Ti amo, non posso farci nulla.

di Love00002
(/viewuser.php?uid=863125)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La mia vita in breve ***
Capitolo 2: *** La mia vita in breve ***
Capitolo 3: *** No boy-friend no problem ***
Capitolo 4: *** Angelo caduto ***
Capitolo 5: *** Xavier ***
Capitolo 6: *** Halloween ***
Capitolo 7: *** Le parole illudono i fatti dimostrano ***



Capitolo 1
*** La mia vita in breve ***


Liv è una adolescente normale, più o meno. Le è morta la sorella da poco anche se non le importa molto visto quel che le faceva. Non ha avuto un'esistenza molto felice anche se adesso vuole cambiare tutto: il ragazzo inaspettato bello ed attraente che lo colpirà anche se lui nasconde un segreto...

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** La mia vita in breve ***


"Su Bethany! Muoviti!" Bethany? Ancora! Ma basta. "Mamma! Io sono Liv mettitelo in testa!" Vedo mia mamma scendere le scale piangendo. Chi è Bethany? Chi era soprattutto. Era mia sorella maggiore, la ragazza perfetta, bella, intelligente, con mille ragazzi intorno, allegra e tutte cose così. È sempre stata la preferita in casa tra i 3 fratelli che eravamo. Solo che lei non era perfetta. Mi picchiava, mi faceva del male, mi tagliava con il suo coltellino perché era gelosa di me. Io vado in 3 superiore lei aveva appena fatto la maturità. Io non posso dire di essere brutta.. Ho degli occhi sul grigio-verde e i miei capelli sono biondissimi, ho un fisico da pallavolista e sono alta.. Lei non era da meno. Occhi verde smeraldo capelli biondi-castani però era bassa infatti faceva ginnastica artistica. Era gelosa di me. Perché avevo più ragazzi di lei e scemenze del genere. La sua morte non mi fa ne caldo ne freddo sinceramente, adesso non ho un ragazzo non ho nemmeno amici in realtà. Mio fratello è l'unico che considero amico, infatti sto sempre con la sua combriccola. Il mio ragazzo? Chi era? Lo stesso di mia sorella, io non lo sapevo però. Sono entrambi morti nell'incidente stradale, ma come faceva mia sorella a sopportare un segreto del genere? L'unica parola che mi viene in mente? Troia. La odiavo. Ma i miei genitori mi hanno insegnato a non augurare la morte nemmeno al mio peggior nemico, ovviamente con loro non ne ho mai parlato perché li ritengo stupidi. Come non facevano ad accorgersene? Ho passato una parte della mia vita con felponi anche d'estate perché mia sorella mi aveva ricattato di uccidermi, si mia sorella aveva un disturbo, aveva questo bisogno di picchiare e fare male alla gente, e ovviamente io ero la cavia, i miei genitori pur sapendolo non facevano nulla. Io non ho mai pianto perché ero orgogliosa non volevo che lei vincesse, anche se lo aveva già fatto. Tutti i giorni che rientravo in casa avevo paura di lei, soprattutto dopo un episodio: ero a casa da sola con lei quando andò via e tornó con il suo taglierino avevo paura, tanta. odio i miei genitori perché ancora la difendono e ne parlano, io sono contenta e quando me l'hanno detto non ho nemmeno pianto, mi sono rifugiata in camera mia ed ho abbracciato mio fratello ridevamo, tanto, lui sapeva tutto e non poteva dire nulla perché sennò subiva anche lui e io non volevo. Odio la mia famiglia tranne Zack, mio fratello gemello. Vado a calmare la mamma che mi dice:" oh Liv scusami ancora.." Ed io da brava ragazza, trattengo la rabbia e soprattutto le lacrime e le dico:" tranquilla mamma, tutto apposto." Più o meno. Turbata dall'inizio della mattinata, vedendo che mia madre ancora piangeva sulle scale mi allontano, prendo il mio zaino, il cellulare, le chiavi ed esco dalla porta. Tanto lei aveva da piangere, mio fratello arrivava come sempre tardi ed io il primo giorno non avevo voglia di arrivare ultima, non il primo giorno. Faccio la solita strada di sempre, passo le case a mattoni sempre più strane, ricordo quando mia mamma mi portava li e mi raccontava che prima ci abitavano due bambini che erano vicini che si innamorarono e passarono la loro vita in quelle case, dicono ancora che chi va ad abitare li vivrà in eterno con la sua anima gemella, sono case abbandonate, ma io vorrei andarci a vivere è sempre stato il mio sogno. Passate quelle case che io chiamo 'case dell'amore' passo il supermercato e arrivo ai giardini.. Capite perché vado in macchina di solito? Guardo l'ora e vedo che sono le 7.00 così decido di riposarmi un attimo, ci sono molti bambini, come mai alle 7? Che cosa strana, ma la cosa più strana è il tizio davanti a me incappucciato che legge.. Adesso mi sta guardando male, mi sta fissando sempre più intensamente quando cambio panchina e mi addormento per sbaglio, avevo passato una notte insonne a pensare al mio primo giorno di scuola, a quello che non cambierà mai, ai miei compagni di classe e come vivrò senza mia sorella. Pensavo soprattutto a Xavier. Come era bello. Mi addormentai con il sorriso tra le labbra.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** No boy-friend no problem ***


Mi sveglio, guardo l'orologio sono le 7.50. Mi alzo dalla panchina in un balzo ed inizio a correre verso la scuola, merda! Mio fratello non mi aveva vista? Sono proprio stupida, ovvio che no, era stato accompagnato in macchina perché doveva sempre andare all'ultimo minuto. Inizio a correre così velocemente che quando arrivo davanti alla scuola e suona la campanella, non mi fermo nemmeno per un instante e corro in classe. Ovviamente in mezzo alla strada chi trovo? I miei 'ammiratori' che mi dicono come sono carina oggi, anche se proprio non capisco: oggi mi sono messa i classici jeans una maglia nera con scritto 'no boy-friend no problem' e le mie converse nere con una felpa sopra ovviamente nera per nascondere i tagli quasi rimarginati di mia sorella, poi incontro le troiette della scuola, mio fratello con il suo giro di amici in cui c'è anche lui.. Come poteva un ragazzo essere così bello? Xavier. Un angelo. Sembrava un angelo. É il migliore amico di mio fratello e lo conosco da quando ero piccola, dico che è un angelo perché mi ricordo che da piccola la prima volta che lo vidi giocare a calcio con mio fratello e altri ragazzini mentre stavo disegnando mi ferma e lo guardai. Occhi celesti, sorriso incantevole, capelli biondi-castani, feci cadere le matite ed urlai:" un angelo!!" Mi ricordo che tutti i suoi amici ridevano, mio fratello si nascondeva ma lui mi porse un grande sorriso e mi disse:" tu sei una principessa allora!" Da quel momento mi sono innamorata di lui e lo sono ancora. arrivano i soliti imbecilli che mi distraggono dai miei sogni. Uno mi da una spallata:" oh scusa biondina non t'avevo visto." Il solito idiota. Daniel. Turbata nella mattinata, assonnata, ero satana in persona:" oh testa di cazzo evapora, con amore eh." Inizio a correre per andare in classe,però do l'ultimo sguardo a quella banda di ragazzi e vedo i suoi amici ridere di lui e Daniel farmi l'occhiolino, anche se non lo dava a vedere avevo vinto io per ora. 1-0. Mamma mia quanta rabbia. Entro in classe e ovviamente Xavier mi si siede accanto dicendomi:"libero questo posto principessa?" In quel momento le mie gambe non c'erano ma per fortuna ero a sedere così risposi impacciata:" uhm...ehm...cioè... Sisi è libero." Che perfetta idiota. Fortunatamente inizia la lezione, ma dov'era Daniel? Passano 5 minuti quando si vede spuntare quel maledetto tizio. Era arrossato con due occhi color mondo.. Si quel misto di verde e azzurro a cui nessuna ragazza resisterebbe, si poi dietro c'è lui che rovina tutto: menefreghista, stronzo, arrogante, antipatico. Non è quel classico ragazzo da sveltine in bagno, in fondo è un bravo ragazzo, però lui inizia a fare sport prima di scuola. Pazzo. Fa nuoto come sport e non so cosa faccia prima di entrare a scuola, credo 2 giri di tutta la scuola per questo è sempre un pochino in ritardo. Però stava migliorando, prima ci metteva 10 minuti ora ne sono passati solo 5. Il professore ricomincia a dirci come sarà l'annata e poi ci lascia liberi di fare ciò che vogliamo. Tutti si alzano ed iniziano a parlare a far confusione, mio fratello per primo. Io invece rimango seduta lì a disegnare il parco in cui sono stata stamani e inizio a disegnare quell'uomo strano, incappucciato che era davanti a me. Avevo talmente sonno da non averci neanche dato un grande peso però lo fissai intensamente la cosa strana che lui mi fissava strano.. Mi girai per vedere la situazione in classe ma vidi solo Daniel che mi guardava e mi girai di scatto. Iniziai a disegnare quel volto, quell'uomo, poi la panchina, il parco, i bambini e inizio a fare delle sfumature per renderlo più realistico. Non avevo sentito una sedia che si avvicinava al mio banco finché un ragazzo esclama:" bello sto disegno fai vedere!" Gli tappo la bocca. È stato così veloce che non ho preso le distanze adatte, le nostre bocche erano separate solo dalla mia mano. Chi è? Non è Xavier come avevo sperato, ma Daniel. "Cosa fai qui? Perché non sei con i tuoi amici?" Mi rendo solo in quel momento che eravamo solo noi due in classe ed era suonata anche la ricreazione.. Quanto tempo ho passato a disegnare? Mi succede da quando mia sorella è mancata. Non ho il senso del tempo, per me passano 10 minuti e invece possono essere 10 ore. Non me ne accorgo, i professori lo sanno e mi lasciano fare ma i miei compagni credono che sia rimbecillita. "Scusami volevo farti compagnia" mi disse dopo che gli ebbi tolto la mano dalla bocca. Mi allontanai e divenni tutta rossa. Perché!? Non dovevo essere così rossa.. Cioè non era successo nulla.. Mi prende la matita sfiorandomi la mano:" che cosa è?" Gli risposi tranquillamente:" la situazione di stamani, ero in un parco ed ho visto questo uomo incappucciato, l'ho semplicemente disegnato." "Wow sei proprio brava!" Inizio a sorridere e lui mi dice:" tra due minuti suona la campanella, ti va di fare un giro fuori? Rientriamo l'ora dopo dai." Non esitai nemmeno, non ce la facevo a stare in classe:" va bene, andiamo." Mi prese la mano, così a caso, ma la cosa mi piacque molto. Vedo Xavier per il corridoio guardarmi in modo strano, non ci tenevamo più per mano eppure.. Chissà. Uscimmo dalla scuola e chiesi:"scusami, la mattina cosa vai a fare? Arrivi sempre in ritardo." Abbassó lo sguardo e poi mi guardò:" giura che stai zitta?" Annuii "alle 8 precise inizio a correre intorno a tutta la scuola per due volte, per potenziarmi le gambe per nuoto, ogni volta ci metto di meno ma adesso mi fanno malissimo i muscoli." Smisi di camminare. "Su bastava dirlo mettiamoci a sedere" e così fu, non esito nemmeno. " c'è qualcosa che posso fare per te?" Chiesi e lui mi diede una risposta molto inaspettata:" baciami." Lo guardai e spalancai gli occhi.. Cosa!? Io lo odio quel tiZio! Anche se quelle labbra carnose mica sono male.. Ma è il primo giorno di scuola uffa! Non posso avere una giornata semplice? Scoppia a ridere:" su scherzavo, posso sapere perché non vai in ospedale per il problema che hai?" Adesso preferivo baciarlo. Lui mi guardava e avevo capito che gli dovevo dire qualcosa:" non posso, nessuno mi accompagnerebbe, succede da quando mia sorella è morta, i miei lo sai che sono stupidi. Non se ne accorgono e io vado così avanti." Faccio un piccolo sorriso.. E lui per incoraggiarmi mi mette un braccio sulle spalle e mi stringe a se:" mi dispiace, vorrei fare qualcosa per te biondina." In quel preciso istante mi ricordai con chi stavo parlando, Daniel. Mi scansai da quell'abbraccio. E dissi:" cosa ti prende?" Diventó tutto rosso, forse lo avevo messo in imbarazzo.. " cioè nel senso, mi piace questa cosa però chiarisci." Mi fece il suo sorriso da arrogante e si alzò in piedi. "Eccola la mia biondina, credevo che oggi ti avrei portato a letto se avessi continuato così." Il solito arrogante, eccolo. " sei tu quello che mi voleva baciare" ero stronza anche io però. Mi prese per i fianchi:" non è detto che non lo voglia ancora." Ci guardammo negli occhi. Iniziai a sorridere ed a fare la mia faccia da stronza. " ah si?" Gli toccai la clavicola "e se.." Iniziai dalla clavicola, gli detti un piccolo bacio sul collo e stavo percorrendo i suoi addominali con la mia mano. Da un momento all'altro morivo dalle risate se in quel preciso momento non mi avesse dato un piccolo bacio. Ma che cazzo!? Per mia fortuna suonò la campanella. Corsi via senza dare uno sguardo indietro, forse anche io avevo esagerato ma lui! Io lo odia, lui mi odia, deve essere così. Passó veloce l'ultima ora e fui la prima ad andarmene. Non potevo sopportare quella giornata. Arrivai a casa e mia mamma ovviamente cosa urló?:" Bethany! Come è andata?" Mi partì la vena. :" mamma sono Liv, smettila, non è la figlia perfetta che pensi tu! Mi picchiava a sangue mi tagliava e mi ha rubato il ragazzo, era una troia e voi degli stupidi!" Mi salirono le lacrime agli occhi " soffro di un problema di concentrazione e voi non ve ne siete accorti perché ovviamente, Bethany sempre lei! Vi odio, vi odio davvero tanto. Fanculo. Torno stasera." Vidi mia mamma scendere le scale, ma io presi la mia borsa e uscii da quella casa maledetta. Adesso basta ora ho deciso di rivoluzionare la mia vita. Esco di casa e mi avvio verso il bar più vicino, chi incontro? Mio fratello con la sua combriccola e lui mi urla:" che ci fai qui!?" Esco da quel bar, non avevo voglia di parlare con lui. Mancava che iniziasse a piovere, ma per fortuna era soleggiato. Andai in palestra visto che potevo contare serenamente su di loro visto che ero la capo squadra e ero la più brava della società, piccole soddisfazioni. Entrai e vidi una squadra allenarsi, erano piccoline, mi buttai addosso alla mia allenatrice che fermo il gioco, le piccole alunne mi guardarono come se fossi una campionessa. Sorrisi a tutte e raccontai alla mia allenatrice cosa era successo che acconsentì di lasciarmi posare lo zaino e tutto ed uscii dalla palestra. Che giornataccia via. Odio la mia famiglia, perché? Perché dovevo sempre esser trattata così? Mi avviai verso il centro città per mangiare qualcosa. Mi fermai in un bar dove non c'era nessuno, perfetto per me, non avevo voglia di parlare. Chi c'era al bancone? Daniel. Scoppiai a ridere. "E tu?" Mi disse. "Io? Semmai te!" Dissi ridendo ancora. "Ci lavoro qui, è il bar di mio padre." Era serio, non ne andava tanto fieri, non era molto felice, decisi di non ridere più. "Lavori per guadagnare?" "Cosa vuoi allora?" Non rispose però lasciai perdere:"mm.. Fammi un milkshake" Lo vidi a lavoro, sgranocchiai qualche aperitivo e appena arrivó gli feci i complimenti dopo averlo assaggiato:"Wow, cioè ti alleni, vai a scuola, lavori e vai all'allenamento?" Mi guardó, cazzo come era bello con quegli occhi, dio sarebbe da sbatterlo al muro e baciarlo tutto il tempo. Cosa ho appena detto? Oddio non posso avere questi pensieri su Daniel... :" si esatto. Problemi?" Alzai le mani e dissi:" scusami era una curiosità. Ti va oggi di non andare all'allenamento e fare un giro con me?" Stavo sorridendo, non so perché quel l'offerta ma quando ripensai a cosa avevo detto mi misi la mano sulla bocca e dissi:" Oddio scusa, devo andare!" Corsi fuori. Cosa mi era preso?

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Angelo caduto ***


La serata è andata bene, ho chiarito con mia mamma e mio babbo e non hanno pianto, per una volta. Adesso mia mamma mi ha dato una crema apposta per rimarginare più in fretta i taglietti e i lividi, mio fratello era felice invece per me e per una volta mia mamma mi chiamó per nome:" Liv! Sei pronta!?" Inziai a ridere, molto perche ero contenta che mi chiamasse per nome e poi perché quella in ritardo era sempre lei!:" mamma!! Io sono già pronta! Sei tu quella in ritardo!" Arrivò pronta e partimmo. Oggi dovevo vedermela con Daniel, perché avrà tante domande da farmi immagino. Non volevo nemmeno andare a scuola per quello che è successo ieri ma non c'erano scuse.. Era il secondo giorno di scuola.. Scesi dalla macchina più felice del solito ma ora non posso distrarmi quando sento un braccio intorno alle spalle, immaginavo che fosse Daniel invece no. Xavier. Le mie gambe non c'erano più, stavo per cedere quando qualcuno mi diede una spallata:" biondina ma sempre da queste parti?" " sai sono a scuola, non è che vado a correre eh.." Mi fulminò con gli occhi, ma io proseguii per la mia strada con Xavier, non sapevo di cosa parlare quando lui spiccò parola:" ti piace quello?" Sgranai gli occhi:" Che!? DANIEL?" Poi riflettei.. Perché voleva saperlo?:" perché lo vuoi sapere?" " ti sembrerà stupido.. Ma ero geloso ieri.." Ora potevo svenire. Xavier, quell'angelo, era cotto di me. Possibile? O stavo sognando?:" stai scherzardo?" Fu l'unica cosa che mi venne a mente. " sono serissimo." " oh.. No non mi piace, lo odio come lui odia me. Non lo vedi? Dovresti sapere di chi sono innamorata.." Mi guardò stupito, ma non lo aveva capito? Davvero? "Chi?" No non lo aveva capito, era stupido? " ehm, scusa non te lo posso dire.." Ero troppo timida non ce la facevo, forse sono masochista, mi piace farmi del male, PERCHÉ NON GLIELO HAI DETTO? Rimuginò la mia vocina nella testa. Levai il suo braccio dalle mie spalle e camminai in classe con gli occhi bassi ma prima di arrivare in classe alcune troiette mi presero di forza e mi portarono in bagno. " ti interessa Xavier?" Mi teneva per il colletto della camicia con un pugno alzato. Perché a me? Poi con il mio carattere.. :" si allora? Problemi?" " molti." Iniziò a tirarmi un pugno e poi un altro, altri, poi dei calci insieme alle sue amiche. Quando ad un certo punto smisero. "Che cosa succede!?" Ero a occhi chiusi non capivo chi fosse, ma era forte perché mi prese in braccio con facilità. " che avete fatto!? Vi conviene uscire di qui prima che stenda tutte. Vi avverto. Uscite." Mi sento posare su un water e a quel punto aprii gli occhi. Davanti a me vidi un ragazzo con occhi verdi-azzurri e capii subito chi era. Daniel. Lo abbracciai e scoppiai in lacrime. Eravamo a sedere per terra in bagno io con le mie gambe intorno a sul busto che piangevo come una fontana. In quel momento poteva essere anche mia sorella li, avrei pianto. Perché le botte tutte a me? Perché devono essere sempre gelosi di me? Vorrei essere brutta, stronza, arrogante che nessuno vorrebbe ma non lo sono. Sono la più popolare, ma sono debole, è facile picchiarmi perché io? Voglio smetterla. Stavo piangendo forte quando lui mi accarezzò i capelli.. " shhh" mi disse e io chiesi tra le lacrime:" che.. Ci fai.. Qui?" " stavo tornando dalla mia corsa e sentivo che qualcosa non andava poi ho trovato te per terra. Dove ti hanno fatta male?" Indicai le guance poi la spalla e dei punti sulla clavicola.. Inizio a baciarmi su tutti quei punti e io stetti a riceverli, mi facevano bene. :"Liv tranquilla, passerà tutto." Lo abbracciai fortissimo e dissi in mezzo alle lacrime e una risata:" sai il mio nome?" Iniziò a ridere:"da sempre angelo caduto" sorrisi e lo guardai negli occhi.. Immaginavo come ero ridotta: due occhi gonfi rossi e un sorriso che era invedibile, ma lui mi disse:" sei bella anche così, con questi occhi gonfi e quel sorriso che spacca chiunque ti veda." Sorrisi e scoppiai ancora a piangere, perché a me? Io non ho mai fatto nulla di male, perché devo essere picchiata a sangue? Mi abbracciò forte e si alzò in piedi con me ancora attaccata al busto:" piccola, passerà tutto, ci sarò sempre io." Smisi di abbracciarlo e dissi:" grazie Daniel, sei un ragazzo perfetto infondo." Fa il suo sorrisetto da arrogante:" perché già non lo sono?" Mi stacco da lui:" pensi solo a portartele a letto." Mi giro ed esco dal bagno. Che arrogante di merda. Mi prende per il braccio:" intanto vedo che stai già meglio e sorridi" mi è scappato e gli do un bacio a stampo. Mi guarda un po' allibito poi mi sorride, io mi stacco da lui ed esco dal bagno. Suona la campanella della prima ora e mi intrufolo in classe come se ci fossi sempre stata, poi arriva Daniel che va da i suoi amici e vedo che gli chiedono dove era stato, mi guarda e mi fa l'occhiolino. Mi giro subito e vedo davanti a me Xavier. questa non ci voleva. Mi chiede:" dove sei andata?" "Ehm.. Beh.." Arriva il professore, grazie al cielo. Passano queste ore di assoluta noia e mentre usciamo Xavier mi mette un braccio sulle spalle. Wow.. Mi stacco per andare via e gli do un bacio sulla guancia, lo vedo arrossire.. Forse non dovevo.. Non lo so va beh. Mi sento afferrare da un braccio e penso che sia ancora Xavier e dico:" dimmi." Mi giro e vedo Daniel con i suoi occhi sempre verdi ma era livido di rabbia, mi faceva quasi paura. "Chi è!?" Mi stacco da lui:" è Xavier non lo sapevi? Ci piacciamo." Adesso era nero dalla rabbia:" ti piace!?" Mi zittisco.. Perché? Non lo so forse dovevo parlare ma i miei sentimenti avevano una svolta strana. Sorride beffardo ma ancora rabbioso, mi prende per la vita con il suo tocco:" non ti piace dai.." Lo lascio stare:" chi te l'ha detto? Io no di certo. Adesso grazie per oggi" mi vengono i brividi a pensare a oggi, cazzo mi aveva baciato da tutte le parti e mi ero stretta a lui, avevo pianto e lui mi aveva consolato, mi aveva detto che ci sarebbe stato per tutto, un grazie e basta è a sufficienza? Non lo sarà mai. Mi ha salvato la vita. A quel punto vedendo che non parlavo disse:" come stai approposito?" Mi prese i polsi, oddio no. Vidi tutta la sua rabbia esplodere:" COSA SONO QUESTI!?" " tranquillo, non è colpa mia, mia sorella mi picchiava tagliava e tra poco mi voleva ammazzare" divenne viola " io vengo a casa con te" non potei discutere molto perché era già deciso menomale oggi i miei erano a lavoro e mio fratello spero che capisca, anzi no non dovrà vedere. Entro in casa e chiedo di fare silenzio a Daniel mentre saliamo le scale, per fortuna mio fratello era a vedere un film Sicche lasciai Daniel in camera e andai a prendere da mangiare per entrambi. Chi c'era insieme a mio fratello? Ovviamente Xavier. Merda. Lo salutai e presi il cibo per due e mio fratello disse:" oh quanto mangi oggi?" "Ho fame" Dissi acida. Entrai in camera e lo vidi sul mio letto steso, con il telefono in mano. Si alzò e disse:" ah grazie" iniziò a mangiare tutto e mi chiese di spiegargli di mia sorella. Iniziai a piangere e lui mi asciugò le lacrime:" smettila di piangere non va bene" lo guardai e dissi:" non c'è nessuno che mi fa ridere" forse fu quel commento ad accedere tutto se stesso. Mi prese per i fianchi e Mi iniziò a baciare, ma non in quel modo dolce che tutti usano ma come se fremesse di baciarmi, non si stacco ma mi stese sul letto e continuò a baciarmi sempre più appassionatamente, sempre di più. Ero felice, ero davvero felice. Mi staccai e sorrisi e lui disse:" adesso non sei felice?" Gli baciai il collo, la clavicola e poi gli morsi il lobo. Poi mi staccai interrompendo tutto in un attimo, era Daniel! Non posso, no. "Scusami" "niente tranquilla, scusami te" tornammo a mangiare come se non fosse successo nulla, ma vaffanculo. Eravamo più silenziosi ma piano piano riniziammo a parlare. " io a quelle spacco il muso ti giuro" "tranquillo, tanto non credo che lo facciano ancora.." " non dubitarne." Avevo seriamente paura poi mi ricordai che dovevo andare all'allenamento:" Daniel io oggi ho l'allentamento.." " oggi non andarci dai!" Si avvicinò a me così tanto che vedevo perfettamente i suoi occhi, scoppiai:" e tu smettila! Smettila di avvicinarti che ho solo una gran voglia di baciarti! Smetti di entrare nei miei pensieri!" Mi sedetti sulla sedia e mi girai per non vederlo. Arrivò da dietro e iniziò a baciarmi il collo, le guance poi le tempie. Alla fine mi girai e gli saltai addosso, non resistevo nemmeno 5 minuti senza baciarlo. Merda. Qualcuno bussò alla porta. "Dentro l'armadio!" Sussurrai, mi diede un piccolo bacio e si richiuse. "Dimmi Zack" "noi siamo uscendo, vieni con noi?" "Ho l'allenamento oggi lo sai bene" mi guardò e sorrise, poi si avvicinò e sussurrò:"in bocca al lupo con Daniel" mi fece l'occhiolino e se ne andò. "Esci su" uscì vestito da donna e disse:" ora non sto meglio?" Scoppiai in risate pure e proposi un'idea:" scambiamoci i vestiti dai.." Sorrise e fece spuntare una fossetta, come può un essere umano essere come lui? Mi misi i suoi vestiti che mi stavano davvero larghi e a lui i miei stavano corti e stretti. "Bene adesso ti prenderò del cibo e te dovrai indovinare cosa è" tornai dalla cucina con degli ingredienti e gli bendai gli occhi gli porsi alcune cose poi toccò a lui. " bene bene bene...." Mi fece assaggiare prima il tartufo poi una patatina.. Ma il terzo assaggio fu il mio preferito. Mi baciò. StAvo diventato malata di lui come i bambini piccoli che hanno un eterno bisogno di vedersi io ho bisogno di baciarlo. Vederlo non mi fa più nulla ormai. Passammo tutto il pomeriggio insieme quando ricevette uno strano messaggio e corse via. Non so dove andò e non lo voglio nemmeno scoprire.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Xavier ***


È passato un mese da quella volta in cui venne a casa mia, il giorno dopo non mi rivolse parola e io timida come sono non l'ho nemmeno guardato anche se due sguardi scappavano, in questo mese ho legato molto con Xavier e ho conosciuto una ragazza spagnola che si chiama Alice, è diventata come la mia migliore amica o unica amica. Daniel non mi guarda mai e non mi considera nemmeno e ci ripenso ancora dopo tutto questo mese mentre sto andando a scuola con Alice.. Che messaggio avrà ricevuto? Sto impazzendo quando Ali mi riporta alla realtà:" a che pensi? A Daniel?" Lei mi capiva al volo, a qualcuno verrebbe in mente Xavier ma a lei no, Daniel:" esatto, sto pensando a che messaggio avesse ricevuto quel giorno" dei giorni dopo non si presentò nemmeno a scuola. Arrivata lo vidi al muretto intento a parlare con i suoi amici con un sorrisetto che mostrava due fossette. Xavier mi prese sotto braccio e mi disse:" allora come va oggi?" Guardai in direzione di Daniel e lo vidi bollire di rabbia con la mascella contratta che si toccava le labbra. Gli dissi:" scusami devo parlare con alice" lei stava ridendo sotto i baffi, era fidanzata con il migliore amico di Daniel e decide di andarlo a salutare e anche io. Me lo ritrovai accanto mentre i due piccioncini mi facevano salire il diabete. "Ti piace?" "Mi piaci tu e lo sai, smettila di chiedermelo" dissi. Non lo guardai nemmeno perché mi stAvo già vergognando di ciò che avevo detto ma lo vidi sgranare gli occhi poi mi toccò la mano e la strinse per poi lasciarla andare. Intanto lui non mi aveva detto nulla, Sicche ero ancora arrabbiata. Dopo che finì di baciarla andammo in classe insieme. Alice è arrivata da 3 settimane in questa scuola, ma già era fidanzata da 2 anni. Mi ricordo quando l'anno scorso maledicevo la sua fidanzata perché a me in effetti piaceva, ma ora è tutta un'altra storia. Alice è fantastica, solare, molto bella: con una carnagione un po' più abbronzata occhi verdi e capelli castani chiari, scherzosa e molto gelosa e permalosa. Nessuno è perfetto. Aveva le lentiggini e aveva le fossette. Era proprio bella. Entrammo in classe con il prof che già ci aspettava.. Vidi Daniel arrivare come sempre per ultimo e nulla sembrò cambiare. Quando a ricreazione le troiette mi dissero:" dobbiamo parlare" vidi Daniel venirmi contro:" sparite dalla mia vista, non voglio fare del male a delle ragazze vi prego" "grazie Daniel" scappò via, che gli avevo fatto? Mi dispiaceva troppo ma non potevo andare in mezzo ai suoi amici mi avrebbe preso in giro. Feci passare la giornata tranquillamente chiesi consigli a Alice -perché mi tratta così? -non lo so proprio.. Forse ha dei problemi.. -ma.. Arriva da dietro Xavier che mi trascina via dalla mia amica:" che vuoi!?" Mi volto velocemente. Mi bacia. Io ricambio, stiamo sempre parlando di Xavier Dallas non di uno qualunque si stacca e mi dice:" sono innamorato di te, dammi un'opportunità per favore" succede tutto in un millesimo di secondo. Vedo Daniel venirci in contro tirare un bel pugno a Xavier voltarsi verso di me e dirmi:"vaffanculo, sei come le altre" mi scattò la vena:" io sono come le altre!? Tu non mi consideri per un mese, oggi mi salvi e scappi? Ora hai anche la faccia di tirare un pugno al mio ragazzo?" Vidi Xavier sorridere e Daniel diventare nero di rabbia voltarsi ed andarsene per non farmi del male. Xavier si alzò:" Sicche è così? Stiamo insieme?" Lo baciai ancora. Devo dimenticare Daniel, io lo odio lui mi odia, deve essere così e basta. - adesso devo andare a casa amore Azzardai, gli diedi un bacio veloce mi voltai ed andai a casa.. Cosa avevo fatto? Era giusto così? Arrivai a casa e mi buttai sul letto. Non volevo sentire nessuno, non volevo parlare con nessuno, volevo solo il silenzio che mi ascoltasse e nulla di più. Ma durò poco quando mio fratello si scaraventò in camera mia e mi urlò chiudendo la porta e mettendosi a sedere sul letto di mia sorella:"TI SEI DAVVERO MESSA CON XAVIER?" "Si e allora?" "Smettila di prenderti in giro, di prenderlo in giro e di prendere me in giro, sei innamorata di Daniel non di Xavier." Mi alzai di scatto dal letto "E tu che ne sai!?" "Si vede da come lo guardi, da come lo eviti stringendo i pugni, da come gli sorridi quando ti guarda e da quando passi orette con lui non so dove." Mi rimisi a sedere:" potrà anche piacermi ma il sentimento non è condiviso.." "Ma ti prego! Ma lo vedi!?" "Vattene! Faccio quello che mi pare della mia vita!" Uscì furioso ma io mi stesi sul letto, voglio soltanto dormire e dimenticarmi di tutti.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Halloween ***


Stasera ci sarà la festa di Halloween a scuola, hanno lasciato la scuola libera per noi. Le perfettine della scuola, inclusa la mia splendida amica Alice, hanno organizzato tutto dalla prima a l'ultima decorazione: palloncini, manifesti, hanno ingaggiato fotografi, DJ e buttafuori come una festa vip. Io ovviamente andrò con Xavier mentre Daniel andrà con una sgualdrina senza dubbio.. Ma chissene frega, più o meno.. Non so cosa provo per lui, so solo che in questi giorni mi mancano i suoi baci, i suoi abbracci, i suoi sguardi beffardi e i suoi occhi che guardano i miei. Forse mi sono fatta troppi film, troppi sogni, troppe fantasie.. Ma che lottasse per me lo speravo, ma visto che non l'ha fatto capisco che non gliene frega nulla e che non mi ama. Fine. Esco di casa con la voglia di un bradipo, volevo solo dormire tanto e non svegliarmi più.. Come la bella addormentata sai? Vorrei dormire eternamente per poi essere svegliata dal principe azzurro, ma lo sappiamo tutti che il principe azzurro é gay. Mentre facevo questo mi misi appunto la maglia con quella scritta e dopo poco mia madre mi accompagnò a scuola. Scesi dalla macchina e non trovai nessuno, guardai l'ora: 7.40. Ovviamente non c'era nessuna tranne chi? Daniel, lui c'è sempre anche quando non lo vuoi li:" ciao che fai?" Si appoggiò al muro accanto a me:" non vedi!? Disegno" dissi acida. Mi guardò e disse con tutta la calma possibile:" che hai?" "Non ho niente.." Mi alzò il mento e disse con meno calma:" CHE HAI!?" "Ho una voglia irrefrenabile di baciarti, ecco cosa ho" mi scansai e tornai a disegnare un vestito da principessa; oggi mi ero svegliata con le favole come se padroneggiassero i miei pensieri, a volte mi capita di avere un ossessione, un singolo giorno per qualcosa.. Sono tutta strana io. Sgranò gli occhi lo guardai:" che c'è adesso!? Adesso sai che ho puoi andartene?" Sorrise beffardo:" non prima di aver fatto una cosa.." Sapevo che mi avrebbe preso per la vita con quel suo modo familiare e mi avrebbe baciata ma non lo fece, si attacco al muro scrisse qualcosa e se ne andò via. Ero tristissima, alice mi raggiunse e, vedendo la mia faccia sconvolta, mi chiese:" che è successo con quello?" Le raccontai in breve e poi lesse la scritta sul muro 'ti bacerei anche, ma sei fidanzata se ricordi' ero furiosa adesso, perché sono ancora fidanzata!? No no no. Non potevo pensarla così, io amavo Xavier, lo amo. Devo amarlo. Ma mi ricordai cosa disse una volta mia sorella:"non è detto che la cosa che devi fare sia la cosa giusta." Decidi di non pensarci, che si fottano tutti io sto bene con Xavier. La giornata passò veloce, qualche rapido sguardo a Daniel, ascolto della lezione, due parole con il mio fidanzato e driiiin l'ultima ora era finita. Mia mamma era venuta a prendermi e le chiesi subito di istinto:"che ci fai qui!?" "Hai intenzione di andare così alla festa di Halloween? Andiamo a comprare qualcosa" adesso amavo mia madre, da quando si era risolto tutto avevano capito cosa dovevano fare per recuperare il mio affetto e quello di mio fratello e ci stavano riuscendo. Prima di prendere qualcosa per la festa chiesi a mia madre:" mamma possiamo andare ad un bar? Fanno un milkshake spettacolare!" "Va benissimo" mi porta in quel posto, perché ci sono voluta andare? Per vederlo.. So che lo vedrò alla festa però.. Non mi guarderà mai e non mi parlerà, mi manca la sua voce. Entro nel bar da sola e lui mi guarda male:"che ci fai qui?" Non risposi alla domanda, ma dissi:" il solito grazie" mi misi a sedere e lo guardai lavorare, tendeva i muscoli e si muoveva con una sintonia, merda. Merda. Non potevo pensare questo di Daniel, forse mi sono innamorata, ma non posso farci nulla. Il desiderio di vederlo è troppo forte, di toccarlo è indescrivibile. Ma non devo pensarci, no. "Grazie" dissi alla fine, bevvi veloce e lo guardai mi stava fissando:" che c'è?" "Niente niente" abbasso il capo, glielo rialzai e mi misi faccia a faccia:"che c'è?" Mi accarezzò la guancia e lo baciai. Come si può resistergli? Ero sul bancone mentre lui mi baciava, poi scendemmo sotto dietro il banco a baciarci:" non possiamo.." Disse lui reagii:"in questo momento non me ne frega nulla" mi ribaciò "mia mamma.. Devo andare.." "Aspetta" mi porse una lettera e mi disse di leggerla poi.. Stavo uscendo dalla porta quando mi ricordai che dovevo pagare:"non ti ho pagato!" "Mi hai pagato abbastanza" "allora posso pagarti ancora?" Lo ribaciai ma gli diedi un po di soldi. "Te li meriti tutti" mi ringraziò e mi baciò ancora, erano una droga per me le sue labbra.. Ma a lui piacevo? Non me l'ha mai detto tranne una volta.. Non lo so. Esco velocemente ed entro in macchina:" chi è quello?" I vetri, c'erano i vetri. Merda. "Nessuna mamma nessuno" ero viola dalla vergogna quando mi disse:" perché stai ancora con Xavier? Quello è molto più bello e ci tiene a te davvero si vede, guarda adesso ci sta ancora guardando e si sta mordicchiando le labbra" lo guArdai, era vero. "Mamma parti, grazie" arrivammo al negozio dove mi provai molte cose ma solo un abbinamento mi piacque molto: calze nere strappate, una minigonna nera e un top a cuore. In oltre avevo una fascia verde fluorescente alla vita. Tornai a casa ripensando a quei baci, a quei meravigliosi baci. Ma che dico meravigliosi.. Stupendi.. Sorrisi come un ebete e mi addormentai, ero stanca di tutto e l'anno era appena iniziato. Mi svegliai che mancava mezz'ora all'arrivo di Xavier, mi preparai veloce quando stavo per uscire dalla porta sentii bussare alla finestra. Daniel. "Che ci fai qui!?" Sussurrai, mi mise un dito sulla bocca e disse:" shh" mi baciò poi mi prese i fianchi e io mi ritrovai in collo a lui per poi finire sul letto e iniziarci a baciare ancora più intensamente.. Mi diede tanti piccoli baci sul collo poi sulla clavicola fino a raggiungere l'insenatura del mio seno ma poco importava. Mi morse il collo e le labbra e io poi lo ribaciai ancora più intensamente. Sapeva come farmi del bene. Poi mi guardò con occhi incredibili felice ed uscì dalla finestra dicendo:" ti amo, non posso farci nulla.." Rimasi stizzita da quelle parole. Lo guardai scendere ricordandomi di quella lettera, la stavo per aprire quando mi dissi che la aprirò solo quando sarà tutto finito. Busso alla porta Xavier e in un attimo mi truccai e mi spazzolai i capelli. Ero pronta.. Scesi le scale e tutti rimasero stupiti, perfino mio fratello che ruppe in silenzio dicendo:" sei perfetta.." Gli diedi un bacio sulla guancia e uscii da casa con Xavier, dovevo lasciarlo.. Non lo amavo davvero, era solo in infatuazione durata a lungo. "Vieni a ballare?" Mi disse ad un certo punto in mezzo alla festa:" certo" risposi.. Stavamo ballando quando ci spostammo sempre di più in bagno fino a quando non ci entrammo. "Bene bene.." Aveva un ghigno malvagio.. Mi baciò a forza poi mi levò il top.. Si stava premendo su di me ma io mi scansavo piangendo. Sono proprio una sfigata. Era iniziata bene la serata.. Mi diede dei baci sul corpo ma mi liberai a petto nudo:" che cazzo vuoi da me.. Vattene coglione!" Stavo piangendo "oh piccola vieni qui..." Si stava lanciando su di me Sicche chiusi gli occhi e mi girai. Adesso non ci sarebbe stato Daniel a salvarmi, non ancora. Forse. Non sentii più nessuno fino a che due mani mi accarezzarono la schiena e mi voltarono e poi qualcuno mi abbracciò, era Daniel senza dubbi. "Perché tutte a me!?" "Non lo so.. Eppure sei una cosa bella e non meriti del male" mi rivestii per quanto potessi: il top era un po' stracciato ma dava effetto dark. Rivestita guardai Xavier che si era trascinato via e poi Daniel - come fai? - a fare che - a esserci sempre quando ne ho bisogno. - non lo so nemmeno io, lo sento dentro.. Lo abbracciai forte, davvero forte che lui mi disse:" adesso basta però.. Mi fai male!" Risi. "Oh sembri un principe azzurro" dissi mentre sorridevo a stronzetta "ehi non sono Gay!" Scoppiai in un mare di risate e lui mi seguì. "Vieni andiamo a ballare su" mi porse la mano e io la strinsi uscendo da lì. Ballammo un po', poi facemmo insieme la foto ricordo di quella serata.. Ne facemmo una normale, poi chiesi alla fotografa di farcene un'altra in cui io mi misi in collo a Daniel come era usanza fare tra noi e dopo aver scattato la foto quella ragazza mi disse:"dai già che siete in quella posizione baciatevi.. È bellina come foto" non me lo avrebbero dovuto dire due volte e nemmeno a lui perché mi baciò subito. Eravamo felici, troppo, troppo davvero. Non siamo nelle favole non esiste il lieto fine. Cosa dovevamo aspettarci? Torno a casa felice e abbraccio mia madre. Ero terribilmente felice che nemmeno mia madre non mi fece domande, mi buttai sul letto fino a che non mi arrivo un messaggio - buonanotte biondina Non risposi ma mi addormentai con il sorriso sulle labbra.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Le parole illudono i fatti dimostrano ***


Mi svegliai contentissima. Adesso potevo finalmente stare con lui non c'erano più problemi per fortuna. Almeno così pensavo. Mi sveglio prestissimo così decido di andare a scuola a piedi, sono emozionata, sono felice, per una volta la depressione che mi avvolge da tutta la vita è sparita. Grazie a lui. Erano 6 anni che lo conoscevo, visto che ci andavo anche alle medie insieme, ma non so perché non ero mi ero mai davvero accorta di lui. Perché lui c'è sempre stato, era solo da incontrare, da conoscere anche per sbaglio e se tutto questo fosse uno sbaglio e tra poco lo odierò, da vecchia ai miei figli dirò sempre che questo è lo sbaglio più bello della mia vita. Mi sono innamorata di lui perché lui c'è sempre, capisce quando sono in pericolo, capisce quando ho bisogno di lui. Mi capisce. Anche ora su questa strada, mentre sorpasso quel parchetto sempre pieno di ragazzini. Ma come era possibile? Boom. La cosa mi fece paura. Chiusi gli occhi e li riaprii in un millesimo di secondo tutti quei bambini erano spariti. Non c'era mai stato nessuno, tranne quel signore. Sempre lui. Quello con il cappuccio. Quello che ancora mi stava fissando. Inizio a correre veloce, non so che effetto potessi fare alle altre persone ma avevo solo bisogno di arrivare a scuola. Mi scontrai contro una persona, i fogli da disegno che avevo in mano volarono tutti e urlai senza guardare chi avevo davanti mentre raccoglievo i fogli:" più attenzione no?" Poi toccai quel ragazzo, sentii la sua risata e capii chi era. Daniel. "Scusa biondina" senza pensarci un attimo lasciai tutto a terra e lo baciai. Avevo uno strano bisogno. Ci stavamo baciando come se avessimo bisogno di noi, di ogni fibra del nostro corpo contro, come se ci dovessimo fondere in un unica persona. Ma ancora non avevo capito cosa eravamo, una coppia, delle persone che si volevano, amanti, cosa? Però non volevo essere io ad affrontare l'argomento, avevo abbastanza problemi di mio. Lo guardai negli occhi, era assolutamente magnifico, ma non come i ragazzi sexy che si trovano nei film americani lui era bello a modo suo. Con quegli occhi color mondo e i ricci in confusione era assolutamente mozza fiato. Tornó serio. - i fogli.. - si chinò come se non fosse successo nulla. Odiavo i suoi sbalzi d'umore, sembrava bipolare: felice dolce amorevole in un momento e l'attimo dopo serio sbruffone e stronzo, ma rimaneva sempre dannatamente sexy. Quando finii di raccogliere i fogli mi girai senza nemmeno ringraziare, mi aveva proprio rotto. Mi prese dal polso e disse - è stato un piacere biondina Mi guardò e sorrise facendo spuntare una piccola fossetta sul suo volto che lo rendeva perfetto. Entrai in classe cercando di dimenticare quel volto, cercai di levarlo dalla mia testa ma era come impossibile.. Iniziai a disegnare.. Lui che mi guardava con quel mezzo sorriso e mi diceva "è stato un piacere biondina" divenni rossa infatti il professore di storia mi chiese:" allora signorina Liv, mi vuole dire di cosa stiamo parlando?" Sempre la stessa storia che i miei amici facevano finta di non capire ovviamente, la seconda guerra mondiale.. Iniziai ad esporre cosa aveva detto fino ad ora ormai erano 4 lezioni che continuava così:" riesce sempre a stupirmi signorina.. Sembrava disattenta" "le apparenze ingannano prof!" Sorrisi e tornai a far finta di ascolare. Dopo 10 minuti ritornai al mio disegno e iniziai a colorarlo per dar colore a quegli occhi verde-azzurri e alla sua carnagione più scura della mia. I capelli, il sorriso e avevo finito il mio disegno. Lo ripiegai e me lo misi in tasca dei jeans strappati. -Ho bisogno di parlarti, ti devo chiedere un favore Ovviamente in classe non c'era nessuno, i miei amici sociali erano in corridoio, alice era con il nostro gruppetto che ci eravamo create, il prof era a prendere il caffè e lui era sempre li - dimmi -Devo recuperare a storia, non ci capisco nulla e so che prima stavi disegnando ti ho vista che prendevi i colori, so che questa lezione l'ha spiegata minimo 3 volte - quattro - lo corressi. - si va bene.. Quattro.. Ma ho bisogno di recuperare.. Mi puoi dare una mano? - certo ma dove? - a casa mia oggi pomeriggio. - Mm..- ci pensai un attimo, ma avevo voglia di buttarmi in nuove esperienze - va bene.. Il problema è che non so dove abiti - ti vengo a prendere io tranquilla -E come scusa? - MOTORINO Scandì bene le ultime parole e io feci un risolino imbarazzata, lui veniva sempre con il motorino.. - cosa disegnavi? - ehM.. Mi mise la mano in tasca e prese il mio disegno, lo aprì prima che io avessi il tempo di fermarlo. Era immobile dallo stupore. - Wow... Mi vedi così? - Sei così. Mi accarezzò la guancia mentre una lacrima gli rigò il viso e mi chiese - mi ami? Non pensavo che mi potesse chiedere questo, ero totalmente persa. Tra quegli occhi, la domanda l'unica cosa decente che mi venne in mente fu - comunque sia, le parole illudono i fatti rimangono. Non riuscì a controbattere che suonò la campanella. La mia salvezza. -ti vengo a prendere alle 3.30 a casa tua Annuii imbarazzata.. Avevo sorpassato quella domanda, perché? Avevo paura che mi ridesse in faccia e mi dicesse che mi stava solo prendendo in giro, avevo davvero paura e poi non so se lo amo. Amare è una parola grossa. Solo che non posso stare senza di lui nemmeno un attimo. Ecco cioè.. Mimai a Alice una frase "io e te" dissi indicando prima me e poi lei "dobbiamo parlare" dissi muovendo la mano "di Daniel" indicando il signorino infondo all'aula. Le altre 4 ore passarono molto velocemente e io senza accorgermene mi ritrovai con mio fratello e Xavier a tornare a casa. Avevo paura. Volevo che Daniel fosse lì e così fu. Sentii un rombo di moto e ci girammo tutti e tre insieme:" allora sali?" Mi chiese. Guardai mio fratello che mi annuì e partii insieme a lui, grazie Zack, grazie Daniel. "Grazie" urlai ad un certo punto "Farei di tutto per te mio piccolo angelo caduto" quanto amavo quando mi chiamava così. Non era come le classiche cottarelle delle medie in cui ti dicono "bimba" e ti danno stupidi nomignoli.. Lui lo pensava davvero, era il suo nome per me come io lo chiamavo Mr. occhi color mondo.. Anche se lui non lo sapeva. - oggi alle 3.30 Mi disse prima di ripartire.. feci il numero di Alice:" alice ti prego dimmi che sei libera di parlare!" "5 minuti mangio e ti richiamo!" Ero stesa sul letto emozionata, così emozionata che nemmeno mangiai qualcosa.. Avevo deciso cosa indossare. Essendo nel mese di novembre non è che era tutto questo caldo. Così mi misi una maglia a maniche lunghe sempre di quelle leggere nera con scritto "You Love Me True or False? False." Ma forse era troppo triste.. Decisi di cambiarla e mettermi una maglietta multicolore sempre a maniche lunghe con scritto "pandacorno", se ve lo state chiedendo, si ho delle magliette molto strane. Sopra mi misi una felpa larga delle mie solite converse nere. Poi mi chiamò Alice - cosa è successo di così importante con Mr. sonoilpiufigoditutti? Le raccontai tutta la storia da Halloween visto che lei non c'era, perché era dai suoi cugini in a Washington.. Non abitiamo molto lontano da lì infatti noi abitiamo in un paesino a pochi kilometri dalla grande mela. -Ah Wow... Mi accorsi dell'ora e guardai il telefono, era una cinquantina di minuti che parlavamo - devo andare è arrivato Daniel! - Daniel!? - ah ops.. Ti spiego domani su.. Attaccai e uscii da casa mia salutando mia madre. Non parlammo per tutto il viaggio fino a che non mi porse una mano per scendere dalla moto - my lady... Scoppiai dalle risate e scesi dalla moto con la sua mano - oh come è premuroso Lord.. Suono alla porta e aprì una bambina di circa 9 anni che disse subito quando mi vide - è la tua ragAzza Rud? È così bella.. Rud? ragazza!? Bella? Arrossii di colpo per tutto. - Molly è una mia amica lo sai dai, te lo devo spiegare tutte le volte? La baciò sul naso come un fratello maggiore ma non ero concentrata su quell'atto di tenerezza. Ero sua amica. Amica. Salimmo le scale e quando il dolore si alleviò chiesi:" Rud?" "L'abbreviativo di Rudolf.. Il mio secondo nome" Sorrisi leggermente per il buffo nome meno male lui era girato di spalle. Entrai in camera sua. Wow. Perfettamente in ordine come se lui ci stesse solo per dormire, con mille post dei nirvana, una libreria piena zeppa di libri e una chitarra elettrica. Mi buttai prima sullo scaffale - Leggi? Annuì. Stavo tipo sclerando dentro di me per aver conosciuto un ragazzo a quale piacesse leggere. Boom. Stavo esplondendo. - mettiamoci a studiare.. Mi è venuto in mente un piano di studio. Ti farò delle domande ed a ogni risposta sbagliata dovrai.. - mi guardai intorno, stavo chiedendo di cedermi i suoi libri poi mi trattenni e dissi - dovrai assaggiare diversi ingredienti che prenderò dalla cucina. - ci sto. Iniziai a fargli mille domande ed era molto bravo, stavo iniziando a dubitare che non aveva capito nulla. Gli porsi una domanda fuori dalla storia - era una scusa vero? Avevi capito tutto della storia vero? - esatto. Sorride scoprendo le fossette - risposta sbagliata, te la faccio pagare adesso. Presi una cosa viscida nel cucchiaio quando mi avvicinai alle sue labbra. Avevo voglia di baciarlo ed ora che potevo... Gli diedi un piccolo bacio a stampo - scusa non ho capito il gusto.. Rifallo.. Lo ribaciai ma lui mi prese il volto e schiacciò le labbra contro le sue e prima presa alla sprovvista ma dopo ci stavamo baciando con passione, quella passione che brucia dentro. Mi misi a cavalcioni su di lui quando cademmo in terra con la sedia. Eravamo stesi per terra ancora a baciarci.. Non posso resistergli è troppo per me. Mi staccai da lui e disse - forse la risposta era esatta se questa era la penitenza. Mi si era diffuso uno sfarfallio in tutto lo stomaco, il mio cuore batteva all'impazzata e mi faceva male la testa. Lui era un forte sentimento per me, se se ne fosse andato? Cosa sarebbe stato di me? sarei andata avanti senza problemi? Avrei pianto ogni giorno? Il problema si stava per porre però io ancora non lo sapevo.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3188021