Dietro la coda del gatto

di Niky24
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un matrimonio dolce-amaro ***
Capitolo 2: *** Un lago tranquillo... ***
Capitolo 3: *** Chijin e il simbolo del gatto ***
Capitolo 4: *** Una boccetta d'acqua ***
Capitolo 5: *** Al ballo della mamma ***
Capitolo 6: *** Kagome come un salice piangente ***
Capitolo 7: *** Kiria ***



Capitolo 1
*** Un matrimonio dolce-amaro ***


Kagome & Sesshomaru

Da quando si era richiuso il passaggio per andare nell'epoca Sengoku, Kagome ogni giorno da tre anni continuava a saltare nel pozzo nell'invana speranza di raggiungere i suoi amici, specialmente Inuyasha a cui lei teneva molto.
Finita la suola si fece una promessa, ci avrebbe provato un'ultima volta prima di rinunciarci del tutto. Kagome veloce come una furia corse d'avanti al pozzo mangia ossa e contando fino a tre si buttò ma quando vide che era rimasta sul fondo del pozzo della sua epoca iniziò a piangere.
Una luce rosea iniziò ad aleggiare intorno a Kagome che per la troppa luminosità dovette chiudere gli occhi, quando li riamprì guardò sopra di lei e vide un cielo azzurro.
Era tornata nella sua epoca... ma qualcosa non quadrava...
Kagome si alzò in piedi e sentì un dolore immenso a una parte del suo corpo che non aveva mai sentito
-Ahia!!!-
Kagome urlò di dolore e in quel preciso momento sentì spaccarsi i timpani... ma non i suoi soliti timpani, sembravano più delicati... come se fossero di un'animale.
Guardò per terra e vide una coda di gatto dal pelo folto color rosa chiaro quasi bianco, si mise le mani ai capelli ma quando lo fece sentì due orecchie da gatta muoversi tralle sue dita.
Si spaventò così tanto che cadde indietro sul sedere schiacciando la sua coda
-Ma cosa?! Ho... ho... ho la coda e le orecchie di un gatto???-
Pensò di essere stata maledetta dai kami perché avesse pensato che la vita fosse stata ingiusta con lei. Senza nemmeno pensare, Kagome iniziò ad arrampicarsi per uscire dal pozzo, voleva solo vedere i suoi amici e magari loro avrebbero saputo cosa le fosse successo.
Kagome appena arrivata in superficie corse veloce verso il villaggio di Kaede ma quando arrivò vide che c'era in corso un matrimonio... era quello di Inyasha e Kikyo... non si chiese nemmeno come fosse tornata in vita, deciso solo di scappare e piangere da sola la sua vita piena di cattiveria.
Si fece notte e Kagome si perse nel bosco, non sapendo dove andare si sedette contro una quercia e rannicchiandosi come una bambina iniziò a piangere facendo cadere le proprie lacrime sulle ginocchia.
Kagome avendo l'udito che si era sensibilizzato con le orecchie da gatta sentì dei passi venire proprio verso di lei e sapendo di non avere arco e frecce sperò che non fosse nessuno di ostile. Da dietro qualche albero uscì Sesshomaru completamente solo che la stava fissando così Kagome tornò a piangere.
Sesshomaru era un po in soggezione, lei era un'umana che piangeva... lui le odiava ma non sapeva cosa fare con un'umana che piangesse così per rompere i singhiozzi di lei iniziò a parlare
-Mi dai fastidio quindi smettila di piangere o ti ammazzo-
Kagome si alzò in piedi con le lacrime che continuavano a scendere e avvicinandosi a Sesshomaru lo abbracciò tenendolo stretto perché lui non potesse andarsene
-Cos'è successo al tuo aspetto umana?-
-Tornando qui dalla mia epoca mi sono trasformata in un demone-
Disse tra le lacrime
-Sei ancora umana sennò avrei sentito un'aura demoniaca intorno a te e ora lasciami se non vuoi morire!-
Le ordinò freddo
-Quindi... non sono un demone?
-No... però non so se definirvi ancora umana dal vostro aspetto, quello di cui vi posso sicurare è che siete ancora un miko-
-Posso stare ancora un po così?-
Chiese Kagome ancora appoggiata al suo petto
-No-
Le ordinò freddo.
Kagome si staccò da lui e tornò seduta contro la quercia a piangere.
Sesshomaru si sentì un bastardo ma d'altro canto odiava che un'insulza umana le stesse adosso... però poi si chiese quale fosse allora il motivo del suo pianto, non era perché credeva di essere diventata un demone, ci doveva essere qualcos'altro e probabilmente dovevano essere le nozze del suo odiato fratellastro e della miko di cui Kagome è la reincarnazione.
Sesshomaru spinto dai sentimenti di Rin che lo avevano contaggiato decise di far calmare quella ragazza così le si avvicinò lentamente e le asciugò una lacrima che era sull'orlo del precipizio per cadere. Kagome rimase sorpresa da quel suo gesto così insolito ma l'unica cosa che pensò in quel momento fu "E' così gentile, non avevo mai visto Sesshomaru così gentile... nemmeno con Rin l'avevo mai visto così".
Kagome dopo quel gesto inziò a lasciarsi andare e con le lacrime che cessarono la scesa lei si addormentò.

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Capitolo 2
*** Un lago tranquillo... ***


Kagome si risvegliò con Sesshomaru accanto che stava facendole da guardia del corpo
-Sesshomaru? Non hai chiuso occhio?-
-Se l'avessi fatto sarebbe potuto costarci la vita-
-Non te ne sei andato, perché? Perché sei rimasto qui a sorvegliarmi?-
-Se tu fossi morta perché ti sei addormentata, Rin non me lo avrebbe mai perdonato-
-Ma tu odi gli umani...-
-Stai zitta! Voglio la quiete-
Kagome mise il muso un po e iniziò a pensare
"Perché Sesshomaru mi ha tenuto d'occhio tutta la notte? Poteva benissimo andarsene e poi poteva mentire a Rin e dire che non c'ero..."
-Se non fosse che ti conosco direi che Rin ti ha cambiato molto-
-Tu non mi conosci, umana, non pensare di conoscermi solo dopo avermi visto qualche volta. Ora me ne vado-
-Dove vai?-
-Ho delle cose da fare, lasciami in pace se non vuoi morire!-
Dicendo questo Sesshomaru corse via ma Kagome decise di rincorrerlo.
Nonostante il fiatone riusciva a stagli dietro così Sesshomaru si fermò seccato
-Perché mi stai seguendo insulza umana?-
-Perché non voglio dover vagare nel bosco cercando di ritrovarmi-
-Tornatene dai tuoi amici!-
-Non posso...-
Disse Kagome abbassando il capo
-Posso restare con te? Adesso sono veloce e non ti devi preoccupare di rallentare per me o altro!-
-Umana... io che mi porto dietro un'umana come te? Fammi il favore di sparire prima che io ti uccida-
-Potrai chiamarmi umana... se mi porti con te... io non aprirò bocca al riguardo-
-Rinunceresti al tuo nome per seguirmi? Anche se ti chiamassi con i peggio nomi di questo mondo?-
-Sì... preferirei non essere più chiamata piuttosto di rimanere sola come... bhe... un cane-
Sesshomaru rimase sorpreso, pensava che se la sarebbe liberata in questo modo ma Kagome sembrava semplicemente essere più attaccata a lui in quel modo.
Kagome si sorprese di ciò che fece Sesshomaru, sapeva già che le avrebbe detto no ma venne stupita dal fatto che Sesshomaru la prese in braccio come una sposa e partì veloce per solcare le nuvole.
Sì fece pomeriggio e il sole stava iniziando a far bruciare di caldo Kagome sopratutto adesso che aveva una coda folta e un paio di orecchie altrettanto folte
-Ci possiamo fermare?-
-No-
Le rispose gelido
-Perfavore! Ho caldo e vorrei farmi un bagno per rinfrescarmi, ti prego!-
Sesshomaru udendo quelle parole si sentì strano, nessuno mai aveva pronunciato quelle parole a lui sconosciute. Si sentiva come la persona più importante del mondo in quel momento e così preso bene scese vicino ad un lago
-Grazie Sesshomaru... però allontanati... non voglio che mi vedi nuda!-
-Chi mai vorrebbe vederti nuda, se non fosse che sei una debole umana me ne andrei ma se lo facessi poi potresti morire se nei paraggi ci fosse un demone-
-Mi reputi così debole? Sbaglio o sono abbastanza veloce da scappare? E poi non mi importa, preferirei morire piuttosto che farmi vedere da te!-
-Fa come vuoi-
Dicendo questo Sesshomaru arrabbiato se ne andò lasciando Kagome da sola.
Entrò in acqua e iniziò a nuotare al centro del lago quando... un demone di color rossiccio con le corna e gli artigli la assalì. Kagome tentò di scappare ma il demone riuscì a bloccarla e iniziò a colpirla ripetutamente sulla schiena facendo gridare di dolore Kagome.
Sesshomaru sentendo le urla pensò solo ad una cosa "Quella debole umana, gliel'avevo detto ma lei non mi ha ascoltato" per poi correre velocissimo contro il demone e sferrargli un'attacco facendolo sparire. Kagome era svenuta e così stava piano piano andando a fondo ma Sesshomaru la prese per il braccio e la portò a terra.
Era svenuta ed era bagnata nonché nuda così Sesshomaru decise non vedendo i suoi vestiti, di avvolgere il suo corpo con la sua coda.
Dopo un paio di minuti Kagome si svegliò e la prima cosa che vide era che Sesshomaru la stava fissando
-Cosa ti avevo detto?! Gli umani sono così deboli e fragili-
Kagome non aveva mai visto così arrabbiato Sesshomaru
-Mi dispiace tanto... non volevo farti preoccupare, ero convinta che me la sarei cavata anche da sola-
-Dove sono i tuoi vestiti?-
-Dovevano essere qui... sembra che il demone li abbia distrutti, ora cosa faccio???-
-Ti porto al mio castello, là avrai un vestito nuovo, per il momento metti questo-
Disse Seeshomaru porgendole la parte superiore del suo kimono
-Grazie...-

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Capitolo 3
*** Chijin e il simbolo del gatto ***


Kagome mise la parte superiore del kimono di Sesshomaru ma dato che le andava largo Sesshomaru notò che sulla sua schiena c'era un simbolo di un gatto e di un cuore a metà
-Umana, il demone picchiava su un simbolo sulla tua schiena-
-Quindi era per questo che mi picchiava... chissà cosa significa questo simbolo...-
Disse Kagome cercando di vedere tutto il simbolo
-C'è un demone che potrebbe sapere di cosa si tratta ma vive in mentite spoglie al villaggio dove vive Inuyasha e la miko-
Kagome smise di sorridere alla fine della frase
-Portami al tuo castello così che mi possa prendere qualcosa da mettere-
Disse con capo chino mentre camminava per andare al castello di Sesshomaru
-Kagome... se non vuoi andarci ci andrò io da solo-
Sesshomaru per la prima volta mostrò delle emozioni in tutti i sensi.
Kagome rimase stupita dalle parole di Sesshomaru, era la prima volta che la chiamava per nome da quando la incontrò per la prima volta defindendola la donna umana di Inuyasha.
-Sesshomaru sei gentile ma devo affrontare la realtà... Inuyasha si è sposato con Kikyo e io ho cambiato il mio aspetto... Non mi potevo aspettare di certo che lui mi aspettasse per tutto questo tempo-
-Kagome...-
Sesshomaru si avvicinò a Kagome
-Sesshomaru...-
Soffiò lei mentre Sesshomaru l'abbracciò.
In quel momento tutti e due si dimenticarono di chi stavano abbracciando.
Quel momento era così magico e così rilassante che l'unica cosa che riuscì a far rompere la quiete fu una Rin selvatica che stava andando a prendere dell'acqua e vide, il suo salvatore e la sua migliore amica considerata anche come una mamma che si abbracciavano
-Signor Sesshomaru! Kagome!-
-Rin che cosa ci fai qua?!-
Disse Sesshomaru furioso
-Ero venuta a prendere dell'acqua... Kagome sei tornata!-
Gridò Rin andandola ad abbracciare
-Ma non hai più il tuo strano kimono? Vieni con me al villaggio! Di sicuro Kikyo ne avrà un per te!-
-Rin no! Ora basta, non dire a nessuno che Kagome è qui. Non dire nemmno che l'hai vista, fa finta come se non fosse successo niente!-
-Ma Signor Sesshomaru!-
-Perfavore Rin, non dire niente a nessuno!-
-Rin, vai a chiamare Chijin-
Ordinandole ciò, Rin si dileguò.
Kagome era imbarazzata, non solo aveva perso la sua divisa di scuola ma Sesshomaru l'aveva abbracciata... era la prima volta che lo faceva con qualcuno.
-Non dire una parola umana-
Sesshomaru tornò ad essere il solito pezzo di ghiaccio
-Ma...-
Venne interrotta
-Non dire niente se non vuoi morire-
Kagome gli tese un trabocchetto
-Allora sarebbe stato inutile abbracciarmi se poi mi uccidessi-
Disse avendo un sorriso malefico in volto
-Non so cosa ti passi per la testa ma prova a dire un'altra parola di quello che è successo prima e ti uccido!-
Sesshomaru sembrava esserre furioso con Kagome quando in realtà voleva solo non essere più in imbarazzo con lei.
Dopo qualche minuto     tornò Rin con un piccolo demone cane il cui nome era Chijin
-Nobile Sesshomaru, perché mi avete fatto chiamare da Rin?-
-Chijin mi devi dire cosa significa questo marchio-
Disse Sesshomaru prendendo Kagome e scoprendole la schiena sul simbolo del gatto
-Da quanto vedo questo è il marchio delle miko-
-Quali miko?-
-C'è una leggenda su questo marchio, colei che lo porta nel destino ha fatto grandi cose e ne compierà ancora finché non troverà il vero amore continuerà a fare grandi conquiste e passerà questo marchio ai propri figli... al predestinato dei figli.-
-C-c-cosa?! Grandi imprese? Il l'unica cosa di grande importanza che ho fatto nella mia vita è stata di aiutare a combattere Naraku-
-Evidentemente ragazzina, il tuo compito è già finito e ora devi trasmettere questo gene se vuoi tornare normale di aspetto, nobile Sesshomaru, se non avete più bisogno di me io me ne vado-
-Vai pure Chijin-
-Kagome quindi devi trasmettere questo gene ai tuoi figli?-
-Il chè significa che devo trovare marito...-

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Capitolo 4
*** Una boccetta d'acqua ***


Kagome era costretta a mettere su famiglia per tornare normale ma quello che non sapeva è che se non l'avebbre fatto sarebbe rimasta per sempre di aspetto con la coda e le orecchie da gatto e se fosse stato troppo tardi le sarebbero rimaste a vita.
Dopo saluti da parte di Rin, Sesshomaru e Kagome decisero che era meglio andare al suo castello
-Vieni umana-
Disse gelido Sesshomaru
-Arrivo!-
Kagome si era anche dimenticata che continuava ad indossare la casacca di Sesshomaru perché non c'erano più i suoi vestiti ma dopo un po di camminata, le bastò una caduta per ricordarselo.
Cadde in avanti e ci mancò poco che le si vide il fondo schiena.
Sesshomaru se ne accorse e con tanta disinvoltura la prese in braccio e iniziò a correre.
-Perché lo fai Sesshomaru?-
Ma Kagome non ottenne risposta.
Sesshomaru non la degnava nemmeno di uno sguardo quando lei gli parlava e questo la faceva innervosire
-Demone di poche parole-
Sbuffò lei
-Smettila di parlare, mi fa distrarre la tua voce dai miei pensieri-
Kagome si arrabbiò e non molto
-Quindi io per te sarei una distrazione?! Mettimi giù!-
Non ebbe risposta
-Ho detto mettimi subito giù! Non voglio più venire al tuo castello!-
Così Sesshomaru si fermò, mise giù Kagome e corse veloce senza dire una parola.
Kagome rimase esterrefatta dal suo comportamento e tra rabbia e seccatura iniziò a camminare cercando la strada di casa.
Nel frattempo si era fatta già notte fonda e Kagome con la nebbia non vedeva a un palmo dal naso
-Uff... Ma dove sono finita?! Tutta colpa sua!-
Kagome sentì un lampo e si spaventò cadendo a terra.
Tra lampi e l'iniziò di una grande pioggia, Kagome riuscì a sentire dei ringhi.
Pensò fosse la fine della sua vita se non avesse corso ma prima ancora di poter partire, un lupo le parò la strada così che lei non potesse scappare.
Uno dei lupi le corse in contro e la graffiò sul braccio essendosi spostata di lato.
Quando sembrava essere raggiunta la fine di Kagome per colpa di un lupo... Sesshomaru si parò d'avanti a lei e si mise in posizione di attacco
-Stupida umana! Perché te ne sei andata? Finalmente ti ho trovata!-
Disse furioso
-Pensavo te ne fossi andato lasciandomi lì a morire-
-Te lo direi se ti vollessi uccidere in questo modo così rozzo!-
Finta la piccola discussione, Sesshomaru come un lampo uccise tutti lupi
-Fai più attenzione debole umana-
-Smettila ok? Non voglio più che mi dai della debole!-
-Allora non vuoi più venire al mio castello? Bhe... se la metti così, ridammi la mia casacca-
Disse allungando la mano per riceverla.
Kagome non accettava di perdere così piano piano lentamente si iniziò a togliere la casacca di Sesshomaru e lui non la fermò
-Pazzo! Stavi per farmi spogliare!-
-Umana stavi facendo tutto da sola-
Rispose divertito
-Tieni-
Disse porgendo a Kagome una boccetta con dentro dell'acqua
-Cosa significa?-
-Nel caso tu ti perda nell'oblio puoi tenere questa in mano e mi ritroverai-
Dicendo questo i due ripartirono sotto la pioggia.

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Capitolo 5
*** Al ballo della mamma ***


Era in viaggio da più di un'ora, Kagome iniziava seriamente a sentire freddo e quando guardava Sesshomaru che era pure a petto nudo non si capacitava di come resistesse.
"Forse perché dentro ha un pezzo di ghiaccio al posto del cuore così si sente a casa con la pioggia e il freddo" disse Kagome ridendo tra sè e sè.
Dopo qualche minuto di camminata, Kagome iniziò a tremare dal tanto freddo e Sesshomaru se ne accorse, decidendo così di cercare una grotta dove ripararsi dalla pioggia e forse un po dal freddo.
Appena trovarono una grotta, Kagome accese un piccolo fuoco e vi si mise accanto mentre Sesshomaru rimase all'entrata della grotta a guardare fuori i lampi e le piccole goccie di acqua che cadevano a terra.
Passarono un paio di minuti e Kagome continuò a sentire tanto freddo a tal punto da battere leggermente i denti ma tentò senza successo di non farsi sentire da Sesshomaru.
Lui sentendola avere freddo le si avvicinò e sedendosi a fianco a lei iniziò ad avvolgerla con la coda. Kagome per non sentirsi troppo in colpa decise di appoggiare la sua coda da gatta sulle spalle di Sesshomaru cercando di togliergli un po di bagnato e cercando di riscaldarlo.
Passò la notte e Kagome si addormentò profondamente, ma quando si risvegliò all'alba vide di essere con la testa sulle gambe di Sesshomaru e le mani che tenevano strette come un peluche la coda di lui.
-Scusami tanto, non volevo darti fastidio... nel sonno non riesco ad controllare le mie azioni...-
Disse veloce cercando di scusarsi ma Sesshomaru la sorprese
-Non ti scusare umana, ora vieni, ripartiamo!-
Dicendo ciò, Sesshomaru prese tra le braccia Kagome e partì in volo più veloce che mai.
Arrivò la sera e i due arrivarono al castello di Sesshomaru, un castello enorme tant'è che una parte sembrava abbandonata
-Umana, tu dovrai entrare nella parte in cui i miei servi non mettono piede-
-Perché?-
-Perché se ti vedessero ti ucciderebbero-
-Perché sono un'umana?-
-Sì... perciò seguimi-
Le ordinò tirandola per il braccio.
Corsero per un lungo tratto prima di arrivare in un giardino che era morto, nemmeno una pianta era viva, che conduceva al una porta semi aperta.
Sesshomaru si introdusse nella parte abbandonata incitando Kagome ad entrare che lo seguì a malavoglia.
Dentro vi erano delle ragnatele per i corridoi e le stanze avevano tutte la porta sfondata tranne l'ultima stanza in fondo che sembrava essere quella meno danneggiata e in quella si stava dirigendo Seshomaru. Quando aprì la porta, Kagome vide una stanza con molta polvere, doveva essere una camera dal letto perché c'era un'armadio
-Dentro l'armadio ci sono dei vestiti in buono stato, fai presto prima che perda la pazienza-
-Si vede che non hai mai avuto una ragazza perché noi femmine ci mettiamo tanto a scegliere il vestito da indssare-
E Kagome con quella battuta fece uscire dalla stanza Sesshomaru per poi vedere che dentro l'armadio c'erano dei bellissimi kimoni. Uno era bianco con disegni in oro, un'altro era blu con i disegni in nero. Kagome aveva l'imbarazzo della scelta ma poi vedendone uno rosa con i disegni in azzurro si innamorò. Dopo essersi messa quel kimono uscì dalla stanza e notò un leggero cambiamento nell'espressione di Sesshomaru, come se pensasse che fosse stupenda
-Bene umana, ora sai cosa devi fare per togliere le orecchie e la coda da gatta-
-Perché doveva succedermi questo?!-
-Umana, finché non troverai un compagno ti ospiterò nel mio castello, dirò ai miei servitori che una strega ti ha fatto una magia e che ora sei imprigionata in questo corpo di umana-gatta-
-Lo faresti per me? Mi chiedo perché tanta gentilezza nei miei confronti... eppure non mi hai chiesto niente in cambio-
-Mia madre ogni anno da sempre una festa in mio onore e non vede l'ora che ci vada accompagnato...-
-Vuoi che io sia la tua accompagnatrice? Come farai per l'aspetto dell'umana?-
-Mentirò come mentirò ai servi-
-A tua madre andrebbe bene?-
Kagome non ottenne risposta ma sapeva che forse l'avrebbe scoperta
-Quando si terrà la festa?-
-Tra due giorni...-

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Capitolo 6
*** Kagome come un salice piangente ***


Passarono due giorni in cui Kagome si rilassò servita e riverita da due cameriere youkai e non incontrò mai Sesshomaru ma poi la sera...
-Signorina Kagome, deve farsi un bel bagno caldo e poi dovrà prepararsi!-
-Per cosa?-
-Ma come? Vi siete già dimenticata che siete l'accompagnatrice del padron Sesshomaru alla festa di sua madre?-
-Ah... è vero, me ne ero proprio dimenticata... forse perché voi mi avete trattata come una regina-
Disse sorridendo
-Su signorina, venga a farsi il bagno-
Così, dopo un bagno, le due cameriere prepararono Kagome e quando ebbero finito il suo aspetto sembrò quello di un angelo.
I capelli erano raccolti in un codino laterale verso destra, indosso aveva un kimono nero con i disegni in viola e aveva un piccolo fiocco rosa al collo come collana.
-Siete delle artiste! Grazie mille-
-Lei invece è una dea-
Risposero in coro.
Kagome uscì dalla stanza e venne accompagnata all'ingresso da una delle cameriere.
Ad aspettarla c'era Sesshomaru che anche se inespressivo era rimasto sorpreso dal suo aspetto
-Andiamo-
-Certo!-
Disse lei entusiasta con un sorriso in volto.
Per la prima volta nella sua vita... a Sesshomaru venne l'impulso di baciare una ragazza.
Andarono al castello della madre di Sesshomaru che accolse molto volentieri Kagome in casa sua. C'erano centiania di invitati e tutti all'entrata di Kagome, la fissarono per la sua bellezza.
-Mi sento un po in imbarazzo...-
-Perché tutti ti fissano? Lo fanno perché ti trovano carina-
-E tu? Tu mi trovi carina?-
-Sei sempre stata uguale-
-Non so se prenderlo come un'insulto o come un complimento-
-Non è un'insulto-
-Ciao Sesshomaru, vedo che finalmente hai trovato un demone con cui passare il resto della tua vita e fare una famiglia, qual'è il tuo nome?-
Si intromise la madre di Seshsomaru
-Mi chiamo Kagome, in verità io e lui-
-Non stiamo insieme, madre non provare a farci mettere insieme!-
Kagome venne interrotta da Sesshomaru che voleva precisare che non stavano insieme
-Che peccato, Kagome è una bellissima demone e io voglio dei nipoti forti e belli! Avrà anche il difetto che non si sente la sua aura demoniaca ma su questo è un vantaggio per i vostri figli-
-La verità è che una strega mi ha sigillato l'aura demoniaca... ho perso quasi tutti i miei poteri di demone... l'unica cosa che mi è rimasta è la velocità-
-Che peccato, mi dispiace per te ma... sai se c'è un rimedio?-
-Dovrei... avere figli...-
-Bene, Seshomaru! Non voglio sentir fiatare da te, voglio dei nipoti forti e belli! Falle fare figli!-
-Madre io non starò mai con lei! Mai! Nemmeno se mi costringete voi!-
A Kagome scese una lacrima solitaria.
Non pensava che sarebbe mai stata triste per una cosa del genere per Sesshomaru ma quella piccola lacrima segnò la sua vita
-Sei molto emotiva Kagome, sembrà che la strega ti abbia fatto diventare quasi umana-
Disse ridendo
-Io sono un'umana!!!-
Kagome iniziò a piangere e fuggì via. Sesshomaru non cercò di fermarla
-Sesshomaru mi hai deluso molto! Non solo a portarmi un'umana alla mia festa ma non dirmelo nemmeno che avevi conosciuto un'umana dalle sembianze di un demone!
Lo sai cosa significa? Anche se avrete figli mezzi demoni, sembreranno comunque dei demoni!-
-Ma fate silezio madre-
Dicendo ciò, Sesshomaru corse via per fermare Kagome.

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Capitolo 7
*** Kiria ***


Sesshomaru corse veloce intornò alla zona dove potesse essere scappata Kagome.
Girò in lungo e in largo e ritrovò Kagome mentre piangeva dentro ad una grotta.
Le si avvicinò senza dirle niente
-Perché odiate così tanto gli umani! solo perché vi portò via vostro padre! Vi ostinate a dire che sono deboli e che sono fragili quando in realtà noi siamo comunque i più forti! Perché noi proviamo emozioni di compassione, di amore, di generosità!-
Disse con le lacrime che le scendevano fino al mento per poi cadere sulle ginocchia.
Sesshomaru non c'è la faceva più e così d'impulso la baciò.
Kagome fece subito cessare le lacrime vietandole di cadere e iniziò a pensare
"Sessho...maru mi... mi... mi sta... baciando?!"
Quando si staccò dalle labbra di Kagome, lei iniziò a dire
-Cosa significa questo?-
Chiese confusa
-Significa che ti amo Kagome-
Disse più freddo che potesse.
Kagome iniziò di nuovo a piangere ma questa volta fu la gioia a farla piangere.
Sesshomaru non aspettò altro secondo per abbracciarla.

2 ANNI DOPO

Kagome aveva in braccio la sua piccola Kiria dai dolci capelli neri e gli occhioni ambra.
Il simbolo sembrava sparito e con lui anche le orecchie e la coda da gatto.
Finalmente andò dai suoi amici a raccontargli tutta la storia e l'accaduto.
Kagome aveva finalmente trovato il suo amore e Sesshomaru anche se inespressivo sapeva far sempre ridere la sua piccola Kiria.
La loro vita divenne un'amore eterno...

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