Nuovi Eroi II

di Nenottina
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una nuova sfida ***
Capitolo 2: *** Ritorno a casa ***
Capitolo 3: *** Preparativi ***
Capitolo 4: *** La richiesta di Bra ***
Capitolo 5: *** Cena tra amici ***
Capitolo 6: *** Shopping ***
Capitolo 7: *** La gioielleria ***
Capitolo 8: *** La sfilata ***
Capitolo 9: *** La ricerca di Valese ***
Capitolo 10: *** Da Pan ***
Capitolo 11: *** Il torneo modiale di arti marziali ***
Capitolo 12: *** La selezione ***
Capitolo 13: *** Il primo combattimento ***
Capitolo 14: *** Broly ***
Capitolo 15: *** Goten VS Broly ***
Capitolo 16: *** Scherzi ***
Capitolo 17: *** Thalita ***
Capitolo 18: *** La finale ***
Capitolo 19: *** La vincitrice ***
Capitolo 20: *** Gli allenamenti di Bra ***
Capitolo 21: *** In segreto ***
Capitolo 22: *** Una nuova Super Sayan ***
Capitolo 23: *** Gli inferi ***
Capitolo 24: *** Iniziano gli scontri ***
Capitolo 25: *** La squadra Ginew ***
Capitolo 26: *** Il demone ***
Capitolo 27: *** Il Super Sayan 4 ***
Capitolo 28: *** Dubbi ***
Capitolo 29: *** Dichiarazioni ***
Capitolo 30: *** L'entusiasmo di Broly ***
Capitolo 31: *** Il clone ***
Capitolo 32: *** Il Dr. Gelo ***
Capitolo 33: *** C-17 e C-18 ***
Capitolo 34: *** Un'altra copia ***
Capitolo 35: *** Il telecomando ***
Capitolo 36: *** Quotidianità ***
Capitolo 37: *** Abbracci ***
Capitolo 38: *** Nuovi amori ***



Capitolo 1
*** Una nuova sfida ***


E’ passato del tempo da quando ho visto per l’ultima volta mio fratello e gli altri. Mi chiedo cosa stiano combinando in questo momento. Staranno tutti bene? Saranno diventati più forti?
Sono domande a cui non posso rispondere per il momento.
Da quando sono partita ho incontrato tanta gente e sono anche passata a salutare vecchi amici che ho incontrato durante la ricerca delle sfere del drago con Goten.
Non mi soffermo troppo a pensarci, altrimenti divento nostalgica.
Da poco sono tornata alla mia cara casetta nella foresta, e mi sono allenata ogni giorno da quando mi ci sono nuovamente ristabilita.
Come ora per esempio, mi sto accanendo contro un fagotto fatto con un sacco che mi hanno regalato con dentro della paglia nella mia forma normale.
Non è proprio il massimo, ma mi accontento. Dopotutto, bisogna adattarsi a ciò che si ha.
Purtroppo è molto malridotto e non riesco a dare il massimo, altrimenti potrebbe rompersi del tutto, e non è il caso.
Sorrido.
Domani inizierà il torneo mondiale di arti marziali e io voglio partecipare, l’ho sentito qualche giorno fa mentre passavo per caso in una città.
Ci saranno partecipanti da tutto il mondo, e sono quasi sicura che parteciperanno anche mio fratello e gli altri, forse non tutti, ma in parte di certo.
Appena ho sentito la notizia ho deciso che avrei partecipato. Voglio sapere se sono diventata più forte e non vedo l’ora di scoprire se riuscirò a battere Goku!
Più tardi partirò con la nuvola Speedy e arriverò in città verso sera. Non so ancora dove passare la notte, ma probabilmente mi arrangerò.
Ho passato anni a dormire sugli alberi, specialmente d’estate quando faceva davvero troppo caldo. Immagino farò così anche stanotte.
Sospiro. Per oggi può bastare.
Raccolgo il fermaglio e me lo metto, slego il sacco dal ramo e lo riporto nella casetta, poi preparo il bagaglio da portarmi dietro.
-Nuvola Speedy!
La nuvoletta gialla fa subito la sua comparsa e io ci salgo sopra, contenta.
E’ inutile correre, perciò mi farò portare da lei, con tranquillità.
Partiamo, diretti alla città.
Dopo molto tempo arriviamo e passandoci sopra, riconosco alcuni luoghi dove sono stata.
Fermo la nuvoletta e mi guardo attorno per cercare l’arena dove si svolgerà il torneo. Sono curiosa di vederla prima della gara.
Individuo uno stadio, forse è quello.
Atterro fuori dall’entrata e scendendo dalla nuvola vedo dei manifesti che pubblicizzano il torneo. Però…c’è scritto che è il mese prossimo, come è possibile? Ho sentito chiaramente i due uomini dire che sarebbe stato il 21. Sul manifesto c’è scritto che è il 21, ma del prossimo mese. E se avessi capito male? Deve essere così.
Maledico me stessa per non essermi accertata di tutto prima di partire.
Salgo nuovamente sulla nuvola Speedy e ritorno sui miei passi. Passo sopra agli alti edifici e osservando giù vedo la Capsule Corporation, impossibile non notarla.
Mi chiedo se è il caso di passare a salutarli. Mi dico che si, è proprio il caso visto che è da tanto che non li vedo.
Atterro in cortile.
-Ehi fratellone! Sono tornata! Bulma! Ragazzi! C’è nessuno?
Poco dopo si apre la porta di casa e Bulma vi esce, sorridente – Sei proprio tu? Da quanto tempo! – mi abbraccia.
Ricambio l’abbraccio – Anche tu mi sei mancata, Bulma – le dico – Gli altri dove sono?
Mi fa un sorriso – E dove possono essere se non ad allenarsi?
-Allora anche Bra ha iniziato a combattere, come Pan? – chiedo.
-Ehm, non proprio, lei è fuori con un’amica…
-Ah, d’accordo…ma tu come stai?
-Oh, tutto a posto grazie, e tu?
-Bene, sai sono venuta per il torneo, purtroppo sono arrivata con un mese d’anticipo, pensavo fosse domani…
-Ma entra, non rimaniamo qui fuori…ti offro qualcosa
-Volentieri, grazie
Entriamo in casa. Non è cambiata di una virgola.
Passiamo tutto il resto del pomeriggio a chiacchierare, quando sentiamo che qualcuno sta rientrando.
-Mamma! Sono io!
-Tesoro, vieni a vedere chi c’è!
-Chi c’è?
Sorrido divertita.
Bra entra in cucina e mi vede, di certo è sorpresa, ma non capisco se le faccia piacere rivedermi o no.
-Ciao zia! Mi aspettavo di tutto, ma…come stai?
-Bene, grazie, stavamo chiacchierando un po’ prima che arrivassi – le sorrido.
-D’accordo, ora però sono distrutta, stasera non ho fame, mamma me ne vado direttamente a letto…scusa zia
In effetti ha l’aria distrutta…chissà che ha fatto oggi.
Va in camera e noi torniamo a chiacchierare.

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Capitolo 2
*** Ritorno a casa ***


Si apre nuovamente la porta e Bulma mi lancia un’occhiata e mi fa segno di non parlare.
-Amore, vieni un attimo per favore?
-Che vuoi, donna?
Sento avvicinarsi dei passi, così mi sposto verso la parete e mi metto appena vicino all’entrata. Voglio fargli una sorpresa. Poi se la prenderà a morte con me, ma non mi importa.
Vegeta varca la soglia e io gli salto addosso da dietro. Gli metto le mani sugli occhi.
-Indovina chi è? – chiedo.
Vegeta si dimena, ma appena sente la mia voce si ferma. Non riesco a vedere la sua espressione.
Mi afferra per le spalle e chissà come riesce a ribaltarmi e a portarmi davanti a lui. Ora io sono davanti e mio fratello è dietro di me.
Mi assesta un colpo alla schiena e io perdo l’equilibrio e cado mani in avanti.
Sorrido. Apro le gambe a forbice e le chiudo attorno alle sue caviglie, poi mi giro su me stessa, così lui non può far altro che cadere.
Rido, divertita, ma lui mi guarda serio, allora mi faccio seria anch’io.
Iniziamo ad azzuffarci tra noi, ma Trunks ci divide per tempo, prima di distruggere qualcosa.
-Ci stavamo divertendo… - mi lamento.
Vegeta si alza, infastidito – Vado a farmi una doccia – annuncia, e se ne va. Non mi saluta neanche.
-Devi scusarlo, papà è un po’ nervoso di recente…
-Ho notato…comunque come stai?
-Tutto a posto zia, oggi abbiamo passato quasi tutto il tempo nella stanza della gravità, tra poco ci sarà il torneo mondiale e noi parteciperemo
-Lo sapevo che non ve lo sareste mai persi! Anch’io voglio gareggiare, per questo sono passata a salutarvi
-Ah, ma allora non rimani con noi? Parti subito?
-No che non parte subito – si intromette Bulma – Rimarrà con noi questo mese, vero Seripa?
Cedo – D’accordo, d’accordo…se non ci sono problemi…
Saluto Bulma e mi accingo a salire, mentre Trunks mi segue.
Ci dirigiamo alle nostre camere e nel mentre paliamo – Scusa Trunks, ma tua sorella non combatte?
-Bra? – si mette a ridere – No, non le è mai interessato, in effetti ha preso tutto da mamma…
Rido anch’io – Si, capisco…è praticamente il contrario di Pan, scommetto
-Pan? Oh…si…Pan, certo, Pan…si, è brava a combattere – annuisce – Ha preso tutto da Goku e da Gohan! E poi…
-Stai bene? – gli chiedo, interrompendolo – Sei agitato…
Lui si sorprende e si gratta la testa, ridendo e diventando rosso.
-Oh…ora capisco – gli dico, facendogli l’occhiolino – Complimenti per la scelta, è una brava ragazza, approvo in pieno
Gli regalo un sorriso e poi entro in camera, lasciandolo di stucco.
Si, quei due non stanno affatto male insieme.
La camera non è cambiata dal giorno in cui sono partita ed è un piacere ritrovarla identica.
Sistemo le poche cose che mi sono portata dietro e mi riposo un po’, fino ad ora di cena.
Più tardi a tavola parliamo di tutto ciò che è successo durante questi anni di assenza. Bra, come aveva accennato, non si presenta.
Scopro che Goku se n’è andato con il drago Shenron, e questo mi rende triste. Pensavo sarebbe rimasto con noi. E’ difficile crederci. Non sono sicura del perché abbia deciso di farlo.
Vengo a sapere che aveva raggiunto il quarto livello del Super Sayan e che aveva affrontato una nuova ricerca delle sfere del drago con Trunks e Pan. Ma è troppo da dire. Si alternano momenti di allegria a momenti di amarezza.
-Fratellone, allora tu e Trunks parteciperete al torneo?
Annuisce.
-Anch’io…
-Allora dovrai allenarti – costata.
-Annuisco – Certo, lo farò, domani tornerò a casa ad allenarmi con il sacco e poi verrò per il torneo il prossimo mese – lancio un’occhiata a Bulma, chiedendomi se interverrà.
Lui alza un sopracciglio per chiedere spiegazioni, così gli racconto del sacco malridotto che mi aspetta nella foresta.
-Tsk, credi davvero che combattere contro un sacco sia un allenamento?
Divento rossa – Scusami tanto se non ho niente di meglio!
-Tu hai qualcosa di meglio – mi dice – Rimarrai ad allenarti con noi
Rimango a bocca aperta – Hai…tu mi hai davvero invitato a rimanere?
Fa una smorfia – Non credere che riaccadrà, non rimarrai molto tra i piedi, vedrai, ma non puoi perdere in quel torneo, sei la principessa dei Sayan, ricordalo
-Ovviamente – penso, con un sorriso.
Finiamo di mangiare e poi ognuno va nella propria camera.
Mi stendo sul letto, il cibo era ottimo come ricordavo ed ora sono piena e soddisfatta.
Con in mente nient’altro che il torneo, rimango sveglia per un po’, troppo emozionata per riuscire a dormire. E poi tornerò ad allenarmi nella stanza della gravità!
Ma alla fine cedo al sonno e mi addormento.
Mi sveglio presto ancora un po’ assonnata. Scendo in cucina e vi trovo mio fratello e Trunks che fanno colazione.
-Buongiorno – li saluto – Bulma e Bra stanno ancora dormendo?
Trunks annuisce, concentrato sulla brioche che ha in mano. Mi unisco a loro e una volta finito chiedo cosa vogliono fare.
-Faremo come ieri, allenamento tutto il giorno
-Non vedo l’ora – sorrido.
Andiamo nella stanza della gravità e Vegeta la accende impostando 100 sullo schermo.
Lo sbalzo di gravità mi sorprende non poco, si vede che è molto tempo che non mi alleno come si deve. Mi vergogno del mio misero sacco.
Faccio un respiro profondo e mi bilancio. Posso farcela.
Mi metto in posizione e così fanno Vegeta e Trunks. Ci guardiamo a vicenda e iniziamo.
Noto subito di essere in svantaggio. Avrei dovuto immaginare che sarebbe stato così quando me ne sono andata. Loro hanno continuato ad allenarsi in questa stanza mentre io no.
Probabilmente si sono accorti anche loro che non sono al massimo della forma perché si accaniscono di più con me che tra di loro, o forse più semplicemente sono io che non riesco a parare e, più in generale, combattere come prima.
E’ stata una fortuna essere partita un mese prima, spero di rimettermi in forma in tempo per il torneo.
Dopo qualche ora ci fermiamo per riposarci. Mi siedo sul pavimento e il mio stomaco brontola.
Trunks si mette a ridere.
-Non è ora di pranzo? – chiedo.
-In effetti…rientriamo, chissà mamma cosa avrà preparato…
Mio fratello spegne tutto, dopo di che usciamo.
Poco dopo siamo a tavola con Bulma e Bra.
-Tutto bene oggi? – chiedo a quest’ultima – Sei ancora stanca?
-Oh, no, ora non più – mi risponde.
Non parliamo molto durante il pranzo e una volta finito torniamo nella stanza della gravità dove restiamo fino all’ora di cena.
Come in mattinata, provo ad adattarmi nuovamente al loro ritmo anche se devo ancora riabituarmi.
Terminata la giornata di allenamento sono tutta indolenzita per lo sforzo, ed è un bene, mi dico.

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Capitolo 3
*** Preparativi ***


Per una settimana non facciamo altro e non ho quasi il tempo di respirare, anche se non sono sicura di volerlo fare, perché sono determinata a rimettermi in pari.
Dopo cena normalmente vado direttamente a letto, ma a poco a poco riprendo la mia forma consueta e passate due settimane sono tornata in forma come prima, così dopo cena rimango alzata insieme agli altri.
Alla terza settimana che sono tornata alla Capsule Corporation, Vegeta decide di diminuire la durata degli allenamenti ma, ci dice, la gravità da quel momento sarà superiore.
A me sta bene, così il pomeriggio sono libera di fare ciò che voglio.
Un giorno, mentre usciamo dalla stanza, chiedo a Trunks se vuole uscire e propongo di chiederlo anche a Bra.
Lui annuisce e mi sorride – Certo, e potremmo invitare anche Goten
Accidenti, in quelle tre settimane non mi è neanche passato per la mente…si vede che sono presa molto da altro.
-E anche Pan – gli faccio l’occhiolino e lui ride, nervoso.
Così poco dopo io e i miei nipoti stiamo volando verso la casa di Chichi e Goten.
Trunks bussa e poco dopo apre proprio Goten – Ehi amico, come stai? Non ti sei fatto più sentire… - mi nota e rimane a bocca aperta – Seripa…non sapevo ci fossi anche tu, da quand’è che sei tornata?
Rido per la sua reazione – Qualche settimana fa, ma immagino tu sappia perché non abbiamo avuto tempo per salutarti…
Sorride – Il torneo, vero? Vegeta vi ha messo entrambi sotto torchio!
Io e Trunks ci guardiamo e ridiamo. Sembra ci abbia letto nel pensiero.
-Mamma, esco! – chiama lui.
Sentiamo Chichi che risponde che va bene e di divertirsi, così Goten fa qualche passo e si chiude la porta alle spalle.
Lo abbraccio, è cresciuto ma l’ho riconosciuto subito.
Ci alziamo in volo, senza una direzione precisa.
-Anch’io mi sto allenando – ci dice – Non ho una stanza della gravità ma faccio del mio meglio, di solito lotto con Pan, ma capita anche che mio fratello abbia voglia di sgranchirsi un po’
-A proposito, chiamiamo anche lei? – chiedo.
Si dicono d’accordo, così passiamo da casa di Gohan e Videl per chiederle se vuole uscire. Atterrati, Goten bussa.
Ci apre Gohan. Non ha più la tuta, ora porta gli occhiali ed ha camicia e giacca. Si vede che gli piace il suo lavoro.
-Ciao fratellino, cerchi Pan? Ora te la chiamo
Ma Pan è già comparsa dietro di lui, prima che potesse fare altro – Ciao – saluta, poi si rivolge a me, sorridendo – Ehi, allora non sei sparita per sempre
Sorrido di ricambio – Eh si, sono ancora viva
Lei guarda suo padre – Posso uscire, vero?
Lui annuisce così lei lo ringrazia ed esce di casa.
-E’ stato un piacere rivederti, Gohan – lo saluto.
-Anche per me, a più tardi
Ci alziamo in volo e Pan e Trunks iniziano subito a chiacchierare tra loro, così io mi rivolgo a Goten per farmi raccontare le novità degli ultimi tempi, dopo di che torniamo a parlare del torneo.
-Io, Trunks e mio fratello parteciperemo, poi ci sarai tu e chi altro?
-Credo che anche Pan abbia voglia di iscriversi, ma non ne sono certo, mentre mio fratello ha detto che quest’anno non vuole partecipare, ma che verrà a fare il tifo per noi
Annuisco e sorrido – Sai che sarò io a vincere, vero?
-Non sperarci troppo, combatterò fino all’ultimo
-Questo vale anche per me
Si mette a ridere.
In centro, entriamo in una gelateria e compriamo un cono a testa.
Vediamo che stanno iniziando a pubblicizzare il torneo mondiale di arti marziali con manifesti e volantini e ciò mi rende ancora più ansiosa ed eccitata.
Trunks propone di invitare tutti a cena la sera successiva.
A me sembra un’ottima idea, infatti accettano tutti al volo, così restiamo d’accordo che ci saremmo sentiti per telefono, per confermare.
Più tardi ognuno torna a casa propria e dopo cena vado in camera e mi stendo sul letto.
Mi ha fatto piacere rivedere Goten e sapere che anche lui parteciperà al torneo e non ha smesso di allenarsi.
Con questi pensieri in testa, mi addormento di botto.

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Capitolo 4
*** La richiesta di Bra ***


Il giorno successivo mi sveglio e faccio un po’ di meditazione. E’ molto rilassante.
Poco dopo scendo e vedo che la casa è deserta. Non si è ancora svegliato nessuno, probabilmente, perché neanche in cucina c’è anima viva.
Mi metto a fare colazione e quando arrivo alla quarta fetta di pane, sento dei passi per le scale.
Qualcuno si è svegliato.
Bra varca la soglia, assonnata – Buongiorno – mi dice.
-Anche a te – le rispondo – Hai fame?
Annuisce e si siede accanto a me, rubandomi una fetta di torta.
-Ehi! – protesto.
Lei si mette a ridere, ma assumo un’espressione offesa, allora si fa seria – Dai, non dirmi che ti arrabbi per questa fettina, guarda, l’ho praticamente già finita
In due bocconi la finisce.
Faccio un respiro profondo e mi calmo, poco male. Attacco la portata successiva con gusto.
Rimaniamo per un po’ in silenzio, fino a quando Bra lo spezza – Ehm…zia? Posso chiederti una cosa?
Le annuisco.
-Sai, ieri quando siamo usciti, stavate tutti parlando del torneo e di quanto siete eccitati e ho ripensato a quanto tu, Trunks e papà vi state impegnando per questo…
-Beh, non ci stiamo impegnando solo per vincere il torneo, lo stiamo facendo anche per proteggere la Terra – la interrompo con un sorriso.
-Infatti…io…vorrei iniziare ad allenarmi come fate voi, vorrei rendermi utile in qualche modo…mi chiedevo se…ti andrebbe di insegnarmi – abbassa lo sguardo.
-Capisco... – incrocio le braccia, seria – Ma prima di risponderti voglio essere sicura che ti impegnerai. Lo farò solo se sei disposta ad affrontare ore di allenamenti e tanti sacrifici. Se sei disposta a combattere con noi e a rischiare anche la vita per difendere la Terra, allora ti aiuterò, ma voglio che tu sia al nostro fianco quando ce ne sarà bisogno e che non ti tira indietro davanti al nemico. Se sei disposta a tutto ciò, potremo iniziare ad allenarci insieme
Si fa pensierosa, ma io non ho fretta.
Poco dopo mi guarda determinata – D’accordo – mi dice – Si, mi impegnerò
Annuisco con un sorriso. Mi fa piacere che anche lei abbia deciso di seguire le orme del padre.
-Quando inizieremo? – mi chiede.
Ci penso su, tra qualche giorno inizierà il torneo e devo impegnarmi a fondo per arrivarci al massimo della forma, non posso seguirla ora.
-Dopo il torneo – le dico.
La sua espressione diventa un po’ delusa, ma poi torna come prima – D’accordo, so che devi impegnarti in questi giorni…farò il tifo per voi
Le sorrido – Ti va dell’altra torta?
Lei ride e poi annuisce.
Quando abbiamo finito di mangiare e stiamo lavando i piatti che abbiamo usato, entrano Bulma e Vegeta.
Poco dopo arriva anche Trunks, così più tardi andiamo nella stanza della gravità e continuiamo l’allenamento.
Ci impegniamo a fondo e torniamo dentro all’ora di pranzo.
Mentre stiamo mangiando, mi ricordo che Trunks aveva proposto una cena insieme a tutti gli altri. Lo diciamo a Bulma, che risponde che non c’è problema, mentre mio fratello fa una smorfia scocciata.
Dopo pranzo ci riposiamo un po’ e Pan e Goten telefonano per confermare che quella sera ci saranno, insieme ai genitori.
Dopo qualche altra ora passata nella stanza della gravità rientriamo.
Salgo in camera ed entrando mi guardo allo specchio.
Sono madida di sudore, non che sia una novità, perciò prendo una tuta pulita e mi dirigo al bagno.
Arrivata appoggio la mano sulla maniglia ma la porta si spalanca senza che io abbia fatto nulla.
Vi esce Bra, con un asciugamano arrotolato sulla testa ed un altro sul corpo, per asciugarsi.
-Oh, non sapevo ti stessi lavando anche tu – le dico, sorpresa.
-Ovviamente, tra poco i Son vengono a cena da noi
Mi blocco. Mi era passato di mente! Solo a me capitano certe cose…
-Devo sbrigarmi! A dopo!
Faccio per entrare in bagno, ma Bra stende il braccio davanti alla porta, bloccando il passaggio.
-Non ho finito, ora non puoi entrare
-E allora perché sei uscita?
-Sto andando a prendere i vestiti…
-Non puoi sistemarti da un’altra parte?
-No non posso, mamma non vuole
-Vuole farmi perdere tempo? – penso, infastidita.
-Senti, dammi cinque minuti, così entro in doccia, poi puoi entrare e fai quello che devi fare, d’accordo?
Alza le spalle – Si può fare – Toglie il braccio ed io entro in bagno e apro l’acqua della doccia. Poco dopo Bra entra, ma rimane per poco. Aveva praticamente finito.
Quando esco dal bagno finisco di prepararmi e più tardi sono pronta giusto in tempo per la cena, dato che appena metto piede in sala, legandomi i capelli con il fermaglio, arrivano Goten, Chichi, Gohan, Videl e Pan.
-Ciao Goten – lo saluta Bra con un sorriso. Io mi limito ad andargli incontro sorridendo.
-Ciao Bra, ciao Seripa – ci sorride anche lui, poi saluta Trunks con un pugno sul braccio – Ehi amico, tutto a posto?
-Certo amico
-Ciao ragazzi… – Pan si avvicina a noi, ma la sua attenzione è tutta per Trunks – Tutto bene?
-Oh, certo… – le risponde lui guardandosi i piedi, rosso in viso.
Lancio un’occhiata complice a Bra e a Goten, che ricambiano divertiti.
Vegeta ovviamente se ne sta in disparte come suo solito.
-Avanti, andiamo a mangiare – ci invita Bulma con un gesto in direzione della tavola.
-Non vedo l’ora – dico, rivolta a nessuno in particolare.

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Capitolo 5
*** Cena tra amici ***


Ci dirigiamo alla tavola e ci accomodiamo.
Io prendo posto di fianco a Goten, mentre Bra è seduta al fianco opposto. Accanto a lei c’è Chichi. Trunks e Pan si siedono vicini dall’altra parte del tavolo e Gohan si mette accanto a sua figlia e a sua moglie. Bulma e Vegeta invece prendono i posti a capo tavola.
Tutte le portate sono ottime e mangio di gusto.
Parliamo piacevolmente e in un momento di particolare chiacchiericcio chiedo a Vegeta – Fratellone? Ma cos’è successo a Goku? Perché ha deciso di andarsene?
Lui pare riflettere – Ha salvato la Terra per l’ultima volta, ora tocca a noi difenderla, non possiamo più contare sul suo aiuto, ma solo sulle nostre forze
Prendo un boccone di cibo e ci rifletto su anch’io.
Ha ragione. Fino ad ora abbiamo tutti contato su di lui ma adesso dobbiamo imparare a cavarcela da soli.
Riprometto a me stessa che ripenserò a questo tutte le volte che dovrò combattere. In fondo, Goku sarà sempre al nostro fianco in ogni battaglia.
Alla fine della cena siamo tutti soddisfatti. Il cibo era ottimo, Bulma è come sempre una cuoca eccezionale.
Quando è ora di salutarci vado da Goten insieme a Bra.
-Ehi Goten, che ne dici se domani facciamo un giro noi tre? – gli chiedo.
-Mi dispiace domani esco…ecco…con un’amica, cioè… - si gratta la testa sorridendo imbarazzato – In realtà è più di un’amica…insomma è…
-…la tua ragazza? – gli chiediamo in unisono.
-Ehm…veramente non più però… - ci dice, più rosso di prima – Si chiama Valese è…simpatica
Restiamo entrambe di sasso.
-Goten! Avanti, vieni – lo chiama sua madre.
-Arrivo – le risponde lui, poi ci saluta – Ciao, ci vediamo un’altra volta
Va da Chichi ed insieme escono di casa. Gli altri se ne sono già andati tutti.
Saluto la mia famiglia e vado in camera a stendermi sul letto.
Accantono la storia di Goten e della sua ex-ragazza in un angolo della mente e mi metto a pensare ad altro. Non ho proprio voglia di pensare a quello.
Non vedo l’ora dell’inizio del torneo. Ormai manca poco.
Rimango sveglia per molto tempo, ma all’una di notte capisco che non sarei riuscita a dormire, perciò mi alzo ed esco in cortile, poi mi dirigo verso la stanza della gravità e vi entro.
La accendo e mi chiede di impostare il livello di gravità che desidero.
Digito 120 sul display, non voglio sforzarmi troppo, e aspetto, poco dopo mi sento più pesante e capisco che si è attivata.
Così, passo la notte a fare vari esercizi, aumentando gradualmente la gravità. Non mi trasformo mai.
Torno in casa abbastanza tardi e filo direttamente a letto, addormentandomi all’istante.
Il giorno successivo mi sveglio di buon umore, anche se un po’ più tardi del solito. Dopo la meditazione scendo in cucina.
Mentre sto facendo colazione Bra mi raggiunge – Buongiorno
-Buongiorno – rispondo, masticando – Tutto bene?
-Si grazie. Senti…oggi pensavo di fare un giro in centro, ti andrebbe di venire con me?
Rimango sorpresa, dopo che mi aveva rivelato la sua cotta per Goten, tempo prima, non me lo aveva più chiesto.
Non mi sembra abbia cattive intenzioni, perciò le dico che per me va bene – Vuoi andare stamattina o dopo pranzo?
-Ormai è tardi, preferirei andare nel pomeriggio…
-Si, hai ragione – mi scappa uno sbadiglio – Mi sono svegliata tardi oggi, purtroppo ieri sono stata alzata troppo…
-Come mai?
-Allenamento – alzo le spalle – Nella stanza della gravità
Lei non commenta.
Ho finito di mangiare perciò sistemo le stoviglie sporche nel lavandino e le lavo. Le appoggio sullo scolapiatti e vedo che Bra mi da una mano e le asciuga.
Poco dopo abbiamo finito, così vado con Trunks e Vegeta, che nel frattempo ci hanno raggiunto, nella stanza della gravità e passiamo lì il resto del tempo fino all’ora di pranzo.
L’allenamento mi ha messo appetito così mi sistemo decentemente e corro a tavola.
Mangio di gusto e, devo ammettere, più del solito.
-Dopo io e la zia facciamo un giro in centro – dice Bra ai suoi genitori, facendomi un cenno.
-D’accordo, buon divertimento allora – ci augura Bulma.

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Capitolo 6
*** Shopping ***


Più tardi io e Bra stiamo osservando le vetrine dei vari negozi della città. Lo ammetto, non è una cosa che mi fa impazzire, ma lei si sta divertendo.
Mi offro da subito per portare le borse di vestiti che ha comprato mia nipote, in fondo, non sono niente per me.
Passiamo davanti all’ennesimo negozio di vestiti e ci fermiamo ad osservare i capi in vetrina. Un top blu, con la scollatura a cuore e una gonna azzurra con una cinturina di cuoio, proprio lo stile di Bra. Io non ci faccio molto caso.
Lei li osserva attentamente, poi osserva me, poi di nuovo i vestiti. Dopo la terza volta che mi guarda mi dice di seguirla ed entra nel negozio, e così faccio, stranita.
-Scusi signora – si rivolge alla commessa – Mia zia vorrebbe provare i vestiti in vetrina, potrebbe mostrarci dove sono?
Lancio un’occhiataccia a Bra. Non ci penso neanche a mettere quella roba.
La commessa, gentilmente, mi chiede la taglia mentre si dirige in un’ala del negozio. Si ferma davanti ad un espositore e aspetta la mia risposta.
-Non lo so… - ammetto.
Bra sbuffa e risponde al posto mio – Una 42, signora
Lei annuisce e prende la gonna e il top della vetrina, poi ci chiede di seguirla verso i camerini. Capisco che Bra sta cercando di farmi comprare qualcosa da mettere di più elegante, che non sia la semplice tuta, ma so già che con la gonna non sarei a mio agio.
La commessa mi passa i vestiti e mi indica un posto vuoto.
Sono ancora più sicura di non volerli, ma li prendo. Guardo Bra, che mi fa un cenno di incoraggiamento, così sono costretta mio malgrado ad entrare e ad indossarli.
Mi guardo nello specchio. Decisamente non fanno per me. Esco con una smorfia sul volto.
Quando Bra si volta a guardarmi però ha l’aria sognante – Si! Si, si, si, li prendiamo! – e corre alla cassa senza neanche avere in mano i vestiti. O forse è solo andata a farsi un giro.
-Signorina, sta davvero bene – mi dice la commessa – Le interessa qualcos’altro di più comodo?
-No, grazie mille
Quella allora se ne va.
-Goten, guarda. Come mi sta? – sento una voce di una ragazza chiedere.
Mi guardo intorno e vedo una ragazza castana che esce da un camerino vicino al mio e Goten che le sorride – Benissimo, Valese
-Goten! – mi esce di bocca senza neanche volerlo.
Lui si volta nella mia direzione e appena mi vede rimane a bocca aperta. Anche la sua ex si volta a guardarmi e mi sorride – Sei un’amica di Goten? – mi chiede.
-Io…non sapevo ci foste anche voi…ehm…Bra è di là, mi sta aspettando, scusate!
Mi chiudo in camerino. Che figura. Tiro un sospiro di sollievo e mi cambio.
Nel mentre però sento Bra che torna – Zia, allora quanto ci…Goten?
-Ciao Bra…anche tu qui…Seripa mi ha detto che eri di là a dare un’occhiata…
In quel momento esco con la mia solita tuta addosso e passo a Bra i vestiti – Non ricordo dov’erano…andiamo a metterli a posto
-Perché? – chiede delusa – Stavi bene
Scuoto la testa – Non è il mio genere
Allora lei mi guarda arrabbiata e poi si volta verso Goten – Diglielo che deve comprarli perché stava bene!
Lui, un po’ sorpreso, si affretta a rispondere – Si, ha ragione eri davvero stupenda con quei vestiti!
-Visto? – chiede Bra, indicandolo.
Divento rossa per il complimento e anche Bra deve essersi resa conto di cosa ha appena detto Goten perché mi lancia un’occhiataccia, ma poi abbassa lo sguardo, mesta.
In quel momento Valese esce nuovamente dal camerino – Andiamo, Goten? Voglio mangiare ancora quel cibo che mi hai fatto provare l’altra volta, come hai detto che si chiama?
-Gelato, è il gelato, Valese…ragazze, allora ci vediamo, ciao – ci saluta sorridendo.
Si dirigono all’uscita tenendosi per mano.
Alla fine Bra mi convince a comprare gonna e top.

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Capitolo 7
*** La gioielleria ***


Passiamo davanti ad una gioielleria e per l’ennesima volta Bra si ferma a osservare.
-Oh, voglio assolutamente quel bracciale! – mi afferra per il polso e mi trascina dentro.
Non c’è molta gente, solo due uomini robusti che osservano degli orologi e ovviamente, la commessa.
Bra si mette a cercare tra gli espositori il braccialetto che ha visto in vetrina. Io faccio un giro, con le centinaia di borse che sbattono sulle gambe.
Poco dopo Bra lo trova e va in cassa a chiedere alla commessa di prenderglielo per poterlo acquistare.
Osservo i tizi, non hanno l’aria molto simpatica, continuano a lanciare a me e a Bra delle occhiate furtive.
-Zia! – mi chiama lei. La raggiungo alla cassa e aspettiamo mentre la commessa incarta il gioiello.
I due uomini si spostano verso di noi e ci passano dietro.
-Allora zia che ne dici del mio nuovo b…
Con uno scatto fulmineo ci afferrano da dietro e ci tengono ferme.
Colta alla sprovvista rimango interdetta, in quel momento ero concentrata sulla domanda di Bra!
Lascio cadere tutte le borse e la commessa fa un passo indietro quando l’uomo che ha afferrato Bra tira fuori una pistola.
Lei si mette a urlare e chiude gli occhi dimenandosi mentre quello passa sul bancone un sacco e si rivolge alla commessa – I soldi, o sparo alla ragazza! – puntando poi l’arma alla tempia di Bra.
Non posso più reagire. Non so quanto facciano sul serio, ma non voglio rischiare la vita di Bra, così rilasso il corpo, stando però allerta.
Devo trovare il momento giusto, quando quell’uomo lascerà giù la pistola.
Non sanno chi hanno incontrato, non permetterò che la passino liscia.
Nel frattempo sento alcune urla fuori dal negozio che chiedono aiuto, e anche i due ladri devono essersene accorti, perché il primo urla alla commessa – Più in fretta, donna! – e rinsalda la presa su Bra e sul grilletto della pistola.
-Così non va – penso tra me. Inizio ad agitarmi.
-Che hai, bambola? – il tizio dietro di me stringe più forte la presa.
-E lo chiedi anche! – gli rispondo.
Si mette a ridere – Ehi capo, la bambola qui è nervosa, credi che del piombo la calmerà?
-D’accordo Sam, prendi la mia, tanto questa è tranquilla – gli passa la pistola ed io con un grande sforzo di volontà mi fingo spaventata e urlo di non farlo – E tu donna, sbrigati che tra poco arrivano gli sbirri! – si rivolge poi alla cassiera.
Quella annuisce.
-Zia, no! – Bra inizia a dimenarsi disperata, ma io continuo a fingere, cercando di farle capire che deve calmarsi, cosa che lei fa’ poco dopo.
Mi costa molto fare finta di avere paura, perché dentro sono davvero infuriata, non possono permettersi di toccare la mia famiglia!
Oltretutto, non sono certo una che si fa mettere i piedi in testa, ho la mia dignità e il mio orgoglio, ma ci metto tutta me stessa per riuscirci, il piano deve funzionare. Lo faccio per Bra.
Sam prende la pistola e me la punta alla testa. Smetto di dimenarmi. Perfetto.
-Hai visto che calmante prodigioso è… - non finisce la frase che l’ho steso con una gomitata in pancia.
Mi teletrasporto rapidamente dietro il tizio che tiene Bra, che per la sorpresa allenta la stretta. In questo modo quando gli do un calcio alla schiena, lei fa in tempo a spostarsi. Lui cade a terra e velocemente si gira e da seduto mi dice – Mi arrendo! Mi arrendo!
-Sveglia il tuo amico e andatevene! – ordino, furiosa. Bra si nasconde dietro di me.
-Va bene! Va bene! – si alza e si accosta a Sam, ma invece che scuoterlo per farlo rinvenire, con uno scatto afferra la pistola lì vicino, si gira e spara due volte. Bra urla. Io afferro i proiettili uno per mano. Tra parentesi, se non mi fossi mossa sarebbero passati entrambi proprio sopra le spalle, uno a destra e uno a sinistra, senza lasciarmi un graffio. Ma avrebbero colpito Bra, perciò li ho presi.
Sinceramente non so chi di noi fosse il bersaglio, ma se anche fossi stata io e quello avesse semplicemente una pessima mira, non lo perdonerò.
Li lascio cadere, con uno sguardo duro, e lentamente gli vado incontro. Gli ho dato una seconda possibilità, ma non l’ha sfruttata, perciò da ora non mi risparmierò.
-Sam! – lo scuote mentre fa passare lo sguardo preoccupato da lui a me – Sam!
Quello fa una smorfia e poi apre gli occhi. Mi vede e si spaventa, costringendo il suo compagno a voltarsi verso di me e a sorprendersi lui stesso.
Strisciano all’indietro verso la porta, mentre io continuo ad avvicinarmi, poi si alzano, si girano e corrono fuori, chiedendo aiuto.
Sfortunatamente per loro due poliziotti li stanno aspettando appena fuori e li bloccano.
-Aiutateci! – dice il capo – E’ pazza!
Mi fermo e gli lancio un’occhiataccia – Tocca un’altra volta mia nipote e sarà peggio per te! – gli sussurro, di modo che solo lui possa sentirmi.
-Lo vede agente? – supplica.
-Certo, lo vedo. Avanti, un giro in centrale vi schiarirà le idee. Signorina, lei sta bene?
-Si, grazie agente
Si tocca il cappello con la mano e poi porta i due uomini sulla volante, aiutato dal secondo poliziotto, e partono sgommando.
Bra mi raggiunge fuori con le borse, ancora sotto choc – Sei…wow!
Prendo le borse che mi porge – Hai preso il braccialetto?
Annuisce, allora le faccio cenno di andare.
Lasciamo velocemente la gioielleria, volando dall’altra parte della città e più tardi atterriamo in un parco.
-Zia, sei stata incredibile, ma come hai fatto?
-Allenamento, tanto allenamento – le sorrido – Poi quel tipo voleva ucciderti, non puoi chiedermi di stare calma in un momento del genere!
-Io invece ero completamente nel panico… - sembra piuttosto depressa.
-Non hai esperienza in questo senso, è ovvio che tu ti sia spaventata…
-Si però…se capita ancora…
-Tranquilla, tra poco inizierai ad allenarti anche tu, ricordi?
Mi sorride – Certo! Non sarò più debole!
Sorrido di ricambio – Ora cosa facciamo?

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Capitolo 8
*** La sfilata ***


Bra ci pensa su. Si guarda intorno.
-Si sta facendo un po’ tardi, ti va di tornare a casa? – mi chiede.
In effetti ha ragione e poi per oggi abbiamo già avuto abbastanza emozioni forti.
Ci alziamo in volo e arriviamo alla Capsule Corp.
Entrando vedo che non c’è nessuno.
-Ragazzi, siete voi? Avete già terminato l’allenamento? – sentiamo Bulma che chiama dalla cucina.
-No, Bulma siamo noi – le rispondo.
Lei compare da dietro il muro e ci sorride – Bentornate, com’è andata?
-Oh, bene grazie, ho comprato tante belle cose – dice Bra – E ho anche convinto la zia a comprare un completo elegante
-Dici davvero? – ride e mi rivolge un’occhiata divertita. Io alzo le spalle.
-In questo caso poi mi fate vedere come state, tutte e due
-Non intenderai…la sfilata, vero? – chiedo.
Lei annuisce sorridendo divertita.
Non ci voleva. Per chi non lo sapesse, la sfilata consiste nel provarsi tutti i vestiti che abbiamo comprato e improvvisare, per l’appunto, una sfilata davanti agli altri.
E Bra ha comprato centinaia di roba perciò oltre al fatto che dovrò farmi vedere con top e gonna, dovrò anche guardare mia nipote che ci mostra tutti i vari completi che ha comprato.
Si prospetta una serata pessima.
Sospiro, rassegnata, poi chiedo a Bulma se vuole una mano ma mi risponde che non ne ha bisogno, così esco in cortile.
Il Sole sta per sparire dietro agli edifici della città.
Quando siamo entrate Bulma ha accennato al fatto che mio fratello e Trunks si stavano allenando.
Rifletto se sia il caso di andare anch’io ad allenarmi. Mi rispondo di si, in fondo la mattina avrò fatto un’ora, massimo due, di allenamento e non bastano di certo; così mi dirigo alla stanza della gravità.
Quando arrivo lì vicino sento dei rumori di lotta dall’interno.
Apro la porta e noto subito la luce rossa, e Vegeta e Trunks si fermano sorpresi.
-Ehi, ciao zia
-Ciao Trunks, ciao fratellone, come va l’allenamento?
-Non male grazie. E lo shopping com’è andato? – chiede Trunks atterrando.
-Abbastanza bene, anche se…Bulma più tardi vuole la sfilata…
Vegeta fa una smorfia.
-Oh no…dimmi che non è vero! – dice Trunks, preoccupato.
Annuisco, sconsolata.
-Avete comprato molto?
Annuisco un’altra volta e lui si mette una mano in faccia. Non gli rivelo che anch’io ho comprato qualcosa.
-Cambiando discorso, posso unirmi a voi?
-Certo
Sorrido ed inizio a scaldarmi le gambe, stendendo la destra di lato e premendo il ginocchio sinistro e poi viceversa per quattro o cinque volte, mentre loro si preparano a riprendere il combattimento.
Una volta terminato, mi metto in posizione ed insieme iniziamo ad attaccarci a vicenda.
Sferro e incasso colpi di ogni tipo e lo stesso vale per Vegeta e Trunks. Inizialmente la gravità è di 100 volte superiore, ma quando terminiamo è aumentata fino a 600.
Il tempo è volato e quando usciamo per la cena il cielo è diventato completamente scuro.
Alzo gli occhi e vedo la Luna. Che bella! Non saprei dire se è completamente piena o manca poco.
Per fortuna, mio fratello mi copre la visuale per tempo.
-Hai intenzione di distruggere tutto? – mi chiede e poi si dirige spedito verso casa, senza darmi il tempo di ribattere.
Ha ragione, devo stare attenta.
Appena varcata la soglia di casa mi giunge alle narici un profumo delizioso. Lo stomaco mi brontola. Non immaginavo di avere così fame, ma durante gli scontri e gli allenamenti non ci faccio mai caso perciò immagino che mi sia venuta nella stanza della gravità.
Il cibo è ottimo come al solito e terminata la cena Bra dice che è ora della sfilata, non vede l’ora di farsi vedere con i nuovi vestiti che abbiamo preso.
-Non lo farò! – le dico – Non mi coprirò di ridicolo facendomi vedere con quella roba addosso!
Lei mi guarda arrabbiata, ma non dice niente.
-Anche tu hai comprato dei vestiti? – mi chiede Trunks.
-Solo un completo, ma in ogni caso non ve lo mostrerò – incrocio le braccia.
Bulma e Bra mi guardano furiose, anche loro a braccia incrociate.
Esito.
-Ah, e va bene! – cedo, alzando le braccia – Ma facciamo in fretta, non rimarrò più di un minuto con addosso quei vestiti!
Loro allora si guardano e si sorridono, soddisfatte.
Poco dopo sono vestita con il top e la gonna di fronte agli altri.
Sono tutti ammutoliti, solo Bra è sorridente e annuisce dimostrando la sua approvazione.
Bulma è la prima a riprendersi e mi dice che è perfetto.
-Quella gonna è cortissima! Mia sorella non se ne andrà in giro con quella roba! – esplode Vegeta dopo poco.
-Oh no – penso tra me.
-Amore calmati, va benissimo, non è troppo corta…avanti, rimettiti seduto…ora tocca a Bra, non è vero? – le fa un cenno.
-Certo, papà, ora tocca a me, vedrai come starò bene – gli dice lei con un sorriso.
-Tu non la metterai! Te lo proibisco! – si infervora ancora di più lui, ignorandole.
Inizio ad alterarmi.
Non voglio metterla in ogni caso, ma lui non può permettersi di dirmi ciò che posso e non posso fare.
-Senti un po’, principe! Io posso fare ciò che voglio e non sarai tu a impedirmelo, chiaro?
Lui pare sorpreso – Io…sono tuo fratello maggiore perciò decido io ciò che puoi e non puoi fare!
-Sono abbastanza grande da decidere cosa voglio fare da sola! E comunque anche a me non piacciono questi vestiti, e lo sai, perciò non iniziare a comandarmi!
-Bene allora visto che non ti piacciono, prova a mettere quella gonna anche solo una volta per uscire e dovrai fare scorta di Senzu per rimetterti in forma dopo ciò che ti avrò fatto!
Suonano alla porta e Bulma, Bra e Trunks si voltano in quella direzione.
-Andate fuori se dovete ancora litigare voi due, e vedete di non arrivare alle mani – ci dice Bulma.
Va ad aprire Bra, mentre io e mio fratello continuiamo a battibeccare mentre ci spostiamo fuori.
-Sarai tu a dover fare una scorta di Senzu se non vuoi che ti riduca in briciole!
Lui ride ironicamente e continuiamo a litigare in questo modo per qualche minuto.
Sento delle voci confuse, ma non sto ad ascoltare anche perché sono abbastanza lontana.
Vegeta freme dalla voglia di darmi un pugno. Gli rifilo un’altra risposta odiosa.
Con la coda dell’occhio vedo che qualcuno ci sta raggiungendo, ma sono troppo preoccupata a litigare con mio fratello per farci caso.
Allora, lui alza il braccio e sta per colpirmi. Me lo aspettavo, e sono pronta a difendermi.
Quando però il pugno arriva a qualche centimetro dalla mia faccia, vedo che una mano lo ha bloccato al posto mio.
Seguo il braccio e vedo Goten che fissa Vegeta, arrabbiato.
Cosa…?
-Non toccarla – dice, calmo ma deciso.
-Spostati moccioso! – lui lo colpisce e Goten finisce a terra – Ti sei allenato, forse, ma non abbastanza, moccioso!
Mi arrabbio anch’io – Non chiamarlo moccioso! – gli rifilo un calcio alla gamba, neanche troppo forte.
-E tu – mi rivolgo a Goten, puntandogli l’indice contro – Posso anche difendermi da sola, non c’è bisogno che tu ti metta in mezzo!
Me ne vado infuriata e rientro in casa e poi in camera.
Devo sbollire la rabbia. Tra qualche minuto sarò calma.
Poco dopo sto già meglio, anche se non mi sono placata del tutto.
Bussano alla porta e Trunks entra, preoccupato – Tutto okay?
-Si…no…non lo so!
Faccio un respiro profondo e mi lascio cadere sul letto con le gambe fuori.
Rimango così per qualche secondo, poi mi rialzo – Ho un’idea!
Prendo il cuscino e lo lancio a Trunks – Reggi!
Sorpreso, lo afferra al volo e lo tiene con due mani.
Allora inizio a tirargli addosso una raffica di pungi, finché quello non si divide a metà.
-L’hai spaccato in due…
Gli sorrido – Ora sto meglio, non preoccuparti per il cuscino, posso dormire anche senza
Sentiamo dei passi affrettati per le scale.
Un momento. Ho ancora addosso quegli orribili vestiti. E Goten…oh Dio!
-Nascondimi – dico a Trunks, e mi metto dietro di lui.
La porta si apre e Bra e Goten entrano di corsa.
Io faccio spuntare la testa da dietro la spalla di Trunks.
-Zia…che succede?
-Non mi faccio vedere con questi cosi, ve l’ho già detto! E poi il minuto è passato!
-Ma se ti hanno visto tutti ormai, andiamo! Comunque ora non hai tempo per cambiarti, dobbiamo cercare Valese
-Valese...cos’è successo?
Goten prende la parola – Beh, non so se lo avete notato ma è una ragazza molto distratta…
Lo guardiamo come a dire “lo avevamo capito”.
-Poco fa stavamo per attraversare un semaforo, è scattato il giallo così mi sono fermato, ma Valese ha iniziato a correre ed ha attraversato. Fortunatamente è arrivata dall’altra parte in tempo ma poi hanno iniziato a passare le auto e lei ha iniziato a incamminarsi verso un’altra via e non mi ha aspettato. Vedevo che andava avanti, poi è passato un camion enorme e quando ho guardato dall’altra parte non l’ho più vista. E’ scattato il verde così ho attraversato e l’ho cercata per un po’, ma non l’ho più trovata. Temo le sia successo qualcosa…
-Ma…non posso uscire così! – protesto.
-Papà non può costringerti – mi dice Bra – E poi sei più forte di lui
-Non è lui che decide! Sono io che non voglio!
-Problema risolto allora, andiamo! – Bra mi afferra per un braccio e mi trascina da basso – Noi dobbiamo uscire! A dopo! – grida ai genitori.
Ci raggiungono anche Trunks e Goten e usciamo di casa, alzandoci in volo.

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Capitolo 9
*** La ricerca di Valese ***


-Bra, sappi che in questo momento di sto odiando e se arrivassero dei rapinatori come quelli di oggi pomeriggio li lascerei fare!
-Piantala, so che non è così e poi non devi vergognarti, ti stanno alla perfezione
-Ma a me non piacciono!
Mi ignora palesemente e chiede a Goten dove aveva visto Valese l’ultima volta. Lui ci fa strada.
Quando arriviamo al punto in cui l’ha persa di vista decidiamo di dividerci, stabilendo quel luogo come punto di ritrovo.
-Se tra un’ora non l’abbiamo trovata torniamo qui, chiaro?
Ci dirigiamo in quattro direzioni opposte.
Io mi allontano verso la periferia.
Sarà difficile trovarla, in mezzo a tutta quella gente.
Cerco dappertutto ma dopo un’ora ancora non ho concluso nulla. Magari l’hanno trovata gli altri.
Parto verso l’incrocio. Mi sono allontanata parecchio.
Faccio passare lo sguardo sulla folla. Possibile che sia così pieno di gente?
Mi cade l’occhio su una persona e mi abbasso per osservare meglio. Sembra Valese…anzi, è Valese!
Scendo ancora e le atterro vicino.
-Oh, ciao Seripa – mi saluta con un sorriso cordiale.
In quel momento anche Goten atterra e ci viene incontro – Valese! Dov’eri finita? Ti ho persa di vista, mi sono spaventato!
-Oh, mi dispiace Goten…ho notato un carretto dove vendono la salsiccia con il pane, sai, quello che mi hai fatto provare l’altro giorno…non mi ricordo il nome…
-Ehm…Goten… - interrompo – Per la sfuriata di prima, non dicevo sul serio…
Mi sorride – Non ne dubitavo
-Non hai avuto problemi con mio fratello, vero?
Esita, imbarazzato.
-Cosa ti ha detto? – mi allarmo – Se ti ha minacciato io…
-No, tranquilla, mi ha detto solo di non intromettermi un’altra volta o… - imita la voce di Vegeta – “Sarà peggio per te" – fa un sorriso.
Sorrido anch’io, sollevata – D’accordo, allora io torno al punto d’incontro…
-Si, grazie per l’aiuto, ringrazia anche Trunks e Bra…comunque non vergognarti – accenna ai vestiti – Stai bene, davvero
-Grazie… - sorrido di più e divento un po’ rossa – A presto…
Mi alzo in volo e torno al luogo prestabilito. Trunks e Bra stanno aspettando. Li informo che l’abbiamo ritrovata e che ora è con Goten.
-Torniamo a casa…
Si guardano tra loro e mi seguono.
Il cielo è diventato completamente scuro ed io sono stanca morta.
Appena entro in camera mi levo gonna e top, quasi con rabbia, e rimetto la tuta.
Molto meglio.
Mi metto a letto e crollo quasi subito.
Il giorno successivo mi alzo riposata e particolarmente pronta ad iniziare l’allenamento.
Trovo Bulma e Trunks che stanno facendo colazione, mentre non c’è traccia di mio fratello e di Bra. Saranno ancora a letto.
Mi scappa un occhio sul calendario, dove la data del torneo è cerchiata di rosso.
Domani.
Inizio a sentire la tensione, tensione che non mi abbandona durante tutto l’allenamento mattutino.
A pranzo, Vegeta dice che il pomeriggio non avremmo fatto nessun esercizio e che avremmo potuto fare ciò che volevamo.
Salgo in camera e mi sdraio sul letto pensando a tante cose tutte insieme.

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Capitolo 10
*** Da Pan ***


Poco dopo bussano alla porta, così rispondo – Avanti – e Trunks vi entra.
-Zia, ti va di venire con me e Bra da Pan? Mi ha scritto e ci ha invitato tutti a casa sua
-Certo, perché no?
Così poco dopo stiamo volando verso la sua casa. Atterriamo e Trunks bussa.
Si sentono dei passi affrettati e la porta si apre di scatto. Pan vi compare da dietro con un sorriso tutto denti – Trunks! – poi vede noi e il sorriso scompare –Oh…ciao…
Io e Bra ci guardiamo – Scusaci un secondo Pan – le dico.
Prendiamo Trunks un polso ciascuna e ci allontaniamo di qualche metro.
Bra gli chiede – Fratellone, cosa ti ha scritto Pan, esattamente?
Lui è confuso – Che si annoiava perché i suoi erano usciti, che aveva casa libera e poi mi ha chiesto “ti va di venire?”
Io e Bra ci guardiamo nuovamente.
-Certo che a volte sei proprio ottuso!
Io rido, ma lui ha ancora l’aria confusa.
-Pan voleva rimanere da sola con te! – gli spiego.
Quando capisce il significato delle mie parole diventa di un bel rosso colorito – Ma…non…cioè…
Pan si avvicina di corsa – Ehi! Non è vero! Vi ho invitati tutti, ho solo sbagliato a scrivere! – ci dice, anche lei rossa.
-Ecco, visto? – dice Trunks, indicandola.
Cerco di non ridere e vedo che Bra prova a fare lo stesso.
Pan si volta velocemente e ci fa accomodare in casa.
-Ghiro ghiro Trunks! Bra!
Un robottino bianco ci viene incontro agitando le braccia.
-Ciao Gil – saluta Trunks.
-Ghiro ghiro Gil è felice di rivedere Trunks e Bra! Ghiro ghiro
-Gil ti presento nostra zia, si chiama Seripa
-Ghiro ghiro – Gil è iperattivo e mi ruota intorno felice – Seripa! Ghiro ghiro, Seripa è carina! Ghiro ghiro
Mi metto a ridere – Grazie Gil, anche tu sei carino
Lui arrossisce.
-Dai Gil torna di là ora – gli dice Pan.
-Ghiro ghiro! Ciao-ciao! Ghiro ghiro – ci saluta e se ne va.
Ci sediamo su due divani diversi, sono piccoli e c’è posto solo per due persone ciascuno. Ovviamente Pan e Trunks sono in uno ed io e Bra nell’altro.
Parliamo un po’ del torneo del giorno successivo e mi torna l’ansia. Sono forte, non devo pensare che potrei perdere, accidenti!
Scuoto la testa e torno ad ascoltare Pan.
-…vorrei riuscire a classificarmi almeno nei primi posti, mi sono allenata molto con Goten, spero di fare buona impressione con tutti… - ci confida.
-Già, dimenticavo che verranno anche Crilin con C-18 e Marron e il Genio! Potremo rivederli dopo tutto questo tempo – dice Trunks.
-Davvero? – mi sorprendo – Sarà bello rincontrarci, è da molto che non ci vediamo. Parteciperanno anche loro?
-Oh, no, no – risponde lui – Verranno solo per fare il tifo, ma ci incontreremo lì
Annuisco, è comprensibile, dopo tutto chissà quanti anni sono passati da quando hanno lottato seriamente l’ultima volta.
Bra interviene – Io non so proprio per chi tifare…papà? Trunks? La zia? Chi? – fa un sospiro, frustrata.
-Ah, grazie Bra, sei un’amica – Pan incrocia le braccia e la guarda male.
-Ma Pan, non ho detto che non voglio che tu vinca, solo che è difficile scegliere per chi fare il tifo, siete tutti importanti per me…
Lei è indecisa se crederle.
-Sbaglio, o per le eliminatorie c’è una macchina che misura la forza con cui si picchia un pugno e per entrare bisogna raggiungere un certo valore? – chiedo.
Trunks annuisce.
-Dovrò darlo forte, allora! O rischio di…
Mi interrompe – No, no, per favore, papà lo ha già fatto e l’ha completamente distrutta!
Rido, immaginando la scena. Tutti che picchiavano piano e lui con tutta la sua forza.
-Già – Trunks fa un sorriso – Papà non si smentisce mai…
-Allora la colpirò piano, ma non posso garantire per mio fratello, mi dispiace
Dopo un attimo di silenzio Pan ci chiede se vogliamo qualcosa da bere e noi accettiamo.
Scegliamo tutti dell’acqua, così lei si alza e si dirige in cucina – Torno subito
Poco dopo ci offre un bicchiere d’acqua a testa.
Sta per passare il bicchiere a Trunks, quando le loro mani si sfiorano, come è logico mi pare, ma per l’emozione o chissà cos’altro, uno dei due perde la presa e il bicchiere cade rovinosamente a terra.
-Oh, no! Scusa Pan, scusa! Aspetta, pulisco io, stai tranquilla!
-No, no, scusa tu, aspetta, faccio io!
Corrono entrambi in cucina e nell’altro locale iniziano a discutere su chi dovesse asciugare il pavimento.
Io e Bra ci guardiamo divertite. Sono fantastici insieme.
Dopo un po’ che vanno avanti però iniziamo ad essere stufe, così io mi alzo e giro un po’ per casa.
Si alza anche Bra, ma lei si dirige in un’altra direzione.
Arrivo davanti ad uno scaffale zeppo di libri, credo siano quelli di Gohan.
Faccio scorrere i titoli con lo sguardo, sono classici e saggi. Si, devono essere suoi.
In un angolo però vedo anche i libri di scuola di Pan.
Passo oltre e su una mensola noto anche una foto con Goku, Gohan e Pan. La prendo in mano.
Goku…era proprio necessario? Probabilmente si…
Sospiro, un po’ triste. In fondo è stato un po’ un esempio per me.
Torno al divano, e scopro che Trunks e Pan stanno chiacchierando.
Bra invece li ascolta, un po’ annoiata.
Mi siedo accanto a lei e mi rivolgo a Pan e Trunks – Chi ha pulito alla fine?
-Insieme – dicono in unisono.
-Oh, d’accordo…
Tornano a parlare, così io e Bra li lasciamo fare e chiacchieriamo tra noi.
Più tardi Gohan e Videl rientrano e ci trovano ancora immersi nelle nostre conversazioni.
-Ciao mamma, ciao papà!
-Ciao tesoro – saluta Videl – Ciao ragazzi, vi ha invitati Pan?
Annuiamo e ci guardiamo tra noi – Forse ora è il caso di andare… - dico io a nome di tutti.
Ci alziamo tutti e quattro.
-D’accordo ragazzi, ci vediamo domani al torneo – ci saluta cordialmente Gohan con un sorriso.
Pan ci accompagna alla porta.
-A domani allora – ci dice.
-A domani – salutiamo.
Ci alziamo in volo verso casa, Trunks con un sorriso sul volto.
Appena arriviamo Bulma annuncia che avrebbe preparato la cena. Perfetto, iniziavo già a sentire un languorino, così prima di cenare passiamo il tempo facendo supposizioni sui vari scontri e sulla selezione casuale all’inizio delle gare.
Ceniamo e poco dopo andiamo tutti a letto, per essere riposati l’indomani.
Sarà una giornata importante ed io sono molto in ansia. Non so se mi sono impegnata abbastanza.

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Capitolo 11
*** Il torneo modiale di arti marziali ***


Il giorno successivo mi sveglio riposata, obbiettivo che ci eravamo prefissati tutti, anche se non so come ho fatto.
E stamattina l’ansia è passata quasi del tutto. Sono sicura di me.
Dopo esserci preparati ci dirigiamo allo stadio e quando arriviamo vediamo che è pieno di gente. Non ho davvero mai visto così tante persone riunite nello stesso posto.
Molti sono nelle tribune ma altrettanti si stanno iscrivendo, così decidiamo di aspettare che la coda diminuisca e nel frattempo fare un giro.
Neanche a farlo apposta dopo qualche minuto che giriamo vediamo Chichi svoltare un angolo. Gli altri devono essere davanti a lei.
Decidiamo di provare a rintracciarli.
Per un paio di volte li vediamo e li perdiamo di vista subito dopo, ma alla fine riusciamo a raggiungerli e ci fermiamo a chiacchierare.
-Avete visto che fila per le registrazioni?
-Oh, noi siamo arrivati presto, ci siamo già iscritti, però ci siamo ripassati davanti poco fa, avete ragione!
Dopo di che Bulma e Chichi si mettono a discutere su quanto fosse cambiato quell’evento durante gli anni; più gente, più sponsor, e cose del genere.
Vedo che hanno tutti indossato una tuta comoda, al posto dei soliti abiti, come hanno fatto anche mio fratello e Trunks. Io ovviamente ho sempre la mia.
Per un po’ giriamo gli stand e parliamo, ma quando avvisano che manca poco per la scadenza delle iscrizioni, io, Vegeta e Trunks corriamo a registrarci, per fortuna facciamo in tempo.
Mentre stiamo tornando dagli altri noto due ragazze bionde in compagnia di un uomo basso con i capelli e i baffi grigi.
-Quelli non sono Crilin, C-18 e Marron? – osservo.
Si fermano e guardano nella direzione che ho indicato.
-Si, sono loro – risponde Trunks, e inizia a chiamarli.
Loro si voltano e notandoci, ci vengono incontro.
-Da quanto tempo! – ci dicono.
Marron è un po’ perplessa su di me, così mi presento – Sono Seripa, la sorella di Vegeta, ti ricordi di me?
Il suo sguardo si illumina quando mi riconosce, allora annuisce e mi sorride, e io ricambio il sorriso.
Torniamo insieme dagli altri ed andiamo alle tribune.
Quando chiamano i concorrenti per le eliminatorie andiamo al luogo stabilito e ci mettiamo in fila davanti alla macchina. Vegeta è il primo tra noi.
Spero che non combini pasticci, o ci toccherà aspettare molto più tempo del previsto e non sarebbe molto bello.
Per un po’ attendiamo che le persone davanti a noi picchino la macchina.
Hanno tutti livelli abbastanza buoni, mi pare, tra i 70 e i 160, anche se, ci hanno detto, per passare alla fase successiva occorre raggiungere almeno i 137 punti.
Chissà perché un numero così particolare…
Quando tocca a Pan lei da un misero pugnetto sul disco da colpire, ma le esce tranquillamente più di 137, e di molto.
Non pensavo si dovesse colpire così piano.
Goten fa lo stesso ed anche lui passa il turno.
Ci salutano e se ne vanno.
C’è qualche altra persona tra lui e Vegeta, perciò ci aspetteranno da un’altra parte.
Finalmente arriva il turno di mio fratello.
-Ti prego, fa che non distrugga la macchina – penso tra me.
Per fortuna picchia piano sul disco, e gli esce 342 come livello.
Tutti, compresi i giudici di gara, lo guardano stupiti se non completamente sbigottiti. Lui se ne va, sbuffando.
Sorrido. Il solito.
Tocca a Trunks che supera i 300 e poi a me.
Mi avvicino. Devo colpire piano, ma non troppo piano. Faccio un respiro e mi avvicino con il pugno chiuso. Do un colpetto con le nocche. E se fosse troppo piano?
343! Ho superato le eliminatorie!
Sorrido felice e vedo che, come con Vegeta e Trunks, tutti mi stanno guardando scioccati. Allora torno seria e me ne vado compostamente. Cammino piano, non sapendo dove andare, mentre la fila continua ad avanzare.
-Ehi! Voglio partecipare anch’io! – sento una voce sottile all’inizio della fila.
Mi volto a guardare. E’ un bambino, non deve avere più di sette anni. E’ nascosto per metà dalle persone in coda dietro di lui.
-Non sei un po’ troppo piccolo per partecipare?
-No, posso combattere anche contro gli adulti!
Alzo le spalle, non è un mio problema, non mi immischierò in faccende che non mi riguardano.

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Capitolo 12
*** La selezione ***


Per un po’ cammino senza sapere esattamente dove andare ma per fortuna ritrovo mio fratello e tutti gli altri.
-Ci vorrà un po’ – osservo – La gente in coda era moltissima
Bulma propone di prendere qualcosa da mangiare nell’attesa e tutti noi accettiamo.
Ci dirigiamo ad una delle bancarelle e compriamo qualcosa da mettere sotto i denti.
Mentre ci stiamo gustando il nostro pranzo, sentiamo una voce maschile – Buongiorno, signorine! Siete qui tutte sole?
Poi un sonoro schiaffo ed una voce femminile – Screanzato!
Ci guardiamo tra noi. Non può essere nessun altro che il Genio!
Crilin si mette una mano in faccia.
-Inutile, non cambia mai…forza, andiamo… – ci esorta Bulma.
Ci dirigiamo verso il luogo da cui proveniva la voce e poco dopo lo troviamo intento a guardarsi intorno. Ha l’impronta di una mano in faccia.
-Ehi! Ci siete tutti! – ci saluta, poi mi fissa, e non negli occhi – Seripa, sei in gran forma, vedo!
Inizia a stendere le mani verso di me.
Provo a trattenermi, giuro che ci provo, ma non ce la faccio proprio.
Gli do un pugno in testa – Sta’ zitto, vecchio!
-Ma perché non posso neanche salutarti? – si lamenta lui, tenendosi il punto dolorante.
-Se mi saluti ancora vedi che ti faccio! – gli prometto, afferrandolo per il colletto.
Finalmente chiamano i concorrenti, così noi ci dirigiamo nell’arena.
Un presentatore con i capelli e i baffi bianchi e gli occhiali da sole ci annuncia – Ecco a voi gli otto concorrenti di questa nuova edizione del torneo mondiale di arti marziali!
La folla esulta, festosa.
Due addetti portano dentro una lavagna con sopra lo schema del torneo.
Ci sono otto posti numerati e il presentatore ci dice che dobbiamo scegliere una pallina tra quelle contenute nel sacchetto, e ce lo mostra, sulla quale c’è scritto un numero.
Spiega che ci avrebbe chiamato uno per volta, così ci disponiamo lì vicino in attesa del nostro turno.
Goten viene chiamato per primo. Si avvicina e pesca una delle palline, la osserva.
-Ho il 7 – dice e la mostra.
Uno dei due uomini segna il suo nome sotto al settimo posto dello schema.
-Pan
-Eccomi – risponde.
Lei pesca la pallina numero 4 e il suo nome viene segnato.
-Edward – chiama poi il presentatore. Non so chi sia.
Dagli spalti si sentono urla euforiche di incitamento, per lo più voci stridule di ragazzine.
Si avvicina un ragazzo alto, biondino con gli occhi chiari e un sorriso impertinente.
Tuffa la mano nel sacchetto e tira fuori la pallina.
La mostra a tutti. Numero 5.
Sorride ancora di più, sicuro di vincere.
Che antipatico. E non sembra neanche un granché in quanto a forza.
Segnano anche il suo nome.
Lui vede che lo sto guardando e mi sorride, alzando un sopracciglio.
Distolgo lo sguardo, scocciata.
-Trunks
Lui si avvicina. Toglie la pallina dal sacchetto e la mostra.
-Numero 3 – dice.
Guarda Pan e lei guarda lui. Si sfideranno nel secondo combattimento.
Segnano anche il suo nome sotto al numero 3.
-Vegeta
Sorrido, curiosa di sapere la posizione di mio fratello.
Pesca la pallina e ce la mostra.
-Numero 1 – annuncia, e il suo nome viene segnato al primo posto.
-Thalita – chiama poi il presentatore.
Ci guardiamo intorno, ma nessuno si avvicina.
Poi però una donna slanciata compare da sotto il portico dietro di noi e i suoi occhi grigi mandano un lampo di sfida.
E’ ancora lei. E’ sempre la stessa donna con cui ci siamo scontrati io e Goten tempo prima, quella che può controllare le persone a piacimento.
Si avvicina con passo ancheggiante, con calma.
Io e Goten ci guardiamo tra noi, furiosi.
-Scusate – esordisce rivolta al presentatore. Ci sorride con sguardo eloquente.
-Ci mancherebbe, signorina, prego
Alza il sacchetto e lei, sorridendogli, pesca.
-Ho il numero 2
Guardo Vegeta, che la sta squadrando, per nulla preoccupato, solo curioso di capire se sia un valido avversario.
Segnano anche il suo nome.
Finalmente chiamano me e io dimentico completamente Thalita.
Mentre mi avvicino osservo il tabellone.
Mancano il numero 6 e il numero 8, perciò o sono contro quell’Edward oppure contro Goten.
Pesco e guardo la pallina, senza sapere bene quale numero sperare di leggervi.
Numero 6! Combatterò contro Edward. Alzo le spalle, un po’ delusa.
Come primo combattimento non è un granché, mi pare.
Ora manca solo un nome.
-Broly, tu sarai il numero 8, d’accordo?

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Capitolo 13
*** Il primo combattimento ***


Il presentatore si avvicina ad un bambino, affabile, rimasto in disparte, lo stesso bambino che avevo notato discutere con i due addetti durante le eliminatorie.
Mi sorprendo, è passato davvero. Incredibile.
Lui annuisce, con una punta di sorriso a fior di labbra.
Lo osservo. Ha dei lunghi capelli castano scuro e gli occhi scuri. E’ a petto nudo. Girato di schiena riesco anche a distinguere una coda.
Niente di…coda?
Lo riguardo, sicura di essermi sbagliata.
Non mi sono sbagliata invece…ha proprio una coda!
Lo fisso a bocca aperta. Questo significa che è un Sayan…ma non è possibile…giusto?
Guardo gli altri preoccupata, e noto che sia mio fratello, che Trunks e Goten sono spaventati come li ho visti solo in rare occasioni. Non capisco il perché, sarà anche un Sayan, ma è un bambino, giusto? Dovrebbero essere tutto piuttosto che impauriti.
Mio fratello stringe i pugni e vedo che sta’ sussurrando qualcosa tra sé.
Pan sta osservando Broly cercando di capirci qualcosa, confusa quanto me.
Gli altri invece non sembrano minimamente turbati. Thalita lo sta osservando con curiosità, credo abbia intuito qualcosa.
-Molto bene, tra poco inizierà il torneo, a più tardi – ci saluta cordialmente il presentatore, andandosene.
-Fratellone, che succede? – gli chiedo avvicinandomi, notando che è diventato un po’ pallido.
Lui abbassa lo sguardo – Devi sapere che oltre a noi e a Kakarot è sopravvissuto anche un altro Sayan, che si chiamava Broly. Quel bambino…oltre ad avere lo stesso nome gli somiglia moltissimo, anche se è più piccolo
-Oh…d’accordo, si, è molto strano…ma non c’è bisogno di agitarsi così
-Tu non capisci! Broly era uno dei Sayan più forti già nella sua forma normale, e quando si arrabbiava…non era più lui…era il Super Sayan leggendario, impossibile da contrastare…
Rimango senza parole. Era così forte…il Super Sayan leggendario…
Inizio a preoccuparmi anch’io ed osservo il piccolo Broly. Se anche lui nasconde questa forza dentro di sé…
Capisco il perché delle loro facce.
Edward ci passa a fianco e mi fa l’occhiolino, sorridendo.
Non mi scompongo e lo guardo seria, ma lui non smette di sorridere.
-Che babbeo – commenta Vegeta.
-Un colpo e lo farò cadere dal ring – sentenzio.
Mio fratello mi sorride, orgoglioso – Neanche io ci metterò molto, vedrai – mi dice poi.
Ripenso allo schema. Lui deve combattere contro…oh no! Ed è tra poco!
Goten ci raggiunge di corsa in quel momento – Lo sa? – mi chiede accennando a mio fratello.
Faccio no con la testa, poi mi rivolgo a Vegeta – Fratellone, devo dirti una cosa! Devi sapere che quella donna contro cui ti devi battere, Thalita…
-I concorrenti sono pregati di recarsi sul ring per il primo combattimento – si sente la voce del presentatore e la folla si agita.
Allora Vegeta si volta e si dirige verso il ring – Me lo dirai dopo che l’avrò battuta – sorride, divertito all’idea.
-Ma…
Non faccio in tempo a terminare la frase che è scomparso.
Esco e lo vedo in posizione, Thalita di fronte a lui e il presentatore pronto a dare il via.
-Per lo meno ora sappiamo il suo nome – commenta Goten, cupo.
-Io…giuro che se ipnotizza anche lui… - lascio la frase in sospeso, pensando a tutto ciò che potrei farle in quel caso. Ho proprio una fervida immaginazione a riguardo.
Goten cerca di calmarmi standomi vicino.
Lo scontro comincia, ma dopo nessuno dei due accenna a fare la prima mossa.
Si studiano a vicenda per un po’, dopo di che Thalita inizia a parlare – Allora tu sei Vegeta, il cosiddetto principe dei Sayan… - gli sorride ma lui fa una smorfia, per niente impressionato.
-Sono una razza fiera e forte, un popolo guerriero, non è forse così? – gli dice con fare mellifluo.
Mio fratello incrocia le braccia e sorride compiaciuto – Ovviamente, ed è per questo che perderai
Lei ride – Sai – continua – Ho incontrato la tua cara sorellina tempo fa e non mi è piaciuto per niente…
Mi cerca con lo sguardo e mi vede. Continuando a guardarmi negli occhi ostile, gli spiega – Lei ha intaccato il mio orgoglio, fino ad allora mi ero sempre considerata la più forte, non avevo mai perso una battaglia, mai! Ma lei ed il suo amichetto mi hanno costretto ad abbandonare lo scontro per non soccombere ai loro attacchi!
Ora ci sta guardando con odio e noi ricambiamo il suo sguardo.
La folla inizia a rumoreggiare: vogliono vedere il combattimento, non sentire le storie dei concorrenti.
Thalita però li ignora – So che per te è stato lo stesso, che anche tu hai passato ciò che sto passando io. Non negarlo, il tuo orgoglio è stato messo a dura prova quando hai combattuto contro Goku, o meglio, Kakarot! Quando te ne sei dovuto andare senza averlo battuto, hai provato ciò che ho provato io!
Sta cercando di contenersi, ma non deve essere semplice.
Vegeta ora stringe i pugni e ha un’espressione per niente amichevole. Forse sta ripensando a quei momenti.
Lei allora si calma, comprendendo di aver centrato il bersaglio, e gli sorride – Sai cosa provo, giusto? Sai quanto desidero poterla sconfiggere, tanto quanto tu lo volevi con Kakarot
Allora mio fratello guarda a terra e rilassa il corpo.
Lo sta ipnotizzando davvero!
Aumento l’aura e inizio a correre verso il ring.
-Non provarci, maledetta! Io…lasciami!
Goten mi ha bloccato e mi tiene da dietro mentre io mi agito e scalcio sempre di più.
Non può! Non può farlo!
-Seripa, basta! Vegeta verrà squalificato se intervieni!
Ha ragione. Non voglio che venga eliminato, non per colpa mia almeno.
Mi sento impotente , allora mi giro verso Goten e gli do qualche pugno sul petto, così, senza un perché.
-Allora, caro, adesso ti farai buttare giù dal ring
Mi volto e guardo verso di loro. Non può averlo detto.

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Capitolo 14
*** Broly ***


Thalita sorride e si mette in posizione, e lo stesso fa Vegeta.
Poi lo attacca e lui non fa neanche in tempo ad alzare un braccio che vola per un bel pezzo fino quasi al bordo del ring.
Stava per cadere!
Si rialza, tranquillo, e si rimette in posizione.
Questa volta riesce ad alzare il braccio per tempo, ma lei gli rifila una raffica di pugni così forti che è costretto a indietreggiare.
Un passo dopo l’altro arriva al bordo, allora Thalita lo colpisce con un calcio in pancia e lui cade di sotto.
Ha perso.
-Thalita passa il turno! – annuncia il presentatore.
Lei sorride e saluta la folla, raggiante, poi mi lancia uno sguardo di sfida.
Nel frattempo mio fratello se n’è andato e si è appoggiato ad una colonna del portico, così lo raggiungo.
-Lo sapevo! E’ riuscita a controllare anche te! Maledetta! – assumo un tono preoccupato – Stai bene?
Gli batto le mani davanti agli occhi per svegliarlo.
Dopo la quinta volta che le batto, però, lui mi afferra i polsi e mi abbassa le braccia, piano.
-Cosa stai facendo? – mi chiede seccato.
-Allora non sei più sotto il suo controllo! – tiro un sospiro di sollievo.
-Sotto il suo controllo?
-Beh…quella donna è in grado di obbligare le persone a fare ciò che vuole lei…è quello che cercavo di dirti prima del combattimento, ma non ho fatto in tempo…ti ha costretto a perdere!
-Io non mi faccio controllare! Men che meno da quella là! – mi lascia i polsi, con violenza, e incrocia le braccia – Se ho perso è perché ho voluto!
-Cosa? Ma…perché? – Non è possibile…
Lui guarda a terra, esitando – Ha ragione su una cosa, so cosa sta provando in questo momento, non aspetta altro che una rivincita, perciò…insomma, perché non darle una possibilità? – fa un mezzo sorriso divertito, poi però torna serio – Non smetterà di rimuginare finché non capirà che tu sei più forte – fa una pausa – Perché tu sei più forte, giusto?
Sorpresa da questa domanda diretta mi viene un dubbio. Forse no. Poi però il mio orgoglio Sayan prende il sopravvento, così determinata rispondo – Certo!
Lui annuisce, soddisfatto della risposta.
Il presentatore annuncia l’inizio del secondo combattimento, così Trunks e Pan ci passano accanto, salutandoci, salgono sul ring e si inchinano.
Non so proprio per chi fare il tifo. Capisco cosa provava Bra quando diceva che non sapeva per chi desiderare la vittoria.
Vegeta se ne va ed io prendo il suo posto appoggiata alla colonna, mentre loro si mettono in posizione e poi iniziano.
Combattono molto velocemente, ma per fortuna il mio occhio è allenato e vedo bene i loro movimenti, ma noto che la folla è confusa e sbalordita. Goten mi raggiunge e si accosta alla colonna accanto.
Loro si fermano.
-Ti sei allenata molto, eh? – chiede Trunks
-Ovviamente, Trunks, cosa pensavi? Mi dispiace solo che sarai eliminato al primo scontro…
Lui sorride – Anche a me dispiace, ma purtroppo non riuscirai a passare il turno
Caricano un po’ l’aura e continuano a combattere.
Qualche minuto dopo vedo Broly che si dirige nella nostra direzione. Si ferma di fronte a noi a qualche passo di distanza e mi guarda, un po’ dubbioso.
-Anche tu hai la coda… - mi dice.
-Io…si… - capisco che vuole avere una spiegazione, così gli chiedo – Cosa sai dei tuoi genitori?
Sinceramente non so proprio da dove cominciare, sono andata un po’ a caso.
Lui abbassa lo sguardo – La mamma è morta il mese scorso… - caccia indietro le lacrime che gli si formano agli angoli degli occhi e tira su col naso, poi alza la testa e il suo sguardo diventa molto arrabbiato – Mentre mio padre non l’ho mai conosciuto, perché ci ha abbandonato!
Mi guarda come per sfidarmi a contestare le sue parole – La mamma mi ha detto che mi ha dato il suo nome perché diceva che gli somigliavo, ma io lo odio! Lui se n’è andato senza dire una parola, la mamma ha sofferto tantissimo! Io non voglio essere come lui! – scuote la testa, poi mi spinge per passare e corre dentro, nell’area al chiuso dove i concorrenti possono rimanere quando non è il loro turno. Io cado a terra, un po’ perché colta alla sprovvista, un po’ perché mi ha spinto davvero forte.
Guardo Goten, un po’ abbattuta – Ho detto qualcosa che non dovevo dire? – gli chiedo.
Fa di no con la testa – Probabilmente è un argomento spinoso per lui…
Noto che ha uno sguardo preoccupato, e mi aiuta ad alzarmi.
Non so se andare dentro e parlarci oppure fare come se niente fosse successo.
Non può essere così terribile…
Goten fa una faccia confusa – Re Kaio? – chiede.
Rimane immobile, concentrato, e poi inizia ad impallidire.
-Goten? Stai bene? Cosa ha detto Re Kaio?
-Si…capisco, va bene, starò attento… - fa una pausa, poi mi guarda – Mi ha detto che quel bambino è…il figlio di Broly…un altro Sayan che…
Lo interrompo – Me ne ha parlato Vegeta…suo figlio?
Annuisce.
-D’accordo…e cos’altro ha detto?
-Ecco…potenzialmente ha la sua stessa forza, oltre ad essere identico per aspetto, anche se sembra molto tranquillo, potrebbe scatenarsi…non dobbiamo provocarlo, o potrebbe perdere il controllo…
Si, capisco.
-Vieni – gli dico, ed entro, con Goten al seguito.
Non so perché, ma voglio scoprire di più su di lui. Non può essere solo forza, ci deve essere dell’altro. E io voglio sapere cos`è questo altro.
Vediamo Broly seduto per terra con le ginocchia attaccate al petto e le braccia attorno alle gambe, che guarda torvo il pavimento.
Gli andiamo vicino e ci sediamo di fronte a lui a gambe incrociate. Alza gli occhi, ancora con un broncio sul viso.
-Scusa, non volevo farti arrabbiare… - gli dico, con un sorriso – Sai che noi due non siamo gli unici che hanno la coda? Anche mio fratello, lui – indico Vegeta, in un angolo lontano – Ce l’aveva un tempo
-E perché ora non ce l’ha più?
-L’ha tagliata
Lui prende la sua tra le mani – Io non voglio tagliarla! – protesta.
Io e Goten sorridiamo, divertiti – Non siamo qui per tagliarti la coda. Vedi…noi – indico prima me, poi mio fratello – Non siamo di questo pianeta, proveniamo da un pianeta che ora purtroppo non c’è più, che si chiamava Vegeta. Siamo due Sayan. Non conosco i particolari, ma posso dirti che oltre a noi due è sopravvissuto anche un caro amico che ora non è più qui… - faccio una pausa e sospiro – Ed anche un altro Sayan che si chiamava proprio come te, Broly
Per tutto il tempo del racconto Broly mi ha guardata curioso, ma poi torna cupo – Allora vuoi dire che mio padre era un…un Sayan come te e Vegeta?
Io e Goten ci guardiamo e poi annuiamo.
Allora Broly incrocia le braccia e con sguardo deciso dice – Allora odio i Sayan!
Rimango interdetta e non riesco a dire altro.
In pratica…si odia da solo?
Goten interviene – Ascolta Broly, tua madre aveva la coda? O era una terrestre?
-No, lei non ce l’aveva…
Lui gli sorride – Anche mia madre è una terrestre, e mio padre era un Sayan. Vedi, noi non siamo né Sayan né terrestri, siamo…diciamo, la parte positiva di entrambi, forti ma non crudeli come…cioè, no, non è che i Sayan siano crudeli…insomma, la maggior parte lo era, ma i Sayan che vivono sulla Terra non sono cattivi, capisci?
Goten ha iniziato ad agitarsi, ma vedendo Broly che lo guarda esortandolo a continuare, interessato, riprende un po’ la calma.
-Io da piccolo – continua lui – Ero identico a mio padre, un piccolo Goku, mi dicevano, dal tanto che gli somigliavo…poi sono cresciuto e sono cambiato e alla fine non gli ero più così somigliante…sai, ci confondevano prima…allora ho tagliato i capelli…
Broly assume un’espressione confusa, ma non ha il coraggio di interrompere.
-…e poi papà adorava combattere, sono certo che non avrò mai la sua stessa passione…
-Allora non sei come tuo padre…?
Lui fa no con la testa – I figli non devono per forza assomigliare ai genitori, ricordatelo. Tu sei tu, non tuo padre, e puoi fare scelte diverse dalle sue
La folla esulta e tutti ci voltiamo verso l’apertura.
Io e Goten ci guardiamo e corriamo fuori.

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Capitolo 15
*** Goten VS Broly ***


Trunks è sul ring, ansimante, con un sorriso sul volto, mentre Pan è fuori dal ring, seduta sull’erba, un po’ arrabbiata e un po’ delusa.
-Trunks passa il turno! – annuncia il presentatore.
Lui saluta la folla e poi salta giù, va da Pan e la aiuta ad alzarsi.
-La prossima volta… - sento che gli promette e lui sorride.
-Si vedrà
Broly e Vegeta ci raggiungono fuori.
Ora tocca a me!
Goten mi augura buona fortuna e si siede sull’erba con Broly, che mi lancia un’occhiata torva.
Dimenticavo, lui odia i Sayan.
Vegeta mi sta guardando.
-Non ci vorrà molto – gli dico, sorridendo. Lui mi fa un cenno.
Mi dirigo verso il ring e velocemente vengo affiancata da Edward, sempre sorridente e beffardo.
Vi saliamo dai due lati opposti e il presentatore ci dà il via.
Ci inchiniamo, dopo di che mi metto in posizione.
-Ehi dolcezza – Edward non accenna ad attaccare – Prima di cominciare, domani ti va di uscire con il sottoscritto? – mi sorride, sicuro.
Dagli spalti arrivano mormorii delusi delle ragazze.
Quanto è odioso…
Gli faccio un finto sorriso – Solo se riuscirai a battermi
Sorride ancora di più, ebete – Un motivo in più per impegnarmi a fondo
Lo attacco e lo faccio cadere immediatamente dal ring, con un calcio al petto.
La folla lancia un ohhh di sorpresa. Il presentatore non è meno sorpreso degli altri e ci guarda a bocca aperta, poi però si riscuote – Ah…Seripa passa il turno!
Scendo dalla parte dove ho fatto cadere Edward, mi avvicino e mi accosto a lui, ancora sdraiato.
-Dimenticavo, non chiamarmi dolcezza – gli sorrido e me ne vado dagli altri.
Trunks è il più divertito – Zia, sei stata fantastica! – si mette a ridere e mi da il cinque.
Broly mi guarda con la bocca aperta.
-Te lo avevo detto – gli dice Goten – Di lei puoi fidarti…ehi! Ora tocca a noi! Sei pronto?
Broly fa cenno di si, determinato.
Lui fa un sospiro per liberare l’ansia e mi guarda. Il sospiro non è servito a molto.
Si alzano.
-Ah, Seripa – Goten si ferma – Quell’Edward era proprio antipatico, sai? – mi sorride – Meno male che lo hai tolto di mezzo
Ricambio il sorriso.
Si dirige verso il ring e sale. Broly è già pronto da uno dei due lati.
L’incontro comincia e i due si inchinano.
Si mettono in posizione. Goten squadra Broly, con la fronte un po’ aggrottata.
Nonostante tutto quello che mi hanno detto, guardando il piccolo Broly sul ring non riesco a capire la preoccupazione di Goten, sembra così innocuo.
Ma io non ho mai incontrato il Broly di cui mi hanno parlato, mentre da quello che ho capito Goten lo ha visto all’opera e non deve essere stata proprio una bella esperienza, perciò non posso dire di sapere ciò che sta’ provando veramente in questo momento.
Broly attacca per primo, ma Goten para il colpo, e per un po’ il combattimento procede in questo modo, ma poi Goten inizia a contrattaccare e Broly si ritrova spiazzato.
Si sentono delle risate dagli spalti e osservando vedo che un gruppo di bambini, più o meno dell’età di Broly, stanno ridendo di gusto mentre guardano il combattimento.
-Ehi mostriciattolo! – grida uno, e torna a ridere.
-Quello non è normale! – urla un altro per farsi sentire dai partecipanti, e tutti che ridono di nuovo.
Broly arrischia un’occhiata verso le tribune, tornando poi al combattimento serrando le labbra.
Sta recuperando però, ora tiene testa a Goten, anche se quest’ultimo non sta usando tutta la sua potenza, neanche nello stadio normale.
-Dì un po’, dove hai preso quella coda, mostriciattolo? – grida di nuovo il primo.
Ehi. Cosa ha la coda che non va’? Mi sento un po’ colpita sul personale, anche se non stanno parlando con me.

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Capitolo 16
*** Scherzi ***


Broly inizia a perdere la concentrazione e guarda con più insistenza verso la folla, nella zona dove si trovano i bambini. Goten ne sta approfittando e infatti ora è in netto vantaggio.
-La scimmietta sta perdendo! – grida uno che non aveva ancora parlato, e poi inizia a fare il verso della scimmia, con gli altri che se la spassano.
Allora Broly, con un grido frustrato, porta le braccia in alto e scaglia due sfere di energia contro Goten, che per la sorpresa non riesce a fare a meno di evitarle e cade proprio sul bordo del ring, che viene danneggiato.
Si rialza velocemente, ma non ce n’è bisogno, perché Broly si ferma, con il capo chino. Purtroppo non riesco a scorgere la sua espressione.
Si ferma anche Goten. Io avrei fatto lo stesso, un conto è approfittarsi di un avversario deconcentrato, un altro è farlo quando l’avversario non ha la minima intenzione di reagire.
-Attenzione signori, sembra che i concorrenti abbiano fatto una pausa sul campo! – commenta il presentatore.
-Oh, la scimmia ora piange! Vuoi una banana, scimmia? – quello che ha parlato sventola in aria una banana presa chissà dove. E di nuovo a ridere.
Povero piccolo. I bambini a volte sanno essere così crudeli.
Goten allora si alza in volo e va da loro, con uno sguardo duro, e quelli a poco a poco si ammutoliscono. Rimane sospeso in aria.
-State zitti! Non avete il diritto di prenderlo in giro per la sua coda!
Il più grande tra loro prende coraggio e dice con odio – E’ un mostro!
-Bello fare gruppo contro una persona sola, vero? – inizia a creare una sfera di energia e parla come per riflettere tra sé – Anch’io avevo una coda, tempo fa, sapete?
I bambini si guardano tra loro, spaventati.
-Perché ora non provate a dire a me che sono un mostro? Voglio sentirvi per bene, forza!
Nel frattempo ha completato la sfera. Li guarda ad uno ad uno, sfidandoli.
Allora quelli prendono e corrono via più veloce che riescono, incespicando ed urtandosi tra loro.
Lui fa sparire la sfera e torna sul ring, dove Broly ora sta’ chiaramente piangendo. Però si sta trattenendo e stringe i pugni. Vuole essere forte, lo capisco.
Gli va di fronte e chinandosi gli mette le mani sulle spalle – Ehi, ascoltami bene, tu non sei affatto un mostro, d’accordo? – gli fa un sorriso di incoraggiamento.
Broly alza gli occhi e tira su col naso – Perché lo hai fatto? Non dovevi!
-Perché? Pensavo fossimo diventati amici, no?
Broly annuisce, un po’ dubbioso – Però non dovevi! Io…io posso difendermi! – si stacca da Goten e si volta dall’altra parte – Devo solo…ho solo bisogno di diventare più forte! Poi…poi vedranno!
Si asciuga le lacrime con il braccio.
Forse non se ne rende conto, ma credo potrebbe tranquillamente stenderli tutti, quei bambini di prima.
Goten sorride, un sorriso che conosco bene: ha in mente qualcosa. Lo afferra per le spalle e lo gira nuovamente verso di sé – Vuoi diventare più forte?
Broly lo guarda sorpreso, poi il suo sguardo si fa determinato – Si – gli risponde.
-Broly, tu hai delle grandi potenzialità, te ne rendi conto? Mi piacerebbe se ci allenassimo insieme, ti andrebbe?
Dischiudo le labbra. Non è vero…non l’ha detto…ho sentito male…
-C…cosa? Tu…vorresti davvero?
Lui gli annuisce, sorridendo.
-Ma…ora?
-Certo
-E il torneo?
-Oh, il torneo può continuare senza di noi, non è vero?
Guarda il presentatore e quello si sorprende – Io…ehm…credo…si, penso di si – si gratta la testa confuso.
-Visto? Allora, che ne dici?
Non posso crederci. Vuole davvero allenarsi con lui!
A Broly iniziano a brillare gli occhi dalla felicità – Si! – annuisce contento.
-Andremo in un posto speciale, si chiama Stanza dello Spirito e del Tempo, vedrai che ti piacerà….ci staremo per un po’
Siamo tutti sorpresi da questo imprevisto sviluppo dei fatti, non sono solo io a non capirci più niente.
E non voglio che se ne vada.
Come al solito, ecco che esce la mia parte egoista.
Ma se vuole andarsene non posso fermarlo. E poi anche io me ne sono andata tempo fa, e lui non si è opposto.
-Arrivo tra un secondo – dice Goten a Broly e poi scende dal ring.
-Attenzione, signore e signori! Goten ha abbandonato il ring, quindi Broly passa il turno! Anche se…ehm…forse no…
Ci arriva vicino.
Trunks gli dice – Ma…Goten, e il torneo? Hai deciso di abbandonarlo?
La domanda che ci poniamo tutti.
Lui ci sorride e risponde con naturalezza che si, aveva deciso di andarsene per un po’.
Trunks guarda a terra, ma poi gli sorride e gli batte una mano sulla spalla – D’accordo, amico, ci mancherai
-A presto Pan – Goten saluta anche lei e lei ricambia il saluto con un abbraccio, un po’ triste.
Poi viene da me.
-Allora…quanto starai via?
Esita – Non lo so veramente…
Lo abbraccio forte e da sopra la sua spalla gli dico – Mi mancherai tantissimo…
Ci stacchiamo dall’abbraccio.
-Anche tu Seripa…mi raccomando, abbi cura di te, okay?
Mi da un bacio sulla guancia, molto vicino alla bocca, noto.
Arrossiamo entrambi – Si, anche tu
-E vedi di vincere, me lo devi!
Annuisco.
Mi sorride e torna sul ring.
-Vieni, Broly
Lo prende in braccio e se lo mette sulle spalle e poi si alzano in volo. Goten ci saluta un’altra volta, sorridendo.
Quasi mi fa male il braccio a furia di salutarlo, ma alla fine scompare.
Dovrò abituarmi alla sua assenza, non sarà facile…

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Capitolo 17
*** Thalita ***


-Bene signore e signori continuiamo con i quarti di finale! Ora si sfideranno Thalita e Trunks!
Trunks batte i pugni uno con l’altro – Ora vedrà
-Trunks, attento, ricordati che può controllarti, se vuole
Annuisce, determinato a vincere, e si dirige con passo deciso verso il ring.
Thalita sale per prima da un lato e Trunks sale dall’altro.
Si inchinano. Thalita ha un sorriso sicuro, ma Trunks non è da meno.
Si mettono in posizione e dopo qualche secondo iniziano.
Stranamente Thalita ora non vuole parlare.
Sono molto veloci ma Trunks è in difficoltà. Thalita lascia andare a vuoto tutti i suoi pugni e calci e lui si sta innervosendo molto per questo.
Si fermano e la donna ride – Mi aspettavo di meglio…che noia!
-Ora te lo do io il meglio!
Si trasforma e diventa Super Sayan.
Thalita sorride sicura e gli fa segno di attaccare, e lui non se lo fa certo ripetere.
Come prima, Trunks non conclude molto, ma da un certo punto in poi Thalita inizia ad incassare colpi su colpi e finisce più volte a terra, sul ring.
Cerco di capire cosa sta succedendo. O si è indebolita in questi anni, cosa di cui dubito, oppure sta palesemente fingendo, almeno ai miei occhi, per potersi scatenare in seguito.
Spero che Trunks rimanga sempre concentrato.
All’ennesimo colpo che scaglia Trunks, Thalita sbatte pesantemente sul pavimento del ring e non si rialza più. La folla esulta, mentre il presentatore inizia a contare.
Trunks atterra ansimando e sorride.
Cammina verso di noi e arrivando al bordo del ring ci saluta, felice.
Pan ricambia il saluto, festosa, ma io non lo faccio. Qualcosa non quadra.
Quella donna non può essere già sfinita, era molto più forte quando l’avevamo incontrata tempo prima.
Infatti si sta rialzando!
Crea una sfera di energia molto potente, mentre si rimette in piedi, sorridendo astutamente.
-Trunks! Dietro di te! – gli urlo.
-Cosa? – lui si volta, ma non può far altro che ricevere la sfera in pancia e cadere dal ring.
Come non detto.
-Thalita passa in finale! – annuncia il presentatore.
Trunks da un pugno a terra – Accidenti!
Io e Pan gli andiamo vicino.
-Coraggio, non prendertela, sei stato bravo – lo incoraggia Pan.
-E’ una vera doppiogiochista! Ha finto di essere in difficoltà per farti abbassare la guardia e poterti colpire alle spalle!
-Avrei dovuto pensarci…l’incontro non era ancora finito! – china il capo, sconsolato.
Non ha tutti i torti…ma in ogni caso lei non è stata corretta.
Thalita ci passa a fianco.
-Ci vediamo in finale, cara – mi saluta e se ne va all’interno.
-Ah, l’ho appena conosciuta ma già mi sta’ antipatica! – dice Pan guardandola con odio.
Ora che Broly è andato via con Goten, non dovrò scontrarmi con nessuno per le semifinali, e accederò direttamente al combattimento contro Thalita.
Finora non ho praticamente ancora fatto nulla, se non si conta il calcio che ho sferrato ad Edward.
Ma mi rifarò con la finale. E non perderò!
Pan aiuta Trunks a rialzarsi.
-Buona fortuna zia! – mi dice lui.
Gli faccio un cenno di ringraziamento e gli sorrido.
-Ah, Trunks, scusa, puoi metterlo nella sala d’attesa?
Gli passo il fermaglio. Mi sarebbe d’intralcio. Lui lo prende e mi fa un cenno.
Anche Pan mi augura buona fortuna, poi insieme vanno al lato dell’arena, vicino alle colonne, mentre io mi appresto a salire sul ring.
-Signore e signori, si disputerà ora la finale tra Thalita e Seripa! Scommetto che sarà un incontro emozionante!
La folla esulta di nuovo.
Thalita torna all’aperto e mi raggiunge vicino al ring, e poi saliamo dai due lati opposti.
Danno il via all’incontro e noi ci inchiniamo, senza smettere di guardarci negli occhi, poi ci mettiamo in posizione.
Thalita mi sorride – Allora, cara, hai visto? Come promesso, siamo in finale, tu ed io…
Che rabbia! Deve smetterla di parlare!
La attacco – Stai zitta! Non riesci a vincere senza usare sporchi trucchi? Senza controllare le persone?
Un’ombra di sorpresa passa sul suo volto e Thalita sembra colpita dalla mia domanda, ma tutto svanisce in un lampo e l’attimo successivo sta contrattaccando come se nulla fosse.
Ovviamente, è stata una mia impressione.
Mi fa sbattere violentemente a terra, colpendomi alla schiena, e ride.
Le faccio lo sgambetto e lei cade, mentre io intanto mi rialzo e mi rimetto in posizione, pronta ad attaccare di nuovo.
Si tira su e inizia a colpirmi con una serie di pugni ed io sono costretta a difendermi ed indietreggio a poco a poco verso il bordo. No, non cadrò dal ring!
Aumento l’aura e riesco a schivarne un paio, il tempo necessario per spostarmi e darle un calcio al fianco.
Lei però non si scompone più di tanto e dopo averlo parato continua ad attaccare.
Così non va. Mi trasformo in Super Sayan.
Lei si ferma e mi sorride.
-Ah, mi stavo giusto chiedendo quando avessi intenzione di cambiare colore dei capelli… - si mette a ridere.
-Ti ho già spiegato che il colore dei capelli non è l’unica cosa che cambia, divento anche… - la attacco con un altro calcio e quella viene colta alla sprovvista - …molto più forte!
Riesco a sferrare qualche colpo, ma la mia situazione non dura molto perché lei ricomincia a sferrare calci e pugni ed io torno a difendermi. Per fortuna ora riesco a parare i colpi molto meglio di prima.
Continuiamo così per un po’ ma capisco che il primo livello non basta per contrastarla: non riesco a fare altro che parare perché lei mi sta pressando senza sosta.
Passo al secondo livello e finalmente ho un po’ di respiro.
Riesco ad andarle alle spalle e a colpirla alla schiena e lei cade a terra, ma si rialza subito.

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Capitolo 18
*** La finale ***


Mi metto in posizione di difesa e lei in quella di attacco e dopo poco riprendiamo il combattimento.
Non si sta sforzando al massimo.
-Avanti! Impegnati! – le dico, durante la lotta.
Lei ride – Ma se sei in difficoltà già adesso!
Mi arrabbio – Non è questo il punto!
Aumento l’aura e lei inizia ad indietreggiare, stupita.
Allora reagisce e si impegna di più e il combattimento torna bilanciato.
E’ inutile, siamo di nuovo in parità.
Ci fermiamo ancora, ansimando. Inizio ad essere stanca, ma non mi arrendo!
-Ascolta – mi dice Thalita tra una boccata d’aria e l’altra – Il tuo amichetto, Goten, dì la verità, è solo un amico?
Arrossisco – E adesso che c’entra?
-Avanti, rispondi… - mi guarda con un sopracciglio alzato e un sorriso beffardo.
-Beh, si! E quindi?
-Nah, niente… - fa l’indifferente, ma poi aggiunge – Sai, è davvero carino, credo che ci uscirò qualche volta…è un po’ giovane, ma…
Mi arrabbio e la attacco con un paio di calci interrompendola. Lei arretra, ma non perde la stabilità e continua – Oh, avanti, perché ti scaldi tanto, hai detto che è solo un amico, e poi non uscirebbe mai con una come te, ammettilo!
Stringo i denti. Ma perché non sta’ zitta?!
Attacco nuovamente e lei si difende, ma non perde la sua espressione divertita – Sempre che non ti dispiaccia….
Allora non resisto più e aumento l'aura al massimo delle mie possibilità.
Thalita si mette a ridere, ma la risata le muore in gola quando la afferro e la faccio precipitare verso il ring.
-ON-DA-E-NER-GE-TI-CA! – la colpisco in pieno.
Atterro vicino a lei, ancora a terra e mi metto in posizione di attacco, ansimando.
-Non dire una parola di più!
Lei si rialza, un po’ scossa.
Stringe i denti, infuriata.
Ricomincia ad attaccarmi, con nuove energie in corpo.
Riesco a difendermi bene e paro ogni colpo che mi sferra, oppure lo lascio andare a vuoto.
Ci fermiamo di nuovo, piegate in due, ma non riesco a rimanere ferma per molto vedendola di fronte a me.
Ricominciamo. Sono distrutta, ma non posso mollare ora.
Ad un certo punto le do un pugno in faccia, ma lei nello stesso istante lo dà a me.
Perdiamo entrambe l’equilibrio e cadiamo all’indietro.
Che botta.
Chiudo gli occhi. Non riesco a fare altro che ad ansimare. Il cuore mi batte all’impazzata. Ho bisogno di aria.
Sbircio con un occhio solo Thalita. Non si è ancora rialzata, anche lei è concentrata sulla respirazione.
Sorrido. E’ davvero divertente. Ma non è ancora finita.
Finalmente il battito si calma un po’.
Mi metto seduta e poi traballando riesco a rialzarmi e mi metto in posizione per l’ennesima volta.
Anche Thalita si rialza.
-Hai osato colpirmi in faccia!
Mi attacca nuovamente, furiosa.
Quante storie per un pugno sul viso…oltretutto anche lei lo ha dato a me. Ma questo sembra averle dato la carica.
Continua a sferrare pugni e calci senza sosta ed io li paro tutti, ma non riesco a contrattaccare.
Poco dopo il suo accesso d’ira è passato, ora i suoi attacchi sono molto più deboli, così continuiamo a colpirci a vicenda.
Ma lei sta’ per cedere, ha quasi esaurito le forze, o almeno così mi sembra.
Anch’io però non sto molto meglio.
-Non vincerai! – le urlo e le faccio pressione con una serie di pugni.
Lei si difende, nonostante la stanchezza, ma è in difficoltà.
Le do un calcio in pancia ben piazzato e la faccio volare a terra.
Scendo anch’io sul ring, affannata, ma appena tocco terra cado in ginocchio.
Appoggio una mano a terra per non cadere.
Thalita si mette seduta e mi guarda, decisa a vincere.
Le sorrido – Scontro fantastico, non trovi?
Mi sto divertendo un mondo.
Lei si sorprende delle mie parole, ma torna subito a sorridere, sprezzante.
-Preparati, perché tra poco sarà finito! – mi promette.
Si mette in piedi a fatica.
Non posso essere da meno, perciò mi alzo anch’io.
Non risparmierò neanche una goccia di energia.
Mi attacca, ma schivo il colpo a pelo.
Approfitto della sua posizione e la colpisco con un ginocchio allo stomaco.
Lei si piega in due, allora la colpisco alla schiena e lei cade a terra.
Ha gli occhi chiusi, ma ha i pugni e la bocca ben serrati. Fa dei respiri profondi.
Faccio un passo indietro e mi metto in ginocchio, come poco prima, ansimando.
Devo fare un ultimo sforzo.
-Attenzione, signore e signori, sembra che Thalita non sia in grado di continuare!
Lei stringe di più i pugni e apre gli occhi – No… - sussurra.
Intanto il presentatore ha iniziato a contare.
Piano piano si mette in ginocchio e poi si alza completamente, allora mi alzo anch’io.
Crea una sfera di energia, mentre io un’onda energetica, e le lanciamo contemporaneamente.
I due colpi si scontrano proprio a metà.
Ce la metto tutta. In quel colpo c’è tutta l’energia che mi rimane, e riuscirò a vincere!

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Capitolo 19
*** La vincitrice ***


A volte sento che il colpo di Thalita sta’ per arrivarmi addosso, ma l’attimo successivo riesco a rimandarlo indietro.
Con un ultimo sforzo mi scateno.
Per Goten. Gliel’ho promesso.
Il colpo va a segno e Thalita ruzzola indietro e poi cade dal ring.
-Ce l’ho fatta!
Appena detto ciò svengo e cado all’indietro.
Quando riapro gli occhi la prima cosa che vedo sono Trunks e Pan che mi guardano preoccupati, ma quando vedono che mi sto svegliando mi sorridono.
Mi metto seduta. Sono ancora sul ring.
-Stai bene? – mi chiede Trunks.
-Si, grazie…anche se…ho tanta fame – mi metto una mano sullo stomaco.
I due si guardano basiti, ma poi si mettono a ridere.
Pan mi tende una mano e mi aiuta ad alzarmi in piedi.
Mi guardo intorno. Probabilmente sono passati solo pochi minuti.
-Vieni, andiamo a mangiare qualcosa – mi dicono.
Li seguo.
Passiamo dal luogo al chiuso dove si era rifugiato Broly durante lo scontro tra Trunks e Pan. Devo recuperare il fermaglio.
Entrati, lo cerco con lo sguardo e lo vedo proprio vicino al piede di…Thalita! Strano, che ci fa ancora qui?
Le andiamo incontro e lei sentendo i nostri passi si volta.
Capisco che Trunks e Pan non sono affatto contenti di rivederla, ma io si.
-Ciao – le sorrido – Era da tempo che non mi divertivo così! Sei stata leale, devo ringraziarti per questo
Lei è sorpresa dalla mia affermazione e lo stesso vale per gli altri due presenti.
-Sei davvero forte, mi piacerebbe combattere di nuovo con te, che ne dici?
Le tendo una mano. Lei la guarda dubbiosa, ma poi me la stringe e mi fa un sorriso.
-Anche tu lo sei…più di me…ma non mancherò, un giorno ci rivedremo, anche per me è stato un bello scontro
Stringo più forte – Ma ricorda…il mio Goten non devi toccarlo o te la vedrai con me e non sarà per divertimento – la ammonisco, facendomi più seria.
-Stavo scherzando! – si difende – Credi davvero che possa interessarmi quel moccioso?
Alzo le spalle e le sorrido – Arrivederci, allora
Mi fa un cenno e sorride di ricambio.
Mi chino e raccolgo il fermaglio e poi mi dirigo all’uscita.
Trunks e Pan sono davvero stupiti di ciò che è accaduto e quando siamo in strada mi fanno domande su domande sul perché ho agito in quel modo.
-E’ una donna molto forte, vorrei di nuovo scontrarmi con lei, che c’è di male?
-Ma hai detto che aveva cercato di controllare sia te che Goten e oggi ci ha provato anche con papà! – mi dice Trunks.
-Credo che abbia capito di aver agito scorrettamente, non lo rifarà – mi brontola lo stomaco – Sbrighiamoci, ho una fame da lupi!
Aumento la velocità.

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Capitolo 20
*** Gli allenamenti di Bra ***


Accompagniamo a casa Pan e poi torniamo alla Capsule.
Corro subito in cucina e vi trovo una bella tavola imbandita. E’ già tutto pronto!
Mi siedo e inizio a mangiare senza neanche aspettare gli altri. Ho troppa fame!
Bulma entra poco dopo – Sei già a tavola? – ride.
Le annuisco sorridendo con la bocca piena. E’ tutto buonissimo.
Lei si siede – Sono contenta che ti piaccia
Arrivano anche Trunks, Bra e mio fratello e si mettono a mangiare anche loro.
-Congratulazioni zia! E’ stata una finale incredibile! – Bra è iper-eccitata.
-Grazie, devo ammettere che è stata dura…ma mi sono davvero divertita
-Scusate – si intromette Bulma – Ma si può sapere che fine ha fatto Goten? E’ sceso dal ring apposta, vero? E’ venuto da voi e poi se n’è andato con quel bambino…
-…Broly – concludo – Si, lo so…ecco…ha detto che voleva allenarsi con lui e che sarebbero andati nella Stanza dello Spirito e del Tempo
Vegeta fa una smorfia – Quel moccioso…cosa crede di fare? Il piccoletto non tarderà di certo a rivelare la sua vera potenza! Ne sarebbe sopraffatto!
-Forse – concordo – Ma quando accadrà non sarà per combattere contro di noi, ma per combattere insieme a noi
-Papà, la zia ha ragione – dice Trunks – Sono sicuro che è questo che vuole il suo Goten, avere un aiuto in più, quando sarà il momento
Vegeta non ribatte e continua a mangiare.
Io annuisco convinta – Infatti…il mio G…aspetta, cosa?
Divento rossa come un pomodoro e Trunks si mette a ridere vistosamente. Bulma e Bra sorridono divertite.
-Non ho mica detto che è mio! – mi difendo.
-No, dici? – chiede Trunks ironico. Imita la mia voce – “il mio Goten non devi toccarlo o te la vedrai con me e non sarà per divertimento”
-Io… - metto la faccia tra le mani, mentre con uno sbuffo manifesto la mia frustrazione, e Trunks torna a ridere più forte di prima.
Più tardi vado in camera mia e mi addormento appena tocco il letto. Sono distrutta.
Il giorno successivo mi sveglio di soprassalto, spaventata da un rumore improvviso, ma quando mi rendo conto che stanno semplicemente bussando con forza sulla porta appoggio nuovamente la testa sul cuscino e chiudo gli occhi.
-Avanti – mugugno.
Sento la porta aprirsi, poi una voce femminile – Avanti zia, svegliati! Oggi dobbiamo cominciare gli allenamenti, te ne sei scordata?
Bra viene verso il mio letto e mi scuote.
Apro un occhio solo, irritata. Lei si ferma, ma non smette di guardarmi emozionata.
-D’accordo – sospiro – Cinque minuti e arrivo, ma ora esci
Lei se ne va obbediente ed io mi sistemo e mi metto il fermaglio, poi scendo e faccio colazione in fretta e furia.
Bra si siede accanto a me e quando ho finito mi precede fuori.
Entriamo nella stanza della gravità.
-Finché non riuscirai a muoverti agilmente ad una gravità di dieci volte superiore a quella terrestre non possiamo fare sul serio – le dico.
Lei annuisce, così imposto 10 sul pannello e la macchina si mette in funzione.
Ovviamente Bra è subito schiacciata dal suo stesso peso e non riesce quasi a muoversi.
-Coraggio, prova a camminare un po’ – la incito, incrociando le braccia, curiosa di vedere come se la cava.
La sua espressione si fa determinata e prova a fare qualche passo verso di me, ma è molto in difficoltà, tant’è che fa tre passi e poi si lascia cadere a terra.
-Vuoi già mollare? – le chiedo – In piedi, forza
Lei fa no con la testa e si rialza a fatica.
Fa degli altri passi e poi si ferma, curva in avanti per lo sforzo.
-Non c’è molto da fare, devi camminare per rinforzare i muscoli
Ora di sera non mi sembra molto migliorata, solo molto stanca.
Ma i risultati non arrivano certo in un giorno.
-D’accordo, basta così, continuiamo domani se vuoi – le dico, osservandola stesa a terra, con il fiatone.
Si rialza con molta fatica e si dirige verso la porta a passi pensanti. Senza rendersene conto ha fatto qualche altro passo con la gravità moltiplicata.
Quando l’ha raggiunta ed è uscita spengo tutto ed esco anch’io.
La trovo seduta sul prato lì vicino. Mi siedo di fronte a lei.
-Ma come fate? Quella macchina è una tortura! – si lamenta.
La guardo male, e lei si riprende – Ma non rinuncio! Continuerò l’allenamento! Domani ci torniamo
Annuisco e le sorrido e lei ricambia. Mi alzo.
-E’ quasi ora di cena, quando vuoi rientra
Più tardi Bulma chiama per mangiare, così vado in cucina.
Trovo già tutti seduti, eccetto la padrona di casa che sta’ servendo.
Poco dopo che mi sono seduta anch’io, Trunks mi chiede – Ho notato che la stanza della gravità era in funzione oggi, per caso c’eri tu zia?
-Si, stavo all…
Bra mi da un calcio allo stinco da sotto il tavolo, ma quando la guardo lei sta’ mangiando tranquillamente.
Fingo un colpo di tosse – Cioè, si, mi stavo allenando un altro po’
Lui mi guarda scettico – Non ti è bastato lo scontro di ieri?
Evito il suo sguardo – Ehm…già, non mi è proprio bastato
-D’accordo, però cerca di non strafare
Prometto che non mi sarei allenata troppo duramente.
Finito di mangiare aiuto Bulma a sparecchiare e a pulire.
Mi chiedo perché Bra voglia tenere segrete le nostre lezioni. Glielo chiederò.
L’indomani mattina Bra mi fa un cenno; io le rispondo allo stesso modo.
Usciamo e poi torniamo nella stanza della gravità.
-Avanti, imposta 10 – mi esorta Bra.
-Aspetta, prima voglio sapere una cosa – la fermo – Perché quel calcio ieri sera?
Bra diventa rossa di imbarazzo – Non voglio che lo sappiano
-Perché? Non c’è mica da vergognarsene
-Si, però… - esita – Vorrei fare una sorpresa a papà
La guardo esortandola a continuare.
-Vorrei riuscire a diventare Super Sayan anche io e poi battermi con lui! Ti immagini che sorpresa?
Sorrido. Sarebbe una sorpresa eccome.
-D’accordo, manterrò il segreto, ma niente più calci
-Promesso
Metto in funzione la macchina e Bra torna a camminare con difficoltà.
-Mi sento stupida
-Come pensi di combattere se neanche riesci a muoverti? – ribatto.
Lei rimane zitta.
Arrivati a sera è molto migliorata e con un ultimo sforzo arriva alla parete e si siede a riposare, affannata.
-D’accordo, per oggi abbiamo finito – le concedo.
-Grazie al cielo! – si appoggia alla parete.
Spengo la macchina ed esco.
-Non rientrare troppo tardi – le raccomando.
Torno in casa e aiuto Bulma a preparare la tavola. Mi rifiuto di toccare i fornelli, rovinerei il capolavoro che ha cucinato.
Bra rientra accaldata e si dirige subito in bagno a rinfrescarsi.
Più tardi, a letto, mi dico che come inizio non sta andando molto male, ma potrebbe fare di meglio, se volesse.
Il giorno successivo si ripete pressappoco nello stesso modo, ma noto che riesce a muoversi più velocemente.
La sera Bra mi dice che ha le gambe che le fanno male.
-Mi sembra ovvio – le dico – Vedrai che quando sarai abituata a questo tipo di allenamento non sarà più così
Il quarto giorno, Bra non ha più molti problemi a muoversi anche se non ha molta resistenza.
Decido di azionare uno dei robot: Bra deve afferrarlo mentre quello si muove molto velocemente.
Ci prova, ma appena gli si para davanti, quello cambia direzione e le sguscia via.
Man mano che va avanti si innervosisce sempre di più e il pomeriggio è così frustrata che all’ennesima volta che il robot le scompare da davanti, gli lancia una sfera di energia, molto debole, ma pur sempre di una sfera si tratta, e lo distrugge.
-Ti prendi gioco di me!
Guarda con odio i pezzi del povero robot, ansimante, ma una volta sbollita la rabbia si siede per terra, delusa.
-E’ tutto il giorno che andiamo avanti così e neanche riesco a sfiorarlo!
Le vado vicino – Quanti giorni sono passati da quando hai iniziato l’allenamento?
-Quattro… - mi risponde confusa.
-E secondo te dopo quattro giorni in una stanza con una gravità dieci volte superiore a quella terrestre una persona normale è in grado di acchiappare un robot programmato appositamente per spostarsi velocemente da un capo all’altro della stanza?
Lei nega.
-Ovviamente no! – confermo – Ma tu non sei una persona normale! Tu sei figlia di tuo padre ed hai grandi capacità! Quindi in piedi! E vedi di non disfarne altri o tua madre mi uccide…
Si alza da terra e si prepara a riprendere l’allenamento, mentre io attivo un altro robot.
Dopo molti tentativi non ce l’ha ancora fatta, ma si è fatto tardi così le dico di fermarsi, che avremmo continuato domani.
-No! – mi risponde, concentrata mentre si muove seguendo il robot – Ormai è una questione di principio!
Mi appoggio di nuovo alla parete, indecisa se esserne fiera o meno.
La osservo, si sta impegnando molto ed è impregnata di sudore e col fiato grosso.
Si ferma e osserva il robot, cercando di anticipare le sue mosse.
Alla fine si lancia su di lui con un grido frustrato e appena prima che quello si sia spostato per l’ennesima volta, lo tocca con la punta delle dita.
Sorrido – Non male
Lei atterra, felice e soddisfatta – Ora possiamo andare

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Capitolo 21
*** In segreto ***


Il giorno successivo Bra si muove molto più agilmente, sta’ facendo progressi.
Continua a rincorrere il robot, ma oggi riesce a prenderlo e trattenerlo, così decido che l’indomani avrei modificato l’esercizio.
Quando il giorno stabilito comunico a Bra che avrei aumentato la gravità fino a 50, lei protesta – E’ troppo! Non riuscirò a muovermi!
-Ce la farai
Compongo il numero sul display e la macchina si accende.
Mi volto a guardarla. E’ caduta in ginocchio, con le braccia tese in avanti nello sforzo di rialzarsi da terra.
Quando si rimette in piedi fa qualche passo pesante, ma a poco a poco riesce a camminare sempre meglio.
-Ehi, hai diminuito?
Scuoto la testa, sorridendo – E’ sempre a 50 – mi sposto per farle vedere.
-Incredibile – sussurra e il suo viso si illumina, felice.
Si muove un po’ per la stanza, e più tardi nel pomeriggio è già ambientata.
-Ferma – le dico – Ora vieni qui
Mi raggiunge e io mi metto in posizione – Attacca
-Ma…davvero?
-Voglio vedere solo come te la cavi, non preoccuparti
Mi guarda dubbiosa e indecisa su come iniziare, poi stringe i pugni e ripete la mia posizione, guardandomi.
Le faccio cenno di cominciare, allora prova a sferrare un pugno.
Lo fermo con la mano – Più forte
Annuisce e lo ripete, sforzandosi di più.
Man mano che andiamo avanti la sua espressione diventa sempre più concentrata.
Recupero un paio di guantoni usati per gli allenamenti e Bra si impegna a colpire con tutta la forza che ha.
Arrivata a sera, si dice soddisfatta, anche se è molto stanca.
Sfilo i guantoni. Ho le mani intorpidite, così me le massaggio.
Spengo tutto e torniamo dentro.
Bra a cena è molto più affamata del solito.
Non posso certo biasimarla, l’allenamento è stato duro.
-Zia, oggi sei stata dentro la stanza della gravità tutto il giorno per l’ennesima volta, non stai un po’ esagerando? Capisco prima del torneo, ma ora… – mi chiede Trunks.
-Ecco…io…
-Siamo preoccupati, cara, dovresti diminuire un po’ il carico, non credi? – aggiunge Bulma.
-Oh, sto benissimo, state tranquilli
Trunks dà una gomitata a Bra – Avanti, diglielo anche tu
Lei alza il naso dal piatto – Eh? Oh, si, è vero
Dopo di che torna a mangiare.
Noto che mio fratello la sta’ guardando di sottecchi.
-Uhm – Trunks è un po’ deluso dalla sua reazione – In ogni caso vedi di rifletterci
-Va bene, va bene, ma davvero, io sto benissimo!
Lui alza le spalle.
Il giorno successivo spiego a Bra cosa avremmo fatto mentre ci dirigiamo alla stanza della gravità.
-Sarà simile a ieri, però oggi devi usare entrambe le braccia e le gambe. Non risparmiarti
-D’accordo – mi risponde, così dopo aver impostato 50 sulla macchina mi infilo i guantoni e me li sistemo.
Bra si dirige al pannello e vedo che clicca un pulsante.
-Cosa fai? – le chiedo, poi noto che il livello è impostato non più su 50, ma su 55.
-Per favore possiamo aumentare un po’? – mi chiede lei.
Annuisco – Non più di così però, devi ancora abituarti per bene
Torniamo al centro e io stendo le braccia – Forza, si comincia! Non avere paura di farmi male, d’accordo?
Lei annuisce e comincia. Picchia con tutte le sue forze ed io la incito.
-Più forte! Aumenta la velocità, sei lenta!
Decido di fermarci prima, oggi, così rientriamo per l’ora di pranzo. Bra sta’ facendo grandi progressi.
-Zia, quand’è che potremo combattere insieme? – mi chiede mentre sto spegnendo tutto.
-Sei impaziente, eh? Domani possiamo fare una prova se vuoi, ma per poco, devi ancora allenarti molto prima
Mi annuisce, decisa e nel pomeriggio continuiamo l’allenamento.
Più tardi, a cena, mio fratello lancia occhiate sospettose a Bra e a me. Credo che abbia intuito qualcosa.
Mentre è intento a osservare sua figlia, che sta’ mangiando di gusto, io faccio lo stesso con lui.
Se lo scoprisse, cosa farebbe?
Si volta a guardarmi ed io butto di nuovo la faccia nel piatto, imbarazzata per essere stata sorpresa a fissarlo.
Bra quando finisce si alza da tavola e annuncia che sarebbe subito andata a letto. E’ stravolta, ma dovrà abituarsi. Il ritmo è quello e se vuole diventare più forte non deve mollare. Riuscirà ad adattarsi.
Più tardi rimango alzata per un po’, ma alla fine sono stanca e vado a dormire.
Mi sveglio riposata e pronta per un altro giorno di allenamento.
Scendo e vedo che sono tutti alzati, eccetto Bra.
Alzo le spalle. Almeno potrò fare le cose con calma.
Faccio una colazione abbondante ed alla fine mi appoggio allo schienale, sazia.
Bra non si è ancora fatta vedere. Che stia ancora dormendo?
Salgo e busso alla porta della sua camera. Non si sentono rumori.
Un po’ irritata apro la porta e sbircio dentro.
Bra è ancora a letto e sta’ dormendo della grossa a quanto pare.
Allora mi arrabbio davvero. Ha voluto iniziare ad allenarsi, perciò non può permettersi di dormire ora.
Vado al suo letto e la scuoto e lei apre gli occhi, sorpresa.
La guardo arrabbiata e con le braccia incrociate.
-Ma che ore sono? – chiede, sbadigliando.
-Tardi – rispondo – Sbrigati, hai già perso troppo tempo
Cinque minuti dopo è pronta per cominciare, così entriamo nella stanza della gravità.
-Allora oggi possiamo combattere?
Imposto la gravità su 100 quest’oggi.
-Stasera, prima di rientrare – le rispondo, mentre indosso i guantoni.
Bra fa una faccia delusa ma si riprende subito e annuisce.
Arrivati a sera, si muove abbastanza agilmente anche con una gravità di 100, anche se non proprio perfettamente, così ci mettiamo in posizione.
-D’accordo…fammi vedere cosa sai fare
La attacco e lei sposta il braccio per parare il colpo ma non fa in tempo e riesco a colpirla.
-Devi essere più veloce!
Detto questo le assesto un altro pugno, colpendola al fianco.
-Ehi, calma!
-I nemici non sono calmi
Le tiro un altro pugno, ma stavolta lo blocca in tempo.
Mi sorride, allora inizio una raffica di pugni, che lei non riesce né a fermare né a schivare, eccetto qualche caso.
Più tardi ha praticamente esaurito le forze, così spengo tutto.
-Basta così, torniamo dentro
Lei mi fa un cenno – Vai, io arrivo tra poco – si siede e appoggia la schiena alla parete, guardandomi male.
-Cosa c’è?
-Mi stai torturando, e non dire che è solo l’allenamento, tu ci stavi provando gusto a colpirmi prima, dì la verità
-Cosa? Non è vero!
Lei si rialza – Ho capito perché fai così, se pensi che io abbia ancora intenzione di conquistare Goten, beh, sappi…che non mi interessa più, d’accordo?
-Io…non…non ci stavo provando gusto, ma devi essere pronta, capisci? Goten non c’entra
-Se ne sei convinta…in ogni caso sappi che ci ho rinunciato…ormai è inutile
-Beh…se ci tieni non dovresti, non arrenderti – non so perché ma mi sembra strano dirlo, riguardo a questo argomento.
-Lo dici te, io ci ho provato ma tu non sai come è stato durante la tua assenza, soprattutto i primi giorni, e poi quando sei tornata…senti, lasciamo stare d’accordo? – apre la porta ed entra subito in casa.
Ormai è ora di cena, perciò non mi stupisco di trovare tutti già a tavola appena varco la soglia della cucina.
-Scusate il ritardo... – mi siedo e inizio a mangiare.
Bra mi ha solo confuso di più le idee su Goten. Benissimo.
Trunks e Bulma mi esortano di nuovo a rallentare il ritmo.
Guardo Bra, che si sta’ rimpinzando e non mi degna di un’occhiata.
-Lasciatela in pace – si intromette mio fratello – Se vuole allenarsi, che lo faccia
Sta’ davvero prendendo le mie difese?
Ancora confusa rispondo - Io…infatti…se voglio non potete impedirmelo!
Bulma fa un sospiro e torna al suo piatto.
Trunks guarda suo padre stupito, poi guarda me, scuote la testa ed infine anche lui si rimette a mangiare.
Guardo Vegeta, ma lui non sembra accorgersene, quindi rinuncio.
Il giorno successivo Bra è ancora un po’ stanca, ma pronta per iniziare.
-Vai – le dico – Ti raggiungo subito
Voglio bere un bicchiere d’acqua prima.
Vado in cucina, prendo un bicchiere e apro il rubinetto.
-Ehi – mi sorprende una voce da dietro, ed io sto per lasciar cadere il bicchiere, ma mi riscuoto in tempo e lo afferro al volo.
-Fratellone! Che…cosa succede? – chiedo, stranamente preoccupata. Per cosa, poi?
-Torni ad allenarti anche oggi? – anche lui si prende un bicchiere e tira fuori del succo dal frigorifero.
-Uhm…si…
-Vengo anch’io allora, ci alleniamo insieme

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Capitolo 22
*** Una nuova Super Sayan ***


-Cos…? – sputo un po’ d’acqua che sto bevendo nel bicchiere e inizio a tossire.
Vegeta mi guarda dubbioso.
-C’è qualche problema? – mi chiede, ma dal tono di voce è ovvio che non accetta un rifiuto.
-No, assolutamente – gli dico, dopo che la tosse si è calmata.
-Bene, allora andiamo – finisce il succo e si incammina verso la porta di casa.
-Ehi, aspettami! – gli dico, correndogli dietro.
In cortile lo supero, cercando di non essere troppo precipitosa, ed entro per prima nella stanza.
-Zia, finalmen… - Bra si blocca a metà frase, vedendo suo padre dietro di me - Ciao…ciao papi – ride nervosa.
-Lo sapevo – lui incrocia le braccia e sorride, divertito.
Mi metto a ridere – Allora avevo visto giusto! Lo avevi già capito!
-Papà, ma io volevo farti una sorpresa – dice Bra, mesta.
-Mi dispiace, non sono riuscita a trattenerlo – mi scuso, tornando seria.
Lei alza le spalle – Ormai…
-Ti stai impegnando, non è vero? – le chiede Vegeta. Poi le fa segno di attaccarlo.
-Non sono ancora al tuo livello
-Non importa, avanti
-Uhm…però… - finge indecisione, ma appena detto questo lo attacca con un pugno. Lui lo para con la mano.
Bra non si perde d’animo e continua la sua lotta.
Sorrido e vado al monitor. Imposto 100, poi esco dalla stanza. Se la caveranno anche senza di me.
Torno in casa e Trunks, seduto al tavolo con varie carte e gli occhiali da lettura alza lo sguardo.
-Non ti alleni oggi? – mi chiede sorpreso.
-Forse – gli rispondo, enigmatica.
Lui alza le spalle e continua il suo lavoro.
Chissà cosa deve fare. Gli vado vicino e osservo i fogli.
Cifre, cifre e ancora cifre. Io e le cifre non andiamo d’accordo.
Trunks alza di nuovo gli occhi – Vuoi stare a guardare? – mi chiede, gentile.
-Ehm…magari un’altra volta, eh? – salgo velocemente in camera, lasciando mio nipote sbigottito.
Voglio fare un giro in città. Credo che passerò da Pan.
Mi sistemo ed esco di casa, diretta da Gohan.
Arrivata, busso e Pan mi apre – Ciao Seripa, come mai qui?
-Mi chiedevo se ti andava di fare un giro, sai…Bra si st…è impegnata – mi correggo in tempo, non so se le faccia piacere che lo spifferi ai quattro venti – e anche Trunks, perciò…se ti va…
Ci pensa un attimo, poi mi risponde che va bene. Corre dentro ad avvisare i suoi genitori e poi torna fuori, chiudendosi la porta alle spalle.
-Anche papà è impegnato, sai, il lavoro…
Ci alziamo in volo.
-Lo stesso vale per Trunks, ha centinaia di conti da far quadrare
-Chissà com’è preso poverino…ormai è lui che dirige la Capsule
Annuisco sorridendo. Si vede che Pan ci tiene a lui.
-Prendiamo un gelato? – chiede lei dopo un po’.
-Certo, ho giusto un languorino
Lei ride – Sei proprio come il nonno… - si interrompe, ripensandoci, e guarda le persone a terra con un’espressione un po’ triste.
-Oh andiamo, tutti gradiscono un buon gelato, no? – commento.
Allora mi sorride – Si, è vero
Prendiamo un grande gelato a testa e ce lo gustiamo chiacchierando del più e del meno.
Torniamo a casa abbastanza tardi, ma ci siamo divertite.
Arrivata a casa, sento la stanza della gravità ancora in funzione. Bra e Vegeta si stanno dando molto da fare, a quanto pare.
Più tardi Bulma serve la cena, ma siamo solo in tre.
-Arriveranno – dice Trunks e noi annuiamo.
Finiamo la cena, ma ancora non si vedono.
-Credo…vado a cercarli – propone Trunks.
-No! – lo fermo, allarmata.
Lui mi guarda dubbioso.
-Perché... – indugio – Perché non…non sai dove sono!
La sua espressione diventa scettica.
-Io lo so! – dico – Vado a cercarli io!
-D’accordo, come vuoi – cede lui.
Tiro un sospiro di sollievo ed esco di casa, dirigendomi alla stanza della gravità.
E’ ancora accesa. La apro.
Bra e Vegeta stanno combattendo, madidi di sudore, anche se Vegeta meno della figlia.
Non si interrompono neanche, tanta è la loro concentrazione.
Mi schiarisco la voce.
Bra si gira verso di me, e riceve un bel pugno da parte del padre che la fa cadere a terra.
-Scusa…non volevo – le dico con un sorriso a fior di labbra.
-Mai abbassare la guardia – le dice Vegeta atterrando vicino a noi.
-Sapete che è tardissimo? Sono preoccupati per voi, non ho detto che eravate ad allenarvi, non sapevo come l’avreste presa…
Bra si fa pensierosa – Suppongo che ora non ci sia più bisogno di nasconderlo
-Domani glielo diremo
Mio fratello spegne tutto ed esce velocemente in cortile. Lo seguo a ruota, e Bra dietro di me.
Entrando, capisco quanto Bra sia stanca, perché si accascia sul divano e non si muove più fino a quando non va a letto.
Vegeta l’ha fatta sudare.
Non mi dispiacerebbe se prendesse il mio posto. E’ molto più esperto di me, inutile negarlo.
Bra sarebbe in buone mani.
Il giorno successivo mi sveglio abbastanza presto e decido di fare un po’ di meditazione. Ultimamente non ho avuto neanche un po’ di tempo per me.
Più tardi scendo e trovo tutti in cucina.
-Buongiorno cara – mi saluta Bulma.
-Buongiorno a tutti
Guardo Bra, con una muta domanda sul volto: quando ha intenzione di parlare dell’allenamento?
Lei scuote la testa. A quanto pare non adesso.
Più tardi Bra mi chiede se posso far andare Trunks nella stanza della gravità con una scusa.
Accetto, e lei vi entra, così torno dentro e dico a Trunks – Ti va di venire ad allenarti con me?
-Ho molto da fare, non credo sia…
-Per favore, non stiamo lì molto
Sospira – D’accordo…
Gli sorrido e lo precedo fuori di casa, poi mi fermo davanti alla porta della stanza della gravità e lo aspetto.
-Prima tu – gli cedo il passo.
Mi guarda con un sopracciglio alzato, ma passa davanti.
Appena entra sento un urlo, Bra ha attaccato suo fratello con un agguato.
Ma lui, dopo la sorpresa iniziale, ha contrattaccato, e allora per Bra non c’è stato molto da fare. Ci è andato giù un po’ pesante.
Alla fine Bra cede, ma non può fare a meno di ridere – Okay basta, basta!
Anch’io rido, mentre Trunks ci guarda come se fossimo pazze.
-Che succede? Bra…non pensavo fossi così forte
-Dai diglielo – la esorto.
Lei annuisce, ancora con le lacrime agli occhi e gli spiega tutto.
-Allora…vuoi dire che…oh zia, mi dispiace, non avrei dovuto essere così duro…
-Tranquillo, non me la sono presa
C’è una pausa, Bra cerca di trattenere una risata, col solo risultato che sul suo viso compare una smorfia, alla fine non si trattiene – Dovevi vedere la tua faccia! – punta il dito su Trunks.
Ci lasciamo contagiare entrambi.
-Beh, è stata una bella sorpresa, ora però devo tornare dentro a finire il lavoro, sono pieno di arretrati a causa degli allenamenti per il torneo, non ho fatto altro, scusate
Sta’ per uscire, poi si ferma sull’entrata – Vuoi che lo dica a mamma?
Bra annuisce – Mi fai un favore, grazie
Trunks fa un cenno ed esce, chiudendo la porta.
-Allora, pronta per cominciare?
-Certo
Si mette in posizione ed io la imito, dopo di che iniziamo e continuiamo fino a sera, con una pausa per il pranzo.
-Non pensavo avessi intenzione di iniziare a combattere, sai? – commenta Bulma a cena – Però non mi dispiace
Sorride alla figlia che ricambia.
Così, senza dover più nascondere nulla, passiamo il tempo ad allenarci sempre più duramente.
Aumentiamo man mano la gravità, e Bra riesce a stare al passo.
Passano un paio di settimane, quando durante l’allenamento capisco che Bra si sta’ sforzando più del solito.
Lancia un potente urlo, mentre attacca e continua con una serie di pugni. Vedo che i suoi capelli si fanno biondi, e poi tornano del colore originale. Succede per un po’ di volte, così decido di pressarla.
La sprono più che posso, quando lei si avventa su di me con foga mai vista e si trasforma definitivamente in Super Sayan.
Non credo se ne sia accorta però, perché continua a combattere come se niente fosse. O forse se n’è accorta ma non vuole fermarsi.
Mi viene da ridere, ma rimango concentrata.
Continuiamo fino a sera, quando ci fermiamo, stanche e soddisfatte.
-Allora mia cara Super Sayan, come ti senti? – le chiedo.
-Perché Super Sayan? – mi chiede stupita.
Torno seria – Beh, perché ora sei una Super Sayan
Lei mi guarda confusa, poi prende una ciocca di capelli e la sposta davanti agli occhi. Sorride.
-Io…wow!
Rido – Avanti, torniamo dentro ora
Annuisce, così rientriamo.
Non pensa neanche a tornare normale, ma è meglio così, si abituerà più in fretta.
-Bra! Cosa…? – Trunks alza la testa dalle carte quando ci vede entrare e rimane imbambolato.
-Hai visto? – dice lei eccitata, saltellando sul posto.
Lui le sorride – Complimenti, chissà papà quanto sarà geloso, lui ci ha messo molto
Corre in cucina, dove si sentono dei tonfi sordi.
La seguo e vedo che un coperchio e un mestolo sono caduti a terra. Bulma è sotto choc.
Le vado vicino, per confortarla – Bulma, avanti, stai tranquilla, è normalissimo dopo un allenamento del genere…
Lei annuisce – Si...lo so, è che… - sospira – Sono contenta per lei
Poco dopo arriva anche Vegeta. Sbatte gli occhi, sorpreso, ma poi sorride alla figlia.
-Non potevo aspettarmi niente di meno dalla figlia del principe dei Sayan, no?
Lei arrossisce.
E anche questa giornata è passata.

Angolo autrice: Ragazzi vorrei ringraziare chi sta seguendo la mia fanfiction e chi ogni tanto lascia la sua impressione. Dato che per un pò non ho potuto postare (causa vacanze ^^") per farmi perdonare ho deciso di pubblicare questo capitolo prima del solito, così ne avete due in due giorni :)
Spero vi faccia piacere e continuiate a seguire ^^
Fatemi sapere se vi piace, mi raccomando!

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Capitolo 23
*** Gli inferi ***


Un giorno, mentre sto accendendo la macchina a gravità 350, mi balena alla mente un pensiero improvviso. Chissà Goten e Broly come se la stanno cavando?
Ormai Broly dovrebbe essere riuscito a diventare Super Sayan, come Bra.
Saranno diventati molto amici, suppongo.
Quello che ha detto Vegeta mi fa preoccupare un po’, soprattutto dopo che Re Kaio ci ha detto che Broly potrebbe essere forte come il padre. Mi convinco che non c’è niente che andrà storto. E poi Broly non farebbe male a nessuno, no, non ne sarebbe capace…giusto?
Scuoto la testa. Andrà tutto bene. Goten starà benissimo.
Nei giorni successivi continuiamo l’allenamento, Bra si da molto da fare.
Ci alleniamo al massimo della nostra potenza.
Una sera dopo cena mio fratello e Trunks si mettono a giocare a scarabeo, il gioco da tavolo in cui bisogna formare delle parole con le tesserine.
-Ecco figliolo, dodici lettere, ho vinto – esclama ad un tratto Vegeta con un sorriso compiaciuto.
Trunks guarda il tabellone – Papà…adefitosenro non è una parola…
Lui si irrigidisce – Certo…è Sayan…
-Certo, papà…non ci casco di nuovo, non ti segno questi punti, forma un’altra parola
-Bene! – lui si alza dal tavolo e stende la mano. Crea una sfera di energia e la lancia a Trunks, spargendo dappertutto i pezzi del gioco.
-Fratellone! Ma che fai? – mi dirigo da loro e li aiuto a raccogliere i pezzi caduti per terra.
-Non sa perdere, ecco cosa – dice Trunks, lanciando un’occhiataccia al padre.
Vegeta se ne va stizzito.
Allora Trunks sospira e mette via tutto, portando poi la scatola in un’altra stanza.
Siamo alle solite.
A volte negli allenamenti con Bra capita che mio fratello o Trunks prendano il mio posto, ma lei è decisa più che mai ad allenarsi ogni volta che è possibile.
Ci tiene moltissimo, cerca sempre di superare i propri limiti.
D’altronde, ha sangue Sayan.
Sono proprio immersa in questi pensieri, mentre sto combattendo contro di lei, quando sento qualcuno che mi chiama.
-Seripa! Riesci a sentirmi?
Mi fermo e Bra riesce a superare la mia guardia e a colpirmi. Cado a terra. Accidenti.
Lo sento da me: oggi non sono per niente in forma, e ho dormito male, anche se non so perché.
Sbatto gli occhi, poi mi rendo conto – Re Kaio! E’ lei?
-Si, ragazza, sono io! Devi prepararti! Il regno degli inferi è nel caos, è tornato un demone malvagio di nome Janemba che ha intrappolato Re Enma, così tutti i nemici che Goku e gli altri hanno sconfitto tempo addietro sono riusciti a liberarsi, ed entro pochissimo riusciranno a tornare sulla Terra! Devi unirti agli altri per farli tornare nel luogo da cui sono venuti!
-Cosa? Dice sul serio?
Mentre lo chiedo però sto già cercando il fermaglio.
Bra si intromette – Stai bene? Cos’è successo? Era Re Kaio? Cosa voleva?
-Calma Bra, stai calma! Mi dispiace, ma dobbiamo interrompere qui, adesso si farà sul serio
Corro fuori senza nemmeno aspettare la sua risposta.
-Fratellone! Vegeta! Trunks!
Corro in casa ma non vedo nessuno in giro. Vado in cucina ed entrando mi scontro con Bulma che cade a terra e devo ammettere che per poco non cadevo anch’io.
La aiuto ad alzarsi e le chiedo allarmata dove sono Vegeta e Trunks.
-Mi dispiace, non lo so, lo sai com’è fatto tuo fratello, se vuole uscire esce…
Impreco sottovoce e corro fuori.
-Aspetta! – sento urlare – Trunks è… - dopo di che la voce si perde nel vento.
Non c’è tempo, devo trovarli e avvertirli. Mi scuso mentalmente con lei.
Faccio un giro per la città, purtroppo non vedo nessuno, così mi dirigo verso il palazzo del Supremo. In poco tempo sono lì.
Dende mi viene incontro.
-Ciao Seripa, quanto tempo! Come stai?
-Ciao Dende, scusa ma vado di fretta, sono qui Goten e Broly? Ho un messaggio da parte di Re Kaio, tra poco scoppierà il finimondo! Puoi chiamarli, vero?
-Ti ha contattato Re Kaio? Corro a chiamarli, aspetta qui – mi dice preoccupato.
Poco dopo torna con due ragazzi, Broly è cresciuto, ma non fatico a riconoscerlo, Goten invece è rimasto lo stesso, solo che ora ha i capelli molto più lunghi.
-Goten! – mi compare un sorriso a rivederlo, nonostante tutto.
Gli corro incontro e lo abbraccio. E’ rassicurante sapere che c’è.
Broly mi stringe educatamente la mano, dopo di che spiego loro la situazione.
-…dobbiamo trovare anche mio fratello e…
In quel momento si sente un tuono. Le nuvole diventano scure e si addensano dopo di che si dispongono ad anello e si forma un buco nel cielo poco lontano da lì.
-Non c’è tempo da perdere, andiamo!
Annuiscono decisi ed insieme ci alziamo in volo.
Non ho idea di dove andare, ma Goten poco dopo dice di chiamare suo fratello, perciò voliamo verso la casa di Gohan.
Il buco si sta ingrandendo sempre di più.
Scorgiamo la sua casa e vediamo che sia Gohan che Videl sono già fuori e stanno scrutando il cielo, con Pan che parla e gesticola, come fosse in preda al panico.
-Ehi fratellone! – chiama Goten
Loro ci vedono e ci volano incontro.
-Goten! Accidenti, non speravo quasi di rivederti… – saluta Gohan – Dovete sapere che…
-Lo sappiamo, ce lo ha detto Seripa – lo interrompe lui – Ma voi come lo avete saputo?
-Ci ha avvertiti Kibitoshin, ma ora dobbiamo andare o sarà troppo tardi!
Si toglie gli occhiali e la giacca e li consegna a sua moglie, dopo di che parte in direzione del buco.
-Aspetta! – lo chiamo, e lui si ferma – Mio fratello? E Trunks? Dobbiamo trovarli prima!
Appena pronunciata l’ultima parola si sente un grido di battaglia e delle figure iniziano a comparire dal buco.
Non riesco neanche a contarle!
-Oh no! Stanno arrivando! – mi metto a riflettere, poi mi viene un’idea.
-Voi andate a cercare mio fratello e Trunks, intanto io e Gohan andremo a dare una lezione a quei morti viventi!
-Cosa? Non se ne parla, vengo con voi! – replica Goten.
-Esatto, anch’io! – conferma Pan – Non starò a guardare!
Broly annuisce, deciso.
-Ma…
-Big Bang Attack! – sentiamo urlare. Questo grido…non può essere che mio fratello!
Lo cerco con lo sguardo e lo scorgo mentre attacca un nemico.
Poco lontano vedo anche Trunks.
Guardo gli altri – Andiamo!
Ormai i nemici sono arrivati in città ed hanno creato scompiglio tra la gente.
Voliamo verso di loro e ci separiamo; io vado vicino a mio fratello che in quel momento ha lanciato una sfera d’energia verso un esserino tutto verde, disintegrandolo.
-Vegeta! Stai bene?
-Tsk, alla buon’ora! – mi risponde, seccato, dopo di che colpisce un altro di quegli esseri che cade a terra.
Mi guardo intorno e vedo esplosioni e palazzi che crollano; un essere uguale ai primi due mi sta puntando, allora mi preparo a combattere.
Mi attacca ma appena mi arriva di fronte gli lancio una sfera di energia in pieno petto e quello stramazza a terra.

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Capitolo 24
*** Iniziano gli scontri ***


Comincio a rilassarmi – Se sono tutti così mi sono preoccupata per niente… - commento con un sorriso compiaciuto.
-Non abbassare la guardia! – mi riprende Vegeta.
Ha ragione. Altri due esseri mi attaccano in contemporanea; sferro un calcio ad uno, che si piega, ed io ne approfitto per colpirlo alla schiena. Schivo di striscio il pugno del secondo e gli afferro il polso, dopo di che lancio anche a lui una sfera di energia in pancia e quello si disintegra.
L’altro si è rialzato, ma non fa in tempo ad attaccare che l’ho già steso con un calcio che lo ha fatto volare contro un negozio. Rimango con la guardia alzata e mi guardo attorno.
Vegeta ha appena steso l’ultimo di quegli esseri.
Incrocia le braccia e si mette a ridere – Me li ricordavo molto più forti, questi Saibaim, è il massimo che sanno fare? Forse si sono infiacchiti, che ne dici, Nappa?
Sento un’altra risata ed un uomo grande e pelato ci viene incontro.
-La coda! – mi sorprendo – Un Sayan!
L’attenzione del Sayan in questione si sposta su di me – Chi abbiamo qui? Anche tu sei una Sayan a quanto vedo
Mi squadra ed io non posso fare a meno di odiarlo.
-Seripa, il piacere non è mio – lo guardo malissimo.
Mi fa segno di attaccare, sempre con un sorriso sicuro. Stringo i denti, se così vuole non sarò certo io a tirarmi indietro.
-Vegeta – gli dico – Va ad aiutare gli altri, voglio vedermela da sola, con lui
Mio fratello sorride compiaciuto, sempre a braccia incrociate inizia ad alzarsi in volo – Mi dispiace Nappa, hai scelto l’avversario sbagliato, spero ti sia goduto i tuoi tre minuti di vita…
Se ne va ed io mi preparo – Farai la fine dei tuoi amichetti verdi! – gli garantisco.
-Rimpiangerai di esserti messa contro la tua stessa gente! – mi minaccia lui di ricambio, ed inizia a caricare l'aura. Dei sassi a poco a poco si alzano da terra, ma non mi lascio impressionare.
Mi attacca ed io schivo il colpo, una, due, tre volte. Dopo un po’ che va avanti inizio ad annoiarmi, così contrattacco.
La sua difesa è ancora più scarsa dell’attacco.
-Cos’hai testa pelata? Sei stanco, forse?
Si infuria ancora più di prima e mi attacca nuovamente, ma schivo facilmente tutti i suoi calci e pugni.
-Mi sto stufando, non ha senso continuare a combattere! – gli dico – Facciamola finita!
Gli sferro una serie di calci e pugni, che lo mandano a terra, lo attacco con un calcio alla schiena e lo faccio volare in aria, dopo di che mi preparo a lanciare un’onda energetica; la creo nelle mani e la lancio.
La sfera lo colpisce in pieno e di lui non rimane più traccia.
Pensavo che i Sayan fossero degli ottimi combattenti…doveva essere abbastanza scarso.
Mi alzo in volo e osservo la città. Gohan e Trunks stanno aiutando le persone a mettersi in salvo, per fortuna mio fratello li sta coprendo da eventuali attacchi.
Scorgo Pan dalla parte opposta della città rispetto al padre. E’ bionda. E’ riuscita a diventare anche lei una Super Sayan! Non se la cava affatto male. Ha preso dal nonno, potrei giurarci.
Vedo che uno dei nemici riesce a superare Vegeta, colpendolo allo stomaco, non so chi sia ma è una specie di insetto gigante tutto verde, non saprei come altro descriverlo. Placca Trunks da dietro e lo stringe tra le braccia, stritolandolo.
Gohan è già volato in un’altra direzione per aiutare altre persone.
Sento un lampo di rabbia e mi sto già precipitando nella sua direzione quando quell’essere parla.
-Allora Vegeta, perché non mi attacchi?
-Lascialo andare e ti riduco in pezzettini così piccoli che non riuscirai più a rigenerarti!
Il nemico si mette a ridere e stringe Trunks, che urla dal dolore.
Non posso intervenire, da dove mi trovo sono ben visibile e non riuscirei a coglierlo di sorpresa.
Inoltre, se scagliassi un colpo da quella distanza, colpirei certamente mio nipote.
-Lo lascerò andare, ma io sono l’essere perfetto perciò dovrai supplicarmi! Altrimenti gli romperò tutte le ossa!
Stringo i pugni. Anche mio fratello è titubante. Quell’essere nel frattempo ne approfitta per stringerlo ancora più forte.
-Io… - Vegeta abbassa la testa, stringendo i pugni.
In quel momento però qualcuno attacca il nemico dalle spalle, che per la sorpresa è costretto a lasciare Trunks.
Guardo meglio. E’ Bra, trasformata in Super Sayan!
Vegeta finalmente ha campo libero e può attaccare con tutta la sua forza quel mostro verde.
Vedo Trunks che ringrazia la sorella e poco dopo si uniscono a mio fratello per distruggere quell’essere.
E’ davvero in grado di rigenerarsi! Vedo che i vari attacchi non servono a molto, perché le parti del corpo colpite continuano a ricrescere.
Stanno già dando segni di stanchezza, mentre per l’ennesima volta il corpo di quell’essere ricomincia a rigenerarsi.
Sono stata a guardare abbastanza. Li raggiungo.
-Dobbiamo scagliare un colpo così potente che riesca a distruggere anche l’organo che gli permette di rigenerarsi all’infinito! – dice mio fratello.
-Insieme! Coraggio, circondiamolo! – ci sprona Trunks.
Nel frattempo il nemico in questione ha finito di rigenerarsi. Si mette a ridere.
-Non riuscirete a battermi, io sono l’essere perfetto! Dovrei ringraziarvi, sono diventato molto più forte grazie alle cellule di voi Sayan
Non mi spaventa, anzi, mi pare tutto fumo e niente arrosto. Sorrido sicura di me, e lo stesso fanno gli altri.
Scambio un’occhiata con la mia famiglia, e poi guardo il mostro, circondato. Non ha speranza, anche se può rigenerarsi.
Mi trasformo in Super Sayan di secondo livello. Gli altri sono già trasformati.
Nello stesso momento tutti e quattro carichiamo la nostra aura e poco dopo iniziamo a creare il nostro colpo. Io mi preparo per l’onda energetica e lo stesso fanno Bra e Trunks. Solo Vegeta utilizza una tecnica che non ho mai visto.
Stende il braccio in avanti e apre il pollice, l’indice e il medio.
Torno a guardare il nemico, che non sembra più poi così tanto sicuro di sé, e poco dopo lancio l’onda energetica mentre nello stesso momento anche gli altri lanciano i loro colpi.
Ne deriva un’esplosione abbastanza consistente che crea un polverone a causa di alcuni edifici distrutti dai nostri attacchi.
Mi metto a tossire, ma il fumo si dissolve quasi subito.
Al centro dell’esplosione vediamo un piccolo organo che si contorce. Non siamo riusciti a distruggerlo completamente neanche unendo le forze! Deve essere quello di cui parlava mio fratello.
Infatti lui, appena lo scorge, non ci pensa due volte e gli scaglia contro un attacco potente che lo disintegra.
Tiriamo un sospiro di sollievo, ma non è ancora finita.

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Capitolo 25
*** La squadra Ginew ***


Ci separiamo ed io mi metto a combattere uccidendo diversi nemici, ed il tempo passa.
E’ strano però, stiamo lottando da molto, eppure i nemici non accennano a diminuire di numero. E io inizio ad essere stanca.
Insieme a Gohan riusciamo ad eliminare con qualche difficoltà due alieni che somigliano molto a Freezer, mentre questo viene fatto fuori da Trunks e Goten.
Appena mi rilasso un attimo però vengo attaccata da una donna dai lunghi capelli arancioni e ci mettiamo a lottare, io sono un po’ in svantaggio, che però diventa incolmabile nel momento in cui un suo compagno, piccolo e con turbante in testa, stende le mani verso di me, e lei fa lo stesso: non so come ma mi hanno bloccato e non riesco più a muovermi, come se mi avessero legato con dei fili molto resistenti.
Oppongo resistenza e provo a liberarmi, ma è inutile.
Noto che Gohan sta lottando con un altro componente della squadra.
-Sono molto più forte dell’ultima volta Bojack! – gli urla.
Urlo dal dolore ma cerco di resistere e di evitare inutili scenate.
Purtroppo non riesco a reggere e torno normale.
Quelli si mettono a ridere ed io stringo i denti. Come è possibile?
Ad un tratto però riesco a muovermi di nuovo. Alzo lo sguardo e vedo Vegeta e Bra che stanno lottando con i due che mi stavano tenendo bloccata.
-Grazie!
Ora però sono ancora più stanca di prima…e non riesco più a trasformarmi.
Mio fratello e mia nipote stanno tenendo tranquillamente testa ai loro avversari, così volo via.
Poco dopo mi fermo, dopo aver eliminato un piccolo tipetto verde che stava per lanciarmi un incantesimo, o almeno credo, perché noto Nappa che sta distruggendo altri edifici.
Non è possibile! L’ho eliminato, ne sono certa.
Volo velocemente da lui – Ehi, tu dovresti essere morto!
Lui si mette a ridere e indica il buco in cielo – Possiamo tornare quando vogliamo, sai personalmente non mi dispiace, in fondo ogni volta che mi eliminano divento ancora più forte
Allora finché non chiudiamo il varco non possiamo risolvere nulla…
Stringo i pugni – Molto bene, vorrà dire che ti ridurrò in fin di vita senza ucciderti!
Racimolo energia e lo attacco, mandandolo a terra poco dopo. Devo dire che sembra migliorato, a quanto pare è vero che se riusciamo a riprenderci dopo aver subito molti danni diventiamo più forti. In ogni caso, riesco a farlo svenire senza ucciderlo.
Mi guardo intorno e vedo altri nemici eliminati in precedenza che creano scompiglio.
Maledizione! Non possiamo continuare così, siamo già tutti stanchi. Dobbiamo chiudere il varco, in qualche modo.
Vado ad aiutare Trunks, che però non è messo molto meglio di me, dopo di che gli dico ciò che mi ha detto Nappa – Dobbiamo ridurli così male…di modo che non riescano più a nuocere…ma se li uccidiamo…torneranno come prima
Lui mi fa segno di aver capito – Spargo la voce…a dopo
Gli faccio un cenno di ricambio e vado a soccorrere delle persone che sono minacciate da due alieni molto diversi tra loro, uno tutto rosso e l’altro tutto blu, più grande del primo.
Lancio loro due sfere di energia alla schiena e poi atterro tra quelli e le persone.
-Andatevene! – dico alla gente e così fanno, poi mi rivolgo ai due – Vergognatevi…far male a gente innocente! La pagherete!
Accidenti, sto già ansimando e ancora non abbiamo cominciato.
Loro ridono e quello blu mi dice – Io sono Barter…
-…ed io Gis! – conclude il secondo, poi insieme annunciano – Facciamo parte della grande Squadra Ginew e non puoi batterci!
Nel mentre improvvisano un pietoso balletto. Mi chiedo se sono forti quanto sono stupidi, perché in questo caso sarei spacciata.
-Beh, perlomeno vi siete presentati, non come quegli altri – dico loro.
-Oh si, noi siamo gentili, non è vero Barter? – chiede quello rosso, sorridendomi.
-Certo che si, Gis – gli risponde.
Sorrido a mia volta – Peccato che questo non vi sarà di molto aiuto
Aumento l’aura e li attacco. Li colpisco in pieno, non sono poi un granché. Mi rendo conto però di essere davvero a corto di energia, dopo tutti i nemici che ho affrontato.
Provo qualche altro colpo ed effettivamente hanno la pelle dura.
Mi fermo per riprendere fiato e loro si mettono a ridacchiare.
Gis grida – A me il potere distruttivo del magma rosso! – fa una serie di mosse piuttosto comiche e poi grida nuovamente – Gis!
Il secondo grida anche lui mentre esegue dei movimenti scoordinati – A me la forza dell’uragano blu! – e alla fine urla il suo nome.
Cosa hanno intenzione di fare?
Si avvicinano tra loro e poi partono verso la mia direzione. Mi passano di fianco, ma non mi attaccano. Io non mi muovo, non sprecherò energie inutilmente. Per un po’ di volte mi sfiorano ma dopo un po’ che vanno avanti inizio a stufarmi. Non ho molta pazienza e non tollero i giochetti per perdere tempo.
Aumento l’aura e gli lancio due sfere d’energia, ma quelli le schivano.
Mi attaccano e purtroppo mi colpiscono alcune volte. Forse era proprio questa la loro intenzione, volevano che contrattaccassi. Non posso rimuginarci troppo o rischio di essere colpita nuovamente.
Mi passano a fianco di nuovo ed io ne approfitto per provare a colpirli, ma sono troppo veloci e non ci riesco.
Mi sto innervosendo. Maledizione, ho bisogno di riprendere energie!
Ridono e Gis passandomi a fianco mi colpisce prima ancora che io possa alzare il braccio, lo stesso fa Barter poco dopo, ed io sono così confusa che sferro colpi all’aria.
L’uno non fa quasi in tempo a colpirmi che l’altro ha già sferrato un altro attacco. Non riesco a difendermi.
Dopo un po’ che vanno avanti così non ce la faccio più e crollo a terra, infuriata con me stessa e con loro, con il fiatone.
Si fermano – Nessuno può battere la squadra Ginew! – mi dicono.
Vedo che un uomo muscoloso con un ciuffo di capelli arancioni li raggiunge – Ragazzi, posso avere l’onore? – chiede loro sghignazzando.
Mi metto in ginocchio e a fatica cerco di alzarmi.
Loro ridono e si spostano, lasciandogli campo libero, ed iniziano ad andarsene.
Malferma sulle gambe, lancio loro due sfere di energia.
-Ehi! Non ho finito con voi! Dove andate, codardi!
-Ma noi abbiamo finito con te!
Si mettono a ridere e volano via, come se le sfere non avessero fatto nulla. Sono così arrabbiata!
Il nuovo arrivato si presenta come Recom, e come gli altri due inscena un balletto ridicolo.
Quando si ferma, lo attacco e uso quasi tutta l’energia che mi rimane per metterlo in difficoltà più che posso.
Purtroppo quando finisco è ancora in piedi ed io non ho quasi più forze ed ansimo per lo sforzo.
-Ora tocca a me – mi dice.
Mi impongo di resistere, ma non ce la faccio. Torno normale e cado a terra, di schiena, ansimante.
Recom mi lancia una sfera di energia che non posso parare.
Chiudo gli occhi. Accidenti a me.
Poco dopo sento una folata d’aria come se stessi volando. Apro gli occhi e vedo che un ragazzo di carnagione scura mi ha preso in braccio un attimo prima che la sfera di energia mi colpisse.
Mi sorride – Stai bene?
-Si…grazie, ma ci conosciamo?
-Veramente no…mi chiamo Uub, piacere
Gli sorrido e gli dico il mio nome, dopo di che lui mi appoggia a terra con delicatezza.
-Non sono ridotta così male…posso camminare – mi rialzo e faccio un paio di passi a fatica.
-Non sforzarti – mi dice Uub preoccupato. E’ stanco anche lui, capisco.
-Dobbiamo ridurli…in fin di vita…senza ucciderli, capito?
Guardo in alto. Recom non se n’è stato certo con le mani in mano. Infatti lo scorgo mentre fa esplodere lampioni e negozi dall’alto, facendo fuggire la gente.
-Maledetto! – aumento l’aura più che posso e senza neanche degnare di un’occhiata Uub parto in quarta verso il nemico.
Lo attacco con una serie di sfere d’energia e quando mi fermo si è formata una nube di fumo. Ansimo per lo sforzo, ancora più di prima, ma quando quella si dissolve Recom è ancora vivo e vegeto.
-No! – dico, e poi precipito a terra.

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Capitolo 26
*** Il demone ***


Per fortuna Uub mi afferra al volo nuovamente. Non sono in grado di fare altro.
Scorgo Goten che ci osserva.
Uub mi posa a terra, poi mi dice che deve aiutare gli altri e se ne va.
Guardo Recom che arreca altri danni e mi maledico per non avere più forze per eliminarlo. Goten ora è rosso in viso e vola verso Recom, pronto a combattere.
Gli sferra una serie di calci e pugni ben piazzati ed è quasi steso. Ed io…io non ce l’ho fatta!
E’ davvero infuriato. In poco tempo riesce a sbarazzarsi anche di Barter e Gis, oltre ad altri due alieni che, capisco, fanno anch’essi parte della squadra.
Quando finalmente sono tutti ridotti uno straccio si calma. E’ diventato davvero forte, anche se non ha raggiunto il terzo livello.
Accidenti, mi sento così inutile.
Osservo gli altri che combattono e che si sbarazzano facilmente di altri avversari e li riducono in fin di vita. Per fortuna la notizia si è sparsa in fretta.
Trunks e Pan sono schiena contro schiena e stanno affrontando un paio di nemici a testa, ma anche loro ora sono tornati normali, così come tutti gli altri.
Mi sono riposata abbastanza, devo andare a dare una mano anch’io, non posso rimanere a guardare.
Aumento l’aura più che posso e riesco a trasformarmi di nuovo in Super Sayan. Meno male, ho recuperato un po’ di forze.
Non è molto, ma posso farcela.
Mi alzo in volo in cerca di qualcuno a cui possa dare una mano.
Vedo un alieno viola e rosso con in mano una spada che crea confusione e nessuno se ne sta occupando. Attacca tutto con molta foga.
Gli lancio una sfera di energia e mi preparo a combattere. Quello si gira e mi sorride perfidamente.
Mi attacca fulmineo ed io non riesco a difendermi, così vengo colpita. E’ troppo veloce.
Paro qualche colpo ma la maggior parte di essi va a segno.
Si ferma ed io riprendo fiato.
-Ora vedrai! – mi scaglio contro di lui con violenza, ma i miei colpi incontrano il vuoto.
Sono stanca ma non mi arrendo. Mi fermo un attimo ed il nemico ne approfitta per colpirmi diverse volte. Mi da una ginocchiata dritta in pancia, dopo di che mi colpisce alla schiena e mi manda a terra.
Sbatto con violenza tornando normale e non mi muovo più. Ho male dappertutto.
Alzo gli occhi, mi chiedo quale sarà la sua prossima mossa. Mi sorride.
Goten accorre in mio aiuto e mi si para davanti. Aumenta l’aura in modo impressionante e riesce a tornare Super Sayan.
-Goten…
Inizia a combattere e sembra quasi che possa farcela, ma dura poco perché quasi subito è in difficoltà.
Non riesce neanche ad assestare un pugno all’avversario, mentre quello non fa altro che colpirlo.
Mi guardo intorno. Sono quasi tutti ridotti malissimo, stesi a terra e sofferenti. Anche molti dei nemici sono allo stremo, ma un paio sono ancora in grado di combattere e Uub, Broly e Gohan li stanno tenendo a bada.
Questo però sembra impossibile da battere.
Torno a osservare Goten che combatte. E’ praticamente senza più forze, però si ostina a starmi di fronte per difendermi da quell’essere.
Dopo un altro paio di colpi ben piazzati dell’avversario non ce la fa più e cade a terra, tornando normale.
-No, Goten! – gli grido
Il nemico è praticamente illeso.
Non voglio arrendermi, deve esserci un modo per metterlo fuori combattimento!
Mi guardo intorno, in cerca di una soluzione ed il mio sguardo si posa su Broly.
E’ steso a terra, ma ha osservato lo scontro.
Ha gli occhi sgranati, sembra terrorizzato. La sua espressione però a poco a poco cambia, e stringe forte i pugni, arrabbiato.
-Lascialo stare! – si rialza a fatica da terra e ci vola vicino, mettendosi davanti a Goten.
-Broly…
-No! Non mi muovo!
-Broly! – lo chiamo allora io – Spostati! Ti farà a pezzi!
-No! – è di schiena, perciò non riesco a vederlo, ma potrei giurare che sta’ per piangere – Goten…è il mio unico amico! Io…non ho mai avuto amici…mi evitavano tutti perché ero diverso…il piccolo mostro…lui è l’unico che c’è stato dopo che la mamma è morta! Non permetterò che muoia anche lui!
Detto questo, si scaglia contro il nemico.
Si vede che in tutto questo tempo si è affezionato moltissimo. Sta’ rischiando la sua vita per proteggere quella di Goten.
Goten tenta di rialzarsi – Non posso lasciarlo…io…non posso… - sento che sussurra.
Purtroppo gli attacchi di Broly non durano mai molto, perché viene quasi subito buttato a terra.
Non sopporto di vederlo così.
Mi tiro su e chissà come riesco a pararmi di fronte a lui a braccia aperte – Basta!
Lui si morde il labbro, con i pugni chiusi. Gli tremano le mani, noto.
-Ti prego!
Il demone non perde tempo e con una velocità incredibile mi colpisce alle spalle, facendomi volare qualche metro più in là.
Broly lo guarda a bocca aperta, ma ora sembra ancora più deciso di prima.
Attacca e, dopo essere stato scaraventato a terra, si rialza per parecchie volte, ma alla fine non ce la fa più, credo sia svenuto.
-Ragazzo, ascolta!
Tutti si guardano intorno, confusi, anche il nemico.
-R…Re Kaio? – chiede Goten.
E’ proprio lui, forse ha deciso di comunicare a tutti qualcosa di importante.
-Quel demone è troppo forte, per poterlo battere e salvare la Terra devi riuscire a raggiungere il quarto livello del Super Sayan. Quando sarà sconfitto nell’Aldilà tornerà tutto come prima. Vegeta deve lanciare quella speciale sfera di energia per creare il riflesso della luce del Sole sulla Terra, in questo modo potrai trasformarti. Però c’è un rischio, se non hai abbastanza energia per la trasformazione potresti non farcela…il tuo corpo potrebbe non reggere
Da quand’è che mio fratello può fare una cosa del genere? Scommetto che ha sbagliato, Vegeta non ne è in grado, intendeva il riflesso dei raggi del Sole sulla Luna che si vedono dalla Terra.
Goten è titubante.
Si alza in piedi, malfermo, ed aumenta l’aura al massimo. Non so come abbia fatto ma poco dopo gli spunta una lunga coda marrone. Poi ordina con decisione – Vegeta! Lancia la sfera!
Mio fratello fa una smorfia divertita, pur essendo messo male – Vuoi rischiare, eh marmocchio? Ti accontento subito!
Piano riesce a rimettersi seduto, poi alza il braccio e crea la sfera.
Scuoto la testa. Ho sentito bene?
-No, fratellone!
-Che vuoi? – reagisce lui.
-Ti prego, non farlo! – poi mi rivolgo a Goten – Non farlo, per favore!
Lui scuote la testa – Devo farlo!
-Ma…se poi…non te lo permetterò!
-Andrà tutto bene, non preoccuparti – mi sorride. Sorride in quella situazione disastrosa, e io non riesco proprio a capire come faccia.
Scuoto la testa di nuovo, mordendomi il labbro.
Lui guarda Vegeta e gli fa un cenno, e mio fratello lancia in aria la sfera.
Goten alza gli occhi.
-No! – picchio un pugno per terra.
Non doveva.
Sono tentata di guardare anch’io la Luna artificiale, l’ho vista poche volte ed era sempre bellissima. Apro gli occhi e la vedo, ma mi obbligo a richiuderli subito – Non questa volta – mi dico. Oggi è ancora più bella, sembrava…diversa.
Rimango stesa pancia a terra con gli occhi chiusi, respirando a fatica – Forza Goten – sussurro.
Poco dopo sento varie urla e un verso rabbioso molto potente. Arrischio ad aprire un occhio. Un enorme scimmione con il pelo dorato sta scatenando il panico e distruggendo tutto.
Lancia qualche attacco contro il nemico, ma quello li schiva tutti.
-No! – penso e richiudo gli occhi. Non ce l’abbiamo fatta, non è diventato un Super Sayan di quarto livello.

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Capitolo 27
*** Il Super Sayan 4 ***


Sento dei passi pesanti avvicinarsi sempre di più verso di me.
Un’enorme mano mi afferra e mi solleva da terra.
-Mi dispiace…Goten…
Dopo di che quella enorme mano mi stringe così forte che quasi non respiro. Non posso fare a meno di urlare.
Mi sta facendo malissimo. Possibile che non se ne renda conto? No, certo che no, come potrebbe? Vegeta me lo ha detto, lui è l’unico in grado di controllarsi in quella forma.
E’ tutta colpa di quel demone. Se solo avessi un altro po’ di energia gliela farei pagare.
Goten mi stritola ancora e io urlo di nuovo.
Ho paura che questa volta sia finita davvero…e Goten ha rischiato per niente.
Sento bruciare gli angoli degli occhi.
Improvvisamente la stretta si allenta e mi sento cadere. Picchio a terra con forza e mi esce di bocca un gemito.
Si forma una luce e lo capisco anche senza aprire gli occhi dal tanto che è forte.
Poi sento chiamare – Seripa! – e dei passi affrettati nella mia direzione.
Sembra la voce di Goten, ma lui è uno scimmione, perciò non può essere lui.
La persona a cui appartiene la voce, chiunque sia, mi solleva il busto e mi sorregge la testa – Seripa! Stai bene?
Apro gli occhi. E’ Goten! Ma è diverso. E’ davvero più forte, lo capisco e non solo perché ha cambiato aspetto. Non ci credo, mi sembra impossibile!
Ha un’aria preoccupata.
-Credo…si…
Mi fa un cenno deciso e mi stende a terra piano.
Richiudo gli occhi e mi rilasso. Sono completamente stremata.
Ora è tutto nelle mani di Goten, io non posso fare di più.
Ed infine, svengo.
Mi risveglio dopo non so quanto tempo e qualcuno mi mette in bocca un fagiolo. Sorrido. Mi sento subito meglio.
Apro gli occhi e mi metto a sedere.
Mi guardo intorno. Tutto distrutto. Però il cielo è tornato limpido. Il collegamento con l’Aldilà è finalmente chiuso.
Goten mi tende la mano. E’ tornato normale. La afferro e lui mi aiuta ad alzarmi.
C’è anche Broly. Gli sorrido – Sei stato bravo, sai?
-Grazie… - mi fa un sorriso timido e mi guarda come per aggiungere qualcos’altro, ma poi ci rinuncia.
-Ce l’hai fatta allora – mi rivolgo a Goten – Mi dispiace ma non so cosa sia successo da quando hai raggiunto il quarto livello…io…non ho resistito di più, scusa
-Non devi scusarti, non avevi più forze, anzi sono sorpreso che tu abbia resistito così a lungo
-Comunque grazie Goten, ti devo la vita, un’altra volta. Con questa sono due…tre…?
Lui ride – Ti ho già detto che non mi devi niente
Gli sorrido, ma poi mi riscuoto – Vegeta! – Ma come ho fatto a non pensarci prima?
Mi guardo intorno, preoccupata. Mi esce un sospiro di sollievo quando lo vedo che parla insieme a Trunks e Bra. Stanno bene, tutti bene.
Poi vedo Gohan e Pan abbracciati che salutano Uub già in volo verso casa.
-Oh, peccato, volevo salutarlo… - dico, guardandolo volare via.
Goten mi guarda male.
-Cosa? Che ho detto?
In quel momento però suo fratello lo chiama, così lo raggiunge ed io rimango senza una risposta.
Vado dagli altri.
-Avanti, torniamocene a casa – ci dice mio fratello.
Annuiamo e ci alziamo in volo. Io, Bra e Trunks ci voltiamo indietro a salutare gli altri fino a quando non li vediamo più.
Arriviamo alla Capsule e Bulma ci corre incontro quando ci sente rientrare.
-Oh, per fortuna state bene!
-Avanti donna, abbiamo tutti fame, prepara da mangiare – dice Vegeta e poi se ne va in camera.
-Anche per me è un piacere rivederti, grazie mille! – gli urla lei, arrabbiata.
Mi brontola lo stomaco – Ehm...avanti Bulma se vuoi posso aiutarti, non prendertela, lo sai che è fatto così
-No, stai tranquilla – si calma – E anche voi ragazzi, andate a riposare, vi chiamo più tardi
Mi stendo.

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Capitolo 28
*** Dubbi ***


Ancora non capisco come Goten sia riuscito a diventare un Super Sayan di quarto livello.
Tutta la storia della sfera, credevo che guardandola ci si trasformasse in scimmioni, non che si passasse al quarto livello.
Era diversa, l’ho notato. E’ per quello che gli effetti sono cambiati?
Sono molto confusa.
Quando è pronto, come promesso Bulma ci chiama, così ceniamo, tutti stanchi e spossati.
Devo togliermi i dubbi che mi assillano.
-Fratellone?
Fa un verso interrogativo, come a dire “che vuoi?”.
-Ecco, io sono riuscita a vedere la Luna che hai creato per un momento, era diversa dall’altra volta, cos’è successo?
-Quella non era la Luna – mi spiega – Era la Terra come se fosse vista da un pianeta vicino
Rimango di stucco – Non sapevo potessi farlo
-L’ho imparato dopo…la scomparsa di Kakarot
-Oh…quindi è per questo che Goten è diventato un Super Sayan di quarto livello?
Annuisce.
-Capisco…
Non so come sentirmi. Orgogliosa di lui? Gelosa e invidiosa della sua nuova forza?
Nel dubbio, non ci penso e finisco la cena.
Che giornata, non vedo l’ora di andare a dormire.
Vado in camera, insonnolita, e mi trascino di fronte al letto, dopo di che mi ci lascio cadere sopra e mi addormento, senza neanche sistemarmi per bene.
Infatti la mattina successiva sono tutta dolorante per l’inumana posizione in cui ho dormito.
Mi stiro i muscoli. Non ci voleva.
Per fortuna poco dopo il dolore è passato.
Scendo e trovo Trunks e Bulma in cucina. Quest’ultima sta’ asciugando qualche stoviglie.
Prendo da mangiare – Buongiorno, Bra e Vegeta sono ancora a letto?
Prendo la tazza di caffè.
-No, in realtà – mi risponde Trunks con gli occhi incollati ad un giornale – Sono usciti poco fa, papà ha detto che si sarebbero allenati
Mi fermo con la tazza appoggiata alle labbra, perplessa.
Rimango così non so quanto, ma poi scuoto le spalle. Non è un problema.
Di certo Bra starà sudando.
Finisco di mangiare e vado alla finestra.
Il cielo è ancora un po’ grigio a causa di tutto il fumo dato dalla battaglia del giorno precedente.
Alcuni palazzi che si scorgevano ora non si vedono più e ci sono un sacco di macerie.
Che tristezza…
-Trunks, non credi dovremmo sistemare tutto con le sfere?
-Uhm? – chiede. Alza lo sguardo per un secondo, poi torna a leggere – No
-Come no? – guardo Bulma in cerca di una spiegazione.
-Vedi cara, le sfere non ci sono più…
La guardo confusa.
Mi racconta del sacrificio di Junior affinché le sfere non creassero più problemi, così alla fine ci rinuncio.
-Mi dispiace cara, purtroppo dovranno ricostruire tutto
-Non è un problema, stiamo già vendendo più del previsto – si intromette Trunks, sempre intento a leggere.
-Ah, certo, che bella notizia! – mi alzo – Raccontalo a chi non ha più una casa e ha perso i propri cari!
Me ne vado ed esco in giardino, arrabbiata.
Ma poi da quando gli interessa così tanto il suo lavoro?
Passeggio un po’ in giardino nervosa e quando svolto l’angolo per l’ennesima volta vedo Trunks con una cartelletta in mano che esce di casa e si alza in volo.
Devo assolutamente sfogarmi con qualcuno, perciò decido di andare a trovare Goten.
Arrivo di fronte alla sua casa e busso. Mi apre Chichi con uno straccio in mano – Oh, ciao Seripa, come stai?
-Bene, grazie…ehm…Goten è in casa per caso? – chiedo sbirciando dentro.
Lei mi fa un sorriso – Si ma non credo che ora possiate vedervi...
Mi fa cenno di entrare ed io la seguo mentre mi accompagna di fronte ad una porta.
La apre piano ed io guardo attraverso la fessura. Goten e Broly stanno dormendo: Broly ha occupato tutto lo spazio, steso a pancia in su con gambe e braccia allargate, mentre Goten per poco non cade dal letto, con la testa che ciondola dal bordo.
Mi viene da ridere e mi copro la bocca con la mano, mentre Chichi richiude la porta.
-La lotta di ieri lo ha stancato parecchio, mi ha raccontato tutto… - fa una pausa e sospira – E’ proprio come il padre
Le sorrido – Dovresti esserne fiera, anche se con Goku ho passato poco tempo credo di poter dire che è davvero fantastico
Annuisce – Hai ragione, eppure…rischiare la vita in quel modo…non mi sembra vero…
Le metto le mani sulle spalle – Chichi, lo sai che lo facciamo per la Terra e i suoi abitanti, vogliamo proteggervi, non devi rimproverarti se Goten vuole combattere come Goku e assomigliargli, è in gamba, è consapevole di rischiare la vita quando affronta i nemici e lo accetta…è felice di farlo – ripenso al suo sorriso poco prima della trasformazione – Se questo significa salvarvi…salvarci…
-Si – mi sorride – Grazie per essere passata comunque…glielo dirò quando si sveglieranno – fa una pausa e mi osserva – Sono felice che Goten si sia innamorato di te e non di qualcun altro
Lo dice con una semplicità tale che per un attimo non capisco il vero senso della frase.
Sento le guance scaldarsi e rido nervosa.
-Non…non so se…cioè…
Per fortuna lei mi blocca prima che io dica altro – Calmati, ho solo detto la verità
Scuoto la testa – Lui non ama me…lui…c’è Valese…loro credo…
Mi interrompe di nuovo – Sono amici, me lo ha garantito
Mi calmo un po’ – Scusa Chichi ma non credo che verrebbe a dirlo a te se si innamorasse, cioè non subito almeno…dopo un po’...
-Beh, con Valese c’è stato un periodo in cui stavano insieme, ma se mi permetti…non era una cosa seria secondo me, in ogni caso me lo ha detto proprio ieri, perciò non vedo perché non dovrebbe essere vero
Nel frattempo siamo arrivate alla soglia di casa.
-Cosa? Cos’è che è vero?
Mi sono persa nel discorso.
-Che ti ama, no? Beh, buona giornata, allora – mi sorride e poi chiude lasciandomi sola a fissare la porta.
Me ne vado, mentre inizio ad arrossire. Meno male che non c’è nessuno in giro.
Perciò Goten mi ama…o meglio, questo è ciò che ha detto a Chichi…ciò che mi chiedo è: io cosa provo?
Però per il momento rimango senza una risposta.
Ci tengo a lui, ma è amore?
Entro in casa e vedo mio fratello. Mi blocco e dischiudo le labbra. Accidenti, non dovrebbe vedermi in questo stato.
Mi fissa e poi afferma – Hai qualcosa
-No – inizio ad innervosirmi – Giuro, non ho niente, sto benissimo
Mi guarda scettico, allora urlo, neanche io so perché – Ti ho detto che non ho niente, lasciami in pace!
Corro in camera. Ma che mi prende?
Bussano ma io esito, non so se ho voglia di vedere qualcuno. Alla fine dico lo stesso – Avanti
Entra Bra, sorridente – Zia… - si blocca quando incontra il mio sguardo, allora mi dice risoluta – Okay, che è successo?
Esito di nuovo, ma lei mi osserva cercando di capirci di più, allora faccio un sospiro frustrato e mi butto sul letto a pancia in su – Perché tutti mi chiedono come sto, sto bene!
-Se ti vedessi non diresti così, sei rossissima e hai gli occhi lucidi, e tu non sei così, di solito
Non rispondo e fisso il soffitto.
Lei si siede affianco a me – Goten?
Serro le labbra e lei fa segno di aver capito.
-Ragazzi, esco un attimo! – ci urla Bulma.
-Si mamma, non spendere troppo!
-Senti chi parla! – si mette a ridere mentre esce di casa.
Bra rimane di fianco a me senza pressarmi.
-Beh, che rimanga tra noi – la guardo e lei fa un cenno.
Le racconto ciò che mi ha detto Chichi.
-Però lui, il fatto è che non può essere perché sta ancora uscendo con Valese, capisci? E io non so…non penso che…cioè…non credo…
-Ehi, tranquilla, se ti agiti è peggio – mi afferra per le braccia e mi guarda negli occhi.
Non so come, ma riesce a calmarmi un poco ed io torno a ragionare normalmente.
-Ascoltami, anche se ora Goten e Valese escono insieme non significa che stiano insieme, d’accordo? E se Goten ha detto a Chichi che ti ama, perché non dovrebbe essere vero? Cioè, secondo me, ha senso mentire su una cosa del genere alla propria madre? Io non credo
Rifletto sulle sue parole, ed in effetti ha ragione.
Solo che non so bene cosa provo io.
-Okay, non avrei voluto arrivare a tanto, ma non mi lasci altra scelta – Bra mi guarda determinata.
-Cosa intendi dire? – mi allarmo, le sue idee, ho imparato a capirlo, la maggior parte delle volte sono pessime. E questa volta non è da meno.
-Vi organizzerò un appuntamento!
Mi alzo di scatto – Non provarci! Posso farti molto male se voglio, non…
Ci interrompe un tonfo proveniente dall’ingresso.
Trunks sale di corsa e arriva tutto trafelato davanti alla porta della camera. Mi punta un dito contro.
-Allora è vero!
Lo guardo a bocca aperta. Non può certo averci sentito.
-Come scusa?
-E’ vero che anche tu lo ami?
-Oh ma insomma, io non l’ho certo detto a te, quindi non vedo come tu possa esserne venuto a conoscenza! Cioè…che lui mi ama
Mi fa un sorriso furbo – Ho incontrato Goten

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Capitolo 29
*** Dichiarazioni ***


-Cosa? E cosa ha detto?
-Non hai ancora risposto alla mia domanda
Prendo un respiro profondo – Non lo so, okay? Non continuate a chiederlo
-Avanti ammettilo, lo so che è così! – Trunks mi si avvicina divertito.
-Ascolta zia, non puoi essere confusa, d’accordo? Lo capisci se è vero o no, quindi vedi di capirlo, e se non lo ami diglielo e in fretta!
Mi assalgono e io mi butto di nuovo sul letto, con la faccia premuta contro il cuscino.
Ripenso a tutte le volte che sono stata con Goten e a come mi sono sentita.
Quando parlo di nuovo la mia voce è storpiata – Io…lo amo… - abbraccio il cuscino.
-Ah! Lo sapevo! Hai confessato! Certo che ce n’è voluto di tempo! – urla Trunks.
Mi alzo di scatto e gli do un pugno sulla testa – Tu vedi di stare un po’ zitto, chiaro? – mi balena in mente un pensiero – Scusa ma mica eri al lavoro?
Lui si blocca – Ehm…si…ecco…c’era un’assemblea e…
-Proprio per questo tu dovresti esserci! Stamattina eri così preso dal tuo lavoro, perché te ne sei andato?
-Ecco…io… - si volta e fa per andarsene dalla stanza, ma io lo afferro per la camicia e lo trattengo.
Si volta, sorridendo imbarazzato, ma io lo guardo seria, allora si fa serio anche lui.
-Oh insomma…io ci sto provando, però è inutile, quel lavoro non fa per me, è troppo noioso!
-Ah, il solito! – Bra da un pugno sul braccio al fratello.
Trunks la guarda divertito, ma poi torna a me – Comunque tu devi dirglielo, perché lui è molto insicuro e non sa se ricambi
-Cosa? Ma…
-Niente ma! – mi ordina Bra – Avanti!
Mi spinge fuori dalla porta di camera mia, mentre io punto i piedi.
Alla fine arriviamo fuori di casa e loro mi obbligano ad andare a cercarlo.
Mi alzo in volo, rassegnata. Non li potrò convincere a cambiare idea.
Volo per la città e mi guardo intorno.
Quando sono quasi convinta che sia tornato a casa ed inizio a rilassarmi però lo vedo mentre cammina insieme a Broly, sorridente.
Atterro dietro di loro, nascosta alla vista.
Non posso dirglielo se c’è anche Broly. Sarebbe troppo imbarazzante.
Li guardo, e vedo che si fermano di fronte ad una gelateria.
Broly vi entra, mentre Goten inizia a guardarsi intorno, mentre aspetta che torni.
Ora o mai più.
Mi avvicino e lo saluto.
-Ehi, ciao Seripa, ho saputo che sei stata da noi oggi, purtroppo… - si gratta la testa imbarazzato – Eravamo molto stanchi
-Già, ma non importa, avete fatto bene, così avete recuperato le energie
Guardo attraverso il vetro della gelateria nervosa. Per fortuna c’è coda.
-Hai tagliato i capelli – mi accorgo.
-Eh? Ah…si, mia mamma…ha detto che non le piacevano troppo lunghi…
Mi scappa un sorriso e mi immagino la scena “Teppista!”.
-Senti…io… – comincio.
Lui mi fissa in attesa ed io non riesco più a continuare. Non ce la faccio, proprio no.
Mi sorride – Posso dirti una cosa io?
Annuisco confusa.
Lui esita, ma alla fine si decide.
-Ti amo…non so perché ma è da quando ti ho vista in quel fiume che…non lo so…mi hai colpito in qualche modo e… - si interrompe e trattiene una risata – Sei rossa
Mi metto una mano in faccia – Cosa…no! No, non è vero!
Allora ride esplicitamente – Oh si
Arrossisco ancora di più.
Dopo poco finalmente si calma e si fissa le scarpe – Devo presumere che…insomma…è lo stesso per te?
-Io…credo, penso…si
Ecco…l’ho detto!
Goten si lascia sfuggire un sospiro di sollievo ed in quel momento riesco a capire quanto era nervoso poco prima, mentre ora ha rilassato le spalle, che erano in tensione come una corda di violino.
Lo abbraccio e lui mi stringe, felice di aver detto ciò che provo e che lui abbia fatto lo stesso.
Si sente un colpo di tosse vicino a noi. Ci giriamo e vediamo Broly con due gelati in mano che ci guarda un po’ scocciato.
Ci stacchiamo velocemente, e sento le guance accaldarsi per l’ennesima volta.
-Broly… - Goten ride nervoso e prende uno dei due coni – Grazie per il gelato
-Ciao Broly… - lo saluto nervosa.
Ma poi mi chiedo, c’è bisogno di esserlo? In fondo è un bambino. Noto che anche lui ora ha i capelli più corti.
-Si, ciao, Goten andiamo? – chiede impaziente.
-Certo amico – Goten mi guarda e poi torna a rivolgersi a Broly – Senti, se venisse anche Seripa con noi? Che ne dici?
Broly esita.
-Goten, avanti, è evidente che vuole stare da solo con te, non è un problema, tanto ci vedremo altre volte, non mancheranno certo le occasioni
Faccio per andarmene.
-No – mi ferma Broly – No, va bene
Allora gli sorrido – Grazie Broly, chissà che un giorno non potremmo diventare anche amici
Goten gli prende la mano e ci incamminiamo.
Ci fermiamo in un parco e ci sediamo su una panchina, mentre Broly finisce anche la punta del cono mettendosi in mezzo a noi. E’ una zona un po’ appartata e non c’è molta gente.
Stiamo chiacchierando del più e del meno, o meglio Goten e Broly stanno chiacchierando mentre io mi limito ad ascoltare e a fare qualche intervento di tanto in tanto, quando una ragazza poco più grande di noi ci adocchia.
Ci passa dietro e si appoggia con i gomiti alla nostra panchina interponendosi tra Goten e Broly.
Sorride a Goten e noto che gli avvicina una mano alla schiena, o almeno così mi sembra, non ci faccio molto caso, ma osservo la ragazza.
Goten si irrigidisce e diventa serio.
-Coraggio tesoro vedrai che ci sbrighiamo, basta che mi date i soldi e gli oggetti di valore – continua a sorridere – Ehi, che c’è? Non essere così rigido come un pezzo di legno o penseranno che non ti stai divertendo, ma tu ti stai divertendo, no?
La guardo malissimo stringendo i pugni. Ma come osa minacciarci? Per di più a mani nude.
-Gelosa tesoro? Meglio se ti calmi, non vorrei che il nostro amichetto qui si faccia del male, non credi?
Osservo meglio la mano che ha appoggiato a Goten e noto un riflesso metallico. Ha un coltello e lo sta’ puntando alla sua schiena!
Mi alzo lentamente, molto arrabbiata – Se te ne vai subito forse posso anche non farti tanto male, ma decidi in fretta o sarà peggio per te – affermo decisa.
Esito solo un secondo: le basterebbe spingere un po’ di più e…no, non glielo permetterò!
Lei si mette a ridere. Vedo che Broly è confuso, forse non si rende conto di ciò che sta accadendo.
-Vattene. Ora.
Allora lei mi guarda seria e lascia uno strappo nella maglia di Goten. Quando mi mostra nuovamente la lama vedo che è sporca di rosso. Lui sussulta e la guarda ancora più male se è possibile, stringendo i denti. Sta’ cercando di contenere la rabbia.
-Pensi forse che stia scherzando? – mi chiede la ragazza.
Mi avvicino – Penso che tu non sai con chi hai a che fare
Le afferro il polso velocemente e le scuoto il braccio per farle cadere il coltello, poi mi fermo, sempre tenendola stretta.
Lei apre la bocca sorpresa.
-Che c’è tesoro? – le chiedo più arrabbiata di prima – Hai perso qualcosa?
Nel frattempo Goten e Broly si sono alzati e ci stanno guardando.
Goten non è sorpreso, mentre Broly sembra non riesca a credere ai propri occhi.
La ragazza riprende l’arroganza di poco prima e guarda Goten.
Scuote la testa con falso rimprovero – Amico, sei messo male se ti lasci difendere dalla tua ragazza in questo modo…
Goten avvampa immediatamente.
Allora perdo la pazienza e mi sposto dietro di lei, piegandole il braccio dietro la schiena – Vedi di andartene e in fretta anche!
Lei fa una smorfia di dolore, ma vedendo Goten ride divertita – D’accordo – mi guarda – Ora lasciami
La spingo via e le dico seria – Credimi, lui è molto più forte di me, non c’è bisogno che io lo difenda e non ti piacerebbe sperimentarlo in prima persona
Quella indietreggia di qualche passo mentre ci osserva.
Raccoglie il coltello, senza smettere di guardarci, allora Goten le va velocemente di fronte e glielo sfila di mano delicatamente, dopo averle afferrato il braccio, mentre lei si blocca di nuovo stupita.
-Questo lo prendo io, grazie – le sorride – Ora puoi andare davvero, e non provarci di nuovo, o sarà peggio per te
Le lascia il braccio. La ragazza indietreggia, troppo sbalordita per parlare, e alla fine corre via.
Credo che abbia capito che non stavo scherzando a proposito di Goten.
La osservo mentre si addentra di nuovo tra gli alberi.
Goten guarda il coltello che ha ottenuto, riflette un attimo ed infine lo butta a terra nell’erba. Sorride – Non credo che ci servirà più questo…vogliamo andare?
Guarda Broly e lui annuisce sorridente e lo prende di nuovo per mano.
Ci incamminiamo sul sentiero che porta all’uscita dal parco, con Broly sempre al centro.
Mentre camminiamo, quasi involontariamente, questo prende anche la mia mano e fa ciondolare le braccia avanti ed indietro.
Sorrido tra me. Credo che ora siamo davvero diventati amici.

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Capitolo 30
*** L'entusiasmo di Broly ***


Più tardi arriva il momento di separarsi.
-Allora ci vediamo…domani? – chiedo.
-Si! Vero Goten? – Broly lo guarda implorante – Domani voglio andare a vedere la stanza della gravità! Vero che possiamo?
Goten gli sorride e mi guarda – Solo se loro sono d’accordo, amico
Allora Broly si volta verso di me in attesa.
-Non c’è problema – affermo sorridendo a mia volta.
-Evviva! – esclama allora lui – Grazie Seripa! Che bello!
-Ci vediamo domani allora – saluta Goten, prendendo Broly per mano – Avanti andiamo adesso
Broly annuisce e se ne vanno.
Torno anche io alla Capsule e mi fiondo in camera.
Un secondo dopo aver chiuso la porta però bussano e non faccio in tempo a dire avanti che si apre.
Trunks e Bra corrono dentro e si chiudono la porta alle spalle.
Si siedono sul letto a gambe incrociate e mi sorridono.
-No – dico – Non ho intenzione di raccontarvi nulla
Sto per aprire la porta e scendere quando la voce di Bra mi interrompe – Oh, se preferisci che ne parliamo più tardi a cena…
Mi fermo con la mano sulla maniglia e mi volto con uno sguardo assassino. Loro continuano a sorridere.
-Voi due me la pagherete – dichiaro, ma esito – Però…va bene
Mi siedo anch’io sul letto – Non state a mettervi comodi, non ce n’è bisogno – dico – Gliel’ho detto, fine del discorso, ora sciò!
Mi guardano a bocca aperta.
-Tutto qui? – chiede Bra – Sei stata fuori l’intero pomeriggio e tutto ciò che hai da dire è “gliel’ho detto”?
Annuisco – E’ quello che volevate sapere, no? E io vi ho accontentato
-D’accordo, allora chiederò a Goten – Trunks esce dalla stanza con aria di superiorità.
Guardo Bra.
-Eh no, Trunks si accontenterà anche, ma io no, dettagli prego
La guardo male, ma lei è determinata. Sospiro – Come devo dirti che non è successo niente? Abbiamo solo fatto un giro con Broly, non è stato niente di che
-Broly? – fa una smorfia – Ma così non è romantico!
-E’ quello che sto cercando di dire da ore – ribatto.
Lei si alza ed esce dalla stanza, fermandosi poi sulla porta.
Si volta e mi fa uno sguardo eloquente – Ti tengo d’occhio
Ricambio il suo sguardo, scettica, poi lei mi sorride e se ne va.
Per fortuna quando arriva il momento di cenare Trunks e Bra non accennano a niente che riguardi Goten. Almeno sono stati di parola.
Il giorno successivo Bra si allena nuovamente con mio fratello. Si stanno impegnando moltissimo e rimangono dentro tutta la mattina.
Nel pomeriggio invece vengono Goten e Broly ed entriamo tutti e tre nella stanza della gravità.
Broly si guarda attorno affascinato.
Vado verso il pannello – Pronti?
Imposto la gravità e la macchina si accende. Broly riesce tranquillamente a muoversi, ma d’altronde sono reduci entrambi dalla Stanza dello Spirito e del Tempo.
Ci alziamo in volo e ci guardiamo a vicenda, ognuno cercando di capire chi farà la prima mossa.
Non sono mai stata paziente, ed inizio io: attacco Goten con un calcio, ma lui me lo blocca e contrattacca.
Broly si avvicina e si unisce alla lotta puntando anch’egli su Goten, ma quest’ultimo riesce tranquillamente a gestire anche lui.
Non c’è gusto. Aumento la velocità e colpisco più forte, e loro fanno lo stesso.
Personalmente voglio cercare di colpire entrambi, ma vedo che Broly si sta concentrando su Goten.
Sorrido e inizio a concentrare anch’io tutte le mie energie per lottare contro Goten.
L’interessato ci guarda – Ehi! Due contro uno? – sorride.
Lancio un’occhiata a Broly – Non lasciamolo neanche respirare!
Lui continua a rimanere concentrato su Goten ma sorride e fa cenno di aver capito, dopo di che pressa Goten ancora di più. Stessa cosa faccio io ed in men che non si dica lo mettiamo in difficoltà.
Ovviamente però lui non si arrende e dà il meglio di sé.
Più tardi ci fermiamo; è stato un bell’allenamento.
-Voi due complottate contro di me – ci dice Goten scherzando – Siete ingiusti!
Guardo Broly – Ops, ci ha scoperto – mi metto a ridere, e contagio anche gli altri.
Alla fine spengo tutto ed usciamo in giardino. Guardo in cielo, il Sole sta’ per tramontare.
-E’ già così tardi? – chiede Goten – Si vede che perdo la concezione del tempo quando si tratta di allenamento…beh allora grazie Seripa, ora andiamo – mi saluta e mi abbraccia.
-D’accordo – ricambio l’abbraccio e poi mi rivolgo a Broly – Ricordati che la prossima volta lo battiamo definitivamente – gli faccio l’occhiolino.
Se ne vanno ed io rientro in casa.
Sono tutti in sala e quando sentono la porta sbattere si voltano tutti verso di me.
-Ciao – saluto – Cosa fate di bello?
Li raggiungo e mi siedo con loro.
-Tu cosa hai fatto di bello? – mi chiede Bra.
-Allenamento, nella stanza della gravità
-Da sola?
-Con Goten e Broly
-Ehi – ci interrompe mio fratello – Chi ti ha dato il permesso di invitarli?
-Nessuno, devo avere il permesso? – guardo Bulma, fingendo innocenza.
Lei mi sorride e poi lancia un’occhiata a Vegeta reggendomi il gioco – No cara, può usarla chiunque voglia
Passa del tempo, e Broly si apre sempre di più con me ed andiamo sempre più d’accordo. E’ diventato l’ombra di Goten, tant’è che un giorno che vedo quest’ultimo senza Broly al seguito gli volo subito incontro preoccupata. Non c’è giorno che non stiano insieme, infatti non riesco mai a stare un po’ da sola con Goten.
Forse da una parte è meglio…non abbiamo ancora affrontato l’argomento su noi due come coppia. Dovremmo chiarire, credo, ma con Broly non possiamo certo metterci a discutere di questo.
-Dov’è Broly?
-Broly? Oh…è rimasto a casa oggi, non aveva voglia di uscire
Rimango un po’ stupita, non è da lui – Non sta male, vero?
Scuote la testa sorridendo – Non preoccuparti
Gli sorrido di rimando.
-Neanche ti ho salutato… - esito, indecisa, ma poi gli do un bacio sulla guancia – Cosa vuoi fare?
Lui però non fa caso alla mia domanda, ma assume un’aria grave.
-Tutto okay? – gli chiedo.
-Si, però…è una cosa un po’ strana in effetti, forse non è niente, ma ti dispiace se andiamo un attimo fuori città? Non percepisci anche tu un’aura…
-E’ uguale alla tua! – lo interrompo – E’ impossibile!
Lui annuisce – Per ciò vorrei capirci di più…
-D’accordo andiamo – lo sprono e mi allontano verso la fonte di quell’aura. Lui mi segue appresso e poco dopo ci troviamo in una zona brulla del paese.
Ci guardiamo intorno mentre continuiamo ad avanzare; siamo vicini.
Scorgo una piccola figura che si muove a terra ed un’altra in volo.
Mi concentro su quella a terra. E’…Broly? Sbatto gli occhi. Ma certo, questa è la sua aura!
Ignorando Goten atterro vicino a lui – Broly, che ci fai qui?
Lui alza la testa – Oh ciao Seripa, ci stavamo allenando un po’ separatamente, tu?
-Allenando? Chi?
Mi guarda stranito – io e Goten, no?
Mi guardo intorno e sopra di noi vedo due Goten che si guardano male.

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Capitolo 31
*** Il clone ***


-Credo…di vedere doppio – dico.
Anche Broly alza la testa, dopo di che non riesce a dire altro.
-Forse… - mi alzo in volo e lui mi segue. Ci avviciniamo ai Goten e li guardiamo. Sono identici.
Loro si voltano verso di noi e ci sorridono, poi tornano a guardarsi con odio.
Ci puntano entrambi il dito contro – Lasciali stare! – dicono in unisono, poi si guardano stupiti – Tu non toccarli!
Non ci sto capendo niente, ma che succede?
Uno dei due Goten dice – Io non dovrei toccarli? Non so chi sei, ma di certo so che sei un impostore, perciò non avvicinarti!
-Impostore? – ribatte l’altro – Sei tu che sei la mia copia! Chi sei?
Il primo Goten si avvicina al secondo minaccioso – Io sono Goten. Chi sei tu, piuttosto!
-Che cosa? – chiede il secondo, duro – Sono io Goten, quello vero, e faresti meglio ad andartene e tornare da dove sei venuto se non vuoi dei guai!
L’altro si volta verso di noi, offeso, e ci guarda preoccupato – Voi mi credete, vero? Sono io il vero Goten!
Io e Broly ci guardiamo, incapaci di reagire e molto confusi.
-No! – dice il secondo guardandoci e spostando poi lo sguardo arrabbiato verso l’altro Goten – Non dovete credergli!
Si avvicina a noi volando all’indietro, continuando a fissare il primo Goten con odio.
-Ehi! – il primo si lancia verso il secondo e gli blocca i polsi – Non devi avvicinarti, è chiaro?! Seripa, Broly, andatevene!
Io e Broly, quasi in stato di trance, indietreggiamo a poco a poco.
Il secondo Goten si libera i polsi con uno scatto e colpisce il primo – Zitto, brutta copia! E’ inutile, so chi di noi è quello vero, e non sei tu!
Il primo contrattacca – Tu menti! Scoprirò chi sei e perché ti spacci per me, vedrai!
Si mettono a combattere ed io e Broly ci allontaniamo.
Mi metto una mano sulla fronte, confusa. Chi è quello vero?
-Seripa? – mi chiama Broly preoccupato – Ma cosa sta’ succedendo? Perché ci sono due Goten?
-Non lo so Broly…mi sembra…un incubo quasi…
I due contendenti nel frattempo hanno aumentato l’intensità della lotta e si sono spostati molto lontano da noi.
-Ma…
Sentiamo una risata dietro di noi e ci voltiamo contemporaneamente.
Un uomo anziano con baffi e lunghi capelli bianchi li sta’ osservando soddisfatto, senza fare caso a noi.
-Ehi! Chi sei? – chiedo sospettosa – Cosa vuoi da lui, cioè…da loro…da Goten?
Finalmente lui sembra notarmi – Geniale, non credi? Vedi, ho ricreato esattamente una sua copia identica. Stesso corpo, stessi pensieri, stesso carattere, stessi sentimenti, stessi ricordi
Lo guardo furiosa – Allora sei stato tu! E quel…quell’essere ti sta’ reggendo il gioco! Chi è dei due?! Dimmelo!
Lui scuote la testa – Crede fermamente di essere quello vero, reale, ed è per questo che continuerà ad opporsi
-Ma…è una cosa orribile! – sento che sto per perdere il controllo.
-Ora non resta altro che aspettare, alla fine soccomberanno entrambi e poi…toccherà anche a voi
Dimentico la rabbia – Cosa? Che significa toccherà anche a voi?
Per tutta risposta quello si mette a ridere e vola via velocemente, scomparendo alla vista.
Troppo scioccata per fare altro, mi volto nuovamente verso i due Goten, che stanno continuando a lottare, ignari di ciò che è successo.
“Alla fine soccomberanno entrambi” ha detto quell’uomo. Ma io non posso permetterlo.
Mi riscuoto – Broly! Vieni! Dobbiamo fermarli!
Lui annuisce deciso e ci avviciniamo.
Io vado dietro uno dei due Goten e lo blocco, mentre Broly tenta di fermare il secondo ed alla fine riesce a tenerlo fermo.
-Lasciami Seripa! Lo eliminerò, non ci darà più fastidio!
Dall’altra parte, il secondo Goten non è da meno – Avanti amico, lo sistemo io, se mi lasci continuare giuro che non vivrà un giorno di più!
Lancio a Broly un’occhiata – Non lasciarlo!
-Seripa! – mi dice il Goten che sta’ tenendo Broly, sorpreso – Non dirmi che non mi credi! Sono io il vero Goten! Ascoltami!
Il Goten che sto tenendo io sorride trionfante – E’ evidente che anche lei ha capito chi è l’impostore, rassegnati! Dai Seripa, ora però lasciami…
Lo stringo più forte – Zitto, Goten! Non so chi di voi due è l’impostore, non ancora, perciò non possiamo lasciarvi andare, nessuno dei due
Loro si guardano, furenti, ed il primo, quello che sto trattenendo meglio che riesco, accusa l’altro – E’ tutta colpa tua, sei solo un’insulsa copia!
L’altro sta’ per ribattere, ma Broly lo precede – Ci sarà qualcosa di diverso tra voi, no? – mi guarda – Non possono essere esattamente uguali…
Si interrompe perché il secondo Goten si agita – Ti dimostrerò che sono io quello vero Broly! Non preoccuparti! Se mi lasci lo uccido, poi vediamo chi ha ragione! – il mio amico fatica a tenerlo fermo.
Anche il Goten che sto tenendo io allora si fa sentire – Sarò io ad uccidere te se non la pianti con questa messinscena, potrai anche convincere loro, ma con me non attacca!
Ho visto poche volte Goten arrabbiarsi in questo modo, la situazione sta’ precipitando, credo sia molto offeso che qualcuno sia riuscito a clonarlo in quel modo, e di conseguenza anche quello falso, che prova ciò che prova quello vero, deve essere parecchio arrabbiato.
Se entrambi credono di essere dalla parte del giusto, è impossibile scoprire chi dei due è la copia perché non diranno nulla che non sia la verità, secondo loro.
-Broly?
Lui mi fa un cenno, impegnato a trattenere il secondo Goten.
-Tu sei venuto qui con Goten, giusto? Non l’hai mai perso di vista?
-Si e prima che arrivaste voi è sempre stato accanto a me
Rifletto un attimo e poi chiamo Goten. Entrambi i ragazzi si voltano verso di me.
-Chi di voi è sempre rimasto con Broly?
Loro si illuminano sicuri di aver finalmente trovato la prova che cercavano e affermano – Io! – dopo di che si guardano ancora male.
-E siamo da capo…
-Ma scusa – protesta Broly – Uno di voi due prima è venuto qui con Seripa! Chi? – li guarda entrambi.
Loro si indicano con il dito a vicenda – Lui

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Capitolo 32
*** Il Dr. Gelo ***


-Bugiardo! – urla il primo Goten e, riuscendo a divincolarsi dalla mia stretta, si lancia sul secondo – Sono stufo di tutte le tue bugie!
Allora Broly lascia il secondo, preso dall’ansia, e quello contrattacca arrabbiato – Qui l’unico bugiardo sei tu!
Stringo i pugni, sto davvero iniziando a spazientirmi.
Volo in mezzo ai due Goten e li divido, creo due sfere e gliele lancio in pancia, una a ciascuno – Basta!
Quelli volano indietro di poco, le bloccano con le mani e le rispediscono indietro, puntando all’avversario accecati dalla rabbia.
Buona mossa se non fosse per il fatto che in mezzo a loro ci sono io, che, troppo sorpresa, non riesco ad intercettarle per tempo e vengo colpita al petto e alla schiena.
Cado a terra, riuscendo ad atterrare sulle ginocchia con le braccia in avanti. Mi si strappa la tuta su un ginocchio e si forma un taglio che sanguina un po’.
Non pensavo le avrebbero mandate indietro, dovrei rimproverarmi, ma i due Goten non me ne danno il tempo, perché in men che non si dica mi sono vicino e mi aiutano ad alzarmi.
-Stai bene? – mi chiedono in unisono, preoccupati.
Broly atterra di fianco a noi.
Faccio un sospiro frustrato – E’ inutile, se continuate così peggiorate solo le cose! – dico spingendoli via dopo essere tornata in piedi.
Mi metto a riflettere.
I Goten si guardano con odio ed uno dice all’altro – Hai visto, le hai fatto male! Questo prova chi di noi è il vero Goten!
-Io miravo a te, sciocco di un clone! Sei tu che le hai fatto male volontariamente!
-Io non…
-Zitti! – urlo, e quelli si bloccano e mi guardano a bocca aperta – Volete stare zitti un secondo? – continuo imperterrita – Almeno un secondo, sto cercando di pensare!
Li guardo furiosa e vedendo che finalmente non parlano più, aggiungo con lo stesso tono – Grazie!
Perché entrambi i Goten ricordano di essere rimasti con Broly e che la propria copia è arrivata insieme a me? Quell’uomo ha detto che il finto Goten non mente, perché crede realmente in ciò che afferma, ma ciò non può riferirsi anche a questo. O si?
-Seripa? – mi chiama Broly – Scusa, ma ti sei fatta male?
Interrompo il ragionamento – Oh, intendi questo? E’ solo un graffio – rispondo sorridendo mentre accenno al taglio sul ginocchio.
Lui lo osserva, poi si strappa un pezzo della manica della tuta e si avvicina.
-Cosa? Dai, non è necessario… - gli dico, ma lui ha già stretto il nodo.
-Sanguinava – mi dice e mi sorride – Così guarisce prima
Ricambio il sorriso – Grazie
I due Goten si guardano male per l’ennesima volta ed io lancio loro la stessa occhiata, allora quelli guardano a terra, imbarazzati.
Devo assolutamente fare qualcosa. Ritroverò quell’uomo e lo costringerò a dirmi quale dei due è il vero Goten e soprattutto perché ha fatto tutto ciò.
-Voglio vederci chiaro – dico ad alta voce – Broly, io vado a cercare… - esito, non è il caso che lo sappiano i due Goten, chissà quale sarebbe la loro reazione, probabilmente lo ucciderebbero immediatamente, senza pensare alle conseguenze, ma lui ci serve per riuscire a scoprire chi è quello vero - …quell’uomo che sai tu – gli lancio un’occhiata significativa, poi aggiungo – Ti autorizzo a fare loro del male se è necessario, purché non si uccidano a vicenda; e voi – guardo i due interessati – cercate di non esagerare, tutti e due, chiaro?
Loro annuiscono, scettici.
-Non sto scherzando. Torno tra poco
Mi alzo in volo, cercando di ricordare l’aura che avevo percepito in quel vecchio pazzo, ma mi blocco, perché mi rendo conto che in realtà lui non aveva un’aura.
-Tutto bene? – mi chiede uno dei due Goten, mentre l’altro mi guarda stranito.
-Oh si, tranquillo – parto verso una direzione a caso, ovvero quella in cui ricordo aver visto volare via quell’uomo.
E’ impossibile che non abbia un’aura, tutti hanno un’aura, a meno che…ma non può essere un cyborg…
Ricordo che C-18 mi ha spiegato che i cyborg non hanno un’aura, perché sono macchine, come lei o il suo gemello…se non ricordo male C-17.
Più ci penso, e più mi rendo conto che è così.
I due Goten però hanno entrambi l’aura, quindi il falso Goten non è un cyborg. E allora come può averlo creato?
Troppe domande, ed io devo trovare delle risposte e in fretta anche.
Vedo una figura volare nella mia direzione, anche se è distante. Poco dopo riesco a distinguerlo, è quell’uomo, ed ha un’aria corrucciata.
Mi passa affianco velocemente, ed io freno di colpo. Mi degna meno di un’occhiata.
Lo seguo e lo afferro per la maglia – Ehi, non così di fretta. Tu devi spiegarmi molte cose!
-L’originale e la copia non si sono ancora eliminati a vicenda! Perché ci mettono tanto? – mi chiede arrabbiato.
-Le domande le faccio io! Come hai fatto a creare un Goten identico?
Allora lui si mette a ridere – Mi è bastato un po’ di sangue, lui è il primo di molti altri automi migliori di tutti quelli creati finora!
Non può essere possibile…dove può essersi procurato il sangue di…
Stringo i denti: il coltello che Goten ha lasciato a terra…
Mi scaldo.
-Goten non è una macchina! Lui ha l’aura, non…come te! Dimmi chi ti ha costruito! Dove si trova?
Forse se fermerò il suo creatore il finto Goten farà qualcosa che ci permetterà di riconoscerlo da quello vero. Ne dubito, ma non ho molte altre possibilità.
Quello ride di nuovo – Io sono il grande Dottor Gelo, questo è il mio secondo corpo, prima di morire ho impostato il computer per crearne un secondo migliore di quello precedente e dopo anni è finalmente pronto! Nella mia memoria ci sono tutti i dati della mia vita passata – mi guarda fiero di ciò che è riuscito a fare.
-Mi hai mentito prima – gli dico – Entrambi i Goten dicono di essere rimasti con Broly quando non è così, uno dei due non ha detto la verità
-Ho inserito un nuovo ricordo nella sua memoria e ho tolto quello vecchio, il clone dice la verità così come crede che sia. Come vedi non ha mentito – mi sorride – Ed io nemmeno
Stringo i pugni – Allora puoi controllarlo!
-Posso solo modificare alcuni dei suoi ricordi, ma è abbastanza
Lo afferro per il colletto – Allora fai tornare subito alla tua creazione quel ricordo! – mi fermo, poi torno a scuoterlo – Anzi, disattivalo! E poi portatelo via e rottamalo! Un solo Goten basta e avanza, capito?
Lui ride di nuovo.
Quanto è irritante.
-E’ la mia migliore creazione e tu pensi che la disattiverò perché me lo chiede una sciocca ragazzina?
Chiudo la mano a pugno e lo guardo arrabbiata – Vuoi scommettere che cambierai idea?
Mi sorride – Prova a convincermi.
Allora non ci vedo più e gli tiro un pugno, ma lui si scansa all’ultimo secondo.
Lo guardo sorpresa. Beh, lo ha voluto lui.
Gli rifilo vari colpi e solo pochi vanno a segno, mentre quello si limita semplicemente a schivare o parare.
Mi innervosisco di più e aumento l’intensità, ma il risultato non cambia. Dopo un po’ che vado avanti però capisco che in quel modo non avrei concluso nulla, allora mi fermo. La benda improvvisata di Broly è anche caduta.
Quello ride – Sai il mio nuovo corpo è decisamente migliore del primo, anche se all’esterno sembra uguale
-Non mi importa niente del tuo stupido corpo, fallo tornare subito da dove è venuto! – gli urlo.
-Oh vedrai tra poco non esisterà più, così come il tuo amico
Stringo i pugni. Non sarà così.
Sento una voce che chiama il mio nome e mi volto. Broly.
Si avvicina a noi, ma rimane a distanza di sicurezza.
-I Goten… - mi dice con un tono preoccupato, lanciando un’occhiata al Dr. Gelo - …stanno di nuovo combattendo…non riesco a fermarli, sono troppo forti…per favore vieni!
Guardo il Dr Gelo e poi Broly, indecisa. Se me ne vado ora molto probabilmente non lo troverò più, ma di certo non posso lasciare che i due Goten si azzuffino tra loro.
Alla fine decido. Mi avvicino a Broly e parlo piano – Broly – indico lo scienziato – Non perderlo di vista, se se ne va seguilo, ma non devi lottarci, ho solo bisogno di sapere dove si trova, ma non ha l’aura perciò non posso rintracciarlo. Torno tra poco, verrò a cercarti
Mi annuisce.
Volo velocemente dove ho lasciato i Goten insieme a Broly e mi guardo attorno, finché non li vedo a terra mentre si fissano, pronti a ricominciare.
Hanno già qualche graffio.
Volo verso di loro più veloce che riesco, mentre quelli preparano un nuovo colpo.
Mi trasformo in Super Sayan per poterli contrastare, mi fiondo in mezzo a loro e mi becco due pugni in faccia.
Non mi hanno fatto troppo male e questa volta ero anche più pronta, però chiudo gli occhi, esasperata.
I due Goten mi guardano a bocca aperta. Fanno entrambi un passo indietro e mi dicono contemporaneamente – Scusa…non ti avevo vista, stai bene?
-La volete smettere o no di combattere tra voi? Non capite che in questo modo finirete per… – esito – …per esaurire tutte le energie!
Loro incrociano le braccia – Ha cominciato lui
Mi irrito ancora di più – Non mi importa chi ha cominciato! Dovete smetterla e basta! Invece di trovare scuse per fare a botte perché non provate a trovare qualcosa per cui andare d’accordo? Non dovrebbe essere difficile visto che siete uguali!
Mi guardano straniti. Non so perché sono così nervosa, ma non posso farne a meno.
Prendo un respiro profondo – Ora voi due vi sedete – punto il dito a terra – E vedete di non picchiarvi più. Io devo andare, non ho ancora finito con quello! Capito?
Uno dei due mi chiede – Quello chi, scusa?
-Ehm…uno…vi spiegherò poi, ora sedetevi e basta!
Volo via mentre quelli si accomodano per terra a qualche metro di distanza, incrociando le braccia.
Mi precipito verso il luogo in cui sento che si trova Broly. Si sono spostati.

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Capitolo 33
*** C-17 e C-18 ***


Vedo Broly e lo scienziato mentre si guardano in cagnesco.
Ho l’impressione che non si siano limitati a quello durante la mia assenza.
Arrivo di fianco a Broly e gli metto le mani sulle spalle – Grazie mille, sei stato bravissimo – lo spingo piano verso la direzione da cui sono arrivata – Ora però è meglio se te ne vai
Lui sussulta ed io ritraggo le mani – Scusa…ti ho fatto male? – lancio un’occhiataccia al Dr Gelo, che si limita a sorridere sotto i baffi.
-No, tu non c’entri, sto bene, ma tu…stai attenta…è…forte…
Stringo i pugni – Cosa ti ha fatto? Io…lo sistemo! Ora vede!
Sto per lanciarmi sullo scienziato, ma Broly mi prende un braccio.
-Aspetta…ragiona, dobbiamo scoprire come disattivare il falso Goten, se ora lo elimini non lo sapremo mai
Mi obbligo a calmarmi anche se è difficile. Ha ragione.
-Sai dov’è il computer che lo controlla? Lo ha detto?
Lui scuote la testa, allora faccio una smorfia – Ovviamente…
Mi metto a riflettere – Dobbiamo seguirlo senza che lui lo sappia, e forse ci porterà al laboratorio…
-Se rimaniamo qui non se ne andrà mai
-Ma se ce ne andiamo lo perdiamo un’altra volta
Incrocio tra loro gambe e braccia e mi metto a riflettere.
Guardo il Dr. Gelo. Sembra…impaziente. Sta aspettando che accada qualcosa. Non mi piace.
Si sente qualcuno gridare tra gli ansimi – Aspettami! Ehi! Lo sai che non riesco più a starti al passo!
Ci voltiamo e vediamo C-18 volare a gran velocità verso di noi, seguita da un Crilin molto affannato.
Si ferma vicino a noi e sbatte gli occhi, sorpresa, mentre Crilin appoggia le mani sulle ginocchia e riprende fiato.
Si guarda intorno e ci vede; quando i suoi occhi incontrano il Dr Gelo lei non può fare a meno di guardarlo parecchio arrabbiata.
Quando anche Crilin alza lo sguardo rimane senza parole, ma stringe i denti.
-Perché mi ha richiamato? – urla allora C-18 – Non sono più una pedina nelle sue mani ormai! Non può volere più niente da me!
Sento Crilin che sussurra tra sé – Se solo fossi più giovane gliela farei vedere io a quel pazzo!
Ma quello non fa una piega, sta’ aspettando che arrivi qualcun altro.
-Non mi ignori! – continua lei, e si lancia su di lui – Risponda alla d… - si blocca, perché lui le ha afferrato il polso della mano con la quale intendeva colpirlo con un pungo.
-Non siete mai stati molto pazienti, vero? – la lascia andare e lei vola un po’ indietro, guardandolo male.
Crilin, vicino a me, sta’ tramando di rabbia.
Sentiamo qualcuno avvicinarsi velocemente a noi e guardiamo tutti nella sua direzione.
Il nuovo arrivato è un uomo, anche se sembra ancora giovane, con capelli neri a caschetto ed occhi blu, ed ha un fucile in spalla.
E’ proprio identico a C-18…
Anche lui si risveglia dalla trance e si guarda intorno confuso, ma appena individua il Dr. Gelo i suoi occhi hanno un lampo di rabbia.
-Lei… - sussurra tra i denti, poi alza la voce – Come osa volere ancora qualcosa da noi dopo averci trattato in quel modo?
Vola vicino a C-18 e lo minaccia – Sparisca subito dalla nostra vista o la elimineremo di nuovo
-Non questa volta – risponde lo scienziato, dopo di che tira fuori un telecomando.
C-17 e C-18 stringono i denti, mentre quello continua – Non ho più bisogno di voi, avete già creato troppi problemi, non ho motivo di lasciarvi vivere ancora
I due fratelli si guardano decisi, ed in meno di un secondo ritrovano l’intesa che c’era stata tra loro.
Mentre C-18 gli dà una ginocchiata nello stomaco, C-17 gli tira un pugno dritto sul viso, dopo di che lo colpiscono entrambi sulla schiena con i pugni congiunti.
Il telecomando vola via.
Per poco non dimentico di chiudere la bocca. Quei due si intendono alla perfezione e fanno davvero un ottimo gioco di squadra.
Purtroppo non serve a molto perché il Dr. Gelo vola verso il basso di qualche metro, ma poi si ferma apparentemente illeso.
Guarda a terra e cerca il telecomando, e la stessa cosa fanno i due androidi, ma vedo che Broly, più sotto, lo tiene in mano. E’ riuscito a prenderlo prima che cadesse, fortunatamente.
Lo osserva e poi chiede – Cos’è? – alza lo sguardo sul Dr. Gelo incuriosito.
-Niente che ti riguardi, ragazzino, ridammelo forza
Allora Broly lo guarda male – Voglio sapere a cosa serve
-Ehi – sentiamo una nuova voce, ma io l’ho già sentita molte volte. Goten. Ci sono entrambi.
-Perché non premi? Così vediamo – propone uno dei due e l’altro annuisce.
Non dovrebbero essere qui…e poi…premere senza neanche sapere cosa accade…
-Ma cosa ci fate qui? Vi avevo detto di rimanere dove eravate!
-Il fatto è che non tornavate più e pensavamo fosse successo qualcosa, allora siamo venuti a cercarvi
Broly li guarda e poi guarda il telecomando, insicuro.
-No! Aspetta! – C-17 e C-18 gli vanno vicino, preoccupati e lui li guarda stranito dalla loro reazione.
-Broly… - mi intrometto – Forse è meglio se non lo premi, visto che non sappiamo cosa accadrà
-Io voglio sapere cosa succede però…
-Vuoi saperlo davvero? – chiede C-18 e si abbassa all’altezza di Broly, per guardarlo negli occhi – Beh…il fatto è che se lo premerai io e mio fratello verremmo disattivati…e noi non vogliamo che accada…
-Insomma, premilo e basta! – urla il Dr. Gelo.
Allora Broly lo guarda male, dopo di che dà il telecomando a C-18, che lo accetta volentieri.
Vedo che i due androidi tirano un sospiro di sollievo.
-Insomma, qualcuno ci spiega che succede? – chiede uno dei due Goten.
Mi avvicino a loro – Quello lì – indico lo scienziato – Ha costruito uno di voi due, il Goten falso
I due Goten si guardano straniti.
-Voi due dovreste essere già morti! – sbotta allora quello.
Stringo i pugni e mi ripeto che devo assolutamente controllarmi. Dobbiamo disattivare quello falso.
-Morti? – entrambi fanno una faccia confusa.
-Non ascoltarlo, Goten, non sa cosa dice, non morirai, dobbiamo solo trovare il modo di disattivare il clone e…
-Frena un attimo – mi dice il primo Goten – Dobbiamo disattivare uno di noi? – guarda l’altro e torna a guardare me – Cioè, per forza?
Devo averli guardati molto confusa perché si guardano nuovamente e si mettono a ridere.
-Abbiamo scoperto che abbiamo molte cose in comune – mi dice uno – E quindi…mi dispiacerebbe se lui se ne andasse…
L’altro sorride – Beh, siamo uguali dopotutto
Il Dr. Gelo ci sta osservando arrabbiato. Ovviamente vuole vedere distrutti i due Goten.
-Combattete! Uccidetevi! – urla loro.
Allora i due Goten tornano seri e gli vanno vicino – Ehi, non so chi sei e non mi interessa, ma tu non ci puoi comandare! – gli dice il primo.
-Esatto – conferma l’altro – Io non voglio più ucciderlo, poco ma sicuro. Perché dovrei?
Il primo annuisce – Già, perché?
Vado verso di loro e mi rivolgo al Dr. Gelo – E’ inutile, non vogliono più combattere tra di loro, rassegnati e mostraci dove si trova il computer che controlla il clone!
-Cosa? Vuoi dire che uno di noi ora è controllato da un computer?
-Sciocca ragazzina, il clone è completamente autonomo! Io posso solo modificare i suoi ricordi e disattivarlo
-Ecco perché entrambi ricordiamo di aver visto Seripa con l’altro – dice il secondo Goten, mentre il primo annuisce.
-Beh, in ogni caso non hai più motivo per lasciare in vita il tuo clone, perciò disattivalo – guardo i due Goten – Mi dispiace, ma capite anche voi che…due Goten…sarebbe…troppo strano…
Mi vengono in mente alcune immagini su una possibile vita con due Goten.
Decisamente non è il caso.
Loro guardano a terra, ma annuiscono.
C-17 e C-18 si avvicinano a noi.
-Ha costruito un telecomando anche per questo clone non è vero? – chiedo al Dr. Gelo – Come per loro – indico i due androidi.
-E’ così, ma non ho intenzione di disattivarlo!
Sento uno dei due Goten che sussurra – Un…telecomando?
Allora C-17 mi sposta senza troppi complimenti e si mette davanti a me – Non le permetteremo di continuare i suoi sporchi esperimenti, disattivi subito il clone e sparisca!
Quello si mette a ridere – Altrimenti?
Allora C-17 non ci vede più, velocemente si sfila il fucile da tracolla e lo lascia cadere a terra, dopo di che attacca il Dr. Gelo, furioso.
Inutile dire che neanche accecato dalla rabbia C-17 riesce a contrastarlo più di tanto. Il Dr. Gelo non fa altro che difendersi.
C-18 mi prende da parte – E’ diventato più forte – mi dice – Prima non era così abile e veloce!
Scuoto la testa – Lo fermerò, te lo prometto, ma prima ci serve il telecomando e finche non ci dice dov’è non ho intenzione di ucciderlo…Goten…beh, forse non lo dimostra ma se lo conosco bene come credo, ora deve essere molto confuso
Si, me la pagherà. Sarò io a eliminarlo.
Sento delle mani strette sulle spalle e mi volto. Uno dei due Goten mi guarda preoccupato, poi sposta lo sguardo a terra – Sono…sono io il clone…

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Capitolo 34
*** Un'altra copia ***


Lo fisso a bocca aperta – Ma…non puoi dirlo con certezza, voi due siete identici ed avete gli stessi ricordi, è impossibile stabilire chi di voi è quello vero e chi la copia
-No, ascoltami, mi sono tornati alcuni ricordi, non so come – si mette la mano sulla fronte – Ma ho sia i ricordi miei che quelli di Goten e so dove si trova il suo laboratorio e…il telecomando…
-I tuoi ricordi? Il Dr. Gelo aveva detto che il aveva cancellati dalla tua memoria! Non…
Lui mi zittisce – Non importa come, l’importante è che ora sappiamo dove cercare, intanto che quel…quel pazzo…è impegnato…andiamo
Assimilo la notizia. Sa dov’è. Allora mi riscuoto e gli annuisco. Non perdiamo tempo.
Il Goten vero ci raggiunge – Che succede? Vi vedo turbati
Allora l’altro prende la parola e gli spiega ciò che ha detto anche a me.
-Dici davvero? Ne sei sicuro? – il clone annuisce, allora lui aggiunge – Vengo anch’io!
-Se la situazione dovesse farsi critica voi…
-Non succederà – afferma C-18 – Lo terremo a bada noi nel frattempo, ma voi cercate di fare presto
Annuiamo ed il clone parte, sicuro. Noi lo seguiamo, ma Broly ci blocca – Dove andate? Vengo anch’io!
Goten si abbassa – E’ meglio se stai qui a controllare il Dr. Gelo
Guardo C-18, che è andata da Crilin. Stanno discutendo, ma poco dopo sorridono, si danno un abbraccio e C-18 consegna il telecomando a Crilin, che scende a terra e lo distrugge, dopo di che vola via.
Torno a guardare Goten e Broly, che si è convinto e ha deciso di rimanere.
Goten gli accarezza la testa – Torniamo presto, mi raccomando
Lui annuisce e il clone riparte con noi dietro.
Dopo poco arriviamo in una zona montuosa abbastanza deserta ed il clone ci guida in una caverna.
Appena entriamo noto che il laboratorio è molto simile a quello di Bulma, però ci sono molti progetti di vari automi.
Ci guardiamo intorno, mentre il clone trova subito il telecomando.
Ci viene vicino e lo consegna a Goten.
-Ecco, premilo e poi distruggilo. Non so bene cosa accadrà ma è meglio se state indietro
Noi facciamo due passi indietro, ubbidienti.
Goten fissa il telecomando – Allora…addio, Goten
L’altro gli sorride – Sono contento di essere te, mi piacciono i tuoi ricordi, e ora ne ho anche di miei…in fondo è come se fossi anche un’altra persona…
Noi sorridiamo entrambi di ricambio.
Ad un tratto però sentiamo dei suoni elettronici che provengono dai computer che fino ad un attimo prima erano assolutamente silenziosi.
Ci guardiamo intorno, confusi.
-Questi suoni li ho sentiti quando sono stato attivato – ci dice il falso Goten.
-Si sta’ attivando un altro clone? – chiede quello vero preoccupato.
-Io però non vedo altri telecomandi in giro, forse sta’ ancora lavorando…il Dr. Gelo non può rischiare che un clone si ribelli senza avere la possibilità di fermarlo, no?
Ci guardiamo a vicenda insicuri.
-Vado a dare un'occhiata – dico, ed inizio a fare un giro per il laboratorio. Ci sono molte cose, noto anche una benda sporca di sangue.
Arrivo in una zona coperta alla vista e vedo la mia immagine riflessa in uno specchio. Rimango perplessa, strano trovare uno specchio in un laboratorio.
Il mio riflesso si guarda intorno confuso – D...dove sono? – poi mi mette a fuoco, allora si immobilizza e i suoi occhi si illuminano di azzurro, tornando poi del loro colore originale.
Tutto questo mentre io la guardo a bocca aperta, espressione che successivamente imita anche la mia copia. Altro che riflesso.
La benda...era quella che mi aveva fatto Broly!
Stringo i denti mentre la seconda Seripa fa la stessa cosa. Come ha osato fare anche un mio clone? Me la pagherà.
Attacco la mia copia con un pugno e lei fa lo stesso. Devo assolutamente distruggerla, non posso permettere che ci confondano, come è successo con Goten. Blocco il suo pugno e lei blocca il mio, e continuiamo a combattere. Sbattiamo contro un bancone e degli oggetti cadono.
Si sentono dei passi affrettati verso la nostra direzione e poco dopo i due Goten spuntano da dietro la parete, sgranando gli occhi quando capiscono ciò che sta succedendo.
Ci corrono incontro e ci dividono, mentre noi continuiamo a dimenarci.
Alla fine capisco che è inutile dato che ormai non mi crederanno mai se dico di essere io quella vera, perciò mi calmo. Lo stesso fa il mio clone.
-Quel maledetto ha creato anche la mia copia! – dico.
-La mia copia – dice l'altra Seripa, lanciandomi un'occhiataccia – Va eliminata! Non abbiamo il telecomando per disattivarla, perciò non possiamo fare altrimenti
Stringo i pugni – Sarò ben contenta di assumermi questo compito, permetti? – Alzo il braccio per tirarle un altro pugno, ma Goten me lo blocca.
-Stai calma, sai bene che siete identiche e non possiamo distinguervi, quindi nessuno distrugge nessuno
Il clone di Goten interviene – Ricorda che entrambe credete di essere la vera Seripa, non state mentendo, perciò c'è la possibilità che tu sia la copia, oppure potrebbe esserlo lei
Stringo i pugni. No, non sono io la copia.
-Me la pagherà – sussurro.
Vedo che anche l'altra Seripa è molto arrabbiata.
-Insomma, non c'è motivo di lasciare ancora in vita quello scienziato, allora cosa aspettiamo? – chiede.
Annuisco.
Goten sorride – Visto? Avete già un obbiettivo in comune
La guardo e lei guarda me. Sorrido e le porgo la mano – Facciamogliela pagare
-Insieme – mi prende la mano e me la stringe.
-Ah no, ci sono anche io! – si intromette Goten.
Noi annuiamo.
Il clone di Goten sorride – Dategli una lezione anche da parte mia
Sto per prendere la parola, quando la mia copia dice – Goten, aspetta a premere il pulsante, ora abbiamo il telecomando, possiamo aspettare, può combattere anche il tuo clone, no? – fa passare lo sguardo tra loro due.
Esattamente quello che volevo dire io.
Entrambi sorridono e annuiscono.
Goten si mette il telecomando in tasca e si dirige all'ingresso, seguito da noi altri.
Voliamo al luogo dove si trova il Dr. Gelo.
Vediamo immediatamente Broly che ci guarda a bocca aperta – Ha...ha clonato anche Seripa... – stringe i denti e si volta a guardare il combattimento tra il Dr. Gelo e c-17 che nel frattempo sta degenerando. C-17 è a corto di energia e proprio in quel momento viene lanciato a terra, sbattendo violentemente.
C-18 vola da lui a soccorrerlo, ma noto che anche lei ha combattuto.
Allora Broly non regge più e si lancia su di lui, trasformandosi in Super Sayan.
A questo punto, è il Dr. Gelo a trovarsi in difficoltà, avendo appena concluso un'altra lotta.
Goten sta per volare da loro, ma lo fermo.
-Non vedi che Broly sta avendo la meglio? Lascialo fare, ormai è un bravo combattente
Purtroppo l'energia data dall'attacco di rabbia non dura molto e Broly viene colpito con forza in pancia, e cade a terra.
Guardo la mia copia, che ha la mia stessa espressione arrabbiata, dopo di che ci pariamo davanti al Dr Gelo, mentre i due Goten fanno la stessa cosa, ma da dietro.
Tutti e quattro incrociamo le braccia e uno dopo l'altro ci trasformiamo in Super Sayan.
Nessuna pietà.
Lui si guarda intorno, stringendo i pugni.
Lo attacchiamo in contemporanea e lo facciamo volare a terra.
Atterriamo vicino a lui e stendiamo le braccia, formando quattro sfere che lo vanno a colpire nello stesso momento.
Quando il nuvolone di polvere che si è formato si posa vediamo tutti i pezzi che formavano il suo corpo sparsi per terra.
Allora corriamo da Broly. Per fortuna poco dopo riesce a riprendersi e si rimette in piedi.

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Capitolo 35
*** Il telecomando ***


Andiamo da C-17 e C-18. Lui è molto provato, ma liquida le nostre occhiate ansiose con un gesto della mano.
-Sto bene, non è niente – ci sorride e si alza in volo.
C-18 allora gli vola vicino gli prende le mani – Qualche volta però vieni a trovarmi
Lui annuisce, poi ci fa un cenno e vola via.
Allora c-18 si volta a guardarci e ci sorride – Grazie – dopo di che se ne va anche lei.
-Coraggio Goten, ora puoi disattivarmi – dice il clone.
L'interpellato china la testa ma prende il telecomando.
Io e la mia copia ci prendiamo per mano. In fondo forse due Goten possono vivere insieme...
-Addio amici – lui ci sorride.
Io e l’altra Seripa salutiamo con la mano, stringendo le labbra.
-Addio… – Goten chiude gli occhi e preme il bottone.
Sento una scossa alla mano e mi stacco immediatamente dalla mia copia. Lei è circondata da scariche elettriche, caccia un urlo e cade in ginocchio appoggiando i palmi a terra e chiudendo gli occhi.
Guardo Goten e il suo clone, perfettamente integro.
Quel telecomando era per il mio clone, non per quello di Goten!
Ma allora l’altro dov’è?
Guardo l'altra Seripa senza sapere bene come mi sento e come dovrei sentirmi.
Tutto dura pochi secondi, finché non si accascia a terra e non si muove più.
Broly le corre vicino – S…Seripa…
-Broly, lei…era il clone…
Si volta a guardarmi e poco dopo annuisce e si rialza strofinandosi gli occhi.
Il clone di Goten è scioccato, ma anche quello vero non è da meno: chiude gli occhi e scuote la testa incredulo.
Gli vado vicino – Tranquillo, io sono sempre qui
Lui annuisce e mi prende le mani – E’ stato così reale…che tu…cioè…
Mi stacco e faccio segno di no con un dito – Non ti sbarazzerai di me così facilmente
Lui sorride, ma poi fa un sospiro – Ora però siamo da capo
Il clone di Goten interviene – Vado a ricontrollare il laboratorio, torno subito
Vola via deciso. Per ingannare l’attesa vado a dare un’occhiata ai resti del Dr. Gelo. Li guardo e vedo un dischetto rosso che spicca tra il metallo. Lo prendo in mano. Sembra quello di un telecomando.
Vado da Goten pensierosa e afferro quello che lui tiene ancora in mano. Osservo prima uno e poi l’altro, e alla fine concludo che si, è il bottone di un terzo telecomando uguale ai primi due.
Lo do in mano a Goten, arrabbiata. Come ho fatto a non pensarci? Era così ovvio!
Come se mi avesse letto nella mente Goten mi dice – Non potevamo saperlo, non rimproverarti troppo
In quel momento il clone di Goten atterra lì vicino – Niente! Non…
Goten mostra il dischetto rotto interrompendolo – Questo è il tuo telecomando
Lui lo prende in mano e lo osserva e dopo qualche secondo lo getta via, frustrato.
-E adesso? – chiede.
-Senti… - lo raggiungo e gli metto le mani sulle spalle – Non devi per forza essere disattivato…
Lui fa segno di no con la testa – Si invece, si creerebbero solo confusione ed equivoci, è meglio per tutti se non ci sarò più
Faccio un sospiro – Se è davvero questo quello che vuoi…forse so chi può aiutarci
-Davvero?
-Beh, si…Bulma potrebbe costruire un altro telecomando per disattivarti
Il clone fa un sorriso – Bulma! Ma certo! Dai, andiamo!
Noi annuiamo e tutti e quattro partiamo a gran velocità verso la Capsule.
Sono certa che potrà farcela, chi se non lei?
Uno dopo l’altro entriamo in casa.
-Bulma? – chiamo.
-Arrivo! – sentiamo gridare da una stanza vicina. Poco dopo Bulma ci raggiunge.
Si blocca a bocca aperta alla vista dei due Goten – Ci vedo doppio o…?
Loro si grattano la testa.
-Beh…ecco… - dice quello vero – Veramente no, lui è il mio clone…è una lunga storia…
Le vado vicina – Se hai un po’ di tempo ti raccontiamo tutto, c’è un favore che vorremmo chiederti
Lei continua ad osservarli, ancora confusa – Gli altri sono tutti usciti in fretta e furia, immagino che c’entri qualcosa…
Ci invita con un gesto della mano a sederci e noi iniziamo a raccontare.
Quando il clone le chiede se è possibile costruire un telecomando per disattivarlo, lei ci riflette – Non dovrebbe essere un problema…ma prima devo capire il tuo funzionamento
Lui annuisce – Certo, vado a prendere i progetti, ricordo di averli visti al laboratorio
Si alza, apre la porta e vola via.
Poco dopo la porta si riapre, ma anziché il clone di Goten entrano mio fratello con Trunks e Bra.
-Abbiamo visto… - inizia a dire Trunks, ma si blocca appena vede Goten – Tu…eri… - indica la porta e poi indica lui – Ma…
Goten si mette a ridere – Amico, dovresti vedere la tua faccia!
Dopo aver ripetuto la storia per l’ennesima volta Trunks fa un sospiro di sollievo – Pensavamo di essere tutti impazziti
Bra interviene – Siamo usciti a cercarvi perché volevamo capirci qualcosa, insomma due aure della stessa persona…ma non abbiamo fatto in tempo a raggiungervi
Trunks annuisce – Alla fine ci siamo accorti che eravate venuti qui, così siamo tornati
La porta si apre di nuovo ed il clone di Goten ci raggiunge – Oh, ciao ragazzi – saluta con un sorriso, poi appoggia dei rotoli sul tavolo – Ecco i progetti, Bulma
Lei si alza e li prende – Vado a dare un’occhiata, intanto fa come se fossi a casa tua
Si dirige verso il laboratorio mentre inizia a srotolare uno dei fogli.
La guardiamo andarsene. Dopo un lungo silenzio Bra decide di romperlo – Allora…tu sei il clone? – indica l’interessato e lui annuisce.
-Com’è essere Goten? I suoi ricordi sono belli?
Lui ci pensa su mentre guarda Goten, poi sorride – Molti si, soprattutto quelli che riguardano una certa persona… - mi guarda di sottecchi divertito.
Io apro la bocca e divento rossa, ma poi la richiudo di scatto e mi volto, imbarazzata.
Goten gli mette una mano sopra la bocca – Ma che dici?
Trunks e Bra ridacchiano mentre mio fratello rotea gli occhi. Broly invece sorride.
Il clone si toglie la mano dalla bocca ma senza lasciarla andare – Come quando vi siete allenati ins…
Mi alzo di scatto e gli vado di fronte puntandogli un dito sul petto, sempre rossa – Un’altra parola e giuro che non servirà più il telecomando
Lui si mette a ridere, ma lascia la mano di Goten – D’accordo, d’accordo…
Mi risiedo e lo stesso fa Goten.
-Oh si, e quando Seripa era appena arrivata e dormiva…
Lo zittiamo entrambi con un sonoro – Shhhh – unito ad un’occhiataccia.
In quel momento torna Bulma – Ragazzi mi dispiace ci vorrà più tempo del previsto per il telecomando…quegli schemi sono più complicati di quanto pensassi
-Non c’è problema, puoi fare con calma – dice il clone con ancora un accenno di sorriso sulle labbra – Quanto ci vorrà più o meno?
-Almeno qualche giorno
Bra sorride – Fantastico! Abbiamo qualche giorno per conoscere tutti i ricordi di Goten sulla zia!
Il clone si mette a ridere, mentre io e Goten ci mettiamo entrambi le mani in faccia.
-Si però mentre non ascoltano – Trunks fa l’occhiolino a Bra e lei annuisce complice.
Odio quando fanno così, sono quasi tentata di lanciare loro una sfera di energia per farli stare zitti.
-D’accordo allora… - Goten si alza e afferra il polso del suo clone - …noi andiamo, Broly, vieni? – chiede con una nota di impazienza, palesemente in imbarazzo.
-Ma io voglio sentire i tuoi ricordi
-Un’altra volta, ora è tardi, lo sai mamma com’è fatta, dai…
Broly sospira rassegnato e si alza – Va bene…ciao a tutti…
Goten trascina il clone fuori di casa, che punta i piedi – Ehi, lasciami, so come si cammina…
Io li osservo con un occhio aperto tra le fessure della mano e quando se ne sono andati appoggio la testa alle braccia incrociate sul tavolo.
-Beh, sarà meglio che mi metta al lavoro – dice Bulma e sparisce nel laboratorio chiudendosi la porta alle spalle.
-Ho fame – commento – Quand’è che si mangia?
-Conoscendo mamma oggi niente cena, sarà troppo presa con la nuova invenzione
Tiro su la testa di scatto – Come? Ah no, non ci penso neanche!
Mi dirigo in cucina e guardo tra le scorte, dopo di che mi metto a cucinare mentre Trunks e Bra mi osservano incuriositi.
-Glielo diciamo…? – chiede Bra.
Trunks fa segno di no con la testa con un sorriso divertito – Aspettiamo dopo cena

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Capitolo 36
*** Quotidianità ***


Alla fine porto a tavola tutto quanto e chiamo gli altri mentre mi accomodo.
Arrivano tutti tranne Bulma ma Bra mi assicura che possiamo iniziare a mangiare senza di lei e così facciamo.
Tutti fanno i complimenti, ma li liquido con un gesto della mano. Beh, tutti tranne mio fratello.
Quando arriviamo agli ultimi bocconi Vegeta prende l’ultimo pezzo di sushi che ho nel piatto e se lo mette in bocca senza troppi complimenti.
-Ehi! – protesto indignata – Quello era mio!
-Mh? – mi guarda senza capire mentre ingoia il boccone.
-Quello era l’ultimo pezzo di sushi ed era mio!
-Ah si? – tira indietro la sedia e si appoggia allo schienale con le mani dietro la testa – Quindi?
-Quindi non dovevi mangiarlo! – gli tiro un pugno sul viso che lo fa cadere all’indietro facendo ribaltare la sedia.
Trunks si alza e osserva al di là del tavolo, ma senza urgenza – Papà tutto okay?
Lui si rialza infastidito – E questo per cos’era?
-Si, tutto okay… - si risponde da solo e inizia a sistemare i piatti, aiutato da Bra.
-Era mio ed era il pezzo più buono! – ribadisco.
Vegeta mi indica un punto sul tavolo, tranquillo, ed io guardo. C’è un altro pezzo di sushi uguale a quello che era nel mio piatto.
Mi risiedo e lo mangio senza aggiungere altro mentre lui esce dalla cucina.
Sistemo poi i piatti che rimangono ed aiuto Bra e Trunks.
-Comunque – mi dice Bra mentre appoggia l’ennesimo piatto nella credenza – Non saremmo rimasti veramente senza cena, avremmo cucinato noi
Più tardi a letto sento dei passi in corridoio e la porta della camera di Bulma e Vegeta che si apre.
Apro un occhio solo e guardo le ore. E’ notte fonda. Bulma deve essere rimasta alzata un bel po’ per il telecomando.
Non dovrebbe sforzarsi troppo.
Il giorno successivo dopo colazione vado a cercarla in laboratorio e la trovo puntualmente china sui progetti mentre mangiucchia il bordo di una matita.
La tocco sulla spalla e lei si volta, sorpresa – Oh, ciao…scusa non ti avevo sentito…che ci fai qui? – torna a guardare il foglio.
-Non dovresti fare così tardi la sera – prendo una sedia e la porto vicino a lei, sedendomi con il viso rivolto verso lo schienale e le gambe larghe.
-Oh, non era così tardi – risponde poco concentrata. Si vede che ha altro per la testa.
-Senti, so che ti abbiamo chiesto un favore, ma non è necessario…
La porta si spalanca all’improvviso e mio fratello entra a passo di marcia con una tazza in mano. Riconosco l’aroma, è caffè.
La appoggia con poca delicatezza sul bancone vicino a Bulma. Lei lo guarda stranita – Grazie…sei gentile – gli sorride.
Sorrido anch’io – Accidenti fratellone, che ti è preso tutt’a un tratto?
Lui fa una smorfia – Se preferisci portarla a letto dopo che sarà crollata dalla stanchezza sul bancone fai pure, io non lo farò di nuovo – detto ciò se ne va velocemente come è entrato.
Guardo Bulma – Di nuovo?
Lei fa un sorriso imbarazzato – Beh…una volta per sbaglio mi sono addormentata qui e mi sono svegliata nel letto…credo sia successo in quell’occasione… - beve un sorso di caffè, pensierosa.
Sorrido – Tutte scuse, lui ti ama
-Lo so – osserva il caffè assorta nei suoi pensieri e fa un sorriso, ma poi torna seria – Ma ora devo assolutamente capire come funziona – batte un dito sul foglio – Sento che sono vicinissima alla soluzione!
-Non sforzarti troppo per favore, ogni tanto fai una pausa, anche tu hai diritto a riposare un po’
Lei si alza e mi spinge delicatamente verso la porta – Ti ho detto di non preoccuparti, sono abituata a ritmi molto più pressanti di questo
Mi lascio trasportare fino alla soglia e sospiro – Cerca solo di non crollare di nuovo, e ricordati che hai tutto il tempo che ti serve, non avere fretta
-Me lo hai già detto – sorride – Adesso scusa se ti caccio via così ma ho davvero bisogno di concentrazione – detto questo mi chiude la porta in faccia.
Me ne vado dubbiosa e decido di fare un giro. Arrivo in sala.
-Buon lavoro Trunks – gli faccio l’occhiolino.
-Lavoro… - lui fa una smorfia – Vedrai che riuscirò ad andarmene stavolta
-Oh, ci crediamo tutti – commenta Bra ironica.
-Fai prima a rimanere, sprecheresti solo energie – interviene mio fratello – Sai che ti obbligherò a tornare
Trunks batte un pugno sul tavolo – Vedremo!
Esco di casa e vado in città senza una meta precisa.
Entro in un parco. Ricordo di esserci già stata, è quello in cui abbiamo incontrato la ragazza con il coltello.
Soltanto che non l’abbiamo visitato completamente. Mi dirigo verso quella zona che non ho ancora visto. C’è un bello spazio erboso, si sta’ davvero bene.
Passeggio chiudendo gli occhi ed alzando la testa, c’è un bel tepore.
Potrei andare avanti così per ore, c’è davvero molto spazio e non ci sono ostacoli.
Ad un tratto però sento una folata di vento che mi passa sopra la testa e subito dopo una piccola esplosione dietro di me.
Apro gli occhi e mi volto di scatto. L’erba è nera in un punto.
Confusa, mi guardo intorno e vedo in lontananza tre figure: Goten, il suo clone e Broly.
I due Goten stanno lottando con un’espressione agguerrita sul viso.
Non avranno intenzione…?
Volo velocemente verso di loro e lancio due sfere, cogliendoli alla sprovvista, e loro volano indietro di qualche metro.
-Ragazzi! Adesso che vi prende? Possibile che vogliate di nuovo eliminarvi a vicenda?
Loro si guardano, sorpresi. Allora esito.
-Non…volete uccidervi…? – la loro espressione me lo conferma. Sempre a sproposito…
Mi gratto la testa in imbarazzo – Scusate…
Loro si guardano e si sorridono complici, e subito dopo mi colpiscono con due pugni, facendomi barcollare all’indietro.
-Ehi! – fingo indignazione, ma in realtà mi fa piacere, adoro allenarmi, soprattutto con lui e Broly.
Reagisco ed insieme combattiamo fino a metà pomeriggio, finché non crollo a terra con le mani sullo stomaco – Basta ho troppa fame, ho bisogno di energie, portatemi del cibo!
Gli altri si siedono sull’erba, esausti quanto me.
-Oh andiamo, che esagerazione! – dice Goten con un sorriso.
-Non sto esagerando – protesto – A colazione ho mangiato solo una torta con il caffè
-Una torta…intera?
-Lo so! E’ incredibile che abbia resistito finora dopo aver mangiato solo una torta, non è vero?
Gli altri ridono, anche se non capisco cosa ci trovino di divertente…
-Chichi cosa ha detto quando ha visto due Goten identici? – chiedo invece.
-Niente – Goten alza le spalle.
-Niente?
-No, è svenuta
Mi viene da ridere. Posso immaginarla perfettamente, ne sarebbe davvero in grado, ma mi trattengo.
Noto solo in quel momento che i due Goten hanno dei vestiti diversi, e mi spiegano che avevano deciso che il vero Goten avrebbe tenuto due polsini per distinguersi dal clone.
Dopo esserci riposati un po’ ci alziamo.
-Vi va di fare un salto da noi? Magari Bulma ha finito il telecomando
-Certo, perché no? – il clone sorride e gli altri annuiscono, così ci alziamo in volo e ci dirigiamo alla Capsule.
Entrati in casa andiamo subito al laboratorio, impazienti di sapere se ci sono novità, ma appena vediamo Bulma con la testa e le braccia appoggiate al bancone e l’aria abbattuta ci calmiamo.
Lei ci lancia un’occhiata ma poi torna a fissare il muro.
-Ragazzi… - sussurra il clone – Andate di là, le parlo io
Faccio un cenno ed esco, seguita da Goten e Broly, dopo di che vado direttamente in cucina e mangio qualcosa. Finalmente.
Quando sono piena raggiungo gli altri in sala e mi siedo sul divano di fianco a Goten. Ci sono anche Bra e Trunks.
-Ehi Trunks – gli dico sorridendo – E’ riuscita la fuga oggi?
Lui guarda a terra incrociando le braccia e borbotta un no.
Mi copro la bocca con la mano per evitare di ridere anche se non riesco comunque a trattenermi più di tanto.
-Allora – annuncia Bra – Adesso sentiamo uno dei ricordi di Goten sulla zia! Zitti tutti! – guarda Goten in attesa.
Pensa forse che sia il clone? In ogni caso, fortunatamente non è così.
L’interessato la guarda confuso, ma poi sorride – No
-Cosa? Perché no?
-Beh perché dovrei raccontarti dei ricordi personali di Goten? – mi guarda e fa l’occhiolino.
Io sorrido, capendo che sta’ fingendo di essere il clone, ma cerco di tornare subito seria.
-In fondo non è corretto, lui non vuole…non ne racconterò più – conclude, solennemente.
Gli altri allora lo guardano delusi.
-Goten ma perché stai facendo finta di… - copro immediatamente la bocca di Broly con la mano.
-Broly che dici? Goten è ancora di là con Bulma, lo sai… - gli lancio un’occhiata eloquente.
Lui mi guarda stranito – Mica era il clone che ha detto che… - gli tappo la bocca un’altra volta.
Per fortuna Goten viene in mio aiuto, cambiando argomento.
-Ma secondo voi qual è il problema? – chiede – Non dovrebbe essere così difficile…
Tutti si fanno pensierosi, me compresa.
In quel momento sentiamo dei passi sulle scale e mio fratello fa la sua comparsa, venendo verso di noi. Ha i capelli umidi, deve aver appena fatto la doccia.
Si ferma di fronte a Goten – Spostati
Lui lo guarda confuso – Come?
-Quello è il mio posto, spostati
-Non è vero che è il tuo posto! – protesto. Guardo Goten – Non alzarti, quando fa così è solo un prepotente
-Beh se vogliamo dirla tutta papà si siede sempre lì però – commenta Trunks.
-Nessuno ha chiesto il tuo parere! – gli urlo di rimando, dopo di che mi aggrappo a Goten – Lui rimane qui, se vuoi c’è un posto di fianco ai tuoi figli, via!
Indico l’altro divano. Non che sia molto più capiente, anzi in effetti non c’è posto.
Lui fa un passo di lato e spinge Goten verso di me, facendoci scivolare entrambi verso uno dei due braccioli del divano, ed infine si siede nel nuovo spazio che si è creato.
Incrocio le braccia e mi stacco da Goten roteando gli occhi.
Trunks, Bra e Broly ci stanno fissando.

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Capitolo 37
*** Abbracci ***


-Che c’è? – chiedo, arrossendo un po’.
Scommetto che è solo perché io e Goten siamo più vicini del solito.
Sentiamo altri passi.
Il clone di Goten ci raggiunge e si guarda intorno.
-Dove mi posso mettere? – chiede.
Vegeta indica il pavimento, ma lui lo ignora. Invece viene verso di me e mi tende la mano.
Io gliela prendo, confusa, e lui mi strattona, facendomi alzare, e si siede velocemente al mio posto.
Lo guardo male, ma lui mi sorride e picchietta le gambe di Goten con una mano.
-Siediti qui, no?
Guardo Goten, rosso in viso.
-Se vuoi… - mi dice.
Allora mi siedo sulle sue ginocchia, rigida e con le mani intrecciate in grembo, più rossa di prima.
-Cosa ha detto mamma? – vuole sapere Trunks.
-Beh, a quanto pare non sa come fare a collegarsi con il computer centrale perché c’è una specie di circuito che lo impedisce…speravo di poterle dare una mano però ci capisco meno di lei…
Allora lui si alza – Vado a vedere se posso aiutare io
-Ehi zia, comunque puoi anche rilassarti un po’, lo sai che sembri un pezzo di legno? – chiede Bra.
-Ha ragione – conferma il clone di Goten – Sembra che devi scappare da un momento all’altro dal tanto che sei tesa
Mi metto un po’ più comoda – Contenti?
Bra scuote la testa – Non ci siamo – si alza e viene verso di me, dopo di che mi spinge contro Goten, di modo da avere la schiena attaccata al suo petto.
Diventiamo entrambi rossi ed io faccio per tornare alla posizione di prima quando Bra mi blocca e mi spinge di nuovo – Ho detto che così va bene, sta’ giù – mi intima.
-Visto che Trunks si è alzato io potrei…
-No!
-Dai puoi appoggiarti tranquillamente, non gli dà mica fastidio – interviene il clone di Goten.
-E tu che ne sai? – chiedo e lui mi guarda come a dire “sveglia” – Ah, già…
Cedo alle pressioni con un sospiro rassegnato e mi metto comoda appoggiandomi a Goten, con le braccia a circondare il corpo, troppo in imbarazzo per fare altro.
Bra torna a sedersi, mentre Goten si irrigidisce e appoggia le mani al divano.
Faccio un altro tentativo – Sei sicura che non…
-No!
Trunks torna da noi sorridendo – Credo che per domani avrai il tuo telecomando, Goten – si blocca e ci guarda stranito – Amico, stai sbagliando tutto, lasciatelo dire – si mette a ridere e si siede.
Mi volto verso Goten – Diamogli una lezione, ti prego! Non lo sopporto!
Lui però non mi ascolta, invece ribatte – Perché tu saresti capace di fare di meglio, giusto? Allora saputello sentiamo tu cosa faresti?
Trunks sorride e si volta verso Bra – Sorellina, permetti?
Batte una mano sulle ginocchia e lei vi si siede e si appoggia a lui.
-Osserva – la circonda con le braccia, stringendola di più a sé, poi appoggia il mento sulla sua spalla – Questo è un abbraccio
Li guardo stranita.
-Che cosa ridicola… - sussurra mio fratello.
-E tu – Bra mi punta il dito contro – Guarda!
Mette le mani su quelle del fratello e si appoggia con la testa.
Io e Goten ci guardiamo dubbiosi se sia uno scherzo o se stiano facendo sul serio.
Diventerei più rossa se potessi, ma ormai ho raggiunto il limite.
-Avanti amico, non è così difficile – Trunks sorride divertito.
Alla fine imitiamo la loro posizione, insicuri.
-Si, tutto molto bello, ora però lasciami! – Bra si dimena e Trunks la lascia andare. Torna a sedersi a fianco del fratello e ci sorride.
Copro la bocca di modo da non farmi sentire dagli altri e mi volto verso Goten, parlando a bassa voce – Vorrei vedere se al posto di Bra ci fosse stata Pan…
Lui ride e scuote la testa – Non ce l’avrebbe fatta
-Ehi, di che parlate? – chiede Bra.
Io e Goten ci guardiamo, sorridendo complici – No, niente…
Torno a sussurrare – Alla prima occasione lo ripagheremo con la stessa moneta
Lui annuisce.
Mi rilasso e mi metto a pensare a quando potrebbe capitare l’occasione giusta.
I due divani che sono a casa di Pan hanno in tutto quattro posti, perciò bastano sei persone e Pan dovrà sedersi in braccio a Trunks, se contiamo che io dovrò fare lo stesso con Goten.
Sorrido, perché se la andiamo a trovare tutti insieme non avrà alternative. A meno che non voglia sedersi per terra. In questo caso, la convinceremo.
Mi volto verso Goten per sentire il suo parere ma mi accorgo che mi sta’ fissando.
-Tutto bene? – gli chiedo.
Lui annuisce e fa un sorriso divertito – E’ solo che mi piace quando sei assorta nei tuoi pensieri
Rido nervosa – Ehm…grazie…
Mio fratello gli dà una gomitata che ci fa sobbalzare entrambi e lo guarda male – Stai parlando con mia sorella
Mi stacco da Goten, alterata – Per l’appunto, sta’ parlando con me, tu non c’entri, quindi zitto!
Lo spingo, senza alcun effetto dato che siamo schiacciati nel divano.
Poi sorrido – Geloso
Lui alza un sopracciglio – Di te?
-Di me – confermo – Non vuoi che la tua dolce sorellina stia con un brutto cattivo mezzo Sayan, non è vero? Ah, senza offesa Goten
Trunks, Bra e Broly ridacchiano, mentre Goten torna rosso e guarda a terra.
-Tsk, credi davvero che mi importi se vuoi startene spaparanzata sopra al moccioso?
Annuisco – Geloso
Lui rotea gli occhi e torna a guardare fuori dalla finestra.
Mi appoggio di nuovo a Goten e dico sottovoce – Ho un’idea, domani ci presentiamo tutti a casa di Pan, i divani hanno quattro posti e allora… - sorrido.
-Oh si – sorride anche lui – Più tardi la sento
Annuisco.
-Mamma è lì dentro da ore… - dice Bra a Trunks – Sicuro che sta’ bene?
-Ma certo, poi in fondo non è neanche da così tanto tempo che sta’ lavorando… - lancia un’occhiata all’orologio - …sono solo…quasi le otto
Goten e il clone sobbalzano in unisono – Le otto?
Li guardiamo tutti.
-Siamo in ritardo…stavolta mamma mi uccide! – Goten mi fa scendere dalle gambe con delicatezza – E’ stato bello conoscervi ragazzi…
Il clone annuisce – Dite a Bulma che può rilassarsi perché non ci sarà più bisogno del telecomando…
Goten afferra la mano di Broly e lo fa alzare con urgenza – Forza, dobbiamo sbrigarci
Corrono fuori agitando la mano in segno di saluto senza darci il tempo di replicare.
Dopo un attimo di sbigottimento generale ci mettiamo a ridere, mentre mio fratello scuote la testa – Avere paura di una terrestre…come se potesse fargli qualcosa…
In quel momento Bulma ci raggiunge sorridente e si siede in braccio a Vegeta, mettendogli le braccia al collo – Ce l’ho fatta! Ora amore perché non inizi a preparare che tra poco mangiamo? Intanto io vado a sistemarmi
Lui scuote la testa – Puoi benissimo preparare tu anche dopo, io non ho fretta
Allora lei lo guarda seria – Ho detto di preparare che tra poco mangiamo, non era una domanda
-Ma...
Bulma gli mette un dito sulla bocca per farlo tacere con un’espressione arrabbiata sul viso – Non era una domanda, fallo e basta
Mio fratello incrocia le braccia e alza gli occhi al cielo, allora lei si alza soddisfatta e sale in camera.
-Scusa papà, cosa stavi dicendo dell’aver paura di una terrestre come se potesse farti qualcosa? – Trunks sorride divertito.
-Oh ma lei può fare qualcosa, è questa la differenza – detto ciò si alza e va in cucina.

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Capitolo 38
*** Nuovi amori ***


Il giorno successivo una delle prime cose che faccio è sentire se Bra e Trunks vogliono andare a trovare Pan insieme agli altri.
Loro accettano al volo.
Goten torna alla Capsule con il clone e Broly. Mi dice che ha chiesto a Pan, ma che lei la mattina ha da fare e perciò possiamo vederci solo il pomeriggio, ma non c’è problema.
-Allora ci siamo – dice il clone, poi sorride – La terza volta è quella buona, no?
-Se vuoi un consiglio, è meglio se ti siedi – gli dice Bulma.
Lui la guarda stranito, ma fa ciò che gli ha detto.
Attendiamo tutti con il fiato sospeso e Bulma preme il pulsante.
Il clone sobbalza, dopo di che chiude gli occhi e sviene. Cioè, è come se fosse svenuto o addormentato…niente urla o scintille. Ma il suo petto non si alza e abbassa più.
Nessuno ne sembra sorpreso a parte me, Goten e Broly. La mia copia non è certo stata disattivata in questo modo.
Mi avvicino a Bulma – Scusa ma sei sicura che sia davvero disattivato?
Lei mi annuisce, confusa.
Goten interviene – Il fatto è che quando abbiamo disattivato il clone di Seripa lei ha iniziato ad andare in cortocircuito o qualcosa del genere, si è fatta male credo, mentre lui… - alza le spalle.
Bulma scuote la testa – Non lo avrei mai fatto andare in cortocircuito, così è molto meglio, no? – sorride, e noi ricambiamo il sorriso.
Goten si rivolge a Trunks e Bra – Allora ci vediamo più tardi e andiamo da Pan, d’accordo?
Loro annuiscono, allora dopo aver salutato tutti lui e Broly se ne vanno.
-Vado ad allenarmi un po’, ci vediamo! – annuncio.
-Vengo anch’io – mi dice Bra.
Andiamo nella stanza della gravità e iniziamo.
Bra è decisamente migliorata. Tutte quelle ore ad allenarsi con mio fratello hanno dato i loro frutti.
Più tardi sentiamo picchiare sulla porta e ci fermiamo. Quella si apre e compaiono Trunks, Goten e Broly.
-Andiamo?
Scendiamo a terra.
-Di già? – chiedo.
Bra spegne la macchina ed usciamo.
Voliamo in gruppo verso la casa di Pan, e dopo aver bussato lei ci accoglie in casa.
Andiamo in sala e Pan ci dice di accomodarci e se vogliamo qualcosa da bere.
In quel momento il mio stomaco replica e io mi metto le mani sulla pancia imbarazzata – Magari qualcosina da mangiare…
Pan sorride – Tranquilla, non c’è problema
Va in cucina e noi ci accomodiamo. Goten e Broly su un divano, Bra e Trunks nell’altro. Io rimango in piedi. Guardo Goten grattandomi la testa – Ti dispiace…?
Lui fa no con la testa, così mi siedo.
Bra e Trunks si sorridono, scambiandosi un cinque con la mano.
Stavolta sono meno in imbarazzo, ma arrossisco comunque mentre mi sistemo.
Pan torna con del cibo per me e sorride quando ci vede, facendoci l’occhiolino.
Mi passa il vassoio e si guarda intorno, dubbiosa.
Io e Goten ci scambiamo un cenno.
-Pan perché non ti siedi in braccio a Trunks? – chiede Goten. Io annuisco.
Trunks si fa serio e diventa rosso – Come? No, non ce n’è bisogno…
Anche Pan è diventata rossa – Ha ragione, posso prendere una sedia, non c’è problema
-E stare scomoda? – interviene Bra – Avanti, guardali, perché non potete farlo anche voi?
-Niente storie – mi alzo e spingo Pan verso Trunks, facendola sedere fino a farla appoggiare a lui – Non rimarrai scomoda per colpa nostra, giusto, ragazzi?
Tutti annuiscono, eccetto Trunks che si irrigidisce.
Torno in braccio a Goten e lui si rivolge a Trunks – Osserva
Imita i gesti che l’amico aveva compiuto il giorno precedente, mentre io faccio lo stesso con quelli di Bra, mentre mi rivolgo a Pan dicendo – Ora guarda tu
Sorridiamo.
-Avanti amico, non è così difficile – dice Goten trattenendo a mala pena una risata.
Io mi copro la bocca con le mani per le loro espressioni. Ci stanno guardando straniti e rossi come pomodori al solo pensiero di fare una cosa del genere.
Cerco di darmi un tono e mi rivolgo a Goten – Quello che “non è così difficile”…
Alla fine non ce la faccio e scoppio a ridere perché Trunks diventa ancora più rosso.
-Senti Trunks, se non vuoi mi alzo, davvero, non è un problema – dice Pan imbarazzata.
Allora lui reagisce prontamente – No, no, non è che non voglio, ti sbagli…
-Insomma rilassatevi e basta! – Bra spinge Pan contro Trunks, poi prende le mani a quest’ultimo e gliele porta a circondare il corpo dell’amica – E niente più storie
Sorrido – Abbiamo risolto, allora Pan che racconti? E’ da un po’ che non ci vediamo
Lei tossisce nervosa – Beh, non ci sono novità particolari…e voi?
-Sappi che potrei batterti – le dice Bra con un certo orgoglio – Mi sono allenata parecchio
Pan sorride divertita – Credi? Vedremo…
Ci mettiamo a parlare del più e del meno e a poco a poco capisco che, forse senza neanche rendersene conto, Trunks e Pan si sentono sempre più a loro agio l’una tra le braccia dell’altro.
Sorrido tra me.
Alla fine arriva sera. Il tempo è volato e neanche siamo usciti a fare un giro, troppo presi dalla conversazione.
Ce ne accorgiamo perché Gohan e Videl tornano a casa.
Lei ci saluta e poi si fionda subito in cucina, con un paio di buste della spesa da sistemare, mentre Gohan si sofferma a guardarci.
Soprattutto, indugia su Trunks e sua figlia, ancora abbracciati.
-Ciao papi – Pan sorride – Com’è andata oggi?
-Bene tesoro, grazie, ma cosa ci fate tutti schiacciati su quei divani minuscoli? Se eravate così scomodi da dovervi sedere l’uno in braccio all’altro potevate anche andare a fare un giro in città, non sarebbe stato meglio?
Pan guarda Trunks sorridendo – No, siamo stati bene anche così…
Lui diventa rosso e ride nervoso, perché Gohan gli ha lanciato un’occhiata non troppo amichevole.
-Beh, noi non vorremmo dare altro disturbo – mi alzo – Ora ce ne andiamo
Gli altri annuiscono e fanno lo stesso e dopo i vari saluti ognuno torna a casa propria.
Sulla strada di casa Trunks non fa altro che accusare me e Bra di aver complottato contro di lui e noi non facciamo altro che ridere per ciò che dice.
Il giorno successivo, nel pomeriggio, dopo una mattinata di allenamento esco di casa, da sola perché Bra e Trunks sono entrambi impegnati.
Decido di dirigermi verso la casa di Goten ed invitarlo a fare una passeggiata, ma a metà strada lo vedo che vola proprio nella mia direzione.
Mi fermo stranita. Non c’è Broly.
Per un attimo mi torna in mente il Dr. Gelo, ma mi dico che no, non può essere ancora vivo.
Anche lui ha rallentato e mi viene incontro sorridendo – Ciao Seripa, anche tu in giro?
-Dov’è Broly? – lo guardo sospettosa.
-Oh, tranquilla – ride vedendo la mia espressione – Vieni, ti racconto per strada – mi fa un cenno invitandomi a seguirlo, e così faccio.
-Stamattina ci siamo allenati – mi spiega mentre voliamo – Lui si stava divertendo così tanto che voleva continuare per tutto il giorno, io però avevo anche altre cose da fare, sai, con le commissioni per mamma non potevo rimanere a combattere fino a sera. Per fortuna però Pan è passata a trovarci così ora loro si stanno allenando insieme e lui è contento comunque
Annuisco con un sorriso immaginandolo.
Goten si sta’ muovendo sicuro per la città, ha in mente una meta precisa.
-Devi andare da qualche parte per caso?
Lui annuisce – Devo prendere alcune cose al centro commerciale…non ti dispiace vero?
Faccio di no con la testa – Era per sapere
Chiacchierando arriviamo al luogo prestabilito e compriamo ciò che gli serve.
Dopo essere usciti, Goten propone di andare al parco a fare una passeggiata ed io accetto al volo.
Sono contenta di passare un po’ di tempo da soli. Era da molto che non capitava.
Ci sediamo sull’erba ed io mi ci stendo tenendo le mani dietro la testa, mentre Goten fa lo stesso.
Rimaniamo ad osservare il cielo per un po’, finché non mi volto a guardarlo.
E’ immerso nei suoi pensieri, ma non sembrano molto felici.
-A cosa pensi? – gli chiedo, mentre mi tiro su e mi metto seduta.
Lui si volta a guardarmi, sorpreso, tornando alla realtà. Alza il busto e si mette a gambe incrociate. Fa un sorriso triste – A papà…a volte mi capita…scusa se non sono di molta compagnia…
-Dovresti esserne fiero – sorrido, cercando di tirargli un po’ su il morale – Goku è un guerriero eccezionale
Lui fa no con la testa – Non è questo…lo so che papà era davvero forte, anzi, per me è sempre stato il più forte. E’ solo che quando penso a lui…cioè…di lui ho pochissimi ricordi…vorrei che fosse rimasto, abbiamo passato così poco tempo insieme e avrei tanto voluto conoscerlo un po’ meglio…
Ad un tratto sembra accorgersi di ciò che sta’ dicendo, perché sbatte gli occhi e abbassa lo sguardo – Scusa, penserai che sono un egoista a parlare così, tu i tuoi genitori non li ricordi neanche…
Mi sorprendo – No che non lo penso! Ma che ti salta in mente?
-Anche Broly non ha mai conosciuto suo padre – continua imperterrito – Sai, quando ho combattuto contro di lui al torneo…nei suoi occhi c’era determinazione, ma sotto sotto ci ho visto anche tristezza e delusione…ero curioso di sapere perché un bambino così piccolo non provasse nient’altro che quello, nessuno dovrebbe, e volevo che sapesse cosa significa avere qualcuno che ti è vicino, così…ho fatto quel che ho fatto…credo…non so, in parte penso di essermi riconosciuto in lui…
Io rimango interdetta. Nessuno si era mai aperto tanto con me. Non trovo niente di meglio da fare se non avvicinarmi e circondargli un braccio, quasi automaticamente – Broly ti vuole davvero bene, per lui sei come il padre che non ha mai avuto…
Mi sento molto più sciolta quando sono da sola con lui, mi rendo conto. Se c’è qualcun altro non riesco ad esprimermi bene, ma così…beh, così si.
Lui annuisce – E’ questo che un po’ mi spaventa, non voglio deluderlo o ferirlo in qualche modo…lui è già stato abbandonato una volta, se un giorno dovessi andarmene per sempre…
Gli metto un dito sulla bocca con un’espressione determinata – Non provare a dire una sola parola di più – gli intimo – Tu non te ne andrai finché io non decido che puoi andartene, chiaro? E questo non accadrà mai. Broly avrà il suo papà, anche se non è quello biologico, io non permetterò mai che qualcuno ti porti via da lui
-O da me – aggiungo nella mia testa.
Lui mi sorride – Sono felice di averti incontrato – mi stringe di più – Sei sempre così ottimista, come se tutto andasse sempre per il meglio
Arrossisco un pochino – Anche io, tu sei la prima persona a cui mi sono affezionata dopo la nonna…non so perché, ma sei speciale. E’ per questo che non te ne andrai mai via da me, perché non permetterò mai che ciò accada – sorrido – E poi devo ancora batterti in un combattimento. Finché non ci riuscirò tu non…
Mi bacia.
Mi aspettavo di tutto, tutto tranne questo.
Ma questo è il tutto che ho sempre voluto.

Angolo autrice: Ciao a tutti, anche questa seconda serie dedicata alla sorella di Vegeta è purtroppo conclusa, spero davvero che vi sia piaciuta :) Purtroppo non ha avuto molte recensioni, ma l'importante è che chi la legge sia contento ^^
Ho una domanda per voi, perciò vi chiedo di recensire almeno questo ultimo capitolo e dirmi perfavore se vi piacerebbe che scrivessi una terza serie. Chi la vorrebbe? ^^
Grazie a ancora a tutti e alla prossima :)

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