Io voglio vivere davvero

di _Kurama_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio di tutto. ***
Capitolo 2: *** Un sorriso sull'altalena ***
Capitolo 3: *** È il mio migliore amico! ***
Capitolo 4: *** È tempo di spiegazioni... ***
Capitolo 5: *** Ricominciare ***



Capitolo 1
*** L'inizio di tutto. ***


~Il vento le scompiglia i suoi lunghi capelli mentre lei corre affannata per le vie della città di Tokyo cercando disperatamente di fare il più in fretta possibile.Finalmente giunge a destinazione scorgendo due figure parlare tra di loro, riconosce subito il volto di colui che deve affittarle la casa, ma non riconosce però il secondo ragazzo che sta animatamente discutendo con lui.Si avvicina ai due e porge cortesemente la mano al suo affittuario.
"Buongiorno signor Masakuni, la prego di scusarmi per il ritardo ma la lezione è finita più tardi del previsto." gli si rivolge con aria fredda e professionale.
"Ah, salve signorina Haruno, non si preoccupi." la giovane gli rivolge un sorriso cordiale, poi sentendosi osservata si volta verso il ragazzo che aveva visto prima e notò che la stava guardando male.

"Mi scusi, lei è?" gli chiese rivolgendogli uno sguardo di superiorità, non appena notò l'aspetto del giovane.    Egli infatti era un ragazzo di all'incirca vent'un anni, un anno in più rispetto a lei, dall'aspetto piuttosto trasandato. Aveva i capelli biondi piuttosto lunghi e selvaggi legati in una coda di cavallo bassa, mentre un ciuffo gli ricadeva sul viso quasi coprendogli uno dei suoi occhi color azzurro, limpidi e cristallini, aveva dei segni sulla faccia simili a delle cicatrici, tre per ogni guancia, la barba incolta gli dava un'aria vissuta, ma anche tremendamente misteriosa e affascinante. Indossava una maglia aderente bianca, che metteva in risalto il suo fisico muscoloso come quello di pochi, ma che era anche tremendamente sporca, piena di polvere e una stana macchia rossa che aveva tutta l'aria di essere sangue, cosa che alla ragazza fece molto ribrezzo. Sopra la maglia indossava una felpa nera, anch'essa molto poco pulita, i jeans color azzurro chiaro erano strappati in più punti e anch'essi pieni di polvere. Infine a completare il 'disastro' come lo aveva etichettato la ragazza nella sua mente c'erano un paio di scarpe tutte consumate e molto sporche sul davanti.Anche il ragazzo scrutò attentamente la sua interlocutrice e dalla gonna a tubino color rosa pallido, la camicetta bianca chiusa fino al collo e il foulard che aveva la ragazza sotto il colletto della camicia, non potè fare a meno di etichattarla come la 'miss perfettina so tutto io, gli altri mi sono inferiori', e questo non fece altro che rendere il ragazzo ancor più nervoso di quanto già non fosse di suo.
"Naruto Uzumaki, lei invece?" le domandò il biondo stanco di quell'assordante silenzio.
"Haruno Sakura." gli rispose la ragazza con lo sguardo di superiorità con il quale si era rivolta al biondo pochi attimi fa.
Il ragazzo la guardò per pochi istanti e poi tornò a discutere con l'uomo che nel frattempo era rimasto in silenzio.
"Mi lasci indovinare è lei quella che si sarebbe presa casa mia!?"domandò Naruto con una voce piuttosto alterata e indicando Sakura.
"Cerchi di capire signor Uzumaki, lei è stato assente per mesi, l'avevamo dato per disperso!" tentò di difendersi l'uomo. Ma il giovane non sentiva ragioni "E mi dica questa è forse una valida motivazione per dare la mia casa al primo che passa, eh!?" ribattè nuovamente l'Uzumaki, con la voce sempre furiosa. A quel punto si intromise Sakura.
"Ehi, veda di piantarla di urlare o mi troverò costretta a chiamare la polizia! Mi stia bene a sentire, non so chi lei sia o cosa ci faccia qui, ma se ne vada immediatamente dato che questa è ormai casa mia!"
Naruto la guardò con sguardo beffardo.
"Oh, ma sentitela la principessina, senti ragazzina io non ho tempo da perdere con te sparisci immediatamente! Ah, e, detto per inciso, questa è casa MIA!"
"La prego signor Uzumaki tenti di ragionare, ormai ho già affittato la casa a questa ragazza, lei mi ha già pagato, non posso buttarla fuori così, su due piedi..." disse l'uomo anche leggermente spaventato per la piega che stavano prendendo le cose.
"Chi se ne frega se lei ha già pagato! Se lei ricorda bene io pago questa casa da ben tre anni!"
"Ok ora basta, se ne vada!" urla nuovamente l'Haruno rivolgendosi a Naruto.                                                    A quel punto si intomise il signor Masakuni.
"No aspettate, io avrei un'idea che soddisferà entrambi, credetemi" disse l'uomo che tentava di mettere fine a quella che sarebbe stata una spiacevole, spiacevolissima litigata.
"Bhé, che aspetta allora, parli invece di rimare lì fermo!" ribattè il biondo ancora molto alterato.
"Insomma la pianta di urlare si o no?!" si intromise nuovamente Sakura.
"Bhé voi potreste condividere la casa, almeno fino a quando non riuscirò a trovare un appartamento in cui poi si trasferirà uno di voi due..."
I due giovani lo guardarono inarcando un sopracciglio, come se avesse detto la più grande cretinata del mondo.
"Lei mi sta chiedendo di dividere la casa con lei?" domandò Naruto certo di non aver capito bene.
"Mi scusi signore ma non credo che sia una cosa molto opportuna." disse Sakura con la sua solita aria fredda.
"Andiamo, fateci almeno un pensierino, discuteteci, le l'ho già detto non sarà per sempre." disse Masakuni sperando di convincerli e tirarsi così, fuori da questo pasticcio.
I due giovani si guardarono per qualche momento e infine concordarono che quella era l'unica cosa da fare, per non rimanere su un marciapiede, non che a Sakura dispiacesse che Naruto potesse restarsene fuori, quel ragazzo le faceva ribrezzo. Quell'aspetto trasandato e sudicio, i modi rozzi e poco galanti, il suo carattere così,ehm... aggressivo, e poi quei capelli.
Il signor Masakuni sorrise e consegnò le chiavi a Naruto augurandogli buona giornata e correndo via.
Il giovane infilò le chiavi nella toppa e girò la serratura, aprì lentamente la porta rivelando un salone ben arredato; il divano color vaniglia era decorato con dei cuscini di colore rosso, azzurro, giallo, e acquamarina,disposti con ordine e armonia. II tappeto color rosso acceso faceva risaltare ancora di più il color vaniglia delle pareti ed era perfettamente in contrasto con il pavimento elegante, in legno chiaro. Sulle pareti erano in bella mostra alcune foto che ritraevano Naruto in compagnia di diversi animali.                Poi c'era una libreria stracolma di libri di vario genere. Di fronte al divano si ergeva una televisione a schermo piatto poggiata su un tavolino sul quale figurava dentro una cornice un foglio di carta con sopra scritto: Io voglio vivere davvero...
Sakura per un attimo rabbrividì,ma poi continuò con la sua ispezione. Proprio sotto la scala situata in un angolo della stanza c'era una magnifica portafinestra rettangolare che dava su uno splendido giardino, questi era davvero uno spettacolo della natura piante di vario genere figuravano in ogni angolo, poi oltre una piccola siepe c'era anche una piccola piscina,abbastanza grande affiche potessero starci comodamente cinque persone.Accanto alla piscina un ombrellone dal telo grande abbastanza per due persone  e infine un'aiula ricca di fiori che si estendeva per ogni lato del giardino.
Sakura rimase incantata davanti a cotanta bellezza, possibile che quel ragazzo tutto trasandato, mal vestito e con le maniere pari a quelle di un camionista potesse possedere una casa tanto meravigliosa? E pensare che non era ancora finita.
La ragazza rientrò in casa chiudendosi la porta-finestra alle spalle, quando si sentì chiamare.
"Sakura?"
"Si?" rispose lei senza perdere quella vena di superiorità.
"Se vieni con me ti mostro il resto della casa." disse il giovane con un tono quasi.... gentile.
Sakura annuì e il ragazzo la guidò in una stanza che poi identificò come la cucina.Questa era molto grande e spaziosa.Aveva un tavolo che poteva ospitare comodamente sei persone, ma che poteva essere allungato, se necessario.Aveva una grande dispensa e il piano cottura decisamente grande che sotto era anche provvisto si forno.A destra del piano cottura si trovava invece il lavello anch'esso molto spazioso in più provvisto di un'apposita lavastoviglie.
In seguito la giovane seguì Naruto al piano di sopra dove si trovavano le camere da letto e i bagni. Si potevano contare in tutto cinque camere da letto ognuna provvista di un apposito bagno.
Sakura visitò la camera di Naruto ,era molto ampia e aveva una piccola terrazza. il letto matrimoniale  con uno schienale imbottito, rigorosamente color vaniglia,con qualche piccola rifinitura ambrata.La coperta  color ambra metteva in risalto lo schienale del letto, una piccola toeletta, semre bianca e un armadio ambrato dalle rifiniture bianche completavano il tutto.

Il giovane ,le fece vedere anche un bagno che si trovava nel bel mezzo del corridoi in caso vi fossero ospiti.E infine, le mostrò, quella che sarebbe stata la sua stanza. Era una bella stanza con le pareti di un bel rosa pesca, a destra della porta il letto in ferro battutto color nero,che faceva contrasto con la stanza, Sakura noto solo in quel momento l'enorme dipinto che c'era sulla parete accanto al letto. Era un ramo di ciliegio mentre era ornato da alcuni fiori, che erano stati rappresentati mentre cadevano, e alcuni petali sembrava si poggiassero delicatamente sul letto.
La scrivania messa in un angolo della stanza era provvista anche di una piccola libreria che si trovava appena più in sù.
L'armadio nero e il piccolo balconcino completavano il tutto.
"Bene, direi che ti ho mostrato tutto ciò che c'era da vedere." Disse Naruto con la sua solita indifferenza.
"Ora lascia che ti dica un paio di regole, di sotto, in giardino,appena vicino l'entrata, come credo avrai notato c'è una scala che conduce a  un piano inferiore.Bene ti vieto tassativamente di andarci,non accetterò obiezioni altrimenti sei liberissima di andartene.Poi ,puoi entrare in tutte le stanze che vuoi, tranne ovviamente quella che ti ho appena detto, non entrare in camera mia senza il mio permesso.Tutto chiaro?" chiese Naruto con aria distaccata.
"Sì, ma comunque perchè non posso accedere al piano inferiore?"
"Questi se permetti non sono cose di cui dovresti impicciarti, ma per favore fà come dico,ok?"
"D'accordo"fece Sakura ancora leggermente perplessa.
"Bene, ora che abbiamo messo in chiaro queste cose io esco un attimo a prendere una cosa e torno subito."
"Perfetto, io se permetti, vorrei preparare il pranzo, lo faccio anche per te?"chiese Sakura, bhé se proprio dovevano vivere insieme dovevano avere un rapporto per lo più.... umano.
"Si, ti ringrazio.Io ora vado e torno."
Detto questo uscì di casa come un lampo.


Angolo Autrice
Salve ragazzi!
Questa volta vorrei proporvi un AU in cui nulla è come sembra.
Mi farebbe piacere se mi lasciaste qualche recensione.
Come ben sapete accetto di buon grado consigli e critiche.
Al prossimo capitolo
_Kurama_






 

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Capitolo 2
*** Un sorriso sull'altalena ***


~~Naruto rientrò in casa dopo cinque minuti, ma il giovane non era più solo, infatti con se aveva un’animale che aveva tutta
l’aria di essere una volpe.

“Ehi Sakura! Vieni qui, voglio farti vedere qualcuno!” disse il biondo entusiasmato, egli infatti guardava l’animale con gli occhi
luccicanti, come se non esistesse nulla di più bello. Non appena la ragazza entrò nel salone un’incredibile aurea omicida la
pervase, come si permetteva quel lurido essere di portare quell’animale altrettanto puzzolente in quella che ormai per lei
era la SUA casa!?
Eh no, questa non gliela avrebbe fatta passare liscia!

“Tu! Che diavolo ti è saltato in mente?! Come diavolo hai potuto portare quell’essere in casa! Portalo fuori immediatamente!
E poi puzza anche!” disse la ragazza disgustata.

“Ehi, tanto per cominciare “quell’essere” ha un nome si chiama Kurama! E poi per quel che riguarda la puzza non preoccuparti
Gli farò un bagno!” disse Naruto visibilmente infervorato per le parole appena pronunciate dalla ragazza. La volpe li osservava discutere come se fosse annoiata e lanciava brutti sguardi a Sakura, di sicuro quella ragazza non gli piaceva. Nel contempo i
due continuavano a discutere e Kurama visibilmente stanco e sporco si incamminò tranquillamente verso il divano color vaniglia
e ci saltò sopra incrociando le zampe anteriori e poggiandovi sopra la testa per poi chiudere gli occhi, che erano di un colore quasi rosso come del resto lo era tutto il pelo, tranne che per delle sfumature nere che partivano dalle orecchie per poi arrivare agli occhi.

“…porta subito quell’animale fuori di qui!” disse Sakura incazzata nera con quello che ormai era il suo coinquilino “te lo scordi! Piuttosto vattene tu!”
Sakura che si era girata per poco non svenne! Quell’orribile volpaccia era saltata sul divano lasciando delle terribili impronte sel pavimento chiaro, e ora se ne stava comodamente sdraiata a pancia in su. La ragazza a quella visione divenne improvvisamente rossa, mentre del fumo aveva iniziato a uscirle dalle orecchie e una vena aveva cominciato a pulsarle pericolosamente sulla tempia. Si avvicinò a grandi falcate verso il divano prendendo con poca delicatezza Kurama per la coda e trascinandolo giù, questo per tutta risposta guardò la ragazza con aria di sfida, per poi prendere la ricorsa verso di lei, saltandole addosso e graffiandole e sporcandole tutti i vestiti. Dopo essersi ritenuto soddisfatto si alzò dal corpo della giovane, che per tutto il tempo non aveva fatto altro se non urlare come una forsennata, leccandosi i baffi e sedendosi vicino a Naruto che aveva guardato la scena con le lacrime agli occhi a causa delle risate.Sakura si alzò in piedi con un’espressione che avrebbe terrorizzato chiunque ,dirigendosi nuovamente verso Naruto e iniziando a sbraitare. “Ora basta! Questo è davvero troppo! Porta subito quella bestia fuori da casa mia!”

Dopo aver sentito tali parole lo sguardo di Naruto si ombrò e questi con una voce tremendamente minacciosa le si avvicinò arrivandole a un palmo dal viso dicendole

“Non provare a dirmi quello che devo fare! E non ti azzardare mai più ad etichettare questa casa come tua! Questo posto è MIO e nessuna scartoffia, contratto o chi che sia potrà mai dire il contrario chiaro!?”
Sakura per un attimo si spaventò, Naruto aveva una voce tremendamente minacciosa e questo la inquietò non poco e per un istante credette che potesse farle del male, ma non volle comunque dargliela vinta.

“Eh no mio caro! Che la cosa ti piaccia o no questa casa ora è mia!”
“Non è un pagamento quello che rende una casa propria, ma sono i ricordi che vi sono dentro…” disse Naruto con un tono più calmo, quasi rattristato.
“Vado di sopra. Non ho più fame.” Decretò in fine, allontanandosi e venendo poi seguito dalla volpe. Lasciando Sakura con l’amaro in bocca.

 


Il giorno seguente, Sakura si svegliò di buon’ora e si preparò per andare all’università. Ella frequentava l’Università Imperiale di Tokyo* che era tra le più prestigiose del Giappone. Verso l’ora di pranzo si avviò verso la caffetteria dove si era data appuntamento con le sue amiche, Ino, TenTen e Matsuri. Le ragazze erano amiche fin dalle scuole medie e nonostante frequentassero corsi differenti la loro amicizia era sempre rimasta ben salda.
Ino Yamanaka era la migliore amica di Sakura, era una bellissima ragazza, dalle belle forme anche se aveva un carattere piuttosto difficile, studiava la biologia e l’ecologia, dato che fin da bambina aveva sempre amato la natura.
TenTen invece frequentava l’università di Scienze e Motorie Sportive e per il momento lavorava come insegnante di judo. Nonostante questo suo carattere piuttosto mascolino ella era davvero una bella ragazza, aveva i capelli castani che aveva sempre legato in due trecce, gli occhi marroni e profondi la rendevano molto affascinante, e aveva anche delle belle curve che richiamavano spesso gli sguardi dei ragazzi.
Matsuri invece studiava psicologia e al momento faceva tirocinio in uno studio della città. Aveva i capelli castani, corti e lisci.
Due profondi occhi neri, e anche lei un fisico niente male anche se non prosperoso come quello delle altre due.
E poi c’era lei, Sakura.
Ella frequentava l’università e studiava chirurgia sotto la guida e la supervisione della sua insegnante Tsunade Senju, che oltre tutto era il medico primario dell’ospedale più importante della città.
Sakura, al momento, lavorava nell’ospedale di Tsunade, lavorava soprattutto in sala operatoria, per prendere familiarità con quello che, dopo la laurea, sarebbe stato il suo lavoro.
Sakura aveva lunghi capelli color caramella, probabilmente tinti, occhi verde smeraldo, la fronte spaziosa e la pelle bianca come la neve.
Le curve non erano troppo pronunciate, il seno piccolo e acerbo. Ma nonostante le apparenze la ragazza aveva un carattere molto mascolino e manesco, anche da bambina non esitava ad attaccar briga con chiunque criticasse la sua fronte, e molto spesso Ino era costretta a curarle le ferite che si procurava durante le litigate, facendole così evitare le punizioni della signora Haruno.

 


Non appena la giovane scorse il tavolo a cui erano sedute le sue amiche si avvicinò a loro, quasi lanciandosi sulla sedia.

“Ehi, Sakura! Ti vedo parecchio stanca è successo qualcosa?” domandò subito Ino.
“Oh ragazze non potete neanche immaginare…”
E così la rosa raccontò loro tutto ciò che era successo la mattinata prima, incluso anche Kurama e la litigata che aveva avuto con Naruto.

“Oh e così hai un coinquilino eh…” disse Ino maliziosa.
“E da come ce lo hai descritto non è niente male.” Disse TenTen associandosi immediatamente all’amica.
“Ragazza ma mi ascoltate o no?! Vi ho appena detto che è un rozzo, un maleducato e che si porta dietro una volpe! Io non ce la faccio, giuro che lo butto fuori casa! E’ un essere insopportabile, e poi va in giro come uno straccione!” disse Sakura sull’orlo di una crisi di nervi.

“Ma hai provato a dialogarci con tranquillità, scoprire qualche lato della sua personalità, magari ha subito qualche trau….”
“Ti prego Matsuri non cominciare con i tuoi discorsi psicologici, ho già un forte mal di testa, non serve che tu aggiunga altra confusione! E comunque non c’è niente da scoprire, è solo un maledetto pigrone, testardo, impulsivo e maleducato!”

“Avrei proprio voglia di conoscerlo! Da come lo hai descritto fisicamente non dev’essere poi tanto male!” parlò subito Ino.
“Oh sì anch’io, chissà magari potrebbe rivelarsi un ragazzo interessante!” si aggregò immediatamente TenTen.
“Bhè anch’io direi che sarebbe interessante conoscerlo, chissà magari potrei aiutarti a capire qualcosa in più sulla sua personalità!” questa volta a parlare fu Matsuri.

“State scherzando vero?” rispose immediatamente Sakura.
“Certo che no! E poi scusa, come puoi pensare di conoscerlo e giudicarlo dopo solo una giorno che lo conosci?” le fece osservare Ino. “Allora facciamo così, voi per il momento conoscetevi meglio, parlate un po’. Facciamo passare un mesetto e poi parleremo nuovamente e ce lo farai conoscere d’accordo?” propose la Yamanaka.
“Direi……… che ci posso provare, d’accordo.” “Perfetto allora! Adesso scusate ma devo proprio scappare ho lezione tra meno di dieci minuti.”
“Non preoccuparti, tanto anche noi dovevamo andare.” Disse TenTen facendo cenno anche a Matsuri.
“Ciao ragazze ci vediamo.” Disse Sakura alzandosi anch’ella.
“Ciao Saku facci sapere!” dice Ino maliziosa.
“Non dire idiozie Ino-pig!” le urlò dietro Sakura, ormai era troppo lontana. Così con un sospiro raccolse la sua tracolla e si avviò verso casa.
Quando entrò notò che il salone era vuoto, probabilmente quel pelandrone e la sua bestiaccia stavano ancora dormendo. Posò la sua borsa sul divano e si diresse verso il piccolo ripostiglio che c’era in cucina prendendo i vari detersivi per iniziare a pulire.
Una mezz’oretta dopo mentre stava pulendo i vetri della porta finestra, il suo sguardo cadde sulla scala che portava in quello che doveva essere un sottoscala? Non lo sapeva, Naruto le aveva proibito di andarci e anche se di malavoglia, lei aveva accettato, qualcosa dentro di sé le diceva che era meglio così.
Ma la curiosità era tanta e una volta attraversata la porta si diresse vicino alle scale e si sporse leggermente, come per voler intravedere qualcosa, ma una voce profonda la distolse dalla sua missione.

“Che stai facendo?” a parlare era stato Naruto che era sceso di sotto, accompagnato dalla sua fidata volpe.
“N-Niente, stavo solo osservando i fiori!”provò a difendersi la ragazza
“Non provare a mentirmi, so che volevi scendere di sotto e te lo ripeto, non puoi andarci.”le disse Naruto senza però usare il suo tono ostile, ma parlando con calma.
“Posso sapere almeno il motivo?”chiese Sakura curiosa.
“Mi dispiace, ma è una cosa di cui non mi piace parlare.” Disse Naruto con voce profonda. “Adesso se vuoi scusarmi dovrei uscire un attimo, torno subito.”
Sakura lo osservò, indossava una tuta arancione tutta sgualcita, con delle scarpe nere ormai consumate e rovinate.
“Non potresti vestirti un po’ più decentemente?” chiese la ragazza leggermente disgustata.
“A te che importa?” chiese lui con il tono nuovamente freddo.
La giovane scosse la testa e se ne andò, mentre lui se ne andava.
Dopo una mezz’oretta Sakura terminò di pulire quasi tutto il piano superiore della casa. Le mancava solo una stanza, per la precisione quella di Naruto, così vedendo che egli non era ancora tornato, entrò nella stanza,  giusto per vedere in che condizioni era.
Quando aprì la porta non poteva credere ai suoi occhi, tutto era in perfetto ordine, pulito e ordinato. Il letto era stato fatto e c’era un forte profumo di vaniglia, mista all’odore di alcuni girasoli che erano riposti con ordine in un vaso situato su di uno scaffale della libreria. Ma la cosa che attirò maggiormente la sua attenzione fu la fotografia adagiata sul letto, perfettamente rifatto. Essa ritraeva una giovane donna dalla pelle abbronzata, due grandi occhi color ambra e dai lunghi capelli color acquamarina, in quella foto ella indossava un pantalone aderente, bianco, una camicia dello stesso colore che metteva in evidenza il suo seno prosperoso, ed un paio di sandali alti, color azzurro. La donna era in piedi su di una vecchia altalena e sorrideva felice, come a voler trasmettere la propria allegria a tutto il mondo, in effetti il suo sorriso emanava pace e serenità. Accanto a lei c’erano altre due donne, una era alla sua sinistra e reggeva una corda dell’altalena con la mano destra, aveva il viso bianco come la neve, lunghi capelli corvini che avevano varie sfumature di blu e due occhi perlacei, anche lei mostrava un sorriso felice, mentre con la mano destra reggeva una delle due corde dell’altalena con l’altra salutava l’obbiettivo della macchina fotografica. L’altra donna invece si trovava a destra e reggeva una delle corde dell’altalena con la mano sinistra, aveva lunghi capelli rossi, un po’ più mossi da un lato, mentre gli occhi dello stesso colore sorridevano felici, anche lei mostrava un sorriso colmo di dolcezza e serenità e la sua testa era leggermente girata verso la donna sull’altalena, in effetti era come se le due ragazze ai lati dondolassero la donna dagli occhi ambrati come fosse una bambina. Guardando quella foto, Sakura iniziò a provare un forte senso di calore all’altezza del petto, e una serenità mai provata prima cominciò ad avvolgerla, queste sensazioni di pace furono però interrotte dall’aprirsi della porta. Naruto era tornato. Si affrettò a posare di nuovo la foto sul letto ed uscì silenziosamente dalla stanza del ragazzo affrettandosi a raggiungere il pian terreno.

“Sei tornato.” Disse Sakura trattenendo leggermente il fiato.
“Non si vede?” fece il biondo sarcastico, aveva un tono leggermente irritato, forse era successo qualcosa.
“Sto per preparare la cena, hai fame?” dice lei provando a iniziare una conversazione, forse Ino aveva ragione, non poteva dire di conoscerlo dopo solo un giorno.
“Cosa cucini?” chiese il biondo.
“Veramente non ho ancora deciso, pensavo a degli onigiri.”
“Potresti fare del ramen?” chiede a voce bassissima, molto probabilmente è imbarazzato nel chiederle qualcosa.
“Scusa? Puoi ripetere? Non ho sentito.” Gli chiede Sakura
“Ti ho chiesto se puoi fare del ramen” le dice nuovamente Naruto mentre il suo viso assume una colorazione più accesa.
“Ma sì! Non preoccuparti, scusa ma perché sei arrossito per una cosa da così poco?” chiede Sakura leggermente incuriosita.
“N-Niente è solo che non sono abituato a chiedere qualcosa a una ragazza.” Disse ancora leggermente imbarazzato. Kurama intanto guardava il suo compagno in un misto tra l’esasperato e l’annoiato, della ragazza non gli interessava poi molto, il vero guaio era se il suo amico si fosse innamorato di lei. Non c’era scelta. Doveva provare a stroncare quel sentimento ancor prima che nascesse. Così iniziò a ringhiare leggermente per poi saltare addosso alla ragazza sporcandole tutti vestiti e iniziando a leccarle la faccia.

“A-Aiuto Naruto ti prego! Toglimelo di dosso! Ti prego aiutami!” Sakura stava urlando come una forsennata, e nel contempo Naruto tentava di staccare il suo fidato compagno dal corpo della ragazza, quando finalmente riuscì a separare i due Sakura era tutta scompigliata, i capelli solitamente puliti e ordinati ora erano tutti sparati in aria, e la giovane sembrava aver inziato ad avere un tic all’occhio destro, subito dopo il ragazzo vide Sakura mentre correva in camera sua per controllare quando si fosse fatta l’ultimo vaccino anti rabbia. Rivolse uno sguardo di rimprovero a Kurama che nel frattempo, soddisfatto del suo operato, si era accucciolato vicino ai suoi piedi. Naruto sospirò passandosi una mano sulla faccia, no, quella non sarebbe stata affatto una convivenza facile.

*L'Università Imperiale di Tokyo esiste davvero, ed è tra le più prestigiose università giapponesi.

Noticine:
Salve gente,
eccomi qui con il secondo capitolo di questa fanfiction, ed ecco qui, anche il mio piccolo Kurama tra i personaggi  ^_^
Ho cercato di inserire la giusta dose di comicità, un po' di mistero ma anche un pizzico di fluff, anche se non so se ci sono riuscita bene.
Invito nuovamente i lettori a recensire,i vostri, consigli, le vostre critiche, accetto di tutto, dopotutto sono sempre modi per migliorare :)
Ringrazio chi ha inserito la storia tra le preferite/seguite/ricordate.
ringrazio anche tutti quelli che recensiranno, se recensiranno.
Ma mando un forte abbraccio anche a tutti i lettori silenziosi,e li invito, ancora a darmi il loro parere.
Un saluto a tutti voi.
_Kurama_

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Capitolo 3
*** È il mio migliore amico! ***


 CAPITOLO TRE
                 "E` il mio migliore amico!"

Erano ormai le quattro del pomeriggio, Sakura era sdraiata sul grande divano leggendo un voluminoso libro dall'aria alquanto noiosa, ma nonostante tentasse in tutti i modi di concentrarsi sulla lettura il suo pensiero continuava a rimanere a quell'evento di un paio di giorni prima; incredibile ma vero stava pensando al suo coinquilino, o meglio al sorriso del suo coinquilino...
Il solo ricordare quell'immagine le faceva salire un fastidioso calore alle guance, purtroppo per lei quell'evento non si era più ripetuto, dopo quel giorno Naruto era tornato ad essere lo scorbutico di sempre, in quell'istante cominciò a pensare 'e se avesse ragione Matsuri? Se dietro quel comportamento distaccato ci sia qualcosa di più?' fu distratta dalle sue elucubrazioni mentali dal brontolio del suo stomaco, sbuffò e decise di non pensarci per il momento, il giorno seguente ne avrebbe parlato alle sue amiche...

***

Camminava con passo tranquillo e moderato per le strade di Tokyo, i jeans stretti, scoloriti leggermente strappati sulle ginocchia, la T-short leggermente sporca e la felpa nera completamente sgualcita, accanto a sé la sua fidata volpe camminava con passo lento e annoiato, giunto a destinazione cominciò a guardarsi intorno leggermente spaesato fin quando l'oggetto dei suoi desideri non si mise a richiamare la sua attenzione scuotendo un braccio e chiamandolo a gran voce
"Naruto, ehi Naruto sono qui!"
Il giovane si girò e suo suo viso si fece largo un grande sorriso, e avvicinandosi alla sua amica la abbracciò  forte per poi sedersi di fronte a lei e osservarla.
Lunghi capelli corvini con leggeri riflessi blu legati in una coda bassa tenuta sul lato da un fiocco bianco, occhi color indaco chiaro quasi bianchi adornati da un sottilissimo strato di mascara, la pelle lattea, un pantalone bianco e aderente fasciava le sue gambe toniche, un top blu e elettrico, senza spalline permetteva di vedere il tatuaggio sulla spalla della ragazza, una spirale sulla quale poi si ergeva una fiamma che variava dal colore rosso al centro fino al giallo sulle punte che simulavano il fuoco.
L'arrivo del cameriere lo distolse dalla sua contemplazione, ordinò un thé mentre la ragazza chiese una cioccolata calda.
"Allora come mai mi hai chiamata, è successo qualcosa Naruto?"
"No Hinata, avevo semplicemente voglia di rivederti e parlare un po' di quello che mi è capitato in questi ultimi quattro giorni." la voce di Naruto era terribilmente annoiata con una certa nota di teatralità che fece sorridere Hinata, quando poi quest'ultima sentí qualcosa di soffice solleticarle la mano, sorrise accarezzando la testa della piccola volpe "Oh ciao anche a te Kurama, scusa se non ti ho salutato prima" quest'ultima mugugnó  per poi  accucciarsi accanto alle gambe di Naruto.

"Allora? Dai sai che con me puoi parlare!"
Hinata rivolse un caloroso sorriso al ragazzo incoraggiandolo ad aprirsi.
"Ho una coinquilina." Hinata rimase leggermente perplessa da quella frase
"Ma non vivevi da solo?"
"Infatti era quello che pensavo anche io, ma vedi quando sono tornato a casa ho trovato il signor Masakuni lì in attesa, in un primo momento ho pensato fosse lì per me ma poi scartai via quel pensiero, poiché nessuno sapeva che ero tornato, quando mi sono avvicinato a lui per chiedere spiegazioni è impallidito per poi iniziare a farfugliare cose senza senso, ha iniziato a dire che ormai aveva dato la casa ad un altra e mentre stavamo discutendo la vedo arrivare, un ragazza dalla pelle chiara e degli strani capelli rosa e degli occhi verdi, completamente in contrasto con il suo aspetto austero e severo, una vera e proprio so-tutto-io, sempre nervosa, incline alla violenza e... fin troppo curiosa per i miei gusti." sentenzió infine.
"Da come l'hai descritta sembra essere piuttosto simpatica" ridacchió Hinata sorseggiando un po' della sua cioccolata.
"Non è per niente divertente, dico sul serio Hinata.." sibilò  Naruto esasperato.
"Ascolta Naruto, l'unico consiglio che posso darti è questo, resisti e cerca di avere con lei un rapporto quanto più o meno umano fino a quando non si  risolverà questa situazione" disse la giovane prendendogli le mani tra le sue "e ricorda che io ci sarò sempre" concluse con un dolce sorriso che Naruto ricambiò all'istante
"Grazie Hinata, non so che farei senza di te!"
"Semplice finiresti in carcere per omicidio, poiché,a causa del tuo carattere l'esasperazione ti condurrebbe a gesti folli, e a quel punto io dovrei venire da te pagare la cauzione, se posso, e poi venire a farti compagnia affinché tu mi dica le tue pene mentre io sonnecchio allegramente sul tuo divano e nel contempo Kurama accanto a te assiste al tuo sfogo per poi annuire ad ogni tua parola." disse infine sfoggiando un semi-ghigno.
"Analisi interessante" anche Naruto sorrise divertito dalle parole della sua compagna "Bhé ora sarà meglio che torni a casa si è fatto tardi, Hinata mi ha fatto piacere rivederti, a presto!" disse il ragazzi abbracciandola e venendo ricambiato.
"Sì, ci vediamo Na-chan, e buona fortuna!"
Naruto le fece un cenno col braccio prima di divenire un ombra scura tra la folla, sempre affiancato dal suo fedele Kurama.

***

Sakura era in cucina quando sentì la porta aprirsi, Naruto era tornato.

"Ciao"
"Ciao"
Sakura lo guardava imbarazzata non sapeva come comportarsi con lui e il suo atteggiamento distaccato non l'aiutava affatto.
Non conoscendo le tribolazioni della compagna Naruto si stravaccò sul divano sempre con la sua fu data amica che cominciò ad accarezzare, era così assorto che non si accorse della presenza di Sakura accanto a sé.

"Naruto, non pensi anche tu che dovremmo parlare di più?"
Il ragazzo la guardò sconcerto.
"Che intendi?"
"Bhè visto che siamo coinquilini ho pensato che dovremmo parlare un po' di più, chiacchiere, in fondo non sappiamo per quanto tempo staremo insieme, no?"

La volpe accanto a Naruto trattenne un ringhio.

"Come vuoi, comincia tu."
"Bhe, devi sapere che io non ho studiato in una scuola i miei genitori mi hanno assegnato un precettore."
"Ho quindi la tua è la tipica famiglia ricca sfondata?"
"Bhe non proprio ma se vuoi metterla così.
Mio padre lavora da quasi trentacinque anni come archeologo, si guadagna bene sai?"
"Mph, come ti pare, comunque stavi dicendo?"
"Dopo aver disinfettato un bambino al parco ho capito che dovevo aiutare gli altri tramite la medicina."
"Storia interessante."
"E tu?"
"Mh?"
"Bhe in questi cinque giorni non è che tu abbia parlato molto e quelle poche volte non hai detto praticamente nulla"
"Forse è perché non ho niente da dire." le rispose lui con ovvietà.
"Andiamo, è impossibile, raccontami qualcosa!"
"Bhe io non ho particolari interessi, ma posso dirti che mi piacciono molto gli animali di qualunque tipo, come puoi ben vedere grazie a Kurama che sta se,per accanto a me."
"Interessante, ma come puoi tenere con te un animale selvatico? Potrebbe ribellarsi ,mordere..."
"Kurama è con me fin da quando ero solo un pargolo, inoltre la mia famiglia alleva volpi da generazioni ormai, inoltre queste sono volpi piuttosto rare e particolari appartengono alla razza Kyuubi."
"Non sapevo che potessero esistere diverse specie di volpi queste da dove provengono?"
"Come ti ho già detto sono volpi molto particolari e rare, si trovano solo nelle foreste dell'Alaska, ma anche lì sono molto difficili da vedere, e sono poco numerose se ne contano al massimo tre o quattro branchi di massimo dieci-dodici volpi."
"E` molto interessante ,come fai a conoscere tutte queste cose?"
"Come ti ho già detto la mia famiglia alleva queste volpi da generazioni ormai, sono diventate come una parte integrante della nostra famiglia, pertanto fin da bambino mi è stata narrata la storia di questi animali." disse infine lui 
"Capisco, se non sono troppo invadente posso sapere dove hai studiato?" chiese Sakura, era sorpresa da ciò che stava ascoltando.
"Ho studiato al liceo scientifico, per poi iniziare l"università, ma nonostante ciò non sono laureato poiché ho abbandonato ." disse queste parole con tono cupo, mentre Kurama gli scoccava un'occhiata preoccupata?
"E i tuoi genitori cosa ne pensano di questa tua scelta?"
"Non lo so." disse perentorio.
"Che significa non lo so?" chiese Sakura non capendo.
"Significa esattamente ciò che ho detto, non so cosa pensano, dato che sono morti." disse con voce gelida stringendo i pugni. Sakura non rispose, Naruto riprese a parlare "dopo la loro morte ho lasciato tutto, l'università, gli amici, tutto.."sembrava voler aggiungere altro ma stette in silenzio, non poteva permettersi di parlare troppo.
Sakura non insisté oltre, aveva capito che Naruto non poteva continuare, così alzandosi  gli mise una mano sulla spalla sussurandogli "Non preoccuparti, puoi contare su di me." per poi sparire in cucina. Naruto la ringraziò mentalmente, e  impercettibilmente sorrise.


L'indomani mattina all'università Imperiale di Tokyo, Sakura si era data appuntamento con le sue amiche alla caffetteria, ella fu l'ultima ad arrivare, le sue amiche poterono scorgerla grazie all'inconfondibile chioma rosata quel giorno legata in un austera coda di cavallo, la camicia bianca leggermente sbottonata lasciava intravedere l'incavo dei seni, cosa che accadeva abbastanza raramente, e i jeans azzurro chiaro risaltavano le  sue gambe toniche mentre ai piedi sfoggiava dei tacchi a spillo color salmone. Raggiunse le sue amiche e si sedette al tavolino ordinando un cornetto e una tazza di caffè. 
"Allora Sakura com'è andata, hai parlato con il tuo vicino?" ruppe subito il ghiaccio Ino, Sakura annuì mentre le tre ragazze le si avvicinavano vogliose di sapere di più.
"Lui era diverso-iniziò Sakura- quando abbiamo parlato era come se cercasse di essere più... gentile, abbiamo parlato ne molto, e inoltre ho scoperto che la sua volpe proviene dall'Alaska"
"Alaska?"chiese TenTen  leggermente perplessa. Sakura annuì
"Da quel che mi ha detto la sua famiglia alleva questo tipo di volpi da generazioni, anche se su quest'argomento è rimasto piuttosto vago..."
"Però, tipetto interessante.." disse Ino con una punta di malizia.
"Inoltre mi ha detto di aver frequentato il liceo scientifico e di aver frequentato due anni di università interrotti a causa..." Sakura si sentiva molto a disagio a parlarne.
"A causa di cosa?" chiese Matsuri incuriosita 
"A causa della morte dei suoi genitori." disse Sakura abbassando la testa.
Al tavolo calò in silenzio.
"Ti ha detto altro?" chiese Matsuri
"No nulla."
"Senti Sakura che ne dici  se stasera veniamo a cenare da te, potremmo anche darti una mano con lui, cercare di capire meglio la situazione?" chiese Ino. Sakura la guardò "Siete sicure ragazze?"
"Ma certo cara faremo di tutto per aiutarti, e poi  non vedo l'ora di vederlo!" disse TenTen.
"OK, ragazze allora è deciso per stasera a casa mia, ehm... aspettate un attimo che vi scrivo l'indirizzo." prese un foglio e scribacchiò il suo indirizzo per poi consegnarlo nelle mani di Ino.
"Bene ragazze a stasera, ora devo andare a lezione, ciao!" disse Sakura correndo via.




Quello stesso pomeriggio Sakura corse a casa velocemente, doveva assolutamente informare Naruto della serata.
Entrando in casa lo trovò disteso sul divano, un braccio dietro la testa, l'altro appoggiato sul dorso di Kurama, che stava tranquillamente sul suo addome, entrambi stavano dormendo, tanto che quando la giovane entrò gridando il nome del biondo entrambi capitolarono giù dal divano urlando e sbraitando.
Sakura non poté far a meno di ridere a quella scena, ma poi ricordandosi il motivo della sua fretta si rivolse al ragazzo.
"Naruto questa sera ho invitato le mie amiche a cena, spero non ti dispiaccia." disse la rosa con un po' di rossore sulle guance, Kurama sbuffò.
"Quindi per stasera me ne resterò solo soletto nella mia stanza?" chiese Naruto scettico, inarcando un sopracciglio
"A dire il vero volevo chiederti di unirti a noi per stasera, volevo farti conoscere le mie amiche e..."
Immaginando cosa volesse aggiungere Sakura Naruto parlò
"Non preoccuparti, se proprio ci tieni che venga anch'io mi vestirò in modo decente" disse per poi andare in camera sua seguito come sempre da Kurama mentre Sakura lo guardava sorridendo.


Nel frattempo un camera sua Naruto stava sdraiato sul letto mentre guardava una fotografia con aria malinconica, chiuse leggermente gli occhi per poi girarsi verso Kurama, accucciato sul pavimento.
"Mancano anche a te vero?"
Kurama si alzò per andare vicino el letto e issandosi sulle zampe posteriori pose quelle anteriori sul letto, una però la mise in modo che potesse appoggiarsi sul braccio di Naruto, egli sorrise.
"Ti capisco, anche a me mancano molto, anzi moltissimo e anche se con Hinata riesco ancora a vedermi di quando in quando, non è più come prima." Kurama abbassò le orecchie.
"E a quanto pare Sakura non ti piace per niente." la volpe sbuffó , Naruto sorrise.
"Ho capito, ho capito, mi terrò alla larga senza farmi trasportare" disse accarezzandolo
"Ora però andiamo sarà meglio fare un bagno, per questa sera ci comporteremo da bravi bambini".





Quella stessa sera Sakura stava finendo di preparare il tavolo per la cena, il rumore delle sue décolleté nere rieccheggiava a causa del parquet la minigonna nera faceva contrasto con la sua pelle pallida mentre la canotta aderente bianca risaltava il suo seno, non molto prosperoso.
Ora pensava a Naruto, sarebbe davvero stato gentile ,e Ino e le ragazze cosa ne avrebbero pensato? Sarebbe riuscita a farsi dire altro da quel ragazzo così misterioso? Forse avrebbe potuto scoprire l'identità delle tre donne della fotografia?
I suoi pensieri vennero interrotti dal campanello, le sue amiche erano arrivate.
Andò ad aprire trovandosi di fronte le tre con un'aria raggiante.
"Ehi Sakura sei uno schianto"
"Grazie Ino"
"Dov'è il tuo amico?" chiese TenTen maliziosa.
"Dovrebbe scendere tra poco" Sakura non ebbe nemmeno il tempo di finire la frase che Naruto scese le scale affiancato dal suo fedele amico. Sakura rimase a bocca aperta, non aveva mai visto Naruto così indossava una maglietta a mezze maniche, bianca e aderente che metteva in risalto il suo fisico tonico e muscoloso, il pantalone nero risaltava le gambe lunghe e toniche ai piedi un paio di anfibi.
Kurama accanto a lui con sguardo fiero fissava le tre ragazze, questa cena sarebbe stata una vera tortura.



Naruto fisso le tre ragazze, la prima aveva una capigliatura biondo platino, lasciata sciolta fino al sedere, gli occhi azzurri brillavano con una punta di malizia, il fisico prosperoso fasciato da un vestito viola con uno spacco sulla coscia destra.
La seconda sembrava una bambina, i capelli neri le ricadevano sulle spalle , indossava un vestito bianco lungo fino alle ginocchia e ai piedi dei tacchi a spillo neri.
La terza aveva dei capelli color cioccolato legati in una treccia, degli eleganti pantaloncini bianchi le mettevano in risalto le gambe, una maglietta fucsia, leggermente larga le s copriva una spalla mentre ai piedi portava dei sandali con la zeppa, bianchi.


D'altro canto le ragazze fissavano lui stupite, Sakura non le aveva avvertite che fosse così affascinante !

"Bhe, Naruto ti presento le mie amiche, Ino, Matsuri e TenTen. Ragazze lui è Naruto, mentre lui-fissò Kurama con un sorriso nervoso- è Kurama."
"Oh ma che carino!" disse TenTen  abbassandosi per accarezzare la testa della volpe
"Eh già, e qui non è solo lui quello attraente..." disse Ino fissando Naruto con sguardo provocante, il quale rispose al suo sguardo con un ghigno.
"Bhè, non posso dire di non aver ricevuto una bella sorpresa, non mi aspettavo questo bel trio di signorine!" disse con sguardo beffardo.
"Bhe noi non ci aspettavamo un tale galantuomo" rispose Matsuri che fino a quel momento era rimasta in silenzio.
"Insomma, io mi preoccupo solo di essere un buon principe azzurro piccola Biancaneve..." ribatté lui prendendola in giro per il suo fisico sottile.
"Se posso dire la mia io preferisco gli uomini più... come dire... rudi, e non intendo solo nel carattere nel caso tu non capissi..." disse Ino facendogli l'occhiolino
"Oh, non preoccuparti fiorellino, se vuoi posso darti un'immediata dimostrazione che ricorderai languendo  di piacere e nostalgia per tutta la vita" disse facendo un ghigno strafottente.
Sakura nel frattempo guardava quel siparietto allibita, da quando in qua Naruto era così....provocante? 
Inutile. Non sarebbe mai riuscita a capire quel ragazzo, era come se ogni volta che credeva di aver finalmente capito la sua personalità, lui la smentiva mostrando un nuovo lato del suo carattere, ed ora era accaduto di nuovo.
"Allora mentre io finisco di preparare la cena, Naruto, puoi mostrare la casa alle ragazze?" 
Il biondo annui e fece segno alle ragazze di seguirlo mentre sul suo viso si dipingeva un ghigno, oh sì, si sarebbe proprio divertito a giocare con quelle bambine.



Dopo che si furono messi a tavola  Naruto e Ino avevano cominciato a provocarsi a vicenda.
"Sai fiorellino, una come te non dovrebbe vestirsi e comportarsi in questo modo altrimenti qualcuno potrebbe provare a strapparti dal tuo candore di piccolo giglio..."
"Oh se qualche bambino un po' troppo monello dovesse allungare le mani la mammina saprà bene come rieducarlo" rispose Ino ghignando e sfidandolo con lo sguardo.
"Andiamo fiorellino non fare troppo la schizzinosa sappiamo tutti e due che stai morendo dalla voglia di poter ammirare ciò che c'è sotto questi abiti." la provocò lui
"Non direi, piuttosto mi sembra che la tua fantasia stia schizzando come un cavallo impazzito... Mr. Stecco..."
"Oh fiorellino se ti sembra che in questo modo io stia facendo galoppare la mia fantasia, non hai ancora visto niente, e poi sai bene che ti sbagli riguardo a quel soprannome" disse Naruto inarcando un sopracciglio e sorridendole beffardo
"Ci crederò quando lo vedrò" disse Ino incrociando le braccia.
"È una sfida fiorellino?"disse Naruto già eccitato all'idea.
"Vedila come ti pare." rispose lei con un ghigno.
"Sai non si dovrebbe parlare così ad una signorina appena conosciuta" disse TenTen bevendo un po' di sakè ,
"Andiamo trecciolina non dirmi che non ti piaccio perché non ti credo, è tutta la sera che non fai che guardarmi."
Intanto Kurama seduto accanto a Naruto guardava la scena ghignando, ma se lui si stava divertendo Sakura aveva voglia di mettersi le mani nei capelli, ma che diavolo aveva in mente quell'idiota del suo coinquilino?!
Si alzò di scatto dalla sedia.
"Vado a prendere il dolce"
Subito dopo tornò con in mano un vassoio di daifuku*, mentre tornava a tavola  si imbatté accidentalmente nella coda di Kurama cadendo rovinosamente a terra. A quel punto esplose.
"Dannazione a quella dannatissima volpe!"
Le tre ragazze la fissavano con gli occhi spalancati "E dannazione anche a te che hai portato quella bestiaccia in casa mia! Io ho cercato in tutti i modi di esserti amica, ti ho parlato, ho cercato di conoscerti ma niente, ora basta sono stufa!"
"Casa tua!? Casa tua!? Questa è casa mia!"s'infervoró anch'egli 
"Da quando sei entrato nella mia vita tutto mi va storto, che c'è vuoi fare la vittima? Povero piccolo orfanello , sappi che non sei l'unico a soffrire si mondo, la mia vita fa schifo!"
"Schifo, la tua vita fa schifo?!
La mia vita fa schifo!
Se vuoi te la racconto io una vita di merda!
Sempre isolato da piccolo perché ritenuto diverso, strano,nessun altra compagnia se non quella dei tuoi familiari, poi arrivano i primi spiragli di luce dopo l'oscurità, passano gli anni, mi costruisco un futuro, una vita, sono felice! E poi tutto quello che ho mi viene strappato via lasciandomi solo un vuoto nel petto impossibile da colmare! Allora la tua vira ti sembra ancora tanto brutta?!
Bhe allora ricrediti, perché la mia fa schifo!"
Le urlò in faccia il suo dolore, e a quel punto lei capì di aver esagerato, presa dalla furia aveva iniziato a sputare parole cariche di veleno, senza accorgersi che lo aveva fatto star male.
E mentre le lacrime minacciano di uscire dagli occhi smeraldini il temporale fuori, aveva iniziato ad infuriare. Vide Naruto afferrare furiosamente il giubbotto per poi dirle "Sta tranquilla stasera me ne vado così potrai continuare a fare la stronza con le tue amichette, ma la cosa non finisce qui!" disse per poi uscire sbattendo la porta seguito dal suo fedele compagno.

***

Correva sotto la pioggia, non gli importava di nulla, sembrava come apatico, gli sembrava di esser tornato bambino quando sfuggiva agli sguardi della gente. Correva e correva fin quando non arrivo ad una casa, bussava picchiettava i pugni sul legno scuro della porta quasi a volerla sfondare fin quando non gli aprirono.
"Ma che ci fai qui?"
"Tu prego Hinata, fammi entrare"
La ragazza obbedì e si scostò per farlo passare subito seguito da Kurama
Li fece accomodare sul divano per poi portargli degli asciugamani
"Prendete questi e asciugatevi, ora vado a prepararvi un qualcosa di caldo" disse accarezzando i capelli di Naruto per poi fare la stessa cosa anche con la volpe. Dieci minuti dopo tornò con due tazze di the e una ciotola di latte caldo.
"Allora cosa è successo?"
Naruto prese a spiegarle l'accaduto con sguardo basso.
Lei lo ascoltava come aveva sempre fatto, mentre gli stringeva una mano.
"Capisco, ma ora non preoccuparti, dormi un po' ti farà bene"disse facendo distendere sia Naruto che Kurama e coprendoli con una coperta. Una volta che si fu accertata che i due dormissero, prese il suo cappotto e le chiavi della macchina per poi sfrecciare a tutta velocità sotto il temporale che diventava sempre più burrascoso.


Sakura sedeva al tavolo della cucina mentre le sue amiche tentavano di consolarla quando suonò il campanello quando la rosa andò ad aprire si ritrovò di fronte come un fantasma, la ragazza corvina della fotografia che aveva trovato in camera di Naruto.
"E tu chi sei?"
"Sono quella da cui Naruto è andato a chiedere conforto" disse leggermente alterata dato che si trovava di fronte colei che aveva fatto soffrire il suo miglior amico. 
"Allora mi fai entrare?" Sakura non rispose semplicemente si scostò per farla passare.
Subito le amiche della rosa furono accanto a lei per spalleggiarla.
"E questa chi è?"chiese immediatamente Ino 
"È un'amica di Naruto... a quanto pare"
"Possiamo sederci? Credo che andrà avanti a lungo..." chiese la corvina
"Forza moretta, fa poco la preziosa e dicci ciò che devi." disse TenTen sedendosi sul divano imitata dalle altre quattro
"Tanto per cominciare io mi chiamo Hinata Hyuuga, e secondo io sono qui per difendere Naruto"
"E si può sapere cos'è lui per te eh!?" chiese Sakura alterata. Hinata sorrise
"È il mio migliore amico."



Daifuku* dolcetti di riso pressato, composti da riso glutinoso farcito da pasta di fagioli azuki. I daifuku sono disponibili in molte varietà (il più comune è di colore bianco, verde pallido o rosa pallido), alcune delle quali contengono pezzi interi di frutta o miscele di frutta. Quasi tutti i daifuku sono coperti da un sottile strato di mais o fecola di patate per evitare che si attacchino gli uni agli altri; alcuni sono ricoperti di zucchero a velo o cacao in polvere.

Angolo autrice
Hello people!
Eccomi qui cin un capitolo fresco fresco.
Se devi essere sincera ero indecisa se continuare o no questa FF dato che l'assenza di recensioni mi ha parecchio scoraggiata, adesso, io non voglio fare la parte della depressa che ha sempre bisogni dell'opinione altrui ma cercate di comprendermi per un autore è importante sapere l'opinione dei propri lettori' farsi dare consigli, critiche e quanto,altro quindi se proprio non vi dispiace di prego di lasciarmi qualche piccola recensione, anche se fosse solo per dirmi che la storia fa schifo, non importa, ma mi interessa sapere...
Detto questo good night people, sweet dreams!
I love you always! :) 
OK la smetto di parlare in inglese tanto non prendo in giro neppure me stessa T.T si lo so, è frustrante T.T, eh già V.V
See you! Ops
Volevo dire ci vediamo gente! :*

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Capitolo 4
*** È tempo di spiegazioni... ***


Hinata sedeva a gambe incrociate sul divano mentre le quattro ragazze la fissavano con sguardo ostile, lei ignorava gli sguardi persa nei ricordi, fiumi di immagini le scorrevano nella mente, lei si limitava a rivederli senza accennare ad aprir bocca persa nei meandri della sua mente.
"Allora morettina ti decidi a parlare o vuoi fare la bella statuina per tutta la nottata?" disse TenTen
"Non sono venuta qui per farmi insultare da voi, ma per narrarvi tutto quello che Naruto ha dovuto subire fin da bambino e i motivi che lo spingono ad essere tanto possessivo con questa casa che, dopotutto è sua." rispose Hinata con tranquillità
"Aspetta, prima che tu cominci io... vorrei farti vedere una cosa e chiederti delle spiegazioni" disse Sakura leggermente agitata.
"Prego, tutto quello che vuoi." le parlò con pacatezza Hinata.
Sakura rimase in silenzio per qualche secondo prima di alzarsi e salire al piano superiore, scese le scale solo dopo pochi minuti e accomodandosi nuovamente sul grande divano porse a Hinata la fotografia che solo pochi giorni prima aveva trovato in camera di Naruto, la mora spalancò gli occhi  per poi prendere ad accarezzare leggermente la cornice azzurra della foto
"Chi sono le altre due?" chiese Sakura.
Hinata alzò lo sguardo velato di malinconia.
"La donna con i capelli rossi è, è s-sua sorella..." le quattro ragazze spalancarono gli occhi...
"N-Naruto ha una sorella? Lui n-non l'ha detto..."
"E cosa ti aspettavi che dopo nemmeno una settimana che vi conoscete ti dicesse tutto di lui?-le disse la mora in modo ironico- avanti sii sincera Sakura  da quando lo hai conosciuto cosa ti ha detto di lui? Praticamente sai solo che ha studiato al liceo scientifico, che gli piacciono gli animali e che i suoi genitori non ci sono più, oltre a questo cosa sai? Nulla, sai qual'è il suo gelato preferito? Il genere di film che gli piacciono di più? O se magari ama i fiori o se gli piace un cibo in particolare? No?
Bhé allora come puoi dire di conoscerlo? Sono queste le cose che ti aiutano ad essere amico di una persona, invece tu no. Non ti sei preoccupata di chiedergli queste cose, il tipo di persona come te, superficiale e materialista fa sempre le solite domande, dove hai studiato? Che lavoro fai? Quanto guadagni? Quanto ha i pagato quello ? O quell'altro?
Sei superficiale Sakura non riesci a guardare più in là del tuo orticello, non sai come prenderti cura delle persone che ti stanno intorno, ma in compenso sai dove colpire per far loro del male, proprio come hai fatto con Naruto questa sera." disse Hinata guardandola in modo ostile
"Adesso basta non ti permetto di insultarmi!" disse furiosa Sakura, che, spalleggiata dalle compagne, stava per mollarle un manrovescio  ma la fanciulla le bloccò il polso.
"Non volevi sapere? Cos'è hai fatto un cambio di programma, ora vuoi picchiarmi?"
"Sakura, lei ha ragione, inoltre non so perché ma il mio sesto senso mi dice che dovremmo ascoltare la storia che vuole raccontarci..." le disse pacatamente Matsuri.
"D'accordo, d'accordo mi calmo, e tu- disse mandando un occhiataccia a Hinata- dimmi chi è questa invece" disse indicando la donna dagli occhi ambrati nella foto. Hinata sorrise amaramente.
"Lei era la ragazza di Naruto"
"Aspetta, come ERA? Non stanno più insieme?" chiese Ino 
"Temo che prima di continuare io debba narrarvi la storia dal principio, quindi direi di iniziare..."

***Flashback***

Correva e correva ,gli insulti della gente occupavano tutta quanta la sua mente, in quel momento sembrava in stato apatico e gli oggetti che gli lanciavano addosso sembravano non poterlo minimamente ferire, in quel momento pensava solo a correre, stringeva forte al petto il suo migliore amico che si teneva ben saldo grazie alle unghie che aveva incastrato nella maglietta del bambino, il quale continuò imperterrito la sua fuga fino a che le voci della gente sparirono nel vento.
Con ancora in braccio il suo amico continuò a camminare ,fino a raggiungere il campo dove si trovava la sua casa,  essa era una bella e grande villa in stile giapponese circondata da salici secolari.
Il bimbo entrò in casa tenendo lo sguardo basso.
"Naruto! Oh tesoro ma cosa ti è successo?"chiese una donna dai lunghi capelli rossi.
"Mamma, per quale motivo tutti mi fissano con quegli sguardi carichi d'odio e mi trattano sempre male? Che cos'ho fatto di sbagliato?"
"Tesoro, non hai fatto niente di sbagliato, sono loro ad essere stupidi se continuano ad ignorare un bambino bello e dolce come te per una stupida credenza basata su fatti avvenuti ormai tempo fa" gli disse la madre con dolcezza.
"Quali fatti?" le chiese in bimbo con ingenuità
"Sai sei anni fa il giorno della tua nascita, ci fu un attacco di alcuni branchi di lupi e volpi.."
"Sì lo so, ne ho sentito parlare" disse Naruto mantenendo lo sguardo basso. La donna gli accarezzò i capelli.

"Quella notte ci furono molte vittime causate dalla violenza dei branchi, quando ti riportammo a casa con accanto Kurama, molti iniziarono ad insultarci, dicendo che se erano state fatte cosi tante vittime era solo colpa nostra che eravamo noi quelli che avevamo impedito lo sterminio dei branchi, ma non capivano che la colpa dell'accaduto era solo la loro, che avevano sterminato parte della foresta, e in questo modo gli animali selvatici non sono più riusciti a trovare cibo o un luogo per riposare, pertanto si accanirono su di te dicendo che i demoni lupi erano in te e altre calugne assolutamente infondate dettate dalla loro ignoranza, tu sai per quale motivo te lo sto raccontando anche se sei piccolo?" il bimbo scosse la testa
"Perché confido nella tua saggezza anche se sei solo un bambino e nel tuo saper comprendere le paure altrui..." disse accarezzandogli il viso.
"Fidati di me mamma, io e Kurama riusciremo a cancellare i pregiudizi che la gente ha nei nostri confronti! È una promessa per la vita! Diventerò un veterinario e mi occuperò della natura e degli animali proprio come fate voi!" disse il piccolo con entusiasmo.
"Bene Na-chan! Allora contiamo su di te!" lo abbracciò sorridente la rossa
"Ehi ehi,cosa fate voi due, vi coccolate senza di noi?" chiese di con tono di finto rimprovero un uomo biondo con in braccio una bambina dai capelli scarlatti
"Papà! Karin! Non mi dite che stavate ascoltando la nostra conversazione,ma tu non dici sempre che è maleducazione spiare le conversazioni altrui?" chiese Naruto imbronciato. L'uomo sorrise.
Minato Namikaze era un uomo alto dal fisico esile ma ben piazzato e muscoloso, aveva capelli biondi con due ciocche ai lati della fronte leggermente più lunghe degli altri, due occhi cerulei e la pelle leggermente abbronzata, aveva un carattere pacato e tranquillo, ma riflessivo e deciso, da quando aveva preso la laurea aveva iniziato la sua carriera di biologo marino ed esploratore e molto spesso partiva con la sua famiglia verso terre sconosciute. Aveva conosciuto sua moglie al liceo, con la quale condivideva la sua passione per  gli animali, e da allora non si erano più lasciati.
Kushina Uzumaki Senju era una bellissima donna dai lunghi capelli color rosso vivo legati in due code basse che le arrivavano a metà schiena, la pelle lattea, sulla fronte aveva un simbolo romboidale, che ormai da secoli, le donne della sua famiglia mostravano con orgoglio, poiché questo stava a significare bellezza, intelligenza e forza.  Gli occhi erano color indaco, le labbra carnose e tinte di rosso e aveva delle più che generose forme, cosa per la quale veniva paragonata sempre con sua cugina Tsunade, donna altrettanto attraente e sensuale.
Il suo fisico sempre fasciato ca una specie di camicia bianca con qualche sfumatura grigiastra, che lasciava intravedere le curve della donna, un paio di pantaloni a sigaretta color verde petrolio, mentre ai piedi un paio di sandali con tacco, rigorosamente neri, le unghie delle mani e dei piedi erano laccate di rosso, a detta di Kushina e Tsunade, serviva a mostrare la sua personalità. 
Aveva un carattere forte e deciso, e se si metteva in testa un cosa non ci rinunciava nemmeno se la minacciavano,era molto precisa e proprio non le piaceva quando suo marito iniziava a fare l'idiota con il loro ex compagno universitario, Jiraya,di fatti quando una volta a settimana, Tsunade e Jiraya andavano a trascorrere una 'tranquilla' giornata in casa Uzumaki, i due uomini non si risparmiavano battute molto 'piccanti' sul fisico delle due donne, e di conseguenza si beccavano dei sonori scapellotti, capaci di stendere anche degli elefanti, difatti i due rimanevano KO per un bel po', per la soddisfazione di Kushina e Tsunade, e il divertimento di Naruto, Karin, Kurama e Kali, la volpe della piccola Karin
Dopo essersi laureata intraprese la carriera di zoologa e veterinaia viaggiando spesso con il marito e portando i figli con sé nelle loro avventure.
Ormai sia lei che il marito avevano una carriera affermata, i loro studi e il loro lavoro erano ormai riconosciuti in tutto il mondo, ma questo non aveva influenzato la loro personalità, erano rimasti le persone gentili di un tempo, vivevano poco fuori Tokyo in un piccolo villaggio, ma non per questo non moderno.
Occupavano la storica casa della famiglia Uzumaki, la quale da ormai secoli si occupava di una rara specie di volpi provenienti dall'Alaska, da generazioni ormai i cuccioli di volpi venivano affiancati ai neonati in modo tale che potessero crescere insieme e continuare ad occuparsi di quella che ormai era una vecchissima tradizione.
Si diceva che vivendo sempre a stretto contatto l'un con l'altro le volpi abbiano appreso alcune caratteristiche degli Uzumaki e viceversa.
La gente li considerava strani?
Bhé a loro poco importava, ogni famiglia ha i suoi pro e suoi contro, questo anche Naruto lo sapeva bene, riteneva solo di esser nato nel giorno sbagliato.
Tutte le tradizioni, i segreti sulla loro grande famiglia gli erano stati trasmessi da sua madre Kushina e dalla bsua volpe, nonché madre di Kurama, Katsuko, che a loro volta avevano ricevuto gli insegnamenti da nonna Hosaka e dalla sua compagna, Kyori,
fino ad arrivare alla nonna di Kushina, Mito e dalla sua volpe Kayoko, esse, erano considerate come le capostipiti della loro famiglia, il compito ora passato alle loro "quattro" nipoti, Kushina e Tsunade, Katsuko e Kinuyo.
"Ciao nii-san!" trillò la voce squillante di Karin
"Nee-chan! Kali-chan!" Naruto sgusciò dalle braccia della madre seguito da Kurama che si liberò dalle zampe di Katsuko.
"Imouto* , tu e Kali -chan volete aiutare me Kurama nel far accettare alla gente i branchi di animali"
"Ma certo nii-san, conta pure su di noi" gli rispose con enfasi Karin alzando il pollice.
In quel momento si aprì la porta.
"Onee-san! Ero- sennin!"
"Ehi moccioso, questa mi è nuova, da dove l'hai tirata fuori?" disse Jiraya con finto tono di rimprovero
"L'ho inventa io! Vedi siccome dici sempre che passerai alla storia come 'esploratore leggendario'-ma in realtà non ci credo molto- però sei anche un pervertito, ecco qua il tuo nuovo soprannome!" concluse Naruto soddisfatto delle sue deduzioni.
"Oh bravo il mio piccolo Otouto!" disse Tsunade stringendo tra le braccia Naruto, il quale le si aggrappò al collo, affondando il viso tra i suoi capelli
"Ah quanto vorrei essere al suo posto..." bisbigliò Jiraya a Minato, il quale fece un cenno con la testa, facendogli capire che lo comprendeva, ma lui a differenza sua poteva permettersi questo lusso, non con Tsunade certo! Ma con la sua gemella, di fisico almeno, difatti Kushina, anche se a propria insaputa era uno dei sogni erotici, del suo vecchio amico. 
"Ehi a me niente!" s'imbronciò Karin mettendosi a braccia conserte.
"Tranquilla ce n'è anche per te!" sorrise Tsunade inginocchiandosi per abbracciare anche l'altra piccola.
La donna, aveva dei lunghi capelli biondi legati, come per la cugina in due codini bassi, ma da cui in uno dei due, circondata da quei fili dorati, scendeva elegantemente un treccia sottile e ben fatta, gli occhi color nocciola chiaro le davano un non so ché di misterioso e affascinante, come a voler dimostrare che buon sangue non mente, anche Tsunade aveva sempre dimostrato una personalità forte e decisa, e anche un tantino-troppo- manesca.
Come Kushina indossava una camicia di un grigio opaco, gli stretti pantaloni mimetici le mettevano in risalto le gambe, ai piedi dei sandali identici a quelli della cugina.
Avendo prematuramente perso sia il suo fratellino Nawaki, che il suo più grande amore Dan, stroncati alla vita da una grave malattia, la donna aveva deciso di non aprire più le porte del suo cuore, a nessun altro uomo se non ai suoi familiari, insieme a Kushina era la fondatrice dell'associazione 'Konoha' che si occupava della salvaguardia delle foreste e degli animali.
Erano rare le volte in cui ella non partiva con Kushina e company, di solito succedeva solo quando aveva degli affari importanti con l'associazione, altrimenti sarebbe stata in paesi sconosciuti ad occuparsi di quella che ora era la sua preoccupazione più importante, salvaguardare la flora e la fauna. Ovviamente sempre accompagnata da Jiraya sua fedele amico.
Aveva promesso a Dan che non si sarebbe arresa,e che avrebbe portato avanti i suoi ideali. E avrebbe mantenuto la promessa.
Una Senju non si rimangia mai la propria parola.



Jiraya, stava animatamente discutendo con Naruto del proprio futuro, quel marmocchio aveva proprio le idee chiare!
Naruto, spiegava a grandi linee ciò che avrebbe fatto per cambiare il pensiero della gente, mentre lui lo osservava sorridendo con quegli occhi neri come la pece, leggermente offuscati dalla frangia della lunga chioma albina, mentre sulle guance figuravano due linee color rosso sangue, il risultato di quello che doveva essere un tatuaggio, purtroppo fatto nel momento sbagliato.
I pantaloni grigi e la camicia rossa e verde, gli davano un aspetto leggermente buffo,mentre ai piedi portava un paio di sandali neri.
Si era laureato come ricercatore biologico, e ora aveva iniziato a scrivere alcuni libri per spiegare la natura e parlare delle varie razze di animali terrestri. Anche se non aveva perso una sua cara, vecchia abitudine, e cioè 'raccogliere informazioni' spiando nelle terme femminili per poter scrivere libri... ehm, insomma si è capito.
''Ero- sennin, raccontaci di nuovo 'quella' storia" gli chiesero Karin e Naruto.
Non appena sentirono codeste parole Kushina e la sua fidata volpe si fondarono accanto al loro amico, l'una rifilandogli un sonoro pugno, che lo spedì KO inchiodandolo al pavimento, l'altra iniziando a ringhiare, come a voler impedire, che i suoi due cuccioli, sentissero certe cose.
"Dannato porco! Come osi raccontare ai mie innocenti bambini le tue porcate!
Sporco bas...." non riuscì a terminare la frase perchè Jiraya la intrruppe.
"Ti prego Kushina calmati, ti giuro no in è come pensi! Chiedilo pure ai bambini!" implorò Jiraya nascondendosi dietro le gambe di Minato, che nel frattempo se la rideva, sotto i baffi affiancato da Tsunade.
Intanto i 'quattro' cuccioli guardavano la scena straniti, era forse colpa loro?

Kushina si avvicinò seria in volto.
"Piccoli, ora ditemi, quali storie ci raccontava Jiraya?" chiese preoccupata.
"Ma mamma! Non è chiaro? È la storia dei ninja coraggiosi!" disse Naruto con un sorriso, spalleggiato da Karin, come se stesse spiegando una cosa elementale.
Kurama e Kali, annuirono alle parole del loro amico, mentre Kushina arrossì all'inverosimile, scatenando una risata nei presenti.






*Imouto= sorellina ^^
Angolo Autore
Hello people! 
Allora? Che mi dite, come di è sembrato questo quarto capitolo? Vi sarei grata se mi esprimeste le vostre impressioni.
Come sapete, consigli e critiche sono ben accette ^^
Intanto colgo l'occasione per ringraziare coloro che hanno recensito lo scorso capitolo, davvero, grazie a tutti!
Mi viene da piangere! T.T
Inoltre vorrei ringraziare anche chi ha inserito la storia tra le seguite/ricordate/preferite, davvero, grazie a tutti! T.T
Allora people, spero che il capitolo vi sia piaciuto .
Goodnight, sweet dreams! :) ;D


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Capitolo 5
*** Ricominciare ***


Naruto e Karin sedevano sulle due altalene, isolate dal resto del parco della scuola, accucciati accanto a loro i due fedeli volpacchiotti.


"Ehi mostri, non vi abbiamo dato una buona lezione ieri, avete avuto ancora il coraggio di presentarvi, eh?" disse un bambino dai capelli castani e dagli occhi perlacei affiancato da un bambino dagli occhi color indaco scuro e i capelli bianchi, decisamente un vero albino a detta di Karin!
"Cosa volete ancora da noi!?" chiese Naruto alzandosi di scatto dall'altalena


"Non è ovvio? Dovete andarvene, restare lontani dai nostri amici, non permetteremo che voi facciate loro del male!" gridò l'albino.


"Ora basta!-gridò una bambina schierandosi dinanzi a Naruto- a me non sembrano dei mostri, ma dei bambini come noi, e come tali anche loro meritano di farsi degli amici, non dovete maltrattarli!" la bambina aveva allargato le braccia e fissava i due con sguardo ostile.

"Ma Hinata..."provò a dire il castano
"Niente ma Neji! Non puoi pretendere di conoscere una persona basandoti solo sulle dicerie degli altri! E ora vi prego, Neji, Suigetsu, lasciateli in pace... "
I bambini rifilarono delle occhiatacce ai due fratelli, ma sparirono senza parlare.


"Ciao, io sono la cugina di Neji, mi chiamo Hinata Hyūga"la bimba sorrise, aveva come il cugino, occhi perlacei, e i capelli corvini.
Naruto e Karin sorrisero timidamente
"Naruto e Karin Uzumaki, e loro sono Kurama e Kali"
Hinata sorrise e si abbassò all'altezza delle due volpi accarezzandole sul muso.
"Anch'io vorrei presentarvi qualcuno...
ehi vieni!"



Da dietro gli alberi sbucò una bella bambina, gli occhi ambra, i capelli acquamarina e l'aria triste. Naruto la fissò, era bellissima...

 

Hinata le prese la mano tirandola più avanti.

La bimba sorrise timidamente, curvando leggermente le spalle.

"Mi chiamo Fuu"

Naruto la fissò imbambolato.

"Naruto Uzumaki, dattebayo!"

Fuu inclinò leggermente la testa, confusa

"S-scusa, è una parola che dico quando sono agitato... o imbarazzato..." Naruto mise una mano dietro la testa sorridendo imbarazzato. Karin, intanto spostava lo sguardo dal fratello, all'ultima arrivata, poi sorridendo a quest'ultima, tese la mano "Karin Uzumaki, piacere"


Nel frattempo le due volpi accanto ai bimbi mugulavano di protesta attirando l'attenzione dei due che li presero in braccio, presentando anche loro.

"Loro invece sono Kurama e Kali, sono come nostri 'fratellini', per così dire.." annunciò Naruto fiero.

Fuu li guardò per qualche secondo poi si avvicinò e li accarezzò.

"Mi piacciono molto gli animali, e poi loro sono molto carini..." poi abbassando lo sguardo riassunse nuovamente l'aria malinconica e triste che aveva al suo arrivo.

"M-mi dispiace per non essere intervenuta prima, ma anche se l'avessi fatto non avremmo risolto nulla, si sarebbero accaniti anche su di me. Mi spiace, sono una vigliacca." disse mentre la voce le si incrinava

"Perché, cos'hai fatto di male per attirare il loro disprezzo?" chiese Karin.

Fuu chinò la testa.

"Loro mi considerano diversa, 'anormale' non come loro, e si sa, alla gente la diversità fa paura. Ma forse fanno bene a stare alla larga da me..."

Hinata a quelle parole abbasso il capo, stringendo i pugni.



 

"Che motivo hanno per farlo?" Naruto strinse i pugni fino a conficcarsi le unghie nel palmo.

Fu allora che la bambina scoppiò "Per queste!" urlò alzandosi la maglietta rivelando una terribile ustione che da appena poco sotto il piccolo petto della bambina si estendeva fino a metà schiena, mentre  sparse sull'addome e sul petto venivano sfoggiate numerose cicatrici più o meno grandi, e, aguzza do la vista il biondo ne riuscì a scorgere anche una poco sotto il collo.

"C-come te le sei procurate?" chiese Karin scioccata

"U-un anno fa, ci fu un incendio, stavamo cenando con degli amici quando sentimmo una terribile puzza di bruciato provenire dalla cantina, mio padre scese per controllare ma risalì immediatamente intimandoci di scappare, arrivammo all'ingresso, ma la porta non si apriva, accorremmo a tutte le uscite di emergenza, ma come quella principale non si aprivano, erano bloccate dalla'esterno. Qualcuno ci aveva intrappolati, eravamo bloccati come cani!

Da quella'incendio uscimmo vive solo io, mia madre e mia sorella, ma quando ci avevano tirate fuori eravamo scioccate, avevo visto mio fratello e mio padre morire per permettere a noi di vivere, e tutti i nostri amici... bruciati...

La notte riesco ancora a sentire le  urla di disperazione di quel giorno, e non posso fare a meno di chiedermi, perchè sono morti tutti quegli innocenti? Perché io sono ancora qui invece? Certe volte il solo fatto di essere ancora in vita mi fa sentire in colpa.."


"Non devi dirlo." dichiarò Naruto con sguardo severo "Non devi mai più dire una cosa del genere, se sei sopravvissuta un motivo ci deve pur essere, non disprezzare la vita che non vuole nient'altro che darti l'opportunità di riscattarti, di ricominciare..."

Fuu lo guardò con gli occhi lucidi, come poteva quel bambino avere quella saggezza e quella malinconia negli occhi che solitamente appartiene solo ai grandi?

Naruto le sorrise tendendole la mano

"Se vuoi possiamo ricominciare insieme, sostenendoci a vicenda."

La piccola lo guardò con gli occhi intrisi di lacrime, e un sorriso, per la prima volta, felice.

"Ricominciamo"



 

"Hinata li guardò con un sorriso, finalmente Fuu e anche quel bambino che tante volte aveva visto maltrattare potevano essere felici, e poi anche quella Karin le piaceva parecchio. Forse aveva finalmente trovato i giusti amici. Così afferrando le mani di ognuno di loro fece in modo che si unissero come in un groviglio al quale poi si unirono anche le zampe dei due cuccioli.

"Allora siamo amici?"

Naruto e Karin la guardarono come fosse un'aliena, Fuu sorrise.

"Si, s-siamo amici" mormorò un'imbarazzata Karin venendo seguita a ruota dal fratello.


E pensare che quello fu solo l'inizio...












•°°angolo autrice°°•
Hello people!
Allora? Come vi sembra?
Troppo scontato?
Troppo corto? Bhe per questo ho una spiegazione, vedete a causa della mancanza di tempo ho deciso di accorciare la lunghezza del capitolo, per cercare di pubblicare più frequentemente.
Mi farebbe piacere se mi esprimeste tutte le vostre impressioni, se avete qualche consiglio o qualche critica purché sia costruttiva...


Ringrazio molto crazyfrog95 per i suoi consigli, davvero, grazie tante!
Grazie a tutti quelli che hanno recensito, e anche a coloro che hanno inserito la storia tra le ricordate/seguite/preferite.
Grazie a tutti!
Alla prossima :D 

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