Ogni Amore E' Una Favola

di Bunny05
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Casa Mia ***
Capitolo 2: *** Coincidenze. ***
Capitolo 3: *** La Musica Fa Parte Di Me. ***
Capitolo 4: *** Emozioni. ***
Capitolo 5: *** Il segreto di Jorge. ***
Capitolo 6: *** Lezioni Di Piano. ***
Capitolo 7: *** Tutti Soffrono D'Amore. ***
Capitolo 8: *** Cande e Ruggero Si Scontrano. ***
Capitolo 9: *** La Canzone Di Jorge. ***
Capitolo 10: *** Una Canzone Perfetta. ***
Capitolo 11: *** Facciamo Una Festa. ***
Capitolo 12: *** Lasciarsi Andare. ***
Capitolo 13: *** Imbarazzante. ***
Capitolo 14: *** Agitazione. ***
Capitolo 15: *** Famiglia Blanco. ***
Capitolo 16: *** Ritorno Ai Vecchi Tempi. ***
Capitolo 17: *** Un Duro Colpo. ***
Capitolo 18: *** Ritorno Alla Normalità. ***
Capitolo 19: *** Un Ragazzo Misterioso. ***
Capitolo 20: *** Comporre. ***
Capitolo 21: *** Due Modi Diversi Di Vivere L'amore. ***
Capitolo 22: *** Musica Magica. ***
Capitolo 23: *** Influenza. ***
Capitolo 24: *** Stelle. ***
Capitolo 25: *** Auguri Mechi. ***
Capitolo 26: *** Giochi Di Fiducia. ***
Capitolo 27: *** Cosa Sta Succedendo? ***
Capitolo 28: *** Perdere Il Controllo. ***
Capitolo 29: *** Facu E Alba Consiglieri. ***
Capitolo 30: *** Cosa Provo? ***
Capitolo 31: *** Sorpresa! ***
Capitolo 32: *** Quando Le Canzoni Parlano Da Sole ***
Capitolo 33: *** Tutto Cambia. ***
Capitolo 34: *** Lezioni Difficili. ***
Capitolo 35: *** Progetti. ***
Capitolo 36: *** Solo Amici? ***
Capitolo 37: *** Per OGni Cosa Che Si Forma C'è Ne Un'Altra Che Si Distrugge. ***
Capitolo 38: *** Happy Birthday Jorge. ***
Capitolo 39: *** Usare La Musica Come Sfogo. ***
Capitolo 40: *** Nulla Va Come Deve. ***
Capitolo 41: *** Crollo. ***
Capitolo 42: *** Perchè Sei Qui? ***
Capitolo 43: *** Registrazioni Video. ***
Capitolo 44: *** Canzoni Che Rispecchiano La Verità. ***
Capitolo 45: *** Confessioni e Scontri. ***
Capitolo 46: *** Non Posso Più Starti Lontano. ***
Capitolo 47: *** Incomprensioni Mortali. ***
Capitolo 48: *** Tra LA Vita E La Morte. ***
Capitolo 49: *** Il Destino Ci Riporta Sempre Sulla Stessa Strada. ***
Capitolo 50: *** Disperazione. ***
Capitolo 51: *** Risveglio. ***
Capitolo 52: *** Amici Perfetti. ***
Capitolo 53: *** Grandi Annunci. ***
Capitolo 54: *** La Semplice Verità. ***
Capitolo 55: *** Amor. ***
Capitolo 56: *** Affrontiamo Fran. ***
Capitolo 57: *** 1 Mese Dopo. ***
Capitolo 58: *** Nervosismo. ***
Capitolo 59: *** Vendetta. ***
Capitolo 60: *** Il Grande Show ***
Capitolo 61: *** Ogni Amore E' Una Favola ( The End) ***
Capitolo 62: *** Ringraziamenti e Informazioni. ***
Capitolo 63: *** COMUNICAZIONE INASPETTATA. ***
Capitolo 64: *** Informazioni capitoli Extra! ***
Capitolo 65: *** 5 anni dopo / Ancora Insieme. ***
Capitolo 66: *** 5 anni dopo / Paura ***
Capitolo 67: *** 5 anni dopo / Segreti scoperti. ***
Capitolo 68: *** 5 anni dopo / Ho bisogno di te ***
Capitolo 69: *** 5 anni dopo / Il complaanno di Martina. ***
Capitolo 70: *** Nascita. ***
Capitolo 71: *** Per sempre. ( The end ) ***
Capitolo 72: *** Una nuova storia Jortini. ***



Capitolo 1
*** Casa Mia ***


Casa Mia.
 
Io non ho mai creduto alle favole, al principe azzurro che arriva sul suo cavallo bianco e ti salva dalla strega cattiva, nella realtà le strega cattiva non è solo una, c’è ne sono tante e più che il principe azzurro che viene a salvarti esistono ragazzi che ti usano, l’amore vero non esiste, le favole non esistono o almeno così credevo. Ora che sono qua stesa a terra e non sento più nulla penso a lui, non avrei mai pensato di poter amare qualcuno, anzi sì ma non così tanto da morire per lui. E’ in questo momento che capisco che le favole possono esistere, sono più burrascose, più spaventose ma esistono, magari il principe non è un principe con il cavallo bianco ma quando ami tanto qualcuno per te è un principe anche se arriva su una bicicletta tutta rotta, non importa se il castello non è un castello perché lo diventa con la persona che ami, non importa se la nostre vite non assomigliano perfettamente alle favole perché ogni amore è una favola. E il mio ultimo pensiero è lui.
 
Otto Mesi Prima.
Che vita del cavolo, penso tra me e me, sto ancora litigando con mia madre, come sempre. Lei non capisce, non capisce me e quello che voglio, ma ora che ho 18 anni posso scegliere, scegliere la mia vita e fare quello che voglio realmente. << Sei sicura allora? >> domanda mia madre guardandomi dalla porta della mia camera, mi volto a guardarla, i suoi occhi scuri uguali ai miei mi guardano con aria di sfida, << Si sono sicura mamma >> dico << Voglio andare da papà >>. Quando avevo 12 anni i miei si separarono, forse è per questo che reputo l’amore una cosa stupida, loro non ne erano un gran esempio, io e mia madre partimmo per il Messico dopo il divorzio, diceva che io dovevo seguirla e che lei doveva cambiare il suo modo di vedere la vita, mentre io rinunciavo alla mia vita, ai miei amici. Mio padre restò a Buenos Aires con mio fratello più grande di due anni Francisco, non so dire quanto mi mancano, mi vengono a trovare ogni estate ma vorrei stare con loro. Mio padre è il contrario di mia madre, lui è più una mente aperta difatti è un musicista, lascia spazio a Francisco, gli fa fare ciò che gli piace, lo fa diventare ciò che vuole essere invece mia madre è più dura, severa, mi ha costretta a seguirla, a fare una scuola di moda che nemmeno mi piace, è ostinata a dire che io devo seguire le sue orme perché un giorno lascerà a me la sua linea di moda, ma io non la voglio, io voglio fare altro. << Non ti capisco >> dice lei frustrata e arrabbiata per il fatto che non voglio seguire i suoi piani per me, << Non è una novità se non ci capiamo >> rispondo io mentre vado in cucina e lei mi segue, << Vuoi andare via da casa tua? >> fisso mi madre e l’unica cosa che ci accomuna è l’aspetto fisico, ho solo quello di suo per il resto siamo completamente diverse, << Questa non è casa mia >> dico mentre mi verso un bicchiere d’acqua, << Buenos Aires è casa mia, Francisco è casa mia, Papà lo è >> afferro il mio bicchiere arrabbiata e torno in camera mia, tiro fuori le valige da sotto il mio spazioso letto. Mentre le riempio penso a quanto sia stata triste la mia vita qua in Messico, non ho mai avuto amici veri, a parte una ragazza che si è trasferita un anno fa e il mio ex ragazzo, Carlos che a dire la verità era più una ripicca per mia madre, un tipo ribelle, ma mi amava davvero e quando abbiamo rotto perché io volevo trasferirmi da mio padre si è arrabbiato parecchio. Non mi è mai piaciuto stare qua senza nulla che mi sia familiare, a parte il ragazzo di mamma, un poliziotto in carriera più giovane di lei, un brav’uomo nulla da dire, però che palle. Fisso questa stanza che non reputo neanche mia, ha il soffitto alto, è rosa con tutti dei fiorellini disegnati sulla parete dove sta il letto, una scrivania con uno di quei tavoli da disegno che uso solo per far felice mia madre ma non per far felice me, l’unica cosa che amo in questa stanza è l’armadio pieno di vestiti e la chitarra nascosta dentro. La afferro e la tolgo dalla custodia, ogni volta che la impugno un flusso di energia positiva mi scorre nelle vene, sento un getto di felicità esplodere dentro di me, ogni vibrazione, ogni piccolo suono che emana mi fa venire la pelle d’oca. Questo è il regalo di mio padre quando io partii per il Messico, un ricordo di noi, della nostra musica, di ciò che ci ha sempre unito. Non vedo l’ora di vedere quel bel muso di mio fratello, io e lui eravamo inseparabili e ora lui sta seguendo i suoi sogni che sono molto simili ai miei, da piccoli suonavamo e cantavamo insieme, un duo perfetto che è stato diviso per colpa di un amore finito male, sono cresciuta tra le grida di mia madre che urlava contro mio padre per i loro stupidi problemi, perché creare tutto questo se poi l’amore non aggiusta nulla in realtà?
 
Mi sveglio, porto le mie mani sugl’occhi per stropicciarmeli mentre mi riprendo per alzarmi, oggi pomeriggio ho il volo per Buenos Aires e non vedo l’ora di abbracciare i miei due uomini. Mi alzo dal letto e vado nel mio bagno, mi lavo la faccia e inizio a sistemarmi, mi guardo nello specchio, mentre mi vesto osservo la mia figura, sono alta e molto magra anche se mangio molto, sono così di costituzione, ho le curve ai punti giusti, mi infilo i vestiti che ho lasciato fuori dalla valigia ieri, dei pantaloncini di Jeans, una maglietta corta rosa e le Adidas bianche, mi trucco un po’, la mia carnagione è abbastanza scura quindi non ho bisogno di truccarmi troppo, un po’ di mascara sui miei grandi occhi marroni, da cerbiatta e un po’ di fard rosa sugli zigomi appena accentuati. Spazzolo i miei capelli che arrivano fino a metà schiena, castani chiari e decido di farmi una treccia laterale. Infilo le ultime cose nella valigia e esco per andare in cucina a fare colazione, al tavolo mia madre sta mangiando con Paul già con addosso la divisa, << Buongiorno >> mi dice lui, << Buongiorno >> rispondo evitando ogni contatto visivo, lui guarda per poco mia madre e poi si alza, << Beh io ora devo andare a lavoro >> da un bacio veloce a mia madre e poi si avvicina a me mentre mi preparo la scodella di latte, << Buon viaggio Martina, ci mancherai >>, io gli sorrido piano, lui non mi sta antipatico, anzi sono felice per mia madre che abbia trovato un uomo con la testa sulle spalle ma comunque per me è un estraneo, non riesco a vederlo come un mio patrigno ma più come un “Amico”. Afferro la mia scodella e mi siedo al tavolo e inizio a mangiare, << Allora conoscerai la nuova moglie di tuo padre e sua figlia >> parla lei, faccio cenno di sì con la testa. Mio padre due anni fa si è risposato con una donna che io non ho mai visto perché è lui che viene qua a trovarmi, io sono stata solo una volta da lui ma lei non c’era ancora, e a quanto pare questa donna ha una figlia e spero per lei che sia simpatica perché io non ho un carattere tranquillo, sono piuttosto schietta nel dire quel che penso, infondo sono cresciuta con una donna che di sentimenti non ne capisce molto, invece mio padre è più un tipo passionale, più umano. E’ vero, ho un carattere difficile, sono testarda, cocciuta e non mi fido molto delle persone, preferisco essere sincera che bugiarda, non mi importa di piacere a tutti perché a me non piacciono tutti è una filosofia di vita per me questa, siamo fatti per poche persone e non per chiunque quindi perché perdere tempo? Però c’è una parte di me che qua non sono mai riuscita a tirar fuori, quando canto mi sento una persona diversa, per me è come tornare bambina e credere nelle favole, bei tempi quelli, quando si aveva paura che la strega cattiva veniva a rapirci, quando credevamo che babbo natale ci portasse i regali, quando la mia famiglia era unita. << Non ci credo che te ne vai! >> dice lei con un filo di voce, << Mamma, io davvero non è perché non voglio stare con te, tu sei mia madre e anche se non andiamo d’accordo io… ti voglio bene >>, la guardo << Capiscimi, non è il posto >> dico abbassando la testa. Finisco di mangiare silenziosamente e poi torno in camera mia e chiamo papà, << Mia dolce Tini >> risponde lui, anche se non ci vediamo quasi mai lui con me è sempre dolce, affettivo, non mi ha mai fatto mancare nulla, mi chiama tutti i giorni, l’unica cosa è che non c’era mai fisicamente, quante volte avrei voluto un suo abbraccio. << Ciao papà >> dico << Alle due ho l’aereo >>, << Ok, ti aspetto in aeroporto >> dice e poco dopo riattacco. Ritorno in cucina e vedo mia madre prepararsi per andare a lavoro, << A mezzo giorno quando torno ti accompagno in aeroporto >> dice lei facendomi un piccolo sorriso. Le ore non passavano più, non vedevo l’ora di partire, di arrivare la, a casa mia, nel mio posto del mondo. Quando sento l’auto di mia madre arrivare, esco di casa e la guardo, non credo mi mancherà, anche se lasciare mia madre sola non mi rende pienamente felice io ho bisogno di andare via, è la vita che ha scelto lei non io. Il tragitto fino all’aeroporto è abbastanza silenzioso, quando accosta la macchina all’entrata dell’aeroporto si volta a guardarmi, << Allora stai attenta >> dice lei, io scendo dal'auto, tiro giù le mie valige e poi mi affaccio al finestrino, << Mamma >> dico facendo un sospiro, << Ti voglio bene e ci sentiremo tutti i giorni, poi ci vedremo te lo prometto >> dico, una lacrime scende sul suo volto e io le do un bacio sulla guancia e mi dirigo verso l’entrata mentre la guardo andare via. E’ colmo di gente, credo di non aver mai visto l’aeroporto così affollato, mi dirigo all’imbarco dei bagagli per consegnare le valige, dopo una fila di mezz’ora finalmente è il mio turno, consegno le valige e mi dirigo agl’imbarchi e mentre cammino infilo le cose che ho in mano in borsa. << Scusami ti è caduto questo >>.
 
Quando mi volto un ragazzo ha in mano il piccolo orsetto di peluche che Francisco mi regalò quando ero piccola, deve essermi caduto mentre lo mettevo nella borsa, mi avvicino afferro il peluche e mi volto per andarmene, << Non mi ringrazi nemmeno? >> io mi rigiro a guardare quel ragazzo che sta sorridendo e inizio a notare ogni suo piccolo particolare, è giovane e di bell’aspetto, ha i capelli mori arruffati non troppo corti, ha gl’occhi verde smeraldo, molto belli e molto profondi, un sorriso bianco a trentadue denti, con un fisico alto e sportivo, << Grazie >> dico io facendo spallucce e poi mi volto per andarmene, << Ehi ti ho per caso fatto qualcosa? >> domanda lui affiancandomi, << No, perché hai fatto qualcosa? >> domando guardandolo storto, << No è che mi è sembrato che c’è l’avessi con me, non mi hai rivolto parola >> dice, << Perché dovrei parlarti, nemmeno ti conosco. >> ribatto io e mi metto in fila per l’imbarco, lui mi guarda confuso, io sorrido e poi mi volto dall’altro lato. Quando saliamo sull’aereo prendo posto nella fila centrale sul corridoio, prendo il mio libro dalla borsa e inizio a leggere, quando alzo lo sguardo quel ragazzo è tre file davanti a me sui sedili laterali, per tutto il viaggio con la coda dell’occhio lo vedevo ogni tanto girarsi, mi domando quale problema abbia quel ragazzo, che bisogno c’è di continuare a girarsi per guardarmi, non sono mica un oggetto in mostra, ecco perché penso che l’amore non esista, le persone vengono viste come oggetti, da guardare e mettere in mostra, è così oggi, nessun sentimento solo persone usa e getta. Quando scendo dall’aereo già mi sento meglio, l’aria di casa mia, del mio posto. Le mie valige arrivano quasi per ultime e per fortuna quel ragazzo se ne è già andato, un altro sguardo e gli avrei detto qualcosa. Esco dall’aeroporto e mio padre ancora non c’è, dopo cinque minuti lo vedo arrivare, accosta e scende dalla macchina. Mi abbraccia sollevandomi da terra << Ciao Papi >> dico io con un gran sorriso, lui mi dà un bacio sulla fronte, io faccio un passo indietro e lo osservo, << Alejandro Stoassel hai fatto palestra? >> dico, mio padre è un bell’uomo, alto, moro dagl’occhi neri, << Un pochetto sì! >> dice lui ridacchiando. Carica le valige sulla macchina e ci dirigiamo verso casa, si casa mia, la mia vera e unica casa, << La mamma come sta? >> chiede, << Non saprei, è la mamma >> dico, lui sorride << Si lo so >>, << Vedrai Fran quanto sarà contento di vederti, non sta più nella pelle di riabbracciare la sua sorellina >>, << Io non sono più la sorellina, ormai ho 18 anni >> dico, << Si ma per Fran sei la sua sorellina >> e ride lui. Finalmente arriviamo a casa, è enorme proprio come la ricordo, parcheggiamo nel grande cortile di ciottoli, è una casa a due piani, sul davanti ha un enorme veranda di legno, è bianca e le finestre sono dello stesso legno della veranda, sul retro c’è una piscina enorme con tanti ombrelloni, un prato verde è enorme ed è circondato da alberi e fiori ovunque. Quando entriamo ancora non c’è nessuno, guardo un po’ la casa, la cucina è grande, modernissima, ha un’isola grande al centro e un grande tavolo sul fondo, tutta di marmo scuro e legno, le pareti invece completamente bianche per contrastare l’arredamento. Il salotto invece ha un arredamento nero, con il parquet scuro, le mensole e i tavolini di legno con appoggiati sopra tanti libri, statue e tanti altri oggetti, sulla destra c’è il camino, grande di pietra, davanti a esso un tappeto, già mi immagino seduta lì a scrivere canzoni. Al primo piano c’è anche l’ufficio di papà e un bagno, al piano di sopra mi ricordo che ci sono cinque camere e al piano sotto terra una stanza enorme per varie attività. << Sorellina >> sento urlare qualcuno e vedo Fran scendere dalle scale vicino all’entrata, gli corro incontro e gli salto in braccio, << Oddio sei cresciuta troppo >> dice lui guardandomi, << Non iniziare a rompere >> dico, lui continua a guardarmi sbalordito << Dovresti coprirti di più >>, io mi volto verso mio padre e lui ride, << Fran ha 18 anni ora >>, dopo qualche risata Fran mi obbliga a salire perché ha una sorpresa per me, mi mette davanti ad una delle porte << Su dai apri! >> dice. Spalanco la porta e rimango senza parole, << L’ho fatta io >> dice lui entrando dietro di me. Le pareti sono viola, ha disegnati fiori di varie grandezze bianchi, bordeaux e di altre tonalità di viola. Il letto e i mobili sono di legno scuro, alla sinistra ci sono due porte, una che va al bagno e una alla cabina armadio. << Wow >> dico abbracciando mio fratello, << Allora ti piace! >> dice lui sorridendo. Lo fisso e capisco che non è cambiato per niente, ha sempre gli stessi capelli arruffati castani chiari, occhi scuri come i miei, solo che ora è più alto. << La mamma? >> domanda Fran, io lo guardo e faccio un ghigno, << E’ sempre la mamma >> continua lui senza farmi parlare. Quando scendiamo sul divano due persone ci aspettano, << Tini >> parla mio padre << Ti presento Clara, mia moglie e Lodovica, sua figlia >> dice, << Piacere >> dico io, Clara è una donna bellissima, bionda con gl’occhi azzurri, sembra gentile, pacata e di ottime maniere, ha un fascino giovanile ma anche molto maturo. Lodovica ha una faccia simpatica, ha i capelli neri, gl’occhi scuri e vispi. La sua carnagione è molto chiara, lei mi sorride dolcemente come se fosse contenta di vedermi. Non sembravano madre e figlia, non si somigliano affatto. << Lodo >> dice Fran, << Potresti aiutare Martina a sistemare le sue cose >> dice, << Certo volentieri >> risponde. Loro due si conoscono da molto, conoscendo Fran tratterà anche lei come una sorella. Saliamo le scale senza dire una parola, lei continua a sorridermi, quando siamo in camera finalmente iniziamo a parlare, << Allora com’è il Messico? >> chiede lei, << A me non piace >> dico << Non per il posto, perché è bello ma perché non è casa mia >> dico, << Ti capisco >> dice lei, << Anche io ho vissuto per cinque anni in Italia mio padre era italiano, bella ma non era casa mia, sono nata qua >>. Mentre sistemavamo le cose parlavamo, la trovo una ragazza schietta, ma anche dolce e sensibile, mi piace come persona quindi non ci saranno problemi. Dopo un oretta scendiamo e stiamo ridacchiando << Avete già fatto comunella voi due >> domanda Fran, << Due contro uno, come farai a sopportarci >> dico ridendo, << Ah non ti preoccupare quando arriverà Jorge saremo pari >> dice lui mentre entriamo in cucina dove mio padre e Clara sono intenti a fare la lista della spesa, << Jorge? >> dico << E chi sarebbe? >>, << Beh il mio migliore amico, E’ da due anni che vive qua con noi >> parla mio fratello, io lo guardo ancora più confusa, << Jorge è il figlio di un’amica di Clara, vive qui perché va all’On Beat con Fran >> stavolta è mio padre a parlare, << E ora dov’è scusate? >> domando, << E’ tornato a casa sua per due settimane domani ritorna >> parla Fran, << E’ Messicano >> dice Lodo << I suoi non possono trasferirsi qui ancora per un po’ di anni per motivi di lavoro, quindi intanto sta con noi >>, << Già che è Messicano mi sta sulle palle >>, Fran, Lodo e Clara si mettono a ridere << Martina >> mi rimprovera mio padre << Non essere volgare >> e poi si mette a ridacchiare pure lui. << Quindi siamo in quattro ragazzi qua! Wow, ci sarà da divertirsi >> dico mentre prendo un chicco d’uva dal cesto di frutta sull’isola << In Messico ero sola, sarà strano vivere in mezzo a tanta gente >>. Sono in salotto con Lodo seduta in parte a me e Fran seduto in terra davanti a noi, stiamo parlando e ridendo, << Digli di quella volta che sei caduta dalla bici e sei finita nello stagno dei signori Lopez solo perché pensavi che il marito fosse un feroce assassino >> dice mio fratello ridendo, << Sei stato tu a dirmi che era un assassino, io ero piccola >> ribatto dandogli una pacca sulla testa, << E appena se l’è trovato davanti ha iniziato a pedalare velocemente e non ha frenato, la bici si è inchiodata ai massi dello stagno e lei è finita dentro >> Fran piangeva dal ridere, << Sei cattivo però >> dico << Anche io ho tante storie su di te >>, << Guai se le racconti >> mi minaccia lui scherzosamente << Se no sai qual è la punizione >> afferma, << Non soffro più il solletico Fran >> esclamo io, << Menti >> lui si alza, venendo verso di me e con le mani mima il solletico, quando è vicinissimo lo fermo << Ok, Ok! Lo soffro ancora >>, lui scoppia a ridere << Sei sempre la solita Tini, non ci casco più >>, << Mi piace il tuo soprannome >> esclama Lodo << E poi potrei raccontarti anche io tante cose di Fran che magari non sai >> continua lei << E io non soffro il solletico >> ridacchia, << Troverei comunque un modo per fartela pagare >> gli risponde lui. Ad un tratto la porta si apre, mio fratello fa una strana espressione, << Jorge! Come mai sei già tornato? >>.
 
P.S.: SORPRESA!! Lo so che sto già scrivendo una storia, ma… già sono fuori di testa, forse sarà il caldo, ma ho talmente tante idee in testa che vorrei chiudere gl’occhi e trovarle già scritte per farvele leggere, davvero! Siccome oggi avevo degl’impegni e sono saltati e che con l’altra storia sono abbastanza avanti senza pensarci due volte ne ho scritta un'altra. Sarà più strutturata come storia, quindi non la pubblicherò tutti i giorni come faccio con l’altra perché la voglio costruire bene, scrivere bene e pensarci molto molto bene, quindi spero perdonerete la lentezza con cui scriverò questa. Spero che la seguirete e che l’apprezzerete. Per ora vi lascio il primo capitolo e spero che vi piaccia. Un abbraccio e un saluto. Grazie già in anticipo perché so che sarete eccezionali. ;)
 

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Capitolo 2
*** Coincidenze. ***


Coincidenze.
 
Appena la porta si è aperta ho sentito una sensazione strana, come se un qualcosa di familiare, come se una sensazione già provata si avvicinasse a me. << Sorpresa >> dice una voce, mi giro e incrocio gl’occhi di quel ragazzo sull’aereo con me, lui mi guarda impietrito e poi poggia gl’occhi su mio fratello che sta andando verso di lui, << Amico che ci fai qua? Non dovevi tornare domani? >> chiede Fran entusiasta, << Sono tornato un giorno prima >> dice e poi mi guarda di nuovo e ritorna a parlare con Fran << Sono passato dai ragazzi pensando che fossi con loro, invece mi hanno detto che eri rimasto a casa >>, << Già, è arrivata mia sorella, vieni che te la presento >>, io mi giro verso Lodo e la guardo con una faccia disgustata e lei non capisce, << Martina >> dice mio fratello << Lui è Jorge, Jorge lei è Martina >>, io allungo una mano e faccio una risatina, << Andiamo bene >> dice lui a bassa voce, Fran ci osserva senza capire e Lodo si alza dal divano e si mette in parte a Fran, << Perché siete così strani? >> domanda Lodo che è schietta quanto me, io mi giro a guardarla e inizio a ridere << Lui era sull’aereo con me >>, << Mi ha anche importunato >> dico guardandolo con un sorriso, << Ehi non è vero >> ribatte lui, mio fratello lo guarda male << Gli ho solo raccolto una cosa che gli è caduta >> dice e mio fratello guarda me, << E poi mi ha importunato >> dico alzando le spalle, lui mi guarda a bocca aperta e Lodo se la ride sotto i baffi, << Jorge Blanco! >> urla mio fratello << Chi hai provato con mia sorella? >>, << Cosa? NO! >> urla lui, << Si invece! >> dico io girandomi verso di lui << Mi hai guardato per tutto il volo e volevo ammazzarti >> dico facendo un sorrisetto cattivo, << Non ci ho provato, prima di tutto che ne sapevo che era tua sorella? >> dice rivolgendosi a Fran, Lodo inizia a ridere fortemente, << Ti ho fatto vedere delle sue foto! >> risponde Fran << Ci sono in giro foto per la casa di Martina >> dice indicandomi con la mano, << Si di quando era piccola, non mi hai mai fatto vedere una suo foto da… così! >> dice indicandomi anche Jorge, Lodo mi prende a braccetto e mi guarda con le lacrime agl’occhi, << Comunque dai… L’hai vista? >> dice Jorge guardandomi, << Ehi cosa vuoi dire? >> dico guardandolo con gl’occhi socchiusi, << E’ un complimento accidenti! >> risponde, << Quindi ammetti che ci volevi provare? >> dice lui, << No! >> dice poco convincente, << Stai lontano da mia sorella >> lo minaccia, << Io non ci voglio provare con tua sorella >> dice e poi mi guarda per pochi secondi negl’occhi, << Su dai Fran non ha fatto niente, stavo scherzando, mi ha solo raccolto il pupazzetto che mi hai regalato >> dico poi tranquillamente. Lodo non smetteva di ridere, << Però che coincidenze >> dice tra le risate, in effetti era vero, Jorge il migliore amico di mio fratello che mi raccoglie l’orsetto che mio fratello mi regalò da piccola, sembra l’inizio di una favola, il destino si mette in mezzo e fa accadere coincidenze straordinarie, ma le favole non esistono, è stata solo una banale coincidenza. Mio fratello si sta scusando con Jorge e poi rimprovera me, << Comunque tu non ci provare comunque con lei >> gli dice, << Si, si ho capito Fran >> risponde Jorge. << Tu volevi farmi ammazzare da tuo fratello >> mi dice Jorge quando Fran va a prendere da bere, Lodo guarda Jorge, << Su dai, era solo uno scherzo >> dice lei, << E poi te lo meritavi >> rispondo io ridando insieme a Lodo, << Oddio siete malefiche >> ci guarda con una faccia buffa, << Vi daremo del filo da torcere >> lo guarda con aria di sfida Lodo, mio fratello torna e si siede tra me e Jorge facendo spostare lui. << Sei serio? >> gli chiede, << Si, tu stai lontano dalla mia sorellina >> dice serio mio fratello, << Io non sono più la tua sorellina >> sono irritata, << Già non è più la tua sorellina >> e mi guarda malizioso, << Prova a ridirlo! >> dice Fran a Jorge che ancora mi guarda, << Ah sei squallido >> gli dico << Fran non preoccuparti, uno come lui non fa proprio per me e poi siamo sinceri queste cazzatine per conquistare le ragazze non funzionano, non mi interessa nulla e non sono qua sicuramente per farmi imbambolare da uno come lui! >> seria e decisa guardo Fran e poi Jorge << E poi non sono più la tua sorellina e non mi va che mi stai addosso e che mi fai da protettore, me la so cavare e decido io con chi voglio o no stare! Lodo vieni andiamo a fare un bagno in piscina prima di cena >>, afferro la mano di Lodo e ci alziamo lasciando a bocca aperta sia Fran sia Jorge. Dalla porta entrano mio padre e Clara appena tornati dopo aver fatto la spesa, << Jorge che ci fai già qui? >> nessuno risponde << Tutto bene ragazzi? >> chiede Clara, io e Lodo ci guardiamo << Benissimo >> diciamo all’unisono, poi scoppiamo a ridere e andiamo al piano di sopra. << Sei una grande, li hai lasciati a bocca aperta tutti e due, nessuno c’era mai riuscito >> ride Lodo mentre camminiamo nel corridoio, << Prendi le tue cose e vieni in camera mia che ci prepariamo per andare in piscina >>, lei mi indica la sua stanza e poco dopo la raggiungo. La camera di Lodo è stupenda, ha le pareti blu mare con il soffitto e tutti i mobili bianchi. Appesi alle pareti c’erano delle sculture molto fini di ferro marrone, c’era un sole, un ramo pieno di fiori, la luna e tantissime stelle. << Wow che bella stanza! >> dico dopo averla osservata, << Bella né, ci ho messo un po’ a scegliere come la volevo, per quasi due mesi sono rimasta a guardare le pareti bianche >> ridacchia lei e poi entra in bagno per mettersi il costume, << Anche la tua è bellissima, Fran è impazzito per fartela perfetta >> dice, << Si è stupenda e lui è un fratello stupendo anche se troppo protettivo >> ribatto io, << Già ho notato >>. Esce dal bagno ed è in costume, la parte sopra è a fascia verde e la parte sotto nera, dopo tocca a me, entro in bagno e mi metto il mio costume intero, nero che lascia la schiena scoperta. << Wow >> dice Lodo quando esco dal bagno << Ha ragione Jorge >> continua lei.
 
Mentre scendiamo dalle scale i ragazzi salgono, gli passiamo in parte e poi Jorge si gira a guardarmi, vedo con la coda dell’occhio Fran dargli una pacca sulla testa e rido tra me e me. Arrivo al bordo della piscina e mi tuffo, faccio una bella nuotata con Lodo e ci mettiamo sul bordo della piscina a chiacchierare. E’ così bello stare qua, mi sento a casa, vedere mio padre tornare dopo aver fatto la spesa, trovarlo in giro per la casa mi rende felice. Fran si sta rivelando una palla al piede ma infondo è mio fratello e non potevo chiedere una persona migliore di lui, la mia spalla, il mio angelo. Poi c’è Lodo con cui vado davvero molto d’accordo, siamo complici, anche a lei piace prendere in giro Fran e Jorge e io sono felice di averla qua con me a condividere delle esperienze. Mi piace stare con loro, in mezzo a tanta gente con cui ridere e parlare, posso confrontarmi con loro, so che se ho bisogno di qualcosa avrò anche il loro sostegno e non sarò sola in un paese dove non avevo nessuno a parte mia madre. Ho bisogno di stare tra gente della mia età e di vivere con loro. Mi sento semplicemente a casa. << Stasera vengono qua i ragazzi, così li conosci >>, << Ragazzi? >> domando io, << Si alcuni nostri amici, frequentano l’accademia con noi >> risponde << Sono molto simpatici soprattutto le ragazze >> e Lodo fa un gran sorriso. << Ehi cosa fate? >> sento Lodo dire guardando dietro di me, quando mio volto vedo Fran e Jorge correre verso la piscina e poi tuffarsi a bomba facendoci arrivare tutta l’acqua addosso, << Non potete lasciarci in pace? >> urla Lodo, << Ehi anche a me mancava la piscina >> ribatte Jorge, << Ma se c’è l’hai anche in Messico! >> lo rimprovera lei, << Si ma non è lo stesso >> e gli fa l’occhiolino. << Quanto è scemo? >> mi dice Lodo guardandomi e ci mettiamo a ridere, Jorge e Fran lottano nell’acqua e io guardo Jorge, fisicamente è più atletico di mio fratello, devo dire che vederlo così con i capelli bagnati e in costume è alquanto bello, ma comunque uno scemo come dice Lodo. Io e Lodo siamo in mezzo alla piscina quando ad un tratto qualcuno da sotto mi afferra, vedo Jorge e Fran alzarmi dal sotto e farmi fare un volo, quando riemergo dall’acqua inizio a imprecare contro di loro, << MA come vi è saltato in mente? >> urlo, afferro Jorge che è il più vicino a me e lo spingo sott’acqua e poi cerco di acchiappare Fran. Ho il fiatone dopo aver lottato in acqua con Fran e io e Lodo decidiamo di uscire, << Ti ho detto di non guardarla >> sento mio fratello dire rivolto Jorge e io scuoto la testa. Afferro il salvietta e me la metto intorno per asciugarmi, << Guarda hai un livido >> mi dice Lodo, sulla coscia c’è una macchia verde non troppo grande, << Guarda cosa hai fatto! >> urlo a Fran facendogli vedere la gamba, lui esce dall’acqua per guardare, poi di colpo mi afferra, si butta in acqua e trascina anche me, << Fran sei uno stronzo >> urlo. << Ragazzi andate a Cambiarvi che fra un po’ si mangia >> urla Clara da una finestra. Rientriamo tutti e saliamo al piano di sopra. Quando scendo indosso una maglietta bianca annodata in vita, un paio di pantaloni lunghi a vita alta e degli scarponcini. << Eccola qua la mia Tini >> dice mio padre, << Tini! Che strano nome! >> dice Jorge, << Tu non puoi chiamarmi Tini >> dico io sedendomi a tavola, << Non essere cattiva >> dice mio padre ridacchiando, << Io non sono cattiva >>, << Si che lo sei >> ribatte subito Jorge, << E allora vogliamo parlare di te e della tua stupidaggine >> dico << e poi sappi che non mi offendi >> continuo, << Nemmeno tu >> risponde lui alzando una spalla. Clara porta in tavolo il cibo ed è tutto super squisito, è una cuoca eccezionale e io sono piena come un pallone. << Spreparo io la tavola >> dico alzandomi, << Non serve >> parla mio padre, << Tranquillo >> rispondo io. << Jorge aiutala >> dice Clara << Non stare lì a guardarla >>, << Ti ho detto di smettere di guardarla >> sento dire Fran a bassa voce e Lodo si tratteneva dal ridere. Jorge si alza e inizia ad aiutarmi, quando siamo lontani dal tavolo << Perché mi odi? >> chiede, << Io non ti odio >> rispondo, << Allora cosa ti ho fatto di male? >> allarga lui le braccia, << Nulla, mi sto solo divertendo a metterti in difficoltà >> rispondo io ridacchiando, << Sei davvero una ragazza strana >>, << Non sai quanto! >> ribatto io tornando al tavolo.
 
Verso le nove noi ragazzi siamo sul divano in salotto che aspettiamo i loro amici, poco dopo sentiamo due macchine arrivare, << Eccoli >> esclama Lodo, << Non agitarti troppo Lodo, ora vedi il tuo Diego >> gli dice Jorge, io guardo Lodo confusa e qualcuno entra dalla porta, << Eccoci >> urla una ragazza bionda, quando Fran la vede gli si illuminano gl’occhi, altre cinque persone entrano dietro di lei. La ragazza bionda va verso mio fratello e gli dà un tenero bacio, << Ciao dolcezza >> gli dice lui, << Ciao >> gli risponde lei con un sorriso e una voce melodiosa, io rimango senza parole, non posso credere che Fran ha una ragazza così bella, << Lei è Mercedes ma puoi chiamarla Mechi >> mi dice mio fratello << E lei è Martina mia sorella >>, Mechi mi sorride << E’ un piacere conoscerti >>, << Anche per me >> rispondo << anche se non sapevo della tua esistenza >> dico guardandola, << Perché non ti importa della mia vita privata >> risponde Fran, << Però tu puoi intrometterti nella mia vero? >> dico un po’ irritata, << Non preoccuparti ci penso io a lui >> mi dice Mechi, lei ha un anno in più di me e Lodo, ha due occhi enormi e scuri e ha un viso vispo e molto simpatico. << Ciao io sono Cande e lei Alba >> dicono due ragazze facendosi largo tra mio fratello e Mechi, Cande è una ragazza dai capelli rossi e lunghi, occhi scuri e lentiggini, molto vivace perché non sta ferma un secondo, continuava a parlare senza mai fermarsi << Tu devi essere Martina, la sorella di Fran, mi sembri molto simpatica sai, e poi diventeremo ottime amiche perché starai con noi anche allo studio, sei molto bella lo sai? >>, io la guardo confusa e le sorrido non sapevo cosa dirle e mi scappa un sorriso << Grazie >> gli dico e mi abbraccia. L’altra ragazza Alba è in parte a lei e mi guarda, << Ciao >> dice, ha i capelli ricci e scuri come anche gl’occhi, ha un viso molto simpatico ma sembra abbastanza timida, << Ciao >> gli dico sorridendomi << E’ davvero un piacere conoscerti >> e si imbarazza un po’. Cande ha la mia stessa età mentre Alba un anno in più. Noto Lodo vicino ad un ragazzo e si avvicinano a me, << Lui è Diego il mio ragazzo >> dice lei guardandomi con un sorriso, devo dire che Lodo ha un bel ragazzo, alto, capelli e occhi scuri e faccia da Bad Boy, << E’ un piacere conosce la sorella di quello stordito di Fran, eravamo stufi di vedere tue foto da bambina >> ridacchia lui, io mi volto verso Fran e scuoto la testa, << Si mio fratello è così cosa ci vuoi fare >> dico alzando le spalle. << Loro invece sono Ruggero e Facu >> dice Lodo quando due ragazzi si avvicinano, << Piacere >> dice Ruggero, ha i capelli ricci e ha una faccia da cartone animato, molto simpatica e sembra un ragazzo davvero gentile e a modo, noto che continua a guardare Cande e poi si dirige da lei. Facu si avvicina << E’ innamorato di lei ma lei non se ne accorge >> e fa spallucce, << Comunque è un piacere conoscerti, io sono Facu il capo della Band! >> dice sorridendo e Lodo lo guarda scuotendo la testa mentre è abbracciata a Diego, << Band? >> domando, << Si, noi ragazzi abbiamo una band >> parla Diego, << Deve essere fantastico >> dico. Facu è un ragazzo bassino e moro, è molto simpatico e da quanto mi ha raccontato lui e Alba stavano insieme fino a qualche mese fa. Diego e Facu hanno la stessa età di mio fratello e di Jorge invece Ruggero ha un anno in più di me, mi hanno raccontato un po’ dello studio On Beat e che lì le classi non sono divise per età quindi io starò con loro. Siamo tutti in salotto e sono tutti molto simpatici con me, << Avevi un ragazzo in Messico? >> mi domanda Mechi che è seduta tra le gambe di Fran, << Si, si chiamava Carlos ed era un tipo abbastanza stupido >> dico e le ragazze ridacchiano, << Tu avevi un ragazzo? >> dice Fran con una faccia scioccata << Perché non me l’hai mai detto? >>, << Senti chi parla >> dico io guardandolo storto, << Beh io sono il fratello maggiore devi dirmele certe cose >>, << Smettila Fran lasciala in pace >> borbotta Mechi e Fran smette di parlare. << Aspetta, >> sento Jorge dire, << Carlos Martinez? >> chiede guardandomi, << Si, come fai a saperlo? >> lo guardo stupita, << Non ci posso credere >> inizia a ridere lui, << Veniva a scuola con me da piccolino poi si sono trasferiti in un altro paese, era odioso >> dice poi guardandomi con un aria disgustata, << Lo so >> rispondo << Che strana coincidenza >> dice Lodo guardando prima me, poi Jorge ed infine Diego, << Perché? >> chiede quest’ultimo << Lei viveva in Messico, Jorge è messicano e il suo ex ragazzo è uno che andava a scuola con Jorge da piccolo, non è strano può capitare >> dice poi, << Si ma non è solo la prima coincidenza, ma lascia perdere >> e Lodo diventa alquanto pensierosa. E’ stata una serata fantastica e tutti i ragazzi lo sono, prima di andare a dormire vado nella camera di Fran. Entro senza nemmeno bussare, << Fran! >> e poi mi blocco.
 
Sul letto sdraiato con solo i pantaloncini addosso c’è Jorge, << Che ci fai qui? >> domanda, << Sono venuta a salutare mio fratello >>, << E’ in bagno >> risponde lui alzandosi e venendo verso di me, << Sai sei davvero carina in pigiama >> e ridacchia, indosso dei pantaloncini e una camicetta bianchi, << Vai nella tua camera Blanco e spegni i tuoi spiriti ardenti con un po’ di acqua gelata e poi voglio stare un po’ con Fran se non ti dispiace >> rispondo io, << Mi piacciono le ragazze cattive >> ride lui mentre se ne va. Poco dopo Fran esce dal bagno, << Dove è andato Jorge? >> domanda, << In camera sua ha detto che era stanco >> dico senza dirgli che sono stata io a chiedergli di andare. << Allora mi racconti di Mechi? Mi sembra molto carina >>, lui mi sorride, << Stiamo insieme da nove mesi, ci siamo conosciuti in accademia come con tutti gl’altri del resto e non ci siamo più separati >>, << Deve essere bello avere tanti amici >> dico un po’ intristita, << Li avrai anche tu Martina! Mi dispiace che tu sia stata costretta a seguire la mamma >> dice sedendosi in parte a me e abbracciandomi. Chiacchieriamo un po’ sullo studio e sui ragazzi, mi racconta che Ruggero è di origini Italiane e che è innamorato di Cande, solo che Cande è un po’ svampita e non si rende conto di quello che prova Ruggero, anche se mio fratello crede che infondo lei faccia finta di non vederlo perché anche lei è innamorata di lui, << A me è sembrata molto simpatica >> dico, << Lo è, è anche un po’ pazza >> ridacchia, << Mi piace allora >> sorrido io. << Invece che mi racconti di Diego e Lodo >>, << Oh con loro è stata dura fargli ammettere di provare qualcosa, sono due teste dure, litigavano sempre ma lo facevano principalmente perché si piacevano molto. Alla fine dopo tanta fatica si sono messi insieme. E Quel Carlos invece? >> chiede lui, << Mah niente di particolare, più che altro stavo con lui per far ripicca a mamma siccome non mi lasciava fare quello che volevo >> rispondo io, << Quindi non stai più con questo Carlos? >> domanda lui guardandomi storto >>, << No >> rispondo. Do la buonanotte a mio fratello, sono quasi l’una di notte, sento una melodia arrivare da una stanza, mi avvicino alla porta di Lodo e scopro che non è da li che arriva, intuisco subito allora da dove arriva e mi avvicino alla camera di Jorge senza far nessun rumore. Una melodia dolcissima suonata alla tastiera si insinuava dentro di me, mi fa venire la pelle d’oca, infondo tutta la musica mi fa provare questa sensazione, credo che stare in una casa di musicisti sia la cosa più fantastica del mondo. Devo ammettere che Jorge è davvero bravo. Sento la musica smettere di suonare e mi appoggio al muro lì in parte e mi perdo via a pensare. Sono qua da solo un giorno e mi sembra di aver dimenticato gl’anni in Messico come se non fossero mai esistiti, prima ho chiamato mia madre e l’ho rassicurata che stavo bene e mi ha passato anche il suo compagno che mi ha augurato ancora una volta buona fortuna. << Che fai qua? >>, ritorno nella realtà e quando mi volto vedo Jorge sulla porta di camera sua che mi guarda, inizio a ridere e lui mi guarda male, << Nulla, mi sono solo persa via a pensare >>, lui sorride e poi lo vedo andare verso il piano di sotto, << Tu non sei normale Stoessel >> e si volta a sorridermi e poi sparisce dietro l’angolo. Mi avvio in camera mia e mi metto nel letto, non vedo l’ora di andare allo studio e di iniziare a studiare la musica anche se l’ho sempre fatto di nascosto da mia madre. Lentamente mi addormento felice come una bambina che ha appena sentito il lieto fine della sua favola preferita.

P.S.: Ciao a tutti, ringrazio chi segue questa storia. Ricordo che i capitoli li pubblico più lentamente me farò in modo di farli il prima possibile. Un abbraccio a tutti e tutte. <3

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Capitolo 3
*** La Musica Fa Parte Di Me. ***


La Musica Fa Parte Di Me.
 
Mi sveglio in questo enorme e letto e mi sento da dio, mi alzo volentieri dal letto, non come in Messico dove non avrei nemmeno voluto aprire gl’occhi e rimanere lì, qua invece è diverso. Mi sveglio felice. Mi stiracchio mentre sono seduta sul bordo del letto e qualcuno bussa, << Avanti >> dico, lentamente dalla porta entra Lodo, << Ciao Amica >> dice lei << Ti ho svegliata per caso? >> domanda, << No, no entra pure >> gli rispondo. Lei entra e si richiude la porta alle spalle, indossa dei pantaloncini neri e una maglietta con stampata sopra la famiglia Simpson, quando arriva in parte a me le sorrido. << Mia madre mi ha chiesto cosa mangi per colazione così si regola a mettere le cose in tavola >> dice Lodo, << Qualsiasi cosa ci sia in tavola va bene >> rispondo io, << Allora come è stata la tua prima notte qua? >> mi guarda entusiasta, << Mi sento bene, troppo bene >> dico con un sorriso enorme, << Bene sono contenta >> e si alza dal letto << Ti aspetto giù quando sei pronta allora >> e lentamente esce dalla porta. Mi trovo bene qui con Clara e Lodo e si dai anche con Jorge, mi sento a casa e in famiglia con loro, spero di stringere un bel rapporto con Lodo anche se già è cominciato alla grande e spero di averlo anche con Clara, la trovo una donna squisita, vedo mio padre felice con lei e questo rende felice anche me. Fran mi ha raccontato che Clara suona il piano forte e sa cantare molto bene, quindi era ovvio che mio padre si innamorasse di lei quando la vista ad una serata di beneficienza su un palco che cantava, avrei voluto esserci solo per vedere mio padre all’azione. Sono certa che anche Clara si sia innamorata subito di lui, infondo è un tipo romantico, già me lo vedo mentre gli dedica canzoni, la porta in luoghi romantici e gli prepara la colazione. Mio padre è così e forse mi farà bene stare con una persona che prova così tante emozioni come io non so fare, forse mi insegrerà ad aprire un pò di più il mio cuore e a lasciarmi andare con le emozioni. Vado verso il bagno e mi lavo la faccia con acqua fresca, decido di lasciarmi i capelli sciolti un po’ selvaggi e mi trucco a malapena gl’occhi. Apro la cabina armadio e cerco qualcosa da mettermi, ho molti vestiti, troppi forse, tanti sono stati fatti da mia madre, un lato positivo di avere una mamma stilista. Scelgo di mettermi una maglia lunga bordeaux senza maniche che mi fa da vestito e indosso gl’anfibi slacciati. Mentre mi vesto ricordo un giorno di tanto tempo fa quando mia madre e mio padre stavano ancora insieme ed eravamo felici, loro portarono me e Fran allo zoo e mi ricordo che io volevo a tutti i costi rimanere a guardare una giraffa piccola e non me ne volevo più andare, forse la prima litigata che ricordo dei miei genitori, mia madre che diceva a mio padre che non poteva lasciarmi fare sempre quello che volevo e che doveva essere più duro con me e contro la sua volontà mi strappo via dalla recinzione, però il giorno dopo quando lui tornò a casa mi portò un peluche identico a quella giraffa e mia madre si infurio ancora di più, ma a lui importava rendere felice me. Sento dei strani rumori e poco dopo Jorge entra in camera mia con il fiatone e si richiude velocemente la porta dietro le spalle, io lo guardo confusa, << Che stai facendo? >> urlo io, lui si mette un dito davanti alla bocca come per dire di fare silenzio, << Tuo fratello mi sta cercando >> borbotta lui a bassa voce, << Perché? >> chiedo, << Gli ho rubato un cappello prima di partite per il Messico e prima quando è venuto a svegliarmi l’ha visto in camera mia >>, io scuoto la testa, quanto possono essere scemi questi due insieme, << E vieni nella mia stanza? >> domando seria e incrociando le braccia, << Non sapevo neanche che fosse la tua stanza >> ribatte lui, << Sei un bugiardo Blanco >> blatero io << Questa stanza Fran la sta facendo da un mese quindi si che lo sapevi >>, lui fa spallucce e poi sorride, si appoggia alla porta con l’orecchio per sentire se Fran si sta avvicinando e poi ritorna a guardare me << Si lo sapevo ma so che qua sarà l’ultimo posto dove cercherà >> dice, << E quando verrà qua a controllare cosa farai? >> chiedo io curiosa, << Tu dirai che non sono qua e che non mi hai visto mentre io mi nascondo in bagno >>, << Perché dovrei aiutarti? >>. Lui si avvicina a me e mi afferra le mani, << Ti prego >> dice guardandomi dritta negl’occhi e io mi rispecchio nei suoi << Vuoi vedermi morto? >> chiede, << Mmm può darsi >> dico e poi ridacchio. Lo osservo per un po’, indossa una canotta da basket, dei pantaloncini e un paio di Nike, ha i capelli tutti arruffati e l’aria di un ragazzo ribelle. Qualcuno bussa << Tini! >> sento la voce di Fran e Jorge mi guarda, corre in bagno e si chiude dentro. Io mi avvicino alla porta e la apro, << Che c’è Fran? >> domando, << Hai visto Jorge? >> chiede lui con il fiatone e gl’occhi che gli escono dalle orbite, << No, e forse è meglio che tu ti rilassi un po’ >> dico ridacchiando, << Sicura di non averlo visto? >> mi guarda di sott’occhio << No non l’ho visto ti ho detto >>, << Ok >> risponde lui e poi se ne va. Quando richiudo la porta Jorge esce dal bagno << Pensavo non avresti retto il gioco >> esclama, << Già non volevo farlo >> mi avvicino a lui e incrocio le braccia quando mi ci ritrovo di fronte << Ma poi ho pensato che se ti facevo questo favore beh tu eri in debito con me >> e faccio un ghigno maligno, << Lo sapevo che c’era una fregatura >> borbotta lui << Quindi cosa vuoi? >> allarga lui le braccia, << Per ora nulla, quando mi servirà qualcosa te lo chiederò >>. Lui mi fissa un po’ sconcertato << Sei perfida >>, << Si lo so >> sorrido io e ritorno a sistemarmi. << Ora starai tutto il giorno nella mia stanza? >> chiedo mentre ancora mi fissa, << N-no >> dice lui riprendendosi da uno stato di trans e avvicinandosi alla porta per poi uscirne.
 
Quando scendo sono tutti al tavolo tranne Fran, << E’ in giardino a cercare Jorge >> mi guarda Lodo alzando le spalle e io poggio gl’occhi su Jorge che si sta mangiando una brioches << Sono furbo >> risponde lui al mio sguardo. Do il buongiorno a mio padre e a Clara che mi saluta affettuosamente, << Non sapevo cosa ti piacesse così ho preparato un po’ di cose >> dice lei sorridendomi. Guardo la tavola e vedo che sopra c’è ogni ben di dio, Brioches, Muffin, Nutella, Pancake, Frittelle, barattoli di cereali, brocche di spremute, caffè e molte altre cose. << Wow >> esclamo senza pensare, << Già la mamma ci ha dato dentro oggi >> parla Lodo mentre si versa una tazza di caffè, Clara mi sorride << Non dovevi >> gli dico, << Oh non ti preoccupare >> risponde lei. Mi siedo al tavolo e inizio a far colazione, un atmosfera stupenda c’è intorno a questo tavolo, mentre chiacchiero con mio padre qualcuno entra in cucina, << Fran dove eri finito? >> chiede mio padre, << Tu >> urla mio fratello indicando Jorge << Come hai fatto a nasconderti? >> domanda e poi posa gl’occhi su di me e spalanca la bocca, mentre sto per addentare la mia brioches mi fermo perché mi sta fissando, << Che vuoi? >> chiedo, << Tu l’hai aiutato, come hai potuto metterti dalla parte del nemico >> borbotta lui, << Non so cosa tu stia dicendo Fran >>, Lodo se la ride e Jorge la segue << Cosa ridi Jorge, hai usato mia sorella per nasconderti >>, << Ehi non prendertela se non sei riuscito a prendermi >> dice tra le risate Jorge. << Fran siediti a far colazione per piacere >> dice mio padre, << Me la pagherete >> ribatte lui mentre si siede al tavolo e fissa me e Jorge. Per tutta la colazione Lodo non riusciva a trattenere le risate, << Scusate davvero non ci riesco >> dice lei << E’ più forte di me! >>, << Sappiamo che non riesci mai a smettere di ridere quindi tranquilla >> gli dice Fran << anche se stai ridendo di me >>, lei fa spallucce e poi riprende a mangiare. << Allora tesoro sei pronta ad andare allo studio On Beat domani? >> domanda mio padre, in realtà non vedevo l’ora di poter suonare e cantare, di entrare in quell’accademia di musica e fare ciò che ho sempre desiderato. Mio padre mi regalò la mia prima chitarra a cinque anni, mia madre non ne era entusiasta perché già Francisco seguiva le orme di mio padre e non credo fosse felice che anche io volessi seguirle, ma già a quell’età amavo la musica, ogni volta che partiva una canzone io la ballavo con Fran o con mio padre e con il passare degl’anni lui mi insegnò a suonare la chitarra e mia madre cercava sempre di farmi appassionare alla moda, che si mi piace ma da indossare non da creare. << Si non vedo l’ora >> gli rispondo, << Ti piacerà >> parla poi d’un tratto Jorge << Gli insegnati sono fantastici e molto bravi, se mi sono traferito qua apposta ci sarà un motivo no? >> continua lui e io lo guardo confusa, << Ok >> rispondo << Ci credo >>, mi fa strano vedere un ragazzo come Jorge così attaccato ad un posto, si vede che quando ne parla lui non desidera altro che essere la, la musica crea magia l’ho sempre detto, l’ho sempre ripetuto anche a quella testarda di mia madre che invece dice che è solo una perdita di tempo e che non è detto mi porterà un futuro, ma a me non importa io voglio provarci. Sono in giardino a prendere il sole con Lodo e stiamo chiacchierando, lei mi racconta degl’altri, di cosa fanno principalmente, i posti che frequentano. << Tuo padre? >> le domando e lei cambia espressione, << Io sono identica a mio padre >> dice lei un po’ triste << Credo che tu te ne sia accorta che non somiglio per nulla a mia madre >>, io faccio cenno di sì con il capo, << A lui non è mai importato molto di noi >> dice << Difatti andammo in Italia quando avevo sette anni a vivere con lui solo perché mia madre ne era follemente innamorata e quindi l’ha seguito, ma lui non ha mai rinunciato a niente per lei. Finché mia madre dopo cinque anni in Italia si è stufata di essere messa da parte, infondo mio padre non era mai a casa, quando viaggiava per lavoro tante volte nemmeno chiamava e quindi decise di ritornare qua, dopo un po’ di anni conobbe tuo padre e io non posso essere più che felice per lei >>. Vedo la tristezza negl’occhi di Lodo e mi dispiace molto per lei, << Non l’hai più sentito? >> domando senza essere invadente, << No, mai! Non ha mai chiamato neanche una volta, ma sai che ti dico? In realtà non mi manca molto, non è mai stato un padre presente, mi intristisce solo il fatto che abbia ferito mia madre, ha passato un periodo abbastanza triste quando doveva prendere una decisione ed infine decise cosa era meglio per lei e per me lasciando mio padre >>.
 
Oggi finalmente si va allo studio, scendo dal letto esaltata, infilo una canotta bianca che rimbocco dentro i pantaloncini di jeans e degli stivaletti neri. Mi faccio una coda alta e mi metto un po’ di mascara sugl’occhi. Quando scendo per far colazione sono già tutti a tavola, << Eccola qua >> dice Fran quando entro in cucina << Allora sei pronta? >> chiede, << Si non vedo l’ora >> e faccio un grande sorriso, vedo Jorge accennare a un piccolo sorriso mentre fa colazione. << Non vedo l’ora di arrivare per vedere i nostri nuovi compagni >> afferma Lodo quando usciamo di casa, Jorge apre il garage che si trova davanti casa e compare un auto enorme tutta nera, << Wow >> dico stupita << Andiamo con questa? >> chiedo poi indicandola, << Ovvio la mia bambina >> esclama Jorge, << La tua bambina? >> sbuffa divertita Lodo << Che hai 4 anni? >>, << Non prendermi in giro >> ribatte lui << E poi anche tu sei innamorata di quest’auto >> la rimprovera, << Già è vero >> dice guardandomi e ci metto a ridere. Vedo Fran che apre la portiera davanti per prendere posto, << No! >> urlo << Sto io davanti! >> dico avvicinandomi a lui, << Neanche per sogno sorellina >> e fa un ghigno divertito, << Primo ti ho detto di non chiamarmi sorellina, soprattutto in accademia sia chiaro. E seconda cosa… Jorge me l’ha promesso >> dico facendo spallucce. Fran guarda Jorge e lui è rimasto senza parole, lo fisso come per fargli capire che racconterò che si è nascosto in camera mia se non mi asseconda e gli conviene se no Fran andrà su tutte le furie, << Beh, sì gliel’ho promesso >> dice infine lui. << Come hai potuto? >> lo rimprovera Fran, << Non vuoi che la tua sorellina sia felice? >> lo guardo come per prenderlo in giro << Jorge mi sta rendendo felice facendomi sedere davanti >> dico e Fran sbuffando rinuncia, << Sei diventata troppo in gamba per me >> borbotta lui mentre sale sui sedili posteriore, << Meno male che lo ammetti >> gli sorrido io. Quando siamo in macchina inizio a litigare con Jorge per la radio, << E allora? Lascia quella mi piaceva >> impreco io, << La macchina è mia quindi scelgo io >> ribatte lui, io con uno scatto agile cambio canzone, << Oh tua sorella è incredibile >> dice guardando nello specchietto retrovisore per parlare con Fran, << Ti sta bene la prossima volta ci pensi due volte prima di promettergli il mio posto in macchina >> risponde lui. Finalmente arriviamo allo studio, Jorge parcheggia e scendo dall’auto. Respiro già aria di positività, calore e armonia, questo posto mi incanta ancora prima di essere entrata. Un edificio enorme spicca al centro di un enorme stesura di erba con tutti dei vialetti di ciottoli, la struttura è molto moderna, ed è bianca con dei disegni astratti tutti colorati, sopra spicca una scritta enorme e nera “On Beat “. Tutta la gente intorno ha con se strumenti musicali, spartiti e alcuni cercano di intonare delle note seduti sulle panchine del parco circostante. << Entriamo dai >> mi sorride Lodo e ci incamminiamo a braccetto verso l’entrata dello studio. Quando sono dentro rimango ancor più incantata, muri di colori diversi mi circondano, finestre enormi si affacciano su alcune delle aule di musica piene di strumenti. Fran mi fa fare un giro veloce indicandomi le stanze di canto, di musica, quelle di composizione che hanno tutte un palco al loro interno oltre agli strumenti e le aule di danza che hanno grandi specchi. Dopo una decina di minuti la mia prima lezione allo studio inizia. Entriamo in un aula di composizione, saluto tutti i ragazzi che ho conosciuto l’altra sera e sono felice che facciamo tutti parte dello stesso gruppo, almeno la maggior parte delle persone le conosco. Oltre a noi dieci ci sono altri quattro ragazzi, << Devono essere quelli nuovi >> mi dice Mechi che si trova in parte a me. Un uomo abbastanza giovanile con la barba entra nell’aula con un gran sorriso. << Buongiorno a tutti ragazzi >> lo vedo salutare i ragazzi in un modo molto amichevole, da perfino il cinque a Jorge e io li guardo confusa poi sale sul palco e noi attentamente lo ascoltiamo. << Ora io sono Pablo il vostro insegnate di composizione e anche il direttore dello studio “On Beat” >> e tutti i ragazzi a parte me e quelli nuovi applaudono e emettono gridolini, << Ok, Ok calmatevi >> sorride Pablo << Lo so che siete entusiasti ma ora vediamo i ragazzi nuovi che parteciperanno quest’anno alle nostre lezioni. Allora cominciamo, Lara chi è? >>, una ragazza non troppo alta e mora alza la mano e va verso il palco, non ha una faccia molto simpatica << Poi abbiamo Margaret >>, quest’altra ragazza invece è biondissima con due grandi occhi azzurri, sembra molto dolce e timida, anche lei va verso il palco affiancando Lara. << Martina >>, sorrido e vado verso Pablo, << Tu sei la sorella di Francisco >> dice quando mi avvicino, << Si >> risponde mio fratello e io mi volto e lo fulmino con gl’occhi. << E poi ci sono Victor e Alexander >> continua Pablo, il primo ragazzo ha i capelli scuri e gl’occhi grigi come quelli di un gatto, è abbastanza alto e magro, il secondo invece ha i capelli biondi scuri, i suoi occhi sono scuri quasi neri ed è un bel ragazzo. << Bene questi sono i vostri nuovi compagni, ora vi spiego come funzionano le cose qui. Avrete delle lezioni di composizione con me dove comporremo testi e musiche, individuali e di gruppo. Lezioni di canto dove imparerete ovviamente a cantare perfettamente, lezioni di danza dove costruirete coreografie per le vostre canzoni e infine le lezioni di musica dove suonerete gli strumenti. Avremo lezioni di gruppo ma anche lezioni individuali per ogni materia. Attenzione però, dovrete anche voi comporre testi, melodie e coreografie da soli, certamente noi siamo qua per darvi il nostro aiuto ma dovete anche imparare da soli. Avete capito tutto? >> chiede Pablo e in coro rispondiamo di sì. << Domani andate a ritirare i vostri orari, prendete quello giusto perché sono diversi uno dall’altro siccome avete anche le lezioni che farete da soli con l’insegnate >> ribadisce Pablo. Siccome è il primo giorno non facciamo lezione ma ci mostra lo studio e ci fa ambientare con il posto. Mi piace un sacco, al sol pensiero di essere qua sorrido, ancora non posso crederci di avercela fatta, di star per realizzare i miei sogni. Sono appoggiata ad un tavolo e sto parlando con le ragazze, << Tu che strumenti suoni? >> mi domanda Alba, << La chitarra e so strimpellare un po’ alla tastiera >> rispondo << Voi invece? >> chiedo alle ragazze, << Io chitarra classica e elettrica >> mi sorride Lodo, << Io tastiera e chitarra >> parla poi Cande, << Batteria e mi piace un sacco stare al Mixer >> alza la mano Alba, << Io invece la chitarra classica e il basso >> dice spavalda Mechi, << Non vedo l’ora di ascoltare ognuno di voi suonare >>. << I ragazzi sono davvero bravi, è stato Pablo a dargli l’idea del gruppo l’anno scorso >> dice Mechi guardando verso di loro, << Pablo sembra molto disponibile con loro >> dico un po’ confusa, di solito i professori sono abbastanza rigidi sul fatto di socializzare tanto con i proprio studenti, << Qui sono tutti amichevoli, si sono insegnati ma noi li vediamo più come “Amici più grandi che ci insegnano “>> borbotta Cande, << Mi piace >> dico con un sorriso. Dopo mezz’oretta sto parlando con mio fratello e Pablo che sta parlando con Facu e Jorge si avvicina a noi con quest’ultimo, << Allora Martina ti piace lo studio? >> mi chiede con un sorriso, << Si molto >> dico entusiasta << Non vedo l’ora di iniziare >>, << Brava è questo lo spirito giusto >> dice lui << Tua fratello ci ha parlato molto di te >>, io guardo mio fratello e poi torno a parlare con Pablo, << Immagino >> rispondo io, << Non vedevamo l’ora di conoscere le straordinarie capacità della sorella minore di Francisco >>, << Non sono poi così straordinaria come dice lui >>, sono abbastanza imbarazzata, mio fratello è andato a dire agl’insegnati che sono straordinaria, ma cosa gli è saltato in mente? E se deludo le loro aspettative? << Perché non ci fai sentire quanto sei straordinaria? >> mi stuzzica Jorge e dal suo sguardo capisco che sta cercando di vendicarsi, << Non credo che ora vogliano sentirmi cantare >> dico guardandolo minacciosa, << Siamo in un'accademia di musica qui chiunque vuole sentire della musica >> ribatte lui. << Si potresti farci sentire un pezzo se ti va >> mi guarda Pablo << Uno che conosci ovviamente, non mi aspetto che tu abbia una canzone scritta da te >> continua lui. Non so più cosa fare perché quello stronzo di Jorge mi ha incastrato, cantare il primo giorno che sono qua davanti a un insegnate che, per colpa di mio fratello crede che io sono incredibile. << Dai Tini cantaci qualcosa >> mi guarda mio fratello, << Ok >> rispondo. Jorge me la pagherai penso nella mia testa mentre lo fisso storto sperando che lui capisca i miei pensieri. << Posso prendere una chitarra? >> domando, << Certo fai pure >> dice Pablo << Ragazzi ascoltiamo Martina >> richiama lui l’attenzione << Che cosa canti? >> mi chiede poi, << Un pezzo mio >> rispondo e Pablo rimane un attimo di sasso, << Sicura? >> domanda, << Sicurissima >> dico. Salgo sul palco, prendo uno sgabello e mi siedo, sistemo il microfono e impugno la chitarra. La solita sensazione stupenda che provo quando l’afferro si insinua in me, mi trasforma, mi cambia. Guardo tutte le persone difronte al palco e poi lentamente come una carezza inizio a suonare.
 
P.s. : Lo so che avevo detto che avrei pubblicato la prossima settimana ma non ho resistito a scrivere un altro capitolo. A settimana prossima con questa storia, ma questa volta davvero! :P Un abbraccio a tutti voi!
 

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Capitolo 4
*** Emozioni. ***


Emozioni.

<< Es seguro que me oíste hablar, de lo que se puede hacer, de la magia que tiene cantar, y de ser quien quieres ser, Ya no importa qué pueda pasar, sino lo que tú has de hacer, el color que uses al pintar, lo que pienses y el pincel >> tutti mi guardano stupiti, vedo tutti quei occhi su di me come se stessero ascoltando un importante discorso, << Sé que existen duendes y hadas, y que intentar es mejor que nada, No te detengas, no guardes nada, Vuela más alto y verás >>. Questa canzone l’ho scritta quando ero in Messico, poco prima di tornare qua, mi sento bene, sono qui su questo palco e tutti mi ascoltano, non aspettavo altro che un momento del genere, tutti i miei ricordi più belli passano nella mia mente, mi sembra quasi di volare. Stare qua, impugnare questa chitarra e mostrare che so davvero fare qualcosa mi fa sentire forte, come se nessuno potesse abbattermi. << Voy donde sopla el viento, Hoy digo lo que siento, Soy mi mejor momento, y donde quieras yo, Voy donde sopla el viento, Hoy digo lo que siento, Soy mi mejor momento, y donde quieras yo voy >>, una donna entra nell’aula, molto bella, bionda con gl’occhi verde acqua e inizia ad ascoltarmi molto attentamente e poi la vedo sorridere, sposto il mio sguardo su Jorge che sembra abbia appena visto un qualche dio. << Es seguro que me oíste hablar, Vale más ser que tener, De soñar, de amor y de caer, Levantarse y renacer >> potrei star qua a cantare per ore senza mai fermarmi, Fran sorride e sta parlando con Mechi, si starà sicuramente vantando di me con la sua ragazza e a questo pensiero sorrido, il mio fratellone che qualsiasi cosa io faccia lui mi sostiene sempre e lo farebbe anche se fossi dall’altro capo del mondo, << Sé que existen duendes y hadas, y que intentar es mejor que nada, No te detengas, no guardes nada, Vuela más alto y verás. Voy donde sopla el viento, Hoy digo lo que siento, Soy mi mejor momento, y donde quieras yo. Voy donde sopla el viento, Hoy digo lo que siento, Soy mi mejor momento, y donde quieras yo voy >>.  Quando suono l’ultima nota tutti applaudono sonoramente e io sorrido felice. Fran viene ad abbracciarmi, << Complimenti davvero >> dice Pablo quando si avvicina a me << L’hai scritta tu? >> mi domanda, << Si, io >> rispondo, << Davvero, è straordinario. Il fatto che tu scriva già delle canzoni senza neanche uno studio accurato della musica è sorprendente >>, Pablo sembra molto entusiasta e questo non fa che aumentare la fiducia in me, ho sempre saputo di essere portata per questo, amo con tutta me stessa la musica e tutto ciò che la circonda, credo che faccia unire le persone più di quanto si crede. Io riesco ad esprimermi solo con questa, a sentimenti non sono molto brava ma se si tratta di prenderli e metterli in un testo ci riesco alla grande. << L’avevo detto io >> esclama Fran << Ho la sorellina… >> io gli do una gomitata << Sorella più spettacolare del mondo >> e mi avvolge un braccio sulle spalle e mi stringe a se. << Sei davvero brava >> mi sorride Mechi e anche tutti gl’altri iniziano a farmi i complimenti. Vedo quella donna che entrata mentre cantavo che sta parlando con Pablo, quando incrocia i miei occhi sorride e viene verso di me, << Piacere >> dice con uno splendido sorriso, << Io sono Angie la tua insegnate di canto >>, la sua voce è melodiosa e mi sembra una donna molto raffinata, << Sei davvero brava >> mi dice poi, << E’ mia sorella >> dice Fran e io mi volto per guardarlo, << Davvero? >> chiede lei stupita, << Strano non sapesse che arrivavo >> dico, infondo tutti aspettavano il mio arrivo, Fran l’aveva annunciato a mezzo mondo, << No beh sapevo che saresti arrivata ma non sapevo fossi tu >> dice << Ne ha parlato per tutti e due gl’ultimi mesi dell’anno scorso >> e poi si mette a ridere, stare qua con questi insegnati così amichevoli mi piace e non poco, li trovo tutti persone allegre e pieni di emozioni, sapete quella sensazione che si ha quando ci si trova davanti a persone che vivono solo per vivere a pieno le emozioni? Ecco loro ne sono una prova vivente, pieni di luce e di amore cosa che io non sono mai riuscita a fare. Sto vagando in giro per lo studio per osservarne ogni minima cosa, mi entusiasma stare qua, mi fa sentire viva. << Che fai? >> chiede Jorge quando entra nell’aula in cui sono e io sto sfogliando degli spartiti, << Sei venuto a dirmi quanto sono brava? >> dico ironicamente << Non sei riuscito a fregarmi >>, << Prima o poi c’è la farò >> ribatte lui, << Non contarci troppo >> dico spavalda. Mi guarda per un po’ e io lo fisso in quei occhi verdi << Sei davvero brava >> dice ad un tratto, << Grazie >> rispondo io, << Stavolta mi ringrazi? Devo sentirmi lusingato allora >> io lo guardo male e poi ridacchio, << Sto provando a essere più gentile con te Blanco, anche se non smetterò di prendermi gioco di te. Mi diverto troppo >>. Mi appoggio ad una scrivania lì in parte, è un momento abbastanza strano, un atmosfera quasi di imbarazzo galleggia tra di noi, << Continua pure almeno mi diverto un po’ >> mi risponde lui << Mi piace giocare >> dice abbastanza maliziosamente, << Non fare così con me, mi pare di averti già detto che non funziona e poi è tempo perso >> affermo io facendogli un sorriso, << Fare cosa? >> domanda finto confuso, << Lo sai benissimo, non fare il civettuolo con me Jorge >>, << Ehi io sono il più bel ragazzo di questa accademia >> io inizio a ridere fortemente e lui mi segue. Piano mi avvicino a lui e lo vedo cambiare espressione, << Ci vediamo in giro, più bel ragazzo dello studio >> gli dico a pochi centimetri dal viso, gli faccio un sorriso e poi esco dalla porta, con la coda dell’occhio lo vedo girarsi per guardarmi confuso.
 
Quando torniamo a casa saluto mio padre e gli racconto come è andato il mio primo giorno allo studio, << E’ spettacolare >> dico con gl’occhi pieni di gioia << E’ stato strepitoso >>, << Sono felice amore mio >> rispondo mio padre abbracciandomi. Entriamo in cucina seguiti da Fran, Lodo e Jorge, << Tini oggi si è anche esibita >> parla mio fratello rivolgendosi a mio padre, << Davvero? >>, << Magnifica >> esclama Lodo, io la guardo e gli sorrido, << Una canzone scritta da lei! Tu lo sapevi papà? >> chiede Fran, << No, dovrai farmela sentire >> mi guarda mio padre con un gran sorriso e in quel momento capisco quanto davvero mi è mancato, vederlo felice per una cosa che amo fare mi fa sentire bene, senza preoccupazioni, mio padre sarebbe contento per me anche se non studiassi musica è questo che amo di lui, vuole che io sia felice qualsiasi cosa io decida di fare. << Tu Jorge non dici nulla? E’ stata brava la mia Tini? >> domanda poi mio padre guardando Jorge che nel frattempo sta addentando una mela, lui si agita un po’ lo noto dal suo atteggiamento << Si è abbastanza brava Tini >> risponde, io lo guardo storto come Fran e Lodo, << Abbastanza? >> chiede quest'ultima, Jorge guarda Fran, guarda me e poi ritorna a guardare Lodo, << Non chiedete a me queste cose! >> borbotta poi lui e tutti lo guardiamo male. Clara entra in cucina e saluta tutti con gran affetto, è sempre sorridente e ogni volta che la vedo mi sembra sempre più bella. Ha i capelli semi raccolti un po’ spettinati e indossa un vestito leggero con una stampa floreale, << Allora è andato tutto bene allo studio? >> chiede lei mentendo una mano sulla spalla di Jorge, << Benissimo e se vuoi saperlo Martina canta benissimo >> dice lui guardandola e lei fa uno sguardo confuso, Jorge fa spallucce << Si può sapere che ti prende? >> domanda Fran, << Nulla, prima mi avete fulminato solo perché ho detto “abbastanza”, ora non vi va bene che dico “benissimo”? >> e esce dalla cucina sotto il nostro sguardo stranito. Salgo in camera mia e prendo il cellullare che ho in borsa per chiamare mia madre, non mi va che si senti abbandonata da me, vorrei anche lei vicino a me in questi momenti ma so che non è possibile, << Pronto >> risponde lei, << Ciao Mamma, come stai? >> domando, << Bene e tu tesoro? >>, << Benissimo, oggi sono andata allo studio ed è stato bellissimo >> dico entusiasta, << Bene, sono contenta, ma ora devo andare, però più tardi ti chiamo se ti va! >> sento dal suo tono di voce che è un po’ triste, << Certo che mi va >> gli rispondo io e riattacco il telefono. Lo so che non è entusiasta di tutto ciò ma spero che un giorno capirà, lei rimarrà sempre mia madre anche se non riesce ad accettare le mie decisioni. Io e Lodo decidiamo di andare a farci un bagno in piscina, quando usciamo di casa notiamo che anche Fran e Jorge sono li, << Voi due siete sempre in mezzo? >> domando io arrivando a bordo piscina, << Ma tu non hai costumi che coprono di più? >> chiede Fran guardandomi, io scuoto la testa, infondo indosso un normalissimo costume nero, << Perché cos’ha che non va? >> la domanda arriva da Jorge e mio fratello lo fulmina con lo sguardo, << C-cioè anche Lodo ha lo s-stesso costume, è identico cambia solo il c-colore, perché dici a Martina che è mezza nuda >> continua lui come per far capire a Fran che non era una frase con secondi fini, << Tu potresti non guardarla e farti gli affari tuoi >> gli risponde saltandogli addosso e annegandolo, io e Lodo ci guardiamo sconcertate per queste stupide scene che siamo costrette a subirci. Fran verso le quattro va a prendere un po’ di frutta in cucina, sto prendendo il sole sdraiata sul lettino in parte a Lodo e Jorge è un lettino più in là del mio, << Lodo ti cercano al telefono >> urla Clara dalla finestra e velocemente Lodo rientra in casa per rispondere, non si sa mai potrebbe essere Diego. Prendo la crema abbronzante nella borsa in parte a me e inizio a spalmarmela, << Jorge >> lo chiamo e lui si volta verso di me, io gli faccio un sorriso buffo << Me la metti qui sulle spalle, per favore >>, lui si sposta gl’occhiali da sole in testa e mi fa un sorrisetto, << Non ci casco! >> esclama e io lo guardo confusa, << Cosa stai dicendo? >>, << So che vuoi che lo faccia perché così se tuo fratello mi vede inizia a rompermi, ma io sono più furbo di te >>, << Tu sei matto! >> rispondo << Ok che ogni tanto ti prendo in giro ma non lo faccio 24 su 24, comunque va bene, aspetterò Lodo >> e faccio spallucce.
 
JorgeBlanco
 
E’ sera e sono sdraiato sul letto della mia camera spaziosa, mi ricordo ancora il primo giorno che arrivai qui e conobbi Fran, un amicizia nata fin dal primo momento e poi mi portò in questa camera e mi disse che l’avremmo fatta come volevo. Il muro è bianco, su una parete ci sono dei disegni di strumenti, come se fossero delle ombre e ci sono appese tutte le mie chitarre, da quelle elettriche a quelle classiche. Il letto è enorme e nero come tutti i mobili, su un lato c’è una scrivania con in parte la tastiera, il posto dove scrivo le canzoni. Sin da piccolo ho la passione per la musica e sono grato al signor Stoassel di avermi ospitato, di avermi trattato come un figlio e di non farmi mai mancare nulla. Lodo è come se fosse mia sorella, la conosco da tanto tempo quindi non ho avuto problemi a trasferirmi qui perché sapevo di essere in ottima compagnia. Ora però è arrivata lei Martina. Non credo si aver mai conosciuto una ragazza come lei, si prende gioco di me e anche di Fran, ma io non sono abituato. Ho conosciuto molte ragazze ma nessuna come lei, con le altre se veramente mi interessavano non facevo fatica ad approcciarmi con loro, non mi sfidavano, non facevano nulla per mettermi in difficoltà, invece lei lo fa di continuo. Poi c’è il fatto che è davvero bella, non sono indifferente alla sua bellezza, è veramente bella anche quando è appena sveglia o dopo una giornata in piscina, senza trucco, tutta spettinata, è bella comunque. So che dovrei stargli lontano per Fran, so che è troppo protettivo nei suoi confronti, ma lei me lo rende difficile, se non fosse per i suoi modi di fare sarei riuscito a starle lontano, sarebbe stata solo una bella ragazza, invece non è solo quello. E’ il suo modo di essere che mi affascina, si vede che è una ragazza chiusa, che non vuole aprirsi a nessuno, Fran mi ha spiegato più o meno com’è sua madre quindi posso dedurre che questo atteggiamento sia stato influenzato dal fatto di vivere con lei. Poi quando l’ho vista cantare ho capito che rinchiude tutto il sue essere dentro le canzoni. Qualcuno bussa alla porta e Lodo lentamente entra, << Posso? >> chiede, << Certo >> gli dico io mettendomi a sedere e lei si siede in parte a me. Mi guarda in modo strano e io non capisco cos’abbia, << Perché mi guardi così? >> chiedo, << Mi spieghi che ti prende, sei strano in questi giorni >> dice lei, << Niente >> rispondo << Sono solo un po’ nervoso per l’inizio delle lezioni >>, << Sei un bugiardo Blanco >> ridacchia lei << Io so cosa scatena tutto questo >> e mi sorride, << Cosa? >> gli chiedo guardandola con una faccia buffa, << Martina >> dice come se fosse ovvio << Lei ti rende nervoso, anche se non ne capisco il motivo >>, << E’ il suo modo di fare >> sbotto io << Sai come sono, sai che anche se una ragazza è bella se devo stargli alla larga ci sto ma lei, il suo modo di fare complica la cosa >>, mi sento come uno che ha appena confessato i suoi peccati, pensare a Martina lo era? Sto facendo un torto a Fran? << Si è vero è unica >> afferma Lodo, << Ei tu dovresti dirmi il contrario per farmi stare lontano da lei >> e inizia a ridere, << Non posso stavolta, credo che l’importante è che non ti innamori di lei, finché provi solo interesse nel conoscerla non c’è nulla di male. Anche perché non credo che Fran ti permetterà di provarci con lei >>, << Già >> rispondo << Hai ragione, è una bella e splendida ragazza e basta, non devo innamorarmi di lei, semplice! >> ho un tono convinto e deciso. La porta si spalanca e Fran entra nella mia stanza con Martina, << Cosa ci fate qua? >> chiede Fran, << Niente, stavamo solo parlando >> a rispondere è Lodo. Guardo Martina che è incantata a guardare le chitarre appese e poi passa delicatamente le sue dita sui tasti della tastiera. << Wow, che bella stanza >> dice girandosi per guardarmi dritto negl’occhi, ogni volta che lo fa una sensazione strana si insinua nel mio stomaco. Quei due grandi occhi scuri nascondono il suo lato umano, quello pieno di emozioni che lei non sa tirare fuori, << Grazie >> rispondo, << Posso? >> chiede indicando una chitarra classica marrone scura, << Nessuno può toccare le chitarre di Jorge >> parla Fran, << Tu non puoi Fran, lei si può prenderla >> dico guardando Martina, sapevo quanto amava la musica e ogni cosa che la riguardava, mi fidavo a dare in mano una parte di me, perché le mie chitarre sono come una parte del mio essere, a lei.

Io e i ragazzi siamo nel cortile che circonda lo studio, << Allora tua sorella come si trova? >> chiede Ruggero a Fran, << Benissimo, è molto felice di essere qua, beh non la posso biasimare mia madre non è mai stata una donna comprensiva >>, << Vedo anche io che si trova bene, ne ho parlato con Lodo e lei è molto contenta di averla in casa >> parla Diego, << Già, prima non aveva nessun amico, almeno ora ha me, Lodo e anche Jorge su cui contare >>, io guardo Fran dopo che ha detto quelle parole, << Lei si diverte molto a prenderlo in giro >> continua lui, << Ehi, io però la lascio fare apposta! >> e i miei amici si mettono a ridere, << Io credo che lei riesca a metterti in difficoltà e tu non sai difenderti da lei >> dice Facu mentre ride, << Mia sorella ti dà del filo da torcere >> esclama Fran, poco dopo lui si avvia a fare lezione con l’insegnate mi strumenti. << Ci hai già provato con Martina? >> chiede Diego, << Come scusa? >> lo guardo confuso, << Dai sto scherzando non prenderti male >> ride lui e io mi tranquillizzo, nessuno deve capire che mi innervosisce parlare di lei e stare vicino a lei. Ho lezione di canto con Angie e stiamo provando una delle miei canzoni che ho scritto l’anno scorso, << Benissimo Jorge, molto bene, devi solo abbassare ancora di più il tono nella parte finale poi è perfetta >>, << Bene >> dico io soddisfatto. Cinque minuti prima della fine della lezione sistemo i miei spartiti e Angie si avvicina a me, << Jorge, mi serve un favore >> dice, << Si, certo >> rispondo, << Prima di te ho fatto lezione con Martina la sorella di Fran… Abbiamo parlato un po’ e lei mi ha detto che sa suonare la tastiera ma non benissimo, siccome tu sei molto bravo potresti aiutarla. Lei vuole imparare a suonarla bene e tu potresti insegnargli >> io rimango zitto << abitate anche sotto lo stesso tetto quindi sarà più facile incontrarvi >> continua lei ridacchiando, << Ok, vedrò cosa posso fare >> dico ancora perso nei miei pensieri, più cerco di stargli lontano più tutti parlano e mi chiedono di passare del tempo con lei, com’è possibile? Devo riuscire a stargli vicino senza pensare a lei, alle sue labbra, alla sua bellezza infinità e al suo modo di essere, c’è la farò? << Jorge >> sento dire e ritorno con i piedi per terra, << Si >> dico guardando Angie, << Ho detto che ne parlerò con lei la prossima volta e poi vediamo >>, << Ah sì, va bene >> rispondo un po’ confuso, << Ti senti bene? >> domanda preoccupata, << Benissimo >> dico uscendo dall’aula di fretta. Corro nei corridoi per cercare Lodo, l’unica che potrà dirmi come gestire questa situazione, << Jorge >> sento qualcuno urlare quando mi volto vedo Martina nel corridoio che mi sorride, << Dove vai così di corsa? Cerchi di scappare da me? >> dice ridacchiando, io rimango senza parole, più la guardo e più sorride, più vorrei avvicinarmi a lei per conoscere ogni cosa che la riguarda, anche la più piccola, << Cerco Lodo >> dico calmandomi per non fargli notare che sono agitato, << Se vuoi ti accompagno? >> chiede lei, << No, no, no. Non c’è n’è bisogno >>, << Ehi sei cattivo con me? Non ti piace la mia compagnia Blanco >> dice maliziosa per prendermi in giro e mi mette una mano sulla spalla, questo sono le piccole cose che mi fanno saltare ogni singola parte del mio corpo, il respiro si appesantisce e la guardo con quello sguardo da cerbiatta e mi viene quella voglia di accarezzarle il viso, lentamente sulla sua pelle morbida, eppure mi piace quando fa così, giocare in questo modo con me mi fa anche divertire e un po’ di sano divertimento fa bene. << Oh no mi piace molto la tua compagnia >> dico anche io malizioso stando al suo gioco, << Se fai quei occhioni quando lo dici ci credo >> dice avvicinandosi a me per provocarmi, si morde il labbro e sorride << Dai andiamo a cercare Lodo >> dice << E smettile di fare certi pensieri >>, io la guardo confuso e lei inizia a ridere << Blanco muoviti >> mi afferra per il braccio e andiamo a cercare Lodo. Poco dopo la troviamo, << Eccola >> esclama Martina, << Cosa ci fate qua? >> domanda lei, << Jorge ti cercava >> e fa spallucce. << Cosa vuoi? >> chiede Lodo, << I-io dovevo parlarti di una cosa >>, in teoria Martina non dovrebbe essere qua ad ascoltare quello che devo dire a Lodo << In privato >> continuo io. Martina se ne va perché poi Mechi viene a cercarla e riesco finalmente a parlare con Lodo, gli racconto la storia di Angie e della tastiera e lei mi guardo preoccupata, << Questo è un problema, dovresti cercare di pensare a tutt’altro mentre sei con lei o prova a fare meno giochetti con lei, tipo le frecciatine che vi tirate >> dice, ed è proprio quello che pensavo io, pensare a tutt’altro mentre sono con lei, ma sarà così facile?
 
P.s.: Il capitolo è diviso da una parte narrata da Martina e Una da Jorge, ci saranno alcuni capitoli così, quando sarà narrato da Jorge scriverò il suo nome se non c’è scritto nulla è narrato da Martina. Dovevo inserire anche la sua parte perché così capite come la pensa lui. Grazie a chi segue la storia, spero vi piaccia. Al prossimo capitolo fra una settimana. Un saluto a tutti e un abbraccio.
 

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Capitolo 5
*** Il segreto di Jorge. ***


Il segreto di Jorge
 
<< Ehi che ti prende? >> chiedo a Lodo che sta facendo avanti e indietro in salotto, << Uffa >> brontola lei guardandomi << Sto cercando di scrivere una canzone ma non mi viene l’ispirazione >> si getta lei sul divano a faccia in giù e io mi metto a ridere, << Su dai che non è poi così difficile, tu c’è la farai >> mi avvicino a lei per farla alzare dal divano, << E’ facile per te, ma io non riesco >> e batte i piedi in terra, << Su dai Lodo non abbatterti >> dico io guardandola nei suoi occhi scuri e lei fa una smorfia, << Ho bisogno di un ispirazione e subito >> lei appoggia la sua testa alla mia spalla e inizio a ridere, << Hai bisogno di sfogarti un po’ prima di trovare l’ispirazione non ti viene così >> gli dico e lei torna a guardarmi. Voglio aiutarla, se si tratta poi di aiutarla musicalmente ancora meglio, << Aspettami qua >> dico e corro velocemente in camera mia per prendere il mio Mp3 dove salvo le mie basi. Ritorno giù e lei mi sta guardando confusa, << Senti qua >> gli dico mentre metto la base di una canzone che ho scritto. Si chiama “En mi Mundo “un'altra canzone che ho scritto in Messico prima di venire qua. Lodo mi sorride e io inizio a cantare, << Ahora sabes que, yo no intiendo lo que pasa, sim ambargo che, se nunca hay tiempo para nada. Pienso que no me doy cuenta y e doy mill y una vueltas, mis dudas me cansaron, ya no esperare >>, inizio a muovermi intono a Lodo che finalmente sorride e ridacchia e anche lei inizia a muoversi con me, << Y vuelvo a despertar, en mi mundo siento lo que soy, y no voya papar, ni un segundo mi destino es hoy >>. Mio padre entra nel salotto e guarda me e Lodo che ci muoviamo a ritmo di musica, poco dopo Fran corre nella stanza e si mette a saltellare con noi. << Nada, puede pasar, voy a soltar todo, que siento, todo todo, nada puede pasar, voy a soltar todo lo que tengo, nada me detendrà. Ahora ya lo se, lo que siento, va cambiando, y si el medio que abro puertas voy rigando. Pienso que no me doy cuenta y le doy mill y una vueltas mis dudas, me cansaron ya no esperare >>. Anche Clara e Jorge entrano nel salotto e sorridono nel vedere noi che saltiamo e ci divertiamo. Quando finisco di cantare la canzone Lodo mi abbraccia, << Grazie >> dice << Almeno ora ho voglia di comporre >> dice sorridendo. << Tesoro ma sei bravissima >> parla mio padre << Complimenti >> dice, Fran mi guarda con orgoglio e Clara batte le mani con un sorriso enorme, quella donna crede più in me di mia madre penso. Quando tutti si disperdono per casa Jorge si avvicina << La smetti di dare spettacolo? >> dice scherzosamente, << Mmm… NO! Mi piace troppo >> e rido. Lui mi fissa per un po’ << Angie mi ha detto che ti devo insegnare a suonare la tastiera >> dice, << Tu? Perché proprio tu con tutti quelli che ci sono? >> dico finta offesa e poi gli sorrido, << Perché sono il migliore >> mi guarda lui, << Si certo >> gli dico e poi esco dal salone facendogli un occhiolino mentre lui rimane li imbambolato a guardarmi. Il giorno dopo all’accademia siamo a lezione di danza, il nostro insegnante Gregorio è un tipo abbastanza severo anche se si nota che lo fa solo per fare il bravo insegnate ma secondo me nel profondo è un uomo dall’animo gentile. E’ un uomo alto e ha pochi capelli, porta gl’occhiali da vista anche se ogni tanto se li toglie, << Allora oggi facciamo vedere il ballo della band ai nuovi così lo imparano >>. Tutti i ragazzi tranne noi nuovi si mettono in mezzo al salone davanti allo specchio. La canzone si chiama “ Ven con nosotros “ e quando inizia tutti si muovono. Vedo Mechi che si muove davvero bene e in parte a lei Jorge che si muove ancora meglio, rimango affascinata da loro, la canzone mi piace e anche la coreografia. Vedere i miei amici così impegnati e talentuosi mi fa capire che sono nel posto giusto, Fran ogni tanto mi guarda e sorride. Quando concludono io applaudo sonoramente e Fran viene verso di me, << Ti è piaciuto sorellina? >> mi chiede, << Si siete veramente bravi >> dico guardandolo con un sorriso, << Ovvio no! >> dietro mio fratello c’è Jorge che si sta asciugando il sudore con una salvietta, << Non tirartela Blanco >> gli rispondo io, << Perché no, e non hai ancora visto nulla >> borbotta e io lo guardo sconcertata, << Il tuo migliore amico è un coglione >> guardo Fran, << Gli piace tirarsela >> ride mio fratello. In poco tempo imparo la coreografia e Gregorio mi fa i complimenti e tutti rimangono un po’ scioccati, gl’altri nuovi studenti hanno fatto un po’ più fatica a imparare i passi. << Sei davvero brava, più dei ragazzi delle band >> parla Gregorio che viene fulminato con uno sguardo dai ragazzi, io mi giro verso di loro e gli faccio una linguaccia. << Ma come fai? >> domanda Mechi quando siamo nello spogliatoio, << Già sei stata straordinaria, sai la coreografia meglio di noi e l’hai vista per la prima volta due ore fa >> mi guarda Alba con una faccia buffa che quasi mi fa ridere, << Non lo so, non è poi così difficile >> rispondo io, << Hai lasciato di merda i ragazzi >> esclama Cande, << Già gli sta bene a quei trogloditi, così imparano a credersi i migliori >> borbotta Lodo, << Ma loro sono i migliori >> risponde Alba, << Solo perché sei ancora innamorata di Facu >> gli risponde Cande, << Non è vero >> ribatte lei e tutte la guardiamo come per dire che sappiamo la verità.
 
<< Ehi Tini >> sento qualcuno urlare, quando mi volto Diego sta correndo nel corridoio venendo verso di me, << Ehi >> rispondo io, << Lodo? >> chiede, << E’ ancora in spogliatoio, io sono uscita prima perché ho lezione di musica >> dico, << Ok Grazie, e complimenti comunque >> e sorride mentre si allontana, << Grazie >> gli dico. Sono contenta di aver incontrato persone come loro, mi piacciono tutti, sono ragazzi stupendi e pieni di talento e stare con loro mi farà soltanto che bene. Quando entro nell’aula di musica, Beto l’insegnate mi sta aspettando, è un tipo bizzarro me è un genio della musica. Ha un aspetto simpatico ed è un tipo svampito, ogni due per tre fa cadere qualcosa o cade lui. I suoi capelli scuri e tutti ricci gli danno un aspetto selvaggio e mentre mi sistemo sullo sgabello e impugno la chitarra lui sta cercando i suoi occhiali, << Beto >> lo chiamo io e lui si ferma a guardarmi << Gl’occhiali sono davanti a lei sulla tastiera >> gli indico con il dito, << Ah ok, g-grazie >> borbotta e iniziamo la lezione. << Mi piace come suoni la chitarra >> dice << l’impugnatura è perfetta e anche i movimenti, direi che ho poco da insegnarti a parte suonare le melodie che comporrai, però devi scegliere un altro strumento >>, << Lo so >> rispondo << Devo iniziare a imparare a suonare la tastiera, ne ho già parlato con Angie >>, << Bene molto bene, però devi trovare qualcuno che ti insegni fuori dall’accademia perché non so se ho tutto il tempo per insegnarti a suonarla dobbiamo anche seguire il programma >> continua lui a parlare, << Difatti Jorge mi insegnerà, mi ha detto l’insegnate che è molto bravo >>, << Il migliore >> risponde Beto. Allora è vero Jorge è uno dei migliori studenti di questa accademia, dietro al suo aspetto da ragazzaccio c’è un giovane e talentuoso uomo.

Sono a casa e sto parlando con mio padre, << Quindi hai scelto la tastiera come secondo strumento >>, << Già >> rispondo << La chitarra la so già suonare magnificamente >>, << Grazie a me >> ridacchia mio padre. Siamo in cucina e mentre stiamo discutendo tra chi di noi è più bravo a suonare Jorge entra, << Che fate bisticciate? >> chiede, << Si >> diciamo all’unisono io e mio padre, << Io comunque sono più brava di te >> dico alzandomi dallo sgabello e Jorge ancora confuso ci guarda, << Ho una figlia testarda >> si rivolge a lui mio padre, << Lo so >> risponde lui. Io fulmino Jorge con lo sguardo e poi mio padre, << Me ne vado prima che fate comunella voi due >> dico uscendo dalla cucina sotto i loro sguardi straniti. Per le scale incontro Fran, << Oggi vengono i ragazzi a fare il bagno in piscina quindi preparati >>, << Ok capo >> rispondo io con un sorriso e lui mi fa una linguaccia. Entro in camera mia e prendo il quaderno dove scrivo tutte le canzoni e inizio a scrivere, qualcosa mi ha ispirato e le parole le scrivo di getto con la melodia in testa, potrei stare giorni seduta qua a comporre, è la cosa che amo più di tutte, buttare su un foglio tutto quello che in realtà provo ma che non do a vedere. Lodo entra lentamente nella camera, << Posso? >> chiede, << Si vieni >> dico e si richiude la porta alle spalle, << Che fai? >> chiede confusa << Scrivo una canzone >>, << Ancora? >> io le sorrido << E’ proprio una vera passione >> e anche lei mi sorride. Verso le tre mi metto in costume perché fra poco arriveranno i ragazzi, quando sto per scendere al piano di sotto Francisco mi urla dalle scale << Tini stai scendendo? >> chiede, << Si >> rispondo io, << Puoi chiamare anche Jorge che gl’altri sono appena arrivati >>. Faccio retrofronte e vado verso la camera di Jorge busso e lui mi fa entrare, << Sono arrivati gl’altri mio fratello mi ha mandato a chiamarti >> dico, lui è seduto alla tastiera già in costume e io mi avvicino a lui, << Stai componendo? >> chiedo, << Almeno ci provo >> risponde lui. Dagli spartiti noto una foto sbucare fuori e senza pensarci la afferro. Ritrae una ragazza mora con due occhi azzurri e stupendi, << Chi è? >> domando a Jorge, << Una persona che era importante >> risponde lui, << Era? >> per una frazione di tempo ho pensato al peggio poi inizia a spiegarmi, << E’ la mia ex ragazza Stephie >> risponde << Ora scendiamo >> dice togliendomi la foto dalle mani e rimettendola al suo posto. Insieme usciamo dalla sua stanza e il suo umore è cambiato, quando arriviamo in giardino vicino alla piscina sono già tutti lì che si stanno spogliando e prendono posto sulle sdraio. Mechi è abbracciata a mio fratello e le sorride, << Martina >> mi rimprovera ancora lui, << Non ricominciare Fran >> dico << E’ un costume normale >>, << Smettila amore, non è una bambina ed è normale essere mezzi nudi in costume >> lo calma Mechi e sembra riuscirci, ha un effetto tranquillante su di lui e non posso esserne che grata a lei, almeno quando è presente mio fratello non mi sta addosso. Mechi ha un costume intero rosso ed è collegato con una sottile fascia sul davanti, è stupenda e vederla nuotare come una sirenetta mi incanta. Cande sta prendendo il sole nel suo costume floreale e Ruggero la guarda dal bordo piscina e io mi siedo in parte a lui << Perché non glielo dici? >> domando, << Cosa? >> mi guarda facendo il finto tonto, << Che ti piace! >> gli dico, << Perché tanto non mi crederebbe >> alza lui le spalle e riprende a giocare con i ragazzi, poco dopo Alba si siede al mio fianco, ha una coda alta che le sta da dio e indossa un costume bianco che fa notare la sua pelle ambrata, mi fa un gran sorriso, << Sai io sono una ragazza abbastanza timida >> dice << Ma con te non lo sono >> continua, << E’ un bene >> dico sorridendole, << Già, mi piaci Martina >> afferma << Anche tu mi piaci e chiamami Tini ok? >>, lei fa si con il capo e rimaniamo insieme a guardare i ragazzi in acqua.
Quando è sera vado in camera di Lodo, << Ehi >> dico non vedendola, << Sono in bagno! >> urla lei e io mi siedo sul suo letto ad aspettarla. Appena arriva si siede in parte a me, è da quando che ho visto quella foto in camera di Jorge che ci sto pensando, il modo in cui ha reagito e il suo cambiamento di umore, << Sei pensierosa? >> mi domanda Lodo guardandomi mentre si asciuga i capelli con la salvietta, << Oggi quando sono andata a chiamare Jorge ho visto la foto di una ragazza ed è stato strano >> dico io guardando nel vuoto perché ho ancora in testa tutta la scena, << Stephie? >> chiede lei, << Si, Stephie >>. Lei si intristisce un po’ << E’ la sua ex ragazza sono stati insieme per tre anni >>, << E poi che è successo? >> chiedo impaurita pensando al peggio, << I genitori di lei non gradivano molto questa relazione, l’unica decente che ha avuto, poco prima che lui venisse qua si sono lasciati, lei decise di ascoltare i suoi >>, << E lui la amava molto >> dico tra me e me, << Già molto, difatti non ha avuto molte storie, non è mai riuscito a trovare qualcuno che gli facesse dimenticare di lei >> e fa spallucce. Mi domando perché lui non abbia lottato per lei, io non credo nell’amore ma se davvero l’amava doveva fare di tutto per tenersela, dalla sua reazione doveva pensarla ancora o anche amarla. << A che pensi? >> mi domanda Lodo mentre si intreccia i capelli, << Che lui poteva lottare per lei >> dico, << Credo che fosse talmente frustrato da non avere nessuna reazione, la lasciata andare e gli ha fatto fare le sue scelte >>, << Mi dispiace per lui >> dico, non so perché ma nel profondo mi dispiaceva, << A te? >> ride Lodo, << Si a me dispiace! >> dico guardandola male << Ho anche io un cuore >>, << Che non usi mai >> mi guarda lei. Scendo in cucina e trovo Jorge che si sta bevendo una spremuta d’arancia, << Ciao >> dico, dopo aver saputo quello che era successo con la sua ex e dopo aver capito come lui sta a proposito di questa storia non mi va di stargli troppo addosso, << Ciao >> dice lui guardandomi confuso, io lo guardo e faccio una faccia buffa, << Strano che non hai ancora detto nulla di malvagio su di me >> afferma lui, << In questo momento non mi va >> dico, << Perché ti è successo qualcosa? >> sembra preoccupato, << No >> lo guardo confusa. Apro il frigorifero tiro fuori una bottiglia di acqua e me ne verso un bicchiere, << Dov’è Fran? >> chiedo, << Da Mechi >> risponde subito lui. E’ una situazione alquanto strana, un po’ imbarazzante. << Quando vuoi iniziare le lezioni di piano? >> dice mettendosi difronte a me sull’isola della cucina e ci si appoggia, << Quando vuoi >> rispondo, << Ti prego dimmi qualcosa in stile Tini >> e poi ridacchia, << Perché dovrei? >> ribatto io, << Perché almeno mi diverto un po’ >> e fa una smorfia. Dentro di me penso che forse farlo ridere è un ottimo modo per distrarlo da quello che in realtà prova, ma poi mi chiedo da quando mi preoccupo così tanto degl’altri su cose di cui io non centro nulla. Gli sorrido e lui ricambia, << Vado a dormire >> dico e lui esce dalla cucina insieme a me, io mi fermo e mi volto a guardarlo, << Mi segui? >> chiedo, << No Martina, anche la mia camera sta al piano di sopra, ma se vuoi che ti segua lo farò >> dice allargando le braccia e io lo guardo stupita, << Non riusciresti neanche a oltrepassare la porta di camera mia senza il mio permesso Blanco >>, lui inizia a ridere e ci avviamo nelle nostre camere, << Così mi piaci >> dice lui, << Allora vuoi proprio essere torturato >> gli faccio un sorriso maligno e entro in camera mia senza farlo rispondere e rimane lì a guardarmi davanti alla porta finché io non la richiudo. Mi stendo sul mio letto dopo essermi messa comoda, penso a quanto deve essere stato triste per Jorge, vedere la sua amata rinunciare al loro amore, per cosa poi? Paura? Codardia? L’amore è tutta una stronzata allora, si crede che sia la cosa che sistema tutto, se hai l’amore hai tutto dicevano, eppure a me non sembra così. Ti fa solo stare male, prima o poi qualcosa si rompe e rimane solo un ricordo che fa male, che ti fa chiedere perché ti sei meritato tutto ciò e ne vale la pena? Soffrire? Ricordo quando da piccola un giorno stavo giocando con Fran e per sbaglio mi fece male ad un braccio, mia madre si arrabbiò molto con lui, invece mio padre continuava a dirgli che era stato solo un incidente e che eravamo piccoli, stavamo semplicemente giocando ma lei mise lo stesso Fran in castigo e di nuovo iniziarono a litigare, mentre io stavo lì ad ascoltarli e da quelle scene ho imparato a non innamorarmi mai, a non dipendere mai da un'altra persona, prendere le mie decisioni da sola e aprirmi poco.

Quando mi sveglio sono a pezzi, non ho dormito molto bene, pensare ai miei genitori mi ha fatto fare incubi che vorrei dimenticare. Mi vesto lentamente, indosso una salopette di Jeans e sotto mi metto una maglietta bianca. Stamattina mi trucco un po’ di più perché ho la faccia di uno zombie. Entro in cucina e tutti sono lì a far colazione e c’è anche Diego, << Buongiorno Tini >> dice mio padre seduto a capotavola, mi chino per dargli un bacio sulla guancia << Buongiorno >> dico rivolgendomi a tutti. Siccome c’è Diego il posto in parte a Lodo, che sarebbe dove mi siedo io di solito, è occupato. Fran si sposta un po’ per farmi spazio tra lui e Jorge, << Allora Tini dormito bene? >> chiede Jorge e mio fratello si sposta in avanti per guardarlo, << Gli ha fatto solo una domanda Fran >> lo riprende Lodo che poi sorride scuotendo la testa e Diego non riesce a trattenersi dalle risate, io ringrazio Lodo con uno sguardo << Comunque non troppo bene >> dico io, << Incubi? >> chiede papà e io faccio sì con la testa, << Su cosa? >> domanda Fran incuriosito, << Non ricordo a dir la verità >> rispondo io per tagliare questa conversazione, non volevo raccontare che i miei ricordi d’infanzia mi fanno dormire male e mi fanno sentire una persona che non sa gestire e provare sentimenti. Arriviamo in accademia e Pablo ci aspetta in aula, << Per favore Mechi fammi sentire il tuo pezzo >> dice l’insegnate, lei sale sul palco e inizia a cantare, la canzone si chiama “Destinada a brillar” e lei è veramente sexy su quel palco, il suo modo di fare e di porsi incanta tutti quelli che la guardano e quando incrocia il mio sguardo le sorrido. Sono affascinata da lei, dal suo modo di essere così forte ma anche così passionale, nessuno può abbatterla forse solo Fran perché la vedo che è persa per lui, infondo mio fratello è un bravo ragazzo e so che la tratta divinamente come lei si merita. << Wow >> gli dico quando torna tra noi e Pablo chiama Lara per cantare, << Grazie >> risponde lei guardandomi con un sorriso sincero, << Sei la più bella e la più brava amore mio >> parla Fran dandogli un bacio sulla nuca e lei gli fa gl’occhi dolci. Lara la ragazza sul palco noto che mentre canta guarda Jorge che nemmeno la nota perché è intento a prendermi in giro. << Sembri un idraulico con la salopette >> ride lui, << Un bell’idraulico >> rispondo << Ti piacerebbe avere un idraulico come me Blanco, fidati >> ribatto io, << Oh quanto siamo modesti >> dice con un tono sarcastico, << Si mi importa di più piacere a me stessa che agl’altri >> affermo io convinta e lo lascio senza parole. Poi si riprende << Allora verrai ad aggiustarmi le tubature in bagno >> scherza lui, << No, ti ci lascio annegare nel bagno >>, lui fa un faccia buffissima e io inizio a ridere. << Non ridere di me >> borbotta lui, << Scusa ma hai fatto una faccia >>, << Beh almeno ti faccio ridere, è un buon segno >> dice lui in modo abbastanza sarcastico ma con una nota di serietà. Ritorniamo a concentrarci sui ragazzi che si esibiscono e ogni tanto con la coda dell’occhio lo guardo, infondo mi dispiace per lui, per quello che gl’è successo, ma sembra non pensarci molto, credo che il tempo abbia plasmato il suo dolore o sta solo cecando un modo per andare avanti senza pensarci. Qualsiasi cosa abbia nella sua testa spero per lui che la risolva, star male per amore credo sia devastante ed è per questo che non lo voglio provare. Già guardo lui che è così giovane ed ha già il cuore spezzato.

P.s.: Ecco il nuovo capitolo, spero vi piaccia. Cercherò di pubblicare al più presto anche l'altro, nel frattempo passate a leggere anche le altre storie. Ringrazio tutti quelli che seguono questa storia, spero vi piaccia e la sto scrivendo bene. Un saluto a tutti e buon fine settimana. <3
 

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Capitolo 6
*** Lezioni Di Piano. ***


Lezioni Di Piano.
 
Finalmente è arrivato il fine settimana e posso rilassarmi un po’, noi ragazze siamo in piscina a rilassarci dentro l’acqua intanto che i ragazzi non ci sono. << Come ha preso Fran le lezioni che dovrai fare in camera di Jorge, da soli? >> chiede Cande con una risatina perché già si immagina la risposta, << Male, ma Mechi l’ha calmato >>, la bionda fa l’occhiolino alle ragazze e sorride, << Beh si sa che Fran ti ama alla follia >> gli dice Alba con un sorrisetto e uno sguardo un po’ triste. Noto nel suo sguardo una sorta di malinconia, sicuramente il suo pensiero è Facu, << Andrà tutto bene anche per te >> gli dico io ad un tratto, possibile che vivere qua mi stia facendo diventare un po’ più sensibile? Beh verso gl’altri ovviamente perché su di me ho ancora le stesse opinioni, non credo che io potrò mai innamorarmi o provare qualcosa di simile all’amore, ma mi dispiace vedere gl’altri tristi e che la loro tristezza deriva da un'altra persona, << Non credo >> risponde lei guardandosi le mani, anche se erano immerse sotto l’acqua si capiva benissimo che tremava, << Perché vi siete lasciati? >> domando dolcemente e appoggiandogli una mano sulla spalla, << E’ stata colpa mia >> dice, << Non è stata colpa tua >> dice Lodo come per rimproverarla per non darsi la colpa. << Un ragazzo mi ha baciata e lui ha visto >> continua Alba, << Sai come sono, io non riesco a trattare male le persone anche se sbagliano, piacevo a questo ragazzo e un giorno mi baciò, io rimasi ferma perché non sapevo cosa fare e Facu ci ha visto, ha detto che non gli sembrava che non volessi baciarlo e che non si sarebbe mai più fidato di me >>, << E lui non ti ha ascoltato? Non ti ha creduto? >> chiedo, sentendo queste storie sono sempre più convinta che non avere sentimenti sia la cosa più logica, doveva fidarsi di lei, la conosce sa che non sapeva come reagire eppure l’ha trattata come se l’avesse pugnalato alle spalle. << Non ha nemmeno voluto ascoltarmi >> afferma Alba che ha davvero uno sguardo affranto, come non poteva notare quanto lei ci teneva a lui? Solo a guardarla in questo momento, io che di sentimenti ne so veramente poco, capisco quanto lei soffra per lui. << Sai che Facu è fatto così >> alza le spalle Mechi << Salta subito alle conclusioni, sapete quante ragazze hanno tentato di baciare il mio Fran eppure io mi fido di lui >>, << Stiamo parlando di mio fratello? quel Fran? >> dico allibita per le parole di Mechi, << Guarda che tuo fratello è molto popolare all’accademia >> mi guarda con uno sguardo soddisfatto perché è lei quella che ha conquistato il ragazzo “popolare”, << Anche gl’altri, sono ben visti da tutte >> continua Cande, << Già, io devo stare attenta perché ogni volta in accademia ci sono ragazze che fissano Diego come se fosse un dio, e giuro io lo odio >>, ascolto le ragazza e non posso credere a ciò che sento e tutto un tratto mi metto a ridere e le ragazze mi guardano confuse. << Scusate >> dico senza smettere di ridere << Non riesco a crederci >>, Alba inizia a ridere con me e sembra essere tornata ai suoi normali pensieri, poco dopo le altre si uniscono a noi, << Già se ci penso è difficile da credere >> parla Lodo. << Che avete da ridere? >> si avvicina Fran alla piscina e poco dopo arrivano tutti gl’altri, << Nulla >> dico io con una faccia da presa in giro, << Voi insieme siete malvage >> borbotta Jorge che poi si tuffa, Diego lo segue e si avvicina a Lodo per dargli un bacio. Facu si sdraia sul lettino in parte a Ruggero e io lo guardo appoggiata al bordo piscina, come si può far cambiare idea ad una persona? Fargli capire che sta sbagliando? Che ciò che crede è sbagliato e che non è come sembra? Qualcuno mi afferra un piede e mi trascina giù, sott’acqua tengo gl’occhi aperti e vedo Jorge che mi tiene per la caviglia e poi mi lascia, riemergo e lui è in parte a me che sorride, << Fanculo Jorge >> dico, lo afferro per la testa e lo schiaccio giù per farlo andare sott’acqua, << Tini non ucciderlo >> sento Fran dire che è in acqua e Mechi è avvinghiata alla sua schiena, << Se lo merita >> dico infastidita e poi lo faccio riemergere, lui respira profondamente << Ehi sei troppo cattiva tu >> esclama Jorge, io lo guardo minacciosa, << Ti ho vista pensierosa e ho pensato di toglierti quei pensieri dalla testa >> dice ridendo, << E cerchi di annegarmi? >> gli dico << Gran bella tattica >>, lui scoppia a ridere e io guardo Fran come per chiedergli se Jorge è matto, mio fratello fa spallucce. Mi avvicino a Jorge quanto basta per parlargli vicino all’orecchio, << Me la pagherai >> dico e poi gli faccio un sorrisetto maligno << Eccome se me la pagherai >>, << Non vedo l’ora >> dice e poi si immerge e inizia a nuotare e io lo guardo.
 
Domenica pomeriggio io, Fran, Lodo, Diego e Jorge andiamo a fare un giro in città a fare shopping, << Dovete fermarvi in ogni negozio? >> chiede Jorge a me e a Lodo e noi lo fulminiamo con lo sguardo << Ok non parlo più >> alza le mani lui, << E’ inutile Jorge, lasciale fare >> dice Diego, << Intanto noi possiamo andare al bar all’angolo a mangiare qualcosa, che ne dite? >> parla Fran e gl’altri due acconsentono. Io e Lodo iniziamo a girare i negozi in cui non siamo ancora entrate e abbiamo già un sacco di borse in mano, << Guarda questi? >> dice Lodo infilandosi un paio di occhiali stupendi, << Belli >> dico, << Secondo me a te stanno meglio >> borbotta lei e me li infila << Si sono proprio fatti per te >> sorride lei. Dopo avermi convinta a comprarli entriamo in un negozio di intimo e subito vado a guardare i costumi, << Non prenderlo troppo sexy se no poi dobbiamo sorbirci la ramanzina di Fran >> ridacchia lei, << Sinceramente non mi importa >> rispondo, << Sai hai ragione, devi mettere in mostra quel ben di dio >> dice seria io la guardo perplessa, << Comunque Fran ti sta davvero troppo addosso, soprattutto quando si tratta di Jorge >> dice guardandomi, << Già è uno stupido, non mi importa di Jorge e poi lui lo sa benissimo che non mi faccio ammaliare da uno che mi fa complimenti o che mi guarda come se fossi un oggetto >> ho un tono un po’ irritato, << A te non piace vero essere al centro dell’attenzione di un ragazzo >>, io faccio no con la testa << Non mi interessano queste cose >> dico, << Un giorno dovrai spiegarmi il perché >> Lodo afferra il costume che ha scelto e poi si volta e mi fa un piccolo sorriso. Abbiamo girato un po’ di negozi ed è ora di raggiungere i ragazzi, mentre camminiamo Lodo mi ferma con un braccio, << Guarda quello è Facu >> dice, quando mi volto lo vedo seduto in una gelateria con una ragazza bionda, << Non credo che ad Alba farà piacere! >> esclamo io, << No per niente, ma non possiamo dirglielo, dobbiamo prima scoprire chi è >> dice, << Vuoi fare l’agente 007? >> dico con una faccia buffa, << Perché no, mi intriga il ruolo da spia >>, << Tu sei fuori di testa Lodo >> affermo io, << Senti chi parla >> borbotta lei. Raggiungiamo i ragazzi e decidiamo che per ora è meglio tacere su quello che abbiamo appena visto, << Dove Jorge? >> chiede Lodo, Fran indica con il dito un punto sull’altro lato della strada e dietro ad una colonna si intravede Jorge, << Potete spiegare? >> Lodo ha uno sguardo confuso ma buffo, << In quel negozio c’è una ragazza con cui è uscito ma poi dopo solo due uscite non l’ha più chiamata >> spiega Diego ridacchiando, << Quale ragazza? >> chiedo io e Fran senza pensarci me la mostra. << Dove vai? >> chiedo Lodo mentre mi dirigo nel negozio dove si trova la ragazza, << Ci divertiamo un po’ >> dico mentre cammino. << Scusa >>, mi avvicino alla ragazza, lei si volta e mi guarda confusa << Non voglio disturbarti ma qua fuori, al di là della strada c’è Jorge Blanco che ti aspetta, mi ha mandato a chiamarti >>, lei rimane stupita e poi esce dal negozio e io la seguo. << Tini sei davvero una stronza >> dice Lodo, << Lo so, non posso farci nulla >>. Mi guastavo la scena dall’altro lato della strada, quella ragazza le sta cantando a Jorge e ogni tanto lui mi fulmina con uno sguardo. Gl’altri anche se all’inizio non erano molto d’accordo ora se la ridono di gusto, << E ora che facciamo? Quella non da cenno di smettere >> dice Diego, << Andiamo la e lo portiamo via? >> chiede Fran, << Si ma tanto lei continuerà a chiamarlo ormai l’abbiamo incastrato per bene >> afferma Lodo e poi guarda me, io sbuffo << Ok lo vado a salvare io >>. Attraverso la strada e mi avvicino a Jorge, lo affianco e lo prendo a braccetto, << Allora amore hai chiesto scusa alla ragazza? >> gli domando sbattendo gl’occhi, la ragazza mi guarda male e dopo un po’ che mi guarda anche Jorge capisce il mio gioco, << No, non mi ha lasciato il tempo di parlare >>, << Non capisco >> borbotta la ragazza ancora parecchio confusa, << Io sono la sua ragazza e mentre passavamo di qua ti ha visto, mi ha raccontato ciò che è successo e siccome è diventato un bravo ragazzo mi ha detto che avrebbe dovuto scusarsi così ti sono venuta a chiamare >> dico recitando bene la mia parte e sorridendo, << Ah, o-ok >> dice la ragazza, << Scusami >> dice Jorge << Per quello che è successo >>, sapevo che non gliene fregava nulla, ma è bello umiliarlo così, obbligarlo a scusarsi con lei. La ragazza accetta le scuse e poi se ne va, io lascio la presa su Jorge e lui mi guarda, << Sei veramente una stronza AMORE >> dice, << Su non prendertela, infondo ti sono venuta a salvare e la recita è finita quindi non chiamarmi amore >> rispondo io, << Vorresti dirmi che l’hai fatto per pietà venire a salvarmi? a me è sembrato più che volessi che mi scusassi con lei >>, << Entrambe le cose >> dico facendo un gran sorriso << Ora andiamo se non vuoi incontrare qualche altra ragazza e scusarti anche con lei >>, << Stoessel sei una cosa incredibile >> esclama irritato ma poi inizia a ridacchiare, << Vedi ho ragione tu sei matto >>.

Il suono della sveglia mi rimbomba nella testa e di colpo mi sveglio, mi metto a sedere e mi porto una mano sulla testa, ho fatto un sogno veramente strano, ero a casa e stavo nuotando in piscina quando qualcosa o qualcuno afferra una mia gamba e inizia a tirarmi giù e io cerco di resistere, sul bordo della piscina vedo Fran che si tuffa per venire a salvarmi, quando riaffiora dell’acqua davanti a me non è più Fran ma Jorge e io smetto di lottare perché sono stupita e scioccata, tutto intorno a me si ferma anche quella cosa che mi tirava giù, guardavo Jorge e poi tutto riparte e vengo trascinata giù sempre più a fondo. E’ Lunedì mattina ed è il risveglio che odio di più, mi sistemo i capelli facendo uno chignon spettinato, mi infilo una tutina morbida verde smeraldo e un paio di stivaletti con le borchie. Quando arriviamo all’accademia abbiamo lezione con Gregorio che ci fa sudare, << Sono distrutta >> dico entrando nello spogliatoio con le ragazze, << A chi lo dici >> borbotta Alba con il fiatone. Dopo una doccia rinfrescante andiamo a lezione con Angie, << Allora proviamo a cantare “Algo Suena En Mi, una canzone che avete composto l’anno scorso >> dice << Passatevi il testo >> e passa dei fogli che noi ci facciamo passare mano per mano << Facciamo anche un gioco >> sorride poi lei, << Mentre cantate passo tra di voi e uno allo volta vi elimino, vediamo chi canta meglio, ovviamente quelli nuovi non se la devono prendere in caso vengono eliminati per primi, perché non l’avete studiata quanto loro >>. Questo gioco mi piace, la canzone l’ho sentita settimana scorsa quando i ragazzi l’hanno interpretata alla lezione di Pablo che ci mostrava una canzone completa con coreografia e mi ricordo benissimo i tempi << Allora siete pronti? >> chiede Angie e noi all’unisono rispondiamo di si, lei fa partire la base e noi iniziamo a cantare, << Oh Oh Oh Oh, Eh eh eh eh yeah, Si hay duda, no hay duda, la unica verdad està in tu corazòn. Sy hay duda, no hay duda sehace claro el camino llegarè a mi destino. Algo suena en mi, algo suena en vos, es tan distinto y fantastico. Suena el istinto baila tu corazòn. Muove tu cuerpo muevelo! >> Lara e Alexander vengono eliminati per primi e a seguire anche Margaret e Ruggero, a ques’ultimo non importava molto siccome era occupato ad osservare Cande che ci dava dentro. << Encuentro todo en mi musica porque estoy siempre bailando. Yo necesito que mi musica, me diga que estoy buscando, buscando en mi >>. Diego e Cande vengono eliminati, alla seconda volta che siamo al ritornello, Viktor, Lodo e Fran escono dal gioco. Rimaniamo solo in tre fino a quando Angie non elimina Mechi e rimaniamo solo io e lui, Jorge. Lui mi guarda con aria di sfida e io non cenno ad arrendermi cerco di cantare il meglio possibile e poi la canzone finisce e tutti e due guardiamo Angie. << Beh che dire, siete fantastici, non so davvero chi scegliere, perché il duetto era migliore che voi in singolo >> dice sbalordita e io mi giro verso Jorge un po’ dispiaciuta per non averlo battuto, ma sono anche rimasta un attimo allibita dalle parole di Angie. Quando la lezione finisce è ora di tornare a casa, io, Lodo, Jorge e Fran siamo in macchina, << Certo che avete cantato proprio bene >> dice Lodo e io gli do una gomitata perché non mi andava di parlare della performance che io e Jorge abbiamo fatto in classe, << Già però si vedeva che Tini voleva batterlo a tutti i costi >> ridacchia Fran, << Si è vero, tu vuoi sempre battermi >> vedo Jorge guardarmi dallo specchietto retrovisore e gli faccio una linguaccia, dai suoi occhi capisco che sta sorridendo. Fran a casa ha raccontato tutto a papà e lui un po’ mi ha rimproverato, << Tini, non devi mai battere un uomo, è segno di umiliazione per noi >>, io guardo mio padre e gli faccio una smorfia, << Dici sul serio? >> dico sarcastica, << Si sul serio >> risponde lui, << Beh a me non importa troppo >> dico, << Lo sapevamo già >> blatera Jorge. Lo guardo dal bancone della cucina e lui è seduto al tavolo che mangia, domani pomeriggio ho la mia prima lezione di piano con lui, chissà come andrà penso tra me e me, spero solo che riusciremo a concludere qualcosa perché devo davvero imparare a suonarlo alla perfezione.
 
Busso alla porta e sento la sua voce << Avanti >> esclama Jorge e entro, << Allora sei pronto? >> chiedo, << Tu sei pronta? >> domanda lui, << Ovvio che domande >> dico << Sono sempre pronta io >>, << Buona a sapersi >> dice ridacchiando, << Non cominciamo con queste battutine a doppio significato per favore, sono qui per imparare seriamente >> parlo decisa ma una risatina mi scappa, << Ok capo >> dice lui e mi fa sedere davanti alla tastiera e lui si accomoda vicino a me, le nostre braccia si sfiorano appena e lo vedo allontanarsi un po’, come se avesse paura in una mia reazione negativa, non sono così cattiva come pensa, non mi infastidisce un contatto innocuo quindi potrebbe calmarsi un po’, ma è meglio se sto zitta per non farlo agitare ulteriormente. << Tu sai già suonare un po’ giusto? >>, << Si un po’ >> rispondo alla sua domanda e mi volto a guardarlo, incontro i suoi occhi verdi e mi viene in mente la storia della sua ex ragazza, in realtà non è che ne sappiamo molto ma quel che basta. Penso a quanto devono essere stati spenti quei occhi nel periodo della separazione, in quante parti il suo cuore si è spezzato. Mi viene più facile capire i problemi sentimentali degl’altri che viverne dei miei. Gli sorrido piano e lui nota che ho cambiato espressione, << Perché sei diventata così seria? >> domanda, << No è che mi sto concentrando >> dico alzando le spalle, lui sta zitto per un po’ << Ho pensato di farti suonare la canzone che hai cantato allo studio, invece che suonarla con la chitarra, la suonerai con la tastiera >> dice poi, << Si, mi piace come idea >> dico. Lui mi fa sentire la melodia, << Sai mi piace di più così >> esclamo, << Quindi ammetti che sono bravo >> ridacchia lui, << Si, forse sei bravo >>, << Ora prova tu >> dice. Io inizio a suonare ma faccio fatica ad usare la seconda mano, << Ferma >> dice << Devi concentrarti, devi riuscire a dividere in due il tuo corpo e a pensare a due movimenti diversi >>. << Chiudi gl’occhi e concentrati >> io obbedisco, cerco di concentrarmi il più possibile sui tasti della tastiera e di fare due movimenti diversi, poi lui poggia le sue mani sulle mie e io riapro di colpo gl’occhi, << Segui me >>, seguo il ritmo delle sue mani e inizio a capire come fare e contenta sorrido, << Funziona >> dico guardandolo, << Si lo so che funziona >> dice confuso e io lo abbraccio, così di getto, per il semplice fatto che sono talmente felice di essere riuscita a fare un primo passo per imparare a suonare la tastiera, << Dai riproviamo >> dico, << Ok >> risponde lui un po’ stranito da tutto il mio entusiasmo. Abbiamo passato quasi un’ora a suonare la mia canzone e quasi riesco a suonarla completamente, anche se non so suonare bene quanto Jorge, ma come prima lezione non è andata male, << Molto bene >> dice lui << impari in fretta >>, << Si mi piace imparare, soprattutto sulla musica >> rispondo, << Allora hai preso da tuo padre >> dice e io inizio a sistemare i miei spartiti, << Si, la passione per la musica viene tutta da lui >> sorrido io, << E cosa hai preso da tua madre? >> chiede, << Niente di buono, di carattere non sono né come mio padre né come mia madre, uno è troppo emotivo e l’altra non lo è per niente >>, << E tu come sei? >> domanda con uno sguardo curioso, << Nessuno dei due, anzi forse più come mia madre, non credo molto nei sentimenti ma come carattere non le assomiglio, lei è dura, è fredda. Non accetta molto le cose diverse da lei e dai suoi pensieri, io sono più aperta, per me gl’altri possono fare quello che vogliono, credere in quello che vogliono, da lei ho solo imparato a non lasciarmi andare troppo alle emozioni e sono uguale a lei fisicamente tutto qui>>. Jorge sta per dire qualcosa ma qualcuno bussa, << Siete ancora vivi? O devo preoccuparmi? >> la voce di Fran arriva attraverso la porta e Jorge scuote la testa e va ad aprirla, Fran entra e mi guarda, << E’ tutto ok? >> chiede, << Si Fratellone, abbiamo appena finito >> dico avvicinandomi a lui << E comunque Jorge bacia bene >> dico vicino al suo orecchio e impallidisce, io ridacchio << Fran respira sto scherzando >> e gli do una pacca sulla testa, Jorge ha le braccia incrociate al petto e sta ridendo, << Non mi piacciono questi scherzi >> dice, << E a me non piace che mi stai addosso >> ribatto io mentre esco dalla camera di Jorge. Siamo tutti a tavola e Clara ha cucinato le lasagne, sono buonissime, << Allora come è andata la tua lezione con Jorge? >> domanda lei con un sorriso, << Bene >> rispondo io, << E’ brava mia figlia? >> domanda mio padre a Jorge, << Si, brava >> risponde lui tranquillo. Tutti e due rispondiamo con frasi brevi senza scendere troppo nel dettaglio, non mi andava gran che di raccontare che Jorge è stato un bravo insegnate e che riesce a farmi capire come si suona, lo loderei troppo e poi lui si vanterebbe per ciò che ho detto e farebbe di tutto per farmi ammettere che ho detto quelle cose davanti ai suoi amici. Dopo cena vado in camera mia e mi sdraio, osservo le mie mani e ripenso a quando sfioravano quei tasti con fatica e poco dopo riuscivano a scivolare abbastanza decentemente producendo una melodia. Mi è piaciuta questa lezione, anche se era Jorge a insegnarmi mi sono trovata bene e in realtà pensavo sarebbe andata peggio. Chiudo gl’occhi e dalla stanchezza mi addormento.
 
P.S: Ecco a voi un altro capitolo, settimana prossima ne pubblicherò un altro e poi per 10 giorni sarò in vacanza ma quando ritorno pubblicherò più spesso promesso. Ci metto un pò di più con questa storia perchè sto finendo l'altra quindi abbiate pazienza. Ringrazio chi la legge e chi la segue. Spero vi piaccia. Anche se non è ancora veramente iniziata come storia, anche perchè ho intenzione di farla un pò più lunga e scritta meglio quindi quando scrivo i capitoli devo avere tempo per concentrarmi bene e non ne ho molto. Un abbraccio a Venerdì prossimo con un altro capitolo.

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Capitolo 7
*** Tutti Soffrono D'Amore. ***


Tutti Soffrono D’amore.
 
Sfioro con le mie dita i tasti della tastiera dell’accademia, sto cercando di ricordarmi ciò che mi ha detto Jorge, di concentrarmi sulle mie mani, quasi riesco a percepire le sue mani sulle mie e lentamente inizio a suonare. Non ci riesco molto bene, infondo ho solo fatto una lezione, però voglio arrivare preparata alla prossima, mostrare a Jorge che posso farcela e che mi impegno, non che mi importi molto di dimostrare qualcosa a lui ma dentro di me qualcosa mi spinge a farlo. << Ehi che fai sorellina? >> entra Fran nell’aula di strumenti e mi fissa, << Secondo te, sto cercando di imparare ciò che mi ha detto Jorge >> alzo le spalle, << Voi due non potete fare lezione che ne so in cucina? Salotto? ... >> io guardo mio fratello perplessa e non mi degno nemmeno di rispondergli << Ok, non ti infastidisco più con questa storia >> borbotta lui poco dopo. Lentamente si avvicina a me mentre ancora provo a suonare, mi affianca e sorride. Sono così felice di essere qua vicino a lui anche se alcune volte non lo sopporto. << Jorge ti sta insegnando bene, vedo che le sue lezioni ti sono rimaste impresse >> dice e io di nuovo lo fulmino con gl’occhi, << La vuoi smettere di nominare 100 volte Jorge ogni volta che parliamo? Ti ho già detto che non devi preoccuparti di nulla o mi sbaglio? >> ribatto io un po’ irritata ma alla fine faccio un sorrisino, << E’ che non credo che tu sia impassibile a lui >> alza le spalle, << E invece si, fattene una ragione, Jorge non mi interessa e poi tu stanne fuori comunque >> dico io continuando a suonare per non ascoltarlo più, << Ok >> dice lui ancora con quell’aria di uno che non ci crede << Vado a cercare Mechi, esercitati bene sorellina >> borbotta e poi esce dall’aula. Questa situazione un po’ mi innervosisce, non so perché Fran continui a credere che tra me e Jorge possa esserci qualcosa, lui ci proverebbe con me solo per divertirsi e a ma non importa di lui quindi perché tutte queste paranoie, anche se stiamo chiusi in una stanza insieme non vuol dire nulla di quello che lui crede, mi insegna punto e stop. Quando esco dall’aula incontro Lodo nei corridoi, << Ehi vieni >> mi afferra lei per un braccio e mi trascina in un angolo dello studio, << Che fai? >> dico guardandola male dopo che mi lascia il braccio, << Ho appena visto Facu uscire dallo studio con una ragazza, quella ragazza… credo gli stesse mostrando lo studio! >> dice con una voce bassissima per non farsi sentire da nessuno, << Si può? >> chiedo io sovra pensiero, << Certo che si può stordita, è un accademia famosa tutti possono visitarla e assistere alle lezioni >> borbotta << Dai andiamo a cercarli >> dice poi guardandomi con due occhi spalancati, << Fra 20 minuti c’è lezione con Gregorio, se arriviamo tardi ci uccide >> gli dico io e lei mi riprende per il braccio e continua a trascinarmi finché non siamo fuori, << Anche Facu ha lezione con noi quindi non possiamo fare tardi >> dice << Quindi cerchiamoli qua nel parco intorno allo studio non devono essere tanto lontani >>, << Lodo mi stai seriamente preoccupando >> dico guardandola male, << Vogliamo o no scoprire chi è quella ragazza? >>, << Tu lo vuoi Lodo >>, << Anche tu >> ribatte lei << Ora taci e apri gl’occhi >> esclama minacciosa, << Ok >> alzo le mani come per arrendermi << Tu vai di qua e io vado da questa parte così ci incontreremo dietro lo studio >>, mi avvio per la strada che Lodo mi ha detto di fare e inizio a guardarmi intorno. Dopo neanche cinque minuti su una panchina vedo Facu seduto a chiacchierare con quella ragazza, ora che la guardo meglio riesco a notare i suoi occhi scuri e la sua pelle chiara, stanno ridendo e mi sembrano felici. Rimango un po’ a guardarli pensando che se li vedesse Alba avrebbe un crollo di nervi e non vorrei mai che succedesse, lei non si merita questo per una cosa che non ha fatto o che comunque non voleva fare. << Che fai spii? >> quando mi volto Jorge è dietro di me, io deglutisco quando lo vedo, << N-no >> rispondo un po’ nervosa, << Si, invece >> ribatte lui con un sorriso maligno, << Oh cosa vuoi Blanco? >> dico io, << Sei tu che spii Facu con la ragazza bionda >> risponde << E lo dirò a Facu >> continua poi, << NO >> urlo così forte che quasi tutti riescono a sentirmi, << Allora non glielo dirò >>, << Vedi che capisci subito >> sorrido io trionfante, << A patto che… >> inizia a parlare lui e io lo guardo schifata << A patto di cosa? >> esclamo con le mani appoggiate ai fianchi, << Mi dai un piccolo bacio >> sorride lui, << Coma scusa? Stai scherzando vero >> sono scioccata da quello che Jorge mi ha appena chiesto, come può essere così ingenuo da credere che lo baci solo perché così non parla con Facu, << Come vuoi tu mia cara Tinita >> ride lui << Racconterò a Facu che ti ho visto spiarlo >> alza le spalle e poi si volta per andarsene. << Aspetta >> dico per fermarlo e lui si volta a guardarmi, << Sapevo che non avresti resistito >>, << Non fare lo scemo Blanco, prima di tutto il mio soprannome è Tini e non Tinita e seconda cosa non mi va proprio di baciarti, il solo pensiero mi dà allo stomaco >>, << Sei davvero così acida… Mi piace >> ride lui e io mi avvicino lentamente. Lui all’istante si blocca capendo le mie intenzioni, << Vuoi un bel bacio? >> chiedo maliziosa mentre mi avvicino ancora di più, lui incantato mi sta a guardare senza mai togliermi gl’occhi di dosso. Le nostre bocche sono a pochi centimetri di distanza e sento Jorge diventare teso, all’ultimo secondo mi sposto e gli do un delicato bacio sulla guancia. E’ stata una sensazione strana a dire la verità, a pochi centimetri dalle sue labbra sentivo una specie di calore che mi attirava a se, come se non potessi resistere a quelle labbra, anche il contatto con la sua pelle è stato strano, delicato, semplice ma strano. Lui fa un piccolo sorriso capendo di essere stato fregato, mi picchietta il suo dito sul naso << Questa volta hai vinto tu >> dice, poi si volta e se ne va con un aria tranquilla.
 
<< Allora scoperto qualcosa? >> domanda Lodo mentre entriamo nell’aula di Gregorio, << No, li ho solo visti parlare, niente contatti, niente baci, solo parlare >> dico, << Si staranno conoscendo >> dice perplessa, << Non lo so poi mi hanno distratta e quando mi sono voltata non c’erano più >>, << Cosa ti ha distratta? >> domanda lei curiosa, non sapevo che dirgli. Menomale che in quell’istante Gregorio entra in aula, << Dove sono i ragazzi? >> chiede notando la loro assenza, Mechi fa spallucce come per dire che non ne sa niente, poco dopo quei cinque imbecilli entrano in classe correndo. << Eccoci >> borbotta Ruggero che entrando inchioda quando incontra con lo sguardo Cande, lei è intenta a sistemarsi i lacci delle scarpe e non si accorge di nulla, Diego si schianta addosso a Ruggero e Lodo inizia a ridacchiare e poi lui si avvicina a lei. Vedo Alba cambiare direzione dello sguardo quando Facu si mette in posizione davanti a lei, mentre Fran e Jorge stanno ridacchiando tra di loro sotto lo sguardo infuriato di Gregorio. << Ma insomma? Voi dovreste dare l’esempio in questo studio, siete i migliori allievi maschili, un po’ di disciplina >> urla l’insegnate e finalmente tutti prendiamo posizione difronte a Gregorio, << Allora, facciamo ancora la coreografia della Band, ma siccome stiamo lavorando tutti insieme e questa è una coreografia che fanno solo questi cinque fannulloni >> indica i ragazzi << Possiamo modificarla un po’ per fare un lavoro di gruppo >> dice infilandosi gl’occhiali da vista sugl’occhi e inizia a scrutare un foglio che ha in mano. << Jorge vieni qua davanti >> dice e Jorge si mette di fianco a Gregorio, << Mi serve una volontaria >> continua lui e Lara si fa avanti. Gregorio inizia a farci vedere alcuni passi da fare in due durante la coreografia, per renderla un po’ più complicata e anche più di gruppo. Devo ammettere che mi piace molto questo cambiamento, anche perché più è difficile e più mi diverto a impararlo, purtroppo Lara non fa faville ed è scoordinata, tralasciando il fatto che è molto più bassa di Jorge che quasi lui non arrivava a prendergli la mano per farla girare. << No così non va bene >> si irrita Gregorio << Cambiamo ragazza, tu non sei adatta >> borbotta sfacciato mentre Lara torna al suo posto con una faccia maligna. Sto guardando Lara, mi domando cosa abbia che non va, << Martina vieni tu >> sento la voce dell’insegnate dire e mi volto per concentrare la mia attenzione su di lui e su quello che ha appena detto, << Io? >> domando confusa, << Si perché qualche problema? >>, Jorge in parte a Gregorio se la ride sotto i baffi, << No nessun problema >> dico e vado davanti a tutta la classe sotto gl’occhi dei miei amici e di Fran che pare sconvolto. << Ok perfetto tu sei adatta per stare in coppia con lui >> a quelle parole soffoco una risata, solo per il doppio senso che potrebbe avere, io adatta a Jorge, ma per favore, nessuno ci crederebbe mai. Dopo averci fatto vedere i cambiamenti della coreografia iniziamo a provarla, io sono ancora in coppia con Jorge il che è tutto dire, siccome non mi va molto a genio il fatto che lui debba mettermi le mani addosso, ok che è solo una lezione di ballo ma lui sembra divertirsi e ogni volta che siamo vicini non fa che lanciarmi frecciatine tipo, “ Non essere timida “, “ Io ti maneggio con cura” e tutte altre stupidate che gli escono dalla bocca, vorrai potergli tirare un calcio nelle tibie per farlo stare un po’ zitto mentre mi concentro sulla coreografia. << Molto bene >> esclama Gregorio, << Mechi, Fran, Diego e Cande Molto molto bene, avete fatto una coreografia perfetta >> sorride l’insegnate, << Martina e Jorge… >> spero tanto dica che abbiamo fatto schifo, << Perfetti >> e io ancora mi sento gl’occhi di mio fratello addosso, come se tutto questo voglia dire che c’è qualcosa che gli nascondiamo ma è solo lui a farsi questi viaggi mentali.

Oggi pomeriggio ho un'altra lezione con Jorge, sono in cucina quando Lodo e Diego entrano mano nella mano felici, << Ciao Tini >> mi saluta Diego << Non dovresti fare lezione con Jorge? >> domanda lui, in quel momento mio padre entra dalla porta, << Si fra poco vado da lui >> rispondo a Diego e poi vedo mio padre sorridermi, << Che c’è? >> domando, << Sono fiero di te mia piccola figliola >> sorride lui, << Perché tutto questo entusiasmo? >> domando confusa, << Perché sei in gamba e Jorge mi ha detto che impari molto in fretta e che sei fenomenale >>, << Jorge ha detto questo? >> parla stranita Lodo, << Lo fa solo perché non vuole deludere mio padre >> dico a bassa voce guardandola e poi inizio a ridere, << Non dire così, secondo me è vero >> borbotta mio padre, << Solo perché sono tua figlia papà >> gli faccio l‘occhiolino e esco dalla cucina per avviarmi verso la stanza di Jorge. Mentre salgo le scale penso a quello che mio padre ha appena detto, non riesco a capire perché Jorge deve adularmi così con mio padre, lo fa solo perché ha paura di dire qualcosa di sbagliato su di me, ma deve capire che mi mette in imbarazzo, cioè dire queste cose al padre di una ragazza è al quanto strano, per me. Noto che la porta di Jorge è socchiusa quindi entro senza bussare, lo vedo seduto sul letto che osserva un immagine e quando gli sono vicino riesco a capire che tiene in mano la foto di Stephie, appena si accorge di me la rimette tra gli spartiti e si volta a sorridermi, << Sei in anticipo >> dice lui, << Scusa io ho visto la porta aperta e sono entrata, non dovevo >> borbotto agitata, non volevo vederlo in un momento così intimo per lui, << Non fa niente >> dice con un finto sorriso e io mi siedo in parte a lui, mi appoggio all’indietro tenendomi su con le braccia. << Ti piacevano le favole da bambina? >> domanda lui e io trovo assurda questa domanda, lo guardo con la testa piegata da un lato prima di rispondere, << Si, a chi non piacevano le favole? >> rispondo, << E qual era la tua favola preferita? >> continua a chiedere lui, << Raperonzolo >> sorrido tra me e me, perché è vero, da piccola amavo farmi leggere Raperonzolo, da Fran, da mio padre e anche da mia madre, << Ho sempre pensato che Raperonzolo sia una di quelle principesse che contavano davvero nella storia, insomma senza i suoi lunghissimi capelli, il suo amato non poteva raggiungerla quindi lei era fondamentale, era lei che si salvava in un certo senso >> dico poi voltandomi verso Jorge << Ma le favole non esistono Jorge >> borbotto tirandomi su a sedere. Non volevo renderlo ancora più triste di quello che è ma infondo è così, << Cosa intendi? >> domanda lui perplesso, << Intendo che la vita non è come le favole, non esiste nulla di tutto quello che da bambini ci raccontavano, rimangono solo belle storie che non si avvereranno mai >>, << Io invece credo che se vogliamo possiamo creare una favola >> dice lui incupendosi ancora di più, << Ti aspetti che torni da te >> dico guardandolo, << Forse, sinceramente non lo so >> risponde lui << Non so esattamente cosa voglio >> dice poi guardandomi negl’occhi con quei suoi due occhioni verdi, mi danno la sensazione di potermi leggere dentro e d’istinto abbasso lo sguardo, << Beh, beato te che ci credi ancora >> dico sorridendo, << Perché tu non ci credi? >> domanda. Rimango in silenzio per un po’, non so se mi va di spiegargli il motivo, se potesse capirmi << Perché io sono Martina e Martina non crede nelle favole >> dico ridacchiando e lui mi guarda storto << Mi fai paura quando parli di te in terza persona >> ridacchia anche lui, << Faccio molta più paura quando ho fame e non c’è cibo >> faccio un ghigno stupido e lui inizia a ridere fortemente, << Non ridere >> dico unendomi a lui, << Almeno sei riuscita a farmi ridere in un momento abbastanza triste >>, << Non ho fatto nulla di che… niente di importante >> borbotto, << Invece hai fatto qualcosa, non tutti hanno la capacità di farti ridere quando sei triste >>, io fisso il pavimento un po’ imbarazzata, << Dai iniziamo a suonare >>, mi dà una pacca sulla gamba e poi si alza per sistemarsi alla tastiera. Mi siedo in parte a lui ancora un po’ in imbarazzo e inizia a spiegarmi di nuovo il modo di suonare la tastiera, mi sto impegnando al massimo e poco dopo tutto l’imbarazzo svanisce e ci siamo solo io e lui concentrati sulla nostra lezione. Quando esco dalla camera di Jorge stranamente Fran sta camminando in quel corridoio, << Ah ciao Tini, hai appena finito? >>, << Non fare il finto tonto >> borbotto io e incrocio le braccia al petto << Non sei furbo Fran >> dico poi. << Giuro passavo di qua >> esclama lui mentre mi segue e io mi chiudo nella mia camera, chiudo la porta mentre Fran continua a dire che è passato di li proprio mentre stavo uscendo e non che mi stesse aspettando. Mi sdraio sul letto e la faccia di Jorge che guarda la foto di quella ragazza mi passa per la testa, era così triste, forse dovrebbe parlarne con qualcuno, forse dovrebbe esprimersi, parlo proprio io che non so esprimermi nemmeno un po’, tranne con… La musica. In un lampo mi alzo dal letto e apro il mio quaderno, afferro una penna e inizio a scrivere ciò che penso, quello che sento dentro di me.
 
La mattina seguente scendo a fare colazione, siccome Clara e mio Padre sono usciti per lavoro siamo solo noi ragazzi e ci sono anche Diego e Mechi, mi sento un po’ a disagio in mezzo a due coppiette che si danno teneri baci e che continuano a parlucchiare tra di loro, mentre io sono di fronte a Jorge, gl’unici due che si devono sorbire tutto ciò senza dire una parola. << Fran mi passi la marmellata? >> dico e lui sembra non sentirmi << FRAN >> urlo e lui finalmente si volta << La marmellata per favore >>, lui allunga un braccio e quasi la fa cadere per fortuna riesco a prenderla al volo. << Ok basta! >> dico alzandomi dalla sedia << Potete calcolarci >> indico me e Jorge e il resto dei ragazzi mi guarda, << Scusaci >> dice Lodo e finalmente riusciamo ad entrare nelle loro conversazioni. << Non possiamo andare con una Macchina siamo in sei >> esclama Fran quando usciamo, << Io e Diego andiamo con Jorge e Tini e tu vai con Mechi >> borbotta Lodo, quando siamo vicino alle macchine Lodo mi blocca mentre apro la portiera posteriore, << No tu sali davanti che io sto dietro con Diego >>, le lancio uno sguardo fulmineo e poi mi siedo davanti. Il viaggio è stato silenzioso anche se Jorge continuava a cambiare stazione radio e io mi innervosivo, << La smetti? >> dico ad un certo punto, << La macchina è mia >> ribatte lui, << Sei presuntuoso >> dico e mi volto verso il finestrino per guardare fuori. Vado a lezione con Beto e gli faccio sentire come suono la tastiera e cosa ho imparato, << Vedo già dei miglioramenti, molto bene >> dice lui facendo cadere gli spartiti e io mi abbasso per aiutarlo a raccoglierli, << Dovremmo dare una medaglia a Jorge >> ridacchia nervoso con tutti i fogli in mano. Quando la lezione è finita vado a prendermi una bottiglietta d’acqua al bar e li incontro Mechi che ha appena finito la lezione individuale di canto con Angie, << Tuo fratello mi sta facendo innervosire >> dice lei con le sue labbra rosso fuoco, ha tutti i capelli spostati da un lato, ha un fascino che poche ragazze hanno e io mi domando ancora come Fran abbai fatto a conquistarla, << Perché che ha fatto? >> chiedo ridacchiando, << Nulla di che solo che mi manda di qua e di là perché lui e i ragazzi stanno provando la nuova coreografia >>, << E tu digli di no >> alzo le spalle, << Non potrei mai, lo amo troppo >> dice con occhi sognanti e poi riparte per andare da Fran a portargli la sua bevanda. Prendo la mia bottiglietta d’acqua e esco al di fuori del bar dove anche lì ci sono situati dei tavoli, su uno vedo Alba che appoggiata al tavolo si sorregge la testa con un braccio, è pensierosa e mi avvicino a lei, << Ehi >> dico sedendomi di fronte, << Ehi >> mi guarda lei e fa un leggero sorrisetto, quando guardo la direzione in cui lei sta guardando scopro che fissa la ragazza che io e Lodo abbiamo visto con Facu, << Lei è più bella di me >> dice poi, << Non dire sciocchezze >> ribatto io un po’ irritata << Non devi dire questo tu sei stupenda così come sei e non è il tuo aspetto che dimostra la tua bellezza >> dico io prendendogli le mani tra le mie e i suoi occhi si riempiono di lacrime, << L’ho perso per sempre ormai >>, << Io non so come andrà a finire e non sono nemmeno la persona migliore a cui chiedere consigli sull’amore ma credimi che tu sei migliore di lei >>, << Come fai a dirlo? >> fa spallucce, << Perché si vede che hai un grande cuore e che sei pura, poi il tuo sorriso è il più bello del mondo se io fossi in te lo sfoggerei per far vedere a Facu che ha fatto una scelta sbagliata >>, << Grazie >> risponde lei ancora con gl’occhi pieni di lacrime e una gli scende sul volto, << Devo solo avere la forza di andare avanti >>. Quando torniamo a casa Clara e mio padre sono seduti in salotto che sorseggiano un bicchiere di vino, << Tini vieni qua >> dice mio padre appena ci vede entrare dalla porta, << Clara ha voluto farti un regalo >> dice sorridente, << Regalo? >> domando io, << Si >> sorride dolcemente la Madre di Lodo, con quei suoi occhi azzurri e enormi, << Vai pure in camera tua a vedere >> sorride << E non dire che non te lo meriti >> mi urla dietro mentre salgo velocemente le scale. Quando apro la porta trovo una tastiera nuova tutta per me e Clara e mio padre mi raggiungono nella mia stanza, << Allora ti piace? >> domanda uno dei due uomini più importanti della mia vita << E’ stata un idea di Clara così ti potrai esercitare anche da sola >>, << Certo che mi piace >> dico senza fiato e vado verso loro per abbracciarli fortemente. Ora sapevo cosa fare, una base per la mia nuova canzone, mi metto sul letto e tiro fuori ancora il mio quaderno e inizio a cantare le parole dentro di me, di quello che succede intorno a me e di come bisognerebbe affrontare certe situazioni.

P.S.: Ciao a tutti, spero che questo capitolo sia di vostro gradimento. Purtroppo fino a domenica prossima non riesco a pubblicare perchè sono via. Spero abbiate pazienza e aspetterete il nuovo capitolo con ansia, 10 giorni sembrano lunghi ma spero passeranno in fretta. Appena torno vi pubblicherò il prossimo capitolo. Parlando delle storia, spero che fino ad ora vi sia piaciuta anche se non è ancora veramente cominciata, in questi capitolio Tini sta entrando nel loro mondo, sta scoprendo tante cose sui suoi nuovi amici che la fanno riflette, anche se lei comunque rimane sempre dell'idea che è meglio vivere senza sentimenti, non attaccarsi ad essi. Grazie a chi segue la storia, spero vi piaccia e che continuerete a leggere. Um abbraccio a tutti voi <3 a presto!

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Capitolo 8
*** Cande e Ruggero Si Scontrano. ***


Cande E Ruggero Si Scontrano.
 
Sono chiusa nella mia stanza, seduta davanti alla mia nuova tastiera cercando di comporre una bella base, cancello, riscrivo, cancello e riscrivo mille volte sia il testo che la melodia. Voglio che sia perfetta, che arrivi il messaggio che voglio dare agl’altri. Clara è stata molto gentile e premurosa nei miei confronti, non credo che mia madre mi avrebbe mai comprato una tastiera, ricordo quando da piccola desideravo moltissimo avere una chitarra ma lei me lo proibii, di nascosto andavo a prendere quella di mio padre e cercavo di suonarla finché un giorno lui non se ne accorse e invece di infuriarsi mi insegnò a suonarla e un altro litigio cominciò, “ Martina non deve suonare “, “ Tini deve fare qualcosa di concreto “, “ La musica non la porterà da nessuna parte “, le frasi preferite di mia madre, insomma alla fine imparai comunque contro la sua volontà. Qualcuno bussa alla porta, richiudo velocemente lo spartito e il testo della mia nuova canzone, << Avanti >> urlo e Fran fa capolino nella stanza, << Ehi Tini >> dice lui, << Dimmi Fran >> dico voltandomi per guardarlo, << Stai suonando alla tastiera? >> chiede con un’espressione perplessa, << Ci provo >> sorrido e mi volto a guardarla e ne sfioro alcuni tasti. << Sappiamo che diventerai la più brava, anche di Jorge ma non dirglielo che te l’ho detto >> ridacchia lui. << Comunque sono venuto a dirti che papà e Clara non ci saranno per cena >> borbotta << Ti va bene se prendiamo la pizza? >>, io annuisco con il capo e lui si avvicina a me posandomi una mano sulla schiena. << Che hai? >> domanda, << Nulla, davvero >>, << Hai sentito la mamma? >>, Fran non ha mai avuto un bel rapporto con mia madre, non dopo che ha deciso di stare con mio padre e non con lei, beh aveva tutto il diritto di scegliere con chi stare, come c’è l’avevo io, << No ma fra poco mi chiamerà di solito a quest’ora esce dal lavoro e mi chiama, ci vuoi parlare? >> domando infine, << No >> risponde lui seccamente e poi esce dalla mia stanza richiudendosi la porta alle spalle. Anche se non vuole parlarci so che si preoccupa per lei, è sempre nostra madre, solo che Fran è di coccio e non ha perdonato il fatto di averlo minacciato quando ha deciso di restare a Buenos Aires con mio padre. Mentre ho questi pensieri il mio cellulare suona ed è proprio mia madre, << Ciao Ma >> rispondo io, << Tutto bene li Martina? >> chiede lei come sempre con un tono pacato senza abbandonarsi alle sue vere emozioni, << Si bene >>, << E Fran? E’ lì con te? >> sento un piccolo tremolio nella sua voce, << No Fran non c’è è andato a prendere le pizze, papà non c’è a cena >> da una parte non era vero Fran è ancora in casa ma le pizze deve andare a prenderle davvero. << Siete soli? Vi ha lasciati soli? >> chiede poi lei con un tono preoccupato, << Mamma siamo maggiorenni e ce la caviamo >>, << Già >> dice con un tono spensierato << Ormai siete grandi, allora ci sentiamo domani, fai… fai la brava >>, << Si mamma >> rispondo io e riaggancio. Tiro un sospiro per farmi passare tutta questa tensione, ogni giorno quando mi chiama divento tesa, ho paura di dire qualcosa di sbagliato e che lei mi imponga di tornare a casa, è fatta così, sta solo aspettando di trovare una falla, che mi costringa a tornare da lei. Lodo spalanca la porta mentre io sono sovrappensiero e mi spavento facendo un urlo, << Sei scema? >> chiedo mentre lei si mette a ridere e Jorge compare sulla soglia di corsa, << Che succede? Ho sentito urlare >> ci guarda confuso, << E’ stata Tini, l’ho spaventata aprendo la porta >> fa spallucce Lodo, << Si di soprassalto l’hai aperta >> la rimprovero io, infondo mi ha fatto paura. << Jorge andiamo >> sento mio fratello dire dal piano di sotto e Jorge scuotendo la testa verso di Lodo se ne va. Lei richiude la porta e viene verso di me, << A cosa pensavi? >> si siede sul mio letto e io mi volto con lo sgabello verso di lei, << Mi ha appena chiamato mia madre >> sorrido piano, << Ah, capisco, anzi in realtà no però ogni volta che ti chiama stai così quindi >>. Lodo, anche se è un po’ pazza, è un ottima amica, non chiede molto, non pretende che gli si racconti tutto, lei semplicemente aspetta che sia la persona stessa a raccontarglielo senza stress o pressioni, per questo la adoro, certo anche per il fatto che mi fa morire dal ridere ogni volta. << Allora come va con la tua nuova tastiera? >> chiede sorridendo e venendo verso di me, << Bene >> sorrido io, sa che parlare di musica mi mette di buon umore, << Stai scrivendo qualcosa vero? >> mi guarda lei storta, << Mmm forse? >> ridacchio io, << Beh a quanto pare abbiamo un altro genio della musica >> ridacchia lei sedendosi in parte a me, << Un altro? >> dico confusa, << Jorge >> borbotta << Jorge è un genio, scrive un sacco di canzoni e melodie, sa cantare bene, veramente bene e suona divinamente, un genio della musica, come te >>, rimango un attimo stupita dalle sue parole. So perché Jorge è bravo, per lo stesso motivo per cui lo sono io. Io scrivo quello che non so esprimere, ho tante cose dentro di me che non dico, la maggior parte delle volte non mi accorgo di provare qualcosa, lui deve essere stato così frustrato quando la sua ragazza lo abbandonò che invece di sfogarsi con le persone si è sfogato con la musica, non è proprio la stessa situazione ma il concetto è quello, il dolore, la tristezza. << Ehi tutto ok? >> chiede Lodo siccome mi sono incantata a pensare, << Si >> sorrido io, << Posso sentite qualcosina della tua nuova canzone? >> sorride lei, << No Lodo, non finché non è completa >> gli faccio una linguaccia.
 
Il giorno seguente siamo all’accademia e stiamo facendo lezione tutti insieme con Pablo, << Mettetevi dove volete e componete qualcosa ok? >> dice lui e noi annuiamo, vedo quella ragazza Lara che mi guarda mentre parlo con Fran, Mechi e Jorge, con lei non ci ho mai parlato, non so, mi sembra strana e sembra quasi che c’è l’abbia con me. Io mi metto ad un tavolo e continuo a comporre la mia canzone, anche se l’ho iniziata a casa Pablo mi ha detto che va bene lo stesso, l’importante è comporre qualcosa. L’insegnate dopo mezz’oretta si avvicina a me, << Tutto bene Martina? >> chiede e io alzo la testa per guardarlo mentre lui prende una sedia e si siede in parte a me, << Si benissimo >> sorrido, << Molto bene >> ricambia il sorriso lui, << Sei molto talentuosa, ma ricordati che sei in un accademia famosa e che qui vogliamo il meglio >>, << Lo so, perché non… non sono brava abbastanza? >>, << No… no Martina, non intendevo questo, ti stavo solo ricordando come a tutti quelli nuovi di impegnarti fino in fondo >> … << Anche se a te non bisogna ricordarlo >> guarda poi il mio spartito e il foglio con le parole << Scrivi già a casa senza che nessuno te lo chieda >> sorride lui, << Beh, amo scrivere e comporre >> dico distogliendo lo sguardo e guardando la mia opera appoggiata al tavolo, << Perché sei un artista, vedi avere passione è una cosa, molti studenti sono bravi ma non hanno voglia, se non siamo noi a chiedere di comporre si limitano a suonare ciò che già esiste, ma tu sei un artista dentro, non ti serve che qualcuno ti dica di comporre, lo fai semplicemente per il fatto che vuoi farlo >> sorride lui e mi poggia una mano sulla spalla << Brava >> dice alzandosi e poi va verso un altro studente. E’ vero, sono un artista, mi piace esserlo, lo sento dentro di me, che mi scorre nelle vene, non riesco a farne a meno, devo scrivere, cantare e suonare, qualsiasi cosa per restare legata alla musica, perché io e lei siamo una cosa sola. Noi ragazze siamo nel giardino intorno allo studio, stiamo ridendo e scherzando, poi Cande ad un tratto ci spiazza tutti, << Ho un appuntamento >> sorride lei, << Con chi? >> domanda Mechi che la guarda stupefatta, << Con un ragazzo di un'altra classe, mi ha chiesto se potevamo andare a prendere un gelato >> fa una linguaccia e poi sorride felice, io la guardo e non posso, non pensare a Ruggero, che sicuramente appena lo scoprirà ci rimarrà male. << Quindi oggi esci con? >> dice Lodo per sapere il nome, << Riccardo >> dice lei. Tutte si azzittiscono, << Che avete? >> dico io guardandole, Cande sa il motivo della loro reazione e io la guardo perplessa, << Riccardo è l’ex migliore amico di Ruggero >> dice lei guardandomi, << Non gli piacerà per niente >> esclama Lodo, << Ma a lui che importa? >> dice Cande, lei non sa che Ruggero ha una grande cotta per lei, << Lo so che non si sopportano ma mi ha chiesto di uscire, è un bel ragazzo e Ruggero lo deve accettare >> alza lei le spalle, << Sai vero che scatenerai una guerra >> dice Mechi, << E per quale motivo? Solo perché sono amica di Ruggero non posso uscire con uno che era suo amico? >>, Mechi sta per esplodere, per un secondo ho pensato che gli avrebbe detto che Ruggero è innamorato di lei, ma invece la vedo respirare profondamente e calmarsi. << Si ma non credi che a lui possa comunque dare fastidio >> domando io, << Forse >> fa spallucce Cande << Ma comunque non rinuncio ad un appuntamento >> sorride lei, << Nemmeno io rinuncerei ad un appuntamento >> borbotta Alba che fino a quel momento non ha parlato perché nei suoi pensieri c’è Facu, lei da corda a Cande perché lei accetterebbe volentieri un appuntamento dal peggior nemico di Facu, solo per ripicca. << Fai come vuoi >> dice Lodo << Però sappi che non la prenderà assolutamente bene >>. Quando vado da Angie a fare la mia lezione individuale, lei è in aula con Jorge e stanno parlando, << Eccoti Martina >> dice lei quando mi vede e Jorge si volta a guardarmi, << Ciao Tinita >> sorride lui e io lo fulmino con lo sguardo, solo che non posso rimproverarlo davanti all’insegnate quindi mi limito a fagli un sorrisetto malefico, << Ciao >> poi dico e comincio a preparare le mie cose mentre Jorge finisce di parlare con Angie. << Comunque si vi posso aiutare >> dice Angie sorridendo a Jorge, << Il testo va bene ma abbiamo bisogno di trovare la tonalità giusta >>, << Allora settimana prossima vieni qua con i ragazzi e vediamo come possiamo fare >>, << Grazie >> risponde Jorge, si volta verso di me e mi sorride prima di uscire dall’aula. Io lo guardo andarsene e rimango a fissare la porta anche quando è scomparso, << Voi dovreste comporre insieme >> mi distrae Angie e ritorno a guardare lei, << C-come? >> dico pensando di aver capito male, << Si, comporre insieme, siete tutti e due ottimi compositori e insieme cantate benissimo >> sorride lei, << No mi creda uscirebbe un disastro perché non andiamo molto d’accordo >> rispondo un po’ imbarazzata, << Ah… Non mi sembrava, comunque nessuno ti obbliga a farlo, a meno che non lo decida Pablo >> sorride lei. A quelle parole mi terrorizzo, Pablo può decidere di farci lavorare in gruppo o a coppie e a questo non ci avevo mai pensato, non avevo mai pensato che un giorno potesse venirmi a chiedere di comporre con Jorge e il fatto che siamo tutti e due molto bravi potrebbe succedere, molto probabilmente succederà.
 
Il giorno dopo, quando arriviamo all’accademia e raggiungiamo gl’altri, vedo che Ruggero manca. Mi avvicino a Cande per chiedergli come è andato il suo appuntamento, << Bene, anche se non è che mi piaccia molto in realtà, carino, simpatico, ma nulla di che >> fa una faccia buffa lei e io le sorrido. << Per fortuna >> borbotta Mechi << Spera solo che Ruggero non lo sappia >>, << Troppo tardi >> sento la voce di Lodo dire, io mi volto e a grandi passi Ruggero viene verso di noi, ha uno sguardo duro, arrabbiato e anche triste. << Tu >> indica Cande quando ormai è vicino a noi << Come hai potuto uscire con quello >> urla, << Ruggero calmati >> dice Jorge, << No che non mi calmo >> urla ancora più forte. Si mette difronte a Cande e la guarda << Allora? >>, << A te che importa? >> borbotta lei un po’ confusa dalla sua reazione, << Davvero Cande? Hai anche il coraggio di chiedermi cosa mi importa? >>, tutti intorno guardano Ruggero urlare, mi domando perché questa reazione esagerata, ok che ti piace ma non è esagerato? << Senti Ruggero >> sbotta Cande << Io posso fare quello che voglio >> dice con uno sguardo arrabbiato e lui la fissa, << Ti devo ricordare quello che mi ha fatto? >> il suo tono diventa triste e poi si allontana da noi. Cande si incupisce mentre lo guarda andare via, siamo tutti in silenzio, io non capisco bene cosa sia successo ma vedendo le facce degl’altri capisco che non è una cosa da poco, << Dai andiamo a lezione >> dice Fran, capisco che non ne hanno voglia di discuterne quindi non domando nulla. A metà mattinata sono nell’aula degli strumenti e sto strimpellando la chitarra cantando la prima canzone che ho cantato all’accademia, sto pensando alla reazione di Ruggero, sicuramente ci sarà un motivo valido se ha reagito così, mi domando se Cande non ci abbia pensato, se non pensava alla sua reazione. Sono sempre più convinta che Ruggero debba dire a Cande ciò che prova, ma dopo questo non so se ne sia il caso. Lui è arrabbiato, anzi infuriato con lei, a lezione con Angie non l’ha guardata nemmeno una volta e di solito sta ore intere a guardarla. Cosa è successo tra lui e quel Riccardo? Cosa gli avrà mai fatto? Jorge compare sulla soglia dell’aula e mi guarda, << Che hai? >> chiedo e poi gli sorrido quando viene verso di me, si accomoda su una sedia difronte e mi guarda, << Sei pensierosa? >> dice lui guardandomi, << E tu come lo sai? >>, << Lo vedo, più che altro tieni in mano la chitarra ma non stai suonando, quindi è perché stai pensando, o almeno ti sei fermata per pensare >> afferma lui, infondo non ha tutti i torti, impugno la chitarra come se stessi suonando ma sono ferma e chissà da quanti minuti. Guardo Jorge e faccio una faccia strana << Sai vero che se Fran passa di qua e ci vede insieme da soli, fa una sclerata peggio quella di Ruggero? >> domando, << Si lo so >> alza lui gl’occhi al cielo << Correrò il rischio >> sorride poi << Prima di andarmene voglio sapere che hai! >>, << Nulla di che pensavo a Cande e a Ruggero, penso a quello che possa essere successo >> alzo le spalle, << Sei un impicciona >> ridacchia lui, << Non è vero >> dico irritata e guardandolo male, << Scherzavo Tinita >> alza lui le mani come per difendersi, << Non chiamarmi così >> dico, << Ma a me piace >> borbotta lui, << A me no >> esclamo, << Infondo piace anche a te >> fa l’occhiolino lui. Lo fisso per un po’, come fa sempre a lasciarmi senza parole per le cose che dice, poi delle urla arrivano dal corridoio e io guardo Jorge preoccupata. Ci precipitiamo fuori e in un aula in parte Ruggero sta litigando ancora con Cande, << Tu stanne fuori >> urla lei, << No, non capisci nulla >> ribatte lui, << Le persone cambiano >>, << No, non lui Cande >>. Jorge e io ci guardiamo confusi e qualcuno arriva dietro di noi e si fa largo per entrare nella stanza, un ragazzo biondo, alto e dagl’occhi quasi neri entra a grandi passi nella stanza, << Lasciala stare Ruggero >> dice il ragazzo, << Bene, sei venuto anche a difenderla, perché non fai come l’ultima volta? Così almeno qualcuno può andare a fargli compagnia >>, non capisco bene le parole di Ruggero ma Jorge fa uno sguardo cupo, quasi arrabbiato verso quel ragazzo che ora riconosco come Riccardo. Ha una aria da ragazzaccio e mi domando cosa avesse mai fatto a Ruggero, cosa ha fatto questo ragazzo per meritarsi tutto quell’odio? << Non è colpa mia >> ridacchia lui e l’ira di Ruggero arriva al limite, lo vedo scagliarsi contro di lui e gli tira un destro dritto in faccia, riesco quasi a percepire il dolore di quel pugno tanto che l’ha tirato forte. Jorge si lancia in mezzo e cerca di dividerli, << Basta Ruggero >> urla lui, << Io ti ammazzo lei non si meritava tutto questo >> dice Ruggero ad alta voce, qualcosa in lui si è rotto riesco a notarlo dalla sua voce, dal suo modo di guardarlo con disprezzo. Riccardo di alza da terra mentre Jorge trattiene Ruggero che respira profondamente. Questo strano ragazzo si volta verso di me e mi fa uno strano sorrisetto, Jorge molla Ruggero e mi si mette davanti, << Scordatelo, lei non la tocchi >> dice << Non guardarla nemmeno >>, Riccardo guarda Jorge e poi riguarda me dietro che sono dietro a Jorge e se ne va. Cande sta piangendo e io la raggiungo per abbracciarla, << Stai bene? >> domando, << Si, ho fatto un casino >> dice tra le lacrime e io la abbraccio fortemente accarezzandogli la testa. Ruggero se ne va con uno sguardo infuriato, squadra male Cande e poi scompare dietro la porta e Jorge lo segue. Accompagno Cande al bar per farla riprendere un po’ e Lodo, Mechi e Alba ci raggiungono, << Cosa è successo? >> chiede Mechi sedendosi di fianco a Cande che ha ancora gl’occhi gonfi dal piano, lei dolcemente la abbraccia e io inizio a raccontare. << Che stronzo >> urla Lodo, << Chi Ruggero? >>, domando confusa, << No >> a rispondere è Alba << Riccardo, ha una grande faccia tosta a dire che non è colpa sua >>, io sono sempre ancora confusa, non so nulla di questa storia, ma tutti gl’altri sembrano conoscerla bene. Mechi vedendo la mia faccia inizia a raccontare, << Riccardo e Ruggero erano molto amici e Riccardo e la sorella di Ruggero stavano insieme si può dire >>, << Ruggero ha una sorella? >> domando io stupita, << Si >> risponde Lodo guardando Mechi con un aria affranta, << Tre anni fa lei scopri che per Riccardo lei era un semplice gioco, è riuscito perfettamente a recitare la parte del bravo ragazzo sia con lei che con Ruggero, facendo credere a tutti che tra lui e lei ci fosse davvero un grande amore, almeno da parte di lei era così >>, iniziano a venirmi i brividi, sentire queste cose mi fa credere ancora di più alla mia teoria di stare sola e che non ci si può fidare neanche di chi ami alla follia, << Anita, così si chiama sua sorella, un giorno scoprì che Riccardo l’aveva tradita, non una, non due ma parecchie volte, gli spezzo il cuore, lei era distrutta nel vero senso della parola, non parlava, non mangiava >> continua Mechi, << Puoi immaginarti Ruggero >> dice Alba, << Quando sembrava che lei si fosse ripresa in realtà non era così, aveva ricominciato a uscire sì, ma per drogarsi, finché un giorno non la trovarono svenuta sul ciglio della strada vicino a casa loro, era entrata in coma e c’è stata per due mesi ma quando si è svegliata non era più la stessa >>, << Io me la ricordo >> dice Lodo con le lacrime agl’occhi << Era bellissima, piena di gioia e di vita, ora si trova in un centro nel nord d’America, nelle migliori strutture, ma ha il cervello danneggiato, non parla, è come assente, è come se non esistesse più >>. Cande ricomincia a piangere, ho un vuoto dentro lo stomaco, mi alzo dal tavolo lentamente senza dire una parola, << Martina >> mi guarda Mechi, ancora senza dire nulla me ne vado. Mi sento distrutta io per loro, non so perché Cande abbia voluto uscire con quel ragazzo, ma grazie a dio che Ruggero ha messo fine a questo, pensare che potrebbe succedere anche a lei mi viene una stretta al cuore, sono triste per la sorella di Ruggero che neanche conosco figuriamoci se sarebbe successo a lei. Cammino per il corridoio e da una porta sbuca Jorge << Ehi >> dice lui << Stai bene? >> domanda vedendomi sconvolta, dietro di lui vedo Ruggero che si tiene una busta di ghiaccio sulla mano con cui ha sferrato il colpo. Lo guardo e lentamente mi avvicino a lui senza mai smettere di guardarlo, ora capisco il suo odio, lo proverei anche io, l’unica cosa che sono in grado di provare. Faccio un gran respiro e poi lo abbraccio << Mi dispiace per tua sorella >> dico con una voce triste.

P.S: Ciao a tutti, sono ritornata dopo le vacanze, mi mancava pubblicare quindi eccovi l'ottavo capitolo, spero vi piaccia :) il prossimo sarà Martedì o Mercoledì, lasciatemi il tempo di recuperare il tempo per scrivere altri capitoli! Un abbraccio. :*

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Capitolo 9
*** La Canzone Di Jorge. ***


La Canzone Di Jorge.
 
Sono sul bordo piscina con le ragazze, Lodo e Alba sono in acqua che ridono e giocano tra di loro, Mechi sta cercando di consolare Cande, ancora triste e sconsolata. Se solo sapesse che Ruggero ha una cotta per lei forse tutto si sistemerebbe, anche se Ruggero è molto freddo nei suoi confronti in questi giorni, non lo biasimo ma, Cande è una persona buona che non intendeva fargli del male, ha agito di impulso, senza pensarci e forse lui dovrebbe trovare un po’ più di coraggio e ammettere ciò che prova per lei. In questi pochi giorni che sono passati non si sono parlati, Cande ogni volta che lo vede si incupisce, ha lo sguardo triste, ma è Ruggero quello che mi fa più tristezza, ha quello sguardo spento, quello di chi ha perso qualcuno che non tornerà mai più, quello di un ragazzo ferito nel profondo. Non so io come mi sentirei se perdessi mio fratello, non so come reagirei, Fran è tutta la mia vita, è il mio angelo e senza di lui sarei persa. << Su dai Cande, fatti coraggio e parlaci >> gli dice Mechi un po’ alterata perché non sopporta questa situazione, << Non mi vuole ascoltare >> ribatte la rossa con gl’occhi lucidi, << E tu fai in modo che ti ascolti >> mi avvicino a loro e mi siedo sulla sdraio in parte a Mechi, << Che intendi? >> mi domanda Cande, << Che dovresti trovare in un modo per farti ascoltare anche se lui non vuole >> alzo le spalle, << Lui mi odia >> borbotta lei a bassa voce e abbassando lo sguardo a terra, << Non è vero >> ribatte Mechi << Lui non può odiarti, tu sei Cande e nessuno può odiarti >>, Cande abbraccia Mechi e gli sorride a mala pena. Lodo e Alba escono dalla piscina e vengono a sedersi vicino a noi, << Non devi stare così >> la rimprovera Lodo << Lo sai che ti perdonerà >>, << Già stiamo parlando di Ruggero, lui ti adora >> dice Alba senza pensarci, Cande guarda Alba con un viso confuso << Che intendi? >>, Alba sembra entrare nel panico, << Che Ruggero ti vuole bene e che ti perdonerà presto >> interviene Lodo. Anche se stiamo qua a consolarla lei si sente colpevole di tutto ciò, non possiamo farci nulla, è una testa dura, più gli diciamo di non preoccuparsi più lei si preoccupa. Ha perfino detto che dovrebbe andarsene dal gruppo così noi saremo più sereni senza di lei e quasi non si beccava uno schiaffo da Lodo per quella affermazione, non riesce a capire che una parte del dolore di Ruggero viene dal fatto che sia molto innamorato di lei. Perché bisogna vivere in questo modo? L’amore non aggiusta mai nulla, ci rende deboli, ci lascia sfiniti, tristi, perché mai dovrei amare qualcuno se poi dovrei affrontare cose del genere? Non è più facile stare con se stessi? Non avere problemi o altre preoccupazioni? I ragazzi ci raggiungono in piscina, Cande fissa Ruggero che non la degna neanche di uno sguardo, lui va a sedersi su una sdraio in parte a Facu mentre becco quest’ultimo guardare Alba. Fran arriva di corsa e si siede tra me e Mechi e abbraccia quest’ultima << Ciao amore mio >>, gli stampa un bacio sulle labbra e lei entra nel mondo chiamato Fran. Credo che Mechi sia quella che crede più di tutti all’amore, lei ha sempre quegl’occhi incantati, come se lei fosse la principessa addormentata e ogni volta il suo principe la risvegliasse nel loro mondo d’amore. Diego sta parlando con Facu e Ruggero, Lodo si avvicina a loro per entrare nella conversazione, << Ehi che fai? >> sento mio fratello dire, mi volto e in parte a me si sta sedendo Jorge, << Che vuoi mi sto sedendo >> ribatte Jorge, << Non vicino a lei >> si alza Fran e lo minaccia, << Fran smettila >> dico io << Se vuole può sedersi vicino a me, non vuol dire che ci sta provando >>, Mechi strattona Fran per il braccio e lo porta verso la piscina per fargli fare un tuffo. << Grazie >> mi dice Jorge, << di cosa? >> domando io, << Per avermi difeso, ma come fai a essere sicura che non mi sono seduto vicino a te proprio per provarci? >> ridacchia lui, << Perché se no finisci male e lo sai >> sorrido io e Cande si mette a ridere. Fran ci guarda dal bordo della piscina e Mechi gli dà un colpo sulla nuca e inizia a rimproverarlo. Dopo mezz’oretta sono stesa a prendere il sole dopo un tuffo, quasi tutti sono in acqua e sento qualcuno avvicinarsi a me e sedersi sulla sdraio di fianco, apro un occhio e vedo Facu, << Ehi >> dico io sorridendo << Come mai non sei nell’acqua a giocare con gl’altri? >> guardo verso la piscina e vedo che i ragazzi stanno cercando acchiappare le ragazze per poi lanciarle nell’acqua, << Non mi va molto >> mi fa un piccolo sorriso lui, << Qualcosa non va? >> chiedo, non voglio impicciarmi ma il suo sguardo non mi sembra spensierato e felice, << E’ un momento abbastanza complicato per me >> risponde alzando le spalle, << Come mai? >> dico senza pensarci << Scusa non volevo impicciarmi >> continuo io subito dopo, << Problemi di cuore >> dice continuando a fissare la piscina. Questi problemi saranno legati alla nuova ragazza? Non sa cosa fare per paura di deludere Alba? Credo che in fondo provi ancora qualcosa di molto forte per lei ma è combattuto, da una parte ha il suo amore per lei, dall’altra forse vorrebbe andare avanti e dimenticarsene. Se solo sapesse, se solo l’avesse ascoltata ora sarebbero insieme e felici. Ma l’amore non è come le favole, dopo la tempesta non è detto che tutto possa tornare come prima.
 
Sono in salotto con mio padre e insieme stiamo suonando la chitarra, ci stiamo divertendo un mondo, era da tanto che non suonavo con mio padre, ed è una delle cose che mi mancava di più. Lui, la nostra musica, stare insieme e suonare, è come se il tempo non passasse mai, come se insieme potessimo fermarlo e rimanere lì in un piccolo spazio di felicità. Quando finiamo di suonare sentiamo applaudire e vediamo Jorge che ci guarda appoggiato al muro del salotto, non ci siamo accorti che fosse li presi da tutta quella magia che è la musica. << Bravi >> sorride lui, << Grazie >> risponde mio padre guardandolo << Ho una figlia perfetta >> sorride verso di me e mi fa l’occhiolino e vedo poi Jorge sorridere sotto i baffi, << Io ora vado il lavoro mi aspetta >>, mi dà un dolce bacio sulla guancia e poi me la accarezza, nell’uscire dal salone da una pacca sulla spalla a Jorge e quest’ultimo si avvicina a me. << Siete molto bravi tu e tuo padre insieme >> dice sedendosi sul divano in parte a me, io lo guardo un po’ perplessa << Già >> rispondo, << Dovrà essere stato difficile stare senza di lui >>, << Perché vuoi sapere tutte queste cose? >>, ho capito cosa vuole fare, cerca di farmi tirare fuori le mie paura più nascoste, come se volesse leggermi dentro, come se volesse sapere tutto su di me, << Curiosità! >> risponde << Vivi sotto il mio stesso tetto, dovrò pur sapere chi sei >>. Mi fissa negl’occhi e ho come un tremolio, i suoi occhi sono troppo per me, mi invadono, mi penetrano nel profondo e mi lasciano senza ossigeno, << Non ti importa >> dico staccando gl’occhi dai suoi << Mi conosci già non ti serve sapere altro >>, << E se ti dicessi che voglio sapere tutto di te? >> domanda lui, << Perché dovresti, accontentati di quello che sai già >>, non mi va di affrontare questa conversazione, perché vuole sapere tutto di me? Non gli basta quello che sa già? Io non sono abituata a raccontare di me, dei miei problemi, ho delle regole fisse nella mia testa; non espormi troppo, non aprirmi con nessuno, non fidarmi e non legarmi alle persone. Non voglio aprirmi con lui, sarebbe troppo intimo, sarebbe troppo strano per me, voglio stare nel mio, voglio che la gente capisca che non sono sentimentale, che meno sai meglio è per me. << Sei davvero… strana >> borbotta Jorge, << Senti non ti deve importare ok? Perché mai dovrei raccontarti di me, di quello che sono? >>, << Perché dovrai pur aprirti con qualcuno >> esclama lui, << Ho già un fratello >>, << Intendo con qualcuno che non ti conosce, qualcuno che per te non è familiare, davvero non parli con nessuno di ciò che sei? >> domanda stupito, << No non parlo di me e sicuramente se dovessi parlare con qualcuno non lo farei con te >> ribatto io, << Oh, oh se siamo cattive >> sorride lui, << Non sono cattiva! >>, << Mi hai appena detto che con me non parleresti mai, è stato offensivo >>, io gli tiro un pugno sul braccio e lui inizia a ridere, << Blanco sei insopportabile >> borbotto. << Io voglio solo capirti >> dice seriamente e io mi volto a guardarlo, << Non c’è molto da capire >> borbotto io, << Invece sei complicata, c’è tanto da capire, solo che tu sei chiusa, hai come un muro davanti a te e non lasci entrare nessuno, a parte Fran e tuo padre >>, << Loro sono la mia famiglia >> borbotto io, << Si ma devi imparare anche ad aprirti con qualcuno che non si la tua famiglia, perché ragioni così? >>, << Ti ho già detto che non ti importa >> faccio spallucce, << Beh non sai cosa ti perdi >> dice lui, << Che intendi? >> chiedo confusa, << Che ti farebbe bene lasciarti andare, che non puoi vivere senza provare nulla solo per paura di soffrire >> lui lentamente si alza dal divano, << Pensaci bene Tinita, dovresti vivertela la vita >> e poi scompare dalla stanza. << Io non mi chiamo Tinita >> dico ormai quando non lo vedo più, perché gli importa? Se crede che mi aprirò con lui si sbaglia e non lo farò con nessuno, so come vivere la mia vita e se non voglio provare certe cose, se io non credo nell’amore e nei sentimenti perché dovrei iniziare a farlo? E’ vero ho paura, paura di star male per ciò che ho visto, per quello che vedo intorno a me, persone che per colpa dell’amore si sono perse, sono tristi, si deprimono e perché io dovrei passare tutto ciò? Pensate a come è finita la sorella di Ruggero e tutto questo per amore. Jorge sta diventando invadente, vuole sapere troppo su di me, non è come Lodo che lo vuole sapere ma aspetta che sia tu a volerlo raccontare, lui domanda, fa domande a cui non vorrei mai rispondere, non voglio raccontare di me e di come ragiona la mia testa, non voglio sentirmi invulnerabile.
 
Angie ci sta spiegando i vocalizzi, stiamo intonando tutte le note per migliorare il nostro modo di cantare, Ruggero sembra essere tornato in se, non parla con Cande ma almeno alcune volte lo vedo osservarla. << Bene ragazzi >> sorride Angie << Ora cantiamo tutti insieme e ricordatevi ciò che vi ho detto >>. Quando la canzone inizia tutti cantiamo, vedo Lara osservare Jorge e un sorriso stupido mi esce dalle labbra, certo che non c’è n’è una che non si ossessioni per lui, cosa avrà di tanto speciale? Io vedo solo un classico ragazzo che da quando ha perso la sua ragazza è diventato un Don Giovanni. Quando la lezione finisce Angie mi ferma, << Martina, mi ha detto Pablo che stai componendo una canzone e che l’hai quasi finita >> sorride lei, << Si >> rispondo io, dietro di me Jorge sta mettendo via i suoi spartiti e ci sta mettendo troppo, come se volesse ascoltare, << Bene, molto bene! Volevo dirti che quando l’hai finita puoi passare da me e farmela sentire, sarò felice di darti una mano >>, << Grazie mille >> rispondo io, mi volto verso di Jorge e poi esco dall’aula e lui mi segue fuori. << Si può sapere che vuoi? >> domando sarcastica, << Niente dobbiamo andare da Pablo a fare la lezione >> alza le spalle lui, << Ma tu mi stai addosso >>, << Non dire stupidaggini Tinita >> borbotta prima di entrare nell’aula di Pablo, << Non chiamarmi così >> lo rimproverò, << Non mi interessa, io ti chiamo così perché a me piace così >>. << Di cosa parlate? >> si avvicina Fran con uno sguardo curioso e innervosito, << Di quanto Jorge sia una stupido >> rispondo io con un sorrisino malefico e mio fratello sembra sollevato dalla mia affermazione. Alba si avvicina a me e mi trascina via da Jorge e Fran che iniziano a battibeccare per me, << Che sciocchi! >> ride Alba che per la distrazione va a sbattere contro Facu. Lei lo guarda per pochi secondi senza dire niente << S-scusa >> dice poi a voce bassissima e balbettando. << Tutto ok? >> domando quando ci siamo allontanate da Facu, << Si benissimo >>, << Andrà tutto bene, te lo prometto, vedrai che tutto si sistemerà >>, << No! Non lo capisci, lui non si fida più di me come potrebbe mai stare con me? >>, << Le cose cambiano Alba, lui può finalmente capire, dobbiamo solo trovare un modo >> ribatto io. << Che avete? >> si avvicina a noi Mechi, io indico Alba e il suo sguardo, << Ancora? >> dice la bionda << Lui ti ama e lo sai, dovete solo smetterla di fare così, lui è un testardo e tu pensi sempre al peggio >> continua, << Lui ha una altra ragazza >> borbotta Alba, << Non ne puoi essere sicura >> ribatte Mechi, << Già >> continuo io << Per quanto ne sappiamo quando si vedono parlano e basta >>, << Non mi vorrà mai più >>. Gl’occhi di Alba diventano lucidi, << Fidati di noi >> sorride Mechi, << Riavrai al più presto il tuo Facu >> e poi si volta verso di lui a guardarlo. Ok, Mechi inizia a farmi paura, è come se avesse in mente qualcosa che non vuole raccontarci. Pablo entra in classe e noi ci mettiamo ai nostri posti, << Buongiorno Ragazzi >> sorride lui, << Buongiorno >> rispondiamo tutti in coro. << Prima di iniziare devo dirvi un paio di cose >>, tutti noi guardiamo Pablo scrutare dei fogli che ha in mano e poi ci guarda << Allora, Lara, devi impegnarti molto perché sei indietro rispetto agl’altri, Ruggero devi riattivarti ti vedo spento in questi giorni e volevo fare i miei complimenti a Martina che davvero ci stai sorprendendo, nessuno era arrivato quasi hai livelli di Jorge in così poco tempo >> io guardo Pablo e poi Jorge che se la ride sotto i baffi, lui si volta verso di me << Quasi >> sottolinea lui come per dire che non sono ancora ai suoi livelli e io gli restituisco una linguaccia. << Ora Jorge facci sentire una tua canzone e tu Lara impara molto bene da quello che vedi e senti dagl’altri è importante che tu capisca e che apprendi da loro >>, Lara lancia uno sguardo di disprezzo a Pablo che lui non nota e poi si volta verso di me incrociando il mio sguardo, mi guarda con disprezzo, come se fosse colpa mia il fatto che non sia brava. Jorge sale sul palco e afferra la sua chitarra mentre tutti in silenzio lo guardiamo, Lodo mi affianca, mi prende a braccetto e mi sorride, << Sei pronta a stupirti? >> domanda lei, << Che intendi? >> chiedo << Beh, vedrai che Jorge non è poi così male come sembra >> ridacchia lei << Secondo me rimarrai stupita, anzi ne sono sicura >>. Guardo Lodo confusa, ho già sentito Jorge suonare e cantare con il gruppo, non credo che sia tanto diverso quando canta da solo, non so cosa intenda Lodo, anzi non so proprio cosa aspettarmi, tutti i vecchi studenti sembrano entusiasti di ascoltare Jorge, come se stessero aspettando il cantante di un concerto che sono andati a vedere. Guardo Jorge sul palco mentre si sistema, lo fisso, aspetto che inizi a cantare e lui dolcemente passa le sue mani sulla chitarra.
 
<< Por tu amor yo renaci, eres todo para mi, hace frio no te tengo, y el cielo se ha vuelto gris. Puedo pasar mila nos, sonando que vienes a mi, porque esta vida no es vida sin ti >>, mi viene un groppo alla gole, come quando sei sorpreso, come quando non riesci a parlare. Non riesco ancora a credere che la persona che stia cantando in questo momento sia Jorge, sembra un angelo, la sua voce melodiosa riesce ad entrarmi nelle vene, sono incantata a guardarlo suonare dolcemente mentre Lodo sorride. Mechi abbraccia Fran, Alba guarda Facu e Cande si mette a piangere ovviamente per Ruggero, tutti sono presi da questa… Magia? << Te esperarè, porque a vivir tu me ensanaste, te seguirè, porque mi mundo quiero darte. Hasta que vuelvas, tè esperarè, y harè lo que sea, por volverte a ver, te esperarè >>, credo mi manchi il respiro, questa canzone deve averla scritta per la sua ex ragazza, di tutto quello che prova, ed è così bella e piena di significato. << Quiero entrar en tu silencio, y el tiempo detener, navegar entre tus besos y junto a ti crear, puedo pasar mila nos, sonando que vienes a mi por que esta vida no es vida sin ti >>. Si capisce quanto può aver sofferto o quanto ancora soffra, ad un certo punto vedo i suoi occhi incontrare i miei e per un secondo il mio cuore si ferma, lui sorride, ha già capito di aver fatto colpo, di avermi stupita. << Te esperare por que al vivir tu me ensenaste te seguire por que mi mundo quiero darte, hasta que vuelvas te esperare y hare lo que sea por volverte a ver. Te esperare anque la espera sea un invierno, te seguire anque el camino sea eterno. Mi corazon no te puede olvidar, y hare lo que sea por volverte a amar. Y ahare lo que sea por volverte a amar >>. Un forte applauso esplode nell’aula, << Sei il migliore >> urla Fran ridendo, Cande si asciuga le lacrime e Alba la abbraccia cercando di consolarla, << Hai visto? >> domanda Lodo mentre ancora fisso il vuoto dallo stupore, io mi volto a guardarla e faccio un leggero cenno di assenso con il capo. Diego si avvicina a noi e Lodo mi molla il braccio, << Jorge e sempre Jorge >> ridacchia Diego << Dovremmo scoprire come fa >> continua lui tra le risate. Sono ancora scioccata, la musica mi è entrata nelle vene, succede sempre ma con la sua è stato come diverso, più profondo che mi ha dato un senso di vuoto nello stomaco. Vedo Jorge scendere dal palco, mi guarda sorridente e sta venendo verso di me, ma Lara lo blocca e inizia a parlargli. Ho il tempo di allontanarmi da tutti soprattutto da Jorge, non mi andava di mostrargli il mio lato umano che è riuscito a tirar fuori cantando, non avrei mai pensato che qualcuno sarebbe riuscito ad arrivare così nel profondo, ad aprire i miei ricordi, a farmi ritornare una bambina spensierata che crede ancora in qualcosa. Certo è durato solo un attimo, poi tutto si è richiuso ed è tornato dietro il mio grande muro che mi sono costruita, la musica fa grandi cose, mi sento sempre bene quando si tratta di musica, di suono, riesco ad aprirmi di più con essa ma con dei limiti, invece la sua musica… la sua musica mi ha fatto tornare umana. Sono sola nel giardino circostante allo studio, il momento umano mi è passato, ma sto cercando di restare sola per essere sicura di non far notare nulla agl’altri, << Eccoti finalmente >> mi volto e Jorge e dietro di me che sorride. Lentamente si avvicina e si siede nell’erba accanto a me, << Non ti ho più vista dopo che mi sono esibito, ti ho impressionato vero? >> ride lui << O forse hai solo avuto paura perché sono il migliore >>, io lo guardo con uno sguardo buffo e non dico una parola, non so cosa dirgli, come posso raccontargli che mi ha riacceso un lato che non credevo più di avere, anche se per poco, anche se è grazie alla musica che è successo, lui ha fatto ciò. << Ammettilo! >> esclama lui sorridente, << Cosa? >> borbotto, << Che sono il più bravo >>, << Non lo ammetterò mai anche se fosse vero >> ribatto io, << Quindi è vero >> sorride lui e io inizio a ridere, << Sei sempre il solito Jorge, vuoi sempre che gl’altri ti dicano che sei il migliore >> lo rimprovero io, << No, so già che gl’altri lo pensano, voglio solo sentirlo da te >>. Io rimango in silenzio, lo guardo per un attimo nei suoi occhi verdi e poi guardo in alto, non so per quando siamo rimasti qui in silenzio a osservare l’azzurro limpido del cielo, un silenzio che in qualche modo mi fa stare bene, poi tutti gl’altri ci raggiungono e iniziamo a chiacchierare e a divertirci.

P.S: Ciao a tutti. eccomi qua con un nuovo capitolo, tonerò Lunedì con il prossimo, mi dispice di non poter pubblicare tutti i giorni ma ho un sacco di cosa da fare. Spero vi piaccia, un bacio a tutti. Grazie di cuore.!
 

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Capitolo 10
*** Una Canzone Perfetta. ***


Una Canzone Perfetta.
 
Busso lentamente alla camera di Lodo, << Lodo ci sei? >> urlo fuori dalla porta, << Si entra! >> esclama lei. Quando varco la porta la trovo intenta a scrivere seduta sulla scrivania. Lodo è straordinaria, io la adoro, dal primo momento che l’ho conosciuta ho capito che saremmo state ottime amiche e difatti è così, adoro il fatto che è molto buffa e divertente, ma anche perché è tosta, è sfacciata proprio come me. << Che fai? >> domando guardandola mentre si tiene le mani tra i capelli, << Sto cercando di scrivere >> risponde lei voltandosi verso di me e poi di colpo si alza dalla sedia << Ma mi sto scervellando perché non so cosa scrivere >> si avvicina e poggia la sua fronte sulla mia spalla, << Se vuoi ti aiuto >> dico io con una risatina, << Davvero? >> domanda << Faresti questo per me? >> sorride fortemente e quando io faccio cenno di sì con il capo lei mi abbraccia. Ci sediamo e iniziamo a parlare della canzone che lei vorrebbe scrivere e insieme cerchiamo le parole adatte per il testo, << Noi ragazze dovremmo scrivere una canzone insieme! Che ne pensi? >> mi sorride Lodo, << Si potremmo >> e sorrido anche io, << Tu sei molto brava e grazie che mi aiuti, non è che non so scrivere è che in questo periodo non mi viene nulla >>, << Stai tranquilla Lodo, prima o poi l’ispirazione ti tornerà >>. Non capivo cosa turbava Lodo tanto da bloccarla mentalmente, sicuramente c’è un motivo se si sente così, noi artisti ci blocchiamo quando abbiamo un pensiero in testa che non ci lascia il tempo di pensare, che non riesce a farci scrivere e a farci buttar fuori tutto. Dopo un po’ qualcuno bussa alla porta. La porta si spalanca e Jorge compare sulla soglia, << Lod… >> si blocca quando incontra il mio sguardo, << Che hai Jorge? >> domanda Lodo alzandosi dalla sedia per andare verso di lui, << Beh, sono venuto a chiederti se sapevi dove era Tinita ma a quanto pare l’ho trovata >>, << Tinita? >> ride Lodo fortemente e io mi affianco a lei per dargli una pacca sulla testa, << Cos’hai da ridere, e tu non chiamarmi così! >> rimprovero prima Lodo e poi Jorge, la mia amica non dava cenno di smettere di ridere quindi decido di lasciarla perdere << Cosa vuoi da me Jorge? >>, << Non ti scaldare >> alza lui le mani come per difendersi << Ti stavo cercando perché domani c’è la lezione alla tastiera e devi venire un’ora dopo perché ho degli impegni >> dice tranquillamente, << Ok, potevi dirmelo anche domani >> borbotto io, << Non ti va mai bene nulla >> ribatte lui << Sei una testa dura proprio come tuo fratello, Stoessel >> mi fa un sorrisetto che non riesco a decifrare e poi si allontana con le mani in tasca dando ancora un occhiata a Lodo che è sdraiata sul suo letto a ridere fortemente. Rimango un po’ perplessa da tutto ciò, mi avvicino a Lodo, << Ti vuoi riprendere? >> le dico scuotendola per farla smettere di ridere ma anche io vengo contagiata dalla sua risata. Dopo dieci minuti finalmente smettiamo di ridere, << Vuoi riprendere a scrivere la canzone? >> gli domando, << No, perché non parliamo di te, o di Jorge? >> fa un sorrisetto strano e io la guardo confusa. Siamo sedute sul bordo del letto, fisso Lodo nei suoi occhi scuri e intuisco subito che sta per dirmi qualcosa, qualcosa che solo lei si può essere immaginata, << Era una scusa! >> esclama, << Lodo ma cosa stai dicendo? >> ho uno sguardo perplesso, << Non fare quella faccia Tini, o meglio Tinita >>, con il gomito la colpisco al braccio << Non chiamarmi così >>, << Ma Jorge ti chiama così >>, << Jorge è uno stupido >> faccio spallucce io, << No, a Jorge piaci >>. Rimango per un attimo senza parole, << A Jorge piacciono tutte >> dico convinta, << Si, è vero >> ribatte Lodo con una faccia convinta << Ma tu di più >>, << E cosa te lo fa pensare? >>, Lodo inizia a ridere << Dai davvero me lo chiedi anche? >>, io faccio si con il capo perché non capisco da dove ha dedotto che a Jorge io piaccia e anche molto. << Forse mi sbaglio, ma i nomignoli, il prenderti in giro, fare l’atteggiamento da cattivo ragazzo e davvero vuoi dirmi che hai creduto che ti stesse cercando per dirti che domani la lezione è rimandata di un’ora? Poteva dirtelo benissimo domani come hai detto tu, invece è venuto a cercarti >>, << Sono tutte tue fantasie Lodo >> dentro di me tremo, perché se fosse vero sarebbe un bel guaio, << Forse, infondo Jorge pensa ancora a Stephie ma non per questo non può interessarsi a qualcun’altra, è vero che è diventato un Don Giovanni ma lo fa perché non crede più alla magia dell’amore, lo fa per non pensare a lei, a chi gli ha spezzato il cuore >>… << Ehi non prenderti male >> continua lei << Non volevo metterti in agitazione, è che credo solamente che Jorge sia abbastanza attratto da te in modo diverso da come lo fa con le altre che usa solo per colmare il suo vuoto >>, guardo Lodo ancora spaventata << Forse ti sbagli >>, << Già forse mi sbaglio >> dice ma non sembra convinta delle sue parole.
 
E’ sera e sono nella mia stanza, dopo una cena silenziosa dove Fran e mio padre continuavano a chiedermi se stessi bene mi sono rintanata qua. Le parole di Lodo girano ancora nella mia testa, non sono ancora riuscita a smettere di pensarci, se fosse vero sarebbe un casino, da tutti e due i lati, da una parte ci sono io che non voglio nulla, nessuna attenzione, nessun amore, voglio solo essere lasciata in pace e vivere la mia vita come dico io, dall’altra c’è un ragazzo con il cuore spezzato, che pensa ancora alla sua ex, che fa il donnaiolo per superare il suo dolore. Sarebbe una relazione sbagliata già in partenza e io non voglio essere la causa di altri dolori, di altre sofferenze. Jorge per me è un amico, un amico rompi palle ma nulla di più, certo è riuscito a muovere qualcosa dentro di me ma io resto della mia idea di non provare nulla per nessuno. Inizio a pensare che forse Lodo si sbaglia e vede questi atteggiamenti come ambigui ma magari non è proprio così, penso a quanto sono fredda e questo l’ho imparato da mia madre che tra l’altro devo chiamare. << Pronto >>, << Ciao mamma >> dico con un tono gioioso così è più tranquilla, << Allora come vanno le cose li? >> domanda lei, << Abbastanza bene >>, << E hai conosciuto qualche… ragazzo? >>, non potevo crederci questa domanda proprio in questo momento << No, sai come sono >>, << Già, so come sei >> dice un po’ tristemente, perché sa che il mio lato freddo l’ho preso da lei, guardandola nei suoi rapporti con le persone, << Non ti preoccupare è tutto ok >> dico e dopo i saluti lei riaggancia. Mi sdraio sul letto e guardo il soffitto, non riesco a dormire per il troppo pensare allora nella mia testa inizio a canticchiare la mia nuova canzone che è praticamente finita e poco dopo mi addormento. << Martina >> mi alzo di scatto dal letto, una voce urlante mi spaventa e quando riesco a vederci bene riconosco mio fratello che se la ride ai piedi del mio letto, << Sei scemo? >> dico lanciandogli un cuscino con poca forza, << Forza che è ora di alzarsi >>, << La prossima volta ti lancio dietro qualcosa di pensante Fran >> urlo mentre lui esce dalla mia stanza. Scendo dal letto trascinandomi giù, non ho dormito molto bene, qualcosa ha turbato il mio sonno, un sogno che ora non riesco a ricordare. Mi guardo allo specchio è ho lo occhiaie quindi questa mattina mi trucco un po’ più del solito, eyeliner, mascara e un ombretto leggero. Vado davanti al mio armadio e prendo un paio di pantaloncini di jeans e una maglietta corta e nera. Infilo i miei anfibi e scendo in cucina dove tutti sono già seduti a far colazione, << Buongiorno tesoro >> sorride mio padre mentre io mi avvicino per dargli un bacio, << Buongiorno >> mi sorride Clara e io ricambio il suo sorriso, mi siedo difronte a Jorge e appena lo vedo inizio a ricordarmi che nel sogno c’era anche lui, che in qualche modo il sogno riguardasse lui, ne sono convinta. Lodo mi guarda strano, << Che hai? >> chiede, << Nulla >> rispondo tranquillamente anche se so che non riesco a fregarla, << Ok… dopo me lo dici >>, la guardo e scuoto la testa. In accademia ho cercato in tutti i modi di sembrare normale e di stare a distanza da Jorge ma il pomeriggio non potevo. Fra 10 minuti ho lezione con Jorge e vado verso la sua camera, busso e lui mi fa entrare, << Eccoti qua >> sorride lui << Sei pronta per iniziare? >>, io faccio sì con il capo, << Sei sicura di stare bene? >>, << Certo >> rispondo io. Mentre sistema i suoi spartiti per far spazio ai miei la foto di Stephie esce dagli spartiti e cade proprio vicino ai miei piedi. Mi abbasso per raccoglierla e la guardo, questa ragazza ha un grandissimo sorriso, non sembra quel genere di ragazza che non crede alle favole eppure ha deciso di lasciarlo andare, di lasciare Jorge. La pongo a Jorge per ridargliela e lui la fissa per qualche secondo prima di metterla via. Si nota che lui è ancora molto legato a lei, ha quegl’occhi spenti quando fissa il suo volto, lui è destinato a lei e credo che niente cambierà questo. << Posso farti sentire una cosa? >> domando senza pensarci, << Certo >> sorride lui, prendo il mio nuovo spartito e lo appoggio sopra la tastiera, << Puoi suonare tu? Perché io non riesco ancora molto bene >>, lui mi sorride e si mette a sedere davanti alla tastiera e io mi metto difronte a lui. Mentre lui scruta lo spartito per impararlo un po’ penso che sto facendo una stupidata, forse non dovrei fargli sentire questa canzone, forse dovrebbe sentirla in accademia insieme a tutti gl’altri ma esprime me e in un certo senso anche lui. << Allora sei pronta? >> mi domanda guardandomi con quegl’occhi verdi, << Si >> dico, << Allora stupiscimi Tinita >> e mi fa l’occhiolino.
 
JORGE BLANCO
 
Guardo Martina, in questi ultimi giorni mi è sembrata strana, qualcosa la turba. Sono qui che la osservo, mi ha appena chiesto di suonare un pezzo che ha scritto ed è strano che lo faccia sentire per primo a me. E’ una ragazza complicata, con tante sfumature da scoprire, tiene nascosto il suo lato umano, il che non gli fa bene, prima o poi si ritroverà a fare i conti con tutti i suoi sentimenti che ha tenuto dentro, noi siamo fatti per provare emozioni, per viverle fino in fondo e non per tenerle nascoste. Perché lei è così? Perché non riesce ad aprirsi, a emozionarsi? Quando inizio a suonare una melodia bellissima risuona dentro la mia pelle, mi domando come abbia fatto a comporre una melodia del genere se ancora non sa suonare bene la tastiera, è un momento “magico“ perché so che lei con le sue canzoni riesce ad esprimere tutto quello che vuole, tutto quello che sente, le parti più intime di lei vengono a galla. E ad un tratto inizia a cantare. << Si es que no puedes hablar, no te atrevas a volver, si te quieres ocultar tal vez te pidria ver. El amor que no sabe a quen y que, hablarà si tu verdad te abrazarà otra vez. Habla si puede, grita que sientes, dime a quein quieres, y te hace feliz >>. Ho i brividi, sarà per la sua voce, sarà perché in questo momento la vedo senza un muro davanti, esposta alla vita e a tutte le sue sfaccettature. Sarà per le parole di questa canzone che sembrano riguardare non solo lei, ma a chiunque di noi che non riesce ad esprimersi, che tacciamo le nostre più grandi paure, le nostre più grandi verità e emozioni. << Si no puedes escuchar, aunque insistas hablarè, si lo quieres ni haber y tus ojos hablaran tal vez. Sentiras el amor e iras a tacer, Hablarà si tu verdad te abrazerà otra vez. Habla si puede, grita que sientes , dime a quien quieres y te hace feliz, habla si puede, grita si temes, dime a quien quieres y te hace feliz. Abrazame. Quiero despertarme y entender >>. Sono incantato dalle sue parole, dalla loro veridicità. Lei è unica in questo mondo, non ho mai conosciuto una ragazza come lei, che riesce a trasmettere così tanto con la musica ma che poi ritorna a essere un’isola solitaria. “ Dimmi quello che vuoi e cosa ti rende felice”, se sarebbe così facile non esisterebbero mezzi come la musica o la poesia, le persone fanno fatica ad ammettere cosa vogliono, quello che desiderano. Io cosa voglio? Sono ancora aggrappato al ricordo di Stephie che mi ha lasciato un vuoto nel cuore, credo ancora nell’amore ma mi riesce difficile provarlo ancora, anzi forse mi spaventa farlo. Un po’ anche perché una parte di me spera di ritrovare Stephie e il nostro rapporto, di far tornare tutto come prima. Ma poi è arrivata lei, so che non posso provarci, per Fran e anche perché dentro di me, mi sembra di fare un torto a Stephie, so che se starei troppo con Martina inizierei a provare qualcosa per lei, cerco sempre di stargli lontano, di vederla coma una ragazza normale ma il problema è che non riesco a stargli troppo a lungo lontano, non è solo per la sua bellezza è per tutto ciò che la circonda e la riguarda. << Allora cosa ne pensi? >> mi distrae lei dai miei pensieri e non mi accorgo che la canzone è finita, << Stupenda >> dico un po’ a sotto voce, qualcosa dentro di me trema, << Dici che posso farla sentire a Pablo? >> domanda tranquilla mettendosi a sedere in parte a me e i nostri corpi si sfiorano, << C-certo, devi fargliela sentire, è davvero straordinaria >>, sono un po’ in tilt, il mio cuore sta correndo forte, in questi momenti faccio fatica a stargli vicino, lei si è appena spogliata dei suoi muri davanti a me e sono riuscito a vedere tutta la sua unicità. << Ti senti bene? >> domanda, << Certo >> rispondo velocemente << Iniziamo la lezione >>. Per tutta l’ora con la coda dell’occhio la osservo, è tornata la solita Tini di sempre, chiusa. Sta concentrata sulla tastiera, sembra che tutti i suoi muri siano ritornati a coprirla, alza lo sguardo e incrocio i suoi occhi. Sono cosi scuri da riuscire a nascondere la parte più profonda di lei, ma io riesco a vederci ogni sua sfaccettatura, distoglie velocemente lo sguardo da me come se lo sapesse, << Allora abbiamo finito? >> domanda, << Si, certo, per oggi può bastare >>, mi fa un piccolo sorriso e si alza e raccoglie le sue cose, << Ci vediamo dopo >> dice, << Ok a dopo >>. Faccio un gran sospiro quando la porta si richiude, è come se mi fossi liberato da un enorme peso sulla schiena, stare lì, in parte a lei è stato più difficile di quanto pensassi. Vado verso la mia cabina armadio e tiro fuori un cofanetto. Lentamente lo poggio sul letto in parte a me, ho un buco allo stomaco quando lo apro, dentro ad esso ci sono dei piccoli ricordi di Stephie che ho conservato, nostre fotografie, biglietti, un sasso a forma di cuore e tanti piccoli altri aggeggi tenuti come ricordo delle serate più belle passate insieme. Ma la cosa che mi attira di più è la collanina che avevo regalato a Stephie al nostro primo anniversario. E’ a forma di cuore e si apre, ma invece di esserci dentro una piccola fotografia, contiene un frammento di pietra rossa, me la regalò mia nonna ancora quando ero in Mexico, mi disse di regalarla all’unica donna della mia vita e che la pietra al suo interno avrebbe protetto il nostro amore da qualunque cosa. A quanto pare non ha funzionato, quando Stephie mi lasciò me la ridiede indietro, a quel punto mia nonna mi disse che molto probabilmente non l’avevo data alla persona giusta e che funziona solo con l’anima gemella, non ci credevo molto, infondo a mia nonna non è mai piaciuta Stephie, non so il perché ma sapevo capire quando a mia nonna qualcosa non piaceva o non le andava bene, quindi pensai che lo disse apposta perché era contenta che mi avesse lasciato in qualche modo. Guardo le nostre foto insieme, eravamo così felici e ora sono qui a cercare disperatamente un modo per colmare quel vuoto.
 
E’ mattino e stiamo andando in accademia, Martina è seduta in macchina davanti, perché Fran è venuto a prenderlo Mechi. Riesce ad essere bella anche se è semplice, ha i capelli raccolti un po’ disordinati, le danno un aria sbarazzina ma molto sensuale, ha un vestitino bianco, leggero e molto corto, con le sue lunghe gambe in bella mostra e ai piedi degli stivaletti semplici e neri. Quando arriviamo in accademia sento Lodo strattonarmi, << Fermati un attimo tu! >> dice, << Diego parlo un secondo con Jorge e arrivo >> dice con un sorriso al suo ragazzo e poi si rivolta verso di me e cambia completamente espressione, << Allora cosa stai facendo? >> domanda, << Che intendi? >>, << Martina, o come la chiami tu Tinita >> ribatte, << Su dai è divertente >> borbotto io, << No, non lo è Jorge, tu ti stai affezionando troppo a lei e sai che non puoi, sai come è lei, come la pensa, e sai come sei tu e come stai a riguardo >>, << Davvero no >> borbotto << So che non devo provare qualcosa per lei non sono stupido, ci sono un sacco di motivi per non farlo >>, << Si ma tu non ci riesci >> esclama, infondo è vero, mi risulta difficile stargli vicino senza che qualcosa di lei mi affascini o che mi travolga nel suo modo di essere, << C’è la farò >> dico voltandomi per andarmene, lei mi afferra un braccio e mi fa voltare un'altra volta, << Non è perché non voglio che stiate insieme, ne potrei anche essere felice, ma tu sei ancora innamorato di Stephie, c’è anche Fran da considerare e lei non si fida di nessuno, non si apre con nessuno, non puoi illuderla magari di qualcosa quando sai benissimo che Stephie è sempre uno dei tuoi primi pensieri >>. Rimango in silenzio mentre guardo Lodo raggiungere gl’altri, sono confuso, non riesco a capire. Voglio stargli lontano ma allo stesso tempo non posso, è più forte di me, ma è vero nel mio cuore e nella mia testa Stephie è sempre stata al primo posto e lo è tutt’ora. Sono nell’aula di strumenti e sono a lezione con Beto, << Bene Jorge, molto bene >> dice mentre gl’occhiali da vista gli cadono in terra e si abbassa a raccoglierli facendo cadere uno scatolone pieno di fogli sul tavolo. Io mi abbasso ad aiutarlo, << Ehi Jorge >> sento dire e alla porta C’è Fran, << Che c’è? >> domando, << Hai visto Tini? Sai per caso dov’è? >>, mi blocco un attimo e poi mi alzo di scatto facendo cadere un contenitore di penne, << Ehi amico sembri nervoso? >> si avvicina Fran, << No, è tutto ok, comunque Tinita… Tini, non l’ho vista! >>, << Ok >> dice e scompare dall’aula. Ricomincio a raccogliere le cose che ho fatto cadere, << Allora le lezioni con la signorina Stoessel come vanno? >> domanda l’insegnate, << Bene, è brava impara velocemente >> rispondo io con un tono decisamente nervoso, << Si lo sospettavo, è veramente un genio quella ragazza, in gamba, solare. Voi due dovreste stare insieme >> dice tranquillo Beto e io lascio cadere le penne che ho appena raccolto, << Come scusi? >>, << Si nel senso che dovreste cantare insieme, squadra perfetta >> ride lui e io confuso raccolgo le ultime cose e me ne vado. Raggiungo tutti nel giardino circostante allo studio e sono tutti li tranne Tini e Fran, che poco dopo vedo arrivare. Martina si siede vicino a me e mi guarda sorridendo, << Che hai? >> domando con una faccia confusa e sotto gl’occhi di Fran che guarda male Tini perché è in parte a me, << Ho chiesto a Pablo se posso cantare la canzone >>, << Bene >> rispondo io, << Grazie >> mi dice poi e io non ne capisco il motivo, << Grazie perché se non era per te non credo gliel’avrei fatta sentire, ma se tu mi dici che lo devo fare, beh mi fido >>. Poi si mette a parlare con le ragazze e non posso credere a quello che ho appena sentito, lei si fida di me, certo in ambito musicale, ma in qualche modo sto riuscendo a rompere pezzetto per pezzetto quei muri intorno a lei.

P.s.: Ciao a tutte! Spero che questo capitolo vi piaccia, abbiate pazienza che un sacco di cose devono ancora succedere e voglio cercare di far più capitoli possibili. Grazie a tutti quelli che leggono la storia, davvero grazie di cuore! Ho fatto twitter quindi chi vuole seguirmi mi chiamo Sara1992x. Il prossimo capitolo sarà venerdì! un bacione a tutte e grazie ancora davvero!  

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Capitolo 11
*** Facciamo Una Festa. ***


Facciamo una festa.
 
<< Tini >> sento mio fratello chiamarmi mentre sto scendendo le scale, mi fermo e mi volto a guardarlo, << Stasera papà e Clara partono, stanno via domani e domenica >> dice Fran con un gran sorriso, << Dove vanno? >> chiedo mentre mio fratello mi affianca e continuiamo a scendere insieme le scale, << Che ti importa abbiamo casa libera! >>, << Fran! >> lo richiamo io perché si sa che a lui piace far festa. << Su dai non dirmi che non ne sei felice… comunque vanno a trovare la madre di Clara >>, << E quindi dimmi cosa hai in mente… Perché so che hai in mente qualcosa >> faccio uno sguardo furbo e lui mi fa l’occhiolino, << Niente di che Tini, domani sera verranno qua i ragazzi e resteranno a dormire, andremo giù nella taverna cosi ci stiamo tutti però mi devi dare una mano a sistemarla >> mi guarda lui con aria supplicante, << Ok, ma solo perché sei Fran >> dico entrando in cucina mentre mio fratello resta nell’atrio a guardarmi << Lo so che anche tu non vedi l’ora di far festa >> lo sento dire dopo mentre sto richiudendo la porta. Sono sovra pensiero e sto ridacchiando con me stessa, faccio un passo avanti, << Che hai da ridere? >>, mi spavento e davanti a me vedo Jorge intento a gustarsi un bicchiere di spremuta, << Mi hai spaventato >> dico guardandolo, << Sei tu che sei un po’ tonta! >> fa spallucce lui, << Come scusa? >> mi metto difronte a lui con i pugni sui fianchi, << Non prendertela >> sogghigna Jorge ma con gl’occhi mi guarda intensamente e io deglutisco. C’è un forte silenzio e lui delicatamente si avvicina a me portando la sua bocca vicino al mio orecchio, << Domani facciamo festa allora! >> dice per poi tornare a guardarmi, << Che intendi dire? >> domando io guardandolo confusa, << Che forse domani finalmente ti lascerai andare un po’ >> esclama andandosene via senza finire la nostra conversazione e lasciandomi ancora più confusa. Jorge mi sta facendo impazzire, nel senso che non riesco a capire i suoi atteggiamenti, alcune volte sembra così umano e profondo, il ragazzo che ha perso l’amore della sua vita che a quanto pare nessuno può rimpiazzare e poi diventa il ragazzino viziato e stupido che non fa altro che torturarmi con le sue stupidaggini. Non so perché mi confonde questo suo atteggiamento, ma non potrebbe essere in un modo e basta? Faccio un grande sospiro e riprendo i miei pensieri normali, poi Clara fa capolino in cucina. << Ciao Martina >>, mi saluta dolcemente prendendo una mela dal cesto di frutta sul tavolo e poi si avvicina a me per prendere un coltello, << Tutto bene? >> domanda << Mi sembri, confusa? >>, << Si è tutto ok! >> gli faccio un sorrisetto mentre lei è intenta a sbucciare la mela, << Sai che se hai bisogno di qualcosa puoi dirmelo >>, << Grazie >> borbotto quasi imbarazzata. Clara va verso il tavolo e fa per sedersi, << Ah Jorge >> dice con una faccia buffa, sulla sedia c’è il borsone di Jorge che usa quando va ad allenarsi << Quel ragazzo mi manderà fuori di testa >> scuote il capo Clara << Forse tu puoi dargli una regolata >>, io guardo Clara spaventata, non mi andava di passare del tempo in più con Jorge, non perché non mi andasse di stare con lui ma perché mi fa andare in confusione, non riesco a capirlo, non riesco a capire perché vuole sempre sapere così tante cose su di me e questo mi spaventa, parecchio. << Tini >> richiama la mia attenzione Clara << Scherzavo, non devi davvero dargli una regolata, era per dire >>, << C-certo, lo so >> balbetto e cerco di non guardare Clara negl’occhi per non sembrare una stupida, << Sei sicura che è tutto apposto? Jorge ha fatto qualcosa di male o avete litigato? >>, << No, no davvero è tutto ok, stavo solo pensando ad una cosa che non centra nulla con Jorge >> sorrido debolmente a Clara e mi fiondo fuori dalla porta per scappare da tutte quelle domande. Mentre sto ritornando in camera mia il cellulare mi suona e noto con stupore che ha chiamarmi è Mechi, << Dimmi Mechi! >> rispondo io, << Ciao Tini >> dice dolcemente << Potresti dire a tuo fratello di rispondere a quel maledetto telefono, se no glielo metto dove so io >> continua poi con un tono malefico e irritato, io ridacchio << Ok glielo dirò appena lo vedo >>, << Grazie >> risponde lei e poi riaggancia. Cerco mio Fratello in giro per la casa ma non riesco a trovarlo, << Lodo hai visto Fran? >> le chiedo entrando nella sua camera, << L’ho visto andare in soffitta >> borbotta lei stesa sul letto e poi ritorna a leggere il suo libro. << Fran? Sei li su? >> urlo dalla scaletta che scende dal soffitto, << Si >> sento la risposta di mio fratello e inizio a salire la scala. << Che ci fai qui? Mechi ti chiama ed è arrabbiata perché non rispondi e ti conviene rispondere se non vuoi che ti metta il telefono dove sa lei >> dico ridendo, << Ora la richiamo subito, comunque cercavo un vecchio gira dischi, sarebbe stato bello usarlo domani, ma credo che papà l’abbia buttato via, tu cercalo intanto che chiamo la mia ragazza prima che faccia quel che ha detto di fare >> Fran fa una faccia buffa e poi scende le scalette e scompare. Inizio a girovagare per la soffitta, ci sono un sacco di cose qua su, oggetti vecchi, mobili usati, quadri, vecchie statue. Mentre cerco il giradischi mi salta all’occhio un piccolo porta gioie, mi avvicino incuriosita, si nota che è un vecchio portagioie un po’ rovinato, lo spolvero un po’ e lo apro. Al suo interno ci sono dei vari ciondoli e orecchini, non adatti a me troppo maestosi e colorati, devono essere di Clara perché sono accessori abbastanza eleganti e da donna, però noto un braccialetto, semplice d’argento, ha le maglie larghe come i bracciali da uomo e incorporato al bracciale una piccola stella, non era un ciondolo faceva parte del bracciale in se. Mi piace molto perché è semplice, non troppo sfarzoso o vistoso. Decido di tenerlo, se è qua su vuol dire che non è importante per nessuno quindi me lo lego al polso e ricomincio a cercare qual maledetto giradischi. Fran compare poco dopo, << L’ho richiamata in tempo >> e si asciuga la fronte con una mano come gesto per dire di averla scampata << Allora l’hai trovato? >>, faccio no con il capo << Non credo ci sia >> rispondo io, << Lasciamo stare, faremo senza ascolteremo la musica dallo stereo >> sorride Fran e insieme usciamo dalla soffitta.
 
E’ sabato e sono nella mia camera tranquilla e rilassata, mio padre ieri prima di partire mi ha dato il compito di tenere a bada Fran dalle sue follie e di tenere a bada anche Jorge. Sento qualcuno bussare, << Tini, tuo fratello ci vuole perché dobbiamo sistemare la taverna >> sento Lodo dire e mi alzo dal letto per uscire dalla mia stanza, << Non possono farlo da soli? >> dico a Lodo con una faccia svogliata, << Già è la stessa cosa che ho detto anche io >> alza le spalle lei e fa una faccia buffa. Scendiamo in taverna dove Jorge e Fran sono intenti a spostare alcune cose. La taverna è enorme, è come un altro salotto ma più giovanile per ragazzi, con console attaccate al televisore e un grandissimo divano che si allunga per formarne uno ancora più enorme dove tutti ci saremo stati comodamente a dormire. Ha i muri come di roccia, un camino sotto la grande tv appesa, un tavolo da biliardo, un frigorifero che sicuramente hanno messo qua Jorge e Fran per il bere, un grande tavolo e un mobile con sopra uno stereo e delle casse abbastanza grandi. << Sposta questo tavolino li Jorge >> dice Fran che sta cercando di allungare il divano, << Dici che si fa così? >> domanda poi guardando Jorge confuso, << Per me è così >> continua Jorge, << No, non mi sembra >>, Lodo mi guarda e poi torna a guardare i ragazzi, << Davvero non sapete come fare? >> domanda lei, << è nuovo sto coso, non è come quello vecchio >> blatera Fran << Papà mi ha fatto vedere come si fa ma non ricordo >> e si gratta la testa con una mano. << Lascia fare a me >> si fa spazio Lodo, << Davvero pensi di saperlo? >> le domanda Jorge come per prenderla in giro, << Sicuramente ha più cervello di voi due messi insieme >> replico io che mi becco uno sguardo fulminante prima da Fran e poi da Jorge anche se quest’ultimo poi mi sorride. Non si sa come ma con poco sforzo Lodo apre tutto il divano che diventa enorme e lo era già prima, << Visto >> dico avvicinandomi a Jorge affiancandolo, lo spintono piano con la spalla << Voi due non avete un cervello intero >>, lui si volta e si mette difronte a me, << Stai attenta a quello che dici >>, << Jorge non fare il coglione con mia sorella >> dice Fran, << E’ lei che mi istiga >> replica Jorge, << Si e tu non dargli corda >> risponde mio fratello e Lodo mi guarda ridacchiando. Jorge si rivolta verso di me per guardarmi e io gli faccio una linguaccia e poi inizio a sistemare tutti i cuscini e le coperte che mio fratello ha preparato per la serata, ci ha fatto mettere anche alcune candele intorno alla stanza, e abbiamo messo le bibite in fresca. << Quante bottiglie di alcool avete comprato? >> si volta Lodo a guardarli quando apre uno scatolone pieno di bottiglie, << Quel che basta per far festa! >> fa un balletto stupido Fran, << Su dai non fate le nonnine, stasera ci divertiamo >> sorride Jorge un po’ maliziosamente, << E poi fai tanto la dura ma sei tu quella che beve più di tutti >> Fran indica Lodo e io scoppio a ridere, lei mi dà una pacca sulla testa << Non è vero, certo alcune volte mi diverto un po’ troppo >>, << Ti ricordo che una volta ti ho messo a dormire >> dice Jorge guardandola, << Solo perché quel giorno non stavo bene e mi ha fatto un effetto strano >>, << Si, si Lodo, come vuoi ma ora continua a sistemare >>. Lodo ritorna allo scatolone e si affianca a me, << Non li sopporto quei due >> borbotta << Prima o poi mi faranno impazzire >>, << O potremmo farli impazzire noi prima che lo facciano loro >> ridacchio io e Lodo mi guarda come se fossi un angelo, << Hai ragione >> dice con una voce angelica, << No, Lodo scherzavo >>.
 
Mi sto vestendo nella mia camera, siccome stiamo in casa mi metto dei leggins neri normalissimi e sopra una magliettina blu corta e larga. Mi faccio una treccia laterale per lasciare i capelli almeno un po’ ordinati e scendo giù dove Lodo, Fran e Jorge sono seduti sul divano a guardare la tv mentre aspettiamo gl’altri. << Avete ordinato le pizze? >> domando avvicinandomi a loro e sedendomi in parte a Lodo e a Jorge, << Certo, le passa a prendere Ruggero >> risponde Lodo, << Dovranno essere qua fra 5 minuti più o meno >> continua Fran, e difatti poco dopo due macchine arrivano. << Hola >> urla Mechi quando scende dalla macchina, << E’ ora di far festa >> replica Diego sorridendo e avvicinandosi a Lodo, la solleva da terra e inizia a farla girare mentre gli dà baci ovunque. << Jorge aiutami >> sento la voce di Ruggero dire, non si vede perché tiene in mano una pila di cartoni di pizze che lo coprono, Jorge si avvicina a Ruggero e afferra i cartoni delle pizze per portarli in cucina, Ruggero ha una faccia paonazza credo dovuta a tutto quel calore. Alba si dirige in cucina dopo aver visto Facu rispondere al cellulare e sorridere, Cande invece brontolava, << Non mi ha ancora rivolto la parola dopo quel che è successo >> dice abbastanza tristemente, << Dagli tempo >> le rispondo io, siamo ormai le uniche rimaste nell’atrio mentre tutti sono andati in cucina per iniziare a mangiare, << In qualche modo si sistemerà tutto vedrai! >>, << E come? Non mi piace non parlare con lui alla fine eravamo davvero tanto amici >>, e lui l’amava anzi la ama ancora penso tra me e me, << Non ti preoccupare Cande vedrai che succederanno cose che non ti aspetterai mai >>, << Che intendi? >> domanda lei confusa, << Che non sai mai quello che può succedere, le persone possono sorprenderti >>. << Allora voi due venite o no? >> vedo alla porta Mechi che ci chiama e raggiungiamo tutti gl’altri per mangiare. La cena è andata abbastanza bene, però devo tenere a bada Fran che mi sembra un po’ troppo carico, per fortuna sono riuscita a fermarlo perché voleva lanciare un pezzo di pizza a Jorge, e Jorge era pronto a tirare un bicchiere di coca. << Siete due bambini >> dico mentre sistemiamo la cucina per poi andare giù, << Non è vero >> ribatte Fran, << Già vogliamo solo divertirci >> continua Jorge che si mette difronte a me, << Potete divertirvi senza lanciare il cibo >>, metto i pugni ai fianchi e poi raggiungo le ragazze. Quando siamo in taverna noi ragazze ci mettiamo sul divano sedute a parlare un po’, << Dovremmo tenerli a bada vero? >> blatera Alba guardando i ragazzi che stanno giocando a biliardo infondo alla stanza, << Già >> rispondo io, << Siete pronte per diventare matte, appena inizieranno a bere un po’ ci staranno addosso e ci faranno impazzire >> borbotta Cande, << Io avevo proposto di fargli uno scherzo >> parla ad un tratto Lodo, << Si dai >> interviene Mechi, << No >> rispondo io << Non volete che ci stiano addosso e iniziamo a fargli gli scherzi? >>, << Tu non sai come sono Tini, non li sopporterai più dopo un po’, fidati >> a parlare è Alba e se lo dice lei allora devo crederci. Decidiamo così di fare un piccolo scherzetto appena saranno abbastanza presi dall’atmosfera della festa. << Mettiamo la musica? >> parla Facu dopo che hanno finito si giocare, << E’ ora che la festa cominci >> blatera Jorge avvicinandosi a noi ragazze e guardandoci, Fran, Diego e Ruggero stanno prendendo le bottiglie e i bicchieri. La musica parte, le luci si spengono e vengono accese delle lucine e le candele. Facciamo il primo brindisi con uno shot, << Ad una grande festa >> sorride Fran e tutti noi facciamo sbattere i bicchieri e poi beviamo, << Oddio che schifo >> dice Cande, << Buttalo giù >> ride Facu, << Un altro giro? >> propone Jorge, inizio a pensare che farò fatica a controllarli stasera, come farò a tenere quei due a bada, anzi mi sa un po’ tutti siccome qua tutti vogliono far festa. Dopo un oretta alcuni di noi sono già brilli, Fran ride insieme a Mechi che gli sta ballando intorno, Jorge e Facu cercano di fare dei salti mortali << Se vi fate male vi lascio li giuro >> dico io a braccia incrociate mentre li guardo, Cande è in parte a me e ridacchia a guardarli mentre io la guardo confusa, << Sei già ubriaca? >> domando, << Lei non regge molto! >> mi guarda Facu, << Nemmeno voi >> dico indicandolo mentre ondeggia, << Invece tu mi sembri ancora troppo sobria >> si avvicina a me Jorge, << Con me non funziona il trucco, farla ubriacare >>, << Non intendevo questo, ma potresti lasciarti andare un po’, sei sempre così pensierosa non ti rilassi mai >> fa spallucce << Vai a ballare con gl’altri perché stai qua a controllare tutto? >>, mi passa un altro bicchierino e io lo butto giù di rigore, << Cande vieni andiamo a ballare >>. Le parole di Jorge un po’ mi hanno infastidito, io so divertirmi ma qualcuno che controlli la situazione deve pur esserci, è vero che non mi lascio mai andare e forse stavolta ha ragione lui, perché devo essere io quella che rimane ragionevole quando siamo qua in dieci, questa volta è il mio turno di divertirmi. Inizio a ballare sul divano con Cande mentre tutti gl’altri ballano nei vari spazzi della stanza. Finalmente mi sento un po’ libera e butto giù un altro bicchierino, << Tini, non esagerare >> sento Fran dire ma stavolta ha un sorrisino, credo gli faccia piacere vedermi un po’ più rilassata. Tutti salgono sul divano per ballare e ci lasciamo andare ballando tutti insieme. Sentivo gl’occhi verdi di Jorge guardarmi, è come se mi penetrassero nel profondo e lo sentivo molto di più del solito, Facu mi prende per una mano e inizia a farmi volteggiare e inizio a ridere come una stupida, dopo tutti quei giri la testa inizia a ciondolare e faccio qualche passo di troppo quando all’ultimo non sento più il divano sotto di me. Chiudo gl’occhi sapendo già di finire a terra ma sento qualcuno afferrarmi, << Stai attenta Tinita >> la voce di Jorge risuona dentro di me, sarà per l’alcool e per l’euforia ma sembra tutto così amplificato. << Grazie > dico quando mi solleva, tiene ancora il braccio dietro la mia schiena come se non volesse lasciare la presa, magari per la paura che potrei ricadere ancora, << Finalmente ti vedo un po’ spensierata >> sorride Jorge, << Ehi giù le mani da mia sorella >> borbotta Fran, io inizio a ridere fortemente, << L’ho solo aiutata a non cadere >> allarga le braccia Jorge, << Lo so, ma giù le mani lo stesso >> Fran ricomincia a ballare con Mechi e lei lo rimprovera. La corrente ad un tratto salta, il piano di Lodo per spaventarli inizia, è stata lei a mettere il timer al contatore per farlo scattare. Tutti ci guardiamo alla luce soffusa delle candele, << Su che aspettate andate a vedere >> borbotta Lodo ai ragazzi, << Ok, ma voi state attente >> borbotta Fran, << Fran non c’è un killer per casa che cerca di ammazzarci >> ribatto io, ho visto la sue espressione cambiare, so che a lui non piacciono queste cose, da piccolo ha visto una specie di programma che parlava di una storia di un gruppo di ragazzi uccisi da un killer mentre facevano una festa nella loro casa in montagna, da allora ha avuto il terrore di restare in una casa senza corrente perché il killer di quella storia tolse la corrente hai ragazzi e poi li uccise uno a uno. << Ok, ma state attente lo stesso >> continua mio fratello e la voce inizia a tremargli. I ragazzi escono dalla stanza e vanno al piano di sopra, il contatore è situato sul retro e noi ragazze appena escono ci spargiamo in giro per la casa. La prima ad urlare è Mechi, un urlo molto convincente e vediamo i ragazzi piombarsi dentro casa e correre giù in taverna. Volevo proprio vedere la loro espressione quando giunti al piano di sotto non ci avrebbero visto, li rivediamo salire e la seconda a urlare è Lodo che ha abbandonato una sua scarpa nel salotto, << Ragazze se è uno scherzo non è divertente >> urla Ruggero, il silenzio tombale regna nella casa e quasi vengono i brividi anche a me, poi urlo io che sono al piano superiore, dalle scale anche se al buio riesco a vedere l’espressione di Fran ma anche quella di Jorge, << Veniva da su >> dice Facu e tutti salgono le scale, io mi nascondo dietro ad una porta e quando mi sorpassano scendo silenziosamente al piano di sotto, Alba e Cande sono le ultime due a urlare dal giardino. Mentre i ragazzi erano su a controllare tutte le stanze Lodo ha preso un coltello in cucina e la situato davanti alla porta sul retro. Ci siamo nascoste per bene così appena usciranno in giardino salteremo fuori per spaventarli, << Cande >> sento urlare quando la porta si spalanca, Ruggero corre fuori per primo seguito dagl’altri, << Cande >> urla ancora più forte, Cande che è in parte a me resta un po’ stupita dalla visione di Ruggero disperato che la cerca. Dentro di me non posso credere che ci siano cascati davvero, quando restano fermi a guardare il giardino noi dal dietro li spaventiamo, << Aaaaaah >> urliamo tutte insieme e loro si voltano gridando. << Siete delle stronze >> urla Fran, Mechi va verso di lui e lo abbraccia, << Oh non essere spaventato piccolo mio >> ride lei di gusto, << Vi sta bene >> borbotta Lodo mentre Diego si avvicina a lei << Non farlo mai più >> dice lui un po’ alterato, << Che c’è avevi paura? >> ridacchia lei, << No! Avevo paura di non vederti più >> continua Diego e Lodo rimane a bocca aperta e gli salta in braccio. << Bello scherzo >> dice Jorge che sembra far finta di non essersi spaventato, << So che hai avuto paura, l’ho visto dal tuo sguardo >> gli dico io sorridendo e lui intensamente mi guarda. Facu sta ridendo e a quel suono anche Alba inizia a ridere, io continuo a osservare Jorge che mi guarda, ma poi qualcosa mi distrae. Ruggero afferra Cande per un braccio e la tira a se per abbracciarla fortemente << Tu sei pazza >> gli dice << non farlo mai più capito? >> le dice per poi guardarla negl’occhi, lei lo guarda confusa senza capire come mai tutta quella reazione e poi lui le poggia le mani sul volto e la bacia.

P.S: Ciao a tutti, sono un po in anticipo, il prossimo capitolo sarà Lunedì, se riesco anche prima! Spero che questo capitolo vi piaccia! Come reagirà Cande al bacio? Cosa succederà alla festa? Fran ostacolerà Jorge dall'avicinarsi a Tini? E Tini si lascerà un pò andare? La festa è ancora lunga vedremo che succederà!! Grazie di cuore a tutti, un bacio enorme! <3

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Capitolo 12
*** Lasciarsi Andare. ***


Lasciarsi Andare.
 
Ruggero molla la presa dal volto di Cande e poi la guarda, lei è in silenzio, senza parole. Noi tutti li guardiamo un po’ sbalorditi e poi Cande fa un passo indietro e una faccia confusa, << Scusa >> dice poi Ruggero vedendo lo sguardo della rossa, << Perché? >> domanda lei, << Io… Scusa, mi è uscito così… spontaneo >> borbotta lui. Ruggero si avvia per rientrare in casa, lasciando li Cande a guardarlo in pietrita, << Beh qualcuno almeno si è lasciato un po’ andare >> borbotta Jorge in parte a me, << Non ricominciare, io faccio quello che voglio >> dico guardandolo negl’occhi, stavolta è lui però a distogliere per primo lo sguardo. Tutti i ragazzi rientrano in casa e noi ragazze ci dirigiamo verso Cande che è ancora ferma impalata, dove stava prima. << Cande ti senti bene? >> domanda Lodo, << Che domande! >> borbotta Mechi << Certo che sta bene è stata appena baciata dal ragazzo che gli piace >>, << Chi ti ha mai detto che mi piace? >> domanda Cande girandosi verso Mechi, << Quindi vorresti dirmi che non è così? >> ribatte la bionda, << Già, anche secondo me ti piace >> dice Maliziosa Lodo. Cande si porta le mani in faccia per coprirsela << Oddio ma cosa è successo? >>, << Non lamentarti Cande almeno ti considera >> borbotta Alba, si vede dal suo sguardo che gli manca la sua metà perché Facu era ciò che la completava, il suo pezzo mancante. << Su Cande, non è successo niente di che >> dico io << E’ un bacio, almeno sai che gli piaci >>, lei alza lo sguardo e mi fissa, << Come fai a essere così sicura che io gli piaccio? >> domanda lei un po’ alterata dalla situazione, è confusa, disorientata, non riesce a capire il significato di quel bacio, o cosa gli ha fatto provare, << Boh, cioè… si vede no, non ti avrebbe baciata se non gli piacessi, credo solo che dovreste parlarne >>, Cande mi guarda confusa, << Da soli >> continuo io. << Io davvero non so cosa fare >> borbotta lei, Alba si avvicina e gli avvolge un braccio sulle spalle e la stringe a se << Ha ragione Tini dovresti parlarne con lui, non perdere questa occasione, infondo sai che ti piace >>, << Io non ci ho mai pensato >> borbotta Cande, << Perché eri troppo cieca da vedere che lui ti guardava con occhi a forma di cuore >> alza le spalle Lodo << Ma ora che lo sai forse può uscirne qualcosa di buono >. Restiamo ancora un po’ in giardino con Cande per rassicurarla, ci faceva domande su come avrebbe dovuto comportarsi, su come doveva reagire. Quando la situazione si tranquillizza e Cande è pronta a rivedere Ruggero scendiamo nella taverna. Mentre scendiamo mi sembra strano tutto il silenzio che ci circonda, niente musica, niente risate, prima che potessi fermare Lodo lei ormai aveva già aperto la porta, un getto di acqua fretta ci viene addosso e dal contatto freddo sulla pelle urliamo. I ragazzi sono davanti alla porta con in mano bottiglie, secchi, scodelle tutte piene di acqua, << Siete degli stronzi >> urla Mechi che quando si fionda verso Fran lui alza le mani come per difendersi, << Su amore era solo un piccolo scherzo, ora siamo pari >> dice lui ridendo, << Un corno! >> urla Mechi << Ora te la faccio pagare >>, Mechi risale velocemente le scale mentre noi in silenzio la guardiamo sparire e due secondi dopo ritornare, appena è vicino a Fran, mi accorgo che ha in mano un uovo e in un batter d’occhio glielo spacca in testa, << Ora siamo pari >> borbotta lei. Mio fratello la guarda stranito e poco dopo scoppia a ridere seguito dalla sua ragazza, mentre noi scioccati guardiamo la scena. << Uffa ora devo andare a cambiarmi >> borbotta Lodo e Diego le sorride, << Puoi stare anche così, sei sexy con i vestiti e i capelli tutti bagnati >> ridacchi lui e lei fa un sorriso timido e poi ridacchia. << Potevate evitarla tutta quest’acqua, bastava un bicchiere >> esclama Alba, << Era solo per divertirsi >> a rispondere è Facu e lei abbassa la testa per non guardarlo, credo abbia paura di incrociare i suoi occhi, perché sa che potrebbe perdercisi ancora e ancora senza mai riuscire a dimenticarsene. Poi noto Jorge seduto sul divano a guardarmi, mi scruta attentamente, mi guarda come incantato e si passa il pollice sul labbro, come se stesse pensando a chissà che cosa, mi vengono i brividi, qualcosa scorre dentro di me e si dirama in tutto il corpo, sarà per via dell’alcool che amplifica tutte le sensazione, ma è strana, particolare e soprattutto diversa. Richiamo le ragazza e tutte insieme ci dirigiamo verso le camere per cambiarci. Alba mi guarda in modo strano, non capisco il perché ma ogni tanto fa un sorrisino malizioso come se sapesse qualcosa che io non so. Entro nella mia camera con Mechi per prestargli dei vestiti puliti e asciutti, << Wow, quanti vestiti bellissimi >> dice guardando dentro la mia cabina armadio, << Già uno dei vantaggi di avere una madre stilista >> rispondo io mentre mi infilo dei pantaloncini e una maglietta che annodo sul fianco, << Sono uno più bello dell’altro, e chissà come sarai stupenda con questi vestiti, già sei stupenda così >>, mi sorride lei guardandomi mentre passa le sue mani sulla stoffa dei vestiti appesi >>, << Se vuoi quando ti serve posso prestartene qualcuno, anche le altre se vogliono >>, mi fa strano poter condividere le mie cose con le mie amiche, io non ho mai avuto nessuno con cui condividere, con cui stare. Mechi si sta cambiando e poi nota un vestito nell’armadio e lo toglie dall’appendi abiti, << O mio dio, questo è veramente wow! >> dice lei, un vestitino semplice bianco, con le maniche a tre quarti, molto corto che scende allargandosi, << Con questo stenderesti tutti, anche Jorge >> ridacchia lei e a me viene un groppo alla gola. << E guarda che scarpe >>, credo che non riuscirò più a tirar fuori Mechi dal mio armadio, sta guardando tutte le mie bellissime scarpe, la maggior parte hanno il plateau altissimo, altre hanno la suola a carro armato, altre sono semplici, ma ne ho davvero tante, sono la mia ossessione dopo la musica diciamo.
 
Quando finalmente torniamo giù la festa ricomincia, Ruggero cercava di stare lontano da Cande, di guardarla il meno possibile, credo si sentisse un po’ scombussolato, infondo si è gettato sulle labbra della persona che ha amato in segreto, << Continuo a dirgli di non ignorarla >> dice Fran che è appoggiato al tavolo da bigliardo in parte a me e fra le gambe tiene Mechi, << Lasciagli tempo >> esclama la bionda, << Già ha, anzi hanno bisogno di capirsi entrambi >> borbotto io, << Stai diventando smielata sorellina? >> sorride Fran dopo aver dopo un bacio sulla nuca a Mechi, << No questo mai >> ribatto io << Io non sono fatta per queste cose >>, << Mai dire mai >> mi risponde Mechi e il mio sguardo si ferma su Jorge che è seduto in parte a Ruggero con Facu a parlare. Ricominciamo a divertirci un po’ quando Facu improvvisa un balletto stupido e tutti noi ci lanciamo a ballare intorno a lui, ricominciamo a fare brindisi, a ridere e a divertirci tutti insieme finalmente. A mezza notte Lodo mette su un film, mi siedo su un lato del divano e due secondi dopo Jorge si siede in parte a me e mi dà una pacca sulla gamba, << Oddio non vorrai torturarmi per tutto il film? >> dico con una faccia buffa da presa in giro, << Non si sa mai, non male come idea >> mi fa un sorrisetto lui che me ne provoca uno anche a me, << Oh, stasera siamo di buon umore, sei riuscita perfino a sorridermi >> dice avvicinando il suo viso al mio, << Sarà l’alcool che non mi fa ragionare >> alzo le spalle, << Non inventarti queste scuse, con me non funzionano >> ridacchia lui e il film poi parte. << Ehm, Ehm >> sento qualcuno e mi volto, vedo Fran che guarda dall’alto me e Jorge seduti accanto, proprio mentre sta per parlare Mechi afferra Fran e lo trascina a sedersi sul divano in parte a lei. Jorge mi guarda e spalanca gl’occhi e io scuoto la testa ridacchiando dentro di me. Verso le due Mechi e Fran vanno nella camera di ques'ultimo, vogliono un po’ di intimità e stare un po’ da soli quindi dormiranno li, << Non avvicinarti a mia sorella >> minaccia Fran a Jorge, da un lato ironicamente dall’altro seriamente, << Ehi è in buone mani >> risponde Jorge mentre Fran lo fulmina con gl’occhi, << Dai muoviti >> dice Mechi e lentamente Fran se ne va guardando prima Jorge e poi me. << Tuo fratello è un pazzo >> dice Cande ridacchiando, << Si, crede che potrei provarci con te, si vede che non conosce i miei gusti riguardo le ragazze >> ride Jorge e io gli lancio un cuscino, Lodo guarda Jorge in uno strano modo mentre è sdraiata tra le braccia di Diego che se la ride, << E’ un bene se vuoi starmi lontano >> rispondo io alla provocazione di Jorge. Continuo a rigirarmi, non riesco ad addormentarmi, mi alzo a sedere e noto che sono quasi le quattro di notte, tutti stanno dormendo, io sono sul lato del letto e in parte ho Lodo abbracciata Diego che ha dei piccoli spasmi al braccio e continua a muoverlo. In parte a Diego c’è Ruggero, poi Jorge che dorme come un angioletto, Facu, Cande e per finire Alba che ha la testa che penzola giù dal divano. Mi alzo perché non riesco più a stare sdraiata, non riesco a dormire, è tutto un continuo fluido di pensieri che mi passano per la testa. Lentamente esco dalla stanza e salgo fino ad arrivare alla porta sul retro. Silenziosamente esco per prendere una boccata d’aria, mi siedo sul dondolo sotto il portico e inizio ad ondeggiare. Tutto questo silenzio inizia a rilassarmi, i rumori della natura sono così leggeri, sento l’aria accarezzarmi la pelle. Guardo le migliaia di stelle in cielo e faccio un sospiro profondo come per buttare fuori tutti quei pensieri che non mi fanno dormire. << Che fai guardi il cielo alle quattro di notte? Speri di trovare un ufo? >>, mi volto di scatto e Jorge mi sorride con le mani infilate nelle tasche dei suoi pantaloni della tutta, sopra ha una canotta e tutti i capelli arruffati. << Cosa vuoi? >> domando io tornando a guardare il cielo e lo sento sedersi sul dondolo in parte a me, << Come mai non dormi? >> domanda lui tranquillo, << Come mai non dormi tu? >> ribatto io e lui scuote la testa sorridendo, << Sei un osso duro vero Tinita? >>. << Non mi piace guardare le stelle >> dice poi e io lo guardo stranita, << A tutti piace guardare un cielo stellato, guardare un cielo infinito che brilla, immaginarsi cosa ci sia al di là >> dico, << A me non piace, o almeno non mi piace più >>, capisco che non è il momento di fare domande e lascio perdere. Un venticello fresco inizia a soffiare e un brivido di freddo mi percorre il corpo, Jorge sembra essersene accorto, si alza dal dondolo e apre un armadietto lì accanto, quando torna apre la coperta e mi copre coprendosi anche lui. << Puoi anche andare a dormire, non serve che tu stia qui >> dico voltandomi per guardarlo, al riflesso della luna sembra ancora più bello, più misterioso, << Invece resto a farti un po’ di compagnia >>, alzo un braccio per spostarmi una ciocca di capelli dal viso e lui sgrana gl’occhi, << Dove lo hai preso quello? >>.
 
Jorge guarda il bracciale che porto al polso, lo guarda con terrore, con la malinconia negl’occhi, << Io l’ho trovato in soffitta >> dico confusa << E’ tuo? >>, << Si >> risponde lui ancora concentrato a guardare quel bracciale. << Scusa, ora te lo ridò >> dico tranquilla, << No, non lo voglio >> il suo tono è freddo e piatto, << come mai? >> domando << Cosa ti avrà mai fatto di male questo braccialetto? >>, << Me l’ha regalato Stephie >> esclama lui, io rimango in silenzio e cerco di slegarmelo, << Scusa davvero, io non lo sapevo >> dico un po’ nervosa, non volevo invadere i suoi spazzi, << Tranquilla >> dice << Tienilo pure, avevo chiesto a Lodo di buttarlo ma a quanto pare l’ha nascosto da qualche parte >>, << Come buttare? >> dico io, come poteva buttare via un ricordo, qualcosa che lo rendeva umano, << Non mi va di parlarne ok? >> dice e io rimango zitta. Alzo di nuovo lo sguardo al cielo, non so più che dire, da una parte mi dispiace, vorrei consolarlo ma non credo di essere la persona adatta, riesco a vedere tutta la sua rabbia, tutta la sua solitudine creata da Stephie quando l’ha lasciato. Mi slaccio il braccialetto e gli afferro un braccio, quando la mia mano afferra la sua è come se una piccola scossa si fosse formata dal nostro contatto, << No >> esclama lui, << Si invece >> ribatto io allacciandogli il bracciale. Lui lo guarda e deglutisce, << Non dovresti allontanarti dai bei ricordi >> dico e lui sposta gl’occhi puntandoli nei miei, << Certo non è stato facile ma devi ricordarti che avete avuto anche dei bei momenti e non devi cancellarli, sono quelli che ti fanno andare avanti. Io… quando ero piccola vedevo sempre i miei genitori litigare, non ho mai avuto una madre molto affettuosa, è sempre stata rigida e severa anche con mio padre, forse si amavano all’inizio ma non è andata. Mi è sempre mancata la mia famiglia, quando io e mamma ce ne siamo andate è stato un duro colpo per me, ma per andare avanti mi aggrappavo ai bellissimi ricordi che ho, le gite tutti insieme, il natale, ogni cosa bella che mi veniva in mente riusciva a darmi forza, qualsiasi oggetto o ricordo che avevo con me mi dava un motivo per andare avanti, anche se sapevo che non sarebbe mai tornato tutto come quando ero piccola non volevo dimenticarmi dei bei momenti >>, Jorge mi guarda come incantato, come se gli avessi appena svelato un enorme segreto, per me non è facile parlare di ciò che ho provato, di come ho vissuto, ci sono tante cose che mi hanno portato ad essere così chiusa, ma vedere lui con quello sguardo spento, mi ha accesso un senso di fiducia, ho pensato che forse potevo aiutarlo. << Io non credo nell’amore Jorge, semplicemente per il fatto che ci fa soffrire e io non lo voglio, bisogna accettare le conseguenze, saper attutire i brutti colpi, io non credo che riuscirò mai a provare qualcosa, ma tu l’hai provato, sulla tua pelle e dovresti farne tesoro, dovresti ricordarti dei bei momenti passati insieme e non perché ti devi ricordare di lei ma perché devi ricordarti di te >>. Siamo fermi e c’è silenzio Jorge mi sta guardando e io tengo ancora la sua mano, non mi sono resa conto di averla tenuta stretta fino a quel momento e velocemente la ritraggo, gli faccio un sorriso e ricomincio a guardare le stelle, << Grazie >> dice poco dopo lui << So quanto sia difficile per te parlare di certe cose >>, << Prima o poi bisogna farlo >> e faccio spallucce, << Forse mi piacerà di nuovo guardare le stelle da oggi >> fa un sorrisino, << Già non sai cosa ti perdi a non guardarle >>. Restiamo in silenzio per un po’ e poi lo noto che mi guarda con un sorrisino stupido, << Che hai da guardarmi così? >> domando, << Alla fine sono riuscito a farti lasciare andare >> ridacchia lui, << Oh sei tornato il solito Jorge di sempre? >> dico come per lamentarmi, << Dai che ti piace! Ti piace che io ti prendo in giro e che ti sto addosso >>, << No Jorge, non mi piace >> dico seria e poi scoppio a ridere, << Shh >> dice lui << Se Fran ci vede qua così, da soli a parlare nel bel mezzo della notte potrebbe uccidermi >> e si guarda in torno per controllare che nessuno sia sveglio, << Allora rido ancora più forte >> gli faccio un sorriso furbo e lui velocemente mi tappa la bocca con la mano, << Non provarci >> ridacchia lui << Non puoi farmi questo >> e poi lentamente toglie la sua mano. Io gli sorrido << Tranquillo non ho voglia di sopportare le paranoie stupide di Fran >>. E poi Jorge inizio a fare domande strane, << Perché idee stupide? >> domanda lui, << Perché come puoi credere che io e te… >> scuoto la testa perché non riesco nemmeno a dirlo, << Non puoi saperlo… e se un giorno scoprissi che io ti piaccio? >>, rimango un po’ basita dalla sua domanda, << Non succederà >> rispondo io, << Ne sei sicura? Io sono piuttosto irresistibile e convincente >> io rido, << Non dire sciocchezze Jorge >>. Lui si alza dal dondolo e mi porge una mano, lo guardo confusa, << Su dai andiamo a dormire >> dice, << Sempre se ci riuscirò >> rispondo io. Afferro la sua mano per aiutarmi ad alzarmi e insieme ci dirigiamo in taverna. Quando scendiamo notiamo che si sono spostati tutti su un lato, lasciando più spazio dove dormivo prima io, mi volto verso di Jorge e lo guardo, << Non l’ho mica fatto apposta >> dice lui a bassa voce. Mi sdraio e poco dopo sento Jorge sdraiarsi in parte a me, io sono sul fianco girata verso Jorge e lui a pancia in giù con la testa rivolta verso di me, mi sento abbastanza in imbarazzo e non ne capisco il perché, forse per il fatto che sento i suoi occhi guardarmi anche se non lo vedo.
 
Mi sveglio, ho fatto un sonno profondo, mi sento veramente bene e riposata. Sono un po’ indolenzita, devo essermi mossa per tutta la dormita, lentamente cerco di muovermi quando sotto il mio braccio tocco qualcosa, non riesco a capire bene cosa sia, anche perché non sono molto attiva appena sveglia, mi ci vuole un po’ per connettere. Alzo la testa e la volto verso Jorge, poi mi viene in mente che se Jorge è su quel lato è sopra di lui che si trova il mio braccio. Apro gl’occhi piano e lo vedo dormire in parte a me, stavolta è a pancia in su, la testa sempre rivolta verso di me, in un secondo entro nel panico, tolgo velocemente il braccio da Jorge, mi alzo e scendo dal letto. Tutti ancora dormono, guardo Jorge che lentamente si muove appoggiando la mano dove io ero sdraiata, come per cercarmi. Si aspettava che io fossi lì? O è un caso che abbia appoggiato proprio lì la mano? Spero che non si sia accorto di nulla, che non abbia sentito il mio braccio che lo stringeva nel sonno. Sinceramente ho dormito così profondamente che non mi sono resa conto di nulla. Lui lentamente si sveglia e apre gl’occhi, << Buongiorno >> dice tranquillamente, << Giorno >> rispondo io un po’ in imbarazzo ma cerco di non darlo a vedere, << Tutto ok? >> domanda vedendomi un po’ agitata, << Si, perché? >> rispondo, << Hai una faccia strana >>, << Mi sono appena svegliata è ovvio che ho una faccia strana, se vuoi ti porto uno specchio e ti faccio vedere quanto sei strano tu con quei capelli >>, << Ok hai vinto tu >>. Qualcuno apre la porta e Fran e Mechi entrano in taverna, penso a quanto io sia stata fortunata a svegliarmi appena prima che arrivasse Fran, non so come avrebbe reagito se ci avesse visto in quel modo anche se è stato del tutto casuale. << Dormono ancora tutti? >> domanda Fran, << No >> sentiamo dire da Facu che è sdraiato a faccia in giù, << Fate silenzio >> borbotta Cande che si gira dall’altra parte, io faccio spallucce guardando Fran. Jorge si alza dal letto e si siede al tavolo mentre Fran porta giù le cose per far colazione, << Allora hai fatto il bravo con mia sorella? >> domanda con uno sguardo minaccioso a Jorge, << Basta Fran >> rispondo io << Non è successo nulla, abbiamo dormito, tutti >> continuo, << Già nulla di che >> parla anche Jorge che appena può mi guarda in modo strano e poi lo vedo sorridere tra se e se. Ieri sera mi sono lasciata andare un po’ troppo, non dovevo parlare a Jorge di come la penso, anche se non ho detto molto ma è come se una parte di me ora fosse nuda davanti a lui e questo non mi piace, mettiamoci anche che ho dormito addosso a lui tutta notte, io non sono così, io non posso e non voglio essere così, non voglio che la gente veda la mia parte più profonda, più sensibile. Ho fatto una stupidata stanotte, ora spero solo che lui non ci giri troppo intorno a questa cosa e che mi lasci abbastanza in pace. Ma ogni volta che alzo lo sguardo vedo i suoi occhi nei miei.

P.s.: Ciao a tutti, sono riuscita a pubblicarlo prima, spero vi faccia piacere. Grazie a tutti per i commenti e per leggere la mia storia. Il prossimo capitolo sarà Mercoledì. Chissà cosa succederà? Se Tini e Jorge si avvicineranno ancora di più? ( perchè anche se Tini non se ne accorge loro si stanno avvicinando ) Oppure no? Potrebbero succedere delle cose dove saranno costretti a stare tanto tempo insieme. Leggete i prossimi capitoli per scoprirlo. Un bacio e un abbraccio a tutte voi.

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Capitolo 13
*** Imbarazzante. ***


Imbarazzante.
 
E’ Lunedì mattina, sto camminando nei corridoi dello studio con Lodo, abbiamo convinto Cande ad andare a parlare da sola con Ruggero, infondo doveva sistemare sta situazione, non può rimanere con il dubbio, deve farsi un idea di quello che prova, di quello che sente. Loro due sembrano fatti apposta per stare insieme, quando tutto il mondo sembra portarti in quella direzione forse bisogna solo cogliere l’occasione, ma chi sono io per dare consigli. Mi ritorna in mente Jorge, il mio braccio sopra il suo corpo, il suo respiro lento è come se lo sentissi ancora sotto il mio corpo. Mi scuoto la testa per togliere tutti quei pensieri, << Ehi tutto ok? >> domanda Lodo << Mi sembri strana >>, la guardo con una faccia buffa << Si Lodo è tutto ok >> rispondo io, mentre camminiamo lei si ferma e mi guarda << Sai che per qualsiasi cosa puoi parlarne con me, senti lo so che sei chiusa e vuoi farcela da sola, ma io ci sono. Sempre >>, << Grazie >> rispondo un po’ in imbarazzo, non sono abituata ad avere qualcuno che voglia aiutarmi ma non credo che parlare di Jorge con Lodo sia la cosa giusta da fare, cioè cosa posso dirgli? Dovrei prendere delle distanze da lui, ho paura che prima o poi riesca a buttare giù tutti i miei muri e questo per me non è un bene, voglio rimanere nel mio senza nessuno che conosca i dettagli più nascosti di me, di ciò che sono. Usciamo dall’accademia per prendere una boccata d’aria e Lodo si blocca, guardo il suo viso che diventa arrabbiato, in modo buffo, guardo verso il punto che fissa Lodo e noto che Jorge e Diego stanno parlando con una ragazza, molto carina e forse troppo gentile con loro. Mi sembra di vedere del fumo uscire dalle orecchie di Lodo, la ragazza chiacchiera amabilmente con i ragazzi ma sembra molto più interessata a Diego che ha Jorge, quando lei appoggia una mano sul petto di Diego, Lodo si lancia verso di loro e io la seguo. << Ciao Amore >> dice con un tono un po’ strafottente, la ragazza ritrae subito la mano, << Ehi tesoro >> gli sorride Diego che appena vede la faccia di Lodo capisce di essere nei guai, la ragazza fissa Lodo senza sapere cosa fare << Grazie >> dice ai ragazzi e poi se ne va. Lodo si mette difronte a Diego con le braccia incrociate al petto, << Ti conviene iniziare a correre >> lo rimprovera lei, << Su tesoro era solo una ragazzina che voleva dei consigli >> risponde lui, << Non mi interessa, tu sei mio >> urla lei e poi inizia a camminare velocemente per andarsene infuriata, << No, Lodo aspetta >> parla Diego rincorrendola. Io ridacchio tra me e me mentre li guardo che si inseguono, non mi sono accorta che Jorge è ancora lì e che mi sta guardando, << Sono buffi vero? >> domanda lui affiancandomi, io faccio spallucce, voglio andarmene, voglio allontanarmi da lui ma non posso scaricarlo qua senza un motivo. << Tinita si può sapere che hai? >> domanda lui deciso mettendosi difronte a me, << Nulla perché? >> rispondo io facendo finta di nulla, << Non è vero >> ribatte e mi afferra le spalle per costringermi a guardarlo, quando i suoi occhi incontrano i miei è come se si frantumassero e lasciassero intravedere tutto ciò che ho dentro. << Guarda che lo so che non vuoi parlarmi e so che è per via della notte scorsa quando mi hai abbracciato >>, io rimango a bocca aperta << Quindi lo sai? >> domando ancora stupita, << Oh sì che lo so, ma non devi preoccuparti non è successo nulla di che, non significa nulla Martina mettiti il cuore in pace >> dice lui anche se non ne sembra così convinto, << Insomma, abbracciare qualcuno nel sonno è imbarazzante >> rispondo, << No è umano >>. Rimango in silenzio, ho il respiro affannoso e mi sento una stupida, lui sa e io credevo che pensasse chissà che cosa e invece mi dice che non c’è nulla di male e che non significa nulla, un po’ mi metto il cuore in pace, << Non dirlo a Fran >> continua lui con una faccia che mi fa ridere, << Ovvio, non sono stupida >> ribatto ridacchiando, << Mi piaci quando ridi, non sembri più la perfida Tini >> ride Jorge, << Ehi non insultarmi >> dico finta arrabbiata e lui alza le mani come segno di resa. << Che avete da ridere voi due? >> Fran si sta avvicinando a noi mano nella mano con Mechi, << Lodo e Diego >> risponde immediatamente Jorge, anche se non era proprio vero, << Perché? >> domanda Mechi e io gli racconto cosa è successo, << Succede da sempre, da quando stanno insieme >> ridacchia la bionda mentre si tiene stretta a mio Fratello che non so perché ogni tanto guarda male Jorge. Ci avviamo tutti nell’aula di Angie che ci aspetta per la lezione di canto, quando vediamo Cande noi tutte andiamo verso di lei, << Allora hai parlato con Ruggero? >> gli chiede Alba curiosa e con un sorriso, << No >> dice lei e noi rimaniamo stranite a guardarla << Non c’è l’ho fatta >> borbotta poi, << Ma come? >> gli dice Lodo, << Stava parlando con Facu e non sono riuscita ad andare là a dirgli che volevo parlargli >>, << E cosa hai fatto tutto questo tempo? >> le domando io, Cande fa una faccia strana e poi si guarda le mani << L’ho guardato >>, << L’hai guardato? >> ripete Mechi, << Si, tutto il tempo, l’ho guardato mentre parlava con Facu non capivo perché mi piacesse così tanto guardarlo e poi ci sono arrivata su, forse mi piace! >> Cande fa un sospiro profondo come se si fosse appena tolto un peso, << Forse? >> ribatte Alba << Non forse è così e basta >> continua lei, << Ora però devi parlargli >> le dice Lodo e lei annuisce con la testa.
 
Questo pomeriggio noi ragazze siamo a bordo piscina a prendere il sole tutte insieme, musica, cibo, risate e chiacchierate cose che io non ho mai avuto prima d’ora, mentre i ragazzi si stanno dedicando a scrivere una nuova canzone, << Dovremmo farlo anche noi! >> esclama Mechi di punto in bianco, << Fare cosa? >> dice Cande, << Una canzone tutte insieme >> risponde la bionda dentro il suo costume rosso intero che le sta alla perfezione, ha uno chignon e occhiali da sole, sembra una diva di Hollywood, << Si potremmo farlo >> risponde Lodo << E’ una bellissima idea >>, << E io saprei anche già come farla ho una base perfetta >> sorride felice Alba, che è immersa nel acqua con il corpo e ci guarda appoggiata dal bordo piscina, porta una coda alta e un costume a due pezzi fucsia. Io rimango in silenzio, sono sdraiata sulla sdraio in parte a Mechi, mi sono messa il costume verde a fascia e ho una treccia che mi tiene ordinati i capelli, << una canzone? >> dico più tra me e me, << Si >> mi risponde Lodo, << Io non ho mai fatto canzoni con nessuno >> ho una voce leggera e triste, non ho mai avuto nessuno con cui scrivere e cantare canzoni, per me è una cosa nuova, ora ho tante persone con cui posso condividere tutto. << Ma ora ci siamo noi >> ridacchia Cande nel suo costume nero che contrasta la sua pelle chiara, << Già non sei più sola >> mi guarda Lodo che poi si alza e viene verso di me per abbracciarmi, indossa un costume a righe bianco e blu e i suoi capelli ricadono su un lato con una coda laterale. Non so spiegarlo ma sono felice, felice di essere qua con loro, che così in poco tempo, fin da subito sono diventate mie amiche senza pregiudizi e nient’altro, mi hanno accolto e mi hanno trattato da amica fin da subito, mi è mancato tutto questo, quando stavo in Messico desideravo avere tanti amici e ora li ho, non posso non esserne felice.  << Allora Cande cosa dirai a Ruggero? >> le domanda Mechi che si vuole sempre impicciare nei fari amorosi degl’altri, << Non saprei, che mi piace? >> risponde la rossa, << Non puoi dirgli solo “Ciao Ruggero, ehi sai che mi piaci “>> le risponde Lodo, << Davvero no? >> domanda la rossa, << No >> rispondiamo noi tutte in coro. Poco dopo Clara esce dalla casa con un vassoio e c’è lo porta, << Spremute rinfrescanti per le mie ragazze >> sorride lei dolcemente, è davvero una madre premurosa, Lodo è fortunata ad avere una madre così, piena di affetto e di sentimenti, le ha insegnato ad essere umana mentre io sono tutto il contrario. Verso tardo pomeriggio i ragazzi escono di casa e vengono verso di noi, Mechi sorride come una bambina e abbraccia Fran, mi domando come mio fratello faccia ad essere così dolce e amabile, poi mi ricordo che lui è cresciuto con papà e non con mamma, ama Mechi più di qualsiasi altra cosa, almeno lui sa amare, ma dovevo restare anche io con papà forse ora non sarei così, forse potrei riuscire ad amare qualcuno. << Tinita, lo so che sono uno spettacolo ma non puoi incantarti ogni volta che mi vedi >> sento la voce di Jorge che mi guarda dall’alto mentre sono sdraiata sulla sdraio, mi alzo gl’occhiali e lo guardo, << Ah, sei tu >> rispondo facendo finta di non averlo nemmeno visto e faccio un sorriso malefico, << Ah Jorge sei sempre dietro a tormentare mia sorella? >> lo rimprovera Fran e io mi metto a sedere per poter vedere mio fratello in faccia e lanciargli un occhiataccia. Mi sta più che bene che mi tenga lontano Jorge ma non sono una bambina che non sa cavarsela, l’ottanta per cento delle volte sono io che vinco contro Jorge e le sue sciocchezze. << E se a Tini piacesse Jorge? >>, la voce di Alba mi rimbomba nelle orecchie e mi volto a cercarla, che domanda stupida è? E poi non doveva dirlo, non a Fran soprattutto. << A Tini non piacerà mai Jorge >> risponde mio fratello, << E tu che ne sai? >> parla Mechi <>, fulmino Mechi con lo sguardo e lei mi guarda come per scusarsi, infondo vuole solo difendere la sua teoria “Tutto può succedere “. << Smettetela a Tini non piacerà mai Jorge, e Jorge beh a lui piacciono tutte quindi non si può dire che gli piaccia veramente >>, << Come puoi dirlo? >> questa volta è Facu che sostiene anche lui che tutto possa succedere, << A Jorge non piace seriamente Tini >> borbotta Fran, << Già a lui piacciono tutte ma nessuna in particolare >> ribatte Diego. Io sono scioccata è nato un dibattito su me e Jorge che poi non stiamo facendo nulla ma stiamo li ad ascoltare le loro stupidate, << Perché fate sembrare così brutto il fatto che a qualcuno possa piacere veramente qualcun altro? >> domanda Ruggero e Cande lo guarda. << Ok basta >> mi alzo dalla sdraio << State parlando di noi per la miseria, un po’ di tatto >>, Jorge in parte a me inizia a ridere, << Tu dovresti aiutarmi e non ridere >> mi volto verso di lui, << Vedete? >> ribatte Fran << Come possono piacersi quei due, Jorge deve solo stargli lontano… in senso fisico >>, << Fran! >> lo rimprovero << Smettetela tutti questa conversazione è finita >>.
 
Il giorno seguente mi sveglio un po’ rintontita, mi tiro su dal letto e mi fiondo nel bagno per prepararmi, indosso un vestitino leggero, la gonna corta a ruota è azzurra e la parte sopra, bianca, si allaccia dietro il collo lasciando la schiena seminuda, mi metto gli stivaletti con le borchie e lascio i capelli sciolti e selvaggi. Scendo al piano di sotto a far colazione, << Ciao papà >> dico entrando in cucina e poi saluto Clara, ci sono solo loro due. Mi siedo al tavolo e inizio a spalmare la nutella su una fetta biscottata, << Il prossimo week-end volevo andare a trovare la mamma >> dico a mio padre, << Da sola? >> domanda lui mentre si beve un caffè, io faccio spallucce << Non sono una bambina c’è la faccio >> rispondo io sorridendo, << Lo so è che mi sentirei più al sicuro se non fossi da sola >> ribatte lui e risponde al mio sorriso. In quel preciso momento Jorge entra in cucina, << Buongiorno >> dice e mio padre e Clara ricambiano il saluto. Si mette comodo difronte a me e io riprendo il discorso con mio padre, << Devo andare a trovarla, gliel’ho promesso e prometto a te di stare attenta >> lo guardo con occhioni dolci. << Dove vuoi andare? >> mi domanda Jorge, << non ti interessa >> rispondo io con un sorrisetto, << Tini sii gentile >> dice mio padre << Vuole andare a trovare sua madre in Messico >> dice poi a Jorge, << Anche io dovrei andare a trovare i miei >> borbotta Jorge, < Potreste viaggiare insieme >> esclama mio padre, << Cosa? >> domando io stupefatta, << Si prendete il volo insieme e poi la tu vai da tua madre e lui dà i suoi genitori >> fa spallucce mio padre. Non potevo crederci volevo solo andare a trovare mia madre e ora si trasforma in un viaggio con Jorge, mano male solo aereo, << Tu quando vorresti andare? >> mi domanda poi Jorge mentre mangia una brioches, << il prossimo week end >> dico con un tono non molto entusiasta, << Allora non si può fare, sabato prossimo i miei partono per lavoro, io ci sarei andato di giovedì e venerdì a trovarli >> dice Jorge, << Tu Tini non puoi andare da tua madre quei giorni >> chiede mio padre, io scuoto la testa << La mamma è via per una sfilata fino a venerdì sera >>. Rimaniamo tutti in silenzio, penso che mi è andata bene, molto probabilmente partirò da sola per andare da mia madre e non vedrò Jorge per quattro giorni siccome io parto quando lui ritorna, il che mi dà un po’ di sollievo. << Io forse ho la soluzione >> a parlare è Clara, noi tutti ci giriamo a guardarla, << Tu Jorge potresti chiedere ai tuoi genitori se Martina può restare da voi mentre sei là? >>, mi immagino di saltare sul tavolo atterrare su Clara e tappargli la bocca, << Non c’è bisogno di chiederglielo, certo che può >> risponde lui pacato, << Tu Martina chiedi a tua madre se Jorge può restare da voi >>, << Non capisco? >> le dico perché mai Jorge dovrebbe venire a casa di mia madre, << Partirete insieme il Giovedì e andrete a casa di Jorge e poi Sabato e Domenica starete da tua madre così tornerete insieme >>, non so più cosa fare, i quattro giorni senza Jorge si stanno trasformando in quattro giorni costantemente con lui, cazzo. << Io preferirei andare da sola, non vorrei disturbare la visita di Jorge con i suoi genitori >> che stupida scusa che mi sono inventata, Jorge non sembra ne agitato, ne nervoso ma neanche felice o soddisfatto di potermi torturare per quattro giorni di fila, cosa aveva? Perché non ha nessuno reazione? << Ma sarei più tranquillo io Tini >> risponde mio padre << Almeno so che sei con Jorge e di lui mi fido >>, << Jorge mi guarda come per dire “Visto la gente si fida di me” io scuoto la testa, ormai sono in trappola, << Per ma va bene >> dice Jorge << Basta che chiedi a tua madre se posso restare, sai non mi va di dormire per strada >>, << Si, certo >> rispondo senza nemmeno guardarlo negl’occhi mentre gioco con la nutella e il cucchiaio. Fran e Lodo finalmente arrivano in cucina << Ehi che succede? >> domanda Lodo, << E’ morto qualcuno? >> chiede Fran, vedendoci tutti silenziosi.
 
<< Cosa? >> esclamano le ragazze quando vengono a scoprire che dovrò andare in Messico quattro giorni con Jorge, << E Fran cosa ha detto? >> domanda Alba, << Lascia perdere >> rispondo io, << Quindi quattro lunghi giorni con Jorge >> dice maliziosa Mechi, << Ti prego non fare così >> le dico io << Non mi va che pensiate a queste cose >>, << Stiamo solo scherzando Tini, non essere così giù di morale, Jorge non è poi così male come sembra >> ribatte Lodo, << Lo so e che non mi va, non so come comportarmi ok? >>, << Sii solo te stessa >> mi dice Cande e noi tutte la guardiamo, << Proprio tu lo dici che non hai ancora parlato con Ruggero >> Cande fa un sorriso buffo e ridacchiamo tutte insieme. << Vedrai che andrà tutto bene >> mi rincuora Lodo << Gli farò un bel discorsetto prima che partiate >> mi sorride lei e io ricambio. Questo pomeriggio ho la lezione con Jorge, non credo che questa giornata possa migliorare, quando busso alla sua porta e entro lo trovo sdraiato sul suo letto intento a leggere, << Tu leggi? >> domando confusa, << Ogni tanto >> risponde lui, non avrei mai pensato che lui potesse essere uno che legge libri, anche io lo faccio, penso che chi legga abbia un anima profonda, penso che abbia tanto da dare, chi legge riesce a capire di più la vita e tutte le sue sfumature. Jorge non mi è mai sembrato un tipo da vedere con un libro in mano. << Allora iniziamo? >> domanda lui, << Certo >> rispondo io un po’ titubante. Ci mettiamo seduti alla tastiera e i nostri corpi si sfiorano, faccio un sospiro profondo e la lezione inizia. Suoniamo prima la mia nuova canzone che dovrò far sentire a Pablo appena ricomincia il giro dei voti. << No aspetta fai così >> dice Jorge appoggiando una mano sulla mia per farmi vedere il movimento delle dita, io mi volto e lo guardo, è concentrato sulla mia mano, molto semplicemente mi spiega come fare, sembra tranquillo e sereno, ha talmente tanti sbalzi d’umore che non riesco a capirlo, alcune volte sembra così tranquillo e normale, altre sembra triste e depresso, altre ancora fa lo stupido ragazzino. Cos’è che lo rende così? Come mai non riesco a capirlo? Mi risulta frustrante non comprendere il suo atteggiamento, è questo che prova anche lui nei miei confronti? Trova frustrante non capirmi? Forse è per questo che mi sta così addosso, solo che lui vuole sapere tutto su di me invece io solo perché ha questi sbalzi d’umore. << Bene stai migliorando >> si volta verso di me e mi sorride alzandosi. Io rimango li seduta, fisso il muro davanti a me senza dire una parola, << Ehi tutto ok? >> chiede lui appoggiandomi una mano sulla spalla, << Si >> rispondo voltandomi e alzandomi di fretta, << So che non ti va a genio che venga con te in Messico, ma tuo padre praticamente mi ha minacciato di tenerti al sicuro e siccome devo tutto ad Alejandro non posso farti scappare >> sorride lui, << Non è che non mi va è che non mi sembra che c’è ne sia il bisogno, potevo andarci benissimo da sola >> non mi va che tutti mi vedano come una bambina, << Lo so >> risponde Jorge e mi stupisce << So benissimo che te la sai cavare >>, << Allora perché diavolo hai accettato? >> domando allargando le braccia, << Te l’ho già detto, lo faccio per tuo padre >>, da una parte gli credo ma dall’altra sembra che non sia l’unico e vero motivo, << Non ti preoccupare, non ti darò fastidio se tu non la darai a me >> ridacchia poi, << Ora sarei io quella che dà fastidio? >> mi metto i pugni ai fianchi, << Sei sempre tu Tinita >> ribatte lui, << Non è vero >>, << Per me lo è >> risponde lui mentre sistema i suoi spartiti che abbiamo appena usato, << Sei sempre tu quello che fa battutine e mi sta addosso >> dico avvicinandomi a lui a pochi centimetri, faccia a faccia. Non posso sopportare che dia la colpa a me quando in realtà è lui, lui si abbassa di poco, ha il viso vicino al mio, pochi centimetri di distanza ci dividono, Jorge accenna ad un piccolo sorrisetto << Non dirmi che non ti piace >> dice a bassa voce con un sussurro e mi manca il respiro. Con tutta la forza che ho mi volto e esco dalla sua stanza, appena richiudo la porta butto fuori tutta l’aria che ho nei polmoni. Sono sdraiata sul mio letto in camera e qualcuno bussa, << Ehi ciao Lodo >> dico quando la vedo entrare, ha una faccia strana e non riesco a capire cos’abbia, << Che c’è? >> domando, << Siamo delle stupide >> dice poi, << Perché? >> chiedo confusa, cosa abbiamo mai fatto per essere delle stupide, << Ho appena chiamato Facu perché volevo sapere se per sbaglio ha preso il mio spartito questa mattina in accademia >>, << E? >> dico io quando lei si ferma, << Mi ha risposto una ragazza, la ragazza che vediamo sempre con lui >>, rimango un po’ spiazzata come mai quella ragazza sta a casa di Facu, guardo Lodo ancora più confusa, << Non capisci? >> domanda lei << Lui non sta uscendo con quella ragazza, quella è solo sua cugina che si è trasferita qua da poco >>.

P.S: Ciao a tutti, anche questa volta sono in anticipo, purtroppo domani non ci sarò quandi pubblico oggi e non tornerò fino a domenica. Spero che questo capitolo vi piaccia, chissà cosa succederà ai nostri protagonisti. Volete sapere come andrà il viaggio? Continuate a leggere la mia storia. Un abbraccio e un grazie a tutti voi che leggete e commentate.

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Capitolo 14
*** Agitazione. ***


Agitazione.
 
<< Cosa? >> le dico io stupita alzandomi dal letto << Tutto quel seguirla e tutto quel frustrarsi di Alba non sono serviti a nulla? >> domando, << Alba crede che Facu stia con un'altra e tu ti preoccupi della fatica che hai fatto? >> dice lei avvicinandosi al letto e sedendosi sul bordo, io le siedo in parte, << Non è per quello >> ribatto << E’ perché Alba sta male per una cosa che non esiste e non dovrebbe stare così >>, << Dobbiamo dirglielo >> esclama Lodo, << Non possiamo dirglielo noi >> rispondo. Rimaniamo in silenzio per qualche minuto e poi Lodo si volta verso di me, io la guardo, << Allora, un pomeriggio usciamo con le ragazze e io dico di dover passare da Facu, arriviamo la e lei scopre tutto >>, << Lodo smettila di fare piani, non funzionano >> la guardo di traverso, << Quindi dici che dovrebbe scoprirlo da sola? >> domanda lei spavalda, << No, Facu deve dirgli che quella non è la sua ragazza siccome a quanto pare glielo lascia credere >>. Dopo una conversazione con Lodo su cosa sia giusto fare rimango sola e chiamo mia madre, << Ciao mamma >> dico con un tono gioioso in modo che non capisca che non sarà una delle mie conversazioni preferite, << Ciao Tini, allora vieni il prossimo week end? >>, << Si >> rispondo un po’ titubante, << Che c’è… sembri strana >>, << Giovedì parto per il Messico, con Jorge e vado da lui e poi vengo da te… con lui >>, << Perché è il tuo ragazzo? >> domanda mia madre tranquilla, << NO, mamma… Papà vuole solo che qualcuno mi accompagni >> dico con un tono frustrato, << Almeno qualcosa di giusto nella vita lo fa >> ribatte mia madre che quindi è d’accordo con mio padre, speravo che mi lasciasse il permesso di andare da lei da sola, << Certo che può restare >> si riferisce a Jorge << Scusami Tini ma ora devo scappare ho del lavoro ancora da finire >>. Mi getto sul letto a faccia in giù, perché sono così nervosa, riuscirò a tenere testa a Jorge per quattro giorni, c’è la posso fare tranquillamente, non serve agitarsi, essere nervosi per cosa? ... Cazzate sono più nervosa che mai, non mi va di dover condividere certe cose con lui, come il rapporto con mia madre. Quando mi sveglio ho un po’ di mal di testa, entro in bagno e cerco nel cassetto un aspirina e la prendo giù. Mi pettino, mi lavo i denti e mi vesto molto lentamente, stamattina non sono in vena. Quando scendo a far colazione entro lanciata in cucina con un gran sorriso, finto, ma appena apro la porta mi blocco noto con stupore che in cucina c’è solo Jorge. << Tuo padre e Clara sono già usciti >> risponde lui senza che io dica niente perché sono ancora bloccata sulla soglia, << Ok >> rispondo sedendomi al tavolo difronte a lui, << Domani cerchiamo i biglietti aerei >>, << Va bene >> rispondo. Lui mi guarda tenendo nella mano destra la tazza di cappuccino sospesa, << Quando la smetterai? >> dice lui con gl’occhi socchiusi, << Smetterai di fare cosa? >> domando io mentre addento una brioches alla marmellata, << Di trattarmi così, ti ho già detto che devi star tranquilla per la notte della festa >> dice lui facendo un sorso dalla sua tazza, << Lo so >> rispondo << Lo sono >>, << E allora perché fai così? >> dice spalancando le mani, << Sei noioso Blanco, non ho nulla >> rispondo severa. << Mi piaci di più quando mi rompi le palle >> ridacchia lui, alzandosi dal tavolo. Quando siamo in accademia, nel giardino circostante allo studio vedo Facu seduto ad una panchina e lo raggiungo finché è ancora solo. << Ciao >> dico sedendomi in parte a lui, << Ciao Tini >> mi sorride togliendosi le cuffiette dalle orecchie e chiudendo il pc, << Tutto bene? >> domando, << Abbastanza >> risponde e dal suo sguardo capisco che qualcosa non va, qualcosa lo turba. << Posso farti una domanda? >> dico senza pensarci, << Certo >> risponde prontamente, << Alba… Tu ci tieni ancora a lei? >> dico piano per essere pacata, lui mi guarda un po’ sbalordito e poi con un sorrisino scuote la testa, << Non so risponderti >> dice, << Non sai rispondermi perché non riesci ad ammetterlo? >>, << E tu? >> dice lui guardandomi negl’occhi, << Io cosa? >>, << Tu sai cosa vuoi? >> chiede lui, << Certo >>, << Ne sei sicura? >> domanda poi e io non so cosa dire, cosa sta dicendo? a cosa si riferisce? Rimango perplessa, << Comunque non c’è molto da fare, lei ha fatto quel che ha fatto e io non posso cambiarlo >> dice poi, << Ma dovresti ascoltarla non è… >>, << Non c’è molto da ascoltare Tini >> dice alzandosi, << Andiamo è ora della lezione >> continua poi chiudendo il discorso e insieme ci dirigiamo dentro lo studio.
 
I giorni seguenti furono tutti uguali, Cande cercava un approccio con Ruggero ma ogni volta che ci provava si bloccava poco prima di farlo, Lodo faceva da guardia a Diego che ultimamente aveva conquistato il cuore di tante ragazzine ma lui sapeva come tranquillizzare Lodo perché lui era solo suo, Facu sdegnava Alba, non gli abbiamo parlato della cugina, vogliamo solo che Facu ammetta di provare ancora qualcosa per lei così lei si metterà il cuore in pace. Mechi e Fran sono più uniti che mai, tanto che l’altro giorno Mechi mi ha confidato che il suo sogno sarebbe sposarlo prima o poi e fra 3 giorni devo partire con Jorge, lui è sempre lo stesso, nel senso che ha i suoi sbalzi d’umore e io, beh sono sempre io, nervosa, agitata e vorrei solo togliermi questo peso di dosso, ma devo imparare a rilassarmi, infondo è solo una visita ai nostri genitori nulla di più. Siamo a lezione con Pablo, come da quando è iniziata l’accademia quella ragazza di nome Lara continua a fissarmi, prima me poi Jorge, non ne ho mai capito il motivo, le ragazze pensano che sia gelosa perché lei non è amica di Jorge ma sento che c’è qualcosa di più profondo nelle sue occhiate che mi scrutano anzi, ci scrutano sempre. << Martina! >> mi chiama Pablo che mi distrae dai miei pensieri << Ora possiamo sentire la tua nuova canzone >> sorride lui, cosa? Proprio ora? Non posso cantare la mia nuova canzone “ Habla si puedes” in questo momento, << Non so suonarla ancora bene >> dico io, Pablo sa che sto facendo le lezioni con Jorge e sa benissimo che non so ancora suonare bene la tastiera quindi magari mi farà saltare il turno, << Non fa niente, può suonare Jorge, siccome mi hai detto che gli hai fatto sentire la melodia >>, tutti i miei amici guardano me e poi Jorge, Mechi è scioccata, beh si dovevano aspettare che avrei fatto sentire una canzone scritta alla tastiera a quello che mi insegna a suonarla, non c’era da stupirsi così tanto. Fran mi fulmina con lo sguardo, non gli va giù che Jorge abbia sentito per primo la mia nuova canzone, Lodo guarda Jorge in modo strano e non è la prima volta, dovrò farmi spiegare il perché e Facu ha un sorrisetto laterale. Io e Jorge saliamo sul palco, meno male che sono di spalle e non posso vedere Jorge che suona poco più dietro di me. Lui inizia a suonare e io canto la mia canzone, tutti sembrano stupiti, Lara ha un viso inespressivo e Pablo sembra scioccato. Sento gl’occhi di Jorge guardarmi dal dietro, sembrerà stupido ma è così finché ad un certo punto stacco il microfono e mi volto andando verso Jorge per affiancarlo, infondo glielo dovevo, è grazie a lui che sto imparando a suonare la tastiera e per questo ho composto una canzone e poi l’ho scritta quando ho visto le sue difficoltà e ho deciso di ispirare questa canzone al nostro modo di essere che rispecchia anche altre persone.  Gli sorrido mentre canto e poi mi concentro sul pubblico, quando canto l’ultima parola e Jorge finisce di suonare tutti applaudono sonoramente. << Molto, molto bene Martina >> esclama Pablo che sta battendo le mani anche lui e poi chiama un altro alunno a cantare. << Quando avevi intenzione di dirmelo? >> mi domanda Lodo all’orecchio quando ritorno tra i miei amici, << Lo sapevi che ho scritto una canzone >> le dico io, << Si ma non che Jorge te la suonava >> blatera lei, << Per forza >> rispondo << L’avrei suonata io se sapessi farlo perfettamente come fa Jorge >> faccio spallucce e poi lei si volta vero Jorge e lo guarda ancora in quel modo. << Si può sapere cosa mi nascondi >> dico girandomi verso di lei, << Io non ti nascondo nulla >> borbotta, << Allora perché guardi in quel modo Jorge? >>, lei rimane un po’ su a pensarci << Perché mi preoccupo per lui, nel senso che… >> poi Lodo fa una faccia strana << Quella ragazza Lara, ci guarda, sembra quasi che voglia ascoltare la nostra conversazione >>, io faccio per girarmi, << No >> esclama Lodo << Non girarti a guardarla così capisce che stiamo parlando di lei >> e spalanca gl’occhi, << Lo so mi osserva spesso >> dico un po’ confusa, << Dovremo scoprire cosa vuole? >> ribatte Lodo con un sorrisino, << Ancora con questa storia dell’agente 007? >> dico << No, chi se ne frega se vuole qualcosa viene e me lo dice >> dico io. Mi rimetto ad ascoltare un mio compagno cantare e mi dimentico completamente del discorso su Jorge che stavo facendo con Lodo, sto scrutando Lara facendo in modo che non se ne accorga, che ragazza strana, chissà cosa vuole da me e perché continua a guardarmi soprattutto quando sono vicino a Jorge.
 
Durante il pomeriggio sono nella mia stanza con le ragazze perché abbiamo seriamente deciso di scrivere una canzone, Alba ci fa sentire una bellissima base che ha composto al Pc, << Allora che ne dite? >> domanda lei, << Mi piace >> le rispondo io, << Anche a me >> rispondono all’unisono Cande e Lodo che si guardano e ridacchiano, << Io so già come chiamarla >> dice Mechi con un gran sorriso, oggi indossa un rossetto rosso fuoco che la rendono sensuale, << E Come? >> domanda Alba che non ci sta più nella pelle, la bionda fa un gran sorriso << Alcancemos Las Estrellas >> dice convinta, << Oh si mi piace >> le risponde Alba, << Si ci sta! >> dico io, << Ora abbiamo bisogno di Tini per il testo >> esclama Cande e tutte le ragazze mi guardano, << Perché io? >> domando, << Perché sappiamo che tu sei brava in questo >> sorride Lodo. Ci mettiamo al lavoro e tutte insieme cerchiamo di compore prima un ritornello, Mechi è molto brava con le parole, anche le altre non sono da meno. Ci siamo scervellate per più di un’ora e siamo già a buon punto, << Vi va di fare uno spuntino? >> domanda Lodo che sta uscendo dalla mia camera, noi tutte annuiamo e poi iniziamo a chiacchierare. Quando Lodo torna iniziamo a provarci alcuni dei miei vestiti più belli, << Wow sei stupenda con quello! >> esclama Alba guardando Cande dentro ad un mio abito rosso, si allaccia al collo e la schiena rimane nuda, ha una gonna ampissima e corta. Mechi indossa un vestito verde corto davanti e lungo dietro, molto elegante e morbido, noi tutte rimaniamo incantate nel guardarla. Lodo si infila un abito nero e lungo, ha la gonna trasparente ed è senza spalline, sembra una diva pronta per il Red Carpet, ad Alba gli ho fatto mettere una tutina arancio, molto sexy, composta da dei pantaloncini corti e con una scollatura vertiginosa sul davanti, il colore dell’abito sta da dio con la sua pelle. E poi ci sono io, Mechi e Cande hanno insistito per vedermi con uno dei miei abiti da sera, mi hanno fatto mettere un abito nero, che ha una gonna a ruota molto morbida e corta, sopra ha uno scollo a cuore profondo coperto da una retina che arriva fino al collo e fa un effetto vedo non vedo, << Mettiti anche le scarpe >> sorride Mechi, << Perché mai sono in casa >> dico io sbuffando, << Perché sei uno schianto e ti voglio vedere anche con le scarpe >> dice come se fosse un ordine. Io mi infilo un paio di scarpe nere con il plateau altissimo, si allacciano alla caviglia e mi fanno sembrare molto slanciata. << Sei perfetta >> dice Alba, << Già >> rimane imbambolata Lodo, << Anche voi lo siete >> dico guardandole, ognuna di loro è bella in quei abiti, << Scommetto che ti stanno tutti a pennello questi abiti >> esclama Cande, << Beh, sono stati cuciti su di lei >> a rispondere è Mechi. << Ma voi siete morte? >> la voce di Fran rimbomba nella mia stanza dove è appena entrato seguito dagl’altri, si inchioda quando ci vede tutte vestite tirate come se dovessimo andare ad un matrimonio e poi posa i suoi occhi su Mechi, << Che state facendo? >> domanda Diego << Però che schianto la mia donna >> dice Sorridendo a Lodo che arrossisce, << Stavamo provando alcuni vestiti di Tini >> sorride Mechi << Non è stupenda? >> domanda ai ragazzi indicandomi, Jorge si passa la lingua sulle labbra e poi si poggia le dita sulle labbra come per nascondere un piccolo sorrisino, << Troppo cambiati >> mi minaccia Fran indicandomi. Facu cerca di non guardare Alba che fa finta di specchiarsi per non dover guardare verso i ragazzi e credo che Ruggero si sia incantato, non sbatte nemmeno più le palpebre. << Fran, smettila tu. Tua sorella è bella accettalo >> gli dice Mechi, << Si si, ok vi aspettiamo giù >> borbotta lui dando ancora un occhiata a Mechi. Esce dalla stanza e da una pacca sulla testa a Jorge che non si è mosso neanche di un centimetro, << Guarda che ti spezzo le gambe così non parti per il Messico >> blatera mia fratello mentre prende a braccetto Ruggero per trascinarlo via. Quando la porta si richiude noi ragazze ci guardiamo e poi ci mettiamo a ridere tutte insieme, << Quanto sono stupidi >> dice Lodo scuotendo la testa, << Si, però abbiamo fatto colpo >> fa l’occhiolino Mechi << Non ci dimenticheranno tanto facilmente >> dice guardando soprattutto me.
 
Il giorno prima di partire ho lezione con Jorge, sono in cucina con Lodo e stiamo chiacchierando, << Sei pronta a partire domani mattina? >> chiede lei, << Si, un po’ mi imbarazza andare a casa di Jorge >>, << Tranquilla i suoi sono davvero persone simpatiche >>, << Bene >> dico anche se il problema non è fondamentalmente quello. Non so come starò per i prossimi quattro giorni, spero che ci sia il Jorge tranquillo e gentile almeno potrò rilassarmi senza problemi. Chissà come sarà essere la a casa sua? Non riesco ad immaginarmi dentro la sua casa con i suoi genitori, è un po’ imbarazzante, una cosa da fidanzati. Quando salgo per andare in camera di Jorge faccio un gran respiro, il mio problema con lui e che non voglio che mi guardi nel profondo e che scopra troppe cose su di me, ma la mia debolezza, quando lo vedo triste e pensieroso o arrabbiato per il suo passato, mi fa aprire con lui per aiutarlo però questo vuol dire far vedere una parte di me che tengo nascosta. Sento una melodia bellissima arrivare dalla sua camera e noto che la porta è socchiusa, la apro delicatamente e entro ascoltando il suono della tastiera. Quando finisce di suonare mi avvicino ancora un po’, << Bella >> dico, lui si volta di scatto, non si era accorto della mia presenza, fa un sorrisetto << Grazie >> dice << Solo che per ora è solo una melodia, non so perché ma non mi vengono le parole >> dice tranquillo. << Allora sei pronta? >>, io annuisco con la testa e mi siedo in parte a lui, << Oggi suonerai tutta la tua canzone >>, << Non so se c’è la farò >> dico guardandolo di traverso e con una faccia buffa, << Si che c’è la farai >>. Dopo quasi un’ora di tentativi, suono l’ultima nota della mia canzone dopo averla suonata tutta senza mai fermarmi, << Brava >> esclama Jorge con un sorriso << Sei sorprendete >>, << G-grazie >> dico balbettante, sembra così entusiasta di me, forse perché sono la sua prima allieva e gli dà soddisfazione vedere che faccio progressi. << Ora vai a preparare i bagagli che domani dobbiamo partire >> sorride lui << Ci divertiremo insieme >> mi fa l’occhiolino, << Non credo Blanco >> ribatto io con una linguaccia, mi avvicino a lui << Mi starai lontano, niente giochetti e stronzate varie ok? >>, << Non scommetterci >> mi istiga lui << mi piace prendermi gioco di te >>, nella sua voce percepisco una nota di sensualità. Dopo cena io, Lodo Fran e Jorge siamo in salotto a guardare un film e mio padre fa capolino nella stanza, << Buona notte ragazzi e voi due non andate a dormire tardi che domani avete un aereo da prendere >>, << Si papà >> dico << Buonanotte >>. << A proposito di domani >> inizia a parlare mio fratello << Siccome quando vi sveglierete noi saremo già in accademia mettiamo in chiaro alcune cose >>, Fran si alza dal divano e si mette a camminare avanti e indietro, Lodo tranquilla si gusta la scena mangiando popcorn, << Tu, per prima cosa stai attenta >> indica me, << Lo so > rispondo io, << Anche a lui >> dice poi indicando a Jorge, << Ehi, sono io che devo stare attento a lei se mai >> blatera Jorge, << E tu… >> si rivolge poi a lui Fran << Guai a te se guardi, tocchi o fai qualche stupido pensiero su mia sorella >>, << E come fai tu a sapere se lo fa o no? >> gli domanda Lodo e Fran fulmina anche lei, << Io lo so e basta >> risponde Fran e Jorge scoppia a ridere. << Non ridere lei è mia sorella e tu le starai lontano, non è perché mio padre ti ha detto di tenerla d’occhio tu te ne devi approfittare >>, << Fran smettila di fare tutta sta commedia >> dico ridacchiando, << Jorge non farà un bel niente perché sa già che finirebbe male >> rispondo io con un sorrisino malefico e poi posiziono il mio sguardo su Jorge, << Vedi, come potrei mai avvicinarmi a lei se è così malefica >> ribatte Jorge, << Io non sono malefica >> dico e inizia un battibecco tra me e Jorge e poi si aggiunge anche Fran. << Ok basta >> si alza Lodo quasi urlando, << Tu smettila di fare il paparino apprensivo, c’è l’ha un papà e Tini sa difendersi da sola, tu Jorge non fare il duro che tanto lei ti stende a occhi chiusi quando vuole e tu Tini smettila di discriminare Jorge perché se no poi fa il cretino >>. Noi tutti rimaniamo zitti a fissare Lodo, << Su dai, abbraccio di gruppo >> dice allargando le braccia, << Non dirai sul serio? >> le domanda Jorge, << Ovvio >> dice lei con un’espressione severa e tutti noi ci avviciniamo a lei per abbracciarla più per paura che per voglia. Quando finalmente sono nel letto mi rilasso, imposto la sveglia sul mio telefono e poi lo appoggio sul comodino. La valigia è pronta, il biglietto c’è quindi è tutto apposto, però continuo a girarmi e rigirarmi nel letto, come se mi mancasse qualcosa, mi metto a sedere e sbuffo, mi porto una mano sulla fronte e cerco di tranquillizzarmi per prendere sonno, poi mi ributto sul materasso. Tra i mille pensieri che mi invadono la testa, afferro uno dei cuscini sul mio letto e lo abbraccio, in poco tempo riesco ad addormentarmi. Sogno di essere sull’aereo e mi sembra tutto così reale, però c’è Fran seduto in parte a me, il viaggio sembra tranquillo, anche Fran che non dice una parola e ascolta la musica dal suo Mp3 . Ad un tratto una parte dell’aereo scompare e un forte vento inizia a soffiare, mi prende il panico, tutti urlano tranne Fran che mi guarda sorridendo, due secondi dopo una mano si allunga verso di me << Afferra la mia mano >> credo si Fran ma quando alzo la testa al suo posto c’è Jorge e ancora una volta mi blocco, << Dov’è Fran? >> domando, << Non c’è tempo afferra la mia mano >>, io esito e poco dopo vengo risucchiata via. Mi alzo di scatto dal letto.

P.S: Ciao a tutte, spero che anche questo capitolo vi piaccia! Ora chissà cosa accadrà. Il prossimo capitolo sarà verso martedì o mercoledì, abbiate pazienza. Un grazie enorme a tutti voi che seguite la storia davvero. Mi rendete felice. un abbraccio!

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Capitolo 15
*** Famiglia Blanco. ***


Famiglia Blanco.
 
Mi guardo nello specchio del mio bagno, continuo a fissare il mio riflesso cercando di rilassarmi. Sono già pronta per partire ma non riesco ad uscire dalla mia camera. Indosso un vestitino semplice, bianco con degli stivaletti marroncini che sul davanti hanno delle frange e ho lasciato i capelli morbidi che mi ricadono sulle spalle. Dentro di me sono agitata, nervosa e non so più cosa fare. << Martina sei pronta? >> serto Jorge urlare mentre bussa alla porta della mia camera, esco velocemente dal bagno << Si arrivo >> dico con la voce un po’ tremolante, << Ti aspetto giù allora >> e sento i suoi passi allontanarsi. Raccolgo velocemente le ultime cose e chiudo la valigia, faccio un gran sospiro e esco dalla mia camera. In salotto mio padre sta parlando con Jorge, << Eccola qua >> dice nel vedermi, << Allora siete pronti per partire? >> domanda sorridente e io gli ritorno un sorrisetto non troppo convincente, << Mi raccomando fate i bravi >> dice guardando me e poi Jorge << E tu stai attento a mia figlia >> continua poi rivolto a lui, << Certo Alejandro è in ottime mani >> risponde Jorge che poi posa lo sguardo su di me e questo mi fa agitare ancora di più. In macchina cerco di parlare il meno possibile, << Non mi sembri tanto entusiasta di partire! >> dice Jorge ad un tratto, io faccio spallucce senza rispondergli, << Oh Tinita si può sapere cosa c’è che non va? >> domanda girandosi per guardarmi, << Senti Jorge, non mi va di parlarne davvero >> rispondo io continuando a guardare fuori dal finestrino, << Qualsiasi cosa sia lo scoprirò >> afferma lui tranquillo, << Non mi va di scherzare >> ribatto seria. Non so se sono più nervosa per il fatto di dover stare con Jorge quattro giorni o perché sarò in casa sua con i suoi genitori, se poi ci mettiamo che devo stare con mia madre due giorni e lui sarà presente il nervosismo sale ancora di più. Spero solo che non si accorga troppo del mio rapporto con lei, non mi va che veda questa parte di me, del nostro rapporto. Arrivati in Aeroporto cerchiamo il nostro Gate, << Manca ancora un ora al volo, che vuoi fare? >> chiede lui un po’ confuso, << Nulla >> rispondo fredda io. << Senti >> parla lui << So che non ti va di passare questi quattro giorni con me ma fattene una ragione perché dovrai sopportarmi >>, << Non è per quello Jorge, non mi va di parlarne con te poi >> ribatto ancora una volta, << Ok va bene ma non stare qua presa male perché non ho intenzione di passare questi giorni con una che nemmeno parla >>, io alzo lo sguardo e lo fisso nei suo occhi verdi, << Ok Blanco hai vinto tu! >> dico, << inizia facendo almeno un sorriso >> esclama, io lo guardo confusa << Tu non sei normale vero? Me lo sono sempre chiesta… >>, Jorge mi interrompe, mi prende per un braccio per farmi alzare e io inizio a ridacchiare << Su dai alzati che andiamo al bar a fare colazione, sei tu quella non normale Tinita >>. Al bar prendo una Brioches con il cappuccino e Jorge lo stesso, << Sei mai stata a Guadalajara quando eri in Messico? >> domanda lui mentre sorseggia il suo cappuccino, << No >> scuoto la testa << Non sono mai uscita da Città del Mexico, sono sempre rimasta la >> rispondo io tranquilla e lui mi guarda un po’ stranito, << Insomma del Messico non hai visto molto? >> continua Jorge, << Niente >> dico io facendo spallucce. In silenzio finiamo la colazione. Finalmente ci imbarchiamo, prendiamo posto circa a metà aereo, per fortuna le ore di viaggio non sono tante. Mi accomodo in parte a Jorge e quando l’aereo si è riempito le porte vengono chiuse, << Allacciati la cintura >> sento Jorge dirmi, << Lo so non c’è bisogno che me lo dici >> ribatto io, << Sicura? >> chiede e quando rialzo lo sguardo per rispondergli me lo trovo davvero troppo vicino, mi fissa con quei suoi occhi verdi e io credo di incantarmi. Il respiro inizia a mancarmi mentre lui non si sposta di un millimetro, continua a guardarmi a pochi centimetri di distanza dal mio volto, << Ehi tutto bene? >> chiede poco dopo, non so se sia uno scherzo oppure non si rende conto che questo mi manda in agitazione, << Si >> dico, per fortuna il mio posto è accanto al finestrino quindi mi volto velocemente e guardo fuori. Il viaggio in aereo è stato abbastanza tranquillo, mi sono messa le mie cuffie per ascoltare la musica e Jorge lo stesso quindi non abbiamo conversato molto a parte qualche volta dove Jorge mi chiedeva se andasse tutto ok. << Benvenuta a Guadalajara, la città dove sono nato >> sorride Jorge uscendo dall’aeroporto, io lo guardo scuotendo la testa con un sorriso perché Jorge sta voltando su se stesso con le braccia spalancate. Prende la valigia in una mano e poi si avvicina a me, << Su dai andiamo a casa >> sorride lui e poi ad un tratto mi prende la mano e mi trascina verso i taxi. Mentre camminiamo continuo a guardare la mia mano stretta nella sua.
 
Quando il taxi si ferma siamo davanti ad una grandissima casa fatta di pietra, il cancello in ferro si apre lentamente mentre Jorge scende dal taxi. Ha un vialetto che porta all’entrata, le finestre sono di legno chiaro come le assi del tetto e ha un giardino che la circonda. << Scendi o rimani li sul taxi? >> sento Jorge dire e mi accorgo di essere ancora seduta sul sedile e di essere rimasta lì a fissare quella casa. Quando scendo Jorge ha già tirato giù le valige e paga il taxi, << Benvenuta a casa mia >> dice lui sorridente << Su dai andiamo >>. Percorro il vialetto molto lentamente, sono agitata e anche un po’ in imbarazzo, mi guardo un po’ in giro per non sembrare una stupida, noto una piccola fontana nel giardino e un cagnolino nero che ci corre in contro e va verso Jorge, lui si abbassa e inizia ad accarezzarlo e il cagnolino sembra molto contento di vederlo, continua a fargli le feste. << Roxy, lascia in pace Jorge >>, la voce di una donna risuona dalla porta d’entrata, alzo lo sguardo da Jorge che giocherella con Roxy e incrocio il suo sguardo. E’ una donna bionda, alta e longilinea. << Ciao mamma >> dice Jorge e poi ci avviamo verso la porta, lui la abbraccia << Roxy mi sembra molto felice di vederti >> sorride la madre mentre molla la presa dell’abbraccio. << Mamma lei è Martina >> dice Jorge e sua madre mi sorride, << Molto piacere Martina, io sono Cassandra e fai come se fossi a casa tua >>, << G-grazie >> dico un po’ imbarazzata e poi entriamo in casa. << Non mi hai detto che è così carina >> la sento dire a Jorge e credo di essere arrossita, per fortuna nessuno mi ha visto. La casa di Jorge è molto bella, fatta tutta di pietra e legno chiaro anche all’interno, i muri bianchi la rendono spaziosa e ariosa, quando siamo in cucina la madre di Jorge ci fa accomodare. << Jorge devi dormire sul divano >> dice and un tratto Cassandra, << Come? >> domanda lui, << La nonna appena ha saputo che venivi è voluta venire qua quindi si è presa la stanza degl’ospiti, Martina starà nella tua stanza quindi tu… >>, << Si ok starò sul divano >> borbotta lui, << No >> parlo io << Posso starci io sul divano, tu stai nella tua stanza >> dico guardando Jorge, << Non è un problema per me dormire sul divano Tinita >> continua poi, << Si Jorge può benissimo dormire sul divano, non preoccuparti >> continua sua madre. Dalla porta arriva una signora dai capelli bianchi raccolti in un ordinato chignon, indossa un completo verde scuro, e noto che ha gl’occhi verdi di Jorge, un po’ più spenti ma identici ai suoi. << Nonna! >> dice lui con un gran sorriso e va verso di lei per dargli un enorme abbraccio, << Il mio caro nipote >> dice sorridente sua nonna che lo guarda con occhi sognanti. << Ha sempre avuto un debole per Jorge >> mi dice Cassandra che si è messa al mio fianco e io le sorrido, << E’ il suo angelo, beh Jorge è sempre stato un ragazzo buono e gentile quindi è impossibile non adorarlo >>. Rimango un po’ scioccata, io ho conosciuto Jorge in circostanze diverse e buono e gentile non sono due aggettivi che userei per descriverlo, forse stupido e rompi palle gli si addicono di più. Però è la sua famiglia, credo che tutti loro adorino Jorge solo a vedere come lo guardano con occhi felici. << Vieni nonna, ti presento Martina >> dice lui venendo verso di me, << Piacere sono Grace >> dice la signora guardandomi in modo strano con un sorriso, poi la vedo guardare Jorge che mi sta guardando ma lui non se ne accorge, << Piacere >> le dico io sorridendole, << Sei davvero incantevole >> continua Grace e io mi sento un po’ in imbarazzo << Hai davvero un bellissimo sorriso >>. La nonna di Jorge è molto in gamba per la sua età, girovagava per la casa mostrandomela. Mentre mi racconta delle piccole avventure di Jorge da bambino, vedo Cassandra e Jorge guardarci seduti sul divano bianco del salotto, << Allora il mio Jorge si comporta bene? >> domanda quando anche noi li raggiungiamo, << Si >> dico più convincente possibile, << Perché non ci hai detto di vivere con una ragazza così carina? >> domanda Grace rivolta a Jorge e lui non sa risponderle, << Lasciali in pace >> dice Cassandra << Come sta tuo fratello a proposito? >> continua lei domandandomi di Fran per cambiare discorso, << Bene, troppo bene >> dico io. Qualcuno entra dalla porta catturando la nostra attenzione, un uomo dall’aspetto uguale a Jorge fa capolino in salotto. Indossa un completo nero che gli calza a pennello, quando si avvicina noto che l’unica cosa non uguale a Jorge sono gl’occhi, i suoi sono scuri, molto scuri. << Ciao papà >> dice Jorge alzandosi dal divano, gli dà un cinque amichevole e poi lo abbraccia, << Ciao tu devi essere Martina, la figlia di Alejandro >> dice l’uomo con una voce forte e profonda, << Si, piacere >> dico allungando una mano << Piacere mio Martina, io sono Alexander il padre di questo stupido >>, io inizio a ridacchiare di gusto, finalmente uno che lo prende in giro. Jorge mi guarda ridere e poi mi carica su una spalla, << Ehi cosa fai lasciami giù! >> esclamo io cercando di battere i pugni sulla sua schiena, << Lo sai che non devi ridere di me Tinita >> dice lui e inizia a camminare, << Dove vai Jorge? >> gli domanda la madre, << La porto a vedere la sua camera cosi può sistemarsi >> dice mentre ancora mi tiene come un sacco di patate. Nel salire le scale riesco ad intravedere il volto di Grace che sorride e ci guarda in modo strano.
 
Finalmente mi molla e mi appoggia in terra, << Sei uno stupido >> dico << Mi fai fare brutte figure davanti alla tua famiglia >> lo rimprovero, << Ma se non ho fatto nulla >> risponde lui, << Mi hai sollevato come un sacco di patate davanti a tutti >> continuo io, << Non farti questi problemi Tini, sanno come sono fatto >> borbotta lui, << Non credo siccome ti credono buono e gentile >>, << Ehi! Io sono buono e gentile >> ribatte finto offeso, << Mmm… Non saprei >> dico io con una faccia buffa. Jorge mi si avvicina e io trattengo il respiro, allunga un braccio e apre la porta dietro di me, << Su dai entra >> dice indicandomi la sua stanza. Quando entro noto che è molto simile a quella che ha a Buenos Aires, le chitarre appesa ci sono anche qua, il letto enorme, tanti libri, l’unica cosa diversa è il colore delle pareti che qua è blu con alcune parti in pietra. << Bella >> dico voltandomi per guardarlo << Ora se non ti dispiace vorrei farmi una doccia prima di cena >> dico per farlo andare via, è giunto il momento di stare un po’ da sola e di riprendermi da tutte queste cose nuove e un po’ strane. << Il bagno si trova infondo al corridoio >> borbotta lui << Se vuoi ti ci accompagno >> dice malizioso, << Non serve Blanco, me la cavo da sola e ora smamma >> dico dandogli una spintarella leggera, << Ok, ma se hai bisogno di me, beh sai dove trovarmi >>. Finalmente sono da sola, mi guardo un po’ in giro e noto delle foto di Jorge da bambino appese nella stanza, i suoi occhi verdi spiccano in tutte le foto, mi fanno quasi sorridere, vedere un Jorge piccolo e innocente mi fa uno strano effetto. Sulla scrivania ordinata, ci sono alcuni vecchi spartiti e inizio a sfogliarli. Sono tutti di canzoni famose, devono essere di quando ha imparato a suonare la chitarra, poi una foto sbuca tra uno spartito e l’altro, lui e Stephie, sorridenti e felici. Stephie guardava verso l’obbiettivo con un gran sorriso, sembra molto felice mi chiedo come abbia fatto a lasciare una persona che la rendeva così, e Jorge guardava lei con un sorriso a trenta due denti, gl’occhi verdi di Jorge esprimevano una grande quantità di felicità, chissà se riuscirò mai a vedere Jorge così felice, sereno e tranquillo. Sistemo tutto e apro la mia valigia per tirare fuori le mie cose quando il telefono mi suona, << Pronto! >> rispondo io, << Ehi sorellina tutto bene? >> chiede Fran, << Si e non cominciare a chiamare ogni ora, è tutto ok, Jorge si comporta bene e io sto bene >> dico prima che inizia a fare le sue stupide domande, << Ok >> risponde Fran un po’ sconcertato << Ti passo Lodo >> continua poi. << Ehi Tini! >> dice lei molto euforica << Com’è andato il viaggio? >>, << Bene >> rispondo io << Li tutto ok? >>, << Si tutto bene, solite cose. Jorge fa il bravo? >> questa domanda fatta da Lodo mi puzza un po’, << Si, perché non dovrebbe? >>, << Cosi per sapere, ora andiamo che abbiamo da fare >>. Dopo essermi fatta una bella doccia scendo al piano di sotto e nel salone c’è solo Grace, << Martina >> mi guarda lei con un sorriso, << Dove sono tutti? >> domando non vedendo nessuno in casa, << Jorge e sua madre sono andati a fare la spesa e Alexander è nel suo studio a lavorare >>, mi siedo sul divano in parte alla nonna di Jorge e la vedo che continua a sorridermi, << Anche tu studi all’On Beat? >> chiede, << Si, signora anche io studio lì con Jorge >> rispondo, << Mi sembri una ragazza in gamba, carina e solare >>, << Grazie mille >> dico io un po’ in imbarazzo, << A Jorge servirebbe una come te >> Continua lei e io mi blocco un po’ sorpresa << Sai cosa gli è successo vero? >> chiede, << Si, so poco ma lo so >>, << Quella vipera >> mi viene un po’ da ridere a quell’affermazione << Lei non era all’altezza di Jorge e non credo che le importasse tanto di lui almeno non quanto a lui importasse di lei, ho sempre pensato che voleva solo mangiarci sopra, stare insieme ad un Blanco >>, << Io non la conosco, non posso sapere queste cose >> dico io, infondo è vero, io non conosco Stephie e quindi non posso sapere com’è di carattere, forse Grace dice così per difesa del nipote che adora con tutta se stessa. << Quindi anche tu suoni >> mi sorride lei, << Si >> annuisco con il capo, << Ti va di farmi sentire qualcosa? >> domanda lei sorridente, << Non ho nessuna chitarra qua con me >> borbotto, << Usane una di Jorge >> mi dice lei, << Non so se posso >> non mi va di toccare le cose di Jorge, so quanto ci tiene alle sue chitarre, << Su dai vai a prenderne una, non credo che Jorge si arrabbierà >>. Quando ritorno in salotto con una delle chitarre appese nella stanza di Jorge mi siedo di nuovo in parte a Grace e decido di farle sentire “ Habla si puedes “. Inizio a suonare e vedo Grace appoggiarsi una mano sul petto, come se fosse stupita delle mie capacità, canto e mi sento tranquilla e rilassata, la nonna di Jorge mi sorride e ha due occhi sognanti. Quando finisco di suonare, << Sei strepitosa >> dice lei << Io sono rimasta senza parole, sei davvero una ragazza profonda e talentuosa >>, dentro di me penso che di profondo ci sia ben poco e mi incupisco un po’, << Tutto bene cara? >> mi domanda Grace, << Si tutto ok >>. << Che fate voi due? >> Jorge entra in salotto << Quella non è la mia chitarra? >>, << Si è la tua, gli ho detto io di prenderla se per te non è un problema >>, << No, non lo è >> risponde tranquillo Jorge, Grace sembra stupita di tutta quella tranquillità, << Io vado ad aiutare tua madre >> dice lasciandomi sola con Jorge. << Vuoi impressionare anche mia nonna? >> domanda sorridente << Ti ho sentito suonare >> continua, << Mi ha chiesto di fargli sentire qualcosa >> alzo le spalle mentre appoggio la sua chitarra lì in parte e lui si siede di fianco a me, << Si è una donna molto curiosa >> dice lui, << Anche molto gentile e amorevole >> continuo io. Jorge mi guarda e si mordicchia il labbro inferiore, << Non so come tu abbia fatto ma gli piaci >> dice lui, << Sono brava a farmi piacere >> ridacchio io, << Già >> afferma convinto.
 
Quella sera a cena mi sono trovata molto a mio agio con i parenti di Jorge, sono stati tutti molto carini e gentili con me, suo padre è molto simpatico prende in giro Jorge ed è per questo che ci siamo subito trovati, << Voi due fate troppa comunella >> ci dice Jorge ad un tratto durante la cena. La madre di Jorge è molto simpatica e alla mano, una donna serena e felice che ama la sua famiglia e poi Grace, beh Grace è una donna meravigliosa e in gamba, ma sembra che si sia troppo attaccata a me, mi vede come una principessa di una qualche favola, ma io non sono così, non mi avvicino minimamente ad una principessa delle favole, la mia vita è più buia, più spenta, non c’è nulla di magico in me. Durante la notte faccio ancora l’incubo dell’aereo, << Martina svegliati >> mi alzo di soprassalto e Jorge è in parte a me, è ancora buio pesto, << Ehi stai bene? >>, io sono sconvolta, ho il fiatone e guardo Jorge che mi tiene le spalle, mi accorgo solo poco dopo che è ha dorso nudo e indossa solo i pantaloni della tutta, << Cosa ci fai qua? >> domando, << Stavo passando nel corridoio e ti ho sentito urlare >> dice lui, io mi getto all’indietro << Era solo un incubo >> dico. Vedo Jorge prendere una sedia e metterla in parte al letto, << Che fai? >> domando sollevandomi con le braccia, << Sto qua finché non ti riaddormenti >> dice serio, << Scherzi vero? >>, << No Martina, non mi vuoi dire cosa non va, ok va bene, ma non ti lascio sola >>. Io mi sdraio nel letto, mi sento una bambina che ha bisogno di una balia e di scatto mi rialzo, << Non sono una bambina >>, << Non mi interessa finché non dormi non me ne vado >> blatera lui, << Sei odioso >> dico rigettandomi sul letto e poco dopo mi riaddormento. Quella mattina mi sveglio, questa sera prenderemo un treno che ci porterà da mia madre, scendo dal letto e mi vesto velocemente, Jorge non c’è e la sedia è tornata al suo posto quindi deve essersene andato davvero quando mi sono addormentata. Indosso un abito nero con una stampa a fiori leggera, molto bello e corto, un paio di stivaletti neri e mi raccolgo i capelli in una morbida coda. Quando scendo in cucina per la colazione sento una conversazione tra Cassandra e Grace, << Lui gli ha lasciato suonare la sua chitarra >> dice Grace come se fosse una cosa strana, << Lo so, ma questo non vuol dire nulla >> continua Cassandra, << Le chitarre di Jorge, nessuno le può toccare nemmeno Stephie poteva toccarle >> borbotta la signora dagl’occhi verdi, << Stephie non suonava mamma per quello non le toccava e poi lui ti ha già detto che tra loro non c’è nulla >> continua la madre di Jorge, << No cara Stephie non le poteva toccare perché Jorge non voleva, lo sai benissimo >>, << Si lo so che Jorge non fa toccare a nessuno le sue chitarre ma non vuol dire nulla e non insistere >>. Entro in cucina lentamente e loro due si voltano, << Buongiorno Martina >> dice Grace << Dormito bene? >>, << Si grazie >>. Mi siedo al tavolo e la loro conversazione mi frulla in testa, la nonna di Jorge è convinta che tra noi ci sia del tenero ma si sbaglia, lei non mi conosce, non sa come sono, non sa che per me l’amore non esiste e non sa che tra me e Jorge non c’è proprio nulla, se dovesse vedere come siamo a Buenos Aires cambierebbe idea per tutti i nostri battibecchi, qui è diverso mi comporto in un modo abbastanza diverso, infondo non sono a casa mia e non posso mostrare quanto sono dura con Jorge e quanto noi due non andiamo sempre d’accordo.
 
P.S.: Ciao a tutti, ecco qui un nuovo capitolo, spero vi piaccia. Grazie mille a tutti quelli che commentano e leggono, davvero grazie mille. Siete fantastici, ora dovrete aspettare giovedì o venerdì per il prossimo capitolo. Grazie di cuore a tutti, davvero.

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Capitolo 16
*** Ritorno Ai Vecchi Tempi. ***


Ritorno Ai Vecchi Tempi.
 
Sono in giardino seduta nel prato, sto giocando con Roxy, gli lancio una pallina e lei me la riporta. Mi sto rilassando. Ad un tratto il padre di Jorge arriva e Roxy gli corre in contro, << Ciao piccola peste >> dice accarezzandola dolcemente, << Martina che ci fai qua fuori tutta sola? >> chiede lui, << Prendo un po’ di aria >> rispondo, mica potevo dirgli che mi sento un po’ imbarazzata, la nonna di Jorge e la sue parole mi hanno turbato. Il padre di Jorge mi sorride e rientra in casa, mi alzo e decido di andare a farmi una doccia così potrò sistemare tutto dentro la valigia prima di ripartire. Vado verso la camera di Jorge, prendo l’occorrente che mi serve e mi dirigo verso il bagno. Entro e appoggio le cose su un mobiletto bianco in parte alla doccia che è spaziale, è incastonata dentro al muro, è di marmo scuro ed è molto spaziosa. Mi tolgo gli stivaletti e mi sfilo il vestito quando la porta si apre di colpo. Jorge entra in bagno con solo l’asciugamano legato alla vita, io velocemente mi copro con il vestito, << Ops >> dice lui << Scusa non sapevo fossi qua >> dice, << Vattene Blanco velocemente >> ribatto io guardandolo male, << Dovevo prendere le mie cose >> dice indicando in un punto dove i suoi vestiti sono appoggiati, << Prendili e vattene >> dico seria, lui mi passa in parte e io mi giro in modo che non mi veda in biancheria intima, prende i suoi vestiti e lentamente esce dal bagno ma prima mi fa un sorrisino. Quando la porta si richiude lascio andare il vestito che cade in terra e faccio un sospiro. Mi scrollo le spalle perché sono tesa, queste cose non dovrebbero succedere. Entro nella doccia e con un getto di acqua calda inizio a rilassarmi, il rumore del l’acqua e il suo tocco sulla mia pelle mi fanno sentire meglio. Quando ritorno in salotto Jorge è seduto sul divano con sua nonna e stanno chiacchierando, anzi discutendo. << Dovresti buttare tutte quelle cose >> dice sua nonna un po’ irritata, << No non le butterò via, sono ricordi >>, << Si che non ti servono a nulla, lei non ti meritava >> continua la donna guardando severamente Jorge << Impara ad andare avanti >>. Arrivo lentamente in salotto e Grace mi sorride << Vieni qui con noi Martina >> dice, mentre mi siedo a Jorge suona il telefono e riesco a vedere che ha chiamarlo è Lodo, si alza e si sposta un poco e io lo guardo. La nonna di Jorge attira la mia attenzione, << Allora stasera andrete da tua madre >> dice, << Si, vado a trovarla >>, << Se Jorge non si comporta bene dillo a me >> ridacchia lei, << Certo >> ricambio il sorriso. Mi alzo con una scusa, in realtà volevo sentire la conversazione di Jorge con Lodo. << Oh Lodo stai tranquilla davvero >> sento Jorge dire, << Devi smetterla di dirmi cosa fare, sono grande abbastanza >>, << Lo so, Lo so Lodo >> continua a dire, cosa mai gli starà dicendo? Di cosa stanno parlando? Vedo Jorge riattaccare e mettersi una mano sulla fronte, poco dopo ritorna in salotto, << Ehi >> dico io << Era Fran? >> domando per vedere la sua risposta, << No, nessuno che conosci >> dice e non riesco a capirne il motivo, perché mentirmi? Perché non dirmi che è Lodo. << Allora voi due andate d’accordo? >> domanda Grace, sapevo dove voleva andare a parare, << Abbastanza >> risponde Jorge << Tini è un po’ malefica >>, Grace ridacchia e io do un colpetto a Jorge, << Fai bene cara, fatti rispettare >> dice appoggiandomi una mano sulla gamba, << Ma non è vero che sono malefica, è lui che fa... >> non volevo dire scemo << che mi fa scherzi >> dico. Jorge viene chiamato dalla madre e si alza dal divano << Non parlare male di me a mia nonna Tinita >> dice sorridendo mentre si allontana. Grace lo guarda e sorridendo fa un sospiro << Era da tanto che non vedevo Jorge così sereno e sorridente >> dice guardandomi, << Beh ha tanti amici che gli stanno accanto >> dico per fargli capire che non è grazie a me che è così, << Si, certo >> risponde << Aveva perso la voglia di scherzare e ridere, era davvero triste. Il mio Jorge era tormentato da quel dolore e io volevo solo tenerlo al sicuro, gliel’ho sempre detto che non avrebbe funzionato tra loro, che non erano adatti a stare insieme, lei gli tappava le ali, non avevano le stesse passioni, sta dando il meglio di se ora che non è più legato, riesce a fare quello che ama, quando stava con lei non lo vedevi spesso comporre canzoni o suonare >> il volto di Grace è triste, il ricordo di Jorge affranto le fa male, pensare a Jorge che rinunciava al suo talento per una ragazza mi fa quasi arrabbiare.
 
Stiamo partendo, siamo fuori casa e stiamo aspettando il taxi che ci porti in stazione, la madre di Jorge mi saluta affettuosamente, << Torna a trovarci e salutami tuo fratello >> dice sorridendo e facendomi una carezza sul volto. Il padre di Jorge mi solleva da terra abbracciandomi, << Ciao Tini e non smettere di prendere in giro Jorge >> mi porge la mano per darmi il cinque e io glielo do. Quando saluto Grace mi guarda come un angelo, << Ciao tesoro, mi raccomando tratta bene il mio ragazzo e spero di rivederti presto >> mi abbraccia fortemente e mi sorride. Quando siamo alla stazione e stiamo aspettando il treno Jorge mi guarda << Scusa >> dice ad un tratto << Per mia nonna >> continua poi, << Perché? >> chiedo io anche se infondo so il motivo, << Cerca sempre di trovarmi una ragazza per via di Stephie, io so che non le è mai piaciuta ma non dovrebbe fare certe insinuazioni >>, << Non preoccuparti >> dico io senza nemmeno guardarlo negl’occhi, un po’ questa situazione mi ha imbarazzato, tutte quelle strane insinuazioni di Grace mi hanno turbato. Sul treno prendo posto, << Vado a vedere a che ora apre il vagone ristorante >> parla Jorge sparendo in un altro vagone. Rimango lì a guardare fuori da un finestrino, << Ciao >> dice qualcuno, quando mi volto un ragazzo si è seduto in parte a me, << Ciao >> dico io titubante e confusa, ha un viso malizioso, si nota che si crede tutto lui, mi fa un sorrisetto con le sue labbra carnose, << Sei tutto sola? >> domanda, << No >> rispondo prontamente, << A me sembra di sì >> borbotta guardandosi intorno, << Ti ho detto di no >> ribatto io sempre più irritata, << Su dai non fare la dura, ci possiamo conoscere >> il ragazzo si avvicina sempre più a me, i suoi occhi azzurri mi inquietano, << Ti ho detto di no >> dico ancora una volta. Sento qualcuno schiarirsi la voce e Jorge si siede difronte a me, << Qualche problema? >> domanda guardando me e poi il ragazzo, in apparenza sembra calmo ma nei suoi occhi vedo una luce di nervosismo. << L’ho vista prima io >> dice il ragazzo e dentro di me mi domando quanto sia stupido, << No >> risponde Jorge << L’ho vista prima io >> guarda il ragazzo dritto negl’occhi senza mai smettere. Guardo Jorge in malo modo, che razza di gioco è questo, << Jorge >> dico appoggiandogli la mano sul ginocchio richiamando la sua attenzione << Lascia perdere >>, lui mi guarda per qualche secondo e poi ritorna a guardare il ragazzo a viso duro. << Questo tizio sarebbe il tuo ragazzo? >> borbotta quello seduto in parte a me << Sembra un bamboccio >> insulta lo stupido ragazzo, << Non è un bamboccio >> dico io arrabbiata, ora ha stufato anche me, chi si crede di essere? Il ragazzo mi guarda, sembra offeso per il fatto che abbia difeso Jorge e mi scruta attentamente << Non sei poi così bella >> dice alzandosi, << Si che lo è, se no non saresti venuto qua a provarci con lei >> borbotta Jorge arrabbiato, << Lascia perdere >> ripeto io << Non è necessario Jorge >>, il ragazzo lo guarda e poi sparisce. Jorge tiene i pugni chiusi, << Calmati, non c’è né bisogno >> dico a sotto voce ma con un tono duro, << Lui non deve permettersi di dirti certe cose, è solo un vigliacco >> dice lui come trattenendosi dalla rabbia, << Ok, ma ora calmati >>. Il viaggio da lì in poi fu silenzioso, non riuscivo a capire perché alterarsi così tanto, voleva solo provarci era uno di quei tanti stupidi ragazzi dei giorni nostri che si credono chissà chi, ma so cavarmela da sola, e se voleva aiutarmi poteva anche restare un attimo più tranquillo, non c’era bisogno di agitarsi tanto. A ora di cena andiamo nel vagone ristorante, << Ti sei calmato? >> domando a Jorge, << Si >> dice mangiandosi un hamburger << Tu stai bene? >> domanda, << Certo che sto bene, era solo un coglione Jorge, non è né il primo né l’ultimo che incontrerò >> rispondo, << Non sono tutti così >>, << Per me si >> dico di getto << Insomma a voi non importa l’amore >>, << A me importava >> dice e io lo fisso senza parole, << Ma ora non ti importa più >> continuo << Siccome sei uscito con un sacco di ragazze >>. << E’ questo che odi? >> domanda Jorge e io non capisco << Odiare cosa? >>, << Non ti piace essere corteggiata o che qualcuno si avvicini a te intimamente, lo odi perché non ti piace essere una delle tante, tu credi che le persone ti vedano come un oggetto, un bel oggetto e non vuoi essere vista così, come le altre >>, << Più o meno >> rispondo, deglutisco sonoramente e inizio ad innervosirmi << Senti prima di tutto non ti importa e poi si voglio essere vista come una persona speciale e non come qualcosa da poter toccare e guardare come una delle tante, ma non importa a nessuno perché tanto non esistono più i sentimenti, quelli veri, e ora scusami ritorno nel nostro vagone >>, mi alzo dal tavolo un po’ arrabbiata, lo sa che non mi piace parlare di queste cose ma lui cerca sempre di tirarmele fuori, di spronarmi a parlarne con lui. Sono esausta, tutti questi pensieri mi divorano dentro, non ne posso più e vorrei solo essere a casa con Papà e Fran dove riuscivo a gestire la situazione, invece ora mi tocca condividere anche altre cose con lui, cioè mia madre. Finalmente siamo a Città del Mexico, scendiamo dal treno ed è già tarda sera, un taxi ci porta a casa mia. Quando rivedo la mia vecchia casa, la solitudine che provavo qua, ritorna a insinuarsi dentro di me.
 
JORGE BLANCO

Siamo davanti a casa di Martina, questo viaggio di quattro giorni peggiora ogni minuto che passa, la reazione di Martina sul treno mi ha fatto capire che è una testa dura, lei non vuole aprirsi e non lo farà tanto facilmente, io ci provo ma lei ogni volta che butto giù un muro ne ricostruisce altri cinque. Non parliamo poi di mia nonna che non ha fatto altro che mandarmi segnali su quanto sia stupenda e magnifica Tini, anche se lo so già, non serviva dirmelo e il fatto che continuava a parlare male di Stephie me la faceva pensare ancora di più ma poi rivedevo il volto di Martina ed era come se me ne dimenticassi. Guardo Tini ferma a guardare la sua casa, << Entriamo? >> le domando io, lei annuisce con il capo senza dire una parola quando una donna apre la porta di casa e viene verso il cancello. La guardo e noto subito i tratti familiari, è uguale a Martina, ha solo i capelli un po’ più scuri, ma i suoi occhi, la sua bocca e la sua pelle ricordano la figlia, << Ciao Tini >> dice lei abbracciandola piano, Martina la guarda sorridendo << Ciao Mamma >>, si nota subito che non c’è un rapporto solido tra loro, il saluto è stato freddo senza nemmeno un po’ di sentimento. << Tu sei Jorge, L’amico di Fran >> la donna si rivolge a me, << Si, signora è un piacere conoscerla >> dico stringendole la mano, << Piacere io sono Mariana >>. Quando entriamo in casa Martina mi porta nella stanza degl’ospiti, << Spero ti vada bene >> dice lei, << Certo è perfetta, grazie >> le rispondo, << Beh io vado nella mia camera, se hai bisogno di qualcosa chiamami >>. E’ già tarda sera e mi metto a letto, decido di chiamare Lodo, << Ehi >> risponde lei << Ehi >> dico con un tono un po’ triste, << Che c’è? >> domanda, gli racconto quello che è successo sul treno e di come è andata qua a casa di Martina, << Smettila di fargli domande di quel genere Jorge, se non vuole parlarne non lo farà, non costringerla >>, << Ma io voglio saperlo >> le dico nervoso, << Perché ti importa? >> chiede Lodo infuriata trattenendo la voce, << Non lo so, voglio solo sapere >>, dentro di me sono frustrato, non so più dove sbattere la testa per riuscire a comprendere Tini. Riesce a farmi emozionare, non so spiegarlo. Vicino a lei mi sembra di perdere il controllo e mi viene difficile restarle lontano o non guardarla, anche se poco riesce a farmi dimenticare, riesce a creare pensieri positivi nella mia testa. Qualcosa di lei mi fa tremare, ho bisogno di conoscerla, di tenerla al sicuro e di vederla felice. << Io Jorge non so più cosa dirti, davvero >> continua Lodo, << Anche io non riesco a capire questo suo lato che ha, ma non possiamo farci niente se non aspettare >>. Saluto Lodo e cerco di dormire, vorrei parlarle, domandargli tante cose, vorrei vederle dentro, scavare nella sua anima e aggiustare ogni piccola parte di lei che si è spezzata, farla ritornare a vivere davvero. La mattina seguente mi sveglio e vado a bussare alla porta di Tini, << Avanti >> dice lei, entro nella sua camera, è molto bella e spaziosa, << Volevo chiederti una salvietta per farmi una doccia >> le dico e lei si alza uscendo dalla stanza. La seguo, << Tutto ok? >> le domando, << Si >> risponde in modo secco << Ecco >> dice tirando fuori una salvietta da un mobile lì vicino << Ti va bene il cappuccino per colazione? >> domanda poi, mi sembra fredda e distaccata, non sembra più nemmeno lei << Si certo >> rispondo, << Bene >> dice scomparendo dalla mia vista. Mi farà impazzire già lo so, quando scendo a fare colazione è al tavolo seduta con sua madre e un uomo in divisa, << Ciao io sono Paul >> si presenta l’uomo mentre mi siedo, << Piacere >> dico io allungando una mano. La colazione è abbastanza silenziosa, << Allora Tini, come stanno tuo padre e Francisco? >> domanda la madre pacata, << Bene >> risponde lei senza nemmeno alzare lo sguardo dal suo cappuccino, << Stanno bene, Fran è molto bravo allo studio ha ottimi voti, e Alejandro è davvero molto gentile, beh parlo per me perché mi ospita >> parlo io per smorzare la situazione, Tini mi guarda confusa e sua madre rimane perplessa, << Bene, molto bene >> dice e cala ancora il silenzio. Il pomeriggio scendo in salotto cercando Tini ma incontro sua madre, << Martina dov’è? >> domando, << Non saprei, ma conoscendola sarà uscita >> borbotta Mariana ritornando a guardare la tv, io mi avvicino a lei e mi siedo sul divano, << Perché è uscita? >> le domando, << Non le piace stare qua >> risponde << Vedi Jorge, Martina se la sa cavare benissimo da sola, non ha bisogno di me, ormai non più, lei è sempre stata così, non ha bisogno di nessuno. Vive la sua vita con le sue regole. E’ incredibile come quella ragazza a diciotto anni non sappia vivere il momento, non sappia lasciarsi andare. Beh infondo è colpa mia, non le ho mai insegnato a credere nelle favole, nella magia, ma solo a credere alla realtà, quindi non stupirti che anche se è venuta a trovarmi non sia qui in casa >>. Rimango perplesso da quelle parole, Martina non vuole proprio essere una di quelle persone che cercano la magia, che cercano il vero amore, per lei è stupido e banale, lei vuole la realtà dei fatti e per lei la realtà è vivere la sua vita senza troppi stupidi problemi sentimentali.

Mentre Martina non c’è entro nella sua stanza, noto che non c’è nessun ricordo di lei, niente foto, niente ricordi, solo mobili, mi rendo conto di quanto si sentisse sola e triste qui. Dentro l’armadio noto una chitarra, la afferro e mi siedo sul suo letto e inizio a strimpellarla, << Cosa ci fai qui? >> alzo lo sguardo e Martina è sulla soglia, con uno sguardo cupo e forse arrabbiato << E’ la mia chitarra >> dice guardandomi, << Scusami è che l’ho vista e volevo suonarla >> rispondo io, << Perché sei in camera mia? >> chiede avvicinandosi, << Tua madre mi ha detto che eri uscita e io non sapevo che fare >>, << Quindi sei venuto qua a curiosare? >>, << Cosa? No! >> rispondo, volevo solo conoscerla, vedere qualcosa di lei, qualche suo ricordo ma siccome non c’è nulla posso dedurre che lei si senta vuota, che lei qua ha vissuto una vita abbastanza brutta e solitaria, qua in questa casa lei si sente sola, perché non le è mai stato permesso di essere quello che è. << Ti va di cantare? >> chiedo, << No >> risponde seccamente, << Dai Tinita >> mi avvicino a lei e le metto una mano sulla spalla, afferro la chitarra e inizio a suonare la sua canzone “ Soy Mi Mejor Momento”. Lentamente inizia a cantare, sembra rilassarsi e credo di vedere un piccolo sorriso, io la guardo mentre esprime la sua natura, se sua madre vedesse questo capirebbe che infondo Martina ha tanto da dare e che non si dovrebbe rinchiudere in se stessa, lei deve cantare per essere felice per essere realmente quello che è. << Ti senti meglio? >> le chiedo quando finisco di suonare, << Abbastanza >> dice lei, << Vedi basta poco >> le sorrido, << Si ma forse è meglio evitare di suonare qui in questa casa >> afferra la chitarra e la riporta nel suo armadio << A mia madre non piace >>, << Ma a te si >> le dico, << A lei non importa quello che voglio io >>, << Forse ti sbagli, forse… >>, << No Jorge, non mi sbaglio >> dice sedendosi sul letto. Io mi siedo in parte a lei. Due secondi dopo il telefono mi suona, rispondo senza nemmeno vedere chi è, << Ehi Jorge >> la voce di Fran risuona all’altro capo, << Ehi Fran >> dico e a quelle parole Martina mi guarda, << Tutto bene li, da mia madre? >>, << Si tutto ok, non preoccuparti >>, << Controlla Martina perché quando è da mia madre non ci mette molto a deprimersi >> continua lui che per una volta è d’accordo sul stare accanto a Martina, quindi vuol dire che davvero tra lei e sua madre non c’è un buon rapporto, << Se vuoi te la passo è qui >> dico e porgo il telefono a Martina. << Ciao Fran >> dice lei e io la guardo, guardo le sue labbra muoversi mentre parla, i piccoli sorrisi che fa quando ascolta Fran parlare, noto i suoi occhi scuri che in questo momento sembrano pieni di solitudine. << Jorge >> dice dandomi una pacca sulla spalla, mi riprendo dai miei pensieri e mi accorgo che mi sta tendendo il telefono, << Ci sei? >> chiede, parlare con Fran la resa un poco più felice. Le sorrido e prendo il telefono mettendomelo in tasca e insieme scendiamo a cena. Quando stiamo mangiando Mariana guarda Tini in modo strano, << Che c’è mamma? >> le domanda lei, << Ti avevo detto di non suonare in questa casa, sai che mi dà fastidio >>, più sto qua e più passa il tempo più capisco quanto sia stato difficile per TIni, << E’ colpa mia >> dico << Sono stato io a dirgli di cantare >>, Mariana mi guarda e poi ritorna a guardare Tini, capisco che il problema non è la musica ma il fatto che a cantarla sia Tini. << Dovresti tornare qua >> dice sua madre senza guardarla, << Cosa? >> chiede Martina a occhi spalancati << Sono venuta qua a trovarti e mi dici che dovrei ritornare qua? >> è furiosa, non l’ho mai vista così, << Non dovresti suonare in quella scuola, la musica non ti porta a nulla >>, << Sei sempre la solita >> ribatte Tini, mi sento un po’ in imbarazzo e tutto quello che sta accadendo mi fa realizzare perché Martina ha quei comportamenti, << Io sono tua madre e dovresti stare con me >>, Martina si alza e va verso la porta di casa, << Dove credi di andare? >> urla Mariana, Martina sbatte la porta di casa e io mi alzo per seguirla. La seguo per un po’ mentre corre via finché non riesco ad acchiapparla, << Ehi Fermati >> dico, << Lasciami in pace >> si volta lei urlandomi in faccia, arrabbiata più che mai << E’ stato stupido venire qui, sapevo che mi avrebbe detto di restare, sono stata una stupida a pensare che magari non me l’avrebbe detto e invece, guardala! Ogni volta mi deve… mi deve rovinare tutto >>, le ultime parole le dice lentamente a bassa voce come se stesse per crollare. Vederla così mi provoca una sensazione strana allo stomaco. La afferro e la attiro verso di me e l’abbraccio, credo che ne abbia bisogno, per non sentirsi sola, per sentirsi un po’ al sicuro e accettata per quello che è. << Martina? >> una voce pronuncia il suo nome dall’altro lato della strada.

P.S: Ciao a Tutti/e, spero che questo capitolo vi piaccia. Ringrazio chi segue, legge e commenta, mi rendete molto felice. Se avete qualcosa da chiedere, qualche dubbio eccetera scrivetemi senza problemi, io cerco sempre di rispondere a tutti. Ora cosa succederà? Il rapporto tra la madre di Martina e Tini è molto Fraddo e Jorge se ne ritrova in me, anche se Martina non ammette da dove arrivano tutti questi suoi problemi nel fidarsi e relazionarsi con le persone, ora arriva anche qualcuno che sconvolgerà un attimo la situazione nel prossimo capitolo, non mancheranno i litigi. Martina non vede l'ora di tornare da suo padre ma prima dovrà affrontare quella persona. Io ritorno Lunedì con un altro capitolo, abbiate pazienza, conviene aspettare un po' :P. Ringrazio di cuore ancora tutti voi. Un bacio a Lunedì!

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Capitolo 17
*** Un Duro Colpo. ***


Un Duro Colpo.
 
Jorge mi stringe fra le sue braccia, ho una sensazione di benessere, mi sembra di essere ancora a Buenos Aires dove tutto andava bene. Niente litigi, niente pressioni. Li sto bene, sono chi voglio essere e faccio quello che voglio. Ritorno alla realtà quando sento pronunciare il mio nome dall’altro lato della strada, apro lentamente gl’occhi e alzo lo sguardo, Jorge guarda il ragazzo che si sta avvicinando a noi, << Carlos >> esclamo nel vederlo. << Sei tornata? Perché non me l’hai detto? >> domanda confuso come se non credesse che io sia reale, Jorge mi lascia dall’abbraccio << No, cioè si sono tornata ma solo per venire a trovare mia madre >> rispondo, << E non me lo dici? Neanche una chiamata un messaggio niente? >> sembra frustrato, ma perché mai avrei dovuto avvertirlo, << Io… >> non so che dire, << Tu stai con me >> dice lui a bassa voce << Ho il diritto di sapere se torni o no >>, << Io stavo con te, e ti ho già detto che sono solo venuta a trovare mia madre >> rispondo io a tono, << Sei una stronza >> dice lui guardandomi arrabbiato, << Ehi piano con le parole >> Jorge mi affianca e guarda dritto negl’occhi Carlos, non sembra fargli paura, ma anche se l’ha conosciuto da piccolo non sa ora come è diventato, è molto impulsivo e non ci pensa due volte ad alzare le mani contro chi gli dà fastidio, il classico ragazzaccio da cui le madri ti dicono di stare lontano, ovviamente era ottimo per far infuriare mia madre. << E tu che vuoi? Chi sei? Il tuo nuovo ragazzo? >> l’ultima domanda viene rivolta a me, << No, lui abita solo con me >>, vedo Carlos guardare attentamente Jorge e poi fa un’espressione strana, ridacchia << Tu! Jorge Blanco, mi sembrava di conoscerti >> dice facendo un passo verso Jorge, << Qualche problema Carlos? >> dice Jorge spavaldo senza mai smettere di guardarlo negl’occhi, Carlos posa gl’occhi su di me << Tu conosci Jorge Blanco? Questo stupido e viziato ragazzo? >> poi posa lo sguardo su Jorge << Dovresti stare lontano da Martina >>, << Tini non è più la tua ragazza >> risponde Jorge, << E fidati che non sarà nemmeno la tua! >> ribatte Carlos << Lei ritornerà da me prima o poi, quando capirà che non vali niente >>, << Carlos smettila lui non è il mio ragazzo >> dico io un po’ arrabbiata, << E allora stavate abbracciati perché? >> domanda avvicinandosi a me a pochi centimetri, Jorge gli poggia una mano sul petto per farlo arretrare, << Non ti importa >> dico io << Lasciaci in pace Carlos >> continuo, << Davvero? Dopo tutto quello che abbiamo passato insieme mi dici di lasciarti in pace, sei tu quella che se ne è andata lasciandomi >> dice indicandomi con il dito minaccioso, << Calmati >> gli dice Jorge e Carlos cambia espressione, sembra davvero arrabbiato << Fammi parlare con lei tu non impicciarti >> dice scansandolo da una parte per ritornare a guardarmi ad un millimetro di distanza, << Sei davvero una stronza Martina, credevo che almeno tu fossi diversa e invece ti trovo qua con questo stupido… io ti amo, ti ho amato con tutto me stesso e ora che fai? mi volti le spalle per Jorge Blanco, dovresti stare con me >> Carlos mi afferra fortemente il braccio e lo sento stringere sempre più forte. << Lasciala >> dice Jorge avvicinandosi, succede tutto in un lampo, un pugno sferrato da Carlos colpisce dritto in faccia Jorge che cade a terra, velocemente io mi avvicino a Jorge per aiutarlo, << Vattene >> dico a Carlos guardandolo e avvicinandomi a lui mentre Jorge rimane a guardarci mentre si tocca il labbro sanguinante, << Devi andartene Carlos, come pensi che io torni con te se sei sempre il solito, non sei cambiato neanche un po’ da quando me ne sono andata, quindi ora vattene >>, Carlos mi guarda e lentamente si volta per andarsene << Non finisce qua >> dice guardandoci mentre se ne va. Io torno vicino a Jorge che è seduto sul marciapiede, << Fammi vedere >> dico spostandogli la mano dalla bocca << Dai andiamo a casa che ti medico >>.
 
Quando arriviamo a casa mia madre è seduta sul divano a guardare la tv con Paul, << Che è successo? >> chiede quest’ultimo vedendo Jorge con il labbro sanguinante, << Nulla ci penso io >> dico, << Siete sicuri di star bene? >> domanda Paul, << Si davvero grazie >>, mia madre ci guarda dal divano, so che non si avvicina per il litigio di prima ma so anche che si sta preoccupando per questa situazione anche se non lo mostra. Paul è davvero gentile, è un uomo in gamba e molto disponibile, anche quando abitavo qua era quello che cercava sempre di placare gl’animi tra me e mia madre, è un uomo disponibile e mi chiedo ancora come faccia a stare con mia madre che è un pezzo di ferro. Porto Jorge nella mia camera, << Siediti >> gli dico e lui si siede sul mio letto, vado in bagno prendo l’occorrente e ritorno nella mia camera. Pulisco dal sangue il labbro di Jorge che sta iniziando a gonfiarsi e io inizio a sentirmi in colpa, << Grazie per avermi difeso e mi dispiace per il labbro >> dico guardandolo negl’occhi, << Non ti preoccupare, non gli avrei mai permesso di farti del male >>, prendo il disinfettante e glielo tampono sulla ferita, << Ahi piano brucia >>, << Non fare il bambino Blanco >> lo rimprovero io sorridendo. << Come facevi a stare insieme a quell’idiota? >> domanda lui con una faccia perplessa ma anche buffa, << In realtà non è che mi sia mai importato molto di lui, in primis perché sai come sono e poi perché lo usavo principalmente per fare una ripicca a mia madre, sai il ragazzo ribelle che porta sulla brutta strada la figlia anche se poi io non lo seguivo molto >>, << Quindi tu l’hai sopportato per tutto quel tempo? Sei tosta >> dice ridendo, tampono ancora la ferita ma senza accorgermene premo un po’ troppo forte, << Ahia Tinita >> dice Jorge afferrandomi la mano, i nostri visi sono a pochi centimetri di distanza, riesco a rispecchiarmi nei suoi occhi verdi, Jorge è l’unico in questo momento che riesce a farmi sentire bene perché mi ricorda casa, la mia vera e unica casa, << Fai piano >> dice con un sorrisino, << Scusa >> borbotto e poi mi siedo sul mio letto in parte a lui. << Mi dispiace >> gli dico << Non volevo che ti succedesse questo e poi che vedessi quanto è stressante stare qua >>, << Non ti preoccupare, devi smetterla di preoccuparti di queste cose Martina, io sto bene pensa a stare bene tu >>. Guardo Jorge e una risatina mi scappa, << Che ridi Tinita? >> domanda, << E’ che il perfetto viso di Jorge Blanco è stato rovinato >> rido ancora più forte, << Ehi tornerà come prima >> ribatte lui << E poi sono bello lo stesso >>, io non riuscivo a smettere di ridere, non solo per Jorge ma anche perché è liberatorio, come se mi togliessi tutta quest’ansia che ho dentro, << La smetti di ridere >> Jorge afferra un cuscino e inizia a sbattermelo contro, << Smettila Tinita >> dice iniziando a ridere anche lui, << Stare con Lodo ti ha attaccato la ridarella, mi sembri lei >> dice continuando a colpirmi, << Ok, Ok basta >> dico parandomi con le braccia dalle cuscinate, lo guardo e cerco di stare seria ma ricomincio a ridere. Qualcosa attira la mia attenzione, mia madre è sulla soglia di camera mia che ci guarda, smetto di ridere e Jorge guarda prima me o poi lei, << State bene? >> domanda mia madre, << Si >> risponde Jorge << Nulla di grave >>. Jorge si alza dal letto << Io vado nella mia stanza a riposare >> dice e sparisce dietro la porta ma prima mi rivolge uno sguardo. Mia madre si appoggia al muro e mi guarda mentre sono seduta sul letto, non riesco a guardarla negl’occhi. << Si può sapere cosa è successo? >> domanda, io alzo lo sguardo, << Ti importa? >> le domando, << Certo che mi importa Tini, quel ragazzo è appena tornato con un labbro sanguinante >> dice, << E’ stato Carlos, ci ha visto, ha pensato che stessi con Jorge e quando Carlos mi ha afferrato lui si è messo davanti e gli ha dato un pugno, tutto qua >> le dico. Mia madre si avvicina e si siede vicino a me << E’ stato quello stupido di Carlos? >> domanda e io faccio un cenno di sì con il capo, << Jorge è stato un gentil uomo >> esclama mia madre, << Già >> rispondo io. Vedo mia madre guardarmi, << Sai Tini, era da tanto che non ti sentivo ridere così, forse da quando ci siamo trasferite qua >> borbotta lei, io faccio spallucce. Lei si alza dal mio letto e va verso la porta, << Buona notte Martina >> dice voltandosi a guardarmi e poi chiude la porta. Mi getto sul letto, che serata penso tra me e me, Carlos che colpiva Jorge è stata la ciliegina sulla torta, dovrò domandare a Jorge come mai Carlos c’è l’ha su tanto con lui. E’ stata proprio la sfiga a farmi incontrare con Carlos questa sera, proprio mentre ero tra le braccia di Jorge, mi ricordo che in quel momento mi sentivo come a casa, come se fosse tutto tornato normale. Finalmente domani tornerà tutto come deve essere, ritornerò alla mia vera vita, a ciò che amo.
 
A svegliarmi è il suono del mio telefono, lo cerco a occhi chiusi sul comodino, << Pronto >> rispondo con la voce ancora assonnata, << Ehi Tini >> la voce di Lodo mi rimbomba nelle orecchie, << Parla piano Lodo >> la rimprovero io, << Stia ancora dormendo? >> domanda, << Non più >> le dico, << Allora, stasera torni, non vedo l’ora, manchi qua, ormai ero abituata troppo bene alla tua presenza >>, << Anche tu mi manchi Lodo >> le dico, infondo è vero, mi manca la mia amica, la mia consulente, la mia spalla. Le racconto cosa è successo la sera prima con Carlos, << Davvero? >> ride lei al telefono << Jorge ha un labbro rotto! >>, << Già, per colpa mia, se non fossi uscita di casa per non ascoltare mia madre non sarebbe successo >>, << Evidentemente doveva succedere Martina >> borbotta Lodo al telefono << Era destino che ti avrebbe incontrato proprio mentre eri con Jorge >>, << Si e ora lui si trova con un labbro gonfio per colpa mia >>, << Non è colpa tua Tini, è lui che si è messo in mezzo e menomale che l’ha fatto, guarirà >>, << Si, guarirà… e lì come vanno le cose? >> domando, << Solito, ieri ho litigato con una ragazza, Melissa si chiama, dovevi vederla come stava attaccata a Diego >> faccio una risatina mentre lei continua a parlare, << Cande beh… Cande non riesce a parlare dovremmo trovare una soluzione >>, << No niente soluzioni Lodo >> dico io, << No intendo che dobbiamo trovare un modo per farle trovare il coraggio di parlare con Ruggero, lui è in crisi. Aspetta solo lei che le va a parlare ma niente >>, << Deve solo trovare un po’ di coraggio, ce la farà Cande è forte solo che crede di non meritarselo, si sottovaluta, Alba invece? >>, << Beh, lei è sempre più triste e Facu sempre più distante, nel senso che non si rivolgono parola però ho visto una cosa… strana! >> esclama Lodo, << Cosa? >> le domando << Dimmelo >>, << Ok, calmati >> ribatte lei << Venerdì in accademia stavamo andando a lezione con Angie e a Facu è caduto il portafoglio, si è aperto e mi è sembrato di vedere una foto di lui con Alba >>, << Ti è sembrato o l’hai vista Lodo? >> chiedo io perché so che la vena investigativa di Lodo la porta a usare ogni piccolissimo dettaglio non esistente per aggiustare le cose, << Mi è sembrato, ho visto sbucare fuori una foto e si vedevano dei capelli ed erano di Alba >>, << Lodo non ne sei sicura >> ribatto ancora, << Lo so, ma non perdo le speranze >> dice lei, << Per il resto tutto ok, Fran si preoccupa un po’ ma Mechi lo tiene a bada, ora scappo perché Diego mi ha invitata per una colazione sul lungo mare >> dice con una voce sognate, << Si ok, divertiti e fate i bravi, anzi no >> dico, << Quanto sei sciocca >> borbotta lei << Ciao Tini >> e riaggancia. Mi stiracchio e mi alzo dal letto, mi infilo un paio di jeans lunghi e strappati e mi rimbocco la maglietta bianca in essi, infilo i miei stivali marroni con le frange e esco da camera mia. Busso alla stanza di Jorge, << Avanti >> dice e entro, << Come stai? >> domando mentre richiudo la porta, << Abbastanza bene, mi fa un po’ male, ma resisto >> risponde mentre si abbottona una camicia blu scuro, io continuo a guardarlo senza sapere cosa dire, << Non farti problemi Martina, non è colpa tua e so che lo stai pensando >>, << E’ colpa mia >> rispondo di getto << E poi smettila di leggermi nel pensiero >> blatero senza senso, lui sorride e fa un risolino << Magari potessi leggerti nel pensiero, ma non sei molto brava a nascondere ciò che pensi, almeno per me >> io lo guardo senza dire nulla << Non è colpa tua è colpa sua e basta, non ti rispetta, non rispetta le tue decisioni, se non vuoi stare con lui, lui deve accettarlo >>, << Come hai fatto tu >> dico con uno sguardo cupo, << Si come ho fatto io >>, << Non ti capisco >> dico innervosendomi, inizio a gesticolare e a camminare avanti e indietro << Perché non vai da lei? Se la vuoi vai da lei >> dico quasi urlando, << Tu non capisci me? >> borbotta stupito << E io allora cosa dovrei dire su di te? Io sto solo cercando di andare avanti e non è facile, lei non voleva stare più con me io l’ho accettato pur soffrendo, l’ho lasciata fare quello che voleva perché l’amavo e non perché volevo lasciarla andare >>, << Quindi mi stai dicendo che l’amore è lasciare andare chi ami, senza lottare? Senza provarci? Allora che stronzata è? Perché allora vuoi sapere perché non mi importa innamorarmi se tu per primo mi dici che fa male amare >>, << Non è sempre così! >> esclama lui, ormai è diventata una discussione, un confronto, << E’ sempre così Jorge, tra mia madre e mio padre, fra te e lei, fra Alba e Facu e possiamo andare avanti all’infinito a elencare persone che sono state male per amore, persone che per colpa dell’amore si sono distrutte o hanno distrutto gl’altri >>, << Quindi tu mi stai dicendo che sei così per via dell’amore fallito dei tuoi genitori? >>, senza volerlo gli ho fatto capire quanto hanno pesato su di me i litigi, il divorzio e i cambiamenti che ne sono derivati per colpa dei miei genitori, ma c’è di più. Il fatto di essermi sentita sola per tutti questi anni mi ha reso fredda, non ho mai avuto nessuno che mi abbracciasse per amore, che mi facesse sentire bene. Sono sempre stata sola con le persone che mi dicevano come dovevo essere, come posso provare amore? Come potrei mai accettare l’amore se è per colpa di un amore che ho vissuto una vita che non volevo? << No, Jorge. >> dico facendo finta di niente, << Si invece, perché menti, perché non mi vuoi dire cosa provavi, come stavi? >>, << Perché dovrei dirtelo? >> ribatto io, << Perché devi parlarne con qualcuno, devi confrontarti cazzo, sapere che la vita non è solo come la vedi tu, ma che alcune persone ti possono far capire che non è inutile star male per qualcuno, che ti serve a qualcosa >>, << Ma a me non importa >> dico abbassando la voce, << Sei cocciuta >> borbotta lui, << Di questo parlane con la donna che sta di sotto, forse le ti può spiegare perché sono cocciuta >> dico aprendo la porta, << Io voglio saperlo da te >>, << Ma io non te lo dirò >> e esco dalla sua stanza.
 
La giornata è passata, ho guardato un film costretta da Paul, con lui, Jorge e mia madre prima di partire, le nostre valige sono in salotto e stiamo aspettando un taxi, << Chiamami >> dice mia madre deviando il mio sguardo, << Certo >> dico dandole un piccolo abbraccio, << Ciao Paul >> saluto il fidanzato di mia madre, Jorge stringe la mano a tutti e due e ci avviamo sul vialetto, fra poco il taxi sarà qua. Quando richiudo il cancellino, appoggiato al muro lì in parte Carlos mi guarda, Jorge guarda me e poi lui << Quindi te ne vai? >> dice, << Non dovevi venire qui >> dico << E comunque si me ne vado >> continuo io pacata, come per fargli capire che non mi importa della sua presenza e di quello che pensa, lui guarda Jorge per un po’ e poi guarda me, << Sei cambiata, non sei più la stessa Martina, cosa ti ha fatto quel bamboccio? >>, << Ti ho già detto di non chiamarlo così e poi non sono diversa, ora vivo con mio padre e mi piace stare la, sono solamente più serena >>, << Non puoi andartene di nuovo >> dice quasi minaccioso, << Io invece vado >>. Il taxi arriva e Jorge carica le valige, per fortuna che resta calmo ma so già che se Carlos fa un passo falso succederà il finimondo, notavo Jorge osservarci con la coda dell’occhio. Salgo nel taxi e Carlos mi guarda e quando parte lui rimane lì a guardarci andare via. << Stai bene? >> domanda Jorge, << Certo, sono abituata a lui, è sempre stato così >> dico, << Davvero? Come facevi a sopportarlo? >>. Sull’aereo decido di domandare a Jorge di Carlos, << Mi spieghi perché lui c’è l’ha su con te? >> domando, << Ah… cose da bambini, io ero il capo del mio gruppo e lui del suo, solo che io ero molto più bravo di lui, ci sfidavamo in giochi stupidi. Litigavamo spesso, era uno sciocco anche da ragazzino, si credeva il più forte, tirava i capelli alle bambine, lanciava i sassi ai bambini e io ero quello che li aiutava >> ridacchia lui, << Jorge il salvatore >> dico io ridendo, << Si sono un eroe >> ride lui, << Non esagerare >> borbotto. Più mi allontanavo dal Messico e mi avvicinavo all’Argentina più mi sentivo bene, più mi sentivo leggera e senza pensieri. La solitudine andava via piano piano, e devo dire che forse la presenza di Jorge in casa mia ha alleviato un po’ la mia tristezza di stare la, perché lui mi ricordava casa, era come se avessi preso una parte della mia vita tranquilla in Argentina e l’avessi portata in Messico. A parte i litigi, le incomprensioni, le insinuazioni devo dire che sono stati quattro giorni veloci, sono passati in fretta. Ora sto tornando a casa. Quando atterriamo andiamo al deposito delle macchine e prendiamo la nostra, << Finalmente a casa >> dico sedendomi sul sedile, << Sei contenta? >> domanda Jorge, << Non sai quanto, tu preparati perché Fran ti farà un sacco di domande >> dico ridacchiando, << Ah, sì lo so >> e fa una faccia buffa. Sulla soglia di casa ci stanno aspettando Lodo, Fran e Machi, << Eccovi >> urla la bionda abbracciandoci, << Allora come è andata? >> chiede lei, << Jorge che hai fatto? >> domanda Fran avvicinandosi a Jorge per guardargli il labbro, << Un piccolo incidente >> borbotta Jorge e Fran guarda me, << Non sono stata io >> dico alzando le mani, << Avrei giurato di si >>, Lodo non ha raccontato a nessuno di Carlos, sa che non mi piace molto che la mia vita venga spifferata in giro anche se non me la sarei presa comunque se l’avesse detto. << Se ci fate entrare in casa forse Martina ve lo può raccontare >> parla Jorge e tutti entriamo. Saluto mio padre con un gran abbraccio, << Tesoro, sei stata via solo quattro giorni >> dice mentre lo stritolo, << Lo so >> rispondo senza lasciare la presa, mi mancava, mi mancava stare qua. Abbraccio anche Clara che mi saluta affettuosamente, e poi anche lei domanda a Jorge cosa è successo alla sua faccia. Quando siamo in salotto e racconto Fran mi guarda come se fosse arrabbiato, << Si può sapere che gente frequentavi in Messico? >> chiede, io guardo male Fran, << Senti è stato un errore, ho litigato con mamma, sono uscita di casa, Jorge mi ha inseguito, lui ci ha visto insieme e ha pensato che fosse il mio ragazzo e gli ha dato un pugno quando mi ha difesa dai suoi insulti tutto qua >>, << Wow. Che storia >> dice Mechi << volevo esserci >> tutti ci giriamo verso di lei che fa spallucce, << Tutto Qua? >> dice Fran sconvolto, << Ha quasi distrutto il perfetto visino del mio migliore amico >> blatera e noi tutti ci mettiamo a ridere, mi mancavano queste cose, ridere di gusto con loro, sentirmi tranquilla e rilassata, avere in parte le persone che adoro di più al mondo, anche se non tutti sono presenti, ormai sono entrati nella mia vita e me l’anno sconvolta, il loro modo di essere, il loro modo di trattarmi mi fa stare bene, anche se rimango delle mie idee, loro portano la luce nella mia vita.

 P.s: Ciao a tutti, spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto. Volevo anche ringraziarvi di tutto, a chi commenta e mi esprime le sue idee, non avrei mai pensato che qualcuno potesse commentare le mie storie, è iniziato tutto come un "gioco" per me, mi avrebbe resa felice anche solo che qualcuno leggesse le mie storie. So di non essere una scrittrice, non lo sono mai stata, e tutti i vostri commenti positivi mi danno gioia. Grazie anche a chi solo legge perchè il pensiero che continuate a farlo mi da soddisfazione. Grazie di cuore a tutti\e davvero, ognuno di voi è speciale a modo suo. Volevo ricordarvelo, non smettete mai di leggere e di emozionarvi, tante storie, tanti libri ogni volta vi danno qualcosa, costruiscono il vostro modo di vedere e di pensare, leggete sempre perchè chi legge ha sempre qualcosa in più. Io ritorno giovedì. Un abbraccio.

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Capitolo 18
*** Ritorno Alla Normalità. ***


Ritorno Alla Normalità.
 
Mi sono svegliata presto, sono in cucina e sto preparando la tavola per la colazione, non vedo l’ora di tornare allo studio, mi mancava, mi mancava stare la con i miei amici a fare ciò che mi piace realmente. Indosso un paio di Jeans a vita alta strappati, una magliettina corta bianca e le Nike nere, sto facendo avanti e indietro dalla cucina al tavolo per sistemare le cose. La mia casa, per fortuna siamo tornati, per fortuna sono ancora qua a vivere la vita che voglio io, mia made, la nonna di Jorge e Carlos ormai sono lontani, niente problemi, niente insinuazioni, niente di niente, sono lontana da tutto ciò, sono tornata nel mio mondo. Qualcuno entra in cucina e mi volto, vedo Jorge che ha ancora il labbro tagliato ma il gonfiore se ne sta andando. << Come va? >> chiedo appoggiandomi all’isola della cucina mentre lui prende la brocca del caffè e la mette in tavola, << Bene Tinita non preoccuparti >> risponde lui facendomi un sorriso. Tutti gl’altri uno alla volta arrivano in cucina. << Le ragazze ti faranno un sacco di domande in accademia >> ridacchia Fran quando stiamo facendo tutti colazione << Ti odieranno tutte quando sapranno che è colpa tua se il suo faccino è ridotto così >> dice poi guardando me, << Non è colpa sua >> esclama Jorge, << Già non è colpa mia >> dico io guardando Fran, << Lo so, lo so però per loro lo sarà, Jorge ha difeso te >>, << Oh Fran smettila >> dice Lodo << Non farla preoccupare e se le ragazze hanno qualcosa da dire a Martina solo perché Jorge la difesa se la vedranno con me >> continua la mora, << A beh allora Tini puoi stare tranquilla se c’è Lodo vicino a te non si avvicineranno mai >> ride Fran che scatena una risata generale, << Già ho cresciuto una figlia tosta >> dice Clara mentre anche lei ridacchia. Non so descrivere quanto mi renda serena e tranquilla essere qua, con loro. Una sensazione di benessere mi avvolge, ridere, parlare, essere se stessi, ecco cosa mi piace, ecco perché qua sto bene, c’è quasi sempre questa atmosfera di serenità e… amore. Vederli ridere, abbracciarsi continuamente, vederli volersi bene, mi dà una sensazione positiva. Siamo in macchina, io sono seduta dietro con Lodo che mi sta raccontando che secondo lei tra Pablo e Angie ci sia del tenero, << Lo credi davvero? >> le domando, << Si, secondo me sì. Si guadano sempre con quegl’occhi teneri >>, << Lodo per te si amano tutti, vedi l’amore anche quando non c’è >> le dice Fran voltandosi per guardarla, Lodo fa spallucce << Comunque per me è così >> blatera lei, quando sposto lo sguardo noto dallo specchietto retrovisore che Jorge mi guarda, ma velocemente lo distolgo facendo finta di nulla, << Per fortuna che ci sono io che credo sempre nell’amore >>, << Si Lodo ma non puoi obbligare due persone a stare insieme solo perché le vedi innamorate >> continua Fran, << Perché no, se due persone si amano perché non stare insieme? >>, << Perché non è sempre facile >> le dico io e cala il silenzio, tutti mi stanno guardando << Si, insomma due persone possono anche amarsi ma in mezzo ci sono tante altre cose Lodo >> lei mi guarda e poi fa un viso confuso, << Cosa ne vuoi sapere tu? >> dice con una viso buffo << Non vuoi neanche che un ragazzo ti si avvicini >>, << Però ha ragione Tini >> continua Jorge, << Smettila di difendere sempre mia sorella >> lo guarda Fran a occhi socchiusi << Mi nascondete qualcosa voi due? >>, << Cosa? NO >> diciamo all’unisono io e Jorge. << Ok smettiamola di parlare di queste cose >> dico io prima che diventi una guerra, << Si forse è meglio >> blatera Fran. << Comunque resta il fatto che tra Pablo e Angie c'è qualcosa e vedrete che ho ragione >> continua Lodo che poi guarda fuori dal finestrino.
 
Quando siamo in accademia respiro aria di libertà. Mentre percorriamo il vialetto vedo molte ragazze, la maggior parte, che ci passano affianco guardare Jorge e fare un’espressione dispiaciuta, mi domando come facciano le ragazze che non lo conoscono a dispiacersi così, non riesco proprio a capirle. Ad un certo punto una ragazza si para davanti a lui, << Cosa ti è successo? >> le chiede lei e tutti noi ci fermiamo ad ascoltarla, << Niente di importante >> risponde tranquillo Jorge. La ragazza rimane in silenzio per un po’ e poi posa gl’occhi su di me, << E’ colpa tua vero? >> dice indicandomi, << Cosa? Ma ti conosco? >> le chiedo, << Non fare la dura con me, non ho paura. Come hai potuto fargli del male, sicuramente è per colpa tua che è così, da quando ci sei tu… >>, la ragazza si avvicina piano a me, ma in un batter d’occhio Jorge mi si mette davanti, << Lasciala in pace >> dice lui, << Già e non ti conviene metterti contro di lei >> blatera Lodo. La ragazza scruta Jorge << Ma cosa ti è successo? >> le domanda << Stai sempre intorno a questa perdente >>, << Mia sorella non è una perdente >> negl’occhi di Fran riesco a scorgere una luce di rabbia, << Calmati Fran >> gli dice Jorge << E tu... >> torna poi a parlare con la ragazza << Non dovresti dire queste cose, non sai nulla di lei e nemmeno di quello che mi è successo, non puoi incolpare qualcuno a caso solo perché io ti piaccio e vuoi farmi vedere che mi difendi >> Jorge fa spallucce, la ragazza rimane senza parole e senza dire nulla ci sorpassa e se ne va. << Ok questo era il mio posto preferito e ora è diventato il mio incubo? >> dico guardando Lodo, << Oh non ti preoccupare >> mi sorride Lodo << Hai rovinato la faccia a Jorge e le sue “ Fan “ faranno di tutto per farsi notare da lui e tu… beh tu Martina sei la loro minaccia e non perché stai con Jorge, solo che abiti con lui, passi il tempo con lui cose che le altre non possono fare >>, << Anche tu, Alba Cande e Mechi passate del tempo con Jorge >> blatero io, << Si ma noi abbiamo già i ragazzi e siamo sempre stati insieme come gruppo, tu sei l’ultima arrivata, la ragazza che vive sotto lo stesso tetto di Jorge, brava, bella, tosta e single >>, << Quindi mi stai dicendo che quelle stupide ragazzine innamorate di Jorge mi odiano? >>, << Abbastanza, odiano anche me quelle a cui piace Diego >>, << Sono tutte stupidate, cioè odiano le persone perché sono innamorate di qualcuno? >>, << Martina lascia perdere >> dice Jorge e quando lo guardo vedo che mi sta fissando dritto negl’occhi << Non ne vale la pena prendersela per queste cose >>, infondo sapevo che non voleva che trovassi l’amore ancora più stupido di quello che già pensavo, non voleva che ascoltassi Lodo, mi avrebbe fatto credere ancora meno nell’amore e lui non voleva. << Ora andiamo a lezione >> dice Jorge ricominciando a camminare. Non posso fare a meno di pensare che alcune ragazze di questo posto mi odino solo perché mi vedono in giro con Jorge, solo per l’amore che provano per lui, non mi conoscono eppure riescono ad odiarmi, l’amore ancora una volta mi si ritorce contro, come sempre, è come se tutta la mia vita fosse concentrata sul farmi vedere quanto l’amore sia distruttivo e stupido. Quando arriviamo a lezione con Pablo lui mi sorride, << Eccovi, siete tornati! >> esclama lui, lo vedo osservare Jorge e il suo labbro ma non gli chiede nulla, si limita a fare un sorrisino, << Allora Martina? Sei pronta a ricominciare? >> domanda, << Certo, sempre >> dico sorridendo, << Bene allora vai sul palco e cantaci “Soy Mi Mejor Momento “>> dice e io annuisco. Quando metto un piede sul palco già mi trasformo, dentro di me ritorna quel energia positiva che in questi giorni mi è mancata, impugno la chitarra e ho come la pelle d’oca, mi scappa anche un piccolo sorriso. Inizio a suonare, è una cosa così naturale e semplice per me che non mi accorgo neanche che tutti si sono seduti in terra davanti al palco ad ascoltarmi. Una liberazione da tutti i momenti negativi, mi sento forte, potente, mi sembra ti poter volare e forse lo sto facendo con la mia anima. Le mie mani scivolano così delicatamente sulle corde della chitarra, la mia voce acquista potenza anche se rimane una melodia leggera e dolce. Un applauso sonoro mi fa tornare con i piedi per terra, sorrido un po’ imbarazzata, << E’ sorprendente quanto tu migliori ogni volta, sei già molto brava eppure continui a sorprendermi >> dice Pablo che sembra davvero stupito anche se la canzone l’ha sentita molte altre volte. Dopo le prime ore di lezione già sono ritornata come nuova, io e le ragazze siamo al bar mentre i ragazzi sono ad allenarsi per la loro coreografia. << Allora raccontaci del viaggio >> sorride Cande, << E’ andato abbastanza bene, a parte beh lo sapete >> dico io, << Si lo sappiamo, che stronzo il tuo ex >> dice Alba, << E voi? >> chiedo io siccome non ho ancora avuto l’occasione di poter domandare alle mie amiche come vanno le loro vite amorose, << Loro niente Tini >> a rispondere è Mechi, << Già >> conferma Cande. Dopo la lezione individuale con Angie vado a quella con Beto, << Permesso >> dico, vedo Beto sbucare dietro agli strumenti mentre raccoglie qualcosa che avrà fatto cadere, << Ah eccoti Martina >> dice l’insegnate che mi sorride << Mi puoi scusare un attimo, devo portare questi spartiti a Angie >> continua lui sparendo oltre la porta. Mi sistemo dietro la tastiera e noto che c’è uno spartito, più lo guardo più mi ricorda qualcosa, poi nella mia mente una melodia famigliare inizia a suonare. E’ la melodia che Jorge suonava quel giorno, quella melodia bellissima e mi ricordo che la suonava ma non aveva le parole, deve essere venuto qua a provarla e deve aver dimenticato lo spartito. Mi guardo un po’ intorno e poi prendo lo spartito e lo infilo nella mia borsa, devo fare qualcosa per lui, si è preso un pugno per me e l’unico modo che ho per ringraziarlo è trovare delle parole per questa canzone.

Sto camminando nel giardino dello studio dopo la lezione con Beto, ho lo spartito di Jorge in borsa e ora un po’ mi pento di averlo preso senza chiedergli il permesso. Noto una ragazza dai capelli rossi seduta sotto un albero con la testa tra le gambe. << Cande >> pronuncio il suo nome delicatamente e lei alza lo sguardo, << Ehi Ciao Tini >> dice lei con un sorrisino poco convincente. La guardo e mi siedo in parte a lei, << Che hai? >>, Cande fa spallucce e appoggia la sua testa alle ginocchia strette in grembo mentre guarda tutte le perone presenti nel giardino, << Ehi, Cande >> dico tristemente << Non dovresti stare così >>, << E come dovrei stare? Non sono stata capace di prendermi Ruggero e se ormai fosse troppo tardi? >>, << Non è mai troppo tardi Cande >> le dico io << Tu sei forte solo che non hai fiducia in te quando dovresti averne. Ti meriti di stare bene con Ruggero devi solo capirlo >>, << Davvero credi che mi meriti di stare con un ragazzo del genere? O lo dici solo per consolarmi? >>, << Ascoltami bene, tu sei una ragazza fantastica, sei divertente, intelligente, anche un po’ pazza ma è una bellissima cosa, tu sei molto profonda e sei semplicemente semplice. Io ti adoro perché stai sempre con i piedi per terra, sei quella più riflessiva, quella che ha tanto da dare e fidati che anche lui pensa lo stesso di te >>, Cande ha gl’occhi lucidi << Io invece non credo di essere così… speciale come dici tu >>, << Ecco vedi, l’unico tuo difetto è che non credi in te quando invece dovresti farlo, perché non ci credi Cande? Perché non credi di meritarti di essere felice? >>, << Perché ho fatto tanti errori nella mia vita >>, << Tutti li fanno Cande, tutti sbagliamo nessuno escluso e non devi smettere di credere in te per questo >>. Lei fissa nel vuoto, come se stesse pensando, come se gli avessi mostrato l’uscita dal suo problema, lei crede di essere l’unica al mondo a sbagliare quando in realtà tutti lo fanno, perché è naturale, è umano. Il resto delle ragazze ci raggiunge, << State bene? >> chiede Mechi vedendoci silenziose, << Grazie >> dice Cande girandosi a guardarmi, io le sorrido e Mechi fa una faccia confusa seguita da Lodo e Alba, << Aveva bisogno di un po’ di conforto >> dico guardandole. Ci mettiamo li tutte insieme a chiacchierare, << Certo che oggi ti fulminano tutte con lo sguardo >> mi dice Alba guardandomi, << Io cosa ci posso fare se sono stupide? >> chiedo e Lodo ridacchia sonoramente, << E questi quattro giorni con Jorge non ti hanno fatto cedere un po’? >> domanda Mechi maliziosa, << No >> rispondo in modo secco e deciso ma lei continua a guardarmi con quegl’occhi maliziosi, << Mechi smettila >> dico, << Su dai, sareste carini insieme e forse tu potresti uscire dalla tua corazza >>, Lodo guarda Mechi in un modo un po’ strano, << Non dire certe cose Mechi, se ti sente Fran ti stacca la testa… a morsi >> dice la mora guardando la bionda, << Perché tu vorresti farmi credere che non sono carini insieme? >> chiede la bionda, << Basta >> dice Lodo << A Tini non va che gli si dicano certe cose >> continua, << E perché tu non vuoi che le senta? >>. Vedo Lodo fare una strana espressione ma poi la mia attenzione si punta su Cande che sta fissando un punto con gl’occhi spalancati, quando alzo lo sguardo non tanto lontano Ruggero sta parlando con una ragazza e lei gli sta sorridendo, gli poggia una mano sul braccio e chiaramente gli sta facendo gl’occhi a cuoricino. << Cande >> la chiamo lentamente e tutte la guardiamo, lei si volta e mi guarda, << Hai ragione… io… io me lo merito di essere felice >> la guardo confusa e poi si alza. A grandi passi va verso Ruggero, tutte noi ci guardiamo stupite domandandoci cosa Cande stia facendo. Ruggero non la vede arrivare e quando lei lo chiama picchiettandogli sulla spalla lui si volta e la guarda, senza dire una parola, la guarda solo negl’occhi e in quel momento è come se riuscissi a vedere e sentire nell’aria l’amore. << Scusa se ci ho messo tanto >> borbotta Cande, fa un passo in avanti e poggia le sue labbra su quelle di Ruggero, lui rimane immobile come se fosse appena stato colpito da un fulmine, non ha ancora capito cosa sta succedendo, ma poi lentamente lo vedo rilassarsi, appoggia le sue mani sulla schiena di Cande stringendola a se, come se non volesse mai lasciarla andare, come se fosse un sogno, la accarezza dolcemente come se non credesse che fosse reale, che lei fosse lì ad esprimere tutto il suo amore per lui. Cande fa un passo indietro e sorride un po’ in imbarazzo, Ruggero risponde al suo sorriso << Ti avrei aspettato per tutta la vita >>.
 
Siamo un po’ sotto shock, Lodo e Mechi si guardano senza parole, mentre Alba ha gl’occhi lucidi e una lacrima le scende sul viso, << Siamo rimaste io e te >> le dico con un sorriso e afferrandogli la mano, lei mi fa un piccolo sorrisino e poi torna a guardare Cande e Ruggero, quest’ultimo ha afferrato Cande e la sta facendo volteggiare in aria dalla felicità. << Wow >> la voce di Diego mi fa voltare e dietro di noi ci sono i ragazzi che a quanto pare hanno visto la scena, << Era ora >> esclama Facu che viene fulminato dallo sguardo di tutte noi, Alba non riesce a guardarlo mentre lui fissa i due nuovi piccioncini che si sorridono e si scambiano teneri baci. I ragazzi si siedono con noi, Diego si siede dietro a Lodo in modo che lei si appoggi a lui mentre si coccola fra le sue braccia, mentre Fran si siede in parte a Mechi e gli dà un bacio delicato sulle labbra. Cande e Ruggero si prendono mano nella mano e iniziano a camminare, << Sei contenta? >> domanda Jorge mentre guardo i due allontanarsi, << Abbastanza, più che altro sono contenta che Cande abbia creduto in se >> faccio spallucce e poi guardo Jorge, volevo dirgli di aver trovato il suo spartito e che avrei provato a scrivere delle parole ma non ne avevo il coraggio, non sapevo se si sarebbe arrabbiato o se gli avrebbe fatto piacere. Mio fratello e Mechi si alzano, << Noi andiamo a mangiarci un gelato >> dicono, << Già e io devo andare a finire la nuova base per la nuova canzone che vuole fare Jorge >> parla Facu alzandosi da terra, << Nuova canzone? >> domando io guardando Jorge, << Già, ho trovato l’ispirazione per una nuova canzone per la band >> sorride lui. Quando se ne vanno, rimaniamo in cinque e ci mettiamo a chiacchierare e come sempre Lodo inizia a impicciarsi, << Allora non mi avete ancora raccontato molto del vostro viaggio >> dice con un sorrisino, << Già voglio anche io sapere come è andata >> esclama Diego che tiene corda alla sua amata. << A Parte qualche inconveniente >> dico indicando la faccia di Jorge << Tutto bene >>, << Vogliamo sapere di più, questo lo sapevamo di già >> esclama Lodo e Alba annuisce con il capo, << Non è successo un gran che! >> blatero io, << Già, a parte mia nonna che voleva che ci provassi con Martina >> esclama Jorge e io lo guardo imbronciata, non volevo che lo sapessero è imbarazzante, Lodo ridacchia << Grace voleva che tu ci provassi con Martina? Quella donna è troppo avanti >>, << Forse è meglio che non lo diciate a Fran >> dice Alba guardandoci uno a uno, << Si è meglio >> diciamo tutti insieme all’unisono e ci mettiamo a ridere, per la prima volta non mi dà fastidio essere punzecchiata su Jorge, perché ormai dopo quei quattro giorni ho capito che era l’unico ad essere più vicino a me come persona, che non devo farmi dei problemi se i miei amici scherzavano su di noi, perché infondo sono solo battute, loro sanno com’è la situazione, all’inizio non mi piaceva parlare di me e Jorge, sul nostro rapporto e su come Fran reagiva, ora ci rido su perché sono cose normali tra amici prendersi in giro, guardo Jorge mentre ridiamo e gli sorrido. Io non volevo che venisse con me in Messico ma ho dovuto ricredermi, senza di lui sarebbe stato peggio e invece lui era presente, mi consolava, mi faceva ridere, mi faceva arrabbiare e mi sfogavo, perché era l’unico in quel momento, in quella situazione che riusciva a capirmi, che mi ricordava casa. Quando torniamo a casa trovo mio padre in giardino che sta cucinando la carne al Barbecue, << Stasera una bella grigliata tutti insieme >> dice dandomi un bacio sulla guancia, << Alejandro >> lo saluta Jorge e mio padre alza la mano per farsi dare il cinque, << Io amo mangiare le grigliate >> lo abbraccia Lodo, << Eccoli i miei quattro ragazzi preferiti >> dice mio padre sorridendoci << Ovviamente invitante anche gl’altri >> continua sorridendo. << Mechi doveva già venire qua a cena >> esclama Fran, mio padre si volta verso di me << Menomale che quella ragazza esiste >> e poi inizia a ridacchiare << Almeno tiene a bada Fran e nessuno meglio di Mechi può farlo, dovremmo ringraziare il cielo per avercela portata >> mi dice e tutti ci mettiamo a ridere. Clara esce in giardino con in mano un vassoio di bibite fresche, << Bentornati ragazzi >> sorride lei, appoggia il vassoio e si mette di fianco a me mettendomi un braccio intorno alle spalle e stringendomi a se. Non so descrivere quanto sia bello essere qua, circondata da persone stupende, non sentirmi sola. Guardo ognuno di loro e ognuno di loro mi dà qualcosa di positivo, qualcosa che mi fa sempre dubitare del mio modo di vivere. Jorge mi guarda, è come se stesse capendo i miei pensieri, come se captasse la mia felicità, abbasso lo sguardo perché ancora una volta ho sentito i suoi occhi scavare nei miei. Mi domando come faccia sempre a capire come mi sento, a cosa sto pensando.

P.S: Ciao a tutti\e, eccovi un nuovo capitolo, spero vi piaccia... Tini e Jorge si avvicinano sempre di più, cosa accadrà? Tini si lascerà andare o no? Grazie a tutti davvero, al prossimo capitolo che sarà domenica! Un abbraccio a tutti!

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Capitolo 19
*** Un Ragazzo Misterioso. ***


Un Ragazzo Misterioso.
 
Io, Lodo e Cande siamo nella mia camera a chiacchierare mentre aspettiamo le altre due, questa sera ci sarà una serata solo ragazze, ma oggi pomeriggio ci dedicheremo a scrivere la nostra canzone. Guardo Cande felice e spensierata, << Sei felice da far schifo! >> esclama Lodo che la guarda mentre la rossa ha un sorriso a trentadue denti, << Cosa ci vuoi fare è l’amore >> risponde lei con occhi sognanti gettandosi sul letto senza smettere di sorridere, << Allora tra voi va tutto bene! >> le dico, << Si benissimo, sono stata una stupida ad aspettare così tanto >> parla Cande, << Già potevi accorgertene prima che gli piacevi e che ti piaceva >> la rimprovera Lodo. Cande si mette a sedere e guarda Lodo con uno sguardo di sfida << Senti chi parla >> le dice, << Cosa intendi? >> la mora incrocia le braccia al petto, << Ti devo ricordare di quanto tu rifiutavi di credere che piacevi a Diego >>, << E’ diverso >> risponde la mora a tono. << Perché cosa è successo? >> domando io incuriosita, << Nulla di che >> risponde Lodo che ancora ha un viso intimorito, << Diego ci ha provato con Lodo per un anno intero senza che lei se ne accorgesse >> esclama Cande. Mechi e Alba entrano sorridenti dalla porta << Scusate il ritardo ma ho visto un paio di scarpe e mi sono dovuta fermare per comprarle >>, noi tutte siamo in silenzio, << State bene? >> chiede Alba, << Stavamo raccontando a Martina come Lodo non si accorgeva che Diego gli faceva le avances >> dice Cande senza distogliere lo sguardo da Lodo. Io rimango basita da questo confronto, le mie amiche sono fuori di testa ma mi premeva sapere come Diego ha conquistato Lodo, << Come quella volta che gli ha regalato i fiori e lei pensava che glieli avesse regalati per il suo spettacolo allo studio? >> ridacchia Mechi, << O come quando gli ha regalato una collanina e lei disse che gliel’aveva regalata per il suo onomastico >> esclama Cande, io non riesco a stare seria e mi metto a ridere, << Già per non parlare di tutte quelle volte che gli abbiamo chiesto se gli piacesse Diego e lei rispondeva sempre di no, ma ora lo ama alla follia >> dice Alba, << Ok avete vinto voi, ci ho messo un po’ a capirlo >> blatera Lodo che sembra offesa ma poi si vede che non riesce a trattenere una risata. << Dai scriviamo questa benedetta canzone che stasera usciamo >> dico io e tutte ci sediamo in terra un po’ sparse qua e là per la stanza e iniziamo a comporre. Dopo un oretta qualcuno bussa alla porta, io mi avvicino per aprirla e i ragazzi fanno capolino nella stanza con dei vassoi in mano, << Uno spuntino per le nostre ragazze >> sorride Ruggero avvicinandosi a Cande, ormai possono esprimere tutto il loro amore verso l’altro senza problemi e non si risparmiano più. Fran si avvicina a Mechi, << Siccome fra poco è il tuo compleanno questa è per te >> Fran da dietro la schiena tira fuori una rosa rossa, il fiore preferito da Mechi infondo la rispecchia molto, lei lo abbraccia e gli dà un dolce bacio. << Siete venuti a disturbare il nostro lavoro? >> domanda Lodo, << Oh tesoro rilassati un po’ >> esclama Diego che la cinge per i fianchi e le sorride << Volevamo solo farvi un sorpresa e nutrirvi >> ridacchia lui. Io mi volto e noto che sui vassoi portati in camera ci sono dolci di ogni tipo, dalle ciambelle ai muffin, mi viene l’acquolina in bocca solo a guardarli. << Su prendine una so che non vedi l’ora di mangiarli >> sento dire vicino al mio orecchio, io mi volto velocemente e incontro gl’occhi di Jorge, vedo Fran con la coda dell’occhio concentrato su Mechi e quindi non nota quanto Jorge sia vicino a me in questo momento. Mi schiarisco la voce e distolgo lo sguardo << Ovvio che ne mangerò una >> dico un po’ nervosa e afferro una ciambella al cioccolato per non dover affrontare il suo sguardo, non so cosa abbia in mente, però ho imparato a prendere più alla leggera i giochetti maliziosi di Jorge e potrei giocarci anche io con lui, sarebbe una distrazione, per divertirsi a prenderlo in giro come lui fa con me, ma il nostro rapporto non cambierà anche se, senza volerlo, ha scoperto un po’ di cose su di me, anche se mi conosce meglio non posso e non voglio aprirmi con lui. << Sei strana >> dice lui poi guardandomi << Qualcosa ti turba? >> domanda, << No, nulla stavo pensando al testo della canzone che stiamo scrivendo, tutto qua >>, dico addentando la mia ciambella. Alba si avvicina a noi, << Dov’è Facu? >> domanda, da tutti quei pensieri non mi sono accorta che Facu non c’è, << Non so! Aveva da fare credo >> le risponde Jorge e lei si incupisce, << Sarà con quella ragazza >> borbotta sottovoce la ricciola, Jorge le poggia una mano sulla spalla << Non devi stare così >> le dice << Lui lo sa che tu sei speciale >>, Alba alza lo sguardo e fissa Jorge con gl’occhi lucidi, << Non credo >> le dice lei, << Io invece credo proprio di sì, altrimenti non si spiegherebbe perché continui a dire che tu sei la cantante migliore del mondo >>, lei rimane sbalordita e Jorge le sorride << Che rimanga un segreto fra noi >> dice facendogli l’occhiolino.

<< Stasera fate le brave >> esclama Fran guardando soprattutto me e Mechi, << Stai tranquillo tesoro, balleremo con un sacco di ragazzi e ci scateneremo >> ribatte Mechi guardandolo storto << Certo che faremo le brave, al massimo cercheremo un ragazzo per Tini >>, << Cosa? >> esclama Fran << Non provateci neanche >>, << Smamma >> gli dice la bionda spingendolo fuori dalla mia stanza, << Già dobbiamo prepararci >> esclamo io. Mentre Mechi chiude la porta Fran blatera e si agita << Vi controllerò >> lo sento dire quando la porta viene chiusa, la bionda scuote il capo << Ci conviene fare le brave >> esclama poi guardandoci. << Tini mi presti la tutina arancio che ho provato qua l’altra volta? >> domanda Alba, << Sicuro >> le rispondo << Con quella stai benissimo >>. Sono la prima a finire di prepararmi, << Facile per te che sei perfetta >> esclama Cande mentre si trucca, indossa un vestito bianco a tubino con le maniche a tre quarti e ha i capelli rossi e selvaggi, << Io non sono perfetta >> esclamo, << Stai zitta Martina >> dice Lodo che mi guarda male nel suo vestito blu scuro con la gonna a ruota << Non so che scarpe mettermi >> si porta le mani al viso la mora. Mechi sta lisciando i capelli a Alba << Sono una tortura >> dice Mechi guardando Alba attraverso lo specchio, la bionda deve ancora truccarsi, si è fatta una treccia e ha indosso un abito rosso senza spalline, che scende allargandosi. << Ok io vado un attimo a cercare papà >> dico, non riuscivo a stare lì ad ascoltare che hanno difetti di qua e di là quando in realtà sono perfette così come sono. Sono in corridoio sovrappensiero, cammino svelta anche con le mie scarpe a stivaletto nere con il plateau alto quando sbatto contro qualcuno, << Ahi >> dico sbilanciandomi all’indietro ma quel qualcuno mi afferra per le braccia per non farmi cadere, << Stai attenta a dove vai Tinita >> vedo Jorge zittirsi dopo qualche secondo mentre mi guarda bene. << Wow >> dice << S-stai davvero bene così >>, io lo guardo male << Grazie >> rispondo confusa. Indosso un abitino nero con le maniche a tre quarti e lo scollo a barchetta, è corto e sul fondo si allarga restando morbido, mi slancia e so che mi rende sexy. I miei capelli sono raccolti in uno chignon alto un po’ spettinato mentre le mie labbra sono di un rosso fuoco. Jorge non parla e io continuo a guardarlo, gli passo una mano davanti al viso per vedere se reagisce e scoppio a ridere, << Lo so Jorge che sono bella >> dico scherzando facendo le pose da diva, lui scuote la testa << Non fare così Tinita >>, << Oh il piccolo Jorge non ha controllo su di se >> dico ridacchiando, sto prendendo tutto più alla leggera, ho imparato che scherzare un po’ non fa male, anzi mi scarica dalla tensione, << Sei fai così il controllo lo perdo >> dice serio ma con una nota di ironia, io lo guardo e smetto di ridere, rimango un po’ stupita. << Che fate voi due? >> sento qualcuno dire e vedo Fran infondo al corridoio. << Nulla >> risponde nervoso Jorge << Ci siamo incontrati per caso >>, << Già stavo cercando di vedere se ero abbastanza sexy per un ragazzo punzecchiando Jorge >> dico seria guardando Fran che rimane a bocca aperta e insieme a lui anche Jorge. Io li guardo per qualche secondo, << Quanto siete scemi >> dico sparendo giù per le scale e lasciando li quei due idioti alle loro stupide convinzioni, << Non diceva sul serio? >> sento la voce di Fran dire mentre scendo dalle scale, << No Fran >> gli risponde Jorge. Quando ritorno nella mia camera finalmente le ragazze sono quasi pronte, manca solo Mechi che si stava sistemando il trucco, << Ok sono pronta >> dice sorridendoci. Prendo la mia borsetta nera a tracolla e tutte insieme ci dirigiamo giù in salotto dove la mamma di Lodo ci fa un gran sorriso, << Siete a dir poco stupende >> esclama lei, << Già concordo >> sorride Mechi, << Mi raccomando state attente e per qualsiasi cosa chiamate anche Fran e Jorge se è necessario >>, << Stasera niente ragazzi >> esclama Alba, << Ok allora chiamate me >> sorride Clara. Appena usciamo dalla porta di casa tutti i ragazzi sono lì fuori intorno all’auto di Mechi e appena avvertono la nostra presenza si girano a guardarci. << Avevate detto che non ci avreste importunate stasera >> esclama Lodo, << Difatti, siamo solo venuti a salutarvi e poi volevo vedere quanto è bella la mia ragazza >> le risponde Diego e lei in un secondo si scioglie, << Fai la brava che tu sei solo mia >> continua lui. Fran mi guarda e senza che lui dica niente, << Si faccio la brava Fran >> dico mentre mi guarda e lo lascio a salutare Mechi. << Spero che tu dica la verità >> mi dice Jorge che è appoggiato all’auto di Mechi, << Su cosa? >> domando, << Che farai la brava >>, << Non ti ci mettere anche tu >> esclamo minacciandolo con un dito e poi gli sorrido << Non ti devi preoccupare, so badare a me stessa >>.

Entriamo in un locale stupendo, è tutto bianco e moderno, con luci al neon, tavoli luminosi, è composto da una pista da ballo enorme, un parte con tavoli e sedie e un bancone lunghissimo, molto elegante e chic come posto, è pieno di ragazzi e ragazze, alcuni già in pista altri che chiacchierano seduti ai divanetti o in piedi sparsi per il locale. << Prendiamo un drink >> dice Alba che ha quanto pare stasera ha deciso di darci dentro, sarà dovuto a quello che Jorge gli ha detto, ma l’avrei fatto anche io, mi intristisce vederla così, lei lo ama con tutto il cuore e si vede, mi chiedo come Facu non lo noti e come possa rifiutare una persona che tiene così tanto a lui. Quando arriviamo al bancone Mechi ordina cinque Mojito, << Cin Cin >> esclama la bionda alzando il bicchiere e tutte noi la seguiamo, << A una serata stupenda >> parla Cande. << Mi sa che hai già fatto colpo >> mi dice Lodo con un sorrisetto, mi volto e un gruppetto di tre ragazzi sta guardando verso di noi, anzi stanno guardando proprio me, il che mi mette in imbarazzo, << Stai tranquilla Tini >> dice Mechi, << No, non mi va che mi guardano così >> borbotto, << Non ti lamenti quando è Jorge a guardarti così >> ribatte la bionda, << Come scusa? Jorge non mi guarda così se no gli direi di non farlo >> faccio un bel sorso di Mojito e poi guardo la bionda, << Si cara che lo fa >>, << Ok basta >> si mette in mezzo Cande. << Voglio solo che si diverta e che si lasci un po’ andare >> dice Mechi facendo spallucce, << Tranquilla, ma a me non piace essere guardata così, so di avere un bel corpo, di essere bella io lo so e mi piace essere bella ma non mi va che mi vedano solo per la mia bellezza, quei ragazzi non mi conoscono eppure farebbero di tutto per baciarmi >> blatero io, << Hai ragione anche tu però >> continua Mechi. << Dai andiamo a divertirci >> esclama Alba, mi volto a guardare Lodo che non ha ancora detto una parola e noto che si è già scolata il suo drink, << Lodo vacci piano >> le dico, << Oh io voglio divertirmi >> borbotta lei e ci avviamo tutte verso la pista. Iniziamo a ballare tutte insieme, ci stiamo divertendo moltissimo, molta gente ci guarda anche perché siamo scatenate, noto un ragazzo che fissa verso di noi e non è la prima volta che lo vedo, un ragazzo dai capelli biondi scuri e gl’occhi grigi che sorride, richiamo l’attenzione delle ragazze ma quando gli faccio notare quel ragazzo strano che ci stava guardando lui non c’è più. Che strana cosa, vedevo quel ragazzo e poco dopo spariva, chi è? e cosa vuole? Perché ogni volta che lo vedo ci sta guardando? Quando iniziamo a sentire la stanchezza andiamo a sederci ad un tavolo e Alba va a prendere una bottiglia di vino per brindare un'altra volta. Cande stappa la bottiglia facendo saltare il tappo che finisce in testa ad un ragazzo lì in parte e ancora scorgo quel ragazzo guardarci. << Scusa >> borbotta Cande al ragazzo che si avvicina al tavolo, io guardo ancora verso quella persona misteriosa e qualcuno si schiarisce la voce. Il ragazzo appena colpito da Cande è in piedi in parte a me, << Ciao >> dice lui, << Ciao >> rispondo io facendo un sorriso tirato, << Io sono Peter >> sorride, << Martina >>. Guardo quel ragazzo dai capelli ramati e gl’occhi azzurri che ci sta provando con me, si nota da come mi guarda, << Ti va di ballare? >> chiede << Oppure di prendere un drink >>, << No davvero, non mi va, sono qui con le mie amiche >>, << Ah! >> dice lui un po’ incupito << Se cambi idea cercami >> dice allontanandosi da tutte noi mentre io lo guardo male. << Che strazio >> borbotto << Versami del vino >> dico a Cande, mi piace divertirmi con le ragazze ma queste cose non le sopporto, odio chi mi sta lì a fissare imbambolato per minuti come se fossi un oggetto di esposizione, odio quando puntano al dunque senza neanche prima conoscermi, conosceva a malapena il mio nome e voleva già strusciarsi contro di me o farmi ubriacare. << Certo che ne attiri di ragazzi >> mi dice Alba sorridendomi, << Non so se è una cosa che mi piace >>, << E’ ufficiale questa ragazza è pazza >> esclama Cande riferendosi a me, << Non è così bello >> borbotto io << Mi guardano come un animale da zoo o un oggetto da vetrina >>, << Ma almeno ti guardano >> dice Lodo. << Guardano anche voi >> esclamo io << Siete belle, divertenti e valete molto di più delle ragazze perfette, avete qualcosa da dare e avete qualcosa di umano, quindi smettetela di discriminarvi, siete stupende che vi piaccia o no è così >>. Tutte mi guardano, << Ha ragione >> dice Mechi << Noi siamo stupende e dobbiamo crederlo >>. Il ragazzo che continuava a guardarci sta arrivando al nostro tavolo, << Oh no, ne arriva un alto >> mi lamento io. << Salve signore >>, quando le ragazze guardano quel ragazzo rimangono senza parole, come stupite soprattutto Alba, sembra pietrificata, come se non respirasse. Il ragazzo sorride guardando Alba negl’occhi, è un ragazzo elegante e molto bello, sembra il ragazzo perfetto che ogni ragazza vorrebbe. << Chi è? >> mi avvicino a Mechi seduta in parte a me che guarda anche lei senza parole quel ragazzo, << E’ Kevin il ragazzo che ha fatto lasciare Facu e Alba >>.

Ora anche io sono a bocca aperta, insomma Facu è carino ma quel ragazzo era a dir poco spettacolare, ma so che ad Alba come a me non importa molto dell’aspetto fisico e sono sicura che Facu fosse migliore di quel ragazzo dalla bella apparenza, << Da quanto tempo! >> parla Kevin guardando Alba e poi guardando tutte noi, << Tu sei nuova! >> dice guardando me, << Esatto >> rispondo io, << Piacere Kevin >> si presenta allungando una mano, << Piacere Martina >> e rispondo alla stretta di mano un po’ imbarazzate. Non sapevo che dire, un brutto momento questo per comparire. << Allora Alba, Come stai? Cosa mi racconti? Facu sta bene? >> chiede guardandola negl’occhi, << E’- è tutto O-ok >> risponde Alba frastornata dalla situazione << I-io non sto più con Facu >> continua distogliendo lo sguardo, << Mi dispiace molto >> le dice lui << Possiamo parlare da soli? >> le chiede e lei acconsente con un cenno allontanandosi da noi. << Quello è il ragazzo che ha baciato Alba? >> dico con occhi spalancati ancora stupita, << Si, veniva in accademia fino all’anno scorso, ora sta scrivendo il suo primo album da solista ecco perché se ne è andato e prima di andarsene ha baciato Alba a sai cosa è successo >> spiega Mechi, << E’ un bel ragazzo >> dico io alzando le spalle, << Già bello, bravo, talentuoso ma non è Facu >> dice Cande, << Devi capire che per lei Facu è stato tutto, da quando è arrivata in accademia lui è stato la sua guida, il suo sole. Alba è sempre stata molto timida, molto buona, non riusciva mai a reagire alle cattiverie ma Facu la cambiava, la rendeva forte e invincibile, solo lui riusciva a renderla sicura, tu non li hai visti insieme loro due erano eccezionali >> mi spiega Lodo, << Poi è arrivato lui e ha fatto la corte ad Alba anche se lei non ci dava peso ma lui decise di fare di testa sua e la baciata così all'improvviso >>. Non riuscivo a pensare ad Alba e Facu insieme, non li ho mai visti, non li ho vissuti, non riesco a inquadrare la situazione perché non l’ho vissuta insieme a lei con le altre, ma se è così, se Facu è il suo sole ha fatto bene a non correre da Kevin appena si erano lasciati, perché a lei non importava, lei vuole solo il suo Facu.  Alba ritorna poco dopo, << Allora? >> le chiede Mechi, << Allora niente >> risponde lei << Io non starò con lui, non voglio lui e lo sa >> fa spallucce. Alba sembra più forte di prima, si vede che aspetterà per sempre che il suo Facu torni da lei, lei ci spera, lei lo sogna. Ecco cosa mi piace di lei, che non molla mai, che ci crede fino infondo, che piuttosto aspetterebbe una vita intera pur di riaverlo. << Cosa voleva da te? >> le domanda Lodo, << Solo sapere come stavo e che se volevo parlava lui con Facu, che farebbe ogni cosa per vedermi felice siccome è stato per colpa sua se Facu mi ha lasciato >>, << Wow >> esclamo io << Poetico il ragazzo >>, << Tu che gli hai risposto? >> chiede Cande, << Di no, non voglio che sia lui a convincere Facu che io non ho fatto nulla, deve crederlo da solo, voglio che arrivi a fidarsi di me da solo >> risponde Alba, << Si hai ragione, deve scoprirlo da solo >> le dico io prendendole una mano e stringendogliela << Fino ad allora ci siamo noi per te >>. Sono le quattro di mattina e Mechi lascia me e Lodo fuori casa, << Buonanotte >> dico a Lodo mentre si dirige verso le camere e io vado in cucina a prendere un bicchiere d’acqua. Sto ancora pensando ad Alba, ripongo il bicchiere nel lavandino, mi tolgo le scarpe perché ho mal di piedi e mi trascino al piano di sopra con esse in mano. << Avete fatto le ore piccole >> sento qualcuno dire e li appoggiato al muro in parte alla mia stanza c’è Jorge, << Si è un problema? Mi aspettavi in piedi? >> chiedo con un po’ di sarcasmo, << No, non proprio >> risponde Jorge con un sorrisino << Ma ho appena aiutato la tua amica a centrare la porta, volevo solo assicurarmi che anche tu ne fossi in grado >>, mi scappa una piccola risata << Povera Lodo, si è lasciata andare stasera >> penso più tra me e me. << E tu? >> chiede lui, << Io? >> scuoto la testa sorridendo << Io mi sono scatenata tutta la sera conoscendo un sacco di ragazzi e ballando con loro, mai divertita così tanto >> faccio uno sguardo stupido e poi ridacchio << Secondo te come può essere andata? >> guardo Jorge << Sai come funziona >>. << Quindi mi stai dicendo che hai fatto la brava? >> chiede incrociando le braccia al petto mentre ancora è appoggiato al muro, << Si ho fatto la brava, buona notte Jorge >> dico entrando in camera mia, << Notte Tinita >> sento dire. Mi getto sul letto senza nemmeno spogliarmi, non mi va, sono stanca. La mia mente è piena di pensieri, tra il ragazzo misterioso di Alba e tutti quegli stupidi che cercavano di provarci con me. Ma ho un pensiero più fisso in testa degl’altri, Jorge è stato sveglio per aspettarmi?

P.S: Ciao a tutti\e ecco a voi il nuovo capitolo, spero vi sia piaciuto. La storia è ancora lunga da raccontare quindi abbiate pazienza :D Ora avete conosciuto anche il ragazzo che ha fatto lasciare Alba e Facu, cosa ne pensate? E come reagirà Alba al suo incontro? Mechi piano piano si sta accorgendo che Jorge prova un interesse per Martina e Lodo fa sempre i suoi sguardi strani quando si parla di loro due. Fran come sempre è molto protettivo e Jorge? Jorge era sveglio ad aspettare Martina o no secondo voi? Vi ringrazio ancora, come sempre per aver letto anche questo capitolo. Un abbraccio a tutti. GRAZIE DI CUORE. Il prossimo capitolo sarà martedi o mercoledì!

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Capitolo 20
*** Comporre. ***


Comporre.
 
Sono in salotto con papà, stiamo guardando la tv insieme, ho la testa appoggiata alla sua spalla e stiamo mangiando i popcorn. << Allora tesoro mio, ti piace stare qua vedo! >> sorride lui voltando il capo per guardarmi, << Si, mi piace stare qua! >> rispondo. << Mi mancavi, ogni giorno e ora che sei qua posso essere completamente felice >> mi dà un bacio sulla fronte e io gli sorrido. Nessuno potrà mai sostituirlo, anche lui ha fatto parte del mio passato freddo e difficile ma è sempre stato la mia luce, la mia forza, è grazie a lui se ho scoperto la musica, è grazie a lui se ora posso essere almeno un po’ felice. Sono sicura che quando dissi a mamma che mi sarei trasferita qua avrà chiamato papà milioni di volte per convincerlo a non farmi venire, ma so anche che lui non me l’avrebbe mai proibito, lui vuole che io sia felice e questo è quello che conta di più per me. Lui e Fran sono gl’unici uomini della mia vita, solo loro due hanno un posto speciale nel mio cuore, mi fido solo di loro. << Allora come va con la musica? Hai scritto qualcosa di nuovo tesoro? >> domanda << Sto provando a scrivere una canzone, ma per ora non so cosa scrivere >>, mi riferisco alle parole che devo trovare per la melodia di Jorge, << Ti verranno prima o poi >> mi dice lui guardandomi negl’occhi << Scrivi quello che vuoi rappresentare nella canzone, quello che vorresti trasmettere >> continua lui. Cosa volevo trasmettere? Su una base non mia, non creata da me non è facile, ma che cosa volevo raccontare? Cosa avrei potuto mai scrivere? Infondo io Jorge come musicisti insieme potevamo fare tanto, io e Jorge insieme possiamo fare tanto. << Io vado a letto >> dico alzandomi dal divano, << Buona notte tesoro >> mi saluta mio padre, << Buona notte >> ribatto io dandogli un bacio sulla guancia. Entro in camera mia e mi siedo davanti alla mia tastiera, ora che ci penso domani avrò una lezione con Jorge, spero non sia imbarazzante. Guardo lo spartito con le note e cerco di sentirlo in testa, prendo un foglio bianco e inizio a buttare giù qualcosa, ma non riesco a trovare il modo giusto di scrivere. Ci rinuncio e mi butto nel letto. Ci metto poco per addormentarmi, in questi giorni che sono serena e più tranquilla mi viene più facile addormentarmi ma i miei strani sogni continuano a comparire. Spesso faccio sempre lo stesso sogno ma questa volta lo scenario cambia. Sono con Fran e stiamo camminando in un sentiero, sembra un bosco, ci sono tantissimi alberi e io e lui stiamo camminando parlando tra noi. Sembra tutto tranquillo, l’aria fresca e pulita mi sfiora il viso mentre rido con Fran, poi tutto cambia. Sprofondo come in un burrone, la terra si sfalda e io ci cado dentro. Resto aggrappata al bordo con le mani, mentre penzolo giù nel buio più totale, << Fran >> urlo con tutta la voce che ho, quando alzo lo sguardo ancora una volta al posto di Fran compare Jorge, << Smettila >> urlo << Perché? >>, sono confusa, Jorge senza parlare allunga una mano e mi fissa con i suoi occhi verdi e tutto si ferma. L’aria, gl’alberi, il mio respiro è tutto completamente fermo. Cerco di allungare una mano per afferrare quella di Jorge ma ho esitato troppo e sto volando giù nel precipizio, nel buio più profondo. Mi alzo sudata con il suono della sveglia, vado in bagno e mi faccio una doccia fresca e poi prendo giù un aspirina. La testa mi fa un po’ male, cosa mi sta accadendo? Perché quei sogni strani? Mi infilo un paio di Jeans lunghi e stretti e sopra mi metto una camicia a quadri chiara, mi arrotolo le maniche e mi infilo gli stivali marroni. Mi trucco un poco e mi tiro su i capelli in uno chignon spettinato. Scendo a far colazione e sono tutti in cucina tranne mio padre e Clara che questa mattina sono usciti presto. << Stai bene? >> mi domanda Lodo, << Già, sembri una che non dorme da settimane >> blatera Jorge mentre si beve la sua tazza di caffè, << Non ho dormito molto bene >> rispondo io. Fran mi osserva, << Ancora incubi? >> chiede, io abbasso lo sguardo e non rispondo, mio fratello sa da sempre che soffro di incubi, ma non sa che questa volta sono diversi, non sa che i miei sogni sono strani e riguardano Jorge e anche lui. << Tu soffri di incubi? >> chiede Jorge che mi guarda in un modo strano, << Si dà sempre >> dice Fran << Soprattutto da quando mamma l’ha portata in Messico >>. Jorge si rivolta verso di me per guardarmi e stavolta sembra pensieroso, << Non devi raccontare queste cose a chi ti pare >> rimprovero Fran, << Non mi sembra un terribile segreto Tini >> ribatte lui, << Ma non hai il diritto di spifferare le mie cose senza il mio permesso >>, un po’ alterata esco dalla cucina afferrando una brioches, ancora una volta Jorge è riuscito a scoprire qualcosa su di me.

Finalmente arriviamo in accademia, durante il tragitto non ho spiccicato parola, oggi non sono di buon umore. Mentre camminiamo Jorge mi afferra un braccio e mi fa indietreggiare, << Che hai? >>, << Niente >> rispondo, << Sappiamo benissimo tutti e due che non è così >> dice, sta parlando con la voce bassa per non farsi sentire, per fortuna il brusio dei ragazzi copre le nostre voci, Cande sorride abbracciata a Ruggero raccontando a Mechi e Fran la bellissima serata che hanno passato insieme, Facu sta parlando con Diego Lodo e anche Alba della base per la canzone della Band. << Jorge non starmi addosso >> dico << Ho solo dormito male ok? >>, noto Lara guardarci da lontano, proprio guarda verso di noi fissa immobile, << Si può sapere perché quella ragazza ci guarda sempre? >> dico, << Non saprei non ci ho mai parlato >> risponde Jorge e poi ci uniamo al gruppo. Entriamo in accademia e andiamo a far lezione con Gregorio che doveva mettermi in coppia proprio con Jorge. << Siamo destinati che ci vuoi fare >> mi dice lui quando Gregorio ci mette in coppia, << Ovvio, siamo come romeo e giulietta destinati a stare insieme >> dico in modo sarcastico ma con una faccia contrariata. Tutte le volte che tra me e Jorge, durante la coreografia, c’è un contatto sento quella piccola scossa e ho come l’impressione che anche lui la captasse in qualche modo, lo sento da come mi tocca e mi guarda che ha la stessa strana sensazione. << Benissimo Ragazzi >> esclama Gregorio togliendosi gl’occhiali da vista e poi applaudendo, << Mechi complimenti, Facu beh tu sei un ballerino eccellente e Cande sei migliorata tantissimo, ma Jorge e Martina voi due siete la migliore coppia di ballerini che io abbia mai avuto. Tra di voi c’è energia, elettricità >> io guardo Gregorio un po’ stordita mentre vedo Fran incrociare le braccia al petto e guardaci male. Nello spogliatoio Mechi non faceva che prendermi in giro, << Elettricità e Energia >> dice imitando la voce di Gregorio per poi ridere, << Non sei divertente >> esclamo io mentre tutte le altre ridono di gusto, << Su dai è solo per scherzare >> dice Lodo continuando a ridere con le lacrime agl’occhi. Lara è vicino alle atre due ragazze che già sono più simpatiche e ci ho anche chiacchierato qualche volta, ma lei ha sempre quello sguardo che mi scruta e anche ora lo sta facendo. A lezione con Angie non poteva andare peggio, anche qua ha avuto la bella idea di metterci a coppie a cantare insieme e ancora una volta sono in coppia con Jorge. << Sembra che lo facciano apposta >> esclama Alba mentre camminiamo per il giardino dell’accademia << Te ne sei accorta anche tu? >> le rispondo io in modo sarcastico << Davvero sembra fatto apposta >>, << Dai non prendertela >> mi dice Lodo, << Già tu e Jorge potete fare tante cose insieme >> esclama Cande << Musicalmente intendo >> continua poi con un viso buffo, << Possiamo? Certo che possiamo ma non possiamo, capisci? >>, << No >> a rispondere è Mechi << E’ solo il destino che vi fa cantare e ballare insieme >>, << No Mechi è solo questione di bravura >> ribatte Lodo << Siccome sono i più bravi finiscono sempre in coppia insieme >>, << Si e c’è anche il destino >> sorride Mechi. Io roteo gl’occhi e Alba ridacchia. Ci sediamo nel giardino e parliamo un po’ della nostra canzone, << Manca poco, la sistemiamo un po’ e poi possiamo farla sentire a Pablo, andremo da Angie per gli accordi e poi la coreografia da Gregorio >> parla entusiasta Cande, << Non affrettare le cose magari non piace >> esclamo io, << Davvero? >> domanda Mechi << Stai scherzando noi siamo incredibili, piacerà di sicuro >>, << Già hai ragione >> rido, è ovvio che Pablo avrebbe adorato quella canzone e che ci avrebbe fatto fare tutto il percorso per realizzarla. << Ho una novità >> esclama Alba con un sorriso, << Cosa? >> chiede Cande agitata, << Ieri sera ho scoperto che la ragazza che si vede con Facu è solo sua cugina >>, io e Lodo ci guardiamo << Davvero? >> domanda Mechi << E come lo hai saputo? >>, << Stavo tornando a casa ieri sera e per caso ho incontrato la madre di Facu ed era con quella ragazza, lei si è fermata a salutarmi e me l’ha presentata >>. Alba sembra contenta, anzi contentissima ha appena scoperto che l’amore della sua vita non è occupato con quella ragazza e si vede che si sente sollevata. Sono contenta che l’abbia scoperto da sola. << Eh Alba >> borbotta Cande con una voce strana, << Si? >> le risponde prontamente lei, << Forse è meglio che ti volti, perché la tua felicità sta per svanire >>. Tutte noi ci voltiamo e sul vialetto principale che porta all’entrata dello studio, un ragazzo a grandi passi lo percorre, con un gran sorriso e con tante ragazze che gli sorridono. << Oh Cazzo >> esclama Alba a bocca aperta, << Già >> esclama Mechi. Kevin sorridente e più bello che mai si faceva spazio tra i ragazzi e le ragazze dell’accademia.
 
<< Che cosa ci fa qua lui? >> domanda poi Alba ancora in sotto shock, << Sarà passato a trovare gl’insegnati >> le risponde Lodo. Quando rientriamo in accademia Alba continua a guardarsi in giro. << Non voglio incontrarlo e non voglio che Facu lo incontri >>, << Calmati Alba >> le dico io << Respira e stai calma >>, << Non posso, è più forte di me >>, << Tenetela d’occhio >> dico io mentre mi dirigo alla lezione con Beto. Quando entro nell’aula lui ancora non c’è, inizio a suonare la melodia di Jorge che un po’ ricordo a memoria quando sento qualcuno schiarirsi la voce, alzo lo sguardo e il ragazzo che ha fatto separare Alba e Facu sta venendo verso di me. << Ehi, tu sei Martina giusto >>, << Giusto >> rispondo io a Kevin, << Bella >> esclama lui e io lo guardo male e confusa << La melodia >> continua poi e io mi rilasso, << Grazie, ma non è mia >> rispondo. Mi sento un po’ a disagio, non so che fare, non voglio trattarlo male, non lo conosco nemmeno ma per colpa sua Alba sta soffrendo molto e non mi va che lei soffra ancor di più. Il ragazzo mi guarda e fa un piccolo sorriso, << Strano perché direi proprio che è una melodia che ti si addice >> esclama, << E come fai a dirlo? >>, << Perché quando la suoni trasmetti delle emozioni come se la melodia provenisse da te >>, << Ma non è così, l’ha composta qualcun altro >>, << Allora tu e questo qualcun altro potreste fare tantissime cose insieme >>. Rimango un po’ stupita da quell’affermazione, mi sembra tutto così stupido e costruito, come se fosse fatto apposta eppure quella melodia la sento dentro in qualche modo come se fosse parte di me, come se venisse dal mio lato più profondo. << Non odiarmi >> continua il ragazzo << Non voglio che tu mi odi per quello che è successo con Alba, io ero totalmente preso da lei e non potevo andarmene senza… un bacio >>, << Eri? Non ti piace più? >> domando senza paura, << Si, mi piace, mi è sempre piaciuta, trovo che sia straordinaria, non esistono ragazze come lei, ma so che lei ama un altro e lo accetto, ora ho anche io una ragazza quindi prima di andarmene non bacerò Alba un'altra volta, puoi stare tranquilla >>, << Bene >> dico io << Non vorrei che avesse altri problemi >>. Kevin mi fissa senza distogliere lo sguardo << Mi sembri preoccupata >> esclama lui ad un tratto, << No, non sono preoccupata >> rispondo io un po’ freddamente, << Scusa non volevo farti arrabbiare, mi domandavo solo perché quella melodia ti ha confuso >> alza lui le spalle, è davvero troppo bravo a capire certe cose, << Non riesco a scriverci delle parole >> confesso, non so nemmeno io il perché, << Non hai detto che non è tua? >> chiede confuso, << Si ma devo scrivere le parole per un piacere, devo farlo >> scuoto la testa, dov’è Beto? Perché non arriva? << Mi piacerebbe aiutarti, ma sai solo tu cosa potresti esprimere >>, << Si Grazie >> rispondo io. << Non ti sto simpatico vero? >> chiede con una faccia buffa, << Non è quello, è che… non saprei, non sono a mio agio con le persone che non conosco >>, << Ah, scusami allora se ti ho dato fastidio >>. Sorrido piano a Kevin, non è che non mi piace è che non mi va di stare in compagnia di una persona che ha fatto del male a Alba, anche se non intenzionalmente lui l’ha fatta soffrire e sta vivendo senza il suo grande amore. << Tinita >> sento chiamare e so già chi è, quando arriva alla soglia della porta si blocca vedendo Kevin, << Tu? >> domanda Jorge, io lo guardo e Kevin guarda me e poi lui, << Si io, felice di rivederti Jorge Blanco >> fa un sorriso di sfida. << Ti sta dando fastidio? >> chiede poi a me Jorge, << No >> scuoto il capo e Kevin continua a guardarmi con un sorrisino strano. << Io tolgo il disturbo >> dice molto tranquillamente << Buona Fortuna per la tua canzone, spero che troverai le parole >> e poi il suo sguardo si posa su Jorge e di nuovo su di me e sorride, << E’ stato un piacere rivederti Blanco, sei sempre l’eroe di tutte le donzelle non sei cambiato molto >>, Kevin gli passa di fianco per uscire dalla porta. Jorge lo guarda uscire e poi si volta verso di me, << Tutto ok? >> mi chiede vedendomi un po’ frastornata, non vorrei che Kevin avesse capito che quella melodia è di Jorge, anzi sono sicura che lo pensa, << Si è tutto ok, non è successo nulla di che >> lo rassicuro. << Beto non verrà, si è fatto male cadendo dalla sedia per prendere uno scatolone >>, << Oddio sta bene? >> domando, << Si, l’ho portato in infermeria e l’infermiera lo sta portando a fare una visita al polso, deve averlo appoggiato male >> dice, << Poverino >> esclamo io, << Si ma lui poteva evitare di usare una sedia con le ruote >>, mi scappa una risatina mentre sistemo le mie cose. Usciamo dall’aula, e ripenso alla melodia, cosa potrei scrivere? Che parole dovrei usare? Guardo Jorge in parte a me e mi chiedo cosa mai potremmo combinare io e lui insieme. Io e Jorge, vorrei scrivere una canzone che dice che potremmo fare qualsiasi cosa perché sopportiamo tante cose brutte nella vita nello stesso modo, con la musica, una canzone che faccia capire che possiamo essere speciali.

Questo pomeriggio ho la lezione con Jorge, sono in camera di Lodo, sto mangiando un Muffin al cioccolato seduta sul suo letto mentre lei è seduta al computer a fare shopping online. << Cosa c’è che ti preoccupa? >> domanda voltandosi con la sedia, << Nulla >> dico facendo spallucce, << Bugiarda >> esclama lei sgranando gl’occhi e inclinando la testa << Da quando siete tornati dal Messico sei più strana del solito >>, << Non è così Lodo è che… >>, << E’ che? >> domanda lei curiosa, << Non lo so, ok? >>, << Sei davvero strana >> borbotta << Quando capirai cos’hai vieni a dirmelo ok? >> dice sorridendo, << Ok >> le sorrido anche io. La mia migliore amica è qualcosa di unico e speciale, mi piace troppo stare con lei e parlare con lei, anche se sono ancora un po’ chiusa lei è l’unica a cui racconterei tutta la mia vita perché so che mi capirebbe, che mi resterebbe affianco per aiutarmi e poi è pazza e io amo questo suo lato di lei, riesce a farmi ridere, a farmi arrabbiare e di nuovo a farmi ridere. << Devo andare >> dico alzandomi dal letto, << Fate i bravi >> dice lei con un sorrisino, << Ovvio Lodo è solo Jorge >> rispondo, << Già è solo Jorge >> ribatte ma noto nella sua voce un tono di malizia. Esco dalla sua camera e mi dirigo in quella di Jorge. Busso piano con un po’ di timore, non riesco a spiegarmi tutta questa ansia. << Eccola >> esclama lui aprendo la porta di colpo spaventandomi perché ero sovrappensiero e caccio un urlo, << Sei scemo? >> dico dandogli un colpetto sul petto e lui inizia a ridere, << Sei una fifona >> blatera lui facendomi entrare nella sua stanza, << No non lo sono mi hai colto solo di sorpresa, tutto qua! >> rispondo, << Si, come no Tinita >>. Lui mi sorride e non riesco a fare a meno di sorridere anche io, scuoto la testa con un sorriso e lui mi si avvicina, << Preferisco quando sorridi di quando mi guardi arrabbiata >> dice lui e io alzo lo sguardo per guardarlo, << Accontentati di questi rari momenti Blanco perché non ti sorriderò molto spesso >> ribatto io facendogli la linguaccia. << Sul serio? >> chiede avvicinandosi sempre più e quando è vicino inizia a farmi il solletico, << No Jorge >> urlo io ridendo, << Almeno così sorridi >> dice lui continuando a solleticarmi, << Basta ti prego >> dico con le lacrime agl’occhi, << Veditela con Fran è stato lui, senza volerlo, a dirmi che soffri il solletico >> ammette smettendo di solleticarmi, ma tenendomi un braccio dietro la schiena e questo mi imbarazza un po’, io respiro affannosamente per il ridere e lo guardo, << Sei uno stronzo, mi vendicherò ci puoi giurare >> ribatto io. Lui mi guarda e sorride, << Mi pare di averti già detto che amo le sfide e giocare >> dice vicino al mio orecchio girandomi intorno con uno sguardo malizioso. << Allora mi vuoi insegnare a suonare o devo trovarmi un insegnante più competente? >> domando mettendomi i pugni ai fianchi e poi ridacchio, << Non mi sostituiresti mai Tinita >> risponde andando verso la tastiera << Prego si accomodi mi studentessa >>, inclino la testa e lo guardo con uno sguardo buffo e poi mi metto a sedere iniziando la lezione. << Non ho più bisogno di te >> dico sarcastica dopo aver suonato una canzone intera in modo quasi perfetto, << Oh sì che hai bisogno di me, eccome >> dice lui che è seduto in parte a me e mi guarda da molto vicino, << Jorge non sei un Dio >> dico ridendo, << La smetti di prendermi in giro? >> domanda, << Mai >> rispondo, << Allora te le vai proprio a cercare >>. Mi alzo velocemente dalla sedia perché ho capito la sue intenzioni e inizio a scappare, << Non mi farai di nuovo il solletico, non te lo permetterò >> esclamo. Io sono da un lato del letto e lui dall’altro, << Ti prenderò Tinita, lo farò sempre non potrai mai sfuggirmi >>, quelle parole un po’ mi bloccano, mi entrano dentro, so che è solo un gioco, una semplice battuta. Con un salto Jorge scavalca il letto e io ricomincio a correre, << No, Jorge >> urlo quando mi afferra dal dietro e mi tira a se, << Visto che ti prendo sempre >>, io mi volto e mi ritrovo difronte a lui, molto vicino, i nostri corpi si sfiorano e io il mio respiro si ferma. << Ehi tranquillizzati >> dice lui, come se capisse i miei pensieri, come se capisse che questa situazione mi mette a disagio eppure qualcosa di tutto ciò mi fa star bene, forse è solo il fatto che Jorge mi ha aiutato in Messico e mi è stato vicino, ormai si può dire e posso confermare che è un ottimo amico, anche se noto nei suoi occhi un po’ di desiderio nei miei confronti, ma so che mi rispetta e che non farebbe mai nulla di male. Sa come la penso e mantiene le giuste distanze. Qualcuno entra dalla porta, << Si può sapere cosa avete da urlare? >> chiede Lodo che si blocca quando ci vede uno vicino all’altro e spalanca la bocca, << Non è come pensi >> dico io allontanandomi da Jorge.

Ps: Ciao a Tutti\e, cosa combinano i nostri ragazzi? :D Spero che vi piaccia anche questo capitolo. Volevo informarvi che ci saranno più o meno cinquanta capitoli quindi abbiate pazienza, sarà una storia molto lunga e complicata. Spero che continuerete a seguirla fino alla fine. Il rossimo capitolo sarà venerdì e ce ne saranno delle belle, ci saranno ancora problemi. Grazie a tutti\e come sempre. Ditemi cosa ne pensate.Un abbraccio.

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Capitolo 21
*** Due Modi Diversi Di Vivere L'amore. ***


Due Modi Diversi Di Vivere L’amore.
 
Lodo ci guarda stupita, tutto è silenzioso come se si fosse fermato il tempo, non sapevo cosa dire. << La stavo rincorrendo perché continua a prendermi in giro >> esclama Jorge facendo un passo indietro per mantenere le distanze. Lodo si avvicina a Jorge in modo brusco come se volesse colpirlo, << Sei solo fortunato che sono entrata io e non Fran >> blatera lei, << Non stavamo facendo nulla di male >> dico un po’ incerta infondo qualcosa di stano in quella situazione c’era. Lodo si volta verso di me e mi guarda e inclina la testa, << E pensi che questa affermazione avrebbe rassicurato Fran e vi avrebbe abbracciato come una grande famiglia? >> domanda lei, << Fran esagera nel giudicare le situazioni soprattutto se riguardano me >> rispondo a Lodo, Jorge ci guarda parlare e sembra confuso anche lui, << Lo so >> risponde Lodo << Ma sai che non lo accetterebbe anche se non stavate facendo nulla di male >> l’ultima parte la dice come se non ci credesse, << Stavamo giocando, non c’è bisogno di mettere in piedi tutto sto casino >> esclama ad un tratto Jorge, << Io e te dobbiamo fare una bella chiacchierata >> gli dice Lodo che poi mi caccia fuori dalla stanza. Che avrà mai da dirgli? Perché quando si tratta di me e Jorge è sempre così strana come se volesse proteggermi da qualcosa, lei sa benissimo come la penso e non dovrebbe preoccuparsi, sa che non farei niente di quelle cose con lui, non mi interessa avere un ragazzo tanto meno se è Jorge. Scendo in salotto dove trovo Clara intenta a comporre un vaso di fiori stupendi, questa donna ha mille qualità oltre al canto, in ogni cosa che fa ci mette tutto l’amore del mondo ecco perché gli esce bene fare qualsiasi cosa. << Wow >> dico guardando i fiori << Sono bellissimi >>, << Vero >> mi sorride lei mentre tiene per le mani un grandissimo girasole. << Sai i girasoli mi ricordano te >> mi sorride, io mi avvicino e la affianco, << In che senso? >> domando, << Vedi Tini, i girasoli sono fiori stupendi, grandi fiori stupendi >> rimane un po’ in silenzio osservando il fiore che tiene tra le mani << Senza il sole non possono vivere, senza il loro amato sole rimangono chiusi, non si mostrano. Un po’ come te >>, << Come me >> dico guardando il girasole, io riesco ad aprirmi solo a chi per me è come il sole, senza qualcuno di cui mi fidi rimango chiusa in me stessa, il paragone non fa una piega e mi chiedo, guardando Clara, come possa essere così poetica, così dolce. << E’ per questo che ho voluto comprarli, mi ricordano te >> sorride lei. Non sapevo che dire, questa donna ha deciso di comprare quei fiori perché gli ricordavano me, non era mia madre, non mi conosce a fondo ma sembra che mi tiene nel suo cuore, << G-grazie >> dico io, mi sento lusingata e in qualche modo anche amata. Clara mi sorride piano e io la ricambio poi entro in cucina, mi sento strana, non sono abituata a tutta questo affetto. E’ come se mi mancasse il respiro, come se qualcosa di pesante mi schiacciasse, perché mi risulta difficile accettare che qualcuno mi vuole bene? Forse perché il modo in cui ho vissuto mi ha fatto credere che nessuno avrebbe mai potuto tenere davvero a me, oltre ai miei famigliari. Come quando arrivai in Messico e iniziai le scuole la, tutti mi guardavano male, non mi aveva accettato nessuno, in quei gl’anni ero riuscita a farmi solo un’amica, che poi se ne è andata senza nemmeno farsi più sentire, nessun’altro mi ha accettato, nessuno mi ha voluto bene mentre ero là, quindi ho imparato a vivere senza questo bisogno di essere voluta bene dagl’altri ma qua è tutta un'altra cosa, le ragazze, Clara e anche Jorge, tutti mi hanno accolto e accettato, non solo in casa ma anche nella loro vita. Tutto è cambiato, o quasi. Da quando sono qua anche io ho notato qualche cambiamento in me, piccoli cambiamenti che a pensarci mi fa un effetto strano. Prima non avevo tutte quelle amiche e amici, prima non avrei mai giocato con un ragazzo a farmi rincorrere eppure poco fa lo stavo facendo. Ma a cosa è dovuto questo cambiamento? Chi mi sta portando in quella direzione? Dentro di me qualcosa sta cambiando ma io sono pronta ad accettarlo? Non credo.
 
Risalgo in camera mia e mi siedo alla scrivania, prendo un foglio bianco e inizio a scrivere, non so perché ma tutto è arrivato in un secondo, come se il testo di quella canzone fosse sempre stato dentro di me ma non avevo il coraggio di scriverlo, ho pensato che la gente potrebbe capire male il senso di questa canzone, si la sto scrivendo per Jorge ma non in quel senso. Ad un tratto il volto di Stephie mi compare nella mente, quella ragazza è a dir poco pazza, come ha potuto abbandonarlo così? Dopo tutto quello che lui stava rinunciando per lei. Jorge potrebbe fare qualunque cosa è questo che voglio trasmettere, che anche senza di lei lui può essere e fare qualsiasi cosa. In poco tempo ho scritto tutto il testo, lo leggo e lo rileggo prima di andare a dormire e non trovo nulla da cambiare è perfetto così, sorrido tra me e me e mi metto nel letto a dormire. La mattina seguente mi sveglio e scendo a fare colazione, trovo mio padre e Clara che preparano il tavolo per la colazione. << Sei splendida stamattina Tini >> sorride mio padre, << Quel vestito è davvero carino >> esclama Clara, indosso un vestito morbido fucsia con un cinturino nero. << Grazie >> dico sedendomi al tavolo quando Lodo e Jorge entrano in cucina, << Buongiorno >> esclama Lodo sorridente, << Perché sei felice? >> chiedo voltandomi a guardarla mentre Jorge si siede difronte a me, << E’ il suo anniversario con Diego >> alza le spalle Jorge, << Wow >> esclamo io << Quindi stasera festeggiate? >> domando io, << Si e oggi mi accompagni a scegliere un vestito >> dice più come un ordine che come richiesta, << Ok >> le sorrido. Mi andava di passare un bel pomeriggio sola con Lodo così avrei anche potuto chiedergli di cosa avesse parlato con Jorge. In accademia Lodo si getta tra le braccia di Diego, << Ecco la mia principessa >> esclama Diego con un sorriso enorme, ho sempre pensato che quei due non si lasceranno mai, lui la ama incondizionatamente, lo si vede dai suoi sguardi, da come la tratta sempre come una regina, è la sua favola, si nota in tutto e per tutto. << Ok ora posso deprimermi >> esclama Alba che si trova in parte a me, << Su dai >> la rincuoro io << Non devi essere sempre così pessimista >>. Le lezioni passarono abbastanza in fretta, per fortuna oggi avevo per lo più lezioni individuali, solo con Pablo eravamo in gruppo e fece cantare le altre ragazze per finire il giro di voti. L’ultima ora la passo con Alba e Jorge, mentre gl’altri facevano le loro lezioni. << Che facciamo? >> chiese Alba mentre guarda in alternanza me e Jorge, << Ci mettiamo in giardino e aspettiamo >> esclama Jorge con un ghigno stupido e Alba gli esplode a ridere in faccia, << Grazie Alba >> sorride Jorge << Mi fa piacere sapere che la mia faccia ti fa così ridere >>, << Non prendertela Jorge, non puoi fare quelle espressioni stupide >> gli risponde lei, << E’ la sua faccia che ci vuoi fare >> dico io punzecchiandolo, << Ehi voi due non ridete di me >>. Quando usciamo in giardino ci mettiamo seduti. L’ora non passava più, << Allora cosa mi dite voi due? >> chiede Alba, siamo seduti sotto un albero che ci fa ombra, << Noi due? >> domando io, << Si voi due >>, non capivo il senso della domanda, mi volto verso Jorge e lo vedo osservare il cielo e assaporare l’aria fresca sul viso, come se non vedesse ne ascoltasse più nessuno. A cosa starà pensando? Sembra così sereno e tranquillo è raro vederlo così, di solito scorgo sempre qualcosa di malinconico in lui. Alba sta ancora spettando << Allora, come vanno le lezioni? >> chiede sperando in una risposta, ecco cosa voleva sapere in realtà, << Bene >> risponde Jorge che ha ascoltato tutto ma ancora ha lo sguardo puntato in alto, << Già tutto ok, ho praticamente imparato >> le sorrido. << Allora volevo chiedervi, pensavo di regalare a Mechi un week-end in una Spa per il suo compleanno così potrà andarci con Fran >> dice Alba, << Sai è un ottima idea >> le dico io, << Già ho pensato di metterci tutti insieme e regalarglielo, lei adora queste cose >>, << Si è proprio un ottima idea >> parla ad un tratto Jorge ritornando sulla terra fissando Alba con consenso, cosa gli passa per la testa in questo ragazzo? Riuscirò mai a capire i suoi pensieri come lui fa con me? << Ho già trovato un posto perfetto, Mechi impazzirà di gioia >>, << Si è perfetto >> dico io sapendo che Mechi l’avrebbe adorato, cosa potrebbe renderla più felice di un week end con il suo ragazzo in una spa a farsi coccolare? Fran sarebbe andato un po’ in paranoia per il fatto che non ci sarebbe stato per un week end intero e non avrebbe potuto tenermi d’occhio ma sicuramente non lascerebbe sola Mechi al suo compleanno. Jorge è tornato nel suo stato di trans guardando verso il cielo, ma qualcosa attira la nostra attenzione. Sul vialetto alcune ragazze si avvicinavano a guardare un ragazzo che riconobbi subito, Kevin. << E’ ancora qua? >> domanda Alba impaurita << Pensavo che per un bel po’ non l’avrei più rivisto >>, << Anche io >> parla Jorge guardando verso Kevin che si è accorto di noi e ci sta raggiungendo ma viene fermato da una ragazza. << Stai tranquilla Alba >> le dico, << No non deve >> dice Jorge << Non so se lo sai ma è un bugiardo >>, << Come? >> dico io confusa, << Sai non tutte le persone che si comportano bene sono santi Tinita >>, a quel nomignolo Alba guarda confusa me e poi Jorge, solo ora mi viene in mente che non mi ha mai chiamato così in presenza di qualcuno se non per sbaglio. << Ti ha detto che non è qua per provarci con Alba perché lui ha una ragazza? >> domanda lui, << Si come fai a saperlo? >>, << L’ha detto anche a me, il giorno prima di baciarla mi disse che aveva trovato un’altra ragazza e che capiva che Alba stava con Facu, sai volevo assicurarmi che non facesse nulla di stupido, non volevo che Alba o Facu soffrissero per quello stupido >> Alba rimase un po’ a bocca aperta, non credo sapesse quanto Jorge la difendesse e anche Facu, di quanto ci teneva al loro rapporto. Kevin arriva sorridente verso di noi, << Salve ragazze e Jorge Blanco >> dice guardando noi e poi Jorge, Alba non risponde e io alzo la mano come segno di saluto, << Che ci fai ancora qui? >> domanda Jorge senza paura, << Sono venuto a ritirare delle carte, mi servono per delle cose >>, << Bene e quando te ne vai? >> continua poi spavaldo, << Cos’è ti do fastidio? Solo perché le ragazze sono concentrate su di me e non su di te? >>, << Oddio a Jorge non servono queste cose >> dico io di getto senza pensarci, tutti mi guardano un po’ straniti tranne Jorge che fissa Kevin, << Oh lo difendi? >>, << Non ho bisogno che lei mi difenda >> esclama Jorge un po’ arrabbiato. Kevin passa dal guardare me al guardare Jorge e poi ancora me, Alba è pietrificata, ora capisco quanto Facu la faccia sentire a suo agio rispetto a questo individuo. Continua a guardarmi, << La smetti? >> dice Jorge. C’è un attimo di silenzio, << Lui lo sa? >> mi domanda Kevin e io non capisco, << Sapere cosa? >> chiede Jorge a me, credo che per un secondo abbia pensato che ci fosse stato qualcosa di strano fra noi due, << Quindi non lo sa? >> continua a insistere Kevin << Non sa che tu stai scrivendo una canzone con la sua base? >>. Rimango senza fiato, Alba spalanca gl’occhi, Kevin sogghigna e Jorge mi guarda, non riesco a capire a cosa sta pensando in questo momento se mi sta odiando o è tutto ok. << Che base? >> dice poi lui continuando a guardarmi, io scuoto il capo senza dire una parola. << E comunque cosa vuoi da noi? >> domanda poi Jorge a Kevin lasciando perdere il discorso della canzone, << Da voi non voglio proprio niente >> i suoi occhi si posano su Alba, lei in tutta la sua paura si alza in piedi << Basta >> urla << Lasciami in pace >>, sembra un'altra persona e so che tutta questa forza la prende dal suo desiderio di ritornare con Facu. Jorge si alza quando Kevin va verso Alba, << Lasciala in pace, non l’hai sentita? >>, Kevin da una spinta a Jorge sul petto, in un secondo vedo Kevin andare a terra con Facu che praticamente gli vola sopra. Non l’ho visto arrivare, nessuno l’ha visto arrivare è stato come un fulmine a ciel sereno, un colpo diretto in faccia senza rimpianti, << Sei ancora qua a mettere tutti contro tutti vero? >> dice Facu, << Io me la riprenderò, tu sei solo uno stupido che non sa cosa si sta perdendo, l’hai lasciata, la stai facendo soffrire ora tocca a me farla stare bene >> urla Kevin mentre si tiene il volto con le mani, << Peccato che lei non ti voglia >> esclama Facu arrabbiato. Capisco quanto Kevin tenga a Alba ma tutto ciò è esagerato, ancora una volta l’amore sta dimostrando quanto la gente si possa spingere così in basso, come potevo crederci? Come potevo credere all’amore che raccontano nelle favole, dov’è il principe fiero e leale che ti viene a salvare? Qui vedo solo gente preoccupata ad ottenere ciò che vuole per una questione di orgoglio facendo cose cattive e subdole. Facu si volta a guardare me e Jorge << State bene? >> domanda, vedo Kevin correre verso Facu pronto a sferrare un pugno mentre è di spalle, << Facu attento >> urlo. Il pugno invece di arrivare a Facu colpisce Alba che si è gettata in mezzo, Jorge placca Kevin e lo spinge a terra, << Che cazzo hai fatto? >> gli urla contro, Kevin è quasi impaurito, ovviamente non si aspettava di colpire Alba, << Io- io non volevo >> dice balbettante, Jorge corre da Alba insieme a me e a Facu, << Stai bene? >> le domanda mentre è seduta in terra tenendo una mano sul l’occhio, << Fammi vedere >> continua Facu, lei alza lo sguardo incrociando il suo. Qualcosa di magico c’è nell’aria, come potevo sentirlo? Respiro profondamente per sentirne tutto il profumo, l’energia, il calore. Mi invade la mente e il corpo, come una sensazione stupenda e rilassante. Jorge mi guarda, come ammaliato dalla mia immagine, come se sentisse il mio benessere in questo preciso momento, ricambio lo sguardo, occhi negl’occhi. Riuscivo a sentirlo nel profondo, riuscivo a sentire il loro amore.
 
<< Dai su alzati che andiamo in infermeria >> esclama Facu facendo alzare Alba, mi accorgo che Kevin se ne è andato. Quando arriviamo in infermeria io e Jorge aspettiamo fuori mentre Facu gli fa compagnia durante la visita. << Allora questa storia della mia base, della canzone, cosa mi dici? >> domanda Jorge seduto su una sedia in parte a me, << Scusa >> dico abbassando lo sguardo, << Che melodia? >> domanda poi lui, gli spiego dove l’ho trovata e che me la sono tenuta per provare a scriverci delle parole, ma che non volevo rubargliela, gliel’avrei ridata appena finita, non mi permetterei mai di rubare qualcosa per un mio scopo personale senza un permesso. << Sei arrabbiato? >> gli domando, << Un po’ >> risponde tranquillamente << Potevi dirmelo >> continua, << Non sapevo, volevo dirtelo ma avevo paura che ti arrabbiassi con me >>, << Perché? >> chiese curioso << Perché non ti fidi di me? Davvero pensavi che mi potessi arrabbiare perché tu cercavi di aiutarmi a scrivere un testo. Ti avrei ringraziato >> dice guardandomi, << Almeno non vuoi che io mi arrabbi con te >> esclama ad un certo punto << Che intendi? >> dico io guardandolo confusa, << Che non vuoi allontanarmi >>. Non risposi, rimasi lì seduta a guardare il pavimento, non sapevo che dire. Sono imbarazzata e dispiaciuta allo stesso tempo, ma anche confusa su ciò che aveva appena detto Jorge. Non volevo allontanarlo ed era vero, non volevo dirglielo perché io non volevo che si arrabbiasse e questo voleva dire che si sarebbe allontanato da me, ma l’avrei sopportato? Sento il bisogno di averlo dalla mia parte, non so il perché ma in qualche modo quando sono con lui sono sicura di me stessa, forse perché lascia sempre a me il comando della situazione, sa che così sono più rilassata e poi ci sono i momenti dove capisce perfettamente se ho bisogno di ridere o di sfogarmi. Non riesco a capirlo, non capisco alcune sue idee e modi di pensare, faccio fatica a comprenderlo ma lui riesce a tenere un equilibrio tra noi, sa perfettamente di cosa ho bisogno quando mi sento in determinati modi. << Almeno hai scritto qualcosa? >> domando poi lui, << No >> mento << Non ci sono riuscita >>. Nessuno dei due dice più una parola finché Alba e Facu non escono dall’infermeria. << Allora? >> domando alzandomi in piedi, << Tutto bene, mi farà male per un po’ e diventerò viola >> esclama Alba alzando le spalle. Facu guarda Alba e poi si mette una mano dietro la testa iniziando a grattarsela, << Grazie, per esserti messa in mezzo, non dovevi >>, << Eri di spalle non era giusto >> esclama lei. Un gruppo di persone corre verso di noi, Fran, Mechi, Lodo, Diego, Cande e Ruggero arrivano come dei lampi e si gettano su Alba per abbracciarla.

Durante il pomeriggio Lodo mi fece passare di negozio in negozio finché finalmente non ci fermiamo in un bar a berci qualcosa. << Non so davvero cosa mettermi >> esclama lei che ancora non ha trovato nulla, il cameriere arriva e ci dà i nostri due bicchieri di tè fresco << Troveremo qualcosa, poi non siamo ancora passate nel negozio dove mia mamma ha iniziato a consegnare le nuove collezioni, mi ha dato la via ieri sera e io ho gli sconti su quelli >> le sorrido, << Davvero? Non so come ringraziarti >> dice con un sorriso, io la guardo con un’espressione furba << Dicendomi cosa vi siete detti te e Jorge quella sera >> borbottai e lei sgrana gl’occhi. << Nulla di che Martina >> risponde lei e so che non è vero. Io la fisso negl’occhi per farla crollare, << Ok va bene te lo dico >> blatera << Ma non ti posso dire tutto ok? Ci sono cose, come dei piccoli segreti come tu quando non dici tante cose >>, << Ok, ok >> gli dico per calmarla. Lei si schiarisce la voce << Gli ho detto semplicemente di non farti credere cose che non esistono. Non vorrei che tu ci rimanessi male, so come la pensi, ma io penso che tutto possa succedere e so che Jorge è molto legato al ricordo di Stephie e se tu dovessi provare qualcosa non vorrei mai che tu ne soffra. Già hai un idea dell’amore abbastanza brutta e questo peggiorerebbe solo le cose >>. Rimango basita. << Non c’è niente tra me e Jorge >> spiego io con un filo di voce, sono ancora scossa da quella confessione, << Lo so >> risponde lei << Io sto solo dicendo che in futuro potrebbe accadere come non potrebbe e io non voglio che tu stia male >> Lodo sorrise, << Stai tranquilla, so com’è la situazione di Jorge e come è la mia. E’ solo un amico Lodo e grazie comunque per aver pensato a me >>, << Io voglio vederti veramente felice sai? >> esclama << Davvero >>. C’era qualcosa che però non mi diceva, lo sentivo e lo vedevo nei suoi occhi, sapevo che era vero quello che ha detto ma c’era qualcosa di più che non voleva dirmi. Ricominciamo a girare finché non arriviamo nella Boutique dove mia mamma aveva iniziato a vendere anche le sue collezioni. << Salve >> salutò la commessa del negozio vestita in modo elegante, << Salve io sono Martina Stoessel la figlia di Mariana, mi ha detto che vendete qua le sue collezioni >>, la donna spalanca gl’occhi, è una donna alta, ha i capelli biondi raccolti in una crocchia bassa << Certo >> sorride lei << Da questa parte >>. Guardo i vestiti appesi creati da mia madre quando un abito attira la mia attenzione << Lodo ho trovato il tuo vestito >>. Quando Lodo esce dal camerino rimango a bocca aperta, il vestito rosso fuoco tutto brillantinato le sta perfettamente sul corpo, è senza spalline e scende stretto evidenziando le sue curve per finire morbido sul fondo. << Sei perfetta >> gli dico e lei sorride arrossendo imbarazzata.

Ps: Ciao a tutti\e spero che questo capitolo vi piaccia. Vi piace ancora Kevin? :P Quanti casini ma un lato positivo c'è Alba si è fatta valere. Lodo e Diego sono più innamorati che mai e Jorge scopre della canzone, cosa succederà? Tini gli dirà mai che l'ha scritto un testo oppure se lo terrà per lei? Cosa dovrebbe fare? Poi c'è la confessione di Lodo anche se non dice tutta la verità cioè che Jorge ha un debole per lei. Il prossimo capitolo sarà Lunedì, ci saranno dei momenti interessanti, soprattutto chiacchierate, vedremo cosa succederà! ;D Grazie a tutti come sempre! Un enorme Bacio.

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Capitolo 22
*** Musica Magica. ***


Musica Magica.
 
Nei giorni seguenti Kevin non si fece più vivo, Alba ha ancora il suo occhio nero ma non le importa, sa di averlo per aver salvato Facu quindi ne va anche fiera. Tra di loro la situazione sembra migliorare, almeno ora ogni tanto si scambiano qualche parola, molto imbarazzarti ma si parlano in qualche modo. Lodo ha avuto la sua serata fantastica con Diego, non smette un secondo di raccontarla, il ristorante, il mazzo di fiori e tutte quelle cose sdolcinate, a forza di ascoltarla mi sembra di aver vissuto io quel momento da quanto lo conosco a memoria. Mechi è sempre più vicina al suo compleanno e ogni giorno che passa è sempre più agitata e non sta ferma un attimo, Fran sta avendo un esaurimento nervoso dovuto a tutto ciò. Cande e Ruggero vivono la loro storia d’amore più sereni che mai. << Ti dona sai? >> esclama Cande mentre siamo in accademia << L’occhio nero >> sorride ad Alba che gli dà una spintarella con la spalla mentre camminiamo, << Si il segno del suo grande amore >> ribatte Lodo ridendo, << Così sembri una dura, almeno nessuno ti si avvicinerà >> dice Mechi, << Mi prendete in giro? >> domanda Alba con una faccia buffa e scoppio a ridere anche io << Lo porto con onore, il segno per aver difeso Facu >, << Esatto dovresti esserne orgogliosa >> borbotto io tra le risate. Ho lezione individuale con Angie e vado nella sua classe dove Jorge sta ancora finendo, << Un secondo Martina ora abbiamo finito >> mi sorride l’insegnante e mi siedo su una sedia lì in parte. Guardo Angie spiegare a Jorge alcun cose poi lui inizia a cantare senza base, la stanza si riempie del suono della sua melodiosa voce, è quasi come un incantesimo che ti fa restare imbambolato ad ascoltare, emozioni e tranquillità mi si diffondono dentro, riesco a sentirla dentro come se provenisse da me. << Molto Bene >> esclama Angie << Ora puoi andare continuiamo la prossima volta >>, Jorge sistema le sue cose e si volta a sorridermi, << Martina tu preparati >> dice Angie uscendo dall’aula per non so cosa, mi alzo e sistemo le mie cose, << Buona lezione Tinita >> esclama Jorge uscendo dall’aula mentre io accenno ad un sorriso, che strana situazione e poi Jorge mi è sembrato abbastanza strano, come malinconico e anche un pizzico di rabbia ho visto nei suoi occhi. Chissà cosa gli prende, sto fissando ancora la porta da dove è sparito come se fosse ancora li. Angie riappare e ritorno ai miei normali pensieri. << Bene possiamo iniziare, volevo farti cantare la canzone di Jorge, per provare >> esclama lei, e i miei pensieri ritornano su di lui, come se fosse fatto apposta, << Te esperare va bene? >> domanda Angie ma non riceve risposta << Martina stai bene? >>, io faccio sì con il capo e prendo in mano il testo della canzone, perché proprio io devo cantare questa canzone? Per di più è stata scritta per Stephie e io non è che adori quella ragazza, si non la conosco ma solo per quel che ha fatto e per come si è comportata non mi va a genio. Angie inizia a suonare e io leggo il testo cercando di immaginare le emozioni di Jorge mentre la scriveva, a pensarci mi vengono i brividi non so se io sarei riuscita a sopportare tutta questa malinconia e dolore, non so se sarei riuscita a rimanere calma dopo essere stata lasciata in quel modo, invece questa canzone è malinconica ma anche calma e rilassante, come se dovesse rincuorare le altre persone come se volesse portare un po’ di pace interiore. << Molto, molto bene >> esclama Angie che è rimasta sbalordita << L’hai cantata benissimo, l’avevi già provata? >>, << No >> rispondo io un po’ a disagio, << Sembra di sì, Jorge ne sarebbe contento >>, sorrido imbarazzata e nervosa, sinceramente nemmeno pensavo alla canzone mentre cantavo, la sapevo già a memoria e l’ho cantata pensando ad altro eppure a quanto pare ho fatto una bella figura e so cantarla benissimo, spero solo che Angie non vada a dirlo a Jorge è la sua canzone scritta pensando a Stephie e mi dispiacerebbe se pensasse che gliel’ho rovinata in qualche modo, magari vuole che sia sua e soltanto sua. Finita la canzone esco dall’aula e una voce femminile mi chiama << Tinita >> sorride Alba e io la guardo storta, << Perché mi chiami così? Non mi piace! >> sorrido io mentre lei si avvicina, << Scusami volevo solo prenderti un po’ in giro >>, la guardo confusa << So che è un nomignolo che solo Jorge può usare >> sorride maliziosa, << Non pensare a cose strane Alba >> le dico io << Lo lascio fare perché non mi va di star lì a litigarci ogni volta tanto mi chiama così comunque >>, << Si… Ammetti che però ti piace! >> lei fa un occhiolino e iniziamo a camminare verso l’aula di Gregorio << Alba >> la richiamo io, << Su dai non prendertela è una cosa carina, e si non lo dico a nessuno >>.

Entro in camera di Jorge per fare lezione, << Tieni >> dico passandogli il suo spartito senza ovviamente le parole, un po’ mi imbarazza il fatto di dirgli che ho composto una canzone a dir poco stupenda, quindi ho deciso di lasciar perdere spero solo che lui riesca a trovare le parole giuste. << Ah ora me lo ridai? >> sorride lui tranquillo anche se noto che è ancora un po’ malinconico, << Si, è tuo. Non prenderò più niente di tuo >>, lui mi guarda e sorride. Inizio a credere che quella melodia sia stata creata per Stephie forse è per quello che non riesce a scriverci, forse è per quello che un po’ gli ha dato fastidio che io l’ho presa senza dirglielo. Mi siedo alla tastiera e iniziamo la lezione, qualcosa però non mi fa rimanere concentrata e continuo a sbagliare, << Cazzo >> esclamo all’ennesima volta che sbaglio, << Ehi stai tranquilla che ti prende? >> domanda lui vedendomi agitata, << Non lo so >> rispondo un po’ duramente e lui rimane li a guardarmi, << Scusa >> continuo poi io << Non è colpa tua, mi dispiace >> ma non era così, pensare che quella melodia l’ha scritta per lei mi disconcerta, non se lo merita, lei non si merita tutte queste attenzioni perché è stata una stronza, ora finalmente l’ho pensato. << Ti va di parlarne? >> domanda Jorge che mi mette una mano sulla schiena e mi guarda, ho un brivido e una sensazione strana allo stomaco, io scuoto il capo e lui sembra arrendersi, << Ok come vuoi >> esclama poi ritornando a guardare lo spartito sulla tastiera. << Possiamo fare la lezione un'altra volta? >> chiedo io << Oggi non è proprio giornata >>, << Certo >> risponde alzandosi dalla sedia e io mi dirigo verso la porta. << Tinita >> sento chiamare e mi volto a guardarlo, << Sai che per qualsiasi cosa puoi contare su di me >>, << Grazie Jorge >> dico uscendo velocemente dalla porta e quando la richiudo mi ci appoggio facendo un grande sospiro. Che cavolo mi sta succedendo? << Tini >> sento mio fratello chiamarmi << Tutto bene? >> chiede avvicinandosi, << Si è tutto ok >> sorrido ricomponendomi, << Allora perché non state facendo lezione? >> mi guarda lui stranito, io non so che dire e faccio spallucce, << Ah ho capito >> esclama poi lui pensandoci su << Jorge non è di buon umore perché oggi sarebbe il suo anniversario con Stephie >>, io deglutisco, ecco cosa ho notato in Jorge, l’ho visto nei suoi occhi che era malinconico e arrabbiato, pensavo di essere io il problema ma in realtà è Stephie. Sono una stupida, mi sono concentrata su di me, lui ha cercato anche di consolarmi quando in realtà era lui a dover essere consolato. Doveva smettere di pensare a lei e di torturarsi per lei, lui meritava di meglio. Lui merita di meglio di solo un ricordo che fa male. << Tini ci sei? >> dice Fran e mi riprendo dai miei pensieri, << Ah si >> rispondo tirandomi su dritta e facendo qualche passo << Devo fare una cosa scusami >>. Corro verso la mia camera e apro un cassetto della scrivania, tiro fuori un foglio, quello dove ho scritto il testo per la melodia di Jorge, faccio un grande sospiro, so di star per fare una stupidata ma dovevo farlo, gli dovevo qualcosa dopo tutto, anche se io lo respingo sempre, lui cerca sempre di starmi vicino e aiutarmi, nessuno lo ha mai fatto, nessuno che non sia della mia famiglia ha cercato di aiutarmi così tanto. Entro di colpo in camera di Jorge e lui mi guarda mentre è sdraiato sul letto << Sei impazzita per caso? >> chiede con una faccia strana, << Ti devo far sentire una cosa >> dico andando verso la tastiera mentre lui mi guarda confuso, << Ok >> dice poi alzandosi e avvicinandosi a me. << Prendi la tua melodia >> dico e lui la prende e la appoggia sulla tastiera, << Ora suonala >>. Si siede e piano inizia a suonare, con un po’ ti timore e imbarazzo inizio a cantare << No soy ave para volar, y en un cuadro no se pintar, no soy poeta o scultor, tan solo soy lo que soy. Les estrellas no se leer, y la luna no bajare, no soy el cielo ni el sol, tan solo soy >> Jorge mi guarda stupito, come se fosse colpito da quelle parole magiche, come se non ci credesse. << Pero hay cosas que si sé, ven aquì te mostrarè, en tu ojos puedo ver, lopuedes lograr, prueba imaginar >> non riesco a guardarlo negl’occhi quindi li tengo puntati sulle sue mani che suonano senza problemi, leggere su quei tasti << Podemos pintar, colores al alma, podemos gritar iee ee, podemos volar sin tener alas, sen la letra en mi cancion, y tallarme en tu voz. >> Al ritornello Jorge cambia espressione sembra affascinato, mi guarda con occhi sognanti, cosa sta accadendo? Non riesco a capirlo eppure nell’aria c’è qualcosa di così pulito e delicato che quasi riesco a tranquillizzarmi. << No soy el sol que se pone en el mar, no se nada que este por pasar, no soy un principe azul, tan solo soy. Pero hay cocas que si se, ven aqui y te mostrarè, en tu ojos puedo ver, lo puedes lograr, prueba imaginar >>, la cosa strana è che al ritornello lui inizia a cantare con me, un'unica voce che canta quella splendida canzone che mi fa sentire leggera, come volare. << No es destino, ni la suerte que vino por me, Lo imaginamos y la magia te trajo hasta aqui >> e di nuovo il ritornello cantato insieme fino alla fine.

JORGE BLANCO.
 
Ho i brividi, ascoltando Martina che canta quella canzone mi ha dato una sensazione unica, come poteva averla scritta? Lei che è sempre così chiusa con le persone ora sta cominciando ad aprirsi, l’unica cosa è che ancora non si fida di me. Ricordo cosa mi ha detto Lodo quella sera, che devo smetterla di trattarla così perché farebbe del male sia a me che a lei. Ma la verità è che non riesco, non riesco a starle lontano quanto dovrei, anche oggi che sarebbe il mio anniversario con Stephie lei è riuscita quasi a farmelo dimenticare. Dovrei essere triste e arrabbiato ma in questo momento mi sento sollevato e… felice? Quando smettiamo di cantare mi alzo di colpo e le afferro le spalle << E’ stupenda >> esclamo io e lei mi guarda intimorita, << Credi? >> domanda guardando in terra senza incrociare i miei occhi, << Si lo credo, è magnifica. Grazie >> le sorrido ma lei sembra innervosirsi ancora di più. Resto lì a guardarla, è così bella e speciale, una ragazza così non l’ho mai vista, è una testa dura ma unica al mondo. << Tini rilassati >> le dico io vedendola tesa, tolgo le mie mani dalle sue spalle e lei alza lo sguardo senza ancora dire nulla, << La smetti di essere sempre così nervosa? >>, << non c’è la faccio >> confessa lei iniziando a camminare indietro e avanti, << Martina per favore smettila di essere così chiusa e spaventata >>, << Non dovrei? >> mi guarda lei con un’espressione strana come se fosse affranta << Come posso non esserlo? Jorge io non sono così >> indica il testo della canzone << Io non faccio queste cose, non mi esprimo in questo modo, e ho paura perché alla fine non mi fido mai, non possi aprirmi in quel modo… con te >>, << E perché? >> chiedo schietto << Cos’ho che non va? >> domando un po’ ironicamente, << Niente sono io ad avere qualcosa che non va >> blatera lei, << Devi solo trovare un po’ di fiducia in te stessa e poi darne anche agl’altri, non puoi sempre stare chiusa in te e non esprimerti, questo >> prendo in mano il testo della canzone << E’ qualcosa di unico, piano piano se vuoi ci riesci, devi solo fidarti di me o di qualsiasi altra persona che tu voglia, ma fidati di qualcuno, parla con qualcuno >>, << Non posso Jorge, non ne sono capace, come posso fidarmi? Dopo tutto? Sono cresciuta così, con questo pensiero che non mi lascia mai, anche se ci provo qualcosa dentro di me mi impedisce di farlo >>. << Inizia a cantare questa canzone con me, potremmo farla sentire a Pablo! >> dico io guardandola, forse così poteva capire che gli sarei stato affianco, che ci sarei stato io li con lei per qualsiasi cosa, ma sto facendo la cosa giusta? Potrei solo incasinarmi così, rendere le cose difficili per me, ma per lei questo e altro. << Cosa? >> domanda stupita << Sei impazzito? Cosa penserà la gente, i ragazzi, Fran? >>, << Perché ti importa? E’ solo una canzone, non vuol dire nulla Martina, smettila di rinunciare alle cose solo perché hai paura che gl’altri giudichino la situazione in modo sbagliato. Basta spiegare, io ho fatto la melodia e tu il testo, nulla di più, è questo che devi spiegare se poi la gente fraintende sono affari loro, che pensino quello che vogliono il punto è che è importante quello che pensi tu >>. Lei mi guarda senza dire una parola, nei suoi occhi noto la paura di fidarsi, di provare a fare qualcosa insieme a me, quella canzone è a dir poco stupenda, un duetto che a tutti piacerebbe, sono parole che entreranno nel cuore delle persone, non posso prendermene il merito, è stata lei ha rendere quella canzone un capolavoro e se cantata insieme uscirebbe qualcosa di stratosferico. << Non lo so >> dice << Jorge non lo so >>, lei mi guarda e non so perché per la prima volta è come se fosse lei a leggermi nel profondo, << Ci sono cose che anche tu non dici >> borbotta poi e io la guardo confuso << Tipo che oggi sarebbe il tuo anniversario >>, << Come fai a saperlo? >> domando quasi impaurito, << Ho notato che qualcosa ti turbava e poi me l’ha detto Fran, senza volerlo >>, << Fran dice troppe cose senza volerlo >> blatero io. << Perché non me l’hai detto? Mi dici di fidarmi di te eppure nemmeno tu ti fidi >>, << Non è per quello Martina, è che non voglio che proviate pena per me, sono solo un ragazzo che è stato abbandonato da una persona che amava >>, << E io sono solo una ragazza che è cresciuta senza nessuno che l’amava davvero >> dice seria fissandomi negl’occhi, poi si volta e se ne va, ancora una volta tutto si è frantumato, come sempre. Ogni volta che ci avviciniamo in qualche modo e lei inizia a fidarsi almeno un poco tutto torna come prima, tutto torna ad essere complicato, perché non riesco a fare in modo che si fidi di me? Perché non può andare tutto liscio almeno una volta?
 
Il giorno dopo sono in accademia e sto mangiando un panino nel cortile, quando vedo Facu avvicinarsi, << Ehi Blanco >> dice alzando una mano per darmi il cinque che io ricambio, << Allora tutto ok? >> chiede lui e in quel momento anche Diego si sistema in parte a noi tirando fuori il suo pranzo, << Si tutto ok e tu? Più notizie di Kevin? >>, << No nessuna meno male >>, << Già se c’ero io l’avrei ammazzato quello stronzo >> blatera Diego addentando la sua focaccia, << Si Diego ma stai tranquillo ci pensa Alba a difendere il nostro Facu >> ridacchio io e insieme a me anche Diego, << Non c’è nulla da ridere, è stata gentile >> esclama Facu, << Direi! si è presa un pugno per te >> Diego spalancando gl’occhi, << Non farmici pensare, mi dispiace un sacco >> Facu abbassa lo sguardo. << Lei ti ama, non è ora di farci la pace? >> chiedo, << Non è così facile sai >> mi risponde, << Invece è facilissimo >>. Guardo i ragazzi che mi stanno fissando perplessi, << Senti chi parla >> esclama Diego, << Che intendi dire? >> domando, << Che parli proprio tu che stai legato ad un ricordo di una che ti ha lasciato così, su due piedi senza motivo, quando hai vicino a te una ragazza fantastica che ti piace da impazzire >> parla Facu facendomi restare a bocca aperta, mentre Diego stranamente non sembra sorpreso e io lo fisso, << E’ vero, si vede lontano un miglio che ti piace >> alza quest’ultimo le spalle, << Da dove avete dedotto tutto ciò? >> chiedo allargando le braccia, << Dal fatto che sei ossessionato da lei, non hai guardato neanche una ragazza da quando è arrivata, quando prima uscivi con un sacco di ragazze credendo di dimenticarti di Stephie >> dice Diego, << Non ne ho più voglia ok? Di uscire con tutte quelle galline a cui importa solo se sei il più popolare e bello, e poi nemmeno Martina mi fa dimenticare Stephie >>, non so perché ma sono nervoso, non mi aspettavo che i miei amici pensassero queste cose, spero solo che Fran non lo sappia se no ci prende tutti a calci nel culo. Ma infondo è vero, tutto quello che dicono è proprio la verità, non ho più guardato nessun’altra ragazza da quando c’è lei perché la maggior parte del tempo mi concentro su Martina, la penso, la cerco, ho sempre voglia di parlargli, di guardarla. << Ok non ti fa dimenticare Stephie, ma non puoi negare che ti piace anche tanto >> parla Facu, << Io non riesco a capirla ecco perché, è per questo che non riesco a fare a meno di stargli vicino >>, << Si ti fa impazzire, nessuna ragazza è mai resistita a te per così tanto tempo, le altre ti sarebbero già saltate addosso dopo tutte quelle lezioni da soli e il fatto di vivere sotto lo stesso tetto, ma lei no, lei è difficile e complicata e questo ti attrae e poi mettiamoci anche che vi punzecchiate parecchio e a te queste cose piacciono >>, << Ma tu mi spii? >> domando a Diego dopo aver detto quelle cose, << No stupido si notano >>, << Comunque non so perché, lei non si fida di me, non riesco a farla aprire, non le interesso in quel senso e mi fa strano si, ma la cose che mi preme di più è che non riesco a capirla, non riesco a capire cosa pensa e perché non riesca a fidarsi >> dico guardando nel vuoto, << Io invece credo che tu sia l’unico che sia riuscito a smuoverla un po’ >> inizia a parlare Facu, << Senza te nessuno l’affronterebbe in quel modo, tu cerchi sempre di scavare dentro di lei, cerchi di farla divertire, di farla stare tranquilla. Il fatto di affrontarla gli dà la spinta a confrontarsi con se stessa, cerca di spingersi oltre, il fatto che non ci arrivi è un’altra cosa, ma tu, il tuo modo di trattarla la scombussolano a tal punto da spingersi al limite >>, << Non saprei se è come dici tu >> rispondo io, << Oh sì che è così, dai non la vedi? Era un ghiacciolo quando è arrivata qua, ora ha delle amiche, consola sempre le ragazze quando hanno problemi, è più emotiva solo perché tu la spingi a farlo >>, << Allora dovrei continuare? E Fran? >> chiedo un po’ nervoso e irritato, mi stanno spingendo ad andare avanti così per poterla conquistare, pensano che lei sia l’unica soluzione al mio problema di Stephie ma ci sono tante cose in mezzo. << Qualsiasi cosa succeda Fran prima o poi l’accetterà >> esclama Diego, << Io ne dubito >> ride Facu << Però se tu hai bisogno di lei e lei di te non vedo perché non provarci >>, << Mi volete far uccidere? >> domando ridacchiando, << Forse, o forse no ci servi per la Band >> ride Facu. Cosa dovevo fare? Spronarla a fidarsi di me? E se poi non le importerebbe di me comunque? Potevamo aiutarci a vicenda è vero ma se poi non funziona? Non voglio che lei rimanga delusa, ha già così tanti complessi nella testa. Avevo promesso a Fran e a Lodo di non provarci con lei, di stargli lontano in quel senso, infondo nemmeno io so quel che voglio, lei mi attira così tanto, mi manda in confusione, non so più qual è la cosa giusta da fare. Avrei potuto trovare la pace grazie a Martina? E lei grazie a me essere più serena?

P.S: Ciao a tutti\e, vi piace questo capitolo? Qui vediamo come alcuni ragazzi notino questo leggero cambiamento in Tini e credono che sia solo Grazie a Jorge che la sfida e la sprona, anche secondo voi è così? Jorge non sembra convinto non riesce a credere che grazie a lui Tini stia cambiando perchè lei si comporta sempre nello stesso modo, le si avvicina e poi si allontana, erò Jorge non può scoprire i pensieri di Martina che effettivamente sono cambiati un poco. Poi finalmente la canzone, Tini tira fuori un pò di grinta e gliela canta anche se poi litigano in qualche modo, per una questione di fiducia. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! Dall'ultima volta che vi ho scritto ho aumentato i capitoli di questa storia quindi saranno più di 50 ;D Spero ne siate contenti\e e grazie a tutti voi che leggete e commentate, fatemi sapere cosa ne pensate almeno posso anche migliorare se c'è qualcosa che non va. Un abbraccio a tutti, io torno Mercoledì! Mua un bacio a tutti.

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Capitolo 23
*** Influenza. ***


Influenza.
 
Sto guardando Alba seduta davanti a me nell’erba che si guarda l’occhio ormai diventato giallognolo. Siamo fuori dall’accademia mentre i ragazzi stanno facendo lezione con Gregorio per la coreografia della Band, Mechi è intenta a intrecciarsi i capelli, oggi è un giorno particolarmente caldo quindi siamo sotto un albero all’ombra. Cande sta mostrando a Lodo un video musicale con le cuffiette e la mora ondeggia a ritmo di musica. E’ un giorno tranquillo, fuori non c’è quasi nessuno, a parte quattro ragazzi seduti su una panchina abbastanza lontana, solo il rumore della natura e il fischiettare degl’uccellini. << Mi farei un tuffo in piscina >> esclama Machi sbuffando quando finisce di intrecciarsi i capelli, Cande e Lodo tornano alla realtà finito di vedere il video, << Già, fa veramente troppo caldo >> blatera la rossa che prende un elastico e si tira su i capelli in uno enorme chignon spettinato. Guardo Alba che ha appena finito di coprire con il correttore il suo occhio, << Si vede ancora tanto? >> domanda guardandoci una a una, << Si ma non troppo >> risponde Lodo, che poi si volta verso di me, << Perché non parli oggi? >> domanda. In questa giornata perfetta l’unico mio pensiero è Jorge, della discussione dell’altro giorno, non so cosa mi si è preso ma d’istinto gli ho fatto sentire la canzone e ora lui crede che possiamo cantarla insieme, cosa che io non avevo minimamente pensato. Mi sono messa in una bella situazione, spero solo che Jorge non abbia ancora detto a Pablo della canzone. << Non ho nulla Lodo mi sto rilassando >> rispondo io mentre lei mi guarda in modo strano, << Allora Alba come va con Facu? >> domando per cambiare discorso perché so che Lodo non si sarebbe arresa tanto facilmente. << Non saprei >> risponde Alba, << Beh almeno ora vi parlate, in un modo un po’ strano però vi parlate >> continua Mechi con un sorriso, anche lei teneva molto ad Alba e alla sua relazione, so che è la prima con cui ha fatto amicizia Alba quando si sono conosciuti, quindi Mechi è molto affezionata a lei e vuole che sia felice, << Si almeno quello >> risponde Alba anche se si nota che non è completamente felice, << Piano piano ci arriverete anche voi >> esclamo io sorridendole e lei ricambia. << E poi mancano solo Jorge e Tini >> borbotta la bionda con uno sguardo furbo, << No mai >> rispondo di getto, << Si Mechi smettila non puoi costringere le persone a stare insieme >> parla Lodo un poco alterata, << Tranquillizzati >> gli dice Alba << Io comunque credo che siano carini insieme >> continua poi e viene fulminata dallo sguardo di Lodo. << Perché te la prendi tanto? >> chiede Cande << Non so se sarebbe una buona cosa se capitasse ma potrebbe essere carino >> continua la rossa, << Anche tu ti ci metti? >> borbotta Lodo. << Ok basta >> dico con un tono di voce abbastanza alto, << Vi ringrazio per il fatto che cerchiate di farmi avere un ragazzo, ma no. Non sarà Jorge e nemmeno nessun’altro, è più importante fare in modo che Alba e Facu si capiscano >>, tutte mi guardano, << Ok va bene >> si arrende Mechi << Però nel profondo ci credo ancora >>, io le sorrido scuotendo la testa. Rientriamo per far lezione con Pablo, << Ciao Ragazzi >> saluta lui sorridente con il suo solito gilet marrone e una camicia blu << Prima di iniziare devo dirvi una cosa >> borbotta guardando dei fogli mentre noi lo scrutiamo in modo strano. << Allora: Mechi, Alba, Diego, Ruggero, Jorge, Fran, Cande, Martina, Facu e Lodo >>, ci guardiamo tra di noi quando Pablo pronuncia i nostri nomi, << Dovete comporre una canzone insieme, come gruppo >> noi guardiamo Pablo sbalorditi senza dire una parola, << Ragazzi allora, ci sono dei progetti in ballo e ho bisogno di vedere se come gruppo potete lavorare ok? Quindi componete una canzone, melodia e testo. La coreografia non è obbligatoria, lavorate insieme e affiatati. Dovrete cantarla davanti a tutta l’accademia >>, << Cosa? >> domanda Facu, << Si proprio così >> borbotta Pablo << Ce la potete fare >> continua lui guardandoci uno a uno. << Ma perché? Che progetti ci sono? >> chiede Jorge e io mi volto a guardarlo perché è la stessa domanda che volevo fare io, << Per ora non posso dire niente, nulla è sicuro e ci vorrà ancora del tempo per questo, ora voglio solo vedere come lavorate tutti insieme. Perché per me voi insieme funzionate >>. << Ok >> esclamo io << Facciamolo >> mi giro verso i miei amici, << E’ questo lo spirito che voglio, mettete da parte tutto e concentratevi su questa canzone, sorprendetemi >>.
 
<< Sono entusiasta >> saltella Mechi nel parcheggio, << Già non vedo l’ora di iniziare a scrivere >> borbotta Diego << Secondo me è un ottima idea >> continua poi, << Si vede che sei felice >> gli dice Lodo guardandolo. Guardo i miei amici sorridere contenti per questa occasione, dieci ragazzi che cantano insieme, potrebbe essere una bellissima occasione per dimostrare che insieme possiamo fare grandi cose, ecco perché ho subito accettato questa cosa, perché ci avrebbe unito ancora di più e perché anche io credevo come Pablo che insieme avremo potuto funzionare. << Ti sentirai a tuo agio? >> sento qualcuno chiedere e mi volto guardando Jorge, << Per cosa? >> domando io un po’ svogliata, << Scusa non pensavo che ti desse fastidio anche solo parlarti. Comunque volevo solo sapere se ti sentirai a tuo agio a comporre insieme >> continua lui, << Si, non siamo solo noi due ci sono anche gl’altri >> guardo Jorge negl’occhi e non mi sono accorta che ci siamo fermati mentre parlavamo, gl’altri erano un po’ più avanti di noi, << Bene >> esclama Jorge, << Bene >> ribatto io raggiungendo gl’altri, sento gl’occhi di Jorge guardarmi, ma riesco a sentire anche un po’ di tristezza nell’aria. Quando arriviamo a casa Fran dà la notizia a Clara e a papà, << E’ grandioso >> esclama mio padre, << Già, sarete bravissimi >> afferma Clara abbracciando Lodo, invidio il loro rapporto, certo lei non ha un padre come il mio e sono sicura che per lei valga lo stesso, ma lei e Clara sono in perfetta sintonia, si capiscono al volo e si vede tutto l’amore che Clara prova per sua figlia, di quanto sia fiera di lei e di quanto creda in lei. Vorrei anche io un rapporto così con mia madre, una figura femminile con cui condividere tutto, non è che con mio padre non condivido le cose anzi per me lui è la cosa migliore della mia vita però mi manca quell’affetto di una madre apprensiva e disponibile che ti ama oltre tutto e tutti. Jorge e Fran si stanno prendendo in giro pensando a situazioni imbarazzanti che potrebbero capitare durante lo spettacolo mentre mio padre ride di gusto ascoltandoli, << Oh Jorge, mi fai morire >> esclama papà con le lacrime agl’occhi << Mi piaci ragazzo >> continua poi. Jorge in quel momento incrocia i miei occhi e accenna un piccolo sorriso mentre io mi volto subito entrando nella conversazione di Lodo e Clara. << Sapete già come farla? >> chiede Clara mentre si versa una tazza di tè, << No, dobbiamo trovarci tutti insieme e parlarne >> parla Lodo, << io credo che sarete fantastiche >> esclama Clara guardando anche me << Avete un talento straordinario e fidatevi perché io lo so >> sorride poi, cosa che fa sorridere anche me, è incredibile quella donna, sembra quasi un angelo, è sempre così gentile e calma, molto alla mano e spiritosa, pronta a dirti sempre quello che vorresti sentirti dire. Dopo cena vado da Fran, << Ehi Tini >> saluta lui appena mi vede entrare in camera sua, << Che fai? >> domando vedendolo sdraiato con dei fogli in mano, << Sto componendo una melodia per la band >> borbotta appoggiando i fogli sul comodino e tirandosi su a sedere << Tu che hai? >> domanda poi e mi metto a sedere in parte a lui, << Nulla volevo solo stare un po’ con il mio fratellone rompi palle >> esclamo ridacchiando, << Sei sicura di stare bene? >>, annuisco con il capo e gli sorrido. << Allora cosa regalerai a Mechi per il suo compleanno? >> domando curiosa e Fran si alza per entrare nell’armadio e ritorna con in mano una scatolina porgendomela. Era una di quelle scatoline ricoperte di tessuto morbido, blu scura abbastanza grande, lentamente la apro e dentro vedo una collana con un ciondolo a trenino, << Perché un trenino? >> chiedo, << Perché al nostro primo appuntamento avevamo deciso di andare in una spiaggia abbastanza lontana e abbiamo preso un treno, la cosa buffa è che eravamo così intenti a parlare tra di noi che non siamo scesi dal treno finendo in un'altra città, da lì abbiamo capito che eravamo fatti per stare insieme >> sorride lui, riesco a vedere l’amore che prova per lei. Nella scatola c’era anche un anellino davvero bello dove dentro riuscivo a leggere l’incisione “Ti amerò per sempre “, << E’ fantastico Fran, gli piacerà da impazzire >> sorrido io, << Lo so, fidati che lo so >> ridacchia lui << E’ molto sentimentale, anche se non lo dà a vedere ma queste cose sdolcinate la fanno impazzire >> continua lui. Questo tipo di amore mi piace, così semplice e genuino, senza problemi solo tanto affetto tra due persone, ma queste cose si possono distruggere in un attimo, è questa la parte che odio e io non vorrei mai viverla, non mi sono mai sentita amata in quel senso quindi potrebbe devastarmi la parte brutta dell’amore. Quando mi metto nel mio letto a dormire ho un po’ di mal di testa, sarà dovuto al troppo pensare e poco dopo mi addormento.
 
<< Martina! >> sento qualcuno chiamarmi, scuotendomi leggermente. Quando apro gl’occhi noto Clara guardarmi, << Perché non ti sei svegliata? >> continua poi, mi tiro su un po’ e la testa inizia a girarmi quindi riappoggio la testa al cuscino, non ho nemmeno sentito la sveglia, o forse l’ho spenta senza accorgermene. << Sei pallida! Ti senti bene? >> chiede Clara guardandomi un po’ preoccupata e sedendosi sul bordo del letto. Lentamente poggia la mano sulla mia fronte, << Tu hai la febbre >> dice lei, << Cosa? >> domando io, odio essere malata perché sono costretta a prendere medicinali, cosa che odio a morte però c’è un lato positivo sarei stata tutto il giorno a letto. << Vado giù ad avvertire gl’altri che non vai in accademia e porto il termometro >> sorride Clara e esce dalla mia stanza. Mi metto su un fianco, mi sento fiacca e ho ancora mal di testa quando qualcuno entra nella mia camera. Alzo lo sguardo e Lodo viene verso di me, << Mi ha detto mamma che non stai bene, come ti senti? >> domanda lei, << Uno schifo >> dico << Nel vero senso della parola >> sorrido poi, << Riposati, poi quando torno dall’accademia passo a vedere come stai ok? >>, << Ok >> rispondo e lei esce dalla mia stanza. Sono indolenzita, vorrei solo dormire ancora un po’. Dieci minuti dopo Clara arriva con in mano un vassoio, << Tuo padre è andato a lavoro, mi ha detto di dirti di stare al caldo e di chiamarlo se qualcosa non va >> io sorrido, è sempre il solito si preoccupa quando mi ammalo lo faceva anche quando ero piccola, chiamava ogni dieci minuti la mamma per chiedergli se stessi bene. Sul vassoio c’è una tazza di tè fumante con un piattino di biscotti e un bicchiere con in parte una pastiglia che sarà sicuramente la medicina. Clara mi passa il termometro e poi intinge la bustina di te nella tazza, quando riprende il termometro mi guarda passandomi la pastiglia con il bicchiere d’acqua, << Hai quasi trentanove di febbre >> mi dice << Prendi questa, fai colazione e poi riposati >>. Mi metto a sedere sul letto e prendo la pastiglia, poi Clara mi poggia il vassoio su letto, << Se hai qualcosa chiamami ok? >>, io annuisco con il capo e lei sparisce dietro la porta. Faccio colazione e mi rimetto sdraiata a letto, in poco tempo mi riaddormento. Sono in accademia con Lodo e stiamo camminando per il corridoio, lei mi sta raccontando di quanto sia stata romantica l’uscita con Diego ancora una volta << Tu non avrai mai tutto questo >> dice ad un tratto e io mi volto a guardarla, ha uno sguardo severo, guardo i suoi occhi e non riesco più a riconoscerci Lodo in essi, è come se fosse stata posseduta da qualcosa di malvagio, poi sbuca Alba e di conseguenza tutte le altre ragazze che mi circondano tutte con lo stesso sguardo, << Che succede? >> dico spaventata, << Io e Fran ci amiamo alla follia, ci sposeremo e avremo tanti bambini >> ride maligna Mechi e poi mi guarda smettendo di colpo di ridere, << Tu non avrai mai queste cose, perché sei sola >> e ricomincia a ridere, << Grazie per avermi aiutato a riavvicinarmi a Facu >> sorride tenera Alba ma con gl’occhi malvagi << Tu non avrai mai nessuno che ti ama così perché non sei capace ad accettarlo >>. Io sono senza parole, cosa sta succedendo? Perché si comportano cosi? E’ una cosa davvero cattiva, poi sento una risatina e mi volto verso Cande, mi guarda in modo cattivo con le braccia incrociate al petto, << Tu non avrai mai nessuno a difenderti come Ruggero difende me, sei sola e lo resterai per sempre >>, << No >> urlo io, << Non ne sei capace >> blatera Mechi facendo un passo verso di me, << Arrenditi Martina, tu resterai sola, sola per sempre >> sorride Malvagia Lodo, tutte lentamente si avvicinano a me fino ad inabissarmi nel vuoto più assoluto, tutto nero, non c’è niente e nessuno sono completamente sola. Mi sveglio di scatto e mi alzo, le medicine mi fanno fare sogni strani, almeno spero siano state quelle, prendo il cellulare e guardo l’ora, i ragazzi staranno per tornare, sono completamente sudata e vado in bagno a rinfrescarmi. Quando mi rimetto a letto mi guardo intorno un po’ confusa e impaurita, che sogno strano, non riesco a capirne il significato, ma è solo un sogno, non sto bene e la mia testa deve aver reagito in questo strano modo. Il silenzio nella stanza mi sta uccidendo perché è come se sentissi ancora le voci delle mie amiche che dicevano che sarei rimasta sola, e se fosse vero? E se fosse tipo una premonizione? Volevo davvero restare sola per tutta la vita? Il mio atteggiamento riguardo a queste situazioni mi porteranno ad essere sola a non avere nessuno con me. Sono sempre stata sola, se avrei un ragazzo a quest’ora lui sarebbe qua a consolarmi e a prendersi cura di me, ma nel profondo io non lo voglio, non mi interessa averlo quindi è vero che sono destinata ad essere sola. Lievemente qualcuno bussa alla porta.

<< Entra >> dico a Lodo, quando sento la porta richiudersi mi volto dall’altro lato e mi trovo davanti Jorge, io lo guardo stupita perché aspettavo Lodo e non mi aspettavo che lui venisse qua, << Allora come stai? Mi ha detto tuo padre che hai la febbre >>, << S-si >> balbetto io << Ma sto meglio ho dormito fino ad ora >> dico, << Non mi sembra sei ancora pallida >> dice sedendosi sul bordo del letto e tutta questa vicinanza mi innervosisce un po’, mi tiro su a sedere. << Dov’è Lodo? >> domando io per parlare di qualcosa che non sia imbarazzante, tipo il mio aspetto pallido e malato, << E’ andata ad aiutare Alba a fare non so cosa, ha detto di dirti che sarebbe tornata presto >> risponde lui, sentivo che era qui per un motivo, come se fosse preoccupato o volesse farmi stare bene. << Perché sei qui? >> domando di getto, volevo saperlo, perché deve starmi addosso? Perché gli importa così tanto di me? << Sono solo venuto a vedere se stavi bene, e a farti un po’ di compagnia >> risponde lui, << Non mi serve la compagnia, sto bene anche da sola >> borbotto e lui mi guarda storto come se sapesse che sto mentendo, in realtà non mi va di restare sola per tutto il giorno. << Non puoi stare qua >> esclamo << Fran potrebbe venire a… >>, << Fran non viene è a casa di Mechi >> mi interrompe lui girandosi a guardarmi, << Bene >> dico come un sussurro. Che strana situazione è questa? Sembra che tutti si siano messi d’accordo per fare in modo che Jorge stia qua con me siccome né Fran né Lodo ci sono quando per la maggior parte del tempo sono sempre in mezzo. << Vuoi qualcosa da mangiare? O un'altra tazza di tè? >> domanda, << No Jorge se ho voglia me la vado a prendere >> rispondo io, << Per l’amor del cielo, voglio solo essere gentile e educato >> continua lui come per rimproverarmi, << Va bene Jorge, portami qualcosa da mangiare >> mi arrendo io, non mi va di litigarci non ne sono in grado in questo momento, non solo per il fatto che non mi sento bene ma anche per via del sogno. Jorge sorride trionfate e quando si volta e esce dalla porta sorrido anche io. Ritorna con un sacco di cose da mangiare, << Io non mangio così tanto Jorge >> dico guardandolo, << lo so ma non sapevo cosa volevi >> alza lui le spalle << E poi mangio anche io >> borbotta sedendosi in parte a me sul letto. Io allungo un braccio per afferrare un sacchetto di Nachos e anche Jorge allunga una mano per prenderli. << Ti va se ci dividiamo tutto? Così almeno non dobbiamo lottare per il cibo >> dice sorridendomi faccia a faccia, << Perché sai che vincerei io >> borbotto prendendolo in giro, << Forse >> dice ondeggiando la testa e ridacchiando, apro il sacchetto di Nachos e lui prende una salsa e la mette in una ciotolina. Iniziamo a mangiare passandoci di mano il cibo e scambiandocelo, nessuno dei due parla anche perché ho una fame da lupo siccome è tutto il giorno che non mangio. << Avevo ragione prima, avevi fame >> esclama lui fermandosi a guardarmi << Non capisco perché mi hai detto che non volevi nulla >> fa spallucce, << Jorge Mangia e non ricominciare >> dico io, non avevo voglia di domande volevo solo stare tranquilla a mangiare come se lui fosse un semplice amico e non quello che cerca sempre di scavare dentro di me e tirare fuori cose che non voglio mostrare. << Ok va bene, per questa volta >> esclama e mi indica con un dito. << Basta sono piena >> dico dopo un po’, mi sono riempita di schifezze, << Guardiamo un film? >> chiede Jorge, << Un film? >> dico io pensandoci su, << Ti prego è solo un film >> dice, io sbuffo e lo guardo alzando le sopracciglia, << Ok >> rispondo, non so se è perché non sto bene ma oggi non mi va proprio di star li a prendermela per queste cose, Jorge si alza dal mio letto e prende il mio portatile sulla scrivania, << Che film vuoi vedere? >> mi domanda ritornando in parte a me, << Lasci scegliere a me? >> chiedo finta lusingata e poi ridacchio << Twilight >> esclamo e Jorge mi guarda senza sapere che dire << Scherzo Jorge. Comunque voglio vedere un film di supereroi >> borbotto, lo so può sembrare strano ma io amo questo genere di film, mi danno speranza in un certo senso, Jorge rimane a fissarmi come impietrito, << Che c’è? >> domando << Non ti piacciono? >>, << No, anzi >> dice tornando a guardare lo schermo del pc << Non sapevo che ti piacessero queste cose >>, io faccio spallucce << Lo so è una cosa strana ma mi piacciono, molto, io adoro i supereroi >>, << Anche io >> dice Jorge come un sussurro tenendo sempre gl’occhi sullo schermo. Alla fine decidiamo di vedere Capitan America, << Quanto è bello l’attore >> dico io sovrappensiero, << Sono più bello io >> dice Jorge girandosi verso di me con una faccia convinta e io inizio a ridere. Quando riapro gl’occhi c’è totalmente silenzio, Jorge è sparito, il computer è tornato sulla scrivania e tutto è in ordine, le carte del cibo, le ciotoline e i bicchieri sono scomparsi. Mi devo essere addormentata durante il film, ricordo di essere arrivata quasi alla fine, evidentemente dormivo così beatamente che non mi sono resa conto di nulla, sono un po’ stupita da tutta questa situazione e mi sento anche molto meglio, anzi mi sento decisamente bene. 

P.S: Ciao a tutti\e ecco per voi un altro capitolo che spero vi piaccia. Cosa ne pensate di questo avvicinamento tra Jorge e Martina? Credo che questa situazione di Jorge che si prende cura di Tini sia molto dolce. Ditemi cosa ne pensate mi raccomando, che le vostre opinioni per me contano. Spero che i prossimi capitoli vi piaceranno, perchè vedrete certi cambiamenti e situazioni molto dolci ma anche complicate allo stesso tempo. Il prossimo capitolo sarà Venerdì! Vorrei poter pubblicare ogni giorno ma dovete avere pazienza. Grazie di cuore a tutti davvero. Siete fantastici e spero che seguirete questa storia fino alla fine!
 

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Capitolo 24
*** Stelle. ***


Stelle.
 
Le ragazze sono agitate, siamo nel bar dell’accademia e stiamo aspettando di andare a fare lezione con Gregorio e subito dopo Pablo avrebbe ascoltato la nostra canzone. Sono un po’ tutte nervose a anche io in un certo senso, Mechi si passa le mani tra i capelli nervosa, è talmente assorta nei suoi pensieri che quando Fran arriva e le poggia una mano sulla spalla fa un salto dalla sedia. Alba ha gl’occhi chiusi come se stesse meditando, << Che avete? Siete strane >> domanda Fran che guarda ognuna di noi e viene raggiunto da Diego, << Lodo che stai facendo? >> gli domanda mentre lei fischietta ondeggiando la nostra canzone << Zitto che mi sto concentrando >> blatera la mora e Diego guarda Fran con una faccia confusa. Cande tiene la testa appoggiata al tavolo e guarda nel vuoto, << Siete impazzite per caso? >> continua Fran, << No sono solo un po’ nervose, oggi Pablo ci farà cantare la nostra canzone >> guardo mio fratello che poi guarda tutte le altre confuso, << Su dai non siate agitate, che esagerate che siete >> borbotta e viene fulminato dallo sguardo di tutte, << Ok Diego andiamocene prima di morire >> continua Fran spingendo via Diego per allontanarsi da noi. << Non capiscono niente, facile per loro che è da un bel po’ che hanno una band >> borbotta Alba che tiene sorretta la testa con le sue braccia, << Si ma hanno anche ragione non dovremo essere così agitate >> dico io << Siamo brave e piacerà >> faccio spallucce e loro fulminano con lo sguardo anche me << Ok, non parlo più >> alzo le mani come per arrendermi. Finalmente è arrivata l’ora della lezione con Gregorio perché tutto quel silenzio e nervosismo agitava anche me. Quando entriamo nello spogliatoio le altre ragazze della nostra classe sono già lì che si cambiano e come sempre Lara punta gl’occhi su di me, continuo a pensare che sia una cosa abbastanza strana, ma fino ad ora non ha fatto nulla di che se non guardarmi. << Oggi hai lezione con Jorge? >> domanda Alba mentre si cambia e noto l’orecchio di Lara tendersi per ascoltare, << Si perché? >> domando, << Perché potresti farti insegnare a suonare la nostra canzone >> sorride lei, << Già così se vogliamo un giorno possiamo anche suonarla >> borbotta Cande, << Si, si potrebbe fare >> rispondo io. A lezione con Gregorio tutto va liscio a parte che Alba è finita in coppia con Facu e io di nuovo con Jorge. Lei poverina è un po’ imbarazzata quando Facu sembra aver riacquistato un po’ di sicurezza e riesco a vederlo anche sorridere. << Tini concentrati >> mi dice Jorge, << Che vuoi? Sto facendo tutto giusto >> esclamo, << Si ma dovresti concentrarti su di me, potresti anche darmi un po’ più di importanza quando balliamo >> dice avvicinandosi a me, << Non stiamo facendo uno spettacolo, non c’è bisogno di trasmettere nulla qua >> rispondo io che ritorno in mezzo all’aula sotto gl’occhi di Jorge. Finita l’ora con Gregorio abbiamo un’ora di pausa e poi la lezione con Pablo, ormai le ragazze non ci stanno più dentro, sono così nervose che hanno le mani tremanti, << Potete rilassarvi per favore? >> blatero io, << No >> rispondono all’unisono, << Bene io allora vado a farmi un giro >> dico, non riesco a star lì con loro perché rendono nervosa anche me, non dico di essere calma ma di certo non sono così agitata come loro. Cammino per i corridoi quando ad un tratto una musica, che arriva da un’aula di strumenti, cattura la mia attenzione. Quando entro trovo i ragazzi intenti a suonare, Fran sorride appena mi vede e lo stesso fa Jorge che sta cantando, noto che ha cantare è solo lui e gl’altri suonano, una canzone orecchiabile, molto bella e Jorge la rende unica. << Bravi >> urlo con un applauso quando finiscono, << Grazie signorina >> si inchina Facu, << Che canzone è? >> chiedo avvicinandomi a loro, << Si chiama Entre Dos Mundo >> risponde Fran << E’ una canzone di Jorge ma la suoniamo insieme >> continua lui, << Bella mi piace >> dico girandomi verso Jorge e lui mi sorride. << Che ci fai qua? >> domanda Diego << Dove sono le altre? >>, io lo guardo con una faccia buffa << Si stanno innervosendo a vicenda >> ridacchio io << Non potevo stare la con loro mi rendevano troppo nervosa allora ho deciso di fare una camminata >> alzo le spalle, << Andrete bene >> mi dice Ruggero, << Io lo so, devi spiegarlo a loro >> ridacchio poi, << Tranquilla che appena saranno sul palco daranno il meglio di se >> mi dice Jorge, << Già, si innervosiscono per niente >> alza le spalle Fran << E tu sorellina sei pronta? >> continua lui, << Si prontissima >>.
 
Quando entriamo nell’aula di Pablo l’atmosfera è silenziosa, << Buon giorno ragazzi >> sorride lui, << Buongiorno >> rispondiamo tutti insieme. << Allora dove sono le ragazze? >> sorride l’insegnante cercandoci con lo sguardo, << Forza, sul palco >> continua poi e noi una a una ci dirigiamo su di esso. << Siete pronte? >> chiede << Posso far partire la base? >>, io faccio segno di sì con il capo e la base parte. << Ese sentimiento, sensacion llena de emozion, siento l’alegia, que me provoca esta cancione. Oye mi corazon, como se acelera cuando el publico espera no, nada me va a parar, que suba el telon, chicas comienza la funcion >> tutti ci guardano soprattutto i ragazzi un po’ ammaliati da tutto ciò. Ma nessuno sapeva che avevamo fatto anche una piccola coreografia << Las luces, los flashes, la musica sera la clave, aplausos en un momento, nuestra voz va a tocar el cielo. Va ah ah ah empezar la fiesta, ah ah alcancemos las estrellas, va ah ah empezar la fiesta, ah ah alcancemos las estrellas >>, alcuni applaudiscono di già, Ruggero ha un sorriso a trentadue denti mentre guarda la sua Cande ondeggiare sul palco come una stella, Fran teneva un braccio sulle spalle di Jorge e insieme saltellavano come due stupidi e la cosa mi fa un po’ ridere. << Peinarse y maquillarse, los nervios a fior de piel, es en el escenario donde mis suenos veo nacer. Oye mi corazon como se acelera cuando el publico espera no, nada me va a parar, que suba el telon, chicas comienza la funcion. Las luces, los flashes, la musica sera la clave, aplausos en un momento, nuestra voz va a tocar  el cielo >> al ritornello tutti si muovono con noi, è strepitoso come siamo riuscite a coinvolgere tutti e tutta la tensione delle ragazze è sparita nel nulla. << Yo quiero tocar, yo quiero ganar, cada corazon que me llegue a escuchar. Nuestros suenos,  hacerlos realidad, la cima alcanzar, preparense el show va a empenzar. La luces… la musica sera la clave… aplausos… nuestra voz… >> E di nuovo tutti a muoversi con noi.  Tutti applaudivano, << Siete state grandiose >> esclama Pablo << Davvero complimenti >> continua lui con un sorriso enorme << E’ questo che voglio da voi tutti, lasciatevi andare e componete e scatenatevi anche. Loro >> continua indicando noi ragazze che siamo ancora sul palco << Hanno appena fatto qualcosa di straordinario, erano coordinate alla perfezione. Brave >> dice girandosi verso di noi. Quando torniamo tra i ragazzi loro ci assaliscono, << Sei stata grandiosa amore >> esclama Diego sollevando Lodo da terra, << E voi sembravate proprio due stelle >> sorride mio fratello a me e a Mechi abbracciandoci, << Già è stato strepitoso >> sorride Jorge << Complimenti >> continua poi e io gli sorrido imbarazzata. Questo pomeriggio i ragazzi vengono da noi per iniziare a comporre la canzone di gruppo che dobbiamo fare e anche in fretta perché Pablo la vuole per la prossima settimana, lo spettacolo di noi ragazze è andato bene quindi le ragazze sono alterate dalla situazione, io lo sapevo già dall’inizio che sarebbe andato tutto bene ma vederle così è assolutamente fantastico. << Avete qualche idea? >> domanda Ruggero mentre siamo seduti in taverna un po’ sparsi qua e là, io mi volto verso di lui << Io avrei in mente qualcosa >> borbotto, << Cosa? >> domanda Jorge, << Pensavo che, siccome Pablo vuole che lo sorprendiamo, di fare una canzone che inizia lenta, da lasciarlo lì un po’ stranito e poi renderla più veloce e giovanile >> dico facendo spallucce, << Sai che è un ottima idea >> borbotta Facu, << Si anche per me >> risponde Alba e Facu si volta a guardarla per qualche secondo che sembra un eternità. << Io e Alba siamo d’accordo con Tini e gl’altri? >> continua poi Facu togliendo lo sguardo dalla ricciola, << Si anche per me è ok >> continua Jorge e tutti uno alla volta acconsentono, << Ho già una bella base su cui potremmo lavorare >> continua Facu prendendo il suo portatile e Alba gli si affianca << Posso sentire? >> chiede un po’ in imbarazzo, << Certo >> risponde lui e gli passa delle cuffie che indossa, noi tutti li guardiamo un po’ sorridenti per questo piccolo riavvicinamento, almeno ora tra di noi non ci sono tensioni e sarà più facile comporre la canzone. Jorge inizia a buttar giù un po’ di parole su un foglio come tutti gl’altri e poi alla fine cerchiamo di metterle insieme, << Può funzionare >> esclama Fran << Tu Facu hai finito di sistemare la base? >> chiede poi, << Quasi fatto >> risponde Facu sorridendo. Dopo un lungo pomeriggio i ragazzi se ne vanno e io dopo cena ho lezione con Jorge siccome non potevamo farla oggi, << Sei sicura di non essere troppo stanca per far lezione? >> mi domanda lui avvicinandosi a me, << No tranquillo c’è la faccio >> rispondo io, << Di che parlate voi due? >> si avvicina Fran guardandoci un po’ storto, << Della lezione che devo fare Fran, non ti preoccupare >> rispondo dirigendomi in camera mia, facendogli una linguaccia.
 
A cena papà ci domanda della canzone che abbiamo iniziato a scrivere, << Sta uscendo bene e poi Tini ha avuto un ottima idea >> esclama Lodo sorridendo, << Già anche secondo me >> blatera Jorge mentre mangia e viene fulminato da Fran con lo sguardo, << Bene sono contento che mia figlia sia un piccolo genio della musica >> sorride mio padre orgoglioso di me, << Ehi anche io sono bravo >> replica Fran, << Ovvio Fran ma tu lo fai da più tempo >> continua mio padre. Lodo inizia a battibeccare con Fran come se fossero due veri e propri fratelli, << Smettila di voler sempre controllare Tini >> borbotta la mora e io li guardo confusa, << E’ mia sorella e io la devo proteggere >> borbotta lui, << Si sa difendere da sola >> a parlare è Jorge, che viene fulminato dallo sguardo sia da Lodo sia da Fran. << Su dai andiamo a fare la lezione >> dico io a Jorge perché non sopporto questa stupida situazione, << Fate i bravi >> si alza di scatto Fran dal tavolo e io lo guardo male mentre mi dirigo con Jorge nella sua stanza. Appena chiude la porta sbuffo e mi lancio sul letto, << Che hai? >> ridacchia lui, << Li hai visti? >> domando riferendomi a Lodo e Fran, << Stai tranquilla fanno così solo perché ci tengono a te >> risponde e io rimango lì a guardarlo, << Dai su alzati che devi imparare a suonare >> continua lui e io mi metto alla tastiera. In questo momento mi sento meglio, non so se è per Jorge ma una parte di me pensa che è proprio grazie a lui. Niente litigi, niente urla, solo calma, ecco cosa mi piace, il fatto che Jorge renda tutto così calmo e non caotico. La lezione dura più del solito, perché tra le risate e il prendersi in giro ci siamo allungati un po’ troppo. Jorge in questo momento sembra rilassato e tranquillo, non noto più la sua malinconia per Stephie, anche se so che comunque è nei suoi pensieri. Lo vedo molto più sereno e mi guarda con quei suoi occhi verdi che mi lasciano senza respiro per quanto riescono a guardarmi in quel modo che solo lui sa. << Bene >> dico quando abbiamo finito << Oggi è stata una giornata lunga e faticosa >> continuo. Raccolgo le mie cose e faccio per andarmene, << Tinita >> mi chiama Jorge e io mi volto per guardarlo, << Ti devo far vedere una cosa >> continua poi e io rimango lì un po’ stupita, << Ok va bene >> dico sedendomi sul letto, << Sdraiati >> dice poi lui e io rimango un po’ perplessa e il mio viso lo esprime, << Tranquilla >> dice lui con una faccia buffa << Non ti faccio niente >> sorride dirigendosi verso il suo armadio dove tira fuori uno scatolone. Non capisco che oggetto sia quando lo tira fuori e rimango lì a guardarlo, << Cos’è? >> domando, << Ora vedrai >> sorride Jorge entusiasta. Io mi sdraio sul letto mentre Jorge sistema quello strano oggetto sulla scrivania e poi spegne la luce. Nel buio più totale l’ansia inizia a invadermi, << Jorge >> chiamo in modo leggero e sottile << Non vorrai mica ammazzarmi >> deglutisco fortemente, << Stai zitta Tinita >> lo sento dire ridacchiando e poi ad un tratto la stanza diventa un cielo stellato. Io rimango a bocca aperta, è una cosa straordinaria e magnifica, la stanza è completamente ricoperta di stelle e poi sento Jorge sdraiarsi in parte a me sul letto, << Ti piace? >> chiede, << Si è strepitoso, dove l’hai preso? >>. C’è un attimo di silenzio, come se Jorge non volesse rispondere a quella domanda, << Me l’ha regalato Stephie >> dice poi a bassa voce, << Ah >> esclamo io non sapendo cosa dire, la situazione inizia a farsi strana e poi lui inizia a parlare. << Lei ha una passione per le stelle, difatti studia per essere un astrologa >>, nella fioca luce delle stelle riesco vedere Jorge che volta il capo per guardarmi, << A lei piacevano queste cose, allora un giorno mi ha regalato questo coso, non so come si chiama >> ridacchia lui e anche a me viene da ridere, è strano ma in un certo senso lui si sta fidando di me, << E’ bellissimo >> dico io non sapendo che dire, << Già, non l’ho più usato da quando… Beh lo sai >> borbotta Jorge, ora capisco perché quella sera della festa disse che non aveva più guardato le stelle in cielo e perché quel braccialetto trovato in soffitta ha come ciondolo una stella. << Quella stella ha il mio nome >> indica poi con un dito, << In che senso? >> domando io, << Una sera io e Stephie stavamo guardando le stelle in camera mia in Messico e lei mi disse che quella stella era per me e che se un giorno eravamo lontani di guardarla >> dice malinconico e sento una stretta allo stomaco, << Mi dispiace >> affermo, << Non deve dispiacerti >> dice lui << Su dai scegli una stella >> continua poi e io mi volto a guardalo confusa. Non so che fare e non capisco questa situazione anche se è davvero una cosa magnifica, << Dai su, almeno ci sarà una Martina Stoessel nel cielo >> sorride, << Sarebbe inutile non saprei riconoscerla poi >> dico sorridendo, << Ti dirò io qual è >> borbotta. Guardo il soffitto della camera di Jorge e noto una stella un po’ solitaria, non è vicina alle altre, penso che mi rappresenta abbastanza bene, alzo il braccio e la indico, Jorge fa un sorriso << Ci avrei scommesso che sceglievi quella più isolata di tutte >> afferma lui e io faccio spallucce.
 
Siamo sdraiati sul letto da forse 20 minuti, in silenzio ad osservare le stelle nella stanza, mi sento rilassata e serena, mi sto rendendo conto che forse non dovrei dubitare di Jorge, che infondo anche lui non riesce ad esprimere i suoi pensieri sulla questione Stephie e che per lui è difficile quanto per me lo è di raccontare la mia vita. Io guardo le stelle e Jorge guarda me, una situazione un po’ inusuale ma non avevo voglia di bisticciare, non mi sembra una cosa fatta per fare in modo che io parlassi con lui, non sentivo da parte sua la voglia di scavare dentro di me, è solo semplicemente un momento naturale, venuto dal nulla. << Ho scelto quella stella perché mi ricorda me, in Messico >> borbotto e lui sembra stranito dalla mia confessione, << Ero sola Jorge, sola >> un senso di pesantezza si insinua in me, come se fossi ancora la, in quella casa chiusa nella mia stanza, << Quando mi sono trasferita in Messico nessuno mi ha accettato, non avevo amici, non avevo l’affetto di mia madre perché ero continuamente triste e arrabbiata, lei non sapeva che fare e il nostro rapporto da li in poi è peggiorato. Non parlavo con nessuno, non volevo neanche farlo, andavo in una scuola che non volevo fare, non avevo mio padre, non avevo Fran >>, respiro profondamente mentre Jorge mi ascolta, in silenzio, senza mai interrompermi o fare domande. << Avevo un amica ma poi si trasferì e non si fece più sentire, Carlos… beh era Carlos, non mi importava di lui, so che è un comportamento stupido ma era l’unico modo per far capire a mia madre che stare li non mi faceva assolutamente bene, solo il mio letto sa quante volte ho pianto, quante volte avrei voluto scappare o distruggere tutto. L’unica cosa che potevo fare era aspettare i diciotto anni per poi venire qua >>, non so perché sto dicendo tutto ciò << Non avevo il coraggio di dire a mio padre e a Fran che non mi sentivo bene, che non volevo stare lì, avevo paura ad ammetterlo >> la voce inizia a tremarmi, chiudo gl’occhi e mi sembra di ritornare la, in quel posto che non mi dava niente mentre Jorge sempre in silenzio ascolta. Mi volto verso di lui per guardarlo << Volevo sparire, alla fine nessuno mi notava, ero come un fantasma, tutti mi vedevano per quella strana e mi lasciavano in disparte, a me piaceva la musica e a loro piaceva la moda, era straziante per me, mi rifugiavo nella mia stanza a suonare da sola >>, << Credo che sia anche per questo, il fatto che tu sia davvero molto brava >> parla ad un tratto Jorge, << Perché ci metti tutta l’anima nel farlo e si sente, lo hanno notato tutti, soprattutto i professori ecco perché credono che tu sia un genio, rinchiudi nelle canzoni il tuo essere >>, io sorrido a Jorge, << Ora non sei più sola, c’è Fran, tuo padre, Lodo, le ragazze, noi ragazzi e anche Clara che ti stanno accanto >> continua lui, << Lo so ma per me non è facile, non riesco comunque a fidarmi completamente, non dico che non posso fidarmi di voi, siete persone stupende ma… per me risulta complicato >>, << Prima o poi lo capirai che puoi fidarti di noi, con il tempo ci arriverai >>. Mi sveglio, quando apro gl’occhi noto che è ancora buio e che non sono in camera mia, ho dormito come un sasso e poi noto che il mio cuscino respira e mi alzo di scatto. Ero appoggiata con la testa al petto di Jorge e tenevo un braccio su di lui, come una bambina che dorme accoccolata ai suoi genitori. Entro in panico e quando guardo l’ora noto che sono le cinque di mattina, tiro un sospiro di sollievo perché tutti stanno ancora dormendo. << Jorge >> chiamo a bassa voce, cazzo che situazione stupida, come ho potuto addormentarmi qui, non me ne sono neanche resa conto, << Ancora cinque minuti >> dice lui in dormi veglia, non si sta rendendo conto della situazione. << Jorge >> urlo più forte colpendolo al petto e lui si tira su a sedere di scatto impaurito, si guarda in giro spaesato e poi posa gl’occhi su di me, << Sei stupida? Non puoi svegliarmi così, mi farai morire >> esclama lui, << Shh >> dico per fargli abbassare la voce e poi si rende conto della situazione e cambia espressione, << Ci siamo addormentati, ora devi farmi uscire di qui senza far casino >> dico un po’ arrabbiata, << Ehi non è colpa mia >> dice lui allargando le braccia, << E’ sempre colpa tua Jorge >> blatero punzecchiandolo << Queste cose non devono succedere >> continuo, << Se succedono ci sarà un motivo >> fa spallucce lui, << Ora me ne vado e tu ti dimentichi di quello che ti ho detto e che abbiamo dormito… insieme >> finisco la frase con un tono strano e imbarazzato. Jorge lentamente apre la porta della sua camera e io esco silenziosamente, quando arrivo in camera mia l’ansia ritorna ad invadermi. Come ho potuto addormentarmi accoccolata a lui? Come diavolo è successo? Voglio solo togliermi questi pensieri dalla testa.

P.S: Vi è piaciuto? Spero di si! Ringrazio tutti ancora come sempre di leggere e commentare, siete fantastici. Cosa ne pensate di quello che è successo? Voglio saperlooo! ;D ;D ;D Vediamo questo grande avvicinamento tra Jorge e Tini, voi come vedete questo avvicinamente? Positivo o no? Nei prossimi capitoli Martina sarà molto confusa ma ci saranno anche altri momenti che la manderanno ancora di più in confusione quindi preparatevi. Jorge piano piano sembra conquistare sempre più fiducia da parte di Martina, inizia realmente a capirla solo ora che lei si è aperta con lui. Diaciamo che lui sa la sua storia, che è sempre stata sola ma sentirlo dire da lei è tutta un altra cosa, lui poteva solo immaginare come se sentiva ora invece lo sa! Il prossimo capitolo sarà o Domenica sera o Lunedì mattina dipende se ho tempo, spero di riuscire il prima possibile e spero che voi non vediate l'ora di leggerlo. Un abbraccio a tutti e vi ringrazio di cuore per tutto, se non fosse per voi non avrei continuato a scrivere e mi sarei fermata alla prima storia invece sono alla terza perchè voi con i vostri commenti mi fate venire la voglia di continuare. :*

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Capitolo 25
*** Auguri Mechi. ***


Auguri Mechi.
 
Sono passati cinque giorni da quando mi sono addormenta nella stanza di Jorge, cinque giorni che ho il terrore di avvicinarmi a lui, ma per il fatto di comporre la canzone di gruppo e le lezioni mi tocca. Oggi è il compleanno di Mechi e stasera festeggeremo tutti insieme qua a casa nostra e fra due giorni dobbiamo esibirci davanti all’accademia, siamo un po’ ansiosi ma il risultato non è male, anzi penso sia straordinario cosa abbiamo creato in così poco tempo. Siamo un po’ tutti su di giri per il regalo che dobbiamo dare a Mechi, un week-end in una spa a cinque stelle per lei e Fran, non vedo l’ora di vedere la sua reazione, questo vuol dire che questo fine settimana Fran non sarebbe stato in casa. Questa mattina quando arriviamo in accademia tutti facciamo gl’auguri a Mechi e Fran arriva da lei con un mazzo di rose, non ho mai visto Mechi così emozionata e quasi lo sono anche io, ha gl’occhi arrossati e lucidi, è una ragazza così forte ma anche così sentimentale che non ci credi finché non lo vedi. << Auguri Mechi >> la abbraccio io, noi ragazze oggi abbiamo deciso di passare il pomeriggio insieme facendo shopping mentre Fran e i ragazzi addobberanno la casa. Abbiamo deciso di fare una festa in giardino, quindi dovevano sistemare tutte le cose fuori e avevano bisogno di un pomeriggio intero. Le lezioni filavano lisce, per fortuna oggi è il giorno delle lezioni individuali, Mechi correva da un aula all’altra saltellando più felice cha mai, cosa che mette anche me di buon umore. In questi giorni non ho fatto che pensare alla notte passata in camera di Jorge, mi lascia ancora stupita il fatto che sia potuto accadere, ringrazio chiunque per il fatto che nessuno è entrato nella stanza di Jorge. Lui sembra più tranquillo che mai, questa cosa non l’ha scombussolato neanche un po’, sembra sereno e tranquillo, quasi felice, non riesco a capire questo atteggiamento, continua a dirmi di non pensarci, che non è successo nulla, ma per me non è proprio così, non ho mai dormito con nessuno in vita mia, ed è strano se ci penso, la sensazione di essere coccolati mentre si dorme, il senso di sentirsi protetti; una sensazione strana ma anche piacevole. Il punto è che tutto questo è accaduto con Jorge, l’ultima persona a con cui doveva accadere, insomma non siamo adatti per queste cose, almeno io non lo sono. Durante il pomeriggio noi iniziamo a girare i negozi provandoci di tutto, entriamo anche in un negozio di costumi e iniziamo a travestirci, da principesse, da streghe, poi guerriere e via dicendo, ridendo come delle matte, soprattutto quando Lodo è uscita dal camerino vestita da suora, non ho mai riso così tanto come in quel momento, difatti scattai uno foto da mandare a Diego. Finalmente ci fermiamo per un attimo di pausa, tutte noi siamo piene di borse, direi che oggi i negozi grazie a noi hanno guadagnato un bel po’ di soldi. Mechi è elettrizzata tanto che anche noi lo siamo, ci contagia la sua gioia e il suo stato di felicità assoluta. << Non vedo l’ora che sia stasera >> borbotta lei, << Non manca molto >> le sorride Cande che non sta più nella pelle perché vuole dargli il regalo, << Chissà cosa ti ha regalo Fran! >> esclama Alba e Mechi si volta verso di me, << Tu lo sai vero? >> borbotta, << No >> rispondo io di getto, << Si che lo sa >> esclama Lodo perché è curiosa anche lei di sapere di cosa si tratta. << Non posso dirtelo Mechi, comunque fidati che ti piacerà >> le sorrido io, << Lo so, però il mio regalo più bello è Fran >> dice con occhi sognanti, << Quanto amore >> sussurra Alba con la testa sorretta dal braccio mentre guarda il cielo spensierata. Alba e Facu hanno ricominciato a parlarsi decentemente, hanno anche lavorato insieme sulla base per la canzone di gruppo e li ho visti molto affiatati, anche se ci sono ancora cose da risolvere tra loro, però tutto sembra andare nel verso giusto, tranne per me, o almeno in un certo senso. Quando ritorniamo a casa e spalanchiamo la porta, tutti i ragazzi fanno scoppiare dei coriandoli che finiscono tutti sopra Mechi, uno striscione enorme penzola con scritto “Tanti auguri Mechi”, mentre lei sprizza gioia da ogni poro. << Tutto questo è per te >> sorride Fran << E tanto altro ancora >> sorride lui, e lei gli si getta addosso abbracciandolo e dandogli un bel bacio sulle labbra. Poi si volta sorridendo << Su dai andiamo a prepararci >> corre su per le scale e noi la seguiamo.
 
Quando finiamo di prepararci scendiamo e ci precipitiamo in giardino ma prima di uscire Mechi ci blocca, << Volevo ringraziarvi tutte, per me siete speciali. Davvero. Siete uniche al mondo e non posso essere più felice di avervi con me in questo giorno >> lei sia avvicina a noi e ci abbracciamo in gruppo. << Ti vogliamo bene Mechi >> esclama Alba << Oggi è il tuo giorno >> le sorride poi e la bionda ricambia. Quando usciamo in giardino tutti ci guardano un po’ sbalorditi. Si, ci siamo tirate un po’ anche perché Mechi ce l’ha ordinato e siccome è il suo giorno non potevamo dirgli di no. Mechi è scintillante nel suo vestito oro tutto ricoperto di paillette senza spalline e un paio di scarpe vertiginose, credo che Fran stia sbavando. Lodo indossa un paio di pantaloncini neri a vita alta, molto morbidi e sopra un top corto tutto a fiori. Diego non riesce a smettere di guardarla mentre andiamo verso di loro, << Gli piaci >> dico all’orecchio a Lodo che mi strizza l’occhio entusiasta. Facu cerca di distogliere lo sguardo da Alba ma si vede che è in difficoltà, lei indossa un abito bianco corto con uno scollo profondo e le scarpe rosso fuoco come le labbra, sembra una diva di Hollywood e poi c’è Cande che con un passo da modella avanza con i suoi jeans lunghi e attillati e ai piedi delle decolté nere lucide, sopra porta un top nero che si allaccia al collo e le lascia la schiena scoperta, in mezzo alla schiena il top si unisce con un fiocco enorme, Ruggero sembra volergli andare in contro ma credo sia bloccato dallo stupore. E poi ci sono io, indosso un vestito blu elettrico con le spalline sottili e molto morbido e corto, sulla schiena si apre una scollatura profonda circondata da margherite, e ai piedi le mie solite scarpe alte, con la suola a carro armato nere, Jorge sembra non respirare, si mordicchia leggermente il labbro, non riesco a capire bene il suo stato d’animo ma sono sicura di averlo lasciato senza parole, ora che ci conosciamo un po’ meglio riesco a capire meglio ciò che pensa, sono un po’ imbarazzata per questa cosa, ma decido di non darci peso perché stasera mi sarei concentrata su Mechi, era il suo giorno e volevo che si divertisse. Dopo una bellissima cena con Jorge che continuava a fissarmi, finalmente è arrivata l’ora della torta di compleanno, Mechi sembra una bambina e insieme a lei Cande, saltellano di gioia e noi altri le guardiamo ridacchiando, quando Fran porta la torta lei si blocca spalancando gl’occhi, una torta bellissima, tutta decorata di nero e oro con sopra scritto “Auguri alla più bella del mondo“ ovviamente la torta è uno dei regali di Fran per lei e la bionda poi si mette a piangere. Tutti noi l’abbracciamo facendogli ancora gl’auguri mentre Jorge stappa la bottiglia di vino per brindare e inizia a versare da bere a tutti. Quando arriva a me mi fa un sorrisetto maligno ma anche malizioso << Bevi poco Tinita >> sorride lui << Non vorrei che dopo ti lasciassi troppo andare >> mi stuzzica e io lo guardo di traverso, << Ah ah >> dico sbuffando << Non ti preoccupare Blanco anche se dovessi lasciarmi andare ti starò lontana >> blatero poi e lui prima mi guarda male e poi mi sorride, << Non credo sono piuttosto irresistibile >> ridacchia e io scuoto il capo e poi sorrido perché mi viene da ridere e lui ritorna a versare il vino agl’altri. Finalmente per Mechi è arrivata l’ora dei regali, sembra un uragano che non sta fermo, è troppo bello vederla così felice e spensierata. Alba gli passa un suo piccolo regalo per lei, un paio di orecchini bellissimi che Mechi rimane a guardare per dieci minuti, anche Lodo e Diego oltre al week end gli regalano un bellissimo vestito a maniche lunghe e un foulard abbinato. E poi io gli passo la busta con dentro il suo regalo, << Questo è da tutti noi >> sorrido io e lei confusa apre la busta e sta lì a leggere, più legge più la sua espressione cambia, << Cos’è? >> domanda Fran, << Andremo in una spa >> Mechi urla nel vero senso della parola e gli salta in braccio << Questo week end >> urla ancora lei, poi si ricompone e viene ad abbracciarci uno a uno stringendoci forte, << Siete fantastici >> dice con gl’occhi lucidi. Dopo essersi tranquillizzata Fran delicatamente si avvicina a lei, Mechi rimane in silenzio, credo che non stesse più nella pelle. << Auguri amore mio >> le dice lui dolcemente mentre tutti noi li guardiamo, sto sorridendo guardando la scena quando noto che Jorge mi sta guardando e io torno a concentrarmi su Mechi e Fran. Lui gli porge la scatolina e lei la apre, non credo di aver mai visto quell’espressione sul volto di Mechi, non ha parole lo si nota da come guarda il contenuto della scatola. Quanto amore riesco a sentire nell’aria, faccio respiri profondi per sentirlo dentro di me. Stiamo ancora tutti festeggiando, Mechi ormai è piena di felicità e non riesce più a contenerla, balla e si scatena con tutti senza fermarsi più. Alzo lo sguardo per ammirare il cielo e ripenso alla serata passata con Jorge a guardare le stelle nella sua stanza e cerco la mia senza riuscire a capire dove è, è troppo difficile per me riconoscerla. << E’ quella >> sento Jorge dire e mi volto a guardarlo per poi guardare il punto che sta indicando, ritorno a guardare Jorge, << Non sapevo dove fosse >> dico alzando le spalle, << Te l’ho detto che ci sarei stato io a ricordartelo >>.

 Il giorno seguente siamo tutti presi sul sistemare la canzone e continuare a provarla, abbiamo anche creato una piccola coreografia molto semplice perché non avevamo tanto tempo, infondo non era nemmeno obbligatoria. Stiamo provando le tonalità e iniziamo a sentire la stanchezza. << Domani è il grande giorno >> esclama Ruggero, << Chissà perché ci ha chiesto di farlo e che progetti ha in mente >> replica Alba, << Già ci fa cantare davanti a tutta l’accademia, non è mai successo fino ad ora >> fa spallucce Diego. << L’importante è che lo facciamo bene >> parla Jorge << Dobbiamo sorprenderlo e penso che ci riusciremo >> continua, << Si esatto >> gli dà corda mio fratello << Dobbiamo spaccare domani, siamo pronti e possiamo farlo >> ci carica Fran, << Si ce la faremo >> sorride Cande felice. Mechi è ancora allegra per via del suo compleanno e indossa la sua collanina regalata da Fran, non vede l’ora di partire per la spa, mentre Fran si assicura che mentre sono via mi tengano d’occhio. << Tu Lodo mi raccomando >> le dice << Te la affido >>, Lodo annuisce sconsolata perché sarà la cinquantesima volta che glielo dice da ieri sera, << Perché io no? >> ride Jorge prendendosi gioco di Fran, << Perché tu sei Jorge Blanco non ti lascerei mai nelle mani la mia sorellina >>, << Io sono un tipo responsabile >> ribatte Jorge, tutti ridono tranne me perché l’argomento della questione sono io che li sto guardando con un’espressione contrariata, << Sarai anche responsabile ma non sono sciocco Jorge, non starai vicino a mia sorella >>, so che Jorge lo sta punzecchiando apposta per fargli saltare i nervi, passano le giornate a fare queste cose ma questa volta è di me che parlano, << Non ho bisogno né di Lodo né di Jorge che mi tengano a bada, so cavarmela >> dico irritata, << Già, poverina sembra che non sia capace a stare al mondo da sola >> esclama Mechi e io gli do ragione. << Non mi importa, tu Lodo la tieni lontana da Jorge >>, perché mai Jorge ha fatto credere a Fran che si sarebbe approfittato della sua assenza? Ora lo crede davvero quando in realtà è solo una presa in giro. << Io non tengo lontano nessuno da nessuno >> ribatte Lodo << Sei fuori di testa? >> le domanda lei con una faccia buffa, << Su dai non puoi rilassarti? >> chiede Mechi a Fran che ha capito che questa situazione inizia a darmi sui nervi. Facu e Alba ridono insieme e li guardo sorridente, mi rende veramente contenta vederli così complici e piano piano vedere crescere la fiducia tra loro. Cande mette su un po’ di musica e inizia a muoversi a ritmo << Dobbiamo sfogarci un po’ >> dice prendendo per le mani Alba e facendola alzare per farla muovere, << Basta coreografie e testi di canzoni e stupidi litigi>> ridacchia lei << Serve anche un po’ di svago ogni tanto >>. Tutti noi ci alziamo e iniziamo a muoverci a ritmo di musica, almeno inizio a sentirmi più calma e tutto il nervosismo sta svanendo. Ho una sete pazzesca e vado in cucina a prendere da bere, << Ehi >> sento dire e mi spavento da morire girandomi di colpo vedendo Jorge ridere, << Fanculo >> gli dico, << Perché sei così tesa? Ti spaventi per tutto >> dice tra le risate, << Sei tu che compari sempre dal nulla e in silenzio >> borbotto, << O sei tu che ti spaventi facilmente >>. Mi avvicino a lui e lo sfido con gl’occhi, << Perché mandi in paranoia Fran? Lo sai che poi mi tortura >> continuo a dire, << Perché lo scopo della mia vita è far arrabbiare Fran >> sorride lui anche se so che non è il vero motivo, << Smettila di dirgli che quando non ci sarà mi terrai d’occhio tu >> dico come se implorassi, << Perché no? E’ vero >> continua poi lui, << Tu non mi terrai d’occhio Blanco >> lo minaccio con un dito e faccio un passo in avanti e lui indietreggia, << Mi minacci Stoessel >> sorride malizioso, << Si Blanco, tu non mi starai addosso >> dico convincente, << Come vuoi! Tanto lo sai >> dice e io lo guardo confusa, << Sapere cosa? >> domando, << Che in quel fine settimana staremo insieme, abbiamo una lezione da fare, abitiamo sotto lo stesso tetto e poi quando Lodo sarà impegnata con Diego resteremo per forza io e te >> alza lui le spalle << Quindi si ti terrò d’occhio anche se tu non vuoi e poi non posso permettere che ti succeda qualcosa >>, lo dice con uno sguardo quasi protettivo, << Cosa potrebbe mai succedermi? >> domando stranita, << Nulla, ma è sempre meglio starti vicino, non si sa mai >>. Non dico una parola, Jorge si dirige verso il frigorifero e prende una bottiglietta d’acqua e mi ripassa in parte, si volta a guardarmi e poi sparisce dietro la porta ritornando in salotto. Credo che questo week end non andrà come mi aspetto, pensavo di avere un po’ di tranquillità siccome Fran non c’è e invece a quanto pare Jorge è deciso a tenermi d’occhio, che altro poteva andare storto?
 
Oggi è il gran giorno, mi sveglio un po’ agitata perché ci esibiremo davanti a tutta l’accademia. Mi alzo dal letto entusiasta e vado in bagno a prepararmi, mi trucco leggermente e mi lascio i capelli mossi che mi scendono sulle spalle, mi infilo una gonna morbida a ruota nera e ci infilo dentro una camicetta colorata, ai piedi mi metto un paio di stivaletti. Quando scendo a fare colazione c’è solo Lodo che evidentemente è abbastanza agitata anche lei. << Buongiorno >> le dico, << Giorno Tini >> sorride lei, << Sei nervosa? >> le domando, << Non troppo, anche se mi agita cantare davanti a tutti >> confida lei, << Sarà fantastico >> continuo io mentre mi verso una tazza di caffè, oggi mi sento in forma e carica. Fran e Jorge entrano in cucina mentre io mi sto sedendo e si spintonano tra di loro, sembrano contenti e elettrizzati per tutto ciò, << Oggi diventeremo ancora più popolari >> sorride Fran facendo saltellare una mela in mano e io lo guardo storta, << Non puoi capire sorellina >> ridacchia lui << E poi per Jorge… più ragazze >> continua lui facendo dei versetti poi. Io e Lodo ci guardiamo come schifate, << Questo vuol dire che anche Martina avrà un sacco di corteggiatori poi >> afferma Lodo guardando Fran per spegnergli l’entusiasmo e di fatti subito si zittisce, << Non ci avevo pensato >> borbotta fermo e immobile, << Tranquillo Fran, gli faremo da scudo >> blatera Jorge ridendo, << Potrà essere libera di conoscere un ragazzo? >> dice Lodo infastidita, Jorge e Fran si guardano, << No >> rispondo all’unisono. << E a te che importa? >> domanda Fran a Jorge, e ricominciano a battibeccare per colpa mia, in queste situazioni è Fran ad esagerare, Jorge non può dire niente su di me che lui inizia subito a fargli domande e a minacciarlo, in un cero senso mi dispiace per Jorge ma è vero che anche lui se le cerca. Quando arriviamo in accademia Pablo ci sta aspettando nell’aula centrale dell’accademia, dove si trova un vero e proprio palco. << Benvenuti >> ridacchia Pablo vedendoci un po’ nervosi << Avete tempo fino all’ultima ora per organizzare il vostro mini spettacolo, quindi mettetevi a lavoro >> sorride uscendo dall’aula lasciandoci li senza parole a guardarci tra di noi. << Allora ci mettiamo a lavoro o no? >> parla Facu guardandoci stranito, lui è quello che ha più spiritualità di tutti, si vede che non vede l’ora di esibirsi, si vede che è nato apposta per stare sul palco, che è il suo posto preferito. Ci mettiamo sul palco e iniziamo a lavorare su come gestirlo, le ore pero passano troppo in fretta, difatti Pablo fa capolino nell’aula. << Allora siete pronti? >> chiede e alcuni di noi annuiscono << Bene perché fra dieci minuti si comincia >>. Siamo tutti sul palco quando le persone iniziano ad entrare, studenti e anche gl’insegnanti delle altre classi sono presenti a tutto ciò, l’ansia inizia a salirmi. Le luci si spengono e il palco viene illuminato e la base inizia << Hay algo que tal vez deba decirte, es algo que te hace muy, muy bien, se siente tan real esta en tu mente y dime si eres quien tu quieres ser. Totame la meno ven qui, el resto lo hara tu corazon, no hay nada que no puedas conseguir. Si vuelas alto >>, siamo tutti in fila sul palco a cantare fissando le persone davanti a noi, la canzone sembra piacere anche se Pablo non sembra così colpito anche se noi sappiamo bene che fra poco lo sarebbe stato, << Ahi mil suenos, de colorares, no hay mejores, ni peores, solo amor, amor amor, y mil canciones oh oh. Ya no hay razas, ni razones, no hay mejores, ni peores, solo amor, amor, amor, y mil opciones de ser mejor >>. La musica cambia, diventa più giovanile e moderna, noi ragazzi iniziamo a muoverci e Pablo fa un’espressione che volevo proprio vedere, << Saber y decider que hoy es possible, que en cada pensiamento vuelva a hacer, podemos imaginar que somos miles, y el sueno comienza a crecer. Totame la meno ven qui, el resto lo hara tu corazon, no hay nada que no puedes conseguir, si vuelas alto >>, quando il ritornello comincia ancora una volta e noi ci muoviamo a tempo di musica tutti battono le mani a tempo entusiasti, sorridono e sembra piacergli molto, io sono entusiasta e felice e Pablo guarda verso di noi sorridendo e applaudendo, poi la musica rallenta di nuovo. << Vamos a poder cantare y unir la voces, vamos a poder lograr quintar los dolores, y ahora respira profundo, porque vamos juntos a cambiar el mundo >> di nuovo la base diventa più forte e ritmata e noi ci moviamo al suo suono << Ahi mil suenos, de colorares, no hay mejores, ni peores, solo amor, amor, amor, y mil canciones. Ya no hay razas, ni razones, ho hay mejores, ni peores, solo amor, amor, amor y mil opciones de ser >>, tutti sono entusiasti e io non posso che esserne felice, quando la canzone finisce tutta l’accademia scoppia in un applauso sonoro e noi tutti ci abbracciamo sul palco, con Pablo che ci guarda felice e alza i pollici in su per farci capire che siamo stati grandiosi, come già mi aspettavo.

P.S.: Ciao a tutti\e. Vi è piacito questo capitolo? Ringrazio tutti voi che leggete e commentate ancora una colta perchè siete grandiosi. Fra qualche capitolo c'è uno dei miei preferiti e scoprirete qualìè quando lo leggerete perchè magari sarà anche il vostro preferito chi lo sa. Comuqnue ritornando a questo capitolo, abbiamo una Machi che non sta più nella pelle per il suo compleanno e una Martina molto confusa, anche se in questo capitolo ho messo un pò da parte queste cose per concentrarmi sul gruppo dei ragazzi che si rafforza sempre più. Ci sono molti progetti per loro che vedrete in fututo perchè mi piace l'idea di vederli insieme a cantare e ballare. Ditemi cosa ne pensate! Il prossimo capitolo è Mercoledì e sarà uno dei capitoli che forse vi affascinerà di più perchè Jorge farà una cosa molto interessante e giusto per lasciarvi con il dubbio vi dirò che il prossimo capitolo si chiamerà " Giochi di fiducia". Un abbraccio a tutti e ancora grazie.

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Capitolo 26
*** Giochi Di Fiducia. ***


Giochi DI Fiducia.
 
E’ arrivato il week end, sono in camera di Fran che sta preparando il borsone per andare alla Spa con Mechi. Ondeggio le gambe seduta sul bordo del letto mentre sono intenta a guardarlo sistemare le sue cose, mi piacciono questi momenti, mi mancava anche solo stare a guardare Fran quando ero in Messico. Infondo è una delle cose più belle che ho, senza di lui, la mia infanzia in casa con i litigi di mamma e papà sarebbe stata peggiore. In quei momenti lui cercava sempre di farmi ridere e divertire, faceva lo stupido e tante volte rischiava di farsi del male ma non gli importava perché lui voleva vedermi sorridere. Mio padre un giorno mi disse che quando ero appena nata Fran faceva di tutto per farmi ridere perché gli piaceva guardarmi e vedermi felice ed è grazie a lui se da neonata non piangevo tanto. E’ sempre stato la mia luce, in qualsiasi caso, alcune volte non lo sopporto ma credo sia una cosa normale tra fratelli, solo noi due sappiamo il bene che ci vogliamo. << Allora te la caverai? >> domanda lui chiudendo il borsone, << Certo >> rispondo sicura << Stai tranquillo Fran >> continuo, << Mi prometti che non ti farai abbindolare da Jorge? >> domanda, << Fran! >> lo richiamo io per rimproverarlo, << Ok, ok. Non ti dico più nulla >> borbotta lui. Lo accompagno alla porta dopo aver salutato tutti, << Ciao Fran, e salutami Mechi >> dico ritornando in casa << Ah >> mi giro di scatto << Mandami un po’ di foto >> sorrido e lui ricambia alzando il pollice. Questa sera sto con Lodo, abbiamo deciso di guardarci un film in camera sua. Domani starà tutto il giorno con Diego, Jorge va da Facu e papà e Clara non saranno in casa quindi avrò la casa tutta per me. Dopo cena entro in camera di Lodo con un pacco di pop corn, siamo tutte e due in pigiama e lei è già sdraiata sul letto con il portatile aperto sulle gambe, << Eccomi >> dico sventolando in aria il sacchetto di pop corn, mi avvicino e mi sdraio accanto a lei sorridendole. << Allora cosa guardiamo? >> borbotta lei, << Non so, tu cosa vuoi vedere? >> le domando facendo spallucce, << Non ho ancora visto il nuovo film di Capitan America, ti va di guardarlo? >> chiede, << L’ho già visto con Jorge >> rispondo senza pensarci e vedo Lodo girare lo sguardo verso di me stupita, << Come l’hai visto con Jorge? >> dice con una voce quasi stridula, << Quando stavo male, Lodo è solo un film, mi ha fatto compagnia tutto qui >>, lei piega la testa di lato << Si può sapere cosa sta succedendo? >> continua, << Nulla! >> rispondo seccamente << Smettila di pensare a queste cose, guardare un film con una persona non vuol dire nulla >>, lei ci pensa su << Si su questo hai ragione, ma… >>, << Ma niente Lodo >>, sto tralasciando il fatto che mi sono addormentata mentre era lì e che ho dormito con lui nella sua camera, ma so che Lodo avrebbe frainteso troppo quindi è meglio che non lo sappia, è capitato non è stata una cosa voluta. << Ti prego lascia perdere, ho semplicemente guardato un film con Jorge e non è successo nulla di più te lo posso giurare >> dico guardandola speranzosa, << Lo so che non hai fatto nulla con Jorge, non è per quello è che queste cose ti fanno avvicinare a lui >>, << Si Lodo, ma in senso di amicizia non per altro credimi >> le dico sperando che capisca, io non voglio niente da Jorge, nulla di più di quello che già fa per me, nel senso che mi fa piacere averlo attorno, che la sua presenza in qualche modo mi fa sentire meglio, ma tutto si ferma qui, << Ok lascio perdere, ma promettimi che non farai stupidate >> mi guarda dolcemente, e capisco quanto tenga a me, << Ok >> dico sorridendole. << Posso chiederti una cosa >> dice poi, io annuisco << Perché credi di non poter stare con qualcuno? >> dice a bassa voce perché non vuole che in qualche modo io mi offenda, << Perché non sono fatta per stare con qualcuno, non riesco a pensare di legarmi ad una persona, siccome non ho mai avuto sentimenti forti per qualcuno se lo facessi potrei capire che magari mi piace troppo e non sopporterei di perdere qualcuno, non mi è piaciuto allontanarmi da Fran e da papà e sarebbe peggio se mi innamorerei >>, lei mi guarda dolcemente, come se comprendesse le mie paure, il fatto che non mi sono mai legata a nessuno mi porta ad aver paura di farlo perché potrei vivere senza l’amore? Se avessi amato qualcuno e poi fosse finita? Potevo cavarmela? Potevo farcela? Se imparo ad amare e mi appoggio su di esso? e se poi tutto crolla? Tanti dicono che perdere un amore è peggio di morire, perché il dolore continua e ti perseguita, può anche continuare per sempre, può durare all’infinito. Io potrei sopravvivere in una situazione del genere? Riuscirei a superare la tempesta?

La mattina seguente mi sveglio e saluto Lodo che va a passare la sua giornata con Diego, spero si divertano, ieri sera ci siamo divertite, abbiamo guardato “ Avengers “ e Lodo sbavava ogni due per tre concentrandosi più sugl’attori che sul film. Durante la mattinata rimango in camera mia ad esercitarmi con la tastiera, Jorge è già uscito e Papà e Clara dopo pranzo andranno a visitare un museo, oggi mi rilasserò in salotto guardando la televisione, a pranzo Clara ha cucinato la pasta e io mi abbuffo perché ho molta fame. << Mi raccomando chiudi a chiave >> dice mio padre prima di uscire, << Tanto Jorge e Lodo hanno le chiavi >> borbotta poi, Clara mi saluta e poi do un bacio a papà. Mi sdraio sul divano e faccio passare i canali, non c’è nulla di che, gironzolo per la casa silenziosa, ogni tanto saltello qua e là. Ho una sensazione di beatitudine dentro di me, tutto questo silenzio mi rilassa e non sentire per un po’ le urla di Fran e Jorge o i battibecchi con Lodo è una goduria. Sono quasi le tre e decido di ascoltare un po’ di musica mentre mi preparo un panino con la nutella, mi muovo un po’ qua e le saltellando a ritmo di musica. Sono completamente assorta nei miei pensieri, ad un tratto saltellando mi volto di scatto e mi schianto contro qualcosa. Urlo di impulso e mi metto una mano sul petto respirando affannosamente, Jorge ride a crepapelle. Appena riprendo fiato inizio ad insultarlo << Quando entri in una stanza e vedi che nessuno se ne accorge potresti avvertire, oddio >> esclamo ancora ansimante, Jorge fa fatica a parlare perché sta ridendo << S-scusami, eri così carina, ti muovevi tutta a ritmo, sei tu che ti sei girata di scatto e mi sei venuta addosso >>, non smette di ridere e io mi innervosisco. << Sei uno stronzo >> dico offesa e lui smette di ridacchiare e piega la testa da un lato, << Non prendertela >> borbotta, << Perché sei qua? Non dovresti essere da Facu? >> dico perché mi piaceva stare sola in casa senza pensieri a gironzolare qua e là, << Non ci crederai mai ma Alba l’ha chiamato perché gli è andato in tilt il computer >> fa spallucce lui, << Quindi ti ha mollato per correre da lei >> dico facendo un risolino, << Che ci vuoi fare >> ridacchia anche lui. Afferro il mio panino e mi dirigo in salotto sotto lo sguardo di Jorge. Lui mi segue << Allora che vuoi fare? >> domanda, io mi volto a guardarlo un po’ confusa, << Nulla, se per favore mi puoi lasciare sola e in pace >> dico un po’ da stronzetta e mi metto sul divano. Lui senza dire una parola si siede vicino a me e mi guarda, << Si può sapere che vuoi? >> domando guardandolo con una faccia strana, << Ti fidi di me? >> domanda poi e io divento veramente confusa, << che domanda è? >> dico. Lui non dice nulla e continua a guardami negl’occhi, io lo fisso e non riesco a capire cosa voglia fare, << Allora facciamo in modo che ti fidi di me >> borbotta e mi afferra un polso trascinandomi verso il piano di sopra, << Ehi che fai? >> domando mentre camminiamo, << Per favore lasciami fare >> dice lui senza guardarmi e vedo che mi porta nella sua camera. Appena entriamo io sono molto confusa, lo vedo prendere una sedia e mi ci fa sedere sopra, lui si sposta dietro di me e mi mette una benda davanti a gl’occhi, non vedo più nulla. << Jorge che cazzo fai? >> dico mentre sto per togliermi la benda dagl’occhi, ma lui mi blocca le braccia, << Ti convincerò a fidarmi di me >> dice, il suo tono sembra deciso e sicuro, come se tutto questo non fosse una stupidata ma qualcosa di serio, << Aspettami qua >> dice lui, << Jorge… >> chiamo ma lui se ne va lo stesso. Che cosa sta combinando? Cos’è tutta sta storia? Inizio a pensare di togliermi questa cosa dagl’occhi, potrebbe farmi di tutto, anche cose che non voglio. Perché mi sta mettendo in questa situazione? Non mi sento a mio agio in questa circostanza, non poter sapere cosa potrebbe succedere mi sta facendo venire l’ansia. Voglio togliermi questo affare sugl’occhi ma quando sto per farlo Jorge ritorna in camera, lo sento appoggiare qualcosa sulla sua scrivania, << Per favore Jorge, cosa stai facendo? >> domando nervosa, << Stai tranquilla, fidati di me >> dice ma io non riesco a calmarmi. << Giuro Jorge che se fai qualcosa di stupido me la pagherai >> , << Non ti farò niente di stupido promesso >> risponde lui tranquillamente e poi lo sento avvicinarsi a me. La tensione sale << Apri la bocca >> sento dire, << Come? Jorge ora mi tolgo sta cosa, si può sapere cosa stai facendo? >>, << Apri la bocca e stai zitta! >> ordina lui, << Se mi dai qualcosa di schifoso ti ammazzo lo giuro >> mi lamento io, << Fidati Tinita >> lo dice con una voce dolce e melodiosa che mi fa quasi tremare. Un po’ insicura apro la bocca e sento che mi imbocca con un cucchiaio, assaggio ciò che contiene << Miele >> esclamo sentendo il sapore dolce e la consistenza, << Ti piace? >> domanda lui, io faccio cenno di si con il capo, << Su apri ancora? >> dice lui con un tono più felice, << E’ una caramella alla fragola >> dico e poi ancora una volta << Cioccolato alla nocciola >> rispondo io, è il mio preferito penso, nella stanza c’è un aria di contentezza, credo che Jorge sia contento di essere riuscito in questa cosa, mi aspetto di assaggiare ancora qualcosa, ma per un po’ lui resta zitto, << Jorge >> dico piano, poi lo sento avvicinarsi e mi posa un dolce e leggero bacio sulla guancia molto vicino alle labbra, il mio respiro diventa pensante, non riesco quasi a respirare, non me lo aspettavo ma è stato anche gentile non è andato oltre, non ne ha approfittato. Si è fermato dove era giusto fermarsi, aveva capito che mi stavo fidando più che potevo e che non doveva esagerare. Lui lentamente mi sfila la benda e mi sorride << Ti fidi di me ora? >> domanda guardandomi dritta negl’occhi.
 
Non so cosa dire, mi sento nervosa e ho una sensazione veramente strana allo stomaco, quel piccolo contatto è stato veramente potente, tutto dentro di me si è ribaltato, un bacio così piccolo come poteva scatenare grandi emozioni? Mi sento a disagio ma allo stesso tempo ho capito che posso davvero fidarmi di Jorge, perché comunque sia mi ha dimostrato che non mi farebbe mai nulla di male, che non voleva approfittarsi di me, << Allora? >> domanda impaziente mentre mi fissa tenendo le mani appoggiate ai braccioli della sedia, << Si, potrei fidarmi di te >> dico abbassando lo sguardo, << Bene, mi accontento. E’ già qualcosa >> dice lui continuando a guardarmi mentre io mi guardo le mani, << Martina Guardami >> esclama poi facendo un risolino << Non devi imbarazzarti o aver paura, non ti mangio lo prometto >> sorride e io alzo lo sguardo imbarazzata. Jorge si tira su dritto continuando a fissarmi negl’occhi << Allora che vuoi fare? >> domanda poi tranquillo come se tutto fosse normale, << Non saprei >> rispondo io ancora confusa dalla situazione, << Ti va di giocare a Guitar Hero? >> propone lui, << Si va bene >> dico, infondo non mi importa tanto di quello che avremmo fatto l’importante è fare qualcosa per togliermi da questa strana situazione. Scendiamo in salotto in silenzio, lui sa benissimo come mi sento e ogni tanto mi guarda per capire cosa mi passa per la testa, monta tutta l’attrezzatura per il gioco e mi passa una chitarra giocattolo, << Sei pronta per essere battuta? >> mi guarda maligno, << Non contarci Blanco! >> esclamo io. Questa situazione mi tranquillizza, non è imbarazzante ne intima, siamo passati da una situazione tesa a divertirci come dei matti sfidandoci nel gioco. Per fortuna sono riuscita a batterlo un po’ di volte perché ogni volta che vinceva mi prendeva in giro, << Smettila Jorge >> dico io l’ennesima volta, << Sono il più forte ammettilo! >> esclama lui ridacchiando, << Ti ho già battuto >> gli dico allargando le braccia, << Solo perchè ti ho lasciato vincere Tinita >> afferma lui serio << Sei una schiappa >>, << Come ti permetti? >> chiedo mettendomi i pugni sui fianchi. Qualcuno apre la porta di casa e vedo Lodo entrare, << Ciao ragazzi >> dice sorridente, evidentemente la giornata con Diego è andata piuttosto bene << Che state facendo? >> domanda, << Stiamo giocando e sto dicendo a Martina che è una schiappa >> risponde Jorge e io guardo Lodo piegando la testa di lato per fargli capire che è uno stupido, << Tu non dovevi restare da Facu? >> chiede la mora guardandolo confusa e Jorge gli racconta ciò che è successo. Anche Lodo poi inizia a giocare con noi, finché anche Clara e mio padre non tornano. << Io vado a farmi una doccia >> dice Jorge ad un tratto a me e Lodo sparendo dal salotto, rimaniamo solo noi due e lei continua a guardarmi, << Sei stata tutto il giorno con Jorge >> afferma lei, << Si e allora? >> domando cercando di nascondere il nervosismo, tutto quello che è successo oggi con Jorge mi ha scombussolato e non poco, mi rende nervosa anche solo pensarci, il fatto di avermi quasi sfiorato le labbra con le sue mi fa sentire in un modo veramente strano. << Che avete fatto? >> chiede Lodo curiosa guardandomi con un occhio mezzo chiuso, << Nulla di che, abbiamo praticamente sempre giocato >> faccio spallucce facendo finta di niente, << Sicura? >> continua lei, << Sicurissima >> rispondo alzandomi dal divano << Andiamo ad aiutare a preparare per la cena >> continuo io per non dover rispondere a altre domande, non volevo tradirmi, non so per quanto avrei mantenuto la calma. Sono nel letto e mi ripassa nella testa tutto ciò che è successo, sentivo tutto così amplificato, i gusti, l’udito, tutti in sensi sembravano più forti. E poi quel contatto, le sue labbra sulla mia pelle, mi sembra ancora di sentirlo e mi viene la pelle d’oca, sta cercando di farmi capire che posso fidarmi di lui e si è spinto fino a qui pur di farmelo capire, si sentiva che ne era felice che lo lasciassi fare e che lentamente mi stavo fidando di lui, mi ha stupita questa cosa, nessuno ha mai fatto una cosa del genere per me, lui voleva dimostrami a tutti i costi che potevo fidarmi di lui.
 
Stasera Fran e Mechi ritorneranno, mi sento un po’ strana, quando incrocio Jorge in casa un po’ mi imbarazzo, ma cerco di non darlo a vedere, lui sembra sempre così tranquillo per me risulta ancora difficile capirlo, capire perché gli importi di me così tanto. Ogni tanto lo beccavo fissarmi, come incantato. Ormai potevo fidarmi di lui in qualche modo, dentro di me sento che posso farlo anche se non è facile. Il pomeriggio sono in giardino con Lodo e stiamo suonando la chitarra, << Non diciamo a Fran che ieri sei stata tutto il pomeriggio con Jorge ok? >> mi dice lei ad un tratto, << Ok >> acconsento io, << Sai poi ci tartasserebbe di domande, non mi va proprio >> fa una faccia buffa e io le sorrido. Osservo Lodo e non posso essere più felice di averla incontrata, lei cerca sempre di proteggermi in un certo senso e l’adoro per questo, sono contenta perché posso considerarla come una vera e propria sorella. << Sei unica lo sai >> le dico guardandola mentre fa passare le sue dita sulle corde della chitarra e poi alza lo sguardo per osservarmi, << Sono contenta che tu sia qua con me, non ho mai avuto amiche… come te >> le sorrido e un po’ di malinconia mi invade, perché ricordo la mia solitudine. Lei si avvicina a me e mi abbraccia, << Anche io sono contenta che tu sia qui, ormai siamo sorelle >> dice dolcemente << Non ti lascerò mai sola, ci sarò sempre per te >> promette lei e io annuisco sorridendo felice. La mia vita a poco a poco stava tornando normale, anche se io non accetto ancora certe cose però sento quei piccoli cambiamenti dentro di me. Rimaniamo tutto il pomeriggio a chiacchierare, << Per me Mechi e Fran sono i primi che si sposano >> ridacchia la mora, << Per me invece tu e Diego >> faccio spallucce io, << Perché lo pensi? >> mi domanda curiosa, << Perché sembrate la coppia più matura, a parte il fatto che siete fatti l’uno per l’altra siete anche tanto in sintonia. Avete un amore molto maturo e tra di voi c’è tanto rispetto >>, << Grazie >> dice poi lei << Nessuno mi aveva mai spiegato come sembriamo io e lui, ti do ragione tra di noi c’è tanto rispetto e ci amiamo molto, anche se ci ho messo un po’ a capirlo, anche io facevo fatica a fidarmi delle persone, specialmente dei ragazzi, ne ho avuto uno prima di Diego ma non è andata bene, poi è arrivato lui e la mia vita è cambiata >> racconta mentre fissa nel vuoto, << Ci prendevamo spesso in giro, come fate tu e Jorge più o meno, non pensavo di piacergli io ho preso tutto come un gioco, poi capii che non era così e capii anche che ne ero follemente innamorata, così ad un tratto, sentivo le farfalle nello stomaco >> sembra che Lodo stia raccontando una favola. Verso sera Fran fa ritorno a casa, << Ciao Fratellone >> lo saluto io con un abbraccio che dà anche a Lodo e poi batte il cinque a Jorge, << Allora come è andata? >> domando io vedendolo bello rilassato e felice, << E’ stato stupendo, un week end fantastico, non potevate fargli un regalo più bello >> dice mio fratello entusiasta, << Bene sono contenta >> esclama Lodo soddisfatta, << Ieri sera abbiamo fatto una bellissima cena a lume di candela, abbiamo ballato e riso un sacco, ci hanno portato una cena con i fiocchi >>, << Wow che romantico >> Lodo ascolta attentamente tutto ciò che Fran racconta e penso che si stia immaginando tutto con il pensiero perché ha gl’occhi a forma di cuore. << Ci hai dato dentro amico? >> domanda poi Jorge e io e Lodo lo guardiamo stupite, << Jorge >> lo richiama Lodo, << E’ solo una domanda >> fa spallucce da lui, << Era un racconto romanticissimo e arrivi tu a rovinare tutto con le tue domande stupide >> blatera lei, << Già concordo in pieno >> gli do corda io e Jorge si volta a guardarmi, << Non ho chiesto niente di male, a cosa state pensando? Avete delle menti perverse voi! >> ci prende in giro lui. Fran calma le acque << Ok basta, qua come sono andate le cose? >>, io e Jorge cambiamo espressione ma ne Fran ne Lodo se ne accorgono, nessuno dei due dice un parola, << Tutto tranquillo, io e Tini abbiamo passato molto tempo insieme >> a rispondere è Lodo, << Tu sei stato lontano da lei? >> minaccia poi Jorge, << Certo >> rispondo di getto io, ho paura che il nervosismo mi tradisca, << Bene >> sorride Fran << Allora è tutto apposto >>, io gli sorrido ma dentro di me mi sento male, se venisse a scoprire cosa in realtà è successo Jorge potrebbe morire, io sicuramente non glielo racconterò e non credo che Jorge sia così stupido da dirglielo. << Ragazzi è pronto >> sentiamo Clara dire, Fran e Lodo partono verso la cucina mentre io lentamente mi avvio, Jorge mi sta guardando e io alzo lo sguardo per incrociare i suoi occhi, << Tutto ok? >> domanda, io annuisco con il capo, faccio un piccolo sorriso e insieme ci dirigiamo in cucina.

P.S: Allora?? Vi è piaciuto? Forse Jorge è riuscito nel suo intento e Tini ora si fida di lui chi lo sa! Lo scopriremo nei prossimi capitoli!! Credo oltre a essere stato un gioco di fiducia sia stato anche un pochetto dolce e maliziosa come cosa, oltre al fatto che Jorge non se ne è approfittato ( ed era quello l'obbietivo dimostrargli che può fidarsi) credo però che per lui quel piccolo e semplice bacio sia stato anche una tentazione. Lo vedremo quando sarà Jorge a parlarne. Fatemi sapere cosa ne pensate. Un bacio a tutti voi e grazie di cuore a tutti! A venerdì con un altro capitolo. :*

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Capitolo 27
*** Cosa Sta Succedendo? ***


Cosa Sta Succedendo?
 
In accademia abbiamo avuto successo, ora molta gente ci sorride e alcuni ci salutano anche quando camminiamo per i corridoi, Pablo è molto orgoglioso di noi, ha detto che aveva ragione e che insieme siamo straordinari, ero molto entusiasta non mi aspettavo di vederlo così sorridente e contento di tutto ciò sembrava quasi un bambino pieno di gioia. Sto camminando con Mechi e Cande nei corridoi, la rossa sta parlando al telefono con sua madre, la conversazione è molto comica, << No mamma non ho colorato io il gatto di blu >> dice sconcertata al telefono << Ma ti pare che farei una cosa del genere sarà stato Brian quella peste >>, Brian è il vicino di casa di Cande, un bambino pestifero che non fa altro che prendersi gioco di lei, questa volta ha colorato il gatto di Cande, che per di più è tutto bianco e peloso, << Senti mamma lavalo, deve tornare come prima non può rimanere blu >>, io e Mechi ci guardiamo ridendo quando in un corridoio più in là vedo Jorge passare, mi blocco per un attimo e la bionda lo nota, << Ehm ehm Tini >> mi chiama lei per ricevere la mia attenzione << Tutto bene? >> io mi volto a guardarla, << Certo >> abbasso lo sguardo, << Allora perché quando hai visto Jorge ti sei bloccata? >> domanda lei vicino al mio orecchio parlando piano, << Cosa? Ti sbagli >> esclamo innervosendomi, Cande riaggancia la chiamata e ci guarda, << Perché quelle facce? >> domanda confusa, Mechi mi guarda maliziosa invece il mio è uno sguardo di terrore. << So che i ragazzi stando andando a provare una canzone, andiamo a sentirli? >> chiede la bionda, e inizio a capire il suo gioco, << Si dai! >> risponde Cande entusiasta, << Per te Tini va bene? >>, io annuisco << Certo, va bene >> dico calma e controllata. Mechi manda un messaggio a Lodo e Alba per farci raggiungere, entriamo in un aula di composizione e i ragazzi sono sul palco a sistemare gli strumenti, << Che ci fate qua? >> domanda Fran quando ci vede entrare, << Possiamo restare ad ascoltare? >> le domanda la bionda con occhi dolci, << Per me va bene >> sorride Ruggero che sta guardando Cande. Jorge sta sistemando la tastiera e sta parlando con Facu che lo sta aiutando, << Potete restare >> parla poi Jorge alzando lo sguardo e guardandoci e poi dalla porta arrivano anche Lodo e Alba, Diego sorride << Ascoltala bene amore >> gli dice lui, << Si ascoltatela bene >> conferma Ruggero con la chitarra in mano mentre guarda Cande, sicuramente è una canzone dedicata a loro, fatta per le loro ragazze. I ragazzi iniziano a suonare e Alba e Mechi ondeggiano a ritmo di musica, io sorrido guardandole << Cuando me voy, me quieres seguir, cuando yo estoy, tu te quieres ir, dame il motivo del tu temor, dame il tuo amor. Todo es como tu y yo, solo dame una razon >> mentre guardo le ragazze contemplare i loro ragazzi mi rendo conto delle parole della canzone e mi volto di scatto a guardarli << Lo que te doy, ya no tiene fin, dime quien soy y me quedo aqui, dame el motivo de tu temor, dame tu amor. Todo es como tu y yo, solo same una razon. Hey mirame vivamos el momento, hey hablame que se dtiene el tiempo, hey tu y yo, tu la melodia que en mi sintonia nace una cancion >>, ogni tanto Jorge incrocia i miei occhi, dentro di me mi sento come sprofondare, come se tutto il mio corpo si svuotasse e si riempisse di quelle parole, << Oigo tu voz en el contestador, pero confundes mi corazon, dame el motivo de tu temor, dame tu amor. Todo es como tu y yo, solo same una razon. Mi amor? >> di nuovo posa gl’occhi su di me, io ondeggio facendo finta di niente ma vedo Mechi che oltre a guardare Fran ogni tanto guarda me, non riuscivo a non guardarlo, c’è sempre qualcosa che mi fa alzare gl’occhi e posarli suoi suoi anche se io faccio di tutto per non farlo. Non dovrebbe fare così << Cuando me voy, me quieres seguir, cuando yo estoy, tu te quieres ir, dame el motivo de tu temor, dame tu amor. Todo es como tu y yo, solo dame una razon. Hey, mirame vivamos el momento, hey hablame que se detiene el tiempo, hey tu y yo, tu la melodia que en mi sintonia nace una cancion >>. Perché lo fa? Perché fa di tutto per mettermi in difficoltà? Sto cercando di far finta di niente ma inizia a risultarmi difficile, così cerco di concentrarmi sugl’altri << Y ya tu sabes, nena, your love is like a thunder, porque tu amor me llena, burn me in your fire. Y ya tu sabes, nena, your love is like a thunder, porque tu amor me llena, burn me in your fire. Oigo tu voz en el contestador, pero confundes mi Corazon >>. Quando la canzone finisce noi ragazze applaudiamo, Mechi si volta verso di me e mi sorride, << Bravi >> esclama Alba, Ruggero Facu e Jorge si inchinano ridacchiando e poi Jorge mi guarda, << Devo andare a preparare le cose per la lezione di musica >> dico alle ragazze uscendo velocemente dall’aula, non potevo più stare lì in quella situazione.

Sono a lezione con Beto, << Mi sembri nervosa Martina >> confida lui guardandomi, mentre sbadatamente fa cadere il reggi spartiti, << No è tutto ok >> faccio spallucce io, << Invece non è così lo sento da come suoni >> afferma lui. Beto è un genio della musica, si accorge sempre quando suoni in modo diverso perché c’è qualcosa che ti preoccupa, una volta Lodo mi ha detto che gli ha fatto saltare la lezione perché aveva bisogno di meditare, prima di far lezione aveva litigato con Diego e Beto pur non sapendolo lo sentiva da come suonava. Io guardo Beto senza dire niente, poi lo vedo voltarsi, << Ah Jorge >> dice, quando mi volto verso la porta vedo Jorge indietreggiare al richiamo di Beto, << Si >> dice lui appoggiandosi alla porta, << Vieni qua >> gesticola l’insegnante facendogli segno con la mano. Io rimango un po’ spiazzata da questa cosa, << Potresti prendere una chitarra e suonare con Martina, oggi è piuttosto nervosa >>, io mi volto verso Jorge per fargli capire che non è così e che Beto è semplicemente fuori di testa, Jorge mi fissa e fa spallucce << Va bene >> sorride poi afferrando una chitarra senza smettere di guardarmi, << Bene suonate Soy mi mejor momento >> esclama Beto, Jorge da il tempo e poi iniziamo a suonare. E’ strano suonare così in coppia senza cantare, nell’aula si sente solo il suono delle nostre chitarre che compongono la melodia, nessun’altro rumore danneggia quel suono e tutto ciò mi rilassa, parecchio. << Molto meglio >> esclama Beto quando finiamo di suonare << Così andava molto meglio, grazie Jorge >> lo ringrazia Beto inchinandosi come un pinguino, << E’ sempre un piacere >> risponde lui guardando l'insegnate e poi me, uscendo dall’aula. Quando finisco la lezione con Beto mi fiondo a cercare Jorge, mi sento arrabbiata con lui, non deve comportarsi così, ora mi fido di lui ma così mi manda in tilt, mi confonde e lui sa benissimo che non voglio esserlo e che non voglio niente da lui, quindi deve smetterla con questi giochetti stupidi. Mi rendono esausta perché non so a cosa pensare, mentre nella mia testa voglio solo pensieri ordinati, niente confusione, niente caos. Quando lo trovo è in un aula di canto << La smetti >> dico entrando chiudendo la porta, lui mi guarda stranito e allarga le braccia, << Che hai ora? >> domanda, << La smetti di comportarti così? >>, << Io non sto facendo proprio nulla, sei tu quella strana >>, << Si sono strana e allora? >> lo rimprovero io << Ma tu fai quei giochetti stupidi con me, smettila di guardarmi quando canti quelle canzoni >> quando lo dico mi tolgo un peso dallo stomaco, << Io non ti guardo, cioè guardo tutti quelli che ho davanti >> spiega lui ma so che sta mentendo, << La gente se ne accorge Jorge e tu sai benissimo che a me queste cose mi danno sui nervi, mi infastidiscono e non mi fanno sentire a mio agio, perché non voglio un ragazzo e quindi non voglio che mi si fanno questi giochetti >>, << Io non lo faccio apposta! >> esclama lui << Siete voi ad essere venute ad ascoltare la canzone ed è Beto che mi ha chiamato per farti suonare con me >>, << Non capisci Jorge >> ribatto io uscendo dall’aula. Cammino velocemente nei corridoi dell’accademia, lui non riesce a capire che queste cose io non riesco a sopportarle, perché è tanto difficile per lui comportarsi normalmente? Io ho bisogno dei mie spazi, di non essere trattata come una che deve essere conquistata, perché per lui è difficile capirlo? Perché non può essere tutto normale? << Ehi >> sento qualcuno chiamarmi e mi fermo, quando mi volto Mechi mi sta guardando, << che hai? >> chiede lei, << Nulla ho solo bisogno di fare una camminata >>, << Ti va se ti accompagno? >> domanda e io annuisco con il capo. Per un po’ rimaniamo in silenzio, il vento fresco ci sfiora il viso e ci fa volare i capelli, faccio respiri profondi per rilassarmi. Mechi poi si volta a guardarmi, << Si può sapere che hai? >> domanda tornando a guardare in avanti << Puoi anche dirmelo, puoi fidarti di me >> sorride lei, << Non è che non voglio dirtelo è perché è una situazione strana >>. Lei si volta e mi guarda, << Jorge >> esclama facendo quello sguardo che si fa quando una cosa è ovvia << Io so com’è Jorge, insomma è il migliore amico di Fran e fidati che su certe cose sono uguali >> fa spallucce lei, << Quindi tu cosa sai esattamente? >> domando, << Nulla, ma posso immaginare che Jorge abbia un atteggiamento molto affettivo nei tuoi confronti e che a te queste cose non piacciono, anche se magari non lo fa per conquistarti ma per te sono troppo, non sei troppo espansiva e quando ti trovi difronte ad una persona che manifesta in modo diverso dal tuo i suoi sentimenti ti spaventi >>, << Quindi cosa dovrei fare? >> domando, << A dirti la verità non lo so, io vi vedrei bene insieme, ma non posso sapere se a lui interessi o no, per me è solo Jorge e l’ho visto provarci con tante ragazze, certo con te è abbastanza diverso ma non so esattamente cosa ne pensi lui, potrebbe darsi che vuole solo aiutarti perché ti vede in difficoltà è tipico di Jorge come lo è di Fran >>. In qualche modo è riuscita a confortarmi, la guardo sorridendo, Mechi è molto riflessiva, sembra una ragazza che non pensa ma in realtà forse è quella che lo fa più di tutti, riesce ad analizzare la situazione, non si ferma a ciò che vede.
 
JORGE BLANCO.
 
Sto camminando avanti e indietro nell’aula di Canto, Martina se ne è appena andata, si è arrabbiata con me perché crede che io non la capisca, invece si sbaglia. So che a lei non piacciono questi piccoli giochetti, come se la corteggiassi, io non vorrei farlo ma mi riesce impossibile. Vorrei non provare per lei queste cose, eppure non riesco, non riesco a stargli lontano. Quando stava male mi è piaciuto stare con lei, li ho capito che forse in qualche modo si sarebbe fidata di me, che infondo le ci voleva credere. Quando si addormentò poi rimasi li a guardarla per un po’, per un’ora a dir la verità. Era così dolce e sembrava un angelo, senza problemi, una Martina tranquilla e beata che dormiva al mio fianco. E poi quella notte da me mi abbracciò, si è accoccolata a me come una bambina, dormiva come un sasso, non sembrava avere incubi, la strinsi a me un poco pensando che forse stavo sbagliando tutto, ma il suo profumo, il suo respirare profondo, il suo viso dolce non mi facevano desiderare altro che essere li in quel momento. Vorrei comportarmi normalmente con lei, perché so che così avrebbe ancora più fiducia in me, ho capito che non vuole essere trattata in quel modo, ma come faccio? Come faccio a togliermela dalla testa? E’ come un frutto proibito per me, che non dovrei cogliere eppure la sua vicinanza mi fa stare bene, dovrei rinunciare a questa sensazione di benessere che mi provoca? Potrei perdere tutto se mi lasciassi andare. La cosa di cui vado fiero è che sono riuscito a fare in modo che si fidasse di me, anche se ora sta crollando tutto. Ho dovuto resistere per non baciarla, potevo farlo, era come una calamita per me, avrei voluto assaporare le sue labbra ma non sarebbe stato giusto, lei si stava fidando di me e io non potevo dargli un colpo basso del genere perché so che si sarebbe offesa, che si sarebbe presa male e non volevo, volevo solo sentirla fidarsi di me. Gli diedi quel piccolo bacio per dimostrargli che non mi sarei mai approfittato di quella situazione, che in qualche modo io capisco che ha bisogno dei suoi spazi e che in qualche modo capisco il suo modo di pensare. Lei non è come le altre che ti si gettano addosso, lei è di una profondità pazzesca, non si riesce a vederla fino in fondo, ha sempre quel lato misterioso e nascosto che non fa uscire mai. Perché mai mi deve far sentire così? Perché tutto di lei mi attrae? Sto iniziando a tenerci troppo a lei, la vorrei solo vedere felice e al sicuro. La mia testa sta esplodendo perché non so più a cosa pensare, non voglio allontanarla da me, ma il mio atteggiamento mi mette su quella strada, ma non riesco, non riesco a smettere di sentire quello che sto iniziando a provare. << Jorge >> sento dire, << Pablo >> esclamo io quando lo vedo entrare in aula, << Ti cercavo >> esclama avvicinandosi a me, << Ho bisogno che tu scriva una nuova canzone, hai un po’ di tempo quindi fai con calma, mi servirà per una cosa >> continua lui, << Ok va bene >> rispondo io << Ah Pablo volevo dirti che ho una canzone pronta, però non l’ho fatta da solo >> dico poi, << E con chi? >> chiede l’insegnate, << Per ora non voglio dirlo perché non so se quella persona vorrà cantarla con me >>, Pablo mi guarda confuso << Beh quando ricomincerà il prossimo giro di voti se quella persona vorrà cantarla la ascolteremo >> risponde lui, io annuisco con il capo e Pablo se ne va. Che diavolo ho fatto, ora potrebbe odiarmi ancora di più, ma non ho resistito, volevo cantare con lei su quel palco, perché ne valeva la pena dopo tutto. Terrò nascosto il fatto di averlo detto a Pablo finché non mi dirà che dovrò cantarla e spero che allora la convincerò. Mi siedo ad un tavolo e inizio a buttare giù qualche riga per la nuova canzone che devo preparare, so già cosa scrivere e difatti le parole mi escono facilmente, come se tutto quello che ho dentro uscisse da me e si proiettasse su quel foglio.
 
Sto ancora scrivendo quando qualcuno fa capolino nell’aula, << Ehi Jorge >> dice Fran << Che ci fai qua? >> chiede poi, << Sto scrivendo! Pablo mi ha chiesto una nuova canzone >>, << Wow, ti stanno facendo lavorare molto quest’anno >>, << Già >> rispondo io. E' vero quest’anno stiamo producendo un sacco di canzoni e non riesco a capire perché Pablo ce ne stia facendo fare così tante, soprattutto ora che tutti iniziano a scrivere canzoni, ormai è arrivato il periodo dell'anno dove le lezioni di base sono finite e inizia la produzione delle canzoni. << Cosa scrivi? >> domanda avvicinandosi per poter leggere e io chiudo subito il quaderno dove stavo scrivendo, << No, non puoi leggere >> dico io << In primis perché l’ho iniziata un’ora fa e poi perché sto solo scrivendo un po’ di parole per metterla insieme e vedere come farla >>, in realtà so benissimo come farla e so benissimo come scriverla, << Ok calmati >> alza le mani Fran << Allora che fai? Vieni fuori con noi? >> domanda e io annuisco seguendolo. Quando ci troviamo fuori in giardino vedo Mechi e Martina sedute nel prato e le raggiungiamo, << Che fate qui? >> domanda Fran e loro alzano lo sguardo per osservarlo, << Niente Fran parlavamo >> fa spallucce Mechi mentre da dietro Fran osservo Martina che appena incrocia il mio sguardo volta il capo. << Ah ecco gl’altri >> esclama la bionda indicando un lato del prato dove Lodo, Diego, Facu e Alba stanno arrivando. << Dove sono Cande E Ruggero? >> domanda Martina a Lodo, << Stanno suonando insieme in un aula, dovevi vederli mentre cantavano insieme >> sorride la mora. Siamo tutti seduti in terra che chiacchieriamo, << Facu mi puoi passare la mia borsa? >> domanda Alba e lui gentilmente gliela passa, << Ti devo far sentire la base che ho fatto l’altro giorno così mi dici se c’è qualcosa da aggiustare >> borbotta e lui si affianca a lei abbastanza sorridente, Alba apre il suo portatile e passa delle cuffie a Facu che si mette ad ascoltare la base di Alba, << Wow è grandiosa >> esclama lui sorpreso << Sei anche più brava di me >>, mi sembra di notare Alba arrossire. Martina non ha parlato molto, ogni tanto vedo Mechi dargli dei colpetti come per farla tornare sulla terra. Lodo e Martina se ne vanno perché una ha lezione di canto e una ha lezione di strumenti, anche Fran e Alba dopo un pò se ne vanno e rimaniamo noi ragazzi con Mechi. La bionda non fa altro che darmi occhiatacce strane e non ne capisco il motivo, forse Martina gli ha detto qualcosa, ma non credo e poi anche lei se ne va perché Cande la chiama per fargli sentire una cosa. Diego sta parlando con Facu di Alba << Perché amico non ritorni con lei? >> domanda lui, << Io vorrei ma non così velocemente, non so cosa pensare, non so se posso fidarmi come vorrei >> risponde lui, << Si ma lo sai che lei ti ama e che non ti tradirebbe mai >>, << Si lo so, dentro di me lo so ma ho bisogno di tempo, è successo tutto così in fretta l’anno scorso, stavamo così bene poi tutto è andato a rotoli per colpa di quel bamboccio di Kevin, sono rimasto deluso dal fatto che lei non l’abbia respinto >>, << Beh quest’anno si è presa un pugno per te credo che l’abbia respinto in un modo evidente >> dico, << Si è vero, ma io mi sono sentito malissimo quando li ho visti, come se mi strappassero il cuore dal corpo >>. A casa la situazione non è delle migliori, durante la sera Lodo fa capolino in camera mia e sembra intenta a farmi parlare, << Si può sapere cosa accade? >> chiede schietta << Il film visto insieme, il fatto che lei si innervosisce ogni volta che ci sei e cosa è successo qual pomeriggio quando Fran era alla Spa? >>, parla talmente veloce che faccio fatica a capirla, << Lodo calmati >> dico io, << Quella ragazza si sta attaccando a te lo sai? Non fare cazzate Jorge, perché so come sei, so che non trattieni i tuoi impulsi quando qualcosa ti fa andare fuori di testa e lei è una di queste cose >> afferma lei un po’ irritata. << Volevo solo che si fidasse di me ok? >> sbotto perché con qualcuno dovevo pur parlarne e anche se Lodo può essere abbastanza severa riesce anche a riordinarmi le idee in testa << L’ho portata qua e gli ho fatto fare un gioco di fiducia e lei ha detto che si sarebbe fidata di me, sono andato fuori di testa poi, in quel momento mi sono dovuto trattenere come mai nella mia vita >> dico quasi affranto, << Si Jorge, sei andato completamente fuori di testa, io non voglio che tu pensi che non voglia vederti felice e so che voi due potreste esserlo in qualche modo strano prima o poi, ma c’è troppo in ballo, vorrei tifare anche io per voi, ma non posso. Qualcuno deve tenerti con i piedi per terra, si, potrebbe essere carino, voi sue insieme eccetera, ma tutto il resto dove lo metti? Qualcuno deve farti capire che non è così semplice come sembra, perché nel profondo lo sai anche tu, sei accecato dal fatto che con lei stai bene e non pensi a tutto quello che c’è intorno >>, << Non è facile Lodo >> esclamo io confuso, << Lo so che per te non è facile mantenere il controllo, so che quando una cosa ti fa star bene cerchi di prendertela in qualsiasi modo, però lei è fragile Jorge, dentro è a pezzi e non puoi spezzarla ancora di più le faresti troppo male, nella situazione in cui ti ritrovi ora poi, se non ti fa dimenticare Stephie? Cosa farai la lascerai? >>. Lodo ha ragione ma in qualche modo dentro di me desideravo averla vicino più di qualsiasi altra cosa al mondo.

P.s.: Ciao a tutti! In questo capitolo abbiamo una situazione un pò così, vediamo il pensiero di Jorge e di quanto sia davvero molto preso da Martina ma ricordiamoci che nel suo cuore e nella sua testa c'è anche Stephie. Credo che nel prossimo capitolo mi amerete quindi preparatevi. Purtroppo in questi giorni ho scritto i capitoli più brutti, non vi dico quanto ero triste nel scriverli ma questi capitoli serviranno a Martina e a Jorge, devo dirvi anche che dureranno un pò i capitoli " Brutti " anche se in essi troverete delle parti molto belle e molto tenere in un certo senso, capirete anche che tutto ciò servirà a dare una svolta alla storia, mi odierete lo so già e se ci penso mi viene da piangere, ahahah. Per ora gustatevi questi capitoli perchè credo vi faranno sclerare :P Grazie a tutti, grazie davvero per chi segue, legge e commenta la mia storia. Volevo già prepararvi al futuro :) Un saluto a tutti a domenica sera con il prossimo capitolo!

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Capitolo 28
*** Perdere Il Controllo. ***


Perdere Il Controllo.
 
Noi ragazze siamo in camera di Lodo per fare un pigiama party. Siamo tutte esaltate, Mechi indossa una camicia da notte molto carina di colore viola, Alba ha indosso dei pantaloncini e una canotta blu, Cande ha i pantaloni lunghi della tutta e un top corto grigio e io e Lodo siamo praticamene vestite uguali, pantaloncini e maglietta larga. Siamo tutte sedute sul pavimento a cerchio e Mechi ha avuto la bellissima idea di fare una seduta di meditazione, << Respirate e espirate >> continua a ripetere mentre tutte noi siamo sedute a gambe incrociate e le braccia appoggiate su di esse, al centro si illumina una candela che profuma di frutti di bosco, molto dolce ma anche molto buona, comunque rimane una situazione veramente stupida. << Rilassatevi >>, << Mechi è una stronzata >> borbotta poi Lodo, io apro gl’occhi per guardarla e Mechi ne apre solo uno che fissa intensamente Lodo, << Se non ti rilassi non funziona >> ribatte la bionda, << Io mi sento bene >> esclama Alba, << Vedi Alba ha una mente aperta >>, << Per me non funziona >> ribatte ancora Lodo. Cande non parla è completamente assorta nei suoi pensieri con occhi chiusi e testa indirizzata verso l’alto, io, Lodo e Mechi la guardiamo stranite, << Cande >> chiamo piano io toccandola delicatamente con un dito ma non ricevo nessuna risposta, faccio spallucce guardando Mechi e poi apre gl’occhi anche Alba << Che fa? >> chiede lei guardando Cande, << Boh, sembra in uno stato di trans >> esclama Lodo passandogli una mano davanti al volto ma la rossa non ha nessuna reazione, << Per me si è addormentata >> esclama poi Mechi. Ci guardiamo tutte negl’occhi senza sapere che fare, << Oh mi avete fatto perdere la concentrazione >> borbotta poi la rossa sconsolata e noi la guardiamo un po’ così, << Scherzi vero? >> le chiede Lodo, << No, io medito spesso, mi concentro e lascio questo mondo con la mente >> dice in modo teatrale e io scoppio a ridere, << Ehi non c’è niente da ridere >> mi dà una cuscinata lei, << Scusa è stato il modo in cui l’hai detto >> continuo io tra le risate. << Quindi tu davvero ti rilassi così? >> domanda Mechi stupita, << Ma se sei tu la prima a farlo >> le risponde Cande, << No, è la prima volta, l’ho letto su internet >> fa spallucce lei, << Mechi! >> la richiama Lodo << Ci hai detto che è un metodo che funziona ne parlavi come se lo facessi tutti i giorni >> gli dice irritata, << Era una cosa carina da provare >>. Alba mi guarda scuotendo la testa ridacchiando << E io che pensavo funzionasse davvero >> blatera la ricciola e io rido con lei. << Vi va di fare uno scherzo telefonico ai ragazzi? >> propone poi Cande, subito Mechi e Alba concordano con lei e si voltano a guardarci, << Ok >> esclama Lodo e alla fine acconsento anche io. Il primo a riceve lo scherzo è Ruggero, a parlare è Alba che altera la voce << Salve, volevo comunicarle che ha vinto una scorta di assorbenti per i prossimi tre anni >>, << Scusi, non capisco >> continua a dire lui e Alba continua a ripetere la stessa cosa, << Deve esserci uno sbaglio, io non uso assorbenti >> esclama lui e noi scoppiamo a ridere e riagganciamo. Dopo tocca a Fran, che siccome è nella stanza in parte appena risponde << So che siete voi, vi sento ridere dall’altra parte del muro >> borbotta e noi iniziamo a ridere comunque. << Ora tocca a Diego >> esclama Alba, << Non siate troppo cattive >> avverte Lodo, a parlare questa volta sono io, << Ciao Diego >> dico con una voce squillante da oca, << Chi sei? >> domanda lui, << Come chi sono? Sei un maleducato come puoi non ricordarti di me >> blatero, << Forse hai sbagliato numero >>, << Sei un ingrato, credevo che fossi un ragazzo per bene e invece sei il classico ragazzo che se ne approfitta, ti potrei denunciare lo sai >>, << No aspetta non capisco chi tu sia >> e riagganciamo per poi esplodere a ridere, << Poverino >> esclama Lodo, << Su dai che non muore mica, gli prenderà solo un po’ d’ansia >> ridacchia Cande. << Ora tocca a Jorge >> sorride Mechi << Tocca a me parlare >>, appena il telefono suona un po’ di ansia si insidia in me, << Pronto >> sento la sua voce, << E’ il signor Blanco >> dice Mechi con una voce non sua, sembra veramente strano ascoltarla, << Ciao Mechi >> ride Jorge e lei spalanca la bocca, << Come lo sai? >> chiede stupita, << Me l’ha detto Fran e poi stiamo nella stessa casa >>, << Potevi stare al gioco però >> borbotta la bionda che riattacca la chiamata. L’ultimo è Facu, Lodo si prepara per fare lo scherzo ma viene bloccata da Alba, << Vi prego no, non voglio sentire la sua voce >> dice un po’ sconsolata << Poi penserei tutto il tempo a lui e non mi va di pensarci troppo, voglio divertirmi e lui mi manca così tanto >>, noi la guardiamo tutte con occhi dolci e gli saltiamo addosso per dargli un gran abbraccio.

Il giorno seguente ci svegliamo al richiamo di Fran e Jorge che invadono la stanza, << Su sveglie donzelle >> urla mio fratello avvicinandosi poi a Mechi per dargli un bacio sulla guancia, << Smettetela di far casino >> si alza di scatto Alba come isterica e Jorge fa uno sguardo quasi impaurito fermandosi a guardarla mentre era pronto a dare una cuscinata a Lodo e questa cosa mi fa un po’ ridere, Jorge lo nota e la cuscinata la prendo io, << Stronzo >> dico cercando di parare il colpo. << Siete arrivati a far casino? >> esclama Lodo, << Vi abbiamo lasciato già in pace tutta la serata non vi è bastato? E poi questo è per il tentato scherzo che avete fatto >> parla mio fratello, << Già ieri Diego mi ha chiamato preoccupato >> ridacchia Jorge che viene fulminato da Lodo, << Che ti ha detto? >> le domanda, << Chiamalo e scoprilo Lodovica >> sorride lui maligno e lei esce dalla camera per chiamare Diego sotto ai nostri occhi. Jorge torna a guardarmi e mi fa un sorrisetto malizioso, Fran porta Mechi nella sua stanza perché lei vuole ancora dormire e voleva stare accoccolata a Fran. Verso pranzo Alba e Cande tornano a casa. Il pomeriggio lo passo con Lodo, che mi racconta di come Diego si è preso male ieri notte, ma per fortuna poi Jorge gli aveva spiegato che ero io, lui non mi ha proprio riconosciuta e ha ammesso di esserci proprio cascato. Io continuo a pensare a Jorge, mi chiedo continuamente a cosa pensi e a cosa voglia da me? Non capisco più questo atteggiamento, sembra non possa fare a meno di comportarsi così, lui sa di confondermi quindi non so più cosa pensare, perché si interessa a me così tanto? << Tutto ok? >> mi domanda Lodo vedendomi pensierosa, << Si abbastanza >> le sorrido io, << Mi sembri strana >> esclama, << Mi passano per la testa un po’ di cose >> faccio spallucce, << Se ti va di parlarne sai dove trovarmi, vado in camera per cercare di comporre qualcosa >> sorride e sparisce su per le scale. Rimango li sul divano, penso che dopo cena dovrò far lezione con Jorge e un po’ mi sento nervosa. << Ciao Martina >> dice qualcuno, quando mi volto Clara sorridente sta venendo verso di me, << Ciao >> la saluto io con un piccolo sorriso, << Ehi, tutto bene? >> domanda, mi chiedo come tutti si accorgano che qualcosa non va, ma se ci penso Lodo e Clara sono madre e figlia e hanno lo stesso modo di vedere le cose, cioè in modo identico, << Che c’è che non va tesoro? >> si siede in parte a me accarezzandomi, << Nulla ho solo un po’ di confusione in testa >> faccio spallucce io, << Qualsiasi sia il motivo della tua confusione dovresti affrontarla non trovi >> dice lei in modo così leggero che mi incanta solo ad ascoltarla << La vita non è sempre facile e ordinata, la confusione ci serve per rimettere in ordine le idee, non siamo fatti per vivere sempre nello stesso modo, dentro di noi avvengono dei cambiamenti che ci confondono ed è bene viverli, però sta a noi poi rimette ordine quando capiamo ciò che realmente vogliamo >>, le parole di Clara in qualche modo mi danno conforto, dovevo trovare l’ordine nella mia testa, riordinare tutte le mie idee e rivederle, capire cosa in me sta cambiando e accettarlo. << Sei una ragazza splendida, riuscirai a tirartene fuori e per qualsiasi cosa sai che ci sono >>, << Grazie >> rispondo io un po’ lusingata, mi piace parlare con lei, riesce a darmi un consiglio anche senza sapere la situazione, mi sembra una cosa strana eppure mi da quella sensazione di fiducia che poche persone mi danno in così poco tempo. Lei mi sorride << Ora vado a portare la tazza di tè a tuo padre, meglio non farlo aspettare >> ridacchia, mi poggia una mano sulla guancia e sorride dolcemente, come una madre premurosa fa con la figlia. Rimango sdraiata sul divano pensando a quello che mi ha detto Clara, la mia confusione è data da cosa pensa Jorge su di me, da quello che in realtà vuole, perché io so che in realtà c’è qualcosa di più dietro a quel volermi aiutare, lo sento. Tutto questo mi manda in tilt. Durante la cena le cose si confondono ancora di più, Fran è andato a casa di Mechi e siamo solo io Lodo e Jorge. << Sono stanchissima >> borbotta Lodo << Stanotte non abbiamo dormito un granché >>, nessuno parla tranne lei, ogni tanto Jorge rimane lì a guardarmi, soprattutto mentre sprepariamo il tavolo. Questa situazione deve finire, devo parlargli e fargli capire che non si può andare avanti così. Ogni volta che mi passa in parte mi sfiora e cerca un contatto, mi fissa, mi guarda da lontano e io lo sento dentro, sento i suoi occhi su di me, come se mi trafiggessero. In fondo voglio solo mettere le cose in chiaro, voglio essere tranquilla e serena. Voglio sapere cosa realmente lui vuole da me, forse sarà la stupidata più grande della mia vita, non mi sono mai confrontata su queste cose, quello che potrebbe dirmi potrebbe confondermi ancora di più, potrebbe lasciarmi senza parole o potrebbe far crollare tutte le mie convinzioni.
 
Saluto Lodo che si sta dirigendo in camera sua, Fran stanotte dormirà da Mechi, Clara e Papà sono usciti e torneranno tardi. Sono un po’ agitata e nervosa mentre vado verso la camera di Jorge ma sono decisa più che mai a parlare con lui di questa situazione che mi confonde troppo. Mi guardo le mani tremanti e poi busso, << Vieni >> sento la sua voce dire, faccio un gran sospiro e poi apro la porta. << Eccola qua la mia allieva preferita >> sorride lui, << Sono anche l’unica se è per quello >> rispondo un po’ freddamente, << Oggi non sei di buon umore? >> domanda, faccio spallucce e mi dirigo verso la tastiera, decido di parlargli dopo la lezione perché non voglio poi essere troppo nervosa per farla. Lui si siede in parte a me e mi fa un sorrisetto, << Allora sei pronta? >> esclama lui e io faccio cenno di si con il capo. Sento troppo la sua strana vicinanza a me, ogni tanto si volta a fissarmi sorridendo, troppo vicino al mio viso e questo mi agita e parecchio. I nostri corpi ogni tanto si sfiorano, sembra che a lui piaccia questo contatto. Sono in una confusione totale, è come se nella mia testa fosse esplosa un bomba che ha mandato tutto all’aria, inizio a sbagliare a suonare perché il mio cervello sta andando in panico, la confusione mi pervade e non riesco più a concentrarmi. Che situazione stupida, non credo di essermi mai sentita così prima d’ora, non ho mai avuto tutta questa strana confusione, non mi sono mai sentita così in vita mia, è solo lui che è riuscito a confondermi così, solo lui. << Martina >> mi richiama dolcemente, sto fissando i tasti della tastiera, non so da quanto, mi volto verso di lui, << Che hai? >> domanda << Non riesci a suonare questo pezzo? >>, << Non lo so >> rispondo io, lui posa le sue mani sulle mie in un modo così dolce e delicato che mi vengono i brividi, << Allora… seguimi lentamente >>, << No >> rispondo di getto togliendo le mie mani dalle sue. Jorge mi guarda confuso, non capisce il perché di questa reazione, io non ho più fiato, faccio quasi fatica a respirare. << Basta Jorge >> dico alzandomi, mi guardo le mani e le scuoto per togliermi quella sensazione strana che mi invade, << Si può sapere che ti prende? >> si alza anche lui, ha uno sguardo confuso ma anche preoccupato << E’ successo qualcosa? >> domanda. Io rimango li a guardarlo per un po’, non sono sicura di riuscire a parlare perché potrebbe cambiare tutto, fargli quelle domande potrebbe essere la cosa più stupida del mondo. << Devi smetterla di fare così Jorge >> gli dico facendo un gran sospiro, << Fare cosa? >> il suo sguardo diventa sempre più confuso, << Fai queste cose che mi mandano in crisi, mi guardi. Mi guardi sempre, quando canti, quando siamo in giro, mi guardi da lontano e io lo sento capisci? E non riesco a capire. In accademia canti certe canzoni e posi sempre lo sguardo su di me, fai di tutto per aiutarmi, cerchi sempre un contatto e io non riesco più, perché mi confondi. Non sono mai stata confusa in tutta la mia vita e poi arrivi tu che mi confondi >>, << Io non ti guardo >> borbotta lui abbassando lo sguardo, << Si invece lo fai, ogni volta anche se non ti vedo sento i tuoi occhi su di me >>. Lui non parla, si passa una mano fra i capelli e respira. E’ una situazione strana, ma devo per forza sapere non posso continuare così, ho bisogno di sapere quello che lui vuole da me e del perché si comporta così. << Non è facile Martina >>, << Non è facile cosa? >> borbotto un po’ irritata << Senti Jorge, io non so cosa ti prenda, non so se è tua abitudine essere così con tutte o se lo fai solo con me, solo che io tutto questo non riesco a sopportarlo, mi manda in confusione, non riesco a capirti, non riesco a capire cosa tu voglia da me. Devi dirmi se fai così perché tu sei fatto così o se lo fai per qualche altro motivo >>. Lui non parla, alza lo sguardo e mi fissa, occhi negl’occhi, sembra che il tempo si sia quasi fermato, sento galleggiare nell’aria qualcosa di strano, la situazione tra di noi è tesa, più non parla più divento nervosa. << Jorge cazzo, capiscimi >>, << Non lo so ok? >> urla lui << Non è facile neanche per me, sono confuso quanto te, forse di più. Nella mia testa ci sono tante di quelle cose che tu non puoi neanche immaginarti >> dice con un tono un po’ alterato, << Anche nella mia, ma io non voglio sapere qual è la tua confusione ma cosa diavolo tu voglia da me. Perché ti comporti così con me? >>. Ancora una volta non ricevo risposta, non so di cosa ha paura anche se ammetto di averla anche io, il cuore mi martella nel petto come non ha mai fatto, ma anche il nervosismo aumenta, ho bisogno di una risposta e subito. Mi avvicino a lui, faccia a faccia e lo guardo dritto negl’occhi, << Jorge che cosa vuoi da me? >> dico scandendo bene ogni singola parola, << Lo vuoi davvero sapere? >> chiede, io lo guardo un po’ confusa e faccio cenno di sì con il capo. Per un secondo rimane a guardarmi e poi succede tutto quello che non avrei mai immaginato, le mani di Jorge mi afferrano il volto e le sue labbra si appoggiano sulle mie.
 
Rimango con gl’occhi spalancati, di certo non mi aspettavo questo quando ho deciso di intraprendere questa discussione, volevo chiarirmi le idee ma non so se sia stata un ottima idea. Credo di non riuscire a respirare, il contatto delle sue labbra sulle mie mi paralizzano, eppure sento da parte sua il desiderio, sento che è da tanto che voleva farlo, che non aspettava altro. Non so cosa fare, vorrei allontanarmi ma dentro di me c’è qualcosa che me lo impedisce, le mie labbra non vogliono più staccarsi dalle sue, come se fossero delle calamite potenti. Jorge inizia a baciarmi in modo serio e in qualche modo il mio corpo inizia a rilassarsi e a rispondere a quel bacio. Forse sto facendo la stupidata più grande della mia vita, anzi ne sono sicura ma in questo momento è come se non me ne importasse affatto, quel contatto con Jorge mi fa sentire in paradiso, mi sono svuotata completamente di tutti i miei pensieri e mi sono riempita solo del desiderio di averlo, non so come sia successo ma volevo Jorge in qualche modo. Non riesco più a fermarmi, ci baciamo con talmente tanta passione che mi manca il respiro. Sembra che tutti e due aspettavamo solo questo. Lui appoggia la fronte sulla mia e riprende fiato, io lo guardo negl’occhi e riesco a vederci una sfrenata passione, dentro di me il mio corpo freme, una sensazione strana si insinua in me, mi scorre nelle vene, una sensazione di piacere mi invade il corpo. Sono appoggiata al muro con la schiena, Jorge mi guarda ancora con la fronte appoggiata alla mia, sento tutto il suo corpo volermi, tendersi verso di me e poi di colpo ricomincia a baciarmi sulle labbra, sul collo, sulla spalla, ogni suo bacio mi provoca brividi che mi fanno tremare, il mio corpo non resiste più alla tentazione. Dentro di me so di star per fare una gran cazzata, che subito dopo sarei stata peggio di prima ma non riesco a staccarmi da lui, anche se ci provo con tutte le mie forse non riesco. Afferro il bordo della sua maglietta e gliela tolgo, lui in questo momento è fuoco puro, è preso da una passione forte riesco a sentirla nel suo corpo caldo. Gli appoggio le mani sul petto mentre lui mi riempie di baci e mi toglie la maglietta. Non so cosa mi sta succedendo, vorrei che qualcuno mi fermasse, o forse no. Jorge mi solleva e io stringo le mie gambe intorno al suo corpo mentre mi dà baci sempre più sensuali a cui i rispondo. Mi passa le mani tra i capelli, mi accarezza il volto e mi guarda come se fossi una dea appena scesa in terra, mi contempla mentre si mordicchia il labbro. Mi porta sul letto, tra coccole, baci e carezze anche i pantaloni se ne vanno, ormai il mio corpo muore dalla voglia di averlo. Il suo modo di toccarmi è una sensazione dolce ma anche forte, è tutto così passionale ma anche in qualche modo spinto. Sto andando fuori controllo quando ormai anche gl’ultimi indumenti se ne vanno. E’ stato tutto così passionale, così forte. Non saprei dire quante carezze e quanti dolci baci ci sono stati, è stata una sensazione bellissima, forse anche troppo. Non credo di aver mai fatto una cosa del genere ma ora arriva il momento dove capisco che sia stata una stronzata troppo grande. << Martina è tutto ok? >> domanda mentre sono sotto le lenzuola e guardo il soffitto senza dire una parola, so che Jorge in questo momento si sta preoccupando della mia reazione, infondo siamo appena stati a letto insieme ed è stata un emozione così forte, a cui io non sono abituata. << No >> rispondo senza guardarlo, il mio respiro si fa affannoso, << Ehi calmati >> dice Jorge guardandomi mentre è sdraiato sul fianco e si tiene su la testa con un braccio, ha i capelli tutti in disordine e il suo corpo beh come potrei negare che mi fa quell’effetto, è veramente troppo bello ed è per questo che non lo guardo. Mi alzo di scatto cercando di vestirmi il più velocemente possibile, << Martina >> mi richiama, << No basta Jorge >> mi volto a guardarlo ormai completamente vestita << Abbiamo fatto una cazzata che non si ripeterà più, noi non possiamo fare queste cose, io soprattutto, non voglio stare con te quindi perché dovremmo farlo? >>. Lui mi guarda un po’ confuso ma dai suoi occhi riesco a comprendere che mi sta capendo in qualche modo, << Non parleremo più di tutto questo, non succederà mai più, tu vivi la tua vita e io la mia. Non posso fare queste cose, non devono succedere, io e te non siamo una coppia e non lo saremo mai perché io non lo voglio, io non voglio queste cose, non voglio nessuno. Voglio essere sola >>. Lo fisso per qualche secondo e poi esco dalla sua camera, sono una stupida anche se sapevo fin da subito che mi sarei pentita di tutto ciò, non posso stare con Jorge, io non posso fidarmi di nessuno e non è da me avere storie quindi perché mai provarci, io per Jorge non provo nulla e non voglio provare mai nulla per lui. In che situazione mi sono messa? Ora sono più confusa di prima, so cosa Jorge vuole in un certo senso, so perché mi vuole stare vicino e aiutarmi ma io non voglio lo stesso da lui.

P.S: Ciao a tutti\e... Allora cosa ne pensate? " Finalmente" è successo quello che tutte volevate leggere :P Ovviamente ci sono delle incomprensioni e vedremo una Martina davvero in uno stato confusionale tanto da arrivare a impazzire e si confiderà con qualcuno in uno dei prossimi capitoli. Nel prossimo capitolo vedremo soprattutto due persone che le staranno vicino e le parleranno, sarete contenti anche di questo ve lo prometto. Ora cosa succederà? Noi sappiamo che loro due nel profondo si amano ma loro due in primis non lo sanno e sarà un lungo percorso per arrivarci, tutti e due affronteranno certe situazione che li avvicineranno più a questa idea, ma ci vorrà del tempo perchè tutti e due fanno fatica a capirsi sia per quanto riguarda se stessi sia per quanto riguarda l'uno con l'altro, quindi abbiate pazienza! Voglio che facciano un percorso, farvi notare piano piano come i loro sentimenti cambiano e come affrontano tutto questo. Secondo voi chi dei due se ne accorgerà per primo di essere innamorato dell'altro? Ringrazio tutti come sempre davvero! Grazie mille dal profondo del cuore e spero che vi piaccia come stia continuando questa storia, io ce la metto tutta. Un abbraccio, a Mercoledì con il prossimo capitolo ma se riesco anche prima ;D

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Capitolo 29
*** Facu E Alba Consiglieri. ***


Facu e Alba Consiglieri.
 
Quando mi sveglio nel mio letto sono ancora traumatizzata, realizzo che quello che è successo non è stato un sogno ma la pura realtà. Cosa ho fatto? Come ho potuto cedere? Ora tutto peggiorerà, come farò a stare vicino a lui senza pensarci? Senza pensare a tutta quella passione? Sbuffo mentre sono ancora sdraiata a letto e mi porto le mani sulla faccia per coprirla, non riesco a capire cosa mi stia succedendo e nella mia testa ho l’immagine di Jorge che mi accarezza, che mi bacia e mi sorride. Il respiro inizia a mancarmi e mi tiro su a sedere, sono confusa, molto confusa e non capisco più niente. Vorrei sprofondare piuttosto di incontrarlo ma purtroppo lui abita qua e viene in accademia con noi quindi non posso evitarlo più di tanto. Mi alzo dal letto, le mani già mi tremano e cerco di regolare la mia respirazione, mi sembra ancora di sentirlo, di viverlo. Sbadatamente faccio cadere il dentifricio e poi il bicchiere che uso per sciacquarmi la bocca, << Bene >> esclamo tra me e me mentre raccolgo i pezzi di vetro. Quando mi guardo allo specchio ho come la sensazione di non riconoscermi, di non vedere la stessa Martina di sempre, avevo le mie convinzione, avevo una vita che andava bene solo perché nella mi testa avevo delle regole ben precise ma poi tutto si è ribaltato, le regole sono state infrante e io non sono più io. Sono veramente in una situazione stupida e imbarazzante, come posso affrontarla? Spero solo che Jorge non si sia montato la testa per quello che è successo perché non succederà mai più in tutta la vita. Mi vesto così lentamente che una lumaca forse sarebbe stata più veloce di me, sto cercando di allungare i tempi per vederlo il meno possibile, non so se sono pronta ma sicuramente farò di tutto per sembrare il più normale possibile, spero solo che l’agitazione non mi fotta. Penso di essere una stupida complessata perché se avessi evitato tutto questo non avrei certi problemi e invece evidentemente mi piacciono i problemi e mi complico la vita da sola, ma la verità è che non riuscivo a staccarmi da lui, non riuscivo ad allontanarmi era come se il mio corpo mi dicesse di restare con lui, di sentirlo. Quando esco dalla mia stanza il cuore inizia a martellarmi nel petto, << Ehi sorellina >>, mi spavento e mi blocco quando sento la voce di Fran, mi giro a guardarlo come un burattino fatto di legno e un sorriso tiratissimo, << Ehi >> dico io, << Sei strana >> borbotta poi, << Ho dormito un po’ male tranquillo >> faccio spallucce io, << Dovresti andare da un medico e farti dare qualcosa per dormire bene, sembri uno zombie >>, io faccio un sorrisetto e Fran mi guarda storto, si vede che non sta capendo cosa mi succede. Insieme ci dirigiamo in cucina senza più dire una parola. << Buongiorno >> saluta Lodo euforica e con un gran sorriso, << Buongiorno >> le rispondo io sedendomi in parte a lei, cerco di non guardare Jorge che è seduto difronte a me, lui mi scruta con la coda dell’occhio ogni tanto, mi viene voglia di alzarmi e dirgli di smetterla e di mettere le cose in chiaro ma non posso e questo rende ancora tutto più difficile. Non so cosa sia significato per lui ma per me non è significato nulla quindi deve smetterla di comportarsi così. << Stamattina non parli, che hai? >> domanda Lodo mentre sto mangiando una tazza di latte con i cereali, << Nulla sono stanca non ho dormito bene >> rispondo tranquilla per non fargli suscitare qualche dubbio, << Tesoro devi smetterla di dormire così male >> mi dice mio padre, << Già ha ragione lui, perché non ti bevi una tisana rilassante prima di andare a dormire? Inizia con quella poi se non funziona vai da un medico e ti fai prescrivere qualcosa >> parla Lodo, << E’ quello che gli ho detto anche io >> fa spallucce Fran, << Ok ci proverò >> rispondo a Lodo e lei sorride. Jorge non spiccica una parola, ma non sembra incuriosire ne Lodo ne Fran, ma quando si tratta di me tutti si accorgono di tutto, come è possibile? Fran e Lodo si alzano da tavola per andare a prendere le loro cose e rimaniamo solo noi due, mio padre e Clara. Siamo tutti in silenzio nessuno parla e mio padre si accorge di questa cosa, << Che c’è avete perso la lingua? >> ridacchia lui quando si alza per andare nel suo studio. Clara osserva me e Jorge facendo ballare gli’occhi prima su uno poi sull’altro con un’espressione di curiosità, << Tutto bene ragazzi? >> chiede poi e sia io che Jorge la guardiamo << Si >> rispondiamo velocemente e insieme, Lodo fa capolino in cucina << Noi siamo pronti >> esclama, Jorge si alza e io faccio altrettanto << Buona giornata ragazzi >> saluta Clara ancora con quello sguardo strano.
 
In accademia posso rilassarmi un po’, non ho Jorge intorno per tutto il tempo quindi in alcuni momenti riesco anche a rilassarmi. Sono seduta da sola nel giardino dell’accademia, non so nemmeno spiegare a me stessa come mi sento e la cosa peggiore è che non posso raccontare a nessuno ciò che sta succedendo. Il telefono mi suona e noto che a chiamarmi è mia madre, << Ciao mamma >> dico cercando di fare una voce tranquilla, << Allora come va? Tutto bene? >> domanda lei, << Si, qua tutto ok? Li, come vanno le cose? >>, << Cosa c’è Martina? Ti sento strana >> continua lei e io faccio un sospiro, << Nulla di che davvero è tutto tranquillo >> cerco di tranquillizzarla, << E’ per un ragazzo? >> domanda mia madre, << Mamma ti ho già detto che è tutto ok >> blatero io un po’ nervosa, << Ok va bene >> si arrende lei << Passa una buona giornata, ci sentiamo stasera >> dice con una voce dolce come se sapesse che sto mentendo e che in realtà qualcosa non va, << Ok ciao ma > riattacco io. Sono talmente stanca di pensare e non so più cosa potrei fare per sistemare tutto questo, tutta questa stupida confusione che mi invade. << Tini >> qualcuno dice il mio nome e vedo Facu avvicinarsi a me, << Ciao >> gli dico sorridendo, << Cosa ci fai qua tutta sola? >> domanda sedendosi in parte a me, << Pensavo >> faccio spallucce e un piccolo sorriso tirato, << Pablo mi ha detto di dirti che prima di andare da Angie di passare da lui perché deve dirti una cosa >>, << Ok, grazie Facu >> lo ringrazio. Rimaniamo in silenzio per qualche minuto, mentre io guardo in aria con occhi assenti sempre a pensare la stessa cosa. << Vuoi parlarne? >> dice poi ad un tratto lui, << Non ho niente da dire, è tutto ok >>, << No, è tutto complicato invece >> ribatte lui << Sai nessuno aveva mai osato chiedermi di Alba finché non sei arrivata tu, ancora quando ero arrabbiato con lei, anche se ora mi sembra stupido essere stato arrabbiato con lei… comunque tu sei venuta da me e mi hai chiesto cosa provavo, mi hai lasciato a bocca aperta perché nessuno me l’aveva mai chiesto e io non sapevo cosa rispondere, fino a quel momento non ho mai pensato a cosa provavo per lei ero troppo concentrato ad odiare la situazione che si era creata, ma tu con quella domanda hai messo in discussione tutti i miei pensieri >> confida lui, << Sono contenta allora >> rispondo io, << Solo che è comunque è difficile, cioè io so di amarla, so che è la mia vita e che è l’unica che voglio al mio fianco, ma tutto quello che è successo in questi mesi rende le cose complicate e anche imbarazzanti >>, << Voi c’è la farete a sistemare tutto >> gli dico io per rassicurarlo, credo che l’amore di Facu per Alba sia infinito, che in qualche modo prima o poi il loro amore trionferà e sarà più forte che mai. << Anche tu, qualunque cosa tu abbia riuscirai a sistemarla >> dice appoggiandomi una mano sulla spalla, << Non lo so sinceramente >> mi volto per guardarlo << Ho fatto una stupidata, credo >>, << Tutti facciamo cose stupide Martina, alcune volte queste cose riescono a farci capire cosa sia giusto per noi altre volte ci mandano ancora più in confusione >>, << Io sono più per la seconda >> dico con un sorriso spento, << Se ti manda in confusione forse è perché c’è qualcosa di più profondo da affrontare >>, io deglutisco sonoramente perché cosa ci può essere di più profondo tra me e lui? Io sono confusa perché lui mi confonde. << Non so che fare >> ammetto più a me che a Facu, << Prima o poi lo saprai cosa fare, quando finalmente riuscirai a vedere le cose in modo più lucido, saprai anche come reagire a tutto ciò, non abbatterti Martina, prima o poi anche tu potrai essere felice di ciò che hai e quando ripenserai a tutta questa confusione ci riderai sopra perché in fondo capirai che era facile uscirne >>. Mi sto dirigendo da Pablo che deve parlarmi, lo sto aspettando nella sua aula, ho ringraziato molto Facu, lui in qualche modo si è aperto con me e poi mi ha anche aiutato, mi dispiace non poterne parlare con nessuno di tutto quello che è successo ma è molto meglio così. Sento qualcuno entrare nell’aula e mi volto per vedere chi è, quando incontro gl’occhi verdi di Jorge, << Che ci fai qua? >> domando nervosa << Se è una cosa programmata non è divertente >> dico mentre si avvicina, << Veramente sono venuto perché Pablo me l’ha chiesto >>, io guardo di traverso Jorge quando poi anche Pablo entra nell’aula, << Eccovi, scusate se vi rubo del tempo ma ci metterò poco >>, io sorrido all’insegnante, << Volevo chiedervi… di comporre una canzone insieme >>. Io rimango a bocca aperta, proprio ora? Mi domando. Non posso comporre con Jorge in questo momento non riuscirei a concentrarmi e non saprei che cosa comporre soprattutto, << Non abbiate fretta è un piccolo esperimento, ho bisogno di un duetto >> sorride lui e noi annuiamo con il capo, mi giro verso Jorge per guardarlo e anche lui sembra abbastanza sconvolto da tutta questa situazione.
 
Usciamo dall’aula di Pablo un po’ turbati, << Martina >> chiama Jorge mentre mi incammino nel corridoio, mi fermo ma non mi volto, << Non credi che dobbiamo parlarne >> continua lui, << No Jorge, non abbiamo niente da dirci >> dico voltando la testa per guardarlo, << Faremo questa canzone e ci fermiamo qua, non mi va di parlarne >> dico riprendendo a camminare. La lezione con Angie non va un granché, << Martina concentrati >> mi dice lei sorridendomi << Togliti dalla testa tutto quello che ti fa perdere il controllo di te ok? E prova a metterlo nella tu voce, nel modo di cantare, sputalo fuori, se non riesci a dimenticartene, vivilo cantando >>, << Ok >> rispondo io e riprendo a cantare mettendoci tutta la confusione e la rabbia che provo per me stessa nel mio modo di cantare e non di tenermi dentro tutto, se no è vero prima o poi scoppierò. Quando esco dall’aula di Angie c’è Alba fuori ad aspettarmi, << Eccoti proprio te aspettavo >> sorride lei, ormai Alba è presa dalla gioia da quando Facu gli parla ancora, ovviamente lei vorrebbe che tornasse tutto come prima ma solo queste piccole cose la rendono un uragano di felicità, << Perché? >> le domando, lei da dietro la schiena tira fuori un sacchetto pieno di caramelle di tutti i gusti e di tutti i colori, << Quando si è giù di morale i dolci fanno sempre bene >> sorride lei prendendomi a braccetto e trascinandomi fuori dall’accademia e ci sediamo su una panchina. << Allora che hai? >> domanda, << In che senso? >> chiedo io guardandola in modo strano mentre apre il sacchetto di caramelle, << Facu mi ha detto che ti ha vista giù di morale >>, << Voi due fate troppa comunella >> le dico io con uno sguardo stupido e lei ridacchia, << Si lo so ma… mi piace >>… << Senti se non vuoi raccontarmi quello che ti prende ok, ma non puoi stare così >> borbotta lei, << Sono molto confusa Alba >>, << Riguarda Jorge? >> domanda lei tranquilla e la caramella quasi mi va di traverso << No >> rispondo seccamente, << Ok riguarda Jorge >> ribatte lei con un aria sicura. << Jorge è un tipo che ti manda in confusione e si vede, almeno io lo vedo. Non so cosa ti preoccupi così tanto, non so cosa sia successo ma non devi stare così. Devi imparare ad accettare la sua vicinanza a te, anche se è un ragazzo. So come tu la pensi, so che ti dà fastidio che i ragazzi hanno certi atteggiamenti ma di Jorge ti puoi fidare >>, nella mia testa penso che se saprebbe cosa è successo andrebbe fuori di testa, << Non è la vicinanza di Jorge a darmi problemi >> dico io, infondo si lo è ma la cosa di cui ora più ho paura è quello che ho in testa io e quello che ha in testa lui, << Sei un enigma, non riesco a capire quale sia il tuo problema, perché non ne parli con nessuno… dovresti parlarne Martina, fare così non ti fa bene, io senza voi non sarei così sicura di me, se non avessi ammesso alle mie amiche che in realtà volevo solo Facu anche quando non stavamo insieme sarai esplosa, avevo bisogno del vostro aiuto, delle vostre parole, tu in primis mi sei stata vicina quindi dovresti capire quanto sia importante esternare ciò che si prova, nessuno ti giudica Martina, qualsiasi cosa ti preoccupi, qualunque sia il tuo pensiero non ci farà cambiare idea su di te, anzi ci dai modo di poterti aiutare e vederti felice >>. Le parole di Alba un po’ mi toccano nel profondo, so che è tutto vero quello che dice ma io non mi sento pronta a confessare questa cosa, è troppo grande per me, mi impaurisce troppo, so che posso contare su di loro, ma il problema sono io, finché io non accetto questa cosa, finché da sola non riesco ad accettare che queste cose possono succedere come posso confidarmi con loro, ho solo paura a pensare a ciò che è successo figuriamoci a parlarne. << Io ero un po’ come te, nel senso che ero molto timida e non dicevo molto cosa pensavo, non credevo nemmeno di poter avere un ragazzo, il mio carattere chiuso non avrebbe sicuramente aiutato, ma poi ho conosciuto le ragazze e parlare con loro, aprirmi con loro mi ha aiutato anche ad aprirmi con il mondo e poi ovviamente grazie a Facu sono riuscita a tirare fuori il meglio di me, mi ha aperto il cuore, mi ha fatto vedere il mondo per quello che è, mi ha fatto capire che non si può sempre stare zitti ma che alcune persone non aspettano te, devi lottare, devi tirare fuori le unghie, non serve a nulla restare chiusi in se stessi, è questo che mi ha fatto capire lui. Non mi piaceva raccontare di me e di quello che provavo ma poi ho capito che farlo mi liberava da un enorme peso, che mi rendeva leggera e libera, ammettere di amare Facu è stato il passo più grande che io abbia mai fatto, dirlo ad alta voce, confessarlo è stato come liberatorio >>. Passai tutta l’ora a parlare con Alba, era davvero bello ascoltarla parlare di come era e di come è diventata, tutto grazie ai suoi amici e a Facu che le hanno mostrato di non rimanere chiusa in se stessa per la paura di essere giudicata, la verità è che ognuno di noi è fatto a modo suo e non bisogna aver paura di mostrare quello che si è.

Quando torniamo a casa in auto Lodo continua a parlare, << Non è possibile come quelle oche continuino a star dietro a Diego, vorrei ammazzarle una a una. Come si può essere così… Mmm che nervoso. Cosa dovrei fare? Sto per diventare un serial killer lo giuro >>, << Lodo Calmati >> borbotta Fran che è seduto davanti e guarda Jorge scuotendo la testa, << Calmati? >> dice lei quasi urlando affacciandosi tra i due sedili posteriori guardando a turno Fran e Jorge << Voi come vi sentireste? No ditemelo perché sono curiosa! >> esclama tornando ad appoggiarsi al sedile e mi guarda, << Mechi non la guardano perché sanno che gli taglio la testa >> blatera Fran << ma se succedesse credo che tirerei fuori il peggio di me >> dice pensandoci su, quindi sta dando ragione a Lodo. Lui si volta a guardarla << Beh ora ti capisco >> continua lui. La conversazione continua per tutto il tragitto con Lodo che si inventava modi strani di far fuori le ragazze che corrono dietro a Diego, io zitta la ascoltavo facendo facce strane ogni volta che ne inventava una. A pranzo mio padre è di buon umore, << Allora ragazzi come è andata la giornata? >>, io sto mangiando piano e lo guardo, Lodo è ancora imbronciata, Jorge mangia in silenzio e Fran << Benissimo >> risponde sorridente, << Almeno uno felice c’è l’abbiamo >> ridacchia mio padre, << Si può sapere che avete tutti? >> domanda Fran un po’ confuso guardandoci, << Io proprio nulla >> rispondo facendo finta di niente mentre vedo Jorge guardarmi con la coda dell’occhio, << Già è tutto apposto >> continua poi lui. La situazione è abbastanza fredda, Fran sembra spaesato e Lodo guarda male Jorge come se intuisse che qualcosa non va << E’ strano vederti zitto Blanco! Cosa ci nascondi? >> continua poi lei, io sono un po’ tesa in questo momento, << Nulla di che ho solo un po’ di cose a cui pensare e tante cose da fare >> dice alzandosi dal tavolo per poi andarsene, << Che strano >> esclama la mora, << Già hai proprio ragione >> borbotta Fran << Tu sai cosa è successo? >> mi domanda poi, << Chi io? No, assolutamente, non lo so >> rispondo guardando verso la porta dove Jorge era appena sparito. Verso tardo pomeriggio sono in camera mia, sto riordinando il mio armadio perché è un disastro e poi questo mi permette di pensare meno a tutta la faccenda. Guardo, piego e metto nell’armadio, lo ripeto talmente tante volte che ormai mi viene automatico finché il rumore della porta che si apre e si richiude di scatto mi sconcentra. Mi volto immediatamente e vedo Jorge venire verso di me, << Io e te dobbiamo parlare, anche se non vuoi >> dice fermandosi difronte a me, << Ti ho già detto di no >> gli dico un po’ nervosa togliendo il mio sguardo dal suo << Lasciami in pace >> borbotto, << Ah Martina ti prego, parlami, dimmi quello che pensi >>, << Vuoi sapere cosa penso? >> sbotto arrabbiata, << E’ stato stupido, non doveva succedere e lo sai benissimo >> dico a bassa voce ma comunque con un tono arrabbiato, << Ma è successo quindi… non possiamo cancellare i fatti, non possiamo dimenticarcene così >> risponde anche lui in modo abbastanza alterato, << Invece si, ti è difficile farlo? >> dico guardandolo, << Mi stai facendo andare fuori di testa lo sai? >> sospira lui << Non riesco più a pensare! Perché non ne vuoi parlare? Perché neghi l’evidenza >>, << Ti prego Jorge vattene >> dico a bassa voce abbassando lo sguardo << Lo sai già come la penso e poi non è significato nulla quindi perché rimuginarci sopra >>, << Io davvero non ti capisco >> si mette le mani sul volto lui e poi ritorna a fissarmi, << Dovresti chiederti cosa provi! >> borbotta per poi uscire dalla mia camera. Che situazione, come ho potuto infilarmi in una situazione del genere? Cosa diceva il mio cervello mentre lo baciavo? Cosa diavolo mi sarà mai saltato in mente? Eppure non riuscivo a resistere a tutto quello che mi faceva provare in quel momento. Non saprei descrivere come mi sentivo in realtà so solo che mi faceva sentire bene anche se era una cosa sbagliata, che non doveva assolutamente succedere. E ora come risolvo la situazione? Come posso tornare ad essere quello che ero prima con Jorge? Quello che è successo mi sta allontanando da una delle persone che mi faceva sentire meglio, perché mai sono stata così stupida? Nella mia mente ripassano le immagini di quella serata, di quelle carezze e di tutti quei baci, scuoto il capo per togliermele dalla testa e cerco di concentrarmi sui vestiti, purtroppo però non è così facile, continuano a navigare nella mia testa e non se ne vanno più. Mi siedo un attimo sul letto e lascio da parte i vestiti, ormai non riesco più a pensare perché nella mia testa c’è solo il pensiero di quello che è successo, mi ha scosso e non mi sento più a mio agio, vorrei che tutto tornasse come prima, che io e Jorge fossimo come prima, ma credo sia impossibile.

P.s: Ciao a tutti\e. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, Martina sta andando fuori di testa e la situaziono non migliorerà nel prossimo capitolo dove vedermo anche Jorge preoccupato per lei. Alba e Facu in questo capitolo si sono risultati ottimi amici e hanno espresso i loro pensieri l'uno sull'altro per aiutare Martina a capirsi. Mi scuso per gli errori, anche degl'altri capitoli, appena avrò un pò di tempo li rileggerò tutti e li sistemerò. Chi vuole un capitolo extra domani? Sempre se riesco a pubblicarlo? Ma se mi dite di sì farò uno sforzo e troverò il tempo ;D Un ringraziamaneto a tutte, davvero spero che la storia vi piaccia e spero che continuerete a leggerla fino in fondo. Un abbraccio e un bacio, in caso domani non sia il capitolo ovviamente come al solito sarà venerdì.
 

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Capitolo 30
*** Cosa Provo? ***


Cosa Provo?
 
Ormai è passata una settimana, sono così stanca di nascondere tutto ciò che sto per avere un esaurimento nervoso, Lodo se ne sta accorgendo perché continua a chiedermi il motivo della mia stranezza, cerco di comportarmi come sempre con Jorge davanti agl’altri per non destare sospetto ma non è così semplice come pensavo, non è semplice dimenticare. Non so più a cosa pensare, a cosa provare. Ora ho lezione con Jorge, non potete neanche immaginarvi come mi sento, continuo a picchiettare il piede al pavimento mentre sono seduta sul bordo del letto, respiro profondamente, devo prendere un po’ di coraggio prima di andare da lui. Perché sono finita in questa situazione? Qualcuno me lo può spiegare? Guardo l’ora e ormai non c’è più tempo, mi alzo, faccio un gran respiro e mi dirigo da Jorge. Quando busso lui apre la porta, << Ciao >> dico io bassa voce, << Martina stai tranquilla >> borbotta lui piegando la testa ancora prima di farmi entrare, << Oggi lavoriamo anche sulla canzone che dobbiamo scrivere per Pablo >> io annuisco e mi metto a sedere alla tastiera senza dire una parola. La lezione è silenziosa e io non riesco nemmeno una volta a guardarlo negl’occhi, sembrerà stupido ma è più forte di me. << Potresti guardarmi? >> esclama lui << Sto cercando di insegnarti non di provarci con te >> esclama lui e io alzo lo sguardo per osservarlo nei suoi occhi verdi in cui non posso fare a meno di perdermici, << Martina ti prego concentrati e smettila di aver paura di me >>, << Io non ho paura di te >> borbotto, la realtà è che ho paura di me stessa, dei miei pensieri, non riesco più a capirmi e non so cosa in realtà stia succedendo, perché anche se io continuo a dire a me stessa che non è significato nulla c’è qualcosa nella parte più profonda di me che non è d’accordo. << Ok va bene, mi concentrerò >> continuo poi io a parlare, Jorge non centra nulla con le mie lezioni alla tastiera e sicuramente non avrei rinunciato ad imparare solo per quello che è successo, devo mettere da parte tutto quando facciamo lezione e non pensarci più. Quando riesco un attimo a riprendermi la lezione va a gonfie vele, come le lezioni di sempre, << Ok bene, sei quasi perfetta >> esclama lui e io rimango un po’ stupita e mi blocco a quelle parole, anche se so che intendeva il modo in cui suonavo, meno male che lui non se ne accorge perché sta leggendo lo spartito.  << Allora hai deciso che tipo di canzone vuoi scrivere? >> domanda, << Non saprei, io inizierei a fare una base poi si vedrà >> rispondo io, << Si hai ragione >> borbotta Jorge << Iniziamo a comporre una base e poi in base a quello che ci esce scriviamo il testo >>, io annuisco e ci mettiamo a lavoro. Tutti e due sembriamo dei pazzi, << Così non va bene >> borbotta Jorge mettendosi le mani tra i capelli, << Prova a cambiare questo pezzo >> indico io lo spartito mentre cancello le note e Jorge continua a riprovare, << Forse può andare ma c’è ancora da sistemarlo >>, << Già >> rispondo io << C’è qualcosa di sbagliato in questa parte delle melodia, forse se mettiamo questo qua e spostiamo questo >> continuo a cancellare e riscrivere mentre Jorge mi osserva e poi ridacchia, << Che c’è? >> domando io, << Sembri una pazza >> borbotta e io lo guardo male << Anche tu >> gli dico io facendo spallucce << Non abbiamo scritto neanche un quarto della melodia >> ribatto frustrata, << Stai tranquilla dobbiamo solo trovare il modo giusto di metterla insieme >> mi rassicura lui, << Sono stanca, possiamo continuare un'altra volta >> domando, << Certo >> risponde lui << Però continua a pensarci mi raccomando >> mi dice mentre sto per uscire dalla sua camera. Una volta che richiudo la porta di camera sua tutta la confusione che avevo messo da parte ritorna ad invadermi, non so per quanto ancora potrò resistere a tutto ciò, anche mentre ero lì con lui senza pensare a quello che è successo, ogni volta che incrociavo i suoi occhi o il suo sguardo qualcosa dentro di me tremava, cosa mi sta accadendo? Ho bisogno di capirci qualcosa. Sono così stanca di pensare, così stanca di stare così. Mi metto sdraiata in camera mia sul letto e riprendo lo spartito e cerco di sistemarlo, più lo guardo però, più mi viene in mente Jorge in qualche modo, Pablo è arrivato proprio al momento giusto per chiederci di comporre una canzone insieme, è troppo complicato, cosa mai potremmo scrivere insieme se in questo momento ci viene difficile anche solo stare nella stessa stanza, almeno questo vale per me, per me è troppo difficile in questo momento. Ho bisogno di tempo, di pensare e di dimenticare in qualche modo.
 
Il giorno dopo siamo in accademia, sto camminando con Cande nel corridoio, io ho lezione con Beto e lei con Angie, << Oggi volevo starmene a casa a dormire >> ammette lei guardandomi con una faccia strana, << A chi lo dici, anche io avrei voglia di stare tutto il giorno nel letto >>, << Proprio tu! >> mi continua a guardare la rossa, << Si proprio io >> blatero, << Si può sapere che ti succede? >> domanda lei fermandosi ma non riceve risposta, << Ehi >> dice << Martina per favore se hai qualcosa parlane con qualcuno >>, io la guardo negl’occhi, << Davvero è tutto apposto, sono solo un po’ stanca, la sera rimango in piedi fino a tardi perché faccio fatica a dormire tutto qui >> le dico io e mi pare di averla convinta. Riprendiamo a camminare, << Ah a proposito devo ridarti il tuo quaderno di appunti >> dice lei e apre la sua borsa e poi rimane come pietrificata, << Cande >> la chiamo piano io vedendola ferma come una statua di marmo << Che hai? >>, lei lentamente mette una mano nella borsa e quando la ritira fuori ha in mano una scatola, non troppo grande, << Allora? >> le dico, << Questa non so cosa sia >> dice osservandola stranamente da ogni angolo, << Aprila allora >> esclamo. Lei rimane un po’ confusa ma poi alla fine lentamente apre la scatola che regge in mano, ne tira fuori un cuore trasparente non troppo grande, luccica ovunque e lei si mette a piangere, << Perché piangi? >> domando e lei mi passa il cuore in mano. Sopra c’è incisa una scritta che dice “ Ti amo con tutto il mio cuore “ ovviamente intuisco subito che è un regalo che viene da Ruggero e poi lei mi passa un bigliettino scritto da quest’ultimo, “ Questo è il mio cuore e lo affido a te “ recita il biglietto e credo che Cande in questo momento sia al settimo cielo. << Lo amo >> dice ad un tratto << Come posso non amarlo >>, si ferma un attimo, mi toglie dalle mani il cuore e il biglietto, << Scusa ma devo andare a cercarlo e baciarmelo tutto >>, Cande parte in quarta e scompare nella folla. Penso che Ruggero sia stato davvero molto romantico con lei, mi viene da sorridere per quello che insieme stanno costruendo, sono sempre più affiatati e si amano sempre più. Mi avvio alla lezione di Beto e quando arrivo trovo Diego che sta finendo la sua lezione, << Ehi Tini >> mi saluta lui << Ora ti lascio il posto >> sorride << C’è Lodo che mi aspetta è meglio non tardare, sai potrebbe scatenarsi una guerra e potrebbe credere che qualche mia corteggiatrice mi abbia rapito >> ride lui e mi metto a ridere anche io, << Allora è meglio che corri >> gli dico mentre lui esce dall’aula. La lezione va abbastanza bene, ora con Beto ho iniziato a suonare la tastiera, << Molto bene, hai imparato in fratta >> sorride lui << Dovremmo fare i complimenti a Jorge, mi raccomando continua così >>, << Grazie >> rispondo io un po’ confusa. Quando esco dall’aula vado nel cortile dove Alba mi aspetta, siccome né io né lei abbiamo lezione. Prima ci dirigiamo al bar a comprare qualcosa da mangiare poi ci sediamo nel giardino dello studio, gli racconto del regalo di Ruggero a Cande, << Si lo so, Cande andava in giro per le aule a cercare Ruggero ed è passata anche nella mia, in primis ho pensato che si fosse fatta di qualche sostanza psichedelica ma poi tra la confusione ho capito ciò che cercava di dirmi >> ride lei, << Già è andata fuori di testa appena l’ha visto >> le rispondo io. << Ah ecco che arriva Jorge >> esclama lei ad un tratto e il mio fiato si spezza, mi volto di scatto e vedo Jorge arrivare verso di noi, << Perché è qua? >> chiedo ero praticamente sicura che avesse una lezione, << Devo dargli la chiavetta con su le basi >> borbotta poi lei << Perché sei così preoccupata? >> domanda, << No, non sono preoccupata è che mi sembrava avesse lezione tutto qui >> rispondo un po’ confusa, devo smetterla di atteggiarmi così quando si parla di Jorge perché prima o poi capiranno che c’è qualcosa che nascondo su di lui. << Ragazze >> dice lui sorridente, << Tieni ecco la tua chiavetta >> borbotta Alba, << Ah grazie >> dice lui afferrandola, << Io vado a lezione >> dice poi un po’ titubante, << Buona lezione allora >> esclama la ricciola sorridente e Jorge se ne va. << Che avete voi due? Siete strani >> dice con un’espressione stranita, << Niente >>, << Non spiccichi nemmeno una parola quando c’è lui nei paraggi, lui sembra quasi paralizzato e state lì a tendervi, che cazzo succede Tini? Mi mandi in confusione >>, << Abbiamo avuto una piccola discussione >> invento io, infondo abbiamo bisticciato sul serio ma il motivo del nostro comportamento non era poi proprio questo, << Per che cosa? >> chiede incuriosita, << Stupidaggini, senti non mi va di parlarne perché è una stupidata davvero, nulla di che, si risolverà tutto >>, << Sembrate due sposini >> borbotta. Lei mi guarda non convinta, << Prima o poi me lo dirai vero? Cioè insomma adesso >> continua, sembra più convinta che mai a sapere cosa sia successo ma io sono pronta a confessarlo. << Ciao >>.
 
Mi volto di scatto e un ragazzo alto, dai capelli scuri e occhi chiarissimi, quasi come il ghiaccio si è avvicinato a noi. << Ciao >> risponde Alba guardandolo stranita, << Ciao >> saluto anche io continuando a osservarlo. << Piacere mi chiamo Mark >>, << Io Sono Martina >> dico con un sorriso, << E io… >> sta per parlare Alba, << Alba, si lo so >>. Lei rimane un po’ perplessa, guarda quel ragazzo in modo strano perché sapeva il suo nome ancora prima che lei lo dicesse, << So chi sei >> sorride lui << Ti noto spesso qui in accademia e ti ho sentita cantare molte volte, sei molto brava >> confida lui, << ah Grazie>> risponde Alba gentilmente ma ancora perplessa, << Volevo solo conoscerti >> dice rivolto verso di lei << Anche tu ovviamente hai una bella fama qui all’accademia >> dice rivolgendosi a me, << Io? >> borbotto, << Oh sì, ti conoscono quasi tutti diciamo >>, rimango un po’ di sasso a quell’affermazione, quasi tutti conoscono il mio nome, ok sono brava ma non pensavo che la gente si ricordasse di me. Questo ragazzo comunque è venuto fin qui solo per Alba, lo si vede da come la guarda e da come si complimenta con lei, Alba rubacuori, mi viene un po’ da ridere se ci penso, questa ragazza riesce a catturare i cuori anche se non fa nulla per attirare a se l’attenzione, è incredibile quanto sia speciale come ragazza ed è bello vedere che alcuni ragazzi se ne rendono conto anche se non la conoscono di persona. << Volevi conoscermi? >> domanda lei un po’ confusa, << Si, so che sei una che sa fare delle bellissime basi per le canzoni, la migliore a quanto si dice >>, << Ah non è vero non sono la migliore >> risponde un po’ imbarazzata, mi sento un po’ il terzo incomodo ma dallo sguardo di Alba credo non voglia che me ne vada quindi resto zitta ad osservare la loro conversazione. << Per me lo sei >> continua il ragazzo che ormai si è capito che ci sta spudoratamente provando. << Senti >> dice poi ad un tratto << Non è che ti andrebbe di uscire una sera? >>, Alba rimane senza parole, credo che non sapesse proprio che dire, << Mi dispiace ma è occupata >> mi volto di scatto e Facu è proprio dietro di noi, Alba quando lo vede fa un’espressione di gioia infinita, << A me hanno detto il contrario >> borbotta Mark, << Si sbagliano, lei non è disponibile >> scandisce bene le parole Facu e Alba è zitta a guardarlo come se non credesse a tutto ciò. << Comunque dovrebbe decidere lei non credi? Tu sei solo il sue ex ragazzo quindi può benissimo uscire con chi le pare >> borbotta il ragazzo e Facu cambia espressione, sembra nervoso e infastidito da lui, tutti e due si voltano verso Alba e la guardano mentre attendono una risposta. << Eeeh… Grazie Mark per l’invito ma non mi sembra il caso mi dispiace >> risponde lei un po’ imbarazzata, so che l’avrebbe rifiutato anche se Facu non si sarebbe messo in mezzo, lei sta impazzendo credo, non può crederci che Facu abbia marcato il territorio. Sembra stupita ma anche molto felice di tutto questo, << Visto, non vuole uscire con te >> ribatte Facu mentre guarda negl’occhi Mark, << Bene, grazie comunque Alba. Se cambierai idea cercami >> sorride lui mentre si volta per andarsene. Facu si volta a guardarci, << Io vado ci vediamo dopo >> dice imbarazzato, credo che le sue emozioni abbiano preso il sopravvento quando ha visto quel ragazzo parlare con Alba e che si sia gettato in mezzo senza pensare che poi avrebbe dovuto spiegare questo atteggiamento. Quando Facu si allontana Alba si volta verso di me, << Cosa diavolo sta succedendo? >> domando io, << Non lo so davvero >> continua lei con una faccia strana dovuta alla sua confusione, << Ha appena detto che io non sono libera? >> mi domanda, << Già >> rispondo, << Non so se essere felice o confusa >>, << Credo che tu sia entrambe le cose Alba >> le dico, << E’ successo veramente o è solo un sogno? >> chiede passandosi una mano davanti al viso per vedere se è tutto reale oppure no, << Certo che è successo Alba, Facu è venuto qui e ha detto che non sei libera, praticamente ha marcato il territorio >>, << E questo cosa cavolo significa? >> dice, << Non ne ho la più pallida idea, sono la persona meno adatta a cui puoi fare certe domande >>. Alba rimane in silenzio per un po’, credo che sia in uno stato confusionario proprio quanto me, almeno ora è concentrata su di se e non su di me e Jorge. << Alba stai bene? >> chiedo io mentre lei fissa il vuoto, << Credo di non essermi mai sentita meglio >> borbotta lei sovra pensiero, << Bene allora riprenditi perché dobbiamo andare a lezione di Pablo >> le dico io e insieme ci dirigiamo in aula. Facu è imbarazzatissimo e parla a raffica con Jorge e Ruggero, come per distrarsi, perché credo sarebbe esploso se avesse guardato Alba un secondo di troppo. Questi due devono trovare un modo per stare insieme perché infondo si amano alla follia, solo che non se lo dicono tra di loro quindi non riescono a capirsi.
 
Sono a casa sdraiata sul mio letto e cerco di lavorare alla melodia della canzone che devo scrivere con Jorge. Un po’ sono preoccupata, credo che non riusciremo a completare questa canzone se prima non sistemiamo le cose tra di noi. Mi alzo e scendo in cucina per prendermi un bicchiere d’acqua e in cucina trovo Mechi con Fran che chiacchierano, << Ciao Mechi >> la saluto io sorridente << Non sapevo fossi qua >>, << Sono venuta a trovare il tuo fratellone >> sorride lei scompigliando i capelli di Fran, << Sorellina ti va di far compagnia a Mechi intanto che vado a farmi la doccia? >>, << Certo non c’è nessun problema >> dico versandomi un bicchiere di acqua, << Se stavi facendo qualcosa non voglio disturbarti >> esclama lei << No tranquilla non stavo facendo nulla di che >> sorrido. Fran se ne va dando un bacio a Mechi che sorride contenta, << Che belli che siete >> dico io voltandomi verso di lei, << Vero? Lo penso anche io >> ridacchia. Ci avviamo verso la mia camera e sulle scale sfortuna vuole che incontriamo Jorge, << Ehi Jorgeeee >> urla Mechi << Che fai di bello? >> domanda lei, << Niente di che >> risponde poi posa gl’occhi su di me, << Ti va di passare un po’ di tempo con due donzelle? >> ridacchia quest’ultima e Jorge finalmente guarda lei, << Ah mi piacerebbe ma mi è venuto in mente che devo pulire l’auto, Lodo continua a lasciare cartacce ovunque >> borbotta poi continuando a scendere le scale per poi girarsi di nuovo verso di me. Un po’ nervosa ricomincio a camminare verso la mia stanza e quando Mechi richiude la porta si volta verso di me a braccia incrociate, io sono seduta sul letto e lei mi guarda con un’espressione strana, << Cosa è successo tra di voi? Dimmelo! >> dice come un ordine, << Niente >> dico più nervosa che mai, << Lo sguardo di Jorge non dice questo e nemmeno la tua agitazione >>, io non dico niente faccio solo grandi sospiri, << Non lo so Mechi >>, << Qualsiasi cosa sia successa puoi dirmelo, siamo amiche e le amiche mantengono i segreti e ti aiutano a risolvere i problemi >> esclama venendo verso di me e si siede anche lei. Dovrei dirglielo? Infondo con qualcuno ne dovrei parlarne e forse Mechi è la persona giusta a cui dirglielo. Mi alzo e mi metto difronte a lei, << Sei pronta? >> le domando, << Che avete fatto di così tragico, per essere così nervosa? >> dice lei confusa, io piego la testa di lato, << Ehh… Siamo andati a letto insieme >> dico velocemente chiudendo gl’occhi. Li riapro uno a uno lentamente e vedo Mechi con una faccia a dir poco scioccata, << Cosa? >> dice dopo averci pensato su, << Tu e Jorge? >>, << Ovvio >> le dico << Chi altro? >>, << No no no aspetta, tu e Jorge siete stati a letto insieme… ora capisco perché vi comportate così >> esclama portandosi una mano alla bocca perché è sconcertata, << Ok non dovevo dirtelo >> borbotto, << No hai fatto bene, scusami ma sono sorpresa cioè, non me lo aspettavo conoscendoti >>, << Sono in crisi >> dico mettendomi le mani sulla faccia. << Quando dicevo che vi vedevo bene insieme non pensavo succedesse questo a dir la verità, però Martina tu come ti senti? >>, << Male >> rispondo di getto << Non so come è successo, io ero li, stavamo parlando, lui si comportava in modo troppo apprensivo con me e volevo saperne il motivo, poi mi ha baciato e io non so perché non mi sono tirata indietro, volevo farlo ma non ci riuscivo, sembrerà stupido ma è così >>. Lei mi guarda con occhi dolci come se mi capisse, ormai tutti sanno come sono e come la penso quindi credo che Mechi stia riflettendo sul mio carattere, << Non sembra stupido >> dice con un tono tranquillo << E’ umano Martina, cioè tutti e due avete dei problemi con le relazioni, chi per un motivo chi per un altro, vi siete trovati in un momento di debolezza ed è successo, il punto è tu cosa provi? >> chiede la bionda, << Non lo so davvero >>, << Ti credo, non sono cose che si possono sapere in un secondo, comunque credo che dobbiate prendervela con calma, fate passare un po’ di tempo finché non accettate di aver fatto questa cosa e poi parlatene, credo che entrambi siate confusi, tu più di tutti >>, << Io non voglio avere una relazione, tanto meno con Jorge >> borbotto, << Questo non lo puoi sapere Martina, tutto può succedere e credo che anche tu adesso lo creda. Tu hai ancora i tuoi pensieri per la testa, le tue idee e questo non ti fa pensare bene a quello che è successo, perché è successo e ormai non puoi tornare indietro >>. Qualcuno bussa alla porta, è Fran che ha finito di farsi la doccia ed è venuto a chiamare Mechi, << Ah forse è meglio che non lo diciate troppo in giro >> dice guardando poi verso la porta per farmi capire che Fran è meglio che non lo sappia almeno per ora, io la abbraccio e la ringrazio. Cosa provo? Bella domanda, mi siedo sul letto e guardo la melodia che devo comporre con Jorge e poi mi viene un idea, perché non provare a scrivere una canzone su quello che potrei provare? Su come mi sento in questo momento? Mi alzo di scatto e prendo la mia chitarra e un nuovo spartito e inizio a suonare cercando di comporre la mia melodia per la mia canzone.

P.s: Ciao a tutti\e. Siamo arrivati a metà storia. Il trentesimo capitolo finalmente. E' come se la prima parte della storia si fosse conclusa con Martina che si domanda cosa sta provando e come al solito decide di scrivere una canzone. Nella seconda parte della storia tutto cambierà completamente e succederanno un infinità di cose abbastanza bruttine ma non preoccupatevi perchè le parti belle ci saranno. Questi momenti serviranno a Martina per capire cosa sta cambiando in lei e vedremo come affronterà le situazioni che gli si presentano davanti. Spero che anche questo capitolo vi piaccia. Abbiamo anche una Martina che si confessa con Mechi e vedremo Mechi starle molto accanto e sostenerla in tutto e per tutto. Un abbraccio a tutti a domani con in trentunesimo capitolo, dove ci sarà una svolta, dove tutto cambierà completamente. Un abbraccio a tutti e grazie di cuore!

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Capitolo 31
*** Sorpresa! ***


Sorpresa!
 
E’ iniziato il week end, io e le ragazze oggi decidiamo di uscire tutte insieme per passare un pomeriggio di sole donne. Siamo in un salone di bellezza a farci coccolare tra massaggi e maschere di bellezza, quando siamo in sauna la situazione diventa veramente troppo divertente per via di Cande. << Cazzo che caldo >> esclama la rossa con una faccia strana, << Deve fare così caldo Cande >> borbotta Lodo << Se no che senso avrebbe >>, << Ma così è troppo >> blatera lei. << A me mancano i ragazzi >> esclama ad un tratto Alba e tutte noi la guardiamo con un aria stranita << Che c’è a me piace la loro compagnia >>, << Anche a noi >> risponde Mechi << Ma un po’ di pausa da quei testardi ci vuole >> borbotta e io inizio a ridere, << Già io avevo bisogno di una pausa da Fran >> dico << Sta diventando davvero pesante >>, so che mi vuole bene ma alcune volte esagera, ultimamente poi che mi vede sempre pensierosa mi continua a fare domande, << E’ vero ti sta sempre addosso soprattutto per Jorge >> esclama Lodo e io mi incupisco un po’ e Mechi lo nota. << Smettiamola di parlare di loro è una giornata tutta per noi >> parla la bionda perché sa che se l’argomento Jorge fosse andato avanti io mi sarei rovinata la giornata. Quando usciamo dal salone di bellezza dopo un pomeriggio intero, con manicure e pedicure fatte decidiamo di andare a cenare in un bel ristorante. Stranamente per strada incontriamo Lara la ragazza della nostra classe che continua ad osservarmi, e ad osservare anche Jorge, lei ci vede ma non dice una parola, non ci saluta nemmeno, << Che strana ragazza >> borbotta Alba, << Già è veramente strana, chissà poi perché ti guarda sempre >> si domanda Lodo, << Boh non saprei >>, << Secondo me o è invidiosa o desidera ardentemente essere tua amica >> borbotta Mechi, << Ma se non mi conosce nemmeno >> blatero io, << Non vuol dire niente >> fa spallucce la bionda, << O nel peggiore dei casi ti vuole uccidere e sta osservando tutti i tuoi spostamenti per decidere quale sia il momento migliore >>, noi tutte ci voltiamo verso Cande e soprattutto io la guardo in modo strano, << Che c’è era solo per dire >> borbotta e poi le altre si mettono a ridere, << Non preoccuparti Tini ci siamo noi a proteggerti >> ridacchia Alba, << Già le tue amiche ti salveranno da questa grande minaccia >> ride Mechi che quasi piange dalle troppe risate, << Si le mie super eroine >> dico io << Spero solo che se succede veramente non scappate a gambe levate >> borbotto mettendomi a ridere anche io, << Sicuramente Lodo scapperebbe, ha paura anche quando camminiamo per strada con il buio e c’è qualcun altro che cammina nella stessa strada >> risponde Cande, << Ehi io sono una che sta attenta non si sa mai >>, << Si ma come può ucciderti un anziana con il bastone che porta a spasso un cagnolino? Tu corri più veloce di lei! >> dice Mechi, io scoppio a ridere, << Non sembrava una vecchia con il bastone da lontano sembrava più un uomo con un fucile >> esclama Lodo finta offesa ma poi ci ride su. Quando siamo al ristorante ordiamo da mangiare e anche da bere, tra una chiacchierata e l’altra diventiamo sempre un po’ più brille, << Vorrei tornare con Facu >> esclama Alba sovra pensiero, << Oddio ci risiamo >> esclama Lodo, << Non è colpa mia se ci penso sempre >> le risponde Alba, << Si ma non puoi continuare così cara, se no finisci per esaurire e anche di brutto >> borbotta Cande, << Si ma che posso fare cioè non è così semplice >>, << Perché non gli dici solo quello che provi >> dico io guardandola, << Perché ho paura, cioè e se poi non è come me lo immaginavo, non voglio che lui ci rimanga male perché affretto le cose, voglio che succeda tutto in modo naturale senza pretese >>, << Allora aspetta >> fa spallucce Mechi << E non lamentarti, perché tanto sai che lui vuole stare con te, mi sembra che te l’abbia dimostrato in modo chiaro >>, << Si devo aspettare, intanto mi deprimo nei miei pensieri >>. Finita la cena ritorniamo a casa, sono abbastanza tranquilla dopo il pomeriggio rilassante e la giornata passata insieme alle mie amiche, almeno per un po’ sono riuscita a non pensare a Jorge e a tutta la faccenda, solo che ora essendo ritornata a casa lentamente il nervosismo si insinua in me, << Ehilà come è andata la giornata? >> domanda Fran a me e Lodo quando ci vede ritornare, << Benissimo >> risponde la mora, << Bene, volete vedere un film con me e Jorge? >> continua poi lui, << No >> rispondo di getto io e sia Lodo che Fran mi guardano confusi << Sono stanca e voglio solo sdraiarmi nel mio letto >> faccio un finto sorriso e poi corro su per le scale.
 
Durante la notte faccio ancora gl’incubi ma dopo un po’ di tempo che faccio lo stesso identico sogno questa volta cambia. Non c’è più Fran con me ma solo Jorge che mi cammina in parte tranquillo mentre osserva il cielo, finché non arriviamo in un punto dove si estende un prato enorme quasi infinito, c’è solo un telo appoggiato in terra e io e Jorge ci sdraiamo insieme a guardare le stelle. Sembra tutto così tranquillo, questa volta non succede nulla di strano o terribile, siamo solo io e lui che guardiamo il cielo pieno di stelle luminose. È tutto silenzioso, tranquillo e c’è un aria di leggerezza che mi fa sentire in pace, poi tutto cambia ancora una volta. Il cielo si annerisce, diventa scuro come se una tempesta fosse pronta a colpirci e una risata strana proviene da dietro di noi, quando mi volto vedo la sagoma di una ragazza avvicinarsi, rimango un po’ perplessa e poi quando riesco a vederne il volto capisco che è Stephie, << Cosa pensi di fare con il mio ragazzo? >> domanda lei con occhi cattivi, << Io non sto facendo proprio nulla >> rispondo guardandola dritta negl’occhi, << So che vuoi portarmelo via, mi dispiace per te ma lui è mio e soltanto mio, per sempre >> e di nuovo sorride maligna. Quando mi volto verso Jorge lui sembra in uno stato di Trans come se fosse sotto la magia di una perfida strega che lo costringe a fare tutto quello che vuole e piano si avvicina a lei, << Io voglio Stephie non Martina >> continua a ripetere come un robot, << Vedi cara lui mi appartiene >> sorride lei per poi sparire con Jorge nel nulla. La tempesta arriva e io sono rimasta sola e inizio a correre, nessuno può aiutarmi perché non c’è anima viva, continuo a correre da sola nel buio più infinito, sola come in realtà lo sono sempre stata. Durante il pomeriggio devo andare da Jorge per finire di comporre la melodia, sono un po’ nervosa ma non posso mandare all’aria la mia carriera solo perché sono stata a letto con Jorge, devo rimboccarmi le maniche e fare ste canzone, nel corridoio incontro Lodo, << Tini >> esclama lei quando mi vede << Che stai facendo? >>, << Devo andare da Jorge >> gli mostro gli spartiti che ho in mano e lei intuisce, << Ah certo, io vado da Diego ci vediamo stasera >> sorride lei avviandosi verso le scale. Quella ragazza è così innamorata di Diego e mi domando da dove prende tutto quell’amore, è una tipa tosta, ma quando si parla di Diego diventa la principessina delle favole che crede nell’amore eterno senza confini. Arrivo da Jorge e lui è seduto sul letto, << Allora sei riuscita a modificare la melodia? >> domanda, << Un po’ >> faccio spallucce, << Già neanche a me venivano grandi idee ma se ci lavoriamo insieme magari possiamo farcela >>, io annuisco con il capo e poi ci mettiamo a lavoro. Jorge cercava sempre un contatto con me mentre ci dedichiamo alla melodia, mi sorrideva quando mi veniva una bella idea, mi sfiorava con il corpo ogni volta che si avvicinava per vedere le note che scrivevo, appoggiava le mani sulle mie quando provavo a suonarla per capire dove sistemare il tutto e per di più ogni tanto si incantava a guardarmi dritto negl’occhi. Dopo più di un’ora la melodia è quasi completata, << Questo pezzo non so come farlo >> brontolo io sbuffando perché tutto questo mi snerva, lui mi toglie la matita dalla mano lentamente sfiorando la mia, come se lo facesse apposta, io rimango un po’ senza fiato << Proviamo così >> dice scrivendo alcune note, << Suona >> dice poi e quando suono il pezzo funziona, << Finalmente >> dico io alzandomi di scatto e Jorge felice mi abbraccia. Io rimango immobile come una statua, << Siamo dei grandi >> sorride lui ma poi nota la mia espressione, << Che hai? >> domanda frenando l’entusiasmo, scuoto la testa e faccio un piccolo sorriso, sto per andarmene quando lui mi afferra per la mano e mi fa rivoltare verso di lui, << Ehi cosa c’è che non va? >>, << Non va niente Jorge, tu che fai così, non va bene, dobbiamo mantenere le distanze non posso ricascarci ancora >> borbotto, << Quindi vuol dire che in qualche modo sei attratta da me solo che non vuoi avere a che fare con me >> dice << Mi manchi, mi manca stare con te come prima ora sei sempre così fredda e spaventata e questo mi intristisce perché è come se fosse colpa mia >>, lui lentamente si avvicina a me e io di nuovo non riesco a respirare, ma stavolta quando si trova a pochi centimetri dalle mie labbra mi allontano, << No, non posso >> dico uscendo dalla porta e mi ci appoggio per respirare profondamente. Quando riprendo fiato vado verso la mia camera ma il suono del campanello mi distrae dai miei pensieri. Scendo velocemente dalle scale, chi sarà mai? Fran è con Mechi, Lodo è da Diego, papà è in studio e Clara è a lavoro. Quando apro la porta di colpo il mio cuore si ferma, potrei riconoscere quel volto ovunque.
 
<< Ciao >> dice una voce fine e quasi dolce, << Ciao >> rispondo io, nel mio sogno lei aveva gl’occhi cattivi e malefici ma ora che li posso vedere bene sono così dolci e profondi che quasi mi inteneriscono ma noto una strano sguardo nei miei confronti, << Io mi chiamo Stephie e sto cercando Jorge, Jorge Blanco >> borbotta, io rimango senza parole, << Abita qui vero? >> domanda lei quando non riceve risposta, << Ah si! >> rispondo facendola passare per farla entrare in casa. Non so più a cosa pensare, sinceramente è come se mi fosse crollato il mondo addosso, non so il motivo, infondo è quello che Jorge sognava ma la sua presenza nel profondo mi dà quasi fastidio. << Tu chi sei? >> mi domanda lei facendomi tornare con i piedi per terra, ma da come mi guarda sembra che lo sappia già << Io sono Martina la figlia di Alejandro Stoessel >>, dico io presentandomi, << Ah non sapevo che abitasse qua con… voi >> esclama poi, << Si c’è anche un'altra ragazza e mio fratello >> borbotto ma sono in un evidente imbarazzo, << Quindi dov’è Jorge? >> domanda, << Ah sì! te lo vado subito a chiamare >>, qualcosa dentro di me mi dice che lei sapeva già della mia presenza e che io vivo qua con lui però magari è solo una mia sensazione. Non faccio tempo a girarmi che la voce di Jorge invade l’atrio, << Stephie >> dice quasi scioccato mentre scende uno a uno gli scalini, << Oh Jorge >> dice lei con le lacrime agl’occhi andandogli incontro per abbracciarlo. Jorge incontra il mio sguardo e io rimango li impalata credo di non potermi muovere perché potrei crollare per terra, << Cosa ci fai qui? >> gli chiede lui ancora spaesato, si vede che è in difficoltà, nessuno si aspettava un suo ritorno, << Porti ancora il braccialetto che ti ho regalato >> sorride lei toccandogli il polso, inizio a pensare che forse avrei dovuto farmi gl’affari miei, << Già >> gli fa un sorriso lui, anche se la storia non è proprio così, se fosse per Jorge qual bracciale sarebbe ancora chiuso in soffitta in quella scatola. << Allora come mai sei qui? >> continua a chiedergli lui, << Beh ti cercavo, io finalmente sono libera, ho aspettato questo momento per tanto tempo e poi ho deciso di venirti a cercare con o senza il consenso dei miei genitori, non potevo più vivere senza di te >>, io rimango un po’ stupita da tutto questo, da una parte potrei anche essere felice per lui ma dopo tutto quello che è successo come posso esserlo? Comunque dentro di me decido di far finta di niente e di essere contenta per tutto ciò. Credo che dovesse andare a finire così, che tanto comunque tra me e Jorge non ci sarebbe stato niente da parte mia, ma allora perché lei mi dà così fastidio? Sembra davvero un angelo come in foto, è questo che mi rende ancora più nervosa, come poteva lasciarsela scappare di nuovo? Quei occhi di ghiaccio guardano Jorge con desiderio e lui sicuramente non sarebbe resistito a lungo. << So che ci vorrà del tempo, che devi abituarti a me al fatto che sono ancora qui ma insieme c’è la possiamo fare >>, << Si le cose sono un po’ diverse da quando mi hai lasciato >> esclama Jorge che per sbaglio posa gl’occhi su di me e anche Stephie si gira di scatto e il suo sguardo angelico cambia, << Ah… scusate me ne vado… è solo che è strano vederti di persona, sai ti ho vista in foto un paio di volte >> dico impacciata per non fargli capire che Jorge mi guarda perché nella sua testa ora c’ero anche io in qualche modo, << Non ti preoccupare Martina >> sorride Stephie, << Chiamami pure Tini >> borbotto salendo le scale, << Io vado in camera mia se arriva Lodo digli che l’aspetto >> dico poi continuando a salire le scale sotto lo sguardo di Jorge che non smette di guardarmi finché non sparisco nel corridoio. Quando arrivo in camera inizio a respirare a fatica, cioè infondo chi se lo aspettava? Due secondi prima Jorge ha tentato di baciarmi e due secondi dopo l’amore della sua vita si è presentato alla porta dicendogli che l’ha cercato e che vuole stare con lui e io ora che parte farò? Come mi comporterò con loro? Infondo io e Jorge siamo andati a letto insieme, so che l’ha fatto anche con altre quando io non c’ero ma credo e so che con me per lui era diverso, in qualche modo era ritornato a credere in qualcosa quindi come potevo convivere con tutto questo? Posso fingere all’infinito che tra me e Jorge non c’è stato nulla? Posso accettare che lei è tornata? E’ quello che lui voleva, è quello che lui ha sempre sognato quindi non posso togliergli questo, mi comporterò a dovere senza battere ciglio, lui ha il diritto di vivere la sua favola e io beh… io sono Martina non ho bisogno di queste cose, sicuramente io non sarei capace di dare a Jorge l’amore che lui cerca perché non ne sono capace, perché mi tirerei indietro tutte le volte e lui merita di stare bene e se questo vuol dire vederlo ogni giorno con Stephie lo accetterò, l’importante è che non mi tolga la sua amicizia, questo non so se potrei accettarlo, non so se riuscirei ad accettare la mia vita senza la presenza di Jorge.
 
Non so descrivere come sto, da una parte bene, dall’altra male, ormai sono nella mia camera da mezz’ora o più e chissà cosa si stanno dicendo quei due, poi qualcuno come un uragano entra in camera mia. << Lodo >> urlo perché mi ha spaventato, << Giù c’è Jorge con quella strega malefica di Stephie >> borbotta lei, << Non è una strega malefica >> dico io e lei piega la testa, << Oh sì che lo è, come puoi abbandonare una persona e tornare dopo tutto questo tempo come se nulla fosse? E’ da stronzi >> esclama in modo cattivo, << Lodo >> la richiamo io e lei viene a sedersi in parte a me. << Tini non puoi capire, tu non c’eri quando lui è arrivato qua, insomma era distrutto, ci ha messo un po’ a rimettersi in piedi grazie a me e a Fran, ok dopo ha fatto un po’ lo sciupafemmine ma era solo una fase, voleva dimenticarsi di lei, ci ha fatto buttare alcune cose che la ricordavano, era straziato e io dovrei stare lì a guardarla mentre si struscia su di lui come se niente fosse? >>, l’immagine di Stephie che fa la gatta morta con Jorge mi dà una sensazione strana allo stomaco come se qualcuno avesse appena sferrato un pugno potente proprio li, << Io ero lì quando lui era a pezzi e lei fidati se ne sbatteva, chissà perché ora è ritornata, perché c’è qualcosa sotto lo so >> blatera Lodo senza senso, << Forse lo ama e basta >> le dico io cercando di restare calma come se non me ne fregasse niente, << No non lo ama fidati, se no non l’avrebbe lasciato così anche se aveva i genitori contro, lei cerca qualcosa, insomma Jorge è ricco ed è abbastanza conosciuto e se volesse solo la fama o i soldi? >>, << Non credi di esagerare >> dico io, << No per niente >> esclama mentre si alza << Vado a farmi una doccia perché sono nervosa >> continua e la vedo sparire dietro la porta. Questa sera non sono scesa a cena, quando Fran è venuto a chiamarmi gli dissi che non avevo fame perché non mi sentivo bene, mi inventai che molto probabilmente avevo qualche linea di febbre, lui era quasi entusiasta dell’arrivo di Stephie infondo gli faceva piacere che l’amore del suo migliore amico sia tornato, lui non sa di noi, di come mi sento e non deve saperlo. Mio padre salì in camera per vedere se era tutto ok e mi disse che in effetti ero abbastanza pallida e di riposare. Verso le nove di sera sento qualcuno bussare, << Sono Mechi >> sento dire e io gli dico di entrare, << Ehi >> borbotta quando mi vede sdraiata a letto e si mette in parte a me, << Come stai? >> chiede << Ho saputo del ritorno di Stephie, sono venuta a vedere come stavi, tranquilla a Fran ho detto che ti avrei fatto un po’ di compagnia siccome stavi male >> mi fa l’occhiolino lei, << Sto bene Mechi, non ho niente è solo che non mi va di stare la con loro, almeno non ora che non so come comportarmi >> le rispondo, << E’ solo per quello o ti dà fastidio che sia qui? Infondo quello che è successo con Jorge ti ha colpita molto >>, << No davvero sono contenta per lui in un certo senso ma io mi sento a disagio, devo solo organizzarmi per non sembrare una stupida, devo sembrare il più normale possibile e fare in modo che non capisca che tra me e Jorge sia successo quel che è successo >> blatero sbuffando, << Ti aiuterò io, però promettimi che non stai male perché magari infondo ci credevi, anche se tu non lo vuoi non vuol dire che nel profondo ci speravi in qualche modo >>, << No davvero, devo solo abituarmi a recitare la mia parte >> rispondo, << Anche Jorge dovrà farlo quindi siete in due almeno non sei solo tu a dover tenere il peso di questo segreto >> io le sorrido piano e poi l’abbraccio, << Fidati che noi tutte la odiamo e poi dovrai davvero abituartici a lei siccome tuo padre gli ha detto di restare fin quanto vuole >>. Io sgrano gl’occhi, infondo mio padre non ne ha colpa è solo gentile con lei, come non esserlo davanti a quel viso per bene e angelico? Il punto è quanto tempo resterà qua? E se, se ne approfitta e passerà tutto il tempo qua con noi? Come potrò fingere per così tanto tempo? << Ehi c’è la farai, sei forte e cerca di svagarti non stare lì troppo a osservarla se no si farà delle domande >> parla la bionda facendomi tornare al discorso, << Si lo so >> le dico << Solo che non voglio rovinare le cose a Jorge >>, << Con lui hai parlato? >>, io scuoto il capo << Non credo lo farò >> continuo poi, << Dovete parlarne trovare un modo per convivere con questa cosa, avete le lezioni, la canzone da fare quindi dovete comportarvi in modi diversi non potete prendervi in giro o guardarvi come fate ora >> mi dice e io le do ragione, che altro potevo fare se non accettare tutto questo? Vedrò il loro amore in giro per casa, vedrò il loro rapporto e io non potrò essere la stessa Martina di prima con Jorge, dovrò essere distaccata e più fredda con lui, anche se ultimamente litigavamo comunque lui restava la persona a cui mi aggrappavo in qualche modo, anche dopo quello che è successo Jorge era l’unico fin ora ad aver conquistato la mia più totale fiducia e questo non voglio perderlo.

P.s: Eccoci qua al trentunesimo capitolo, lo so ora mi odiate :( Però spero che un giorno mi perdoniate e che capirete chè è necessario il suo arrivo. Cosa ne pensate di tutto questo? Vediamo che c'è quasi un bacio tra Martina e Jorge ma lei si tira indietro e poi arriva Stephie come se niente fosse, la reazione di Martina non si capisce, non si capisce cosa realmente sta sentendo, cosa prova nel vederla e nel vederli insieme, quindi sarà divertenete vederla sforzarsi a capire cosa sta succedendo dentro di lei. Ora solo perchè vi coglio bene e siete delle ottime lettrici vi do 10 anticipazioni su questa seconda parte di storia, non sono in ordine cronologico e sono anticipazioni che riguardano da qui alla fine della storia. Allora, 1- Ci sarà un incidente ( non morirà nessuno non preoccupatevi ) 2- I capitoli 48 e 49 saranno molto particolari 3- Ci saranno novità riguardo lo studio 4- Scopriremo un segreto 5- Il capitolo 41 sarà molto triste ma anche dolce 6- Una coppia avrà problemi 7- La nonna si Jorge ritornerà 8- In un capitolo vedremo Jorge molto triste 9- Martina avrà soddisfazioni in campo musicale 10- Il capitolo 43 sarà importante per Tini. Spero che ora abbiate molta più voglia di scoprire cosa succederà e spero di aver aumentato la vostra curiosità. Un abbraccio a domenica Sera per un altro capitolo ;D Grazie a tutte come sempre davvero con il cuore.

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Capitolo 32
*** Quando Le Canzoni Parlano Da Sole ***


Quando Le Canzoni Parlano Da Sole.
 
E’ lunedì Mattina e mi sveglio, mi rendo conto che l’arrivo di Stephie non è un sogno ma la pura realtà. Mi alzo dal letto e inizio a vestirmi, indosso un top senza maniche nero e corto che mi lascia scoperto l’ombelico e un paio di jeans lunghi a vita alta molto attillati, ai piedi indosso gl’anfibi che lascio slacciati. Ho un po’ paura a scendere in cucina a far colazione, infondo non mi sento ancora pronta ad affrontare tutta questa situazione. Esco lentamente dalla mia camera e nel corridoio incontro Lodo, << Ciao >> dice lei e non mi sembra di buon umore, << Che c’è? >> le domando e lei mi guarda con gl’occhi socchiusi, << Non mi va di vederla >> mi dice a bassa voce << Io proprio non la sopporto >> continua lei, io faccio una risatina perché almeno ho Lodo dalla mia parte anche se lei non lo sa, << Su dai, non pensarci >> le dico anche se è più un consiglio per me che per lei. Quando entriamo in cucina tutti sono già a tavola, tutti si voltano a guardare me e Lodo in silenzio, << Ehi tesoro buongiorno >> esclama mio padre mentre io mi avvicino a lui per dargli un bacio sulla guancia, Stephie mi guarda come impietrita, credo che si sia appena resa conto della mia bellezza in un certo senso. Mi siedo al mio solito posto di fronte a Jorge e lui mi guarda per un secondo mentre mi verso una tazza di caffè e mi prendo una brioches. Fran ricomincia a parlare e mi rendo conto che stanno parlando dello studio, << Jorge è bravissimo >> esclama lui e Jorge sorride a Stephie, << Dovresti sentire Martina >> sorride Clara guardandomi con occhi dolci, << Già mia figlia è straordinaria >>, << Si, si può dire che Jorge e Martina siano le star dello studio >> borbotta Lodo mentre addenta una fetta biscottata con la marmellata, io mi volto verso di lei, << Si è vero >> conferma mio fratello e Stephie sembra in imbarazzo, << Non è poi così vero >> esclamo io per non farla sentire in disparte, << Ma smettila >> mi rimprovera Lodo << Sei la migliore e lo sai >>, << Già sorellina non fare la timida, se tu e Jorge siete i più bravi non c’è da vergognarsene >>, io mi volto verso Stephie e gli faccio un sorrisino tirato, << Dovresti sentirla >> esclama mio padre << E’ davvero emozionante ogni volta che canta >>. Mi sento a disagio essere lodata davanti a questa ragazza soprattutto per il fatto che continuano ad accostare il mio nome con quello di Jorge, non so come comportarmi. << Tu invece Stephie hai finito gli studi? >> domanda mio padre, << Si, ho appena finito, ora mi prendo un anno tranquillo e poi inizio l’università, voglio diventare un astrologa >> esclama lei, << Wow è bellissimo, strano che non sei una musicista >> continua poi mio padre << Jorge è davvero bravo, credo che sarai fiera di lui, è un ragazzo eccezionale >>, Stephie sorride a mio padre, io so che a lei non interessa la musica e spero solo che Jorge non l’abbandoni per colpa sua, sarebbe uno sciocco, è la sua vita, tutto quello che fa riguardante la musica lo illumina e non dovrebbe mollarla solo perché ora è arrivata lei che non sopporta che Jorge sia un musicista, solo perché sarebbe sotto gl’occhi di tutti, credo. Io mi metto a chiacchierare con Clara e mi racconta dell’ultimo matrimonio che ha organizzato per una coppia ricchissima e delle cose strane che hanno richiesto, Clara è la migliore in questo, lei ama organizzare eventi e li rende straordinari quando alcuni le chiedono di cantare, cerco di non concentrarmi sul discorso che Jorge, Stephie e Fran stanno facendo e ogni tanto vedo Lodo tirare delle occhiatacce a Stephie, credo che se Lodo avesse il potere di uccidere con lo sguardo lei sarebbe già morta una cinquantina di volte. << E’ ora di andare >> borbotta Fran, vedo anche Stephie alzarsi dal tavolo << Vieni anche tu? >> le domanda Lodo in un modo un po’ strano che lascia perplessa Stephie, << Si Lodo viene anche lei, vuole vedere lo studio >> a rispondere è Jorge, << Ah bene >> sorride in modo finto Lodo. Io dentro sto di merda, poteva stare qua in casa, tenere Jorge lontano da me ma almeno lo studio volevo che fosse un posto dove potevo rilassarmi, ma se c’è anche lei mi risulta difficile. In macchina lei si siede davanti con Jorge e io mi metto dietro in mezzo a Lodo e a Fran che continua a punzecchiarmi tirandomi dei pizzicotti, << Fran Smettila >> dico un po’ nervosa ma lui continua, << Fran ora ti butto giù dall’auto >> esclamo, << Basta Fran >> mi difende Lodo << Sei insopportabile quando fai così >>, << Si smettila lasciala stare >> borbotta poi Jorge e il cuore mi si ferma, in questo momento non doveva proprio parlare, anzi forse è meglio se di me non parla in presenza di Stephie perché io non c’è la faccio a restare serena, << E’ mia sorella mi piace torturarla, è nata apposta per questo >> ridacchia Fran ma poi vede che non reagisco alle sue punzecchiature e lascia perdere.

Arrivati in accademia Stephie viene presentata a tutti, << Non ci posso crede, pensavo non esistessi realmente >> ridacchia Ruggero, << Ciao io sono Cande >> si presenta la rossa e di conseguenza anche Alba si presenta, io mi sento a disagio e mi avvio da sola nello studio e vedo Jorge guardarmi mentre Stephie è intenta a presentarsi al resto dei ragazzi, << Ehi aspetta >> mi raggiunge Mechi << Dove stai andando? >> chiede, << In classe >> rispondo io tranquilla e in quel momento anche tutte le altre ragazze ci raggiungono. << Non mi piace >> esclama Alba quando siamo abbastanza lontane da Jorge e tutti gl’altri, << Te l’avevo detto io che non sarebbe piaciuta a nessuno >> borbotta Lodo, << Si è strana, non so, ha un viso troppo angelico e perfetto capisci? >> esclama Cande << Non so spiegarlo ma le persone che sembrano troppo buone nascondono sempre qualcosa >>, << Ragazze non la conoscete neanche >> dico io << Se Jorge è felice con lei lasciatelo fare no? >>, << Si ma non vogliamo che Jorge stia male o venga preso in giro, noi ci teniamo a lui e non ci va di vedere queste cose, è già stato male abbastanza >> continua Alba, << Concordo, non possiamo permettere che lui ci ricaschi e poi lei appena ne ha voglia se ne va un'altra volta, è già bastata la prima per devastarlo figuriamoci se succede ancora una volta >> dice Lodo. Purtroppo io non posso entrare nella mente di Jorge per sapere cosa prova in questo momento so che in un certo senso è felice, infondo è quello che desiderava, quello che voleva da sempre ma mi piacerebbe sapere cosa pensa ora dopo tutto quello che è successo tra noi, se Stephie è ancora davvero così importante per lui, anche se credo proprio di sì, sono sicura però che in qualche parte di lui io sia presente. Stephie sarà presente alle lezioni e questo un po’ mi mette a disagio, quando arriviamo da Angie per le lezioni di canto continuava a chiedere a me e a Jorge di cantare perché stavamo imparando i duetti e come cantare in due, mentre Stephie dal fondo dell’aula ci guarda molto attentamente, << Molto bene ragazzi, quando duettate dovete trovare l’armonia tra di voi, cercate di connettervi con l’altro per unire le vostre voci e state molto attenti alla tempistica, soprattutto non dovete mai cercare di sembrare migliore dell’altro cercate sempre di essere i migliori insieme, ora potete andare >> sorride l’insegnate, mentre stiamo uscendo la sento chiamarmi, << Martina puoi venire un attimo >> esclama lei, io mi avvicino, ormai tutti sono già usciti e rimaniamo solo io e lei, << Oggi mi sembravi fredda, c’è qualcosa che non va? >> chiede in modo preoccupato, da quando sono qui ho legato con tutti gl’insegnanti ma soprattutto con Angie e Pablo che si preoccupano spesso per me, questo in qualche modo mi fa sentire bene perché sono delle persone stupende e ci tengono a me e ovviamente anche al resto dei ragazzi, << E’ successo qualcosa a casa? Hai qualche problema? Perché se è così sai che puoi parlarne con me o con qualche altro insegnante, siamo qui per darti una mano >>, << No è tutto apposto, non mi sono svegliata bene >> dico io e lei mi sorride, << Bene, ora vai e mi raccomando per qualsiasi cosa io ci sono >>. Fuori ad aspettarmi c’è Cande, << Ehi sono rimasta ad aspettarti >> sorride lei << Che voleva? >>, << Niente di che ha detto che oggi cantavo un po’ freddamente >> faccio spallucce io, << Sarà solo una giornata no >> dice la rossa guardandomi, << Su andiamo se no Pablo si preoccupa >> ridacchia lei e ci avviamo alla sua lezione. Appena entriamo nell’aula Jorge sta parlando con l’insegnante mentre Stephie è seduta su una sedia che parla con Facu e Alba li fulmina con gl’occhi, << Alba stai tranquilla >> le dice Lodo << Lei è qua per Jorge non per Facu >>, << Si ma a me dà fastidio >> borbotta incrociando le braccia al petto, appena Jorge torna in parte a Stephie Facu si sposta e Alba si rilassa visibilmente anche se nella sua testa girano pensieri stupidi. << Buongiorno ragazzi >> sorride Pablo << Oggi sentiamo una nuova canzone siete contenti? >> chiede lui, io guardo Mechi che è in parte a me con uno sguardo curioso, chissà chi canterà la sua canzone, << Abbiamo un duetto credo >> sorride lui entusiasta << E credo che questo duetto sarà davvero eccezionale >>. Tutti noi ci guardiamo non sapevo che qualcuno avesse scritto un duetto e non riuscivo a capire chi, infondo siamo praticamente sempre insieme e le ragazze mi avrebbero detto se avessero scritto una canzone con il loro ragazzo, a meno che non sia una coppia degl’altri alunni, magari Lara ha deciso di tirare fuori la grinta e ha scritto una canzone con qualcuno. Continuo a guardarmi in giro, << Bene, Jorge >> dice Pablo e tutti ci giriamo a guardarlo << E dov’è Martina? >> domanda poi cercandomi tra la folla, io ho un tuffo al cuore e le ragazze ma soprattutto Stephie mi guardano.

Ora sono veramente in crisi, come ha potuto in un momento del genere fare questa cazzata, non doveva dire a Pablo della canzone, non aveva il mio permesso, poteva lasciarmi fuori, poteva cantarla lui e non mettermi in mezzo, non ora, non qua dove è presente anche Stephie. Mi sento male, mi guardo in giro spaesata incontrando gl’occhi delle mie amiche in cerca di aiuto, cosa faccio? Scappo? Potrei correre fuori dall’aula e non farmi più vedere, partire e nascondermi in qualche luogo sperduto dove nessuno può trovarmi. Fran è incredulo e sta parlottando con Jorge, credo gli stia spiegando della canzone, << Hai scritto una canzone con Jorge? >> domanda Lodo, << No, non è andata proprio così >> borbotto io, << Su dai sul palco >> esclama Pablo e io mi avvio, Jorge è vicino a me, << Sei uno stupido >> dico a bassa voce e lui si volta a guardarmi, prendo un microfono e lui si siede alla tastiera, << Allora come si chiama? >> chiede Pablo, << Podemos >> risponde Jorge e tutti in silenzio ci stanno guardando. Jorge inizia a suonare e lui canta la prima strofa, io mi volto a guardarlo per prendere il tempo << No soy ave para volar, y en un cuadro no se pintar, no soy poeta escultor, tan solo soy lo que soy >>, appena lui finisce inizio io << Las estrellas no se leer, y la luna no bajare, no soy el cielo, ni el sol, son solo soy >>. Tutti ci guardano un po’ stupiti soprattutto Stephie che credo che sia rimasta stupita anche dal mio modo di cantare, non è come prima a lezione con Angie qua si canta seriamente e lei sembra rimasta colpita sia dal mio modo di cantare sia dal fatto che sto cantando con la persona che dice di amare. Io e Jorge iniziamo a cantare insieme << Pero hay cosas que si sé, ven a qui te mostrarè, en tu ojos puedo ver, lo puedes lograr, prueba imaginar. Podemos pintar, colores al alma, podemos gritar iee ee, podemos volar sin tener alas ser la letra mi cancion, y tallarme en tu voz >>, Jorge riprende a cantare da solo e guarda per un secondo Stephie e poi guarda me che sono in parte a lui, << No soy el so que se pone en el mar, no se nada que este por pasar, no soy un principe azul, tan solo soy >> e poi di nuovo insieme fino alla fine, due voci che si uniscono, penso a ciò che ha detto Angie sul cantare insieme e anche se tra me e lui c’è tensione non posso fare una brutta figura, la musica è l’unica cosa che non deve andare storta nella mia vita, almeno quella. Quindi non mi importa di Stephie la cosa importante è prendere un bel voto e ricevere i complimenti dagl’insegnati, non potevo rinunciare alla musica solo perché anche Jorge ne fa parte e anche dopo tutto quello che è successo io devo resistere e realizzare il mio sogno. Tutti applaudono, << Wow, strepitosi >> dice Pablo che mi abbraccia appena scendo dal palco e da il cinque a Jorge, << Davvero molto Bravi meritate il massimo dei voti, non a caso siete i migliori dell’accademia e siete miei studenti, questo mi rende molto felice >> ridacchia l’insegnate mentre io molto imbarazzata mi dirigo dalle ragazze e Jorge si avvicina a Stephie che gli fa un sorrisetto un po’ tirato, credo che si sia sentita un po’ messa da parte, lei non fa parte di questo mondo e vedere Jorge cantare con me in quel modo e quella canzone abbastanza sdolcinata non la rende pienamente felice, e poi si sa a lei non importa della carriera di Jorge come non le interessava un tempo. Quando finisce la lezione io e le ragazze abbiamo un ora libera mentre i ragazzi hanno le prove di coreografia della Band e Stephie va con loro. << Ora ci spieghi sta storia della canzone con Jorge? >> mi chiede Lodo con la fronte corrugata, << Non è niente Lodo, è stato uno stupido, è una sua canzone, cioè io l’ho solo aiutato, mi ha detto che non riusciva a scrivere il testo e gli ho dato una mano ma lui insiste sul fatto che non può prendersene tutto il merito perché l’ho scritta anche io >> dico in modo veloce per far calmare Lodo, << Beh ha ragione infondo >> esclama Alba, << Già se tu l’hai aiutato a scriverla non può prendersi tutto il merito è stato gentile e carino >> dice Mechi e io la guardo piegando la testa di lato, lei sa tutto quindi potrebbe anche darmi ragione, << Io non volevo cantarla gliel’ho detto subito ma lui è di coccio e fa quello che gli pare, è ovvio che davanti a Pablo non posso dire “ No non la canto “ >> adesso ad innervosirmi sono io, << Calmati Tini >> mi poggia una mano sulla spalla Cande << Siete stati bravi avete preso un bel voto quindi ora puoi rilassarti >>, << Si è vero non è colpa tua >> mi dice Lodo che si è calmata << Non doveva farlo, ma comunque se l’hai aiutato ha anche ragione ha darti la tua parte di merito >> fa spallucce lei capendo la situazione, << Poteva cantarla da solo e poi alzarsi e dire semplicemente “ Ringrazio Martina per avermi aiutato a scriverla “ >> blatero << Ora che penserà Stephie? Non mi va di averne un'altra contro per via di Jorge >>, un rumore ci fa voltare e notiamo che seduta dietro di noi c’è Lara, nessuno ha notato la sua presenza e lentamente noi ci alziamo e ci spostiamo fuori nel giardino dell’accademia.

<< Ci stava ascoltando? >> domanda Cande, << E’ strano vero? >> dice Alba << Era lì silenziosa dietro di noi, ci ascoltava sicuro >>, << Chissà cosa vuole? >> dice Lodo, << Perché non glielo vai a chiedere >> borbotta Mechi e Lodo la guarda di traverso e la bionda sorride. << Avrà ascoltato tutto? >> domando io un po’ nervosa, << Anche se l’ha fatto non abbiamo detto niente di che, e poi a chi deve andare a dirlo, cioè è un discorso che non riguarda né lei né le sue amiche >> fa spallucce Cande << Quindi rilassiamoci, forse vuole solo avvicinarsi a noi >> continua poi << Si sa, tutte vogliono essere nostre amiche >> fa l’occhiolino e noi tutta la guardiamo, << Scherzavo mamma mia >> alza le mani lei come per arrendersi e noi scoppiamo a ridere. L’unica cosa che mi fa star bene oltre la musica sono loro, non so come farei senza le mie amiche in questi momenti, riescono a farmi ridere e in qualche modo a non farmi pensare, sarà perché sono buffe, perché sanno sempre cosa dire, perché in qualche modo le sento sempre vicino a me. Non so come prima potevo vivere senza amiche ma ringrazio chiunque per avermi fatto conoscere loro perché credo siano straordinarie, ognuna con i loro difetti che le rende uniche al mondo, i loro strani modi di fare, di affrontare le situazioni sono unici al mondo, sono speciali e sono veramente felice di averle nella mia vita. Quando torno a casa Fran viene a farmi la ramanzina, << Come puoi scrivere canzoni con Jorge senza dirmelo? Quando poi? Che fate voi due insieme? >> blatera mentre fa avanti e indietro nella mia stanza, << Fran, fermati! >> dico << Non facciamo nulla è successo per caso durante le lezioni, non sapeva come scrivere il testo e l’ho aiutato come lui aiuta me con la tastiera >> rispondo mettendo i pugni sui fianchi, << Ma era una canzone tenera! >> esclama, << Allora? La melodia era tenera di cosa dovevamo parlare, di morte e depressione? Fran molta gente scrive canzoni d’amore insieme eppure non si amano >> esclamo << Perché mai dovresti pensare a queste cose? >>, << Perché lui è Jorge, e Jorge è il latin lover di tutte le ragazze >> dice allargando le braccia, << Non per me >> faccio spallucce << E ora vattene, Mechi ti aspetta non vorrai farla aspettare, sai poi come diventa >>, Fran controlla l’orologio e corre fuori dalla mia stanza, Mechi odia la gente in ritardo quindi per fortuna mia dovevano vedersi. Mi sdraio sul mio letto, cerco di non pensare ma mia risulta al quanto complicato, vorrei solo sparire, magari andare in un mondo dove i pensieri non esistono, dove la mente non può pensare e ricordare, già dovrebbero inventare un mondo così dove ogni giorno si ricomincia da zero, dove ogni giorno il tuo cervello si resetta e non ti fa ricordare più nulla di quello che succede il giorno prima. Poi qualcuno entra di nuovo in camera mia, << Fran ti ho det… >> e mi blocco vedendo Jorge, mi alzo velocemente, << Cosa vuoi? >> domando, << Sapere come stai, non abbiamo ancora parlato da quando… >>, << Stephie è tornata >> finisco la frase io << E comunque sto bene, non dovevi però farmi cantare con te, sai che non mi piacciono queste cose >>, << Non volevo escluderti >> borbotta lui e io lo guardo male, << Senti Jorge, torna da Stephie, non dovresti essere qua, non rovinare tutto perché ti preoccupi per me, me la cavo e lo sai benissimo anche tu che sono abituata e essere in qualche modo sola, non ho bisogno del tuo aiuto o del tuo sostegno ok? >>, << Ma… >> sta per parlare lui, << No Jorge, non mi interessa, vai a vivere la tua favola. Per favore vattene, se davvero vuoi fare qualcosa per me. Io faccio fatica a convivere con questo e non perché mi dispiace che Stephie sia tornata ma perché quello che è successo mi mette in una posizione scomoda quindi meno facciamo queste cose meno lei lo capirà e potrete tornare a stare insieme >>, lui mi guarda senza sapere cosa dire, << Sei sicura di stare bene? Voglio solo sapere questo >> dice guardandomi dritto negl’occhi, << Si Jorge sono sicura >> dico e mi avvicino alla porta per aprirla facendogli capire di uscire dalla mia stanza e di lasciarmi sola. Non so quando ho imparato a mentire, infondo non so se sto bene davvero, non riesco a capire cosa mi prende, non so se è per tutta la faccenda e sul come gestirla se mi sento così o c’è qualcosa di più, ma non credo io non sono quel tipo di persona, io non so provare amore quindi tutto il mio malessere molto probabilmente viene dalla situazione che si è creata intorno a me, il dover far finta di niente, il dover stare attenta a ogni cosa che faccio per non far sospettare Stephie, voglio che Jorge sia felice e se lo è con lei io devo avere un certo modo di comportarmi e questo un po’ mi pesa, mi rende nervosa e devo trovare il modo giusto per essere un’amica di Jorge senza destare sospetti a Stephie. In che situazione mi trovo? O mio dio vorrei sprofondare nel nulla più assoluto e rimanere lì finché tutto non si sistema da solo.


P.S: Ciao a tutti\e. Mi scuso se in questo capitolo ci sono più errori, ma sono malata, volevo comunque condividere il capitolo perchè non volevo farvi aspettare. Ho riletto il capitolo solo una volta e molto velocemente, scusatemi ancora. Ringrazio tutte voi perchè continuate a seguire la storia. Spero che il capitolo vi piaccia. Un bacio a DOMANI con il prossimo capitolo. ;)

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Capitolo 33
*** Tutto Cambia. ***


Tutto Cambia.
 
La situazione non è una delle migliori, in primis per me che ormai non sostengo più tutto ciò, Jorge ha sempre quell’atteggiamento nei miei confronti, mi guarda, mi scruta e io non posso fare a meno di agitarmi ogni volta perché penso che se Stephie lo beccasse io finirei nei guai, nel senso che lei sicuramente se la prenderebbe con me e non con Jorge, un classico di chi non vuole accettare che ormai non è più il primo pensiero di qualcuno. Ho bisogno dei miei spazzi, di restare tranquilla ma mi sembra quasi impossibile, cosa dovrei fare? Sto per avere un esaurimento nervoso dovuto a tutto ciò. Con Stephie non ci parlo molto a parte qualche piccola chiacchierata qualche volta in compagnia ma nulla di più, ancora mi risulta difficile mantenere il controllo con lei, di avere un comportamento normale con Jorge e non il solito punzecchiarsi e ridere insieme. Fran è felice, ora che c’è Stephie non si preoccupa più di tanto del mio rapporto con Jorge anche se continua a dirmi di stare alla larga dai ragazzi, se solo sapesse non credo sarebbe felice che Stephie sia qui. Lodo la odia, non ho ancora capito veramente il motivo anche se lei ripete che è per via di come si è comportata con Jorge, posso capirla ma non la sopporta più di me il che è tutto dire, perché io ho motivi più che validi per non volerla vedere e soprattutto per non stare sotto il suo stesso tetto. Mechi è in camera mia, da quando è arrivata Stephie lei passa molto tempo con me, ha paura che avrò un crollo prima o poi ma non credo che l’avrò, anche se non so esattamente cosa sento dentro di me non riuscirei mai a crollare perché mi sentirei una stupida. << Allora come va la convivenza con la strega dagl’occhi di ghiaccio? >>, io la guardo storta << Mechi sii gentile >> ridacchio io << comunque cerco sempre di evitare di stare con loro il più possibile, ma non posso non farmi mai vedere se no si insospettirebbero >> faccio una faccia strana io mentre sistemo i miei vestiti puliti nell’armadio, << E con Jorge? >> chiede lei un po’ titubante perché crede di essere sgridata per questa domanda, << Non ci ho parlato molto, lui ci ha provato ma gli ho detto che più stiamo lontani meglio è, almeno non sembriamo due che hanno avuto una tresca clandestina >> borbotto e Mechi ridacchia per quello che ho appena detto, << Voi non avete avuto una tresca, credo che lui volesse davvero stare con te >>, io deglutisco e mi fermo un attimo, solo a pensare che Jorge voglia stare con me il cuore inizia a battermi forte e quella sensazione strana allo stomaco ritorna. Guardo Mechi e le sorrido facendo finta di nulla << Io credo che si sia fatto prendere dal momento >> dico e lei piega la testa di lato come per dire che lei non crede affatto sia stato solo un momento. << A te piace lui? >> domanda poi di soppiatto e io rimango li a guardarla << Sul serio Martina, lui ti piace o no? >>, << Non saprei, io non ho mai pensato a queste cose, cioè, con Carlos era una ripicca, si siamo stati insieme un po’, andavamo a letto insieme ma non era proprio…, non pensavo a cosa mi piacesse, si era un bel ragazzo ma non credo di averlo amato quindi non so come risponderti capisci? E’ troppo difficile per me pensare se una persona possa o no piacermi >>, << Wow, una risposta più confusa di questa non l’ho mai avuta da nessuno, sono abituata a sentirmi dire Si o no >> fa una faccia strana lei e io la guardo, << Senti Mechi tra me e Jorge non c’è nulla, c’è stato solo quell’errore, chiamiamolo così, ed è stato stupido e ora mi trovo in una situazione di merda in tutti i sensi, quindi vorrei non averlo fatto >>, in un secondo nella mia testa penso “Non è vero “ come se ci fosse un'altra vocina nella mia testa a parlare una vocina che non si era mai fatta sentire prima. << Non dire mai che non vorresti essere andata a letto con Jorge davanti alle ragazze dell’accademia perché potresti morire >> ride Mechi, si sa che Jorge è visto molto bene da quelle ragazzine ma se ci penso in tutto questo tempo non ne ha guardata nemmeno una tranne me, l’unica a cui non importava la sua bellezza, o chi fosse Jorge Blanco, per me era semplicemente uno come tanti. << Io vado da Fran se no si insospettisce >> sorride Mechi che esce dalla mia camera e io rimango da sola mentre finisco di sistemare i miei vestiti appena puliti portati da Clara, poi tra di quelli noto una maglietta non mia e so già di chi è, perché anche queste stupide cose sembrano dei segnali come per dirmi che devo pensare a lui quando non voglio farlo. Afferro la maglietta e la metto da parte, cercando il coraggio di portargliela. Faccio avanti e indietro dalla stanza per un po’ e poi con un gran respiro afferro la sua maglietta e esco da camera mia.

Percorro il corridoio in asia, le gambe mi tremano, tutto mi trema e credo di non riuscire ad arrivare fino alla stanza di Jorge se continuo così. Respiro profondamente quando arrivo davanti alla sua camera, busso lentamente, << Avanti >> dice e io entro lentamente, lo trovo solo, Stephie non è lì con lui e la cosa mi tranquillizza un poco, è seduto alla tastiera e credo stia componendo. << Clara per sbaglio ha messo la tua maglietta nelle mie cose pulite >> dico avvicinandomi a lui e gliela porgo, << Ah Grazie >>, sembra stupito di vedermi, anche se è solo per una maglietta, sembra che sia quasi felice di vedermi li nella sua stanza. Quando faccio per andarmene lui mi richiama, << Quand’è che facciamo lezione? Poi dobbiamo anche scrivere il testo della canzone >> dice lui girandosi con la sedia a guardarmi, << Perché non scrivi qualcosa te e un po’ io poi vediamo come fare? >> dico in modo abbastanza tranquillo senza guardarlo negl’occhi, << Preferirei se componessimo insieme >> borbotta lui con una nota di malizia nella voce e io lo guardo in modo confuso. Sono scioccata, vuole passare del tempo con me quando sono stata abbastanza chiara su come mi sento in questa situazione << Ti sembra il caso? >> dico un po’ nervosa, << Che c’è dobbiamo solo scrivere un testo >>, << E io ti ho chiesto se potevamo farlo separati >>, << Per favore Martina non fare così non respingermi >>. Io lo guardo come se lui fosse un deficiente che non capisce, << Spiegami cosa dovrei fare? >> dico arrabbiata << Io sono nel mezzo di una situazione stupida, mi sento una stupida io in primis perché ho fatto una stupidata e ora mi trovo qua a dover fingere che tutto sia normale >>, sono così nervosa che quasi non respiro, << Sei tu che vuoi fare finta di nulla >> risponde e anche lui si innervosisce. << Scherzi vero? Tutto questo lo sto facendo per fare in modo che la tua fidanzatina rimanga all’oscuro di tutto. Vuoi che lo scopra? Perché non andiamo mano nella mano a dirglielo insieme? Stai con lei Jorge, non era mica il tuo sogno? La tua favola? Io sto facendo di tutto per fare in modo che tu sia felice con lei, mi metto da parte, ti tratto come un semplice amico, l’unica cosa che voglio da te è che ci comportiamo da amici ma tu sei cocciuto e vuoi avere la mia complicità ma io non posso dartela ok? >> parlo talmente veloce che alla fine devo prendere una boccata d’aria, << Come vuoi! >> quasi urla << Tra noi non è successo nulla va bene? >>, << Bene >> urlo io. << Io non volevo che succedesse questo >> parla poi Jorge in un modo più tranquillo come se nemmeno a lui andasse bene tutta questa situazione, come se si trovasse in una situazione scomoda, ma almeno lui in un certo senso ha quello che vuole, lei è tornata per lui e lui è sempre stato innamorato di lei e ora che può averla perché complicarsi la vita così. << Jorge stai con Stephie perché da me non avrai mai quello che desideri io non sono la persona adatta per questo >>, lui annuisce sconsolato e io esco dalla sua camera proprio mentre Stephie sta entrando, << Ehi >> sorride lei e mi guarda in modo strano, << Ciao Stephie >> la saluto io con un sorriso, lei guarda lui e poi me in alternanza senza dire una parola, << Ho portato la maglietta a Jorge era finita tra le mie cose >> dico io un modo un po’ imbranato e mi allontano dalla stanza. Scendo in cucina tra mille pensieri, ormai non so più a cosa pensare, << Ehi Martina >> mi saluta Clara e io ritorno con i piedi per terra, << Ti va di aiutarmi a fare la torta? >> domanda lei e noto che è intenta a preparare un impasto, << Si mi va >> le dico, poteva essere un modo per non pensare troppo, << Io amo la torta al cioccolato >> le dico, << Davvero? >> domanda << E’ anche la preferita di Jorge >> sorride lei guardandomi e io rimango un po’ li impalata come un chiodo, << Anche di Lodo, in realtà la seconda perché a lei piace la meringata >>. Mentre prepariamo la torta non posso fare a meno di pensare alla discussione che ho appena avuto con Jorge quando anche Lodo entra in cucina, << OOOOOH state facendo una torta? >> urla lei con gl’occhi a forma di cuore, << Si tesoro >> le risponde Clara che le sorride e anche lei si mette a prepararla con noi. Mi sento come una sorella e una figlia per loro, stare qua tutte e tre in cucina a fare una torta insieme è rilassante e anche divertente perché Lodo poi mette su la musica, ogni tanto anche Clara ondeggia con i fianchi e balla con noi mentre ci passiamo gl’ingredienti. Mio padre entra in cucina e ci vede divertirci e inizia a ridere, << Le mie donne, siete fantastiche >> borbotta e tutte e tre andiamo ad abbracciarlo.
 
JORGE BLANCO
 
Non posso spiegare come mi sento, ogni notte quando chiudo gl’occhi rivedo la serata passata con Martina, sento tutto quello che ho provato in quel momento e credo che a parole sia impossibile spiegarlo. I suoi baci, la sua pelle morbida, il suo profumo, tutto è rimasto impresso nella mia mente e non posso più togliere questi pensieri dalla mia testa. Il ritorno di Stephie è avvenuto nel momento più sbagliato, proprio ora che iniziavo a non pensarci più, anche se devo dire che rivederla e sentirla fra le mie braccia mi ha fatto uno strano effetto, ma Martina mi ha fatto viaggiare oltre i confini dell’universo, amo Stephie, l’ho sempre amata ma credo anche che mi stavo innamorando di Martina. Lei è stata chiara, da me non vuole niente e ora non so più come reagire, Stephie mi è mancata tanto, ma è anche vero che mi ha fatto molto male. Sono in accademia con i ragazzi, oggi Stephie non è venuta perché si sta cercando un lavoretto intanto che è qua a Buenos Aires, << Allora come stai? >> mi domanda Facu appena finite le prove della coreografia di gruppo, << Come dovrei stare? Sono nel pallone >>, << Stephie è carina, simpatica ma Martina è Martina, non so spiegartelo >>, << Grazie per il tuo prezioso consiglio >> dico scuotendo la testa ridacchiando, << Beh amico, non so che dirti, se da Martina non puoi avere nulla stai con Stephie, certo sarebbe meglio stare con Martina perché sarebbe una cosa nuova per te e non saresti intrappolato nel tuo passato >>, << Lei non vuole niente da me >> borbotto, << Allora devi lasciarla andare e fargli vivere la sua vita >>, io lo guardo e credo abbia ragione ma dentro di me non potevo lasciarla andare, voglio stargli vicino anche se lei non vuole stare con me e non prova niente per me, voglio averla accanto, << E tu? Con Alba… >> dico io per cambiare discorso perché vedo Fran arrivare, << Beh inizio a domandarmi come ho fatto a lasciarla, mi è mancata davvero troppo e io la amo da impazzire >>, << Allora cosa aspetti? Lei non desidera altro che sentirselo dire >> a rispondergli è Fran, << Aspetto il momento giusto >> fa spallucce lui << Voglio lasciarla senza parole >>. Io e i ragazzi usciamo in giardino e troviamo le ragazze intente a prendersi in giro, quando vedo Martina ridere il mio cuore ha un tuffo e credo di aver perso qualche battito, << Ehilà ragazze >> sorride Diego che si avvicina a Lodo per dargli un bacio, noi tutti ci sediamo lì con loro e io faccio di tutto per non guardare Martina, mi risulta quasi impossibile ma mi devo sforzare. Mi sento come in un bivio, non so più cosa fare, da una parte vorrei tornare con Stephie ma dall’altra il mio pensiero va a Martina, lei dice di star bene che per lei non è significato nulla, ma vorrei che non fosse così, almeno potrei capire se realmente non si interessa a me o in realtà ci tiene. So che è in una brutta situazione e non posso far altro che esserle grato per come si comporta, sta cercando di fare finta di niente per non far capire a Stephie ciò che è successo tra di noi, conoscendola credo che ucciderebbe Martina se sapesse cosa è successo. Sono nell’aula di strumenti quando sento qualcuno schiarirsi la voce e vedo Ruggero alla porta che mi guarda, << Come va campione? >> ridacchia lui avvicinandosi a me, << Va >> borbotto, << Stephie? O Martina? >> domanda per sapere quale sia il mio problema, << Tutte e due >> gli dico io, << Che stai scrivendo? >> domanda poi quando vede lo spartito sulla tastiera, << La canzone che Pablo mi ha chiesto di comporre >> borbotto e per di più l’ho scritta pensando a Martina il che è tutto dire. << Quindi Blanco che intendi fare? Io ero molto confuso prima di gettarmi su Cande, mi ci è voluto un po’ per capire che dovevo agire se volevo averla, lo so che è difficile Jorge ma se Martina ti ha respinto che altro puoi fare? >>, << Dimenticarmela? >>, << Forse è la cosa migliore, so che è brutto da dire anche perché da quando è arrivata qua ho sempre pensato che tu e lei foste perfetti insieme, cioè poteva essere la ragazza giusta per te e tu potevi esserlo per lei ma se lei non è decisa ad affrontare tutto questo per le sue insicurezze e per il modo in cui vede le cose forse dovresti dargli i suoi spazzi >>, << Credo che tu abbia ragione solo che non è facile non pensarla, nella mia testa c’è anche Stephie, ho sempre sperato che tornasse e quando l’ho vista è come se un mio sogno si fosse realizzato però non so più a cosa pensare >>. Ruggero mi dà una pacca sulla spalla, i ragazzi credono che io sia cotto di Martina e per fortuna che non sanno quello che è successo tra di noi ma sanno solo che mi piace, se no sarebbe un casino mi direbbero sicuramente che sono uno stupido e che potrei finire ammazzato da Fran. Sono in crisi, ma ormai credo di dover lasciare a Martina la sua vita e non stressarla e di riprovare a riallacciare la mia storia con Stephie magari mi rendo conto che Martina è stata un momento di debolezza dovuto alla mancanza di Stephie. Ma sono comunque triste, ciò che Martina mi ha fatto sentire non credo di averlo mai provato neanche con Stephie ma lei è stata piuttosto chiara, devo stargli alla larga perché lei non puoi darmi quello che io vorrei.

Quando siamo a casa dopo aver pranzato con Stephie lei rimane in cucina a sistemare le cose mentre io salgo per andare in camera mia a farmi la doccia, mentre sono nel corridoio sento una melodia alla tastiera, vedo la porta di Martina aperta, mi avvicino e la sento cantare Habla si puede, ormai è diventata veramente brava a suonare. Mi metto in parte alla porta e la osservo senza fare in modo che mi possa vedere, canta così dolcemente che mi viene voglia di andare là a cantare con lei. Quando canta lei tutto il resto del mondo per me sparisce, non so spiegarne il motivo ma mi piace ascoltarla, ascoltare la sua melodiosa voce, è così brava che mi incanta ogni volta e poi mette l’anima nelle canzoni è questo che amo di più. Riesce ad entrarmi nel cuore, riesce a farmi emozionare perché lei stessa è emozionante quando canta. Continuo ad ascoltarla e a guardarla, non vorrei mai andarmene da qua, potrei stare qua una vita intera a osservarla. Mi basta anche solo vederla da lontano per sorridere, l’importante per me è che faccia parte della mia vita in qualche modo. Ne ho bisogno, ho bisogno di sapere che stia bene, di averla vicino, anche se non vuole stare con me, anche se dice di non aver mai provato nulla per me, tra di noi c’è un forte legame. << Che fai? >> sento dire e mi volto di scatto, mi trovo Stephie che mi guarda confusa e poi si accorge della musica, << Nulla >> rispondo io andando verso camera mia e entrandoci, << Si può sapere perché stavi lì a guardare quella? >>, << Quella ha un nome, la stavo solo ascoltando cantare >> ribatto io un po’ innervosito, << Ti piace quella? >> domanda lei infuriata, << Ancora? Ti ho detto di chiamarla con il suo nome >>, << Allora mi rispondi? >>, << Stephie lei vive qua con me, ci passo tutte le mie giornate insieme, le voglio bene tu non puoi tornare qua e fare la gelosa >>, << Io sono tornata per te e tu corri dietro a quella? >> ribatte lei cocciutamente, << Si ma tu mi hai anche lasciato e io sono stato male per colpa tua, Martina non ha colpa se mi piace quindi trattala bene, e poi a lei non interesso quindi puoi anche stare tranquilla >> dico io un po’ arrabbiato, non so se mi fa più arrabbiare il fatto che Stephie stia giudicando Martina o perché a Martina non interesso, << Bene ,molto bene perché io voglio stare con te e non mi va di competere con un'altra, ora che ci sono io puoi fare a meno di pensare a lei >>, << Lei fa parte della mia vita e tu lo devi accettare, io ti amo, ti ho sempre amata ma ci vorrà del tempo, faccio fatica a fidarmi di te dopo tutto >>, le dico io, infondo so di amarla ma prima devo togliermi dalla testa l’attrazione che provo nei confronti di Martina che è davvero potente. << Io ti farò vedere che possiamo essere di nuovo felici insieme te lo prometto, piano piano ricostruiremo tutto e mi dispiace di aver reagito così, io non volevo attaccarla è che mi sono ingelosita, io volevo tornare da te subito dopo averti lasciato ma non potevo, mi sono pentita subito di averti lasciato ed ora che sono riuscita a tornare da te ho avuto paura che lei potesse portarti via da me >>, Stephie inizia a piangere e io lentamente l’abbraccio, posso capire come si sente, credo che sia vero che lei mi ami, che non voleva lasciarmi, ma l’ha fatto solo per dare la soddisfazione ai suoi genitori. Lei si scansa un po’ dall’abbraccio e mi guarda con i suoi occhi di ghiaccio, per un momento mi sembra di ritornare a quei momenti felici e poi mi dà un piccolo e leggero bacio sulle labbra, << Ricominciamo da qui, piano piano saremo di nuovo io e te >>. Il bacio ricevuto mi ha dato delle sensazioni positive, come un ricordo bellissimo, sensazioni che mi mancavano, l’amore che provavo per lei, tutto l’amore che c’era tra noi, io di lei ero innamoratissimo ma non è stato niente in confronto all’esplosione che ho sentito dentro di me quando ho posato le labbra su quelle di Martina, ma forse anch’io lentamente potrò ricominciare ad amare Stephie come una volta, ora che so che Martina non vuole nulla da me, posso provare a ritrovare l’amore nei suoi confronti, facendolo crescere giorno per giorno, forse in qualche modo posso farcela, ma per ora non mi sento di dire che è tutto come prima, ora come racconto agl’altri che io e Stephie siamo ritornati insieme in un certo senso? Ho bisogno di tempo per ritornare con i piedi per terra, sono ancora sconvolto dal suo arrivo, dal litigio con Martina dalle sue parole, sono davvero ancora molto confuso e disorientato da tutto ciò. Stephie sembra un po’ sconvolta, credo che anche lei sia in una situazione abbastanza complicata e abbia le emozioni in subbuglio, il fatto di avermi trovato e che abbia capito che provo una certa attrazione per un'altra ragazza, ma Martina fa parte della mia vita e io non posso toglierla così e lei deve accettarlo  Ora devo solo trovare un equilibrio accettare che Martina mi veda solo come un amico e ricucire il rapporto con Stephie, anche se so che sarà dura e sarà anche più dura togliermi dalla testa la mia Tinita

P.S: Eccoci qua con il nuovo capitolo!! Qui vediamo anche la reazione di Jorge, di quello che prova. Ovviamente lui è confuso e ha preso questa decisione dopo la reazione di Martina, dopo quello che lei le ha detto lui vuole riprovare a ricostruire un rapporto con Stephie la persona che ha sempre amato anche se ammette che per lui Martina è veramente importante e che non sa se riuscirà a togliersela dalal testa. Mertina è sempre più convinta di lasciare Jorge a Stephie perchè lei dice di non potergli dare ciò che vuole questo perchè non sa ancora di essere innamorata di lui, lei non riesce a capire questi sentimenti strani perchè non li ha mai provati. Questi capitoli sono un pò di stallo, cioè che non succedono cose strane o che non ti aspetti ma che stabilizzano la situazione. Ora che Jorge è con Stephie e Martina deve cercare di andare avanti cosa succederà? Ricordatevi che ci sono ancora le lezioni e che loro devono scrivere una canzone quindi vedremo delle scene interessanti che porteranno i nostri personaggio a capire sempre di più di essere innamorati. Un saluto a tutti\e e grazie di cuore perchè seguite e commentate la mia storia davvero GRAZIE GRAZIE a mercoledì con il prossimo capitolo GRAZIE.
 

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Capitolo 34
*** Lezioni Difficili. ***


Lezioni Difficili.

E’ mattina, mi alzo dal letto un po’ svogliata, è da un po’ di giorni che sto lontana da Jorge e da Stephie, non so cosa stia succedendo, ma più passa il tempo più la sua presenza mi infastidisce. Ormai tra me e Jorge non c’è più niente di cui parlare, spero abbia capito che è libero di fare ciò che vuole senza pensare a me, perché io non voglio influenzare la sua vita e quindi mi tolgo dalla scena in un certo senso. Mi vesto lentamente, indosso una salopette di jeans e sotto mi metto una magliettina nera corta, mi faccio una coda alta e mi trucco un po’. Sarà una domenica noiosa, non so con chi passare il tempo perché tutti hanno da fare. Quando scendo a far colazione la situazione è un po’ tesa per quanto mi riguarda, non riesco più a essere la Martina di sempre in presenza di Stephie. Non mi sento a mio agio e ho sempre paura che lei intuisca i miei atteggiamenti in maniera sbagliata nei confronti di Jorge. << Ehi sorellina >> mi sorride Fran mentre sta mangiando una brioches alla marmellata, << Buongiorno Fran >> gli dico io sorridendo mentre mi siedo a tavola e inizio tranquillamente a fare colazione, e mentre sto per prendere l’ultima brioches anche Jorge l’afferra. Io lo guardo negl’occhi e non dico nulla e decido di mangiarmi le fette biscottate con la nutella, << Ehi, come mai non lo insulti? >> esclama Fran come stupito, << Perché dovrei? >> domando io senza mai togliere gl’occhi da quello che sto facendo, << Perché di solito voi due bisticciate e vi punzecchiate >> blatera lui e Stephie seduta in parte a Jorge fa un’espressione confusa, << Non è vero Fran, se vuole mangiare lui la brioches lasciagliela mangiare >> faccio spallucce io, << Ok va bene sorellina, ma stavo solo dicendo che di solito… va be lascia perdere >> blatera poi lui tornando a fare la sua colazione. Lodo mi guarda e fa spallucce come per dirmi di lasciar perdere Fran, << Dov’è papà? >> domando poi, non posso sempre starmene zitta in sua presenza, potrebbe insospettirsi e pensare che nascondo qualcosa, << E’ andato a fare un giro in barca con Clara >> borbotta lui << E poi dobbiamo organizzare un uscita tutti insieme per festeggiare il fatto che Jorge e Stephie sono tornati insieme >> esclama con un gran sorriso. Lui è molto felice per Jorge, quando si sono conosciuti lui sa quanto abbia sofferto e quanto lui ci tenga a Stephie, non posso fargliene una colpa e poi non sa nulla di quello che tra noi è successo. Mentre io rimango scioccata da quelle parole e con me anche Lodo, << Come siete tornati insieme? >> domanda Lodo stupita, << Si ci stiamo riprovando piano piano ricostruiremo tutto >> a parlare è Stephie che sorride felice e poi si avvicina a Jorge stringendogli un braccio e dandogli un bacio sulla guancia. Qualcosa in gola mi blocca la respirazione, ma cerco di sembrare più normale possibile, << Bene >> dico con un filo di voce << Sono contenta per voi >> borbotto e Jorge mi guarda, vorrei potergli dire di non farlo o che mi leggesse nel pensiero, ogni volta che i suoi occhi incontrano i miei, non so è come se qualcuno abbia in mano il mio cuore e lo stringesse. << Scusate ma ho delle cose da fare >> dico alzandomi da tavola, non potevo resistere più di così ho già fatto fin troppo per i miei gusti. Quando salgo in camera mia, prendo la chitarra e inizio a suonare la canzone che ho composto dopo essere andata a letto con Jorge, quando ero confusa e non capivo. Questa canzone descrive perfettamente come mi sentivo in quel momento, cosa sono arrivata a provare. << Bella melodia >>, mi volto di scatto e Fran è sulla soglia di camera mia, << Grazie >> dico sorridendo, << La farai sentire a Pablo o è una cosa tutta per te? >> domanda lui entrando in camera e mettendosi in parte a me, << Si credo che gliel’ha farò sentire >> borbotto, anche se è scritta per quel momento è una canzone che vale la pena far ascoltare. << Si può sapere che ti prende? Sei strana >>, << Ti sbagli Fran è tutto ok, sono solo un po’ tesa per lo studio e voglio impegnarmi al massimo, quindi cerco di stare il più concentrata possibile >> invento e lui mi guarda perplesso ma alla fine credo che ci stia credendo, << Sfogati un po’ sorellina, non puoi pensare solo alla musica >>, << Lo sai che è l’unica cosa che mi interessa >> faccio spallucce io sorridendo, << Lo so, ma non puoi chiuderti qui per tutta la vita a scrivere solo perché hai paura che se non ci riesci la mamma ti obblighi a tornare la >> dice lui mettendomi una mano sulla spalla, << Non ho paura che la mamma mi faccia tornare la, lo faccio per me. Perché la musica mi fa star bene >>, << Ok come vuoi ma cercati qualche altro svago e stai in mezzo alle persone, non chiuderti in te stessa, so che per te stare sola non è un problema ma a me piace vederti in mezzo agl’amici >>.
 
Il giorno seguente arriviamo tutti in accademia, anche oggi Stephie non aveva nulla da fare così ha deciso di passare il suo tempo allo studio, in macchina lei teneva la mano sul cambio delle marcie sopra a quella di Jorge, credo di aver osservato solo quello durante il tragitto. I ragazzi si salutano e io invece mi dirigo verso lo studio, voglio andare da Pablo e digli che ho una nuova canzone, so che a lui fa sempre piacere quando un suo studente si applica anche se non viene chiesto e poi è un motivo per concentrarmi su altro e non su loro due. << Tini >> sento la voce di Mechi chiamarmi, io mi volto e lei sta facendo una corsetta verso di me per raggiungermi, << Dove vai da sola? >> chiede con uno sguardo di rimprovero << Da Pablo devo dirgli una cosa >> le dico io riprendendo a camminare mentre lei mi segue, << Sei sicura che non ti sei fermata con noi anche perché è presente Stephie >>, << No Mechi, davvero devo andare da Pablo >> rispondo, ma nella mia testa penso che era un buon motivo per non stare lì con loro, cioè con Stephie e Jorge che sono di nuovo insieme e innamorati. << Ci hanno appena detto che sono tornati insieme, anzi Stephie c’è l’ha appena detto, come se aspettasse solo di farlo sapere a tutti, Jorge non ha detto niente, si sembrava felice ma non poi così tanto, credo… >>, << Basta Mechi, io vivo con loro queste cose le so già >> borbotto << E mi basta questo non voglio parlare di loro anche qui >>, << Ok Scusami, non ci avevo pensato, so che per te è una situazione imbarazzante >>, io sorrido e la abbraccio << Si ma ho voi e questo mi tranquillizza >> le dico e lei si emoziona. Cerco Pablo nell’edificio e lo trovo in un corridoio a parlare con Angie, << Pablo >> lo chiamo io per attirare la sua attenzione, << Ciao Martina >> mi saluta lui quando si volta, << Volevo dirle che ho una canzone pronta >>, << Davvero? >> mi domanda lui stupito << Stai lavorando sodo mi piace, davvero Martina complimenti se un ottima studentessa e artista >> mi sorride lui, << Poi ne parleremo ancora, scusami ma devo risolvere un problema di computer, qui tutti stanno impazzendo perché sono andati in tilt >> mi guarda lui e io annuisco. Tutti stanno entrando allo studio e io li raggiungo, << Dov’eri? >> mi chiede Lodo, << Sono andata un attimo da Pablo >> le dico io e vedo Jorge tendere l’orecchio per ascoltare, un po’ mi innervosisce questa cosa perché ormai lui sta con Stephie e non può continuare così, deve lasciarmi in pace per il suo bene e per il mio. << Mia cara Tini >> mi si avvicina a me Diego mettendomi un braccio intorno alle spalle << Mi servirebbe un favore >> continua lui, << Cosa Diego? >> gli domando io, << Fai cambio con me all’ora di Beto perché i ragazzi domani vogliono provare, posso fare io lezione con lui oggi e tu la fai domani? >> dice guardandomi con occhi supplicanti, << Si Diego va bene >> sorrido io, << Sei la numero uno >> esclama scompigliandomi i capelli e io gli faccio una linguaccia. Poi nella testa mi viene in mente che Jorge ha proprio quell’ora libera, per fortuna anche Cande. Appena arriva quel momento mi incontro con Cande al Bar e con lei ci sono anche Jorge e Stephie, << Grazie a dio hai fatto cambio con Diego perché siccome non c’è Lodo in quest’ora lui mi fa impazzire, continua a farmi scherzi >> mi dice la rossa << Oggi un po’ di pace >> sorride lei, però io sono talmente tesa che sembro una statua di cera. Quando usciamo e ci mettiamo fuori la situazione non migliora, << Sai Stephie che Martina quando è arrivata qua è riuscita ad arrivare ai livelli di Jorge, prima lui era quello più bravo ma ora con Martina se la battono >> parla Cande e Stephie le sorride << Per me lui è comunque il migliore >> dice lei facendogli gl’occhi dolci e Jorge le fa un piccolo sorriso, << Si ma Tini è davvero brava e mi dà del filo da torcere >> gli risponde lui e io abbasso lo sguardo, << Tu sei troppo gentile tesoro, lo sanno tutti che nessuno può battere Jorge Blanco >>, << Già >> dico io per dargli ragione, non so che fare e non volevo che lui dicesse queste cose davanti a lei, non voglio alimentare i dubbi di Stephie, << Si Martina ma tu sei davvero brava, stupenda dire >> borbotta la rossa, guardo Jorge e lui ha uno sguardo un po’ strano come se volesse dirmi che Cande ha pienamente ragione, << Cande ti va di accompagnarmi al Bar >> le domando, voglio andarmene via da questa situazione, << Si certo, così voi potete stare un po’ soli >> dice infine a Jorge e Stephie e quest’ultima la guarda come se fosse contenta del fatto che ce ne andassimo. Ci incamminiamo verso il bar dello studio e quando ci siamo allontanate un po’ Cande si volta verso di me, << A me lei non piace >> esclama, mi viene quasi da ridere per la faccia che ha fatto nel dirlo, da una parte sono sollevata dal fatto che le mie amiche non vedano di buon occhio Stephie, questa come mi rende un po’ più tranquilla, mi fa sentire meglio.
 
Inizia la lezione con Pablo, lui entra in classe con un bel sorriso e ci guarda tutti, << Buongiorno ragazzi >> dice guardandoci uno a uno << Allora oggi partiamo alla grande perché abbiamo due nuove canzoni da sentire e sapete quanto mi piacciono queste cose >> dice in un modo quasi esaltato, mentre mi guardo intorno vedo Lara guardare me e anche Jorge e Stephie che in questo momento sono seduti vicini. Poi Pablo ricomincia a parlare e io presto attenzione a lui, << Allora prima ascoltiamo la canzone di Martina >>, io guardo Pablo confusa, lui mi sorride << Non posso aspettare per ascoltarti perché so già che avrò grandi soddisfazioni >> afferma lui, ma dentro di me voglio morire. Non voglio cantare davanti a Stephie una canzone che ho scritto pensando a quello che è successo tra me e il suo ragazzo, non era questo il mio piano, non pensavo che me la facesse cantare proprio oggi, di solito ci vogliono una o due settimane prima che ci faccia esibire dopo averglielo detto e ovviamente Stephie non ci sarebbe stata, sembra che il destino mi stia giocando brutti scherzi, già mi trovo in una situazione strana e questo lo renderebbe ancora più strana. Lentamente mi avvio verso il palco, prendo una chitarra e mi siedo sullo sgabello. Inizio a fare respiri profondi per concentrarmi e calmarmi, forse Stephie non si accorgerà di nulla, è una canzone spero che non stia lì a pensarci troppo. Inizio a suonare la chitarra e Alba spalanca gl’occhi come stupita, vedo Jorge ascoltare attentamente, si vede che a tutti piace la mia melodia, poi piano inizio a cantare. << No sé si hago bien, no sé si hago mal, no sé si decirlo, no se si callar. Que es eso que siento tan dentro de mi, hoy me pregunto si amar es asi. Mientras algo me hablò de ti, mientras algo crecia en mi, encontrè las respuestas a mi soledad. Ahora sé que vivir es sonar >>, Alba ascolta attentamente le parole e poi guarda Facu con occhi sognati e anche lui poi si mette a guardarla, Fran sembra colpito ma si vede che non ha capito che la canzone è stata scritta per qualcuno, mentre Jorge probabilmente sì. << Ahora se que la tierra es el cielo, Te quiero, te quiero, que en tus brazos ya no tengo miedo. Te quiero, te quiero, que me extranas con tu ojos te creo, te creo >>, Mechi mi guarda in modo dolce mentre sta abbracciata a Fran, Cande ondeggia lentamente, credo che questa canzone rappresenti molto le ragazze, si rispecchiano in queste parole e poi c’è lei, Stephie che guarda me e Jorge in alternanza. << Y cuando te acercas no se como actuar, parezco una nina me pongo a temblar, no se que me pasa, no se si es normal, si a todas las chicas les pasa algo igual. Mientras algo, me hablò de ti, mientras algo crecia en mi, encontrè las respuesta a mi soledas, haora se que vivir es sonar >>, quando ricomincia il ritornello tutti ondeggiano e sorridono, Pablo mi guarda soddisfatto e quando lo guardo mi fa l’occhiolino, << Que me extranas, que me llamas, te creo, te creo. Te quiero, te quiero ahora se que la tierra es el cielo, te quiero te quiero en tus brazos ya no tengo miedo, Que me extranas con tus ojos, te creo, te creo. Que me extranas, que me llamas, te creo, te creo. No se si hago bien, no se si hago male. No sé si decirlo, no sé si callar >>. Nell’aula scoppia un applauso, io appoggio la chitarra in terra e mi alzo dallo sgabello, mio fratello mi indica e alza le braccia al cielo, Jorge applaude mentre mi fissa senza mai staccare gl’occhi da me mentre Stephie applaudisce ma in modo svogliato. << Complimenti >> sento dire da Pablo con la voce alta per farsi sentire e poi fa smettere agl’altri di applaudire, << Wow Martina, lo sai già cosa penso di te ma ogni volta mi stupisci sempre più, sei davvero brava non c’è altro da aggiungere >> dice sorridendomi, << Grazie >> rispondo io contenta ma anche un po’ in imbarazzo, << Grazie a te Martina >> ribatte l’insegnate. Quando ritorno in mezzo a tutti Alba mi abbraccia, << Era meravigliosa, l’ho amata dall’inizio alla fine poi suonavi quella chitarra con tanta leggerezza, wow >> esclama e io stringo ancora più forte il suo abbraccio, << Ehi sorellina cosa ti ha ispirato questa canzone? >> domanda mentre mi stritola, << Beh, le ragazze in generale, di quello che sentono e provano per voi >> rispondo, << Si effettivamente è un po’ per ragazze ma tu ci sai fare alla grande, ormai Blanco sei fottuto >> ride mio fratello girandosi verso di lui, << Già lo credo anche io >> gli risponde << Brava >> continua poi rivolgendosi a me, << Graz… >>, << Si sei stata molto brava, sei sicura che non te l’abbia ispirata un ragazzo questa canzone? >> parla all’improvviso Stephie e io la guardo senza sapere cosa dire, << No >> poi esclamo << Nessun ragazzo >>, << Tini non è una molto da ragazzi >> esclama Mechi << Sicuramente non l’ha scritta pensando ad un ragazzo >> continua guardando poi Jorge negl’occhi, << Beh in ogni caso sei straordinaria >> mi dice Lodo guardandomi entusiasta << Davvero io sono senza parole >> borbotta e mi stringe una mano nella sua.

Finalmente hanno smesso di farmi domande e la lezione ricomincia, prima di far cantare l’altra canzone nuova Pablo fa cantare altri ragazzi, Cande sale sul palco e si scatena mentre tutti noi la guardiamo muovendoci a ritmo di musica, << Cande hai un energia pazzesca >> le dice Pablo e poi chiama Lara sul palco a cantare. Non sto li molto ad ascoltarla, mi guardo in giro e vedo Alba che chiacchiera amabilmente con Facu, sono talmente presi l’uno dall’altro che credo non sentano nemmeno la musica, come se fossero solo loro due in tutto il mondo. Sono così carini che potresti farci un quadro perché rappresentano l’amore in tutto e per tutto. << Si decideranno mai di tornare insieme quei due? >> mi dice Lodo e io distolgo l’attenzione da quei due, << Boh chi lo sa >> faccio spallucce << Ma le cose sembrano andare bene, hanno solo bisogno di tempo >> le dico guardandola, << O se no, possiamo organizzargli una cenetta romantica a sorpresa >> fa un sorrisetto furbo lei e io scuoto il capo, << No Lodo, lasciali fare, il tempo aggiusterà le cose e poi ti ho detto basta, non creiamo più piani me l’avevi promesso >> ridacchio io, << Si ok >> si arrende lei << Però io voglio vederli insieme >> dice un po’ imbronciata, << Staranno insieme ma lo devono fare loro, lasciamoli fare >>. Lei ritorna a concentrarsi sull’esibizione e io ritorno a guardarmi in giro, Machi ha una faccia stranita evidentemente non gli piace come Lara sta cantando, Fran è preso a parlare con Ruggero e Cande, non so di cosa stiano parlando perché Cande sta ridendo e Ruggero sembra serio, poi ho una sensazione stranissima e quando mi volto di scatto ho gl’occhi di Jorge puntati addosso, Stephie è davanti appoggiata a lui e quindi non può vedere che Jorge sta guardando me, sembra concentrata ad ascoltare la canzone ma magari fa solo finta e sta notando tutto quello che in realtà le succede intorno. Deglutisco e cerco di far finta di niente. Credo che lui abbia capito che quella canzone è stata scritta dopo quel momento passato insieme, mi osserva in un modo così profondo che mi fa mancare l’aria per fortuna Lara finisce di cantare e Pablo richiama la nostra attenzione, appena i suoi occhi si spostano da me è come se mi si togliesse un peso dalle spalle. << Bene ora passiamo a l’altra nuova canzone >> esclama Pablo, mi guardo in giro per vedere di chi potrebbe essere, << Jorge per favore puoi cantarci la canzone che ti ho chiesto di scrivere, mi hai detto che l’hai finita >>, Jorge sembra sorpreso quanto lo ero io quando Pablo ha chiesto a me di cantare, evidentemente non se lo aspettava nemmeno lui, << Ah si >> risponde in un modo un po’ imbranato. Sembra teso, anche più di quanto lo ero io, non sapevo che Pablo gli avesse chiesto di scrivere una canzone, << Finalmente la sentiamo >> esclama Fran, << Tu lo sapevi? >> chiedo in modo tranquillo e normale per non destare sospetti, << Si sapevo che Jorge doveva scrivere una canzone gliel’ha chiesto Pablo >>, non so perché ma Jorge sembra davvero in ansia non l’ho mai visto così prima di cantare una canzone e non riesco a capire cosa gli prenda. Sale sul palco e prende anche lui la chitarra però a differenza mia lui sta in piedi, << Oggi Pablo ha deciso di far cantare i talenti >> esclama Alba sorridendo guardando Jorge sul palco e poi me. Stephie si avvicina a noi per non restare sola in un angolo e una sensazione di fastidio mi invade e poi Jorge inizia a suonare e cantare, in quel momento capisco perché era in ansia. << Es pro momentos que parezco invisible, y solo yo entiendo lo que hiciste, mirame bien, dime quien es el mejor. Cerca de ti, irresistible, una actuacion poco creible, mirame bien dime quien es el mejor >> sento di nuovo degl’occhi su di me ma questa volta sono di Stephie, mi trafiggono l’anima e io ascolto Jorge restando senza parole. << Hablemos de una vez, yo te veo pero tu no ves, en esta historia todo està al reves, no importa esta vez voy por ti, voy. Hablemos de una vez, siempre cerca tuyo estarè, aunque no me vaas mirame, no importa esta vez, voy po ti, voy por ti >>. Vorrei sotterrarmi, vorrei non essere qua ad assistere, alcune volte incrocia i miei occhi mentre canta e so già il perché, << Sé que hay momentos que parace posible, una mirata un gesto irresistible, mirame bien, dime quien es el mejor. No ta de cuenta, no son compatibles, quita la venda que tus ojos inhiben, mirame bien, dime quien es el mejor.  Hablemos de una vez, yo te veo pero tu no ves, en esta historia todo està al reves, no importa esta vez voy por ti, voy. Hablemos de una vez, siempre cerca tuyo estarè, aunque no me vaas mirame, no importa esta vez, voy po ti, voy por ti, voy por ti >>. Applaudo in modo normale, non voglio destare sospetti, << Wow >> esclama Alba che è in parte a me, Mechi mi sta guardando e mi fa capire che anche lei ha capito per chi è stata scritta questa canzone, è stata una lezione davvero piena di strane situazioni, perché Pablo proprio oggi ha fatto cantare noi due? Sembra davvero fatto apposta? Jorge mi passa in parte e incrocia il mio sguardo e poi Stephie lo abbraccia.

P.s.: Ciao a tutti eccovi il nuovo capitolo e spero che vi piaccia, ora la storia sta andando un pò a rilento ma fra pochi capitoli succederenno un sacco di cose che sconvolegeranno la storia e anche voi :P In questi capitoli ssto cercando di farvi capire come Martina affronta tutto ciò e per lei non è facile sapendo come è fatta e cosa pensa. Ancora non si rende conto che tutto quel fastidio che prova è perchè molto probabilmente prova qualcosa per Jorge ma lei non lo sa, non ha mai provato queste cose e non sa associarle ad un sentimento, però diciamo che con le canzoni si sa esprimere bene, è riuscita un pò a capire come si sentiva quando si è lasciata andare con Jorge e quello gli ha fatto capire che per lei è importante anche se non quanto in realtà è ma vedrete che arriverà il momento in cui inizia a capirlo. Ora cosa succederà? Ricordatevi che abbiamo ancora Alba e Facu da sistemare e quel momento piano piano si avvicina sempre di più. Grazie ancora a tutti\e voi che leggete e commentate, grazie perchè seguite la storia e mi fa molto piacere che tante di voi mi dicono che non vedono l'ora di leggere il prossimo capitolo. A venerdì, o forse a domani chissà magari se riesco vi faccio una sorpresa :P un abbraccio a tutti.
 

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Capitolo 35
*** Progetti. ***


Progetti.
 
Sono stesa sul letto di camera mia, nella mia testa ho ancora le parole della canzone di Jorge. Perché sono in questa situazione? E Stephie avrà capito che quella canzone è stata scritta per me e la mia per lui? Sono stanca di pensare, sono stanca di dover tener a bada questa situazione, vorrei che tutto fosse normale e che niente mi metta ansia, è come se non potessi più vivere la mia vita, o almeno come se non potessi più viverla come voglio. Anche se ormai siamo lontani c’è sempre qualcosa che ci unisce, in qualche modo strano. Vorrei poter cambiare tutto, vorrei poter lasciar perdere ma qualcosa dentro di me non vuole, una parte di me vorrebbe il Jorge di prima, ma perché? Perché mi risulta difficile immaginare la mia vita senza Jorge? Lo voglio vicino, rivoglio il mio amico, perché i suoi modi di fare con me che mi hanno resa in qualche modo più umana, il suo modo di trattarmi, di prendermi in giro in qualche modo mi facevano stare bene. Mi siedo alla scrivania e cerco di trovare delle parole per il duetto che dobbiamo scrivere, scrivo di getto, scrivo quello che penso, scrivo delle parole che arrivano dal profondo della mia anima. In qualche modo vorrei fargli capire come mi sento, anche se non ho molte idee perché mi rende difficile pensare a cosa scrivere su di noi se lei è in mezzo e questo mi blocca. Dopo aver scritto un pezzo del testo, frasi sparse qua e là senza senso ma che rappresentano ciò che provo e ciò che sento mi rigetto sul letto perché tutto questo mi intristisce. Diventa sempre tutto più difficile ma gl’altri e nemmeno Jorge non devono vedere che sono in difficoltà, non devono capirlo. Il telefono mi suona e rispondo, << Ciao Tini >> la voce di Mechi mi rimbomba nell’orecchio, << Ciao Mechi >> la saluto io ma dal mio tono credo che lei capisca, che in questo momento non sono dell’umore adatto, << Come ti senti?  >>, << Come dovrei sentirmi? >> le domando io perché non so cosa rispondergli, << Io mi sentirei arrabbiata, confusa, un po’ delusa e forse anche triste >>, io spalanco gl’occhi per la sua risposta << Dai Tini devi provare qualcosa, cioè lui ha scritto una canzone PER TE >> scandisce bene le ultime parole << Non doveva, se sta con lei non doveva farlo >> dice poi con un tono quasi triste ma anche dolce, << Lo so, ma in questo momento non riesco a sentire niente sono solo confusa e basta, cioè non so più come comportarmi capisci? >>, << Si capisco ma dovresti parlarne con lui >> dice lei convinta << io almeno ci parlerei per capire >>, << Non posso Mechi, cosa mai può dirmi, qualsiasi cosa mi dica lui sta con lei e in ogni caso queste cose dovrebbe evitarle >>, << Si hai ragione, ma in qualche modo tu sei nei suoi pensieri e non è una cosa da poco >> borbotta lei, << Deve dimenticarmi, perché qualsiasi cosa lui pensi non può avere da me ciò che vuole, io non posso dargli quello che vuole ma Stephie si! Quindi deve smetterla di fare queste cose se non vuole perderla, perché se continua così lei si accorgerà di qualcosa e manderà tutto all’aria per me che non posso ricambiarlo >>, << Dio se sei complicata >> esclama lei << Tu hai ragione Tini, se tu non puoi dargli ciò che vuole dovrebbe andare avanti ma dovreste comunque parlarne, metti in chiaro che non può dedicarti canzoni quando ha una ragazza. So che Jorge tiene a Stephie e che la ama in qualche modo ma credo che tu per lui sia una cosa totalmente diversa, non so come spiegartelo ma credo che per lui tu sia molto importante >>, << Anche per me lui è importante in un certo senso, certo non come vorrebbe lui ma lo voglio nella mia vita, non voglio che si allontani completamente da me solo perché c’è Stephie ma se continuiamo così saremmo obbligati a stare lontani >> le dico io con la voce un po’ tremante, << Oh Martina non sai quanto vorrei poterti aiutare ma non posso fare altro, ti starò vicino e in qualche modo faremo capire a Jorge che non si può continuare così >>. Grazie a dio che c’è Mechi che sa tutto, penso nella mia testa, perché davvero con qualcuno devo parlarne e ho bisogno anche di sentire dei pareri diversi dal mio modo di pensare, ho bisogno di qualcuno che mi dica cosa sarebbe meglio fare e che mi stia vicino, vorrei poterlo dire anche a Lodo ma ho paura, paura che si arrabbi con me. Qualcuno entra in camera mia, mi volto di scatto per vedere chi è, Jorge entra e mi guarda senza dire una parola, rimango impietrita nel vederlo, cosa vuole? Perché è qua? Ho un tuffo al cuore che inizia ad aumentare i suoi battiti, il respiro diminuisce, << Scusa Mechi ti richiamo >> le dico io e riaggancio. Guardo Jorge negl’occhi, << Cosa vuoi? Perché sei qua? >> gli chiedo.
 
Lui mi sta fissando, lentamente si avvicina a me e si siede sul letto ma sembra non trovare le parole per rispondere alla mia domanda, noto che è nervoso come se nemmeno lui sapesse perché è qua. << Jorge >> pronuncio il suo nome e lui si volta a guardarmi << Non puoi stare qua >> gli dico ma lui non batte ciglio, come se non gli interessasse. << Quella canzone l’hai scritta per me vero? >> mi domanda lui, << Non mi sembra il caso di parlare di queste cose >> dico io alzandomi in piedi mettendomi difronte a lui a braccia incrociate << Jorge per favore vai via, esci dalla mia stanza >>, << No >>  ribatte lui << Dimmi se quella canzone l’hai scritta pensando a me >>, << No Jorge >> mento io, << Menti >> dice fissandomi negl’occhi e in quel momento tutte le mie convinzioni crollano, vorrei poter abbracciarlo e sedermi accanto a lui e punzecchiarlo come sempre, mi mancano i suoi sguardi maliziosi e mi manca il suo prendermi in giro. << Jorge, per favore >>, << Perché mi menti? >> domanda lui innervosito, si alza e si mette difronte a me e mi afferra le spalle, sento tutto il suo nervosismo passare nel mio corpo, sembra uno che sta per impazzire. << Cosa cambierebbe se ti dicessi di sì? Ah? Non cambierebbe nulla comunque, forse ho scritto quella canzone pensando a come mi sentivo ma non è più così, tu fai parte della mia vita e non voglio perderti ma Jorge diciamocelo seriamente questa cosa non andrà a finire bene se continuiamo così. Io voglio che tu sia felice e io non posso darti la felicità che tu vuoi, hai di nuovo Stephie, hai la tua favola d’amore perché non ti concentri su quella? >>, << E’ davvero quello che vuoi? >> mi chiede lui con uno sguardo affranto, << Si Jorge voglio che tu continui la tua vita, dovresti essere felice del fatto che lei è qui! >>, i toni si scaldano, << Ma io ho bisogno di sapere come stai tu >>, << Sto bene Jorge ma dovevi evitare quella canzone, non puoi fare così, non puoi Jorge perché così rovini tutto >>. Lui mi guarda come se non sapesse più che dire, continua a guardarmi dritto negl’occhi e vorrei tanto poter entrare nella sua testa per capire i suoi pensieri, perché non riesce a capire che così non va bene? Che questi atteggiamenti non ci porteranno da nessuna parte? Non mi sembra che lui sia felice, anzi mentre mi guarda vedo come malinconia nei suoi occhi e senza dire una parola se ne va, esce dalla mia stanza sbattendo la porta, perché non riesce a capire che la situazione non è una delle migliori? Non riesco a capirlo, non capisco cosa voglia da me, deve andare avanti con la sua vita e io con la mia, non voglio che Stephie mi odi, non voglio averla contro solo perché lui tiene a me, deve concentrarsi su di lei, anche se a me fa male dentro, anche se qualcosa dentro di me mi distrugge lui deve dimenticarsi di quello che ha provato per me. Cerco di essere forte, cerco di non mostrare che in realtà questa situazione mi pesa, non so cosa in realtà mi prenda, ma quando li vedo mano nella mano o lei che gli sta appiccicata è come se qualcosa mi crollasse addosso, è come se qualcuno mi desse un pugno dritto nello stomaco, ho sempre la stessa sensazione e non capisco perché devo sentirmi così ogni volta, ogni benedetta volta. Vorrei che qualcuno mi dicesse cosa mi sta succedendo. << Tesoro! >> mio padre bussa alla porta, << Vieni >> gli dico io e lui entra, << E’ arrivato questo per te >> dice entrando con un pacco in mano, << Per me? >> dico guardandolo confusa, << Si arriva da tua mamma >> dice e quando mi passa il pacco sopra c’è scritto proprio che arriva dal Messico. Lui mi sorride e poi lentamente esce dalla mia stanza. Mi siedo sul letto e guardo per un po’ il pacco, mi domando cosa sia e con un po’ di timore lo apro. Dentro ci trovo un bellissimo vestito fatto da lei, credo che lei volesse farmelo avere perché sa che mi sarebbe piaciuto e difatti è proprio così. Decido ci chiamarla, << Mamma >> dico con una voce felice e tranquilla << Mi è arrivato il vestito, è splendido! Grazie >>, << Sapevo che ti sarebbe piaciuto, poi l’ho fatto pensando a te >>, << Si è davvero bello >> borbotto, << Li è tutto ok tesoro? >> mi chiede, << Si abbastanza >> rispondo io e la voce mi tradisce, << C’è qualcosa che non va? >>, << No davvero è tutto ok! >> dico convincente ma lei sembra non crederci, << Martina che succede? >> chiede in modo schietto, << Non ti preoccupare mamma, è tutto ok davvero, non devi preoccuparti >>, << Non ci credo tanto Martina >>, << Mamma ti prego >> dico io innervosendomi, << Ok, se non vuoi parlarne ok, ma per favore per qualsiasi cosa parlane con qualcuno, guai a te se fai qualcosa di stupido >> dice rimproverandomi, << Io non faccio niente di stupido, non è da me >> dico quasi arrabbiata, << Lo so ma stai cambiando, stai diventando la ragazza che dovresti essere >> afferma lei e io non riesco più a dire nemmeno una parola, come può accorgersi che qualcosa in me sta cambiando se mi sente solo al telefono? Come è possibile che tutti mi dicano che non sono la stessa Martina di prima?
 
Mi sveglio di soprassalto, ho fatto un sogno stranissimo, mi trovavo in un mondo strano dove tutti vivevano senza sentimenti, senza provare nulla, era un mondo così spento, tutto grigio e io volevo scappare da lì ma non potevo perché io facevo parte di loro, facevo parte delle persone vuote, senza cuore. “Non puoi andartene “mi ripetevano quelle strane persone con gl’occhi spenti, senza vita. Una recinzione divideva il mio mondo da un altro, dall’altra parte tutto era colorato, tutti ridevano e si amavano e io stavo lì a guardare cosa c’era dall’altra parte desiderando di poterci andare anche io, in qualche modo desideravo essere di là con loro dove erano presenti anche tutti i miei amici che però non notavano la mia presenza, non notavano che dall’altra parte io li guardavo, li osservavo mentre felici ridevano. Mi alzo dal letto e inizio a prepararmi, ho proprio voglia di andare allo studio per svagarmi un po’, per concentrarmi su altro. Lodo entra in camera mia come un treno, << Non la sopporto più >> esclama, << Chi? >> domando io anche se so già la risposta, << Stephie >> borbotta sgranando gl’occhi, << Perché cosa ti ha fatto? >> le chiedo mentre mi sto vestendo, << Cosa mi fa? Mi fa incazzare, prima cosa fa sempre la gatta morta con Jorge, “ Jorge tu sei il migliore del mondo “, “ Jorge lo sai che per me sei il bravo di tutti “ >> a me viene da ridere perché lei fa una voce alquanto strana, << Giuro la odio, fa così solo per attirare la sua attenzione in realtà non lo pensa davvero si vede che lo fa apposta >>, << Lodo Calmati >> dico io guardandola, << Poi è sempre in mezzo, ma fatti un po’ i fatti tuoi, domanda milioni di cose di cui a lei non dovrebbe importare nulla, che ti frega di com’è il mio rapporto con Diego, neanche mi conosci >>, << Ok Calmati >> ripeto io, lei sembra un toro impazzito e credo di vedere del fumo uscire dalle sue orecchie, << No Tini, come faccio mi fa innervosire, lei è quel tipo di ragazza che odio, mi sembra subdola ed è come se fosse tutto programmato, il suo ritorno improvviso… perché adesso? Perché non prima se in realtà voleva stare con lui, sarebbe tornata prima! >>. Sembra furiosa, non riesco a capire perché ma a lei Stephie non piace proprio per niente, infondo nemmeno a me, ma da me sta lontana in un certo senso, non cerca mai di parlarmi, sembra non gradire la mia presenza in qualche modo. << Su dai, scendiamo e poi andiamo allo studio non pensare troppo a lei, non darci peso >> le dico io, << Si ma io voglio bene a Jorge e lui si sta facendo manipolare da lei >>, << Non mi va di parlarne >> gli dico, non ho proprio voglia di parlare di Jorge, di pensare troppo a lui e a quello che sta succedendo << E’ grande abbastanza per decidere cosa fare >> faccio spallucce e ci dirigiamo al piano di sotto per fare colazione. Noto anche io un comportamento strano in Stephie, sta sempre appiccicata a Jorge come se dovesse dimostrare agl’altri che sia amano alla follia, per fortuna oggi non verrà alle lezioni quindi posso stare tranquilla. In accademia noi ragazze siamo sole perché i ragazzi sono a provare, siamo sedute ad un tavolo del bar e Lodo sta raccontando di quanto Stephie faccia la mogliettina perfetta che non è, << Si è troppo finta non trovate? >> esclama Cande che di solito lei non è una che giudica troppo le persone, << Boh non riesco a capirla sinceramente >> borbotta Alba << E’ veramente una ragazza strana, arriva qua ed è come se non si fosse mai lasciata con Jorge, cioè l’ha lasciato ora torna e fa la fidanzatina premurosa, per quello che noi sappiamo quando stavano insieme lei non era tanto premurosa nei confronti di Jorge, non voleva che suonasse o cantasse ora è la sua fan numero uno >>, << Si c’è qualcosa sotto, ve l’ho detto fin da subito, c’è qualcosa che mi puzza >> dice Lodo. Io cerco di non ascoltare il discorso e Mechi è vicino a me, non dice una parola su Stephie anche se so che anche lei pensa che sia strana, poi noto Lara seduta al tavolo in parte a noi, non mi sono resa conto che era lì, quando è arrivata? Sembra tendere l’orecchio verso di noi come se volesse ascoltare, ancora una volta, sempre la stessa identica storia, ma cosa vorrà mai da me? Cosa avrà sempre da ascoltare i nostri discorsi? Sto per dirgli qualcosa quando Ruggero fa capolino nel bar e viene verso di noi, << Ragazze Pablo ci vuole tutti nella sua aula >> dice lui e noi ci guardiamo stranite, cosa vorrà mai? E’ strano che Pablo ci convochi nella sua aula se non abbiamo lezione con lui. Tutte ci alziamo, e mentre ci allontaniamo mi volto a guardare Lara che ora sta mangiando un panino facendo finta di niente, non riesco proprio a capire cosa voglia e perché si comporta così, perché sembra sempre che ci spii? Che ci guardi? Cosa vuole da noi? Cosa vuole da me?

Quando arriviamo nell’aula di Pablo lui ci guarda sorridente, siamo solo noi dieci, il resto della classe non c’è e inizio ad incuriosirmi, Pablo sembra felice ed emozionato. Noi ci guardiamo un po’ confusi per questa convocazione, non riusciamo a capirne il motivo, ma Pablo ancora non parla continua a guardarci con un grandissimo sorriso a trentadue denti. << Allora? >> esclama Facu che sembra il più nervoso di tutti, << Ragazzi ho una grandiosa notizia per voi >> parla ad un certo punto Pablo, << Sta per iniziare la creazione di un video composto da canzoni, questi video serviranno a pubblicizzare lo studio in tutto il mondo, sapete noi siamo un scuola artistica molto conosciuta e classificata una delle migliori e quest’anno ci è stato chiesto di realizzare questo video per far conoscere lo studio, in modo che la gente che lo guarda possa capire come si lavora qua e cosa facciamo, e ho scelto voi dieci per farlo >>, per un momento noi ci guardiamo tutti senza dire una parola, << Wow >> esclama Alba che inizia a saltellare << Sono felice >> urla Cande che afferra le mani di Ruggero e inizia a farlo girare, un po’ tutti stiamo impazzendo, si è creato il caos assoluto, Diego fa roteare Lodo in aria, Facu e Jorge si battono il cinque e poi Facu gli salta in spalle, Fran urla abbracciando me e Mechi, un caos generale, ognuno di noi non capisce più nulla, siamo così entusiasti e felici in un modo che nessuno può capire. << Calmatevi, so che è straordinario ma c’è da lavorare seriamente, ci servono dodici canzoni ora vi dirò come verranno organizzate, come procederemo con il lavoro e come si dovrà lavorare >>, fa un breve pausa mentre scruta un foglio che ha in mano e poi ricomincia a parlare << Allora inizio con il dirvi chi canterà le canzoni, prima di tutto ci saranno due canzoni di gruppo, cioè dovrete lavorare tutti insieme e queste due canzoni le progetteremo qui allo studio insieme, scriveremo i testi, le melodie, e faremo le coreografie, ogni insegnante parteciperà al progetto quindi dobbiamo impegnarci tutti per ricevere grandi risultati >> noi urliamo ancora di gioia perché ormai stiamo perdendo il controllo della nostra felicità, sapere che tutto il mondo potrà vederci mentre ci esibiamo è una cosa fantastica almeno per me. << Ora passiamo alle altre canzoni individuali e non, prima di tutto dovrete tenerle segrete al resto dei vostri compagni, nessuno dovrà sapere cosa state scrivendo e cosa state cantando, finché i video non verranno registrati non sentirete le canzoni degl’altri, ognuno di voi lavorerà con ogni insegnate quindi gl’orari saranno diversi perché dobbiamo organizzarci, nel percorso si deciderà come è meglio registrare il video, ci sarà chi balla, chi canta solo, chi suona uno strumento, però questo si decide in base alla canzone che comporrete. Ora veniamo alle canzoni, in primo voglio una canzone della Band >> i ragazzi si danno il cinque contenti, << Poi una delle ragazze ovviamente >> e noi ci guardiamo abbracciandoci felici per poter far una canzone insieme che sarà vista da tutti, << Poi, una canzone da Jorge, una da Martina, una da Diego, una da Ruggero e una da Lodo, voi dovrete fare canzoni da solisti >>, ognuno di noi si guarda, noi siamo i solisti e quindi dobbiamo fare una canzone per il video da soli, e questo preoccupa un po’ Lodo anche se è molto contenta del fatto che Pablo gli abbia dato questa opportunità. << Poi voglio una canzone di Cande e Alba e voglio che la base la faccia Facu, ne voglio una da Mechi e Fran e per finire un altro duetto, Jorge e Tini che registreranno Podemos, perché quella canzone deve essere per forza nel video >> io incrocio lo sguardo di Jorge, da una parte ne sono contenta perché se Pablo voleva una canzone nuova sarebbe stato un casino, già non riusciamo a scrivere quella che abbiamo iniziato, ma dall’altra pensare di registrare un video per quella canzone mi preoccupa un po’. Mechi è su di giri deve comporre con Fran, e non parliamo di Cande e Alba che saltellano insieme a Facu. << Ragazzi >> ci richiama Pablo perché abbiamo ricominciato a far casino, << Allora dovrete lavorare sodo su queste canzoni, insieme faremo le due canzoni di gruppo, ma le altre dovete farle voi, poi ovviamente avrete le ore con Gregorio per le coreografie, Angie vi aiuterà nel canto, Beto con gli strumenti e poi insieme a me aggiusteremo le canzoni e vedremo come fare questi video, mi raccomando non dovete ascoltare le canzoni degl’altri solo quelle che fate, voglio che voi capiate quanto siete unici, sono fiero di voi e sono sicuro che siate perfetti per questo compito, ne sono sicuro >>. Non parlavamo d’altro, per tutta la giornata abbiamo parlato solo di quanto siamo entusiasti di tutto ciò, a casa papà e Clara sono al settimo cielo e anche loro si fanno trascinare dall’entusiasmo, l’unica che non sembrava poi così contenta è Stephie perché sa che Jorge deve registrare quel duetto con me. Infondo anche io ho paura, perché non so cosa Pablo ci chiederà di fare, non so come ci faranno girare il video ma sicuramente non sarà niente di semplice per me.

P.S: Ecco qua il trentacinquesimo capitolo. Voglio ringraziare tutti quelli che seguono la storia e scusatemi se non approfondisco il capitolo ma sono di fretta e non ho molto tempo, ma volevo comunque pubblicare un capitolo. Ho quasi finito di scrivere la storia, ho ancora dieci capitoli da scrivere e quando avrò finito cercherò di pubblichere più spesso. E' ancora una storia lunga quindi abbiate pazienza e godetevala. Un abbarccio a tutti e grazie ancora a domani con il prossimo capitolo. ;D Vorrei poter già farvi leggere tutto :P
 

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Capitolo 36
*** Solo Amici? ***


Solo Amici?
 
Tutti stiamo lavorando sodo, siamo tutti entusiasti, vogliamo creare questi video nel modo migliore possibile, siamo alla nostra prima lezione con Pablo per le canzoni di gruppo che dobbiamo comporre, abbiamo voglia di iniziare perché siamo carichi, << Allora ragazzi avete pensato a qualche idea per le due canzoni da realizzare? Ricordatevi che dobbiamo rappresentare l’accademia >>, << Io ho un’idea >> dice Mechi e tutti ci giriamo a guardarla, << Bene sentiamo >> dice Pablo dandogli attenzione, << Io direi di scrivere una canzone dal titolo On Beat come lo studio e di rappresentarlo nel testo >> fa spallucce lei, << E’ un ottima idea, potrebbe essere il video di apertura, siete tutti d’accordo? >> domanda Pablo, << Si ci sta mi piace >> esclama Facu contento, << Anche per me è un ottima idea >> borbotta Cande annuendo con il capo, << Bene quindi per la prima canzone deciso e per la seconda? >>, io mi guardo in giro e alzo la mano << Io avrei un idea >> dico << Siccome ci vedranno persone di tutto il mondo vorrei fare una canzone dedicata a loro, che li aspettiamo qui allo studio e che grazie a questo studio la nostra voce gira per il mondo >>, Pablo mi guarda colpito e tutti gl’altri mi fissano, mi sento in imbarazzo non riesco a capire se la mia idea è piaciuta o no, << Io credo sia un’ottima idea >> parla Jorge che guarda me e poi Pablo, << Si credo che questa sia più che un’ottima idea >> esclama Pablo, << Anche a me piace >> alza la mano Alba che mi fa un gran sorriso. Dopo una breve discussione sul genere di canzoni da scrivere iniziamo a creare melodia e testo, alcuni lavorano su una e alcuni sull’altra, io sto cercando di trovare delle parole adatte per tutte e due le canzoni insieme a Mechi che sta per avere un esaurimento nervoso, Cande che è in parte a noi la guarda in modo strano quasi come se avesse paura che prima o poi esplodesse. Lodo è presa a comporre la melodia con Jorge, Diego e Facu e stanno lavorando sulla seconda canzone mentre gl’altri stanno lavorando sulla base della prima. << Oggi abbiamo fatto un bel lavoro >> esclama Pablo quando è ora di tornare a casa << Siete davvero straordinari, mi raccomando iniziate a comporre le vostre canzoni appena potete, avete ancora tempo ma iniziate già a pensarci, ora potete andare >> e ci liquida con un sorriso, << Tu hai già in mente come fare la canzone? >> mi chiede Lodo avvicinandosi a me, << No non ancora >> borbotto io, non so cosa avrei scritto, non so come farla ma come ha detto Pablo c’è ancora tempo. Sono in camera mia quando decido di scendere in cucina per mangiare qualcosa, dalle scale sento una melodia e quando riesco a vedere noto che in salotto i ragazzi hanno montato gli strumenti, non so cosa ci facciano tutti qua, sento che stanno suonando “ Cuando me voy “ e mi viene una stretta allo stomaco. Lodo davanti a loro sta ciondolando a ritmo di musica e poi mi intravede, << Ehi Tini vieni qua ad ascoltare >> sorride lei e io mi avvicino ai ragazzi che stanno suonando per poi accorgermi che seduta sul divano c’è Stephie, << I ragazzi stanno facendo sentire a Stephie un po’ di canzoni >> borbotta lei mentre si ondeggia, << Bene >> dico guardando Stephie che incrocia il mio sguardo, i suoi occhi sembrano freddi nei miei confronti. Ascolto i ragazzi suonare e non posso fare a meno di sentirmi in imbarazzo perché Jorge mentre sta suonando alla tastiera ogni tanto incrocia i miei occhi soprattutto in certe parti della canzone, io cerco di concentrarmi su Lodo e di ondeggiare con lei per far finta di nulla eppure Stephie ogni tanto mi lancia delle occhiatacce da far paura. E’ una situazione imbarazzante, non so più come gestirla, ogni tanto guardo Fran e gli sorrido mentre suona la chitarra e faccio il pollice in su a Ruggero che mi fa l’occhiolino, Lodo si scatena ma io ascolto bene quelle parole e non posso fare a meno di incrociare lo sguardo di Jorge in certe parti del testo. Sembro una bambina imbranata, ogni tanto Lodo mi guarda e io le sorrido in un modo stupido perché mi sento fuori luogo, in primis perché Stephie si è accorta di questa tensione che si è creata, ha visto Jorge guardarmi quando doveva guardare lei e non me. Quando la canzone finisce io applaudo sorridendo cercando di non guardare Jorge, << Io ho da fare >> dico allontanandomi velocemente, mentre Lodo mi guarda confusa insieme a Jorge e a Facu, con la coda dell’occhio vedo Stephie abbracciare Jorge << Sei stato grandioso, scommetto che pensavi a me quando l’hai scritta >> gli dice lei mentre lui durante l’abbraccio guarda me che mi allontano da loro.

I giorni si ripetono sempre allo stesso modo, Stephie è sempre più sospettosa nei miei confronti, non fa altro che guardarmi male, soprattutto dopo ieri durante quel momento imbarazzante in salotto, anche se credo non sia solo per via di Jorge, sono convinta che lei mi odi, come se mi conoscesse già da prima, come se mi odiasse già da prima che arrivasse qua. Questo pomeriggio in teoria avrei una lezione con Jorge, ma siccome non ci parliamo più di tanto non so se devo andarci o no, non so cosa fare. Mentre siamo in aula con Pablo e stiamo assemblando le canzoni, cercando di sistemarle nel modo giusto e aggiustarne le melodie per renderle più consone ai testi, Jorge mi affianca, << Intendi venire oggi alla lezione? O vuoi rinunciare anche a quelle? >> domanda lui in un modo un po’ spavaldo, << No, non rinuncio alle mie lezioni >>, devo finire di imparare a suonare con la tastiera, non importa che sia Jorge a dovermelo insegnare, non posso lasciar perdere, la musica è tutta la mia vita e non lascerò che la presenza di Stephie mi rovini anche questo, << Bene >> esclama lui fissandomi negl’occhi e poi si allontana lentamente, Mechi si avvicina subito a me, << Che ti ha detto? >> bisbiglia lei curiosa, << Niente è per la lezione >> le dico, << Uuh allora ancora lezioni private >> borbotta la bionda in modo malizioso, << Mechi >> dico per rimproverarla, << Scusa, volevo essere un po’ sarcastica per facilitarti l’idea >> fa spallucce lei, io la guardo e le sorrido, infondo le dovevo tutto perché mi sta aiutando e anche parecchio e se Fran scoprisse che lei sa cose che lui non sa credo ci ucciderebbe entrambe. Durante il pomeriggio l’agitazione inizia a farsi sentire, credo di poter svenire prima di arrivare alla porta di Jorge, non so come comportarmi con lui, ma la mia idea è di entrare, sedermi, suonare, rialzarmi e andarmene, un piano semplice e senza problemi. Busso alla porta di Jorge, ho come la terribile sensazione che Stephie sarà presente e invece quando entro non vedo nemmeno la sua ombra. Senza dire una parola vado a sedermi alla tastiera, << Puoi anche parlare >> mi dice Jorge sedendosi in parte a me, è talmente vicino che il respiro mi si accorcia mentre mi guarda negl’occhi e io non dico niente, << Bene se vuoi fare la muta fallo pure >> fa spallucce lui e apre uno spartito, << Suoniamo Podemos >> si volta verso di me con un sorrisetto, << Perché? >> domando voltandomi a guardarlo, << Mica non parlavi? >> domanda Spiritoso, << Lo fai apposta? >> domando, << No Martina ma se devi imparare a suonare, impara almeno le canzoni che canti >> borbotta lui, io con il broncio poso gl’occhi sullo spartito e inizio a suonare. Ogni tanto mi fermava e mi correggeva la velocità, << Sei nervosa devi tranquillizzarti >> dice lui << Continui a sbagliare i tempi >>, io annuisco e ricomincio a suonare ma ancora sbaglio e inizio a innervosirmi, << Non riesco a stare calma >>, << Puoi dirmi il motivo? >> domanda lui curioso, << Dov’è Stephie e lo sa che sono qua? >> domando nervosa. Jorge prima mi guarda un po’ confuso per le mie domande e poi fa una faccia rilassata << E’ andata ad un colloquio di lavoro e si, sa che sei qua, ha detto che va bene che facciamo le lezioni >>, << Strano >> dico a bassa voce più tra me e me che a lui, << Perché strano? >> mi chiede Jorge guardandomi con gl’occhi socchiusi, << Perché credevo non volesse, cioè lei mi guarda sempre in quel modo inquietante >>, << Non preoccuparti per lei >> continua lui e mi fa un piccolo sorriso << Non c’è l’ha su con te e se sono qua a farti lezione è perché a lei va bene così >>. Riiniziamo la lezione e mi rilasso un po’, anche se suonare Podemos un po’ mi mette agitazione. Finita la lezione mi alzo per andarmene, << Ehi ti va di cantare? >> mi domanda lui guardandomi, << Cantare? >> dico confusa, << Si voglio che tu canti, sai che mi piace >> confessa voltandosi verso la tastiera e iniziando a suonare Habla Si Puedes, io sono in piedi in parte a lui e inizio a cantare. Sinceramente questo mi fa sentire meglio, io che canto e lui che suona ascoltandomi, è da tanto che non lo facevamo e non ricordavo quanto mi facesse sentire libera tutto ciò. Vedo Jorge sorridere mentre guarda le sue mani muoversi sulla tastiera e qualcosa dentro di me inizia a volare, è qualcosa di magico, qualcosa impossibile da spiegare. Ad un certo punto la porta si apre e vedo Stephie entrare e guardarci con un’aria confusa ma anche maligna, Jorge smette di suonare e io di cantare, << Che state facendo? >> domanda lei guardandoci, << Stavamo cantando >> risponde tranquillo Jorge posando gl’occhi su di me, << Io vado, grazie per la lezione Jorge >> dico io, << Di niente Tinita >> risponde lui in modo gentile ma appena sento quel soprannome lo guardo spalancando gl’occhi e anche lui capisce di aver sbagliato, velocemente esco dalla sua camera passando in parte a Stephie che mi guarda con un aria strana.
 
JORGE BLANCO.
 
Stephie ha uno sguardo arrabbiato, Martina è appena uscita dalla mia stanza dopo aver fatto la lezione e credo che a Stephie questo non sia piaciuto, eppure lei era d’accordo sul fatto delle lezioni quindi non riesco a capire perché ha quell’espressione contrariata. Dovevo sentire cantare Martina, qui con me, come prima che ritornasse Stephie, credo sia la cosa che mi manchi di più, il fatto che quando eravamo qua lei cantasse molto spesso e questo mi faceva stare bene, era come se cantasse solo per me, come se io ero l’unico spettatore del suo grande spettacolo. Mi manca e mi manca più di quanto pensassi, vorrei dimenticarmela del tutto ma non riesco, so che devo farlo, so che se voglio ricostruire qualcosa con Stephie devo togliermi dalla mente il suo bellissimo viso, il suo splendido sorriso, il suo modo di essere così complicata, ma non riesco a fare a meno di tutto questo. << Si può sapere cosa stavate facendo? >> domanda ancora Stephie quando siamo soli, si avvicina a grandi passi a me, con uno sguardo duro incrociando le braccia al petto, << Ti ho già risposto >> faccio spallucce io, << A me non sembrava una semplice lezione >> dice sbuffando e alzando il tono di voce, << Perché? >>, << Perché stava cantando per te, ti ho lasciato fare le lezioni con lei ma non pensavo che se ne approfittasse per far colpo su di te >>, << Cosa? >> dico io un po’ scioccato, << Si hai capito bene! >> esclama lei con gl’occhi spalancati dalla rabbia << Cantate insieme come due piccioncini e io dovrei star qua e non dire nulla? Ho sentito anche che lei suonava la vostra canzone, carino >>, io guardo Stephie sbalordito << Ci hai spiato? >>, << No, ma volevo vedere cosa facevate tu e lei, e ora so che non posso fidarmi a lasciarvi soli >>, << Stephie ma senti quello che dici? Stai impazzendo? >> le chiedo, << No volevo solo assicurarmi che fosse tutto ok, volevo vedere se mi amassi davvero e che non ti importava di lei ma a quanto pare non è così >>. Stephie inizia a piangere, le lacrime le scendono sul volto e io non so più cosa fare, mi alzo e la abbraccio, << Io ti amo e lo sai >> le dico, ma nella mia testa pensavo alla situazione << Davvero non so cosa fare, mi dispiace ma non è come credi, io e lei siamo molto legati, siamo ottimi amici e lo siamo sempre stati, ma lei si è allontanata da me da quando ci sei tu per rispetto verso di te e non volevo perdere la sua amicizia, ha avuto una vita difficile è sempre stata sola, e non volevo che si sentisse abbandonata >>, infondo è così anche se in realtà ho tralasciato la parte che provavo e molto probabilmente provo qualcosa per lei, << Si Tinita la tua amichetta >> dice spingendomi via ancora più infuriata di prima, volevo tranquillizzarla e invece ho peggiorato la situazione, << Stephie, non fare così! >> le dico io mettendomi una mano tra i capelli, << Cosa dovrei fare, lei ti vuole portare via da me >>, << Non è vero >>. Stephie si siede sul letto e non parla per un po’, sono davvero in crisi, Stephie crede che Martina voglia portarmi via da lei quando in realtà Martina fa tutto il contrario, ma lei non lo capisce, credo sia davvero gelosa, credo che si senta inferiore a Martina per un fatto di bellezza estetica e per il fatto che io e lei condividiamo la musica, lei sembra a pezzi, sembra davvero distrutta da tutto ciò e io non voglio vederla così, mi dispiace e mi sento responsabile del suo malessere. << La odio >> borbotta poi e io la guardo stupito, << Non dire così >> la supplico io, non mi piace quando giudica solo per apparenza e perché ha paura che mi porti via da lei, << Invece si, lei mi guarda sempre male, so che non vuole la mia presenza qui, è cattiva, è subdola, scommetto che ha un piano per farmi allontanare da te, userà tutto il tempo che passate insieme da soli per farti allontanare da me, lo so >>, << Non ti sembra di esagerare? >> le chiedo, sono sbalordito da tutto ciò, Martina è il contrario di quello che dice, ma posso capire la sua paura di perdermi, << La smetti di difenderla? >>, << Stephie davvero mi stai facendo impazzire, come puoi pensare a queste cose? >>, << Perché tu non lo noti, l’ho capito fin da subito che mi odiava e mi mette contro anche le altre, non mi parlano mai e stanno sempre a parlare tra di loro >>. Sono combattuto, non so più cosa fare, tutto quello che dice è sbagliato ma lei non lo capisce, non riesco a farla ragionare. La guardo nei suoi occhi azzurri e vedo la sua tristezza, << Cosa posso fare per farti capire che non è come credi? >> le domando, lei rimane in silenzio per qualche secondo, si asciuga le lacrime sulle guance e poi posa gl’occhi nei miei, << Non devi far più lezioni con lei >> esclama.
 
Ora sono proprio in una situazione di merda, se si può dire. Mentre lei è andata nella camera degl’ospiti a farsi la doccia e a rilassarsi io faccio avanti e indietro nella mia stanza, come farò a dire a Martina che non possiamo più fare lezione insieme, l’ho promesso a Stephie, gli ho promesso che ci avrei parlato il meno possibile e che non gli sarei stato così vicino. Sono uno stupido, ma non sapevo cosa fare, non volevo rinunciare a tutto questo con Martina ma non posso neanche rinunciare a Stephie, perché se alla fine fosse lei la ragazza della mia vita? L’ho sempre pensato da quando la conosco, da quando ci siamo messi insieme e ora non posso distruggere tutto e poi Martina non mi vuole, non vuole stare con me, però in qualche modo mi dispiace perderla così, non so come la prenderà, non so come reagirà e questo mi spaventa. Decido di uscire e chiamo Diego per chiedergli se è casa, quando mi dà la conferma salgo in macchina e vado da lui. Ho bisogno di parlarne con qualcuno, di sfogarmi perché potrei impazzire da un momento all’altro, non so più a cosa pensare, non so più cosa è giusto fare, sono due persone importanti per me, ma dovevo aspettarmelo che prima o poi una delle due l’avrei persa, ma ero pronto davvero a perdere Martina? Da una parte ho la ragazza che ho sempre amato, la ragazza con cui potrei costruire la mia vita, Stephie è stabile, lei vuole amare e vuole essere amata, dall’altra ho Martina, colei che mi ha fatto perdere la testa, che riesce a farmi dimenticare Stephie quando sono con lei, quella che voglio aiutare e a cui vorrei stare vicino, lei è inaffidabile, scostante, non vuole niente da nessuno ma come riesce a farmi perdere il controllo lei non ci riesce nessun’altro, il suo modo di essere mi affascina, il fatto che non sia caduta ai miei piedi come qualsiasi ragazzina mi ha fatto pensare che lei sia unica al mondo, lei che sa tenermi testa. << Ehi amico che c’è che non va? >> mi domanda Diego quando siamo nella sua stanza, << Sono nei guai >> borbotto sedendomi su una sedia e guardando in basso, << Che è successo? >>, << E’ successo che Stephie mi ha vietato di fare le lezioni con Martina, mi ha vietato praticamente anche di essergli amico >> faccio spallucce io << non potevo dirgli di no, non ora che stiamo provando a far ritornare tutto come prima, lei era devastata >> racconto a Diego tutto quello che Stephie ha detto su Martina, << E’ un po’ esagerata non trovi? >> mi dice lui guardandomi confuso << Cioè Martina non è così e sai che non farebbe mai niente per dividervi >>, << Io lo so, ma Stephie non la conosce, crede che Martina voglia portarmi via da lei, mi ha detto che la odia >> dico come se ancora non ci credessi, << Amico sei davvero nei guai! >> afferma Diego << Il problema più grande è che state tutti nella stessa casa e se scegli una perdi l’altra >>, << Lo so, ma non voglio perdere nessuno, Stephie è… >>, << La ragazza che amavi, ma la ami ancora? >> domanda Diego seduto difronte a me, si appoggia allo schienale e incrocia le braccia al petto aspettando una mia risposta, << Si io la amo, ma dobbiamo andarci piano, lei per molto tempo non c’è stata >>, << So che mi odierai dopo questa domanda… >> un momento di silenzio galleggia tra di noi << E Martina? Hai mai provato amore per Martina? >>, faccio un gran sospiro e poi sbuffo perché sono confuso, << Non lo so, per lei ho provato qualcosa ma non so se sia amore perché lei non mi ha lasciato spazio per pensarci, è sempre stata scostante con me, lei mi confonde, ha confuso tutti i miei sentimenti, li ha presi e li ha centrifugati tutti insieme e io non riesco più a dividerli, so solo che voglio averla nella mia vita, non voglio che c’è l’abbia con me. So che con Martina non potrò mai stare perché lei non vuole ma una parte di me, nel profondo ci ha sperato >>, confessare queste cose per me non è facile, Martina è sempre stata un argomento tabu con i ragazzi per via di Fran e perché io evitavo sempre il discorso se si poteva, però non posso raccontare a Diego ciò che è successo tra noi, so che lei non vorrebbe e so che Diego rimarrebbe troppo sconvolto dalla situazione. << Davvero non so come potrai uscirne ma se non hai più intenzione di fare lezioni con Martina devi dirglielo, non puoi aspettare, lei ha il diritto di saperlo >>, << Spero che capisca >>, << Credo che lo capirà ma credo anche che la allontanerai definitivamente da te, lei prenderà le distanze, sai come è difficile per lei fidarsi di qualcuno e in qualche modo di te si stava fidando credo che dopo questo colpo perderai tutto, mi dispiace dirtelo, ma dovrai essere forte >>. Rimango a casa di Diego finché non prendo coraggio e torno a casa. Salgo direttamente in camera mia, dico a Stephie che sono stanco e che non mi va di stare in compagnia e mi rinchiudo in camera, ora devo trovare il modo per dire tutto a Martina e la cosa non mi piace per niente, anzi detesto questa situazione ma purtroppo non ho altra scelta.

P.s: Ciao a Tutti ecco il nuovo capitolo. OH OH Brutte cose in arrivo!!!!! Come la prenderà Tini? Stephie inizia a tirare fuori la sua vera natura e proibisce a Jorge di stare vicino a Tini perchè crede che siano troppo uniti e si inventa che è Tini a manipolare il tutto ma Jorge comunque non ci crede anche se le promette di stargli lontano... Ma Blanco ci riuscira? Da questo momento in poi le cose cambieranno un pò e vedremo Tini arrabbiata nei prossimi capitoli e vedremo come gestira questa sua rabbia con l'auito di un amica. Anche Jorge si va a sfogare e lo fa con Diego chiedendogli consiglio ma ormai il danno è fatto. Da un lato cercate anche di capirlo perchè non è in una bella situazione, siccome Martina gli ha esplicitamente detto di andare avanti con la sua vita trovo che lui abbia fatto una scelta più logica che sentimentale, anche se nel profondo lo sa che non riusciranno a stare lontani. Il prossimo capitolo domenica verso sera e sarà un capitolo sia molto gioioso sia molto triste ma comunque non vedo l'ora di farvelo leggere. Un bacio a tutti e grazie come sempre. <3

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Capitolo 37
*** Per OGni Cosa Che Si Forma C'è Ne Un'Altra Che Si Distrugge. ***


Per Ogni Cosa Che Si Forma C’è Né Un Altra Che Si Distrugge.
 
Io e le ragazze siamo in un aula dello studio per scrivere la nostra canzone di gruppo, le ragazze sono esaltate, Alba ha già portato una bellissima base, lei è Cande sono appena tornate dalla lezione con Pablo per la loro canzone e c’era anche Facu, sul viso di Alba si nota tutta la felicità del mondo. Sono contenta per lei, per il fatto che si stia avvicinando così tanto a Facu, che tra loro ogni giorno vada sempre meglio. << Come vanno le vostre lezioni per le canzoni? >> chiede Cande, noi tutte la guardiamo perché non possiamo far sentire e parlare delle nostre canzoni con gl’altri << Non volevo sapere cosa cantate, ho chiesto solo come vanno le lezioni, volevo sapere come le trovate >> fa spallucce lei con una faccia buffa, << Abbastanza bene >> risponde Mechi, le canzoni di gruppo e a coppia già hanno iniziato a fare le lezioni individuali, chi invece deve cantare da solista non ha ancora iniziato quelle lezioni. << Io direi di concentrarci sulla canzone da scrivere perché fra un ora abbiamo una lezione con Pablo >> borbotto e una alla volta esprimiamo le nostre idee, << A me piace quel pezzo qua, e metterei questa strofa al posto di questa >> dice Lodo mentre mordicchia una matita con i denti, << Si secondo me hai ragione >> le dico io, mentre io e lei lavoriamo sul testo le altre sistemano la base di Alba in modo di adattarla al meglio al testo che stiamo componendo, << Credo che uscirà una canzone stupenda >> sorride Alba contenta, << Si ma lavoriamo invece di pensare a quanto sia stupenda >> risponde Lodo nervosa, lei quando deve comporre diventa tesa e si concentra al cento per cento sul suo lavoro, credo debba imparare a rilassarsi un po’. Mechi è entusiasta << Non ho mai scritto una canzone così bella, noi spacchiamo >> dice sorridendo e io la guardo ridendo e scuotendo la testa, ognuna di loro ha il suo modo di lavorare, ognuna di loro è diversa e credo sia una cosa splendida perché siccome siamo così diverse insieme riusciamo a creare qualcosa di straordinario. Quando Pablo fa capolino nell’aula tutte andiamo a sederci sul palco mentre lui si mette difronte a noi, << Bene ragazze, avete lavorato sulla vostra canzone? >>, << Si >> risponde Cande con un sorriso, << Allora mostratemi quello che avete fatto fin ora >>. Facciamo sentire a Pablo la nostra melodia e gli facciamo vedere il testo che stiamo scrivendo che non è ancora del tutto completo, lui sembra contento del nostro lavoro. << Siete molto brave continuate così! Ancora alcuni ritocchini e poi credo sia perfetta e potremo iniziare a provarla per vedere come potete cantarla, direi che potete anche iniziare a fare una coreografia con Gregorio, ho in mente come girare il vostro video, prima ne parlo con l’insegnante e poi vi dirò di cosa si tratta >> ci dice Pablo e ci congeda con un sorriso. Siamo molto entusiaste, per i corridoio incontriamo i ragazzi in compagnia di Stephie, sono appena tornati dalla loro prima lezione con Gregorio per la coreografia della loro canzone, << Allora come è andata? >> domanda Lodo a Diego abbracciandolo e sorridendogli, << Bene, anche se Gregorio ci vuole complicare la vita, lo capirete quando vedrete la registrazione del video >> ridacchia Diego, i ragazzi sembrano davvero tutti distrutti dalla stanchezza, ma Jorge mi sembra il più strano di tutti, insomma non sembra il solito Jorge di sempre, << Peccato che non ho potuto vedervi >> dice Stephie con uno sguardo dispiaciuto indirizzato a Jorge che gli fa un piccolo sorriso, << Non puoi, lo sai che non possiamo far sentire a nessuno la nostre canzoni >> fa spallucce lui e io non riesco a guardarli quando fanno così, che si guardano con occhi dolci, << Si ma era solo la base, poteva farmi entrare >> ribatte lei con un viso contrariato ma poi gli sorride e gli posa un piccolo e delicato bacio sulle labbra. Il cuore mi si ferma, sto facendo passare nella mia testa tutte le scuse possibili che conosco per andarmene, ma devo sceglierne una efficace e che non desti sospetti, << Io vado un attimo da Beto, devo parlargli della mia canzone >> borbotto allontanandomi da tutti, percorro i corridoi con passo veloce e in uno di quelli incontro Lara che alza lo sguardo appena mi vede. Mi chiudo dentro ad uno spogliatoio femminile e inizio a respirare profondamente, mi copro il volto con le mani, davanti agl’occhi mi passa ancora quella scena allora di colpo li riapro. Corro al lavandino e mi sciacquo la faccia con dell’acqua fresca e poi rimango a fissare il mio riflesso nello specchio. Non dovrei reagire così, devo abituarmici, devo accettare il fatto che lui abbia avuto il suo lieto fine ma qualcosa dentro di me inizia a far male.

Quando esco in giardino trovo Alba seduta nell’erba, appoggiata ad un albero mentre con le cuffie ascolta la musica, mi avvicino a lei e mi ci siedo in parte, << ehi dove sei stata? >> domanda togliendosi le cuffiette dalle orecchie, << Ve l’ho detto dove andavo >> faccio spallucce io, << Sei stata via per più di mezz’ora >> borbotta lei guardandomi dolcemente come se avesse capito che c’è qualcosa che mi turba, << Si mi sono fatta anche un giro, avevo bisogno di stare un po’ sola >>, << Capisco >> afferma lei << Tutti hanno bisogno di stare soli per un po’, ma diccelo la prossima volta, mi stavo preoccupando perché non ti vedevo in giro e sapevo che avevi l’ora libera >>, << Ok te lo dirò la prossima volta >> le sorrido io, << Bene >> ricambia lei il sorriso. Rimaniamo sotto quell’albero per un po’ senza parlare, io guardavo verso il cielo, ricordo la serata passata con Jorge a guardare le stelle e scuoto la testa per dimenticarmene, vorrei non aver mai avuto questi momenti con lui, almeno ora non ci ripenserei con malinconia. << Non ti è sembrato strano Jorge oggi? >> chiedo ad Alba, << Si un po’ è come se ci fosse qualcosa di strano in lui >> fa spallucce lei << Lei non riesco a capirla, non so se lo ama davvero o se vuole Jorge solo per capriccio, perché sembra troppo convinta che tutto sia come prima quando in realtà non lo è, Jorge è cambiato in tutto questo tempo che non è stato con lei, nel senso che ha dovuto abituarsi alla sua assenza e trovare un modo per vivere senza di lei, ora che è tornata sembra che le sia tutto dovuto, che siccome lei è ritornata tutto deve essere come prima >>, << Non so nemmeno io cosa pensare di lei, in un certo senso la penso come te >> le dico, << Forse lo ama ma c’è qualcosa di strano, tante cose non tornano, soprattutto il perché non è venuta a cercarlo prima se subito dopo averlo lasciato si è pentita come dice lei, e poi non so quando l’ho vista la prima volta è stato come se lei mi conoscesse già, come se si aspettasse di vedermi, forse è una mia sensazione ma lei già dall’inizio mi guardava con occhi guardinghi >>, mi volto a guardare Alba e lei inclina la testa da un lato, << Non saprei è un mistero quella ragazza, e poi senza nemmeno farsi conoscere è riuscita a risultare antipatica a tutte, anche Cande la trova antipatica e losca, lei che non si accorge mai di nulla >> dice spalancando gl’occhi, << Chissà cos’ha nella testa quella ragazza >> borbotto ritornando a guardare il cielo. Dopo qualche minuto qualcuno interrompe il nostro silenzio, << Ragazze perché siete così tristi? >> quando mi volto vedo Riccardo, il ragazzo che ha fatto del male alla sorella di Ruggero, colui che aveva chiesto a Cande di uscire, colui che ho odiato fin da subito, non si è mai azzardato ad avvicinarsi a noi, ci è sempre stato alla larga dalla discussione avuta tanto tempo fa, cosa vuole? << Cosa ti importa? >> domando io guardandolo con un aria di sfida, lui non mi è mai piaciuto e non credo riuscirò mai a cambiare idea su di lui, << Già cosa vuoi? >> borbotta Alba guardandolo male, << Due ragazze così belle non dovrebbero essere così tristi >> dice lui in un tono malizioso, << Che c’è hai finito le ragazze con cui provarci? >> dico alzandomi e mettendomi difronte a lui, << No, di ragazze ce ne sono tante >> fa spallucce lui e in questo momento mi viene voglia di dargli uno schiaffo, << Ma potrei annullare tutti gl’appuntamenti con le altre per te >> e mi fa l’occhiolino. Io lo guardo storto, incrocio le braccia al petto << Piuttosto la morte >>, Alba si mette a ridere e Riccardo si volta a guardarla << Che hai da ridere tu stupida ragazzina? >> dice in modo cattivo, si vede che non è uno che accetta i rifiuti, è un ragazzo debole, << Ehi non permetterti >> urla Alba alzandosi anche lei e mettendosi di fianco a me, << Già chi ti credi di essere >> borbotto io, << Sei solo uno sfigato >> gli dice Alba e lui le afferra il braccio, << Non prendermi in giro piccola stronza >> gli dice e io cerco di allontanarlo da lei. In qual momento dallo studio vedo uscire tutti i ragazzi e appena si accorgono della scena Facu, Jorge e Fran si fiondano verso di noi. << Cosa fai lurido stronzo >> urla Facu << Lei è la mia ragazza e tu non la tocchi >>, in quel momento di confusione Alba spalanca la bocca e credo si stia dimenticando di quello che sta succedendo, << Lasciale stare >> lo minaccia Jorge, << Già se ti vedo vicino a mia sorella o ad Alba un'altra volta ti ammazzo >> afferma Fran arrabbiato, Riccardo con la coda fra le gambe se ne va, è solo un povero stupido che si crede chissà chi ma in realtà non è niente. Tutti ci raggiungono spaventati, Lodo ha gl’occhi lucidi, lei odia queste cose e si fa prendere dal panico, Ruggero cerca di tranquillizzare Fran che è nervoso e non riesce a sbollire la rabbia. Alba è ancora ferma immobile, Facu si avvicina a lei, << Stai bene? >> gli domanda, lei annuisce con il capo senza mai muovere gl’occhi, << Cos’è che gli hai detto? >> poi gli domanda lei, lui si imbarazza un po’, << Che sei la mia ragazza >> dice con un filo di voce, Alba fa un passo avanti e poggia le sue labbra su quelle di Facu facendo esplodere un grande urlo da parte nostra.

Mentre torniamo a casa Lodo è esaltata, << Wow, era ora >> dice tenendosi le mani intrecciate davanti al petto << Quanto sono carini >> continua, << Già >> dico io sorridendole << Ora anche Alba è apposto >> dico io che mi volto verso di Fran che ancora ribolle dalla rabbia, << Fran stai tranquillo non è successo niente >> dico prendendolo per mano, vedo Jorge guardarmi dello specchietto retrovisore mentre come al solito tiene la mano a Stephie, << No quello stronzo lo devono cacciare dallo studio >>, << Fran >> lo richiamo io, vorrei poterlo tranquillizzare ma so che quando si tratta di me lui perde le staffe. Arrivati a casa pranziamo tutti insieme, Lodo racconta a papà e a Clara ciò che è successo e un po’ si allarmano, però sono molto felici per Facu e Alba che finalmente si sono chiariti. Jorge mi sembra ancora più strano di prima, non so cosa gli prenda, non so più come comportarmi con lui e questo inizia a pesarmi veramente. Vado in camera mia e mi metto a lavorare sulla canzone che dovrei scrivere con Jorge, anche se abbiamo tutto il tempo che vogliamo perché non serve per il video, ho bisogno di fare qualcosa che riguardi anche lui. Leggo le frasi che ho scritto in precedenza e inizio a modificare, cancellare e riscrivere il testo, scrivo alcune parti, ma ho ancora dei buchi da riempire, ci sono molte parti dove manca il testo. Cerco di scervellarmi ma non mi viene in mente più nulla è come se da un momento all’altro mi fossi bloccata. Qualcuno bussa alla mia porta, << Avanti >> dico, quando mi volto vedo Jorge entrare e io lo guardo confusa. Mi volto con la sedia e lo guardo mentre si siede sul letto poi si passa una mano tra i capelli e sbuffa, << Perché sei qui? Ho dimenticato che avevamo lezione? >> dico guardando che giorno è, << No >> esclama lui << Devo dirti una cosa >>, << Ancora Jorge sai già come la penso… >>, << No non è quello che pensi >> borbotta, io rimango lì a guardarlo << Ok Parla >> dico ma lui non dice una parola. Rimango in silenzio anche io aspettando che dica qualcosa, << Non possiamo più fare le lezioni >> dice, per un momento penso di aver sentito male ma poi mi rendo conto che non è così, nella mia testa passano un sacco di cose, rimango a fissare il vuoto per un po’ << Perché? >> domando poi con un filo di voce, << Stephie non vuole, dice che siamo troppo uniti e che questo nostro stare insieme non va bene e non fa bene alla nostra relazione che deve rinforzarsi e se ci sei tu lei non si sente sicura >>. Non dico niente anche perché se aprissi bocca adesso sicuramente inizierei ad urlare, non mi interessa se stanno insieme o no ma io due cose avevo chiesto, di non perdere la sua amicizia e di non abbandonarmi, le lezioni mi servono, anche se sono diventata brava ho ancora bisogno di imparare. Cerco di respirare e quando sono sicura di non perdere il controllo inizio a parlare << Lo sapevo, sapevo che sarebbe successo >>, mi volto con la sedia verso la scrivania e guardo il foglio su cui stavo scrivendo, mi viene il magone allo stomaco, << Mi dispiace, noi non possiamo più fare le lezioni, ci ha visto cantare insieme e si è preoccupata, non puoi biasimarla noi due abbiamo un rapporto strano e se io e Stephie vogliamo ricostruire il nostro rapporto devo starti lontano >>, mi rivolto verso di lui e lo guardo << Io mi fidavo di te, anche se c’è lei, io pensavo che non mi avresti abbandonato così, non mi importa con chi stai, io volevo solo averti nella mia vita e volevo che non mi abbandonassi per quanto riguarda la musica >>, << Mi dispiace >> ripete lui, la sua voce sembra affranta, << Lei crede che tu voglia portarmi via da lei, io gliel’ho spiegato ma lei lo crede >>, << Bene >> borbotto << Allora non scriveremo neanche la canzone, non mi sembra il caso continuare questa farsa >>, cerco di restare calma, voglio sembrare arrabbiata ma non voglio scatenarmi, non voglio perdere il controllo, << Io ho già scritto qualcosa se vuoi te lo porto e puoi farla tu la canzone >> borbotta lui fissando il pavimento, << No, non importa, ho già troppe cose da fare, parlerò con Pablo >>. Nessuno dei due parla, << Martina di qualcosa! >> esclama lui dopo un po’ << Non ho nulla da dirti Jorge >>, << Arrabbiati per favore >>, io scuoto il capo << Perché dovrei hai fatto la tua scelta e io sono sempre la solita stupida Tini >>, << Vorrei che tu urlassi >> dice sfregandosi il volto con le mani << E io vorrei che tu te ne andassi, faremo quel che dobbiamo fare insieme allo studio e basta, nient’altro >>. Lui annuisce e poi si alza andando verso la porta, << Mi dispiace davvero >> ripete ancora restando li davanti alla porta, io mi volto dall’altra parte per non guardarlo. Gli credo ma non posso perdonarglielo, voglio urlare e dargli tanti pugni ma non voglio sembrare patetica, mi fidavo di lui e ancora una volta mi sbagliavo, Stephie è una serpe, è riuscita nel suo intento, ha fatto credere a Jorge che la mia vicinanza non gli avrebbe permesso di ricostruire la loro storia. Poi sento la porta aprirsi e chiudersi e Jorge è uscito dalla mia stanza e in qualche strano modo anche dalla mia vita.

Decido di farmi una doccia, voglio togliermi tutti i pensieri negativi, voglio lasciarmi alle spalle tutto ma non ci riesco. Ogni minuto che passa sembra sempre peggio, avrei dovuto urlare, sfogarmi. Fra pochi giorni è il compleanno di Jorge e io come regalo ho fatto incidere su una chitarra il suo nome, in un modo molto bello, gli sarebbe piaciuta ma ora non sono molto convinta di dargliela, è chiusa nel mio armadio, volevo che quello oltre ad un regalo di compleanno fosse un regalo per ringraziarlo per quello che ha fatto per me, per il modo in cui mi spronava ad aprirmi, per le lezioni, per avermi sopportato nei momenti peggiori e per essermi stato vicino, volevo ripagarlo per tutto questo ma ora tutto è crollato, tutto è andato a farsi benedire. La cosa più importante per me era averlo nella mia vita, averlo come amico ma purtroppo quella strega è riuscita a togliermi anche questo. Mi asciugo i capelli e ritorno nella camera, mi sdraio sul letto e guardo il soffitto, mi immagino lei che in questo momento starà festeggiando perché è riuscita nel suo intento, me la immagino felice e contenta abbracciata a Jorge e poi immagino me che la colpisco con un pugno dritto in faccia. Non posso fare nulla, non posso più tornare indietro, ormai tutto è andato. Non mi va neanche di chiamare Mechi per raccontarglielo perché non so se riuscirei a parlare, non so se troverei la voce per dirglielo, perché non mi sono arrabbiata con lui? Dovevo farlo, ora ho tutto represso dentro di me e non so come farlo uscire. Ho quasi l’ansia, mi alzo e inizio a camminare avanti e indietro, ormai la rabbia è troppa e non riesco più a contenerla, devo muovermi, tutto il mio corpo trema e se non scarico la tensione credo che potrei esplodere da un momento all’altro. Faccio grandi sospiri per tranquillizzarmi, vorrei sparire poi qualcuno spalanca la porta e poi la richiude velocemente vedo Lodo in lacrime correre verso di me e abbracciarmi. Sono paralizzata, non so cosa stia succedendo ma la stringo forte a me, la sento singhiozzare fortemente e qualcosa dentro di me si spezza, vederla così distrutta, distrugge anche me. Faccio un passo indietro e la guardo, ha gl’occhi arrossati dalle lacrime e non riesce a smettere di piangere, respira a fatica e singhiozza continuamente, << Ehi che è successo? >> le domando io asciugandogli le lacrime dalle guance, << D- Diego deve t-trasferirsi >> esclama balbettando per il pianto e poi inizia a piangere ancora più forte. Quando finalmente riesco a tranquillizzarla ci sdraiamo nel letto e mi faccio raccontare tutto, << I suoi genitori devono trasferirsi in Brasile per lavoro e non vogliono che lui resti qua, hanno detto che lui deve andare con loro, partiranno appena finirà l’anno allo studio >>, << Oh Lodo mi dispiace >>, dentro di me si crea un vuoto, tra quello che è appena successo con Jorge e questo credo di sentirmi male, ma in questo momento la cosa più importante è lei, la mia migliore amica. E’ distrutta, l’amore della sua vita se ne doveva andare, << Lui mi ha detto che staremo lo stesso insieme ma io non so se riuscirò a sopportare la sua lontananza, io ho bisogno di lui, ho bisogno di averlo vicino >>, << E lui non ha detto ai suoi che vuole restare? >> le domando, << Certo ma loro non vogliono sentire ragioni, lui è molto arrabbiato, non vuole lasciarmi qui da sola senza di lui. Io e lui siamo una cosa sola, lui è il mio cuore come potrei vivere senza di lui, senza poterlo vedere, senza sentire il suo profumo, senza poterlo abbracciare? >>. Non avrei mai immaginato di vedere Lodo in questo stato, lei è sempre stata una tosta, niente e nessuno la poteva abbattere, nessuno tranne Diego. Loro si completano a vicenda, non potevano separarsi, non può immaginare quanto in questo momento io mi senta triste per lei, quanto vorrei trovare un modo per farlo restare, ma non saprei cosa fare, non posso mettermi contro la volontà dei genitori di Diego se nemmeno lei ci è riuscita come posso io? Io la abbraccio e la tengo stretta a me, volevo che si sentisse almeno un po’ bene anche se so che non serve a molto, io non sono il suo ragazzo che ama alla follia, ma sto cercando di fare in modo di farla sentire il meglio possibile. << State insieme il più possibile, hai ancora del tempo per stare con lui e magari qualcosa può cambiare in tutto questo tempo >> le dico per rassicurarla, lei annuisce ancora con le lacrime agl’occhi e il volto affondato nella mia spalla, << Non voglio restare sola >> dice lei e io le sorrido, << Non sarai sola, starete insieme per sempre qualsiasi cosa accada, lo sai vero? >>, << Si, io e lui staremo insieme per sempre >> afferma un po’ più sicura di se anche se nei suoi occhi vedo tutta la sua grande tristezza e anche un po’ di paura. << Ti va di restare qua a dormire? >> le domando, << Si mi faresti un grande favore >> borbotta, << Per te questo e altro, Lodo >>, lei mi fa un sorriso tra le sue lacrime e mi stringe forte. Devo stargli vicino, devo fargli capire che non è sola e che in qualche modo lei e Diego avranno la loro favola d’amore.

P.s: Ciao a Tutti ecco il capitolo! La situazioni si fanno dure e piacevoli. Da un lato abbia una coppia, Facu e Alba che finalmente si sono ricongiunti. Ormai erano troppo vicini, mancava solo quella spintarella per far confessare Facu. Poi abbiamo Lodo e Diego che dovranno attraversare un brutto momento, molto difficile e vedremo una Lodo un pò più spenta del solito. E per finire Tini e JOrge. Lei è arrabbiata ma non si sfonga inizialmente, ma trattiene tutta la sua rabbia e questo non le fa bene. Vedremo come si comporterà poi, ma credo che lei abbia bisogno di dire in faccia a Jorge quello che pensa. Un capitolo con tanti colpi di scena, spero vi sia piaciuto. Un bacio a Mertedì domani con il prossimo capitolo ( se riesco, ma credo di si). Grazie a tutti come sempre. un bacio.

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Capitolo 38
*** Happy Birthday Jorge. ***


Happy Birthday Jorge.

Sono in camera mia con Lodo, ormai tutte le sere che non passa con Diego lei vieni qui con me, non si è ancora ripresa, è triste e girovaga per casa come un fantasma. Mi manca la Lodo di sempre, quella spigliata, attiva, sempre sull’attenti, ora non ha voglia di fare nulla se non stare con Diego il più possibile, purtroppo deve accettare il suo trasferimento. Anche i ragazzi sono molto tristi, non vogliono che il loro amico, il loro compagno della Band se ne vada e Diego non è di certo messo in modo migliore, è arrabbiato e frustrato, lui non vuole andarsene, la sua vita è qua, come biasimarlo. Io ero più piccola quando mi trasferii in Messico ma la sensazione di perdere tutto era la stessa, la voglia di nascondersi per non andarsene. Bisogna lasciare tutto di quello che è più caro, la cosa più difficile da accettare è che non sei tu a decidere di andartene ma è qualcun altro che lo fa per te. Cerco di consolare Lodo il più possibile ma non è facile, vorrei poter fare qualcosa ma non so veramente come fare. In questo momento lei è seduta sul mio letto con le gambe stese e sta leggendo un libro, non vuole stare sola perché dice che da un momento all’altro si mette a piangere e che la presenza di qualcuno la tranquillizza, io sto sistemando la mia scrivania rimettendo tutto nei cassetti, sotto un quaderno trovo la parte del testo della canzone che stavo scrivendo con Jorge, ma dopo quella litigata non l’ho più guardato, la infilo in un cassetto e sono sicura che rimarrà lì inutilizzata per sempre. Tra di noi è tutto spento, sono passati cinque giorni e la mia rabbia non è ancora cessata, l’ho accumulata tutta dentro di me e aumenta ogni giorno di più perché ogni volta che li incontro in casa Stephie ha sempre quel ghigno soddisfatto e ogni volta vorrei poterla prendere a schiaffi. Jorge ogni tanto mi guarda di sottocchio ma io faccio finta di nulla, cerco di non guardarlo mai, di essergli indifferente ma la rabbia aumenta sempre. Lodo appoggia il libro e mi guarda, << Domani è il compleanno di Jorge, ma io non sono molto in vena di festeggiare, anche se mi dispiace un sacco vorrei essere contenta per lui ma non so se ci riuscirò >> borbotta lei e io le siedo in parte, nemmeno io ho voglia di festeggiare il suo compleanno ma non posso mancare desterei troppi sospetti, << Lo capirà! >> le dico io sorridendole, almeno lei poteva essere triste durante la festa, io devo dimostrarmi contenta e felice. << Hai già scritto la canzone per il video? >> le chiedo per cambiare discorso, non mi va proprio di parlare di Jorge e di quanto sarà felice la sua giornata con Stephie, << Si ho iniziato l’altro giorno, ora ho qualcosa su cui scrivere >> fa spallucce lei, credo che stia mettendo tutta la sua tristezza nella musica come gli ho consigliato io. La realizzazione delle canzoni sta andando abbastanza bene, io non ho ancora iniziato la mia ma presto inizierò, la canzone con le ragazze è ultimata e Pablo ci ha spiegato come gireremo il video e credo che la sua idea sia davvero geniale, ora stiamo cercando di creare una coreografia con Gregorio ma lui ci fa sudare, ogni volta ci fa lavorare sempre più perché ci vuole perfette e fra poco inizieremo anche a creare le coreografie per le due canzoni di gruppo che stiamo ancora assemblando. Lodo mi appoggia la testa sulla spalla e mi guarda, << Sono triste >> esclama lei e io appoggio la mia testa alla sua, << Lo so Lodo e ti capisco >> le dico cercando di consolarla << Però non piangere che ogni volta mi sporchi le lenzuola con il trucco >> dico e lei fa una piccola risatina, almeno quella riesco a fargliela fare. << Io vado a dormire >> dice poi alzandosi dal letto, mi fa un piccolo sorriso, anche se nei suoi occhi vedo la tristezza e poi esce dalla mia camera. Anche io mi metto a letto, ma non voglio che arrivi domani, non mi va di stare in mezzo a tutta quella felicità che non mi appartiene, non mi va di vederli felici e soprattutto non mi va di vedere lei che sicuramente farà la fidanzatina perfetta e starà appiccicata a Jorge, solo per fare una ripicca me. Non so come mi comporterò, non so come reagirò a tutto questo, so che non dovrebbe importarmene niente ma non è così, io Jorge lo volevo nella mia vita ma lei me l’ha portato via definitivamente. Non riesco ad addormentarmi perché continuo a pensarci, tutti questi pensieri mi continuano a girare in testa e io non so più cosa fare, la rabbia cresce, la voglia di urlargli contro aumenta, la voglia di dirgli quanto lui mi abbia fatto male, quanto mi abbia ferita con questo comportamento cresce sempre più. Volevo la sua amicizia, volevo averlo vicino e invece è andato tutto al contrario.

Quando mi sveglio la mia felicità non è proprio alle stelle, siccome è sabato e non si va allo studio non mi va di vestirmi, ho indosso una camicia da notte nera con i bordini di bianchi, abbastanza corta, sopra mi infilo una vestaglia leggera un poco più lunga della camicetta. Scendo a far colazione e quando entro in cucina sono tutti li seduti al tavolo, Stephie è avvinghiata a Jorge e appena mi vede sgrana gl’occhi, vedo Jorge spostare lo sguardo da me in modo veloce, << Buongiorno >> dico sedendomi a tavola << Auguri Jorge >> dico senza guardarlo mentre mi verso una tazza di caffè, << Grazie >> risponde lui in modo tranquillo, << Allora stasera festeggiate? >> chiede mio papà, << Si stasera si fa baldoria >> dice Fran entusiasta e poi si volta verso di me << Sorellina i tuoi pigiami sono troppo… >> io lo fulmino con lo sguardo, anche se ora non è più preoccupato per Jorge perché è arrivata Stephie continua a fare il fratello iperprotettivo, << Fran stai zitto >> ribatto io, << Tua sorella è grande abbastanza, ormai è una bellissima donna e tu devi accettarlo >> gli dice Clara, << Ma… >>, << Fran è solo una camicia da notte! >> esclama Lodo << Non c’è niente di male, se può permettersi di essere così sexy beata lei! >> fa spallucce lei e io mi volto a guardarla, non mi va che facciano questi commenti su di me davanti a Stephie e a Jorge che cerca di non guardarmi << Sentite sono in casa mia se mi va posso girare anche in mutande >> borbotto << E poi sono coperta non rompere Fran >>. Lui si zittisce e Lodo ridacchia, Stephie mi guarda male, credo che anche lei non voglia che io vada in giro per casa mia vestita in un certo modo, che poi faccio comunque ciò che mi pare, se a me piace vestirmi bene anche quando dormo saranno solo affari miei. Quando finisco di mangiare mi alzo dal tavolo, << Che fai oggi tesoro? >> mi chiede mio padre, << Lavorerò un po’ sulle canzoni >> borbotto io, << Perché non vai con Fran, Jorge e Stephie al luna park? >>, << No davvero non mi va >> dico uscendo dalla cucina dirigendomi in camera mia. Odio i suoi sguardi, odio che lei mi guardi con quell’aria di giudizio che odio, non può lasciarmi in pace? Ha quello che vuole e non può anche pretendere che io diventi brutta così Jorge non mi guarda, non posso farci nulla se lei è invidiosa di questo. In camera mia ho il nervoso a mille, vorrei distruggere tutto, lei mi fa diventare nervosa e non so quanto potrò resistere senza scoppiare prima o poi, la sua aria di superiorità mi irrita. << Ciao Tini >> quando mi volto vedo Mechi entrare nella mia stanza, << Che ci fai qua? >> le domando << E’ mattina >>, << Sono qua perché hai bisogno di parlare con qualcuno >> fa spallucce lei, in questi giorni ha sempre cercato di tenermi calma ma non è facile. << Allora come va? >> chiede sedendosi sul letto, io la guardo come se la risposta fosse ovvia, << Vorrei ucciderla in un certo senso >> borbotto, << Ti capisco, io non sopporterei i suoi sguardi da “Ho vinto io e tu hai perso”>> dice Mechi sgranando gl’occhi << Non so come fai ma io l’avrei già presa a schiaffi >> continua, << Si è quello che penso ogni volta che la vedo >>, << Ma tu sei sicura di non essere gelosa di lei? >> domanda poi, << No Mechi, ne abbiamo già parlato, io sono arrabbiata perché lei mi ha allontanato da Jorge, mi ha proibito le lezioni con lui, ha praticamente fatto in modo che Jorge non potesse più essere mio amico, per me ora è come abitare con uno che non conosco, non è più il Jorge di sempre con me e questo mi dispiace >> le rispondo, << Secondo me sei anche gelosa, solo che non lo sai >>, io la guardo male, << Scusa è solo una mia opinione >> borbotta lei alzando le mani, << Vorrei potergli urlare contro >> dico con un po’ di tristezza, << Forse sarebbe meglio che voi litighiate pesantemente >> mi dice << Almeno ti sfoghi e anche lui, devi dirgli che questa cosa ti pesa Martina >>, << Lo so >> borbotto << Ma non è facile >>. Mechi rimane tutto il giorno da noi, perché tanto la sera avremmo festeggiato il compleanno di Jorge e le mostro il regalo che in teoria gli avrei fatto, << E’ stupenda >> borbotta Mechi, la chitarra è tutta nera e inciso in Argento c’è il suo nome, l’avevo prenotata molto tempo fa, perché per farla ci voleva del tempo ma poi è successo tutto quello che è successo e io sono rimasta sola con questa chitarra di cui ora non so che farci. << Dovresti dargliela, magari non in presenza di Stephie, anche dopo tutto quello che è successo credo che la amerà >>, << Io non credo proprio, cioè come potrei mai dargli un regalo dopo tutto? Sarebbe troppo strano non trovi? >> le dico io fissando la chitarra, << No non sarebbe strano Martina è un regalo e vuoi due vi volevate bene, anzi vi volete ancora bene e non te ne deve fregare di quella strega >>. Verso tardo pomeriggio arrivano anche le altre ragazze e Lodo torna a casa, tutte insieme iniziamo a prepararci per la festa e decido di mettermi il nuovo vestito che mia madre mi ha regalato.

<< Wow >> esclama Cande quando finisco di prepararmi, indosso un vestitino rosso con le maniche a tre quarti e lo scollo a barchetta, sulla schiena si apre una scollatura profonda e sul fondo si allarga leggermente rendendo la parte inferiore morbida. Mi sono fatta uno chignon ordinato con qualche ciuffo che mi ricade sul volto e le labbra rosse come il vestito, << Sei stupenda >> dice Lodo << vorrei avere il tuo fisico >> borbotta poi, << Sei stupenda anche tu Lodo non ti serve il mio fisico >> le dico sorridendo. Quando scendiamo Clara mi guarda a bocca aperta, << Questo vestito è davvero stupendo >> esclama lei, << Me l’ha regalato la mamma >> borbotto, in salotto c’erano tutti tranne Jorge e Stephie. << La mamma potrebbe regalarti vestiti più lunghi >> dice Fran e Mechi gli dà una schiaffo sulla testa << Era solo per dire >>. Stiamo tutti aspettando Jorge che ancora non è sceso, mi chiedo come mai ci metta così tanto, << Ecco il festeggiato >> esclama Alba, quando vediamo Jorge scendere dalle scale mano nella mano con Stephie e tutti iniziamo a cantare buon compleanno anche se io canto a bassa voce e cerco di non guardarli. La festa inizia e usciamo in giardino, papà ci porta delle pizze enormi e noi tutti iniziamo a mangiare. Il giardino è addobbato con festoni, palloncini e tante altre cose che deve aver preparato Stephie. Mi sento in soggezione, non riesco a divertirmi come dovrei, le ragazze cercano di farmi ballare e in qualche modo cerco di lasciarmi andare, non riesco più a sopportare loro due, soprattutto Stephie che gli sta appiccicata e poi continua a guardarmi mentre ballo con le mie amiche. Vorrei poter ridere e scherzare con Jorge nel giorno del suo compleanno ma purtroppo posso solo accontentarmi di qualche parola ogni tanto e niente di più. Arriva l’ora della torta e Stephie richiama l’attenzione << Grazie a tutti per aver reso questo giorno speciale, per una persona veramente speciale. Jorge è semplicemente fantastico e io sono l’unica fortunata a poterlo vivere, il ragazzo della mia vita, il ragazzo che amo più di qualsiasi altra cosa. Sei davvero importante per me e siccome questo è un giorno importante per te volevo dirtelo >>, Jorge gli sorride ma non dice nulla mentre noi per qualche secondo rimaniamo zitti per fortuna Cande smorza la situazione, << Auguri Jorge >> dice alzando il calice, << Auguri >> diciamo tutti in coro facendo un brindisi. Jorge inizia a scartare i suoi regali, riceve un cappello, dei vestiti, un kit per sistemare chitarre, uno Skateboard e ora arriva il regalo di Stephie quello che io non vorrei mai vedere. Lui lentamente lo scarta, fa una faccia strana, io non riesco a vedere cosa tiene in mano, poi noto che sulla scatola c’è disegnato quell’aggeggio che riproduce le stelle e sotto un libro che parla di astrologia, << So che lo hai già, però questo è più completo e poi produce anche musica, il libro ti serve per imparare così poi potremo osservare insieme le stelle >> esclama lei, << Grazie >> risponde Jorge e lei gli pose la labbra sulle sue e questo mi fa abbassare lo sguardo, tutti guardiamo quel regalo un po’ scioccati perché se lei conoscesse veramente Jorge gli avrebbe fatto un regalo diverso, ma forse a lui piace, anche se non sembra. << Ti amo >> dice poi Stephie finito il bacio e io non riesco ad aspettare, non voglio sentire la risposta di Jorge quindi mi allontano dalla festa dicendo a Lodo che ho mal di testa e che mi sarei andata a sdraiare un attimo. Salgo in camera mia e mi levo le scarpe col tacco lasciandole cadere a terra e mi getto all’indietro, sono così nervosa, chissà se anche lui gli ha detto che la ama? Questo pensiero mi tormenta, e poi che regalo stupido che gli ha fatto, non è che siccome piace a lei anche a lui piace, non la capisco, conosce Jorge? A me sembra proprio di no o forse non gli interessa delle sue passioni. Mi tiro su a sedere e guardo verso l’armadio dove tengo la sua chitarra, mi alzo di scatto e vado a prenderla. Prendo un biglietto dalla scrivania e ci scrivo due parole “Auguri di buon compleanno. Tini” Scrivo con freddezza e poi lego il bigliettino alla custodia. Esco lentamente dalla mia camera e guardandomi in giro vedo verso quella di Jorge, non voglio che qualcuno mi veda. Apro lentamente la porta e appoggio la chitarra vicino al letto, spero solo che la trovi lui e non Stephie e che sia da solo quando la trova. Rimango nella sua stanza e mi guardo in torno, mi ritorna in mente quando mi addormentai qui, quando quel giorno presi dalla passione ci siamo lasciati andare, tutte sensazioni nuove ma profonde per me. Mi guardo in giro ancora per qualche secondo e poi mi volto e lentamente esco dalla sua stanza, mi appoggio allo porta quando la richiudo, molto probabilmente non passerò mai più del tempo qua dentro con lui, è come se stessi lasciando tutte le mie bellissime sensazioni lì dentro, come se gli stessi dicendo addio.

Quando ritorno nella mia stanza mi spoglio e mi infilo il pigiama, sento le voci dei ragazzi che festeggiano in giardino ma poco dopo le voci cessano, questo vuol dire che se ne sono andati. Fra poco Jorge vedrà la sua chitarra e spero tanto che non sia così stupido da dire a Stephie che viene da parte mia. Sono sdraiata nel letto in ansia mentre cerco di dormire quando sento la mia porta aprirsi e alzo la testa per cercare di vedere chi è nel buio, riesco a riconoscere Jorge che lentamente si avvicina. << Jorge cosa stai facendo? >> domando << Ti sembra il caso di entrare qua nel bel mezzo della notte? >> lo vedo far spallucce nell’ombra e allungo un braccio per accendere l’abatjour sul comodino, << Non credi che Stephie si accorgerà che non sei lì con lei? >> domando un po’ sarcastica, << Stephie è nella stanza degl’ospiti, non dorme nella mia stanza >>, una sensazione di benessere mi invade, come se mi fossi tolta un peso dallo stomaco, loro non dormono insieme eppure dovrebbero stanno insieme, penso tra me e me, dalla mia faccia credo che Jorge abbia capito i miei pensieri, << Non siamo ancora a quel punto, stiamo insieme ma stiamo andando piano >> borbotta e poi si siede sul bordo del letto e mi guarda. Rimane in silenzio per un po’ come se contemplasse il mio viso, come se, siccome non lo guarda da un po’, rimane a guardarlo per tutte le volte che non ha potuto farlo << Grazie >> poi dice << E’ il regalo più bello che io abbia mai ricevuto >> borbotta, << Credevo fosse quello di Stephie il più bello >>, lui fa un risolino leggero << Si mi piace >> dice poco convincente << Ma lei è sempre stata così >>, << Bene >> esclamo e ritorno a sdraiarmi nel letto, il nervosismo ricomincia a salirmi e la rabbia si diffonda nelle mie vene. << Martina per favore capiscimi >> dice lui con un viso affranto, << No non posso capirti Jorge >> esclamo alzandomi di scatto, credo che nei miei occhi tutta la rabbia che ho dentro si noti e vedo lui guardarmi in modo strano << Come posso capirti? Sei uno stronzo >> esclamo, << Io non posso ferirla, non posso vederla star male >>, << Sei davvero uno sciocco, è stata lei a farti del male quando ti ha lasciato e tu stai qui a cercare di non farla soffrire e ci vado di mezzo io, che voglio solo averti come un amico, è un’arpia, ha sempre quello sguardo trionfante quando mi vede, è davvero disgustosa >> dico con tono arrabbiato, finalmente tutta la mia cattiveria inizia ad uscire. Lui mi guarda per qualche secondo senza dire niente << Non dire così di lei, sai cosa pensa e non vuole perdermi e crede che con te al mio fianco non possiamo far crescere il nostro rapporto >>, << Tutte stronzate Jorge! Perché da quando è arrivata io gli ho lasciato spazio, gli ho lasciato te senza problemi quindi è solo una stronzata, lo fa apposta perché vuole vedermi così, lo fa apposta perché vuole distruggermi. Tu lo sai, tu sai quanto sei stato importante per me, il fatto che mi aiutassi ad aprirmi anche quando non volevo, il fatto che mi insegnavi a suonare, il fatto che tu in qualche modo riuscivi a tenermi tranquilla, è come se lei sapesse tutte queste cose, ma come fa a saperle? C’è qualcosa di strano in lei, dice che sono io a volerti portare via da lei ma non è così, sei tu che provavi qualcosa per me e stranamente lei pensa il contrario, il tipico comportamento di una ragazza ossessionata, lei mi ha odiato dal momento che mi ha vista >> ho il fiatone, << Non è così >> dice lui innervosito, << Lei non ti ha odiato fin da subito, a lei andavano bene le lezione, andava bene che fossimo amici ma poi ci ha visto insieme… >>, << E ha dato la colpa a me >> finisco la frase io. << So che sei arrabbiata >>, << Si lo sono, e ora devi andartene se non vuoi che ti colpisca con qualcosa, perché sto per farlo, sei così accecato che non vedi che lei sta manipolando tutta la tua vita, sei aggrappato all’amore che provavi per lei e non sai uscirne e questo non ti fa vedere quando sia subdolo quello che sta facendo >>, ho la rabbia che mi scorre in ogni parte del corpo, << Martina stai esagerando >>, << Davvero? Davvero credi che io stia esagerando? Allora vattene, perché se pensi questo forse è davvero un bene che stiamo lontani, ti sta facendo credere che il problema sono io ma non è così, perché io non sto facendo nulla per dividervi, io sto nel mio, io mi sono messa da parte perché sapevo che con me non avresti avuto ciò che volevi, come può essere colpa mia? Ora sono io a non avere la tua amicizia, sono io a non avere più qualcuno che mi insegna a suonare, ed è lei che ha deciso tutto questo non tu, non io Jorge, LEI >>. Anche Jorge è arrabbiato, si alza dal letto e va verso la porta ma prima di uscire si volta << Non credevo che tu fossi così arrabbiata, pensavo che anche dopo tutto avresti capito, non possiamo essere amici perché lei ha paura di perdermi per il nostro rapporto e io non posso biasimarla >>, << VATTENE >> urlo e lui esce dalla mia stanza, respiro a fatica, ma finalmente ho buttato fuori tutta la mia rabbia, tutto quello che avevo dentro e sono riuscita a svuotarmi.

P.S: Ciao a tutti\e, ecco a voi il nuovo capitolo. E' il compleanno di Jorge e Martina sta esplodendo dalla rabbia. Dovrebbe essere un giorno felice, ma c'è qualcosa che non va, qualcosa che non funziona in tutto questo. Jorge è strano e orami ha scelto con chi stare, anche se si nota benissimo che non riesce a stare lontano da Martina, e poi c'è lei che è molto arrabbiata e vuole sfogarsi, gli fa male vedere tutto ciò che sta accadendo. Poi finalmente abbiamo le urla tanto aspettate. Finalmente Martina tira fuori tutta la sua rabbia, non tanto perchè lui sta con Stephie ( Perchè lei non capisce di amarlo ) ma pechè la abbandonata e dice le cose come stanno, che la loro lontananza non è ne colpa sua ne colpa di Jorge, ma che ha deciso Stephie per tutti e ha ragione, non è stata una decisione presa da uno dei due ma da una terza persona. Abbiamo uno sfogo potente da parte sua e doveva per forza buttare fuori tutto se no sarebbe scoppiata. Ora cosa succederà? A Mercoledì con il prossimo capitolo ;) Grazie a tutti come sempre.

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Capitolo 39
*** Usare La Musica Come Sfogo. ***


Usare La Musica Come Sfogo.
 
Dopo il litigio mi sono svuotata di tutta la rabbia, ma comunque non riesco a star tranquilla, ancora mi infastidisce la sua presenza e l’influenza che lei ha su Jorge. Credo che ormai tra di noi non ci sia più nulla da dire, se poi lui la difende e cerca sempre di stare dalla sua parte anche se sa che sbaglia io non posso farci più di tanto. Deve capirlo lui, è lui che deve picchiarci il naso e quando succederà credo sarà troppo tardi per ritornare quello che eravamo, gli amici che eravamo. Il problema di fondo rimane che dobbiamo fare le lezioni insieme per i video che dobbiamo girare, siamo da Angie a provare Podemos per decidere come cantarla e sistemare le doppie voci che abbiamo aggiunto. Sono un po’ in imbarazzo e nervosa anche se per la musica, per non perdere anche questa devo per forza sforzarmi a dare il meglio di me, con o senza la presenza di Jorge. Non posso perdere anche questo, non posso lasciare che anche questo si distrugga, è l’unica cosa che ormai mi rimane ed è l’unica cosa a cui mi aggrappo per sentirmi meglio, e poi ovviamente ci sono loro le mie amiche, con loro riesco a sentirmi bene in un certo senso, riescono a farmi dimenticare le brutte sensazioni che ho, riescono almeno a farmi ridere e a farmi sfogare, anche se tranne Mechi non sanno niente di questa storia. Anche loro hanno notato che, da quando c’è Stephie, io e Jorge ci siamo allontanati ma non ci danno peso perché alla fine si è allontanato da tutti, nel senso che da quando c’è lei non ha molto tempo come prima, lei lo vuole sempre con lui, non lo lascia mai solo e non vuole che passino troppo tempo lontani, questo impedisce a Jorge di stare solo con i suoi amici, di sfogarsi. Credo che ognuno di noi abbia bisogno dei suoi spazi, Jorge incluso, mi domando se prima o poi esploderà, perché lei non lo lascia respirare. Lo noto, lo noto dai suoi comportamenti, noto che non è così poi felice come vuole dimostrare, forse è contento del suo rapporto con lei ma non è un rapporto sano e questo prima o poi lo porterà a crollare in qualche modo, come fa lei a non accorgersene? Come può legarlo così a lei? Si sa che quando si tiene stretta troppo una persona, quella persona prima o poi si allontana, ma sembra che ha lei non importi, forse lo fa per fare un dispetto a me, forse perché lei è così, ma Jorge non sopporterà questa situazione a lungo, lo conosco, so che ha bisogno di tutt’altro e se lei fa così solo per dimostrare a me che lui è solo suo e che sono felicemente innamorati sta sbagliando alla grande, prima o poi lui andrà fuori di testa. La lezione sta andando bene, anche perché mi sono detta a me stessa di mettere da parte tutto quello che riguarda me e Jorge durante le lezioni e sembra stia funzionando, anche lui sembra fare lo stesso ma come sempre non mancano gli sguardi e le occhiatacce da parte sua. << Molto bene ragazzi, ci siamo quasi, io direi che ancora una o due lezioni e poi la canzone è perfetta >> sorride Angie soddisfatta << Solo metteteci un po’ più di passione, perché nel video, anche se per finta, si deve vedere. Dovrete far finta di essere innamorati, so che può essere difficile ma lavoriamo su questo, un po’ come gl’attori che recitano una parte ok? >>, io non sono molto contenta di questo ma annuisco a Angie con un sorriso e Jorge fa lo stesso. << Bene potete andare >> ci dice con un sorriso e noi usciamo dall’aula. Fuori c’è Lodo che mi aspetta, Diego ha iniziato le sue lezioni per la sua canzone da solista e lei non vuole stare sola, ancora non ha superato il trauma e in un certo senso lo posso capire ma deve vivere a pieno questi momenti almeno finché Diego è ancora qua, dovrebbero passare momenti felici, ma quando non sono insieme lei diventa cupa e triste. << Come stai? >> le chiedo e lei mi guarda con una faccia che fa capire tutto << E’ sempre più difficile accettarlo >> borbotta, Jorge che è dietro di me poggia una mano sulla spalla a Lodo, << Ci siamo noi con te, lo sai vero? >> gli dice e lei annuisce con un sorriso spento. Mi dispiace troppo vederla così, lei non si merita questo, il suo amore è veramente importante per lei e in qualche modo glielo stanno togliendo, tutte le sue convinzioni le stanno scivolando dalle mani, sognava un futuro bellissimo con Diego e ora di sicuro non le è rimasto più niente. La cosa peggiore per lei è che non sa quello che potrà succedere, quando prima poteva fare progetti con lui. Vorrei confortarla e dirgli che andrà tutto nel migliore dei modi ma anche se lo faccio lei non ci crede e pensa sempre al peggio, non so più come fare ma io e le altre cerchiamo di stargli il più vicino possibile, o almeno ci proviamo.
 
Stiamo andando alla lezione di Gregorio, oggi iniziamo a programmare le coreografie di gruppo. Nello spogliatoio mentre ci cambiamo Alba ci racconta la sua prima uscita ufficiale da coppia con Facu, << E’ stato stupendo >> dice con occhi sognanti << Siamo andati a cena e lui mi ha preso una rosa rossa, poi mi ha portato a mangiare un gelato sul mare e infine abbiamo fatto una passeggiata romantica sulla spiaggia, solo io e lui, è stato tutto cosi romantico, mi sembrava di sognare, credevo che non avrei mai più vissuto dei momenti del genere con lui >> Alba fa un sospiro, è innamorata persa penso dentro di me, << Wow che dolci >> sorride Cande cha ha gl’occhi a forma di cuore << Mi ricorda me e Ruggero >> sospira anche lei. Sono tutte innamorate ora che ci penso, tranne io che dell’amore ci capisco ben poco forse niente, ma vedere loro così un po’ mi fa tenerezza e mi domando se mi possa piacere sentirmi così, se anche a me piacerebbe essere innamorata e spensierata come loro. << Nessun finale piccante? >> esclama Mechi maliziosa, << Mechi >> la richiama Alba << Non sono affari tuoi >> le dice la ricciola con un sorrisino << Però mi ha riempito di baci e coccole >>, << Sono contenta per voi >> dico io guardando la ricciola, << Già anche io >> borbotta Lodo un po’ triste. Quando arriviamo nell’aula di Gregorio i ragazzi sono già lì e sono seduti in terra, noi ci mettiamo lì con loro e aspettiamo che Gregorio ci dica qualcosa. << Iniziamo con la coreografia della prima canzone, su alzatevi >> borbotta e noi ci alziamo, << Martina tu davanti… >>, << Perché io? >> domando confusa, << Mi è stato dato l’ordine di fare così “Martina deve essere la protagonista”, se vuoi delle spiegazioni vai dal direttore, cioè Pablo e te lo fai spiegare da lui >>. Io rimango un po’ perplessa, non so cosa dire non mi aspettavo di dover essere al centro dell’attenzione, << Poi Jorge ti metti in parte a lei un poco più indietro e di qua Mechi >>, mentre Gregorio sistema ognuno di noi nella posizione giusta continuo a farmi domande e decido che appena vedrò Pablo gli domanderò il perché di tutto questo. Gregorio scompare per un attimo lasciandoci lì come dei polli e poi torna con un carrello pieno di non so cosa. << Questi sono delle specie di tamburi che si illuminano e la coreografia che vi ho preparato, li preclude >> poi alza una mano e ci mostra delle bacchette, le stesse che si usano alla batteria, << Figo >> esclama Facu entusiasta di tutto ciò mentre gl’altri un po’ meno perché si è capito che la coreografia non sarà semplice come deve essere. Ognuno di noi prende il suo tamburo luminoso e un paio di bacchette e poi ritorna alla sua postazione e Gregorio inizia a mostrarci i passi, dopo un’ora la confusione domina nella stanza, nessuno capiva più come muoversi. In un punto della coreografia io dovevo stare in piedi sul mio tamburo e suonare quello degl’altri intorno a me, tutto ciò mi manda in confusione, in primis perché era come suonare uno strumento che non avevo mai suonato e per secondo la vicinanza di Jorge in tutta la coreografia. Mentre proviamo e riproviamo Gregorio aggiusta, toglie e inserisce alcuni passi, << Ogni tanto durante la coreografia guardatevi, interagite tra di voi >> borbotta << Ovviamente con quelli che avete vicino >>. Bene, penso dentro di me, in parte ho Jorge e Mechi questo voleva dire guardare Jorge ogni tanto durante la coreografia. A forza di provarla e riprovarla alla fine la coreografia è stata costruita, ora rimane solo impararla e provare finché non ci esce perfettamente. Il mio problema più grande però riguarda la coreografia della seconda canzone, anche se sarà molto più facile dell’altra perché non dobbiamo usare niente di particolare, e io nonostante non sappia il perché ma sono sempre al centro dell’attenzione, c’è un pezzo della canzone verso la fine dove io e Jorge cantiamo un pezzetto insieme e da soli, ovviamente Gregorio ha avuto la bellissima idea che, in quel momento dobbiamo avvicinarci e ballare insieme, << Più movimento, dovete come scatenarvi e divertirvi INSIEME >> scandisce bene l’ultima parola continuando a farci provare quel pezzo, << Su dai >> dice e noi ricominciamo a provare, ogni volta che mi avvicino a Jorge un po’ mi blocco e non riesco a lasciarmi andare come Gregorio vuole, sarà perché dobbiamo stare a pochi centimetri l’uno dal viso dell’altro, sarà perché dobbiamo sembrare felici e contenti ma io non riesco proprio a fare ciò che mi chiede e quindi questo vuol dire continuare a farci riprovare. E’ una parte della coreografia che non dura tanto ma il fatto che io debba farla con Jorge un po’ mi rende nervosa, poi ognuno sarebbe ritornato al suo posto e la coreografia sarebbe continuata in modo normale, sempre però interagendo con gl’altri. Gregorio vuole che durante la registrazione del video ogni tanto ci guardiamo l’un l’alto e che ci sorridiamo o cose del genere per rendere la coreografia più naturale.
 
Dopo quattro ore intense con Gregorio finalmente abbiamo finito, sono esausta sia fisicamente sia mentalmente per tutti gli sforzi che ho dovuto fare, non mi è ancora chiaro come mai io debba stare lì al centro dove tutti mi guardano, come se fossi la protagonista, difatti prima di andare a casa andrò a chiedere a Pablo il perché di questo. Lodo insiste sul fatto che io debba stare lì, << Perché? >> le domando, << Perché sei la più brava >> borbotta lei, << Già, vuole che tu sia la rappresentante di questa accademia, se dobbiamo fargli pubblicità ovviamente deve mettere la sua migliore alunna in risalto >> mi dice Mechi, << Si ma anche voi siete brave >> borbotto io, << Certo è per questo che ha scelto noi per i video, i suoi studenti migliori ma nelle canzoni di gruppo devi stare tu davanti perché tu sei la più brava >> fa spallucce Cande, << Boh secondo me non è proprio così >> rispondo io, << Dovresti esserne contenta non trovi? >> mi dice Alba << Lo sono, però… >>, Mechi incontra il mio sguardo e capisce qual è il vero motivo, la troppa vicinanza con Jorge, devo averlo in parte, ovviamente anche lui siccome è uno dei più bravi sta davanti e poi la coreografia dove devo avvicinarmi a lui un po’ mi spaventa, soprattutto quando la guarderà Stephie, << Però? >> dice Lodo aspettando che io finisca la mia frase, << Mi mette pressione essere la “Protagonista” >>, << Su dai! Sei davvero brava, e noi tutte lo sappiamo e siamo felici per te, sappiamo che darai il meglio e che non deluderai nessuno >> mi sorride Alba e io la ricambio. Mi chiedo cosa Stephie penserà di tutto questo, del duetto e delle coreografie di gruppo dove io e Jorge dobbiamo interagire e un po’ questo pensiero mi tormenta. Raggiungo Pablo nella sua aula, << Ciao Martina >> mi saluta lui con un sorriso quando si accorge della mia presenza, sta leggendo dei fogli seduto alla sua scrivania, << Allora come è andata la lezione con Gregorio? Le coreografie? >>, << Sono stupende e un po’ difficili >> borbotto << Ma sono qua per chiederle come mai io devo essere la protagonista di tutto questo, Gregorio mi ha detto che è stato lei ha deciderlo >>, lui mi guarda e mi sorride << Cara Martina non preoccuparti, so che può sembrare strano e che per te può essere uno stress in più, essere la protagonista di questi video ti dà una maggiore importanza e un maggiore impegno, ma per ora non mi sento di dirti il perché ti ho scelto ma devi fidarti di me, se tutto andrà come penso ti dirò il perché di tutto ciò e capirai perché ti ho scelta. D’accordo? >> chiede sorridendomi, io annuisco con un sorrisetto, per me è un grande impegno ma se Pablo dice che devo fidarmi in qualche modo mi fiderò di lui e della sua opinione, << So che darai il meglio di te e so che tu sarai molto amata da tutti quelli che ti guarderanno, sei speciale per ora ti basta sapere questo, lavora sodo e poi tutto quello che ora non capisci lo capirai >>, << Ok >> dico e lentamente me ne vado dall’aula. << Allora che ti ha detto? >> mi chiede Lodo quando ritorno da tutti gl’altri, << Che non può dirmi il motivo ma di fidarmi di lui e che se tutto andrà come pensa me lo dirà >>, << Wow non ho mai visto Pablo così enigmatico >> borbotta Facu, << Beh sicuramente ti ha scelto perché sei brava >> dice Ruggero << E perché sei speciale >> mi sorride Fran e Jorge incrocia il mio sguardo come per farmi capire che anche lui concorda, << Si mi ha detto che ovviamente sono brava ma il vero motivo non me l’ha spiegato, c’è un altro motivo del perché io sono al centro dell’attenzione >>, << Ohh lo voglio sapere >> dice Cande come una bambina che chiede un giocattolo ai suoi genitori, << A quanto pare lo scopriremo solo quando Pablo vorrà dirmelo >> faccio spallucce io. Usciamo dallo studio e ci dirigiamo verso le macchine, << Ho le gambe distrutte >> dice Diego tenendo sottobraccio Lodo, << Dai amore, sei un uomo un po’ più di resistenza >> gli dice lei sorridendogli, << Vorresti dirmi che a te non fa male nulla? >> borbotta lui, << Si mi fa male tutto >> confessa Lodo con una risata e anche Diego inizia a ridere << Ah mi fanno male gl’addominali quando rido >>, << A chi lo dici >> ribatte Ruggero che è mano nella mano con Cande e lei gli sorride << Tesoro quando arriviamo a casa ti faccio un po’ di impacchi caldi >> sorride la rossa in modo tenero << Sei un amore >> esclama lui. Facu e Alba parlano e ridono anche loro tenendosi per mano e Alba tiene la testa appoggiata alla spalla di Facu, << Oggi ti va se andiamo in qual negozio pieno di dolci? >> le chiede lui e lei lo guarda con la bava alla bocca << Si che mi va >> gli dice, << Ti prendo tutto quello che vuoi mio dolce tesoro >> borbotta lui e lei gli posa le labbra sulle sue dandogli un piccolo e dolce bacio. Infine ci sono Fran e Mechi, mio fratello la sta portando in spalle perché lei è davvero stanca, << Tesoro non lasciarti andare se no cadiamo insieme >> le dice Fran, << Tu non mi lasceresti mai cadere >> borbotta la bionda in modo tenero, << Ovvio ma non posso fare miracoli anche se farei di tutto per salvarti amore mio >> dice lui girando la testa per cercare di guardarla, << Lo sai che ti amo da morire >> sorride Mechi e gli dà un bacio sulla guancia. Rimaniamo solo io e Jorge, lui è davanti a tutti che cammina mentre parla al telefono con Stephie, sicuramente si starà facendo raccontare delle lezioni per sapere di me ovviamente, di come mi comporto, di quello che dobbiamo fare durante le coreografia e io sono in fondo, da sola che guardo tutti loro felici e contenti, ragazzi che provano amore mentre io non ne sono capace. Nessuno riesce a capirmi fino in fondo, nessuno sa cosa c’è dietro a tutta la mia apparenza, anche se non so amare anche io in qualche modo sto soffrendo.
 
Quando arriviamo a casa vado direttamente in camera mia e inizio a scrivere la canzone per il video, mi è venuta un idea e sicuramente quando Jorge l’ascolterà capirà come mi sento e cosa voglio. So che in fondo anche se sta con Stephie pensa a me, so che lui in qualche modo vuole ancora me, solo che per me non è facile accettarlo, non è semplice per me esprimere quello che provo se non con la musica allora perché non farglielo capire in questo modo? Mi sento triste da quella litigata, mi sento più sola che mai anche se ho le mie amiche, ho mio padre e ho anche Clara ma senza di lui è come se mancasse la parte più profonda di me, quella che in qualche modo stavo imparando ad accettare, ma che poi è crollata del tutto quando lui ha scelto lei in tutto e per tutto lasciandomi sola. Non mi è mai sembrato così facile scrivere una canzone come oggi, questa volta ho iniziato dal testo, butto giù parole che sento dentro, qualsiasi emozione io riesca a provare la metto in quel testo perché voglio che quando l’ascolterà capirà come in realtà mi sento, come in realtà io tenga a lui. Vorrei potergli dire tante cose, vorrei poter esprimermi come tutti sanno fare ma non credo di esserne capace, quindi perché non scrivere una canzone che gli arrivi dritta al cuore, forse anche lui capirà che tutta questa situazione è un po' stupida che non può mettermi da parte solo perché è Stephie a chiederglielo, lui non può dimenticarmi solo perché lei glielo dice, se lui non vuole dimenticarmi è improbabile che lo faccia, quindi rischio il tutto per tutto, io che non l’ho mai fatto per nessuno lo sto facendo per lui, cosa mi prende? Cosa sto facendo? E soprattutto cosa sto provando? Vorrei capirlo ma mi risulta difficile, non so più a cosa pensare e non so più cosa provare. Vorrei che sia tutto più semplice ma in realtà non lo è, sto aspettando il giorno in cui Stephie mostrerà la sua vera natura, perché prima o poi verrà da me a parlarmi, verrà a litigare con me ne sono sicura, mi minaccerà di stare alla larga da Jorge e magari dopo questa canzone lo farà, non vedo l’ora di fargliela sentire. Potrò sembrare cattiva ma qualcosa devo pur fare, ho deciso di prendere in mano la situazione di avventarmi in questa cosa perché non posso più vivere così, non posso più lasciare agl’altri decidere la mia vita, cosa posso o non posso fare, con chi posso o no parlare, Jorge era parte di me e lei ha fatto la stronza in qualche modo ora tocca a me e gli dimostrerò che il mio pensiero in Jorge è più vivo che mai, devo solo aver pazienza e aspettare il giorno della registrazione del video. Qualcuno bussa e poco dopo Fran entra in camera mia, << Tini, papà ha chiesto se per te va bene se stasera mangiamo un po’ prima perché ha degli impegni >> mi dice lui, << Si certo >> rispondo facendo spallucce, << Stai lavorando sulla tua canzone? >> chiede e io faccio sì con il capo e gli sorrido, non ho pensato però a cosa penseranno gl’altri di tutto questo ma fin ora me la sono sempre cavata, << Dovresti sentire la nostra della Band, mi domando dove Jorge prenda quelle idee, forse il ritorno di Stephie lo stimola, sentirai che bomba >> borbotta contento, << Bene sono contenta per voi >> sorrido anche se sapere che quella canzone magari l’ha pensata per Stephie mi fa venire una stretta al cuore, è gelosia quella che provo? O è solo fastidio perché lei non se lo merita? A cena Stephie è più appiccicosa che mai, vuole a tutti i costi sapere le canzoni di chiunque anche se non possiamo parlarne con nessuno, << Non posso dirti come si chiama la canzone della Band e nemmeno la mia >> le risponde Jorge per l’ennesima volta, << Sono sicura che saranno bellissime e che le hai pensate per me vero? >>, << Non te lo posso dire >> esclama Jorge con un tono strano come se non volesse parlare di questo, << E le coreografie di gruppo come vanno? Non mi hai raccontato molto >>, Lodo mi guarda e fa una faccia disgustata come per dirmi che non la sopporta più, << Per lo stesso motivo della quale non posso raccontarti le altre cose, non possiamo Stephie >>, << Già non possiamo >> esclama Lodo un po’ irritata << Quindi evita di chiederlo, già per noi è difficile mantenere segrete le canzoni perché siamo entusiasti e vogliamo raccontare cosa stiamo facendo, io muoio dalla voglia di dire a mia mamma come sta andando ma non possiamo, quindi non rendercelo ancora più complicato >> continua lei e Stephie si azzittisce.

P.s: Iniziano le prove per le canzoni dei video e vediamo Martina e Jorge costretti ad interagire, vediamo una Stephie che si ingelosisce e che vuole sapere tutto quello che succede ma nesuno può parlarne. Martina è sempre più nervosa e confusa, non capisce tante cose soprattutto quelle che riguardano lei, è ancora arrabbiata anche se è riuscita a sfogarsi e ora ha in mente di scivere una canzone per Jorge e chissa se riuscirà ad esprimere realmente quello che prova. Lodo è ancora triste ma ha le sue amiche perfortuna. Nel prossimo capitolo ci sarà un segreto svelato e scopriremo cosa succederà. Cosa ne pensate? Come andranno a finire le cose? Domani scoprirete un pò di cose e finalmente verrano svelate un pò di cose che non avevano senso. Grazie mille a tutti, davvero perchè siete unici. Ho quasi finito di scrivere la storia, mi manca poco e non vedo l'ora che voi la leggiate tutta! Un bacione a tutti, a domani ;)

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Capitolo 40
*** Nulla Va Come Deve. ***


Nulla Va Come Deve.
 
La realizzazione del progetto dei video sta andando a gonfie vele, tutti sono entusiasti e sono fieri del lavoro che stanno facendo, ormai tutte le canzoni sono in processo di lavorazione, i testi, le melodie e le coreografie sono a buon punto, chi deve imparare a suonare perché nel video lo farà fa lezioni con Beto e fin qui è tutto apposto. Quando ho mostrato la mia canzone a Pablo è rimasto al quanto scioccato, << Wow, è a dir poco stupefacente, credo che arriverà al cuore di tutti, sembra una canzone scritta pensando a qualcuno, ed è questo che mi piace, tu riesci a mettere te stessa nella musica e anche gl’altri iniziano a farlo grazie a te, stanno imparando da te come fare ad interpretarle, tu hai un modo unico di farlo e questo ne è la prova >> dice indicando il foglio con su il testo, << C’è da sistemare qualcosina, ovviamente poi quando avrai la base completa avrai il quadro generale e potrai mettere apposto ogni cosa ma per ora ti faccio i miei complimenti >> sorride lui contento, << Grazie >> dico io un po’ in imbarazzo, ricevere complimenti da un insegnante è sempre un piacere per me ma non mi sono ancora abituata all’idea, quando ero in Messico cantavo da sola e nessuno mi sentiva, nessuno mi diceva quanto fossi brava quindi ora ogni volta che mi fanno dei complimenti un po’ mi imbarazza. << Io ho già in mente come fare il video >> dico a Pablo, sapevo già come lo volevo, c’è l’avevo stampato in mente da quando ho iniziato a scrivere il testo e mi metto a raccontare a Pablo la mia idea che è molto semplice ma anche efficace, << Si penso che sia un ottima idea, molto bene Martina, la tua mente lavora in modo giusto, ho sempre detto che sei un’artista nata e non mi sbagliavo a quanto pare >> sorride lui entusiasta. Pablo è sempre soddisfatto quando tutti noi lavoriamo sodo, perché gli diamo soddisfazione, ci vede vogliosi da lavorare, di fare e questo lo rende felice, vedere i suoi alunni essere così maturi per quanto riguarda la musica lo entusiasma. E’ fiero di noi e si nota, si nota anche tutto il bene che ci vuole, cerca sempre di aiutarci nei momenti di difficoltà come con Lodo che ora che è sempre un po’ triste lui la aiuta cerca sempre di dargli una mano. E’ davvero un insegnante molto premuroso e molto in gamba e sono felice di averlo come mentore, come modello, lui ci insegna a stare sul palco, a comporre canzoni in modo naturale, vuole che arrivino da dentro di noi e non che scriviamo canzoni che gl’altri vogliono sentire, vuole che le canzoni siano scritte per noi stessi, per quello che proviamo, che facciamo le cose per noi e come piacciono a noi senza assecondare gl’altri. Il resto delle ragazze arriva, abbiamo un ora con Pablo per sistemare la nostra canzone, << Ecco le altre dive dello studio >> sorride lui quando le vede entrare << Tutte sul palco forza >> dice e le ragazze sorridenti mi raggiungono. Mostriamo a Pablo la nostra canzone ormai completa con la coreografia che ci ha insegnato Gregorio, che non è una coreografia completa ma solo a pezzi perché il video è un po’ particolare. << Molto Brave >> sorride Pablo entusiasta << Siete perfette e coordinate >> ci dice lui. Ci fa provare un po’ di volte la canzone, ovviamente più proviamo più siamo sicure di noi e faremo meno errori durante la registrazione, mano volte dovevamo registrare il video meglio è. << Siamo davvero brave, più dei ragazzi >> esclama Cande sorridente, << Non farti sentire da loro, perché la loro autostima potrebbe abbassarsi >> ridacchia Mechi, << Si teniamolo nascosto anche se nel profondo loro lo sanno già >> continua Alba ridendo, ci divertiamo a prenderli in giro anche se infondo sappiamo che loro sono veramente bravi, soprattutto quando suonano con la Band e sono tutti insieme, hanno quel qualcosa di magico che ti fa incantare a guardarli, anche Pablo è molto fiero della Band anche perché è stato lui ha dare questa idea ai ragazzi e il risultato è stato ottimo. Esco dall’aula perché ho lezione con Angie, cammino nei corridoi pensando alle ragazze che prendono in giro i ragazzi e mi scappa un po’ da ridere, mi fermo un attimo al bar a prendere una bottiglietta d’acqua per idratarmi un po’ siccome abbiamo ballato. Al bar vedo Diego che ascolta qualcosa con le cuffiette, starà ascoltando la base della sua canzone siccome toccava a lui andare da Pablo ora, è molto concentrato e mi fa sorridere perché ha una faccia strana. Mi avvio verso l’aula di Angie, quando arrivata in un corridoio da una porta semi aperta sento la voce di Stephie che parla, un po’ mi sembra strano, non capisco cosa stia facendo e mi avvicino per ascoltare cosa sta dicendo.
 
<< Allora hai scoperto qualcosa? >> dice la voce di Stephie, ma non riesco a vederla e non riesco a vedere tanto meno chi sia con lei, poi appena parla riconosco quella voce, anche se l’ho sentita poche volte nella mi testa inizio vagamente a ricomporre il quadro. << Non tanto, solo che ti odiano, tutte, dicono che sei una manipolatrice e che vuoi tenere Jorge lontano da tutti >> dice la voce di Lara un po’ tremante come se avesse paura, << Stupidate >> blatera Stephie con un tono un po’ arrabbiato << Poi… continua >> ordina a Lara, << Pensano che tu nasconda qualcosa, trovano strano il tuo ritorno improvviso e trovano strano il tuo comportamento, soprattutto Martina e Lodovica, loro due sono quelle che si sono insospettite di più. Però Martina ormai si è allontanata da Jorge, non ne parlano più tra di loro, non lo nominano quasi mai, non come prima che tornassi, prima ne parlavano sempre dicevano che Martina poteva essere adatta a lui, alcune di loro credono che Jorge era innamorato di lei, ma ora non le sento più parlare di tutto ciò >>, << Queste cose me le avevi già dette tempo fa, se no perché sarei tornata? Mi importa di quello che succede adesso >> blatera Stephie << E comunque sono solo stupide ragazzine viziate e anche un po’ sfigate si credono chissà chi solo perché sanno cantare suonare e ballare, bah cosa ci troverà Jorge in tutto queste cose stupide. Jorge non è mai stato innamorato di lei, se lo possono sognare, lui ha sempre amato me e comunque sono riuscita ad allontanarli quindi non c’è più nessun problema, Jorge si sentirebbe troppo in colpa non tornerà mai da lei, lo conosco è troppo buono e poi diciamocelo, molto meglio io di lei >>. Rimango un po’ scioccata da quello che sento, non ci posso credere, ma ancora non riesco a capire la parte di Lara, vorrei entrare di soppiatto nell’aula ma decido di non farlo. La rabbia inizia a salirmi, lei ci ha sempre spiate e ha usato Lara per farlo, mi domando come abbia fatto a farsi abbindolare da lei. << Altro da dirmi? >> chiede Stephie a Lara, << No, nient’altro le solite cose e poi te l’ho detto parlano di te e di come sembri strana niente di più >>, << Bene tienimi aggiornata se c’è qualcosa di nuovo e non farti beccare >>. Io mi allontano velocemente dalla porta e mi dirigo da Angie, il mio cuore batte forte, volevo entrare in quella stanza e schiaffeggiare entrambe, decido di tenere per me la cosa finché non avrò parlato con Lara, perché sicuramente l’avrei fatto, non posso più rimandare devo capire cosa sta succedendo, ora. Durante la lezione continuo a pensare a loro due e a quella conversazione, mi domando come facciano a conoscersi e perché mai ci ha fatte spiare, da quanto dura tutto questo? Da quanto va avanti questa messa in scena? << Martina ci sei? >> domanda Angie e io torno a prestargli attenzione, << Si scusi stavo pensando >> borbotto, << Questa canzone è davvero stupenda >> sorride lei << Molto molto brava >>, << Grazie >> rispondo io con un sorriso anche se nella mia testa c’è tutt’altro, << La suonerai o la canterai solo? >> domanda lei, << La suonerò >> borbotto, << Bene, sei molto brava, ora vediamo come cantarla >> sorride e ricominciamo a provarla. Finita la lezione voglio cercare Lara per parlargli, cammino velocemente nei corridoi guardandomi in giro quando mi schianto contro qualcuno, questo qualcuno mi afferra per le spalle e fa un passo indietro, << Che stai facendo? Sembri un ciclone impazzito? >>, quando alzo lo sguardo Jorge mi sta guardando, << Cerco una persona >> borbotto, << Chi? >> domanda lui cambiando espressione, socchiude gl’occhi e sembra incuriosito, << Nessuno che ti importi >> rispondo io, << Scusami >> borbotta << è che sembri impazzita >>, << Magari lo sono, magari sono una pazza scatenata che cerca di rubare il ragazzo a qualcun’altra >> ribatto, alla fine con lui sono ancora arrabbiata, perché lui sa come sono e sa che non l’avrei mai fatto eppure ha cercato di difendere Stephie e non me. << Ti prego Martina non fare così, ti ho solo chiesto cosa non va siccome stai correndo da una parte all’altra >>, << Cose che non ti importano, e anche se ti importassero non ci crederesti comunque quindi perché dirtelo >>, << Io ti credo e lo sai >> mi dice lui, << A me non pare proprio, anche perché mi hai lasciata sola, io ti ho lasciato la tua vita, ho lasciato che tu e lei siate felici insieme e alla fine ci ho rimesso io quindi ora lasciami passare >> dico arrabbiata ma quando lo sorpasso lui mi afferra per una mano e a qual contatto mi vengono i brividi e provo una sensazione strana allo stomaco, << Lasciami >> dico strattonando la mano per liberarla dalla sua e me ne vado via lasciandolo li senza parole. Ricomincio a cercare Lara per tutta l’accademia ma non riesco a trovarla, incontro Cande e Alba che hanno appena finito di fare lezione e anche loro mi guardano in modo strano quando gli passo in parte come un razzo.
 
Finalmente la trovo, sta chiacchierando amabilmente con una ragazza in un aula di musica e io mi fiondo dentro l’aula. Tutte e due si voltano quando mi vedono entrare, << Puoi andartene? >> chiedo all’altra ragazza che guarda me e poi Lara senza dire una parola, poi si alza e esce dalla stanza e io chiudo la porta. Lara si alza in piedi e mi guarda un po’ impaurita, appoggio gli spartiti e i quaderni che ho in mano su una scrivania lì in parte mentre lei ancora intimorita mi guarda. << Cosa vuoi? >> chiede con un po’ di coraggio e io mi avvicino a lei, << Parlare con te >> borbotto tranquilla quando ormai le sono difronte << Ora mi spieghi perché tu spii me e le mie amiche per Stephie e mi racconti tutto, voglio sapere tutto >> questa volta il mio tono è autoritario come se fosse un ordine ben preciso, << Non so di cosa parli >> borbotta lei, << Smettila, vi ho sentite parlare quindi non esistono scuse >>, << E’ stata lei ha dirmi di spiarvi >> dice un po’ impaurita, << Perché? Come fai a conoscerla? >>. Lara rimane un po’ in silenzio e poi si siede su una sedia vicina a lei, sembra che stia per piangere e io la guardo in modo strano, non riesco a capire cosa stia succedendo. << Ci siamo conosciute in Messico >> borbotta e io rimango in silenzio ad ascoltarla, << Mi trasferii vicino a casa sua un paio di mesi dopo che si era lasciata con Jorge, lei mi raccontò tutto o quasi di lui e di come era finita >> fa una pausa per riprendere aria mentre le lacrime gli scivolano sul viso, << Siamo diventate molto amiche, lei all’inizio era triste per via di Jorge, ma poi sembrava che le fosse passata, frequentava altri ragazzi, usciva, si divertiva. Quando all’inizio dell’estate scorsa gli dissi che mi sarei trasferita qui per studiare musica lei cambiò, non la riconoscevo più. Non sapevo che il suo ex ragazzo frequentava lo studio, lei non mi ha mai detto che Jorge suonava e cantava, credevo che abitasse ancora in Messico e che non si vedevano per via dei loro genitori. Lei mi chiese di cercarlo qui allo studio perché voleva sapere come stava e mi diede una sua foto per riconoscerlo, ma mi sembrava strana, come se l’amore per Jorge che era sparito stava ritornando ma lasciai perdere e quando arrivai qui e scoprii che eravamo nella stessa classe la chiamai >>. Io rimango un po’ scioccata, non mi aspettavo tutto questo, non riesco a capire, credo che Stephie ami davvero Jorge ma che per lei in questi anni sia diventato qualcosa di strano ma non riesco a capirne il motivo, << Gli raccontai che Jorge stava bene che mi sembrava normale e non uno che soffrisse d’amore, credo di aver sbagliato a dirgli così, lei andò fuori di testa, non poteva accettare che Jorge l’aveva dimenticata, gli dissi che anche lei l’aveva dimenticato, che lei usciva con dei ragazzi e che non le importava più niente di Jorge, ma lei mi rispose che lui non poteva dimenticarla perché lei era Stephie e che avrebbe dovuto amarla fino alla fine dei suoi giorni, non stare mai con nessun’altra e pensare solo a lei. Pensai che era una cosa strana perché lei poteva continuare la sua vita e lui no? Lei si infuriò con me e mi disse di spiare Jorge, di vedere se era innamorato di qualcun altro. Mi informai su di lui e scoprii che usciva con ragazze ma che non stava con nessuna e poi gli parlai di te, di te che abitavi con lui insieme a Lodo e a Fran, quando spiegai che Lodo era fidanzata con un suo amico un po’ si rilassò ma quando gli dissi che tu non stavi con nessuno andò ancora più fuori di testa e così mi chiese di controllarvi >>, << Perché? Perché l’hai assecondata? >>. << Perché mi ricattava, diceva che avrebbe fatto di tutto per farmi espellere dallo studio, lei sapeva quanto mi stava a cuore stare qua >> dice lei ancora con le lacrime agl’occhi, << E poi? >> dico io perché voglio sapere come continua questa storia, << E Poi iniziavo a vedere un vostro avvicinamento, ascoltavo i tuoi discorsi con le ragazze, anche i loro quando erano sole, dicevano che molto probabilmente Jorge era innamorato di te e quando glielo dissi lei partii per venire qua, facendo finta di averlo cercato per tutto questo tempo, il resto lo sai >> dice lei. << Mi dispiace>> dice dopo un attimo di silenzio << Io non volevo, mi sembri una ragazza così carina e gentile, non volevo farti del male ma non sapevo cosa fare >>, << Non è colpa tua >> dico avvicinandomi a lei e prendendogli la mano << Tu sei stata manipolata da lei >>, << Io credo che Stephie abbia un ossessione nei confronti di Jorge, lo ama, ma è un amore malato, lei vuole solo che Jorge viva solo per lei >> dice come se mi stesse dando una sua opinione, infondo lei ha vissuto questa cosa in prima persona e credo che abbia ragione e io avevo ragione quando dicevo che lei mi conosceva già e mi odiava già dall’inizio, << Dice cose bruttissime su di te e a me dispiace >>, << Tranquilla, prima di tutto non gli diciamo che me l’hai detto, resterai fuori da questa storia per ora tu, se lei ti fa domande su quello che hai scoperto o no inventati qualcosa, non ti metterò in mezzo ok? >>, << Grazie, sei davvero molto gentile >>. Rimasi lì un po’ con lei mentre si riprendeva dal pianto, infondo la capisco e non è colpa sua.

A casa la rabbia mi ribolliva, aspettavo solo che Jorge uscisse per andare a parlare con Stephie. Sono in cucina e Lodo mi guarda in modo strano, << Sei strana! >> esclama lei, << No, non ho nulla >> borbotto, non volevo raccontarlo a nessuno, l’avrei affrontata io, non mi faceva paura, non mi importava di lei o di quello che potesse farmi, non sono una che si fa intimorire da una psicopatica che vuole tutte le attenzioni su di se. << Ok, io vado da Diego, ci vediamo stasera >> borbotta uscendo dalla cucina guardandomi di sottocchio, rimango in cucina sperando che prima o poi Jorge esca di casa e finalmente mezz’oretta dopo sento qualcuno scendere dalle scale e spio dalla porta della cucina chi è, Jorge sta uscendo e quando richiude la porta di casa e sento la macchina partire esco dalla cucina e mi fiondo su per le scale. << Tini >> sento mio fratello chiamarmi << Puoi dire a papà che esco, vado a fare un giro con Mechi >>, << Si si ok >> borbotto io distratta mentre lui mi guarda in modo strano e poi sparisce giù per le scale. Mi dirigo alla stanza degl’ospiti a grandi passi e busso alla porta di quella strega. Sento i suoi passi avvicinarsi e spalanca la porta, quando mi vede mi guarda in modo strano e io senza un invito entro nella stanza. Mi volto e la guardo mentre richiude la porta, << Con permesso >> borbotta lei sarcastica, << Non fare così con me >> le dico, << Non è che mi faccia molto piacere la tua presenza nella mia camera >> dice lei, << Già la tua camera in casa mia >> dico facendo spallucce. << Cosa vuoi? >> domanda spavalda, << Ti ho scoperta >> dico << So tutto, so che ci fai spiare da Lara, vi ho sentito parlare >> dico spavalda a mia volta, << Ah bene >> dice lei, sembra tranquilla come se non gli importi << Si ti ho spiata, e mi stai sul cazzo ancora da prima che arrivassi qua, hai cercato di rubarmi Jorge e io non te lo permetto, lui può amare solo me >> continua con quell’atteggiamento altezzoso che mi fa innervosire, << Quindi lui per tutta la vita deve amarti? >>, << Ovvio, non può dimenticarsi di me, se no perché sarei tornata, facevo una bella vita in Messico, qua invece mi tocca assistere alle vostre stupide lezioni e far finta che mi piacciano, non è semplice come pensi e mi dispiace per te ma Jorge è mio e sono riuscita a farti allontanare da lui, basta qualche lacrima e qualche accusa infondata per farlo crollare, sono riuscita nel mio intento >> fa spallucce lei,  << Sei una stupida perché io con Jorge non volevo starci e ti ho lasciato la strada libera quando sei arrivata >> le dico << Perché tutto questo se potevi stare con lui >>, << Devo spiegarti tutto? >> domanda spavalda << Prima cosa non mi andava che gli stavi vicino anche se tu non volevi nulla da lui la vostra vicinanza doveva essere cancellata, e poi Jorge non aveva una mente lucida quando c’eri tu, dovevo allontanarti se volevo che pensasse solo a me e che amasse solo me quindi ho fatto quello che ho fatto >>. Rimasi li a guardarla, non potevo immaginare quanto fosse subdola la sua mente, a lei non importava nulla di Jorge in un certo senso, gli importava solo che lui amasse lei, voleva essere al centro della sua attenzione, << E se io andassi a dirlo a Jorge? >> le dico, perché ho intenzione di farlo, << Non lo farai, perché se no io, mia cara Martina, andrò a dire a tuo fratello che Jorge aveva una cotta per te e che siete andati a letto insieme >> fa un sorriso maligno e io la guardo senza dire nulla, << Ti domandi come lo so? Beh, non è difficile da intuire, Jorge era molto preso da te e in qualche modo sono riuscita a capirlo, quindi se non vuoi che vada a dire a tuo fratello tutto ciò starai zitta e ti metterai da parte. Non vorrai mica che Jorge e Fran non si parlino più, sai quanto sono amici, faresti questo a Fran? O a Jorge? e poi vuoi perdere la fiducia del tuo fratellino? Quindi se non vuoi far del male a qualcuno e so che non vuoi perché sei troppo buona esci dalla mia stanza e non parlarmi mai più >> lei apre la porta come per dirmi di andarmene e io sono fottuta, non volevo rovinare il rapporto di Jorge con Fran e tanto meno non volevo che Fran odiasse me, non l’avrei sopportato. Mi ha fregata ora sono io quella ricattata e non posso cedere, non posso fare in modo che succeda. Senza dire nulla esco dalla sua stanza e lei ha uno sguardo soddisfatto ma anche maligno, è davvero cattiva nell’anima, quella ragazza non ha un cuore. Mi viene quasi da piangere perché è riuscita ad incastrare anche me, mi chiudo nella mia stanza, sono in crisi ma devo trovare un modo per risolvere tutto ma come posso? Come posso farlo? Qualcuno bussa alla mia porta, inizio a credere che sia lei << Avanti >> dico un po’ titubante, vedo mio padre aprire la porta ha uno sguardo strano, sembra quasi che stia per piangere, io lo guardo preoccupata, << Papà che succede? >> domando spaventata, lui rimane per un po’ in silenzio e poi incrocia i miei occhi << Fran e Mechi hanno avuto un incidente >>.

P.s: Ok, eccoci con il nuovo capitolo. Finalmente si è scoperto il perchè del comportamento di Lara. Capismo cosa realmente Stephie vuole, che in realtà forse non ama Jorge ma vuole solo essere al centro della sua attenzione, a lei non va che la dimentichi vuole che Jorge viva solo per lei. Trovo che sia una cosa subdola, ed è subdolo anche il gioco che sta facendo sfruttando le debolezze degl'altri, sa che Martina non farebbe litigare mai Jorge e Fran per lei e ci gioca su questo, sa che Martina non metterebbe mai la sua felicità davanti a quella degl'altri lei è sempre solita a preoccuparsi più degl'altri che di se stessa) e Stephie l'ha colpita nel modo giusto in questo modo JOrge non scoprirà cosa Stephie in realtà sta facendo, e poi gioca con Jorge sul fatto che è troppo buono, sa che non vorrebbe mai vederla soffrire ( Ricordiamoci che è il suo primo amore e ha sofferto per lei ), sa che basta una piccola recita per fargli fare quello che vuole. Ora arriviamo alla fine, non odiatemi vi prego, nel prossimo capitolo vedremo molte cose, sarà un capitolo forte, triste, distruttivo ma anche dolce in qualche modo. A domani con il prossimo capitolo e spero che vi piacerà! Un abbraccio a tutti :)
 

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Capitolo 41
*** Crollo. ***


Crollo.
 
Quando arriviamo fuori dall’ospedale inizio a correre, non so dove andare ma non posso più aspettare. Mentre corro mi passa tutto così velocemente nella testa, tutto in qualche modo stava crollando, la lontananza con Jorge, ciò che avevo scoperto su Stephie e Lara, il ricatto e ora questo. Tutto sta crollando. Corro a più non posso cercando in ogni parte dell’ospedale, voglio sapere come stanno, non posso più aspettare, dietro mi me c’è mio padre con Clara. Non ho più fiato ma non me ne importa, non so più a cosa pensare, nella mia testa tutto si è annebbiato, non mi importa più di tanto della mia vita in questo momento. Corro, finché non vedo due persone, un uomo e una donna, quest’ultima ha gli stessi capelli biondi di Mechi e l’uomo ha i suoi tratti familiari, la stessa profondità e colore degl’occhi, la stessa bocca. Rallento quando li vedo con facce preoccupate e capisco che sono i genitori di Mechi, loro si voltano a guardarci quando dal fondo del corridoio, dietro di noi, sento dei passi veloci, mi volto e vedo Lodo con Diego e Jorge, avanzare velocemente. Mi avvicino ai genitori di Mechi, lentamente, con la paura che mi divora dentro. << Come stanno? >> domando con la voce tremante, mio padre mi stringe le spalle, Clara è senza parole, << Non lo sappiamo, ci hanno detto solo che un uomo gli ha tagliato la strada con l’auto >> dice la donna con una voce triste e molto preoccupata. Quando Lodo mi raggiunge mi abbraccia fortemente, Jorge abbraccia mio padre e Diego stringe a se Clara per rincuorarla, quando incontro lo sguardo di Jorge lui mi guarda dolcemente. Non riesco a piangere, non riesco a parlare, sono qui e vorrei sparire, vorrei non trovarmi in questa situazione, mio fratello, non so come sta, non so cosa gli è successo, come posso stare calma? E Mechi? Non potevo immaginarla ferita, non potevo pensare al suo sorriso spento. Dove sono? Inizio ad andare avanti e indietro, senza fermarmi. Mio papà mi guarda preoccupato, Lodo mi si avvicina e cerca di fermarmi e mi prende la mano. Io gliela stringo piano e poi la lascio continuando a camminare. Clara ferma ogni dottore che vede e tutti gli dicono la stessa cosa “Se non c’è nessun medico che sa, vuol dire che i medici che si stanno occupando di loro li stanno curando”. Quanto ci vuole? E se è qualcosa di grave? La polizia esce da una stanza e inizia a spiegare la dinamica dell’incidente a mio padre ma non sono autorizzati a dire come stanno i pazienti, loro non sono dottori e non sanno queste cose. Vedo arrivare il resto dei ragazzi, Alba, Facu, Cande, Ruggero e Stephie con un aria affranta si avvicinano a noi, chiedendoci come stanno, ma ovviamente non ricevono risposta. Non mi andava di vederla, ma non posso farci niente, non mi sembra il caso di scatenare una guerra in questo momento, mi importa solo di Fran. Jorge mi guarda mentre Stephie gli è vicino, in questo momento vorrei abbracciarlo anche so sono arrabbiata con lui, se fossi fra le sue braccia mi sentirei meglio. Non so perché lo penso ma è una sensazione che ho se penso ad un suo abbraccio. Distolgo lo sguardo da lui e mi guardo in giro. Non ho mai visto tutti noi così tristi tutti insieme, siamo sempre felici, ridiamo, scherziamo e ora tutto è spento. Sento la mancanza di Fran e Mechi più che mai, perché senza qualcuno di noi è come se fossimo una catena spezzata con delle parti mancanti, come se non fossimo completi. Sto crollando. Il mio corpo e la mia mente iniziano a far fatica a contenere tutta la rabbia, la tristezza, la paura e il delirio che in questo momento ho dentro di me. Devo muovermi, più sto ferma più mi sento male, più vorrei spalancare una di quelle porte per vedere cosa sta succedendo, per favore qualcuno venga a dirmi quello che succede, non posso crollare qui. Vorrei rompere tutto, vorrei lanciare qualcosa per sfogarmi, cerco di resistere a tutti questi impulsi, tutti guardano me. Sono quella che ancora non ha versato una lacrima, quella che non si è ancora sfogata. C’è chi ha inveito, che chi ha pianto, che perfino chi si è arrabbiato contro un muro, ma io vado solo avanti e indietro aspettando il momento giusto per crollare. Tutti mi guardano preoccupati, tranne Stephie, lei sembra preoccupata e forse lo è davvero ma sicuramente non le importa di me di come mi sento. Jorge la abbraccia da dietro, ha la testa appoggiata alla sua e i suoi occhi sono continuamente puntati su di me, non li sposta mai, sa cosa mi sta succedendo, lo sa meglio di tutti perché lui sa esattamente come sono, inizia a mancarmi l’aria, tutto il mio corpo inizia a tremare, sto per esplodere poi una porta di quelle davanti a noi si apre.
 
<< Salve >> dice una donna che indossa un camice bianco, credo che abbia una quarantina d’anni anche se ha un aria molto giovanile, una di quelle donne che si mantiene bene, ha i capelli scuri raccolti in uno chignon basso e da esso sbucano due bacchette corte. Porta gl’occhiali, dietro di essi spiccano due occhi grigi, enormi e molto intelligenti. Sorride debolmente, è magrolina e abbastanza alta. << Io sono la dottoressa Brown, Caroline Brown >> dice lei, << Voi siete i parenti e gl’amici di Francisco e Mercedes? >> domanda guardandoci, credo che sia stupita dalla presenza di tutte queste persone, << Si >> qualcuno di noi risponde all’unisono. << Bene, allora, hanno avuto un incedente e questo credo lo sappiate, è stato un brutto incidente e hanno preso un brutto colpo >>, credo di svenire ma cerco di resistere. La dottoressa sembra calma, non dà segno di serenità né di tristezza non riesco a capirla, << Allora la ragazza, Mercedes sta bene, è cosciente, la memoria intatta, è svenuta ma si è ripresa subito, ha un taglio sull’occhio passerà in due settimane con i punti, dovrà solo disinfettarlo. Da tutte le analisi che abbiamo fatto non risulta niente, le botte che ha preso non gli hanno danneggiato il cervello, gl’organi vitali sono tutti funzionanti alla perfezione >> finisce di spiegare sorridendo, i genitori di Mechi tirano un sospiro di sollievo, anche io provo sollievo ma Fran? Fran come sta? << Per quando riguarda Francisco, per lui beh la situazione è un po’ più complicata >> a quelle parole mi sento crollare, Lodo da un lato e Jorge dall’altro mi prendono al volo quando le gambe iniziano a cedermi. La dottoressa mi guarda << Non preoccuparti >> dice poi con un sorriso << Allora, Francisco ha preso una forte botta alla testa, ha un taglio gli abbiamo messo otto punti >> dice la dottoressa indicando il punto in cui Francisco si è fatto male, << E’ arrivato in ospedale incosciente, poi si è svegliato e abbiamo dovuto sedarlo, per ora non è opportuno tenerlo sveglio, gli abbiamo fatto tutti gl’esami, nel cervello risulta esserci una piccola macchiolina, cioè l’emorragia, ma è talmente piccola che si dovrebbe asciugare da sola però dobbiamo tenerla controllata, non è mai cresciuta in questo tempo quindi deduciamo che sia fuori pericolo, per il resto è tutto apposto, gl’organi vitali sono tutti funzionanti, dobbiamo accettarci solo quando si sveglierà se ricorda, potrebbe aver avuto un trauma, ma lo escludiamo al 90% >>. Quando torniamo a casa dopo ore passate all’ospedale, mi chiudo in camera mia. Ora che sono sola inizio a sentirmi male, non so come Fran starà, quando ho visto Mechi l’ho abbracciata forte, aveva un occhio gonfio con dei punti sopra e gli faceva molto male, ma non voleva andarsene dall’ospedale, voleva restare li con Fran e piangeva, piangeva a dirotto, come se avesse perso la cosa più bella della sua vita, come se gli avessero strappato il cuore e l’avessero fatto a pezzettini. Mi si spezzò il cuore anche me. Vedere Fran in quel letto incosciente è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, in quel momento tutte le mie certezze sono crollate, tutta la mia voglia di essere felice è sparita nel nulla. Non sorrideva, non era il mio Fran. Non riuscii a piangere neanche li, non riuscivo a parlare, non riuscivo a guardarlo senza provare male al cuore. Ma volevo esplodere. Tutti dicevano che sarebbe stato bene, ma come facevano a saperlo? Come facevano ad esserne sicuri? Io non credo più a niente, e ora che sto pensando a tutto questo il mio corpo inizia a tremare, mi sento piena di rabbia, di angoscia. Voglio essere arrabbiata con il mondo, perché non poteva portarmi via una parte della mia vita. Mi alzo dal letto e mi guardo in giro, è come se questo senza Fran non avesse più senso, è come se fosse tutto inutile, tutto stupido. Non so cosa mi prende, il mio respiro aumenta, le mie mani tremano, più le guardo più le vedo tremare, ho la gola bloccata, è come se io fossi una bomba ad orologeria pronta a scoppiare. Afferro il mio porta matite, lo stringo forte nella mia mano, lo fisso per un istante e poi la lancio, contro il muro con tutta la forza che ho. Ormai tutta la mia rabbia vuole uscire e non posso più fermarla. Butto in terra tutto quello che trovo sulla scrivania, strappo i cassetti e li scaravento a terra e tutto ciò che dentro si ribalta, ogni oggetto che mi passa per mano lo lancio senza pensarci, forte contro ogni parete libera che trovo. E poi vado in bagno, e anche lì lanciò tutto, è così liberatorio, così triste che inizio a piangere e ad urlare ogni volta che scaravento qualcosa, urlo tutta la rabbia che ho dentro, tutto quello che è andato storto fino ad oggi lo sputo fuori con le urla. Distruggo tutto, nello stesso modo in cui il mio cuore è stato distrutto.
 
JORGE BLANCO.
 
Sono triste. Il mio migliore amico è in un letto di ospedale. Vorrei stare vicino a Martina ma non posso, lei non vuole che sia io a consolarla, che sia io a stargli vicino e sicuramente a Stephie non farebbe piacere. Quando eravamo in ospedale avrei voluto stringerla a me e dirgli che sarebbe andato tutto bene, continuavo a guardarla, credevo crollasse, la vedovo ciondolare, tremare e non reggersi in piedi, la vedevo distrutta e io mi sentivo impotente e in quel momento mi sono odiato, non credo comunque che avrebbe voluto il mio sostegno, in questo periodo tra noi non va tanto bene, è come se io fossi il fuoco e lei l’acqua, io il cane e lei il gatto, lei il sole e io la luna, due cose diverse, due cose distinte che insieme non funzionano, due parti del mondo differenti. Non riuscivo a sopportare di vederla così, in qualche modo mi distruggeva dentro, mi spezzava il cuore. I suoi occhi tristi mi sono rimasti impressi nella testa e non riesco più a liberarmene, mi ha fatto a brandelli l’anima vederla così, mi ha quasi fatto morire dentro. Non l’ho mai vista così fragile come in quel momento, se qualcuno l’avesse toccata si sarebbe spezzata come il vetro, sarebbe esplosa come una bomba e io non avrei resistito a vederla così. Ho detto a Stephie che volevo rimanere solo, quindi lei è in camera sua, ovviamente lei non è distrutta quanto noi, non conosce abbastanza Fran ma è comunque dispiaciuta e anche se ha insistito per restare con me dopo un po’ a capito di lasciar perdere. Mi chiedo come stia Martina, di cosa gli passi per la testa, vorrei poter tenergli compagnia, non mi piace l’idea che sia sola e senza qualcuno con cui sfogare tutto l’odio e la rabbia che ha dentro, lo vedovo nei suoi occhi, vedevo tutta la rabbia che cresceva, la paura che le invadeva il corpo. Era spaventata, triste e piena di odio. Mi faceva quasi paura. Esco dalla mia stanza per andare a chiedere ad Alejandro se ha avuto altre notizie, anche se ha detto che ci avrebbe avvertito lui, ma io non riesco ad aspettare. Cammino per il corridoio e sento dei rumori strani, forti. Qualcuno urla e dei botti fortissim risuonano nel corridoio. Mi volto verso la porta di Martina e corro verso di essa. Quando la apro è come se un uragano fosse passato nella sua stanza, tutto è ribaltato, le lenzuola del letto disfate, i cassetti sradicati e tutto in giro. Vado verso il bagno da dove arriva il rumore, scavalco tutto ciò che c’è in terra e quando lo raggiungo vedo Martina. Una scena straziante, che mi ha stretto il cuore. La guardo per un secondo, con gl’occhi spenti e le lacrime che scivolano sulle guance umide, prende qualsiasi cosa e la lancia mentre urla straziata dal dolore, come se dentro di lei ci fosse un demone. Mi avvicino a lei velocemente e cerco di fermarla, << Ehi basta >> dico stringendola a me << Fermati Martina >>, lei si divincola tra le mie braccia mentre cerca di afferrare altre cose, senza fermarsi. << Martina basta >> dico più forte e la stringo ancora di più. Lei lentamente smette di agitarsi e si appoggia a me, iniziando a respirare profondamente e a piangere ancora più forte, singhiozza fortemente, affondando la sua faccia tra le mie braccia, per nascondersi. << Shh >> dico dolcemente e mi abbasso lentamente tenendola salda per sedermi in terra. Appoggio la schiena contro la parete del bagno e la stringo forte, voglio che si senta bene, che si senta in qualche modo protetta. << Shh, andrà tutto bene >> le dico piano spostandole i capelli dal viso appiccicati sulle guance bagnate. Non l’avevo mai vista così e mi fa male, mi fa male in ogni parte del mio corpo, vederla piangere per la prima volta mi ha toccato nel profondo, dentro di me prego per non rivederla mia più così perché non l’avrei sopportato << Fran starà bene, respira >> dico per cercare di calmarla. Dentro sono affranto, avrei dovuto sapere che sarebbe crollata in questo modo, che non poteva resistere a tutto questo stress, che prima o poi sarebbe esplosa. Non potevo lasciarla fare, in questo momento quello che Stephie potrebbe pensare non mi interessa, in qualsiasi caso, in una situazione del genere se vedo Martina stare così non posso stare con le mani in mano, so che io posso tranquillizzarla, in qualche modo stupido so che sono io quello che riesce a farla stare bene, perché la capisco più di chiunque altro. Lentamente si calma e il suo respiro torna normale, e dentro di me mi calmo, guardo il suo volto ancora nascosto dai capelli, cerco di capire come si sente, ma credo si sia sfogata abbastanza, credo che dentro di lei non sia rimasta una briciola di rabbia e che abbia tirato fuori tutto quello che gli si era accumulato dentro.
 
Ad un certo punto lei si solleva la testa, si asciuga le guance e poi mi guarda, << Puoi lasciarmi sola per favore? >> domanda con una voce ancora rotta dal pianto, << Non credo sia il caso >> le dico io, anche se so che non avrebbe più delirato in questo modo non mi andava di lasciarla sola così. Lei si tira su in piedi, << Per favore >> dice con gl’occhi tutti rossi e il viso distrutto << Grazie davvero, ma voglio stare sola e poi devo sistemare questo casino >> dice guardandosi in giro e ancora una lacrima gli scivola sul viso e lei la ferma con la mano. Mi alzo anche io e la guardo << Martina… >> dico ma in quel momento affacciata alla porta del bagno compare Lodo che ha una faccia spaventata << Cosa è successo? >> domanda guardando me e Martina, << Sono stata io >> borbotta lei e Lodo le si avvicina abbracciandola << Perché non mi hai chiamato, cosa è successo? >> le domanda. << Te la affido >> dico a Lodo, ora che c’è lei posso anche andare, evidentemente non vuole la mia compagnia e in fondo non posso biasimarla, ma almeno con Lodo so che è in buone mani e almeno con lei può sfogarsi con le parole, cosa che con me non vuole fare. Sto uscendo dalla sua camera e in terra in mezzo a tutto questo caos noto un foglio pieno di scritte, lo raccolgo curioso e inizio a leggerlo. Sembra il testo di una canzone, almeno alcune parti di un testo, una canzone non completa, più lo guardo, più leggo le parole, noto che ci stanno benissimo con la melodia che io e Tini stavamo scrivendo prima di litigare, credo che queste siano proprio le parole di quel testo che lei aveva iniziato a scrivere e può sembrare buffo ma le parole che avevo scritto io combaciano perfettamente con queste. Mi sembra strano, è una cosa veramente assurda. Ovviamente nessuno deve sapere, questa cosa la terrò per me, almeno finché le cose con lei non cambieranno, nessuno saprà di questo foglio e di questa canzone, nemmeno lei perché sicuramente si arrabbierebbe. Piego il foglio e me lo metto in tasta, esco dalla sua stanza e mi dirigo nella mia, una volta li nascondo il testo di Martina in un posto dove nessuno e soprattutto Stephie può trovarlo. Il giorno seguente quando mi sveglio scendo in cucina a far colazione, Martina non c’è ancora ma tutti gl’altri sono già in piedi e pronti per andare all’ospedale, << Allora qualche notizia? >> domando io, << Si, la dottoressa ha detto che la macchia non si è espansa anzi è quasi del tutto riassorbita, quindi dovrebbe svegliarsi a breve >> dice Alejandro positivo, Clara sorride piano, << Meno male >> esclama Lodo, << Già, è andata bene considerando quello che poteva succedere >> dice poi Clara. Ad un certo punto la porta si apre e Martina fa capolino in cucina, ha la faccia scavata come se non dormisse da mesi e tutti noi la guardiamo, Alejandro gli dice quello che ha saputo dall’ospedale e lei fa un piccolo sorriso ma si vede che non è ancora sicura della situazione. << Stai bene? >> le chiedo io avvicinandomi a lei, in questo momento non mi importa di niente e nessuno, volevo sapere se stava bene o no, << Si grazie >> risponde lei, le do un piccolo abbraccio e gli faccio una piccola carezza sulla testa. Lei sembra irrigidirsi a tutto ciò ma mi lascia fare, infondo voglio solo rassicurarla, non c’è nulla di malizioso, nulla di strano in tutto ciò, mentre Stephie ci guarda di traverso. << Ti sembra il caso? >> domanda lei quando saliamo in camera, perché io devo prepararmi per poi andare in ospedale con lei, << Cosa Stephie? >> domando io, << La consoli davanti a me? >> dice << Come se non sapessi come mi sento >>, << Senti, suo Fratello è in ospedale e si dà il caso che lui sia il mio migliore amico, non mi importa che sia Martina o no, lei sta male e io di certo non sto lì a far finta che non mi importi >> rispondo io, << Potevi dirgli anche solo due o tre parole di consolazione, infondo Fran sta meglio e non c’è bisogno di consolarla così tanto >>, << Non parlare a vanvera Stephie, tu non la conosci, tu non sai cosa sia per lei Fran e non lo puoi immaginare perché non conosci la sua storia, non conosci com’è fatta e cosa ha vissuto >> la guardo in modo serio << Spero che tu capisca che stai sbagliando, per l’amor del cielo, poteva perdere il fratello e tu stai qua ad ingelosirti, lei ha bisogno di sostegno e non c’è nulla di male in un abbraccio, per lei in questo momento qualsiasi abbraccio la fa sentire meglio, non è tanto importante che sia il mio. Smettila di pensare a queste cose che lei non mi sta portando via da te, in questo momento le importa altro >>, << Scusa hai ragione ho esagerato ma impazzisco quando ti vedo vicino a lei >> dice lei sconsolata e io la guardo, << Scusa >> borbotta poi con una faccia triste e poi mi abbraccia. Quando arriviamo in ospedale mano nella mano, dalla camera di Fran, mentre noi entriamo, esce Martina, << E’ tutto ok? Come sta? >> le domando, lei mi guarda e poi sorride << Si è svegliato >> dice con entusiasmo << Sta bene la macchia è sparita, e ricorda tutti e tutto >> e in questo momento ha gl’occhi pieni di gioia.

P.S.: Tante, troppe emozioni qua dentro. Abbiamo il crollo di Martina, che dopo essere stata per anni tanto lontana dal fratello ora si ritrova in questa situazione dove ha paura di perderlo, sappiamo quanto è importante per lei Fran e in qualche modo pezzetto per pezzetto inizia a crollare e come sempre tiene tutto dentro per poi esplodere, abbiamo la dolcezza infinita di Jorge nei suoi confronti, anche se lui sta con un altra non può fare a meno di tenerla d'occhio, si è visto che è quello che la capisce di più, sapeva che sarebbe successo in qualche modo e vediamo anche come Martina si tranquillizzi con lui, l'unica persona che riesce a capirla fino in fondo, l'unica con cui si sente al sicuro è Jorge e poi abbiamo la gelosia di Stephie, che fa finta di capire Jorge in questa situazione ma in realtà lei li vuole tenere più lontani possibile, c'è la farà? A domenica sera con il prossimo capitolo, spero che questo vi sia piaciuto. Un abbraccio a tutti e grazie mille come sempre per tutto!!

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Capitolo 42
*** Perchè Sei Qui? ***


Perché sei qui?
 
Fran oggi torna a casa dopo una lunga settimana in ospedale. Ora si sente bene e anche io inizio a stare meglio, non sono più preoccupata, lo vedo sorridente e felice, questo mi toglie un gran peso dalla schiena. Ho avuto tanta paura, pensavo di perderlo e pensavo di perdere me stessa. Il taglio sulla testa non si nota neanche più e lui ci scherza sopra quindi per forza deve star bene, se no non farebbe così. In questa settimana tutti sono venuti a trovarlo, tra amici e insegnanti si è divertito a chiacchierare con chiunque, Mechi non si è mai allontanata da lui, nemmeno un secondo, ha praticamente vissuto in ospedale. Il suo occhio migliora di giorno in giorno ma è ancora gonfio e nero e le fa molto male muoverlo. E poi c’è lei, Stephie, che anche dopo tutto quello che è successo ogni volta mi tira delle occhiatacce quando Jorge mi chiede di Fran o mi chiede come sto io. Ora che ho la mente libera da tutto ciò, la nostra litigata, il suo ricatto mi invadono la mente. Jorge cercava di starmi vicino ma io lo allontanavo da me, non mi andava che Fran soffrisse ancora o che perdesse l’amicizia con Jorge per colpa di Stephie quindi mantenevo le giuste distanze. Mamma ogni tanto chiamava per sapere di Fran anche se lui non voleva parlargli, lei si preoccupava lo stesso, voleva anche venire qui ma lui non ha voluto siccome diceva di star bene e che non c’è n’era bisogno. Tutto sta ritornando come l’avevamo lasciato prima dell’incidente, ora che lo spavento è passato tutti stanno tornando ai loro normali pensieri. Lodo è sempre più triste per via di Diego, ma in questi giorni sono stati sempre insieme e quando sono insieme lei non può non essere felice, non vuole passare questi mesi insieme a lui in modo triste se poi non potranno vedersi di persona. Diego cerca di tranquillizzarla, lui non vuole lasciarla e non la lascerà solo perché si deve trasferire, sa che sarà difficile vivere lontani ma ogni giorno lui le promette che ritornerà solo per lei, che nulla al mondo gli impedirà di stare con la sua Lodo. Mi piace vederli così uniti anche se dentro di loro soffrono per questo, soprattutto in questa settimana dove Diego consolava Lodo presa dalla paura per Fran. Siamo io, papà, Mechi, Jorge e Stephie che aspettiamo che Fran esca dal bagno dove è andato a cambiarsi per tornare a casa, << Amore muoviti non stai uscendo per andare a festeggiare >> borbotta Mechi vicino alla porta, << Ora ho finito stai calma >> le risponde lui dall’altra parte. Io sono seduta sul letto dell'ospedale e fisso solo la porta, non mi va di guardarmi in giro perché so già che incontrerei lo sguardo di Jorge e poi anche quello di Stephie che mi fulmina, ormai la situazione non è una delle migliori, io sono incastrata in questo ricatto assurdo, se parlavo con Jorge di quello che avevo scoperto o del ricatto, lei avrebbe parlato con Fran, e ora dopo tutto quello che è successo non mi va di litigare con mio fratello, ora che lo posso vedere di nuovo in giro per casa contento e felice, non volevo perderlo di nuovo in un certo senso. Questa cosa in mi mangia dentro, mi divora lentamente, Jorge che continua a volermi star vicino quando non sa a cosa andiamo in contro se continuiamo così, Stephie che non mi lascia mai un momento in pace e che continua a osservarmi ogni cosa io faccia e tutto lo stress accumulato in questi giorni, tra il preoccuparmi per Fran e le lezioni allo studio da affrontare con Jorge. Tutto questo mi sta devastando ma in qualche modo devo essere forte, devo resistere e non lasciarmi condizionare da tutto ciò. << Eccomi >> esclama Fran uscendo dal bagno con un gran sorriso << Pronto per ritornare nel mio castello >> ridacchia lui, << La botta ti ha fatto diventare ancora più stupido? >> gli domando io e Jorge si mette a ridere e anche Mechi, << Sei simpatica sorellina lo sai? >> dice sarcastico e io mi alzo dal letto e lo vado ad abbracciare forte, << Cosa faresti senza di me? >> borbotta lui stringendomi a sua volta, << Non lo so proprio >> rispondo e gli faccio un piccolo sorriso. << Hai preso tutto per tornare a casa? >> domanda mio padre, << Si ho preso tutto >>. Fran si avvicina a Jorge e gli da il cinque << E’ bello riaverti tra noi amico >> gli dice Jorge, << Mi fate sentire troppo importante, dovrei farmi male più spesso >> dice lui e tutti noi lo guardiamo di traverso << Era per dire >> fa spallucce lui poi e noi scoppiamo a ridere tutti insieme. Quanto è bello vederlo così? Quanto mi rende felice? Pensavo di perderlo, di non poterlo più prendere in giro, di non poterlo più abbracciare invece è qui, sano come un pesce che scherza e ride, l’immagine più bella del mondo.
 
Quando arriviamo a casa Clara ci sta aspettando, appena entriamo in casa lei ci viene incontro e abbraccia Fran dandogli il bentornato e per lui ha preparato una deliziosa cena con le cose che ama di più. << Ok devo davvero farmi male più spesso >> ribadisce un'altra volta, perché tutti in questo momento lo stanno viziando. Per cena si presentano tutti, Diego, Alba, Facu, Cande e Ruggero salutano tutti con grande entusiasmo Fran, abbracciandolo e dicendogli che erano felici di vederlo star bene. << Davvero non dovevate >> dice lui emozionato per tutto questo affetto che forse non si aspettava, << Non fare il bambino Fran >> gli dice Mechi << Sono tuoi amici e ti vogliono bene >>. La cena va a gonfie vele tranne per Stephie, ormai la situazione sta diventando davvero troppo pesante per i miei gusti, Mechi lentamente si avvicina a me << Si può sapere che ha quella da guardarti così? >>, << Non saprei >> rispondo io facendo finta di nulla, mi conviene non parlarne almeno per ora, << E’ troppo strana non trovi? >> dice lei con uno sguardo strano, << Si lo è, ma io cosa posso farci se lei crede che voglio portargli via Jorge? >> rispondo alla bionda, << Si sarà arrabbiata perché lui ti è stato vicino >>, << Sicuramente >> affermo io << Anzi credo sia proprio così >>, << E’ proprio un’oca, non capisce che eri triste e affranta per tuo fratello e avevi bisogno di sostegno? >>, << Non credo che lei lo possa capire >> dico, ormai so che è senza cuore, che non le importa degl’altri ma solo di se stessa e che vuole solo essere al centro dell’attenzione di Jorge e nient’altro, quindi lei non poteva capire come mi sentivo io e di cosa avevo bisogno in quel momento. << Sei sicura che non sia successo nulla tra di voi? >>, << No niente, io con lei non ci parlo e nemmeno lei con me, cosa mai dovrebbe essere successo? >> dico in modo tranquillo. Il mio piano è facile, restare nel mio e non far soffrire nessuno, questo dovevo fare, devo lasciar perdere Jorge perché se no creerei solo problemi. Il problema più grosso però è che in qualche modo mi manca, mi manca ogni singola cosa di lui, anche la più stupida. Ma devo essere forte, per me e per chi rischia di soffrirne. << Di che state parlando donzelle? >> si avvicina a noi Fran sorridente, << Niente di che >> dice Mechi dandogli un bacio sulle labbra e la mia conversazione con lei finisce. Passiamo la serata a chiacchierare, ogni tanto Jorge mi guarda per vedere se è tutto ok, dopo quel crollo credo che anche lui si sia spaventato della mia reazione, menomale che è arrivato perché se no avrei continuato a rompere ogni cosa mi trovavo davanti. Da quel momento tutto è cambiato, il suo modo di guardarmi è diventato ancora più dolce, ancora più profondo, si vede che vuole che io stia tranquilla, che io sia felice e so nel profondo del mio cuore so che lui pensa ancora a me, che non riesce a dimenticarmi. Lo noto dai suoi atteggiamenti, dai suoi sguardi, dalla sua voglia di starmi accanto quando qualcosa non va, ma ovviamente per colpa di Stephie non può esternare queste cose e quindi si limita a fare quel poco che può fare anche se quel poco lo fa con tanto di quel sentimento che ogni volta mi fa mancare l’aria. In tutta questa situazione ho capito che lui è l’unico che riesce a tranquillizzarmi, è l’unico che vorrei stringere quando qualcosa non va, l’unico che vorrei aver vicino quando sono triste e quando mi sento sola. Non ho ancora bene capito cosa provo per lui ma sento il bisogno di lui, ma non posso, non posso fare più niente ora che Stephie mi ha ricattato in quel modo subdolo. Devo stare attenta a quello che faccio perché non posso fare in modo che succeda, ha vinto lei e io sono costretta a stare lontano da lui. E’ buffo, prima ero io a volerlo lontano da me e ora che ho capito di volerlo vicino non posso per colpa di quella strega. Mi basterebbe anche solo la sua amicizia, non chiedo altro, io non ho bisogno di altro. Vederli vicino mi fa male sempre più, credevo che questa sensazione con tempo sarebbe diminuita e invece mi sbagliavo, ogni giorno aumenta e ogni volta fa sempre più male dentro, anche se io sono molto brava a non darlo a vedere. Dopo una lunga serata con i ragazzi a divertirci finalmente è l’ora di andare a letto. Sono veramente esausta e solo ora posso rilassarmi veramente siccome Fran è a casa. Ho passato la settimana più brutta della mia vita, non ho quasi mai dormito, facevo fatica perfino a mangiare da quanto avevo quel peso sullo stomaco. Ogni volta che il telefono suonava pensavo al peggio, pensavo che a Fran fosse successo qualcosa e mi allarmavo, ora è un sollievo poter stare tranquilla, senza preoccupazione, senza dover allarmarmi ogni volta. Grazie a dio lui sta bene e io non posso essere che felice per questo. Con tutto lo stress accumulato in questi giorni non ci metto molto ad addormentarmi in modo tranquillo, finalmente.
 
Quando mi sveglio mi preparo per andare allo studio, Fran ha avuto il permesso dei medici di frequentare quindi può tornare a studiare all’accademia. Scendo in cucina a far colazione, indosso un paio di jeans stretti a vita alta e sopra mi sono messa un maglioncino bianco corto, che lascia intravedere un pezzo di pelle tra di esso e i Jeans, ho lasciato i capelli sciolti e mi sono messa un cappello marrone, di quelli larghi e rotondi. << Ciao Fran, come hai dormito? >> domando io, << Molto bene, come il letto di casa non c’è niente >> ridacchia lui che è seduto di fianco a Jorge che beve una tazza di caffè, ha una mano appoggiata sul tavolo e Stephie tiene la sua appoggiata sopra, la osservo per un secondo e distolgo subito lo sguardo, << Non vedo l’ora di riprendere le prove per il video >> dice Fran contento, per lui stare lontano dalle prove era come andare all’inferno quindi era davvero molto felice di poter ritornare. << Si, senza di te è brutto fare le prove delle canzoni di gruppo, si sentiva che mancava una parte di noi >> gli dice Lodo e lui gentilmente le sorride, per lei è stato un trauma, si sa quanto Lodo si lasci andare su queste cose e quanto si spaventi, credo che dopo di me la più presa male fosse lei, << Ora che ci sono siamo al completo, non vi abbandono prima del video, io devo esserci >> borbotta lui e io ridacchio. Quando siamo in accademia andiamo a lezione con Pablo, tutti gl’insegnati salutano con calore Fran e anche alcuni degl’altri alunni. Iniziamo a mostrare a Pablo la prima canzone con la coreografia e lui ne sembra contento, << Molto bene, imparate bene i passi e poi è perfetta >> sorride << Ora fatemi vedere la seconda >> dice poi e noi ci mettiamo in posizione. Iniziamo a ballare, in questa coreografia c’è il pezzo dove io e Jorge ci dobbiamo avvicinare, mi chiedo cosa penserà Stephie quando lo vedrà, non vorrei mai che desse la colpa a me per questo. Io e Jorge ci avviciniamo per cantare insieme faccia a faccia, scatenandoci come ci ha detto Gregorio per poi tornare alla coreografia, finita la canzone Pablo applaude. << Davvero sorprendenti, voi tutti insieme valete molto >> dice entusiasta << E quel pezzo lì, dove Martina e Jorge cantano insieme mi piace molto, e poi c’è molta interazione tra di voi, vi guardate, vi sorridete e questo è molto bello. Siete ad un buon punto, vi ricordo che non manca molto alla registrazione dei video quindi sistemate le piccole cose che dovete sistemare e poi siete pronti >>. Noi tutti ci guardiamo e ci sorridiamo a vicenda, siamo molto felici perché abbiamo lavorato sodo per creare tutto questo, siamo orgogliosi di noi, ora non rimaneva che perfezionare il tutto e poi registrarlo. Quando esco dall’aula e mi avvio in giardino qualcuno afferra la mia mano, quando mi volto incrocio gl’occhi di Jorge, << Che c’è? >> domando togliendo velocemente la mia mano dalla sua, << Come ti senti? >> mi chiede lui, << Bene >> dico ricominciando a camminare e lui mi segue, << Martina sei sicura di star bene? >>, << Si Jorge e sta cosa che mi parli solo quando non c’è lei non mi piace, smettila di fare così, piuttosto non parlarmi mai >> dico un po’ nervosa, devo tenerlo lontano anche se non voglio, anche se dentro dirgli così ma fa male. Io continuo a camminare e esco dall’accademia con Jorge dietro che mi rincorre, << Jorge ti prego, stammi lontano >>, << Voglio solo sapere cosa ti prende >>, << Niente Jorge, ho avuto una settimana pesante, ho pensato alle cose più brutte è normale che io sia un po’ strana non trovi? >> dico spalancando le braccia, << Tu hai qualcos’altro non è solo per Fran, lo vedo che c’è qualcosa che ti turba, perché non vuoi dirmi cos’è? >>, << Perché dovrei dirtelo, non siamo più amici ricordi? Sei stato tu ad allontanarmi quindi mi spieghi perché ti interessa? >>. Lui fa un sospiro e si passa una mano nei capelli, come se non sapesse più cosa dire, come se non sapesse cosa fare, << Io… Non lo so, ma vederti così non mi piace, c’è qualcosa dentro di te che non va e non riesco a capire cosa >> blatera lui, << Non devi saperlo, devi starmi lontano, fidati di me, più lontano stiamo meglio è >>, << Perché dici così? >>, io lo guardo negl’occhi e vorrei solo poterlo stringere << E’ complicato >> dico con la voce quasi rotta, non so il perché ma mi viene quasi da piangere, io che non ho praticamente mai pianto in questa settimana tutte le lacrime che non ho mai tirato fuori stanno prendendo il sopravvento. << Cosa è complicato Martina? Dimmelo! >> dice come se fosse un ordine, vedo che è affranto, che il fatto di non riuscire a capire cosa non va non lo fa sentire bene, ma non posso farci nulla, non posso parlargli di quello che è successo senza far del male a qualcun altro. Faccio spallucce << Non posso e ora lasciami in pace >>, << Non ti lascerò in pace finché non me lo dici >> dice un po’ alterato continuando a fissarmi. << Martina >>, quando mi volto per vedere chi ha chiamato il mio nome incontro lo sguardo di Carlos.
 
<< Carlos? >> dico guardandolo bene, << Cosa gli stai facendo? >> dice lui a Jorge che lo guarda male, << Carlos cosa ci fai qui? >> domando io confusa, << Prima voglio sistemare questo stupido ragazzo che ti sta urlando contro >> borbotta lui, << No fermati >> dico quando lo vedo avvicinarsi << Come ti permetti di parlarle così? >> domanda lui mettendosi di fronte a Jorge e io mi metto in mezzo, << Non credo ti interessi >> borbotta Jorge. Io mi volto verso di lui, << Per favore puoi andartene >> dico guardandolo negl’occhi << Ci penso io a lui, ora ritorna dentro >> e i miei occhi diventano supplichevoli, << Sei sicura? >> chiede Jorge, << Si sicura >> rispondo. Prima di andarsene da un occhiataccia a Carlos, << Visto anche lei vuole che tu te ne vada >> dice Carlos sbeffeggiandolo, << Smettila >> urlo contro di lui voltandomi a guardarlo. << Si può sapere che diavolo ci fai qua? >> domando un po’ arrabbiata perché ho già altri problemi e non mi va che si aggiunga anche questo, << Sono venuto per te, appena ho avuto soldi abbastanza sono partito per venire qua >> borbotta << Ma vedo che tu e il tuo nuovo amichetto litigate come due fidanzatini >> dice in modo presuntuoso, << Perché? Non dovevi venire qua e Jorge non è il mio ragazzo, lui una ragazza c’è la già >> dico e un po’ mi si spezza il cuore quando pronunciò quella frase, << E allora cosa vuole da te? >>, << Non credo ti importi e poi sono cose nostre >> ribatto io << Tu non devi essere qua >> dico ancora una volta. Lui mi guarda << Io invece ci resto, ti mostrerò che sono il ragazzo giusto per te e che ami >>, << Cosa? Sei impazzito per caso? >>, << No Martina, sono venuto fin qua per te e ora che ci sono non tornerò indietro come un codardo >>, << Io non voglio stare con te >> gli dico di getto e in modo spontaneo, non voglio mentirgli, la verità è questa, da Carlos io non voglio nulla, << E io ti farò cambiare idea, vedrai. Fammi almeno provare >> dice sicuro di se, << Fai quello che vuoi ma non credo che riuscirai nel tuo intento >> borbotto, << Si solo per via di quel bamboccio, la verità è che tu vuoi stare con lui ma non è all’altezza e difatti invece di stare con te sta con un’altra >>, << Tu non sai niente, non sai nulla di quello che succede qua, come ti permetti di giudicarlo, di giudicare la situazione se nemmeno la conosci? >> inizio ad arrabbiarmi, cosa vuole da me e perché deve essere così ignorante? << Non conosco la situazione ma conosco i ragazzi come lui, spezzano i cuori alle ragazze e poi pretendono che loro gli corrono dietro >>, << Non è così >> urlo io << Devi andartene, Carlos non puoi presentarti qui e fare così, non sei più un bambino >> gli dico, << Se lui proverà a urlarti contro, o a farti qualcosa giuro che se la vedrà con me, non lascerò che lui con quella faccia di cazzo ti rovini la vita, se ha un'altra ragazza deve starti lontano e se non lo capisce lui da solo glielo faccio capire io >>, << Non azzardarti >> esclamo << Tu non farai proprio niente, ora vattene >> ripeto in modo sicuro e deciso, << Si vado ma mi vedrai presto stanne certa >> ridacchia lui << Per ora starò in un hotel ma non andrò via da qui senza prima aver riprovato a conquistarti e a mostrarti che quello non vale niente >>. Mechi esce dall’accademia e mi affianca, Carlos la guarda in modo strano e lei guarda me e poi arriva anche Lodo che ha la stessa reazione. << Ciao tu chi sei? E cosa sta succedendo? >> domanda confusa Mechi vedendo il mio sguardo arrabbiato, << Io sono Carlos >> dice inchinandosi facendo una scena teatrale << Ma ora devo andarmene >> borbotta, mi guarda e poi si volta e piano piano si allontana. << Carlos è quel Carlos? >> chiede Lodo guardandolo mentre si allontana e poi posa gl’occhi su di me e insieme a lei anche Mechi, << Si è proprio lui >> dico amareggiata, << E cosa è venuto a fare qui? >> domanda la bionda, << Spero a non portare guai >> borbotto io. Quando tutti scoprono che Carlos è qui, Fran è quello che si innervosisce, << Si può sapere cosa vuole quello da te? Non vi eravate lasciati? Giuro che potrei ammazzarlo se ti rompe le palle >> dice quando siamo in macchina e vedo Jorge tendere l’orecchio per ascoltare, << Non ti preoccupare Fran me la cavo da sola >>, << Si ma cosa vuole? Perché è qui? >> continua a chiedere ma io non voglio dire davanti a Jorge cosa Carlos è venuto a fare qui a Buenos Aires, << Non lo so, non abbiamo parlato molto se ne è andato quasi subito, ha solo inveito contro Jorge perché ci ha visto parlare >> dico in modo normale per non far insospettire Fran e lui si volta verso Jorge, << Perché l’hai lasciata sola con lui? Dovevi restare con lei e proteggerla >> gli dice Fran, io lo guardo storta << Non centra niente Jorge in tutto questo e sono stata io a dirgli di andarsene, non parliamone più ok, lui non mi darà fastidio >> o almeno spero penso tra me e me.

P.s: Rieccomi con il quarantaduesimo capitolo. Prima di tutto voglio ringraziarvi, perchè siete davvero grandiosi e gentili, per me è stata un pò dura scrivere tutto questo in poco tempo ma non volevo farvi aspettare. Ora passiamo al capitolo con una parte finale inaspettata, il ritorno del ragazzo più odioso al mondo, almeno questo è quello che penso io. Comunque ritornando a noi, Carlos compare in un momento sbagliato, Martina e Jorge stanno discutendo un pò vivacemente perchè lui si è accorto che qualcosa in lei non va, noi sappiamo che Martina è stata ricattata e cerca di stare il più possibile lontano da JOrge per non compromettere la sua amicizia con Fran e JOrge si è accorto che c'è un comportamento strano in lei e lui non riesce a capirne il motivo. Carlos arriva e fraintende la situazione e inveisce contro Jorge, ovviamente Martina si intromette, perchè anche dopo tutto quello che è successo non può lasciare che Jorge si prenda queste accuse infondate. Ora cosa succederà? Vedremo di nuovo Carlos? O si arrenderà? A domani con il prossimo capitolo. Un abbraccio a tutti e grazie ancora.

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Capitolo 43
*** Registrazioni Video. ***


Registrazioni Video.
 
Oggi iniziano le registrazioni dei video, siamo un po’ tutti agitati. Mi sveglio emozionata per quello che succederà questa mattina, non vedo l’ora di arrivare in accademia e di iniziare subito a registrare. Carlos non si è più fatto vivo da quel giorno ma ho come la sensazione che prima i poi lo rivedrò, conoscendolo non se ne andrà fino a quando non avrà quello che vuole, cioè litigare con Jorge e mostrarmi di essere lui il ragazzo giusto per me, ma non è così. Le situazione in casa non è ancora migliorata, Stephie non molla la presa ed è sempre in mezzo, non vedo mai Jorge da solo senza di lei se non in accademia quando non viene. Oggi anche papà e Clara verranno allo studio a vedere le registrazioni e sono più entusiasti di noi, mio padre sprizza felicità da tutti i pori e Clara è talmente agitata, non vede l’ora di vederci su quel palco soprattutto sua figlia. Dopo colazione tutti usciamo di casa, anche Stephie sarà presente e questo mi innervosisce, soprattutto per la mia canzone ma per fortuna non verrà registrata oggi, anche se so già che non mancherà nemmeno ad una. Allo studio, quando arriviamo, nell’aula principale ci sono un sacco di operai che sono intenti a montare un mega schermo che servirà per alcuni video e noi tutti alziamo la testa in aria per vedere tutte la telecamere, microfoni e tutti quegli attrezzi che servono per registrare, è una cosa molto seria a quanto pare, non me l’aspettavo così. Pablo viene verso di noi sorridente, << Eccovi qua >> dice agitato come un bambino << Allora oggi registriamo le due canzoni di gruppo e quella di Jorge, ma lo sapete perché ve l’ho detto ieri >>. Ad un tratto un uomo dall’aria formale si avvicina a noi, << Ah ragazzi, vi presento Jason Myler >>, io rimango a bocca aperta, << Quel Jason Myler? >> domanda Alba incredula, << Si sono proprio io >> sorride quell’uomo, che è uno dei produttori di musica molto famoso e questo rende il tutto veramente serio, << Jason è un mio vecchio amico ed è grazie a lui se quest’anno si fa questo progetto >> sorride Pablo, << Siete molto in gamba ragazzi >> ci guarda Jason << Credo in voi >> borbotta e poi il suo sguardo si fissa su di me. I suoi occhi scurissimi quasi neri che fanno da contrasto ai suoi capelli biondi mi scrutano attentamente, << Tu sei Martina Stoessel? >> dice indicandomi, << Si >> rispondo un po’ in imbarazzo << Non vedevo l’ora di incontrarti di persona >> e mi sorride, io rimango senza parole quando sto per chiedergli il perché… << Scusate ma ho un po’ di lavoro da fare, ma comunque sarò presente alle vostre registrazione >> dice salutando prima Pablo e poi noi con un cenno della testa. << Wow >> esclama Cande in parte a me e io mi volto a guardarla non capendo cosa stia succedendo. Pablo ci fa preparare per registrare il primo video della canzone On Beat. Ci mettiamo tutti sul palco e le luci si spengono mentre i nostri tamburi luminosi si accendono. Un uomo da dietro la macchina da presa ci fa il segno di partire e io inizio a cantare. Balliamo la coreografia di Gregorio e qualche volta guardo Stephie che sta guardando lo spettacolo per vedere la sua reazione. Ogni tanto mi volto verso Mechi e verso Jorge e sorrido mentre tutti insieme cantiamo. Siamo così carichi che non sbagliamo nulla, pure la parte dove io sono sul mio tamburo e gl’altri tutti intorno a me, la parte più difficile, pensavo di sbagliarla e invece non è così. Mi piace tutto questo, ma dentro di me la cosa che amo di più è il fatto che io stia condividendo questo con Jorge mentre Stephie non può condividere questa emozione con lui e in qualche modo dentro di me gioisco per questo. Una cosa che lei non può capire perché non ne fa parte, una cosa che Jorge può condividere solo con me, anche perché si sa a lei non è che importi molto della musica. Quando finiamo di cantare e ballare rimaniamo immobili e zitti << Stop >> urla il cameramen e un applauso sonoro da tutti quelli che ci stanno guardando esplode nella stanza. Noi tutti ci abbracciamo, << Grandiosi, è tutto perfetto >> esclama uno dei registi facendoci il pollice all’in su. Dopo un po’ di baldoria tra noi incrocio gl’occhi di Jorge e lui mi sorride contento, in quel momento, non so il perché, capisco che forse provo amore per lui, ma com’è possibile? Io Non posso credere di essermi innamorata, forse sono solo confusa, forse non è così. Mio padre mi abbraccia e Clara stringe forte Lodo, << Bravi, siete davvero talentuosi ragazzi >> esclama mio padre rivolgendosi a tutti noi, intanto nella mia testa gira ancora quel pensiero assurdo.
 
Mi sento un po’ scombussolata, non so se sia per l’entusiasmo o perché credo di amare Jorge, il punto è che comunque non potrei mai dirglielo, quella strega mi tiene in pugno quindi non posso farci comunque nulla e poi non ne sono sicura è stato un pensiero veloce, quando ho incrociato i suoi occhi per un secondo mi sono chiesta se sono innamorata di lui e qualcosa dentro di me ha iniziato a volare e a farmi sentire leggera. << Siete davvero straordinari ora preparatevi per gire “En gira” >> ci dice Pablo con un gran sorriso. Mentre aspettiamo che il palco viene sistemato sono con le ragazze a chiacchierare, << E’ stato emozionante vero? >> dice Lodo con un sorriso grandissimo, è da quando sa che Diego deve trasferirsi che non la vedo sorridere così, << Si è un’emozione strana >> dice Mechi portandosi le mani al petto e guardando verso l’alto. Pablo viene a chiamarci perché ora possiamo andare a registrare. Tutti saliamo sul palco, sono un po’ intimorita per il pezzo che devo fare con Jorge, la presenza di Stephie non aiuta, sono proprio preoccupata per la sua reazione, ma dentro di me mi decido a farla al meglio possibile, << Bene, in posizione e via >> la musica inizia e noi iniziamo a muoverci. << Gira el mundo, gira quien lo puede parar? Un avion cada dia, y viajar y viajar. Giran las estrellas ya lo puedo sentir, rayos y cantellas todos quieren venir. Oh, uh, oh ,oh ,oh, Es la adrenalina del show Oh, uh, oh, oh, oh >>, mi volto verso Jorge e gli sorrido e poi guardo Stephie che è a braccia conserte al petto. << Gira el mundo, gira esta otra ciudad, ya ves que lo suenos se hacen realidad, todo es diferente, te quiero conocer, vivir el presente, querer es poder. Oh, uh , oh, oh ,oh Es la adrenalina del show. Oh, uh, oh, oh, oh. Gira mi cancion, en tu direccion, somos el reflejo, es el spejo de tu Corazon. Gira mi cancion, en tu direccion, somos el reflejo, es el spejo de tu amor. Gira mi cancion, Gira mi cancion >>. Mi volto verso Mechi e gli faccio l’occhiolino che lei ricambia con un gran sorriso << Gira el mungo, gira esta otra ciudad, ya ves que lo suenos se hacen realidad, todo es diferente, te quiero conocer, vivir el presente, querer es poder. Oh, uh , oh, oh ,oh Es la adrenalina del show. Oh, uh, oh, oh, oh >>, il ritornello riparte e noi ci muoviamo tutti insieme, fra pochissimo mi devo avvicinare a Jorge e il cuore inizia a battermi. Prima di andare verso di lui guardo verso Stephie e poi mi trovo Jorge faccia a faccia, << Gira mi canciooon, en tu direccioooon. Somos el replejos en el espejo de tu corazon >> ci scateniamo mentre la musica si carica, occhi negl’occhi sorridendo e muovendoci, io gli metto una mano sulla spalla e poi ci riallontaniamo tornando alla nostra postazione e cantare ancora il ritornello. Anche questa volta appena il cameramen stoppa il video tutti applaudono e urlano, noi ancora ci abbracciamo contenti e poi andiamo ad abbracciare tutti gl’altri, << Siete stati davvero bravi, dei professionisti, nessun errore complimenti >> dice Jason, il produttore, che si è avvicinato a noi << Siete sorprendenti, ma c’è ancora tanto lavoro da fare quindi rimanete calmi e concentrarti >> ci consiglia lui e noi tutti annuiamo. Vedo Stephie avvicinarsi a Jorge, non ha uno sguardo tranquillo ma penso che Jorge dovrà spiegarglielo che non è colpa nostra se dobbiamo fare così nella coreografia, << Infastidita la ragazza >> mi borbotta Mechi nell’orecchio e io mi volto a guardarla, << Affari suoi >> dico facendo spallucce, << Un giorno mi dirai cosa è successo tra voi vero? >> chiede con un sorrisetto, << No, perché non è successo niente >> le dico io e chiudo il discorso. Pablo va da Jorge e gli dice di prepararsi perché tocca a lui registrare il suo video, mi sento un po’ intimorita restare qui ad ascoltarlo, so benissimo che Stephie vorrebbe che me ne vada, ma non posso, questo è lo studio dove io vengo ad imparare, è un posto legato a me e non a lei, quindi si può anche arrangiare se non gli sta bene e prima o poi dovrà smetterla con quegli sguardi perché anche io ho certi limiti e quando li supero poi perdo il controllo. Vedo Jorge salire sul palco e dietro di lui lo schermo montato si illumina d’azzurro come il cielo, sul palco è stato messo un microfono vecchio stile. I tecnici stanno sistemando le luci mentre Jorge sul palco aspetta che gli dicono di partire e Stephie lo guarda sorridente salutandolo con la mano. << Ok Jorge al mio segnale parti >> dice uno dei direttori e lui annuisce con il capo. Tutti restiamo in assoluto silenzio e poi Jorge inizia a cantare. Una canzone molto bella e delicata, si chiama “Amor en el aire”, più l’ascolto più mi rendo conto di essere innamorata di lui e inizio a crederci veramente. Vederlo li su quel palco a cantare dell’amore me lo fa amare ancora di più e ormai non posso più tornare indietro. Mi sono messa nei guai. Stupida Martina ripeto dentro di me, come ho potuto? Perché ho lasciato che accadesse tutto questo?
 
Ieri ho ammesso a me stessa di amare Jorge, ora non capisco più nulla, sono andata in panne. Non riesco a capacitarmi di questa cosa, non riesco a credere di provare davvero amore, eppure non può essere altro, sta di fatto che non posso farmi trascinare da questa cosa se no rovinerò l’amicizia di Jorge e Fran e io non voglio, non voglio che questo accada. Mi sveglio e ho ancora la classica sensazione di farfalle nello stomaco, io non credevo esistessero, ma ora che sto provando tutto questo, ora che ho ammesso di provarlo posso dire che esistono e che è davvero una strana sensazione. Mi preparo, oggi io non devo registrare nessun video però andrò lo stesso a vedere, non mancherei per nulla al mondo, indosso un paio di pantaloni neri, scarpe da ginnastica bianche e sopra una canotta grigia dove hai lati si apre e mostra la pelle. Quando scendo a fare colazione Fran è su di giri, oggi si registrerà il video della Band e lui non vede l’ora, << Ti posso dire Stephie che quella canzone secondo me è stata pensata per te >> ridacchia lui e io mi incupisco un po’, non so, credo che quello che ho sempre provato nei confronti di Stephie sia gelosia, gelosia pura. Cosa potevo fare? E’ lei ad avere il coltello dalla parte del manico e io non posso fare più di tanto, lei mi ha incastrato e mi ha messo in una situazione difficile, infondo sta ingannando anche Jorge, lei vuole solo che lui non pensi ad altro se non a lei e vuole che la ami, ma non può deciderlo lei, lei non può pretendere di essere il suo centro del mondo se per lei non vale lo stesso nei suoi confronti, lo trovo ingiusto, lo trovo disgustoso ma comunque io non posso fare altro che stare zitta. Quando siamo in accademia Pablo è su di giri, ogni giorno che passa credo si esalti sempre di più, si mette a parlare con mio padre e Clara di quanto sia entusiasta di noi, di quanto siamo in gamba e che è felice che noi siamo suoi alunni perché non ha mai avuto alunni come noi, mi fa quasi tenerezza vederlo così emozionato per noi, per il nostro futuro successo. Il primo a registrare oggi è Ruggero, sul palco c’è un microfono e Cande è in ansia per lui, << Non vedo l’ora di sentire la sua canzone >> borbotta lei con gl’occhi a cuore. Ruggero più pimpante che mai sale sul palco e inizia la sua performance. E’ davvero straordinario, ha quel modo di cantare così leggero e giocoso che rende il tutto molto bello da ascoltare. La canzone si chiama Rescada mi corazon, ovviamente ogni tanto guarda Cande mentre canta per fargli capire che è dedicata a lei. Credo che Cande potrebbe svenire, guarda Ruggero a bocca aperta che mentre canta fa anche dei passi di danza molto belli e adatti a lui. Mi volto e incrocio gl’occhi di Jorge che abbraccia Stephie dal dietro, lo vedo osservarmi attentamente ma subito distolgo lo sguardo, il mio cuore martella, penso che l’amore ti faccia provare cose stranissime, non riesco a fare più nulla quando si tratta di lui, mi blocco come una stupida ragazzina innamorata. Quando Ruggero finisce e il video viene stoppato Cande urla di gioia tanto che devo tapparmi le orecchie per non farmi esplodere i timpani. << Sei il migliore tesoro >> dice lei abbracciandolo quando ci raggiunge, << Già sei stato davvero Wow >> dico io sorridendogli e lui mi sorride un po’ in imbarazzo poi uno a uno tutti gl’altri si complimentano mentre ancora ogni tanto i miei occhi incontrano quelli di Jorge. I prossimi a registrare sono Mechi e Fran. Mio fratello sale sul palco con la chitarra e ha difronte a se un microfono mentre Mechi si siede su una sedia e tiene in mano un altro microfono. La musica inizia e io non posso far altro che sorridere, un duetto fantastico che quasi mi viene da piangere, la canzone si chiama Tienes Todo ed è molto bella ed emozionante. Riesco a sentire tutto il loro amore mentre si guardano negl’occhi e dietro di loro lo schermo fa esplodere un cuore di petali. Ciondolo mentre li ascolto, mio fratello che con leggerezza sfiora le corde della chitarra e Mechi incantata a guardarlo senza mai togliere gl’occhi da lui, un emozione così forte, la stessa che provo io quando guardo Jorge. Lo cerco con lo sguardo e mi metto a guardarlo per un po’, ho scoperto che mi piace guardarlo, prima non ci pensavo a tutte queste cose ma ora che ho ammesso di provare qualcosa tutto quello che non capivo prima ora è molto più chiaro. La gelosia, la felicità, l’amore, il fastidio, tutte cose che prima non sapevo riconoscere mentre ora riesco a distinguerli benissimo, appena Jorge mi guarda io di scatto mi volto dall’altra parte come una stupida, non voglio che mi veda mentre lo guardo, non voglio che capisca quello che mi passa per la testa. Fran e Mechi finiscono di cantare e io li applaudo con entusiasmo facendo finta di niente mentre ancora Jorge mi guarda. << Stupendi >> gli dico quando si avvicinano e li abbraccio entrambi, << Si siamo stati bravissimi >> dice la bionda facendo gl’occhi dolci a Fran, << Solo perché tu sei strepitosa amore mio >> esclama mio fratello guardandola e posandogli le labbra sulle sue.
 
Per il video dei ragazzi dobbiamo aspettare un po’ perché devono venire montati tutti gli strumenti sul palco e installare delle luci colorate. Sono un po’ nervosa perché non so cosa aspettarmi, da quello che Fran ha detto su questa canzone a Stephie, che molto probabilmente Jorge ha avuto questa idea pensando a lei. Una stretta allo stomaco quasi mi fa piegare in due, non so cosa mi prende ma l’ansia inizia a salirmi. << Ehi tutto ok? >> mi chiede Alba vedendomi con uno sguardo spaventato, << Ah >> non so cosa dire << Si è tutto apposto >> borbotto un po’ confusa. Tutto queste sensazioni per me sono nuove, prima non capivo cosa fossero ma ora ho un idea precisa di quello che sento, di quello che provo. Ma non posso abbattermi, devo essere forte e resistere a tutto ciò, lo amo ma non posso averlo, non ora, non quando c’è qualcuno che per me è importante che può soffrire. << Sei sicura Martina? >> domanda ancora lei, << Si ho solo bisogno di bere un po’ d’acqua >> dico uscendo dalla stanza, mi dirigo velocemente e cerco un dei distributori che vendono le bibite. Appena ne trovo uno mi fermo e inizio a respirare profondamente e qualcuno dietro di me si schiarisce la voce << Ti sei divertita in questi giorni a stare vicino a Jorge? >> chiede Stephie con un tono sfottente, << Senti non mi va proprio di parlare con te >> dico prendendo la mia bottiglietta e poi mi avvio per tornare nell’aula ma lei mi blocca, << Stai attenta a quello che fai, sai cosa potrebbe succedere >> dice e poi mi lascia andare ed è lei a tornare per prima nell’aula. Io rimango ferma, non so più che dire, tutto questo peggiora di giorno in giorno e quando toccherà a me cantare la mia canzone non so come potrebbe reagire, spero solo che non capisca troppo a fondo quello che in realtà significa. Appena ritorno nell’aula Mechi mi si avvicina, << Dov’eri? >> mi chiede e poi mi guarda strana per la faccia che ho, << Sono andata a prendere da bere >> dico mostrandole la bottiglietta che tengo in mano, << E hai quella faccia per la bottiglietta? >> chiede poi, << No, non ho nulla >> le rispondo io cercando di essere indifferente a ciò che è successo e mentre lei sta per dirmi qualcosa Pablo compare << I ragazzi sono pronti, dovranno registrare due volte, nella prima registrazione suonano e nella seconda ballano, poi verrà montato il video >> ci sorride lui, l’idea è molto bella ma se penso di dover ascoltare quella canzone per due volte mi viene male, non so cosa aspettarmi, finché non sentirò quella canzone non riuscirò a stare tranquilla. I ragazzi salgono sul palco, Jorge prende in mano la chitarra elettrica, Facu si mette alla batteria e Alba lo saluta con la mano e con un gran sorriso, Fran va alla tastiera, Diego afferra il basso e fa l’occhiolino a Lodo e Ruggero prende la seconda chitarra elettrica. Il cameramen fa il segno di partire e tutti noi restiamo in silenzio, la voce di Jorge conta il tempo e poi iniziano a cantare. << Tu mirar, tu caminar, todo en ti me hace volar, eres muy timida lo sé, y me enloquece. Yeah, tu voz es terciopelo, cuando me hablas viajo y toco el cielo, yeah, sueno con darte un beso, dime si tu te sientes asi. Dime que al verme, tu tambien tiemblas, por ti loco estoy, bella. Dime que hacer para que me quieras, debo confesar que solo pienso en ti >>, in questo momento capisco che questa canzone in realtà non è stata pensata per Stephie ma per me, perché Jorge mi ha guardata, come fa sempre quando canta qualcosa che gli ricorda me, lui mi ha fissata dritta negl’occhi. << Solo pienso en ti, solo pienso en ti. Debo confesar que solo pensio en ti, debo confesar, solo pienso en ti, solo pienso en ti >>. Da un lato vorrei sparire, dall’altro una sensazione di benessere mi pervade, mi fa stare bene pensare che stia pensando a me, che in qualche modo io sia ancora nei suoi pensieri, la mia unica paura è che Stephie se ne accorga, ma quando mi volto a guardarla lei ascolta felice la canzone, credo che il fatto che Fran gli abbia detto che molto probabilmente è stata scritta per lei, l’ha rassicurata e non si sta accorgendo di niente, o almeno spero. << Tu sonrisa es capaz de iluminar, el dia mas gris, no se lo que hay en ti, pero es sin igual como tu no hay mas. Yeah, tu vozes torciopelo, cuando me hablas, viajo y toco el cielo, yeah, sueno con darte un beso, dime si tu te sientes asi. Dime que al verme, tu tambien tiemblas, por ti loco estoy, bella. Dime que hacer para que me quieras, debo confesar que solo pienso en ti >>. Il cuore mi martella, vorrei uscire da questa stanza ma non posso, e pensare che devo sentire questa canzone due volte mi sento peggio. Mechi si volta verso di me, mi guarda e poi piega la testa da un lato come per dirmi qualcosa, quando i ragazzi finiscono di cantare e suonare, applaudo cercando di essere il più naturale possibile.

P.s: Le registrazioni dei video sono iniziate. Cantare e ballare con Jorge e sentire poi Jorge cantare da solo ha fatto capire a Martina di essere innamorata di lui (Finalmente)ma c'è sempre un problema Stephie. Martina ha ragione quando dice che lei può condividere con Jorge una cosa magica mentre Stephie no e questo per un momento la rende felice e gli fa capire cosa in realtà prova, capisce tutti i sentimenti che prima non capiva, come la gelosia nei confronti di Stephie. Stephie non molla, ricorda a Martina che se fa qualcosa di sbagliato rovinerà l'amicizia tra Jorge e Fran, Martina un pò si abbatte ma appena sente la canzone della Band si accorge che forse quella canzone è stata scritta pensando a lei e non a Stephie come Fran dice, anche se gli fa piacere però rimane comunque preoccupata per tutto ciò. Ora che Martina ha capito cosa prova la vedremo affrontare queste cose e vedremo una Martina innamorata. Chissà cosa succederà! Chissà come si evolverà la situazione! A mercoledi con il prossimo capitolo, grazie di cuore a tutti, vi adoro e siete fantastici. Grazie a chi legge, commenta e segue la mia storia mi rendete felice. Un Bacio a Mercoledì ;)  

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Capitolo 44
*** Canzoni Che Rispecchiano La Verità. ***


Canzoni Che Rispecchiano La Verità.
 
Oggi è il terzo giorno di registrazione, devo dire che mi piace molto questa esperienza, il fatto di lavorare così sodo per realizzare un progetto così importate, tutti insieme. Mi piace davvero tanto e mi piace il fatto che tutto questo ci renda più uniti di quello che siamo già. E’ inutile dire quale sia l’unico problema per me, lei. Dopo le minacce e la sua faccia tosta non posso che restare zitta per ora, ma prima o poi troverò il modo di smascherarla senza far del male a nessuno, senza far litigare nessuno, sarà difficile ma in qualche modo dovrò trovare la soluzione, per ora però devo concentrarmi sul lavoro che dobbiamo fare allo studio, devo essere concentrata al cento per cento e non avere la testa da un'altra parte. Da quando ho ammesso a me stessa di essere innamorata di Jorge, di provare amore per lui i miei sogni sono cambiati, sono più dolci più romantici ma fanno male perché mi rendono triste, sogno di stargli vicino, sogno che siamo una coppia felice, sogno noi due in quel letto con tutta la passione che esplode, con tutto l’amore che ci avvolge. Durante la colazione Stephie e Jorge non ci sono, << Dove sono? >> chiede Lodo incuriosita, << Stephie ha voluto uscire per colazione per stare un po’ soli >> fa spallucce Fran mentre sta spalmando la nutella sulle fette biscottate, << Potevano anche restare qua >> blatera la mora contrariata da tutto ciò, << Perché ce l’hai su tanto con lei? >> gli chiede mio fratello, << Domanda di riserva? >> risponde lei e il discorso finisce. Io li guardo, vedo la faccia di Lodo contrariata, a lei non piace per niente Stephie e si è capito benissimo, su questo non ci piove. Quando arriviamo in accademia Pablo ci accoglie come sempre con entusiasmo, Jorge e Stephie sono già in accademia e io incontro i loro sguardi, tutti e due mi guardano quando gli passo davanti. Il primo video che oggi registriamo è quello di noi ragazze e siamo tutte su di giri, << Come mi stanno i capelli? >> chiede Mechi, << Sei perfetta, è la trentesima volta che lo chiedi >> le risponde Cande esausta delle domande della bionda. Il video che dobbiamo girare noi ragazze è un po’ diverso dagl’altri quindi dobbiamo aspettare che tutto sia pronto. I ragazzi si avvicinano a noi, << Siete pronte donzelle? >> domanda Ruggero abbracciando Cande, << Si prontissime >> sorride Alba a Facu che gli posa un bacio sulle labbra. << Sarete strepitose lo scommetto >> ridacchia mio padre e Clara è d’accordo con lui. << Ragazze siete pronte? >> chiede Pablo e noi andiamo alla nostra postazione per iniziare a registrare, il nostro video si fa in un modo un po’ particolare, iniziamo in un’aula a cantare mentre poi ci spostiamo per tutto lo studio e negli spazi grandi ci sono delle parti di coreografia che abbiamo costruito con Gregorio, credo sia stupendo però sarà anche complicato non sbagliare. << Pronte? >> chiede il cameramen davanti a noi e tutti annuiamo, quando ci dà il segnale iniziamo a cantare << No se imaginan de que cosas hablamos, estando en nuestro sitio especial, conversar. De moda, chicos, musica y vacanziones, suenos que se vuelven, canciones jugando >> iniziamo a muoverci fuori dall’aula e camminare nei corridoi facendo alcuni passi di ballo e ridendo tra di noi, i ragazzi sorridono stupiti, << Secretos entre melodias, y con un amigas siempre imaginar, un mundo magico ideal, hablamos de todo, siempre falta mas >>. Quando arriviamo in uno spazio abbastanza grande iniziamo a ballare la coreografia, vedo Stephie guardarci, anzi guardarmi invidiosa, mentre i ragazzi sorridono contenti di noi, mio padre e Clara sembrano davvero entusiasti << Planeta de las chicas, exclusividad, la clave son las risas, codigo amistad. Planeta de las chicas, exclusividad, la clave son las risas, codigo amistad >>. Riprendiamo a camminare nello studio, tutti gl’altri ci guardano dai lati del corridoio perché non possono essere ripesi quindi ci seguivano stando attenti a non comparire nel video, << Aqui el tiempo se nos pasa volando, todo es importante y vital, confesar. Entre nosotras no hay detelles pequenos, nada se nos puede, escapar de las manos.  Secretos entre melodias, y con un amigas siempre imaginar, un mundo magico ideal, hablamos de todo, siempre falta mas >>. Io sono al centro, a sinistra ho Mechi e Alba e a destra ho Lodo e Cande, tutti ricominciamo a ballare, questa canzone ci rappresenta, rappresenta noi e la nostra amicizia indistruttibile, io le adoro, una a una e credo che siano le amiche migliori che potessi chiedere per questo questa canzone conta tanto per me << Planeta de las chicas, exclusividad, la clave son las risas, codigo amistad. Planeta de las chicas, exclusividad, la clave son las risas, codigo amistad. Misterios, pasione, scretos de cada corazon. Amores, los suenos, las llaves de la amistad. Planeta de las chicas exclusividad, no hay detalles pequenos. Planeta de las chicas, exlusividad, siempre en mi Corazon >> noi ragazze siamo esplosive mentre balliamo e quando la canzone finisce tutti applaudono, perfino tutte le persone che stanno lavorando per noi ai video.

<< Wow >> esclama Diego << E’ stato fantastico >>, Lodo gli sorride contenta, << Siete davvero brave >> dice Jorge e tutte ci giriamo a guardarlo, << Ah grazie Jorge >> risponde Lodo abbracciandolo, facendolo apposta davanti a Stephie che la squadra da capo a piedi. << Grandiose davvero >> ci dice Jason avvicinandosi a noi << Siete delle Star con tanto talento complimenti >>, vedo Alba andare in iperventilazione e Facu che la sorregge e gli dice di tranquillizzarsi, << Grazie >> rispondo io con sorriso, mi sembra tutto così fantastico per essere vero, eppure un direttore discografico famoso ci ha appena detto che siamo delle stelle con talento, potevo essere più felice di così? E poi poggio gl’occhi su Jorge, perché penso che potrei essere ancora più felice con lui, ma per ora mi devo accontentare di questo, che non è poi così male. Lodo è agitata, ora tocca a lei registrare, oggi ho saputo che io sarò l’ultima quindi un po’ mi tranquillizzo, siccome la mia canzone parla di Jorge e di tutto quello che penso. << Lodo calmati >> le dico io con un sorriso << Sarai bravissima >> le sorride anche Mechi che la stringe a se. Clara sì avvicina a Lodo e gli dà un bacio sulla fronte, << Sei la figlia migliore del mondo e non potevo avere di meglio, sarai fantastica, forza e coraggio bambina mia >>, Lodo quasi si mette a piangere e si getta tra le braccia di sua madre, anche mio padre la incoraggia perché sa quanto Lodo può essere fantastica se lascia da parte le sue paure, ma la persona che la rassicura di più è il suo amato Diego. << Sarai la migliore, io lo so. Perché tu sei speciale amore mio e questo non cambierà mai >>, lei gli dà un bacio come per ringraziarlo della sua vicinanza e poi si dirige sul palco, lei è l’unica che da solista ha fatto anche la coreografia, lo schermo dietro si illumina di tutti i colori e lei inizia a cantare. La sua canzone parla di come dire addio, sicuramente l’ha pensata quando ha saputo del trasferimento di Diego, si chiama Aprendir a dicir adio. E’ molto bella e la canta davvero con tutta l’anima mentre si muove su quel palco, Diego sorride entusiasta per quanto Lodo sia forte e per quanto lei ci tenga a lui, Clara ha quasi le lacrime agl’occhi e appena finisce di registrare noi ci avviciniamo a lei e la abbracciamo forte mentre lei scoppia in lacrime. Cerchiamo di consolarla il più possibile, purtroppo Diego si stava preparando a cantare la sua canzone e lei è un po’ in ansia per questo. << Dai Lodo non piangere >> le dice Ruggero asciugandogli una lacrima, << Sai che starete sempre insieme, ti sei lasciata trasportare dai tuoi sentimenti ora stai tranquilla >> le sorride Cande abbracciandola. Appena Diego sale sul palco lei smette di singhiozzare e lo guarda come se avesse appena visto un angelo, posso percepire tutto il loro amore e quasi mi emoziono anche io. In un secondo, anche se non lo vedo, mi sento gl’occhi di Jorge addosso ma questa volta non mi giro per vedere se è così, devo essere forte e devo resistere a tutta questa tentazione che mi lacera dentro. Diego si siede su una sedia e impugna la sua chitarra, guarda per un attimo Lodo e gli sorride dolcemente, quando il cameramen gli fa segno lui canta. Una canzone bellissima, Lodo rimane incantata ad ascoltarlo ma anche tutti noi, la voce forte di Diego contrasta la melodia e ne esce qualcosa di magnifico, le lacrime ricominciano a scivolare sul volto di Lodo che tiene le mani unite al petto mentre ascolta il suo amato. La canzone si chiama Ser quien soy, devo dire che l’idea di Pablo di tenere nascoste le canzoni è stata ottima perché in qualche modo abbiamo capito che ognuno di noi ha una dote, che ognuno di noi è fantastico a suo modo. La canzone di Diego mi fa pensare a tante cose e non resisto alla tentazione di guardare Jorge, di osservarlo mentre ciondola vicino a Stephie che ascolta svogliata la canzone. Lodo si getta addosso a Diego quando lui finisce e non lo molla più, viene da piangere anche a me, due persone così non possono essere separate, non devono assolutamente essere separate. Domani sarà una giornata dura per me, in primis perché dovrò registrare Podemos e poi dovrò cantare la mia canzone, inizio già ora a tremare e ad essere in ansia, ora tocca a me e non posso più aspettare, non ho più tempo.

Mi alzo e l’agitazione è aumentata, so già che Stephie oggi non sarà sicuramente contenta. Quando scendo in cucina Fran mi saluta in modo caloroso, << Eccola qua oggi è il tuo giorno >> borbotta lui felice, << Già >> dico con un sorriso un po’ tirato, << Sei nervosa vero? >> chiede Lodo guardandomi << Si, un po’ e tu come ti senti oggi? >>, << Un po’ meglio, ieri è stata abbastanza una giornata forte per me, tante emozioni >> dice facendomi un sorrisino. Stephie ha uno sguardo contrariato, si sa che non le va giù il fatto che io e Jorge dovremo registrare insieme, ma io non posso farci nulla non l’ho deciso io, quindi non può avercela con me per questo. << Non vedo l’ora di sentire la tua canzone >> parla mio padre ad un tratto e io mi volto a guardarlo << Sono sicuro che sarà stupenda come tutte le altre >>, io mi imbarazzo un po’ ma cerco ti trattenermi il più possibile, << Si e io non vedo l’ora di sentire quella di Cande, Alba e Facu >> dico per cambiare argomento ma Fran si intromette, << Registrate prima il video di Podemos vero? >> chiede guardando prima me e poi Jorge, << Si lo facciamo per primo >> risponde quest’ultimo << Poi la canzone delle ragazze e Facu e poi quella di Tini >> continua girando lo sguardo verso di me, << Dopo che hai registrato la canzone potremo andare a fare un giro siccome tu hai finito >> gli sorride Stephie ma ha uno sguardo calcolatore, << No, io rimango ad ascoltare gl’altri, siamo un gruppo se tu non hai voglia di restare puoi anche non venire >> gli dice lui, << No, no era solo per chiedere, magari volevi prenderti una pausa da tutto questo lavoro, siccome avete lavorato parecchio >>, << Si abbiamo lavorato parecchio ma non mancherò alla registrazione degl’altri >>. Per un momento ho pensato che Jorge non ci sarebbe stato durante la mia canzone e ho sentito una stretta al cuore, però se Stephie non ci fosse stata, sarebbe stato molto meglio ma lei sicuramente non lascerà solo Jorge quando sa che dobbiamo anche cantare insieme. In accademia Pablo ci chiama, << Allora siete pronti? >> chiede, << Si >> risponde tranquillo Jorge, << Siate passionali, guardatevi e alla fine datevi la mano come abbiamo provato >> ci ricorda Pablo e io annuisco nervosa. Sul palco è stata allestita un’altalena abbastanza grande da poter far sedere entrambi anche se molto vicini, è ricoperta di fiori e lo sfondo si illumina con petali di rosa che continuano a formare cuori. << Tutto bene? >> mi chiede Jorge prima di salire sul palco, << Certo perché non dovrebbe >> dico sicura di me, ma dentro sto esplodendo e credo che lui si sia accorto di tutto questo perché mi guarda continuamente. Saliamo sul palco e ci sediamo sull’altalena, due uomini che fanno parte dello staff si avvicinano a noi e ci agganciano a una corda ti protezione e l’altalena inizia a salire sempre più in alto. Io guardo giù e scopro di soffrire di vertigini, alzo lo sguardo verso Jorge con gl’occhi sgranati, << Che c’è stai male? >> chiede preoccupato, << Credo di aver… paura >> dico guardando in basso ancora una volta, << Martina tranquilla non puoi cadere… O almeno credo >> esclama poi lui guardando in basso un po’ spaventato, << Non guardare giù >> mi dice ma io non lo ascolto e continuo a guardare in basso, << Guardami >> esclama lui << Martina guardami >> e io poso gl’occhi su di lui, << Respira e stai tranquilla >> dice e in qualche modo mi tranquillizzo. << Non è poi così alto >> borbotto dopo un po’ che siamo lì sopra e poi vedo Stephie che ci guarda dal basso scrutandoci con gl’occhi socchiusi, Mechi e Alba ci salutano da laggiù e io sorrido ricambiandole. << Siete pronti? >> sentiamo dire e Jorge fa il pollice in su per dare conferma. La musica parte e lui inizia a cantare, lo guardo e lui mi guarda, tutto diventa così profondo, così reale. I nostri occhi non si staccano mai gl’uni dagl’altri e accenniamo a qualche sorriso. Quando iniziamo a cantare insieme, ci sfioriamo, io mi porto una mano al petto e lo guardo con tutto l’amore che ho dentro, con tutto l’amore che provo per lui. E’ come se ci fossimo solo noi due e tutto il resto del mondo fosse sparito nel nulla, non esistono più le paure, i ricatti, la tristezza, siamo solo io e lui e nient’altro. Due voci che si uniscono in una canzone così bella, poi lui mi accarezza il volto mentre canta e io gli sorrido, non riesco più a smettere di guardarlo, ho gl’occhi nei suoi e non avrei mai voluto toglierli da li. E’ tutto così dolce, tutto così romantico ma anche finto in un certo senso, perché sotto sotto è una recita e non la realtà anche se per me lo è, anche se per me tutto questo è più che reale. Lo sento dentro, lo sento che mi si insinua nelle vene, il mio corpo è un brivido unico e credo di non essermi mai sentita così in tutta la mia vita. Verso la fine della canzone guardo la mano di Jorge e piano ci appoggio sopra la mia, lentamente ci prendiamo per mano e una scossa mi percorre tutto il corpo mentre cantiamo le ultime note di questa splendida canzone. Un boato assordante esplode nell’aula. Quando guardo giù vedo che tutti applaudono e mi volto e sorrido a Jorge perché sono felice poi mentre ci fanno scendere mi accorgo di tenerlo ancora per mano e lo guardo con gl’occhi spalancati per poi togliere velocemente la mia mano dalla sua.

Stephie non ha uno sguardo felice, mentre Cande, Alba e Facu si preparano, lei sta parlando con Jorge, credo che lo stia assillando di domande sulla nostra performance. Un po’ mi dispiace per lui ma dentro di me godevo del fatto che tra di noi c’è stata chimica durante la canzone e che lei in qualche modo l’abbia notato. << Wow >> esclama Mechi avvicinandosi a me << Forse per gl’altri quella era finzione ma io che so alcune cosucce, so che non è così >> mi dice e io mi volto a guardarla << Forse ho un po’ esagerato? >> le chiedo con un viso buffo, << No, non hai esagerato hai fatto bene almeno quella arpia capisce che Jorge non ti ha poi così dimenticato come crede >> dice con un viso soddisfatto, << Invece non è un bene >> borbotto io, << Cosa ti importa? >> domanda confusa, << Mi importa invece, lei… >>, << Di cosa parlate? >> domanda di colpo mio fratello e noi ci voltiamo per guardarlo, << Di quanto sono stati bravi lei e Jorge, non trovi? >>, << SI sembravate davvero innamorati, potreste fare gl’attori >> ridacchia Fran che fa avvicinare a noi Jorge e Stephie, << Complimenti, siete stati davvero bravi >> continua poi guardando Jorge che non sa cosa dire, << Già, non sembrava per niente una cosa finta >> dice Stephie con un tono strano ma anche normale per non far capire che in realtà è perfida, << Si è vero, ma questi due non si amano davvero sono solo stati veramente bravi >> afferma Fran convinto e Mechi quasi si mette a ridere e io le do un colpetto. Finalmente Alba, Cande e Facu salgono sul palco così questa conversazione si conclude. Facu si mette dietro il mixer ma prima fa un inchino, tutti noi ci mettiamo a ridacchiare e lui fa un po’ la star, alza il braccio al cielo e poi tira su i pollici. Cande e Alba hanno in mano le chitarre elettriche e si sistemano sul palco facendo smettere a Facu di fare il divo. La loro canzone è veramente bella, Facu fa solo la base ma credo che sia una delle più belle che abbia mai sentito, mentre la canzone parla della loro amicizia, si chiama Encende nuestra Luz e loro si scatenano sul palco come non mai, sembrano una rock band scatenata e questo fa scatenare anche noi, io mi muovo a ritmo vicino a Mechi e lei ridacchia felice. << Avete fatto tremare il palco >> dico io quando ritornano tra di noi abbracciandoli uno a uno, << Si grandiosi >> esclama Ruggero abbracciando Cande e Fran e Jorge danno il cinque a Facu. << Spaccavate >> esclama Lodo incredula << Voglio questa canzone sul mio mp3, anzi le voglio tutte >> dice girandosi a guardarci tutti, l’entusiasmo ha preso il sopravvento su di lei, sembra una pazza, ci guarda tutti con gl’occhi sgranati e continua a ripetere quanto le piaccia tutto ciò. << Martina vieni >> sento Pablo dire e il mio cuore si ferma, << E’ tutto pronto, puoi andare >> lui indica il palco, vedo Jorge stranito dal fatto che sul palco c’è una tastiera, ebbene sì suonerò la tastiera come mi ha insegnato lui. Mi metto sul palco e inizio a suonare, vedo Mechi indicare lo schermo dietro di me dove è comparso il titolo della canzone e dove verranno fuori anche le parole del testo, volevo che lui le potesse leggerle bene che le capisse fino in fondo. << No, who knows what it’s like? Behind this eyes, behind this mask. I wish we could rewind, and turn back time, to correct the past. Oh baby I wish I could tell you, how I fell but I can’t cause I scared to, Oh boy I wish I could say that >> tutti mi guardano stupiti, Alba ha gl’occhi lucidi ed è abbracciata a Facu, Mechi ha gl’occhi spalancati capendo il significato di questa canzone, Stephie non da segno di capirci qualcosa e Jorge, Jorge mi guarda, mi fissa senza mai togliermi gl’occhi di dosso e molto spesso incrocio i suoi occhi, << Underneath it all, i’m still the on you love, still the one you’re dreaming of. Underneath it all, i’m missing you so much, baby let’s not give it up >>. Jorge sembra iniziare a capire che questa canzone è indirizzata a lui, non batte nemmeno le palpebre continua a fissarmi come perso nel nulla << Now, i’m lost in my mind, don’t want to hide, but i’m can’t escape. I, i wanna a new start, cause you’re my true heart, no more masquerades. Oh baby I wish I could tell you, how I fell but I can’t ‘cause I scared to, Oh boy I wish I could say that. Underneath it all, i’m still the on you love, still the one you’re dreaming of. Underneath it all, i’m missing you so much, baby let’s not give it up >>. Il mio cuore batte all’impazzata, suono la tastiera e intanto le parole scorrono dietro di me, Cande ha le mani al petto e ciondola, mentre mio Padre e Clara sembrano molto colpiti da tutto questo, non si aspettava nessuno che io potessi essere così profonda come non lo sono mai stata << I don’t wanna give this up, so i’m putting on a show. ‘Cause what we have it’s true, and i don’t want to let it go. I know thet you fell in love, keep it if you can’t see, I know one day you will discover, Undernearth it’s me. Oh baby I wish I could tell you, how I fell but I can’t ‘cause I scared to, Oh boy I wish I could say that. Underneath it all, i’m still the on you love, still the one you’re dreaming of. Underneath it all, i’m missing you so much, baby let’s not give it up. Let’s not give it up >> e rimango li ferma sul palco a guardare tutti davanti a me, stupiti e senza parole e poi tutti applaudono, mentre Jorge mi fissa e nei suoi occhi vedo che sta pensando a me.

P.s: Eccoci qua con il prossimo capitolo. Altri giorni di registrazione e tante amozioni per i nostri ragazzi, Martina è l'ultima a dover registrare ed è un pò agitata per quello che le persone possono pensare della sua canzone che è dedicata a Jorge. Voglio ringraziare tutti voi perchè siete unici, grazie a chi legge, commenta e segue la storia. Manca ancora un pò alla fine, ma già mi dispiace dover terminare questa storia :( Sono comunque contenta di aver condiviso tutto questo con voi, non avrei mai pensato di farlo e invece sono già alla terza storia ed è incredibile perchè non me lo aspettavo. Quindi GRAZIE perchè è solo grazie a voi se sono andata avanti, per il vostro sostegno e i vostri complimenti, perchè avete sempre voglia di leggere il capitolo successivo e perchè mi chiedete sempre le spiegazioni se non capite qualcosa. Siete importante per la realizzazzione di tutto questo quindi GRAZIE!! <3 A venerdì con il prossimo capitolo, cosa succederà ora? Vedremo un bel momento tra due amiche che spero vi colpirà ;D

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Capitolo 45
*** Confessioni e Scontri. ***


Confessioni e Scontri.
 
Dopo aver cantato la canzone scappai, scesi del palco e mi allontanai subito dopo aver ricevuto i complimenti da alcune persone. Non volevo dare spiegazioni, anche se nessuno o quasi aveva capito a chi quella canzone era indirizzata. Credo di aver buttato fuori tutto con quella canzone. Sono in camera mia, non mi va di parlare con nessuno, sono tornati tutti poco fa. Non so cosa ha pensato Jorge e nemmeno cosa stia pensando ora, ho scritto una canzone che parla di me e lui e forse era troppo. Inizio a crollare, a sentirmi male, ora che mi sono liberata dentro, ora che ho ammesso ciò che provo sto esplodendo. Sono sdraiata sul letto, le lacrime iniziano a scendermi da sole sul volto. Non credo di essermi mai sentita così, non so cosa mi sta succedendo ma non riesco più a trattenermi, mi sento triste, mi sento innamorata di qualcuno che non posso avere e questo mi fa male, mi fa male dentro, mi fa sentire distrutta. Io non sono una persona che crolla per queste cose, non le ho mai volute, non le ho mai desiderate e ora eccomi qua come una ragazzina, a piangere per un ragazzo. Mi sento vuota in qualche modo, ho come la sensazione di sprofondare, di essere sola. Più penso più le lacrime scendono senza mai fermarsi, mi sento stupida perché io non sono mai stata così per qualcuno, non mi sono mai sentita così in tutta la mia vita e ora nella mia vita c’è Jorge, può andare peggio di così? Qualcuno lentamente bussa alla mia porta, io sono sdraiata sul letto di spalle e non rispondo, sento la porta che si apre e si richiude, << Tini? >> la voce di Lodo rimbomba nella mia stanza e sento che lentamente si avvicina a me, la sento sedersi sul letto e io mi volto ad abbracciarla. Lei rimane un po’ sconvolta nel vedermi piangere e della mia strana reazione, << Tini che ti prende? >> domanda lei dolcemente << Perché te ne sei andata via subito? Cosa c’è che non va? >>, io alzo lo sguardo per guardarla negl’occhi mentre le lacrime scivolano ancora sul mio volto senza smettere mai, << Credo di essere una stupida >> dico singhiozzando, << Perché dici questo? >>. Un po’ ho paura di dire a Lodo cosa in realtà mi prende ma ho bisogno di lei, ora più che mai. << Non odiarmi >> dico prima di confessarle cosa provo, << Non ti potrei mai odiare >> risponde lei accarezzandomi la testa << Non voglio vederti così >> continua poi. La guardo, ho il viso tutto bagnato ricoperto di lacrima, << Credo di amare Jorge >> borbotto scoppiando a piangere ancora in modo più forte, nascondendo il viso tra le braccia di Lodo. << Oh Martina >> dice dolcemente stringendomi forte << Mi dispiace vederti così >>. Mi stringe a se cullandomi, non dicendo neanche una parola, è stupita per la mia confessione ma non è arrabbiata come credevo, non dice niente cerca solo di consolarmi e starmi vicino. << Perché non me l’hai detto prima? >> domanda lei poi quando riesco a tranquillizzarmi, poi mio fratello bussa alla porta << Fran non puoi entrare >> le urla Lodo << Cose tra donne >> borbotta per farlo andare via mentre fa uno sguardo buffo, << Non te l’ho detto perché avevo paura che tu ti arrabbiassi con me >>, << Io non potrei mai arrabbiarmi con te per questo, non è una cosa che puoi scegliere di chi innamorarti >> dice in modo gentile e sorridendomi e io inizio a raccontargli tutto quello che è successo tra noi, senza tralasciare niente, mentre lei mi ascolta attentamente tenendomi una mano nella sua. << Non immaginavo tutto questo >> esclama lei << Perché non vai da lui e glielo dici magari anche lui prova lo stesso per te >>, << Non posso >> borbotto io << E’ complicato >>, << Lo so che è difficile, non capisco perché tu non voglia dirglielo ma quella è una decisione tua, ma io ti starò vicino, non sei sola e puoi contare su di me, non potrei mai prendermela e non voglio vederti così, per essere la prima volta che ti innamori non la stai passando molto bene quando in realtà dovrebbe essere tutto bello e felice >>, << Stephie non deve accorgersene >> le dico poi io << Quindi.. >>, << Non ti preoccupare non desteremo sospetti a quella strega anche se si meriterebbe una rivale come te >> mi fa l’occhiolino lei. << Fatti più in là >> mi dice poi e io mi sposto un po’ per fargli spazio << Stanotte sto con te, non ti lascio sola >> mi sorride lei e io la ricambio, << Ti voglio bene >> le dico appoggiando la testa sulla sua spalla, << Anche io te ne voglio, sei mia sorella >> sorride lei e rimaniamo in camera mia a parlare di tutto ciò che mi sta succedendo.
 
La mattina seguente mi sveglio con la mano di Lodo sulla faccia e un piede sopra le mie gambe, mi domando come faccia Diego a non buttarla giù dal letto se dorme così, continua a muoversi e ti tira calci e manate mentre tu dormi beato. Quando si alza va in camera sua a vestirsi e io cerco qualcosa da mettermi nel mio armadio, opto per una camicia a quadri blu e un paio di Jeans chiari, ai piedi mi metto degli stivaletti marroni e mi metto un cappello largo. Quando mi guardo allo specchio ho ancora gl’occhi un po’ gonfi per il pianto, non mi sono mai vista così, non mi riconosco in quello specchio, riflette una me che non è mai esistita prima d’ora. Mi trucco per nascondere la mia nottata di lacrime e scendo a far colazione insieme a Lodo. << Ehi buongiorno, dove sei sparita ieri? >> mi domanda mio padre perché non sono più uscita dalla mia camera, Jorge mi scruta con la coda dell’occhio, << Non so, non mi sentivo tanto bene, credo sia per il nervosismo di tutti quei giorni a registrare >> borbotto io sedendomi a tavola, Clara mi sorride << Ti capisco, sei stata in ansia per giorni e quando è finito tutto sei crollata >>, << Già proprio così >> esclamo io << Ma per fortuna Lodo mi ha fatto compagnia >> sorrido girandomi verso lei. La colazione continua silenziosa, con Lodo che tira occhiatacce a Stephie e a Jorge e da sotto il tavolo gli tiro dei calcetti per fargli capire di smettere, << Ahi >> dice Fran quando invece di colpire lei, colpisco lui, << Scusa! Mi partita la gamba >> dico e Lodo scoppia a ridere mentre io mi volto a guardarla in modo strano. Quando arriviamo in accademia le ragazze ci vengono incontro, << Dove sei sparita ieri? >> mi chiede Cande << Volevamo farti i complimenti >> continua Alba << Era una canzone stupenda >> sorride con occhi dolci a forma di cuore, << Grazie, ma non mi sentivo bene >>. Mechi mi guarda inclinando la testa di lato e Lodo gli fa un cenno per fargli capire che è proprio quello che pensa, cioè che la canzone era per Jorge. Dentro allo studio tutto è tornato alla normalità, non c’è più tutto il caos creato per registrare i video e quando entriamo nell’aula di Pablo lui applaude a tutti noi, << Bentornati alla normalità >> ridacchia lui << Prima di ricominciare le lezioni voglio informarvi che il produttore è molto soddisfatto e ha detto che siete dei ragazzi incredibili e molto professionali, il fatto che avete registrato tutto alla perfezione al primo colpo non è da tutti se poi era la prima volta che lo facevate. I video verranno montati oggi e entro domani o dopo domani saranno Online quindi direi che siete stati perfetti, che avete lavorato sodo, avete creato canzoni e spettacoli grandiosi e sono fiero di voi. Vi meritate un bell’applauso >> dice e noi ci mettiamo ad applaudire. << Qualcuno di voi ha qualche domanda? >> continua poi Pablo quando l’applauso cessa, Facu alza la mano e Pablo gli fa cenno di parlare, << I video si potranno scaricare? >>, << Certo >> risponde Pablo << Appena escono li guardiamo tutti insieme >> sorride lui, è molto contento di noi e si vede da come ci guarda e dalla sua espressione, << La gente potrà commentarli? >> chiede Cande sorridente, << Vedrete le visualizzazioni e si, potranno commentarli quindi vedrete cosa le persone pensano di voi, e per questo voglio dirvi che se anche ci sono commenti negativi di non prenderli alla lettera, al giorno d’oggi le persone commentano in modo negativo solo perché vogliono sentirsi superiori e perché vogliono accendere discussioni, spero e credo che a voi non succederà ma se è così, lasciateli perdere ok? >>, noi annuiamo, << Avete altre domande o possiamo iniziare con la lezione? >>, nessuno di noi parla e Pablo inizia a farci lezione in modo normale come le abbiamo sempre fatte. Durante tutta la lezione Lara ogni tanto si volta a guardarmi come se fosse ancora dispiaciuta per tutto ciò, quando usciamo dall’aula lei mi affianca, << Le hai detto qualcosa? >> mi chiede, << No non preoccuparti, sa solo che vi ho sentite parlare ma non sa che mi hai raccontato tutto >> le dico io, << Grazie davvero, io non so come ringraziarti perché potevi anche dirglielo, infondo non sono stata leale con te ne con tutte le altre, dovresti odiarmi >>, << Non è colpa tua, ha fatto tutto lei quindi non preoccuparti, tu sei solo una vittima >>. Quando Lara si allontana le ragazze vengono da me, << Cosa sta succedendo? >> chiede Mechi, << Nulla di che ho chiarito la situazione con Lara e non stava facendo niente di grave quindi possiamo stare tranquille >> dico io. Tutte mi guardano confuse non capendo la situazione << Smettetela di pensare, non era niente di che ora non dobbiamo più preoccuparci ok? >>, << Se lo dici tu! >> esclama Cande ma le ragazze non mi sembrano convinte, come se sapessero che sotto c’è qualcosa di più grande di quello che in realtà è, ma non posso parlare di questo con loro, non se rischio di far del male a qualcuno.
 
Esco dall’accademia per prendere un po’ di aria, tutto quello che ho passato in questi giorni è nuovo per me, ho bisogno di abituarmi a tutto ciò. Faccio ancora fatica a realizzare che amo Jorge in qualche modo, che sono sotto il ricatto di una che nemmeno conosco e che vuole solo rovinarmi la vita, mi ha vietato di avere Jorge nella mia vita e forse è stato proprio la sua lontananza a farmelo capire, se lei magari ci lasciava tranquilli ed essere amici a quest’ora magari non avrei ancora capito di essermi innamorata di lui, da un lato è anche colpa sua se mi trovo in questa situazione, non parliamo del fatto che con Jorge non posso parlare, non posso stargli vicino e questo mi manda in tilt perché vorrei abbracciarlo e in qualche modo anche solo stargli accanto senza pretendere nulla. Mi manca, mi manca stare con lui e mi manca il nostro rapporto. E’ lui quello che è riuscito a buttare giù tutti i miei muri, è lui che è riuscito ad entrare nel mio cuore come nessun’altro prima ce l’aveva fatta. Continuo a pensarlo, sempre in modo costante, non c’è mai un momento dove lui non è nei miei pensieri e mi devo accontentare di questo, devo accontentarmi perché non posso perdere anche Fran, anche se so che prima o poi gli passerebbe, ma rischio la loro amicizia e rischio il mio rapporto con Fran e questo mi fa ancora più paura. Come posso sconfiggerla? Come posso far scoprire la verità a Jorge senza che sia io a dirglielo? Non posso neanche farlo fare a Lara perché sicuramente passerebbe dei guai anche lei, non mi rimane che aspettare e vedere se prima o poi qualcosa cambia, se prima o poi magari trovo un modo per uscire da tutta questa situazione. Non mi va nemmeno che Jorge venga preso in giro così, non voglio che venga deluso ancora una volta. Mentre cammino sento delle urla, mi sembra la voce di Carlos ma poi penso che magari è solo una mia sensazione, quando volto l’angolo nel giardino invece vedo proprio lui che sta litigando con Jorge. << Devi stargli Lontano >> urla Carlos faccia a faccia con Jorge << Tu sei solo un viscido che vuole tutte le ragazze per se, ma lei è diversa, lei non la puoi usare così >>, << Non sai nulla >> controbatte Jorge << Non sai niente di lei, non sai niente di noi >> urla anche lui, << Non provare a toccarla o a farle del male perché io ti ammazzo capito? >> dice Carlos minaccioso. Io rimango un po’ confusa da quello che vedo, sono impietrita dalla scena che ho davanti, << Io non le farei mai del male >> risponde Jorge << Non capisci nulla, non capisci nemmeno lei >>, << Io la amo, e lei mi ama ancora anche se non lo sa, anche se non lo vuole ammettere per colpa tua >> dice Carlos puntandogli il dito contro, << Mia? Sarebbe colpa mia se lei non vuole stare con te? Lei è libera di fare ciò che vuole e se non sta con te in questo momento non è sicuramente per colpa mia >>. Io mi avvicino a loro, << Basta >> urlo e si voltano verso di me, non si sono accorti che mi stavo avvicinando, << Carlos ti avevo detto di andartene >> continuo io guardandolo, << Tu non lo vuoi veramente, non vuoi stare con me per colpa sua >> dice indicando Jorge, << Non dire cazzate >> urlo io << La smetti di fare così? Jorge non centra nulla con me e te, come ti permetti di presentarti qua e minacciarlo? >>, << Lo difendi? >> chiede con uno sguardo strano, << Si lo difendo perché sei tu a sbagliare, lui ha la sua vita non mi sta facendo il lavaggio del cervello per non stare con te >>, << Beh ora che so com’è sicuramente non mi farebbe piacere che tu stia con uno così >> blatera Jorge che è dietro di me e mio volto a guardarlo come per dirgli di stare zitto e di non peggiorare il tutto e lui fa spallucce. Guardo Carlos che è pieno di rabbia, << Lui ti manipola, devi stare con me, io e te siamo fatti per stare insieme, sono venuto qua per te e quel bamboccio ci sta tenendo lontani >>, << Smettila di insultarlo >> dico in modo schietto, mi dà fastidio che Jorge venga insultato per niente per cose che non sta facendo, perché anche se è vero che io non voglio stare con Carlos perché penso a Jorge non è comunque colpa di quest’ultimo che non sta facendo nulla per impedirmi di fare quello che voglio. << Tu smettila di difenderlo >>, << Carlos io e te non staremo insieme >> dico in modo tranquillo per fare in modo che lo capisca, << Ti sbagli, vedrai che ti sbagli appena lui sparirà dalla tua vita tornerai da me e lo sai >>, << No Carlos >> dico, << Si invece >> esclama lui voltandosi per andarsene << Ci rivediamo presto Blanco >> dice per sbeffeggiarlo. Lo guardo allontanarsi e poi sento la mano di Jorge afferrarmi il braccio, << Stai bene Tinita? >> domanda in modo tranquillo, io mi volto e lo fisso negl’occhi per qualche secondo e poi senza dire una parola gli passo in parte e rientro in accademia, lasciandolo li mentre mi guarda senza mai togliermi gl’occhi di dosso.
 
A casa la situazione è tesa. A pranzo Stephie guarda me e Jorge in alternanza come se capisse che qualcosa non va, come se capisse che è successo qualcosa, in tutto questo Lodo fulmina con lo sguardo Stephie ma lei non si accorge di questo perché è troppo concentrata su di noi. Fran è a pranzo da Mechi, una rottura in meno a questo tavolo, ci manca solo lui che magari dice qualcosa di sbagliato o di stupido. Io rimango in cucina a spreparare e pulire, mentre Lodo sale per prepararsi, oggi lei e Diego andranno a farsi un bel giro in bicicletta nelle campagne per passare del tempo insieme. Jorge accompagna Stephie che anche oggi ha un colloquio di lavoro e papà e Clara sono tornati a lavoro. Mentre pulisco mi ritorna in mente la scena di stamattina con Carlos e di quanto lui sia convinto che io lo ami quando non l’ho mai amato in realtà, non so cosa abbia nella testa ma Carlos non si arrenderà così facilmente e poi ce l’ha su a morte con Jorge solo perché lui crede sia una minaccia quando in realtà non è proprio così, è tutto l’opposto sono io ad amare lui, mentre lui sta con un’altra che mi ha pure ricattato. Sono così stanca di tutto questo, non mi va di pensare a tutte le cose brutte che mi succedendo intorno, non mi va più di pensare proprio. Finito di pulire il tutto faccio per salire al piano di sopra e dalla porta entra Jorge, << Tini fermati >> dice correndo sulle scale, << Cosa vuoi Jorge? >>, << Dimmi qualcosa, sei strana e fai cose strane, mi dice che ti prende? Cosa è successo? Perché so che c’è qualcosa che ti turba >>, << Jorge non starmi addosso >> dico facendo uno scalino ma lui mi prende la mano e mi fa fermare, << Lasciami, non ho nulla da dirti, è meglio così fidati se non vuoi che tutto finisca male ok? >>, << Dimmi quello che succede? >> dice con un tono duro mentre mi guarda negl’occhi e la mia mente inizia a viaggiare, inizia ad immaginarsi una vita intera con lui, tra baci e carezze, risate e sorrisi, mi sento triste poi quando ricordo che non è la realtà e molto probabilmente non lo sarà mai, << Ti prego Jorge, tu un giorno mi hai chiesto se mi fidassi di te ora sono io a chiedertelo, fidati di me. Stammi alla larga e continua la tua vita con Stephie >> dico un po’ triste ma incisa, per fargli capire che doveva andare così e non può essere altrimenti. Sto per crollare ancora mentre lo guardo negl’occhi, vorrei stringerlo forte e dirgli che finalmente ho capito di amarlo ma avrei rovinato ogni cosa e io non sono il tipo che rovina tutto, sono forte e posso farcela ad andare avanti mentre non sopporterei che Jorge e Fran non si parlino per colpa mia anzi per colpa di Stephie, quindi devo allontanarlo prima che succeda tutto ciò, Stephie non può notare niente, non può notare che tra noi c’è ancora qualcosa che ci lega, Jorge deve fidarsi di me e lasciarmi perdere. << Martina io… >> inizia a parlare Jorge e poi suona il campanello, io gli passo in parte per andare ad aprire mentre lui rimane sulle scale a guardarmi, appena apro la porta rimango sbalordita da chi mi ritrovo davanti. La nonna di Jorge mi guarda con occhi sorridenti e con un gran sorriso, io non riesco a dire nulla e Jorge è più stupito di me, lei fa un passo avanti e mi abbraccia, << Quanto sono contenta di vederti mia cara e dolce Martina >> dice poi sciogliendo l’abbraccio, << Anche io >> dico un po’ titubante ancora scossa dal suo arrivo, << Jorge mio caro nipote >> dice Grace appena vede Jorge sulle scale e lui scende uno a uno gli scalini per andare ad abbracciarla, << Nonna che ci fai qui? >> domanda lui confuso dalla sua presenza inaspettata, << Sono venuta a trovarti, a dire la verità ho affittato una casa qua in zona, volevo vedere come si vive a Buenos Aires quindi rimarrò qua per un po’ >> sorride lei << Sei contento tesoro? >>, << Si certo che sono contento >> dice poi Jorge con un sorriso. Ci avviamo tutti in salotto e facciamo accomodare Grace sul divano, << I tuoi genitori l’anno prossimo prendono un lavoro qua, quindi verranno anche loro, io intanto andrò in giro a cercare qualche bella casa >> ridacchia << E voi cosa mi raccontate? >>, non so cosa dire, cosa potrei raccontargli, so che lei spera di sentire che io e Jorge stiamo insieme ma non è proprio così la storia. Tiene una mano a me e una a Jorge, << Allora? Non avete niente da dirmi? >>, io inizio a raccontargli che abbiamo fatto un video per lo studio e che è andato molto bene, parlo di musica e dello studio perché non so che altro dire, << Nient’altro? Nessuna novità? >> continua lei maliziosa, io guardo Jorge come per dirgli che prima o poi dovrà spiegargli di Stephie, << Che avete? Sembrate strani >>, << No, nonna è tutto ok! C’è una novità >> borbotta Jorge, Grace fa un grande sorriso e guarda Jorge e poi me quando dalla porta entra Stephie che si blocca appena vede Grace e quest’ultima la guarda con gl’occhi spalancati, << Questa è la novità >> dice Jorge grattandosi la testa.

P.s: Ciao a tutti, spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Io sono felice, finalmente Martina ha confessato a Lodo quello che in realtà succede, il loro rapporto cresce sempre di più, ormai si credono due sorelle e in effetti lo sono. Mi piace come Lodo ha gestito il tutto, siamo abituati a vederla perdere il controllo quando qualcuno fa qualcosa di "Sbagliato" insomma Lodo non ha peli sulla lingua ma con Martina è stata dolce e comprensibile, forse per quello che sta passando o forse perchè Lodo in realtà sa essere davvero comprensiva e si vede che ci tiene tanto a Martina. Abbiamo il litigio tra Jorge e Carlos che io odio, crede troppo in lui e che Martina lo ami. Martina ancora una volta si mette in mezzo perchè giustamente Jorge non c'entra nulla sul fatto che non stanno insieme, ma quando Jorge cerca di sapere come si sente lei se ne va senza dire una parola, arrivati a casa appena ne ha l'occasione Jorge chiede ancora una volta a Martina del suo strano comportamento ma SORPRESA, la nonna di Jorge compare sulla soglia di casa e vuole sapere se è successo qualcosa tra quei due siccome lei tifa per loro due ma poi compare Stephie. Come la prenderà? Si metterà in mezzo? Io comuque amo Grace! :) Passiamo ai ringraziamenti, voglio ringraziarvi con tutto il cuore perchè senza di voi non sarei qui, questa storia non esisterebbe senza voi perchè non sarei mai andata avanti a scrivere se la mia prima storia non sarebbe piaciuta, quindi GRAZIE perchè è solo tutto merito vostro se ho scritto tre storie. Siete fantastici tutti quanti e grazie per chi commenta sempre e chi solamente legge, i vostri complimenti mi fanno sempre piaciere e siete anche fin troppo gentili, non sono una scrittrice professionista ma voi mi riempite sempre di cose positive e questo mi rende felice e mi fa venire voglia di scrivere. Ho scritto un pò di storie, fantasy, d'amore, di supereroi e spero di farvele leggere e vi prometto che dopo questa scriverò un altra, forse l'ultima storia su i personaggi di Violetta e poi vi mostrerò le mie altre storie se siete disposti a leggerle. GRAZIE DI CUORE e non smetterò mai di ripetervelo, siete tutti unici e per qualcunque cosa, consigli, spiegazioni e tutto quello che volete scrivetemi risponderò a tutti. Tutto questo è merito vostro che mi sostenete e mi dite sempre che non vedete l'ora di leggere i capitoli. Se volete aggiungermi in twitter o instagram vi lascio i miei account siccome alcuni di voi in privato me lo chiedono. Twitter: Sara1992x Instagram: Saaraa_1992 Potete contattarmi quando volete, se volete ho anche Facebook e Snapchat, se qualcuno vuole aggiungermi mi scriva in privato. Detto questo vi ringrazio ancora di cuore per tutto! Siete unici davvero <3 A domenica.  

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Capitolo 46
*** Non Posso Più Starti Lontano. ***


Non Posso Più Starti Lontano.
 
<< Come mai lei è qui? >> mi domanda Grace la sera, quando la accompagno alla porta e restiamo solo io e lei, << Per Jorge >> le dico io facendo spallucce, << Non dovrebbe stare con lei >> dice guardandomi con occhi preoccupati, << Credo che debba scegliere lui con chi stare >> rispondo un po’ triste, perché vorrei tanto che fossi io quella persona anche se non è così, << Si ma non è adatta per lui, a lui serve una persona... diversa >> dice guardandomi con occhi convinti, << Io non so cosa dire >> le rispondo, non sapevo davvero come rassicurare Grace, << Potresti parlargli >> afferma con tono basso, << Io non credo mi ascolterebbe e Stephie non mi permette di fare queste cose >>, << Capisco >> mi dice come se avesse intuito quel è il mio problema, come se sapesse che Stephie mi ha ricattato in qualche modo, << Ci dovrò pensare, troveremo un modo >> ridacchia lei, << Ma… >>, << Non dire nulla cara, Stephie non si merita il mio ragazzo, per niente >> mi fa l’occhiolino prima di uscire di casa, io rimango un po’ confusa dalle sue parole. Grace è una donna meravigliosa che farebbe di tutto per il suo nipote, ora vive a due case di distanza della nostra ed è convinta di prendere quella casa per lei, perché quando i genitori di Jorge verranno qui anche lei resterà, ma diciamolo appena ha visto Stephie si è decisa ancora di più a comprarla, anzi credo che sia la prima cosa che abbia pensato quando l’ha vista. Stephie ha avuto una reazione strana ma anche molto fredda, quando rientrò in casa e la vide la salutò in modo da lecca culo, ma si vedeva che non le faceva piacere la sua presenza. La nonna di Jorge non è una che sa fingere e il suo viso da disgustata mentre si salutavano diceva tutto, credevo che si sarebbe messa urlare ma è rimasta pacata e gentile tutto il tempo anche se notavo che dentro ribolliva di rabbia. La guardò per tutto il giorno in modo strano perché Stephie guardava in modo strano me e non le andava bene, mi diceva di mandarla a quel paese ogni tanto, anche se volessi farlo non potrei mai. Jorge sembrava al quanto confuso, imbarazzato e si vedeva che non sapeva come gestire la situazione, sua nonna non ha peli sulla lingua e gli faceva domande di cui Stephie non voleva sentire risposta. Il momento più brutto è quando ci obbligo a cantare insieme, per sbaglio Jorge gli ha detto che avevamo scritto una canzone, giusto per far contenta la nonna così era felice almeno per qualcosa e lei insistette per sentirla, mentre cantavamo ci guardava con un gran sorriso e ogni tanto con la coda dell’occhio guardava l’espressione di Stephie che non era poi così felice, il punto è che Jorge non poteva dire di no a Grace solo perché Stephie era presente. Lei lo faceva apposta e io lo sapevo anche se in qualche modo grazie a lei mi sono sentita più vicina a Jorge. << Carina la nonna di Jorge >> ridacchia Lodo mentre sto salendo le scale e lei mi raggiunge, << Non c’è nulla da ridere >>, << Ha parlato tutta sera di te, e di Jorge, la faccia di Stephie era incredibile >>. Grace è riuscita anche a fare comunella con mio padre e con Clara, domandava a loro come eravamo io e Jorge e continuava a ripetere che eravamo molto bravi e molto belli insieme e mio padre gli dava corda davanti allo sguardo perplesso di Stephie. Fran non concordava sempre perché a lui non piace quando si parla di me e Jorge in quel modo, mentre Lodo tratteneva le risate. << Non devi prendertela, è stata davvero tanto dolce, ti adora non c’è nulla di male >>, << Si ma lo sai qual è il problema >> dico spalancando gl’occhi, << Ma cosa ti importa di lei? Cosa può mai farti? >>, << Nulla ma io voglio così, non mi va di spronarla a venirmi contro per cose che non dico io ma gl’altri >> faccio spallucce per fargli capire qual è il problema, dopo il ricatto, le canzoni dei video e ora anche la nonna di Jorge si mette a dire quanto siamo carini io e Jorge davanti a lei, e so che questo a lei non va giù e non ci metterebbe sue secondi ad incolpare me e andare a parlare con Fran. << Vieni in camera da me così facciamo qualcosa? >> domanda Lodo e io annuisco, prima vado in camera mia a cambiarmi e quando esco per andare da Lodo incontro Stephie e Jorge che stanno scendendo al piano di sotto a guardare un film, quando ci incrociamo nessuno di noi si guarda e nessuno parla, come estranei che si incontrano per strada e questo fa davvero male. Quando arrivo da Lodo nota la mia faccia, << Li ho incrociati >> dico quando lei mi guarda con quell’espressione stupida ma incuriosita, << Lei è davvero perfida >> borbotta mentre è davanti al Pc << Sai che sono usciti i video? >> domanda lei, << Davvero? >>, lei annuisce e io mi siedo in parte a lei, << Guardiamoli >> sorride e inizia a farli caricare.
 
Il video di noi ragazze è davvero spettacolare, guardiamo tutti i video e sono usciti davvero bene, a quello che ho registrato con Jorge cercavo di non guardare e di non provare niente ma non riuscivo, era così bello, sembravamo davvero due innamorati, c’erano un sacco di visualizzazioni e quello più visualizzato è proprio quello, Lodo mi guarda << Tutto ok? >>, << Si davvero, è solo finzione quella >> dico indicando con il dito lo schermo, << A me non sembra >>, io la guardo di traverso, << Ok non dico più nulla >> sorride lei e subito dopo mi fa vedere il video della mia canzone, << Wow è emozionante >> parla Lodo con gl’occhi lucidi << E’ davvero una canzone fantastica >>, << Già >> le rispondo io << Credo che sia la canzone più vera che io abbia mai scritto >> rispondo con un po’ di tristezza, << Ehi, non lasciare che l’amore ti distrugga, l’amore non è così non credere che sia brutto come credevi, anche se ora non va come deve vale la pena star male per amore, soffrire per amore è una delle sensazioni più profonde anche se fa male ti fa sentire viva e quando poi tutto si risolverà ti sembrerà tutto ancora più bello di quello che ti aspettavi >>, << Non ho mai amato, e la prima volta che lo faccio va tutto uno schifo, ho sempre pensato che l’amore facesse troppo male ed è così, figuriamoci se sarebbe successo di peggio, io e lui non stavamo nemmeno insieme e mi sento a pezzi >>, << Lo so che è difficile e che come inizio è uno schifo ma tutto può succedere ricordi? >>, << Ma tu mica volevi che stavamo lontani? >> le domando confusa, << Si, ma perché non volevo che tu soffrissi, come stai facendo ora, già avevi un brutto pensiero dell’amore e con quello che sta succedendo penserai anche peggio, ma vederti innamorata mi fa venire voglia di vederti felice con la persona che ami, in questo caso è Jorge >> sorride lei e io la guardo sorridendo e scuotendo la testa. << Guardiamo cosa le gente pensa di noi >> dice poi in modo euforico, si era dimenticata che le persone potevano lasciare un commento su quello che avevano visto, << Sei sicura di volerlo vedere? >> chiedo impaurita, << Si perché? >>, << Perché potresti leggere cose che non ti piacciono >> rispondo io, << Non ti preoccupare >> blatera lei andando a cercare la pagina dei commenti, << Eccoli… una certa Francesca scrive, la canzone di Martina mi ha fatto venire la pelle d’oca è davvero molto brava >> Lodo si volta verso di me e sorride << Matteo dice, le ragazze sono splendide, verrò sicuramente in questa accademia >>, io mi metto a ridere, << Lucia dice che i ragazzi sono bellissimi soprattutto Diego >> vedo Lodo cambiare colore, << E’ questo quello che intendevo quando dicevo che non ti sarebbe piaciuto tutto quello che leggevi >> borbotto, << Non mi importa >> dice ma non è assolutamente vero e io faccio una risatina. Continuiamo a leggere un sacco di commenti su quanto siamo bravi, genitori che scrivono che si sono convinti a mandare i loro figli all’On beat perché si vede che in quest’accademia c’è molta disciplina e si vede che noi studenti siamo molto bravi e felici di essere li, c’è chi scrive che sono bellissima e chiede il mio numero di telefono stessa cosa per tutti gl’altri, c’è chi è impazzito per Lodo, chi per Mechi, chi per Ruggero, ognuno di noi ha molti “Fans”, c’è chi loda il gruppo di ragazze, chi la Band, la maggior parte della gente che commenta la mia canzone domandando se era scritta per un ragazzo. I commenti che mi toccano di più sono quelli del duetto con Jorge, chiedono se stiamo insieme, dicono che siamo belli e che sembriamo innamorati, tanti, troppi commenti del genere. << Michelle scrive, secondo me Martina e Jorge sono una coppia perfetta, due anime che si uniscono in una sola, sono troppo belli e romantici, per favore ditemi se stanno insieme nella realtà >> Lodo mi guarda con gl’occhi spalancati, << Ti prego smettila di leggere questi messaggi, mi preoccupano >> le dico, << Certo che c’è ne sono tantissimi così >> dice lei più stupita di me. Dopo aver letto altri messaggi vado in camera mia e tutto quello che ho letto mi passa nella testa, non credevo che tante persone potessero commentare, da una parte ne sono contenta, dall’altra mi fanno strano quei commenti su di me e Jorge, chissà se lui li ha visti? E che cosa ne pensa. Non posso crederci che tutto questo stia accadendo, non posso credere che anche questa volta c’è qualcosa che sicuramente non farà felice Stephie, per niente.
 
JORGE BLANCO.
 
Quando la mattina mi sveglio e scendo a far colazione con Stephie sono tutti intenti a parlare dei video usciti l’altro giorno, mi è capitato di vederne qualcuno ma non li ho ancora visti tutti. << Hai visto quanti commenti? >> dice Fran a Lodo incredulo, << Avete fatto tanti visitatori? >> gli domanda Stephie, << Tanti? Una marea, sono soprattutto impazziti per la canzone di Tini >> esclama Fran e io guardo Martina intenta a far colazione, << E su gl’altri cosa dicono? >> domanda poi Stephie, << Tutti positivi, molti che dicono che verranno allo studio, altri che ci supportano e dicono che siamo molto bravi, ognuno ha i loro fans, soprattutto c’è ne sono tanti su Jorge e Tini >>. Guardo Fran non capendo cosa intenda e poi muovo lo sguardo su Lodo e Tini che stanno guardando Fran. Lui prende il suo telefono e poco dopo c’è lo passa, mi fa vedere le pagine dei commenti e quando ne leggo certi rimango a bocca aperta e Stephie si volta a guardarmi, << Abbiamo fatto centro >> dico io in modo tranquillo. Il campanello suona e poco dopo arriva Alejandro con mia nonna a braccetto e anche lei si unisce alla conversazione, << Davvero, complimenti ragazzi >> esclama quando Alejandro e Clara gli raccontano delle visualizzazioni e dei commenti, << Era ovvio che sareste piaciuti >> dice convinta. Prima di andare in accademia Stephie mi ferma, << Cosa sono tutti quei messaggini su te e Martina che vi amate? >>, << E io che ne so, sono commenti di persone che non conosco e che hanno guardato un video >>, << E tu cosa ne pensi? >> chiede nervosa, << Penso che non sanno niente delle nostre vite e si basano solo su un video di finzione >> faccio spallucce e esco dalla mia camera per andare in accademia. Quando ritorniamo Stephie mi sta aspettando, ha passato la mattina con mia nonna ma non mi sembra molto felice di averlo fatto, Martina mi sta sempre lontana ma non capisco il perché, tutti quei commenti su di noi mi fanno pensare a quando mi manca, a quanto vorrei stringerla fra le mie braccia ma qualcosa in lei non va, ma non vuole dirmi cosa, c’è qualcosa che mi nasconde, c’è qualcosa che non vuole dirmi. So che questa cosa dei commenti l’ha un po’ spaventata per via di Stephie, l’ho capito stamattina quando Fran ne parlava, quei commenti dicono che io e lei ci amiamo ma lei non sa cosa sia l’amore e non l’ha mai provato quindi posso capire come si sentiva quando li ha letti. Scendo al piano di sotto e sento la musica provenire dal salotto e poi vedo Martina seduta di fronte a mia nonna mentre suona la chitarra e canta Te creo, lei la ascolta guardandola con un gran sorriso e io non posso fare a meno di restare a sentirla. Grace mi nota e mi guarda negl’occhi sorridendo per poi concentrarsi su Martina che continua a suonare e a cantare. Sento il rumore di alcuni passi e quando mi volto sopra la scalinata c’è Stephie che mi guarda con le mani incrociate ai fianchi e poi si dirige verso la mia camera. Io la seguo, lei sbatte la porta e io la riapro, << A tua nonna piace Martina? Lei non vuole che tu stai con me ma con lei >> esclama arrabbiata, << Non è così >> dico per rassicurarla << Si è vero a lei piace Martina e io cosa posso farci? >>, << Potresti parlargli bene di me così magari apprezzerà me, cioè la tua ragazza e non lei, per tutta la mattina mi ha chiesto di Martina e non ha mai chiesto nulla su di me >>, << Io non lo sapevo >> dico un po’ dispiaciuto << E poi trovo te intento ad ascoltarla, lei la adora e tutti i vostri Fans che scrivono di quanto siete belli e innamorati? >>, Stephie inizia a piangere e io la abbraccio, << Non fare così, la cosa più importante è che io sto con te! Non ti basta? Non è la cosa più importante? >>, << Si, ma tutti ti vedono bene con lei e lei lo sa e mi fa fare la figura dell’idiota >> dice ma non credo che Martina faccia questi giochetti, << Ti sbagli lei non fa niente per danneggiarti o screditarti >>, << Invece si, solo che tu la difendi sempre, sei come loro pensi che è talmente perfetta che non farebbe del male a nessuno invece è tutto il contrario è tutto un suo gioco per far sembrare me quella cattiva >>. Non posso credergli, non posso immaginarmi una Martina subdola e cattiva, lei non è così, ma devo chiedergli se lo sta facendo, perché questo sta facendo soffrire Stephie e non mi va che lei stia male e si senta inferiore per colpa sua, anche se non credo che Martina faccia queste cose. Stephie è arrabbiata, si sente frustrata per tutto questo, mia nonna poi non è leggera. Quando Stephie va nella sua stanza a riposare io mi metto a guardare i video finché non compare il video della canzone di Martina, non riesco a capirla fino infondo, sembra che lei sia innamorata di me ma non credo sia così, ma questa canzone mi arriva al cuore, all’anima. E se fosse solo una canzone per dirmi addio definitivamente? Non capisco più nulla, vorrei credere che questa canzone è stata scritta da Martina perché in realtà mi ama ma so di per certo che non può essere così perché lei non sa cosa sia l’amore e non sa provarlo, me l’ha ripetuto così tante volte che ormai ci credo anche io.
 
Il giorno seguente sono in accademia e i ragazzi non fanno altro che parlare continuamente dei commenti che ogni giorno aumentano, sempre più gente ci adora e sempre più gente dice di volerci conoscere, ma sono aumentati anche quelli che chiedono se Martina è la mia fidanzata, se io e lei ci amiamo. << Davvero amico sono troppi >> dice Diego che è in parte a me mentre andiamo alla lezione di Pablo, << Lo so e a Stephie non fanno piacere nemmeno un po’! >> dico guardandolo e facendo un gran sospiro perché la situazione si fa difficile, << Tanti chiedono anche se la canzone di Martina è per te >> continua poi, << Si Diego lo so, li ho letti anche io e se vuoi saperlo non so cosa significhi quella canzone >>, << Che ti ama! >> dice lui allargando le braccia e io mi fermo a guardarlo male, << Non credo proprio, ricordati che lei è Martina non prova certe cose >>, << Le cose cambiano amico >>. Il pensiero di Martina che può amarmi mi fa davvero strano, mi fa sentire leggero, mi fa sentire bene ma se fosse così perché mi respingerebbe? Non avrebbe senso tutto questo suo allontanarmi se in realtà mi ama. Quando siamo a lezione con Pablo anche lui ci fa notare tutti quei commenti e tutte quelle visualizzazioni, e questo non mi aiuta per niente anzi mi fa pensare ancora di più a lei. La guardo mentre è in parte a Mechi, la guardo e non posso fare a meno di pensare che la vorrei stringere fra le mie braccia e tenerla con me per sempre. Dopo la lezione ho un ora libera, vado a prendermi da mangiare e poi vado a cercare Martina, gli devo parlare, devo chiedergli tante cose e poi ammetto che in questo modo posso passare un po’ di tempo con lei, la incontro in un corridoio e le chiedo di fermarsi ma lei non vuole ascoltarmi e esce dallo studio. << Martina fermati devo solo chiederti una cosa >> dico e lei si volta, << Cosa vuoi ancora Jorge? >> domanda, << Devo chiederti un sacco di cose in realtà >>, << Su dai parla cosa vuoi chiedermi? >> domanda lei sfidandomi con gl’occhi, cerca di essere fredda, di non tralasciare le emozioni e per un po’ rimango lì a guardarla. << Allora? >> dice spazientita, << Stephie dice che cerchi di screditarla davanti agl’occhi degl’altri >> le dico e lei cambia espressione, << Davvero ci credi? >> borbotta lei arrabbiata, << No >> le rispondo << Io non le credo lo so che non sei così >>, << Allora cosa vuoi? >> domanda ancora e io faccio un passo e poi un altro fino ad avvicinarmi. La guardo negl’occhi e lei cerca di mantenere la sua freddezza, << E’ che la verità... è che non riesco più a starti lontano, ogni cosa mi ricorda di te e non so come fare per dimenticarti, io davvero non lo so >> le dico confuso e quasi arrabbiato con me stesso, << Devi farlo invece, dimenticati di me >>, << Non posso >> gli rispondo << Perché fai così? Perché non mi dici cosa ti sta succedendo? >> le domando, sto perdendo la pazienza perché non riesco più a capire cosa succede, da un lato c’è Stephie che dice cose che non stanno né in cielo né in terra, dall’atra c’è Martina che non mi dice cosa sta succedendo e che si comporta in modo strano. << Ricordi, sei tu che mi hai detto che non potevamo essere più amici come prima perché dovrei dirti cosa succede? >>, << Ti prego non fare così! >> dico io, lei sa perché ho fatto quella scelta, lei mi ha rifiutato e io non potevo lasciar perdere Stephie, ho provato a dimenticarla ma non ci riesco, non finché ha questo comportamento con me. << Se devi dirmi qualcosa dimmelo! >> le dico io, << Non ho nulla da dirti >> borbotta lei a bassa voce e la tristezza mi invade. Ma qualcosa dentro di me non mi fa andare via da lei, voglio restare a guardarla, resterei qua per ore a guardarla e se lei prova qualcosa per me ma non lo ammette ce solo un modo per capirlo. Faccio un passo avanti convinto e le afferro il viso con le mani, poso velocemente le mie labbra sulle sue e di nuovo sento quell’esplosione che mi esplode nel petto ma le si stacca poco dopo spingendomi via. Sento qualcuno applaudire e Carlos compare nel vialetto, << Lo sapevo >> borbotta, << Cosa vuoi ancora? >> domando io e Tini si mette in mezzo, << Smettetela, non è come sembra >> dice impaurita e Carlos ridacchia, << Questo lo decido io >> dice con una risatina malvagia si gira e se ne va senza più dire nulla << Ci vediamo presto Blanco >> dice tra le risate, cosa ha in mente quel pazzo? Non capisco questa reazione e poi Martina mi spinge, << Sei un scemo! >> dice arrabbiata, << Non dovevi farlo >>, << Io non so cosa mi è preso >> le rispondo, << Dimenticami una volta per tutte Jorge, DIMENTICAMI >> mi urla in faccia arrabbiata e si allontana da me rientrando in accademia. Nel suo sguardo però ho visto anche la paura di qualcosa ma non riesco a capire, non capisco il motivo della sua stranezza. Cosa le è successo? Cos’è che la blocca così? Ma oggi ho capito che lei non prova nulla per me e che quella canzone non significa quello che penso.

P.S: Diamo un oscar a Martina per come sa fingere di non amare Jorge!! eheheh A parte gli scherzi, la situazione è più complicata del solito. Martina ama Jorge e Jorge ama Martina, ma Martina non può dire a Jorge che lo ama perchè Stephie l'ha ricattata, Jorge si accorge che uqlcosa non va in Martina, Stephie si arrabbia per i commenti dei video e si inventa che Martina è subdola, Jorge non le crede va da Martina la Bacia ma lei lo respinge perchè non può anche se vorrebbe ma devono stare lontani, poi arriva Carlos che vede la scena e se ne va così promettendo che si vendicherà di Jorge. Wow sono confusa anche io in realtà ma poi ogni cosa andrà al suo posto. E' un capitolo abbastanza tranquillo con un pizzico di felicità ( il bacio ) e un pizzico di tristezza ( DIMENTICAMI JORGE! ). Stephie è sempre più odiosa e Carlos ancora di più e lo rivedremo molto presto e vedremo cosa ha in serbo per il nostro Jorge che ne dovrà passare delle belle. A Domani con il prossimo capitolo, Grazie a tutti ancora per quello che fate, per chi commenta, legge e segue la mia storia, davvero GRAZIE!!! <3

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Capitolo 47
*** Incomprensioni Mortali. ***


Incomprensioni Mortali.
 
Sono con Lodo in camera mia e gli sto raccontando ciò che è successo, la reazione di Carlos mi ha un po’ spaventata, lui non è il tipo da lasciar perdere e dopo aver visto quello stupido bacio starà cercando un modo per vendicarsi del fatto che l’ho respinto e in più crede che sia per colpa di Jorge se l’ho fatto. La realtà è che anche se Jorge non esistesse non credo che potrei amarlo. Quando Jorge ha appoggiato le sue labbra sulle mie è come se tutte le cellule del mio corpo fossero esplose in un clamoroso appaluso, avrei voluto continuare a baciarlo fino alla fine dei miei giorni, avrei voluto dirgli che lo amavo ma tutto ciò è sbagliato, lui ha una ragazza e io sono ricattata in qualche modo da lei, per di più non posso farci nulla, non posso sconfiggerla, non posso confessare ciò che provo proprio ora, ma dovrò aspettare finché non mi si presenta un’occasione, finché sono sicura che nessuno verrà ferito in qualche modo. Tra Stephie e Carlos non so più a chi pensare, non vorrei che capitasse qualcosa a Jorge, che Carlos in qualche modo voglia fargli del male. << Davvero ti ha baciato? >> chiede Lodo seduta sul mio letto << E come è stato? >>, io piego la testa di lato e la guardo, << Dovremmo parlare di Carlos non del bacio di Jorge >> borbotto io, << Si ma io voglio sapere come è stato >> dice con un gran sorriso, << Lodo per favore, non è stato un vero e proprio bacio perché l’ho respinto >> le dico e la sue espressione cambia << Ok non ti chiedo più del bacio di Jorge >> parla arrendendosi e io le sorrido contenta. << Io credo che Carlos non farà nulla di stupido, cosa vuoi che faccia al massimo cercherà di dargli qualche pugno o al massimo fanno a botte, Jorge sa cavarsela >> fa spallucce lei, << Lo so ma non mi va che succeda, Carlos non è un tipo che si lascia scivolare le cose di dosso, si è fatto un idea sbagliata della situazione e ora non so come gestirlo, se lo vedesse sono sicura che si arrabbierebbe, gli ho detto che non è per Jorge che non voglio stare con lui ma poi ci vede baciarci, anzi lui che bacia me >> correggo la frase, << Certo che per essere la prima volta che ti innamori ti cacci già nei casini, dovrai spiegarmi come mai tutti si infatuano di te >>, << Nessuno si infatua per me >> le rispondo guardandola in modo strano, << Jorge è sempre stato infatuato di te >> dice lei in modo tranquillo come se fosse una cosa normalissima da dire, << Come scusa? >> le dico io un po’ confusa, << Si dà quando sei arrivata, beh a lui piacevano tutte le ragazze ma quando sei arrivata tu è stato diverso, si vedeva gli piacevi e non solo per l’aspetto fisico, si era infatuato di te >>, << Perché non me l’hai mai detto? >> dico urlando a bassa voce, << Perché volevo tenervi lontano, per te, perché sapevo come eri tu e perché sapevo che lui provava qualcosa per quella li >> dice indicando la porta per farmi capire che parla di Stephie, << Ma dovevi dirmelo perché forse così gli sarei stata più lontano e magari ora non sarei innamorata di lui >>, << Ti saresti innamorata lo stesso Tini, non centrano come sono le situazioni, se dovevi innamorarti di lui ti saresti innamorata comunque e in qualsiasi caso. In qualsiasi posto, in qualsiasi tempo non importa come e quando ma ti saresti innamorata comunque >>. Penso a quello che mi ha appena detto Lodo, che non importa dove ci saremo incontrati o quando, in qualsiasi momento della nostra vita io mi sarei innamorata di lui, perché due persone sono destinate ad incontrarsi prima o poi e sarebbe successo anche a noi? Se io non fossi mai andata all’accademia, se lui non vivesse qua ci saremo incontrati lo stesso? L’unica cosa che posso fare ora è aspettare, aspettare che tutto si risolva perché io non so proprio cosa fare, mi sento in trappola, mi sento manipolata e nessuno sa tutto questo, nessuno sa la vera natura di Stephie e del motivo del perché lei è qua e io sono il suo burattino, io sono quella che non può mai sbagliare perché potrei rovinare tutto, mi sento una bomba ad orologeria, se esplodo gl’altri esploderanno con me. << Ehi tutto bene? >> mi domanda Lodo perché ho smesso di parlare, << Si certo stavo solo pensando >> le rispondo sorridendole, << Ne sei proprio sicura? >> chiede con uno sguardo strano, confuso e guardingo, << Si certo sono sicurissima è tutto ok, sono solo ancora un po’ sconvolta per la situazione ma troverò un modo per tenere Carlos alla larga da me e da Jorge >>, << Lo sai vero che tutti noi ti possiamo aiutare >> dice dolcemente come se volesse che io chieda il loro aiuto, << Si lo so, non preoccuparti >>.

Questa sera a cena c’è anche la nonna di Jorge, a me fa molto piacere, a tutti fa molto piacere tranne a Stephie. Grace mi da molte attenzioni, mi tratta come una nipote, come una di famiglia quando in realtà dovrebbe trattare così Stephie e non con me. << Sei splendida >> mi dice quando mi vede scendere dalle scale, indosso un vestito bianco e morbido, molto leggero, << Grazie >> le dico io, << Ciao >> dice quando compare Stephie e non la guarda nemmeno negl’occhi, << Salve >> risponde lei guardandola un po’ storta, dopo aver salutato Jorge in modo caloroso andiamo tutti in cucina a cenare. << Salve signora Blanco >> dice mio padre quando la vede, << Salve a lei >> le risponde Grace sorridente << Mi sto ancora chiedendo come ha fatto a fare una figlia così perfetta >> gli dice lei e mio padre sorride mentre io sono in imbarazzo, << Mi sono impegnato e sono anche stato fortunato >>, << Ehi anche io sono perfetto >> blatera Fran, << Certo caro sei proprio un bel ragazzo >> risponde Grace ridacchiando, << Grazie signora almeno lei mi considera >> dice e la va ad abbracciare, << Ehi non entrare nelle grazie di mia nonna >> ribatte Jorge e tutti noi scoppiamo a ridere. Grace porta un po’ di allegria in questa casa anche se alcune volte mi sento un po’ in imbarazzo, Stephie però sa che non è colpa mia non posso farci nulla se Grace stravede per me, non posso trattarla male o scansarla perché Stephie ne è invidiosa, è una signora e lei deve capire che non è sempre colpa mia. Per tutta la cena non ha fatto altro che parlare di Jorge, di quando era piccolo e ne combinava di ogni colore, << Mi ricordo quando un giorno da bambino l’ho lasciato solo per dieci minuti mentre colorava il suo album da disegno e quando sono tornata era lui ad essere tutto colorato, ma proprio tutto >>, io soffoco una risatina perché potevo immaginarmelo tutto pieno di scarabocchi sulla palle e i suoi occhi verdi soddisfatti, << Anche Martina lo ha fatto >> esclama mio padre << Si è colorata tutta >>, io guardo mio padre e non posso credere che sono riusciti a trovare delle cose in comune tra me e Jorge anche di quando eravamo piccoli, << Basta raccontare storielle su di me nonna, screditi la mia reputazione >> blatera lui ridacchiando, << Eri tenero >> le dice Stephie sorridendogli, << Si era tenero, davvero tanto tenero >> dice Grace seria e poi lei e mio padre con Clara iniziano a parlare di discorsi diversi. Lodo si volta a guardami stranita dalla situazione, io non so cosa dire e mi guardo in giro, Stephie ci è rimasta un po’ male e Jorge la guarda preoccupato anche se ogni tanto guarda me. << Forte la nonna di Jorge >> esclama Fran quando siamo in salotto, << Si >> risponde Lodo << A me piace molto >>, io la guardo spalancando gl’occhi perché Stephie non sembra molto contenta di questa conversazione, Lodo fa spallucce e io gli faccio capire di piantarla. Sto tutta la sera in camera con Lodo, quando decido di andare a dormire e arrivo in camera mia appena accendo la luce dentro ci trovo Stephie con le braccia incrociate al petto, << Cosa vuoi? >> domando io << Esci dalla mia stanza >> le dico quasi arrabbiata, non mi va che si infila in camera mia senza il mio consenso, << Non stai rispettando i patti >> dice lei, << Io non sto facendo proprio nulla >> le rispondo, << Devi stare lontana da Jorge >> mi manaccia, << Io sto lontana da Jorge, non è colpa mia se andiamo nella stessa accademia, non è colpa mia se abitiamo sotto lo stesso tetto >> rispondo arrabbiata anche io, << Ti comporti troppo da ragazzina perfetta, ti adorano tutti mentre dovresti metterti da parte >>, << Senti quello che dici? tu sei matta >>. Lei mi guarda con occhi cattivi, come se tutto fosse colpa mia, come se stessi facendo qualcosa di sbagliato quando sto cercando di allontanare il più possibile Jorge da me anche se lo amo, << Non darmi della matta, tu devi uscire dalla mia vita, da quella di Jorge e da quella della sua famiglia. Le tue amiche mi odiano per colpa tua, tu devi dirgli che io sono un ottima amica e farmi accettare nel gruppo >>, << Mai >> le rispondo << Le mie amiche decidono da sole cosa pensano degl’altri io non ti ho proprio messo contro nessuno, fai tutto da sola con il tuo atteggiamento >> rispondo a tono, non farò mai fatto quello che dice, << A tuo rischio e pericolo, se le tue amiche continuano a trattarmi come una estranea ne risentirai tu >> borbotta andando verso la porta, quando è in parte a me la blocco, << Non ti lascerò rovinarmi la vita >> le dico arrabbiata, << Vedremo >> esclama prima di uscire e il cuore inizia a battermi forte, mi sta incastrando ancora una volta, lei si sente inferiore, non è capace a guadagnarsi le cose e io sono la vittima di tutto questo suo gioco, lei vuole la fiducia di tutti, vuole essere trattata come me, ma non capisce che non si può imporre alle persone un pensiero che non hanno.
 
Mi sveglio stanchissima, ho avuto il sonno agitato per tutta la notte, mi sono girata e rigirata. Ho fatto un incubo bruttissimo. Ho sognato di camminare in questo bosco scurissimo, stavolta ero sola e mi guardavo in giro, avevo paura e non so cosa stavo cercando, mi sentivo sola, come mi sentivo all’inizio, come mi sentivo in Messico, non avevo nessuno, non c’era nessuno. Sentii qualcuno ridere e tra gl’alberi scorsi un gruppo di ragazzi, tutti ridevano e si divertivano e poi li riconosco, erano tutti i miei amici, tutte le mie amiche che ridevano senza di me come se io non esistessi e al centro della loro attenzione c’era Stephie, sorridente perché tutti la trattavano come una amica. Non mi vedevano, non mi degnavano di uno sguardo, poi qualcuno appoggia la sua mano sulla mia spalla e mi volto di scatto, Carlos mi guarda << Sono rimasto solo io con te >> diceva e dentro di me sprofondavo, << No >> urlai io, << Si Martina sono rimasto solo io >>. Iniziai a correre nel nulla, tra gl’alberi mentre le lacrime mi scivolavano sul viso, non volevo restare sola, ma in quel momento mi sentivo più sola che mai nella mia vita. Capii che quando si trovano delle persone importanti nella vita e poi le perdi ti senti più solo che mai. Scendo ma non faccio colazione, sono ancora scossa, continuo a pensarci, con la coda dell’occhio guardo Stephie che fa finta di essere la ragazza perfetta. In accademia appena arriviamo Pablo ci saluta entusiasti, << Allora ricominciamo a scrive canzoni ok? Dopo la bellissima esperienza con i video è ora di rimettersi all’opera >>, noi tutti annuiamo e ci mettiamo ai tavoli per comporre qualcosa ma la mia testa è completamente vuota, non so cosa scrivere, non so cosa dire. Le lezioni non passavano più, volevo solo chiudermi nella mia stanza e non uscire mai da li, almeno così sarei sicura di non creare problemi a nessuno, << Ehi cosa c’è che non va? >> mi chiede Mechi quando mi trova fuori in giardino, << Nulla >> rispondo ma la mie espressione ovviamente dice il contrario. Sono seduta sul prato e guardo Alba e Facu che sono seduti su una panchina, sono così dolci e innamorati mentre si dividono una coppa di gelato e ridono di felicità. Io non avrò mai tutto quello, ora capisco che non posso avere tutto quello con Jorge, ormai è tutto finito e le mie speranze svaniscono nel nulla, il tempo non sistemerà niente perché lei troverà sempre un modo per mettermi in difficoltà ancora e ancora e ancora. Mechi mi poggia una mano sulla schiena e mi guarda dolcemente, << Tini non mi piace vederti così >> dice, vorrei piangere ma mi trattengo, << Non è niente davvero, sono solo un po’ nervosa per tutto quello che sta succedendo >>, << Cosa succede in particolare? >> domanda lei, << Non posso dirtelo >> le dico << Vorrei ma non posso >> ho la voce spezzata, lei mi abbraccia dolcemente e io ricambio la stretta stringendola fortemente, non volevo perdere anche loro, non potevo lasciare che allontanasse anche loro da me, non l’avrei mai accettato, non l’avrei mai potuto accettare. Quando sono a casa mi richiudo in camera mia a pensare, dovevo trovare un modo per scampare a tutta questa faccenda, Stephie mi sta davvero mettendo in una situazione scomoda, sta mettendo alla prova la mia pazienza, vorrei urlargli contro, dire a tutti quello che so su di lei ma lei ha sempre l’asso nella manica, sa i miei punti deboli, sa che non vorrei mai che Fran e Jorge si odiassero e lei ci gioca su questo, mentre io di lei non so nulla, non so come posso tirargli un colpo basso per farla crollare, è troppo forte per me, è troppo subdola e meschina, io non sono così, non sono capace di fare questi giochi malvagi, non sarei mai capace di ricattare una persona ecco perché lei è sempre un passo più avanti perché io non ho tutta quella sua rabbia repressa, non ho tutta quella cattiveria. Vorrei sparire, vorrei vivere in modo diverso, pensavo che una volta arrivata qua i problemi che avevo sarebbero spariti, invece mi sono innamorata, anche se l’ho capito troppo tardi e ora c’è lei che mi tratta come un burattino. Sono stanca di tutto questo, sono stanca di dover essere io quella che sta male, voglio una vita tranquilla, voglio una vita serena senza tutti questi problemi. Mi getto sul letto e le lacrime iniziano a scendermi lentamente, non ho mai pianto così per una persona, anzi non ho mai pianto per un ragazzo in vita mia e ora mi capita troppo spesso. Il cuscino si bagna delle mie lacrime amare, tutta la mia tristezza si diffonde dentro di me e non lascia lo spazio nemmeno ad un briciolo di felicità. Cosa ho fatto per meritarmi tutto questo? Cosa ho fatto per trovarmi in questa situazione? Io ho sempre cercato di fare la cosa migliore ma ora tutto mi si sta ritorcendo contro.
 
Quando scendo per prendermi un bicchiere d’acqua incontro Lodo, << Che ci fai qui? >> domanda lei confusa, << Perché? >> chiedo io ancora più confusa di lei per questa domanda, << Non dovevi incontrarti con Jorge? >>, io rimango lì a guardarla, non capisco la sua domanda e perché mai dovrei incontrarmi con Jorge, << Ma cosa stai dicendo sei impazzita? >> dico io facendo uno sguardo strano, << No, non sono impazzita, Jorge mi ha appena detto che dovevate vedervi >>, << Io non devo vedere Jorge >> borbotto, o Lodo è davvero impazzita o non ha capito bene quello che Jorge gli ha detto, << Sei sicura? Mi sa che hai capito male >>, << Senti Tini, io non capisco male mi ha fatto vedere il tuo messaggio che diceva che vi sareste incontrati davanti alla vecchia fabbrica di gelati >> fa spallucce lei, << Ma cosa stai dicendo io non ho mandato nessun messag… >>. Il respiro mi si blocca, qualcosa non va e ho come una sensazione strana dentro di me, << Martina che succede? >> domanda Lodo confusa più che mai, << Non ne ho idea >> borbotto guardando nel vuoto. Dalla porta della cucina esce Stephie, << Dov’è Jorge? >> le domando, voglio assicurarmi che lei non centri nulla e che non sia solo un brutto scherzo, << Non ti importa >> esclama lei in modo strafottente, << Stephie dov’è Jorge? >> urla Lodo in modo forte, << non ne ho idea mi ha detto che usciva >> blatera salendo le scale senza voltarsi indietro. Io corro, inizio a correre fuori di casa con Lodo che mi guarda come se fossi impazzita, << Rimani qua >> le urlo << Se ritorna avvisami >>, << Ma cosa succede Tini? >> urla lei ma non le rispondo. Non riesco più a pensare, credo che sia tutta una trappola di Carlos e spero di arrivare in fretta, salgo nella macchina di Fran e inizio a guidare più in fretta possibile, devo arrivare la prima che sia troppo tardi. Mentre percorro la strada mille cose mi passano in testa, cosa sta succedendo? Immagino cose senza senso e brutte, vorrei solo arrivare più in fretta possibile. Quando parcheggio la macchina fuori dalla fabbrica abbandonata noto la macchina di Jorge lì fuori, scendo velocemente e inizio a cercarlo li intorno ma non lo vedo, non vedo nessuno a parte una coppia di anziani che passeggiano lungo la strada. Poi mi viene in mente di entrare nella fabbrica, penso che Jorge possa essere stato attirato lì dentro con una scusa. Corro a più non posso urlando il suo nome ma non ricevo risposta finché non apro una porta che si affaccia in una delle stanze più grandi e il mio cuore si ferma. Carlos sta puntando una pistola a Jorge, sono uno distante dall’altro e Jorge ha le mani alzate e non si muove di un millimetro, mi guarda come per dirmi di andarmene ma io rimango lì a guardare la scena che mi si para davanti. << Bene abbiamo l’ospite speciale >> esclama Carlos, << Sei pazzo >> gli dico io << Lascia giù quella pistola >> urlo, << Tini no >> urla Jorge, << Stai zitto se non vuoi una pallottola nel petto >> blatera Carlos, sembra fuori di testa come se nemmeno lui si capisse più, << E’ colpa sua se non vuoi stare con me >> urla lui, << Non è vero, non è colpa sua >>ribatto io, << Se lo faccio fuori non avrò rivali >> dice con un tono da psicopatico, vedo una luce strana nei suoi occhi << Addio Blanco, non è stato un piacere conoscerti >> sorride maligno Carlos, Jorge mi guarda come se fosse per l’ultima volta e appena vedo Carlos premere il grilletto, corro e mi getto su Jorge. Sento un urlo straziante, << NOOOOOO >> la voce di Jorge mi entra nelle testa, il suo urlo straziato mi invade il cuore, mentre io sento un dolore, non so da dove proviene ma non riesco più a muovermi riesco a vedere solo il viso sfuocato di Jorge che mi tiene tra le braccia e mi stringe a se, guardo il suo viso straziato, sento le sue lacrime cadermi addosso sul viso, ma non riesco a capire cosa stia succedendo. Il rumore di una porta che si apre e le urla di altre persone rimbombano in questa stanza enorme e vuota e prima di chiudere gl’occhi guardo Jorge come se non potessi rivederlo mai più. Io non ho mai creduto alle favole, al principe azzurro che arriva sul suo cavallo bianco e ti salva dalla strega cattiva, nella realtà le strega cattiva non è solo una, c’è ne sono tante e più che il principe azzurro che viene a salvarti esistono ragazzi che ti usano, l’amore vero non esiste, le favole non esistono o almeno così credevo. Ora che sono qua stesa a terra e non sento più nulla penso a lui, non avrei mai pensato di poter amare qualcuno, anzi sì ma non così tanto da morire per lui. E’ in questo momento che capisco che le favole possono esistere, sono più burrascose, più spaventose ma esistono, magari il principe non è un principe con il cavallo bianco ma quando ami tanto qualcuno per te è un principe anche se arriva su una bicicletta tutta rotta, non importa se il castello non è un castello perché lo diventa con la persona che ami, non importa se la nostre vite non assomigliano perfettamente alle favole perché ogni amore è una favola. E il mio ultimo pensiero è lui. E poi tutto sparisce.

P.S: E ora cosa succcederà? Come la prenderà Jorge? Come la prenderanno le ragazze e i ragazzi? So che mi state odiando, so che è un brutto colpo ma doveva succedere. Ah l'amore ci fa fare cose che non immaginiamo, Martina si è lanciata in mezzo tra Jorge e il proiettile, se non è amore questo non so cosa altro sia. Vediamo una Martina parecchio turbata in tutto capitolo, per lei non c'è mai qualcosa di buono ultimamente, Stephie ora si è messa in testa di entrare nelle grazie delle ragazze ma a Martina questa cosa non va giù. I prossimi capitolo saranno un pò particolari. Ringrazio tutti voi con il cuore davvero, ora che ci stiamo sempre di più avvicinando alla fine è davvero triste :( Un abbraccioa a tutti, a Mervoledì con il prossimo capitolo. E NON ODIATEMI!!! <3 <3

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Capitolo 48
*** Tra LA Vita E La Morte. ***


Tra La Vita e La Morte
 
Apro gl’occhi, mi trovo in casa sdraiata sul divano. Sono al quanto confusa eppure mi sembrava di essere appena stata colpita da un proiettile, mi ricordo il dolore, mi ricordo l’urlo straziante di Jorge, come è possibile che io sia finita qui sul mio divano. Mi tocco la pancia, i fianchi, il petto per sentire se qualcosa del mio corpo non va, ma sembra tutto apposto. Non so se muovermi, non era un sogno ne sono sicura, Carlos ha sparato e mi ha colpito, ma allora cosa è successo? Perché sono stesa sul divano come se non fosse successo nulla? << Ah Martina ti sei svegliata >>, la voce di mia madre mi fa alzare di scatto e mi metto a sedere, la guardo stranita, non sto capendo più niente, perché lei è qua? Quando è arrivata? E cosa diavolo sta succedendo? << Tesoro sei una dormigliona dovresti dormire di meno >> sorride lei sedendosi in parte a me, come una mamma premurosa, << Cosa ci fai qua? >> le domando, lei mi guarda un po’ perplessa, << Ma se passo ogni giorno a trovarti >> dice con un sorriso, << Ogni giorno? >> domando io guardandola, non mi sembra mia madre, cioè è lei ma sembra diversa e non quella donna dura e fredda che conosco, << Martina ti senti bene? Abito a dieci minuti da qui e ovviamente ogni giorno ti vengo a trovare, dovresti dormire di meno >>, << Si sto bene, forse sono solo un po’ confusa >> dico, non so che fare, la situazione si fa veramente strana, << Tesoro io ora vado, mi aspettano per una riunione, di a Fran che domani vengo io a prenderlo che dobbiamo andare a comprargli la sua nuova chitarra e buona fortuna per domani tesoro >>, lei si avvicina a me e mi da un bacio sulla fronte e poi felice e sorridente esce dalla porta di casa. Non ho mai visto mia madre così contenta di accompagnare Fran a comprare una chitarra, che cosa strana, dove sono? Dalle scale sento scendere qualcuno e quando mi volto vedo Lodo che di corsa scende scalino per scalino, << Lodo >> dico alzandomi dal divano, << Ehi Tini >> mi sorride lei, Lodo sembra la solita di sempre, almeno spero, << Dove stai andando da Diego? >> le domando io, << Diego? Chi è Diego? >> domanda lei confusa, << E’ il tuo… >> ma poi decido di lasciar perdere, devo capire cosa diavolo sta succedendo, << Chi c’è in casa?  Cioè chi vive qui? >>, la mia domanda la manda in confusione, mi guarda come se fossi impazzita, << Io, tu, Fran, mia madre e tuo padre >> risponde lei come se fosse una cosa ovvia << Hai preso una botta in testa e non ti ricordi più niente? >> domanda sarcastica, << No >> rispondo io, il pensiero che Jorge non è qua mi rattristisce, non capisco più nulla, dove sono? Che realtà è questa? << Io ho come dei vuoti di memoria >> le dico un po’ preoccupata, << Martina tu dormi troppo e secondo me fai veramente sogni strani >> ribatte lei << Comunque tu sei Martina Stoessel, sorella di Fran e figlia di Alejandro e Mariana che si sono separati quando tu eri piccola, tuo padre si è sposato con mia madre e ora viviamo qui tutti insieme, hai avuto un ragazzo fino a due mesi fa, si chiamava Carlos ma vi siete lasciati. Questa è tutta la tua storia >> ride lei sarcastica, << Io stavo insieme a Carlos? >>, << Si Martina, ma che ti prende? >>, << Niente, lascia stare, mi sono appena svegliata e ho fatto uno strano sogno >> borbotto, la vita che ho vissuto fin ora era solo un sogno? O sono stata catapultata in una nuova realtà? << A eccovi qua >> sorride mio padre entrando nel salotto con Fran, << Ehi sorellina come va? >> si siede in parte a me sorridendomi, << Bene, credo >> dico guardandolo, non sembra il Fran stressante di sempre, anzi sento che in lui non c’è la sua voglia di controllarmi sempre, << Allora tesoro? Sei pronta per domani? >> domanda mio padre dandomi un bacio sulla guancia, << Domani? >> domando io confusa << Cosa succede domani? >>, << Non fare la dura per farci vedere che non sei nervosa >> mi punzecchia Fran, vedo che quella dote non l’ha persa, << Nervosa per cosa? >> dico guardando Fran spalancando gl’occhi, << Per lo Studio? Domani iniziamo a frequentare lo studio tutti insieme >> esclama Fran, << Sei sicura di non avere la febbre? >> dice poi Lodo << Perché sei veramente strana >>. Inizio a capire forse quello che succede, questa è come la mia vita sarebbe se dopo il divorzio io e mia madre non fossimo partite per il Messico e domani sarà il nostro primo giorno all’accademia, questa è la realtà di come sarebbero andate le cose se io fossi rimasta qui, avrei iniziato ad andare allo studio con loro, ma dov’è Jorge? Dovrebbe esserci anche lui, dovrebbe essere qua con noi in questa casa, << Non aspettiamo nessuno? >> chiedo e tutti mi guardano in modo strano, << Chi mai dobbiamo aspettare? >> chiede Fran, << Nessuno >> rispondo io tristemente.
 
La mattina seguente mi sveglio, sono ancora in questo strano mondo e non capisco cosa stia succedendo. Quando scendo a far colazione Lodo è euforica e Fran ancora di più, << Sono davvero emozionato >> esclama lui, << non vedo l’ora di vedere i nostri compagni >> borbotta Lodo entusiasta. Il motivo perché lei non sta con Diego è perché in realtà non si sono ancora conosciuti, nemmeno Fran e Mechi, mentre io li conosco tutti ancor prima di conoscerli, è una cosa strana ma dovevo far finta di niente, mi prenderebbero per pazza se raccontassi che in un'altra vita le cose stanno in un modo diverso. Andiamo allo studio con la macchina di Fran, parcheggiamo e noto che lo studio è rimasto quello di sempre. Lodo e Fran sprizzano energia da ogni poro mentre per me è tutto così familiare che non lascio trapelare nessuna emozione, certo è il mio posto preferito ma nella mia vita lo vedo praticamente tutti i giorni. << Non sembri entusiasta >> mi dice Lodo, << Ah, Si lo sono è che sono anche un po’ nervosa >> dico sperando di non destare sospetti, << Su dai andrà tutto bene >> mi prende a braccetto Lodo e ci dirigiamo in un aula che una donna dell’amministrazione ci ha indicato. Appena entro noto Mechi, è appoggiata di lato ad un banco, tiene un gamba su e una appoggiata a terra, i suoi boccoli biondi le ricadono sulle spalle e appena avverte la nostra presenza si volta, le sue labbra rosso fuoco accennano un sorriso, quando mi volto Fran è come incantato. Io gli tiro un pizzicotto mentre Mechi viene verso di noi, << Ciao io mi chiamo Mercedes ma preferisco Mechi >> sorride e anche noi ci presentiamo, << Io sono Francisco >> dice mio fratello un po’ impacciato e lei lo guarda dritto negl’occhi sbattendo le palpebre dolcemente. << Mi sa che c’è stato un colpo di fulmine >> mi sussurra Lodo in un orecchio, << Si staranno insieme >> dico facendo spallucce, << E tu come lo sai? >> chiede lei. Non faccio tempo a rispondere che dalla porta vedo una ragazza ricciola entrare a testa bassa e senza guardare nessuno negl’occhi, subito dietro di lei arriva Ruggero, pimpante e felice, si mette subito a parlare con noi, mentre Mechi sta cercando di conoscere Alba, << Io sono emozionatissimo cioè io amo troppo questo posto e ho sempre voluto frequentare questa accademia, mi sono iscritto con il mio migliore amico Riccardo, lui e mia sorella stanno insieme >>, mi si stringe un po’ il petto, vorrei potergli dire di non fidarsi di lui, ma come potevo senza sembrare una pazza? Mentre Ruggero parla Fran è intento a guardare Mechi senza mai togliergli gl’occhi di dosso. Qualcosa attira l’attenzione di Ruggero che smette di colpo di parlare, una chioma rossa e ondeggiante si fa spazio nell’aula, un gran sorriso splende sul viso di Cande. Tutti noi la salutiamo e ci presentiamo, inizia subito a parlare velocemente e questo cattura l’attenzione di Ruggero che la ascolta incantato ma lei sembra non accorgersene, un po’ come quando io arrivai nella mia altra vita, penso dentro di me e ancora questa cosa mi sembra troppo strana. Mentre stiamo tutti chiacchierando amabilmente un ragazzo entra di corsa come un treno e va addosso a Lodo, << Ahia, stai attento sei uno stupido >> urla lei e Diego la guarda un po’ con uno sguardo di scuse e un po’ malizioso, << Scusami dolcezza, non volevo investirti, magari è solo un segno del destino >> dice con occhi dolci, << Stammi lontano >> ribatte lei, << Sei scontrosa >> risponde Diego e tutti e due si voltano dall’altra parte, << Lo odio già >> mi dice la mora, << Lo amerai >> dico io senza pensarci, << Cosa? >> domanda confusa, << Non giudicare senza conoscere, lo capirai con il tempo >> le rispondo e lei rimane perplessa. Facu fa capolino nella stanza in un modo simpatico, sempre con il suo cappellino storto entra nella stanza allargando le braccia, << Allora ragazzi, siamo tutti qui? Fico no? >> dice e io faccio una risatina si presenta a tutti noi e quando arriva da Alba lei fa un sorriso insicuro e timido << Sorridi che sei splendida >> gli dice continuando poi a presentarsi agl’altri. Ci stiamo conoscendo un po’ ognuno parla delle sue passioni, quando Facu scopre che Alba produce basi per canzoni iniziano un discorso infinito tra di loro, io osservo la porta, manca solo lui, penso dentro di me, perché non c’è? Perché in questo mondo Jorge non c’è? E’ l’unica persona che manca ed è l’unica persona che vorrei vedere ora. Dov’è? Perché non entra da quella dannata porta? E poi compare, sulla soglia. Più bello che mai, incrocia i suoi occhi verdi nei miei e rimaniamo a guardarci per pochi secondi che sembrano infiniti, poi qualcuno gli afferra la mano e la stringe nella sua, a lui si affianca Stephie sorridente, lui abbassa lo sguardo e gli sorride e entrano insieme nell’aula, il cuore mi si spezza, ancora. Non riesco a capire, non capisco il senso di tutto questo.
 
Dopo la prima ora di lezioni, dove Pablo ci ha spiegato sempre le solite cose che dice all’inizio dell’anno, ci dà un po’ di tempo per conoscerci. Fran e Jorge vanno già molto d’accordo, Ruggero guarda Cande incantato ma lei continua a parlare con Alba e Facu, mentre Lodo bisticcia con Diego perché lui la prende in giro. << Lei è mia sorella >> spiega Fran a Jorge e a Stephie, << Davvero siete fratelli? >> domanda Jorge stupito, io annuisco con la testa e sembro un po’ imbranata, << Oggi Tini è strana >> borbotta Fran ridacchiando, << Tini, bel soprannome >> esclama Jorge, il mio cuore batte all’impazzata, questa situazione è davvero dura, ma non capisco perché sono cambiate solo la mia vita e quella di Jorge che senso ha? Perché Stephie è qua con lui quando in realtà doveva arrivare da solo? Distrutto dal dolore perché lei l’aveva abbandonato? Stephie sta zitta in parte a lui, dice poche parole e continua a tenerlo per mano senza mollarlo mai. << Io sono Messicano ma io e la mia ragazza ci siamo trasferiti qua per frequentare lo studio >> parla Jorge, << Wow, bello >> gli batte il cinque Fran, inizio a vedere la loro amicizia nascere, come nella mia vita reale, tutto sta andando come deve andare tranne per me, Jorge è qua ma con Stephie e se già prima era difficile fargli dimenticare di lei figuriamoci ora che stanno insieme e non si sono mai lasciati, lui non ha sofferto, nella mia vita noi due ci siamo incontrati mentre lui pensava ancora a lei ma voleva dimenticarla, qui la storia è diversa, non ha sofferto e non vuole dimenticarla e questo in qualche modo mi fa male, in qualche modo mi distrugge dentro, da una vita piena di sofferenze all’altra. << Mi hai rotto >> esclama Lodo quando siamo tutti in giardino per una pausa, << Sei una testa dura >> ribatte Diego e lei si mette a due centimetri dal suo viso, faccia a faccia, << Lodo >> la richiamo io mettendomi tra loro due, << Si crede chi sa chi >> borbotta lei con i pugni appoggiati ai fianchi, << Perché tu no? >> ribatte Diego, << Basta >> dico io << Dovete litigare sempre, vi conoscete da solo due ore >> dico sbalordita, << Mi sono bastate per capire tante cose >> dice Lodo sbruffona e Diego fa un ghigno di disprezzo << Non che tu sia la ragazza più intelligente che ho incontrato >>, << Ma io ti ammazzo >> urla Lodo minacciandolo con il dito. Io la blocco e Jorge si avvicina, << Diego vieni a fare due chiacchiere con noi ragazzi >> gli mette una mano sulla spalla Jorge e poi lui guarda me, io ricambio lo sguardo come per ringraziarlo di aver fermato questi due, nei suoi occhi ho visto che voleva aiutarmi e che è intervenuto apposta per quello, come farebbe il classico Jorge. << Tuo fratello è carino >> mi dice Mechi quando io e Lodo ci avviciniamo alle altre ragazze, Stephie invece è con i ragazzi a parlare sempre vicino a Jorge mano nella mano. << Si credo che anche lui ti trovi carina >> dico facendo spallucce, << Davvero? >>, << Si davvero >> le dico e a lei gli si illuminano gl’occhi, non credevo che Mechi avesse avuto un colpo di fulmine per mio fratello ma vedendoli come si amano nella mia realtà dovevo aspettarmelo. << Raccontaci qualcosa di te Alba? >> parla Cande euforica, << Io- io… >> balbetta Alba imbarazzata, << Ehi non preoccuparti >> dice Mechi dolcemente afferrandogli una mano << non devi avere paura di noi, anche perché sono sicura che diventeremo tutte ottime amiche >>, Alba le fa un sorriso un po’ meno timido del solito e finalmente inizia a dire qualcosina su di lei, ma io so che da quella ragazza chiusa prima o poi sarebbe sbocciato un bellissimo fiore, comunque mi fa strano vederla così, vederla come era prima di essere la Alba di adesso. I miei pensieri diventano sempre più confusi, anche perché io sono sicura che la mia realtà esiste davvero solo che ora sono qua in questo mondo e non ne capisco il motivo, non capisco il perché di tutto ciò. Cosa devo fare? Qual è la mia missione? E’ bello però vedermi così, una di loro fin da subito, vedere come sono nate le loro amicizie e i loro amori. I giorni passano e io sono sempre qua, ogni volta che mi addormento spero di risvegliami nella mia reale vita ma non succede mai, osservo sempre Jorge da lontano quando siamo allo studio, fa più male qua che nella mia vita almeno la avevamo un rapporto, anche se non era un bel rapporto almeno avevamo passato del tempo insieme, mentre ora sono intrappolata qua con quei ricordi bellissimi che solo io so, mentre lui di me non sa nulla, non sa proprio niente. << Ti piace? >> mi domanda Mechi che si è avvicinata a me mentre guardavo Jorge, << A-a no >> rispondo alzandomi dal muretto su cui sono seduta, << Bugia >> sorride lei, << E’ un ragazzo occupato non dovrebbe piacerti, creeresti solo casini e incasineresti la tua vita >> sento Lodo dire, anche lei ci ha raggiunto e ha sentito tutto, << No state fraintendendo, a me non piace Jorge >> dico, mi infilo la borsa a tracolla e mi dirigo nell’aula di Pablo a testa bassa senda dire nulla mentre Mechi e Lodo si guardano confuse.
 
In questi pochi giorni ho visto i ragazzi unirsi sempre più tanto che Pablo ieri ha proposto a loro di formare una Band, Mechi si avvicina sempre più a Fran, ogni giorno che passa sono sempre più vicini e complici, Lodo litiga spesso, troppo spesso con Diego, non fanno altro che torturarsi, si tirano frecciatine a vicenda e a casa lei non fa altro che parlare di lui poi dice che non le interessa. Alba si sta aprendo, anche grazie a Facu che la sprona ogni tanto a tirare fuori il carattere, cerca sempre di coinvolgerla nei discorsi e vuole sempre sapere la sua opinione in modo che anche noi tutti la ascoltiamo, Cande è sempre Cande, non è molto diversa da come è ora, cioè nella mia vita, la cosa diversa è che lei e Ruggero sono ottimi amici ma lei non nota come la guarda e come pende dalla sue labbra e vedere lui parlare e ridere con Riccardo mi fa strano, sapere quello che potrebbe succedere mi mette in una posizione strana. Stephie è distante da tutti noi, lei non si stacca mai dal suo Jorge quando siamo in gruppo e poi c’è lui che ogni tanto mi guarda e io credo sempre di svenire, si lo so è da stupida ma non posso resistere a lui, a quello sguardo. Pablo entra in classe, in questi giorni ha ascoltato alcuni di noi cantare e oggi è arrivato il mio turno, << Martina tocca a te, facci sentire come canti >> dice con un sorrido e io salgo sul palco, ho l’imbarazzo della scelta, con tutte le canzoni che ho scritto nel mio mondo parallelo non ho sicuramente problemi. Decido di cantare Underneath it all e quindi mi metto dietro alla tastiera, è una di quelle canzoni che ho scritto con i miei sentimenti più profondi, è come una confessione per me, penso che se magari sentendola anche lui potesse ricordare in qualche modo ciò che ricordo io anche se so che è impossibile. Inizio a suonare e a cantare mentre tutti mi guardano sbalorditi, Pablo ha gl’occhi sgranati è incredulo, infondo orami sono brava ho praticamente già frequentato lo studio quindi so benissimo cosa avrebbe impressionato Pablo, come al solito Alba e Cande hanno gl’occhi lucidi, Mechi guarda Fran un po’ sbalordita ma anche con occhi dolci, tutti hanno gl’occhi puntati su di me e sono senza parole. Jorge abbraccia dal dietro Stephie. Mi fissa e io ogni tanto lo guardo negl’occhi, mi fissa senza mai staccare gl’occhi da me, sembra stupito, ammaliato, impressionato, non si muove nemmeno di un millimetro, ogni parte del suo corpo è completamente ferma che mi guarda. Non so cosa aspettarmi da tutto ciò, non ho idea di quello che succederà, di come andranno le cose, non so perché sono qui e non so cosa devo fare per ritornare alla mia vita, ma di una cosa ne sono certa in qualsiasi vita io mi trovi sono innamorata di lui e in tutte e due le vite ci sono dei problemi che ci tengono lontani. Tutti applaudono e mi fanno i complimenti appena scendo dal palco, sono tutti increduli ma anche molto contenti, mi sorridono, mi danno pacche sulle spalle e poi c’è Jorge che continua a guardarmi. Sono in un aula di strumenti, non so che fare, di canzoni ne ho da proporre a Pablo, sto aspettando che arrivi l’ora di Gregorio e intanto suono la tastiera per passare il tempo. << Sei davvero molto brava >> sento dire e quando mi volto Jorge è appoggiato alla porta e sorride, << Grazie >> rispondo abbassando lo sguardo sulle mie mani e lui lentamente si avvicina a me, << Anche io suono la tastiera >>, << Lo so >> dico velocemente, << Come fai a saperlo? >> domanda lui, << Cioè no, non lo sapevo mi è uscito così >> borbotto in modo imbranato, << Chi ti ha insegnato a suonare così bene? >> chiede e io mi sento stupida in quel momento, sembra davvero tutto così assurdo, << Una persona importante per me >> rispondo un po’ tristemente, << Non sembri felice >>, << Tra di noi non va molto bene ultimamente >> mi sento sciocca a parlare di queste cose con la persona di cui sto parlando, << Beh però si sente che ci tieni a questa persona, da come suoni… si sente che devi tutto a questa persona per questo >>, << Già è proprio così >> dico schiacciando ancora qualche tasto sulla tastiera. Senza accorgermene sto suonando Podemos, << Bella melodia, suoni davvero in modo straordinario, metti la tua anima nella musica, mi piace >> esclama Jorge, quando mi accorgo della canzone che suono mi agito e per sbaglio schiaccio un po’ di tasti della tastiera a caso, << Tutto bene? >> chiede lui appoggiando una sua mano sulla mia perché sta tremando, << Si è tutto ok. E’ che senza accorgermene stavo suonando una canzone importante >> dico alzandomi dallo sgabello e mettendomi la mia borsa in spalla, << Riguarda sempre quella persona? >> domanda lui, << Quasi tutto ormai riguarda quella persona >> dico voltandomi per andarmene, << Martina >> mi richiama lui e io mi volto, << Quella persona è davvero fortunata >> dice fissandomi negl’occhi, << Non so se è proprio così. Comunque chiamami Tini >> sorrido io rivoltandomi per andarmene, << Preferisco Tinita >> lo sento ridacchiare e volto la testa per sorridergli.


P.s: Cosa succede? Martina si ritrova in questa strana realtà? Ma è quella reale? Vediamo come i ragazzi si sono conosciuti, come le coppie hanno iniziato a formarsi, ma vediamo anche che solo le vite di Jorge e Martina sono cambiate, da una parte abbiamo un Jorge che non si è mai lasciato con Stephie che vanno insieme allo studio, ma vediamo comunque un interessa da parte sua verso Martina che per ora potrebbe essere solo riguardante la musica anche se secondo me è molto di più. Poi abbiamo Martina che vive una vita normalissima, non si è mai trasferita in Messico, è sempre rimasta accanto al padre e al Fratello anche dopo la separazione e la storia continua allo stesso modo, Alejandro si risposa con Clara e Lodo è la sua sorellastra. E' una situazione strana per lei, non riesce a capire se sia un sogno, se sia la vera realtà e l'altra vita era un sogno, l'unica cosa di cui è certa è che è innamorata di Jorge e ora sarà ancorap iù difficile avvicinarsi a lui perchè non ha più i problemi d'amore di prima, non ha mai sofferto per colpa di Stephie e questo rende il tutto più complicato. Come continuerà? Riuscirà ad uscirne o resterà incastrata in questa realtà parallela? Lo scopriremo Venerdì con il prossimo capitolo. Un bacione enorme a tutti e grazie di cuore per tutto <3

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Capitolo 49
*** Il Destino Ci Riporta Sempre Sulla Stessa Strada. ***


Il Destino Ci Riporta Sempre Sulla Stessa Strada.

Sono ancora qui, i giorni passano ma sono ancora intrappolata in questo strano mondo dove le cose sono un po’ diverse dalla realtà, anche se ora non so più quale sia la vera realtà. Non capisco cosa ci faccio qua, non capisco tante cose in realtà, ma vorrei ritornare alla mia vera vita, anche se tutto stava andando male almeno sapevo che Jorge aveva ricordi su di me. Quando scendo a far colazione trovo mia madre che ride e scherza con Fran, << Quindi il mio ragazzo si è preso una cotta per una ragazza >> esclama lei ridacchiando, << Dai mamma non prendermi in giro >> ribatte lui, << Non c’è nulla di male tesoro e tu Martina qualcuno che ti piace? >> domanda lei curiosa, mentre Clara e mio padre la ascoltano ridacchiando e poi posano gl’occhi su di me, << No >> rispondo io seccamente e Lodo mi guarda di traverso. Non sono abituata a vedere mia madre così amichevole, così normale, vederla ridere con Fran è una cosa che nella mia vita sembra impossibile. I miei alla fine si separarono lo stesso anche se mia madre non è un pezzo di ghiaccio evidentemente era il destino, qualsiasi cosa succedesse il matrimonio dei miei non era destinato ad essere. E’ sabato e io e Lodo decidiamo di andare a fare un po’ di shopping in città, io e lei abbiamo lo stesso identico rapporto almeno qualcosa di familiare c’è l’ho in questa vita. << Si può sapere che ti prende? >> mi chiede Lodo mentre camminiamo per i negozi, << In che senso? >> le domando io, << Che sei strana >> fa spallucce lei mentre si ferma a guardare una vetrina con dei bellissimi vestiti esposti, << Non lo so, io non so cosa mi sta succedendo e poi non capiresti >> le rispondo, << Sei strana. Te l’ho già detto? >> sorride lei e poi mi trascina nel negozio a provare i vestiti. In giro per la città incontriamo Alba e Lodo insiste che venga in giro con noi, all’inizio non parla molto, sta sempre a testa bassa ma poi prende un po’ di fiducia e ogni tanto ride per le stupidaggini che dice Lodo, << Non ascoltarla >> le dico facendogli segno che è pazza da legare e lei scoppia a ridere di gusto, questo mi provoca un sorriso perché riesco ad intravedere la mia Alba di sempre. Non mi sento più le gambe, Lodo continua a trascinarci di negozio in negozio e a farmi provare ogni bellissimo vestito che vede, il problema che di bei vestiti c’è ne sono fin troppi. Verso tardo pomeriggio Alba ci saluta perché ha degli impegni con la madre e noi ci dirigiamo a piedi fino alla fermata dei pullman che ci porterà vicino a casa, piene di borse e borsette. << Forse ho esagerato >> esclama Lodo guardandosi le mani che sorreggono un sacco di borse e fa una faccia un po’ buffa, io inizio a ridere, lei prima mi fulmina con gl’occhi e poi ridacchia anche lei << Credo di avere un problema >> dice poi aumentando le nostre risate. << Ciao >>, mi volto di scatto e Jorge è dietro di noi, con il suo bellissimo sorriso e i suoi occhi verdi che mi guardano, << Martina, Lodovica >> dice gentilmente salutandoci con un cenno, << Ciao >> dico io un po’ imbarazzata e Lodo se ne accorge, << Che ci fai qui? >> chiede Lodo tranquilla, << Sono venuto in centro per andare a vedere un negozio di chitarre >> risponde lui tranquillo, e io continuo a guardarlo. Tiene la mani nelle tasche dei pantaloni, indossa una di quelle felpe dei college Americani ed è più bello che mai, io faccio un sorriso tirato, << Ora devo andare, Stephie mi aspetta, ci vediamo allo studio ragazze >> ci saluta lui e poi si allontana mentre con gl’occhi io lo seguo. << Quindi cos’è che dicevi? Non ti piace nessuno? >>, mi stuzzica Lodo e io mi volto a guardarla, << Giuro non è come pensi >> le dico io, << Non ci credo, lo mangi con gl’occhi e anche lui ti guarda in quel modo >>, << Lui ha una ragazza >> borbotto, << E allora? Non può farci niente se sei bella e se si sente attratto da te >> blatera lei, << Non è così Lodo >> rispondo io però lei non ribatte, non riesco a fargli cambiare idea, testa dura era, testa dura è rimasta. Ogni volta che lo vedo è come se non potessi controllare ciò che provo, sembro una stupida innamorata di uno che in teoria non mi conosce nemmeno, voglio tornare alla mia vita, voglio ritornare nel mondo dove Jorge mi guarda nello stesso modo in cui lo guardo io.
 
<< Non mi va proprio di vederlo >> si lamenta Lodo in macchina, << E’ così simpatico >> fa spallucce Fran << Non riesco a capire perché lo odi così tanto >>, << Perché è un rompipalle, odioso e stupido ragazzo >> risponde la mora irritata, << Vedrai che scopriranno di amarsi e poi staranno insieme come una coppietta mielosa >> dico io, << Mai e poi mai >> ribatte Lodo << Piuttosto mi uccido >> esclama e io mi volto a guardarla mentre è seduta al centro dei sedili posteriori, << Non dire così >> le dico << Secondo me sotto sotto già ti piace >>, << Vogliamo parlare di te? >> borbotta lei, << Di me non c’è nulla da dire Lodo, sei tu quella che dice di odiare un ragazzo >>, << Credo che tu a lui piaci >> dice Fran e lei fulmina con gl’occhi anche lui, << Tu pensa a conquistare la tua Mechi e non a impicciarti nelle mie cose >> ribatte Lodo ma nei suoi occhi, quando Fran gli ha detto quella cosa, ho visto un pizzico di felicità. Arrivati in accademia vediamo Ruggero e Cande che parlano in modo tranquillo mentre aspettano tutti gl’altri, << Ciao ragazzi >> sorride Cande mentre Ruggero non gli stacca gl’occhi di dosso, Fran gli dà un colpetto e lui si riprende, sento Lodo urlare e quando mi volto vedo Diego che dal dietro gli ha fatto paura, << Oddio lasciami in pace Diego >> urla lei, << Siamo più permalosi del solito stamattina >> borbotta lui, << Ti odio, stammi lontano se no te ne penti >> dice lei minacciandolo, << Non vedo l’ora >> esclma in tono malizioso e Lodo si volta dall’altra parte incrociando le braccia al petto per fargli capire che non l’avrebbe più ascoltato, io soffoco una risatina, sono due sciocchi, alla fine si ameranno alla follia e saranno quelli con la relazione più matura ma vedendoli ora sembrano due bambini. Lentamente arrivano anche tutti gl’altri, Jorge e Stephie arrivano mano nella mano e io cerco di non guardarli voltandomi dall’altra parte, ma riesco a sentire i suoi occhi su di me, che mi puntano addosso e questo mi fa mancare il respiro. Facu arriva e Alba fa un gran sorriso, mentre lui saluta tutti con una grande energia, << Ciao Tini >> dice quando arriva a me, << Ehilà >> gli rispondo io, Mechi arriva ondeggiando e mio fratello ovviamente si incanta a vederla, quando arriva vicino a noi mi guarda, << Che c’è? >> chiedo io, << Sei stupenda in quel vestito >> mi dice, indosso un vestito nero e corto, con lo scollo a barchetta e a maniche lunghe, sopra è stretto e sotto si ammorbidisce, lasciando la gonna libera di ondeggiare, << Grazie >> le rispondo io mentre Jorge mi sta guardando, << Credo che farai girare la testa a molti ragazzi >> esclama e io un po’ mi imbarazzo. Lei mi prende a braccetto e tutti insieme ci dirigiamo allo studio. Piano piano stiamo diventando il gruppo di amici che siamo nella mia realtà, ovviamente qui però c’è anche Stephie ma non mi sembra che si sia integrata molto nel gruppo proprio come fa nella realtà. Andiamo a lezione di Angie dove anche lei oggi mi riempie di complimenti, << Wow che voce ragazza >> esclama stupita, io arrossisco un po’, anche se sono abituata ai loro complimenti qua mi sembra tutto diverso, cioè è come se fosse una cosa nuova anche se non lo è. << Jorge puoi venire qui a cantare con Martina? >> gli domanda << Credo che le vostre voci insieme siano perfette >>, Jorge senza problemi si avvicina a me affiancandomi, Angie ci passa il testo di una canzone e io credo di morire, doveva succedere anche qui prima o poi, il fatto che io e Jorge insieme a cantare siamo bravi è un dato di fatto e ovviamente pure qui ci mettono in coppia a cantare. Guardo la canzone e tremo, lentamente sposto lo sguardo sui miei compagni di classe, Stephie mi guarda in modo strano e io cerco lo sguardo di Lodo che è vicino a Mechi e tutte e due mi guardano con un sorrisetto malizioso. Iniziamo a cantare e come al solito siamo perfetti, forse anche troppo per due che non dovrebbero conoscersi. << Lo sapevo >> esclama Angie soddisfatta << Voi due insieme andate benissimo, due voci perfette e complimenti sembra che cantiate insieme da tempo >> sorride per poi rimandarci al posto. Quando mi avvicino a Mechi lei mi dà una gomitata leggera, << Wow >> dice poi a sotto voce, << Già! Dicci che non ti piace >> borbotta Lodo, << Shh >> faccio io non mi va che qualcuno senta Mechi e Lodo fantasticare su me e Jorge. Loro due si danno uno sguardo complice e io le fulmino con gl’occhi. Quando esco dall’aula riprendo a respirare regolarmente, non so più come comportarmi perché mi risulta davvero difficile restare qua, intrappolata in questo mondo un po’ strano. Vado in un aula di musica e mi siedo alla tastiera e inizio a suonare, almeno cerco di non concentrarmi su quello che sta succedendo voglio solo tornare a casa mia, voglio rivedere il mio Jorge. << Dobbiamo parlare >>.
 
Quando mi volto trovo Stephie appoggiata alla porta, la chiude e si avvicina a me, << Ciao >> le dico guardandola confusa, << Ciao? >> chiede lei in modo sgarbato, << Che hai? >> dico guardandola, << Tu devi stare lontana da Jorge >>, da questa affermazione capisco che Stephie comunque sia è sempre la stessa, non è cambiata poi molto dalla mia realtà, << Cosa diavolo stai dicendo? >> le domando, << Vedo non sono stupida >>, << Senti non puoi prendertela con me perché Angie ci ha fatto cantare insieme >> dico facendo spallucce e mantenendo la calma, << E con chi me la dovrei prendere, dovevi cantare male così ora non penserebbe che siete perfetti per duettare >> dice lei e io la guardo con gl’occhi spalancati. << Ma cosa stai dicendo? >> le domando io << Sei per caso pazza? >>, << Non darmi della pazza >> dice in modo arrabbiato << Tu devi stare lontana dal mio ragazzo se no te ne pentirai >>, << Ma io non faccio proprio nulla per stare con il tuo ragazzo >>, non riesco a capire perché è sempre colpa mia, io lo respingo, io gli sto lontana eppure in qualsiasi mondo io mi trovi è colpa mia, << Non me lo porterai via >> dice uscendo dalla dall’aula arrabbiata e sbattendo la porta. Seriamente non riesco più a capire nulla, ogni volta è sempre la stessa storia? Cosa devo fare? Cosa devo fare per sistemare tutto e tornare nel mio mondo? O sono intrappolata qui per sempre? Cosa starà succedendo là? Esco dalla classe di musica e cerco le ragazze in giro per l’accademia, trovo Alba e Cande intente a ripassare la coreografia che Gregorio ci ha insegnato. << Ehi Tini >> mi sorride la rossa << I ragazzi oggi hanno iniziato a fare le lezioni come Band >> dice e viene verso di me << Non vediamo l’ora di vederli all’opera >> continua poi, << Andiamo fuori? >> chiede Alba << Ho bisogno di un po’ d’aria >> dice spalancando gl’occhi in effetti sembra molto affaticata, io annuisco e mentre usciamo si uniscono a noi anche Mechi e Lodo. Quando siamo sedute in giardino è come se ritornassi alla mia normale vita, loro che ridono e si prendono in giro come delle pazze, la loro amicizia è nata fin da subito ed è bello vederle così, mi tranquillizza come mi tranquillizzavano nella mia vita. Le mie amiche, ora sono sempre più convinta che senza di loro non riuscirei a sopportare certe situazioni, le adoro, in qualsiasi mondo io sia non posso far altro che ringraziare chiunque per avermi dato amiche come loro. << Sei pensierosa >> mi dice Alba che è seduta in parte a me, << Già >> dico << E’ successa una cosa un po’ strana >> borbotto, so che posso fidarmi di loro e quindi gli racconto di Stephie e di quello che mi ha detto. << Ma non è colpa tua >> esclama Lodo, << Lo so >> faccio spallucce io << Ma non posso farci niente se lei crede così >> dico, << La odio >> borbotta Lodo e mi ricordo di lei quando entrò nella mia stanza il giorno in cui Stephie arrivò a cercare Jorge, << Tu odi tutti >> le dice Mechi << E comunque nemmeno a me sta molto simpatica, cioè non è che ci abbia parlato molto in questi giorni >>, << Nemmeno a me sta simpatica >> afferma Alba, << Si è strana sembra troppo carina e angelica e di solito quelle persone hanno qualcosa da nascondere >> esclama la rossa convinta. Mi sembra di rivivere un déjà-vu, quelle parole sono le stesse che le ragazze hanno usato nella mia realtà, inizio a pensare che le cose non cambiano, che va tutto come deve andare e non importa quello che succede perché alla fine finisce sempre allo stesso modo, le persone che si devono incontrare si incontrano comunque, le cose che devono accadere accadono anche se facciamo scelte diverse, io sono rimasta a Buenos Aires eppure la mia vita si sta trasformando di nuovo in quella che avevo prima, l’unica cosa che manca è tutto quello che ho passato con Jorge e credo sia la cosa che mi faccia star più male di tutte. Vorrei poter spiegare a qualcuno cosa in realtà sta succedendo ma come posso senza essere presa per una pazza? Come posso spiegare questa cosa così strana? Non riesco a capire io cosa stia succedendo, non riesco a capire cosa devo fare per tornare indietro, per tornare in un mondo dove Jorge ha provato qualcosa per me, è come una ferita al cuore, è come morire, ma devo trovare un modo per tornare da lui. I giorni continuano a passare e io mi intristisco sempre di più, non è che non mi piaccia questa vita, avere la mamma qua e vederla così, vedere Lodo litigare con Diego e sapere che prima o poi si innamoreranno, vedere Fran e mamma andare d’amore e d’accordo è tutto stupendo ma vorrei ritornare la perché l’unica cosa che mi importa è avere Jorge, è vederlo come lo vedo io, sapere che lui ha provato qualcosa per me, so di non poterlo avere ma in quella vita in una parte di Jorge ci sono anche io e non mi importa se sta con Stephie, se lei mi ricatta, voglio solo tornare la, guardarlo negl’occhi e sapere che nella sua vita sono stata presente.
 
In accademia le cose vanno bene, a parte Stephie che ogni due per tre mi guarda con occhi cattivi, non è diversa per niente, penso dentro di me, ha sempre quello sguardo odioso e malvagio. Passo le mie giornate con le ragazze e cerco di distrarmi il più possibile, ma ogni volta che vedo Jorge sorridere, baciare o abbracciare Stephie è come se qualcuno avesse in mano il mio cuore o lo stringesse forte, è come ricevere un colpo dritto allo stomaco e io ci rimango male e mi intristisco. Sono in accademia e sto andando a lezione individuale con Angie, << Martina >> mi chiama Pablo e io mi fermo << Scusami se ti disturbo, volevo chiederti se potevi comporre una canzone, siccome sei molto brava, se ti va, così posso valutare la tua bravura >>, io annuisco con il capo << Va bene >> rispondo, non ho bisogno di scrivere una nuova canzone perché ne ho già mille da proporgli in questa vita. Le mie giornate sono così, spente e deprimenti, vorrei trovare il modo per poter tornare alla mia vita. Ad un certo punto si avvicinano a me Fran e Mechi e lui tiene un braccio sulle sue spalle, << C’è qualcosa che non so? >> domando guardandoli maliziosa, << Eh no >> risponde Fran, << Si invece >> esclama Mechi e poi guarda Fran come per rimproverarlo << Io e tuo fratello stiamo insieme >> dice con un gran sorriso, << Buona fortuna >> borbotto io ridacchiando, << Sei stronza Tini >> dice Fran in modo scherzoso ma prende lo stesso una gomitata da Mechi per farlo stare zitto, << Ahi >> esclama lui, << Così impari a lasciar stare tua sorella >> le risponde lei con un sorrisetto e io ridacchio, << Perché ridi? >> mi chiede la bionda, non posso dirgli il vero motivo, come posso spiegargli che lei nella mia vera vita mi difende sempre da Fran, << No non ridevo per voi mi è venuta in mente una cosa >> dico facendo spallucce << Ora ho lezione scusate, comunque sono molto felice per voi >> sorrido e mi avvio verso l’aula di Angie. Finita la lezione, che è andata molto bene perché Angie continuava a riempirmi di complimenti e a ripetermi che ho una voce stupenda, decido di uscire in giardino a prendere una boccata d’aria. Guardo la gente intorno a me e mi domando se tutte queste persone sono di questo mondo o si trovano nella mia stessa situazione, lo so è una domanda stupida ma magari qualcuno può dirmi se ce un modo per tornare indietro, di solito nei film quando succedono queste cose bisogna sistemare le situazione e riportarle nel modo giusto ma qua non c’è nulla di diverso, è tutto come deve essere, tranne… Tranne Jorge. Cosa dovrei fare? Farlo innamorare di me e poi lasciarlo a Stephie? Non avrebbe senso, ma allora cosa deve cambiare? Sento una melodia famigliare, quando mi volto vedo Jorge seduto appoggiato ad un albero con in mano la chitarra, eppure quella canzone mi ricorda tanto la melodia che io e Jorge stavamo scrivendo prima che Stephie ci impedisse di farla, io mi avvicino lentamente a lui senza farmi sentire e lui inizia a cantare. << No me digas lo que piensa creo che lo se, Solo mirame un instante y lo divinare, que dificil fue querernos y dejarnos de querer, y al final de este camino encontrarnos otra vez >>, non riesco a capire quel che succede eppure quelle parole andavano perfettamente con le mie che avevo scritto nell’altra mia vita e senza pensarci canto il mio pezzo << En tus ojos no hay secretos o lo puedo ver, siempre tienes la palabra que me hace sentir bien, que dificil fue querernos y volvernos a querer, si el amore es verdadero, todo puede suceder >> Jorge mi guarda, un po’ colpito dal fatto che canto questa canzone che in teoria non dovrei sapere ma poi si unisce a me e cantiamo insieme << Quedate junto a mi, paso a paso en el camino, voy hacerte feliz, y que el miedo este proibido, Abrazeme y veras que erse lo que necesito y no encuentro la manere de decir, que la das luz a mi vida, desde que te vi >>. Jorge smette di suonare dopo il primo ritornello e mi guarda confuso, sono confusa anche io ma dentro di me stanno esplodendo mille emozioni, non capisco come possa sapere questa canzone, non capisco più nulla in realtà. << Come conosci questa canzone?  >> mi domanda lui continuando a guardarmi negl’occhi, io non rispondo non so che dire, come potevo spiegarglielo, << Perché un pezzo l’ho scritto io >> borbotto anche se potesse sembrare una cosa impossibile e lui continua a guardarmi confuso ma qualcosa nei suoi occhi brilla di un ardore puro, come se fosse un segno del destino, come se anche lui iniziasse a ricordare qualcosa di me anche se so che non è così, ma riesco a rivedere quella luce negl’occhi la stessa che ha nella mia realtà. Lui fa un passo avanti senza dire niente e in un secondo posa le sue labbra sulle mie, io ricambio il bacio ed è come se milioni di farfalle si liberassero dentro di me, come se potessi volare sul serio e poi non sento più le labbra di Jorge sulle mie e spalanco gl’occhi tutto diventa di un buio profondo. Ora capisco cosa dovevo fare, ho ristabilito l’ordine della mia vita, Jorge sta provando qualcosa per me e questo fa tornare tutto alla situazione attuale, non importa in che tempo, in che luogo io e Jorge ci saremo incontrati siamo destinati ad arrivare allo stesso punto. E’ come se il bacio di Jorge avesse completato il quadro era quello che mancava, è come se mi avesse risvegliato da questo mondo, come se lui fosse il mio principe azzurro. Poi un rumore strano invade le mie orecchie, un bip che continua a risuonare costantemente in parte a me, sono totalmente confusa e non mi ricordo nulla è come se avessi la mente annebbiata quando apro gl’occhi dopo pochi secondi vedo Jorge incrociare i suoi occhi con i miei.

P.s: Lo so che può sembrare una situazione molto confusa, la verità è che lei ha vissuto tutto questo solo per scoprire che le cose sarebbero andate così comunque, che in qualsiasi caso, Stephie o non Stephie, Jorge avrebbe provato qualcosa per lei e l'ordine si è ristabilito riportando Martina alla realtà. Difatti si risveglia e se non l'avete capito è in ospedale. Nel prossimo capitolo vedremo cosa hanno passato tutt gl'altri mentre Martina era incoscente, sarà un capitolo tutto raccontato da Jorge, vedremo cosa a passato e come si sente e alla fine del capitolo vedrete anche un parallelismo tra i due mondi! Vi ringrazio tutti per seguire e leggere la mia storia, so che questi due capitoli vi hanno confuso ma volevo comunque inserirli!! Grazie di cuore a tutti! A domenica sera con il prossimo capitolo!! Un bacio e un abbraccio!
 

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Capitolo 50
*** Disperazione. ***


Disperazione
 
JORGE BLANCO

Ho tra le braccia Martina, urlo il suo nome ma lei non risponde, ha sangue ovunque e gl’occhi ribaltati all’indietro, non reagisce, non respira. Carlos mi guarda spaventato e poi inizia a correre, ma sinceramente non mi importa, continuo a guardare Martina mentre piango ad un certo punto Lodo e Diego fanno capolino in quella stanza e Lodo si accascia a terra urlando di disperazione. Quando mi sveglio sono in ospedale, ho la testa appoggiata al letto di Martina, faccio tutte le notti lo stesso sogno, rivivo tutte le notti quel giorno, il giorno più brutto della mia vita. Alzo la testa e la appoggio al mio braccio e guardo Martina inerme sdraiata su questo letto, non posso crederci, non me ne rendo ancora conto anche se ormai sono passati cinque lunghissimi giorni. Quando siamo arrivati in ospedale è stata operata d’urgenza, la pallottola le ha perforato la milza ma anche se sono riusciti a salvarla, ha perso troppo sangue ed è rimasta troppo tempo incosciente e ora è in coma, non sanno se si risveglierà, non sanno nemmeno se sarà la stessa Martina di sempre, perché non possono sapere se ci sono stati danni al cervello, e io sono spaventato, spaventato da morire. Non mi sono mai allontanato da questo letto, continuo a stare qua a guardarla, l’unica volta che tornai a casa è stato per cambiarmi perché ero pieno di sangue ma non volevo andarmene, mi hanno costretto. Carlos è stato arrestato, si è consegnato lui stesso alla polizia, lui voleva far del male a me e non a lei, Fran appena lo vide alla centrale di polizia lo colpi con un pugno, ma Carlos non disse nulla, piangeva disperato per quello che aveva fatto. Fran andò fuori di testa quando lo chiamarono per dirgli cosa è successo, qua in ospedale urlava e piangeva, hanno dovuto sedarlo per tenerlo calmo, sembrava una bomba impazzita che non si fermava mai. Lodo non è cosciente, non parla ma piange solo, tutti piangono, tutti stiamo soffrendo per quello che è successo, io per primo, perché è colpa mia, perché lei non dovrebbe essere su questo letto d’ospedale ma dovrei esserci io, perché l’ha fatto? Perché si è messa in mezzo? Preferirei essere morto che vederla così, per colpa mia. << Jorge >> mi chiama dolcemente Stephie che è sulla soglia della porta, io volto solo la testa senza dire nulla, ho gl’occhi spenti e l’anima tormentata, << Forse dovresti venire a casa a riposarti un po’ >> dice avvicinandosi a me, io scuoto il capo e ritorno a guardare Martina e Stephie mi mette una mano sulla spalla, << Non puoi rimanere qua per sempre >> borbotta lei, << Io non vado da nessuna parte >>, << Perché fai così? Non cambia nulla se rimani qua >> dice e io la guardo nei suoi occhi di ghiaccio, << E’ colpa mia e finché lei…. Finché non succede qualcosa io rimango qua >> dico ritornando a guardarla, << Non è colpa tua ma di Carlos >> ribatte lei un po’ più severa, << Lasciami perdere, mi dispiace ma ti prego lasciami stare >> le dico, non volevo che si sentisse messa da parte ma non potevo lasciare Martina, lei si è messa davanti ad una pallottola per me e mi sentirei in colpa anche se fosse stata qualsiasi altra persona, ma il fatto che sia lei ad essere in questo letto d’ospedale peggiora le cose. Stephie se ne va arrendendosi, io da qua non mi muovo, da qua non mi sposterò mai. La guardo con tutte quelle macchine attaccate al corpo e non posso far altro che disperarmi di più ogni giorno che passa. Poso una mia mano sulla sua e le lacrime iniziano a scendermi sul volto, la sua mano è fredda ed immobile, la stringo nella mia e mi si spezza il cuore, ogni volta che la guardo, ogni volta che la penso è come se ricevessi una coltellata dritta al cuore. Voglio vedere il suo sorriso, voglio vederla ridere, mi manca perfino vederla arrabbiata, o quando fa quella faccia stupida quando la prendo in giro. Dov’è la mia Martina? Dov’è il suo sorriso, la sua vitalità? Voglio vedere la Tini di sempre, quella che ha la testa dura, quella che mette sempre in chiaro come stanno le cose, quella che cerca sempre di far star bene gl’altri invece di pensare a se. Dov’è? << Perché l’hai fatto? >> le chiedo a bassa voce, << Perché è Martina e lei non lascia mai che per colpa sua qualcuno si faccia del male >>, quando mi volto vedo Fran sulla soglia della porta, con lo sguardo cupo e gl’occhi scavati dalla frustrazione.

Fran si avvicina lentamente al letto e la guarda, rimane in silenzio per un po’ mentre la osserva, dentro di me penso che potrebbe esplodere ancora una volta ma poi si gira e mi guarda. << So che non ti muovi da qui perché ti senti in colpa, probabilmente anche io al tuo posto farei lo stesso ma Martina non lo vorrebbe, non vorrebbe che tu ti senta in colpa >> dice, << Io non posso andarmene da qua >> borbotto, << Ti capisco >> esclama e poi la guarda di nuovo, rimane lì fermo a guardarla per qualche minuto. << Chi sa a cosa sta pensando? Sempre se pensa >> borbotta mentre una lacrima gli scende sul viso, lui accarezza la sua guancia senza mai smettere di guardarla, << Non avrei mai immaginato di vederla così >> borbotta e io gli poggio una mano sulla spalla, so come si sente perché provo le stesse cose anche io, non vorrei mai vederla così, non avrei mai immaginato tutto questo. << Fran >> chiama Alejandro dalla porta, anche lui è molto abbattuto, quando ha saputo di Martina ha avuto un mancamento, si è accasciato a terra disperato, << I dottori ci vogliono vedere >> gli dice, Fran annuisce con il capo e poi ritorna a guardare Martina asciugandosi le lacrime e senza dire una parola esce dalla camera d’ospedale, lasciandomi solo con lei. Anche la madre di Tini è qui, il giorno seguente allo sparò arrivò di corsa e impaurita, non ci credeva, nessuno in realtà credeva che potesse succedere, lei appena mi vide mi abbracciò perché mi vide affranto e frustrato. Tutti continuavano e continuano a ripetere che non è colpa mia ma io mi sento sempre peggio, ogni giorno che passa mi sento sempre peggio e nulla può cambiare tutto ciò, non finché non la rivedrò sorridere. Rimarrò qua per tutta la vita se è necessario perché in questo momento non mi importa altro. Gl’altri non riescono a stare in questa stanza per troppo tempo perché vederla gli fa male, Mechi non riesce nemmeno ad entrare, si sente male solo quando la vede dalla porta e ogni volta scoppia in lacrime. Alba è sempre qua fuori seduta con Facu, si tengono per mano ma sono come assenti, non parlano, non si muovono. Cande è sfollata e Ruggero ha dovuto calmarla perché ha avuto una crisi isterica per tutto ciò e Diego e Clara tengono a bada Lodo che è un fantasma che non fa altro che piangere da mattina a sera. Tutti sono distrutti, nessuno di noi ha più sorriso una volta, nessuno di noi non ha più voglia di fare qualcosa, siamo tutti concentrati su Martina che non si muove, che non sorride, che non parla e mi manca tutto, mi manca tutto di lei e non potrei mai sopportare che lei sparisca dalla mia vita, non in questo modo, non così, non per colpa mia. Non so davvero cosa fare. La dottoressa entra per il controllo giornaliero, << Ancora qui? >> mi domanda con un sorriso << E’ proprio fortunata ad avere un ragazzo come te >> esclama lei, è la solita dottoressa che passa ogni giorno e ogni giorno io sono qua con lei << Non è la mia ragazza >> borbotto io, << Ah scusami pensavo di si, allora è fortunata ad avere un amico come te >> si corregge lei, ma purtroppo in teoria non sono più neanche quello. << Sai dicono che chi è in coma riesca a sentire la vicinanza di una persona cara, che possa sentire le sue parole, sentire la sua presenza, alcune volte succedono dei miracoli solo perché una persona in particola fa qualcosa che fa risvegliare il paziente. Non perdere le speranze, perché se le perdi tu, le perde anche lei >> dice come per consolarmi e poi guarda Martina stesa sul letto, << E’ così giovane e così una bella ragazza, non dovrebbe subire tutto questo >> dice guardando tutti i macchinari attaccati a lei per farla continuare a vivere. Per ogni minuto che passa un parte di me se ne va, sono qui da cinque lunghissimi giorni che sembravano infiniti, il tempo non passa mai e la mia rabbia aumenta insieme al dolore. Lodo entra nella stanza e si siede su una sedia in parte a me, << Come stai? >> mi domanda, lei è pallida e ha gl’occhi arrossati e ha uno sguardo vuoto e triste, << Come dovrei stare? >> domando con la voce spezzata, << Jorge devi parlarne con qualcuno, devi sfogarti >> dice posandomi una mano sulla spalla e in quel momento crollo. Ho bisogno di lasciarmi andare, appoggio la mia testa sulla spalla di Lodo e inizio a piangere come un bambino mentre lei mi passa una mano sulla schiena, piango così forte che nemmeno io posso crederci, mi sento come un bambino quando è triste, non credo di essermi mai sentito così in vita mia, non credo di aver mai pianto così. Lodo mi abbraccia ma non mi dice di calmarmi, sa che devo buttare fuori tutto quello che ho dentro, sa che ne ho bisogno e continua a stringermi a se mentre anche lei piange, in modo più tranquillo del mio, in silenzio le sue lacrime scendono sul volto. Io mi sfogo, tiro fuori tutta la tristezza, la rabbia, la paura che ho dentro, piango perché non posso pensare di non vederla mai più sorridere, piango perché non posso pensare a una vita senza di lei.

I giorni passano ma Martina non da segno di migliorare e noi siamo sempre più disperati. Non mi sono ancora mosso da questa stanza anche se tutti mi dicono di fare qualcosa se no finirò per esaurirmi, ma non riesco ad andarmene, ho bisogno di starle accanto, ho il terribile presentimento che se me ne vado non potrò rivederla mai più, non posso andarmene mi sembrerebbe di fargli un torto perché lei è sdraiata su questo letto incosciente per colpa mia. Fran non ci sta più dentro, ogni tanto crolla e si dispera, per fortuna i medici lo tranquillizzano in un modo o nell’altro, non può rischiare di cadere in depressione, non ora che Martina ha bisogno di attenzioni, so che è difficile, so come si sente perché anche io mi sento alle stesso modo. Vorrei sprofondare, farei di tutto per poter essere io al suo posto, mi fa male vederla così, mi fa male pensare che forse non potrò rivedere il suo splendido sorriso, di non poterla più vedere in giro per casa che ride o si diverte con le ragazze, prima anche se eravamo lontani potevo osservarla, sapere che in qualche modo lei stesse bene ora tutte queste certezze non ci sono più, non so se si risveglierà e se anche si risvegliasse non è detto che sarà la solita Martina. Come posso convivere con questo pensiero? Come potrei sopportare tutto questo? Vivrò per sempre con la consapevolezza che, qualsiasi cosa le succeda, è colpa mia. Qualcuno si avvicina al letto e mi poggia una mano sulla spalla, quando alzo lo guardo vedo la madre di Tini che si porta una mano alla bocca per soffocare il pianto. Rimane un po’ lì a guardarla e poi si volta verso di me e mi fa uno sguardo dolce, non sembra più la persona che conobbi in Messico, riuscivo a sentire tutto l’amore che provava per Martina quando prima non esprimeva nulla del genere. << Dovresti fare una pausa >> mi dice poi accennando a un piccolo sorriso, << Non credo, non posso andarmene >> le dico io convinto, << Forse sono l’ultima persona che può parlare di Martina siccome non abbiamo mai avuto un gran rapporto, ma lei non vorrebbe questo, lei è sempre stata in grado di pensare e agire da sola, si è sempre presa le sue responsabilità senza mai dare la colpa agl’altri, se l’ha fatto… se si è messa in mezzo è perché l'ha scelto lei e non perché era costretta a farlo, non vorrebbe che tu ti sentissi così, non vorrebbe che tu ti sentissi così in colpa perché non è colpa tua. Lei è fatta così, è sempre stata così, preferisce vedere gl’altri felici piuttosto che lei stessa, non le importa come si sente, non le è mai importato, lei vuole solo che le persone a cui tiene siano felici e credo che tu faccia parte di quelle persone >>, rimango un attimo in silenzio, anche io penso le stesse cose, so che Martina mette sempre la felicità degl’altri prima della sua, ma io mi sento continuamente in colpa, mi sento sempre affranto e questo non potrà mai cambiare. Una lacrima silenziosa scende sul mio viso mentre continuo a osservarla e le prendo la mano, chissà se mi sente, chissà se riesce a sentire che tutti noi la stiamo aspettando. << Sii forte Jorge >> mi dice Mariana << Ora dobbiamo essere forti per lei, non possiamo crollare anche noi, non possiamo >> la voce gli si spezza e inizia a singhiozzare, Clara che stava passando nel corridoio ci vede e entra nella stanza, afferra la madre di Martina e la porta fuori rassicurandola, a nessuno fa bene restare troppo a lungo qua dentro, perché cercano tutti di essere forti ma poi dopo un po’ che la guardano crollano, tutti tranne me, perché per meè il contrario, più tempo passo lontano da lei più crollo. Cosa posso fare per lei? Cosa posso fare per farla stare meglio? << Jorge ti prego andiamo a casa >> dice Stephie quasi arrabbiata mentre stiamo parlando in una stanza vuota per non disturbare le persone << Non puoi stare sempre qua, guardati! >>, << Tu non capisci, credi che lo faccio solo perché è Martina >> le dico, << No, io capisco che ti senti in colpa e che lo faresti per qualsiasi persona ma Jorge sei uno straccio hai bisogno di mangiare qualcosa di sostanzioso, hai bisogno di dormire in un letto e non seduto su una sedia >>, << Io non me ne vado >> ribatto innervosito. << Jorge >> mi chiama Lodo dolcemente << Dovresti riposarti >>, << Anche tu ti ci metti? Vi ho detto che non vado da nessuna parte, io non mi sposto da qui >> urlo senza fiato. Lodo mi guarda impaurita e poi Fran spalanca la porta, << Jorge calmati >> mi dice lui << Se non vuoi andartene non farlo >> borbotta lui e viene fulminato dallo sguardo di Stephie << Ma… >> inizia a parlare lei, << Se lui non vuole andarsene non se ne andrà, è inutile che insistete, peggiorereste solo le cose. Credete che a casa si senta meglio? Per lui è diverso più le sta lontano più sta male, non è come noi che appena la vediamo crolliamo dal dolore, se lui ha bisogno di vederla per stare tranquillo lasciateglielo fare. Volete che esploda anche lui come uno a uno stiamo facendo? >>, << Ha ragione Fran >> esclama poi Lodo, << Bene >> dico io ancora alterato e esco da quella stanza senza guardare nessuno e ritornando al mio posto, in parte a Martina.

Mechi si affaccia alla porta, non è mai riuscita ad entrare in questa stanza, per lei già solo vederla da lì la fa crollare, questa volta fa un passo avanti e io mi volto a guardarla. Inizia a piangere, fa un passo alla volta molto lentamente finché non arriva in parte a me e mi guarda impaurita. Sembra esausta come tutti gl’altri, nessuno di noi dorme, nessuno di noi riesce a vivere normalmente. Io le prendo una mano per tranquillizzarla, con l’altra lei sfiora la mano di Martina ma quando sente che è fredda la ritrae la se la porta al petto, << Non c’è la faccio >> dice ma quando sta per andarsene io la fermo, << Ha bisogno di noi >> le dico io << Ha bisogno di sentirci vicino >>, lei si volta verso di me << Non riesco a vederla così, mi fa troppo male >>, <<< Lo so fa male anche a me >> le rispondo e lei ritorna in parte a me e si appoggia alla mia spalla. << Dici che sa che siamo qui? >> mi domanda lei, << Non ne ho idea ma io penso che lei ci senta e che lo sappia, così mi sento meglio anche io, così penso che non si senta sola >> rispondo io facendo un piccolo sorriso tirato, << Non riesco ancora crederci, mi sembra un incubo >>, << Nessuno ci crede, è una cosa dura da credere >> dico perché infondo anche io non posso ancora credere che sia successo veramente. Rimaniamo in silenzio e poi lei inizia a parlare, << L’ho adorata fin da subito, oltre al fatto che è la sorella di Fran, mi è sempre piaciuto il suo modo di fare, il fatto che è sempre stata così forte, il fatto che con la vita che ha passato sia riuscita ad aprirsi a diventare quello che è. E’ intelligente, premurosa, gentile ma infondo è anche molto fragile, mi piaceva stargli vicino, lei sa sempre cosa dire e cosa fare per farti sentire meglio ma non era capace di farlo per se stessa e noi cercavamo sempre di essere per lei ciò che lei era per noi. Ho sempre amato il suo modo di cantare e di come mettesse la sua anima lì dentro, anche se poteva sembrare fredda e senza sentimenti in realtà nascondeva una profondità pazzesca, credo che nessuno di noi sia così profondo come lo è lei e prendeva tutta questa profondità e la metteva nelle sue canzoni e mi faceva sempre sognare >> dice mentre singhiozza di dolore mentre la guarda. Mechi mi ha fatto venire un idea, mando un messaggio a Lodo che dopo venti minuti si presenta in ospedale con la chitarra che Martina mi ha regalato, << Che vuoi fare? >> mi domanda lei, << Cantare >> le rispondo mentre mi guarda stranita e vado verso la stanza di Martina, << Io vado a prendere Diego >> mi urla lei e io mi volto e gli faccio il pollice all’insù per dirgli che ho capito. Mi siedo in parte a lei e la guardo e poi inizio a suonare la canzone che avremo dovuto comporre insieme, quella di cui io ho trovato il testo e l’ho messo insieme al mio stupito dal fatto che combaciavano, credo che dovesse sentirla almeno una volta. << No me digas lo que piensas creo que lo se, solo mirame un istante y lo adivinare, que dificil fue querernos y dejarnos de querer, y final de este camino Encontrarnos otra vez >> e poi canto il suo pezzo quello che ha scritto lei, le parole che combaciano con le mie << En tus ojos no hay secreto, yo lo puedo ver, siempre tiene la palabra que me hace sientir bien, que dificil fue querernos y volvernos a querer, si el amor es verdadero todo puede suceder. Quedate junto a mi paso a paso en el camino, voy hacerte feliz y que el miedo este prohibido, Abrazame y veras que erse lo que necesito, y no encuetro la manere de decir, que le das luz a mi vida desde que te vi >>. Mentre canto la guardo, questa doveva essere la nostra canzone ma che per dei problemi non abbiamo potuto scrivere, anche se in realtà l’abbiamo fatto, << Ahora totame la mano, no quiero esperar, sente el viento en nuestras alas, vamos a volar, y quen bien se siente amarte, cuando a mi lado estas, y que hermoso es mirarte, y abrazarte una vez mas. Quedate junto a mi paso a paso en el camino, voy hacerte feliz y que el miedo este prohibido, Abrazame y veras que erse lo que necesito, y no encuetro la manere de decir, que le das luz a mi vida. Quedate junto a mi paso a paso en el camino, voy hacerte feliz y que el miedo este prohibido, Abrazame y veras que erse lo que necesito, y no encuetro la manere de decir, que le das luz a mi vida, y que tu eres mi energia, tu le das luz a mi vida, desde que te vi, desde que te vi >>. Suono l’ultima nota con una lacrima che mi scivola sul volto, speravo che si risvegliava in qualche modo sentendo questa canzone ma forse ho sperato troppo. Mi alzo dalla sedia e appoggio la chitarra in parte al letto, la osservo dall’alto e inizio a capire che forse l’ho persa per sempre, mi abbasso lentamente e le do un piccolo e dolce bacio sulle labbra, come per salutarla, perché ormai non potevo più sperare. Mi volto per andarmene ma quando sono vicino alla porta sento un respiro profondo e mi blocco, quando mi volto la vedo con gl’occhi aperti e mi avvicino al lei velocemente, incrociando i miei occhi con i suoi e le lacrime iniziano a scendere ma stavolta di gioia.

P.S: Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! Vediamo come si sente Jorge e anche gl'altri. Spero che vi sia arrivata tutta la frustrazione che provano e come Jorge si sente male per tutto ciò. La fine di questo capitolo ha un finale simile a quello del capitolo prima, Jorge che canta e poi la bacia, come un parallelismo e poi lei si sveglia. Scusatemi se non scrivo molto ma ho dinuovo l'influenza ( Che palle ) e non vedo l'ora di mettermi nel letto, non volevo lasciarvi senza capitolo. Cosa succederà ora che Martina è sveglia? A Domani con il prossimo capito!! Un bacione e un grazie a tutti!! <3 <3

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Capitolo 51
*** Risveglio. ***


Risveglio.
 
Sono confusa, ho la mente annebbiata eppure mi sembra di essere stata in un posto lontano e di aver visto tante cose, ma più sforzo di ricordarmene più questo ricordo mi scivola via. Jorge mi guarda, i suoi occhi nei miei con le lacrime che gli scorrono sul viso e poi mi abbraccia e questo mi rende ancora più confusa di quanto sono. Non so cosa sia successo, mi ricordo solo il rumore dello sparo e io che mi ci lanciavo davanti, non potevo permettere che Carlos facesse del male a Jorge, non potevo lasciarglielo fare. Jorge alza la testa e rimane lì a guardarmi << Non dovevi farlo >> dice poi e la sua voce mi entra dentro, come se mi mancasse sentirla, << Fare cosa? >> domando io stupendomi di riuscire ancora a parlare, << Non dovevi metterti davanti al proiettile >>, io abbasso lo sguardo e non rispondo. Come posso dirgli che lo amo? E che l’ho fatto perché in primis non era giusto, lui non centrava niente con Carlos e poi avrei sofferto il doppio, credo. Preferisco vederlo con Stephie piuttosto che morto per colpa mia. << Sei una stupida non dovevi farlo >> borbotta mentre mi tiene il viso tra le mani, in quel momento qualcuno entra nella stanza e Jorge ritrae le mani e si volta verso di essa. Non mi ricordo perché mi sono svegliata, non mi ricordo cosa ho sognato, non so nemmeno che giorno sia. Mio padre entra dalla porta e mi guarda spalancando la bocca e poi corre verso di me e mi abbraccia, << Oh Martina ho temuto il peggio >> dice lui con le lacrime agl’occhi << Per fortuna sei ancora qui con noi >> continua accarezzandomi la testa, io gli sorrido senza sapere cosa dire, mi immagino la preoccupazione degl’altri, di quanto mio padre abbia sofferto, di quanto Fran stesse male, non volevo che stessero così, ma non potevo permettere a Carlos di far del male all’unica persona che io abbia mai amato. Guardo Jorge negl’occhi e nei suoi vedo che ha sofferto molto e che anche gl’altri lo hanno fatto, mio padre esce velocemente dalla stanza per andare a chiamare un medico, ho bisogno di controlli ora che sono sveglia. << Da quanto sono qua? >> domando a Jorge che è in piedi infondo al mio letto, ho un po’ di paura, se ripenso al rumore dello sparo il cuore mi batte all’impazzata e il respiro mi si blocca, << Da una settimana e un giorno >> risponde lui in modo assente, credo che sia un po’ arrabbiato con me e che abbia sofferto per tutto ciò che è accaduto, << Fran? >> domando sempre con un tono calmo e normale, anche se la situazione non è una della migliori, << Fran è andato fuori di testa, hanno dovuto sedarlo un po’ di volte perché non riusciva a tranquillizzarsi >>, pensare a Fran in quel modo mi viene la nausea, non volevo che gl’altri stessero male per me, ma a quanto pare tutti erano tristi e affranti. Mio padre entra nella camera e poi sento delle voci, << Anche noi vogliamo entrare >> parla la voce di Lodo, << Non potete ancora dobbiamo visitarla >>, << Starà bene? >> domanda la voce di mia madre, che sicuramente è corsa qua dopo aver saputo dell’accaduto, << Se mi fate andare a visitarla poi posso risponderle signora >>, << Noi vogliamo vederla ora! >> urla Fran, << Già >> ribatte Mechi, << Sentite ragazzi so che volete vederla, ma prima fatemi fare il mio lavoro, dobbiamo accertarci che stia bene per prima cosa >> risponde lei in modo gentile e pacato e poi entra nella stanza. Jorge guarda la dottoressa, << C’eri qua tua quando si è svegliata? >> gli chiede, Jorge annuisce, << Chi altro se no? Sei sempre qua >> sorride la donna rivolta a Jorge e io guardo lui non capendo cosa intendesse. << Buongiorno signorina, finalmente ci siamo svegliate >> mi sorride lei, è una donna non troppo alta, ha i capelli biondi raccolti in una coda, porta occhiali da vista e dietro di essi ci sono due occhi grigi, molto profondi ma anche intelligenti e gentili, << Salve >> dico io mentre controlla tutti i mie parametri vitali, infondo non l’ho mai vista ma lei è da una settimane che mi sta dietro sicuramente è come se mi conoscesse. << Jorge dimmi cosa è successo? Come si è svegliata e se è successo qualcosa di particolare, se hai fatto qualcosa e lei si è svegliata? Cose così >>, Jorge guarda me e poi la dottoressa che ancora controlla il piccolo schermo in parte al mio letto, << Io non ho fatto niente, io stavo cantando e lei si è svegliata >> risponde Jorge e io lo guardo, credo non stia dicendo la completa verità, << Bene, potrebbe essere stata la tua canzone a svegliarla >> risponde lei per poi concentrarsi su di me, << Tu cara ti ricordi qualcosa? Sai chi siamo tutti noi? Ricordi qualcosa di quello che ti è successo o ricordi qualcosa di quando eri in coma? Non so un sogno, un qualcosa che ti ha fatto svegliare? >> mi chiede mentre sta scrivendo su una cartelletta, << Io mi ricordo lo sparo e che mi sono accasciata a terra con un grandissimo dolore e poi non ricordo più niente, eppure mi sembra di aver vissuto qualcosa, ed è successo qualcosa quando mi sono svegliata >> borbotto.
 
La dottoressa mi sta ancora visitando, mi ha detto che molto probabilmente ho sognato ma come succede a tutti, io non mi ricorda il sogno, però so che qualcosa mi ha fatto svegliare, non solo Jorge che canta ma qualcos’altro. Più mi sforzo di ricordare più mi innervosisco perché non so come e cosa sia successo in realtà. << E’ una cosa stranissima >> borbotta la dottoressa dopo un po’ che mi ha visitato, << Strano cosa? >> le domanda mio padre e Jorge la guarda allarmato, << E’ completamente sana >> dice lei senza voltarsi per rispondere ma tiene il suo sguardo verso il monitor, << Sana? >> domanda mio padre, << Si >> si volta lei << E’ una cosa strana, di solito i pazienti che sono stati in coma presento anomalie nel cervello, c’è chi non si ricorda più per brevi periodi o chi non si ricorda nulla per sempre, c’è chi non parla, chi non connette più il cervello e non riesce a parlare, molte volte sono cose che durano per brevi periodi ma sono presenti in tutti i pazienti, tranne a lei, lei si è svegliata ed è completamente normale. Nessun disturbo, nessun danno collaterale >> dice in modo strano perché è stranita anche lei dalla situazione, << Sei sana >> dice guardandomi << La cicatrice della tua operazione alla milza è quasi asciutta, ancora una settimana e non avrai più i punti >> continua sorridendomi ma ancora con uno sguardo davvero confuso << Ti terremo qua ancora un po’, non possiamo farti uscire subito, potresti ricadere nel coma, non sappiamo come potrebbe andare anche se a quanto pare... sei sanissima >> borbotta incredula. Quando esce dalla mia stanza mio padre mi sorride contento e viene ad abbracciarmi << Vado a dire agl’altri cosa mi ha detto la dottoressa >> dice con un gran sorriso felice e poi sparisce anche lui dietro la porta. Io rimango li ferma e guardo Jorge davanti a me. << So che sei arrabbiato >> dico, << Non dovrei? >> domanda lui << Non sai come io sia stato in questi giorni, credevo di non vederti più, ma non siamo nel momento né nel luogo adatto per parlarne >> borbotta frustrato, << Mi dispiace, non volevo che ti facesse del male >> dico a bassa voce, << Tini non mi va di parlare di questo e non ora >> ribadisce lui << Sono così contento di vederti con gl’occhi aperti >>, ho un tuffo al cuore, il fatto che Jorge sia felice di vedermi sana e salva un po’ mi rincuora ma non so se sia perché prova qualcosa per me o solo per il semplice fatto che in qualche modo si sentisse in colpa e non voleva vivere con questo fardello se non fosse finita bene. << Cosa mi hai cantato? >> chiedo io, lui mi guarda non capendo il senso della mia domanda, << Cosa cantavi prima che io mi svegliassi? >>, lui mi guarda << Le solite canzoni >> borbotta ma anche questa mi sembra una bugia, << Ok >> rispondo << Volevo solo vedere se magari ricordo qualcosa della mio viaggio oltre terreno >> sorrido e lui si mette a sedere sul bordo del letto vicino a me, mi guarda negl’occhi senza mai distoglierli, nei suoi vedo tutta la paura che ha provato, la paura di non vedermi più e il rimorso di non aver potuto fare niente, vedo che è arrabbiato ma sento anche che è parecchio felice. Continua a guardarmi e poi mi accarezza il viso, la sua mano sulla mia pelle fa partire una scossa che si espande in tutto il mio corpo, scava nelle profondità e porta la luce nei miei pensieri più bui. Se potessi lo bacerei tutto, mi gusterei ogni parte del suo corpo, resterei per ora a guardarlo a coccolarlo, c’è questa cosa tra di noi che è talmente forte, una passione sfrenata che prima o poi esploderà, una di quelle passioni che prima o poi deve essere soddisfatta. Lo spoglierei da qualsiasi cosa, vestiti, paure, incertezze per farlo mio e soltanto mio. Come posso pensare a tutte queste cose solo guardandolo? Sono davvero impazzita, ma la tentazione è davvero forte, resta anche il fatto che siamo in un ospedale e io dovrei avere pensieri più puliti e non immaginarmi Jorge che mi bacia e che mi spoglia, forse il coma mi ha fatto qualcosa di strano a quella parte del cervello, perché lo desidero più di qualsiasi altra cosa, mi manca il respiro se ci penso, ho una sfrenata voglia di sentirlo che quasi mi fa impazzire. Jorge mi accarezza ancora dolcemente, i miei occhi nei suoi, non so a cosa stia pensando, mi guarda come se non potesse credere al fatto che io sia ancora qui. Qualcuno spalanca la porta e Jorge ritrae la mano con cui mi accarezzava, mia madre entra velocemente nella stanza e viene ad abbracciarmi singhiozzando, << Oh amore sono così felice di vederti sveglia >>.
 
Dopo il pianto di sfogo di mia madre, Jorge esce dalla mia stanza per far sapere a tutti gl’altri come sto e poi sicuramente andrà da Stephie e solo a pensarci mi viene il magone allo stomaco. Infondo sono ancora incastrata in quello che è il suo gioco, non posso fare mosse false ma ormai quello che provo per Jorge diventa sempre più forte, il desiderio di averlo mi provoca una sensazione strana in tutto il corpo. Non posso più allontanarlo, il mio cuore non vuole, la mia testa e il mio corpo nemmeno, lascerò fare al tempo, non mi va più di respingerlo, sarò la solita Martina che ero, se poi lui un giorno capirà da solo che sono innamorata di lui non sarà colpa mia, Stephie non può incolpare me se Jorge lo scopre da solo e io non faccio nulla di male. So che lui la ama, ma so anche che prova qualcosa per me nel profondo, sarà difficile vederli insieme d’ora in poi per me, ma non posso buttarmi su Jorge, non se comprometto la sua amicizia con Fran e io non potrei mai sopportarlo. Finché Jorge non lascerà Stephie per motivi che non riguardano me, non posso confessare ciò che provo. << Allora tesoro come ti senti? >> mi chiede mia madre che finalmente ha smesso di singhiozzare, << Bene, sto bene, un po’ confusa ma è tutto ok >> le rispondo io tranquilla mentre le lacrime iniziano di nuovo a scorrergli sulle guance, << Mamma sto bene davvero >> le rispondo, << Lo so tesoro, ma ero così preoccupata >> dice con la voce frustrata << Mi hanno detto che ti sei messa in mezzo, che Carlos voleva sparare a Jorge >>, io annuisco con il capo, << L’ho sempre detto che quel ragazzo non era normale >> borbotta lei, << Lo so, ho sbagliato, non dovevo usare Carlos per farti arrabbiare, io non avrei dovuto >>, << Non potevi saperlo tesoro >>, mi risponde lei << Io non potevo immaginarmi tutto questo >> le dico io guardandomi le mani un po’ tremanti. Ricordare quel momento non mi fa sentire bene per niente, ricordare Jorge in pericolo, vedere quella pistola puntata su di lui è stato troppo per me, ancora tremo, ancora ho paura. Credo che mi abbia fatto più paura il fatto che Jorge fosse in pericolo che la situazione in se, ma devo smetterla di pensarci. << Jorge era in pericolo per colpa mia >> borbotto come per giustificare il fatto di essermi messa in mezzo, << So perché l’hai fatto tesoro, tu non vuoi che gl’altri siano in pericolo per colpa tua, sei stata un eroina ma non farlo mai più >> mi sorride lei e io la ricambio. Per un po’ non dice nulla e continua a guardarmi << Jorge è rimasto sempre qua >> mi dice con un aria interessata, << Sempre? >> le domando curiosa e lei lo nota, << Si sempre giorno e notte >> risponde e questa cosa mi rende un po’ felice ma anche un po’ triste, << Si sentiva in colpa per me molto probabilmente >>, << O si che si sentiva in colpa, ma era completamente distrutto, era l’unico che riusciva a stare qua dentro a guardarti, tutti noi dopo dieci minuti che ti vedevamo attaccata alle macchine crollavamo, lui invece restava qua... a guardarti, semplicemente ti guardava >> dice in modo dolce e poi piega la testa da un lato, << Che hai? >> le chiedo guardandola male. << Sei sicura che non c’è nulla tra voi? >> mi domanda dopo un po’ di silenzio, << Lui ha una ragazza >> rispondo in modo sicuro per non fargli capire che mi infastidisce molto questa cosa, << Lo so, lo so >> risponde mia madre << Ma tu non hai un ragazzo >>, << E questo cosa vorrebbe dire? >> le chiedo non capendo dove vuole andare a parare, << Credo che tu sia innamorata di lui >> mi dice in modo tranquillo, << E cosa te lo fa pensare? >> chiedo un po’ in imbarazzo ma non voglio farlo capire a mia madre, << Dal fatto che sei cambiata, ultimamente ti sentivo diversa e ora ho capito perché, già da quando siete venuti a casa a trovarci avevo capito che tra voi c’era un intesa anche se non sapevi ancora di essere innamorata di lui, anche se diciamocelo nel profondo lo eri già, e poi il fatto che lui sia sempre stato qua e a te questa cosa ha fatto piacere, non ti ha dato fastidio un altro segno che tu sei innamorata di lui e vogliamo parlare di come lo guardavi quando sono entrata in questa stanza? Lui ti ha accarezzato e tu ti sei illuminata >> mia madre sorride e io rimango un po’ spiazzata, non credevo che potesse capire queste cose, non credevo che si sarebbe accorta di tutto questo senza mai avermi visto in questi mesi, eppure è qua a raccontarmi di come sono innamorata di lui. La guardo senza rispondere, << Tranquilla Martina, non lo dirò a nessuno >> mi dice lei, << Si è meglio >> ribatto << Non è una situazione molto bella >> le dico, << Certo capisco, lui ha una ragazza >> lei poggia una mano sulla mia e mi sorride, << E poi Fran non lo deve sapere se no mi uccide >>, << Tuo fratello prima o poi dovrà accettare le tue scelte >>, << Si ma questa è troppo per lui, ha sempre cercato di farci stare lontano >> faccio spallucce, << Solo perché vuole proteggerti, ma se tu sei felice, lo è anche lui. Tuo fratello è un osso duro, ma infondo sei la cosa più importante per lui, è sempre stato così quindi non preoccuparti per Fran se qualcosa dovesse cambiare... >> mi fa l’occhiolino allontanandosi dal letto per uscire dalla stanza, << Cosa? >> le domando io, << Magari un giorno tu e Jorge starete insieme >>, << Non credo >> blatero, << Io invece credo che quel ragazzo ti ama più di quanto credi >>
 
Sono un po’ scioccata dalle parole di mia madre, lei crede che Jorge mi ama, ma io credo che non sia così, lui prova o provava attrazione per me, e poi, anche per colpa mia ha scelto comunque Stephie e sempre la sceglierà. Chissà cosa ha pensato lei in questi giorni mentre Jorge è sempre stato vicino a me, credo che rosicasse in un certo senso, spero solo che non incolpi ancora me per tutta la faccenda come il suo solito. Jorge mi vuole bene ma non credo che mi ami, ha solo questa forte attrazione per me, ma lui ama Stephie, quello che prova per lei è amore, quello che prova per me non credo che lo sia. << Possiamo? >> sento qualcuno dire e quando mi volto vedo il viso di Lodo comparire da dietro la porta, io le sorrido e le faccio cenno di sì con il capo, uno a uno tutti iniziano ad entrare con un sorriso stampato in faccia, << Siete tutti qua? >> domando quando vedo entrare Diego, Cande, Ruggero, Facu e Alba, << Certo >> mi abbraccia Lodo mentre nella stanza fanno capolino anche Mechi, Jorge e Stephie. Per ultimo dalla porta etra Fran, rimane lì fermo sulla soglia, mi guarda e io incrocio il suo sguardo, << Ciao Fran >> dico, sembra scosso, credo che per tutta la settimana abbia pensato di perdermi per sempre e ora vedermi qua sveglia deve averlo un po’ traumatizzato. Tutti lo guardano, è fermo immobile davanti alla porta e poi lentamente, passo dopo passo si avvicina a me, allunga una mano per accarezzarmi il volto, << Sei viva >> dice come se non ci credesse, << Si, viva al cento per cento >> sorrido io e poi lui mi abbraccia molto forte, mi stringe come se non volesse più lasciarmi andare, lo sento piangere, per la gioia ma anche per liberarsi di tutto il peso che si è tenuto addosso, poi scioglie l’abbraccio e mi afferra il viso con le mani, << Non farlo mai più >> mi prega con la voce rotta. Lodo inizia a piangere perché si commuove mentre Diego la tiene sottobraccio, Mechi sorride felice, Alba ha gl’occhi lucidi mentre sta abbracciata a Facu e Cande abbracciata a Ruggero ci guarda commossa. Stephie sta dietro a tutti e tiene per mano Jorge che guarda la scena anche lui un po’ commosso, lei non dà segno neanche di un minimo di dispiacere, come se non le importasse proprio niente, mi guarda sempre con quegl’occhi attenti, come per scrutarmi, come se anche in questo momento avesse paura che gli porti via il ragazzo. << Possiamo salutala anche noi? >> domanda Lodo a Fran che si toglie di mezzo e lascia spazio agl’altri per salutarmi. Tutti si avventano vicino al letto per abbracciarmi, << Uno alla volta >> ridacchio io quando li vedo fiondarsi su di me tutti insieme, uno a uno li abbraccio e ognuno di loro è felice che io sia viva e vegeta. << Allora come l’aldilà? >> mi chiede Ruggero con un gran sorriso, io ridacchio, << Sinceramente non so, non ricordo nulla di quello che ho sognato anche se è come se fossi stata da qualche parte in un certo senso, ma non ricordo nulla >> dico facendo spallucce, << Peccato almeno potevi dirci com’era >> ridacchia anche lui, << Non ti ricordi proprio nulla? >>, << Ricordo solo lo sparo e che ho sentito un forte dolore l’urlo di Jorge e poi qualcun altro  cha ha urlato, poi nient’altro >>, << Io >> risponde Lodo, << Ho chiamato Diego perché quando sei uscita di casa mi sono preoccupata e ti abbiamo raggiunto alla fabbrica ma tu… >>, << Mi avevano già sparato >> dico << Non ti hanno sparato ti sei messa in mezzo >> dice Jorge << Per salvare me >> finisce la frase con un tono affranto, << Dai Jorge, hai fatto un intera settimana a darti la colpa di quello che stava succedendo a Martina ora sta bene >> le dice Mechi, << Già ha ragione non è colpa tua >> dice Fran guardandolo, << Voi vi sareste sentiti in colpa allo stesso modo >> risponde lui. Io li guardo, sapevo che Jorge si sarebbe sentito in colpa ma non così tanto, << Non è colpa di nessuno >> dico io e tutti di voltano a guardarmi << E’ colpa mia >> borbotto, << Non dire co… >> parla Jorge ma io lo blocco, << E’ colpa mia perché Carlos è venuto qua per me, quando abbiamo incontrato Carlos in Messico lui si era messo in testa che Jorge era il mio ragazzo ma non era così, poi è arrivato qua per me e ci ha visti litigare e ha sempre creduto che io non volessi stare con lui per via di Jorge, ma non era così, non sarei mai stata con Carlos comunque, quindi è colpa mia se Carlos se l’è presa con Jorge e quindi dovevo mettermi in mezzo >> tutti mi ascoltano attentamente << Non è di nessuno la colpa >> ribatto ancora per essere chiara, con un tono un po’ arrabbiato e incrocio gl’occhi di Jorge perché mi riferisco soprattutto a lui, non deve sentirsi così, l’ho fatto perché non era giusto che ci finisse in mezzo lui e anche perché lo amo ma questo nessuno lo deve sapere.

P.S: Martina si è risvegliata, vediamo come tutti sono felici e contenti di tutto ciò. C'è un momento bellissimo tra Tini e Sua madre quando lei capisce che sua figlia è innamorata di Jorge e finalmente dopo tanto tempo vediamo come tra Tini e Sua madre ci sia una connessione naturale. Poi abbiamo un Jorge felice ma anche " Arrabbiato" con Martina perchè si è messa in mezzo, anche se ci sono momenti molto intensi tra di loro. Vi è piaciuto il risveglio di Tini?? a Mercoledi con il prossimo capitolo :P Grazie a tutti davvero, siete davvero gentili con me e lo ripeto non sono una scrittrice e faccio molti errori ma voi mi sostenete comunque! GRAZIE GRAZIE GRAZIE!! Un Bacio e un abbraccio a tutti!

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Capitolo 52
*** Amici Perfetti. ***


Amici Perfetti.
 
Sto sistemando le mie cose all’ospedale, finalmente si torna a casa. Mi hanno tenuta in osservazione per quasi una settimana e non vedo l’ora di tornare nella mia stanza e nel mio bellissimo e comodissimo letto. E’ stata una settimana dura, i ragazzi venivano a trovarmi ogni giorno e Jorge stava troppo con me, ogni tanto gli chiedevo di andarsene perché era davvero esagerato. Lo rimproveravo come le mamme fanno con i bambini, capisco che si sente in colpa, anche se non deve, ma così esagera, dovevo obbligarlo ad andare a casa a mangiare o a dormire. Un po’ dentro di me tutto ciò mi piaceva, le persone nelle altre stanze dell’ospedale, che ormai conosco bene, o le infermiere mi domandavano sempre se Jorge era il mio ragazzo, mi dispiaceva vedere il loro volto dispiaciuto o stupito quando rispondevo di no, mi chiedevano come era possibile che lui mi stava così vicino pur non essendo il mio ragazzo e allora mi toccava spiegare tutta la situazione. La cosa più inquietante era che in ospedale erano nati dei pettegolezzi tra i pazienti che parlavano di me e Jorge, come se si trattasse di una tresca amorosa, tanti puntavano sul fatto che io ero l’amante, tanti dicevano che lui amava me ma stava con Stephie perché in realtà lei aveva il potere di tenerlo sotto controllo, cose stupide che io non sopportavo più. << Sei pronta tesoro? >> chiede mio padre che è venuto a prendermi con Clara, lei è al settimo cielo, ha pianto molto da quello che mi ha detto Lodo, è davvero triste pensare che qualcuno soffrisse per me, << Arrivo >> dico quando finalmente finisco di vestirmi, non sopportavo più il camice dell’ospedale, in realtà non sopportavo più niente di tutto questo. Esco dal bagno e chiudo il borsone. Il tragitto in macchina per tornare a casa è abbastanza silenzioso, << Non vedo l’ora di mangiare qualcosa di buono >> dico con lo stomaco che brontola, << Immagino >> mi sorride Clara, << E non vedo l’ora di tornare in accademia >> borbotto tra me e me, << Si ma devi fare ancora qualche giorno di riposo, quindi… >>, << Si lo so, allo studio ci torno Lunedì >> dico io perché anche i medici continuavano a dirmelo, mancano cinque lunghissimi giorni e non so se resisterò a vedere gl’altri che vanno allo studio mentre io sono costretta a restare a casa. Appena arriviamo fuori casa mio padre guarda Clara con uno sguardo strano, << Che avete? >> domando io scendendo dall’auto, << Nulla perché tesoro? >> e io lo guardo stranita. Loro rimangono un po’ indietro, come se lo facessero apposta per far entrare prima me, difatti quando apro la porta di casa, sono tutti presenti, i miei amici, mia madre, Grace e ovviamente c’è anche lei Stephie. Tutti urlano di gioia ma appena mi avvicino per abbracciarli Lodo mi blocca, << Rimani ferma li >> dice e vedo Facu con in mano un telecomandino, appena schiaccia un pulsante una musica parte e loro iniziano a cantare, << On the first day that i met you, feeling out of place, so many new faces. The first friend that i looked to, when i reached out, you’d always be there for me. Friends till the end, never break never bend, friends understand, make your smile, hold your hand >>. Stanno cantando tutti, tranne ovviamente Stephie, sono così felice, loro sono la mia vita ed è grazie a loro se ho imparato a vivere in un modo più sentimentale, più vero, << Now we’re standing together, we’re never alone, and we shine a light wherever we may go. If you need me in heartbeat, just say so, you ca  count on me, count on me. I will come in a heartbeat ‘cause you know, you will always be, always be number one. The first time I sing a song, finding my feet, the right melodies to key, the first time you sung along, it was real harmony, like you were a part of me >>. Io li guardo commossa, hanno scritto una canzone per me e questo è il regalo più bello del mondo, vederli li cantare sorridenti mi fanno capire quanto siano importanti per me, quanto siano importanti per la mia vita e al ritornello canto con loro << Friends till the end, never break never bend, friends understand, make your smile, hold your hand >> li guardo mentre sorrido felice per tutto questo, mentre cantano uno in parte all’altro e mi sorridono felici del mio ritorno, Lodo mi si avvicina e mi prende a braccetto portandomi in mezzo a loro mentre ancora cantano questa stupenda canzone per me, non mi aspettavo tutto questo da loro, non mi aspettavo che potessero volermi così bene, insieme cantiamo il ritornello mentre poi uno a uno mi abbracciano contenti e io sono felice.
 
Voglio andare allo studio, oggi tutti sono usciti mentre a me tocca rimanere qua senza sapere cosa diavolo fare, vado avanti e indietro per la casa e mentre sto leggendo un giornale sul divano sento qualcuno rientrare, << Chi è tornato? >> domando dal salotto, nessuno risponde alla mia domanda ma poco dopo Stephie compare, << Ah sei tu >> dico riportando la mia attenzione sul giornale, lei mi si avvicina e mi guarda dall’alto e io sposto il mio sguardo all’in su, << Che vuoi? >> dico e lei fa quel ghigno malefico, << Ora puoi smetterla di fare la vittima della situazione, stai attirando l’attenzione di tutti >> borbotta lei, << Che diavolo dici? >> le dico io guardandola male, << Ho potuto capire Jorge che si sentiva in colpa perché ti sei messa in mezzo per salvarlo, complimenti gesto eroico ma tu ora smettila di fare la vittima e lascialo in pace >>, << La cosa che non capisci mia cara Stephie è che io non faccio proprio un bel niente, è Jorge che vuole aiutarmi, è Jorge che vuole starmi vicino perché si sente ancora in colpa, io gliel’ho detto che non deve sentirsi così ma cosa posso farci? >> le dico un po’ innervosita, << Devi allontanarlo da te perché se no sai… >>, << Cosa succede… Si lo so ma io non posso farci niente, invece di prendertela con me perché non trovi un modo per tenertelo stretto? Dovresti pensare a lui e non a me, perché io non faccio proprio niente per portartelo via >>, << Quindi ammetti che vorresti portarmelo via >>, << No non ho detto questo >> ribatto arrabbiata. Lei mi guarda per un po’ << Troverò il modo per allontanarlo da te, in qualche modo c’è la farò, ma tu continua a stargli lontano perché mantengo sempre le promesse date >> e si volta per andarsene. Non la sopporto più, non è colpa mia se Jorge mi è rimasto vicino, lui era coinvolto nella faccenda e posso capire che si sentisse in colpa in qualche modo ma lei mi ha davvero rotto, non capisce nulla, ma devo resistere come sempre, non posso far in modo che Jorge e Fran litighino, non ora, non in questo momento dove Fran è appena uscito da una fase di crisi per colpa mia. Lui non sembrava più la stessa persona quando lo vidi all’ospedale appena mi svegliai, aveva il viso scavato, sembrava uno che non dormiva da anni e non mangiava da secoli, non posso dargli anche questa bastonata, non credo lo sopporterebbe, Jorge non era messo in condizioni migliori comunque, aveva tutti i capelli disordinati, gl’occhi assenti, il sorriso spento. Tutti non erano più i soliti di prima e a ripensarci mi vengono i brividi perché stavano così per colpa mia. Ho ancora il pensiero che sia successo qualcosa mentre ero in coma, ma non riesco a ricordarmi niente, ho solo delle strane sensazione, anche di quando mi sono svegliata, perché qualcosa mi ha svegliato solo che non riesco a capire cosa. Jorge sostiene di aver cantato ma ho sentito qualcosa di più profondo in quel momento, qualcosa di così profondo che mi ha fatto svegliare. Quando ritornano tutti mi sento più tranquilla, devo passare questi giorni a casa da sola, più o meno perché ce anche Stephie, non ho mai desiderato così tanto che lei andasse con gl’altri allo studio così non c’è l’ho in giro per casa, già oggi è venuta a minacciarmi ed è solo il primo giorno. << Come stai Tini? >> mi domanda Lodo abbracciandomi, vedo Jorge fermo nell’atrio mentre aspetta la mia risposta, << Bene >> rispondo e Jorge sale le scale, anche Lodo se ne accorge, << E’ un po’ strano, dovevi vederlo in ospedale >> borbotta lei triste << Si sentiva davvero in colpa e frustrato, nessuno riusciva a toglierlo dalla tua stanza, stava sempre lì seduto a guardarti, non faceva altro, continuava a guardarti, mi rattristiva parecchio come cosa >> dice con la voce rotta, << Dovresti dirglielo >> esclama poi lei ad un certo punto, << Cosa no! >> ribatto io, non potevo andare a dire a Jorge di amarlo se poi sarebbe finita nel peggiore dei modi, << Lodo stai zitta, non dirgli nulla capito? >>, << Si ok come vuoi >> borbotta << Ma io credo che lui ti a… >>, << No non dirlo >> la blocco io << Sarebbe peggio >>, lei mi guarda con un aria triste. << Devi fare qualcosa >> dice ad un tratto, << No non devo fare assolutamente nulla, non ti preoccupare per me Lodo, io c’è la faccio >> dico cercando di mantenere la calma mentre dentro di me in realtà sto cadendo a pezzettini, << Va bene >> risponde lei un po’ titubante. Mio fratello arriva portandomi una tazza di tè, << Wow, Fran che mi porta una tazza di tè, dovevo registrarlo è una cosa mai vista >> dico ridacchiando, << Bevilo stupida >> sorride lui e si siede in parte e me, io mi appoggio alla sua spalla e lo guardo, << Grazie >> gli dico sorridendo, << Allora come stai? >> mi domanda lui, << Abbastanza bene, voglio solo tornare allo studio >> borbotto io, << Abbi pazienza, se ti serve un po’ di riposo è meglio che tu lo faccia >> mi dice lui, << Già ha ragione Fran è meglio se non ti affatichi troppo >> gli dà sostegno Lodo, << Si ma mi mancate >>, << E tu manchi a noi >> ribatte lui stringendomi ancora più forte.

Sono ancora in quella fabbrica abbandonata, vedo tutto in modo strano e confuso, rivedo ancora quella scena nella mia testa, Jorge con le mani alzate, Carlos con uno sguardo pazzo che gli punta addosso una pistola. Ricordo il pensiero di correre per fare in modo che Jorge non venga colpito, vedo lo sguardo di Carlos e capisco che vuole sparare allora inizio a correre, l’urlo di Jorge, il dolore che provo, tutto si insinua di nuovo in me. Mi alzo di scatto dal letto, tutta sudata e con le lacrime agl’occhi, cosa diavolo mi sta succedendo? Scendo dal letto tremante, faccio fatica quasi anche a camminare, scendo le scale, ho bisogno di acqua, ho bisogno di respirare. Quando sono in cucina tutte le mie paure vengono a galla, tremo così tanto che faccio cadere la bottiglia d’acqua, quando mi abbasso per raccoglierla faccio fatica a respirare, mi siedo a terra stringendo le ginocchia al petto, ho paura e non ne capisco il motivo. Non riesco a muovermi, non riesco a respirare, ho gl’occhi pieni di lacrime e non riesco a vedere più nulla. Non so cosa mi stia prendendo, ho avuto paura del sogno? Ho risentito tutta la paura che ho provato vedendomi quella scena, la paura che Jorge potesse farsi del male per colpa mia, la paura che tutto sarebbe andato perduto, avevo paura e c’è l’ho ancora. Non riesco a muovermi e continuo a piangere, respiro sempre meno. Qualcuno apre la porta della cucina ma non riesco a vedere, ma quando sento che si siede in parte a me e mi tira fra le su gambe per cullarmi riconosco Jorge, << Martina calmati >> dice lui cullandomi << E’ tutto apposto, non sei in pericolo >>, io scoppio a piangere, sono esausta, ho paura e tutto questo mi fa crollare. << Martina guardami >> dice e io alzo lo guardo << Stai bene non avere paura >> dice continuando a stringermi a lui e piano ricomincio a respirare. Nascondo il viso tra il suo collo, tremo come una foglia e dentro di me mi sento completamente impaurita. Jorge non mi lascia andare e mi stringe ancora a se e poi tutto sparisce. Mi sveglio nel mio letto, apro lentamente gl’occhi, non riesco a capire se è stato tutto un sogno o se davvero mi è venuto un attacco di panico, poi noto una sedia in parte al mio letto, Jorge deve avermi messa a dormire e deve essere rimasto qua a controllarmi, il mio cuore inizia a battere velocemente, immaginarmelo qua mentre dormo e lui che mi guarda un po’ mi imbarazza e poi mi domando come possa essere sceso in cucina proprio in quel momento, destino? O mi teneva d’occhio? Sono veramente confusa, ho risognato quel giorno e ho avuto paura, quel giorno non avevo paura per me, non avevo nemmeno il tempo di pensare di avere paura perché dovevo agire, ma quando l’ho sognato devo aver tirato fuori tutta la paura che in realtà avrei dovuto avere e Jorge come sempre era lì ad aiutarmi. Deve essere ritornato nel letto prima che Stephie notasse la sua assenza, ma è rimasto qua accanto a me tutta la notte, mi sono anche addormentata come una bambina tra le sue braccia che mi davano sicurezza, sono una stupida, non dovrebbero succedere queste cose, non devo farle succedere perché se Stephie se ne accorge o ci vede sono fottuta. Mi metto una vestaglia leggera e scendo a far colazione, Jorge è già lì vestito e pronto per andare in accademia con Stephie in parte che gli sorride, quando entro in cucina lui alza lo sguardo e incrocia i miei occhi come per vedere se stessi bene. << Buongiorno tesoro >> mi borbotta mio padre, << Buongiorno >> rispondo un po’ titubante, << Oggi cosa farai? >> chiede lui, << Niente, mi annoierò come ieri >> dico alzando gl’occhi al cielo, << Non puoi andare allo studio fino a Lunedì >>, << Non manca tanto sorellina >> dice Fran facendo spallucce, << Per me è troppo >> ribatto io, << Sei una testarda, devi riposarti >> esclama Lodo, << Ah io sarei testarda senti chi parla >> le rispondo. << Devi risposarti ha ragione Lodo >>, mi volto verso Jorge e lo guardo, lui di solito non si intromette se c’è Stephie e tutti lo guardiamo un po’ così, << Bene vedo che siete tutti felicemente d’accordo >> ribatto un po’ innervosita ma non posso farci niente, vorrei tornare allo studio ma se i medici dicono che devo riposare ancora un po’ di giorni lo farò, però che palle. Salgo in camera mia mentre tutti escono, Stephie va con Fran, Lodo e Jorge in accademia, almeno non c’è l’avrò fra i piedi, e mio padre e Clara vanno a lavoro. Mi metto davanti alla tastiera e inizio a cantare un po’ di canzoni, almeno questo posso farlo. Mi ritornano in mente tanti bei momenti con Jorge, ogni tanto mi scappa un sorriso quando ricordo quando l’ho incontrato qua in casa, quando lo prendevo in giro per via di Fran, quando mi guardava in costume e mio fratello lo riprendeva sempre. Erano momenti divertenti ma ora se ci penso per me ora sono molto importanti, ricordi stupendi legati a Jorge, il nostro avvicinarsi così lentamente, i baci e le carezze di quella notte stupenda. Non posso far altro che sorridere quando ci ripenso ma ora sono anche ricordi tristi perché mi mancano, perché non è più come prima.
 
Mia madre passa a trovarmi ogni giorno, rimarrà qua per un po’ per controllarmi, si è spaventata moltissimo e non posso biasimarla, per ora condivide la casa con la nonna di Jorge che la ospita siccome per ora è sola. Alla fine la nonna di Jorge ha comprato veramente quella casa e ora abita a due case di distanza da noi. Vengono sempre insieme a trovarmi, la nonna di Jorge è felice del fatto che il suo Jorge mi sia stato vicino anzi ne va fiera, sappiamo tutti il perché, lei tifa per noi e ormai ci si è messa anche mia madre. << Allora tutto bene? Jorge? >>, io la guardo stranita, << Jorge? Cosa centra Jorge? >> le domando, << Come sta? Poverino non ha passato una bella settimana neanche lui >>, io guardo mia madre con uno sguardo buffo perché capisco le sue intenzioni, << Jorge sta bene mamma, io… >> e poi mi blocco, << Hai qualcosa che non va mia cara? >> chiede Grace << Ti senti male? >>, << No, cioè non lo so >> borbotto << Stanotte sono stata male, ho avuto paura >> tralascio la parte in cui Jorge mi abbraccia, mi consola, mi porta a letto e rimane lì tutta la notte a guardarmi perché se no Grace e mia Madre si metterebbero a danzare dalla felicità. << Chiamiamo la dottoressa lei saprà dirti cosa ti succede >> mi sorride mia madre accarezzandomi. Dopo neanche venti muniti il campanello suona e la dottoressa fa capolino nel salotto, << Salve >> la saluto io, << Allora Martina spiegami cosa ti è successo >> mi sorride lei e io inizio a raccontargli del sogno e di come mi sono sentita dopo, << Hai avuto un trauma, o almeno il tuo cervello ha subito un trauma, nel momento in cui è successo tutto non hai potuto concentrarti su quello che stava succedendo, ora che sei sana e salva e non hai più preoccupazioni il tuo cervello sta elaborando quello che non ha potuto elaborare nel momento in cui tutto è successo. Quindi ora hai paura, hai attacchi di panico, è un trauma dovuto a tutto quello che è successo, devi solo stare tranquilla e prima di andare a dormire prendere qualche tranquillante che ora ti prescrivo, prima o poi non avrai più questi attacchi di panico >> mi sorride lei. Un po’ mi tranquillizzo, non ho nulla di grave, devo solo fare i conti con il mio cervello che è rimasto traumatizzato da ciò che è successo, << Andrà tutto bene >> dice mia madre, << vedrai che tornerai come nuova >> sorride Grace che mi poggia una mano sulla spalla. Rientrano tutti dallo studio, quando vedono la dottoressa in salotto corrono tutti verso di me, << Stai bene? >> chiede Jorge, << E’ successo qualcosa? >> domanda allarmato Fran, mentre Lodo non dice una parola e guarda impaurita la dottoressa, << No ragazzi è tutto ok, ha solo un piccolo trauma dovuto allo shock, è una cosa normalissima, gli provoca dei comuni attacchi di panico, voi cercate di stargli vicino e soprattutto di non lasciarla troppo sola >> risponde la dottoressa che poi si alza e saluta tutti. Jorge incontra il mio sguardo e io lo distolgo subito. Quando vado a letto mi giro e mi rigiro, ho un po’ paura ad addormentarmi quando sento qualcuno entrare in camera mia e mi alzo a sedere, << Jorge cosa fai qui? >>, << Ti faccio compagnia >> risponde lui prendendo la sedia e mettendola in parte al letto, << Sei impazzito? >>, << Non devi stare sola ricordi e io posso tenerti d’occhio di notte >>, << E Stephie? >> domando io spalancando gl’occhi, << Stephie non lo saprà, non deve per forza saperlo >> borbotta lui un po’ imbranato. Lo guardo per qualche secondo, << Sei uno stupido >>, << Parli te che ti sei messa davanti ad una pallottola per me? >> dice lui sarcastico, << Sei ancora arrabbiato per questo? >>, << Non mi va proprio di parlarne >> dice sedendosi, << Jorge non puoi stare sveglio tutta la notte per me >> gli dico io un po’ scontrosa, << Chi ti dice che sto sveglio? >>, << Quindi mi stai dicendo che dormi su una sedia? >>, << Si perché? >> fa spallucce lui, << No Jorge non ti lascerò mai dormire su una sedia per me >> borbotto e lui mi fissa, non capisco cosa stia pensando. << Bene se non vuoi che dorma sulla sedia… >> lui si alza e penso che se ne stia per andare ma poi tira indietro le coperte e si siede dentro il letto, << Meglio così hai ragione >> dice con un sorrisetto. Io mi sento imbarazzata, Jorge è nel mio letto e vuole dormire qua con me, che diavolo sta facendo? << Jorge >> lo richiamo io, << Non me ne andrò via da qua >> dice sicuro di se, << Vuoi sul serio dormire nel mio letto? >> chiedo un po’ spaesata, << Si perché? Ti do fastidio? Oppure non mi vuoi qua nel letto con te perché ti sono troppo vicino? >>, << No, non è così >> anche se in realtà averlo così vicino mi fa impazzire, cioè come posso resistere? Mi volto dall’altra parte e mi arrendo sbuffando, << Sei odioso quando fai così >>, << E tu non sai mentire >> dice lui e io senza dire una parola cerco di addormentarmi.

P.S: Eccoci qua, Martina finalmente ritorna a casa e trova un bellissima sorpresa dai suoi amici che dimostrano quanto tengano a lei e lei non può che essere contenta per tutto ciò. Stephie è risultata ancora quella che è, cioè senza cuore e subdola, non gli importa di quello che succede ma vuole solo arrivare al suo scopo, allontanare Martina da Jorge così può averlo tutto per se. Martina poi ha un attacco di Panico e Jorge come sempre è li ad aiutarla, alla fine la dottoressa gli spiega che questo attacchi di panico sono dovuti al fatto che ha avuto uno shock e non ha potuto provare paura quando è successo il tutto, non ne ha avuto il tempo e ora tutto la pura sta uscendo fuori. Jorge non si da per vinto e vuole tenere compagnia a Martina che ovviamente è contraria, abbiamo una chiaccierata curiosa tra i due e poi martina si volta dall'altra parte per non ascoltarlo più. Martina si sente confusa, vuole la vicinanza di Jorge ma non vuole che poi altre persone soffrano, Stephie è sempre in mezzo e non la lascia respirare, e Jorge è un osso duro, sembra quasi che non gli importa più di tanto di Stephie ora e vuole a tutti i costi stare vicino a Martina! Beh che dire, sono due teste dure ahahahah. Spero che il capitolo vi sia piaciuto, siamo quasi vicino alla fine e chissà cosa accadrà! Vi ringrazio tutti davvero!! A Venerdì con il prossimo capitolo!! <3

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Capitolo 53
*** Grandi Annunci. ***


Grandi Annunci.
 
Finalmente oggi si va in accademia, Jorge è ancora ostinato a dormire nella mia stanza, non vuole che io abbia ancora attacchi di panico dovuti allo sparo che mi sono presa. Da una parte ne sono felice, ma non è una cosa da fare, cioè più rimane qua più mi innamoro di lui e più vorrei saltargli addosso. Credo lo faccia apposta venire nel mio letto e dormire sempre mezzo nudo, non c’è altra spiegazione. Se qualcuno, Stephie o Fran, scoprissero questo credo che non la prenderebbero bene, non servirà dire a Fran che sono andata a letto con Jorge perché se la prenderebbe già per quello che stiamo facendo. Durante la notte cerco di stargli il più lontano possibile, soffoco l’impulso di avvicinarmi a lui e di abbracciarlo durante il sonno, lui mi tende, rimane a guardarmi finché non mi addormento e spero che non rimanga a guardarmi anche quando dormo. Sinceramente non so più come gestire tutto questo, l’unica cosa che so è che mi sento una bambina ogni volta che Jorge entra nella mia stanza, vorrei dirgli di no, di andarsene, ma poi più lo guardo più voglio che resti con me. Sono le sei del mattino, sto guardando Jorge che dorme beato nel mio letto, sono sdraiata sul fianco difronte a lui, il suo viso è vicino al mio ma devo resistere alla tentazione di baciarlo, << Jorge svegliati >> dico molto lentamente, deve andarsene perché fra un ora tutti si sveglieranno, << Jorge >> lo richiamo io perché non dà segno di vita. Lui inizia a muoversi nel letto e poi con un braccio mi afferra stringendomi a se, io rimango un po’ confusa e qualcosa dentro di me inizia a diffondersi, qualcosa di così potente che è difficile da gestire, << Ancora cinque minuti >> dice lui in dormi veglia, non capisce cosa stia facendo mentre io sono un po’ in imbarazzo perché poi affonda la sua testa nel mio collo. << Jorge >> ripeto ancora, non riesco a liberarmi dalla sua stretta, però se ci penso mi piacerebbe poter dormire così con lui, che mi tiene stretta e mi coccola. << Jorge svegliati >> dico dandogli un colpetto sulla testa e lentamente lo vedo aprire gl’occhi. E’ ancora un po’ stordito dal sonno quindi ci mette un po’ a capire la situazione, << Lasciami >> dico guardandolo, lui fa prima una faccia confusa poi si rende conto che mi sta stringendo a se, allarga subito le braccia e io mi sposto un po’ più in là, << Scusa >> dice poi con tutti i capelli arruffati e gl’occhi gonfi << Non l’ho fatto apposta >> mi dice, << Lo so >> borbotto << Devi andare sono le sei >> gli faccio notare indicando la sveglia, << Si certo, ora vado >> risponde lui alzandosi su a sedere. E’ a dorso nudo e prima quando mi stringeva sentivo il calore del suo corpo e questo mi faceva letteralmente impazzire, non so quanto potrò resistere ancora, non so quanto autocontrollo posso avere, io queste cose non le ho mai provate, non so quanto a lungo posso trattenere tutto questo, anche perché durante il giorno io e lui siamo come degli estranei ma poi la notte è talmente vicino a me che ogni mio pensiero va a lui. Lo guardo mentre si stiracchia, << La prossima volta potresti metterti una maglietta >> dico facendo spallucce, << Perché? >> mi domanda lui, << Perché dormi mezzo nudo nel mio letto >> dico un po’ in imbarazzo, << E…? >> dice lui, << E… niente >> borbotto io, non posso mica dirgli che mi fa venire voglia di saltargli addosso, << Martina tu dormi con una camicetta cortissima, eppure io non ti dico di metterti i pantaloni >> ridacchia lui, evidentemente non gli fa né caldo né freddo il fatto che io dorma in questo modo. << Stanotte non hai fatto incubi? >> chiede lui voltandosi verso di me con le mani appoggiate all’indietro sul materasso, << No niente incubi >>, << Bene allora funziona farti compagnia durante la notte >> bisbiglia lui più tra se e se che a me. Lentamente si alza dal letto, è così bello che potrei rimanere per ore e ore a guardarlo, mi piacerebbe poter accarezzare la sua pelle, il suo viso. Non so cosa mi prenda, ma più passa il tempo, più ho il desiderio di farlo mio, di toccarlo, di baciarlo. Vorrei affondare la mia mano tra i suoi capelli, baciare ogni singolo tratto di pelle, vorrei che la passione esplodesse, che lui mi tocchi e mi guardi con desiderio. Non so se sto impazzendo, è la prima volta che mi sento così nei confronti di un ragazzo, non so più a cosa pensare quando sono con lui, perché alcune volte mi imbarazzo quando mi vengono certi pensieri. Jorge va verso la porta e poi si volta a sorridermi, io lo guardo dal letto, << Non è facile neanche per me >> esclama prima di uscire e poi sparisce.
 
Cosa mai avrà voluto dire? A cosa si riferiva? Per un ora non ho fatto altro che pormi queste domande, non capisco il significato di quell’esclamazione prima di andarsene, poteva riferirsi a tante cose ma credo si riferisse al fatto dei vestiti mentre dormiamo, credo che intendesse che non è facile dormire con me come non lo è per me farlo con lui quando è mezzo nudo. Si riferiva a questo? Allora vuol dire che prova ancora qualcosa per me? Non riesco a capirlo, non riesco a capire cosa in realtà lui voglia fare. Inizio a pensare che magari il fatto di dormire con me per gl’incubi sia anche una scusa per starmi vicino. E’ come se dentro di me stessero facendo una festa, se è veramente così potrei diventare la ragazza più felice del mondo, oppure poteva intendere che per lui non è facile dormire con me siccome ha una ragazza e magari fa così perché davvero vuole solo vedermi stare bene e niente di più? Credo di stare per impazzire, non capisco cosa voglia da me, non capisco il motivo di tutte queste cose, ma non posso essere convinta che lui provi qualcosa per me perché se non fosse così ci rimarrei troppo male. Mi alzo e inizio a vestirmi, mi infilo una magliettina corta rosa che mi arriva sopra l’ombelico, sotto mi metto dei pantaloncini a vita alta, chiari e un paio di anfibi neri ai piedi. In bagno mi trucco un po’ e lascio i capelli lisci che mi ricadono sulle spalle. Quando scendo a far colazione tutti sono già a tavola, Lodo mangia tranquilla mentre chiacchiera con Fran e Stephie e Jorge stanno parlando e si sorridono, in quel momento ho una stretta al cuore. << Ehi tesoro oggi si ricomincia >> dice mio padre con un gran sorriso, tutti si voltano a guardarmi, << Già non vedo l’ora >> borbotto sedendomi al tavolo e inizio a far colazione. << Non hai più avuto attacchi di panico Tini? >> mi domanda Clara, << No non più >> rispondo tranquilla, << Bene, senza nemmeno una cura ti sono passati, meglio no? >> continua lei sorridente, io guardo per un secondo Jorge e deglutisco, << Già, meglio >> borbotto un po’ in imbarazzo perché la mia cura in realtà è seduta di fronte a me. Rimango zitta per un po’ senza dire una parola, non so perchè ma mi sento un po’ fuori luogo, << Ha chiamato tua madre, oggi passa a trovarti >> parla ad un tratto mio padre, << Ok >> rispondo io alzandomi dal tavolo, << Dove vai? >> chiede Lodo, << A finire di prepararmi >> rispondo mentre me ne sto andando, << Ma non hai mangiato quasi niente >> urla Fran quando ormai ho richiuso la porta. Quando siamo in accademia, appena Mechi mi vede da sola si avvicina a me, << Allora come stai? Menomale che sei ritornata >> mi sorride, << Bene >> borbotto non tanto convinta, << Che c’è che non va? >> domanda lei, << Jorge >> esclamo io come se fosse ovvio, << Cosa è successo ancora? >> domanda spalancando le braccia, << Succede che mi innamoro sempre di più di Jorge e lui continua a… >>, << Ti sei innamorata di Jorge?  >> chiede Cande che si è avvicinata con tutte le altre, << Lo sapevo >> esclama Alba a bocca aperta, << Shh >> dico io per farle stare zitte << Non urlate >>. Guardo le mie amiche che mi guardano con occhi dolci, << Bene ormai lo sanno tutte >> fa spallucce Lodo, << Tu lo sapevi? >> le chiede Cande, << Si lo sapevo >> risponde la mora, << Mi stavi dicendo cosa succede tra te e Jorge >> dice Mechi, non capisco più niente le ragazze continuano a farmi domande e a fantasticare tra di loro su me e Jorge. << Non deve saperlo nessuno >> dico guardando Alba e Cande, << Tranquilla, però lo sapevo >> ribatte convinta la ricciola, << Quindi cosa succede? >> continua a domandarmi Mechi, io guardo Lodo perché non so come la prenderà, << Jorge tutte le notti viene nella mia stanza per tenermi d’occhio >> dico tutto d’un fiato, << Cosa? >> urla Lodo << Ma è scemo? >> continua lei, tutte noi la guardiamo un po’ spaventate, << Non sono arrabbiata >> mormora poi lei gesticolando con le mani << E’ che è uno stupido! Ok che non sa che Martina è innamorata di lui ma tu non puoi farlo intrufolare di notte nella tua camerta se lo ami >>, << Shh >> dico io << Lo vuoi far sapere a tutto il mondo? >>, << Secondo me, o gli dici che lo ami e che non può stare lì con te tutte le notti, o non gli dici nulla e te lo gusti un po’ >> dice maliziosa Mechi e io mi volto a guardarla di traverso e lei fa spallucce. Cande non parla è ancora scioccata dalla notizia, Alba è contenta perché continua a ripetere che lei lo sapeva come una bambina. << Ora capisco perché non ti servono le medicine per dormire in modo tranquillo, la tua medicina è Jorge >> sgrana gl’occhi Lodo, << Questa storia mi piace >> esclama Cande ad un tratto e io scuoto la testa. << Cosa fate? >> chiede Mechi, << Cosa fate cosa? >> chiedo io, << Quando dorme da te >> risponde pronta Alba, << Nulla, arriva si mette nel letto e io dormo tutto qui >>, << Dormite nel letto insieme? >> domanda Lodo ancora più stupita, << Inizia l’ora di Pablo dobbiamo andare >> dice Mechi guardando l'orologio << Ne riparleremo >> e iniziamo ad incamminarci, Lodo rimane li ferma immobile, << Quand’è che succedono queste cose sotto il mio stesso tetto? >> si domanda, << Dai Lodo muoviti >> le urla Cande e lei ci raggiunge.

<< Buongiorno ragazzi >> ci sorride Pablo che oggi sembra più in forma che mai, << Bentornata Martina, ci mancavi molto e sono contento che tu stia bene >> mi sorride lui mentre mi abbraccia affettuoso. Lodo ancora è stupita da quello che ha appena scoperto ma tanto si riprenderà quando gli racconterò tutto e potrà stare tranquilla, ora immagina cose senza senso, lo noto solo a guardarla. << Ora che ci siete tutti, ho un annuncio da fare >> dice l’insegnate salendo sul palco. Noi lo guardiamo senza dire nulla aspettando che lui inizi a parlare, ci fa un gran sorriso, << Sapete che i video sono andati molto bene, anche troppo >> dice entusiasta << Sono orgoglioso di voi, ma non solo io >>, fa una pausa guardandoci uno a uno, << Grazie a questi video molta gente vi ha potuto vedere ed è letteralmente impazzita per voi, vogliono venire in accademia, vogliono conoscervi ma soprattutto vogliono vedervi dal vivo >>. Ci guardiamo tra di noi, non capendo dove Pablo volesse arrivare con tutto questo. << Vi ricordate il mio vecchio amico Jason?  Il produttore? >>, noi facciamo tutti si con il capo, << Abbiamo parlato molto, abbiamo visto i risultati dei video e abbiamo deciso che sarebbe una bellissima e grandissima idea farvi fare un Live >>. Io smetto di respirare, << Cioè n-noi dovremmo c-cantare su un palco v-vero? >> chiede Facu gesticolando ogni parola perché non riesce nemmeno a parlare, << Si, vogliamo che voi facciate un live, qua a Buenos Aires nell’arena >> dice tranquillo ma con un gran sorriso, noi tutti ci guardiamo ed esplodiamo in un urlo, Alba salta in braccio a Facu urlando di gioia, Fran è a bocca aperta, Diego saltella insieme a Lodo, Cande continua ad urlare e Ruggero, anche se felice, si tappa le orecchie e io guardo Mechi senza parole, è un sogno che si avvera. << Calma ragazzi >> urla Pablo per farci calmare, << I vostri Fans vi vogliono vedere dal vivo, non serve dirvi che siete straordinari e anche Jason è d’accordo su questo, sarà un vero e proprio live come quello dei cantanti famosi... se andrete bene perché non continuare >>, << Cioè potremo anche farne altri? >> chiede Ruggero, << In base agl’incassi che facciamo e al pubblico che avremo si potrebbe anche continuare, ma per ora concentratevi su questo >>, << Sarà uno spettacolo straordinario, lo faremo dove i migliori cantanti si esibiscono>> dice Alba non riuscendo a stare ferma, << Si come dei veri professionisti, ora però devo dirvi un’altra cosa >>. Siamo già entusiasti così non capisco che altro Pablo debba dirci, lo guardiamo e poi lui incrocia i miei occhi, << Ringraziate Martina perché è grazie a lei se farete un live >>, tutti mi guardano e io spalanco gl’occhi guardando Pablo, << Ora vi spiego e spiego a te il perché ti volevo come protagonista nei video >> dice indicandomi, << Quando iniziò l’anno e Martina arrivò qua mi accorsi subito che aveva qualcosa di speciale, avevamo già parlato del progetto del video a Jason ma ci servivano i cantanti. Mandai a Jason alcune canzoni di Martina, credevo fosse eccezionale e sapevo che sarebbe stata perfetta per questi video, anche lui pensò lo stesso, diceva che non aveva mai visto una ragazza così. Poi un giorno mi sono accorto che insieme, tutti voi siete eccezionali grazie a Martina >>, tutti di nuovo mi guardano, << Ora vi spiego meglio >> si schiarisce la voce Pablo << Quando vi ho visti cantare tutti insieme capii che Martina vi stava dando ciò che vi mancava, lei ha un suo modo di cantare, unico direi, ci mette l’anima, il cuore, sembra che ogni emozione sia traferita in quei testi e la sua vicinanza a voi vi stava portando in quella direzione, anche voi stavate imparando a comunicare come lei e capii anche un'altra cosa, che voi siete la sua energia. Volevo far diventare Martina una star, ma Martina ha reso delle star anche tutti voi, perché poi quando vi vidi insieme capii che sarebbe uscito qualcosa di spettacolare, lei era quella che faceva brillare tutti voi, ecco perché l’ho voluta come protagonista delle canzoni di gruppo. Avete creato una cosa fantastica, senza di lei non so se saremo a questo punto, certo siete bravissimi, i migliori alunni di questo studio ma lei vi ha dato quella cosa in più e lo stesso voi avete dato a lei qualcosa su cui cantare, qualcosa su cui esprimersi, l’amicizia, l’amore, la famiglia ecco perché dico che siete la sua energia, perché lei si ispira a voi e voi vi ispirate a lei >>. Pablo smette di parlare e mi guarda come tutti gl’altri, << Sei fantastica >> dice Alba abbracciandomi << Grazie per averci portato fino a qui >> mi sorride poi, << Io non ho fatto nulla >> rispondo, << Oh hai fatto tanto >> a rispondermi è Pablo, ad un certo punto Cande si mette ad urlare e inizia a saltellare abbracciandomi e tutti gl’altri la seguono facendo un casino, mi sento un po’ in imbarazzo non mi aspettavo che tutto questo succedesse grazie a me, << Io non so cosa dire >> borbotto quando si calmano tutti, << Non c’è niente da dire >> sorride Pablo << Allora? Siete pronti per organizzare lo spettacolo? >> dice contento e noi felici rispondiamo di sì.

A casa Papà e Clara prendono felicemente questa notizia, sono davvero contenti per noi e Fran continua a vantarsi di me mentre io lo guardo storto, << Quindi è grazie a Martina se diventeremo famosi >> borbotta lui, << Sei unica tesoro mio >> dice mio padre abbracciandomi, << Grazie ma non è solo merito mio >> borbotto, << Non fare la modesta >> esclama Lodo << Grazie a te diventeremo delle stelle >>. Stephie mi guarda un po’, arrabbiata? Non saprei dire cosa sta provando, rimane abbracciata a Jorge senza dire una parola, senza nemmeno congratularsi con lui, << Quindi avete tanto lavoro da fare? >> chiede Clara, << No non troppo, abbiamo già un sacco di canzoni da poter cantare, ne faremo altre ma non troppe >> sorride Lodo che guarda poi tutti noi, << Tu Stephie non sei contenta per Jorge? >> domanda poi la mora facendo un sorrisetto, << Ah si certo molto contenta per tutti voi >> risponde, ma vedo dai suoi occhi che non è proprio così. Dopo l’emozione iniziale inizio a pensare a tutto quello che ha detto Pablo su di me, non posso crederci e ancora non ci credo, non può essere stato grazie a me il fatto che ora ci esibiremo su un palco enorme, dove si sono esibiti i più grandi cantanti, come può essere? Come è successo? Però una cosa è vera, loro sono la mia energia, mi ispiro a loro, li guardo, li sento dentro e quando cantiamo tutti insieme sento un energia pazzesca dentro di me, non avevo nulla quando sono arrivata qui, né amici, né una e vera propria famiglia e non sapevo provare amore, ora con tutte queste cose le mie canzoni si riempiono degl’altri e non solo di me stessa. In camera mia mi metto a suonare la tastiera, canto un po’ di mie canzoni e alla fine mi lascio andare e canto la canzone che ho scritto per il video pensando a Jorge. Suono e mi sento libera, mi sento bene, non pensavo che grazie a loro la mia musica sarebbe stata in qualche modo diversa. Qualcuno si schiarisce la voce e vedo mia madre entrare nella stanza con gl’occhi un po’ lucidi, << Ciao mamma >> la saluto io guardandola un po’ confusa, << Come ti senti tesoro? >> mi chiede lei, << Bene, molto bene direi, da quanto mi ascolti? >> le domando e sorrido, lei mi guarda con occhi dolci, cosa che da mia madre non mi aspetterei, forse fa così perché non mi ha mai visto così felice e tranquilla. << Da un po’, tuo padre mi ha appena detto quello che è successo allo studio >> dice avvicinandosi a me, << Già, sono felice >> dico un po’ stranita perché non è da me ammetterlo, << Devi esserlo, io credevo che non avresti sfondato, ti ho tenuta lontana da tutto questo perché pensavo che se non c’è l’avresti fatta ci saresti rimasta male, ma evidentemente mi sbagliavo. Sei una stella, lo sei sempre stata, anche se io lo negavo a me stessa, non volevo che tu cantassi e diventassi una professionista ma credo che sia tutta la tua vita e mi dispiace di non averlo capito prima >>, lei sembra intristita, crede di avermi rovinato la vita lo noto dai suoi occhi, ma forse tutto quello che è successo mi ha portato qua dove sono. Non canterei così se non mi fossi sentita sola, il modo in cui mi sentivo mi ha reso la cantante che sono, non voglio screditare mia madre per quello che ha fatto, non voglio più aggrapparmi ai ricordi, quando ero in Messico non stavo bene certo ma non voglio nemmeno rinfacciarglielo per tutta la vita. Io la abbraccio, << Va tutto bene mamma >> dico mentre a lei scendono delle lacrime sul viso, vedo che si sente in colpa per avermi tenuta lontana da tutto ciò. Quando si riprende un attimo mi sorride, << Stavi suonando una canzone stupenda >> esclama lei << Molto profonda, l’hai scritta pensando… >>, << A Jorge. SI >> gli rispondo, << Mi dispiace tanto per quello che stai passando, ami un ragazzo che ha già una ragazza non deve essere facile >> dice lei accarezzandomi il volto. Rimasi con mia madre a parlare per un po’ di Jorge, di quello che sentivo e di come non riuscivo a togliermi dalla testa il suo pensiero, devo dire che parlare con mia madre di tutto questo è un sollievo è come se mi capisse, avevo bisogno di parlarne con un adulto, ma sicuramente non potevo dirlo a mio padre sarebbe stato imbarazzante, non che io non mi fidi di lui. << Sei unica tesoro, troverai qualcuno che ami e che ti ama >>, << Sempre se riuscirò a dimenticarmi che amo Jorge >> borbotto tra me e me e poi abbraccio mia madre. Clara passa fuori dalla porta e si ferma a guardarci e sorride << Siete splendide  >> dice guardandoci sorridente per poi ricominciare a camminare, << Come ha fatto tuo padre a trovare una donna così perfetta? >> domanda lei e io ridacchio, << Già Clara è una donna splendida e sono felice per papà, come lo sono per te e Paul >> le sorrido io abbracciandola. In quel momento un uragano di nome Lodo entra tutta esaltata in camera mia, << Scusate non volevo disturbarvi >> dice continuando a saltellare << Ma devo dirtelo >>…, << Cosa? >> le domando io agitata, << Diego rimane! >> urla lei facendo salti altissimi, io mi alzo e la vado ad abbracciarla felice.

Ps.: Finalmente buone notizie, Diego rimane e Lodo è felice, come può non esserlo. Scopriamo che grazie a Martina si farà un Live perchè lei quando sale sul palco con tutti gl'altri li fa brillare, hanno imparato da lei come si esprimono le emozioni con la musica e loro ha Martina hanno dato qualcosa su cui cantare, cose che prima non aveva, l'amicizia, l'amore e la famiglia, quindi insieme non possono far altro che essere straordinari. Ora tutte le ragazze sanno che Tini è innamorata di Jorge, e le ragazze sono in qualche modo felici, anche se Lodo ha qualcosa da ridire sull'atteggiamento di Jorge. Per quanto riguarda ques'ultimo non vuole mollare la presa, è ostinato a stare vicino a Martina e si comporta sempre più come un fidanzatino protettivo. Il prossimo capitolo molto probabilmente vi piacerà, avremo dei ricordi di Martina e capirà alcune cose ;) Grazie a tutti comunque come sempre davvero! Siete straordinari!! Un abbraccio e un bacio. A Domenica!!

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Capitolo 54
*** La Semplice Verità. ***


La Semplice Verità.
 
Il giorno dopo in accademia siamo tutti felici e contenti per Diego, Lodo è al settimo cielo credo di non averla mai vista così felice, ha un sorriso a trentadue denti che esprime tutta la gioia che prova in questo momento, finalmente è tornata la Lodo di sempre, spigliata, tosta e con la voglia di divertirsi. Lo tiene per mano e lo guarda con occhi dolci. Stephie guarda Jorge che è intento ad osservarmi, stamattina quando mi sono svegliata non c’era, era già tornato nella sua stanza e un po’ mi è dispiaciuto, tutte le mattina prima che se ne vada mi sveglio e lo osservo un po’ mentre dorme sereno e beato accanto a me. Ogni volta mi viene voglia di accarezzarlo e stringerlo, di dormire accoccolata a lui, per me è difficile resistere alla tentazione. << Allora cosa ha fatto cambiare idea ai tuoi? >> chiede Ruggero che è mano nella mano con Cande, << Il fatto che faremo uno spettacolo, hanno capito che non avrebbe senso farmi andare via dallo studio se mi sto facendo una carriera, e poi anche perché ero sempre triste e arrabbiato >> sorride lui felice, << Menomale >> esclama Alba << Ci saresti mancato >>, << Soprattutto a me >> lo guarda Lodo con occhi innamorati e lui gli posa un piccolo e dolce bacio sulle labbra e poi lei appoggia la testa al suo braccio. << Dove starai quando i tuoi partiranno? >> domando io per entrare nella conversazione, per distogliere i miei pensieri da Jorge, << Da mia nonna, lei è davvero felice >> ridacchia lui, << Ovvio ti adora >> borbotta Lodo, << Adora anche te, forse anche più di me >> ribatte lui sorridendole, << Si butterebbe sotto un treno per te, per il suo caro nipote >> fa spallucce lei con un sorriso, << Anche tu lo faresti >> gli dice Diego, << Non esserne troppo sicuro >> blatera lei incamminandosi verso lo studio, anche se tutti sappiamo che Lodo per lui si butterebbe da un palazzo, da un treno in corsa e attraverserebbe un autostrada trafficata, ma si sa a loro piace punzecchiarsi. << Devo ringraziare Martina se resto >> mi guarda poi Diego, << Io? Perché? >> chiedo confusa mentre ci avviamo tutti all'entrata, << Perché grazie a te la nostra carriera sta crescendo e questo mi ha permesso di restare >> fa spallucce lui << Quindi grazie piccola star >> mi sorride scompigliandomi i capelli. Lo sguardo di Stephie è pieno di invidia, non le va giù che così tante persone tengano a me, che mi vogliano bene, lei vorrebbe che tutti mi odiassero ma non è così, mi adorano come io adoro loro. Anche Diego si accorge dello sguardo freddo di Stephie, guarda me e poi poggia lo sguardo su Lodo che gli fa spallucce come per fargli capire che è così e non c’è nulla da fare, lei mi odia e mi odierà sempre. Quando siamo da Pablo stiamo decidendo le canzoni da presentare allo spettacolo, << Io direi di fare tutte quello che abbiamo fatto per i video, poi voglio Destinada a Brillar di Mechi, Habla Si Puede e Te creo di Martina, Voy por ti di Jorge e Ser mejor che avete composto tutti insieme, Cuando me Voy, Entre Dos Mundo della Band e poi ne comporremo altre in questo periodo >> parla Pablo, << Si va bene, per me uscirà un grande spettacolo >> esclama Facu felice per tutto ciò, << Io vorrei che Tini cantasse anche Soy mi mejor momento >> dice poi ad un certo punto Mechi e io mi volto a guardarla, << Possiamo aggiungere anche quella perché no >>, << Perché? >> chiedo a Mechi, << Perché è la prima canzone che hai cantato qua in studio ed è quella che ha fatto iniziare tutto questo >> sorride lei << Non può non esserci >>, << Sai hai pienamente ragione! Quindi la aggiungiamo >> dice Pablo scrivendo un altro titolo sul foglio che ha in mano << Per ora abbiamo 20 canzoni su cui prepararci e in più ne faremo delle altre >> sorride felice lui per tutto questo, infondo tutti ne siamo veramente felici. << Io vorrei fare un canzone con Lodo >> dico alzando la mano, lei si volta e mi guarda un po’ stupita, << Certo, potete benissimo farla >> mi risponde Pablo e io sorrido felice. Quando l’insegnate esce dall’aula per un attimo Lodo mi si avvicina, << Grazie >> dice sorridendo << Ma perché quest’idea? >> mi chiede, << Perché sei mia sorella >> le dico e a lei gli vengono gl’occhi lucidi e mi abbraccia con uno scatto veloce. << Lodo >> dico io dolcemente, << Grazie davvero, tu sei unica e speciale, mi sei stata vicino quando credevo che tutto mi sarebbe crollato addosso e si, siamo sorelle >> dice lei quando si stacca dal mio abbraccio << Quindi ora diamoci da fare perché dobbiamo spaccare >> sorride lei felice e vederla così un po’ mi scalda il cuore, poi punto gl’occhi su Jorge che sta parlando con Stephie, lei è seduta sulle sue gambe e per un secondo il cuore mi si ferma, sento Lodo afferrarmi la mano e io mi volto a guardarla, << Andrà tutto bene anche per te >> dice sorridendomi.
 
Sono fuori seduta in giardino e sto pensando a tutto quello che è successo. Mi sono innamorata di Jorge, Stephie è tornata, Fran ha fatto un incidente, mi hanno sparato e ora dobbiamo creare un Live tutto nostro. Tante emozioni, tante cose nuove eppure l’unica cosa a cui io riesca a pensare è a Jorge, ho sempre lui nella mia testa e ho sempre il pensiero di Stephie e del suo ricatto che mi tormenta. Vederli insieme mi dà un fastidio che si diffonde dentro di me, soprattutto ora che Jorge dorme nel mio letto a sua insaputa, vorrei che fosse solo mio ma posso avere solo una parte di lui, posso solo stare a guardarlo, non posso toccarlo o vivermelo e questo mi fa del male. << Ciao Tini >> mi saluta Ruggero che si siede in parte a me, << Ehi ciao >> sorrido io, << Che ci fai qui tutta sola? >> domanda lui sempre con quell’aria buffa e vispa, << Pensavo >>, << Sei nervosa per il Live? Perché sei la star? >> mi chiede dandomi una leggerissima spallata, << No, per quello sono emozionata >> rispondo io ridacchiando. Rimaniamo un po’ in silenzio e poi lui si volta verso di me, << Posso dirti una cosa? >>, io mi volto a guardarlo e annuisco con il capo, << Sembrerà una cosa stupida, è da un po’ che ci penso ma non ci pensavo più di tanto. Io credo che Stephie non vada bene per Jorge >> mi dice lui, io lo guardo un po’ stupita, << Tu non trovi? >> chiede poi, << Io non lo so >>, << O si lo sai >> ribatte lui << Lei è strana, non so spiegarti, non è facile capirvi voi donne, ma non la vedo coerente e i suoi atteggiamenti sono strani e lui non mi sembra felice, anzi da quando è arrivata lei un po’ si è spento, non è più il solito Jorge di sempre >>, << Davvero pensi questo? >> chiedo un po’ finta stupita, << Si lo penso da un po’ e so che anche tu pensi la stessa cosa >>, << Cosa te lo fa credere? >> chiedo confusa, << Tu e Jorge siete sempre stati uniti in un certo senso, avete un legame strano ma profondo e credo che tu ti sia accorta subito che Stephie è strana e che Jorge non è il vero Jorge >>. La chiacchierata con Ruggero un po’ mi ha scioccato, non credevo che anche lui pensasse queste cose, noi ragazze parliamo spesso di tutto ciò, siamo ragazze ovviamente ci accorgiamo di ogni piccola cosa, ma non pensavo che anche i ragazzi se ne fossero accorti, forse non tutti ma Ruggero si è accorto di tutto, anche se non sa cosa in realtà sta succedendo e non sa quanto Stephie sia subdola. Cammino per i corridoi dello studio, quando in un aula di quelle con le finestre ci intravedo Jorge, seduto alla tastiera, è di schiena e non può vedermi. Quando lui inizia a suonare qualcosa nel mio cervello scatta, è la melodia della canzone che stavamo scrivendo prima di litigare, in un secondo è come se tutte le parole di quella canzone mi entrassero nella testa. Come è possibile? Vado alla porta e guardo Jorge che inizia a cantare, << No me digas lo que piensas, creo que lo se, solo mirame un istante, y lo divinare. Que dificil fue querernos y dajarnos de querer, y al final de este camino encontrarnos otra vez >>. Sono confusa, osservo Jorge dalla porta ed è come se quella canzone la conoscessi già, come se l’avessi già cantata, lentamente cammino verso Jorge e inizio a cantare, attirando l’attenzione, lui si volta confuso e io gli appoggio una mano sulla spalla, come posso saperla? Anche lui mi guarda sconcertato. << En tus ojos no hay secretos, yo lo puedo ver, siempre tienes la palabra, que me hace sentir bien. Que dificil fue querernos y volvernos a querer, si el amor es verdadero, todo puedo suceder >>. Jorge mi guarda un pò stupito ma nei suoi occhi vedo una luce, poi nella mia mente vedo Jorge seduto sotto un albero che canta questa canzone con me, come è possibile? Quando è successo? Insieme iniziamo a cantare il ritornello come se l’avessimo sempre fatto << Quedate junto a mi, paso a paso en el camino, voy hacerte feliz. Y que el miedo este prohibido, abrazame y veras, que eres lo que necesito. Y no encuentro la manera de decir, que le das luz a mi vida, desde que te vi >>. Qualcosa nella mia testa si forma, dei ricordi strani, che non esistono veramente ma è come se li avessi vissuti, è veramente troppo strano e anche Jorge ha un’espressione stranita. << Ahora totame la mano, no quiero esperar >>, << Siente el vento en nuestra alas vamos a volar >>, << Y qie bien se siente amarte >>, << Cuando a mi lado estas >>, << Y que hermoso es mirarte, y abrazarte una vez mas >>. Guardo Jorge con la mano ancora appoggiata alla sua spalla, lui sembra un po’ nervoso ma sembra anche felice, nella mia testa non so cosa sta succedendo, ho come dei flashback di cose mai successe in questa vita ma continuo a cantare con lui non riuscendo a capire come conosco tutto il testo. << Quedate junto a mi, paso a paso en el camino, voy hacerte feliz. Y que el miedo este prohibido, abrazame y veras, que eres lo que necesito. Y no encuentro la manera de decir, que le das luz a mi vida, desde que te vi. Quedate junto a mi, paso a paso en el camino, voy hacerte feliz. Y que el miedo este prohibido, abrazame y veras, que eres lo que necesito. Y no encuentro la manera de decir, que le das luz a mi vida, desde que te vi, Y que tu eres mi energia, te le das luz a mi vida, desde que te vi, desde que te vi, desde que te vi >>. Ci guardiamo per un istante e poi un applauso sonoro esplode dietro di noi, quando ci voltiamo vediamo un po’ di alunni che si sono affacciati alla porta e alle finestre per ascoltaci. Nella mia testa ho un ricordo confuso di Jorge che mi bacia sotto un albero dopo aver cantato questa canzone, ma come è possibile? Non è successo nella realtà e poi ho una strana sensazione. Mi ricordo perché mi sono svegliata dal coma. Guardo imbarazzata tutti quelli che ci applaudono finché non incontro lo sguardo di Stephie, ferma immobile che ci guarda con gl’occhi spalancati e poi in modo veloce si allontana. Anche Jorge la vede e mi guarda un po’ impaurito, io tremo perché potrebbe andare da Fran e questo mi spaventa mentre nella mia testa però c’è ancora quel ricordo strano che mi ha fatto capire molte cose.
 
Quando torno a casa sono un po’ spaventata, in camera mia vado continuamente avanti e indietro aspettandomi che prima o poi Fran entri da quella porta arrabbiato più che mai, che tiene Jorge per i capelli. Scuoto la testa per togliermi questi pensieri stupidi, mi chiedo come mai Stephie non abbia ancora agito, però ho notato che stava distante anche da Jorge, credo sia parecchio arrabbiata. Qualcuno bussa e il cuore mi si ferma, << Sono Fran >> dice e poi entra nella mia stanza e io lo guardo impaurita, << Che hai? >> mi chiede con una faccia buffa, dentro di me tiro un sospiro di sollievo perché a quanto pare non sa nulla, << Niente, niente >> rispondo io, << Io esco, vado da Mechi, Lodo fra poco esce, anche lei, viene a prenderla Diego. Ci vediamo stasera >> mi sorride lui e io annuisco in silenzio. Un po’ mi tranquillizzo e decido di mettermi a scrivere qualcosa, anche se non so esattamente cosa, ma mi va di scrivere, per togliermi certi pensieri dalla testa, ad esempio il motivo per cui mi sono svegliata dal coma, ora che ho capito ho l’ansia ogni volta che incrocio gl’occhi di Jorge. Scendo a bere un bicchiere d’acqua e mentre risalgo le scale Stephie mi aspetta in cima, << Fermati >> dice afferrandomi il braccio, << Cosa vuoi? >> le domando, << Cosa voglio io? >> domanda un po’ cattiva, << Non urlare Jorge potrebbe sentirti >> la rimprovero, << Jorge è uscito a comprare delle cose >> dice con un sorrisetto, << E tu non aspettavi altro che beccarmi da sola? >> le chiedo io un po’ innervosita. Lei mi guarda senza rispondermi, << Quando avete scritto quella canzone? >> chiede lei, << Non l’abbiamo scritta insieme >> le rispondo, << Menti >> urla lei come una pazza psicopatica, << No non mento >> ribatto io, anche se non so come spiegargli che è successo. Il suo nervosismo aumenta e io inizio ad impaurirmi, lei mi afferra ancora per il braccio, << Gli devi stare LONTANO >> urla e poi la porta di casa si apre e Jorge ci guarda in modo strano. << Perché gli stai urlando contro? >> domanda a Stephie dopo un po’ di silenzio, << La difendi? >> chiede lei con gl’occhi pazzi, << Gli stai urlando contro Stephie, per una cosa stupida >> borbotta lui guardandola, << Stupida? Vi cantate della canzoni d’amore e la stupida sarei io? >>, << Noi non ci cantiamo canzoni d’amore >> borbotta Jorge anche se sembra non crederci sul serio. Rimango a guardare il loro litigio e un po’ mi sento male, vedere Jorge arrabbiato con lei per colpa mia, questa potrebbe essere la fine, questa sarà la goccia che farà traboccare il vaso e Fran e Jorge si odieranno, per colpa mia. << Tu sei il mio ragazzo >> urla lei, << Lo so ma questo non vuol dire che non posso parlare, cantare o stare vicino a Martina >>, << Invece si, tu non puoi stargli vicino >>, Stephie ha gl’occhi fuori dalle orbite sembra quasi spaventata, sembra che stia per esplodere e io non so che fare, li guardo e mi sento in mezzo a questa situazione, << Non litigate per me >> dico per sistemare la situazione perché non mi andava di litigare anche con Fran, << Non litigare per te? >> sbuffa Stephie << VOI VI CANTANTE CANZONI D’AMORE A MIA INSAPUTA >> urla lei, << Stephie non urlare contro Martina >> esclama Jorge nervoso. Lei lo guarda per un po’ e gli si mette faccia a faccia, << La ami? >> domanda pacata ma con un aria di sfida, io rimango scioccata, << Certo che no >> rispondo io al posto di Jorge, << Zitta tu >> mi urla voltandosi verso di me << La ami? La verità >> domanda urlando ritornando a guardare Jorge. Jorge non risponde, guarda Stephie e io rimango zitta, non so a cosa pensare, non so più a cosa credere. Lui sì appoggia alla ringhiera delle scale, posa gl’occhi su di me e poi su Stephie, infine guarda a terra e poi tira su lo sguardo un'altra volta incrociando di nuovo gl'occhi freddi e arrabbiati della sua ragazza, la guarda senza dire niente, c'è un silenzio totale, riesco solo a sentire il battito accelerato del mio cuore... << Si la amo >> risponde << Contenta ora? >> chiede a Stephie per poi scendere le scale e uscire di casa. Mentre io rimango li impalata senza parole.
 
Stephie corre nella sua stanza e io rimango li, a bocca aperta, non so più cosa fare, non so nemmeno se riesco a muovermi. L’ha detto davvero? O ho sentito male? Credo che se ne sia andato perché pensa che io non provi lo stesso per lui e ammetterlo davanti a me non sapendo cosa provo in realtà deve averlo spaventato. Crederà che ora io mi allontanerò da lui per quella confessione, ma non sa quello che in realtà io provo, non sa che anche io lo amo. Lentamente torno in camera mia, ancora sotto shock. Non so più a cosa pensare, non so più a cosa credere. Mi lancio sul letto a pancia in giù e affondo il viso nel cuscino, vorrei piangere ma anche urlare di gioia, Jorge mi ama e molto probabilmente mi ha sempre amato. Il tempo passa ma per tutto il pomeriggio nessuno si fa ne vedere né sentire, Jorge ha il telefono spento e non so dove sia, pensavo che Stephie sarebbe venuta qua a ricattarmi ma non si è più vista, deve essere chiusa in camera sua, mi aspettavo anche Fran arrivare arrabbiato, ora può attuare il suo piano, sa che questo mi farebbe male, sa che per mio fratello forse mi allontanerei da Jorge. Dalla finestra vedo Fran rientrare in casa e poco dopo anche mio padre e Clara, di Jorge ancora nessuna traccia. Sono così nervosa, così spaventata per tutto quello che potrebbe succedere ma non riesco a togliermi dalla testa quelle parole. Dov’è Jorge? Devo fargli tante domande, devo chiedergli se mi ha cantato quella canzone quando ero in coma, devo chiedergli troppe cose. Fran entra di soprassalto in camera mia e mi spaventa, << Dov’è Stephie? >> mi chiede lui, << E io cosa ne so sarà in camera sua? >> dico come se fosse ovvio, << No >> risponde << Sono andato da lei a chiedergli se gli andava bene mangiare la pizza stasera, ma lei non c’è >>, << Allora non so, sarà uscita >> borbotto, poco mi interessa dove sia lei, anche perchè più sta lontana da Fran meglio è, << No non hai capito, non c’è più niente, nessun vestito, nessuna sua cosa >>, io guardo Fran confusa, << Se ne è andata? >> chiedo con il cuore che batte a mille, << Boh, credo di si >> dice lui un po’ stranito e poi si incupisce, << Dici che Jorge lo sa? >> mi chiede, << Non saprei >> rispondo in modo tranquillo, << E se non lo sa e lei l’ha lasciato di nuovo? >>. Non rispondo alla domanda, so cosa è successo, e so che lei non ha abbandonato Jorge ma non potevo spiegarlo a Fran. << Lui dov’è? Jorge >> mi domanda << Come mai non è a casa? >>, << Ha detto che usciva, non so dove andava >> borbotto un po’ impacciata, << Quindi non sa di Stephie >>, << Non saltare alle conclusioni >> dico a Fran << Non preoccuparti non sappiamo cosa sia successo >> dico e lui annuisce abbracciandomi per poi uscire dalla mia camera. A cena Jorge non c’è ancora, Lodo mi guarda incuriosita e tutti parlano del fatto che Stephie se ne sia andata senza dire nulla, << Strano poteva salutarci >> dice mio padre << Chissà perché se ne è andata >>, << Forse non si trovava bene qui >> borbotta Lodo un po’ soddisfatta della sua partenza, so cosa sta pensando, che ora posso dire a Jorge che sono innamorata di lui, anche se non sa che lui ha detto di amarmi. Quando rimaniamo sole in cucina mi chiede cosa sia successo, io le racconto del litigio ma non della confessione di Jorge, gli dico che Stephie si è arrabbiata per la canzone e che poi Jorge è uscito e lei è sparita, Lodo inizia a fare i suoi viaggi mentali e prima che esageri con le sue storie mi avvio in camera mia per restare sola. Per tutta la sera non faccio altro che pensarci, dov’è? Verso mezzanotte sono ancora sveglia, seduta sulla mia sedia ad aspettare il ritorno di Jorge quando lentamente la mia porta si apre, io mi volto e lo vedo sulla soglia di camera mia entra lentamente e richiude la porta dietro di se. Mi alzo e mi avvicino a lui, << Dove sei stato? >>, << in giro a pensare >> risponde lui. << Scusa >> mi dice poi e io lo guardo stranita, << Per cosa? >> domando, << So come la pensi ma non potevo continuare così, stavo con Stephie ma non riuscivo a dimenticarti >>, << Quella canzone… Me l’hai cantata in ospedale? >>, lui annuisce con il capo, << E poi mi hai baciato >> dico guardandolo e annuisce ancora, << Scusa >> ripete un'altra volta, << Smettila di scusarti >> borbotto io nel silenzio più assoluto. Lui alza lo sguardo su di me e mi guarda, << Non volevo che lo sapessi, perché so che non vuoi sentirti dire queste cose >> parla un po’ affranto ma io non riesco a parlare perché ancora non ci credo << Spero che non ti allontanerai ancora di più, non voglio che questo condizioni la nostra amicizia, o quello che siamo. So come la pensi e io accetto i tuoi pensieri ma non potevo continuare a mentire a me stesso >> borbotta incamminandosi verso la porta, << Fermati >> dico mentre ha la mano sulla maniglia, faccio un respiro profondo << Anche io ti amo >> dico a bassa voce e lui si volta verso di me e mi guarda, mi guarda come se credesse di aver capito male, io guardo in terra un pò nervosa e anche in imbarazzo, non è facile ammetterlo davanti a lui, alla persona che amo, << Ti amo anche io >> ripeto alzindo lo sguardo, rimane a guardarmi per qualche secondo e poi a passi veloci viene verso di me, afferra la mia testa con entrambi le mani e posa le sue labbra sulle mie.

P.S: Ora mi amate un pò? Ditemi che siete feliciiiii!!! E' un capitolo rivelativo, Martina scopre tutta la verità, di quello che è successo in ospedale, di come si è risvegliata e poi... Rullo di tamburi.... Jorge ammette di amarla, davanti a lei, ma soprattutto davanti a Stephie. Quest'ultima credo abbia sbagliato ad affrontare Jorge così, perchè se non l'avrebbe fatto, jorge non avrebbe mai ammesso di amare Martina, ma ben gli stà... Chissà dove è andata, si sa solo che sparisce, magarisi è fatta un esame di coscienza e ha capito che non poteva farci nulla, quei due si amano e niente può ostacolare il loro amore, che è nato dal primo giorno ed è cresciuto sempre, piano piano sempre più! So che vi lascio un pò con l'amaro in bocca, ma il prossimo capitolo, quello di domani, continuerà da dove è finito questo, quindi preparatevi!! ;) Grazie a tutti di cuore, come sempre siete grandiosi e non so più come ringraziarvi!!! A Domani con il prossimo capitolo, un bacione e buona serata a tutti!

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Capitolo 55
*** Amor. ***


Amor.
 
E’ come un esplosione. I profumi, i colori e le sensazioni, tutto diventa più amplificato. Credo sia un sogno tutto ciò, forse non è reale, i suoi baci e le sue carezze, sembra troppo bello per essere vero e invece sono qua con lui che mi riempie di baci così dolci, di carezze così sensuali e di sguardi che mi lasciano senza fiato. Mi desidera, mi desidera più di quanto io credessi, nei suoi occhi c’è una passione sfrenata che parla di me, che parla di noi. Le sue mani, i suoi occhi, la sua bocca, si intrecciano a me, come se si cercassero da tanto, troppo tempo, non posso ancora crederci ma è tutto così bello, ho resistito troppo a lungo a tutto questo e ora voglio solo lasciarmi andare, lascio me stessa nelle sue mani, nel posto in cui mi sento più al sicuro, dove ho sempre voluto stare. Non mi sono mai sentita così viva in vita mia e tutto questo lo provo grazie a Jorge, ora capisco perché la gente si innamora anche se fa male, perché tutte queste sensazioni ti fanno sentire invincibile, ti fanno sentire la persona più felice del mondo, ti sembra di volare, di poter sconfiggere ogni cosa. Il contatto delle sue labbra sulla mia pelle mi provoca un brivido che arriva dalla parte più profonda di me, quella parte che ho sempre tenuto nascosta, chiusa in qualche angolo, ma che ora non posso più controllare. Voglio Jorge e molto probabilmente l’ho sempre voluto. Lui poggia la fronte alla mia e mi guarda sorridendo, io ricambio il suo sorriso con il fiatone, mi ha lasciato letteralmente senza fiato, ma ne voglio ancora, vorrei poterlo baciare per sempre e non smettere mai. Lo guardo nei suoi occhi verdi e vedo l’amore che prova per me, lo sento che galleggia nell’aria, lo sento dentro di me e dentro di lui. Tra noi non è solo una questione fisica, è una cosa che va al di là di tutto, è una cosa che coinvolge l’anima, la mente e il corpo. Lo guardo e penso che non desidero altro che lui, non pensavo di poter arrivare a questo punto, non ho mai creduto di poter amare, ma più lo guardo più mi convinco di amarlo in tutto e per tutto. Intreccio la mia mano con la sua mentre ancora lui mi guarda, << E’ difficile resisterti >> borbotta con un sorriso, io lo guardo incuriosita da questa affermazione, << Sei troppo bella >> sussurra al mio orecchio spostandomi delicatamente i capelli, questo mi fa venire la pelle d’oca e tutto il mio corpo si contrare. Jorge sorride, credo che abbia sentito l’effetto che mi ha fatto quel gesto e senza pensarci lo bacio, mi getto sulle sue labbra, non resisto più, anche per me è difficile resistere a tutto questo, non so se perché è la prima volta che provo queste cose o perché semplicemente sono pazza di lui, passo una mano tra i suoi capelli e poi la faccio scendere sulla sua schiena, lui mentre mi bacia sorride e poi con un braccio mi solleva portandomi verso il letto, dove mentre mi bacia mi fa sdraiare. Con le dita, come una carezza, fa scivolare giù le spalline delle mia camicetta e poi lentamente fa scivolare giù anche quella. Con un po’ di forza ribalto la situazione, mi metto a cavalcioni sopra di lui e inizio a baciarlo ovunque, lo sento che freme dal desiderio, mi accarezza la schiena nuda con le mani, delicatamente, mentre io gli sollevo la maglietta e gli do dei piccoli bacetti sul petto, scendendo sempre più giù fino al bordo dei suoi pantaloni. Lui respira profondamente, credo sia in preda alla follia come lo sono anche io. Rimarrei per ore a guardarlo, con quei occhi desiderosi di me, vederlo così mi fa scoppiare il cuore di felicità, lui vuole me e nessun’altra, come posso non essere felice? Lentamente gli slaccio i pantaloni e glieli sfilo e poi torno a baciarlo con passione, mentre lui con le sue mani mi accarezza ovunque lentamente, partendo dal ginocchio e salendo con una carezza, con le sue mani calde che mi desiderano. Jorge è felice, lo sento, sento tutta questa grande felicità provenire da lui, mi accarezza, mi guarda, mi sorride tutte cose che non aspettavo altro di vivere e finalmente Jorge è qua con me. Con una mossa veloce Jorge ritorna sopra di me e mi guarda dall’alto con un sorrisino malizioso per poi ricominciare a baciarmi ovunque togliendo tutto ciò che ci è rimasto addosso. E’ una cosa così potente da non poter descrivere, è stato bello anche la prima volta ma non è paragonabile a tutto questo, questa volta è tutto così forte e passionale, una cosa che desideravamo entrambi e che per troppo tempo l’abbiamo repressa in noi e ora sta esplodendo. Io e lui, corpo contro corpo, bocca contro bocca, cuore contro cuore.
 
Sono appoggiata al petto di Jorge con la testa, siamo sotto le coperte e lui mi passa una mano sulla schiena in modo delicato e molto dolce. Lo guardo mentre è ancora affaticato ma felice e io non posso fare a meno di sorridere. Mi sento al settimo cielo e vedere felice anche lui mi fa stare bene, mi fa sentire davvero bene, finalmente dopo tanto tempo posso essere felice? Forse sì, forse è arrivato anche il mio momento, forse ora tocca a me vivere la mia favola d’amore. << Quindi sono irresistibile? >> domando io con un tono giocoso, lui solleva un pelo la testa per guardarmi e poi lo sento sorridere, << Non sai quanto >> borbotta lui, io mi sollevo un poco e gli do un piccolo e leggero bacio sulle labbra, poter fare un gesto così semplice senza problemi mi scatena un gran sorriso, lui ricambia il mio bacio in modo delicato e poi sorride a sua volta. << Stai bene? >> mi chiede poi lui, << Benissimo >> rispondo con un tono gioioso mentre mi guarda negl’occhi << E tu? >> domando, << Mai stato così bene >> dice guardando il soffitto come se neanche lui ci credesse e poi torna ad incrociare i miei occhi. << Sai vero che Stephie se né andata? >> domando abbassando gl’occhi, dovevo dirglielo, non potevo rimandare questo discorso, lui ha il diritto di saperlo, << Lo so >> risponde e io lo guardo incuriosita, << Prima di tornare a casa ho riacceso il cellullare e ho trovato un messaggio di Fran che mi diceva che Stephie non era più in camera sua >> borbotta, << E lei non ti chiamato o scritto qualcosa? >> chiedo, << No, niente >> dice guardandomi ma non vedo tristezza nei suoi occhi, sembra felice e in qualche modo strano sono io a renderlo così, << Dove sei stato? Quando sei uscito… >>, << Sono andato a fare un giro, per pensare. La situazione era diventata pesante per me, ma dovevo dirglielo, non potevo più nascondergli quello che provavo per te, io ci ho provato a non pensarti ma non potevo, e poi ho pensato a come ti sentivi dopo che l’ho ammesso, credevo che tu non provassi per me lo stesso, credevo che ti saresti presa male, che non potevi accettare quello che provavo perché a te non importava, così ho deciso di tornare a casa a chiederti scusa ma… >>, << Eccoci qua >> dico io sorridendo. Dentro di me però penso a Stephie, mi sembra strano che se ne sia andata così, mi aveva promesso vendetta se Jorge si sarebbe innamorato di me, io gli sono stata lontano però mi sembra strano che si sia arresa così facilmente. << Che hai? >> mi chiede Jorge quando nota che sono pensierosa, << Niente, pensavo >>, non credo che dirò a Jorge cosa ha fatto Stephie, che mi ricattava, che voleva andare da Fran e raccontare tutto, << Dovremo dirlo agl’altri >> borbotto << A Fran soprattutto >> dico io pensandoci su, non mi rendevo conto che ora c’è un altro problema da risolvere, << Quando vuoi >> risponde sicuro di se lui, << Aspettiamo ancora un po’! Non troppo ma prima devo abituarmici anche io >> gli dico, lui si mette su un fianco e mi guarda << Ok >> risponde tranquillo spostandomi i capelli dal viso, in un modo così leggero che mi vengono i brividi e mi avvicino per baciarlo, lui sorride e poi ridacchia << E’ difficile resisterti >> dice ancora per farmi capire di non fare la maliziosa con lui, << Blanco sei un uomo un po’ di autocontrollo >> scherzo io ridacchiando mentre lui mi stringe a se mordendomi alla base del collo, << Aia >> esclamo << Fai la brava se non vuoi che ti mangio >> mi minaccia scherzosamente lui con un gran sorriso, << Ma cosa vuoi fare? >> dico con una faccia buffa ridendo, << Stoessel non giocare con il fuoco >>, << Non ho paura di te >> e faccio spallucce, << Ah davvero? >> esclama guardandomi negl’occhi e poi me lo ritrovo sopra di me che mi tiene i polsi bloccati sopra la testa, << Ora cosa fai? >> domanda scherzoso mentre ridacchia a pochi centimetri dal mio volto e io sollevo la testa e lo bacio, con passione. La sua presa inizia ad allentarsi e io piano faccio scivolare fuori le mani, con tutta la forza che ho lo spingo da un lato e mi metto a cavalcioni su di lui, << Ho vinto >> borbotto ridendo << Non sai resistermi >> gli dico abbassandomi per fare in modo che i nostri volti siano molto vicini, << Non vale così >> dice lui con una voce sensuale che mi fa venire una voglia sfrenata di lui. Le sue mani si appoggiano sulla mia schiena e iniziano ad accarezzarla, alza di poco la testa e mi morde il labbro inferiore, molto delicatamente e il mio cervello si offusca, non capisco più niente, è così intimo, così sensuale che non riesco a resistere e inizio a baciarlo. << Quindi nemmeno tu resisti a me >> dice mentre sorride, io non rispondo ma lo guardo negl’occhi, << Molto bene >> dice sempre con quella voce sensuale e io un'altra volta mi getto su di lui lasciandomi andare, affidandomi alle sue mani. E’ tutto così bello che non so come potrei spiegarlo, poi lentamente allontana di poco il suo viso dal mio e mi fissa dritto negl’occhi << Ti amo Tinita >> dice dolcemente e io mi sciolgo sotto il suo sguardo, << Anche io >> rispondo felice, anche se ancora non posso crederci e poi torniamo nel nostro mondo d’amore tra dolci carezze e baci.

JORGE BLANCO
 
Avete presente quando scalate una montagna alta e faticosa e quando arrivate in cima, dopo tutti gli sforzi, tutti gl’ostacoli che vi sono di mezzo, siete felici? Ecco io mi sento così, è stato come scalare una montagna, Martina è sempre stata una persona chiusa, poi quando finalmente sono riuscito a farla aprire un po’ è tornata Stephie, poi Stephie non voleva che parlassi con Martina e lei si è arrabbiata, sono successe tante cose poi, ma ora finalmente sono qua. Una notte fantastica, la più fantastica di tutte, amavo Stephie ma per Martina provo qualcosa di più, non so spiegarlo, è una cosa che va oltre l’amore, come se fossimo legati dal destino. Quando ho ammesso di amarla pensavo che si sarebbe allontanata ancora di più da me ma non potevo continuare a stare con Stephie se dentro di me non facevo altro che pensare a lei e solo a lei, uscii di casa perché non potevo restare lì, avevo paura della reazione di Martina e volevo lasciarla in pace per un po’, se avessi saputo subito che mi ama credo che l’avrei baciata lì davanti a Stephie, quindi è meglio così. Ho pensato molto, ho pensato che la mia vita non è più stata la stessa dall’arrivo di Martina, l’ho amata da subito, da quando quel giorno all’aeroporto mi ha snobbato e da quel momento tutto continuava a crescere, me l’ha sono trovata in casa, vicina a me e lì ho perso la testa per lei. E’ mattina e la guardo mentre dorme accoccolata a me, sono felice e vorrei restare qua a guardarla ma devo andarmene da questa stanza prima che qualcuno se ne accorga. Quando scendo in cucina tutti stanno facendo colazione, è domenica e non capisco cosa ci facciano già tutti in piedi e li guardo un po’ confuso. << Ehi Jorge >> mi saluta Fran << Come ti senti? >>, << Bene >> rispondo in modo tranquillo e tutti mi guardano straniti, << Sembri felice >> esclama Lodo con una faccia strana. Mi viene in mente che Stephie se ne è andata e gl’altri credono che io sia triste, me l’ero completamente dimenticato, << No è tutto ok >> dico sedendomi a tavola, << Sicuro amico? >> chiede Fran con uno sguardo molto confuso, << Sicurissimo, doveva andare così >> faccio spallucce io. Alejandro e Clara si alzano dalla tavola, << Dite a Martina che noi stiamo fuori tutto il giorno >> borbotta Alejandro che poi si allontana dalla cucina salutandoci, Lodo mi guarda di sott’occhio ma io faccio finta di non vederla. << Anche io devo uscire >> esclama Fran, << Anche io esco >> borbotta Lodo, << Quindi dici tu a Martina che sarà a casa da sola? >> mi chiede la mora e io annuisco mentre addento una brioches, << Stai attento a quello che fai >> mi dice Fran serio e io lo guardo un po’ intimorito, << Scherzo >> continua lui e poi se ne va. << E’ successo qualcosa? >> chiede Lodo incrociando le braccia al petto, << No >> rispondo tranquillo e lei piega la testa di lato, << Mi sembri troppo normale per uno che è appena stata abbandonato dalla sua ragazza, che è scomparsa senza dire nulla a nessuno >>, << Evidentemente doveva andare così >> faccio spallucce io, non so più come comportarmi, << Io vado da Diego, stai attento a quello che fai Blanco >> mi fa un sorrisetto malefico lei. Credo che Lodo sappia che Martina mi ami, ma lei però non sa cosa è successo quindi mi avverte di stare attento a quello che faccio perché si preoccupa per Tini. Quando tutti escono, prendo un po’ di cose e con un vassoio le porto di sopra. Entro piano nella camera di Martina mentre lei ancora dorme come un ghiro, sembra beata e tranquilla, appoggio il vassoio sulla sua scrivania e poi mi avvicino a lei e mi siedo sul letto, poso le mie labbra sulle sue in modo delicato, << Svegliati dormigliona >> borbotto io sorridendo e lei si muove un po’ facendo dei versetti incomprensibili per poi stropicciarsi gl’occhi con le mani e aprirli lentamente. Quando mi vede fa un gran sorriso e questo mi illumina, mi rende la persona più felice del mondo, << Buongiorno >> dice lei e poi si incupisce alzandosi di scatto, << Devi andare via da qui >> dice velocemente guardandomi, io mi metto a ridere e lei mi guarda confusa, << Non preoccuparti, sono tutti usciti >> le dico io e la vedo rilassarsi, si rigetta all’indietro sul letto e si mette a ridere anche lei. Io con un balzo mi sdraio in parte a lei e la stringo a me, << Hai dormito bene? >> chiedo sorridendogli, << Si molto bene >> risponde lei felice. Vederla così contenta di avermi al suo fianco rende felice anche me, più di quanto credessi, << Quindi abbiamo tutta la giornata per noi? >> domanda poi sfregando il suo naso contro il mio, << Si, ma prima fai colazione >> le rispondo in modo malizioso, << Jorge >> ridacchia lei, << Sei tu che pensi male Tinita, non fare la santa >> rido anche io guardandola negl’occhi e poi le schiocco un bel bacio sulle sue labbra.

<< Dobbiamo trovare un modo per dirlo agl’altri, soprattutto a Fran >> dice quando finisce di fare colazione e ritorna a sedersi sul letto in parte a me, << Devi pensarci proprio adesso? >> le chiedo io << e poi basta dirglielo, anche se si arrabbierà non è che può farci più di tanto >> faccio spallucce, << Non hai paura? >> domanda cambiando espressione, << Si ma non possiamo fare altro, io voglio stare con te >> le rispondo e lei torna a sorridere. Passa una sua mano fra i miei capelli e poi mi dà un bacio sulle labbra. << Sei buona >> le dico << Molto dolce >> sorrido gustandomi il sapore delle sue labbra sulle mie, << La smetti? >> dice lei, << Di fare cosa? >> le chiedo confuso, << Di stuzzicarmi >>, << Non lo faccio apposta >> dico guardandola negl’occhi << Non è colpa mia se mi scateni queste cose >> ridacchio e lei mi dà una pacca sulla testa e poi ritorna a ridere. Rimango un po’ lì a guardarla negl’occhi e dentro mi sembra di volare, è una cosa troppo grande quella che provo che non so se riesco a contenerla dentro di me, la amo, la amo più di qualsiasi altra cosa al mondo e lo so da sempre, da quando ha aperto bocca in quell’aeroporto, avrei voluto baciarla anche lì, se ci penso avrei voluto baciarla ogni volta che la incontravo. << Cosa facciamo oggi? >> chiede, << Non saprei tu cosa vuoi fare? >> domando invece io, << Non so, guardiamo un film? >>, io suoto la testa, in questo momento vorrei solo coccolarla, lei inclina la testa di lato e mi guarda storto, << Potremo cantare o suonare! >>, io suoto ancora la testa sorridendo, << Potremo fare una bella torta, al cioccolato! >> esclama, << Mmm... No >> continuo io e lei inizia a ridere, << Andiamo a fare un giro? >> chiede spalancando gl’occhi << Non mi va, preferirei restare qua a coccolarti >> dico malizioso, lei mi guarda di traverso ma poi sorride, si avvicina a me, poggia una sua mano sul mio petto e poi posa le sue labbra sulle mie. << Sei furbo Blanco >> borbotta con un sorriso e io annuisco sorridendo mentre le sue labbra sono sulle mie e questo mi annebbia la mente. Lei si mette a cavalcioni su di me e questa cosa mi fa impazzire, mi dà baci profondi, mi tocca dolcemente, il viso, il petto, le braccia. Mi manda in tilt tutto questo, come può scatenare tutta questa passione dentro di me? Non resisterò mai a lei, ai suoi baci e a tutto quello che la riguarda. Mi bacia appassionatamente, passa le sue mani fra i miei capelli mentre io la stringo a me e lentamente gli sfilo la camicetta da notte. E’ davvero troppo bella e sexy, e non solo quello, perché quello che riesce a darmi va al di là del contatto fisico, è più un contatto umano, come se le nostre anime si unissero in una sola, e una non può più vivere senza l’altra ormai. Lei mi spinge all’indietro e mi ritrovo sdraiato sul letto, le sorrido e poi metto una mano dietro la sua testa per portarla vicino a me e baciarla. La tocco ovunque in modo delicato, passo la mia mano sulle sua pelle morbida, dalla gamba fino alla sua schiena, in modo gentile, delicato e sensuale. La sento rabbrividire e gli mordo piano il collo. Sono in preda all’estasi, è incredibile il modo in cui mi sento, non ho mai sentito nulla di simile prima d’ora. Mi annebbia la testa, mi manda in paradiso, sentirla mia è la cosa più bella al mondo, questo è amore, è amore puro, va al di là di tutto quello che è immaginabile, è come rinascere una seconda volta. Non si può descrivere a parole, queste cose si possono solo provare. La stringo a me perché non voglio più lasciarla andare, ogni volta il desiderio di lei aumenta, sempre, non posso fare a meno di volerla, di guardarla, di sentirla parlare, di vederla ridere, amo qualsiasi cosa di lei. Ormai siamo una cosa sola, molto probabilmente lo siamo sempre stati, fin da subito, fin da quando i nostri occhi si sono incrociati. In questo momento non riesco a pensare ad altro che a lei. << Che c’è? >> mi chiede guardandomi dall’alto, << Niente pensavo a quanto ti amo >> rispondo giocando con i suoi capelli, << Se vuoi guardiamo un film >> dice seria lei, << No, no >> rispondo io facendo un sorrisetto malizioso e lei si mette a ridere, il suono più bello del mondo. Lei inizia a baciarmi lentamente sul collo, le spalle e scendendo sul petto, andando sempre più giù, tutto questo mi crea delle sensazioni forti, mai provate con nessun’altra, voglio essere suo e voglio che lei sia mia, per sempre. Passa il dito avanti e indietro sul bordo dei miei pantaloni della tuta e io impazzisco, << Martina mi fai morire così >> le dico e la sento ridacchiare mentre ricomincia a baciarmi ovunque, << Anche tu sei furba >> parlo senza più il respiro e lei lentamente mi sfila i pantaloni e poi mi guarda. << Ti amo Jorge >> dice sorridendo e il mio cuore esplode. Mi metto a sedere di scatto e la stringo a me, la bacio ovunque e la tengo stretta mentre le accarezzo la schiena e scendo sui suoi fianchi, lei trema al mio tocco.  E’ la persona più importante della mia vita ormai, sentirla perdere il controllo per me mi fa sentire forte, lei che in tutta la sua vita è stata chiusa, con dei muri davanti, lei che non si è mai esposta ai sentimenti ora mi sta amando e credo che non ci sia niente di più vero di tutto ciò. Il suo amore è puro e reale e questo mi fa sentire al settimo cielo. Sono la persona più felice di questo mondo.

P.s; Un capitolo pieno d'amore, volevo che fosse un capitolo leggero, senza tanti problemi che parla solo del loro amore che per tanto tampo hanno represso dentro di loro e che ora esplode. C'è voluto tanto per arrivare fino a qua, finalmente Martina capisce perchè la gente si innamora anche se ci sono dei momento brutti, capisce cosa si prova ad essere innamorati di qualcuno che ricambia e finalmente si sente felice anche se comunque deve ancora dirlo a Fran. Jorge invece è talmente contento che si dimentica che Stephie se ne è andata e quando gl'altri lo vedono notano che non è poi così triste soprattutto Lodo che appena può gli domanda cosa è successo, ovviamente lui non glielo dice anche perchè non sa se Lodo sa tutto anche se ora può intuire che lei sappia qualcosa. Nel prossimo capitolo affrontiamo Fran, quindi preparatevi per Mercoledì. Spero che vi sia piaciuto anche se è un capitolo leggero che parla solo d'amore. Grazie a tutti come sempre, di cuore. La storia si avvicina sempre di più alla fine :( Ma spero che vi sia piaciuta! <3
 

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Capitolo 56
*** Affrontiamo Fran. ***


Affrontiamo Fran.
 
E’ quasi passata una settimana, con Jorge non va bene ma di più. Sono innamorata pazza di lui anche se è dura far finta di nulla quando siamo con gl’altri. Sto ancora cercando un modo per dirlo a Fran, ho un po’ di paura, di timore della sua reazione. Sto parlando con mia madre al telefono mentre stiamo andando allo studio, fra pochi giorni ripartirà per il Messico ormai sto bene e lei si è tranquillizzata. Vedo gl’occhi di Jorge guardarmi dallo specchietto retrovisore e io incrocio i suoi occhi per un secondo. Arrivati in accademia saluto tutti in modo caloroso, da quando Stephie se ne è andata tutto è cambiato anche se ancora mi puzza la sua scomparsa improvvisa, non mi sembra una che lascia perdere tutto così, questa cosa un po’ mi turba ma per ora ho deciso di non pensarci. In questo momento vorrei solo essere abbracciata a Jorge, lo guardo per un secondo mentre parla con i ragazzi e poi incontro lo sguardo di Diego che mi fa un sorriso malizioso, mi ha beccata mentre fissavo Jorge e io mi volto di scatto per far finta di nulla. Siamo a lezione con Gregorio, dopo aver ballato per un po’ le canzoni di gruppo da fare per lo spettacolo ci fa provare delle nuove coreografia e io finisco in coppia con Jorge. Lui non smette di sorridermi ogni volta che incrocia il mio sguardo ma deve frenarsi un po’ se no gl’altri si accorgeranno che c’è qualcosa di strano. Le sue mani mi stringono in modo forte e deciso, le sue mani sul mio corpo mi fanno impazzire anche se è solo un contatto semplicissimo, mi vengono i brividi e vorrei solo poterlo baciare in questo momento. Non so ancora per quanto posso tenere il controllo dei miei istinti, ho paura che prima o poi senza pensarci lo abbraccio o lo bacio davanti a tutti. Per ora posso solo godermelo a pieno la notte, quando viene da me e ci coccoliamo per poi addormentarci insieme abbracciati, amo dormire con lui, amo vederlo quando mi sveglio la mattina e svegliarlo con dei baci o viceversa. Amo stare con lui, amo tutto di lui e questo mi fa sentire davvero troppo bene.  Quando finisco di cambiarmi dopo la lezione raggiungo Jorge in un aula vuota, appena lo vedo gli vado incontro saltandogli in braccio e stringendolo forte a me e poi poso le mie labbra sulle sue, << Finalmente non ne potevo più di aspettare >> dico io guardandolo mentre mi riappoggia a terra, mi metto a sedere su una scrivania li vicina e lui si mette difronte a me, << Credevo che sarei crollato oggi a lezione di ballo >> mi dice lui con un sorrisetto, << Già anche io >> borbotto mentre giochiamo con le nostre mani intrecciandole << Dobbiamo dirlo a tutti almeno poi possiamo fare quello che vogliamo senza dover trattenerci >> faccio spallucce io mentre lui mi dà dei piccoli bacetti sulla mano e poi passa sul mio viso, mi riempie di piccoli e dolci baci ovunque e il mio corpo va in estasi. << Jorge >> lo richiamo e lui smette di baciarmi e mi fa un sorrisetto, << Scusami >> borbotta << E’ che non resistivo più, ho davvero bisogno di baciare la mia splendida ragazza >> dice e il mio cuore inizia a battere velocemente. Io gli sorrido e lo tiro verso di me per appoggiare le mie labbra sulle sue e come ogni volta nel mio corpo parte un brivido che me lo fa desiderare sempre più, è una cosa incontrollabile, vorrei sempre averlo mio, baciarlo in continuazione, mi fa stare così bene che mi sembra tutto un sogno. Quando le nostre bocce si allontanano lui si passa una mano nei capelli e respira profondamente, << Martina se fai così perdo il controllo >> ridacchia, << E’ proprio quello che voglio fare >> rido io e lui si avvicina a me con il volto, << Stiamo facendo tutto di nascosto, in un aula dello studio questo rende il tutto più intrigante e poi tu rendi il tutto più complicato se fai così >>, << Blanco trattieniti >> lo sbeffeggio io prendendolo in giro e inizia a darmi dei piccoli baci sul collo, in modo delicato e dolce che mi fa mancare l’aria, credo che sotto questi baci potrei svenire. Lo sta facendo per vendicarsi di quello che ho appena detto perché sa che anche io faccio fatica a resistere a tutto ciò. Ogni bacio che mi dà aumenta la voglia che ho di lui e sto per scoppiare, poi lui lentamente si allontana e mi dà un ultimo e dolce bacio sulle labbra, mi sorride e poi si incammina verso la porta, << Ora devo andare a lezione ma a casa riprendiamo da dove ci siamo lasciati >> borbotta lui con un sorriso malizioso, << Sei uno stronzo Jorge >> dico io rimproverandolo perché mi ha fatto perdere la testa e ora passerò tutta la mattinata a pensare a lui, << Lo so >> sorride lui facendomi l’occhiolino << Non pensarmi troppo Tinita >> esclama mentre esce dalla porta.
 
Jorge mi ha lasciato con l’amaro in bocca, ormai nella mia mente passano le immagini di lui che mi bacia e mi coccola e non riesco più a togliermele dalla testa. Quando fa così vorrei ucciderlo perché mi fa perdere il controllo in un contesto poco adeguato, siamo allo studio con tutti i nostri amici e con mio fratello ma è più forte di noi non riusciamo a non stuzzicarci. Arrivo dalle ragazze, che mi aspettano in giardino, con la testa fra le nuvole, non sto capendo più niente penso solo ed esclusivamente a Jorge. << Dov’eri? >> chiede Alba con un gran sorriso, ormai quella ragazza è la più felice del mondo, la sua storia con Facu non può che andare molto bene, ieri difatti hanno deciso che quest’estate andranno in vacanza insieme, Facu ha regalato un biglietto aereo per la Spagna a Alba e lei è andata fuori di testa, faceva salti alti tre metri e continuava ad urlare spaccando i timpani a tutti, << Sono andata un attimo da Pablo >> dico sedendomi insieme a loro sul prato. Mechi mi guarda di traverso ma non dice una parola. Chiacchieriamo per un po’, tra risate e battute, le adoro una a una, << Non avete più saputo nulla di Stephie? >> chiede Cande e io un po’ mi blocco a quella domanda, << No >> risponde Lodo, << Niente >> ribatto io cercando di mantenere la calma, il fatto che Stephie se ne sia andata ha reso la mia vita migliore ma anche le ragazze ne sono un po’ contente, da un lato perché non la sopportavano e perché non volevano che Jorge stesse con lei e dall’altro perché pensano che ora che non c’è lei io possa stare con Jorge, cosa che già faccio ma che devo tenere ancora per un po’ nascosta, prima devo trovare il modo di dirlo a Fran senza che lui si prenda male per tutto questo. << Non hai parlato con Jorge? >> chiede Alba, << No, non credo che parlerò con Jorge >> dico io per depistarle, << Oggi ti mangiava con gl’occhi a lezione di ballo >> esclama Mechi che sembra più pensierosa del solito, << Non è vero e se anche fosse così non importa >> borbotto facendo spallucce. Mechi spalanca la bocca << OH MIO DIO >> urla poi e rimane a guardami per un po’ senza dire una parola, << Stai bene? >> le domando mentre lei ha ancora bocca spalancata e tiene una mano davanti ad essa, << Cosa è successo Mechi? >> le domanda Lodo un po’ preoccupata che si sta guardando intorno per vedere cosa di strano ha visto Mechi. Poi ad un certo punto inizia a parlare, mi indica con un dito << Tu e Jorge state insieme >> dice con gl’occhi spalancati e io rimango stupita dalla sua affermazione, << C-cosa? >> balbetto io, << Non prendermi in giro Tini, ho collegato le cose. In questi giorni sei felice e di buon umore, Jorge ti guarda come se volesse saltarti addosso e sparite contemporaneamente ogni giorno per dieci minuti quando siamo qui in accademia >>, tutte guardiamo Mechi e poi tutte puntano lo sguardo su di me che non so più cosa dire, << No ti sbagli >> dico convinta, << Oh sì che è vero, tu e lui state insieme e vi volete come due ragazzini si vede da come vi guardate >>, << Magari si vogliono ma non stanno insieme >> borbotta Cande, << Se il letto di Tini potesse parlare direbbe il contrario >> risponde la bionda, << Mechi >> la richiamo io, << Oh non fare la santa Tini, si vede che passate delle notti bollenti >>, << Allora è vero? >> si volta verso di me Lodo, io non rispondo, << Oh mio dio è vero >> urla Alba che ormai ha già gl’occhi a forma di cuore, << Shh >> dico io per non farle urlare. << Tu e Jorge state insieme! >> esclama Lodo scioccata, << Oh sì eccome se stanno insieme >> ribatte Mechi, << Come hai fatto a capirlo? >> le domando io confusa, << Te l’ho già detto, vi volete troppo e si nota, e poi ti guarda come se volesse saltarti addosso da un momento all’atro e questo vuol dire che state già insieme, ti guarda in un modo passionale, si morde le labbra quando ti vede, ti scruta sempre, voi due state già insieme! >> sorride maliziosa lei, << E’ vero? >> chiede Lodo, io annuisco con il capo e Alba e Cande urlano di gioia, << Shh >> ripeto io << Non volevo dirlo a nessuno perché sto trovando il modo per dirlo a Fran >>, << Già sarà difficile >> dice poi Alba, << Troverai il modo >> fa spallucce Cande, << Tu e Jorge state insieme >> esclama ancora Lodo, << Si, Lodo e volevo dirtelo… >>, << No no capisco >> dice poi lei interrompendomi << Io sono davvero felice per voi e so che dovevi trovare un modo per farlo sapere a Fran >>. Sorrido a Lodo che ancora una volta sta dalla mia parte e mi capisce, sono contenta che tutte siano contente per me e lui. << Sognavo questo momento da quando ti ho conosciuto >> esclama Alba, io la guardo stranita, << Ho sempre pensato che insieme siete bellissimi >> borbotta poi lei, << Si anche io l’ho sempre pensato >> dice la rossa con un gran sorriso, << Ora vogliamo sapere i particolari piccanti >> parla Mechi maliziosa, << Cosa? NO! >> rispondo io, << Oh su dai Tini, vogliamo sapere come ti tratta il nostro Jorge! E' dolce? O è focoso? Ti fa andare in paradiso? >> ridacchia lei e io divento rossa dall’imbarazzo.
 
Le ragazze per tutto il giorno non facevano altro che farmi sorrisetti maliziosi e anche a Jorge, ogni volta che lui si avvicinava a me o io a lui loro ci fissavano con dei strani sorrisini. Un po’ mi veniva da ridere, sono contenta che loro lo sappiano e che siano felici per me, ma potrebbero anche controllare la loro felicità quando siamo tutti insieme perché così rischiano di far scoprire a Fran che tra me e Jorge c’è qualcosa e io voglio che lo sappia da me e non dagl’altri. Quando arriviamo a casa pranziamo tutti insieme, io come al solito sono seduta difronte a Jorge e ogni tanto sfiora il mio piede con il suo e io vado in tilt, << Stai bene Tini? >> chiede mio padre perché mentre stavamo chiacchierando mi sono bloccata nel sentire il contatto di Jorge, << Si bene è che mi sono ricordata di una cosa >> borbotto io con un sorriso tirato e poi guardo Jorge per pochi secondi come per rimproverarlo, << Comunque in questi giorni sei strana >> dice ad un tratto mio fratello e io rimango a fissarlo senza dire una parola, << Parecchio strana >> borbotta poi e Lodo si mette a ridere, << Non sono strana, non ho nulla >> ribatto io e do una gomitata a Lodo che ancora ride, << Se lo dici tu >> borbotta Fran << A proposito Jorge dobbiamo trovarti una ragazza ora che sei libero >>, quando mio fratello esclama quelle parole un senso di gelosia mi pervade, io guardo Jorge e lui guarda me e poi posa gl’occhi su Fran, << Jorge non ha bisogno di te per trovare una ragazza e poi saranno affari suoi >> parla ad un tratto Lodo che un po’ salva la situazione, << Almeno si svaga un po’ >> fa spallucce Fran, << Non credo ne abbia bisogno >> borbotta Lodo alzandosi da tavola e sparendo dietro la porta, << Certe volte proprio non la capisco >> esclama mio fratello guardando me e Jorge e noi due facciamo spallucce facendo finta di nulla. Quando arrivo in camera mia mi rilasso un po’, non posso più gestire la situazione che si sta creando, devo dire a Fran che io e Jorge stiamo insieme e questo mi turba. Sto sistemando tutti gli spartiti che ho sulla scrivania quando la porta si apre e Jorge con un gran sorriso fa capolino nella mia camera, << Ecco qua la mia ragazza >> dice quando è vicino a me, posa le sue mani sui miei fianchi, io gli sorrido e poi posa le sue labbra sulle mie, come ogni volta qualcosa dentro di me scoppia, è come se tutto il mio corpo stesse facendo una mega festa all’interno. Lui mi solleva piano e io finisco seduta sulla mia scrivania, metto le mie mani intorno al suo collo e gli sorrido appoggiandogli la testa al petto, << Cosa c’è che non va? >> mi domanda lui mentre mi accarezza la testa e mi dà dei piccoli bacetti su di essa, << Sono nervosa >> rispondo io staccando la mia testa dal suo petto e fissandolo negl’occhi, incrocio una mia mano nella sua e sorrido piano << Dobbiamo dire a Fran quello che succede, se lo scoprisse da solo sarebbe peggio e poi io mi sto esaurendo, fa male anche a noi tenerglielo nascosto >>, << Lo so >> risponde lui << Facciamolo >> dice sicuro di se guardandomi negl’occhi, << Ora? >> chiedo confusa e impaurita, << Si ora, in primis perché non mi piace mentire al mio migliore amico e secondo perché non mi piace vederti così e se dirlo a Fran ti fa stare meglio sono disposto anche a prendere un pugno >> sorride lui << Senti Tini qualsiasi cosa succeda devi stare tranquilla ok? >>, << Non credo che c’è la farò >>. Jorge mi sorride e poi posa di nuovo le sue labbra sulle mie in modo più appassionato quando la porta si spalanca e Lodo entra in camera, Jorge si volta e spalanca gl’occhi, << Tranquillo lo so >> sorride lei << Siete davvero tanto carini >>, Jorge guarda me in modo strano, << Lo hanno scoperto da sole, cioè Mechi l’ha scoperto da sola >> faccio spallucce io, << Allora andiamo? >> chiede lui e io rimango zitta, << Dove andate? >> chiede Lodo con una faccia confusa, << A dire a Fran che stiamo insieme >> risponde Jorge e la mora spalanca gl’occhi << Lo volete fare ora? >>, << Si non posso più aspettare >> dico io << Non mi fa sentire bene questa situazione >>, << Andrà tutto bene >> mi abbraccia Jorge, << Siete troppo belli >> esclama Lodo e io la guardo di traverso, << Scusate è che mi piacciono queste cose, comunque Tini se la prende male lasciagli sbollire la rabbia e poi capirà >> mi dice lei sorridendomi. Fran è in salotto, sta guardando la tv, << Eccovi qua finalmente, Tini la mamma è in cucina con Clara e Papà, è arrivata poco fa >> dice quando ci vede arrivare in salotto, ha un gran sorriso ma appena vede le nostre facce cambia espressione, << Cosa avete? >> domanda poi, io e Jorge siamo in piedi e Lodo si siede sul divano senza dire una parola, << Dobbiamo parlare >> dico io e Fran cambia espressione, << Parlare di cosa? >> domanda, io guardo Jorge per un secondo, il cuore mi batte a mille e credo di svenire, tremo e mi manca il respiro, << Allora cosa avete? >> chiede lui allargando le braccia. Io mi sono bloccata, non riesco più a dire nulla, inizio a pensare di scappare via, di correre finché non sono lontana, poi Jorge mi prende per mano << Io e Tini stiamo insieme >>.
 
Saranno passati tre minuti da quando Jorge gli ha detto che stiamo insieme, Fran non si muove, ha gl’occhi fissi verso il muro come se stesse pensando a un modo per uccidere Jorge senza finire in carcere. Lodo mi guarda e io non so più cosa fare, appoggio la mia testa al braccio di Jorge e stringo forte la sua mano. Vedo Fran che lentamente si alza dal divano e si mette davanti a noi, anzi davanti a Jorge, << Tu >> dice in modo calmo ma la sua voce è piena di rabbia, << Fran io… >> inizia a parlare Jorge, << No, tu niente, lei è mia sorella >> dice indicandomi, << Fran ma io lo amo >> dico in modo tranquillo per farglielo capire, << Non è possibile >> dice con la voce bassa tenendo una mano fra i capelli e guardando in basso, << Non è possibile >> urla poi guardandoci. Io rimango zitta, Fran respira profondamente e ha gl’occhi fuori dalle orbite, << Come avete potuto? Come avete potuto mettervi insieme e fare tutto di nascosto? Tu dovevi stare lontano da lei, te l’ho detto milioni di volte >>, << Non credi che io sia grande abbastanza per decidere cosa voglio fare? >> chiedo io, << Non parlare tu! Come è possibile? Come hai fatto ad innamorarti di lui? Quando è successo? Tu sei sempre stata chiusa e riservata, pensavo che prima di vederti innamorata di un ragazzo sarebbero passati anni, che non dovevo preoccuparmi perché tanto tu non provavi certe cose, potevo stare tranquillo, Jorge non poteva conquistarti perché tu non eri così… e ora state insieme? >>, << Io sono cambiata >> borbotto << Sono più umana da quando sono qua e dovresti esserne felice >> dico un po’ intristita, << Lo sono, io sono felice che tu sia uscita dal tuo guscio, sono felice della ragazza che sei diventata da quando sei qua ma sei mia sorella e lui è il mio migliore amico, vi ho sempre detto di stare alla larga l’uno dall’altro o mi sbaglio? >>, << Si c’è l’hai detto Fran ma non posso decidere io di chi innamorarmi >> parla Jorge, << Innamorato? Se fino a una settimana fa eri innamorato di Stephie! >>, << Senti è una situazione strana e potremmo spiegartela… >>, << Stai zitto Jorge perché potrei ammazzarti, ti ho detto di stargli lontano, mi hai detto di non preoccuparmi e ora mi stai dicendo che sei sempre stato innamorato di lei? Mi hai mentito, tutti e due mi avete mentito >> urla Fran arrabbiato. Non so più cosa fare, da una parte sospettavo tutto questo ma viverlo fa male. << Fran non esagerare, Tini e Jorge si sono trovati… >> parla Lodo ma viene interrotta da Fran << Anche tu! Anche tu stai dalla loro parte. Li ho avvisati di starsi alla larga >>, << Perché? Forse perché anche tu nel profondo sapevi che potevano amarsi >> questa volta a urlare è Lodo e Fran non dice nulla e la guarda << Loro dovevano stare lontani >> ribatte. Mia madre compare in salotto, << Che avete da urlare? >> domanda, << Io e Jorge stiamo insieme >> dico io con un sorriso tirato, << Oh tesoro sono molto contenta per voi >>, << NO! >> urla Fran << Perché siete tutti felici e contenti? Voi non dovreste stare insieme! >>. Mia madre guarda Fran che continua a urlare di rabbia, << Smettila Fran >>, << Smetterla? Io li ho avvertiti di stare lontani ma non mi hanno ascoltato e tu non dovresti parlare con me >>, << Senti Fran, so che c’è l’hai con me, so che mi odi perché ti ho allontanato da Martina e forse ho fatto l’errore più grande della mia vita, perché Martina è diventata chiusa, senza sentimenti, non aveva una vita sociale per colpa mia, solo perché avevo deciso di portarla con me non pensando a cosa stesse lasciando. Ma ora grazie a Jorge è diventata la Martina che dovrebbe essere, perché non ne sei felice? Hai sempre odiato il fatto che Martina fosse triste e chiusa e ora guardala, come puoi negargli una cosa che la fa star bene? Io mi prendo tutte le colpe che ho, e ringrazio chiunque per il fatto che abbia incontrato Jorge e tutti gl’altri vostri amici perché ora può vivere la sua vita, quella che io non ho potuto dargli. Quindi calmati e se davvero vuoi bene a tua sorella e vuoi bene a Jorge dovresti essere felice per loro, perché insieme sono felici. Non noti i loro cambiamenti? Non hai notato quanto siano felici ultimamente e questo non rende felice anche te? Devi essere contento del fatto che sia Jorge a stargli vicino, perché è una persona che conosci, che hai sempre ammirato, non è uno sconosciuto, ha fatto crollare i muri che Martina si è creata e dovremo essere contenti di questo. Lei si merita un po’ di felicità dopo tutto >>. Fran guarda mia madre senza dire una parola, ho le lacrime agl’occhi che lentamente iniziano a scivolare sulle guance, Jorge mi stringe a se per consolarmi, Lodo guarda Fran per percepirne la reazione. Fran a grandi passi si mette difronte a Jorge che mi sta ancora stringendo a se, << Se le fai del male io ti ammazzo >> dice minaccioso indicandolo con il dito, << Vale anche per te >> dice guardandomi. Io mollo la presa di Jorge e abbraccio Fran piangendo come una bambina, Lodo non trattiene la felicità e sorride contenta. Vado verso mia madre e abbraccio anche lei, << Non voglio che tu ti senta in colpa per tutto quello che è successo >> le dico, << Tesoro tu meriti tutto l’amore del mondo >>, mia madre alza lo sguardo verso Fran e poi va verso di lui, << So che non mi potrai mai perdonare, ma sappi che rimani comunque il mio Fran >> dice con le lacrime agl’occhi e per la prima volta Fran si fa abbracciare da mia madre, << Forse potremo riprovare >> dice lui lasciandoci tutti un po’ stupiti. << Quindi è tutto apposto? >> chiede Lodo, << Si è tutto apposto >> risponde Fran dando il cinque a Jorge << Ricordati… >>, << Se le faccio del male mi ammazzi, si lo so! >> continua Jorge e io ridacchio andando verso di lui abbracciandolo e dandogli un leggero bacio sulle labbra, << Non fatelo davanti a me >> borbotta Fran, << Ti ci abituerai >> dice mia madre, << Lo spero, perché un po’ mi fa strano vederli insieme così >>, io mi volto e guardo Fran, << Ok, potete baciarvi, ma non troppo spesso ok? E Jorge ora devi prenderti cura di lei >> esclama Fran, << Ovvio, mi prenderò cura di lei >> risponde il mio ragazzo a mio fratello e poi ritorna a guardarmi negl’occhi felice.
 
P.S: Ecco il momento della verità. Dopo che le ragazze ( Mechi ) scoprono che Jorge e Martina stanno insieme è il turno di Fran, che inizialmente non la prende per niente bene, si arrabbia per il fatto che ha sempre detto sia a Jorge che ha Martina di starsi lontano e invece ha sua insaputa non l'hanno ascoltato e sono finiti per amarsi, cosa che comunque non potevano decidere loro, si sono innamorati e basta. Poi l'arrivo di Mariana ribalta la situazione, dice a Fran che Martina si merità tutto questo dopo la vita che ha dovuto vivere e che il fatto che sia Jorge il ragazzo con cui sta è un bene perchè non è uno sconosciuto ma un suo amico e quindi si può fidare di lui, a queste parole Fran si calma e capisce che forse non è poi così una brutta cosa, anche se ci vorrà un pò ad accettarlo. Bene, Fran ora lo sa, ma la storia non è ancora finita. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, ringrazio come sempre tutti voi che seguite la mia storia! GRAZIE DI CUORE! A venerdì con il prossimo capitolo.

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Capitolo 57
*** 1 Mese Dopo. ***


1 Mese Dopo.
 
<< Inexpresiva o automaticada, super creativa o muy appasionada. Hacer topo por saber quien eres, seguir tu camino si asi lo prefieries. Se que te gusta ser trasparente ser diferente entre tanta gente, seguir un sueno y no detenerse, tu luz brilla y ya se enciende. Yo no soy un zombi yo no soy un robot, hago mi camino y descubro quien soy, vivo come siento y eso me hece cambiar, soy diferente, unica, unica >> la mia nuova canzone, la sto ballando sul palco con tutti i miei amici, sono così felice, così libera, così serena, << Sin chip ni codigo de barras, cantando todo el tiempo voy tocando mi guitarra, hacerlo todo para superarse, ser libre en este mundo lleno de disfraces Se que te gusta ser trasparente ser diferente entre tanta gente, seguir un sueno y no detenerse, tu luz brilla y ya se enciende. Yo no soy un zombi yo no soy un robot, hago mi camino y descubro quien soy, vivo come siento y eso me hece cambiar, soy diferente, unica, unica >>. << Ok va bene Martina non serve che la provi ancora >> esclama Pablo, con il fiatone gli sorrido felice, << Sei spettacolare >> dice lui con un gran sorriso e io mi volto verso Jorge che è di fianco a me e lo abbraccio dandogli un dolce bacio sulle labbra, << Non mi ci abituerò mai >> esclama Fran che è in parte a noi, << Io li trovo così carini >> borbotta Mechi con un sorriso. E’ già passato un mese da quando io e Jorge abbiamo detto a Fran che stiamo insieme, un mese pieno d’amore, di coccole, non mi sono mai sentita così felice come in tutti questi giorni. Jorge mi riempie di attenzioni e d’amore e io sono al settimo cielo. <> borbotta Lodo facendo la finta seria, << Dai lasciali in pace anche tu mi baci sempre >> ride Diego che riceve una pacca sulla testa dalla sua fidanzata e io ridacchio mentre tengo le mani dietro al collo di Jorge, << Sei troppo sexy comunque quando balli questa canzone >> borbotta lui guardandomi con un ghigno buffo, << Lo penso anche io >> fa spallucce Fran << Almeno ora anche lui ti tiene d’occhio >> borbotta poi, << Voi due siete una rottura >> dice Alba, << Lei è la mia ragazza >> ribatta Jorge, << Ed è mia sorella >> continua Fran che poi da il cinque a Jorge. Io mi metto a ridere, << Siete due stupidi >> brontolo io, << Nessuno ti deve guardare, sono geloso >> parla Jorge, << E poi ci sono troppi commenti con ragazzi che dicono che non vedono l’ora di vederti perché sei bellissima >> esclama Fran e Jorge annuisce dandogli corda, << Vogliamo parlare di te e di tutte le ragazze che non vedono l’ora di conoscerti “ Oh Jorge vorrei poterti stringere “ >> borbotto io con una faccia strana e Cande e Mechi si mettono a ridere, << Si ma io voglio solo te >> afferma Jorge guardandomi negl’occhi e io mi sciolgo come sempre, ogni sua dolce parola mi scalda il cuore e mi fa provare forti emozioni, << Che tenerezza >> esclama Alba con le mani incrociate al petto, io sorrido a Jorge e lo abbraccio, << Ho già detto che non mi ci abituerò mai? >> chiede Fran in modo scherzoso agl’altri che si mettono a ridere, << Dovresti essere felice per loro >> lo rimprovera Mechi, << Lo sono >> dice poi abbracciando la sua ragazza che si stringe a lui. << Smettiamola di rompere le palle a Tini, dobbiamo preparare lo spettacolo e non possiamo stressare la nostra stella >> parla ad un tratto Facu, << Sei sempre così premuroso tesoro >> le risponde Alba che gli da un piccolo e leggero bacio sulle labbra, << Sai che mi preoccupo sempre >> dice lui sorridendo e beccandosi un altro dolce bacio, << Facu sappiamo che vuoi diventare famoso ma tranquillizzati >> lo prende in giro Diego che riceve un altro colpo in testa da Lodo, << Amore così mi fai male però >> borbotta lui facendo finta di piangere, << Sei uno stupido >> dice la mora dolcemente per poi stringerlo a se. << Meno male che noi siamo normali >>, ci giriamo tutti verso Cande che è in parte a Ruggero e scoppiamo a ridere perché detto da lei è una cosa piuttosto strana, << Non ridete >> esclama Ruggero che però non riesce a trattenere le risate e scoppia a ridere mandando su tutte le furie Cande, << Sei un cretino >>, << Dai amore non prendertela >> le dice lui prendendola per i fianchi e tirandola verso di se, lei sorride e poi non trattiene più neanche lei risate e tutti insieme ridiamo come degli stupidi sul palco. << Che avete da ridere? >> domanda Pablo quando rientra nell’aula e noi ci guardiamo con uno sguardo complice. I miei amici non li cambierei con niente al mondo.
 
Quando torniamo a casa raccontiamo a papà delle prove e di come stanno andando le nuove canzoni, non ne abbiamo fatte molte però quelle poche che abbiamo fatto sono spettacolari. << Bene quindi fra poco c’è lo spettacolo! >> esclama mio padre entusiasta, << Si fra una settimana finalmente ci esibiamo, sono euforica >> dico io, << Sarai meravigliosa >> mi dice Jorge stringendomi dal dietro e dandomi un bacio sulla nuca, io alzo lo sguardo e gli sorrido. Mio padre è molto contento del nostro rapporto, dice che ci siamo trovati e che insieme siamo perfetti, anche Clara pensa che io e Jorge siamo due anime gemelle perché in un certo senso ci siamo aiutati a vicenda e siamo anche molto simili. << Io sono un po’ in ansia >> afferma Lodo << Sapete, cantare davanti a tutte quelle persone in un arena, un po’ mi mette ansia, non credevo di arrivare a questo punto così in fretta >> ammette lei, << Sarai grandiosa >> le dico io << Non devi preoccuparti >> le sorrido e lei ricambia anche se si vede che è molto tesa, << Tesoro non devi avere paura, è il vostro momento, è il tuo momento per dimostrare quanto sei brava, la fuori c’è gente che ti sostiene, l’hai visto anche tu, hai avuto tantissimi commenti positivi, la gente ti adora >> le dice Clara per farla stare tranquilla anche se sappiamo che l’unica persona che può seriamente tranquillizzarla è Diego. Lodo fa un sorriso tirato e abbraccia la madre che ha sempre creduto in lei, ma ora anche io c’è l’ho, ho una madre che si interessa di me e della mia carriera e vederla felice e entusiasta per me mi rende felice. Ci è voluto un po’ per arrivare a questo punto, avere mia madre dalla mia parte, credevo non sarebbe mai successo e invece ora è la mia fan numero uno, dice a tutti quelli che conosce che io sono sua figlia e che mi esibirò in un grande spettacolo, è orgogliosa di me e anche di Fran con cui ha riallacciato un rapporto, almeno ora tutti i giorni quando chiama si parlano, si raccontano le cose anche se principalmente parlano di me, dovrò fare quattro chiacchiere con Fran perché anche se ha accettato che sto con Jorge è sempre iperprotettivo, troppo iperprotettivo. Le cose non possono andare meglio di così, siamo tutti felici, tutti uniti. Salgo in camera mia a fare una doccia, le prove per lo spettacolo sono toste, Pablo ci fa lavorare sodo come tutti gl’altri insegnanti, Gregorio è quello più esaltato perché ancora non ci crede e pensa che sia un sogno e siccome ci vuole perfetti lavoriamo il doppio. Da domani inizieremo a provare nell’arena, sarà emozionante. Dobbiamo vedere come gestire lo spazio su quel palco e dobbiamo provare lì per essere sicuri di fare il meglio possibile, a quanto pare abbiamo fatto il pienone, tutti i biglietti sono stati venduti e la gente continua a inviarci mail o messaggi che dicono che non vedo l’ora di vederci dal vivo, sono tutti impazziti, non credevo che potesse succedere, non credevo nemmeno che mi sarei innamorata e ora eccomi qua con un ragazzo e una carriera davanti a me. Quando esco dalla doccia mi infilo l’accappatoio e torno in camera mia, sul letto Jorge è sdraiato che mi aspetta, << Finalmente >> sorride lui << Pensavo non uscissi più da li >>, si alza dal letto e viene verso di me, mi abbraccia e mi solleva dal pavimento dandomi un bacio sulle labbra, come sempre qualcosa dentro di me esplode, ogni suo contatto mi fa volare, mi fa sentire leggera senza preoccupazioni. Quando mi riappoggia a terra lo guardo fisso negl’occhi e senza accorgermene mi mordo il labbro, << Tinita non fare così, sai che non resisto >> dice ridacchiando mentre ancora tiene le sue braccia intorno al mio corpo, non posso farci niente, ogni volta il desiderio di lui aumenta, non posso più fare a meno di lui, delle sue carezze, dei suoi baci, dei suoi sguardi, tutto di lui mi incanta, tutto mi fa provare quella strana sensazione indescrivibile. Lentamente poso le mie labbra sulle sue, in un modo dolce ma anche sensuale, << Martina non fare la maliziosa perché poi non mi trattengo >> borbotta lui e si vede che è in preda all’estasi, so di farlo impazzire quando faccio così e ogni tanto mi piace stuzzicarlo, << Non farlo allora >> rispondo io e il suo modo di guardarmi cambia, diventa desideroso di me, << Se lo dici tu! >> sussurra lui al mio orecchio e mi viene la pelle d’oca, scopre lentamente la mia spalla dall’accappatoio e inizia a darmi dolci e lenti baci salendo verso il collo, anche lui sa come farmi impazzire e devo dire che ci riesce alla grande. Mi fido di lui, su ogni cosa, per ogni cosa. Non avrei mai creduto di arrivare a provare tutto questo, mi affido alle sue mani, ai suoi occhi, tutto di lui mi fa sentire al sicuro, sa farmi stare tranquilla e serena come nessun’altro sa fare e mi piace da morire quando in questi momenti è come se esistessimo solo noi due. Mi ama alla follia come io amo lui alla follia, è una cosa reciproca così forte che va oltre a tutto, che durerà per sempre.
 
Guardo Jorge, siamo sotto le coperte e io sono sdraiata sopra di lui, è felice riesco a percepirlo, ogni volta che siamo insieme percepisco la sua felicità e questo mi fa sentire bene, molto bene. Il fatto che si senta così quando sta con me è una cosa straordinaria, una cosa che non ritenevo possibile, invece ora sentirlo che mi ama, che vuole starmi accanto, che mi protegge è la cosa più bella del mondo, niente è paragonabile a questo. << Che hai sei pensierosa? >> mi domanda lui mentre passa la sua mano, delicatamente, sulla mia schiena, << Niente pensavo a quanto sono fortunata >> dico con un sorriso, << Fortunata? >> domanda lui curioso, << Si, fortunata ad averti >> rispondo io e lui fa uno di quei sorrisi veri che mi tolgono il respiro, si vede che non riesce a trattenere la sua felicità, lo rende felice il fatto che io ricambi i suoi sentimenti, il fatto che dopo tutte le difficoltà che ho passato sono qua con lui perché non ci sperava e ora che siamo qua, insieme, è difficile per lui trattenere il suo entusiasmo. Sono molto cambiata, non sono più la Martina di prima, tutto questo grazie a Jorge, grazie al suo modo di insistere con me, al fatto che la sua voglia di amarmi abbia fatto in modo che non si arrendesse mai veramente fino in fondo. << Lo sai che ti amo, ti ho sempre amata >> dice dolcemente e io gli do un piccolo e leggero bacio sul petto appoggiandoci poi la testa, << Si lo so e io amo te >> rispondo, anche se non lo vedo so che sta sorridendo di felicità, faccio scivolare la mia mano sul suo petto accarezzandolo e dandogli dei piccoli bacetti, << Martina fai la brava >> dice tra le risate Jorge, << Scusami è che mi piaci >> dico io alzando la testa e sorridendo, << Tu non sai quanto piaci a me >> ride lui spostandomi i capelli dalla faccia e accarezzandomi la testa per poi baciarmi sulle labbra, un bacio appassionato e profondo. << Dobbiamo tornare giù con gl’altri! >> borbotta lui un po’ dispiaciuto quando finisce di baciarmi, << No >> dico io come una bambina, << Si invece ci aspettano, nessuno più di me vorrebbe restare qua abbracciato a te >> dice con un tono caldo e sensuale, io mi sciolgo ancora e mi avvento su di lui per baciarlo. Lo sento sorridere mentre lo bacio, << Martina non fare la furba >> esclama lui ridendo e mi spinge di lato sul letto, alzandosi in piedi per rivestirsi << Sono molto lusingato dal fatto che tu mi voglia così tanto >> fa una faccia buffa << E fidati anche io resterei qua con te per sempre >> borbotta mentre si avvicina a me << Ma gl’altri ci aspettano >> dice dandomi un piccolo bacio sulle labbra e poi ritorna a vestirsi, << Quanto sei stupido Blanco? >> dico io con una faccia buffa, << Sarò anche stupido ma tu mi ami alla follia >>, << Si è vero >> rispondo e poi sorrido. Quando scendiamo tutti i ragazzi sono già in salotto, ci siamo trovati perché dobbiamo decidere la scaletta delle canzoni da presentare, un compito che Pablo ha voluto affidare a noi e tra le canzoni abbiamo aggiunto anche Abrazame y Verdad perché non poteva proprio mancare. << Dov’eravate? >> chiede Fran allargando le braccia, io lo guardo, arrossisco e poi poso il mio sguardo su Jorge, << Ok non lo voglio sapere >> borbotta poi, Ruggero, Diego e Lodo scoppiano a ridere e io li seguo. << Non prendetemi in giro >> esclama Fran un po’ in imbarazzo, << Amore non sei molto perspicace, dovresti evitare queste domande, se non vuoi sapere >> gli dice Mechi con un sorriso mentre gli accarezza la testa, << Lei è mia sorella >> ribatte ancora Fran, << Si ed è grande abbastanza >> borbotta Alba che viene fulminata da Fran, << E’ anche la mia ragazza >> parla Jorge ad un tratto, << Si lo so che è la tua ragazza ma non mi piace sapere certe... cose >> dice con una faccia disgustata Fran, << Allora tu non chiedere >> esclama Facu come se fosse una cosa ovvia, << Si si va bene, iniziamo a lavorare così non ci penso >> dice scuotendo la testa per togliersi certi pensieri, io guardo Jorge con una faccia sconvolta per via di Fran e poi ridacchio. E’ tutto così bello e normale, sono così felice di questa nuova vita, nessun grande problema, solo litigi innocenti tra di noi, niente ricatti, niente paure. Finalmente dopo tanto tempo posso avere la vita normale che volevo, ho tanti amici e ora ho una ragazzo che mi ama, non l’avrei mai creduto, una volta quando pensavo al mio futuro vedevo solo tristezza e solitudine, ora sono circondata da persone fantastiche che amo, che adoro, sono una più speciale dell’altra e non posso più immaginare la mia vita senza di loro, sono la mia roccia, il mio sostegno, persone che resteranno sempre nel mio cuore. Ora siamo tutti felici, ognuno di noi con il proprio grande amore, abbiamo finalmente ristabilito la normalità. Fran e Mechi sono sempre più innamorati, Facu e Alba dopo essersi ritrovati vanno d’amore e d’accordo non riescono a stare lontani l’uno dall’altra per troppo tempo, Lodo è completamente felice da quando sa che Diego non deve andarsene e lui è altrettanto contento del fatto che può restare con la sua amata, Cande e Ruggero anche se ogni tanto fanno i loro bisticci sono sempre più uniti, due pazzi ma che si amano alla follia, insomma siamo tutti felici finalmente.
 
Il giorno seguente arriviamo in accademia, consegniamo la scaletta che abbiamo deciso di fare a Pablo e lui è molto contento delle nostre decisioni, << Su ragazzi preparatevi dobbiamo andare all’arena a provare il vostro spettacolo >> ci guarda lui sorridente << Siete carichi? >>, noi tutti rispondiamo di sì, sollevo lo sguardo e con un sorriso guardo Jorge che mi dà un piccolo e dolce bacio sulle labbra. Vado nello spogliatoio delle ragazze per prendere il mio zaino con dentro il cambio per le prove, prendo il cellullare dalla tasca dello zaino per metterlo in tasca quando noto che ho un messaggio, penso sia mia madre, siccome stasera arriverà a Buenos Aires con Paul per assistere allo spettacolo. Quando apro il messaggio e leggo rimango fissa a guardare lo schermo. “Non è finita qui “ dice il messaggio, il respiro mi si blocca, in un primo momento pernso sia Carlos, ma poi penso sia impossibile, è stato arrestato per avermi sparato. Sgrano gl'occhi quando capisco da chi proviene, Stephie. << Tini ci sei? >> mi chiama Mechi e io mi volto di scatto, << S-si arrivo >> borbotto ritornando a guardare lo schermo del mio telefono, voglio rispondergli per chiedergli se è lei ma poi noto che non c’è nessun numero e che il messaggio è stato inviato anonimamente. Entro in panico, dopo un mese di tranquillità ritorna la mia sensazione d’ansia che speravo di non provare più, diciamo che dopo lo sparo ogni minaccia mi spaventa più del solito, non è una cosa da poco essere colpita da un proiettile e questo ha aumentato la mia paura. << Allora Martina vieni o no? >> sento urlare Cande << Stiamo aspettando solo te >>, ripongo il mio cellulare nella tasca dei miei jeans e esco dallo spogliatoio, sono tutti lì fuori che aspettano e mi guardano, Jorge nota la mia espressione strana, anche Lodo la nota e da una gomitata a Mechi per fargli capire che qualcosa non va, << Pronti ragazzi? >> chiede Pablo, << Si, possiamo andare >> borbotta Facu entusiasta che non vede l’ora di salire su quel palco. Quando Jorge mi si avvicina mi prende per mano, << E’ tutto ok Tinita? >> domanda, io faccio un sorriso finto e annuisco, << A me non sembra >> dice come per dirmi che non posso ingannarlo, << Non è niente davvero, non devi preoccuparti >> borbotto io convinta, << Sai che voglio che tu mi dica tutto quello che succede >> continua ad insistere lui, << Si lo so >> rispondo << Ma non preoccuparti, davvero Jorge non è nulla di che >>, << Me lo dirai prima o poi? >> chiede con gl’occhi socchiusi e un piccolo sorriso, << Si te lo dirò >> dico convincente, se non muoio prima penso tra me e me. Lui si abbassa e delicatamente mi dà un bacio e tutti insieme saliamo sul bus che ci porta all’arena. Sono tutti entusiasti, anche io lo sono ma ho la preoccupazione che mi invade, non so a cosa pensare, non sono sicura che sia Stephie ma andando per esclusione dovrebbe essere lei, è l’unica che c’è l’ha su con me, l'unica che vorrebbe rovinarmi la vita, sono agitata e nervosa. Quando arriviamo all’arena i ragazzi non trattengono più l’entusiasmo, sono tutti pieni di energia, prima di andare nei camerini Pablo ci fa salire sul palco e di fronte a noi si para un enorme spazio pieno di sedie, dove tutte le persone si siederanno per sentirci e vederci cantare. Sono così emozionata per tutto questo che non ci sto più nella pelle, sono al centro del palco e guardo di fronte a me e non riesco a non emozionarmi che una lacrima mi scende sul volto, << Questo è tutto per te >> dice Jorge che mi si è avvicinato, << Anche per voi >> borbotto io sorridendogli, un po’ imbarazzata perché mi sono emozionata, << Si, ma soprattutto per te, e te lo meriti tutto >>. Io lentamente lo abbraccio e tutti ci raggiungono in un abbraccio di gruppo, << Diventeremo delle star >> urla Facu saltellando felice facendo saltellare anche noi, Alba ride felice alla vista del suo amato che come sempre si fa prendere dall’entusiasmo e poco dopo cerca di fermarlo perché tutta la sua carica ha preso il sopravvento. Pablo ci spiega che verranno montati degli schermi e che ci sarà una scala e un palco rialzato, << Mi fido di voi, so che sarete eccezionali e so che dopo questo dovrete aspettarvi grandi cose, siete persone stupende, ragazzi in gamba, con dei valori, con dei sentimenti che sapete esprimere benissimo su questo palco. Voi riuscite a far arrivare alle persone le emozioni e questa è una cosa fondamentale quando si sta su un palco. Volevo dirvi che sono sicuro che avrete una carriera stupenda e grazie per aver anche realizzato un mio sogno, portare degli studenti su un grande palco >>. Tutti noi guardiamo Pablo e andiamo ad abbracciarlo tutti insieme, siamo così entusiasti che ormai non riusciamo più a contenerci. << Su dai ora andate a prepararvi per le prove che non c’è più tempo da perdere >> ci sorride l’insegnante, sorrido a Jorge prima di andare con le ragazze e quando mi volto mi dà una pacca sul sedere, << Jorge >> esclamo io voltandomi a guardarlo, lui indietreggia ridendo, << Mi potrebbe portare fortuna >> dice poi raggiungendo i ragazzi.

P.s: I problemi non sono finiti. Si manca poco alla fine ma dovete aspettarvi ancora delle cose. Stephie non si è arresa, in questo mese evidentemente ha escogitato qualcosa. Jorge e Tini si amano alla follia come tutti gl'altri, sono tutti uniti che è bello vederli così. Come si è visto Jorge riesce a capire bene Martina e capisce subito che qualcosa l'ha turbata anche se lei riesce a sviare questa conversazione. Siamo quasi alla fine ma le sorpese non finiscono mai ;) Ringrazio tutti quelli che seguono, commentano e leggono la mia storia, davvero GRAZIE!! <3 A Domenica con il prossimo capitolo!! ;)

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Capitolo 58
*** Nervosismo. ***


Nervosismo.
 
Cammino in questo corridoio lunghissimo, sono spaesata, non capisco dove sono e cosa sto facendo. Cammino ed è come se mi sentissi ubriaca, vedo tutto in modo confuso e non riesco a capire il perché sono qui. Una voce rimbomba nella mia testa, è così forte che mi tappo le orecchie e mi rannicchio contro un muro, è come se quella voce arrivasse dritta alla mia testa, << Non è finita qui >> continua a ripetere, mi sento una pazza e ho paura << Lasciami stare >> urlo a quella voce che non vuole andarsene, << Lasciami stare >> urlo ancora. << Martina >> qualcuno mi chiama e qualcosa mi scuote, << Martina svegliati! >>. Apro gl’occhi e vedo Jorge che mi guarda dall’alto, ho il fiatone e sono tutta sudata, << E’ tutto ok >> mi dice lui senza mai spostare gl’occhi dai miei, io mi alzo di scatto e mi metto a sedere per prendere aria mentre Jorge mi guarda confuso, << Martina cos’hai? >> domanda lui un po’ preoccupato, << Niente >> rispondo << E’ stato solo un incubo >> borbotto, << E’ da un paio di giorni che sei strana >> dice lui in un tono autoritario << Dimmi che ti prende! >>, << Nulla davvero >> rispondo io, << Perché non mi parli? Perché non mi dici che ti prende? >>, << Ho fatto solo un brutto sogno >> ripeto io per convincerlo a lasciar perdere, << E cosa hai sognato? >> domanda. Rimango zitta per un po’, quando ci penso la voce di Stephie mi rimbomba nelle orecchie e mi viene quasi la voglia di tapparmele, << Ho sognato Carlos >> dico per sviare, << Ehi lui non può più farti del male >> mi stringe Jorge << E Ora ci sono io a proteggerti >>, appoggio la mia testa al suo braccio e lui posa delicatamente un bacio su di essa stringendomi sempre di più. Tra le sue braccia mi sento meglio, affondo il mio viso nel suo petto per nasconderlo e sentirmi al sicuro, lui mi coccola e mi accarezza dolcemente. Quando ci sdraiamo nel letto io mi stringo a lui anche se ho paura a riaddormentarmi, ho paura di sentire di nuovo quella voce. Jorge mi stringe a se e cerca di tranquillizzarmi finché non mi addormento stretta a lui. La mattina seguente mi sveglio, Jorge sembra preoccupato per me, quando arriviamo all’arena e iniziamo le prove un po’ il pensiero di Stephie si allontana perché mi concentro sullo spettacolo. Mentre i ragazzi stanno provando una loro nuova canzone chiamata “ Mi princesa “, io li guardo seduta di fronte al palco con le ragazze, << Sei strana >> dice Mechi guardandomi, << Non è vero >> borbotto io, << Invece si >> ribatte Lodo con le braccia incrociate al petto << Cosa c’è che non va? >>, << Nulla sono solo un po’ nervosa >>, << Senti ti conosciamo non siamo stupide >> fa spallucce Alba, << Si vede che c’è qualcosa che ti turba >> borbotta Cande prendendomi una mano per stringerla nella sua, << Sentite so che vi preoccupate per me e non posso che ringraziarvi per questo ma è tutto ok, va bene? >>, << Io non ci credo >> continua Lodo << Ma se non vuoi che ti stiamo addosso ti lasciamo i tuoi spazi ma si vede che qualcosa non va >>, << Lo sai che puoi contare su di noi >> sorride Mechi, << Sempre >> esclama Cande, << Sempre >> ripete Alba. << Ragazze tocca a voi dovete cantare Veo Veo >> urla Pablo dal palco che si è fatto prendere dall’entusiasmo stando lì sopra e la conversazione con le ragazze finisce. Finite le prove ritorniamo nei camerini, è bellissimo stare qui, è tutto così professionale che stento a crederci, mi sento una diva e pensare che salirò su quel palco per esibirmi mi entusiasma, amo queste cose, amo questo mondo. Il cellulare suona e io apro il mio zaino per prenderlo, vedo che c’è un messaggio e un po’ mi terrorizzo ma quando lo apro noto che è di Jorge e mi scappa un sorriso, quando sto per riappoggiare il cellullare suona di nuovo e mi scappa da ridere perché Jorge sta facendo lo stupido, con un sorriso apro il messaggio e il terrore mi invade, “ Credi di esserti liberata di me invece ti sbagli “ recita il messaggio e l’aria comincia a mancarmi, Cande arriva nel camerino dopo essersi fatta la doccia e mi guarda in modo strano, << Tini stai bene? >>, io mi volto di scatto e la guardo, << Ah sì! >> rispondo io, << Tini non è vero >> borbotta lei, << Senti non dire a nessuno che mi hai vista preoccupata ok? Ti prego! >> esclamo io, << Mi stai facendo preoccupare seriamente >>, << Non è nulla di che, vi dirò tutto ma non ora >> dico per convincerla, infondo non sono nemmeno sicura di quello che sta succedendo << Sei sicura di star bene e che non sia nulla di preoccupante? >>, << Giuro >> dico io facendo un piccolo sorriso, << Ok, ma prima o poi dovrai parlarne >> borbotta lei guardandomi con occhi preoccupati e mi avvicino a lei e l'abbraccio.
 
Domani sera mia madre arriverà dal Messico con Paul, voleva assistere a tutti i costi allo spettacolo e voleva far vedere a Paul quanto io sia brava. La nonna di Jorge li ospiterà nella sua casa perché qui non c’è molto posto e così sono anche più comodi. Devo dire che Jorge è molto felice che sua nonna stia qui a Buenos Aires con noi, molte volte viene qui a cena ed è sempre piacevole averla intorno e poi è di ottimo umore da quando io e Jorge stiamo insieme, la sua felicità sprizza da tutti i pori e ogni tanto parla di matrimonio mettendoci in imbarazzo. Crede che io sia perfetta per Jorge mentre io credo che sia Jorge ad essere perfetto per me, forse anche troppo e non so se mi merito un ragazzo come lui, ma lo amo da impazzire e non so come io abbia fatto a farlo innamorare di me, sono sempre stata difficile, ho sempre avuto un carattere chiuso che non ha mai fatto avvicinare troppo i ragazzi a me, eppure lui si è innamorato di me. Stiamo pranzando tutti insieme, oggi pomeriggio ritorneremo all’arena per provare ancora, ormai lavoriamo senza sosta. << State lavorando sodo >> borbotta soddisfatta Grace << Non vedo l’ora di vedervi >>, << Si stiamo lavorando veramente tanto, ma mi piace >> sorride Fran, diciamo che Fran è molto contento, il live, il fatto che mia madre stia cambiando, il fatto di vedermi felice lo mettono di buon umore anche se per lui è ancora difficile vedere la sua sorellina con un ragazzo, abbiamo passato molto tempo lontani e in un certo senso lo posso capire, ha quel senso di protezione nei miei confronti perché non ha mai potuto averlo quando eravamo lontani, non mi ha vista crescere e per lui rimango sempre la sorellina da proteggere, anche se sembra contento che io stia con Jorge per il fatto che così è come se avesse due occhi in più per tenermi d’occhio. Mio padre e Clara stanno parlando con Grace e io sto ridendo con Fran, Lodo e Jorge, ad un certo punto il telefono mi suona e senza pensarci leggo il messaggio ma appena mi accorgo che è uno di quei messaggi mi blocco, “ Non essere troppo felice perché tutto questo finirà “ dice questa volta il messaggio, << Ehi tutto ok? >> chiede Fran vedendomi strana, << Si, è la mamma, mi ha chiesto come secondo me dovrebbe vestirsi allo spettacolo >> borbotto facendo una faccia buffa per non far capire che sto mentendo, << Dì alla mamma che non deve andare ad una serata di gala >> ride Fran ma Jorge e Lodo anche se ridacchiano, vedo che mi guardano in modo strano. Jorge mi fissa, << Jorge >> dice Grace ad un certo punto distogliendo l’attenzione da me, << Quando i tuoi genitori arriveranno qui a Buenos Aires io mi trasferirò nella loro casa >> dice tranquilla la nonna di Jorge e lui non capisce dove sia il problema << E la casa che hai comprato a due isolati da qui? >> le domanda lui << Cosa te ne fai? >>, << E’ proprio qui che voglio arrivare… è tua >> sorride Grace e Jorge spalanca la bocca insieme a Fran, << Mia? >> chiede lui ancora stupito, << Si tua >> esclama Grace << Quando vorrai potrai andare a viverci, quando sarai pronto. E’ un mio regalo per te >>. Jorge si alza dalla sedia e va ad abbracciare Grace, è così felice che non posso fare a meno di esserlo anche io per lui, ma dentro di me continuo a pensare a quei messaggi e l’ansia mi pervade ancora. << Che bello amico avrai una casa tutta tua >> esclama Facu quando siamo sul bus per andare all’arena, << Già, mia nonna è fantastica, non me lo aspettavo >> esclama Jorge guardandomi con un sorriso e io annuisco a Facu, << Quindi andrete a vivere insieme prima o poi? >> guardo Ruggero che ha appena fatto quella domanda e mi volto verso Jorge, sinceramente non ci avevo nemmeno pensato, non sono arrivata a questa conclusione, << Prima o poi, prima vediamo come va lo spettacolo e cosa ci riserva il futuro >> risponde Jorge, << Io e te insieme? >> chiedo io confusa, non capisco più nulla, << Si perché non vuoi? Non sto dicendo di andarci domani, un giorno…? >> chiede lui con uno sguardo strano, << Certo che voglio, è che mi hai colto di sorpresa non pensavo che tu volessi questo >> dico io in evidente imbarazzo, << Voglio passare tutta la mia vita con te perché non dovrei volerlo? >> chiede lui sorridendomi e io ricambio il sorriso, dentro di me ogni mia singola cellula sta urlando di felicità. << Quanto siete teneri >> esclama Diego ridacchiando e Lodo gli dà una gomitata, << Dovresti imparare ad essere tenero anche tu! >> gli dice la mora, << Ehi io sono tenero >> borbotta lui e Lodo lo guarda in malo modo, Diego si mette a ridere e inizia a prenderla in giro come sempre e non c'è nulla di più bello di vedere la faccia di Lodo finta imbronciata . Arrivati all’arena andiamo nei camerini per prepararci, dalla porta sentiamo Pablo chiamarci, << Martina e Lodovica dovete provare la vostra canzone >>, << Arriviamo >> esclama Lodo che si sta mettendo le scarpe << Sei pronta? >> mi domanda poi entusiasta e insieme usciamo dal camerino e andiamo a metterci sul palco, i ragazzi sono tutti seduti di fronte a noi e Jorge mi fa l’occhiolino, per un attimo ho l’istinto di saltare giù dal palco e andare a baciarlo ma sarebbe poco professionale davanti agl’insegnanti.
 
<< Hoy contigo estoy mejor, si todo sale mal lo puedo encaminar, y estar mejor, me puedes esuchar, y decir no, no, no. Hoy se lo que debo hacer, y nunca mas regrasera el dolor, si no lo puedo ver, ensename. Pienso que las cosas suceden y el porque lo esta en mi mente siento que, sola no lo puedo ver hoy >>. I ragazzi ci guardano mentre ci muoviamo sul palco come due dive, sorridono e si divertono, Pablo sembra contento e ci guarda con orgoglio, << Ahora se todos diferente, ve que detiene ya lo se, mi mejor amiga eres tu. Se que te puedo llamar, para ser junto a mi, yo se que tu vendras, y lo mejor me sabes escuchar, para darme valor. Tu me das la libertad de ser quien soy, yo lo que quiero ser si no lo puedo ver ensaname. Piendo que las cosa suceden, y el porque solo esta en mi mento sola no lo puedo ver hoy. Ahora se, todos diferente, veo que nada no se tiene, yo lo se mi mejor amiga eres tu. Que mas da? Fiend, amici, amiga? Me da igual, digas lo que digan, only you, mi mejor amiga eres tu >>. Quando finiamo di cantare tutti applaudo, Diego si alza in piedi e sorride alla sua Lodo che salta giù dal palco e va ad abbracciarlo. << Sei stata grandiosa >> le dice lui e lei arrossisce un po’ per l’imbarazzo. Jorge mi si avvicina e io gli sorrido, << Eri perfetta, come sempre >> dice e io gli do un piccolo e leggero bacio sulle labbra su quel palco enorme, sorridendogli. << Brave ragazze, mi è piaciuto molto, come vi muovete sul palco e come siete complici tra di voi, si capisce davvero che c’è tanta amicizia >> ci sorride Pablo contento. Finite le prove quella sera aspetto mia madre a casa, finalmente verso le nove arriva e io mi fiondo da lei per abbracciarla, so che può sembrare strano ma da quando va tutto alla grande mi manca averla vicino, mi sostiene davvero tanto e anche Fran ha notato questo suo cambiamento difatti anche lui viene ad abbracciarla, << Ciao Tini >> mi saluta Paul e io gli sorrido, anche lui sembra ringiovanito, forse mia madre non gli rompe più le scatole da quando abbiamo chiarito, so che prima lei era spesso arrabbiata e questo influenzava il loro rapporto, ma Paul non ha mai mollato, ama mia madre e non posso essere che contenta per questo, non l’ha lasciata al primo ostacolo e fidatevi so quanto mia madre può essere dura e testarda a volte. Presento a Paul tutti gl’altri e lui si integra bene tra di noi fin da subito, è sempre stato un tipo molto alla mano, che non fatica a relazionarsi con la gente e noto che va molto d’accordo con mio padre anche se la cosa può sembrare molto strana. << Allora tesoro sei pronta? Fra due giorni è il grande giorno >> sorride mia madre contenta per me e per Fran, << Si sono un po’ ansiosa, ma non vedo l’ora di essere la sopra davanti a tutta quella gente >> rispondo io, << E’ nata per fare questo >> esclama Jorge sorridente mentre mi abbraccia dal dietro e tiene la testa appoggiata sulla mia, io guardo all’insù e gli sorrido, << Si, è nata per fare questo >> conferma mia madre lasciando tutti un po’ stupiti. << Anche io sono nato per essere una star >> esclama poi Fran e tutti ci giriamo a guardarlo con facce strane, << Siete cattivi con me >> allarga le braccia lui e tutti scoppiamo a ridere. Dopo una lunga serata di risate e chiacchiere mia madre e Paul decidono di andare a dormire perché sono un po’ esausti dalla lunga giornata che hanno passato. Salgo in camera con Jorge che ormai dorme sempre con me, lui mi tiene stretta dal dietro e camminiamo come due mongoli, << Sono stanchissimo >> dice lui come un bambino mentre tiene tutto il suo peso su di me, << Jorge cadiamo se ti appoggi ancora un po’ >> ridacchio io mentre lui tiene la testa infilata tra il mio collo e le braccia intorno alla mia pancia. Si alza su dritto e mi sorride, mi guarda senza dire una parola e poi fa un piccolo sorriso, io lo guardo stranita, in un batter d’occhio mi solleva e mi carica sulla spalla tenendomi per le gambe, << Jorge cosa fai? >> urlo io ridendo dandogli dei leggeri pugni sulla schiena, arrivati in camera mia mi lancia sul letto, << Sei impazzito? >> chiedo, << Si ogni tanto mi capita di impazzire, soprattutto per te >> sorride lui mentre io sono sdraiata sul letto e poi lentamente scivola sopra di me guardandomi dall’alto, << Non eri mica stanco? >> domando con una faccia buffa, << Si ma per te posso fare uno sforzo >> sorride lui iniziando a baciarmi ogni singola parte del mio viso e questo mi provoca una risata, << Il suono più bello del mondo >> dice in modo serio e molto dolce, io rimango a guardarlo per un po’ con il cuore pieno di gioia, mi viene quasi da piangere dalla felicità che provo in questo momento, tutte le sue attenzioni, i suoi modi di fare mi fanno stare bene, mi fanno sentire importante e mi fanno stare serena. Non potevo chiedere persona migliore di lui. Sollevo leggermente la testa, afferro la sua maglietta per tirarlo verso di me e posare le mia labbra sulle sue in modo passionale e come sempre lui non riesce a resistermi, come io a lui e mentre mi bacia sorride felice, rendendo felice anche me.
 
Quando mi sveglio sono abbastanza rilassata e tranquilla, sarà l’effetto che Jorge ha su di me, mi sollevo e lo guardo mentre dorme beato e tranquillo in parte a me, tiene un braccio avvinghiato al mio corpo. Mi avvicino lentamente e gli do un leggero bacio sulle labbra e nel sonno lo vedo sorridere. Rimango a guardarlo per un po’, mi immagino una vita intera insieme a lui e a questo pensiero sorrido, lo accarezzo delicatamente e passo la mia mano fra i suoi capelli. Si muove lentamente e poi dolcemente apre gl’occhi guardandomi con un sorriso, << Buongiorno >> dico io, << Buongiorno amore mio >> esclama sollevandosi su un braccio posando un bacio sulle mie labbra, con la forza mi spinge giù e mi ritrovo sdraiata in parte a lui che mi sorride, strofina il suo naso con il mio e intreccia la sua mano nella mia, << Rimaniamo qua? >> domanda lui con gl’occhi chiusi, << Dobbiamo andare a provare >> borbotto io << Domani è il grande giorno >>, << Ma io voglio stare qua, con te >> sorride e io gli do dei piccoli baci sulle labbra mentre sorrido. Anche io vorrei restare qua tutto il tempo con lui, non uscire da questo letto e tenermelo stretto fino alla fine dei miei giorni. Qualcuno bussa alla porta e sento la voce di Lodo, << Posso entrare? >> chiede prima di aprire la porta, << Si Lodo entra >> le dico io, sollevo la testa e la vedo varcare la porta, << Siete davvero teneri, sembrate una coppietta sposata, ma è tardi ALZATEVI! >> esclama lei come un ordine, << Nemmeno mia madre mi ha mai obbligato ad alzarmi dal letto >> borbotta Jorge sollevando la testa e guardando Lodo e io ridacchio. << Su dai, davvero, domani abbiamo un grande spettacolo da fare e dobbiamo provare >> parla lei velocemente e capisco quale sia il reale problema, più sia avvicina il momento dello spettacolo più lei è nervosa e ha bisogno di sostegno, ecco perché è qua, evidentemente si sente nervosa e ha bisogno di noi perché Diego non c’è in questo momento. << Lodo calmati >> le dico << Andrà tutto bene >>, << Non lo so, veramente, NON LO SO >> dice quasi urlando, << Oddio Lodo non avrai una crisi proprio ora? >> dice Jorge gettandosi all’indietro sul letto e io lo guardo di traverso dandogli un colpetto sulla fronte, << Lodo andrà tutto bene, sarai grandiosa non c’è bisogno di preoccuparsi così. Sei davvero brava e tutti quanti lo sanno, non farti prendere dal panico >> dico uscendo dal letto per andare ad abbracciarla abbracciarla. Lei mi stringe forte << Grazie mi ci voleva proprio, avevo bisogno di sentirmelo dire >> borbotta lei sorridendo, << Lo so >> dico io sciogliendo l’abbraccio, si avvia verso la porta e poi si volta indietro, << Grazie Jorge, come al solito mi sei stato d’aiuto >>, Jorge che è ancora sdraiato, senza nemmeno guardarla le lancia un cuscino ma lei richiude in tempo la porta e il cuscino finisce contro essa. Mi avvicino a Jorge e lo guardo mentre sono in piedi in parte al letto, << Sei uno sciocco >> gli dico ridacchiando, << E lei è troppo paranoica, lo sa che è brava ma si fa mille complessi per niente >> dice << E ora… >> continua poi afferrandomi per un braccio e mi tira verso di se facendomi cadere sul letto stringendomi in un abbraccio, io ridacchio << Jorge >> esclamo mentre mi riempie di baci << E’ tardi >> borbotto ma non tento nemmeno di liberarmi dalla sua presa, << Solo cinque minuti >> dice guardandomi negl’occhi e io poggio le mie labbra sulle sue. Entro in bagno per cambiarmi mentre Jorge è già vestito e si sta lavando i denti in parte a me, << Domani è il grande giorno, ci pensi? >> dice guardandomi attraverso lo specchio, <> dico sorridendo << Sarà bellissimo, ho sempre sognato di cantare su un palco così e ora quasi non ci credo >>, << Credici perché è solo grazie a te che siamo arrivati qua >>, io mi imbarazzo un po’, so che da una parte è vero ma credo che loro abbiano contribuito a tutto questo, come aveva detto Pablo sono loro che mi danno l’energia e la carica, sono la mia forza soprattutto Jorge, è grazie a lui che nelle mie canzoni ho tirato fuori la parte più profonda di me e sono riuscita a tirarla fuori anche nella vita. Il cellulare mi suona e con un po’ di paura lo afferro, Jorge mi guarda da attraverso lo specchio smettendo di lavarsi i denti, leggo il messaggio e deglutisco, in modo sonoro e Jorge si volta a guardarmi, << Che c’è? >> dice con una faccia seria, << Nulla >> borbotto io e abbasso lo sguardo, << Quando menti abbassi lo sguardo >> dice e io lo alzo di scatto, << Non sto mentendo, è solo mia mamma >> dico facendo spallucce, << Non è vero >> borbotta lui sbuffando << Quando vorrai raccontami cosa succede sai dove trovarmi e sai che puoi fidarti di me >> dice uscendo dal bagno e io rimango a guardare il mio telefono. “ Ci rivedremo presto, promesso “ continuo a rileggere.

P.s: Scusatemi ma sono molto di fretta oggi. Stehie non molla, continua con i suoi messaggini che spaventano Tini, non sappiamo esattamente cosa stia tentando di fare e a cosa voglia arrivare, dobbiamo solo aspettare di vederla in azione. Manca poco anche allo spettacolo, e vediamo come i ragazzi ma soprattutto Lodo siano ansiosi per il Live, e abbiamo un Jorge sempre più dolce e tenero con Martina anche se però si accorge che qualcosa non va, come le ragazze ma però Martina ancora non dice quello che sta succedendo. Il prossimo capitolo sarà Martedì, perchè domani purtroppo non posso e non ho tempo! GRAZIE DI CUORE A TUTTI COME SEMPRE! <3

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Capitolo 59
*** Vendetta. ***


Vendetta.
 
Oggi è il grande giorno, mi sveglio nervosa e agitata e per tutta la notte mi sono girata e rigirata nel letto. Ogni tanto Jorge apriva gl’occhi e mi guardava, mi diceva di stare calma ma non ci riuscivo. Pensavo allo spettacolo ma anche a quei messaggi che mi tormentano da una settimana, il punto è che non so dove trovare Stephie per potergli parlare, non voglio che mi faccia del male, anzi ho il terrore che succeda. Ormai da quando Carlos mi ha sparato mi spaventa il dolore, ho paura che qualcuno possa farmi ancora del male, o che possa far del male a qualcun altro. Guardo Jorge che dorme beato in parte a me e mi innervosisco, perché lui riesce a dormire così bene? Oggi non ci sono le prove tranne per me che ho scritto una canzone e voglio fare una sorpresa ai ragazzi e quindi devo essere la prima di loro, ma questo non lo sanno, Pablo ci ha dato del tempo libero per rilassarci perché poi stasera dobbiamo essere carichi al cento per cento e poi non abbiamo bisogno di provare ancora, siamo perfetti e ci siamo impegnati molto per fare tutto alla perfezione. << Martina dormi >> borbotta Jorge con gl’occhi chiusi, << Non c’è la faccio >> dico io, guardo l’orologio e vedo che sono le sei del mattino, << Pablo ci ha dato il giorno libero per riposare non per farci le paranoie >> dice aprendo gl’occhi e sollevandosi per guardarmi, mi guarda per un po’ e poi sorride piano, ogni suo sorriso mi fa stare bene, soprattutto quando fa quei sorrisi felici che parlano solo di me e di noi. Lo guardo negl’occhi e poi lentamente mi sposta facendomi sdraiare sopra di lui, << Cosa fai? >> domando io quando sono completamente stesa sopra di lui, ho le mani appoggiate al suo petto nudo e lo guardo confusa, << Ti coccolo almeno ti calmi >> dice sorridendo e io ridacchio un poco. Appoggio la testa al suo petto e lui mi accarezza la testa passando una mano tra i miei capelli mentre con l’altra dolcemente accarezza la mia schiena. Tutto questo mi fa venire i brividi, non so spiegarvi il motivo ma ogni volta che lui è così vicino a me ed è così delicato e dolce mi viene voglia di baciarlo ovunque e perdermi in lui senza pensare più a nulla, perché è l’unico che riesce a liberarmi la mente da tutto e a farmi pensare solo a lui. Passo la mia mano delicatamente su un suo fianco e sento tutto il suo corpo tendersi, << Martina >> mi richiama lui con un sorriso, << Cosa? >> chiedo io dandogli un bacio sul petto, << Non fare la furba >>, << Non sto facendo nulla >> ribatto, << Lo sai che non ti resisto se fai così >>, << Quindi tu puoi accarezzarmi e io no? >> chiedo con una faccia buffa, << Certo che puoi, ma poi sai come va a finire >> sorride lui mentre io lo guardo dall’alto, << Tu pensi che le tue carezze non mi facciano lo stesso effetto? >> dico e lui mi guarda negl’occhi, io gli sorrido e poi ritorno a sdraiarmi su di lui riprendendo ad accarezzarlo. Jorge inizia a respirare profondamente, il fatto che lui impazzisca per me mi fa sentire felice, non so spiegarlo ma lui si sente proprio come mi sento io, lui mi fa impazzire e mi fa star bene da morire e sento che lui prova le stesse cose. Continuo a stuzzicarlo e poi in un secondo lui mi ribalta e me lo ritrovo sopra di me, << Cosa devo fare con te? >> domanda lui con una faccia buffa, io faccio spallucce e gli sorrido portando le mie braccia intorno al suo collo, << Io ti avevo avvertito >> sussurra lui e il mio corpo prende vita, sento sempre quella sensazione scorrermi nelle vene e la mia mente inizia a fantasticare su di lui, << Lo so >> rispondo senza fiato, Jorge mi guarda coi i suoi occhi verdi in modo profondo e malizioso, lentamente posa le sue labbra sulle mie e ricambio il bacio che diventa sempre più passionale. Tutto quello che ho dentro esplode, l’ansia per lo spettacolo, la paura di quei messaggi è come se sparissero dal mio corpo e dalla mia mente, rimane solo la voglia di lui, il pensiero che l’unica cosa al mondo che mi rende felice è lui e nessun’altro, come ho potuto vivere senza l’amore fino ad oggi? O forse è stato meglio così? Perché quello che provo ora va al di là di tutto quello a cui ho sempre creduto, è una cosa così potente che non pensavo potesse esistere. Mi fa sentire forte, mi fa sentire la persona più fortunata di questo mondo, averlo qui tra le mie braccia desideroso di me come lo sono io di lui mi manda in estasi. Sono tutte emozioni così forti che cancellano ogni mia insicurezza, ogni mia paura. La verità è che lo amo, lo amo e non potrei mai immaginare una vita senza lui ormai, non posso più immaginarmi senza provare amore, il mio essere è dovuto a lui, perché è parte di me come io sono parte di lui.
 
Quando ci alziamo del letto è quasi ora di pranzo, scendiamo in cucina e trovo Lodo intenta a preparare il tavolo insieme a Fran, << Era ora >> esclama la mora appena ci vede, << Siete dei dormiglioni! >> borbotta Fran e Lodo lo guarda un po’ stranita, Fran se ne accorge e poi cambia espressione, << Oh no, non fatemi capire certe cose! >> dice con una faccia un po’ imbarazzata, << Ehi io non ho detto nulla >> dico avvicinandomi a Lodo per aiutarla, Fran guarda Jorge e lui rimane zitto, so quanto possono essere imbarazzanti queste situazioni tra di loro ma Fran sicuramente non è tanto sveglio da capire quando dovrebbe stare zitto e non infierire se non vuole trovarsi in questa situazione. Dopo pranzo ognuno di noi si agita a suo modo, fra poche ore ci sarà lo spettacolo e l’ansia inizia a invadere tutti. Siamo in salotto e stiamo guardando la tv, stiamo tutti zitti, nessuno di noi parla, credo che nelle nostre teste stiamo pensando a quello che accadrà fra non molto, o almeno per me è così, penso al palco, alle persone che ci saranno, alle nostre esibizioni, mi ruota tutto in testa senza mai fermarsi. Lodo è completamente ferma, non si muove di un millimetro, tiene la testa sorretta dal suo braccio e guarda incantata la tv, sono sicura che non sta realmente seguendo il film, Jorge continua a muovere la gamba e continua a schiarirsi la voce, lo conosco fin troppo bene è nervoso e agitato ma fa di tutto per non mostrarlo. Quello più strano è Fran, lui non sembra nervoso affatto, anche perché si sta quasi addormentando sul divano, credevo che sarebbe stato quello più euforico e nervoso invece è quello che se la sta passando meglio di tutti. Sono quasi le due del pomeriggio, mia madre arriva e ci saluta tutti con grande entusiasmo, << E’ il grande giorno ragazzi >> dice con un gran sorriso << Sono così emozionata per voi >>, << Grazie mamma >> rispondo io abbracciandola, << Allora sei pronta per andare? >> mi domanda, Lodo, Fran e Jorge guardano me e mia madre confusi, << Perché dove vai? >>, << A provare la mia canzone! >> rispondo io e tutti mi guardano ancora più confusi di prima, << Quale canzone? >> chiede Jorge, << E’ una sorpresa >> faccio spallucce io e mi avvicino per dargli un bacio, << Quindi tu vai all’arena? >> chiede Lodo, << Si devo provarla, non potevo farlo con voi >>, Fran mi guarda sconcertato come se non capisse, << Ho scritto una canzone ma non ve l’ho mai fatta sentire, la mamma mi porta all’arena per provarla >> spiego a Fran che ancora sembra confuso, << Ok io vado, ci vediamo la >> sorrido felice mentre loro tre mi guardano ancora stupiti, quando usciamo di casa mia madre si volta verso di me, << Li hai lasciati senza parole >> borbotta ridacchiando, << Già, non se lo aspettavano >> ridacchio a mia volta. Arrivate all’arena mia madre costeggia la macchina, << Buona fortuna tesoro, ci vediamo più tardi, sarò in prima fila a darti supporto >> sorride lei e io la abbraccio per poi scendere dall’auto. Percorro il vialetto che porta all’entrata, Pablo mi aspetta dentro, quando gli dissi che volevo scrivere una canzone e dedicarla ai ragazzi a loro insaputa è stato dalla mia parte e ha detto che è una buona idea. Sono sovrappensiero, praticamente non sto nemmeno guardando dove sto andando quando sento qualcuno strattonarmi, cerco di liberarmi con la forza e poi qualcosa mi colpisce alla testa e tutto diventa nera. Sono confusa, quando riapro gl’occhi sono in una stanza legata ad una sedia, ho un gran mal di testa proprio nel punto dove sono stata colpita, << Si è svegliata la principessina >>, la voce di Stephie mi rimbomba nelle orecchie, cerco di riprendermi, sono ancora rintontita, appena riesco a mettere a fuoco vedo Stephie seduta difronte a me, con un sorriso beffardo e con gl’occhi assetati di vendetta. La guardo per un po’, << Cosa vuoi da me? >> domando, << Me lo chiedi pure? >> domanda spavalda e più la guardo più penso che in casa non mi è mancata affatto, anzi ha fatto bene ad andarsene senza dire nulla, perché lei non si merita la compassione di nessuno, << Perché fai tutto questo? >> le chiedo cercando di mantenere la calma, << Perché mi hai portato via Jorge e ora io ti porto via la musica >> ridacchia in modo maligno, i suoi occhi di ghiaccio mi guardano con cattiveria e lentamente si avvicina a me mettendosi faccia a faccia, << Chissà cosa penserà la gente quando il concerto verrà annullato perché la star dello show non si è presentata >>, << Non crederanno mai che sono scomparsa di mia spontanea volontà >> dico io in modo chiaro per fargli capire che non mi spaventa anche se è tutto il contrario, << Chi ti conosce lo sa, ma tutti i tuoi fan saranno così delusi da te che non avrai più una carriera, che razza di cantante non si presenta al suo primo spettacolo? >>, << Non funzionerà >> le dico, << Oh sì che funzionerà, hai rovinato i miei piani con Jorge io ora rovino i vostri, le vostre carriere saranno distrutte e io potrò godermi la mia vendetta. Non puoi avere sempre tutto cara mia >>, Stephie ridacchia e lentamente esce dalla stanza, lasciandomi qui, sola, senza sapere cosa fare. La mia vita, la mia carriera può essere rovinata per sempre se non faccio qualcosa ma la paura mi blocca, cosa faccio? Come faccio a liberarmi?
 
JORGE BLANCO.
 
Sono un po’ nervoso, fra poco ci sarà lo show, sono rimasto stupito quando prima Martina ha detto di aver scritto una canzone di cui noi non sappiamo nulla, sono curioso di ascoltarla, anche perché amo ogni sua canzone, amo il suo modo di cantare quindi sicuramente sarà un capolavoro, proprio come lei. Già, lei è un capolavoro, è la ragazza della mia vita, lo pensavo anche di Stephie ma è una cosa completamente diversa, con lei mi sento a mio agio, abbiamo le stesse passioni, anche se caratterialmente siamo diversi, siamo perfetti l’uno per l’altra, come due pezzi di un puzzle che combaciano perfettamente, come le due metà di una mela, io e lei siamo perfettamente in simbiosi e niente e nessuno potrà mai dividerci perché il nostro legame è molto forte. La amo da impazzire, e devo dire che lei sa bene come farmi andare fuori di testa, amo questo suo lato giocherellone e divertente, amo quando la mattina mi sveglia con un bacio e quando apro gl’occhi la prima cosa che vedo è il suo sorriso, amo che sia felice per il semplice fatto che sta con me, me lo ripete sempre, mi dice sempre che io la rendo felice e questo rende felice me, più di quanto potevo immaginarmi. Non avrei mai pensato di amare così, quello che provavo per Stephie non è niente a confronto, credevo di amarla ma l’amore è ben altro. Voglio sempre proteggerla, tenerla stretta a me e non lasciarla mai andare, voglio sempre vederla felice e contenta, voglio che si senta al sicuro, che si fidi di me, che non mi escluda e voglio che lei sappia che per qualsiasi cosa al mondo io ci sono, che sarò in parte a lei nel bene e nel male. Sono in salotto con Fran e Lodo, << Voi lo sapevate? Della canzone… >> domanda Lodo stranita, << No >> risponde Fran e poi tutti e due si voltano verso di me e mi guardano, << Non guardatemi io non ne sapevo nulla proprio come voi >> faccio spallucce, << Sono proprio curiosa >> dice la mora che poi si alza dal divano, << Vado a farmi una doccia e poi preparo le cose per stasera >> borbotta nervosa tirando un sospiro, << Calmati Lodo andrà tutto bene >> le dico io facendogli l’occhiolino. Qualcuno suona alla porta << Apro io >> urla Lodo, poco dopo Mechi entra nel salotto e saluta tutti con un gran sorriso, << Cosa sono quelle facce? >> ci domanda vedendo me e Fran un po’ nervosi e confusi per via di Martina. Fran gli racconta quello che è successo, << Io non ne sapevo nulla, quella ragazza riesce sempre a sorprenderci >> sorride lei seduta sulle gambe di Fran. Ad un tratto mia nonna e Clara fanno capolino in salotto mentre chiacchierano amabilmente, si stanno scambiando consigli sui fiori da piantare in giardino, mia nonna saluta tutti con un gran sorriso e poi mi abbraccia, è molto contenta e orgogliosa di me che non trattiene più la gioia. Ha gl’occhi luminosi e un gran sorriso che mi fa tenerezza, adoro questa donna e adoro il fatto che per me lei farebbe di tutto. Stiamo tutti chiacchierando dello spettacolo per rilassarci un po’, quando a Fran suona il telefono, << E’ Pablo >> dice con una faccia stranita, Fran risponde al telefono, << No non è qui è uscita quasi un’ora fa >>… tutti ascoltiamo Fran che ogni secondo che passa cambia espressione, << No, non sappiamo nulla doveva accompagnarla mia madre >>… << Ok, ok >> dice riagganciando e la faccia di Fran cambia colore, << Che succede? >> chiede Mechi, << Stai bene? >> gli domanda Clara avvicinandosi a lui, << No non va niente bene >> si alza di colpo, << Fran cosa è successo? >> dico afferrandolo per le spalle, dentro di me non ho una bella sensazione, il cuore aumenta il suo battito e la gola e lo stomaco mi si chiudono, << Martina non è all’arena, Pablo ha chiamato anche mia madre ma lei ha detto di averla lasciata lì fuori >>, il tono di Fran è impaurito e io mi blocco. I pensieri più brutti mi passano per la testa, non riesco più a ragionare e immagino le cose peggiori di questo mondo, << Jorge >> mi chiama Mechi << Jorge >> urla una seconda volta, << La troviamo, ok? >> mi dice lei, io alzo lo sguardo e incrocio i suoi occhi << Dobbiamo pensare a cosa potrebbe esserle successo >> urla Fran, << Era strana >> dico io << Ultimamente era strana >>, << E’ vero >> conferma Mechi << Anche io me ne sono accorta, potrebbe essere collegato a tutto ciò >> borbotta lei ma il mio cervello si annebbia e non riesco a capire più niente e inizio ad avere paura.
 
Fra cinque ore ci sarà lo spettacolo, Martina non si trova e io sto andando nel panico, siamo tutti in salotto anche il resto dei ragazzi è corso qua, il telefono di Martina suona a vuoto e non sappiamo cosa fare. Io sto letteralmente inpazzendo, Ruggero e Diego cercano di tenermi calmo ma è impossibile, non posso pensare che sia in pericolo, dentro di me tutto sta crollando. Appena Lodo è venuta a saperlo quasi sveniva, è così concentrata a risolvere il problema che sta pensando a cosa può essere successo. << Dobbiamo guardare il cellulare di Martina >> dice ad un tratto sgranando gl'occhi, tutti noi la guardiamo confusi, << Cosa intendi? >> le domando io, << Che tramite un computer dobbiamo guardare le ultime chiamate e messaggi di Martina >> borbotta Facu, << Lei ultimamente era strana soprattutto quando guardava il telefono >> dice Lodo, << Come possiamo controllarlo? >> domanda Cande, << Martina ha il cellullare collegato al suo computer, lo usa per salvare tutte le cose che ha sul telefono >> dice Mechi << Ma è protetto da una password quel sistemoa >> sbuffa poi, << Io so la password >> dice Lodo e tutti noi ci voltiamo a guardarla. Fran corre in camera di Tini e afferra il suo computer, << Come fai a sapere la sua password? >> domando a Lodo, << Perché la password è il giorno che è venuta a vivere qua e quello in cui ti ha conosciuto, vedila come vuoi >> fa spallucce lei ma dagl'occhi noto tutta la sua paura, << Come puoi saperlo? >> le domanda Alba, << Lo so e basta >> dice digitando sulla tastiera la password e ad un tratto tutte le cose che ci sono sul telefono di Martina compaiono. << Guardate qua >> dice Ruggero << Ci sono dei messaggi anonimi ricevuti nell’ultima settimana >>, Lodo li apre e appena li leggo, la paura e la rabbia mi invadono, << Sono minacce? >> domanda Diego, << O mio dio! >> esclama Clara che si porta una mano davanti alla bocca, << Dobbiamo trovare Martina >> dice Mariana guardando Alejandro che è sconvolto. Io non capisco più nulla, leggo quei messaggi e tra le righe capisco da chi provengono, << Stephie >> dico più tre me e me che agl’altri che si voltano tutti a guardarmi << Questi messaggi sono di Stephie >> dico io. << Io chiamo la polizia >> dice Alejandro << Voi concentratevi sullo spettacolo >> borbotta mentre Clara, Mariana, Paul e Grace lo seguono nel suo ufficio. << Dobbiamo trovarla >> dico io senza muovere un muscolo, con il fiatone, << Il Gps >> dice Facu, << Dobbiamo sperare che il Gps sul suo telefono sia acceso, così possiamo trovarla >>, tutti lo guardiamo per un po’ << Allora ti muovi? >> dice Fran a Facu e Lodo gli passa belocemente il computer, << Trovala! >> esclamo io come un ordine, perchè la paura mi sta facendo impazzire. << L’hai trovata? >> chiede Diego dopo due minuti, << Ci vuole un attimo >> borbotta lui << Bisogna prima vedere se è acceso >> fa spallucce lui, poi un suono strano proviene dal computer e un punto si illumina sullo schermo, << Funziona >> urla Facu << Si trova vicino all’arena, in una casa non troppo lontana >>, << Bene vado a dire a mio padre dove si trova >> dice Fran che è tornato a respirare, Lodo tira un sospiro di sollievo e io mi alzo dal divano e vado verso la porta, << Dove vai? >> chiede Mechi, << A prendere Martina >> dico uscendo di casa mentre tutti mi guardano preoccupati, perché in teoria non è una buona idea ma non posso restare con le mani in mano. Mi fiondo all’indirizzo che Facu ha trovato, nella mia testa mi domando come Stephie possa fare tutto questo, non è mai stata cattiva, o forse sono io che non me ne sono mai accorto. Arrivo all’indirizzo e scendo dall’auto, davanti a me c’è una casa malandata, dubito che Stephie abiti qui, sembra abbandonata. Entro nella casa senza far rumore, non vedo e non sento nessuno e mi viene il dubbio che forse Martina non si trovi qui, che abbiamo sbagliato tutto e lei è ancora in pericolo, poi sento uno strano rumore e mi fiondo in una stanza sul fondo della casa. Quando apro la porta trovo Martina legata ad una sedia e un bavaglio che non le permette di parlare, vederla così mi fa tremare, vedo il suo sguardo impaurito e dentro di me qualcosa muore, vederla così è un colpo all'anima per me. Mi avvicino a lei che mi guarda spaventata ma anche con sollievo, le tolgo il bavaglio, << Grazie a dio sei qui >> dice mentre le lacrime gli scendono sul viso, << Chi è stato? >> le domando, << Stephie >> dice guardandomi negl’occhi << Scusa >> continua poi, << Scusa per cosa? >> gli chiedo. Rimango a guardarla e l’abbraccio forte quando finisco di liberarla, << Non ti ho detto la verità >> borbotta poi, << So che ti mandava dei messaggi, l’abbiamo visto sul tuo pc, ti abbiamo trovata tramite al gps del tuo telefono >>, << Non è solo quello >> continua lei << Mi ha ricattato, quando stava a casa con noi mi ricattava, mi ha diceva di starti lontano se no sarebbe andata a dire a Fran che io e te siamo stati a letto insieme >> dice tra le lacrime, << Dovevi dirmelo >> deglutisco << Dovevi dirmi che ti ricattava, che ti minacciava >> dico un po’ arrabbiato ma vederla che sta bene mi rende felice e poco mi importa se non me l’ha detto prima, infondo la ricattava ma almeno quando ci siamo messi insieme poteva avvertirmi di quanto Stephie sia subdola e pericolosa. << Bene, bene, il principe è arrivato a salvare la sua principessa >> una risatina proviene da dietro di me, quando mi volto vedo Stephie con gl’occhi assetati di vendetta e di cattiveria, << Cosa vuoi? >> le domando, << Te, in teoria, ma ora mi basta solo far saltare la carriera a quella stupida ragazzina >> risponde lei facendo spallucce, << Non mi avrai mai più, come puoi essere così cattiva? >>, << E’ solo colpa tua Jorge, se non ti fossi innamorato di lei non sarei mai tornata, ma siccome mi stavi dimenticando, appena Lara mi ha detto che tu e lei eravate uniti sono tornata per riprenderti, non potevi dimenticarmi Jorge, come hai potuto preferire lei a me? >>, <<  Cosa? Tu sei tornata solo perchè non volevi che ti dimenticassi? Cosa sei diventata? E comunque non devi prendertela con lei ma con me, non è colpa sua >>, << Oh per me è colpa di entrambi, lei ti stava troppo vicina, con il fatto che eri l’unico con cui riusciva ad aprirsi, ere una cosa troppo intima dovevo allontanarla da te e c’è l’ho fatta anche se, ora arriviamo alla tua colpa, non sei riuscito a dimenticarla invece di amare me, l’amore della tua vita >>, << Tu mi avevi lasciato e io stavo andando avanti... lasciaci in pace >> dico arrabbiato più che mai, il fatto che abbia fatto tutto questo senza che io me ne accorgessi e Martina ne soffriva mi fa star male, << Voi non andrete proprio da nessuna parte, non vi farò fare quello spettacolo, lei non si merita tutto questo >> borbotta indicando Martina. Rimango a guardare Stephie e non la riconosco più, è cattiva, è subdola e vuole farci del male per una cosa personale, non credevo potesse essere così. << Tu invece li lasci andare cara mia >>, la voce di Lodo arriva nella stanza e poi compare, uno a uno dietro di lei compaiono tutti gl’altri, << Lascia stare mia sorella >> borbotta Fran cattivo, << Già cosa pensi di fare? Di affrontarci uno a uno? >> chiede Diego beffardo, << Sei tu in trappola ora >> sorride Alba. Stephie cambia espressione appena capisce di essere nei guai, sa benissimo di non poter fermare dieci persone da sola e cerca di scappare ma Ruggero la blocca, << Hai paura adesso? >> le domanda Mechi << Ci dovevi pensare prima >>. Martina è ancora abbracciata a me, guarda tutti i suoi amici pronti a difenderla mentre ancora piange, << Sei al sicuro >> le dico io guardandola << Devi promettermi che mi dirai tutto d’ora in poi, non posso pensare che succeda un’altra volta una cosa del genere >> la stringo a me fortemente e lei ricambia, << Ti amo >> dice con la voce un po’ spezzata, << Anche io e ti troverò sempre >>. Poco dopo il padre di Tini arriva in casa con la polizia seguito da Clara, Mariana e Paul, << Cosa ci fate voi qui? >> domanda Alejandro, << Siamo venuti a prendere Martina >> risponde Fran, << Siete degli stupidi, potevate cacciarvi nei guai >>, i poliziotti prendono Stephie e la portano via e poi tutti vengono ad abbracciare Martina, uno a uno felice di rivederla sana e salva. << Su andiamo, abbiamo uno spettacolo da fare >> dice Tini, << Sei sicura? >> le chiede Alejandro, << Sicurissima >> borbotta lei con un sorriso guardandoci uno a uno, quando arriva a me si avvicina lentamente e mi posa un bacio sulle labbra, << Grazie per essere venuto a salvarmi >> dice, << Rinuncerei a tutto pur di poterti salvare >> rispondo io, lei mi sorride e finalmente posso tornare a stare tranquillo, con il cuore leggere, ho la persona che amo sana e salva di nuovo fra le mie braccia e questo mi fa sentire più che bene.

P.s: Ciao a tutti, spero che questo capitolo vi sia piaciuto. La vendetta di Stephie non è andata secondo i suoi piani, voleva che Martina non si presentasse allo spettacolo così avrebbe rovinato la sua carriera per vendicarsi, non voleva che avesse tutto, che tutto gli andasse bene ma grazie a dio ci sono i ragazzi che non perdono tempo per andare a salvare la loro amica, sorella e fidanzata. Vediamo un Jorge davvero spaventato e poi lo vediamo disgustato dal comportamento di Stephie perchè scopre tutta la verità, del perchè è tornata, del fatto che ricattava Martina e che è diventata subdola e cattiva. Siamo alla fine :( Il prossimo capitolo sarà venerdì ma ci sarà anche una piccola sorpresa!! Vi ringrazio tutti per tutto quanto! Vi adoro! <3
 

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Capitolo 60
*** Il Grande Show ***


Il Grande Show.
 
E’ arrivato il grande momento, siamo tutti dietro al palco e ci stiamo preparando per il grande spettacolo. Quello che è successo un po’ mi ha scombussolato ma ora è il momento di concentrarmi solo sullo show. Non posso fallire, devo fare del mio meglio per me ma anche per gl’atri che si aspettano da me grandi cose, ne va delle nostre vite, delle nostre carriere. Siamo tutti vestiti con colori sgargianti, manca davvero pochissimo e stiamo tutti aspettando di salire sul palco, guardo Jorge che è in parte a me, continua a fissarmi per vedere se mi sento davvero bene, dopo una cosa del genere dovrei essere piuttosto spaventata ma sinceramente tutto quello che voglio ora è salire su quel palco e dare il meglio di me, << Tutto apposto? >> mi domanda lui prendendomi per mano, << Si è tutto ok >> rispondo io dandogli un leggero bacio sulle labbra << Grazie >> dico poi guardandolo negl’occhi, << Per cosa? >> mi chiede, << Per esserci sempre >> rispondo sorridendo. << Bene ragazzi è ora >>, la voce di Pablo ci raggiunge e noi ci voltiamo a guardarlo, << Voglio dirvi che sono molto fiero di voi e so già che sarete grandiosi, ricordatevi di interagire anche con il pubblico come abbiamo provato e di essere voi stessi, siete fantastici >>, noi tutti lo guardiamo sorridenti, << E ora tutti sul palco! >> esclama lui. Io entro per prima, un boato allucinante risuona in quell’arena, dietro di me uno a uno entrano sul palco e la folla va in delirio. La prima canzone che cantiamo è On beat, siamo carichi e tutti applaudiscono e urlano per noi. Mi fa sentire bene tutto questo, il palco è il mio posto, è il posto di tutti noi, qua sopra ci sentiamo davvero a nostro agio e credo che la gente lo noti. Dopo varie canzoni andiamo sul retro a cambiarci, indosso un vestito bianco molto bello, sono dietro al palco e sto aspettando che Jorge finisca di suonare con la band perché poi dobbiamo cantare Abrazame y verdad. Ascolto la band e mi muovo a ritmo, << Sei pronta a far sognare tutti? >> mi chiede Mechi che è dietro di me, << Si >> sorrido io e lei mi abbraccia, << Farete impazzire la folla >> mi fa l'occhiolino lei ridacchiando per poi sparire nel camerino. La canzone finisce, tutti scendono dal palco tranne Jorge che mi aspetta, io lentamente entro mentre lui inizia a cantare. È stato un successo, tutti sono andati fuori di testa dopo che abbiamo cantato la canzone, urlavano, applaudivano, alcuni avevano dei cartelloni con delle nostre foto, nessuno di loro sa che stiamo insieme eppure tifano per noi. Questa cosa un po’ mi imbarazza, ma mi fa anche piacere, non ci conoscono e pensano che siamo perfetti l’uno per l’altro, ed è così e questo mi rende felice, sapere che la chimica che c'è tra di noi si percepisce, che riescono a sentire il nostro amore è stupendo. Quando finiamo di cantare andiamo sul retro mentre Cande, Alba e Facu stanno cantando la loro canzone, << Sei stata grandiosa >> dice mia madre che è dietro le quinte con noi, insieme a Papà, Paul, Clara e Grace, io le sorrido e la abbraccio, Jorge abbraccia Grace e poi mio padre, << Bravissimi >> esclama lui, << Già eravate perfetti >>. Una a una le canzoni vengono cantate e tutte, sia le vecchie che le nuove suscitano grandi applausi. La folla è in delirio e io mi sento davvero felice. << Stai bene? >> mi domanda Jorge che mi affianca, << Si benissimo >> gli sorrido << Anche se mi fa un po’ male la testa >> dico guardandolo con una faccia buffa, << Quando saremo a casa ci mettiamo qualcosa e poi ti coccolo un po’ >> mi fa l’occhiolino lui e poi mi posa un bacio sulle labbra prima che io entri sul palco a cantare Undertneath it all, << Cantala bene perché è la mia canzone >> mi sorride lui quando mi incammino verso il palco, io mi volto e gli sorrido. Dopo questa canzone i ragazzi ascolteranno la canzone che ho scritto, di cui non sanno nulla, dovranno salire sul palco con me perché è solo ed esclusivamente per loro. Voglio fargli capire che per me loro sono tutto, grazie a loro sono diventata migliore, ho imparato da ciascuno qualcosa, e ognuno di loro mi ha dato tanto. Il loro affetto per me è molto importante, mi fanno sentire bene, mi fanno sentire accettata, sono persone meravigliose che ho avuto l’onore di poter incontrare e di poter far parte di loro, mi hanno accettata fin da subito e io non posso che essere grata a loro per tutto quello che mi hanno detto, per come mi sono sempre stati vicini e per come hanno cambiato in meglio la mia vita. Pablo fa salire tutti i ragazzi sul palco e io mi metto un po’ a parlare della mia vita di come li ho incontrati e di come l’amicizia sia un bene prezioso. Tutti sul palco mi guardano e io mi metto in mezzo a loro, la musica parte e io li guardo uno a uno con gl’occhi lucidi. << Valio la pena todo hasta aqui, porquè al menos te conoci. Valio la pena lo que vivimos, lo que sonamos lo que conseguimos. Valio la pena pude intendere, que cada historia es una razon, para estar juntos, para creer, para que suene nuestra cancion, hoy somo tantos, hoy somos mas, hoy mas que nunca, puedo volar >>, Lodo ha le lacrime agl’occhi, Mechi è in parte a me e mi guarda sorridente, Alba è felice, Cande è euforica, Ruggero e Fran sorridono e battono le mani a tempo Diego è vicino a Lodo e l’abbraccia, Facu ogni tanto incontra il mio sguardo e mi fa l’occhiolino, e poi cè lui, Jorge che mi continua a guardarmi con gl’occhi pieni d’amore. << Todo vuelve a comenzar, juntos sin mirar atras, siente suena come yo, vive tu destino es hoy, sabes cual es la verdad es el latido de tu corazon, sabes que lo puedes escuchar, junto al mio, junto al mio >>. I ragazzi si muovono a ritmo, canto questa canzone con il cuore in mano, per me sono importanti, ognuno di loro è importante per me, siamo come una grande famiglia ed è questo che voglio trasmettere a chi ci sta guardando. Quando finisco di cantare un applauso sonoro riempie l’arena, tutti vengono ad abbracciarmi, chi in lacrime, chi con il sorrido, tutti mi ringraziano, ma dentro di me sono io che devo ringraziare loro per tutto questo, perché senza loro, sarei ancora la solita Tini chiusa in se stessa, triste e solitaria.
 
Lodo non si riprende dal pianto, siamo nel nostro camerino per ragazze, << Dai Lodo sistemati che poi tocca a te >> blatera Alba che sta cercando di sistemargli il trucco, << E’ stato troppo bello >> dice lei guardandomi, << Mi fa piacere che ti sia piaciuto, ma Lodo tocca a te >> le ripeto io, lei si alza convinta e esce dal camerino per andare ad esibirsi e io rimango lì a guardare Cande e Alba un po’ confusa. Mia madre entra nel camerino, << Allora tutto bene tesoro? E voi ragazze? >> chiede con un gran sorriso, << Benissimo >> le rispondo io ricambiando il sorriso << Non mi sono mai sentita così bene come oggi >> borbotto, << Sono fiera di te >> dice guardandomi negl’occhi e riesco a notare quanto lei davvero sia contenta e soddisfatta di me, cosa che non avrei mai sperato, anche Fran negl’ultimi giorni ha notato questo grande cambiamento di mamma, ci sostiene pienamente e ho un peso in meno da portare su quel palco sapendo che lei è dalla nostra parte. Pablo bussa alla porta e poi lentamente la apre, << Martina ora c’è Podemos >> dice e io abbraccio mia madre e poi mi dirigo verso il palco dove trovo Jorge già pronto per salirci, << Tocca a noi >> mi sorride lui abbracciandomi << Sei pronta amore? >>, << Prontissima >> gli rispondo con un sorriso. Il pubblico va in delirio, so che si aspettano che noi urliamo ai quattro venti che stiamo insieme, ma non è il momento giusto. Mentre siamo sulla nostra altalena, cantiamo guardandoci negl’occhi, tutto l’amore del mondo è racchiuso dentro di noi e credo che anche le persone lo sentano, forse è per questo che ci tengono tanto al fatto di vederci insieme, forse è per questo che chi ha visto i video ha intuito che tra noi c’è qualcosa, anche se loro non ne hanno la conferma sono tutti esaltati per questo, ci guardano con amore e dolcezza e questo mi fa sciogliere. << Wow >> mi dice Cande quando finiamo di cantare e scendiamo dal palco, << Avete molti ammiratori >> borbotta lei, << Non vedono l’ora di vedervi insieme >> fa spallucce Diego, << Noi stiamo già insieme >> blatera Jorge, << Si ma non so se hai visto, sono andati in estasi >> allarga le braccia Facu, << Si li ho visti >> rispondo io con un sorriso e poi guardo Jorge << Ci vogliono vedere insieme >> gli dico, << Tutti pensano che siete perfetti insieme >> borbotta Alba con gl’occhi a forma di cuore, << Noi siamo perfetti insieme >> le rispondo io abbracciando Jorge. Il pubblico continua a urlare i nostri nomi, soprattutto quello mio e di Jorge, c’è gente letteralmente impazzita per noi, che per cinque minuti non ha fatto altro che urlare “Bacio “ perché vogliono una conferma. Ora dobbiamo cantare En gira e saliamo tutti sul palco, il pubblico tace e la musica inizia. Pablo da dietro al palco ci guarda più entusiasta che mai, lo si vede dagl’occhi che è fiero di noi e di quello che stiamo costruendo, noi gli dobbiamo tutto, ha creduto in noi e ci ha portato fino a qui, ci ha dato la possibilità di realizzare i nostri sogni, è una persona unica e speciale, come tutti gl’altri insegnanti che sono dietro al palco e ci sostengono molto e noi gli dobbiamo tutto. Stare su questo palco che le persone che adoro di più al mondo è una sensazione bellissima, è una carica di energia pazzesca, Stephie, Carlos e tutti gl’altri problemi è come se non appartenessero più a questo mondo, mi sembra di essere catapultata in un’altra realtà, una realtà più bella, pulita e piena d’amore. Dopo la canzone Fran e Mechi rimangono sul palco perché è il loro momento, io li guardo da dietro il palco, vicino a me c’è Jorge che poi deve cantare Voy por ti, mia madre e mio padre ascoltano Fran e Mechi in parte a noi, non so se è per l’atmosfera, o per il momento ma stanno dando il meglio di loro, sono in perfetta simbiosi e alla fine della canzone, prima che le luci si spengano si danno un bacio. Il pubblico urla, applaude, l’arena sembra tremare da tutto il casino che il pubblico sta facendo, questo da carica a tutti noi, ci fa sentire così bene che potremmo cantare per ore senza mai smettere, è un energia che ti invade, non so spiegarlo, ma il pubblico riesce a caricarci. Mentre gl’altri stanno cantando le loro canzoni io mi cambio, perché tra poco devo cantare la nuova canzone che ho scritto con Jorge. Quando gl’altri l’hanno sentita sono rimasti a bocca aperta, soprattutto Fran, lui accetta il nostro rapporto ormai, ma è comunque il mio solito fratello protettivo. Dice che ci amiamo troppo, parla proprio lui che ama Mechi alla follia, comunque io e Jorge riusciamo a creare canzoni davvero stupende, Pablo è sempre più contento di noi, non fa che ripeterci che noi due siamo nati per cantare insieme, che le nostre voci sono perfette e si uniscono creando qualcosa di unico e spettacolare. Sono un po’ nervosa, è una canzone nuova e a parte i ragazzi e gl’insegnanti nessuno l’ha mai sentita. Mio padre è euforico per non parlare di Clara che non sta più nella pelle, oltre ad essere fiera della figlia è fiera di tutti noi, sembra che sia la madre di tutti quando ritorniamo dietro il palco perché abbraccia tutti con grande amore e dolcezza. Sto aspettando di salire sul palco, quando Jorge mi affianca, ci guardiamo per poco e poi ci prendiamo per mano e lentamente saliamo sul palco, un applauso sonoro rimbomba nell’arena. Ci mettiamo al centro del palco uno difronte all’altro, ci guardiamo negl’occhi e poi la musica parte. << Tanto tiempo caminando junto a ti, aun recuerdo el dia en que te conoci, el amor en mi naciò, tu sonrisa me enseno, tras las nubes siempre va a estar el sol >>, << Te confieso que sin ti no se seguir, luz en el camino tu eres para mi, desde que mi alma te viò, tu dulzura me envolvio, si enstoy contigo se detiene el reloj >>, ci guardiamo negl’occhi, lentamente alzo una mano e lui la afferra, il pubblico applaude e urla di felicita. Ma per me è come se esistesse solo lui, come se tutto intorno a noi fosse sparito, lo guardo e riesco solo a vedere i suoi occhi, a sentire la sua mano nella mia, riesco solo a sentire tutto l’amore che provi per lui che mi scorre dentro nella vene. << Lo sentimos los dos, el corazon, nos hablo, y al oido sueve nos susurrò. Quiero mirarte, quiero sonarte, vivir contigo cada instante, quiero abrazarte, quiero basarte, quiero tenerte junto a mi. Puedes amor el lo que siento, eres todo para mi. Quiero mirarte, quiero sonarte, vivir contingo cada instante, quiero abrazarte, quiero besarte, quiero tenerte junto a mi. Tu eres lo que necesito, pues lo que siento es: Amor >>. Lascio la mano di Jorge e mi allontano un poco da lui, poi mi volto e lo guardo sorridendo mentre canto queste dolcissime parole che abbiamo scritto insieme. Il pubblico ci guarda emozionato, ora rimane in silenzio ad ascoltare ogni parola che ci diciamo. << En tu ojos veo el mundo de color, en tus nrazos descubrì yo el amor. Verà en mi ella lo mismo, querrà el estar contigo, dime que tu lates por mi tambien. Lo sentimo los dos, el corazon nos hablo, y al oido suave nos susurro >>, velocemente mi riavvicino a Jorge e ci prendiamo per mano, << Quiero mirarte, quiero sonarte, vivir contigo cada instante, quiero abrazarte, quiero basarte, quiero tenerte junto a mi. Puedes amor el lo que siento, eres todo para mi. Quiero mirarte, quiero sonarte, vivir contingo cada instante, quiero abrazarte, quiero besarte, quiero tenerte junto a mi. Tu eres lo que necesito, pues lo que siento es: Amor >>. Siamo uno difronte all’altro, ci guardiamo negl’occhi mentre le ultime note della canzone suonano, il pubblico rimane con il fiato sospeso, Jorge posa una mano sulla mia guancia come per accarezzarmi e io lentamente mi avvicino a lui, piano piano finchè le mie labbra non si appoggiano sulle sue. Il pubblico crea un boato assurdo, l’applauso fa quasi tremare il palco, mi allontano lentamente da Jorge e gli sorrido e poi mi volto verso il pubblico che è completamente fuori controllo e mano nella mano scendiamo dal palco mentre ancora tutti urlano di felicità.
 
<< Siete stati eccezionali >> esclama Pablo quando ritorniamo dietro il palco, << Che casino che stanno facendo >> dice Ruggero, << Per forza non vedevano l’ora di vederli baciarsi >> borbotta Alba, << E’ stato bellissimo >> dice ad un tratto Lodo con gl’occhi a forma di cuore, << Troppo mielosi >> borbotta Fran che viene fulminato dallo sguardo di tutti << Ok siete stati bravissimi >> dice alzando le mani come per ripararsi da qualcosa, noi tutti ci mettiamo a ridere mentre poi uno a uno vengono ad abbracciarci. Diego è sul palco che canta la sua canzone, Lodo si mette in parte al palco e lo ascolta attentamente guardandolo con amore, Facu e Alba si stanno concentrando insieme, uno difronte all’altro tenendosi le mani, Ruggero abbraccia dal dietro Cande che canta a bassa voce le canzoni che dobbiamo ancora cantare e Mechi è seduta sulle gambe di Fran ed è accoccolata a lui mentre chiacchierano e sorridono insieme. << Come ti senti? >> mi domanda Jorge abbracciandomi dal dietro e dandomi un bacio sulla guancia, << Benissimo e tu? >> domando voltandomi, << Molto bene e il fatto che condivido tutto questo con loro, ma soprattutto con te mi rende felice >> borbotta sorridendo, io gli metto le mani intorno al collo e gli sorrido dolcemente, << Il mio ragazzo è una star >> gli dico ridacchiando, << Anche la mia ragazza lo è >> e inizia a ridacchiare anche lui. Il suo sorriso ogni volta mi lascia senza respiro, è così bello che ogni volta i miei pensieri si perdono e non capisco più niente, soprattutto quando sorride a me. Poso le mie labbra sulle sue, << Ti amo >> gli dico poi è lui sorride ancora di più, << Anche io, non sai quanto >> afferma mettendo le sue mani sui miei fianchi e mi tira a se per poi baciarmi ancora una volta. << Oh… siete stupendi >>, mi allontano velocemente da Jorge per guardare Grace che ci guarda con occhi sognanti, io credo di essere diventata rossa e Jorge sembra un po’ imbarazzato, << Quand’è il matrimonio? >> chiede lei sorridendo, << Nonna! >> la richiama Jorge con la voce bassa, << Scherzo tesoro, anche se non vedo l’ora che arrivi quel giorno >>, io ho una risatina isterica dovuta all’enorme imbarazzo che provo in questo momento, << Comunque volevo dirvi che siete perfetti, complimenti, siete due grandi artisti >> sorride Grace in modo molto dolce << Siete due persone speciali >>, Jorge si avvicina a sua nonna e l’abbraccia molto affettuosamente e poi Grace fa segno a me di unirmi all’abbraccio, prima di andarsene mi guarda attentamente, << Sei molto bella Martina >> dice tenendomi una mano e poi si volta per tornare insieme agl’atri. Mi volto verso di Jorge, mi sale l’imbarazzo quando ripenso alla parola matrimonio e distolgo subito lo sguardo da lui, << Non essere nervosa, mia nonna ha sempre voluto che stessi con te >>, << Lo so >> rispondo << Lo so molto bene >> dico con una risatina, << Lei tira queste frecciatine perché è felice per me, per noi. Con Stephie non ha neanche mai nominato il matrimonio, quindi devo dire che tu gli piaci forse anche troppo, non farci molto caso >> continua lui mettendosi difronte a me, io annuisco e poi lui mi stringe a se prima di salire sul palco e continuare lo show. Dopo aver cantato Ser Mejor, Te creo e Cuando me voy è arrivato il momento di cantare l’ultima canzone. Siamo tutti agitati prima di salire sul palco e completare questo meraviglioso spettacolo, c’è chi guarda per terra e respira profondamente, c’è chi saltella nervoso e chi come me si sta concentrando al massimo per concludere al meglio. Saliamo tutti sul palco e io, Jorge e Mechi abbiamo il compito di ringraziare tutti. << Grazie per tutto questo, senza di voi non saremo qui. Lo studio On Beat ci ha fatto nascere, ci ha portato ad alti livelli e ci ha insegnato molto, dobbiamo ringraziare i nostri insegnanti, i nostri genitori, gl’amici, i fans perché senza queste persone non saremo qui >> dico io, << Siete un pubblico fantastico e noi vi siamo grati per averci permesso di esibirci su questo grande palco, speriamo che la nostra avventura continui e speriamo di avervi intrattenuto nel migliore dei modi >> continua poi Jorge con un gran sorriso, il pubblico applaude e Mechi inizia a parlare, << Per noi è stato un lungo percorso e non sempre è stato facile, ma arrivare qui ci da grandi soddisfazioni, vedervi energici e felici di essere qua ci rende orgogliosi e ci fa capire che tutti i nostri sforzi non sono stati vani >> Mechi sorride e saluta il pubblico con la mano e poi tocca a me finire di parlare, << Siamo un gruppo di amici molto uniti, io personalmente devo ringraziare loro per quello che sono diventata, senza loro non sarei su questo palco, senza le mie amiche, i miei amici, mio fratello e il mio ragazzo non sarei qui. Ringrazio voi che siete un pubblico spettacolare, siamo molto felici che crediate in noi, grazie di cuore per tutto. Ora siete pronti al finale? >>, il pubblico urla seguito da un applauso fortissimo. Noi ci mettiamo in posizione e la musica inizia, << Crecimos juntos, habia todo por hacer, y caminamos habia tanto que aprender. Crecimos juntos y sin querer, hallè tus mano, fuimod creciendo con cad nota de aquel piano. Y ahora què, a donde iran lo que conocimos, los que llegamos al final. Voy por nuevos caminos con lo que hemos vivido, magia y creatividad, verdad en los corazones, cielos de mil colores, eso a quiero recordar. Siempre a mi lado esta tu mano >>. Tutti insieme iniziamo a muoverci a ritmo di musica, il pubblico si scalda e si muove con noi, migliaia di luci risplendono, sembra un sogno. << Crecimos Juntos con un sueno en cada mirada, y caminamos con la pasion que nos guiaba, crecimos juntos y asi pudimos reflejarnos, fuimos cambiando pero siempre nos levantamos. Y ahora que, a donde iran los que conoscimos, lo queno estan lo que seguimos, y los que un dia volveran. Y ahora sé, siempre estaras aqui a mi laso, veo la luz que tu me das >>, siamo tutti enrgici e euforici, è l’ultima canzone e stiamo dando il meglio di noi come abbiamo sempre fatto, mi piace vedere tutto il pubblico muoversi, vedere quanto siano presi dall’atmosfera che si è creata, tutti si muovono insieme a noi, tutti ci guardano con grande entusiasmo e felicità, mi piace pensare di aver portato un po’ di speranza, di amore e di energia a tutti loro. <<  Vou por novos caminhos, with all the things that we’ve been through, magia e creatività. Veritè dans la Coeur, ciel du miles couleures, eso quiero ricordar. Siempre a mi lado està tu mano. Que me ayuda a continuar y juantos ya llegamos al final. Like in a son. Qui recommence encore un fois, para dar esperanca a un coracao, no hay final, sei tu sai com’è, niente da temere, i won’t be afraid, nada temerè. Voy por un nuevos caminos con lo que hemos vivido, magia y cratividad, verdad en los corazones, cielo de mil colores eso quiero recordar, siempre a mi lado esta tu mano, Qu me ayda a continuar. Y juntos ya llegamos al final >>. Tutti utlano di felicità, un applauso potentissimo rimbomba nell’arena, mentre la canzone finisce uno a uno ci mettiamo di fronte al pubblico e salutiamo, io solo l'ultima, alzo un braccio per salutare con un gran sorriso, le lacrime iniziano a scorrermi sulle guance, quasi tutti stiamo piangendo e sorridiamo felici per quello che abbiamo appena fatto, un grande spettacolo. Le luci lentamente si abbassano e lo spettacolo finisce. Quando arriviamo dietro al palco ci abbracciamo tutti contenti e felici. Mi avvicino a mio padre, a Clara, a mia madre, a Paul e li abbraccio uno a uno mentre loro si congratulano con me, << Siamo fieri di te >> dice mio padre commosso, << Già siete straordinari >> mi sorride Paul, << Grazie >> borbotto io ancora con le lacrime agl’occhi. Abbraccio gl’insegnati, tutti i miei amici e poi arrivo a lui, << La mia star >> dice Jorge prima di sollevarmi da terra con un abbraccio. Pablo richiama l’attenzione, << Ragazzi Jason vi vuole parlare >> dice e tutti ci voltiamo a guardarlo, Jason è in parte a Pablo e ha un gran sorriso, << Per prima cosa… siete stati unici, spettacolari e incredibili, la gente è impazzita per voi quindi preparatevi, quest’estate vi aspetta un tour >>, tutti noi ci guardiamo e urliamo di gioia, << C-cosa? >> chiede Facu super agitato, << Un tour Facu >> gli dice Alba, << Ragazzi faremo un Tour per l’America Latina per ora, ma l’anno prossimo vi aspetterà anche l’Europa, quindi impegnatevi il più possibile, ovviamente dovrete incidere un disco, con la mia casa discografica >>, Alba sta per svenire e Cande la sorregge, << Avrete dei ballerini che ballano con voi per riempire il palco, sarò tutto più professionale, avrete una stilista, una truccatrice e tutte quello cose che servono per fare grandi spettacoli. Dobbiamo organizzare tutto alla perfezione prima di iniziare, questo spettacolo era un prova per vedere se eravate pronti a tutto questo, non serve dirvi che lo siete eccome. Progetteremo una nuova scenografia per caratterizzarvi, ne riparleremo in questi giorni in accademia >>. Tutti noi guardiamo Jason in silenzio e lui ci guarda confuso poi ci fiondiamo su di lui per abbracciarlo, per un secondo rimane sbaloridito della nosra reazione ma poi sorride contento. Quando si è ristabilita la calma, una strana idea mi viene in testa, << Jason >> lo chiamo io e lui mi da la sua attenzione, << Io conosco una stilista adatta a noi >> borbotto e poi mi volto verso mia madre, lei mi guarda confusa, << Io, no, Martina non credo che sia un ottima idea >> dice lei, << Perché no? >> le chiede Jason << Potrebbe aiutarci >> sorride lui, << Vede io… >>, << Vai >> le dice Paul, lei si volta e lo guarda, << Non ti preoccupare per me, appena potrò ti raggiungerò ovunque tu sia, sempre se prima accetti di sposarmi >>. Mia madre rimane senza parole, anzi tutti rimaniamo senza parole, io mi avvicino a loro e guardo mia madre come per dirgli di dire di si, << Vedi, ho sempre voluto sposarti ma volevo che prima sistemassi le cose con i tuoi figli, mi sembra più che giusto che loro siano d’accordo >> borbotta Paul, << Certo che lo sono >> dico senza pensarci. Tutti guardiamo mia madre attendendo una risposta, lei guarda me e poi guarda Fran che si avvicina a lei e la prende per mano, gli vengono gl’occhi lucidi e poi si volta verso Paul << Si, ti sposo >> dice e poi lo abbraccia e tutti noi applaudiamo. << Bene, scusatemi, sono molto contento per tutto questo ma ho delle cose da fare, ci vediamo in accademia ragazzi, e con lei ci sentiremo per telefono >> si rivolge a mia madre per poi sparire. Mi avvicino a Jorge e lo abbraccio, << Sono felice >> dico guardandolo, << Anche io >> borbotta lui e poi poso le mie labbra sulle sue.

P.s: Sorpresa! Questo non è l'ultimo capitolo, ebbene sì! C'è ne un sessantunesimo e spero vi faccia piacere. Lo show è andato alla grande, il pubblico era in delirio soprattutto quando finalmente hanno avuto la conferma che Jorge e Tini stanno insieme. Grazie alla loro bravura i ragazzi si sono guadagnati ciò che si meritavano, un tour, anzi più di uno e poi incideranno il loro primo disco. E poi c'è un altra sorpresa, la mamma di Tini viaggerà con loro perchè sarà la stilista e per questo riceve una proposta di matrimonio dal suo compagno Paul e Martina e Fran ne sono felici. Domenica ci sarà il capitolo finale, quello vero!  Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e ringrazio tutti quanti come sempre <3 GRAZIE DI CUORE.
 

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Capitolo 61
*** Ogni Amore E' Una Favola ( The End) ***


Ogni Amore E’ Una Favola.
 
E’ l’ultimo giorno allo studio e dopo iniziano le vacanze, almeno per la maggior parte degli studenti, perché noi abbiamo un tour da fare quest’estate. Abbiamo solo tre settimane di vacanza prima di iniziare il giro per le varie città a far sentire la nostra voce. Ne sono entusiasta, tutti ne sono entusiasti. I nostri professori sono davanti a noi posizionati sul palco, << Allora ragazzi, l’anno è finito, sono molto orgoglioso di voi, siete migliorati, siete diventati più adulti e ora state per intraprendere questo meraviglioso capitolo e io sono molto orgoglioso di tutto ciò >> ci sorride Pablo, Beto si schiarisce un po’ la voce in parte a lui << Già devo dire che siete molto bravi ragazzi >> borbotta toccandosi gl’occhiali per sistemarseli sul naso, << Si siete stati grandiosi, io sono davvero contenta, per voi questa è un’opportunità pazzesca e spero con tutto il cuore che ve la godiate a pieno >> ci sorride Angie con gl’occhi lucidi << Siete ragazzi straordinari e vi meritate tutto questo, siete degl’artisti nati e non vedo l’ora di vedervi su quei palchi a dare il meglio di voi, per ora godetevi queste poche settimane di vacanze >>, Pablo si volta verso Angie e gli stringe piano il braccio come per dargli una consolazione, per Angie siamo più dei semplici alunni e si nota quanto tiene a noi e quanto voglia che noi sfondiamo nella musica, in ciò che sappiamo fare meglio. << Gregorio vuoi dire qualcosa ai ragazzi? >> domanda Pablo, lui si volta e lo guarda un po’ confuso e poi ritorna a guardarci, << Lavorate sodo in queste settimane, non fatemi fare brutte figure su quei palchi >> dice guardandoci con gl’occhi socchiusi << Vi auguro buona fortuna >> dice poi in modo pacato anche se credo che sia molto orgoglioso di noi, << Bene, molto bene >> borbotta Pablo << Anche quest’anno è finito, ma vi aspettano grandi cose >>, ad un tratto Mechi alza la mano e Pablo la guarda << Dimmi >> gli dice e lei sorride, << Anche noi vorremo ringraziarvi, per tutto quello che avete fatto per noi, ci avete fatto crescere e non solo musicalmente, grazie per averci spronato a far sempre di più e per aver creduto in noi >> dice, << Si è vero, grazie per la vostra pazienza e il vostro modo di insegnarci, è solo grazie a voi se stiamo diventando delle star >>, tutti ci giriamo verso Facu che ha appena parlato, Pablo sorride contento e scende dal palco per venirci ad abbracciare uno a uno, < Siete strepitosi ragazzi >> dice con un tale felicità che la si può sentire nell’aria. E’ molto orgoglioso di noi, per lui è come se fossimo dei figli da far crescere, sarà lui ad accompagnarci in questa avventura e chissà magari anche in quelle future, è una persona straordinaria e noi ci fidiamo di lui a occhi chiusi e lui crede in noi e questo ci permette di migliorarci sempre più e di essere sicuri di noi stessi. Io mi avvicino ad Angie e la stringo forte a me, è una donna straordinaria, ho amato ogni sua lezione e adoro il fatto che si accorge sempre quando qualcosa non va solo dalla mia voce, da come canto, ha sempre cercato di aiutarmi e di starmi vicino. Beto sorride impacciato, si vede che è orgoglioso di noi ma rimane il solito svampito di sempre, mentre scende dal palco inciampa nelle sue scarpe, ma per fortuna Jorge e Ruggero lo afferrano prima che si schianti a terra, dà la mano ai ragazzi e poi un po’ timoroso da dei piccoli abbracci a noi ragazze che ridacchiamo del suo imbarazzo. Gregorio rimane fermo sul palco, non si muove e Angie lo guarda stranito, << Gregorio stai bene? >> le domanda, lui non si muove ancora, sembra una statua, << Gregorio >> lo chiama Pablo, << Sto bene >> esclama lui poi ad un certo punto con la voce tremante, Pablo guarda Angie e le sorride, Gregorio si sta emozionando ed è un evento al quanto raro da vedere, << Sono solo un po’… Ora mi ricompongo >> dice tirando su leggermente con il naso e poi scende dal palco e ci porge la mano per stringercela, noi ci guardiamo e poi ci fiondiamo su di lui tutti insieme e lo abbracciamo. Rimane un po’ confuso da tutto questo, ma poi lo vediamo sorridere per la prima volta da quando lo conosciamo e in imbarazzo ricambia anche lui la stretta. << Bene ragazzi, buone vacanze e ci vediamo fra tre settimane, preparatevi perché sarà una grande esperienza >>, noi annuiamo e salutiamo di nuovo tutti prima di uscire dallo studio, << Martina puoi fermarti un secondo >> chiede Pablo, io mi volto e annuisco con il capo, Pablo aspetta che tutti siano usciti e poi mi sorride, << Sono orgoglioso di te, anche se sei sempre stata brava in quello che fai, sei quella che ha avuto un percorso più difficile, hai dovuto imparare ad aprirti, a convivere con altre persone, a fidarti di loro e a farle entrare nella tua vita. Sei una forza della natura e ricordati che quei ragazzi ti vogliono veramente bene, non dubitarne mai. Ora vai, goditi le tue tre settimane di riposo perché poi la stella dovrà brillare su quel palco >>, io sorrido a Pablo e lo abbraccio un ultima volta, << Grazie >> dico un po’ in imbarazzo e poi esco dall’aula. Raggiungo tutti gl’altri che sono fuori dallo studio, << Tutto bene? >> mi domanda Jorge, << Benissimo >> rispondo io mentre guardo lo studio, mi ricordo di tutte le emozioni che ho provato quando per la prima volta lo vidi e  srntouna stretta all stomaco. Amo questo posto.
 
Stasera festeggeremo con tutti i ragazzi qui a casa, Jorge e Fran stanno sistemando tutte le cose in giardino mentre io sono a bordo piscina con Lodo sdraiata a prendere il sole, << Hai sentito tua mamma? >> mi chiede lei voltando la testa per guardarmi da dietro i suoi occhiali scuri, << Si, mi ha chiamato ieri sera, è un po’ agitata, ha disegnato almeno venti bozzetti per il suo abito da sposa e non sa quale fare >> ridacchio io, << Immagino anche io se sarei una stilista non saprei che vestito farmi, quelli che ci ha fatto per i Live sono stupendi >>, << Si, davvero belli e originali >> dico io. Lodo mi guarda per un po’, << Come ti senti? >> chiede poi, << In che senso? >> domando io confusa alzando i miei occhiali da sole sulla testa, << Per tutto quello che è successo, ora come ti senti? >>, << Meglio, sapere che Stephie è lontana da me mi fa sentire molto meglio >> rispondo rimettendomi gl’occhiali sugl’occhi e poi guardo il cielo, << Si ma io voglio sapere se stai bene >> continua lei, << Starò sempre meglio con il passare dei giorni, ho ancora gl’incubi e ogni tanto la paura mi invade >>, << Ne hai passate tante è normale >> mi dice lei afferrandomi la mano e poi mi sorride << E poi ai Jorge, sicuramente lui riesce a farti dimenticare di tutto >> dice maliziosa e io la guardo sgranando gl’occhi, << Da quando sei così maliziosa? >> ridacchio io, lei fa spallucce e inizia a ridere, << Un po’ di malizia non fa mai male >> dice portando lo sguardo verso il cielo. << Io ti starò sempre vicino lo sai vero? >> chiede poi, << Lo so, e io starò sempre vicino a te >> le rispondo con un sorriso. << Ehi perché tieni per mano la mia ragazza? >>, ci voltiamo e dietro di noi c’è Jorge che ci guarda, poco dopo Fran lo raggiunge e tutti e due ci guardano, << Che avete da guardare? >> domanda Lodo << Continuate a fare il vostro lavoro >>, Fran guarda Jorge con uno sguardo strano e capisco che c’è qualcosa che non va, difatti un secondo dopo ci rovesciano addosso un secchio di acqua fredda. Lodo urla, io guardo Jorge di traverso e poi mi avvento su di lui per prenderlo ma riesce a sfuggirmi. Vedo Lodo partire alla carica verso Fran che inizia a correre per non farsi prendere, << Jorge se ti prendo finisci male >> dico mentre lo rincorro per il giardino, << Sempre se mi prendi >> ridacchia lui, << Non sfidarmi! >> dico aumentando la corsa e con uno sforzo riesco a fare un balzo ed ad aggrapparmi alla sua schiena. << Preso >> dico quando lui si ferma, scendo lentamente e lui si volta, << Volevo farmi prendere >> borbotta poi lui sorridendomi, << Sei un bugiardo Blanco, ti ho preso perché sono veloce >>. Ad un certo punto sento Fran urlare e quando mi volto lo vedo sdraiato a pancia in giù sul prato con lodo seduta sulla sua schiena, << Così impari a lanciarmi secchiate di acqua fredda >> dice lei seria, << Era solo uno scherzo >> dice Fran che si agita sotto Lodo, << Per fortuna che Lodo non ha rincorso me >> esclama Jorge mentre ridacchia, << Si però me la pagherai >> dico io un po’ sbruffona avvicinandomi a lui faccia a faccia, << E cosa vuoi farmi? >> chiede con un sorrisino, << Non te lo dico >> gli sussurro nell’orecchio e lui mi afferra i fianchi, << Non giocare con il fuoco Tinita >> dice e io mi volto per ritornare alle sdraio mentre lui mi guarda incantato mordendosi il labbro mentre mi allontano da lui. << Jorge riprenditi >> gli dà un colpetto sulla testa Lodo che finalmente ha liberato Fran dalla sua presa, Jorge si volta e la guarda mentre lei scuote la testa e si mette in parte a me, << Smettila di farlo andare in trans >> mi dice Lodo ridacchiando, << Io non faccio proprio niente >> dico ridendo. Dopo un oretta anche Fran e Jorge si uniscono a noi per un bagno in piscina siccome hanno finito di sistemare tutte le cose per stasera, Jorge si sdraia sulla mia sdraio in parte a me stringendomi a se, lo guardo e poi gli sorrido, << Ciao amore mio >> dice lui dolcemente posandomi un piccolo bacio sulle labbra, io sorrido e appoggio la mia testa sul suo petto, Fran è in piscina e sta giocando con la palla insieme a Lodo, << Piccioncini venite a giocare >> dice Fran lanciandoci la palla addosso, Jorge la prende al volo e la rilancia verso Fran, << Arriviamo >> dice lui e poi ritorna a guardarmi, << Stai bene? >> mi domanda mentre sono accoccolata a lui, << Si, bene >> rispondo in modo piatto, << Stai ancora pensando a Stephie? >> chiede ma non ottiene risposta, << Martina non devi più preoccuparti per lei >> dice lui, << Lo spero >> esclamo io un po’ tristemente, << Cosa ti preoccupa? >> mi domanda, << Il fatto che lei ti ama e che farebbe di tutto per riaverti >> dico a bassa voce, << Davvero ti preoccupa questo? >> chiede guardandomi << Senti Martina, lei non ti farà più del male e io non voglio stare con lei, voglio stare con te, sempre con te. Non devi avere paura di perdermi, anche se lei mi ama io non ricambio questa cosa, la mia vita sei tu >> dice dolcemente e io lo guardo nei suoi occhi verdi, dove ogni volta mi ci perdo. Lo amo, ma ho paura che lei un giorno possa rovinare tutto, ma allo stesso tempo mi fido di Jorge, certe volte nella mia testa penso a quello che potrebbe succedere, mi domando se Jorge un giorno potrebbe farsi abbindolare da lei e lasciarmi sola e questo mi terrorizza, so di potermi fidare di lui, so che non mi farebbe mai nulla del genere, ma ho paura che qualcuno possa portarmelo via. << Non ti lascerò mai >> mi sussurra nell’orecchio e io poso le mie labbra sulle sue, << Andiamo a giocare >> dico sorridendo e raggiungiamo Lodo e Fran in acqua.
 
Sono in camera mia e mi sto vestendo, indosso un vestito argento corto senza maniche, ha una gonna a vita alta abbastanza larga che scende a palloncino, ho i capelli raccolti in uno chignon alto un po’ spettinato. Mi guardo allo specchio mentre mi trucco, mi faccio le labbra rosso scuro e mi metto un ombretto argento chiaro sfumato. Lodo entra in camera mia pronta per la serata, indossa un paio di pantaloni lunghi attillati strappati al ginocchio e sopra indossa un top corto nero con dei ricami d’oro, ha i capelli lisci e le labbra scure, << Sei bellissima >> gli dico guardandola, << Parli proprio tu >> dice lei guardandomi << E’ un altro dei vestiti di tua madre? >> chiede, io annuisco, << Dovrò dire a tua madre di iniziare a fare dei vestiti anche a me >> ridacchia lei e poi si siede sul mio letto mentre io vado a prendere le scarpe nell’armadio. Decido di mettermi un paio di scarpe nere, con il tacco largo di pelle, hanno un cinturino fatto con una catenina d’argento, mentre mi allaccio le scarpe qualcuno bussa alla porta. << Sono Mechi >> dice e la bionda fa capolino nella mia stanza più splendente che mai, indossa un vestito rosso che le lascia la schiena scoperta, molto sexy, ha i capelli mossi tutti spostati da un lato e le labbra rosse come il vestito. << Wow >> esclama Lodo guardandola, << Allora sono abbastanza bella? >> chiede facendo un giro su se stessa, << Sei bellissima Mechi, come sempre, Fran ti ha visto? >> chiedo poi con un sorrisetto, << No >> risponde lei con gl’occhi maliziosi, << Sverrà >> borbotta Lodo, << Concordo >> dico io e poi ci mettiamo a ridere. Dopo neanche dieci minuti Alba e Cande arrivano tiratissime in camera, << Che avete tutte stasera? Siete splendide >> borbotta Lodo abbracciando Alba mentre Mechi si incanta a guardare Cande che ha superato se stessa, indossa un vestito bianco, leggero, con dei ricami finissimi che la fanno sembrare una dea, ha i capelli sciolti che le ricadono sulle spalle e sulla testa porta un cordoncino bianco. << Forse ho esagerato >> dice la rossa guardandosi nel mio specchio, << Sei bellissima >> le dico io, << Si anche Ruggero me l’ha detto, solo che io non mi sento… >>, << Non dire nulla, sei stupenda e basta >> le dice Lodo e Cande arrossisce un po’. << Tini mi puoi truccare per favore? >> mi domanda Alba avvicinandosi a me, << Certo >> le rispondo io facendola sedere sulla sedia, Alba porta i capelli lisci e ha due treccine che si uniscono sul dietro, porta un abito lungo con uno spacco vertiginoso, la gonna è nera e morbida e la parte sopra è fatta a corpetto con le spalline fini, color salmone. << Allora scendete o cosa? >> urla Fran dal corridoio, Mechi apre la porta e Fran rimane immobile a guardarla, << Si siamo pronte >> dice Mechi con un sorriso malizioso passandogli in parte e noi una dietro l’altra usciamo dalla mia stanza mentre Fran rimane ancora li fermo impalato. Quando arrivo in giardino incontro lo sguardo di Jorge che si incammina verso di me, << Sei splendida >> dice osservandomi da capo a piedi << La più bella del mondo >> sorride guardandomi negl’occhi, io mi avvicino a lui sorridendo e poso le mie labbra sulle sue, << Non iniziate a fare gli sdolcinati >> ci richiama Fran e ci mettiamo a ridacchiare. La serata inizia, mio padre, Clara e Grace ci guardano con orgoglio, continuano a ripetere quanto siano felici per noi, << Non vedo l’ora che vi sposiate >> borbotta ad un tratto la nonna di Jorge e quasi quello che sto mangiando mi va di traverso, << Nonna >> la richiama Jorge, << Non ho detto niente di male, non vi ho detto di sposarvi domani >> dice lei ridacchiando e io la seguo con imbarazzo. << Sono orgoglioso di tutti voi e non vedo l’ora di vedervi girare il mondo, perché sono sicuro che avrete successo >> dice mio padre mentre brindiamo alla nostra carriera, io corro ad abbracciarlo, lui è sempre stato tutto per me, ho sofferto quando eravamo lontani, ma so di essere sempre nel suo cuore, so che lui farebbe di tutto per vedermi felice, non potevo chiedere un padre migliore di lui, Clara sta abbracciando Lodo che si è messa a piangere, non si è mai allontanata da sua madre e ora che fra poco dovremo partire per il tour sente tutta la pressione addosso, infondo è l’unico genitore che ha avuto da cui non si è mai allontanata, ma mio padre e Clara hanno detto che quando è possibile verranno a trovarci, << Stai tranquilla tesoro con te ci sarà Diego >> le dice Clara, << Già tesoro mio, non sarai sola, ci sono io e ci sono tutti gl’altri >> dice per consolarla mentre è stretta a sua madre, quasi mi commuovo e Fran si avvicina a me e mi afferra la mano. << Stai bene sorellina? >> chiede, << Si, sono felice >> dico guardando mio fratello negl’occhi, << Sai che sono fiero di te e che sarai sempre la mia sorellina, ti proteggerò sempre >> dice guardandomi, << Come siamo teneri oggi >> dico sorridendo e lui abbassa lo sguardo << E comunque lo so, sei il fratello migliore del mondo >> dico abbracciandolo stretto. Dopo questi momenti abbastanza emozionanti Clara ci accende la musica e iniziamo a scatenarci tra una risata e l’altra. << Allora quando partite? >> domando a Facu e Alba che sono seduti uno in parte all’altra e si guardano con occhi teneri, << Lunedì, stiamo tre giorni a Madrid e quattro a Barcellona >> sorride Alba, << Non vedo l’ora di partire, la nostra prima vacanza insieme >> dice Facu guardando la sua Alba e in quel momento mi allontano lentamente perché sembrava una situazione intima. << Sono cotti l’uno dell’altra >> mi sorride Mechi che li stava guardando, << Come tu con Fran >> borbotto io, << Parli tu che ti mangi sempre Jorge con gl’occhi >> ridacchia lei, << Siamo fortunate >> dico facendo spallucce << Abbiamo dei ragazzi strepitosi, siamo tutti felici e innamorati >>, << Sei diventata davvero una sentimentale >> ridacchia la bionda, << Non prendermi in giro, ricordati che se sposi Fran io e te diventiamo cognate >> dico ridendo e ridacchia anche lei, << Per me sei già come una sorella >> borbotta poi abbassando lo sguardo, << Già anche per me >> dice Cande che si è avvicinata a noi, poi anche Lodo e Alba ci raggiungono, << Che avete? >> chiede Alba, << Niente, stavo solo dicendo a Martina che siamo come delle sorella >> spiega Mechi, << Si è vero >> esclama Lodo << Noi siamo sorelle e ci saremo sempre l’una per l’altra >> continua lei. Tutte ci prendiamo per mano, << Promesso >> dice Alba, << Promesso >> ribatte Mechi. << State pregando? >> domanda Diego, << Stai zitto tu >> gli risponde Lodo, << Siete davvero strane voi ragazze >> fa spallucce lui guardando Ruggero.
 
La serata è quasi finita, Ruggero e Cande sono i primi ad andare via, devono andare a dormire presto perché domani partiranno per l’Italia per andare a trovare i nonni di Ruggero, << Ci vediamo quando torniamo >> mi sorride Cande abbracciandomi, << E preparati per il tour >> mi dice Ruggero quando l’abbraccio, << Fate i bravi e buon viaggio >> li saluto mentre si allontanano. Mechi si è appartata con Fran, sono seduti sul prato e lei è seduta fra le sue gambe, si parlano, si sorrido e si scambiano baci. Fran ha promesso a Mechi che dopo il tour l’avrebbe portata alle Hawaii per festeggiare e Mechi ha preso sul serio questa cosa. << Andiamo anche noi >> dice ad un certo punto Alba, << Già domani ho un po’ di lavoro da fare prima di partire >> esclama Facu, abbraccio Alba, << Fai la brava in Spagna >> le dico << E sorridi sempre >>, lei mi fa l’occhiolino e poi si getta su di me per abbracciarmi di nuovo. << Noi andiamo a dormire >> ci dice Lodo che è mano nella mano con Diego, << Si a dormire è? >> urla Mechi dal giardino in modo malizioso, << Mechi! >> la richiama Lodo, << Bè, non ha tutto i torti >> borbotta Diego che prende una gomitata da Lodo, << Su dai amore scherzavo >> borbotta lui ridacchiando << Non essere vergognosa, ci amiamo è… normale… >>, Lodo guarda Diego di traverso, << Ok non parlo più >>, Jorge inizia a ridere e io lo seguo, << Non c’è niente da ridere >> borbotta Lodo andando verso casa per entrarci, << Buona notte Lodo >> le urlo ridendo e lei si volta a guardarmi ancora una volta, << Ok forse è meglio che vado se non mi fa dormire in terra >> dice Diego preoccupato che con una corsa la raggiunge. Poco dopo avverto Fran che anche noi andiamo in camera, mentre lui è ancora li che chiacchiera con la sua Mechi seduto nel prato, appena arrivo in camera mi lancio sul letto, << Sei stanca? >> domanda sedendosi sul bordo del letto, << No, sono felice >> borbotto tirandomi su a sedere, appoggio la mia testa alla sua spalla, << Sai che ti amo da impazzire? >> borbotta lui guardandomi e accarezzandomi la testa, << Anche io ti amo davvero tanto >> rispondo intrecciando una mano nella sua << E’ stata una bella serata, ora godiamoci queste tre settimane di vacanza >> dico sorridendo, << Settimana prossima abbiamo la casa tutta per noi, siccome tuo padre e Clara vanno in vacanza >> sorride malizioso Jorge << Non vedo l’ora di passare un intera settimana solo io e te >>, << Ci sarà anche Fran >> borbotto poi io, << Si ma tu non ti preoccupare, Mechi lo terrà lontano per un po’ >>, << Blanco non si fanno certi complotti >> dico ridacchiando, << Ehi, voglio solo stare un po’ da solo con te, tu non vuoi? >> sorride lui, io mi avvicino e gli do dei piccoli leggeri baci sulle labbra, << Certo che lo voglio >>. Jorge si alza e va verso la porta, << Dove vai? >> chiedo, << Aspettami qui >> borbotta poi lui uscendo da camera mia. Due minuti dopo fa ritorno e si mette difronte a me e mi guarda, << Che c’è? >> chiedo un po’ nervosa, sembra strano, << Ho una cosa da darti >> dice e io rimango a guardarlo senza dire una parola, mentre da una tasca prende una piccola scatolina blu scuro, io sgrano gl’occhio e lo guardo spaventata, << Non è quello che pensi, anzi… >> dice aprendo la scatola. Apre la scatola lentamente e dentro un piccolo anello sottile scintilla, al centro una piccola pietra riflette tutti i colori, guardo l’anello e guardo Jorge in alternanza mentre il respiro inizia a mancarmi, << Non ti sto chiedendo di sposarmi Martina, quindi respira, voglio solo prometterti che staremo insieme per sempre, ti prometto che un giorno ci sposeremo e avremo una bellissima famiglia, ti prometto che non ti lascerò mai sola e che potrai contare sempre su di me, ti prometto che ti amerò per il resto dei miei giorni >> dice dolcemente e io come una bambina inizio a piangere, le lacrime mi scendono lentamente, passa una mano sulla mia guancia per asciugarla in modo delicato. Prende la mia mano e mi infila l’anello al dito e poi la stringe nella sua, in modo forte e deciso come per dirmi che resterà per sempre accanto a me. << Ti amo >> gli dico mentre sorrido e le lacrime scendono, << Ti amo anche io Tinita >> borbotta lui << E ora… >> dice e di colpo mi solleva posandomi sul letto, io ridacchio e lui mi guarda negl’occhi, << Sei stupenda >> dice e io arrossisco un po’, metto le mie mani sul suo viso e lo tiro a me per posare le mie labbra sulle sue, uno di quei baci saporiti, che ti trasportano in un altro mondo e come sempre ci perdiamo l’uno nell’altra. Ogni amore è una favola, ogni amore è una storia a se. Ci sono le storie belle, quelle piene di felicità, ci sono le storie burrascose e ci sono quelle difficili, ma alla fine ognuna di loro è una favola. Io ero difficile, ero chiusa, non ho mai creduto all’amore e ora sono qui e amo da impazzire una persona. La mia favola non è iniziata nel migliore dei modi, ne ho passate tante, sono sopravvissuta e ora voglio godermi tutto quello che di bello la vita può offrirmi. Sto per farmi una carriera quando prima mi era proibito toccare una chitarra, ho trovato delle amiche che per me sono come sorelle, amiche che terrò nel cuore per tutta la vita e con cui sto per vivere l’esperienza più bella che possa immaginare, ho degl’amici che mi stanno vicino, che cercano sempre di farmi ridere e che stanno sempre dalla mia parte, una madre che non sopportavo è diventata la donna di cui ho bisogno quando qualcosa non va, ho un padre che mi sta sempre accanto, un fratello che è disposto a tutto per me e poi c’è lui… Jorge. Jorge è una ventata di aria fresca, Jorge è il mio sole, la mia luna, è la cosa più importante per me, è grazie a lui che ho capito tante cose, è grazie a lui che ho capito che le favole esistono, che anche se l’amore può far male è comunque la sensazione più bella del mondo, amare una persona ti rende migliore, ti rende felice. Sto vivendo la mia favola. E io sono felice.
 
4 Anni dopo.
 
Guardo tutti i miei amici, Facu e Alba mi sorridono mano nella mano, lei mi guarda con gl’occhi dolci mentre stringe forte la mano di Facu, Cande ha la testa appoggiata alla spalla di Ruggero, alla mano porta un anello di fidanzamento, mi guardano aspettando che io dica qualcosa. Lodo mi sorride stringendo a se il suo pancione, Diego in parte a lei sorride felice guardandola e poi posa il suo sguardo su di me, deglutisco sonoramente, sono nervosa, agitata ed è come se la mia voce non uscisse dalla mia bocca. Fran mi guarda, sembra felice, stringe a se Mechi e forse mi stanno capendo perché loro due ci sono già passati, lui mi fa un cenno con la testa, come per darmi un po’ di coraggio. Incrocio gl’occhi di tutti, quelli di mia madre, di mio padre, Clara, Paul, Grace e i genitori di Jorge, tutti mi guardano. Guardo tutti e faccio un gran respiro per prendere aria, alzo lo sguardo e incrocio i suoi occhi verdi, che mi guardano con amore, tutti mi guardano e tutti stanno aspettando. Jorge mi sorride e li ogni mi incertezza sparisce, rimango con gl’occhi fissi nei suoi e sorrido. << Si, lo voglio >>.
 

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Capitolo 62
*** Ringraziamenti e Informazioni. ***


Siamo giunti alla fine di questa storia. Spero con tutto il cuore che vi sia piaciuta, che io sia riuscita a far capire il cambiamento emotivo dei personaggi, spero siate riusciti a seguirla senza problemi. Mi scuso per gl’errori, o per alcuni pezzi confusi o che magari non sono riuscita esprimere al meglio, come ho sempre detto non sono una scrittrice e alcune volte faccio fatica ad esprimermi al meglio o in modo comprensibile. Vi ringrazio davvero tanto, per tutto, davvero. Senza di voi e il vostro sostegno e i vostri complimenti credo che mi sarei fermata alla prima storia, quindi grazie a chi mi ha sempre seguito, a chi commentava ed esprimeva il suo parere, che per me conta molto, così da poter capire se sto scrivendo nel modo giusto, se riesco a far capire ciò che voglio far intendere. Ora per un po’ non pubblicherò, almeno fino all’inizio del prossimo anno (Che non è poi così lontano), la nuova storia che voglio scrivere sarà l’ultima (forse) con questi personaggi e poi farò anche storie con personaggi creati da me e spero che anche quelle storie vi piaceranno anche se le farò più avanti. La nuova storia sarà abbastanza diversa, un po’ più profonda, più complicata emotivamente, sto iniziando a ideare le basi di questa storia ma la farò con più calma ecco perché ci metterò un po’ di più a pubblicarla ed è per questo che ho deciso di aspettare anche perché ho bisogno di tempo per far lavorare la mia fantasia e trovare cose nuove da poter scrivere. Ora mi concentrerò anche sulle vostre storie, quindi vi chiedo, per chi mi ha chiesto di passare a leggere le loro storie di ripetermelo in un commento così son sicura di leggere tutte le storie che mi avete chiesto di leggere, ora che ho un po’ più tempo sicuramente le leggerò come promesso. Quindi ricordatemelo. Mi piacerebbe sentire i vostri pareri sulla mia storia, voglio sapere sia le cose che vi sono piaciute ma anche quelle che magari non vi sono piaciute o non avete capito, perché così posso capire dove posso migliorare o le cose che piacciono e voglio anche sapere cosa vi aspettate dalla prossima storia, cosa vorreste vedere, come vi piacerebbe la trama. Quindi commentate, fatemi sapere, esprimete i vostri pensieri o le vostre idea, a me fa solo un grande piacere. Molto probabilmente cambierò il nome che ho sul sito, ve lo dico in caso pensiate che mi sono cancellata. E infine voglio ringraziarvi tutti, davvero grazie per tutto, grazie per chi ha seguito questa storia, grazie per i commenti e i complimenti, grazie a chi si è appassionato, a chi non vedeva l’ora di leggere il capitolo successivo, GRAZIE MILLE. Mi avete reso contenta di aver iniziato a pubblicare le mie storie perché vedo il vostro coinvolgimento, vedo la vostra voglia di leggere e sapere e questo mi piace, mi piace perché tanti di voi mi dicono che sono riusciti ad immedesimarsi nei personaggi e nelle loro emozioni e questo credo sia la cosa più importante per una persona che legge. Un’altra cosa, se volete scrivere fatelo, non dico che è facile, perché non lo è, ma provateci, provate a scrivere una storia e raccontarla come se la viveste voi, provate a mettere la vostra persona nelle storie, metteteci del vostro, pensate a come vi sentireste, o come reagireste in quelle situazioni e raccontatele, anche con delle semplici parole si può fare della poesia e si possono creare cose inaspettate e meravigliose. Per qualsiasi cosa, per qualsiasi consiglio vogliate sappiate che io ci sono, ovviamente non sono la miglior scrittrice del mondo e molto probabilmente sono l’ultima che potrebbe dare un consiglio, ma se volete scrivere e volete qualche piccola dritta sappiate che io sono sempre disponibile. Voglio concludere questi ringraziamenti con una frase che a me piace molto, e credo racchiuda tutto ciò che penso e credo.
“ Se vuoi salvarti leggi. E se tu volessi, addirittura, salvare qualcuno, scrivi. “
 
GRAZIE A TUTTI. UN ABBRACCIO. <3
 

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Capitolo 63
*** COMUNICAZIONE INASPETTATA. ***


Ciao a tutti! So che è una cosa inaspettata, ma siccome questa è una delle mie storie preferite perché ci ho lavorato su molto, volevo sapere se vi farebbe piacere un capitolo (se riesco anche più) extra sul loro futuro! Voi cosa ne dite? Vi piacerebbe? O è meglio non soffermarsi su vecchie storie? Fatemi sapere se vi va! :-) un bacio a tutti! 
 

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Capitolo 64
*** Informazioni capitoli Extra! ***


Ciao a tutti. Siccome sono malata ho avuto tempo di scrivere una parte dell'extra e volevo spiegarvi come si svolgerà! So che dovevo farlo settimana prossima ma siccome sono a casa ammalata ho avuto più tempo quindi vi informo ora. Si dividerà in tre tempi diversi.

l primo sarà: 5 anni dopo, vedremo come saranno cambiate le cose.sarà la parte più lunga perché ha 5 capitoli, ne succederanno delle belle. Rivedremo tutti e scopriremo cosa stanno facendo.

Il secondo tempo si chiamerà "Famiglia" e avrà un solo capitolo.

il terzo tempo si chiamerà "Per sempre" e anch'esso avrà un solo capitolo.

Diciamo che gl'ultimi due tempi saranno dei frammenti di storia tra tini e jorge del loro futuro. Le tre parti non saranno ambientate negli stessi anni ci saranno dei salti temporali tra l'una e l'altra! Spero abbiate capito cosa intendo! Sembra una cosa lunga ma in neanche due settimane avrete tutti i capitoli. Penso di iniziare settimana prossima a pubblicarli se per voi va bene. Spero che siate ansiose di leggerle e che che vi piaccia la mia idea. Voglio dare una conclusione completa a tutta la storia e spero vi piaccia questa idea. Per ora vi saluto! Un braccio e un bacio, e grazie per seguire ancora questa storia visto che è finita da un po'! <3 <3 
 P.s: mi sto già organizzando per una futura storia jortini per l'anno prossimo! :-) anche se avevo detto che non avrei più scritto storie jortini ma ho cambiato idea ma per quella ci vorrà ancora molto tempo! 
 

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Capitolo 65
*** 5 anni dopo / Ancora Insieme. ***


5 Anni dopo / Ancora Insieme

Los Angeles, è fine febbraio, un sole splendido risplende nel cielo limpido, mentre sono nello studio a registrare. Mi gratto la testa con la matita mentre sto cercando di prendere appunti sul mio spartito. Ho capelli in disordine raccolti in uno chignon spettinato. Una felpa grigia larga con dei jeans stretti neri. Ai piedi scarpe comode e basse, mi sento un po’ stanca. Quando alzo lo sguardo, dietro il vetro incontro il suo sguardo. I suoi occhi verdi che mi scrutano mentre un piccolo sorriso appena accentuato spunta sul suo volto. L’unica cosa che mi fa restare con i piedi per terra, che non mi fa crollare è lui. << Martina sei pronta? >> mi chiede dal microfono il produttore, io faccio cenno di sì con la testa e la base parte. Inizio a cantare “ Mamma don’t cry for me”, una nuova canzone del mio nuovo disco che ho appena iniziato ad incidere. Quando esco dallo studio sono ormai le sette di sera, sono un po’ stanca, stressata, nervosa. Jorge avvolge il suo braccio intorno alle mie spalle mentre camminiamo verso l’auto. << Cosa c’è che non va? >> mi chiede guardandomi con quei suoi grandi occhi di cui non smetto mai di esserne innamorata. Quando noi ragazzi abbiamo iniziato il tour dell’on beat eravamo felicissimi, per tre lunghi anni abbiamo girato insieme la latino America e l’Europa, per varie volte, portando i nostri spettacoli nelle loro meravigliose città. Un’avventura fantastica. Piena di risate, gioia, felicità. Sono stati gl’anni più belli della mia vita, che non dimenticherò mai, che resteranno sempre impressi nel mio cuore. Ho condiviso queste avventure con persone straordinarie, che fanno parte tutt’ora della mia vita. In Europa viaggiavamo dentro a questi grandi Autubus modificati, ci abbiamo passato le giornate intere a divertirci, cantando, facendoci gli scherzi, credo che quelli siano stati i miei momenti preferiti, certo amavo il calore del pubblico, il loro amore, il loro affetto, stare su un enorme palco e portare la nostra musica, ma niente può battere quei momenti perché era come stare a casa, stare con loro era come sentirsi sempre a casa. Dopo il tour durato tre anni ognuno ha preso la sua strada, ognuno di noi si occupa di cose diverse. Io dopo il tour sono partita per Los Angeles con Jorge a registrare il nostro primo disco da solita, è stato diverso ma comunque fantastico. Registrare per la miglior casa discografica, per noi è stata una grande occasione e poi siamo partiti per il nuovo Tour che è durato fino a dicembre. Neanche il tempo di tornare a Buenos Aires per le feste natalizie e poi sono tornata ancora a Los Angel per registrare il mio nuovo disco. Era normale che fossi stanca, non avevo un momento libero, durante le giornate l’unica cosa a cui penso è la musica. E ora tutta questa pesantezza psicologica si sta facendo sentire. << Sono solo un po’ stanca sai? Tutta questa pressione, non ho avuto il tempo di riposarmi >>, Jorge mi guarda e poi fa l’espressione di uno che ha avuto una brillante idea. << Potremo tornare a Buenos Aires per un po’ >> dice lui mentre saliamo in auto e la mette in moto. Io lo guardo perplessa, << Non so se posso >> esclamo io << Devo registrare e devo comporre, ho scritto pochissime canzoni >> dico esausta, << Tini, hai un anno di tempo non devi fare tutto adesso >>, io lo guardo titubante, << Ascolta, andiamo a Buenos Aires per qualche mese, ti rilassi, ti prendi una pausa e poi torniamo >>, << Sembrerebbe fantastico >> dico io pensandoci mentre Jorge parcheggia nel vialetto di casa. Non dico una parola finché non entriamo in casa, sono un po’ confusa, non so se partire per Buenos Aires o no, anche se mi farebbe davvero bene, però mi lascerebbe indietro con il lavoro. Appoggio la mia borsa sul nostro divano. Abbiamo una casa carina, non esageratamente grande. Dai colori tenui e calmanti. Sembra una di quelle casette che si vedono nei film, che traspirano amore e famiglia. << Martina è una buona idea >> borbotta Jorge abbracciandomi dal dietro e mi dà un leggero bacio sulla guancia e poi sul collo. Io sorrido dolcemente, << Ti va una doccia calda >> mi dice con un po’ di malizia nell’orecchio, << Io e te? >> chiedo in modo spiritoso, << Si proprio io e te >> sorride lui sollevandomi da terra e prendendomi come una sposa portandomi in bagno. Dopo una doccia bollente, in tutti i senti, siamo avvolti nei nostri accappatoi bianchi. I capelli bagnati mi ricadono sul viso mentre Jorge mi abbraccia tamponandomi per asciugarmi. Alzo lo sguardo e penso a quanto diventi sempre più bello, con quei capelli bagnati che gli ricadono poco sul viso e quel sorriso stupendo. << Martina smettila di fare certi pensieri >> scherza malizioso Jorge mentre nota che lo osservo con stupore << Sei insaziabile >> ride lui con quella risata che mi riempie il cuore. Io gli batto piano un pugno sul petto, << Quanto sei stupido? >> chiedo io, << Tu mi ami per questo >> ribatte lui facendo spallucce e poi tornando a ridere.
 
Mentre ceniamo guardo Jorge e penso a quello che mi ha detto oggi. Inizio a pensare che sia una buona idea andare per un po’ a Buenos Aires a riposarmi, per staccarmi da tutta questa pressione che sento addosso, non so è come se qualcosa in me stesse cambiando, sono sempre stanca e nervosa. << Sai, stavo pensando che forse potremmo andare davvero a Buenos Aires >> borbotto io mentre addento un forchettata di spaghetti, << Certo che possiamo Tinita, se ti fa sentire meglio >> mi risponde sorridendomi, mi domando come faccia a tenere così tanto a me, come faccia a non farmi crollare mai, anche durante il Tour quando ero stanca era lui a darmi la forza, sempre in ogni momento. << Domani ne parlo con il produttore >> dico tornando a mangiare. Il giorno seguente chiamo mio padre, << Ehi tesoro >> mi risponde lui, << Ciao papà >> lo saluto io, è sempre bello sentire la sua voce, << Come sta la mia stella? >>, << Bene, un po’ stanca ma bene… Io volevo dirti che torno a Buenos Aires per qualche mese, ho bisogno di una pausa >> confesso io, << Ma certo tesoro, ti aspettiamo, saranno tutti felici del tuo ritorno, ci manchi un sacco >>, << Anche voi… torno questo Sabato con Jorge >>, << Va bene, chiamami se vuoi che ti venga a prendere all’aeroporto >>, << Va bene papà, salutami tutti >>, << Ciao tesoro >> e riaggancia. Sto preparando le valige per partire, ho veramente troppa roba, da quando abbiamo la casa qui a Los Angeles ho comprato una marea di cose, << Martina non ti devi portare tutto, questa è casa nostra >> mi dice Jorge guardandomi mentre cerco di infilare invano altre cose nella valigia, << Lo so ma tre mesi sono tanti, mi servono tante cose >> faccio spallucce io, mentre Jorge fa una faccia buffa, << Tu non capisci >> continuo poi. La mattina seguente partiamo per l’aeroporto, sono stata così felice quando il produttore mi ha detto che non era un problema se mi prendevo una pausa, avevamo un anno di tempo per l’uscita del nuovo album quindi potevo partire tranquillamente. Sull’aereo ero nervosa, non vedevo l’ora di atterrare e godermi un po’ tutti quei momenti che mi mancavano. Con Jorge sto benissimo, io e lui nella nostra casa, lui è stupendo, lo è sempre stato con me, ma mi manca quell’aria di casa, quella nostra grande famiglia. << Fra poco siamo arrivati >> mi dice Jorge sorridendo, anche lui non vedeva l’ora di tornare, anche a lui mancavano tutte quelle persone intorno a noi. Decidiamo di non scomodare mio padre quindi prendiamo un taxi, quando arriviamo davanti a casa già mi sento meglio e poi il mio stomaco inizia a brontolare, << Hai fame? >> mi domanda Jorge << Hai pranzato un’ora fa sull’aereo >> continua poi, << Lo so, ma ho lo stomaco vuoto, o forse è perché non vedo l’ora di mangiare le specialità di Clara, non sai quanto mi siano mancati i suoi pranzi e le sue cene >> dico ridacchiando mentre tiriamo giù le valige dal taxi. Mentre percorriamo il lungo vialetto vedo la porta aprirsi e una bambina mi corre incontro, << TINI >> urla sorridendo, << JORGE >> continua poi arrivando verso di noi come un fulmine per lanciarsi fra le mie braccia, << Piano che ti fai male >> le dice Jorge scompigliandogli i capelli con la mano e poi lei lo abbraccia, << Sono felice >> dice sorridendo. Mio padre e Clara ci guardano dalla soglia di casa, << Mi hai portato un regalo? >> mi chiede poi lei spalancando i suoi occhioni azzurri, << Certo, sei la mia sorellina ti porterò sempre i regali >> le dico io sorridendole mentre mi tiene per mano e mi trascina verso casa. Ha gli stessi occhi di Clara, i capelli uguali ai miei anche se di viso ricorda molto Francisco. << Isabella, non devi correre così fuori casa >> le dice mio padre, << Ma io volevo salutare Tini e Jorge >> borbotta lei mettendo il broncio proprio come fa Fran, << Gli fai passare troppo tempo con Fran papà >> gli dico io abbracciandolo e poi abbraccio Clara, << Ci siete mancati >> dice lei mentre abbraccia Jorge, << Anche voi >> gli risponde lui. Io e Jorge andiamo a sistemare le nostre cose nella mia vecchia stanza che è rimasta praticamente identica a prima, la stanza degl’ospiti è stata trasformata nella stanza della piccola Isabella che ha ormai quattro anni. << E’ bello essere qua >> dico appoggiandomi alla mia vecchia scrivania, Jorge mi si avvicina, << Si è bello, e poi mi ricorda quando ci siamo conosciuti, mi pare che su questa scrivania siano successe molte cose interessanti >> dice avvolgendomi tra le sue braccia e sorridendo, << Si… mi ricordo >> sorrido io per poi posare le mie labbra sulle sue e come sempre quel contatto fa partire una scossa che si espande per tutto il corpo. Non mi stancherò mai di lui, delle sue attenzioni, dei suoi baci. Clara annuncia che è pronta la cena, quando siamo a tavola Isabella fa i capricci perché non vuole mangiare le verdure ed è buffissima, << Fran dice che le cose verdi hanno un brutto sapore >> borbotta lei, << Non devi ascoltare Fran, Isabella >> le dice Jorge << Vedi >> continua poi prendendo un broccolo dal suo piatto e mangiando << E’ buono >>, lei lo guarda un po’ confusa e poi prende anche lei un broccolo e lo mangia, << Fran dice le bugie >> esclama poi lei costatando che non era poi così schifoso come credeva. << A proposito di Fran come è andata la sua luna di miele? >> domando, << Bene, ora sono in Messico da tua madre e domani tornano >>. Fran e Mechi si sono sposati a Natale, un matrimonio epico, con Mechi che sembrava la regina delle nevi, mi ricordo ancora quanto fosse agitata e nervosa e quanto Fran fece di tutto per trattenere le lacrime ma fallì nell’impresa appena vide Mechi arrivare all’altare. Poi sono partiti per un lungo viaggio visitando un sacco di posti bellissimi, sono stati in Australia, in India e anche in Europa. << Mechi non è così felice di tornare >> esclama Clara << Beh chi lo sarebbe >> continua poi. Sono contenta per loro, per aver coronato il loro sogno d’amore. << Abbiamo avvertito tutti del vostro arrivo >> mi dice mio padre, << Si lo so, Cande mi ha chiamato mi ha chiesto se potevo fargli un favore >>, << Me l’ha detto >> continua mio padre. Quando finalmente andiamo a letto inizio a rilassarmi, il mio vecchio e caro letto, in parte a me Jorge mi abbraccia e mi addormento lentamente.
 
Quando mi sveglio sento delle urla provenire dal piano di sotto. Jorge non è nel letto, credo mi abbia lasciato dormire perché sa quanto sono particolarmente stanca in questo periodo. Mi metto una vestaglia e esco piano della stanza, mentre scendo le scale riconosco la voce inconfondibile di Lodo. << Jorge non lanciarlo così in alto >> urla lei, << Ma gli piace >> ribatte lui. Poco dopo vedo Lodo seduta sul divano che tiene in braccio Isabella, ovviamente lei adora Lodo, ha preso un po’ anche da lei, quel suo carattere buffo. Ora avevamo una sorellina in comune e ci sentivamo più unite che mai, perché io e Lodo siamo sempre state come vere sorelle ma con Isabella era tutto più bello e speciale. Jorge teneva tra le braccia un bambino dagl’occhioni scuri e lo lanciava in aria per poi riprenderlo mentre lui rideva. << Ciao Lodo >> dico io andando verso di lei per abbracciarla, lei si accorge della mia presenza e si alza per ricambiare l'abbraccio, << Che bello averti qui >> esclama lei stringendomi con ancora in braccio Isabella, << Puoi dire al tuo ragazzo di smettere di lanciare in aria il mio bambino >> borbotta lei quando scioglie il nostro saluto e guardandomi con una faccia contrariata, io ridacchio e mi metto a sedere in parte a lei. Isabella scende dal grembo di Lodo e va verso Jorge, << Anche io >> urla, << Vedi a tutti i bambini piace >> fa spallucce lui guardando Lodo che lo fulmina con gl’occhi, quel vizio non l’ha mai perso è sempre la solita Lodo. << Come sta Diego? >> le domando, << Bene, ora è al negozio a lavorare, ma stasera ci sarà >>, << Stasera? >> le domando io, << Si facciamo una cena tutti insieme, è stata un idea di tuo padre che a quanto pare l’ha suggerita Jorge >> e ci voltiamo verso di lui mentre è occupato con i bambini, << Pensavo ti facesse piacere, un po’ di divertimento come ai vecchi tempi >> mi dice lui guardandomi, sia mio padre sia Jorge stanno cercando di farmi sentire meglio organizzando tutto questo e io non posso non essere felice di avere intorno persone che si preoccupano per me. << Ora vado, ho una classe di bambini a cui devo insegnare a cantare >> borbotta alzandosi dal divano. Lodo è diventata un insegnate per una scuola di bambini, gli insegna a cantare, questa passione le è venuta quando ha avuto Edward, il suo splendido bambino di due anni, uguale, identico a Diego in tutto e per tutto. << No mamma… io voglio giocare con zio Jorge >> dice lui guardandola con gl’occhio, << Sei proprio come tuo padre >> gli dice lei << Jorge lo vedi stasera >> continua poi e lui si rassegna e va via con la madre. << Oggi vado a trovare i ragazzi al negozio >> mi dice poi Jorge, << Bene! Uno di questi giorni verrò anche io >>, << Stanno organizzando una serata, sai la Band al completo per ricordare i vecchi tempi >>, << Siete sempre i soliti cinque ragazzacci in cerca di attenzioni >> rido io prendendolo in giro, << Io sono il tuo ragazzaccio >> ribadisce lui. Diego, Ruggero e Fran dopo il Tour hanno deciso di aprire un negozio di strumenti musicali, è un negozio gigantesco dove alcune volte fanno anche degli spettacoli. Sono molto bravi, hanno tanti clienti e le chitarre che costruiscono vanno a ruba. Fran ne è orgoglioso quindi vuol dire che gl’affari vanno bene per loro. Jorge intanto che siamo a Buenos Aires ha detto a loro che gli darà un mano mentre siamo qua, voleva lasciarmi i miei spazi, sa che ho bisogno di pensare, di calmarmi, anche se mi sento sempre così nervosa e stressata e ho bisogno di tempo per scrivere nuove canzoni.
 
Finalmente è arrivata la sera. Mi sono preparata per la cena, indosso un vestito nero con delle parti trasparenti, ricamate con il pizzo, elegante, sofisticato, carino. << Sei bellissima >> mi dice Jorge, << Grazie, ma anche tu non sei male >> gli dico maliziosa, lui mi sorride e scendiamo in salotto dove Lodo, con Edward e Diego, ci stanno aspettando. << Ciao Tini >> mi saluta lui con un gran sorriso e io vado ad abbraccialo, << Eccolo il paparino >> ridacchio io mentre Edward gli tira i pantaloni per attirare la sua attenzione, << Anche io voglio abbracciare la zia Tini! >> urla lui e io mi abbasso per prenderlo in braccio, << Certo piccolo ometto tanti abbracci per te >>. << Mi vuoi portar via la ragazza? >> domanda Jorge al piccoletto e lui gli risponde con una linguaccia, << Ha proprio preso da Diego >> esclama Lodo scuotendo il capo, << Non preoccuparti amore >>, << Come non preoccuparti? Non posso gestirne due come te >> dice scherzosamente lei mentre Diego si avvicina a dargli un bacio, << NO! >> urla Edward << Io bacio la mamma >> e tutti ci mettiamo a ridere. Un auto arriva nel vialetto e una chioma bionda entra sorridente dalla porta e corre verso di noi abbracciandoci, << Quanto mi siete mancate? >> urla Mechi, << Anche tu Mechi >> le dico io, << Già mi mancava la tua voce alta >> le dice Lodo. Ad un certo punto Fran compare sulla soglia con tantissime valige in mano, << Grazie per avermi aiutato >> urla lui con il fiatone, << Scusa amore >> esclama Mechi andando subito verso di lui per aiutarlo e finalmente Fran ci raggiunge e io lo abbraccio, << La mia sorellina >> dice lui stringendomi a se, << Ciao Fran >> dico io << Come è andata la luna di miele? >> chiedo sciogliendo l’abbraccio, << Benissimo, davvero benissimo >> esclama lui entusiasta, << Già abbiamo visto posti spettacolari >> parla Mechi mentre Fran saluta il resto della famiglia, << Ho portato regali per tutti >> sorride la bionda poi. << FRAN! >> urla qualcuno dalle scale e Isabella corre giù e lui la raggiunge << Ecco la principessina del castello >> gli dice lui prendendola in braccio e facendola roteare e lei si mette a ridere, << Non vedevo l’ora che tornavi >> borbotta lei dandogli un bacino sulla guancia. Dopo un po’ di casino e di saluti Fran va a farsi la doccia e Mechi inizia a raccontarci un po’ del suo viaggio, << E’ stato stupendo, ora dobbiamo solo sistemare la nuova casa e poi la vera vita da marito e moglie inizia >> dice lei con gl’occhi a forma di cuore, era quello che aveva sempre sognato e finalmente il suo sogno si è realizzato è così bello vederli felici e sorridenti. Anche Mechi va a farsi una doccia dopo il lungo viaggio mentre noi aspettiamo gl’altri. Diego e Jorge stanno intrattenendo Isabella e Edward, mio padre e Clara stanno preparando il tutto per la cena, gli abbiamo offerto il nostro aiuto ma non l’hanno voluto, Clara dice che era da tanto che non eravamo tutti insieme e che voleva fare tutto lei. Qualcuno bussa e Jorge va ad aprire, Cande con in mano un enorme torta fa capolino in salotto, << Tesoro dalla a me che la porto in cucina >> esclama Ruggero prendendogliela e sparendo, << Ciao ragazzi >> dice lei salutandoci con un gran sorriso, << Che bello averti qua tra noi Martina >>… << Anche tu Jorge >> continua poi ricordandosi della sua presenza, anche Ruggero ci raggiunge e mi saluta affettuosamente. << Allora come vanno le preparazioni del Matrimonio? >> domanda Lodo a Cande, << E’ davvero un casino, ci sono un sacco di cose da organizzare e non so più dove sbattere la testa davvero >>, << Si mi sta facendo impazzire, io gli ho proposto di andare a Las Vegas e fare tutto in fretta senza problemi ma lei non ha voluto >> parla Ruggero, << Ti sembra un ottima idea? >> gli chiede lei quasi arrabbiata << N-no? >> risponde Ruggero confuso << Noi avremo un bellissimo matrimonio, non importa quanto io vada fuori di testa >> afferma lei convinta, << Come vuoi >> risponde il suo fidanzato spaventato, non cambieranno mai quei due. La proposta di Ruggero a Cande è stata bellissima, eravamo tutti presenti in spiaggia quando si è inginocchiato davanti a lei, lei ovviamente è scoppiata a piangere dalla gioia. Mechi e Fran fanno ritorno dopo la doccia rilassante e tutti iniziamo a chiacchierare come sempre come se ci vedessimo tutti i giorni. Mi mancavano da morire, i loro sorrisi, le loro risate, i bisticci. Jorge mi si avvicina e mi dà un dolce bacio, mio fratello tossisce, io mi volto a guardarlo, lui fa finta di niente e io mi metto a ridere, << E’ sempre il solito >> mi dice Jorge ridacchiando. << Ma Alba e Facu? >> chiede Cande, << Arrivano non preoccuparti >> ridacchia Lodo e difatti poco dopo sentiamo bussare. << Scusate il ritardo >> ci dice Alba << Non voleva vestirsi >> borbotta sconsolata, Facu entra in casa con una bambina in braccio, bellissima, uguale, identica ad Alba, con i suoi stessi capelli ricci, una bambina stupenda di un anno e mezzo. << Arianna hai fatto i capricci? >> le chiedo quando la vedo, lei scuote leggermente la testa, è molto timida ma alcune volte diventa un vulcano di energia, caratterialmente è un misto tra Facu e Alba. Facu la lascia e lei raggiunge subito Isabella e Edward che stanno giocando mentre io abbraccio Alba e Facu. Anche Jorge si avvicina, << Allora come va il tuo lavoro alla casa discografica? >> gli domanda Jorge fiero di lui, << Benissimo, incidiamo un sacco di canzoni, mi piace stare dietro ad un mixer lo sai >> borbotta lui.
 
Finalmente ci sediamo tutti a tavola come ai vecchi tempi, << Che strano odore >> dico io ad un tratto, << Io non sento nulla >> mi risponde Jorge, << Già nemmeno io >> ribatte Alba, << Va be… Alba stavi dicendo? >> dico, << Che all’on beat sono arrivati un sacco di ragazzi, beh nessuno bravo come noi >> esclama lei, << Come ti trovi ad insegnare nella tua vecchia scuola? >> le chiedo, << E’ strano ma anche bello, poi mi piace insegnare ai ragazzi a suonare gli strumenti e aiutarli a comporre le basi >>, << Si sicuramente saranno felici di avere una brava come te ad aiutarli! >> gli dice Mechi << E poi ci sono anche io li con te >> borbotta poi lei. Anche Mechi lavora all’on beat insegnando canto. Iniziarono a raccontarmi tutto quello che succede li dentro, alla fine Angie e Pablo si sono sposati, ovviamente continuano a insegnare ma alla fine Lodo a quei tempi aveva ragione, tra loro due c’era davvero qualcosa. << Visto nessuno mi ascolta mai >> esclama lei soddisfatta perché una l’aveva azzeccata. Tutti ci mettiamo a ridere, è come se il tempo non fosse mai passato, tutti noi a ridere e scherzare insieme come ai vecchi tempi, è la cosa più bella di tutte, la cosa che mi mancava di più. << Quindi mangi i broccoli? >> chiede Fran a Isabella << Ma sono orribili >>, << Non è vero, Jorge ha detto che sono buoni ed è vero >>, << Perché tu sei sempre l’uomo preferito delle mie sorelle? >> domanda lui sarcasticamente a Jorge, << Amico non so che dirti si vede che tutte le ragazze Stoessel hanno un debole per me >> ribatte lui scatenando una risata generale. << Arianna cosa fai? >> chiede Alba guardando la figlia che si stava arrampicando su Diego, << Lo sai che ha un debole per lui >> le dice Facu, << Solo perché non è grande abbastanza da capire >> le risponde Lodo, << Ei io con i bambini ci so fare >> esclama Diego << Ecco perché a loro piaccio >>, << Si questo è vero >> concorda Lodo, che a quanto dice Diego è un ottimo padre anche se lei si lamenta del fatto che il figlio è come lui. << Siamo indecisi se farlo in spiaggia o in un prato >> dice Cande mentre parliamo del suo matrimonio, lei è sempre stato uno spirito libero quindi ce la vedevo bene sposarsi all’aperto, con il vento nei capelli e fiori sparsi ovunque. << La mamma come sta? >> chiedo poi a Fran, << Benissimo ha detto che appena può passa qua a trovarti con Paul >>, mia madre alla fine si è sposata con Paul in un enorme chiesa bellissima, non ho mai visto mia madre felice come in quel giorno, non sembrava nemmeno lei e ancora adesso è una persona diversa, più serena, più felice da quando tutto si è sistemato, vive ancora in Messico e continua a fare la stilista, dopo il nostro Tour dove lei ci faceva i vestiti ha avuto un gran successo e le cose vanno di bene in meglio. Noi ragazze rimaniamo sole dopo una lunga cena bellissima. Siamo in salotto mentre i ragazzi con i bambini sono in cucina a parlare di auto, sport e cose del genere. Ad un certo punto non mi sento molto bene, ho un po’ di nausea e le altre se ne accorgono. << Tutto bene Tini? >> mi chiede Cande, << Si benissimo, credo di essermi riempita troppo >>, << Hai mangiato come una incinta, io quando aspettavo Edward mangiavo meno di te >> mi dice Lodo prendendomi in giro e io la guardo di traverso e poi rido. << Allora come stai tu? Sappiamo perché sei qua >> mi dice Mechi, << Avevo bisogno di una pausa, sono tornata dal Tour con Jorge e ho praticamente ricominciato a lavorare, ultimamente mi sento stanca e nervosa e non riesco più a tornare in me >>, << Vedrai che a star qua ti sentirai meglio >> mi dice Alba con uno sguardo dolce, << A Los Angeles era tutto un po’ impegnativo, io e Jorge lavoriamo davvero parecchio ma lui resiste più di me >>. Poco dopo iniziamo a parlare di bambini, di come Alba ne desidera un altro ma vuole aspettare, << Mi ricordo di aver scoperto di essere incinta perché le cose che mangiavo sempre non mi piacevano più >> esclama lei ridacchiando, << Io perché avevo la nausea tutte le mattine >> borbotta Lodo << E non era divertente >>, << Io non vedo l’ora di avere un figlio >> esclama sognante Mechi. Lo stomaco mi brontola e le ragazze mi guardano, << Tini? Hai appena finito di mangiare! >> mi dice Cande ridendo, << Lo so è che ultimamente ho sempre fame >>, << Non è che sei incinta davvero? >> mi dice Lodo ridendo, << No! Ovvio che no! >> rispondo ma qualcosa dentro di me mi fa dubitare. Dopo la serata bellissima, quando tutti se ne vanno finalmente vado a letto con quel pensiero in testa, << Ti sei divertita? >> mi domanda Jorge, << Si, mi ci voleva una serata cosi! Grazie! >> gli dico per poi baciarlo profondamente, << Di niente >> risponde lui per poi ribaciarmi. La mattina seguente Jorge esce per andare al negozio dei ragazzi, io esco di casa e vado in farmacia, compro un test di gravidanza, anche se so che è una stupidata, non è possibile che io sia incinta, ho avuto il ciclo poche settimane fa, ora non ricordo bene quando ero stressata da tutto il lavoro. Torno a casa e per fortuna non c’è nessuno. Salgo in bagno e faccio quello che devo fare. L’attesa mi uccide, ma sono sicura che non è come credo, non è possibile, ne sono praticamente sicura. Passati i due minuti guardo il test di gravidanza, ci metto un po’ a capire e poi entro in uno stato di trans, non è possibile, sono incinta!

Autore: Eccoci qua, è arrivata l'ora dei capitoli Extra e spero che il primo sia di vostro gradimento. Vediamo come le cose sono cambiate ma anche come i nostri personaggi siano rimasti comunque gli stessi. Hanno nuovi lavori, hanno avuto figli, alcuni si sono sposati e poi c'è Martina che sta incidendo il sue secondo disco da solista e si sente stanca e stressata perchè non ha mai un momento libero, ovviamente l'unica cosa che la fa star bene è Jorge. Il loro amore è ancora uguale e lui è ancora la persona che riesce a spronare Martina a stargli vicino. Ora però le cose si complicheranno di nuovo, Martina scopre di essere incinta... come la prenderà? Vi è piaciuto questo colpo di scena? Ne vedremo delle belle ed esploreremo le nuove vite dei nostri personaggi. Spero che vi sia piaciuto, il prossimo capitolo dovrei riuscire a metterlo domani, non vi farò aspettare molto prometto, avrete la conclusione di questa storia in breve tempo. Ora vi saluto, un abbraccio e un bacio a tutti e grazie a quelli che ancora seguono questa storia che era ormai terminata!! GRAZIE GRAZIE GRAZIE! 
 

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Capitolo 66
*** 5 anni dopo / Paura ***


5 Anni dopo / Paure

Non so più a cosa pensare, rimango per un qualche secondo senza fiato. Non è possibile, non posso essere incinta. Sono nel pallone, inizio a sudare freddo, mi tremano le mani mentre osservo ancora il risultato positivo del test. Non ora, non adesso. In questo periodo della mia vita non ho tempo di occuparmi di un bambino, non credo nemmeno di esserne capace. Sto incidendo un disco, ho un tour da organizzare, canzoni da scrivere e lo stesso vale per Jorge, come potrei mai crescere un bambino, io Martina Stoessel con un figlio a ventitré anni cosa potrei mai fare? Non riesco quasi a respirare, mi sento confusa, stordita. La mia mente non riesce ad elaborare il tutto. Ora capisco la stanchezza, il nervosismo, gl’odori strani, la voglia di mangiare sempre, era per questo, perché dentro di me sta crescendo un bambino, ecco perché mi sentivo diversa, come se stessi cambiando. Nel panico prendo il test e lo butto nella spazzatura stando attenta a metterlo bene in fondo, nessuno lo deve vedere, nessuno lo deve sapere finché non trovo una soluzione, finché non accetto questa cosa nella mia testa. Cosa farò? Mi viene quasi da piangere. Qualcuno apre la porta di camera mia e quando mi volto vedo Jorge entrare e mi sorride, poi nota il mio sguardo confuso << Cosa c’è che non va? >> mi chiede in modo tenero, << Niente! Perché? >> dico sembrando il più normale possibile ma non credo di esserci riuscita, << Tinita cosa c’è? >> ripete lui con un viso confuso, << Ti ho detto che non ho nulla >> rispondo un po’ bruscamente, << Per favore Martina non fare così >> si avvicina lui a me e si ferma proprio quando siamo uno difronte all’altra molto vicini. Non riesco a dirglielo, ho paura, non so cosa fare, tutte le mie paure di qualche anno fa stanno tornando a galla. Come potrei mai crescere un bambino, non ne sono in grado, non ne sono capace, non riesco più a pensare. Jorge poggia le sue mani sulle mie braccia e mi attira a se stringendomi tra le sue braccia, cerco di stare calma ma lui riesce a sentire che qualcosa non va. << Per favore Martina parlami >> continua lui, io mi allontano da lui di qualche passo e lo fisso nei suoi occhi verdi, così premurosi e gentili e mi domando come ho fatto a meritarmi tutto ciò. Non so nemmeno se Jorge vuole un figlio, e se non lo volesse? E se non fosse pronto? Ha tutta una carriera davanti e se crollasse solo perché io sono incinta? << Voglio restare sola >> gli dico con freddezza, come per allontanarlo da me. << Ora davvero cosa cavolo ti prende? >> mi chiede lui innervosito, << Niente Jorge davvero ho bisogno di stare sola >>, lui mi guarda per qualche secondo e poi si volta ed esce dalla stanza senza dire una parola, senza guardarmi. Penso di averlo un po’ ferito facendo così, ma ho bisogno di pensare, di riordinare i miei pensieri. Mi sdraio sul letto guardando il soffitto, come è potuto succedere? Cioè lo so come è successo ma siamo sempre stati attenti e sicuramente un bambino non era nei nostri programmi, non ora, non ne abbiamo nemmeno mai parlato, certo abbiamo pensato ad un futuro insieme, ma non abbiamo mai parlato seriamente di avere figli, non in questo momento dove la mia vita è caotica, dove la nostra popolarità sta crescendo. Prendo il bicchiere d’acqua sul comodino e faccio un grande sorso, dovrò andare da una ginecologa, fare delle visite, devo organizzare tutto senza che nessuno lo scopra, per ora voglio solo tenerlo per me, tenere per me le mie paure, le mie incertezze che continuano ad invadere la mia testa. Qualcuno bussa alla porta << Sorellina è pronto il pranzo >> mi dice Fran, << Arrivo >> gli rispondo, ma solo a pensare al cibo mi viene la nausea. Quando scendo sono tutti a tavola. Jorge mi scruta attentamente. << State bene? >> mi chiede mio padre, << Bene >> rispondo io lievemente mentre fisso il piatto davanti a me << E’ che non ho molta fame >>, << Tesoro sei molto stressata ultimamente >> mi guarda Clara con quei suoi occhioni dolci mentre in parte a lei Isabella sta mangiando il suo pranzo spargendo il cibo ovunque, << Sto bene davvero >> ripeto per convincere più me stessa che gl’altri, << Hai fatto bene a tornare per un po’, sembri molto stanca e sciupata >> borbotta mio padre. Mechi ci osserva attentamente come se capisse che il problema non è quello, << Si tutto quel lavoro mi ha stressata, avevo davvero bisogno di una vacanza >> dico io mentre fisso il mio piatto pieno. Quando tutti finiscono di mangiare aiuto Machi a spreparare la tavola, << Sei sicura di star bene? Sembri una a cui gli è appena morto il gatto >> mi chiede lei con uno sguardo strano, << Si Mechi, davvero devo solo riposarmi e smettere di pensare al lavoro >>, << Se lo dici tu >> borbotta sparendo poi dalla cucina mentre io rimango li a fissare il vuoto come una stupida. Perché lo sono, io sono una stupida, tutto questo non doveva assolutamente accadere.
 
Oggi pomeriggio devo incontrarmi con Cande, gli avevo promesso un favore. Lei ora ha una scuola di danza tutta sua per ragazzi e mi ha chiesto se potevo partecipare ad una delle sue lezioni e gli ho detto di si, ovviamente prima di sapere che sono incinta. Anche se non sono dell’umore adatto decido di andarci comunque, forse questo riuscirà a distrarmi un po’ da tutto quello che mi sta succedendo. << Io vado al negozio >> mi dice Jorge senza nemmeno guardarmi e uscendo di casa. Credo si senta offeso, so quanto ci tenga al fatto che io parli con lui di tutto quello che mi succede ma in questo momento non me la sento di diglielo, ho paura della sua reazione siccome la mia non è stata una delle migliori. Lo so, dovrei essere felice perchè sto per avere un figlio con la persona che amo di più al mondo ma in questo momento non è così che mi sento. Sono affranta, abbattuta perché credo di non poterlo gestire, non ho avuto un infanzia felice, anche se ora tutto si è sistemato non ho mai avuto un buon esempio di come si crescano i figli. Esco di casa e mi avvio alla nuova scuola di Cande. E’ un edificio abbastanza grande, contiene dieci classi di danza e Cande insieme ad altre persone insegna lì dentro. << Ciao Martina >> mi saluta lei abbracciandomi, << Sembri stana >> continua poi, << Non ho dormito bene e poi tutto lo stress accumulato a Los Angeles inizia a farsi sentire >> le faccio un piccolo sorriso io, << Se non ti va possiamo rimandare >> mi dice lei gentile, << No, no, mi va, almeno avrò altro a cui pensare >> le sorrido io. Vado a cambiarmi e quando entro nell’aula un gruppo di quindici ragazze mi scruta attentamente e bisbigliano tra loro. Penso abbiano capito chi io sia e ne sembrano entusiaste. << Bene ragazze, oggi abbiamo un ospite speciale >> inizia a parlare Cande << Lei è… >>, << Tini >> urla una di loro, << Lo sappiamo chi è >> borbotta un'altra guardandomi, << Bene, vedo che la conoscete tutti e come sapete è una mia ottima amica >>, << Ciao a tutte >> saluto io con un sorriso, << Allora Martina parteciperà alla lezione e alla fine potrete fargli qualche domanda >>, le ragazze sembrano tutte entusiaste e questo mi rende un po’ felice. La prima ora io e Cande insegnammo una delle nostre coreografie di quando andavamo all’on beat, le ragazze erano felici di questo e ogni tanto davo qualche consiglio per migliorare i passi o per perfezionarli. << Sei grandiosa >> mi dice una ragazza bionda dagl’occhi verdi, << Grazie >> le rispondo io un po’ in imbarazzo. Non mi sono mai abituata ai complimenti anche se è da cinque anni che li ricevo. E’ arrivata l’ora delle domande, tutte si siedono in terra e io e Cande ci sediamo difronte a loro. << Bene chi vuole iniziare? >> chiede la rossa e quasi tutte le ragazze alzano la mano. << Volevo sapere come è stato il vostro Tour quello che avete fatto per l’on beat >> chiede una ragazza, << E’ stato spettacolare >> risponde Cande, << Si lo è stato, ci siamo divertiti un sacco, quello che amavo di più era stare con loro, passare tutto quel tempo con le persone che adoro di più al mondo, la mia famiglia, con loro non mi sentivo mai sola, sapete quando fate dei Tour e girate il mondo tornando a casa solo pochissimi giorni di tanto in tanto può essere faticoso, penso che quella sia la parte più brutta me per fortuna io avevo i miei amici che ovviamente per erano come una famiglia quindi non mi sono mai sentita sola >> rispondo io, << E avevi Jorge >> esclama una ragazza in modo malizioso, << Si avevo anche Jorge >> dico sorridendo pensando a lui. << Come è stato passare ad essere parte di un gruppo ad essere una solista? >> chiede un'altra ragazza, << Difficile >> dico pensandoci su << E’ stato un grande cambiamento, un gran bel cambiamento ma mi mancavano tutti loro, è un emozione indescrivibile salire sul palco e portare le tue canzoni da solista, certo come me c’era sempre Jorge quindi è stato un po’ più facile ma comunque ho sentito molto la mancanza di quello che avevo prima, mi sono ritrovata a Los Angeles e poi subito dopo mi hanno spedito di nuovo in giro per il mondo con la differenza che non c’erano tutti loro che per me sono molto importanti, quindi è stato bello ma anche difficile >>. Inizio a pensare a tutto quello che ho passato, a quanto Jorge mi sia sempre stato accanto per non farmi mai sentire sola e io ora sto impazzendo perché sono incinta e lui c’è l’ha su con me perché come tanti anni fa non mi apro, non mi esprimo e questo a lui non piace, non gli piace che non gli dico cosa non va, cosa mi turba. << Cosa farai nel futuro? >> mi domandano e a quella domanda vado nel pallone, non so nemmeno io cosa farò nel futuro, non riesco più ad inquadrarlo, non riesco più a focalizzarlo come dovrei, << Ora sto scrivendo altre canzoni, e piano piano le inciderò a Los Angeles e dovrò organizzare un tour, un nuovo Tour >>, o almeno credo dico tra me e me perché le mie sicurezze stanno vacillando, << Ora mi sto prendendo un periodo di riposo dopo cinque lunghi anni di lavoro e appena tornerò a Los Angeles dovrò ricominciare a lavorare sodo. << Ti sposerai con Jorge? >> domanda un'altra, << Questa domanda non c’entra niente con il suo lavoro >> borbotta Cande, << Ma noi vogliamo saperlo >> esclama la ragazza che ha posto la domanda, << Non lo so >> rispondo io, soprattutto ora con tutto quello che sta succedendo, << Non c’è nulla in programma per ora, ma un giorno mi piacerebbe sposarmi >> rispondo io un po’ agitata da questa domanda.
 
Finalmente sono di nuovo a casa, tutte quelle domande mi hanno messo ancora più in confusione, sono davvero nel pallone e questa volta il mio caos interiore non riesce a trovare una via d’uscita per sistemare tutto. Cosa ne sarà del mio futuro? Come farò a gestire tutto? Come farò a gestire un bambino? Quando sono nella mia camera prendo il cellullare e chiamo una ginecologa, << Salve, vorrei prenotare una visita >> dico io, la dottoressa dall’altro lato del telefono mi risponde in modo molto gentile << Certo, c’è qualche motivo specifico? >> mi chiede, << Si, sono incinta >> borbotto a bassa voce, avevo paura a dire quella parola ad alta voce, perché era come confermarlo, come inciderlo nella realtà, << Ve bene, può venire fra quattro giorni al'una ok? >>, << Certo va benissimo >> le rispondo io per poi salutandola e riattaccare la chiamata. Ora ho il fiatone e mi accorgo di quanto questa cosa mi fa andare in ansia. Jorge entra nella stanza e mi guarda, << Stai bene? >> mi chiede lui, << Si >> rispondo in modo veloce e secco, so che lui sa sempre quando dico le bugie ma non potevo digli la verità non ora, non ora che io non sono più sicura di niente, di chi sono, di chi voglio essere, di cosa io voglia fare. << Bene >> risponde lui in modo freddo << Vado a farmi una doccia >>, mi passa in parte e mi lascia un leggero bacio sulla nuca. So che lo sto allontanando ma non riesco a trovare le parole per dirgli cosa mi sta succedendo. Quando scendo in salotto noto Lodo con Edward che sta giocando con Isabella, << Eccola >> mi dice lei sorridendomi, << Come è andata con Cande? >> mi domanda, << Benissimo >> le rispondo << Le sue allieve sono molto brave >>, << Si lo so e lei è molto brava a fare l’insegnate >>, << Cosa ci fai qui? >> le chiedo io, << Sono passata per dirti che Diego, Fran e Ruggero stanno organizzando una serata al negozio e volevano sapere se ti andava di partecipare, sai cantare un po’ delle nostre vecchie canzoni e magari qualche tua nuova >> mi dice lei, << Si va benissimo, non è un problema >> borbotto io, non potevo rifiutare sarebbe stato strano per loro e non mi andava di venire invasa dalle domande dei miei amici perché non saprei cosa inventarmi per spiegare cosa mi sta succedendo, << Sei sicura di non essere troppo stanca o nervosa? Infondo sei venuta qua per riposare >> mi dice lei mentre Edward si avvicina a me alzando le braccia al cielo per essere preso in braccio, inizio a pensare a come sarà il mio bambino o bambina, quel piccolo gesto mi ha ricordato ancora di più a tutto quello che mi sta succedendo, io lo sollevo e lo prendo in braccio sarebbe stato strano non farlo, << No tranquilla Lodo, non è il lavoro >> le rispondo io, << Ok va bene >> mi sorride lei. << Zia Tini mi dai un leccalecca? >> mi chiede il piccolo Edward, << Certo! Andiamo a prenderlo in cucina, scommetto che la nonna Clara ne tiene alcuni proprio li >> sorrido io ricambiando il sorriso di Edward, << Non dovresti mangiare dolci a quest’ora >> gli dice Lodo e lui la guarda con gl’occhi tristi << Ma io lo voglio!!!! >> esclama lui mettendo giù il muso e facendosi venire le lacrime, << Ok va bene, prendi il leccalecca >> si arrende Lodo appena lo vede così, Isabella si avvicina a noi e ci segue in cucina per prenderne uno anche lei. << Sei davvero una brava mamma >> dico a Lodo in modo sarcastico perché si è arresa subito alle lacrime di Edward, << Vorrei vedere te al mio posto cosa faresti quando un bambino, il tuo bambino ti fa quegl’occhioni dolci pieni di lacrime >> mi scruta lei mettendosi i pugni ai fianchi, << Già chissà cosa farei >> dico sovrappensiero più a me che a lei. << Tini ci sei? >> mi dice poi vedendomi persa nei miei pensieri, << Si, scusami stavo pensando >>, << Pensi troppo ultimamente e comunque saresti una brava mamma se vuoi saperlo e quando arriverà il tuo momento vedrai che ho ragione >> mi dice lei, io rimango un po’ basita perché il mio momento è arrivato ora, << Spero di essere brava quanto te >> le rispondo con un sorriso facendo finta di nulla, non mi andava che intuisse che in questo momento sto aspettando un bambino. Dato il leccalecca a Edward e a Isabella, Lodo torna a casa sua che non si trova molto lontano da qui, << Allora ci vediamo domani sera >> dice lei prima di sparire dietro la porta e io annuisco con il capo salutandola con la mano.
 
JORGE BLANCO.
 
Martina è strana, da quando siamo tornati a Buenos Aires si comporta in modo strano. Inizio a credere che stia dubitando di me, del nostro amore, che forse quello che provava per me in tutti questi anni stia svanendo. Ma io non posso immaginarmi una vita senza di lei, senza il suo sorriso, senza vederla cantare e ballare come solo lei sa fare. Vederla ogni mattina di fianco a me sorridente e felice. Ultimamente stavamo lavorando troppo per questo ho proposto di tornare qui ma sembra che qualcosa non vada e non capisco cosa e il perché. Sono nel negozio con Fran, Ruggero e Diego, stanno organizzando un evento per domani sera e mi hanno chiesto di cantare, ovviamente ho accettato e so che ieri Lodo ha chiesto a Martina se avrebbe voluto cantare e lei ha risposto di sì. Non riesco a capire cosa la turba e perché non me ne vuole parlare. Il negozio è veramente enorme, ha un livello rialzato dove tutte le chitarre costruite da loro sono esposte e sono davvero belle, alcune semplici, alcune colorate, altre decorate ed si possono persino personalizzare. Hanno fatto davvero un gran lavoro con tutti questo, sono stati grandiosi ma da loro mi aspettavo solo questo siccome sono bravissimi. << Allora come va? Mi sembri perso >> esclama Diego che sta sistemando gli strumenti in vetrina, << No è tutto ok, è solo che da quando siamo tornati Martina si comporta in modo strano >>, << Sarà presa per tutto il lavoro che sta facendo >> mi consola lui, << Può darsi ma credo ci sia sotto qualcosa, magari si è stufata di me >> dico a me stesso più che a Diego, << Non dire sciocchezza amico, Martina ti ama e lo sai >>, << Si lo so >> ma qualcosa non andava e se fosse davvero così, se lei non provasse più per me di quello che provava prima, forse è per questo che non me ne parla, quella fase l’abbiamo superata anni fa, lei da quel momento mi ha sempre confidato tutto perché sa quanto ci tenga che mi dica cosa non va, ma ultimamente, da quando siamo qua qualcosa è cambiato in lei, è come se fosse assente, come se non le importasse più di me. Ruggero fa capolino, << Mi aiutate a spostare queste per far spazio, qui domani dobbiamo esibirci >> borbotta lui, << Si ora veniamo >> risponde Diego mentre io raggiungo subito Ruggero e lo aiuto a spostare una batteria, << Sei pensieroso >> mi dice lui guardandomi con la sua solita aria, non è cambiato di una virgola, << Crede che Martina si sia stufato di lui >> borbotta Diego facendo una faccia buffa, << Sul serio amico pensi questo? Stiamo parlando di Martina colei che non ha mai amato nessuno tranne te, dopo tutto quello che avete passato ti sembra possibile che lei non provi più niente per te? >> mi chiede lui, << Non lo so, rimane comunque il fatto che con me si comporta in modo strano, in modo diverso da come è di solito >>, << Sarà solo un brutto periodo >> fa spallucce Ruggero, << Già anche per me >> lo asseconda Diego. La porta del negozio si apre e una ragazza entra, << Ciao Francesca >> la saluta Diego e poi anche Ruggero, << E lui chi è? >> chiede indicandomi e guardandomi attentamente e in modo profondo, << Lui è Jorge >> risponde Diego, << Quel Jorge… Jorge Blanco? >>, << Si proprio io >> le rispondo, << Wow, sei molto più bello dal vivo >> ridacchia lei, << Lei è Francesca una nostra cliente abituale >>, << Già la miglior cliente di sempre >> mi fa l’occhiolino lei. E’ una bellissima ragazza, ovviamente per me nessuna è più bella di Martina, perché lei è unica al mondo. Ha i capelli biondi e lunghi, gl’occhi azzurri, un fisico alto e magro da modella. << Sai anche io sono molto brava a cantare >> mi dice sorridendomi, << Bene >> le rispondo io un po’ confuso. Lei continua a guardarmi e io mi sento un po’ in imbarazzo, << Cosa ti serve Francy? >> le chiede Ruggero, << Mi servirebbero le corde per la chitarra >>, << Jorge la puoi aiutare intanto che finisco qui? >> mi dice poi lui, << Certo >> rispondo avviandomi verso uno scaffale con appeso ogni cosa che può servire per una chitarre, << Mi servono queste >> mi dice lei indicandomele, io le prendo e lei continua a guardarmi, << Sai mi piace molto come canti >> esclama sorridendomi, << Grazie >> dico io andando verso la cassa, << Mi piacerebbe poter cantare con te sai >> fa spallucce lei, << Non credo sia possibile ho molto da fare >> borbotto, non mi andava di passare del tempo con lei, non ora che ho in mente solo Martina e a quello che gli passa per la testa, << Se cambi idea chiamami >> mi dice passandomi il suo biglietto da visita << Insieme potremmo essere strepitosi >> fa un gran sorriso, paga, mi guarda con uno sguardo un po’ malizioso e poi se ne va con una camminata da modella.
 
La sera seguente siamo tutti al negozio, stiamo finendo di preparare il tutto. Martina sta parlando con Mechi ma le cose non sono cambiate per niente, anzi, ieri sera non mi ha quasi rivolto la parola è sempre stata chiusa in camera a fare chissà cosa. Una ragazza come un fulmine si avvicina e mi abbraccia, << Ciao Jorge che bello vederti ancora >> mi dice lei. Vedo Martina che la nota ma fa finta di nulla, << Ciao Francesca, cosa ci fai tu qui? >>, << Non perde mai un evento >> mi dice Diego dietro di me, << Già >> esclama lei << Soprattutto se so che ci sei tu stasera a cantare, sono molto emozionata >> sorride lei, << Grazie >> le rispondo ancora, non mi piacciono tutte queste attenzioni difronte a Martina soprattutto in questo periodo dove non capisco cosa le succeda. Francesca si allontana un po’ e Diego mi si avvicina, << Lodo la odia! Ci sta sempre appiccicata, passa di qua praticamente tutti i giorni >>, << Strano che Lodo non l’abbia ancora sbranata >> dico io finto perplesso, << Oh l’ha fatto! difatti ha paura di Lodo e non si avvicina più di tanto >>, << Ha paura anche di Mechi >> ci raggiunge Fran, Facu ci ascolta ridacchiando << Vi mettete sempre nei casini >> ride lui, << Che avete da ridere? >> ci chiede poi Ruggero, << Stavamo parlando di quella ragazza che vi sta sempre intorno >> gli spiega Facu che ancora ride, << Mi ricordo quando Cande stava per saltargli addosso per strappargli i capelli, menomale che sono riuscito a fermarla >> dice Ruggero con un arie pensante, << Menomale che ha capito di starci lontano in quel senso, finché viene a comprare le cose ok, ma per il resto deve starci lontana >> mi dice Diego << Quindi stai attento prima che qualcuno fraintenda >>, mi giro verso Martina e vedo che lei non mi considera nemmeno, sta li seduta vicino a Lodo e non la riconosco più, una volta se qualche ragazza mi si avvicinava diventava gelosa, possessiva tirava fuori le unghie, ora sembra persa chissà dove, spenta e lontana. Mi domando cosa le succeda, perché si comporta così e perché tutto ad un tratto ha deciso di escludermi come se ormai non facessi più parte della sua vita. L’evento inizia, il negozio si riempie più di quanto ci aspettavamo, << Ci siete tu e Martina per forza che è così pieno >> fa spallucce Facu. Prima cantiamo un po’ di nostre vecchie canzoni, di gruppo, della band, le ragazze cantano le loro storiche canzoni e ci divertiamo, mi sembra di essere tornato ai quei bei tempi dove eravamo più giovani, più spensierati e liberi. Ora siamo cresciuti e ognuno di noi ha le proprio responsabilità. << Martina Jorge tocca a voi >> mi dice Fran comparendo, << Arriviamo >> rispondo io cercando Martina con lo sguardo mentre si sta facendo sistemare i capelli da Alba. Quando saliamo sul palco la musica inizia e la nostra nuova canzone prende vita. << Por tu amor perdì el camino no encuentro el camino, colgade de sus besos vivo soy un sospiro >> inizia lei con la sua voce melodiosa, così bella come sempre, così incantevole come ogni volta e mi lascia sempre senza fiato. <> tutti ci guardano senza parole, questa canzone l’abbiamo scritta insieme a Los Angeles e tutti sono rimasti a bocca aperta quando l’abbiamo presentata. Poi iniziamo a cantare insieme << Yo ti amo a ti solo a ti, oh te amo a ti solo a ti. Anque que me lastimes en mis suenos vives, les estrellas brillan cuando tu me sonries. Aun te amo a ti siempre sera asì. >>, noto Francesca in prima fila ad ascoltarci, appena vede che la noto mi sorride e mi fa l’occhiolino, Martina non se ne accorge e continua a cantare, << Yo se que deberia odiarte y no se odiarte. Me duels mas y mas, te necesito esto està escrito >>, << Tus mentiras me hacen mucho mal pero siento tanto que te quiero igual. Oh, yo se que deberia odiarte y no se odiarte >>. Io e Martina ci guardiamo per quel frangente come se nulla fosse mai accaduto, come se tutto fosse ok, tutto fosse semplicemente normale anche se non è proprio così. << << Yo ti amo a ti solo a ti, oh te amo a ti solo a ti. Anque que me lastimes en mis suenos vives, les estrellas brillan cuando tu me sonries. Aun te amo a ti siempre sera asì >>. Sono tutti in silenzio, ci ascoltano ammaliati, vedo Mechi sorridere dolcemente tra le braccia di Fran, Diego soddisfatto, ma io sento come se qualcosa non andasse e volevo che tutto ritornasse alla normalità di sempre. << Estamos enredados, eterno y miente a dados, come enfruentar el mundo separados. Te amo a ti, solo a ti, oh te amo a ti solo a ti >>. La canzone finisce e un lungo applauso si scatena nel pubblico mentre io e Martina salutiamo tutti con un sorriso e torniamo dai nostri amici.
 
<< Siete stati stupendi >> ci dice Lodo, << E’ stato bellissimo >> esclama Alba con gl’occhi a cuore << Amo questa canzone e voi due siete stupendi >> continua lei. Martina le sorride semplicemente, Facu mi da il cinque e si complimenta come il resto dei ragazzi. << Ora stanno aspettando tutti te! >> dice Cande a Martina, << Già non vedono l’ora di sentirti >> borbotta Ruggero. << Anche noi non vediamo l’ora >> gli sorride Diego. Lei in questo momento sembra tranquilla ma io so che non è così, so che qualcosa in lei non va, e prima o poi dovrà dirmelo o lo scoprirò da solo perché non posso vederla così, non posso pensare che non mi voglia più o che si sia stancata di me, questo pensiero mi fa male dentro, nel profondo, più di quanto potessi immaginare. L’amore che provo per lei è così profondo, vero, puro che non posso più farne a meno, non posso smettere di amarla e non lo farò mai anche se lei non mi vorrà più nella sua vita. Martina sale sul palco e tutti applaudono, mi metto difronte al palco per ascoltarla, per vederla. Francesca mi affianca e Martina non può non notarlo, << Quindi quella è la tua ragazza? >> mi chiede lei, << Si lo è >> rispondo io convinto non mi andava di sembrare titubante per fargli credere chissà che cosa, << Canta bene, ma canto meglio io >> mi sorride lei, << Io non credo >> borbotto e lei alza gl’occhi al cielo, << Cos’ha questa Martina che io non ho >> borbotta lei più a se stessa che a me, << Forse dovresti ascoltarla >> le dico io. La base inizia Martina inizia a cantare “Got me started” con quella sua grinta, con tutta la sua bellezza, è la più bella, la più brava, colei che riesce a trafiggermi l’anima ogni volta. Il pubblico è in delirio, battono le mani a ritmo di musica e si muovono. Poi lei incrocia il suo sguardo nel mio ma questa volta è freddo e lontano. Mi pietrifico sul posto e non riesco pensare. Cosa diavolo le succede? Ho bisogno di saperlo. Tutti urlano il suo nome nel negozio e lei ringrazia in un modo timido e imbarazzato. Quando l’evento è finito rimaniamo un po’ a chiacchierare tra noi, << Sei stata bravissima >> sorride Fran abbracciandola << La mia super sorellina >> gli sorride lui, << Grazie Fran ma non esagerare >> risponde lei. A Casa la situazione peggiora, appena entriamo nella nostra stanza un atmosfera fredda e vuota galleggia nell'aria, << Tinita >> la chiamo io, << Cosa vuoi Jorge? >> mi risponde lei, << Voglio solo sapere cosa ti prende! >>, << Niente >> risponde ancora senza guardarmi, << Davvero Martina inizio a preoccuparmi >> le dico io, << Non devi e poi non mi sembra visto che ti divertivi a stare vicino alla tua nuova amica >>, << Non è questo il problema sai che Francesca non c’entra nulla, sai che amo solo te e sei così da prima che la conoscessi >> le dico in modo inciso per farglielo capire, << Oh quindi la tua nuova amica si chiama Francesca! Bene gran bel nome >> dice sospirando e voltandosi dall’altra parte per non guardarmi, << Smettila Martina di fare così, sai che non mi piace quando fai così >>, << Così come?! >> urla lei, << Quando non mi dici cosa ti prende! Sai che mi fai andare fuori di testa >> le spiego io, << Non ho niente Jorge, ma vedo che per sentirti meglio ti fai nuove amiche >> mi rimprovera lei, << Ma che ti prende, passi dall’essere gentile ad essere arrabbiata con tutti >>, << NON HO NIENTE >> dice in modo fermo, freddo, la sento deglutire piano. << Siamo tornati al punto di partenza? Quando non mi dicevi cosa ti passava per la testa, quando nascondevi i tuoi sentimenti per la paura? Perché cosa è cambiato? >>, << Non è cambiato nulla Jorge e ora smettila di farmi queste stupide domande! >> esclama arrabbiata, << Sembri la Martina che ho conosciuto all'inizio, piena di insicurezze e rabbia >> le dico sconsolato, << Lasciami in pace >> dice entrando in bagno e sbattendo la porta. Sto per esplodere, non so come reagire, cosa fare, mi sembra di essere tornato quel ragazzo che faceva fatica a capirla, che non riusciva a capirla. Questi cinque anni sono stati stupendi, lei mi parlava, mi diceva tutto, riuscivo a capirla sempre perché lei me lo permetteva ora cosa c’è di diverso? Perché si comporta così con me? Cosa le ho fatto? Cosa ho sbagliato? Mi metto a letto dopo essere stato in bagno. Martina è girata di schiena, non mi parla, non mi guarda. Non ho mai passato una notte lontano da lei, l’ho sempre tenuta tra le braccia, stretta a me perché è una sensazione bellissima, ma stanotte non sarà così, stanotte è come se fossi solo, è come se fossi ancora quel ragazzo che passava le notti a pensarla per capirla, mi sembra di essere tornato indietro ma non so cosa fare per andare avanti, per farla tornare la mia Tinita di sempre.

Autore: Ciao a tutti eccovi un altro capitolo. La situazione si fa dura. Martina torna la ragazza di sempre, ha paura e questo la blocca. Si chiede come può fare la madre e se ne è in grado. Facendo così allontana Jorge perchè ha anche paura di dirglielo, di come la prenderebbe anche se sappiamo tutti che Jorge le starebbe vicino, il problema è che è lei a sentirsi insiscura. Jorge inizia a credere che Martina non lo ami più come prima, che qualcosa è cambiato anche se lui si è ripromesso di cercare un modo per farla tornare la Martina di sempre. Facciamo la conoscenza di Francesca... sarà una minaccia per loro secondo voi? Jorge cederà a quella ragazza? spero vi sia piaciuto, a domani con il continuo e grazie di cuore!! Fatemi sapere cosa ne pensate <3 
 

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Capitolo 67
*** 5 anni dopo / Segreti scoperti. ***


5 anni dopo / Segreti scoperti.

Io e Mechi siamo in cucina a preparare il pranzo, Clara e mio padre hanno portato Isabella ad una festa di compleanno, quindi oggi saremo solo noi quattro. << Quando è pronta la casa? >> gli chiedo io mentre sto pulendo il pesce per fare la pasta, << Fra tre settimane, non vedo l’ora di entrarci e finalmente andare a vivere insieme, è da tanto che aspetto… e tu invece? Si può sapere cosa non va? >> mi guarda lei con un sorrisino di chi ha capito che qualcosa non va davvero, << Niente, sono stressata >> rispondo io facendo spallucce, << oh questo lo sapevo già, ma c’è qualcos’altro >> parla lei facendo uno sguardo sospettoso, << Mechi non c’è nulla di cui preoccuparsi >> le rispondo. Lei continua a tagliuzzare qua e là le verdure per il pranzo ma la vedo scrutarmi con la coda dell’occhio. Ad un certo punto l’odore del pesce diventa orribile e trattengo il fiato, ho un po’ di nausea ma cerco di trattenermi, << Cosa c’è? >> mi chiede lei vedendomi con una faccia un po’ schifata, << Niente è che puzza >> gli dico indicando il pesce, lei si avvicina lo annusa e poi mi guarda, << Odora di pesce, non è andato a male >> continua e poi socchiude gl’occhi, sembra che stia pensando qualcosa poi la sua espressione cambia e spalanca la bocca, << Mechi >> la chiamo io per capire cosa le prende, << E’ incredibile! >> esclama poi lei, << Cosa è incredibile? >> le chiedo in modo normale e tranquillo, << TU SEI INCINTA! >> esclama a voce bassa ma cose se stesse urlando, << COSA? >> urlo invece io << Ti sbagli! >>. Lei rimane a guardarmi con una faccia sconcertata perché sa che sto mentendo, << Non devi mentire Martina, tu sei incinta! >>, alla fine faccio un sospiro e la guardo per fargli capire che è proprio così, non volevo dirlo ad alta voce, l’ho detto solo una volta e a momenti svenivo. << Come hai fatto a scoprirlo? >> le chiedo io, ovviamente è Mechi lei scopre sempre tutto che tu lo voglia o no, << Beh ci ho pensato, questi sbalzi d’umore, sei sempre stanca, alcune volte te ne salti fuori che senti odori strani e poi ho collegato le cose… Jorge lo sa? >> mi domanda poi in modo pacato, io ci metto un po’ a rispondere. << No non lo sa e non lo deve sapere >> le rispondo, << Perché? >> mi chiede confusa, << Perché è complicato Mechi quindi per favore non lo dire a nessuno… NESSUNO! >> gli chiedo quasi supplicandola, << Se è quello che vuoi… e poi non tocca di certo a me dirlo agl’altri sta a te farlo ma non capisco davvero! >>. << Ho paura ok? >>… << Ho un sacco di lavoro da fare, ho un tour da preparare, canzoni da scrivere e poi dai mi ci vedi come madre? Io? >> dico indicandomi con l’indice, << Tini perché ti addossi tutti questi problemi, stai per avere un bambino non è la fine del mondo, tante donna continuano la loro carriera anche con un figlio e poi non sai come saresti come madre finché non fai la madre >> mi dice lei per tranquillizzarmi, infondo non aveva tutti i torti ma dentro di me la mia mente continuava a ripetermi che non era il momento, che non ero pronta e che forse non lo sarei mai stata. << Ho tanta pressione addosso in questo momento, sono venuta qui per rilassarmi e scopro di essere incinta, il mondo mi è crollato addosso, non so come gestire tutto, non so come Jorge reagirà a questo, non so nemmeno se lo vuole un figlio perché non ne abbiamo mai parlato seriamente e tutto questo mi sta per far esplodere perché non so cosa fare, non so davvero cosa fare >> dico parlando a macchinetta senza più fermarmi, << Martina calmati… Respira ok? Non capisco perché ti fai tutte queste paranoie, Jorge sicuramente ti starebbe vicino e ti aiuterebbe. Ti capisco perché so come la pensi, so che credi di non esserne all’altezza perché non hai avuto un infanzia bellissima, ma tu sarai bravissima perché non sarà così, tu sei tu Martina non sei i tuoi genitori, non è la stessa storia… >> cerca di rassicurarmi lei, infondo non aveva tutti i torti ma io non riesco a star tranquilla, nella mia mente ci  sono ancora quelle mie insicurezze, << Forse hai ragione, ma per ora non posso, non riesco a capacitarmene, per ora voglio tenermelo per me, perché ho bisogno di capirlo, io non riesco a credere ancora di essere… >>, << Incinta? >> finisce lei la frase, non riesco nemmeno a dirlo come posso accettarlo, << Vedi non riesco nemmeno a dirlo! >> le dico mentre continuo a cucinare. << Hai almeno prenotato una visita medica? >> mi domanda poi lei, << Si, ci devo andare domani >> le rispondo, << Senti, posso venire con te, per non farti andare da sola… Sai domani vedrai per la prima volta il tuo bambino… >>, << Si, va bene, forse è meglio >> rispondo di getto immaginandomi li ad osservare il bambino che sta crescendo in me, poi sentiamo la porta di casa aprirsi e con un gesto faccio capire a Mechi di stare zitta e lei annuisce sorridendomi dolcemente. Gli sarei stata grata fino alla fine dei miei giorni per questo. Fran e Jorge fanno capolino in cucina, << Ecco la signora Stoessel >> dice Fran rivolgendosi a Mechi in modo tenero, << Non mi stancherò mai di essere chiamata così >> gli dice lei facendo un grande sorriso per poi baciarlo. Jorge si siede al tavolo e mi guarda, io gli sorrido debolmente e poi Fran distoglie la mia attenzione da lui, << Fra un paio di settimane è il tuo compleanno sorellina! >> mi dice, non lo ricordavo nemmeno, sono talmente presa da questa cosa che non mi ricordavo che il mio compleanno forse così vicino.
 
Questo pomeriggio devo andare all’on beat a trovare tutti, Pablo mi ha detto che gli farebbe anche piacere se parlassi ad alcune classi di quello che abbiamo fatto durante la frequentazione dell’accademia e il tour, non potevo non accettare, infondo è stato quell’uomo a credere in me e a realizzare i miei sogni. Sto camminando nel vialetto che porta all’accademia e nulla è cambiato, le stesse panchine, il cortile tutto intorno enorme dove ho passato momenti bellissimi, di cambiamento. Mi vedo ancora li seduta con le ragazze, o a parlare con Mechi di Jorge, di quanto fosse tutto difficile per me accettare quello che provavo. E ora sembra essere tutto tornato a quei tempi. L’on beat è sempre lo stesso, con quell’enorme scritta in nero e tutti i muri colorati, varcata la soglia è stato come respirare il passato, la mia crescita, tutto quello che ho vissuto qui dentro, quando la mia vita è cambiata completamente grazie alle persone intorno a me… grazie a Jorge. Di come lui cercava sempre di trovare la via d’uscita per i miei problemi. Ad un tratto mi è venuta voglia di comporre una canzone. Come se ritornare qua mi abbia fatto venire voglia di scrivere. << Eccola! >> una voce mi distrae e Angie mi viene ad abbracciare << Quanto mi sei mancata? >> mi dice lei poi guardandomi dolcemente, questa donna, insieme a Pablo ci ha seguito per tutto il tour, facendo spesso avanti e indietro da Buenos Aires per continuare a gestire l’accademia. << Anche tu! Come va il matrimonio? >> le domando poi contenta, un anno fa Angie e Pablo si sono sposati, durante il Tour hanno capito di amarsi e Lodo ci aveva visto giusto. << Benissimo, sono felicissima >>. Ci spostiamo nell’aula insegnanti dove trovo anche Alba che sta aspettando di andare a far lezione, << Ciao Tini >> mi saluta lei abbracciandomi, io ricambio e poi ci sediamo a chiacchierare di tutto e di più. Dopo mezz’oretta Alba se ne va per far lezione e Pablo sbuca nell’aula insegnati, << Oh ecco la Star! Ti stavo aspettando >> dice ridacchiando e dandomi un lungo abbraccio, iniziano a raccontarmi del loro viaggio di nozze, il loro matrimonio è stato bellissimo, io e Lodo abbiamo persino pianto quando Pablo le ha fatto le promessa. << Abbiamo tanti nuovi ragazzi molto bravi… ma nessuno batte te e il tuo gruppo di amici >> borbotta poi lui sottovoce facendomi ridere, << E’ grazie a te, a tutti gli insegnanti se siamo riusciti a creare uno spettacolo magnifico in giro per il mondo >>, Pablo e Angie mi sorridono dolcemente, << So che sei tornata perché ti senti stressata… >> mi dice poi lui, sorrido piano << Si, è stato un po’ stressante, non ho mai avuto tempo di riposare in cinque anni >> mi sentivo quasi in colpa come se l’avessi deluso, << Martina è normale >> mi dice poi lui, << Già sei giovane, hai fatto tre tour con i ragazzi e uno da solista, senza mai fermarti è ovvio che ti serve una pausa >> mi conforta Angie, pensavo di averli delusi e invece sembrano ancora più fieri di me, << Hai preso una bella decisione, non è facile scrivere canzoni e girare il mondo continuamente >> continua Pablo, << Si mi ci voleva proprio una pausa, non riesco a concentrarmi per comporre, perché sono sempre lì a registrare ad organizzare il tour, poi sapete quanto io ci tenga a fare tutto alla perfezione… >>, << Si lo sappiamo >> ridacchia Angie. Poco dopo Pablo mi porta in alcune classi a parlare di quello che ci è successo in questi anni, è stato bello, ricordare quei momenti stupendi che mi rendevano felice, che mi rendono ancora felice. Stare con i miei amici, realizzare un disco tutto mio, stare con Jorge… Jorge l’unico che riusciva ad aiutarmi in tutto, senza mai farmi crollare, senza lasciarmi mai sola. I pensieri iniziano ad invadere completamente la mia testa, non riesco a pensare ad altro, a tutto quello che mi sta succedendo. Mentre cammino per i corridoi vedo un aula di strumenti aperta e dentro non c’è nessuno. Senza pensarci ci entro e mi sedio alla tastiera e inizio a comporre, a trovare un modo per far capire a Jorge che non è colpa sua, che è lui la mia salvezza, anche se ora non riesco a guardarlo, a stargli vicino e continuo ad allontanarlo. So che è colpa mia, che sono io a causare questi problemi, ma lo amo, lo amerò sempre, perché solo lui sa rendermi migliore.
 
<< Io oggi esco con Mechi >> dico a Jorge la mattina seguente, << Bene >> risponde lui mentre si veste. Oggi ho la visita e sono ancora più fredda con Jorge. Lui esce dalla stanza senza dire una parola. Quando scendo a far colazione sono già tutti in tavola. << Quando finisco le lezioni all’on beat passo a prenderti >> mi dice Mechi mentre mi siedo in parte a lei e addenta una brioches. << Dove andate? >> chiede Fran, << A fare shopping >> risponde prontamente Mechi mentre io abbasso lo sguardo, << Non hai già troppe cose? >> gli domanda lui e lei lo fulmina con lo sguardo facendolo smettere di parlare. Fran e Jorge escono per andare al negozio e io guardo Jorge scomparire dietro la porta e continuando a fissarla come se lui fosse ancora li. << Martina >> mi richiama Mechi vedendomi così, << Sto bene >> gli rispondo andando verso la mia stanza e lasciandola li sconsolata. Passo tutta la mattina a pensare alla visita, ho paura, sono così agitata che quasi mi viene da vomitare… o forse mi viene da vomitare perché sono incinta. Finalmente a mezzogiorno arriva Mechi e ci avviamo verso l’ospedale, << Come ti senti? >> mi chiede continuando a guardare la strada, << Non bene >> le dico, << Stai tranquilla, ci sono io con te! >> mi sorride lei e finché non siamo fuori dallo studio della ginecologa non dico più una parola. Siamo sedute fuori che aspettiamo il mio turno quando sento chiamare il mio nome il mio cuore perde un battito, << Su dai andiamo >> mi dice Mechi accompagnandomi dentro, ho insistito sul fatto che lei fosse li con me. << Salve signora Stoessel >> mi stringe la mano la dottoressa, è una donna di quarant’anni, con i capelli scuri, alta, dietro agl’occhiali due occhi grigi e con un aria gentile e affidabile. << Signorina >> dico io, << Io sono la dottoressa Lucy Gomez >>, << Piacere Dottoressa Gomez, io some Mechi l’amica >> le stringe poi la mano lei. << Bene, sa da quanto è incinta ne ha un idea? >>, << No >> rispondo nervosa, << Stia tranquilla, andrà tutto bene ok? >> cerca di calmarmi lei, << Allora si sdrai sul lettino e tiri su la maglietta >>, io obbedisco un po’ in asia, Mechi mi guarda e con lo sguardo cerca di darmi forza, alzo la maglietta e un gel freddo tocca la mia pelle e poi inizia a farmi l’ecografia, << Bene vediamo un po’ >> dice la dottoressa << Dov’è questo piccolino >> continua poi facendomi andare ancora più in ansia. << Eccolo! >> dice poco dopo << Lei aspetta davvero un bambino, signorina >> mi guarda la dottoressa Gomez con un sorriso e poi gira lo schermo e con un dito mi indica un puntino piccolissimo dentro di me. Rimango senza parole, vorrei piangere ma non lo faccio, << Martina >> mi chiama Mechi, << Sto bene >> gli dico non capendo in realtà come mi sento. Mi piaceva… mi piaceva vedere quel puntino dentro di me ma allo stesso tempo non mi sentivo all’altezza. << Ok ora stampo un paio di foto, intanto le dico che dalla grandezza dovrebbe essere incinta da un mese, poco più, poco meno >> mi dice. Quando mi risistemo in piedi e mi siedo alla scrivania della dottoressa, lei inizia a dirmi tutto quello che devo fare per avere una gravidanza sana e senza pericoli, mi dà consigli, mi dice quando dovrei fare le visite e quando esco dal suo studio entro nel pallone, non capisco più niente, sono così confusa che non ricordo nemmeno il mio nome mentre tengo in mano una busta con tutti i dati e le foto della mia gravidanza. Mechi cerca di confortarmi, quando torno a casa mi metto in camera mia e rimango li a guardare quei fogli e quelle foto per ore, domandandomi se sia tutto reale… e lo è. Metto via le mie carte nascondendole in un cassetto della scrivania sotto ad paio di spartiti e proprio mentre sto per richiudere il cassetto entra Jorge. << Ciao >> mi dice lui e poi nota quanto sono turbata, << Martina per favore mi parli o pensi di non parlarmi più per il resto della vita? >> mi chiede lui frustrato, si avvicina appoggia il telefono e le chiavi sulla scrivania e poi mi guarda, << Non ho voglia di litigare con te in questo momento >> gli rispondo, << Il problema è che non vuoi mai litigare >> afferma lui quasi arrabbiato. Poi il suo telefono suona e la foto di Francesca si illumina sullo schermo con il suo numero, io mi giro verso di Jorge e l’aria mi manca, << Rispondi pure >> dico con poco fiato, lui mi guarda confuso e appena vede lo schermo << Senti io non ho nemmeno il suo numero non so come sia possibile >> mi borbotta lui nervoso, << Certo, ora se vuoi scusarmi vado a fare la doccia >>, << NO! >> urla lui << Tu rimane qua e parli con me >>, << Parlare con te è l’ultima cosa che voglio fare >> ribatto io, << Tu credi davvero che a me interessi lei?  Come puoi pensarlo… >> dice in modo triste, << Io non so più a che pensare >> ed era vero, ho allontanato Jorge e forse lui ora ha capito che sono solo uno spreco di tempo, che non ha più voglia di corrermi dietro quando ho un problema come faceva anni fa. << Martina non puoi crederlo davvero >> mi dice lui e non gli rispondo, lui solo si volta e se va sbattendo la porta.
 
Jorge Blanco.
 
Sono così affranto, Martina crede davvero che l’avrei tradita o rimpiazzata. Io la amo e lei non può pensarlo davvero. Questo mi ferisce... mi ferisce ne profondo. Entro in un bar non troppo lontano dal negozio dei ragazzi e ordino da bere. Quando vicino a me si affianca qualcuno. << Ciao Jorge >> mi saluta Francesca << Cosa ci fai qui tutto solo? >> mi domanda, io mi volto verso di lei e la guardo male, << Come hai fatto a mettere il tuo numero sul mio telefono? >> le chiedo e lei inizia a ridere, << Volevo solo che ti ricordassi di me… ti avevo chiesto se potevamo cantare insieme una volta e ti ho dato il mio numero ma non mi hai calcolato… allora in negozio, ieri quando sono passata, ho visto il tuo telefono sul bancone così… >>, << Sei stata stupida >> le dico, << Perché? Voglio solo cantare con Jorge Blanco, chi non vorrebbe! >> borbotta lei e mi guarda intensamente negl’occhi. << La mia ragazza l’ha visto >> le dico io, << Beh, allora non si fida di te, insomma solo perché una ragazza ti chiama non deve essere gelosa >> mi dice lei come se fosse ovvio, << Lascia perdere >> dico io poi perché non voglio ascoltare queste stupidezze. << Allora perché visto che non sei qui cantiamo insieme? >> mi chiede lei, << No non voglio cantare con te >> le dico, << Solo perché credi che non ne sia capace? >> inclina lei la testa << Stai a vedere! >> dice convinta andando verso un piccolo palco e iniziando a cantare. Non è male dopo tutto, è brava ma non mi interessa molto, i miei pensieri sono concentrati su Martina e non riesco a non pensarla. << Visto? >> mi chiede lei quando ha finito e mi ha raggiunto, << Sei brava, ma comunque non canterò con te >> le dico io, << Sei davvero cattivo >> mi dice dandomi una spintarella con la mano << Ma prima o poi cambierai idea vedrai >> mi dice maliziosa facendomi l’occhiolino. << Senti io devo andare >> le dico perché non mi andava di stare lì con lei, esco dal bar e cammino per le strade. Ho bisogno di sapere perché Martina si comporta così. Quando torno a casa lei è sotto la doccia. Mi viene in mente di scrivere una canzone, per lei, per farle capire che amo solo lei e che per me ci sarà solo lei. Cerco qualche foglio per scrivere nei cassetti della scrivania, poi una busta di uno studio medico attira la mia attenzione. La prendo lentamente e vedo che appartiene a Martina, quando la apro, quello che leggo sul foglio mi lascia di stucco. Il mio cuore si ferma, tiro fuori anche due foto e rimango paralizzato a guardarle. Martina è incinta. Non posso crederci, perché non me l’ha detto? Perché? Poco dopo la porta del bagno si apre, lei non si accorge di me finché non alza lo sguardo nei miei occhi, poi lo posa su quello che tengo in mano e si blocca. << Si può sapere cosa sta succedendo? >> le chiedo arrabbiato ma anche felice in qualche modo, ma la rabbia ha il sopravvento. << Lo sai già visto che ti sei messo a cercare nei cassetti >> mi risponde lei nervosa e spaventata. << Io non stavo cercando niente Martina… mi serviva un foglio e tu non me l’hai nemmeno detto! DA QUANTO LO SAI? >> gli chiedo a denti stretti, << Da neanche una settimana >> esclama lei << E non hai pensato di dirmelo invece di nascondermelo? >>, << Dovevo pensare >> mi dice lei, << Pensare a cosa se dirmi che diventerò padre? Non credi che ne abbia tutto il diritto? E ti sei comportata come una bambina con me per tutto il tempo >> so di averla ferita dicendo quelle parole, ma dentro di me non potevo credere che mi avesse tenuto nascosta una cosa così importante. << Io mi sono comportata da bambina? >> ribatte lei arrabbiata << E tu? Che vai in giro a fare amicizia con la prima che capita come un ragazzino! >> dice arrabbiata, << Quante volte ti devo ripetere che non mi interessa quella ragazza? Tu mi hai nascosto che stiamo per avere un bambino lo capisci che non dovevi farlo? >> non volevo offenderla o farla sentire male, appena le lacrime gli scendono dagl’occhi me ne vado. Esco dalla sua camera perchè non volevo arrabiarmi davvero con lei, magari avrei esagerato o sarei esploso, ho bisogno di sbollire la rabbia. Nel corridoio incontro Mechi, << Jorge tutto ok? >> mi chiedo, << No e sai perché >> le dico rendendomi conto che Mechi lo sapeva, lo capisco appena incrocio i suoi occhi, il loro parlottare e azzittirsi quando comparivo, pensavo che Martina stesse parlando di me, di quello che provava o non provava più e invece gli parlava del nostro bambino come se io non esistessi, come se non avessi il diritto di saperlo.

Autore: Eccoci qui con un altro capitolo. Le cose sono precipitate, Jorge l'ha scoperto e anche se ne è felice la rabbia ha preso il sopravvento perchè Martina gliel'ha tenuto nascosco. Inizia a capire il perchè si è comportata così, ovviemente lui la capisce meglio di tutti, sa il perchè di questo suo comportamento ma resta ferito dal fatto che non gliel'ha detto. Mechi scopre il segreto di Martina ( strano ahhaha ) e poi la accompagna alla sua prima visita. In quel momento qualcosa in Martina cambia anche se in questo momento in lei prevale la paura, ma quelcosa è cambiato quando ha visto il suo bambino. Cosa succederà ora? Preparatevi perchè vi stupirà quello che Martina farà dopo che Jorge è uscito dalla stanza. E quella Francesca? è proprio una rompi palle, ma la rivedremo ancora. Grazie a tutti! Spero che vi piaccia, a domani con la quarta parte! <3
 

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Capitolo 68
*** 5 anni dopo / Ho bisogno di te ***


5 anni dopo / Ho bisogno di te. 

<< Ciao mamma >> dico quando mia madre spalanca la porta, << Cosa diavolo ci fai qua? >> mi domanda lei stupita, si guarda intorno << Sei sola? >> mi fissa poi, << Si sono sola >> le rispondo entrando di fretta in casa. << Dov’è Paul? >> le chiedo quando arrivo in salotto appoggiando il mio borsone e lei arriva guardandomi confusa, << A lavoro… ma tu cosa ci fai qui? Non dovresti essere a Buenos Aires da tuo padre? >>, << Si >> le rispondo e mi fermo li, << Quindi… >> inizia a dire lei, << Quindi niente… non sei felice di vedermi? >> le dico << Sorpresa! >> e faccio una faccia buffa. << Sai Martina non mi freghi spiegami cosa sta succedendo! >> ribatte lei. Io mi siedo sul divano e lei si siede di fianco a me, << Puoi dirmelo! >> mi dice lei in modo gentile e tranquillo. << Ho litigato con Jorge >> rispondo facendo spallucce << E te ne sei andata? Così? >>, << Si mamma, ho fatto la borsa sono andata in aeroporto e ho preso il primo volo per il Messico >>, << E perché l’avresti fatto? Insomma non è che se due litigano uno prende e parte! >> continua a essere confusa lei, << Ho bisogno di stare lontana da tutti in questo momento, non reggo più la situazione >> dico come una nevrotica, << Quale situazione? >> mi chiede lei << Sei per caso impazzita? >> mi chiede, << No mamma… SONO INCINTA! >> urlo quasi, come se fosse una cosa liberatoria. Lei spalanca la bocca, è così strano guardarla perché ci assomigliamo molto, sembrava la mia faccia quando l'ho scoperto. << Sono felice per te >> mi dice poi con un sorriso abbracciandomi << Ma perché hai litigato con Jorge… non credo che non voless… >>, << Non gliel’ho detto, l’ho tenuto nascosto e lui ha visto le carte che la ginecologa mi ha fatto >> le spiego << Si è arrabbiato >> dico con la voce bassa. Dopo che se ne è andato per la seconda volta quel giorno, ho preso un borsone, ci ho messo dentro le prime cose che mi capitavano e sono uscita di casa senza dire a nessuno dove andavo. Ho guidato piangendo fino all’aeroporto dopo ho trovato un volo per il Messico che partiva proprio mezz’ora dopo e sono arrivata qui da mia madre. Mi sento distrutta dentro, mi sento male e non riesco a concentrarmi su quello che devo fare. << Tesoro, perché non gli hai detto che sei incinta? >> mi chiede poi lei. Ci pensai un po’ su, forse sono stata una stupida ma ho le mie paure, ero confusa e non riuscivo a ragionare. Il problema non era Jorge ero io, io che non riuscivo a sentirmi all’altezza di questo ruolo. << Non lo so… avevo paura, sai ho molte cose da fare... a lavoro, sono entrata nel panico, non sapevo se Jorge voleva dei bambini ora, insomma non ne abbiamo mai parlato. Ho pensato di non esserne all’altezza, di non essere in grado di gestire questa cosa. E mi divorava dentro, mi sono sentita impotente come se non potessi più scegliere niente, come se avessi paura di tutto quello che mi aspettava >> confesso io con le lacrime agl’occhi. << Martina è normale che tu ti senta così, tutti sono spaventati prima di diventare genitori, fidati nessuno crede di esserne all’altezza, genitori non si nasce si impara ad esserlo, e capisco che Jorge si sia arrabbiato ma non dovevi venire qui, scappare in questo modo, lui si sarebbe calmato e ti avrebbe detto quanto fosse felice di questo, non gli hai lasciato il tempo di assimilare la situazione mentre tu il tempo lo hai avuto >>. E’ così vero, così profondo ma ho rovinato tutto. Ho allontanato Jorge e lui aveva conosciuto questa ragazza che gli girava intorno e se lei ci fosse riuscita, se lei fosse entrata nel suo cuore al posto mio. Me ne sono andata senza dire niente e credo che Jorge non me lo perdonerà mai. << Vai a dormire tesoro, ne riparliamo domani >> mi dice << Sembri molto stanca >>. Io annuisco e quando sono a letto inizio a piangere. Inizio a pensare che senza Jorge non saprei cosa fare. Lui è tutta la mia vita, è tutto quello che mi fa restare con i piedi per terra. Ho bisogno di lui, della sua presenza per sapere che andrà tutto bene, che posso farcela, che posso essere una madre fantastica, perché se non me lo dice lui io non riesco a crederlo, io non lo credo. Lo amo da morire e forse lo sto perdendo per sempre. Mi addormento e la mattina mia madre viene a svegliarmi, << Starai qui fin che vorrai ok? Se hai bisogno di avere i tuoi spazi >> mi dice dandomi un bacio sulla fronte. Quando scendo a far colazione c’è anche Paul che saluto con un caloroso abbraccio.
 
E’ due giorni che sono da mia madre e nessuno mi ha ancora cercato, credo che lei abbia avvisato Jorge sul fatto che io sia qua. Sono in camera mia e sto continuando a scrivere la mia canzone. Che parla di me, che parla di Jorge. Di quanto per me lui sia importante e di quanto io abbia bisogno della sua presenza, del suo amore nella mia vita perché mi rende migliore, perché riesce a sconfiggere le mie paure, a buttare giù le mie incertezze. << Allora come ti senti? >> mi chiede mia madre quando scendo in salotto e mi siedo in parte a lei sul divano, << Stamattina ho vomitato due volte >> le dico con la faccia schifata, << E’ normale tesoro >> mi dice lei ridacchiando, << Non è divertente >> ribatto io ridacchiando. << Come ti senti invece sul fatto che diventerai una mamma? >>, << Faccio fatica ancora a crederci, non riuscivo nemmeno a dire che ero incinta ad alta voce, pensavo di impazzire, di crollare, di non farcela. Poi quando sono andata a fare l’ecografia e ho visto quel puntino dentro di me è come se me ne fossi innamorata, anche se ero nel panico, anche se ero triste per via di Jorge in quel momento nel profondo del mio cuore qualcosa è scattato, ho realizzato sul serio che sarei diventata madre, ho ancora tutte le mie paure comunque, non credo di essere in grado di affrontare tutto questo, di sentirmi pronta, di avere tempo per occuparmi di lui, non è facile con il lavoro che ho scelto di fare e non so come gestirlo… >>, << Perché hai bisogno di sentire da Jorge che c’è la farai! >> mi dice lei, << Forse, probabilmente sì, e avevo paura che lui non la prendesse bene, che magari mi dicesse che non ero pronta e per me sarebbe stato peggio, poi non riuscivo a capacitarmi del fatto che fosse vero e quindi gliel’ho nascosto come se non fosse vero, come se lui potesse fare a meno di saperlo per ora e invece ho peggiorato tutto >>, << Martina vedrai che si sistemerà tutto! Sappiamo tutti quanto Jorge ti ami e che farebbe di tutto per te. L’ha dimostrato un sacco di quelle volte >> mi dice lei. << Lo so, sono stata una stupida >> dico ricominciando a piangere, << Non so perché ora ogni cosa mi fa piangere! >> le dico, << Perché sei incinta Martina e sei più sensibile >> mi dice lei stringendomi a se. Passano altri tre giorni e non avevo ancora parlato con nessuno. Ho completato la mia canzone è pronta per essere ascoltata anche se sono soddisfatta continuo a pensare a Jorge. Non si è mai fatto sentire, credo di averla fatta grossa, che stavolta non mi perdonerà tanto facilmente. Ho deciso di rimanere qua per un po’, non so quanto precisamente. Ho ricevuto chiamate da Lodo, Fran, messaggi da Mechi, Cande, Diego, ma non ho risposto a nessuno, mamma ha chiamato papà per dire agl’altri che volevo stare sola, ma di Jorge neanche una traccia. Anche se so che è colpa mia, che è colpa mia il fatto che non mi parli speravo in un suo messaggio, mi avrebbe fatto stare meglio, lo avrei sentito vicino come ne avrei bisogno ora, essere rassicurata da lui sul fatto che tutto andrà bene. Ma non è così. Sono tornata la Martina di cinque anni fa, quella che preferiva stare sola per non perdere nessuno, per non sentire quel dolore che ora sto provando perché pensare alla mia vita senza Jorge mi spezza il cuore. Mi fa sentire più sola che mai. Inizio a cantare “ Io te amo a Ti “ da sola nella mia stanza. Mia madre entra in camera quando mi sente singhiozzare per l’ennesima volta, si avvicina al mio letto e mi stringe a se, << Martina non fare così >> mi dice lei lentamente cullandomi, non ho molti bei ricordi di quando ero bambina ma essere cullata come faceva quando ero piccola mi fece sentire protetta, finalmente ho la madre che sempre voluto da quando tutto si è sistemato e ho scoperto che mi mancava avere questo rapporto con lei, che mi mancava avere una madre così come lo è ora. Dolce, gentile e sempre pronta a sostenermi in qualsiasi scelta che io faccia. << Sei forte lo sai? >> mi dice lei << Lo sei sempre stata anche quando ti ho portata qua allontanandoti dai tuo padre e da Fran, non pensavo di fare un orrore, credevo che saresti stata felice comunque me non era così, eppure tu invece di arrenderti a me hai continuato a combattere, mi hai affrontata perché questa non era la vita che volevi e mi dicevi sempre che io non potevo scegliere per te, mi sentii male in quel momento, sentirsi dire cose simili dai proprio figli, non volevi stare con me, non eri felice con me… e hai lottato per fare quello che volevi e alla fine l’hai ottenuto perché mi hai dimostrato che mi sbagliavo, che anche se io credevo di fare la cosa migliore per te non era così. Sei sempre stata una ragazza che ha combattuto per i suoi sogni, ora non puoi arrenderti, sai che Jorge è là che ti aspetta, che non vede l’ora di abbracciarti >>, << Non credo, non si è mai fatto sentire >> dico singhiozzando. << Questo non vuol dire niente Martina, magari ti sta lasciando lo spazio che vuoi, che tu stessa hai voluto e magari anche lui ha bisogno di riflettere su tutto questo, non puoi abbatterti solo perché non ti ha scritto, l’amore non svanisce in un giorno >>. << Da quando sei così profonda? >> le chiedo, << Da quando Paul mi ha fatto capire certe cose >> mi sorride lei spostandomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Poco dopo il campanello suona e mia madre si alza per andare si sotto ad aprire. E io rimango sola nella mia stanza pensando a cosa fare, a come sistemare la situazione.

Jorge Blanco.
 
Quando quella sera tornai a casa e non trovai più Martina andai nel panico. Nessuno sapeva dov’era e Fran era in panico quanto me. << Cosa le hai fatto? >> mi urla contro lui, << Niente, io non le ho fatto proprio niente, abbiamo solo avuto un piccolo litigio >> dico guardando Mechi per farle capire che il litigio riguardava proprio il fatto che lei fosse incinta. Non volevo dirlo a Fran e a nessun’altro perché volevo che fosse lei a farlo, quando si sarebbe sentita pronta. Ma ora non so dov’è, è sparita e non risponde al telefono. Fran e Mechi non la vedono da parecchie ore ormai, e io invece ero rinchiuso nel negozio a lavorare sulle chitarre per sbollire la rabbia, per realizzare quello che stava succedendo. Perché stavo diventando padre e dovevo abituarmici. Ero felice, anche se la rabbia c’era ancora e lei se ne era andata per starmi lontano, ma volevo sapere dove fosse, se stava bene, se lei e il bambino stavano bene. Quando sono in camera mia tiro un pugno al muro e Mechi mi guarda mentre Fran è giù in cucina che cerca un modo per scoprire dove sia. << Jorge non fare così! >> mi dice lei << Dovunque lei sia sono sicura che sta bene >>, << Non puoi saperlo >> le dico nervoso a denti stretti << Se ne è andata perché mi sono arrabbiato con lei e ora vuole starmi lontana >>, << Forse avete entrambi bisogno di pensare non trovi? >> mi dice lei, << Certo lei non si è comportata nel modo corretto, doveva dirtelo subito ma Jorge, lei è Martina e sai che non si sente in grado di affrontare tutto questo, non crede che sarà un buona madre, lei era spaventata >>, << Lo so >> le rispondo io perché è vero so come è lei, come pensa, come ragiona. Ma volevo saperlo, volevo che lei me ne parlasse, che me lo dicesse, perché io c’ero sempre stato per lei e l’avrei rassicurata anche questa volta, senza pensarci due volte le sarei stato accanto. Poco dopo il mio telefono vibra e un messaggio dalla madre ti Martina mi avvisa che è lì, << E’ da sua madre >> dico girandomi verso Mechi tranquillizzandomi leggermente, << E’ proprio scappata! >> dice lei stupita << Quella ragazza è pazza >> continua poi strappandomi un sorriso, è vero è pazza ma io la amo e lei è fuggita lontano da me. << Forse dovrei lasciarla stare per un po’ di giorni, non voglio litigare ancora con lei, devo sbollire la rabbia, devo superare il fatto che lei me l’abbia tenuto nascosto >> le dico, << Forse si >> risponde Mechi, << Ma non metterci troppo >>. Avvertiamo tutti che Martina è dalla madre ma quando ci chiedono spiegazioni diciamo che non lo sappiamo ma che la madre di Tini ha detto di non preoccuparci. Tutti sembravano un po’ confusi soprattutto Fran.  I giorni passavano, io scrivevo la mia canzone per Martina per fargli capire che non l’avrei mai lasciata sola, che io ci sarei sempre stato per lei e poi andavo al negozio ad aiutare tutti mentre continuavano a domandarmi di Martina, rispondevo che non sapevo molto ma che stava bene perché non sapevo cosa dire, tutti erano preoccupati per lei. Dalla porta del negozio entra Francesca, << Ciao Jorge >> mi saluta lei facendomi un gran sorriso ma io non la ricambio, << Cosa succede? >> mi domanda, i ragazzi erano sul retro a sistemare alcune cose, << Niente che ti importi! >> le rispondo turbato, << E’ per la tua fidanzatina? >> mi chiede lei curiosa, << Si è per lei >> le rispondo non mi andava di negare che ero triste per il fatto che lei non c'era, è vero la mia tristezza derivava dal fatto di non averla vicino, << Oh cosa ha fatto stavolta? >>, << Se ne è andata >> rispondo senza pensarci, << Si vede che non ti merita, chi ti lascerebbe mai, non si fida di te e crede che io ti piaccio e forse non ha tutti i torti >> sorride lei maliziosa avvicinandosi un po’, << Cosa stai dicendo? >> borbotto io guardandola male, << Su dai Jorge, perché non la smetti di pensare a lei, perché non ti concentri su qualcun altro, non vale la pena stare male per quella >>, << Non la conosci nemmeno >> le dico io quasi arrabbiato << E non voglio nessun’altra se non lei >> le rispondo ancor più convinto, << Oh su dai, forse qualcuno vuoi… tipo me >> fa un sorrisino per poi avvicinarsi per baciarmi, io la respingo << Non provarci mai più, e non parlare mai di lei, anzi non nominarla neanche perché tu non sai chi è Martina, tu non sai niente di lei e non sai quanto io desidero passare il resto dei miei giorni insieme a lei, che non potrei vivere senza di lei, che voglio che sia mia moglie, la madre dei miei figli e tu non sei niente in confronto a lei >> dico in un modo arrogante e lei fa un faccia stupita, << Sei uno stronzo Jorge >> poi si volta e se va mentre io sono ancora imbambolato a pensare alle mie parole. Corro a casa e prendo velocemente ciò che mi seve infilo tutto nel borsone alla rinfusa, non volevo più aspettare, dovevo vederla, toccarla, ho bisogno di sentirla vicino a me. Mechi mi vede uscire di corsa, << Dove vai? >> mi chiede lei guardandomi in modo strano, << A riportare a casa Martina >> le dico sicuro di me, correndo verso la macchina per andare a riprendere il mio grande amore.
 
Sull’aereo metto le cuffie e inizio ad ascoltare “Yo te amo a ti “, la nostra canzone, sono così ansioso di vederla che non ci sto più nella pelle. Ho bisogno di sentire il suo profumo, di accarezzarla, di poterla vedere con i miei occhi, davanti a me. Non riesco a stare tranquillo, il mio piede continua a picchiettare a terra ansioso. Quando atterro chiamo un taxi e mi faccio portare davanti alla casa di sua madre. Suono il campanello e faccio un gran sospiro, ammetto di essere davvero nervoso in questo momento poi Mariana apre, << Jorge? >> mi dice guardandomi e poi sorride << Sono così felice che tu sia qui, ti aspettavo a dir la verità >> esclama facendomi entrare. Saluto Paul, che è seduto sul divano, con un cenno di mano, << Lei dov’è? >> le chiedo voltandomi verso Mariana, << E’ su, ma è molto turbata, ha bisogno di sentirsi rassicurata… da te, insomma ha bisogno di te quindi vai… su! >> mi dice come un ordine e salgo le scale, mi manca l’aria, vedere Martina è ciò che desidero di più ma ho paura che lei mi respinga, che non abbia voglia di vedermi, di starmi vicino ma io ne ho bisogno, come l'aria. Busso piano, << Cosa c’è mamma? >> dice lei e appena sento la sua voce il mio cuore si ferma, mi rendo conto di quanto mi sia veramente mancata, anche soltanto sentire il suono della sua voce mi fa venire i brividi e poi lentamente apro la porta. La vedo stesa sul letto con la faccia stanca e triste, appena incrocia i miei occhi mi guarda stupita per qualche secondo, come se avesse appena visto una fantasma o avesse avuto una visione. Spalanca gl'occhi incredula del fatto che io mi trovi li davanti a lei, non riesco a capire cosa prova, se è contenta oppure noi e poi come un fulmine corre verso di me e mi abbraccia. Mi abbraccia come se fossi tornato dal mondo dei morti, come se non mi volesse più lasciar andare e io faccio lo stesso con lei. La stringo a me promettendomi di non lasciarla più andare. Il suo profumo mi invade le narici e mi sento molto meglio, il contatto con la sua pelle mi fa calmare. << Mi dispiace >> dice lei piangendo, << A me dispiace >> ribatto allontanandomi poco da lei per asciugargli le lacrime e gli poso un delicato bacio sulle sue labbra salate per via del pianto, << Stai tranquilla sono qui >> sussorro appoggiando le mie mani sul suo viso accarezzandola. Poco dopo, quando si il pianto è cessato è l'ho stretta a me, ci sdraiamo sul letto abbracciati, << Avevo paura >> ammette << Non sapevo come dirtelo e mi dispiace così tanto... io ho davvero bisogno di te >> mi dice stringendomi, << Lo so amore mio >> rispondo << E io non dovevo arrabbiarmi così, so che per te non è facile, so come sei e che avevi bisogno di pensarci >> le dico ancora felice per averla tra le mie braccia che in questo momento è tutto quello che voglio, la cosa che desidero di più. << Come faremo? Abbiamo un sacco di lavoro, le canzoni, dobbiamo incidere e organizzare il tour e... come faremo? >>, << Martina stai calma, puoi prenderti una pausa, le canzoni puoi scriverle anche mentre sei incinta e il tour può aspettare finché non sarà possibile gestire il tutto, vedrai che andrà tutto bene, non serve che tu faccia tutto di fretta, vedrai che i tuoi fans capiranno e che saranno entusiasti quando appena sarai pronta ricomincerai a fare il tour >> le spiego e lei sembra tranquillizzarsi << Come fai a renderlo semplice? >> mi domanda lei << E se io non fossi all’altezza di fare la madre, se ti deludessi? E poi tu li vuoi dei figli? >> chiede iniziando a spaventarsi, << Tu sarai all’altezza perché sei meravigliosa e non mi deluderai, sai anche io ho paura di fare il padre ma impareremo insieme e si Tinita li voglio dei figli soprattutto con te >> la guardo dolcemente picchiettandogli il dito sul naso, << Solo tu sai convincermi di questo >> dice con gl’occhi lucidi pieni di lacrime e io la bacio. Gli do uno di quei baci intensi per farle capire che ci sono, che io credo in lei e lo farò sempre. Quando mi stacco dalle sue labbra le sorrido, << Allora diventeremo genitori! >> esclamo io, << Si, diventeremo genitori >> ripete lei e poi sorride, finalmente sicura di se. << Ho scritto una canzone >> mi dice poi << che parla di te >> continua, << Sono contento di sapere che mi pensavi >> le sorrido in un modo un pò malizioso, << Io ti penso sempre >> ribatte lei rendendomi ancor più felice. Anche io sto scrivendo una canzone per lei ma sarà il mio regalo di compleanno, uno dei tanti perchè voglio stupirla, perchè se lo merirta e io farò di tutto per rendarla più sicura di se. << Fammela sentire >> gli dico poi, << Ora? >> mi domanda lei guardandomi con un aria strana, << Si ora >> ribatto io, ho bisogno di vedere la mia Tini, quella di sempre, che ama cantare, scrivere, che ama me. Lei sia alza dal letto, va verso la scrivania e mette la base e poi inizia a cantare. << Easy come, easy go for a minute, I can’t keep my hands off you. You’re a million dollar bill don’t forget it, I want to spend my time on you. And I been wondering from morning to night, stuck in delirium, I’m losing my mind, do you feel it? Do you fell it? Fell so real, real, real… >> lei mi sorride e io ricambio, questa canzone l’ha scritta pensando a me, è quello che io sono io per lei. << You’re my great escape, feels so good to give away, and with every breath you take, i can’t helm myself, i can’t help myself >> il ritornello dice che io sono la sua via di fuga, ed era vero, perchè per Martina sono come un punto fermo, perchè con me lei riesce a far sparire le sue paure e riesce ad evadere da quel mondo di insicurezze. Amo vederla così, perchè quando canta esce la vera Martina, quella pura. << Wide awake , want to stay tunnel vision, falling for sweetest sin, I want to taste everything when we’re kissing, i love it when we’re skin to skin. And I been wondering from morning to night, stuck in delirium, I’m losing my mind, do you feel it? Do you fell it? Fell so real, real, real… You’re my great escape, feels so good to give away, and with every breath you take, i can’t helm myself, i can’t help myself >>. Lei continua a cantare e io sono felice, sto per diventare genitore e sta succedendo con la persona che amo di più al mondo. Quando finisce mi guarda << Ti piace? >> mi chiede, << Moltissimo >> le rispondo alzandomi dal letto e riprendendola tra le mie braccia, << Credo che la metterò nel mio nuovo disco >> borbotta lei. io le sorrido e poi si accoccola a me, << E' una canzone stupenda, piacerà a tutti, io la mo già >> e la stringo a me. Ci addormentiamo abbracciati, stretti l'uno all'atra, è come se non lo facessi da tanto tempo, mi sento così bene vicino a lei che odiavo non averla con me in queste notti, e ora non voglio più lasciarla andare, il suo corpo caldo vicino al mio mi fa sentire bene. La mattina seguente diciamo a Mariana che io e Martina torniamo a Buenos Aires, << Sono contenta per voi >> ci dice sorridente << Non ci credo che diventerò nonna >> continua poi ridacchiando, << E’ strano vero? >> dice Martina, << Non è strano >> le dico io << E’ la vita >> sorrido e lei ricambia. << Partiamo stasera... dovrò scusarmi con tutti per essermene andata >> borbotta Martina guardandomi poi, << Si soprattutto con Lodo, Mechi e Fran >> la guardo io, << E io verrò a trovarti settimana prossima per il tuo compleanno va bene? >> le dice la Madre che le sorride, << Mi sono di nuovo dimenticata che fra poco è il mio compleanno >> borbotta Martina picchiando la mano sulla testa, << Non preoccuparti perché lo ricorderai, eccome se lo ricorderai >> le dico io punzecchiandola suscitandogli curiosità.

Autore: Ho pubblicato ora il capitolo perchè domani non riesco! Spero che vi sia piaciuto, finalmente di sono chiariti. Venerdì ci sarà il prossimo capitolo che sarà moltooo bello!! :) Fatemi sapere cosa ne pensate. Grazie come sempre a tutti quelli che leggono, davvero GRAZIE! <3
 

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Capitolo 69
*** 5 anni dopo / Il complaanno di Martina. ***


5 anni dopo / Il compleanno di Martina.
 
Quando arriviamo a Buenos Aires sono un po’ nervosa, devo dire a tutti che sono incinta e devo affrontare il fatto che sono andata via senza dire niente a nessuno. Lodo mi ucciderà insieme a Mechi ne sono sicura e mio fratello mi farà una lunga ramanzina perché per lui rimango sempre la sua piccola sorellina e questo non cambierà mai. << Non preoccuparti >> mi dice Jorge mentre siamo sul taxi che va verso casa, << Sono preoccupata per quello che mi diranno sul fatto che sono scappata >> borbotto io << Mi uccideranno >> dico sorridendo e Jorge ricambia, << Stai tranquilla, ci sono io con te e vedrai che quando spiegherai quello che è successo ti capiranno >>, << Lo spero, chissà come prenderanno la notizia che… >>, << Aspettiamo un bambino? >> finisce lui la domanda << Tinita ne saranno felici, come lo sono io >>, << Lo sei? >> gli chiedo poi guardandolo, lui incrocia i suoi occhi con i miei e io mi ci perdo, << Lo sono Martina, sono davvero felice e voglio avere un sacco di figli che mi ricordano te e quanto sei splendida >> mi sorride lui e il mio cuore accelera, non mi sono mai sentita meglio di adesso, sapere che Jorge è felice, che vuole restarmi sempre accanto e che desidera avere figli che gli ricordano me, perché mi ama così profondamente come lo amo io, come ho fatto a dubitarne? Perché ho dovuto come sempre incasinare tutto? Certo, non sarei Martina se non incasinerei tutto. Amo il modo in cui Jorge mi ama, amo il fatto che lui non abbia paura del futuro, che è pronto a creare una famiglia con me. Quando arriviamo lui mi prende per mano ed entriamo in casa, << Siete voi? >> urla mio padre arrivando nell’atrio e poi mi abbraccia, << Perché sei andata via così… mi hai fatto preoccupare >>, << Scusa papà non volevo >> gli dico io, anche se sono diventata grande lui si preoccupa sempre per me, come se fossi ancora la piccola Tini che lo inseguiva per casa perché volevo che mi facesse suonare la chitarra.  Poco dopo compare Clara, con Fran, Mechi e Lodo. Tutti mi abbracciano contenti di vedermi. << Sei stata una stupida >> mi dice Fran iniziando con la predica, << Si, dovevi dirci dove andavi >> mi rimprovera un po’ Lodo << Ci hai fatto spaventare >>. Mechi mi guarda e mi sorride perché lei sa già tutto, come può non saperlo è Mechi. << La prossima volta ti vengo a riprendere io >> continua Fran << Isabella era preoccupata e io volevo uccidere Jorge >>, io mi volto verso di Jorge e trattengo una risata perché so come è mio fratello e mi immagino Fran che lo minaccia. << Davvero Martina non puoi fare così, sei grande ormai non devi più scappare >>, << Fran puoi calmarti? >> gli chiede Jorge mentre io rimango zitta, << No, non mi calmo, perché lei non fare le cose senza pensarci, lasciarci tutti in pensiero per giorni, non sapendo il perché si comporti così, è grande ormai >>, << Fran… >> lo richiamo io, << Dovresti essere matura ormai per capire che non devi fare queste cose che ci fanno preoccupare >>, non smetteva di parlare, << Fran… >> lo richiamo ancora, << Mi sono spaventato a morte e… >>, << Fran sono incinta! >> esclamo ad alta voce, << E volevo venire a prenderti in Mess… cosa? >> urla poi lui guardandomi. Lodo spalanca la bocca e Clara e mio padre si lanciano uno sguardo, << Tu cosa? >> richiede Fran, << Sono incinta >> ripeto abbassando il capo perché non volevo vedere le loro reazioni. << Tesoro sei scappata perché avevi paura di dircelo? >> mi chiede mio padre << Noi siamo contenti per te >>, << Avevo paura di dirlo a Jorge >> borbotto, Fran si è azzittito, sta ancora cercando di elaborare la notizia nella sua testa, Mechi mi si avvicina e mi abbraccia << Sono contenta per te >> mi sorride << E Jorge sono felice che tu sia andato a prenderla, ne aveva bisogno, aveva bisogno di sentirti vicino >> continua lei parlando con lui e poi abbracciandolo, << Tu lo sapevi? >> gli chiede Lodo, << Ovvio, io scopro tutto >> fa spallucce la bionda, << Beh comunque sono davvero tanto felice >> continua Lodo << Finalmente non vedevo l’ora che accadesse >> borbotta poi lei stritolandomi in un abbraccio io la guardo stranita perché non pensavo che Lodo volesse che io e Jorge avessimo dei figli. << Ora chiamo Cande e Alba e gli do la bella notizia >> mi sorride lei e io annuisco con il capo. Clara ci abbraccia emozionata, a lei piacciono i bambini, gli piace l’idea di una grande famiglia colma di bambini, mio padre da una pacca sulla spalla a Jorge, << Ora avrete molto a cui pensare >> ci dice lui con il sorriso << Sono molto felice per voi >> continua << E tu sarai una grande mamma >> dice stringendomi a se facendomi scendere una lacrima, ero felice perché tutti erano felici. Fran era ancora rigido come un palo, << Su amore non sei felice diventerai zio! >> gli dice Mechi dandogli un colpetto e Fran ritorna in se, << Guai a te se lasci sola mia sorella ora che aspetta un bambino >> dice minacciando Jorge ma poi lo afferra e lo abbraccia << Ma sono comunque felice per voi >> continua.
 
Quando Alba e Cande hanno scoperto che aspetto un bambino mi hanno subito chiamata. Cande era su di giri, era molto felice e contenta, non vedeva l’ora di fare un figlio anche lei ma ora si preoccupava di organizzare il matrimonio e quello la faceva già impazzire abastanza. Alba mi ha chiamato con le lacrime, dicendomi che sarei stata fantastica, che sarebbe stata l’esperienza più bella della mia vita, che quando vedrò il mio bambino o la mia bambina sarò felice. Ma lo sono già in un certo senso, le mie paure quasi se ne sono andate da quando Jorge mi ha dato fiducia, perché solo lui può darmela, solo lui può farmi credere che io ne sia in grado, che ne sarò all’altezza. Da quando Jorge mi ha rassicurato sto meglio, sono felice e non vedo l’ora di vedere il frutto del nostro amore, di vedere il viso del mio bambino. << Visto? E’ andato tutto bene >> mi dice Jorge mentre siamo a letto, mi abbraccia dal dietro e lo sento respirare il mio profumo, << Si è andata bene >>, le sue mani che mi cullano si fermano sulla mia pancia per farla alcune carezze, << Spero che assomigli a te >> mi dice poi lui e lo sento sorridere mentre mi dà un bacio sulla nuca, io sorrido felice di questa affermazione anche se io preferire che assomigliasse a lui. Il fatto che lui mi stia accarezzando la pancia mi fa sentire protetta, un gesto così dolce. Mi giro verso di lui e gli prendo il viso tra le mani, << Non potevo scegliere un padre migliore per i miei figli >> gli dico sorridendogli e poi passo una mano fra i suoi capelli, << Lo sai che ti amo da morire! >> afferma lui << E che farei di tutto per te e per lui o lei >> dice sfiorandomi ancora la pancia, lo guardo fisso negl’occhi e mi sento ancora più innamorata di prima e non credevo fosse possibile provare così tanto amore. << Ti va se organizzo un'altra visita con la dottoressa così potrai vedere il tuo bambino? >> gli chiedo io, lui fa un gran sorriso << Certo che voglio, non vedo l’ora di vederlo >>. Io poggio le mie labbra sulle sue per baciarlo e la passione esplode. E’ inevitabile, è come una calamita per me, ogni volta finiamo per fare l’amore con una passione così travolgente che è impossibile spiegare. E’ come andare in paradiso, ma è anche così passionale e forte. E’ così bello finire nel nostro mondo fatto d’amore, lo amo così tanto, ci amiamo così tanto che è impossibile resistere e spero che sarà così per sempre. Il giorno seguente i ragazzi si presentano a casa nostra, tutti si congratulano con me e con Jorge. << Speriamo non sia un altro Jorge >> scherza Diego toccandomi la pancia e ci mettiamo a ridere << Comunque congratulazioni Tini >> mi abbraccia lui << Sono molto felice per voi >>. Facu da il cinque a Jorge << Complimenti amico, sono così contento >> poi mi sorride, mentre Alba mi abbraccia, << Avete già scelto i nomi? >> mi chiede Cande agitata, << No Cande non ne abbiamo ancora parlato e poi è presto >> le dico ridendo, << Tesoro non sono tutti come te che hai già scelto i nomi dei tuoi figli >> parla Ruggero che viene fulminato dallo sguardo di Cande, << Comunque >> continua lui per non sentirle su dalla sua ragazza << Complimenti Tini, sarete dei bravissimi genitori >> mi abbraccia lui. Fran è ancora un po’ scosso ma comunque felice, per lui è difficile accettare che la sua sorellina aspetti un bambino, infondo per lui rimango sempre la piccola Tini che cercava di non far piangere quando i miei genitori litigavano, so quanto è legato a me, quanto abbia questo senso di protezione nei miei confronti per via della mia infanzia e amo Fran per questo, anche se alcune volte può risultare pensante, ma senza di lui la mia vita non sarebbe la stessa. Sto realizzando davvero di star aspettando un bambino ora che tutti lo sanno, prima sembrava quasi una favola, non sembrava reale la cosa, anche se la stavo vivendo era come se non la vivessi pienamente, ma ora che tutti ne sono a conoscenza tutto si è fatto più reale, sono incinta, diventerò presto madre e sono pronta, ora sono pronta a tutto questo, sono pronta ad affrontare la mia nuova vita insieme a Jorge. << Quindi andrai a fare un'altra visita? >> mi chiede Mechi, << Si, così Jorge potrà venire a vedere stavolta >>, << Mi sembra un ottima idea > mi dice lei, << E se piange gli puoi fare un video? >> chiede Diego << Siccome mi ha preso in giro quando gli ho detto che alla prima ecografia ho pianto >>, << Tesoro hai pianto a tutte le ecografie >> ribatte Lodo e tutti ci mettiamo a ridere, << Ehi non prendermi in giro >>, << Io ho pianto solo quando l’ho vista per la prima volta, era così piccola e io ero suo padre >> racconta Facu << Si eri molto emozionato >> gli dice Alba << Io invece aro assatanata perché avevo appena partorito e i dottori non me la facevano vedere perché dovevano pulirla >> ridacchia lei e insieme a lei anche noi. Lodo e Alba mi raccontano la loro esperienza e io le guardo incantata perché si vede quanto siano piene d’amore, quanto avere un figlio le abbia fatte crescere e amare ancor di più e ora stava accadendo a me.
 
<< Eccolo! >> dice la dottoressa mentre mi sta facendo l’ecografia. Indica con il dito una macchia nera che sembrava già più grande dell’ultima volta che l’ho vista. Jorge mi stringe forte la mano emozionato, << E’ il nostro bambino >> dice guardandomi e poi mi sorride, uno di quei sorridi veri, sinceri e pieni d’amore, il mio cuore si è sciolto e la mia felicità ha preso il sopravvento, una lacrima mi scende sul viso, << Sono felice >> gli dico mentre mi sciuga la lacrima che mi scende sulla guancia << Anche io >> mi dice lui dandomi un leggero bacio sulle labbra. In macchina Jorge continuava a parlare del bambino, delle cose che la ginecologa gli aveva detto, che dovevo stare attenta a non stressarmi, a mangiare bene e non esagerare solo perché mi aumentava la fame, è così preso che io lo ascolto parlare, senza dire niente. Mi piace sentire Jorge dire quelle cose, vederlo preoccupato e volersi informare su tutto per fare in modo che tutto vada come deve, si è fatto dare persino un libro che parla della gravidanza dall’inizio alla fine, di tutto quello che succede, di tutto quello che si deve fare. Ad ogni frase, ogni parola che dice mi innamoro sempre più di lui, come se il fatto di avere un figlio ci avesse avvicinato ancora di più, come se grazie a questo ci amassimo ancora di più, ed era così, il mio amore continuava a crescere come il suo per me. Quando siamo a casa mi metto in salotto a parlare con Mechi, << Devo anche organizzare il mio compleanno >> le dico poi ricordandomelo, mancavano davvero pochi giorni e non avevo organizzato niente, << Ah già… >> dice Mechi facendo finta di niente, << Come ah già…? >> le chiedo io confusa, insomma quando si tratta di organizzare feste Mechi di solito è quella più entusiasta, quella che vuole che sia tutto perfetto e ora non aveva niente da dire, << Potresti fare qualcosa in giardino >> borbotta lei << Ma ora devo andare a… vedere se Isabella sta facendo i compiti dell’asilo >> farfuglia alzandosi velocemente dal divano e sparendo su per le scale. Ovviamente mi sta nascondendo qualcosa. Quando chiamo Lodo e gli chiedo qualche consiglio per la mia festa di compleanno sembra strana anche lei ma almeno mi aiuta << Potresti organizzare qualcosa in giardino, un cena e poi ci divertiamo un po’ >>, << Si potrei >> le dico io << Mi state per caso nascondendo qualcosa? >> gli chiedo, << CHI? Noi? No perché lo credi? >> parla lei un po’ nervosa, << Perché siete strani >> continuo io, << No per niente, è la tua festa la puoi organizzare come vuoi, non vogliamo metterci in mezzo >> mi spiega lei, << Si e secondo te ci credo? >> le domando, << Senti Tini, devo andare Edward ha sparso la pappa ovunque, non sai che casino >> e riaggancia senza nemmeno farmi parlare. Ma cosa diavolo avevano tutti, anche se volevano farmi una festa a sorpresa non dovevano essere così nervosi e comunque non erano capaci a tenerlo nascosto. << Credo che la festa per il mio compleanno la farò in giardino >> dico a Jorge quando siamo a cena, << Come vuoi tesoro >> mi risponde lui sorridendo, sto cercando di capire cosa mi stanno nascondendo ma Jorge sembra tranquillo e per niente nervoso, << Bene, chiedo a Clara se ci può cucinare qualcosa di buono, magari addobbiamo il giardino e ci mettiamo delle lanterne che lo illuminano >> continuo a parlare, << Ok, sembra un ottima idea >> mi sorride ancora. Io lo guardo confusa e poi Clara entra in casa con un pacco abbastanza grande in mano, << E’ arrivato questo per te >> mi dice appoggiandolo sul tavolo, io lo guardo e noto che arriva da mia madre. << Cos’è? >> mi chiede Isabella curiosa, << Ora lo scopriamo >> gli rispondo sorridendo. Quando apro il pacco c’è un vestito, sicuramente fatto da mia madre e un foglio che dice che è il vestito per la mia festa di compleanno. E’ stupendo, << Wooow >> esclama stupita Isabella, io rimango senza parola, un vestito lungo, bianco. Il corpetto ha dei decori argento non troppo eccessivi, la gonna morbida e bianca con un grande spacco su un lato. E’ stupendo. << Non sapevo che hai chiesto a mamma di farti un vestito per il tuo compleanno >> mi dice Fran che continua a mangiare, << Non gliel’ho chiesto >> borbotto, << Magari voleva farti un regalo >> dice frettolosamente Mechi, << Probabile… dopo lo provo anche se so che mi andrà benissimo >> sorrido io anche se qualcosa non mi tornava, mia madre di solito mi fa i vestiti quando glieli chiedo, ma forse per questa occasione ha deciso di regalarmene uno lei, il punto era perché c’era scritto in modo specifico che dovevo indossarlo al mio compleanno?

E’ arrivato il giorno del mio compleanno, Mechi è in camera con me mentre Jorge è sparito non so dove. Mi sono appena infilata il vestito che mia madre mi ha mandato e Mechi mi guarda con stupore, << Sei bellissima >> mi dice sorridendo, la parte superiore con la scollatura a cuore e le spalline sottili mi segna le forme fino alla vita dove una gonna lunga a più strati ricadeva morbida lasciando intravedere una gamba per via dello spacco. I capelli sono raccolti con una treccia che mi circonda la parte posteriore della testa, il trucco leggero. << Grazie >> dico guardando Mechi e sorridendole << Anche se sono troppo elegante non trovi? >> le domando, << Io credo sia perfetto >> mi sorride lei dolcemente e poi si schiarisce la gola, << Io vado a vedere i preparativi come vanno, finisci di prepararti ti aspetto giù >> mi dice lei andando verso la porta, << Ma come? >> le domando io perché Mechi rimaneva sempre fino a che non finivo di prepararmi per essere sicura che ero perfetta ma lei esce dalla porta senza dire niente lasciandomi li sola. Quando finisco di prepararmi esco dalla mia stanza, un incredibili silenzio c’è in casa eppure sono già arrivati tutti. Scendo lentamente le scale e mi guardo intorno confusa, le luci del giardino sono spente e mi precipito fuori per capirne il motivo quando esco noto un enorme cuore fatto di rose rosse illuminato, rimango un po’ stupita, non c’è nessuno, sono in giardino davanti a questo stupendo cuore e tutte le luci sono spente. Ad un tratto le luci si accendono e noto tutti intorno a me i miei amici, con i loro figli, mio fratello, mio padre, Clara, mia madre e Paul, Grace e i genitori di Jorge… << Voi qua? >> chiedo quando incontro il loro sguardo e mi sorridono, << Cosa sta succedendo? >> domando confusa guardandoli e non vedendo Jorge tra loro, << Stai zitta Tini >> mi rimprovera Lodo e io la guardo ancora più confusa. Poi una musica parte, io mi volto e dietro di me vedo Jorge sorridermi e lui inizia a cantare. << On the nights streetlights are gone, I’ll be the sun so your dreams can run, light your heart, yeah, light your heart up, light your hearts, yeah, light your heart up >>, io sorrido guardandolo mentre mi canta quella canzone per me, mi sento felice, mi sta dimostrando tutto il suo amore con questa canzone e questo mi fa stare bene. << When the waves go take you out, I’ll be the sound that drowns the crowd, when you get, yeah, when you get down, we gonna sing sing sing, we got this fire in us, that runs deeper than blood. So if you ever doubt tou should know by now >>, canta la verità, tutto quello che dice è la pura realtà e io mi sento così fortunata ad averlo, sapere che mi ama così tanto e che sarà il padre dei miei figli. << Whatever stars you’re looking at tonight on top of the world or alone inside, I’ll always be there for you, I’ll always be there for you >>, Jorge mi sorride girandomi intorno, mi guardava negl’occhi in modo profondo, per farmi capire quanto mi ama, ogni tanto mi accarezza il volto, mi sfiora le mani. << Whatever place, no matter where you are, even when the life tries to take your spark, nothing I wouldn’t do, to light you heart, for you, for you, I’ll light your heart, for you, for you, I’ll light your heart, for you, for you. >> Lui davvero illumina il mio cuore, lui è davvero la luce della mia vita, la salvazza per ogni cosa, è lui, solo lui. << On the wire just holdin us, I’ll be the one when the walk is long, till the dark, yeah, till the dark falls, till the dark, yeah, till the dark falls. Fight for you when you don’t belive, storm the kingdom and take the keys, even when you can’t see, I’ll light your heart. Whatever stars you’re looking at tonight on top of the world or alone inside, I’ll always be there for you, I’ll always be there for you. Whatever place, no matter where you are, even when the life tries to take your spark, nothing I wouldn’t do, to light you heart, for you, for you, I’ll light your heart, for you, for you, I’ll light your heart, for you, for you >>. Tutti mi guardano sorridenti mentre lui continua a cantare, sono felice, credo di non esserlo mai stata così fino ad ora, sebra così tutti irreale, tutto quello che è successo in uqeste settimane, e lui è ancora qua a dimostrarmi quanto mi ama, potevo trovare persona migliore di lui per passare il resto della mia vita? Credo proprio di no.. << No matter what tomorrow brings, we got each other through everything. No matter what tomorrow brings, we sing sing sing, no matter what tomorrow bring, we got each other through everything. I’ll always be there, for you, for you. >> Quando finisce di cantare e la musica smette Jorge è difronte a me, mi guarda e mi sorride, tutti stanno zitti, non vola una mosca e io che mi aspettavo un gran applause o chissà cosa rimango un pò perplessa, poi Jorge mi prende le mani e lo guardo. Lentamente si inginocchia davanti a me e io smetto di respirare, << Martina Stoessel, voglio passare il resto della mia vita con te, voglio svegliarmi ogni giorno accanto a te, voglio ridere, parlare, litigare, prendermi cura di te, cantare con te, per il resto dei miei giorni. Voglio che tu sia la donna della mia vita e sarò per te il sole come tu lo sei per me, sarò per te la luce come tu lo sei per me. Quindi ti voglio chiedere… vuoi farmi l’onore di diventare mia moglie? >>. Spalanco la bocca e lo guardo mentre estrae una scatolina dalla tasca e la apre con dentro l’anello, lo guardo intensamente in quei occhi verdi che ogni volta mi incantano, come sempre, come la prima volta. Mi guardo intorno e tutti, con lo sguardo, mi spronano a dire qualcosa e poi riposo lo sguardo sul suo che sta aspettando. << Si >> dico senza respiro e gl’occhi mi si riempiono di lacrime, lui si alza e mi stringe a se iniziando a farmi roteare e poi mi bacia mentre tutti fanno esplodere un applauso sonoro e urlano di felicità. << Ti amo Tinita >> mi sorride lui, << Ti amo anche io >> gli rispondo. Tutti si avvicinano a noi per congratularsi, mio padre mi stringe a se e poi abbraccia Jorge, Clara fa altrettanto mentre Isabella saltella dalla felicità. << Aspettavo solo questo momento >> mi dice Grace sorridendomi, quella donna non aspettava altro che questo ed è la pura verità. I genitori di Jorge si congratulano stringendoci in un abbraccio. Le ragazze mi saltano addosso, << Sarai la futura signora Blanco >> dice Mechi sorridendomi, Alba è commossa e piange, Cande eè euforica come al solito e Lodo è felicissima, un sorriso le invade il volto. I ragazzi mi prendono e mi tirano su per alzarmi mentre io gli urlo di lasciarmi andare mentre urlano. Quando mi rimettono a terra Fran mi stringe a se in un lungo abbraccio, << Stai diventando grande >> mi dice in modo dolce, << Sarò sempre la tua sorellina >> gli rispondo, << Amico >> si rivolge poi a Jorge mettendogli una mano sulla spalla << Te la affido >> gli sorride e poi si abbracciano. << E’ ora di iniziare la festa! >> urla Mechi e la festa per il mio compleanno ha inizio. Il compleanno più bello della mia vita. 

Autore. Eccoci qui, il momento tanto atteso da tutti ahhaha! Spero che vi sia piaciuto questo capitolo, che è molto tranquillo, bello e pieno di felicità. Tutto si è sistemato e tutti sono felici per Tini e Jorge, sia per il bambino sia per il matrimonio. Spero di essere riuscita a far capire quanto questi due si amano e il prossimo capitolo ( che sarà lunedì ) saraà molto dolce e tenero! Siamo quasi al gran finale, la conclusione di tutto e un pò mi dispiace. Ho voluto riprendere questa storia perchè è una delle mie preferite e perchè poi non gli ho dato un finale completo e ora che la completerò definitivamente credo che mi mancherà moltissimo scriverla. Ora vi saluto, fatemi sapere cosa ne pensate mi raccomando e GRAZIE di cuore a tutti!! A lunedì! Un bacio.
 

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Capitolo 70
*** Nascita. ***


Nascita.
 
<< Sono stanca >> dico guardandomi attraverso lo specchio, << Lo so tesoro ma non manca molto >> mi sorride Jorge abbracciandomi dal dietro accarezzandomi il pancione ormai enorme e dandomi un leggero bacio sulla spalla. << Sembro un ippopotamo >> dico sorridendo guardando il nostro riflesso, un immagine dolce mi attraversa gl’occhi, così dolce da farmi venire la pelle d’oca, << Per me sei stupenda >> mi dice lui incrociando i miei occhi nello specchio. In questi lunghi nove mesi Jorge mi è stato accanto più di quanto immaginassi, è sempre stato dolce, protettivo e ci ama così tanto senza paura di dimostrarlo. Quando siamo tornati a Los Angeles avevo un po’ paura ma lui è riuscito a sostenermi sempre e comunque anche quando per colpa della gravidanza avevo sbalzi di umore, voglie assurde e gli rompevo le palle, grazie a lui sono riuscita ad andare avanti anche nel lavoro, ho scritto un po’ di canzoni e le ho anche incise, grazie a lui sono riuscita ad affrontare questa gravidanza in modo sereno e tranquillo, faceva di tutto per farmi sentire bene e coccolata. << Ancora una settimana e vedremo la nostra bambina >> dice facendomi voltare per guardarlo negl’occhi. Quando abbiamo scoperto che è una femmina per poco Jorge non sveniva, era così emozionato e felice che non riusciva a contenersi e anche io ne ero felice, non che mi cambiasse qualcosa se fosse stato un maschio, l’avrei amato allo stesso modo. << Non vedo l’ora di vederla… anche se ho un po’ di paura >> ammetto io, << Andrà tutto bene perché ci sarò io lì con te mia dolce Tinita >> dice in modo tenero e poi poggia le sue labbra sulle mie, << La dottoressa ti ha detto di riposare e di stare a letto quindi vai a stenderti un po’ >> continua lui, << Non preoccuparti Jorge sto bene, stanca e pesante ma sto bene >> lo rassicurò io. Si preoccupa molto per me, per noi, e questo mi fa sentire davvero tanto amata e protetta, per lui è importante prendersi cura di me in questo momento, lo vedo nei suoi occhi che non riesce a non preoccuparsi, che vuole che io stia bene e al sicuro. Qualcuno bussa alla porta, << Avanti > dico io e quando si apre vedo Fran sorridermi, << Ciao sorellina >> dice venendo verso di me per abbracciarmi, << Quasi non riesco ad avvolgerti tra le mie braccia, stai per esplodere! >> esclama lui sorridendo, io lo guardo di traverso << Sei sempre il solito simpaticone… dov’è Mechi? >> gli chiedo, << Arriva è giù a dare a Clara la torta che ha fatto per Isabella >> mi sorride lui. Mechi e Fran sono andati ad abitare nella nuova casa e sono molto felice per loro, si trovano molto bene e sono felici ed è questo che conta veramente. Io e Jorge stiamo facendo ristrutturare la casa che la nonna di Jorge gli ha lasciato, siccome si è trasferita a casa dei suoi genitori, Jorge vuole che abbiamo una casa anche qui a Buenos Aires per quando ritorniamo, la vuole con tante stanze perché vuole tanti bambini e questo un po’ mi preoccupa anche se mi rende felice. E’ quasi un mese che siamo tornati qui a casa di mio padre perché l’ultimo mese di gravidanza volevo passarlo qui e anche Jorge ha insistito su questo, sa quanto ho bisogno delle persone a cui tengo e poi la dottoressa mi ha detto che dovevo assolutamente riposare, basta lavoro, basta nervosismo per un po’, quindi siamo partiti ed eccoci qui ad aspettare il grande giorno che dovrebbe essere fra una settimana. Ammetto di essere ansiosa, di avere un po’ paura ma vedere tutte quelle facce famigliari, saperli attorno a me, che si preoccupano per me mi fa sentire meglio. << Sei pronto a diventare padre? >> chiede Fran a Jorge << Manca poco >> continua lui, << Si, credo di essere pronto e poi non vedo l’ora di vederla >> dice con un gran sorriso. Mechi compare sulla soglia della nostra stanza, << Eccola qua la mammina >> sorride lei venendomi incontro e poi accarezzandomi il pancione, << Come va la ristrutturazione della casa? >> mi chiede poi guardandomi mentre ancora passa la sua mano sulla mia enorme pancia, << Bene, mio padre ci sta aiutando molto, è quasi finita >> borbotto io con un gran sorriso felice e poi Mechi fa una strana espressione capisco il perché quando la piccola inizia a muoversi nella mia pancia, << E’ una cosa stranissima >> dice la bionda sorridendo, << Si muove? >> chiede Fran, io annuisco e lui si avvicina per sentire, << Ehi piccolina mi senti? Perché se mi senti ricordati di ascoltare sempre lo zio Fran e non prendere da Jorge, fidati di me >> dice Fran e io gli do una pacca leggera sulla testa mettendomi a ridere. La sera siamo tutti a cena insieme, ci sono anche Lodo e Diego con Edward. << Come vanno i preparativi del matrimonio? >> mi chiede Lodo, << Già voglio saperlo anche io >> esclama Mechi, << Bene, ma stiamo facendo tutto con molta calma, sapete sto per partorire >> dico io guardandole. In quel momento mi ritorna il mente il matrimonio di Cande e Ruggero, un matrimonio stupendo in spiaggia, lei aveva un vestito stupendo e un sorriso grandioso. Era così felice che era impossibile non esserlo per lei. E’ stato tutto così romantico che mi sono messa a piangere, ovviamente anche perché mi emoziono facilmente visto che sono incinta, ho pianto anche quando Jorge ha inciso la canzone che mi ha dedicato quando mi ha fatto la proposta, sul suo nuovo disco. Non vedo l’ora di sposarmi con Jorge, ma non posso affrettare le cose, ho bisogno di tempo ora che sto per avere una bambina. << Fran non ti dico che nome gli darò >> lo rimprovero io dopo che me l’ha chiesto per l’ennesima volta << Lo scoprirai quando sarà nata >> continuo io facendolo innervosire e Jorge si mette a ridere insieme agl’altri.
 
<< Sono veramente piena >> dico mentre mi sto infilando nel letto con Jorge, << Siete in due devi mangiare abbastanza >> mi dice lui stringendomi dal dietro appena si sdraia vicino a me e mettendomi le mani sul pancione. La bambina inizia a muoversi come se sentisse la presenza di suo padre, è come se riuscissi a sentire che è felice di avere le mani del papà che la cullano nella mia pancia. << Ti ama già >> dico a Jorge che muove le mani per seguire i movimenti della bambina, << Ama anche te >> dice lui, lo sento sorridere sulla mia pelle mentre mi dà un leggero bacio sulla spalla, << E’ agitata stasera >> borbotta lui sentendo che non sta ferma un attimo, << Gli sarà piaciuta la cena di Clara, a chi non piace >> ridacchio io << Non manca tanto >> dico poi ritornando seria, << Sei preoccupata? >> mi domanda Jorge, << No… no non lo sono se ho te sono tranquilla, ma voglio che anche tu sia felice >> ammetto, << Lo sono eccome Martina, sto per avere una figlia con la persona che amo di più al mondo e fra un po’ ci sposeremo, non potrei essere più felice di così, sono così fiero di te, di come hai affrontato questi mesi, hai affrontato le tue paure e finalmente sei riuscita ad accettare che sarai una mamma fantastica perché io ne sono sicuro che lo sarai… >> dice Jorge dolcemente ma mentre parla qualcosa di strano succede, << Jorge >> lo chiamo io debolmente e spaventata, << Che c’è? >> domanda tirandosi su con un braccio per guardarmi dall’alto, io mi sdraio sulla schiena e lo fisso nei suoi grandi occhi verdi che mi scrutano ansiosi, << O mi sono fatta la pipì addosso o mi si sono rotte le acque >> dico con il fiatone, << COSA? >> urla lui alzandosi in piedi, << Sei sicura? >> mi chiede, quando sposto le coperte c’è una macchia sul letto << Sicurissima >> dico poi guardandolo, << Dobbiamo andare all’ospedale… Subito >> dice agitato, non riesco a capire se sia nervoso o spaventato, << Dobbiamo anche avvertire tutti >> continuo io un po’ intimorita, mi alzo dal letto lentamente e vado verso il bagno, << Dove vai? >> mi chiede lui in panico, << A cambiarmi, non andrò all’ospedale con le mutande e i pantaloni bagnati? >> gli dico e lui non dice più una parola. Quando mi sono cambiata e esco dal bagno trovo mio padre e Clara nella mia stanza, << Ora ti portiamo all’ospedale >> dice quest’ultima << Tuo padre ci raggiungerà con Isabella, non possiamo lasciarla qua sola >>, << Ok >> dico facendo fatica a respirare, << Calmati Martina >> mi sorride Clara << Andrà tutto bene… hai avuto qualche contrazione? >> mi domanda, << No >> rispondo io, << Bene siamo ancora in tempo ad arrivare all’ospedale >>. In macchina la prima contrazione arriva, un dolore inimmaginabile, Jorge mi guarda impaurito mentre gli stringo la mano, << Respira Martina >> mi dice Clara mentre guida, non voleva far guidare Jorge perché era troppo preso dal momento e concentrato su di me, << Respira anche tu Jorge >> dice lei sorridendo ma Jorge non sposta lo sguardo da me. La contrazione passa e io mi volto a guardarlo appoggiando la testa al sedile, << Non credo che vorrò altri figli! >> borbotto dopo aver sentito quel dolore, ovviamente non era vero però in questo momento lo penso davvero, fa male, un male che non posso nemmeno descrivere. Quando arriviamo davanti all’ospedale sono stupita dal fatto che tutti sono lì ad aspettarmi, Mechi, Fran, Lodo, Diego, Alba, Cande, Facu e Ruggero stanno chiacchierando tra loro e appena mi vedono mi sorridono e aiutano Jorge a farmi scendere dall’auto, << E’ arrivato il tuo momento >> mi dice Lodo sorridendomi, << Fa malissimo >> gli dico, << Non preoccuparti poi non te lo ricorderai più, fino al prossimo >> dice guardandomi felice. << Hai una pancia enorme Martina >> borbotta Diego che prende una pacca sulla testa da Alba << Non si dicono queste cose ad una donna che sta per partorire potrebbe ucciderti >>, tutti si mettono a ridere e mi accompagnano dentro. Una dottoressa ci accompagna in una stanza e mi attacca a delle macchine, << Dobbiamo aspettare >> mi dice lei << Le contrazioni sono ancora lontane, nel frattempo le diamo qualcosa per diminuire il dolore >>, io annuisco e guardo Jorge che mi tiene per mano.
 
Sono ormai quattro ore che sono all’ospedale, le contrazioni si fanno sempre più intense e stiamo aspettando che la dottoressa ci dica che sono pronta. Sono sdraiata nel letto e ho un forte mal di schiena, Jorge in parte a me, mi tiene la mano e quando sento dolore gliela stringo forte, << Fa così tanto male? >> mi chiede, << Non sai quanto >> dico mentre un'altra contrazione sta per arrivare, << Sono un po’ stanca >> borbotto col fiatone mentre quest’ultima passa. Lodo e Mechi fanno capolino nella mia stanza, << Come stai? >> mi chiede la bionda, << Vorrei dire bene ma non è proprio così >> rispondo, << Abbiamo chiamato tua madre domani sarà qui >> mi avverte Lodo, << Grazie >> gli rispondo io, loro mi sorridono in modo dolce, << Fran è un po’ agitato >> mi dice Mechi guardandomi, << Digli di stare tranquillo >> le sorrido, << Impossibile >> scuote la testa Lodo ridacchiando << A forza di andare avanti e indietro scaverà un buco >>. La dottoressa entra, << Allora Martina? >> mi chiede lei << Come va? >> continua guardando lo schermo che c’è in parte al mio letto, << Sono un po’ stanca >> le rispondo, lei mi sorride << Ragazze potete uscire per favore è ora che Martina abbia la sua bambina >> dice la dottoressa e Mechi e Lodo mi sorridono e escono dalla stanza. La dottoressa inizia a spiegarmi cosa devo fare, Jorge è sempre in parte a me che mi tiene la mano, sono nervosa e un po’ spaventata, ma allo stesso tempo non vedo l’ora di vederla, di stringerla a me. << Andrà tutto bene ok? Non aver paura >> mi dice lui accarezzandomi il viso e poi posandomi un bacio sulle labbra. << Sei pronta Martina? >> chiede la dottoressa, io annuisco << Bene spingi >> dice guardandomi e io inizio a spingere, un dolore fortissimo che non avevo mai provato prima pervade il mio corpo, dopo varie spinte sono così esausta da voler crollare, << Dai Martina c’è la puoi fare >> mi dice la dottoressa per darmi carica << Manca poco >> continua lei, io prendo fiato e ricomincio a spingere finchè un pianto non invade le mie orecchie. Jorge guarda la dottoressa con gl’occhi spalancati, pieni di amore, che tiene in mano la piccola e la sta passando all’infermiera, poi si gira verso di me con le lacrime agl’occhi, << Ti amo Tinita >> mi dice dandomi un bacio e l’infermiera ci raggiunge appoggiandomi la bambina al grembo. Inizio a piangere dalla gioia, dal sollievo, dalla felicità, sto provando tantissime emozioni e non riesco più a controllare, è come se la stanchezza se ne fosse andata, il dolore fosse sparito ed è rimasto solo tanto amore. L’infermiera riprende la bambina per pulirla, pesarla e vedere se sta bene, non voglio separarmi da lei ma devo lasciargliela, Jorge segue l’infermiera e io rimango sola nella mia stanza con la dottoressa. << E’ andato tutto benissimo, tra poco te la riportano non preoccuparti >> mi dice lei capendo la mia preoccupazione. Dopo venti minuti neanche mentre la dottoressa mi sta spiegando un po’ di cose, l’infermiera ritorna con la bambina dentro a una culla e dietro di loro Jorge. << E’ bellissima >> mi dice guardandomi, << E’ identica a te >> continua ancor più felice. Io gli sorrido e lui prende in braccio la bomba e si siede sul letto al mio fianco passandomela. Quando la stringo a me un senso di amore infinito invade il mio corpo, è così piccola e dolce, e io sono la sua mamma, colei che si prenderà cura di lei e che la crescerà, la amo, la amo così tanto da non riuscire a trattenere la gioia di averla tra le mia braccia e mi metto a piangere, le mie emozioni prendono il sopravvento, sono ancora stravolta per la stanchezza e le emozioni mi sembrano ancor più forti, amplificate. Jorge mi dà un bacio sulla nuca, << Non è stupenda? >> chiede lui accarezzando delicatamente il volto della piccola che sta tranquilla tra le mie braccia, le guance rosa, le labbra piccole, gl’occhietti aperti che mi scrutavano, si muoveva leggermente e non avevo mai visto una cosa così perfetta, ed io sono felice, la ragazza più felice del mondo. L’infermiera stava compilando dei documenti in parte a noi e ci guardava sorridendo, << E’ sempre bello vedere i genitori felice >> ci sorride lei, io risposi al sorriso mentre Jorge non stacca gl’occhi da nostra figlia, continua a guardarla e accarezzarla mettendoci tutto l’amore del mondo, e guardandolo così mi fa innamorare ancor di più di lui. << Allora come si chiama questa bambina? >> chiede l’infermiera con un cartoncino in mano da attaccare alla culla, io alzo il capo e guardo Jorge che incrocia il mio sguardo e sorride, << Si chiama Sophia Rose Blanco >> le dico sorridendo mentre Jorge mi stringe a se.

JORGE BLANCO
 
Finalmente è nata, sono così felice così emozionato da non riuscire a contenere ciò che provo, è stupenda, perfetta proprio come Martina. Guardarla mi fa provare tante emozioni, vedere Martina felice mi fa stare tranquillo, sono contento che non abbia più tutte quelle preoccupazioni perché le sono stato vicino come lei voleva, perché gli ho dato la sicurezza che lei cercava. E ora siamo qua a guardare la nostra bambina senza mai staccarle gl’occhi di dosso, è così bella, è così bello poterla tenera tra le braccia, il frutto del nostro amore. Non avrei mai pensato che diventare padre sarebbe stata l’emozione più bella della mia vita, ma è così, sono così felice da non poter descrivere come mi sento in questo momento. << Tienila un po’ te >> mi dice poi lei passandomela fra le braccia, prima di prendere la bambina le do un bacio, perché sono così fiero di lei e la amo da impazzire, e la amerò sempre. La stringo a me e inizio a cullarla finché lentamente non chiude gl’occhietti e si addormenta tenendo un pugnetto in bocca, << E l’immagine più bella del mondo >> dice ad un tratto Martina guardandomi con gl’occhi incantati, come se avesse appena visto una qualche magia. << Possiamo? >> una voce ci distrae e quando ci voltiamo alla porta vediamo Fran, << Certo venite >> sorride Martina e tutti entrano nella stanza, << Oddio ma è stupenda! >> esclama Alba appena la vede, << Complimenti ragazzi >> ci dice Facu sorridente guardando la bambina, << Come stai tesoro? >> chiede Alejandro a Martina, << Stanca ma felice, molto felice >> risponde lei, << Sono nonno >> dice poi guardando Clara che sta accarezzando la bambina in braccio a Jorge, << Io lo sono da un po’ >> gli risponde lei, Alejandro da un bacio a Martina e poi si avvicina per guardarla meglio, << Ti somiglia >> dice a sua figlia, << Già molto >> rispondo io. Cande abbraccia Martina e anche Ruggero fa lo stesso, << Sono molto felice per voi >> le dice la rossa con un gran sorriso, << Non vedo l’ora di averne uno anche io >> continua Ruggero << Vedendoti sembri rinato >> scherza dandomi una leggera pacca sulla spalla. Lodo sta piangendo e Diego la abbraccia, << E’ molto sensibile >> ridacchia lui quando sia avvicinano, << Ma che bella principessa che abbiamo qua >> continua poi guardando la bambina. << Sono così felice per te >> parla Lodo abbracciando Martina << Sarai una mamma grandiosa >> continua con le lacrime agl’occhi, << Lodo non piangere >> le dico io sorridendo, << Lo so ma non c’è la faccio sono troppo felice >> risponde lei e tutti noi ridacchiamo. Fran mi guarda incantato, Machi si congratula con Martina e la stringe a se in un forte abbraccio, Fran si avvicina lentamente e la osserva, << Assomiglia più a me che a Martina >> borbotta poi e noi ci mettiamo a ridere, << Non credo >> rispondo io << Non voglio una figlia con la tua faccia >>, tutti si mettono a ridere e Fran accarezza dolcemente la bambina, << Congratulazioni amico >> mi dice poi dandomi un leggero abbraccio. << Avete fatto proprio un bel lavoro >> dice Mechi quando si avvicina << E’ davvero stupenda, voglio anche io un bambino >> dice poi voltandosi verso Fran << Guardala è così piccola e dolce e tenera >> dice la bionda con una tenerezza infinta, << Lo avremo anche noi Mechi, tempo al tempo >> gli risponde Fran << A proposito non ci avete detto ancora come si chiama >> continua lui incuriosito. Martina mi guarda come per dirmi di diglielo io, << Il suo nome è Sophia Rose Blanco >> dico, << Mi piace >> esclama Cande, << Si è un bellissimo nome e gli si addice >> stringe le mani al petto Lodo emozionata. Ci perdiamo in chiacchiere mentre a turno, uno a uno si avvicinano alla bambina per guardarla e accarezzarla. << I tuoi genitori Jorge? >> mi chiede Facu, << Arrivano domani sono in Brasile per lavoro >> rispondo io. Quando tutti se ne vanno rimaniamo io e Martina, stiamo cullando la nostra bambina, sono seduto vicino a lei sul letto e lei la tiene in braccio, la contempla, la guarda con amore. Sono così contento. << Siamo genitori >> mi dice lei poi alzando lo sguardo su di me, << Si lo siamo >> borbotto io spostandole una ciocca di capelli dal viso, << Sono contenta di esserlo diventata con te >> mi dice lei sorridendomi << non potevo avere persona migliore al mio fianco >> continua, io le sorrido felice perché è così bello quando dice queste cose, mi fanno sentire amato e so che è vero, so che lei ha bisogno di me come io ho bisogno di lei, che insieme possiamo essere straordinari, che il nostro amore non ha fine perché è talmente forte da resistere a tutto. << Ti amo Martina e ti amerò sempre >> le dico con gl’occhi pieni d’amore << E amerò per sempre anche Sophia >> continuo io, lei mi guarda con gl’occhi lucidi, << Anche io ti amo Jorge, ti ho sempre amato e continuerò a farlo per il resto della mia vita >>.

Autore: Ciao a tutti, siamo arrivati al momento dove Martina partorisce la sua bambina. Ormai siamo praticamente alla fine di tutto, è un capitolo tranquillo e felice e spero vi sia piaciuto, diciamo che ho voluto mettere questa parte della loro vita prima di fare il capitolo conclusivo. Il prossimo capitolo lo pubblico Mercoledì perchè domani sono via tutto il giorno, mi dispiace un sacco. Sarà l'ultimissimo capitolo!!! Spero vi sia piaciuto e vi ringrazio molto, grazie a chi legge, chi commenta e chi segue le mie storie!! Un abbraccioa tutti! <3
 

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Capitolo 71
*** Per sempre. ( The end ) ***


Per sempre
 
Sono nella mia stanza a Buenos Aires, sono già passati sei mesi da quando Sophia è nata. Mi somiglia molto, tutti me lo dicono ma per mia fortuna ha gl’occhi di Jorge, un altro paio di occhioni verdi che mi guardano con amore ed è come se la mia vita fosse completa ora. Sono un po’ nervosa, guardo un porta abiti davanti a me, sto ripensando a tutti i momenti passati, insieme alle mie amiche, alla mia famiglia, ai miei amici e a Jorge, sembra una favola che non avrei mai pensato si avverasse e invece è così. Non credevo nel grande amore eppure sono qui ad amare Jorge in un modo così profondo che un tempo nemmeno potevo immaginare. Ne abbiamo passate tante per arrivare fino a qui, è successo di tutto eppure il nostro amore non è mai crollato, anzi ogni volta si rafforza sempre più. Sono così contenta e così felice che nemmeno io riesco a crederci. Io, Martina Stoessel, la ragazza che non voleva amore, legami o sentimenti nella vita, mi sono ritrovata ad avere tutto, solo grazie a Jorge. << Tini ci sei? >> mi richiama Lodo << E’ da cinque minuti che parlo ma credo che tu non mi abbia ascoltato >>, << Scusami Lodo >> le dico io guardandola negl’occhi, << Allora cosa vuoi fare prima i capelli o il trucco? >> mi domanda e stavolta l’ascolto, << Come volete >> rispondo io in modo tranquilla. << Bene siediti qui >> mi indica Alba una sedia in camera mia dove davanti è stato messo uno specchio, << Io ti faccio i capelli con Mechi >> mi sorride la riccia, << Io ti faccio il trucco con Lodo >> borbotta Cande sorridente. Guardo le mie amiche che si stanno occupando di me e non posso fare a meno di pensare a quanto voglio bene a queste quattro ragazze, a quanto mi siano state accanto e quanto ci tengano a me. Ci sono sempre state, mi hanno sempre aiutato in tutto e non posso che portarle nel cuore per il resto della mia vita. Mi vado a sedere dove Alba mi ha indicato e tutte iniziano a darsi da fare, << Mechi ci puoi aiutare >> le dice Lodo che guarda la bionda, si sta specchiando, si sta guardando la pancia che ogni giorno cresce di più, << Mechi il bambino non uscirà oggi sei solo al terzo mese >> la rimprovera Cande ridacchiando, << Lo so, è che mi piace guardare la mia pancia che cresce >> dice emozionata. Quando Mechi ci ha detto che è incinta piangeva di gioia, era così felice, non riusciva a stare ferma è stato bellissimo vederla così. Fran ovviamente era contento quanto lei ma lui non si mise a saltellare dalla felicità. Mechi ci raggiunge e inizia ad aiutare Alba a farmi i capelli. << Sei emozionata? >> mi chiede Cande mentre mi applica un leggero fondotinta, << Un po’ >> borbotto io, << Vedrai sarà uno dei giorni più belli della tua vita >> mi sorride lei. Tutte loro si sono già sposate, manco solo io e oggi è il grande giorno, diventerò la moglie di Jorge e questo mi emoziona. << Mi raccomando, non piangere finché non sei arrivata all’altare >> mi dice Lodo, io la guardo in modo strano, << Non vorrai rovinarti il trucco prima che Jorge ti veda >> fa spallucce lei e Alba inizia a ridacchiare, << Andrà tutto bene e fra qualche ora sarai la signora Blanco >> mi sorride Mechi attraverso lo specchio difronte a me. Ci mettiamo a chiacchierare come sempre mentre loro mi coccolano, mi truccano e mi pettinano. Stiamo parlando di come Diego e Lodo hanno deciso di avere un altro figlio e di come Cande stia aspettando di rimanere incinta, << Forse questa volta ci siamo >> afferma lei, << Quindi sei incinta? >> le chiede Alba con gl’occhi spalancati, << Credo, io me lo sento, quando il matrimonio sarà finito faccio il test, ma sento che questa volta sarà positivo >> sorride la rossa, << Lo spero anche io >> le dico afferrandole la mano, è come se un senso di benessere galleggiasse nell’aria, è così bello stare tutte qui insieme a chiacchierare come facevamo tempo fa, quando ci rinchiudevamo nella mia stanza o in quella di Lodo per stare lontane dai ragazzi e raccontarci le cose più intime e segrete. Le amiche che vorrò sempre al mio fianco in ogni momento della mia vita. La porta della mia camera si apre e Isabella fa capolino vestita come un principessa, seguita da Clara che tiene in braccio Sophia. << Sei bellissima >> dice Lodo ad isabella, porta un bellissimo vestitino con la gonne in tulle di un rosa antico. Ovviamente lei era quella che spargeva i fiori insieme ad Edward e ad Arianna. Clara mi sorride e mi mostra Sophia con un vestitino adorabile sempre dello stesso colore di quello di Isabella e poi me la passa in braccio mentre le altre continuano a sistemarmi. << Ciao amore della mamma ti sei svegliata? >> le chiedo come se potesse rispondermi, lei mi sorride e mi guarda con quei suoi enormi occhi verdi dove riesco a vedere anche Jorge, << Si è appena svegliata e cercava la sua mamma >> sorride Clara guardandomi, << Clara sei bellissima >> le dice Cande, << Grazie >> le risponde lei. Porta un abito color Argento stupendo che le sta d’incanto e le fa risaltare gl’occhi. << Abbiamo quasi finito >> mi dice Alba quando infila l’ultima forcina nei capelli, << Bene ora puoi infilarti nel vestito >> sorride Mechi e io un po’ inizio ad agitarmi per tutto questo.
 
Quando mi guardo allo specchio quasi non mi riconosco, sembro una dea Greca in questo vestito morbido. Il corpetto mi fascia perfettamente fino alla vita, impreziosito da perline luccicanti, con lo scollo a cuore e le spalline fini. La gonna a vita alta cade morbida lungo le mie gambe, con veri strati di tulle che la gonfiano leggermente, i capelli raccolti in una treccia che circonda il capo, il trucco leggero ma adeguato alla situazione, le scarpe alte e bianche come il vestito, è tutto perfetto io sono perfetta. << Grazie >> dico alle mie amiche guardandole una a una << Siete straordinarie >>, << E tu sei bellissima >> dice Alba con le mani incrociate al petto, << Già sembri una dea >> esclama Machi. Isabella mi si avvicina e mi guarda incantata, << Anche io voglio un vestito così >> dice con gl’occhi sognanti, << Sei troppo piccola per sposarti >> la rimprovera scherzosamente Clara ridacchiando mentre tiene Sophia tra le braccia che fa le facce buffe. Dalla porta entra Fran vestito in modo molto elegante, che rimane impalato appena mi vede, << Wow Tini sei incantevole >> mi dice venendo verso di me, << Grazie >> esclamo facendo in giro su me stessa, lui mi sorride con un aria felice, forse perché vede me veramente contenta ed emozionata per tutto questo. << E’ arrivato il tuo bouquet >> mi dice poi appoggiando la scatola che ha in mano sulla scrivania, poi mi riguarda, << Credo che questa volta Jorge sverrà nel vederti >> scherza lui mentre da un bacio sulla nuca a Mechi << Voi non siete ancora pronte volete far ritardare la sposa? >> chiede guardando le ragazze, << E’ vero andate a prepararvi >> dico io ricordandomi che anche loro dovevano prepararsi << Siete le damigelle non potete farmi ritardare >> borbotto io ridacchiando. Mentre le ragazze si danno da fare per sistemarsi Fran si avvicina a me, << Sei emozionata? >> chiede tenendo in braccio Sophia e cullandola, << Si, non vedo l’ora di sposarmi >> gli dico, << Sono contento per te sorellina, anche se… >>, io lo guardo storto, << Sei e sarai sempre la mia piccola Tini, quella che mi rubava le caramelle >> sorride lui, << Ehi io non ti rubavo le caramelle >> gli dico ridacchiando, << Si eccome! >> esclama lui << Eri una bambina golosa e mi rubavi le caramelle >> e insieme ci mettiamo a ridere. << Spero che sarai felice e sono contento che ti sposerai con Jorge, lui è il mio migliore amico, so che non sono mai stato molto d’accordo perché avevo paura che se vi foste lasciati avrei potuto perdervi entrambi ma a quanto pare vi amate e si vede quindi sono felice per voi >>, io gli sorrido dolcemente, Fran con me è sempre stato protettivo, so perché fa così, da quando siamo piccoli mi ha sempre protetto quando i nostri genitori litigavano e l'ha sempre fatto anche quando sono diventata grande, ha sempre avuto paura che qualcuno potesse ferirmi o farmi del male, ma ha capito che Jorge non lo farebbe mai. Dopo una dolce chiacchierata con lui le ragazza sono finalmente pronte, << Siete bellissime >> esclamo io stupita, indossavano tutte un vestito color rosa antico, ma ognuna di loro aveva scelto un modello diverso, tutte stavano d’incanto, << State molto bene >> esclama Clara << Ma ora bisogna mettere il velo a Martina >> sorride lei. Dalla scatola tira fuori il velo, lungo e stupendo, avevo precisato che il mio vestito doveva avere un lungo strascico e con il velo lo sembrava ancor di più, << Ora sei perfetta >> mi dice Fran guardandomi mentre Sophia gli afferra la cravatta con la sua piccola e dolce manina. << Bene ora qualcosa di nuovo c’è l’hai >> inizia Mechi << Qualcosa di vecchio? >>, io alzo il braccio << Ho il bracciale di mia mamma che sarebbe di mia nonna >> dico io indicandolo, << Qualcosa di prestato? >> domanda poi Lodo e vedo Clara arrivare con una scatolina, << Me la regalò tuo padre >> dice porgendomi la scatola, io la apro e dentro trovo una collana molto bella e fine, perfetta per il mio abito, << Grazie >> dico io abbracciandola, << E poi qualcosa di blu! >> dice maliziosa Cande facendo girare una giarrettiera blu sul dito, << Cande! >> la richiama mio fratello << Sei sempre la solita! >> le dico io ridendo, << Su dai Fran non fare il timido, mi pare che anche Mechi ne avesse una al vostro Matrimonio >>, << Ok, ma io non voglio saperne niente di queste cose >> e tutti iniziamo a ridere mentre Cande si avvicina per infilarmela su per la gamba, << Ora sei pronta per sposarti >> mi dice Alba sorridendomi, << Si sono pronta! >> le rispondo. Mio padre fa capolino nella stanza, rimane lì fermo a guardarmi, << La mia bambina >> dice poi avvicinandosi per darmi un bacio sulla fronte << Sei stupenda >> mi dice emozionato con gl’occhi lucidi, << La mamma? >> domando io, << E’ giu a sistemare il giardino insieme ai ragazzi, credo che li stia facendo diventare pazzi, gli fa spostare le cose mille volte >> ridacchia lui, << E’ per questo che sono scappato qua su >> confessa Fran. Tutti escono dalla mia stanza per andare in giardino tranne mio padre che mi deve accompagnare all’altare, stiamo aspettando che qualcuno ci dica che è tutto pronto e l’agitazione inizia a salire. Lui mi prende per mano e mi guarda emozionato e mia madre compare nella mia stanza, << Sembri una principessa >> mi dice lei guardandomi per poi abbracciarmi, le lacrime iniziano a rigargli il volto, << Mamma non piangere ora, non abbiamo ancora iniziato >> le dico io stringendola, << Lo so tesoro è che sei così grande ora, sia te che Fran ormai avete le vostre famiglie e io sono felice per voi >> dice asciugandosi le guance bagnate dalle lacrime, << Ora andiamo, c’è un ragazzo che ti sta aspettando con ansia e non vede l’ora di vederti >> mi sorride lei e insieme ci avviamo verso il giardino.
 
JORGE BLANCO.
 
Sto aspettando Martina all’altare, con il mio completo nero e non mi sono mai sentito così nervoso in vita mia, sto facendo di tutto per rimanere calmo e concentrato. Guardo Clara, che ha appena preso posto, con in braccio la mia bambina. E’ stato tutto così bello da quando è nata Sophia, ha portato tanto amore nelle nostre case, la amo, come potrei non amarla siccome è identica a Martina, in questo momento sta facendo le facce buffe e questo mi fa sorridere, con i suoi grandi occhi verdi che guardano in giro per scoprire il mondo, è la cosa più bella della mia vita. Martina è una mamma fantastica, sono così orgoglioso di lei e amo vederla cullare nostra figlia, sorriderle, amo quando non vuole lasciarla e quando passiamo le serate sul divano a coccolarci tutti e tre insieme, amo la mia vita da quando ho incontrato Martina. I miei amici dietro di me mi guardano sorridendo contenti per tutto questo, abbiamo passato la mattinata a chiacchierare su quanto io sia felice, non riesco ancora a credere di essere arrivato fino a qui e ora sto coronando il sogno della mia vita, sposarla, passare il resto della mia vita con lei. Tutti sono in posizione quando la musica inizia a suonare. Il giardino è stato addobbato con un arco di fiori bianchi e rosa, le sedie ornate di fiocchi enormi, un tappeto bianco arriva dritto davanti al piccolo altare. Mio padre mi guarda con orgoglio e mia madre non riesce a trattenere le lacrime mentre mia nonna ha un viso felice, troppo felice, credo che sia la più contenta di tutti i presenti, non vedeva l’ora che io mi sposassi con Martina e ora sta accadendo davvero, fra poco sarò il marito di quella meravigliosa ragazza che amo più di me stesso. Quando la vedo arrivare rimango senza parole, sembra una dea greca con quel vestito che le sta d’incanto, e come non potrebbe siccome è perfetta. L’aria inizia a mancarmi mentre lei accompagnata da suo padre e sua madre mi guarda sorridendo, è molto emozionata riesco a percepirlo ma lo sono anche io, non vedo l’ora di averla davanti per sentirla vicino, sentire che sarà mia per sempre. Quando ormai è vicino a me suo padre mi porge la mano di Martina e l’afferro in modo saldo e sicuro come per fargli capire con la lascerò mai andare via da me, che sarà per sempre l’amore della mia vita. Il prete inizia a parlare, non riesco nemmeno ad ascoltarlo perché sono incantato a guardarla, è così bella da lasciarmi senza fiato. Poi senza che me ne accorga lei inizia a parlare. << Jorge hai cambiato la mia vita in un modo che non potevo nemmeno immaginare, non avrei mai creduto di arrivare fino a qui, di trovarmi qui a sposarmi, invece tu mi sei sempre stato vicino, mi hai fatto credere nell’amore, sei riuscito a farmi ricominciare a vivere, per questo ti voglio sposare, perché senza di te la mia vita non avrebbe senso, perché solo tu riesci a tirare fuori la vera Martina quella che io ho voluto tener nascosta per anni. Ti amo e ti amerò per sempre, qualsiasi cosa accadrà il mio cuore continuerà a battere per te e solo per te. Ti prometto che sarò la tua compagna di vita, una brava mamma e una moglie che ti ama di un amore quasi impossibile da spiegare >>, una lacrima le riga il volto e io l’asciugo delicatamente con la mia mano e la sorrido, vorrei stringerla a me in questo momento e fregarmene di tutto questo. << Jorge prego ora tocca a te >> mi dice il prete e io tiro un sospiro. << Martina tu per me sei come l’aria, sei indispensabile per la mia vita, ti amo così tanto che il mio amore per te non ha confini, sei incredibile, bellissima, straordinaria e potrei stare qua all’infinito a dirti quanto sei speciale e unica perché è la verità. Grazie a te ho ricominciato a vivere, grazie a te ho riscoperto l’amore e non mi aspettavo di poter amare una persona così tanto e invece eccomi qua, pronto a diventare tuo marito, a passare il resto della mia vita con te perché è quello che desidero di più al mondo, stare con te e con nostra figlia. Sei il mio sole, la mia luna, sei tutto ciò che voglio e non desidero altro che te e restarti vicino quando avrai paura, sorreggerti quando crollerai, voglio farti ridere a squarciagola quando sarai triste e voglio rendere ogni tuo giorno speciale perché te lo meriti e non vedo l’ora di diventare tuo marito >>. Mia madre è in lacrime insieme alla madre di Martina. Clara, con in braccio Sophia sorride felice con gl’occhi lucidi mentre Alejandro la stringe a se. Le ragazze dietro Martina stanno tutte piangendo come delle bambine ed è strano vedere tutti così commossi, sapere che sono felici per noi e che desiderano che io e Martina siamo felici, ed è quello che voglio anche io essere felice insieme a lei, sempre. << Martina Stoessel vuoi tu accogliere Jorge Blanco come tuo sposo, promettendo di essere fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia e di amarlo e onorarlo per il resto della tua vita? >> parla poi il prete, << Si, lo voglio eccome >> risponde lei con un gran sorriso e gl’occhi lucidi dalle lacrime, scatenando una piccola risata tra gl’ospiti, << E tu Jorge Blanco, vuoi accogliere Martina Stoessel come tua sposa, promettendo di esserle fedele sempre, nella gioia e nel dolore, in salute e in malattia e di amarla e onorarla per il resto della tua vita? >>, << Lo voglio >> rispondo con tono sicuro e deciso. Poco dopo ci scambiamo gl’anelli e lei mi sorride dolcemente, sento davvero il bisogno di stringerla a me, di sentirla finalmente mia. << Vi dichiaro marito e moglie e ora puoi baciare la sposa >> dice poi il prete e io mi avvicino a lei e la bacio dolcemente e una scossa mi attraversa il corpo, finalmente è mia moglie e non posso essere più felice di così. Un applauso sonoro esplode in giardino, tutti i presenti urlano di felicità. Quando mi stacco dalle labbra di Martina la guardo negl’occhi, << Signora Blanco la nostra vita inizia da ora! >> lei mi sorride e mi abbraccia con le lacrime agl’occhi, tutti ci raggiungono e si congratulano con me. Mechi stringe a se Martina e di conseguenza anche Lodo, Alba e Cande che non la mollano più e poi vengono da me a congratularsi e a dirmi di trattarla bene perché sanno dove abito e che mi sarebbero venute a prendere e Fran è d’accordo con tutto questo. << Congratulazioni Blanco ora sei un Marito >> mi sorride Ruggero dandomi una pacca sulla spalla e poi abbracciandomi, Facu mi dal cinque << Sono contentissimo per voi! >>, Diego mi dà una pacca abbastanza forte sulla schiena, cerca di nascondere gl’occhi lucidi << Sono davvero contento per voi amico! >> borbotta. Fran ci abbraccia entrambi << Vi voglio bene ragazzi! >>. Clara si avvicina con Sophia in braccio e la passa a Martina mentre ci fa gl’auguri e ci stringe a se, mia nonna arriva con un grandissimo sorriso, << Non vedevo l’ora che accadesse >>, i miei genitori e la madre di Martina con Paul ci fanno le congratulazioni seguiti da altri parenti e amici invitati al matrimonio. Il giorno più bella della mia vita, ora siamo una famiglia nel vero senso della parola, io e lei, marito e moglie con una figlia stupenda, non potevo chiedere altro nella vita. Il fotografo poco dopo ci porta a fare qualche foto insieme alla bambina, ci divertiamo come matti, la prendo in braccio, la faccio girare mentre lei ride felice, il sorriso più bella che io abbia mai visto, come fa a rendere tutto spettacolare? Come fa a rendere la mia vita perfetta? Solo vederla sorridere così mi fa sentire al settimo cielo perché so che sono io a renderla così felice. << Ti amo >> gli dico mentre il fotografo ci scatta una foto mentre Sophia seduta in mezzo al prato raccoglie i fiorellini, << Non sai quanto ti amo io Jorge Blanco! >> risponde lei abbracciandomi e mettendo il suo viso nell’incavo del mio collo << Sono felice >> dice poco dopo scatenandomi un enorme sorriso sul volto. Cosa potrei mai volere di più nella vita se ho già lei?
 
MARTINA STOESSEL.
 
Sono finalmente sposata. Sono la signora Blanco e solo il pensiero mi fa sorridere, uno di quei sorrisi sinceri. Durante la cerimonia è stato difficile non scoppiare a piangere e trattenermi. E’ stato tutto così bello e romantico, sono al settimo cielo e non vedo l’ora di iniziare questa nuova vita da moglie, da madre. Quando finiamo di scattare le foto in giardino hanno preso posto dei lunghissimi tavoli per il pranzo. Tutti urlano felici, applaudono e ogni due per tre urlandoci di baciarci. Il giorno più bello della mia vita, anche se in quest’ultimo anno ce ne sono stati un bel po’ di giorni belli perché ho vissuto un anno stupendo pieno di emozioni e felicità. Guardandomi intorno mi rendo conto di quanto io sia fortunata, i genitori di Jorge stanno tenendo Sophia in braccio e la coccolano, sono persone fantastiche e mi vogliono bene, Grace è felice, gira per i tavoli a parlare con tutti con un bicchiere di vino in mano, è una donna stupenda e gli sono grata del fatto che lei abbia sempre creduto in noi fin dall’inizio. Lodo sta inseguendo Edward che corre come un pazzo mentre Diego ridacchia, amo la loro pazzia, il loro modo di essere, riescono sempre a farmi ridere, sono fortunata ad avere una sorella come lei. Alba sta accarezzando la sua Arianna che si trova fra le braccia di Facu che tenta di farla mangiare, il loro amore mi ha insegnato molto, il fatto di non arrendersi mai di crederci fino alla fine. Cande e Ruggero si sorridono contenti mentre mangiano la torta seduti nel prato, stanno chiacchierando e ridendo di felicità, stanno cercando di realizzare i loro sogni e sono sicura che ci riusciranno perché si amano così tanto, non si separano mai l’uno dall’altro come io non voglio separarmi mai da Jorge. Guardo mio padre che tiene Isabella in braccio e guarda Clara felice, nessuno sa quanto io sia contenta per loro, di quanto io voglia bene a loro, di quanto io abbia bisogno di loro due che mi guidano nella vita, mia madre sta ridendo con Paul e questo mi rende felice e contenta perché è anche grazie a lui se mia madre ora è così, è grazie a lui se sono riuscita a ritrovare quel rapporto con mia madre che volevo tanto. Fran è abbracciato a Mechi dal dietro la tiene stretta accarezzandogli la pancia, sono orgogliosa di loro, di come il loro amore sia così vero, loro sono l’esempio che vorrei seguire, non hanno problemi a mostrare il loro amore a tutti, sono perfetti l’uno per l’altro e non vedo l’ora di vedere la loro famiglia allargata. Sono tutti molto importanti per me, tutti a loro modo mi hanno insegnato qualcosa e li porterò sempre nel mio cuore. Non posso immaginare come sarebbe la mia vita ora se non fossi venuta a Buenos Aires, se non li avessi incontrati. Ma la persona più importante di tutti rimane lui, Jorge. Credo che senza di lui ora sarei ancora la stessa Martina di sempre, quella chiusa ai sentimenti, quella che voleva stare da sola. Lui è riuscito ad aprirmi il cuore, ad entrare nel mio mondo chiuso e buttare giù ogni cosa, mi è entrato nel sangue percorrendo le vene del mio corpo, lo sento in ogni respiro in ogni battito del mio cuore. E’ dentro di me e non ne uscirà mai, perché amo solo lui, ho amato solo lui e amerò soltanto lui per il resto dei miei giorni. La nostra nuova vita inizia da ora ed io sono così entusiasta di tutto questo che non riesco nemmeno a crederci. << Perché mi fissi? >> mi chiede Jorge sorridendomi, lo guardo ancora in quei suoi occhi verdi che amo e che per mia fortuna nostra figlia ha ereditato da lui, e gli sorrido. << Sono davvero felice >> gli rispondo << Stavo pensando a quanto io sia fortunata ad averti e a quanto ti amo >>, lui ricambia il sorriso, un sorriso sincero a trentadue denti, << Anche io sono fortunato Tinita >> dice cingendomi la vita << Non sai quanto, tu per me sei tutto e non vedevo l’ora che diventassi mia moglie, ora sei ufficialmente mia e solo mia >> dice con sincerità, riesco a sentire la sua felicità attraversarmi l corpo, il fatto che io sia sua lo rende davvero contento, credo che per lui sia magnifico perché all’inizio non volevo avere relazioni, dicevo che non mi sarei mai innamorata di qualcuno e forse lui pensava che non saremo mai arrivati a questo punto e invece siamo qui e tutto questo è solo grazie a lui perché io sono arrivata fino a qui solo perché Jorge è riuscito in quello che nessun’altro al mondo era riuscito a fare, farmi provare amore, quello vero, quello che ha buttato giù tutte le mie barriere, le mie paure. E’ come se in questo momento stessi vivendo una favola ed è così. << Balla con me signora Blanco? >> mi chiede poi, io sorrido e faccio cenno di sì con la testa e insieme iniziamo a ballare sul prato, ci abbracciamo dolcemente e lui mi posa un tenero bacio sulle labbra, dolce ma anche passionale, << Non vedo l’ora di passare la prima notte di nozze >> sussurra lui nel mio orecchio in modo sensuale e il mio fiato si accorcia, mi fa sempre lo stesso effetto, la mia voglia di lui non cala mai anzi aumenta sempre di più ogni giorno che passa, << Jorge sei sempre il solito >> dico guardandolo maliziosa, << E mi ami pe questo >> risponde lui, << Si, ti amo per questo e ti amerò per sempre! >> gli rispondo mentre ci ciondoliamo in mezzo al prato addobbato di fiori e lanterne, << Per sempre >> ripete lui con tutto l’amore del mondo.
 
Autore: Eccoci. E’ finita, ogni amore è una favola è giunto al termine. Spero che questo capitolo conclusivo vi sia piaciuto. Mi mancherà molto scrivere questa storia. Ringrazio con tutto il cuore tutti quelli che hanno letto, commentato questa storia, chi si è commosso, chi è riuscito ad entrare nella storia, chi ha riso o pianto per quello che ho scritto, non sono una scrittrice e non sono a certi livelli di bravura ma voi avete continuato a leggere anche dopo che era finita e vi ho proposto questo capitoli extra siete stati con me fino alla fine. Quindi Grazie perché è anche grazie a voi se questa storia a preso vita ed è continuata così a lungo. Ora ho un paio di idee sulla prossima storia, magari vi chiederò qualche consiglio più avanti. Ora vi saluto, spero che questa storia vi sia piaciuta come a me è piaciuto scriverla. Un abbraccio e un bacio a tutti e GRAZIE ancora non smetterò mai di dirvelo! 
 

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Capitolo 72
*** Una nuova storia Jortini. ***


Eccomi qui pronta per scrivere una nuova storia Jortini. Ho molte idee in testa e non vedo l'ora di iniziare a scrivere questa nuova storia. Volevo solo confeontarmi con voi perchè sono indecisa su due traccie e mi piacerebbe sentire il vostro parere. 

1: Tini dopo essersi laureata in letteratura, inizia a lavorare come insegnante privata per una bambina che vive in una famiglia benestante ma con tanti problemi. Conoscerà nuovi amici ma incontrerà anche Jorge, un ragazzo con un carattere difficile, con un rapporto complicato con la madre e un passato che l'ha reso freddo. Riuscirà Tini a tener testa a Jorge ma soprattutto riuscirà a scongelare il suo cuore di ghiaccio?

2: Ormai sono passati 5 anni da quando il capitolo Violetta si è chiuso. Dopo il grande successo come solista Tini cerca un pò di tranquillità e quando va in vacanza in Messico per rilassarsi incontra Jorge, scopre che si sta per sposare con Stephie. In qualche modo questo incontro scatena qualcosa in Martina e inizia a ricordare i momenti passati insieme a lui sul set e in tour, si ricorda di come i Fan chiedevano a gran voce se c'era qualcosa tra loro. Ma ormai è troppo tardi, Jorge, proprio come Martina, ha preso la sua strada durante questi anni e sa che l'amore che lo lega a Stephie è molto forte. Rinuncierà o lotterà per cioè che vuole? 

Bene queste sono le due traccie quale preferite? Le scriverò entrambe ma non so da quale iniziare, quale vi piacerebbe leggere per prima? 
Ora vi saluto ovviamente vi darò qualche altra informazione quando sceglierò con il vostro aiuto quale storia iniziare! Un abbraccio e un bacio a tutti voi!! 

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