Tra le tue braccia

di eolide98
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** C'era una volta ***
Capitolo 2: *** This Is Our Story ***



Capitolo 1
*** C'era una volta ***


Fic partecipante al contest “ Per il potere conferitomi io vi dichiaro marito e... “ indetto da AnnabethJackson sul forum di efp (http://freeforumzone.leonardo.it/d/11057770/Per-il-potere-conferitomi-vi-dichiaro-marito-e-/discussione.aspx?#idm128930921)


 

TRAFILETTO IDENTIFICATIVO

Autore ( Nick efp e Forum)

Eolide98

Titolo:

Tra le tue braccia

Coppia utilizzata:

Solangelo ( Ovviamente)

Genere:

Romantico, comico

Avvertimenti:

Nessuno

Citazione scelta:

La verità è bella, qualunque essa sia. Anche se fa paura, o se è brutta. È bella semplicemente perché è vera. E la verità è luce, ti rende più te... ed io voglio essere me”

Prompt:

Alba

Situazione:

proposta di matrimonio

Conteggio parole:

4648

Note dell'autore:

Mi è stato chiesto, per questo concorso, di creare qualcosa che non fosse banale, qualcosa di assolutamente originale ( e dolce) che lasciasse il lettore interdetto... spero, con tutto il cuore, di aver risposto positivamente a tale richiesta. Mi scuso, poi, per la forma che potrebbe, a volte, rivelarsi scorretta... ma, come da accordo, non ho potuto ricorrere all'aiuto della mia beta.

Ringrazio davvero tanto Annabeth Jackson per avermi dato la possibilità di scrivere questa fic.

( Per le note dell'autore vere e proprie si pregano i lettori di andare a guardare alla fine del capitolo)

:


 


 


 


 


 


 


 

TRA LE TUE BRACCIA


 

C'era una volta...


 


 

Will si lasciò cadere sul divano afferrando il telecomando con la mano destra. Si era messo il pigiama, aveva fatto la doccia ed era perfino riuscito a mettere nel forno a microonde un paio di pizze surgelate per lui e per Nico.

Ma proprio mentre stava per pigiare sul pulsante dell'accensione, si rese conto che il televisore era già in funzione. Sua figlia Bianca stava guadando il suo cartone animato preferito: Rapunzel.

Will sospirò, rendendosi conto che anche quella sera avrebbe dovuto sorbirsi le canzoncine da cartone animato e gli urletti eccitati della piccola.

- Bianca! - la chiamò il ragazzo, alzandosi faticosamente dal divano. - Tesoro, non dovresti stare tanto vicina allo schermo, potresti farti male agli occhi! Vieni a sederti qui sul divano, avanti!

- Ma papà... - brontolò la bimba, rivolgendo a Will uno sguardo supplice. - Da qui la TV si vede molto meglio. Ti preeeego...

Will sorrise e si avvicinò a sua figlia. Poi, veloce come un lampo, le mise due dita sotto le ascelle ed iniziò a farle il solletico. Bianca ebbe un sussulto, ma ben presto lo stupore lasciò spazio al puro divertimento.

Will faceva spesso quel genere di giochi, sebbene Bianca avesse ormai quasi sette anni. Il biondo, infatti, sapeva bene quanto alla figlia piacesse farsi fare il solletico o giocare a “ti rubo il naso”, e alle volte, quando Bianca non aveva molta voglia di starlo a sentire, si divertiva a convincerla a fare qualcosa usando quel genere di metodi.

Bianca era ormai senza fiato. Will continuava a solleticarla e la bambina si dimenava tra le braccia del suo papà.

- E va bene ahahahahh... - si arrese la piccola. - Mi siederò sul divano...

Will afferrò la bimba e se la caricò su una spalla, mentre quella rideva a crepapelle. Si avvicinò al divano e la depositò proprio dove, fino ad un attimo prima, era seduto lui.

- Chissà che fine avrà fatto Nico! Sono già le otto passate e non è ancora tornato! - disse Will a voce alta, accomodandosi sul divano di fianco a Bianca e scompigliandole i lunghi capelli rossi con la mano sinistra. La bimba tentò di togliersi le mani del biondo dalla testa, sbuffando.

Will sorrise a quella reazione: era incredibile quanto somigliasse a Nico per certi versi!

I due avevano adottato la bimba sei anni prima. Bianca aveva una triste storia alle spalle: la sua mamma biologica l'aveva abbandonata dinanzi all'orfanotrofio “Maria Ausiliatrice”. La donna non aveva neppure lasciato un biglietto per indicare il nome o l'età della bimba. Le suore che si erano prese cura di lei, vista la sua carnagione chiara ed i sui splendidi occhi azzurro ghiaccio, avevano deciso di chiamarla Bianca, una strana coincidenza a pensarci bene. La bambina portava lo stesso nome della sorella di Nico, Bianca Di Angelo, morta anni prima in un incidente stradale.

Nello stesso periodo, la proposta di adozione di Will e Nico era stata accettata: avrebbero ben presto incontrato la loro futura figlia. Poco tempo dopo i due si erano recati all'istituto “Maria Ausiliatrice”, dove avevano incontrato la bimba per la prima volta.

Nico, seppure avesse tentato di nasconderlo, si era commosso, ed aveva stabilito fin dal principio un legame molto particolare con il piccolo fagottino rosa. Will si era dimostrato da subito entusiasta, era addirittura riuscito a farla sorridere facendo un mare di boccacce.

Pochi mesi dopo, Bianca era arrivata nell'appartamento di Will e da subito la tranquilla quotidianità della coppia era stata stravolta. Nottate, pappette disgustose, cartoni animati e strani giochi. Nonostante tutto, però, Will e Nico erano riusciti a crescere la bimba nel migliore dei modi stando con lei a turno e provvedendo a tutte le sue necessità.

 

Will era davvero contento di ciò che lui e suo marito erano riusciti a costruire. Avevano una casa, una splendida figlia e soprattutto erano felici e questo, almeno per quanto lo riguardava, valeva più di ogni altra cosa. Perso in questi suoi pensieri, il ragazzo tardò ad accorgersi che il campanello stava suonando. Quando, finalmente, Bianca gli fece notare la cosa, corse verso la porta. Purtroppo era già troppo tardi. Il biondino si trovò davanti un Nico Di Angelo furibondo. I capelli neri erano scompigliati e pieni di polvere, portava una vecchia borsa nera, a tracolla, dalla quale spuntavano un mucchio di fogli. Nella mano destra teneva un pesante libro di letteratura latina, mentre, con la sinistra, teneva stretto a sé un quaderno di pieno di appunti. Gli occhiali gli stavano nel taschino della camicia, rigorosamente nera.

- Che stavi facendo di tanto importante da non poter venirmi ad aprire, Solace? - domandò Nico, appoggiando il quaderno ed il libro sulle braccia di Will, che era ormai pronto a sorbirsi una lavata di capo. Il moro scostò suo marito e fece il suo teatrale ingresso in casa, facendo cadere per terra la pesante borsa nera e dirigendosi verso Bianca.

La bimba gli si lanciò addosso con un grido allegro.

- Papà! Sei tornato! - Nico la prese al volo e la strinse a sé forte forte, facendo, però, attenzione a non farle male. - Sei in ritardo! - concluse la bambina con un sorriso dipinto sul volto.

- Già... papà è stato fino ad ora a catalogare reperti e prima, per tutta la mattinata, sono stato a scuola... ti assicuro, cara la mia piccolina, che non me ne sono stato con le mani in mano! - Nico poggiò lentamente Bianca per terra e si stiracchiò, poi si avvicinò alla borsa e si chinò per trarne fuori un mare di scartoffie, una penna USB ed un vecchio volume dalle pagine ingiallite. Gli occhi di Bianca si tinsero di curiosità e di aspettativa. Nico sorrise sotto i baffi, mentre Will appoggiava quaderno e libro di letteratura sul tavolo della sala da pranzo, facendo un rumore del diavolo.

- Ma tra gli scavi e la scuola, papà ha avuto il tempo di passare in quella libreria davanti alla cattedrale che vende vecchi libri e ti ha preso... questo! - il corvino voltò il libro mostrando la copertina scura sulla quale era scritto in bianco “Il giro del mondo in 80 giorni”. Will ricordava bene quel libro: era stato uno dei primi che Nico lo aveva convinto a leggere. Bianca, naturalmente, era al settimo cielo. Il suo papà, una volta a settimana (il giorno più quotato era il mercoledì) le portava un libro da leggere che acquistava sempre nella stessa vecchia libreria.

- Ti piace? - chiese Nico a Bianca, più che sicuro di quale sarebbe stata la risposta. La bimba lo abbracciò e lo strinse forte, dandogli dei piccoli bacini sul naso.

- Sì, sì va bene... ma tutto questo affetto potrebbe finire per causarmi l'allergia, piccolina! Hai fatto i compiti? - chiese il moro guardando di sbieco la figlioletta. Bianca, per tutta risposta, puntò lo sguardo a terra.

- Papà ha detto che potevo non farli... solo per questa volta... - Will era decisamente nei pasticci.

- Cosa ha detto Will? - il tono di Nico si era alzato di un'ottava, mentre il biondo si era portato alle sue spalle, cingendogli i fianchi.

- Ehm... tesoro... mi dispiace tanto, ma Bianca voleva davvero venire con te a lavoro domani. E visto che è l'ultima settimana di scuola ho pensato... - Nico tentò di girarsi, ma Will lo strinse con forza e gli depositò un leggero bacio sul collo. Il moro fremette a quel contatto ed abbandonò ogni resistenza: Will conosceva fin troppo bene i suoi punti deboli, sapeva, quindi, che per trasformare un Nico irascibile in un tenero gattino che fa le fusa bastava sfiorargli il collo.

- Quindi posso venire con te? - chiese Bianca, impaziente. Il moro annuì e la bimba rifilò ai suoi due papà un sorriso, tornandosene sul divano a guardare il suo cartone animato preferito.

- Ho messo la pizza surgelata a riscaldare nel microonde - sussurrò Will all'orecchio di suo marito, facendo particolare attenzione a sfiorargli il lobo dell'orecchio con le labbra. Nico annuì e si diresse verso la cucina, scostandosi di dosso il suo petulante e terribilmente affettuoso compagno. Will lo seguì in cucina, con un enorme sorriso stampato in volto.

Nico mangiò in fretta, nonostante Will continuasse a ripetergli che abbuffarsi non gli faceva poi troppo bene: alle volte il moro trovava estremamente fastidiosa la sindrome del crocerossino del suo compagno, ma, anche se non lo avrebbe mai confessato, trovava adorabile il fatto che Will si preoccupasse costantemente per lui.

I due si scambiarono poche frasi. In effetti era Will a sforzarsi di mandare avanti la conversazione, mentre Nico si limitava a rispondere a monosillabi tanto per non sembrare scortese. Il moro sbadigliò e Will non poté resistere all'impulso di sporgersi oltre il tavolo e posargli un leggero bacio sulla guancia: lo trovava adorabile.


 

Terminata la cena, i due raggiunsero Bianca davanti alla TV: il film era quasi finito, il brigante Flynn stava raccontando di come avesse chiesto a Rapunzel di sposarlo. Quello fu l'inizio della fine.

- Papino, - chiese Bianca, riferendosi a Will. - Potresti raccontarmi della tua proposta di matrimonio?

Nico lanciò un'occhiataccia a suo marito, che purtroppo il biondino non colse. Al contrario, Will si accomodò sul divano e prese Bianca in braccio. Invitò poi Nico a sedersi accanto a lui. Il moro gli si avvicinò con riluttanza, rivolgendo un grosso sorriso alla piccola Bianca.

- È una storia un po' lunga, ma posso assicurarti che è anche la più bella che possa essere raccontata... - Will iniziò a raccontare, mentre un fiume di ricordi investiva lui e quello che ormai era suo marito.

 

Will se ne stava sul letto, immobile, rivolto verso Nico. Non si sarebbe mai stancato di ammirare i suoi lineamenti, di sorridere vedendo il suo viso disteso, almeno di notte. Non avrebbe mai smesso di trovarlo bellissimo, con quella sua pelle delicata e quei suoi lunghi capelli scuri.
Will si diede mentalmente della tredicenne innamorata, tuttavia non smise di guardare il suo fidanzato che dormiva, continuò, anzi, ad osservare ogni particolare.
Il rumore fastidioso della sveglia del suo cellulare lo scosse da quei pensieri: l'ora era arrivata!
Facendo attenzione a disattivare il dispositivo prima che Nico si svegliasse, Will si alzò dal letto e si diresse verso il bagno della vecchia casa al mare di suo padre.  
I due erano andati lì per trascorrere del tempo da soli: Will aveva affittato un mucchio di film da guardare assieme, e la spiaggia, distante pochi metri dalla vecchia villetta, era il luogo ideale per starsene sdraiati al sole. Tuttavia il motivo per il quale Will aveva portato Nico lì era ben diverso dal passare una settimana di coccole e risposo. 

intenzione

Ma Will aveva paura, ne aveva tanta… perché, conoscendo il suo fidanzato, c’era da aspettarsi che capitasse qualunque cosa. Il biondino si impose di rimanere calmo ed indossò un paio di bermuda sopra ai boxer gialli coi quali aveva dormito, poi, in punta di piedi, tornò nella camera da letto ed impostò la sveglia affinché suonasse alle cinque in punto. Aveva solo un’ora per organizzare tutto al meglio.

Will aveva scelto quell’orario perché sapeva quanto a Nico piacesse vedere il sole che sorge. L’alba era sempre stato il momento preferito dal suo ragazzo ed il biondino voleva che tutto fosse perfetto quel giorno, voleva che tutto andasse per il meglio.

Infilate un paio di infradito, il ragazzo si diresse furtivamente verso la cucina, dove la macchinetta, impostata la sera prima, aveva appena finito di preparare del fumante caffè nero. Caffè che, per inciso, a Will non piaceva neppure. In effetti trovava quella bevanda abbastanza amara e continuava a chiedersi come facesse Nico a berne tanto.

Il ragazzo mandò giù un sorso ed immediatamente si sentì più sveglio; si avvicinò ad uno dei cassetti della cucina e ne estrasse una pila di cinque buste da lettere, ognuna delle quali era contrassegnata da un numerino.

-Bene! - si disse Will – iniziamo!

 

Il suono della sveglia fece aprire di scatto gli occhi al povero Nico. Il ragazzo si voltò pigramente, tentando di avvicinarsi a Will. Purtroppo trovò solo una fredda porzione di materasso abbandonata. Si affrettò a disattivare il cellulare del suo ragazzo ed aprì gli occhi, solo per trovarsi davanti una busta di carta contrassegnata dal numero uno, scritto in nero a caratteri cubitali.

Nico si affrettò ad aprirla e ne trasse fuori un foglietto, sul quale Will aveva scritto con un'orribile penna verde.

 

Caro raggio di sole,

Ho organizzato questa piccola caccia al tesoro per ehm... farti una sorpresa. Le regole sono semplici: dovrai risolvere gli indovinelli che ho preparato e scoprire in cosa consiste il “tesoro” da trovare. Che ne dici iniziamo?

Dovrai trovare il primo libro che abbiamo letto assieme...

Ti amo tanto...

Will

 

Nico sorrise come un ebete e si chiese cosa avesse in mente quel folle del suo ragazzo. Si alzò dal letto e si avvicinò all'armadio, infilandosi un paio di bermuda scuri (ebbene sì, Will era riuscito a convertirlo) ed una canottiera nera. Il ragazzo era davvero stanco (aveva controllato l'orologio ed erano ancora le cinque del mattino), tuttavia, era anche curioso di sapere per quale motivo il suo ragazzo avesse organizzato tutta quella messinscena. Così Nico decise di accettare la sfida e si diresse verso la cucina, dove era sicuro di trovare il libro del quale Will aveva parlato.

Non fece in tempo ad entrare nella stanza che subito vide, poggiato sul tavolo, un vecchio volume ingiallito. Nico sorrise e ne lesse il titolo in copertina: “Le Metamorfosi”, la più famosa opera dell'autore latino Ovidio, che il moro aveva dovuto leggere ed imparare per il suo esame universitario di latino. Era stato proprio Will ad aiutarlo a ripassare, era quindi ovvio che il biondino si riferisse a quel libro.

Nico lo aprì e vi trovò all'interno una busta contrassegnata dal numero due. Ovviamente l'aprì. All'interno c'era un altro messaggio scritto dal suo ragazzo.

 

Caro raggio di sole,

Sei riuscito ad arrivare fin qui? Mi stupisco sempre più delle tue capacità... però, vediamo se ti ricordi anche cosa abbiamo mangiato subito prima di darci il nostro primo bacio...

Ti amo tanto, tanto...

Will

 

Nico iniziava a trovare che il suo ragazzo fosse terribilmente sdolcinato, tuttavia non riuscì a trattenersi dall'andare verso il frigo. “Quella” torta poteva essere solo lì dentro.

Il moro aprì l'anta del frigo e vi trovò dentro, ordinatamente disposte, tre torte: una al cioccolato, una alla marmellata ed una torta gelato. Nico era davvero confuso: si ricordava perfettamente che lui e Will si erano tirati addosso del gelato al cioccolato, prima di baciarsi per la prima volta. E ricordava perfettamente anche le parole di Will, non appena le loro labbra avevano smesso di toccarsi. “Sei così dolce” gli aveva detto, e Nico gli aveva tirato una gomitata, per poi baciarlo nuovamente.

Il ragazzo sorrise a quel ricordo, rendendosi improvvisamente conto del tranello che il suo fidanzato gli aveva teso. Le torte erano state messe in frigo per distrarre Nico dal suo vero obbiettivo: il congelatore! Il ragazzo spalancò l'anta superiore del frigo e vi trovò all'interno una scatola di polistirolo. La aprì e, ovviamente, scoprì che vi era contenuta una busta di carta, contrassegnata dal numero tre.

Il suo ragazzo stava iniziando a farlo innervosire... ma doveva ammettere che tutta quella faccenda lo incuriosiva da matti. Nico aprì la busta e ne estrasse un foglio bianco, sul quale Will aveva scritto un messaggio con l'inchiostro nero.

Ciao amore,

se sei arrivato fino a qui vuol dire che ti ricordi davvero un bel po' di cose sulla nostra storia... sei addirittura riuscito a superare il trabocchetto delle torte (a proposito, puoi mangiare tutto quello che vuoi, le ho fatte proprio per te).

Ah, ho dovuto cambiare colore, la penna verde si è scaricata... peccato, mi piaceva davvero tanto!

In ogni caso questo è il terzo indovinello, vediamo quanto sei bravo:

Il nostro primo, vero appuntamento! E ricordati di non ridere troppo, altrimenti ti si sloga la mascella …

Forse dovrei smetterla di dirti che ti amo tanto...

o forse no.... ti amo tanto, tanto, tanto!

Will

Nico gettò via la busta con un enorme sorriso stampato sulle labbra. Il suo ragazzo gli aveva appena messo a disposizione tre torte, di cui una al cioccolato, e lui non avrebbe di certo rifiutato. Si avvicinò al mobile della cucina ed afferrò un coltello, poi si avvicinò alla credenza e prese un piattino. Adesso non gli restava che mangiare la torta.

Ne tagliò una fetta e la depositò nel piattino, dirigendosi verso la quarta tappa di quell'assurda caccia al tesoro.


 


 


 

N.D.A

Innanzitutto buongiorno a tutti e grazie per aver letto questa prima parte della storia...

Allora, mentre questa fic viene pubblicata io mi trovo in Inghilterra quindi ringrazio tantissimo Glenda che pubblica al mio posto.

Questa fic è nata per rispondere ad un bando di concorso ( tutte le informazioni sopra) e devo dire che mi sono particolarmente divertito a scriverla ( anche se ho dovuto usare tutta la forza della quale ero capace).

Aspetto le vostre recensioni ( e sappiate che mi dispiacerebbe davvero moltissimo non averne... per favore...) e vi lascio con un piccolo piccolo annuncio:


 

ANNUNCIO:

Per tutta l'estate ( quelle poche settimane che sarò a casa) non vorrei dedicarmi subito ad una nuova long ( salterei troppe pubblicazioni e non voglio farvi aspettare) ma concentrarmi su qualche oneshot. Una di queste ( la prima in assoluto) sarà qualla commissionatami da multifandomania. Chiunque volesse commissionarmi una storia ( dai fatevi sentire!) può mandarmi un messaggio o scrivere alla mia pagina facebook (https://www.facebook.com/pages/Eolide98/1811128499111467?ref=hl)

 

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Capitolo 2
*** This Is Our Story ***


TRA LE TUE BRACCIA


 

This is our Story


 


 

Nico staccò un pezzetto di quella deliziosa torta al cioccolato e lo mangiò in un sol boccone: era davvero ottima! Il ragazzo era già arrivato nel salone, dove era posizionato un grosso televisore ed un enorme lettore DVD. Nico era certo che al loro primo appuntamento avessero guardato un film, ma non ricordava precisamente quale. Poggiò quindi il piattino sul mobile (la torta avrebbe dovuto aspettare), ed iniziò ad esaminare ogni DVD della grossa collezione, sperando che il titolo gli tornasse in mente.

Nulla, nessun titolo lo ispirava...

Nico stava quasi per arrendersi, quando ricordò una piccola frase scritta nella lettera numero tre: “Ricordati di non ridere troppo, altrimenti ti si sloga la mascella”. Ma certo! Come aveva fatto a non pensarci prima?!?

Il ragazzo afferrò “World War Z” ed aprì il contenitore, nel quale c'era la solita busta, con su scritto il numero quattro. Effettivamente gli venne da ridere, quando erano andati a vederlo al cinema Will lo aveva circondato con le braccia ed aveva nascosto la testa nell'incavo del suo collo, morto di paura, anche se Nico sospettava che fosse stata tutta una strategia per tenerlo abbracciato per circa due ore.

Col sorriso sulle labbra, il moretto aprì la busta senza troppe cerimonie.

Caro Nico,

Sì, ce l'hai fatta, questa è l'ultima parte di questa caccia al tesoro... ci vuole qualcosa di difficile... Ti lascerò soltanto una piccola citazione, una piccolissima citazione del mio autore preferito, vediamo se indovini dove devi andare...

Se lo guardi non te ne accorgi: di quanto rumore faccia. Ma nel buio… Tutto quell’infinito diventa solo fragore, muro di suono, urlo assillante e cieco.”

Questa è difficile...

Stavolta niente ti amo... ma non ci riesco proprio... proviamo con qualcosa di diverso:

Sei tu il mio principio...

Will


 

Quest'ultimo quesito era leggermente più complicato delle altre. Nico era sempre stato bravo con gli indovinelli, tuttavia quella citazione lo mise leggermente in crisi. Eppure era certo di aver già sentito quelle parole.

Poi, d'improvviso, arrivò l'illuminazione. E quei vocaboli, dapprima sconnessi, iniziarono ad acquistare significato. Il ragazzo si ricordò di quando il suo fidanzato lo aveva portato al mare per la prima volta. Era sera tardi e c'erano un mucchio di stelle. E Will gliele aveva indicate ad una ad una, enunciando i nomi di diverse costellazioni e di diversi astri. Ma Nico aveva prestato molta più attenzione al movimento delle labbra del biondino piuttosto che alle parole che pronunciava.

Era stato proprio in quel momento che aveva sentito quella frase per la prima volta.

Will gli aveva indicato il mare con l'indice della mano destra e aveva lasciato che Nico gli si adagiasse sulla pancia. Poi aveva preso ad accarezzargli i capelli. Ed erano rimasti così tutta la notte, ad ascoltare il rumore del mare, a guardare le stelle, mute testimoni di ciò che provavano. Forse quello era stato il momento più bello, forse in quell'istante Nico si era reso conto di amare Will più di qualsiasi altra cosa.

Il ragazzo era oramai certo della risposta all'indovinello. Si diresse verso la spiaggia a piedi scalzi mentre il sole sorgeva all'orizzonte, regalando all'acqua una splendida e calda sfumatura.

E poi lo vide, in lontananza, quello scemo del suo ragazzo, che lo osservava seduto per terra e con una busta in mano.


 

Il cuore di Will batteva all'impazzata ed ogni passo che Nico faceva era come una piccola scossa elettrica che gli percorreva il corpo. Si ritrovò a pensare a quanto fosse carino di prima mattina, con il sole che lo illuminava.

Il biondino tremava un pochino, chi al suo posto non lo avrebbe fatto?!? Dopotutto stava per chiedere al ragazzo che amava di sposarlo!

Nico ormai era a pochi passi da lui, tanto vicino che il ragazzo poteva sentire il suo odore. Sapeva di gelsomino e dentifricio anche se si era appena svegliato. Will arrossì: in tutto quel trambusto si era dimenticato di fare la doccia! Ma ormai il danno era fatto, e poi era abbastanza sicuro che il suo ragazzo non avrebbe fatto troppa attenzione al suo odore.

- Allora, Solace... - Quanto diamine era sexy quando lo chiamava usando il cognome. -Potresti gentilmente spiegarmi per quale motivo mi hai coinvolto in un'assurda caccia al tesoro mattutina e soprattutto per quale motivo mi hai fatto alzare alle cinque!?!

Nico non era arrabbiato, di questo Will era certo. Era curioso di sapere per quale motivo si trovasse in riva al mare, con quello splendido sole nascente, proprio a quell'ora. Ed il biondo non poteva dargli torto.

- Ehm... ecco... - Will non si era mai sentito tanto in imbarazzo ed in ansia. Eppure era determinato a non lasciar perdere. Non questa volta!

Il biondino fece un sospiro e si inginocchiò, mentre sulla spiaggia iniziava a tirare un po' di vento.

Il panorama era splendido, tutto sembrava perfetto: il sole che si specchiava nel mare, le onde, il rumore del mare.

- Nico... io... ho pensato e ripensato a ciò che avrei dovuto dirti. Mi ero preparato un bel discorso sai? Il problema è che adesso... ehm... mi sembra di aver rimosso ogni cosa.

Nico era davvero confuso e guardava Will come se fosse un alieno. In fondo ne aveva tutte le ragioni.

- Non... non so come dirtelo ma... - Il biondino aprì la busta di carta contrassegnata dal numero cinque, traendone un pacchettino color argento, con un piccolo bottoncino sul davanti. - Nico... - lo chiamò il ragazzo, puntando i suoi occhi azzurri in quelli color cioccolato del suo fidanzato. - In questi mesi, standoti vicino, mi sono reso conto di che persona meravigliosa tu sia. Ho iniziato ad innamorarmi sul serio... e ho capito che sei tu la persona con la quale voglio passare il resto della mia vita. Quindi… eh... ecco...Vorresti sposarmi? - concluse, premendo il pulsante e rivelando un piccolo anello argentato.

Nico lo guardò, solo per un istante, negli occhi. Poi abbassò lo sguardo, mugugnando un “no” con voce spezzata.


 

- È perché non ho fatto la doccia?

Nico si sorprese, una volta di più, di quanto assurdamente inopportuno potesse essere il suo ragazzo.

- Ovviamente no, Solace! - rispose sibilando, nascondendosi dietro una falsa maschera di sarcasmo. Non osava alzare lo sguardo, sapeva che non sarebbe riuscito a reggere la profonda delusione negli occhi del suo compagno.

- E allora... perché? Ho sbagliato qualcosa? Forse... forse credi che io sia noioso? In effetti alle volte sono un po' pedante, ma ti assicuro che non lo faccio apposta! - Nico stava arretrando lentamente, quasi volesse fuggire da quella spiacevole situazione.

- Non è per questo... è... non... non voglio parlarne okay? - oramai il ragazzino era davvero lontano da Will, aveva anche iniziato ad urlare, quasi senza accorgersene. Eppure il suo ragazzo non sembrava essere intenzionato a desistere.

- Adesso ascoltami piccoletto, - Will afferrò le mani di Nico e le accostò al suo cuore, quasi volesse fargli sentire quanto batteva forte. -Io... voglio la verità, Nico. Non bugie né risposte evasive! - Il ragazzo dai capelli scuri indietreggiò ancora, gli occhi rivolti verso il basso.

- Nico, guardami! Ascolta...io ero pronto anche ad un rifiuto... è tutto parte del gioco, no?!? Solo... vorrei la verità, so che c'è qualcosa che ti trattiene dal dire quel maledetto “sì”... - Will non era solo curioso, gli sembrava che Nico stesse evitando il suo sguardo e questo non poteva che farlo preoccupare. Fu solo dopo un breve istante, quando i loro occhi si incrociarono, che il biondino fu certo che il suo ragazzo avesse qualcosa di strano.


 

- Amore, - disse Will. -Te la ricordi quella frase che ripeteva sempre la tua professoressa di letteratura al liceo? - E Nico, quella frase, la ricordava fin troppo bene. Era stato lui stesso a farla imparare al suo ragazzo, tante erano state le volte che gliel'aveva ripetuta.

- La verità è bella, - iniziò Nico, mentre sentiva il battito del cuore del suo fidanzato accelerare. - Qualunque essa sia. Anche se fa paura, o se è brutta. È bella semplicemente perché è vera. E la verità è luce, ti rende più te... - Il ragazzo si rese finalmente conto di cosa significasse quell'ultima frase, di quale valore avesse.

Sì”, si disse, “io voglio essere me...”, e si rese conto che a Will avrebbe potuto dire ogni cosa, anche la più brutta: lui l'avrebbe accettato per quello che era, senza batter ciglio.


 

- Ho paura, - disse il corvino, con immensa semplicità. - Tanta! - Nico sentì le braccia del suo ragazzo che passavano a stringergli i fianchi. - Tutto ciò che ho amato è stato distrutto: mia madre, mia sorella... non voglio che ti succeda la stessa cosa. Io non sono fatto per i legami a lungo termine, te ne rendi conto anche tu, no?!? - Will incrociò lo sguardo di Nico e lo strinse in un abbraccio, facendogli assaporare il suo calore.

- Non dire mai più un'idiozia del genere, okay? Tu sei tutto ciò che voglio, sei parte di me, oramai! Io non voglio stare senza di te... capito? - E Nico si sentì al sicuro, protetto, difeso. E un mare di farfalle tornarono a ronzargli nello stomaco... e si ricordò di quanto amasse il suo ragazzo.

- La... la proposta... è ancora valida? - chiese il corvino, con una voce tanto flebile da essere appena udibile.

Will lo lasciò andare, portò le mani sui fianchi del ragazzo e lo baciò. Con una semplicità tale da annientare ogni dubbio.

E Nico fu certo che quel momento fosse perfetto... e forse lo era davvero...


 

Il racconto era finito. Molte erano le cose che Will aveva omesso, ancor di più le piccole, fantasiose, aggiunte. Ma il ricordo che era scaturito da quella bella storia era nitido nelle menti dei due innamorati. Nico strinse la mano a suo marito, mentre Bianca li osservava tutta orgogliosa.

- Non è che me la racconti di nuovo? - chiese la piccola, soffocando uno sbadiglio. Will sorrise e si caricò la figlia in spalla, portandola verso la piccola stanza rosa in fondo al corridoio.

- Credo sia ora di andare a dormire... - disse il biondino poggiandola sul letto. Le rimboccò le coperte ed accese la lucetta viola che Bianca aveva in camera. – Domani dovrai accompagnare Nico in classe... e tu sai quanto le sue alunne ti adorino! Passeranno l'intera giornata a coccolarti... insomma, sarà davvero estenuante... - Will non fece nemmeno in tempo ad arrivare alla fine del discorso, che la piccoletta già dormiva. Il biondino sorrise ed uscì dalla stanza, dirigendosi verso la TV.

Nico era sul divano, accoccolato al suo posto. Il biondino non poté resistere, gli si lanciò addosso e lo strinse forte forte. Il corvino all'inizio protestò, ma le braccia di Will ed il suo odore (stavolta si era fatto la doccia) lo fecero addormentare immediatamente.

Will cadde addormentato poco dopo. E, anche se il divano era parecchio scomodo, i due dormirono benissimo. Perché alle volte solo tra le braccia di chi si ama si riesce a star bene... ad essere sé stessi.


 


 

N.D.A.

Eccomi tornato, cari ragazzi, dall'Inghilterra con un be po' di novità...

Innanzitutto devo dire che mi sono parecchio dispiaciuto per l'esiguo numero di recensioni al primo capitolo e se ho continuato a pubblicare è stato solo per far contenti coloro i quali hanno ardentemente chiesto che la storia venisse pubblicata per intero.

Vi invito, quindi, per favooooore, a lasciare una piccola recensione... per me è davvero importante.

Per tutti coloro i quali hanno messo la storia tra le seguite, preferite ecc. o che hanno recensito.... VI ADORO! SUL SERIO!

Passiamo, però, ad un po' di burocrazia...


 

ANNUNCIO


 

Per tutta l'estate ( quelle poche settimane che sarò a casa) non vorrei dedicarmi subito ad una nuova long troppo corposa ( salterei troppe pubblicazioni e non voglio farvi aspettare) ma concentrarmi su qualcosa di meno impegnativo. Domenica prossima pubblicherò il primo capitolo della mia mini-long “Travelling by plane”, una percico comica moooolto carina dedicata a Multifandomania.

Chiunque volesse commissionarmi una storia ( dai fatevi sentire!) può mandarmi un messaggio o scrivere alla mia pagina facebook (https://www.facebook.com/pages/Eolide98/1811128499111467?ref=hl)


 

ANNUNCIO IMPORTANTISSIMO!!!

Ho un problema... per tutta l'estate accedere al pc si farà sempre più complicato... avrei bisogno di una/ un assistente : una persona che possa trascrivere al pc le storie che io andrò a scrivere A MANO... vi supplico, se ci siete, fatevi sentire...

nel caso voleste proporvi potete contattarmi via messaggio privato o sulla mia pagina fb …

Ah... mi servirebbe anche qualcuno bravo abbastanza da tradurre le mie storie in inglese... sì, pretendo decisamente troppo...


 

un abbraccio,

credo in voi,

E.f.

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