La verità è nei sogni

di Wild_Free
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Addio periodo Sengoku ***
Capitolo 2: *** Senza Kagome ***



Capitolo 1
*** Addio periodo Sengoku ***


“KIKYO! KIKYO!” la sua voce in lontananza non cessava di pronunciare quel nome.
 
Sempre Kikyo, sempre lei al centro dell’universo. Non si faceva viva per interi mesi, e finalmente quando riuscivo ad andare un pochino d’accordo con Inuyasha lei arrivava, puntuale come sempre. Devo ammetterlo, non sbagliava un colpo.
 
FLASHBACK
 
“Kagome potresti venire un attimo con me? Devo parlarti”
Inutile dire che ci guardammo tutti con fare sorpreso, erano giorni che Inuyasha non rivolgeva parola a nessuno, e conoscendolo non lo infastidimmo per sfuggire alla sua irascibilità.
“Certo. Ragazzi torniamo tra un po’.” Posai Shippo a terra e raggiunsi Inuyasha che già si era incamminato. Era nervoso, ogni fibra del suo corpo lo mostrava. Camminammo in silenzio fino a quando, ai piedi di un pendio, lui si fermò.
“Kagome hai paura delle altezze?” chiese voltandosi a guardarmi.
“Un pochino, perché? Inuyasha che succede?”
“Ti fidi di me?”
Quanto odio questa domanda. – Si mi fido ma preferirei sapere che cosa frulla nella tua testa bacata?-  questa l’ho sempre considerata la risposta perfetta, invece mi limitai a un debole “Si..”
“Tranquilla, non ti farò del male.” Rispose subito, come se gli avessi esposto i miei dubbi.
Mi prese in braccio e ancora prima che potessi rendermene conto stavamo precipitando nel vuoto.
La paura lasciò subito il posto al piacere. Non mi importava di star cadendo, in quei pochi istanti stavo volando, sentivo il viso infrangere il vento e tutto intorno a me era informe. La velocità era troppo forte per permettere ai miei occhi di distinguere uno ad uno gli oggetti che mi circondavano.
La presa decisa, i capelli scompigliati e gli occhi ambrati erano le uniche cose che riuscivo a distinguere.
Non mi importava più nulla di dove eravamo o cosa stessimo facendo, accanto a lui mi sentivo al sicuro.
Inuyasha sfruttò un ramo e con un unico balzo toccammo il terreno. Delicatamente mi fece scendere e senza accorgermene mi alzai in punta di piedi e poggiai le mie labbra sulle sue.
Avrebbe potuto respingermi, ne ero consapevole, ma dopo l’adrenalina del “volo”, mi venne spontaneo.
Lui invece ricambiò il bacio, cingendomi la vita con una mano e con l’altra accarezzandomi il viso, senza approfondirlo. Ne fui contenta, dovevamo dichiararci, chiarirci, prima di far ciò che aspettavo da quasi due anni ormai.
“K-kagome, perché non mi hai lasciato parlare prima di baciarmi?” chiese mentre prendeva le distanze dal mio corpo, come chi ha paura di scottarsi col fuoco.
“Non lo so..sentivo che dovevo farlo.” Chinai il capo, nascondendo gli occhi sotto la frangia “Scusami”
Un’altra volta. Perché non sapevo aspettare? Perché dovevo rovinare tutto sempre? Era più forte di me, non sapevo più resistergli.
“Kagome, ho visto Kikyo qualche giorno fa” disse mentre con indice e pollice mi sollevava il mento “so che lo sai, e volevo dirlo a te prima che agli altri. Io vado con lei. Ha bisogno di me, è decisa a sconfiggere Naraku e voglio aiutarla e proteggerla.”
“…”
“ Kagome, torna a casa, la tua avventura qua è finita. La tua missione è finita.”
Non commentai nemmeno, mi incamminai verso quella che credevo la direzione giusta, mentre lacrime amare mi rigavano il volto.
“Kagome.. dove stai andando?” lo sentii chiedere mentre senza rendermene conto iniziavo a correre per sfuggire alla sua voce, a quella realtà che non mi andava giù.
 
FINE FLASHBLACK
 
“KIKYO! KIKYO!” Inuyasha continuava a chiamarla a gran voce.
 
Avevamo deciso, di comune accordo che fino a quando non saremo stati al villaggio della vecchia Kaede saremo rimasti tutti assieme. Così da quel giorno sono costretta ad “accettare” Kikyo nel nostro strano gruppo.
I romanzi non esagerano, è proprio vero, ti senti morire ogni minuto che passa quando sai di essere indifferente ad una persona, per la quale tu invece faresti di tutto, e vederla dedicare sguardi, prendersi cura, star accanto a qualsiasi persona all’infuori di te.
Lei ha bisogno di me” e io forse no? Ok ci sono gli altri, ma non sono forse la persona più inadatta per questa epoca? Non sono io quella da difendere? Di punto in bianco avevo imparato a non cacciarmi nei guai? Da quando abbiamo parlato quelle parole non smettono di risuonarmi in testa.
Avevo smesso di vivere. Miroku e Sango mi lasciarono il mio spazio, permettendomi di assimilare la cosa con tutta calma.
 
“KIKYO! KIKYO DOVE SEI?” Inuyasha stava iniziando ad essere pesante.
“INUYASHA A CUCCIA!” e mentre mi avvicinai alla piccola fossa dove giaceva il destinatario del mio ordine continuai “ E’ INUTILE CHE CONTINUI A CHIAMARLA A SCUARCIAGOLA, LEI NON SI FARA’ MAI TROVARE COSI’. Come se non la conoscessi.” E detto questo lo superai e proseguii lungo il sentiero.
“Inuyasha, l’hai fatta arrabbiare davvero sta volta!” fece notare Shippo a Inuyasha, come se la cosa non fosse abbastanza palese a tutti.
“Inuyasha, la divina Kagome ha ragione. Kikyo è sempre apparsa da sola, non è un cane, non appare se lo chiami.” Miroku, calmo, cercava di convincerlo ulteriormente.
Continuammo a camminare per tutta la notte, al giorno faceva troppo caldo, così approfittammo di queste ore per muoverci. Inuyasha finalmente aveva smesso di agitarsi, ma ciò non agevolò la cosa, la tensione era palpabile. Non a caso da dopo la “dichiarazione” nessun demone aveva osato avvicinarsi a noi.
Alle prime luci dell’alba, uno shinidamachu di Kikyo ci apparve dinanzi e senza opporre resistenza lo seguimmo. Ci condusse fino ad un grande albero , che riconobbi subito.
L’albero sacro. Il Goshinboku.
Ciò significava solo una cosa: eravamo vicino al pozzo.
Senza scompormi, prima che Kikyo apparve dissi con tono duro “Io vado. Torno a casa, siamo arrivati al pozzo. Addio”. Lasciai un pacchettino ad ogni membro del gruppo e mi diressi verso il pozzo.
“Allora questo sarà l’ultimo salto che farò. Ti porterò sempre con me, epoca Sengoku.” E mi gettai dentro con la consapevolezza di non potervi fare più ritorno.

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Capitolo 2
*** Senza Kagome ***


Epoca Sengoku
 
“Kagome, Kagome..Inuyasha perché l’hai fatta andar via?” Shippo era petulante, ma non potevo biasimarlo, pure io accusavo il colpo.
Sinceramente non credevo se ne sarebbe andata davvero. Senza dire nulla mi alzai e diressi verso il pozzo. Ci guardai dentro, come uno scemo, e solo dopo vari minuti rinunciai alla speranza di poterti vedere apparire così, dal nulla, come avevi sempre fatto.
Mi sedetti sul bordo e dalla tasca tirai fuori la busta che mi detti prima di andartene.
 
Ciao Inuyasha,
Se stai leggendo questa lettera vuol dire che me ne sono andata.
Visto che non tornerò mai più, ho deciso di lasciarti tutti i frammenti.
In fondo non era quello il mio compito?
La mia missione era recuperare i frammenti, per rimediare al danno compiuto,
noi ci siamo uniti con questo unico scopo, sbaglio?
Quindi ho ritenuto che potesse essere l’unica cosa giusta da lasciarti. 
                                                                                           Kagome
 
1,2,3,4,5..maledizione erano davvero tutti i frammenti che avevamo raccolto. Solo allora mi accorsi di cosa realmente significava. Kagome non avrebbe mai più fatto ritorno nella nostra epoca.
“Inuyasha, posso parlarti?”
“Miroku non è il momento. Voglio star solo.”
“ Come vuoi.” Si sedette affianco a me. – Che cosa c’era di difficile da capire nelle parole voglio stare solo?- “Perché hai permesso che se ne andasse? Anzi, perché hai deciso di seguire Kikyo?” chiese senza troppi giri di parole.
“Non ho voglia di parlarne.” Dissi brusco. Non era aria.
“ Inuyasha, Sango ed io ce ne andiamo. Questa è l’ultima volta che parleremo.”
- Come? Anche loro se ne andavano? E perché?- mi domandai senza riuscir a trovar risposta.
“Kagome non è di questa epoca.” Iniziai titubante.
“Sì, questo lo sapevo già.” Miroku era arrabbiato, e se ne infischiava della mia difficoltà nel parlare.
“Non avrebbe resistito oltre. Questa non è la sua battaglia.” Dissi cercando di convincere più me stesso che lui.
“Inuyasha, smettila di dir fesserie! Perché hai permesso alla divina Kagome di lasciarci?” e mentre me lo domandò per un attimo mi sembrò sentire la sua voce crinarsi.
“Non sarei stato in grado di proteggerla.” Ammissi infine. “Kikyo è decisa ad iniziare la battaglia finale con Naraku, non sono in grado di proteggerle entrambe. Kikyo l’ho già lasciata morire una volta, non posso permetterlo ancora.” Mi fermai perché riconobbi avvicinarsi Sango, nonostante il suo odore fosse diverso dal solito. Aveva pianto, anzi stava piangendo.
“TU HAI LASCIATO CHE KAGOME SE NE ANDASSE SOLO PERCHE’ NON VUOI VEDERE MORIRE UNA PERSONA CHE IN REALTA’ E’ GIA’ MORTA? INUYASHA, COME TE LO DOBBIAM DIRE CHE LEI NON FA PIU’ PARTE DI QUESTO MONDO? NON TI BASTA VEDERE GLI SHINIDAMACHU GIRARLE INTORNO PER CAPIRLO?” Urlò. “Come puoi scegliere lei a Kagome? È solo grazie a lei che sei la persona che vedi. Se non fosse stato per lei, noi non saremmo amici. Io ti avrei attaccato, insultato. E son sicura che tu non ti saresti tirato indietro solo perché sono una donna.” Continuò abbassando il tono ed infine sussurrò “Lei ti ama, non come Kikyo. Il suo amore è puro, sincero. Non conosce rancore. Lei ti ama per quello che sei. Non ha mai voluto cambiarti.”
“Sango..”Miroku le cinse le spalle e la cullò leggermente per calmarla e in silenzio se ne andarono.
 
 “Lei ti ama..lei non ha mai voluto cambiarti”.  Che voleva dire? In fondo ero stato io a decidere di voler  diventare umano per star con Kikyo, questo non rendeva minore l’amore che lei ha nei miei confronti, perché son sicuro che ancora lei prova qualcosa per me. Altrimenti non mi avrebbe chiesto di aiutarla, di starle accanto.
 
“Inuyasha, sei pronto? Dobbiam metterci in cammino, Naraku non si aspetta un nostro attacco ora” la voce di Kikyo mi riportò alla realtà.
“Ok” e mentre lo dissi mi diressi verso gli altri ma subito la sentii parlare “Inuyasha, non c’è tempo, lascia perdere gli altri, già abbiam perso troppo tempo visto che sei voluto rimanere qui tutto il giorno a rimuginare per quell’umana.”
“C-COSA?” in meno di due secondi le fui davanti e con una mano le cinsi il collo sollevandola leggermente da terra “Come ti permetti? Ti ricordo che tu sei qui, ORA, solo grazie a lei e a quella pazza di Urasue! E ora vado a salutare gli altri, faccio in un attimo!” allentai la presa, permettendole di toccar il terreno “Tu piuttosto, vedi di non sparire” conclusi mentre mi incamminai verso gli altri senza voltarmi.
 
Come aveva osato, come si era permessa di parlare così di Kagome? Lei non era una semplice umana, lei era la sua Kagome. Da quanto la considerava sua? Lei non era la sua donna. Lei era solo la sua compagna di viaggio. Kagome..
 
“Ragazzi, Kikyo ed io partiamo. Spero di rivedervi in futuro.”
“Inuyasha, non far del male a Kohaku, lui non ha colpe” Più che una richiesta, quello di Sango sembrava un ordine. Risposi con un solo cenno del capo e quando feci  per andarmene mi sentii richiamare da Shippo.
“Inuyasha, Kagome, nelle lettere che ci ha lasciato, voleva che rimanessimo insieme, almeno noi. Sei sicuro di voler andare da solo?”
- Da quando è diventato così profondo quel marmocchio?! No che non voglio, ma..- “Dobbiamo chiudere questa faccenda una volta per tutte, meno persone ho da proteggere più avrò modo di concentrarmi” mentii e non potei non notare subito la delusione negli occhi del volpino, un timido “Ok” fu l’unica cosa che riuscì a dire.
“Bene io vado” – Spero di rivedervi presto - pensai
“Arrivederci, Inuyasha”.
 
Silenzio.
Eravamo in cammino da parecchie ore, ormai era quasi l’alba. Se non fosse stato per il vento che spostava le foglie sugli alberi e i cespugli potevo quasi credere di essere morto. Possibile che senza Kagome, senza gli altri, mi senta così..solo? Era tanto che non mi sentivo così, per quanto lo negassi davanti a tutti, loro erano diventati la mia famiglia, la mia terra ferma e questo lo devo solo a Kagome. Ha ragione Sango, se non fosse stato per lei, sarei rimasto solo, come quando ero bambino. Che cosa avevo fatto?!
 
“Inuyasha, qualcosa non va?” chiese la mia, ormai, unica compagnia di viaggio.
“No, Kikyo, va tutto bene..stavo pensando..” iniziai timido, chissà perché ma davanti a lei non riuscivo ad essere spontaneo come quando stavo con Kagome.
“Inuyasha, devi concentrarti sullo scontro che andremo a fare da qui a poco, riesco a sentire la sua aura, ai ripensamenti ci penserai poi.” Rispose fredda.
“Come hai intenzione di agire?” mi limitai a domandare, capendo che solo di quello avrebbe parlato e non ne potevo più di quel silenzio pesante.
 
Tokyo, XXI secolo
 
“Kagome, la cena è pronta.”
“Mamma, stasera non ceno, non ho fame. Grazie lo stesso.”
“Kagome, da quando sei tornata non hai messo piede fuori dalla camera. Tutto a posto?”
“Sì, mamma. Sono solo stanca. Non preoccuparti” Dissi da dietro la porta e dopo qualche minuto la sentii scendere le scale, segno che aveva capito che volevo stare sola. Mentalmente la ringraziai.
Decisi di farmi una doccia. Magari sarebbe servito a schiarirmi le idee.
 
INIZIO FLASHBLACK
 
“Kagome ma che fai?” domandi stupito, come se non fossi tu l’artefice di questo comportamento.
“Me ne vado. Non era forse questo che volevi?” replico cattiva, devi capire quanto dolore mi stai facendo.
“Kagome no. Inuyasha non ti vuole, ma noi si, non è vero Sango?”
“Shippo, non puoi costringerla. È naturale che non vorrei che se ne andasse, le voglio bene”
“Divina Kagome, lo desiderate davvero? Siete sicura?”
- No, non sono sicura. No, non lo voglio. Ma che senso a restare se lui non mi vuole?- “Sì, son sicura. Addio”
 
 FINE FALSHBLACK
 
Mi distesi sul letto con ancora l’accappatoio addosso e il turbante avvolto sopra la testa. Altroché schiarire le idee, la doccia mi aveva solo riportato in mente brutti ricordi.
Guardai la finestra sperando, con tutta me stessa, che questa si aprisse mostrandomi un Inuyasha arrabbiato, perché non avevo motivato il mio ritorno o perché non aveva capito quanto tempo sarei stata via.
Niente. Passarono i minuti, le ore e non successe nulla. Lentamente mi lasciai avvolgere dalle braccia di Morfeo.





Angolo autrice.
Chiedo venia per il ritardo, ma son stata impegnata con gli studi e aggiornerò tra parecchio che per due settimane sparisco (Evviva vacanza)
Lo so, è cortino pure questo di capitolo. Mettiamola così. Ancora non ne sono capace ^^'

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