Total Drama: The Last Age

di Zaker
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


3 settembre 2152, Los Angeles.

Sky era seduta all'ombra di un albero, in cima a una collina, a guardare il mondo che finiva lentamente.

Un'altra esplosione. Ormai non si sorprendeva più: quella storia andava avanti già da quasi un anno.

Secondo gli scienziati rimanevano solo tre mesi. Tre mesi esatti. Lei gli avrebbe sfruttati al meglio. O almeno sperava di farlo.

-Ehy! Un altro giorno sprecato a pensare nella solitudine?- le chiese una voce dolce dietro di lei. L'aveva riconosciuto. Si voltò: sì, era Trent.

La ragazza sorrise.

-No... bè, in effetti non mi resta altro da fare.- ammise.

-Sky... non dire così. Tre mesi sono tanti. Insomma, quasi quanto delle vacanze estive! Potremmo fare di tutto! Incontrare nuove persone, inventare nuovi giochi...- propose Trent sognante.

Sky sospirò. -Ah... tu riesci sempre a essere sepre così positivo... a volte dovresti accettare la realtà così com'è, senza cercare di modificarla a tuo piacimento. Sta finendo il mondo, Trent! La nostra specie è estinta! Tutto l'universo sta cominciando a popolarsi delle nuove “specie evolute”!- esclamò sempre mantenendo quella nota di depressione.

-Va bene, pensala come vuoi... ci vediamo.- concluse il ragazzo scendendo dalla collina.

Sky si sentì un po' in colpa. Forse aveva esagerato con lui. Era sempre stato gentile con lei. Erano fidanzati da due anni ormai, e la loro storia continuava.

Il cielo si scurì e una goccia cadde sul naso di Sky. La pioggia. Una delle poche cose che erano rimaste da... dal 18 novembre 2151. il giorno in cui Chris Mclean, il più celebre scenziato di quei tempi, riuscì a confermare la sua teoria.

 

18 novembre 2151, New York.

-Hai finito Chris?- chiese un ragazzo in camice bianco appena entrato nel grande osservatorio astronomico.

Non ricevette risposta fino a quando non lo richiamò.

-Sì, scusami Tom. Ho avuto una notizia terribile.- rivelò il ricco scienziato.

-Cosa? Cosa è successo?- domandò il ragazzo.

Silenzio.

-Chris?- Tom cominciò a preoccuparsi seriamente.

-Dobbiamo dare la notizia ai media. Il mondo sta per finire.-

Tom si dovette reggere alla porta che aveva appena varcato per non svenire.

-No. Non è possibile.- poi scoppiò in una risata -Bello scherzo, Chris!- esclamò tranquillizandosi.

-Non sto scherzando, ragazzo. Me ne sono accorto stamattina osservando il cielo con il microscopio. La terra è troppo vicina al sole.-

Il ragazzo con gli occhiali lasciò cadere la cartella che aveva in mano.

-E... hai già una data di... fine?-

Chris sospirò.

-3 dicembre 2152.-

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


4 settembre 2152, Los Angeles.
Shawn rispose al telefono. Era Dawn. 
-Pronto, Dawn? Come stai?- chiese lo zombofobo.
-Non molto bene...- rispose la ragazza -avrei bisogno di distrarmi con un po' di amici... ho già avvertito Trent, Sky e Scott. Vieni?-
Shawn non ci pensò un secondo di più. -Certo! Sono lì tra un attimo.-
Concluse la chiamata e si mise la giacca. La casa di Dawn era di fronte alla sua, ci avrebbe messo pochissimo ad arrivare. All'esterno la situazione era come ogni giorno: continuavano a cadere meteoriti dal cielo e si generavano  piccole esplosioni sottoterra. Distruzione.
Casa di Dawn era molto simile alla sua, come tutte le altre case del quartiere. Grande ma non troppo.
Shawn suonò al campanello.
-Chi è?- chiese la signora Green al citofono.
-Sono Shawn...- rispose il ragazzo. Senza saperne il perché, la madre di Dawn lo metteva in imbarazzo ogni volta.
-Ah, entra mio caro!- lo accolse gentilmente.
Attese ancora qualche secondo, poi la signora Green venne ad aprire la porta.
-Vieni, i ragazzi sono di là, in camera di Dawn.- gli fece segno di andare in quella direzione.
Shawn ormai si orientava bene quella casa, e andò dritto nella piccola stanza blu di Dawn. 
Lei e tutti gli amici che aveva nominato al telefono erano lì davanti a lui: chi seduto sul letto, chi su delle sedie e chi preferiva restare in piedi. Lui apparteneva alla terza categoria.
-Shawn! Sono felice che tu sia venuto!- esclamò Dawn seduta a gambe incrociate sul suo morbido letto.
-Anch'io!- disse Shawn. Poi si rese conto che ciò che aveva detto non aveva molto senso. -Cioè... anch'io sono felice che sia riuscito a venire...-
Ci pensò Scott a salvare il suo amico Shawn dall'imbarazzo. -Allora... direi che in questo pomeriggio possiamo dimenticarci che il mondo sta per finire e cerchiamo di trascorrerlo al meglio, senza problemi. Capito, Sky?-
Sky tra tutti, era quella che si preoccupava di più della situazione che il mondo stava vivendo in quel momento, e lo metteva in mezzo ad ogni situazione.
-Va bene...- rispose incerta.
-Dawn ha un po' di febbre, perciò cerchiamo di farla divertire!- concluse Trent.
Dawn sorrise. -Grazie ragazzi... già mi sento meglio.-
Shawn era felice per lei.
Poi all'improvviso ci fu un rumore.
-Un'altro meteorite?- chiese Scott.
-Sembrava provenire dal giardino.- affermò Sky con sicurezza.
-Sì, ma se fosse un meteorite non avrebbe potuto oltreppassare lo scudo di sicurezza.- obiettò Trent.
Shawn ci pensò un attimo, poi disse la sua. -Andiamo a vedere.- 
Approvarono tutti, spinti dalla curiosità, e appena varcata la soglia della porta, anche dalla paura.
Qualcosa era atterrato nel giardino di Dawn, provocando una piccola esplosione.
L'oggetto era rotondo e bianco e sembrava contenere qualcosa.
-È una capsula.- disse Dawn.
Scott fu l'unico che ebbe il coraggio di aprirla. Al suo interno c'era un piccolo foglietto di carta pieno di strani segni.
-Sembra una strana forma di scrittura... da dove viene?- si chiese Trent.
-Non lo so...- ammise Sky -ma conosco qualcuno che sa decifrarla.-

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


5 settembre 2152, Los Angeles.

I cinque ragazzi erano davanti ad un enorme grattacielo con un foglietto in mano.

-Credi davvero che ci aiuterà?- chiese Trent preoccupato.

Sky guardò il foglio e assunse un'espressione preoccupata.

-Bè... diciamo che sono sicura al... 40%.-

La risposta della ragazza non rassicurò nessuno dei presenti.

Fu Dawn a premere il pulsante del citofono di Chris Mclean. Il modo con cui fece quel gesto indicava insicurezza ma speranza. Da parte di tutto il gruppo.

Si conoscevano da una vita e le ore passavano veloci quando si riunivano. Ma una cosa come quella non era mai successa.

Dal citofono si udì una voce elegante: -Centoventiduesimo piano.- Il portone si aprì.

-È già qualcosa.- commentò Shawn.

Salirono nell'ascensore illuminato e selezionarono il piano.

Erano davanti alla porta dello scienziato. Pochi secondi dopo, un uomo, probabilmente quello che aveva risposto al citofono, venne ad aprire.

-Salve. Sono Josh, il maggiordomo del signor Mclean, al vostro servizio.-

Ci volle qualche secondo prima che si riprendessero tutti: nessuno aveva mai visto una casa così enorme e lussuosa: ogni cosa splendeva.

-Ehm... sì, grazie..- balbettò Scott  -Vorremo parlare con il signor Mclean se è possibile...-

Scott non credeva che uno scienziato potesse permettersi così tante cose.

-Lo chiamo subito, attendetemi qualche secondo.-

I ragazzi, mentre lo aspettavano si scambiarono commenti sorpresi e domande su come avesse reagito Chris. Avevano quasi voglia di scappare. Ma non fecero in tempo a decidere che ricomparve Josh accompagnato da Chris Mclean.

-Vedo che sono venuti dei ragazzi a farmi visita! Che piacere!-  esclamò Chris  -Quali sono i vostri nomi? E cosa vi porta qui?-

I ragazzi si presentarono uno alla volta, dopodiché mostrarono il foglio della capsula allo scienziato.

Subito assunse un'espressione sconvolta e immensamente preoccupata.

-Questi segni...-

-Cosa succede, signor Mclean?- chiese Dawn.

-Seguitemi nel laboratorio.- ordinò lo scienziato.

Tutti eseguirono. Il laboratorio era enorme e pieno di pozioni ed esperimenti incompiuti.

-Ho ricevuto anch'io questo biglietto.- spiegò seriamente -lo avete trovato in una capsula caduta dal cielo, vero?-

Tutti annuirono.

-Può sembrare strano, ma... È una lettera di un alieno.-

Il silenzio regnò nel laboratorio.

Lo interruppe Scott: -Bè... con tutto il permesso... lo è. E molto.-

Sky lo guardò stupita del suo coraggio.

-Ti capisco, ragazzo.- fu la risposta di Chris -Lo è stato anche per me. Sono riuscito a tradurre l'alfabeto di questa lingua nel nostro, e a comprenderla quasi del tutto-

Tirò fuori da un cassetto sotto ad un tavolo un foglio con gli stessi segni della lettera, con accanto le lettere dell'alfabeto. Si chinò sul tavolo e osservò il foglio ritrovato nella capsula.

-Allora... sì. È lo stesso messaggio che ho ricevuto:

“Scott Smith, Trent Milton, Sky Landers, Shawn Zober e Dawn Green. Siete stati scelti per sopravvivere alla fine del mondo del 3 dicembre 2152. Nel retro i dettagli.”-

I ragazzi erano esterrefatti: se erano stati scelti voleva dire che erano unici, importanti. Loro sarebbero sopravvissuti.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


6 settembre 2152, Los Angeles.

Scott si svegliò insonnolito nel suo letto. Non aveva la minima voglia di alzarsi. Da quando non c'era più sua madre a svegliarlo, cominciava ad alzarsi anche alle undici di mattina.

Sua madre, Lily Herbinks, era morta otto anni prima. Lui era presente.

Lui e suo padre James non erano riusciti a fare nulla: era stata rapita da Black Spider, l'assassino più pericoloso dell'ultimo secolo. Nemmeno quando intervenne la polizia riuscirono a prenderlo: materializzato nel nulla. Dopo averla uccisa. Ma lui sapeva che prima o poi si sarebbe vendicato.

Il suono assordante della sveglia lo distolse dai suoi pensieri.

“Le 10.00. La lettera. Devo andare!” pensò il ragazzo.

Si alzò velocissimo dal suo letto e si preparò in qualche minuto. Quando si trattava dei suoi migliori amici niente avrebbe potuto rallentarlo.

Uscì di casa: stavolta l'appuntamento era al parco. Era lì che avrebbero letto i “dettagli” insieme al signor Mclean.

Mentre camminava, a pochi metri di distanza da lui esplose un piccolo alberello. Non era il primo che vedeva.

Sperava che in quel pomeriggio non sarebbe successo qualcosa di strano come due giorni prima.

Era arrivato sotto la grande quercia del parco, dove lo aspettavano i suoi amici e Chris Mclean.

-Ce l'hai fatta, Scott!- esclamò Sky.

-Ho avuto un... contrattempo e...- si giustificò il ragazzo.

Trent lo guardò con aria sospettosa.

A quel punto Scott si rassegnò: non gli piaceva mentire.

-Ah... e va bene! Non è suonata la sveglia!- ammise.

Shawn e Dawn risero insieme: una risata sincronizzata, identica. Secondo Scott, c'era qualcosa tra quei due.

Decise di abbandonare il pensiero e di concentrarsi sulla lettera aliena della sopravvivenza alla fine del mondo.

-Signor Mclean...- Sky richiamò l'attenzione dello scienziato, che era rimasto immobile a fissare la lettera e la sua strana scrittura.

Poi guardò la ragazza. -Chris. Potete chiamarmi Chris.- la corresse.

Sky guardò i suoi amici imbarazzata. -Va bene... Chris. Potrebbe...-

-Puoi.- la ricorresse lo scienziato.

-Puoi tradurci i dettagli sul retro della lettera?- chiese infine.

Chris la guardò con espressione ovvia. -Ma certo, Sky! Infondo siamo qui per questo, no?-

A Sky imbarazzava solo il fatto che la chiamasse per nome e non “ragazza”, ma annuì impacciata.

-Ecco la traduzione dei dettagli- continuò Chris -“Voi e il signor Mclean siete stati scelti accuratamente per essere i sei sopravvissuti da Qwerty, il re, ovvero il sottoscritto. Vi ospiteremo nel nostro pianeta segreto ricco di atmosfera ed acqua, dove proseguirete la vostra vita fino alla sua fine naturale.-

Secondo Scott quella faccenda sembrava sempre di più un film di fantascienza.

-Ma questo non vuol dire che sarà facile.- lesse Chris.

Tutti assunsero delle espressioni preoccupate.

-Dovrete superare le tre prove della vita. Ne affronterete una al mese, e l'ultima sarà proprio il 3 dicemBre, la fine. Il giorno 10 settembre effettueremo il nostro primo incontro, al parcheggio abbandonato di Wall Street, alle 15:00 in punto. Lì vi illustrerò la vostra prima prova. Buona fortuna. E cercate di non morire subito.”-

Chris ripiegò la lettera.

Tre prove.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


10 settembre 2152, Los Angeles.

Mentre camminava, Dawn si guardava intorno, con la sensazione di essere seguita. Da quando avevano scoperto che avrebbero avuto a che fare con un alieno, non riusciva a pensare ad altro che al giorno in cui sarebbe accaduto. L'orologio diceva che erano le 14:50. tra dieci minuti sarebbe dovuta arrivare al parcheggio abbandonato. “Qwerty poteva scegliere un posto migliore...” pensò la ragazza. Wall Street era una delle strade più malfamate di Los Angeles.

Passò vicino a un palo, uno dei tanti con il manifesto di un ricercato: questo era di... Black Spider. L'assassino più pericoloso dell'ultimo secolo. L'assassino della madre di Scott.

Camminando giunse finalmente al luogo dell'appuntamento con l'alieno. Shawn era già lì.

-Dawn!- esclamò non appena la vide.

-Shawn! È tanto che sei qui?- gli chiese preoccupata.

Il ragazzo si guardò intorno. -Bè... no, non da tanto...-

Dawn alzò un sopracciglio.

-Hai sentito gli altri?- cambiò discorso.

-Sul gruppo, Scott, Sky e Trent hanno detto che stanno per arrivare... quanto a Chris...-

Dietro a Shawn comparve un'ombra: -Eccomi!- esclamò Chris Mclean -venendo qui, si stava quasi per generare un terremoto sotterraneo, ho sentito qualche esplosione! Trent, Sky e Scott? Dove diavolo sono quei ragazzi?! Insomma, non sono curiosi di vedere un alieno in carne ed ossa??-

Chris aveva un'aria diversa dal solito: era molto più eccitato. La serietà e la preoccupazione che aveva qualche giorno prima erano scomparse.

Dawn e Shawn lo guardarono male.

-Chris... ti senti bene?- chiese lo zombofobo.

Lo scienziato tornò normale.

-Oh... sì, scusate ragazzi. Questo è un giorno speciale per la scienza. Noi saremo i primi esseri umani a interagire con un extraterrestre... e mi sono fatto prendere dalla gioia...-

I ragazzi annuirono perplessi.

In quel momento arrivarono Scott e Sky e Trent per mano.

-Eccoci...- disse il ragazzo dai capelli rossi -allora, dov'è questo Qwerty?-

-A quanto pare è l'unico che manca...- osservò Trent.

Scott sospirò: -Sentite, ho dovuto rinunciare all'appuntamento con Scarlett per venire qui, quindi...-

Dawn sapeva quanto era importante per il suo amico dover vedere la sua ragazza Scarlett. Lei e Scott si conoscevano da molto tempo, ma l'aveva presentata al gruppo solo qualche mese prima. A Dawn era simpatica, anche se era molto timida. Forse a Scott piaceva proprio per questo.

-Dubitavate forse della mia presenza?- chiese una voce misteriosa dietro di loro. Tutti si voltarono: all'inizio non c'era nessuno, poi comparve un ragazzino sui tredici anni.

Era biondo, con gli occhi neri, ed era vestito come un normale bambino della sua età: una felpa, dei jeans, delle scarpe rosse alla moda, un cappello dalla visiera dritta e una collana con degli anelli appesi.

-Tu...- balbettò Sky -tu s-sei... Qwerty?-

-Quella che vedete è la mia forma umana per adattarmi a questo pianeta... per non destare sospetti mi chiamerete... Junior.-

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


10 settembre 2152, Los Angeles.

Trent guardò Qwerty/Junior come se fosse un alieno. Poi si ricordò che era realmente un alieno.

-Allora... siete stati convocati qui per affrontare la prima delle tre Prove della Vita.- cominciò il ragazzino -il mio agente Dwayne vi porterà nel luogo dove si svolgerà.-

Schioccò le dita e comparve dal nulla un uomo sui quarant'anni. I suoi capelli erano quasi grigi, e aveva una fossetta sul mento. Indossava dei jeans e una maglietta gialla.

-Come le sembra la mia nuova forma umana?- chiese impaziente a Junior.

-Patetica.- commentò il ragazzino.

L'uomo sembrò restarci male, poi tirò fuori dalla tasca una chiave dotata di un solo pulsante verde. Lo premette, ma non successe nulla.

-Bè?- chiese Scott alzando un sopracciglio.

-Pazientate ragazzi... tra qualche minuto arriverà la nostra astronave direttamente dal pianeta Kepler 452B.- spiegò Dwayne.

-La mia astronave.- lo corresse Junior.

Trent non credeva ai suoi occhi: due alieni dal pianeta Kepler erano davanti a lui. Il pianeta era stato scoperto più di mille anni fa, ma gli scienziati non erano ancora riusciti a trovare forme di vita. Invece... esistevano, e due di loro erano in una delle zone più malfamate di Los Angeles.

Come affermato da Dwayne, l'astronave arrivò qualche minuto dopo nel parcheggio. Era rossa, con migliaia di luci lampeggianti che decoravano i lati. Non aveva ali, e sopra aveva due antenne.

-Ha otto posti. Ultimo modello. Entriamo tutti!- esclamò l'alieno.

-No. Io non verrò. Sarai tu a mostrarli la prima prova. Io spiegherò solo la... terza.- lo informò Junior. -quella in cui... morirà qualcuno di sicuro.- concluse con un sorrisetto malefico.

Trent sperò che stesse scherzando, ma in fondo non ne era completamente sicuro.

Salirono tutti sull'astronave, tranne Qwerty/Junior, e Dwayne guidava con il sorriso sempre in volto.

Passò quasi un'ora nell'astronave, tempo di silenzi e riflessioni o di domande sulla vita aliena (soprattutto da parte di Chris).

-Eccoci arrivati.- disse finalmente Dwayne.

Dawn guardò fuori dal finestrino del veicolo che stava atterrando.

-Cos'è questo posto?- chiese incuriosita.

Trent non voleva scendere: poco sotto di loro c'era un deserto con un edificio d'oro.

-Non mi risulta che ci sia un deserto a Los Angeles...- disse Sky.

-Non ha importanza il luogo dove ci troviamo.- cominciò Dwayne -la prima prova sarà entrare lì dentro ed uscirne vivi affrontando gli innumerevoli pericoli all'interno. Io vi aspetterò all'uscita... prendete questi. Ciao!- porse ai ragazzi dei paracadute e scomparve insieme all'astronave.

Trent abbracciò la sua ragazza, e tutti tirarono la corda per il paracadute.

L'atterraggio fu abbastanza movimentato. 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


10 settembre 2152, Kreep Desert.

Sky tirava la corda del paracadute ripetutamente, ma senza risultati.

-È rotto!- urlò disperata nel vuoto, mentre il deserto si avvicinava di più ogni secondo che passava. Trent le disse di appendersi a lui, poi la aiutò e le aprì finalmente il paracadute.

La ragazza tirò un sospiro di sollievo. Se quello era solo l'inizio, non immaginava cosa avrebbe potuto trovare all'interno del palazzo.

Quando tutti toccarono terra, si concentrarono nell'ammirare la particolarità di quell'edificio. Era enorme, e completamente ricoperto di oro massiccio. Graffiti e decorazioni riempivano le pareti brillanti, interrotte da un'entrata buia subito sotto il cartello di legno “Kreep Building”.

-Ok... e ora che facciamo?- chiese Shawn ancora a terra.

-Non hai sentito Dwayne?- rispose Scott -Dobbiamo entrare e uscirne vivi...- concluse la frase velocemente, cercando di nascondere l'immenso terrore che provava, proprio come tutti gli altri.

Sky non sarebbe mai entrata lì dentro. Poteva sembrare ridicolo, ma se c'era una cosa che la terrorizzava era il buio.

Chris guardò più attentamente nel buio e scoprì la sagoma di una colonna che sorreggeva due bastoncini.

-Non mi sarà difficile creare un fuoco su uno dei due bastoni...- ragionò lo scienziato.

Strofinò con forza i due legnetti e dopo un po' spuntò un piccolo fuoco.

-È sufficiente per vedere... lì dentro?- chiese Dawn.

Chris annuì ed entrò.

Tutti gli altri rimasero pietrificati davanti al suo coraggio.

-Avanti, ragazzi! Siete giovani, muovetevi!- li incitò.

Sempre con timore, fu Trent il primo ad entrare.

Poi lo seguirono Dawn, Shawn e Scott.

L'idea del fuoco non rassicurava molto Sky, ma alla fine si convinse e varcò anche lei la soglia del Kreep Building.

All' interno la piccola torcia riusciva a illuminare un salone gigantesco che non rispecchiava per niente lo stile dell'esterno: più che in un palazzo d'oro, sembrava di stare in una vecchia casa abbandonata.
Il salone era pieno di divani sfondati o senza federe, i lampadari rotti pendevano dal soffito pieno di umidità e il tavolo rotondo centrale era diviso in due parti spezzate.

-Quelli... sono... pipistrelli?- chiese Sky indicando il soffitto.

-Sì, e sono nostri amici!- intervenne una voce che sembrava appartenere a un fantasma.

-Chi ha parlato??- urlò Trent.

Dawn, guardando Shawn, pensò che stesse sul punto di svenire.

Una folata di vento invase tutto il palazzo. La torcia si spense.

-Benvenuti nel Kreep Building!- esclamò un'altra voce spettrale. A lei si unirono altre e scoppiarono tutti a ridere. Una risata inquietante, mortale.

La porta alle loro spalle si chiuse da sola.

-Speriamo che vi piaccia perché ci resterete molto a lungo! Ahahahahahaha!- concluse lo spettro. Poi comparve. E non abitava lì da solo.

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