Ehilà sognatori

di Pulse
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** San Patrick ***
Capitolo 2: *** Occhi azzurri e Shostakovich ***
Capitolo 3: *** Sinfonia di anime ***
Capitolo 4: *** Kate ***
Capitolo 5: *** Freedom ***
Capitolo 6: *** Odio e Amore ***
Capitolo 7: *** Superheroes ***



Capitolo 1
*** San Patrick ***


Capitolo 1

San Patrick

Ore 8:00-sveglia
Ore 8:15-doccia
Ore 8:30-colazione
Dalle 9:00 alle 12:00-terapia singola e di gruppo
Ore 12:30-pranzo
Ore 13.40-medicine
Dalle ore 14:00 alle 19:00-tempo libero
Dalle 15:00 alle 18:00-orario di visite
Ore 19:00-cena
Ore 21:00-coprifuoco 
Questo il cartello appeso alle porta di ogni singola camera dei pazienti dell'istituto di riabilitazione psichiatrica San Patrick.Costruito tra il 1935 e il 1937 durante il secondo New Deal.Servì a Franklin  Roosevelt per dare lavoro ai nuovi laureati in psicologia e per alimentare il Social Security Act.
Durante la seconda guerra mondiale il neo-istituto forni uomini per l'arruolamento volontario.Uomini che poi di nuovo accolse insieme ad altre decine di soldati che furono stravolti dalle atrocità della guerra.
Nei festosi anni '70 e '80 fu casa di centinaia di 'malati d'amore e sodomisti'.
Negli anni '90 divenne regno di drogati e alcolisti.
E tutt'oggi é casa di ragazzi e adulti con problemi comportamentali,depressione,bipolarismo,psicopatia e qual si voglia malattia mentale.
Tra un crollo nervoso e un tentato suicidio la vita nel istituito scorre lentamente e con monotonia.I pazienti obbediscono una volta si e cinque no,ma a tenerli a bada ci sono gli infermieri e le guardie.Tali soggetti contrariamente ai dottori non hanno affatto a cuore la salute degli ospiti.Sono giovanotti sottopagati o anziani ormai prossimi alla pensione che pregano ogni giorno per un po' di pace.
E la pace arriva ogni volta che arriva Max;diminutivo di Maxwell,22 anni ancora da compiere,capelli rossicci e un sorriso sghembo,passo sicuro un po' baldanzoso a volte,alto un buon metro e 80,occhi verde smeraldo e naso all'insù.
Magro,disoccupato ma sogna una carriera da musicista,inizierà l'università appena avrà i soldi per pagare la facoltà di studi sociali.
Coinquilino di un certo Russell,un poco di buono.
Suona ogni tipo di strumento esistente,compone anche.
Passa la maggior parte del suo tempo libero all'istituto,gli piacciono i suoi "sognatori" come li chiama lui.

Sono le 14.40 e come ogni giorno Max cammina verso la fermata dove prenderà il bus che lo porterà al centro.Chitarra in spalla e violino in mano ignora gli stronzetti che lo chiamano frocio,dopotutto ci é abituato.
Inizia a piovere e lui velocizza il passo per non perdere l'autobus.

« Puntuale come ogni giorno,Maxwell» a parlare é stato il biondino alla reception.
« Quante volte ti ho detto di chiamarmi Max»gli urla di tutto rimando il rossiccio
« Oggi c'è uno nuovo-lo ignora Julien-vedi di non fare come l'ultima volta»
Max sbuffa mentre con un colpo d'anca apre la porta a vetri che lo porterà nella sala principale.
« E la prossima volta portati un ombrello Ginger,non voglio dover...»la frase viene spezzata a metà dato che Max ha già varcato la soglia della sala insonorizzata.

Eccoli i suoi "sognatori" con un nuovo avventuriero a bordo.


Grazie per aver anche solo letto silenziosamente.
 

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Capitolo 2
*** Occhi azzurri e Shostakovich ***


Capitolo  2

Occhi azzurri e Shostakovich.

«É bello» questo pensa Max appena vede quello nuovo.
É seduto rannicchiato con le ginocchia al mento e ha lo sguardo fisso sul  pianoforte.
Ha i capelli ricci e neri.Con la mano porta una ciocca di cappelli che ha sulla fronte dietro le orecchie.Ai polsi delle bende,tentato suicidio dunque.Gli occhi sono di un azzurro splendente.La carnagione é pallida,sembra come quella dei bambini.Porta la divisa del centro:pantaloni di tuta scura e t-shirt bianca che gli mette in risalto i muscoli.
Essendosi accorto di essere rimasto per troppo tempo imbambolato ad osservare quel ragazzo si schiarisce la voce e parla.
«Ehilà sognatori»
 A quel saluto molti sorridono,li fa sentire speciali essere chiamati cosi.Altri rimangono impassibili tra questi il riccio.
Dean e Linda si alzano dal divanetto posto in fondo alla sala e iniziano ad avvicinarsi.Max sa cosa vogliono,compie i pochi passi che li separano e appena arriva abbastanza vicino,porge il violino a lei e la chitarra a lui.
Si gira e si dirige verso il pianoforte.Si siede e inizia a suonare Renegades degli X Ambassador,accompagnato subito da Linda e Dean.Maxwell canta con la sua voce a volte angelica a volte talmente tagliente da ricordare un cantante rock.Alcuni ospiti cantano con lui il ritornello.
Renegades é la canzone preferita dai suoi sognatori,parla di un'infanzia spensierata che molti dei suoi sognatori non sono riusciti a vivere ,lui compreso.La mancanza della batteria si é fatta sentire ma lui ha cercato di rimediare come poteva con il piano.In fin dei conti il pezzo non é venuto cosi male,per tutto il tempo ha avvertito gli occhi del ragazzo sulla sua schiena.

 Max é ancora seduto al piano mentre accarezza distrattamente i tasti.Nel ultima oretta ha suonato di tutto,dal soft rock al pop;persino un paio di pezzi classici che disprezza tanto ma che sembrano placare gli animi dei pazienti.
Lo sguardo del ragazzo gli ha quasi penetrato la schiena quindi, dopo aver riempito di aria i polmoni e aver fermato il suo tremore alla mano,si alza e si dirige verso il novellino.In lontananza sente suonare Linda e Dean:«Quei due non si stancano mai...chissà cosa diavolo c'è nelle loro dannatissime pillole»pensa Max
«Ehilà nuovo viaggiatore,io mi chiamo Maxwell ma poi chiamarmi Max.E tu come ti chiami?»chiede il rossiccio.
Il ragazzo non risponde.
«Il biondino alla reception mi chiama sempre Ginger...un po' crudele non trovi?»
Al ragazzo nuovo scappa un risolino.
«Forza-esclama Max-ti ho visto ridere...so che non sei una statua quindi...non ti va di parlare?ok ma dimmi almeno il tuo nome,occhi da angelo»
«Gre...»La voce del ragazzo é incrinata.Parla sottovoce,sembra quasi che abbia paura di far arrabbiare qualcuno.
«Non ho sentito»sussurra di rimando Max
«Gregory...ma puoi chiamarmi Greg,a scuola mi chiamavano tutti cosi».La voce trema.
«Bene Greg mi puoi dire cosa ha di cosi tanto speciale il pavimento..non hai mai alzato gli occhi»scherza Max.
Gregory alza gli occhi azzurri verso Max ma poi gli riabbassa subito quasi come scottato.
La coppia di musicisti ha iniziato a suonare il Walzer n.2 di Shostakovich,accompagnati da un signorotto su di età al piano.
Gregory gli guarda con occhi rapiti
«Walzer n.2 di Dimitri Shostakovich»afferma Maxwell come se si trattasse di un evento nazionale.
Gregory sorride timidamente e annuisce.

«Suonavo il sassofono al liceo...i professori dicevano che ero bravo»sussurra Greg dopo un po' di tempo.
Maxwell pensava si fosse perso tra i suoi pensieri dato che non spicciavano  parola da più di un ora.Si stava di fatti alzando dato che il tempo delle visite stava per completare,ma con un movimento fulmineo torna a sedere.
«E poi che é successo?»domanda Maxwell curioso.
«La curiosità uccide il gatto,Max»risponde semplicemente Gregory.Questa volta la voce è alta e sicura.
La campanella suona,l'orario di visita é finito.
Lentamente Max recupera violino e chitarra e esce dalla sala.
«Grazie a Dio non hai combinato il disastro dell'ultima volta»esclama il biondino.
Ma Max non lo ascolta sta pensando a quel ragazzo davvero bello,Gregory.


Grazie di cuore a _Dervla.

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Capitolo 3
*** Sinfonia di anime ***


Capitolo 3

Sinfonia di anime


La sveglia é rigorosamente alle ore 8.00.
Poi dobbiamo farci la doccia e mangiare quella sbobba che chiamano colazione.
Dalle 9 a mezzogiorno devo sorbire le lamentele degli altri pazienti e poi quelle di quei "dottori".
Ci riempiono di altra sbobba e poi via con la pillolina.
Prima dell'orario di visite abbiamo un'ora libera...io di solito leggo o guardo la Tv.

E poi arriva quel rompiscatole di Maxwell...io lo ignoro sempre ma lui da  più di due settimane si siede accanto a me e parla.Giuro che nemmeno la mia  ragazza parla cosi tanto.É talmente logorroico che non si accorge nemmeno di esserlo.
Devo ammettere che però con la musica ci sa fare...e  lo dico io che ero uno dei favoriti per la Juliard.
Difficile non notare il suo disgusto verso la musica classica,ogni volta che qualcuno richiede un pezzo classico sbuffa e le sue dita sulla testiera si fanno più pesanti.
Una volta Dean e Linda hanno intonato un tango e lui ha cercato di tirarmi al centro del salotto per ballare,sorridendomi  sghembo.
Giuro su Dio,Allah o Jaweh che quello è pazzo,non ha tutte le rotelle che girano non senso giusto.Dovrebbe starci lui ricoverato non io.
Io ho solo provato a farla finita,non ho fatto nulla di sbagliato,lui invece tortura poveri pazienti innocenti.

Come al solito oggi entra fischiettando con violino e chitarra...saluta con quel suo modo strano di chiamarci.
Passa gli strumenti a Linda e Dean e si siede al piano.
Sono curioso di sapere cosa suonerà oggi,anche se mi é difficile ammetterlo.Il suo primo pezzo della giornata é sempre pop e oggi opta per Rihanna...Towards the sun.
Gran bel pezzo uno dei miei preferiti...canticchio insieme a lui  e pare accorgersene dato che sorride.Se ci fosse un premio per chi sorride di più lui lo vincerebbe di certo...non fa altro che sorridere é irritante.
Dopo di certo dovrò sopportare elogi alla mia voce...io odio i complimenti,mi imbarazzano.

Avevo ragione da più di mezz'ora non fa altro che complimentarsi con me.Sono ufficialmente in imbarazzo.
Vorrei dirgli di smetterla ma ogniqualvolta che me l'ho trovo fra i paraggi la voce mi muore in gola.
É una cosa irritante.
Fa una delle sue battute squallide e mi trovo a sorridere come un ebete.Lo odio.
Si alza e corre in soccorso a Linda che ha rotto una corda del violino e sta avendo una sorta di crisi nervosa mescolata ad un attacco di panico.
Posso finalmente respirare come un essere umano e riacquistare quella poca sanità mentale che mi resta.

Torna dopo circa venti minuti a sedersi accanto a me.
Mi guarda insistentemente e io non sapevo che il pavimento avesse quelle bellissime striature rosse.
Voglio che la smetta.Finalmente distoglie lo sguardo e sbuffa.
Si alza di nuovo e si dirige verso il piano.Il mio corpo reagisce senza il mio consenso e si alza.
Lo sto seguendo.
Non so che mi prende.
Lui se ne accorge e nuovamente sorride.Giuro che quel premio lo meriterebbe dannatamente.
Si siede al piano e mi chiede se ho qualche richiesta.
Nego con il capo e questa volta  mi siedo io accanto a lui.Stiamo stretti sullo sgabello.
Il mio braccio tocca il suo e quel contatto sembra dar fuoco alla mia pelle.
In un impeto di coraggio sfioro la sua mano che poggia sui tasti del piano e raggiungo il tasto del do.
Inizio a suonare.
Vivaldi,le quattro stagioni...pezzo che ho sempre amato.
La classica sensazione di completezza pervade il mio corpo.Un attimo di completa felicità si impossessa di me.
Tutto si fa leggero e sensazionale.É come baciare per la prima volta..fare l'amore per la prima volta.
É sconvolgente,é tutto ciò che é,completamente diverso da ciò che ti aspetti.
Sorrido timidamente quando sento Maxwell unirsi a me.
Un brivido mi risale la schiena...sembriamo essere in una completa sintonia.Come se in tutta la nostra vita non avessimo fatto altro che suonare insieme.
Ora mi piace,quando sta zitto e suona.
Niente più parole,solo noi due,le nostre due anime che silenziosamente si accordano sulla canzone e creano la sinfonia perfetta
É in momenti come questi che non mi dispiace essere ancora qui.

«Greg...amore quanto tempo!!»la nostra canzone viene malamente interrotta sul più bello dalla voce odiosa e stridula di Kate,la mia ragazza...
É in momenti come questi che rimpiango di essere rimasto.
 
 

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Capitolo 4
*** Kate ***


Capitolo 4

Kate

Ha una fidanzata...non ci credo.Non che non sia bello o sexy....ma cazzo poteva dirmelo no??

Da quel che ha bofonchiato credo si chiami Kate.
É una ragazza carina,credo abbia circa la sua età.
Bionda,viso delicato sembra quasi una barbie.
Gli occhi sono scuri,stonano nel insieme.
Le labbra sono sottili e porta un rossetto rosso acceso,i capelli sono lunghi e sciolti.
Porta un vestito bianco che gli mette in risalto curve e seno,collana d'argento e orecchini con motivi floreali.
Sembra una di quelle popolari a scuola con decine di palestrati ai piedi.Che diavolo ci fa con Greg?

Le sta attaccata...sembra una sanguisuga.
Non che mi disturbi o sia geloso ma gli occhi di Gregory implorano pietà.
Mi avvicino e mi presento.
Chiedo gentilmente alla ragazza se potrebbe staccarsi.
«Perché-chiede lei-non vedo il mio Gregoruccio da cosi tanto tempo».
Mento,dicendole gentilmente che le regole del centro non prevedono certi tipi di contatto,per il bene dei pazienti specifico.
Lei controvoglia obbedisce,sbuffa parecchie volte facendo notare il suo disappunto.
Parliamo per un bel po' di tempo...o meglio lei parla e io e Greg annuiamo di tanto in tanto.
Questa parla di più di me.
Povero Gregory.
Mi racconta della scuola e di come lei e Greg si sono conosciuti.Erano nello stesso corso di Spagnolo e lei é sempre stata affascinata dal ragazzo taciturno che sedeva dietro di lei.
A quanto pare si sono incontrati ad una festa e una cosa tira l'altra.


Sono quasi le 17.00 e Kate se ne va dicendo che deve studiare per l'esame di matematica.
Saluta Gregory con un bacio sulla bocca che mi fa storcere il naso.
Rimaniamo di nuovo soli e ci gustiamo il silenzio che non sapevo potesse essere cosi bello.
Ci guardiamo in viso e scoppiamo a ridere di gusto.
Entrambi.
Greg sta ridendo e anche molto.
Avvenimento nazionale se non mondiale...
Abbiamo parlato molto nell'ultima ora a quanto pare si sta aprendo con me.Credo di iniziare a piacergli.
Non nel senso che vorrei io ma comunque anche come amico mi piacerebbe.
Mi ha raccontato di come i suoi hanno divorziato e di come lui non é stato in grado di sopportare tutto l'insieme ed é semplicemente crollato.

Mi sento un traditore...

Lui si è confidato cosi tanto con me e io non sono stato in grado di digli nè di mia madre bipolare nè di mio padre drogato.
Sono cresciuto in questo centro....mia madre nè entrava e nè usciva continuamente.
Per questo sono cosi affezionato a questo posto.
Negli anni più vulnerabili della mia infanzia é stata la mia casa...durante la mia adolescenza mio rifugio.
I pazienti e il personale sono stati la mia famiglia e lo sono tutt'ora.
Senza di loro sarei solo un guscio vuoto...una persona a pezzi.
Mia madre durante i suoi attacchi paranoici mi parlava sempre di un luogo misterioso dove i sogni erano reali e dove non c'erano malattie nè guerre.

Ero perso tra i miei pensieri e sento Greg scuotermi.
Non ha più paura di toccarmi...ne sono onorato.
Non mi guarda ancora negli occhi però.
«A cosa stavi pensando?» mi chiede Gregory.
«A vecchi ricordi» rispondo semplicemente.
Il silenzio cala di nuovo fra noi e in lontananza sento il solito duo suonare Il Libertango.
Jocelyn,una ragazza ricoverata per droga mi si avvicina e mi chiede di ballare io di certo non dico no.

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Capitolo 5
*** Freedom ***


Capitolo 5

FREEDOM


Kate mi ha distrutto letteralmente.
Non smetteva più di parlare e stringersi a me.
Mi dà fastidio quando le persone mi toccano...soprattutto ora.
Maxwell sembrava nervoso e quando se ne è  andata entrambi abbiamo tirato un sospiro di sollievo.
Ci siamo scambiati uno sguardo e siamo scoppiati a ridere...cosi senza un motivo apparente.
Ho sentito  l'impellente bisogno di condividere parte della mia storia con lui...non gli ho detto il vero motivo delle mie azioni.
Non mi va di parlarne.
Mi sembrava perso tra i suoi pensieri...e in un momento di apparente coraggio,l'ho scosso.
Si...l'ho toccato.
Un gesto così quotidiano per le altre persone ma così speciale per me.
Sono terrorizzato dai contatti fisici...ma con Max sembra diverso.
Cerco il suo contatto e provo a guardarlo...se solo il suo sguardo non fosse cosi tagliente e pronto a giudicarmi.

Ora Maxwell e Jocelyn stanno ballando al ritmo di un tango piuttosto orecchiabile.
Non so perché ma sento un irrefrenabile bisogno di chiudere gli occhi ed estraniarmi dal momento.
E così faccio...chiudo gli occhi e mi rannicchio...per diversi minuti resto in quella posizione...poi sento il tango fermarsi...io non mi rialzo..sento qualcuno avvicinarsi a me e sedersi.
Saranno passati circa 20 minuti ma io non ho ancora trovato il coraggio di rialzare lo sguardo...sento la presenza di Maxwell accanto a me.
É una presenza rassicurante...sapere che mi siede vicino mi fa sentire meglio.
Apro gli occhi ma rimango comunque rannicchiato,sento una mano di Maxwell che mi tocca la spalla e il mio corpo reagisce involontariamente.
La mia spalla ha una specie di spasmo che lo costringe a togliere la mano.
Credo si sia offeso.
Si alza e dopo meno di un minuto sento il piano iniziare a suonare...


'Who cares what they see?'
'Who cares what they know?'

A me....a me importa cosa sanno...cosa vedono e cosa dicono...cosa pensano...di me..
É una canzone che non conosco...

'We choose to belive in where we from...'
Abbiamo scelto di credere nel posto dalla quale veniamo...
Casa...da quanto non torno a casa?Due forse..tre mesi...mi manca il sapore amaro del caffè di mia madre e mi manca il rumore  cinguettane degli uccellini la mattina...

'Hold to me'
'Don't let me go..'

Tieniti stretto a me e non lasciarmi andare...allontanati da me e fammi cadere...é cosi che tutti hanno sempre fatto con me...

'When a baby first breathes'
'When night sees sunsine..'

L'alba...mio padre mi ha portato a vedere l'alba sulla montagna più alta del mondo diceva lui...diceva che non esisteva alba senza tramonto... vita senza morte.

'Atoms,in the air'
'Organisms in the see'
'FREEDOM'

Libertà...cosa é la libertà??Io l’ho mai conosciuta?No...sono sempre stato schiavo delle parole di altri...dette o non..sono sempre stato sottomesso dagli insulti...sempre succube della violenza...sempre vittima di crudeltà...sempre prigioniero di me stesso e di ciò che sono diventato...


'We choose to belive...'
Abbiamo scelto di credere...io no...io non credo...in nulla...in nessuno...io voglio credere in qualcosa...voglio credere in un qualcosa di più bello...in qualcosa di buono...io voglio credere...in me...in Maxwell..nei dottori...nelle medicine...ma non posso...io non sono libero...

Ha finito...ho alzato lo sguardo e l'ho guardo...lui guarda me..io piango.
Si alza e mi si avvicina...non voglio che lo faccia.
Non voglio che abbia pietà di me.
Mi poggia nuovamente la mano sulla spalla e questa volta il mio corpo non reagisce e malapena si ricorda di far respirare i polmoni...quindi...
Maxwell mi sorride,ancora.
Questa volta però il suo é un sorriso un po' triste a dire il vero.
«Pharrell Williams..Freedom»dice soltanto.

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Capitolo 6
*** Odio e Amore ***


Capitolo 6

Odio e Amore
 
20.47
 
'I fall in love just a little...oh little bit every day with someone new...I fall in love just a little...oh little bit every day with someone new...'

Mi innamoro ogni giorno sempre di più...ma non di una persona nuova...ma sempre della stessa...di lui di Gregory.
Ed é sentendo Someone new di Hozier che me ne rendo conto.
Mentre sto tornando a casa in metro con le cuffiette nelle orecchie capisco di star iniziando a provare qualcosa di simile ad un’infatuazione nei suoi confronti.
Inizialmente era un’attrazione puramente fisica...mi sarebbe piaciuto avere una notte di sano sesso con lui...ma ora mi rendo conto di essere quasi innamorato, credo...mi piacerebbe condividere normalità e quotidianità con lui.
E anche un semplice bacio,non lo nego,mi manderebbe in paradiso.
Ma lui sembra non contraccambiare per nulla.
Per lui siamo solo semplici amici..se possiamo definirci cosi..e la cosa mi rattrista molto.

Quattro ore prima

Gregory continua a guardarmi, ho finito di cantare Freedom e ora sono seduto accanto a lui.
Gli sorrido il più dolcemente possibile e so che il mio sorriso apparirà triste...d'altronde lo sono anche io.
Freedom é una di quelle canzoni che ha significato tanto per me.
Guardare quel video e sentire quelle parole é stato come una pioggia gelata per me...una specie di schiaffo necessario affinché cambiassi.
É stata una di quelle canzoni che ha fatto sorgere la domanda in me: "che cazzo sto facendo?"...era il periodo in qui facevo uso di droghe.
Divertente sapere come da una canzone che parla di libertà io abbia potuto capire che la droga che prendevo proprio per sentirmi cosi non faceva altro che rendermi schiavo.
LSD principalmente.
Prendevo la pillolina e poi via per il mio Trip...durava circa 6/7 ore poi tutto diventava uno schifo...dolori e crampi alle gambe...emicrania..perdita di conoscenza e un senso di nausea incredibilmente pazzesco.

Tornando a Greg...mi sta ancora fissando.
Non so cosa gli passi per la testa non riesco a capirlo e ciò mi rende triste,vorrei abbracciarlo.
Stringerlo a me e dirgli che va tutto bene...ma non posso...mi ha malamente scansato per una mano...figuriamoci per un abbraccio.
Trattiene il fiato e mi guarda...io sospiro e parlo.
Parlo di quanto sia bello oggi il tempo.
Non so trovare altri argomenti ora come ora.

21.05
Sono sceso dalla metro alla mia fermata...canticchio Same Love di Macklemore mentre mi dirigo verso casa.
All'uscita della metro trovo due ragazze che si baciano appassionatamente.
Ciò non fa altro che aumentare il mio buon umore.
Non so perché oggi il mondo mi sembra un po' più tollerante.

Tre ore prima
Alla fine non abbiamo più detto nulla del tempo...entrambi concordiamo che il bel tempo durerà solo un paio di giorni...giusto il tempo per la scampagnata che ogni terza Domenica del mese organizza la clinica.
Sarà la prima per Gregory e voglio che sia speciale.
Due dei mie sognatori si avvicinano e io decido di organizzare cosi su due piedi un bel circo da strada...quando condivido la mia idea con Gregory il suo sguardo mi fulmina.

21.15
Ripensando al disastro che abbiamo combinato in Sala Grande mi viene da ridere...Julien,il biondino alla reception,non faceva altro che "elogiare" la mia maturità..credo che non riuscirò a portare il mio naso rosso e il mio martello morbidoso in clinica per un bel po'.

Due ore prima
Julien mi ha letteralmente buttato fuori...in mezzo alla strada...al freddo..e senza giaccone.
Lo odio.
C'è da dire che però mentre mi urlava di andarmene io ero concentrato su altro...Gregory nonostante tutto rideva come un matto...continuando a colpirmi con il martello di gomma.
Dio la sua risata...mi sciolgo solo al ricordo.

21.27
L'appartamento é silenzioso...troppo silenzioso.
C'è qualcosa che non va...sento qualcuno tirarmi la giacca e sbattermi al muro...é buio ma riconosco i suoi occhi.
Russell.
Lo odio...più di Julien...di Kate e più della musica classica messi tutti assieme...il che é impossibile.

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Capitolo 7
*** Superheroes ***


Capitolo 7

Superheroes

Max non viene al centro da più di una settimana...
E se gli fosse successo qualcosa?!?!?
É il solo amico che ho...non voglio perderlo.
Non che io non ci abbia provato a farmi degli amici,ma in questo postaccio le guardie e gli infermieri sono tutti scorbutici...per non parlare del biondino alla reception.Gli unici discretamente simpatici sono i pazienti,ne ho conosciuto uno abbastanza sopportabile.
Si chiama Kyle ed é internato qui da praticamente una vita,é stato ricoverato 19 anni fa a 13 anni dopo aver tentato il suicidio per via del fatto che il suo vicino di casa ha violentato sua madre ripetutamente davanti ai suoi occhi.
Spero di non rimanere in questo manicomio per molto.
Kyle é abbastanza alto,ha i capelli scuri...molto scuri...quasi più scuri dei miei.
I suoi occhi sono di un verde intenso..quasi magnetico.

Max é più bello di lui comunque...aspe' che sto dicendo!!!
Io non posso fare certi pensieri sui maschi tanto meno su Maxwell...sono etero.
Kyle mi ricorda molto JJ,un mio amico d'infanzia morto un po' di tempo fa.
Io e JJ siamo cresciuti insieme,nella stessa strada...eravamo molto legati.
Abbiamo passato tutta la nostra infanzia e buona parte della nostra adolescenza assieme prima che lui mi venisse portato via dalla maledettissima leucemia.
Io vivevo in una piccola villa all'inizio della via,lui abitava nella villa che dominava la fine del viale...era una villa enorme,grande come una reggia.Aveva qualsiasi cosa ogni bambino potesse desiderare...l'ultimo modello di cellulare,biciclette fantastiche...vestiti alla moda e qualsiasi cosa avesse una cifra compresa tra i tre e i venti zeri.
Io al confronto sembravo un pezzente e spesso in sua presenza mi sono veramente sentito tale.

Lo odiavo.

Poi per colpa/merito della signorina Prichett siamo finiti a fare un progetto di scienze assieme...avevamo circa 10 anni e da allora diventammo inseparabili.
Ai miei occhi non era più un bambino viziato e prepotente ma una persona dolce,solare,divertente ed intelligente.
JJ era molto intelligente,lo era fin troppo.
Spesso veniva preso in giro da alcuni ragazzi più grandi.
Un giorno la situazione divenne insostenibile,avremmo avuto circa 13 anni quando mi confesso di non poterne più e di aver escogitato una soluzione.
«Sbaglierò di proposito alcune risposte dei test e in classe quando mi interpelleranno farò scena muta,cosi sembrerò meno secchione».Mi disse cosi.
Io gli dissi che mi sembrava una cosa senza senso e stupida.
«Se una persona ha le capacità per brillare perché non può farlo??»...commentai cosi.
Mi rispose che il mondo non é fatto solo da persone buoniste ed ingenue come me...ma che il mondo,caro Gregory,é marcio fino al midollo e che il potere appartiene ai prepotenti e che noi diversi non possiamo far altro che star zitti e omologarci alla massa.

Ci pensai per giorni,mesi,anni...ci penso tutt'ora e Dio sa quanto JJ abbia avuto dannatamente ragione.

2 giorni dopo

Odio stare senza Maxwell,senza di lui inizio a pensare... a pensare... a pensare.
Kate é venuta a trovarmi una volta,non mi sono sentito mai cosi tanto solo.
Nel momento stesso in cui inizio un respiro non posso fare a meno di pensare a quanto é difficile portarlo a termine,a quanto il mondo sia fottutamente ingiusto.
Come già detto prima oggi penso...e l'odore del asfalto bagnato mi ha fatto ripensare a quando io e JJ ci sfidavamo giorno e notte...pioggia o sole a basket nel retro di casa sua.
La risata di una guardia mi ha fatto ricordare la sua quando gli ho confessato di avere una cotta per sua sorella Kate...
Ah...
Non l'avevo detto.
Bhe comunque Kate é...era sua sorella.
Il budino della mensa di oggi mi ha ricordato quella volta che abbiamo cucinato una torta di compleanno per suo padre..fu un completo disastro...quell'idiota non aveva messo il tappo al frullatore...cacao farina e zucchero dappertutto.
Amavo quando cantava sottovoce,quando si mordicchiava il labbro mente studiava.
Amavo la sua risata pura e genuina.
Amavo i suoi occhi limpidi,la sua voce angelica ma roca.
Amavo la sua totale e completa ammirazione per Mika.
Amavo le nostre scampagnate e le nostre arrampicate in montagna.
Amavo le chiacchierare con lui fino a notte fonda e stracciarlo ai videogame.
Amavo camera sua piena di foto...di nostre foto e di miei disegni.
Amavo lui...ma che dico...io non l'amavo!!!!
...
Devo smetterla di mentirmi...non resistevo un giorno senza di lui e ora che non c'è più ho cercato di raggiungerlo nella tomba.
Si,l'ho amato profondamente e con tutto me stesso.
Dalla finestra socchiusa sento Superheroes dei The Script.
Era la nostra canzone durante la sua malattia...trasformare il dolore in potere.
Io vorrei dannatamente imparare a farlo.
...inizio a piangere...
Un pianto silenzioso e logorante ma allo stesso tempo rumoroso e liberatorio.
Rivoglio JJ.
Voglio Max.




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