello dell'incubo più oscuro.

Il grosso stallone, mantenendo un espressione stranamente triste ma determinata, si soffermò qualche istante sulla soglia erbosa che cominciava a pochi passi da lui, alzando lo sguardo verso l'interno del groviglio naturale.

Da quest'ultimo provenivano rumori sinistri e versi ferali che avrebbero fatto gelare il sangue a qualsiasi pony che, con un minimo di senno, avrebbe evitato di entrare al proprio interno.

Ma ciò non valeva per lui, il richiamo che avvertiva era troppo forte, come se ogni singola parte del suo corpo fosse inesorabilmente attratta all'interno.

« Nulla mi potrà fermare, e per la causa che porto avanti ed il mio istinto non permetterò a niente di mettersi tra me ed i miei obbiettivi. » disse con tono cupo il pony, cominciando ad addentrarsi nella foresta.

Nello stesso istante, a Canterlot, Princess Luna era nella propria stanza apparentemente sola, intenta a contemplare il cielo diurno constatando come, malgrado il suo cuore fosse in pace da tempo, sentisse ancora un poco di rancore e gelosia nei confronti della sorella maggiore.

In quell'istante mentre la giumenta regale era immersa nei pensieri più profondi che tempo addietro l'avevano condotta sulla strada dell'incubo, non si rese nemmeno conto che la sua solitudine era stata violata.

« Siete molto pensierosa oggi, Principessa. » echeggiò nella stanza con voce calda e calma una figura celata nell'ombra.

L'equina, senza scomparsi, si voltò con sguardo privo di emozione fissando la parte buia della stanza dalla quale era provenuta la voce.

« In effetti ammetto che ultimamente sono un po' affranta dal passato...penso a tutti i miei errori, a ciò che mi ha cambiata e come ora sia tutto tornato alla normalità.

Anche se-»

« Scusate se mi permetto. Ma a me sembra che sia più il presente ad affliggervi, e credo che lo abbiate capito anche voi. » la interruppe la voce, mentre dei passi cominciarono a riecheggiare nella zona buia facendosi meno distanti dalla giumenta, facendo intravedere una sagoma di pony.

« Non ti sfugge niente...il che non so se sia un bene o un male. Ma infondo se non fossi fatto così, non ti avrei assunto. Ma ora pensiamo ad altro, dimmi come è andata la missione ? » chiese Luna, osservando la sagoma nell'oscurità, che parve sollevare lo zoccolo anteriore destro premendosi il muso.

« E' andato tutto come previsto. Nessuno si è accorto della mia presenza, ed ho portato ciò che mi avevate chiesto. » disse il pony, facendo un movimento sul petto, lanciando dinnanzi agli zoccoli anteriori dell'alicorno un cofanetto trasparente con all'interno diversi frammenti non meglio identificati.

L'oggetto venne quasi istantaneamente avvolto dalla magia azzurra di Luna, la quale lo aprì facendo galleggiare dinnanzi a se i vari elementi.

« Come potete osservare c'è tutto ciò che mi avevate chiesto di recuperare, un frammento del corno di King Sombra, che ho avuto il tempo di prelevare durante la battaglia al Crystal Empire con i changeling. Uno dei corni di Swarm, staccatosi durante la medesima battaglia ancora pregno di potere del Nexus, pertanto suggerirei di tenerlo ben al sicuro.

Gli ultimi due oggetti come potete notare sono i più preziosi, una gemma pettorale di sirena, che ho provveduto ad asportare ad uno dei corpi ritrovati nella battaglia ad Atlantide, ed un altro frammento di Nexus, rinchiuso un quel frammento cristallino della spada del principe Zax, figlio di Cadence e Shining Armor. » concluse lo stallone, chiudendosi poi nel silenzio attendendo il responso della principessa della notte, che ammirava quei tesori con sguardo sognante pensando ai vantaggi che essi avrebbero potuto dare a Canterlot.

Ma nella sua mente il pensiero di usare tali oggetti per essere l'unica regnante, seppur soffocato dal cuore puro della pony, era presente e premeva insistente per essere soddisfatto.

« Hai fatto un ottimo lavoro. Troverai il versamento sul tuo conto molto presto.

Ora però vorrei restare sola, quindi con cortesia gradirei andassi ad occuparti dell'altra questione che ti ho affidato. »

« Certo Principessa. Prima però vorrei esserne certo...» disse il pony, facendo un ulteriore passo avanti, rivelando parte del muso, coperto da una manto marroncino, quasi completamente raso nella criniera e con un paio di occhiali neri che ne celavano lo sguardo.

«...ho il vostro permesso di agire in qualsiasi metodo per ottenere le informazioni che cerco ? » chiese lo stallone, fissando Luna, che fece levitare gli oggetti ricevuti all'interno di un forziere accanto al suo letto.

« Chiedi questo perché temi che possano esserci problemi vitali o perché temi per te stesso ? » domandò l'alicorno, con tono di provocazione, fissando il subordinato con sguardo privo di interesse.

« Chiedo questo perché da professionista quale sono, voglio essere certo che qualsiasi metodo userò sarà tutelato da voi, così che, se mai questa faccenda verrà a galla, la testa a cadere sarà la vostra e non la mia.

Sapete, io sono lieto di servirvi ed occuparmi dei lavori sporchi, ma solo se sono utili a voi e sostenuti dalla vostra volontà.

Dunque vi rifaccio la domanda, ho il permesso di agire come meglio ritengo ? » chiese lo stallone, senza scomporsi minimamente, a differenza della regnante, che parve leggermente irritarsi per le parole ricevute.

« Fai come vuoi. Basta che porti a termine il lavoro, ora lasciami sola !! » sentenziò Princess Luna, tenendo lo sguardo fisso sul proprio interlocutore che lentamente si ritrasse nell'ombra, per poi sparire lasciando udire alcuni suoni di lucchetti, lasciando la propria padrona sola coi suoi pensieri.

Nello stesso istante, nella foresta al di fuori delle Badlands, i vari versi delle creature erano cessate ed una fitta nebbia violastra, sparsa per buona parte del bosco, si stava tutta ammassando in un punto della foresta, rientrando all'interno di Spellmist.

« Ora c'è decisamente più silenzio, quelle grida di disperazione vitale mi stavano annoiando.

Ora però, gradirei che ti mostrassi. » disse con tono serio il pony, guardando fisso contro un albero della foresta che, constatando con più attenzione, si poteva notare come fosse marcio e completamente spoglio di foglie.

Non si udì alcuna risposta, se non un leggero sibilo del vento, che soffiava tetro tra le fronde della foresta ormai disabitata.

« Perché proprio tu che sei così legato alla sua pietà vuoi sfuggirgli ? Non ritieni che dovresti abbracciarla una volta per tutte, sarebbe tutto molto più-»

« Sta zitto !! » tuonò una voce proveniente dalla pianta, mentre una fiammata azzurra sbucò dal terreno proprio sotto il pony, investendolo in pieno, innalzandosi per diversi metri in aria.

« Credi davvero di sapere quello che stai facendo ?!? Sei soltanto un burattino nelle sue mani, niente di più !! Possibile che quella tua testaccia dura non te lo faccia capire ?! » tuonò con voce irritata Reason, fuoriuscendo dall'albero che, provato della presenza del negromante cominciò quasi istantaneamente a riprendere vita.

Lo stregone, dal fisico decisamente provato dopo l'incontro con Imperius, era quasi del tutto privo di forze, e senza il proprio bastone aveva perso gran parte del proprio potere ed il suo aspetto, più simile ad un morto che ad un vivo, ne erano la prova certa.

Per qualche istante rimase immobile ad osservare il proprio attacco che ancora ardeva con forza, sperando che quel colpo avesse eliminato la minaccia, ma tale speranza venne meno quando le fiamme da azzurro divennero viola.

« Sei solo un illuso negromante. Pensavi veramente che un incantesimo della mia medesima magia potesse eliminarmi ? » chiese Spellmist, fuoriuscendo dalla base della torre avvicinandosi minacciosamente al mago che, prima che potesse anche solo lanciare un nuovo incantesimo venne avvolto dalle sue stesse fiamme, che assumendo una consistenza solida lo legarono alla pianta da cui era fuoriuscito, avvampandola.

« Dannato !! Fermati !! Ti sta solo usando, quello che hai nella mente, i tuoi ricordi, obbiettivi sono tutti una sua creazione !! Pensaci non puoi essere sbucato dal nulla, pensaci !! » gridò con forza Reason, mentre lo stallone continuò ad avvicinarsi implacabile con sguardo insofferente.

« Non tentare di divagare come i mortali, che inventano folli bugie pur di non abbracciare la morte. Coraggio, ora lasciati andare. » disse Spellmist, facendo di colpo stringere le catene fiammeggianti attorno al corpo del negromante che urlò fino a che con un suono secco l'albero ed il suo corpo vennero tagliati di netto in due parti, che cominciarono a carbonizzarsi, precipitando verso il suolo.

« Se pensi che questa sia la via giusta fai pure...ma sappi che è del tutto inutile...e presto o tardi te ne renderai conto.

Sappi solo che non riuscirai ad impadronirti dei restanti componenti del suo potere...» sussurrò Reason, mentre il suo corpo era in procinto di sparire, lasciando il mondo mortale con un ultimo pensiero nella mente.

« Peccato...mi sarebbe piaciuto rivedere un ultima volta quella Trixie...» pensò il negromante, finendo del tutto in cenere, lasciando in aria tre sfere magiche azzurre, che rimasero immobili a pochi centimetri dal suolo.

« Un altro essere è finalmente tornato dall'unica vera madre, dalla pietà suprema.

E grazie a questa azione ella mi ha ricompensato con codesto potere, che sfrutterò per lei. » sentenziò lo stallone, spalancando le fauci inglobando le fiamme violastre e le tre sfere in un unico boccone, causando nel suo corpo un fremito magico, ed un onda di pressione che fece muovere tutte le fronde della foresta in modo concentrico.

« Ora sono pronto. Devo andare di la. » disse con voce leggermente distorta il pony, mentre attorno ai suoi zoccoli comparvero dei ciuffi infuocati, ed il suo crine da bianco assunse una colorazione paglierina accesa.

Lentamente Spellmist cominciò a trottare verso nord, in direzione di Canterlot, lasciandosi dietro una scia fiammeggiante formata dai suoi passi che ustionavano il terreno, lasciandovi la propria impronta.

Diverse ore dopo, quando ormai si avvicinava il crepuscolo e Princess Luna si stava preparando a far sorgere il proprio satellite, nella foresta ormai deserta si udiva un trotto rapido e nel punto dove era avvenuto lo scontro e partiva una lunga serie di segni di zoccoli incisi a fuoco nella terra, lo stallone che poco prima si trovava nelle stanze della principessa della notte aveva fatto la sua comparsa.

Illuminato dalle ultimi luci solari il pony si mostrava finalmente nella sua interezza mostrandosi come uno stallone di media stazza, vestito con uno smoking nero, che in quell'istante appariva leggermente sporco di sangue vicino agli zoccoli anteriori.

Il quale gli copriva tutto il corpo, lasciando vedere solo gli zoccoli, parte del collo ed il volto.

Con un rapido cenno dell'arto destro l'equino raccolse parte della polvere presente a terra, portandosela vicino al naso, con cui odorò attentamente.

« A quanto pare le mie informazioni non erano errate, qui che si nascondeva il negromante. Ma credo che a questo punto sia inutile, è stato eliminato. » disse con tono freddo lo stallone, gettando via la polvere con cenno scocciato, cominciando poi ad osservare le orme.

« A giudicare da ciò che vedo avremo presto a che fare con un grosso problema, se quell'essere lo ha eliminato o peggio assimilato, temo che possa essere un problema. » disse il pony, mettendosi parallelo alle orme, constatando la direzione.

Un leggero sorriso gli comparve in volto.

« Stavolta Principessa mi sa che dovrete sganciare molti più soldi per farmi agire, anche se ammetto di essere curioso di vedere quest'essere in azione, forse così potrei finalmente divertirmi. » disse il pony, sistemandosi meglio gli occhiali sul naso.

« In ogni caso prima di agire sarà meglio portare queste informazioni ed i campioni alla Principessa, ed informarla dell'accaduto, il resto si vedrà. » sentenziò il pony sistemandosi il cravattino nero, cominciando ad allontanarsi da quel luogo svanendo nella foresta.

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Capitolo 4
*** Colloqui di routine ***


Lentamente il satellite considerato il sole notturno cominciò ad innalzarsi in cielo, trainato dalla magia di Princess Luna, la cui regale figura sostava sul balcone della propria torre, osservando come il proprio astro paresse risplendere molto più del solito su tutto Equestria, strappandole un soave sorriso da quel suo volto perennemente serio.

« Forse...forse è questa la notte in cui potrei...» azzardò l'alicorno, pensando al contenuto del forziere affianco al proprio letto, che aveva provveduto ad avvolgere di un incantesimo protettivo che lo teneva schermato da qualsiasi occhio indiscreto e magia di ricerca.

« Ritengo sia troppo presto per osare tanto principessa. » risuonò con fredda calma la voce del pony in giacca e cravatta, che senza il minimo preavviso, era apparso nella stanza della principessa, soffermandosi a pochi passi dal letto della giumenta.

Quest'ultima si voltò di scatto verso l'interno della torre scrutando con tono irritato il proprio subalterno, che immobile dinnanzi al giaciglio regale osservava la regnante della notte da dietro i propri occhiali neri.

« Vedo che sei tornato. Sei stato più rapido del solito, dunque hai svolto gli incarichi che ti avevo affidato ? » chiese Luna con tono irritato, rientrando nella stanza.

« Naturalmente. » disse lo stallone, infilandosi lo zoccolo destro all'interno della giacca nera, estraendo due oggetti piuttosto affilati che, senza pensarci due volte, lanciò dinnanzi alla principessa, che li osservò con sguardo schifato constatando come, alla base di essi vi fossero macchie di sangue rappreso, lo stesso presente sul colletto e le maniche dell'abito del pony.

« Come potete constatare vi ho portato entrambe le corna di Tirek, in modo che possiate apprenderne il potere di assorbimento magico. »

« Bene...ma questo sangue...? Mi pareva di aver specificato di non volere nessun decesso, per quanto malvagio sia quell'essere non desidero privare nessuno della vita. » disse la puledra, sollevando le due corna con la magia, facendole volare anch'esse all'interno del forziere, che si richiuse istantaneamente, precludendole ai loro sguardi.

« Posso dirle di aver utilizzato il massimo rispetto delle regole e delle concessioni che mi avete fatto, e che Tirek è tutt'ora vivo è vegeto. Forse con qualche frattura, ma di questo non mi preoccuperei, è risaputo che i centauri hanno tempi di rigenerazione molto brevi, inoltre essendo un malvagio penso che possa valere anche come deterrente il mio trattamento. » disse con tono sereno lo stallone, sgranchendosi il collo, producendo un suono simile a rami spezzati che fecero rabbrividire la principessa della notte.

Essa sapeva bene che il proprio interlocutore non era un pony come gli altri, e malgrado non lo avesse mai visto in azione, sapeva bene che qualsiasi missione gli fosse stata affidata, veniva sempre portata a termine, in un modo o nell'altro.

Per questo ormai da anni si era affidata del tutto a lui è sapendo che, malgrado il prezzo fosse molto elevato, ne valesse senz'altro la pena, anche se il pensiero dei suoi metodi era certo una parte che avrebbe dimenticato volentieri.

« Molto bene. Ora però dimmi, non ti avevo forse anche affidato la missione di trovare l'autore dello scompiglio avvenuto la sera della gara di magia, di cui si erano rilevate solo le tracce ed alcune apparizioni nel bosco delle Badlands ? » chiese con tono indifferente la regnante avviandosi verso il proprio letto tenendo lo sguardo fisso sul pony dal manto marrone.

Quest'ultimo si sistemò la cravatta, per poi cominciare a spiegare.

« Ci stavo giusto per arrivare. L'essere su cui mi avevate chiesto di indagare sfortunatamente è stato eliminato da un essere non meglio identificato, presumibilmente un pony con un elevato potere che non sono riuscito a riconoscere. » disse come se stesse parlando di normale amministrazione lo stallone, nascondendo un senso di piacere nel constatare i tic sul volto della principessa che cercava di mantenere la calma, malgrado la notizia appena ricevuta.

« Quindi...mi stai dicendo che un essere che è stato in grado di causare quei danni e di fermare il tempo è stato eliminato ? Perché se è così dovresti immaginare la prossima missione che sto per affidarti. » disse Luna, coricandosi sul proprio letto, cercando di ritrovare la calma, ed allo stesso tempo cercando di ammaliare l'ospite con la propria bellezza.

« Vi ho preceduta. Ho già individuato la posizione del suddetto equino, e ne ho già constatata la forza e le abilità, e posso garantirvi che non è una minaccia da sottovalutare.

Certo potrebbe anche essere un notevole alleato, anche se temo che a causa del suo squilibrio mentale sia difficile da avvicinare.

Pertanto suggerirei di sopprimerlo. » disse il pony, soffermandosi con un certo gusto sull'ultima parte, mentre Luna si mise a ventre verso l'altro, cominciando a riflettere con gli occhi chiusi.

« Ed esattamente quanto mi costerebbe eliminarlo ? Ammettendo che io voglia davvero arrivare ad una simile azione. » chiese la giumenta, cercando nel frattempo di pensare a metodi alternativi per ottenere l'alleanza di quell'equino.

« Penso che ventimila bit sul mio conto entro le otto di questa mattina possano essere un valido anticipo, dato che concorderete con me che una simile minaccia deve essere debellata al più presto. »

« E tu credi che sborserei veramente una tale somma per fare una cosa che potrei fare anche io ? Penso che tu stia perdendo colpi Neckbreak. »

« Principessa, con tutto il rispetto possibile, voglio dirvi che se voi o vostra sorella affrontaste quell'essere finireste certamente per essere eliminate. »

« E per quale ragione sentiamo ?! » chiese Luna, offesa dalle parole dello stallone, che la ritrovò ad un non nulla dal muso.

« Per iniziare voi provate pietà, io la do solo se pagato.

Siete entrambe troppo buone e ci andate troppo per il leggero sulle minacce, ciò lo dimostra il fatto che non abbiate dato il colpo di grazia ai changeling tempo fa dopo l'attacco a Canterlot.

Inoltre questo “pony” ha un efferato senso omicida nei confronti delle femmine, pertanto si scaglierebbe con la massima ferocia e potenza contro di voi, e credetemi, evitate di inviare le principesse dell'amicizia, verrebbero spazzate via senza alcun problema.

Ed un ultima cosa. »

« COSA ?!? » ringhiò l'alicorno, con gli occhi sbarrati puntato contro gli occhiali dello stallone che, con fare disinvolto proseguì scaltro, infischiandosene dell'ira della propria sovrana.

« Dovreste farvi più indietro, mi state appannando le lenti col vostro fiato. » disse con tono serio il pony, osservando la giumenta cambiare colore assumendo una colorazione decisamente più scura simile alla sua controparte malvagia.

« Esci subito dalla mia torre !! E vai ad occuparti di quel pony !! Portalo da me !! » tuonò la regnante della notte, arretrando di qualche passo come se l'istinto seppur offuscato dalla rabbia, le dicesse di non contraddire il suo interlocutore.

« Vivo o morto ? »

« VAIII !! » ruggì l'alicorno, osservando lo stallone pulendosi leggermente le maniche ed il petto, per poi voltarsi e sparire nell'oscurità della stanza lasciando la puledra sola nelle sue stanze, chiedendosi solo dopo come facesse ad aver raccolto così tante informazioni su quel pony, ricevendo presto una triste notizia via lettera magica che gli comparve dinnanzi inviata da uno dei villaggi più distanti a Ponyville.

« Questo...questo è tremendo...il villaggio di Horshyre è stato...cancellato dalle mappe. » sussurrò con voce tremante Luna, non sapendo se essere più impaurita dalla crudeltà di quell'essere che aveva distrutto un intero paesino, o dal fatto che Neckbreak avesse osservato ciò, senza fare nulla.

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