Capitolo 4
Ci aveva pensato per tutto che la bionda le aveva dato, ma
non era ancora arrivato ad una risposta corretta. Bloccarlo, cioè uccidere il
bambino privandolo della vita, o crescerlo con due genitori immaturi con una
situazione problematica che gli avrebbe solo procurato seccature?
Cosa avrebbe risposto alla seccatura che invece scommetteva
aveva già pensato a tutto e preso la decisione più saggia?
Qual’era?
Oddio basta! Era stufo di pensare sempre allo stesso da 15
giorni. Un po’ di novità, di fresco!
Non sapeva dove aspettarla quindi era andato sul soffitto del
suo stabilimento preferito.
Le nuvole, fortuna vuole, non avevano una pancia che potesse
crescere e farne uscire…suo figlio.
Come la seccatura era a malapena la sua ragazza quella cosa
era solo un po’ suo figlio, ma a dispetto della grandezza rimaneva una parte di
lui.
E ci risiamo! Quanto era fastidiosa quella situazione.
Sentì rapidi e
pesanti passi provenire da sotto. Non erano i suoi, ma strano che Chouji si desse al jogging.
-Shika! Hanno portato Temari all’ospedale. L’ho vista che la
portavano mentre passeggiavo per la strada- gli strillò ansante appena lo ebbe
scorto.
Shikamaru aprì gli occhi di scatto, si alzò e cominciò a
correre verso l’ospedale. L’amico gli era corso dietro così aveva l’opportunità
di chiedergli qualcos’altro.
-Sai cos’è successo?-
-A quanto pare la donna che stava scortando è stata
attaccata e allora hanno cominciato a lottare, erano in inferiorità numerica e
allora hanno fatto fatica. Sembra che ad un certo punto un degli assalitori
abbia colpito Temari e lei si è accasciata a terra. Però è riuscita ad evocare
Kamatari, la donnola e poi l’hanno portata qui-
-Dove l’hanno colpita?-
-Mi hanno detto allo stomaco, ma nelle confusioni non si può
esserne sicuri-
-Cazzo!- aumentò il passo –Porca troia-
Ormai erano dentro e un’infermiera gli stava conducendo da
lei.
-A proposito, come sai tutte queste informazioni precise?-
chiese il ragazzo.
-Me l’ha detto un genin che era nella sua squadra- rispose
Chouji incuriosito dal comportamento dell’amico.
La signorina davanti a loro si era fermata. –Vi prego di
aspettare qui che dalla paziente c’è il medico-
-Chi è il medico?-
-Haruno Sakura-san- e con questo se ne andò. Il paffuto tirò
un sospiro di sollievo. Con Sakura non c’era pericolo.
Nara non contento si era avvicinato alla porta così da
riuscire a sentire la conversazione all’interno. Anche se Chouji si era unito a
lui nell’origliare non si mosse.
-…beh non hai riportato grandi ferite, ma..- stava dicendo
Sakura -…ma di chi era il bambino Temari-san?-
La voce tesa della ninja di Suna si attenuò. –Shikamaru-
Si sentì il respiro trattenuto del medico.
-Mi dispiace, ma per il bambino è stato un grande urto e…non
ce l’ha fatta.-
La porta sbatté di colpo.
- Shikamaru che ci fai qui?- aveva esclamato la rosa.
Ma lui non ascoltava si era fiondato sulla sua ragazza.
L’aveva abbracciata e la stringeva convulsamente a sé mentre lei cominciava a
singhiozzare. Immerse il viso tra i capelli biondi.
Prima che Sakura chiudesse la porta alle spalle si sentì la
voce di Temari pregarla di non dire niente
a nessuno.
Qualche lacrima era scesa anche sul bel volto di Shikamaru,
ma l’avevo celato alla sua ragazza.
-Cosa avevi deciso alla fine?- le chiese sottovoce.
-Beh pensavo alla fine che sarebbe stato meglio- si asciugò
gli occhi –tenerlo, saremmo stai una strana famiglia, che idea stupida vero?- e esibì un debole
sorriso.
-No, non era stupida- rispose lui baciandole i capelli.
-Tu cosa avevi deciso?-
Non rispose, la strinse forte.
Alla fine, alla vera fine aveva deciso che l’avrebbe voluto
tenere. Troppo tardi aveva preso la decisione, proprio poco istanti prima di
sentire la sentenza dalla bocca di Sakura.
Lei scioccamente aveva immaginato come sarebbe stata la vita
con lui o con lei.
La bionda si strinse forte alla maglia del ragazzo.
Difetto di avere una
relazione segreta: non poteva avere il sostegno di nessuno quando succedeva
qualcosa di brutto, di così brutto.
Beh almeno aveva Shika.
***
Avevano trattenuto Temari tre giorni in ospedale per
rimuovere e curare ciò che quella piccola scaramuccia aveva provocato.
Shikamaru era tornato a farle visita ogni qualvolta ne aveva avuto
l’opportunità. Dal punto di vista “del celiamo la cosa” erano stati molto
menefreghisti, vista la situazione non badavano molto agli altri e lo shinobi
non badava neanche a se stesso.
Questo non aveva impedito agli amici e soprattutto ai
parenti di scoprire il triste accaduto,
ma tutti si comportavano come se non fosse accaduto niente.
Quest’ignoranza era opportuna anzi una manna dal cielo.
Erano chiusi nel loro regno, prima avevano fatto di tutto perché nessuno vi
potesse entrare, ora l’avvenimento aveva creato una naturale barriera.
Era strano però il cambiamento, pensavano i loro conoscenti, da due persone completamente
distinte a due entità così unite così legate l’una con l’altra che condividono
una tale esperienza.
-Andiamo- esclamò dolcemente Shikamaru tendendo la mano
verso la bionda che si avvicinò e così
lui le poté cingere la vita.
Uscirono dall’ospedale
e si diressero verso l’albergo dove il ragazzo aveva prenotato una
camera. Non era il caso di tornare subito a Suna: aveva voglio di rilassarsi e
temeva anche un po’ la reazione dei fratelli. Tutti e due non si erano
disillusi che gli abitanti di Konoha avessero tenuto la bocca chiusa.
Per la prima volta si sentiva debole.
Shikamaru era stato molto gentile: si era preoccupato di
tutto e di tutti e non l’aveva lasciata sola. Poteva scommetterci che non
gliela avrebbe mai detto, ma aveva provato un grandissimo sollievo vendendolo
entrare dalla porta.
Si strinse a lui.
Proseguirono così per la strada sino ad arrivare alla porta
della camera. Entrarono in silenzio e così cominciò il loro piccolo stacco
dalla realtà
***.
Di comune accordo si erano presi una pausa di qualche
giorno: avrebbero passato il tempo chiusi in quella camera d’albergo godendo
della compagnia reciproca. Serviva per dare uno stacco definitivo alla vicenda.
Concedendosi quel tempo isolavano l’episodio e dopo avrebbero ripreso la vita
di tutti i giorni sperando che non fosse successo niente. L’avevano presa
entrambi allo stesso modo prima con grande sconforto, dopo con velata
malinconia e dolcezza verso l’altro. Così quei giorni furono un balsamo per
tutti e due i ninja. Vivevano come marito e moglie non parlavano molto perché i
loro pensieri si soffermavano ancora sull’immagine di quel bambino che non
avrebbero mai visto.
Vi era una falla nel loro piano di pace: non avevano
avvertito Gaara oppure Kankuro del fatto che la sorella sarebbe rimasta una
settimana nel Villaggio della Foglia..
Manco a dirlo quest’ultimi arrivarono alle porte pochi
giorni dopo.
Tutti gli shinobi del villaggio sapevano dove fossero Temari
e Shikamaru e con aria tetra indicarono
loro la via.
I due ninja della Sabbia trovarono questo comportamento
molto strano: nessuno li aveva informati dell’aborto.
Ora stavano bisbigliando davanti all’uscio discutendo il
modo migliore di entrare; il marionettista voleva sfondare la porta, mentre il
rosso più ragionevole e pacato decise di far di far passare la sabbia sotto
l’entrata e aprirla dall’interno.
E naturalmente così fecero.
Kankuro che si immaginava chissà quali scene turpi si
ritrovò a guardare un Shikamaru disteso sul largo divano profondamente
addormentato e sopra di lui sua sorella appoggiata al petto del moro con gli
occhi chiusi. Lo shinobi di Konoha poggiava una mano sul ventre di Temari dove
aveva messo anche lei la mano per
riscaldare quel nido ora vuoto.
Le guance della ragazza erano state rigate da lacrime, ora
si vedevano solo dei solchi umidi nel volto addormentato. Di fronte a questa
scena i due fratelli rimasero interdetti. Se prima l’idea era quella di
scatenare l’inferno, ora il pensiero giusto era quello di muovere piccoli passi
lontano da lì anche ritornare subito a Suna. E così avrebbero fatto se il
Kazekage non avesse urtato il mobile accanto alla porta facendo così svegliare
incredibilmente solo Shikamaru.
Questi grugnì e fissò con viso dubbioso gli intrusi.
-Che ci fate voi qui?- sussurrò alzandosi un po’ senza far
svegliare la dormiente.
Imbarazzati prima si guardarono tra loro e poi Kankuro
mormorò: - Volevamo riportare a casa la nee-chan perché ci erano giunte..delle
ehm si voci…che voi eravate, insomma insieme e..-
-Questo non ci piaceva- continuò Gaara –Ma ci sembrava,
così, di avervi disturbato e ce ne stavamo andando-
Shikamaru li guardò interdetto, chissà cosa aveva fatto per
renderli dei tali agnellini. Poco importava.
-Scusate, se non vi ha avvertito, eravamo un po’
scombussolati e giuro che ve l’avrebbe detto prima o poi- la guardò dolcemente
–L’avrebbe….-
I fratelli non riuscivano a capirci niente. Che discorso era
quello?
Avevano la netta sensazione di aver perso qualche tassello
importante. Allora la sorella era andata in missione, si era ferita, grazie a
quest’evento avevano scoperto che stava con Shikamaru della Foglia e dopo non
vedendola tornare e immaginando i due soli in una camera d’albergo avevano
deciso di venire a fare una visita all’impertinente.
Kankuro riuscì ad ottenere una spiegazione dicendo –Eh?-
-Ma voi esattamente cosa sapete?- fu la domanda geniale del
Nara.
Loro lo raccontarono e nel frattempo avevano preso delle
sedie e si erano messi vicino al divano. Temari ancora ignara e addormentata
stringeva convulsamente un lembo del vestito, sembrava avere degli incubi.
E fu il turno di Shikamaru di raccontare aveva descritto
tutto fin quando arrivò alla notizia di
Temari di qualche settimana prima -….e mi disse che era incinta-
I fratelli trasalirono e sguardi di rabbia provenivano dai quei
forti abitanti del deserto.-Co-cosa?- balbettò il povero marionettista mentre
per al Kazekage sembrava essere scomparso per sempre l’uso della parola.
–Shikamaru, mi sei sempre stato simpatico, ma così ha i oltrepassato il limite,
io ti spacco la…-
-Calmi, la svegliate- alzò la mano in segno di comando.
Guardò apprensivo la bionda, se non dormiva ora non avrebbe recuperato il
sonno, infatti di notte non riposava.
-Fatemi finire, dovevamo decidere se tenerlo o no il giorno
della missione, ma qualcun altro aveva deciso per noi- si fece cupo ad un
tratto –Purtroppo durante lo scontro l’avversario di Temari le ha colpito il
ventre e così ha perso il bambino-
Il silenzio era penetrante. Ma Gaara si era reso conto che
non era solo un affare di sua sorella e non se ne dispiacque solo per lei: -Mi
dispiace, Shikamaru-san -
In risposta annuì poi per non fermarsi a quel momento
un’altra volta continuò: -Appena finita la degenza siamo venuti qui. Temari
aveva bisogno di riposo-
-Come l’ha presa?- gli bisbigliò Kankuro. Si era avvinato
alla sorella, con uno sguardo pieno di pietà.
-Lei…beh…è stato brutto per entrambi, ma lei aveva deciso da
più tempo di me di tenerlo e si è sentita in colpa per essere andata in
missione- la compassione era molta e così il moro proseguì –ma ci siamo
ristabiliti è solo che di notte ci pensa e non dorme-
In quel momento il corpo di Temari fu percorso da un
brivido: il sogno doveva essere al suo epilogo. Si svegliò di soprassalto e
senza accorgersi che erano presenti i suoi fratelli buttò le braccia attorno al
suo ragazzo.
Non voleva più farli più. Un’entità ammonitrice l’accusa
della sua poca cura e le faceva capire che, debole e stupida com’era, Shikamaru
non l’avrebbe più voluta e i suoi fratelli si sarebbero vergognati di lei.
Il ragazzo la calmò, come sempre si ricordava della realtà
che lui era lì e che i fratelli non l’avrebbero scoperto, forse…
-Amore, Gaara e Kankuro sono vicini- gli sussurrò il moro.
-Quanto vicini?-
-Girati-
Lentamente si volse e si trovò faccia a faccia con gli unici
componenti della sua famiglia. Lo shinobi si sciolse dall’abbraccio e andò a
preparare del tè.
Le parole erano sempre mancate nella loro famiglia e
mancavano anche ora. Chissà se essa sarebbe resistita a questo perché nella
vita quotidiana è facile definirsi tale, ma negli eventi eccezionali?
-Scusate- disse Temari –Sono mortificata, non volevo. Se
aveste aspettato sarebbe stato come se nulla fosse accaduto-
-E sarebbe stato giusto secondo te?- domandò Kankuro
-Perché non ci hai detto niente?- fece incredulo Gaara
–Siamo una famiglia-
-Non volevo che vi preoccupaste, per quello che alla fine
non lascerà il segno. Dovete essere sereni- rispose la bionda.
-Anche tu-
Poi nessuno parlò. L’atmosfera fu spezzata dall’arrivo di
Shikamaru con le tazze. Sedendosi sul divano le chiese: -Come stai?-
-Bene- rispose meccanicamente.
Gaara vedendo il loro sguardi aveva capito. Esisteva
un’altra persona al mondo in grado di capire sua sorella. Si alzò.
-Quanti giorni ti servono?- domandò autoritario.
-Due-
-Ok, fra 2 giorni si torna a Suna. Ti voglio in forma entro
quella data-
-Sarà fatto- replicò obbediente
Fece alzare Kankuro
-Temari torna sorridente- soggiunse imbarazzato.
-Sarà fatto- ribadì
accennando un sorriso.
Si lasciarono la porta alle spalle ma prima si sentì la voce
di Kankuro: -Nara la voglio come nuova!-
***
Chiuse la porta e andò a riportare la chiave ai proprietari.
-Preso tutto?- domandò alla bionda che si stava
stiracchiando.
-Si, presumo-
-Non ci entrerò una seconda volta seccatura sbadata-
-Mi stai dando della distratta Shika?-
-Mi sa di sì-
-Come osi?- s’infervorò Temari tenendo il pugno alto.
-Non puoi controbattere, non sono io quello che ha lasciato
che tutta l’acqua del tè evaporasse- ribattè lui sicuro
-E’ successo solo una…-
-cinque volte- finì il moro.
S’incamminarono verso le porte. Entrando nelle strade affollate
notarono che la gente li fissava.
-Ho il presentimento che abbiamo dato spettacolo- osservò la
giovane.
-Che seccatura, addio libertà-
Lei fece un piccolo saltellò in avanti e sorridendo disse:
-Guarda la cosa dai lati positivi-
-Perché, ce ne sono?- sbuffò incredulo.
-Per prima cosa ora puoi far vedere che gioiello di ragazza
che hai-
-Verrò compatito da tutti- borbottò.
-Hai detto qualcosa?-
-Chi io? Ma no amore!- il viso falsamente innocente che
tradiva l’ironia.
Erano in vista della porte: - Qual era l’altro lato positivo?-
disse il moro.
Lei sorrise digrignando i denti: -Sapendo che sono la tua
ragazza ora non hai più motivo di essere geloso-
-Io non sono geloso-
-Non ora ma lo sei stato, caro il mio cerbiatto-
-Tsk…deliri di una donna- commentò sonoramente.
Questa no, che non gliela lasciava passare. Cominciò a
ricoprirlo di pugnetti.
-Sembra che tutto sia tornato normale- notò Gaara assistendo
la scena.
-Mah…ci vorrà un po’…ma Shikamaru la fa rimanere attiva-
-A sue spese- fece ironico il Kazekage.
Nel mentre i due erano arrivati di fronte ai fratelli.
Temari si posizionò alla sinistra di Gaara.
-Beh allora ci vediamo ragazzi-
I ninja della Sabbia risposero e si incamminarono. Proprio
come una volta il trio se ne andava prendendo commiato da Shikamaru che gli
salutava con il suo sorrisetto.
La ragazza si voltò di colpo corse incontro al moro, gli
gettò le mani al collo.
-Volevi andartene senza salutare?-
Si baciarono mettendoci dentro tutta la passione, l’amore
scorreva fra di loro.
-Mi aspetti vero?- mugugnò la giovane.
-Basta che non torni più con le tue sorprese- ribattè
ironico –Tem lo sai che ti amo vero?-
-Come mai questa dichiarazione? Io lo sapevo già- esclamò
allegra con l’aria di chi la su lunga.
-Seccatura delle seccature-
In cambio gli diede un bacio.
-Riguardati- le consigliò dolcemente lo shinobi.
-Non preoccuparti, Nara non sono mica debole come te-
rispose spavalda.
Shikamaru confermò l’affermazione. –E allora perché me l’hai
detto?-
-Appunto perché sei tu, potresti finire contro un albero
prossima volta-
La situazione era pericola e bisognava muoversi con
rapidità: la bacio un’altra volta.
-Piccolo bastardo ormai mi conosci bene- detto questo Temari
riprese il possesso delle sue labbra.
-E meno male se no che fidanzato sarei?-
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Ultimo mega-capitolone!
E ora puoi dirsi
felicemente conclusa!
Piaciuta la sopresina? beh forse non era delle più liete. Poveri Shika e Tem....
Cmq vorrei ringraziare tutte coloro che l'hanno seguita e soprattutto chi la recensita!
violettamiciomia: ciao ehm...*me imbarazzata* mi dispiace. Se eri tanto
curiosa di veder crescere la piccola peste dei Nara, puoi andare a
leggere un'altra mia fic "unire due vite". tranquilla come ho
già precisato la caratterizzazione dei personaggi è molto
simile. per il titolo non saprei perchè mi serviirebbe
qualcosa che dica un po' della trama che il mio non dice il tuo molto
di più, ma...boh..cmq grazie mille davvero ^///^
giusygiu: salve"! spero che l'ultimo capitolo ti sia piaciuto.
purtroppo niente avversaria: in questo ho tentò di mettere
meno persone possibile al di fuori dei due (quasi impossibile
visto gli amici impiccioni che si ritrovano). Poi Ino non è
essenzialmente una nemica di Tem (Shiho si e lasciamo stare gli ultimi
capitoli del mangagrrr) è stata creata così dai fan. Ma
sappiamo che Tem è la migliore no?
anche a te davvero tante grazie per aver seguito la fic, speriamo di risentirci presto
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