The sassy psychiatrist and his little empathic friend

di WhiteAngel
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Mirror ***
Capitolo 2: *** How to tie a tie ***



Capitolo 1
*** Mirror ***


 
 
 
La giornata è stata decisamente faticosa. 
Da quando il dottor Lecter è ormai un 'semplice' detenuto nell'ospedale psichiatrico di Baltimora, Frederick ha il suo ben da fare.
Ogni giorno decine di giornalisti lo aspettano all'entrata e non se ne vanno fin quando non li accontenta con una parolina o due. A niente è servito il cercare di entrare dalla porta sul retro, quella ben nascosta e adibita al passaggio della spazzatura dei detenuti. 
Non parliamo poi dei silenzi stampa...
Il giorno in cui aveva deciso di giocare il ruolo del direttore figo e tenebroso e uscirsene con un semplice "No comment" tutto quello che aveva ottenuto era stata una microfonata in testa da un giornalista vendicativo che l'aveva fatto passare per errore.
Ogni sera, ogni dannata sera non vedeva l'ora di mettersi in macchina, la sua bella macchina costosa grigio metallizzata con sedili riscaldabili, e tornare a casa.
Non che facesse granchè in effetti, non aveva mai fatto granchè se non ascoltare di nascosto conversazioni o cercare di estirpare informazioni ai suoi pazienti per poi vantarsene al circolo degli psichiatri.Ma con il dottor Lecter le cose erano andate alquanto degenerando. Ormai si era chiuso in un silenzio tombale e lui era sicuro fosse solo per non dargli soddisfazione.
 
Quel lunedì sera arrivò a casa e Will non era presente. Le luci erano spente come al solito, e va bene, okay, quel ragazzo amava l'oscurità e non aveva mai capito il perchè quindi aveva comunque controllato in ogni stanza ma la casa era fredda e soprattutto in perfetto ordine. Decisamente Will non c'era.
Non c'erano nemmeno messaggi attaccati al frigo nè indizi d'alcun genere quindi decise di farsi una bella doccia calda nell'attesa.
Le docce di Frederick durano almeno un'ora. Gli piace aspettare che la temperatura dell'acqua sia perfetta, non tiepida perchè non da alcuna soddisfazione ma nemmeno troppo calda perchè la sua pelle sensibile si rovinerebbe. Si prende il suo tempo per massaggiarsi i capelli con il suo shampo preferito che ha un odore di fiori ma molto delicato, non di certo quegli odori sintetici di bouquet primaverili che senti negli shampo da donna. Dopodichè si sciacqua i capelli massaggiandoseli e ci impiega poco, a suo dire, circa 10 minuti. 
Il resto del tempo lo passa seduto a terra sul piatto doccia, con la testa tra le gambe e le braccia strette alle ginocchia, raggomitolato. Lo aiuta a riflettere dice. 
 
Quando finalmente apre la porta del bagno una leggera sensazione di fresco si intrufola sotto l'accappatoio candido e profumato. Nonostante l'ora nella doccia di Will non c'è ancora traccia.
Sono le 21.00 e lui non è ancora tornato...nell'arco di 15 minuti controlla il cellulare 20 volte, rischiando nell'ordine di bruciare la cena, tagliarsi con il coltello e scottarsi con l'acqua bollente.
Alle 22.00 ancora niente. E' troppo orgoglioso per chiamarlo e gli lascia un sms sarcastico su un presunto pasto a base di cioccolato che Winston avrebbe ingurgitato di nascosto in cortile. 
Se vuoi attirare Will Graham fagli credere che i suoi cani sono in pericolo, semplice ed efficace.
 
Ormai sono le 23.00. C'è un misto di incazzatura e leggera preoccupazione in Frederick ma decide di comunque di mettersi a letto. Se l'empatico dovesse tornare lo troverebbe comunque sveglio, forse... molto più probabilmente lo troverà a russare con il DSM tra le mani e la bocca un po' aperta.
Dopo tanti giorni insieme aveva perso l'abitudine di vivere da solo. Il che era abbastanza negativo, al contempo però aveva perso anche altri abitudini. 
Abitudini malsane. Come il guardarsi allo specchio.
 
Nella sua camera da letto riccamente arredata proprio di fronte al letto c'era uno specchio. Un grande specchio attorniato da una cornice intarsiata. Era stato un regalo di sua madre, l'aveva sempre adorato. Senza contare i risvolti positivi dell'avere uno specchio così grosso davanti al letto...
Negli ultimi mesi però quello specchio era diventato un incubo. Svegliarsi la mattina e vedere quel viso. 
Si sentiva tanto un'adolescente insoddisfatta del proprio corpo.
Cercava con tutto se stesso di non guardarlo. Di non incrociare il proprio sguardo di rimando ma quella sera senza il controllo di Will fu inevitabile.
Gli si avvicinò lentamente, in modo tale che l'occhio rimasto potesse mettere a fuoco quello che gli si prospettava davanti senza sforzi.
L'accappatoio che aveva tenuto tutto addosso per mantenere una parvenza di calore cadde a terra e fu scostato via con un piede. Non voleva vedere altro che se stesso in quel  dannato riflesso.
La prima cosa che fece fu portarsi una mano al viso, alla metà martoriata dallo sparo. La coprì, per ricordarsi quali erano i suoi lineamenti prima del danno.
Non erano malaccio a dir la verità. Gli avevano sempre fatto notare quanto fosse attraente, soprattutto le infermiere dell'ospedale.
In seguito all'incidente però nessuno lo guardava più come prima, come se sapessero che in fondo quella che vedevano era una semplice maschera.
 
La cosa che più lo disturbava però non era il viso, ormai era quasi facile accettare i loro sguardi disgustati. 
Quindi no. La cosa peggiore per lui era la cicatrice all'addome, era una cicatrice chirurgica, un bel taglio lungo la linea alba. Un taglio perfetto. Se non fosse per il macellaio che l'aveva ricucito così male non ci sarebbero stati troppi segni. E invece eccola lì.
La percorse con le dita in tutta la sua lunghezza. Gli piaceva toccare il tessuto fibrotico ma al contempo lo disgustava la poca armonia, la chirurgia non era mai stata cosa sua.
 
"Per quanto ne hai ancora?"
 
La voce di Will lo fece sobbalzare.
"Dio, vuoi farmi venire un infarto?! Da quanto tempo sei lì?"
 
"Mh...credo due minuti buoni almeno. Eri così preso, non volevo interromperti."
Da qualche parte sotto la barba ispida Frederick arrossì.
"Non posso davvero lasciarti da solo nemmeno per un attimo eh?"
 
"Cos'è il messaggio dell'indigestione di cioccolato ha funzionato signor Graham?"
 
"Non troppo, Winston è un cane intelligente, non lo farebbe mai...ero solo venuto a darti la buonanotte."
 
"Be' non ce n'era affatto bisogno." 
L'arrabbiatura si faceva ancora sentire. Non solo non era tornato per cena, abbandonandolo con il suo pollo scondito ma l'aveva anche visto in un momento così intimo! Era talmente imbarazzato che ormai da tempo si era girato di spalle e cercava freneticamente per camera qualcosa da mettersi addosso. Dove cavolo era finito l'accappatoio?
 
"Ne sei sicuro?" 
L'abbraccio di Will arrivò da dietro senza che lui se lo aspettasse, le parole sussurrate dolcemente all'orecchio sortirono il dovuto effetto.
 
"Will Graham se pensi che non sia arrabbiato con te ti sbagli di gr..."
Non riuscì nemmeno a finire la frase. Il ragazzo lo attirò a sè in un lungo bacio.
 
Chiuse immediatamente gli occhi, odiava farlo perchè non poteva godersi l'espressione innamorata del profiler ma al contempo il pensiero di Will che vedeva il suo occhio ridotto in quel modo lo disturbava troppo.
Continuò a tenerli chiusi quando il ragazzo si staccò dalla bocca per passare al collo. Il collo era il suo punto debole e Will lo sapeva benissimo. Due baci ben assestati e un respiro più profondo del solito bastavano a eccitarlo ma non ci si soffermò troppo su, troppo facile. Continuò a posare piccoli baci prima sul petto e poi più giù, all'inizio della cicatrice.
No, non poteva lasciarglielo fare.
 
Assunse il tono più pomposo possibile "In qualità di tuo psichiatria ti dico che quello che stai facendo è estremamente sbagliato."
Niente, menefreghismo fase on.
"Will...ti prego, lo sai..."
 
"Lo so."
 
I baci continuarono a seguire il profilo della cicatrice fino alla sua fine.
La sensazione era davvero strana. Una parte stava godendo a tal punto da causargli un'erezione dolorosa e l'altra era terrorizzata.
Fu la sorpresa a fargli aprire di scatto gli occhi quando il più giovane iniziò a succhiare.
Non poteva resistergli, infilò una mano tra quegli splendidi ricci scuri e assecondò i suoi movimenti fino a raggiungere l'orgasmo.
 
Quando Will si rialzò era ancora nell'estasi più completa. 
Gli occhi ben aperti anche se lucidi di desiderio, la cicatrice ben in vista che si alzava e abbassava per la respirazione diaframmatica.
 
"Sai, prima ti odiavo Frederick. Eri solo lo stupido direttore dell'istituto che mi aveva preso quand'ero senza colpe ma infondo siamo più simili di quanto credessi, entrambi incastrati, mutilati, storpi. Ringrazio Hannibal per avermi aperto gli occhi. Dovresti aprirli anche tu ed essere fiero di quelle cicatrici, in fondo sei sopravvissuto. Buonanotte."
"M-ma..." niente, come era venuto così era scomparso.
Quel ragazzo non finiva mai di sorprenderlo, internarlo era la cosa migliore che avesse mai fatto nella sua vita.
Si complimentò per l'ennesima vola con se stesso. Bravo Frederick, bravo.














Ok gente, benvenute/i in questa raccolta di capitoli amorosi sulla relazione WillXFrederick! Per le fan Hannigram che adesso si staranno rivoltando devo ammettere una cosa, shippo Will con chiunque. E più forte di me. Quindi potrebbe scapparci anche qualche altra coppia in questi capitoli ma Frederick Chilton sarà sempre presente perchè nessuno mette un sassy come lui nell'angolo.
_____

In questo primo capitolo il dottore è in versione "postumi da mancato omicidio" per la seconda volta ma la sua vita nonostante il trauma va molto meglio, dopo l'acciuffamento di Hannibal Will ha deciso di dedicarsi alla persona che più aveva mostrato sincero interesse verso di lui.
P.S. ignorate il "bravo Frederick" finale, fa tanto "brava Giovanna, bravaaa"

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Capitolo 2
*** How to tie a tie ***





"Dobbiamo proprio andarci?" L'aria annoiata del Profiler si vedeva a km di distanza. 
"Will, ti prego. Sarà la cinquantesima volta che me lo chiedi in mezz'ora. Sei peggio d'un bambino."  
"Bene, dì di no e smetterò di chiedere!"
"Sai che devo andarci...e sai anche quanto tengo alla tua presenza."
"Sì. Per far vedere il tuo cagnolino ammaestrato ai tuoi amichetti."
Il dottore smise improvvisamente di aggiustarsi il cravattino allo specchio e lo guardò con un'espressione sbigottita.
"Lo pensi davvero?"
Will abbassò lo sguardo e sussurrò "No...credo di no..." 
Erano stati invitati ad una grossa cena di beneficenza organizzata dal circolo degli psichiatri di cui Frederick faceva parte. Un evento mondano che sarebbe stato secondo solo alle fantasmagoriche cene di Hannibal.
Ma Will era ancora mezzo nudo. La sua allergia ai vestiti eleganti era cosa risaputa, figuriamoci indossare un completo classico con tanto di gilet! Per cui se ne stava steso sulla poltrona in boxer e camicia a giocherellare con la sua cravatta rossa, tenendola a mo' di sciarpa e agitando l'altra metà in stile lazo.
Frederick invece era ormai vestito di tutto punto. 
Capelli perfettamente pettinati, due spruzzate abbondanti del suo profumo preferito e il suo completo migliore reso ancora più elegante dalla presenza di gemelli d'oro con le sue iniziali.
Gettò un'occhiata veloce al ragazzo mentre si dava l'ultima sistemata.
Will era ora a testa in giù sulla poltrona, con le gambe incrociate sullo schienale e le braccia penzoloni che toccavano terra. Un disastro.

"Will faremo tardi."
"Mh..."
"Ma almeno sai farti la cravatta?" 
Il più giovane lo guardò quasi offeso con la testa al contrario "Pensi che sono un idiota?" 
"Bene allora, vado a prendere la macchina, mi aspetto di trovarti vestito quando tornerò."

Will aspettò giusto una manciata di secondi, con l'orecchio attento alla chiusura della porta, per rovesciarsi giù dalla poltrona e correre per la camera come un criceto impazzito a cercare il suo cellulare. Se c'era qualcuno che sapeva come fare una cravatta quello era Google.




"Allora sei pront..." 
La scena che gli si prospettava era spettacolare. Cioè, il disordine era terribile, la camera sembrava reduce dal passaggio degli unni, o più semplicemente dal casino che deriva dal cercare un oggetto invano buttando i vestiti all'aria.
E davanti al grande specchio della camera da letto c'era uno scarmigliatissimo Will che apparentemente stava cercando di strozzarsi.
"Sbaglio o avevi detto di saperlo fare?"
"Infatti so farlo, sei tu che mi deconcentri!"
"Bene, mi siederò qui ad aspettare. Sono ansioso di vedere che nodo userai."
"Bene."
"Benissimo." 
Trattenere le risate fu una sfida assai ardua in quel momento. Stare ad osservare Will che continuava a sbagliare nodo per cinque minuti buoni era una delle cose più divertenti che avesse mai fatto.

"Oooooh DANNAZIONE!" La cravatta rossa volò via. "Non mi sta bene, non voglio metterla."
"Sai Will, sono una persona molto buona, non infierirò." 
"La misericordia del dottor Chilton..." sibilò il più giovane guardando a terra.
"Portami qui la cravatta..."
Will misurò a grandi passi la stanza, raccolse la cravatta e gliela lanciò in mano sbuffando.
"Ora guarda bene." sentenziò Frederick avvicinandosi "Vedi questo lato grosso? Devi incrociarlo posizionandolo sul lato più stretto, poi giri qui, la porti avanti e infine fai passare la punta qua in mezzo. Compreso?"
Will lo stava guardando con un'espressione al limite tra lo sconsolato e l'interessato. Ovviamente non aveva seguito minimamente il processo, si era solo divertito a guardare le espressioni contrite che Frederick faceva durante la spiegazione.
"...e poi ho finito?"
"No, ci sarebbe un ultimo passaggio..." disse il dottore lentamente, prima di afferrare di botto la cravatta e trascinarlo a sé baciandolo...




Nel giro di mezz'ora un Will vestito di tutto punto e con i capelli impomatati all'indietro si guardava sospettoso nello specchietto retrovisore.
"Questa me la paghi Frederick." soffiò come un gatto lanciandogli un'occhiataccia.
"Ottimo! Me la farai pagare dopo, quando torneremo a casa." Il dottore sorrise accarezzandosi la barba incolta.
"A letto vorrai dire."
"A letto. Se proprio devo."


















Saaaaaaalve gente ^_^
Ecco il secondo capitolo. Apparentemente non so scrivere capitoli corti D:  parto sempre con quell'idea ma poi mi perdo...
Non sono carinissimi? Dite di sì, dite di sììì *___*
Se ci dovessero essere errori di battitura e volete segnalarli, oppure volete più semplicemente lasciarmi una recensione piccina picciò ne sarò ben felice :3

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