House of good or evil?

di lilydreaming
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1°Capitolo ***
Capitolo 2: *** 2°Capitolo ***
Capitolo 3: *** 3°capitolo ***
Capitolo 4: *** 4°Capitolo ***
Capitolo 5: *** 5°Capitolo ***
Capitolo 6: *** 6°Capitolo ***
Capitolo 7: *** 7°Capitolo ***
Capitolo 8: *** 8°Capitolo ***
Capitolo 9: *** 9°Capitolo ***
Capitolo 10: *** 10° Capitolo ***
Capitolo 11: *** 11° Capitolo ***
Capitolo 12: *** 12° Capitolo ***
Capitolo 13: *** 13°Capitolo ***
Capitolo 14: *** 14°Capitolo ***
Capitolo 15: *** 15°Capitolo ***
Capitolo 16: *** 16°Capitolo ***
Capitolo 17: *** 17°Capitolo ***
Capitolo 18: *** 18°Capitolo ***
Capitolo 19: *** 19°Capitolo ***
Capitolo 20: *** 20°Capitolo ***
Capitolo 21: *** 21°Capitolo ***



Capitolo 1
*** 1°Capitolo ***


Nuova fanfiction!
è un po' diversa dalle altre mie ff. Chiedo scusa in anticipo per il linguaggio che userò
Spero vi piaccia <3




Nina trascinò la sua valigia sul viale guardò esterrefatta la grande casa in stile vittoriano davanti a lei. Ancora non poteva crederci, per i  prossimi nove mesi  quella sarebbe stata casa sua.  Salì l’ultimo gradino e bussò alla porta. Una donna sulla quarantina  le aprì. La donna indossava dei guanti gialli di gomma, quelli che si utilizzano per lavare i piatti.
“Tu devi essere Nina Martin.” Le chiese la donna, facendola entrare in casa.
“Si, sono io.” Rispose emozionata Nina. Si guardò intorno ammirando l’interno della casa.
“Io sono Trudy, la governante di casa Anubis.”
Nina sorrise amichevolmente.“Molto lieta.”
Un uomo sbucò all’improvviso, facendo sobbalzare la giovane ragazza dallo spavento.
Trudy lo rimproverò.“Victor hai fatto spaventare questa povera ragazza! Te l’ho detto tante volte di sbucare cosi all’improvviso.”
Victor però ignorò  Trudy.”Signorina Martin lei è in ritardo, l’anno scolastico è iniziato da un pezzo.”
“Lo so, ma ho dovuto aspettare che mi arrivasse la mia borsa di studio e.” Victor la fissava.”Si sente bene? Domandò Nina.
“Mai stato meglio.” Rispose Victor.
“Oh Victor smettila con questo interrogatorio, non vedi che questa povera ragazza è stanca.”
Victor si congedò borbottando.
“Mi dispiace per Victor.” Si scusò Trudy.
Nina sorrise.“Nessun dispiacere.”
“Devi essere esausta dopo il lungo viaggio, vai a riposarti in camera tua. È al piano di sopra.” Affermò Trudy.
“Chi è che è stanca?”  Domandò una voce proveniente dalle scale.
Una ragazza dai capelli rosso fuoco scese le scale.
“Oh Patricia sei qui! Perché non accompagni Nina nella sua camera?” Le chiese Trudy.
 La ragazza sbuffò.“Accompagnare? Perché lei non può farlo da sola?”
“è nuova non conosce ancora la casa.” Replicò la governante
Patricia gemette.”Che lo faccia qualcuno altro!Non sono la babysitter dei novellini.”Cosi dicendo fece dietro fronte,ritornando da dove era venuta.
Trudy sospirò.”Ti chiedo scusa per Patricia, a lei non piacciono molto i nuovi arrivati.”
“Non fa nulla, troverò da sola la mia camera.” Dichiarò Nina.
“ Abbiamo visite Trudy?” Disse un ragazzo alto dai fluenti capelli biondi.
Trudy fece le presentazioni.“Oh Jerome sei qui! Lei è Nina, si è appena trasferita qui.”
Jerome sorrise maliziosamente.“Una novellina? Trudy lascia fare a me gli onori di casa.”
“Sei sempre molto gentile Jerome.” Disse Trudy, ritornando alle sue faccende domestiche. Quando se ne andò, Jerome preso un taccuino dalla tasca della sua giacca.
“Sei americana giusto?” Le domandò Jerome
“Si, da come l’hai capito?”Chiese a sua volta Nina.
“Da quello adorabile accento.”Rispose civettuolo Jerome.
Nina arrossi. “Oh credo si noti un bel po’.
“Passiamo alle domande più importanti.. sei vergine?” Jerome le domandò senza mezzi termini.
“Scusa?” Chiese confusa Nina.
“Ti ho chiesto se sei vergine.”Replicò Jerome
“Jerome non importunare la novellina!” Gridò una ragazza bassina con i capelli castani e la coda di cavallo.
“Joy senza gioia sto solo facendo gli onori di casa.” Si giustificò il ragazzo.
“Vai a farti fottere Jerome.”Rispose diretta Joy.
“Uh cosi acide di prima mattina? Non andiamo bene Joy, che cosa c’è? Sei andata in bianco ieri sera? Oppure hai le tue cose?”La interrogò Jerome
“La mia vita sessuale va alla grande Jerome.” Rispose soddisfatta la mora.
“Davvero? So per certo che non fai sesso da mesi.”Sostenne il ragazzo.
“Porca miseria Jerome da  quando è che ti hanno nominato sessuologo della casa? Imprecò Joy
Nel frattempo Nina seguiva con la conversazione, come uno spettatore segue una partita di ping pong.
“è un dono cara Joy.” Cosi dicendo si congedò, ma non prima di dare un  saluto cordiale a Nina.”Nina.” fece un inchino.
Joy sorrise allegramente a Nina.” Scusami per Jerome, è ossessionato dal sesso. Pretende che tutte le ragazze vadano a letto con lui.”
Nina sorrise a sua volta.“Non scusarti.”
“Comunque sia devi essere stanca morta, ti accompagno alla tua camera cosi ti riposi. Io purtroppo ora devo andare a lezione. Ci vediamo oggi dopo la scuola.” Dichiarò Joy sorridendo.
“Grazie Joy, sei molto gentile.”Disse Nina.
Joy fece un finto sorriso.“Di nulla cara.” 



Allora continuo?
lilydreaming

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Capitolo 2
*** 2°Capitolo ***


 
 

2°Capitolo

Attenzione linguaggio volgare

Nina entrò in quella che sarebbe stata la sua camera, disfò i bagagli, e quando ebbe finito si appoggiò sul letto addormentandosi profondamente.
 
Nel frattempo a scuola.
“è arrivata l’ennesima nuova ragazza.”Informò Joy
“e com’è?”Chiese una ragazza dai capelli corvini. Mara questo era il suo nome.
“È Americana, bionda, e sembra uscita dalla serie “la casa nella prateria.”Informò Jerome
“ Americana?” Gemette Patricia.
“Yacker non è un male essere americani.” Si lamentò con lei un ragazzo con i capelli biondo a spillo e gli occhi nocciola.”
“Se gli americani sono tutti fottutamente come te allora si Weasel, o magari la conosci e te la sei pure scopata.” Sputò Patricia.
“L’America è grande Yacker.” Le ricordò Eddie. Cosi si chiamava il ragazzo.
“Anche il tuo ego.”Ribatte Patricia
“Beh sì, ma sai preferiscono le rosse di carattere, come te Yacker.” La provocò Eddie.
“Preferisco darmi alla castità.”Rispose Patricia.
Eddie continuò a stuzzicarla.“Andiamo! Nemmeno una sveltina? Il ripostiglio del bidello è vuoto a quest’ora.”
“Io non faccio sesso in luoghi bui, devo vedere con chi scopo.”Rispose decisa la rossa.
“Aww siete cosi carini quando fate sesso con gli occhi!”Squittì una bionda.
“chiudi il becco Amber!”Gridò Patricia.
“Possiamo tornare alla novellina?” Domandò un ragazzo muscoloso, e dai profondi occhi azzurri.
“Tempo un mese e tornerà  da dove è venuta.”Sostenne Patricia.
“Potete per una volta essere gentili con i nuovi arrivati.” Scongiurò un ragazzo dai capelli scuri.”
“Non siamo gentili Fabian, sono loro non capiscono la nostra gentilezza.”Disse Jerome.
“Far scappare piangendo una povera ragazza, non è quello che si dice essere gentili.” Rammentò Fabian.
“Oh stai zitto Fabian! Non è colpa nostra se quella francesina non era adatta a stare nella casa di Anubis.” Gli Urlò Patricia.
Jerome si appoggiò al muro.“La francesina! Ricordo i continui oui oui che gridava a letto, è lei che diceva che avrebbe aspettato il matrimonio per avere rapporti.”
“Io ricordo che imprecò in francese prima di andarsene.” Disse un ragazzo di colore di nome Alfie.
Mick scoppiò a ridere.“ahahahah si si, ridicola.”
“Tornando alla novellina, che cosa si fa con lei?”Domandò Mara.
“Le daremmo il nostro solito benvenuto.” Disse Joy con un sorriso maligno
 
 
Nina si risvegliò dal suo riposino pomeridiano, vide l’ora, e notò che aveva dormito per ben tre ore. Si stiracchiò e scese al piano si sotto.
“Voglio farmi un altro piercing.”Disse Patricia all’improvviso. Il gruppo era a tavola per la cena.
“Un altro?”Domandò Eddie.
“Devo chiederti il permesso per caso?” Chiese a sua volta Patricia.
“ Volevo suggerirti di fartelo sulla lingua, cosi per un po’ di tempo non sentiremo quella tua cazzo di voce fastidiosa.”Rispose scortese il biondo.
Patricia cacciò la lingua fuori, mostrando una piccolina pallina d’argento.
Eddie spalancò gli occhi per la sorpresa. “Sono impressionato, come mai non l’avevo notato prima?”
“Perché è fastidioso e irritante come te Weasel, ma differenza  di te, che non posso toglierti dalla palle, la pallina posso toglierla quando voglio.”Dichiarò Patricia.
“Quella rompipalle sei tu cara Yacker.” Ribatté Eddie. “Piercing carino comunque.” Aggiunse facendole l’occhiolino.
“Non ho bisogno della tua approvazione.”Ringhiò la rossa.
“Oh diamine ragazzi piantatela con tutto questo flirtare, e andate a scopare! Su andate, avete la mia benedizione!” Gridò Joy stanca dei continui battibecchi fra i due ragazzi. Sapeva benissimo che quei due erano attratti l’uno dall’altro.
“Chiudi quella fogna Joy!”Sbraitò Patricia.
“Oh stai zitta tu Trixie!”inveì Joy contro di lei.
“Boo mi accompagneresti a fare shopping?”Chiese Amber al suo ragazzo, facendogli gli occhi dolci.
Mick sbuffò esasperato. “Ancora? Non l’hai già due giorni fa?”
Amber s’innervosì.“Stai forse dicendo che spendo troppo?”
“Sto dicendo che ci sono altre cose importanti da fare oltre lo shopping.”Le rispose Mick, cercando di non innervosirla più del dovuto.
“Beh non ti sei lamentato quando siamo andati in quel sexy shop.”Gli ricordò Amber.
Mick ridacchiò.“Era un sexy shop per la miseria!”
Nina sbucò all’improvviso. “Salve a tutti!” Esclamò sorridendo.
Gli altri stettero in silenzio a fissarla per qualche secondo, poi ripresero a parlare, ignorandola completamente.
“ehm hey ho detto ciao.” Disse Nina.
“Ed io voglio un milione di sterline, ma non significa che le otterrò.” Sputò Alfie.
Nina vide Joy, e la salutò“Ciao Joy!”
Joy fece finta di non conoscerla.“Scusa ti conosco? Non vedi che sto parlando?”
Nina le disse. “Ci siamo conosciute oggi ricordi stamattina?”
“Prima delle dieci la parte del mio cervello della memoria non è attivo.”Rispose acida Joy.
“oh  beh  fa nulla.”Disse Nina dispiaciuta. Si avvicinò al posto libero accanto a Patricia, fece per sedersi, ma la rossa appoggiò i piedi sulla sedia.
“Posto occupato”Dichiarò Patricia.
Nina si guardò intorno, ma non c’erano posti liberi, fatta eccezione per un vecchio sgabello mal ridotto, che avevano sicuramente passato giorni migliori. Ci si sedette sopra. Lo sgabello iniziò a traballare, e prima che Nina finisse con il sedere per terra, si alzò di scatto. Evitando cosi di fare una  brutta figura.



Da 1 a 10 quanto sono stronzi?
commentate per favore *__*
lilydreaming

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Capitolo 3
*** 3°capitolo ***


 
Terzo capitolo, spero vi piaccia <3
lilydreaming


Il gruppo guardò Nina con aria di sfida, come per dire, ora sei nel nostro territorio.
“Qualche problema Tina?”Le domandò Jerome, fingendo di non ricordare il suo nome.
“Non era Gina?”Domandò Alfie fingendo anche lui.
“Non si chiamava Marina?”Continuò Eddie.
“il suo nome è Nina!”Urlò Fabian.
“Che diavolo ti prende Fabian?”Gli chiese Eddie.
Fabian Sbraitando si alzò dalla sedia, e andò a raggiungere Nina.“Per una volta potreste evitare di fare gli stronzi con i nuovi arrivati, non vi uccide nessuno!”
“uhh qualcuno ha una cotta per la piccola americana.”Sostenne Alfie.
“Conosci Fabian, deve fare sempre il cavaliere servente.”Disse Joy.
“Che strazio!”Gemette Patricia.
 
 
“Nina! Aspetta”La chiamò Fabian.
Nina si voltò.
Fabian iniziò a parlare.“Mi dispiace per i miei compagni, non sono cosi..”
“Stronzi come sembrano?”Finì Nina per lui.
Fabian ridacchiò.” Già, fanno cosi con i nuovi arrivati.”
“Vuol dire che non gli piaccio?”Gli chiese Nina.
“Non è che non gli piaci, è una sorta di test che fanno ai nuovi arrivati.”Dichiarò Fabian.
“Quindi per piacere ai tuoi compagni devo superare il test.”Disse Nina.
“Esattamente, ma ti avverto quasi nessuno è mai riuscito a superarlo.”Le rispose Fabian.
“Beh vorrà dire che mi rimboccherò le maniche.”Affermò Nina.
Fabian sorrise.”Farò il tifo per te.”
“Avete del nastro isolante?”Domandò Nina.
Fabian corrucciò la fronte.”Perché ti serve? Le chiese.
“Lo vedrai.”Disse Nina
“Non vorrai mica legarli su una sedia?Perché sarebbero capaci di liberarsi.”Le domandò Fabian.
Nina rise.” Nulla di cosi estremo.”Voglio solo sistemare la gamba dello sgabello.”
“Oh, il nastro è tra gli attrezzi di Victor.La cassetta si trova nel guardaroba  di fianco alla porta d’ingresso.” Disse Fabian.
Nina gli sorrise.“Grazie Fabian.”
 
 
 
“Trudy stasera non ci sarà, e anche Victor.”Comunicò Joy al gruppo.
“Perché Victor non c’è stasera?”Domandò Mick
“Andrà ad un convegno degli amici delle cornacchie, che diamine ne so!”Rise Patricia.
“Sai che Corbierre è un corvo.”Precisò Mara.
“Che differenza fa?”Domandò Amber isterica.
Mara roteò gli occhi.“Lascia perdere.”
“Oh Mara non fare la fottuta saputella!” Gridò Amber
“Nervosa?”Ribatté Mara.
“Odio quello tuo fastidioso  atteggiamento da so tutto io.”Inveì Amber contro Mara.
“Beh se tu ogni tanto aprissi un libro, invece che di una rivista di moda lo sapresti.”Contestò Mara.
Mick cercò di calmarle.“Calma calma ragazze.”
“Nessuno ti ha interpellato!”Urlarono entrambe le ragazze.
“E poi dicono che le ragazze sono tutte dolci e carine.”Affermò Alfie, scuotendo la testa in segno di rassegnazione.
“Parla per te.”Disse Patricia
“Yacker sappiamo tutti che tu non rientri nella categoria.”Le disse Eddie.
“Perché devo fare sempre tutto io?” Pensò tra se e se Joy, poi si alzò in piedi sulla sedia.” Ascoltatemi!”
“Joy va bene che sei una tappa, ma non ti sembra di esagerare?”La prese in giro Jerome
“Taci Jerome!” lo rimproverò Joy. “Stasera abbiamo casa libera, sapete che cosa significa?”Aggiunse.
“Niente coprifuoco alle dieci?”Chiese Alfie.
Joy sorrise maligna.“è tempo dell’iniziazione.”
In quel preciso momento rientrò Nina nella stanza, che armata di nastro isolante, sistemò lo sgabello.
“ Hey novellina vieni qui.” Joy chiamò Nina.
Nina si avvicinò al tavolo.”Si?”
“Volevamo scusarci per il nostro comportamento di prima.”Disse Joy con un tono da finta dispiaciuta.
“Fa nulla, Fabian ha detto che siete molti diffidenti con i nuovi arrivati.”Affermò Nina.
Jerome fece finta di essere sorpreso.“Davvero?” Ridacchiò. Ah quel chiacchierone di Fabian.”
“Ad ogni modo vorremo festeggiare il tuo arrivo in casa Anubis.”Le comunicò Patricia.
“Non è necessario, davvero.”Sostenne Nina.
Joy fece il broncio, fingendosi dispiaciuta.“Si che dobbiamo festeggiare, è passato cosi tanto tempo, da quando è arrivato un nuovo arrivato qui.”
Jerome fece cenno con la testa ad Eddie, che era seduto sul divano.“Beh a parte Eddie.”
Eddie le fece un cenno con la mano.
“Ormai Eddie è uno di noi, capisci cosa intendo?”Le domandò Patricia. Il suo tono era freddo anzi glaciale, quasi senza nessuna emozione.
“Cioè un grandissimo stronzo.”Pensò Nina. “Capisco perfettamente.”
Joy le sorrise.“Bene. Ci vediamo nel salotto tra un ora.”
 
Durante i preparativi della festa..
“Dove diavolo sono le bibite?”Domandò Jerome
“l’alcol è in cantina.”Gli disse Alfie
“Chi ha detto che voglio dell’alcol?”Gli chiese Jerome, facendo finta di essere scioccato.
I due si guardarono per un secondo, poi scoppiarono a ridere.
“Victor ha una riserva di vodka giù in cantina, prendila.” Gli ricordò Amber.
Patricia sbuffò.“Vodka?C’è qualcosa di più originale?”
“Capirai tu ti scolli di tutto.”Affermò Eddie.
“è un problema per te?”Inveì Patricia contro il ragazzo.
“Certo, non rimani niente per gli altri.”Ribatte Eddie.
 
“Nina fai attenzione, avranno sicuramente organizzato qualcosa.”Fabian l’avvertì.
“Si lo so, l’avevo immaginato.” Dichiarò Nina.”Consigli?”Sospirò
“Attenzione a quello che bevi, loro non bevono solo acqua.”La mise in guardia il ragazzo.
L’americana scrollò le spalle.“La notizia non mi sconvolge minimamente, comunque tranquillo, saprò cavarmela.”



Mi fareste un gran favore se commentaste <3 <3

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Capitolo 4
*** 4°Capitolo ***


 Eccomi con il quarto capitolo.Non credevo che vi sarebbe piaciuta cosi tanto. Ringrazio tutti quelli che la stanno leggendo  e commentando <3
lilydreaming <3



4°Capitolo


Esattamente dopo un'ora precisa, Nina scese al piano di sotto. La tavola era bandita con bibite e stuzzichini vari. La stanza era perfino decorata, per un lavoro fatto solo in un'ora, era riuscito abbastanza bene, pensò Nina. All'improvviso fu trascinata per un braccio, si voltò, e vide che la bionda di casa l'aveva trascinata sul divano, Amber, cosi si chiamava,  almeno così Nina ricordava.
"Allora.."Iniziò la bionda. Aveva così profumo addosso, che Nina a stento riusciva a starle vicino.
Sia chiaro, era un buon profumo, ma qualche goccia in meno non sarebbe guastata.
"Allora cosa? " Finì Nina per lei.
Amber con molta insistenza le chiese."Chi pensi sia il più carino in casa? O anche la più carina, sai se nel caso tu fossi.."
"Non sono lesbica. "L’interrupe frettolosamente Nina." Non è che sia una cosa brutta, si intende."Aggiunse.
"Già, se uno è carino, non importa se è maschio o femmina." Affermò Amber.
Nina la guardò confusa, Amber era bisessuale o qualcosa del genere?
"Ad ogni modo. Chi  è il più carino per te?" Le chiese Amber.
"ehm non saprei,sono arrivata da poco e non ci ho ancora fatto caso ai ragazzi."Rispose Nina imbarazzata.
Amber continuò con il suo interrogatorio." Oh andiamo, proprio nessuno? Eddie è molto carino, ma viene
sempre dopo il mio sexy boo Mick."
Eddie era il ragazzo americano, proprio come lei. Pensò Nina."Non è esattamente il mio tipo."Disse.
"Chi è il tuo tipo?"Le chiese insistentemente Amber.
Nina si strinse nelle spalle. “Non lo so."
"Che cosa pensi di Mick?"Le  domandò improvvisamente Amber.
"è carino."Rispose Nina senza pensarci troppo.
"Quindi ti piace il mio ragazzo, " Sostenne Amber.
Nina si corresse all'istante. "Volevo dire che sembra un bel ragazzo, non mi permetterei mai di provarci con il ragazzo di un'altra.
"Se non fosse il mio ragazzo ci proveresti allora?"Le domandò Amber
 "No." Rispose Nina.
Amber continuò a insistere. “Quindi per te Mick è brutto"
Nina non sapeva più cosa rispondere. Fortunatamente fu salvata dal gong, in altre parole da una voce.
"Amber smettila di assillare la nuova arrivata!" Gridò una voce, in altre parole quella di Jerome.
" Sto solo indagando!"Ribatté la bionda.
"Diamine Amber, Mick non è così idiota da tradirti con la prima verginella piovuto da cielo."Sputò Patricia
Nina si sentì alquanto imbarazzata, era lì da meno di ventiquattro ore, e già questi sconosciuti erano a conoscenza di una cosa sua intima.
"Nina cara."Sì sentì chiamare Nina. Finalmente era libera dal l'interrogatorio di Amber. Grosso sbaglio.
 Jerome si era seduto al suo fianco, e lui era peggio di Amber.
Con tutta la sua forza di volontà, Nina si voltò versoi lui, facendogli il più grande sorriso che poteva.
Ovviamente falso."Sì? "
"Come mai sei sbarcata nella lontana  Inghilterra? "Le chiese Jerome.
"Ho ricevuto una borsa di studio."Rispose Nina.
"Ma non mi dire! Anch’io sono qui con una borsa di studio."Dichiarò il ragazzo.
"In cosa? In stronzo loggia?" Pensò Nina."è fantastico. " Disse.
"Sweet regala borse di studio a cani e porci."Affermò Patricia.
"Infatti l'ha data anche a te Yacker. " Le rispose Eddie.
" Taci Weasel, nessuno ha chiesto la tua opinione."Inveì Patricia contro Eddie.
"Patricia! " La richiamò Joy."
"Che cosa vuoi?" Gridò irritata Patricia.
"Un po' di contegno con la nuova arrivata. " Disse Joy fintamente dolce.
" Stronzate." Borbottò Patricia.
"Oh si Yacker, fai la brava" La prese in giro Eddie.
Patricia gemette" Uuh che strazio!"
"Su con la vita Patty!"Le disse Jerome.
"Chiamami di nuovo Patty e ti accorcio la vita." Dichiarò la rossa.
Jerome continuò a prenderla in giro. “Ah sei sempre così spumeggiante Patty."
Patricia minacciosa si avventò su Jerome, fortunatamente Eddie la fermò, prendendola per le braccia.
"Evitiamo gli omicidi davanti ai nuovi arrivati,Yacker. " Affermò Eddie.
"Lasciami Weasel! " Gridò la  rossa..
Il ragazzo fece come gli era stato chiesto.
"Nina vuole del succo di frutta?" Le offrì Joy, portandole un bicchiere.
Titubante Nina allungò la mano.
" Vai  prendi, non crederai mica che abbia messo dell'alcol.." Disse Joy mettendosi  una mano sul petto."
Non lo farei mai. "
L'americana avvicinò il bicchiere alla bocca. Aveva un sapore amarognolo.  C'era sicuramente dell'alcol
Dentro.
Gli altri la guardarono in trepidazione, in attesa che mandasse giù il liquido.
Prima di bere Nina chiese." Cosa c'è dentro?"
"Semplice succo di frutta  rispose Joy.
"Quale gusto?"Domandò Nina.
Chiudi il becco e bec." Patricia fu interrotta da una mano sulla sua bocca, mano che prontamente morse.
Eddie allontanò la sua mano. "Ahi!"
"È succo d'ananas" Le rispose Joy. "Non ti piace? "
"D'ananas? Oh, sono allergica all'ananas" Menti Nina..Prendeva  sempre pina collada come cocktail..
" Mi dispiace, te ne prendo subito un altro." Disse Joy.
Nina le sorrise. "grazie. "
"Vado io a prenderlo." Disse Fabian. 
Nina tirò un sospiro di sollievo dentro di sé. Fabian era l'unico di cui si fidava.
"Ti va bene il succo d'arancia? Fabian chiese a Nina.
"Perfetto" Rispose Nina.
Fabian si diresse in cucina, e gli altri iniziarono la loro così detta iniziazione.
"Allora Nina,  visto che d'ora in poi vivrai qui, dovrai dimostrare di esserne idonea."Le disse Joy.
"Devo superare una prova di coraggio o qualcosa del genere? "Chiese l’americana.
Jerome ridacchiò."Sì diciamo così. "
Anche gli altri presenti ridevano sotto i baffi.
Nina aveva il presentimento che non sia stata una semplice prova di coraggio, ma lei non era il tipo.
Che si tirava indietro."Che cosa devo fare? "
"Vedi queste? " Jerome le mostrò un paio di chiavi.
Nina annuì.
"Sono le chiavi dell'ufficio di Mr Sweet." Asserì Jerome
"Da quando hai le chiavi dell'ufficio  di mio padre? "Domandò Eddie sorpreso.
"Da prima che tu arrivassi, Sweetie junior " Gli rispose Alfie.
 "Comunque, cara Nina dovrà andare nell'ufficio di Mr Sweet, e prendere una piccolissima cosa" Le chiese Jerome.
Nina deglutì."Che cosa? "
"I nostri fascicoli personali."Finì  Patricia per lui.

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Capitolo 5
*** 5°Capitolo ***


5°Capitolo



Nina strabuzzò gli occhi incredula.“Perché vi interessano i vostri fascicoli? Chiese titubante.
“Che c’è hai paura?” La prese in giro Patricia
“Non ho paura.” Rispose con fermezza Nina.
“E allora perché tutte queste domande?”Le domandò Jerome
“Voglio sapere il motivo, per cui faccio una cosa.”Rispose Nina.
“Lo fai per restare qui.”Le spiegò Joy.
“Ricevuto.”Disse Nina.
“Allora vai piccola Nina.” La  prese in giro Patricia.
Nina corrucciò il viso, perché la devono trattare come una bambina  di cinque anni.
L'americana però non si diede per vinta, si girò,  guardò la porta, l'attraverso, sempre tenendo la testa alta.
 
Eddie fischio. “Fiduciosa la ragazza.”
Non come te,Sweetie junior. Lo prese in giro Jerome.
Eddie sbuffò. “Quando la smetterete  di chiamarmi Sweetie junior?”
“La smetteremo quando lo smetterai di esserlo.” Dichiarò Patricia.
“Dov'è Mick?” Chiese con il broncio Amber.
“Aveva degli allenamenti.”Le rispose Fabian.
“Allenamenti? A quest'ora? Se fossi in te mi preoccuperei principessa.” Jerome ridacchiò
“Porca miseria Jerome! Non metterle ansia.” Disse Alfie.
“Non sono in ansia, e nemmeno  gelosa se è per questo.” Affermò decisa Amber.
Eddie si mise la mano davanti alla bocca,per cercare di trattenere le risate, ma fu inutile, perché una piccola risata gli sfuggì.”Certo come no.”
“Sono tranquilla,mi fido di Mick.” Dichiarò la bionda.
Ma  Mick era realmente agli allenamenti?
Mara circondò il collo di Mick con le braccia, e unì le labbra alle sue. Il bacio fu all'inizio lento e dolce, ma presto si trasformò in un bacio sensuale.
I due  dopo qualche  paio di secondi si staccarono, Mara si passo la lingua sul labbro inferiore. 
Mick le sorrise.“Sono stanco di vederci di nascosto.”
“Anche io lo sono, ma tu stai con  Amber.”Gli ricordò Mara. “Ancora.”  Aggiunse frustrata.
“Sai com'è fatta Amber, sto cercando un  modo per rompere con lei, senza spezzarle il cuore.”
 Dichiarò l'atleta.
“Spezzeresti comunque il suo cuore, meglio  rompere con lei  senza aspettare troppo tempo”.
Affermò la bruna.
Mick sospirò. “Hai ragione, ma non voglio lo  stesso che soffra.”
 
Intanto Nina camminava nei corridoi  bui e vuoti della  scuola.
“Calma Nina, è un corridoio sicuro, non  c'è nessuno qui.” Continuò a ripetersi Nina.
 Passo dopo passo arrivo di fronte all'ufficio del preside, avvicinò la sua mano alla maniglia della porta e.. “E
se fosse una trappola?Se quando tocco la maniglia  suonasse un allarme,  facendo così arrivare la polizia?”
  Pensò L'americana,  poi scosse la testa. “Coraggio.” Si disse.
Nel frattempo l'allegra combriccola  si era scolata  qualche bottiglia, ed ora stavo giocando a twister
“Mano destra su giallo.”Ordinò Jerome, uno dei pochi ancora lucidi.
Joy, Alfie, Patricia e Eddie erano i giocatori.
Alfie si allungò per poter mettere la mano destra sulla casella gialla, ma purtroppo si sbilancio troppo facendo cadere tutti.
Patricia cadde su Eddie, Eddie su Alfie. Joy era l'unica che si salvò, piccola come era, era facile per lei
scivolare in fretta.
“Yacker porca miseria quanto pesi!” Urlò Eddie. In realtà gli faceva piacere avere Patricia sopra di lui, e no
 non in quel senso, beh si anche in quel senso,  ma  anche così andava bene.
“Taci  Weasel! Non peso così tanto.” Ribatté Patricia. Perché  quel idiota di un  Weasel   doveva  essere così cafone, e arrogante e terribilmente  sexy, con  quei suoi occhi nocciola. Patricia scosse la testa  cercando di non pensarci.
Purtroppo per lei, o forse no, Eddie se ne accorse.  “Problemi Yacker?”La  stuzzicò.
“Togli la  mano sul mio sedere, e non ci saranno problemi per te!” Gli urlò Patricia una volta  tornata in se.
Eddie spostò la  sua mano.”Beh pensavo ti piacesse Yacker.”  Le sorrise maliziosamente.
“Porco.”  Gli disse la  rossa.
“Vi togliete di mezzo?”Chiese Alfie schiacciato dal peso dei due ragazzi.
“Possiamo  giocare a qualcos’altro?” Chiese irritata Amber.
“Il twister non è di tuo gradimento principessina?” La prese i giro Jerome.
“Si, mi stropiccio tutti i vestiti con questo stupido gioco.” Affermò Amber
“Amber, non fare la lagna!” Si lamentò Joy. “E’ divertente!” Le disse.
“Non tanto quanto settanta kg e passa ti finiscono addosso!”Proferì Alfie.
“Non è mica colpa mia se fai schifo a twister.” Ribatté Eddie.
 
Nina dopo un po’ di insicurezze, era riuscita ad entrare nell’ufficio di Mr Sweet, ma un problema le si porse davanti: Dove diavolo erano quei fascicoli? Iniziò a cercare in un grande mobiletto posto al lato della stanza.
“Su dannati fascicoli!Dove siete?” Nina si fermò per un attimo, nemmeno ventiquattro ore insieme a quei
Ragazzi e già imprecava.
Dopo un paio di minuti li trovò, erano dentro ad un cassetto della scrivania. “Eccoli finalmente!”
Gridò entusiasta Nina.Fece per prenderli..”Non posso prenderli, è un furto questo!” Si disse.
Nina rifletté. Non  poteva prendere quei fascicoli, ma se non l’avesse presi non avrebbe superato la prova, e i ragazzi di casa Anubis non l’avrebbero mai accettata. Cosa fare allora?
“Ci sono!” Esclamò Nina, quando trovò  la soluzione al suo problema.

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Capitolo 6
*** 6°Capitolo ***




 

6°CAPITOLO


ATTENZIONE : PAROLE FORTI
chiedo scusa per gli errori.

“Che diamine sono questi?”Gridò Patricia sfogliando delle fotografie, stampate su dei fogli A4.
“Sono i vostri fascicoli.”Rispose Nina.
“Non ti abbiamo detto di portarci delle cazzo di copie!” Urlò Patricia.
“In realtà mi avete detto solo di prendere i vostri fascicoli, non avete specificato gli originali.”Ribatté Nina.
“Furba la ragazza.” Ammise Jerome piacevolmente sorpreso.
“Ha imbrogliato!”Urlò Patricia.
“Calmati Trixie, dopotutto non siamo stati del tutto precisi.” Disse Joy.
“Allora ho superato la prova? Chiese Nina.
“Ci hai raggirati, e con classe, l’hai superata e come.” Affermò Jerome.
Patricia sbuffò, cadendo sul divano.”Tutto questa è solo una grandissima stronzata!”
“Relax Pattycakes.” Le disse Jerome.
“Non chiamarmi Pattycakes!” Gli ordinò la rossa minacciosa.
“Adesso,se non vi dispiace io andrei a letto.” Proferì Nina.
Joy fece un ghigno.”Non cosi in fretta.”
Nina si spaventò.“Che altro c’è adesso?”Domandò.
Joy sorrise.”Vieni a festeggiare con noi!”
“Veramente io..”Iniziò Nina.
“Su vieni!”Amber la tirò per un braccio.
“Ma..” Fece per dire Nina.
Mick entrò nella stanza.”Mick! Squittì Amber, facendo cadere Nina sul pavimento.
Fabian l’aiutò ad alzarsi.”Stai bene?”
“Credo di si.” Rispose Nina mentre si alzò.
“Dove sei stato boo?” Chiese Amber a Mick.
“Si dove sei stato?”Chiese Jerome ridacchiando. Jerome sapeva forse qualcosa?
“Non sono affaracci tuoi Clarke!”Inveì Mick contro di lui.
“Oh Mick, dovresti rilassarti!”Gli disse Jerome, mentre sorseggiava quello  che doveva essere succo di frutta, corretto ovviamente.
“Giochiamo perdenti!”Gridò Joy.
“A che cosa giochiamo?”Chiese Mara, che sbucò all’improvviso.
Jerome si mise una mano sul petto per lo spavento.”Jaffray!Da dove sbuchi?Mi hai fatto prendere un colpo!”
“Forse sei troppo ubriaco.”Rispose Mara.
“Sono abbastanza lucido da capire che hai pomiciato con qualcuno da poco, o addirittura fatto sesso.”Le bisbigliò  Jerome all’orecchio.
Gli occhi di Mara si spalancarono.“Non oserai mica..”
“Beh..”Iniziò Jerome.
“Non puoi farlo!”Gridò Mara.
“Se fai tutto quello che ti dico..”Le ordinò Jerome.
“Questo è un ricatto bello e buono!” Affermò Mara.
“Non credo che tu sia nella posizione di rinunciare Mara.”Precisò Jerome.
“Sei uno stronzo Jerome!” Gli disse Mara.
 
“Mara! Jerome!Portate i vostri sederi qui!”Urlò Joy.
I due si avvicinarono,  e si sedettero sul pavimento, dove gli altri si erano già sistemati.
I residenti di Anubis erano seduti incerchio, al centro una bottiglia di vodka, vuota, svuotata giusto qualche minuto prima.
“Allora chi inizia per primo?”Chiese Alfie.
“Perché non rendiamo le cose più interessanti?” Domandò Joy.
Patricia gemette.”Ohh  per favore Joy, non voglio baciare nessuno a caso!”
“Trixie sappiamo che vuoi baciare solo una persona qui dentro.”Sostenne Joy.
“Vai a farti fottere Joy!” Disse Patricia.
“Allora il gioco?” Chiese impaziente Alfie.
“Si, giusto. Facciamo uno spin battle versione  obbligo o verità.” Annunciò Joy.
“Eh?Sono troppo brillo per capire.”Annunciò Eddie.
“La bottiglia deciderà a chi tocca rispondere.”Precisò Joy.
Il gioco era iniziato già da un paio di minuti. Alfie era stato costretto ad indossare i vestiti di Amber, scattare una foto, e inviarla a tutti i suoi contatti , scrivendo  ho deciso: cambio sesso. La cosa aveva divertito tutti, tranne Amber, perché secondo lei Alfie stava male con i suoi vestiti.
 
Ora la bottiglia aveva puntato Mick, Jerome doveva fargli la domanda.
“Obbligo o verità Campbell?”Gli domandò Jerome.
“Obbligo, non sono un fifone.” Rispose Mick.
Jerome ridacchiò.”Obbligo eh? Ti obbligo a baciare Mara per più di cinque secondi, e non un bacio casto.”
“Jerome!” Gridò Amber indignata.
“Tranquilla principessa,Mick  ti ama.” La tranquillizzò Jerome, poi si rivolse a Mick. “Vero Mick?”
Mick  gli inviò un’occhiataccia, cosi anche Mara.
“Serpe.” Pensò Mara.
“Allora questo bacio?” Chiese Joy impaziente.
Mick si avvicinò a Mara, le mise le mani sui fianchi e fracasso le labbra sulle quelle di Mara. Il bacio iniziò lento, ma poi la lingua fece il suo ingresso e..
“STOP!”Urlò Amber.
Mick e Mara si separarono dopo qualche secondo, leggermente storditi dal bacio.
“Contento Clarke?” Gli chiese minaccioso Mick.
“Oh tantissimo.”Rispose Jerome.
Mara guardò in cagnesco Jerome, il quale ricambiò lo sguardo con un finto sorriso.
Amber  inviò delle occhiatacce a Mara, e Mick cercò di scusarsi.
“Amber è stato un obbligo, dovevo farlo.”Le disse Mick per scusarsi.
“Potevi evitare di slinguazzarti  con lei!” Gli urlò Amber.
“Amber è stato un incidente !” Le ricordò Mick.
“Ora tocca a me girare.” Dichiarò Joy, evitando cosi di far esplodere una lite.
Joy girò la bottiglia, la quale atterrò su Patricia.
“Trixie obbligo o verità?”Le chiese Joy.
Patricia ci pensò su, se avesse scelto obbligo, Joy l’avrebbe costretta a baciare Eddie, o anche peggio, e se avesse  scelto verità, le avrebbe chiesto qualcosa di troppo ma troppo personale, ma visto che Patricia non era il tipo da tirarsi indietro, cosi scelse l’opzione che avrebbe di sicuro deluso Joy.”Verità.”
Joy fece il broncio.”Verità? Dove è finito il tuo coraggio Tricia?”
“Non provocarmi Joy.”Rispose Patricia.
“Ok ok, allora..”Iniziò Joy.”Dimmi cosa provi per E..” Patricia la interruppe.”Passo.” Gridò Patricia.
“Non puoi passare.” Le disse Joy.
“Si che posso.”Ribatté Patricia.
“O..kk” Disse Joy poco convinta.
“Ora tocca a me girare.”Sostenne Patricia. Girò la bottiglia, che atterrò su Nina.
Nina deglutì, era spaventata, spaventata da quello che Patricia potrebbe ordinarle di farle o dirle.
Patricia sorrise  diabolicamente a Nina.”Obbligo o verità?Le chiese.
Nina aprì la bocca, ma le parole non uscirono.
“Allora? Obbligo o verità?”Chiese impaziente Patricia.
“Verità.” Rispose decisa Nina.
Patricia si lamentò.”Perché siete tutti dei fifoni? Comunque,cara Nina, perché sei qui? Non ci sono scuole in America?” Le domandò.
“Ho ricevuto una borsa di studio, e visto che questa è una delle migliori scuole in Europa, ho deciso di accettare.” Rispose sincera Nina.
“Dio mio sei banale anche quando dici la verità!” Gemette Patricia.
“Patricia!” La rimproverò Fabian.
Nina  diede a Fabian un sorriso di gratitudine.“Tranquillo Fabian.Devo girare io, vero? Chiese.
“Proprio cosi , piccola Nina.”Le rispose Jerome.
Nina roteò gli occhi, perché continuavano a chiamarla piccola Nina?
La bottiglia girata da Nina atterrò su Joy.”Obbligo o verità?”Chiese Nina.
Joy immediatamente rispose.“Obbligo.”
Nina pensò a cosa poteva chiederle, dopotutto non conosceva Joy, ma volevo lo stesso ottenere una piccola vendetta su di lei.
“Io sto aspettando, Nina.”Le ricordò Joy.
“Ti obbligo a dire la verità per una settimana.” Ordinò Nina a Joy.
Joy si strinse sulle spalle.”Facile.” Tocca di nuovo a me.”
La bottiglia girò, e dopo alcuni giri a vuoto , atterrò su Eddie.
“Vediamo un po’ Sweetie Junior, obbligò o verità?” Gli chiese Joy.
“Obbligo.”Rispose Eddie.
Joy sorrise diabolicamente.”Ti obbligo a passare sette minuti in paradiso con.”Fece una pausa.” Con Patricia.
“Che cosa?” Urlò Patricia.”Mi rifiuto!”
“Non puoi rifiutarti, è Eddie che deve decidere.”Le ricordò Joy.
“Accetto.” Disse Eddie.
“Weasel!” Gridò Patricia.
“Andiamo Yacker, lo vuoi anche tu.”Sostenne Eddie.
“Non dirmi cosa voglio Weasel!” Tuonò Patricia.
Eddie le prese la mano.”Andiamo.”
Patricia e Eddie entrarono cosi in un luogo stretto e appartato, ovvero la lavanderia. Passarono diversi minuti, senza che i due fecero  qualcosa, qualsiasi cosa.
“non sento nessun sbacciuchiamento!” Gridò Joy dall’altra parte della porta.
“Quanti minuti sono passati?”Chiese Patricia.
“Ops ho dimenticato di mettere il tempo.” Si scusò Joy, poi azionò il cronometro.” Ora.”
I due furono avvolti di nuovo da un silenzio imbarazzante,passò all’incirca un minuto e mezzo, prima che Eddie decise di parlare.”Allora..non sei costretta se non vuoi.” Ma Patricia lo interrupe con un bacio appassionato.
“Non dirmi cosa fare.”Gli ordinò Patricia.
Eddie le sorrise prima di rispondere al bacio.
Patricia continuò a baciare Eddie, passando le mani su i suoi capelli. Il ragazzo le prese le gambe, avvolgendole intorno alla sua vita.
Patricia si staccò per riprendere fiato.
“Che c’è?” Le chiese Eddie.
“Sai quello che devi fare. Scopami.”Gli ordinò Patricia.
Eddie sorrise maliziosamente, per poi baciare il collo della ragazza, la quale rispose con dei gemiti.
Dall’altra parte della porta invece, i ragazzi continuarono a giocare tra risate e qualche bicchierino di troppo, e in terra un piccolo cronometro dimenticato  ancora in funzione.


Nina ha passato realmente la prova?
Amber scoprirà il tradimento di Mick
Cosa succederà con Jerome-Mara-Mick- Amber?
e i peddie quando usciranno dalla lavanderia?
xoxo Lilydreaming 

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Capitolo 7
*** 7°Capitolo ***


7°CAPITOLO

Mi dispiace avervi fatto aspettare cosi a lungo, spero vi piaccia questo capitolo.

attenzione: contenuti forti.

 

 

 

 

Patricia raccolse i suoi vestiti, come aveva potuto fare sesso con Eddie, di nuovo. Si girò , e vide che Eddie la fissava.

“Che cosa guardi?” Gli chiese in tono arcigno.

“Sei davvero bella.” Le disse Eddie.

“Risparmia il fiato Weasel, non capiterà di nuovo.” Sostenne Patricia.

“Eddie sorrise. È successo già, non ricordi Yacker?” Le rammentò.

Patricia gli puntò un dito contro minacciosa.“Non dovevamo parlare più di quella storia, e tu lo sai!”

“Sei tu che non ne vuoi parlare.” Disse Eddie.

“Ho le mie ragioni. Dichiarò Patricia.

“A proposito.. il bambino, era mio?” Le chiese Eddie titubante.

“Di chi credi di chi era? Di babbo natale?” Gridò Patricia.

“Poteva essere anche di tu sai chi.” Ribatte Eddie.

“Non dire il suo nome!” Gli ordinò Patricia.

“E il mio nome,lo devo fare?”Chiese Eddie avvicinandosi a lei.

“Vuoi dire a tutti che abbiamo sesso? Capirai! Loro già lo sanno!” Urlò Patricia gesticolando.

“Parlo della prima volta.” La corresse Eddie.

“È passato più di un anno, a chi vuoi interessi?” Gli ricordò Patricia.

“A me, interessa a me.” Dichiarò il ragazzo.

“Beh dovresti cambiare i tuoi interessi.”Cosi dicendo aprì la porta e uscì via.

“Patricia!”La chiamò Eddie, ma la ragazza era già andata via.

Una volta uscita, Patricia si recò in salotto. Sapeva che nonostante fossero le tre di notte, la festa sarebbe stata ancora nel pieno.

“Allora Tricia come è andata?”Le chiese maliziosa Joy.

“è stata una sveltina di poco conto.”Rispose Patricia fingendosi disinteressata.

“Sono le tre di notte, non è stata una semplice sveltina quella.” Le fece notare Joy.

“Che diavolo che vuoi che ti dica?Che mi sono fatta risvoltare come un calzino?” Gridò Patricia.

“Sarebbe carino.”Disse Joy.

“Bene! Mi sono fatta risvoltare come un calzino!Contenta?” Urlò Patricia.

“Oh andiamo Patricia! Tu gli piaci, a te piace, quando finirà questa storia che vi odiate?” Sostenne Joy.

“Solo perché abbiamo fatto non significa che lui mi piaccia!” Urlò la rossa.

Joy ci pensò su. “Si è probabile, ma tanto so che ti piace.”

Patricia roteo gli occhi. “Ma che parlo a fare? Comunque dove sono gli altri?La festa è già finita?”

“Certo che no, è solo ora che Nina superi la seconda prova.” Disse Joy sogghignando

“Oh accidenti! Potevi chiamarmi prima!” Si lamentò la rossa.

“Volevo farlo, ma tu eri troppo impegnata con Eddie.” La prese in giro Joy.

“Joy!” La rimproverò Patricia. “Mai nessuno che si faccia gli affari suoi in questa dannata casa!” Patricia si

lamentò

“Sai è difficile farsi gli affari propri, quando si sentono dei forti gemiti provenire dalla lavanderia.”

Le fece notare Joy.

Patricia si arrese “Non potrò mai vincere questa conversazione, vero?”

“No, ed ora andiamo, voglio vedere la faccia di quella Nina quando scoprirà dove devo dormire.” Le disse

Joy.

Nina era in quella che doveva essere la sua camera , iniziò a spogliarsi per andare a letto.. e all'improvviso la porta si aprì.

Hey ma non si bussa! Urlò Nina cercando di coprirsi.

“Oh andiamo, ho un visto un mucchio di ragazze in biancheria intima, Dichiarò Jerome. sono degli orsetti quelli?” Aggiunse guardando il reggiseno di Nina.

“Jerome! Vuoi andartene!” Lo rimproverò Nina.

Il ragazzo le strizzò un occhio. “Reggiseno carino , comunque tra cinque minuti vicino alla porta della

soffitta.”

Nina annuì. In questa casa non aveva un briciolo di privacy

“Amber te l’ho detto un centinaio di volte! È stato solo per un gioco.” Gridò Esasperato Mick

“Sembravi piuttosto preso da quel bacio.” Affermò Amber irritata.

“Santo cielo Amber!Perché sei cosi gelosa?”Esplose Mick

“Non sono gelosa.” Dichiarò la bionda.

“Non sei gelosa? Ma sei mi stai rimproverando per aver baciato Mara!”Disse Mick

“Hai baciato Mara davanti a me!” Strillò Amber.

Mick si infuriò “Ambs era per un fottuto gioco della bottiglia dannazione!”

“Potevi anche rifiutare.” Disse Amber

“Oh perché tu non ti sei rifiutata di baciare Alfie.” Ribatté Mick.

“Io non ci ho slinguazzato con Alfie”. Sostenne Amber.

Mick alzò gli occhi al cielo. “Nemmeno io con Mara.”

La coppia continuò a litigare per tutto il corridoio.

“Uhh problemi tra Barbie e Ken.” Jerome prese in giro la coppia che stava litigando nel corridoio.

“Avete preparato tutto?” Chiese Patricia.

“Effetti sonori, fumo, luci. Si tutto pronto.” Proferì Joy.

“Mica avete messo pure quel fastidiosissimo allarme?” Domandò Eddie.

“No , quello l’abbiamo messo appositamente per te Weasel.” Affermò Patricia.

“Oh ma grazie Yacker.” Disse sarcastico Eddie. “ Ho quasi perso l’udito ad un orecchio.

Patricia gemette. “Hai un altro, che cosa ti lamenti?”

“Lo so che vi è difficile, ma potete evitare di fare sesso con gli occhi in pubblico?” Li prese in giro Joy.

“Joy chiudi il becco!” Gridò Patricia.

“Già Joy, si sa che Eddie e Patricia preferiscono le lavanderie.” Scherzò Jerome.

“Non è successo niente nella lavanderia.” Affermò Eddie.

Joy ridacchiò.“Certo certo, come no.”

“Caro Sweetie junior, Trixie durante certe attività è molto rumorosa. “Sostenne Jerome.

“Jerome un’altra parola, e giuro che domani mattina ti sveglierai senza capelli, capellone!”

Lo minacciò Patricia.

“Trixie sei sempre cosi energica!” La prese in giro Jerome.

“ Preferisci essere castrato? Eh Jerome?” Gli domandò Patricia, inviandogli una brutta occhiata.

Jerome chiuse la bocca per lo spavento, ma poi subito la riaprì. “ E poi dicono che il sesso rilassa.

Nina arrivò, interrompendoli. “ Che cosa devo fare adesso? Chiese l’americana.

“Beh cara Nina, tu stanotte dormirai in soffitta.”Dichiarò Joy.

Nina scrollò le spalle.“In soffitta? Non mi sembra tanto difficile.”

“Oh perché tu non conosci la soffitta di casa Anubis.”Disse Patricia.

“Che ha di speciale la soffitta?” Domandò Nina.

“Uh beh si racconta che in questa casa, tanto tempo fa sia morto uno studente, e da allora il suo fantasma

Infesta la soffitta.” Raccontò Joy.

Nina strabuzzò gli occhi.“Stai dicendo sul serio? Ti ricordo che non puoi mentire per una settimana.”

“Certo che lo so, è tutto vero quello che ho detto.” Affermò Joy.

“I fantasmi non esistono.” Sostenne Nina.

“Da un’altra parte si, ma in casa Anubis si…. Uuuuuuuuh” Cercò di spaventarla Alfie.

“Sei capace di rimanere per un’intera notte in soffitta?” Eddie chiese a Nina.

Nina annuì, il loro era solo un modo per spaventarla.“Capacissima.”

“ Beh attenta alle catene allora.”La informò Joy. Era un altro modo per cercare di spaventarla.

“Catene?” Domandò Nina, alzando un sopracciglio per la confusione.

“Oh non lo sapevi? Il fantasma trascina delle catene con se.” Disse Eddie.

“Ragazzi non vi pare di star..” Iniziò Fabian, ma fu interrotto. “ Chiudi il becco Fabian.

“Non ho bisogno che mi dite altro, vado.”Asserì Nina convinta.

“Nina, non c’è bisogno che tu..” Cominciò Fabian.

Nina gli sorrise.“Non preoccuparti Fabian, non mi spaventano i fantasmi.”

Cosi decisa iniziò a salire le scale che portavano alla soffitta.

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Capitolo 8
*** 8°Capitolo ***


 

8°Capitolo

 

Quando Nina entrò dentro la soffitta , pensò di trovare una stanza logora,spettrale e spaventosa, ma vi ci trovò solo tanta polvere e qualche ragnatela.“Beh mi aspettavo di peggio.” Parlò tra se e se.

La stanza era piena di scatoloni e cianfrusaglie varie. Al centro era riposto un sacco a pelo dì color verde acido. “Che gentili, un sacco a pelo, almeno non mi faranno dormire sul pavimento.” Disse con una vena di sarcasmo Nina.

La mattina seguente. .

“Non vedo l'ora di vedere la faccia di quella Nina! ” Disse Patricia ridendo, mentre si incamminava con Joy verso la sala da pranzo.

Anche Joy ridacchiò. “ Non avrà chiuso occhio! Ahhh Ahhh. ”  

“ Buongiorno Trixie, senza Gioia.. ” Jerome salutò le due ragazze.

Patricia ricambio il saluto. “ Era un buongiorno fino a pochi secondi fa. 

“Ah Pattycakes, con te il buongiorno si vede dal mattino.” La prese in giro Jerome.

“ Jerome non hai nessun altro da importunare? Oggi non è giornata. ” Disse Joy, massaggiatori le tempie con le dita.

“ Mal di testa Joy? ” Le chiese Jerome

“ Sbornia. Rispose Joy. E per favore, evita di parlare così forte, ho un mal di testa grande quanto lo stomaco di Alfie. ” Aggiunse irritata

All’improvviso si udirono delle risate provenire dalla cucina.

“Ma che diavolo?” Domandò Patricia, che insieme a Joy era molto confusa.

“Si è andata proprio cosi.” Una sorridente voce femminile disse.

“Non riesco a crederci.” Proferì una voce maschile altrettanto sorridente.

“oh oh guardate che abbiamo qui, il nostro stutter Rutter e la piccola americana.” Esclamò Jerome vedendo Fabian e Nina ridere e scherzare insieme.

“Che ci fai tu qui?” Domandò Joy a Nina.

“Ehm faccio colazione.” Rispose Nina.

“NO!” Urlò Joy.” Che diavolo ci fai qui cosi fresca e riposata! Dovresti essere stanca e distrutta!”

“Beh, Joy.” Iniziò Nina.”

“Beh cosa?”Chiese Joy.

“Sono abituata a dormire con mia nonna, e lei soffre di una forte sinusite.” Annunciò Nina.

“E i rumori? Non puoi aver dormito con tutti quei rumori.” Domandò Patricia.

“Come ho detto prima sono abituata con mia nonna, in più la mia casa in America è molto vicina ad una

zona trafficata, quindi per me è normale sentire dei rumori durante il sonno.” Spiegò Nina.

Jerome batté le mani. E cosi l’americana era riuscita a raggirare i loro trucchetti, non male, non male proprio. Pensò compiaciuto Jerome.” Complimenti piccola Nina.”

“Jerome!”Lo rimproverò Joy.

“Che c’è? Ha superato la prova, e anche brillantemente.” Le disse Jerome.

“Non può averla superata! Decido io se l’ha superata o no!”Gridò Joy.

“Joy, perché ce l’hai tanto con Nina?”Le chiese Fabian.

“Io non ce l’ho con Nina.” Rispose Joy.

Jerome ridacchiò.“Ah no?

“Jerome, qui nessuno ha chiesto la tua opinione.”Inveì Patricia contro di lui.

“Neanche la tua se è per questo.” Ribatté il biondo.

Patricia gemette.” Questa giornata non poteva iniziare peggio.

“Uhh ci sono i pancakes!” Disse una voce entrando in cucina. Patricia riconobbe la voce, e gemette ancora di più.” Ho parlato troppo presto.

“Felice di vedermi Yacker?” Le domandò Eddie, prendendola in giro.

“Oh si certo.” Rispose sarcastica la rossa.

“Beh, lo so che sei sempre felice di vedermi.”Replicò l’americano.

“Ehm scusate ho o non ho superato la prova?” Chiese Nina alzando la voce per farsi sentire.

“Certo che l’hai superata piccola Nina.” Le assicurò Jerome.

“Quindi ora sono una di voi?”Domandò Nina titubante.

Eddie guardò Patricia, che guardò Jerome, che guardò Joy che guardò Fabian, che diede a Joy uno sguardo inquisitore.” Eh va bene ha vinto!” Affermò Joy.

Nina tirò un sospirò di sollievo. “La smetterete quindi di chiamarmi piccola Nina?” chiese.

“uuuh vedremmo.” Le rispose Jerome.

“Facci l’abitudine piccola Nina, ormai è fisso che mi chiamano Sweet Junior.” Dichiarò Eddie leggermente seccato.

“Bene.” Disse Nina.

“Piccola Nina a me sembra un soprannome carino, se non sbaglio Nina vuol dire “Bella”. Disse Fabian.

Nina arrossì.

“è inutile che ci provi Fabian, tanto non te la dà.”Proferì Jerome mentre sorseggiava del tè.

“Fatti una vagonata di affari tuoi Jerome!” Ribatté Fabian.

“Touché.” Rispose Jerome.

Pian piano scesero a fare colazione i restanti residenti di Anubis, che al contrario di Joy, si mostrarono ben lieti di accettare Nina nel loro gruppo.

“argh, sbam”Gridò frustata Joy, mentre chiuse violentemente la porta del suo armadietto.

“Evitiamo di distruggere la proprietà della scuola signorina Mercer.”La rimproverò Mr Sweet, che passava di li.

Joy gli porse un saluto falso.”Mi dispiace Mr Sweet, non ricapiterà più.”

“Lo Spero signorina.” Le disse in tono autoritario mentre si allontanava dal gruppo.

Una volta allontanato..

“Come mai oggi sei cosi irascibile? Sembri peggio di me, quando ho le mie cose.” Le chiese Patricia.

“è colpa di quella miss America.” Rispose Joy.

“Joy..” Iniziò Patricia in tono severo.

“Patricia.” Disse Joy copiandola.

“Non la odierai mica perché interessa a Fabian?” Le chiese Patricia.

“Io non la odio, mi è diversamente simpatica.”Rispose la brunetta.” E poi di quello che fa Fabian non mi interessa.

“Certo.”Rispose Patricia cercando di trattenere una risata. Joy la guardò male.”Oh andiamo Joy, lo so che a te non piace Nina, perché da quando è arrivata,si è attaccata a Fabian come colla.”Affermò.

“Ok, mettiamo che è come dici tu, ma neanche a te, ti va particolarmente a genio l’americana.”Dichiarò Joy. Quello che diceva l’amica era giusto. Non sopportava l’idea che qualcuna si potesse avvicinare a Fabian, soprattutto se era alta bionda e con gli occhi azzurro-verdi. Joy gemette internamente, una top model in pratica.

“A me quella Nina mi è indifferente.” Sbuffò la rossa.

Joy decise di prenderla un po’ in giro. Dopotutto sapeva che Patricia odiava i nuovi arrivati, specialmente se americani e con la faccia da finti innocenti.“Quindi non sei gelosa del fatto che lei sia americana, che sia carina, e che si possa avvicinare un po’ troppo ad Eddie?”

Patricia gemette, era la quarta volta che lo faceva quella mattina.” Diamine Joy, ci ho fatto sesso un paio di volte, e già vuoi farmi convolare a nozze con quel Weasel!”

“Ah ah sapevo che ti piaceva!Lo vuoi perfino sposare.” Disse divertita Joy, ma poi ripensò alle parole dell’amica.”Un momento un paio di volte? Patricia non la do mai una seconda volta Williamson, quante volte ci sei andata a letto?”

“Tecnicamente non ci sono mai andata a letto.” Rispose Patricia.

“Oh va bene letto, divano, o altro, ci hai comunque fatto sesso.” Affermò Joy.”Più di una volta a quanto pare.” Aggiunse.

“Una!” Gridò Patricia.” È successa solo una volta, solo una dannatissima volta!E mi ha causato un terribile mal di schiena!” Aggiunse con lo stesso tono.

Joy alzò un sopraciglio.”Ok, io sarò nervosa oggi, ma tu mi batti su tutti i fronti.” Disse ridacchiando.

Patricia si lamentò. Perché tutta la sua vita sessuale doveva essere di dominio pubblico? Aveva fatto sesso con un paio di ragazzi, ok un bel po’ di ragazzi, e allora? Nessuna è una santa.”Possiamo evitare di parlarne?Grazie.”

“Sono felice che tu abbia superato la prova, beh ero sicuro che la superavi.” Disse Fabian a Nina mentre si diressero in classe.

Nina sorrise, pensando a quello che era successo in soffitta. Il suo cellulare aveva iniziato a squillare giusto un secondo dopo che lei era entrata in cantina. “Davvero?Mi hai mandato una moltitudine di messaggi ieri sera, in cui mi chiedevi come stavo.”

Fabian arrossì.”Volevo assicurarmi che stessi bene.”

“Sono stata bene, a parte la scomodità del sacco a pelo, ma questo è normale quando si dorme su un pavimento.”Asserì Nina.

“Beh lo credo anche io.”Si mostrò d’accordo Fabian.

I due si guardarono per un secondo negli occhi, ma poi distolsero lo sguardo dall’altro, girandosi dall’altra parte in evidente imbarazzo.



commentate in tanti
xoxo lilydreaming <3

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Capitolo 9
*** 9°Capitolo ***


Sono tornata! Scusatemi per il ritardo :P
Spero che questo capitolo vi piaccia.
xoxo lilydreaming 



 

9°Capitolo

Pausa pranzo, mentre tutti erano intenti a pranzare, Mara  aveva approfittato per anticipar alcuni compiti. Aveva mangiato un tramezzino al volo per far tacere i morsi della fame.
“Ah Mara, proprio la ragazza che cercavo.”Disse Jerome, mentre prese posto su uno dei divanetti della sala studenti.
Mara che era intenta a sfogliare un libro alzò gli occhi verso il ragazzo.“Cosa vuoi Jerome.”
“Mara perché pensi che io voglia qualcosa?” Si finse amareggiato Jerome.
“Tu non fai mai niente senza niente in cambio.” Gli rispose Mara.
“Ecco perché se la più intelligente del gruppo.”Asserì il biondo.
“Allora cosa vuoi?”Gli domandò Mara seccata.
Jerome si alzò, e si avvicinò a Mara. Era a cinque centimetri dal suo naso.“Io modererei i termini mia cara Jaffray, ricorda che io conosco il tuo sporco segreto.”Le disse intimidendola.
La ragazza  fece un passo indietro,e non diede ascolto le sue minacce.“Vuoi ricattarmi Jerome?Non hai prove!”
Jerome fece un ghigno.“Io non direi mia cara Mara.” Dalla tasca interna della sua giacca prese delle foto.” Guarda un po’ cosa ho qui.”
Mara gli strappò di mano le foto, le vide e poi alzò lentamente lo sguardo sul biondo.”Tu non oseresti.” Le foto raffiguravano lei in atteggiamenti più che amichevoli con Mick.”
“Oh si che oserei.” Le disse minaccioso Jerome.
“Non puoi farlo! Questa è violazione della privacy!” Gridò Mara.
“Anche farsi il ragazzo di un’amica lo è.” Le ricordò Jerome. Ormai aveva la situazione in pugno. Oh come gli piaceva prendere il controllo delle persone!
Mara gemette internamente, non sapendo cosa fare.“Che cosa vuoi Jerome?”
“Se tu non vuoi che io faccia delle coppie di queste.”Le mostro le foto.” E le distribuisca a tutta la scuola,  dovrai fare quello tutto quello che ti chiedo, sarai la mia servetta, si diciamo la servetta.”
“Io non sono la tua serva Jerome!”Urlò Mara.
“Oh che peccato!Vorrà dire che dovrò fare un mucchio di fotocopie, sai pensavo anche di farne un paio formato poster.”Affermò Jerome.
“Sei un mostro Jerome.” Sostenne Mara. Ora era veramente disgustata da lui.
 
 
 
 
 
 
 
Nel corridoio della scuola, Eddie ricorreva Patricia, ma la ragazza lo aveva gentilmente ignorato, beh non proprio gentilmente, perché già dalla mattina non restava nemmeno per due secondi nella stessa stanza con lui.
“Yacker! Lo so che mi stai ignorando di proposito!” Gridò Eddie nel corridoio semi deserto della scuola.
Patricia che lo stava effettivamente ignorando, si girò verso di lui.” Che cosa vuoi?
“Voglio parlare con te.” Le disse.
“Bene, hai appena parlato, fine della chiacchierata.” Fece per andarsene, ma Eddie la fermò prendendola per il polso.”Non toccarmi!”
“Ascolta Yac..Patricia, quello che è successo ieri.”Iniziò Eddie.
“Ieri?Abbiamo fatto sesso, e allora?Forse avrò anche detto che è stato il sesso migliore della mia vita, ma hey  avevo bevuto ieri sera, e tanto.” Disse arcigna la rossa.
“Perché non fai la prova del nove?” La stuzzicò Eddie.
“Che cosa?”Domandò Patricia. Aveva davvero capito quello che pensava?
“Sai di cosa parlo.”Dichiarò Eddie.
“Mi stai chiedendo di  fare sesso con te? Di nuovo?”Gli chiese in rapida successione la rossa.
“Proprio cosi.”Affermò il ragazzo
Patricia scoppiò a ridere.” Tu sei fuori, perché dovrei farlo?
Eddie sembrava al quanto dispiaciuto e offeso.“Perché non dovresti?”Le chiese
“Non rispondere alla mia domanda con un’altra domanda!”Inveì Patricia contro di lui.
Il ragazzo prese un lungo sospiro.“Senti, è chiaro che tra noi c’è molta attrazione fisica, saltiamo i convenevoli, e andiamo dritto al sodo.”
“Hai già avuto quello che volevi, fatelo bastare! Se proprio sei disperato c’è un orda di ragazze arrapate che muoiono dalla voglia di fare sesso.”Urlò Patricia indicando delle ragazze a caso, che passavano di li.
Eddie le fece un occhiolino.“Beh sai, non si butta mai il vecchio per il nuovo. Andiamo Yacker, ci sfogheremo l’uno con l’altro.”
La rossa inveì nuovamente“Non voglio sfogare le mie frustrazioni su di te, tu non mi piaci!”
“Proprio perché non ci piacciamo è perfetto! Non ci saranno coinvolgimenti sentimentali, solo sesso, puro e semplice.”Sostenne Eddie.
“In poche parole dovrei diventare la tua bambola gonfiabile umana?” Domandò Patricia con disgusto.
Eddie strabuzzò gli occhi, poi scosse la testa incredulo.“Nessuna bambola gonfiabile, ma da dove ti vengono certe idee?”
Patricia incrociò le braccia, non voleva dargliela vinta, almeno non cosi facilmente.“Non so, perché dovrei accettare? Insomma posso trovare qualsiasi altro ragazzo disposto a farlo.”
“Gli altri non sono me.”Disse Eddie.
 
 
 
 
 
 
Nina stava studiando per un importante verifica,quando Amber le fece distogliere lo sguardo dall’enorme pila di libri che aveva avanti a se.
“Quale vestito credi mi stia meglio?”Le chiese Amber mostrandole due vestiti che a detta di Nina sembravano  uguali.
“Ehm non lo so, quello.” Rispose Nina indicandole il vestito che portava Amber alla sua sinistra.
“Ok, vada per questo.” Squittì la bionda riferendosi al vestito alla sua destra.
“Perché cosi elegante?”Domandò Nina, notando che Amber era intenta a  farsi bella.
Amber fece una giravolta su se stessa.” Sono elegante, non  trovi?”
Nina annuì.
“Ad ogni modo oggi è il  settimessario.” Disse Amber.
“Il setticosa?” Le chiese Nina non capendo.”
“Oggi sono sette mesi in cui io e Mick stiamo insieme.” Gridò Amber felice.
Nina mosse la testa su e giù.“Ohhh, capito.”
Amber iniziò a raccontarle come sarebbe andata la sua serata.” Ceneremo, niente fast food o pizzerie, ma in un ristorante di lusso, poi faremmo una passeggiata nel parco, e poi.” Strizzò un occhio e ridacchiò” E poi festeggeremo in camera.
“Amber,posso chiederti qualcosa?” La interpellò Nina.
Amber la interruppe.“Dove comprare vestiti decenti? Li prendo su girlsin.com.”
Nina si sentì leggermente offesa, i suoi vestiti erano cosi orribili?” No. “Disse
“Cosa c’è allora?”Domandò Amber mentre si passò un mano di mascara.
“Perché siete cosi  tutti cosi..”Iniziò Nina.
Amber la interruppe nuovamente.“Cosi tanto belli, sexy e svegli?Beh quasi tutti ovvio.”
“No, cosi ossessionati dal sesso, lo so, siamo e siete adolescenti, sono gli ormoni che parlano, ma a volte  sembra di essere dentro un documentario di geo channel,  animali durante l’accoppiamento.” Dichiarò Nina.
“Beh l’hai detto tu, siamo adolescenti, è normale pensarci.” Le rispose Amber.”Rosso ciliegia o rosa pastello?”Chiese Amber a Nina tenendo in mano due lip gloss.
“Rosso ciliegia.”Disse Nina.
Amber optò per l’altra opzione.“Vada per il rosa. Ad ogni modo meglio pensare al sesso adesso, invece quando si è vecchi, e brutti e pieni di righe. Eww.” Amber rabbrividì al pensiero che, dopotutto anche lei sarebbe diventata vecchia.

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Capitolo 10
*** 10° Capitolo ***


Erano ormai le sei spaccate, e Mick stava già facendo avanti e indietro già da un’ora. Amber come al suo solito era in ritardo, o come diceva lei in un “Accettabile ritardo”cosa che variava dai dieci minuti alla mezz’ora, e addirittura ad un ora di ritardo.
Mick guardò  sbuffando l’orologio sul polso. La prenotazione era per diciotto e trenta, non sarebbero mai arrivati in tempo.
“Aspetti  Amber?” La voce lo fece rinsavire.
“Già, almeno da un’ora.”Rispose il biondo.
“Buona fortuna allora!” Gli disse Eddie, mentre si recava al piano delle ragazze, cosa strana.
Passarono altri cinque minuti, e a quel punto Mick non ce la fece più, prese il suo cellulare dalla tasca, e compose il numero di Amber.
“Dannazione Amber, quanti ti ci vuole per scend..” Il ragazzo si fermò, in cima alle scale spuntò Amber, che con tutta calma scese le scale.
“Non c’è bisogno di urlare tanto, sono pronta.” Proferì la biondina, che per l’occasione aveva arricciato i suoi lunghi capelli biondi.
“Dovevi esserlo un’ora fa.”Le ricordò impazientito Mick.
“Ad una ragazza è concesso essere in ritardo.” Sostenne Amber.
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“Yacker mi annoio.” Disse Eddie, spalancando la porta della stanza di Patricia.
Patricia stava sfogliando una rivista.“Non è un mio problema.” Rispose
“Facciamo sesso? Gli chiese Eddie,
“Fallo da solo, se non lo vedi ora sono impegnata.”Ribatte la rossa.
Eddie ridacchiò.” Non posso farlo da solo.
“Si che puoi, hai una mano, usala.”Controbatte Patricia senza staccare gli occhi dalla sua rivista.
Il ragazzo scoppiò in una fragorosa risata.
Patricia alzò lo sguardo verso di lui.“Che hai tanto da ridere?”Gli domandò.
L’unica risposta del biondo fu quella di baciarla, dopo essere salito sul letto della rossa.
Patricia rispose al bacio per qualche secondo.”Chi ti ha detto di salire sul mio letto?”Gli chiese, fingendo un tono severo.
“Vuoi farlo sul pavimento?Poi non lamentarti se ti viene mal di schiena.” Ribatté Eddie  ammiccando
Con un rapido scatto Patricia ribaltò le posizioni.”Chi ha detto che starò sotto?”
“Oh vuoi giocare Yacker?”Con uno balzo si posizionò sopra Patricia.
Patricia però ribaltò la posizione.”Non credere di poter vincere facilmente Weasel.
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Intanto  Mara stava studiando in soggiorno, ma l’arrivo improvviso di Jerome, la fece sobbalzare dalla poltrona. -“Jaffray come va con la mia relazione di storia?”Le chiese il biondo.
“Perché devo fartelo io?Non capisco.” Mara sapeva benissimo che Jerome non era stupido, era perfettamente in grado di scrivere una relazione più che decente. Allora perché voleva che la scrivesse lei?
“Mia piccola ingenua Mara devi farmela perché è un mio ordine. Non vorrai che spifferi accidentalmente a tutti la tua relazione con Mick.”Disse Jerome con tono arrogante.
Mara aveva trovato la risposta alla sua domanda.“Sei spregevole Jerome!” Gli urlò contro.
Le parole della ragazza non  scalfirono per nulla. Jerome.“Touchè mia cara.”
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Eddie e Patricia crollarono sul letto esausti. Ci misero qualche minuto per riprendersi, e una volta fatto, Eddie si girò su un fianco, e con tono beffardo pronunciò le seguenti parole.“Wow  Yacker pensavo durassi di più.”
Patricia alzò la testa dal cuscino, ruotandola leggermente verso destra.“Che cosa vorresti insinuare?” Tuonò.
“Che avresti aspettato un po’ di più prima di saltarmi addosso.”Rispose Eddie. Qualcuno voleva farsi male, molto male.
La rossa  si fece una mezza risata.“ Da che pulpito viene la predica! Chi è che è venuto strisciando da me? Sentiamo?” Gli chiese alzando la voce.
Il ragazzo però rimase impassibile.“Potevi anche dire di no Yacker.” Le disse.
“Non girare la frittata! Sei tu che mi hai costretto.”Gridò Patricia.
“oh adesso ti avrei costretto a fare sesso? Yacker rischi di mandare la gente in galera cosi.”Eddie non poteva crederci. Prima gli aveva detto di si, e poi.. Patricia, che essere enigmatico.
“Sai che cosa voglio dire!”Urlò Patricia.
“Si si ho capito.”Disse Eddie.”Posso dormire adesso?” Le  chiese come se nulla fosse.
“Qui?” Domandò Patricia.
“No, nell’ufficio di Victor.” Rispose sarcastico Eddie. “Ovvio che qui.”
“Scordatelo!Il mio letto è off limits.”Dichiarò Patricia. Il sesso era ok, ma non voleva finire nella zona < coccole post sesso<
“Ma se ci hai appena fatto sesso..”Le ricordò Eddie.
“Non farmi spiegare tutto Weasel!” Si lamentò Patricia.
 Eddie le fece la sua migliore faccia da cucciolo bastonato.“Solo per un ora, dormi anche tu.”
Patricia si arrese, o meglio non voleva che insistesse troppo con quella stupida faccia.“…ok.. ma se osi abbracciarmi nel sonno, giuro che ti stacco il braccio a morsi!”Lo avvertì.
“Promesso!”Giurò il biondo.
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Amber non poteva credere a quello che aveva appena sentito.“Credo di aver un problema all’udito, puoi ripetere?”
“Ambs ci senti benissimo, voglio rompere.” Mick aveva capito che la sua ragazza, beh ex ragazza stava fingendo.
La biondina cercò di rilassarsi, e di non scaraventare il tavolo con tutta l’argenteria. Era pur sempre una signorina educata.“Ok ok ok, sono calma, Amber non perdere la calma.”
“Senti mi dispiace, ma..”Iniziò Mick.
Amber andò in ipertensione.“Rompere? Perché vuoi rompere? Amber non farti prendere dal panico!” Disse, cercando di auto calmarsi.
“Le cose tra noi non vanno più bene, e tu lo sai.”Affermò Mick. La loro relazione era arrivata al capolinea, non aveva più senso continuare, soprattutto se Mick amava un’altra.
Ad Amber era sembrato tutto così perfetto, cosa aveva sbagliato? Non era abbastanza bella?Sexy? intelligente? Carismatica? O chissà chi o cosa!“Tra te e te non andrà bene! Per me, tu ed io  fa ancora un connubio perfetto, come la… non lo so accidenti!”
“Mi dispiace..”Le disse Mick.
“Riportami a casa..” Gli ordinò Amber.
“Si.”Rispose mestamente il biondo.

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Capitolo 11
*** 11° Capitolo ***


                                         11°Capitolo





Joy entrò in camera sua, mentre armeggiava con il cellulare. Non si accorse che c’era qualcun altro nella stanza, o meglio altre due persone profondamente addormentate sul letto, poi notò i vestiti sparsi sul pavimento, Trixie e Sweetie jr, si  erano dati da fare. Altro che odio, scopavano più di due conigli nella stagione  dell’accoppiamento.
“Aww che carini.” Click- scattò una foto con il suo cellulare. Patricia era distesa a pancia sotto sopra Eddie, il quale manteneva la ragazza con un braccio avvolto intorno ai suoi fianchi, quasi a proteggerla. Per Joy era la cosa più dolce che avesse mai visto, nessuno poteva addormentarsi in quel modo se non era innamorato.
Il rumore dello scatto fece svegliare Patricia. Il famoso detto recitava cosi: non svegliare il cane che dorme, beh in casa Anubis il detto era:non svegliar Patricia che dorme, se non vuoi avere guai.
“Ma che diamine.. Joy che diavolo fai?”Sbraitò la rossa. Pessima fu la mossa successiva della brunetta. “Aggiorno il mio profilo instagram, hashtag #FriendWithBenefit.”
“Joy!”Gridò Patricia.
“Su, che non ti si vede niente.”Cercò di tranquillizzarla l’amica.
“ Chi se ne frega se mi vede qualcosa.” Era già capitato che qualche sua foto compromettente finisse in rete. Per Patricia non era l’essere stata immortalata mezza nuda che infastidiva, anzi era abituata. Quando si vive in casa con dei maniaci, queste cose erano all’ordine del giorno. Bensì il fatto di essere stata beccata in atteggiamenti  romantici con qualcuno.
 “Hey, che succede? Joy? Che ci fai qui?” Chiese Eddie cercando di capirci qualcosa, evidentemente non gli era ancora arrivato sufficientemente ossigeno al cervello per poter connettere.
“Questa è camera mia, che ci fai tu?” Gli domandò Joy incrociando le braccia. Ah quanto la divertiva questa situazione.
“Io?Niente.” L’americano fece finta di niente.
Joy sghignazzò. Palesemente colti sul fatto, e i due continuavano a negare. “Certo, non sono mica idiota, so che non avete giocato a ruba mazzetto.”
“Avevo bisogno di un po’ di ginnastica per digerire la cena, problemi?” Disse Eddie, mentre cercò di raggiungere la sua maglietta finita sotto il letto.
“Weasel piantala di dare spiegazioni.”Inveì Patricia.
“Per me potete giocare a scarabeo quanto volete, ma guai se usate il mio letto.” Rispose con nonchalance Joy.
“Non promettiamo niente giusto Yacker?”Scherzò Eddie.  Inoltre non dipendeva certo da loro, quando due persone sono prese, non ci fanno caso su quale letto, o qualsiasi voglia superficie ci finiscano sopra.
“Non mettermi in mezzo Weasel.”
“So che ti piace Yacker.”La stuzzicò Eddie.
“Vuoi che ti schiaffeggi?”Contestò Patricia.  Di sicuro lo avrebbe fatto, e senza pensarci due volte, anzi senza pensarci proprio.
“Se avete intenzione di fare un secondo round, aspettate che io lasci la stanza.” Dichiarò Joy disgustata. Meglio sapere, e non vedere certe cose.
“In realtà avrei bisogno di uno spuntino.”Dichiarò Eddie come se nulla fosse.
“ Abbiamo cenato meno di un’ora fa, come puoi avere ancora fame?”
“Il sesso mi fa venire fame, che posso farci.” Sostenne il ragazzo. Alla faccia del metabolismo veloce.
“Idiota.”Sussurrò Patricia.




Amber entrò in casa, e poi con violenza scaraventò la borsetta sul pavimento. “AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH”Gridò con tutto il fiato in gola.
“Signorina Millington che cos’è tutto questo baccano?” Tuonò Victor.
“Me ne frego delle sue fottute regole! Sono in piena crisi!”Sbraitò la bionda. L’essere stata scaricata non l’aveva ancora digerito.
“I suoi stupidi problemi adolescenziali non m’interessano, ora vada nella sua camera, prima che la punisca severamente.”
“Vado perché voglio.” Gridò stizzita la giovane
“Maledetti ragazzini. “Imprecò Victor.
 


“Io non capisco perché mi ha mollato? Sono bellissima e affascinante! Per non parlare del mio sex appeal! Sono praticamente perfetta!”Fin da piccola Amber era stata viziata, tutto ciò che voleva le veniva concesso. Crescendo capì che con il suo aspetto poteva ottenere molto di più, cosi grazie alla sua bellezza seduceva ragazzi, a volte anche uomini, solo per il suo tornaconto, a loro non importava se fosse stata intelligente o brillante, e ad Amber questo non importava.
Nina cercò di consolarla, anche se poteva sembrare superficiale e frivola, Amber stava davvero soffrendo. “Su su, non pensarci.”
“Non amerò più nessuno! Finirò per stare sola con quaranta gatti.”Amber quando era in piena crisi isterica tendeva ad ingigantire i problemi. Lei stessa sapeva che in fondo non sarebbe passato troppo tempo fino a quando non avesse incontrato il prossimo ragazzo.
“Troverai sicuramente qualcuno, anche subito.”
“Sono impura, nessun altro mi vorrà!”Amber mise la testa sotto il cuscino e iniziò a piangere. Lacrime vere?O solo una semplice sceneggiata?.
“Non ti sembra di esagerare?”Le chiese Nina. Pian piano stava imparando a conoscere la sua compagna  di stanza. Anche una semplice unghia rotta era motivo di tragedia di quelle bibliche.
“Nessun vuole una ragazza usata..”Disse  Amber alzando di poco la testa.
“Perché prima di Mick eri vergine?”
“Noo, ma glielo ho fatto credere cosi bene, dove trovo uno carino e anche stupido?” Asserì l’inglese prima di ricominciare con il pianto.
“ok, io vado al piano di sotto, tu continua a sfogarti.”
“Lo amavo cosi tanto!”
“Ciao Amber!”Nina uscì dalla stanza roteando gli occhi. “Oh mamma mia.”
 

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Capitolo 12
*** 12° Capitolo ***




Nel periodo vissuto fino ad ora a casa Anubis, Nina aveva imparato che con i suoi coinquilini era difficile capire quando facessero sul serio o no. Avevano sempre la tendenza a ironizzare qualsiasi cosa, o in alcuni casi, come Amber ha ingigantire ogni problema. Una vera dramma queen per essere precisi.
Un’altra cosa che aveva notato, che però non riguardava il loro comportamento, era il modo in cui gli altri li vedevano.  Nella scuola i suoi compagni erano temuti e rispettati, a volte quasi osannati. Come se fossero stati dei giocatori di qualche squadra sportiva accompagnati dal sempre perfetto team di cheerleader. Questa cosa fece un po’ ridere Nina, poiché in tutta la sua permanenza, non aveva visto nessuno fare attività fisica, a parte Mick, che non implicasse attività sessuali. Una cosa positiva c’era, anzi più di una. Erano un gruppo piuttosto unito, solidale, e protettivo, anche se tra loro si prendevano in giro, s’insultavano, c’era sempre l’una per l’altro. Non aveva stabilito un’amicizia stretta con tutti. Amber era quella con cui parlava maggiormente, era la sua compagna di stanza, e nonostante le sue manie di primadonna, Nina non poteva ammettere che in fondo era una brava ragazza, fra le altre ragazze c’era Mara, l’unica  ragazza con cui forse poteva avere una conversazione che non andasse sempre a finire sui questi certi argomenti. Spesso però capitava che gli argomenti di conversazione di Mara fossero fuori dalla sua portata. Nina era una studentessa con una buona media, ma non ai livelli di Mara. Con Patricia non sapeva come comportarsi, l’americana aveva sempre paura di toccare un nervo scoperto con Patricia, come se fosse stata perennemente sotto ciclo.  Da quello che poteva vedere però, Patricia era la prima della fila quando si trattava di aiutare un amico, certo con dei modi un po’ bruschi ma c’era sempre, soprattutto per Joy. E infine Joy. Dopo la faccenda del falso benvenuto, Nina aveva sempre tenuto gli occhi ben aperti nei confronti della ragazza. Non aveva ben capito se l’aveva accettata o no, a volte parlavano del più e del meno, ma aveva la sensazione che la brunetta volesse che lei fosse da tutt’altra parte, in particolare quando era in compagnia di Fabian.
Fabian, Nina si chiedeva sempre come una persona come lui sia finita in quella gabbia di matti. Fabian era gentile, intelligente, carino, e con un senso dell’umorismo che non scadeva  mai nel volgare. Nina stava iniziando a prendersi una cotta per lui, cosa avrebbe fatto meglio a rimane tra lei. I suoi compagni erano un branco di pettegoli, e se una cosa del genere era pane per i loro denti, specialmente per Jerome, personaggio al quale Nina stava alla larga, non per cattiveria, bensì per precauzione. Di tanto in tanto aveva una chiacchierata con Alfie, che finiva sempre con una battuta non tanto divertente con quest’ultimo, Mick invece per lei era un miraggio, nel senso che tra i suoi impegni legati alle attività sportive, e le sue continue sparizioni, vedere Mick in casa era diventata una cosa rara. Con il suo compatriotta a volte aveva qualche chiacchierata, Nina aveva il dubbio che Eddie la usasse come valvola di sfogo, essendo gli unici americani in casa capiva la sua frustrazione, anche se sapeva che preferiva la compagnia di un’altra ragazza.
Quella mattina andò a scuola come tutti i giorni, i suoi coinquilini a colazione erano stranamente tranquilli, a parte i consueti insulti mattutini di Patricia e Eddie. Quello strano comportamento insospettì Nina, non aveva idea del perché o di cosa stessero tramando, però era convinta che sia successo qualcosa quella mattina.
I suoi dubbi ebbero la conferma quando mise piede dentro la scuola. Gente che correva a destra e sinistra, manifesti ovunque, striscioni appesi. Era come se fosse stata di nuovo a uno di quei raduni sportivi che la sua vecchia scuola organizzava prima dei match importanti.
“Ma che diamine..” Pensò la giovane americana.
“Benvenuta alla settimana dei giochi.” Le disse Fabian avvicinandosi da dietro.
“Settimana dei giochi?” Chiesa confusa Nina.
“Sì, ogni anno la scuola organizza dei giochi prima  dell’inizio degli esami, è un modo divertente per scaricare la tensione, e non preoccuparsi in anticipo degli eminenti esami.” Dichiarò Fabian, il quale sembrava molto eccitato per la cosa, se per i giochi o per gli esami l non era molto chiaro.
“Sembra divertente!Che genere di giochi?” Domandò Nina elettrizzata.
“Oh beh un po’ di tutto, quiz, attività sportive, cose del genere.”
“Come mai nessuno mi aveva detto niente?”
Fabian si strinse nelle spalle.“Conosci gli altri, vogliono sempre sorprendere.”
“Direi più che vogliono stare un passo avanti agli altri, ma potevi dirmelo tu.”Affermò l’americana.
“Lo so, ma mi sono lasciato trasportare.”Confessò Fabian, sentendosi un poco colpevole.
Nina gli sorrise.“Ok, sei perdonato, a una condizione.”
“Quale?”Chiese Fabian ricambiando il sorriso.
“Che tu mi spiega per filo e per segno cosa fare nei gio..” Nina non finì la frase, entrando in classe, si ritrovò davanti ai suoi coinquilini.”..chi..Da dove siete usciti fuori?”
“Siete in ritardo.”Disse Joy incrociando le braccia. Era arrabbiata, o era solo un’impressione di Nina?
“Dove eravate? A flirtare?” Chiese Amber civettuola.
Nina e Fabian si scambiarono un’occhiata fugace, diventando entrambi rossi. “No!”
“Nessun flirt, pensiamo a cose serie.” Jerome batte sulla cattedra una bacchetta, Nina si chiese da dove l’avesse tirata fuori. “Sta iniziando la settimana dei giochi, dobbiamo assolutamente vincere quest’anno.”
“Già , l’anno scorso per colpa di una persona abbiamo perso.”Asserì Patricia, cercando di essere vaga, ma era chiaro a chi si stesse riferendo.
“Mi si era spezzata un’unghia!”Sbottò Amber.
Jerome batté nuovamente la bacchetta. Nina si era ritrovata di fronte ad una specie di riunione segreta, come quelle in cui si pianificavano azioni di guerra. “Ragazzi concentrazione!Allora grazie alle mie fonti ha scoperto chi è stato incaricato di organizzare i giochi.”
“E chi sarebbe?”Domandò Eddie.
“Robbie, Ci pensi tu Pattycakes ?”Rispose Jerome.
Patricia fece una faccia disgustata. Perché fra tutte le persone, doveva pensarci lei?“Perché dovrei pensarci io?”
“Perché sappiamo tutti che ha una cotta per te, come qualcun altro, dico bene  Eddie?”Ribatté Jerome.
Se gli sguardi potessero uccidere, Jerome sarebbe sicuramente morto.
Patricia sbuffò, sapeva che in qualche modo doveva sacrificarsi per la squadra. “Che cosa dovrei fare?”
“Flirta con lui, fagli toccare le tette, quel che vuoi.”Disse Jerome.
“ugh, assolutamente no!”urlò la rossa.
“Su Trixie, come se non l’avessi  fatto prima.”Affermò Joy.
“Fagli toccare le tue allora!”Gridò Patricia.
“A Robbie piaci tu.”replicò Joy.
“Già, e poi Joy non è molto provvista in quel campo.”Affermò Jerome.
“Certo che prendete molto seriamente questi giochi.” Costatò Nina, era la prima volta che vedeva i suoi compagni cosi volenterosi, di solito erano più interessati a piani di vendetta, nell’organizzare scherzi, e di certe attività in camera da letto.


è un capitolo piatto, lo so, ma è solo un capitolo di transizione.Il bello arriverà dopo muahmuah(risata malefica)
Che cosa volete succede durante i giochi?
Quale coppia vorreste vedere nel prossimo capitolo?
Lilydreaming <3 <3 


 

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Capitolo 13
*** 13°Capitolo ***


Robbie chiuse il suo armadietto, la giornata non era ancora cominciata, e già tre persone gli avevano chiesto in che cosa consistevano i giochi di quest’anno. Perché avevano scelto lui come organizzatore? Non era portato per questo genere di compiti, troppa pressione, troppo stress. Lasciò andare un sospiro, ormai non si era rassegnato. Stava per allontanarsi quando la vide, Patricia Williamson, la ragazza più bella di tutta la scuola, a detta di Robbie, camminava verso di lui, sembrava stesse camminando a rallentatore, almeno cosi parve a Robbie, il quale guardò incantato. I capelli rossi che ondeggiavano a ogni suo passo, la pelle chiara che risplendeva al sole, gli occhi azzurri, non c’era niente di più bello per Robbie.

Patricia si fermò proprio davanti a Robbie. “Ciao Robbie.” Disse con voce seducente.

“Oddio sa il mio nome.”Pensò il ragazzo. Patricia, come il resto degli abitanti di casa Anubis erano considerati delle celebrità nella scuola, il fatto che uno di loro conoscesse il nome dei comuni studenti era sbalorditivo. “Cciiao Pa Patricia.”Balbettò Robbie.

“Ho saputo che sarei tu ad organizzare i giochi quest’anno.”Affermò la rossa, avvicinandosi sempre di più.

Robbie deglutì, non aveva mai avuto una ragazza cosi vicina, per non parlare di una ragazza come Patricia.”S si.”

“Sai mi chiedevo se tu potessi dirmi qualche piccola cosa riguardo ai giochi.”Chiese Patricia civettando. Con le sue unghie smaltate giocò con il colletto della camicia del povero ragazzo, come se stesse giocando con lui, proprio quando un predatore gioca con la sua preda prima di divorarla.

“N no posso.” Rispose il giovane.

“Una piccola cosa,fallo per me.”Pretese Patricia. Robbie si chiese quanto ancora potesse resistere.

“Nnon posso davvero.”Replicò Robbie. Aveva quasi paura della reazione della ragazza, Patricia era bella quanto irascibile.

“Ti darò una ricompensa se me lo dirai.”Dichiarò Patricia.

“Che genere di ricompensa?”Chiese Il ragazzo.

“Sai ho bisogno di qualcuno che mi faccia compagnia, tu sai di che cosa parlo? “

“Credo di si..”

“Gli altri ragazzi sono tutti uguali, io ho bisogno di un vero uomo.”

“Ero convinto che tu uscissi con Eddie.”

“Eddie?”

“Si, il figlio di Sweet, l’ho visto su instagram, molti lo hanno visto.

Patricia imprecò mentalmente, accidenti a Joy e la sua mania di scattare foto, e pubblicarla ovunque. Questa l’avrebbe fatta pagare.”Eddie è solo un passatempo, un giocattolino che serve per soddisfare le mie voglie, io ho bisogno di altro.”

“Di i m me? “

“Proprio cosi, e per dimostrarti che dico sul serio, ti darò un piccolo anticipo di quello che ti aspetta.”

Robbie si pietrificò. Patricia Williamson stava per iniziare qualche attività sessuale con lui, oddio questo era un sogno, sì l’era sicuramente, datemi un pizzico. Pensò il giovane.

Patricia gli scoccò un bacio sulla guancia, lasciandogli impreso il suo rossetto scuro. Robbie si toccò la guancia, non se la sarebbe più lavata.

“Ora da bravo tu mi dirai tutto quello che hai ideato per i giochi.” La sua voce era diversa da prima, non era più dolce se seducente.

“E quando ci possiamo vedere per il nostro *incontro*?” Domandò Robbie speranzoso, ed eccitato soprattutto.

Patricia rise.”Nel duemillacredici!Entro oggi voglio tutte le informazione sul mio banco, capito lombrico?”

I sogni di Robbie si frantumarono in mille pezzi, poi calpestati, e infine aspirati e gettati al vento da una diabolica ragazza di nome Patricia Williamson. Il ragazzo la vide allontanarsi, anche se Patricia era una stronza, Robbie di certo non poteva non ammettere che fosse la cosa più bella che questi corridoi avessero mai visto.

Eddie aveva osservato tutta la scena da lontano. Patricia era cosi, attraeva molti ragazzi, ma nessuno aveva mai il coraggio di avvicinarsi a lei, tanti, forse troppi, avevano paura di lei. Eddie si chiedeva di continuo di cosa avessero paura, era solo una ragazza, ma con il suo incessante procrastinare non era poi così diverso dagli altri ragazzi che preferivano struggersi per Patricia da lontano, e si aveva una cotta per lei. La sua però non era del tutto una cotta, anzi era peggio, era innamorato di lei. Ricordava il giorno in cui l’aveva vista per la prima volta, Patricia fu la prima persona che vide, dopo che si svegliò un pisolino pomeridiano. Lei lo insultò dopo nemmeno un secondo che l’aveva visto, il suo linguaggio rude stonava con il suo viso cosi delicato, ma era proprio questo che lo attraeva, il suo modo di fare sempre cosi devastante, niente l'abbatteva, era cosi forte, cosi sicura di se, e poi Eddie la vide piangere. Non aveva mai immaginato che l’avrebbe vista in quello stato, sembrava cosi fragile, cosi bisognosa di protezione. Non voleva arrivare a tanto, non voleva di certo approfittare di lei. Era partito tutto con un semplice bacio, di quelli dolci che non chiedono niente in cambio, in seguito si trasformò in qualcosa di più ardente, quasi dettata dall’impulsività e dalla foga del momento. Quella volta divenne sua, tuttavia Eddie non era felice, si sentiva colpevole, non si fermò quando doveva, ma la cosa peggiore fu che non volle fermarsi. Patricia quella volta era sua, anche se fosse stata solo per quella volta. Si malediva per quello.

Il peggio arrivò un paio di giorni, se non addirittura una settimana dopo il fatto. Patricia venne da lui comunicandogli di essere incinta, sapeva che non poteva essere suo, non era stupido, era praticamente impossibile che fosse suo. Per giorni le stette vicino, non aspettava a lui, certo, ma in quel momento sentiva che aveva bisogno di lui. Non seppe mai se effettivamente aspettasse realmente un bambino, o se era solo uno spavento di gravidanza, da allora parlare con Patricia di quell’argomento era diventato un tabu, come se nulla fosse accaduto, proprio come il loro raptus carnale.

Infine nonostante Eddie amasse Patricia con tutto se stesso, si accontentava solo di essere il giocattolo sessuale, per non soffrire con inutili sentimenti.

“Sai continuare a tormentarti per Patricia non ti porterà molto lontano.” Disse Nina cogliendolo di sorpresa.

“Che cosa? Io non mi sto tormentando per nessuna.”Rispose Eddie. Voleva a tutti i costi mascherare i sentimenti che provava per la sua amica, o quel che si voglia.

“Eddie.”Proferì con tono calmo e severo Nina.”Non puoi più continuare cosi, sfruttare ed essere sfruttato da Patricia, il vostro non è un rapporto sano, soprattutto per te. Stai soffocando i tuoi sentimenti per paura di essere respinto, ma credimi stai solo facendo male a te stesso.”Dichiarò l’americana.

“E cosa dovrei fare? Dichiararle quello che provo, sapendo già che non funzionerà mai?No, grazie, ma preferisco che le cose rimangano cosi, è meglio per me, e per entrambi.”

“Credevo tante cose degli abitanti di casa anubis ma mia che fossero dei codardi.” Affermò Nina.”In amore si rischia,non si hanno garanzie, è un salto nel vuoto, ma è proprio per questo che non bisogna mai darsi per vinti . Vuoi passare il resto della tua vita pensando a cosa sarebbe successo se tu avessi confessato i tuoi sentimenti a Patricia? Cambia il se, agisci!”Nina lo colpì sulla spalla, prima di andarsene, lasciandolo ai suoi pensieri.

Eddie si avvicinò a Patricia, non voleva dirle niente, almeno non per ora. Dio da quando era diventato cosi patetico?Lo spaventava cosi tanto dimostrare quello che provava, o c’era dell’altro?

“Hey Yac.Patricia.”Disse salutandola.

“Weasel, oggi non sono in vena.”Bene, Patricia era di cattivo umore, tempismo perfetto.

“Non voglio niente, non posso nemmeno avvicinarmi a un’amica?”Domandò Eddie. Doveva accantonare solo il pensiero di dover dichiararle i suoi sentimenti.

“Noi non siamo amici, non per quello che pensi tu.”Affermò Patricia, quasi con disprezzo, ma davvero lo disprezzava?

“Perché tu non vuoi usufruire delle mie doti da amico mia cara Yacker.”Sostenne Eddie con un sorriso.

“Perché mi giri intorno?Quando fai cosi, e perché vuoi qualcosa.”Dichiarò Patricia. Anche se a sua detta non erano amici, si conoscevano bene, fin troppo.

“Io..”iniziò Eddie.

“Patricia indovina chi ho appena visto in corridoio!” Li interruppe Joy spuntando all’improvviso.

“Chi?”Domandò Patricia.

“Kyle Evans.” Rispose Joy.

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Quanto è stronza Patricia da 1 a 10?

Quanta pena provate per il povero Robbie? Vi giuro che mi sono divertita tanto a scrivere quella scena xD

E infine chi è Kyle Evans? A voi le conclusioni.

ps: aggiornerò ogni 3-4 giorni.

Lilydreaming  <3 <3 

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Capitolo 14
*** 14°Capitolo ***


Patricia si pietrificò. Che diavolo ci faceva Kyle qui? Si era diplomato l’hanno scorso, come mai gironzolava da queste parti. Era l’ultima persona che volesse vedere, specialmente dopo quella volta. Si sentì chiamare da dietro, era la sua voce, l’avrebbe riconosciuta tra mille. Si girò di scatto, mostrandosi spavalda e forte, non doveva vederla debole. “Kyle Evans, che cosa ci fai qui?”
“Bazzicavo da queste parti, cosi ho deciso di fare un salto da queste parti.”Kyle era uno di quei ragazzi piacenti a tutte le ragazze, atletico, capelli scuri, con il fascino tenebroso,insomma  il tipico ragazzo con cui una liceale vorrebbe uscire. Non tutte le ragazze però erano a conoscenza che in realtà Kyle era un essere viscido, al cui scopo nella vita era pensare esclusivamente a se stesso.
“Ah si? Pensavo ti avessero sbattuto fuori dal college.”Sputò velenosa Patricia. La sua sola presenza le fece riaffiorare dei brutti ricordi, dei quali avrebbe fatto volentieri a meno.
“Patricia Williamson sempre cosi ospitale, ti vedo in gran forma.”Ribatté il moro
“Anche tu, e ora sparisci.”Replicò la ragazza.
“uuh Trixie perché sei cosi rude? Prima eri così socievole soprattutto con me.”Affermò Kyle mettendo le virgolette a socievole.
“Ho di meglio adesso.”Ribatté la rossa. Non doveva fargli capire che provava ancora qualcosa per lui, no, non doveva cadere di nuovo nella sua trappola.
“Vedo che continui a scoparti mezza scuola, perché non lasci qualcuno per le altre ragazze?”Dichiarò l’ex studente con una vena di sarcasmo. Secondo lui avere avuto dei rapporti con Patricia gli dava il diritto di poterla denigrare quanto voleva.
Eddie volle spaccare il muso a questo pallone gonfiato. Chi si credeva di essere, per dire cose del genere alla sua Yacker? Certo Patricia non era certo una santa, il modo in cui le parlava gli faceva venire voglia di rompergli due o tre ossa.
“Vai a farti fottere Kyle!”Disse Patricia.
“Mi accompagni tu Patricia?” proferì il moro con il suo tono arrogante. Oh come Eddie avrebbe voluto fargli male, ma molto male.
 
Quel pomeriggio Patricia rincasò tardi. Eddie si accorse che aveva un comportamento strano, quasi sfuggente, evitava il suo sguardo, e d chiunque avesse notato il suo strano atteggiamento. Anche se volle approfondire la questione, decise infine di lasciar correre, un po’ per non essere troppo possessivo nei confronti di Patricia, e un po’ perché volle dare fiducia alla ragazza.
“Ok ragazzi, grazie a Trixie abbiamo la lista dei giochi.”Annunciò Jerome, mentre il resto del gruppo prese posto nel salotto di casa Anubis.
“Ci hai messo tanto Trixie, che cosa hai combinato?”Chiese Alfie notando il ritardo di Patricia.
“Quel Robbie è arrivato in ritardo!Ed io l’avevo pure avvertito!”Rispose la ragazza. In parte la storia era vera, ma lo studente non era arrivato cosi in ritardo come Patricia sosteneva.
“Sicura di non essere stata poco convincente?”Domandò Joy.
In tutta sicurezza Patricia rispose cosi. “io sono sempre convincente, è il mio lavoro.”
Sul volto di Fabian comparì un espressione preoccupata. Patricia aveva dei metodi piuttosto discutibili nel convincere una persona.“Non l’avrai mica spaventato troppo?
“Da quando è mai stato un problema?”Disse sogghignando Jerome.
“Patricia che cosa gli hai fatto?”La interpellò Mara, anche lei come Fabian non condivideva i metodi utilizzati dai suoi compagni.
“Gli ho solo dato un bacio sulla guancia, non è colpa mia se non sta controllare le sue emozioni!”Rispose scocciata la rossa.
Mick interruppe il siparietto. “Siamo qui per discutere la strategia da usare nei giochi, o parlare delle conquiste di Trixie?”
“Un po’ di suspense fa sempre scena. Comunque veniamo a noi, allora: quiz, staffetta, corsa 200 metri, caccia al tesoro, tiro con l’arco. Robetta leggera quest’anno.” Disse Jerome leggendo la lista.
“Mi prenotò per i 200 metri!”Gridò Mick.
“Mick sei l’unico che riesce a correre cosi tanto, è risaputo che la farai tu.”Gli ricordò Fabian. Casa Anubis non era molto conosciuta per le sue imprese sportive.
“Era per essere chiari.”Sbottò il biondo.
“Per il quiz ci pensa nerdolandia .”Affermò Jerome riferendosi a Mara e Fabian. I quali gli rivolsero uno sguardo truce.
“Chi si prenota per la staffetta? “
“Io non corro.”Asserì Joy, le non era portata per questo genere di cose..
“lo sappiamo Joy che hai le gambe corte, tu farai la caccia al tesoro.”Sostenne Jerome prendendosi gioco di lei.
“Non possono essere tutti spilungoni come te.”inveì Joy.
“Ma se non riesce a trovare mai un cavolo!”
“Grazie  mille per la considerazione!”Oggi era Joy quella da prendere in giro.
“Servono comunque altre due persone per la staffetta.”
“Togliamo di mezzo Amber, lei non corre nemmeno durante una svendita al centro commerciale.”
“Hey!Mettiamo le cose in chiaro, io compro solo online.”Dichiarò la bionda.
“Era assodato che Amber non partecipa alla staffetta, marina sempre la lezione di ginnastica.”Disse Patricia.
“Come se tu non lo facessi mai.”
“lo faccio solo quando ho le mie cose.”Affermò Patricia, in realtà saltava anche le altre lezioni, ma educazione fisica era una di quelle materie che non le andavano tanto a genio.
“Tu hai sempre le tue cose allora.”Affermò Joy
“Dimmi una sola buona ragione per cui dovrei correre in cerchio per più di venti minuti.”Oh quanto detestava correre Patricia.
“Perché altrimenti il paparino di Sweetie Jr ti farà bocciare.”Asserì Alfie
“Grazie mille Weasel!”Gridò Patricia.
“Che cosa centro io adesso?”Disse Eddie.
“Possiamo solo scegliere due nomi a caso? Cavolo siamo qui da tre ore, e non abbiamo ancora concluso niente!”Sostenne Mick. Non sopportava quando si perdeva tempo in discussioni inutili.
Eddie si alzò in piedi, per poi dirigersi in cucina. “Ci sfugge la cosa più importante.”
“Cioè?”Chiese Mara.
“che diavolo farà la prova di tiro con l’arco?”Rispose Eddie mentre trafficava tra gli armadietti della cucina.
“Quel Robbie ci ha preso per dello pseudo Robin Hood?”Domandò Amber spostandosi in capelli dalla spalla con un gesto della mano.
“Potrei farla io la prova di tiro con l’arco, se non vi dispiace.”Disse Nina titubante.
“Sai tirare con l’arco?”Le chiese Fabian
“Beh un po’,ho frequentato un corso alle medie. Dovrei avere ancora le basi, credo.”Rispose l’americana.
“Basta che le tue frecce non finiscano nelle chiappe di qualcuno.”Affermò Alfie, il quale iniziò a ridacchiare come se non ci fosse un domani.
Jerome si unì alla risata. “Sarebbe divertente però.”
“Fin troppo.”
Presto le risate si moltiplicarono, e i residenti di casa Anubis risero fino a sbellicarsi.
 
“Hey Mick vuoi che ti dia una mano per la prova dei 200 metri?”In realtà Mara stava solo cercando una scusa per passare del tempo in sua compagnia. Anche se Mick aveva ufficialmente rotto con Amber, i due continuavano a frequentarsi di nascosto.
“Grazie Mara, ne sarei lieto.”Rispose il ragazzo.
“Non c’è di che, contiamo tutti su di te.”Ricambiò Mara.
“Vale anche per te, tu sei l’unica che può affrontare il quiz delle 100 domande, a parte Fabian.”Disse Mick abbozzando un sorriso.
Mara rise. “Farò del mio meglio.”
Mick si chinò su di lei e la baciò.”ne sono assolutamente certo.”
I due continuarono a baciarsi non accorgendosi che una bionda li stava osservando da lontano. I due sventurati non sapevano che da lì a poco sarebbe accaduto qualcosa di grave.

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Capitolo 15
*** 15°Capitolo ***


“Speriamo che io ricorda come si scocca una freccia.”Disse Nina. La gara era prevista per il giorno dopo, ma per non presentarsi del tutto impreparata, decise di fare pratica nel cortile di casa Anubis.
“Dovresti ricordartelo, non è come andare in bicicletta? Una volta imparato non lo dimentichi.”Chiese Fabian.
“Certo, ma ora ho la pressione dei miei compagni addosso, non posso fallire.”Rispose l’americana.
“Non ti mangeranno mica se sbagli.”L’assicurò Fabian
Nina lo guardò perplessa. “Su questo non sono convinta.”
“Ok, forse non tutti, ma sanno che farai del tuo meglio. Sei l’unica che ha accettato di affrontare questa prova, se coraggiosa, e questo non è da tutti.”Proferì il ragazzo.
“Volevo sentirmi parte del gruppo, accettando di partecipare mi metterò in gioco, cosi farò parte integrante del gruppo definitivamente.”Dichiarò Nina.
“Tu fai già parte del gruppo. Dal primo istante che hai messo piede in casa Anubis, non ti sei data mai per vinta, non hai mai mollato. Casa Anubis sarà pure abitata da persone dai modi e dalle manieri alquanto discutibili, ma sanno riconoscere quando una persona è degna di ammirazione.”
“Se continui cosi finirai per farmi arrossire..”Disse Nina per nascondere il suo imbarazzo.
“Sto solo cercando di motivarti.”Affermò Fabian sorridendole.
“Vediamo se funziona.”Nina scoccò la freccia, la quale  finì per colpire gli 80 punti del bersaglio.
“Direi che è un ottimo risultato!”Gioì Fabian.
“Non sono cosi arrugginita come pensavo, proviamo con una distanza maggiore.”Si rallegrò Nina, a quanto pare il corso di tiro con l’arco aveva dato i suoi frutti.
“Ok.”
“Hey Fabian tra poco tocca a te!”Gli urlò Patricia interrompendoli.
“Già?Non era questo pomeriggio la prova?”Domandò confuso il ragazzo.
“Che diavolo ne so io!Mi ha mandato Mara.”
“Mara sicuramente vuole fare un ripasso extra, è una stacanovista quando si tratta di studiare.” Anche se a Fabian piaceva studiare, non poteva di certo competere contro Mara, ma questo non l’avrebbe mai ammesso.
Nina lo ringraziò, Fabian era cosi carino con lei. “Tu vai, io posso continuare a esercitarmi anche senza il tuo aiuto.”
“Sicura?Sono molto bravo a spostare il bersaglio.”Disse ridendo.
Rise.”Sicura. E poi c’è Patricia che può aiutarmi.”Affermò tornando seria.”Beh almeno speravo mi aiutasse.”pronunciò quando si accorse che la ragazza era sparita.
 
Il fatidico pomeriggio arrivò, e nessuno dei residenti di casa Anubis poteva mai immaginare che quel giorno, per una serie di eventi sarebbe andato tutto a rotoli.
Nina si sedette sugli spalti, voleva assistere alla prima prova del quiz per sostenere Fabian, beh anche Mara ovviamente. I due avevano già svolto già un gran numero di quesiti. La giovane americana si stupì di quanto fossero veloci nel farlo, lei pur essendo una buona studentessa, non capiva del tutto le domande poste dal quiz. Avevano davvero studiato quella roba? È nel programma scolastico? Si chiese più volto cercando di capirci qualcosa.
“Se stai tentando di capirci qualcosa meglio che lasci perdere.”le disse Eddie mentre si accomodò vicino a lei.
“Sto solo cercando di capire come facciano a rispondere cosi velocemente.”Rispose Nina.
Eddie si strinse nelle spalle. “Roba da nerd evidentemente.”
“Forse, piuttosto che ci fai qui?” Domandò Nina.
“Sostegno morale.”Rispose Eddie
Nina lo guardò.”Dico sul serio.”
“Ok , sto cercando Robbie.”Sostenne il ragazzo.
“Robbie? È il tizio che ha organizzato i giochi, giusto?”Chiese Nina.
“Si, è lui.”Replicò Eddie.
“Perché lo cerchi?Non vorrai mica imbrogliare?”Bisbigliò la giovane per non farsi sentire.
Eddie si mise una mano sul cuore fingendosi ferito dalle parole di Nina.“Sono una persona onesta io, e poi non è per giochi che lo cerco.”
Nina emise un sospirò di sollievo.”Menomale.”
“Eccolo li.”Disse Eddie alzandosi. Lasciando Nina sola al suo tifo.
 
Nello stesso istante gli atleti si preparavano per gareggiare nella prova dei  200 metri. Mick con altri otto ragazzi si prepararono alla partenza. L’arbitro con un fischio segnò la partenza. L’atleta di casa Anubis partì subito ingranando la marcia, fu quasi raggiunto da altri due partecipanti, perdendo distanza a 180 metri, ma riuscì a sorpassarli con un netto vantaggio. 20 metri, 10 metri, 5 metri, Mick giunse al traguardo aggiudicandosi la gara.
“Mick Campbell di casa Anubis vince la gara. Casa Anubis si aggiudica i primi dieci punti oggi.”Enunciò uno degli insegnanti incaricato di visionare la prova.
Il biondo terminata la gara si precipitò all’interno della scuola, se faceva ancora in tempo poteva ancora assistere alla prova di Mara. Lei l’aveva sempre sostenuto, e sapeva che nonostante la sua prova ardua, in cuor suo stava facendo il tipo per lui. Percorse i corridoi quasi affannando, non voleva ammetterlo, ma la corsa l’avevo sfinito. Aveva davvero bisogno di un bicchiere d’acqua, o anche due.
“Congratulazioni per la vittoria Mick.”Si complimentò Amber venendogli incontro. Mick si stupì di questo, ogni volta che litigavano o si lasciavano, la ragazza non gli rivolgeva la parola, anzi faceva la sostenuta , aspettando che lui chiedesse scusa, nonostante la colpa fosse la sua.
“Ehm grazie Amber. fai a sapere che ho vinto?”Le chiese.
“L’ho sentito dall’altoparlante, ma non avevo fin dall’inizio sapevo che avresti vinto.”Gli rispose  la giovane.
“Oh beh grazie di nuovo.”Replicò Mick.
“Non c’è di che.”Ribatté la ragazza.
“Allora. noi due va tutto bene?”Domandò Mick. C’era qualcosa di strano in Amber, ma non sapeva ancora cosa.
“Certo.”Affermò Amber.
“Quindi siamo amici? Non c’è nessun rancore?”Il ragazzo era ancora del tutto scettico.
“Mick non c’è nessun rancore, abbiamo rotto, ora è storia passata, e in segno di amicizia ti ho preparato una deliziosa bibita energetica per riprendere le forze.”Amber fece il miglior sorriso finto  che potesse mai fare nella sua intera vita. Nessuno scarica Amber Millington pensando di poterla fare franca. Anche se questo comportamento a occhi di altri poteva apparire come infantile per Amber aveva i suoi buoni motivi. Alla ragazza non infastidiva che frequentasse Mara, certo avrebbe preferito che fosse stato single più a lungo, ma le irritava che lo avessero fatto di nascosto, cosa avevano da nascondere?  Almeno che la loro relazione era iniziata già da qualche tempo, quando ancora stava con lei! In quel momento Amber avrebbe voluto mettere più lassativi in quella bibita.
“Grazie, avevo proprio bisogno di bere.”Fu grato il giovane, avvicinò il bicchiere alle labbra, e proprio quando stava per ingerire il liquido, qualcosa o meglio qualcuno lo fermò.
“è piccante!Accidenti è troppo piccante!”Gridò Alfie lamentandosi di un bruciore alla gola. Strappò di getto il bicchiere nelle mani di Mick, e ingerì tutto di un sorso il contenuto.”AAAAhh finalmente!”
“Amico conosci il significato di permesso?”Chiese infastidito Mick.
“Non conosco il significato di  molte parole, ma non ne faccio un dramma.”Rispose Alfie.
“Alfie!”Urlò stizzita Amber. Perché Alfie doveva sempre rovinare tutto?
“Che cosa ho fat.?” Il ragazzo non riuscì a portar a terminare la frase, poiché fu colpito da urgente bisogno del bagno. Come arrivò cosi sfrecciò via, diretto in direzione dei servizi igienici.
“Ma che diamine..?” Pensò confuso Mick, ma poi il quadro della situazione gli fu chiaro, quella bibita era destinato a lui, Amber voleva sabotarlo, altro che storia passata e nessun rancore, Amber aveva ideato un piano per giocargli un brutto tiro. Doveva ringraziare Alfie.”Amber stavi cercando di sabotarmi?”
“Non so di cosa parli.”Fece finta di nulla la  ragazza.
“VOLEVI CHE IO STESSI MALE! SEI ARRIVATA DAVVERO COSI A TANTO? USARE DEI TRUCCHI COSI INFANTILI SOLO perché TI HO MOLLATA?” Sbraitò l’atleta.
“È TU INVECE? NON HAI NEMMENO AVUTO IL CORAGGIO  DI  DIRMI IN FACCIA CHE HAI UNA RELAZIONE CON MARA!” Inveì contro di lui Amber.
“Perché l’avresti presa bene? Amber sappiamo entrambi che essere sostituita non ti è mai garbato!”
“Dimmi il nome di una a cui piace essere tradita!”urlò Amber
“La nostra relazione era già finita già da prima che iniziassi a frequentare Mara!”Inveì il ragazzo.
“Oh non cominciare con le frasi fatte!Questa è il classico modo di dire che voi uomini usate per giustificare un tradimento!”Ribatté Amber.
“Cosa vuoi che faccia? Vuoi che ti chieda scusa?Ok scusami!Non era mia intenzione ferire i tuoi sentimenti!”
“Oh non usare quel tono con me!Gridò Amber.
“Quale tono starei usando?Sai una cosa?Non mi porta.” Si girò di spalle, e iniziò a camminare verso le scale.
“Dove credi di andare?Non ho ancora finito con te!”Strillò Amber.
“Io sì.”Disse Mick girandosi nuovamente verso di Am ber, ma per una distrazione mise il piede sull’orlo dello scalino, perdendo cosi l’equilibrio precipitando cosi per le scale.
“Mick!”Gridò spaventata Amber. Sentì un improvviso senso di colpa crescere dentro di lei, era tutta colpa sua, e della sua smania di vendetta, e se Mick si fosse fatto male gravemente?O peggio fosse morto? In preda a tutti questi timori scese le scale con grande rapidità, nonostante i suoi tacchi. “Mi dispiace, è tutta colpa mia!”
 
“Hey tu.”Disse Eddie avvicinandosi a Robbie. Il povero ragazzo s’impaurì, quando qualcuno di casa di Anubis chiedeva di te, e perché vuole fartela pagare. Robbie deglutì Eddie ce l’aveva con lui per via di Patricia? Non era colpa sua, era stata Patricia che l’avevo baciato, ok un bacio sulla guancia, ma pur sempre un bacio.
“Io non centro!Non è colpa mia.” Sostenne intimidito il ragazzo più giovane.
“Non  voglio picchiarti.”Rispose Eddie. Diavolo gli altri studenti avevano un’opinione distorta dei suoi amici.
“Davvero?”Chiese incredulo Robbie.
Eddie lo guardò con un’espressione infastidita. “Già, si tratta di Patricia.”
“Ok lo sapevo!Vuoi farmi del male!”Sbraitò Robbie.
Eddie roteò gli occhi.“Porca misera vuoi calmarti? Ho bisogno di un’informazione.”
“Che tipo d’informazione?”Domandò Robbie una volta ripreso.
“Sapere se hai visto Patricia in compagnia di qualcuno ieri, e per compagnia intendo quel genere di compagnia.”Sostenne Eddie.
“Perché lo chiedi proprio a me?”Domandò Robbie.
“Perché sappiamo entrambi che stalkeri Patricia.”Rispose Eddie.
Il ragazzo più giovane cercò di difendersi.“Non è vero!Ok forse un po’, ad ogni modo l’ho vista girovagare per il campus con quel tipo, quel Kyle Evans.”
Eddie non aveva bisogno di sapere altro, liquidò in fretta Robbie, e si diresse come una furia alla ricerca di Patricia. La trovò poco dopo seduta sul divano dell’aula relax.
“Sei andata a letto con Kyle Evans?”Le chiese anzi quasi  pretese. Tra tutte le persone proprio con quel tipo.
“Di che diavolo stai parlando?”Gli domandò Patricia.
“Dimmi solo se l’hai fatto sì o no!” Rispose Eddie, era arrabbiato, addirittura infuriato.
“Sì, e la cosa non ti riguarda!”Ribatté la ragazza.
“Se scopi con un altro, è pure affare mio!”Replicò Eddie.
“Noi non siamo insieme, ok? Smettila di fare il fidanzatino geloso!Non hai nessuno diritto!”Urlò Patricia.
“ Sono aperte le iscrizioni alla caccia al tesoro, chi vuole candidarsi è pregato di recarsi in sala professori.”Annunciò una voce all’altoparlante.
“Hai sentito? Iscriviti, cosi puoi andare a cercare la tua dignità.”Sputò velenoso Eddie, prima di lasciare Patricia, senza darle il tempo di ribattere.
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 16
*** 16°Capitolo ***


Mara uscì dall’aula soddisfatta. Si sentiva sempre fiera dopo aver passato un test. La sua non era presunzione, al contrario, si sentiva appagata, le ore di studio avevano dato i suoi frutti. Anche Fabian era stato di grande aiuto, senza di lui casa Anubis non avrebbe ottenuto un punteggio alto. Il quiz funzionava cosi, può partecipare una o più persone della stessa casa, rispondere a più domande possibili, e chi finisce prima dello scadere del tempo ottiene punti extra, e loro due erano degli esperti nel finire prima, beh era più lei,Fabian perdeva tempo a controllare ogni dettaglio. Fabian, Mara sorrise pensando a come  si era comportato con Nina dopo aver finito la prova, gli sorrise timidamente, quasi fosse imbarazzato, anche Nina non era da meno, quei due sembravano persi nel loro mondo, si chiedeva quando uno dei due avrebbe fatto la prima mossa, era chiaro che entrambi si piacevano .Non aveva visto Mick, sapeva che aveva una gara, ma le aveva promesso che avrebbe fatto in tempo per assistere alla sua prova. Forse pretendeva troppo da lui? Assistere alla gara di un test non era molto entusiasmante per un tipo come Mick, i due erano molti diversi, la stessa Mara si interrogava del perché erano attratti l’uno dall’altra,probabilmente era proprio perché erano cosi diversi.
Vide un gruppo di ragazzi fermi a parlare vicino alla scalinata, Mara si avvicinò per capire del perché di tutto quel trambusto.
“Che cosa sta succedendo?” Chiese a una ragazza lì vicina.
“Mara è successa una cosa terribile. “Le disse Joy avvicinandosi a lei. Aveva una faccia sconvolta. Mara la guardò interrogativa. Joy sembrava molto preoccupata.
La ragazza si fece prendere dal panico, in cuore suo sapeva che era successo qualcosa, ma non sapeva spiegarlo. “Joy che cosa è successo?”
“Si tratta di Mick, ha avuto un incidente. “le rispose Joy. Joy sapeva della loro relazione, Mara ne aveva parlato con lei. All’inizio Joy ne fu sorpresa, anzi quasi meravigliata del loro rapporto, ma poi fu subito contenta per lei.
L’espressione di Mara si incupì.“Sta bene?Joy dimmi che sta bene.”
Joy scrollò le spalle.“Non lo so Amber è andata in ospedale con lui.”
Mara corrucciò il viso.“Amber?”
“Si era con lui quando è caduto.” Rispose l’altra ragazza.
“Ti prego fa che non sia niente di grave, oh Dio Joy e se fosse grave? E se lui.”Disse Mara iniziando a farsi prendere dal panico.
“Shh non dirlo!Vedrai che non è grave, e che Mick se la caverà.” Sostenne Joy.
“Joy ho cosi paura. “Disse Mara in lacrime.
“Andrà tutto bene. “Sostenne Joy prima di abbracciare l’amica.
 
 
Eddie era seduto su una delle sedie dalla sala d' aspetto dell’ospedale, la testa abbassata, guardando fisso il pavimento. Sentì dei passi, ma non distolse lo sguardo dal suolo. Due stivali neri si piazzarono davanti a lui, alzò di poco gli occhi, sapeva a chi appartenevano quegli stivali, neri, preceduti da quelle riconoscibili calze a rete. “Che cosa vuoi Patricia?” le chiese una volta alzata la testa.
La ragazza aveva le braccia incrociate al petto, sembrava adirata, tamburellò più volte il piede sul pavimento impaziente. “Tu che cosa vuoi da me?”
Eddie si alzò in piedi. “Che cosa voglio?”
“Si è questo che ti ho chiesto. Perché ti preoccupa quello che faccio o non faccio? È la mia vita, non la tua.”Inveì Patricia contro di lui.
“Perché non sei in grado di occupartene!Ecco perché.” Ribatté la rossa.
“Stai dicendo che non riesco a prendere decisioni da sola? Eddie non sei la mia balia, non ho bisogno della tua protezione!”Replicò Patricia.
“Non sto dicendo questo!Tra tutte le persone proprio con quel tipo dovevi finire a letto? Dopo quello che ti ha fatto?Io non voglio vederti soffrire di nuovo.”Sostenne Eddie.
“Sarebbe stato diverso se fossi stato con qualcun altro?Dimmelo!Smettila di comportarti come se io fossi di tua proprietà!Il nostro non è un contratto, non abbiamo deciso che non possiamo vedere altre persone, se vuoi uscire con altre ragazze, non sarò io di certo a fermarti.”Dichiarò la rossa. Diamine, quando voleva Eddie poteva essere davvero ottuso.
“Oh vuoi dire che ora tu e Kyle state insieme?Congratulazioni, ma non venire a piangere da me quando ti farà soffrire, perché so, oh sono sicurissimo che quel coglione lo farà di nuovo. “Disse Eddie mentre si allontanava da Patricia.
Patricia gli gridò contro. “Tu proprio non capisci eh?”
“Forse sono troppo stupido. “Gli urlò Eddie di rimando.
Patricia sospirò. Ci mancava solo questa. Quando avevano iniziato questo patto, si aspettava solo una buona dose di sesso, e nulla più. E ora si trovava a lottare tra sentimentalismi e gelosi che non avevano né capo né coda. Lei stessa non sapeva del perché fosse andata a letto con Kyle, forse il suo ritorno aveva scaturito in lei vecchi ricordi, e la se stessa di un anno prima aveva preso il sopravento. Cominciò a percorrere quel corridoio avanti e indietro, non sapendo cosa fare. Dannato Eddie che l’aveva ridotta in questo modo. Voleva farle venire i sensi di colpa?
 
 
Nina si mise vicino a Fabian. Era seduto su una di quelle sedie di plastica blu dell’ospedale. Lo sguardo fisso sul muro sembrava davvero in ansia e preoccupato per il suo amico. La giovane americana gli prese la mano, e la strinse alla sua.”Mick starà bene,stai tranquillo.”Gli disse cercando di tranquillizzarlo. Nina stessa si meravigliò da quello che aveva appena fatto,prendergli la mano, cosi, di getto, era una cosa che non aveva mai fatto prima, e mai cosi così spudoratamente.
Fabian la ringraziò, e le sorrise di rimando Il suo gesto l’aveva sollevato.
“È tutta colpa mia.” I due giovani si voltarono verso una voce straziata che piangeva a dirotto. Amber era in piedi davanti a loro, era appoggiata al muro, piangendo, e fissando interrottamente i suoi piedi.
“Che cosa?No, Amber non è colpa tua, non è la colpa di nessuno.”Cercò di tranquillizzarla Nina.
Amber scosse la testa in segno negativo.“Si invece, se non gli avessi urlato, contro non sarebbe caduto.”
“Amber non colpevolizzarti, è stato un incidente.”Disse Nina cercando di rassicurare l’amica.
“Che cosa è accaduto esattamente?”Chiese Mara, seduta in angolo distante. Era sconvolta, quasi più di Amber, che si sentiva responsabile dell’accaduto.
“Dicono che abbia perso l’equilibrio e che sia caduto.”Le rispose Fabian.
“So della vostra relazione.”Affermò Amber. La sua voce era ferma, quasi priva di emozione.
“Amber io non volevo..”Iniziò la mora.
La bionda però la interruppe.“Risparmiati le tue scuse Mara, io non le voglio, pensavo fossi mia amica.”
“E lo sono! È stata una cosa improvvisa, non volevamo  farlo di nascosto, e a maggior ragione non volevamo farti soffrire.”Affermò Mara.
“Ma lo avete fatto!Ed ora siamo in questa situazione.”Sostenne Amber.
“Mi dispiace Amber, davvero.”Affermò Mara sincera.
“Ragazze questo non è il momento né il luogo per discuterne.”Dichiarò Fabian per cercare di calmare le acqua.
Nina si alzò in piedi.“Fabian ha ragione, qualcuno vuole qualcosa da bere?”
I presenti scossero  la testa.
“Dove sono gli altri?”Domandò l’americana.
“Non ho idea, credo che Jerome sia rimasto a scuola a far compagnia ad Alfie, è nell’infermeria.” Dichiarò Amber.
“Infermeria? Non sta bene?”Chiese Nina.
“Nulla di grave, solo un problema intestinale.”Rispose Fabian.
La giovane americana annuì.
Nina lasciò la sala d’aspetto, l’aria si stava facendo pesante, e cosi si allontanò per cambiare un po’ d’aria. Si fermò davanti ad un distributore automatico. Lì c’era Eddie, che stava prendendo a calci il macchinario.
“Sai dovresti essere più delicato.”Proferì Nina.
“Oh sei tu Nina.”Le disse Eddie una volta voltatosi.
“Si rimetterà, vedrai.”Affermò Nina.
Eddie sospirò. “Non sono preoccupato per Mick, cioè lo sono, ma sto cosi per un altro motivo.”
“Patricia?”Gli chiese Nina.
“Si. Quella ragazza mi fa saltare i nervi!”Rispose Eddie.
“Che cosa è successo?”Domandò la ragazza.
Eddie le raccontò quanto era accaduto nei minimi particolari.
“Eddie non vorrei essere di parte, ma Patricia ha ragione.”Affermò Nina.
Il ragazzo la guardò male.” Da che parte stai?”
“Aspetta, certo non doveva buttarsi subito a capofitto nelle braccia di un altro, ma voi due non stavate insieme,forse Patricia si è stancata di aspettare, ed ha deciso di cercare altrove. In più Patricia è una che sa cavarsela da sola,il tuo continuo preoccuparti per lei l’avrà fatta sentire oppressa  ”Gli spiegò Nina.
“Era mia, e ora è andato tutto a rotoli.”Borbottò Eddie.
“Avevi il suo corpo, non il suo cuore, sono due cose ben distinte.”Gli disse Nina.

“Lei di certo ha il mio cuore.”Mormorò Eddie.

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Capitolo 17
*** 17°Capitolo ***


“Siamo  al terzo piano, no i dottori ancora non ci hanno detto niente.”Disse Joy mentre parlava al telefono.
“Con chi stai parlando?”Le chiese Patricia.
Joy spostò il suo telefono dall’orecchio.”Con Jerome, lui e Alfie sono appena arrivati al parcheggio dell’ospedale.
Patricia annuì.
“Non stava male Alfie?”Domandò Fabian corrucciando la fronte per la confusione.
“Dice che si sente meglio, e poi siamo in un ospedale, mal che vada ci sono tanti medici qui.”Gli rispose Joy.
Un medico uscì dalla sala.”Siete qui per quel ragazzo caduto?”
Il gruppo pronunciò un si in coro.
“Posso parlare con un adulto?”Reclamò l’uomo. Dal suo viso non trasparì nessuna emozione.
Patricia Sbuffò.“Siamo adulti abbastanza per sapere se il nostro amico sta bene!” Lo assalì
“Patricia!”l’ammonì Joy.
“La scusi, diventa irritabile quando è in ansia.”Cercò di giustificarla Joy.
Il medico fece un lieve sorriso.“Non fa nulla.”
“Qualcuno ha visto Trudy?”Domandò Fabian.
“Poco fa si è allontanata per fare una telefonata.”Rispose Amber.
Poco dopo Trudy rientrò.
“è lei la tutrice di Mick Campbell?”Chiese il dottore
“Si, mi occupo di tutti questi ragazzi.”Replicò Trudy.
“Il ragazzo è stabile, non ha subito gravi danni, ha  solo un lieve trauma cranico e una gamba rotta, ma per il resto nulla di allarmante.”Spiegò l’uomo. Mick stava bene, e  i suoi compagni poterono tirare un sospiro di sollievo.
Amber  pianse dalla gioia.“Oh grazie al cielo! È sveglio?”
“A breve  dovrebbe riprendere conoscenza.”Disse il medico.
“Possiamo vederlo?”Domandò Mara, aveva davvero bisogno di vederlo. Non si sarebbe tranquillizzata finche non l’avrebbe visto con i suoi stessi occhi.
L’uomo si accorse di quanto le due ragazze fossero preoccupate, e per non deluderle le concesse di far visita all’amico.“Certo, ma solo per pochi minuti, ha bisogno di riposare.”
“Andrò io.”Amber si precipitò nella stanza, senza chiedere il permesso.
Mick aprì gli occhi lentamente, sentiva un forte  dolore alla testa, cosi forte da fargli pensare che la botta subita gli aveva fatto crescere una testa in più.”Che dolore.”Pensò tra se e se massaggiandosi la testa, aveva davvero preso un brutto colpo.
“Oh mio Dio se svegliò!”Squittì Amber vedendolo sveglio.
Mick chiuse gli occhi, la voce di Amber era davvero squillante, ma nello stato in cui era, anche una semplice piuma che cadeva  sul pavimento aveva lo stesso suono delle band assordanti a cui Eddie piaceva ascoltare.”Amber ti prego non urlare, ho dei cerchi alla testa che sembrano degli hula hoop.”
La bionda corse ad abbraccialo.”Mi dispiace cosi tanto!”
“Amber piano!mi strizzi cosi.”Proferì Mick cercando di svincolarsi dall’abbraccio troppo stretto della ragazza. Si sentiva come se fosse stato travolto da un treno in corsa.
La bionda sciolse l’abbraccio, non si era resa conto di quanto l’avesse stretto.“Scusa scusa.”
“Dov’è Mara?”Domandò Mick una volta ripresosi.
Amber si bloccò, Mick non era lei che voleva, come poteva essere cosi stupida?Era talmente concentrata sulla vendetta, che non si accorse della cosa più importante. Mick amava Mara, e lei non era nessuno per impedire la loro relazione. Dentro di lei sapeva che ormai il suo rapporto con Mick era giunto al capolinea,ma continuava a sperare che le cose si sarebbero sistemate da sole. Quanto si sbagliava, se non c’è più interesse nel aggiustare cose, non ha senso andare avanti sperando che tutto ritorni come prima. Fece un respiro profondo prima di rispondergli.”Te la vado a chiamare subito.”In silenzio uscì dalla camera.
“Vuole te.”Disse a Mara.
Ormai per Amber si era appena chiuso un capitolo.
 
 
“ok con Mick in ospedale, e Alfie fuori gioco siamo davvero messi male.”Sostenne Jerome sfregandosi le mani. Il gruppo, esclusa Mara, era ritornato a scuola.
“Io sto bene!”Affermò Alfie. Il suo aspetto però diceva il contrario.
“Alfie quando è stata ultima volta che sei andato in bagno?”Gli domandò Jerome notando l’aspetto non perfettamente in salute dell’amico.
“Cinque minuti fa.”Rispose Alfie.
“Ecco appunto.”Disse Jerome.
“Come puoi pensare ai giochi in un momento del genere?”Dichiarò Fabian. Uno dei loro amici si era appena risvegliato in ospedale, e Jerome pensava solo a vincere i giochi.
Ma il biondo non si fece intimidire, e con tutta la sfacciataggine che possedeva rispose. “Lo show deve continuare, e poi non possiamo buttare al vento i punteggi ottenuti finora. Anche Mick la penserebbe cosi.”
“Sarà. “Disse Fabian non del tutto convinto.
“Allora per la staffetta siamo io, Miller, e hey miss America che ne diresti di partecipare?”Chiese Jerome.
“Chi io?”Replicò a sua volta Nina.
“Ma no cara Nina, dicevo alla signora della mensa. “Le disse prendendola in giro.
“Ma io già partecipo alla prova di tiro con l’arco, è concesso?” Anche se Nina ormai non si stupiva più di niente da quando viveva in casa Anubis.
Jerome le fece un sorriso sornione. La mente subdola di casa Anubis aveva un piano. “Ovvio che sì, e poi con una ragazza nella squadra abbiamo più possibilità di vittoria.”
Fabian lo guardò di sottocchio. “Perché sento puzza di un tuo piano?”
“Piano?Quale piano? È solo strategia. “Finse Jerome. Il suo non era un vero è proprio piano, almeno non uno diabolico che prevedeva ferire o danneggiare qualcuno, certo non volontariamente.
Fabian incrociò le braccia. “E sentiamo come una ragazza può far vincere la squadra?”
“Oh dolce, ingenuo Fabian, distraendo gli avversari ovviamente. “Rispose Jerome.
“Vi prego non fate male a nessuno. “Disse Fabian ormai rassegnato.
“Perché devo farlo proprio io?Patricia è quella che distrae le persone. “Si lamentò Nina, distrarre non era mai stato nelle sue corde.
“Trixie è troppo efficace, noi abbiamo bisogno di una piccola distrazione. “Replicò Jerome sogghignando.
 
 
 
 
Joy e Patricia passeggiarono tra le mura della scuola, le lezioni erano sospese, e le due amiche avevano tutti il tempo per chiacchierare in santa pace.
“Allora..”Iniziò Joy.
“Joy piantala!”La rossa sapeva dove volesse arrivare l’amica, cosi stroncò la cosa sul nascere. Per quanto fosse possibile.
La bruna ridacchiò internamente.“Non ho ancora iniziato. Dimmi cos’hai, hai litigato con Eddie?”
“Che cosa centra quel Weasel adesso!”Gridò Patricia.
Bingo! Pensò Joy, aveva fatto centro. Iniziò a ridere “Ora so che ha a che fare con Eddie.”
“Smettila di ridere. “La ammonì Patricia.
L’altra ragazza smise, ma non si tolse il sorriso sulle labbra. “Su spara, che cosa è successo?”
“Abbiamo litigato beh una specie di litigio. “Affermò Patricia.
“Ma non mi dire!”Le rispose sarcastica Joy.
“Di punto in bianco ha cominciato a farmi scenate di gelosia, come se fossi la sua ragazza! Noi non stiamo insieme.”Spiegò la rossa.
“Forse per Eddie non è cosi.”Sostenne Joy.
“Che cosa vorresti dire?”Domandò Patricia non capendo.
Joy roteò gli occhi, ma ci era o ci faceva?”Dio Patricia possibile che non ci arrivi? Eddie prova qualcosa per te.”
Patricia sbarrò gli occhi per un attimo, perdendo per una frazione di secondo la sua temuta freddezza, ma poco dopo ritornò a essere fredda come il suo solito.”E allora? Io non provo niente per lui.”

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Capitolo 18
*** 18°Capitolo ***


18°Capitolo

“Quale piano pensi abbia in mente Jerome?”Chiese Nina mentre si prestava ad allacciarsi i lacci delle sue scarpe.
Fabian si strinse sulle spalle.“Non ho idea tu non farti coinvolgere però.”
L’americana ridacchiò brevemente.“Non devo farmi coinvolgere? Arrivi un po’ tardi, sono già dentro.”
“Intendo nei suoi loschi piani.”Rispose il ragazzo.
“Farò del mio meglio.”Dichiarò Nina.
“I partecipanti alla staffetta si mettano in posizione.”Annunciò l’interfono.
“È il tuo turno, sai già in quale posizione dovrai gareggiare?”Domandò il moro.
“Si, sono l’ultima, dovrò concludere la staffetta.”Gli rispose Nina.
“Caspita, ti hanno dato davvero un compito arduo.”Sostenne Fabian. Come al solito i suoi compagni facevano fare il lavoro pesante agli altri.
“Credi? Sono ancora in tempo per scappare via.”Disse Nina.
“Sono certo che gli altri non te lo permetterebbero, fidati lo so.”
“Grazie, ora si che sono tranquilla.”Scherzò Nina, ma dentro di lei sentiva l’ansia crescere.
“Andrai benissimo, stai tranquilla.”La riassicuro Fabian, il quale sapeva sempre come renderla più serena.
“Nina muoviti! E tu Fabian smettila di provarci, tanto non te la da!”Sbottò Jerome da lontano
L’americana roteò gli occhi.“Dispiace a qualcuno se strozzo Jerome?”
Fabian mise le mani davanti in segno di resa.“Mettiti in fila, c’è molta gente che vuole farlo.”
“Lo ricorderò quando mi servirà una mano.”Affermò la bionda.
Intanto qualche metro più in là..
“Dimmi seriamente che cosa è successo tra te e Eddie.”Esigé Joy riferendosi alla sua migliora amica.
“Sono accidentalmente finita a letto con Kyle Evans.”Borbottò Patricia.
Joy fece un sussulto.“Accidentalmente?Patricia nessuno finisce accidentalmente a letto con qualcuno.”
“Ok forse non è stato un incidente!”Dichiarò Patricia consapevole.
“Vorrei vedere, ma perché lo hai fatto?”Affermò Joy, questo comportamento non era da Patricia, e lei lo sapeva.
La rossa tirò un breve sospiro prima di iniziare a parlare.“Non lo so, forse rivedendo Kyle sono ritornati a  galla  i sentimenti che provavo per lui, so che è stato un errore, e che Kyle è solo uno stronzo, ma con lui  ritorno ad essere succube dei suoi modi.”
Joy la ascoltò con attenzione, e dopo  qualche secondo di silenzioso diede la sua. “Ecco perché Eddie si è arrabbiato tanto.”
“Che vuoi dire?”Domandò la rossa.
“A parte il fatto che Eddie prova qualcosa di profondo per te, era preoccupato del fatto che Kyle potesse nuovamente ferirti . La sua reazione ha senso dopotutto.”Disse Joy, confermando quelle che erano le sue opinioni in merito alla faccenda.
“Io posso cavarmela da sola, non ho bisogno che Eddie mi protegga.” Sbottò Patricia.
 
Qualche giorno dopo..
“I giochi quest’anno sono stati uno spasso!”Gridò entusiasta Alfie.
“Già! Soprattutto perché abbiamo stravinto.”Affermò Jerome. Le sue idee diabolicamente geniali avevano avuto i loro risultati.
“Pensavo di non farcela, quelli di casa hathor correvano davvero veloci.” Dichiarò Eddie, il quale correre non faceva  parte delle sue attività abitudinali.
“Però grazie a Nina ce l’abbiamo fatta.”Disse Amber pimpante.
“Ancora non ci posso credere che Jerome mi ha voluta in squadra solo per distrarre gli altri concorrenti.”Nina ancora non poteva crederci.
 Jerome  fece spallucce.“Beh sapevo che molti partecipanti alla staffetta non avevano visto una ragazza da cosi da vicino.”
“Furbastro, che avresti fatto se fossero stati tutti delle ragazze?” Gli chiese Joy.
“In quel caso avrei usato il mio fascino, ma anche Nina sarebbe stata lo stesso utile.” Si giustificò il biondo.
“E perché mai?”Le domandò nuovamente Joy.
“Qualche lesbica avrebbe sicuramente partecipato.”Affermò Jerome.
“Non ti smentisci mai tu.”Sostenne Nina scuotendo la testa  in segno di resa. Stava man mano capendo come agivano tutti i componenti di casa Anubis.
La porta d’ingresso si aprì,e un ancora contuso Mick entrò, accompagnato da Mara.
La prima cosa che il biondo fece una volta messo il piede in casa, fu quello di sferrare un gancio destro sul naso di Jerome.
Il ragazzo in questione si riprese velocemente dal colpo subito.”Vedo che ti sei ripreso velocemente dall’incidente.”
“Stai zitto Jerome, lo so che sei stato tu a raccontare ad Amber di me e Mara!”Sbraitò Mick.
“Mi dispiace deluderti, ma qualcuno altro mi ha preceduto.” Gli rispose Jerome.
“Ti aspetti che io ti creda?”Inveì Mick.
“No, è cosi Mick,non è stato Jerome a spifferare tutto.”Disse Mara, cercando di fermare la lite prima che degenerasse.
L’atleta si voltò verso la sua ragazza.“Mara tu lo proteggi?”
“Si, so che non è stato lui.”Sostenne decisa Mara.
“Finalmente qualcuno che mi crede.”Disse Jerome
“Vi ho visti mentre vi scambiavate effusioni, Dio ragazzi è una regola base, se hai una relazione segreta, evita di amoreggiare in luoghi  pubblici.”Dichiarò Amber, che fino a quel momento era stata in disparte.
“Oh,mi dispiace di averti colpito Jerome.” Si scusò Mick.
“Non dispiacerti, so che volevi farlo.”Rispose Jerome.
“Sono colpevole se dico che non me ne pento più di tanto?”Dichiarò Mick. L’idea di tirare un pugno bello forte a Jerome era  sempre stato un suo profondo, ma non cosi tanto profondo desiderio.
“Touchè.”Replicò Jerome
“Hai esaudito il desiderio di molti Mick.” Disse Patricia.
“Chi è che sognerebbe di colpirmi? Sentiamo.” Chiese Jerome incuriosito.
“Un sacco di gente in realtà.” Ribatté Fabian
“Già, la lista è lunga.” Replicò Joy.
“Prego mostratemi il vostro amore, accidenti se mi odiavate mi avreste già fatto secco da un pezzo!”Dichiarò Jerome
“Non abbiamo mai detto il contrario.”Rispose Joy.
“Giuro che questa me la tengo in conto.”Disse Jerome.
In giorni seguenti trascorsero  serenamente, tra le crisi isteriche di Amber, Jerome e Alfie che confabulavano tra di loro,Mara e Mick che si godevano finalmente la loro relazione alla luce del sole. Solo una cosa andava diversamente dai mesi i precedenti. Eddie e Patricia avevano rotto ogni contatto,non solo  non avevano più rapporti sessuali, il che era ovvio dopo il loro litigio, ma ogni forma di rapporto tra i due si era abbassato  a frecciatine fugaci, non una sola parola, se non per un insulto o altro. In più a peggiorare la situazione,Eddie stava trascorrendo sempre più tempo con Nina, provocando la gelosia di non pochi.
Ed ora eccoli li ridacchiare per chi sa quale cosa, Patricia e Fabian li guardavano in cagnesco dal salotto, o se gli sguardi potevano uccidere, i due americani sarebbe stecchiti già da tempo.
“Cosa avranno tanto da ridere?”Chiese Fabian visibilmente  turbato.
“Se continuano a ridere giuro che non rispondo delle mie azioni.” Affermò Patricia, ormai nervosa e irascibile.
Joy roteò gli occhi.“Dio mio, rilassatevi voi due!Siete talmente gelosi che non ci si può avvicinare a voi due.”
“Non sono geloso/a!”Gridarono all’unisono i due ragazzi.
 Joy ridacchiò.“Certo, come no. Andiamo ragazzi è cosi evidente, e per la cronaca  questo è colpa tua Patricia.”
“Colpa mia?Cosa ho fatto?”Domandò Patricia.
“Se tu non avessi giocato a dottore e paziente con Kyle Evans, Eddie a quest’ora non starebbe cercando  di convincere Nina a fare una partitella a scarabeo.” Affermò Joy, dopo aver sospirato.
“Perché Nina dovrebbe accettare?”Chiese Fabian in preda al panico.
“Perché si è stancata di aspettare, Fabian noi ragazze vogliamo i fatti, non le parole. Dovevi agire prima.”Gli disse Joy.
“Ma questo non vuol dire che Nina si sia gettata su Eddie cosi su due piedi.”Le rispose il ragazzo.
“Fabian tu sottovaluti un punto fondamentale.”Disse Joy
“Cioè?” Chiese il ragazzo.
“Una ragazza farebbe di tutto pur di attirare l’attenzione di un ragazzo.” Affermò Joy.
Fabian rifletté  un secondo sulle parole di Joy, ma senza risultato.“Credo che mi stia venendo mal di testa..”
 
L’indomani mattina, Nina scese in cucina, era ancora molto presto, e non c’era ancora nessuno quando l’americana sentì un rumore dietro le sue spalle. Si voltò e vide Patricia.
“Oh mio Dio! Patricia mi hai spaventata!” Disse Nina mettendosi la mano sul petto.
“Non portarmelo via, non portarmi via il mio Eddie.”Dichiarò Patricia.
 
 
 
 
 

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Capitolo 19
*** 19°Capitolo ***


19°Capitolo

Nina si sentì quasi presa in giro dalle parole di Patricia, stava iniziando ad alterarsi, ma pur di non arrabbiarsi prese un lungo respiro prima di aprire bocca. “come scusa?”
“Ti prego non portarmi Via Eddie.”Ribatté la rossa. Nina notò che era strana, ansiosa, e preoccupata, oserebbe dire, e aveva in volto un’espressione da povera vittima indifesa, e a quel punto Nina non ce la fece più a trattenere le sue emozioni.
“Sei davvero ipocrita, lo sai Patricia?” Le disse Nina adirata.
L’altra ragazza rimase impallidita dalla reazione di Nina, poiché nei mesi passati in casa Anubis, non aveva mai mostrato cosi tanto carattere. “Cosa?”
“Hai scaricato Eddie, ed ora che lo vedi con qualcun’altra lo rivuoi indietro. Non è un giocattolo che lo getti e riprendi quando vuoi! Eddie ti amava, e forse ti ama ancora.”Inveì Nina contro Patricia.
“Mi ama?”Chiese sbalordita Patricia, come se fosse stata all’oscuro di questo  sentimento  nei suoi confronti, o forse era proprio lei a fingere che ci fosse qualcosa.
L’americana sospirò.“Sì, lo fa, non l’ha mai detto, ma ho visto come ti guarda, tutti lo sanno.”
Patricia impallidì davanti  questa rivelazione.“I io..non pensavo  provasse qualcosa per me, il nostro era solo un rapporto puramente fisico, nient’altro..lui non doveva..”
“Innamorarsi di te?Patricia non puoi aspettarti  che gli altri non provino dei sentimenti. Eddie ti è stato vicino perché prova qualcosa per te.”Dichiarò Nina.
“Che cosa devo fare?Non voglio sentirmi più in questo modo..”La giovane sentiva una strana sensazione dentro di se, una sensazione nauseante, ma allo stesso tempo piacevole, di angoscia, e di terribile felicità.
Nina guardò incredula Patricia, stava dicendo sul serio? A quanto pare Patricia non era molto pratica nelle questioni amorose, beh non è che lei fosse chi sa quale esperta, ma sapeva trattare con le persone. Cosi diede alla ragazza il miglior consiglio che potesse darle.“Che cosa devi fare? Devi scusarti con lui, e che siano scuse sincere, altrimenti sei non sei realmente dispiaciuta sono parole buttate al vento.”
Patricia annuì.
“E un’altra cosa, digli la verità, sia che ricambi o che non ricambi i suoi sentimenti, una tua menzogna potrebbe ferirlo più di un tuo rifiuto.”Sostenne Nina.
 
Eddie si stava rivestendo, quando la porta della sua stanza si spalancò, e vide alla porta una rossa che avrebbe preferito evitare, almeno era quello che credeva. “Mai sentito parlare di bussare Yacker?”
“stai zitto e lasciami parlare.”Lo interruppe Patricia.
Eddie alzò le mani in segno di resa. “che cosa vuoi?”Le chiese.
“Ho sentito dire che mi ami..”Sbottò di getto Patricia.
Il biondo smorzò un mezzo sorriso. “Sarebbe un tentativo per dirmi che mi ami?Sei davvero pessima Patricia.”
Ma la ragazza rimasse impassibile, quasi gelida. “Rispondi sola alla mia domanda.”
“si, ti amavo.”Rispose Eddie senza mezzi termini.
“Bene, era quello che volevo sentirti dire.” Lentamente si voltò, e pian piano si diresse verso l’uscita, ma inaspettatamente Eddie la bloccò afferrandole un braccio.
“Dove stai andando?”Le chiese Eddie.
La ragazza cercò invano di liberarsi dalla sua presa. “Via, hai detto che mi amavi, al passato, starò fuori dalla tua vita, contento?”
Il ragazzo lo avvicinò a se.” Quanto sei stupida Yacker, io ti amo ancora, te e nessun altra.”
Gli occhi di Patricia brillarono per l’emozione.“Nessun’altra?Ne Nina, ne un’altra stupida ragazza?”
Eddie fermò il suo inutile blaterale con un bacio. “Yacker solo te.”
“Se stai mentendo weasel, giuro che.” Il ragazzo la zittì nuovamente con un bacio.”Yack,Patricia io ti am.”
“Ti prego non dirlo.”Lo fermò Patricia.
“Perché no?”Chiese confuso Eddie.
“Perché saprei che è reale, e non so se riuscirei a gestire la cosa. “Rispose semplicemente Patricia.
“Non vuoi che lo sia?”Domandò Eddie
“Da morire” Patricia lo baciò nuovamente. All’improvviso sentì una scarica elettrica dietro la schiena. Non aveva mai sentito questa sensazione. Mai avrebbe immaginato che lo avrebbe voluto cosi tanto. Presto si ritrovò cavalcioni su di lui. Quante volte si erano ritrovati in questa posizione? Tante, ma questa volta era diverso, lo sapevano entrambe. La t-shirt trovò presto posto sul pavimento dell’ormai conosciuta stanza. La rossa sentì le mani accarezzarle la schiena, avvicinandosi lentamente al gancetto del reggiseno.
“Aspetta.” Lo bloccò Patricia, seppur controvoglia.
Eddie continuò a baciarla sulle labbra, sul collo, lasciandole di volta in volta piccoli morsi.
Patricia lo allontanò da se per qualche secondo. “Dobbiamo parlare”
“Parlare?Di cosa?”Si lamentò Eddie
“Di questo, di noi, come coppia. “Gli rispose la sua ormai ragazza.
“Credevo che ne avessimo già parlato.”Le chiese Eddie beccandole  brevemente le labbra.
“Dico sul serio le coppie normali ne parlano prima.” I due avevano sempre rimandato, ma ora era giunto il momento di parlare seriamente, se volevano che le cose tra loro funzionassero per davvero.
Eddie le sorrise maliziosamente. “E da quando noi siamo una coppia normale?”
Patricia ricambiò il sorriso.  I baci continuarono incessanti, la ragazza sbottonò i bottoni dei pantaloni del biondo, ma inaspettatamente si fermò.”No, non è il momento.”
“Yacker c’è qualcosa che non va?”
“Non posso andare avanti finché non ti avrò fatto le mie scuse. “Dichiarò Patricia.
“Di cosa devi scusarti?”La interrogò il ragazzo. Ormai per lui non c’era più altro da chiarire.
“Per averti ferito, mi dispiace, andare a letto con Kylie è stato l’errore più grande che potessi fare. “Se non lo avesse fatto le sue scuse, se ne sarebbe pentita per tutta la sua vita.
Eddie la guardò “Yacker quel che fatto è fatto, non puoi colpevolizzarti  per sempre.
“Ma ti ho ferito, come puoi avermi perdonato cosi presto?”
“Perché ti amo, e quello che provo per te è più profondo del rancore che io possa provare nei confronti del tuo gesto.” Dichiarò Eddie. Anche se il suo comportamento l’aveva ferito e deluso, non aveva intenzione di rinunciare a lei, infondo cosa erano due gocce di pioggia dentro ad un grande oceano?
“Eddie..”
“Se tu non lo avessi fatto, ora noi staremmo continuando con la nostra solita routine, senza via di fuga, bloccati in un cerchio senza fine. Tu hai solo spezzato il cerchio, permettendomi di affrontare definitivamente i miei sentimenti per te.”Le confessò Eddie
Patricia aggrottò le sopraciglia, sembrava solo a lei, o le parole di Eddie erano un controsenso. Certo se non avesse avuto la paura di perderlo, non avrebbe mai saputo quanto in realtà lo amasse. “Mi stai dicendo che ho fatto bene?”Gli domandò.
“In un certo senso si. Anche  se hai dovuto sopportare le prestazioni sessuali di quel tipo.”Rispose Eddie con un tono da finto dispiaciuto.
La rossa ridacchiò.“Oh vedo che il tuo ego è saltato fuori.”
“Conosco le mie capacità” Ribatté il biondo.
“Lo so, e sei sicuramente sopra la media.”Replicò Patricia in tono civettuolo.
I due amanti ripresero a baciarsi, e amarsi, come non avevano mai fatto.
 
In quello stesso istante Fabian rimuginando su i suoi sentimenti per Nina. Continui pensieri gli rimbombavano nella sua testa, era perfino uscito a fare due passi per schiarirsi un po’ le idee, ma il continuo camminare avanti e indietro lo aveva confuso ancor di più. Rientrato in casa Anubis, e vedendo Nina seduta in salotto, intenta a leggere un libro, il moro decise di prendere il toro per le corna.
“Fabian, non ti ho sentito arrivare.” Disse Nina una volta distolto lo sguardo dal libro che aveva tra le mani.
“Non era mia intenzione spaventarti.”rispose il ragazzo.
Nina abbozzò un sorriso.“Non lo sono, tranquillo. Hai bisogno di qualcosa?”
“No, si, cioè, voglio dirti qualcosa.”Le rispose Fabian balbettando, segno che era nervoso.
Nina gli sorrise, sapeva che era imbarazzato, aveva imparato a conoscerlo. Fabian era sempre cosi preciso, e meticoloso in ogni suo gesto quotidiano, ripassava ogni singola operazione per  essere impeccabile, ma quando era a disagio o nervoso, non riusciva a proferire una frase di senso compiuto, e Nina amava questo suo lato, lo trovava dolce. “Vedo che hai le idee molto chiare”
Fabian ridacchiò nervosamente.”Nina io è da molto tempo che volevo  dirti una cosa..”
“Dimmi.”l’americana lo guardò con aria sognante, Fabian stava per fare una prima mossa, se lo sentiva.
“T.tu.”Continuò Fabian.
Nina lo guardò negli occhi sognante, in quegli stessi occhi come il cielo, blu come un cielo notturno, e grigli, come un cielo nuvoloso in piena tempesta autunnale..“Si, io?”
“Nina mi accompagni a fare shopping? Ho bisogno di qualcuno che mi dica quanto io sia favolosa con i miei nuovi vestiti.”Squittì Amber entrando in salotto, rovinando l’atmosfera createsi  tra i di giovani.

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Capitolo 20
*** 20°Capitolo ***


20°Capitolo



Amber, beh era una brava ragazza in fondo, ma seguirla dentro un centro commerciale non era stata una buona idea. La bionda aveva già provato decine di abiti, la stessa quantità necessaria per vestire mezza popolazione femminile, almeno era quella che stava pensando Nina in quel momento.
“Nina come mi sta questo vestito?” Domandò la bionda svampita, per quello che era tipo il ventottesimo vestito per la giornata.
L’americana ormai stanca, le rispose senza guardarla. Tanto avrebbe fatto lo stesso di testa sua. Allora a che pro il suo giudizio? “Stai bene Amber.”
La bionda platinata le inviò un’occhiataccia. Amber per quanto potesse sembrare frivola non era di certo una sciocca, e sapeva benissimo quando qualcuno le stava mentendo. “Nina dovrebbe imparare a mentire meglio, sul serio.”
“Scusami Amber, ma hai davvero bisogno di tutti questi vestiti nuovi?”
“C’è sempre bisogno di vestiti nuovi Nina.”
Nina abbassò il capo, sorridendo.”Touchè.”
“Oh perché non provi qualche vestito anche tu? Non puoi andare sempre vestita come se fossi scappata da casa.”Dichiarò Amber senza  pelli sulla lingua, alla faccia del tatto.
Nina fece una smorfia. Non sapeva se offendersi, o no. “Non ce n’è bisogno, sto bene cosi.”
“Su, vedrai che con un vestito nuovo Fabian ti noterà di più, anche se  Fabian di moda femminile ne capisce poco  niente. Beh tutti a dirla tutta, nessuno in casa conosce quella che è veramente alla moda  a parte.” Proferì con nonchalance Amber. La modestia non aveva mai bussato alla sua porta.
Nina si congelò.”Ehm perché dovrebbe interessare a Fabian quello che indosso o non indosso?”
Amber fece un occhiolino malizioso. “Oh andiamo, lo sappiamo entrambi.”
“Io e Fabian siamo solo amici.”Disse Nina abbassando lo sguardo. Erano quello che erano, solo amici, beh non erano mai riusciti mai ad attraversare quella linea.
“Certo, come no. La smettiamo di dire cazzate?”Affermò Amber incrociando le braccia. Per lei erano già coppia decisa, e guai a contraddire il guru dell’amore.
“Ma..”
“Su, ti cerco qualcosa di decente da indossare.” Squadrò l’amica dalla testa ai piedi.“ Oh Dio Nina!Hai mai sentito parlare di tacchi? Gridò Amber vedendo le ballerine indossate da Nina.
 
 
 
Per Eddie le cose andavano finalmente per il verso giusto. Patricia aveva finalmente ammesso i suoi sentimenti per lui, e i due erano diventati a tutti gli effetti, una coppia. Ciò nonostante non avevano ancora agito come una coppia, a parte per il sesso, ma di certo di questo Eddie non se ne preoccupava, sarebbe accaduto tutto con il tempo. Cosi passò tranquillamente a trafficare con il suo laptop, comodamente seduto nel soggiorno di casa Anubis. Parlando del diavolo.
Patricia si sedette come se nulla fosse sulle sue ginocchia, lasciando Eddie visibilmente divertito.” Abbiamo finito le sedie per caso, questo è grave, dobbiamo dirlo immediatamente a Trudy.”
“Oh stai zitto.” Rispose Patricia.
Il giovane americano ridacchiò.”Sto scherzando Yacker, allora come mai tutta questa improvvisa voglia di starmi azzeccata come zecca?”
“Mi sono solo seduta sulle tue ginocchia, non mi sono strusciata su di te!”Sbuffò Patricia.
“Ok, allora?”
Patricia prese prima un sospiro, segno che aveva riflettuto su quello che stava per dire.“Ho pensato che dovremmo iniziare a comportarci più come coppia, a parte..”
“A parte il sesso?”Finì Eddie per lei.
“Sì, ma non vorrei diventare una di quelle coppie smielate che sono 24 ore su 24 attaccato come colla.”
“Disse la ragazza che è seduta sulle mie ginocchia.”
“Eddie!”Lo rimproverò la ragazza.
Il biondo alzò le mani per difendersi.“Che c’è? Ad ogni modo capisco cosa vuoi dire, e uccidimi se mai finiremo  in quel modo.”
“Vale lo stesso per me.”
“Ok, allora cosa vuoi fare come attività di coppia?”Domandò l’americano. Se dovevano comportarsi da vera coppia, dovevano iniziare fin da subito.
“Tu cosa stavi facendo?”
“Stavo per vedere un film.”
“Non ho voglia di vedere un film, cerca altro da fare.”Si lamentò la rossa.
Eddie sbuffò, roteando poi gli occhi.“È questo quello che stiamo per fare? Io consiglio qualcosa, e tu snobbi non consigliando nessun’altra attività, ma non farai altro che lamentarti?”
“Saltiamo la parte dei lamenti, e passiamo al dunque.”Disse la rossa maliziosa.
“Ovvero?”
“Quella in cui pomiciamo.”Detto questo, Patricia  prese il viso del ragazzo tra le sue mani, e incominciò a baciarlo,passando da piccoli baci a scatto, per poi aumentare man mano la durata.
“Penso che mi piacerà l’idea” Riuscì a farfugliare Eddie, tra ogni intervallo di baci.
“Oh Dio! Eww!Prendetevi una camera!”Pronunciò Joy, fingendosi  inorridita, coprendosi gli occhi con il viso, per non assistere alla scena.
Patricia dal canto suo le rispose con un elegante gesto del dito medio, senza staccarsi da Eddie.
“Ti voglio bene anch’io Trixie.” Ribatté Joy sorridendo.
“Joy, perché non sei, che ne so, ovunque, ma non qui?” Avere privacy in casa Anubis era pressoché impossibile, e Eddie nel corso degli anni lo aveva imparato.
“Vi ricordo che questa è zona comune, andate a consumare altrove.” Dichiarò Joy. Era ovviamente contenta per loro due, che erano riusciti finalmente ad aprire i loro cuori, e ammettere i loro sentimenti l’uno verso l’altro, ma era anche divertente prenderli un po’ in giro.
“Stiamo solo provando a fare cose da coppie, almeno ci proviamo.”Rispose Patricia . Volevano davvero provare a essere una normale coppia, ma com’era il detto? Il lupo perde il pelo ma non il vizio.
La brunetta ridacchiò.“Tentativo fallito.”
“Vuoi che ti strozzi Joy?”La minacciò Patricia, ovviamente in modo scherzoso.
“Andiamo uscite, fate attività insieme. Devo dirvi io cosa fare?”
Il biondo americano iniziò a ridacchiare“Certo che detto da te Joy, che sei single, da quando è che sei single?”
“Aah, fottiti.” Ribatté Joy tra due finte risate.
“Ok, vado a prepararmi.”Disse Patricia alzandosi.
“Prepararti?Per che cosa?”Le chiese Eddie
“Mi porterà a cena stasera.”Rispose la rossa.
Eddie spalancò gli occhi. “Quando è che l’avremmo deciso?” Le domandò tra una risata e l’altra. Patricia era cosi imprevedibile, come un uragano, sai che deve arrivare, ma non sai quando arriverà, e quanti danni farà.
“Avevi detto che dovevamo comportarci da coppia, ora sta zitto e lasciamelo fare.”
“Ah l’indipendenza nel  rapporto.”Proferì Joy, vedendo la nuova coppia dirigersi nelle rispettive stanze.
 
C’era sicuramente qualcosa che non andava, si sicuramente era cosi. Per Fabian c’era una forza superiore che gli impediva di dire a Nina i suoi sentimenti per lei. Sapeva che questo era semplicemente ridicolo, e che probabilmente era dovuto per lo più al fatto che egli non riusciva a dichiararsi apertamente, in più vivere con dei grandissimi ficcanaso, che avevano per lo più lo scopo di impicciarsi nella vita sessuale altrui, non rendeva a Fabian il compito facile. Così continuò a tergiversare nella sua stanza per ore.
“Puoi farcela, devi solo dire tu mi piaci.” Affermò il bruno tutto di un fiato, per poi ritrovarsi davanti, appena entrato nella stanza, un confuso e divertito Eddie.
“Sono lusingato, ma non sono dell’altra sponda.” Disse l’americano divertito.
Ecco un’altra cosa da aggiungere su i suoi compagni: pessimo tempismo. “Che ci fai qui Eddie?”
“Ehm questa è anche la mia stanza, ricordi?”Rispose Eddie.
Fabian ignorò l’amico. Perché doveva essere sempre interrotto?“Si ok, che ci fai qui ora?”
“Io e Yacker abbiamo un appuntamento, questo significa che ho almeno un paio d’ore libere.”
“Per appuntamento intendi sesso? Vi dispiace farlo altrove? Ho da studiare.”
“No, un appuntamento vero e proprio, ma perché tutti pensano che io e Yacker facciamo solo sesso?”Si lamentò l’americano. Lui e Patricia avevano molto su cui lavorare.
Fabian lo prese in giro. In casa Anubis c’erano sempre tanti cambiamenti, che era difficile stare al passo con tutti quelli che capitavano“Non era cosi tipo cinque minuti fa?”
Eddie non rispose, si buttò semplicemente sul suo letto.”Studiare? Di venerdì sera? Amico  hai seriamente bisogno di una ragazza.”
“...”
“Perché non parli con Nina una volta per tutte?”Gli consigliò l’americano. Aveva parlato più volte con Nina, sapeva che era interessata al suo compagno di stanza, certo non gliela aveva mai detto cosi esplicitamente, ma in fondo lo sapeva, insomma anche Victor lo sapeva.
“Ci sto provando, ma qui in casa è praticamente impossibile.”Dichiarò Fabian.
“Ne so qualcosa..”
“Nina mi piace davvero, è penso che possa essere quella giusta.”Fin da quando l’aveva vista la prima volta aveva avuto il sentore che quella sarebbe stata una ragazza davvero speciale per lui. Stavo diventando troppo sentimentale?
“woo, vai con calma. Qui non si tratta di capire se è la persona giusta o no, ma di capire quello che vuoi.  Se è Nina quella che vuoi, allora devi fare di tutto per averla, fregatene di tutto e tutti.”
“Da quando sei un esperto di relazioni?”
“Da sempre” Rispose Eddie sicuro, per poi rispondere ad un messaggio della sua orma imprevedibile e amata ragazza.

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Capitolo 21
*** 21°Capitolo ***


Capitolo 21


Quello sarebbe stato il giorno in cui avrebbe finalmente rivelato i suoi sentimenti a Nina. Era deciso, nessun intoppo, nessuna distrazione avrebbe mai potuto interferire con il suo piano, nulla. Aveva persino scritto e imparato un discorso, per evitare di fare scena muta davanti alla ragazza.  Eccola là, in salotto, leggendo qualche rivista o qualcosa del genere, ma non era importante. Era da sola, è questo valeva molto di più, considerato il fatto che si trovavano in una casa piena di impiccioni ficcanaso.
Fabian si avvicinò a lei."cough cough Nina"
L'americana alzò lo sguardo verso il bruno. "Hey Fabian" Gli disse sorridendo.
"C'è una cosa che voglio dirti."
Nina lo guardò con occhi sognanti, finalmente aveva avuto il coraggio di parlarle dei suoi sentimenti.
"È da tanto che volevi parlarti di questa cosa. "Iniziò a tergiversare il ragazzo,  maledicendosi internamente. Stava praticamente  buttando a rotoli ore e ore di discorso.
"Continua" lo esortò Nina.
"Tu mi.."
Ci siamo pensò Nina, gli stava rispondendo con anche tu, ripetuto migliaia di volte, tanta era l'impazienza che provava in quel momento.
"Ragazzi!" Un urlo li fece sobbalzare, e un Amber felice e saltellante fece il suo ingresso.
Fabian quasi imprecò, ed era cosa rara per lui, mentre Nina si limitò a fare una poker face migliore dei giocatori professionisti di poker.
"Ho interrotto per caso qualcosa?" Chiese la biondina, guardando i due ragazzi.
"No, per nulla." Disse Nina.
"Sì, la mia gioia." Rispose frustato Fabian, e come se non  bastasse il resto della casa, si radunò in salotto. Le disgrazie non vengono mai da sole.
"Porca miseria Amber! Ma ti pare il modo? Urlare nel bel mezzo del pomeriggio?" Una alquanto spettinata Patricia, uscì dalle camere inferiori. Nervosa, e pronta a prendersela con mezzo mondo. Prima regola della casa: non svegliare mai Trixie.
"Che ci facevi nella mia stanza Patricia?"
"E lo chiedi pure? Avrà giocato a scarabeo con Eddie."Disse Jerome inviando un'occhiata maliziosa alla rossa.
La ragazza in questione incrociò le braccia al petto. "Stavo dormendo razza d’idiota."
"Seh  ci credo."
"Sentite possiamo giocare dopo al che cosa fa Trixie in camera, ora vorrei sapere che cosa ha preso ad Amber!"Gridò frustata Nina.
"Siamo un po' nervosette oggi."
"Jerome, oggi non è il caso."
"Ho il permesso di andare a casa per le vacanze di primavera!"Urlò eccitata Amber.
I ragazzi presenti le inviarono un'occhiataccia.
"E mi hai svegliata solo per questo? Sei scema o cosa?"
"Torniamo tutti a casa per le vacanze di primavera.” Affermò Fabian. Perché mai l’universo ce l’aveva con lui? Perché non riusciva mai stare un momento solo con Nina?
"Sciocchini, non vado mica nella mia casa principale."
"Perché quante case hai? Domandò Nina.
"Un paio. "Rispose la bionda alzando le spalle.
"Io ancora non ho capito perché diavolo sono stata svegliata!"
"Date della caffeina a Trixie."
"Caffeina? Ma sei scemo? Vuoi farla diventare più nervosa di così?"
"Trixie hai il nervosismo nel sangue, cosa vuoi che sia un po' in più?"Dichiarò Jerome.
"Ragazzi per favore, possiamo andare al dunque?"
"Andrò nella mia casa in Spagna, e avevo intenzione di invitare tutti quanti, ma voi mi avete aggredita, e non so se ho ancora voglia di invitarvi."
 
 
Qualche giorno dopo Amber era comodamente distesa sullo sdraio a bordo della sua piscina, un cocktail in mano, sul viso degli occhiali da sole. Improvvisamente sentì delle gocce sul suo corpo.
"Alfie se continui a bagnarmi, giuro che ti scaravento in piscina."
"Vieni a fare un bagno"
"No, ora è il tempo di prendere il sole."La ragazza rimase in mobile sul suo lettino.
Alfie sospirò rassegnato. “Jerome ti va si giocare a pallanuoto?"
"Da quando sai giocare a pallanuoto?"
"Ok, va bene giochiamo solo con la palla in acqua."
"Ragazzi se mi fate cadere in acqua vi cambio i connotati." Disse minacciosa Joy, mentre galleggiava su un gonfiabile in piscina.
"Gioco anch’io!" Si offrì Mick, mentre si alzava dalla sedia a sdraio in cui era seduto.
"Ma così siamo dispari!"
"Patricia! Eddie!  Non fate porcate nella mia piscina!" Gridò Amber ai due, che erano stati beccati in atteggiamenti intimi dentro l'acqua.
Patricia sbuffò."Come se tu non le avessi mai fatte."
"Eddie vuoi giocare?"Gli domandò Mick.
"Ma si dai!"Rispose l'americano.
"Qualcuno ha visto Nina e Fabian?" Chiese Mara guardandosi intorno.
 
 
Poco distante dal gruppo, Nina e Fabian stavano passeggiando, a un tratto il ragazzo si fermò.
"Nina è da tanto che volevo dirti che.." Il bruno non fece in tempo a finire la frase, poiché le labbra di Nina finirono contro le sue.
"Scusa, ma stavi parlando troppo."
Fabian le sorrise. "Non importa." Disse, per poi baciarla nuovamente.
I due furono spruzzati con dell'acqua. I loro amici avevano assistito alla scena, e per la gioia avevano spruzzato con delle pistole d'acqua i due ragazzi. Finalmente si erano decisi a fare il primo passo.
"Ragazzi! Ma che diavolo!"Strillarono i due ragazzi ormai zuppi.

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