un amore contrastato

di TrustMe_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio di tutto ***
Capitolo 2: *** Non dipende da me ***
Capitolo 3: *** Sud America ***
Capitolo 4: *** Non può morire ***
Capitolo 5: *** Addio ***
Capitolo 6: *** Io non sono innamorato di te ***
Capitolo 7: *** Casa Cullen ***
Capitolo 8: *** Magari... ***
Capitolo 9: *** luna blu ***



Capitolo 1
*** L'inizio di tutto ***


Mi svegliai in un sotterraneo buio senza capire niente. Sentivo qualcosa di strano in me. Bruciava la gola. Avevo sete. All'improvviso ebbi una visione: il volto di un bellissimo ragazzo, con i capelli biondi e ricci, ricoperto da ferite di guerra e con lo sguardo triste, il suo nome era Jasper. All'inzio non capivo cosa fosse quella visione, ma col tempo riuscii a capirlo. La sete che sentivo era sete di sangue, di sangue umano. Ero diventata un vampiro. Un vampiro che vedeva nel futuro anche. L'uncia cosa che mi permise di non impazzire nei primi anni fu la visione di Jasper. Sapevo che l'avrei incontrato prima o poi, e non passava un giorno in cui non sperassi che fosse il giorno giusto. Mi ero innamorata di una visione. Si. Mi ero innamorata di un vampiro che non avevo mai visto prima e che non mi aveva mai visto. Vissi per molto tempo da nomade, fin quando un giorno non ebbi la visione di un altro vampiro. Edward. Saremmo diventati grandi amici secondo la mia visione. Un giorno infatti dopo essere andata a caccia mi ero fermata a Rio. Fu qui che lo incontrai. Fu qui che incontrai Edward. Lo vidi in lontananza. Era facile riconoscerlo: capelli ramati, sguardo misterioso e affascinante e di una bellezza mozzafiato. Mi avvicinai a lui in fretta. 
"Ciao Edward!" dissi sorridendo. 
"Come fai a sapere il mio nome?" 
"Mi chiamo Alice, ho avuto una visione su di te, vedo nel futuro." 
"Ah da quanto vedo nella tua visione diventeremo molto amici..." 
"Come fai..." 
"Non sei l'unica ad avere un dono qui. Leggo nel pensiero." Girammo insime per qualche anno. Gli raccontai persino di Jasper. Edward era stanco di essere un mostro, ma non voleva tornare da Carlisle, colui che lo aveva trasformato. Carlisle beveva sangue animale, anzichè umano. Ma Edward nonostante non volesse uccidere, non voleva tornare da lui. Anch'io inizia a sentirmi in colpa ogni qual volta uccidevo, ma non potevo farne a meno, era la mia natura. Eravamo arrivati in Italia, in un paese vicino a Firenze: Volterra. Tutti i vampiri conoscono questa città. È la città più sicura al mondo perchè è governata dai Volturi. I Volturi sono come una sorta di casata reale per i vampiri. 
"Uniamoci ai Volturi!" proposi con entusiasmo. 
"Scherzi?" chiese.
"Grazie ai nostri doni, ci accoglierebbero e così avremmo il compito di far rispettare le leggi. Non saremmo più tanto mostri." 
"Alice di solito sono sempre d'accordo con te, ma io non credo che questa sia una buona diea." 
"Andrà bene... Non ti fidi più di me?" 
"E va bene..." Arriviamo al castello dei Volturi. Ci fanno entrare. 
"Voi siete...?" chiese Aro. 
"Io sono Alice e lui è Edward." 
"Cosa vi porta qui?" chiese gentilmente Aro. 
"Vogliamo unirci a voi." affermai. 
"Edward puoi avvicinarti?" Edward si avvicinò a lui. "Dammi la mano figliolo." Prese la mano e lesse tutti i suoi pensieri. "Interessante... Leggi nel pensiero... È una dote spettacolare." 
"La tua è migliore, di gran lunga più potente." affermò Edward. "Riesci a cogliere molti più pensieri di me, io riesco a sentire lo scorrere dei pensieri ms tu percepisci ogni pensiero che la mente della persona abbia mai generato". 
"Alice, è il tuo turno." mi sorrise Aro. Mi avvicinai e gli porsi la mano. Lui la prese. "Wow... Wow... Strepitoso... Edward legge il penisero e tu vedi il futuro... Eccezionale. Ci fareste molto comodo al nostro fianco." 
"Ci farebbe molto piacere." dissi con gentilezza. 
"Forse ne dovremmo prima parlare Aro." lo ammonì Caius. 
"La decisione è presa fratello. Questi due sono due dei vampiri più dotati che io abbia mai visto. Farete parte del nostro corpo di guardia. E vi voglio sempre al mio fianco." 
"Ma signore, quello è il posto mio e di Alec!" intervenne un altra ragazza. 
"Quello era il vostro posto Jane. Ora non più." Aro ci diede i nostri mantelli. "Ah Alice... Trovo molto interessante una cosa..." 
"Dimmi pure." lo esortai. 
"Ti fidi molto delle tue visioni?" chiese. 
"Abbastanza... Si direi di si." 
Quindi credi che prima o poi incontrerai quel ragazzo, no?" 
"Spero di sì." 
"Che cosa splendida! Che cosa assurda e fantastica allo stesso tempo. Sei innamorata di una visione. È affascinante. Spero che lo troverai il prima possibile."

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Capitolo 2
*** Non dipende da me ***


Aro era sempre molto gentile con noi due, probabilmente perchè nonvoleva che ce ne andassimo da Volterra. Gli servivamo, lo sapeva anche lui. Marcus era affascinato dalla mia visione di Jasper e da quello che provassi. Inziò a farmi domande su di lui e gli raccontai tutto. Caius era il più diffidente. Jane ci odiava perchè le avevamo soffiato il posto. E poi c'era Demetri che era sempre molto dolce con me. Io ed Edward diventammo molto amici, eravamo come fratelli. Ci trovammo benissimo con i Volturi. Erano diventati la nostra famiglia. Aro spesso ci affidava delle missioni che noi completavamo sempre con successo. Se Aro ci dava un compito era diverso da se ce lo avesse dato Caius o Marcus. Aro era come un padre, era stato lui ad accoglierci, dovevamo obbedirgli per forza. Non potevamo sottrarci. Demetri si avvicinava sempre di più a me. Fin quando un giorno, eravamo da soli e mi baciò. "Demetri no." mi allontanai. 
"Mi piaci molto Alice, lo sai... Dal primo momento che ti ho vista, credo di essermi innamorato di te..." confessò.
"Io non... Mi dispiace, sei come un fratello e ti voglio bene, non voglio farti soffrire, ma non provo lo stesso." 
"E per quella stupida visone, non è vero? Sei innamorata di una stupida visione. Noi due saremmo perfetti!" 
"Non è una stupida visione! E non dipende da me... È stata la mia prima visone, è stata l'unica cosa che mi ha permesso di non impazzire. E lo so che può sembrare da idioti che sia innamorata di una persona che non mi consoce, ma non ci posso fare niente." se ne andò via arrabbiato. 
Un giorno Aro afiidò soltanto a me e a Edward una missione. Nel sud dell'America erano stati creati nuemrosi eserciti di neonati in continuo scontro. Uno dei quali stava diventato inarrestabile. Il numero dei morti umani aumentò vertiginosamente. Aro mandò solo noi due perchè credeva in noi, nei nostri doni, sapeva che ce l'avremmo fatta.

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Capitolo 3
*** Sud America ***


Sapeva ce l'avremmo fatta e così facemmo. Distruggemmo da soli due interi eserciti. Io mi stavo occupando degli ultimi due neonati e Edward di un altro vampiro più grande. Dopo aver finito, mi giro verso Edward. Il vampiro con cui stava lottando l'avevo già visto. Era lui. Era il mio Jasper. 
"Edward no! Ti prego lascialo andare!" Corsi verso di lui. 
"Sei sicura sia lui?" mi chiese. 
"Si, è lui. È Jasper. Non ucciderlo ti prego!" 
"Alice, Aro ci ha dato un ordime." Se Aro ci dava un ordine dovebamo rispettarlo per forza, lo so ma... 
"Ti prego fratellino! Mi prenderò tutta la responsabilità con Aro, ma ti prego non fargli del male!" 
"Va bene... Jasper, per questa volta sei libero. Dovresti ringraziare lei." lo liberò. 
"Va via Jasper! Lontano da qui!" dissi sorridendogli. 
Io e Edward tornammo in Italia. Memntre tornavamo parlammo di quello che era successo. "Cosa stava pensando?" chiesi. 
"Alice." 
"Ed ti prego... È Jasper, ho bisogno di sapere..." 
"Non capiva cosa stesse succedendo. Lui ha un dono, riesce a capire le emozioni della gente e cambiarle. Vedeva le tue emozioni ma non capiva. Non ne aveva mai sentite alcune simili. Poi quando gli hai detto di scappare voleva ringraziarti. Voleva ringraziare quel vampiro con gli occhi iniettati di sangue e il sorriso angelico e di una bellezza incredibile che gli aveva salvato la vita. Bhe queste sono le sue parole, detto con altri termini, il mostriciattolo fastidioso." Rise. 
"Simpatico..." 
"Aro si arrabbierà?" 
"Non credo. Forse Caius... Ma Aro e Marcus no." Arrivammo alla fortezza. 
"Oh che piacere rivedervi, com'è andata?" chiese Aro. 
"Bene, a parte..." inziai. 
"Cos'è successo Alice? Sembri triste..." Mi prese la mano e iniziò a vedere. "Oh... Quindi non avete completato del tutto la missiome..." 
"È colpa mia... Non avrei potuto..." cercai di spiegare. 
"Non hai nulla da speigare cara. Era Jasper. Non avresti potuto. Perchè non gli avete chiesto di unirsi a noi?" 
"Non l'avrebbe mai accettato..." dissi. 
"Peccato, un dono come il suo ci avrebbe fatto comodo... Mi dispiace che non avete terminato il vostro compito, quindi c'è il rischio che il tuo Jasper crei un altro esercito..." 
"È un oltraggio Aro! Potrebbe aver messo in pericolo tutti in questo modo!" disse arrabbiato Caius. 
"Caius è amore. Non poteva ucciderlo." mi difese Marcus. 
"Non creerà un altro esercito. Almeno non lui." iniziò Edward. 
"Cosa sai tu figliolo?" lo incitò Aro. 
"Ho letto nei suoi pensieri di una certa Maria. Era lei che l'aveva trasformato. Era lei che aveva creato l'esercito. Lui si occupava solamente di addestrarlo e guidare l'attacco grazie alle sue capacità." Edward fa leggere i suoi pensieri ad Aro. 
"Vedi fratello non c'era alcun motivo di scaldarsi tanto. Jasper non è un pericolo. Lo è questa Maria forse. E quando la troveremo, sarà lei a pagare." 
Non vidi Jasper per i due anni successivi fino a quando...

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Capitolo 4
*** Non può morire ***


...Fino a quando un giorno non ebbi una visione mentre eravamo tutti alla corte. 
"Che hai visto Alice?" chiese preoccupato Demetri che mi stava ancora col fiato sul collo perchè sperava cambiassi idea riguardo i miei sentimenti.
"Sta venendo qui... Vuole chiedere di morire..." ansimai. 
"Chi?" chiese Aro. 
"Jasper." rispondemmo io ed Edward in sincrono. 
"Oh... Questo potrebbe essere un problema..." disse Aro sorpreso e preoccupato nello stesso momento. Dopo qualche giorno infatti arrivò Jasper. 
"Jasper che piacere vederti... Ho sentito molto parlare di te dalla nostra cara Alice." gli disse Aro sorridendo. "Cosa ti porta qui?" 
"Voglio morire." mi irrigidii a quelle parole. 
Aro se ne accorse e disse: "Perchè invece non ti unisci a noi?" 
"È da escludersi. Non voglio." 
"Come al solito Alice aveva ragione anche su questo." Aro lesse i suoi pensieri. "Quindi il problema è che non vuoi più essere un mostro giusto?"
"Si." 
"Prenderemo una decisone." 
"Vi ringrazio."
"Dolore." disse Jane e colpì Jasper con una scarica. Lui iniziò a contorcersi dal dolore. 
"No, Jane smettila!" Volevo andare verso di lui ma Edward mi bloccava. Jane continuava. "Prendi me Jane. Colpisci me. Non lui. Ti prego lascialo stare. Ti prego!" All'improvviso sentì come se centinaia di colpi di spade mi venissero inflitti contemporaneamente in ogni parte del corpo. Ora ero io che mi controcevo per terra, non Jasper.
"Lascia stare Alice, Jane!" disse Edward con tono arrabbiato. 
"Che c'è? Vuoi essere colpito anche tu?" chiese Jane sorridente. "
"Jane smettila! Lascia stare tua sorella!" la ammonì Marcus. E finalmente riuscii a rialzarmi. 
"Jasper ti chiedo di uscire per favore." LLo invitò Aro e lui uscì. 
"Perchè l'hai colpito? Cosa ti è saltato in mente?" iniziai. 
"Ho fatto solo il mio dovere. È la procedura normale." 
"E questa non è una situazione normale. Lui è Jasper. E non avevi nè il dovere di colpire lui nè tua sorella!" disse Marcus 
"Aro io..." Iniziò jane. 
"Non spetta a te decidere Jane!" iniziò Aro. "Sarebbe uno spreco ucciderlo..." continuò. Io uscii. 
"Alice aspetta." mi seguì Edward. 
"Edward non può morire. Non possono ucciderlo." 
"Vuoi davvero... Avevamo detto che saremmo rimasti qui." 
"Se questo è l'unico modo di salvarlo..." lo raggiunsi. Edward continuava a seguirmi. 

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Capitolo 5
*** Addio ***


"Digli che hai cambiato idea, ti prego Jasper!" Lo pregai.
"Io non ti conosco e non capisco perchè tieni tanto alla mia vita, non ho cambiato idea. Sono un mostro e non voglio più esserlo!" 
"Vuoi sapere perchè ti ho salvato tempo fa e perchè non voglio che ti faccia uccidere? Io prevedo il futuro. Appena mi sono trasformata ho visto te. Sei stato la mia prima visione. E può sembrare stupido ma sono innamorata della mia visione! Ti prego non farti uccidere!"
"Io..." 
"Non vuoi più essere un mostro? Non esserlo. Colui che ha creato Edward e la sua famiglia si nutrono di sangue animale per sopravvivere, non uccidono nessuno. E potremmo raggiungerli, noi tre insieme. Così tu non morirai." 
"Davvero è possibile che..." 
"Si, è possibile Jasper. Ascolta Alice." disse Edward. 
"Va bene..." approvò Jasper. Tornammo tutti e tre alla corte. "Ho cambiato idea Aro, mi spiace avervi disturbato." Jasper rimaneva a distanza, mentre io ed Edward ci eravamo avvicinati. 
"Cos'è successo? Alice?" 
"Io ed Edward vorremmo tornare dalla famiglia di Edward, da Carlisle, e Jasper vuole venire con noi." dissi. 
"Non potete..." iniziò Caius. 
"Aro quando siamo venuto qui, avevi detto che ce ne saremmo potuti andare se avessimo voluto. È arrivato il momento." affermò Edward. 
"Alice dimmi... È per lui, vero?" mi chiese Aro. 
"Mi dispiace Aro..." 
"Al cuor non si comanda..." affermò Marcus. 
"L'amore ti rende stupida, Alice." mi provocò Jane. 
"Il tuo cervello ti rende stupida, Jane." risposi. 
"Dolore." Iniziai a contorcermi dal dolore sul pavimento. 
"Smettila! Non farle del male!" mi difese Jasper. 
"Oh I due fidanzatini..." canzonò Jane. 
"Smettila immediatamente Jane!" la punì Marcus. 
"Sarete sempre i benvenuti qui. Lo sapete. E salutate tanto Carlisle da parte mia, anche se magari potremmo venire a trovarvi noi..." disse Aro. Iniziammo ad andarcene. 
"Alice!" mi chiamò Demetri. Tornai indietro e lo abbracciai. 
"Mi mancherai fratellino..." 
"Non andare ti prego... Ti amo..." 
"Demetri lo sai che..." 
"Si che tu ami lui, lo so. Ma non andartene. Non mi lasciare. Non voglio che stiamo insime. Mi basta che siamo amici e voglio che tu sia al mio fianco." 
"Mi dispiace... Ti voglio bene..." Gli do un bacio sulla guancia. 
"Sta' attenta!" Raggiunsi gli altri. 
Iniziammo a cercare i Cullen. 

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Capitolo 6
*** Io non sono innamorato di te ***


"Cosa hai visto esattamente nella visione che hai avuto su di me?" mi chiese Jasper. 
"Nella prima era solo il tuo volto... Poi ho visto che ci saremmo sposati." Sorrisi. Passò parecchio tempo, io e Jasper eravamo molto uniti, lui era molto riservato ma io ero sempre molto gentile con lui. Era anche molto distaccato a volte come se avesse paura di fidarsi, di affezionarsi troppo. Un giorno Edward era aventi a noi, stava correndo. Noi ci eravamo fermati un attimo, stavamo parlando. 
"Io non sono innamorato di te, ok? Ce in relatà si, ma sono solo i tuoi sentimenti riflessi in me. Quindi è inutile che insisti a dirmi delle tue visioni, io non ti amo. E se ci sposassimo sarebbe solo per i sentimenti che rifletto, non per altro!" mi disse. Accelerai, superai anche Edward. Volevo rimanere da sola. Le sue parole mi avevano ferito, mi avevano distrutto. Io lo amavo, ma lui a quanto pare non ne voleva sapere. Edward aveva letto nei miei pensieri. Non appena capì torno indietro e attaccò Jasper, gli diede un pugno e lo scagliò contro un albero. 
"Non devi nemmeno provare a ferire un'altra volta Alice! Se non fosse stato per lei tu saresti morto da un pezzo!" urlò arrabbiato. 
"Edward fermati! Lascialo!" Gridai. 
"La prossima volta ti stacco la testa, bastardo!" 
"Non credo ci riusciresti..." rispose Jasper. Edward lo prese dal collo e lo sollevò. Jasper era un abile combattente, ma Edward poteva prevedere le sue mosse, Jasper non aveva possibilità contro di lui. Edward iniziò a stritorargli il collo. 
"Sei ancora sicuro che non ci riuscirei?" 
"Edward smettila! Ti prego!" Ed gli ringhiò contro e lo lasciò. Continuammo a correre e finalmente un giorno arrivamo a Forks e trovammo la casa di Carlisle.

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Capitolo 7
*** Casa Cullen ***


"Edward..." sospirarono felici Carlisle ed Esme. 
"Ciao papà, ciao mamma." Gli sorrise. "Loro sono Alice e Jasper. Dove sono Emm e Rose?" 
"Sono andati a caccia." disse Carlisle. 
"Arriveranno tra venti secondi." lo avvisai. Infatti dopo venti secondi entrarono in casa. 
"Come hai..." chiese Carlisle. 
"Vedo il futuro." sorrisi. 
"Fratello!" Emmett e Rosalie abbracciarono Edward.
"Voi siete?" chiese Rosalie un po' diffidente.
"Io sono Alice." 
"Io Jasper." 
"Hai deciso di restare con noi, figliolo?" chiese Esme. 
"Si anche loro." 
"Allora fratello racconta, che cosa hai fatto e come vi siete conosciuti?" chiese Emmett curioso. 
"Una notte ero a Rio e a un certo punto mi sentii chiamare per nome da questo mostriciattolo." Gli feci una linguaccia. "Mi aveva visto in una visione e mi aveva trovato. Abbiamo girato per un po' fino a quando non siamo arrivati in Italia e siamo entrati a far parte dei Volturi. Eravamo le guardie del corpo di Aro, avevamo i due posti più importanti. Ah... Aro ti porta i suoi saluti." 
"E vi hanno fatto andar via tranquillamente quando avete voluto?" chiese Rosalie. 
"Aro è sempre stato molto gentile con noi, Marcus lo era soprattutto con me... L'unico diffidente era Caius. Comunque Aro aveva detto quando eravamo arrivati che ce ne saremmo potuti andare e quando abbiamo deciso di farlo certo gli è dispiaciuto ma non ci avrebbe mai costretto a restare..." dissi io. 
"E tu invece?" chiese Emmett. "Sei pieno di...morsi..." 
"Emm sii un po' più gentile!" lo ammonì Esme. 
"No fa niente. Mi aveva trasformato una certa Maria che stava mettendo in piedi un esercito di neonati. Grazie alle mie capacità di controllare le emozioni degli altri mi usò per addestrare i suoi neonati. Facevamo una battaglia dietro l'altra e la maggior parte le vincevamo, per questo tutti i morsi... Fino a quando..." si bloccò. 
"Fino a quando Aro non affidò a me e a Edward il compito di andare in sud America a sistemare la situazione. Ci siamo conosciuti così." 
"Alice mi ha risparmiato la vita." 
"Aro non si è arrabbiato per questo?" chiese Carlisle. "Quando io ero in Italia, ci teneva a che le missioni fossere completate." 
"No. Lui...capiva..." dissi. 
"Capiva?" chise di nuovo Carlisle. 
"È abbastanza complicato... Comunque poi dopo parecchio tempo, Jasper arrivò dai Volturi." iniziò Edward. 
"Volevo chiedere di essere ucciso... Mi sentivo un mostro, ero stanco della mia vita, ero stanco di uccidere... Aro ha detto che sarebbe stato uno spreco, che ci avrebbero pensato e mi avrebbero fatto sapere... Allora Alice mi ha convinto a venire qui insieme a loro, mi ha detto della vostra dieta... Non avrei più dovuto uccidere... Quindi ho accetato."
"E siamo arrivati qui." concluse Edward. 
"Non puoi immaginarti quanto sia felice di rivederti dopo così tanto tempo e di avere altri due componenti nella nostra famiglia." disse Carlisle. Ci diedero una camera a testa. In poco tempo legammo tutti. Feci amizia soprattuto con Rose.

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Capitolo 8
*** Magari... ***


Un pomeriggio Emmett, Edward e Jasper erano andati a giocare a baseball e Carlisle ed Esme erano usciti da qualche parte... Io ero in camera, stesa sul mio letto a pensare... A un certo punto entrò Rosalie. 
"Ciao Rose." 
"Ehi... Lo sai che piaci da impazzire a Jasper, vero?" chiese sorridendo. 
"Magari..." sospirai. Lei si sedette sul letto accanto a me. 
"Ti piace, vero?" 
"Troppo...." 
"Si vede che gli piaci anche tu... ti guarda in un modo... con gli occhi di uno che ti farebbe da scudo con il suo corpo..." 
"Non è così invece..." 
"C'è qualcosa che non avete detto quando avete raccontato la storia, vero? Ad esempio il motivo per cui Aro vi ha fatto andar via, e Marcus tenesse così tanto a te..." 
"Sai... A volte odio che sei così perspicace..." dissi. 
"Ti va di parlarne?" mi chiese. 
"Va bene..."
"Però stavotla voglio sapere tutto." 
"Allora, ho già detto che non ricordo chi fossi prima della mia trasformazione. Dopo la mia trasformazione mi ritrovai da sola in una stanza buia ed ebbi la mia prima visione: era il volto di Jasper. Fu l'unica cosa che mi permise di non impazzire i primi anni, fino a quando non incontrai Edward. Ogni giorno che passava speravo di incontrarlo ma alla fine mi dovetti accontentare di trovare Edward." Risi. "Diventammo subito amici, quando arrivammo in Italia eravamo come fratelli. Lui sapeva di Jasper. Aro legge nel pensiero, ma non come Edward, legge qualsiasi pensiero che ti abbia mai attraversato la mente. Quindi anche lui ha saputo di Jasper, era affascianato dal fatto che fossi innamorata di una visione..." 
"Tu eri già innamorata di lui, senza conoscerlo?" 
"Si... Bhe lui era l'unica cosa che non mi aveva fatto perdere la testa, sarei potuta impazzire senza la speranza di incontrarlo... Marcus ama le storie d'amore difficili e anche lui era affascianato da questo fatto. Voleva che gli raccontassi ogni minimo dettaglio, tutto ciò che provavo, per questo ci teneva così tanto. Quando andammo in sud america, distruggemmo tutti gli eserciti, poi Edward si stava occupando di un ragazzo con capelli biondi e ricci, ricoperto da ferite di battaglia. Era lui. Lo sapevo. L'avrei potuto riconoscere ovunque. Pregai Edward di non ucciderlo. Quando Edward capii che si trattava di Jasper lo lasciò andare e io gli dissi di scappare. Quando tornammo in Italia, Aro ascoltò i miei pensieri. Non si arrabbiò perchè sapeva che non avrei potuto ucciderlo, conosceva i miei sentimenti per Jasper e anche Marcus... Un giorno ebbi un'altra visione. Jasper stava venendo a Volterra, avrebbe chiesto ad Aro di morire. Solitamente quando viene qualcuno che vuole morire, mentre Aro, Caius e Marcus prendono una decisione, Jane colpisce con il suo dono il vampiro. Manda una specie di scarica. Parti dall'idea che Jane mi odiava perchè le avevo preso il posto al fianco di Aro. Lei attaccò Jasper e lui iniziò a contorcersi dal dolore, non potevo vederlo così e allora pregai a Jane di colpire me al posto suo e così fece. Marcus le ordinò di fermarsi dicendogli che non avrebbe dovuto colpire Jasper proprio perchè era lui e tantomeno doveva colpire me. Fecero uscire Jasper per prendere una decione. Io sapevo della vostra famiglia, Edward me ne aveva parlato. Lo raggiunsi e gli dissi di dire ad Aro di aver cambiato idea, che c'era una fmaiglia che si nutriva di sangue animale, saremmo potuti andare da loro, io, lui e Edward. Non capiva perchè lo volessi aiutare e allora glielo spiegai. Gli dissi che lo avevo visto nella mia priam visione, che mi ero innamorata di lui, che lo avevo salvato in America per quello e che non avrei potuto vederlo morire, per altro ucciso dai Volturi. E lui accettò. Aro ci lasciò liberi di andare e disse che avremmo sempre avuto un posto al suo fianco se avessimo voluto. Un giorno, mentre eravamo in viaggio per venire qui mi chiese cosa avessi visto su di lui. E io gli dissi che asvevo visto che ci saremmo sposati. Ci eravamo uniti parecchio. Non stavamo insieme però. Un altro giorno disse che lui non era innamorato di me, che rifletteva i miei sentimenti a causa dei suoi poteri, ma che non mi amava e che forse ci saremmo sposati solo per i setnimenti che rifletteva. Quelle parole mi avevano distrutto. Edward dopo aver capito cos'era succeso, aveva colpito Jasper e lo stava per uccidere perchè non voleva che mi facesse soffrire ma io lo pregai di non farlo e lo lasciò libero. Da allora non siamo nemmeno più amici come prima... E il problema è che nonostante lui abbia praticamente detto che tutto quello che ho visto non accadrà mai, la mia visione non scompare... Vedo ancora il nostro primo bacio, il nostro matrimonio... La visione non scompare..." 
"Tu gli hai salvato la vita praticamente tre volte, ti sei presa la scarica di Jane al posto suo e ti fa questo?" chiese arrabbiata. 
"Rose se provi a fargli male, ti ucciderò, ne sei consapevole vero?" 
"Certo che non leggi nel pensiero ma sei fastidiosa quanto Edward con le tue visoni eh..." Ridemmo.
Qualche pomeriggio dopo...

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Capitolo 9
*** luna blu ***


"Alice possiamo parlare un attimo... Da soli?" mi chiese Jasper. 
"Certo." 
"Vieni." Corremmo fino ad arrivare a un fiume. 
"Provi ancora le stesse cose per me?" mi chiese. Mi colse di sorpresa. Non mi aspettavo una domanda del genere. 
"Jasper io... Ci ho provato ma non è colpa mia, non posso smettere di amare una persona da un giorno all'altro..." 
"Nonostante ti abbia fatto soffrire tu mi ami ancora?" Mi voltai dall'alltro lato. Mi afferrò dalle braccia e mi fece girsre. "Mi sbagliavo su quello che ti ho detto, su ogni singola parola. Quest'ultimo periodo lontano da te è stato il peggiore della mia vita, anche peggio di quando volevo morire per essere un mostro. Mi manchi Alice... E sono innamorato di te." 
"Ma tu hai detto che..." 
"Lo so quello che ho detto, e se potessi rimangiarmi ogni singola parola lo farei. Non era vero per niente. In questo periodo ho capito che non sono i tuoi sentimenti quelli che provo, io ti amo. Tu mi hai salvato la vita in qualsiasi senso. Sei stata come una meteora in mezzo al cielo buio. Grazie a te tutto ha preso luce, colore, bellezza. Quando mi sono allontanato, la luce è sperita ed è tornata la notte... Tu sei tutto. Sei la mia vita ora. E ti voglio sposare, baciare, voglio fare l'amore con te, voglio abbracciarti, passare le ore a guardarti, voglio passare l'eternità insieme a te..." Lo interruppi con un bacio. 
"Mi hai fatto aspettare parecchio." Dissi. 
"Mi dispiace signorina..." Sorrise e mi baciò di nuovo. "Iniziavo a pensare che non sarebbe mai successo..." 
"E da quando dubiti nelle tue visioni?" mi provocò. 
"Da quando tu sei arrivato a rovinarmi la vita." feci una linguaccia. 
"Così io ti rovinerei la vita? Non ero quello che ti aveva permesso di non impazzire?" 
"Shhhh." Ridemmo e ci baciammo. Iniziai a correre, lui mi rincorse. Arrivati davnti a casa, rallentammo fino a camminare. In meno di un secondo vidi Edward uscire di casa, correre contro Jasper, lanciarlo contro un albero, e bloccarlo lì, senza che si muovesse. 
"Edward!" gridai. 
"Prova a farle di nuovo del male, prova a farla soffrire, prova a torcerle un solo capello e ti staccherò la testa a morsi!" lo minacciò. 
"Tu non leggi nel pensiero? Non ho la minima intenzione di farla soffrire un'altra volta, ho sbagliato e non accadrà più."
"Lascialo Edward!" lo lasciò e se ne andò. Lo raggiunsi. 
"Non voglio che tu stia male un'altra volta." spiegò. 
"Tu consoci i suoi pensieri... Vuole farmi soffrire?" 
"Ora no." 
"Allora sta' tranquillo..." 
"Ma se succedesse..." 
"Credo che finalmente questa è la volta buona Ed... Ma se succedesse sarai il primo a saperlo e lo potrai uccidere se vuoi..." Ridemmo. Tornai da Jasper. Andammo a caccia e poi rimanemmo stesi nella foresta a fissare la luna, io con la testa poggiata sul suo petto. Era bellissima, quella notte c'era la luna blu.
"Non ho mai visto niente di più bello della luna che c'è stanotte." Dissi.
"Io si..." Alzai la testa per guardarlo negli occhi. "Tu sei molto più bella." Sorrisi e gli diedi un piccolo bacio.
"Ti amo Alice." mi disse.
 "Ti amo anch'io." Sollevai la testa e mi diede un bacio.
Quella notte è stata in assoluto la più bella della mia intera esistenza.

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