MM: Missing Moments

di __aris__
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I'll fight your fears (Erik e Christine) ***
Capitolo 2: *** Man or Monster? (Madme Giry) ***
Capitolo 3: *** Paura (Raoul) ***
Capitolo 4: *** Per Lei (Erik, il Persiano) ***
Capitolo 5: *** Cantava (Erik, Christine) ***
Capitolo 6: *** Broken soul (Erik) ***
Capitolo 7: *** How dare you come to me now? (Erik, Christine) ***
Capitolo 8: *** Perché non vieni Morte? (Erik) ***
Capitolo 9: *** Miracolo (Erik, Christine) ***
Capitolo 10: *** Sole (Erik) ***
Capitolo 11: *** Rimpianto (Christine) ***
Capitolo 12: *** Can it Be? Can it Be Christine (Raoul) ***
Capitolo 13: *** Let it End (Erik, il Persiano) ***
Capitolo 14: *** Pandora (Christine, Erik) ***



Capitolo 1
*** I'll fight your fears (Erik e Christine) ***


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PROMPT: Christine/Erik, non c'è nessuno che fa sentire Christine al sicuro come il suo misterioso angelo della musica.

TITOLO: I'll fight your fears, (319 parole)


Accadeva ogni notte: Christine si svegliava con gli occhi pieni di lacrime ricordando suo padre, i tea in soffitta ed i racconti del nord. Tutto attorno a lei era silenzioso ed immobile, le altre apprendiste ballerine immerse nel sonno. Se Meg fosse stata sveglia le avrebbe di sicuro tirato su il morale, ma anche lei dormiva profondamente. Allora si alzava dal suo letto e si avvolgeva in uno scialle, poi iniziava a vagabondare tra le stanze buie cantando per scacciare la malinconia.
Accadeva tutte le notti: Erik aspettava di sentire quella voce anglica. Doveva migliorare e fare pratica, ma nonostante l’inesperienza era talmente bella che lo richiamava come fosse la Musica stessa. Allora usciva dalla sua Dimora e cantava con lei. Nell’ombra, dietro i muri cantava per lei, perché una creatura così perfetta non poteva essere infelice e lui avrebbe fatto qualunque cosa per lei. Anche se era poco più di una bambina.
Accadeva tutte le notti: l’Angelo della musica veniva per consolarla. Cantava con lei e poi per lei, fino a quando non riusciva a riprendere sonno. Allora i suoi incubi sparivano e sentiva che qualcuno vegliava su di lei.
Accadde un'unica volta: oltrepassò il muro che li divideva e posò il suo mantello sulle spalle di Christine. Ormai era quasi una donna, un bellissima donna. Si era addormentata nella cappella e lui sapeva che non era tornata nel suo letto caldo solo per sentirlo cantare. Rimaneva al freddo per lui! Allora spostò una finta parete e le adagiò il mantello nero addosso. Gli angeli non hanno corpo o mantelli, ma in quel momento non importava.
Accadde un'unica volta: si svegliò ricoperta da un mantello nero, un caldo mantello nero che emanava un leggero profumo di rosa. Si guardò attorno ma non vide nessuno nella piccola cappella. Allora accarezzò l’indumento e lo sentì: l’Angelo della Musica ci sarebbe sempre stato e l’avrebbe sempre protetta, anche dai suoi incubi.

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Capitolo 2
*** Man or Monster? (Madme Giry) ***


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PROMPT: Il fantasma dell'opera: qualcosa basato su "le campane di Notre Dame" la canzone de Il gobbo di Notre Dame della Disney uomini e mostri.

TITOLO: Man or Monster, 168 parole.


Il segreto dell’Opéra, monsieur?
Una fiera di zingari, non il luogo per un’aspirante ballerina. C’era un’attrazione, Il Figlio del Diavolo: un ragazzo in gabbia. Questo era. C’era un uomo con lui che lo pacchiava per la gioia del pubblico. “Mostro” lo chiamavano tutti per ciò che era il suo viso. Non l’uomo che picchiava un ragazzo poco più giovane di Meg.
Ma chi siamo noi per giudicare chi è un mostro e chi no? Come facciamo? Non pecchiamo conto Dio e la Carità Cristiana mente gioiamo delle sofferenze inflitte ad un innocente?
Mi sono chiesta spesso se ho fatto bene a salvarlo, a permettere che l’Opéra diventasse il suo regno. Se avrei dovuto lasciarlo ai gendarmi… ma lui non è solo il suo viso. È un genio, nonsieur, un genio! Se vedeste cos’ha costruito e quanto ha imparato partendo dal nulla!
So che non lo capirete, voi avete avuto tutto dalla vita!
Ma per me lui non è un mostro è ancora un uomo. Anche se forse lo ha dimenticato.

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Capitolo 3
*** Paura (Raoul) ***


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  PROMPT:  Raoul deve scendere a patti con sé stesso ed ammettere di sentirsi, in qualche modo, intimorito dal fantasma

TIOLO: Paura, 136 paole

 
Raoul li aveva visti: due occhi gialli fissarlo dall’oscurità della sua camera. Poche ore prima aveva detto a Christine che non esisteva un Fantasma dell’Opera, ma adesso poteva essene così sicuro? Poteva affermare con certezza che Christine fosse solo suggestionata da un uomo?
Adesso li aveva visti anche lui quegli occhi da gatto nell’oscurità, ed il non aver trovato nessuno nella sua camera o sul balcone era stato estenuante. Estenuante perché la paura i era insinuata subdolamente nel suo animo, scotendo tutto ciò in cui aveva sempre creduto.
La luna tramontò e l’alba giunse, ma Raoul sudava ancora freddo. Quell’uomo, quell’essere, terreno o spirituale che fosse, lo aveva spaventato molto più di quanto volesse ammette ma non gli avrebbe mai permesso di continuare a plagiare Christine. Anche se avesse dovuto affrontare un demone degli inferi.

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Capitolo 4
*** Per Lei (Erik, il Persiano) ***


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Erik/Christine, "I can write the saddest poem of all tonight. I loved her, and sometimes she loved me too.” — Pablo Neruda

Per Lei, 136 parole
 



“Non dovevi venire.” Disse l’ombra al Persiano
“Avresti preferito morire solo?”
L’altro sospirò. Da che lei se ne era andata sentiva che il suo cuore rallentava qualche battito. Prima o poi si sarebbe fermato e quell’agonia sarebbe finita. Lasciò entrare l’amico nella sua dimora, ormai non aveva più la forza per curarla come un tempo e l’umidità iniziava a rovinare i tessuti ed i mobili. Solo l’organo ed il cavalletto con una tela incompleta rimanevano immutati.
“Dovresti smettere di pensarci.” Disse Nadir osservando il soggetto del ritratto.
“Lo so. Potrei scrivere le parole più struggenti per lei o le musiche più commoventi per lei perché l’amavo e perché so che c’è stato un momento in cui anche lei mi amava.”
“L’hai terrorizzata.”
“Gliel’ho consegnata su un piatto d’argento.” Dice amaro sentendo l’ennesimo battito che non arriva.

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Capitolo 5
*** Cantava (Erik, Christine) ***


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Prompt: The phantom of the opera, Erik/Christine, ogni volta Christine si ripeteva che finalmente avrebbe trovato il coraggio di tenerlo lontano, ma tutte le sue certezze crollavano quando Erik appariva al suo fianco, elegante e carismatico e cantava in quel modo ipnotizzante. (Se puoi, lieve UST)

 
Cantava, 152 parole

 

Ogni volta giurava che sarebbe stata l’ultima. Stava per sposarsi, aveva fatto la sua scelta e non poteva tornare indietro. Non era giusto. Però ogni volta che il vento le frusciava nelle orecchie in un certo modo lei sentiva la sua voce. E allora tornava da lui, vittima di quello strano sortilegio che li legava. Cantava per lui nel silenzio di un teatro distrutto e si prometteva che sarebbe stata l’ultima volta che avrebbe aspettato un fantasma, da sola nelle macerie del suo camerino. Si prometteva che sarebbe stata l’ultima volta perché, forse, sperava che lui non venisse, che la liberasse in qualche modo. Ma lui giungeva sempre, impeccabile nel suo abito nero, e cantava. Cantava come solo lui era capace di fare. Cantava per lei. Cantava con lei. E tutto ciò che Christine desiderava era mischiare la propria voce a quella del suo maestro fino a farli essere una cosa sola.

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Capitolo 6
*** Broken soul (Erik) ***


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The phantom of the opera, Erik/Christine, da quando Christine se n'è andata è tornato il silenzio. Erik lo detesta.

Broken soul, 132 parole
 


Le aveva donato la sua musica.
Le aveva donato ciò che di più prezioso aveva. Qualcosa che valeva molto di più della sua infima e miserevole vita. Era grazie alla sua musica che la voce di Christine aveva preso vita, librandosi nell’Opéra e in tutta Europa. Era sempre grazie alla sua musica che aveva incontrato quel damerino.
Ma adesso che se ne era andata cosa gli rimaneva? Una casa distrutta, un cuore infranto e il silenzio assordante di un sogno diventato incubo.  La sua Musa si era portata via quella musica che lo aveva reso più di una semplice bestia, trasformandolo perfino in un angelo.
Ma adesso la Musica non tornava più da lui, per quanto potesse implorarla. Adesso c’era solo il silenzio. Adesso era solo un mostro condannato all’oscurità ed all’oblio.

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Capitolo 7
*** How dare you come to me now? (Erik, Christine) ***


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PrROMPT: quella notte in cui, soli, ti baciai davvero e non per salvare Raoul, ma perché non desideravo nient'altro che le tue labbra.

TITOLO: How dare you try to come to me now? 215 parole
 




Il volto di Christine è una maschera più grottesca di quella che ha davanti. Paura, incredulità, rabbia e gioia. Gioia che il suo orgoglio le vorrebbe impedire di provare. Gioia incredibile perché dopo tanti anni Erik è di nuovo davanti a lei. Gioia irrefrenabile nel momento in cui si sente chiamare per nome in quel modo ipnotico che solo il suo maestro conosce. Christine pensa che scoppierà tanto è felice ma nel momento in cui Erik le i avvicina ricorda: ricorda di essere tornata da lui, ricorda di avergli detto di essersi sbagliata, di non aver capito niente. Ricorda di averlo baciato perché non voleva altro, perché solo tra le braccia di Erik si sentiva a casa. Più di tutto Christine ricorda che fu proprio lui a respingerla, dicendole che era solo una bambina e che non poteva tornare indietro. Ricorda il dolore di non aver avuto scelta nello sposare un uomo che non amava condannandolo ad essere un infelice. Proprio come lei, proprio come Erik.
Allora non piange, si rimangia le lacrime, come il suo maestro si era rimangiato i voti d’amore, e racimola tutto il suo dolore. Perché è davanti a lei? Perché ora, dopo tutti quegli anni in cui si è fatto credere morto? Come ha osato tornare dopo che l’ha mandata via?

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Capitolo 8
*** Perché non vieni Morte? (Erik) ***


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Prompt: Erik! centric ispirandoti a Il Vampiro di Baudelaire.

Perché non vieni Morte? 147 parole
 


Perché non vieni Morte?
Non è rimasto niente di me adesso, dopo che lei se ne è andata. Nessuna Musica, nessuna speranza, nessun luogo in cui vivere, nessuno spettro da interpretare. Lei si è presa tutto, lo ha risucchiato in un vortice di follia che è stato creato dal mio desiderio.
Perché non vieni Morte? Sento il sangue fluire dalle ferite ma la Vita non mi lascia. Perché non sei qui Mietitrice?
Credi forse che il mio corpo, svuotato della sua anima, non meriti le tue attenzioni? Credi che io non meriti di essere liberato da questa schiavitù che mi consuma l’anima?  Credi che, in un modo o nell’altro, anche dall’inferno che mi attende, alimenterei la mia follia, il mio desiderio di Lei? Oppure credi che sia questo il mio inferno? Vivo, soffrente, deforme nel corpo e nell’anima, condannato a vagare come un fantasma lontano da Lei?

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Capitolo 9
*** Miracolo (Erik, Christine) ***


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  PROMPT : what if in cui Christine sceglie Erik
 
TITOLO Miracolo, 131 parole
 

Non aveva mai pregato in vita sua, non aveva mai ringraziato Dio e non gli aveva mai chiesto niente. Lui era il figlio del diavolo e non aveva mai creduto che gli angeli salvifici esistessero, tanto mento che ci potesse essere un paradiso in cui andare, però in quel momento si sentiva un uomo benedetto dal cielo. Lei, la sua Christine, era tornata da lui. No: era tornata per lui. Accoccolata accanto tra le sue braccia, vestita solo dai capelli e dalle lenzuola era la cosa più bella che avesse mai visto. Era talmente bella da essere un miracolo.
Finalmente Christine aveva visto oltre la maschera. Non quella di porcellana ma quella grottesca formata dal suo stesso volto. Aveva finalmente visto solo il suo amore. Cos’era questo se non un miracolo?

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Capitolo 10
*** Sole (Erik) ***


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Lui è un grande sognatore, ma il sole sei tu.

Sole, 231 parole
 


Al sicuro nella tu grande casa, pensi che non ti veda? Credi che finestre e tende chiuse bastino per proteggerti dallo sguardo del tuo Angelo?
Vorrei non vedere, Christine. Vorrei non sentire. Vorrei perfino dimenticare ciò che eri prima che lui ti portasse via da me. Ma come potrei dimenticare la luce che ha rischiarato le mie tenebre?
Vorrei non vedere il modo in cui ti sei trasformata. Ti sei accorta che i tuoi occhi non sono più gli stessi? Che ti manca qualcosa? Dov’è il fuoco, la passione che ti animava quando cantavi? Seppellita sotto strati di corsetti e sottovesti. Dimenticata dalle gioie della vita coniugale.
Vorrei non sentire la tua voce, perfino adesso che canti una ninna nanna a tuo figlio. È bastato il lusso a farti dimenticare tutto ciò che ti ho insegnato? Perché non fai più vivere la musica?
Cosa ti è successo mia musa? Come hai permesso che lui ti trasformasse così?
È un sognatore, crede nell’impossibile. Farebbe tutto per te, nessuno lo sa meglio di me. Ma non ha capito quale sole gli dorme accanto ogni notte. Non può, per quanto ti ami.
Non lasciare che ti spenga, che ti porti via la Musica. Morirai il giorno in cui vivrai senza. Non permettergli di renderti una delle tante bellissime nobili di Parigi. Lui è tuo marito, ma il sole che rischiara le tenebre sei tu. 

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Capitolo 11
*** Rimpianto (Christine) ***


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Prompt: Erik/Christine sulle note di “di sole e d’azzurro” di Giorgia, oppure partendo dalla frase di Stendhal: “l’amore è un bellissimo fiore, ma bisogna avere il coraggio di coglierlo sull’orlo di un precipizio”.

Rimpianto, 182 parole
 


C’erano alcune notti diverse dalle altri. Forse erano la luna o il vento, magari la pioggia a ricordarle melodie perdute nei suoi ricordi. Per tutti erano notti indistinguibili, ma per Christine erano un pesante monito che le impedivano di dimenticare.
Lo aveva trovato solo dopo molti anni, il buono di quell’anima smarrita che era stato il suo Maestro. Erano dovute sopraggiungere la maturità e la vecchiaia per capire che in ogni gesto del fantasma c’era stato Amore. Incontaminato, se non nella realtà, almeno nell’anima di quella creatura straordinaria seppellita anni prima.
In quelle notti osservava il suo riflesso nelle finestre o negli specchi, ritornando ragazza, cercando di ritrovare la sicurezza di aver sposato l’uomo giusto. Raoul l’amava sempre, ogni giorno le riservava la stessa dedizione di quando erano appena sposati, ma c’era una parte della sua anima in cui non era mai riuscito ad arrivare. Quel piccolo spicchio di anima illuminata dalla musica del suo Maestro, silente e dimenticata per troppi anni, adesso ruggiva chiedendole come avesse fatto a privarsi della musica fatta d’amore creata da chi si credeva meno che umano.

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Capitolo 12
*** Can it Be? Can it Be Christine (Raoul) ***


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Prompt: The Phantom of the Opera, Raoul!centric, romantico, introspettivo: eccoli, i palpiti di un cuore innamorato. Ed erano tutti per lei, la donna al centro del palcoscenico.

 
Can it be? Can it be Christine? 120 parole
 



Adesso si sentiva stupido. Incredibilmente stupido.
Christine era lì in mezzo al palcoscenico con quel costume così diverso dai vestiti con cui si rincorrevano sulle rive del mare da bambini.
La Piccola Lotte era diventata un usignolo che incantava tutti, ma lui riviveva i tè in soffitta e i racconti delle vecchie storie del Nord.
Il cuore del giovane Visconte galoppava tra quei ricordi di giorni felici, forse i più felici. Prima che lui fosse mandato in collegio e che Gustave morisse facendo sparire Christine chissà dove.
Ma adesso cosa importava?
Christine era davanti a lui. Nulla al mondo gli avrebbe impedito di cenare insieme e ricominciare da quei misteriosi racconti del Nord o dalle rincorse in riva al mare.

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Capitolo 13
*** Let it End (Erik, il Persiano) ***


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Prompt: brotp Erik e il Persiano, "solo ora che si trovava in punto di morte, si rendeva conto che l'unico vero amico che avesse mai avuto era lui, che gli stava accanto".

 
Let it end, 222 parole
 



Aveva smesso di dirgli di non tornare, che preferiva morie da solo, solo perché non aveva più la forza di ripeterlo ad alta voce.
Ogni giorno alle undici precise sentiva scattare una delle serrature che conducevano alla Dimora e si limitava a sospirare per l’ostinazione di Nadir che continuava a portargli cibo, brandy e laudano. Ma era tutto inutile: il cibo gli riempiva lo stomaco, il laudano e il brandy attenuavano il dolore per qualche ora ma allungavano anche la sua agonia. Per questo avrebbe preferito che smettesse. Avrebbe preferito che lo lasciasse morire e tornasse solo dopo, per disporre delle sue spoglie, ma non aveva più la forza di dirglielo e Nadir era un uomo estremamente testardo.
Lo lasciava che Nadir entrasse da Rue Scriabe, che scendesse oltre l’ultimo dei sottopalchi, che affrontasse il lago e la Sirena e che arrivasse alla Dimora. Lì si sarebbe seduto accanto al letto e sarebbe rimasto in silenzio fino a quando non fosse giunta l’ora di tornare a casa. Allora Nadir si alzava, si rimetteva la bombetta in testa e gli diceva “A domani vecchio amico.”
Erik lo guardava per un attimo. Forse non ci sarebbe stato un domani per lui, lo sapevano entrambi, e forse sarebbe stato meglio così. “Addio amico.” sussurrava prima di rigirare la testa e tornare a guardare il soffitto. 
 

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Capitolo 14
*** Pandora (Christine, Erik) ***


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Prompt generico (scelta libera per fandom/ship/bro!ship, va bene anche una originale): A ha sempre indossato una maschera e da quando l'ha conosciuto B è sempre stato curioso di sapere cosa nascondeva.

Pandora, 171 parole
 



Christine ricordava la nebbia, le candele ed una barca che scivolava su lago di cristallo. Sulla barca c’era un uomo con una maschera. Tutti lo chiamavano il Fantasma dell’Opéera, perfino lui firmava le sue lettere con le inziali F. dell’O., ma per Christine non c’erano dubbi: lui era l’Angelo della Musica mandato da suo padre per insegnarle a cantare.
Adesso che lo vede da vicino, così assorto in quella musica bellissima che solo lui è capace di creare, non può che chiedersi perché porti quella maschera. Qualcuno capace di creare melodie degne del Paradiso, cosa può avere da nascondere?
Ed anche se fosse la Morte in terra, Christine sa che per lei non cambierebbe nulla: lui resterebbe sempre il suo Angelo.
Così si avvicina, attenta a non farsi scoprire, aspetta che l’uomo si volti per un solo secondo e con un movimento veloce del braccio afferra la maschera. Davanti a lei la Morte le chiede se era valsa la pena di fare tutta quella fatica per ammirare il suo bel volto.



 

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